N7 Anno 3 Generazione Over60

Page 1


Luglio 2021

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano: n°258 del 17/10/2018 ANNO 3, n.7

-2-


Le rubriche

EDITORIALE “Amoglianimali” Bellezza Da leggere (o rileggere) Da vedere/ascoltare Di tutto e niente Il personaggio Il tempo della Grande Mela Incipit Incursioni In forma In movimento Lavori in corso Nostalgie Primo piano Salute Scienza Sessualità Stile Over Volontariato & Associazioni

-3-


Generazione Over 60 DIRETTORE RESPONSABILE Minnie Luongo

I NOSTRI COLLABORATORI Marco Rossi Alessandro Littara Antonino Di Pietro Mauro Cervia Andrea Tomasini Paola Emilia Cicerone Flavia Caroppo Marco Vittorio Ranzoni Giovanni Paolo Magistri Maria Teresa Ruta

DISEGNI DI Attilio Ortolani Sito web: https://generazioneover60.com/ Email: generazioneover60@gmail.com Issuu: https://issuu.com/generazioneover60 Facebook: https://www.facebook.com/generazioneover60 Youtube: https://www.youtube.com/channel/generazioneover60

-4-


Generazione Over 60 MINNIE LUONGO DIRETTORE RESPONSABILE

Foto Chiara Svilpo

Classe 1951, laureata in Lettere moderne e giornalista scientifica, mi sono sempre occupata di medicina e salute preferibilmente coniugate col mondo del sociale. Collaboratrice ininterrotta del Corriere della Sera dal 1986 fino al 2016, ho introdotto sulle pagine del Corsera il Terzo settore, facendo conoscere le principali Associazioni di pazienti.Ho pubblicato più libri: il primo- “Pronto Help! Le pagine gialle della salute”- nel 1996 (FrancoAngeli ed.) con la prefazione di Rita Levi Montalcini e Fernando Aiuti. A questo ne sono seguiti diversi come coautrice tra cui “Vivere con il glaucoma”; “Sesso Sos, per amare informati”; “Intervista col disabile” (presentazione di Candido Cannavò e illustrazioni di Emilio Giannelli).

Autrice e conduttrice su RadioUno di un programma incentrato sul non profit a 360 gradi e titolare per 12 anni su Rtl.102.5 di “Spazio Volontariato”, sono stata Segretario generale di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione) e Direttore responsabile testata e sito “Buone Notizie”. Fondatore e presidente di Creeds, Comunicatori Redattori ed Esperti del Sociale, dal 2018 sono direttore del magazine online Generazioneover60. Quanto sopra dal punto di vista professionale. Personalmente, porto il nome della Fanciulla del West di Puccini (opera lirica incredibilmente a lieto fine), ma non mi spiace mi si associ alla storica fidanzata di Topolino, perché come Walt Disney penso “se puoi sognarlo puoi farlo”. Nel prossimo detesto la tirchieria in tutte le forme, la malafede e l’arroganza, mentre non potrei mai fare a meno di contornarmi di persone ironiche e autoironiche. Sono permalosa, umorale e cocciuta, ma anche leale e splendidamente composita. Da sempre e per sempre al primo posto pongo l’amicizia; amo i cani, il mare, il cinema, i libri, le serie Tv, i Beatles e tutto ciò che fa palpitare. E ridere. Anche e soprattutto a 60 anni suonati.

-5-


Chi siamo DOTTOR MARCO ROSSI

SESSUOLOGO E PSICHIATRA è presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale e responsabile della Sezione di Sessuologia della S.I.M.P. Società Italiana di Medicina Psicosomatica. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e come esperto di sessuologia a numerosi programmi radiofonici. Per la carta stampata collabora a varie riviste.

DOTTOR ALESSANDRO LITTARA

ANDROLOGO E CHIRURGO è un’autorità nella chirurgia estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico nella falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni ‘90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo

PROFESSOR ANTONINO DI PIETRO

DERMATOLOGO PLASTICO presidente Fondatore dell’I.S.P.L.A.D. (International Society of PlasticRegenerative and Oncologic Dermatology), Fondatore e Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, è anche direttore editoriale della rivista Journal of Plastic and Pathology Dermatology e direttore scientifico del mensile “Ok Salute e Benessere” e del sito www.ok-salute.it, nonché Professore a contratto in Dermatologia Plastica all’Università di Pavia (Facoltà di Medicina e Chirurgia).

DOTTOR MAURO CERVIA MEDICO VETERINARIO

è sicuramente il più conosciuto tra i medici veterinari italiani, autore di manuali di successo. Ha cominciato la professione sulle orme di suo padre e, diventato veterinario, ha “imparato a conoscere e ad amare gli animali e, soprattutto, ad amare di curare gli animali”. E’ fondatore e presidente della Onlus Amoglianimali, per aiutare quelli più sfortunati ospiti di canili e per sterilizzare gratis i randagi dove ce n’è più bisogno.

ANDREA TOMASINI

GIORNALISTA SCIENTIFICO giornalista scientifico, dopo aver girovagato per il mondo inseguendo storie di virus e di persone, oscilla tra Roma e Spoleto, collaborando con quelle biblioteche e quei musei che gli permettono di realizzare qualche sogno. Lettore quasi onnivoro, sommelier, ama cucinare. Colleziona corrispondenze-carteggi che nel corso del tempo realizzano un dialogo a distanza, diluendo nella Storia le storie, in quanto “è molto curioso degli altri”.

-6-


Chi siamo PAOLA EMILIA CICERONE

GIORNALISTA SCIENTIFICA classe 1957, medico mancato per pigrizia e giornalista per curiosità, ha scoperto che adora ascoltare e raccontare storie. Nel tempo libero, quando non guarda serie mediche su una vecchia televisione a tubo catodico, pratica Tai Chi Chuan e meditazione. Per Generazione Over 60, ha scelto di collezionare ricordi e riflessioni in Stile Over.

GIOVANNI PAOLO MAGISTRI

BIOLOGO Classe 1951, biologo specializzato in patologia generale, si occupa di progettazione di sistemi per la gestione della sicurezza e dell’igiene delle produzioni alimentari. Socio Onorario dell’Associazione PianoLink vive sognando di diventare, un giorno, un bravo pianista.

FLAVIA CAROPPO

GIORNALISTA E AMBASCIATRICE DELLA CUCINA ITALIANA A NEW YORK Barese per nascita, milanese per professione e NewYorkese per adozione. Ha lavorato in TV (Studio Aperto, Italia 1), sulla carta stampata (Newton e Wired) e in radio (Numbers e Radio24). Ambasciatrice della cultura gastronomica italiana a New York, ha creato Dinner@Zia Flavia: cene gourmet, ricordi familiari, cultura e lezioni di vera cucina italiana. Tra i suoi ospiti ha avuto i cantanti Sting, Bruce Springsteen e Blondie

MARCO VITTORIO RANZONI

GIORNALISTA Milanese DOC, classe 1957, una laurea in Agraria nel cassetto. Per 35 anni nell’industria farmaceutica: vendite, marketing e infine comunicazione e ufficio stampa. Giornalista pubblicista, fumatore di Toscano e motociclista della domenica e -da quando è in pensione- anche del lunedì. Guidava una Citroen 2CV gialla molto prima di James Bond.

MONICA SANSONE

VIDEOMAKER operatrice di ripresa e montatrice video, specializzata nel settore medico scientifico e molto attiva in ambito sociale.

-7-


Sommario -10Generazione F Un compleanno con sorpresa Editoriale di Minnie Luongo -16Foto d’autore Ma come ci si prepara oggi all’estate? di Francesco Bellesia -19Lavori in corso “MI SVEGLIO BALLANDO”. IL VIDEO DELL’ESTATE DELLA NOSTRA TESTIMONIAL Maria Teresa Ruta -26Stile Over La prova costume di Paola Emilia Cicerone -34Bellezza Leggiamo attentamente le etichette delle creme solari! Professor Antonino Di Pietro -39Il tempo della Grande Mela La trappola dei sette giorni di Flavia Caroppo

-8-


Sommario -45Il desco dei Gourmet La “linea Slim”: prodotti per veri Gourmet dalla Redazione -48Da tener d’occhio G.B. Magistri, pittore e grafico milanese dalla Redazione -50Da leggere (o rileggere) Polvere d’azzurro di Paola Emilia Cicerone -52In forma Durante l’attività fisica idratarsi correttamente! dalla Redazione -58Volontariato & Associazioni La solidarietà non va in vacanza per chi fa il volontario dalla Redazione

-9-


Generazione F UN COMPLEANNO CON SORPRESA

EDITORIALE

Chissà se mi servirà di lezione questa mania di festeggiare il compleanno, qualsiasi sia il numero delle candeline da porre sulla torta… Ma il 15 luglio 2021 era un compleanno molto importante e molto Over, e allora- approfittando del fatto di essere al mare- perché non organizzare un aperitivo all’aperto presso il bar di Chiara, invitando tutte le persone che proprio qui nel corso degli anni ho avuto modo di conoscere? Oddio, già dalla faccia della mia amica quando glielo avevo proposto, avrei dovuto intuire che per lei non era piacevole dedicare tempo ed energie per un evento che le avrebbe impedito di dedicarsi ai tanti “veri” clienti che alle 18,30 del pomeriggio affollano il locale. Né altrettanto entusiasmo avevo ricevuto da parte di quanti avevo invitato: Vedrò se riesco a fare un salto; certo devo venire via prima dalla spiaggia; ti farò sapere… Vabbè, sono testarda e non avrei cambiato idea. Anzi, per renderlo un compleanno ancor più memorabile (60+10 è un’età da festeggiare, non si discute) avevo mandato un sms anche al principe azzurro dei miei 15 anni, certa che avrebbe declinato l’invito e, al massimo, mi avrebbe telefonato per gli auguri. E invece… Alle 18,30 di un giovedì estivo, senza afa e senza pioggia (almeno il tempo mi aveva graziato), mentre mi aggiravo tra i pochi e annoiati presenti, sentii un botto: qualcuno con l’auto aveva preso in pieno il palo posto davanti al bar Cin Cin. Guardai e vidi all’interno della vettura un sudaticcio signore di una certa che faceva disperate manovre per sbrogliarsi dalla situazione. Stavo intervenendo (chi come me vive a Milano sa effettuare parcheggi perfetti, considerati i centimetri di spazio a disposizione con cui deve fare i conti, fra un’auto e l’altra), quando trasalii. Ma era lui, il mio principe azzurro! Non ci potevo credere: aperta la portiera l’immagine che si presentò era tragicomica: un anziano di altezza media (d’accordo che con l’età ci si accorcia, ma lui era decisamente alto, o almeno così lo ricordavo) e con la pancia che iniziava da uno spropositato stomaco e, sotto, due gambette magre magre a completare il quadro d’insieme. Già, perché va bene che eravamo al mare, ma un paio di braghe lunghe non poteva indossarle per l’occasione? E io che intanto non potevo fare a meno di ricordare che a 17 anni, invece (quando se lo sarebbe potuto permettere), la sera di quel Ferragosto in cui ci eravamo conosciuti aveva un paio di calzoni lunghi sotto una bella camicia azzurra, notavo- a proposito di azzurro- che anche gli occhi non erano più di questo colore, bensì di una tinta indefinita. Quella che si definisce can che fugge, con tutto il rispetto dovuto ai cani. Mi abbracciò (ahimè sì, nonostante il sudore che aveva accumulato durante il viaggio) e per completare in bellezza esclamò: “Ciao Milly! Ne sono passati di anni, eh?” Per me, che già detesto chi non aggiunge la e finale al mio nome, sentirlo storpiare a quel modo fu il colpo definitivo. Ciò che seguì è presto detto: si sedette al tavolino e iniziò a trangugiare tutto ciò che gli passava davanti (che già era poco; non so perché ma Chiara non era stata alle mie richieste e aveva preparato rinsecchiti salatini che ben si adattavano, del resto, ai rinsecchiti partecipanti di quel patetico compleanno). Poi l’ormai ex principe azzurro snocciolò le attività cui si dedicava (passeggiatine, parole crociate, tv a gogo). E io cercavo di scorgere un’ombra, almeno una, di colui per il quale avevo provato emozioni indelebili e per

-10-


Generazione F il quale- per molte ore- non avevo lavato la mano che lui mi aveva tenuto sul cuore ballando. Ora invece, con la scusa delle norme igieniche antiCovid, continuavo a strofinarmi mani e braccia col gel disinfettante, nel tentativo di togliermi quel sudore umidiccio che percepivo solo standogli vicino. Poi ci fu il momento inevitabile che attendevo: chiese dov’era la toilette. Alla sua età la prostata - al pari di quella dei coetanei- reclamava continue soste in bagno. E sull’argomento prostata mi intrattenne a lungo, in aggiunta alle patologie (per carità, nulla di grave) di cui soffriva e per le quali doveva ricordarsi di prendere quotidianamente una decina di farmaci. In quel preciso momento il suo orologio suonò: era l’ora della pastiglietta contro la pressione alta, anzi altissima. Subito un bicchiere d’acqua prima che mi stramazzasse lì, il giorno del mio compleanno! Io restai in silenzio praticamente per tutto il tempo. Proprio io che volevo mostrargli di non essere più la “ragazzina muta” di 55 anni prima, e che avrei desiderato chiedergli un’infinità di cose: sulla sua famiglia, i nipotini di cui mi aveva accennato al telefono, su ciò che era. Su ciò che pensava. E invece lui parlava parlava e parlava, mentre io muta (e questa volta non perché “non sapendo che cosa dire di intelligente”, come facevo da adolescente, preferivo non esporre ciò che pensavo) calcolavo quanto ancora sarebbe durato quel patetico compleanno, senza torta, decorazioni, affetto, partecipazione, abbracci, sorrisi… Tutti coloro che dicono che alla nostra età è meglio non festeggiare gli anni che passano, né soprattutto illudersi di ritrovare emozioni o sensazioni scadute molto peggio di quanto può scadere uno yogurt andato a male nel frigorifero, hanno perfettamente ragione. Ora l’avevo capito. Finalmente lo sconosciuto venuto da un passato che forse mi ero solo immaginata risalì sulla sua macchinetta, non prima di avermi augurato ancora tante belle cose (ma come parlava?); ciao Milly! Ormai libera, salutai quei quattro gatti che avevano fatto atto di presenza, ansiosi di andare a cena e comunque in cuor loro soddisfatti per aver compiuto un bel gesto partecipando al compleanno di una vecchia che ancora credeva ci si potesse incontrare. Per ridere. Volersi bene. Stare bene assieme, soprattutto.

-11-


Generazione F Se fosse andata realmente così, per prima cosa avrei chiuso Generazione Over60, in quanto mi sarei resa conto di quanto strampalata sia l’idea da cui la rivista è nata, che si riassume in soldoni in “mai dire ormai”. Premesso ciò, è quasi inutile dire che per chi come la sottoscritta mette al primo posto l’amicizia (e non perde occasione per ribadirlo) l’aperitivo di compleanno si è rivelato perfetto. Sotto l’abile regia di Chiara e famiglia, sono stata festeggiata da un incredibile numero di amici di tutte le età, che mi hanno espresso come meglio non era possibile affetto e vicinanza. Ho avuto abbracci e manifestazioni d’amicizia sincera, con contorno di palloncini colorati e quantità varia e abbondante di squisitezze di ogni tipo, oltre a una torta personalizzata.

Con Elisa

-12-


Generazione F

Io e Chiara, regista della festa

Con Martina

-13-


Generazione F E il principe azzurro? Nella realtà è diventato ancora più azzurro: lo definirei un Re Blu a tutti gli effetti. Avete presente Richard Gere? Allora, provate a combinare un mix di lui come Zack Mayo in Ufficiale e Gentiluomo (in sella a una moto) e come Edward Lewis nel finale di Pretty Woman quando arriva, con ombrello in una mano e un mazzolino di fiori nell’altra, in piedi su una limousine per liberare la “principessa Vivian”, alias Julia Roberts.

-14-


Generazione F Chi mi conosce sa che il romanticismo non è proprio cosa per me, non lo è mai stato o potuto essere per una serie di motivi che anche un analista della mutua, ascoltata la mia storia familiare, sarebbe in grado di spiegare. Ma le emozioni (magari per l’esasperazione di una inevitabile sensibilità sottostante: l’“ipersensibilità di mxxda”, come la definiva gentilmente mia madre) quelle sì . Quelle mi appartengono e riguardano momenti piccoli e grandi della mia esistenza : ogni volta che entro in mare, accarezzo un cane, prendo un aereo, vedo la mia firma su un articolo o un libro . E, ovviamente, mi ritrovo con amici o amiche . E quando mi scontro con sorprese inaspettate, come in questo caso. Beh, su una grossa moto e con un mazzolino rubato in un giardino lui mi si è presentato così (Richard Gere aveva 33 anni però all’epoca di Ufficiale e Gentiluomo, e poi non è detto che in corsa al suo posto non ci fosse una controfigura). E al di là dell’aspetto fisico (sarebbe meschino ridursi a questo), che comunque ho trovato pressoché identico, è stato importante e, per l’appunto, emozionante ciò che ci siamo detti o non detti guardandoci negli occhi. Io muta? Macché: sono rimasta travolta da una logorrea inarrestabile. Peccato abbia parlato tanto senza dire nulla e, per questo, facendolo a malapena rispondere qualcosa. Perché? Perché ero troppo emozionata… E la cosa davvero incredibile è che anche lui era emozionato. Esattamente come me. Sperando di avere la possibilità di incontrarci di nuovo e riuscire ad imbastire uno straccio di dialogo, ho comunque avuto la prova provata che, anche se mai si è consumato in nessun modo un amore fra noi (e non per questo motivo, come suggerirebbero alcuni scettici), le emozioni, i palpiti, la voglia di vivere restano immutati e immutabili. A qualsiasi età. Credo, anzi, si possano solo accrescere grazie all’aggiunta di una nuova amicizia. Per ora grazie a tutti per questo compleanno da fiaba, che il mio Re Blu ha reso speciale!

-15-


Foto d’autore Ma come ci si prepara oggi all’estate?

Noli 2013. di Francesco Bellesia https://francescobellesia.it/

-16-


Foto d’autore Quant’è cambiato il modo di prepararsi per le vacanze estive? Tralasciando un attimo il discorso Covid (che, inevitabilmente, anche se in misura minore dello scorso anno, influenza comunque il nostro approccio con le ferie), in questo numero desideriamo raffrontare la maniera di noi Over quando, bambini, dopo un viaggio sia pur di poche ore eravamo obbligati, quale prima cosa, a purgarci perché “avevamo cambia aria”: chi non lo rammenta non è abbastanza in là con gli anni ... Le cose sono cambiate e non poco. Intanto, mediante la temuta «prova costume» che inizia, per la maggioranza di noi (non importa quanti anni abbiamo), già qualche mese prima della partenza, seguita a ruota dalla dieta dell›ultimo minuto che promette miracoli e dalla consultazione dei capi più trend . Per i più saggi ed avveduti, invece, davanti allo specchio c’è da constatare con orgoglio i risultati ottenuti con una costante e personalizzata attività fisica (meglio se suggerita da un coach competente), unita ad uno stile alimentare sano ed equilibrato, magari perfezionato dall’aggiunta di integratori consigliati da medici ed esperti a seconda della nostra età e delle nostre esigenze ... Prima di avventurarci nel vivo dell’argomento, godiamoci questo scatto di Francesco Bellesia che ritrae il trono del bagnino -una torretta d›avvistamento che incornicia i colori del mare- e che senz’altro riporterà a molti di noi suggestioni e impressioni infantili, quando tutto ci sembrava magico ed enorme. Preludio di un’avventura che, ancora una volta, avremmo vissuto per poterne parlare con i nostri coetanei appena tornati a casa. Nella spasmodica attesa di un’altra estate. (M.L.)

Colori di Sardegna (2020).Francesco Bellesia

-17-


Foto d’autore FRANCESCO BELLESIA Sono nato ad Asti il 19 febbraio del 1950 ma da sempre vivo e lavoro a Milano. Dopo gli studi presso il liceo Artistico Beato Angelico ho iniziato a lavorare presso lo studio di mio padre Bruno, pubblicitario e pittore. Dopo qualche anno ho cominciato ad interessarmi di fotografia, che da quel momento è diventata la professione e la passione della mia vita. Ho lavorato per la pubblicità e l’editoria ma contemporaneamente la mia attenzione si è concentrata sulla fotografia di ricerca, libera da vincoli e condizionamenti, quel genere di espressione artistica che oggi ha trovato la sua collocazione naturale nella fotografia denominata FineArt. Un percorso parallelo che mi ha consentito di crescere e di sviluppare il mio lavoro, una sorta di vasi comunicanti che si sono alimentati tra di loro. Molte sono state le mostre allestite in questi anni e molte le manifestazioni alle quali ho partecipato con premi e riconoscimenti. Continuo il mio percorso sempre con entusiasmo e determinazione… lascio comunque parlare le immagini presenti sul mio sito.

-18-


Lavori in corso “MI SVEGLIO BALLANDO”. IL VIDEO DELL’ESTATE DELLA NOSTRA TESTIMONIAL Maria Teresa Ruta

-19-


Lavori in corso Un video che solo lei- la testimonial della nostra rivista- poteva regalarci. E, anche se è stato solo un caso, essendo uscito il 15 luglio, il giorno del mio compleanno, mi piace pensare che si è trattato di un regalo particolare per me. Già, perché il testo - scritto da Narymary (nome d’arte di Maria Napoli) - è sì un inno alla spensieratezza e alla stagione estiva, ma è anche un modo per esprimere la voglia di vivere giorno per giorno con il massimo ottimismo possibile, senza mai nascondersi dietro gli “ormai” che usano troppi Over per non lasciarsi andare. Con questo tormentone pop in salsa portoricana- che in pochissimi giorni su Youtube ha superato di gran lunga le 100.000mila visualizzazioni- Maria Teresa Ruta, eclettica come e più di sempre, riscopre la sua passione per il canto. Il videoclip, un vero e proprio inno alla rinascita quotidiana, girato sulla riviera romagnola (in parte al Samsara Beach di Riccione e in parte al Kalos di Rimini), si avvale di un corpo di ballo composto da una decina di ballerini professionisti e 20 fotomodelle provenienti da Miss Principessa d’Europa. Grazie Maria Teresa, e grazie anche al suo compagno e produttore Roberto Zappulla che l’ha convinta a incidere “Mi sveglio ballando”! M. L.

La nostra testimonial Maria Teresa Ruta (61 anni) https://www.youtube.com/watch?v=zJHllxLHx5k

-20-


Lavori in corso Per chi vuol cantare assieme a Marta Teresa Ruta ecco il testo, parola per parola:

Mi sveglio ballando, mi sveglio ballando mi sveglio ballando, mi sveglio ballando la mia vita è come un gioco e questo gioco me lo gioco solamente a modo mio fuori piove non c’è il sole nessun problema il sole caldo ce lo metto io mi sveglio ballando, mi sveglio ballando mi sveglio ballando, mi sveglio ballando il mio sorriso è contagioso e contagia anche me perché la mia filosofia esprime solo allegria vieni su dai dai che ce la fai siedi qui con me

-21-


Lavori in corso dimmi come mai la vita è un po’ così è nata anche la Dad ma prendila più free oh my god, oh my god oh my god, oh my god mi sveglio ballando, mi sveglio ballando mi sveglio ballando, mi sveglio ballando metto il cuore in ciò che faccio sentimento vero solo in cambio di un tuo abbraccio vivo la mia libertà libera di, libera da libera dalle negatività prega dai la primavera è dentro senti i battiti con musica portoricana muoviti accendi il tuo bioritmo fallo finché vai sorridi più che puoi mi sveglio ballando.

-22-


Lavori in corso

-23-


Lavori in corso

-24-


Lavori in corso

-25-


Stile Over LA PROVA COSTUME Godiamoci il mare indossando ciò che preferiamo, senza preoccuparci del giudizio altrui e, soprattutto, del nostro! Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica Anche quest’anno è arrivata. Parlo della stagione della remise en forme, della prova costume, dei messaggi che ci bombardano dalle pubblicità e dai giornali chiedendo di prepararci per l’appuntamento con le vacanze. Anche a me che scrivo di salute e non di bellezza arrivano spesso comunicati che propongono diete, creme e altri rimedi finalizzati a ottenere “un corpo da spiaggia”. E da un paio d’anni ho preso l’abitudine di rinviarli al mittente, segnalando che trovo queste comunicazioni poco rispettose nei confronti di chi vuole godersi la bella stagione senza preoccuparsi di chili o centimetri di troppo. Non m’illudo di cambiare le strategie di comunicazione delle aziende, ma almeno cerco di non rendermene complice. Non si capisce perché alle donne - e solo a loro - debba essere richiesto con insistenza di rimettersi in forma per l’estate, generando ansia e disagio specie nelle più giovani, e in generale in chi sa di non avere un fisico paragonabile alle immagini proposte dai media, spesso grazie a ritocchi e Photoshop che creano corpi perfetti e aspettative irraggiungibili. Alla mia età riesco a scherzarci su, ma non è stato sempre così, e ho avuto amiche per cui l’appuntamento col costume da bagno era davvero un problema, in qualche caso fino al punto di rinunciare per non esporsi. Così , in questo periodo il mio mantra è un meraviglioso meme americano che recita (Penso che non serva traduzione) “How to have a beach body: have a body, go to the beach”. È così, ed è semplice, ma per arrivarci bisogna superare gli ostacoli di una cultura che impone alle donne di essere belle per gli altri, e di esserlo rispettando i canoni della moda dell’epoca. E possibilmente consumando, perché facile capire che l’obiettivo di questi messaggi è vendere, si tratti di creme riducenti, di abbonamenti in palestra o di diete da seguire . Il problema è che il nostro giudizio sulle forme dipende dalla cultura e dall’epoca in cui viviamo : non sei troppo grassa o troppo vecchia, diceva la mai abbastanza citata Erica Jong, sei solo nata nel paese sbagliato o nel secolo sbagliato . Per noi Over 50 (non in senso anagrafico) il secolo giusto potrebbe essere quello delle Veneri del Tiziano o delle bellezze

Abbiamo un corpo, e siamo in spiaggia!

-26-


Stile Over rubensiane . Ma anche in tempi molto più vicini a noi lo sguardo sulla bellezza femminile è stato meno rigoroso : basti pensare alle pin-up degli anni 50 ( per chi vuol saperne di più ci sono siti che riportano peso e altezza delle più famose, https://vitadapinup.blogspot.com/2014/12/le-misure-delle-grandi-dive. html ). Senza dimenticare le prime Miss Italia : il sito ufficiale riporta le loro immagini - www.missitalia.it/ archivio/albodoro.php - e sono foto vere, visto che all’epoca le possibilità di ritocco non andavano molto oltre l’aggiunta di una riga di eyeliner . E quelle che vediamo sono ragazze belle, ma certo non perfette, con gambette un po’ corte e tracce di cellulite che oggi costerebbero loro un’eliminazione, anche se tolgono ben poco al loro fascino sorridente .

Marilyn Monroe in costume da bagno Marilyn: un mito irraggiungibile! Ma sapete che era 1,m e 66 d’altezza per 94 di seno, 58 di vita, 91 di fianchi e un peso che nei suoi 36 anni di vita è oscillato dai 52 ai 68 Kg? Eppure negli anni Cinquanta quasi tutte le star dichiaravano le perfette misure 90-60-90… . La Monroe conferma quanto sia stupida e senza senso l’omologazione e la ricerca della “bellezza canonica” .

-27-


Stile Over

La prima Miss Italia

-28-


Stile Over

-29-


Stile Over

-30-


Stile Over Intendiamoci, non si tratta di fare elogio della ciccia: sovrappeso e obesità sono un problema non marginale, visto che riguarda più di metà della popolazione italiana . E a pensarci, la percentuale di chi è stato o è a dieta è anche più elevata, soprattutto tra le giovani donne : il problema è che i due dati non si sovrappongono . Insomma, ci sono persone francamente sovrappeso che continuano a non preoccuparsi di ciò che mangiano, mentre molte ragazze si vedono grasse pur essendo normopeso o addirittura sottopeso: la tagli più diffusa tra le italiane è la 44, la 42 per le più giovani, ma quante si struggono per entrare in una 40 o addirittura in una 38? E quanti negozi propongono i capi più carini e trendy solo in queste taglie davvero minime? E poi c’è la cellulite, un problema a sé, tipicamente femminile, per cui non esistono rimedi miracolosi e che col grasso non ha molto a che vedere: si può essere magre e avere la cellulite. Luciana Littizzetto risolve a modo suo -“Le donne hanno la cellulite. Se una non ce l’ha, 9 volte su 10 è un travestito. Ditelo ai vostri mariti. La mia cellulite non ti piace? Mi dispiace amore, sei gay” - ma non tutte riescono a essere così dirette... Non c’è niente di male, ovviamente, a mantenersi in forma. Ma le diete fai-da-te, quelle che in estate fioriscono sulle pagine delle riviste, rischiano di alterare equilibri delicati e di farci riprendere peso una volta interrotto il regime, creando una pericolosa spirale che finisce con l’aumentare il grasso e diminuire la massa muscolare. Forse basterebbe evitare di pasticciare con snack e bevande gassate, abbondare in frutta e verdura e soprattutto fare attività fisica, che magari non fa perdere peso ma regala un corpo più armonioso e una maggior sicurezza. LE MISURE (CONOSCIUTE) DELLE GRANDI DIVE: Altezza

Nome

Peso

Seno

Vita

Fianchi

151

Judy Garland

44,5

84

56

86

150

Veronica Lake

44,5

86

53

84

152

Janet Gaynor

44,5

80

58

84

154

Mary Pickford

84

63

91

154

Jane Powell

49

84

58

84

165

Joan Crawford

51

94

62

94

152

Mae West

54,9

96

61

96

155

Norma Shearer

53,5

86

65

94

155

Jean Harlow

49,5

86B

63

91

157

Debbie Reynolds

49,5

91

58

94

152

Natalie Wood

55

81B

56

84

160

Olivia de Havilland

49

94

58

91

161

Carole Lombard

55

86

61

86

160

Elizabeth Taylor

55

81D

53

91

161

Clara Bow

51

84

61

93

160

Bette Davis

86C

53

86

-31-


Stile Over 160

Vivien Leigh

81A

58

84

165

Tippi Hedren

50

86C

61

81

160

Lana Turner

50

86

61

86

165

Ann-Margret

54

89

58

89

162

Constance Bennett

45,5

84

66

90

160

Bebe Daniels

55

91

68

94

161

Marion Davies

53,5

89

68

90

163

Betty Grable

57-61

91

61

89

165

Barbara Stanwyck

49

85

58

85

164

Claudette Colbert

50

81B

46 - 63

86

168

Marlene Dietrich

59

91

66

84

160

Dolores del Rio

55

84

63

91

164

Ginger Rogers

86

61

89

163

Joan Bennett

49

84

63

86

166

Marilyn Monroe

52-68

94

58

91

170

Jane Russell

55,5

96D

61

91

171

Cyd Charisse

88B

56

94

168

Catherine Deneuve

61

86D

61

89

168

Ava Gardner

55

91

58

94

168

Rita Hayworth

53

91C

61

91

170

Hedy Lamarr

53,5

90

63

88

168

Myrna Loy

90

67

85

168

Kim Novak

55

91C

63

94

168

Raquel Welch

53,5

94

57

90

170

Greta Garbo

56,7

91

71

96

173

Rosalind Russell

55

88

65

91

170

Brigitte Bardot

56,7

91B

51

89

170

Doris Day

91B

63

91

170

Faye Dunaway

86

63

86

174

Anita Ekberg

100

58

96

170

Audrey Hepburn

46,7

86A

51

86

169

Grace Kelly

53,5

86A

61

89

173

Esther Williams

96

68

86

175

Kay Francis

53,5

84

65

89

172

Katharine Hepburn

57

86B

56

84

-32-


Stile Over 173

Lauren Bacall

59

86C

66

86

174

Sophia Loren

63,5

96C

61

96

175

Ingrid Bergman

61

86

61

86

175

Alexis Smith

58

86

61

91

La fonte di questa tabella è il sito https://www.glamamor.com Oggi per fortuna su questi temi c’è uno sguardo diverso, sempre più spesso si parla di body shaming e ci sono aziende - come Dove https://www.dove.com o Summersalt www.summersalt.com/pages/every-bodyis-a-summersalt-body che promuovono una consapevolezza nuova e l’accettazione di modelli corporei diversi da quelli imposti fino a poco tempo fa da media e pubblicità . In alcuni paesi si cerca di limitare l’uso dei filtri che trasformano i corpi e modelli impossibili da raggiungere, a danno soprattutto delle più giovani e delle più fragili . La strada sarà lunga, ma intanto l’invito a tutte noi è a godersi il mare indossando ciò che preferiamo, senza preoccuparci degli sguardi altrui ma soprattutto senza giudicare noi stesse. Abbiamo un corpo, e siamo in spiaggia, va bene così. Buona estate!

Nessuna prova costume può mettersi fra noi e le vacanze!

-33-


Bellezza LEGGIAMO ATTENTAMENTE LE ETICHETTE DELLE CREME SOLARI! Professor Antonino Di Pietro – dermatologo plastico

Jodie Foster a 3 anni posa per Coppertone

Secondo uno studio italiano la Plusolina (un complesso derivato da un mix di oli vegetali) garantisce un’azione protettiva, riducendo l’impatto negativo dei raggi del sole http://www.dermoclinico.com

-34-


Bellezza Non occorre neppure essere troppo Over per ricordarsi che le creme solari, ammesso che ci ricordassimo di portarle con noi in spiaggia, erano classificate semplicemente come a bassa, media o alta protezione. La scienza intervenne per rimediare a tale approssimazione e ora, più che a ragione, si trovano sulle etichette queste diciture: FATTORE 50+ protezione molto alta; FATTORE da 50 a 30 protezione alta; FATTORE da 25 a 15 protezione media; FATTORE da 10 a 6 protezione bassa Probabilmente, molti genitori e nonni vennero indotti a spalmare di crema non solo i bambini che accudivano, ma anche se stessi, da una famosissima pubblicità targata Coppertone che ritraeva una bimbetta di 3 anni che sarebbe diventata ben resto una star: Jodie Foster. Correva l’anno 1965… L’azienda statunitense, specializzata nella produzione di creme e lozioni abbronzanti (oggi di proprietà del gruppo Bayer, acquisita da Schering-Plough), era stata fondata nel 1944 quando il farmacista Benjamin Green inventò una lozione in grado di aumentare l›effetto dell›abbronzatura . Tuttavia la Coppertone divenne davvero famosa grazie ad una efficace campagna pubblicitaria che mostrava una bambina in spiaggia tirata da un cagnolino nero che le afferrava fra i denti il costumino facendolo scendere leggermente e rivelando la differenza di abbronzatura fra il sedere ed il resto della pelle . L›immagine della pubblicità era accompagnata dallo slogan «Don’t be a Paleface ( «Non essere un viso pallido”); ripresa appunto nel 1965 per degli spot pubblicitari televisivi con protagonista la piccola Jodie Foster, sancì il successo dell’azienda ma cominciò, anche, a far riflettere sull’importanza di ricorrere a creme solari. Ne è passato di tempo da allora. Adesso sappiamo quanto sia fondamentale difendere la pelle- non solo al mare né solo d’estate- e a conferma ce ne parla il nostro esperto, con rifermento anche ad una recente ricerca made in Italy. “Una ricerca totalmente italiana ha sviluppato un nuovo complesso chiamato Plusolina. Questo complesso è derivato da un mix di oli vegetali che aiutano a garantire un’azione protettiva della crema solare, riducendo l’impatto negativo dei raggi del sole. Ma per scegliere la crema solare più indicata alla nostra pelle è necessario conoscere il proprio fototipo e verificare che contenga una protezione dai raggi UVA e UVB. Vediamo come e perché. Le migliori creme solari permettono di godersi tutto il buono del sole ed evitare problemi quali eritemi solari e scottature. Per fare ciò, è però necessario rispettare buone regole per un’esposizione solare corretta. Ad esempio: → evitare le ore centrali del giorno; → esporsi gradualmente durante la giornata e con intervalli di mezz’ora; → proteggere cuoio capelluto e occhi con cappelli e occhiali da sole. Anche la migliore protezione solare non

-35-


Bellezza può bloccare al 100% l’azione delle radiazioni UVB e UVA. Quest’ultime sono le più nocive perché riescono a penetrare in profondità tra gli strati cutanei, accelerando l’invecchiamento cutaneo fino all’ipotesi di sviluppo di potenziali melanomi (tumori della pelle) .

La crema solare va messa anche quando fa poco caldo? Per capire quanto può essere importante utilizzare una crema solare viso tutto l’anno è necessario comprendere come agiscono i raggi ultravioletti . Le radiazioni solari si dividono in UVA, UVB e i meno noti UVC. Quest’ultimi sono i più pericolosi e vengono bloccati dallo strato d’ozono che avvolge il globo. I raggi UVB sono invece quelli che concorrono all’abbronzatura e che in caso di esposizione prolungata possono generare, come si diceva, scottature ed eritemi. I raggi UVA partecipano in maniera minore alla pigmentazione della pelle, ma sono i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo, perché alterano la normale attività delle fibre di sostegno cutanee: collagene ed elastina. Inoltre sono presenti anche quando il cielo è coperto e nuvoloso, e quindi possono attaccare la pelle constatatemene. Il buco dell’ozono, il surriscaldamento globale e un ambiente sempre più inquinato hanno permesso ai raggi ultravioletti di essere più diretti e pericolosi per la salute dell’uomo. Non è un caso che con l’aumento dei

-36-


Bellezza livelli di smog all’interno delle città siano aumentati anche i pazienti con pelle più sensibile e intollerante . Per questo il fattore di protezione solare può essere consigliato tutto l’anno e non solo in estate se il dermatologo lo prescrive. Una buona skincare routine tutto l’anno che comprende prodotti mirati idratanti e rigeneranti come quelli con Fospidina può aiutare a preparare la pelle alla prossima esposizione solare. Leggiamo bene che cosa c’è scritto sulle confezioni!

Le creme solari migliori garantiscono una protezione dai raggi UVA e UVB; sulla confezione questa è solitamente rappresentata con un cerchio che racchiude la sigla UVA . Il fattore di protezione solare più alto ed efficace è l’SPF 50. Per legge e a seguito di test clinici verificati, non esistono protezioni solari con fattore protettivo 100 o schermo totale. Come abbiamo anticipat, l’obiettivo di una crema solare è ritardare

-37-


Bellezza la comparsa dell’eritema. Che cos’è la Plusolina e quali vantaggi offrono le creme solari che la contengono? Si tratta di un complesso di innovazione italiana in dermatologia. Il complesso Plusolina è formato dall’associazione di una varietà di oli vegetali che si comportano come dei booster naturali in grado di aiutare a limitare l’azione negativa dei raggi UV sulla pelle. Nello specifico, Plusolina è composto da olio di crusca di riso, olio di cotone, olio di karanja e vitamina E, che insieme hanno dimo strato un’azione preventiva e protettiva nei confronti dei danni da photoaging. Le creme solari migliori stanno proprio puntando sull’utilizzo di attivi sempre più sostenibili per l’ambiente che utilizzano minime quantità di filtri, raggiungendo un fattore di protezione solare alto. In definitiva, possiamo quindi affermare che le creme solari con Plusolina hanno l’obiettivo di offrire una migliore protezione solare sicura per la pelle ma anche per l’ambiente”.

L’estate è il periodo giusto per ringiovanire la pelle, a condizione di proteggerla adeguatamente

-38-


il tempo della Grande Mela LA TRAPPOLA DEI SETTE GIORNI Pronti ad andare in vacanza? Ma, soprattutto, pronti a evitare di rovinarvela cascando nella “trappola dei 7 giorni”? Dalla nostra corrispondente a New York Flavia Caroppo – giornalista

La “settimana di vacanza” può trasformarsi in una trappola. Ecco i consigli per evitarlo Come, non conoscete la trappola dei 7 giorni? Eppure l’avrete già vissuta sulla vostra pelle chissà quante volte (e chissà quante settimane di vacanza sono cadute vittima della trappola). Si può riassumere in questa semplice formula: 3 giorni impazienti di essere già rilassati

+

2 giorni di effettivo relax

+

2 giorni di ansia prima di tornare al lavoro (o a occuparsi dei nipotini, o qualsiasi cosa ritorniate a fare per 51 settimane l’anno).

-39-


il tempo della Grande Mela Non è l’ultima moda di qualche guru New Age o Influencer su Instagram, la “trappola dei sette giorni”: esiste davvero ed è stata provata (tra gli altri) da un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Stanford. E proprio grazie ai consigli di questi stessi scienziati, di esperti del comportamento e persino di dirigenti d’azienda, è nata questa ”lista di preparazione mentale alla vacanza”.

N° 1: Cominciate adesso Immaginate una berlina che corre (nei limiti, s’intende) sicura in autostrada. Ad un certo punto un guasto meccanico fa surriscaldare il motore, l’autista frena e l’auto comincia ad andare in testacoda fino a quando non si ferma contro il guardrail. Bene, questo è quel che accade nel vostro cervello il primo giorno di vacanza. Cosa pensavate, che bastasse il lettino con ventilatore e cuscino incorporato a fermare il lavorio del vostro cervello? Spiacenti di informarvi che no, per quanto il vostro (ancora bianchiccio?) corpo possa stare comodamente spaparanzato a riva di mare (o bordo piscina), il vostro cervello sta ancora probabilmente pensando a quella mail da mandare, quel rendiconto da controllare, oppure ai pianti dei nipotini che mettono i denti o agli strilli di quelli che non vogliono dormire (insomma, modificatevi lo scenario su misura). In realtà è irrealistico, dicono gli esperti, aspettarsi che i tuoi pensieri si fermino così, da un giorno all’altro. Che fare allora? Preparatevi, allenate il cervello a “mollare il colpo”. Per esempio, potete provare a spegnere il telefonino un’ora prima (o accenderlo un’ora più tardi) per tutta la settimana precedente alla partenza. Oppure potete disintossicare il pollice dai like, imponendovi di scorrere le storie di Instagram un po’ meno ogni giorno, e iniziare ad allenare l’alluce alla camminata nella sabbia, con brevi passeggiatine di dieci minuti (che servono anche a scongiurare il pericolo di vescica da sandalo infradito nuovo). Se proprio non potete lasciare fisicamente la scrivania, provate almeno a rilassarvi mettendoci su i piedi per un quarto d’ora (possibilmente senza, capo/colleghi/clienti in giro). E se poi volete strafare, dicono gli esperti, iniziate una pratica di meditazione specifica per “rallentare” la mente (ne trovate a bizzeffe su YouTube; io consiglio quelle di Deepak Chopra). Attenzione, forse non ci riuscirete (ecco perché dovete allenarvi) perché staccare la testa non è facile.«Lasciarsi andare è un atto consapevole che va ripetuto quotidianamente», dice Emma Seppala, direttore associato del Centro per la Ricerca e l’Educazione alla Compassione e all’Altruismo della Stanford University. «Ogni giorno bisogna intenzionalmente spegnere quella lavagna luminosa di “cose da fare” che abbiamo nella testa e lasciarsi andare al dolce far nulla». Con questi esercizi di distacco dal quotidiano, realizzati in genere tramite esercizi di respirazione profonda, la dottoressa Seppala ha aiutato i veterani di ritorno dall’Iraq e dall’Afghanistan a disconnettersi dall’intensità e dal trauma della guerra. E se con la respirazione giusta i veterani sono riusciti a mandare il cervello in vacanza dall’inferno che avevano vissuto, possiamo riuscire anche noi a dimenticare il terribile capufficio/collega/nipotino! «Prima iniziamo e più regolarmente ci esercitiamo, meglio è», conclude Emma Seppala.

-40-


il tempo della Grande Mela

L’ex Presidente USA Barak Obama si rilassa posando i piedi sulla scrivania durante una riunione informale con i suoi collaboratori.

N° 2 Lasciate l’ufficio (o la casa) a casa Le nostre abitudini sono formate e rinforzate dal nostro contesto fisico. Svegliarsi nello stesso letto, spegnere la solita sveglia, fare gli stssi movimenti per preparare il caffè o aprire la doccia. Quindi la macchina, guidare verso l’ufficio, e poi guidare indietro verso casa, cena, tv, letto. Ripetere. Ma le abitudini non sono solo fisiche; sono anche (e sopratutto) emotive. Il nostro ambiente fisico rafforza il nostro stato d’animo, ha spiegato Russell Poldrack, professore di neurobiologia all’Università del Texas. «Le abitudini della mente non sono facili da rompere in pochi giorni”, ha detto. Soprattutto se non si cambia il contesto». Ok ok, so che cosa state pensando: uscire dal tran tran quotidiano è proprio la ragione per cui si vuole andare in vacanza. E allora lasciamo l’ufficio (o quel che l’è) a casa. Se proprio non potete fare a meno del telefonino, disattivare l’applicazione delle email (poi la scaricate di nuovo al ritorno) e resistete alle notifiche. Anche se il vostro cervello vi chiede disperatamente lo stimolo dato da quello spruzzo di dopamina che irrora i neuroni ogni volta che rispondete ad un “ding” (di qualunque notifica si tratti).

-41-


il tempo della Grande Mela Attenzione a non esagerare però! Anche la mancanza completa di tecnologia può provocare nervosismo, attacchi di ansia e altri stress da astinenza che non vogliamo portare con noi in vacanza.

N° 3 – Arrendetevi al relax (e resistete alla noia)

Eccovi lì, sdraiati su una sdraio vicino alla piscina, pronti ad attaccare un libro (va bene anche il Corriere

dello Sport, ma solo perché ci sono le Olimpiadi !), e invece di stare lì spaparanzati a leggere, vi alzate ogni cinque minuti per vedere se la capanna avventura è aperta in modo da poter pianificare la gita del giorno dopo, o a che ora c’è lo yoga in spiaggia, e persino quale sarà il menu serale (e diciamo che sono appena le 11:30 del mattino…) . Oppure siete alla casa al lago, le brezze che provengono dall’acqua fanno svolazzare le tende bianche e voi, invece di godervi il momento, siete ossessionati da una cena che avete appena organizzato. «Quale contorno va meglio con il merluzzo arrosto?! E il vino? Ce ne sarà abbastanza? Questo è il vostro cervello che ancora ronza a caccia di cose da fare, liste da depennare, alla ricerca di qualunque stimolo gli procuri quel rush di dopamina a cui lo stress (vita quotidiana) l’ha ormai assuefatto. «Non spegnete il telefono solo per essere preoccupati da qualcos’altro», dice Soren Gordhamer, l’organizzatore di Wisdom 2 .0, un movimento in crescita in California pensato per aiutare le persone a trovare equilibrio nel mondo moderno . «Se non state attenti, lo stesso atteggiamento (ossessione?) che avete verso lo smartphone lo indirizzerete verso qualcos’altro».

-42-


il tempo della Grande Mela Che cosa fare per massimizzare i benefici della vacanza? #1 – Niente, rilassatevi!

Se proprio non potete resistere alla necessità di fare qualcosa e avete bisogno di “essere impegnati” anche in vacanza, gli esperti hanno una serie di consigli. In primo luogo immergetevi in un’attività coinvolgente, ma a basso costo (escursioni a piedi, snorkeling, lavoro a maglia, raccolta di erbe). Compiti nuovi e sconosciuti aiutano a liberare il cervello dalla trappola delle abitudini. E se proprio siete resistenti al lasciarvi andare, limitatevi a stare lì, in relax fisico, e ad osservare il vostro cervello mentre salta da un pensiero all’altro. Prima o poi, garantiscono gli esperti, vedrete che come in un flipper la pallina rallenterà e si fermerà. Per andare sul sicuro, se pensate di essere dei “lavorodipendenti”, invece di una settimana pianificate di star via 10 giorni.

#2 – Rassegnatevi, non siete indispensabili L’ufficio non imploderà mentre non ci siete, i nipotini non verranno rapiti da uomini misteriosi, la vostra casa resterà lì sana e salva, nessun terremoto la distruggerà o alluvione la sommergerà. E non verrà neppure visitata dai ladri (si spera). Il mondo, al ritorno dalle vacanze, sarà esattamente così come l’avete lasciato, anzi sarà andato avanti benissimo senza di voi (quindi tornate in vacanza per un’altra settimana, se potete!).

# 3 – Tenete a bada le aspettative Prima di andare in vacanza, anche per una settimana, io di solito mi preparo come se al ritorno dovessi andare dritta dritta dal medico legale. Svuoto la cassettiera in ufficio, faccio ordine nei mucchi di fogli sulla scrivania, metto via il bucato ripiegato per bene nell’armadio, spolvero, cerco di lasciare in ordine persino il cassetto dei calzini e delle mutande (sono l’unica che li tiene tutti insieme appassionatamente?). A prima vista sto solo mettendo in ordine i miei effetti personali in modo che, presumendo di sopravvivere alla mia vacanza, al ritorno non avrò preoccupazioni e potrò godermi al massimo le ferie (ma che cosa hanno a che fare i fogli sulla scrivania e i calzini con la vacanza?) Attenzione però, dicono gli esperti, nel processo di “sistemare tutto prima di partire” sto anche aumentando significativamente la posta in gioco per il mio viaggio imminente. E aumentare le aspettative, alcune ricerche dimostrano, può avere grandi costi. Nella fantasia connessa all’aspettativa, il cervello si carica di dopamina immaginando qualcosa che potrà portare a sentimenti di felicità. Ma se poi le aspettative non sono soddisfatte (se la piscina è un po’ scadente, diciamo) i livelli di dopamina cadono di botto. «Questa sensazione non è piacevole», dice David Rock, direttore del Neuroleadership Institute. «Non ottenere ciò che ci si aspetta», spiega Rock, «può creare un malessere che dura per giorni . Il nostro cervello percepisce come un vero e proprio dolore qualsiasi scarto dalla fantasia di vacanza che ci eravamo costruiti» .

-43-


il tempo della Grande Mela Per evitare la “trappola dei 7 giorni”, meglio tenere basse le aspettative, dunque. Oppure cambiate ritmo e invece della solita settimana (o due) fatevi una serie di lunghi weekend.Gli scienziati, almeno fino ad oggi, la “trappola dei 4 giorni“ non l’anno ancora trovata …

Non fantasticate troppo! La differenza tra aspettativa e realtà può rovinarvi la vacanza.

-44-


Il desco dei Gourmet ©GABRIELE REINA

©GABRIELE REINA

LA “LINEA SLIM”: PRODOTTI PER VERI GOURMET Informazione promozionale a cura della Redazione

Per chi è di Milano non occorrono tante presentazioni: si scrive Zoppi & Gallotti e si legge Gourmet. Da intendersi in senso ambivalente, perché se è vero che Giuseppe Zoppi e Carlo Gallotti sono dei veri esperti e raffinati cultori di tutto quanto è gastronomia, altrettanto si deve dire dei loro clienti, per i quali non può esserci festa o ricorrenza se prima non si passa a fare la spesa in via Cesare Battisti.

-45-


Il desco dei Gourmet Ma essendo in piena estate, vogliamo partire presentandovi la rivoluzionaria Linea Slim, che da qualche anno rappresenta la salvezza per chi, per esempio, sta partendo il venerdì sera per un luogo dove, vuoi per l’ora vuoi per altri motivi, non avrà tempo né voglia di fare provviste. Magari si tratta di chi, con famiglia appresso, raggiunge la seconda casa solo per il week end e non intende sprecare neppure mezz’ora del fine settimana di vacanza per stilare la lista delle spesa e soprattutto, una volta giunti a destinazione, mettersi ai fornelli a cucinare qualcosa che non sia la solita bistecca o un piatto di spaghetti arrangiato all’ultimo minuto con i pochi ingredienti trovati nello stipetto della cucina. Ed ecco l’idea geniale della premiata ditta Z&G: la creazione di prodotti cotti e pastorizzati, apprezzati per il connubio di qualità e praticità. Infatti, è sufficiente qualche minuto in acqua bollente e il piatto è pronto da servire in tavola. E che piatto!

L’offerta è davvero ampia e soddisfa tutti i gusti. Si va dai primi ai sughi alle verdure ai secondi, sia di carne che di pesce. E, cosa da non sottovalutare, tutti questi prodotti si conservano in frigo a 3 gradi, per la durata di 20 giorni. Il che, tradotto, significa che se fate provvista dai nostri Gourmet, il prossimo fine settimana troverete già a disposizione a casa vostra squisitezze da gustare subito, magari invitando qualche ospite che, inevitabilmente, si stupirà della vostra capacità e velocità in cucina…

-46-


Il desco dei Gourmet Giusto per fare qualche esempio di secondi piatti estivi che potrete cucinare in 5 minuti: filetti di sogliola, gamberi al profumo di timo, petto di tacchino alle verdure, orata alla ligure . .. Affrettatevi però: il rinomato negozio( ormai attivo da oltre 35 anni) osserverà due settimane di meritata chiusura dal 7 al 23 agosto compreso . E se non siete ancora clienti della famosa Salumeria/ Gastronomia/ Rosticceria/ Macelleria che è in pieno centro a Milano, a due passi dal Tribunale (avvocati, giornalisti e impiegati del Palazzo di Giustizia sono abituali e affezionati avventori all’ora di pranzo), é bene prendere subito nota dei recapiti : Via privata Cesare Battisti 2, 20122 Milano. Una visita alle 5 vetrine (aggiornate di continuo) merita sempre, ma si può anche usufruire di un accurato servizio a domicilio(e non solo a Milano) telefonando allo 02 5512898; preventivi e ordini anche per via mail: info@zoppiegallotti.com

Senza dimenticare di dare un’occhiata approfondita al sito http://www.zoppiegallotti.com

Buon appetito!

-47-


Da tener d’occhio G.B. MAGISTRI, PITTORE E GRAFICO MILANESE

Foto della famiglia Magistri al mare di Rimini, alla Pensione Petrucci (1956). Da sinistra : la moglie Diana Liguori, la figlia Anna Maria, Giovanni Balilla Magistri, Giovanni Paolo e Elisabetta Eugenia.

A chi non piace sapere “come sono ”(o sono state) le persone famose, dare uno sguardo alla storia personale di artisti e scrittori? Questa istantanea ci mostra Giovanni Balilla Magistri in vacanza a Rimini con la famiglia. Un susseguirsi di giornate spensierate e di gustose incursioni nella gastronomia locale, prime tra tutte le amate lasagne alla bolognese, come ricorda, a distanza di tanti anni, il figlio Giovanni Paolo.

-48-


Da tener d’occhio G.B. MAGISTRI, PITTORE E GRAFICO MILANESE

Un’immagine d’epoca della Pensione Petrucci a Bellaria di Rimini Info (biografia, testimonianze dei figli, pagine di critica, bibliografia e tanto altro) sul sito: https://gbmagistri.org/

-49-


Da leggere (o rileggere) POLVERE D’AZZURRO Dopo la lettura di questo libro guarderemo la Cappella Sistina in modo diverso… Di Paola Emilia Cicerone – giornalista scientifica

Recensire un romanzo scritto da un’amica non è mai facile: si rischia di essere banalmente complimentosi o al contrario, per rifuggire la piaggeria, fin troppo critici. Quando però ci si trova a fare i conti con una lettura che scorre veloce invitando a seguire con interesse crescente i personaggi e le loro vicende, con un romanzo che coniuga senza difficoltà una bella storia di introspezione al femminile con un thriller storico che riecheggia Dan Brown (con qualche ingenuità in meno, visto che l’autrice è italiana), si capisce che la recensione va scritta.

-50-


Da leggere (o rileggere) E quindi eccola: stiamo parlando di Polvere d’azzurro della bolognese Marina Innorta che debutta nella narrativa dopo una densa esperienza di blogger (www.mywayblog.it/ ) e un saggio testimonianza, La rana bollita, ora in ristampa per i tipi di Sonzogno, in cui racconta le sue esperienze con ansia e attacchi di panico, temi che in qualche modo ritornano anche nel romanzo. Polvere d’azzurro è invece acquistabile su Amazon https://www.amazon.it/Polvere-dazzurro-Marina-Innorta/dp/B092PGCXJX e su Il giardino dei libri https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__polvere-azzurro-marina-innorta-libro.php?id=193048 ) Ed è proprio il colore evocato dal titolo e dalla bella copertina a entrare in scena all’inizio del romanzo, comparendo minaccioso nei sogni della protagonista Margherita e poi ritrovato nello sfondo del Giudizio Universale di Michelangelo. Per Margherita, ultraquarantenne insoddisfatta e in lotta con le sue fragilità, la visita alla Cappella Sistina vuole essere una pausa alla vigilia di una svolta che potrebbe cambiare la sua vita, o forse un moto di ribellione nei confronti di un’esistenza un po’ monotona. Ma l’incontro con l’abbagliante sfondo delle scene michelangiolesche, che al tempo stesso l’attira e la spaventa, apre la porta ad un percorso di ricerca che finisce col trasformarsi in un’opportunità per capire meglio se stessa e i propri desideri. Contemporaneamente il romanzo racconta un’altra storia, quella di Bernardino Ferrucci - timido pittore cinquecentesco formato nelle Fiandre e poi attivo tra Roma e il Viterbese - della sua storia familiare e dei misteri che la circondano. Le due vicende procedono in parallelo, ciascuna con il proprio stile anche linguistico, e con una serie di colpi di scena che sarebbe ingiusto svelare, ma che rischiano di far fare le ore piccole a chi si avventurasse in una lettura serale. Anche se è legittimo anticipare che il procedere della vicenda permette di intuire il collegamento tra l’azzurro del dipinto e quello di un prezioso cammeo che continua a comparire nella storia e nel ricordo. E che forse il legame tra Margherita e Bernardino va oltre la passione che entrambi nutrono per Michelangelo e la sua arte. Alla fine non tutto, ma molto sarà chiarito, e ci si potrà congedare dalla storia con il piacere di scoprire che per la protagonista le avventure vissute sono state un percorso, impervio ma prezioso, di crescita interiore. E con la speranza di poterla seguire ancora in una vicenda umana così particolare eppure simile alla nostra, segnata dagli errori incolpevoli ma non meno dolorosi di chi cerca comunque “di fare del proprio meglio”. Quello che è certo è che non guarderemo mai più la Cappella Sistina con gli stessi occhi.

Il Giudizio Universale, indiscusso capolavoro di Michelangelo Buonarroti (da Wikipedia)

-51-


In forma DURANTE L’ATTIVITÀ FISICA IDRATARSI CORRETTAMENTE! Informazione promozionale A cura della Redazione

Una foto iconica: Coppi e Bartali si passano la borraccia d’acqua al Tour de France 1952 Siamo così arrivati alla terza lezione del nostro coach Paolo Barbera. Dopo aver sottolineato l’importanza del prendersi cura della nostra salute e dopo aver appreso qual è il tipo di allenamento più appropriato per ognuno di noi, questa volta approfondiamo il tema dell’idratazione. Anche in questo caso, se confrontiamo le estati di un tempo con quelle attuali, ci viene n mente un aspetto solo all’apparenza trascurabile: quanti di noi si premuravano di bere in maniera adeguata, specie se in procinto di dedicarsi a un’attività fisica? Ma, indipendentemente da ciò, ricordiamo che una giusta idratazione fa bene ai reni perché permette loro di lavorare meglio, è importante per il nostro cervello (bevendo molto, infatti, le prestazioni cognitive ne risentono positivamente), fa bene al cuore perché influisce sulla regolazione della pressione sanguigna .

-52-


In forma E non basta: una corretta idratazione è in grado regolare la temperatura corporea e di supportare il metabolismo, favorisce un più facile smaltimento delle tossine e contribuisce, inoltre, a mantenere la corretta elasticità e tonicità dei muscoli e delle articolazioni. Quando siamo ben idratati anche il nostro intestino ci ringrazia: l’acqua, assieme alla fibra, è ideale per combattere la stitichezza che molto spesso può essere proprio un risultato della disidratazione. Insomma, idratarci correttamente ci dà maggiore energia, ci aiuta a digerire meglio e contribuisce in maniera importante al nostro benessere . In condizioni normali, il nostro organismo elimina circa 2 litri d’acqua al giorno. Un’intensa attività fisica, il clima, la temperatura ambientale e alcune particolari condizioni fisiche sono tutti fattori in grado di aumentare la perdita di liquidi e sali minerali, che sarà poi importante ripristinare. La perdita di liquidi dovuta al sudore, infatti, se non adeguatamente reintegrata, conduce ad uno squilibrio idro-salino. Ma entriamo nello specifico con l’esperto. Chi è Paolo Barbera

Coordinatore Federale di Triathlon, Ironman Certified Coach. Fondatore di Active Kids, un centro medico specializzato nell’educazione alimentare e nella programmazione e gestione dell’allenamento sportivo. Direttore Tecnico di TRI60, un training center dedicato a ciclismo, triathlon, corsa e nuoto. Maratoneta e Multi Ironman finisher, collabora con le più prestigiose riviste di settore su temi di allenamento, educazione alimentare e preparazione fisica.

-53-


In forma Nel corso degli ultimi anni ha accompagnato tante persone in un percorso che li ha portati dall’essere sedentari e con problemi di peso e salute a persone sane, attive e in forma. Tri60 Advanced Training; tel. 02-83906360 https: //www.tri60.it “L’idratazione è uno degli aspetti che devi curare meglio. Non solo devi stare attento durante l’attività fisica ma anche nelle ore precedenti per fare in modo di iniziare ogni allenamento in uno stato di corretta idratazione. Il rischio è una disidratazione superiore al 2%, che è il limite oltre il quale si manifesta la perdita di prestazione. Sarebbe un peccato vanificare mesi di duro lavoro e allenamenti per aver trascurato il semplice reintegro dei liquidi consumati. A tale riguardo non c’è una regola che vale per tutti. I tassi di sudorazione sono soggettivi e ognuno di noi ha una diversa composizione di elettroliti nel sudore. L’unico modo per gestire bene l’equilibrio idrosalino del tuo corpo è l’esperienza personale. Devi cominciare con il pesarti spesso sia prima che dopo l’allenamento per capire la quantità di liquidi consumati. Più volte ripeti questa analisi, più dati puoi ottenere per gestire in futuro l’idratazione in allenamento e in gara. Per capire quanti liquidi hai perso ti basta fare la seguente operazione: PESO PRE/ALLENAMENTO + LIQUIDI INGERITI DURANTE ATTIVITA’ – PESO POST/ ALLENAMENTO Se poi dividi la quantità di liquidi consumati per la durata dell’esercizio ricavi il Tasso di Sudorazione (sweat ratio) Ecco un esempio: PESO PRE ALLENAMENTO 75 KG LIQUIDI INGERITI DURANTE ATTIVITA’ 2 KG PESO POST ALLENAMENTO 74 KG DURATA ALLENAMENTO 1,5 h 75 + 2 = 77 kg 77 – 74 = 3 kg 3 / 1,5 = 2 kg/h In questo esempio l’atleta ha perso 3 kg di liquidi in un’ora e mezzo. Significa che in queste condizioni si consumano circa due litri ogni ora. Le condizioni di esercizio dipendono da alcune variabili: Clima tipo di attività livello di sforzo tipo di abbigliamento Ripetendo questo semplice esercizio tante volte e possibilmente in condizioni diverse, otterrai una serie di dati che poi dovrai utilizzare per valutare quanti liquidi bere in ogni competizione. Il corretto reintegro dei fluidi consumati anche dopo la fine dell’esercizio è una delle strategie che devi applicare per accelerare

-54-


In forma il recupero. Allo stesso tempo devi evitare di bere troppo e comunque più di quanto consumi per non incorrere in problemi di salute durante la gara .

→ Che cosa avviene nel tuo organismo quando ti alleni? Le contrazioni muscolari producono calore che viene trasferito dai muscoli al sangue, e attraverso questo al resto del corpo . Per rispondere all’aumento della temperatura interna del corpo l’organismo reagisce favorendo il trasferimento di calore dall›interno verso la pelle dove può essere dissipato . Lo scambio di calore tra la pelle e l›ambiente è variabile e dipende dalla temperatura, dal tasso di umidità, dalla ventilazione e da quanto e come sei coperto . Maggiore è la temperatura esterna, maggiore sarà la quantità di sudore che devi produrre andando incontro ad una maggiore disidratazione . L›uso di indumenti impermeabili o pesanti e non traspiranti aumenta allo stesso modo il tuo livello di sudorazione . Ricorda però che non devi mai confondere la perdita di peso per disidratazione con il dimagrimento . Anzi, il surriscaldamento corporeo aumenta la quantità di zuccheri consumati per sostenere l’attività, vanificando così ogni obiettivo di bruciare grassi per dimagrire . Con la sudorazione non perdi solo acqua. All’interno del sudore ci sono sali minerali che devono essere a loro volta reintegrati. Per questo bere solo acqua durante l’attività non basta. Molto meglio scegliere, in base alla durata e all’intensità dello sforzo, delle soluzioni che contengono sali minerali, o sia sali minerali che carboidrati.

-55-


In forma → L’importante è tenere sotto controllo il tuo bilancio idrico. Ricorda che i liquidi li assumi da ciò che bevi e da ciò che mangi. Molti alimenti come la frutta e la verdura sono composti per la maggior parte da acqua. Al contrario, perdi liquidi attraverso la respirazione, l’urina, le feci e la sudorazione. Durante l’attività fisica è la sudorazione la fonte principale di consumo dei liquidi. Proprio per questo devi conoscere il tuo tasso di sudorazione. Per riuscire a sostenere uno sforzo prolungato e per tutelare la tua salute. In certe condizioni il colpo di calore dovuto a sforzo e disidratazione è una delle principali cause di ritiro nelle gare estive. Durante ogni attività perdi liquidi. La tua prima preoccupazione deve essere quella di presentarti all’inizio

Non solo acqua: molta frutta e verdura è composta per la maggior parte di acqua di un allenamento o di una gara correttamente idratato. In caso contrario la sudorazione potrebbe portarti ad un calo di prestazione prima di quanto tu possa pensare. Aumenteranno rapidamente la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e, di conseguenza, il livello di sforzo percepito. Già una disidratazione pari al 2% del peso corporeo riduce le tue prestazioni non solo nell’attività aerobica ma anche a livello cognitivo e mentale. Perdi lucidità e diventa più probabile commettere errori. In queste condizioni ogni valutazione tecnica e tattica diventa più complicata da gestire. → Un altro effetto negativo e molto diffuso della disidratazione sono i crampi muscolari. I soggetti più esposti a questo rischio sono gli atleti con la tendenza a perdere molto sodio attraverso la sudorazione. In tale caso il problema non dipende strettamente dalla quantità di liquidi persi, ma dalla loro composizione. → Allo stesso modo, tuttavia, devi prevenire anche l’iperidratazione. Un fenomeno che colpisce solitamente atleti che gareggiano su distanze lunghe e con prestazione medio- bassa. A fronte di uno sforzo fisico modesto tendono a bere molto e in continuazione. In condizioni normali dovresti espellere l’acqua in

-56-


In forma eccesso attraverso l’urina, ma sotto sforzo il flusso sanguigno che può arrivare ai reni è ridotto; di conseguenza, la produzione di urina diminuisce. Se il tuo organismo trattiene una quantità eccessiva di liquidi si diluiscono le sostanze al suo interno. Quando la quantità di sodio presente nell’organismo è troppo diluita (IPONATRIEMIA) subentra un rischio molto grave per la salute con l’impossibilità a concludere una competizione per il necessario intervento dello staff medico. I primi sintomi che possono avvisarti sono mal di testa, vomito, mani e piedi gonfi, stato di agitazione e sforzo percepito molto elevato. Queste informazioni sono già sufficienti per farti capire quanto sia importante la cura dell’idratazione durante l’attività sportiva. Pertanto, per la prossima gara comincia col preparare un protocollo accurato di idratazione. Devi sapere in anticipo come bere nei giorni precedenti la gara e come idratarti durante la corsa. In una gara lunga e impegnativa ogni errore può pregiudicare mesi e mesi di allenamento”.

-57-


Volontariato & Associazioni LA SOLIDARIETÀ NON VA IN VACANZA PER CHI FA IL VOLONTARIO Solo pochi decenni fa, prima che il Terzo settore assumesse l’importanza che merita, se proprio ci si voleva sentire a posto con la coscienza, prima di partire per le ferie le famiglie più abbienti, quelle che si potevano permettere un lungo periodo di vacanza, firmavano un assegno per qualche Associazione loro raccomandata. Beneficenza era stata fatta e si poteva partire a cuor leggero. Questo succedeva prima che prendesse piede il “volontariato professionale”, come chi scrive lo definì forse per la prima volta, provocando spesso accesi dibattiti su questa espressione, che molti consideravano una contraddizione in termini. In seguito non solo venne accettato, ma spesso anche ripreso da molti. E, davanti alla formazione e alla preparazione di Onlus quali Avo, Associazione Volontari ospedalieri, ho l’ennesima conferma che dobbiamo parlare di volontariato professionale, o “solidarietà competente” che dir si voglia. (Minnie Luongo) In cordata con gli alpini Una bella testimonianza sulla collaborazione AVO ed Alpini

-58-


Volontariato & Associazioni Era il 21 giugno, un caldo lunedì cittadino, e noi di AVO Milano ci siamo improvvisamente trovati ad affrontare l’impervio Palazzo delle Scintille, hub vaccinale a Fiera Milano City che, dicono, sia il più grande d’Italia e dove si fanno 7/8000 punturine al giorno. Era stato inaugurato il 25 aprile, con la collaborazione degli Alpini e della Protezione Civile, i corpi preposti all’assistenza ai vaccinandi che ora chiedevano rinforzi a noi di AVO: i loro turni (dalle 7 di mattina alle 8 di sera) erano massacranti e, avvicinandosi l’estate con le vacanze, iniziavano ad esserci defezioni. Bruna Meloni (coordinatrice del Policlinico) ed io siamo arrivate in avanscoperta: lei, con il piglio consueto, non si è negata ma ha affermato l’autonomia di AVO e ha stabilito il nostro ruolo nelle sale di osservazione. Io, con i miei 25 anni di servizio che, reduce da una vacanza precoce a Minorca, non avevo osato negarmi al nuovo ruolo di coordinatrice AVO dell’hub. L’Alpino che ci ha accolte, Paolo Ghioldi, una vetta d’uomo alto un metro e 90, ci ha fatto capire subito che ci consideravano la manna caduta dal cielo. Così, dal giorno dopo è iniziata l’amicizia e la collaborazione con il Corpo degli Alpini e abbiamo capito che i luoghi comuni su di loro sono tutti veri. Sempre dal giorno dopo, ho imparato che il loro motto “Di qui non si passa”, è applicato alla lettera: ai due ingressi - A e B – quattro alpini piantonano e controllano che entrino solo i vaccinandi: gli accompagnatori abusivi e le mamme trepide sono lasciati inesorabilmente all’esterno con il solo telefonino in mano. All’interno gli Alpini, sempre con il cappello con la penna, che, credo, si tolgano solo quando vanno a letto, e quindi identificabilissimi, occupano posizioni strategiche nello smistamento degli spaesati, emozionati e confusi. Al loro fianco ci sono anche donne e giovani con il gilet verde fluo uguale al loro che, mi hanno spiegato, sono i simpatizzanti, ovvero figli, mogli, ma anche amici che sono iscritti alla Associazione Nazionale Alpini e collaborano con loro all’occorrenza. Il tu è di rigore tra noi e loro, e la condivisione non è stata solo dell’ufficio in comune, ma anche delle acque fresche che ci distribuiscono puntuali e delle pacche sulle spalle che ci scambiamo come saluto alla montanara. Maura Caminada (Coordinatrice AVO al palazzo delle Scintille)

-59-


Volontariato & Associazioni Non è mancato il ringraziamento sincero ai suoi da parte di Francesco Colombo, presidente AVO Milano: “Molti sono ormai arrivati al momento della pausa estiva e, dopo tutta la frenesia di questi ultimi mesi, possiamo sospirare e guardarci indietro per essere fieri di quanto fatto assieme in un periodo di enormi difficoltà e avanti, per affrontare il nuovo futuro. Il 2021 è iniziato con una parola: vaccino! Ed ecco che, non appena qualche gruppo è stato vaccinato, siamo stati chiamati dalle strutture per supportare le varie campagne vaccinali. Troppe richieste a cui far fronte e troppo pochi volontari vaccinati, ahimè. Proprio qui si è vista la resilienza e lo spirito dell’AVO! Molti di noi hanno iniziato a coprire più turni, a ritrovare la flessibilità per organizzarsi un giorno con l’altro arrivando dall’altra parte della città. Così sono arrivati i primi ringraziamenti da medici, infermieri, operatori e direzioni! Nel frattempo, sono proseguiti i progetti frutto del lavoro di condivisione che ha rafforzato il gruppo, Ascolto AVO, A casa con AVO, A Scuola con AVO e AVO Racconta. Nuove sfide per essere sempre più AVO, vicini alle persone ed ai loro bisogni. Dietro a questi progetti ed alle attività vaccinali ci sono tante energie e tantissimo lavoro di squadra perché se possiamo esserci in presenza c’è qualcuno che ha lavorato all’Assicurazione, alla registrazione delle presenze ed a tutti gli aspetti ”burocratici” indispensabili. Mancano solo i miei ringraziamenti a nome dell’AVO, di questo mosaico composto da tutti noi. Grazie a tutti i volontari che si sono prodigati affinché ci fossimo lì dove serviamo preparandoci anche alle nuove sfide. Ci siamo, anche in agosto, grazie a voi”.

Maura Caminada con Francesco Colombo, presidente AVO Milano

-60-


Volontariato & Associazioni Per conoscere AVO Fondata nel 1975 a Milano, oggi AVO conta circa 240 sedi impegnate in oltre 700 tra ospedali e altre strutture di ricovero in tutta Italia. Tre, fra i tanti, i punti da evidenziare: L’esperienza di oltre quaranta anni di attività, che hanno consentito una profonda conoscenza dei bisogni e delle istanze dei cittadini ammalati, ma anche dei loro parenti. La discrezione che, a partire dal modus operandi dei volontari, si estende all’Associazione nel suo complesso all’insegna dell’agire in punta di piedi. Si aderisce all’AVO previa iscrizione a corsi di formazione base, promossi a livello locale, che costituiscono il primo elemento di un percorso di aggiornamento e perfezionamento che ogni volontario si impegna a seguire per la durata della permanenza in servizio.

-61-


Immagini e fotografie

Copyright Dove non espressamente indicato le foto o le immagini presenti attualmente nella rivista sono situate su internet e costituite da materiale largamente diffuso e ritenuto di pubblico dominio. Su tali foto ed immagini la rivista non detiene, quindi, alcun diritto d’autore e non è intenzione dell’autore della rivista di appropriarsi indebitamente di immagini di proprietà altrui, pertanto, se detenete il copyright di qualsiasi foto, immagine o oggetto presente, oggi ed in futuro, su questa rivista, o per qualsiasi problema riguardante il diritto d’autore, inviate subito una mail all’indirizzo generazioneover60@gmail.com indicando i vostri dati e le immagini in oggetto.

Tramite l’inserimento permanente del nome dell’autore delle fotografie, la rimozione delle stesse o altra

-62-


ILLUSTRAZIONE DI ATTILIO ORTOLANI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.