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Perché i poker player vincono anche
PERCHÉ I POKER PLAYER VINCONO ANCHE SUI TAVOLI DELLE CRIPTOVALUTE
La storia di Alessio Fratti, ottimo giocatore di Hold’em approdato nel mondo dei Bitcoin e del Mining. Assonanze, similitudini e skills necessarie, ecco tutto quello che c’è da sapere.
di Cesare Antonini
Chefosse un brillante quello l’avevamo capito subito, noi di Gioco News, impegnati per anni a seguire tornei di poker live in tutto il mondo. Poi abbiamo scoperto una persona meravigliosa e assolutamente decisa e intraprendente. Lui è Alessio Fratti, ve lo presentiamo, tranquilli, e da poker player (ma è anche calciatore e ha investito anche su un suo brand di abbigliamento) è approdato nel mondo della tecnologia blockchain, dei Bitcoin, delle criptovalute e di un concetto a molti ancora sconosciuto, il Mining. Qual è, quindi, la storia di Ale Fratti? Partiamo dal suo approccio col mondo Bitcoin: “Avevo già sentito parlare di Bitcoin nel 2012 quando ero a Las Vegas per giocare le World Series of Poker. All’epoca non approfondii l’argomento perché non avevo compreso la reale opportunità in questo ambito. Tornando indietro avrei potuto cogliere subito l’occasione. Spesso capita che uno si lasci sfuggire situazioni, per mancata voglia di approfondire o perché preso da tutt’altro, nel mio caso approfondire mi avrebbe consentito di affacciarmi e appassionarmi ben prima a questo mondo dalle enormi potenzialità”. Poi, però, la convinzione è maturata: “Sì, intorno all’estate 2019, ho iniziato a muovere i primi passi nel settore insieme a Marco “Magicbox” Bognanni (un altro giocatore di poker molto importante e che ha sfiorato anche un titolo Wsop! Ndr) e ora siamo focus in questo settore fantastico e, al contempo, redditizio. Difficilmente ricapiterà un’occasione del genere negli anni a venire”. Il poker, dicevamo, c’entra sempre e comunque sulla strada del destino di Fratti e dell’amico Bognanni: “Sì possiamo proprio dire che il poker è stato determinante. A partire dalla conoscenza del fenomeno avvenuta a Las Vegas ma soprattutto per le attitudini che avevo sviluppato nell’Hold’em che sono molto simili a quelle necessarie per lavorare nelle criptovalute. E, come detto, abbiamo intrapreso questa avventura con Marco che ho conosciuto proprio ai tavoli da gioco. Ma la fortuna che ha un giocatore di poker che si relaziona in questo settore (e come dicevamo sono tanti gli esempi di questa correlazione, Ndr) è che i Bitcoin nel breve periodo possono avere una volatilità molto alta e puoi vedere il tuo portafoglio che cresce o diminuisce dal giorno alla notte e c’è una similitudine importante proprio con quello che accade al bankroll ai tavoli da gioco. Tuttavia, Bitcoin, sul lungo periodo, ti fa apparire vincente ma nel breve le similitudini sono enormi. Questo ci porta alla seconda somiglianza importante: bisogna avere molta pazienza in questo settore, così come nel poker. Io non mi occupo di trading ma, nello specifico, di mining di Bitcoin”.
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Giornalisti vuol dire essere molto curiosi e noi vogliamo subito sapere cos’è il mining da uno dei principali esperti, ormai, di questa pratica: “Fare Mining vuol dire accumulare Bitcoin quotidianamente per cercare di sfruttare la sua crescita nel lungo periodo – analizza Alessio - collaboro dal 2019 con un’azienda che ha come fiore all’occhiello il mining industriale. Diamo la possibilità di noleggiare ai clienti le migliori macchine (computer) sul mercato che tutti i giorni produrranno Bitcoin che finiranno direttamente nel wallet (portafoglio) dei clienti. È frutto del loro lavoro. Ma spieghiamo, per i meno preparati, perché si possono produrre Bitcoin attraverso il Mining. Partiamo da un presupposto: per far sì che le transazioni di Bitcoin vengano verificate e permettere a tutta la rete di essere sicura il mining deve esistere ed esisterà sempre. Il perno sul quale si fonda la blockchain (catena di blocchi) di Bitcoin è la decentralizzazione. Vuol dire che non c’è un ente centrale che la governa, ma riesce ad autogestirsi attraverso una quantità elevata di computer che collaborano tra di loro per arrivare a verificare le diverse transazioni nella rete. Questi computer arrivano a fare trilioni di calcoli al secondo per convalidare i vari blocchi di transazioni, ogni blocco racchiude tutte le transazioni fatte all’incirca in una decina di minuti. Ogni volta che viene verificato un blocco i minatori ricevono automaticamente una ricompensa dal protocollo Bitcoin per l’operazione svolta. Questa ricompensa è l’estrazione di nuova moneta che, a tutti gli effetti, è denaro”. Ma non è un lavoro per tutti, giusto? “Altroché, la mia azienda nasce proprio con questo obiettivo, rendere il mining semplice per tutti coloro che credono nel Bitcoin. Perché tutti possono noleggiare la propria macchina per il mining o porzione di essa. Però, ad oggi, è molto complesso mettere in piedi una farm per minare Bitcoin. Per essere competitivi servono le migliori macchine sul mercato, come dicevo, ma serve anche abbattere i costi il più possibile; e per farlo ormai servono investimenti a livello industriale. Si guadagna su grande scala, fare per conto proprio non è remunerativo”. Un tema fondamentale è stato sfiorato: la sicurezza, nella blockchain, nelle criptovalute, è fondamentale ed è quello che ha sancito finora il suo successo. Dalla tua esperienza cosa diresti a chi vuole approcciarsi a questo settore? “I pericoli e le truffe esistono in tanti settori e in un mercato così nuovo e complesso da capire per i neofiti è facilissimo incappare in qualche operazione poco trasparente – analizza Fratti – nel mondo Crypto ci sono diverse società purtroppo che nascono senza fondamenta solide ed ideali sani, con l’intento proprio di compiere attività fraudolente. È capitato di sentire che qualcuno abbia perso tutto dopo aver investito in Bitcoin, ma la tecnologia blockchain è sicurissima e se si viene truffati non è certo colpa di Bitcoin, ma piuttosto perché si sono affidati i propri Bitcoin ad aziende terze tutt’altro che oneste. E il problema nasce proprio dall’ignoranza in materia e dalla facilità di imbrogliare il neofita assoluto del settore che cerca facili guadagni”. Approfondiamo, quindi, l’occasione di tuffarsi in questo meraviglioso mondo: “L’occasione è talmente grande e alla portata di tutti (ricordiamoci che bitcoin nasce per questo) che non sfruttarla sarebbe più rischioso dei pericoli che potrebbero esserci qualora si dovessero investire soldi (informandosi o affidandosi ad esperti) in questo campo. Prima di tutto va capito il concetto di base: stiamo investendo in primis in tecnologia, alla base di bitcoin c’è la tecnologia blockchain. La blockchain è tra le tecnologie più avanzate disponibili al mondo. La prima applicazione di questi elevati sistemi crittografici è stata bitcoin. Nasce la blockchain quando nasce Bitcoin. La prospettiva di crescita è ancora molto alta e ci saranno ancora grosse opportunità. Basti pensare a quanto ci crede Tesla, alla platea di milioni di utenti PayPal che potranno transare in Bitcoin e anche a quanto ci stia investendo BlackRock, società finanziaria americana leader del settore finanziario. Ma la cosa più importante è che si sta andando verso una direzione digitale e a qualcosa di molto diverso dalla moneta di Stato. Quest’ultima si svaluta nel tempo, a causa dell’immissione costante di moneta da parte degli enti centrali, aumentando sempre più il tasso di inflazione, facendo si che il nostro denaro perda continuamente potere d’acquisto sull’indice del consumo mentre i Bitcoin tendono a rivalutarsi, essendo un bene scarso con un tetto massimo di 21 milioni, perché il tasso di immissione sul mercato è fisso e ogni 4 anni si dimezza. Per questi motivi viene definito ‘oro digitale’ e si sta sempre più consolidando l’idea di definirlo ‘riserva di valore’. I Bitcoin, per farla breve, non si stampano a piacere, e il suo valore è determinato semplicemente dalla domanda e dall’offerta sul mercato”. Ma a questo punto a quanto può arrivare un Bitcoin: “Non occupandomi di trading è complesso fare previsioni accurate per me – spiega Fratti – alcuni professionisti parlano di 80mila dollari o anche di più entro fine anno. Ci sono modelli di stima molto attendibili che vedono Bitcoin a 1milione ma è davvero difficile capire dove possiamo arrivare nel breve periodo. Di sicuro la tecnologia che è alla base, la blockchain, sta trovando applicazione in tanti settori dell’economia mondiale, dai social agli alimentari in ambito sanitario e farmaceutico. E questa è una garanzia di qualità”. Parliamo, però, anche un po’ di poker: hai mollato del tutto il gioco? “Diciamo che il passaggio a questo nuovo progetto è stato graduale ma al momento, passati quasi due anni, ho veramente poco tempo per dedicarmi come prima al poker. Gioco e grindo molto meno ma mi tengo in allenamento e non lo abbandonerò mai totalmente”. Io e te ci siamo spesso visti a Vegas. Le Wsop d’autunno? Ci stimolano assai? “Qui tocchi un tasto dolente. Manco dal 2018 dopo sette anni in cui ho giocato consecutivamente i campionati del mondo di poker. Ho visto le date ufficiali di inizio e dico solo che si sta già pensando ad un blitz di qualche settimana! Las Vegas, per me, è un posto fantastico e partirei domani”, conclude Fratti e siamo d’accordissimo con lui. A Vegas!
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FINALMENTE WSOP
di Cesare Antonini
DOPO DUE ANNI E MEZZO D’ATTESA TORNERANNO I CAMPIONATI DEL MONDO DI POKER AL RIO CASINO DI LAS VEGAS MA IN AUTUNNO: ECCO CHE WORLD SERIES SARANNO IN RELAZIONE ALL’EMERGENZA SANITARIA E ALLA CAMPAGNA VACCINAZIONI USA
La notizia è uscita il primo aprile e in molti hanno pensato a uno scherzo. Sì, perché ormai, diciamocelo, nessuno pensava che fosse più possibile vedere un evento come le World Series of Poker con il Covid-19 ancora tra i piedi. Ma non era il classico “pesce” le Wsop hanno annunciato che si giocherà nel 2021 da giovedì 30 settembre a martedì 23 novembre. Una notizia che ha dato un segnale pazzesco al movimento mondiale anche se la differenza tra Usa e Europa è ancora abissale anche mentre scriviamo per via di una doppia velocità del virus e di una campagna vaccinale che solo adesso sembra aver cambiato il passo. Ma che Wsop saranno? Su questo ancora regna un po’ di incertezza. Ma andiamo per ordine.
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Come detto l’annuncio è arrivato il primo aprile anche se lo schedule è ancora avvolto nel mistero e, come amano le Wsop stesse, verrà svelato pezzo dopo pezzo. Intanto si riparte col ritorno del $ 10.000 No-Limit Hold’em World Championship, meglio conosciuto come “The Main Event”. Oltre al Main, che chiuderà l’evento a fine novembre ovviamente, il weekend di apertura del 2021 dovrebbe includere uno speciale evento di beneficenza per gli operatori sanitari in prima linea nella lotta al Covid-19, un H.O.R.S.E. e un evento No-Limit Hold’em da 5 milioni di dollari garantito annunciato come “The Reunion”. Il “Main Event” dovrebbe iniziare giovedì 4 novembre e durare fino a mercoledì 17 novembre. I giocatori potranno scegliere tra quattro starting flight fissati in giovedì 4 novembre, venerdì 5 novembre e sabato 6 novembre o domenica 7 novembre. I giocatori che partecipano giovedì o venerdì avranno il loro Day2 lunedì 8 novembre. Quelli che sceglieranno sabato o domenica giocheranno martedì 9 novembre, con i field combinati mercoledì 10 novembre. Sono già partite le prenotazioni di camere d’albergo nei resort di Caesars Entertainment a Las Vegas, inclusa la sede delle Wsop, il Rio All-Suite Hotel & Casino, con tariffe a partire da 60 dollari per i membri Caesars Rewards esistenti. Specifici protocolli di sicurezza Covid-19 e altre politiche relative ai tornei 2021 saranno rivisti con le autorità di regolamentazione del gioco in vista dell’evento. Le World Series of Poker saranno conformi a tutte le direttive dello stato del Nevada relative alle distanze sociali e ai limiti di capacità nelle date del torneo, dicono dall’organizzazione. “Quest’anno, più che mai, abbracciamo il nostro ruolo con grande convinzione per offrire esperienze memorabili e riunire la comunità degli amanti del poker. Nel 2021, il tema è vaccinarsi e tornare a Las Vegas”, ha detto Ty Stewart, direttore ssecutivo delle Wsop. Ed è arrivata la conferma anche delle Wsop Europe e quelle online d’Estate.
BENTORNATE WORLD SERIES
POKER E COVID-19, CHE WSOP SARANNO?
È forse ancora presto per l’evento autunnale delle World Series of Poker ma intorno alla fine dello stesso mese sono arrivate notizie importanti da Las Vegas. La contea di Clark ha approvato le nuove linee guida Covid-19 che dovrebbero far sembrare “normale” l’edizione del ritorno, quella del 2021, anche se si svolgeranno in autunno invece che nel solito periodo estivo. Il Rio potrebbe essere di nuovo pieno per le World Series of Poker 2021. Andiamo a capire perché grazie alle news che arrivano dalla contea del Nevada. Come già reso noto, le World Series of Poker 2021 inizieranno il 30 settembre e il Main Event inizierà il 4 novembre. Ci sono tante settimane e mesi da aspettare ma questo non può che fare bene e ci può avvicinare all’evento sempre con maggiori sicurezze che sarà molto simile a quello che abbiamo amato e conosciuto per tanti anni. Tuttavia bisogna aspettare quando la contea di Clark, quella in cui si trova Las Vegas, e il Nevada Gaming Control Board rimuoveranno tutte o la maggior parte delle restrizioni Covid-19. Mentre scriviamo le attività in Nevada sono limitate al 50 percento della capacità massima ma la buona notizia è che queste restrizioni saranno revocate in tempo per il più grande festival annuale del poker. Non dovesse accadere saranno dei campionati del mondo molto diversi. L’evento inaugurale, però, sembra un “assembramento” bello e buono visto il garantito e il buy in che non sarà super low ma forse di livello medio-basso e attirerà tantissimi players. Il governatore Steve Sisolak consegnerà le decisioni sul Covid-19 ai governi locali a partire dal primo maggio, quando questa rivista sarà partita per arrivare nelle vostre case e potrete sfogliarla online. Un’ottima speranza sembra quello che sta accandendo nella contea di Nye, appena fuori Las Vegas, dove tutte le restrizioni saranno revocate proprio in quella data. Ci sono comunque notizie positive all’orizzonte per i giocatori di poker della zona. La contea di Clark ha intanto annunciato che estenderà le restrizioni di capacità all’80 percento al 1 maggio. È ancora poco per le Wsop ma la strada sembra quella corretta. La più grande contea del Nevada ha approvato un piano per tornare alla piena capacità, senza il distanziamento sociale, non appena il 60 percento dei residenti della contea avrà ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid-19. Supponendo che un numero sufficiente di persone del posto venga vaccinato entro il 30 settembre, non ci dovrebbero essere grossi problemi con il centro congressi di Rio. Alla data del 21 aprile, circa il 43 percento dei residenti di età pari o superiore a 16 anni aveva ricevuto almeno una dose del vaccino. Il dottor Fermin Leguen, responsabile sanitario del Dipartimento della salute del Nevada meridionale, ha detto al Las Vegas Sun che l’aspettativa è che la contea raggiunga la soglia del 60 percento entro il primo giugno, quasi quattro mesi prima dell’inizio delle World Series of Poker. Ci siamo, quindi.
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I CAMPIONATI DEL MONDO CAMBIANO CANALE
Una delle novità dell’edizione 2021 è che le World Series of Poker hanno chuso un nuovo accordo pluriennale sui diritti con Cbs Sports che sarà il nuovo partner televisivo per il “The Main Event” e ha selezionato i “Bracelet Events” come parte dei suoi piani tanto attesi per il 2021. A partire dal 2021, Cbs Sports Network sarà l’esclusiva sede nazionale delle Wsop, con quindici ore di copertura per il “Main Event” e 36 ore di 18 eventi aggiuntivi per i “Gold Bracelet”. Sarà un nuovo massimo per lo storico festival del poker. Cbs Sports e le Wsop riaccendono una partnership passata con questo accordo. È stata la Cbs Sports a trasmettere per la prima volta il poker negli Stati Uniti e il “Main Event” delle Wsop nel suo programma Cbs Sports Spectacular nella metà degli anni ‘70. “Cbs Sports è stata a lungo un pioniere nel coprire una vasta gamma di campionati sportivi”, ha detto Ty Stewart. “Non potremmo essere più entusiasti di vedere una maggiore copertura televisiva delle Wsop nei prossimi anni e di beneficiare delle loro piattaforme multimediali”. “Dopo il nostro passato successo con Poker Central, siamo entusiasti di espandere il nostro rapporto con l’evento più importante e con i migliori giocatori del mondo”, ha dichiarato Dan Weinberg, vicepresidente esecutivo della programmazione, Cbs Sports. “Questo accordo si inserisce perfettamente nella nostra strategia di combinare i migliori eventi con il nostro marchio Cbs Sports.” Ulteriori dettagli sulla copertura saranno annunciati nei prossimi mesi con il rilascio del programma completo delle Wsop, così come la copertura su altre piattaforme Viacom Cbs, tra cui Paramount +. E c’è da capire come si potranno seguire anche dall’Europa e, ovviamente dall’Italia.
PH. NEIL STODDART
Consigli e sconsigli di Dario Sammartino a Neymar Jr
Lanotizia non è uno scoop. Che Neymar Jr sia un grande appassionato di poker e che voglia intensificare la sua presenza ai tavoli appena smetterà col calcio lo sappiamo da un tempo. Tra qualche anno, ovvio, visto che è ancora molto giovane. Appena può, però, si piazza al tavolo da gioco. Quello online è molto comodo visto che, finiti allenamenti e partite, basta un clic e l’asso brasiliano del Paris Saint Germain si cimenta anche in tornei low buy in e vince cifre bassissime per il suo bankroll. Abbiamo già parlato della bellezza del suo approccio. Ma che futuro può avere uno come Neymar Jr nel poker professionistico? A rispondere alle domande dalla sua University of Gaming è il giocatore più vincente d’Italia, Dario Sammartino.
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In molti hanno invitato l’attaccante brasiliano a buttarsi nel poker fiutando i danari del suo immenso bankroll. Altri l’hanno scoraggiato come per dire, “ma chi te lo fa fare”. In generale con i contratti e gli sponsor che ha Neymar potrebbe giocare serenamente a vita tutti i circuiti live mondiali senza temere di andare “rotto”. Può avere senso, quindi, la sua decisione? Dario Sammartino, il vice campione del mondo 2019 e fondatore di University of Gaming, aveva accennato all’argomento durante la sua ospitata a “Muschio Selvaggio”, il podcast di Fedez che ha riscosso un grande successo. Perché Dario? Perché, intanto, lui, c’ha giocato contro: “L’ho incrociato all’Ept di Barcellona, a un 25k turbo one-day, al quale erano presenti anche Vidal e Piqué. Come ho già detto avevano stili molto riconoscibili, super chiuso Piqué e super ‘aggro’ (molto aggressivo) Neymar, che ho avuto al tavolo per diverse ore. Ma la sua era un’aggressività un po’ così, fine a se stessa, più che altro perché gli piace giocare tutti i colpi”. Che player è? “Premetto che è evidentissimo che il poker gli piace da morire e si diverte un mondo a giocare. Questo è forse l’aspetto più importante se pensiamo al poker, perché avere personaggi famosi con questa passione per il giochino può portare sempre nuova linfa, in termini di visibilità e nuovi appassionati che si affacciano. Detto questo Neymar ha moltissime lacune, non ha mai studiato il gioco e si vede perché va esclusivamente a istinto. Non lo dico con cattiveria perché anzi è un personaggio simpatico al tavolo, ma per me non può che essere così”. Spiegati meglio: “Uno che ha raggiunto questi livelli di successo e popolarità nel suo ambito sportivo, non avvertirà mai l’esigenza di vincere – analizza Sammartino - il poker ad alti livelli è soprattutto una questione di esigenze, e non parlo solo di fame di soldi ma di vittoria e competizione. Uno che ha raggiunto quegli obiettivi dubito abbia gli stimoli adatti. Per fare la differenza nel poker bisogna essere capaci di rimettersi in discussione. Io non credo che al posto suo avrei mai forza e voglia necessari per farlo, e credo nemmeno lui”. Ma è anche una questione di soldi, inutile negarlo. Quell’High roller da 25mila euro lui lo giocava come io gioco un freeroll, forse: “Certo che lo è. Se non giocano cifre che spostano – o per meglio dire “che spostano per loro” – difficilmente si accenderà quella lampadina che chiama in causa il cervello per concentrarsi al mille per mille su quella cosa. Ma anche quando succede, si troverà ad affrontare gente che ragiona su livelli di pensiero costruiti nel tempo, e che avrà sempre un vantaggio su di lui. Conosco solo un’eccezione di personaggio ricco e famoso che è diventato davvero un giocatore di poker ad alti livelli, e non è uno sportivo ma un attore”. Si parla di Tobey Maguire, il primo Spiderman di Stan Lee della Marvel: “Esatto. Conosco storie che non posso divulgare di partite private in cui lui ha vinto una quantità incredibile di soldi, per anni. Ci credo che per un periodo avesse anche smesso di fare l’attore!”, rivela Dario. Ma c’è qualche sportivo bravo con le carte in mano? “Quasi nessuno, tranne uno. Ecco, se dovessi bettare su un calciatore che diventerà poker pro quando smette, direi senza esitazioni Max Kruse (attaccante dell’Union Berlino, Ndr). Ci ho giocato tantissimo sia alle Wsop che alle Wsop Europe, perché anche a lui piacciono tutte le varianti ed ha anche avuto buoni risultati. È un ottimo calciatore ma non ha il roll di Neymar e, per questo, ha la “libertà mentale” di dedicarsi con maggiore concentrazione al poker. Per Neymar, invece, il poker rimarrà sempre un bell’hobby e al tavolo sarà sempre bello come il sole”, conclude Sammartino.
IL VICE CAMPIONE DEL MONDO WSOP 2019 E PLAYER PIÙ RAPPRESENTATIVO D’ITALIA PARLA DELLA POKER PASSION DELL’ASSO BRASILIANO DEL PSG
di Cesare Antonini
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