Gioco News Magazine January 2021 / Gioco News Rivista gennaio 2021

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2021_

POLITICA

Dario Damiani: «Ricominciare dalla legalità»

2 0 2 1 · L’A N N O D E L L A

INCHIESTA

RIPARTENZA

La pandemia cambia le regole SPECIALE

Amusement a prova di futuro PERSONAGGI

Liana Orfei Paolo Condò COVER STORY 38

LASLOTDELMESE

Gn Media / Tradelab Un brindisi al Gaming Retail

TOP 5 NAIROBI | C I N Q U E O C C A S I O N I P E R S C E G L I E R E I L M E G L I O

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



numero 1

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gennaio 2021

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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it

Basta giocare con l’azzardo, a gennaio si riparta in tutto il Paese!

EDITORIALE

anno xiii

Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Marta Rosati Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Daniele Duso Marco Fiore Michael Haile Nashira Roberta Parollo Francesco Scardovi David Snook Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Giuseppe Corsini unsplash.com 123rf.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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LA RICOSTRUZIONE DEI GIOCHI

Dopo il 6 gennaio l’Epifania porterà via tutte le festività natalizie (si fa per dire) e speriamo che tolga anche

tutti i lucchetti dalle serrande delle “botteghe” di gioco pubblico. Toglieremmo necessariamente il termine “speriamo” perché, altrimenti, in generale per tutta l’economia del nostro Paese, risollevarsi dopo l’ennesimo lockdown di fine 2020 sarà pressoché impossibile. E senza sfociare in una comunicazione da “meme”, sarebbe davvero difficile comprendere le ragioni di un altro fermo del gioco legale, così come di tante altre attività, a meno che non sia per “salvare Ferragosto” visto che a ottobre 2020 credevamo di richiuderci in casa per passare un “sereno Natale in famiglia”. Parole del nostro premier, Giuseppe Conte, che continua a rincorrere il virus. Il Covid-19, nel lungo e faticoso anno appena trascorso, ha messo a dura prova le attività retail del gioco pubblico uscite da anni di lotte su leggi discutibili come distanze dai luoghi sensibili, tessere sanitarie e poi il decreto Dignità. Ecco, da addetti ai lavori, non vorremmo darci la zappa sui piedi ma rischiamo di rimpiangere altri tempi. E non aggiungiamo altro. Ma dal 7 gennaio, in vista della scadenza di metà mese delle disposizioni del Dpcm che ha sospeso tutte le attività di gioco, dobbiamo assolutamente avere certezze su riaperture e ripresa di una convivenza col virus di cui si parla dalla prima ondata che ha coinciso col primo, durissimo, lockdown. Non è una presa di posizione negazionista. Giammai. Anzi, siamo più che responsabili tanto che gli imprenditori del settore e le associazioni di categoria, hanno sempre rispettato le chiusure e speso centinaia di migliaia di euro in tutto il Paese per mettere in sicurezza e sanificare le aree di gioco. Non essendoci stata nessuna evidenza di focolai e contagi, e men che meno una tutela del lavoro e un ristoro adeguato agli addetti del settore, sarà difficile accettare un’ennesima chiusura o un ulteriore rinvio per la riapertura di locali di gioco pubblico. Negli ultimi giorni dell’anno abbiamo appreso delle stime dei dati sul gioco d’azzardo europeo. Beh, il crollo del gioco “terrestre” è spaventoso: un 23 percento in meno che vale 22,7 miliardi persi su un Ggr di 98,6 miliardi. Un dato drammatico che in Italia varrà una quota molto sostanziosa della “torta” europea. E, al di là delle convinzioni ideologiche, ci vuol rispetto per i lavoratori che fanno parte della filiera e dell’enorme indotto. Per questo sarà prioritaria la riapertura e la ripartenza. Dati confortanti per i giochi online che sono cresciuti del 7 percento ma, come si può vedere ad “occhio nudo”, non riescono ancora a colmare le perdite del retail. Specie per chi non possiede tutti i verticali di gioco la situazione è più che drammatica. Basta giocare, dunque. Perché altrimenti si azzarda con la pelle degli italiani. E siccome “uno vale uno”, è inammissibile che il mondo del gambling valga sempre meno di zero. Cesare Antonini

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POLITICA S O M M A R I O

04. Ripartire dalla legalità

Dario Damiani, senatore di Forza Italia, sottolinea come il prolungato lockdown del settore del gioco pubblico rischi di favorire la malavita organizzata

06. Gioco in cerca di autori

INCHIESTA

SPECIALE

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ESTERI

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18. Un settore a prova di futuro Il leader di Euromat, Jason Frost, affronta con Gioco News la ricostruzione del gaming a livello europeo e guarda con ottimismo al nuovo anno e oltre

20. Eag, lo spettacolo continua

10. La pandemia cambia le regole

Innovazione, potenziamento delle tecnologie, offerta multicanale e mobile-driven, orientamento alla responsabilità saranno per gli operatori i fattori chiave per la sostenibilità economica e lo sviluppo del business

14. Alla ricerca di un nuovo equilibrio 15. Voglia di tornare a vivere le sale 16. Orribile, ma il migliore di sempre 17. Dalle difficoltà alla crescita 2

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online 22. Vivere e non sopravvivere

EVENTI

24. La fiera delle novità

Fra edizioni digitali e “in presenza”, il panorama fieristico internazionale del gioco per il 2021 si presenta quanto mai variegato. Ecco cosa prevedono i principali organizzatori per i prossimi mesi.

36. Le mille e una incognita Il Regno Unito avvia la revisione della legge sul gioco del 2005 e definisce la nuova gestione della National Lottery

NORMATIVA 40. Tante ragioni, un solo obiettivo Il nuovo cigno nero planetario, quello pandemico, consentirà il riordino del gioco pubblico nel 2021?.


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Il gioco, visto come spazio di relazioni tra persone e come momento di svago dovrebbe ottenere maggiore attenzione sul tema della fiscalità e del controllo da remoto. Oggi esistono diverse piattaforme online, molte delle quali illegali, che danneggiano anche quelle perfettamente in linea con la legislazione vigente in Italia e in Europa.

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IPPICA

66. La regina del circo/ La

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“vita vera” di Liana Orfei, tra avventure in tutto il mondo, l’amicizia fraterna con Federico Fellini e la difesa della madre di tutte le arti, quella circense I miei pri-

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52. Mettere in corsa le eccellenze

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mi trenta stadi / Dalla scommessa

La ricetta del deputato Paolo Russo (Fi) per rilanciare l’ippica italiana e ridarle vigore

sull’Italia alle interviste a Maradona, Paolo Condò racconta il suo “Porte aperte” e lancia un invito: “Violenza e razzismo restino fuori”

FLIPPER 54. Un anno perduto e un mondiale ritrovato

Dopo la sospensione del ranking internazionale nel 2020, il flipper sportivo inaugura una nuova stagione partendo dalle sfide online e fissando le date del nuovo campionato

Dario Damiani

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INTERVISTE

POKER

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rubriche

english pages GIOCO &ARTE

DALMONDO

DANON PERDERE

ILUOGHI DELGIOCO

RIFLESSIONI DAORSO

L’OROSCOPO

GIOCO &PSICHE

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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GIOCARE GIO CONGUSTO

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NUOVE TENDENZE

ORNEANDO

TORNEANDO

FI

ORNEANDO

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PAROLADI COLLOVATI

LEAVVENTURE DAROONEY

POKER STRATEGY

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LEAVVENTURE DAROONEY RIFLESSIONI DAORSO

FISCO&SLOT

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE PANNONERO

23. Re-Start dal divertimento 38. Un brindisi al gaming retail 85 . NEWSLETTER POKER STRATEGY

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RIFLESSIONI DAORSO

LASLOT DELMESE

62. La strategia del camaleonte 64. PANNONERO 65. LASLOTONLINEDELMESE

aziende

GIOCARE GIO CONGUSTO

Il neo presidente di Federgioco, Stefano Silvestri, sottolinea il drammatico momento che stanno vivendo i casinò ma mette in guardia da un riavvio senza potersi spostare da una regione all’altra

92. A Tale of opportunities and risks 94. Navigating a path forwards NUOVE TENDENZE

60. Riaprire, ma solo con libera circolazione

for gaming operators NEWSLETTER

DANON PERDERE

LEAVVENTURE DAROONEY

GIOCO &PSICHE

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LOSFIZIO DELGIOCO

betting industry

Come cambierà il mondo delle scommesse dopo l’anno drammaticamente segnato dal Covid-19? Se il digital avanza, il retail sarà ancora molto importante. LEDRITTEDELMAESTRO

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

88. Eag, the show continues online 90. A future-proof sector 91. Covid-19 lessons learned in 2020

48. Le quote 2021 della

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LAVLT DELMESE

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LASLOT DELMESE

DANON PERDERE

SCOMMESSE

GIOCO &TECNICA

PANNONERO

DALMONDO

LOSFIZIO DELGIOCO

CASINÒ

PROMOSPACE

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d’azzardo

GIOCO &ARTE

Ecco come vanno gestite le vincite ai tavoli online in relazione ai sussidi di Stato e alla propria posizione patrimoniale Liechtenstein, il nuovo principato del gioco

DALMONDO

56. Poker di cittadinanza

44. VOXMANAGER 47. FISCO&SLOT 68. L’ORADELGIOCO 70. DALMONDO 72. DANONPERDERE 74. GIOCO&RETAIL 76. ALBARDEGLIESPORTS 78. GIOCHIDABAR 79. GIOCARECONGUSTO 80. L’AVVOCATODELDIAVOLO 82. GIOCO&PSICHE 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO


politica

D A R I O

D A M I A N I

Ripartire dalla legalità di Anna Maria Rengo

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ualche ristoro, tanto lockdown e una profonda incertezza. Con queste parole si potrebbe sintetizzare il 2020 del gioco pubblico e dei Dario Damiani, senatore di Forza Italia, casinò, un settore già di suo alle prese con “annosi” problemi come esprime un giudizio fortemente critico sull’operato del Governo Conte 2 nel il progressivo inasprimento della tassazione e il dilagare di norme gestire l’emergenza coronavirus, e restrittive da parte di Regioni e Comuni, ma poi ulteriormente e sottolinea come il prolungato lockdown fortemente colpito dalla pandemia da Covid-19 e soprattutto dalle del settore del gioco pubblico rischi di misure che nel corso dei mesi, ciclicamente (prima in primavera e favorire la malavita organizzata poi in autunno) sono state adottate dal Governo Conte 2 per fronteggiarla. La seconda e tuttora perdurante chiusura delle attività (il Dpcm che l’ha disposta reca misure valide fino al prossimo 15 gennaio, senza alcuna certezza che il giorno dopo si potrà riaprire) arriva dopo mesi difficilissimi e dopo gli investimenti che sono stati compiuti per mettersi a norma con i previsti protocolli. Il 2021 trova dunque il gioco prostrato da un anno assai problematico e con pesantissimi e lunghi strascichi che sono stati solo in minima parte “ristorati” dai quattro decreti varati dal Governo nel corso delle settimane e che sono diventati da pochissimo legge dello Stato. Un gioco che si colloca a sua volta in un contesto economico a sua volta provatissimo: ed è proprio da una disamina della situazione generale che partiamo nel nostro colloquio con il senatore di Forza Italia Dario Damiani, uno tra i rappresentanti politici che più è intervenuto con sue proposte emendative al momento della discussione, in

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021


POLITICA DARIO DAMIANI

sede referente da parte delle commissioni di Palazzo Madama, del disegno di legge che ha accorpato i quattro decreti Ristori. Senatore Damiani, quali sono le priorità che Governo e Parlamento dovranno avere, nel 2021, per il rilancio del sistema Paese? “Non possiamo non partire dal sostegno di famiglie e imprese. Ma il sostegno a cui pensiamo noi di Forza Italia non è solo quello economico ma è soprattutto accompagnare il tessuto produttivo verso un sentiero virtuoso fatto di competitività nei mercati interni e internazionali”. Come giudica l’operato del Governo Conte 2 nel gestire l’emergenza derivante dal Covid-19, in generale e per quanto riguarda in particolare il settore del gioco? “Guardi, basta osservare i nostri voti in Aula. Questo Governo passerà alla storia come il peggior governo nel peggior momento della storia repubblicana. Nessun atto di natura governativa potrà essere giudicato con positività. Basta chiedere in giro ai cittadini”. Di quali misure avrebbe bisogno, il gioco, per sopravvivere a questo doppio e perdurante lockdown? I ristori previsti sono sufficienti? “No, non sono sufficienti. Il gioco, visto come spazio di relazioni tra persone e come momento di svago dovrebbe ottenere maggiore attenzione sul tema della fiscalità e del controllo da remoto. Oggi esistono diverse piattaforme online, molte delle quali illegali e che danneggiano anche quelle perfettamente in linea con

la legislazione vigente in Italia e in Europa”. Il prolungato lockdown del gioco fisico ha portato, da un lato, allo spostamento verso il gioco online (legale ma purtroppo anche illegale) come pure verso il gioco terrestre illegale. Quanto è importante al momento agire sul fronte del gioco responsabile e della lotta all’illegalità su entrambi i fronti? “Lo dicevo prima. È fondamentale. Viaggiare sul solco della legalità garantisce tanto gli imprenditori quanto gli utenti ed emargina conseguentemente la malavita organizzata”. Nel 2021, come più volte affermato dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e auspicato anche dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, si dovrebbe avviare l’attesa riforma dell’offerta di gioco. Quali dovrebbero essere, a suo avviso, gli obiettivi e i capisaldi di questa riforma? “Accessibilità, controllo, fiscalità”. Alla luce delle grandi difficoltà riscontrate dal settore dello sport, sarebbe a suo modo opportuno rivedere il vigente totale divieto di sponsorizzazione e pubblicità del gioco, sancito dal decreto Dignità? “È un tema caldo perchè urta diverse sensibilità, certamente occorrere mettere mano ad una riforma complessiva”. Secondo lei si può tassare ulteriormente il gioco, o il carico andrebbe alleggerito? “In questo momento nessun comparto può essere sovraccaricato da ulteriori oneri. Sarebbe una follia”.

LUI CHI È?!? Dario Damiani, nato a Barletta il 21 giugno 1974 e bancario di professione, si avvicina al Movimento Sociale Italiano nel 1992, partecipando attivamente alla campagna elettorale per le elezioni politiche. Aderisce al progetto di Alleanza Nazionale, candidandosi per la prima volta al Consiglio Circoscrizionale di Borgovilla Tempio dove viene eletto alle elezioni comunali del 1994 e riconfermato nelle elezioni comunali del 1996. Nel 1995 sottoscrive le tesi di Fiuggi che sanciscono la nascita ufficiale di Alleanza Nazionale e partecipa, in qualità di delegato regionale, all’ultimo congresso nazionale del Fronte della Gioventù, che vede la nascita di Azione Giovani. Ricopre più volte il ruolo di dirigente della federazione di Bari sia di Azione Giovani che di Alleanza Nazionale. Nel 2004 viene nominato coordinatore cittadino a Barletta di Alleanza Nazionale, ruolo che ricoprirà per un anno. Eletto consigliere comunale di Barletta il 28 maggio 2006, diventa vicepresidente della III Commissione consiliare “Affari Finanziari” e componente della Commissione consiliare speciale sul “Porto”. All’interno di Alleanza Nazionale ha ricoperto il ruolo di componente del coordinamento regionale sino al congresso fondativo del Popolo della Libertà. Alle prime elezioni della Provincia di Barletta-Andria-Trani il 6 e 7 giugno 2009, candidato nel collegio V “Borgovilla Tempio”, ottiene 1.344 voti. Il presidente eletto Francesco Ventola lo chiama a ricoprire il ruolo di assessore provinciale con delega alla programmazione economica-finanziaria e al patrimonio. Alle elezioni amministrative del 2011 viene rieletto consigliere comunale ed è confermato vicepresidente della III Commissione consiliare “Affari finanziari”. Viene poi riconfermato alle elezioni del 2013. Quell’anno, con la fine del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Alle elezioni politiche del 2018 è eletto senatore di Forza Italia nel collegio plurinominale Puglia - 01. Attualmente è segretario della 5ª Commissione permanente (Bilancio) e membro della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.

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politica

GIOCO IN CERCA DI AUTORI di Francesca Mancosu

IL “LIBERI TUTTI” APPARE ANCORA LONTANO, MA IL SETTORE SI PREPARA FIN D’ORA A VIVERE UNA NUOVA QUOTIDIANITÀ, PANDEMIA PERMETTENDO. IN VISTA DELLA RIPRESA, I COMUNI DICONO LA LORO SULLE CARATTERISTICHE CHE IL SETTORE DOVREBBE AVERE NEL PROSSIMO FUTURO PER GARANTIRE LA TUTELA DEI GIOCATORI.

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ese dopo mese, si dilatano i tempi per il “ritorno alla normalità”. Una normalità che, sicuramente per molta parte del 2021, sarà ancora all’insegna dell’emergenza, di regole da rispettare, di prudenza. Di distanziamento sociale, mascherine e mani sanificate il più spesso possibile, almeno fino a quando gran parte dei cittadini italiani non saranno stati vaccinati. Fino ad allora, il “quando” e il “come” restano un’incognita. Anche per le location di gioco, che al momento in cui scriviamo guardano all’orizzonte del 15 gennaio, la scadenza prevista dal Dpcm anti-Covid-19 del 4 dicembre scorso, con la speranza di poter riaprire e di restare aperti senza altre interruzioni. Per poter continuare a lavorare e recuperare almeno in parte le perdite pesanti subite nel 2020. Qualunque sarà lo scenario con cui tutti noi dovremo fare i conti, il gioco si ritroverà inevitabilmente cambiato dopo essere stato costretto ad adeguarsi alle normative governative che ne hanno ridisegnato le forme e gli spazi forse per sempre. Prepariamoci dunque a una nuova era per il settore, che nel 2021 aspetta anche il famigerato riordino promesso dal sottosegretario all’Economia con delega al gioco Pier Paolo Baretta e auspicato dal direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna. Riordino in cui avranno un’essenziale voce in capitolo anche i Comuni, ai quali abbiamo chiesto un’opinione sulle caratteristiche generali che questo tipo di attività dovrà avere per garantire la ripresa in sicurezza e la tutela dei giocatori anche nei mesi a venire.

BOLOGNA, DI GIROLAMO

«Valutare l’impatto del gioco online» “Purtroppo non credo che dopo il 15 gennaio saremo usciti completamente dall’emergenza sanitaria. L’attenzione per evitare qualsiasi rischio di contagio, dunque, dovrà rimanere altissima anche nei mesi successivi. Credo quindi che la riapertura delle sale dovrà avvenire in assoluta sicurezza, rispettando tutti i protocolli che il Governo deciderà di mettere in campo”. Lo sottolinea Giulia Di Girolamo (Partito democrati-

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

co), consigliera di fiducia del sindaco di Bologna, Virginio Merola, per la legalità e da tempo in prima linea in materia di contrasto al gioco patologico, grazie alla promozione di diverse iniziative di informazione e sensibilizzazione sul campo quanto di atti nelle aule della politica. “In questi anni alcune Regioni, tipo l’Emilia Romagna, e tantissimi Comuni come quello di Bologna hanno


GIOCO IN CERCA DI AUTORI

ROMA, SECCIA

«Il riordino nazionale è ancora più necessario» I pesanti colpi inferti dalla pandemia alle attività di gioco non dovrebbero cambiare la linea del Comune di Roma, secondo quanto assicura Sara Seccia (Movimento cinque stelle), vice presidente dell’Assemblea capitolina e referente comunale sul tema del Gap. “Per quanto riguarda la tutela dei giocatori, per quanto riguarda il Gap, si è sempre dell’idea che, a Roma, si debba rispettare la disciplina impartita (regolamento e ordinanza sindacale) che, chiaramente, si rivolge solamente agli apparecchi slot e Vlt installati presso sale dedicate ed esercizi commerciali che svolgono altre attività prevalenti rispetto a quella del gioco (ricevitorie, bar, tabacchi, ecc.). Per quanto concerne la tutela dei giocatori dal Covid, pur non essendo deputata al compito, si dovrebbe pensare a misure fisiche (come pannelli di separazione) o al distanziamento degli apparecchi rispettando almeno un metro di distanza, come indicato nei Dpcm, così come

GIULIA DI GIROLAMO

Come abbiamo ritenuto importante pianificare delle politiche di prevenzione dal Gap che potessero aiutare le persone affette da questa patologia e le loro famiglie. Dunque, come Amministrazione continueremo a mettere in campo tutte le azioni necessarie per tutelare il più possibile entrambe le categorie”. L’impegno del Comune di Bologna e della consigliera Di Girolamo su queste tematiche però non si esaurisce qui. “Nei prossimi mesi, riconvocheremo una commissione per fare il punto sull’andamento del gioco patologico in città, con l’obiettivo di comprendere se durante i mesi di lockdown ci sia stata, nel nostro territorio, una migrazione dal gioco fisico al gioco online. Oltre a questo faremo un bilancio delle attività svolte sul territorio e dei risultati ottenuti per pianificare le politiche future, sempre in un’ottica di prevenzione e sensibilizzazione e che coinvolgano il maggior numero di cittadini, a partire dalle scuole. Durante il percorso di formazione che abbiamo svolto tra novembre e dicembre, dal titolo ‘Scommettiamo che fa male?’, realizzato in collaborazione con Avviso Pubblico, abbiamo approfondito sia la tematica e i rischi derivanti dal gioco online che quelli del gioco illegale, un enorme business per le mafie e, anche rispetto a questo settore, l’attenzione della nostra Amministrazione rimarrà come sempre molto alta”.

SARA SECCIA

messo in campo misure importanti a tutela della salute pubblica per contrastare il Gap. A partire dalle ordinanze restrittive sugli orari di funzionamento delle slot fino al cosiddetto ‘distanziometro’ dei punti di gioco dai luoghi sensibili, oltre alle numerose iniziative di prevenzione e sensibilizzazione organizzate di concerto con i cittadini, gli esercenti e gli operatori sociali e sanitari che sul territorio cercano quotidianamente di arginare questo fenomeno in espansione”, rivendica Di Girolamo. “Spero quindi che la necessaria riorganizzazione auspicata dal Governo non vada a vanificare o peggio cancellare i provvedimenti e gli sforzi attuati dagli Enti locali, sforzi che hanno portato dei risultati positivi”. Ma, senza dimenticare anche le ricadute sulle imprese del settore del gioco, che in questi mesi hanno avuto scarsi ristori, a differenza di altre categorie, ritenute evidentemente più “meritevoli” di aiuti, pur essendo state state le ultime a riaprire dopo il lockdown di primavera e le prime a chiudere nuovamente i battenti lo scorso autunno. “Questa pandemia ha messo in ginocchio l’economia dell’intero Paese e gli sforzi che dovremo affrontare nei prossimi mesi saranno molto importanti e consistenti. A livello di Amministrazione abbiamo dialogato con alcuni proprietari delle sale da gioco e con i sindacati poiché riteniamo che il tema dell’occupazione all’interno di questo comparto sia molto importante. Abbiamo altresì concesso delle proroghe nel mese di aprile proprio alla luce delle difficoltà del momento a chi, secondo quanto disposto dalla delibera regionale, aveva l’obbligo di spostare la propria attività perché vicina ad un luogo sensibile.

l’attenzione del gestore dell’attività a far sì che non si creino assembramenti nei propri locali”, sottolinea. Alla luce di questi ulteriori, perduranti, lacci per il comparto, per Seccia “sarebbe sicuramente auspicabile puntare ad una disciplina omogenea su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda orari di apertura e chiusura degli esercizi e per quanto concerne il distanziometro. Si è già stigmatizzato precedentemente come non sia né corretto, né vantaggioso avere discipline diverse in ogni Regione e, addirittura, in ogni Ente locale. Così facendo tutti i gestori sarebbero anche soggetti ad una sola normativa, valevole per tutti, senza differenziazioni e anche l’attività di controllo sarebbe più semplice potendo contare su parametri definiti e non variabili per ogni singolo territorio. I punti da considerare per uniformare la disciplina, a

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GIOCO IN CERCA DI AUTORI

politica

> mio avviso, devono essere in primis un confronto aperto con le categorie per raccogliere proposte che possono essere condivisibili con le Autorità governative; dopodiché vanno presi sicuramente in considerazione un numero maggiore di luoghi sensibili (rispetto a quelli identificati nella Conferenza Unificata Stato-Regioni del settembre 2017), un distanziometro che non sia al di sotto dei 500 metri tra il luogo sensibile e il punto-gioco. Se non ricordo male si era anche paventata una ridistribuzione delle attività di gioco... Altro punto assolutamente fondamentale è, come già detto in precedenza, rivedere l’intero circuito del gioco online (compresa la fiscalità delle imprese che operano in questo settore) e porre dei limiti, anche temporali, che nel tempo sono stati eliminati, alle lotterie istantanee e riconsiderare complessivamente l’intero sistema del gioco legale, non solo i singoli giochi”. Cogliamo l’occasione per ricordare al vice presidente dell’Assemblea capitolina che nel 2020 le attività di gioco sono state chiuse per più di un terzo dell’anno, fatto che ha portato praticamente al collasso molti piccoli

esercenti - che probabilmente non riapriranno più - e circa 5 miliardi in meno nelle casse dell’Erario, con tutte le conseguenze immaginabili, da una parte e dall’altra. Meglio per la prevenzione del Gap, forse, ma si tratta pur sempre di attività legali e operanti con concessione statale. Come guarda a questo scenario, considerando che le attività di gioco sono state per lo più escluse dai ristori regionali e poco garantite da quelli governativi? “Bisogna distinguere tra sale da gioco vere e proprie ed esercizi che svolgono altra attività principale ma che installano apparecchi da gioco (come bar e tabacchi). I primi sono stati quelli più colpiti dalle disposizioni dovute al Covid, mentre i secondi hanno comunque potuto contare sulla loro principale attività, dovendo spegnere le macchine installate quale attività secondaria. Si comprende la perdita di guadagno sia dal lato dei gestori, sia dal lato nazionale, ma è importante prevedere anche per questi esercenti un ristoro economico (anche regionale se del caso, come avvenuto per altre attività)”.

NAPOLI, PANINI

«Intensificare il contrasto all’illegalità» ENRICO PANINI

Il nostro excursus si conclude a Napoli, dove a rispondere ai nostri quesiti è il vice sindaco Enrico Panini, che ne approfitta per caldeggiare un deciso cambio di rotta nella gestione del gioco pubblico, ancora di più alla luce delle conseguenze dell’emergenza Covid-19. “Innanzitutto, bisognerebbe riaprire questo tipo di attività finalmente con una normativa nazionale che consenta di passare dalle promesse ai fatti. Peraltro, le difficoltà economiche nella quali sono precipitate decine di migliaia di persone a maggior ragione reclama un riordino del settore con normative generali di carattere nazionale ed un potere di intervento dei sindaci. Bisogna intensificare il contrasto al gioco clandestino, oggi più pericoloso di ieri. Poi, dalle misure di contrasto alla pandemia, abbiamo imparato (per il dopo pandemia) che sono necessarie interruzioni con svuotamento/ sanificazione dei locali, che vanno comunque evitate le presenze di gruppi numerosi, che si può usare la prenotazione per accedere ad un’attività di gioco, che la cura dell’igiene collettiva è indispensabile”. Inoltre, prosegue Panini, penso che “vada ridotto il numero dei luoghi nei quali si può far ricorso al gioco lecito. Il ruolo degli Enti locali deve rimanere nella maniera più assoluta: le statistiche ci dicono che non si gioca allo stesso modo nel territorio nazionale e che ci sono territori, per diverse ragioni, dove si gioca molto di più e nelle età più ‘difficili’.

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

Questo dato, considerato che parliamo di salute, non può vedere i sindaci inermi. I punti da considerare sono quelli che ormai caratterizzano tutti i regolamenti: dagli orari alle distanze e ad altri temi di apparente minore importanza. Aggiungo la necessità di intervenire sui cosiddetti ‘corner’ e sui bar, oltre che su tutte le offerte di gioco comprese le sale Bingo, spesso dimenticate senza ragione scientifica alcuna”. L’’ultima domanda riguarda l’adeguamento dei regolamenti comunali alla normativa regionale della Campania sul gioco, reso obbligatorio dal 3 giugno scorso dalla nuova legge in materia approvata in Consiglio a marzo, e poi parzialmente modificata, a giugno, salvando le attività esistenti. Un adeguamento di fronte al quale il vice sindaco partenopeo aveva evidenziato la necessità della “partecipazione degli Enti locali al processo di formazione delle leggi regionali”. Un orientamento che, a quanto pare, è rimasto lo stesso anche a distanza di diverse settimane. “Sono ancora più convinto di quella mia affermazione e trovo davvero inaccettabile che si possa fare a meno di chi ha maturato esperienze in materia, sia sul versante normativo, che di confronto con le diverse associazioni, con l’Azienda sanitaria locale e gli specialisti di riferimento. Noi siamo ancora alle bozze, bloccati da una pandemia terribile che ha riscritto le giornate e le priorità di tutte le città”.



inchiesta politica

La pandemia cambia le regole del gioco Innovazione, potenziamento delle tecnologie, offerta multicanale e mobile-driven, orientamento alla responsabilità saranno per gli operatori i fattori chiave per la sostenibilità economica e lo sviluppo del business in una prospettiva sempre più internazionale

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lla domanda “com’è andato il 2020?” non si può rispondere, sinteticamente, che “malissimo”. Ma proviamo a essere meno scontati e più articolati, tracciando, con Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners, un bilancio che parta dall’esame degli effetti della pandemia sui diversi comparti del gioco. “Il 2020 è stato, anche per il settore del gioco, un anno particolarmente difficile, così come in generale per l’intera economia mondiale. In particolare, l’emergenza pandemica Covid-19, ha comportato, da un lato, un impatto negativo sui ricavi del settore e, dall’altro, un’accelerazione nel processo di cambiamento delle abitudini di consumo dei giocatori. Il 2020 mostra una forte riduzione della spesa rispetto al 2019 nel comparto fisico, in particolare per gli apparecchi da intrattenimento e il bingo per cui si stima un decremento di circa il 55 percento. Più ridotto l’impatto per le scommesse (circa il 30 percento di riduzione) e per le lotteries. Il motivo principale è da attribuire ai provvedimenti indiscriminati di chiusura, tutt’ora in atto, che hanno previsto, ad oggi, una serrata per sale

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

di Anna Maria Rengo

scommesse, sale bingo e sale Vlt complessivamente di quasi sei mesi. Il gioco online, al contrario, ha registrato una crescita significativa con un incremento di spesa stimato pari a circa il 40 percento rispetto al 2019 ed un GGR di circa 2,6 miliardi di euro. In particolare, a trainare la crescita sono stati i prodotti che veicolano complessivamente circa il 90 percento del valore della spesa del gioco online: casino games (più 45 percento circa) e scommesse sportive (più 30 percento circa), queste ultime in crescita nonostante l’assenza prolungata di eventi sportivi anche grazie all’ampliamento dell’offerta di discipline alternative (in particolare eSports e tennis da tavolo). Al contempo, anche i giochi caratterizzati negli ultimi anni da una crescita limitata, hanno registrato performance rilevanti: poker e bingo (più 50 percento), virtual games, più che raddoppiati nel periodo. Degne di nota le scommesse ippiche a quota fissa che, offerte tradizionalmente (ed in modo residuale) sul canale fisico, hanno raddoppiato la spesa, sebbene con volumi al momento marginali. Si tratta di una vera e propria


INCHIESTA LA PANDEMIA CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO

innovazione di prodotto che, in virtù dell’introduzione del palinsesto complementare, ha notevolmente ampliato l’offerta delle corse internazionali oggetto di scommessa (circa 80mila corse all’anno) e le tipologie di scommessa attirando l’interesse dei principali operatori online e dei giocatori”. È possibile parlare di cambiamento del comportamento dei giocatori a seguito della pandemia? Il gioco in Italia si sta spostando sull’online? “L’emergenza pandemica ha sicuramente influenzato le abitudini di consumo. Nella cosiddetta ‘nuova normalità’ la forte crescita del gioco online dipende principalmente da un’accelerazione generalizzata dei trend di consumo online. I tassi di incremento sono elevati in tutti i settori, in particolare nell’alimentare e nel largo consumo (più 42 percento a valore, in base ai dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano), nell’arredamento, nell’home living (più 30 percento) e nell’informatica ed elettronica (più 19 percento). Per quanto riguarda il settore del gioco, la limitazione degli spostamenti, infatti, ha sicuramente favorito gli acquisti online e, in particolare, ha incrementato il livello di confidenza verso modelli di consumo più digital anche per quei giocatori tradizionalmente rivolti al canale fisico, ampliando così il numero dei consumatori online. Se a questo sommiamo la paura del consumatore di trovarsi in situazioni di assembramento o a contatto con altre persone all’interno dello stesso esercizio, è possibile ipotizzare uno scenario in cui una parte rilevante dei giocatori possa trovarsi a proprio agio in una modalità di consumo alternativa rispetto alle proprie abitudini. Tale scenario potrebbe essere tanto più verosimile quanto più si allungheranno i tempi di ‘ritorno alla normalità’. Ritengo ci siano sufficienti elementi per gli operatori per valutare un ripensamento dei propri modelli di offerta in particolare sul canale fisico, spingendo sempre di più verso un approccio multicanale”. Qual è l’impatto del quadro regolatorio attuale e atteso in Italia sui trend di mercato? “L’Italia, come altri Paesi europei, si trova attualmente nella terza fase del processo di regolazione del mercato dei giochi, che potremmo definire di ‘ri-regolazione’. Analizzando la genesi di tale processo da una prospettiva internazionale, dopo una prima fase di regolazione dell’offerta da parte di alcuni Paesi pionieri (l’Italia tra i primi), limitata al betting ed ai primi rodotti da casinò (anni 2000), si è passati ad una seconda fase di consolidamento ed ampliamento dell’offerta di giochi e del numero di Paesi regolati (2008-2015). Attualmente (terza fase), per molti dei Paesi regolati, ci troviamo in un contesto di mercato più evoluto in cui sono in atto due tendenze. Innanzitutto la sofisticazione dell’offerta. Negli ultimi anni stiamo vivendo un processo di cambiamento sia dal lato della domanda, in termi-

ni di evoluzione delle esigenze di consumo (online ed interazione diretta), sia dal lato dell’offerta, in cui gli operatori sono sempre più orientati, grazie anche alla disponibilità di nuove soluzioni tecnologiche, ad abbattere la distinzione netta tra canale fisico ed online e ad impostare le proprie strategie in una logica di prodotto. Gli operatori stanno riconfigurando la propria offerta con prodotti/servizi ad elevata componente di intrattenimento. La disponibilità di tecnologie che riducono sensibilmente la latency permette, ad esempio, di esaltare la customer experience puntando sulla simultaneità tra scommessa e fruibilità dell’evento (si pensi al live betting, al live casino o agli eSports), o creando contesti immersivi anche attraverso la virtual reality. La seconda tendenza è l’aumento del livello di attenzione verso il gioco. È emersa la necessità, spinta a livello politico ed alimentata dai media, di limitare i rischi legati ad un eccesso di esposizione all’offerta di gioco ed ai comportamenti patologici potenzialmente conseguenti, elevando il livello di attenzione verso un settore percepito come potenzialmente pericoloso. Sul filone della responsabilità sociale l’Italia è stata un precursore di questa nuova tendenza prevedendo già con la Legge di Stabilità per il 2016 restrizioni per le principali forme di pubblicità sul gioco. A seguire quasi tutti i Paesi europei stanno adottando misure restrittive con riferimento alle comunicazioni commerciali, alle politiche di tutela del giocatore, ed in generale al controllo dell’offerta di gioco (limitazione dei tempi di accesso, limiti ai depositi, self-exclusion, etc..). Si tratta di una tendenza generalizzabile alla maggior parte dei Paesi regolamentati ed in corso di regolazione. Si pensi ad esempio all’introduzione del Real Decreto sulle comunicazioni commerciali in Spagna di inizio

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MAURO DE FABRITIIS

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inchiesta politica LA PANDEMIA CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO

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novembre, che pone l’attenzione sugli aspetti promozionali e su altre forme di tutela del giocatore o alle recenti misure adottate in UK, Belgio, Francia, Portogallo ed a quelle previste nei Paesi di imminente regolazione (Germania, Olanda, Brasile). Il risultato è che siamo di fronte ad un sostanziale e costante mutamento del contesto di mercato che si contrappone ad un quadro regolatorio, spesso obsoleto e inadeguato e che richiederà una rapida evoluzione rispetto ai trend in atto. Il ruolo cruciale dei regolatori sarà quello di contemperare le diverse esigenze creando dei modelli di regolazione coerenti. Siamo di fronte, e non solo in Italia, ad un vero e proprio cambio di paradigma centrato sul gioco sicuro e responsabile e sul controllo dell’offerta di gioco che impone agli operatori di ridisegnare le proprie strategie, modificare i processi aziendali e, soprattutto, riadattare la propria infrastruttura tecnologica per aderire al nuovo paradigma. Questo comporterà, da un lato, l’incremento dei costi di compliance regolatoria e dall’altro la necessità, spinta dalle limitazioni sulla pubblicità del gioco, di incontrare modalità innovative di acquisizione e fidelizzazione dei clienti facendo del gioco responsabile una leva di marketing”. Quali sono gli scenari ipotizzabili per il mercato fisico? “Possiamo ipotizzare i seguenti scenari già in atto. Il primo è la riduzione della rete: la riduzione prevista per il futuro bando degli apparecchi da intrattenimento, sia in termini di numero di apparecchi (riduzione già in corso da anni) sia in termini di punti di vendita inciderà inevitabilmente sulle sale scommesse e sui bingo. Sebbene, infatti, le disposizioni in merito ai prossimi bandi prevedano un aumento dei punti vendita scommesse e delle sale bingo, la permanenza sul mercato per gran parte di questi sarà minata dall’assenza dei ricavi derivanti dagli apparecchi. Inoltre, in assenza di un intervento di armonizzazione da parte del legislatore centrale, la presenza di una eterogeneità di provvedimenti a livello locale accelererà il processo di riduzione della rete di vendita. Infatti, la confusione normativa derivante dalla regolazione delle regioni e degli Enti locali nell’applicazione o meno delle distanze dai luoghi cosiddetti sensibili e degli orari limitati per l’offerta di gioco sta incidendo ed inciderà indubbiamente sulla sostenibilità della rete. C’è poi la concentrazione del mercato: negli ultimi anni sono aumentate le operazioni di M&A e ci si aspetta che

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cresceranno nel prossimo futuro a seguito dell’inasprimento della tassazione, della riduzione della rete e delle difficoltà per molti medi e piccoli operatori di sopravvivere a un periodo contingente troppo lungo. Ancora, il ripensamento dell’offerta: come già detto, l’ipotizzato ritorno ‘alla normalità’ impone un ripensamento dei modelli di offerta per fronteggiare l’emergenza. Ridefinizione dei layout dei punti di vendita e individuazione di soluzioni tecnologiche che consentano di automatizzare il più possibile i processi di vendita, ottimizzando i costi di gestione e garantendo una maggiore sicurezza sanitaria, saranno le leve su cui investire nel mercato fisico. Parallelamente, per gli operatori che operano in entrambi i canali, sarà indispensabile un potenziamento dell’offerta online per bilanciare i rischi connessi a modelli fortemente orientati al fisico. Per chi opera solo nel fisico sarà necessaria una riflessione strategica. In generale, la digitalizzazione dell’offerta fisica dovrà diventare il nuovo modello di business per le imprese che operano sui canali tradizionali”. Quali sono invece quelli per il mercato online? “Il combinato disposto della maturità del settore e delle stringenti regole attese in tema di concessioni online (40 concessioni con base d’asta di 2,5 milioni di euro) lascia presagire per l’Italia uno scenario di mutamento dell’attuale assetto competitivo (già in atto) che spingerà verso la concentrazione del mercato, dato che il mercato online, a differenza del fisico, lavora con marginalità assai ridotte e necessita di volumi minimi e di tempi medio-lunghi per il raggiungimento della sostenibilità. Nel quadro descritto i grandi operatori saranno favoriti ma dovranno adattare le proprie strategie al nuovo contesto. I piccoli e medi operatori dovranno fare una scelta strategica difficile: uscire dal mercato o restare focalizzando il proprio business su nicchie di specializzazione o optare per una crescita dimensionale, anche attraverso operazioni di internazionalizzazione. I nuovi entranti avranno vita difficile date le elevate barriere regolatorie presenti in Italia. La garanzia di sostenibilità potrà passare solo attraverso una strategia ed un posizionamento ben chiari che consentano di aumentare l’efficacia degli investimenti e la crescita dei ricavi. Operatori internazionali che operano in più Paesi godranno di indubbi vantaggi, in virtù delle economie di scala e di esperienza, ma a patto che adottino un approccio locale adattandosi alle regole peculiari del mercato italiano”.

M df Partners è una società di consulenza strategica fondata da un gruppo di consulenti con più di 15 anni di esperienza nel settore del gioco. Il team di M df Partners ha supportato diverse autorità di regolazione del gioco per la definizione e l’implementazione di modelli regolatori. Mdf Partners ha maturato un’ampia esperienza con gli operatori di gioco, offrendo servizi di strategia, posizionamento, startup, sviluppo del business, supporto IT e M&A nei mercati regolati del gioco. Mdf Partners opera nei principali paesi europei ed in America Latina.



inchiesta politica

Alla ricerca di un nuovo equilibrio

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ine 2020 difficile, come difficili sono gli auspici per il 2021, alla luce del perdurante lockdown del settore del gioco. A tracciare un bilancio è Matteo Marini, Ceo di Admiral Gaming Network: “Abbiamo vissuto un anno drammatico e impensabile. Il primo auspicio è ovviamente quello di riaprire i luoghi di gioco che sono dei luoghi sicuri, che rispettano importanti protocolli sanitari per il contrasto alla diffusione del Covid19 e quindi non rappresentano un pericolo maggiore rispetto ad altre tipologie di negozi, di attività commerciali. Il secondo auspicio, di più ampio respiro, ma estremamente urgente, è l’attuazione del riordino del comparto sulla base dei principi stabiliti dalla Conferenza Unificata del 2017. Abbiamo compreso, dalle recenti dichiarazioni di esponenti del Governo che questo tema sia considerato prioritario tanto da averlo previsto nel Def nonostante le tante urgenze che stanno caratterizzando questo periodo: di conseguenza speriamo davvero possa essere un momento di confronto proficuo tra tutte le parti protagoniste, e soprattutto con chi, da anni, lavora sul territorio, conosce il settore, ne approfondisce risvolti sanitari, occupazionali, economici. Un terzo auspicio, strettamente collegato all’urgenza del riordino, è quello di vedere finalmente una maggiore repressione del fenomeno dell’illegalità nel gioco: purtroppo il lockdown non ha aiutato in quanto alla chiusura dei punti regolari non ha seguito la chiusura di negozi illegali e la cronaca, negli ultimi giorni, lo conferma: speriamo dunque che si possa finalmente agire con precisione chirurgica sui fenomeni di illegalità e possa emergere il ruolo dei concessionari nella difesa degli interessi della collettività, dello Stato, dell’ordine pubblico”. Quali sono le difficoltà e gli strascichi che dovete ancora affrontare?

MATTEO MARINI

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“Tutti i segmenti del gioco legale italiano hanno subito un’ecatombe economica i cui strascichi non sono del tutto immaginabili e prefigurabili oggi, non conoscendo ancora la data della riapertura delle attività e pensando al cambiamento che certamente il mercato subirà. Sarà necessario trovare un nuovo equilibrio perché al di là dei ristori e degli interventi finanziari che il Governo prevede per i settori colpiti dalle chiusure causate dal Covid, ci aspettiamo una crisi economica che colpirà tutti i settori e che, poiché il settore dei giochi storicamente ha un andamento economico assolutamente in linea con quello generale del Paese, prevediamo che provocherà una battuta d’arresto consistente anche per il nostro settore”. Di che cosa ha bisogno il settore per riprendersi? “Quando parliamo del riordino, ovviamente già pensiamo a un grosso lavoro di puntellamento del settore sotto molti profili. Ma serve altro: penso al riequilibrio delle concessioni che è previsto dal Testo unico sui contratti pubblici e che potrà, spero, concretizzarsi in una proroga temporale delle concessioni che possa andare a compensare i mesi di chiusura che abbiamo osservato durante questo anno. È chiaro che una chiusura di sei mesi, per esempio, non potrà essere recuperata da una estensione di pari durata, ma sarebbe necessario un riequilibrio di almeno 4 volte rispetto ai tempi di chiusura: ecco che i 24 mesi sono probabilmente il tempo minimo per un riequilibrio, ed è quello che auspichiamo possa essere previsto dal legislatore. C’è un’altra cosa importante di cui ha bisogno il settore: recuperare un livello reputazionale riconoscendo ai concessionari e alle loro filiere il ruolo che attualmente svolgono per conto dello Stato nell’offerta di un servizio di riserva statale, in cui operatori pri-

Admiral Gaming Network auspica e attende il riordino dell’offerta di gioco e assicura la massima collaborazione per raggiungere questo obiettivo

vati ottengono concessioni pubbliche comunitarie garantendo importanti ritorni per la collettività dal punto di vista economico, legale, sanitario. Gli operatori del settore, infatti, già lavorano per contrastare il problema del Dga ma sicuramente occorre fare di più, in collaborazione con le istituzioni preposte: occorre comprenderne le cause innanzitutto, i risvolti, predisporre efficacemente azioni di contrasto attraverso studi scientifici e un’adeguata formazione del personale a contatto con i consumatori, assicurando al contempo nei luoghi di gioco la tutela della legalità e dell’ordine pubblico. Abbiamo bisogno che tutti questi temi emergano e possano restituire un’immagine giusta e vera di chi siamo e cosa facciamo”. Quali saranno le vostre strategie per il mercato italiano del gioco nel 2021? “La base per poter elaborare una strategia è la presenza di regole chiare e stabili. Tutto questo lo avremo – auspicabilmente - una volta completato il riordino del settore, e quindi un insieme di elementi: abbiamo bisogno di un quadro chiaro in termini di prodotto, di reti di distribuzione dei diversi prodotti di gioco, e di ripartizione dei ricavi tra operatori, altri attori della filiera, Stato, enti locali. Un qualsiasi investitore oculato ha bisogno di conoscere bene il contesto in cui deve collocarsi per stanziare fondi da investire, e quindi è necessario che il mercato italiano, molto articolato e di difficile comprensione per soggetti stranieri, possa, attraverso un quadro normativo e regolatorio efficace, trasmettere certezze sulle regole del gioco. Al momento dunque, prima di parlare di strategie a medio-lungo termine, ci prepariamo ad affrontare il nuovo anno con tutte le complessità che senz’altro presenterà, garantendo il nostro impegno e la collaborazione con gli altri operatori e con le istituzioni, come sempre”. (Amr)


inchiesta

Voglia di tornare a vivere le sale Codere Italia tra lo spettro del 2020 e la capacità di reinventarsi per la socialità dei clienti sto unico dei giochi superando le criticità e i “vizi” normativi esistenti. Questa la proposta del direttore generale di Adm Marcello Minenna. Quali sono le priorità? “Non posso che accogliere con favore la proposta del direttore Minenna che ha mostrato, sin dai primi momenti del suo insediamento, di aver compreso le difficoltà dovute alla mancanza di una normativa organica. I provvedimenti territoriali hanno avuto come unico risultato quello di vedere rifiorire il gioco illegale e sacrificare posti di lavoro, non riuscendo in alcun modo a contenere il fenomeno del Dga. Quindi direi che è fondamentale un ripensamento del ruolo delle autonomie locali anche nell’ottica di rendere partecipi gli enti del gettito prodotto dalle attività di gioco, risorse fondamentali da poter impiegare nella realizzazione di progetti davvero utili per fare formazione ed informazione sulle eventuali derive del gioco stesso. Siamo arrivati in Italia nel 2000, con un’esperienza consolidata nel settore del Bingo e degli apparecchi, e dopo vent’anni siamo ancora convinti che l’Italia sia un mercato di grande interesse per noi. Vorremmo poter continuare a investire con la certezza di avere davanti un periodo congruo di stabilità normativa”. Il distanziamento fisico imposto per contenere la diffusione del virus ha costretto a ripensare abitudini e spazi, con un ricorso all’online sempre più massiccio, cosa ha comportato questo per Codere nel mondo? “Per citare Darwin ‘Non è la specie

più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento’ e noi stiamo mettendo in campo tutte le nostre migliori energie. Tante cose diventeranno la normalità. Che l’online, poi, sia un’opportunità non è una novità e Codere ha già una imponente struttura che segue questo canale. Ma la socialità è un tratto irrinunciabile dell’essere umano e i messaggi dei nostri clienti ci fanno ben capire quanto grande sia la loro voglia, in sicurezza e con le modalità richieste, di ritornare a vivere le nostre sale”. In che modo Codere pensa di rilanciare il proprio marchio dopo la pandemia? Come cambierà l’offerta di gioco? “L’essere molto radicati sui territori dove operiamo ci permette di ripartire da una posizione non troppo scomoda; più che rilancio dunque servirà un consolidamento del marchio che arriverà puntuale grazie ai nostri valori quali integrità, trasparenza, innovazione, efficienza ed eccellenza. Possiamo contare su professionalità di alto profilo che sono allenate a lavorare in squadra per raggiungere obiettivi molto sfidanti. Saremo capaci di trasformare le difficoltà in opportunità concentrandoci sulle esigenze e sulle aspettative dei nostri clienti. Come cambierà il gioco lo scopriremo nel tempo, quando avremo meno paura e nuova voglia di tornare a vivere la normalità. Buon 2021!”. (Mr) ALEJANDRO PASCUAL

Il

2020 è alle spalle, ma restano alcune “macerie” da smaltire e un intero settore dei giochi da ricostruire, come sottolinea Codere nel proprio Piano di responsabilità sociale corporativa, “anche nell’immagine”. Ad Alejandro Pascual, direttore operativo del concessionario di gioco Codere, abbiamo chiesto come sia possibile, all’indomani di una pandemia che ha messo in ginocchio molti settori dell’economia, ridare luce al comparto e quali sono in generale gli obiettivi per l’anno nuovo. “Il 2020 sarà alle spalle quando avremo finalmente risolto l’aspetto sanitario della pandemia; aleggerà come uno spettro fino a quando dovremo temere nuove chiusure lunghe e devastanti. Non ci illudiamo che il 2021 sarà un anno di grandi riscosse ma lavoreremo per contenere i danni. Abbiamo definito piani per tutti gli scenari che siamo riusciti a immaginare e saremo in grado di reagire alle più diverse situazioni. Il tema dell’immagine del settore ci è sempre stato molto caro e da anni, soprattutto in Italia, stiamo lavorando per portare avanti un messaggio di legalità e trasparenza. Riteniamo che solo attraverso una comunicazione fondata sulla verità delle cose sia possibile arginare l’infinità di fake news che vengono diffuse. Smontare alcune convinzioni che si sono radicate nell’opinione pubblica richiede uno spiegamento di forze imponente, un impegno comune”. Proroga delle concessioni per scrivere il Te-

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inchiesta

Orribile, ma il migliore di sempre

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come essi hanno condizionato gli obiettivi aziendali di Microgame? Lo chiediamo a Marco Castaldo, Ceo del gruppo. “L’anno era partito nel migliore dei modi, la fine del 2019 e l’inizio del 2020 lasciavano prevedere un’annata eccezionale per il gioco online. Questo era l’outlook fino al momento del lockdown che ha poi condizionato pesantemente il mondo del gioco, si pensi ad esempio alla chiusura di tutti gli eventi sportivi e alle ripercussioni sulle scommesse. In questo scenario, poi, Microgame rischiava di scontare la peculiarità di essere, all’interno del mondo del gioco online, il provider che più di tutti punta sulla distribuzione territoriale. Tuttavia, quello che poteva essere un colpo durissimo si è rivelata un’occasione. Negli ultimi anni l’azienda ha realizzato importanti investimenti sullo sviluppo interno del Crm, del Bonus Management System e sul Communication System: la nostra piattaforma, nel momento più opportuno, ha consentito ai clienti di aggiungere tutta una serie di possibilità non adeguatamente sfruttate fino a quel momento. Occasioni che durante il blocco totale sono risultate fondamentali per frenare gli effetti negativi o per invertire i trend, diventando parte stabile della strategia dei nostri

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clienti. Tutto ciò ha permesso che il 2020 si trasformasse nel migliore anno della nostra storia, sia come volumi assoluti che come tassi di crescita”. E per il 2021? Quali sono le nuove prospettive per i vostri brand? “Abbiamo attraversato un anno ricco di sfide e allo stesso tempo denso di successi. Il grandissimo riscontro registrato sul fronte degli accordi commerciali stretti con nuovi operatori si è agganciato allo strepitoso livello di business assicurato ai clienti: tantissimi hanno superato il best score of all times, per noi vuol dire aver centrato gli obiettivi massimi. Credo che per tanti nostri clienti sia fisiologico, oltre che profittevole, proseguire sulla direttrice scelta negli ultimi mesi. In questo senso la traiettoria di Microgame resta fortemente orientata ad una visione multiprodotto e omnichannel”. Ora c’è da ripensare la strategia alla luce di un anno imprevisto e imprevedibile... “Microgame continuerà a calibrare una specifica strategia su ognuno dei suoi prodotti, assicurando allo stesso tempo una coerenza tra ciascuna offerta. L’azienda vanta nel suo catalogo il più grande casinò d’Italia che il prossimo anno potrà contare sulla fornitura di 35 distinti provider, per un totale di circa 2mila titoli unici. Tra le offerte più complete del settore anche quella dedicata alle scommesse che, oltre all’evoluzione del client 2020, può contare su 39 sport in versione prematch e 20 live, un totale di 600

Microgame continua a rappresentare una delle esperienze più interessanti nel gaming a livello nazionale e internazionale. Così è stato anche nel 2020, anno fortemente condizionato dai vari lockdown.

mercati. Attenzioni ed investimenti, poi, non sono mai mancati ai giochi di liquidità che rappresentano la parte più social dell’offerta Microgame. L’azienda punta sulla possibilità di offrire verticali originali e ricchi di elementi caratterizzanti: dal Poker con il PpTour, l’evento live più longevo di sempre, fino ai Card Games o al Bingo, il cui network rappresenta la quota record del 54 percento dell’intero mercato”. Cosa ci lascerà addosso il 2020 e cosa potrebbe servire per sviluppare ancora di più il settore del digital gaming? “Tra le altre esigenze, crediamo particolarmente utile che il settore si rappresenti con sempre maggiore autorevolezza ed unitarietà: le iniziative settoriali o rappresentative di specifici segmenti non si sono mostrate idonee, e in questo particolare momento più che mai occorre che il mondo del gioco dia attenzione alle diverse istanze di tutti i suoi operatori. Occorre una visione d’insieme per fornire risposte adeguate alle criticità vecchie e nuove, è perseguendo questo obiettivo che abbiamo aderito a forme associative ritenute capaci di dare voce alle esigenze della nostra industria”. Cosa è cambiato, invece, nel player e per il player? “I comportamenti degli utenti sicuramente evolveranno seguendo le nuove esigenze. Più che un cambiamento ci attendiamo una convergenza delle esperienze di intrattenimento tra quelle online e quelle dal vivo. La multicanalità spinta può rappresentare una valida risposta”. (Ca)


inchiesta

L’anno della pandemia ha presentato a Bettson anche ottime opportunità, in attesa di un 2021 migliore

Dalle difficoltà alla crescita

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ra i protagonisti del gioco online “punto it” c’è Betsson Group, uno dei più reattivi al duro periodo di crisi per tutti i settori dell’economia mondiale. Ma partiamo da un saldo del 2020, proprio in relazione all’influenza dei vari lockdown. Gli obiettivi aziendali sono stati pesantemente colpiti dal virus? La parola ad Andrea Rossi, managing director Southern Europe & Latam di Betsson. “Il 2020 è stato un anno molto difficile per l’industria dei giochi a causa della pandemia. Gli sport sono stati sospesi, compreso il calcio che è il principale verticale per molti operatori, le scommesse retail e le sale gioco sono state chiuse, anche l’online è stato bloccato in alcuni mercati in cui operiamo. Mi piace la citazione che il nostro fondatore e Ceo, Pontus Lindwall Cov, ha pronunciato all’inizio del periodo della pandemia: ‘Quando arriva una tempesta, alcuni costruiscono rifugi, altri turbine eoliche’. Abbiamo deciso di costruire turbine eoliche e abbiamo continuato a investire, adattare o ad attuare strategie in base a ciò che stava accadendo, sviluppando ulteriormente il nostro prodotto. Di conseguenza, quest’anno, abbiamo registrato alcuni dei trimestri più forti di sempre e per questo il nostro gruppo rimane sano e solido”. Quali sono le difficoltà e le conseguenze che dovrete comunque ancora affrontare e di cosa ha bisogno il settore per riprendersi? “Come detto nel 2020 abbiamo mitigato i rischi relativamente bene, tuttavia ci sono diverse minacce che

ci tengono occupati. Abbiamo la fortuna di operare online e di far parte del verticale che ha meno risentito dell’impatto della pandemia. Ma la vendita al dettaglio sta attraversando tempi difficili dopo diversi blocchi e incertezze. In tutto il retail quello dei giochi è purtroppo uno dei più colpiti”. Quali sono i piani dei vostri brand per il nuovo anno? “Abbiamo chiuso importanti sponsorizzazioni con le società di calcio di Milan, Inter e Napoli e nel 2021 manterremo una grande attenzione sul miglioramento dell’offerta di prodotti e marchi, specie nel mercato italiano. Siamo anche molto entusiasti per il ritorno di grandi eventi sportivi come gli Europei di Calcio, la Copa America e le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2022. Le scommesse sportive avranno un grande focus per la regione dell’Europa meridionale e dell’America Latina per Betsson. E stiamo già lavorando duramente sulla strategia regionale 2021. L’obiettivo è mantenere il ritmo positivo della crescita ed espandere i nostri marchi in nuovi mercati in America Latina. Colombia e Brasile sono i mercati in cui siamo più attivi dopo l’acquisizione di Colbet.co e Suaposta.com.br (ora rinominata Betsson) avvenuta quest’anno”. Per il gioco online, in ogni caso, è stata una spinta importante? “È vero, il gioco online ha visto una forte crescita anche a causa di una parte dei clienti che si è spostata dalla vendita al dettaglio all’online ma anche a causa del cambiamento di abitudini da parte di persone che si sono abituate ad acquistare beni

e servizi online e l’intrattenimento non ha fatto eccezione. Tuttavia, per soddisfare la crescente domanda, abbiamo dovuto adeguarci rapidamente e cambiare strategia da un giorno all’altro. Questo è stato un grande apprendimento per noi per il futuro; le cose possono cambiare all’improvviso e solo i più reattivi sapranno mitigare i rischi e superare le situazioni difficili”. Come cambieranno la socializzazione e l’intrattenimento in futuro e come vi state organizzando in questo senso? “Il periodo che stiamo vivendo ha avuto un grande impatto su tutti noi. Come parte dell’industria dell’intrattenimento, dobbiamo abbracciare pienamente i cambiamenti comportamentali della società. Sempre più recreational players si stanno avvicinando al gioco con denaro reale, quindi concentrarsi sull’esperienza del cliente è fondamentale. È nostro dovere continuare a lavorare sodo per fornire un ambiente sicuro e protetto e continuare a promuovere un gioco responsabile per i nostri clienti”. Sul piano normativo, invece, cosa manca sia per le licenze che per le concessioni e cosa servirebbe facessero Adm e il regolatore? “Tra tutte le normative al mondo, quella italiana è una delle più avanzate, un esempio di come dovrebbe essere inquadrata una regolamentazione del gioco. Tuttavia ultimamente abbiamo visto operatori la cui licenza è scaduta ricevere un avviso di non estensione da parte del regolatore. Direi, quindi, che è assolutamente necessaria una delibera definitiva sul rinnovo delle licenze di gioco in scadenza”. (Ca) ANDREA ROSSI

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SPECIALE

UN SETTORE A PROVA DI FUTURO

di Alessio Crisantemi

PROMOSPACE

GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021 PAROLADI COLLOVATI

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PAROLADI COLLOVATI

TORNEANDO

JASON FROST

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LAPUNTATA

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PROMOSPACE

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GIOCO &ARTE

GIOCO &ARTE

NUOVE TENDENZE

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GIOCARE GIO CONGUSTO

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POKER STRATEGY

LEDRITTE DELMAESTRO

NUOVE TENDENZE

on tutto il male vien per nuocere, dicevano gli antichi. Ed è proprio quello che ci si deve augurare oggi nell’uscire (si spera, a breve) da questa interminabile pandemia che ha compromesso gran parte dei mercati mondiali, con particolare riferimento a quello del gaming. Ad essere convinto che anche questa crisi presenti delle opportunità è Jason Frost, presidente della federazione Euromat, che riunisce la principali associazioni di gaming del Vecchio Continente, il quale, sulla ricostruzione del settore, ha le idee piuttosto chiare. Come dimostra in questo intervista in cui la parola resilienza assume una connotazione chiara e concreta. Qual è la situazione dell’industria del gioco in Europa nell’uscita da questa pandemia? “Il 2020 è stato sicuramente difficile per il nostro settore. I regimi di sostegno all’occupazione dei governi nazionali sono stati inestimabili per garantire il mantenimento del personale, ma ciò nonostante il finanziamento è ancora considerevole. La cosa positiva è stata che quando abbiamo potuto riaprire durante l’estate, l’esperienza in tutta Europa è stata che i clienti sono tornati e in buon numero”. Che anno sarà il 2021 per le società di gioco? “Sono ottimista. Abbiamo attraversato un anno in cui un fattore esterno, il Covid-19, ha avuto un impatto su tutto. Tuttavia, una volta rimosso dall’equazione, il ripristino dovrebbe essere rapido. Spero che il prossimo anno, con l’inizio dei programmi di vaccinazione, ci saranno meno interruzioni e potremo concentrarci sulla ricostruzione, più forti di prima. È chiaro che ci saranPROMOSPACE

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TORNEANDO

Il leader di Euromat, Jason Frost, affronta con Gioco News la ricostruzione del gaming a livello europeo e guarda con ottimismo al nuovo anno e oltre. Anche per l’amusement.

no alcuni aggiustamenti permanenti con i protocolli di igiene, ad esempio, che forse dureranno più a lungo del virus stesso. Potrebbero esserci però anche delle opportunità. La gestione del contante era un fattore di rischio durante la pandemia in termini di transizione del virus ed è un promemoria di quanto siamo dipendenti dal contante. Bacta, l’associazione di categoria britannica, ha sviluppato un sistema cashless tramite un’app, che non solo incorpora un portafoglio elettronico, ma fornisce anche al giocatore gli strumenti per gestire le proprie spese e rispettare i requisiti di responsabilità sociale. Il sistema si chiama Gpt ed è disponibile e in funzione e i risultati sono molto buoni. Il sistema può essere utilizzato in qualsiasi lingua e in qualsiasi paese in cui le normative lo consentono, con clienti e operatori molto soddisfatti dei primi risultati. In termini di costruzione della resilienza nel settore contro i rischi futuri, credo fermamente che abbiamo bisogno della regolamentazione dei pagamenti non in contanti in ogni stato membro come opzione aggiuntiva per i clienti. Euromat si dedicherà a inizio anno nel mettere insieme un documento di visione per la ripresa che definisca chiaramente dove crediamo che il cambiamento contribuirà a rafforzare il nostro settore e la sua capacità di affrontare gli shock futuri”. Quali sono gli obiettivi di Euromat per l’anno appena iniziato? “Ci sono una serie di questioni normative specifiche da affrontare, ad esesempio la riforma del quadro antiriciclaggio, normative ambientali che incidono sui produttori, come la riforma del regolamento sulle sostanze pericolose. C’è anche un’importante riforma del quadro giuridico sui servizi digitali in Europa che riguarda anche il gioco online, anche

se indirettamente, da un punto di vista della trasparenza e dei contenuti illegali, ma richiede comunque una maggiore trasparenza della pubblicità online. Dal nostro punto di vista, una maggiore trasparenza della pubblicità online è una buona cosa se aiuta a combattere le offerte illegali, quindi seguiremo attentamente l’evoluzione di questa situazione. Ci sono anche una serie di questioni urgenti legate al puro divertimento: a livello nazionale le autorità di regolamentazione hanno esaminato alcuni giochi e hanno chiesto all’industria di impegnarsi per limitarne la disponibilità. La fornitura di giochi dagli Stati Uniti è stata colpita da un sostanziale aumento dei dazi nell’ambito di una controversia commerciale di lunga data relativa all’industria aeronautica. Stiamo istituendo un nuovo Forum Fec all’interno di Euromat per cercare di affrontare questi problemi”. Crede che la pandemia potrebbe rivelarsi fatale per quei settori che erano già in difficoltà come l’amusement? “No. Sono davvero ottimista e come detto penso che ci siano anche opportunità nel post-Covid. Penso che l’offerta dei Fec evolverà, anche se il Covid ha visto la vendita al dettaglio migrare online in un modo che penso sarà permanente. In futuro penso che i centri urbani saranno molto più orientati al tempo libero e gli affitti saranno più economici a breve termine e questo farà emergere i Fec. Euromat deve aiutare a ottenere il quadro giuridico giusto per farlo accadere”. Cosa chiedete alla politica per dare un futuro al settore dei giochi? “Più pensiero a lungo termine. Abbiamo bisogno che le autorità di regolamentazione e i governi lavorino con noi per offrire un futuro sostenibile per il nostro settore. La regolamentazione deve essere chiara, prevedibile e a prova di futuro”.



SPECIALE

EAG

LO SPETTACOLO CONTINUA ONLINE

Dopo il dilagare della pandemia l’associazione Bacta ha trasformato in un evento online la sua fiera Eag di Londra, in programma il 27 e 28 gennaio. Anche se non sarà la stessa cosa, tornano comunque ad accendersi i riflettori sul mercato dell’intrattenimento. di Alessio Crisantemi

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Se

qualcuno si è mai chiesto se una versione digitale di una fiera potrà mai sostituire ed eguagliare l’organizzazione di un evento “live”, la risposta è presto fornita. Ed è un “no”, categorico. Senza dubbi o esitazioni. Vale anche – e soprattutto – per l’Entertainment, attractions & gaming international expo, meglio conosciuta nel settore come Eag: ovvero, la fiera europea dell’intrattenimento che si svolge ogni anno al centro espositivo Excel di Londra, che quest’anno, non si farà. Non nella sua tradizionale versione “fisica”, almeno, come siamo abituati a visitarla, a gennaio di ogni anno, inaugurando la nuova stagione dell’amusement, da ormai oltre un decennio. La kermesse di questa stagione doveva svolgersi nella prima metà del mese, nella stessa location, con gli organizzatori che, nonostante il diffondersi della pandemia, avevano confermato le date, convinti che prima o poi l’emergenza sanitaria si sarebbe placata. Invece, non è stato così. E ai primi sentori di una seconda ondata dei contagi, iniziata subito dopo l’estate, gli organizzatori hanno deciso di rinunciare, programmando un’edizione online per il 2021 e rimandando all’anno venturo l’edizione live. La scelta – che si è presto rivelata più che saggia, vedendo il successivo andamento del virus - è arrivata direttamente dal board di

PAROLADI COLLOVATI

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PAROLADI COLLOVATI

TORNEANDO

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MARTIN BURLIN

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Bacta, l’associazione degli operatori del gioco in Regno Unito, proprietaria della fiera, che ha deciso di cancellare l’evento fisico, ma senza rendere vano il duro lavoro svolto dagli organizzatori nel trovare nuovi modi per supportare l’industria e comunicare gli ultimi sviluppi del settore in questi tempi difficili. Da qui nasce l’evento online, in programma il 27 e 28 gennaio 2021. Offrendo una combinazione di stand espositivi virtuali, un entusiasmante programma di seminari e la sempre popolare Bacta networking lounge, Eag online 2021 rappresenta una reale opportunità per espositori e visitatori di continuare a fare affari insieme. Con la pianificazione delle riunioni, la chat dal vivo, i video in diretta e le funzionalità di networking, l’evento online continuerà a riunire le attrazioni coin-operated e l’industria più ampia dell’intrattenimento e del tempo libero, anche se in un modo diverso. Al punto che Martin Burlin, presidente di Eag Expo, si dice “estremamente entusiasta” dell’evento online in quanto “offre un’eccellente opportunità per gli espositori britannici e internazionali di prendere parte all’evento. Negli anni precedenti alcuni aspiranti espositori potrebbero essere stati scoraggiati dal costo di partecipazione a un evento commerciale – aggiunge - pagare l’alloggio e prendersi del tempo fuori dall’ufficio: nel 2021 Eag sarà più accessibile che mai. Eag di solito attira oltre 5.000 rappresentanti dalle principali attrazioni tu-


EAG lo spettacolo continua online

ristiche del mondo, resort, parchi di divertimento, sale giochi e luoghi di villeggiatura e come al solito offriremo biglietti gratuiti per l’evento”. A spiegare a Gioco News tutti i dettagli della strategia adottata dal gruppo di Eag è Karen Cooke, responsabile dell’evento. Cosa si aspetta da questa edizione online dell’evento? Quali sono gli obiettivi e quali sono le aspettative? “Essendo il nostro un evento di proprietà di Bacta, consideriamo nostra responsabilità continuare la tradizione di supportare le industrie del divertimento, dell’intrattenimento e del gioco. Il nostro obiettivo principale è fornire una piattaforma attraverso la quale i produttori possano condividere informazioni sui prodotti che hanno sviluppato e promuovere lo scambio di idee e opinioni attraverso i seminari online. Le nostre aspettative per questo evento unico sono essenzialmente quelle dei partecipanti. Se hanno un’esperienza significativa e produttiva, allora avremo avuto successo”. Pensa che sarà ancora possibile fare affari e networking attraverso il web? “La nostra è un’industria molto socievole ed Eag è sempre stato un evento fondamentale nel calendario del settore. Dobbiamo essere consapevoli che gli acquirenti devono toccare e sperimentare i nuovi prodotti esposti nello stesso modo in cui lo faranno i nostri clienti. Utilizzeremo una piattaforma ben collaudata per riunioni e seminari online e nell’ultimo anno molti dei nostri partecipanti si sono abituati a lavorare in questo modo. Riteniamo che questo evento soddisfi molte delle funzioni dell’evento dal vivo ma, per il nostro settore, non lo sostituirà mai completamente”. Che feedback avete ricevuto dalle aziende dopo l’annuncio della vostra strategia di spostare l’evento al 2022 e creare la fiera online nel 2021? “Dalla maggior parte delle aziende è stata positiva. C’è stata un po’ di trepidazione da parte di alcuni espositori su come presentarsi nella migliore luce, quindi li abbiamo consigliati. Molti dei nostri espositori sono aziende

EAG

EXPO

ONLINE:

ISCRIZIONI

ad alta tecnologia per le K A R E N C O O K E quali questo non presenta reali sfide. Sul lato positivo molti riconoscono che è molto più economico partecipare a un evento virtuale e crediamo che la natura strutturata della chat online e delle comunicazioni video li aiuterà a identificare le prospettive di vendita”. Come uscirà il settore del divertimento dalla pandemia, dal suo punto di vista? “Siamo onesti: chiusure forzate, meno visitatori e costi più elevati si sono combinati per creare una tempesta perfetta a cui alcuni potrebbero non sopravvivere. La nostra industria è tuttavia altamente adattiva e innovativa ed è nostra preghiera che questi tratti ci accompagnino”. Quali sono gli effetti per la fiera? Il futuro è a rischio o state puntando a un’edizione di riscatto nel 2022? “Per quanto riguarda Eag 2022 stiamo già lavorando per offrire un evento ‘live’, nel mondo reale. Eag riguarda le persone e le relazioni commerciali che, in molti casi, si estendono attraverso le generazioni. Non c’è alcun sostituto per il networking e le esperienze di acquisto offerte da un evento dal vivo. Non vediamo l’ora di fornirli in un ambiente sicuro e protetto, nel 2022”.

APERTE

Le registrazioni per partecipare, gratis, all’edizione 2021 di Eag - Entertainment, attractions & gaming international Expo, in programma online il 27 e 28 gennaio, sono aperte già da dicembre, dopo l’annuncio della nuova edizione digitale della fiera, che si propone di colmare il vuoto di eventi dedicati all’amusement provocato dalla pandemia. Gli acquirenti del settore del tempo libero possono guadagnare molto dalla partecipazione a Eag Online 2021, inclusa la possibilità di scoprire nuovi prodotti, procurarsi nuovi fornitori e tenersi aggiornati con gli sviluppi che interessano le attrezzature a gettoni e il più ampio settore del tempo libero. Secondo l’organizzatrice dell’evento, Karen Cooke, “il programma dei seminari per l’evento di gennaio si sta ben configurando, con un interessante mix di argomenti per i visitatori tra cui la vita dopo la Brexit, soluzioni di pagamento senza contanti, formazione del personale e gli ultimi sviluppi del settore in Europa, tra le altre cose”. E anche se – come spiegato – un surrogato online di una

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APPUNTAMENTO

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GENNAIO

fiera non può sostituire appieno il “vero” evento, Eag Online ha suscitato un notevole interesse tra produttori e distributori in tutta Europa, offrendo una piattaforma per interagire con acquirenti seri del settore del tempo libero. Come sottolinea anche il presidente di Eag, Martin Burlin: “Anche se non c’è niente di meglio che incontrare persone faccia a faccia, sfortunatamente con le restrizioni alle riunioni di massa destinate a continuare per la prima metà del prossimo anno, un evento online presenta vantaggi evidenti. Sia gli espositori che i visitatori risparmieranno molto tempo e denaro poiché non sono coinvolti costi di viaggio o alloggio, inoltre gli espositori possono beneficiare dei pacchetti di stand ‘virtuali’ più convenienti”. La partecipazione a Eag Online 2021 è gratuita e i visitatori possono registrarsi ora al sito ufficiale dell’evento: www.eagexpo.com

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politica

VIVERE E NON SOPRAVVIVERE

SPECIALE

Il punto di vista delle associazioni dell’amusement sulla situazione in cui versa il settore, tra Covid, chiusure e speranza di ripartire al più presto di Michela Carboni

“S

iamo lieti di esserci riuniti tutti attorno allo stesso tavolo per vagliare soluzioni condivise: pensiamo che la strada intrapresa sia quella giusta”. Così Alessandro Lama, presidente di Federamusement, commenta l’open hearing “Amusement - Nuove regole tecniche”, dei Monopoli di Stato, organizzato lo scorso 26 novembre. “Da sempre siamo favorevoli a regole concordate, rappresentative di istanze, necessità e prospettive di tutta la filiera. L’auspicio è che si possa applicare questo modus operandi in maniera concreta ed efficace, in modo che battaglie e decisioni siano davvero espressione del comparto nella sua interezza. D’altronde è proprio questo il compito fondamentale e imprescindibile del regolatore”. Quali sono a vostro avviso le priorità per il settore? “La regolamentazione è sempre la nostra priorità, ma in questo specifico periodo, così difficile, l’obiettivo è innanzitutto la sopravvivenza. Come il settore sta unanimemente chiedendo in ogni circostanza utile, abbiamo bisogno che tutti i codici Ateco della nostra filiera vengano presi in considerazione dai decreti ristoro e che i ristori concessi siano adeguati al danno subito. Infatti, molti codici Ateco di nostri associati non risultano nei decreti e i ristori che abbiamo ottenuto sono inferiori a quelli assegnati ad altre categorie ugualmente colpite. E questo nonostante il comparto nella sua interezza abbia affrontato tutti gli investimenti necessari ad adeguarsi agli standard di massima sicurezza”. Quali scenari si possono individuare per il 2021 del comparto anche alla luce del Covid? “Da sempre, ben prima del Covid, la sicurezza è la nostra priorità. Adeguandoci da subito a tutti i protocolli previsti dal Governo, e spesso adottando misure ancora più stringenti, siamo sempre stati pronti ad accogliere in sicurezza i nostri ospiti. Ma il mercato è pronto a ripartire? Speriamo davvero che l’attività possa riprendere, più ancora che per il nostro lavoro, perché la gente torni a sorridere quanto prima: ci ALESSANDRO LAMA

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sembra purtroppo che dietro le mascherine i sorrisi si siano ormai spenti”. Quali conseguenze sta causando la chiusura delle sale da gioco senza vincita in denaro? “Si stanno perdendo i risparmi di una vita intera. È importante ricordare che in questo settore non ci si improvvisa: dietro l’attività del gioco senza vincita in denaro ci sono storie familiari che vanno indietro di generazioni e generazioni, esistenze dedicate al lavoro in questo campo, tra tradizione, dedizione, competenza, sacrifici. Se mandiamo a morte il settore, perdiamo, assieme agli anziani falcidiati dalla pandemia, una memoria storica importante della nostra Italia, una pagina altamente simbolica del lavoro nel nostro Paese”. Temete la fine del settore o il ritorno dell’illegalità? “È proprio così. La gente vuole giocare e se non c’è la strada legale -sia per il gioco senza vincita in denaro, sia per il gioco con vincita in denaro- prolifererà la via dell’illegalità. E questa non può essere controllata. Siamo noi, con le nostre regolamentazioni e i nostri doveri, l’antidoto migliore per l’illegalità”.

La posizione di New Asgi “Da anni auspichiamo una regolamentazione che possa mettere la parola fine ad un lungo periodo di deregulation che ci espone ai più inverosimili regolamenti regionali”. Lo sottolinea il presidente dell’associazione degli operatori del gioco senza vincita in denaro, New Asgi, Vanni Ferro. “Speriamo che l’Open hearing sia solo il primo per poter giungere ad una soluzione condivisa, che tenga conto delle priorità dell’amministrazione pubblica in termini di sicurezza e legalità e allo stesso tempo però dovrà garantire la sopravvivenza dell’intero comparto”. Oggi alla luce dell’emergenza sanitaria “è sicuramente importante che il governa metta mano al portafoglio per aiutare l’intero comparto per superare questo periodo che vede le nostre aziende chiuse da mesi e molto spesso senza VANNI FERRO


vivere e non sopravvivere

La visione della Sapar “L’Open Hearing è stato un avvenimento ‘epocale’ per la categoria, se non altro per il numero di persone che ha potuto assistere all’evento”, afferma il vicepresidente dell’associazione Sapar, Andrea Lo Massaro. “Da questo punto di vista la non presenza fisica è stata di aiuto ed un passo avanti per il futuro. Tecnicamente è stato interessante perché i presidenti delle associazioni di categoria hanno dato le loro opinioni e suggerimenti sulla stesura del decreto tecnico di produzione e immissione sul mercato dei nuovi giochi elettromeccanici e di comma 7. In particolare il presidente Sapar, Domenico Distante, ha illustrato un documento con delle linee guida ben precise su come l’associazione vorrebbe che fosse il futuro dei giochi senza vincita in denaro.

Il problema viene però adesso: quante delle nostre richieste verranno accettate, quali eventuali nuove regole intenderanno metterci i tecnici di Adm?”, si chiede Lo Massaro. “E poi ci sarà un tavolo di confronto per definire il documento finale da inviare alla Comunità Europea per l’approvazione finale? Personalmente spero di si. Il nuovo direttore di Adm, Marcello Minenna, sembra molto più interessato rispetto ai suoi predecessori ai problemi del gioco pubblico in Italia e questo fa ben sperare. Incrociamo le dita!”. Il settore del puro amusement “chiede semplicemente che ci sia finalmente un organo ministeriale che conosca il gioco pubblico e che promulghi delle leggi valide per tutto il territorio nazionale senza che le varie regioni, province, comuni facciano dei regolamenti a sé stanti, privi di concrete ragioni ma solo a fini politicopropagandistici. Tutto il comparto dell’intrattenimento ha la necessità di ripartire al più presto. Quindi mi auguro che gli italiani siano tutti dell’idea di vaccinarsi al più presto possibile e che il governo sia in grado di fornirci la quantità necessaria in tempi brevissimi rimettendo quindi il Paese nelle condizioni di riaprire tutto e specialmente i locali pubblici”.

ANDREA LO MASSARO

ristori incomprensibilmente legati ai codici Ateco e non più semplicemente alle reali perdite delle attività”. Per il 2021 “speriamo che, con il passare dei mesi e con l’arrivo dei vaccini, la situazione sia notevolmente migliorata, per arrivare in primavera alla fase ‘finale’ alla ‘coda’ della pandemia. Le nostre aziende sono comunque pronte, perché già nella prima fase della pandemia hanno investito e hanno adottato tutti gli strumenti pre visti dai Dpcm per rendere sicure le nostre sale”.

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TECNOLOGIA E STILE ITALIANO – Ma Gieffe si distingue anche per i suoi avvicenti giochi, tra cui uno tra i suoi campioni d’incasso, “Macs2 Racing Simulator”. Si tratta di un simulatore dinamico progettato e realizzato per gli amanti della guida sportiva, con l’obiettivo di trasmettere il brivido di una corsa reale agli appassionati e ai professionisti di eSports e im-Racing. Un prodotto interamente made in Italy, frutto di un intenso lavoro svolto dal suo team corse.

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namento costante e gratuito dei giochi che permettono di mantenere elevato il coin-in sfruttando anche l’effetto novità del prodotto, facoltà di sostituire il simulatore con un nuovo modello dopo 6 mesi, facoltà di riscattare il simulatore acquistandolo dopo 12 mesi, monitoraggio web del proprio parco macchine, estensione di garanzia ordinaria da 12 a 24 mesi, totale flessibilità di gestione.

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Dal 1980 Gieffe Videogames produce e distribuisce anchor attractions iconiche e distintive ad alto impatto tecnologico e d’immagine, per i centri di intrattenimento per famiglie Fec, offrendo game-play unici descrivibili con una sola parola: fun. I suoi simulatori, grazie anche alle loro innovative caratteristiche, vengono considerati dei must-have per ogni operatore commerciale che opera nell’entertainment out-of-home, esperienze di gioco impossibili da vivere in nessun altro modo. Ma ora, per far fronte alle difficoltà economiche che il comparto sta affrontando, l’azienda ha pensato di dare la possibilità ai clienti di valutare un’offerta promozionale focalizzata all’acquisto dei simulatori: una formula commerciale definita, in maniera appropriata e ottimista, Re-Start, auspicando una ripresa generale dell’economia! Sarà attiva per l’intero primo semestre del 2021 parallelamente a quella dedicata al noleggio, V-Rent, soluzione ideale per chi è alla ricerca di flessibilità. Passando alla formula Renting si potrà usufruire di una galassia di servizi dedicati al proprio business, con costi fissi e vantaggi immediati, che permetteranno ai clienti di dedicarsi maggiormente al loro core business. Ecco una carrellata dei motivi per cui conviene V-Rent: minori costi di gestione, nessun impegno finanziario, deducibilità finanziaria e ammortamento agevolato, aggior-

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politica eventi

LA FIERA DELLE NOVITÀ Fra edizioni digitali e “in presenza”, il panorama fieristico internazionale del gioco per il 2021 si presenta quanto mai variegato. Ecco cosa prevedono i principali organizzatori per i prossimi mesi.

Le

di Francesca Mancosu e Marta Rosati

crisi, lo abbiamo imparato una volta di più nel 2020, possono essere un’occasione per cambiare, tentare nuove strade. Spesso ancora migliori di quelle percorse per anni, per abitudine, o perché quella di sempre sembrava l’unica percorribile. Lo sanno bene le fiere del mondo del gioco, che dopo anni, se non decenni, di format legati ovviamente alla partecipazione “fisica” degli operatori del settore, dagli speaker ai visitatori, nell’anno appena concluso hanno

traslocato online. Sperimentando nuovi modelli di conferenze e persino di esposizione dei prodotti delle aziende del comparto “a distanza”, con ottimi risultati. Un paradigma destinato ad essere attuato, in molti casi, anche per parte del 2021, vista la continua recrudescenza della pandemia di Covid-19. Ma con alcune importanti eccezioni. Vediamo cosa hanno preparato i principali stakeholders del panorama fieristico internazionale per i prossimi mesi.

L’ESTATE DI ICE L’expo londinese torna dal vivo dal 29 giugno al 1° luglio Cominciamo da Clarion gaming, organizzatore di quello che per tradizione è il primo evento di richiamo dell’anno: Ice totally gaming. Solitamente in calendario a gennaio, e slittato nella seconda parte del 2021, insieme ad altri due appuntamenti di punta nel carnet della società londinese: iGb Affiliate London e iGbLive/iGbAffiliate Amsterdam. Tutti e tre, secondo quanto anticipa

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

Stuart Hunter, Clarion Gaming managing director, si terranno “in presenza. La nostra strategia per andare avanti consiste nel reintrodurre questo programma principale di eventi di persona a un ritmo misurato e appropriato. Stiamo concentrando le nostre risorse, energia e creatività per ottenere ogni dettaglio di ogni evento al 100 percento, inclusa l’incorpora-

zione di misure di salute e sicurezza approvate dal Governo del Regno Unito al fine di costruire la fiducia delle parti interessate, utilizzando il 2021 come piattaforma da cui il settore può riprendersi e ristabilire le proprie credenziali come forza dinamica nel settore dell’intrattenimento e del tempo libero. Da un punto di vista professionale, mi sento onorato di supervisionare


LA FIERA DELLE NOVITÀ

il ritorno di eventi dal vivo di persona e sono particolarmente desideroso di rendere Ice London – in programma dal 29 giugno al 1° luglio - una fantastica celebrazione di tutto ciò che è così buono nel settore dei giochi e delle scommesse internazionali”, evidenzia. Quanto agli eventi online tenuti nel 2019, Hunter ricorda che le conferenze digitali organizzate da Clarion Gaming “si sono guadagnate la reputazione di fornire i migliori contenuti, che era il nostro obiettivo principale durante lo sviluppo delle nostre nuove proposte. Quando le persone non sono in grado di incontrarsi fisicamente e fare rete, l’attenzione sui contenuti è ancora più nitida, è il metodo con cui vieni giudicato come un organizzatore di contenuti digitali. Per il 2021, stiamo lanciando la nostra campagna ‘Road to Ice’ che sosterrà la nostra visione di fornire contenuti, approfondimenti e opportunità di sviluppo del business per l’intera

industria globale dei giochi, supportando il nostro ritorno agli eventi in presenza. I nostri contenuti sono sempre stati sviluppati in collaborazione con il mercato. Non abbiamo mai detto: ‘Ecco, questo è ciò su cui pensiamo dovresti concentrarti’. Invece, ci siamo consultati con i nostri stakeholder in ogni fase e abbiamo fornito i contenuti che il mercato desidera e le soluzioni che le loro aziende cercano. In quanto tale, non stiamo modellando il contenuto ma curando il contenuto per le esigenze di ogni verticale e di ogni giurisdizione. Non sottoscriveremo mai una filosofia ‘taglia unica’”. Un atteggiamento ancora più necessario per la mutevolezza degli scenari internazionali, alla luce dell’emergenza pandemica. “Ogni organizzazione e azienda ha imparato dal Covid e molte di queste lezioni sono state estremamente dolorose. Clarion è immersa nel set-

tore del gioco internazionale e non siamo stati immuni dal dolore come parte della catena di fornitura. Ci siamo tutti abituati a lavorare da casa e abbiamo abbracciato la trasformazione digitale del mondo degli affari. Penso che le grandi sfide che emergeranno dall’ombra del Covid saranno ricostruire la fiducia tra i consumatori e in un ambiente B2B. Chiaramente, l’introduzione di un vaccino di successo sarà fondamentale, ma non possiamo nasconderci che dobbiamo lavorare sodo e con creatività per riportare gli eventi di persona ai livelli pre-pandemia. Ma è un viaggio e una sfida che io e il team stiamo affrontando con entusiasmo”.

IGAMING PROTAGONISTA A LONDRA E AMSTERDAM Fra giugno ed ottobre il settore dell’affiliazione si dà appuntamento sotto il marchio iGb Restando in casa Clarion gaming il focus si sposta sugli eventi a marchio iGb Affiliate, dedicati al settore delle affiliazioni per l’iGaming. Il calendario in questo caso prevede l’ iGb Affiliate London (30 giugno- 3 luglio) e iGb Affiliate Amsterdam, parte di iGb Live, dal 28 settembre al 1° ottobre. Tutti in presenza. “L’industria degli affiliati di igaming è un settore resiliente e crediamo che l’emergenza Covid-19 abbia davvero dimostrato questa resilienza, insieme alla capacità di adattarsi rapidamente dove necessario. Nel 2021 cercheremo di fornire ai nostri clienti l’opportunità di incontrarsi, imparare e fare rete tutto l’anno, per aiutarli a navigare attraverso il periodo di restrizioni in relazione agli eventi dal vivo nella prima parte dell’anno. Ciò consentirà loro di generare nuovi contatti e supportare digitalmente le loro nuove strategie di sviluppo del mercato, fino a quando non saremo in grado di offrire in

sicurezza l’esperienza live per il settore affiliato di iGaming che desiderano e di cui hanno bisogno nell’estate del 2021”, esordisce Naomi Barton, Group director di iGb Affiliate “L’implementazione di misure rafforzate fornirà ai partecipanti la certezza e la fiducia che i nostri eventi hanno la salute e la sicurezza come priorità numero uno. Clarion Gaming aderirà all’ultima versione di All Secure Standard (il protocollo siglato da Governo Uk, Servizio sanitario nazionale e associazioni degli organizzatori di eventi, Ndr) e i suoi consigli verranno diffusi nella nostra comunità di espositori tramite il nostro Manuale per espositori verso la fine di gennaio, che descriverà in dettaglio tutte le misure che verranno attuate da Clarion e quelle che chiederemo di prendere in considerazione a espositori e partecipanti. I capisaldi di All Secure Standard sono: distanziamento sociale, pulizia ed igiene, protezione e monitoraggio,

comunicazione. Crediamo che il networking faccia a faccia e il suo valore siano difficili da replicare virtualmente. Il nostro obiettivo è fornire punti di contatto durante tutto l’anno attraverso i nostri eventi dal vivo e le nostre offerte digitali, per garantire che gli affiliati abbiano tutte le opportunità e le risorse di cui hanno bisogno. In un sondaggio nel nostro database, il 72 percento delle persone ha risposto che gli eventi in presenza offrono loro le maggiori opportunità per nuovi affari, sottolineando l’importanza di organizzare i nostri eventi live nel 2021”, sottolinea Barton. “I temi principali e il contenuto degli eventi saranno presto confermati, ma attualmente stiamo conducendo il progetto di sondaggio iGb Affiliate per scoprire esattamente quali contenuti la nostra comunità vuole da noi, in particolare sulla scia di un anno difficile come è stato per tutti il 2020”.

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eventi

LA FIERA DELLE NOVITÀ

I DUE VOLTI DI SBC EVENTS In presenza o digitali sono decine gli eventi della compagnia dedicati al betting e al gaming Restano invece “a distanza”molte delle fiere schedulate da Sbc Events per il 2021. “Abbiamo un ricco programma di eventi digitali per il 2021, con un focus su alcuni dei mercati in più rapida crescita in tutto il mondo. E sono lieto di poter dire che anche il nostro calendario di eventi fisici tornerà più avanti nel corso dell’anno”, anticipa Jaap Kalma, chief commercial officer di Sbc Events. “Il programma digitale include una serie di novità per Sbc, tra cui inediti appuntamenti dedicati ai mercati in India e in Italia e un evento di pagamento autonomo. Ciascuno di essi presenterà un’agenda di conferenze mirate e una line-up di oratori senior executive, un’area di visualizzazione interattiva dei prodotti e un programma di tavole rotonde in rete. Il programma completo è: Sbc Digital India (27-28 gennaio), Sbc Digital Italy (17 febbraio), Sbc Digital Latinoamérica (2-3 marzo), Sbc Digital Africa (31 marzo-1° aprile), Pagamenti digitali Sbc (29 aprile), Sbc Digital Cis (14 ottobre), Sbc Digital North America (1°-2 dicembre). Il nostro programma fisico prevede il ritorno di alcuni degli eventi più popolari e di valore dell’industria delle scommesse e dei giochi, insieme a una nuova conferenza e mostra dedicata al mercato latinoamericano. Il programma include: CasinoBeats Summit, Malta (18-20 maggio), Betting on Sports America, New Jersey (8-10 giugno), Sbc Summit Barcelona (21-24 settembre), Sbc Summit Latinoamérica, Cancún (27-28 ottobre),

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

Betting on Sports Europe, London (9-11 novembre)”, dice ancora lo Chief commercial officer. “Per i nostri eventi digitali, disponiamo di una piattaforma che consente ai delegati di unirsi a noi da qualsiasi parte del mondo per i contenuti della conferenza, le sessioni di networking e per visualizzare le ultime innovazioni del settore dei principali fornitori. Abbiamo perfezionato la piattaforma per tutto il 2020, prendendo in considerazione il feedback di ogni evento e ora disponiamo di un’impostazione ideale per le conferenze digitali che fornisce ai partecipanti un modo semplice per connettersi con altri delegati di tutto il settore. Per quanto riguarda i nostri eventi fisici, invece, la nostra idea è che dovrebbero essere il più vicino possibile alle edizioni ‘normali’ che le persone ricordano dal 2019, con sale conferenze, padiglioni espositivi e una selezione di fantastici eventi serali di networking. Tuttavia, saremo ovviamente guidati dagli ultimi consigli sulla sicurezza del coronavirus e prenderemo tutte le precauzioni necessarie. Se ciò significa dover organizzare un evento ibrido con alcuni elementi faccia a faccia e alcuni elementi digitali, abbiamo la capacità di farlo e offrire comunque un grande valore a delegati, sponsor ed espositori”, prosegue Kalma. Il tutto grazie all’esperienza accumulata nel 2020, quando il pubblico di Sbc ha potuto ascoltare gli speech degli “amministratori delegati di molti dei più grandi attori del settore, tra cui Fabio Schiavolin (Snaitech), Carsten Koerl (Sportradar), Jason Robins (DraftKings), Bill Hornbuckle (Mgm), Pontus Lindwall (Betsson Ab), Shay Segev (Entain), Jay Snowden (Penn National Gaming), Giovanni Garrisi (Stanleybet Group), Erika Nardini (Barstool Sports), Per Widerstrom (Fortuna Entertainment Group) e Joe Asher

(William Hill Usa)”, rammenta il Coo. “Oltre a una conferenza di alto livello, ogni evento Sbc ha un elemento espositivo che fornisce ai fornitori un modo comprovato per mostrare i loro ultimi prodotti e servizi ai potenziali clienti. Sebbene questa sia la norma negli eventi fisici in tutto il settore, le aree di visualizzazione dei prodotti interattivi e le vetrine dei giochi ai nostri eventi digitali sono molto meno comuni e offrono ai fornitori un percorso molto gradito per raggiungere e interagire con i clienti target durante un periodo in cui non sono possibili i viaggi e gli incontri faccia a faccia. Ogni evento nel nostro calendario 2021 avrà un’agenda incentrata sulle questioni cruciali per il particolare territorio o verticale a cui si rivolge la conferenza, completa di una lineup di relatori con una vera esperienza di quel mercato. Cerchiamo sempre di trovare un equilibrio tra i contenuti che implicano la condivisione di idee su come affrontare le sfide più urgenti del settore, l’identificazione e la valutazione delle opportunità di mercato e l’esame del potenziale offerto dalla tecnologia più recente”. Secondo la vulgata corrente, conclude il manager “la pandemia ha accelerato tutte le verticali digitali, ma in realtà questa transizione stava già avvenendo; ciò che il 2020 ha davvero evidenziato è quali aziende potrebbero attuare strategie efficaci essendo autosufficienti nella gestione dei propri stack tecnologici e modificando i propri portafogli di prodotti in brevi periodi per far fronte a eventuali interruzioni. Il 2021 sarà molto interessante poiché gli operatori si muoveranno per garantire un ‘commercio normalizzato’ sullo sfondo di una recessione economica globale in tutti i continenti. L’Europa vedrà il lancio di mercati regolamentati chiave nei Paesi Bassi, in Germania e in Ucraina, mentre gli Stati Usa continueranno a liberalizzarsi”.


LA FIERA DELLE NOVITÀ

PROTOCOLLI AL PRIMO POSTO PER EVENTUS INTERNATIONAL Da Dubai a Pechino, un anno di appuntamenti in sicurezza per un mercato nuovo di zecca A scegliere la via “in presenza” è anche Eventus International, come ribadisce Lou-Mari Burnett, marketing director. “La configurazione sarà diversa in ogni evento a seconda delle misure di sicurezza messe in atto dal Governo specifico nel Paese di riferimento. Tuttavia, Eventus International seguirà rigorosi protocolli e misure di distanziamento sociale per garantire che i nostri partecipanti si sentano sempre al sicuro. Le mascherine saranno obbligatorie. Verranno installate stazioni di igienizzazione delle mani e sarà incoraggiata una distanza di 1,5 metri fra una persona e l’altra. Avremo anche isole più ampie tra gli spazi espositivi e posti a sedere separati nelle aree conferenza. All’ingresso di ogni show verranno misurate anche le temperature corporee e sarà consigliato a chi non si sente bene di non partecipare all’evento”. Il tutto con l’obiettivo di mantenere inalterata la caratura degli appuntamenti organizzati dal produttore di eventi anche con tutte le peculiarità organizzative connesse all’emergenza Covid. “I nostri vertici e le nostre fiere hanno una reputazione di lunga data in quanto raccolgono le principali parti interessate del settore da tutto il mondo. Siamo rinomati per la pro-

duzione di eventi esclusivi di nicchia, a cui partecipano dirigenti e decisori di livello C. Utilizziamo le nostre vaste reti e competenze per creare vertici lungimiranti che allineano best practice, contenuti pertinenti e più piattaforme interattive per connettersi e fare rete con i colleghi del settore”, assicura il Marketing director. “Ogni vertice che produciamo coprirà gli sviluppi nelle legislazioni ed è progettato per fornire soluzioni pratiche alle sfide strategiche, tattiche e tecniche e per far luce su nuove opportunità nel settore”. Gli eventi in lista per il 2021 sono tantissimi. Si comincia con AI In Gaming a Dubai (3-4 febbraio) per poi volare a Santiago del Cile per il Chile iGaming (4-5 marzo) e in Costa Rica, a San José, per l’iGaming Central America (8-9 marzo), e a Goa per SPiCE India (23-25 marzo). Il 22 e 23 ci si sposta ad Atene per Game Greece, mentre il 29 e 30 dello stesso mese è la volta di Sports Betting East Africa a Dar es Salaam, in Tanzania. Berlino ospiterà iGaming Germany (10-11 maggio), mentre Sochi sarà la location d’eccezione del Russia iGaming Summit & Expo (20-21 maggio). Il calendario poi prosegue con AllIn Gaming Ukraine Summit (14-15 giugno a Kyiv, Ucraina), SPiCE Sri

Lanka (28 - 30 luglio a Colombo, Sri Lanka), Sports Betting West Africa+ (5 e 6 agosto a Lagos, Nigeria) e Gaming Expo Francophone Africa (il 16 e 17 agosto a Casablanca, Marocco). A settembre sarà il turno dello Scandinavian Gaming Show (il 9 e 10 a Stoccolma, Svezia) e dell’All American Sports Betting Summit (il 16 e 17 a San Francisco, Stati Uniti). Il programma autunnale invece prevede il Cyprus Gaming Show (4-5 ottobre a Nicosia, Cipro), il Play Social – Social Gaming China (22 e 23 novembre a Shanghai, Cina) in concomitanza con l’International Lottery Play Summit, nelle stesse date. Subito dopo, si resta ancora in Cina, ma a Pechino per l’eCommerce World Expo (25 e 26 novembre) e il Global Payment Gateway Exhibition, 29 e 30 novembre. All’insegna di una vasta versatilità di argomenti e location. “La pandemia Covid-19 – conclude Burnett - ha creato uno shock senza precedenti per il business globale, ma ha anche offerto all’industria del gioco l’opportunità di imparare lezioni e costruire per il futuro. La pandemia Covid-19 ha pensato che molti settori fossero più resilienti, più innovativi con le loro offerte di prodotti e dando a molti l’opportunità di esplorare un mercato nuovo di zecca, aumentando in definitiva la loro quota di mercato”.

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politica eventi

SIGMA PARLA DIECI LINGUE 2021 SENZA FRONTIERE La pandemia ha rivoluzionato il modo di fare eventi: da oggi quelli virtuali saranno un must

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bbattuta la barriera della comunicazione parlando ai clienti in dieci lingue differenti attraverso il proprio sito web, SiGma è lanciata verso un 2021 di novità e ritrovato entusiasmo. Se la pandemia di Covid-19 ha costretto a rivedere le modalità di allestimento e organizzazione di eventi, attraverso il palinsesto digitale ha consentito di mettere contemporaneamente in relazione migliaia di persone, al di sopra delle migliori aspettative; qualcosa a cui SiGma non intende rinunciare. Primo appuntamento dell’anno, il Gaming festival Malta: “Spettacolo fisico assicurato, ma non senza un’anima virtuale”, assicura Hamza Afifi, responsabile vendite di SiGma. Con le restrizioni imposte per gestire la pandemia e contenere il contagio del Covid-19, SiGma nel 2020 ha vissuto una vera espansione negli eventi digitali registrando numeri sorprendenti: “Nel corso del 2020 SiGma ha ospitato una serie di summit digitali e virtuali che sono stati tutti un successo; in occasione dell’ultimo, SiGma Europe, abbiamo toccato il record di 6.500 delegati, 4.500 persone attive totali con 1.485 spettatori simultanei massimi. Siamo entusiasti di aver raggiunto così tanti utenti: possiamo affermare PROMOSPACE

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021 PAROLADI COLLOVATI

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PAROLADI COLLOVATI

TORNEANDO

TORNEANDO

HAMZA AFIFI

con certezza che il successo di questo evento virtuale ci ha dimostrato che gli eventi possono ancora essere realizzati, nonostante le restrizioni pandemiche. Per questa ragione, in futuro, proprio a partire da questo nuovo anno, incorporeremo eventi virtuali in tutti i nostri spettacoli fisici”. Ecco allora che sulla base dell’esperienza 2020, cambia il trend dell’anno appena iniziato, con nuove opportunità all’orizzonte: “Dopo tutto quello che è successo, SiGma ha intravisto l’opportunità di rimodellare il futuro ed espandere il proprio modello di business da società di eventi a uno dei più forti gruppi di media. Il nostro nuovissimo sito web è appena stato lanciato in sei lingue e stiamo lavorando alle prossime quattro, dieci in totale. Con il lancio di tutte queste lingue, ci siamo aperti a nuovi clienti in diversi mercati di riferimento. L’abbattimento delle barriere linguistiche ci ha mostrato che esiste un alto livello di fiducia e SiGma è molto fortunata ad avere il supporto dei propri clienti in questi tempi difficili. Forti dell’esperienza del più grande expo virtuale del 2020, possiamo affermare con certezza di essere riusciti nell’impresa di trasformare a nostro favore tutte le probabilità, andando oltre le migliori previsioni”.

Scontato a questo punto focalizzarsi sull’anno appena iniziato e il relativo calendario eventi targato SiGma: “Il 2021 sarà un anno estremamente importante per noi. Inizieremo con il ritorno del primo evento fisico da quando la pandemia è iniziata; sarà il SiGma Gaming Festival di Malta ad aprile, quindi ci dirigeremo a Manila sempre in primavera. Settembre ospiterà invece il SiGma Gaming Festival Americas a San Paolo. Come anticipato incorporeremo eventi virtuali in tutti i nostri spettacoli fisici”. Le prime date da cerchiare in rosso nel calendario delle proposte SiGma dunque, sono quelle dal 13 al 15 aprile, quando sarà di scena la fiera del gioco con conferenze, seminari e dibattiti sui temi caldi del settore. Per inaugurare la propria stagione fieristica, SiGma sceglie l’Europa e mette sotto i riflettori tutte le novità del mondo del gaming: “Quest’anno avrà una portata globale dal punto di vista degli eventi, ma anche dal punto di vista dei media, lanceremo il resto delle lingue e probabilmente lanceremo corsi sui contenuti del College SiGma. Tendenze, hub e tecnologie emergenti saranno al centro di tutte le verticali proposte grazie ad operatori, relatori ed esperti che aderiranno numerosi”.


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LOCKDOWN SENZA PANDEMIA DA GAP Easg guarda con speranza al 2021 e lancia un monito ai legislatori europei: no a nuovi limiti, ma responsabilità

ricercatori, le autorità di regolamentazione, i responsabili politici e gli esperti del settore del gioco d’azzardo di tutto il mondo sono attesi a Oslo, in Norvegia, per presentare i loro pensieri e le loro idee per l’edizione 2021 della 13esima Conferenza europea sul gioco d’azzardo organizzata da Easg (Associazione europea per lo studio del gioco d’azzardo). E con l’esperienza del 2020, anno segnato dalla diffusione del coronavirus, pensarsi oggi in uno spazio fisico condiviso appare non solo come un obiettivo ambizioso, ma una vera e propria sfida perché non è così scontato. Dar luogo all’evento che mette al centro le nuove frontiere del gambling sarebbe una vera e propria conquista. Lo si deduce dalle parole di Peter Remmers, segretario generale Easg: “Si spera che la situazione nel mondo cambi drasticamente già dalla prossima primavera, l’obiettivo è tornare ad incontrarsi, l’appuntamento è a settembre 2021 a Oslo. Ritrovarsi e discutere degli argomenti che più ci stanno a cuore in un’atmosfera libera è molto importante. Confrontarsi attraverso webinar, riunioni online, scambio di informazioni mediate da uno schermo e promozione di nuovi prodotti di gioco d’azzardo via web è così diverso”. L’ambizione dell’associazione è sempre stata quella di mantenere costantemente aperta una finestra su tutte le tematiche legate allo studio del gioco d’azzardo in Europa e di fronte

a un evento devastante come quello della diffusione del virus Covid-19, che ha costretto a rivedere abitudini, lavoro, rapporti interpersonali e cancellato gran parte delle opportunità di intrattenimento, Easg non può certo esimersi dall’avviare una riflessione su come la pandemia sia intervenuta in materia. “Abbiamo in programma - dice a questo proposito Remmers - di organizzare due diversi seminari/webinar all’inizio di questo anno, anche per anticipare i tempi di un’ulteriore ondata. Riserveremo uno spazio dibattito al tema dell’effetto che la pandemia ha avuto sul fenomeno del gioco d’azzardo problematico e come i diversi Paesi europei siano intervenuti sulle norme di settore, quale era lo scopo e quali cambiamenti sono stati effettivamente apportati. Intanto Easg, ha provato sulla propria pelle la necessità di rivoluzionare la strategia di comunicazione e le modalità di svolgimento della 12a Conferenza europea sugli studi e le questioni politiche sul gioco d’azzardo, sperimentando in prima persona l’accelerazione tecnologica alla quale tutto il mondo è stato chiamato, di lockdown in lockdown: “Ci siamo ritrovati costretti a far fronte ai limiti imposti alle possibilità di viaggiare, se non addirittura blocchi. Il pubblico dei nostri studi e approfondimenti non è cambiato ma si è adattato ad un nuovo modo di fare. Sembra che al momento siamo tutti esperti di Zoom e Microsoft Teams, inclusi

PowerPoint e presentazioni video”. E ora che il 2020 è superato, quelli che generalmente agli albori di un nuovo calendario sono propositi e aspettative, diventano speranze: “Spero vivamente che si possa tornare a un considerevole livello di normalità, una forma, almeno, ibrida di comunicazione e di incontro. Dovremmo essere in grado di riprendere il controllo entro e non oltre il primo quarto dell’anno”. Intanto, dal suo osservatorio speciale, Peter Remmers è in grado di fornire alcune indicazioni sugli effetti che la pandemia ha sin qui avuto sul gioco responsabile: “Soprattutto durante il primo blocco, da marzo in poi, abbiamo visto molti regolatori sforzarsi a legiferare in modo più rigido quindi intervenendo con l’introduzione di limiti di spesa, limiti di deposito e provvedimenti simili. La maggior parte di loro temeva che il blocco avrebbe creato un’enorme crescita del mercato online, inclusa una ‘pandemia’ di giocatori problematici ma i pronostici sono stati disattesi; se guardiamo le ricerche condotte in molti paesi europei ed extra-europei ciò non è accaduto. Oltre all’imposizione di certi limiti - commenta Remmers - sono dunque meritevoli di finire sotto i riflettori, soprattutto le restrizioni sulla pubblicità e sul marketing. Si tratta di mettere in campo un’azione di responsabilità condivisa e cura graduale. E sono sicuro che se ci concentriamo su questo percorreremo la strada giusta”. PETER REMMERS

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eventi

Da Italian Exhibition Group l’esortazione alla trasformazione del settore, cogliendo l’occasione di Enada

ANTICIPARE IL FUTURO

“A

nticipiamo il cambiamento, facciamolo a partire dalle fiere. Anticipiamo il futuro per non trovarci impreparati quando il futuro sarà il presente”. Con questo spirito Andrea Ramberti, manager di Italian Exhibition Group Spa (Ieg) guarda con fiducia al 2021 come occasione per ripensare il gaming, il gambling e l’amusement e indica ovviamente Enada primavera come la migliore occasione per aprire il confronto tra gli operatori di settore e gettare le basi per costruire il domani. La società ha già fissato le date della manifestazione promossa da Sapar e dedicata alle aziende leader nel sud Europa e nell’area mediterranea per il gaming. Dopo il successo di quella “nuova normalità” celebrata a Rimini lo scorso autunno e purtroppo rivelatasi ben presto decisamente precaria, Sapar e Ieg hanno cerchiato in rosso i giorni 24-25-26 marzo 2021, confermando l’intenzione di dar luogo alla fiera anche alla luce delle nuove incertezze che aleggiano sul mondo: “Ad oggi - dichiara Ramberti - confermiamo le date e confidiamo di poter realizzare Enada primavera; il protocollo che abbiamo adottato e che stiamo seguendo ci ha consentito di fare diverse manifestazioni prima dei blocchi derivanti dalla cosiddetta seconda ondata pandemica e sulla base di quello intanto stiamo lavorando per realizzare Enada nel migliore dei modi; al netto di nuove disposizioni alle quali adeguarci siamo disposti a riposizionarci. In quest’ottica - avverte - è davvero prematuro pensare a Roma”. Come noto, generalmente Enada va in scena in doppia edizione in diversi periodi dell’anno: una nel quartiere fieristico riminese, l’altra nella Capitale: “Tra esigenze di mercato e misure restrittive per arginare il coronavirus, ci adegueremo. Intanto ovviamente ab-

ANDREA RAMBERTI

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

biamo riadattato gli spazi pensando al crescente ricorso all’online. Abbiamo realizzato aree comuni tipo la Vision arena in cui diamo l’opportunità ai partecipanti di diffondere contenuti via web ma il format di Enada primavera e Rimini amusement show vuole rimanere quello che conosciamo. L’augurio di tutti è che il problema sanitario vada via via scemando fino a scomparire del tutto nel più breve tempo possibile”. Intanto se c’è una cosa che il 2020 della pandemia ha lasciato un po’ ovunque è stato “l’interfacciarsi con la necessità - confermano dai piani alti di Ieg - di ridefinire le proprie esigenze sulla base di un evento inaspettato, che ha comportato una grossa spinta alla digitalizzazione e la partecipazione a lungo termine, quindi con un’offerta che si dilata nel tempo. Una modalità che verrà implementata ma sempre a corollario di quella che è la kermesse fisica perché il mercato richiede un contatto. Digitalizzare in toto le fiere è impossibile, di sicuro però portiamo a casa un’esperienza che ci servirà”. Intanto ha avuto l’effetto di traslare più in là nel tempo il calendario eventi del 2021: “Nel nostro caso alcune manifestazioni leader di gennaio sono state spostate. L’avvio della stagione si terrà a marzo. Il nostro vantaggio risiede senza dubbio negli spazi di cui siamo dotati. I nostri enormi padiglioni, combinati col protocollo Safe by Ieg, sono la prova della possibilità di lavorare in sicurezza. Non mancano sanificazioni, mascherine, tracciamenti vari, ma il vero valore aggiunto è la garanzia di distanziamento interpersonale soprattutto da quando le persone si sono abituate a certi comportamenti”. Purtroppo non tutti hanno assimilato le regole ed è soprattutto per questo che il Governo si è trovato periodica-

mente ad usare il pugno duro: “La situazione cambia nel caso di un format come Enada - osserva Ramberti -, sotto i nostri controlli, con la struttura adeguata e soprattutto in un contesto lavorativo, perché di questo si tratta, si è portati a comportamenti corretti. Ci sono aziende che hanno bisogno di autotutelarsi, le fiere B2B sono fatte da professionisti, non è un aspetto secondario, infatti ad ottobre non abbiamo avuto nessun problema”. Affacciandosi al 2021, fra molte, c’è una consapevolezza in particolare: “Il settore fieristico, come quello del gioco, è stato uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia. Non siamo mai tornati a regime, quindi le ricadute economiche sono state pesanti e lo stop delle fiere ha fermato quell’ingranaggio che consente a moltissime altre attività collegate di lavorare ai livelli di sempre, c’è stato l’intoppo di un intero sistema come motore di sviluppo e crescita. E se le fiere sono lo specchio del settore che ospitano, tornare ad incontrarsi e far incontrare gli attori del gaming per ridisegnare un futuro molto vicino è il primo passo da compiere. Enada si propone come momento di confronto per ripensare il modo di fare impresa, come parentesi entro la quale gli attori riconsiderino forme di aggregazione e opportunità di amusement. Se vogliamo fare un esempio - testimonia Ramberti - è bene sottolineare come le sale giochi, almeno quelle della Riviera Romagnola in estate abbiano lavorato intensamente. Rimini si è ritrovata piena di un turismo che non si vedeva da tempo; meno giovani, più famiglie e si è riscontrata una voglia di socialità straordinaria. Forse il mercato allora deve prepararsi ad intercettare la nuova domanda, ripensando alcuni modelli di business, ad esempio legando le sale giochi alla ristorazione, come già avviene negli Stati Uniti con i centri di divertimento per famiglie. L’idea insomma è quella di anticipare il futuro per non farsi cogliere impreparati”.



eventi

GLI EVENTI DI GAMING NEL 2021 01/ GENNAIO L

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02/ FEBBRAIO S

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24-26

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Arizona, U.S.A.

online

Dubai, Emirati Arabi

Eag online

Iaapa Fec Summit

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da non perdere!

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17-18

Sagse Latin America

18-19

Holiday Park & Resort Innovation Birmingham, Regno Unito

Cile

23-25 SPiCE India Goa, India

18-19

Family Attraction Expo

24-26

Enada Primavera e Rimini Amusement show

Birmingham, Regno Unito

Fiera di Rimini

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Prague Gaming Summit

da non perdere! 04/ APRILE L

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6-8

Cambodia Gaming & Entertainment Expo Cambogia

13-15

V

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iGaming Germany (iGg) Berlino, Germania

Game Greece

Malta

Atene, Grecia

27-28

InterFun Expo Leeds, Regno Unito

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22-24

Gti Asia Taipei Expo Taipei, Taiwan

da non perdere!

10-12

AAA - Asia

Amusement & Attractions Expo

Guangzhou, Cina

17-19

Deal - Dubai

Entertainment, Amusement & Leisure Show

Dubai, Emirati Arabi

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G2E Asia 2021 Macao, Cina

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Gat Expo -

Gaming & Technology Expo

Cartagena, Colombia

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

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06/ GIUGNO S

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22-23

Sigma Malta

Praga, Repubblica Ceca

05/ MAGGIO S

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iGaming Central America (iCA) Buenos Aires, Argentina

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Tokyo, Giappone

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Chile iGaming

24-26 Events & Amusements Expo Tokyo

-Tourism Equipment and Techniques Trade Fair Montpellier, France

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4-5

Kiev, Ucraina

Sett

online

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Ukrainian Gaming Week

23-25

Gaming Americas Q1 Meetup (Virtual)

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24-25

AI in Gaming

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03/ MARZO

Mare Balticum Gaming Summit and Bsg Awards online

18-20

Casino Beats Malta St Julian’s, Malta

20-21

Russia iGaming Summit & Expo

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7-10

Iaapa Expo Asia Macao, Cina

Manila, Filippine

D

10

European Gaming Q2 Meetup (Virtual) online

8-10

Betting on Sports America New Jersey, Stati Uniti

20-24 Bowl Expo Kentucky, Stati Uniti

Sochi, Russia

27-28 Sigma Manila

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European Gaming and Amusement Summit Dublino, Irlanda

29-1 luglio

Ice London

Londra, Regno Unito

da non perdere!


LA FIERA DELLE NOVITÀ

07/ LUGLIO L

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08/ AGOSTO

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09/ SETTEMBRE S

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29 giugno -1

Ice London

Londra, Regno Unito

da non perdere!

7-10

10-12 Sports Betting West Africa 2021

19-20

Lagos, Nigeria

Casablanca, Marocco

12-17

Easg 2021 -

Gefa -

Iagr Annual Conference 2021 Disrupting the Regulator Boston, U.S.A.

European Conference on Gambling Studies and Policy Issues Oslo, Norvegia

Gaming Expo Francophone Africa

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Asean Gaming summit

13-14

10-12

Age -

Sigma America Summit San Paolo, Brasile

Australasian Gaming Expo Sydney, Australia

Manila, Filippine

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22-23

Ceegc Budapest

Expo Congreso Andaluz Sobre el Juego Malaga, Spagna

online + live (T.b.d.)

da non perdere!

27-30

28-1 ottobre iGb Live! & iGb Affiliate Amsterdam

Iaapa Expo Europe

Barcellona, Spagna

10/ OTTOBRE L

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28 settembre -1 iGb Live! & iGb Affiliate Amsterdam Amsterdam, Paesi Bassi

da non perdere!

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11/ NOVEMBRE S

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20-21

2-4

The Autumn Coin Op Show

Tourism Equipment and Techniques Trade Fair

Acos 2021

Londra, Regno Unito

27-28

Sbc Summit Latinoamerica Cancun, Messico

Sett -

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1-2

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Orlando, U.S.A.

online

Malta

9-11

Shanghai, Cina

da non perdere!

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Iaapa Expo 2021

16-17 Social Gaming China

Londra, Regno Unito

12/ DICEMBRE

16-19

Montpellier, Francia

Betting on Sports Europe

Amsterdam, Paesi Bassi

Sbc Digital North America

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Sbc Awards 2021

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Mgs Entertainment Show Macao, Cina

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International Lottery Play Summit Taipei, Taiwan

www.gioconews.it

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inchiesta esteri

Il Regno Unito avvia la revisione della legge sul gioco del 2005 e definisce la nuova gestione della National Lottery: compiti, opportunità e rischi per la Gambling Commission, anch’essa oggetto di rivisitazione

Le mille e una incognita di Michael Haile

Il

2021 sarà impegnativo per la Gambling Commission (Gc) del Regno Unito: un anno pieno di sfide difficili, e sotto tanti punti di vista anche altamente rischiose.

La gara per la vendita della licenza National Lottery (NL)

Settembre 2021

Fine gara

Ottobre 2021 LEDRITTE DELMAESTRO

ENGLISHPAGES

Ottobre 2020 - Luglio 2021

Annuncio dell'operatore/consorzio preferito

LAPUNTATA

Transizione dalla terza licenza alla quarta

Ottobre 2021 - Luglio 2023

PROMOSPACE

GIOCARE GIO CONGUSTO

A fine agosto 2020 la Gc ha ufficialmente annunciato al mondo il lancio della gara per la quarta licenza della Nl, anche se la complessa operazione era cominciata già nel gennaio del 2017. La Nl è una delle lotterie piu grandi del mondo, la terza per vendite in Europa, dopo Lottomatica in Italia e Fdj in Francia. La terza licenza termina nel 2023. Da quando la Nl è stata fondata, nel 1994, ha raccolto più di 41 miliardi di sterline da destinare a buone cause. La quarta licenza sarà diversa da quella corrente. Le modifiche sostanziali includono: • una durata di dieci senza la possibilità di estensione. Camelot, che gestisce la terza licenza, ha avuto un’estensione di quattro anni; • l’età minima per poter giocare si alzerà da 16 a 18 anni; • il sistema degli incentivi (quanti soldi vanno alle buone cause e quanti all’operatore) sarà cambiato per modellare una ripartizione più equa tra i due soggetti; PAROLADI COLLOVATI

PROMOSPACE

PAROLADI COLLOVATI

Invito a partecipare

PROMOSPACE

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCO &ARTE

Agosto 2020 - Ottobre 2020

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

TORNEANDO

TEMPI

Selezione delle domande e risposte da operatori e stakeholder

LEDRITTE DELMAESTRO

NUOVE TENDENZE

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ATTIVITÀ

PROMOSPACE

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Sicuramente la prova più ardua per la Gc nel 2021 è organizzare la vendita della quarta licenza, che dura dieci anni, della National Lottery.

GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

• la quarta licenza obbligherà l’operatore a creare un rapporto più stretto con i distributori dei soldi per le buone cause, rapporto che è al momento quasi inesistente; • la quarta licenza sarà più flessibile e l’operatore avrà una maggiore elasticità operativa; • il sistema e i processi per la protezione dei giocatori saranno rafforzati. I rischi più imponenti che la Gc corre sono tre: che a parte Camelot altri operatori non si presentino, o che si presentino operatori poco qualificati; la transizione da un operatore a un altro se Camelot non vincerà; una revisione giudiziaria se un operatore che perde non sarà soddisfatto del processo. Il primo rischio è quello che si presenterà nell’immediato. Le gare per la prima e la seconda gara erano state competitive. Anzi, Camelot aveva perso la seconda gara, ma aveva recuperato la licenza tramite una revisione giudiziaria, con grande imbarazzo del regolatore e del Governo. La terza gara del 2009 invece era stata quasi una “non gara” in quanto si erano presentati solo Camelot e Sugal and Damani, un operatore indiano senza nessuna esperienza in Europa. La ragione per la quale altri operatori non si erano presentati è che consideravano la posizione di Camelot troppo forte e il costo dell’organizzazione della gara troppo esorbitante (si calcola per il 2020 da 35 a 40 milioni di sterline). Nella lotteria, essendo un monopolio, può vincere solo uno. Se questa esperienza si ripeterà anche nel 2021, ci saranno conseguenze di lungo termine per la Gc, il Governo e le buone cause. Se Camelot sarà fiduciosa di vincere farà un offerta “bassa” e il Governo e la Gc saranno molto probabilmente costretti ad accettarla perchè non c’è più tempo per organizzare un’altra gara: non si può estendere la licenza perchè lo si è fatto già nel 2012. Dal punto di vista operativo, il maggior rischio proviene dalla transizione da un operatore a un altro, nel caso in cui la licenza verrà assegnata a un nuovo operatore, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Due anni sembrano sufficienti ma se si pensa che bisogna compiere un upgrade e un’integrazione sia interni che nella catena di vendita (circa 44.000 punti terrestri più quelli onli-


ESTERI LE MILLE E UNA INCOGNITA

ne) quest’arco di tempo potrebbe essere non sufficiente. Questo tipo di operazione non è mai stata fatta in nessun Paese al mondo. I rischi che derivano dalla transizione, sia reputazionale che finanziaria, è anche una delle ragioni che scoraggia molti operatori a partecipare. La transizione è il punto debole del modello del Regno Unito. La Nl ha solo 25 anni, quindi è molto giovane in confronto alle altre lotterie. I Paesi che hanno scelto la politica della privatizzazione hanno optato per due modelli semplici: hanno venduto l’operatore pubblico esistente creando uno schema fiscale ( Austria, Danimarca, Grecia, Irlanda), oppure hanno realizzato un modello di asta secondo il quale chi offre più soldi vince e può gestire l’infrastruttura.

La revisione del Gambling Act 2005 Il ruolo della Gambling Commission nel processo di revisione della legge è di tipo consultivo, il che è poi una delle sue missioni statutarie, ma generalmente le sue posizioni diventano politica governativa. Il Gambling Act del 2005 non ha subìto importanti revisioni negli ultimi quindici anni ma al momento c’è incertezza sulle modifiche alla legge che il Governo proporrà. A tale proposito, il business plan della Gc per 2020/21 è indicativo in quanto ha messo la protezione dei giocatori al primo posto. Perciò il mondo del gioco si aspetta che ci saranno ulteriori restrizioni ed è improbabile che le tasse saranno ridotte. Per quanto riguarda la protezione dei giocatori, gli obiettivi strategici girano attorno alla protezione dei loro interessi, la lotta alla ludopatia e l’innalzamento della qualità del mercato. Secondo alcune fonti, a essere presi di mira saranno i programmi di loyalty dei casinò online, al punto, addirittura, di abolirli. Potrebbero esserci anche limiti all’ammontare dei depositi e a quanto possono spendere i giocatori. Un cambio di legge in questa direzione potrebbe essere devastante per gli operatori dei casinò online. La Gambling Commission sta pure vedendo come equiparare le regole che governano il gioco online a quelle sul terrestre. Questo era inevitabile. Quando la Gc e il Governo hanno tagliato la puntata sulle Fobts da 100 a 2 sterline, molti giocatori si sono spostati sui giochi simili online, dove si possono scommettere 1.000 sterline a giocata.

La pubblicità del gioco Fino al 2018 tutta la pubblicità e il marketing nel Regno Unito erano regolati dall’Advertising Standards Authority (Asa), ma in quell’anno la regolazione della pubblicità che riguarda il mondo del gioco è diventata di competenza della Gambling Commission. Generalmente il mondo civile e la classe politica considerano le regole che governano il gioco troppo permissive, soprattutto nello sport. Da quando, negli ultimi vent’anni, la sponsorizzazione da parte di aziende di tabacco e alcol è stata vietata, sono state quelle del gioco a sostituirle. La Gc pensa che il livello di sponsoriz-

zazione da parte di aziende di gioco dello sport, soprattutto del calcio, e di pubblicità durante le partite live, che sono seguite anche da minorenni, sia diventato allarmante. È improbabile che si vieterà del tutto la pubblicità, che è onnipresente durante le partite di calcio, ma la Gambling Commission sta pensando a misure come ridurre il numero di spot o permettere che siano trasmessi solo dopo le ore 21. Quest’ultima misura provocherebbe danni finanziari sostanziali in quanto le partite della Premier League si giocano di pomeriggio. È curioso, inoltre, notare come il mondo dello sport sia quasi del tutto finanziato, fatta eccezione per il calcio, dalla lotteria.

Un nuovo modo di regolare Ma nel 2021 anche il ruolo della Gc sarà esaminato. La Gambling Commission è stata creata con il Gambling Act del 2005. Anche se ha acquisito maggiori poteri regolatori negli ultimi quindici anni, non è mai stata compiuta una revisione strategica del suo ruolo e delle sue mansioni. Il Governo e la Gc intendono svolgere questo compito nel 2021. La Gc riconosce che il mondo del gioco è cambiato in maniera sostanziale dal 2005, così come sono mutati i rischi per la società che derivano da esso. Esiste una percezione, sostenuta dai media, che la Gc sia un’organizzazione inefficace e senza sufficienti poteri, quindi è quasi garantito che il regolatore avrà maggiori poteri, come la possibilità di dispensare multe più alte, di sospendere o togliere licenze, di chiudere operatori. Internamente il regolatore sarà ristrutturato, con l’ampiamento dell’infrastuttura tecnologica e l’uso più intenso di dati. Per questa trasformazione il Governo riconosce che il regolatore necessita di maggiori risorse. Attualmente esso ha un budget di 20 milioni di sterline, escludendo la Nl che ne ha uno separato: troppo poco per regolare un mercato di 150 miliardi di sterline. Si sta pure pensando di modificare il nome dell’organizzazione così da riguadagnare la fiducia del pubblico. Insomma il 2021 vedrà molti cambiamenti, ma questi portano anche a incognite di cui la Gc deve tenere conto. Tutti questi mutamenti richiedono notevoli risorse per gli operatori. Mentre i giganti del settore possono far fronte al problema degli investimenti per adattarsi al nuovo panorama regolatorio, quelli piccoli potrebbero non riuscire, con la conseguenza di creare quasi dei monopoli nei vari settori nel mercato del gioco. Se questo scenario diventasse reale chi ci rimetterebe sarebbe il consumatore, perchè avrebbe meno scelta e meno innovazione. Sarebbe una manna per il gioco illegale.

L’AUTORE

Michael Haile Economista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma).

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Un brindisi al gaming retail Un nuovo gioco nella nuova normalità: è l’obiettivo che si pone l’industria fuoriuscendo dalla pandemia. Ad andare in soccorso degli operatori per la creazione della nuova offerta retail è l’indagine realizzata da TradeLab per Gioco News su gaming, food & beverage, e non solo.

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Food&Beverage...&gaming

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sto anche nei numeri precedenti della rivista, i consumatori presentano nuove esigenze in seguito al coronavirus e alle regole di contenimento che hanno modificato radicalmente l’offerta dei negozi retail di qualunque tipologia, queste nuove tendenze si incrociano con quelle rilevate dall’indagine di TradeLab sui giocatori, consentendo quindi di analizzare i nuovi bisogni e ricavare l’offerta da ritenere “ideale” per i consumatori nella nuova normalità. Del resto, già prima dell’avvento del virus, il gaming retail era di fronte a una serie di sfide, dettate in quel caso dalla e dalle restrizioni di carattere locale che, oltre a spingere verso una nuova geografia del gioco pubblico, a causa dei cosiddetti “distanziometri” applicati ma molti Comuni, imponeva la creazione di spazi più accoglienti e che fossero in grado di apparire più sicuri e accoglienti di quanto non fossero già, per contrastare e sovvertire l’immagine negativa che l’opinione pubblica ha ancora oggi del settore. Ebbene, tra i meriti di questa indagine, c’è anche quello di proporre il mondo del gioco in una veste nuova, anche accostandolo a un settore – al contrario – di forte tendenza come quello del cosiddetto “fuori casa”. In effetti, i soldi che vengono spesi con maggiore soddisfazione da parte degli utenti sono proprio quelli destinati all’intrattenimento, nel senso più ampio del termini: che include al suo interno tutto il mondo del “fuori casa”, dal gaming alla ristorazione. Due tra le economie più floride nel nostro Paese e che non sembrano conoscere crisi. Quindi, perché non unirle e sfruttare questo enorme potenziale, rendendolo ancora più efficace?

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La

ricostruzione del gioco pubblico dopo la pandemia propone nuovi scenari e sfide nel retail per la creazione di spazi sicuri, accoglienti e in linea con le esigenze – sanitarie e tecnologiche – dei consumatori. In questa “nuova normalità” del gaming si possono scorgere diverse opportunità, che vale la pena studiare e approfondire, per creare nuovi spazi in grado di ospitare il pubblico abituale di queste location, ma non solo. Provando a estendere gli orizzonti verso un pubblico generalista, magari anche tra chi non è un giocatore. O, almeno, non lo è ancora. Per una sfida nella sfida, che si preparano a dover affrontare gli addetti ai lavori in questo anno di ripartenza, in cui si dovrà ricorrere anche all’uso della fantasia per osare qualcosa in più e provare – perché no – pure ad anticipare qualche tendenza, oltre ad assecondare quelle già in atto. Ma senza relegare lo sviluppo all’improvvisazione: affidandosi, al contrario, alle analisi scientifiche e all’evidenza dei dati. In questo senso rappresenta uno strumento prezioso per gli operatori del gaming retail l’indagine realizzata da TradeLab per Gioco News sulle potenzialità del Food&Beverage nel gioco. Un lavoro di ricerca, sviluppato nel corso degli ultimi diciotto mesi, di cui avevamo parlato qualche tempo fa, quando il progetto era in via di definizione, e che è stato appena completato, dando vita a un rapporto molto completo e dettagliato in cui si possono trovare una serie di spunti interessanti sulla realtà del gaming italiano e – soprattutto – sui desiderata degli utenti che frequentano le sale e tutti i locali in cui si trovano prodotti di gioco. In effetti, in questa lunga e approfondita indagine, nata per esplorare le possibilità di creare o sviluppare un’offerta di somministrazione all’interno dei locali di gioco, sono emerse anche altri aspetti che interessano i consumatori, in comparazione rispetto a ciò che possono già trovare. Fornendo spunti di primaria importanza per chi è chiamato a ripensare il layout e l’organizzazione delle proprie location. In questo senso, dunque, la ricerca è finita con l’assumere un senso nuovo e ulteriore con l’esplosione della pandemia, che ne ha modificato – in parte – i tempi di attuazione, ma senza pregiudicarne i risultati. Fornendo, anzi, ulteriori elementi di studio che oggi diventano ancora più importanti. Se, come abbiamo vi-

I dati indicano che oltre il 34 percento della popolazione maggiorenne è solita tentare la fortuna in Italia, ovvero oltre 17 milioni di persone. E checché se ne dica, la stragrande maggioranza di cittadini ha un rapporto sereno con il gioco seppur nelle diversità culturali e territoriali. Bisogna poi contare anche il gioco senza vincita in denaro, spesso ignorato nelle statistiche, che rappresenta invece una forma di intrattenimento molto presente tra giovani e famiglie, diffusa nei centri commerciali, Fec (Family Entertainment Center) e nelle località turistiche. In queste ultime location, non a caso, è già presente un’offerta F&B, spesso anche di alto livello. Ma allo stesso modo si può trovare anche in molte sale bingo o vlt. I luoghi del gioco in Italia sono circa 225mila e tra questi oltre 4.800 sono punti specializzati che offrono mix di gioco. Alcuni si propongono come punti di offerta completa (“one stop shop”) spaziando


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su varie forme di entertainment (gioco, ristorazione, eventi culturali e spettacolo). E’ quindi più che evidente che l’offerta F&B nei luoghi di gioco sia sempre più importante e che potrà creare nuove opportunità di business per gli operatori della filiera. Da qui l’idea di Gioco News di portare a valore la propria esperienza sul mercato, creando un’analisi per comprendere il ruolo, le potenzialità e lo sviluppo dell’offerta F&B nei luoghi di gioco, sia dal punto di vista del gestore che dei consumatori. Si tratta della prima indagine di questo tipo condotta sul settore (anzi, tra i due settori) che parte dal presupposto di sfruttare e valorizzare il fatto che i consumi fuori casa sono un mercato importante, in crescita, e che non ha risentito della crisi. Stando ai dati forniti da TradeLab, nei paesi commercialmente più evoluti come Regno Unito e Stati Uniti o più simili al nostro come la Spagna, le incidenze dei consumi fuori

casa sono maggiori: ciò significa che anche da noi c’è ancora spazio per crescere. Anche i trend socio-demografici e i cambiamenti delle abitudini di consumo e degli stili di vita sostengono la crescita del mercato globale F&B. Allora, è il momento di studiare, tenendo anche conto del cambiamento di scenario che il gioco dovrà comunque affrontare, a causa dei fattori politici e ambientali che condizionano l’evoluzione del business. Per un gaming retail 2.0, e davvero sostenibile. L’indagine, avviata a fine 2019, grazie al supporto di Sisal, Snaitech e Sks365, è stata completata di recente e verrà presentata ufficialmente a breve, attraverso un evento ad hoc. Cercando un’ulteriore sinergia tra i due comparti e dando anche al mondo del gioco una visibilità fuori dai tradizionali contesti, presentando anche il mondo del gioco come una forma di eccellenza, dal punto di vista del retail.

L’ IN TE RV ISTA

Perchè investire nel Food& Beverage anche nella maggior comunicazione tramite sito, social, e-mail ecc. ai propri clienti. In questo periodo il tema della sicurezza è diventato centrale. Questi temi caldi visti nel mercato fuori casa potranno riflettersi anche in altri mondi. Ad esempio anche per il gaming retail la capacità di garantire sicurezza per i propri clienti diventerà uno degli elementi da raccontare ed evidenziare nella propria value proposition, oltre a un potenziamento degli strumenti digital. Un altro aspetto importante per i gestori del Fuori casa è il far recuperare gratificazione ai propri avventori mitigandone la paura; abbiamo infatti riscontrato dalle nostre analisi che gli italiani sono tornati sì a consumare fuori casa ma sono meno gratificati da questa esperienza rispetto al passato. Per il gaming retail l’inserimento del F&B potrebbe esser un modo per migliorare o recuperare gratificazione nei frequentatori”. Che idea si è fatta di questo settore e cosa l’ha stupita di più approfondendone lo studio in questi mesi? “È un settore che non conoscevo benissimo prima di questa analisi e in cui è in atto un processo di cambiamento. Sappiamo che una parte dell’attività di gaming si svolge ormai on line per cui l’attività nel punto fisico potrà avere in futuro una maggior connotazione di luogo di incontro e contatto: la presenza di F&B potrà quindi diventare un asset importante per creare attrazione e soddisfare i clienti. Mi ha stupito la quota di clientela femminile ancora non molto elevata ma significativa (circa il 10 percento) e di giovani (circa il 20 percento), il buon livello culturale (il 7 percento hanno istruzione universitaria e il 51 percento media superiore). In generale, il gaming retail è un settore con fatturati sicuramente interessanti e una buona offerta F&B potrebbe contribuire ad incrementare ulteriormente il fatturato dei gestori, ma soprattutto i gestori che hanno già introdotto questo tipo di offerta non hanno intenzione di eliminarla o ridurla”.

ANGELA BORGHI

Per capire più in dettaglio i contenuti di questa indagine, gli obiettivi, le aspettative e le opportunità per gli addetti ai lavori, ne parliamo con Angela Borghi, key account manager & partner di TradeLab, che ha curato i lavori di ricerca. Quali sono gli obiettivi di questa indagine realizzata da TradeLab e perché la ritiene importante per un operatore del gaming? “Con questa analisi volevamo esplorare da un lato l’offerta attuale di Food&Beverage nei locali con possibilità di gioco ed eventuali motivi di non inserimento e dall’altro capire come i frequentatori la giudicassero laddove presente o quanto la desiderassero se non presente. L’analisi è stata condotta prima della pandemia e quindi possiamo dire che è una preziosa fotografia dello stato di fatto che può dare utili indicazioni ora che ci troviamo a ripensare il futuro”. Che ruolo ha e quale ruolo può avere il F&B all’interno dei locali di gioco, secondo il suo parere di esperta? “Il consumo fuori casa di F&B (escludendo la sua dimensione più funzionale), oltre che essere un’attrazione riconosciuta al nostro Paese, si caratterizza per il fatto di far vivere al consumatore un’esperienza. Laddove presente e valorizzato nei locali di gioco può quindi contribuire a creare un’experience ancor più completa per il consumatore. Abbiamo visto come negli anni il contributo dei consumi fuori casa ai consumi alimentari in Italia sia molto cresciuto arrivando a pesare nel 2019 per il 34 percento sul totale (era il 29 percento nel 2000) e a crescere del +72 percento in valore negli ultimi 20 anni. Questo è frutto dei cambiamenti socio-demografici e degli stili di vita (più single, famiglie meno numerose, maggior occupazione femminile, ritmi più intensi, minor tempo da dedicare alla cucina, maggior acquisto di servizi rispetto ai beni …), ma soprattutto perché il consumo fuori casa è parte integrante di attività ludiche ed esperienziali legate al tempo libero (turismo e sport-spettacoliintrattenimento-shopping, …) e ai momenti di socialità, incontro, festeggiamento. Il F&B può dunque portare una nuova e più completa experience nei locali di gioco e forse sdoganare l’immagine di luoghi per pochi appassionati avvicinandoli a target più ampi, come in effetti avviene all’estero”. Che impatto ha avuto e sta avendo la pandemia sui consumi fuori casa? Crede che questo potrà/dovrà condizionare l’offerta del gaming retail? “La pandemia ha avuto un pesantissimo impatto sul mondo del Fuori casa. Si prevede di chiudere l’anno a circa 53 miliardi, il -37 percento rispetto al valore di mercato del 2019 pari a 85 miliardi. Inoltre dalle nostre analisi questo impatto porterà anche una modifica strutturale al modello di business dei punti di consumo Horeca. Basti pensare ad esempio alla digitalizzazione, entrata nel momento dell’ordine e del pagamento, ma

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Tante ragioni un solo obiettivo IL NUOVO CIGNO NERO PLANETARIO, QUELLO PANDEMICO, CONSENTIRÀ IL RIORDINO DEL GIOCO PUBBLICO NEL 2021? A cura di Geronimo Cardia

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ermo restando che il tema centrale e attuale è la riapertura del comparto, tenuto conto del livello di sicurezza assicurato a utenti e personale dai prodotti e negli ambienti di gioco - soprattutto se paragonato a quello di numerosi comparti mai chiusi in questo secondo malcelato lockdown - non si può non dedicare l’apertura dell’anno al tema del riordino: senza il quale, pur in ipotesi di una riconquistata riapertura a breve, rimarrebbero comunque immutati i problemi, atavici e non più sostenibili, che affliggono il sistema pubblico del gioco ancor prima del comparto.

I TENTATIVI PRECEDENTI — Già a ottobre del 2019 affrontavamo il tema del riordino partendo dall’analisi dei ben nove provvedimenti con i quali l’ordinamento giuridico italiano aveva impostato nel tempo l’impegno di portare a termine il riordino del comparto, ritenuto oggettivamente necessario, e prendendo atto che puntualmente il riordino non sia stato però mai adottato. Brevemente le occasioni di riordino mancate, ricordate nell’intervento dell’anno passato erano: (i) le linee d’azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di “ludopatia” conseguente a gioco compulsivo, previste dalla legge 13 dicembre 2010, n. 220 avente ad oggetto “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità 2011) che all’articolo 1 comma 70 stabiliva che “Con decreto interdirigenziale del Ministero dell’economia e delle finanze- Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e del Ministero della salute sono adottate, d’intesa con la Conferenza unificata, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, linee d’azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo”; (ii) le “forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi” comma 6a del Tulps, come

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previsto dal cosiddetto “decreto Balduzzi” che all’art. 7 comma 10 prevede che “l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, tenuto conto degli interessi pubblici di settore, sulla base di criteri, anche relativi alle distanze da istituti di istruzione primaria e secondaria, da strutture sanitarie e ospedaliere, da luoghi di culto, da centri socio-ricreativi e sportivi (…) provvede a pianificare forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico di cui al regio decreto n. 773 del 1931, e successive modificazioni, che risultano territorialmente prossimi ai predetti luoghi”; (iii) i criteri, anche relativi alle distanze da istituti di istruzione primaria e secondaria, da strutture sanitarie e ospedaliere, da luoghi di culto, da centri socio-ricreativi e sportivi di cui al decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, come convertito dalla legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189, avente ad oggetto “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” che all’articolo 7 comma 10 prevede che i “criteri, anche relativi alle distanze da istituti di istruzione primaria e secondaria, da strutture sanitarie e ospedaliere, da luoghi di culto, da centri socio-ricreativi e sportivi [siano ] definiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni (…) da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”; (iv) la realizzazione di un codice delle disposizioni sui giochi e di un riordino del prelievo erariale sui singoli giochi in attuazione della Legge 11 marzo 2014, n. 23 avente ad oggetto “Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita” che all’articolo 14 prevede che “Il Governo è delegato ad attuare, con i decreti legislativi di cui all’articolo 1, il riordino delle disposizioni vigenti in


NORMATIVA TANTE RAGIONI UN SOLO OBIETTIVO

materia di giochi pubblici, riordinando tutte le norme in vigore in un codice delle disposizioni sui giochi, fermo restando il modello organizzativo fondato sul regime concessorio e autorizzatorio, in quanto indispensabile per la tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici, per il contemperamento degli interessi erariali con quelli locali e con quelli generali in materia di salute pubblica, per la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, nonché per garantire il regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi”; (v) la procedura di selezione per il nuovo affidamento delle reti di commercializzazione delle scommesse sportive ed ippiche, prevista della legge di stabilità 2016, che all’art. 1 comma 932 prevede che “in vista della scadenza delle concessioni vigenti, per garantire la tutela degli interessi pubblici nelle attività di raccolta delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel rispetto dei princìpi e delle regole europee e nazionali, attribuisce con gara da indire dal 1º maggio 2016, mediante procedura aperta, competitiva e non discriminatoria, tutte le concessioni per la raccolta delle predette scommesse”; (vi) la procedura di selezione per il nuovo affidamento delle sale per il gioco del bingo prevista dalla legge n. 208 del 2015 avente ad oggetto “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità 2016) che all’art. 1 comma 935 prevede che “In considerazione dell’approssimarsi della scadenza di un gruppo di concessioni relative alla raccolta a distanza dei giochi di cui all’articolo 24, comma 11, lettere da a) ad f ), della legge 7 luglio 2009, n. 88, al fine di garantire la continuità delle entrate erariali, nonché la tutela dei giocatori e della fede pubblica attraverso azioni che consentano il contrasto al gioco illegale, ed un allineamento temporale, al 31 dicembre 2022, di tutte le concessioni aventi ad oggetto la commercializzazione dei giochi a distanza di cui al citato articolo 24, comma 11, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli bandisce entro il 31 luglio 2016 una gara per la selezione, mediante procedura aperta, competitiva e non discriminatoria, di 120 concessioni per la commercializzazione dei suddetti giochi”; (vii) il decreto di recepimento dei contenuti dell’Intesa raggiunta il 7 settembre 2017 in Conferenza Unificata ai sensi di quanto previsto della legge n. 208 del 2015 avente ad oggetto “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità 2016) che all’art. 1 comma 936 prevede che “Entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. Le intese raggiunte in sede di Conferenza unificata sono recepite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti”; (viii) la “riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’erario, e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate”, prevista dal decreto-legge n. 87 del 2018, come convertito dalla legge 9 agosto 2018, n. 96,

il cosiddetto “Decreto dignità” che all’articolo 9 prevede che “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Governo propone una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’erario, e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate, ivi comprese le maggiori entrate derivanti dal comma 6”; (ix) la legge delega con il riordino del settore di cui alla “Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018” con la quale il Governo, a completamento della manovra di bilancio 2019-2021, ha dichiarato, tra i “collegati” alla decisione di bilancio, anche il “Disegno di legge delega di riordino del settore dei giochi”, superando, quanto indicato nel decreto-legge Dignità, “che punta a definire un quadro di regole chiare e precise per il gioco ed a rafforzare la tutela della salute del giocatore” (da Atto Camera 5-02216 - Risposta scritta pubblicata mercoledì 5/6/2019 nell’allegato al bollettino in Commissione VI Finanze). TRA DEF E NADEF — Ebbene, successivamente è intervenuta la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2020 del 5 ottobre 2020, che (replicando l’intenzione già manifestata nel Nadef 2019 deliberato il 30 settembre 2019), per quel che qui rileva, reca a pag. 31, dedicata ai “Disegni di legge collegati alla decisione di bilancio” la precisazione che “A completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il Governo dichiara quali collegati alla decisione di bilancio (…) [anche il] DDL riordino settore dei giochi”. Peraltro, il Documento Programmatico di Bilancio 2021, trasmesso alla Commissione Ue il 19 ottobre 2020 (a pagina 32 nella Tabella III.1.14 - Raccomandazioni specifiche per il paese) sotto la Raccomandazione 1 (“[…] quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti […]”), viene esplicitamente indicato che “In particolare per il contrasto all’illegalità nel settore dei giochi è previsto o un disegno di Legge di riordino di tale settore”.

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normativa

TANTE RAGIONI UN SOLO OBIETTIVO

> LA FATTIBILITÀ DEL RIORDINO — Alla luce della serie storica dei riordini annunciati e non attuati, la prima riflessione che si impone, di fronte a queste tre ulteriori manifestazioni di impegno, è relativa alla valutazione della effettiva possibilità che questa volta un riordino veda luce e in che tempi, anche tenendo conto della stabilità di Governo, dell’effettiva volontà politica e dello scombussolamento delle priorità a seguito del nuovo cigno nero pandemico. Qui la risposta sembra paradossalmente dipendere meno da quest’ultimo aspetto, che invece sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso. La seconda riflessione attiene alla valutazione dei contenuti del medesimo. Il riordino dovrà mettere la parola fine al problema della questione territoriale, normalizzare e dare stabilità al sistema anche cessando ogni forma incertezza anche sul piano della tassazione. La riapertura e i ristori dovranno fare il resto per ridare forza agli operatori. Entrando più in dettaglio, come dicevamo ancor prima della crisi pandemica, il riordino potrebbe individuare un percorso logico condiviso per assicurare il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo con azioni concrete. Innanzi tutto, occorre restituire stabilità al sistema concessorio per il ruolo indiscusso nel contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. E la stabilità passa per: una certezza e coerenza normativa e delle remunerazioni delle attività previste in concessione e dunque per un definitivo stop agli aumenti di tassazione, e per un processo di qualificazione reputazionale del gioco pubblico che non solo lo distingua dall’offerta illegale ma che lo ponga al centro delle misure di contrasto all’illegalità ed al disturbo dal gioco d’azzardo sia agli occhi dell’opinione pubblica sia gli occhi delle istituzioni. In secondo luogo, occorre definire il superamento della “questione territoriale” che, anche senza le conseguenze della pandemia, stava e sta sempre più velocemente imponendo la chiusura di intere filiere distributive del gioco pubblico per i divieti sulla sostanziale totalità di intere Regioni dei distanziometri espulsivi, da un lato, e per l’insostenibilità di limitazioni orarie eccessive, dall’altro. Occorre presidiare il territorio in modo misurato senza concentrazioni o marginalizzazioni, tenendo conto della struttura urbana del medesimo. (i) I distanziometri, peraltro inefficaci, sono viziati da dimostrati e conosciuti errori tecnici (sono troppi e inutili i luoghi sensibili, eccessivi i metri di interdizione, troppo spesso illogici i criteri di calcolo, cerchio o percorso pedonale) al punto da rendere non insediabile la quasi totalità dei territori; (ii) il numero delle ore di interdizione giornaliera supera di gran lunga il limite massimo di divieto imposto dalla Conferenza Unificata in materia del 2017 di 6 ore giornaliere; (iii) queste misure, quasi sempre inefficaci ai fini dell’obbiettivo che dichiaratamente intendono perseguire ovvero il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, stanno invece L’AUTORE riducendo progressivaGeronimo Cardia mente le condizioni di tuAvvocato, dottore tela degli utenti in quanto, commercialista e revisore contabile provocando la cancellaStudio Cardia e Cardia zione dell’offerta pubbliwww.gclegal.It ca, determinano lo sver-

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samento della domanda nella crescente parallela offerta illegale (con le inevitabili conseguenze per la tutela dei giocatori e di danno alle imprese e alle entrate erariali). In terzo luogo occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione della domanda”, quali: incentivi al processo di maturazione della domanda, programmando campagne di informazione e responsabilizzazione a cura di operatori privati e pubblici; trasferimento a favore gli Enti locali di parte delle esistenti imposte sul gioco pubblico sviluppato sul territorio di riferimento (senza ulteriori aumenti di tassazione), per assicurare al Servizio Sanitario Nazionario risorse per l’attuazione di politiche di prevenzione e cura sul territorio nelle strutture per le dipendenze del Servizio stesso e prevedendo un piano di controlli e verifica regionale. In quarto luogo occorre definire l’introduzione di strumenti realmente efficaci di prevenzione e contrasto rispetto al disturbo da gioco d’azzardo, attivando un processo di “qualificazione dell’offerta” di gioco pubblico e delle reti distributive (apparecchi da intrattenimento, scommesse e gioco del bingo), in termini di prodotto, ambienti, personale, tramite: (i) l’attivazione di strumenti di accesso alle aree di gioco e del Registro nazionale di esclusione alimentabile anche da familiari (già operativo per il gioco a distanza); (ii) la revisione di parametri di gioco degli apparecchi (volta a ridurre la spesa oraria da parte del giocatore); (iii) la certificazione delle caratteristiche dei luoghi di gioco (modalità di accesso, formazione e responsabilizzazione degli addetti, ponderazione degli orari commerciali); (iv) la diversificazione dell’offerta di gioco tra punti specializzati (sale dedicate Vlt, sale scommesse e sale bingo) e punti “generalisti”; (v) l’effettiva evoluzione tecnologica delle Awp con completa gestione online realtime (da server remoto) delle funzioni essenziali: (a) trasmissione dei contenuti di gioco, monitoraggio e studio della domanda, modificabilità a distanza di tutti i parametri di gioco; (b) autorizzazione all’avvio delle partite; (c) verifica dell’integrità del software contro la manomissione; (d) abbinamento con soluzioni di filtro di accesso e di induzione al gioco responsabile. Ma è chiaro, infine, che dette eventuali ulteriori iniziative e investimenti potranno essere chiesti al comparto solo ed esclusivamente in pieno regime di stabilità, usciti dalle paludi della pandemia, e dopo avere definitivamente ripristinate la stabilità di sistema e la certezza del diritto del regime e della remunerazione del sistema concessorio in premessa evidenziate. Diversamente non risulta possibile la pianificazione delle attività. Consapevoli del tempo che occorre per ragionare e giungere a soluzione su tutto quanto sopra, nel frattempo, occorre mettere mano alle proroghe, rivedere lo strumento della tessera sanitaria per gli evidenti limiti rispetto allo scopo, assicurare la riapertura che spetta per gli effettivi livelli di sicurezza assicurati, mettere in sicurezza il comparto con sostegni e ristori autenticamente funzionanti, non assistere più a provvedimenti motivati da ragioni diverse da quelle effettivamente tecniche e trattare il comparto del gioco pubblico, i suoi lavoratori e le sue imprese al pari degli altri comparti funzionali del Paese.



VOX MANAGER

L’eredità del 2020 e del Covid-19

PAROLADI COLLOVATI

no, condurre un’attività di gioco nel bel mezzo di una pandemia per quanto arduo, potrebbe essere stato per molte parti coinvolte, regolatori, operatori e legislatori, in qualche modo istruttivo e aver accelerato le tendenze di mercato e le evoluzioni normative, che altrimenti avrebbero richiesto anni e non mesi per emergere. Ci sono sicuramente alcune lezioni importanti che abbiamo appreso da questo anno senza precedenti. La prima e di gran lunga la più importante, a mio avviso, è la necessità di un maggiore impegno verso la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità. L’obiettivo è quello di investire di più e soprattutto in maniera più efficace nella responsabilità sociale, non lo chiedono solo i regolatori e i governi, ma ora anche i consumatori e quindi il mercato. Introdurre misure tangibili a tutela della salute dei consumatori per proteggerli per esempio degli effetti patologici del gioco diventa fondamentale. Sebbene il comparto del gioco sia stato quasi costretto a investire di più nel digitale durante quest’anno, l’innovazione di prodotto e dei canali digitali sono altre due aree chiave su cui le aziende di gioco devono concentrare i propri investimenti se desiderano uscire dalla pandemia con un piano di implementazione della ripresa efficace. I processi di innovazione e sviluppo saranno sempre più basati su linee guide dettate anche da logiche di trasparenza ed etica con l’obiettivo di generare benefici sociali concreti e misurabili. Le aziende di gioco che operano in tutte le latitudini dovranno quindi rivedere le misure del proprio impegno sociale e incrementare gli investimenti in progetti legati alla creazione di valore per la società, tutela dell’ambiente e del consumatore.

conda del livello di contagio, mentre le autorità di regolamentazione sono state molto vigili nell’assicurarsi che durante la pandemia venissero irrobustite misure di gioco responsabile. Durante il 2020, infatti, è stato formalmente chiesto agli operatori di gioco autorizzati di diversi paesi di interagire con i clienti in modo da ridurre al minimo il rischio di creazione di forme di dipendenza da gioco compulsivo. Ciò ha comportato la richiesta di revisione di diversi limiti di gioco utilizzati per tracciare i livelli di vulnerabilità del pubblico per garantire che riflettessero le mutate circostanze e condizioni finanziarie che molti consumatori stanno ancora vivendo. È stato posto l’accento sul fatto che tali soglie, come l’aumento del tempo trascorso a giocare o della spesa di gioco, potessero essere riviste adottando delle misure di precauzione per garantire che i clienti con vulnerabilità emergenti potessero essere facilmente identificati. L’implementazione di nuovi processi ha assicurato il monitoraggio continuo della base clienti nonché l’identificazione di quelli i cui modelli di gioco, spesa o comportamenti fossero cambiati in maniera repentina negli ultimi mesi. Questo è stato un altro elemento chiave per salvaguardare in maniera efficace la tutela dei consumatori durante l’anno. In diverse giurisdizioni la punLudovico Calvi tuale implementazione di queDa settembre 2017 Ludovico Calvi ha ste misure, come altre, è stata utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo sottoposta a revisione periodica servizi di consulenza strategica, normativa da parte delle autorità di regoe operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, lamentazione che hanno potuto governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e rimodulare le stesse a seconda forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery dell’evoluzione della pandemia Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente nel corso dell’anno. e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association Nonostante la sofferenza e i (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro sacrifici che ognuno di noi ha dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. dovuto affrontare durante l’anENGLISHPAGES

LEDRITTE DELMAESTRO

PROMOSPACE

LAPUNTATA

GIOCARE GIO CONGUSTO

PAROLADI COLLOVATI

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GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCO &ARTE TORNEANDO

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PROMOSPACE

POKER STRATEGY

LEDRITTE DELMAESTRO

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

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effetto Covid 19 durante l’anno senza precedenti appena trascorso potrebbe aver cambiato per sempre il modo in cui gli affari vengono condotti a livello globale e l’industria del gioco non fa eccezione. Sappiamo bene come nel 2020 le location di gioco fisiche siano state chiuse per mesi, generando un calo significativo di ricavi mentre i prodotti digitali hanno fatto segnare una crescita positiva senza, tuttavia, bilanciare completamente le perdite su tutto l’anno. In attesa che un vaccino sia largamente disponibile, spostarsi il meno possibile e mantenere la distanza fisica tra le persone sono diventate ormai norme consolidate, che hanno cambiato in maniera fattiva e con buona probabilità indefinitamente i comportamenti del consumatore. Se pensiamo allo sport betting, il Covid-19 ha indotto molte aziende di gioco a offrire giochi da casinò. Di conseguenza molti siti presentano oggi diverse proposte di live dealer, poker, gratta e vinci, bingo, giochi da tavolo o slot digitali. Quando molti eventi sportivi sono stati rinviati e annullati, i consumatori hanno iniziato a procurarsi alternative adeguate e i giochi da casinò sono stati per un po’ l’unica alternativa disponibile. Tuttavia, gli appassionati di sport hanno catalizzato la loro attenzione sulle scommesse di sport virtuali ed eSports. Questa tendenza è andata consolidandosi durante la pandemia e possiamo tranquillamente affermare che ogni applicazione di gioco su dispositivo mobile o web oggi propone, oltre alle scommesse sportive, scommesse virtuali, eSports e giochi da casinò come offerta di gioco del tutto standard. In generale, i comportamenti di gioco hanno continuato a evolversi poiché ogni paese ha predisposto misure di contenimento del virus diverse a sePROMOSPACE

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L’

NUOVE TENDENZE

TORNEANDO

VOX MANAGER

A cura di Ludovico Calvi



La società istante, concessionaria di giochi online, aveva stipulato contratti con diversi operatori specializzati per dotarsi dei software infrastrutturali necessari all’esercizio dell’attività. Conferendo a terze aziende una serie di incarichi di collaborazione aventi ad oggetto: a) la concessione in licenza d’uso di una piattaforma di gioco e dei servizi per il suo corretto funzionamento; b) la fornitura del servizio di set-up, ossia propedeutico all’attivazione dei giochi e loro gestione; c) la concessione della licenza di un software per consentire l’accesso alla piattaforma di gioco attraverso l’uso di una App per dispositivi mobili; d) la fornitura dei servizi di certificazione del sistema di gioco, sia su Pc sia su App mobile; e) la fornitura di un servizio di Cloud Data Center, consistente nell’infrastruttura It di gestione della piattaforma di gioco fornita in licenza. L’Agenzia, dopo aver passato in rassegna il regime di esenzione Iva previsto GLI AUTORI per le prestazioni connesse alla Francesco Scardovi Partner Scardovi & Giordani raccolta delle gioDottori Commercialisti cate e i principali e Revisori Legali orientamenti del Giancarlo Marzo la giurisprudenza, Managing partner ha accolto la solu Studio legale e Tributario Marzo Associati zione interpretativa della società

GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

POKER STRATEG

LEAVVEN DAROON

RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI

istante, chiarendo univocamente che in base a quanto stabilito dalle disposizioni interne e comunitarie (di cui all’art. 10, comma 1, nn.6, 7 e 9 del Dpr n. 633/1972 e nell’art. 135, n.1, lett. i, della Direttiva 2006/112/Ce) rientrano nel perimetro dell’esenzione da Iva “tutte le operazioni che concretizzano la gestione complessiva del gioco, la quale comprende le fasi di elaborazione e definizione dei dati necessari per consentire ai giocatori di partecipare al gioco, nonché le fasi di accettazione e raccolta delle singole giocate”. A eccezione della fornitura del Cloud Data Center (in relazione alla quale non si è espressa attesa la mancata allegazione del relativo contratto). L’Amministrazione ha dunque ritenuto applicabile il regime di esenzione a tutti i servizi oggetto dell’istanza di interpello, in quanto connotati dai “caratteri di necessarietà ed indispensabilità per effettuare la raccolta delle giocate”, richiamando un principio già più volte ribadito dall’Agenzia delle dogane e monopoli.

VALUTAZIONI NON SCONTATE In un settore come quello del gioco pubblico, da sempre sotto i riflettori, le condivisibili conclusioni raggiunte dall’Agenzia delle Entrate non erano affatto scontate. La portata applicativa dell’esenzione contenuta nell’articolo 10 del Dpr n. 633/1972, infatti, è stata per anni e continua ancora oggi ad essere oggetto di discussione. Nonostante i chiarimenti resi da una serie di circolari e risposte a interpelli sull’irrilevanza dell’identità e del numero dei soggetti coinvolti ai fini dell’operatività del regime di esenzione sulle prestazioni di raccolta delle giocate, è proseguito negli anni il vasto contenzioso tributario volto alla pretesa imponibilità ai fini Iva dei proventi percepiti da imprese operanti a vario titolo nella filiera della raccolta di giochi. Il contenzioso ha riguardato, in particolare, il settore delle Awp ove si è assistito alla massiccia emissione di avvisi di accertamento

con cui l’Agenzia rivendicava l’imponibilità Iva delle prestazioni di raccolta delle giocate effettuate da soggetti operanti a vario titolo in collaborazione con i gestori di apparecchi (esercenti, altre collaboratori alla raccolta, intermediari, etc). Una tesi, questa, che oltre a stridere con la ratio oggettiva della norma di esentare da imposta una specifica attività a prescindere dal numero e dall’identità dei soggetti coinvolti (causa C-462/02, Linneweber e Akritidis), condurrebbe all’inaccettabile conseguenza di ritenere assoggettabile la medesima prestazione a due regimi impositivi differenti, in funzione dei soggetti coinvolti. Imponibile, se effettuata dall’esercente o dal terzo raccoglitore per conto del Gestore. Esente, se eseguita dal gestore per conto del concessionario. Dunque, è in quest’ottica che principi contenuti nella Risposta n.583, ancorché espressi in relazione al settore del gioco a distanza, assumono particolare rilevanza. L’affermazione dell’applicabilità dell’esenzione a tutte le prestazioni propedeutiche all’attività di raccolta, ancorché svolte da soggetti terzi, infatti, conferma che l’operatività della disposizione prescinde dal soggetto che materialmente realizza le attività necessarie ed indispensabili per effettuare la raccolta delle giocate. E come precisato nella risposta, l’esenzione coinvolge anche i fornitori di tecnologia a vario titolo (hardware e software). Sui medesimi presupposti si ritiene possa valere il principio dell’esenzione per i proventi percepiti dai collaboratori che intervengono a vario titolo nella raccolta di giochi: si pensi ad esempio ai mandatari, ai procacciatori ed agli intermediari (Pvr) come richiamati dal comma 1, n.9, del citato art. 10 della Legge Iva. Si auspica dunque che questa recente conferma dell’Agenzia possa porre fine all’attività accertatoria ancora in essere da parte di numerose Direzioni Provinciali, già sconfessata da una giurisprudenza oramai univoca e consolidata in tema di esenzione.

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ientrano nella nozione di “operazioni relative alla raccolte delle giocate” tutti i servizi necessari e indispensabili per l’effettuazione della raccolta, ancorché commissionati a soggetti terzi. Con conseguente applicabilità agli stessi del regime di esenzione da Iva previsto dall’articolo 10, primo comma, numeri 6, 7 e 9 del Dpr n.633/1972. Questo è il principio affermato dall’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n.583 del 14 dicembre 2020 per confermare l’esenzione da imposta di una serie di prestazioni accessorie alla raccolta.

DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE UN’ULTERIORE CONFERMA SULL’ESENZIONE IVA PER FORNITORI DI TECNOLOGIA E DI SERVIZI NECESSARI PER LA RACCOLTA DI GIOCHI PUBBLICI CASINÒ FRANCESI

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CASINÒ FRANCESI

FISCO&SLOT

CASINÒ FRANCESI

FISCO&SLOT

OKER TRATEGY

VVENTURE OONEY

RIFLESSIONI DAORSO

Esenzione Iva si amplia la platea

IL CASO

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A cura di Giancarlo Marzo e Francesco Scardovi



scommesse

LE QUOTE 2021 DELLA BETTING INDUSTRY COME CAMBIERÀ IL MONDO DELLE SCOMMESSE DOPO L’ANNO DRAMMATICAMENTE SEGNATO DAL COVID-19? SE IL DIGITAL AVANZA, IL RETAIL SARÀ ANCORA MOLTO IMPORTANTE.

Da

marzo a maggio 2020 il betting è stato praticamente azzerato. Lockdown totale tra chiusura delle agenzie di scommesse e i tantissimi punti gioco dislocati sul territorio nazionale, e gioco online ridotto al lumicino visto il fermo di tutti i campionati sportivi. Poi, alla ripresa delle principali competizioni che hanno affollato il palinsesto estivo, sia retail che online hanno avuto un buon “ristoro”. Poi la seconda chiusura delle sale da gioco ma col betting che riesce a mantenere una marginalità discreta, il 2020 può chiudersi con un po’ di conforto per i concessionari che operano in forma ibrida, sia live che online. Ma il bilancio del gioco europeo stilato dai dati dell’European Gambling and Betting Association è emblematico: se l’area digital del gaming cresce del 7 percento, il calo del 23 percento del retail è incolmabile e racconta di ben altre cifre con rapporti quasi da 1 a 10 tra i due settori. Guardando al futuro, si prevede che la crescita costante del mercato del gioco d’azzardo online in Europa. In

di Cesare Antonini

particolare il Ggr ha stime che dovrebbero raggiungere il 33,6 percento delle entrate totali del gioco d’azzardo in Europa entro il 2025. Un’altra tendenza evidente che dovrebbe continuare è la crescente popolarità del utilizzo di dispositivi mobili per le scommesse online, con il mobile betting che dovrebbe rappresentare il 45,6 percento delle entrate europee del gioco d’azzardo online nel 2020 e raggiungere il 50,8 percento entro il 2022, superando per la prima volta l’uso del desktop. Questa tendenza dovrebbe continuare, con le scommesse mobili che dovrebbero raggiungere una quota del 58,2 percento nel 2025. Dati che consolano e che danno speranza oltre ad individuare questi verticali come un grande business per il prossimo quinquennio. Ma, come abbiamo visto, la crescita è importante ma per colmare le perdite del gioco terrestre ci vorrà ben altro. E per il 2021 e gli scorsi mesi il problema è ancora apertissimo. Un rifugio nell’online e nelle forme ibride è doveroso, forse obbligatorio, ma per il momento non basterà.

Carmelo Mazza (Oia Services)

«AGILI, VELOCI E PIÙ COMPETITIVI IN UN ANNO EMBLEMATICO» Tra gli operatori che possono testimoniare la particolarità del momento per il settore del betting, è sicuramente Oia Services che coi suoi brand Betaland ed Enjoybet.it

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

copre tutto il panorama del mercato del gioco legale. Un bookmaker molto importante a livello retail e da tempo impegnata sia nelle forme di raccolta ibrida tra gioco ter-


LE QUOTE 2021 DELLA BETTING INDUSTRY

restre e gioco online e digital gaming puro. E avere un amministratore delegato come Carmelo Mazza, che è stato anche analista del settore per anni, ci aiuta ad analizzare l’anno che è appena andato in archivio con dovizia di particolari, oltre a darci anche una prospettiva di slancio verso il 2021 appena iniziato. Ma partiamo dal bilancio del 2020, che non può non aver subito pesantemente l’influenza dei vari lockdown. Gli obiettivi aziendali sono stati condizionati pesantemente dal virus? “Ricorderemo il 2020 come un anno emblematico della nostra vita – esordisce Mazza, Ceo di Oia Services - e, per forza, lo sarà anche per il nostro business. Dal punto di vista aziendale, il primo lockdown ci ha colpiti nel pieno del nostro sforzo di ottimizzazione della rete fisica. E nel giro di poche settimane abbiamo dovuto cambiare priorità, guardare ad un mondo senza scommesse e considerare l’acquisizione diretta di utenti finali, senza la peculiarità del nostro modello di business. Il secondo lockdown, invece, ci ha messo nelle condizioni di mettere a frutto le trasformazioni dell’azienda che avevamo dovuto intraprendere in primavera. Oggi, alla soglia forse di un terzo lockdown, Oia Services Ltd è diversa da come era un anno fa: più agile, più veloce, più competitiva. Pronta per le sfide del 2021 che, forse, saranno le più importanti della nostra giovane vita aziendale. Difficile, immaginiamo, di trovare una definizione per questo anno tremendo per il settore dei giochi ma se ci dovessimo provare? “Emblematico. Non trovo una parola migliore. Emblematico perché il 2020 è stato l’emblema, la rappresentazione perfetta, dello stato del settore – prosegue Mazza - voglio dare solo tre abbozzi del 2020 dei giochi in Italia. In primo luogo, il pregiudizio morale, incarnato nella semplice regola ‘i primi a chiudere gli ultimi a riaprire’. Abbiamo avuto contezza definitiva che sul settore dei giochi non pesa una valutazione economica o una considerazione sulla salute pubblica. Sul settore pesa esclusivamente un pregiudizio morale secondo il quale è giusto che il buon padre di famiglia incarnato dal Governo ricordi ai propri cittadini che è meglio che non giochino e si rivolgano invece ad attività più importanti e serie. L’unica soddisfazione è che il medesimo giudizio morale grava su un’altra attività millenaria come il teatro e sulla settima arte: il cinema. In secondo luogo, l’impreparazione del settore. La manifestazione più immediata del pregiudizio morale è avvenuta nel momento più basso della rappresentanza del settore. Il settore ha reagito ed ancora dobbiamo comprendere in che direzione si evolverà. Ma accolgo con grande piacere le riflessioni che stanno attraversando l’intero settore su come meglio interloquire con il decisore politico. Mi auguro che da queste riflessioni venga qualcosa di buono: sono, cautamente, ottimista. Infine, l’accelerazione al consolidamento del settore. Oggi abbiamo in Italia una corazzata leader di mercato in tutti i segmenti multiconcessionario. Attendiamo per sapere quali saranno le prossime mosse dei concorrenti. Ma è ormai chiaro che l’adolescenza del settore è finita, i sogni giovanili si sono esauriti: il futuro dei giochi in Italia è solo per aziende adulte”.

Per il gioco online, così come per tutto il settore digital, in ogni caso, si è trattato di un boost importante, voi come avete reagito e cosa avete imparato e migliorato in questi mesi rispetto al passato recente? “Dal punto di vista del prodotto – spiega ancora il Ceo Oia Services - proseguiamo ad investire sull’offerta e sul miglioramento della customer experience sviluppando tutto quello che la regolamentazione ci consente. Io resto convinto che l’online italiano sia per costituzione ibrido. La rete fisica continuerà ad avere una grande importanza, una volta che l’emergenza sanitaria ci avrà lasciato (speriamo presto). In questi mesi ci siamo però resi conto della necessità di essere ibridi fino in fondo, ossia da una parte presidiare tutti i canali di acquisizione e gestione dei clienti compreso quello “puro” e dall’altra progettare l’ingresso su categorie che non propongono ancora servizi di gioco. Al tempo stesso, dobbiamo passare dal modello di gestione su base relazionale di tanti commerciali territoriali a quello della gestione manageriale di una rete di distribuzione del prodotto online sul territorio. Accompagnare, quindi, un’evoluzione in senso imprenditoriale della propria rete stimolando la creazione di nuovi prodotti e occasioni di sviluppo. In questo quadro, la rete dovrà sempre di più configurarsi come una rete di servizi in grado di fornire al cliente un portafoglio di offerte non solo di gioco ed uno strumento di pagamento moderno. La recente partnership che abbiamo stabilito con ‘Youppa’ incarna bene questa concezione”. A livello normativo, invece, cosa manca sia per le licenze e le concessioni e cosa auspicate da Adm? “Noi auspichiamo che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli faccia il regolatore e che si prenda carico di normare gli aspetti ancora indefiniti della regolamentazione italiana. Parlo, ad esempio, dell’operatività dei Punti vendita e ricarica e della definizione puntuale di cosa si può e non si può fare in un Pvr. Parlo del tema delle scadenze e dei rinnovi delle concessioni. Ancora oggi nessuno degli operatori è in grado di conoscere la scadenza della propria concessione; è una condizione incredibile, credo unica, nel panorama dei concessionari pubblici. Dobbiamo però essere consapevoli che il ciclo espansivo dei giochi è finito – si avvia verso la conclusione Carmelo Mazza - pensare che l’aumento del numero dei punti vendita e dei prodotti di gioco potesse non terminare mai è stato un evidente errore di miopia. E io ritengo personalmente che questo non sia un male; il mio auspicio è anche che l’Autorità di settore rappresenti i giochi nelle sedi istituzionali. E che, magari, riesca anche rintuzzare alcune prese di posizione che mirano a dipingere il settore come il tinello della criminalità organizzata. La legalità nel gioco è tutto; senza legalità non c’è futuro per nessuno di noi”. CARMELO MAZZA

www.gioconews.it

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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra

ADDIOsugli2020 Scommettiamo eventi 2021 PROMOSPACE

Si

apre il 2021 e ci lasciamo indietro un anno terribile che leggeremo nei libri di scuola come tra i più brutti della storia. Ma guardiamo subito al futuro con ottimismo. Prepariamoci ad assistere le tre competizioni calcistiche europee, più importanti della stagione. Incominciamo dalla Champions League, dove troviamo tre squadre italiane negli ottavi di finale, solamente l’Inter non è riuscita a fare l’en plein. L’ultima edizione della Uefa Champions League l’ha vinta il Bayern Monaco, anzi l’ha dominata: la squadra di Flick ha ottenuto successi in tutte le partite disputate e ha alzato la coppa con merito, battendo in finale un Psg che quest’anno proverà a riprendersi la rivincita contro Lewandowski e compagni. Per i tedeschi è il sesto successo nella competizione e si presenta favorita anche in questa stagione. Di seguito, ecco le attuali quote sulla possibile vincente della Champions League nel 2021: • Bayern Monaco: 4.00 • Manchester City: 6.00 • Liverpool: 7.50 • Psg: 12.00 • Juventus: 16.00 • Barcellona: 16.00 • Chelsea: 16.00

Le altre due squadre italiane hanno quote interessanti, l’Atalanta quota 35.00 e la Lazio addirittura a 81.00. Il Bayern Monaco per i quotisti, però. è ancora favorito. Subito dopo viene il Manchester City, che ha da poco rinnovato il contratto a Guardiola: per i Citizens c’è una quota pari a 6.00. Sul podio anche un’altra inglese, il Liverpool: la squadra di Klopp ha vinto l’edizione 2019 e ci riproverà, visto che ha a disposizione una delle rose più forti in assoluto. A quota 12.00 c’è il PSG: finalista della scorsa edizione della Champions League, la squadra francese ci riproverà quest’anno. A quota 16.00 invece ci sono ben tre squadre, tra le quali anche la prima italiana in graduatoria: la Juventus guidata da Pirlo cercherà di arrivare in fondo alla competizione, e ha le stesse probabilità di vittoria per Barcellona e Chelsea, secondo i bookmaker. Propongo due squadre: il Psg a 12.00 e il Liverpool a 7.00. L’altra competizione europea per club, l’Europa League, vede nei sedicesimi di finale le tre squadre italiane, Milan, Napoli e Roma. I quotisti hanno sentenziato favorite tre squadre inglesi, Tottenham 6.50, Manchester United 7.00 e Arsenal a 8.00. Il Milan è offerto a 11.00, il Napoli a 15.00 e la Roma a 21.00. Probabilmente da questo lotto di quadre, più l’Ajax, uscirà la vincitrice di questa edizione di Europa League. Noi puntiamo su Tottenham 6.50 e Ajax 15.00. Per la prima volta nella storia, Euro 2021 sarà un torneo itinerante: non si giocherà in un unico Paese, ma in dodici diverse città del

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

Chi è Gianni Carra Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.

continente (tra cui anche Roma, che ospiterà all’Olimpico la partita inaugurale). Le semifinali e la finalissima sono previste a luglio, nella prestigiosa cornice dello stadio di Wembley a Londra, in Inghilterra. Monaco di Baviera, Baku, Bilbao, Bucarest e San Pietroburgo saranno solo alcune delle località in cui le ventiquattro nazionali, qualificate per la fase finale, scenderanno in campo per la gloria europea. Questa edizione, inoltre, celebra il sessantesimo anniversario del torneo continentale. Toccherà al Portogallo difendere il titolo vinto nel 2016. Da allora, i lusitani hanno vinto anche il primo appuntamento della Nations League, ma sono stati eliminati agli ottavi di finale dei Mondiali di Russia 2018. Ciò nonostante, il Portogallo resta tra le nazionali favorite per vincere il titolo in Euro 2021. I quotisti offrono a 6.50 tre squadre, Belgio, Inghilterra e Francia, la Spagna a 7.50, l’Olanda e Germania a 8.50 e l’Italia a 13.00. Il Belgio è atteso da anni a centrare un titolo, gli inglesi hanno il vantaggio di giocare semifinali e finale in casa. Noi puntiamo a 7.50 la Spagna e la nostra nazionale quotata a 13.00. Tre competizioni equilibrate ma con quote interessanti, per chi ama gli antepost ha una scelta ampia per portare a casa il ticket vincente. Olè.


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ippica

METTERE IN CORSA

LE ECCELLENZE

di Michela Carboni

“Il

Governo deve smettere di essere un organizzatore di corse con i soldi dei cittadini, ancor di più in un periodo in cui le risorse pubbliche scarseggiano; l’intera filiera dovrebbe essere protagonista di un progetto industriale moderno dove il mercato, l’utile d’impresa, devono sposarsi con il valore della genealogia ippica e soprattutto con la storia del cavallo”. In questo modo, secondo Paolo Russo, deputato di Forza Italia, il Governo dovrebbe intervenire per rilanciare il settore ippico. “Pensare che l’Esecutivo gestisca addirittura laboratori in proprio o, peggio, che costituisca albi per arbitri e giudici di gara, distribuendo risorse, peraltro con criteri anacronistici, mi sembra insopportabile ed illogico. La libera iniziativa d’impresa sicuramente renderebbe gli spettacoli più avvincenti, le corse più appetibili facendo ritornare ai fasti antichi l’ ippica del nostro Paese”. Il Covid ha messo a dura prova anche questo settore. In che modo dovrebbe essere sostenuto? “Credo che la filosofia dei codici Ateco sia stata fallimentare, frammentaria ed ingiusta. Bastava mettere in campo un sostegno universale basandosi forfettariamente sul volume di attività mese su mese del precedente anno. Invece ci si è infilati in un ginepraio di codicilli e com-

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La ricetta del deputato Paolo Russo (Fi) per rilanciare l’ippica italiana e ridarle vigore plicazioni burocratiche che hanno dissuaso imprese agricole, allevamenti, aziende di corsa addirittura dal richiedere i pochi spiccioli e piegato attività di servizio negli ippodromi, per non parlare degli ippodromi stessi”. Nella legge di Bilancio 2021 ha chiesto delle modifiche agli articoli sul gioco che riguardano proprio l’ippica. Con quali obiettivi? “Il sistema ippico italiano sta attraversando una profonda crisi, che si è accentuata negli ultimi anni, legata al crollo della raccolta delle scommesse ippiche, passate dai 1.011milioni del 2012 ai 505milioni del 2019 con un decremento del 50 percento. Il calo della raccolta delle scommesse ippiche è stato, in parte, mitigato dall’avvio, nel 2012, di una rivoluzione che alcuni di noi sostenemmo per adeguare l’offerta delle scommesse al mutato quadro di sistema: le scommesse cioè a quota fissa di cui al Dpr n. 169/1998 e al decreto del ministero dell’Economia e delle finanze del 25 ottobre 2004, la cui raccolta, data la maggiore attrattività di tale modalità di gioco, è cresciuta costantemente


L’ORA DELL’UNITÀ

nel corso degli anni, nonostante il numero delle corse presenti nel Programma ufficiale redatto dal ministero delle Politiche agricole e forestali si sia ridotto nel periodo 2016-2019 di circa il 40 percento. L’equiparazione della tassazione delle scommesse ippiche a quota fissa a quelle sportive e virtuali è il presupposto per invertire la tendenza e spingere i concessionari a promuovere il prodotto, sollevando di conseguenza il Mipaaf dall’onere dei costi sopportati per trasmettere le corse estere sulla rete di vendita, con un risparmio di 4 milioni di euro. L’obiettivo è quello di ridare una prospettiva di autogestione dell’intera filiera senza gravare sul Mipaaf e sulla tassazione generale”. A suo avviso in che modo dovrebbe cambiare il settore ippico in termini di governance? “Le ripeto, credo che la guida debba passare nelle mani di chi fa di questa pratica secolare ragione professionale e d’impresa: penso agli allevatori, ai proprietari, ai titolari degli ippodromi, ai driver. Insomma una rivoluzione che valorizzi le nostre eccellenze e le metta in ‘corsa’ nei confronti delle grandi nazioni ippiche del mondo”. Il ruolo degli ippodromi va ripensato? “Assolutamente sì, devono essere i luoghi dell’italianità, del bello, della tutela ambientale, del bon vivre, dello sport per grandi e piccini. Ma non bisogna perdere la centralità dello spettacolo ippico, trotto, galoppo od ostacoli che siano. Vorrei che San Siro o Agnano possano tornare a offrirci quegli spettacoli di pubblico che il Longchamp di Parigi o l’Ascot nel Regno Unito assicurano tra storia, tradizione, imprese, scommesse ed evento mondano”. Equiparare l’ippica allo sport e quindi pensare di far organizzare le corse dal Coni, la convince? “Confesso che non sono entusiasta della ‘conizzazione’ dell’ippica nazionale. Preferirei un modello di filiera e con una governance autonoma col controllo affidato allo Stato”. Come andrebbero ripensate le scommesse ippiche? “Le scommesse ippiche non hanno nulla a che vedere con le scommesse virtuali o con le varie diavolerie dei giochi. Nulla di più distante dalla ludopatia dei giochi ripetitivi ed ossessivi con ritornelli e musiche induttive. La scommessa ippica è conoscenza della genealogia del

cavallo, delle caratteristiche della pista, delle valutazioni meteo climatiche, dello spirito del fantino, è l’insieme di una mescolanza irripetibile e non misurabile (per fortuna) con nessun algoritmo se non con la propria sensazione, esperienza, col proprio fiuto. Questa è la principale ragione che mi ha spinto a contestare la tassazione di svantaggio per le scommesse ippiche. Per questo la scommessa ippica deve essere considerata, anche sul piano culturale e sociale, diversamente dalla scommessa tout court e da quella sportiva. La scommessa a quota fissa sulle corse dei cavalli con la tassazione equiparata agli altri prodotti potrà crescere sul mercato ridando notorietà a tutto il settore, poi bisognerà pensare ad una scommessa popolare come era la storica Tris. Credo che questo che propongo sia un passo necessario ed importante per tutta la filiera ippica, che da anni richiede riforme per il suo rilancio”. Le amministrazioni locali come potrebbero sostenere gli ippodromi? “Garantendo esenzioni sulle tassazioni e sulle imposte, mutuando, ove possibile, i fitti in investimenti per migliorare la qualità di questi veri e propri polmoni di verde e di ossigeno delle nostre città. Meno tasse e più investimenti per servizi al cittadino pensando anche ad aperture fuori dall’orario delle gare coinvolgendo la città, le scuole e l’associazionismo di territorio. Visite guidate, amore per il cavallo, ippoterapia, giornate all’aperto, centro di ricerche veterinarie, ristorazione e luogo del pensiero accanto a quel fremito che solo una corsa sa dare tra una partenza, una dirittura d’arrivo e quel traguardo che illumina insieme gli spettatori, il fantino e sua maestà il cavallo unico e irripetibile protagonista di questa sana passione”.

Lui chi è?!? Paolo Russo è un politico e scrittore italiano, parlamentare della Repubblica italiana. Ha frequentato l’Università Cattolica del Sacro Cuore e si è laureato in medicina e chirurgia. È dirigente della divisione oculistica dell’Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, in aspettativa per mandato parlamentare. Nella XIV legislatura è stato presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite a esso connesse. Nella XVI legislatura è stato presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Nella XVII legislatura è stato eletto deputato nelle fila del Pdl. É responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia. PAOLO RUSSO

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flipper

Un anno perduto e un mondiale ritrovato

Dopo la sospensione del ranking internazionale nel 2020, il flipper sportivo inaugura una nuova stagione partendo dalle sfide online e fissando le date del nuovo mondiale: anzi, del “vecchio”, con l’edizione dell’anno precedente che slitta in avanti di dodici mesi di Vincenzo Giacometti

A

dieci mesi dall’interruzione forzata delle competizioni provocata dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, l’International flipper pinball association (Ifpa), la federazione che gestisce il ranking globale di flipper sportivo, fa il punto della situazione, fornendo una serie di aggiornamenti ai giocatori di tutto il mondo, dopo aver dichiarato conclusa a tutti gli effetti la stagione 2020. Confermando, intanto, che non si riprenderà subito a giocare a livello competitivo, anche se si continua a monitorare quotidianamente la situazione. Malgrado la decisione di sospendere il ranking nell’intero anno precedente – come scrive la federazione in una nota ufficiale - sia stata “particolarmente sofferta” e difficile da prendere, si trattava di una scelta doverosa: “Nonostante la volontà da parte di Ifpa di tornare a competere per il ranking globale, anche se alcune regioni stanno riaprendo o non sono state così gravemente colpite dal virus, dobbiamo assicurarci che i nostri piani per riavviare le competizioni siano equi per tutti i giocatori”. Per questo la Federazione fa affidamento sull’esperienza e sulla guida dei suoi country director di ogni paese per comprendere la situazione su base regionale, ascoltando il loro contributo per sapere se ritengono che i tornei e le leghe siano possibili e prudenti in base alle realtà specifiche delle loro comunità. Ad oggi, dopo l’ultimo monitoraggio, solo il 20 percento dei rappresentanti locali ha votato per approvare la ripresa dei tornei ufficiali, non essendoci le condizioni, per legge o per questioni di opportunità o sicurezza.

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Per questo la decisione finale è di aspettare fino a quando la maggioranza del mondo avrà approvato i protocolli necessari per l’organizzazione di eventi dal vivo, prima di considerare la riapertura. Com’era inevitabile, almeno a gennaio, visto che gran parte dei governi, soprattutto in Europa, ha previsto un lockdown pressoché totale almeno per la prima parte del mese, anche per evitare gli immancabili assembramenti delle festività natalizie. Per questo non si può fare altro che aspettare. Come del resto bisognerà ancora attendere a lungo per veder disputare il mondiale di flipper sportivo, dopo l’ulteriore e definitivo slittamento delle date in virtù del quale la Coppa del mondo 2020 viene traslata completamente al 2021. Dopo il rinvio da maggio a novembre dello scorso anno, sempre a causa della pandemia, la massima competizione è stata completamente traslata in avanti di un anno, con le nuove date fissate nel periodo dell’11-14 novembre 2021, nella stessa sede del Pinball Asylum, in Florida, negli Stati Uniti. Nelle scorse settimane, tutti i giocatori che si erano qualificati all’Ifpa17 World Pinball Championship (l’edizione 2020 dei Mondiali della disciplina) sono stati informati delle nuove date e della possibilità di essere rimborsati delle tariffe di iscrizione nel caso in cui fossero impossibilitati a partecipare. Altrimenti, le iscrizioni vengono automaticamente mantenute per la nuova edizione. Invece, non verrà disputato, stavolta, il Mondiale femminile. Con la speranza di poterlo celebrare nuovamente nella prossima stagione, nel caso in cui non venga compromesso dal virus anche l’anno corrente: scenario a cui nessuno vuole nemmeno pensare.

Per quanto riguarda la formula del Wppr (World pinball player rankings) e il decadimento dei punti secondo il sistema utilizzato finora per ridurre il valore degli eventi nel tempo, Ifpa ha fatto sapere di non aver in programma di modificare in alcun modo la formula standard. Non essendo il sistema di classificazione progettato per adattarsi a eventi locali o globali casuali, non verranno apportate modifiche, con le classifiche che continueranno ad essere ricostruite su base mensile, continuando a mostrare dove si trovano i giocatori in base alle regole secondo la nostra attuale formula Wppr. Ciò significa che l’anno perso, lo è per tutti, allo stesso modo. Ma poiché lo spettacolo deve continuare, nel frattempo le competizioni continuano a disputarsi avanti – seppure a distanza - con l’Ifpa Challenge Rankings (Icr), la cui primissima stagione di qualificazione si è chiusa alla fine dell’anno scorso, vedendo trionfare l’americano Bill Mason, dopo mesi di indiscussa leadership. Con un montepremi che ha raggiunto i 750 dollari, a cui si aggiungono altri premi, in palio per la stagione finale in programma nei prossimi giorni, per eleggere il vincitore della prima competizione di flipper sportivo virtuale della storia. Sperando che sia anche l’ultima, se ciò significa avere altri impedimenti per giocare “live”, e unendoci anche noi agli auspici pubblicati da Ifpa sul proprio sito ufficiale: “Anche se il futuro è ancora incerto – scrive Ifpa nella sua nota di aggiornamento - siamo fiduciosi che il flipper competitivo tornerà e insieme potremo portarlo a nuovi livelli. Nel frattempo, restate a casa, al sicuro, lavatevi le mani e indossate una mascherina”.



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Poker di cittadinanza

di Cesare Antonini

NO, NON È UN NUOVO SUSSIDIO PER PLAYERS COL BANKROLL IN VERDE, MA UN APPROFONDIMENTO SU COME VANNO GESTITE LE VINCITE AI TAVOLI ONLINE IN RELAZIONE AI SUSSIDI DI STATO E ALLA PROPRIA POSIZIONE PATRIMONIALE

Un

fatto di cronaca ha scatenato un dibattito tra i nostri lettori online e tra gli addetti ai lavori e vale la pena tornare a fare il punto sulla tassazione delle vincite a poker online e, dopo tanti anni di battaglie, anche dal vivo. Per fortuna non siamo di fronte ad un’altra Operazione All in ma bisogna continuare a fare attenzione anche se, come uno dei massimi esperti in materia ha voluto specificare, i player sono maturati tantissimo e mantengono un atteggiamento decisamente più prudente e rigoroso rispetto al passato. Ma i cavilli della legislazione e i continui cambiamenti apportati dalla politica ci pongono di fronte ogni giorno nuove sfide e nuove problematiche di natura fiscale da affrontare. Le notizie di cronaca di cui parliamo e di cui dopo riproporremo il caso per entrare nello specifico, riguardano il Reddito di cittadinanza, la misura “bandiera” del Movimento 5 Stelle e del primo Governo Conte. Cosa c’azzecca il poker online? Abbiate pazienza e ripassiamo la legge. Per ottenere il sussidio di 18 mesi in attesa di un posto di lavoro visogna avere avere un Isee (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui. Per quello che riguarda il patrimonio finanziario quello non deve essere superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso. Il reddito familiare, invece, deve essere inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto. Sappiamo che se si gioca, e speriamo si vince, in un sito di gioco “punto it”, quelle somme sono già tassate alla fonte. Allora dove sta il problema?

I percettori dal conto milionario Intorno ai primi di dicembre 2020 la Compagnia della Guardia di Finanza di Matera ha rintracciato cinque conti gioco “dot it” per un totale di accrediti di vincite di circa 1,7 milioni di euro. E uno di questi era anche un grinder di poker online. Solo che i cinque titolari degli account percepivano il reddito di cittadinanza. I finanzieri l’hanno scoperto durante i numerosi controlli volti al riscontro del possesso dei requisiti previsti per legge

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da parte dei percettori della misura. In pratica si trattava di cinque persone (due uomini e tre donne) che hanno indebitamente percepito il beneficio, perché avevano omesso di annotare nell’Isee la reale consistenza del patrimonio mobiliare avendo conseguito ingenti vincite di premi in danaro. Subito un chiarimento importante: le vincite sui siti di gioco legale sono già tassate alla fonte, come noto. Ma


POKER DI CITTADINANZA

come abbiamo spesso annotato nei nostri articoli, tutte le vincite, sia live che online, vanno comunque dichiarate nella propria posizione finanziaria. E va anche ribadito il no secco: non si pagheranno nuove tasse ma le vincite vanno inevitabilmente a costituire reddito. E non si possono occultare. Ma qui nascono i dubbi. Ma se i soldi rimangono sul conto gioco e se non sono “cashate” non costituiscono un valore monetario effettivo o i ticket delle vincite valgono come ricevute dei successi online? Su questo punto si può discutere ma le Fiamme gialle materane, intanto, hanno denunciato la situazione. I cinque cittadini, invece, nella domanda per accedere alla misura di sostegno, avevano evidenziato una falsa situazione patrimoniale familiare di sostanziale indigenza, tanto da ottenere l’attribuzione del Reddito di cittadinanza. La Finanza, attraverso analisi informatiche svolte con l’ausilio delle banche dati, ha scoperto che i cinque soggetti, abitualmente dediti al gioco online (poker, scom-

messe sportive, tombola e bingo, ecc.) erano tutti titolari di conti gioco sui quali erano state accreditate vincite per circa 1,7 milioni di euro. Nessuno di loro, però, in sede di richiesta di ammissione al beneficio patrimoniale di cui risultavano percettori, né successivamente, aveva provveduto a segnalare gli importi vinti al gioco online, violando così gli obblighi previsti in tal senso dalla legge n. 26 del 2019, e ottenendo indebitamente il Reddito di cittadinanza per un importo complessivo pari a 50 mila euro. L’esito delle indagini della Guardia di Finanza ha comportato sia l’interessamento dell’Autorità Giudiziaria, in quanto la condotta omissiva prevede una pena da due a sei anni di reclusione, sia la segnalazione all’Inps finalizzata alla revoca del beneficio economico non spettante. L’azione investigativa svolta dalle Fiamme Gialle a tutela dell’economia pubblica è finalizzata alla prevenzione di indebiti utilizzi delle risorse dello Stato e al controllo che i destinatari di aiuti e benefici siano effettivamente in possesso dei requisiti normativamente previsti.

LA PAROLA ALL’ESPERTO, SEBASTIANO CRISTALDI:

«Le vincite costituiscono sempre patrimonio» Cerchiamo, quindi, di dirimere tutti i possibili dubbi. Sulle vincite online, soprattutto, visto che in molti non sanno neanche che le somme conquistate dal vivo in tutto lo Spazio economico europeo vanno comunque dichiarate sul proprio Isee o sulla propria denuncia di redditi perché vanno a costituire patrimonio. Insomma questi soldi vinti non sono da tassare due volte ma non possono essere ignorati nella definizione della propria posizione finanziaria di fronte all’erario. “Sì, rimane senza ombra di dubbio che le vincite sui siti delle concessionarie di gioco ‘punto it’ non vanno dichiarate - precisa Sebastiano Cristaldi, esperto fiscalista e autore della storica vittoria in Corte di Giustizia Europa con la sentenza Blanco/Fabretti che sconfisse l’Operazione “All in” dell’Agenzia delle Entrate – tuttavia chi vuole aderire ai progetti di assistenza del Governo deve assolutamente dichiarare quello che va a costituire il patrimonio personale e quindi anche le vincite da gioco online. Rimane ovviamente in vigore il divieto di utilizzare in qualsiasi modo le risorse percepite per giocare d’azzardo”. Ma cosa cambia tra vincite sul conto gioco o vincite “cashate” e nel conto in banca o nell’immediata disponibilità del contribuente? “Se un cittadino possedeva delle vincite e non le dichiara nel suo Isee e nella sua posizione contributiva sta producendo un falso. Non esiste distinzione tra le somme che rimangono sul conto gioco e se queste vengono ‘cashate’ dai siti online. Conta la fotografia della propria condizione patrimoniale al momento della presentazione della richiesta del sussidio o della propria dichiarazione dei redditi”, prosegue Cristaldi. E non pensate nemmeno di provare a far capire allo Stato che magari per arrivare a quelle somme vintesi è perso anche molto di più. Il famoso “giocato-vinto” non conta per l’Erario. Mai. “Bisogna fare molta attenzione e nel dubbio

dichiarare correttamente la propria condizione – prosegue l’esperto fiscalista - vi è il rischio che se le vincite sono precedenti e non vengono appuntate tra le proprie disponibilità si può perdere il diritto al sussidio e anche essere denunciati per aver dichiarato il falso”. Meglio chiarire qualsiasi dubbio: per un contribuente “normale” che magari decide di scaricare sul proprio conto gioco una serie di somme vinte al gioco online, cosa succede? “Anche in questo caso non c’è doppia tassazione e non c’è neanche l’obbligo di dichiarare queste cifre. L’unica differenza è che quando compaiono sul conto bancario compaiono tra le proprie disponibilità. In questo caso in seguito a dei controlli basta giustificare le somme con le ricevute dei soldi scaricati dal conto gioco”. Come sempre diciamo è sempre bene ascoltare un esperto per ogni singola posizione contributiva. Detto questo mai confondere il gioco con le cryptovalute: “È un tema molto complesso e con tante analisi da fare ma non si può dire sic et simpliciter che acquistare moneta virtuale significa poi ignorare la propria posizione patrimoniale”, ma è un filone che va assolutamente esplorato ma sensa confondere le cose. Finale con l’operazione All in, è morta e sepolta? “Ogni tanto qualche caso esce e c’è anche chi aspetta ancora la risoluzione della propria cartella esattoriale – conclude Cristaldi – ma adesso lo scenario è chiaro e limpido e gli stessi players sono molto più attenti sia sulle location in cui giocare e sia nella gestione dei propri soldi”. CRISTIANO BLANCO

PIER PAOLO FABRETTI

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poker ips

LIECHTENSTEIN IL NUOVO PRINCIPATO DEL GIOCO D’AZZARDO Appena 37.500 abitanti, 160 chilometri quadrati per uno Stato tanto microscopico quanto ricco: tra Austria e Svizzera dal 2013 è in atto un vero boom del gaming. E quella striscia di terra ora fa gola a tanti poker players.

“S

apevamo già di puntare sul poker e dallo scorso anno, a dicembre, avevamo appena sei tavoli: adesso possiamo arrivare almeno fino a 70 con la possibilità di puntare nel futuro all’organizzazione di grandi tornei dal vivo di livello internazionale”. E chi meglio di lui che l’ha già fatto, facendo esordire l’European Poker Tour qualche anno fa in una location come Malta, può permettersi di lanciare questa promessa e anche di mantenerla? Stiamo parlando di Eros Ganzina, direttore dei giochi al Grand Casino del Liechtenstein, nella sede di Bendern. L’uomo giusto al posto giusto anche se il Covid-19 non ha di certo favorito i piani della società che l’ha voluto per gestire i games e, appunto, il poker live. Crisi sanitaria mondiale, ok, ma l’inaugurazione dei primi di dicembre non è stata affatto rinviata. Ganzina spiega la storia della room e del casinò: “Da quando sono arrivato qui l’idea era già quella di puntare sul poker dal vivo, cash game e tournament, ovvio – racconta il direttore giochi – la proprietà ha rilevato questa ex clinica medica e l’ha sventrata totalmente ripensandola in un casinò su tre piani. La room parte con venti tavoli già operativi per il cash game tutte le sere. Tuttavia c’è una sala adiacente dedicata agli eventi dove si possono piazzare diverse decine di tavoli, fino a 70 e forse qualcosa in più è pensabile nella struttura. Per questo pensiamo di poter riuscire a fare cose ottime”. L’obiettivo è quindi quello di portare tornei di poker molto importanti, circuiti internazionali? “Si parla già di fare qualcosa di questo tipo ma ci vogliono una serie di condizioni particolari da assicurare per organizzare eventi di un certo livello – spiega

EROS GANZINA

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di Cesare Antonini

Ganzina – e mi riferisco all’accomodation, ai servizi e alle fee da poter condividere con qualche organizzatore esterno titolare di brand importanti”. Come è andata dall’inaugurazione del primo dicembre 2020? “La sala è veramente il top con dei tavoli meravigliosi. Siamo partiti bene con 5 tavoli e iniziamo a raggiungere i 10 con diversi livelli fino ai più alti sia No Limit Hold’em che Pot Limit Omaha – analizza Ganzina – ma abbiamo l’Austria chiusa e poi dobbiamo capire cosa decide anche il governo del Liechtenstein (che ha disposto la chiusura dei casinò dal 20 dicembre senza, al momento di andare in stampa, aver fissato la data della loro riapertura Ndr) visto che il Covid-19 colpisce tutti indistintamente. Ma se siamo aperti e intorno tutto è più o meno chiuso, i volumi sono piuttosto importanti. Quando si tornerà alla normalità credo che i numeri cresceranno, anche se uno dei primi weekend di dicembre eravamo il casinò più busy d’Europa con 800 giocatori in sala il sabato e anche negli altri giorni. Molto ha contribuito proprio l’apertura del terzo piano e alcune sere eravamo gli unici ad avere un tavolo francese nel giro di 500 chilometri”. Un casinò assolutamente da vedere e le foto già regalano ottime sensazioni: “Come detto è un’ex clinica privata e la cosa curiosa è che la proprietà ha mantenuto venti vecchie camere di pazienti trasformandole in camere d’hotel”. Ma tranquilli, basta dare uno sguardo a sito o pagina Facebook per capire che stiamo parlando di qualcosa da non perdere: “Sono poche ma sono nostre e le dedichiamo a tutti i nostri clienti che possono godere di una vera e propria logica resort con tutti i servizi a portata di mano. Tuttavia – spiega ancora il ‘Cicerone’ Ganzina – proprio a due passi c’è un altro hotel e la zona è servita molto bene”.


LIECHTENSTEIN IL NUOVO PRINCIPATO DEL GIOCO D’AZZARDO

Obiettivi ambiziosi, altrimenti non staremo parlando con l’ex direttore del Portomaso di Malta, del Casinò di Venezia e poi manager di Novomatic prima di approdare nello stato dorato del Liechtenstein: “I dati sono già ottimi e abbiamo già superato i volumi di Sanremo ma il nostro obiettivo è quello di centrare livelli di fatturato molto interessanti – non si sbilancia il direttore giochi - il poker live? In vista non ci sono tornei a breve termine ma per il 2021 crediamo di poter offrire qualcosa di importante. L’obiettivo è quello di arrivare a 1 milione di euro garantiti ma sarà un percorso graduale, si parte gradualmente per poi vedere come si adatta la struttura

e come reagisce la location. Va detto che, in questo momento, non abbiamo grossi problemi, i players vengono da soli e il livello di gioco è già molto alto”. Il poker manager è Yalcin Dündar ed è stato tra i creatori della room in questione: “Viene dal mondo Ept e ha moltissima esperienza, prima come dealer, poi come floorman e quindi come manager. Possiede tanta conoscenza in questo verticale. Io sto aiutando tutti i giochi a crescere grazie alla mia esperienza internazionale e sto cercando di capire con il mio staff come poter organizzare il tutto a livello logistico e pianificare tutto”, conclude Ganzina.

Dalla clinica Medicnova a tre piani di gioco All’apertura è apparso chiaro che il nome “Grand Casino” non fosse solo una frase vuota. Nessuno poteva immaginare appena tre mesi fa che i due piani superiori della clinica privata Medicnova, diventassero un casinò a tre piani grazie ad un’elegante scala che collega tutti i livelli della casa da gioco. Un totale di 15 tonnellate di materiale hanno dovuto lasciare il posto agli interni del casinò. Ora il visitatore trova ben 14 tavoli da gioco d’oro: 4 per la roulette, 4 per il Black Jack, Ultimate Hold’em o Punto Banco e 6 per il poker. Le 262 macchine offrono i giochi più recenti e i migliori sul mercato. Finora gli ospiti sono stati intrattenuti dai 110 dipendenti su oltre 3mila metri quadrati di gioco. I seimila metri quadrati in più prevedono l’ampliamento del terzo piano con i 20 tavoli da poker e la possibilità di salire fino a 70 postazioni per offrire i tornei live più importanti a livello internazionale.

Il big bang del gioco: da zero a sei case da gioco in sette anni In effetti, pensandoci bene, non è che il Liechtenstein e le sue sale da gioco siano proprio posizionate perfettamente nel mercato dei casinò d’Europa. E infatti il proliferare delle sale in questo principato lungo appena 25 km e compreso tra Austria e Svizzera, quindi posizionato geograficamente in maniera perfetta come narra anche la sua storia, è causa di un errore giuridico avvenuto solo nel 2013. Ma cosa accadde? Il principato aprì un bando di gara al quale parteciparono sia Casinos Austria che Novomatic. Ma tra i due litiganti la spuntò un cittadino molto facoltoso che ha complicato tutte le procedure. Cambiò poi anche la parte tecnica del bando e si innescò una vera e propria guerra legale tra le società partecipanti. Il principato, alla fine, si è visto costretto a cambiare il framework normativo per le case da gioco passando dal regime concessorio a quello autorizzativo, molto più semplice, come aprire un bar. Alla fine il “terzo litigante” si è tirato fuori e Casinos Austria e Novomatic hanno aperto due case da gioco. I numeri sono stati subito ottimi, il doppio di un casino svizzero o italiano. Poi Casinos Austria ne ha aperto un altro anco-

ra e Novomatic sta chiudendo le pratiche per partire con un’altra casa da gioco. Ma a dare un altro boost al live gaming del Liechtenstein è stata Apex Live Gaming che ha investito tantissimo nella struttura del Grand Casino di Bendern che, come racconta il direttore giochi Ganzina, ha aperto anche un terzo piano e una poker room grandissima destinata ai grandi eventi. E, per finire, forse, è in arrivo anche un sesto casinò del gruppo tedesco Schmidt che produce Awp e altri giochi e anche una settima sala gioco. Mica male per un principato lungo appena 25 chilometri e di 160 chilometri quadrati.

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politica casinò

Riaprire, ma solo con libera circolazione Il neo presidente di Federgioco, Stefano Silvestri, sottolinea il drammatico momento che stanno vivendo i casinò, i loro dipendenti e le rispettive proprietà, ma mette in guardia dai rischi di un riavvio dell’attività che non coincida con la possibilità di spostarsi senza vincoli da una regione all’altra

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efinire “drammatico” l’anno appena e per fortuna finito, per i casinò italiani, sarebbe riduttivo. E i primi giorni del 2021 non portano di certo alcuna novità, visto che le disposizioni sulla loro chiusura, previste nel Dpcm di Giuseppe Conte, dureranno almeno fino al 15 gennaio. Con il nuovo presidente di Federgioco Stefano Silvestri (veneziano d’origine ma da anni direttore generale del Saint Vincent Resort & Casino) proviamo a dipingere in maniera più dettagliata la situazione attuale. Partendo, appunto, da un 2020 durante il quale i casinò sono stati soggetti a un duplice lockdown. Federgioco cosa auspica in merito alla loro riapertura e come intende muoversi a tale proposito? “Le case da gioco italiane ritengono, supportate dagli organismi amministrativi e sanitari competenti, di avere posto in essere tutti quei presidi indispensabili per proporre un’offerta di gioco che offra il massimo delle garanzie per i clienti e per i lavoratori. Auspichiamo che i tempi di riapertura coincidano con la libera circolazione della popolazione sui diversi territori tra le diverse regioni, senza aperture parziali o affrettate che possono essere controproducenti. I bacini di utenza delle Case da gioco vanno al di là della singola regione: ad esempio, qualora non ci fosse possibilità di libera circolazione da e per Piemonte e Lombardia, un’apertura

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di Anna Maria Rengo

del Casinò di Saint Vincent sarebbe inutile e dannosa. In merito alle iniziative da assumere, oltre ad essere al fianco delle proprietà, contiamo che un’azione congiunta tra la nostra federazione e i rispettivi rappresentanti politici, tanto a livello locale, quanto nazionale, possa sensibilizzare adeguatamente gli esponenti del Governo su questo tema”. Quanto peserà in ogni caso la duplice chiusura su aziende, lavoratori e proprietà? “Gli effetti di queste chiusure sono sotto gli occhi di tutti: le proprietà hanno dovuto correggere in maniera importante i loro bilanci, venendo meno l’apporto economico delle nostre aziende che, lo scorso anno, hanno chiuso i loro bilanci in utile, al netto delle quote versate agli enti proprietari, ciascuno in ragion del proprio rapporto convenzionale. A questo va aggiunto il riflesso in termini di indotto, sociale ed economico, che deriva dalla nostra attività. In questo momento storico i temi legati all’occupazione sono particolarmente importanti perché, in un momento di recessione, costituiscono un volano economico fondamentale per i nostri territori”. Alla luce del difficilissimo 2020, quali sono le priorità che Federgioco intende perseguire nel 2021? “Gli effetti prodotti dalla pandemia obbligano a rivedere le priorità. È messa a rischio la sopravvivenza delle nostre aziende e, pur riconoscendo come l’intervento


CASINÒ RIAPRIRE, MA SOLO CON LIBERA CIRCOLAZIONE

dello Stato, sul breve periodo, consenta di attraversare una breve contingenza, anche con il decisivo aiuto delle nostre proprietà, una prospettiva di aperture a singhiozzo, di attività a scartamento ridotto, sfiancherà la tenuta economica delle Case da gioco. Ritengo che, per un settore autorizzato all’esercizio del gioco d’azzardo, in deroga al codice penale, lo Stato, proprio per le garanzie che diamo nell’esercizio di questa delicata attività, debba avere particolari attenzioni e noi intendiamo promuovere un’azione congiunta, anche con le parti sociali, al fine di ottenere quei riconoscimenti che ci consentano una gestione equilibrata sotto tutti profili, a partire da quello economico e finanziario”. A dicembre 2020 è finalmente arrivata l’ordinanza della Cassazione sul Casinò Campione. Come Federgioco intende supportare il difficile processo di riapertura della Casa da gioco, ora che è stata annullato il fallimento della Società di gestione? “Se, da un lato, il quadro giuridico, pur non ancora definitivamente, ha iniziato a diradare alcune nubi, il processo di riapertura sarà difficile, così come da lei sottolineato; vi sono ancora importanti nodi economici e normativi che dovranno essere sciolti. Federgioco, proprio per quanto detto sopra, ritiene indispensabile la ripresa di questa attività per la quale le conseguenze derivanti dalla chiusura, al di là di tutte le altre implicazioni che questo evento bene dovrebbe avere esemplificato, chiarisce quale impatto hanno le nostre realtà sul territorio. I tre Casinò italiani possiedono un know-how in materia di Casinò in Italia che ci deriva dalla nostra storia e dalla professionalità di tutti gli addetti a questo comparto e ci offriremo di essere parte attiva in un processo di riapertura, a supporto di ogni iniziativa concreta”. Quale sarà il ruolo che i casinò fisici potranno avere in Italia nel prossimo futuro, anche alla luce dell’atteso riordino dell’offerta di gioco? “Noi siamo un riferimento, come ho detto poco fa, del gioco legale e della trasparenza in questo settore. Riteniamo che la nostra organizzazione sia la risposta più chiara e coerente anche in materia di gioco patologico o ludopatia, comunque la si voglia definire, rappresentando una forma di intrattenimento che garantisce ai nostri clienti un’esperienza diversificata, non legata esclusivamente all’aspetto gioco. Possiamo e vogliamo quindi essere parte attiva in questo processo. Chiediamo un mercato di norme e regole chiare per tutti, senza che l’indeterminatezza che coinvolge il settore nel suo complesso finisca per creare disparità tra gli operatori o, peggio coni d’ombra, che nuocciono a tutti coloro i quali, a qualunque livello, si muovono in un comparto economico che è di primaria importanza per il mondo pubblico”. Quanto è importante un posizionamento anche online dei casinò terrestri? “In questo preciso momento l’online rappresenta l’unico modo per essere presenti sul mercato. Ciascuna Casa da gioco ha scelto modalità diverse per coltivare questa branca del gioco, ma riteniamo che anche in questo

settore, ci siano ancora ampi margini di miglioramento, pur dovendo confrontarci con un mercato ricco di aziende le cui possibilità economiche sono di gran lunga superiori alle nostre. Per altro i nostri marchi hanno una storia che credo vada valorizzata, anche in questo settore, ovviamente ciascuno coerentemente e compatibilmente con i diversi piani di sviluppo”. I casinò sono anch’essi soggetti alle norme del decreto Dignità che vieta ogni forma di loro pubblicizzazione. Quanto siete stati danneggiati e cosa auspicate in proposito? “Ci troviamo nella singolare situazione di svolgere un’attività autorizzata dallo Stato e, nello stesso tempo, nella condizione di non poterla pubblicizzare per apposite norme varate dallo Stato. Federgioco si era data un codice di autoregolamentazione in materia di pubblicità che ben volentieri metteremo a disposizione per costruire un percorso che arrivi, senza forzature, a superare questa situazione che riteniamo illogica e ingiustificata. Quello che a nostro avviso è comunque certo, ma, auspicabilmente, non arrivando ad attendere sino a quel momento, un riordino normativo del gioco dovrà assolutamente affrontare e dare soluzione anche a questo tema la cui importanza, giova sottolinearlo, è primaria”. In qualità stavolta di direttore generale del Saint Vincent Resort & Casino, quali sono gli obiettivi e gli auspici per il 2021? “Il Casinò di Saint Vincent sta affrontando questo difficile momento nel pieno del percorso concordatario che, così come previsto dal Piano recentemente presentato ed ammesso, in attesa del voto dei creditori e dell’omologa, ha traguardato al 31 dicembre 2023 il momento in cui avrà completato la sua opera di risanamento, grazie al contributo e al sacrificio di tutte le parti coinvolte, proprietà, organizzazioni sindacali e lavoratori. Il Bilancio 2019 con l’utile a chiusura esercizio (13.500.000 euro circa) ha chiaramente dimostrato che, riuscendo a lavorare con regolarità e senza limiti e costrizioni, nel rispetto delle leggi, il Casinò produce margini che giustificano ampiamente il valore e l’importanza del mantenere questa attività per l’intera Valle d’Aosta. Noi, come i colleghi delle altre Case da gioco, per il 2021 speriamo in una normalizzazione della situazione sanitaria in primo luogo e di poter riprendere, noi come tutti gli altri, a lavorare”.

S T E F A N O S I LV E S T R I

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politica casinò

IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL CASINÒ DI LUGANO, GIANMARIA FRAPOLLI, SPIEGA COME SI STA AFFRONTANDO LA SECONDA ONDATA DI COVID-19: MASSIMA ATTENZIONE A QUANTO AVVIENE IN ITALIA, MA PURE CURA DEL CLIENTE SVIZZERO

A

nche il Casinò di Lugano, come tutte le altre strutture in Ticino e in Svizzera, è alle prese con il Covid-19 e con le limitazioni che sono state poste in essere per combatterlo. Un grave danno per tutti, ovvio, e nel caso della Casa da gioco luganese un evento straordinario e imprevedibile, la pandemia appunto, che va a interrompere un lungo periodo di tranquillità e crescita, dovuto anche, ma non solo, alla chiusura, ormai nel luglio del 2018, della sua dirimpettaia, quella di Campione d’Italia. Nel “bel” mezzo (si fa davvero così per dire) della seconda ondata del coronavirus, è arrivata la nomina, da parte del consiglio di amministrazione del Casinò, del nuovo amministratore delegato, Gianmaria Frapolli. Era metà settembre del 2020, e il suo insediamento è arrivato un paio di settimane dopo. Certamente un momento difficile e delicato, e proprio da questo, necessariamente, partiamo nel nostro colloquio con il nuovo Ad. Come il Casinò sta affrontando l’emergenza e le nuove misure decise sia a livello federale che cantonale? “Ho cominciato ufficialmente il primo ottobre, ma ero già operativo da metà settembre. Sono stati due mesi in cui le restrizioni legate alla pandemia, soprattutto nella vicina Italia, ci hanno dato un po’ di ‘tregua’ in questa

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di Anna Maria Rengo

annata difficile. Detto questo, noi, anche durante l’estate, abbiamo sempre dato la priorità alla sicurezza dei giocatori e alla tutela della loro salute implementando tutta una serie di misure protettive ben fotografate dalla nostra campagna di comunicazione ‘Giochiamo a tutto ma non con la salute’. Con lo stesso spirito abbiamo affrontato anche le restrizioni e gli impedimenti derivati dalla cosiddetta ‘seconda ondata’. Naturalmente lo scenario del mercato è cambiato di nuovo, soprattutto quando ad inizio novembre è stato decretato il coprifuoco notturno in Lombardia e successivamente è stato impedito l’ingresso in Svizzera ai residenti delle regioni del Nord Italia. In questo periodo le condizioni mutano ripetutamente e repentinamente, ma la nostra filosofia aziendale è proprio quella che ‘se cambia lo scenario, si cambia la strategia’. E proprio questo modus operandi ci ha permesso di ottenere buoni risultati nonostante le limitazioni imposte dalla contrazione del mercato. Ovviamente si tratta di risultati commisurati alla contingenza del periodo. Non possiamo né vogliamo permetterci di aspettare i nuovi mutamenti del mercato in senso positivo, ci sono delle oggettive difficoltà, ma le affrontiamo e troviamo le migliori soluzioni per mandare avanti la nostra attività”. Quali conseguenze sta avendo il Covid sulla vostra organiz-

P H . E R WA N H E S R Y, U N S P L A S H

La strategia del camaleonte


CASINÒ LA STRATEGIA DEL CAMALEONTE

zazione del lavoro e sui vostri rapporti con gli azionisti? “Naturalmente siamo stati costretti a ridurre la capienza di persone presenti continuando a offrire ai nostri clienti la scelta di 500 slot machines e i 27 tavoli della nostra Live Gaming Area. Ci siamo adattati alle norme imposte da Cantone e Federazione per quanto riguarda i servizi di ristorazione a uso esclusivo dei giocatori. La nostra peculiarità a livello di organizzazione del lavoro è stata ed è anche attualmente la grande flessibilità e versatilità. Abbiamo cercato e cerchiamo ogni giorno di adattare l’abito del Casinò cucendolo su misura per la tipologia e il quantitativo di giocatori che ospitiamo. Il tutto non ha influito minimamente sugli stipendi dei collaboratori con i quali manteniamo un rapporto di costante informazione e coinvolgimento. Con la stessa chiarezza e trasparenza i nostri azionisti sanno che stiamo continuando a curare la progressione del business aziendale al fine di raggiungere i migliori risultati possibili per il 2020”. Quale eredità, non necessariamente solo negativa, il Covid vi lascerà? “Credo che questo periodo vissuto in condizioni oggettivamente difficili sia servito a farci scoprire quanto la nostra struttura aziendale possa essere flessibile e dinamica. Ho apprezzato e apprezzo quotidianamente soprattutto la capacità di essere camaleontici e cambiare ‘pelle’ a seconda delle esigenze del mercato e delle condizioni normative che mutano praticamente a cadenza settimanale, se non addirittura quotidiana. Questa abitudine al cambiamento e questa capacità di escogitare soluzioni in maniera rapida e decisa costituirà per noi una risorsa in più, anche quando, speriamo presto, le condizioni lavorative e del mercato torneranno a essere stabili”. A dicembre si è scritta una nuova pagina nella difficile storia del Casinò Campione. Temete la sua riapertura o pensate che ormai, Covid a parte, la vostra quota di mercato sia ormai inattaccabile? “Se pensassimo che la nostra quota di mercato sia ormai inattaccabile significherebbe non conoscere il business in cui operiamo. Ma questo non è un discorso che riguarda soltanto il Casinò di Campione al quale auguro sinceramente di terminare questo ‘calvario’ cominciato con la chiusura di due anni e mezzo fa. Il mio discorso riguarda più generale tutti i competitor. Il nostro obiettivo deve essere quello di garantire il miglior servizio ai nostri giocatori cercando di essere sempre al passo con un mercato, quello del gioco, che si evolve con ritmi rapidissimi. Dobbiamo pensare in grande e cercare di essere leader nell’offerta della nostra tipologia di entertainment. Credo che la concorrenza serva a tutti, anche a noi, per crescere e magari per cercare sinergie proficue”. Quanto è diventato importante il gioco online in Svizzera e per voi, specie in questo tempo di pandemia? “I dati dicono che il mercato online è in grande crescita, anche in Svizzera dove è nato da poco. Nei primi mesi del 2021 saremo anche noi online con la nostra piattaforma, stiamo preparando il lancio del nostro brand

online nei minimi dettagli. È un mercato che ci interessa molto, abbiamo intrapreso questa strada e siamo convinti che ci porterà a ottimi risultati. Risultati che non si andranno a sostituire, ma ad integrare con quelli dell’offerta terrestre. L’avventura dell’online è molto eccitante per noi e vogliamo essere al passo con i nostri competitor su scala nazionale”. Quali sono i progetti su cui focalizzerete l’attenzione nel 2021? “Sicuramente il progetto dell’online sarà molto importante per il nostro 2021, anche perché, come dicevo il lancio del brand dovrebbe avvenire proprio nei primi mesi. Devo dire che abbiamo già sondato il mercato della Svizzera con una piccola promozione di pre-registrazione sul sito e abbiamo avuto risposte interessanti. Ma il 2021 non sarà solo l’anno dell’online, anzi. Abbiamo messo in atto tutta una serie di strategie per acquisire nuove quote di mercato del Casinò terrestre. Ma per il momento non posso rivelare altro. Ci saranno presto delle sorprese”. Quanto il ritorno alla normalità nel vostro casinò dipende dal ritorno alla normalità dell’Italia, e dei suoi giocatori che si recano in Svizzera? “È innegabile che per noi la fetta di mercato ‘italiana’ è rilevante. E anche per questo motivo ci auguriamo che la situazione nel Bel Paese torni presto alla normalità sia dal punto di vista legislativo sia dal punto di vista economico. Devo però rilevare che proprio questo periodo di frontiere chiuse o semichiuse ci ha dimostrato ancora una volta che per noi le quote di mercato svizzere sono significative. I dati di questi mesi lo dimostrano e possiamo dire con orgoglio che non siamo un Casinò prettamente ‘italiano’ come pensano in molti. Anzi. Diciamo che il nostro obiettivo è avere un’offerta di gioco e fornire un servizio complessivamente di eccellenza che possa fondere nel modo migliore possibile la comunità dei giocatori italiani, ticinesi e, grazie all’online, della Svizzera in generale”.

GIANMARIA FRAPOLLI

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complesso molto più esigenti. Senza dimenticare che per la maggior parte di noi il mondo virtuale continuerà ancora ad essere la casa in cui indugiare per molte delle nostre attività, lo smartworking non smetterà di esistere. Per il settore di cui ci occupiamo, auspicando che possa al più presto riaprire i battenti, sarà inevitabile fare qualche riflessione, quindi esaminare con molta attenzione eventuali possibilità di adeguare la propria offerta di servizi alle mutate aspettative delle persone. Non pensiamo a stravolgimenti, il gioco d’azzardo godrà, per molti anni ancora, di grande vitalità, ma, alla luce della terribile esperienza che siamo stati costretti a subire, forse dovrà rinnovarsi, implementare nuove modalità di erogazione del servizio, sempre rigorosamente “live”, aggiungendo quella spettacolarizzazione digitale che forse sinora è mancata. Torniamo su un tema di cui ci piace particolarmente scrivere, l’innovazione. Siamo assolutamente certi che un’iniezione di modernità non potrà che giovare al mondo dell’azzardo. Ne scriveremo, aggiungendo più dettagli, perché ci piace sognare… Ora o mai più, cambiare è l’imperativo al quale uniformarsi per vincere le prossime sfide.

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non esiste purtroppo un limite temporale nel quale sperare per il ritorno alla normalità. Cosa succederà in questo nuovo anno? Difficile fare previsioni, possiamo solo abbozzare qualche ipotesi. Il vaccino, una volta distribuito alla maggioranza della popolazione, dovrebbe contribuire significativamente alla diminuzione del contagio e allo stesso tempo arrestare quella drammatica sequenza di decessi giornalieri alla quale siamo purtroppo abituati da tempo. Ci piace pensare che ottimisticamente le cose andranno in questo modo e che di conseguenza potremo divertirci come in passato tornando, in primis, a frequentare le case da gioco per regalarci le emozioni delle quali nelle pagine di questa rubrica abbiamo ripetutamente scritto. Giocare sarà liberatorio e più divertente di prima. Assaporare la libertà di spostarci renderà più gratificanti molti gesti e abitudini di un tempo. Saremo gli stessi o avremo nuove aspettative? Secondo noi, la cosiddetta “asticella”, terminata l’ansia da pandemia, si sarà spostata molto verso l’alto. Lockdown, limitazioni negli spostamenti e distanziamento sociale ci hanno reso famigliare un nuovo modo di comunicare e di relazionarci con le persone e saremo nel

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di Marco Fiore

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Ci

siamo lasciati alle spalle un “annus horribilis” nel corso del quale il nostro stile di vita è drasticamente cambiato a causa della pandemia. Nel momento in cui scriviamo questo numero della rubrica non abbiamo certezza che la situazione generale possa migliorare, ma certamente vogliamo auspicarlo. Sono tante le abitudini alle quali abbiamo dovuto rinunciare, penalizzando affetti, amicizie e non solo. Dal nostro personale punto di vista non possiamo esimerci dal citare un altro aspetto al quale siamo particolarmente legati e del quale ci siamo dovuti privare, il divertimento. Facciamo ovviamente riferimento alla possibilità di divertirci senza curarci del doveroso distanziamento sociale al quale il Covid-19 ci ha imposto di sottostare. Divertimento e, contestualmente, rapporti sociali che pensiamo manchino a tutti noi, come ci manca sicuramente quella leggerezza che l’intrattenimento sa regalare nei momenti di pausa della nostra vita. Una vera e propria ricchezza di cui forse non eravamo così consapevoli prima che la diffusione del virus ce ne privasse. È banale sottolineare che le cose, in generale, si apprezzano molto di più quando si perdono, ma il problema, secondo noi, è che al momento

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L’alba di un nuovo anno


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SPARTACUS MEGAWAYS Tra tradizione e innovazione | Nome_ Spartacus Megaways | Data di rilascio_ settembre 2020 | Payout_ 96,32%

| Produttore_ Scientific Games/Btg/Wms | Disponibile su_ omnichannel

›› grafica

Questa nuova slot distribuita da Scientific Games è il frutto della combinazione tra la matematica “Megaways” di Big Time Gaming e la famosissima slot Spartacus, diffusa nei casino fisici d’Europa e America. Come la prima slot, anche Spartacus Megaways ripropone una grafica di altissima qualità e definizione, caratterizzato da toni scuri e da immagini tridimensionali, con animazioni ed effetti speciali che rendono l’esperienza di gioco letteralmente mozzafiato. Per un impatto grafico davvero d’eccezione e un gameplay ricco e articolato, come se ne vedono pochi in giro.

›› sound

Se la grafica risulta a dir poco notevole, lo stesso si può dire anche della parte audio, per una slot davvero completa e che non lascia nulla al caso. Gli effetti sonori sono accattivanti e di alta qualità, in grado da garantire una totale immersione dell’utente nell’esperienza di gioco. Senza però disturbarlo, con slanci eccessivi o fuori contesto, né tanto meno annoiarlo, in nessuna occasione. Anzi, le sonorità di questo gioco sanno come far rimanere attivo un giocatore e coinvolgerlo al meglio.

›› giocabilità

Come indicato nei paragrafi precedenti, Spartacus Megaways è caratterizzata dal sistema di gioco chiamato “Megaways” e offre al giocatore ben un milione di modi per vincere, con un’ampia frammentazione del “bet” che permette di puntare da un mino di 20 centesimi fino a un massimo di 20 euro. Anche in termini di vincite, tuttavia, c’è una grande varietà: sfruttando non solo il gioco regolare ma anche le funzionalità speciali quali giri gratuiti e jolly espandibili, si può ambire ad una vincita pari addirittura a 12.500 volte il valore della scommessa. Il gioco è sviluppato su una griglia costituita da sei rulli principali, a cui se ne aggiunge un settimo posto nella parte inferiore che gira in senso orizzontale. Mentre i rulli girano, si possono osservare un numero variabile di posizioni dei simboli su ciascuno di essi, insieme a delle tende strappate che si alzano e si abbassano dalla parte superiore della griglia, coprendo e scoprendo alcune icone. Molto gradevole anche il sistema a cascata in cui i simboli che hanno determinato una combinazione vincente esplodono e lasciano il posto a delle nuove icone, aumentando così la possibilità che si ottengano delle nuove vincite.

›› bonus

La funzione Free Spins si attiva quando si ottengono quattro o più simboli scatter rapprensentanti l’Anfiteatro. A questo punto viene quindi visualizzata una nuova schermata con due rulli orizzontali, che bisogna continuare a girare. Il primo rullo determina il numero di modi di vincita e il secondo, il numero di giri che vengono assegnati. Il numero possibile di giri gratuiti che possono essere assegnati è 6,8,10,12,14 o 16. Quando un simbolo si ferma su una posizione attiva del rullo durante i giri gratuiti, si espande sull’intero rullo, con il sipario di quello stesso rullo che scopre tutte le posizioni dei simboli precedentemente coperte per quel round. C’è anche un moltiplicatore nei giri gratuiti che inizia a 1x e ogni volta che si verifica una vincita, aumenta di 1x. Il moltiplicatore viene applicato a tutte le vincite successive. Per mantenere l’azione più a lungo, i giri gratuiti possono essere riattivati se 3 o più scatter dell’Anfiteatro vengono ottenuti di nuovo durante la funzione, che quindi assegna lo stesso numero di giri originariamente assegnato. Provala ora:

il nostro giudizio. Spartacus Megaways è una slot online molto ben progettata, che riflette il carattere epico che caratterizza la sua ambientazione - ispirata alla figura di Spartaco – anche all’esterno. Testandola, abbiamo apprezzato la funzione dei giri gratuiti con i moltiplicatori, che permette di ottenere le maggiori vincite. Inoltre, grazie ai wild in espansione e alle vincite a cascata, si possono ottenere premi diversi, tenendo sempre alta l’attenzione dei giocatori. Non a caso la slot sta andando particolarmente bene sia in Italia che all’estero. Di recente la sua popolarità sta crescendo anche grazie a molte grandi vincite che sono riprese anche dagli streamer. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

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politica

La regina del circo La “vita vera” di Liana Orfei, tra avventure in tutto il mondo, l’amicizia fraterna con Federico Fellini e la difesa della madre di tutte le arti, quella circense di Anna Maria Rengo

INTERVISTE

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uaranta minuti di conversazione. Non basterebbero quaranta ore, però, per avere un’idea sia pur minima di quel “Romanzo di vita vera” che non è solo il libro, edito da Baldini + Castoldi, fresco di stampa, ma anche l’autobiografia di una delle signore dell’arte italiana. Da quella circense, visto che siamo parlando di Liana Orfei, per proseguire con cinema, Tv, canzone e ora, appunto, anche letteratura. Ma proviamo ad andare con ordine, e a ripercorrere a volo d’uccello alcune delle tappe salienti della “vita vera” che Liana racconta con simpatia e ricchezza di particolari. Cominciando dunque con la vita circense, tanto affascinante quanto sconosciuta ai più. “Io la conosco da quando sono nata. È una vita dura, bella, piena di imprevisti, di cose meravigliose e no. Richiede spirito di sacrificio, forza di volontà, amore, ma dà anche tante soddisfazioni. E poi non esistono nepotismo o raccomandazioni: il triplo salto mortale, o sai farlo o ti ammazzi! Purtroppo però in Italia non ci sono leggi a difesa del circo, come avviene invece in Francia, in America e anche in Russia, dove è considerato la musa più importante”. Una situazione che la pandemia tuttora in corso non ha di certo migliorato... “Di pandemia non si vive, ma si muore. Il Covid-19 è la morte di ogni forma di

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spettacolo e arte, ha colpito duramente anche il cinema e il teatro. Ha creato un’angoscia allucinante ma mentre il cinema e il teatro sono stati, seppure in piccolissima parte, aiutati, il circo è stato ignorato persino dalla stampa e dai social. Solo il popolo, che ama il circo con gli animali, ha aiutato il circo, un mondo non considerato dal governo e da tutti i politici. Pensare che è la forma di spettacolo più antica: anche il dramma, come affermava lo storico Mario Verdone, viene dal circo, e io ci credo”. Qual è stata la molla che, scattando, l’ha spinta a raccontare la sua biografia? “Il fatto che in tanti anni di vita, ogni volta che parlavo con amici e giornalisti e mi chiedevano aneddoti e raccontavo qualcosa, tutti, interessati, finivano con il chiedermi: ‘Ma perché non lo scrivi?’. Anche mio marito mi ha sempre spronato. Io non pensavo di aver vissuto una vita così fantastica ma poi, scrivendola, comincio a pensare che gli altri avessero ragione. Ho avuto una vita meravigliosa, incredibile, e per raccontarla ci ho messo un anno, non continuativo. A volte mi sono fermata, ma del resto sono una pigra spaventosa, e mi auguro che in questo libro ci sia il racconto dei tanti magnifici mondi dello spettacolo, non solo del circo”. Tra le tante esperienze che ha vissuto, c’è la collaborazione con Federico Fellini. Che ricordo ha del grande regista? “Dire che la nostra è stata una collaborazione è riduttivo. Fellini mi ha scoperto. Era il 1958 e lui è venuto al circo a vedermi esibire con il mio primo marito, che era un giocoliere. Io avevo una ventina d’anni, ero una pacioccona. Mi disse: ‘Vieni, che ti faccio un provino per la Dolce vita’, ma non ero il tipo giusto per quel film. Ma da lì è nata una grande amicizia tra lui e la nostra famiglia. Federico era affascinato dal mondo circense e con lui e Giulietta Masina si è instaurato un rap-

porto di grande affetto che dura tuttora. Sua nipote Francesca mi chiama zia Liana! Il nostro è stato un rapporto stupendo e io ho lavorato in alcuni suoi film, senza però avere mai avuto l’onore di interpretare un ruolo imnportante. Ma il fatto che lui si fosse interessato a me aveva mosso il mondo giornalistico dell’epoca: tutti mi cercavano, dal cinema, alla televisione, al teatro con Edoardo de Filippo e Luca Ronconi, alla musica con i parecchi dischi incisi, e poi ora la scrittura.... anche se questa non c’entra. Ma devo tutto all’incontro con Federico”. All’inizio del 2021 quale messaggio augurale vuole lanciare ai lettori, tuttora alle prese con la pandemia? “Nel mio cuore c’è quanto c’è in quello di tutti noi: che questo grigiore possa scomparire, il più presto possibile. Noi siamo un popolo gioioso, luminoso, pieno di speranza. Io sono italianissima, sono attaccata alle nostre tradizioni, sono un’abitudinaria e voglio che torni la gioia di vivere che questo maledetto virus ha tolto a tutti, non solo a me, che ancora me la cavo e che mi sono rialzata dalla morte tante volte. E voglio che che il ritorno alla speranza sia accompagnato dalla comprensione del diritto a vivere una vita giusta, anche grazie alla politica, che è una cosa importante, seria, fatta per aiutare la gente e non per distruggerla”.


INTERVISTE

I miei primi trenta stadi Dalla scommessa sull’Italia alle interviste a Maradona, Paolo Condò racconta il suo “Porte aperte” e lancia un invito: "Violenza e razzismo restino fuori" di Marta Rosati

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orte aperte” è il nuovo libro, edito da Baldini + Castoldi, di Paolo Condò, famoso giornalista sportivo, desideroso di tornare a vedere gli stadi pieni: sono trenta quelli che racconta, avventure legate alla professione che gli ha fatto girare il mondo e incontrare tanti campioni del calcio, uno su tutti Diego Armando Maradona. “Del Pibe de oro ho attraversato un po’ tutte le fasi, è un personaggio che ha accompagnato tutta la mia carriera. Da Milano, nel 1984, come cronista, seguii tutta la trattativa del Napoli. Me lo ricordo al Mondiale ‘90 ma soprattutto ricordo bene quando nel ‘94 a Dallas fui uno dei pochi giornalisti a riuscire ad entrare nella sua camera per un’intervista quando lo presero all’antidoping. L’ultima intervista al campione la realizzai grazie a Walter Zenga. Diego era a Dubai, mi diede un appuntamento al campo e ovviamente non mancò, perché quando faceva una promessa, la manteneva sempre”. In tanti anni di carriera le sarà capitato di assistere anche a episodi di violenza negli stadi, come l’ha raccontata? “Quella fisica alla quale ho assistito in Sud America mi ha davvero segnato, è una violenza alla quale in Europa non siamo abituati. Ho visto la polizia picchiare alcuni ragazzi sugli spalti di un impianto a San Paolo di Brasile in modo veramente esagerato e non ho potuto che raccontare quanto la reazione delle forze dell’ordine alla provocazione

degli ultrà fosse spropositata. Quando una persona è a terra dolorante e continui a picchiarla, il limite è superato. Era una cosa indegna”. “Porte aperte” fa pensare a “porti aperti”. Negli stadi, il razzismo è spesso di casa. Pensava anche a questo? “Il titolo del libro nasce come un auspicio a riaprire le porte degli stadi ma messa così mi porta a ragionare su questo: quando una tifoseria bollente va allo stadio la volontà è quella di mettere in difficoltà psicologica l’avversario e spesso lo si fa stigmatizzando la nazionalità ed è veramente inaccettabile. Io sono per il supporto alla propria squadra e se proprio uno vuole fare pressione psicologica sull’avversario, che sia soft e tenga fuori il razzismo. Ricordo con ilarità l’episodio legato ad un portiere che aveva sorpreso la moglie a letto con l’amante. Dalla curva avversaria gli gridavano un coro che diceva tipo ‘Tua moglie lo sa che oggi sei qua?’. Poi ricordo lo striscione esposto dai tifosi viola in occasione del match Fiorentina-Como: ‘Voi comaschi, noi cofemmine’. Lì ho riso, davanti ai ‘buu’ al giocatore nero invece mi indigno. La cosa che viene detta in buona fede è non sono razzista ma indebolire l’avversario mi piace. Un bersaglio facile in questi anni è stato Balotelli che ha avuto anche atteggiamenti fastidiosi; ma questo non autorizza a fare cori razzisti”. Il calcio, re degli sport di squadra, il più amato, è anche quello su cui si scommette di più, lei ha mai giocato? Ha vinto? “Ero a Liverpool, era il ‘96, ero lì per seguire l’Europeo. Allo stadio vidi per la prima volta i banchetti per scommettere. La prima partita in programma era

Italia-Russia, mi giocai risultato e marcatore: vittoria degli Azzurri e Casiraghi in gol; azzeccai e vinsi; poche sterline, ma ero entusiasta. Al secondo tentativo però ho perso quello che avevo vinto. Oggi da esperto di calcio riesco a centrare più o meno quasi sempre i risultati che sono anche quelli con le quote più basse e allora sapendo di non poter mai fare il colpaccio, ci rinuncio”. Cosa fare contro il matchfixing? “È un fenomeno che si verifica perlopiù dove trova giocatori disposti, che possono essere quelli non pagati o pagati in ritardo e se fa capolino nelle serie maggiori è per questo casomai. Fondamentale sarebbe quindi rendere stringenti i tempi di pagamento. Se per due mesi non arriva lo stipendio, suonino tutti gli allarmi, via a indagini sulla società, che deve avere le giuste fidejussioni senza possibilità di aggirare il sistema, finendo addirittura per favorire le organizzazioni criminali”. Serie A 2020/21: chi vincerà lo scudetto secondo lei? E quale augurio rivolge al calcio per l’anno appena iniziato? “Il Milan durerà, Inter e Juve resteranno in zona Champions e la quarta con buone chances è il Napoli. L’augurio per l’anno appena iniziato è ‘porte aperte’, ma non indiscriminatamente, perché fin quando il vaccino anti-Covid non sarà una realtà generalizzata serve prudenza. Simbolicamente direi spero che l’Europeo sia itinerante per celebrare l’unità del continente ma anche perché significherebbe che le cose sono tornate a posto”.

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L’ORA DEL GIOCO L’ORA DEL GIOCO

NAVIGARE IN AVANTI L’industria del gaming accoglie con piacere l’arrivo del nuovo anno chiedendosi cosa abbia in serbo per il settore A cura di Matt Chambers

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

JEAN HABRE

polari, rimane fondamentale se i clienti devono essere attirati di nuovo in gran numero nelle sedi durante il prossimo anno. Jean Habre, Ceo di Al Othaim Leisure and Tourism, ha dichiarato a InterGame che per come stanno le cose la massima preoccupazione per i clienti è, come ci si può facilmente aspettare, la sicurezza. Dopo di che, in questi tempi di ristrettezze, arriva il fattore finanziario. “I clienti sono più preoccupati di uscire e di quali sono le misure di sicurezza adottate nei centri di intrattenimento per famiglie che stanno visitando”, ha detto. “Dopo la sicurezza, il fattore successivo nel processo decisionale per un cliente nella scelta di visitare una Fec è il valore, che si tratti di sconti, regali istantanei e così via. “I clienti cercano più valore rispetto alla loro spesa poiché ogni singolo individuo è colpito dalla pandemia anche in termini monetari”. Habre ha aggiunto che gli operatori sono stati molto proattivi nell’incorporare procedure operative standard riviste in materia di salute e sicurezza, allontaENGLISHPAGES

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uardando indietro a ciò che scrivevamo dodici mesi fa, è difficile non provare fitte di nostalgia. Ah, quei giorni felici - almeno, per chi scrive - in cui le famiglie potevano avventurarsi fuori dalle loro case per divertirsi in gruppo, al chiuso, con a malapena una preoccupazione nel mondo diversa dal dilemma di cosa mangiare e bere dopo un pomeriggio di sano e divertente intrattenimento. La pandemia di Covid-19 ha presto trasformato il 2020 in un autentico annus horribilis, lasciando le previsioni fatte dall’industria un anno fa in sospeso. Allo stesso tempo, però, se si guarda abbastanza attentamente, si possono trovare fili comuni tra l’industria pre e postpandemia. L’igiene per i giocatori che utilizzano visori di realtà virtuale è al centro dell’attenzione, ad esempio, mentre altri aspetti della salute e della sicurezza sono sempre stati di primaria importanza per gli operatori responsabili. E l’obiettivo di introdurre nuovi concetti e prodotti, rinfrescando e ridisegnando le idee più vecchie e po-

namento sociale, formazione del personale e processi di sanificazione più frequenti. “I centri di intrattenimento per famiglie operano con capacità ridotte, in particolare per le aree giochi e i parchi trampolino come consigliato dalle autorità locali. A tutto il personale e i clienti viene controllata la temperatura all’arrivo alle Fec e sono tenuti a disinfettare le loro mani alle casse e agli ingressi. “Prima di intraprendere una corsa, provare un gonfiabile o un trampolino, i clienti sono invitati a disinfettarsi le mani e di nuovo anche dopo aver lasciato l’attrazione. Una volta che i clienti avranno utilizzato l’attrazione, il personale provvederà a disinfettarla. “Le macchine da gioco sono posizionate a una certa distanza in modo che i clienti seguano le norme di allontanamento sociale mentre giocano. Alcune delle macchine multi-giocatore sono gestite singolarmente per garantire la distanza sociale. Diverse stazioni di igienizzazione delle mani sono posizionate in tutto il locale e le feste di compleanno non vengono ancora organizzate nelle nostre sedi, come consigliato dalle autorità locali”. Mohamed Attia, Cec di Sala Entertainment, ha dichiarato che le aspettative dei clienti continueranno a seguire il


www.intergameonline.com percorso attuale. “Per la maggior parte sarà lo stesso della vita di tutti i giorni vivendo con la pandemia”, ha detto. “Ciò significa allontanamento sociale, operare a capacità ridotta e aderire rigorosamente alle norme, ai regolamenti e alle linee guida del governo”. Sonaal Chopra, Ceo di Teeg, ha affermato che c’è stato un notevole spostamento verso gli ospiti che prestano attenzione a dettagli precisi. “I clienti sono diventati molto più consapevoli di ciò che li circonda, delle loro interazioni e dei loro movimenti”, ha affermato. “La sicurezza e l’igiene sono, comprensibilmente, in cima alla lista. Gli ospiti si aspettano standard minimi più elevati per mantenere un ambiente sicuro e igienico. “Si aspettano anche di essere ben informati su processi e protocolli e non sono preoccupati di dedicare un po’ più del loro tempo a comprenderli e ad aderirvi. Per Timezone, ad esempio, quasi tutte le richieste degli ospiti riguardano le nostre nuove procedure di sicurezza e molti chiedono cosa possono fare loro, gli ospiti stessi, per rafforzarle. “Il maggiore utilizzo della tecnologia è un altro aspetto delle aspettative degli ospiti che è stato osservato. Gli ospiti si aspettano di poter fare di più online e attraverso servizi no-touch. “Gli ospiti si aspettano informazioni e soddisfazione e questo, più che mai, avverrà tramite piattaforme diverse. Ciò significa informazioni online e adempimento offline nelle sedi”. Chopra ha aggiunto che, a suo avviso, i buoni operatori sono sempre proattivi per anticipare i mutevoli sentimenti de-

L’ORA DEL GIOCO NAVIGARE IN AVANTI

gli ospiti. “Questa situazione non è diversa dal solito. Ad esempio, abbiamo iniziato ad apportare modifiche alle procedure una volta che la situazione è diventata preoccupante. I requisiti di sicurezza e igiene migliorati sono iniziati con i membri del nostro team e sono stati rapidamente attuati i riallineamenti della formazione interna che, in seguito, si sono tradotti in standard rivolti agli ospiti. Anche il coinvolgimento e le comunicazioni degli ospiti sono rapidamente passati ai canali online”. Guardando avanti a ciò che è in serbo per gli operatori nei prossimi mesi Chopra afferma che la “nuova normalità” è qui per restare. “Gli operatori saranno tenuti a uno standard più elevato nella cura della sicurezza dei loro ospiti. Se l’eccellenza del servizio è stata una delle principali aspettative di un visitatore, la nuova normalità aggiungerà l’eccellenza dell’igiene alla linea di base. “Ci sarà anche l’aspettativa di attuare sempre più la tecnologia per creare un ambiente minimo di contatto. “Sono previste modifiche in generale al comportamento degli ospiti e quindi il tempo di permanenza, la frequenza della visita e la spesa media per visita devono essere attentamente monitorati per fornire un’esperienza ideale per gli ospiti”. Nuovi importanti prodotti che potrebbero avere un impatto importante nel 2021 includono carte o braccialetti abilitati per Rfid, chioschi self-service, ricariche online e redemption. Questi prodotti basati sulla tecnologia fornirebbero meno esperienza di punto di contatto per i clienti e pagamenti e rimborsi più fluidi. “Tuttavia l’avvento di un vaccino significa che presto potremmo vedere il comportamento dei clienti tornare alla” normalità”, con lievi cambiamenti come la frequente sanificazione delle mani”. Una parte più ampia del viaggio degli ospiti che arriva attraverso i canali online è un’altra tendenza che Chopra si aspetta di vedere. “Gli operatori devono aumentare la loro forza su questi punti di contatto degli ospiti online e offrire un’esperienza altrettanto buona, o addirittura migliore, a ogni inte-

razione. Una visita alla sede dovrebbe essere fluida dai canali online e dovrebbe ridurre al minimo le interazioni non necessarie. “Se dovessi estendere la linea oserei dire che l’uso dell’Intelligenza artificiale diventerà sempre più diffuso e potrà rivelarsi una gradita aggiunta per l’industria”. Infine, quando si tratta della questione della ripresa dell’industria, Chopra afferma che un fattore chiave sarà l’attuazione della tecnologia per comprendere e interagire con gli ospiti. “Ciò significa che possiamo adattarci rapidamente ai loro comportamenti in evoluzione e fornire agli ospiti esperienze che superano le aspettative. Si tratta di facilitare un ambiente in cui i nostri ospiti siano fiduciosi di tornare più spesso e, allo stesso modo, di trascorrere un tempo adeguato nelle nostre sedi”. Pur avvertendo che una ripresa dal costo di opportunità durante il 2020 potrebbe non avvenire entro la fine del prossimo anno, Habre afferma che i solidi valori tradizionali rimarranno di vitale importanza. “La chiave per l’industria per godere di una ripresa di successo sarà continuare a fornire ricordi indimenticabili e divertenti ai clienti in un ambiente sicuro e igienico, in modo che ci sia la massima fidelizzazione dei clienti. Questo sarà supportato da un ottimo servizio clienti, impegno del cliente e tecnologia di innovazione continua per migliorare i prodotti e servizi. Poiché i viaggi saranno limitati nel 2021 gli operatori dovrebbero anche cercare di attirare la clientela locale in modo più efficace rispetto a fare affidamento sui turisti”. Abbastanza appropriato, quindi, che dopo un anno così traumatico un aspetto fondamentale sia prendersi cura dei propri cari. Ecco un 2021 migliore.

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A Taiwan il gioco con vincita in denaro è vietato dal codice penale della Repubblica cinese, ad eccezione della lotteria nazionale, ma molti tentano comunque di aggirare questo diktat. Gli ultimi della serie sono stati due cittadini giapponesi, identificati come Kinoshita e Matsumura, colpevoli di aver sviluppato un’App di gioco online e di aver tratto profitto dalle scommesse. A fare le spese di questa “impresa” anche undici taiwanesi che lavoravano per loro, incriminati dall’ufficio del procuratore distrettuale di Shilin. La coppia nipponica ha creato tre società: Ganapati Taiwan Co., Ltd. e Ganapati Plc, e una tecnologica, tutte registrate a Taipei e attive nel settore dei servizi di gioco d’azzardo. Secondo Focus Taiwan, hanno sviluppato 36 App di questo tipo e coinvolto diversi giochi collegati a 28 siti web con sede in Thailandia, Vietnam, Cina e vari Paesi europei, rivendicando una commissione del 6-10 percento su ogni puntata effettuata. Il servizio illegale è stato operativo dal 1° gennaio 2019 al 6 luglio 2020 registrando scommesse per un totale di 1,4 miliardi di Twd (pari a circa 40 milioni di euro). Kinoshita e Matsumura hanno affermato che la loro App ha bloccato i giocatori il cui Ip aveva sede a Taiwan, Corea del Sud o Giappone, ma il tribunale ha comunque ritenuto che il servizio avesse violato la legge taiwanese.

C’era anche Hou You-Yi, il sindaco in carica di New Taipei city, la città più popolosa di Taiwan, alla firma della recente partnership stretta fra università, imprese e amministrazioni cittadine per favorire lo sviluppo e la diffusione degli eSport. Come? Attraverso l’istituzione di un’alleanza di giocatori, per migliorare la formazione, professionalizzare il settore e aumentare la conoscenza della terminologia inglese nei giochi, fatto indispensabile per partecipare ai tornei di tutto il mondo. La mossa è arrivata prima dell’edizione 2021 dei Giochi nazionali di Taiwan che verranno ospitati proprio da New Taipei, con l’inclusione nel programma degli sport elettronici per la prima volta, secondo quanto riferiscono i media nazionali. Il sindaco Hou Yu-ih dal canto suo ha sottolineato che il gioco è più che “solo” eSport, visto che include anche un lavoro di design, montaggio di film, trasmissione e direzione artistica. Inoltre, la cooperazione tra imprese, accademici e Governo aumenterebbe la competitività internazionale dell’istruzione locale in combinazione con classi bilingue, ha affermato. Il progetto si propone di condividere risorse, come insegnanti e classi, con lo scopo di produrre gamer di talento per le competizioni internazionali.

Il settore dei casinò di Singapore avrà presto una nuova fonte di potenziali visitatori, poiché la piccola città-Stato ha deciso di revocare le restrizioni alle frontiere per i viaggiatori provenienti da Taiwan. Con alcuni controlli di sicurezza necessari, quindi i visitatori taiwanesi hanno potuto iniziare a visitare Singapore a partire dal 18 dicembre 2020. L’isola non ha riportato nuove infezioni da Covid-19 nell’ultimo mese: questo l’ha resa una perfetta destinazione di viaggio, secondo il ministro dei Trasporti di Singapore, Ong Ye Kung. L’Autorità per l’aviazione civile di Singapore (Caas) ha concordato con la valutazione, dichiarando che Taiwan ha “un sistema completo di sorveglianza sanitaria pubblica e ha mostrato un controllo efficace sulla diffusione del virus Covid-19”. Ma, se non si vive stabilmente laggiù, meglio non farsi venire idee fantasiose. Il Caas ha evidenziato che chiunque provenga da tale Paese deve aver trascorso lì i precedenti 14 giorni consecutivi e che può arrivare solo “con voli diretti senza transito”. Deve inoltre eseguire un test Covid-19 molecolare di tipo Pcr, scaricare l’App di tracciamento “TraceTogether” e richiedere un “Air Travel Pass”. Ma, trattandosi di una decisione unilaterale di Singapore, i viaggiatori dovranno “verificare i requisiti di ingresso imposti da Taiwan e adottare le misure precauzionali necessarie”.

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Singapore, nuova meta per i turisti-giocatori taiwanesi

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Esports, New Taipei cerca talenti internazionali

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Gioco online, arrestati gli impiegati di una società giapponese

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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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LE TRE LEVE DELLA BUONA GESTIONE

Nonostante il periodo nero e le varie criticità per il comparto del gioco, il momento è quanto mai propizio per riflettere sulla corretta gestione aziendale. Seguendo opportuni consigli.

A cura di Michele Bragantini

Le

cose vanno a posto alla fine e se non accade, non siamo alla fine, possiamo ancora farle andare a posto. Poco è cambiato dalla volta precedente: le nostre attività sono ancora chiuse e il Governo ci dimostra di non considerare la nostra industria come un perno - fosse solo in ragione del gettito erariale prodotto - sul quale si reggono i conti dello Stato. Coraggio: se, alla fine, dovesse rivelarsi, come postulato da alcuni, che siamo solo gestiti da incompetenti offuscati dall’ideologia, cos’altro potrebbe capitarci di male? Altri settori hanno subìto chiusure e limitazioni di orari, ma come noi solo quello dello spettacolo. Viene da pensare che l’entertainment sia ritenuto sacrificabile e capace di sopportare sacrifici oltre ogni logica di sopravvivenza. Di buono, però, c’è che siamo una categoria che non molla: crediamo, anzi, sappiamo che torneremo “in pista” e dovremo farlo facendo scintille. In termini di ripartenza, negli articoli precedenti abbiamo parlato delle azioni di customer care e di marketing realizzabili nel punto vendita, amusement o gambling che sia. Questo mese, primo dell’anno, vediamo invece di ragionare su tre leve che interessano non tanto la sfera commerciale delle nostre attività, quanto piuttosto

LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in Marketing e Business Administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del gruppo, per la riorganizzazione e il riposizionamento di una catena di sale bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, Holding del Gruppo Marai. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro di giunta del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), per il quale segue le tematiche leisure ed entertainment. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.

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La guida per una corretta gestione aziendale in tre punti 1

Il gruppo di lavoro Importante non pensare solo ai clienti e far sentire i dipendenti parte di una squadra

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I fornitori Rafforzare le partnership attraverso la condivisione puntuale delle attività

quella gestionale. Partiamo dal gruppo di lavoro. Le aziende sane hanno, oltre ai clienti, un’altra risorsa importante: chi ci lavora. Uno degli errori più grandi che possiamo commettere in questo periodo è non far sentire i nostri dipendenti parte di una squadra. Anche se lavorano da casa o non lavorano affatto, il “capo” è e deve restare il leader, una figura positiva ed equilibrata, che genera fiducia e assicura la continuità. Facciamo quindi riunioni settimanali, anche via call, aggiorniamo lo staff su novità ed evoluzioni normative, condividiamo le strategie aziendali, assegniamo incarichi di revisione di procedure che ne hanno necessità e che non si aveva tempo di affrontare. Per i nostri collaboratori, percepire che chi ha la responsabilità di assicurare la vita dell’azienda, sta lavorando in tal senso, pianificando nuove attività da mettere in atto non appena possibile, è un messaggio fortemente motivante, capace di generare un entusiasmo da capitalizzare, una volta riaperte le Sale, sotto forma di massima attenzione alla cura della struttura e dei clienti. Un’altra risorsa importante sono i fornitori, con i quali vanno rafforzate le partnership. Va condivisa l’analisi della situazione attuale dell’attività e su quanto ci sarà da fare alla ripresa; più riusciremo a trasmettere ai nostri fornitori che abbiamo piena coscienza della gestione dell’emergenza e che stiamo elaborando piani per il futuro, più riusciremo a coinvolgerli nelle azioni che andremo a intraprendere. Rivediamo le condizioni di fornitura, introducendo modalità che aiutino a sostenere uno stato di criticità finanziaria ora e domani il fabbisogno per nuovi investimenti. Non concentriamoci solo sugli sconti, stiamo parlando di ristrutturazione dei debiti, di ra-

I costi Approfittare di questo periodo per analizzare e ottimizzate i costi, contenere le spese, selezionare le priorità

teizzazioni straordinarie, di formule di pagamento dilazionato, di contributi per il rinnovo dei locali o per il marketing. Ai fornitori vanno presentate situazioni contabili chiare, ben definite, ricordando che il futuro indiretto interlocutore sarà un ufficio amministrativo. Altrettanto chiare e definite dovranno essere le richieste, cosa che permetterà di trovare intese efficaci per aggredire il mercato, nell’interesse comune. Parliamo infine della terza leva, quella dei costi. Approfittiamo di questo periodo per analizzare e ottimizzate tutti i costi, contenere le spese, fare una selezione attenta delle priorità. Vanno isolate le spese di gestione significative che possono essere oggetto di ricontrattazione. Vanno identificati i costi che possono essere rivisti senza pregiudicare le performance di efficienza e di servizio. Questo momento di pausa forzata può diventare fondamentale per fare un’analisi degli strumenti informatici che utilizziamo per la gestione della nostra azienda, dotandoci nuovi strumenti qualora ci rendessimo conto di obsolescenza. Programmi aggiornati, per essere più veloci e sbagliare meno, dandoci la possibilità di impiegare il tempo guadagnato in attività destinate allo sviluppo del nostro business ed alla cura dei nostri clienti. Infine, con l’aiuto dei nostri consulenti, dobbiamo organizzarci per accedere ad ogni risorsa economica che lo Stato mette a disposizione a sostegno delle aziende, consci che ogni singolo euro può fare la differenza. Un principio non va mai dimenticato: le azioni di contenimento dei costi devono sempre prevederne altre di investimento, perché comprimere non ci deve impedire di esprimere. Di questo parleremo più ampiamente nelle prossime chiacchierate, ricordandovi che tramite la mail di Gioco News siamo sempre a disposizione.



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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

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Sport olimpici ed eSports Italia apripista A cura di Daniele Duso

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MICHELE BARBONE

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ià a marzo 2021 l’Italia potrebbe avere una Federazione degli sport elettronici riconosciuta dal Coni. A dirlo, in una intervista esclusiva al quotidiano online EsportsMag.it, è stato nientemeno che Michele Barbone, attuale presidente della Federazione italiana danza sportiva e coordinatore, per conto del Coni, del Comitato promotore degli eSports. E dunque se tutto andrà come ha indicato Barbone l’Italia potrebbe essere uno dei primi Paesi al mondo ad avere una Federazione degli sport elettronici riconosciuta dal Coni. Moltissimi i temi toccati assieme a Barbone nel corso dell’intervista, a partire proprio dai rapporti tra i Comitati olimpici e gli eSports. A livello internazionale il Cio (Comitato olimpico internazionale) ha rifiutato le proposte delle federazioni sudamericana e coreana, rinunciando a creare un nuovo soggetto anche per la contrapposizione delle principali federazioni sportive (calcio, basket, volley e ciclismo su tutte) che vogliono gestire direttamente il “loro” sport anche nella sua versione digitale. Diverso è invece il caso dell’Italia. Proprio la presenza di tante piccole federazioni prive di personale e di risorse economiche, richiede la formazione di un nuovo soggetto (Barbone la chiama “federazione di servizio”), , che si occuperà degli eSports e farà da supporto anche alle Federazioni maggiori, coordinando il settore eSports di tutte le 44 federazioni sportive nazionali. Sui titoli videoludici che saranno rico-

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nosciuti Barbone è categorico: “Le nostre finalità sono solo quelle di creare un soggetto che porti al riconoscimento degli sport elettronici intesi come simulazioni sportive. Restano categoricamente esclusi tutti quei titoli che non hanno attinenza con attività sportiva quindi i vari sparatutto, i giochi fantasy e quelli che non c’entrano direttamente con lo sport”. Una decisione già criticata da molti esponenti del mondo eSports italiano, ma che vede il Comitato olimpico inamovibile. “Il Cio ha escluso una collaborazione con Wesco e Iesf (rispettivamente la federazione sudamericana e quella coreana, Ndr) anche perché sarebbero propense ad accettare tutti i titoli, compresi quelli caratterizzati da violenza. “Partiamo dal presupposto che non abbiamo nulla in contrario a tutti quei titoli che sono seguiti da milioni di ragazzi. Tuttavia noi vogliamo solo perseguire una finalità di natura sportiva, occupandoci di quei titoli che simulano l’attività sportiva e che stanno crescendo con lo sviluppo del digitale. Potrebbe rendere di più occuparci anche di altri titoli, ma sicuramente non mettiamo in primo piano il lato economico. Trattando di sport ci interessano solo le attività sportive. Nei principi del Coni ci sono i valori della lealtà, della correttezza, della nonviolenza che non coincidono con titoli dove ci sono sparatorie ad esempio”. Esclusi dunque tutti i titoli maggiormente seguiti sul lato competitivo, da

League of Legends a Counter Strike, da Rainbow Six a Tekken. Ma come, eppure il Cio accetta il tiro a segno e il tiro con l’arco, nei quali si utilizzano armi, o peggio la boxe, dove non si può dire che manchi la violenza. “Il tiro a segno, il tiro con l’arco richiedono sì l’utilizzo di armi – spiega il presidente di Federdanza – ma solo nei confronti di piattelli, di cerchietti o di bersagli impagliati, non certo di esseri viventi, neanche fittizi, anche se sappiamo che pure nei videogiochi i bersagli sono tali e non persone reali. Per quanto riguarda il pugilato posso dire che nell’ambito del Movimento Olimpico già da tempo sta subendo qualche limitazione, non so se il Cio arriverà a vietarlo, non saprei proprio dire se potrà arrivare a tanto, ma più che altro perché si tratta di uno sport nobilitato dalla sua stessa storia”. Michele Barbone ha fatto sapere quindi che a breve lascerà Federdanza: “Il 31 gennaio scade il mio mandato e non ho intenzione di ricandidarmi” perché la sua intenzione è di dedicarsi “completamente alle attività riguardanti gli sport elettronici”. La struttura attorno alla quale verrà costruita la nuova federazione sembra già in fase molto avanzata: “Attualmente il Coni è impegnato ancora con il Governo per la riforma dello sport, quindi ha sicuramente altre gatte da pelare, ma io ritengo che entro febbraio, o marzo al massimo, potremmo avere una decisione precisa. Da un anno e mezzo a questa parte ho iniziato a lavorare su incarico del presidente del Coni Giovanni Malagò – spiega – ad oggi ho già provveduto a stilare lo statuto, i regolamenti e tutte le carte federali necessarie al riconoscimento da parte del Coni, quindi dal punto di vista burocratico siamo già assolutamente in regola e siamo già al punto giusto. Da febbraio sarò dunque concentrato al 100 percento sugli eSports e dunque per il mese successivo penso che già potremmo vedere la nascita di questa nuova Federazione”.



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A cura di Roberta Parollo

IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Nuovi clienti potenziali impiegati nomadi con il laptop Marketing e comunicazione / Che opportunità c’è per i bar? Che servizi vogliono questi clienti? Che cosa far pagare? Quali gli esempi da vedere per prendere ispirazione?

Il

sondaggio elaborato da Izi in collaborazione con Comin & Partners e presentato nell’aprile 2020 dice che in Italia circa 8 milioni di persone hanno sperimentato il lavoro da remoto e che la maggior parte l’ha apprezzata, inoltre evidenzia che il 57 percento dei lavoratori in smart working sarebbe ben disposto a una formula di lavoro “flessibile” anche una volta superata l’emergenza della pandemia, anche a costo di tagliarsi un po’ lo stipendio. Non è un caso quindi che molte aziende stiano pensando di trasformare una scelta emergenziale in un modello di organizzazione diffusa e agile: per tantissimi impiegati (ma non tutti, ovviamente) si apre un’opportunità di lavorare da casa o da dove si preferisce, anche da un luogo di vacanza, da una seconda casa, da un bar, da una terrazza di un albergo.

SE PIANGI, SE RIDI E per i nostri bar, la chiusura degli uffici – anche se parziale – che cosa può rappresentare? Per molti questa situazione è una mezza tragedia di fatturati, soprattutto per quei bar che avevano scelto la loro location proprio sotto i grandi palazzi di uffici (magari una grande assicurazione, o una banca nazionale), che ora sono ancora mezzi vuoti. Non c’è da ridere. Ma in tanti bar non stanno neppure piangendo: se una volta la versione del “bar sport” era quella con gli anziani che giocavano a carte per ore, adesso in tante realtà metropolitane il bar è pieno di adulti con i loro Pc accesi, che fanno telefonate di lavoro, studenti con i loro libri universitari e il loro tablet, gruppetti di persone che fanno riunioni informali all’aperto mentre prendono un caffè.

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Potenzialmente una clientela interessante, nomade, mediamente giovane, che è fuori tutto il giorno, che può desiderare dal bar un servizio sfaccettato e profittevole, dall’accoglienza ai servizi di base, come la ricarica del cellulare e del Pc, al wi-fi, alle consumazioni lungo la giornata, dal cappuccino allo spritz, e anche qualcosa di sano ed energetico per il pranzo. Ne vediamo spuntare tanti, nei contesti cittadini e dove ci sono le università; li possiamo chiamare bar con co-working, spazi che offrono un posto tranquillo dove lavorare e studiare, dove gestire un lavoro manageriale da remoto. C’è chi fa pagare le consumazioni e offre lo spazio, c’è chi fa pagare ‘a tempo’ e offre le consumazioni, c’è sempre il wi-fi gratuito per tutti, poi c’è chi ha esposto libri in vendita o book-crossing, chi ha messo zone relax per fare riunioni creative, chi lunghi communal tables per creare networking e fare qualche chiacchiera con il “vicino di banco”, chi ha messo tanti più tavoli all’aria aperta per scongiurare il contagio.

CERCATE ISPIRAZIONE DA CHI HA GIÀ COMINCIATO La città più dinamica è Milano, come sempre, che ha diversi posti famosi che già da tempo offrono questo servizio: Coffice, bar nato per il co-working, che offre da sempre una modalità ‘a tempo’ con consumazioni comprese; Upcycling, dedicato agli amanti della bicicletta che hanno bisogno di un posto dove lavorare, ospita anche mostre e concerti; Red Feltrinelli (non solo a Milano) offre uno spazio allargato all’aperto, sotto la grande torre dell’Unicredit; Caffè Gorille, nel quartiere Isola, bistrot rustico con po-

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www. mixerplanet.com.

stazioni per lavorare, aperto fino a sera; Open, viale Montenero, 1.000 mq con 40 postazioni per il co-working, stampanti e monitor messi a disposizione dal locale, uno dei più vocati a questo servizio da sempre; Valà, arredato come un salotto comodo per fermarsi a leggere, lavorare e studiare; Pavè, bar pasticceria con comode poltrone e grandi tavoli in condivisione; Aspirin Lifestyle Bookstore, un bistrot-libreria-co-working italo-cinese di 400 mq molto avant-garde; oTTo, a ChinaTown, un bistrot in stile nordico dove si va per lavorare e studiare, anche nel weekend; Moleskine Cafè, a Corso Garibaldi, è un caffè letterario dove si possono anche comprare i famosi taccuini. E tanti altri: andate a vedere i siti web per prendere ispirazione per i servizi, per le tariffe, per il modello di business, per l’ambientazione.

E POI ORA C’È ANCHE L’APP Siccome la domanda per gli spazi aumenta e aumentano i bar che vogliono provare a offrire questi servizi, è nata una start-up che consente di mettere in rete e geolocalizzare i locali, bar (e anche alberghi) che offrono postazioni di lavoro o di studio alternative (e sanificate): si chiama Nibol, è una app italiana che è nata da poco, ma ha già suscitato tanto interesse. Il locale che si iscrive all’applicazione riconosce alla startup una percentuale del ricavo, come succede con Booking o altre piattaforme di prenotazione: il cliente in questo caso prenota a tempo lo spazio, e di conseguenza paga a tariffa oraria o a consumazione obbligatoria. Così non c’è il rischio di presentarsi nel locale e non trovare posto, e il bar sa che ne ricaverà qualcosa. Adesso bisogna solo guardare a chi lo fa già bene, pensare a come far stanziare i nostri potenziali clienti nomadi, mettendosi in gioco e in rete, e realizzare un assortimento di snack e bevande adatti alle tentazioni di chi lavora e studia.


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stata di mese in mese fino ad arrivare a luglio proprio per permettere allo staff di entrare appieno nel rispetto delle regole. Mai avrei pensato che, dopo un’apertura in ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista per aprile e dopo tante peripezie dovute alla pandemia, sarebbe arrivato il tanto ambito riconoscimento della Michelin”.

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Olimpo degli stellati Michelin da qualche settimana conta un nuovo nome italiano: si tratta di Alberto Annarumma, chef a capo della brigata del Relais Blu, boutique hotel nel cuore della penisola sorrentina, a Massalubrense. Ma Annarumma, classe 1973, in realtà non è nuovo ai riconoscimenti della celebre guida rossa, annoverando fra i successi della sua carriera anche la stella conquistata con la Casa del Nonno 13, ristorante di Mercato San Severino. Una carriera cominciata presto, come racconta lui stesso. “Ho sempre ammirato mia madre in cucina, mi rivedo bambino a emularla ai fornelli, quando ci ripenso capisco che nel mio Dna è sempre stata incisa questa passione, che non ha attraversato crisi. Parallelamente ho sempre coltivato quella per la pittura, che purtroppo ho dovuto accantonare, ma cerco di esprimere il mio lato artistico nei miei piatti”. A introdurlo al tipo di cucina che ora lo contraddistingue è stato lo chef bistellato Anthony Genovese: “È il mio mentore nonché grande amico, ho da sempre ammirato la sua creatività ed estrosità. Poi ho avuto la fortuna di entrare nelle migliori cucine internazionali, dall’Arpege di Alain Passard al George V di Parigi con Philippe Legendre, da Paco Roncero a Oscar Velasco”. Per poi dipingere così la sua visione gastronomica: “Sono un buongustaio, amo la cucina internazionale e molte di queste lasciano impronte anche nelle mie creazioni ma ciò che più mi sod-

disfa è il piatto domenicale di mia madre, un semplice ragù dai sapori dell’infanzia. Negli ultimi anni vado alla spasmodica ricerca di prodotti autoctoni e ho studiato molto la tradizione, mi piace riportare alla luce piatti della cultura campana e, perché no, metterci un leggero tocco di internazionalità. Anche il menù del Relais Blu ne è stato influenzato, con una forte attenzione ai dettagli e all’altissima qualità degli ingredienti”. Una visione che non è stata intaccata dall’impatto dell’emergenza coronavirus, che ha portato a una importante riduzione dell’attività dei ristoranti. “È stato un periodo davvero difficile, ci siamo destreggiati nei mesi precedenti all’apertura tra i vari piani anti-Covid e messo tutto a norma di legge per poter riaprire in sicurezza. La data è stata spo-

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Alberto Annarumma Il valore della tradizione

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A cura di Francesca Mancosu

La ricetta dello Chef LINGUINE LIMONE E CURCUMA, ZUCCHINE E FIORI DI ZUCCA, SCAMPI E MANDORLE Ingredienti per 4 persone Per la crema di zucchine: zucchine 1 kg, cipolla bianca 200 g, olio extravergine d’oliva 80 g, brodo vegetale 300 g, foglie di prezzemolo 30 g, foglie di basilico 20 g, sale fino q.b., pepe nero q.b. Per la salsa bisque: gamberi rossi 500 g, 1 cipolla, 2 carote, 1 gambo di sedano, 1 foglia di alloro, 1 cucchiaino di timo, pernod 40 g, vino bianco secco 40 cl, sale e pepe q.b., fumet di pesce 125 cl, riso

100 g, zafferano q.b., il succo di un’arancia, gambi di prezzemolo 50 g, pomodori rossi maturi 100 g, 1 pezzo di alga fresca Per la finitura: lamelle di mandorle, fiori di zucchine, parmigiano grattugiato q.b., un limone Linguine Vicidomini limone e curcuma: 70 g a persona

Preparazione Per la crema di zucchine: tagliare finemente il cipollotto e farlo appassire in una casseruola con olio extravergine di oliva. Realizzare una dadolata con la parte verde delle zucchine, aggiungerla al cipollotto, rosolare il tutto, bagnare con poco brodo vegetale, aggiustare di sale e di pepe. Mettere il composto nel bicchiere di un mixer e frullarlo. Per la salsa bisque: tostare i gamberi interi con poco olio. Preparare una brunoise con cipolla, carota, timo, alloro, cuocere a fuoco basso per 15 minuti, mescolando, versare il pernod o pastis e il pepe in grani. Abbassare la fiamma e bollire per altri 10 minuti. Spegnere e lasciar freddare. Estrarre i gamberi, sgusciarli e mettere la polpa da parte dopo aver suddiviso in tre parti ogni gambero. Pestare i gusci e tutti gli scarti dei gamberi un po’ alla volta sino ad ottenere una pasta morbida. Incorporare il battuto col sugo di cottura all’impasto di scorze ed al fumetto di pesce, bollire per alcuni minuti, passare il tutto al passaverdure, aggiustare di sale e di pepe, aggiungere l’alga fresca e rimettere in pentola, portare ad ebollizione, aggiungere una manciata di riso per addensare, cuocere 20 minuti poi passare il sugo in un colino. Finitura: in una padella far tostare rapidamente le lamelle delle mandorle e tenerle da parte. Friggere alcuni fiori di zucchina. Bollire la pasta in abbondante acqua, saltarla nella crema di zucchine, aggiungere parmigiano grattugiato e gli scampi a crudo conditi solo con buccia di limone grattugiata. Impiattare aggiungendo mandorle tostate, zucchine e fiori fritti, uno scampo scottato intero e qualche punto di bisque di gambero.

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gravidanza… si tratta di attendere nove mesi perché il feto sia maturo per venire alla luce ed evitare che “la gatta presciolosa faccia i gattini ciechi”. Ma il desiderio di soddisfare i desideri dei bambini induce spesso anche i genitori a fare un errore grossolano, come far loro aprire il pacco dei regali prima della notte santa oppure rompere l’uovo per vedere la sorpresa senza aspettare il giorno di Pasqua. Anche nel mercato dei giochi, l’uscita settimanale del Lotto si è accorciata progressivamente e la ritualità del casinò si è resa accessibile con un click dal computer o dal cellulare, con la conseguenza che la trepidazione dell’attesa si è vanificata a tutto scapito di quel sentimento universale di ebrezza che fa dire a Platone che Eros è figlio di Poros (abbondanza) ma anche di Penia (carenza). Senza quello “spazio tempo” che è mentale prima ancora che cronologico, non assaporiamo quello che ci viene dato con la conseguenza di eccedere in quantità ciò che ci priviamo in “qualità” dell’esperienza. Ma... la logica del profitto lo impone e dobbiamo forse arrenderci alla sua ineluttabilità. Sapendo tuttavia che, in questo modo, quello che si perde è forse più di quanto si guadagna.

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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

pa il periodo dell’Avvento: la venuta del fanciullo divino, del messia che avrebbe portato la legge di un nuovo mondo. Questa venuta, anticipata da secoli per voce dei profeti, si materializzò nella nascita che viene preceduta da fattori miracolosi (sogni, visioni dei Magi di Oriente) e drammatici (come la strage degli innocenti voluta da Erode) ma che nella sua essenza richiama a un periodo di preparazione e di attesa prima della manifestazione gioiosa dell’evento tanto atteso. Questo tema dell’attesa e della preparazione all’evento sembra non rappresentare più un “valore” del nostro tempo che privilegia, al contrario, il soddisfacimento immediato del bisogno o desiderio. Uno slogan che ci martella dai media che ci propongono cibi (fast), farmaci (efficaci all’istante), diete (rapide), spostamenti (velocissimi), sino all’amore consumato in uno stile “usa e getta” e che comportano una progressiva infantilizzazione collettiva se, dando ragione a Freud, è il bambino che vuole “tutto e subito” rispetto all’adulto che, almeno in linea di principio, saprebbe attendere il tempo opportuno (kairòs per i greci) affinchè il desiderio possa essere soddisfatto. Come con la

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T

utte le culture si rispecchiano in un calendario che scandisce i passaggi salienti delle rete di significati che le caratterizzano. Conosciamo quello maya, quello cinese, quello greco, che ha origine con le prime olimpiadi nel 723 a.C. e quello romano, nel 721, anno della fondazione di Roma. Curiosa coincidenza che Plutarco, nella sua opera, “Le vite parallele”, colse in questa misteriosa corrispondenza tra due culture pur così diverse ma che confluirono nel determinare la matrice unificata dell’Occidente che poi si arricchì del messaggio evangelico che caratterizzò il Sacro Romano Impero al quale tutta l’Europa è debitrice. Nella nostra tradizione, scandita dalle “stagioni dello spirito” oltre che meteorologiche, viviamo al momento di andare in stam-

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Tra queste, si rilevava che la ricevitoria più vicina risultava essere a una distanza inferiore a 400 metri, limite previsto per i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti. A seguito di tali rilievi, pertanto, l’amministrazione comunicava la carenza dei requisiti per il rilascio della concessione e con determinazione dirigenziale non autorizzava il rilascio della concessione. Avverso quest’ultimo provvedimento la ricorrente proponeva ulteriore ricorso innanzi al Tar del Lazio, a mezzo del quale, lamentava la violazione della Legge 241/1990 e, in particolare, individuava in capo all’Amministrazione “uno sviamento ed eccesso di potere nonché consumazione del potere decisionale e discrezionale”. Più specificamente, la ricorrente riteneva che il diniego impugnato fosse da ritenere illegittimo in quanto in violazione di quanto disposto dalla sentenza n. 4464/2020 resa dal Tar del Lazio. Il Collegio, ritenendo il ricorso infondato, chiariva che la sentenza con la quale il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio aveva accolto il ricorso avverso il primo diniego, non aveva esaminato nel merito la sussistenza degli ulteriori presupposti previsti dalla legge per il rilascio della concessione. L’amministrazione infatti non aveva ancora svolto la necessaria istruttoria né tantomeno dunque, aveva esercitato il proprio potere. La stessa sentenza, infatti, rimetteva all’amministrazione i conseguenti provvedimenti di sua competenza. In ordine a tale questione, il Collegio citava l’orientamento di consolidata giurisprudenza amministrativa secondo cui “l’annullamento di un provvedimento

amministrativo a carattere discrezionale che abbia negato la soddisfazione di un interesse legittimo pretensivo non determina necessariamente l’attribuzione del bene della vita, ma obbliga l’amministrazione a rinnovare il procedimento tenendo contro della portata conformativa della sentenza nell’esercizio della discrezionalità residua”. Nel caso di specie la sentenza non imponeva vincoli all’amministrazione, essendosi limitata a rimettere alla stessa ogni valutazione circa l’istanza di concessione. Di conseguenza l’istruttoria svolta dall’amministrazione non poteva consistere in una violazione di quanto disposto dalla sentenza, poiché necessaria alla valutazione dell’istanza. Infine, il Tribunale amministrativo per la Regione Lazio si pronunciava in ordine alla censura svolta dalla ricorrente circa l’illegittimità del provvedimento poiché in violazione dell’art. 34, comma 3, lett. b) del Dl 2012/2011. Secondo tale disposizione infatti, in virtù della libera concorrenza sarebbero abrogate tutte quelle norme che prescrivono un’imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all’esercizio di un’attività economica. Nel caso di specie il Collegio ha ritenuto infondata tale censura, in ragione del fatto che “il regime regolatorio cui sono sottoposti sia la vendita dei tabacchi che l’esercizio dei giochi d’azzardo è stato riconosciuto dalla giurisprudenza nazionale e comunitaria ampiamente giustificato dall’esigenza di salvaguardare interessi pubblici superiori rispetto a quello della concorrenza e cioè la salute dei cittadini”. Pertanto, il Tar del Lazio ribadiva come non potessero trovare applicazione le norme sulla libera concorrenza invocate dalla ricorrente, poiché nel caso di specie l’attività economica sottostante alle rivendite e ricevitorie era costituita da beni e servizi che non potevano porsi in termini neutri per la salute dei cittadini, e il cui relativo commercio coinvolgeva una pluralità di interessi, patrimoniali ed extra patrimoniali che non avrebbe potuto consentirne un’erogazione ai cittadini lasciata alla libera concorrenza. In conclusione, non risultando contestata la circostanza che la distanza con la ricevitoria più vicina fosse inferiore a 400 metri, il Collegio riteneva legittimo il diniego di rilascio e, ritenendo il ricorso infondato, lo rigettava.

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non per le ricevitorie del lotto

Tar del Lazio, con sentenza n. 13225/2020, ha rigettato un ricorso contro un provvedimento di diniego della concessione relativa alla raccolta del gioco del lotto, chiarendo che la disciplina della libera concorrenza non può essere invocata con riguardo alle imposizioni sulle distanze minime tra ricevitorie e rivendite. La vicenda traeva origine dalla domanda presentata all’Ufficio dei Monopoli per la Sicilia, da una società siciliana titolare di una rivendita speciale nel comune di Vittoria per il rilascio della concessione relativa alla raccolta del gioco del lotto. Tale istanza veniva rigettata a causa della posizione della rivendita su un tratto di strada comunale. La società, pertanto, proponeva ricorso avverso il provvedimento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, che lo accoglieva con sentenza n. 4464/2020 annullando di fatto il provvedimento di rigetto della richiesta di concessione di un nuovo punto di raccolta del gioco del lotto, “rimettendo all’amministrazione i provvedimenti conseguenti di competenza”. L’amministrazione, in esecuzione di tale sentenza, provvedeva ad espletare la necessaria attività istruttoria al fine di valutare il possesso degli ulteriori requisiti indispensabili per l’accoglimento dell’istanza della ricorrente. Tuttavia, proprio Giovanni Adamo nel corso di tali controlli, veniva riFondatore Studio Legale Adamo levata la vicinanza (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore della rivendita deldella Materia di Diritto Civile la richiedente con nell’Università di Bologna altre tre ricevitorie.

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Libera concorrenza

di Giovanni Adamo



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Una slot bella e divertente, resa ancora più piacevole dall’ottima grafica che offre in tutti e cinque i casi delle ambientazioni molto gradevoli, di fantasia, che accolgono i giocatori in altrettante dimensioni. Quella che abbiamo gradito di più, dal punto di vista estetico, è la “Little Italy”, per quella sua ironia e spensieratezza che rendono ancora più piacevole l’esperienza di gioco. In tutti i casi, il tocco in più è dato dall’altissima qualità e definizione dell’immagine, grazie anche a un hardware di alto livello.

Il gioco è nuovo e appena uscito sul mercato, in un momento non certo favorevole, tenendo conto dell’interruzione forzata dei lavori dell’intero comparto terrestre a causa della pandemia. Tuttavia già al momento del suo lancio la nuova Top 5 Nairobi ha subito catturato l’attenzione dei gestori, che hanno subito colto le opportunità di questo nuovo multigame, garantito Novomatic.

EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

BUDGET 19

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Se la grafica è in grado di soddisfare al meglio anche gli occhi dei giocatori più esigenti, la parte audio non è certo da meno. Anzi, a dire il vero, le sonorità di questa nuova slot rappresentano un ulteriore punto di forza, accompagnando gli utenti in maniera armoniosa in tutte le diverse fasi del gioco e dando la giusta carica di adrenalina nei momenti salienti. Ottima anche la fluidità e la qualità degli effetti sonori, oltre al perfetto mix audio che si realizza tra un gioco e l’altro.

GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19

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La Top 5 Nairobi promette al mercato un’esperienza di gioco inedita. E una volta provata possiamo dire con certezza che le aspettative vengono sicuramen-

Scoprila online:

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DESIGN E GRAFICA 18,5

te mantenute, grazie ai quattro nuovi titoli, proposti in esclusiva su questa multigame (“Bank Job”, “Captain Bloodgold Extra”, “Little Italy” e “Strongman”) accompagnati dall’autentico “best-seller” italiano rappresentati dall’ormai celebre “Ulisse”. Con la possibilità di scegliere tra 5, 10 o 15 le linee di gioco tra i vari titoli che compongono questo mix di slot, in grado di mettere insieme colletti bianchi, circensi, eroi, pirati e nonnine buongustaie. Per un’ampia varietà di generi riassunta in un unico gioco, che si presenta così ricco e vario, oltre a garantire ottime performance e un’eccezionale ri-giocabilità. Proprio come piace ai giocatori italiani.

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Si chiama Top 5 Nairobi l’ultima slot multigioco realizzata da ElSy, la storica software house leader nel settore degli apparecchi da intrattenimento del gruppo Novomatic, che mette insieme cinque titoli di successo in un’unica macchina, destinata a conquistare i giocatori di tutta Italia, appena si potrà tornare a giocare nei locali pubblici. Pronta a intercettare la grande voglia di giocare che caratterizzerà la ripartenza dopo la pandemia e i vari lockdown.

IL NOSTRO GIUDIZIO: Ecco una novità destinata a far parlare di sé. Con questa nuova multigioco ElSy sposta ancora più in alto l’asticella in termini di qualità dei prodotti Awp in Italia mantenendo la sua antica tradizione di produttore leader che sa cosa vogliono i giocatori. Ovvero, un prodotto bello e divertente, ma soprattutto dinamico, in grado di soddisfare ogni tipo di appetito.

PRESTAZIONI 18,5

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La nuova slot di Novomatic Italia è disponibile su gran parte dei cabinet più diffusi sul mercato e questo le consente di proporsi come un prodotto conveniente. In più, in favore di questo gioco come di tutti quelli distribuiti da Novomatic nella Penisola, c’è l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo tipico dei prodotti del gruppo, oltre che le opportunità commerciali proposte ai suoi clienti e partner che facilitano in genere la distribuzione dei suoi titoli. In questo caso, abbiamo provato la slot sul cabinet FV761 19 pollici, dove il rapporto risulta ancora più favorevole.

DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

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Specifiche normative_ Comma 6a del Tulps

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A cura di Vincenzo Giacometti

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Data prima immatricolazione_ novembre 2020

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Distributore_ Novomatic Italia

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Nome_ Top 5 Nairobi | Produttore_ ElSy by Admiral

Ciclo_ 28.000

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NOVOMATIC ITALIA BUECHELE NUOVO CEO TRA RINNOVAMENTO E CONTINUITÀ

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innovamento all’insegna della continuità per Novomatic Italia con la nomina di Markus Buechele a nuovo Ceo del Gruppo italiano. Confermati nel consiglio di amministrazione il presidente Franco Sergio Rota, promotore dell’ingresso del Gruppo in Italia nel 2007 e il Coo Karl Plank, da due anni chief operating officer di Novomatic Italia con la direzione di tutte le attività relative alle operations, dopo aver guidato per oltre dieci anni la controllata Allstar. Restano dunque le figure di riferimento storiche, mentre dopo tre anni, Olga Rodrigo saluta il Paese e torna a ricoprire in via esclusiva il ruolo di Cfo in Novomatic Spain. La società dunque si rinnova ma sceglie di farlo all’insegna della continuità. Il nuovo amministratore delegato, Markus Buechele, è in Novomatic da 14 anni e negli ultimi 12 ha avuto un ruolo nel board del Gruppo. Bartholomaeus Czapkiewicz, nella sua posizione di Head of R&D Systems di Novomatic Ag, continuerà a seguire lo sviluppo tecnico dei sistemi e l’avanzamento tecnologico. Novomatic Italia in una nota ringrazia Olga Rodrigo “per il suo grandioso supporto professionale e la meravigliosa energia trasmessa a tutti i colleghi che, con grande orgoglio, le augurano il meglio per il suo futuro in Spagna, nella certezza che Novomatic resta la famiglia comune e che i valori della collaborazione e del lavoro di squadra trasmessi in questi anni resteranno sempre un faro per il futuro dell’azienda”.

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ata nel 2018 come società tecnologica che progetta e realizza software gestionali per aziende, liberi professionisti e amministrazioni, Giotto si propone come partner professionale, innovativo e flessibile in grado di offrire soluzioni manageriali e informatiche per le aziende che intendono valorizzare i propri processi di vendita e minimizzare i costi di gestione. Nata da un’esperienza ultra decennale nel settore del gioco, l’azienda vanta un knowhow unico nel settore attraverso il quale ha creato un formato innovativo di sistema di accettazione delle scommesse che può essere integrato con i sistemi esistenti nei negozi di betting. Una piattaforma tecnologica all’avanguardia che integra software e hardware per la gestione del punto vendita e l’accettazione delle scommesse, in grado di interpretare al meglio tutte le esigenze della clientela di un punto vendita di gioco riuscendo a rispondere concretamente ed efficacemente ad ogni aspettativa. Anche a quelle dei clienti più esigenti. Ma i vantaggi non sono soltanto per i consumatori finali. Anzi. Giotto sa anche come conquistare gli operatori, offrendo anche assistenza e manutenzione specializzata sia sui software esistenti che per quelli realizzati ad hoc oltre a un servizio di comunicazione ad ampio raggio. Insomma, un’azienda su cui vale la pena puntare.

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GIOTTO UN’AZIENDA CHE CRESCE E CHE SA SCOMMETTERE

DT9 MEDIA UN ANNO DA RICORDARE PER DT9 AFFILIATIONS E I SUOI PARTNER

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onostante la voglia di voltare pagina al più presto possibile condivisa a livello generale dopo un anno caratterizzato dalla pandemia e dalle varie difficoltà da essa scaturite, il 2020 è riuscito comunque a regalare notevoli soddisfazioni a DT9 Affiliations, che ha segnato una serie di record e tagliato importanti traguardi, insieme ai suoi partner. In un percorso ricco di successi e ottimi risultati. Come confermano i numeri: a partire da quello degli utenti traghettati verso i siti di gioco dei propri clienti, che ha superato la quota dei 43mila Ftd (First time deposit). Ad oggi DT9 Affiliations può contare ben 19 brand di gaming serviti, tra casinò games e betting a cui si aggiungono i 5 brand attivi nel segmento del Forex, per una rete che continua a espandersi, mantenendo elevati livelli di qualità del traffico, insieme a elevati standard di efficienza e trasparenza. “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo nel settore del gaming e non solo – spiega Danilo Di Tota, Ceo di DT9 Media, la società titolare del brand di affiliazioni. “I risultati che abbiamo raggiunto nel 2020 ci ripagano degli sforzi fatti negli ultimi mesi dimostrando che abbiamo investito correttamente le nostre risorse e puntato nella giusta direzione”. Ad arricchire ulteriormente la stagione di successo di DT9 Affiliations è stata la nomination ottenuta a fine 2020 agli Sbc Awards, i prestigiosi premi rivolti alle società di spicco nell’industria del gaming a livello mondiale dove DT9 è riuscita a entrare nella shortlist della categoria “Migliore innovazione di prodotto” nel settore Affiliazioni, oltre a essere l’unica azienda italiana tra i finalisti del premio internazionale.

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bracciale Poker, da uomo, proposto da Alfyo nella collezione Star, è sicuramente molto originale e adatto a chi ama stupire e non vuole passare inosservato. In argento, impreziosito con pietre naturali in madreperla, occhio di tigre marrone ed ematite. Il bracciale è realizzato con un filo elastico molto resistente in silicone trasparente. Queste creazioni sono interamente realizzate a mano, pietra dopo pietra, giocando sulle combinazioni cromatiche e sugli abbinamenti. L’effetto invecchiato è realizzato totalmente a mano. Un gioiello che può rappresentare un regalo gradito e originale per un amico o un partner.

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Una

selezione dei migliori giochi disponibili per la piattaforma Ques. Beat Saber: il rhythm game VR preferito dai fan, in cui l’obiettivo è quello di tagliare i cubi a ritmo di musica. Ogni cubo ha un colore e una direzione che corrispondono alla spada da utilizzare per tagliarlo e il verso in cui farlo. Guided Tai Chi: rinfresca la mente, il corpo e lo spirito con oltre 200 allenamenti ispirati al Tai Chi in 20 bellissime ambientazioni naturali! Si sperimenta una moderna rivisitazione di un’antica pratica. Thrill of the Fight: un gioco di boxe Vr che vuole essere il più fedele possibile alla realtà. Il giocatore si trova in una palestra virtuale e combatte contro una serie di avversarsi dallo stile e tecnica unici. Si usa il tempismo e l’abilità per sferrare il colpo decisivo e schivare gli swings, i land jabs e i block punches per diventare il re del ring. Pistol Whip: ispirato ai film d’azione come John Wick ed Equilibrium, Pistol Whip proietta il player al centro di una serie esplosiva di scene d’azione stilizzate, ognuna con la propria colonna sonora da brivido. FitXr: un gioco che porta l’energia delle lezioni di fitness di gruppo a casa. Progettato per unire il divertimento all’esercizio fisico, FitXr è pieno di allenamenti che fanno battere il cuore e sorridere, qualunque sia il livello di allenamento. The Climb: con questo gioco si può avere l’ebrezza di un’arrampicata estrema. Si può provare l’adrenalina mentre si sale ad altezze epiche, esplorando le grotte e trovando scorciatoie. Tripp: sulla base di ricerche scientifiche, Tripp guiderà attraverso esercizi di mindfulness. Un regolare esercizio di mindfulness può aiutare a ridurre lo stress e a costruire la resistenza necessaria per rimanere sani nella mente e nel corpo.

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alda e morbida, la felpa Poker Pupazzi di neve, con cappuccio premium da uomo, che fa parte della collezione Spreadshirt. Un capo disponibile in diversi colori, con cordoncino in contrasto cromatico nel colore della fascia del colletto. L’apertura nella tasca interna e il passante del cappuccio per fissare meglio gli auricolari, fanno di questa felpa un indumento comodo. L’ampia varietà di taglie consente di offrire il capo ideale a tutti: uomini o donne, grandi o piccoli. Un capo che è al contempo resistente e morbida: perfetta per trasmettere calore e relax, “qualunque piega prenda la vita”.


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KAREN COOKE

After the spread of the pandemic, the Bacta association has transformed its Eag show in London, scheduled for January, 27 – 28, into an online event. Even if it will not be the same, the spotlights on the entertainment market are switching on again. by Alessio Crisantemi

anyone has ever wondered if a digital version of a fair can ever replace and match the organization of a “live” event, it will be answered soon. And it is a categorical “no”. Without doubts or hesitations. This applies also - and above all - for the Entertainment, attractions & gaming international expo, better known in the sector as Eag: that is, the European entertainment fair that takes place every year at the Excel exhibition center in London, which this year, is not going to happen. Not in its traditional “physical” version, at least, as we are used to visiting it, in January of every year, inaugurating the new amusement season, for over a decade now. This season’s kermesse was to take place in the first half of the month, in the same location, with the organizers who, despite the spread of the pandemic, had confirmed the dates, sure that sooner or later the health emergency would subside. Instead, it didn’t. And at the first feeling of a second wave of infections, which began immediately after the summer, the organizers decided to give up, planning an online edition for 2021 and postponing the live edition to the next year. The choice - which soon turned out to be more than wise, seeing the subsequent trend of the virus – directly came from the board of Bacta, the association of gaming operators in the United Kingdom, owner of the fair, which decided to cancel the physical event, but without jeopardise organizers’ hard work in finding new ways to support the industry and communicate the latest industry developments in these difficult times. Hence the online event, scheduled for 2021, January, 27-28. Offering a combination of virtual exhibition stands, an exciting seminar program and the ever popular Bacta networking lounge, Eag online 2021 represents a real opportunity for exhibitors and visitors to continue doing business together. With meeting planning, live chat, live video and networking features, the online event will continue to gather coin-operated attractions and the broader entertainment and leisure industry, albeit in a different way. To the point that Martin Burlin, president of Eag Expo, says he is “extremely enthusiastic” about the online event as it “offers an excellent opportunity for British and international exhibitors to take part in the event. In previous years, some aspiring exhibitors may have been discouraged by the cost of attending a commercial event - he adds - paying for accommodation and taking time out of the office: in 2021, Eag will be more accessible than ever. Eag usually attracts over 5,000 representatives from the world’s top tourist attractions, resorts, amusement parks, amusement arcades and holiday resorts and as usual we will offer free tickets for the event”. Karen Cooke, responsible for the event, explains to Gioco News all the details of the strategy adopted by the Eag group.

MARTIN BURLIN

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THE SHOW CONTINUES ONLINE

GIOCONEWS #01 JANUARY GENNAIO 2021

What do you expect from this online edition of the show? What are the objectives and what are the expectations? “As a show owned by bacta, we see it as our responsibility to continue the tradition of supporting the amusements, entertainment, and gaming industries. Our main objective is to provide a platform through which manufacturers can share information about the products they have been developing, and to promote the exchange of ideas and views through the online seminars. Our expectations for this one-off event are essentially those of the participants. If they have a meaningful and productive experience, then we will have succeeded”. Do you think it will still be possible to do business and networking through the Web? “Ours is a very sociable industry and EAG is a pivotal event in the industry calendar. We must be aware that buyers need to touch and experience the new products on display in the same way their own customers will. We will be using a well-proven platform for online meetings and seminars and over the past year, many of our participants have become accustomed to working in this way. We see this event as fulfilling many of the functions of the live show but, for our sector, it will never replace it completely”. What feedback did you get from companies after the announcement of your strategy to move the event to 2022 and to create the online fair in 2021? “Most companies have been positive. There has been a little trepidation from some exhibitors about how to present themselves in the best light, so we have been advising them. Many our exhibitors are high-technology businesses for whom this presents no real challenges. On the positive side, many acknowledge that it is far cheaper to attend a virtual event and we believe that the structured nature of online chat and video communications will assist them identifying sales prospects”. How will the amusement sector emerge from the pandemic, from your point of view? “Let us be honest, enforced closures, fewer visitors and higher costs have combined to create a perfect storm that some may not survive. Our industry is however highly adaptive and innovative, and it is our prayer that these traits will see us through”. What are the effects for the fair? Is the future at risk or are you aiming for a momentum edition in 2022? “As far as EAG 2022 is concerned, we are already working on delivering a bumper real-world, face-to-face event. EAG is about its people and business relationships that, in many cases, stretch back across the generations.There is no substitute for the networking and buying experiences that a live event offers. We look forward delivering these in a safe and secure environment in 2022”.



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A future-proof sector

Euromat leader Jason Frost faces the reconstruction of European gaming with Gioco News and looks forward to the new year and beyond. Also for amusement too. by Alessio Crisantemi

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A cura di Natasha Crisantemi

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very cloud has a silver lining, the ancients said. And this is exactly what we must hope for today in coming out (hopefully, soon) from this interminable pandemic that has compromised most of the world markets, with particular reference to gaming. Jason Frost is convinced that this crisis will also give an opportunity to us: the president of the Euromat federation, which brings together the main gaming associations of the Old Continent, who, on the reconstruction of the sector, has quite clear ideas on the reconstruction of the sector. As he demonstrates in this interview where the word resilience takes on a clear and concrete connotation. What is the situation of the gaming industry in Europe, coming out of this pandemic? “The last year has certainly been tough for our industry. Employment support schemes from national governments have been invaluable to ensure that we can maintain staff but nevertheless the financial is still substantial. What was positive was that when we could reopen during the summer, the experience Europe wide was that customers did come back and in good numbers”. What year will be the 2021 for gaming companies? “I’m optimistic. We have been through an historic year where one external factor, Covid-19, has impacted everything. However, once this is removed from the equation recovery should be quick. I am hopeful that next year, as vaccination programmes kick in, will see far less disruption and we can focus on building back stronger for the future. What is clear is that there will be some permanent adjustments with the hygiene protocols, for example, perhaps enduring for longer than the virus itself.

JASON FROST

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GIOCONEWS #01 JANUARY GENNAIO 2021

There may also be opportunities too. Cash handling was a risk factor during the pandemic in terms of transition of the virus and it’s a reminder of how cash dependent we are. Bacta, the UK trade association for gaming and amusements have developed a cashless system by way of an app, which not only incorporates an ewallet but also gives the player tools to manage their spending and comply with social responsibility requirements. The system is called GPT and is out there and in operation and the results are very good. The system can be used in any language and in any country where regulations allow and customers and operators are very happy with the initial results. In terms of building resilience within the sector against future risks, I firmly believe that we need regulators to allow non-cash payments in every member state as an additional payment option for customers. Euromat will be working with members early in the new year to put together a vision document for the recovery setting out clearly where we believe policy change will help strengthen our sector and its ability to deal with future shocks”. What are the Euromat’s goals for next year? “There are a number of specific regulatory issues to deal with e.g. a reform of the anti-money laundering framework, environmental regulation impacting manufacturers e.g. reform of the Regulation on Hazardous Substances. There also a major reform of the legal framework around digital services in Europe. Online gambling from the scope of this but is indirectly addressed from a transparency and illegal content point of view e.g. by requiring more transparency of online advertising. From our point of view additional transparency of online adver-

tising is a good thing if it helps combat illegal offers so we will be watching the evolution of this carefully. There are also a number of pressing issues related to the pure amusement side of the industry: at national level regulators have been scrutinising certain games and seeking commitments from the industry to restrict their availability. The supply of machines from the US has been hit with a substantial increase in tariffs as part of a longrunning trade dispute related to the aircraft industry. We are establishing a new FEC Forum within Euromat to try and address these issues”. Do you believe that the pandemic could be for those sectors that were already in difficulty, such as amusement above all? “No. I’m more optimistic than this. I think there are also opportunities post-covid e.g. for gambling to push for the opportunity to use non-cash payment. On the FEC aside I think the offer will evolve. Covid-19 has seen retail migrate online in a way which I think will be permanent. In the future I think city centres will be much more leisure orientated and rents will be cheaper in the short term. I think you will see more FECs emerge as a result. Euromat needs to help get the legal framework right to make that happen”. What politics can do, in order to give a future to the gaming sector? “More long term thinking. We need regulators and governments to work with us to deliver a sustainable future for our industry. Regulation needs to be clear, predictable and future proof.” Finally: are you optimistic about the future or not? “Yes. I am optimistic. As I’ve laid out above I think there are opportunities for our sector going forward. Euromat is focused on helping our industry take advantage of those opportunities”.


VOX MANAGER tional social responsible measures are implemented during the pandemic. During 2020, in fact, licensed gaming organizations have been formally asked to interact with customers in a way which minimizes the risk of consumers experiencing harms associated with gaming. This has implied reviewing all thresholds and triggers used to track vulnerability to ensure that they reflect changed financial circumstances that many consumers are experiencing. An emphasis has been placed on those thresholds and triggers being proactively reset on a precautionary basis to ensure customers with emerging vulnerability, such as increased time spent at play or increased spend, can be identified. Implementing new processes that ensure the continual monitoring of customer base, identifying customers whose patterns of play, spend or behaviors have changed in recent months has been another key element to safeguard consumers’ protection effectively. These measures like others have been kept under periodic review by regulators and may have been revised in response to changes in circumstances in several jurisdiction throughout the year. Despite the ordeal everyone one of us had to go through during this year, operating during a pandemic for all gaming stakeholders, from regulators to operators and legislators, may have been somehow instructive and has accelerated market and regulatory trends, which would have taken years and not months to fully emerge. There are a few key lessons learned from the past unprecedented year.

One and by far the most important is the need for a greater commitment to social responsibility and sustainability by all stakeholders. The objective is to invest more and, above all, more effectively in social responsibility. On top of regulators and governments, consumers and the market as a whole are now demanding this. Introducing concrete measures to protect consumers’ health with regards to problem gambling behaviours will become essential, just to point to one example. While the industry has been forced to invest in digital transformation during this year, product and digital innovation are other two essential areas gaming organisations must focus their investments on if they wish to come out of the pandemic with a successful recovery implementation plan. Innovation and product development processes, however, will be increasingly founded on principles of transparency and ethics with the aim of generating tangible and measurable social benefits. Gaming companies, regardless of where they are located, will therefore have to review their corporate social responsibility initiatives, and increase investments in projects related to the creation of value for society, the protection of the environment and consumers.

by Ludovico Calvi

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he effect of Covid 19 during this unprecedented year may have changed forever the way business is conducted globally and the gaming industry is no exception to this. We all know that throughout the year land-based gaming locations have been closed to business, generating a significant drop in revenue while digital products have been able to counterbalance the shortfall without, however, fully balancing off the losses. While waiting for a vaccine to be widely available, staying indoors and keeping a distance from people has become the norm, changing effectively and possibly indefinitely the consumer’s habit. When it comes to sports betting, Covid-19 has forced many betting organizations in the market to offer casino games. And as a result of this, many more sports betting sites have today some live dealers, poker, scratch cards, bingo, table games, or slot machines that players can select from. When many sport events were postponed, and others cancelled, bettors started looking for suitable alternatives and casino games has been for a while the only option available. However, sports enthusiasts have been able to place bets on several virtual sports and e-sports. This trend has been increasing during the pandemic and we can clearly see how every gaming mobile or web site will have to offer on top of sports betting, virtual, eSports, and casino games as a standard gaming offer. In general, gaming behaviors have continued to evolve as all countries respond to varying levels of restrictions while gaming regulators have been very vigilant in making sure that addi-

VOX MANAGER

Covid-19 lessons learned in 2020 for gaming operators

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Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee

www.gioconews.it

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politica

The United Kingdom embarks on the revision of the 2005 Gambling Act and commences the Fourth National Lottery Licence competition: opportunities and risks for the Gambling Commission, which is itself under review.

A Tale of opportunities and risks by Michael Haile

2021

will be a challenging year for United Kingdom’s Gambling Commission (Gc), a year full of demanding undertakings, which are fraught with formidable risks.

The Fourth National Lottery Licence Competition Undoubtedly, the most taxing endeavour for 2021 is to run a successful Fourth National Lottery Licence competition (4Nlc), which has a duration of ten years.

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STAGE

TIME FRAME

Selection questionnaire

August 2020 - October 2020

Invitation to apply

October 2020 - July 2021

Announcement of preffered applicant

September 2021

Fourth licence award

October 2021

Transition period from third to fourth licence

October 2021- July 2023

At the end of August 2020, the Gc globally announced the launch of the Fourth National Lottery Licence competition, even though the complex operation started at the beginning of 2017. The National Lottery (Nl) is one of the world’s largest lotteries, the third in Europe measured by sales, after Lottomatica in Italy and Fdj in France. The current licence is due to expire in 2023. Since launching in 1994, the Nl has raised more than £41 billion for good causes. The fourth licence will differ from the current (third) licence. The most significant modifications include: • A fixed 10-year licence duration with no option of extension. Camelot, which currently runs the third licence, obtained a 4-year extension in 2012 • Playing age will be raised from 16 to 18 • A new incentive mechanism (which splits how much

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GIOCONEWS #01 JANUARY GENNAIO 2021

lottery income is devolved to good caused and to the operator) will be established, to ensure that the interests of the operator is more closely aligned with returns to good causes • The fourth licence will require the operator to foster a closer relationship with lottery money distributors, which currently is almost non existent • The fourth licence will be more flexible, allowing the operator to have more operational flexibility • The player protection systems and procedures will be further strengthened The most daunting risks for the Gc are three: that apart from Camelot no other operator participates in the competition or the one/s that do participate are poor candidates: the transition from one operator to another in case Camelot loses the licence: a judicial review if one of the participants is not satisfied about the process. The first mentioned risk is the one that will emerge in the extremely near future. The first and second licence competitions were rather competitive. In fact, Camelot initially lost the second competition, it oNly regained the licence following a judicial review, to the embarrassment of the regulator and the government of the time. The third competition was almost a “non-competition” as the oNly participants were Camelot and Sugal and Damani, an Indian operator without any European experience. The rationale which other operators do not participate is that they consider the position of the incumbent too unassailable and the cost of organising a bid is too onerous (the calculus is that for 2020 the average cost to organise a bid is between £35 and £40 million). The Nl being a monopoly, winner takes all. If this occurrence repeats itself in 2021 there will be long term consequences for the Gc, government and good causes. If Camelot is confident it will win the fourth competition it is not farfetched to think that


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2021 will also see a review of Gc’s role. The Gambling Commission was created by the 2005 Gambling Act. Even though it has acquired further regulatory powers in the last 15 years, a comprehensive strategic review of its role and responsibilities has never taken place. The government, with the Gc’s input, intends to fulfil this assessment within 2021. The Gc recognises that the gambling market has been substantially transformed since 2005, as have altered the risks to society that come from gambling. There is a perception, fed by the media, that the Gc is an ineffective organization without sufficient powers, so is almost guaranteed that the regulator will acquire further powers, such as greater ability to fine and suspend licences and operators. Internally, it is likely that the regulator will be restructured, with an eNlarged technological platform and a more penetrating use of data. For this transformation to succeed the government recognises that the regulator requires additional resources. Currently, the Gc has a budget of approximately £20 million, excluding the Nl which has its own budget, far too modest to be able to regulate a market of £150 billion. There is even talk of changing the name of the regulator so to regain public trust in the organisation. In conclusion, UK’s gambling market will see major changes in 2021, but these shifts will also bring with them risks that the Gc must balance. All the proposed amendments will generate considerable costs to operators. While for the giants of the sector it will not be an issue to come up with the required investment to adapt to a new regulatory landscape, the same will not be true for the smaller ones, with the risk of creating quasi monopolies in the various sectors of the gambling market. In such a market the losers would be consumers, due to less choice and innovation. Inevitably, that would feed illegal gambling. TORNEANDO

Until 2018 all advertising and marketing in the United Kingdom was regulated by the Advertising Standards

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The role of the Gc according to the 2005 Gambling Act is consultative, which is one of its statuary missions, but generally its positions have sway in government policy. The 2005 Gambling Act has not got through important revisions in the last 15 years but there is uncertainty of what amendments will be proposed. The Gc 2020/21 Business Plan is revealing where its priorities lie as it has put player protection first on the list. Therefore, the gambling market is expecting further restrictions and it uNlikely to obtain a tax break. Regarding player protection, the strategic objectives are the protection of their interests, intensify measures to prevent harm from gambling and raise standards of the UK’s gambling market. According to some sources, oNline casino’s loyalty programs are under scrutiny, they could even be abolished altogether. Also, deposit and spending limits could be imposed on players. Such an imposition could be devastating for oNline casino operators. The Gc is also looking to equate the regulations that govern terrestrial to oNline gambling. This was inevitable. When the Gc and government lowered fixed odds betting terminals (FOBTs), an electronic slot machine, maximum stakes from £100 to £2, many players moved oNline, where on similar products players can even stake £1000 a go.

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The 2005 Gambling Act Review

Authority (Asa) but from 2018 the Gc took over the regulation of all advertising that involved gambling. Generally, much of the public and the political class consider the rules that govern gambling advertising to be too lax, above all within sporting events. When in the last two decades sponsorship from tobacco and alcohol companies was banned, it was gambling firms that maiNly took their place. The Gc and much of the general public are alarmed at the level of sponsorship of gambling companies within the sporting world, maiNly in football, and at the extensive amount of advertising during live games, where minors are exposed to gambling spots. It is uNlikely there will be a total advertising ban, but the Gc is looking at ways on how to reduce the number of advertising spots, which are inescapable during football games, or to allow spots to be viewed oNly after 21.00 hours. This last measure would be financially injurious as Premier League games are played in the afternoon. It is ironic that most of the sporting world in the UK is funded by lottery money. DANON PERDERE

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it will offer a “pinchpenny” bid, which the Gc and government will most probably be obliged to accept as there will be no time to organise another competition and the Gc cannot extend the licence period as it has already done so in 2012. From an operational point of view the key risk stems from transition from one operator to another in case the licence is assigned to a new operator, maiNly due to technological integration. Two years do seem abundant for a transition period, but one must consider about fulfilling technological upgrades and integration, internally and within the point of sales chain (around 44,000 retailers and oNline), two years might not be sufficient. This type of operation has no global precedent as such a blueprint does not exist. Risks that derive from transition, financial as much as reputational, is also one of the major reasons that discourages other operators from participating. Transition is the weak point of the UK competition model. The Nl is oNly 25 years old, much younger than other lotteries. Countries that have opted for a privatised lottery market chose two types of simpler models: to sell the existent public operator accompanied by a fiscal regime (Austria, Denmark, Greece, Ireland) or through an English auction, where the bidder that offers the highest bid wins and manages the lottery and the infrastructure.

A TALE OF OPPORTUNITIES AND RISKS POLITICA ROBERTO SPERANZA

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NAVIGATING A PATH FORWARDS Matt Chambers looks forward to the coming year and asks what it has in store for the industry

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GIOCONEWS #01 JANUARY GENNAIO 2021

Ceo of Al Othaim Leisure and Tourism, told InterGame that as things stand the upmost concern for customers is, as would be rightly expected, safety. After that, in these straitened times, comes the financial factor. “Customers are more concerned about going outside and what the safety measures carried out at the family entertainment centres they are visiting are,” he said. “After safety, the next factor in the decision-making process for a customer in choosing to visit a Fec is value, be it in discounts, instants gifts and so on. “Customers are looking for more value against their spending as every single individual is affected by the pandemic in monetary terms as well.” Habre added that operators have been very much proactive in incorporating revised standard operating procedures with regards to health and safety, social distancing, staff training and more frequent sanitisation processes. “Family entertainment centres are operating with reduced capacities, especially for play areas and trampoline parks as advised by local authorities. All staff and customers are being checked for their temperatures upon arrival at Fec’s and JEAN HABRE

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hen looking back at the corresponding edition of this esteemed magazine 12 months ago, it is difficult not to feel pangs of nostalgia. Ah, those halcyon days – at least, in this writer’s part of the world – where families could venture out of their homes to enjoy themselves in groups, indoors, with barely a care in the world other than the dilemma of what to eat and drink after an afternoon of wholesome, enjoyable entertainment. The Covid-19 pandemic soon turned 2020 into the definitive annus horribilis, leaving industry predictions made in January 2019’s InterGame well wide of the mark. At the same time, though, if you look hard enough there are common threads to be found between the pre and post-pandemic industry. Hygiene for players using VR headsets is a major one, for example, while other facets of health and safety have always been of primary concern to responsible operators. And the goal of introducing new concepts and products, while refreshing and rejigging popular older ideas, remains paramount if customers are to be enticed back into venues in large numbers during the coming year. Jean Habre,

by Matt Chambers

are requested to sanitise their hands at the cash counters and entrances. “Before embarking on a ride, soft play or trampoline, customers are requested to sanitise their hands and again upon leaving the attraction as well. Once the customers have used the attraction, staff will sanitise it. “Game machines are placed at a distance so customers are following norms of social distancing while they play. Some of the multiplayer machines are operated on a single swiper to ensure social distancing. Multiple hand sanitising stations are placed across the Fec and birthday parties are still not conducted at our venues, as advised by local authorities”. Mohamed Attia, Ceo at Sala Entertainment stated that customer expectations will continue to follow the current path. “For the most part, it will be the same as everyday life was in living with the pandemic,” he said. “That means social distancing, operating at a reduced capacity and strictly adhering to government rules, regulations and guidelines.” Sonaal Chopra, Ceo at Teeg, said that there has been a noticeable move towards guests paying attention to precise details. “Customers have become much more aware of their surroundings, their interactions and their movements,” he said. “Safety and hygiene are, understan-


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pecting to see. “Operators must increase their strength on these online guest touch-points and deliver as good, or an even better, experience at every interaction. A visit to the venue should be seamless from the online channels and should minimise unnecessary interaction. “If I were to extend the line, I would venture to say that the use of AI would become more and more prevalent and a welcome addition to the industry.” Finally, when it comes to the issue of industry recovery, Chopra states that a key factor will be the deployment of technology to understand and engage with guests. “This means we can swiftly adapt to their changing behaviours and provide guest experiences that exceed expectations. It is about facilitating an environment where our guests are confident to return more often and, likewise, spend adequate time in our venues.” While warning that a recovery from the opportunity cost during 2020 may not happen by the turn of next year, Habre says that solid traditional values will remain of vital importance. “The key to the industry enjoying a successful recovery will be to continue providing unforgettable, great fun memories to customers in a safe and hygienic environment so that there is maximum customer retention. “This will be backed by great customer service, customer engagement and continuous innovation technology to enhance the products and services. Since travel will be restricted in 2021, operators should also look at tapping local clientele more effectively than relying on tourists.” Quite appropriate then, that after such a traumatic year a key take-away is to look after your nearest and dearest. Here’s to a better 2021.

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“Changes in general to guest behaviour is expected and therefore dwell time, frequency of visit and average spends per visit must be closely monitored to provide an ideal guest experience.” New technologies will always drive the industry forward, Attia states boldly. That means, he says, faster, better and more efficient service. “For example, online platforms are making it easier for customers to purchase their tickets, and find it on multiple online ticketing platforms. “Additionally, social media platforms are delivering to customers promotions, events and real-time experience instant notifications to the reach of their hand, wherever they are. “I expect to see a move towards e-commerce based solutions that will cover a high reach of customers, as well as instant advanced purchasing.” Moving on to technological advancements, Habre feels that global trends will inevitably mean that the amusement industry seeks to reduce the number of touch-points. “Operators are looking at reducing touch-points on payments options like online recharge, self-service kiosks and in-app digital payments. From a gaming perspective, operators are looking at RFID-enabled wristbands for playing games through the Tap-N-Go concept, or e-card/digital cards for gaming. “Some operators have also opted for paperless redemption tickets. I feel that operators should explore more effective ways of communicating with the customers through mobile apps, enabling an ease of use of information for products and services. “New major products that could make a major impact in 2021 include those RFID-enabled cards or wristbands, selfservice kiosks, online recharges and redemptions. These technology-driven products would provide fewer touchpoint experience for customers and more seamless payments and redemptions. “However, the advent of a vaccine means that we may soon see customer behaviour getting back to ‘normal’, with slight changes like the frequent sanitisation of hands.” A larger portion of the guest journey arriving being made through online channels is another trend that Chopra is exLEAVVENTURE DAROONEY

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dably, top of the list. Guests expect higher minimum standards to maintain a safe and hygienic environment. “They also expect to be well-informed of processes and protocols and do not mind spending a little more of their time on understanding and adhering to them. For Timezone, as an example, almost all guest enquiries are about our new safety procedures with many asking what they, the guests themselves, can do to strengthen them. “The increased use of technology is another aspect of guest expectation that has been observed. Guests expect to be able to do more online and through no-touch services. “Guests expect information and fulfilment and that will, more than ever, happen via different platforms. That means information online and fulfilment offline at venues.” Chopra added that in his opinion, good operators are always proactive to anticipate changing guest sentiments. “This situation is no different. For example, we started making changes in procedures once the situation became a concern. Enhanced safety and hygiene requirements started with our own team members and internal training re-alignments were swiftly implemented which, later, translated into guest-facing standards. Guest engagement and communications also quickly moved to online channels.” Looking ahead to what’s in store for operators in the coming months, Chopra says that the “new normal” is here to stay. “Operators will be held to a higher standard in care for the safety of their guests. If service excellence was a major expectation from a visitor, the new normal will be adding hygiene excellence to the baseline. “There will also be an expectation to increasingly deploy technology to create a minimum touch environment. GIOCO &PSICHE

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a cura di Nashira astrologa e sensitiva

6, 15, 33 Ambo e Terno su Tutte, Genova e Roma

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Conduttrice televisiva e showgirl italiana Galatina (LE), 12 gennaio 1980

VERGINE La pandemia ha messo un po’ alla prova la vostra stabilità, anche emotiva, e le persone a voi care sono da un lato divertite, dall’altro infastidite dal vostro atteggiamento. Sarà bene mettere un punto fermo su alcune situazioni in sospeso. La dea bendata vi è vicina, al gioco e nella vita.

SAGITTARIO Matrimonio o figli in vista. Gli astri pronosticano grossi cambiamenti, sul fronte affettivo, per l’anno che è appena cominciato, e saranno tutti positivi. Che dire? In bocca al lupo, perché ci saranno grossi preparativi da affrontare! Ottimo momento per giocare, specie da 10 in poi.

PESCI Il 2020 non è finito nel migliore dei modi ma l’alba di questo nuovo anno promette amore, e poi amore e ancora amore! Non renda che sorridere alla vita, anche se sotto al mascherina, e godersi il periodo in arrivo. Gioco fortunato almeno sino a metà gennaio.

TORNEANDO

TORNEANDO

PAROLADI COLLOVATI

ACQUARIO Gennaio molto divertente e positivo per voi, che una volta tanto assaporerete tutta la leggerezza di vivere senza rimuginare troppo e con la certezza di avere gli astri a voi favorevoli. Non trascurate però l’attività fisica. Al gioco momento propizio fino al giorno 20.

TORNEANDO

SCORPIONE Non è tutto oro quel che luccica, fate dunque attenzione a quell’amico, anzi conoscente, che in questo periodo vi si dimostra tanto affezionato, ma che forse nasconde qualche doppio fine. Stavolta la prudenza è d’obbligo. Il periodo è molto fortunato per mettersi alla prova al gioco.

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LEONE Ma quanto siete fortunati? Il 2021 vi regala subito una bella novità, forse un’opportunità da cogliere al volo visto che il momento è favorevole per qualsiasi sterzata voi vogliate dare alla vostra vita. Non ve ne pentirete! E anche al gioco, non c’è davvero periodo più fortunato.

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TORO L’anno è appena iniziato e, siatene certi: non potrà essere peggiore nel 2020. Vi riserverà, anzi, tante sorprese, soprattutto sul fronte lavorativo, in piena ripresa. Quella promozione tanto attesa potrebbe arrivare presto. Al gioco invece il momento non è favorevole.

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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2021

CAPRICORNO Siete il segno più fortunato nel mese ma comunque risentite di un dicembre che, Covid-19 a parte, vi ha riservato prove difficili da sopportare. Iniziate l’anno sorridendo, è l’atteggiamento migliore per risolvere, uno per uno, i problemi che vi si sono parati davanti. Gioco benino, non di più.

GIOCARE GIO CONGUSTO

BILANCIA Fareste bene a soppesare con attenzione pro e contro prima di prendere una decisione che potrebbe rivelarsi molto importante, specie se relativa ai vostri affetti. Fidatevi del suggerimento delle persone a voi care. Gioco bene, ma solo dal 15 in poi.

POKER STRATEGY

CANCRO Un po’ di nervosismo vi renderà faticoso il principio del nuovo anno e saranno soprattutto i rapporti con gli amici a risentirne. Moderate le parole e soprattutto contate fino a dieci prima di pronunciarle, potrebbero avere conseguenze indesiderate. Rilassatevi al gioco.

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<-- Maddalena Corvaglia

ARIETE Il 2021 inizia nel migliore dei modi e vi porta una ventata di entusiasmo e di buoni propositi che vi suggeriamo di mettere in pratica nel resto dell’anno. In particolare quello che riguarda la forma fisica… Terminate le feste subito a dieta! Fortuna: ottimo periodo per mettervi alla prova.

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1/14/63/72/79/85 10/25/36/39/43/89

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GEMELLI Single o accoppiati che siate, il 2021 vi porterà una buona carica di romanticismo e anche molto sex appeal che vi renderà davvero irresistibili! Occhio però a non tenere i piedi in troppe staffe, rischiate di perdere di vista i veri obiettivi. Gioco, il momento è dei migliori.

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