n.9
Settembre 2020
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano: n°258 del 17/10/2018 ANNO 2, n.9 -2-
Le Rubriche Scienza Salute Sessualità Bellezza Da leggere (o rileggere) Da vedere/ascoltare Incipit “Amoglianimali” Disabilità in pillole In forma Stile Over In movimento Volontariato & Associazioni Di tutto e niente Lavori in Corso Il Personaggio Digital4Senior Generazioni Connesse
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Generazione Over 60 DIRETTORE RESPONSABILE Minnie Luongo I NOSTRI COLLABORATORI Marco Rossi Alessandro Littara Antonino Di Pietro Mauro Cervia Andrea Tomasini Enzo Primerano Antonio Giuseppe Malafarina Paola Emilia Cicerone Maria Teresa Ruta Doris Zaccaria Giovanni Paolo Magistri DISEGNI DI Attilio Ortolani Contatti: Sito web: https://generazioneover60.com/ Email: generazioneover60@gmail.com Issuu: https://issuu.com/generazioneover60 Facebook: https://www.facebook.com/generazioneover60 Youtube: https://www.youtube.com/channel/generazioneover60
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Generazione Over 60 MINNIE LUONGO Direttore responsabile e giornalista scientifica Classe 1951, laureata in Lettere moderne e giornalista scientifica, mi sono sempre occupata di medicina e salute preferibilmente coniugate col mondo del sociale. Collaboratrice ininterrotta del Corriere della Sera dal 1986 fino al 2016, ho introdotto sulle pagine del Corsera il Terzo settore, facendo conoscere le principali Associazioni di pazienti. Ho pubblicato più libri: il primo- “Pronto Help! Le pagine gialle della salute”- nel 1996 (FrancoAngeli ed.) con la prefazione di Rita Levi Foto Chiara Svilpo
Montalcini e Fernando Aiuti. A questo ne sono seguiti diversi come coautrice tra cui “Vivere con il glaucoma”; “Sesso Sos, per amare informati”; “Intervista col disabile” (presentazione di Candido Cannavò e illustrazioni di Emilio Giannelli).
Autrice e conduttrice su RadioUno di un programma incentrato sul non profit a 360 gradi e titolare per 12 anni su Rtl.102.5 di “Spazio Volontariato”, sono stata Segretario generale di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione) e Direttore responsabile testata e sito “Buone Notizie”. Fondatore e presidente di Creeds, Comunicatori Redattori ed Esperti del Sociale, dal 2018 sono direttore del magazine online Generazioneover60. Quanto sopra dal punto di vista professionale. Personalmente, porto il nome della Fanciulla del West di Puccini (opera lirica incredibilmente a lieto fine), ma non mi spiace mi si associ alla storica fidanzata di Topolino, perché come Walt Disney penso “se puoi sognarlo puoi farlo”. Nel prossimo detesto la tirchieria in tutte le forme, la malafede e l’arroganza, mentre non potrei mai fare a meno di contornarmi di persone ironiche e autoironiche. Sono permalosa, umorale e cocciuta, ma anche leale e splendidamente composita. Da sempre e per sempre al primo posto pongo l’amicizia; amo i cani, il mare, il cinema, i libri, le serie Tv, i Beatles e tutto ciò che fa palpitare. E ridere. Anche e soprattutto a 60 anni suonati.
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At the desK DOTTOR MARCO ROSSI sessuologo e psichiatra è presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale e responsabile della Sezione di Sessuologia della S.I.M.P. Società Italiana di Medicina Psicosomatica. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e come esperto di sessuologia a numerosi programmi radiofonici. Per la carta stampata collabora a varie riviste.
DOTTOR ALESSANDRO LITTARA andrologo e chirurgo è un’autorità nella chirurgia estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico nella falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni ‘90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo.
PROFESSOR ANTONINO DI PIETRO dermatologo plastico presidente Fondatore dell’I.S.P.L.A.D. (International Society of Plastic Regenerative and Oncologic Dermatology), Fondatore e Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, è anche direttore editoriale della rivista Journal of Plastic and Pathology Dermatology e direttore scientifico del mensile “Ok Salute e Benessere” e del sito www.oksalute.it, nonché Professore a contratto in Dermatologia Plastica all’Università di Pavia (Facoltà di Medicina e Chirurgia).
DOTTOR MAURO CERVIA medico veterinario è sicuramente il più conosciuto tra i medici veterinari italiani, autore di manuali di successo. Ha cominciato la professione sulle orme di suo padre e, diventato veterinario, ha “imparato a conoscere e ad amare gli animali e, soprattutto, ad amare di curare gli animali”. E’ fondatore e presidente della Onlus Amoglianimali, per aiutare quelli più sfortunati ospiti di canili e per sterilizzare gratis i randagi dove ce n’è più bisogno.
ANDREA TOMASINI giornalista scientifico giornalista scientifico, dopo aver girovagato per il mondo inseguendo storie di virus e di persone, oscilla tra Roma e Spoleto, collaborando con quelle biblioteche e quei musei che gli permettono di realizzare qualche sogno. Lettore quasi onnivoro, sommelier, ama cucinare. Colleziona corrispondenze-carteggi che nel corso del tempo realizzano un dialogo a distanza, diluendo nella Storia le storie, in quanto “è molto curioso degli altri”. -6-
DOTTOR ENZO PRIMERANO medico rianimatore over 60 del 1958. Rianimatore in cardiochirurgia, Anestesista e Terapista del dolore, è amministratore del portale di divulgazione www.dolorecronico.org. Si occupa di bioetica e comunicazione nelle cure intensive. Appassionato di musica, satira, costume e sport motoristici. Il suo motto è “Il cuore è il motore e la mente il suo fedele servitore”.
ANTONIO GIUSEPPE MALAFARINA giornalista e blogger nato a Milano nel 1970, giornalista e blogger. Si occupa dei temi della disabilità, anche partecipando a differenti progetti a favore delle persone disabili. Presidente onorario della fondazione Mantovani Castorina. Coltiva l’hobby dello scrivere in versi, raccolti nella sua pubblicazione “POESIA”.
PAOLA EMILIA CICERONE giornalista scientifica classe 1957, medico mancato per pigrizia e giornalista per curiosità, ha scoperto che adora ascoltare e raccontare storie. Nel tempo libero, quando non guarda serie mediche su una vecchia televisione a tubo catodico, pratica Tai Chi Chuan e meditazione. Per Generazione Over 60, ha scelto di collezionare ricordi e riflessioni in Stile Over.
DORIS ZACCARIA giornalista e formatrice Cresce e studia fra la Romagna e Bologna, inizia a lavorare fra Milano, Bruxelles e Strasburgo. Coltiva l’amore per la parola scritta e diventa giornalista occupandosi di green economy. Oggi alterna il lavoro come formatrice e consulente di marketing digitale alla realizzazione di un piccolo grande sogno: creare un eco-resort in Sardegna. Come sempre, in compagnia di gatti, quaderni e libri.
GIOVANNI PAOLO MAGISTRI biologo
Classe 1951, biologo specializzato in patologia generale, si occupa di progettazione di sistemi per la gestione della sicurezza e dell’igiene delle produzioni alimentari. Socio Onorario dell’Associazione PianoLink vive sognando di diventare, un giorno, un bravo pianista.
MONICA SANSONE videomaker operatrice di ripresa e montatrice video, specializzata nel settore medico scientifico e molto attiva in ambito sociale.
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Generazione F Gli Over e le passioni
Sono un’ingenua. Pensavo fosse semplice
metropolitana, e
parlare di passioni e di quanto gli Over ne
nelle parole di un libro e nella musica della
siano più coinvolti, non sia altro perché a
nostra play list preferita, dovendo far
qualcuna si dedicano da maggior tempo
attenzione alla mascherina che non scivoli
rispetto alle generazioni più giovani. Ho
dal naso o ai famosi distanziamenti fisici
immediatamente capito che il discorso è
(trovo improprio definirli “sociali”).
molto più complesso e richiede
Però di viaggi, della mia concezione di che
fondamentali distinzioni. Per esempio, quand’è che un interesse diventa un hobby e poi sfocia nella vera passione? Sgombrato il campo da quelle che sono passioni amorose (che richiederanno un ampio spazio a parte), sono andata a rileggere la mia autopresentazione all’inizio della rivista e mi sono soffermata sul seguente stralcio: “Amo i cani, il mare, il cinema, i libri, le serie Tv, i Beatles e tutto ciò che fa palpitare. E ridere”.
perdersi nei pensieri e
cosa sia davvero un viaggio, su queste pagine, all’interno della rubrica “In movimento”, ho per esempio scritto lo scorso anno, mentre viaggiavo per New York. Qui invece vorrei soffermarmi delle conseguenze che comporta avere una o più passioni. Conseguenze per la nostra testa, il nostro corpo, il nostro modo di sentire e sentirci. Il nostro vivere. Non so se per tutti sia così, ma io mi percepisco davvero viva, in sintonia con ciò che mi circonda, quando prendo in braccio la mia
Esatto. Tutto esatto … eppure mi sono
cagnolina e faccio un giro di valzer
accorta che manca un’altra grande
stringendola, quando nuoto a rana in un
passione (forse la più forte): quella per i
mare calmo e fresco verso il largo e verso
viaggi. Fa male parlarne ora, mentre - per
un orizzonte solo leggermente più scuro
colpa del maledetto Covid 19 - se non
dell’acqua che mi avvolge, quando un film
impossibile risulta arduo e comunque
o un libro mi rapiscono e vorrei aver
pericoloso prenotare un aereo. Ma anche
diretto io quelle scene o, più spesso, aver
salire su un treno o su una
saputo scrivere le pagine appena lette. -8-
Generazione F E poi c’è la passione per ridere. Qualche
In questo numero troverete articoli
anno fa stavo riguardando le repliche del “Il
sull’amore per le moto di Marco Vittorio
caso Sanremo”, il programma televisivo del
Ranzoni, per il pianoforte di Giovanni Paolo
1990 di quel geniaccio di Renzo Arbore. La
Magistri … e potrete gustare il saggio (perché
trasmissione si svolgeva in una finta aula di
tale è) di Andrea Tomasini sulla sua passione
tribunale, dove – giudice Arbore, avvocato
compulsiva per i libri: “ Ho contratto quella
difensore Lino Banfi e pubblica accusa
che a tutti gli effetti si configura come una
Michele Mirabella -
patologia del libro”. E
venivano messe
ancora Antonio
ironicamente sotto
Giuseppe Malafarina,
processo
appassionato di
alcune
canzoni del Festival
poesia,
italiano. Ebbene, al
del Festival delle
termine di una di quelle
Abilità appena
puntate (rinunciavo alla
concluso, dove Lella
spiaggia per correre a
Costa ha letto alcune
piazzarmi davanti alla
sue composizioni
Tv) mi domandai che
poetiche.
cosa avrei scelto per
E scopriremo che
passare le due ultime
alcune passioni,
ore della mia vita. Avete presente l’ultimo pasto dei condannati a morte? Non ebbi esitazioni: rivedere una di quelle cinque puntate, perché ridere dell’ironia traboccante di quel programma mi avrebbe fatto da perfetto antidoto alla morte. La vita, con la sua follia e i suoi controsensi e la sua stravagante stupidità, poteva regalarmi un significato grazie all’ intelligenza di alcune persone
ci racconta
che mi facevano così
meravigliosamente ridere. -9-
fortunatamente, possono rapirci a qualsiasi età. Ecco perché, per curiosità, ho consultato Internet che (ti pareva non avesse risposte anche per questo quesito?) elenca ben 82 passioni/hobby. Volete qualche esempio? Eccone alla rinfusa: • Collezionismo (francobolli, tappi di bottiglie, monete) • Modellismo • Lettura • Scrittura
Generazione F • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Fotografia Riparare cose/Bricolage Lavorare il legno/metallo/argilla Giardinaggio Cucina Magia Lingue straniere Fare alcolici in casa Disegnare; dipingere Cantare Astronomia Giochi da Tavolo; giochi online Moto Barche Indovinelli Barzellette Orologi/Gioielli Arte Moda Ballo Scacchi Tennis Ping Pong Nuoto Bowling Arti Marziali Trekking Biliardo/biliardino Volare in deltaplano Carte Gokart Scherma Adventure Races Paracadutismo Sci/Snowboard
• • • • • • • • • • • • •
Sci nautico Bicicletta Arrampicata Palestra/Crossfit Parkour Golf Baseball Freccette Rugby Cricket Gare in moto su pista; gare in auto su pista Animali Viaggiare
Scritto così, sembra un catalogo da cui poter scegliere che cosa ci potrà travolgere. Ma vabbè … Internet è anche questo. Mi sembrava giusto renderne partecipi i lettori. Volutamente per ultimo ho tenuto quella che da sempre è stata la mia passione insopprimibile: lavorare. Lavorare come giornalista medico- scientifi ca, intendo. Si deve alla grande Rita Levi Montalcini la constatazione:” Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina più concretamente alla felicità sulla terra”. E di Confucio è una frase che ho sempre condiviso: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”. Ma – parlo del momento attuale per me e colleghi-: “Non avrai neppure uno stipendio suffi ciente per sopravvivere”. Risata e sipario.
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Generazione F
In Cina con l'indimenticato Bruno Pieroni, Presidente UnamsiÂ
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NOSTAL … GILERA Le rughe sotto il casco Di Marco Vittorio Ranzoni - giornalista
Sfrecciano sicuri, veloci. Le moto,
Dai 14 anni, se si riusciva ad inserire padri e
pulitissime, sono molto potenti ma non
madri nel novero degli angosciati
fanno troppo rumore. Impegnano la salita
permanenti per la sorte del figlio degenere,
col passo regolare imposto dai tornanti sul
iniziava un amore senza condizioni.
valico alpino. Si ritrovano tutti in cima per una foto di rito, sullo sfondo il cartello del passo Stelvio, del Gavia, del Mortirolo. Molto
Quell’ammasso di metallo e plastica significava libertà assoluta di movimento e puro godimento.
spesso sono soli, la “ragazza” da qualche tempo ha passato la mano, preferisce viaggiare più comoda. La sorpresa viene quando si tolgono i caschi: chiome candide, barbe grigie e tante teste pelate. E qualche - rara signora in età, che si aggiusta i capelli strapazzati dal casco integrale. Sì perché la moto è da parecchi anni e sempre più una faccenda da Over. Negli anni ’70, i miei anni ’70 di quando avevo vent’anni, la moto era oggetto del desiderio e quasi immancabile accessorio di ogni adolescente.
Poi cresceva l’età e aumentava la cilindrata. La centoventicinque a sedici anni, la prima moto ‘vera’, con tanto di targa.
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E poi, di solito, la passione resisteva anche al
È vero, le moto che sognavo a 18 anni me
traguardo della maggiore età, quasi sorda
le son potute permettere solo a 40 suonati,
alla lusinga della macchina del babbo, e così
ma i ricordi più belli io li ho legati al mio
via a sbloccare livelli con moto più grandi.
Gilera 124 del 1968, comprato di seconda mano.
Ma da diversi anni qualcosa è cambiato. Vedo sempre meno ragazzi e giovanotti discutere animatamente di marmitte e pistoni e mollare tutto pur di saltare su un sellino. Che sia un sano, ritrovato buonsenso? Del resto già qualche saggio fece notare che occorre più di un briciolo di follia per “… mettersi a cavalcioni sopra una tanica piena di benzina, avvitata sopra un motore incandescente e partire a razzo tenendosi in equilibrio precario su due ruote …”. Ma non credo si tratti di questo. E anche il fatto che sia un hobby troppo costoso per le tasche dei giovani non regge … Noi le moto le compravamo di seconda mano ed eravamo disposti a qualsiasi economia e a qualunque lavoretto per raggranellare
Allora perché questo calo di popolarità
il necessario. Certo, c’era disparità di classe
delle due ruote tra i teenagers? Ci sono
tra chi doveva accontentarsi di un mezzo
diverse analisi da parte di esperti del
rottame e chi poteva permettersi il top di
settore, che tra l’altro vede l’Italia come
gamma, ma le comitive erano allegramente
mercato di riferimento in Europa in termini
e democraticamente composite;
di vendite, oltre che produttore di marchi
l’imperativo era ‘andare’, sentirsi liberi di
leader mondiali. Qualcuno sostiene che i
muoversi e di godere l’ebbrezza dell’aria
ragazzi preferiscano destinare il loro
in fronte. Già, perché il casco non si
budget (e quello dei loro genitori) ad
metteva, ma questa è un’altra storia.
acquisti di accrocchi tecnologici che
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permettano loro di essere costantemente
Resta il fatto che la motocicletta è
connessi alla rete e ai social, in primis
sempre più un affare da Over, con quel
smartphone, playstation, pc, annessi e
che ne consegue; le cilindrate
connessi. Come se il bisogno di socialità e di
aumentano in modo assurdo e con loro i
appartenenza, che ai miei tempi veniva
costi di acquisto e di gestione e i modelli
soddisfatto dal gruppo di ragazzi che si
disponibili si appiattiscono verso l’alto
ritrovavano coi motorini sotto
soddisfacendo clienti
casa, fosse ora raggiunto in
sempre più raffinati,
modo virtuale, a distanza.
pretenziosi e danarosi. E quindi più vecchi. Se
Qualcuno azzarda addirittura
ai tempi miei una moto
che restare scollegati dai
da 350 cc era quasi una
social per mezza giornata
‘maxi’,
possa risultare intollerabile a
oggi
che
dominano dei mostri da
molti. Se così fosse sarebbe
1200 cc quelle sembrano
ben triste, ma credo ci sia
motorette.
qualcosa di vero, se non altro perché i quattrini che
Anche il design si è
occorrono per comprarsi le
adeguato e i principali
ultime versioni di videogame e
marchi europei e
cambiare smartphone sono gli
giapponesi sfornano
stessi che servirebbero per
modelli che celano
mantenere una motoretta e dovendo
tecnologie moderne e raffinatissime sotto
scegliere … E poi basta guardarsi attorno:
abiti “vintage”. Sì, perchè molti di noi oggi
siamo tutti, ma proprio tutti diventati schiavi
guidano questi mostri, ma serbano vivo il
dei social.
ricordo di quella Gilera 124 del Sessantotto comprata usata coi soldi di papà e frutto di
Certo, i padri e le madri di oggi sono più
qualche lavoretto estivo. Quella a cui una
protettivi e la moto è oggettivamente
volta, a 16 anni e mi ricordo come fosse ieri
pericolosa (ci sono 35 volte le probabilità in
(che vergogna!), feci benzina con tre
più di lasciarci la pelle rispetto all’auto, per
monete da cento lire e due biglietti del
esempio), ma è venuta meno la spinta dal
tram …
basso, la pressione esercitata dai ragazzi che alla lunga minava i granitici ‘no’ familiari. - 14 -
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Incipit PASSIONI Che cosa genera in noi quelli che diventano interessi all’ennesima potenza? Di Giovanni Paolo Magistri - biologo Sofferenza, pena, sentimento intenso e
sulle caratteristiche delle piante che
perturbante; dal latino passio “patimento”,
coltivava.
“grande dolore”, serpeggia in noi in contrapposizione alla nostra ratio, forsanche in assenza della sua ragione motivante. È l’“argomento” che genera la passione o “patere” è una necessità trascendente dell’animo umano? Quando Beethoven
Definire compiutamente che cosa sia la passione non è semplice e la moderna interpretazione che ne dà la psicologia non aiuta certo alla sua risoluzione: sentimento impetuoso, basato sui piaceri o dolori procurati dai sensi umani e che può impedire il controllo della ragione.
perse l’udito, la sua sofferenza fu tale da
Da anni nutro una profonda passione
condurlo ad escogitare uno stratagemma:
per lo studio del pianoforte (vi assicuro
pose una sottile bacchetta di vetro tra le sue
con pessimi risultati), e l’interrogativo che
labbra e la superfi cie del pianoforte,
mi pongo è se una passione possa essere
riuscendo in tal modo a percepire
considerata tale anche nel caso non
maggiormente ciò che stava componendo
conduca a riscontri incoraggianti al suo
attraverso le vibrazioni provocate dalla
mantenimento.
diteggiatura. L'intensa dolorosa condizione ha storicamente portato a considerarla un'antonomasia del grande compositore. Le medesime ragioni condussero Mendel ad elaborare la teoria della “trasmissione dei caratteri ereditari”; il padre della moderna genetica era un appassionato di giardinaggio e note sono le sue osservazioni
Certo è che nel “patere” il tempo svanisce, sorprendentemente non lascia traccia alcuna del suo trascorrere; il reale lascia spazio all’irreale e viceversa, sino ad alimentare la necessità di una proposta di rinnovo, una sorta di meccanismo di repressione-liberazione delle pulsioni o motivazione al piacere.
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Incipit Dante, all’età di nove anni, incontrò
in un etere ovattato, ma ... “Se la nebbia
casualmente Beatrice e se ne infatuò
svanisce, quale nuova passione mi
perdutamente; il suo amore per lei perdurò
attende?” è l’interrogativo finale del poeta.
negli anni anche se pare storicamente
Tutti noi possediamo passioni, nessuno
provato che l’incontro successivo sia
escluso. A volte ci portano
avvenuto otto anni dopo il primo. I fugaci
esageratamente alla mancanza di
incontri furono il “live-motive” delle sue
obiettività; altre a comportamenti
opere e lo stesso Dante ebbe a dichiarare
razionalmente inspiegabili. Per passione
che Beatrice gli “svegliò il suo cuore” e gli
si può giungere a sopprimere la vita
fece conoscere l’amore.
altrui o annientare la propria.
“Se le mie mani potessero sfogliare” è una
Pierpaolo Pasolini ebbe a dire: “Non
poesia di Gabriel Garcia Marquez che
illuderti, la passione non ottiene mai
percorre tutto il rimpianto per un amore
perdono”.
irrimediabilmente perduto, avvolto ormai
(Antonio Ligabue, 1899-1965)
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Stile Over EVA KANT : LADRA AFFASCINANTE E DETERMINATA Da bambina? Giocavo immedesimandomi nella fascinosa compagna di Diabolik Di Paola Emilia Cicerone - giornalista scientifica
Il protagonista indiscusso era lui, Diabolik, il
possono farci sorridere, i suoi albi
ladro tutt’altro che gentiluomo - anche se
hanno ancora estimatori: Astorina non
dotato di un proprio codice di onore - nato
ha mai interrotto le pubblicazioni,
negli anni ‘60 dalla fantasia delle sorelle
arrivando a oltre 800 numeri
- con
Giussani. Ma nel nostro
periodicità variata
immaginario Diabolik non
nel corso degli anni -
esisterebbe senza la sua
oltre a un bel
compagna Eva Kant, bionda e
numero di speciali
fascinosa ladra di origini
mentre i primi albi
aristocratiche che si è
della serie hanno
c o n q u i s t a t a fin d a l l a s u a
raggiunto quotazioni
apparizione nel terzo albo della
importanti nel
serie un ruolo importante, dovuto
mercato
forse al fatto che si trattava di un
collezionismo e per
personaggio assai diverso dagli
gli appassionati c’è
stereotipi dell’epoca. Già messi in
un
crisi dal successo di un fumetto a
(www.diabolik.it/)
tinte forti, dichiaratamente ispirato
che propone gadget
ai feuilleton francesi, in cui il
e aggiornamenti.
protagonista era un cattivo … E non mancarono le critiche, assieme ai tentativi d’imitazione- alcuni, come Kriminal e Satanik di un qualche successo - che sempre confermano il gradimento di un prodotto.
del
sito
Proprio quest‘estate uno speciale - Io sono Eva - è stato dedicato alla prima giovinezza della bellissima dagli occhi verdi che deve l’impegnativo cognome alla passione di Angela Giussani per il filosofo di
Ma se oggi le perfide trame di Diabolik
Königsberg: “Un incrocio tra Grace Kelly e
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Stile over Kim Novak”, secondo Concita De Gregorio
segreto della longevità e del successo di
che ha firmato la preazione di Eva Kant
Diabolik è la presenza di una controparte
entra in scena, un remake dell’incontro tra
femminile affascinante e determinata
Eva e Diabolik
come Eva”.
pubblicato nel
E in qualche
2018.
modo Diabolik,
Mentre in autunno
e soprattutto
- in ritardo sulle
Eva, fanno patte
previsioni per
della
colpa del lockdown
infanzia, anche
- uscirà nelle sale
se a me bambina
un nuovo film dedicato
questi fumetti
al
erano proibiti.
personaggio, dopo
Trovai il modo di
la pellicola girata nel
1968
mia
leggerli lo stesso
e
grazie
interpretata da
a
John Philip Law
un’amicizia
Marisa Mell. Nel
estiva con un
nuovo Diabolik
ragazzo poco più
prodotto
grande di me -in
da
Manetti Bros è
realtà
Luca Marinelli a
g i o v a n e
indossare
corteggiatore,
la
calzamaglia nera,
ma quello lo
mentre Eva Kant è
capii più avanti -
interpretata dalla bella
che me li forniva
Miriam
Leone. Confermando il successo di un personaggio capace di ritagliarsi un solido spazio nella storia del fumetto, tanto che secondo l’enciclopedia del fumetto “il
un
e li sfogliava con me, sbrigliando la fantasia per trasformare nostre scorribande a caccia di more nelle avventure dei due eroi. Certamente io, undicenne, grassoccia e piuttosto goff a, - 19 -
Stile over avevo ben poco dell’algido fascino di Eva, e
Ma a me in realtà interessavano i fumetti e
per quanto ricordo anche il mio amico non
le more, e con la fine dell’estate, e il mio
aveva il fisico né l’intraprendenza di
trasferimento in un’altra città, finì la nostra
Diabolik. Ma per fortuna l’impresa più
amicizia e ahimè anche le letture proibite.
rischiosa in programma consisteva nel cacciarsi in qualche cespuglio per uscirne vittorioso ma con le mani rovinate, visto che toccava a lui - in quanto maschio, maggiore di età e soprattutto decisamente più alto spenzolarsi per raggiungere i frutti più maturi e attraenti.
Mi è però rimasta una certa simpatia per Eva Kant, che in anni non facili per le donne – anche quelle dei fumetti – è riuscita rapidamente a conquistarsi, grazie anche alla sua abilità nei travestimenti e nelle arti marziali, un ruolo paritario a fianco del compagno.
Cosa che faceva volentieri per guadagnarsi
Oltre a imporsi per decenni come icona
una parola gentile: se avessi saputo che
visiva, dalla pubblicità a manuali di
quella sarebbe stata la massima
autodifesa femminile e a un video del 2004
espressione della mia capacità seduttiva, gli
dei Tiromancino in cui la bellissima ladra è
avrei forse prestato un po’ più di attenzione.
interpretata da Claudia Gerini.
https://www.youtube.com/watch?v=fJbNWsIr-ys
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Stile over
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Digital4Senior LE PASSIONI CHE CORRONO SULLA RETE Che si ami l’arte o la moda, lo sport o il buon cibo, online ci sono community per appassionati di tutti i gusti (e di tutte le età) Di Doris Zaccaria - giornalista e formatrice
Immaginate questa scena.
Spesso queste aggregazioni online si
Sono gli anni ’80 e siete un Over amante dei
trasformano in incontri reali: avviene
fumetti. Vivete in una piccola città di provincia
quando si decide di fare una vacanza con
e non avete nessuno, ma proprio nessuno con
persone conosciute online che condividono i
cui parlare della vostra passione. Ogni tanto
nostri valori, per esempio.
prendete il treno per il capoluogo di regione,
Vanno molto di moda, infatti, quei siti che
per andare in qualche libreria specializzata
consentono a “single” di unirsi ad altri
dove fare due chiacchiere e ordinare gli albi
viaggiatori per esplorare destinazioni
che vi terranno compagnia nel mese
esotiche o sperimentare un nuovo tipo di
successivo…
viaggio. Personalmente ho provato questa
E ora siamo nel 2020. Siete sempre un Over
formula diversi anni fa, per un trekking a
amante dei fumetti. Non avete più bisogno di
piedi piuttosto impegnativo che non avrei
andare in negozio per parlare con qualcuno
mai potuto affrontare da sola. Si è dimostrata
che condivida la vostra passione, perché
un’esperienza vivificante.
potete trovare centinaia di altri utenti online, organizzati in community. Ordinare albi è semplice grazie agli e-commerce e avete aperto un blog dove recensite le ultime pubblicazioni che leggete. Il mondo è cambiato, non c’è che dire. E anche senza voler essere apostoli dei benefici del digitale, possiamo senza dubbio affermare che oggi esistono luogo di ritrovi virtuali per ogni genere di hobby, passatempo e passione.
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Digital4Senior Insomma, una cosa è certa: oggi anche chi fra
Per esempio, avreste mai detto che… • Esistono diverse community di cosplayer (per esemmpio www.cosplayitalia.it
o
www.italiancosplay.com/) che riuniscono tutti coloro che amano interpretare gli atteggiamenti di un personaggio conosciuto (solitamente il protagonista di un cartone animato o di un fumetto)
noi si è sempre sentito solo e incompreso con le proprie passioni, può trovare online persone con le quali condividere le proprie esperienze, a cui chiedere consigli e con le quali partecipare a eventi in presenza. E ora diteci, cari lettori: qual è la vostra passione più originale?
indossandone il costume • Si sta diffondendo l’hobby di visitare le tombe di personaggi famosi, e sull’onda di questa tendenza è nato un apposito sito (https://it.findagrave.com/) che consente di reperire le coordinate del luogo dell’eterno riposo (devo ammettere che fra visite al Cimitero Monumentale, al Père Lachaise e recentemente al cimitero della Maddalena per vedere Gian Maria Volontè, rischio di
Photo credits: Italian cosplay
rientrare in questa categoria di “appassionati”) • Venendo invece ai nostri amici animali, oltre agli “inflazionati” cani e gatti ci sono siti, forum e profili social dedicati agli amanti dei criceti (www.mondocriceto.it) dei furetti (https://www.instagram.com/ furettomania_onlus/) o dei pesciolini
Photo credits: Furettomania Onlus
(https://www.facebook.com/groups/ 1842548222680581/). Ma si potrebbe andare avanti!
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Di tutto e niente INTRODUZIONE PER SPIEGARE LE PASSIONI Come la considerazione del desiderio affascina e può condurre a passione Di Andrea Tomasini - giornalista scientifico Desiderio deriva dal latino de privativo e
letteralmente “con le stelle”, come spiega il
sider stella e racconta dell’impossibilità di
dizionario etimologico: fissare una stella
poter osservare le stelle – che erano
per leggervi i decreti del fato, per chi
scrutate a scopo augurale e quindi per
ritiene che i destini dipendano dalle stelle.
definire la rotta esistenziale. Questa
In termini traslati, significa fissare
impossibilità genera mancanza da cui
attentamente con gli occhi della mente
deriva lo stimolo incomprimibile a una
una cosa. L’occhio subisce la
ricerca affannata che generi soddisfazione
fascinazione e per suo mezzo potrebbe
colmando quel vuoto, quella distanza tra
suggerire un reincanto del mondo,
soggetto e oggetto. Le mappe ritualizzano
anche quel mondo che crediamo di
questo desiderio. La possibilità di tracciare
conoscere, se solo lo si guardasse (e ci
una propria cartografia è essenziale per
si guardasse) diversamente, adottando
conoscersi e sapere dove si è. Domanda
un altro punto di osservazione. Scrive
tremenda che risuona nel Genesi per
Tommaso Campanella che “l’occhio
sollecitare la necessaria riflessione circa in
manifesta molte cose magiche, poiché
quale punto della propria vita, della
incontrandosi un uomo con l‘altro, pupilla
propria esistenza si sia, il punto di
con pupilla, la luce più possente dell’uno
domanda “dove sei?” fa coincidere la sosta
abbaglia e abbatte l’altro che non può
e la ripresa del viaggio – che è una
sostenerla, e spesso induce quella
trasformazione. Ogni volta che si
passione che ha, nel paziente: gli amanti
pronuncia questa domanda, ci si interroga
amore, gl’irati sdegno, i turbati mestezza
(su se stessi e) sul contemporaneo che si
(…). Chi ammira una cosa, inarca le ciglia e
abita e lo si prende in considerazione.
vorria aprire gli occhi tanto che gli
L’etimologia di “considerazione” ci aiuta ad
entrasse la cosa ammirata, per conoscerla
approfondire il concetto. La parola di
e goderla”
derivazione latina è formata da con e sider,
- 24 -
Di tutto e niente La citazione di Tommaso Campanella, è tratta da “Del senso delle cose e della magia, libro IV, cap. 14.
Desiderio deriva dal latino de privativo e sider stella e racconta dell’impossibilità di poter osservare le stelle – che erano scrutate a scopo augurale e quindi per definire la rotta esistenziale.
Foto Max Saeling su Unsplash
- 25 -
Di tutto e niente LA MIA PASSIONE PER I LIBRI Cronaca di una caccia sottile per suggerire che, forse, la bellezza non ci salverà "16 ottobre 1943". Debenedetti, Pollak e Goethe. Di Andrea Tomasini - giornalista scientifico Occorre certe volte lasciarsi trasportare
Leggo, prendo appunti e so che da essi
dagli eventi, quando la concatenazione tra
non deriva nulla se non la piacevolezza
di essi è tale da suggerire qualche
delle pagine già lette e la golosità con
riflessione in più – o almeno inaspettata-
cui penso alle prossime che
rispetto a se stessi e alle ragioni per cui si fanno le cose che si fanno. Non sono propenso a ritenere che le vicende delle persone –e le mie nello specifico- si iscrivano in una traiettoria predefinita che potrebbe chiamarsi destino. Però quando le coincidenze concernono i “miei” libri (la mia passione) mi capita di registrarle con stupore. Anche perché una biblioteca è come un’autobiografia e i libri di cui qui racconto e parlo adesso li ho in scaffale. Il racconto fa riferimento a vicenda accaduta un paio di anni fa, ma è esemplificativa di stato di continua alterazione … Ho contratto quella che a tutti gli effetti si configura come una patologia del libro. Compulsivo nella ricerca dei titoli, mi piace abbandonarmi alla discontinua corrente che realizzano, confluendo nella mia disordinata libreria, tutte le mie diverse curiosità da dilettante.
m’attendono. Anche frustrazione, certo, per la mia inconcludenza. Tutto questo amore per la lettura, il libro, la bellezza – la cultura?- mi rendono però un uomo migliore? La bellezza salverà il mondo, è stato suggerito. Ma per davvero oggi lo si può ancora dire? Di quale salvezza si parla- collettiva, individuale, sociale, corporea, spirituale. Io con tutti i miei libri e le letture che vado facendo non mi sento affatto un uomo migliore, anzi: sono particolarmente insoddisfatto di me. E parlando di altri, provo fastidio ogni volta che leggo discorsi che sembrano indicare nella cultura e nel bello una sorta di sistema fisiologico che dovrebbe immunizzarci e metterci a riparo da catastrofi e brutture. Dalla cultura credo non derivi altro che la possibilità di sviluppare attitudini che inducano al dialogo, allo scambio di - 26 -
Di tutto e niente contenuti ed emozioni tra persone che
rastrellamento del quartiere ebraico a
hanno visioni del modo differenti, perché
Roma da parte delle truppe
l’identità per me non è un dato ma un
nazionalsocialiste e della successiva
processo (un processo culturale, appunto).
deportazione. Non faccio fatica a ricordare che il 16 ottobre ricorre anniversario della
Non esistono automatismi né determinismi
grande deportazione degli ebrei di Roma.
sociobiologici, purtroppo (o per fortuna).
C’è quel libro portentoso di Giacomo
Vicende recenti lo suggeriscono – e, in
Debenedetti – “16 ottobre 1943”- che
piccolo, lo svolgimento di una delle mie
rileggo spesso. La nota introduttiva
“cacce sottili” lo mostra.
dell’edizione de Il Saggiatore lo descrive come “pagine di lettura bruciante: oltre il valore documentario, possiedono l’intensa qualità dello stile”. La mia copia di quel libro è una Silerchia (seconda edizione marzo 1961) dalla copertina rigida, quelle i cui piatti e il dorso erano disegnati dal tratto informale di Balilla Magilla (almeno fino alla Silerchia n° 74). Le Silerchie hanno costituito una collana elegantissima per contenuti e forme edita da Il Saggiatore, e sono oggetto di culto e di caccia da chi, affetto dal “furor d’aver libri”, cerca con il possesso palliativi alla propria furia. Il 16 ottobre dell’anno scorso, nel pomeriggio, avevo postato su Facebook la copertina di quel volumetto, per farne memoria. Un libro che leggo e rileggo, per ricordarmi quanto son distante da come vorrei scrivere.
Foto di Nicola Nuttall su Unsplash Per chi avesse pazienza, le righe che
La sera di martedì 17 ottobre ho ricevuto
seguono parlano sincronie tra testi e date,
una telefonata dal direttore dell’Archivio di
di una ricerca di libri rari ed esauriti e
Stato di Spoleto Luigi Rambotti per
dell’anniversario del 16 ottobre, data del
coinvolgermi –e ho accettato- in una
- 27 -
Di tutto e niente giornata di riflessione sulla memoria e i
Sono sempre alla ricerca di notizie,
luoghi della morte a Spoleto: epigrafi
documenti e informazioni sulle
funerarie al museo archeologico e poi visita
molteplici attività della casa editrice
al cimitero monumentale dove gli interventi su cerimonie e riti di sepoltura, la storia del cimitero monumentale di Spoleto con i suoi tesori sarebbero stati inframezzati da testi realizzati e letti da studenti del Classico e dello Scientifico che avrebbero recitato anche poesie scelte per l’occasione – in particolare
nonché di Claudio Argentieri. Fu lui a inventare il libro d’arte e fu editore e animatore culturale al centro di un fitto interscambio di idee e iniziative tra grandi nomi – Oietti, Vergani, Pirandello, Baldini, Bontempelli per citarne qualcuno- e tra Spoleto e Roma. Foto di Ed Robertson su Unsplash
dall’Antologia di Spoon River. Collaudata e affiatata la squadra in cui mi trovo arruolato: Luigi Rambotti, Leopoldo Bartoli, Giluliano Macchia … A me sarebbe toccato introdurre e gestire i brevissimi momenti di legatura (metafora libresca) tra un intervento e l’altro. Alla ricerca di qualche idea – in realtà di cosa parlare mi è parso subito chiaro: la lettura e il principio di realtà - attinente al programma del giorno, ho fatto come al solito.
Ho
iniziato a cercare sul web, anche perché ero in quei giorni a Roma, per cui sull’immediato non potevo andare alla biblioteca Carducci di
Il volume dedicato a Goethe, nella
Spoleto, né alla sezione dell’Archivio di Stato
sommaria descrizione che trovo, è di poche
…Googlando, è successo così che mi sono
pagine, per le mie tasche accessibile e
imbattuto in un titolo, “Per il centenario della
soprattutto è in una libreria antiquaria di
morte di Goethe”, in un editore, Claudio Argentieri di Spoleto, in un autore, Lodovico Pollak. Adoro le edizioni di Argentieri, ne ho qualcuna. Raccolgo da tempo i titoli che trovo e che sono...accessibili per le mie tasche. - 28 -
Roma. Potendolo ritirare di persona mi avrebbe consentito di risparmiare sulle spese postali. Oltretutto è un libraio antiquario che conosco quello che ne ha una copia in ottime condizioni.
Di tutto e niente Senza dissimulare la frenesia mi son detto
Eccolo, lo hanno trovato. Formato
subito: vado.
grande, 29,5x21, 64 pagine, 5 tavole fuori
Prima però ho telefonato, per sicurezza e ho
testo. Emozionato lo sfoglio. Scostando la
saputo che sarei potuto andare solo nel pomeriggio – “Sa, il libro va cercato in magazzino e il ragazzo arriva solo alle 15, oggi …” .Sono andato in vespa, “formalmente” per vedere e poi decidere …ma ammetto di esser uscito di casa sapendo che l’avrei comunque preso. Certo, non era affatto detto che vi avrei potuto trovare un nesso con la giornata per cui mi stavo preparando – avevo
carta velina ingiallita che sta a protezione delle tavole si sprigiona un effluvio di carta “chiusa”, odore di vecchio e di segreto, di tempo e quasi di storia – aroma che raccontava da quanto tempo questo libro è stato chiuso. Sfogliandolo leggo che “di questa opera si sono stampati 300 esemplari (oltre 85 fuori commercio) dell’edizione originale tedesca. 300 esemplari (oltre 45 fuori commercio)
deciso: il mio intervento sarebbe stato su
della versione italiana”.
lettura e principio di realtà (mi frullavano in
Ho comprato la mia freschissima copia. Il
testa Eco e Bloom). Vero è che però Goethe a
mio è l’esemplare N.9, siglato dall’editore
Spoleto c’è stato, e qualcosa ne ha scritto nel
Claudio Argentieri. Le tavole, sono belle,
suo Viaggio. Però non avevo idea di cosa
eleganti un paio di quadricromia. Non
contenesse quel volume che stavo per comprare. Vero. Verissimo. Ma è un volume edito da Argentieri e le cose che so di Claudio Argentieri mi fanno friggere.
vedevo l’ora di leggerlo di sfogliarlo. Infilo il volume nello zaino e in poco sono di nuovo alla scrivania e risfogliandolo
–oddio, sì,
vero c’è un gusto anche tattile nel maneggiar libri, accarezzare dorsi,
Alle 15.20 avevo già parcheggiato la vespa e cercavo dentro il locale con fare indifferente altre chicche sui banconi e negli scaffali. Poi mi presento e chiedo se il libro sia stato … rintracciato al deposito. Devo ancora pazientare, mi vien detto. In realtà però ho
osservare angoli e margini, sfiorale la levigatezza dei piatti- mi accorgo che non avevo ancora destinato adeguata attenzione all’Autore, Lodovico Pollak. Rischio di giungere in ritardo a Spoleto. Ma la curiosità è tanta, troppa.
fretta, debbo andare a casa, finire il bagaglio
Cerco sul web “Lodovico Pollak”. Lo trovo.
e partire per Spoleto: in serata c’è il gruppo di
Le coincidenze si infittiscono. Dopo
lettura che si riunisce in biblioteca alle 21…
Spoleto e Argentieri, dopo aver trovato
- 29 -
Di tutto e niente questo libro in una libreria a Roma - la copia
Mi è parso coerente e lodevole che sia stato
n.9 delle 300 in italiano stampate nel 1932 e
un ingegno così predisposto – Pollak- ad
poste in vendita –ormai ne sono certo:
esser scelto da Argentieri per rendere
aspettava me, ne sono persuaso- con sorpresa scopro che
innamorato omaggio a Goethe, celebrandone il centenario della morte. Per inciso, quest’anno
Lodovico Pollak era
r
professore, archeologo
i
c
o
r
r
e
l’anniversario del
di fama, nato a Praga il
Viaggio in Italia di
14 settembre 1868.
Goethe, che per
All’epoca chi nasceva a
Spoleto è pure
Praga partecipava di
p a s s a t o ,
quella koinè culturale
descrivendone
mittleuropea che aveva
bellezze e senso
nel tedesco la sua
dell’arte. Ma con
lingua madre. Il suo
Pollak in un ritratto di W.F. Fritz
eleganza
e
understatement di
amore smisurato per Goethe lo avrebbe portato a compiere un viaggio per conoscere chi aveva conosciuto di persona Goethe, come per sentirsi più prossimo e poter vedere il riflesso del poeta amato negli occhi di chi vi aveva trascorso
assoluta raffinatezza non se ne fa cenno nel libro. Continuo a cercare notizie su Pollak – se abbia pubblicato dell’altro e se sia reperibile, che vita abbia condotto …
qualche tempo insieme. Il libro che avevo
Altre pubblicazioni ne ha fatte. Trovo subito
acquistato di questo tratta … un viaggio nella
il riferimento alla catalogazione sulle
memoria della memoria. Un argine alla
sculture del Museo Baracco. Leggo della sua
testimonianza che si affievolisce, man mano
amicizia e assistenza a Giovanni Baracco,
che le persone che hanno visto scompaiono.
collezionista e patriota calabrese che con
Che cosa accada delle memoria dei testimoni quando i testimoni muoiono è un tema che mi angoscia sempre, e nella scrittura, nella lettura e nell’ascolto della rilettura forse c’è parte della risposta. - 30 -
l’unità d’Italia e Roma capitale decide fare della città dei sette colli la sua patria d’elezione. Pollak lo aiuta a catalogare la collezione. Nasce il museo Baracco di cui poi sarà direttore, alla morte dell’illustre
Di tutto e niente calabro. Ancora oggi è accessibile la grande Lapide commemorativa del rastrellamento
biblioteca Pollak, il cui fondo più cospicuo è costituito dalle opere di Goethe di cui Pollak era autorevole cultore -nella biblioteca ci sono numerosi autografi di Goethe e addirittura una ciocca dei capelli del grande Poeta. Poi trovo anche dell’altro. Lodovico Pollak era ebreo. Fu arrestato il 16 ottobre 1943 a Roma. Arrestati con lui sua moglie Giulia che era nata a Bratislava e aveva 56 anni. Avevano due figli, tutti e due nati a Praga. La ragazza, si chiamava Susanna e aveva 33 anni. Il primogenito aveva 41 anni e lo aveva chiamato Volfango – evidente omaggio a
Dall’altro l’eleganza raffinata del libro
Goethe. Furono arrestati e condotti come
edito da Argentieri – chicca da bibliofili
tutti gli ebrei arrestati il 16 ottobre al Collegio
non solo perché tirata in poche copie
Militare di Roma. Forse vittima di stereotipi,
numerate ma per l’aspetto formale del
ma riesco a immaginare Lodovico – ancor più ora che ho letto il libro. Le cose si vanno sovrapponendo e componendo in un montaggio. Da un lato il racconto di Debenedetti “coro sgomento e terribile” di una “collettività popolare” che l’autore fa parlare, “su cui si staccano le voci dei protagonisti di un attimo, subito risommerse,
volume, la grammatura della carta, la copertina in cui oltre a titolo autore ed editore dal cartone écru affi ora discreta la riproduzione di una medaglia raffi gurante Goethe, il carattere garamond degli interni, gli spazi e il rapporto tra il piombo – la composizione del testo - e la superficie dalla pagina, la cura attenta della stampa del libro prodotto – tavole incluse, protette
per sempre perdute nel tragico destino
dalla carta velina appena oleata nel colore,
comune”– in quelle vie del quartiere ebraico
per far scorrere lo sguardo sognante e
quel 16 ottobre, tra quella gente c’era anche
meglio goderne in una proiezione
la famiglia Pollak.
temporale senza termine.
- 31 -
Di tutto e niente Un volume pensato, frutto della comune
che il 18 ottobre del 1943 ha trasportando
passione di autore ed editore per il libro,
storie vive in carne e ossa, emozioni paure e
per Goethe, con la capacità di celebrare
sangue. Se lo chiede Debenedetti che scrive:
un anniversario così importante riuscendo a donare a chi legge e maneggia l’oggetto da loro realizzato qualcosa di nuovo, di diverso, di inedito e di saporito su Goethe – monumento della letteratura tedesca, senza tempo e senza confini. Pollak nato a Praga chiama Il figlio con il nome di Goethe. Si sentiva anche lui tedesco, tedesco d’Europa. Immagino le riunioni tra Argentieri e Pollak,
“Chi sa se saranno gli stessi carrozzoni a cui toccherà, tra breve, di portare in Germania altro, e ben altrimenti vivo, carico. Il tempo per l’andata e il ritorno c’è stato: cinque giorni. E ancora, per l’ultima volta, come se ancora questo interrogativo potesse dare l’allarme a chi tocca, ci domandiamo: ma se le angherie duravano così, perché non pensare a salvarsi? Ebbene il furto dei libri non era un’angheria per la gente del Ghetto,
le idee accomunate dall’entusiasmo e
che di libri non si intendeva”. In genere si
dall’amore per i particolari. Immagino le mani
evocano gli autodafè, i roghi dei libri. Qui a
dei due “artefici”, la soddisfazione per quei
Roma accadde l’opposto – e fatico a credere
sei capitoli.
che Pollak non lo sapesse, e che per lui che
Il 18 ottobre dell’anno scorso, in quel
abitava al Ghetto non contasse- qui si parla di un particolare amore per i libri, che
giorno ho comprato il libro di Pollak, ho
secondo i palatini dell’umanesimo dovrebbe
appreso di lui e della sua famiglia che nel
costituire una via a senso unico che sfocia
proprio il 18 ottobre del 1942 è “partita”
nella piazza della bellezza e dell’armonia
ancora unita ma “piombata” nel convoglio
salvifica. Invece (forse) davvero no.
n.02, destinazione Auschwiz. Gli avevano proposto di salvarsi – Pollak era persona nota e stimata in molti ambienti. Lui rifiutò, e decise di seguire la sorte della sua gente. Fino in fondo. Nessuno della
Ancora con le parole di Debenedetti, che di migliori ora non ne trovo: “Una strana figura, sulla quale si vorrebbero avere più ragguagli, appare l’11 ottobre nei locali della Comunità. Accompagnato anche lui da una
famiglia Pollack ha fatto ritorno, dopo. Forse
scorta di SS., al vederlo si direbbe un
il treno qualche giorno prima aveva portato
ufficiale tedesco come tutti gli altri, con quel
libri trafugati dalla Biblioteca del Collegio
di più di arroganza che gli dà appartenere a
Rabbinico di Roma in Germania è lo stesso
una ‘specialità’ privilegiata e tristemente
- 32 -
Di tutto e niente famosa. Tutto divisa, anche lui, dalla testa ai
suggeriscono rispetto per i testi e il loro
piedi: quella divisa attillata , di un’eleganza
significato, la loro storia. Gesti che narrano
schizzinosa, astratta e implacabile, che
della differenza che si deve saper articolare
inguaina la persona, il fisico ma anche e
tra le diverse cose che si toccano,
soprattutto il morale, con un ermetismo da
movimenti colti, verrebbe da dire, che
chiusura-lampo. E’ la parola verboten
mimano il valore di ciò con cui entrano in
tradotta in uniforme: proibito l’accesso all’uomo e all’individuale passato che vive in lui, che è la sua storia e la sua più vera ‘specialità’ di creatura di questo mondo; proibito vedere altro che questo suo ‘presente’ rigoroso, automatico, intransigentemente reciso”. Mentre gli altri uomini delle SS mettevano a soqquadro i locali e s’accostavano alla Biblioteca del
Nazisti in azione in Italia. Foto: Wikimedia Commons
Collegio Rabbinico e a quella della Comunità, questo ufficiale “ con mani caute e meticolose, da ricamatrice di fino, palpa, sfiora carezza papiri e incunaboli, sfoglia manoscritti e rare edizioni, scartabella codici membranacei e palinsesti.. La varia attenzione del tocco, la diversa cautela del gesto sono subito proporzionate al pregio del volume”, scrive Debenedetti.
contatto. Ancora Debenedetti: “Quelle opere, per la maggior parte, sono scritte in remoti alfabeti: Ma ad apertura di pagina, l’occhio dell’ufficiale si fissa e si illumina, come succede a certi lettori particolarmente assistiti, che subito sanno trovare il punto sperato, lo squarcio rivelatore. Tra quelle mani signorili, come sottoposti a una tortura acuta e incruenta, di un sottilissimo
Ma diomio, sono gli stessi gesti con cui penso toccasse le carte pregiate Pollak, gli stessi con cui maneggio i libri preziosi che sfoglio in biblioteca – gesti delicati e prudenti che
- 33 -
sadismo, i libri hanno parlato” . Molti di quei libri erano esemplari unici e d’eccezione. Di quelle biblioteche “una completa esplorazione e un catalogo non
Di tutto e niente erano ancora stati fatti: forse avrebbero
necessariamente coincide con “metter
rivelato altri tesori”. SI trattava di
mano alla pistola” quando si sente la parola
documentazioni e cronache manoscritte e a
cultura e differente ancora dal bruciar libri
stampa della diaspora nel Mediterraneo e vi
… Una modalità di essere che –se anche
erano le fonti autentiche e antiche degli Ebrei
appare incredibile- può esser propria anche
di Roma, i più prossimi all’antico giudaismo.
di sa nuotare nel mare della cultura.
“Profili ancora ignoti, da intentate
Occorre conoscere la fragilità cui siamo
prospettive, della Roma dei Cesari, degli
esposti – godendo del bello, ma sapendo
Imperatori e dei Papi si nascondevano sotto
che non con certezza ci potrà salvare - o
quelle scritture. E generazioni che parevano
almeno nel passato recente non lo ha
passate su questa terra veramente come la
fatto. Nuotare in mare aperto impone
schiatta delle foglie, attendevano dal fondo di
prudenza, resistenza e braccia forti. Come
quelle carte che qualcuno le facesse parlare”.
quel braccio destro, privo della mano, che
Quell’ uomo che maneggiava con cura e
Pollak fortuitamente rinvenne nel 1906: lui
consapevole rispetto quei libri era “un
lo disse – e lo scrisse- che quello era
egregio cultore di paleografia e filologia
davvero il braccio mancante del Laocoonte
semitica”. Ma poi “un colpo secco della
esposto ai Musei Vaticani, ma nessuno gli
chiusura-lampo, e la divisa ha rinserrato il
credette, irridendolo con la diffidenza che
semitologo, che è venuto un ufficiale delle SS.
s’indirizza verso chi non è dell’accademia.
L’ordine è di non toccare né asportare
Lodovico Pollak l’aveva riconosciuto subito,
alcunché di queste biblioteche, pena la
ma non ebbe mai modo di vederlo a posto -
morte. Dopo non molto che l’ufficiale è
anche perché lui dal quel viaggio in Germani
andato via, “sulla linea tranviaria della
non è mai rientrato. Noi però possiamo.
Circolare Nera, giungono due carrozzoni
Quel braccio è tornato al suo posto, con il
merci” sui quali le SS caricano le due
restauro del gruppo effettuato a fine anni
biblioteche che poi, in treno, hanno preso la
’50 da Filippo Magi, compimento tardivo
via per Monaco di Baviera.
dell’esercizio del bello che il vecchio
Quei gesti accorti e delicati, l’esser lettori attenti, “particolarmente assistiti” e sensibili al bello, fa differenza? Si, ma solo perché c’è anche un modo inatteso e diverso di esser distruttivi, modalità che non
- 34 -
mercante d’arte appassionato di classicità e di Goethe ha perseguito in vita. Mi pare l’unica cosa in ordine in tutte queste vicende caotiche e affatto rassicuranti che andando caccia di libri mi è successo, da seduto, di vivere e appuntare.
Di tutto e niente Occorre conoscere la fragilità cui siamo esposti – godendo del bello, ma sapendo che non con certezza ci potrà salvare o almeno nel passato recente non lo ha fatto.
Foto di Prateek Katyal su Unsplash
- 35 -
Disabilità in pillole LE PERSONE DISABILI SONO ABILI? L’arte è anche passione. Come ha confermato la seconda edizione del Festival delle Abilità Di Antonio Giuseppe Malafarina - giornalista e blogger
La parola disabilità ha il malcapitato destino
Ne abbiamo parlato più volte. Per il fatto di
di inguaiare il linguaggio, perché il prefisso
essere esseri umani ognuno nasce libero;
dis intacca il concetto di abilità, facendo
potenzialmente tutti abbiamo abilità.
pensare che le persone disabili abbiano
Persino le persone che sembrano non
abilità distorte. Questo perché
averne nel momento in cui nascono al
etimologicamente il prefisso, riporta il
mondo inducono a una relazione, e questa è
vocabolario Treccani, indica una separazione
un’abilità. Ognuno ha le sue abilità: certe
e «più spesso rovescia il senso buono o
persone disabili non possono camminare,
positivo della parola a cui si prefigge». Se,
altre non vedono e così via. Ma chiunque c’è
però, alla disabilità pensiamo come rapporto
qualcosa che non può fare: ognuno ha le sue
fra persona e ambiente, e quella è, allora il
peculiarità. Senza per questo voler dire che
termine non è altro che un riferimento che
le persone con disabilità non abbiano
definisce una relazione priva della
bisogno del giusto sostegno ambientale per
distorsione delle abilità di qualcuno.
potersi esprimere.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l’Icf (Classificazione internazionale
Da princìpi come questo un paio di anni fa
del funzionamento, della disabilità e della
è nato il Festival delle Abilità, a Milano,
salute) ci dice che da una parte c’è una
presso il Parco della biblioteca della
persona con la sua condizione di salute e
Chiesa Rossa. A cura di un manager
dall’altra l’ambiente che la circonda, e la
musicale, un giornalista, un’urbanista
disabilità non è altro che il nome per
disability manager, una bibliotecaria e poi il
definire questo rapporto quando non è
sottoscritto, è scoccata l’idea di promuovere
fluido, tutto qui. Non è scritto da nessuna
un Festival sull’abilità, non sulle persone
parte che, nel termine disabilità, l’abilità
disabili. L’abilità, intesa come capacità a
della persona disabile sia distorta.
priori di svolgere un compito, non è specifica - 36 -
Disabilità in pillole specifica degli esseri umani non disabili,
evidenzia come progetti anche impegnativi
tantomeno le persone disabili ne hanno di
possono essere realizzati da gruppi di
superiori.
persone che includono persone con
Il Festival nasce per presentare persone
disabilità. Il premio del presidente della
in grado di esprimere abilità significative che
possiedono
Repubblica, che la
a
Fondazione
prescindere dalla propria
M a n t o v a n i
condizione umana. La prima
Castorina ha
edizione e quella di quest’anno
ricevuto come
hanno ancora visto una
promotrice del
discreta presenza di artisti con
Festival dimostra
disabilità, perché in questa
che le abilità dei
fase storica, culturale e comunicativa è ancora forte la
gruppi di lavoro
necessità di enfatizzare la
con persone con
presenza di persone con
disabilità sono
disabilità all’interno di un
tutt’altro che
circuito mediatico. A suo
sminuite dalla
tempo il festival non parlerà
presenza di
più di artisti disabili e già ora,
persone che una
dopo la prima sommaria
certa fetta della
defi nizione per presentarli,
popolazione
non ha aff rontato l’aspetto
ancora pensa
artistico come fi glio della condizione di
minorate solo perché con disabilità.
disabilità.
Ma se il Festival ha mostrato che un gruppo
Gli artisti sono stati considerati per le
costituito anche da persone con disabilità
loro abilità, non per le loro abilità di
può realizzare un buon prodotto mediatico,
artisti disabili. Il Festival ha poi una
ha anche mostrato che le persone hanno le
peculiarità che lo rende particolarmente
loro abilità. Ma questo non significa che sono
calzante per rispondere alla domanda
stati inclusi protagonisti arbitrariamente, dal
sull’abilità delle persone disabili. L’evento è
momento che tutti hanno abilità. Fra le
stato ideato da un gruppo di persone con
abilità ci sono persone più o meno capaci.
disabilità e non. Questa caratteristica
- 37 -
Disabilità in pillole Se non c’è distinzione fra arte delle persone
L’arte, nella più parte dei casi, è anche
con disabilità e delle persone senza, c’è
passione. Ma questo non basta a
inevitabilmente differenza fra un’opera d’arte
e
giustificarla come
uno
abilità eletta. Per
scarabocchio
passione si può
malfatto. Non tutti
esprimere la
danzano come
propria abilità,
Simona Atzori, per
sapendo che
esempio, una delle
non è di valore
principali artiste del
assoluto solo
festival.
p e r c h é espressione di
All’interno delle
un
abilità ci sono livelli
essere
umano. Non
di abilità. Gli stessi
p o s s i a m o
livelli che fanno di
credere
Felice Tagliaferri,
di
essere tutti
altro autore di spicco
C r i s t i a n o
presente al Festival,
Ronaldo o Albert
un artista di uno
Einstein. In linea
spessore assai
di principio,
diverso da quello di Michelangelo Buonarroti, per
ognuno
ha
abilità.
Le
persone con disabilità sono abili? Ognuna
quanto Tagliaferri sia artista di fama
a modo suo, come tutti.
internazionale.
Le fotografie di questo articolo sono tratte dalla Pagina Facebook del Festival: https://www.facebook.com/FestivalDelleAbilita
- 38 -
DisabilitĂ in pillole
- 39 -
ROMA, L’OLIMPIADE OVER Sessant’anni fa si svolgeva la mitica 17a edizione nella Capitale italiana di Enzo Primerano Ho amato la sensazione di libertà che c’è nella corsa, l'aria fresca e la sensazione che l'unica persona che devo battere sia io stessa Wilma Rudolph
Nella grande Città Eterna 60 anni fa si stava
veto: "Il nostro Paese non ha soldi e ha
compiendo un evento storico ed
problemi molto più gravi da risolvere".
indimenticabile che avrebbe segnato la
Battuta dall'americana St. Louis, Roma si era
svolta per tanti giovani che, dopo quella
vista affidare l'organizzazione per il 1908, ma
Olimpiade, considerarono lo sport sia come
una catastrofe nazionale, l'eruzione del
maestro di vita con i suoi principi di
Vesuvio, obbligò il governo a rinunciare
sacrificio, metodo e dedizione, sia come
all'impegno dirottando i fondi olimpici alla
momento di riscatto sociale attraverso la
ricostruzione di Napoli. Roma era infine stata
rimozione di più barriere, come recitava
designata ospite dei Giochi del 1944 che il
appunto la novella Costituzione Italiana del
fascismo intendeva utilizzare per celebrare i
1948. Questa era la numero XVII, un numero
fasti del regime, ma la cruda disfatta della
inviso agli antichi Romani ma portò tanta
guerra pose fine a quei vacui sogni di gloria.
fortuna a Roma, all’Italia e allo Sport. I
Di Olimpiadi in Italia non si parlò più fino al
Giochi della XVII Olimpiade si tennero nella
1960. L’Italia era già reduce dalla Olimpiade
capitale, dal 25 agosto all'11 settembre
invernale di Cortina d’Ampezzo e non era
1960.
favorita al ballottaggio con Tokio, Città del
Già all'inizio del secolo, e più esattamente per l'edizione del 1904, l'Italia aveva avanzato la candidatura della sua capitale appoggiata dal re Vittorio Emanuele III e dallo stesso Barone De Coubertin. Ma il capo del governo Giovanni Giolitti pose il
Messico, Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles. Ma, forte del grande impulso che aveva saputo dare alla sua economia dal dopoguerra agli anni 50-60 riuscì a vincere il ballottaggio con Losanna. Per comprendere quale fosse la potenza economica italiana bisogna andare a spulciare i libri di storia al - 40 -
capitolo del cosiddetto “Miracolo Economico
Il Presidente del comitato organizzatore era
Italiano” -meglio noto come boom
l’allora giovane Ministro del Tesoro Giulio
economico- con un PIL che oggi farebbe
Andreotti. La cerimonia d’apertura si tenne
rabbrividire anche gli alieni, toccando la cifra
il 25 agosto allo Stadio Olimpico, al cospetto di 80mila spettatori, di fronte ai quali
record nel 1950 del 27,7 % ed attestandosi
il presidente Giovanni Gronchi dichiarò
su medie annue che raramente scendevano
ufficialmente l’apertura dei giochi. Ad Adolfo
sotto il 10%, continuando così fino agli anni
Consolini,
70.
già
medaglia d’oro a
Era la Roma fresca e
Melbourne nel Lancio
sbarazzina della Bella Vita
del Disco, venne
celebrata dai grandi
affidato il Giuramento
registi e dai grandi attori.
olimpico dei giochi. Le
Il tutto mescolato alle
Nazioni partecipanti
vestigia di una Roma
erano 83 ed il numero di atleti
Antica che silenziosa
5338 (4727 uomini,
ascoltava compiacendosi
611 donne). Gli Italiani partecipavano
di quel brulichio di luci, colori e macchine
alla competizione con 275 atleti (241
rombanti che assomigliavano ai chiassi della
uomini, 34 donne). Discipline: Atletica,
Roma imperiale. Quell’Italia insomma non
Calcio, Canoa, Canottaggio, Ciclismo,
era crogiolo soltanto di fredda produzione
Equitazione, Ginnastica, Hockey su prato,
industriale, bensì un coacervo di arte cultura
Lotta greco-romana, Nuoto, Pallacanestro,
e tecnologia che insegnava al mondo come
Pallanuoto, Pentathlon moderno, Pugilato,
mescolarle per farle diventare stile di vita.
Scherma, Sollevamento pesi, Tiro, Tuffi,
Fellini, Ferrari, gli stilisti della moda e del
Vela, per un totale di 150 gare. Accanto a
design furono i maestri indiscussi della
moderni ed efficienti impianti come lo
sintesi arte-tecnologia. Quelli erano gli anni
stadio Olimpico, il velodromo dell’Eur e i due
della grande migrazione Sud-Nord, della
palazzetti dello sport, luoghi mitici e celebri
psicosi collettiva del Consumismo, del boom
monumenti dell'antica civiltà romana
delle nascite e della televisione di “Lascia o
divennero scenari di sport: la ginnastica alle
Raddoppia” e del “Musichiere”. Arrivò il
Terme di Caracalla, la lotta presso la Basilica
giorno dell’inaugurazione.
di Massenzio, la maratona sulla via Appia…
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L’autopsia rivelerà che aveva fatto uso di una sostanza vietata con effetti vasodilatatori. Per la prima volta ufficialmente si parlava di quello che era stato e sarebbe stato lo scheletro nell’armadio dello sport. Ai princìpi puri del dilettantismo anche se po’ borghesi decadenti di De Coubertin si stava sostituendo il concetto di sport come professione o veicolo di pubblicità, quindi fatto di eroi e tempi o prestazioni da record. Lunga sarebbe la lista di sportivi entrati
Cerimonia d’apertura dei Giochi della XVII Olimpiade https://youtu.be/voJ9r1YiTQo
nella Hall of Fame dei protagonisti dello
Tutto era ormai pronto per le gare. Molti campioni anche di altri sport vennero consegnati alla storia. L’australiana Dawn
sport ma qui ci piace ricordarne alcuni per i loro insegnamenti dello sport fatto di dedizione e sacrificio.
Fraser continua a fare eccellenti cose nel
La prima è Wilma Rudolph , una ragazzetta
nuoto portandosi a casa un oro e due argenti.
americana del Tennessee che da piccola
Nella pallanuoto trionfa il “Settebello” italiano
aveva dovuto combattere gli esiti di una
guidato dal 22enne Eraldo Pizzo detto “il
paralisi da poliomielite che la forza del
caimano”. Tra gli azzurri due ori a testa per il
sacrificio e i duri allenamenti avevano
ciclista Sante Gaiardoni e lo schermidore
portato a vincere tre medaglie d’oro nei 100
Giuseppe Delfino, alla bella età di quasi 39
– 200 e 4x100. Per anni aveva portato un
anni. Nel pugilato spiccano due nomi su tutti:
apparecchio correttivo ed era andata due
Cassius Clay vince l'oro nei mediomassimi,
volte la settimana all'ospedale per fare le
Nino Benvenuti quello dei pesi welter.
terapie, nonostante l'ospedale riservato ai
Dramma nel ciclismo con la morte del danese
neri si trovasse ad ottanta chilometri dal
Knud Jensen, stroncato da un malore durante
paese in cui abitava. Questo permise a
la 100 chilometri del 26 agosto.
dodici anni Wilma Rudolph di camminare normalmente. Riconobbe nello sport un
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amico fedele e iniziò a giocare a
con una interminabile ovazione. Quattro anni
pallacanestro a scuola, per essere notata da
dopo vinse nuovamente la maratonaolimpica
un allenatore di atletica, che l'avviò alla
a Tokio.
corsa veloce. In poco tempo Wilma Rudolph divenne una velocista di livello mondiale. Fu soprannominata la Gazzella Nera. Scrisse nel suo libro: “ Il mio dottore dopo la paralisi
Qui un video che racconta la storica impresa di Roma https://www.youtube.com/watch? v=i_zRr9KOFWE
mi disse: Tu non camminerai più. Tornai a casa piangendo e mia madre mi disse “ Tu camminerai”. Ed io ho creduto in mia madre. Nel video è condensata la sua storia straordinaria: https://www.youtube.com/
La più grande vittoria italiana nel corso delle Olimpiadi di Roma del 1960 fu senza dubbio quella di Livio Berruti. Con il suo fisico magrolino e gli occhiali da sole sul volto, il velocista italiano tagliò il traguardo dei 200 metri sconfiggendo gli statunitensi, watch?v=JqI8NyZtCmo
favoriti alla vigilia della gara con l’ottimo record di 20″5.
Altro fenomeno dello sport, fino a quel
La sua vittoria apriva la strada del grande
momento sconosciuto, fu l’etiope Abebe
miracolo italiano della corsa veloce che vide
Bikila con la sua indimenticabile maratona
Pietro Mennea negli anni successivi
fatta a piedi nudi sul percorso storico
primeggiare nel mondo.
dell’Appia antica e dei Fori Imperiali, arrivando scalzo a tagliare il traguardo, mentre tutti gli spettatori gli resero omaggio
Ecco il video in cui Livio Berruti taglia il traguardo https://youtu.be/EAeJFFAsFQE
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L’Olimpiade di Roma segnò la porta di passaggio tra lo sport espressione di una certa élite e lo sport per tutti e a misura di tutti. Mai come in quella Olimpiade si avvertì forte la sensazione che lo sport fosse il vero maestro di vita attraverso il sacrificio e la competizione. Nello sport non ci sono le
più forte"- erano salvi. Come nell’Antica Grecia quest’anno la “Guerra del Covid”, ha fatto sospendere le Olimpiadi di Tokio che verranno disputate il prossimo anno se la pandemia si sarà placata.
scorciatoie o ascensori che ti danno
Per l’Italia invece appuntamento tra sei
l’effi mero raggiungimento di un successo
anni a Cortina d’Ampezzo per l’Olimpiade
che prima o poi mostrerà il suo conto. Il
invernale… Over 70 (1956-2026)
motto olimpico di Decubertin - “ Sport come competizione dove tutti i partecipanti sono vincitori” - ed il motto dello sport “Citius, altius, fortius” - "Più veloce, più in alto, più
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Salute MEDICI DI FORMULA 1: UNIRE LA PROFESSIONE ALLA PASSIONE Come e perchè si rese necessaria la presenza organizzata di un team interdisciplinare di noi medici alle gare automobilistiche di Monza Di Enzo Primerano - medico rianimatore Le gare di Formula Uno hanno sempre avuto
Poi, con il passare degli anni, per la
un fascino particolare per lo scintillio di
crescente velocità delle auto si dovettero
rombi e colori. Se poi queste suggestioni
alzare le barriere tra pubblico e piloti, così
avvengono in luoghi leggendari, tutto di
da migliorare la sicurezza. Anche se ciò non
conseguenza diventa mitico: uno di questi
era sufficiente, poichè
miti della storia della Formula Uno è
anche i piloti in pista correvano seri pericoli.
l’autodromo di Monza. L’Autodromo di
Per comprendere meglio questo problema
Monza è una sorta di Over 60 d’eccezione
bisogna fare un passo indietro di oltre una
perché dal 1922 le monoposto, ad
quarantina d’anni. Negli anni 70 il
eccezione di qualche anno, hanno sempre
soccorso medico in pista era affidato a
sfrecciato in quello che è considerato il
pochissimi mezzi e con medici senza
Tempio della velocità, per la gioia del
specifiche conoscenze in materia.
nutrito pubblico che giunge da tutto il
Inizialmente la presenza medica era vista
mondo.
con ostilità dagli addetti ai lavori, che non la
Un tempo le gare di Formula Uno erano
consideravano necessaria.
crogiolo di convivialità e la gara una festa di
quell’epoca i centri medici dei circuiti erano
e per tutti; piloti, pubblico e staff erano tutti
spesso costituiti da una tenda poco
attori protagonisti del grande spettacolo ed
attrezzata. Poi arrivò il Gran Premio
insieme lo celebravano. Per il pubblico era
d'Italia 1978; al via diversi piloti ebbero
normale soffermarsi a parlare con i piloti e
un grave incidente ed il pilota svedese
quella confidenza consolidava e coagulava
Ronnie Peterson rimase gravemente
un coinvolgimento emotivo che magnificava
ferito. I piloti Clay Regazzoni, Patrick
l’avvenimento sportivo al di là della semplice
Depailler e James Hunt intervennero
competizione; e Monza non si è mai
rapidamente in suo aiuto, mentre il
sottratta a questa tradizione.
medico della FIA Sid Watkins era - 46 -
a quelle velocità
Quindi a
Salute trattenuto e risucchiato dalla folla di
d’emergenza già in pista pochi secondi
curiosi. Passarono 18 interminabili minuti;
dopo un incidente in pista.
al suo arrivò vennero fatte le prime cure al
Successivamente divenne obbligatoria la
povero Peterson
presenza di un elicottero sanitario, con
condotto in ambulanza
l'inizio delle gare solo in condizioni
all'ospedale, dove morì il giorno dopo.
favorevoli al decollo dell'elicottero. A questo seguirono l’implementazione e lo sviluppo dei centri medici che divennero pian piano veri e propri ospedali all’interno dei circuiti, abbinando alle funzioni di servizio medico alla gara anche funzioni di primo soccorso avanzato per pubblico e personale di servizio. Nel 1981 la FISA diede vita ad una Medical Commission per le corse automobilistiche,
In seguito a quella gara, il dottor Watkins
nominandone presidente il dottor Watkins.
chiese ad Ecclestone migliori
L'anno successivo, il 1982, Watkins fu tra i
attrezzature, compreso un anestesista,
primi a prestare soccorso a Gilles Villeneuve
un'automedica e un servizio di
dopo il grave incidente nelle prove del Gran
elisoccorso sempre pronti all'uso. Tutto
Premio del Belgio. Salito a bordo
ciò fu messo in atto già nella gara
dell'automedica intubò personalmente il
successiva. In seguito fu deciso che l'auto
pilota e tenne il suo collo in trazione per
veloce medicalizzata con Watkins a bordo
tutto il tragitto verso l'ospedale di Lovanio.
avrebbe seguito le auto durante il primo
Tanti e tanti furono negli anni successivi
giro della corsa, per essere rapidamente
gli incidenti che videro protagonisti
presente in caso di incidente. Nasce così di
questi medici rianimatori a trarre in
fatto il primo abbozzo della “FIA
salvo piloti il cui destino, senza la
Medical”, ossia quel ramo della
tempestività di quei soccorsi, sarebbe
Federazione Internazionale
stato diverso. Al Gran Premio di Gran
dell’Automobilismo che si occupa di
Bretagna 1985 i piloti e la FIA con stima e
sviluppo, prevenzione e sicurezza dei
gratitudine consegnarono un trofeo a
piloti in corsa e del loro trattamento
Watkins in segno di riconoscimento, con la - 47 -
Salute scritta:
Nel 1994, dopo gli incidenti di Roland Ratzenberger e di Ayrton Senna suo
«To the Prof. Sid,our hanks for your
carissimo amico, lavorò allo studio e alla
invaluable contribution to Formula 1.
progettazione del sistema HANS, “Head And
Nice to know you're there»
Neck Support”, divenuto poi obbligatorio per evitare fratture cervicali e della base cranica
«Al Prof. Sid , il nostro grazie per il suo
a causa di un impatto ad alta velocità.
incalcolabile contributo alla Formula 1. È bello sapere che sei qui.»
Durante i test del venerdì del Gran Premio d'Australia
Nel 1992 il dottor Watkins
1995 Mika Häkkinen, a
fondò la Brain and Spine Foundation,
causa della foratura di una
una
gomma, andò a sbattere
organizzazione senza
violentemente ad alta
scopo di lucro avente
velocità alla curva Brewery
come obiettivo "la
del circuito di Adelaide. Il
prevenzione e cura delle
pilota
disfunzioni cerebrali e/o spinali”.
violentemente sballottato
Nel 1994, in
all'interno dell'abitacolo,
risposta alla morte di
perse i sensi. Watkins,
Roland Ratzenberger e Ayrton
finlandese,
accorso subito assieme ai
Senna
medici australiani, gli
(quest'ultimo intimo
praticò
amico di Watkins), venne
una
cricotiroidotomia a bordo
istituita la FIA Expert Advisory Safety
pista, intervento che lui stesso descrisse
Committee (Comitato di sorveglianza sulla
come "il più soddisfacente mai eseguito
sicurezza), e Watkins ne divenne presidente.
durante una gara".
Watkins collaborò a simili iniziative anche
Hakkinen gli doveva la vita ed ancora oggi
per le corse di rally e di go-kart, che nel 2004
nelle interviste Mika ricorda
confluirono tutte nel FIA Institute for
quell’esperienza e la gratitudine a Sid. Nel 2002 gli fu conferito l'Ordine dell'Impero
Motor Sport Safety (Istituto FIA per la
Britannico e nello stesso anno fu eletto
sicurezza nello sport motoristico), sempre
presidente della FIA Foundation for the
con Watkins alla presidenza.
- 48 -
Salute Automobile and Society, e in dicembre
Formula Uno per essere pian piano trasferiti
anche del FIA Institute for Motor Sport
alle serie minori dell’automobilismo su pista
Safety, entrambi creati in occasione del
e su strada fino a finire a far parte dei
centenario della Federazione. Da allora il dr.
presìdi delle auto di serie che tutti noi guidiamo. Presìdi antifortunistici come il
Sidney Watkins divenne per tutti il Prof. Sid
posto di guida protetto da una specie di
e ci diresse con passione ed onore fino al
guscio che anche per impatti molto violenti
2005. Nel 2005 infatti Watkins annunciò il
fa accartocciare tutto il veicolo, lasciando
suo ritiro dall'attività di medico delle corse
peròassolutamente integro l’abitacolo.
di F1, ma rimase a capo del FIA Institute for
Ultima chicca della sicurezza il Biometric
Motor Sport Safety. Nel 2012 si spense
Glove, un guanto pieno di sensori che il
all’età di 84 anni. Il suo ricordo vive oggi in
pilota indossa e che permette di
tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che ne
monitorizzare i parametri vitali.
abbiamo apprezzato le intuizioni e la visione. Da quel momento sempre nuovi
Il presidente della Federazione Max Mosley
presìdi per la sicurezza vennero adottati in
designò Gary Hartstein come nuovo medico
- 49 -
Salute ufficiale; a Gary Hartstein seguì il dottor Ian
raggiungibile; pertanto, se non possiamo
Roberts che attualmente ricopre questa
vederlo o non siamo effettivamente accanto
carica ed è proprio a lui che deve
a lui, le informazioni che possiamo ottenere
l’invenzione del guanto biometrico.
sono limitate: i guanti biometrici forniscono
Halo invece è un sistema di protezione
al rianimatore parametri biomedici del
usato nelle serie formula della FIA che
pilota in tempo reale sia in caso di incidente
consiste in una barra curva posta a
che di malore improvviso e ne permettono
protezione della testa del pilota. Un altro
un rapido monitoraggio durante le fasi della
sarà molto meno visibile agli appassionati di
stabilizzazione e del primo trasporto.
sport motoristici poiché misura solo circa 3
Nelle ultime edizioni del Gran Premio di
mm e sarà posizionato all'interno del guanto
Formula Uno di Monza (compresa
del pilota. È un dispositivo di monitoraggio
l’”edizione Covid” di quest’anno 2020) ci
biometrico che terrà traccia dei segni vitali
sono 12 rianimatori in pista e 2 rianimatori
di ogni pilota durante la gara. La FIA ha
presso il Centro Medico e 2 ortopedici, 1
introdotto telecamere ad alta velocità
neurochirurgo, 1 radiologo e 1 tecnico di rx
puntate verso l'abitacolo per raccogliere
presso il Centro Medico, oltre ad un
informazioni sui movimenti dei piloti dopo
rianimatore e un medico dello sport in
gli incidenti. Inoltre, ci sono minuscoli
Direzione Gara. Tutti supportati da mezzi di
accelerometri aggiunti agli auricolari della
servizio esterni, da elicotteri e dalle squadre
radio dei conducenti . Inoltre, i guanti
antincendio che, in caso di incidente, sono i
biometrici supportati dalla FIA forniranno
primi ad intervenire e mettere in sicurezza
informazioni potenzialmente salvavita alle
al soccorso lo scenario dell’incidente.
squadre di soccorso in pista di F1. Descritti
Così quella visione del professor Sid
dalla FIA come "potenzialmente salvavita",
permise dal 1978 che ogni manifestazione
questi dati saranno disponibili tramite
automobilistica si avvalesse del supporto e
Bluetooth entro un raggio di circa 500 metri
dell’assistenza di personale medico ed
intorno all'auto, raccolti immediatamente
infermieristico specializzato ed addestrato,
dagli ufficiali medici in caso di incidente. E
generando nel tempo degli affiatati medical
consentiranno ai medici di prendere
team in tutto il mondo.
decisioni più precise e più rapide nel loro
Consentendo a tutti noi, medici inclusi, di
percorso verso il luogo dell'incidente. Ci
vivere questo sport bellissimo con gioia,
sono anche momenti in cui il conducente non
è
grinta e sicurezza.
immediatamente - 50 -
Salute
- 51 -
Da leggere (o rileggere) LE PASSIONI DI UNA VITA: VITTORINO ANDREOLI E LICIA FERTZ Due Over speciali che con i loro libri ci ricordano l’importanza della follia intelligente Di Paola Emilia Cicerone - giornalista scientifica
Si può parlare di passioni anche
seguirlo in un intreccio di ricordi,
raccontando la storia della propria vita:
dall’infanzia in tempo di guerra agli anni
come fanno due autori senior ma freschi
trascorsi in laboratorio e al lavoro in
di stampa, Vittorino Andreoli e Licia
manicomio. Offrendo scorci interessanti
Fertz, in due libri diversi tra loro, ma
sulla storia della psichiatria, in cui Andreoli
uniti dal fatto di essere al tempo stesso
ha giocato un ruolo importante,
un bilancio degli anni vissuti e una
occupandosi di quelli che ancora oggi
dichiarazione d’intenti per quelli a
chiama, senza concessioni al politically
venire.
correct, “ i miei matti”, e cercando senza
> Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore classe 1940, si era già occupato degli anni che passano in un altro saggio di recente pubblicazione, Ad una certa età (Solferino 2020) in cui racconta la sua idea della vecchiaia proponendola non come un momento di declino ma come un capitolo originale dell’esistenza, “in cui sentirsi liberi di sperimentare la gioia e considerare il piacere”. Una riflessione che torna in toni più autobiografici in questo Ottant’anni di follia. E ancora una gran voglia di vivere (Rizzoli 2020). Un titolo che è già un programma, e anticipa il contenuto di un testo piuttosto disordinato - secondo lo stile dell’autore- che impone al lettore di
negare la malattia di riconoscerne la dignità e valorizzarne le capacità. Si deve ad Andreoli la scoperta del talento artistico di malati come Carlo Zinelli, che proprio grazie a una sua intuizione si è conquistato un posto nella storia dell’arte: e l'autore ricorda l’emozione provata trovato, molti
quando si è
anni fa, ad acquistare un
biglietto del museo Guggenheim di Venezia per vedere i quadri del “suo” matto. Ma c’è anche spazio per uno sguardo personale sulle passioni che l’hanno accompagnato e lo accompagnano, da quella per i libri, “oggetti sacri”, all’amore per musica e teatro. Sono forse queste passioni che spingono l’autore a invitare una società “ossessionata dagli anni” a
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Da leggere (o rileggere) osservare con maggior distacco il loro
mie braccia è troppo rilassata?” apostrofa i
scorrere, che non è una perdita ma un
suoi follower Licia Fertz, esibendo in uno
cambiamento col
degli ultimi post un abitino sbracciato di
quale imparare a
pizzo bianco, “dovresti vedere quanto lo
convivere: “A
sono io.”.
ottant’anni” -
Ed è un peccato che il libro dedichi poco
scrive Andreoli -
spazio al presente della nonna social, per
non hai nulla da
raccontare la sua vita dall’infanzia triestina
dimostrare, non
alla carriera e alle vicende familiari. Anche
hai tempo per
se la narrazione di una vita intensa e
i n d o s s a r e
segnata da vicende drammatiche può
maschere, né per
aiutare a capire il carattere di una
nasconderti né per
donna forte
sembrare diverso
accontentarsi ma di accettarsi”. E rende
da quello che sei’. > Un tema che torna con forza in Non c’è tempo per essere tristi di Licia Fertz (DeAgostini2020):autobiografia di una grintosa novantenne triestina, diventata famosa grazie al profilo Instagram creato per lei dal nipote, un professionista del settore, con l’obiettivo di distrarla dopo la perdita del compagno di una vita. “Ciao Instagram, c’è posto per una modella di ottantotto anni?” si legge sul primo post, datato 2018. E in meno di due anni una serie di immagini azzeccate e ben commentate ha fatto una celebrità con oltre 90.000 follower di questa “Accidentally aged model” - la definizione è sua - capace di posare nuda per reclamizzare gioielli. Ma soprattutto
che ha scelto “non di
assai più convincenti i suoi consigli, sia che inviti
“un’amica giovane, sui
sessantacinque anni “, a indossare serenamente il costume da bagno riappropriandosi della dignità del proprio corpo, o che ci ricordi che “la libertà passa anche dal fregarsene del giudizio degli altri e dal fare ciò che ci fa stare bene”. Perché,
dice
sempre Licia, “la vita
è
uno
specchio, e ti sorride solo se la g
u
a
r
sorridendo”.
di prendersi in giro: “Dici che la pelle delle - 53 -
d
i
Volontariato e Associazioni Informazione promozionale
L’IMPEGNO DI CBM ITALIA ONLUS NELL’ULTIMO ANNO A cura della Redazione
Pubblicato l’Annual Report 2019 di CBM
Abbandonata dalla mamma e con un padre
Italia Onlus, l’organizzazione umanitaria
alcolizzato, Reena ha vissuto i primi anni
impegnata nella prevenzione e cura della
nell’indifferenza più totale. La stessa che non
cecità e della disabilità evitabile e
le ha permesso di ricevere cure per la
nell’inclusione delle persone con disabilità in Africa, Asia, America Latina e in Italia. Nel 2019 CBM Italia ha realizzato 48 progetti in 17 Paesi, insieme a 44 partner
cataratta all’occhio destro. Grazie all’aiuto di una donna del posto, la piccola è stata affidata a una famiglia. Meena,
e alla fiducia dei sostenitori,
questo il nome della mamma adottiva, ha
raggiungendo circa 1,9 milioni di
notato fin da subito che qualcosa nella
persone: adulti e bambini che hanno
bambina non andava. È lei stessa a
beneficiato di servizi medici, educativi e di
raccontarcelo: “Io e mio marito notammo una
programmi di sviluppo inclusivo.
macchia bianca nell’occhio destro di Reena. La
Guarda
il
video
-
https://
www.youtube.com/watch?v=B_d_WuI_y5U
sua pupilla era larga. Le chiedemmo allora da quanto tempo avesse quel problema e lei ci rispose da più di un anno”.
Reena, Ivan, Zaliya: sono solo alcuni dei beneficiari dei progetti di CBM nei
La premura dei genitori adottivi e il supporto
Paesi in via di sviluppo. Grazie al lavoro
di un amico di famiglia conducono Reena
dell’organizzazione umanitaria le loro
all’Ospedale Biratnagar, sostenuto da CBM.
vite sono cambiate.
Qui dopo un’attenta visita, alla piccola viene
Reena ha undici anni e vive in un villaggio remoto in Nepal. Oggi sorride, ma la sua vita non è stata sempre facile.
diagnosticata la cataratta. Dopo poche ore Reena viene operata e tolta la benda torna finalmente a vedere. La vista, come assicurato dai medici, migliorerà nel tempo. Ora l’aspetta - 54 -
Volontariato e Associazioni la scuola e una nuova vita, insieme alla sua
visiva.
nuova famiglia.
Con lui nella sala d’attesa ci sono papà Marios, anche lui ipovedente, mamma Lourdes, cieca, e la sorellina Rosita. Lei ha solo sette anni, ma per tutta la famiglia è una guida preziosa perché è l’unica a vedere perfettamente. È Rosita ad accompagnare i genitori nel loro lavoro di venditori ambulanti allo stadio; è sempre lei ad accompagnare Ivan al centro oculistico ogni settimana, partecipando alle sedute di riabilitazione con lui. Ivan la prende per mano e insieme entrano in una stanza buia, costellata di lucine al neon, per giocare insieme. Attraverso l’utilizzo di lampadine di diverso colore e intensità Ivan viene sottoposto dai terapisti a stimoli luminosi diversi, in modo che impari a identificare oggetti e persone, fissarli e seguirne i movimenti. Rosita osserva attentamente le attività e memorizza i giochi e gli esercizi da
Alla periferia di Cochabamba, nel cuore
riproporre al fratellino anche a casa.
della Bolivia, nel centro oculistico di FUNDASIL, sostenuto da CBM attraverso il “Programma di Ipovisione e Difetti Refrattivi”, c’è il piccolo Ivan. A soli otto mesi Ivan, affetto da cataratta congenita, ha subito la prima operazione agli occhi. Poco dopo ha cominciato a frequentare il Centro, dove è stato accolto dagli operatori e inserito in un percorso di riabilitazione - 55 -
Volontariato e Associazioni lmemorizza i giochi e gli esercizi da
non ho potuto più prendere l’acqua e la legna
riproporre al fratellino anche a casa.
per casa” ci dice. Né può farlo suo marito,
P i a n p i a n o I v a n s t a i m p a r a n d o a interagire con lo spazio e con le persone. La riabilitazione è un percorso lungo e tortuoso, ma fondamentale per lo sviluppo psichico, cognitivo, psicomotorio e socioaffettivo. Ivan dovrà continuarla almeno fino ai sette anni e questo gli consentirà di vedere meglio, essere autonomo e andare a scuola come tutti i bambini della sua età.
anche lui affetto da disabilità motoria. Zaliya è una delle 130 beneficiarie del progetto “Coltivare la resilienza: agricoltura sostenibile e inclusiva”, avviato da CBM nella regione di Zinder nel 2017. “Le mie giornate sono simili tra di loro: dopo la preghiera mattutina, mi prendo cura dei bambini e della casa, cucino per il pranzo, per la cena e accudisco gli animali”. Gli animali di cui parla sono le capre, quelle che insieme alle sementi compongono il kit di cui ognuno di loro beneficia. Dell’orto si occupa invece suo padre, Abdou. Zaliya e Abdou ora sono felici: “Grazie al progetto la nostra vita è cambiata: prima non avevamo nulla, né cibo né soldi. Ora abbiamo un orto e cibo in abbondanza. Mangiamo meglio e di più. Non solo: riusciamo anche a
In Niger l’insicurezza alimentare e la malnutrizione rendono la vita delle persone con disabilità ancora più dura. A raccontarlo è Zaliya, un’allevatrice di capre. Zaliya ha ventitré anni, è sposata e ha due bambine: Naima e Nana. Nove anni fa a causa di un’infezione ha perso la gamba destra. La
vendere le eccedenze. Quando Naima prima di andare a scuola mi chiede di comprarle un dolce o un panino non devo più doverle dire di no”. Se pensa al futuro, Zaliya è ottimista: “Non potrà che essere migliore. Ora so che posso provvedere a me e alla mia famiglia senza dover chiedere nulla a nessuno”.
corsa in ospedale non è valsa a nulla: l’infezione divenuta cancrena ha portato all’amputazione dell’arto. “Da quel momento - 56 -
Volontariato e Associazioni
CBM Italia Onlus è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità nei Paesi in via di sviluppo. È parte di CBM, una famiglia internazionale attiva dal 1908 per assistere, curare, includere e dare una migliore qualità di vita alle persone con disabilità che vivono in Africa, Asia e America Latina. In Italia promuove progetti e iniziative di sensibilizzazione. Lo scorso anno CBM ha raggiunto oltre 60 milioni di persone attraverso 525 progetti in 55 Paesi di tutto il mondo. Info: www.cbmitalia.org
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SOMMARIO -8Generazione F Gli Over e le passioni - 12 Nostal … Gilera Le rughe sotto il casco - 16 Incipit Passioni
-26 Di tutto e niente La mia passione per i libri - 36 Disabilità in pillole Le persone disabili sosno abili? - 40 Roma, l’Olimpiade Over Sessant’anni fa si svolgeva la mitica 17a edizione nella Capitale italiana - 46 Salute Medici di Formula 1: unire la professione alla passione
- 20 Stile Over Eva Kant : ladra affascinante e determinata - 22 Digital4Senior Le passioni che corrono sulla rete
- 52 Da leggere (o rileggere) Le passioni di una vita: Vittorino Andreoli e Licia Fertz
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