PleinAir in edicola 521, dicembre 215

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521 Dicembre 2015

www.pleinair.it

MENSILE N. 521 DICEMBRE 2015 E 4,50

NATALE LONDRA • MONACO DI BAVIERA • ORVIETO • ITALIA VAL SERIANA • MONTI SIMBRUINI • WEEKEND VALLE DELLA CLARÉE • PREDAZZO • PORTICO DI ROMAGNA • LECCE

TURISMO SECONDO NATURA, CAMPER, CARAVAN, TENDA, ESCURSIONI

Feste in viaggio Natale a Londra Mercatini a Monaco di Baviera Orvieto, il presepe nel pozzo

Aspettando la neve

Lombardia • Val Seriana Lazio • Monti Simbruini

Norvegia da brivido

L’aurora boreale alle isole Vesterålen e Lofoten

Weekend

Valle della Clarée • Predazzo • Portico di Romagna • Lecce Edizioni Plein Air

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Lazio

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S ommario Speciale Natale

Europa

Gran Bretagna Londra 46 Happy new year!

Norvegia Vesterålen e Lofoten 86 Atmosfere artiche

Umbria

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Dicembre 2015

521

di Fabrizio Ardito

Germania Monaco di Baviera 56 Prosit!

di Alberto Campanile

di Federica Botta e Alessandro De Rossi

Italia Lombardia Val Seriana 72 La regina delle Orobie

di Anna Brianese

Lazio Monti Simbruini 78 Aspettando la neve

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di Pier Vincenzo Zoli e Mauro Camorani

Umbria Orvieto 64 La rupe dei papi

In copertina Londra Foto di Fabrizio Ardito

95 Weekend 96 Valle della Clarée Chiara, dolce e selvaggia

di Furio Chiaretta

98 Predazzo Aspettando la Marcialonga

di Stefano Ardito

100 Portico di Romagna È tutto un presepe

di Paolo Simoncelli

di Stefano Ardito

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S ommario rubriche 11 Editoriale

12 Vivavoce

Lettere al direttore, opinioni, commenti

18 Diari

Itinerari e consigli di viaggio da lettore a lettore

22 Cronache

Personaggi, esperienze, storie di abitar viaggiando

24 Madre Natura

Ambiente e dintorni: notizie, spunti di riflessione e buone pratiche

26 Agenda

Appuntamenti, mete, idee per il weekend

36 Insieme

Raduni, notizie e proposte dai club

40 Speciale Giubileo 104 Reception

Soste, campeggi, agriturismi e alloggi pleinair

110 Info

Proposte, risorse e letture per la vacanza pleinair

114 Bimbi in viaggio

Mete, spunti e idee per i piĂš piccoli

116 Qua la zampa

In viaggio con gli animali

117 Sapori e territorio

Prodotti tipici, cantine, tappe del gusto

118 Mangiare secondo natura

Alimentazione, salute e rispetto per l’ambiente

Il Giornale del Club 121 Club del PleinAir

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AttivitĂ , iniziative e convenzioni

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e uropa

Gran Bretagna • Londra

Non importa se sceglierete la capitale inglese fra dicembre e Capodanno per un city break o se avrete la fortuna di poterla includere in un viaggio più lungo attraverso l’Europa e il Regno Unito. Certo è che Londra, sotto le feste, è una città piena di attrazioni che riempiranno le vostre giornate portandovi a sera quasi senza che ve ne accorgiate. Testo e foto di Fabrizio Ardito

Tramonto sul Big Ben dal Southbank Center, dove si tiene un mercato natalizio da cui non si corre il rischio di uscire affamati... o assetati. Nell’inserto a destra, lo Shard progettato da Renzo Piano sembra poggiare sulla più classica delle cabine telefoniche londinesi.

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n una gelida sera d’inverno illuminata da un’infinità di luci natalizie, passeggiando controvento lungo l’architettura di cristallo e acciaio del Millennium Bridge che scavalca il Tamigi, lo sguardo abbraccia chiatte e barconi e sembra quasi impossibile scrivere pagine nuove e interessanti su Londra. Migliaia di citazioni letterarie, centinaia di strofe musicali, decine di omaggi cinematografici sono stati dedicati alla capitale inglese, alle sue strade e piazze, ai freddi grattacieli e al caldo fumoso dei pub. Il soffio del Tamigi, freddo e umido, entra nelle ossa. Al termine del ponte, il grande parallelepipedo della Tate Modern domina la riva sud del fiume, e una passeggiata verso la spettacolare ruota colorata del London Eye porta di colpo a entrare nel primo dei Christmas Market che visiteremo. Proprio davanti all’architettura un po’ sgraziata del Southbank Centre ecco che l’aria s’ispessisce degli odori tiepidi, tutti mescolati tra loro, che sbuffano da decine di banchi grandi e piccoli. Una cacofonia olfattiva di salsicce e hamburger, muffin e chili, curry, riso speziato e salmone alla brace che, insieme allo zucchero filato e a colossali esposizioni di dolciumi e sidro, dovrebbe servire a saziare qualunque appetito. Anche il rumore non manca: le carole natalizie cantate da un gruppo di ragazzi ai piedi della ruota panoramica si mescolano alla musica degli

stand e al vociare di una folla che si rivela davvero eterogenea, impegnata a esplorare tutte le facce possibili dello shopping. Guardando i volti arrossati di bambini e ragazzi si capisce che Londra è una città cosmopolita come poche; e c’è del vero nell’affermazione dell’esploratore Henry Morton Stanley che, nel 1929, notò come “una delle bellezze di Londra è che non esistono i londinesi”. Indigeni o meno, sembra però chiaro che gli otto milioni e mezzo di residenti in città siano in buona parte patiti del Natale: un affare che qui, a differenza delle nostre tre o quattro settimane di dicembre, si allunga dai primi di novembre fino a gennaio scatenando vere e proprie furie consumistiche. Vecchia storia, quella del Natale londinese. Deve buona parte delle sue tradizioni alla Germania, da dove giunsero diversi nobili esponenti delle case regnanti britanniche. La regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, consorte di Giorgio III dal 1761 alla sua morte (avvenuta nel 1818), introdusse il Tannenbaum a palazzo: da lì, poco alla volta, gli abeti avrebbero conquistato il paese. “L’albero è un ramo di sempreverde fissato su una tavola, con i rami piegati sotto il peso di arance da regalo, mandorle e altri decori sotto i quali si trovava il bel modellino di una fattoria” scrisse un cronista ammirato da questa grande novità. Questa digressione storica ha origine in un’istruttiva

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i talia

Lombardia • Val Seriana

La regina delle Orobie

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Il massiccio della Presolana, situato a quarantotto chilometri da Bergamo e a meno di cento da Milano, si presta bene per una fuga dalla città con famiglia al seguito: piste facili, rifugi accoglienti, tante opportunità per passeggiare con le ciaspole. E nel fondovalle borghi e sapori che valgono il viaggio. Testo e foto di Anna Brianese

Con le sue imponenti pareti di roccia dall’aspetto dolomitico la Presolana fin dalla metà dell’Ottocento ha attirato importanti nomi dell’alpinismo italiano. E oggi si offre come una meta prediletta per chi nella provincia di Bergamo voglia dedicarsi agli sport invernali e d’alta quota. A lato, escursione al tramonto nei pressi della Baita Termen (raffigurata in notturna nell’inserto in alto); qui sopra, il Rifugio Magnolini in località Pian della Palù (nel dettaglio tondo un momento dell’ascesa).

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imbolo della Val Seriana e del Parco delle Orobie, la Presolana è tra le montagne più amate e frequentate del Bergamasco. La cima occidentale supera di poco i 2.500 metri di quota: se la si osserva da Castione appare austera e rocciosa d’estate e immacolata nella veste invernale, ma sempre delicatamente tinta di rosa al tramonto. Alla Regina delle Orobie sono ispirate numerose leggende: una lega il suo nome a Presa-Alana, riferendosi allo scontro tra i bellicosi Alani e i Romani, che ebbero la meglio. L’etimologia del nome secondo alcuni deriverebbe dal termine dialettale praizzola (praticello) mentre per altri a presa di Lana, in ricordo della sconfitta del re Lana e delle tribù barbare che avevano un presidio nella cosiddetta Grotta dei Pagani. Di certo l’antro, situato a 2.259 metri di altitudine, d’estate non è particolarmente fotogenico ma d’inverno regala scorci suggestivi con le bizzarre stalattiti e stalagmiti di ghiaccio. Se le condizioni di sicurezza del manto nevoso lo consentono, si raggiunge in circa tre ore di cammino con ciaspole ai piedi; chi è meno allenato può limitarsi ad arrivare al Rifugio Baita Cassinelli, posto sul versante meridionale della montagna (circa un’ora di cammino privo di difficoltà, partenza dall’albergo Spampatti prima del Passo della Presolana). In passato era un punto d’appoggio per i malgari durante la bella stagione, oggi lo è per gli escursionisti e gli scalatori. Da qui si accede alla Via Normale al Pizzo della Presolana, percorsa per la prima volta nell’autunno del 1870 da Carlo Medici, guida alpina di Castione, Federico Frizzoni e Antonio Curò, naturalista ed entomologo nonché primo presidente della sezione orobica del Club Alpino Italiano. Quest’ultimo descrisse così la Presolana: “...una bella montagna grigia dalle forme austere, che domina tutte le altre, e sino a tarda primavera, quando queste sono già da tempo spoglie di neve, conserva ancora la sua candida veste. Più maestosa appare al viandante che si aggira nelle pianure del Serio, solo a chi percorre la bella strada che da Clusone per Giogo mette a Vilminore, o parte qualunque della Val di Scalve, si manifesta in tutta la sua severa bellezza.” La via dei primi scalatori, con passaggi di secondo grado, attacca sulla destra della Grotta dei Pagani, poi continua per rocce e cenge detritiche fino alla cresta. Carlo Medici tornò sulla montagna nel 1875; piantò un chiodo ad anello per assecondare la richiesta di Antonio Curò, che voleva salire di nuovo in vetta per verificarne la quota. In seguito quell’ancoraggio fu più volte utilizzato da scalatori più o meno illustri, tra i quali il sacerdote Achille Ambrogio Damiano Ratti di Desio, destinato a diventare papa Pio XI nel 1922. In ricordo di quell’ascesa all’esterno della grotta è stato eretto un semplice altare di pietra. E lo scorso agosto a mezz’ora di cammino dall’antro, nei pressi della Cappella Savina è stato inaugurato il nuovo bivacco Città di Clusone, dotato di sei posti letto e a circa 2.000 metri di quota. La Presolana, con le sue belle pareti di roccia dall’aspetto dolomitico e gli scenari mozzafiato, rientra nei confini del Parco delle Orobie Bergamasche, un territorio di foreste, pascoli e cime che superano i 3.000 metri. L’area protetta abbraccia una superficie di circa 70.000 ettari, tre valli e quarantaquattro comuni; un territorio molto vario, attraversato da oltre un migliaio PleinAir 521 • 73

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