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508 Novembre 2014
MENSILE N. 508 NOVEMBRE 2014 e 4,50 Poste italiane spa spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 1, DCB • Roma
MERCATINI DI NATALE ALSAZIA • TRENTINO • MARCHE • ITALIA CUNEESE • VALLE D’ITRIA • WEEKEND MONTAGNANA • COLLE VAL D’ELSA • MONTEFIASCONE • CASTEL SAN VINCENZO
TURISMO SECONDO NATURA, CAMPER, CARAVAN, TENDA, ESCURSIONI
Luci d’Avvento Mercatini natalizi in Alsazia, in Trentino e nelle Marche
Weekend
Montagnana • Sogliano al Rubicone • Colle Val d’Elsa Montefiascone • Castel San Vincenzo
Le Langhe a tavola
Rocche e trulli
Viaggiare d’inverno
Le eccellenze del Cuneese tra vini Doc e tartufi
Da Fano a Chiaravalle Le città della Val d’Itria
Su PleinAir Market le dotazioni per la stagione fredda
Edizioni Plein Air
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Alsazia ❰
❰
48 74 ❰ Marche
sommario Speciale
93 Weekend
Mercatini di Natale
94 Montagnana
All’ombra delle mura
Francia Alsazia 48 Piemonte ❰
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Joyeux Noël
di Gianni Fucile
96 Sogliano al Rubicone Il formaggio è tratto
di Carlo Piccinelli
66
Italia Trentino Alto Adige 54
Luci d’Avvento di Stefano Ardito
Marche 60
Aspettando il Natale
di Roy Berardi
98 Colle Val d’Elsa
La città del cristallo di Stefano Ardito
100 Montefiascone
Terrazza vista lago di Adriano Savoretti
104 Castel San Vincenzo Infinito turchese
di Pier Vincenzo Zoli e Mauro Camorani
Italia
di Ida Santilli
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❰ Sogliano al Rubicone
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❰ Montagnana
Piemonte Cuneese 66
Le Langhe a tavola di Fabrizio Ardito
Marche Da Fano a Chiaravalle 74
Una rocca tira l’altra di Massimiliano Rella
In copertina Mercatini di Colmar, Alsazia
Puglia Valle d’Itria 82
Non solo trulli di Emilio Dati
100 ❰ Montefiascone
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22 ❰ Diari
44 ❰ Insieme
122 ❰ Club del PleinAir
110 ❰ Info
116 ❰ Qua la zampa
107 ❰ Reception
Rubriche 11 Editoriale 14 Vivavoce Lettere al direttore, opinioni, commenti Vivere il pleinair Itinerante sì, ma anche stanziale • Abbonamenti Il servizio è migliore
22 Diari Itinerari e consigli di viaggio da lettore a lettore Germania Là dove il fiume luccica
26 Cronache Personaggi, esperienze, storie di abitar viaggiando Festa Nazionale del PleinAir Duemilaquattrocento volte grazie
36 Agenda Appuntamenti, mete, idee per il weekend Mercatini di Natale Ninnoli, cannella e marzapane • Padova Musica e arte • Ficulle (TR) Eccellenze d’autunno • Brisighella (RA) Dalle pedule alla forchetta
44 Insieme Raduni, notizie e proposte dai club Umbria Viva la campagna • Raduni di Capodanno Inizio coi Pupi
107 Reception Soste, campeggi, agriturismi e alloggi pleinair Zagabria Mitteleuropa e Art Nouveau • Città di 6 • PleinAir 508
Castello (PG) Nel mezzo del cammin... • Napoli Natale flegreo • Agrietour La campagna in fiera
110 Info Proposte, risorse e letture per la vacanza pleinair Gardaland Un Natale di magia • PleinAir.it Vino, olio e Avvento • Libri per ragazzi Partiamo dall’inizio • Guide L’isola che non ti aspetti Viaggiando s’impara Viaggi in poesia
114 Bimbi in viaggio Mete, spunti e idee per i più piccoli Castel Tirolo (BZ) Mamma, ho visto un’aquila
116 Qua la zampa In viaggio con gli animali Nutrizione La merenda sull’erba
118 Sapori & territorio Prodotti tipici, cantine, tappe del gusto Turismo dell’olio Fili d’oro nel piatto
120 Mangiare secondo natura Alimentazione, salute e rispetto per l’ambiente Le crucifere Sì, anche a merenda
122 Club del PleinAir Attività, iniziative e convenzioni Pronto Camper Piccole rate, grande sicurezza Cantine ed enogastronomia Un brindisi con il Ranocchio
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s peciale mercatini di Natale Francia • Alsazia
Joyeux Noël! Nel mese di marzo vi abbiamo presentato una regione ideale per l’abbinata camper più bici, ricca di spunti d’interesse per grandi e piccini. Torniamo in Alsazia per vivere l’atmosfera dei mercatini di Natale; e invece di pedalare fra le vigne ci scalderemo con gli ottimi vini locali. Ai piedi di un grande abete addobbato, naturalmente. Testo e foto di Carlo Piccinelli
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È
sera quando arrivo nel parcheggio sotto le mura medioevali che cingono Obernai. Una leggera nebbia avvolge ogni cosa e le luci all’interno del borgo si diffondono nell’aria umida rendendo il cielo simile a una tavolozza di colori, mentre il suono delle musiche natalizie e dell’allegro vociare supera ovattato gli alti bastioni di pietra. Le maisons à colombages – case a graticcio – fanno la gioia dei turisti, che scattano decine di fotografie: la cittadina è una delle mete più frequentate da chi visita i mercatini natalizi alsaziani. Il motivo di tanta affluenza, oltre alle bancarelle di prodotti tipici e al vino caldo speziato che a differenza di altri luoghi è bianco invece che rosso, è la posizione strategica con la stazione ferroviaria a soli cinque minuti di cammino dal centro storico e dal parcheggio: ogni mezz’ora circa un treno collega alle vicine Strasburgo e Colmar. Un’opportunità per visitare i principali mercatini senza porsi problemi di traffico e parcheggio. La sosta di qualche giorno a Obernai consente soprattutto di scoprire un delizioso paese con bei negozi di prodotti tipici e piccoli ristoranti, godendo i tranquilli ritmi di vita ai piedi dei Vosgi e degustando i prodotti dei vigneti circostanti. Buona parte della cittadina si presenta al visita-
Bancarelle costruite come piccoli chalet, imbandite d’ogni dono, e una bellissima giostra d’epoca per i più piccoli: Obernai accoglie i visitatori in pieno spirito tradizionale. Qui sopra, la torre campanaria illuminata a festa e un camper in sosta nella foresta innevata.
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Mercatini di Natale Alsazia
tore come era nel XIII secolo e l’atmosfera natalizia accresce la suggestione. La sera, nei piccoli chalet di legno stretti uno al fianco dell’altro nella piazzetta della torre campanaria, si radunano i produttori vitivinicoli per presentare e far degustare i loro nettari e le varianti liquorose, calde e speziate. Due chiacchiere, un bicchiere di vino, un assaggio di prodotti tipici accompagnati da pane appena sfornato: è l’aperitivo di chi ha girato a piedi tutto il giorno tra le bancarelle e si appresta a cenare in uno degli ottimi ristoranti di Obernai... oppure sul proprio camper, dopo aver acquistato non solo formaggi, salumi e vino, ma anche verdure cucinate in piazza come i crauti e i cavoli fritti o le patate cotte insieme a cipolle, verdure e grosse salsicce.
Strasburgo: le bancarelle di Place Broglie e alcune decorazioni a Place Gutenberg, dove sono in esposizione prodotti tipici di tutta Europa; due immagini della Petite France. A fronte, i palazzi di Rue Mercière dominati dalla grandiosa facciata della cattedrale di Notre-Dame. Nel dettaglio, casette di ceramica in miniatura.
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Capoluogo francese e capitale europea Più a nord di 30 chilometri ecco la città di Strasburgo, ampiamente descritta nel servizio pubblicato su PleinAir n. 500. Oltre a essere ricca di monumenti e palazzi storici, Strasburgo è capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa: una città multilingue e multietnica che durante l’Avvento mette in evidenza le diverse culture e tradizioni con mercatini tematici dedicati a vari pae-
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si europei, come avviene in Place Gutenberg. Prodotti di artigianato locale si trovano invece nella grande Place Broglie, dove la Fédération Régionale des Métiers d’Art d’Alsace espone oggetti che derivano dalle antiche culture. La Place Benjamin Zix è dedicata ai doni portati dai magi mentre nel quartiere della Petit France, nelle piazzette e nei vicoli che si affacciano sui canali, sono presenti decine di chalet di legno dove è possibile assaggiare dolci tipici e gustare i vini d’Alsazia. Uno dei motivi della folta presenza di turisti in visita ai Christkindelsmärik è che sono riconosciuti come i più antichi di Francia: la tradizione vuole che il primo Marché de Noël fu realizzato nel 1570. Questi mercatini raccontano non solo l’evoluzione di un evento tradizionale, divenuto ormai comune in tutta Europa, ma anche la storia della comparsa degli ormai immancabili abeti di Natale. Nel Medioevo, come si legge in un antico documento presente nella biblioteca di Sélestat (una cittadina situata fra Obernai e Colmar), un abete veniva sistemato in chiesa e decorato con mele bianche a rappresentare l’al-
bero della conoscenza nell’Eden; nel tempo, per la necessità di rafforzare la simbologia eucaristica, ai frutti furono aggiunte ostie e con il passare dei secoli la tradizione di addobbare la pianta anche con mele rosse e verdi si diffuse nelle case dei parrocchiani. Alla fine del XVI secolo ebbe inizio l’uso di decorazioni floreali di carta e nell’Ottocento comparvero noci dorate e fili argentati, mentre le ostie furono sostituite con dolcetti di pasta di mandorle e pani all’anice. Da allora ai rami degli abeti si cominciarono ad appendere stampe incollate su fette di zucchero e cioccolato, ghirlande, angioletti di cera, stelle di carta e pigne dorate; i maestri alsaziani della soffiatura aggiunsero gocce e sfere di vetro. Oggi gli abeti sono presenti ovunque nelle piazze dei mercatini di Natale, talvolta dipinti e sempre decorati di ogni oggetto che i rami riescano a reggere: pacchi, fiocchi di cotone, ghirlande di carta, ornamenti di plastica e decine di metri di illuminazioni di ogni tipo e colore. E nella loro sfavillante altezza sono i punti di riferimento e d’incontro per amici e parenti che si perdono tra la folla. PleinAir 508 • 51
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Mercatini di Natale Alsazia
Nella Piccola Venezia Visitato l’affollatissimo centro di Strasburgo, l’ultima città del trittico dei mercatini di Natale alsaziani è Colmar, le cui architetture evidenziano il suo sviluppo durante il Medioevo. Numerosi edifici con le travature di legno a vista si osservano passeggiando lungo i canali della Petit Venise, uno dei quartieri storici della città, dove decine di maisons à colombage affacciano sui canali decorati di fiori e alberelli di Natale. Ma le particolarità di Colmar non si fermano alle costruzioni medioevali, fra cui spicca la grande cattedrale gotica di San Martino: in centro si ammirano splendide testimonianze del Rinascimento e all’ingresso settentrionale della città una riproduzione della Statua della Libertà alta 12 metri. Il suo progettista, Auguste Bartholdi, nacque proprio a Colmar e a lui – che fu anche aiutante di campo di Garibaldi nella guerra franco-prussiana – è intitolato un museo che custodisce diversi studi preparatori dello scultore. Il centro storico è sede di mercatini tematici che si snodano lungo i canali, nelle vie e nelle piazze del centro storico come in Place des Dominicains, dove negli 52 • PleinAir
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chalet di legno si trovano decorazioni natalizie di ogni genere e dimensione. Nella piazza dedicata a Giovanna d’Arco ci sono invece casette medioevali in miniatura dove vengono esposti prodotti alimentari regionali come foie gras, salumi, dolci, vini, acqueviti e un saporito pan di zenzero. Nella Place de l’Ancienne Douane c’è una bella statua di bronzo dedicata a Lazare de Schwendi, balivo imperiale che fu al servizio prima di Carlo V e poi di Massimiliano II. Nel 1565 prese parte all’assedio della fortezza di Tokaj, in Ungheria, da dove riportò alcune piante del celebre vitigno, generando così quella denominazione di Tokay d’Alsace che sarebbe rimasta fino al 2007, quando gli ungheresi rivendicarono il nome (oggi l’appellation ufficiale è Pinotgris d’Alsace). Non poteva essere altra la piazza dedicata alle produzioni vinicole regionali, con la presentazione e la degustazione di importanti vini bianchi e rossi. La Petit Venise è la vetrina dei prodotti artigianali dedicati ai più piccoli, giocattoli e giochi di società di vario tipo: è sicuramente la parte che attira maggiormente le famiglie, in uno dei quartieri più suggestivi
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della città. Per i grandi, invece, sono da non perdere le visite e le degustazioni organizzate nelle cantine del centro storico. Rue de l’Ange, Rue de l’Ours, Rue du Stauffen e Rue de la Fecht offrono occasioni di visite guidate alla scoperta dei vini alsaziani. Non solo Avvento Mercatini di Natale e non solo quindi, in una regione della Francia al confine con la Germania, bagnata dal fiume Reno e ai piedi della catena dei Vosgi, montagne che influiscono sul clima nella regione consentendo la produzione di vino fino a oltre 400 metri di altitudine: anche in pieno inverno la neve scarseggia. In compenso l’aria ricca di umidità si scontra con le correnti fredde provenienti da nord coprendo i boschi di un fitto strato di brina e rendendo il panorama suggestivo e inconsueto. Foreste che paiono incantate, cittadine medioevali e un variegato mondo di tradizioni differenti attendono i visitatori che risalgono la valle del Reno alla ricerca dei mercatini di Natale di Colmar, Obernai e Strasburgo. Un viaggio che richiede una giornata di guida per arrivare a destinazione, ma che ripagherà le ore trascorse in autostrada con splendidi paesaggi e atmosfere davvero avvolgenti. ● PleinAir 508 • 53
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A fronte, gli addobbi luminosi accendono le sere dell’Avvento nella piazza di Colmar intitolata a Giovanna d’Arco; nel dettaglio, marionette in vendita presso le bancarelle. In questa pagina, decorazioni natalizie in Place des Dominicains e le case a graticcio della Petite Venise, il quartiere antico che affaccia sul corso della Lauch.
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▼ SOSTE E CAMPEGGI La soluzione suggerita dall’autore è sostare per qualche giorno fuori dalle mura di Obernai, utilizzando l’efficiente servizio di trasporto ferroviario e i diversi autobus che durante le feste natalizie collegano tra loro le città. A cinque minuti di cammino dal centro del borgo ci sono due grandi aree gratuite per il parcheggio, con servizi pubblici e camper service. Il camping municipal Le Vallon de l’Ehn è aperto da marzo a gennaio (1 Rue de Berlin, tel. 0033/3/88953848, www.cam ping-obernai.fr, camping@obernai.fr). Nel sobborgo di Horbourg-Wihr, a un paio di chilometri dal centro di Colmar, si trova il Camping de l’Ill, servito da tre linee di autobus (1 Allée du Camping, tel. 0033/3/89411594, www. campingdelill.fr, colmar@camping-indigo.com). Un’area di sosta a pagamento si trova nei pressi del porto fluviale (Port de Plaisance, Rue du Canal). A Strasburgo, il Parking Relais-Tram Elsau di Rue Charles Winter è un parcheggio diurno non distante dalla fermata del tram: la tariffa camper di 5,50 euro include la sosta dalle 7 alle 20 e un biglietto per la rete di trasporto pubblico valido per tutti i componenti dell’equipaggio (l’elenco completo dei parcheggi che offrono servizi di questo genere è presente sul sito www.cts-stras bourg.fr). All’ostello Deux Rives c’è una piccola area attrezzata comunale (Rue des Cavaliers, tel. 0033/3/88455420); un’altra opportunità è presso il Camping de la Montagne Verte (2 Rue Robert Forrer, Montagne Verte, tel. 0033/3/88302546). ▼ INFORMAZIONI UTILI I mercatini di Natale alsaziani iniziano intorno al 25 novembre e nella maggior parte delle cittadine proseguono fino al 31 dicembre (www.noel-colmar.eu, www. noel.strasbourg.eu). Per informazioni generali si vedano i siti www.tourisme-alsace.com, www.tourisme-obernai.fr, www.otcolmar.fr, www.otstrasbourg.fr (anche in italiano). All’Alsazia PleinAir ha dedicato ben tre servizi sul n. 500, il terzo dei quali è un bell’approfondimento su Strasburgo.
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Veneto • Montagnana
All’ombra delle mura L’inaugurazione della nuova area attrezzata, posta nelle vicinanze del centro, è un motivo in più per fare rotta verso la città di Montagnana e i suoi tesori custoditi dentro e fuori la cinta muraria.
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a qualunque parte si arrivi è impossibile non rimanere colpiti dalle mura medioevali di Montagnana. L’assetto attuale di questo meraviglioso esempio di ingegneria militare fu iniziato nel 1337 da Umbertino da Carrara e portato a termine nel 1362 da Francesco il Vecchio con la Rocca degli Alberi, nei pressi di Porta Legnago. La cinta carrarese si distingue per l’utilizzo di grosse pietre di trachite euganea che si alternano ai mattoni e per la presenza di ben ventiquattro torri di avvistamento. Il fossato esterno era profondo da venti a quaranta metri e veniva riempito d’acqua tramite un canale derivato dal fiume Frassine. È ancor oggi visibile il mottòn, 94 • PleinAir
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un terrapieno a protezione delle fondamenta che ne ha favorito la solidità e dunque la durata nel tempo. Interamente circondata d’acqua, la Rocca degli Alberi era accessibile solo dopo aver attraversato un complesso sistema di ponti levatoi, saracinesche e portoni. Sulle facciate possiamo vedere gli stemmi del Comune di Padova, di Francesco il Vecchio e dei Carraresi, ma solo il primo è rimasto intatto: gli altri due vennero deturpati dai Veneziani dopo la conquista della città. Appena entrati in Piazza Martiri della Libertà la nostra attenzione è richiamata dall’ex cinema teatro Branzo, già Teatro Sociale (purtroppo in scadente stato di conservazione) con le sue colonne che ricordano un tempio greco. Poco oltre iniziano i portici che scorrono lungo le vie principali e attorno a Piazza Vittorio Emanuele II. Da non perdere il bel palazzo Magnavin-Foratti, la cui pentafora centrale al piano nobile ricorda la magnificenza dei palazzi veneziani che si affacciano sul Canal Grande. Ed eccoci nella bellissima Piazza Vittorio Emanuele II, cuore della città, su cui affacciano alcuni tra gli edifici più importanti: tra questi spiccano i palazzi Valeri, di gusto settecentesco, e Zanella, con i suoi originali camini a forma di
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È ben conservata la cinta muraria medioevale di Montagnana (nel dettaglio a fronte un momento della visita guidata durante la Festa del Pleinair nei Paesi Bandiera Arancione). Dall’alto Piazza Vittorio Emanuele II, su cui affaccia il duomo, un particolare di Palazzo Zanella e un produttore di Prosciutto Veneto Berico-Euganeo Dop. Sotto, due momenti dell’inaugurazione della nuova area di sosta.
corolla, senza dimenticare il palazzo comunale Sanmicheli e quello della Loggia. E ancora il duomo di Santa Maria Assunta, con la semplice facciata in stile tardo gotico e il portale in marmo bianco attribuito a Jacopo Sansovino. L’interno, di impronta rinascimentale, custodisce opere pregevoli come i due affreschi della controfacciata che raffigurano due eroi biblici: Davide a sinistra e Giuditta a destra, databili tra il XV e il XVI secolo e attribuiti al Giorgione. Poco lontano la grande tela della Battaglia di Lepanto raffigura la vittoria del 1571 delle forze cristiane contro l’esercito turco. Un po’ più avanti, sempre sulla parete sinistra, la Cappella del Rosario – con la volta di un blu sbiadito e trapunta di stelle – rappresenta con molta probabilità un’immagine del cielo durante un’eclissi; sulla parete di destra, una Madonna in trono con Bambino e Santi e più avanti la tavola raffigurante Santa Caterina d’Alessandria. Anche nell’abside si trovano opere di valore come i sessanta stalli lignei intagliati nel Cinquecento, mentre sull’altare maggiore campeggia la Trasfigurazione di Cristo di Paolo Veronese datata 1555. Meritano una visita la chiesa di San Francesco, con relativo convento (abbiamo potuto ammirarla solo dall’esterno in quanto chiusa), e quella di Sant’Antonio Abate fuori
▼ DOVE SOSTARE Inaugurata alla fine di settembre in occasione della Festa Nazionale del Pleinair nei Paesi Bandiera Arancione, la nuova area di sosta di Montagnana si trova in Via Trevisan, alle spalle dell’Ostello della Gioventù e vicinissima alle mura cittadine. Dispone di nove piazzole ed è fornita di prese d’acqua e pozzetto di scarico; prossimamente entreranno in funzione anche le colonnine per l’elettricità e sarà messa in posa la segnaletica. La sosta è gratuita (è previsto un gettone per l’erogazione dell’acqua e della corrente elettrica). ▼ EVENTI La Festa del Prosciutto Veneto Berico-Euganeo, che si svolge nel terzo fine settimana di maggio, offre l’occasione di degustare questa specialità locale ma anche formaggi, dolci e vini Doc. Tra le manifestazioni più popolari c’è il Palio dei Dieci Comuni del Montagnese, che si svolge la prima domenica di settembre animando i vicoli di guerrieri, dame, popolani e mercanti. I dieci cavalieri, che rappresentano altrettanti comuni dell’antica Scodosia, si sfidano attorno alle mura esterne e l’ambito premio è un drappo dipinto da importanti artisti contemporanei. ▼ INDIRIZZI UTILI Informazioni IAT Montagnana, Piazza Trieste 15, tel. 0429 81320, ufficioturistico@comune.montagnana.pd.it, www.comune.montagnana.pd.it.
le Mura, la più antica di Montagnana: un gioiellino a nostro avviso poco valorizzato, soffocato com’è dalle case e quasi sempre chiuso. Proseguendo sulla Via Carrarese ci dirigiamo ora verso Porta Padova per visitare Castel San Zeno, che riveste un ruolo di primo piano nella storia locale. Situato nella parte orientale della città ne rappresenta il nucleo più antico: risale all’epoca degli Estensi, i quali sconfitti da Ezzelino da Romano si rifugiarono a Ferrara. Ezzelino rafforzò le mura e costruì il Mastio, che con i suoi 38 metri domina la città: al momento non è purtroppo visitabile a causa dei lavori di consolidamento nella parte interna. In epoca veneziana fu adibito a deposito per la canapa, prodotta nel territorio per fornire alla Serenissima la materia prima con cui si realizzava il cordame delle navi. Ristrutturato dopo anni di abbandono il castello oggi ospita il Centro Studi sui Castelli, la biblioteca, l’archivio storico comunale ed il museo civico Giacomelli, suddiviso in varie sezioni tra cui una anche musicale; qui ha inoltre sede l’ufficio turistico cittadino. All’esterno di Porta Padova si erge Villa Pisani, commissionata nel XVI secolo al Palladio da Francesco Pisani. Il nobile e facoltoso veneziano si fece costruire una dimora che fosse anche luogo di villeggiatura, oltre che centro delle attività agricole derivate dai suoi possedimenti. Lo stemma nobiliare della famiglia campeggia nel timpano sopra la facciata principale ripartita da due ordini di colonne, in stile dorico e ionico: peccato che questo lato affacci su una strada molto trafficata, mentre dalla parte posteriore si accede a un elegante giardino. Ma la visita non termina qui. Converrà gironzolare ancora per le vie della cittadina, sotto i portici di Via Marconi o percorrendo le strade sotto le mura: al termine si apprezzerà ancor meglio una sosta in ristorante per gustare i prodotti tipici della tradizione veneta. Gianni Fucile
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Toscana • Colle Val d’Elsa
La città del cristallo A Colle Val d’Elsa il fuoco dei forni per la produzione del cristallo, dove la temperatura sfiora i 1.500 gradi, è da secoli al centro dell’economia e della vita quotidiana.
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a capitale del cristallo italiano sorge nel cuore della Toscana tra Siena, le colline del Chianti e Firenze. Nelle industrie di Colle Val d’Elsa ogni pezzo prodotto viene controllato e rifinito con un’attenzione meticolosa: il risultato è un materiale luminoso ed elegante che artisti e designer utilizzano per creare manufatti capaci di emozionare per la loro bellezza. In alcune aziende si può assistere alla lavorazione del cristallo. Nitrato e carbonato di potassio, sabbia, minio di piombo e borace vengono miscelati in proporzioni precise e poi versati nei forni. Il mattino successivo il cristallo fuso viene estratto dal crogiolo e immesso negli stampi. Le 98 • PleinAir
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presse a stanga sono cambiate poco da due secoli a oggi. È più moderna la fiamma ossidrica, utilizzata per dare gli ultimi ritocchi a ogni pezzo. In molti atelier operano ancora le cinque figure tradizionali della cristalleria: il levatore che versa il cristallo fuso nello stampo, il pressatore, lo sformatore, il ribruciatore e il portantino. I pezzi finiti entrano nei forni di ricottura, dove in quattro o cinque ore vengono portati da 500 gradi fino a temperatura ambiente, e successivamente si procede alla molatura per eliminare bordi irregolari o taglienti. L’importanza di Colle Val d’Elsa è legata anche alla sua posizione: il paese è accanto alla superstrada che collega Firenze con Siena, sorta di fianco al tracciato dell’antica Via Cassia. L’abitato si articola nei tre nuclei di Colle Bassa, del Castello e del Borgo; la torre del Palazzo Pretorio, costruito nel Trecento e oggi adibito a museo, sorveglia il centro storico. La chiesa di Sant’Agostino, la cui costruzione ebbe inizio nel XIII secolo, spicca nella parte moderna del paese. In alto, nel nucleo più antico, si trovano palazzi rinascimentali dipinti, dimore signorili con porte e finestre gotiche e gli affreschi settecenteschi della Cripta della Misericordia situata sotto il duomo.
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Colle Val d’Elsa è nota nel mondo per le vetrerie dove si produce il cristallo (nel dettaglio a fronte, un artigiano all’opera), attività a cui è dedicato un museo (qui sotto). Dall’alto, l’ordinato paesaggio della campagna circostante, la torre di Palazzo Pretorio e la cascata del Diborrato, un salto del fiume Elsa di dodici metri. A destra un affresco nella chiesa di Sant’Agostino; nel dettaglio in basso un capitello della Badia a Coneo, a pochi chilometri dal centro.
Nel cuore di Colle Bassa, le storiche vetrerie Boschi – eredi della prima fabbrica di cristallo fondata nel 1820 dal francese François Mathis – ospitano il Museo del Cristallo. Qui si scoprono la storia e i segreti della lavorazione, insieme alle creazioni di artisti e designer che si sono dedicati negli anni a questo nobile materiale. Una lapide e uno stemma dei Medici sorvegliano la Steccaia, il sistema di chiuse mobili realizzate ai piedi del ponte di San Marziale per deviare le acque dell’Elsa nella gora che raggiungeva Colle e le sue industrie. Oltre la chiusa del Callone Reale, l’acqua scorre verso l’abitato. Tra i siti di archeologia industriale del paese spicca la cartiera trecentesca della Buca. Attraverso un sistema d’ingranaggi le acque facevano funzionare le macine per la preparazione dell’impasto e i magli che lo trasformavano in carta. L’Elsa, che nasce nel Senese e si getta nell’Arno, è un gioiello di natura protetto da un parco regionale. Tra i salti e le cascate che ne interrompono il corso, quella del Diborrato lascia cadere l’acqua in un laghetto da ben dodici metri di altezza; a monte e a valle del salto, i pescatori locali riescono a catturare ca-
▼ DOVE SOSTARE A Poggibonsi, a circa 9 chilometri da Colle Val d’Elsa, sono disponibili l’area di sosta Vallone con camper service WC Wash (Via della Fortezza Medicea, tel. 0577 986317) e un punto sosta in Via Raffaello in zona Palagetto. Un’altra soluzione è l’agriturismo Podere San Lorenzo (tel. 0577 940787, podsanlorenzo@virgilio.it, annuale), situato in località Montauto a 3 chilometri da San Gimignano; dispone di un punto sosta senza servizi per 10 veicoli. ▼ EVENTI Dura fino al 16 novembre la manifestazione Terre di Siena pleinair: per conoscere gli eventi, le opportunità e le iniziative dedicate ai visitatori in camper sono disponibili sul sito www.plein air.terresiena.it. ▼ INDIRIZZI UTILI Comune di Colle Val d’Elsa, tel. 0577 921334, www.comune.collevaldelsa.it. Pro Loco, tel. 0577 922791, turisticocolle@tiscali.it Museo del Cristallo, tel. 0577 924135, www.cristallo.org; dal 1° ottobre al 30 aprile visitabile da martedì a venerdì ore 15.30/.17.30, sabato, domenica e festivi ore 10.30/12.30 e 15/18.30, ingresso 3 euro, ridotto 2.
vedani e barbi. Merita una visita anche la limpida polla delle Caldane, una delle sorgenti dell’Elsa: la sua acqua tiepida era già nota ai Romani per le proprietà terapeutiche. Oggi, in primavera e d’estate, molti residenti di Colle la frequentano per un bagno. Nei pressi di Colle Val d’Elsa hanno mantenuto l’antico fascino le strade affiancate da querce, casali, tabernacoli e cipressi come la Via Volterrana medioevale che dalla Cassia si dirigeva verso il Tirreno. Passava da qui anche la Via Francigena medioevale (la strada seguita dai pellegrini dell’Italia settentrionale e d’oltralpe per raggiungere Roma e San Pietro), oggi percorsa da escursionisti a piedi, in bicicletta o a cavallo. Sorgono accanto a questa arteria l’abbazia di Santa Maria a Conèo, completata nel 1125, e la pieve romanica dei santi Ippolito e Cassiano. Nel punto in cui la Via Francigena scavalca con un ponte l’Elsa, funziona ancora il Mulino di Calcinaia, sistemato nel 1696 per volere di Cosimo III de’ Medici: una delle sue grandi macine di pietra azionate dall’acqua è tuttora in grado di trasformare il grano e il granturco in farina. Stefano Ardito PleinAir 508 • 99
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