![](https://static.isu.pub/fe/default-story-images/news.jpg?width=720&quality=85%2C50)
6 minute read
2.7.4 Fabbisogni formativi e competenze
questo settore e buone opportunità esistono in regione, anche sul livello internazionale, con ricadute socio-economiche rilevanti integrando ricerca, impresa e livello normativo pubblico.
6 - Economia circolare e sviluppo sostenibile La transizione verso un modello di sviluppo economico sostenibile è una necessità riconosciuta a livello globale, che richiede l’uso razionale e sostenibile di tutte le risorse naturali. Servono tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali innovativi basati sulla valutazione della performance ambientale, in un’ottica di ciclo di vita. La trasformazione digitale del sistema produttivo e le tecnologie abilitanti offrono soluzioni sostenibili che permettono di ridurre gli impatti delle attività economiche sull’ambiente. Eco-design, eco-innovazione, chimica verde, simbiosi industriale, gestione integrata delle risorse idriche e dei rifiuti, sistemi efficienti di gestione della catena di approvvigionamento di beni e servizi sono elementi chiave per raggiungere questo obiettivo. È, inoltre, indispensabile il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti: imprese, pubbliche amministrazioni, istituzioni finanziarie, centri per l’innovazione ed enti di formazione.
Advertisement
2.7.4 Fabbisogni formativi e competenze
Le tematiche ambientali ed energetiche, tra loro fortemente interconnesse, costituiscono uno dei più rilevanti fattori da considerare per la pianificazione strategica delle attività socio-economiche di ogni società. Entrambe sono trasversali a tutti i settori economico-produttivi prioritari per la regione e stanno attraversando un periodo di grande cambiamento a livello globale in termini di innovazioni, sia tecnologiche che sociali, nonché dal punto di vista economico e normativo. La consapevolezza della loro importanza strategica in vista di uno sviluppo economico che sia anche ambientalmente sostenibile sta crescendo sia a livello aziendale che in seno alla società. Tra le principali future sfide del settore energetico vi sono: digitalizzazione, decarbonizzazione e decentralizzazione. Tra quelle del settore ambientale possiamo citare la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la gestione integrata e razionale dei servizi ecosistemici e delle risorse naturali, inclusa la risorsa idrica, e dei rifiuti organici-inorganici, in un’ottica di economia circolare. Considerata la complessità e l’importanza di tali sfide per il benessere socio-economico della popolazione, è necessario affrontarle investendo sulla formazione e la creazione di competenze adeguate, ad ogni livello. In dettaglio, si devono aumentare le competenze tecniche-tecnologiche inter e multidisciplinari e le cosiddette soft skills. Si devono formare nuove figure professionali in grado sia di operare con una visione sistemica e di filiera, integrando le tematiche energeticoambientali nei diversi processi aziendali, sia di utilizzare le innovazioni tecnologiche a disposizione, con particolare riferimento a quelle digitali. Infine, si devono rafforzare le capacità degli operatori a collaborare sinergicamente in una logica di incremento del valore lungo la Value Chain, abbandonando la logica del mero rapporto cliente-fornitore, poiché in questo modo si sviluppa l’ecosistema che poi è in grado di esportare competenze e generare quindi nuovi posti di lavoro. Dal punto di vista delle dinamiche aziendali, il settore energetico e quello ambientale richiedono sempre di più figure professionali con la capacità di operare a livello internazionale. Infatti, da un lato cresce la presenza sul mercato di grandi imprese che operano a livello globale e dall’altro le piccole e medie imprese aumentano l’export dei loro prodotti e servizi. Sempre più imprese prestano una crescente attenzione alla Corporate Social Responsability che richiede, tra le altre cose, una forte attenzione all’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi. Ad esempio, al fine di sviluppare prodotti sostenibili in un’ottica di economia circolare vi è la necessità di creare figure professionali in grado di lavorare in gruppi multidisciplinari di progettazione che coinvolgano i vari attori delle Value Chain e ove opportuno anche i policy makers. Sarà quindi sempre più indispensabile introdurre le basi di tali competenze in un numero sempre crescente di percorsi di studio non solo afferenti ad aree tecniche, oltre a formare i profili tecnico-tecnologici a comunicare le proprie azionirisultati anche in contesti pubblici. L’approccio verso il cliente dovrà essere sempre più trasparente sia per favorire la cultura della sostenibilità, che per accelerare i processi di permitting degli impianti manifatturieri precorrendo le opposizioni della popolazione tramite una corretta informazione e la creazione di un rapporto di fiducia.
Obiettivi strategici e cambiamenti attesi
Nella tabella seguente sono indicate le principali competenze funzionali al raggiungimento degli obiettivi strategici identificati. Oltre alle competenze specifiche di ogni obiettivo, vi sono poi delle competenze comuni a tutti gli operatori nel settore energetico-ambientale che sono: la capacità di lavorare in team; di riuscire a comunicare i risultati raggiunti a diverse tipologie di utenti; di programmare e implementare il proprio piano di formazione continua sviluppando competenze multidisciplinari.
OBIETTIVI STRATEGICI COMPETENZE NECESSARIE
Biometano e altri Biocombustibili Capacità di approcciare lo sviluppo dei processi/impianti avendo una conoscenza di tutto il ciclo dei prodotti sia dal punto di vista tecnico che da quello economico e sociale (p.es. sviluppare i processi necessari all’upgrading di biogas in biometano o realizzare valutazioni di impatto ambientale che contemplino anche l’approccio circolare di tutti i sottoprodotti).
Smart Energy Systems
Efficienza energetica e soluzioni low carbon per l’industria
Sviluppo sostenibile delle aree costiere
Impatti antropici sulla qualità dell’aria e i cambiamenti climatici
Economia Circolare e Sviluppo Sostenibile La complessità ed importanza di tali sistemi richiede di formare figure tecniche in grado di: i) integrare le diverse tecnologie energetiche con quelle digitali e ii) sviluppare nuovi modelli di business integrando le esigenze dei futuri clienti con quelle della finanza sfruttando anche le tecnologie IOT, iii) valutare i diversi impatti che l’introduzione delle nuove tecnologie/servizi possono avere sia sulla vita sociale che sull’economia. La rilevanza economica di tale obiettivo per il comparto produttivo richiede che ci siano figure professionali in grado di unire alle competenze tecnico-tecnologiche anche quelle normative ed economico-finanziarie. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede lo sviluppo sia di figure che operino a livello di pianificazione territoriale considerando gli aspetti infrastrutturali e quelli ambientali, che di figure tecniche che progettino gli interventi prestando attenzione all’intero ecosistema. Inoltre, vi è la necessità di promuovere un continuo aggiornamento del personale tecnico operante nel settore pubblico. La sempre crescente quantità di dati sulla qualità dell’aria richiede lo sviluppo di competenze nel campo della gestione ed elaborazione dei dati e della modellistica ambientale. Va poi rimarcata la necessità di sviluppare competenze multidisciplinari nel settore: i) dei dispositivi per il monitoraggio e abbattimento delle emissioni e ii) assicurativo/finanziario per valutare non solo le ricadute economiche, ma anche quelle ambientali degli interventi adottati dalle imprese o dalle istituzioni, soprattutto per valorizzare la maggiore sostenibilità ambientale e la maggiore resilienza ai rischi ambientali.
Competenze sia nell’applicazione di percorsi di simbiosi industriale che di progettazione in un’ottica di life cycle thinking. Inoltre, si devono sviluppare competenze nel settore pubblico per la corretta applicazione della normativa in materia di Green Public Procurement (GPP).
Figure professionali di riferimento
Analizzando le figure professionali di riferimento per il settore energetico-ambientale in funzione degli obiettivi strategici emergono sia la necessità di aggiornare/ampliare le competenze di figure professionali esistenti che il fabbisogno di nuove figure professionali specifiche.
FIGURE PROFESSIONALE ESISTENTI
Tecnico superiore per la gestione e la verifica degli impianti energetici
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
Environment & Safety Manager (HSE)
Progettisti ed installatori di impianti MODIFICHE DI ATTIVITÀ ACQUISIZIONE DI COMPETENZE
Utilizzo/integrazione delle tecnologie digital nella gestione e verifica degli impianti (ad es. manutenzione predittiva, applicazione dei sistemi IoT - sensoristica diffusa). Introduzione di Sistemi per la tracciabilità (RFID, NFC, etc). Raccolta e analisi di big data per il miglioramento dei processi produttivi (UNI ISO5001).
Aumento delle competenze per potersi occupare delle tematiche che hanno un impatto sugli adempimenti ambientali dell’azienda.
Capacità di: i) integrare gli ambiti di competenza, ii) intervenire anche con modifiche al modello di business, iii) attuare interventi sul ciclo produttivo, ecc. per una gestione sostenibile dei processi.
Sviluppo di nuove capacità progettuali basate su una visione sistemica e sulla valutazione del comportamento dinamico di sistemi energetici e delle reti
Le figure professionali nuove o emergenti sono descritte nella tabella seguente:
FIGURE PROFESSIONALI NUOVE O EMERGENTI AMBITO DI ATTIVITÀ
Data Analyst Figura con elevate capacità di analisi di dati e di sviluppo di algoritmi al servizio di diversi settori tra cui anche quello della ricerca e sviluppo (p.es programmatore scientifico).