524 Marzo 2016
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MENSILE N. 524 MARZO 2016 E 4,50
Fra storie e natura ‘
EUROPA SCOZIA • GERMANIA • POLONIA • PORTOGALLO • ITALIA SETTIMANA SANTA IN PUGLIA E CALABRIA • WEEKEND CORMONS • BOLOGNA • ISOLA DI MONTECRISTO • L’AQUILA
TURISMO SECONDO NATURA, CAMPER, CARAVAN, TENDA, ESCURSIONI
Polonia Cracovia, Poznan e la Lubuskie Germania La Strada delle Fiabe
Scozia in camper
Il Cammino Portoghese
Passione e folklore
Undici giorni a piedi da Porto a Santiago de Compostela
Riti della Settimana Santa in Puglia e in Calabria
Weekend
Cormons, vigneti e non solo • I portici di Bologna Montecristo, isola di natura • L’Aquila sette anni dopo Edizioni Plein Air
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Scozia
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Europa
95 Pasqua
Scozia in camper 48 Le montagne e il mare
96 Puglia San Marco in Lamis
Venerdì di fuoco
di Emilio Dati
di Giulio Ielardi
Germania Strada delle Fiabe 60 Una storia al giorno
Calabria Nocera Terinese 100 Patto di sangue
di Pier Vincenzo Zoli e Mauro Camorani
Polonia Cracovia e Strada dei Nidi d’Aquila 68 Piccola grande Polonia
di Paolo Simoncelli
Caulonia 104 Il caracolo e la svelata
di Paolo Simoncelli
di Alberto Campanile
Poznan e la Lubuskie 78 Nobile per natura
di Paolo Simoncelli
Portogallo Cammino Portoghese 88 Per le strade di Santiago
di Fabrizio Ardito
109 Weekend 110 Cormons A passeggio con gli Asburgo
In copertina Cracovia Foto di Alberto Campanile
di Stefano Ardito
112 Bologna I portici del santo
di Alberto Galassetti
114 Montecristo Lo scoglio più nobile
di Gabriele Salari
116 L’Aquila L’arte della rinascita
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di Stefano Ardito
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Scozia in camper
La Scozia offre magnifici ambienti naturali, grandi spazi, clima fresco anche d’estate: elementi fondamentali per la riuscita di ogni attività all’aria aperta. Dalle gite in barca alle passeggiate lungo i sentieri delle Highlands o di Skye, un buon equipaggiamento per l’outdoor è tutto ciò che serve per godere appieno la bellezza di questa terra. Testo e foto di Giulio Ielardi
Le montagne e il mare
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Mull of Galloway: percorrendo la penisola si raggiunge il punto più meridionale della Scozia. Negli inserti un giovane escursionista sul Rannoch Moor, una sosta lungo la costa occidentale dell’isola di Skye e un tramonto in campeggio a North Berwick, affacciato sul Firth of Forth e il Mare del Nord.
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rughiere, montagne nude e severe, laghi, foreste; coste rocciose e spiagge sorprendenti, scogliere ricche di vita, isole sferzate dal vento. Le città, i siti archeologici e i castelli sono attrattive importanti di un territorio ricco di contrasti, ma è senza dubbio la natura a costruire l’identità più autentica e affascinante della Scozia. Le Uplands meridionali sono colline tondeggianti che separano il paese dall’Inghilterra (assai meno, probabilmente, di quanto quasi ogni scozzese preferirebbe: la rivalità con i vicini di casa è tanto proverbiale quanto reale). Da Glasgow a Edimburgo, la città più grande e la capitale storica, si estende la fascia delle Lowlands centrali. Più a settentrione vi sono le poco antropizzate Highlands. Abbiamo viaggiato in camper ed è stata una lunga galoppata fino ai grandi paesaggi del nord, che non deludono mai. L’itinerario descritto – così come l’abbiamo effettuato noi l’estate scorsa – procede in senso orario, ma nulla vieta di fare l’inverso. Chi vuole ammirare lo spettacolo delle colonie di uccelli marini terrà conto del fatto che le scogliere si popoPleinAir 524 • 49
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Polonia • Poznan’ e la Lubuskie
Nobile per natura Un itinerario tra il voivodato della Grande Polonia e quello di Lubusz permette di apprezzare quel patrimonio di natura e storia che fa di ogni viaggio in questo paese un’esperienza unica. Da Poznan, antica roccaforte della nobiltà polacca e città culturalmente vivace, partiamo alla scoperta dei bucolici paesaggi della Lubuskie, dove i boschi si alternano a laghi, vigneti e parchi che circondano splendidi palazzi reali. Testo e foto di Paolo Simoncelli
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estate nella fontana di Piazza Wolnosci, una sorta di gigantesco esagono nel pieno centro di Poznań, nugoli di bimbi in costume da bagno si gettano tra zampilli d’acqua rinfrescante. A sorvegliarli ci sono mamme con i piedi a mollo, ma al nostro passaggio è presente anche un omone con i baffi, la testa rasata e i pantaloni a sbuffo. Ci sembra quasi di avere incontrato la reincarnazione del nobiluomo che tra il XVI e il XVII secolo diffuse l’ideologia del sarmatismo, secondo la quale i nobili del paese discenderebbero dai Sarmati, tribù iraniana che duemila anni fa abitava nelle pianure del Mar Nero. Un popolo slavo con le radici in Oriente: roba da non credere! E invece il sarmatismo influenzò idee e stili di vita dei nobili fino alla metà dell’Ottocento. Basta attraversare la strada ed entrare nell’adiacente museo nazionale – uno dei più antichi della Polonia – per vedere, oltre ai capolavori di grandi artisti polacchi come Wyspianski, Matejko e Malczewski, qualche pittoresco personaggio con i baffoni, ritratto in fusciacca e caffettano. L’ultimo ad arrendersi alla fine del sarmatismo fu il principe Karol Stanistaw Radziwitt il quale, visto che la società polacca alla metà del XVIII secolo stava allineandosi agli stili di vita occidentali, si abbandonò a gesti eclatanti: fece saltare in aria uno dei suoi castelli e poi entrò a Palazzo Reale su un carro trainato da quattro orsi. L’antica Posnania Tornando ai giorni nostri, non resta che esplorare a piedi la città. La vicina Stary Rynek, la vasta piazza del mercato a forma di L, è una delle più affascinanti d’Europa, circondata su ogni lato da palazzi storici. È qui che tutte le mattine a mezzogiorno la folla rivolge lo sguardo alla torre del Municipio, cinquecentesca struttura alta sessanta metri dell’architetto italiano Giovanni Battista Quadro, per assistere alla scenetta di due capre di ferro che al centro della balaustra sopra l’orologio scandiscono il tempo prendendosi a cornate per dodici volte. Secondo una leggenda fu proprio la lotta di due caproni ad avvertire gli abitanti di un pauroso Nel parco di Rogalin – una ventina di chilometri a sud di Poznan – si passeggia tra alberi secolari che fanno da corona al settecentesco palazzo barocco, ultima dimora della famiglia Raczynski. Nei dettagli in alto, un ritratto del principe Karol Radziwilł, ultimo seguace del sarmatismo; il paesaggio sul fiume Odra e la settecentesca chiesa lignea di Sant’Anna nel Wielkoposki Park Etnograficzny.
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Puglia • San Marco in Lamis
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a quiete della cittadina di San Marco in Lamis all’imbrunire del Venerdì Santo viene stravolta da un grande fermento: l’intera popolazione si appresta a seguire la sfilata delle fracchie, grandi torce trainate a braccia che – secondo la tradizione – servono a illuminare il cammino della Madonna Addolorata alla ricerca del figlio. Secondo alcuni il nome fa riferimento alla farchia, la fiaccola portata dai pellegrini abruzzesi lungo il percorso della Via Santa Longobardorum che, attraversando San Marco, li avrebbe condotti al santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. La tradizione risale probabilmente alla metà del Settecento; da allora le fiaccole votive hanno assunto dimensioni sempre più grandi, tanto che da qualche anno il corteo percorre solo le strade più ampie del paese: le più imponenti raggiungono infatti i sei metri di lunghezza e un peso di circa quaranta quintali. Le fiaccole sono costituite dalle ferle, strisce ricavate dal taglio longitudinale dei tronchi di noce o di castagno, tenute insieme da cerchi di ferro dal diametro via via decrescente. La struttura così ottenuta è simile a un lungo cono il cui interno è riempito da legna essiccata. L’ultima fase della preparazione prevede il fissaggio su un telaio con ruote, il montaggio dei cavi che serviranno per governare l’insieme, la decorazione con bandierine colorate e la sistemazione di un alto palo con in cima l’immagine dell’Addolorata, posta nella parte terminale e più stretta dell’impalcatura. Già dal mattino lungo la stretta Via Rosselli si allineano le fracchie più piccole, che saranno condotte da bambini e ragazzi, mentre quelle più grandi si posizionano nella parallela Via della Repubblica. Ogni anno sfilano quasi trenta carri realizzati per devozione da singoli individui o da gruppi di famiglie che si associano per affrontare i costi dell’allestimento e il trasporto. Quest’ultima operazione, infatti, richiede particolare maestria poiché è necessario coordinare i movimenti
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Al calar della sera i primi ad aprire la sfilata delle fracchie sono i bambini (nei due dettagli qui sopra), seguiti dalle enormi torce infuocate trainate da uomini in costume da fracchista. A chiudere la processione la statua della Madonna Addolorata (a fronte).
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VenerdÏ di fuoco In provincia di Foggia la Passione di Cristo è rievocata con uno dei piÚ suggestivi riti dello Stivale: al calare del buio enormi torce di legno vengono incendiate e portate in processione accompagnando simbolicamente la Madonna nella ricerca del figlio. Testo e foto di Emilio Dati
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