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DOLORI MUSCOLO SCHELETRICI (DMS) PERCHÉ IL TUO LAVORATORE HA MAL DI SCHIENA? Ti è mai capitato che un tuo dipendente ti facesse sapere che aveva mal di schiena e per questo non veniva al lavoro? Magari proprio il giorno dove c’erano le urgenze più pressanti da finire per consegnarle al cliente, oppure dove dovevi sistemare tutta una serie di attività urgenti e non avevi tempo per trovare qualcuno che lo sostituisse? I disturbi muscoloscheletrici (DMS) sono uno dei disturbi più comuni legati al lavoro. In Europa colpiscono milioni di lavoratori e costano miliardi di €uro ai Datori di Lavoro. Affrontare i DMS in azienda non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per proteggere la tua impresa. Spostare carichi, assumere posture sbagliate ed essere esposti a vibrazioni sono attività che comportano danni fisici permanenti e invalidanti. I DMS lavoro-correlati colpiscono la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori e inferiori. I problemi di salute che si verificano vanno da malesseri e dolori di lieve entità fino a problemi più gravi che costringono ad assentarsi dal lavoro o per le quali sono necessarie cure mediche importanti.
UNI/Pdr 87/2020 Di Pallotti Fabio Il 1° luglio 2020 è stata pubblicata la UNI/PdR87:2020, una “Prassi di Riferimento” che potrebbe far chiarezza sul difficile ed a volte nebuloso servizio di RSPP interno ed esterno. Per approfondimenti clicca qui: urly.it/3b-dt
Nei casi più gravi, possono persino portare a disabilità e alla necessità di abbandonare il lavoro. L’INAIL da alcuni anni sta facendo bandi in cui incentiva le aziende a migliorare il rischio relativo ai DMS (per esempio ammodernando le attrezzature), perché oltre ad essere un vantaggio per il lavoratore, lo diventa anche per l’impresa e quindi per la collettività, eppure gli studi dimostrano che ancora oggi la maggior parte degli imprenditori effettua le dovute analisi del rischio perché è un obbligo di legge e non si vogliono le sanzioni, non certo per investire nella propria impresa. Si è reso necessario quindi riprendere in mano le politiche europee per sensibilizzare tutte le figure coinvolte ad affrontare il problema mentre è importante per il Datore di Lavoro valutare la Movimentazione Manuale dei Carichi in tutti i suoi aspetti come sollevamento e trasporto, traino-spinta e movimenti ripetitivi. [segue a pag. 2]
Il sisma nel DVR Di Zacchiroli Andrea. La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza, anche quello derivante dalla sismicità del territorio. Per approfondimenti clicca qui: urly.it/3bwvk
Whatsapp vs Telegram Di Gasapini Emanuela Non ha senso chiedersi chi sia più "sicuro" tra WhatsApp e Telegram. Ha invece certamente senso chiedersi quale applicazione sia più efficace ed efficiente. Per approfondimenti clicca qui: urly.it/3bz42
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20 marzo 2021
SAFETYBUSINESS NEWS
SAFETY BUSINESS ANNO 2021 NR. 2
-IL GIORNALE DIGITALE-
DOLORI MUSCOLO SCHELETRICI (DMS) PERCHÉ IL TUO LAVORATORE HA MAL DI SCHIENA? Per Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC) intendiamo tutte le attività che consistono in sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico. Quindi il rischio per la salute dobbiamo valutarlo non solo relativamente alle azioni di sollevamento, ma anche di traino spinta e non dobbiamo dimenticare i “cosiddetti” movimenti ripetitivi agli arti superiori. Ancora oggi i rischi connessi con tali attività lavorative sono tra i più diffusi e spesso determinano malattie professionali perché sottovalutati o non gestiti. Perché valutarli? Perché se vengono analizzati correttamente possiamo anche programmare misure di miglioramento sia dal punto di vista ergonomico che Tecnico e Organizzativo e proteggere così la nostra azienda. Quando utilizziamo il metodo T.O.P. prendiamo in considerazione la Tecnologia utilizzata (a volte basta solo un po’ di manutenzione programmata, in altri casi un ammodernamento alla versione più recente). Questo comporta la necessità di valutare l’Organizzazione del lavoro così come la conosce l’imprenditore: si può fare il lavoro in modo diverso? Si possono mettere i lavoratori nella condizione di evitare certi movimenti? Non è che magari per risparmiare, il numero di persone è “ridotto all’osso”? Oppure che le manutenzioni periodiche non vengono fatte, perché nessuno controlla le scadenze oppure nessuno si è accorto che la ruota del carrellino bisogna sistemarla, così da fare meno fatica? La movimentazione manuale di carichi può essere la causa dello sviluppo di patologie dovute alla graduale usura cumulativa dell’apparato muscolo-scheletrico, in particolare del rachide lombare, riconducibile a operazioni continue di sollevamento o movimentazione (per esempio, dolori dorso-lombari).
Gli effetti della MMC portano in alcuni casi ad un infortunio, ma molto più spesso alla malattia professionale. Eppure le malattie professionali sono in aumento a dimostrazione che comunque molto deve essere fatto per proteggere i nostri lavoratori e di conseguenza le nostre aziende. La scusa principale sono i costi, ma quanto costa un lavoratore che fa due o tre giorni di malattia tutti i mesi? E se sono tre o quattro i lavoratori? E se vengono in azienda, ma lavorano lentamente perché altrimenti “fa male”? E quanto costa l’innalzamento del premio INAIL a causa della malattia professionale? E i danni civili che ti chiedono per risarcire il lavoratore? Siamo sicuri che l’assicurazione pagherà la sua parte? Quante di queste domande hanno una risposta certa e quante sono invece dettate dal “mi fido del mio assicuratore”, oppure del “ho fatto quel che potevo”, “quando si verificherà il problema lo gestirò”, …. Chi fa body building utilizza delle fasce per proteggere la schiena durante i sollevamenti. Perché non farle usare anche ai nostri facchini? Ai nostri magazzinieri? Anche semplicemente a coloro che, in qualche modo, tutti i giorni devono sollevare pesi. Imbarazza vedere un giovane “protetto” da una fascia lombare come un professionista? Oppure in trent’anni di attività non avete mai visto un magazziniere con la fascia attorno alla schiena? Il costo di una fascia è tale da mandare in rovina l’azienda secondo te? Si fa fatica a parlarne, come se fosse un tabu, ma si potrebbe usare e salvare la schiena dei lavoratori e il portafoglio degli imprenditori. Per questo dobbiamo usare il metodo T.O.P. La Sicurezza sul Lavoro ti Uccide, se non sai cosa fare
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20 marzo 2021
SAFETYBUSINESS NEWS
SAFETY BUSINESS ANNO 2021 NR. 2
-IL GIORNALE DIGITALE-
UAI VERONA
È NATA LA NUOVA SEDE Il 2020 ha visto una Pandemia, quella che io definisco la Terza Guerra Mondiale. Come la Seconda, abbiamo il conteggio dei morti giornalemente, il coprifuoco, le restrizioni di massa, le limitazioni alle attività che in alcuni casi hanno dovuto chiudere. Abbiamo vissuto e probabilmente vivremo ancora per un anno una dura battaglia che si combatte a livello Mondiale (per questo Terza Guerra Mondiale) dove non abbiamo scontri tra nazioni o ideologie, ma un virus che attacca il nostro stile di vita e a volte riesce a vincere anche perché glielo permettiamo In tutto questo frangente, pur non combattendo in trincea (gli ospedali), abbiamo lavorato nelle retrovie per dare alle nostre aziende il supporto migliore. Protocolli Anticontagi, messaggi di speranza, adeguamenti che abbiamo cercato di dare tempestivamente, nonostante i continui cambiamenti che c’erano e ci sono tra quanto detto in sala stampa e quanto poi scritto in Gazzetta Ufficiale. Nonostante tutto questo lavoro, abbiamo fatto la scelta di creare per il nostro territorio la sede di Verona dell’associazione UAI Unione Artigiani Italiani e delle PMI, una Confederazione Sindacale Nazionale che collabora tutt’ora a sviluppare progetti per le piccole e medie imprese Già 7 aziende si sono iscritte e altre sicuramente si iscriveranno. Il mio impegno è e sarà sempre quello di portare avanti il motto dei tre moschettieri: solo lavorando insieme si può crescere e migliorare Quest’anno, ai nuovi iscritti, UAI fornisce nella quota associativa la firma digitale Namirial. Un vantaggio economico non indifferente visto che il mondo lavorativo e (non solo) va sempre più nella direzione di un’Economia Digitale. Per tutti gli interessati vi invito a contattarmi per capire come si può collaborare Uno per Tutti e Tutti per Uno.
LA TUTELA DEL DATORE DI LAVORO IN UNA CORRETTA ORGANIZZAZIONE Il Titolare di un’azienda oggi ha molti obblighi e responsabilità: nei confronti dei suoi Clienti, per fornire un prodotto/servizio al meglio, nei confronti dello Stato per il rispetto delle regole, nei confronti dei collaboratori che si aspettano un compenso equo e tempestivo, nei confronti della propria famiglia che mantiene tramite i proventi dell’azienda. Tutto questo semplifica molto le enormi responsabilità che oggi tu come imprenditore ti porti dietro, ma che nel nostro campo si traduce nella necessità (imposta dalle regole dello Stato) di garantire anche la salute e sicurezza sul lavoro. Si concretizza con tutta una serie di obblighi spesso disattesi nelle Piccole e Medie imprese: la valutazione dei rischi, la formazione dei lavoratori, la nomina del medico competente e del RSPP, le sinergie con il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. In pratica impostare un’adeguata organizzazione delle attività da svolgere porta l’azienda a crescere anche in modo trasversale. Cioè il rispetto delle regole di sicurezza, nel tempo, aiuta l’impresa a gestire la propria attività in modo più efficace e a volte anche più efficiente. Le persone diventano più responsabili di quello che fanno, adottano comportamenti sicuri evitando sprechi (sempre inutili) e permettono di affrontare le crisi in modo più tempestivo. Quindi un Datore di Lavoro sommerso di responsabilità, che non può fare tutto da solo, cosa può fare per organizzare la propria azienda? In base alle dimensioni può individuare figure come i Dirigenti e i Preposti che spesso diventano fondamentali per vigilare e gestire le attività di business, anche facendo rispettare la Sicurezza sul Lavoro. Più queste figure operano in linea con gli obiettivi dell’imprenditore e della sicurezza sul lavoro e più l’imprenditore potrà dedicarsi a far crescere la propria creatura (diciamolo: l’azienda che viene creata da un imprenditore è praticamente un figlio da cui non vorrebbe mai staccarsi anche dopo averlo visto laurearsi e sposarsi).
Ovviamente essendo persone, dovranno essere adeguatamente formate e messe nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo, altrimenti si rischia di fare nuovamente qualcosa che non serve (altro spreco). Ecco, serve coordinare i lavori in modo che tu, che sei il capo della tua azienda, non debba correre dietro a tutti questi errori e sprechi. Serve qualcuno che sa cosa vuoi e soprattutto che, lavorando in sinergia con le persone, riesca a farti raggiungere gli obiettivi che ti sei imposto. Questa persona per il Testo Unico Dlgs 81/2008 è il RSPP, che devi scegliere per capacità e requisiti. Molto spesso un bravo RSPP per un’industria chimica potrebbe non essere la persona giusta se sei un parrucchiere. I problemi da risolvere non sono proprio gli stessi e le capacità acquisite e sfruttate nell’industria non necessariamente bastano per un settore così diverso. Inoltre, l’esperienza del tuo RSPP può fare la differenza: con molti imprenditori la lamentela ricorrente è il soffermarsi su problemi assurdi che non cambiano il livello di sicurezza, tanto da far pensare di sprecare tempo. L’esperienza di un RSPP deve essere quella necessaria a dare la giusta priorità ai rischi aziendali. In cantiere ci sono dei rischi che sono completamente diversi da quelli di un ristoratore e tu lo sai benissimo. Lo deve sapere anche il tuo RSPP. Ecco perché abbiamo introdotto nella nostra organizzazione una nuova figura: il Safety BusinessMan. Siamo consapevoli che sul mercato troverai molti tecnici della sicurezza bravi, ma nel momento in cui vuoi organizzare la tua attività per proteggerla dagli effetti di un infortunio o di una malattia professionale, lo scudo corretto da usare è quello di individuare un Safety BusinessMan, che con la sua esperienza e la conoscenza dei tuoi processi, in modo integrato anche alle problematiche di business, ambiente, privacy, Haccp, … sia in grado di consigliarti al meglio. Uno scudo insomma che protegga la tua azienda con un metodo di lavoro collaudato e conosciuto. che porti a proteggere la tua “creatura” da tutti gli attacchi (interni ed esterni). Infatti, è giusto pensare alla sicurezza sul lavoro dei tuoi collaboratori, ma questo pensiero è la conseguenza di uno più grande e fondamentale: quello di proteggere e rendere sicura la tua azienda.
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20 marzo 2021
SAFETYBUSINESS NEWS
SAFETY BUSINESS ANNO 2021 NR. 2
-IL GIORNALE DIGITALE-
CINA: SICUREZZA SUL LAVORO
SANZIONI PIÙ SEVERE PER VIOLAZIONI DELLE NORME La Legge sul Lavoro della Repubblica Popolare Cinese è stata emanata il 5 luglio 1994, come nuova linea per i Datori di Lavoro e per i lavoratori, al fine di salvaguardare quest’ultimi da salari bassi e da condizioni di lavoro che potrebbero metterli in pericolo. La legge è entrata in vigore nel 1995 purtroppo è stata spesso applicata in modo limitato specialmente nelle zone rurali, poiché resta una certa confusione su chi debba monitorare e far rispettare la legge. Fino al 1995 la Cina era priva di una legge sulla sicurezza sul lavoro come questa, ma esistevano un insieme di regole per le imprese che non definivano i diritti dei lavoratori, ma erano volte a determinare le regole comportamentali al fine di aumentare la disciplina e la produttività. Il 29 giugno 2002 il Comitato Permanente ha emanato la Legge sulla Sicurezza sul Lavoro con lo scopo di rafforzare l’amministrazione e la supervisione della sicurezza in tutte le fasi del processo produttivo, al fine di prevenire e ridurre gli incidenti, promuovendo allo stesso tempo lo sviluppo dell’economia nazionale. Il Datore di Lavoro è obbligato ad informare i propri dipendenti sulle regole vigenti in azienda e sul corretto utilizzo dei macchinari, degli strumenti protettivi e dei dispositivi di sicurezza. Se il Datore di Lavoro decidesse o ordinasse ai propri dipendenti di infrangere le regole, i lavoratori hanno il diritto di rifiutarsi di eseguire le mansioni, oltretutto i lavoratori godono del diritto di informare il Datore di Lavoro sull’eventuale presenza di rischi alla propria incolumità. I Parlamentari Cinesi stanno prendendo in considerazione sanzioni più severe per le violazioni delle norme, discutendo modifiche alla legge che disciplina questo ambito per migliorare la supervisione e prevenire gli incidenti. Una prima bozza di emendamento alla Legge sulla Sicurezza sul Lavoro è stata presentata in prima lettura al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo. La proposta aumenta le multe per le violazioni. La bozza di Legge prevede che “i principali membri alla guida di una unità produttiva o commerciale” che non si adeguano alle modalità espresse nell’emendamento, che prevede il dovere di controllo della sicurezza sul lavoro, riceveranno una multa pari al loro reddito annuo in caso di incidente grave. In casi gravi, i recidivi possono vedersi revocare la licenza o essere banditi a vita dall’industria, coloro che violano la legge sono passibili di sanzioni penali se le loro violazioni costituiscono un reato. Insomma il benessere capitalista, ha cominciato a produrre i suoi effetti anche nella Cina comunista, facendo accettare il fatto che La Sicurezza sul lavoro ti uccide (se non sai come farla)
CORSI DI FORMAZIONE: ONLINE O NON ONLINE? QUESTO È IL PROBLEMA Nel Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, è presente l’obbligo di individuare all’interno di ogni luogo di lavoro le figure Responsabili e partecipi della prevenzione dei rischi, della gestione e dell’organizzazione della sicurezza. Il Testo Unico stabilisce che queste persone, per svolgere al meglio il proprio ruolo, debbano avere competenze e conoscenze specifiche in materia di sicurezza aziendale, quindi per essi, è obbligatorio una formazione adeguata per i ruoli che andranno a ricoprire: vogliamo parlare dei corsi di sicurezza sul lavoro per Datori di Lavoro, Dirigenti e Preposti. Le norme negli anni hanno dato le indicazioni di come fare a rispettare queste regole, tanto che, adeguandosi all’avanzare della tecnologia, hanno affiancato, in alcuni casi, la lezione in presenza classica alla possibilità di svolgerla su piattaforme online in modalità e-learning o in modalità blended (che accorpa le lezioni in e-learning a quelle frontali). Già prima della Pandemia esisteva la possibilità di erogare formazione con piattaforme online. La presenza del Coronavirus ha creato le condizioni per agevolare ulteriormente l’accesso a questo tipo di formazione. Riassumiamo quindi quali sono i Pro e Contro di un apprendimento in e-learning. QUALI SONO I PRO: un corso in e-learning è strutturato per non dipendere da un’aula fisica, pertanto non importa dove si trovino docente e allievo, in quanto il corso sfrutta la connessione internet per collegare le due figure. I Contenuti sono disponibili all’interno della piattaforma, con la possibilità per l’allievo di apprendere secondo i propri ritmi; pertanto se c’è bisogno, si ha la possibilità di rivederli ogni volta che serve. In questo modo si favorisce l’apprendimento dell’allievo che non è costretto ai ritmi di una classe specifica. In aggiunta a questo, se il Docente lo ritiene opportuno, possono essere caricati ulteriori materiali che permettono di approfondire l’argomento, anche in tempo reale, il tutto con costi molto contenuti sia per l’Ente di Formazione che per l’allievo
Le trasferte non sono necessarie con la possibilità di apprendimento anche tramite un docente geograficamente molto lontano, ma senza la necessità di organizzare il viaggio per raggiungerlo (risparmio di costi e tempi di viaggio) QUALI SONO I CONTRO: Gli svantaggi posso essere dati dal fatto che richiedono una maggiore auto-disciplina delle persone e doti di gestione del tempo. Quindi un’organizzazione per completare la formazione deve impegnarsi a considerarla una priorità per non lasciare ad altre attività di interferire. Per farlo dovrà attivarsi con la propria organizzazione (per esempio gestendo gli impegni di lavoro in modo che non prendano il sopravvento bloccando l’allievo) Un altro aspetto può essere dato dal fatto che ci sono meno controlli sugli imbrogli (il web è sempre accessibile) e la comunicazione con il docente risulta limitata. Per l’imprenditore accorto, significa dover valutare correttamente in modo preliminare, la scelta della tecnologia più adatta. L’e-learning non è indicato per tutti gli argomenti (le prove pratiche non possono essere svolte tramite web) e c’è una forte possibilità di distrazione. In conclusione, visti i passaggi espressi, pensiamo che i corsi on-line non siano indicati per tutte le organizzazioni, persone o argomenti, ma solo per chi sia fortemente motivato e/o allenato a gestire questo tipo di tecnologia. Se sei un’azienda che usa costantemente le moderne tecnologie di ufficio, che ha grande capacità di gestione del tempo, sicuramente la formazione in e-learning è una scelta vantaggiosa. Se la tua attività è incentrata su lavori manuali, con poca conoscenza della tecnologia attuale, per cui fai fatica ad utilizzare strumenti come la posta elettronica, la messaggistica (Whatsapp, Messenger, Telegram, …), se preferisci fare una telefonata o una riunione in presenza, allora l’e-learning è una soluzione accessibile, ma senza una forte motivazione, sarà uno spreco di risorse. Del resto, il mondo sta andando in questa direzione, con la predisposizione di simulazioni di realtà virtuale, per fare anche le prove pratiche tramite il computer. È già fattibile la simulazione 3D di utilizzo del carrello elevatore. La tecnologia va avanti e noi dobbiamo imparare a sfruttarla.
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