525 Aprile 2016
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MENSILE N. 525 APRILE 2016 E 4,50
Weekend di primavera ‘
ITALIA BERGAMO • CASENTINO • MONTI AURUNCI • SPECIALE GROTTE • EUROPA ALTA SAVOIA E SAVOIA • PIRENEI • CORSICA • WEEKEND RISERVA TEVERE-FARFA • COSTA DEI TRABOCCHI
TURISMO SECONDO NATURA, CAMPER, CARAVAN, TENDA, ESCURSIONI
Costa dei Trabocchi Riserva Nazzano Tevere-Farfa
Francia Pirenei, Savoia, Corsica Speciale grotte
Un giorno da speleologo in nove ipogei italiani
Bergamo
Una città d’arte a misura di camper
Appennino da scoprire
In camper nell’Alto Casentino A piedi sui Monti Aurunci
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Pirenei
w 92 84 w Savoia e Alta Savoia
S ommario Bergamo
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Italia
Europa
Lombardia Bergamo 46 Alto gradimento
84 Francia Savoia e Alta Savoia
Piccolo regno antico
di Emilio Dati
di Alberto Campanile e Anna Brianese
Toscana Casentino 56 Il vento in fil di ruota
di Fabrizio Ardito
Lazio Monti Aurunci 64 L’aquila è tornata
Aprile 2016
di Giulio Ielardi
Pirenei 92 Una catena di emozioni
di Pier Vincenzo Zoli e Mauro Camorani
Corsica 100 Camminate corse
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di Federica Botta e Alessandro De Rossi
109 Weekend 110 Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa Due fiumi fanno un’oasi
di Mauro Toccaceli
114 Costa dei Trabocchi Tra il mare e il cielo
In copertina Costa dei Trabocchi Foto di Adriano Savoretti
di Adriano Savoretti
Speciale grotte 72 Un giorno da speleologo
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di Tullio Bernabei
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alla scoperta della
openart2011.it
3 imperdibili date
S ommario rubriche 11 Editoriale
12 Vivavoce
Lettere al direttore, opinioni, commenti
LA GRANDE
I
l nost ro sarà u n viaggio indimenticabile Visiteremo la DAL 1 AL 26 capitale della Russia, Mosca GIUGNO con le sue bellezze, dal Cremlino, alla Piazza Rossa, la cattedrale di San Basilio e stazioni della 1 LUGLIO Metropolitana protette dall’ U NESCO, via Arbat la via 26 LUGLIO dello shopping, il tour sul fiume Moscova e tanto altro ancora. La bellissima ed indimenticabile 29 LUGLIO San Pietroburgo con visita all’Hermitage con le sue stupende 23 AGOSTO opere d’arte, visiteremo la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, la fortezza di San Pietro e Paolo con le tombe dei Romanov, la villa più lunga del Mondo di Caterina Seconda, e ancora le residenze ed il parco imperiale di Pietro il Grande e le stupende fontane e giochi d’acqua. Visiteremo l’Anello d’Oro il “Vaticano Ortodosso” culla della religione ortodossa e della cultura Russa. Visiteremo tante città, faremo shopping, vedremo i bellissimi prodotti dell’artigianato locale. Tutto questo per trascorrere una vacanza indimenticabile insieme ad un gruppo di amici.
18 Diari
Itinerari e consigli di viaggio da lettore a lettore
26 Cronache
Personaggi, esperienze, storie di abitar viaggiando
28 Madre Natura
Ambiente e dintorni: notizie, spunti di riflessione e buone pratiche
30 Agenda
Appuntamenti, mete, idee per il weekend
40 Insieme
Raduni, notizie e proposte dai club
44 Iniziative
In Camper nel Parco
119 Reception
Soste, campeggi, agriturismi e alloggi pleinair
126 Info
Proposte, risorse e letture per la vacanza pleinair
130 Bimbi in viaggio
Mete, spunti e idee per i più piccoli
131 Qua la zampa
In viaggio con gli animali
132 Sapori e territorio
Prodotti tipici, cantine, tappe del gusto
134 Mangiare secondo natura
Alimentazione, salute e rispetto per l’ambiente
Il Giornale del Club
Info: 347.9607104 - ginobozzoli@gmail.com
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137 Club del PleinAir
Attività, iniziative e convenzioni
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l
i talia
Speleoturismo
L’
Italia è piena di grotte. Se ne conoscono più di ventimila che corrispondono a centinaia di chilometri di gallerie, pozzi, sale, corsi d’acqua sotterranei che formano laghi e cascate. Ciò è reso possibile dalla diffusa presenza di montagne di roccia calcarea, l’ideale per lo sviluppo dei fenomeni carsici sia in superficie che nel sottosuolo. Ma per parlare di grotte servono anche gli speleologi che le cercano, esplorano e documentano. In Italia ce ne sono alcune migliaia, suddivisi in gruppi presenti in quasi tutte le città; uomini e donne, giovani e meno giovani, che ogni finesettimana affrontano il buio, la fatica, le difficoltà, i rischi. Perché lo fanno? Le motivazioni possono essere molto personali, ma credo di non allontanarmi dalla realtà raccontando le mie. Sono ormai quarant’anni che vado là sotto, ho visto di tutto e conosciuto le persone più diverse, alcune straordinarie. Ho effettuato esplorazioni in molti continenti, ma le sensazioni di fondo sono sempre le stesse: le grotte appartengono a una dimensione diversa, ignota, e la loro esplorazione è di fatto una scoperta geografica, paragonabile a quelle che nei secoli scorsi si potevano realizzare in molte aree della Terra e nel futuro si faranno su altri pianeti. Se ci pensiamo un attimo, nel nostro vecchio mondo pochi sono gli angoli inesplorati: gli ambienti sotterranei sono uno di questi, uno degli ultimi dove l’occhio del satellite non arriva. Illuminare l’ignoto, immaginare montagne vuote e poi scoprirle per davvero sono le motivazioni profonde che spingono gli speleologi: le emozioni che si provano nel momento della scoperta sono fortissime, e danno assuefazione. L’esplorazione può essere compiuta dal punto di vista fisico, cioè penetrando per la prima volta in una grotta sconosciuta, che da quello scientifico-documentaristico, cioè andando a studiare aspetti ignoti del mondo sotterraneo. L’elemento comune rimane il compiere qualcosa di nuovo, il gettare luce su misteri celati nel buio. Naturalmente si può andare in grotta da semplici turisti, ma una volta là sotto è difficile – sapendo che magari dietro un angolo ci può essere un luogo dove nessuna orma umana è mai stata lasciata – non farsi vincere dalla tentazione di diventare esploratori. C’è chi è appagato dalla bellezza delle forme ipogee: percorrere una grande galleria adornata da stalattiti e stalagmiti, contemplare la forza di una cascata sono certamente momenti importanti durante una discesa nel sottosuolo. Ma per lo speleologo contano di più la profondità di un pozzo, la forza di un fiume sotterraneo, la complessità di una zona labirintica da topografare. Un lavoro che continua a casa attraverso gli studi a tavolino e le ipotesi di lavoro per la discesa successiva. Tutte le grotte di un libro fotografico, ogni immagine di questo articolo, rappresentano luoghi dove qualcuno per la prima volta ha camminato. Qualcuno che vedeva quegli ambienti illuminato solo dal piccolo alone di luce sul casco. Qualcuno che ha girato l’angolo, magari sfiancato da troppe ore passate sottoterra, scoprendo che la grotta continuava ancora. E sulla via del ritorno ha già cominciato a pensare alla prossima discesa. 72 • PleinAir
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Oggi in Italia è possibile improvvisarsi speleologi per un giorno in luoghi che non hanno nulla a che vedere con i siti turistici illuminati e attrezzati con passerelle di cemento e metallo. Basta indossare un casco e un paio di buone calzature, affidarsi a una guida in gamba ed entrare per davvero, come protagonisti, nel mondo delle grotte. Accendete la torcia e seguiteci. Testo e foto di Tullio Bernabei
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Grotta di Castello Tesino
Grotta Nuova di Villanova
Grotta Tanella
Uno speleologo in canotto galleggia sulla superficie del profondissimo Lago dell’Orrido, nelle Grotte di Castelcivita: il percorso speleoturistico consente di ammirare questo spettacolo dall’alto.
Grotte del Caudano Grotta del Vento
Grotta del Parco delle Marmore
Grotte di Falvaterra Grotte di Castelcivita
Grotte di Pertosa e Auletta
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e uropa
Francia • Corsica
Camminate corse
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Oltre allo splendido mare, che in Corsica si dà per scontato, la regione della Balagne offre una schietta realtà di paesetti sparuti in una natura selvaggia e straordinariamente adatta alla pratica di numerose attività outdoor. Testo di Federica Botta Foto di Alessandro De Rossi
U
Il panorama che si gode intorno a Punta Spano spazia dalla spiaggia d’arena bianchissima agli alti monti dell’entroterra. Nell’inserto, camper in sosta nei pressi di Galeria.
no: l’acqua fresca e cristallina occhieggia sotto di me, riflettendo come in un caleidoscopio i pinnacoli di granito rosso tipici della Corsica settentrionale. Due: nonostante l’altezza del salto, riesco a vedere i pesci che nuotano tranquilli sotto la superficie calma e trasparente. Tre: alla fine prendo coraggio e mi tuffo, mani sul petto e gambe tese, nella posizione corretta che mi ha insegnato Samuel, la nostra guida di Balagne Aventure. Riemergo pochi secondi dopo, caschetto storto in testa e sorriso soddisfatto stampato in faccia: il mio primo salto nel vuoto da più di dieci metri d’altezza. Non in mare, come ci si potrebbe aspettare in una vacanza sull’isola francese, ma nel fiume Fango, meta ideale per una prima esperienza di canyoning che non richiede calate in corda, ma solo tanta voglia di nuotare nelle pozze verde smeraldo, scivolare nei toboga levigati dal fiume e saltare nelle piccole cascate. È una delle sorprese di questa regione votata al turismo all’aria aperta, con coste e montagne selvagge, eccezionalmente preservate dall’urbanizzazione. Ce n’è per tutti i gusti: escursionismo, torrentismo, arrampicata, canoa, mountain bike. Ieri abbiamo camminato per tre ore su un ripido sentiero di montagna immerso nel bosco di aghifoglie, superando ruscelli e prati d’alta quota, nella Foresta di Bonifato, sino ad ammirare la vetta innevata del Monte Cinto (2.706 m) da una parte e il Golfo di Calvi dall’altra. Il giorno prima avevamo scarpinato su un sentiero altrettanto selvaggio e impegnativo, ma in riva al mare, nel cuore del Désert des Agriates, forse la più ampia fascia di costa incontaminata di tutto il Mediterraneo occidentale: quaranta chilometri lineari e 15.000 ettari complessivi di colline a macchia mediterranea, canyon, calanchi e scogliere accessibili solo a piedi o dal mare. Un paradiso di profumi e colori caldi, quasi inebriante in primavera, a tratti abbacinante in piena estate quando la natura si ritira per il letargo; un luogo dove si può immaginare senza alcuna fatica di essere in un altro continente o in un’altra epoca. Più volte ci siamo ritrovati in mezzo alle lagune costiere temporanee, punteggiate di giunchi e popolate di libellule, e ci siamo dovuti togliere gli scarponcini per attraversare le foci dei fiumi che s’interrano sulla sabbia dorata. Ci siamo rinfrescati con un bagno nelle acque turchesi delle spiagge deserte, magicamente intoccate da ombrelloni e cemento. I torrenti che sfociano in lagune costiere con atolli di dune e le ripide e aspre montagne che si tuffano nel mare sono caratteristiche di questa costa. Persino durante la gita in canoa da L’Île PleinAir 525 • 101
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