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Club del PleinAir MENSILE N. 503 GIUGNO 2014 € 4,50 Poste italiane spa spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 1, DCB • Roma
Mar di Croazia Zara e il suo arcipelago Dubrovnik e l’isola di Mljet
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Calabria e Sicilia
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Da Riace a Gerace La necropoli di Pantalica
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Umbria ❰
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sommario
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Italia
Europa
Toscana Isola d’Elba 42
L’impronta di Bonaparte
Austria Carinzia e Tirolo 78
Eden alpino di Alessandro Righetti
di Emanuela Nini
Sicilia ❰
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Umbria Lago Trasimeno 50
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Carinzia 86
Un lago che vive
Il regno delle acque
di Mauro Toccaceli
di Furio Chiaretta
Calabria Da Riace a Gerace
Croazia Mljet e Dubrovnik
Magna cum laude
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C’era una volta l’Adriatico
di Paolo Simoncelli
di Federica Botta e Alessandro De Rossi
Sicilia Necropoli di Pantalica
Contea di Zara
L’altopiano dei silenzi
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di Alberto Galassetti
La contea delle isole di Roy Berardi
Francia-Inghilterra Avenue verte 110
Verde è la via di Gianni Fucile
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In copertina Croazia Foto di Alessandro De Rossi
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14 ❰ Diari
20 ❰ Cronache
138 ❰ Club del Pleinair
128 ❰ Info
136 ❰ Mangiare secondo natura
119 ❰ Reception
Rubriche 9
Editoriale
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Vivavoce Lettere al direttore, opinioni, commenti Campeggi Inospitalità a nordovest
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Diari Itinerari e consigli di viaggio da lettore a lettore Croazia Perle di mare
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Cronache Personaggi, esperienze, storie di abitar viaggiando Islanda Pleinair tra gli iceberg Gangi (PA) Il borgo dei borghi Ambiente L’energia del futuro
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Agenda Appuntamenti, mete, idee per il weekend Umbria Quando il fiore chiama • Genzano (RM) Spallamento con l’artista • Fabriano (AN) A ferro e fuoco • Otricoli (TR) Un euro per un sesterzio • Pesaro Con gli occhi al cielo • Zocca (MO) Come Indiana Jones • Gressan (AO) A due e quattro zampe • Svizzera Jam session sul lago • Isola Maggiore Contaminazioni al borgo Monteriggioni (SI) Chi va piano, va lontano
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Insieme Raduni, notizie e proposte dai club Calabria e Sicilia Stile balneare Spilamberto (MO) Tigelle in allegria
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119 Reception Campeggi, soste, agriturismi Palinuro (SA) A portata di camper • Fano (PU) Felicità low cost • Cascia (PG) In santa pace • Calceranica al Lago (TN) Fresca e gradevole • Cumania (TO) Easy wilderness • Corteno Golgi (BS) Corse selvagge • Caorle (VE) Dove il green incontra il blue • Roma Dentro e fuori l’Urbe • Sicilia Baciata dal Sole • Monterosso al Mare (SP) Le vacanze del poeta • Certaldo (FI) Arte nei vicoli • Capodimonte (VT) La Tuscia conviene
128 Info Proposte, risorse e letture per la vacanza pleinair Berlino Spirito cosmopolita • Australia Nella terra dei canguri • Tour operator Dune selvagge PleinAir.it Vogliamo offrirti il meglio
134 Sapori e territorio Prodotti tipici, cantine, tappe del gusto Pastificio Andalini Rapidità fa rima con bontà Trentino Pesci celestiali
136 Mangiare secondo natura Alimentazione, salute e rispetto per l’ambiente Le proprietà della frutta L’Eden a tavola
138 Club del PleinAir Attività, iniziative e convenzioni Firet Più che un estintore NTP Group Piccole molecole, grandi risultati Convenzioni Tutte le novità
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Camper più pleinair. Non è una definizione ma una formula da sviluppare se si vuole essere al centro della rigenerazione dei valori del turismo.
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immagine del braccio e della mente è la più calzante in questa fase di trasformazione di tanti modelli di vita e del tempo libero in particolare. Avrete probabilmente compreso che il braccio è il veicolo abitativo e la mente è il pleinair. In questi anni, con progressiva maturazione, si sono resi conto di essere fatti l’uno per l’altro: ci sono stati tanti passaggi, vere e proprie tappe di avvicinamento che all’inizio erano per certi versi casuali, ma che nel tempo sono diventate consapevolmente condivise. Non possiamo dire di essere arrivati al traguardo, ma da tanti segnali vediamo che è sempre più vicino: prepariamoci ad affrontare insieme l’ultimo tratto. Perché è importante raggiungere questa intesa? Partiamo dal camper e, per non pochi motivi, dalla caravan: sono veicoli la cui identità si va evolvendo con funzioni che pur prendendo l’avvio dall’impiego nella vacanza non sono isolate in un compito monotematico. Di quale vacanza parliamo? Nel dare una risposta ci viene in mente l’innesto: è necessario quindi trapiantare nel tronco che ha fatto sviluppare il turismo le specificità del pleinair per dare vita a una vacanza creativa, autogestita, disegnata dalla personale capacità di diventare protagonisti di un tempo che, non dimentichiamolo, viene definito libero. La mobilità diventa allora conoscenza e partecipazione. I tradizionali canoni del turismo (mare, monti, laghi e via dicendo) vengono, per così dire, reinterpretati per dare alla vacanza il carattere della scelta individuale. Questa trasformazione porta a conoscere realtà che proprio il pleinair tiene a battesimo per consegnarle a un tempo libero di nuova formulazione. Andare per luoghi diventa una scoperta continua, entusiasmante: la natura con le sue mille bellezze, i parchi, i borghi, la campagna, i sentieri da percorrere a piedi o pedalando, le strade tematiche, la storia e la cultura dei popoli, le tradizioni, gli eventi sono a portata di mano, raggiungibili senza il vincolo di programmi prefissati da altri. Essere viaggiatori più che turisti in senso tradizionale è una peculiarità di chi, come noi, ha fatto una scelta motivata e conosce il piacere della libertà. Cambia la vacanza, cambia il ruolo del veicolo abitativo e in questa prospettiva è necessario inquadrare il fenomeno camper più pleinair. Come ben sappiamo non è nuovo, ma ora possiamo riscoprirlo e percepire le sue vere qualità. Non intendiamo ignorare il passato, tutt’altro: per rispettarlo e dare il dovuto riconoscimento a chi ha saputo costruirlo dobbiamo consegnarlo, rigenerato, a noi stessi e a tutti coloro che si avvicinano al pleinair e al camper per rendersi conto dal vivo del suo significato. La crisi progressiva dell’economia ha ferito il mercato ma, tutto sommato, possiamo dire che il male non sempre nuoce. C’era la necessità di non lasciare relegato ai margini del turismo il veicolo a noi caro, e ora si scopre che è l’artefice di un tempo libero di nuovo conio. L’abbiamo chiamato “sistema PleinAir”. Il veicolo abitativo e la vacanza, come dicevamo all’inizio, hanno scoperto di essere fatti realmente l’uno per l’altra e se fossero in grado di parlare direbbero che insieme formano veramente una bella coppia: il braccio aiuta la mente e viceversa, è innegabile, e dobbiamo tutti fare in modo che il loro rapporto sia sempre più armonioso. Raffaele Jannucci
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turismo secondo natura
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iari Itinerari e consigli di viaggio da lettore a lettore
CROAZIA
Perle di mare Una giovane coppia bolognese a bordo di un CI Continental del 1993 alla volta di Cres e Lussino: acque cristalline, baie di ciottoli e una costa ricoperta di pini secolari dove si allungano chilometri di piste ciclabili
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n lembo di terra bislungo circondato dal mare, coste percorse in gran parte da rocce appuntite, poche spiagge e comunque di sassi. Strade tortuose, strette e a strapiombo su un mare così azzurro da non crederci, e se provi a immergerti con la maschera e le pinne ti accorgi che quei pesciolini tutti colorati che si vedono nel cartone animato Nemo esistono davvero. La nostra destinazione è la Croazia, e più precisamente le isole di Cres e Lussino, nell’arcipelago del Quar-
Il camper sul traghetto che collega Brestova a Cres e le acque cristalline dell’isola.
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naro. Non si tratta di un viaggio epocale in terre lontane, siamo a un tiro di schioppo dal confine italiano di Trieste. Ma se provate a mettervi nei panni di due giovani (27 anni io e 21 lei) neofiti del pleinair a bordo di un fantastico CI Continental 388 classe 1993, riuscirete a cogliere in pieno il significato di questa avventura. Si parte all’alba del 25 agosto. Salutiamo le nostre care colline riminesi imboccando dapprima l’A14 direzione Bologna, poi l’A13 direzione Padova e quindi l’A4 prima verso Venezia e poi Trieste e il confine. Presso l’ultima area di servizio italiana acquistiamo la vignetta, obbligatoria per chi si trova a percorrere autostrade e superstrade slovene. Quindici euro che – scopriremo al ritorno – avremmo potuto risparmiare con la statale 7 che dalla Croazia attraversa tutta la Slovenia entrando in territorio italiano. L’uscita autostradale dall’Italia è Fernetti, che immette automaticamente sulle autostrade slovene. Proseguiamo seguendo le indicazioni fino a entrare nella Republika Hrvatska, direzione Opatija, e percorrendo il lungomare orientale della penisola d’Istria ci dirigiamo a Brestova, punto d’imbarco del traghetto per Porozina, sull’isola di Cres. La breve traversata ha una durata di circa venti minuti e un costo di 280 kune (circa 30-35 euro). Dall’attracco di Porozina l’unica strada esistente è la n. 100, che conduce direttamente verso il sud di Cres. Non ci
si può sbagliare, non esistono altri tratti stradali fatta eccezione per le numerose sterrate che finiscono in campi un tempo coltivati e casette disabitate, e c’è un’unica significativa deviazione per Merag, postazione d’imbarco per raggiungere l’isola di Krk (Veglia). A colpirci sono le condizioni della strada: è facile trovare ampi tratti asfaltati che di colpo si trasformano in stradine strette con buche su cui bisogna saper destreggiarsi. Proseguiamo verso sud fino al collegamento di Osor, e oltrepassato il ponticello girevole ci ritroviamo sull’isola di Losinj (Lussino). Continuiamo a percorrere la via maestra seguendo le indicazioni per Mali Losinj (Lussinpiccolo). La nostra meta è il Camping Cikat, situato sulla costa ovest: quando, dopo qualche incomprensione con i responsabili dell’accoglienza troviamo finalmente un posto all’ombra della pineta, è già ora di cena e già pregustiamo il primo bagno dell’indomani. Il mare è da favola. L’acqua è di un blu cobalto che ricorda il colore delle piscine, e solo i lastroni di cemento che fanno da cornice alle acque profonde e le scalette in acciaio appaiono in contrasto con una natura così suggestiva. Non manca comunque qualche caletta di sassi chiari che accompagna la discesa, ma sono estremamente consigliate le scarpette in gomma oltre agli immancabili maschera, boccaglio e pinne. Esploriamo in bici i sentieri che lungo la costa proseguono fino al paese
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ono passati due secoli da quando il 4 maggio 1814 l’uomo che aveva tenuto in mano per decenni le redini dell’Europa mise piede sul suolo dell’Elba. Si chiamava Napoleone Bonaparte e il suo soggiorno a Portoferraio, durato solo dieci mesi scarsi, avrebbe comunque lasciato un segno indelebile nella storia dell’isola. L’emblema dell’isola Tutto accadde in seguito alle sconfitte del sovrano e alla sua abdicazione dal trono di Francia con il trattato di Fontainebleau, che fece dell’Elba e dell’arcipelago toscano un principato assegnato all’Empereur. E nel capoluogo isolano, i cui abitanti accolsero l’illustre esule in pompa magna con tanto di cannonate a salve e consegna delle chiavi della città, la testimonianza tangibile del suo passaggio è data dalle splendide residenze imperiali di Villa dei Mulini e Villa San Martino, oggi strutture museali. La prima, che si trova nella parte alta di Portoferraio e deve il suo nome ad alcuni mulini un tempo presenti in loco, era quella principale e fu costruita nel 1724 dal granduca Gian Gastone de’ Medici. Vi si
possono ammirare gli appartamenti abitati dal sovrano e dalla sorella Paolina, comprendenti il salone, lo studio, le stanze da letto e la ricca biblioteca che conserva i volumi provenienti da Fontainebleau, poi donati alla comunità di Portoferraio. Soltanto il mobilio originale è andato disperso e in gran parte sostituito con altri splendidi arredi d’epoca. Nel grande giardino affacciato sul mare spiccano una statua di Minerva (forse risalente all’antica Grecia) e una copia di quella della Galatea del Canova, per il quale pare abbia posato Paolina Borghese, il cui originale si trova a Villa San Martino. Quest’ultima, situata a circa 5 chilometri dall’abitato e facilmente raggiungibile con una deviazione dalla strada per Marciana Marina, fu acquistata da Napoleone nel giugno 1814 per farne la sua residenza estiva nonché nido d’amore, anche se Maria Luisa d’Austria non raggiunse mai il consorte all’Elba. In seguito divenne proprietà del conte Anatolio Demidoff, marito della nipote dell’imperatore Matilde di Monfort, che vi fece edificare una maestosa galleria in stile neoclassico per raccogliervi la sua collezione di cimeli napoleonici. Tra le varie sale
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L’impronta di Bonaparte Il bicentenario dell’esilio di Napoleone all’Elba è il filo conduttore di una vacanza nella perla più grande dell’Arcipelago Toscano. Le scogliere, le spiagge di sabbia finissima, i borghi ricchi di storia, le testimonianze dell’attività mineraria: un mondo da apprezzare anche grazie alla rete di sentieri che ne fanno un piccolo paradiso per il trekking e la mountain bike. Testo e foto di Emanuela Nini
Nel comune di Portoferraio, lungo la costa che da Capo Bianco si spinge fino a Capo Enfola, la piccola spiaggia di Sansone offre un mare dalle incredibili trasparenze. Nel dettaglio a fronte, il busto raffigurante Napoleone custodito nella Villa dei Mulini.
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i talia La memoria del più grande insediamento rupestre d’Europa è impressa nell’entroterra di Siracusa, lungo i canyon che incidono l’altopiano ibleo, in un mondo a parte di acqua e di verde tanto impervio quanto generoso: il fantastico mondo di Pantalica. Testo e foto di Alberto Galassetti
Q Il paesaggio dell’altopiano è muto e solenne: poche fattorie sparse, prati di foraggio e (in alto a destra) i recinti di muri a secco tipici della campagna iblea. A fronte e a sinistra, la risalita del canyon dal fondovalle dell’Anapo è piuttosto faticosa, ma le vedute che si aprono dall’alto ripagano ampiamente. A destra, la strada bianca che ricalca la ferrovia dismessa sul fondovalle dell’Anapo attraversa la riserva dal varco Ponte Diga di Ferla-Cassaro, e mostra siepi fiorite e nespoli selvatici (qui sopra).
uello che vi proponiamo non è un semplice itinerario turistico, meno che mai uno dei tanti diversivi che la Sicilia prodiga ai suoi visitatori. È propriamente un viaggio a ritroso nel tempo, quasi un pellegrinaggio alle origini della storia, e non solo dell’isola, per ritrovare l’habitat originale della nascente umanità. Scenario primordiale perfetto e santuario di straordinaria suggestione per un simile viaggio si dimostra Pantalica, o per meglio dire la Riserva naturale orientata di Pantalica, Valle dell’Anapo e torrente Cava Grande istituita nel 1997 in provincia di Siracusa (vedi il riquadro Correva il millennio a pag.72). La vasta area protetta, quasi quattromila ettari, interessa i comuni di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide, tutti relativamente vicini in linea d’aria ma in pratica nettamente separati dalla complessa orografia dell’altopiano ibleo: un tavoliere calcareo tormentato da fenomeni carsici, grotte e scoscese valli fluviali, le cosiddette cave, che s’irradiano dalle pendici del Monte Lauro (986 m). Tra queste hanno uno sviluppo preminente i canyon del fiume Anapo e dei torrenti Calcinara e Cava Grande inclusi nella Riserva, che disseminati per chilometri espongono un incredibile PleinAir 503 • 71
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Dal Passo di Monte Croce Carnico a Lienz, dalla Carinzia al Tirolo, seguiamo le memorie della Grande Guerra e le testimonianze di una millenaria tradizione di collegamento e scambi. Ma la Strada delle Dolomiti Carniche sa affascinarci anche con i suoi splendidi paesaggi montani, le vie ferrate, le gole ben attrezzate per la visita e le tante opportunità di vacanza a misura di famiglia. Testo e foto di Alessandro Righetti
La Lavanter Kirchbichl (la chiesa vescovile di Lavant) è inserita in un ameno paesaggio lungo la Strada delle Dolomiti Carniche. Nei dettagli, una ferrata al Passo di Monte Croce Carnico e l’insegna commemorativa posta all’ingresso della galleria di Creta Collinetta.
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el primo secolo dopo Cristo la Via Julia Augusta univa Aquileia alla grande provincia del Norico: di quest’antica strada non è rimasto quasi nulla, a eccezione di alcune iscrizioni al Passo Monte Croce Carnico e dei resti dell’antica Aguntum, nell’odierno Tirolo Orientale, a pochi chilometri da Lienz. E forse è anche per il millenario legame fra le valli transalpine e il sud che questa località – scelta come luogo di villeggiatura persino dall’Imperatore Fancesco Giuseppe – sin dagli inizi del XIX secolo si è vantata delle sue atmosfere quasi mediterranee e dei suoi giardini fioriti, da dove ammirare le montagne più assolate dell’Austria sorseggiando un cappuccino all’ombra delle palme. In qualche modo queste cime aspre e rosate hanno visto i popoli comunicare tra loro anche in periodi terribili. Durante la Prima Guerra Mondiale sul Passo di Monte Croce Carnico si sono combattute tremende battaglie fra lo schieramento austriaco e gli italiani, eppure nelle trincee di ghiaccio della Guerra Bianca non sono mancati momenti di grande umanità. Presso il museo di Mauthen, ad esempio, si narra la storia di un soldato italiano che, avendo catturato una vedetta austriaca, riconobbe in essa il compagno con cui aveva lavorato in una segheria. I due amici convinsero i rispettivi plotoni a iniziare una tregua che avrebbe permesso a entrambe le parti di sopravvivere ai rigori del terribile inverno 1917. Oggi come allora, in alto nelle imponenti creste, è la roccia a dominare su ogni cosa, scavata appena dalle gallerie belliche e abitata da marmotte, aquile e stambecchi. Nelle valli invece è l’acqua a fare da padrona: ogni paese ha il suo torrente, il suo canyon e la sua cascata, sempre ben attrezzati con sentieri, passerelle di legno o vie ferrate. Sono questi i gioielli della Karnische Dolomitenstrasse (Strada delle Dolomiti Carniche), una delle vie turistiche più alte delle Alpi che taglia a metà l’antica via romana collegando la Lesachtal alla Gailtal.
La Creta senza confini La prima tappa del percorso lungo la Via Julia Augusta è il Plockenpass (Passo Monte Croce Carnico). Appena superato il confine austriaco, dall’ampio e comodo parcheggio inizia il sentiero ad anello per la Creta di Collinetta (Cellon), che fu una postazione strategica presieduta dagli austriaci e, dopo il 1916, dagli italiani. Sulla parete ripida dello Schulter si snoda la via ferrata Senza Confini: una scalata piuttosto verticale che richiede un certo allenamento, un po’ di tecnica e l’equipaggiamento da ferrata (imbraco, longe e caschetto). L’avvicinamento può essere effettuato con il sentiero 147, che permette di raggiungere la Creta di Collinetta in circa 3 ore. Oppure ci si arriva anche attraversando la galleria del Cellon-Schulter, un tunnel di 183 metri scavato nel 1916 dagli italiani. Anche questo tratto è attrezzato con funi metalliche e gradoni, ma non è impegnativo come il successivo
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L’isola di Mljet è una destinazione ideale per gli appassionati di diving e snorkeling. Nella foto grande, un’immersione nei pressi di Polace; nei dettagli a fronte, esplorazioni con maschera e pinne nella parte più esterna del Veliko Jezero. In basso, una stella marina e uno spirografo.
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La costa croata meridionale e le sue isole offrono ancora tratti di mare quasi incontaminati. Scopriamo Mljet – forse la mitica Ogigia di cui si narra nell’Odissea – e le meraviglie architettoniche di Dubrovnik, la Ragusa di Dalmazia. Testo di Federica Botta Foto di Alessandro De Rossi
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entre sto nuotando con maschera e pinne nella parte più esterna del lago Veliko, sull’isola di Mljet (Meleda in italiano), scorgo qualcosa che attira la mia attenzione. È uno spirografo davvero maestoso, alto almeno trenta centimetri e con un ombrello più grande del mio avambraccio. Non avevo mai visto sabellidi – animali acquatici che si nutrono di plancton – di queste dimensioni, neanche a maggiori profondità. D’altra parte, i due laghi salati dell’isola sono davvero eccezionali. Il parco nazionale di Mljet è il primo istituito in territorio croato – correva l’anno 1960 – per proteggere uno straordina-
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rio angolo di Mediterraneo. Qui, milioni di anni fa, due bacini interni, profondi tra i cinquanta e i trenta metri, entrarono in collegamento con il mare creando un microecosistema con una fauna autoctona. Mi sono lanciata in questa lunga escursione di snorkeling proprio per cercare una delle rarità, la medusa Luna. Si tratta di una sottospecie dell’Aurelia, non pericolosa né orticante, la cui ombrella può raggiungere i 55 centimetri di diametro; sebbene solitamente vaghi isolata nelle profondità più fredde, talvolta si raduna in superficie con altre migliaia di esemplari, con un effetto spettacolare.
Non ho ancora trovato la mia medusa, ma sono già stregata: potrei rimanere qui altri sette anni, proprio come Ulisse. Alcuni studiosi identificano infatti Mljet come l’isola Ogigia citata nell’Odissea, tappa del lungo viaggio del re di Itaca verso casa. Lo sfortunato navigante fece naufragio davanti alle sue coste, riparandosi nella grotta che ancora oggi porta il suo nome e che è accessibile solo a nuoto o con una discesa in cordata. Qui Ulisse incontrò la bellissima ninfa Calipso, che si innamorò di lui e lo costrinse sull’isola per sette lunghi anni. Calipso, in greco, significa “colei che nasconde” e non c’è nome più azzeccato, visto che anche
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In bici da Parigi a Londra? Si può fare! L’Avenue Verte dà a tutti gli amanti delle due ruote la possibilità di pedalare fra le due capitali scoprendo cittadine di bellezza inaspettata e avvalendosi di strutture ricettive di primo livello. Anche per chi sceglie di viaggiare con la formula camper più bici. Testo e foto di Gianni Fucile
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i chiama Avenue Verte – viale verde – la pista ciclabile che unisce Parigi a Londra, e per molti aspetti si può considerare tale: lunghi tratti ombreggiati in mezzo a boschi e parchi, oltre a passaggi su strade secondarie con poco traffico. Parigi-Londra! Il primo impatto è di meraviglia, perché sembrerebbe un’impresa difficile per ciclisti allenati; in realtà abbiamo verificato che si tratta di un tour lungo ma fattibile, tant’è che vi abbiamo incontrato intere famiglie con pargoli al seguito (tra cui una, simpaticissima, di Modena: marito, moglie e tre figlie giovanissime). La soddisfazione è immensa e il viaggio è di quelli che lasciano il segno, perché il percorso unisce due capitali che non hanno bisogno di presentazioni attraversando i paesaggi meravigliosi della campagna normanna in Francia e delle colline del Sussex in Inghilterra: si passa in mezzo a campi coltivati, pascoli e villaggi pittoreschi, scoprendo i luoghi che hanno ispirato tante opere ai pittori impressionisti. Parigi e la sua periferia Se non si conosce Parigi sostarvi prima della partenza è l’occasione buona per visitarla, e in bici è una bella esperienza: si scopre il cuore della città in tutti i suoi punti più noti, tra cui le due isole in mezzo alla Senna. Proprio sull’Île de la Cité, davanti alla cattedrale di Notre-Dame, prende il via la nostra nostra avventura a pedali. Le frecce ci portano in direzione nord, verso il Canal Saint-Martin prima e quello di Saint-Denis poi, dopo aver superato il bacino di La Villette. Creati da Napoleone Buonaparte all’inizio del XIX secolo per fornire acqua e trasportare le merci, i canali parigini si estendono per 130 chilometri. A causa di lavori in corso si perdono le indicazioni della pista: per scendere lungo il canale e ritrovarla si tribola un po’ e purtroppo bisogna aggiungere che il fondo stradale è in uno stato pietoso (oltre che pieno di vetri). La stessa Saint-Denis ci ha deluso e se non fosse per la splendida basilica si potrebbe forse proseguire oltre senza sostare; al suo interno è molto interessante soffermarsi sulle tombe monumentali: l’edificio ospita numerosissime sepolture di re e regine di Francia. La pista migliora solo a tratti: bisogna seguire attentamente il tracciato sulla guida e avere un buon senso dell’orientamento. Superato il porto di Gennevilliers – che
La lunga passerella rossa che scavalca l’Oise è una delle opere che compongono l’Axe-Majeur, una sistemazione urbanistica su vasta scala progettata da Dani Karavan a Cergy. Negli inserti, una prospettiva della Tour Eiffel e l’Île de la Cité su cui sorge la cattedrale di Notre-Dame de Paris: davanti al duomo della capitale francese si trova il cartello che indica l’inizio dell’Avenue Verte e la distanza che separa da Londra seguendo l’itinerario più breve.
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A venticinque anni dalla caduta del muro riscopriamo la capitale tedesca con gli strumenti della mobilità sostenibile
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n’installazione luminosa composta da migliaia di palloncini attraverserà il centro per dodici chilometri in segno di speranza per un mondo senza più separazioni. Berlino festeggia i venticinque anni dalla caduta del Muro che ha diviso in due la città dal 1961: fittissimo il calendario di eventi che raggiungerà il suo momento clou il 9 novembre, giorno in cui fu decretata la riapertura della frontiera tra Est e Ovest. Chi non c’era nel 1989 e vor-
AUSTRALIA
Nella terra dei canguri
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li sconfinati spazi del mitico outback invitano a mettersi al volante per un viaggio on the road in pieno spirito pleinair. Il concorso Disegna il tuo van di Tourism Australia mette in palio un viaggio di due settimane, comprensivo di volo, per due persone che potranno
Il simpatico van dell’ente del turismo australiano.
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rà esserci nel 2014, potrà scegliere se girare la città a piedi o partecipare a un tour guidato in bicicletta lungo il percorso del Muro, ammirare i dipinti su quello che ne resta, oppure farsi scarrozzare per le strade della vecchia Berlino Est su una Trabant originale, l’automobile che solo i berlinesi della Repubblica Democratica Tedesca conoscevano. La visita della città, possibile anche a bordo di tricicli elettrici (berli nonbike.de), potrebbe partire dalla Porta di Brandeburgo, simbolo della riunificazione delle due Germanie. A Pariser Platz troverete anche un punto informativo per avere mappe, indicazioni sugli itinerari e sulle cose da vedere. Nelle immediate vicinanze, sulla Wilhelmstrasse, merita una sosta il memoriale delle vittime dell’Olocausto, realizzato su progetto dell’architetto newyorkese Peter Eisenman. Per capire come la città è cambiata dopo la riunificazione, concedetevi una passeggiata lungo l’affollato viale Kurfürstedamm
percorrere in lungo e in largo la nazione a bordo di un camper. Per partecipare, fino al 30 giugno, basta cliccare “Mi piace” sulla pagina Facebook Australiafan, scaricare l’applicazione dedicata, progettare il furgonato ideale e sperare nella dea bendata (il secondo e terzo classificato ricevono un buono acquisto Quicksilver rispettivamente del valore di 300 e 150 euro). Vacanze, ma non solo. Il programma Working Holiday Maker permette a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni di soggiornare per un anno nel paese dei canguri studiando e lavorando: un’eccellente opportunità per allargare i propri orizzonti e approfondire la conoscenza della lingua inglese (www. tourism.australia.com, www.australia. com). MSa
A sinistra, uno dei colorati murales della East Side Gallery. Sopra, la Chiesa della Memoria (Gedächtniskirche) danneggiata dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
e soffermatevi sulla torre della Chiesa della Memoria che svetta su Breitscheidplatz, sventrata dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale. Altra tappa obbligata è il museo al Checkpoint Charlie, che fu il maggiore punto di controllo all’interno della città, sede di una mostra permanente sulla storia del Muro (Berlin Tourismous, tel. 0049/030/ 250025, www.visitberlin.de). Tra le possibilità di sosta vi sono l’area attrezzata Reisenmobilstation Berlin Mitte (tel. 0049/030 46797549, www.reisenmobil station.com, reisenmobilstation@web.de) e il Campingplatz Breitehorn (tel. 0049/ 030/3653408, camping-breitehorn@ IS bccev.eu).
No smoking beach Sigarette in spiaggia? No, grazie. Bibione (VE) lancia un’iniziativa degna di nota: su tutto il bagnasciuga non sarà più possibile fumare. Un provvedimento in favore dell’ambiente e soprattutto dei bambini che giocano con la sabbia sulla battigia, spesso tra mozziconi abbandonati. Numerosi i portacenere posizionati lungo il tratto che va dalla prima fila di ombrelloni alla riva, dove un cartello indica l’inizio della no smoking area. Chi alla sigaretta proprio non vuole rinunciare può fumare purché resti sotto il proprio ombrellone (APT, tel. 0431 442111, www.bibione.com).
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Hai la polizza Pronto Camper? Vai in una delle numerose agenzie Allianz e scopri i vantaggi a te riservati sulle coperture RCA Furto e Incendio di autovetture, ciclomotori e motocicli. Inoltre puoi ottenere in pochi secondi la quotazione della tua polizza auto: basta collegarsi al sito www.allianz.it e inserire targa e data di nascita; nella schermata successiva, indica la convenzione “Veicoli del camperista”: otterrai subito la quotazione scontata.
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a più di dieci anni la tariffa Responsabilità Civile Auto del prodotto assicurativo Pronto Camper rappresenta il top del mercato per sintesi tra convenienza e sicurezza. La garanzia, infatti, copre sia i danni causati dalla circolazione del veicolo che la responsabilità civile dei trasportati, per i danni dagli stessi involontariamente cau-
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sati a terzi, durante la circolazione. Oltre ad un importante sconto sull’RCA, Pronto Camper offre una serie di coperture e servizi personalizzabili per il veicolo, che contribuiscono a fornire massima protezione ai propri viaggi e alle proprie vacanze, al riparo dai rischi. Inoltre, a partire da quest’anno, Allianz ha deciso di premiare i camperisti italiani con un ulteriore sconto, applicato sulla già conveniente tariffa in convenzione Pronto Camper, per i nuovi clienti. Infatti, per tutte le nuove emissioni di polizze camper, indipendentemente dall’età del veicolo, sarà applicato un ulteriore sconto promozionale di 15 punti percentuali, che si ridurranno a 10 punti percentuali al primo rinnovo annuale di polizza, per poi
Clicca o telefona L’iscrizione al Club del PleinAir può essere effettuata con l’apposito modulo presente su PleinAir, tramite la sezione Shop del sito www.pleinair.it o direttamente presso un’agenzia Allianz. Trovare lo sportello più vicino è molto semplice: basta effettuare una ricerca sul sito www.allianz.it o chiamare il Numero Verde 800 686868.
passare a 5 al secondo rinnovo annuale di polizza, per infine azzerarsi dal terzo rinnovo annuale in poi. L’offerta è valida solo per polizze di nuova produzione e non si cumula con l’agevolazione già prevista dalla convenzione e collegata all’anzianità del veicolo (15% se l’età del veicolo è pari o inferiore a un anno, 10% se l’età è compresa tra 1 e 2 anni, 5% se l’età è compresa tra 2 e 3 anni). Come sempre, vi ricordiamo che la promozione descritta è riservata a tutti i camperisti già iscritti o di nuova iscrizione al Club del PleinAir: per saperne di più basta rivolgersi una delle numerose Agenzie Allianz presenti sul territorio nazionale.