PleinAir in edicola settembre 2015, 518

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518 Settembre 2015

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Con il favore della calma settembrina concediamoci un ďŹ nesettimana o piĂš tra Ponza e Palmarola: le acque trasparenti, le calette, i faraglioni ma anche le architetture mediterranee saranno in grado di appagare la nostra voglia di evasione. Testo e foto di Mauro Toccaceli

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Lazio • Ponza e Palmarola

L’arrivo al colorato porto di Ponza, dalla forma semicircolare a seguire l’andamento naturale della costa. Fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo per volere di Carlo III di Borbone, re di Napoli al quale le isole ponziane appartenevano. Negli inserti, una fioriera e un peschereccio.

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Umbria • Ternano

Le cronache di Narni

Il panorama dalla rocca di Narni spazia fino a Terni, ben visibile in fondo all’amplissima vallata dove scorre il Nera. Negli inserti, l’abbazia di San Cassiano e il tratto non crollato del Ponte di Augusto, una grande opera – era lungo più di 150 metri – che scavalcava il fiume attraversando la gola.

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L’Umbria non ha bisogno di presentazioni: turisti d’ogni dove accorrono a scoprire i luoghi dell’arte e della spiritualità. Oltre alle destinazioni più note c’è una parte di questa regione a cui non manca nulla... tranne la ressa dei visitatori: fra Amelia, Narni e Otricoli vi presentiamo il versante del Ternano che volge alla Valtiberina e al Lazio.

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Testo e foto di Emilio Dati

l territorio della provincia di Terni occupa la parte meridionale dell’Umbria, mantenendo tutte le principali caratteristiche del cuore verde d’Italia. Il paesaggio collinare è caratterizzato dalle coltivazioni di viti e ulivi che lasciano spazio a boschi e alberi d’alto fusto man mano che cambia l’altitudine; tale rigogliosa vegetazione è alimentata dalla presenza di corsi d’acqua che già in epoca preistorica permisero lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’area. Numerosi reperti archeologici hanno testimoniato le origini antichissime di Narni. La posizione strategica su un colle dominante il Nera rese l’osco-umbra Nequinum un obiettivo dei Romani, che la conquistarono nel 299 avanti Cristo e ne fecero una colonia alla quale conferirono il nome di Narnia. In epoca medioevale la città ebbe un grande

sviluppo, testimoniato dalla costruzione di edifici pubblici e chiese che ancora oggi possiamo ammirare. L’ingresso cittadino attraversa la turrita Porta Ternana, collegata direttamente con l’ampio parcheggio lungo Via Campagnani. Siamo a breve distanza dalla centrale Piazza Garibaldi, detta anche del Lago per la presenza nel sottosuolo di una grande cisterna visitabile tramite un passaggio ricavato accanto alla trecentesca fontana di bronzo. Di fronte a quest’ultima si affaccia l’ampia scalinata laterale del duomo di San Giovenale, patrono della città, a destra del quale una strada in salita attraversa l’Arco del Vescovo e conduce all’ingresso principale della cattedrale su Piazza Cavour. Dall’elaborato prospetto porticato si accede all’interno, con le preziose cappelle e altari adorni di dipinti e affreschi; questi ultimi abbelliscono anche il Sacello del Santo, posto nella cripta il cui ingresso è ornato da lastre marmoree, evidente materiale di spoglio di epoca romana. Accediamo alla centrale Via Garibaldi e, lasciato il rumore del traffico della piazza sottostante, ci parrebbe d’essere in pieno Medioevo se non fosse per il moderno abbigliamento delle persone. Su Piazza dei Priori si affacciano la torre civica, le alte arcate della Loggia dei Priori tra le quali emerge l’arengo del banditore – il piccolo balcone da cui si proclamavano i bandi – e il Palazzo Comunale o dei Podestà, un edificio del Duecento costituito dall’unione di tre case-torri dove è ospitato anche un museo di moto d’epoca. Oltrepassata la fontana trecentesca che chiude il corso ci immettiamo su Via Mazzini e sulla destra scorgiamo

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