INTEGRARE LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA CYBERSICUREZZA
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Lo scenario della cybersecurity
La sicurezza informatica coinvolge ormai tutte le aziende di tutti i settori Il crimine informatico sta diventando sempre più sofisticato e i criminali informatici sfruttano tutti i tipi di vulnerabilità per i loro attacchi, siano essi fisici, tecnici o umani Un attacco informatico è definito come "un tentativo illegale di danneggiare il sistema informatico o le informazioni su di esso, utilizzando Internet" Più specificamente, secondo il NIST (National Institute of Standards and Technology), un attacco informatico è "un attacco, tramite il cyberspazio, che prende di mira l'uso di cyberspace da parte di un'azienda allo scopo di interrompere, disabilitare, distruggere o controllare maliziosamente un ambiente / infrastruttura informatica; o distruggere l'integrità dei dati o rubare informazioni controllate" In pratica oggi, ogni azienda è a rischio di attacco informatico In particolare, il 2020 ha rappresentato uno spartiacque sia per la digitalizzazione che per le questioni di cybersicurezza Le aziende hanno incrementato l’uso della tecnologia per lavorare da remoto, principalmente a causa della pandemia, ma questo ha rappresentato anche un terreno fertile per i criminali informatici, tanto che il 78% delle imprese ha registrato un aumento del volume degli attacchi informatici a causa del passaggio al lavoro a distanza
A livello globale, l'87% delle organizzazioni è stato sottoposto a un tentativo di sfruttamentodi una vulnerabilità esistente, mentre il 71% dei professionisti della sicurezza ha segnalato un aumento delle minacce alla sicurezza informatica (phishing, malware, ransomware) dall'inizio dell'epidemia di coronavirus
L’incremento delle minacce ha determinato la necessità per la Commissione europea di attuare un’efficace strategia in materia di cybersicurezza per il prossimo decennio digitale Bisogna cercare di garantire l’incremento della digitalizzazione sviluppando la capacità di prevenire e rispondere a questi attacchi informatici e individuando una politica informatica internazionale coerente Minacce attuali e future
Si prevede che il costo del crimine informatico a livello globale raggiungerà l'importo di $ 10,5 trilioni di dollari all'anno entro il 2025 In effetti, esistono già delle figure che utilizzano il cyberspazio per scopi fraudolenti, essenzialmente per guadagno finanziario o per imporre le proprie visioni anche con azioni illegali, come il furto di identità, la frode, lo spionaggio, il furto della proprietà intellettuale, nonché diverse forme di violenza online (come stalking o bullismo) Queste azioni sono amplificate dal fatto che possono contare sui potenti mezzi forniti dal digitale e, a causa del mondo sempre più interconnesso, rende il nostro mondo con le sue abitudini, sempre più a rischio Le minacce informatiche diventano una priorità per molti enti soprattutto per la gravità delle conseguenze: dalla perdita di informazioni preziose alla paralisi dei sistemi informatici e dei servizi correlati, nonché ai gravi rischi per la salute e la sicurezza delle persone Nonostante siano noti da anni, alcuni tipi comuni di minacce alla sicurezza informatica come il phishing e il ransomware, continuano ad aumentare In effetti, sono molto redditizi per i criminali informatici e il costo della loro esecuzione è molto basso rispetto al rischio di cattura Il phishing rimane una delle principali tattiche per le violazioni della sicurezza, ma le varie forme di attacchi informatici mostrano la complessità del panorama delle minacce informatiche
Phishing
Il phishing è la pratica di inviare comunicazioni fraudolente che sembrano provenire da una fonte affidabile, di solito tramite e mail L'obiettivo è rubare dati sensibili come carte di credito e informazioni di accesso o installare malware sulla macchina della vittima
Malware e ransomware
Malware è un termine ampio utilizzato per descrivere software dannoso, come spyware, ransomware, virus e worm E ransomware, per esempio, è una forma di malware che crittografa le informazioni delle vittime e richiede il pagamento in cambio della chiave di decrittazione È uno dei tipi più redditizi di attacchi informatici
Il paradosso è che da un lato, le tecnologie innovative possono essere utilizzate per creare nuove soluzioni per migliorare la sicurezza informatica; dall'altro, le stesse tecnologie offrono ulteriori opportunità per gli stessi criminali informatici
Quindi, accanto a un uso positivo dell'Intelligenza Artificiale (AI), come per il rilevamento delle intrusioni e l'identificazione del malware vengono sviluppate nuove minacce e le minacce tradizionali vengono rafforzate Inoltre, la proliferazione dei dispositivi IoT (Internet of Things, ovvero Internet delle cose) rappresenta ulteriori vulnerabilità da gestire, poiché hanno capacità di elaborazione e archiviazione più deboli, limitando così le applicazioni di sicurezza per la loro protezione È anche interessante osservare che i lavoratori stessi che utilizzano dispositivi indossabili (come auricolariwi fi o smartwatch) possono essere possibili porte di ingresso per i criminali informatici a loro insaputa Infatti, le tecnologie indossabili presentano alcuni rischi per la sicurezza informatica, come nel caso di dispositivi collegati a un laptop aziendale che potrebbero introdurre virus nel sistema dell'azienda, nonché rischi per la privacy causati da accessi non autorizzati Altre minacce emergenti alla sicurezza rappresentano ulteriori preoccupazioni sia per gli individui che per le imprese, a causa degli effetti di amplificazione forniti dai social media I deep fake, ad esempio
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Al via la nuova campagna di EU-OSHA che intende sensibilizzare in merito all’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e alle correlate sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL).
Le campagne Ambienti di lavoro sani e sicuri sono le nostre iniziative faro in materia di sensibilizzazione Sono il principale veicolo attraverso il quale trasmettiamo il nostro messaggio ai luoghi di lavoro di tutta Europa Il messaggio delle campagne Ambienti di lavoro sani e sicuri è: La sicurezza e la salute sul lavoro riguardano tutti Un bene per te. Un bene per l’azienda. Vi aiutiamo a promuoverlo mettendo gratuitamente a disposizione guide e strumenti pratici Ogni campagna prevede inoltre il Premio per le buone pratiche e il Premio cinematografico Ambienti di lavoro sani e sicuri. Queste campagne sono attualmente le più importanti nel loro genere a livello mondiale Perché non ti unisci a noi e utilizzi i nostri strumenti per le campagne sulla SSL disponibili online per gestire la tua campagna?
Le campagne Ambienti di lavoro sani e sicuri vengono condotte dal 2000, in passato sotto il titolo «Settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro».
2023 2025: Salute e sicurezza sul lavoro nell'era digitale La campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri» 2023 2025 intende sensibilizzare in merito all’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e alle correlate sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL). Mette inoltre a disposizione una piattaforma per lo scambio di buone prassi
In linea con l’approccio «zero vittime» alla mortalità connessa al lavoro, con il quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021 2027, nonché con gli obiettivi della strategia digitale europea, la campagna si prefigge di inserire la SSL all’interno del dibattito politico di più ampia portata dell’UE e prende in considerazione la dimensione di genere nonché le esigenze di specifiche categorie di lavoratori esposti a maggiori rischi
La campagna si articola in cinque priorità:
lavoro su piattaforma digitale; robotica avanzata e intelligenza artificiale; telelavoro; sistemi digitali intelligenti; gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale
La campagna si fonda principalmente sulle conclusioni e sulle risorse della panoramica sulla SSL e sulla digitalizzazione 2020 2023 e ingloba altresì ricerche dell’EU OSHA in altri ambiti, quali gli studi prospettici e la panoramica sul miglioramento della conformità
Digitalizzazione del lavoro
La digitalizzazione sta cambiando rapidamente il mondo del lavoro e richiede soluzioni nuove e aggiornate in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) Il programma di ricerca dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU OSHA) si propone di fornire ai responsabili politici, ai ricercatori e ai luoghi di lavoro informazioni affidabili sui potenziali effetti della digitalizzazione sulla SSL, affinché si possa agire in modo tempestivo ed efficace per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori
La comparsa di tecnologie quali l’intelligenza artificiale (IA), i big data, la robotica collaborativa, l’internet delle cose, gli algoritmi, le piattaforme di lavoro digitali e, al tempo stesso, un importante aumento della popolazione che lavora a distanza comporta opportunità per i lavoratori e i datori di lavoro, ma anche nuove sfide e rischi per la SSL. Il superamento delle sfide e dei rischi e l’ottimizzazione delle opportunità dipendono dal modo in cui le tecnologie vengono applicate, gestite e regolamentate nel contesto delle tendenze sociali, politiche ed economiche Sulla base del suo studio previsionale sulla digitalizzazione e la SSL, l’EU OSHA sta conducendo un progetto di ricerca, «panoramica della SSL» (2020 2023), per fornire informazioni approfondite per le politiche, la prevenzione e la pratica in relazione alle sfide e alle opportunità della digitalizzazione nel contesto della SSL
Sviluppi nelle TIC e digitalizzazione del lavoro Fra le dieci priorità principali della Commissione europea figura anche la creazione di un mercato unico digitale europeo Un progetto di previsione EU OSHA sta esaminando le conseguenze sul lavoro dei rapidi sviluppi delle tecnologie digitali, comprese l’intelligenza artificiale e la robotica, e il potenziale impatto che ne deriva sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL) Questo progetto mira a fornire ai responsabili politici dell’UE, ai governi degli Stati membri, ai sindacati e ai datori di lavoro le informazioni di cui necessitano in merito ai cambiamenti nelle tecnologie digitali, al loro impatto sulla natura e sull’organizzazione del lavoro e alle sfide emergenti che possono comportare per la SSL
Migliorare la conformità alle normative in materia di SSL Poiché la struttura, l’organizzazione e il monitoraggio del lavoro sono in continuo cambiamento, è più importante che mai assicurarsi che le imprese adempiano gli obblighi prescritti dalle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL).
ONERI E COSTI PER LA SICUREZZA
Per questo la norma prevede la responsabilità del committente quale “primo” garante dell’organizzazione aziendale, da un lato, e l’indicazione puntuale ed esaustiva dei costi della sicurezza, dall’altro lato.
Con le modifiche della norma è stato sostituito l’obbligo di indicare i costi della sicurezza con quello di indicare (soltanto) i costi necessari per le misure di sicurezza destinate a prevenire i rischi interferenziali.
Si è passati così dal voler avere uno strumento per capire se l’azienda affidataria/esecutrice dell’appalto è idonea a svolgere il lavoro, a quello di determinare gli obblighi di cooperazione tra committente e appaltatore.
Determinare i costi della sicurezza non è sempre facile soprattutto per le Piccole e Medie imprese Ci sono aspetti della sicurezza sul lavoro che sembrano più difficili di altri e spesso vengono
così disattesi anche con la convinzione che non siano importanti. Uno di questi è come determinare i costi della sicurezza, soprattutto in fase contrattuale, quando non si sa ancora bene come sarà svolto il lavoro
né da parte del Committente, né dalla ditta affidataria/esecutrice. Succede così di sentire, <<non me l’hanno mai chiesto>>, oppure <<nessuno lo scrive>>, <<come faccio a calcolarli>>, ...
Risultato che molti trovano delle soluzioni veloci (come “la statistica mi dice che valgono il 3% dell’importo”), non perché sia la soluzione corretta, ma al solo scopo di non perdere troppo tempo per rispondere all’obbligo normativo prima, contrattuale poi. Tanto nessuno controllerà cosa c’è scritto, salvo in caso di indagine e anche lì, bisogna vedere cosa viene fuori. Risulta un approccio culturale che dovrebbe portare ad una corretta progettazione della sicurezza, quindi dell’impostazione dei lavori per i quali sto facendo l’offerta, che si scontra sul mercato con aziende troppo piccole per impostare una valutazione di questo tipo, oppure con una cultura della sicurezza troppo bassa per capire il valore di questo compito. Intanto, siamo sempre più abituati a vedere lavori con il coinvolgimento di aziende terze e lavoratori autonomi, a volte addirittura in violazione delle norme civilistiche, dove piccole realtà accettano di fare lavori che non fanno parte delle loro competenze, o decidono di unirsi ad altre piccole realtà per tenere bassi i costi e portare a casa il lavoro (togliendolo così a chi si è strutturato proprio per fare quel tipo di lavoro).
La norma vuole che siano indicati con una stima i costi della sicurezza in modo congruo, analitico per singole voci, a corpo o a misura, calcolati considerandone l’utilizzo per lo specifico cantiere nonché per l’eventuale verificarsi di varianti in corso di esecuzione del progetto. Si tratta pur sempre di costi già ricompresi nell’importo totale dei lavori, e non saranno assoggettabili a ribasso. Per questo il Dlgs 81/2008 nel Titolo IV dà indicazioni sui costi della sicurezza (pur con le sue difficoltà di applicazione), ma la corretta individuazione/determinazione delle spese per la sicurezza si è complicata a seguito della pandemia da Covid-19, la quale ha richiesto l’adozione di specifiche misure anti-contagio con i Protocolli condivisi, in prevalenza da riportare nel PSC, diventando in questo caso parte integrante dei costi della sicurezza non soggetti a ribasso per le imprese esecutrici. Perché diciamolo, il problema iniziale è stato proprio determinare chi avrebbe dovuto pagarli, soprattutto in cantieri già avviati e dove l’utile d’impresa poteva essere già ridotto di suo. L’aggiornamento del computo metrico estimativo della sicurezza nella gestione dei cantieri edili durante l’emergenza pandemica è diventato il problema principale per gli appalti in corso in quanto l’incremento
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SICUREZZA IN EDILIZIA, CONTROLLI A TAPPETO IN TUTTA ITALIA
Nell'ambito della vigilanza "110 in sicurezza" coordinata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, è stata effettuata nella giornata di ieri un'operazione straordinaria di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di contrasto al sommerso nel settore delle costruzioni, che ha interessato 377 cantieri in tutto il territorio nazionale, con la sola esclusione delle province di Trento e Bolzano in funzione della loro autonomia speciale. Le verifiche, che hanno interessato 794 aziende operanti nei cantieri ispezionati e 1910 posizioni lavorative, hanno portato all'adozione di 194 provvedimenti di sospensione delle attività d'impresa, di cui 133 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 61 per lavoro nero.
L'intervento, concertato dal Direttore Generale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, con il Comandante Carabinieri Tutela Lavoro, Generale Antonio Bandiera, è stato coordinato dalla Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Gli accertamenti:
474 aziende irregolari 347 posizioni lavorative irregolari 112 lavoratori c.d. "in nero", tra cui 1 minore e 41 lavoratori extra-UE, tra i quali 19 senza permesso di soggiorno 763 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza
In materia di salute e sicurezza, le irregolarità maggiori hanno riguardato le cadute dall'alto e la mancata protezione delle aperture verso il vuoto, l'irregolarità dei ponteggi e l'utilizzo di ponteggi non autorizzati, il rischio elettrico, il mancato controllo delle gru, l'omessa fornitura e utilizzo dei DPI (dispositivi di protezione individuale), la viabilità inadeguata dei cantieri e la mancata protezione da investimento per caduta di materiali dall'alto, l'omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata formazione e informazione dei lavoratori, l'omessa redazione del DVR (documento valutazione rischi), del POS (piano operativo di sicurezza) e del Pi.M.U.S (piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi). Le violazioni riconducibili ai rapporti di lavoro attengono, oltre al lavoro nero, principalmente a somministrazione illecita e distacchi/appalti non genuini, riqualificazione dei rapporti di lavoro, orario di lavoro, sotto inquadramento dei lavoratori, indebita percezione del reddito di cittadinanza e della Naspi, omissioni contributive e mancata iscrizione alla Cassa Edile.
Di oltre 3 milioni di euro le sanzioni già comminate, ma quello che conta è il
numero di lavoratori e aziende tutelate e delle potenziali vittime di infortuni salvaguardate. "Quello della legalità nel mondo del lavoro è un tema strategico per il Paese" afferma il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. "Per le sue implicazioni sociali ed economiche sarà fondamentale da un lato investire in orientamento e formazione, a partire dai più giovani e dall'altro sostenere le imprese che si impegnano a lavorare regolarmente, tenendo alto il livello dei controlli. Chi vorrebbe negare la dignità delle persone muovendosi nell'alveo dell'illegalità va contrastato. Questo Ministero, in coerenza con gli impegni assunti in Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, intende affrontare il tema come prioritario, partendo dalla prevenzione e di conseguenza, dall'aumento della consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro del costo sociale e personale di un infortunio e delle mancate azioni a tutela di salute e sicurezza.
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INCIDENTI SUL LAVORO IMPARARE DAGLI ERRORI
ESEMPI DI INFORTUNI NELLE ATTIVITÀ CON I CARRELLI CON POSTO DI GUIDA
ELEVABILE
Il primo caso riguarda un infortunio avvenuto in una cooperativa che gestisce la movimentazione dei materiali all’interno del magazzino di una grossa società di commercio al dettaglio dove si ricevono i prodotti e si inviano ai punti vendita.
Una lavoratrice opera all’interno della cella freschi, mantenuta a +2 °C per la conservazione di merci deperibili. Per lo svolgimento della propria mansione usa un commissionatore, “carrello elevatore elettrico con guidatore a bordo, in piedi. Quando tale mezzo avanza nel normale senso di marcia le forche sono alle spalle del guidatore. I carrelli commissionatori sono equipaggiati con un monitor montato su staffa installata come accessorio dal produttore su richiesta dell’utilizzatore. La staffa è fissata ai lati della parte anteriore del carrello e si presenta come una U capovolta sulla cui parte orizzontale è fissato il monitor”. Usando il carrello la lavoratrice avverte dei cali potenza del motore e pensando che questo sia dovuto ad un malfunzionamento dell’alimentazione elettrica spegne e riaccende il carrello, agendo sull’interruttore generale che si trova sulla parte anteriore del carrello. Esegue questa operazione mentre si trova sul carrello e mentre la esegue il carrello si accosta in modo incontrollato ad un altro carrello parcheggiato a fianco di uno scaffale. Nell’accostamento la mano dell’infortunata rimane schiacciata tra la staffa e l’altro carrello.
Questo il fattore causale rilevato nella scheda: “l'infortunata agisce in modo maldestro sui dispositivi di comando del carrello”.
Nel secondo caso l'infortunato è un socio lavoratore di una cooperativa che gestisce la movimentazione delle merci all’interno di un centro logistico. Il lavoratore è addetto al trasporto delle merci con uso del carrello commissionatore denominato “zanzarino”.
In particolare deve spostare un bancale sul quale sono collocate quattro porte di legno: inforca il bancale e giunto a destinazione (un’area del magazzino) frena il mezzo. Il carico delle porte si sbilancia e sta per rovinare addosso al conduttore che istintivamente allunga il braccio destro a propria protezione; tale azione però causa lo schiacciamento del gomito destro del lavoratore tra le porte e la parte fissa del carrello posta dietro lo schienale.
Il lavoratore subisce una forte contusione al gomito destro ed alla regione epitroclea destra per una inabilità di 80 giorni. Il lavoratore aveva già spostato numerosi bancali simili senza alcun problema.
I fattori causali rilevati nella scheda:
“il carico si sposta verso il posto di guida non vincolato bene al bancale”;
“il lavoratore frena troppo bruscamente”.
Riportiamo anche un terzo caso relativo ad un infortunio avvenuto all’interno di un magazzino merci.
All’interno del magazzino un lavoratore, esperto in attività lavorativa presso il deposito da circa 20 anni, sta percorrendo, alla guida di un commissionatore, un corridoio di prelievo merci. Giunto in prossimità dell’incrocio con un corridoio in cui transitano muletti e commissionatori, dopo aver ridotto la velocità, impegna l’incrocio col mezzo senza fermarsi, proprio nel momento in cui sopraggiunge il carrello elevatore guidato da un collega di lavoro. I due mezzi si scontravano e il guidatore alla guida del commissionatore riporta la peggio con la frattura del femore sinistro.
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RISCHIOCHIMICO: IMPARAISIMBOLI
mati più oro è il rischio chimico Infatti, contrariamente a quanto si è portati a credere, non si tratta soltanto di un rischio limitato alle industrie chimiche e ai laboratori, ma è presente in tutte le aziende che adoperano determinati tipi di sostanze.
Il rischio chimico può sorgere all'interno di un'azienda quando all'interno di essa si utilizzano agenti chimici che possono risultare dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori Per citare l'articolo 222 del Testo Unico per la Sicurezza si definiscono agenti chimici pericolosi tutti gli elementi e i composti chimici da soli o nei loro miscugli.
SORVEGLIANZASANITARIA... ANCHEINUFFICIO!!
minima di 15 minuti ogni 2 ore di applicazione continuativa al videoterminale, dedicandosi a un’attività differente; le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite diversamente da disposizioni contrattuali o dal Medico Competente ove ne riscontri la necessità, comunque rispettando il criterio minimo; non è consentita la cumulabilità delle pause
La Sorveglianza Sanitaria per i lavoratori al videoterminale è attuata dal Medico Competente prioritariamente con riferimento
ai disturbi, oculo visivi e ai disturbi muscoloscheletrici
mano; secondariamente, con attenzione all’affaticamento
coinvolgono i sistemi neuropsichico, cardiocircolatorio, gastrointestinale
evidenze scientifiche
METANO VS IDROGENO: COSA CONVIENE?
un processo compatibile con l’obiettivo della transizione energetica che vuole invece ridurre le emissioni di gas serra. Una prospettiva interessante è quella di utilizzarlo principalmente per lo stoccaggio dell’elettricità prodotta in eccesso dalle centrali solari, eoliche e di altro tipo che oggi vengono reimmesse in rete dopo il consumo sul posto. Quando dobbiamo aspettarci un vero boom dell’utilizzo dell’Idrogeno?
Al contrario del metano, che può essere ancora estratto dal sottosuolo, la molecola dell’idrogeno è scarsamente presente in natura e va prodotta consumando energia.
L’idrogeno sarà uno dei protagonisti della decarbonizzazione del sistema energetico italiano ed europeo, anche per la sua elevata versatilità È ipotizzabile che possa sostituire il metano, anche solo in parte? Cosa è necessario predisporre a livello di strutture del nostro territorio? Attualmente circa il 97% dell’idrogeno prodotto è ottenuto da fonti fossili mentre soltanto il 3% si ottiene tramite l’elettrolisi dell’acqua. L’idrogeno quindi, soprattutto per i suoi costi, è utilizzato prevalentemente nell’industria ed è prodotto mediante processi che emettono sostanze in quantità elevata che possono modificare il clima (prima fra tutte CO2), perciò non è ricavato da
In Australia hanno già realizzato una stazione di rifornimento di idrogeno per l’alimentazione delle automobili ad accesso pubblico. Le linee guida della strategia europea in materia prevedono l’uso dell’idrogeno blu (ottenuto dallo steam reforming del metano o dalla gassificazione del carbone, con sequestro della CO2 per ridurre le emissioni), in un periodo transitorio (indicativamente fino al 2030) durante il quale dovrà svilupparsi la filiera dell’idrogeno verde (sostenibile perché ottenuto per elettrolisi consumando solo energia rinnovabile).
In pratica l’idrogeno verde eviterà lo spreco di energia rinnovabile, ma sarà quest’ultima a sostituire le fonti fossili. In meno di una decina d’anni si prevede che, nei periodi in cui la produzione delle centrali rinnovabili non sarà in grado di coprire la domanda istantanea di elettricità, l’energia accumulata nell’idrogeno verde sarà resa disponibile agli utilizzatori, attraverso le stesse reti di distribuzione dell’elettricità Ovviamente esistono numerosi altri impieghi possibili per l’idrogeno, ad esempio come combustibile per i trasporti e per la climatizzazione degli edifici. L’industria automobilistica ha da alcuni anni sviluppato e messo in produzione veicoli a batteria elettrochimica ricaricabile, ma altri mezzi di trasporto come camion, bus, treni, navi e aerei potrebbero utilizzare l’idrogeno sia con motori a combustione interna sia con le più efficienti celle a combustibile. Sul fronte della climatizzazione, invece, sono in corso sperimentazioni su caldaie alimentate sia con miscele metano-idrogeno sia con solo idrogeno. Nel primo caso l’idrogeno potrebbe rivelarsi utile nel breve-medio termine, anche per ridurre la dipendenza dai paesi produttori di metano vista la situazione politica attuale.
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