N7-8 Anno2 Generazione Over60

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n.7-8


Estate 2020

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano: n°258 del 17/10/2018 ANNO 2, n.7-8 -2-


Le Rubriche Scienza Salute Sessualità Bellezza Da leggere (o rileggere) Da vedere/ascoltare Incipit “Amoglianimali” Disabilità in pillole In forma Stile Over In movimento Volontariato & Associazioni Di tutto e niente Lavori in Corso Il Personaggio Digital4Senior Generazioni Connesse

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Generazione Over 60 DIRETTORE RESPONSABILE Minnie Luongo I NOSTRI COLLABORATORI Marco Rossi Alessandro Littara Antonino Di Pietro Mauro Cervia Andrea Tomasini Enzo Primerano Antonio Giuseppe Malafarina Paola Emilia Cicerone Maria Teresa Ruta Doris Zaccaria Giovanni Paolo Magistri DISEGNI DI Attilio Ortolani Contatti: Sito web: https://generazioneover60.com/ Email: generazioneover60@gmail.com Issuu: https://issuu.com/generazioneover60 Facebook: https://www.facebook.com/generazioneover60 Youtube: https://www.youtube.com/channel/generazioneover60

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Generazione Over 60 MINNIE LUONGO Direttore responsabile e giornalista scientifica Classe 1951, laureata in Lettere moderne e giornalista scientifica, mi sono sempre occupata di medicina e salute preferibilmente coniugate col mondo del sociale. Collaboratrice ininterrotta del Corriere della Sera dal 1986 fino al 2016, ho introdotto sulle pagine del Corsera il Terzo settore, facendo conoscere le principali Associazioni di pazienti. Ho pubblicato più libri: il primo- “Pronto Help! Le pagine gialle della salute”- nel 1996 (FrancoAngeli ed.) con la prefazione di Rita Levi Foto Chiara Svilpo

Montalcini e Fernando Aiuti. A questo ne sono seguiti diversi come coautrice tra cui “Vivere con il glaucoma”; “Sesso Sos, per amare informati”; “Intervista col disabile” (presentazione di Candido Cannavò e illustrazioni di Emilio Giannelli).

Autrice e conduttrice su RadioUno di un programma incentrato sul non profit a 360 gradi e titolare per 12 anni su Rtl.102.5 di “Spazio Volontariato”, sono stata Segretario generale di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione) e Direttore responsabile testata e sito “Buone Notizie”. Fondatore e presidente di Creeds, Comunicatori Redattori ed Esperti del Sociale, dal 2018 sono direttore del magazine online Generazioneover60. Quanto sopra dal punto di vista professionale. Personalmente, porto il nome della Fanciulla del West di Puccini (opera lirica incredibilmente a lieto fine), ma non mi spiace mi si associ alla storica fidanzata di Topolino, perché come Walt Disney penso “se puoi sognarlo puoi farlo”. Nel prossimo detesto la tirchieria in tutte le forme, la malafede e l’arroganza, mentre non potrei mai fare a meno di contornarmi di persone ironiche e autoironiche. Sono permalosa, umorale e cocciuta, ma anche leale e splendidamente composita. Da sempre e per sempre al primo posto pongo l’amicizia; amo i cani, il mare, il cinema, i libri, le serie Tv, i Beatles e tutto ciò che fa palpitare. E ridere. Anche e soprattutto a 60 anni suonati.

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At the desK DOTTOR MARCO ROSSI sessuologo e psichiatra è presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale e responsabile della Sezione di Sessuologia della S.I.M.P. Società Italiana di Medicina Psicosomatica. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e come esperto di sessuologia a numerosi programmi radiofonici. Per la carta stampata collabora a varie riviste.

DOTTOR ALESSANDRO LITTARA andrologo e chirurgo è un’autorità nella chirurgia estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico nella falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni ‘90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo.

PROFESSOR ANTONINO DI PIETRO dermatologo plastico presidente Fondatore dell’I.S.P.L.A.D. (International Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology), Fondatore e Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, è anche direttore editoriale della rivista Journal of Plastic and Pathology Dermatology e direttore scientifico del mensile “Ok Salute e Benessere” e del sito www.oksalute.it, nonché Professore a contratto in Dermatologia Plastica all’Università di Pavia (Facoltà di Medicina e Chirurgia).

DOTTOR MAURO CERVIA medico veterinario è sicuramente il più conosciuto tra i medici veterinari italiani, autore di manuali di successo. Ha cominciato la professione sulle orme di suo padre e, diventato veterinario, ha “imparato a conoscere e ad amare gli animali e, soprattutto, ad amare di curare gli animali”. E’ fondatore e presidente della Onlus Amoglianimali, per aiutare quelli più sfortunati ospiti di canili e per sterilizzare gratis i randagi dove ce n’è più bisogno.

ANDREA TOMASINI giornalista scientifico giornalista scientifico, dopo aver girovagato per il mondo inseguendo storie di virus e di persone, oscilla tra Roma e Spoleto, collaborando con quelle biblioteche e quei musei che gli permettono di realizzare qualche sogno. Lettore quasi onnivoro, sommelier, ama cucinare. Colleziona corrispondenze-carteggi che nel corso del tempo realizzano un dialogo a distanza, diluendo nella Storia le storie, in quanto “è molto curioso degli altri”. -6-


DOTTOR ENZO PRIMERANO medico rianimatore over 60 del 1958. Rianimatore in cardiochirurgia, Anestesista e Terapista del dolore, è amministratore del portale di divulgazione www.dolorecronico.org. Si occupa di bioetica e comunicazione nelle cure intensive. Appassionato di musica, satira, costume e sport motoristici. Il suo motto è “Il cuore è il motore e la mente il suo fedele servitore”.

ANTONIO GIUSEPPE MALAFARINA giornalista e blogger nato a Milano nel 1970, giornalista e blogger. Si occupa dei temi della disabilità, anche partecipando a differenti progetti a favore delle persone disabili. Presidente onorario della fondazione Mantovani Castorina. Coltiva l’hobby dello scrivere in versi, raccolti nella sua pubblicazione “POESIA”.

PAOLA EMILIA CICERONE giornalista scientifica classe 1957, medico mancato per pigrizia e giornalista per curiosità, ha scoperto che adora ascoltare e raccontare storie. Nel tempo libero, quando non guarda serie mediche su una vecchia televisione a tubo catodico, pratica Tai Chi Chuan e meditazione. Per Generazione Over 60, ha scelto di collezionare ricordi e riflessioni in Stile Over.

DORIS ZACCARIA giornalista e formatrice Cresce e studia fra la Romagna e Bologna, inizia a lavorare fra Milano, Bruxelles e Strasburgo. Coltiva l’amore per la parola scritta e diventa giornalista occupandosi di green economy. Oggi alterna il lavoro come formatrice e consulente di marketing digitale alla realizzazione di un piccolo grande sogno: creare un eco-resort in Sardegna. Come sempre, in compagnia di gatti, quaderni e libri.

GIOVANNI PAOLO MAGISTRI biologo

Classe 1951, biologo specializzato in patologia generale, si occupa di progettazione di sistemi per la gestione della sicurezza e dell’igiene delle produzioni alimentari. Socio Onorario dell’Associazione PianoLink vive sognando di diventare, un giorno, un bravo pianista.

MONICA SANSONE videomaker operatrice di ripresa e montatrice video, specializzata nel settore medico scientifico e molto attiva in ambito sociale.

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Generazione F L’estate per me Oggi al caldo di un sole nuovo che mi fa incredibilmente immobile - oggi – straordinario attimo io sono una lucertola.

L’estate per me è tante cose. Lo è

L’estate per me è il mare. In copertina,

sempre stata. Questi sopra sono i versi di

con un assurdo fiocco in testa fra i pochi

una mia poesia, guarda caso intitolata

capelli e con uno scomodissimo costume

“Estate”, scritta prima di compiere i 19

di lana da cui fa capolino il bordo delle

anni. E fu anche l’ultima.

mutande, sono io bambina con l’adorato

Avevo iniziato a buttar giù poesie prestissimo, credo a 8 anni (la prima, sempre nel periodo estivo, mentre osservavo, all’aperto, delle falene attorno a una lampada) e, dopo la recensione

zio Felice, la persona che avrei voluto avere come padre e che per molti versi lo fu davvero. Devo a lui, esperto sub, aver imparato a nuotare. Il metodo impiegato oggi lo porterebbe davanti a qualche giudice, ma era quello

inaspettata di “Ottima” da parte

usato dai pescatori di

dell’immenso Giuseppe Ungaretti a

Camogli, spiegava lo

una mia composizione pubblicata nel

zio a me e mia cugina,

1968 su una rivista, mi convinsi che la

ovvero sua fi glia.

mia strada sarebbe stata quella del

Dopo averci convinto

poeta o dello scrittore (inventavo

che

favole e racconti già a 5 anni, appena

l’acqua

ci

sorreggeva da sola (lui

imparato a scrivere a stampatello,

si limitava a metterci

prima ancora di andare a scuola).

una mano sotto

Invece la vena artistica si esaurì e finii

il

mento e poi ci

per fare la pennivendola.

mostrava come in

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Generazione F effetti non l’avesse appoggiata affatto) ci portò

Nuoto. E posso stare ore a fare il morto

al largo e da una barca - legate con una corda

godendomi la vista del cielo, e sul mar Rosso

in vita- ci lanciò nel blu. In questo modo o

ho più volte praticato snorkeling, ammirando

saremmo rimaste traumatizzate a vita odiando il mare oppure, come fu per noi due bambine, dopo aver ingurgitato qualche sorso

pesci e fondali che avevo solo immaginato potessero esistere davvero.

salato e aver annaspato sbattendo le braccia,

L’estate per me è il concerto dei Beatles il

ci saremmo rese conto che stavamo a galla.

24 giugno 1965. E chi se la dimentica

Era fatta. Per quanto mi riguarda, riconobbi

quell’estate? I Fab si sarebbero esibiti a

subito di essere nel mio elemento naturale. E

Milano al Velodromo Vigorelli con due

ogni volta che entro in acqua ringrazio mentalmente zio Felix (né mancavo di farlo direttamente con lui,

quando avevamo

occasione di sentirci o vederci, prima che morisse poco più di un anno fa). Non ho alcuno stile nel nuotare ma non importa.

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spettacoli: uno alle 16 del pomeriggio e l’altro alle 21. Ketty ed io avevamo risparmiato non poco per poter acquistare i biglietti con un largo anticipo. Per me esisteva un problema, però: quell’estate


Generazione F sostenevo gli esami di terza media e non

L’estate per me è il Ferragosto dei miei 15

sapevo quale giorno mi sarebbero capitate

anni. Ero al mare ma sarei dovuta rientrare

le prove orali. Ma in casa avevo chiarito bene

con padre e nonna a Milano quella sera

la faccenda: se fosse stato il 24 avrei saltato

stessa, dopo l’esibizione musicale del

gli esami. E che sarebbe stato mai perdere un

complesso (termine che nel 1966 & dintorni

anno di scuola davanti alla possibilità di

sostituiva gruppo o band) di figli di amici nel

ascoltare John,

Paul, George, Ringo? Fui

giardino di un albergo. E’ strano quanto

fortunata perché le mie interrogazioni si

perfettamente ricordi ogni dettaglio di quel 15

svolsero il 23, il giorno prima, e perciò

agosto. A cominciare da come ero vestita:

giovedì 24 giugno alle 16, con 35 gradi

pantaloni a costine di velluto (sì, anche se era

all’ombra, ero nelle primissime file a urlare,

estate) color banana e una camicia a righe che

piangere, saltare pericolosamente sulla

si intonava ai calzoni. Senza un filo di trucco

sedia. Se il concerto del Vigorelli fosse

(allora le ragazzine non cominciavano a

capitato in contemporanea agli esami? Oggi,

maneggiare mascara e rossetti e eyeliner a

a distanza di 55 anni, resto molto orgogliosa

10-12 anni come ora) ma con i capelli molto

della mia decisione di allora di optare senza

lunghi più l’irrinunciabile frangia beatlesiana,

alcun dubbio per quell’evento musicale

mi annoiavo abbastanza ballando senza voglia

unico.

lo shake (uno scuotimento in libertà, senza passi prestabiliti, come ricorda giustamente Wikipedia). Fu tornando a sedere al tavolo degli adulti che lo vidi. Gli mancava solo il cavallo bianco, ma per il resto era il mio prototipo di principe azzurro: alto, biondo, occhi azzurri. Come azzurra era la camicia che portava con le maniche arrotolate ai gomiti. Cercavo di guardarlo senza farmi accorgere. A un certo punto, tornata in pista per un altro solitario shake (“Un ragazzo di strada” dei Corvi), mi sentii prendere il polso e una voce chiedermi “Balli?”

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Generazione F Si faceva così per invitare una ragazza a

Potrei cercare di definire tutto ciò,

ballare un lento, che magari lento non lo era

banalmente, con un semplice “nostalgia” ma è

proprio. Ma in quel periodo la dicotomia era

inutile metterci un’etichetta. So che la mia

netta: shake o lento. Quest’ultimo consisteva

mano destra (quella che lui aveva tenuto nella

nello stare abbracciati e

sua, nonostante ogni tanto mi

girare in tondo molto-

venisse un crampo perché,

moltissimo- lentamente.

essendo io bassa e senza tacchi, dovevo mantenere

Era il principe azzurro che mi

alzato il braccio in modo

aveva invitato. Che si differenziava dagli altri

innaturale) non la lavai per

maschi perché invece di

ore e ore tornata a casa fino a

appoggiare entrambe le

che, distrattamente e

braccia sulla vita della

automaticamente, prima di

partner, teneva la mia mano

mangiare, lo feci. Maledicendo

destra fra la sua sinistra,

subito dopo la saponetta del

appoggiata sul cuore.

lavabo.

“Ballammo” tutta la sera e io

Sono convinta che tutti noi

poi ritornai a casa, sdraiata

Over abbiamo un Sognando la

sui sedili posteriori dell’auto

California nel

guidata da mio padre

cassetto della

memoria. E forse molti si chiedono che fine ha

sull’autostrada, continuando a sentire una

fatto il loro principe azzurro. Io sono

cosa strana allo stomaco e non solo. Non più

privilegiata perché l’ho sempre saputo. E,

le farfalle allo stomaco provate da bambina

dopo almeno vent’anni dall’ultima volta che lo

dai 7 ai 12 anni per un compagno di cortile

incrociai per strada, ho casualmente

(quelle che all’inizio scambiai per mal di

recuperato il suo telefono e ci siamo

pancia) ma qualcosa di diverso. Che mi fa

finalmente parlati (già, perché ai tempi –

sobbalzare ancora quando la radio

almeno per quanto mi riguarda- io gli

ripropone “Sognando la California” (cover

rispondevo a monosillabi. Mi pareva di non

italiana del brano dei Mamas and Papas) e

avere nulla di interessante da raccontargli...).

che fu il primo lento subito dopo quel Balli?

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Generazione F È un uomo intelligente perbene e simpatico con una bella famiglia, e sono felice di aver palpitato per una persona così. E’ anche rimasto molto sportivo – a dimostrazione che siamo una generazione attiva ed agile, spesso più di tanti giovani- e tra le pagine di questo numero è nascosta una sua foto. Sono oltremodo lieta di scambiarci due chiacchiere ogni tanto, anche se non ho mai avuto il coraggio di

ringraziarlo per

quell’emozione e quello scombussolamento sconosciuti provati nel sentir chiedere a me, proprio a me quella sera del Ferragosto 1966, il magico Balli?

Il 15 luglio, guarda caso, era anche il giorno il mio compleanno.

della nascita di Otto, il mio bassotto: io

Nata il 15 luglio, compio gli anni in piena

compivo 50 anni e lui 4. E per lui era stata

estate. C’è chi non ama festeggiare questa

preparata una speciale squisitezza a base di

ricorrenza o comunque non darle peso. Io

prosciutto sagomata a mo’ di osso, portata

no. La prova più provata? La festa

solennemente da un’invitata che vi aveva

organizzata per il mio mezzo secolo.

posto sopra quattro belle candeline. Non

Chiamandomi Minnie, decisi per

posso convincere tutti ad aver voglia di

un’atmosfera spudoratamente disneyana:

festeggiare sempre il proprio compleanno,

tutti gli ospiti, a seconda del sesso-

ma se non lo facciamo noi… folli e fortunati e

indipendentemente dall’età- dovevano

fighi?

L’estate

per me è

mettersi le apposite orecchie da Mickey

Seriamente: questa è una strana e per molti

Mouse o Minnie Mouse. E attorno palloncini

versi triste estate, è inutile negarlo. Speriamo

a non fi nire, compresi quelli posti su

di tenervi un po’ di compagnia con il nostro

un’enorme torta, da bucare con lo spillone con cui terminavano i

magazine. Sorridendo, ricordando,

segnaposti fatti a

palpitando. Buone vacanze!

forma di Minnie…

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Generazione F

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Foto d’autore

Skagen Danimarca - La ďŹ ne della terra di Francesco Bellesia

https://francescobellesia.it/

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Foto d’autore FRANCESCO BELLESIA Sono nato ad Asti il 19 febbraio del 1950 ma da sempre vivo e lavoro a Milano. Dopo gli studi presso il liceo Artistico Beato Angelico ho iniziato a lavorare presso lo studio di mio padre Bruno, pubblicitario e pittore. Dopo qualche anno ho cominciato ad interessarmi di fotografia, che da quel momento è diventata la professione e la passione della mia vita. Ho lavorato per la pubblicità e l’editoria ma contemporaneamente la mia attenzione si è concentrata sulla fotografia di ricerca, libera da vincoli e condizionamenti, quel genere di espressione artistica che oggi ha trovato la sua collocazione naturale nella fotografia denominata FineArt. Un percorso parallelo che mi ha consentito di crescere e di sviluppare il mio lavoro, una sorta di vasi comunicanti che si sono alimentati tra di loro. Molte sono state le mostre allestite in questi anni e molte le manifestazioni alle quali ho partecipato con premi e riconoscimenti. Continuo il mio percorso sempre con entusiasmo e determinazione… lascio comunque parlare le immagini presenti sul mio sito.

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Incipit PORCA VACANZA! Chi ha detto che a tutti i bambini piacciono le vacanze? E quella del 1963 per me fu la peggiore. Di Giovanni Paolo Magistri - biologo Non ho mai amato molto il periodo estivo, le

pianoforte nelle sala Verdi della casa di

cosiddette vacanze; anzi, ad alcune associo

riposo per musicisti a Milano durante le

ricordi amari, struggenti, a volte

prove di un concorso. Sul lato del

insignificanti e ironici. Nell’estate del 1963,

pianoforte c’è una scritta: “A Vladimir

ad esempio, dovetti riparare a settembre tre materie; una di queste era “Musica”. Credo

Orowitz e Wanda Orowitz, Toscanini con riconoscenza”. Ironia della sorte.

di detenere ancora oggi il record d’essere stato l’unico studente italiano rimandato in “Musica” alle medie inferiori.

Non avevo

studiato niente di quello che avrei dovuto; ero disperato all’ultima interrogazione prima della fine dell’anno scolastico. L’insegnante, un ometto filiforme con la testa pelata a forma di lampadina e un paio di baffetti alla Charlot, mi attendeva impaziente alla cattedra. All’ultimo istante decisi di inventarmi di sana pianta tutto il solfeggio di una breve partitura che mi era stata assegnata con giorni d’anticipo: tanto, mi ero detto, certamente non starà ad ascoltarmi. Al secondo “do” inesistente fui rimandato al posto e la conclusione la si può ben desumere dall’immagine della pagella che ancora oggi conservo gelosamente, al pari della foto che mi vede seduto al

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Incipit Per castigo quell’anno non andai in

costringermi al consumo del pasto di

vacanza e nei momenti di pausa dallo

mezzogiorno fuori casa. Un compagno di

studio andavo ad ammirare i campi

scuola, rimandato come me a settembre e

allagati per la preparazione del terreno

figlio di un casellante delle ferrovie dello

alla coltivazione del riso. L’immobile lastra

Stato, aveva accesso gratuito alla mensa

d’acqua accoglieva l’immagine di quanto il

ferrovieri; fu così che anch’io mi spacciai

cielo stesse proponendo; per un attimo,

per tale e presi l’abitudine di spendere

avvolto da una immensa e soffocante cappa

quanto mi veniva dato per il pasto in cose

di umidità, la mente si confondeva e l’istinto

di poco conto. Alla mensa i commensali

mi portava a rigirare il capo per ritrovare

sembravano tutti uguali: il basco in testa, la

l’equilibrio perduto.

tuta grigia, il volto sporco di fuliggine e il

A Mede Lomellina non esisteva alcuna

piatto appoggiato direttamente su

possibilità di “prendere ripetizioni” e pertanto

lunghissimi tavoli in legno verniciato di

era necessario rivolgersi ad insegnanti della

grigio e segnati dal tempo. “Studia…studia,

vicina Alessandria, raggiungibile in treno ma

altrimenti farai la mia fine”, era la

con orari spesso non confortevoli, tanto da

medesima considerazione che mi - 17 -


Incipit sentivo ripetere mentre con la

Ricordo anche un banco vuoto alla

personale forchetta-cucchiaio uno di

ripresa dell’anno scolastico. Graziano, un

loro insisteva sul fondo del piatto per

ragazzo della mia età, diligente nello studio,

raccogliere l’ultimo boccone.

aiutava il padre nel proprio lavoro di installatore di antenne televisive. Sul tetto

Il gioco consisteva nell’affacciarsi al

di una casa, nel porgere l’asta di metallo

finestrino del treno nel momento in cui era

che sostiene l’antenna, urtò la linea

in arrivo, sulla linea adiacente, quello che

elettrica …

percorreva la tratta in senso inverso. Un

Quell’estate fu veramente brutta.

fischio assordante era la conclusione attesa.

lto il o m o t a m ai am o h n o ddette “N i s o c e l estivo, o d o i r cune e l p a d a ; anzi, e z n a c ari, a m v a i d r rico o i c o s s olte a v a , enti g g u r t s nici” o r i e i t n a insignific

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Incipit

Giovanni Paolo Magistri oggi al piano, al “cospetto� del Maestro Verdi

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Stile Over ANNI ’60: QUANTI RICORDI DI QUELLE ESTATI! Quando si partiva tutti rigorosamente ai primi d’agosto, mentre le città si spopolavano e i negozi chiudevano in massa Di Paola Emilia Cicerone - giornalista scientifica

Per molti di noi, in questo 2020 così

in quegli anni che la vacanza diventa un

travagliato, le vacanze non saranno viaggi

vero fenomeno di massa. Prima di allora,

avventurosi ma piccole trasferte,

per i pochi che potevano permetterselo,

un’occasione per stare un po’ nella natura,

c’era la villeggiatura: si andava “in villa”,

magari ospiti di amici e parenti. La parola

trasferendo famiglia e servitù in un luogo

d’ordine è ”quest’anno andiamo vicino”, con

più salubre come la Brianza o i laghi per i

programmi che ci ricordano un po’ quelli

Lombardi, le rive del Brenta per i veneziani,

della nostra infanzia.

i colli per piemontesi o toscani o i castelli

E le vacanze degli anni ’60, c’è da dirlo, restano mitiche, non fosse altro perché è

per i romani. È a quelle villeggiature che dobbiamo molte delle splendide ville che ornano il nostro Paese, retaggio di

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Stile over un’epoca in cui i bagni di mare non

La meta indubbiamente più gettonata era il

andavano ancora di moda, e i viaggi erano

mare, da vivere in una pensione o più spesso

stravaganze per intellettuali avventurosi, o

in una camera, o per i più fortunati un

al massimo esperienze per i figli

appartamento, affittati per l’occasione. E

dell’aristocrazia che facevano il Grand Tour in Europa prima dell’ingresso ufficiale nella vita adulta. I soggiorni in località balneari o montane cominciano ad andare di moda all’inizio del ‘900, ma per anni saranno accessibili solo ai più benestanti. Nel giro di pochi decenni intanto nascono le prime colonie estive, lo scoutismo e, durante il fascismo, i treni popolari che sono per molti italiani la prima occasione per vedere il mare.

mare voleva dire spiaggia al mattino, in attesa di un bagno sempre troppo corto e severamente disciplinato dalle mamme italiane, per cui "mai con la pancia piena”, “metti il cappellino/la maglietta/ i sandali” e soprattutto, anche con trenta gradi all’ombra, “stai attento che prendi freddo”. E poi, per i più fortunati, c’erano ciambelle o cocco acquistati in spiaggia - mia madre, salutistica, imponeva dei tristissimi biscotti estratti dalla borsa per il canonico spuntino del dopo bagno - e all’ora di pranzo tutti a casa per un pasto completo seguito da riposino . Al pomeriggio qualcuno tornava in spiaggia chi arrivava per un solo giorno non aveva abbandonato la postazione, rifocillandosi con le vivande portate da casa - oppure si andava a passeggio. E per i bimbi era l’occasione per strappare ai genitori il permesso di mangiare

Ma ancora nel 1959 ad andare davvero in

un gelato, particolarmente ambito visto che

vacanza è solo il 13% degli italiani. Le

all’epoca si consumava solo d’estate, mentre i

vacanze come le intendiamo noi nascono

più grandicelli ascoltavano musica al juke

con il boom economico e soprattutto con

box.

la diffusione delle prime utilitarie, perfette per caricare intere famiglie e sopportare il

Passatempi proibiti per me bambina, visto

peso di una pila di valigie, ammonticchiate

che i programmi di mia madre escludevano

sul tetto e assicurate con gli appositi elastici.

qualunque golosità e prevedevano una

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Stile over passeggiata in pineta (la pineta di Castel

Non ricordo che esistesse l’Autan, mentre

Fusano a Ostia, allora ancora molto bella):

ricordo bene l’odore dell’ammoniaca con

un programma non particolarmente

cui, ogni mattina, venivano medicate le

allettante, che io trasformavo in una

punture della notte …

meravigliosa

Il tutto si

avventura grazie

ripeteva

alla presenza di

senza troppe

numerosi formicai abitati

variazioni

da

per due o tre

formiche di tutte le

settimane:

specie.

perché la

Probabilmente mia

d u r a t a

madre

media delle

vedeva di buon

vacanze era

occhio questi miei

superiore

i n t e r e s s i scientifici, perché ero autorizzata a portare con me un cartoccino di zucchero e un pezzetto di pane per nutrire le mie compagne di giochi, con cui passavo ore piacevoli mentre mia madre leggeva. Solo più grandicella, affidata a mia zia che era molto giovane e scarsamente incline alla disciplina, ho potuto durante altre vacanze assaporare il piacere di gustare una bibita fresca al tavolino di un bar o di scegliere i dischi preferiti da far suonare con i pochi spiccioli disponibili. La sera poi, dopo la cena a casa o in

all’attuale 20 giorni l’anno nel 1965 - e perché era diffusa l’abitudine di “parcheggiare” al mare mamme e bimbi, mentre i padri si riunivano alla famiglia il venerdì sera. Dopo una settimana in città che sollevava il sospetto di avventure peccaminose - pensiamo al papà tentato da Marilyn di “Quando la moglie è in vacanza”- titolo italiano che riflette un timore del tradimento legato alla vacanza assai più nostrano che statunitense mentre nella maggioranza dei casi le trasgressioni si traducevano in cenette solitarie a base di birra e Simmenthal.

pensione, si usciva ancora per una passeggiata al fresco, per qualche sagra o a volte per un cinema all’aperto.

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Stile over

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Digital4Senior PARTIRE? SI INIZIA DALLO SMARTPHONE Dalla ricerca della destinazione ideale al resoconto del nostro viaggio Di Doris Zaccaria - giornalista e formatrice

Il 2020 sarà sicuramente ricordato come un

La Puglia, per esempio, ha scelto una

anno difficile per il turismo: molti hanno

campagna dal titolo evocativo: Riparti dalla

dovuto rinunciare a partire e chi lo farà

Meraviglia. Il video che è stato realizzato

prenderà in considerazione le garanzie offerte

(https://www.youtube.com/watch?

dalla destinazione in termini di sicurezza e

v=8QE11xjcpds) punta sul connubio fra

salute. C’è poi chi, complici le restrizioni, ha

bellezze naturali e attività umana: un’armonia

compiuto la scelta di restare in Italia per

che si declina nei sapori dell’incontro

aiutare il Paese a risollevarsi dalle pesanti

culinario fra terra e mare. Non c’è posto, nella

conseguenze economiche della pandemia. Anche volendosi limitare al Bel Paese, non è facile individuare la destinazione giusta. Mare o montagna? Riposo totale o attività fisica? Cultura o natura? Queste le prime scelte da operare, senza dimenticare il budget a disposizione. Ognuno di noi ha i suoi luoghi del cuore, ma spesso siamo disposti a cambiare se incontriamo una campagna promozionale ben congegnata e che intercetta le nostre preferenze. Mai come oggi conta il messaggio giusto e molte regioni italiane hanno creato contenuti ad hoc per questa estate così particolare.

campagna promozionale, per spiagge affollate e rumorose: si preferisce virare sugli ampi spazi del mare aperto, del territorio rurale e delle città d’arte. Regione Puglia ha un sito web e una presenza social di tutto rispetto: per esempio, l’account Instagram è seguito da 124 000 utenti.

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Digital4Senior La Romagna ha puntato su un testimonial

Lo spot “Respira” è incentrato sulla vitalità e

comico per lanciare un’estate allegra ma

sulla bellezza del territorio https://

sicura: le ampie spiagge, in effetti, sono un

www.youtube.com/watch?v=FIEsOkyvrBw

valore aggiunto quando il distanziamento è d’obbligo. Lo spot video (https://

Questo sul fronte delle Regioni: ma basta

www.youtube.com/watch?v=kH5poIR91KE) è

visitare qualsiasi sito o social media per

comparso anche in televisione per avere la

imbattersi nelle pubblicità realizzate da

massima copertura. A questa iniziativa si

strutture ricettive, compagnie aeree, località

associa il lavoro fatto online dalla Regione

turistiche… Come fare dunque a orientarsi e costruire il “pacchetto” su misura per l’estate? Molti utilizzano le OTA, ovvero le Online Travel Agencies. Le più note? Booking, Expedia e Tripadvisor. Ma anche le compagnie aeree ora offrono servizi

(tramite sito, blog e canali social) per

che permettono di

promuovere anche le città e gli Appennini.

programmare tutta la vacanza: dal volo si

Non poteva mancare da questo breve elenco

noleggio dell’auto e al pernottamento in

il Trentino, tradizionalmente molto forte

strutture convenzionate.

sulla promozione territoriale. Vacanze

Pensate che Booking rappresenti l’Impero del

all’insegna della natura, ma senza rinunciare

Male e preferite prenotare direttamente in un

ai prodotti tipici e allo sport: dallo sci d’acqua

B&B

sui laghi alle camminate sugli alpeggi.

familiare? Niente paura: quasi tutte le località

passa senza soluzione di continuità al

o in una piccola struttura a gestione

turistiche hanno un ufficio di promozione

- 25 -


Digital4Senior turistica online, oppure un gruppo Facebook

In questo modo, anche voi potrete

dove è possibile chiedere informazioni

fregiarvi del titolo di “viaggiatori digitali”!

direttamente agli abitanti. Attenzione, però: qui potrebbero fioccare proposte di affitto “in nero” decisamente poco affidabili. Bene, siete pronti: avete scelto la destinazione, avete prenotato tutto l’occorrente e siete finalmente in partenza! Giunti alla vostra meta, se non ci siete mai stati, sarà naturale informarsi sui luoghi più belli da visitare. Devo ammettere che personalmente mi trovo molto bene a consultare Instagram: mi basta navigare fra i post geolocalizzati per scovare piccole meraviglie nascoste che altrimenti rischierei di perdermi (nella foto a fianco, l’esempio di un feed di immagini generato selezionando una località). Siete poco versati nella ricerca? Beh, saranno gli inserzionisti a trovarvi: sempre grazie alla geolocalizzazione rientrerete nel target di annunci che, in qualche caso, potrebbero anche rivelarsi interessanti. Manca solo l’ultimo passo: diventare anche voi reporter della vostra estate e pubblicare online i vostri scatti più belli, oppure fare recensioni che aiutino a orientarsi i prossimi turisti.

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Digital4Senior

Foto di Dominik Dancs su Unsplash

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Di tutto e niente FRANCO E LA PIAZZA Questa è una lettura per ogni stagione. Ma d’estate la si può assaporare meglio, proprio come i frutti di cui si parla Di Andrea Tomasini - giornalista scientifico Incontro Franco in piazza. Stava parlando con Gualtiera, che disponeva sul pianale della sua Ape le cassette di frutta e verdura. “Ci mancava la nevicata tarda. M’ha bruciato tutte le albicocche”, mi dice e

avere le chiavi per aprire e chiudere. Ma ritrovare qui Franco e Gualtiera mi dà la cifra del lockdown finito, della piazza che si rianima. Con loro c’è anche

mi fa ricordare della neve della tarda

Serafino, gran maestro offi ciante il rito

primavera 2020 appena trascorsa. Oramai

della porchetta in quel di Spoleto. Serafino

sono solo loro due che vengono un paio di

e Gualtiera sono altri due capitoli di quel

volte a settimana a onorare quello che sta

testo che è la piazza, e che proseguirò a

scritto sulla targa che dà il nome alla

raccontare.

piazza. Piazza del mercato. Ma il mercato è ormai altrove – fuori le mura, con un cortocircuito di segni che dovrebbe far

“Pensavo a te”- mi dice Franco che è salito oggi in piazza solo per guardarsi intorno,

riflettere. Sorte comune a molte cittadine

per prendere le misure quasi, senza la sua

dell’appennino che faticano a mantenere

frutta e verdura da vendere.

popolazione e identità, anche se storicamente costituiscono l’ossatura concettuale dell’italianità: la città mediopiccola di cui parlava Cattaneo. Già, Cattaneo, ma chi lo legge più? E chi ci abita più qui, dove tra terremoto, recessione, calo demografico e ora anche Covid … si rischia di abitare un museo a cielo aperto in cui chi dimora in centro storico non ha neanche il privilegio che di una struttura museale il “custode” detiene: quello di

Foto di Luca Aless su Wikipedia - 28 -


Di tutto e niente Da lui compro con piacere. verdure, erbe

È persona che stimo e ammiro. Quello

selvatiche, fichi –che faccio sciroppati con

che fa lo fa con amore e passione, fedele

zucchero e aceto e gusto con stracchino o

al luogo in cui vive, Morgnano dove ha la

squacquerone; marasche che come le visciole faccio al sole (in barattoli chiuse con lo zucchero, s’arricchiscono di sciroppo e poi con ricotta salata raccontano calore e del

terra che coltiva, Spoleto dove la propone venendo in piazza per restare prossimo a suo padre, che qui veniva con la sua merce.

colore dell’estate tutto l’anno); alcune antiche

Quello che compro in piazza (qui e in

varietà di mele; ciliegie, incluse certe ciliegie

situazioni simili, come scrivevo di Pino e

gialle che solo da Franco trovo e di cui son

delle sue merendelle) lo associo al modo

ghiotto. Gli chiedo subito se ha marasche e

migliore e più completo di partecipare alla

ciliegie gialle. “Marasche si, ciliegie no,

vita del luogo, conoscere la mia terra, il

rosse né gialle” mi dice

deluso e

amareggiato. “Dai, vengo a casa da te a prenderle”, gli dico. La strada la so e ho piacere di andarlo a trovare.

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posto che abito. San Tommaso d’Aquino affermava che ogni conoscenza inizia da un’ esperienza sensibile, esperienza sostanziale di anima e corpo. E cosa è allora gustare


Di tutto e niente con attenzione la biodiversità, usando la

dopo, e poi l’altra in senso inverso: dove ci

bocca per assaggiare e per dire, interloquire

stanno quelle casette c’è una stradina

nei dialoghi che accadono qui in piazza, se

bianca che non sembra porti a nulla. Tu la

non conoscere? Amore e curiosità per il

pigli, che io sto lì dentro. Vieni quando ti pare. Tanto io sto magari nell’orto o nel

mondo e per l’esistenza. Amore per una

campo, a lavorare”. Va bene dopo le cinque

piazza che reca segni immateriali e memorie

e mezza? “Tu vieni, non ci stanno problemi.

che attendono di esser raccolte.

Mi fai piacere se passi e ti fermi un po’, che

Ho traccia della prima volta che son stato

così vedi raccogli e assaggi. Ce ne stanno

da Franco e quella giornata, quel

così tanti che non ce la faccio a cojerli – mi

pomeriggio di un paio fa. Iniziava così.

dice dandomi il chilo e mezzo di fichi neri e

“Non ti puoi perdere”, mi fa, insistendo nel

“Mangia, che fai complimenti? Mangia una

fornirmi l’ulteriore specifica di indicazioni che

fica, dai…“. Ne son ghiotto, e accetto. Intanto

gli ho chiesto. “Se vieni mi fa piacere che vedi

mi offre e mi pressa e mi blandisce, con

dove sto”. Si gira da dietro la stadera,

l’orgoglio di chi propone in semplicità i frutti

chiari che mi ha scelto dalle sue cassette.

(buoni) del proprio lavoro. Ci impiego poco

appoggiata su un cumulo di buste di carta

e nel tempo delle residue finali chiacchiere

paglia marrone, tira fuori un foglietto

“le fiche” mangiate con la buccia diventano

bianchiccio pieno di conteggi. Sono somme.

una decina –scelti uno ad uno da lui.

E tra i numeri disegna come un serpente,

“Mangia questo, vedi che ha le spaccature

rallentando e accelerando il tratto della

-la buccia spaccata dall’irruenza zuccherina

penna nelle diverse curve che si succedono,

dall’interno- “hanno la lacrima questi”- nella

segnando con delle linee dritte le traverse

parte inferiore una goccia di zucchero

che mi devono servire da indicazione per

trasparente inumidisce l’accesso

orientarmi nel tragitto, ma che non debbo

all’infruttescenza umida e rossa. “Mangiali

prendere. “Tu arrivi a Morgnano –indica sulla

con la buccia…”. Bè, è Franco la persona

carta- qui si va per le miniere. Tu invece

che mi ha insegnato a mangiare i fichi

prosegui e sali. C’è una curva –e calca la voce

con la buccia. Buoni. Più… completi.

come assecondando la piegatura del

“Adesso hai fatto colazione, no?”, mi fa

tracciato. “Poi c’è una curva dall’altra parte e

ridendo soddisfatto, mentre mi allontano

prosegui. Lì sopra ci sono delle case con degli

salutandolo.

alberi, ma io non sto lì. Tu fai tutta la curva - 30 -


Di tutto e niente Franco è piccolo, minuto. Alcuni lo chiamano

Quando è stagione porta anche prodotti

con il nome del padre che ormai sono credo

spontanei come gli strigoli. Le erbe

8 anni che non c’è più, ma tutti si ricordano di

aromatiche, le uova ci sono sempre. Pesa

quel vecchietto novantenne che si chiamava Fiore e ha insegnato al figlio l’amore per la terra e il modo per aderire alle cose. Franco è semplice, ma solo perché non cerca orpelli e svolazzi. Essenziale

tutto con la stadera. E poi in busta aggiunge dell’altro. Sorride, sorride sempre. Soddisfatto di una vita di cui è padrone, nelle sofferenze, nelle gioie e nelle emozioni. Piccolo, è piccolo – ma si vede che è fatto di muscoli – è

e

il lavoro fisico, la fatica a

consapevole. Le lodi

mantenerlo in forma –

le riserva solo al

anche se gli anni non

miracolo della

mancano. “Mica lo so

natura, che fa

quanto duro ancora a

crescere e maturare

lavorare così, mi sa che è

quello che lui

ora che smetta”, dice

semina, alleva e

ammiccando, sperando

raccoglie. I suoi

se non addirittura provocando in me un

prodotti li popone

sincero “macché.. ancora

nelle otto, massimo

c’è forza voglia e

nove, cassette che

passione.. si vede e mi

dispone attorno a sé

dica se mi sbaglio”.

su dei cavalletti di legno tracciando una

Succede sempre così,

L, cui aggiunge, per

che io rispondo in questo

chiudere il terzo lato

modo convinto e sorrido

m a n c a n t e

felice al suo sorriso grato per quello che ho detto –

dell’immaginario

anche se forse è quello

bancone dietro al quale si colloca, il bagagliaio aperto della Panda bianca con il sedile abbassato. Frutta, ortaggi, il sabato coppie di piccioncini. - 31 -

che voleva sentirsi dire. Così si allarga e distende il suo sorriso e un po’ arrossisce. “Come vuoi che sto … sto in piedi e…


Di tutto e niente siccome ci vediamo significa che ce stamo,

dandomi la cassetta con i frutti rossi e

quindi non ci lamentiamo che se fa peccato”,

aciduli che ha raccolto per me -poi facciamo

risponde al mio saluto, se è un po’ che non ci

il giro”. Uva, ma quest’anno poca ne verrà.

si vede. Le rughe- un po’ del sole, un po’ dell’età, un po’ dell’espressione – sono il segno che il tempo gli ha lasciato, a impreziosire movenze fatte di mitezza.

Frutta quasi niente. Ortaggi e insalate, ho piovuto troppo poco. I piantoni promettono ma chissà se manterranno – da noi i piantoni sono gli ulivi – poi un campo di grano che arriva fino alle pendici della

Certe volte scoraggia i clienti, se la merce restata non è a suo modo di vedere come dovrebbe essere se fosse lui a doverla comprare. Altre volte invece insiste, anche se l’aspetto è brutto. “Tu prendi queste pere, quando le apri dentro, al centro sono nere, ma tu togli il torso e poi me dici che te magni. Dolcissime. Le do agli amici, a quelli che lo possono capire e apprezzare. Gli altri le aprono, vedono nero, non assaggiano, le buttano e se vengono a lamentà. E son così buone…basterebbe assaggiarle… ma che je dici…”.

collina di fronte. “La vedi? È fatta con la terra che hanno scavato dalle miniere, quando c’erano. Guarda quanto è grande”. Vero, incredibile, sembra. Ora le miniere sono un museo. Accade così che qualcuno parli di rigenerazione urbana per un processo di tassidermizzazione della vita, rendere un

Torno a oggi. Quest’anno strano niente fave, pochissime ciliegie, un albero pieno di marasche. “Guarda – mi dice Franco

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museo un luogo dove la gente ha vissuto, lavorato e anche è morta (destino che è simile alla gentrificazione dei centri storici. Sia detto en passant: il concetto stesso di


Di tutto e niente centro storico è un mito incapacitante e una

del fluire degli eventi: l’epoca ha un inizio

trappola concettuale per chi ci vive). Ma è

e una fine.

pur vero che le miniere dal 1881 al 1961 hanno lavorato tantissimo, motore del progresso che s’identifica con l’industria pesante e un presente di aspettative e prospettive magnifiche e progressive. “Mia

Con la lignite di queste miniere e la corrente idroelettrica generata dal fiume Nera Terni ha potuto avere e alimentare le sue acciaierie e Spoleto ha avuto tra le prime città illuminazione elettrica pubblica. Adesso

madre e mio padre non hai idea di quanti

si parla di lampioni intelligenti, che si

cesti di fichi vendevano al cambio di turno”,

accendono solo quando qualcuno vi transita

racconta Franco con l’orgoglio di esser

in prossimità. Ora anche gli acciai speciali di

stato parte di una stagione storica, di un

Terni sono in crisi. Industria pesante, le

epoca, quando più volte al giorno da

acciaierie, in cui numerosi sono gli operai

sottoterra i minatori salivano su dall’ amaro del buio e delle fatiche, assetati di freschezza, di luce e di dolce ristoro. Ma la

morti, e lo stesso – ma siamo nel 1955 – accadde a Morgnano dove 23 minatori persero la vita.

parola stessa “epoca” suggerisce la

“Io non ci sono riuscito, ma ci ho provato

discontinuità rispetto al continuum del

quattro volte”, mi dice Franco, riferendosi

- 33 -


Di tutto e niente agli incidenti che ha rischiato se lo portassero

l’espressione “metalmezzadro”. Tute blu

via. Sì, perché lui era un saldatore davvero

che mantengono il legame con la terra – è

bravo. Appena finito il servizio militare ha

stato detto. “È metalmeccanico, lavora nello

iniziato subito a lavorare. “Lavoravamo a Taranto, alle acciaierie, quando si costruiva…”, ricorda con orgoglio, oggi che coltiva questa terra. In realtà lui ha coltivato sempre, stando vicino a suo padre Fiore, il cui sedile ancora giace riverso, inutilizzato e vuoto, nella parte di terreno vicino agli ulivi. “Mi offrirono una paga da sogno per lavorare in Francia, ero bravo e sarei stato parte di

stabilimento Italsider. Abita nei paesi della provincia e trova il tempo per coltivare il pezzo di terra”, scriveva Tobagi. “Su trentamila stipendiati della più grande industria del Sud, almeno la metà appartiene alla categoria dei metalmezzadri. E sono loro che hanno reso “ricchi” comuni di antica miseria “. Operai in fabbrica, contadini a casa. Ma non è solo Taranto, è Italia che gente come Walter e Franco

una squadra che doveva andare a Lione. Ebbi

hanno scritto e descritto – senza

pochissimo tempo per pensarci. Me parlai a

conoscersi.

mio padre. Lui mi dissuase. Ho fatto bene?” Mi piace pensare che quando stava a Taranto fosse il 1971, perché sarebbe curiosa e densa di significati la coincidenza: in quell’anno un altro spoletino va a Taranto, si chiamava Walter Tobagi. Tobagi è ricordato perché ucciso dalle BR. Ma non è solo quel coraggio delle idee a sollecitare la memoria di un grande giornalista, quanto –e soprattutto- l’acutezza nel cogliere processi che nella loro genesi e conseguenze possono esser visti e raccontati in maniera diff erenza, se solo si ha la sensibilità di accorgersene. Tobagi l’aveva. Tobagi era andato inviato dal Corriere della Sera e conia in un reportage memorabile

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Il giornalista Walter Tobagi

Costituiscono il patrimonio e i segni di una generazione di cerniera che ha animato questa nazione e su cui non si è riflettuto abbastanza –e la loro testimonianza, con l’analisi delle biografie (microstorie) va


Di tutto e niente ascoltata e ancora compresa – prima di

Sono ammirato del suo dubbio, perché se

entusiasmarsi a discorsi modaioli sui limiti

da un lato manifesta soddisfazione,

dello sviluppo. Sono stati gli ultimi a godere

dall’altro palesa curiosità. E questo è

di uno spazio adeguato per l’esperienza e a

vita, sintomo di vivacità intellettuale,

vivere prima che s’abbassasse l’orizzonte

perché dà conto della forza delle cose,

delle attese. In qualche modo hanno abitato

ma anche della possibilità di un altro

la modernità senza perdere la possibilità di

destino. Certo, insondabile – perché manca

immaginare altro – anzi, mantenendo un

la prova sperimentale di ciò che di diverso

sano dubbio e un legame con l’antico. “Se

sarebbe potuto essere, Ma da questa

avessi scelto diversamente? Se fossi andato

insondabilità che nasce dall’esser curioso,

a lavorare in Francia? Comunque così ho

deriva l’opposizione nei confronti di ogni

cresciuto una famiglia e ora ho dei nipoti… qui sto bene, non mi manca nulla, ho tanto da fare” mi dice. Sul volto di Franco è stampato uno sguardo stupito e incantato, ingenuo nonostante l’età – ecco: guarda candidamente al suo mondo, in modo autentico e vero, capace di apprezzarlo per come è, felice di ciò che ha, anche se la domanda resta, senza però mutare in rimpianto.

forma di banalizzazione dell’esistenza e il rifiuto di appiattirsi su di essa. La porta resta aperta, anche se la soglia non è varcata. Certo, varcarla avrebbe significato un mutamento di direzione, cosa affatto facile. “Ho fatto bene ad accettare di lavorare qui vicino, senza andare in Francia ed esser pagato molto, molto di meno? Mio papà mi diceva: ma dove te ne vai? E poi quando la Saffa è entrata in crisi (una fabbrica qua vicino) ho lavorato tutto il tempo qui con lui. Lui si sedeva su quello sgabello e mi guardava fare, quando ormai vecchio non ce la faceva più”. Mi fa vedere lo sgabello e mi mostra tutti gli innesti andati a buon fine sugli alberi che ha fatto suo padre. Li ricorda tutti, uno per uno… Certo che da solo lavorare tutta questa terra…. “Non ti aiuta nessuno?”, gli chiedo.

Foto di Hilary Halliwell da Pexels

“No”, mi dice. Non c’è nessuno che l’aiuta, - 35 -


Di tutto e niente che possa poi proseguire dopo di lui. “Son da

possa diventare ciò che si è – purché lo si

solo. Mio figlio, lui ha voluto fare l’avvocato”,

sappia, come si è. Torno in piazza, a fichi e

ma è quasi, forse incerto se questa sia una

ciliegie che sono concreti, ma che

cosa bella, di cui rallegrarsi. Difficile da dire,

s’inscrivono in questo orizzonte cognitivo di

dipende dal punto di vista da cui la si

riferimento non solo come frutti ma come

considera. “Mia moglie non aiuta me, ma lui e

segni pregni di significato.

gli risponde al telefono e fa un po’ come da segretaria…”.

Il fatto è che oggi gli usi i tempi i modi e gli spazi son differenti. In

La vita vissuta si

piazza, il cui nome

compie. Io non son

completo suona

capce di far bilanci. Ho

“piazza del mercato” non è più il centro di

le mie cose quasi tutte

Spoleto. O almeno,

in perdita, ma son

non

curioso anche degli

c’è

più

il

mercato. Oltre a

altri, di come si

Serafino, sublime

regolano dovessero

interprete della

mai far un bilancio

porchetta, ci sono

con partita doppia.

due banchi di frutta e verdura. Il mercato è

Come si fa ad apprendere la lezione della

altrove. Qui è restata la piazza, la nostalgia e

cose della vita? Thomas Mann diceva che

gli incroci della vita –delle biografie

siamo dilettanti della vita, non

poche merci e molti ricordi.

professionisti. Non c’è un tirocinio mediante cui apprendere, né alcun esperimento effettuabile. Tragicamente ogni esperienza di vita rimane incompiuta, rispetto a ciò che ci avrebbe forse reso diversi. Ma noi, noi ora come siamo?

con

La piazza come la immagino io è un testo fatto di memoria e speranza – per riprendere il titolo di un volumetto di Remo Bodei, che però trattava di altro. Nel tessuto urbano, le vie sono spazi che suggeriscono il fluire della circolazione; le piazze invece mi

Torno più vicino – ma non per questo meno

appaiono come degli invasi, quasi luoghi di

lontano dai dubbi circa le modalità di come si

apparente stasi dei flussi, in realtà dove,

- 36 -


Di tutto e niente mediante il rallentamento forzato le diverse

Dicevo che immagino la piazza come un

correnti che dalle vie che vi si affacciano

testo completo di memoria e speranza –

giungono a mescolarsi, scavano e

perché dall’ascolto attento possono

s’approfondiscono, e poi, arricchite dagli

alimentarsi speranze in virtù delle quali la

scambi defluiscono per mettersi di nuovo in

storia non assuma la forma di un unico

circolo –dentro e fuori dalla città. Le città, le

processo coattivo e determinato. Speranza

piazze in particolare, sono come dei testi

alimentata anche solo da gesti semplici,

umani che, per effetto di questo

come venire ancora a qui proporre le

rallentamento delle

proprie abilità e le

genti -che vi si

proprie merci, la

fermano, parlano,

memoria di saperi e sapori allevati in questa

s’incontrano,

terra– speranza che

scambiano prodotti,

passa anche attraverso la

merci e parole -

disponibilità a gustare in

esprimono al meglio

modo

la sensazione di

e

consapevole un fico

totalità, di senso

maturo, respirare il

compiuto del testo

profumo di un mazzetto

prodotto dall’uomo

di finocchietto selvatico,

che abita in città.

incantarsi al colore

Una mappa di

zuccherino e acidulo di

convivenza in cui il

una manciata di inusuali e

rischio dell’oblio incombe,

attento

rare ciliegie gialle.

ma

stratificazioni appena visibili – a tratti simili a cicatrici- suggeriscono al tatto vicende che sono ancora vive e che dovrebbero segnare la coscienza contemporanea.

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Bellezza SOTTO IL SOLE SOLO CON LA CREMA GIUSTA Parola d’ordine: controllare se la nostra crema solare contiene plusolina Prof. Antonino Di Pietro - dermatologo plastico - www.istitutodermoclinico.com Una ricerca totalmente italiana ha

Perché mettere la crema solare è così

sviluppato un nuovo complesso naturale

importante?

c h i a m a t o P l u s o l i n a ,

formato

Le migliori creme solari permettono

dall’associazione di una varietà di oli

di godersi tutto il buono del sole ed evitare

vegetali che si comportano come dei booster naturali in grado di aiutare a limitare l’azione negativa dei raggi UV sulla pelle. Nello specifi co, Plusolina è composto da olio di crusca di riso, olio di cotone, olio di karanja e vitamina E, che insieme hanno dimostrato un’azione preventiva e protettiva nei confronti dei danni da photoaging. Le creme solari migliori stanno proprio puntando sull’utilizzo di attivi sempre più naturali e m e n o n o c i v i p e r l ’ a m b i e n t e c h e u t i l i z z a n o m i n i m e q u a n t i t à d i

problemi come eritema solare e scottature. Per fare ciò, è però necessario rispettare buone regole per un’esposizione solare corretta. Ad esempio, evitare le ore centrali del giorno, esporsi gradualmente durante la giornata e con intervalli di mezzora, proteggere cuoio capelluto e occhi con cappelli e occhiali da sole. Anche la migliore protezione solare non può bloccare al 100% l’azione delle radiazioni UVB e UVA. Quest’ultime sono le più nocive perché riescono a penetrare in profondità tra gli strati cutanei, accelerando l’invecchiamento cutaneo

filtri, raggiungendo un fattore di protezione

fino all’ipotesi di sviluppo di

solare alto.

potenziali melanomi (tumori della pelle).

Le creme solari con Plusolina hanno l’obiettivo di offrire una migliore protezione solare sicura per l’uomo e per l’ambiente. Gli oli al suo interno hanno incredibili proprietà per la pelle e sono biodegradabili per garantire una migliore protezione

La crema solare va messa anche quando fa poco caldo Per capire quanto può essere importante utilizzare una crema solare per il viso tutto l’anno è necessario comprendere come agiscono i raggi ultravioletti.

solare. - 38 -


Bellezza Le radiazioni solari si dividono in UVA, UVB e i

Il buco dell’ozono, il surriscaldamento

meno noti UVC. Questi ultimi sono i più

globale e un ambiente sempre più inquinato

pericolosi e vengono bloccati dallo strato

hanno permesso ai raggi ultravioletti di

d’ozono che avvolge il globo. I raggi UVB sono invece quelli che concorrono all’abbronzatura e che in caso di esposizione prolungata possono generare scottature ed eritema solare. I raggi UVA partecipano in maniera minore alla pigmentazione della pelle, ma s o n o i p r i n c i p a l i r e s p o n s a b i l i dell’invecchiamento cutaneo, perché alterano la normale attività delle fibre di

essere più diretti e pericolosi per la salute dell’uomo. Non è un caso che con l’aumento dei livelli di smog all’interno delle città siano aumentati anche i pazienti con pelle più sensibile e intollerante. Per questo il fattore di protezione solare può essere consigliato tutto l’anno e non solo in estate, soprattutto in caso di pelle reattiva. E comunque una buona skincare routine che comprende prodotti mirati idratanti e rigeneranti come

sostegno cutanee: collagene ed elastina.

quelli con Fospidina può rendere la pelle più

Inoltre sono presenti anche quando il cielo è

resistente agli stress esterni e può ritardare

coperto e nuvoloso e quindi possono

la comparsa di macchie sulla pelle e rughe

attaccare la pelle costantemente.

più evidenti.

Foto di Ryan Christodoulou su Unsplash

- 39 -


Bellezza Quali sono le caratteristiche di una buona crema solare? Le creme solari migliori garantiscono una protezione dai raggi UVA e UVB; sulla confezione

questa

è

Gli Over che sono nonni e accudiscono in vacanza i nipotini hanno grosse responsabilità, fra le quali garantire una buona crema solare. A questo proposito, Plusolina sì o no?

solitamente rappresentata con un cerchio

U n a b u o n a c r e m a s o l a r e p e r

che racchiude la sigla UVA.

b a m b i n i d e v e a v e r e u n f a t t o r e d i

Foto di Jeremy McKnight su Unsplash Il fattore di protezione solare più alto ed

protezione solare non inferiore a 30.

efficace è l’SPF 50. Per legge e a seguito di

Consigliate sono quindi le creme solari

test clinici verificati, non esistono protezioni

con protezione UVA e UVB per

solari con fattore protettivo 100 o schermo

bambini che devono essere riapplicate

totale. Come abbiamo anticipato, l’obiettivo di una crema solare è ritardare la comparsa dell’eritema.

- 40 -

subito dopo il bagno in mare o se dopo l’attività fisica il bimbo è sudato.


Bellezza Fondamentale è tenere il bambino lontano

Gli integratori solari sono utili ma solo per

dal sole dalle 11 alle 16 del pomeriggio.

preparare la pelle all’esposizione perché

Evitare scottature ed eritema solare deve

non contengono nella composizione un

diventare l’imperativo per evitare effetti

fattore

di protezione solare. Possiamo

trovare

collaterali nel lungo periodo. Una crema

in

farmacia

validi

integratori, con zeaxantina, un carotenoide

solare con Plusolina per adulti può

estratto dai fiori del Tagete. Se si vuole

essere applicata anche sulla pelle dei

garantire un’azione antiossidante è invece

bambini a partire dai 36 mesi. La crema

utile un integratore con picnogenolo (pino

solare per neonati, invece, deve essere

marittimo) e rame. Il trattamento va

scelta con il consulto del pediatra.

cominciato uno o due mesi prima delle vacanze o di un’esposizione solare

Un integratore di Plusolina può

prolungata, al fine di ottenere dei buoni

sostituire la crema?

risultati.

La crema solare è un prodotto unico e non va sostituto.

- 41 -


Disabilità in pillole LE PERSONE CON DISABILITÀ VANNO IN VACANZA? Alberghi inaccessibili ed esigenze particolari non vietano ai disabili di fare i turisti Di Antonio Giuseppe Malafarina - giornalista e blogger Una domanda ricorrente in tempi estivi

Andando per gradi possiamo partire da

riguarda le vacanze. Non andarci sembra

qualche dato, benché non ve ne siano di

peccato mortale. Eppure ci sono persone

recenti. E per questo chiediamo l’ausilio di

che in vacanza non vanno mai e fra queste

Roberto Vitali, cofondatore di Village for

tante persone con disabilità. Le condizioni economiche, fisiche e sociali spesso non consentono di spostarsi a tanti e alle loro famiglie, ma ciò non vuol dire che tutte le persone disabili restino a casa. L’ambito della disabilità è così variegato che è inevitabile chiedersi se le persone con una data condizione di salute e un dato contesto ambientale, in una

All (V4A), società specializzata nel turismo per tutti. Le sue analisi ci portano al Mind the Accessibility Gap: Rethinking Accessible Tourism in Europe, ultima indagine europea affidabile datata 2014, dove riscontriamo questi dati: 127 milioni di persone con particolari esigenze di accessibilità, di cui 10 in Italia; fattore moltiplicatore x2, cioè ogni

società ampiamente corredata di barriere, abbiano la possibilità di andare in vacanza. Al di là delle scelte personali e dei fattori economici e sociosanitari le ricerche segnalano la tendenza a desiderare di dirigersi verso luoghi di villeggiatura, le città d’arte e qualunque meta turistica. Emblema della tendenza è la nascita di quella branca del turismo che va sotto il nome di turismo accessibile.

Foto di Yomex Owo su Unsplash - 42 -


Disabilità in pillole cliente porta con sé altre due persone, che

Capita che non si renda conto di quanto pesi

siano accompagnatori, familiari, amici;

la sua carrozzina o di quanto si allarga e che,

durata media di oltre 10 giorni per più di un

pertanto, non sia in grado di muoversi in

viaggio all’anno. A questi dati si aggiunge la

certi luoghi.

considerazione ancora proveniente

Ma come fare per rendere accessibile una

dall'indagine: un incremento del fatturato

meta turistica? Innanzitutto bisogna dire che

del 20% per l’imprenditore che investe nel

rendere accessibile il solo punto di

campo. La veloce rassegna mostra la

destinazione non basta. Il singolo servizio

presenza di un mercato, e dunque sgombra

non fa l’accessibilità dell’offerta. Per

la mente dal convincimento che il turismo

consentire alle persone con disabilità di fare

accessibile sia una pura questione etica o di

turismo vero bisogna agire affinché le

adempimento burocratico. Il concetto di

località di destinazione siano accessibili.

turismo accessibile come norma non è tuttavia ancora esteso, pertanto il

Quindi deve essere accessibile la struttura

cliente disabile fatica a soddisfare la sua

prescelta, naturalmente, ma anche il

esigenza turistica. E questo succede

contesto: i mezzi di trasporto, le strade, gli

anche perché egli stesso talvolta non

esercizi pubblici e via dicendo. Il turista

conosce propriamente le sue esigenze.

disabile deve potersi muovere al di fuori

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Disabilità in pillole dell’albergo dove ha scelto di villeggiare

informazioni sulle caratteristiche tecniche

e deve parimenti trovare un albergo

del posto. Questo per offrire agli altri una

accessibile nell’intorno del museo che ha

dettagliata panoramica del luogo affinché il

scelto di visitare.

cliente sappia cosa va incontro e possa comprendere se quella destinazione è più o

Dal 2012 esiste la Bandiera lilla, cioè un

meno adatta a lui. Anche in presenza di

riconoscimento a quei Comuni che si

accessibilità, cui la legge obbliga

impegnano verso le questioni

quantomeno dal 1989, è bene far capire ai

dell’accessibilità su più livelli. Esistono poi

potenziali clienti come questa è stata

altre certifi cazioni e dello stesso Vitali

realizzata affinché ognuno possa

segnalo il marchio Destination4All, che si

comprendere se il grado di accessibilità della

mette in luce perché è assegnato dopo un

meta gli è sufficiente, considerato che la

approfondito lavoro di concertazione con le

disabilità non è standard e che le

realtà locali per l’effettiva concretizzazione

disposizioni sono destinate a un utente

dei principi dell’ospitalità per tutti. Le

standard che potrebbe non corrispondere

agenzie sono in grado di fornire pacchetti

alle caratteristiche individuali.

vacanze accessibili con crescente interesse, ma se si vuole scegliere una località diversa dall’off erta si deve ricorrere ai siti specializzati e ad ampie ricerche in Internet. Diffusi, infatti, sono gli spazi di discussione dove segnalare la presenza di barriere in un luogo a cui l’utente può attingere per sapere se a quella destinazione troverà impedimenti. La via migliore per contribuire a far conoscere l’accessibilità di una meta sta nel fornirne la massima

quantità

di

Foto da www.publicdomainpictures.net - 44 -


Disabilità in pillole La risposta alla domanda sul come

L’accoglienza mancata, incompleta o molesta

rendere una località turistica accessibile

è una deficienza che chi lavora nel campo

sta nell’applicare le norme

della ricezione non può permettersi.

sull’accessibilità, ma non basta: in fase di

Le persone con disabilità, quindi, in

realizzazione di un loco, o di puro

vacanza ci vanno se possono. Fino a non

abbattimento delle barriere, sarebbe bene

molti anni fa non potevano del tutto per

confrontarsi con i clienti per ottenere il

l'inesistenza dell’off erta. Ora l’off erta

massimo livello di accessibilità per tutti.

comincia a esistere ma il turista disabile è

Accessibilità che si connota anche e

ancora lontano dall’avere possibilità

soprattutto attraverso l’ospitalità, per la

paragonabili a quelle del turista comune.

quale bisogna abbandonare metro e goniometro e dotarsi di senso della relazione e studio della disabilità. L’accoglienza, elemento principe delle

pratiche

turistiche, deve essere massima

e

di

competenza. Nelle strutture della filiera turistica servono persone che siano formate per avere a che fare con le persone con disabilità, ovvero che

Gli operatori del settore comprendano

sappiano dare loro le indicazioni più

che c’è un mercato che aspetta e che è

opportune con il giusto approccio e che

fatto di numeri importanti.

sappiano soddisfare le esigenze anche più estemporanee.

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Sessualità DOPO IL LOCKDOWN QUALE ESTATE SI PROSPETTA PER IL SESSO? La prudenza è più che mai d’obbligo: riscopriamo allora l’affettività in tutti i modi possibili Dott. Marco Rossi - sessuologo e psichiatra - www.marcorossi.it

Nel numero di marzo, in pieno lockdown, avevamo riportato un filmato del dottor Marco Rossi: il suo seguitissimo settimanale appuntamento “Senti ma tu che sei sessuologo”, realizzato con l’amico Marco Del Corno. Sono passati 4 mesi: possiamo abbassare la guardia in fatto di sessualità?La curiosità è grande, soprattutto perché siamo in tempo di ferie. Leggiamo allora, molto attentamente, che cosa scrive il nostro specialista. Non è certamente un periodo semplice

Mancando l’aspetto sensoriale del tatto e del

per la nostra sessualità: anche se non é

contatto fisico, venendo meno il calore e il

stato dimostrato che i liquidi biologici

profumo del partner, bisogna ricorrere alla

umani, come ad esempio lo sperma o la

fantasia, alla sfera delle emozioni e del

lubrificazione, siano dei vettori attraverso i quali trasmettere il batterio, è altrettanto vero che tutto quello che concerne il contatto fi sico deve essere evitato e cancellato. Mi riferisco ai baci, agli abbracci fino ad arrivare ad una semplice stretta di mano. Questo, ovviamente, in una coppia non è aff atto semplice da evitare, soprattutto se si vive sotto lo stesso tetto. Per tutti, sia coppie che single,

è

comunque necessario riscoprire o scoprire modi diversi per manifestare affetto, amore, vicinanza, sempre

gioco. Concentriamoci quindi sull’affettività. È necessario recuperare una serie di comportamenti, manifestazioni di cure e premure che sembravano dimenticate. In questo momento potrebbe essere stimolante esprimere con le parole quello che si prova: sia con il dialogo sia con le parole scritte. Bisogna cambiare l’ottica: anche le parole scritte vivono di desiderio e fantasia. Bisogna fare in modo che il linguaggio diventi come una

considerando che esistono limitazioni

pelle. Io strofino il mio linguaggio contro

anche della vita sessuale.

l’altro: come se avessimo le parole al posto

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Sessualità delle dita delle nostre mani. Scrivere è

giocate prevalentemente nel “non-spazio” del

come baciare, ma senza labbra. Scrivere è

virtuale, del social network, dandoci l’illusione

baciare con la mente. Tutto quindi, anche

della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di

una lettera o un bigliettino, contribuisce alla

vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi,

riscoperta e alla valorizzazione di una

niente baci niente abbracci, a distanza, nel

esperienza sentimentale ed affettiva, che

freddo del non-contatto.

indubbiamente va recuperata e valorizzata. Si deve riscoprire, insomma, l’importanza della funzione mentale della sublimazione e della virtualità. In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità erano

La virtualità, spesso demonizzata, ora diviene un’opportunità che ci permette grazie a chat, mail e sms di accorciare le distanze.

Foto di Debby Hudson su Unsplash

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Sessualità Da un punto di vista “pratico” riguardo la

scelga la modalità che gli si confà,

sessualità di coppia ai tempi del coronavirus,

prediligendo magari degli orari concordati

il

primo consiglio è quello di attuare

insieme e cercando di rispettarli.Cercare di

comportamenti consapevoli allʼinterno

condividere, anche se si è separati, dei

della coppia :

momenti di vita privata, le videochiamate aiutano.

• Se il partner ha la febbre o, comunque, ha dei sintomi reali che sicuramente

• Essere responsabili, se si ha una vita

riconducono al coronavirus, il

sessuale con partner non fissi, continuando

suggerimento è quello di non praticare

a monitorare il proprio stato di salute

lʼatto sessuale. • La cautela non è mai troppa. La coppia è e

• Evitare i rapporti occasionali e resistere all’impulsività.

deve rimanere un luogo protetto: se il partner è obbligato a stare a contatto con altre persone è senzʼaltro necessario parlarne e prendere una decisione comune. • Il secondo consiglio è legato al primo: vale davvero la pena vivere un momento speciale come quello dedicato allʼamore con paura o, comunque, preoccupazione? • Se la risposta è no, occorre provare a sviluppare, o rafforzare, unʼaltra parte del legame di coppia, una parte più affettiva ed intima, che tocca maggiormente le corde dell’ anima attraverso uno strumento potentissimo: il dialogo. • Se non si vive sotto lo stesso tetto bisogna mantenersi sempre in contatto, ognuno

• Niente potrà mai sostituire quello che accade quando c’è l’incontro tra due corpi perché mancano elementi fondamentali: lʼaspetto sensoriale, il tatto, il calore, il profumo dellʼaltro, e la ricchezza dei movimenti che attiviamo quando siamo fisicamente vicini all’altro. Ma bisogna continuare ad amarci, “nonostante”…

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SessualitĂ

Foto di Anastasia Vityukova su Unsplash

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Andrologia D'ESTATE C’È IL BOOM DI INTERVENTI DI FALLOPLASTICA Spesso indossare gli slip mette a disagio anche i maschietti Over … Dottor Alessandro Littara- andrologo e chirurgo Negli ultimi anni, sempre più persone si

“Solo nel nostro Centro di Medicina Sessuale

sono rivolte al chirurgo per modificare le

di Milano – è la constatazione del dottor

dimensioni del proprio organo genitale. Per

Littara – noto che rispetto ad allora il

rispondere a tali richieste, già nel 2006 il

numero di chi si rivolge a questi interventi

Centro di Medicina Sessuale di Milano

per superare un disagio è aumentato,

proponeva la "Designer laser

ormai nell’ordine dell’80%, segno che è

falloplastica", un bouquet di procedure

cresciuta in generale la percezione del

chirurgiche che avevano lo scopo di

disagio legato alle misure ritenute non

ottenere la miglior soddisfazione per il

proporzionate. Invece,

il numero di

paziente

interventi, dopo

c

e

un’adeguata visita e una

desidera

c o n s u l e n z a

modificare

personalizzata da parte

l

e

dello specialista, resta

dimensioni

praticamente lo stesso”.

h

del proprio

Purtroppo questi

pene nella p

i

numeri hanno fatto gola

ù

a molti chirurghi, per lo

assoluta

più plastico-estetici che,

sicurezza. E

talvolta senza la

una decina di anni fa, si calcola, ogni anno si sottoponevano

a questa chirurgia dai

2.000 ai 3.000 uomini, mentre negli Stati Uniti si raggiungevano oltre 7.000 interventi per anno.

n e c e s s a r i a preparazione, si sono lanciati in questo tipo di chirurgia, determinando pessimi risultati sia estetici ma anche e soprattutto funzionali, che portano a successivi e necessari nuovi interventi.

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Andrologia I chirurghi che attualmente in Italia

Per la precisione: nei giovani prevale, anche

hanno una reale esperienza di questa

se non di molto, il motivo estetico, mentre il

chirurgia, che non si impara nelle scuole

70% degli Over dichiara di vivere un disagio

di specializzazione, sono solo tre o

legato propriamente

quattro, anche se su internet è possibile

solito si ottiene un incremento in

trovarne a centinaia.

allungamento che va dai 2 ai 4 cm., ma

alle dimensioni. Di

molto dipende dalla consistenza del

L'età media degli operati è di 32 anni, ma si

legamento sospensore che viene reciso con

sta assistendo ad un considerevole

il laser (e successivamente ricostruito). Per

aumento tra gli uomini dopo i 50. Nel 60%

l'ingrossamento, il risultato medio e' un

dei casi si tratta di soggetti che vivono un

buon 30% in più della circonferenza, anche

"disagio", mentre nel restante 40% la

se variabilità si possono avere in base a

ragione è puramente estetica

numerosi fattori individuali.

Per chi si fosse perso il numero del nostro magazine che rimandava al filmato del dottor Alessandro Littara che spiega step by step l’intervento di falloplastica, eccolo: https://www.youtube.com/watch?v=Hh36MA2hxRM&feature=youtu.be

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Salute IL GENERALE E IL PANGOLINO - QUINTA PUNTATA Continua il racconto di un’epidemia che ha messo a nudo tutte le ipocrisie del genere umano Dott. Enzo Primerano - medico rianimatore Diciottesima settimana Caro Generale Covid, adesso mi avvicino a te con più disinvoltura ma sempre armato fi no ai denti se tu dovessi dimostrare qualche forma di intemperanza. Più ti guardo e più mi sembri sempre uguale anche se, oggettivamente, sembri più mite di prima. Naturalmente per la visuale che può avere un rianimatore clinico che osserva la propria enclave epidemiologica e cura tanti individui diversi nella loro unicità di esseri viventi e pensanti…

E il Generale sorridendomi mi sussurrò nell’orecchio poche parole con serenità e fermezza. Per quanto le sue affermazioni

Confessa, Generale: “Hai forse avuto dei

fossero sconcertanti, non ero per nulla

complici innominabili che ti hanno

sorpreso. Ma il Generale mi chiese anche di

favorito?". Forse hai avuto un insospettabile

non divulgare quelle parole pronunciate; ed

aiuto come successe a Garibaldi ed ai suoi

io, un po’ per paura un po’ per rispetto di un

Mille.

generale in prigione, gli dissi che avrei

Infatti, Generale, devi sapere che quando l’eroe dei due mondi entrò in Sicilia lo fece con l'aiuto occulto della flotta inglese che ingaggiò con la potentissima marina borbonica una scaramuccia, che i libri ufficiali di storia non menzionano, che permise al tuo pari grado di entrare indisturbato nell’isola.

mantenuto la promessa. Pensando meglio a ciò che mi disse feci subito una serie di riflessioni simili ai messaggi che Alessandro Manzoni volle mandare ai lettori quando parlò della peste di Milano nei suoi “Promessi Sposi”. Ovvero: Divina Provvidenza e Castigo di Dio non necessariamente sono premi o punizioni dell’Ente Altissimo che ci guarda da lassù. - 52 -


Salute Molto più spesso sono i nostri

Quindi, anche di fronte a cotanto infallibile

comportamenti o stili di vita virtuosi o

crivello che ha mietuto così tante vittime e

meno che facilitano malattie o ci

lasciato dei lutti in ognuno di noi, oggi la

rendono fragili ed indifesi. Il Generale

gente pensa a responsabilità terze piuttosto

Covid spesso si comporta da esattore dei

che alla crudeltà del generale COVID.

nostri comportamenti di vita e lo fa con

Generale, tu ci dai sempre spunti per

una precisione assoluta senza guardare

pensare a quanto il genere umano debba

censo, pelle o religione. Neanche il

cambiare abitudini e stili di vita. Ci stai

comandante Che Guevara sarebbe così

dando addirittura degli utilissimi

coerente nel livellare la sua azione di equità

suggerimenti su come razionalizzare e

sociale.

implementare meglio la Medicina del futuro fatta di meno marketing e più prevenzione delle malattie, attraverso un sistema economicamente ragionevole e sopportabile che trova le risorse dentro se stesso. E tu Generale, con i tuoi mortali ammonimenti, avrai dato una spinta determinante ad un moderno modello di Medicina Sostenibile.

I progressi enormi che ha fatto in pochi decenni la Medicina ci hanno dato la possibilità di curare molte malattie; nel contempo, però, la stessa è stata così tanto spettacolarizzata da far ritenere di essere immortali e che ogni malattia sia in grado di essere curata. - 53 -


Salute Diciannovesima settimana Che profumo di bruciato ha l’odore del Creato In questa prima e calda giornata d'estate e come ogni domenica mi accingevo ad andare a visitare l’indomito Generale più piccolo ma più feroce della storia del mondo. La mia non era compassione e

Ma lui, guardando le mie pupille ancora

neanche ammirazione, ma era soltanto

dilatate in un misto tra odio e paura,

l’intenzione recondita di carpire i segreti

comprese subito che non stavo raccontando

nascosti del Generale. Entrai nella cella e lui

completamente il vero e proseguì con

era lì in un angolo assorto, pensieroso e ben

queste parole:

protetto da quello strano cappotto con le

“In questi mesi, senza possedere grandi doti

spine.

di strategia militare, ho potuto capire che i

Mi vide, si alzò e ospitale mi salutò in

miei maggiori alleati sono le vostre

silenzio con un sorriso; anch’io gli sorrisi

abitudini e la vostra voglia di prevaricare

nascosto sotto la mia protezione

uno sull’altro. Siete capaci di svilire fatti in opinioni ed opinioni in fatti e chi ha il

mascherata e lui mi fece un cenno di

compito di informare si mette al servizio dei

consenso avendo percepito il sorriso dal mio sguardo. ”Come va là fuori?” mi chiese.

più potenti per narrare scenari ben diversi

Gli risposi perentoriamente : "Il tuo esercito

mia cella vedo che vi state abbandonando a

è quasi tutto sconfitto ed i pochi focolai

manifestazioni di iconoclastia verso chi non

rimasti sono tutti accerchiati e ben presto

c’è più, ma siete così tonti da non riuscire a

chiederanno la resa.” Non gli dissi che nel

scorgere il male che vi viene inferto da chi,

dalla realtà. Persino da questa finestra della

usando la vostra paura e odio sociale, vi

mondo ancora le sue truppe stavano

mette gli uni contro gli altri. Questi vostri

vincendo e mettendo in crisi molti popoli e

inguaribili difetti mi porteranno

le loro capacità di sostentamento, visto il

indubbiamente alla vittoria, non la mia

perdurare della battaglia.

aggressiva velenosità di particella virale.

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Salute Gli umani si autoinfergono ferite mortali

Il vostro odio reciproco si manifesta ad

ed irrimediabili perché, dalle origini del

ogni catastrofe che avviene sulla Terra.

mondo, sono stati addestrati a

Quando c’è un terremoto, uno tsunami,

sopprimersi tra di loro sulla base di fatue

un’alluvione o altre calamità nella maggior

differenze.

parte degli umani (generalmente quelli che contano poco) prevale la voglia straordinario di salvare, ricostruire, curare o amare. Ma come è tanta la solidarietà dei tanti che contano poco, così è grande il danno inferto dai pochi che contano molto. Posso soltanto darti un fraterno consiglio: preparatevi al peggio ma non abbiate mai paura perché dentro la paura e l’odio reciproco ci sono

Voi non conoscete neanche lontanamente

le truppe migliori dei miei eserciti.

cos’è un essere vivente e perché ha la

“Sono sicuramente i trucchi finali di uno

grande fortuna di abitare nel giardino più

stratega sconfitto” pensai e salutandolo mi

bello dell’universo; voi non conoscete il

avviai verso l’uscita comprendendo però che

rapporto tra la parte ed il tutto e come

riusciremo a sconfiggerlo solo quando la

questo sia regolato da una immutabile

fratellanza tra i popoli sarà reale e con

armonia che non può essere cambiata pena

incondizionato amore verso tutti gli esseri

gravi danni per le specie che popolano la

viventi. Come fosse il grande coro del

Terra. Come in un grande computer voi

respiro armonioso di questo pianeta.

giocate e vi compiacete di modificare i files di un sistema operativo così complesso ed interlacciato che non riuscite minimamente ad immaginare. La vostra ignoranza sui misteri dell’universo è imbarazzante e sgradevole, ma è soprattutto esecrabile come su quelle scarne e traballanti

certezze riusciate a

costruire instabili castelli di carta vendendoli come fossero robuste fortezze.

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Da vedere/ascoltare UNA MOSTRA DA NON PERDERE Valerio Ceppetelli a Milano con il meglio del suo "astratto geometrico" Di Minnie Luongo - giorrnalista scientifica

Non si può perderlo di vista per qualche

artista novantenne solo per la carta

mese che l’avvocato Valerio Ceppetelli

d’identità: Avvocato fino al 2010 quando, a

Caprini organizza una nuova mostra. E

80 anni, torna alla sua grande passione

ormai abbiamo superato abbondantemente

(l’arte) e ne fa la sua attuale professione,

la decina … Quest’ultima- intitolata “… Il

dedicandosi all’astratto geometrico e ne

colore delle ombre” – si può ammirare

diventa indiscusso maestro.

ancora per tutto il mese di agosto a Milano presso l’Artstudio38 in via Canonica 38.

Che cosa aggiungere oggi? Forse due delle tante recensioni accumulate che spiegano meglio la sua tecnica e i risultati raggiunti:

Nel numero di aprile dello scorso anno avevamo cercato di presentare così questo

“Una vocazione architettonica spaziale e l’uso, sintomatico, di materiali di natura quotidiana… attivano un coinvolgimento ambientale e stimolano una percezione ottica e insieme tattile” (Maria Teresa Marsilia) “Nelle opere di Ceppetelli Caprini la rigorosa geometria diventa grazia. La luce e i volumi si trasformano in forme scultoree

dalla

tensione” (Adriano Attus) Valerio Ceppetelli e la moglie Diana nello spazio offerto agli artisti da Lionella Bianchi di Artstudio38 - 56 -

costante


Da vedere/ascoltare Per avere un’idea dell’ultima mostra, ecco il link per andare su Youtube a vederla in anteprima.

E sempre sul canale YouTube di Generazione Over60 due brevi videointerviste di Minnie all’artista: la prima del marzo 2019 (https://www.youtube.com/watch?v=9Gu8We426kc) e la seconda di pochi giorni fa (https://www.youtube.com/watch?v=SpdosSHHN_g). Buona estate e buona mostra!

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Da leggere (o rileggere) A CHE ORA PASSA IL TRENO PER LA GUARIGIONE? DIARIO DI UNA QUARANTENA Assonanze tra la “clausura” dovuta all’attuale pandemia e l’esperienza che vivono i ricoverati in ospedale Di Paola Emilia Cicerone - giornalista scientifica C’è anche chi l’estate la vede passare

Leggendoli oggi, è inevitabile cogliere le

dalle finestre di un ospedale. Come i

assonanze tra la clausura cui tutti siamo

protagonisti di uno dei racconti di Noria

stati costretti in questi mesi di pandemia e

Nalli, che riescono a rompere la monotonia

l’esperienza che vivono i ricoverati in

del ricovero grazie ai fuochi di artificio

ospedale. Dove ogni reparto è un piccolo

programmati per Ferragosto in un paese

universo, e al tempo stesso un

vicino. Un momento luminoso che regala

palcoscenico sul quale si avvicendano

felicità ed emozione ai ricoverati che li

protagonisti e comprimari. Un mondo con

ammirano dal corridoio delle camerate. È

le proprie leggi, ma sempre aperto verso

uno degli episodi raccontati in A che ora

l’esterno perché i malati, e non lo si

passa il treno per la guarigione?

ricorderà mai abbastanza, non sono “solo”

(www.amazon.it/che-ora-passa-treno-

malati ma persone con i loro progetti e le

guarigione-ebook/dp/B086Z74NDS )nato da

loro passioni.

una raccolta di racconti scritti da Nalli -

L’autrice si descrive come una sorta di

scrittrice e blogger con il suo

“inviata di guerra”, che deve aguzzare la

www.sclerotica.it - durante un lungo

memoria e lo spirito di osservazione per

ricovero in un reparto di neurologia, e in

raccontare i suoi personaggi in una serie

parte apparsi sulla cronaca di Torino de La

di flash declinati su registri diversi, dove

Stampa.

l’ironia lascia il posto alla malinconia, alla

Il libro si compone di una galleria di rapidi bozzetti, ritratti raccontati “a distanza ravvicinata”, come li definì Franco Bomprezzi in una nota scritta poco prima di morire.

tenerezza o all’ilarità ma anche a note più drammatiche. Proprio come succede nella vita, proprio come succede - e chiunque ci sia passato lo sa - nelle camerate di un ospedale.

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Da leggere (o rileggere) Così, incontriamo il poeta del reparto e chi

Ma ci sono anche la musica e la poesia,

cerca di alleggerire il clima un po’pesante

l’amicizia, un panorama speciale e un

con una barzelletta, chi vive rivolto al

occasionale gesto galante: tutto quello che la

passato e chi si ritaglia qualche momento di

scrittrice definisce “cibo per l’anima” e che

libertà nel giardino dell’ospedale. Un

può essere di aiuto, come ha aiutato noi

mondo che dovrebbe forse essere

durante il lockdown, quando si attraversa un

osservato con maggiore

momento difficile.

attenzione da chi gli ospedali li gestisce, e a volte finisce (come avviene in uno dei racconti) per esaurire nelle scarne note di una cartella clinica la vicenda umana dei pazienti.

Tra

i

protagonisti del libro incontriamo la sclerosi multipla, la malattia di cui soffre l’autrice, che porta con sé le ansie inevitabili di chi si trova limitato nei movimenti, è costretto a ricorrere all’aiuto di altri e lotta per essere riconosciuto come una persona - “una donna” sottolinea Nalli - e non solo un disabile.

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Generazioni connesse IL VIAGGIO DELL’EROE Come un ciclo gratuito di lezioni si è trasformato in una staffetta solidale (grazie al web) Di Doris Zaccaria - giornalista e formatrice Oltre due anni fa, per insondabili ragioni,

Volendo vedere il lato buono delle cose,

l’algoritmo di Facebook iniziò a propormi i

quale miglior momento per seguire un

post di una persona che non conoscevo. Mi

corso?

colpirono subito sia le cose di cui parlava sia il piglio con cui lo faceva: decisi dunque di seguirlo. Correva il febbraio 2018 e all’epoca ancora non sapevo che questa persona sarebbe diventata una presenza fissa, ancorché virtuale, durante i mesi della pandemia.

Tutti eravamo forzatamente chiusi in casa. I nostri ritmi, le nostre abitudini, la nostra socialità: ogni cosa era stata sconvolta. Ecco dunque che quell’appuntamento fisso è diventato per molti (sicuramente per me) un’ancora di salvezza. Il ciclo di

Non voglio indulgere oltre coi misteri: sto parlando di Francesco Trento, scrittore e sceneggiatore che da anni tiene corsi di

lezioni riprendeva Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler, esplorando uno schema narrativo che si può ritrovare in

scrittura animando una vivace community online. Con l’arrivo del lockdown Francesco ha deciso di compiere un gesto nobile: tenere tre lezioni gratuite di sceneggiatura

alla

settimana. Lezioni virtuali, naturalmente, ma accessibili a tutti tramite una nota piattaforma online. Foto di Jeremy Perkins su Unsplash

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Generazioni connesse Si poteva optare per enti di propria scelta, , oppure dare una mano alle associazioni che di volta in volta venivano presentate e suggerite durante le lezioni.

Mentre ascoltavamo le spiegazioni di Francesco, la voce si spargeva e la community cresceva. Le cinquanta persone che hanno assistito alla prima lezione sono diventate più di 400 nel giro di pochi giorni,

Contemporaneamente, sono stati organizzati incontri con addetti ai lavori che si sono messi a disposizione per la formula

affollando la pagina Facebook di “Come si scrive una grande storia”

Questo racconto sarebbe già bello così, ma

“lezioni in cambio di donazioni”: nell’aula virtuale abbiamo avuto l’onore di seguire la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi (David di Donatello 2020), le scrittrici Michela Murgia, Emanuela Valentini e Antonella Lattanzi, il produttore Nicola Giuliano (Oscar per “La Grande Bellezza”), registi e registe come Marco Bechis e Paola Randi,

il meglio deve ancora venire. Citando una famosa frase (“Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”) Francesco ha chiesto ai partecipanti del corso di fare una donazione a un’associazione benefica.

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Generazioni connesse gli sceneggiatori Stefano Sardo e Fabio

A questo punto devo farvi una confessione.

Bonifacci, lo scrittore Leonardo

Quando il Covid è arrivato, pensavo che ci

Patrignani.

avrebbe resi migliori. Più recentemente, invece, scorrendo le

La generosità (di Francesco, dei suoi ospiti e

notizie, ho avuto l’impressione che la crisi

del suo paziente staff) ha chiamato altra

stesse tirando fuori il peggio delle persone.

generosità: e così la sempre più numerosa

Ma adesso, mentre scrivo questo pezzo, mi

comunità di aspiranti scrittrici e scrittori ha donato oltre 30 000

accorgo che la verità è un’altra e prescinde

€ a varie

dall’effetto della pandemia.

associazioni fra le quali possiamo citare

Ci sono (e ci saranno sempre) persone

Emergency, il centro Antiviolenza Onda Rosa

astiose, violente, incapaci di vedere la

Nuoro, la distribuzione di pasti solidali di

bellezza nella diversità.

Nonna Roma, Casetta Rossa, A Buon Diritto,

Ma ci sono (e ci saranno sempre) anche

l’associazione animalista Oipa di Treviso, le

altrettante, se non di più, persone

cure anticanro di Alessandra Capone (Alè Ale

generose, accoglienti, che lavorano per un

torna a ballare) e molte altre iniziative.

mondo migliore. E quindi ancora una volta devo dare ragione a Francesco quando dice

Non pago di aver creato questo movimento

che “I social a volte sono una fogna, ma se li

di solidarietà durante la pandemia,

usi bene possono essere una risorsa, e forse i

Francesco ha deciso di proseguire con le

cretini sembrano così tanti perché fanno più

lezioni gratuite per tutto l’anno. Inoltre,

rumore, ma le persone belle sono forse

garantisce a tutti di seguire anche le lezioni

ancora moltissime, nonostante quello che

che sarebbero a pagamento: chi può paga,

pensiamo, e pronte ad aiutare”.

per gli altri c’è sempre una soluzione, fra

Sono felice che Facebook me ne abbia

lezioni sospese, scambi (chi sa fare qualcosa

fatta incontrare parecchie, di quelle

lo offre alla comunità in cambio di lezioni) e

persone belle.

mille altri modi di tendere la mano.

I social a volte sono una fogna, ma se li usi bene possono essere una risorsa, e forse i cretini sembrano così tanti perché fanno più rumore, ma le persone belle sono forse ancora moltissime, nonostante quello che pensiamo, e pronte ad aiutare - 62 -


Generazioni connesse

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Da vedere/ascoltare SOTTO L’OMBRELLONE RIASCOLTANDO BEATLES O ROLLING STONES? Per la nostra Generazione la rivoluzione di musica & costume partì dall’Inghilterra con i due Gruppi entrati nella storia “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”.

Perché portate i capelli lunghi? E lei perché li porta corti? (da un'intervista ai Beatles del 1965)

Con questa

canzone el ragazôl dè Munghidor entrava nella classifica di Hit Parade nel 1967. Cogliendo spunto dai due fenomeni musicali di quegli anni Gianni Morandi

primi fenomeni di comunicazione di massa

scagliava la sua indignazione verso la

planetari: i Beatles hanno segnato

Guerra in Vietnam che aveva segnato per

un'epoca nella musica, nel costume, nella

sempre una generazione intera di americani

moda e nella pop art.

e di giovani di tutto il mondo https:// www.youtube.com/watch?v=zcrOSnFMy2c . Lo faceva mantenendosi quasi inconsapevolmente equidistante tra i due gruppi canori inglesi, che gridavano al mondo la voglia di cambiamento della società che era uscita sconfitta dagli orrori della guerra. A Liverpool Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Pete Best (batterista poi sostituito da Ringo Starr ) formano un gruppo chiamato Beatles (gli scarafaggi). I testi delle loro canzoni vanno dal disagio sociale alla solitudine alla gioia, spingendosi poi verso tematiche più mistiche ed universali. Le musiche erano autentiche melodie destinate a varcare i confini del tempo. Non a caso furono ritenuti uno tra i

Le loro canzoni riprendevano temi che inculcavano quella irresistibile voglia di futuro che portò all’epopea della conquista dello spazio

e dei progressi tecnologici di

quegli anni. Così, Penny Lane non era più solo una via di Liverpool ma diventava un inno dei giovani pieni di un irresistibile entusiasmo nel guardare al futuro. Sgt Pepper e la banda dei cuori solitari rispecchiava uno psichedelico sogno pieno di colori;

“Here comes the sun” o “Imagine”

messaggi di speranza che illuminavano il mondo. Il sole cantato dai Beatles diventa il simbolo

di

una

rinascita,

l'esemplificazione perfetta di un'umanità che si affaccia al presente con speranza e fiducia nel domani. In Inghilterra lo stile - 64 -


Da vedere/ascoltare Beatles rappresentava una protesta di

bisogno del contatto con il pubblico

giovani contro il conformismo, la noia

mentre gli scarafaggi di Liverpool

puritana, la bacchettona educazione dei

comunicano per grandi masse. A dire il

genitori. Contro il benessere a tutti i costi.

vero, come tutte le rivalità duali (Bartali/ Coppi, Lauda/Hunt ecc.), spesso sono

Ai Beatles si contrappongono i Rolling

enfatizzate dai media. La rivalità tra

Stones. Il gruppo delle pietre rotolanti,

Beatles e Rolling Stones era stata

anch’esso britannico, è composto da Mick

costruita ad arte come campagna di

Jagger , Keith Richards, Ronnie Wood e

marketing dalle case discografiche per

Charlie Watts. La loro musica è un azzeccato

aumentare i profitti.

mix di rock e blues che infl uenzerà

Ed i fans si videro costretti a scegliere

pesantemente l’evoluzione musicale degli

dove collocarsi stabilendo che cosa

anni che verranno. Il loro canto più

volesse dire essere fans di uno dei due

aggressivo e duro tocca temi socio-

gruppi. Storici e sociologi dell’epoca

politici, sesso e droghe. Per lanciare

contribuirono ad ingigantire questo

questi messaggi le pietre rotolanti hanno - 65 -


Da vedere/ascoltare dualismo, pur riconoscendo ad entrambi la

I Rolling Stones si definivano i profeti della

voglia di rompere con le convenzioni e i tabù

teppa. Se John Lennon aveva dichiarato che i

del passato. I Beatles arrivavano dalla

Beatles avevano come modello Gesù Cristo,

povera

ma

Keith Richard dei

l a b o r i o s a

Rolling Stones

Liverpool

nel

e gli

1965

Stones dalla

affermava in

L o n d r a

u

b o r g h e s e .

dichiarazione

Mentre i primi

riportata dalla

desiderano

stampa: “ Noi

cambiare le

siamo

convenzioni

convinti. Vi sfido

rispettando le

a trovare uno di

regole, i secondi

noi in chiesa. La

v o g l i o n o

nostra religione

n

a

atei

cambiare le regole sfasciando tutto. Tom

è la distruzione di tutte le religioni e di tutti i

Wolfe, uno storico dell’epoca, scrisse: «I

pregiudizi. Noi vogliamo la liberazione

Beatles intendono tenerti per mano, gli

dell'uomo, buttando all'aria i vecchi schemi

Stones radere al suolo la città» giocando sul

e rifiutando i nuovi. Quando noi suoniamo e

titolo di due famose canzoni, I Want to Hold

sentiamo i ragazzi che gridano con noi,

Your Hand https://www.youtube.com/

allora ci rendiamo conto di svolgere una

watch?v=jenWdylTtzs

funzione sociale”.

dei Beatles e Burn

Down This Town dei Rolling Stones”. Quindi

Comunque, secondo il parere di molti, i

il prototipo del fan dei Beatles, secondo i

Beatles resteranno senza alcun dubbio la

sociologhi del tempo, era una persona

principale icona musicale dei nostri tempi

anticonformista ma gentile ed educata

con grande rammarico per l’insoddisfatto

senza essere bacchettona o perbenista. Il

Mick Jagger perché non sarà altrettanto con

prototipo

invece

i Rolling Stones https://www.youtube.com/

un’anticonformista bad boy che voleva

watch?v=poXvMBhjSWk - https://

distruggere il passato e non cambiarlo.

www.youtube.com/watch?v=1IOL-VT-WnE

Stones

è

- 66 -


Da vedere/ascoltare Paradossalmente le canzoni più sbarazzine

Camaleonti, i Pooh che, attraverso la

(Help me – I wanna hold your hand - fanno

canzone,lanciavano messaggi basati sulle

oggi più presa delle canzoni del cosiddetto

contraddizione dell’evoluzione della nostra

periodo mistico (Imagine My Sweet Lord -

società. La generazione di quegli anni, che

Let it be - Here comes the sun https://

oggi è appunto la Generazione Over 60,

www.youtube.com/watch?

risentì sicuramente di quelle influenze

v=xUNqsfFUwhY ) o del periodo maturo

musicali condizionandone il modo di

come

https://

interpretare il costume e la società

www.youtube.com/watch?

dell’epoca. La lucidità e l’equilibrio

v=wXTJBr9tt8Q

nell’analisi critica, con un pizzico di

Yesterday

trasgressione ed indignazione, divennero

Da noi in Italia quel malessere non fu

i fondamenti portanti con cui ancora oggi

vissuto direttamente ma solo di rimbalzo

gli Over 60 si approcciano ai temi socio-

perché la nostra gioventù per protestare

culturali.

preferì la dialettica e il confronto. Tuttavia, anche il Bel Paese

E quindi questa strana estate post Covid

non poté sottrarsi al

fenomeno delle band musicali con

(sperando sia tale) dedichiamola anche alle

gruppi

nostre canzoni: Beatles, Stones o …

come i Nomadi, Equipe 84, Dik-Dik, i

entrambi?

- 67 -


Volontariato e Associazioni Informazione promozionale

+ARIA: CONTINUA IL PROGETTO DI CBM ITALIA AL FIANCO DEI BAMBINI CON SINDROME CHARGE A CUI IL COVID-19 HA SOTTRATTO SERVIZI ESSENZIALI. A cura della Redazione Continua l’intervento di CBM Italia Onlus

Seppur ognuno con il proprio caso, quanto

a sostegno di 22 bambini con Sindrome

questa condizione ha inciso sul loro essere?

CHARGE con il progetto “+ARIA” ovvero Attività Ricreative Inclusive e Assistenza ai bambini con Sindrome CHARGE avviato a giugno al fianco di Mondo CHARGE e del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI – Conferenza Episcopale Italiana.

La crisi causata dall’emergenza COVID-19, con la chiusura dei centri di riabilitazione e delle scuole, e la conseguente quarantena vissuta dentro casa, lontani da tutti, ha stravolto la routine quotidiana dei piccoli con Sindrome CHARGE, fondamentale alla

A raccontarci come l’emergenza

luce della complessità che caratterizza la loro

COVID-19 abbia influito sui bambini con

condizione.

Sindrome CHARGE e quanto sia necessario per loro riprendere i percorsi

La pandemia ha rischiato di minare il loro

riabilitativi è la dottoressa Stefania

equilibrio rendendo il mondo circostante

Fadda, Direttrice del Centro Assistenza

incomprensibile e causando un impatto

per Bambini Sordi e Sordociechi (CABSS),

sulla loro reattività, sull’accesso alle

Onlus fondata e presieduta dal Dott. Roberto Wirth. Dottoressa, durante l’emergenza COVID-19 i bambini con Sindrome CHARGE hanno dovuto

informazioni esterne e, di conseguenza, sui loro stati emotivi e comportamentali. In un primo momento, alcuni bambini hanno accolto serenamente il cambiamento grazie

sospendere terapie e percorsi riabilitativi, si sono

alla possibilità di poter trascorrere più tempo

dovuti cimentare con una nuova didattica e

con i genitori. Successivamente, anche in

hanno vissuto il distanziamento sociale.

questi casi il lockdown e lo stravolgimento

- 68 -


Volontariato e Associazioni della normale routine giornaliera hanno

Il Progetto “+ARIA” prevede dei percorsi

prodotto il loro effetto. I piccoli, infatti,

personalizzati per ciascun utente. In questo

hanno iniziato a manifestare segni di

momento di “ritorno alla normalità” quanto è

noia o ansia, con conseguente aumento

importante questo intervento?

delle stereotipie o comparsa di nuovi comportamenti ripetitivi. Per tutti,

L’importanza del progetto risiede in due

comunque, si è avuto un rischio elevato di

motivi. Il primo è legato al suo obiettivo,

rallentare o interrompere il processo di

ovvero garantire la continuità dei

apprendimento e la crescita in generale.

percorsi di crescita e inclusione dei bambini e dei giovani con Sindrome

Alla luce di tutto questo si rende

CHARGE, maggiormente colpiti

necessario offrire ai piccoli con Sindrome

dall’emergenza sanitaria dovuta alla

CHARGE strumenti che permettano loro

diffusione del coronavirus in Italia. L’altro

di accedere alle informazioni e di

nel fatto che i percorsi di attività e terapie

comprendere l’ambiente esterno,

offerti, a domicilio o all’aria aperta,

unitamente a una routine quotidiana grazie

rappresentano un vero e proprio ponte

alla quale anticipare gli eventi. In questo

tra la fase della chiusura e del

modo possono sviluppare un forte senso

distanziamento sociale e la fase del

di sicurezza e di controllo dell’ambiente,

“ritorno alla normalità”. Un momento di

abbassando i loro livelli di ansia e riducendo il manifestarsi delle stereotipie. Condizione questa che favorisce l’apprendimento e uno sviluppo sereno in tutte le aree e verso la quale si è orientata il Centro fornendo ai genitori indicazioni su tecniche e strategie, per organizzare e realizzare attività nell’ambiente domestico e creare, così, una nuova routine quotidiana.

- 69 -


Volontariato e Associazioni passaggio durante il quale è possibile

• nazionale (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia)

preparare i bambini con Sindrome CHARGE a una ripresa graduale della vita di prima.

beneficeranno di servizi riabilitativi, ludici ed educativi.

Il cosiddetto “ritorno alla normalità” per

• Per ogni bambino sarà elaborato uno specifico percorso di crescita volto a

questi bambini può rappresentare, di nuovo, un grande cambiamento rispetto

stimolare la motricità, migliorare la

alla routine riorganizzata durante il periodo

capacità di apprendimento, memoria e

del lockdown. Il bambino dovrà riadattarsi

comunicazione, rafforzare l’autostima e

alla normalità, non solo perché ha trascorso

spronare alla socializzazione.

molto tempo tra le pareti domestiche, ma

• Ogni famiglia avrà a disposizione 12 sedute da parte di operatori – educatori,

anche perché avrà sviluppato nuove esigenze legate alla comunicazione, alla

psicologi e terapisti esperti – che si

comprensione delle informazioni, al

recheranno presso le loro abitazioni o che

controllo dell’ansia e delle stereotipie.

accompagneranno i bambini presso strutture che offrono attività a scopo

In una tale situazione, l’intervento dei

terapeutico.

professionisti specializzati di CABSS si

• Le attività potranno svolgersi all’aperto (pet therapy, ippoterapia, ortoterapia) o al

propone di supportare le famiglie e le attività dei professionisti a domicilio o nei

chiuso, a seconda delle disposizioni di

centri esterni, offrendo indicazioni

sicurezza vigenti e della situazione

specifiche che aiutino il bambino nel suo

specifica di ogni bambino.

percorso di crescita, di apprendimento e di

• Il progetto avrà la supervisione scientifica e il monitoraggio di

preparazione del “nuovo cambiamento” in arrivo rispettando i suoi tempi di reazione e

specialisti provenienti dalle associazioni

offrendogli la possibilità di autoregolare ansie ed emozioni.

ISPK (Io se posso komunico) e CABSS

Il Progetto

Sordociechi). Gli incontri a distanza

• Della durata di tre mesi (giugno/agosto 2020), il progetto prevede che 22

permetteranno agli specialisti, in

famiglie di bambini con Sindrome

programma personalizzato più adatto

CHARGE presenti su tutto il territorio

alle caratteristiche del bambino,

(Centro Assistenza per Bambini Sordi e

accordo con le famiglie, di selezionare il

- 70 -


Volontariato e Associazioni valutando i progressi e i risultati ottenuti.

La Sindrome CHARGE - È una malattia

• Il progetto prevede anche la distribuzione di dispositivi di protezione

rara riconosciuta come una delle principali

individuale così da assicurare lo

affetto deve affrontare numerosi interventi

svolgimento delle attività in sicurezza.

chirurgici fin dai primi anni di vita. La

cause di sordocecità “congenita”. Chi ne è

sindrome ha un’incidenza di 1/12.000 nati “Il progetto +ARIA si inserisce all’interno del

vivi e colpisce in egual modo sia maschi

nuovo Piano di Intervento di CBM in Italia,

che femmine. Il nome CHARGE deriva

con l’obiettivo di fronteggiare l’attuale

dalle iniziali delle sei caratteristiche

emergenza sociale e promuovere

primarie della sindrome: difetto della

l’inclusione sociale delle persone con

struttura oculare (Coloboma), difetti cardiaci

disabilità, da

(Heart defects),

sempre tra le più

difetti delle

vulnerabili.

cavità nasali

Vogliamo poter

(Atresia of the

garantire loro il

choanae),

diritto alla salute,

ritardo della

all’istruzione e ai

crescita e/o

mezzi utili a

dello sviluppo

condurre una

(Retardation of

vita indipendente

growth and

e attiva. Così

developmental

come espresso

d e l a y ) ,

d

malformazioni

a

l

l

a

Convenzione dei Diritti delle Persone con

genitali (Genital anomalies) e anomalie

Disabilità queste devono essere considerate

dell’orecchio con possibile sordità (Ear

attive protagoniste della propria vita, titolari

anomalies). Alla Sindrome sono associate

degli stessi diritti e opportunità degli altri”

più di quaranta anomalie e questo la

ha dichiarato Massimo Maggio, Direttore di

rende una delle più complesse patologie

CBM Italia Onlus.

sia dal punto di vista medico che evolutivo.

- 71 -


Volontariato e Associazioni

CBM Italia Onlus è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità nei Paesi in via di sviluppo. È parte di CBM, una famiglia internazionale attiva dal 1908 per assistere, curare, includere e dare una migliore qualità di vita alle persone con disabilità che vivono in Africa, Asia e America Latina. In Italia promuove progetti e iniziative di sensibilizzazione. Lo scorso anno CBM ha raggiunto oltre 60 milioni di persone attraverso 525 progetti in 55 Paesi di tutto il mondo. Info: www.cbmitalia.org

Mondo CHARGE è la prima associazione italiana dedicata alla Sindrome CHARGE fondata da persone affette e dai loro familiari. L’obiettivo principale è quello di supportare e migliorare la qualità di vita delle persone con Sindrome CHARGE creando una rete di comunicazione e scambio d’informazioni fra di loro, fra i familiari e gli operatori sociosanitari. Condividere le diverse esperienze significa facilitare l’accesso alle cure, alla riabilitazione, agli ausili e in generale a tutte le necessità di cui un bambino e la sua famiglia hanno bisogno. Info: https://mondoCHARGE.it

- 72 -


Volontariato e Associazioni

- 73 -


Sentirsi bene Informazione promozionale

MICROBIOTA, INTESTINO E IL LORO RAPPORTO CON IL NOSTRO ORGANISMO. A cura della Redazione Occuparsi del microbiota intestinale

microbi appartenenti a circa 1.000 specie –

significa occuparsi del nostro intestino e,

che interagiscono a formare un ecosistema

attraverso di esso, del nostro organismo nel

specifico, differente da individuo a individuo,

suo insieme.

caratterizzato da un “ambiente” altrettanto

Fino a qualche anno fa il microbiota intestinale veniva indicato con un nome a noi più familiare – flora – che, benché meno

specifico che può favorire lo sviluppo preferenziale di alcune specie rispetto ad altre.

preciso dal punto di vista microbiologico, si

Detto tutto ciò, si comprende come la

prestava bene a un paragone tra il nostro

composizione del nostro microbiota sia

intestino e un ecosistema estremamente

legata a doppio filo con il nostro ambiente

ricco e variegato, come quello di una

intestinale, per cambiare, ad esempio, a

foresta.

seconda della sua acidità o della presenza di

Le prime immagini che appaiono alla nostra mente se pensiamo a una foresta pluviale, ad

esempio,

sono

quelle

di

determinate sostanze, comprese quelle che “nutrono meglio” un certo tipo di flora anziché un altro.

un’intricata moltitudine di piante, fiori e animali diversi, ognuno con la propria specificità, ognuno in relazione con le altre specie e con l’intero ambiente in un insieme al tempo stesso caotico e armonico. In sintesi, il microbiota è una foresta di microrganismi diversi tra loro – oggi si p a r l a d i 1 0 0 . 0 0 0 m i l i a r d i d i

- 74 -


Sentirsi bene L’importanza dell’intestino per la nostra

esempio, favorisce l’equilibrio della flora

salute

intestinale.

L’assorbimento dei nutrienti e l’evacuazione

• Fattori che, al contrario, possono minare

sono due delle mansioni principali

l’equilibrio del microbiota, oltre ad

dell’intestino. Ma oggi è noto che

un’alimentazione scorretta sono alcuni

quest’organo possiede molte altre

farmaci, come ad esempio gli antibiotici.

importanti funzioni, giocando pertanto un

Un altro fattore può essere lo stress,

ruolo essenziale per la nostra salute. Ad

elemento che ci porta a un’ulteriore

esempio, un intestino in salute può essere

caratteristica – poco nota - del nostro

un importante scudo per contrastare

intestino, ovvero alla sua proprietà di

l’ingresso di microbi dannosi nel nostro

“comunicare” con il sistema nervoso

corpo. E ciò è particolarmente importante,

centrale: si parla infatti, a questo

se pensiamo che le pareti dell’intestino sono

proposito, di “asse intestino-

a diretto contatto con l’ambiente esterno.

cervello” (argomento, questo, che

Sì, perché per quanto possa sembrare

approfondiremo la prossima volta, ndr).

strano, le pareti dell’intestino sono all’esterno del nostro corpo, proprio come la pelle. Fondamentale, quindi, che sappia fare da scudo, o – in altre parole – che sappia fungere da organo immunitario. Per fare questo, non a caso, l’intestino è dotato di circa la metà delle cellule del nostro sistema immunitario.

• Ciò che può influire sull’ambiente

Risulta quindi importante che, nell’estesa comunità di microrganismi diversi presenti nell’intestino, sia consigliabile non far prevalere quelli potenzialmente patogeni: favorire la presenza nella flora di cosiddetti “batteri buoni”

intestinale potrebbe quindi avere un

punta proprio a tale scopo.

ruolo sulla flora. L’importanza delle

Per l’equilibrio del microbiota possono

nostre scelte alimentari va intesa in

essere d’aiuto particolari fibre – i prebiotici

questo senso: l’assunzione di fermenti

– e alcuni batteri con proprietà specifiche –

lattici probiotici e di fibre prebiotiche, ad

ovvero i probiotici.

esempio, favorisce l’equilibrio della flora

- 75 -


Sentirsi bene Una flora in equilibrio può svolgere diverse funzioni interessanti:

L’impegno costante nella ricerca

Produce vitamine come la vitamina K, importante per ossa e coagulazione sanguigna, e i folati (vitamina B9), di particolare rilevanza anche in momenti specifici come la gravidanza.

Iniziata proprio con gli studi del dr. Minoru

Produce aminoacidi quali arginina e glutammina.

dispone a questo scopo di una divisione

Aumenta l’assorbimento di minerali come calcio, ferro e magnesio.

centri all’avanguardia: l’Istituto Centrale di

Produce “acidi grassi a catena breve”, sostanze vantaggiose per il nostro organismo che ad esempio agiscono da nutrimento per le cellule dell’intestino, aiutano a regolare i livelli di glicemia nel sangue e la produzione di colesterolo da parte del fegato.

Belgio.

scientifica

Shirota, la storia di Yakult non ha mai smesso di nutrirsi di ricerca scientifica, con particolare focus nel campo del microbiota intestinale e dei probiotici. L’Azienda Ricerca & Sviluppo e di due importanti Ricerca Microbiologica a Tokyo e il Centro Europeo di Ricerca a Ghent in

In Italia, Yakult svolge in ambito scientifico diverse attività, tra cui collaborazioni con le principali società scientifiche, partecipazione a congressi e organizzazione di corsi di aggiornamento

Previene la colonizzazione da parte di agenti patogeni, che trovano più difficile “installarsi” nel nostro intestino e svolgervi quindi la propria azione.

medico. Non mancano inoltre le attività

Rilascia fattori antinfiammatori e ne sfavorisce altri in grado invece di promuovere i processi infiammatori.

Istituzioni, sviluppo e divulgazione di

educazionali rivolte alla popolazione generale, come campagne realizzate in collaborazione con Società Scientifiche e materiali informativi. www.yakult.it

Stimola la produzione di anticorpi, in particolare di immunoglobuline A (IgA).

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Sentirsi bene

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SOMMARIO -8Generazione F L’estate per me

- 46 Sessualità Quale estate si prospetta per il sesso?

- 12 Foto d’autore Skagen Danimarca - La fine della terra

- 50 Andrologia D’estate c’è il boom degli interventi di falloplastica

- 14 Stile Over Quei triangolini di formaggio che ci riportano all’infanzia

- 52 Salute Il Generale e il pangolino - Quinta Puntata

- 16 Incipit Porca vacanza!

- 56 Da vedere/ascoltare Una mostra da non perdere

- 20 Stile Over Anni ’60: quanti ricordi di quelle estati!

- 58 Da leggere (o rileggere) A che ora passa il treno per la guarigione?

- 24 Digital4Senior Partire? Si inizia dallo smartphone

- 60 Generazione connesse Il viaggio dell’eroe

-28Di tutto e niente Franco e la piazza

- 64 Da vedere/ascoltare Sotto l’ombrellone riascoltando Beatles o Rolling Stones?

- 38 Bellezza Sotto il sole solo con la crema giusta - 42 Disabilità in pillole Le persone con disabilità vanno in vacanza?

- 68 Volontariato e associazioni +ARIA: continua il progetto di CBM Italia Onlus - 74 Sentirsi bene Microbiota, intestino e il loro rapporto con il nostro organismo

- 78 -


Ringraziamenti

www.cbmitalia.org

www.yakult.it

Immagini e fotografie Dove non espressamente indicato le foto o le immagini presenti nella rivista sono situate su internet e costituiscono materiale largamente diffuso e ritenuto di pubblico dominio. Su tali foto ed immagini la rivista non detiene, quindi, alcun diritto d’autore e non è intenzione dell’autore della rivista di appropriarsi indebitamente di immagini di proprietà altrui. Pertanto, se detenete il copyright di qualsiasi foto, immagine o oggetto presente, oggi ed in futuro, su questa rivista, o per qualsiasi problema riguardante il diritto d’autore, inviate subito una mail all’indirizzo generazioneover60@gmail.com indicando i vostri dati e le immagini in oggetto. Tramite l’inserimento permanente del nome dell’autore delle fotografie, la rimozione delle stesse o altra soluzione, siamo certi di risolvere il problema ed iniziare una fruttuosa collaborazione.

- 79 -


IMG_2375.JPG

ILLUSTRAZIONE DI ATTILIO ORTOLANI


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