questo settore e buone opportunità esistono in regione, anche sul livello internazionale, con ricadute socio-economiche rilevanti integrando ricerca, impresa e livello normativo pubblico. 6 - Economia circolare e sviluppo sostenibile La transizione verso un modello di sviluppo economico sostenibile è una necessità riconosciuta a livello globale, che richiede l’uso razionale e sostenibile di tutte le risorse naturali. Servono tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali innovativi basati sulla valutazione della performance ambientale, in un’ottica di ciclo di vita. La trasformazione digitale del sistema produttivo e le tecnologie abilitanti offrono soluzioni sostenibili che permettono di ridurre gli impatti delle attività economiche sull’ambiente. Eco-design, eco-innovazione, chimica verde, simbiosi industriale, gestione integrata delle risorse idriche e dei rifiuti, sistemi efficienti di gestione della catena di approvvigionamento di beni e servizi sono elementi chiave per raggiungere questo obiettivo. È, inoltre, indispensabile il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti: imprese, pubbliche amministrazioni, istituzioni finanziarie, centri per l’innovazione ed enti di formazione.
2.7.4 Fabbisogni formativi e competenze Le tematiche ambientali ed energetiche, tra loro fortemente interconnesse, costituiscono uno dei più rilevanti fattori da considerare per la pianificazione strategica delle attività socio-economiche di ogni società. Entrambe sono trasversali a tutti i settori economico-produttivi prioritari per la regione e stanno attraversando un periodo di grande cambiamento a livello globale in termini di innovazioni, sia tecnologiche che sociali, nonché dal punto di vista economico e normativo. La consapevolezza della loro importanza strategica in vista di uno sviluppo economico che sia anche ambientalmente sostenibile sta crescendo sia a livello aziendale che in seno alla società. Tra le principali future sfide del settore energetico vi sono: digitalizzazione, decarbonizzazione e decentralizzazione. Tra quelle del settore ambientale possiamo citare la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la gestione integrata e razionale dei servizi ecosistemici e delle risorse naturali, inclusa la risorsa idrica, e dei rifiuti organici-inorganici, in un’ottica di economia circolare. Considerata la complessità e l’importanza di tali sfide per il benessere socio-economico della popolazione, è necessario affrontarle investendo sulla formazione e la creazione di competenze adeguate, ad ogni livello. In dettaglio, si devono aumentare le competenze tecniche-tecnologiche inter e multidisciplinari e le cosiddette soft skills. Si devono formare nuove figure professionali in grado sia di operare con una visione sistemica e di filiera, integrando le tematiche energeticoambientali nei diversi processi aziendali, sia di utilizzare le innovazioni tecnologiche a disposizione, con particolare riferimento a quelle digitali. Infine, si devono rafforzare le capacità degli operatori a collaborare sinergicamente in una logica di incremento del valore lungo la Value Chain, abbandonando la logica del mero rapporto cliente-fornitore, poiché in questo modo si sviluppa l’ecosistema che poi è in grado di esportare competenze e generare quindi nuovi posti di lavoro. Dal punto di vista delle dinamiche aziendali, il settore energetico e quello ambientale richiedono sempre di più figure professionali con la capacità di operare a livello internazionale. Infatti, da un lato cresce la presenza sul mercato di grandi imprese che operano a livello globale e dall’altro le piccole e medie imprese aumentano l’export dei loro prodotti e servizi. Sempre più imprese prestano una crescente attenzione alla Corporate Social Responsability che richiede, tra le altre cose, una forte attenzione all’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi. Ad esempio, al fine di sviluppare prodotti sostenibili in un’ottica di economia circolare vi è la necessità di creare figure professionali in grado di lavorare in gruppi multidisciplinari di progettazione che coinvolgano i vari attori delle Value Chain e ove opportuno anche i policy makers. Sarà quindi sempre più indispensabile introdurre le basi di tali competenze in un numero sempre crescente di percorsi di studio non solo afferenti ad aree tecniche, oltre a formare i profili tecnico-tecnologici a comunicare le proprie azionirisultati anche in contesti pubblici. L’approccio verso il cliente dovrà essere sempre più trasparente sia per favorire la cultura della sostenibilità, che per accelerare i processi di permitting degli impianti manifatturieri precorrendo le opposizioni della popolazione tramite una corretta informazione e la creazione di un rapporto di fiducia.
Obiettivi strategici e cambiamenti attesi Nella tabella seguente sono indicate le principali competenze funzionali al raggiungimento degli obiettivi strategici identificati. Oltre alle competenze specifiche di ogni obiettivo, vi sono poi delle competenze comuni a tutti gli operatori nel settore energetico-ambientale che sono: la capacità di lavorare in team; di riuscire a comunicare i risultati raggiunti a diverse tipologie di utenti; di programmare e implementare il proprio piano di formazione continua sviluppando competenze multidisciplinari. OBIETTIVI STRATEGICI
Biometano e altri Biocombustibili
COMPETENZE NECESSARIE Capacità di approcciare lo sviluppo dei processi/impianti avendo una conoscenza di tutto il ciclo dei prodotti sia dal punto di vista tecnico che da quello economico e sociale (p.es. sviluppare i processi necessari all’upgrading di biogas in biometano o realizzare valutazioni di impatto ambientale che contemplino anche l’approccio circolare di tutti i sottoprodotti).
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