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CHI È IL PREPOSTO PER LA SICUREZZA? RUOLO, OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ Il Preposto è la persona che sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa, con o senza investitura formale del datore di lavoro. Il preposto è la figura che affianca il datore di lavoro nelle attività di controllo anche quando quest’ultimo non può garantire la sua presenza costante durante le fasi di lavoro. Come previsto nell’articolo 19 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, il preposto è una delle figure operative più importanti per la realizzazione della sicurezza in azienda! [segue a pag. 2]
DPI e Occhiali di Sicurezza Gli occhiali antiriflesso, ad esempio, offrono la migliore visione possibile per lavorare su componenti riflettenti senza affaticare gli occhi, nonché la protezione contro i pericoli fisici. Gli occhiali di sicurezza a specchio blu sono ideali per l'uso quando si lavora all'aperto.
Alla tua scrivania, non piegarti, o più tardi dirai ahi! La postazione al videoterminale deve essere realizzata in modo che l’operatore possa mantenere una postura corretta, che non causi traumi al sistema muscoloscheletrico e che non comporti un eccessivo affaticamento della vista.
L’elettricità può spegnerti.. I maggiori pericoli della professione di elettricista sono le folgorazioni - le cui scosse possono causare leggere ustioni e formicolii fino all'arresto cardiaco - e gli archi elettrici, violente scariche dovute ad una serie di fattori combinabili, in grado di arrecare gravi ustioni e lesioni nonché danni permanenti.
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20 marzo 2022
SAFETYBUSINESS NEWS
SAFETY BUSINESS ANNO 2022 NR. 8
-IL GIORNALE DIGITALE -
CHI È IL PREPOSTO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO QUANDO È PREPOSTO?
OBBLIGATORIO
IL
QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL PREPOSTO?
Individuare il Preposto in azienda è sostanzialmente obbligatorio se c’è già. Sembra strano da dire, ma la realtà è che il Preposto, essendo colui che sorveglia, se è presente per esempio come capo reparto, capo turno, capo squadra, vuol dire che è già stato previsto. Pertanto, non è obbligatorio avere il preposto, ma formarlo in modo che sappia svolgere i suoi compiti.
Il preposto deve fare tante cose e tutte molto importanti per evitare che si verifichino degli infortuni in azienda. Pertanto abbiamo coniato l’acronimo RIVASS dalle iniziali dei compiti (evidenziati in grassetto):
Di conseguenza, per la sicurezza sul lavoro, è una scelta del Datore di Lavoro avere o non avere un preposto e nelle grandi aziende è sicuramente presente. Vi immaginate un reparto di 25 persone senza qualcuno che controlli se il lavoro viene svolto, se viene svolto correttamente, oppure se i lavoratori hanno o non hanno le attrezzature necessarie a svolgere il lavoro Quindi nel caso in cui in azienda siano presenti figure che già svolgono i compiti del preposto, è necessario prevedere la loro formazione aggiuntiva per questo ruolo anche se non vengono chiamati preposti
COME SI INCARICA IL PREPOSTO? L’incarico del preposto nelle grandi aziende richiede documentazione per dimostrare di aver informato il soggetto dei suoi compiti. In realtà in base a quello che abbiamo detto prima, un semplice organigramma fatto bene è sufficiente nelle piccole imprese. Addirittura, nelle micro potrebbe non essere presente. Immaginate il commercialista con due segretarie che lo aiutano nel lavoro quotidiano: normalmente il commercialista è presente e fa i controlli dell’attività. Non deve per forza nominare un preposto a meno che non sia un professionista con più sedi e voglia garantirsi il controllo delle sedi dove non può essere presente. Pertanto, un organigramma è la soluzione più efficace anche per informare i collaboratori
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Richiedere l’osservanza delle misure di emergenza e dare istruzioni ai lavoratori che, in caso di pericolo grave e immediato, devono abbandonare il posto di lavoro o la zona pericolosa.
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Informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato.
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Verificare che solo i lavoratori che hanno ricevuto istruzioni adeguate accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico.
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Astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.
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Sovrintendere e vigilare sui lavoratori per quanto riguarda il rispetto dei loro obblighi e delle disposizioni aziendali in tema di salute e sicurezza sul lavoro.
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Segnalare tempestivamente al datore di lavoro le deficienze dei mezzi e delle attrezzature, dei dispositivi di protezione e di ogni condizione di pericolo che si verifica durante l’attività lavorativa.
QUANTE ORE DI FORMAZIONE DEVE SVOLGERE IL PREPOSTO? La formazione del preposto è aggiuntiva rispetto a quella dei lavoratori. Dopo aver fatto le relative ore dell’art 37 (Generale + Specifica) dovrà aggiungere altre 8 ore con un aggiornamento biennale di 6 ore. Alla data odierna siamo in attesa di una Conferenza Permanente Stato Regioni che descriva l’aggiornamento della formazione in materia di sicurezza e della verifica dell’efficacia della formazione, da pubblicare in apposito Accordo Stato Regioni entro il 30/06/2022
L’articolo è visibile anche sul nostro sito cliccando il link di seguito urly.it/3m1gz
A livello contrattuale, la norma attuale demanda alla contrattazione collettiva in base all’incarico se riconoscere un emolumento specifico oppure no. Ad oggi, se l’inquadramento contrattuale è corretto, non ci sono importi diversi da un lavoratore all’altro.
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20 marzo 2022
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SAFETY BUSINESS ANNO 2022 NR. 8
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UAI VERONA
SICUREZZA SUL LAVORO: SERVONO MISURE URGENTI PER IMPRESE E ISPETTORI Per garantire la sicurezza sul lavoro sono state riviste le violazioni che comportano la sospensione dell’attività lavorativa da parte degli organi ispettivi. Perché la Legge n. 215/2021, ha apportato modifiche importanti che, sotto alcuni aspetti, rischiano di rendere difficile l’opera di imprese e di ispettori. Ci sono ancora sul tavolo delle discussioni altre misure: la procura nazionale sulla sicurezza del lavoro, la riforma di alcune norme del codice penale e del TUSL, che chiuda i varchi aperti da una giurisprudenza della Cassazione diventata meno severa rispetto al passato. Senza dimenticare il lavoro agile che rimane una misura tuttora “raccomandata visto il protrarsi dello stato di emergenza”, e che peraltro non dovrebbe sfuggire alle garanzie di sicurezza previste dalla legge. Sull’onda degli infortuni in aumento nel nostro Paese, sarebbe utile che venissero prese in considerazione una revisione delle gravi violazioni atte a comportare la sospensione dell’attività lavorativa da parte degli organi ispettivi: almeno includendo tra le gravi violazioni anche l’ipotesi in cui il DVR è elaborato, ma generico, insufficiente, incompleto. Questo porterebbe a imporre negli imprenditori la necessaria valutazione del tecnico/consulente della sicurezza. Se mi devo fidare e voglio essere tranquillo, forse non va bene chiunque, tantomeno quello che mi fa il prezzo più basso. Una novità introdotta, il nuovo art. 37, comma 7, che contempla ora l’obbligo, non più soltanto di dirigenti e preposti, bensì anche dello stesso datore di lavoro, di “ricevere un’adeguata e specifica formazione”. Una norma che fa introdurre riflessioni nuove sulle modalità di organizzazione della sicurezza e che potrebbe perlomeno circoscrivere gli scenari aperti dalle ultime sentenze della Cassazione … Clicca il Link di seguito per visualizzare l’articolo completo urly.it/3m1h7
LAVORATORI IN NERO E ASSENZA DI SICUREZZA SUL LAVORO: SOSPESA L’ATTIVITÀ DI QUATTRO LABORATORI TESSILI NELL’ALTO MANTOVANO. SCATTATE SEI DENUNCE LE OPERAZIONI DI CONTROLLO SONO STATE EFFETTUATE DAI CARABINIERI A GAZOLDO DEGLI IPPOLITI, RODIGO E CASTEL GOFFREDO. SANZIONI PER PIÙ DI 150MILA EURO: TRA LE IPOTESI DI REATO ANCHE LA MANOMISSIONE DI MACCHINARI E IMPIANTI ELETTRICI
Mantova
I controlli si sono effettuati, nell’ambito di un servizio più largo, ordinato dal comando provinciale dei Carabinieri, per prevenire e reprimere lo sfruttamento della manodopera clandestina e verificare il rispetto delle normative anti-Covid: controllati quattro laboratori tessili, a Gazoldo degli Ippoliti, Rodigo e Castel Goffredo. Le attività si sono svolte con due distinte operazioni, gestite dai Carabinieri di Gazoldo degli Ippoliti e Castel Goffredo, in collaborazione col Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova. Nel primo laboratorio erano presenti, e sono stati identificati, otto lavoratori di nazionalità cinese, due dei quali sprovvisti di permesso di soggiorno e altri quattro non in regola con il contratto di impiego lavorativo. Impiego che nel loro caso faceva rima con sfruttamento per orari di lavori, retribuzione e condizioni abitative. I proprietari del laboratorio, un 47enne e una 31enne cinesi, sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di “Caporalato, sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. I militari hanno sospeso l’attività e firmato sanzioni amministrative per €121.200. La violazione delle leggi in materia d’immigrazione clandestina è stata contestata a due lavoratori clandestini, un 56enne e una 59enne. I controlli dei due laboratori nei comuni di Rodigo e Gazoldo si sono invece tradotti nella denuncia in stato di libertà per entrambi i proprietari, uno per “Manomissione di macchinari e degli impianti elettrici” (per loro anche una sanzione da €5000), l’altro per “Mancanza di documento di valutazione dei rischi e piano di emergenza ed evacuazione” (sanzione da €9000). Infine, durante il controllo nel laboratorio di Castel Goffredo sono stati identificati due lavoratori stranieri regolarmente assunti, ma il proprietario, un 56enne di nazionalità cinese, è stato denunciato in stato di libertà per la “Mancanza di documento di valutazione dei rischi”. Anche in questo caso i militari hanno sospeso l’attività, ed elevato sanzioni amministrative per 15mila euro. Conclusioni L’attuale normativa prevede che in assenza di Documento di Valutazione dei Rischi la sanzione economica venga amplificata dalla sospensione dell’attività. Quanto costa (in aggiunta alla multa) dover tenere chiusa l’azienda per i giorni necessari a redigere un documento di valutazione dei rischi, ovviamente accettabile dagli ispettori? Quali costi si è costretti a sostenere per gestire un’attività del genere, solo perché si è voluto risparmiare in quanto si ritiene non utile all’azienda la “burocrazia” che fa il tecnico della Sicurezza? Ai posteri l’ardua sentenza L’articolo è visibile anche sul nostro sito cliccando il link di seguito urly.it/3m1hw
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20 marzo 2022
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LA LEADERSHIP DI CHI SI OCCUPA DI SICUREZZA SUL LAVORO Cercare di capire tutto il contesto e le regole della Sicurezza sul Lavoro è una preoccupazione oggi molto importante per tutti coloro che si occupano di Sicurezza sul Lavoro, sia per ragioni etiche sia perché la sicurezza è una responsabilità legale a tutti i livelli. Per migliorare i livelli di sicurezza dei lavoratori, le aziende industriali si sono impegnate spesso in migliorie tecnologiche e ottimizzazione di strutture e attività, compresa l’organizzazione aziendale (attuando sistemi di gestione della sicurezza). I risultati ottenuti però, fanno pensare che sia necessario tenere in maggior considerazione i fattori umani e organizzativi rispetto alle procedure tecniche. Nelle aziende piccole a volte vediamo imprenditori che si adoperano per garantire alti standard di sicurezza, altre volte invece più preoccupati del conto economico che della salute o delle responsabilità legali della sicurezza sul lavoro Una buona organizzazione, tenendo conto del fattore umano, può essere in grado di pianificare coerentemente una serie di azioni efficaci per raggiungere e mantenere un buon livello di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Promuovendo lo sviluppo di comportamenti individuali e collettivi sempre più sicuri a livello aziendale, è necessario un forte impegno da parte di tutto il management aziendale che non può scaricare la “patata” ai suoi sottoposti. Più attenzione i singoli mettono alla sicurezza propria e dei propri colleghi e meno sorprese ci saranno nella gestione aziendale. Infatti, se la funzione tradizionale di un manager è quella di gestire, vale a dire raggiungere gli obiettivi programmando e dirigendo le attività lavorative, oggi è necessario aggiungere anche capacità di influenzare, orientare e guidare (ovviamente in modo etico e produttivo). Queste abilità rendono un manager un vero leader, anche se gli sforzi non sempre portano risultati immediati. Queste capacità sono fondamentali per il miglioramento concreto dei livelli di sicurezza in azienda poiché, anche in questo ambito, stabilire tante procedure (per lo più tecniche) non significa che poi saranno attuate dai collaboratori. Essere in grado di coinvolgere il personale richiede necessariamente una buona leadership, intesa come capacità del manager di influenzare i comportamenti, individuali e di gruppo, per renderli più sicuri. Indubbiamente, è il comportamento del manager quello che influenza il comportamento del personale. Un vecchio detto dice “il pesce puzza dalla testa”. Ogni bravo manager deve prendersi oneri e onori, cercando di capire dove sono gli sbagli se non si sono ottenuti i risultati attesi. Ognuno di noi gestisce le proprie priorità in base al contesto fisico e sociale in cui opera e ai messaggi che riceve. Generalmente ognuno di noi è attento a ciò che il nostro superiore gerarchico ci chiede. Ciò vuol dire che se un manager non è interessato alla Sicurezza sul Lavoro e lo dimostra con i suoi comportamenti, ci sono poche speranze che i suoi collaboratori facciano diversamente. Anche perché se il Direttore non autorizza i corsi di formazione (in orario di lavoro), le migliorie nelle macchine (per renderle più sicure), l’acquisto di DPI ergonomicamente confortevoli, … cosa possono fare i suoi collaboratori? Nella fattispecie, perché dovrebbero preoccuparsi di avere personale formato, macchine correttamente manutentate, DPI indossati correttamente, …? Sarebbe come volersi tirare la zappa sui piedi! Rendiamoci conto che la Sicurezza Sul Lavoro, pur riguardando l’integrità psicofisica del lavoratore, non per questo provoca una spontanea ricerca di livelli elevati di sicurezza. Per questo motivo, tutto il personale deve essere informato sulle varie tematiche, sugli obiettivi che si vogliono raggiungere e sulle azioni da attuare per conseguirli fornendo una adeguata motivazione al riguardo. A partire dai Manager dell’azienda In sintesi, il buon esempio dei capi pesa molto di più dei vari slogan quali “Infortuni ZERO!”! Clicca il Link di seguito per visualizzare l’articolo completo urly.it/3m1j0
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