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Quindicinale - anno XLVII n. 8
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30. aprila 2012 - Euro 1,00
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POSTA ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD- IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI PADOVA DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - 35100 PADOVA - ITALY
VPISI V SEDANJE ÆUOLE ZA NOVO LIETO NIESO SPODBUDNI. DVOJEZIÅNI POUK NA MARTVI TOÅKI
Bota Bardo in Tipana ostala brez œuole?
Nie œe jasno, al’ bojo v dvieh slovenskih kamunah v terski dolini imeli zadost otruok, de bi dar¡ali odparta vartaca in primarni œuoli. Glede dvojezi@ne œuole, ki sta jo vpraœali naj v Bardu, naj v Tipani, nie pozitivnih novic iz Tarsta in Rima. Lahko bi se stvar premaknila z martve to@ke, @e bi napravili skupan projekt. Œe buojœ, @e bi ga podparla ciela nova Unija gorskih kamunu Terskih dolin ● beri na 5. strani V TELI ÆTEVILKI
ÅEDAD Konåno bo obåina odparla urad za slovenske dokumente • stran 7 RAZISKAVA V deœeli Furlaniji Julijski krajini 120 tavœint ljudi guori po slovensko • stran 8 PODBUNIESAC Snemajo DVD za promocijo Landarske jame • stran 9 SAUODNJA/TRBIŒ Pogovor s kandidati za œupane na volitvah 6. in 7. maja • strani 10 in 13 Redakcijo smo zakljuåili 24. aprila ob 14. uri
EKONOMSKA KRIZA, ki ji nie videti konca, je lahko parlo¡nost za o¡iviteu Bene@ije
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Kàr potrieba poderja ¡eliezna vrata
adar sam biu majhan in me je nono u@iu te¡ke kmetijske in gozdarske diela, ki so jih par naœi du¡ini pejali naprej ¡e stuolietja, sam ga posluœu slave voje. Œe buj slave voje sam dielu tiste, kar mi je ukuazavu. Saj so bile te¡ke diela, œe posebno, zaki smo ¡ivieli v gorah. Seviede, rajœ bi se igru s parjatelji. »Nono saj telega diela na bom dielu, kàr bom velik!« sam mu odgovarju. Pa on me je modro u@iu: »Dobro se je navasti vse re@i. Nikoli se na vie, kaj bo jutre. Morebiti ti bo tudi tuole znanje parœlo dobro!« Nonolnove besiede so mi vi@krat parœle v miseu v telih zadnjih lietih, kàr cieu sviet pretresa globoka ekonomska kriza. Zvonijo mi tola¡ilne in pomirjujo@e, saj pravijo: »Na buoj se. Tudi @e boœ zgubiu dielo, na boœ imeu troœta na pe¡jon in tudi @e se bo tela naumna donaœnjia ekonomija popunama podarla, na boœ umaru za lakoto. Lahko boœ popadu za lopato in matiko, za koso in grabje. Lahko boœ parvezu krave v hlieu in pasu ucé... Te¡kuo bo, a boœ pre¡iveu, kakor so pre¡ivieli tvoji te
stari. Se na puobne, de so kadà v Bene@iji ljudje umierali za lakoto, @e so imieli dobro vojo dielati...« Seviede, tuole vaja za vse naœe ljudi. Saj ga nie v doma@ih dolinah @lovieka, ki bi na imeu hrama, kosa zemlje in parta hosti. A so tele le sugestije, le prazne misli? Morebiti, de ne. Zadost se je voziti po ciestah. Vidi se, de je na teritoriju dielo spet za@elo. Narpriet po hostah, za darva. Na Kme@ki zvezi v #edadu pravijo, de
se zadnje cajte par njih oglaœa vi@ ljudi, œe posebno mladih, ki bi ¡elieli o¡ivieti kmetijo svojih starœu al’ nonolnu in v nji dielati na moderno vi¡o. Nekatere lepe izglede ¡e imamo v Tipani, v Prosnidu, v Ofijanu, v A¡li in drugod. Takuo zna ratat, de se katastrofalna ekonomska kriza, ki ji nie videti konca, poka¡e ku parlo¡nost za o¡iviteu Bene@ije. Seviede, »potrieba poderja ¡eliezna vrata«, pravi stari pregovor. A nie zadost, de bi se ljudje varnili v doma@e vasi. Prù je napisu Giancarlo Maculotti, œuolski direktor in pisatelj iz Val Camoniche na revijo Coumbrosuro: »Najparvo je potrieban ponos. #e te je œpot biti gorjan, te na bo ni@ ustavilo v gorah, naj bo œuola, puoœta, kamun al’ lekarna.« Par nas bi lahko arœerili tisto pametno miseu takole: »#e te je œpot biti Slovenec, te na bo ni@ ustavilo v Bene@iji. Tudi vas zlat, ki je na svietu.« M. K.
Carte d’identità bilingui, questione di simpatia
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i trascina penosamente nel tempo il riconoscimento dei diritti degli Sloveni in Italia, nonostante le leggi che ne sanciscono l'applicazione. Cosa non nuova, purtroppo, anche per altre questioni, ma diventa particolarmente odiosa quando ci vanno di mezzo le aspettative di coloro che hanno dedicato la vita per ottenere quella parità di trattamento che la Costituzione prevede e sancisce. Ora è il turno della carte d'identità bilingui, sloveno e italiano. A qualche ufficio comunale (in questi giorni al centro dell'attenzione c'è Cividale, ndr) l'applicazione della legge sembra un atto di estremo rischio, da cui guardarsi per paura di non si sa che cosa. Non è difficile vedere in questo atteggiamento l'eredità di tempi passati, quando sui diritti faceva aggio l'ideologia e allo sloveno o slavo in genere veniva attribuita una nota di pericolosità, legata a regimi ormai tramontati e chissà perché, considerata come una caratteristica genetica. Per questo motivo, l'azione meritoria di coloro che si sono battuti per il riconoscimento dei diritti costituzionali, va messa in grande rilievo, perché si tratta di un'azione che ha di mira i valori fondamentali della persona e quindi contribuisce alla crescita qualitativa dell'umanità. Alla sua base c'è l'atteggiamento di stima cordiale verso tutte le nazioni, lingue e culture e la considerazione congiunta che la diversità linguistica è ricchezza da condividere e da accogliere con grande simpatia. Ecco il punto: in tutta la questione del riconoscimento dei diritti delle minoranze deve scattare la simpatia, la condivisione e la gioiosa accoglienza della diversità molteplice, come segno della fantasia che la vita ci offre. Senza questa simpatia fondamentale non c'è autentico futuro e vera crescita nella maturità umana, ma il prevalere della quantità, del numero, della forza sulla qualità, sulla finezza, sulla poesia. Dovrebbe essere chiaro per tutti che senza questa apertura che sa di arte e di creatività poetica, la nostra umanità si trascinerà con le solite gravi forze della sopraffazione e del potere senza fantasia, magari legato esclusivamente all'economia. Noi Sloveni in Italia, vogliamo essere portatori di una crescita civile che tenga vivo nella coscienza di tutti il primato della persona, ma non in astratto, perché questo c'è già, ma in concreto, nella applicazione sollecita di ciò che le leggi faticosamente hanno riconosciuto. È questo il nostro modo di dare un contributo che riteniamo prezioso, perché la comunità civile sia sempre aperta a quanto di bello, buono, degno di stima rende più armoniosa la convivenza umana. Marino Qualizza
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VERSKO ¡IVLJENJE
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IL MESSAGGIO DEI VESCOVI del Nordest alle proprie chiese
Solidarietà ai poveri e a coloro che soffrono per la grave crisi economica
30. aprila 2012
ÆTEVILNI DUHOVNIKI IN VIERNIKI iz Slovenije in zamejstva na odpartju ruomarske sezone
Sporoåilo Marije iz Poråinja je zmieram aktualno
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opo 22 anni dal primo convegno, ci siamo ritrovati presso la Chiesa«D madre di Aquileia per attingere dalla sorgente comune della fede ecclesiale una nuova linfa e per impegnarci – come ci ha esortato il papa Benedetto XVI – “per una nuova evangelizzazione del nostro territorio e consegnare alle generazioni future l’eredità preziosa della fede cristiana”». Inizia così il messaggio che i vescovi delle 15 diocesi del Nordest, riuniti dal 13 al 15 aprile ad Aquileia-Grado assieme 600 delegati delle loro Chiese, hanno rivolto a tutti i fedeli del FriuliVenezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige. «In un clima intenso di preghiera e di condivisione fraterna – continua il messagio dei vescovi affrontando il tema attuale e scottante della crisi economica – noi tutti, radunati ad Aquileia, abbiamo cercato di essere in ascolto di quello che lo Spirito dice, oggi, alle nostre comunità, e, insieme ascoltare le richieste, le aspirazioni ed i gemiti delle donne e degli uomini di oggi. Esprimiamo la nostra viva solidarietà ai poveri e a tutti coloro che soffrono più acutamente a causa della grave crisi economica e finanziaria». Ma l’interrogativo di fondo, ed anche maggiormente di fronte a questo momento buio per molte famiglie, rimane «come essere oggi testimoni di Cristo e dell’amore di Dio e come saperlo annunciare in un contesto culturale e sociale profondamente cambiato». «Ci siamo sentiti spronati a non essere una chiesa passiva o in posizione difensiva — continua il messaggio dei vescovi alle chiese del Nordest –, ma propositiva e creativa, cercando nuove vie dell’annuncio del Vangelo, in dialogo rispettoso con le culture del nostro tempo. Come comunità cristiana incarnata nel territorio del Nordest, solidale con le popolazioni che lo abitano, avvertiamo la complessità e l’incertezza di un’epoca, che ha visto prodursi trasformazioni strutturali in vari ambiti della vita personale e delle relazioni familiari e sociali. Abbiamo considerato seriamente le difficoltà e gli ostacoli a comprendere e vivere la fede cristiana e le sue esigenze spirituali ed etiche, ma abbiamo anche visto segni e germogli di novità suscitati dallo Spirito. La situazione non ci ha condotto al pessimismo e alla rassegnazione, ma ha stimolato il senso della missione a cui il Signore oggi nuovamente ci chiama, per dare il nostro reciproco contributo al bene comune della società, per proporre la grandezza e bellezza del Vangelo della carità, per alimentare di ispirazione evangelica gli ambiti della vita quotidiana».
IZDALA deœelna Rai v slovenæåini
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Duhovniki iz Slovenije in zamejstva
Slovenski verniki pred kapelico prikazanj Por@ijanu prava garancija, de tista prikazanja nieso izmiœljene, @etud nieso imiele œe uradnega priznanja s strani cerkvenih oblasti. Na koncu maœe je p. #arga slovenskim viernikam ponudu dodatne informacije o prikazanjih in œe posebe o tistem zlatem kri¡acu, ki ga je Marija vtisnila na desno roko Terezike in je biu kakor, de bi biu iz lesketajo@ega se zlata. Tisti kri¡ac, je jau p. #arga, je kakor poro@na rinka, ki se jo novi@i izmenjajo na dan poroke in predstavlja ljubezen, zvestobo in zaupanje med
ECONOMISTA E SOCIOLOGO fu in corrispondenza con don Eugenio Blanchini di Biacis
Zgoæåenka o papeœevem obisku v Ogleju e¡elni sede¡ Italijanske radiotelevizije Rai za Furlanijo Julijsko krajino v Trstu, ki ga vodi direktor Roberto Collini, je pred kratkim izdal zgoœ@enko v slovenœ@ini, na kateri je posnetek ve@jega dela neposrednega televizijskega prenosa obiska pape¡a Benedikta XVI. v Ogleju 7. maja 2011, ki je potekal v znamenju priprave na posvet Oglej 2. Neposredni prenos so skupno pripravili italijanski in slovenski sporedi ter @asnikarji De¡elnega sede¡a Rai v Trstu, Televizije Slovenija in Regionalnega Rtv centra Koper – Capodistria, tako da so ga s slovenskimi in italijanskimi komentarji neposredno predvajali vsak na svojih frekvencah v slovenœ@ini in italijanœ@ini tako v Furlaniji Julijski krajini kot v Republiki Sloveniji. Dru¡ba Rai je posnetek neposrednega prenosa v italijanœ@ini izdala ¡e lani, zdaj pa je na svetlem zgoœ@enka s posnetkom slovenskega neposrednega prenosa Rai. Komentirala sta ga @asnikar Ivo Jevnikar in dekan Karlo Bol@ina, re¡irala ga je odgovorna za slovenske sporede Rai Martina Repinc, ostali œtevilni sodelavci pri @ezmejnem podvigu pa so navedeni na ovoju zgoœ@enke.
epri@akovano liep dan je v saboto 14. obrila sparjeu œtevilne slovenske viernike iz Poso@ja, Bard in Bene@ije, ki so se udele¡ili odpartja ruomarske sezone k Mariji »¡anjici« v Por@inju kupe z dvanajstimi duhovniki in adnim diakonam. Somaœevanje je vodu rektor viœarskega Marijinega svetiœ@a mons. Dionisio Mateucig, med tem ko je doma@i famoœtar g. Vittorino Ghenda pozdravu ruomarje in jim razluo¡u zgodovino Marijinih prikazanj desetlietni slovenski deklici Terezi Duœ. Za prevajanje je poskarbeu p. Ciril #arga, ki se vi@ liet trudi, de bi biu tele »@ude¡« poznan med slovienskimi vierniki v Sloveniji in zamejstvu. Mons. Mateucig se je v pridgi spuomnu na zgodovino Marijinih prikazanj in kakuo se je zgodilo, de se je na prazniku Marijinega rojstva, 8. œetemberja 1855, Mati Bo¡ja parkazala mali Terezi v Dolini, kam jo je mama poœjala sie@ nomalo trave za ¡vino v hlievu. Biu je zapoviedan praznik tisti dan in Marija je @e@ato ljubeznivo pokregala in ji zaupala nalogo, naj vsiem ljudem oznane sporo@ilo: »Posve@ujte praznike in ne preklinjajte, pokorite se in spoœtujte post in vilje ter dobro molite Ro¡ar.« Marijino sporo@ilo je tud donas veljavno, je jau mons. Mateucig, sa’ je Bo¡ja besieda lu@ naœega ¡ivljenja in molitev dar¡i kupe dru¡ino in ji pomaga premostit male in velike te¡ave. Mons. Mateucig se je natuo spuomnu na mlade lieta, kàr doma, zvi@er, je vsa dru¡ina zbrana okuole mize molila Ro¡ar in mama, ki ga je vodila, je iz utrujenosti zaspala. Marijina prikazanja nieso bla poznana dele@ od Por@inja, doma@ini pa so ohranili spomin nanje in so skuoze desetlietja obdar¡ali navado hodit molit Ro¡ar v Dolino pred kapelico, ki so jo zgradili na prestoru, kjer se je Marija parvi@ parkazala. In je prù tela zvestoba
La beatificazione di Giuseppe Toniolo D
omenica 29 aprile verrà beatificato, a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Giuseppe Toniolo, docente universitario, economista e sociologo che si impegnò al fine di ispirare la politica e l’economia italiana con i principi cristiani e la dottrina sociale della chiesa. Su questa lunghezza d’onda in Friuli operava un sacerdote della Slavia, don Eugenio Blanchini (Biacis 1863 – Udine 1921), coetaneo di mons. Ivan Trinko (Tercimonte 1863-1954), che a sua volta era impegnato in politica nel Partito popolare nelle cui liste viene eletto come consigliere provinciale nel 1902 e riconfermato nelle seguenti elezioni fino al 1923, quando il fascismo sciolse i partiti politici. A far conoscere in Friuli Giuseppe Toniolo e le sue teorie in campo sociale fu don Blanchini. I due, che per la prima volta si incontrarono nel 1896 a Padova, dove il sacerdote di Biacis tenne una relazione nel corso del congresso dei cattolici italiani, divennero amici e si scrissero per diverso tempo. Nelle sue pubblicazioni e nelle conferenze Blanchini diffondeva le teorie sociali ed economiche del Toniolo insistendo particolarmente sulla cooperazione e sulle unioni rurali cattoliche.
Giuseppe Toniolo
don Eugenio Blanchini
Giuseppe Toniolo nasce a Treviso il 7 marzo 1845. Si laurea in Giurisprudenza nel 1867 e diventa professore universitario, lavorando negli Atenei di Padova, Venezia, Modena e Pisa, dove resta fino alla morte (7 ottobre 1918). Fin da giovane si impegna nell’Opera dei Congressi, e fonda l’Unione cattolica per gli Studi sociali, della quale è presidente. Esponente di spicco del sindacalismo cattolico, le sue ricerche spaziano dall’economia alla storia, alla sociologia, materie in cui cerca
sempre di dimostrare il primato dei valori etici e religiosi. È fautore del principio di economia come scambio equivalente, in cui si dà da entrambe le parti, trovando la sua ragione d’essere nella virtù della carità cristiana. E un’articolata definizione del concetto di democrazia cristiana, con un particolare riguardo per le necessità delle classi più umili, è uno dei numerosi argomenti trattati da Toniolo in modo approfondito, come testimoniano gli scritti contenuti nei venti volumi dell’«Opera omnia».
mo¡am in ¡eno. Slovenske viernike je tudi spuomnu, de je biu prezbiterij cierkve, v kateri so se nahajali in se je Mati Bo¡ja drugi@ in tretji@ parkazala, zazidan lieta 1477 od slovenskega mojstra Andreja iz Œkofje Loke, kakor je napisano na kamanovi ploœ@i na zunanjem zidu. Po sveti maœi so se duhovniki in vierniki v precesiji napotili pruot Dolini, kjer stoji kapelica prikazni in dol so z molitvijo k Materi Bo¡ji »¡anici« in Marijinimi piesmimi zaklju@ili vierski shod.
4. VELIKONOÅNA NED.
»Jest sam dobri pastier« Evangelij po Janezu Tisti cajt je Jezus reku svojim u@encam: »Jest sam dobri pastier. Dobri pastir da svoje ¡ivljenje za ovce. Tisti pa, ki je mercenar in ne pastir in ovce nieso njega, pusti ovce in ute@è, ko vide, da parhaja volk, in volk jih pograbe in razkropi. Je pa@ mercenar in mu za ovce nie mar. Jest sam dobri pastier in poznam svoje in moje poznajo mene, kakor O@à pozna mene in jest poznam O@eta. Svoje ¡ivljenje dam za ovce. Imam œe druge ovce, ki nieso iz tega hlieva. Tudi tiste muoram parpeljati in posluœale bojo moj glas in bo ‘an trop in ‘an pastier. Zatuo me O@à ljubi, kier dam svoje ¡ivljenje, de ga spet prejmem. Nobedan mi ga ne jemlje, ampak ga dajem sam od sebe. Oblast imam, da ga dam, in oblast imam, da ga spet prejmem. To naro@ilo sem parjeu od svojega O@eta.« 10, 11-18
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30. aprila 2012
ZGODOVINA
- KULTURA
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UNA RICERCA DEL COMPIANTO DECANO DI CAPORETTO FRANC RUPNIK sulle visite dei canonici di Cividale nel territorio «a parte Imperii»
Le indagini dei canonici sull’ortodossia e il comportamento di clero e fedeli
Oggetto di particolare attenzione dei canonici visitatori erano le superstizioni o le credenze popolari che potevano essere espressione di riti pagani o magici
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ons. Franc Rupnik, nella sua ricerca (cfr. Dom 6-10/1992) ha calcolato che il numero delle visite dei canonici cividalesi alle chiese «in montibus» o «a parte Imperii», dalle prime fino alle ultime, queste effettuate attorno alla metà del XVIII secolo, ammonti a ben 150, dal momento che nell’archivio capitolare e in quello arcivescovile di Udine sono riscontrabili oltre 110 relazioni. I verbali sono interessanti in quanto offrono uno spaccato della vita religiosa, sociale ed economica delle comunità visitate con relativi pregi e debolezze, ma anche notizie curiose e particolarità del territorio. La prima visita documentata risale al 1476. Essa fu annunciata con largo anticipo ai vicari in modo che potessero essere presenti e rispondere alle domande che il visitatore avrebbe fatto loro e ai fedeli. Ad alcuni vicari veniva inoltrata l’ingiunzione di preparare il necessario ad ospitare il canonico visitatore e il suo seguito composto da 7 – 8 persone: lo stesso visitatore, un secondo canonico, un segretario, un interprete che di solito era un sacerdote della Bencia o lo stesso vicario di San Pietro degli Slavi, ed alcuni militari. Offrire vitto e alloggio ad una compagnia così numerosa costituiva un problema e una spesa non indifferente che i vicari e le comunità si sobbarcavano alle volte non senza difficoltà. Da questa incombenza il più colpito era Kobarid / Caporetto al quale toccava ospitare il visitatore e il suo seguito anche tre volte in un anno. Ma anche il viaggio della comitiva non era facile, come appare da alcuni verbali. Si trattava di percorrere 250 – 300 chilometri, di solito dal 13 al 26 giugno, sotto il sole ma più spesso sotto la pioggia, per
lo più in territori montuosi con strade che spesso erano delle ripide mulattiere o dei semplici sentieri. Il primo compito dei canonici era quello di visitare le chiese e controllare se le suppellettili, i paramenti sacri, i libri liturgici erano in ordine e rispondevano alle direttive emanate dai Patriarchi e dai sinodi diocesani; dopo il Concilio di Trento (1545-1563) ponevano particolare cura nel controllo dei messali che sostituirono definitivamente quelli diffusi nel Patriarcato di Aquileia. Verso la fine del XVI secolo le chiese visitate erano appena sette, nella prima metà del secolo seguente il loro numero era salito a tredici. Nel 1668 il canonico Giovanni Frigonassi ne ispezionò ben 17. Nel corso di quei secoli ci furono numerose richieste al Capitolo di riparare, ampliare o costruire nuove chiese, di erigere campanili e sacrestie, ma anche di demolire vecchie chiese e ricostruirne nuove sul medesimo o in un altro luogo; oppure di fabbricare chiese nei centri abitati pur essendocene altre a distanze relativamente brevi. Così fu costruita la chiesa di S. Leonardo a Vol@e che già aveva quella di S. Daniele, a Tolmino quella dell’Assunta a poca distanza da quella di S. Ulderico, a Most na So@i S. Lucia sostituì S. Mauro; altrettanto successe a Bovec, Œebrelje, Jagrœ@e, Cerkno, Zakri¡, Orehek… Successe pure che nel 1486 i canonici del capitolo di Cividale concessero, su richiesta dei fedeli e del vicario Primo¡ di Œebrelje, di costruire una chiesa nel paese, ma nella riunione del 29 giugno 1495 accertarono che i fedeli avevano costruito un’altra cappella senza i dovuti permessi.
Le Valli del Natisone e dell’Isonzo in una carta di epoca veneziana Di fronte a questa grave trasgressione il Capitolo proibì al vicario di celebrarvi la Messa sotto pena di scomunica «latae sententiae» e ordinò perfino di demolirla. Oggetto di particolare attenzione dei canonici visitatori erano le superstizioni o le credenze popolari che potevano essere espressione di riti pagani o magici. E così intervennero con particolare severità contro l’usanza di cingere con catene le chiese dedicate a S. Leonardo a Staro Selo e a Bukovo. I visitatori ordinarono di levarle non sapendo che quelle catene erano state
L’altare era posto al centro della chiesa con accanto il fonte battesimale; il tabernacolo era in una nicchia «a cornu Evangelii»
messe lì in onore di S. Leonardo, patrono dei prigionieri. Come accennato, in seguito alla Riforma protestante e alla Controriforma cattolica i canonici visitatori controllavano con cura le suppellettili sacre e i luoghi dedicati al culto; indagavano sul comportamento del clero e dei fedeli e sulla loro ortodossia. Se riscontravano irregolarità, ordinavano di eliminarle immediatamente sotto pena di gravissime sanzioni. In quasi tutte le vecchie chiese del Tolminotto l’altare era posto al centro della chiesa con accanto il fonte battesimale, mentre il tabernacolo era posto in una nicchia «a cornu Evangelii» (a sinistra guardando l’altare); vicino o nella parete opposta c’era la nicchia dove erano custoditi gli oli santi. Questa sistemazione del tabernacolo veniva annotata come uso locale, o consuetudine slovena o tedesca. Nei verbali più antichi venivano menzionati messali e breviari secondo l’antico rito aquileiese; le sacrestie erano quasi inesistenti e i paramenti venivano conservati in armadi posti nei presbiteri; non venivano ancora redatti i registri dei battesimi, dei matrimoni e dei funerali (i più antichi della zona sono conservati a Capo-
retto e risalgono al 1635); i padrini del battesimo potevano essere anche quattro; alcuni sacerdoti non osservavano la legge di celibato; i fedeli che non si confessavano erano di fede luterana o persone in lite tra di loro che non erano giunti ad una conciliazione. Dai verbali si viene a conoscere la provenienza dei vicari, alcuni dei quali erano nativi delle Valli del Natisone: nel XVII secolo a Caporetto sono registrati ben tre Quirini (Giovanni, Urbano e Antonio) di San Leonardo e un Andrea Cernotta; tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo a Bovec / Plezzo c’erano Cristoforo e Giovanni Straule; alla fine del XVI secolo, a Vol@e si trovavano Giovanni Zugna e Mattia Musolin; e poi Nocola Vicentin a Tolmino e Cerkno, Giorgio Voœnjak, Antonio Muœi@ a Œebrelje; Giacomo Rijavec di Liessa, già cappellano alla fine del XVIII secolo fece il concorso per diventare vicario di Caporetto. Il più antico verbale di una visita nel Tolminotto risale al 14 giugno 1562 quando il canonico Domenico Mirandola ispezionò la chiesa parrocchiale di Caporetto accompagnato dal locale vicario Mohor (Ermacora) Orli@. Trovò tutto in ordine e inventariò ben sei calici e due pianete di seta. Ma appena otto anni dopo, il 14 giugno 1570, il canonico Gerolamo de Rubeis trova che il tabernacolo è posto sul lato destro del presbiterio, l’altare maggiore e il fonte battesimale sono al centro della chiesa, che ci sono altri quattro altari. Il visitatore ordinò che entro il natale successivo il tabernacolo venga spostato sull’altare maggiore pena la sospensione delle celebrazioni della Messa. Al vicario Orli@ impose di licenziare immediatamente la concubina e di non dare alloggio a nessuno di notte. Gli vennero pure sequestrati due libri di erasmo da Rotterdam e cioè le Lettere dell’apostolo S. Paolo e gli Atti degli apostoli. (2 - continua) a cura di G. B.
PISMA LAŒANSKEGA ŒUPNIKA ANTONA CUFFOLA MISIJONARJU ZDRAVKU REVNU, ki je veliko skrbel tudi za beneæke izseljence v Belgiji
Glede »pravde« je vse tiho in najbrœ bodo skuæali odlagati in zavlaåevati
O usodi g. Naceta Brgleza in sveti maœi v »staroslovanskem jeziku« v Vidnu
V prvem delu pisma iz dne 2. februarja 1952 g. Cuffolo sobratu g. Revnu poro@a o »intencijah« (denarnih darilih za svete maœe), ki jih je prejel od samega Revna, od jezuita p. Jakoba ˘iberta,1 ki je ¡ivel v Rimu, od slovenskega duhovnika Naceta Brgleza in od pred kratkim umrlega misijonarja Ivana Moderjana iz Plestiœ@. V nadaljevanju o g. Nacetu Brglezu, duhovniku beguncu ljubljanske nadœkofije piœe: »Ko je bil v domovini obsojen na 13 let prisilnega dela, mu je uspelo zbe¡ati v Avstrijo, odkoder je priœel v Bene@ijo. Ker je bil popolnoma iz@rpan, potrt in ¡iv@no bolan, sem ga dalje @asa pridr¡al pri meni, da bi se pomiril in ozdravel. Medtem mu je bila usliœana proœnja in se je izselil v Ekvador. Tam mu je nagajalo podnebje in se je utihotapil v USA. Tam kot ilegalca so ga policijsko nadzirali in osumljali, tako da so ga ondotni ¡upniki (v Koloradu) kot za
”vbogajme“ prejemali v slu¡bo. Meni mi je bil zelo hvale¡en in mi je pogostoma pisal. Tudi po 10 - 15 dolarskih intencij mi je ve@krat poslal v pomo@ naœim ”teli@kom“. Pobotnice sem vsakikrat poslal naravno duhovniku ali osebi, ki mu je bila izro@ila dolarje za maœe. Vem, da je poœiljal intencije potrebnim duhovnikom v Domovini in begunskim duhovnikom razprœenim po svetu. Od meseca avgusta 1951 mi ni ve@ pisal in ni odgovoril na moja pisma. Z zadnjim zelo pesimisti@nim pismom mi je bil sporo@il, da so ga poslali kot pomo@nika na neko mehikansko ¡upnijo La Junta (Kolorado), kjer niti ¡upnik ne more izhajati in nima dovolj intencij in da najbr¡ se bo moral izseliti iz USA, ker, kot ilegalec, mu no@ejo dati domovinske pravice. Potem vse tiho. Ako bi bil pre@. Brglez ta duhovnik od odrezkov izkaznic (sic), naj bodo vsi pri
miru, ker iz pisem, ki [jih] imam v rokah, je razvidno, da je bil vesten duhovnik in da je bera@il intencije za potrebne in nesre@ne begunske duhovnike. #e veste kaj o njem, blagovolite mi sporo@iti, @e pa (Bog ne daj) je umrl, da bom vsaj molil zanj, kakor sem dol¡an. Glede ”pravde“3 je vse tiho in odvetnik nam je rekel, da najbr¡ bodo skuœali odlagati in zavla@evati v upanju na bolj njim ugodne @ase. Napovedana je za 14. suœca. So namre@ v zadregi, ker med pri@ami je tudi naœ Vladika.4 Komaj bom imel nekoliko @asa, vam bom poslal historiat iste in pravo@asno vam bom obvestil o vsem. Pravda bo v Vidmu. Tudi o celotnem problemu B[eneœke] S[lovenije] bom pripravil dokumentar za @asopisje, saj sem ga spisal ¡e sto in stokrat. […] Vedel sem, da ste bili pokarali uredniœtvo M[atajurja]. Sre@al sem bil slu@ajno odgovornega urednika. Rekel mi je, da vaœo pismo so vzeli na znanje in so vam tudi odgovorili z uvodnim @lankom naslednje œtevilke. Dal mi ga je @itati. Spoznajo, da doslej ni bilo vse v redu ampak za naprej, da bo vse druga@e. Ako niste dobili te œte-
vednosti. Ta urednik mi je tudi rekel, [da] bo v spomladi œel osebno v Belgijo - tamgor namre@ da imajo 200 naro@nikov. Zelo va¡no in pomenljivo novico vam moram povedati. V nedeljo 20. januarja, v najbolj prostorni cerkvi ”Tempio ossario“ v Vidmu, ob 10., so imeli peto sv. maio v staroslovanskem jeziku. Maœeval je neki furlanski duhovnik5 iz ”Russicum“ v Rimu, peli pa so ”v staroslovanskem jeziku“ videnski semeniœ@niki. Cerkev je bila nabito polna. #asniki pa niso niti zinili o tem.« Vdani duh. Anton Cuffolo Mons. Angel Cracina vilke, je znamenje, da je priœla volkom v roke, saj tudi jaz ne morem nekje do M[atajurja] @etudi bi ga rad @ital iz rado-
V zadnjem delu pisma g. Cuffolo poro@a o neki smeœni zgodbici, ki se je pripetila v Oblici (Sriednje), ki pa nima povezav z resnimi temami Bene@ije. Zgodbo bomo objavili v drugem konktestu.
1. P. Jakob ˘ibert (1898-1988). V duhovnika je bil posve@en l. 1926 v Ljubljani. Bil je urednik Glasnika Srca Jezusovega, ki so ga izdajali jezuiti. L. 1945 se je preselil v Celovec, nato v Rim, kjer je v jezuitski generalni hiœi dobil delo urednika latinske revije Apostolstvo molitve. Od l. 1948 do l. 1950 je vodil prve slovenske oddaje radia Vatikana. Skupaj s p. Antonom Preœernom sodeloval pri nastanku slovenskega zavoda Slovenik v Rimu. 10. avgusta 1956 je bil na obisku pri g. Cuffolu v Lazah. L. 1969 se je vrnil v ¡upnijo Ljubljana Dravlje, ki so jo upravljali jezuiti. 2. ZDA. 3. Verjetno gre za proces, ki ga je podutanski ¡upnik g. Angel Cracina spro¡il proti dnevnikoma Corriere della sera iz Milana in Messaggero veneto iz Vidna. 4. Videmski nadœkof Giuseppe Nogara. 5. Pietro Modesto (r. 1923), doma iz Maiana.
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30. aprila 2012
POGLOBIMO IN PREMISLIMO
UPANJE JE OSREDNJE SPORO#ILO pape¡a Benedikta XVI. Mehiki, Kubi in celemu svetu
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L’OPINIONE di Riccardo Ruttar
bene far cadere Z vero in upanjem v gradnjo Nonaèterra il pane nove, boljœe dru¡be L’
Trpljenje, v katerega so pahnjeni mnogi po vsem svetu, je posledica krize vrednot
Helena Ækrlec radio.ognjisce.si
U
panje. To je osrednje sporo@ilo Benedikta XVI. Mehiki in Kubi, ki ju je obiskal med svojim 23. mednarodnim apostolskim potovanjem. Ljudi obeh dr¡av je prav tako povabil, naj jih kljub razli@nim oviram ne bo strah graditi boljœe dru¡be. Pravzaprav pape¡eve besede veljajo vsemu svetu, ki ga raz¡irajo finan@na, gospodarska in moralna kriza. Mehika, ki je zaznamovala prvi del tokratnega apostolskega potovanja svetega o@eta v tujino, je hudo ranjena zaradi nasilja, povezanega s preprodajo in u¡ivanjem mamil. @e so œe v preteklosti trgovino z drogami obvladovali vojaki in policisti, so razmere zdaj povsem uœle izpod nadzora. Brutalni spopadi med narkokarteli in varnostnimi silami so v zadnjih petih letih, kolikor traja operacija, ki jo je spro¡il predsednik Felipe Calderon, povsem spremenili dr¡avo. Zahtevali so ¡e najmanj 50 tiso@ ¡rtev, kar je mogo@e primerjati le œe z vojnama v Afganistanu in Iraku. Pape¡ je med obiskom v Mehiki tudi zato poudaril, da Jezusov u@enec na zlo ne odgovarja z zlom, ampak je vedno orodje dobrega, glasnik odpuœ@anja, prinaœalec sre@e, slu¡abnik enotnosti. Po njegovih besedah je bistvo reœitve trenutnega polo¡aja dr¡ave, ki se ob kriminalu soo@a œe z naraœ@ajo@o revœ@ino in problemom preseljevanja, v upanju. Upanju, ki temelji na veri. Le tako je mogo@e poiskati izhod iz razli@nih stisk. Iz vere in upanja pa izhajajo tudi zvestoba samemu sebi, pogum in solidarnost, ki bi morale biti temelj nove, boljœe dru¡be. Podobne besede je sveti o@e izrekel tudi na Kubi. Kubanske oblasti je med drugim
pozval k novim korakom, da bi Cerkev lahko opravljala svoje poslanstvo. Po njegovem lahko verniki dru¡bi veliko dajo, @e le imajo mo¡nost. Opozoril je, da ve@ja verska svoboda lahko le utrjuje so¡itje med ljudmi, goji upanje v boljœi svet, ustvarja pogoje za mir in skladen razvoj ter hkrati ustvarja temelje, na katerih je mogo@e zagotoviti pravice prihodnjih rodov. Tudi druga@e so po prepri@anju svetega o@eta spoœtovanje svobode vsakega @loveka ter mir, odpuœ@anje in razumevanje pravi na@ini za gradnjo prenovljene in odprte dru¡be. Ne le Kuba, spremembe potrebuje ves svet, kar je jasno povedal tudi pape¡. Spomnimo le, kaj v zadnjih tednih polni @asopise, televizijske in radijske informativne oddaje ter svetovni splet. V ospredju je gotovo Sirija. Krvavi spopadi med re¡imskimi silami in nasprotniki predsednika Baœarja Al Asada so dr¡avo potisnili na rob, grozi ji humanitarna katastrofa, nasilje ne pojenja, mednarodna skupnost ne zna odgovoriti, zdi se, da niti nima volje poiskati ustreznih in u@inkovitih reœitev. Odmevala je tudi drama z morilcem na skuterju, kot so mediji poimenovali skrajne¡a, ki je na jugozahodu Francije ubil sedem ljudi. Prav tako ne moremo mimo pokola na kolid¡u v ameriœki zvezni dr¡avi Kaliforni-
ja, ko je pod streli nekdanjega œtudenta ugasnilo sedem ¡ivljenj. Val stavk ter nemiri in protesti zaradi zategovanja pasu v œtevilnih dr¡avah, ki se skuœajo izkopati iz finan@ne in gospodarske krize, so v Evropi in tudi drugod postali del vsakdanjika. Kako ob vsem tem besede svetega o@eta, izre@ene Mehi@anom in Kubancem, ne bi veljale nam vsem? Benedikt XVI. ni povedal ni@ novega, ko je med obiskom Mehike in Kube opozoril, da je trpljenje, v katerega so pahnjeni mnogi po vsem svetu, posledica krize vrednot. Verjetno nas ni malo, ki se strinjamo z njim, da je smer, v katero gre sodobna dru¡ba, napa@na. Temu se je mogo@e upreti le s pokon@no dr¡o in neomajnim prepri@anjem, da mora biti spoœtovano vsako ¡ivljenje ter da si je treba iz dneva v dan prizadevati za pravi@nost in mir. Kristjani imamo pri tem veliko oporo v Jezusu. Kot je dejal pape¡, lahko spremenimo svet, @e le dopustimo, da Njegova ljubezen spremeni naœe srce. Besede svetega o@eta, naj brez strahu sledimo Jezusu po poti kri¡a, so œe kako na mestu. Premagal je namre@ zlo ter ustvaril svet lu@i in veselja. Naj nas spremlja œe ena pape¡eva misel: »Kamor pride Jezus, se obup umakne upanju, dobrota pre¡ene negotovosti, ¡iva mo@ pa odpre obzorje za nenavadne prilo¡nosti.«
appuntamento era in un bar di Prosecco, luogo abituale dei suoi incontri con chi gli chiede un colloquio. Lo attendevo sull'uscio quando l'ho scorto che usciva dal panificio del paese con in mano il sacchetto del pane ed attraversava tranquillamente la via principale. Gli sono andato incontro e nel breve percorso, dietro sua richiesta, gli ho dato qualche particolare in più sulla studentessa universitaria che l'aveva interpellato. Sì, Sarah studiava anche sloveno nella facoltà di lingue a Udine. L'argomento della tesi? Un po' particolare, a dire il vero: «Condanna a morte della parola slovena. Testimonianze di un popolo nell'infernale quotidianità fascista». Credo siano parole prese in prestito da uno dei suoi libri. L'ho accompagnata perché anch'io do volentieri un mano a coloro che nello studio mostrano interesse per le complesse problematiche delle comunità slovene in regione. Erano passate da poco le 9.30 quando ci siamo seduti al tavolo con Sarah e mia moglie, che non voleva rinunciare all'occasione di un incontro diretto con l'autore del libro «Figlio di nessuno», dopo averlo ascoltato recentemente in occasione della presentazione nella biblioteca «Joppi» a Udine. Due ore abbondanti di un dialogo ininterrotto, intenso ed appassionato, quasi nipotini che ascoltano il nonno che si lascia trasportare dai ricordi. Io, veramente, avevo l'impressione di parlare con un mio coetaneo, ma che avesse vissuto la vita di mio padre, che raccontasse un'esperienza romanzesca d'altri tempi, ma tutt'altro che creazione fantastica nei contenuti crudi e crudeli e purtroppo ancora attuali e non solo nei ricordi. Sì, perché ciò che Boris Pahor racconta nei suoi scritti – che finalmente sono stati scoperti anche in Italia, quando invece il suo nome brillava da un pezzo nel firmamento letterario francese e tedesco – rappresenta squarci di panorami di storia e di vita dell'intero secolo scorso ad iniziare dagli anni dell'irredentismo italiano dei primi decenni. Un dramma che assume i connotati del rogo del «Balkan» (nella foto), il cuore della comunità slovena di Trieste, le cui fiamme hanno acceso un ben diverso ardore nel cuore e nell'anima del Boris di sette anni. Non voglio entrare in merito ai contenuti del lungo colloquio, alle tragiche immagini evocate, alle acute osservazioni sui comportamenti umani, alla serie di tragiche esperienze personali superate con un'ineguagliabile volontà di autodifesa della libertà, dell' appartenenza ad un popolo non meno degno di rispetto di altri, del diritto inalienabile alla propria identità etnolinguistica. Ho visto un uomo quasi centemario capace di un entusiasmo da ventenne che vuole far riemergere la verità storica che ben pochi ancora oggi hanno il coraggio di accettare responsabilmente. Mentre gli porgevo il soprabito, ho fatto cadere a terra inavvertitamente il sacchetto del pane. Boris, con aria tra rimprovero e comprensione esclama: «Non è bene far cadere a terra il pane». E, forse, vedendo il mio rossore, ha soggiunto: «Serve un bacio per riparare». Io ho stampato un bacio su quel sacchetto, rivivendo in quel momento, come in immagini filmiche, quanto avevo letto in «Necropoli», quel libro sconvolgente sulla sua tragica esperienza nei lager nazisti. Il pane, il cui significato confligge con l'opulenza odierna, che è capace di gettarlo nel cassonetto dei rifiuti perché vecchio di un giorno. Con Boris siamo scesi da Prosecco verso il mare. A mezza costa mi ha fermato ed è sceso lungo una stradina verso un gruppetto di case. Era difficile scorgere in quei passi ancora sicuri e veloci un uomo di 99 anni. Se non l'avessi sentito rievocare l'incendio del Balkan (13 luglio 1920), bambino di 7 anni, giurerei che abbia barato sulla sua data di nascita.
DIMOSTRANO CAPACITÀ DI REAZIONE, ma vengono lasciate a se stesse. Per loro occorre pensare un sostegno prima che sia troppo tardi
Famiglie e crisi, più spremute quelle giovani
Sono un efficace ammortizzatore sociale: riescono a reagire velocemente rimodulando i bisogni per intervenire sulle emergenze
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er fronteggiare la crisi ci troviamo immersi in un clima di austerity. Le famiglie dimostrano una alta capacità di reazione. Lo rilevano diverse indagini. Però rimangono ancora lasciate a se stesse, dato che aumentano del 5% in media i giovani nuclei familiari che vertono in condizione di povertà. La propensione al risparmio delle famiglie, rilevata dall’Istat, nel 2011 è al 12%: la più bassa mai vista dal 1995. Purtroppo, secondo i dati della stessa indagine, diminuisce anche il potere di acquisto di circa lo 0,3%. Il risultato finale non è incoraggiante: per rispondere alle nostre spese spendiamo di più e a volte non si riusciamo nemmeno a mantenere lo stesso livello di consumi del 2010. Malgrado il clima di ristrettezza le fami-
glie italiane continuano ad occuparsi dei loro giovani. Infatti nel periodo più intenso di crisi attraversato dal mercato del lavoro oltre 480 mila famiglie hanno sostenuto almeno un figlio convivente che aveva perso il lavoro. Si conferma così una realtà del nostro Paese. La famiglia è un efficace ammortizzatore sociale che riesce a reagire velocemente; di fronte alle difficoltà rimodula i suoi bisogni e interviene sulle emergenze. Questi comportamenti virtuosi dovrebbero essere considerati, quando si tratta di nuovo impulso allo sviluppo dell’Italia. Per reagire alla crisi vediamo interventi per sostenere le banche e i loro debiti, per riavviare gli investimenti delle imprese e i loro affari, per modificare il mercato del lavoro rendendolo più flessibile: tutte co-
se importanti, certamente. Però poi, a ben guardare, sotto pressione ci finiscono le famiglie, perché le misure adottate per trovare le risorse si concentrano sull’Imu, una tassa sulla casa che è un
patrimonio familiare, e sul lavoro dipendente, quello che alimenta il reddito delle famiglie del ceto medio. Di sicuro dare ossigeno al sistema economico è utile.
Tuttavia non si possono spremere soltanto le famiglie, perché sono una risorsa concreta per il Paese, non solo economica ma anche sociale. I nuclei familiari con le loro reti di relazioni parentali riescono a sostenere una certa coesione del tessuto sociale, e per ora sono la realtà che più di ogni altra dimostra la capacità di mantenere vitali i rapporti tra le generazioni. Finora si rileva che aumentano le distanze tra ricchi e poveri e pagano soprattutto le nuove famiglie. Bankitalia mostra, infatti, come il numero di nuclei familiari in condizione di povertà cresce di cinque punti proprio tra le famiglie più giovani. Così, se da una parte riconosciamo il valore della famiglia come ammortizzatore sociale e attingiamo alle sue risorse economiche, dall’altra parte non investiamo su di lei, quando muove i primi passi. Se manchiamo l’occasione di sostenere proprio quelli che le famiglie iniziano a costruirle, perdiamo la possibilità di guardare al nostro futuro. Andrea Casavecchia
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POGLOBIMO IN PREMISLIMO
30. aprila 2012
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PRESENTATO A UDINE il romanzo «Figli di nessuno» dello scrittore sloveno triestino
Boris Pahor è un vincente per il coraggio della denuncia
Riccardo Ruttar
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l titolo «Figlio di nessuno» porta in sé il senso di smarrimento, di estraniazione, di umiliazione dell'uomo cui è stata tolta non solo la paternità, ma anche la maternità. Più forte e incisivo che «figlio di N.N. o bastardo», ma sempre meno dispregiativo di «cimici», «scarafaggi», «insetti» o «porchi de s'cavi» (vedi Jo¡e Pirjevec in «Fojbe», pag. 20 e ss.), tanto per rievocare alcuni degli epiteti attribuiti dai fascisti triestini ai concittadini sloveni o croati. L'ha fatto capire senza mezzi termini lo scrittore novantanovenne, Boris Pahor, nella pre-
sentazione del suo ultimo libro scritto a quattro mani con la giornalista Cristina Battocletti, il 4 aprile scorso nella sala «Corgnali» della biblioteca Joppi di Udine. Pahor è nato a Trieste quando la città apparteneva ancora all'Austria, ma tutto è crollato attorno a lui con «Trieste redenta». «Redenta da che cosa e da chi? Ma chi vi ha chiamato a liberarci?» diceva Pahor, come se avesse ancora davanti la tragica sequenza realmente vista e vissuta del Narodni Dom - centro di cultura sloveno, che bruciava. «Il fascismo, quello truce, violento e cinico è nato a Trieste, ha riaffermato –. Mi ha tolto tutto, mi hanno trasformato, svuo-
La sua opera di irriducibile ricercatore di verità e libertà, specie dopo l’esperienza traumatica dei lager nazisti, rimane come testimonianza universale del secolo breve
tato, fatto vagabondo, un fallito, tolto tutto quanto spiritualmente, culturalmente e materialmente mi apparteneva». Il «romanzo» di Pahor, edito da «Rizzoli», nel sottotitolo precisa: «Un'autobiografia senza frontiere», ed è ben fisso nella memoria quanto lo scrittore ha plasticamente evocato in «Necropoli», il suo libro per ora più noto e che gli è valso per la candidatura al premio Nobel. Egli si schernisce nei dialoghi, evidenzia la sua passività nella serie di eventi in cui è stato coinvolto nella sua lunga esperienza di vita di un intero secolo, ma, a leggere il suo ricco lavoro letterario, si ha tutt'altra impressione, perché a volte ci vuole vero coraggio a ricercare e denunciare su pagine indelebili la verità, spesso cruda e inaccettabile, dei fatti accaduti e delle loro ragioni. La sua non è certo la storia dei «vincenti», se li si intende come prevaricatori, mistificatori della verità, violentemente nazionalisti, ma è un vincente per il coraggio della denuncia. Non è stato valorizzato in patria, se di patria si può parlare per uno come Pahor, che , ovviamente, esprime un
concetto ben diverso da quello enfatizzato dai mass-media italiani; è stato scoperto in Francia e solo ultimamente, dopo il crollo del «Muro», si sono aperti spiragli in casa nostra. Era ora. Non sarà certo celebrato come un Silvio Pellico, ma la sua opera di irriducibile ricercatore di verità e di libertà, specie dopo l'esperienza traumatica dei lager nazisti, rimane come testimonianza universale di un secolo violento che ha visto tragedie che mai l'uomo potrà espiare se non ne riconosce l'intrinseca disumanità. Va precisato che il libro di Pahor non ha nulla che fare con un testo di storia, ma è avvincente per il suo contenuto di vissuto quotidiano di un uomo eccezionale nei suoi sentimenti, nei suoi rapporti famigliari e sociali, nelle dinamiche dei mutamenti nel tempo e nello spazio in cui si è svolto il percorso della sua vita. Altri hanno forse fatto analoghe esperienze, ma Pahor l'ha messo nero su bianco per non far dimenticare alle generazioni future la vita concreta di un uomo che si è dibattuto nell'infernale ingranaggio della storia del '900.
Ob@udovanja vreden
oris Pahor je ob@udovanja B vreden »zaradi njegove velike samostojne in premo@rtne dr¡e
v vsem povojnem @asu in je prepri@an, da ga taki @asnikarski napadi ne bodo niti malo prizadeli v njegovi vsestranski slovenski, @loveœki, narodni in politi@ni dr¡i.« Tako je napisal Svet slovenskih organizacij, ko je izrazil tr¡aœkemu pisatelju vso svojo solidarnost ob napadu, ki jo je bil dele¡en 9. marca letos s strani milanskega dnevnika »Il Giornale«. Svet slovenskih organizacij ob tem ugotavlja tudi, da je te¡ko œe danes, skoro 70 let po kon@ani vojni, biti objektivni zagovorniki velikih idej in vrednot, ki so temelj za naœ vsestranski obstoj in razvoj in obenem jamstvo za boljœi jutri vsega slovenskega naroda. ˘aljivo pisanje omenjenega italijanskega dnevnika gotovo ne odra¡a duha, ki je izœel s sre@anja treh obmejnih predsednikov julija predlanskim v Narodnem domu ter velikega koncerta na trgu Zedinjenja v Trstu.
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IZ NAŒIH DOLIN
30. aprila 2012
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NELLA VALLE DEL CORNAPPO E IN QUELLA DEL TORRE si fanno i conti con le preiscrizioni per l’anno scolastico 2012-2013
I comuni di Taipana e Lusevera resteranno senza le loro scuole? �
Elio Berra: se non è possibile fare due scuole bilingui, accordiamoci per farne una sola a livello di Unione dei comuni
� Ezio Gosgnach
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n questi giorni i sindaci di Taipana, Elio Berra, e di Lusevera, Guido Marchiol, sono alle prese col pallottoliere. Per l'anno scolastico 2012-2013 devono avere 30 iscritti alla scuola primaria e 20 alla scuola materna per mantenere aperte le aule a Vedronza, per quanto riguarda Lusevera, e nel capoluogo, per quanto concerne Taipana. Altrimenti a settembre saranno costretti ad affiggere il cartello «chiuso» sui rispettivi edifici scolastici e i bambini ad andare a Tarcento o Nimis. Con buona pace anche per l'insegnamento della lingua slovena e della cultura locale. Da quel che abbiamo appreso da fonti non ufficiali – il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Tarcento, Ernesto Modugno, non ha trovato il tempo di rispondere alle nostre domande – in entrambi i Comuni si corre sul filo del rasoio. Mentre il sindaco di Lusevera dice di non essere a conoscenza dei numeri sui quali potrà contare il suo plesso scolastico per il prossimo anno, il suo collega di Taipana dimostra di essere più informato.«In base alle preiscrizioni, per la scuola primaria i numeri ci sono. Per quella dell'infanzia sembra mancasse un paio di bambini. Mi sono attivato in prima persona e credo che riusciremo a tenere aperto anche l'asilo», fa sapere Berra. Comunque sia, considerato l'andamento demografico, la questione si riproporrà inevitabilmente per gli anni successivi. Proprio
Elio Berra per questo, entrambe le amministrazioni, in accordo con i genitori dei bambini in età scolastica, l'anno scorso avevano richiesto la trasformazione delle loro scuole dell'infanzia e primarie in scuole bilingui, nell'ambito dell'istituto statale comprensivo con lingue d'insegnamento slovena e italiana di San Pietro al Natisone. I consigli comunali di Lusevera e Taipana hanno deliberato in tal senso e già lo scorso 20 ottobre il Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena aveva dato il via libera all'apertura delle due nuove sedi bilingui. Da lì in poi, però, sulla questione è calato il silenzio. Dalle informazioni in nostro possesso, l'assessorato regionale all'Istruzione avrebbe evitato di affrontare la questione, lasciandola completamente in carico alla Direzione
scolastica regionale. Questa avrebbe fatto richiesta al ministero della Pubblica istruzione per il necessario aumento di organico per l'istituto bilingue, ma la risposta non sarebbe stata positiva. Di più se ne saprà dopo il vertice convocato a Cividale il pomeriggio di martedì 24 aprile (quando il nostro giornale sarà già in stampa) con il dirigente per le scuole con lingua d'insegnamento slovena della Direzione scolastica regionale, Toma¡ Sim@i@, la direttrice dell'istituto comprensivo bilingue, ˘iva Gruden, i sindaci Marchiol e Berra, e i presidenti delle organizzazioni slovene Sso, Giorgio Banchig, e Skgz, Luigia Negro. In ogni caso, è evidente la volontà delle due amministrazioni comunali e dell'intera comunità slovena della provincia di Udine di perseverare nella richiesta di estendere l'insegnamento bilingue alle Valli del Torre. E ha ragione il sindaco di Lusevera quando non manca occasione per affermare che questo è un diritto riconosciuto dalle direttive europee, dalle leggi dello Stato e da quelle della Regione.
«È vero -– conferma Berra –. Ma è sbagliato fermarsi a enunciare principi. Sappiamo tutti che maggiore possibilità di successo avrebbe una proposta comune di scuola bilingue tra Taipana e Lusevera, magari tenendo la materna da una parte e l'elementare dall'altra. Si obietta che i genitori non vorrebbero spostare i bambini? Io sono dell'idea che si può ben sopportare qualche disagio, qualche chilometro in più, di fronte a un’offerta formativa vantaggiosa come quella bilingue. Senza dimenticare che, se chiuderanno la nostra scuola e quella di Vedronza, i bambini dovranno comunque viaggiare verso Nimis e Tarcento». Sulla scuola bilingue unica, l'amministrazione di Lusevera ha fin qui espresso una posizione di netta chiusura. «Penso sia il momento di un ripensamento – conclude il sindaco di Taipana – per non andare incontro a un suicidio scolastico. Insieme siamo più forti numericamente e politicamente. Bene sarebbe addirittura che la richiesta di scuola bilingue venga portata avanti a livello dell' Unione dei comuni delle Valli del Torre».
NA POSVETU NA TERMO »OTROŒTVO-OTROCI IN SVETOVI« je 5. razred primarne œole predstavil rezultate svoje ankete
U@enci dvojezi@ne œole v Œpietru se imajo dobro v svojih dru¡inah in v doma@em okolju
Uåenci petega razreda dvojeziåne æole
Ætevilna publika v obåinski dvorani
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¡ivljenju in jim namenjajo dovolj pozornosti. Tudi odnos do œole je pozitiven, saj 70 odstotkov vpraœanih meni, da se v œoli dobro po@uti. Protagonisti posveta so predstavili v razli@nih jezikih – na primer v ruœ@ini, furlanœ@ini in norveœ@ini – ¡ivljenske zgodbe, ki so jim jih povedli starœi ali nonoti. Posneli in pokazali so tudi zanimiv intervju s slovenskim nogometa¡em Samirjem Handovi@em, ki igra kot vratar v videnski ekipi Udinese. Zanimale so jih njegove ¡ivljenske in œportne izkuœnje. Posveta so se udele¡ili trije glavni gostje. Psihologinja Katja Paljavec, doma iz Œpietra, ki dela pri druœtvu SIL (servizio
vojezi@na osnovna œola je v petek 20. aprila v ob@inski dvorani v Œpetru organizirala posvet z naslovom »Otroœtvo-otroci in svetovi«. Tema letoœnjega posveta, ki ga ¡e devet let organizira peti razred dvojezi@ne osnovne œole iz Œpetra in poteka pod pokroviteljstvom ob@inske uprave, je bil svet kot ga do¡ivliajo otroci. Med œtevilno publiko so bili prisotni œpietarski ¡upan Tiziano Manzini, za@asni upravitelj Gorske Skupnosti Ter, Nadi¡a in Brda Giuseppe Sibau, ravnateljica dr¡avne ve@stopenjske œole s slovenskoitalijanskim dvojezi@nim poukom, ˘iva Gruden, ter ravnateljica dr¡avne ve@sto-
penjske œole »Dante Alighieri« Margherita Cencig. U@enci petega razreda, ki so bili glavni junaki ve@era, so izvedli zanimivo anketo. U@encem @etrtega in petega razreda osnovne œole ter prvega, drugega in tretjega razreda ni¡je srednje dvojezi@ne œole so postavili vpraœanje, kateri so odnosi do drugih v razli@nih okoliœ@inah, se pravi odnosi z vrstniki, v dru¡ini in v œoli. Izkazalo se je, da se ve@ kot polovica vpaœanih po@uti sparjetega od drugih in se v svoji dru¡ini dobro po@uti. Raziskava je pokazala tudi, da dru¡ine stojijo ob strani u@encem. Sbodbujajo jih v
integrazione lavorativa), kjer pomaga invalidnim osebam pri iskanju zaposlitve. Spregovorila je o @ustvih, ki pogosto prizadenejo u@ence in vplivajo na njih u@ni uspeh, in povedla, kako jih nadzirati. Otroœki pisatelj Bo¡idar Staniœiæ, ki je po za@etku vojne pred dvajstimi leti zapustil rojstno Bosno in naœel zato@iœ@e v Furlaniji, sicer v Zuglianu, je predstavil svoje izkuœnje. Prijatelji iz Toga, se pravi begunci, ki ¡e nekaj mesecev ¡ivijo v Podbonescu, so zaklju@ili posvet s pesmijo, ki v njihovem jeziku pomeni »Hvala za vse tisto, kar ste nardili za nas«. � G. Z.
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Pravice tudi v #edadu edajci bojo lahko zaprosili za # dvojezi@no iskaznico (carta d'identità). Tuo je pred kratkim
odlo@u kamunski odbor (giunta) in takuo dau konac polemikam, ki so nastale v zvezi s te¡avami ljudi, katerim proœnja za dvojezi@no je bila zavar¡ena. Afera je parœla do italijanskega senata, kjer so trije parlamentarci iz naœe de¡ele, Tamara Bla¡ina, Carlo Pegorer in Flavio Pertoldi, vlo¡ili vpraœanje na ministra za notranje zadieve, ki je Anna Maria Cancellieri. O tem so vzdignili glas tud de¡elni svetiki Igor Gabrovec, Stefano Pustetto in Igor Kocijan@i@. Pred takimi politi@nimi reakcijami in œe posebe pred pravico ljudi dose@, kar zakon predvideva, je @edajski odbor s œindikam Stefanam Ballocham (z globokimi slovenskimi koreninami) na @elu odlo@u, de bo izdaju dvojezi@ne iskaznice in œe vi@ bo odparu urad za Slovence, ki ga predvideva 8. @len zakona 38/01 za varstvo slovenske skupnosti v naœi de¡eli. V 4. odstavku (comma) namre@ beremo, de v srediœ@ih Tarsta, Gorice in v #edadu uprave ustanovijo urad, namenjen ljudem, ki se ¡elijo poslu¡evat pravic, ki zadievajo nucanje slovenskega jezika v javni upravi (amministrazione pubblica) tudi @e ne ¡ivijo na teritoriju, kjer je v veljavi zakon za Slovence. Tele zadnji dodatek je velikega pomiena, ki se ga na gre pozabit, kar pa se pogosto gaja. Se prave, de vsi Slovenci, ki ¡ivijo v videnski provinci, imajo pravico prosit za dvojezi@no iskaznico in druge dokumente v maternem jeziku. Za tele ljudi bo skarbeu urad za Slovence, ki ga namerava odpriet @edajski kamun @etud z veliko zamudo, se prave po 11 liet, odkar je italijanski parlament sparjeu zakon. Tuo bi slu¡ilo tav¡intam Bene@anu, ki ¡ivé v Vidnu in drugih laœkih miestah in vaseh. Pravice so pravice, stoji par ljudeh se jih poslu¡evat.
Corsi di formazione a San Pietro al Nat. Ad formandum riapre le iscrizioni ai corsi di formazione e aggiornamento professionale, destinati a studenti, lavoratori, imprenditori, casalinghe, a tutti coloro che desiderano formarsi e sviluppare le proprie competenze e abilità. A partire dal 26 aprile tutti gli interessati possono iscriversi ai corsi del Catalogo regionale della formazione permanente al costo di 1euro all'ora. Ad formandum propone il corso Comunicare in modo efficace (33 ore) che si concentra sulle tecniche per la creazione di relazioni efficaci e sui metodi per migliorare l'ascolto e la comprensione degli altri. Il corso di Contabilità generale (60 ore) fornisce le competenze e le tecniche di base indispensabili per applicare correttamente ed autonomamente le procedure amministrative basilari. Chi vuole approfondire le proprie conoscenze informatiche può scegliere tra Analizzare e gestire dati con il foglio elettronico (60 ore) e Realizzare presentazioni multimediali (48 ore). I corsi sono aperti a tutti coloro che sono in età attiva di età superiore ai 18 compiuti e che siano residenti o domiciliati nel Friuli-V. G.. Il livello di istruzione non è un prerequisito per l'iscrizione. La quota di iscrizione è di 1 euro per ogni ora di corso. I corsi sono gratuiti per chi si trovi in cassa integrazione o in mobilità al momento dell'iscrizione. Presso la segreteria Ad formandum a S. Pietro sono disponibili tutte le informazioni; i calendari e le schede di iscrizione sono reperibili anche sul sito www.adformandum.org. � �
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PRESENTATA A UDINE l’indagine di Slori e Filologica friulana sulle comunità linguistiche che vivono in regione KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Fabbricati rurali, no Imu in montagna Marcia indietro del Governo e sospiro di sollievo per i nostri agricoltori: niente Imu per i fabbricati rurali strumentali nei comuni classificati montani o parzialmente montani (in pratica, quelli che fanno parte delle Comunità montane). In sede di discussione del decreto legge fiscale 16/2012, alla Camera è stato presentato e approvato un emendamento di fonte governativa che esenta dell'imposta municipale le strutture per uso agricolo (ricovero animali, protezione delle piante, magazzini, depositi eccetera). In precedenza l'esenzione riguardava i fabbricati situati a oltre mille metri di altezza. La nuova disposizione fa invece riferimento ai territori montani e parzialmente montani di cui all'elenco dei comuni italiani predisposto dall'Istat. I Comuni parzialmente montani sono quelli la cui popolazione sia residente nei territori montani in misura inferiore al 15 per cento della popolazione. In ordine all'esenzione dall'Imu per i terreni montani l'emendamento demanda a un decreto ministeriale l'individuazione dei comuni nei quali spetta l'esenzione, sulla base della altitudine riportata negli elenchi Istat e tenendo conto anche della redditività. Quindi è possibile che l'individuazione dei terreni montani esenti da imposta abbia la medesima regolamentazione prevista per i fabbricati rurali strumentali. L'emendamento conferma che sono comunque assoggettati alle imposte sui redditi e relative addizionali gli immobili esenti dall'Imu. Tale disposizione dovrebbe riguardare soltanto i terreni montani, in quanto i fabbricati rurali sono comunque esenti da Irpef. Quindi i terreni montani destinati alla produzione agricola non assolvono l'imposta municipale, ma assolvono comunque l'Irpef sul reddito dominicale in capo al proprietario e il reddito agrario per il conduttore. Invece i fabbricati rurali strumentali situati nei comuni montani esclusi espressamente da Imu non concorrono a formare il reddito ai fini delle imposte dirette in forza dell'esenzione oggettiva. Per questi fabbricati posti in montagna potrebbe essere anche omesso l'accatastamento.
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L. Negro œe naprej predsednica Skgz
� � Pred kratkim je biu v #edadu kongres za vidensko provinco Slovenske kulturno gospodarske zveze (Skgz). Guorili so posebno o œuolanju po slovensko. Podparli so kamune Tipana in Bardo, ki sta vpraœala, naj se dvojezi@na œuola odpre tudi na njih teritoriju, in kamuna Tarbi¡ in Naborjet Ov@ja vas, ki sta vpraœala, naj se v njih œuolah u@i v treh jezikah, se pravi po italijansko, po slovensko in po niemœko. Na kongresu so guorili tudi od problemu, ki jih @edajski kamun diela ljudem, ki ¡ele imieti osebno izkaznico tudi po slovensko. Jali so, de muore tudi #edad spoœtovati zaœ@itni zakon, se pravi lec, ki varje slovenski jezik in kulturo. Kongres je potardiu za predsednico Skgz za vidensko provinco Luigio Negro iz Rezije.
In Friuli Venezia Giulia si esprimono in sloveno ben 120 mila persone �
Nelle valli del Natisone e del Torre, a Resia e in Valcanale è stato rilevato un miglioramento del clima politico
� Riccardo Ruttar
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er la seconda volta, a distanza di quattro anni, nella sala Pasolini del Palazzo regionale a Udine l'11 aprile scorso si parlava dello stesso argomento, dell'«Indagine sulle comunità linguistiche del Friuli Venezia Giulia» commissionata dalla Regione stessa allo Slori (Slovenski raziskovalni inœtitut) ed alla Sff (Società filologica friulana) già nel 2006. Questa volta, riferimento centrale della conferenza stampa di presentazione del volumetto, redatto e stampato dagli uffici regionali, era l'assessore alla Cultura, Elio De Anna. Ancora una volta, l'esponente della giunta Tondo ha confermato il valore non solo culturale della presenza viva e vitale, nella nostra regione, caso unico nell'Unione Europea, di quattro lingue, le quali rappresentano la ragione ed il fondamento della specialità regionale ed ha rimarcato che «oggi, in regione, circa 600 mila persone si esprimono in lingua friulana, 120 mila persone in lingua slovena, 25/30 mila persone in lingua tedesca, mentre 199 Comuni su 219 rientrano nella delimitazione territoriale per almeno una delle tre comunità linguistiche minoritarie». Questa realtà multilingue è stata studiata
E. De Anna, G. Napoli, D. Jagodic in E. Susiå. Levo, M. Coren
dall'indagine che ha interessato un campione di ben 3000 residenti nelle diverse aree di parlata friulana (2150 intervistati telefonicamente), slovena (750) e tedesca (100) in piena collaborazione tra le istituzioni friulana e slovena. Per questa caratteristica la nostra regione si candida come sede ideale dell'Agenzia europea per le Lingue minoritarie. In pratica, si voleva sapere «non solo le opinioni dei cittadini residenti nei comuni in cui sono presenti comunità linguistiche, ma soprattutto il grado di conoscenza e di apprezzamento delle politiche statali, re-
OBISKU BO TOPLI UORH nad #eniebolo
gionali e comunali messe in atto e delle aspettative future». Ne è risultata un'immagine complessa e variegata con una maggiore sensibilizzazione nelle aree di parlata slovena, essendo stato rilevato il miglioramento del clima politico e culturale dopo la nascita della repubblica di Slovenia ed ancor più dopo la rimozione del confine. È ciò che ha confermato anche il vicesindaco di Drenchia, Michele Coren, nel suo intervento in qualità di componente della Commissione regionale consultiva per la comunità slovena. Egli ha appreso con una certa soddisfazione i dati nel complesso positivi che riguardano la comunità di appartenenza (magistralmente esposti dal prof. Emidio Susi@), già direttore dello Slori, ma ha anche ricordato la problematica che ancora accompagna le popolazioni di lingua slovena della provincia di Udine, in particolare di quelle delle valli del Natisone. Ha citato associazioni, mass-media, istituzioni, circoli, operatori in ambito sociale, cul-
turale e religioso - i nostri sacerdoti «#edarmaci» - che hanno consentito alla comunità di non soccombere a 150 anni di pressione antislovena, ma ha anche denunciato gli atti intimidatori che ancora di recente sono stati perpetrati da frange nazionaliste estreme. Senza dimenticare la difficile e controversa situazione della scuole bilingue di S. Pietro. Nelle due ore di discorsi hanno preso la parola, tra altri, oltre a Lorenzo Pelizzo per la Filologica e Devan Jagodic per lo Slori, Lorenzo Zanon, presidente dell'Agenzia regionale per la lingua friulana e Alfredo Sandrini, componente della Commissione regionale per le minoranze di lingua tedesca. Erano presenti anche il console della Repubblica di Slovenia a Trieste, Bojana Cipot, ed il consigliere regionale della Slovenska skupnost Igor Gabrovec. Il tutto si e svolto sotto l'attenta direzione del funzionario regionale Giuseppe Napoli.
Dalai Lama spet v Vidnu Al’ bo parœu tudi v Polavo?
Predsednik republike bo 10. maja v Bene@iji D I z Rima so sporo@ili, de bo predsednik Italijanske republike Giorgio Napolitano na obisku v videnski provinci od 9. do 11. maja. Napolitano bo v Bene@iji v @etartak 10. maja predpudnem, kàr bo œu na planino Topli uorh nad #eniebolo v kamunu Fojda, de bi se poklonu partizanam brigade Osoppo, ki so jih lieta 1945 pobili komunisti@ni partizani. Predsednik republike bo parœu v Vidan 9. maja popudan. Zvi@er bo œu gledat premiero dokumentarnega filma o partizanski republiki, ki je za¡iviela v Karniji œetemberja in otuberja lieta 1944. Naslednji dan bo parœu v naœe kraje, de bi œu na planino, kjer so pasli ljudje iz Por@inja, in po@astiu partizanam brigade Osoppo, ki so bli ubiti 7. febrarja 1945 s strani komunistu. Obisk je sam Napolitano napoviedu v @etartak 9. febrarja, kàr je bla na Kvirinalu v Rimu cerimonija ob dnevu spomina na martve po drugi svetovni vojski v kraœkih jamah in ljudi, ki so v tistih lietah pred komunizmam utekli iz Istre in Dalmacije. »Trieba je gledati naprej in imieti skupno evropsko vizijo, ki je te prava mede¡ina pruot vsakemu nacionalizmu. Samuo takuo bojo Italija, Slovenija in Hrvaœka vepla@ale dug, ki ga imajo do tistih, ki so v preteklosti tarpieli in tudi do te mladih, ki imajo pravico se troœtati na buojœe cajte,« je jau Napolitano. Predstavniki Sveta slovenskih organizacij in Slovenske kulturno gospodarske zveze so vpraœali, naj predsednik republike v tisti parlo¡nosti sre@a delegacijo Slovencu iz videnske province, saj so pru oni narbuj tarpieli na svoji ko¡i posledice ti-
Giorgio Napolitano stega karvavega dogodka. V momentu, kàr zaperjamo redakcijo telega Doma, nieso œe uradno potardili, de bo do sre@anja parœlo. #udno pa bi bluo, de bi na poglavar Italije uœafu pou ure, de bi se poguoriu s Slovenci v videnski provinci. In Fuojde bo Napolitano œu v vas Illegio na Tolme@am, in se ogledu umetniœko razstavo »Otroci in nebo«. Popudan bo v Guminu ob 36. oblietnici katastrofalnega potresa, ki je prizadeu Furlanijo lieta 1976. V pandiejak zjutra bo predsednik republike odpotovau v Pordenon in po obisku se z avionam iz Aviana varnu v Rim.
alai Lama Tenzin Gyatso, se pravi najviœja duhovna tibetanska oblast in adan od te narbuj poznanih ljudi na svietu, bo v Vidnu v torak 22. in sriedo 23. maja. Sparjeu je vabilo, ki sta ga mu nardila budisti@ni center «Cian Ciub Cio Ling» v Polavi v Sauonskim kamunu in center «Ernesto Balducci» v Zuglianu. Za obisk vlada veliko zanimanje, saj so v par urah arzdajali deset tav¡int vstopnic na dvie odparti sre@anji, ki jih bo »njegova svetost« imeu v œportni dvorani »Primo Carnera« v Vidnu. 22. maja predpudnem se bo Tenzin Gyatso pogovarju o dialogu med vierami, popudan bo s filozofom Massimom Cacciarijem in z nevrolingvistom Francom Fabbrom razpravlju o @lovieœki naravi in nenasilju. 23. maja predpudnem bo pa sre@anje s œtudenti videnske univerze. Za sre@anje z Dalai Lamo so zaprosili tudi predsednik de¡ele Renzo Tondo, predsednik videnske province Pietro Fontanini, videnski œindik Furio Honsell in videnski nadœkof Andrea Bruno Mazzocato. Sigurno pa je samuo, de bo obisku center »Balducci«, kjer bo na kosilu z direkotrjam, ki je g. Pierluigi Di Piazza, in drugimi odgovornimi strukture, ki sparjema ljudi – posebno emigrante iz tre@jega sveta –, ki niemajo striehe nad glavo in puno diela na kulturnim podro@ju za mier in spoœtovanje med narodi in ljudmi cielega sveta. Nekateri imajo tudi troœt, de bo zuna uradnega programa Dalai Lama obisku tudi budisti@ni center v Polavi. Tuole se je bluo zgodilo pet liet odtuod, miesca di@emberja lieta 2007, in je biu zaries velik dogodek za celo Bene@ijo. Pravijo pa, de tele krat do obiska bo te¡kuo parœlo.
Budistiåni center v Polavi in (zgoraj) Dalai Lama diåemberja ‘07
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KULTURNO-TURISTI#NI PROJEKT, ki sta ga vekuœtala œindik Piergiorgio Domenis in glasbenik Aleksander Ipavec
Pravca kraljice Vide in Landarska jama bota hmalu posneta na DVD-ju �
Gre za koncert, v katerim nastopajo orkester Accordion orchestra 4-8-8-16, skupina Etnoplo@ in zbor Musica viva
� R. D.
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nkrat je v Bija@ah ¡iviela liepa in dobra kraljica. Imiela je puno hlapcu in dikli. Ljudje iz Nediœke doline so jo imeli radi, zatuo ki jih nie preganjala in je nimar dala vbogime te buogim. Kàr so se Atila in njega ruoparji parbli¡ali, je kraljica poklicala ljudi iz vse doline in so se vsi kupe skrili v Landarsko jamo. Gor so imeli vodo, mo¡nar za uœenico in pe@ za kruh. Atila se je ustavu pod @elam in atu vahtu. Naprej so œli tiedni in miesci. V jami je za@elo parmakuvati ¡ive¡a. Adnega dne je kraljica Vida videla, da je ostau samo œe 'an ¡akji uœenice. Lepuo jo je vekuœtala: œla je pred jamo, vesula dol uœenico in zauekala: »Kar preœtejte: tarkaj ki je zarn uœenice, tarkaj ¡akju je imamo v jami!« Kàr je Atila tuole videu in @u, je zbrau svoje ruoparje in se pobrau iz doline. Tako so se kraljica Vida in nje lju-
dje vrnili na svoje domuove in spet ¡iveli v mieru. Kaduo v Bene@ji na pozna tele pravce? Sada pa jo bo podbunieœki kamun nucu za turisti@no promocijo Landarske jame in cielega svojega teritorija. Z njo bojo napravli DVD, v katerim bo koncert v izvedbi orkestra Accordion orchestra 4-8-8-16 iz Bene@ije, skupine Etnoplo@, in pevskega zbora Musica viva iz Tolmina v Sloveniji pod vodstvam Aleksandra Ipavca. »Projekt, ki bi ga lahko imenovali kulturno-turisti@ni, sma vekuœtala jest in podbunieœki œindik Piergiorgio Domenis – nam je poviedu Ipavec –. Gre za mojo avtorsko glasbo al' moje priredbe. Povezovalni tekst je v treh jezikah: po italijansko, po slovensko in po angleœko. Pravca kraljice Vide je pa v doma@im slovenskim dialektu in v podlagi so moje improvizacije na ljudskimi beneœkoslovenskimi motivi« Re¡ijo so zaupali poznani slovenski re-
generale del Comune di San Pietro al Natisone, approvato lo scorso 26 novembre. Da noi interpellato lunedì 23 aprile sulla decisione dell'esecutivo del Friuli Venezia Giulia, il sindaco, Tiziano Manzini, si è trincerato dietro a un fermo no comment. «Materialmente non ho avuto il tempo di leggere la delibera regionale che mi è da poco arrivata sul tavolo. È lunga e articolata, per cui devo esaminarla attentamente prima di fare qualsivoglia commento», ha tagliato corto. Non si è fatta attendere, invece, la reazione dell'opposizione, che sul piano regolatore aveva dato battaglia in consiglio e nei paesi.
ziœerki Martini Kafol. S svojo ekipo je ¡e snemala v nediejo 22. obrila, po hudi slavi uri, in bo œla naprej z dielam v petak 27. in saboto 28. obrila. »Za tel DVD – nam je arzluo¡u œindik Domenis – bojo posneli tudi druge lepe in
zanimive kraje podbunieœkega kamuna. Naœ namien je, de bo film naret za lietoœnje polietje. Mislimo ga predstaviti miesca luja, med koncan Postaje Topoluove in za@etkam Mittelfesta takuo, de se na bomo kri¡ali s telimi velikimi prireditvami.«
«Il risultato dell'incapacità amministrativa e a questo punto della scarsa conoscenza della materia urbanistica – si legge una nota della Lista civica, all'opposizione in consiglio comunale – ha fatto sì che la Regione abbia confermato, con un'ampia relazione tecnica, ciò che noi abbiamo sostenuto dal primo momento, in consiglio comunale e nei numerosi incontri con la popolazione. In particolare, la variante alla statale ss 54 con costruzione di un nuovo ponte sul Natisone, unitamente alla previsione di un'area commerciale a Vernasso, progetti da noi fortemente osteggiati, lo sono adesso anche dalla Regione, con riserve vincolanti a cui l'Amministrazione comunale non vediamo come potrà opporsi. «Questa sonora bocciatura – continua la Lista Civica – crea le condizioni per una riscrittura ex novo del pessimo
piano regolatore, anche se costerà ulteriore denaro pubblico e allungherà notevolmente i tempi dei cittadini che dallo strumento urbanistico comunale aspettano delle importanti risposte. E sono tanti. Sul piano politico crediamo che sia ineludibile una seria autocritica da parte del sindaco Manzini e della sua intera maggioranza, che questo piano regolatore ha convintamente votato e ostinatamente continuato a difendere». Infine, l'affondo contro l'assessore all'urbanistica e vicesindaco, Mariano Zufferli, che ha gestito la questione. «Bene farebbe – afferma la Lista civica – a trarre la più logica conseguenza di questo fallimento dimettendosi dall'incarico: in tal modo il piano regolatore verrebbe finalmente affidato a chi sul tema dimostri un minimo di preparazione tecnica e culturale».
IL NUOVO AGRITURISMO, inaugurato il giorno di Pasquetta, frutto della tenacia di un giovane imprenditore agricolo
Il sogno di Daniele Tropina è «Sotto il campanile» di Azzida
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o scorso 9 aprile, il giorno di Pasquetta, ad Azzida è stato aperto il nuovo agriturismo «Sotto il campanile», che ha preso il nome dalla sua posizione. L'affollata inaugurazione ha visto la partecipazione del sindaco di San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini, del parroco, mons. Mario Qualizza, che ha dato la benedizione con l'augurio che questa nuova attività possa funzionare nei migliori dei modi, del consigliere regionale Alessandro Colautti, del presidente di Confartigianato Udine, Graziano Tilatti, e del presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori, Ennio Benedetti. Nel suo intervento, il sindaco ha sottolineato come in questo momento di difficoltà economiche è sempre un'avventura aprire una nuova attività ma anche un'opportunità in più per il nostro territorio. «L'emozione era tanta», dice Daniele Tropina, giovane imprenditore agricolo valligiano, che ha intrapreso questa nuova esperienza con il pieno sostegno della sua famiglia. «Ho fatto questa scelta – racconta – per apprezzare i valori che mi hanno tramandato i miei genitori e per mantenere vive le Valli che stanno morendo, in quanto non c'è la volontà da parte di noi giovani di credere nei potenziali che ci sono ancora in questi territori. Si cerca sempre di andare fuori perché sembra più facile, ma quello
Otvoritev novega Kmeåkega turizma. D. Tropina je 2. z leve che si ha a casa non si valorizza per niente». In questo modo Daniele va controcorrente con l'auspicio di raggiungere grandi soddisfazioni. Intraprendere una nuova attività agrituristica di certo porta molto sacrificio sia in termini economici che di tempo. «Se si vuole crescere – continua Tropina – si devono fare molti investimenti, non solo economici, e si spera che il mercato risponda positivamente». Le organizzazioni di categoria aiutano gli imprenditori nelle loro attività, soprattutto dal punto di vista burocratico e di consulenza tecnica, ma poi è com-
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Kratke Brevi brevi kratke
Bogat pastoralni program lieœke fare Fara Matere dobrega sveta (Liesa, Tapoluove in Kosca) ima zaries bogat program za miesac, ki je pred nami. Za@eli bojo v nediejo 29. obrila prù s sejmam Matere dobrega sveta, ki je zavetnica (patrona) fare. Ob 11. uri bo slovesna sveta maœa in na koncu precesija s podobo Bo¡je Matere an rogacijoni. V torak 1. maja bo ruomanje Ko¡iœke vasi k Svetemu Egidiju (Tilhu). Ob 9.30 se uœafajo v Prehodu in puojdejo par nogah do cierkvice, kjer bo sveta maœa, par kateri se bojo zmisnili na duhovnike, ki so slu¡ili v Kosci in za vse te rance. Po maœi bo skupno kosilo: vsak naj preskarbi za se. V saboto 5. maja bo v Tapoluovim praznik Sv. Jo¡efa dieluca. Ob 18.30 bo maœa v cierkvi, natuo precesija do kapelce Svetaga Jo¡efa in rogacijoni in na koncu skupno praznovanje. V nediejo 6. maja bo senjam Sv. Matije v Hostnim. Ob 11.30 za@ne precesija po puoju, natuo bo pieta sveta maœa in na koncu skupno praznovanje. V nediejo 13. maja bo v Kosci Œesta nedieja: ob 11. bota sveta maœa in precesija s Presvetim Zakramentam. V nediejo 27. maja na Majnca bo na Liesah ob 11. sveta maœa in precesija s Presvetim Zakramentam. Maj je Marijin miesac: vsak torak in vsak @etartak ob 20. uri bojo molili ro¡ar v kapeli lieœke cierkve. Maœa in ro¡ar bota ob 20. uri v petak 4. maja v Dolenjim Garmaku, v petak 11. v Platcu, v petak 18. v Bardu, v sriedo 23. par Peternielu, v petak 25. v Zverincu in v pandiejak 28. v Seuci.
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15 riserve della Regione sul nuovo piano urbanistico di San Pietro e 15 «riserve vincolanti» approvate dalla Giunta reL gionale nella seduta dello scorso 13 aprile hanno tutto il sapore di una bocciatura del nuovo piano regolatore
KRATKE - BREVI - KRATKE
pito loro lavorare e crederci. Daniele, aiutato da suo fratello, da dieci anni ha un'azienda zootecnica con 50 capi (40 in lattazione e 10 da monta), inoltre ha diversi suini, che macella in collaborazione con un'altra azienda agricola, e qualche terreno. «È molto difficile essere agricoltori nelle Valli – sottolinea –, in quanto non ci sono grossi appezzamenti ed è una zona molto svantaggiata. Il lavoro fatto in un giorno qui non può essere paragonato allo stesso lavoro nel Cividalese o nella Pianura padana. Il latte, però, viene pagato allo stesso prezzo
sia a un'azienda che produce da 800 a 1000 litri di latte al giorno sia a una che nelle Valli ne produce molti di meno». Sarebbe da prendere come esempio ciò che viene fatto in Trentino Alto Adige, come già affermato dal presidente provinciale della «Kme@ka zveza», Giuseppe Specogna, in un'intervista con il «Dom», non solo da parte della gente, ma anche degli amministratori regionali che dovrebbero prendere più a cuore il nostro comprensorio montano. «Sotto il campanile», che è associato alla «Kme@ka zveza», è per Daniele un sogno che si va a realizzare e rappresenta un valore aggiunto alla sua attività. «Sono molto soddisfatto dell'avvio. Vedo che la gente aveva bisogno di un nuovo punto di ritrovo soprattutto domenicale e spero di migliorare sempre più per trovare positivi riscontri nelle persone». Ai suoi clienti propone piatti freddi, a base di salumi, formaggi, frico, frittate, insalate miste, dolci e bevande. Il locale è aperto stagionalmente da marzo all'8 dicembre durante il fine settimana: il venerdì dalle 17 alle 23, il sabato e la domenica (e tutti i giorni festivi e prefestivi) dalle ore 11 alle 24. In programma ci sono anche serate con musica dal vivo. Per prenotare si può chiamare il numero 334 8680865. � Giorgia Zufferli
Iz Œpietra v Oto@ec vsi kupe s koriero Œpietarski kamun bo napravu koriero, de bi œli na sre@anje Œempetru, ki bo 2. junja v Oto@cu par Novim mestu. Program nie œe dolo@en. Za vse informacije in za se vpisati oglasita se na tel. 0432 727272. Sre@anje Œempetru je vsako lieto in se ga udele¡uje sedam Œempetrov iz Slovenije in naœ Œpietar iz Italije. Tela sre@anja so veseli sejmi, na katerih se odvijajo œportne igre in kulturne to@ke.
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Passeggiata sul monte Kolovrat Domenica 6 maggio appuntamento con la passeggiata organizzata dalla Pro loco Nediœke Doline/Valli del Natisone sui sentieri della pace e dei poeti sul monte Kolovrat (Drenchia). Il ritrovo è previsto per le ore 13 a Clabuzzaro. Dal paese il percorso condurrà a passo Solarie e da qui, percorrendo la «bellissima strada del Kolovrat», come la definì M. Silvestri nel suo libro «Isonzo 1917», si arriverà sul monte Klabuk da dove si può ammirare lo straordinario panorama sulla Valle dell'Isonzo. Durante il percorso i partecipanti verranno introdotti ad un affascinante incontro con la natura e con la storia della prima guerra mondiale. Imboccando i camminamenti della grande guerra, verranno raccontati ai partecipanti, alla luce delle recenti riletture storiche, i tragici avvenimenti conosciuti come la «disfatta di Caporetto». Dopo aver visitato le trincee italiane del museo all'aperto di Na Gradu si giungerà a passo Zagradan e si percorrerà il «sentiero dei poeti». Si rientrerà per le ore 18 a Clabuzzaro per la cena alla trattoria «al Colovrat». Il costo è di 25 euro e comprende la guida, la sorpresa, il ristoro (bevande incluse).
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DOMENICA 6 E LUNEDÌ 7 MAGGIO i cittadini andranno alle urne con due anni d’anticipo per eleggere il primo cittadino e i dodici consiglieri comunali
Savogna, i tre candidati a sindaco espongono le loro ricette per la sopravvivenza del Comune
Paolo Cariola (lista Insieme per lavorare), Germano Cendou (Lista civica) e Marisa Loszach (lista Savogna La gente - La valle) a confronto su politiche economiche e sociali, Unione dei comuni montani e tutela dell’identità slovena
La situazione demografica, sociale ed economica del Comune di Savogna è sempre più drammatica. Al limite della sopravvivenza. Qual è la sua ricetta per invertire la tendenza? CARIOLA: «Bisogna cercare di far capire ai giovani rimasti, nonché a quelli che vorrebbero tornare a vivere qui, che abitiamo in una zona sì montuosa, ma assai vicina ai centri urbani più popolati: Cividale dista 15 minuti di macchina, Udine 30 minuti. La nostra è una zona accessibile, geograficamente collocata vicino alla pianura e a poca distanza dal mare. Se a una persona piace la montagna non è così difficile viverci. Al giorno d'oggi abbiamo mezzi di trasporto, cellulari, internet ecc… Non è più come 40 o 50 anni fa quando non esistevano neanche le strade. E poi l'unione fa la forza: più siamo a vivere in questi bellissimi luoghi, più risultati otteniamo. Inoltre, per dare un embrione di sviluppo alla zona, la nostra lista si adopererà per aiutare i giovani o le aziende esterne che vorranno intraprendere attività imprenditoriali coerenti con uno sviluppo sostenibile e la valorizzazione del territorio. Per iniziare, prevediamo di incentivare l'allevamento di cavalli a scopo turistico-ricreativo, provvedendo a realizzare una rete di percorsi e passeggiate lungo le strade interpoderali del comune fino agli alpeggi. Va detto che questo tipo di attività ha preso piede sia in Carnia, sia nella vicina Slovenia e consentirebbe di creare posti di lavoro sul territorio, anche tramite l'utilizzo di fondi europei o regionali. È evidente che questa è solo un'idea per partire, bisogna tutti insieme cercare l'idea giusta, non siamo figli di un Dio minore e non mi piace il catastrofismo». CENDOU: «Non sono un mago, né un medico e ricette magiche non esistono. Posso proporre, però, la mia esperienza di vita. Sono nato qui, ma poi ho vissuto tutta l'adolescenza e il percorso formativo a Milano. Dopo il servizio militare, a vent'anni o poco più, ho scelto di tornare a Masseris e stabilire qui la mia famiglia, perché l'attaccamento alla mia terra e alla mia gente mi ha portato a superere tutte le difficoltà e
Marisa Loszach
Paolo Cariola
Germano Cendou
i disagi che la vita in montagna comporta. Ne ho ricavato una qualità di vita che non mi ha mai portato a pentimenti o ripensamenti, pur avendo avuto opportunità di vantaggi economici e professionali se mi fossi trasferito altrove. Certo, a chi vive qui devono essere garantiti tutti i servizi necessari a una vita moderna. Per i giovani e i lavoratori penso, ad esempio, alla banda larga per l'accesso veloce a internet come a fondovalle. E poi un sistema di trasporto pubblico per garantire agli anziani che ne hanno bisogno il ritiro della pensione, il rifornimento alimentare e l'approvigionamento di medicinali. Fondamentale è, poi, puntare sulla risorsa turismo, valorizzando le peculiarità naturalistiche di cui è ricco il nostro territorio. In tal senso è urgente completare e mettere in funzione l'osservatorio astronomico del Matajur». LOSZACH: «Savogna, nonostante la sua situazione demografica, è un comune vitale che sa affrontare le difficoltà della vita quotidiana superando, con dignità, le
inevitabili problematiche sociali ed economiche legate alla realtà locale e nazionale. Per invertire la tendenza allo spopolamento, ritengo proficua la realizzazione dei progetti già iniziati e contenuti nel mio programma elettorale rivolti soprattutto alla fornitura di quei servizi finalizzati a migliorare la qualità della vita dei cittadini più deboli: anziani, malati, bambini e persone disagiate, garantendo, allo stesso tempo, alle giovani generazioni una permanenza sul territorio che permetta loro di fruire di quei valori aggiunti di cui potrebbero disporre».
Si va a costituire l'Unione dei comuni delle Valli del Natisone. È solo una tappa verso l'invitabile fusione dei sette Comuni o ha ancora un senso mantenere in vita le singole municipalità?
Come si vota
elettore vota il candidato sindaco tracciando un segno sul suo nominativo; in questo caso il voto vale solo per esso e non si estende alla lista collegata. L'eletL’ tore vota la lista tracciando un segno sul suo simbolo; in questo caso il voto si estende automaticamente al candidato sindaco collegato. Non è ammesso invece il cosiddetto voto disgiunto. L'elettore esprime il voto di preferenza scrivendo sull'apposito spazio accanto al simbolo della lista votata il cognome del candidato consigliere prescelto. Se l'elettore non ha espresso un voto di lista ma ha espresso una preferenza, s'intende validamente votata anche la lista cui appartiene il candidato consigliere ed, eventualmente, anche il candidato sindaco alla stessa collegato.
Vidna dvojezi@nost tudi v Dreki
redsednik de¡ele Furlanije julijske krajine Renzo Tondo je podpisu dekret, s katerin je postavu tudi Dreko v seznam kamunu, kjer vaja vidna dvojezi@nost, se pravi, kjer se muore videti, de v tistim kraju ¡ive Slovenci. Takuo bo Dreka, zadnja med kamuni v Bene@iji, nastavila tabele tudi s slovenskim imenam vasi in nucala tudi slovenski jezik na vsieh dokumentah. De je do tuolega parœlo, se je trieba zahvaliti ljudem, ki so udobili na volitvah lani, saj je te stara administracija œpalila pravice Slovencu.
CENDOU: «L'Unione permetterà di garantire i servizi alla popolazione in questi tempi di crisi e di risorse finanziarie praticamente nulle. E ciò dovrà portare a un maggiore integrazione nelle Valli del Natisone. In questo senso vedo nella nuova Unione il proseguimento della positiva esperienza di quella attuata da Savogna con Pulfero e San Pietro al Natisone quando l'amministrazione era retta dalla nostra Lista civica». LOSZACH: «Il forte impegno già profuso nella partecipazione ai lavori che porteranno all'Unione dei comuni ha avuto come base la massima attenzione rivolta alla riorganizzazione strutturale degli uffici affinché, con le risorse umane disponibili, possano essere erogati ai cittadini servizi sempre migliori. Auspico, peraltro, anche una seria riforma degli enti locali, da parte degli organi regionali e statali, che snellisca gli organismi eccedenti ed eviti doppioni mantenendo, tuttavia, un riferimento sicuro ed attivo in ogni singola comunità locale». CARIOLA: «Al momento attuale ritengo che l'esistenza dei singoli Comuni sia ancora necessaria: un'eventuale fusione implicherebbe il rischio che le frazioni più lontane siano dimenticate. Certo, la fusione sarà una tappa inevitabile nel prossimo futuro, ma prima di attuarla bisognerà studiarla nei dettagli, in modo che ogni singolo paese abbia dei rappresentanti e un peso, rispetto ai centri più grossi».
Lingua e cultura slovena sono ricchezza, come sostiene con forza anche l'assessore regionale Elio De Anna. Le leggi di tutela per la minoranza slovena rappresentano una (se non l'unica) risorsa per mantenere viva l'attenzione della politica regionale,
LOSZACH: «Il ruolo della cultura, in tutte le sue espressioni, pone a fondamento il principio irrinunciabile della tutela, della salvaguardia e dello sviluppo del patrimonio culturale locale, in tutte le sue forme verbali e scritte, fino ad oggi espresse». CARIOLA: «Sono d'accordo con l'assessore De Anna: le leggi di tutela sono una risorsa da sfruttare». CENDOU: «Di questo sono convinto ben da prima che lo sostenesse l'assessore De Anna. La nostra identità linguistica è un valore aggiunto. Le leggi di tutela ci sono e vanno applicate come qualsiasi altra legge. Spetta poi al singolo cittadino avvalersi o meno di questi diritti».
Come intende valorizzare l'elemento linguistico-culturale, affinché sia davvero ricchezza per il territorio? CARIOLA: « La mia attività si proporrà di applicare le normative vigenti come, ad esempio, la legge 38/2001 (tutela della minoranza slovena, ndr), per cercare di trarne benefici economici per il territorio come già avviene in Valle D'Aosta e in Trentino Alto Adige. In queste regioni da parecchi anni stanno sfruttando queste risorse». CENDOU: «Anche qui mi rifaccio all'esperienza personale. Il fatto di conoscere il dialetto sloveno mi ha permesso di apprendere con facilità la lingua standard e altre lingue slave, il che, oltre ad essere una ricchezza culturale, mi ha dato notevoli sbocchi professionali. La conoscenza dello sloveno al giorno d'oggi è un vantaggio. Le vecchie generazioni sono state indotte a vergognarsi della propria lingua. È necessario che i nostri giovani se ne riapproprino, soprattutto in quest'Europa unita e senza confini. Non viviamo più con un muro alle spalle. La collaborazione con i comuni dell'Alta valle dell'Isonzo è una opportunità/necessità ineludibile». LOSZACH: «Rispettando le leggi vigenti che tutelano tutte le lingue minoritarie presenti sul territorio regionale garantendo loro la pari dignità. È compito degli amministratori assicurare che ciò avvenga partecipando a progetti in ambito storico, ambientale e culturale rientranti tra le finalità previste dall'Unione Europea». R. D.
UNA LETTRICE CI SCRIVE a proposito della rimozione del chiosco in lamiera
A Montemaggiore di Taipana le cose stanno cambiando
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statale ed europea sulla realtà locale, altrimenti priva di peso politico. È d'accordo con questa affermazione?
on riferimento all'articolo pubblicato nel numero del 15 aprile scorso dal titolo «Montemaggiore più ora rischia di dover chiudere», a motivo della rimozione di un chiosco non a norma, mi permetto chiarire alcuni aspetti relativi al paese di Montemaggiore, dove sono nata e dove ora io e mio marito abbiamo scelto di tornare a vivere stabilmente. Anch'io ho fatto parte di quelle persone che il 6 maggio 1976 piangevano per il terremoto che ci aveva colpiti. Anch'io ho seguito con trepidazione la ricostruzione del paese e, naturalmente, della casa dove ora abito e che, realizzata con intervento pubblico, prevede un adeguato accesso,
ivi compreso quello per il garage. A seguito della nascita di una associazione privata e stato posto sul suolo pubblico, a pochi metri dall'entrata di casa mia, il box-chiosco in lamiera ora oggetto di rimozione forzata. Questa struttura, da tanti anni, è rimasta sempre fissa, impedendoci di fatto la manovra di accesso al garage ed è anche in netto contrasto con questo «angolo di paradiso», nettamente visibile anche dalla piazza della chiesa. Nessuno, tantomeno la sottoscritta, vuole togliere merito a quanto è stato fatto. Ma chi dice di amare e di commuoversi per le sorti future di questo paese non può che avere rispetto per tutti i suoi abitanti, evitando loro oggettivi disagi.
Associazione a parte, in paese esiste nei singoli un effettivo fermento di ripresa. Basti ricordare la giornata ecologica che ha chiamato a raccolta tanti volontari, anche da paesi vicini, per ripulire il paese dalle sterpaglie, ma soprattutto il recente intervento, con assessori comunali in testa, per procedere allo smantellamento di box sparsi sul territorio. Allora, si tratta soltanto di prendere atto che le cose stanno cambiando, ma non necessariamente in peggio. Anzi, per fortuna, decisamente in meglio, senza che nessuno si atteggi a «padre e padrone» di Montemaggiore. È sufficiente rendersene conto. Anita Tomasino
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IZ NAŒIH DOLIN
30. aprila 2012
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KULTURNO DRUŒTVO IVAN TRINKO je izdalo parvo zbierko pesnice iz Garmaka, ki ¡ivi v Kosci
U svojih poezijah Andreina Trusgnach ka¡e izredno jubezan do Bene@ije �
Nje varstice obudijo cieu sviet doma@e tau¡intlietne kulture
� R. R.
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a mednarodnin dnevu poezije so se 23. marca zbral' ljubitelji tele umetnosti (arte), de bi mogli buj globoko spoznat, kar umetnik (artist) iz pamet' an sarca lahko prenese na bielo stran. Tuole ponude tudi drugin parlo¡nost, za se sami mierit s @ustvi, ki jih poezija zbuja u duœi. Poezija je umetnost, ki je podobna glasbi (muziki) an piesmi, zatuo ki besiede, ki se armoni@no ve¡ejo med sabo, ku note na struneh arpe, na dajejo pameti samuo sojga pomiena, pa@ pa dolo¡ejo kiek, ki gre zlo dej, buj globoko u sarce an duœo. Tel krat zaries nie manjkalo tele muzike u besiedah, ki so na straneh bukvi, ki jih je @edajsko kulturno druœtvo Ivan Trinko zbralo pod naslovan Sanje morejo plut vesoko. Notar je zbrano umetniœko dielo Andreine Trusgnach, Bene@anke, ki jo ljubitelji slovenske poezije ¡e lepuo poznajo. Mi se huduo zdi, de me nie bluo na predstavitvi telih bukvi, zak' previ@ mi je uœe@ naœ izik. Œe buj kàr viden, de je
Primorska poje se zapre v Zavarhu
tel naœ zanemarjen zaklad naœih starœu, telo ogromno naœe premo¡enje kopac prelit u pameti an sarca (tistih, ki ga œele hranejo), kar nobedan drug izik bi znu. Œtudjù san z nauduœanjan talijanske poete an pisatelje u talijanskih œuolah, pa muoran re@, de me buj parve¡ejo tele Andrejinove varstice, ku puno drugih, ki jih zlo manj @ujen ku moje. Mislen, de tuole na rata samuo mene. Œigurno rata usien tistin, ki u podobah, u sentimentih, u @ustvih, ki jih Andrejinove besiede zbujajo, zapoznajo kiek sojga, kiek, ki ¡e imajo notar an ki na znajo, ku zna ona, pokazat, ponudit drugin. Za njo je tuole ku nebeœko darilo. Kar se jasno parka¡e u branju poeziji tele zvieste h@ere naœih slovienskih dolin, je globoka, tardna, izkredna jubezan do naœih krajh. Grede pa se preliva u besiede melanhonija u parglihi med spomini starih cajtu, preteklih podobah doma@ega usakdanjega ¡ivljenja z donaœnjo stvarnostjo. Preberita, takuo za guœt, poezijo Moja zima. Je 'an kuadri@ takuo lepuo opisan, ki ka¡e zlo vi@, ku de bi ga 'an moj-
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ietoœnja Primorska poje, se pravi revija pevskih zboru iz slovenske in italijanske Primorske ter avstrijske Koroœke, se bo zaparla v Bene@iji. Zadnji med 32 koncerti – 20 na slovenski in 11 na italijanski strani ter adan v Pulju, na Harvaœkem – bo v nediejo 29. obrila ob 15.30 v cierkvi sv. Florijana v Zavarhu v terski dolini. Nastopili bojo vokalna skupina Pobegi, meœani zbor Igo Gruden iz Nabre¡ine, vokalna skupina Danica iz Sovodenj, moœki zbor Kazimir Nanut iz Kanala, dekliœki zbor Slav@ek iz Nabre¡ine, moœki zbor iz Izole in ¡enski zbor Ro¡e iz Gorice. Med 220 pevskimi zbori, ki so sodelovali na lietoœnji Primorski poje, 43. po varsti, jih je 6 iz Bene@ije. 3. mar@a je na gradu Kromberk par Novi Gorici zapieu Barœki oktet iz terske doline, 9. mar@a je v kulturnim domu v Izoli nastopu zbor Pod lipo iz Barnasa, 17. mar@a je v Kne¡aku pred publiko stopu zbor Matajur iz Klenja in 18. mar@a je p e v s k i z b o r Re@a n z a p i e u v zadru¡nem domu na Œkofijah, 14. obrila je v cierkvi sv. Jerneja v Barkovljah par Tarstu nastopu zbor Tre valli/Tri doline iz Kravarja in 21.obrila je v Diva@i nastopu zbor Naœe vasi iz Tipane. V okviru Primorske poje je bila 25. mar@a v Ukvah v Kanalski dolini tudi revija Primorska in Koroœka pojeta.
Andreina Trusgnach in naslovna stran nje zbierke star pitor z barvami nasliku. Zak', kar videmo z o@mi, je atu pre nan' an smo mi, ki damo sliki duœo… Lepuo zbrane besiede imajo usaka po sebe 'an @ustveni valuor an use kupe so ku kapje da¡a, ki zbrane an ¡ivahne napunejo studence. Seviede, kuo bi mu poviedat na omejenin prestoru @lanka use, kar bi se moglo? #en pa pudarit, de – @eglih kajœan œaca ku malouriedne besiede naœih pesniku, ku de bi ble marvice pruot poeman an bo¡anskin komedijan – se u te-
lih varsticah obudi cieu sviet naœe tau¡intlietne kulture, takuo k' tu drobnin drevescu se ka¡e mogo@an hrast, ki se bo lahko magu z vietran an s silo tu@e. Andreina Trusgnach se je rodila 30. novemberja 1961 u Cekovi dru¡ini v Garmaku. Po poroki ¡ivi v Kosci. Piœe poezije, odkar je imiela 15 liet, a je Sanje morejo plut vesoko parva nje zbierka, zaki so ble nje diela do sada objavljene v raznih broœurah an antologijah ter v Trinkovem koledarju.
Sentinelle nella «Iderska dolina» Chiara de Santi spiega le modalità e le ragioni dell’iniziativa
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Tieje/San Pietro di Chiazzacco in comune di Prapotno/Prepotto sabato 21 aprile il quartetto femminile «Voci inconsuete», accompagnato da musicisti, ha tenuto un concerto di anteprima dell'evento «Sentinelle delle valli» che avrà luogo i prossimi 1 e 2 settembre. L'ha organizzato Chiara de Santi. «L'evento che ho immaginato – spiega – si svolgerà in movimento. L'1 settembre ci si ritroverà al mattino sul piazzale di Stara Gora/Castelmonte, dove un bus navetta porterà tutti a #enta/Centa. Si partirà a piedi dopo una buona colazione e si farà tappa nella chiesa di Tieje/San Pietro di Chiazzacco e in quella di Santa Lucia a Fradel/Fragiellis. Il percorso si concluderà nel tardo pomeriggio alla chiesetta dei Tre re a Prapotiœ@e/Prepotischis vicino a Castelmonte-Stara Gora». Come si svolgerà il percorso? «Ad ogni tappa ci saranno esibizioni musicali, danze e piatti tipici fatti in loco, preparati dagli abitanti o da piccoli produttori locali, in modo da favorire l'incontro di residenti e partecipanti alla camminata. L'evento si ripeterà il giorno dopo, il 2 settembre, con un altro gruppo con le stesse modalità. I gruppi saranno composti da max 50 persone. Il costo, comprensivo di cibi ed eventi artistici, è di 40 euro (adulti) per tutta la giornata. In futuro verranno organizzate manifestazioni simili che tengono conto di famiglie con bambini. Prenotazioni sul sito www.le sentinelledellevalli.it. Ringrazio fin d'ora padre Olindo per la preziosa collaborazione». Come è nato questo progetto? «Sono storica dell'arte e da sempre amante della natura, ho sempre sostenuto che si possono organizzare eventi culturali ed artistici con pochi fondi a disposizio-
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Kratke Brevi brevi kratke
Slovenski jezik in kultura v Vidnu
V @etartak 19. obrila so v vasi Godia par Vidnu za@eli slovenski vi@eri, ki jih spomladi ¡e tre@je lieto parpravlja sedmi rajon videnskega kamuna. Vsak pandiejak in @etartak od 20.30 do 22.30 u@ijo slovenski jezik in pravijo o slovemski kulturi. V programu so tudi ekskurzije in izleti. Œli bojo tudi v Maribor, slovensko miesto, ki je pobrateno z Vidnan. Vi@eri so v sklopu pobud, ki jih sedmi rajon parpravlja, de bi ljudje spoznali jezikovne manjœine, ki ¡ivijo v Furlaniji Juliski krajini. Par iniciativi pomagajo fari Godia in Beivars, druœtvi Alpi in Vogliamoci sempre bene, skupina Ana iz Godije, druœtvo Anla Salvo D’Acquisto, karvodajauci Afds iz Godie in Beivarsa ter civilna zaœ@ita videnskega kamuna. ��
IL 21 APRILE A TIEJA/SAN PIETRO DI CHIAZZACCO il concerto di «Voci inconsuete»
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KRATKE - BREVI - KRATKE
Cierku sv. Petra v Tiejah
Chiara de Santi ne. Si può fare molto con poco se si hanno le idee chiare e se il progetto è dimensionato alle possibilità effettive sul territorio. Credo nei progetti che stanno in piedi da soli senza contributi pubblici, ma che abbiano un ritorno economico per gli artisti e gli operatori coinvolti che vivono sul quel territorio. A mio avviso, la cultura non può essere gratuita altrimenti viene svalutata. Attualmente, c'è uno squilibrio nel mondo dell'arte, alcuni eventi (pochi) sono stra-finanziati mentre gli altri sono generalmente sottopagati». Perché avete pensato alla Iderska dolina/valle dello Judrio? «Ho lavorato come restauratrice di affreschi in diverse piccole pievi montane, tra le quali la chiesa di Tieje/San Pietro di Chiazzacco, che mi ha molto colpita. Ho trovato che questi luoghi mi corrispondo-
no, pur non abitandoci (io abito a Ronchi, ho il padre toscano, la mamma veneta e la nonna friulana). Questo luogo, la chiesa in particolare, mi ha ispirata profondamente. Faccio parte di un quartetto femminile di improvvisazione vocale, (uno stile che nasce dal jazz) le “Voci inconsuete”, un gruppo nato nel 2003. La mia espressione musicale è entrata subito in comunicazione con la chiesa». Perché avete chiamato questo evento “Le sentinelle delle valli”? «L'idea mi è venuta leggendo il libro di Tarcisio Venuti. Queste chiesette sono poste in chiave panoramica e si vedono l'una con l'altra. Furono molto probabilmente molto utili per osservare eventuali invasioni e sono state un rifugio per corpo e anima. L'architettura e gli affreschi denotano un forte senso di devozione popolare in un’epoca di rinnovamento vicina al Rinascimento, pur conservando lineamenti neo-gotici». � Moreno Tomasetig
Velika nuo@ je za nami � � Za nami je tudi lietoœnja Velika no@. Lepuo smo jo praznovali tudi v Bene@iji. Ponovile so se lepe slovenske navade po naœih vaseh, kakor po¡egnjevanje kruha in velikono@nih jedil ter pisanje jajc, ki jih kli@ejo pierhe. Po cierkvah so ble cieu velik tiedan andohti. Sevieda je bla narbuj slovesna velika velikono@na vilja, par kateri so po¡egnili oginj, velikono@no sve@o in karstno uodo. Zuonuovi so spet zapieli in oznanili Kristusovo vstajenje od martvih. Par maœah na Veliko no@ so se cierkva napunile. Duhovniki so pridgali o pomienu telega narbuj velikega kristjanskega goda, ki daje vsien ljudem troœt na ¡ivljenje po smarti. Pape¡ Benedikt XVI. je na placu svetega Petra v Rimu pozdravu tudi po slovensko. Tudi na velikono@ni pandiejak je bluo ¡ivuo in veselo po naœih vaseh. Ura je dar¡ala, @etudi je bluo marzlo.
Par Hlo@je so spoznali zeja
� � V pandiejak 23. obrila je #udovito lieko klub, ki diela par druœtvu Srebarna kaplja, parpravu vi@er, na katerim so spoznali zeja v Bene@iji od A do ˘. Raffaella Zorza, Sonia Cudrig in Nadia Cernotta, ki se v zeje zastopijo, so poviedale kolendar sejanja in predstavile rastline islandski liœaj (lichene d’Islanda), jane¡ (anice), jeti@nik (veronica), pokriva (ortica), kumina (cumino), kolme¡ (calamo aromatico) in kamilca (camomilla).
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TERSKE DOLINE
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30. aprila 2012
IL LIBRO DEL CENTRO «SEPPENHOFER» pubblicato a Gorizia, in breve sarà presentato a Taipana KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Da passo Tanamea alla valle dell’Isonzo Non vuole arrendersi alle tante difficoltà che comporta condurre un'attività di accoglienza e ristorazione in montagna, Nicoletta Olivo, che gestisce il centro turistico «Ai ciclamini» a Tanamea. Anche per la bella stagione 2012, infatti, dimenticando la poca neve dei mesi freddi che non ha permesso l'uso della pista di sci da fondo, la giovane imprenditrice ha rimesso in scaletta attività sportive e di intrattenimento non solo in loco, ma anche alla volta del fiume Isonzo, nella vicinissima Slovenia, per un'esperienza nuova di rafting, kayak o idrospeed. Per chi vuole restare a Tanamea, largo a corsi di arrampicata, trekking a cavallo o a piedi, passeggiate con i pony per i bambini e possibilità di noleggiare mountain-bike. � �
Taipana ha fissato le aliquote Imu
Sono lusinghieri i risultati sulla raccolta differenziata nel comune di Taipana che oggi ha toccato la percentuale del 70%. Ciononostante, per effetto dell'aumento dei costi, per le famiglie residenti è verosimile che, nel prossimo futuro, la Tarsu aumenti. Sul fronte aliquote Imu per la prima casa è del 4 per mille, del 9,6 per mille su tutte le case sfitte che siano prima o seconda casa, dell'1 per mille per i fabbricati strumentali a uso rurale. Per i terreni agricoli, invece, non c'è niente da pagare. La scelta è stata effettuata dalla giunta municipale retta dal sindaco Elio Berra alle prese con le sempre grandi difficoltà nel far quadrare il bilancio, anche quello previsionale 2012.
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Refosco di Cergneu si fa conoscere
Il vino Refosco di Cergneu di Nimis al centro, di recente, di una rara degustazione verticale che ha toccato il palato di amanti, appassionati, esperti e tecnici del settore, per le annate che vanno dal 2001 al 2009. A organizzare l'evento «La Roncaia», storica cantina attiva da molti anni nella frazione di Cergneu. Vi hanno preso parte pure il sindaco Walter Tosolini e l'assessore provinciale Daniele Macorig, accompagnati nell'assaggio del vino locale dai referenti di Assosommelier. «Un momento importante – ha detto il sindaco – per far conoscere non solo l'azienda ma anche il ricco territorio di Cergneu, noto per la sua bellezza ambientale, l'antica chiesa e per il castello medioevale».
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Taipana, un territorio con 85 grotte e un grande patrimonio culturale �
Il volume si sofferma su storia, toponomastica, speleologia, carsismo, idrologia e tradizioni locali
� Paola Treppo
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i chiama «Il territorio carsico di Taipana» il volume realizzato dal Centro ricerche carsiche «C. Seppenhofer» di Gorizia. L'opera è stata presentata ufficialmente nel capoluogo isontino in un'affollata sala conferenze della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia che ha sostenuto il progetto. In breve il volume sarà presenattao anche nel capoluogo della val Cornappo. Il sodalizio dedicato a Seppenhofer ha un legame particolare con Taipana dove è presente dal molti anni: nel 2003 ha attivato anche una sede di riferimento permanente nel capoluogo. Si tratta del «Rifugio speleologico Seppenhofer», gestito dal centro goriziano. Lo spazio di accoglienza ha una capienza di 20 posti letto, con servizi igienici, riscaldamento a gas, cucina e ampia sala convegni. Viene messo a disposizione degli escursionisti e di tutti i «gruppi grotte» che ne fanno richiesta. Il rifugio costituisce un'ottima base logistica per corsi, campagne esplorative e interessanti escursioni nella zona. Anche grazie a questo punto d'appoggio, il Centro «Seppenhofer» ha potuto indagare a fondo
il territorio locale individuando e descrivendo ben 85 cavità. Il libro pubblicato di recente è frutto di un'appassionata e meticolosa ricerca che è stata presentata da Giuseppe Muscio, responsabile dell'Unione operativa del Museo friulano di storia naturale di Udine, e da Franco Cucchi del Dipartimento di scienze geologiche dell'Università di Trieste. Entrambi sono intervenuti all'incontro sottolineando l'importanza dell'iniziativa di promozione scientifica e culturale che contribuisce a far conoscere il territorio. Il volume non mettere in evidenza unicamente le peculiarità del fenomeno del carsismo nel comune di Taipana ma raccoglie anche altre testimonianze storiche del paese. Nel testo, infatti, sono raccolte diverse relazioni riguardanti molteplici argomenti: dalla storia del comune, alla toponomastica, alla geologia, al carsismo, fino all'idrologia e alle tradizioni locali. L'opera è il punto di arrivo di un percorso svolto sul territorio che è durato molti anni. Tra gli autori del volume Cristiana Del Bene, originaria proprio di Taipana, che si è soffermata in particolare sugli usi e costumi della popolazione e sulle leggende popolari legate alle grotte della zo-
Lusevera congela le tariffe per i servizi a domanda
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nche quest'anno l'amministrazione municipale di Lusevera ha deciso di non gravare ulteriormente sulle tasche delle famiglie già in difficoltà per la crisi. In sede di approvazione del bilancio previsionale 2012, infatti, il sindaco Guido Marchiol e i componenti la giunta hanno scelto di non ritoccare verso l'alto le tariffe per i servizi a domanda. «Su questo fronte – spiega il primo cittadino – non ci sono stati aumenti». Più delicata, invece, la questione Imu che, giocoforza, avrà ricadute negative sulle famiglie, per effetto della revisione della rendita catastale decisa dal Governo Monti. In base alle simulazioni eseguite, l'amministrazione comunale ha scelto di applicare le aliquote dello 0,4 per cento per la prima abitazione, con esenzione di 200 euro. Per i fabbricati rurali a uso strumentale l'aliquota è dello 0,2 per cento. Per la seconda abitazione si arriva, invece, allo 0,76 per cento. «Per la seconda casa – sottolinea Marchiol – l'aliquota è di fatto quella ordinaria. Per le aree fabbricabili è la stessa, quindi 0,76 per mille, mentre i terreni agricoli sono esenti». Le zone del comune più densamente popolate sono Pradielis e Vedronza dove, grazie alla ricostruzione post sisma, gli immobili sono quasi tutti di recente costruzione, mentre quelli storici in sasso sono stati in buona parte recuperati e anche utilizzati per accoglienza turistica. «Fortunatamente non ci sono ruderi da abbattere – dice il sindaco – e Lusevera, che conta 730 abitanti, circa 400 famiglie, continua ad attrarre nuovi residenti, per bassi costi di acquisto casa e locazione». L'amministrazione comunale, nel mantenere invariati per il 2012 tutti i costi a carico della cittadinanza per i servizi a domanda individuale, (quindi mense, trasporti scolastici, uso sale comunali e servizi vari, che avranno lo stesso costo per gli abitanti), dovrà farsi carico necessariamente di più spese, a causa dei tagli, cioè dei minori trasferimenti al Municipio da parte della Regione. Una buona notizia arriva per i residenti nell'Alta Val del Torre sul fronte tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. «Grazie a una sempre più attenta suddivisione dell'immondizia da parte della comunità residente siamo arrivati, in base agli ultimi dati, a quota 70% in ambito raccolta differenziata. Di fatto, grazie alla civiltà dei nostri concittadini e a un sistema di raccolta che funziona bene, oggi incassiamo più di quanto spendiamo. Per il 2012, quindi, non solo la Tarsu non subirà aumenti, ma addirittura calerà: è previsto infatti uno sconto del 20% per tutti i residenti». (p. t.)
Predstavitev knjige o tipajskih jamah v Gorici na. Un excursus su antiche tradizioni nate dalla paura ancestrale che l'ambiente sotterraneo poteva aver creato nelle popolazioni locali fin dall'antichità e da cui, in fondo, sono nate le leggende legate a streghe, orchi e krivapete, per esorcizzare questi timori. L'altro l'autore, Graziano Cancian, ha messo in evidenza l'importanza della ricerca scientifica che gli speleologi possono svolgere all'interno delle grotte: «È fondamentale il valore dell'indagine sui sedimenti presenti all'interno delle cavità – ha detto –. Da essi, infatti, si può ricostruire la storia geologica e l'ambiente in cui si sono sviluppate. Ecco perché il lavoro svolto nelle grotte del comune di Taipana è davvero interessante».
Maurizio Tavagnutti, coordinatore dell'intero progetto, ha ricordato che questo complesso lavoro non vuole essere uno sterile elenco delle cavità esistenti nel territorio del comune di Taipana. «È un'indagine, invece, che si offre come utile guida sia per l'escursionista che per lo studioso. Per le persone, insomma, che vogliono approfondire le loro ricerche», ha evidenziato. Nell'elencare le grotte, oltre a descrivere i vani interni e il percorso per raggiungere ogni singola cavità, Tavagnutti indica l'esatta posizione topografica e i dati catastali. Per ogni cavità, inoltre, viene riportata una dettagliata bibliografia, d'aiuto per chi vuole approfondire le proprie conoscenze in merito.
DAI CACCIATORI di Taipana un messaggio di crescita
Promuovere i valori rurali
C’
è amarezza e anche qualche lacrima in quel di Brezje/Montemaggiore di Taipana. In questi giorni, infatti, all'associazione locale del borgo, la «Montemaggiore Più», presieduta da Dante Tomasino, è stato comunicato l'obbligo di rimuovere il chiosco dove il gruppo organizza le feste. Non solo: va eliminato anche il «pinnacolo», ovvero un'asta che si trova nel centro della località dall'immediato dopo terremoto. Per affrontare le sfide «che ci attendono e competere sul piano della credibilità dobbiamo uscire dai confini venatori promuovendo la cultura e i valori rurali assieme a tutti coloro che li condividono. Bisogna farsi conoscere, ma serve un cambio di mentalità». Così il mondo della caccia ha scelto di mettersi in vetrina in occasione della recente edizione di Agriest, uno degli appuntamenti dedicati all'agricoltura più importanti dell'anno, evento che si è tenuto come di consueto nel quartiere fieristico di Udine e che ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori. L'iniziativa è stata di Sandro Levan, socio della riserva e della sezione Libera Caccia di Taipana, che per il secondo anno consecutivo, questa volta in collaborazione col barone Sergio Penner von Sarnthein, ha allestito uno stand per promuovere aspetti e valori tipici dell'attività venatoria e divulgare l'iniziativa «Compra un quadro e adotti un puppy» . I «puppies» sono i cuccioli appartenenti al canile della società mitteleuropea di caccia a cavallo di cui Penner è tenutario in qualità di «master». Il ricavato delle vendite dei dipinti, non a caso, è stato destinato a un'iniziativa a favore degli animali, cioè al mantenimento dei cani. «Nel panorama fieristico europeo – spiega Levan – si registra da diversi anni la presenza di associazioni del tempo libero che promuovono la propria immagine
accanto agli operatori di settore, mentre in Italia si stanno muovendo timidamente i primi passi. L'iniziativa di allestire un infopoint ad Agriest ha avuto come obiettivo quello di stimolare la curiosità e diffondere gli aspetti dell'attività venatoria meno noti. Molte persone, infatti, non conoscendo le regole imposte ai cacciatori, mantengono una certa distanza. Comunicare risulta quindi fondamentale per la comprensione corretta della cultura del cacciatore. Le persone che hanno visitato lo stand sono state moltissime, non soltanto perché nei 4 giorni di fiera sono stati distribuiti omaggi e opuscoli illustrativi, ma anche e soprattutto perché gli organizzatori si sono dotati di un campo di tiro simulato nel quale si sono alternati moltissimi ragazzi, cacciatori e persone che volevano capirne di più». Spenti i riflettori su Agriest 2012, «il bilancio è da ritenersi oltremodo positivo. L'esperienza maturata in questo secondo appuntamento fieristico ha dimostrato che la presenza della nostra associazione sta diventando un punto di riferimento e di incontro molto apprezzato». � P. T.
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IL CAPOLUOGO DELLA VALCANALE AL TRIVIO per la tornata elettorale del 6 e 7 maggio
I tre «sindaci» di Tarvisio fra presente e proposte per i prossimi 5 anni �
Renato Carlantoni (Popolo della libertà), Stefano Mazzolini (Lega nord) e Gabriele Moschitz (Un’altra Tarvisio e Valcanale verde)
� Luciano Lister
Qual è la sua valutazione sugli ultimi cinque anni di amministrazione? Cosa c’è stato di positivo e cosa di negativo? CARLANTONI: «Il bilancio è sicuramente positivo, poiché il programma elettorale presentato alle consultazioni del 2007 è stato rispettato e portato a termine in pratica nella sua interezza. Gli aspetti negativi sono legati perlopiù alle disponibilità di bilancio sempre inferiori, per i trasferimenti regionali, che sono andati decrescendo negli anni. Abbiamo mantenuto sempre e comunque come priorità la tutela delle fasce sociali più deboli, con interventi che garantissero supporto a chi versa in difficoltà». MAZZOLINI: «Negli ultimi cinque anni abbiamo svolto il ruolo di opposizione in consiglio comunale ma, con il senso di responsabilità che ci caratterizza, siamo sempre stati pronti a sostenere quelle scelte della maggioranza che facevano l’interesse della comunità locale: ad esempio tutte le opere realizzate a Tarvisio (Gym club, pista ciclabile, Skate park ecc.) rese possibili grazie al nostro impegno nel reperire le risorse necessarie con i nostri esponenti politici in Provincia di Udine e in Regione». MOSCHITZ: «Il centrodestra governa Tarvisio da 15 anni. Le persone che hanno avuto ruoli di governo a Tarvisio sono, da tempo, più o meno sempre le stesse. Qualche risultato in tutti questi anni è stato conseguito, scorretto sarebbe negarlo, specie nel campo di infrastrutture, assistenza e sanità, credo si sia lavorato. Ma ora Tarvisio sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, segno che le politiche degli
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Naborjet-Ov@ja vas ob@ina brez »Imu« Ob@ani ob@ine Naborjet-Ov@ja vas ne bojo pla@ali davka Imu na prvo hiœo. Oprostitev omogo@ajo dobi@ki hidroelektrarne, ki so jo zgradili leta 1986 in obnovili po poplavi leta 2003. V Naborjetu ne bojo niti pla@evali tudi davka Irpef. Ob@inska uprava je tudi za 2012 predlagala tako imenovani dru¡inski bonus, ki predvideva denarno pomo@ okoli 500 evrov. Prispevek bo namenjen dru¡inam in sicer na podlagi œtevilke njihovih @lanov. Lani so na ob@inskem obmo@ju razdelili 30.000 evrov, s katerimi so zadovoljili okoli 50 proœenj. ��
Renato Carlantoni ultimi vent’anni non hanno saputo dare buone risposte ai veri problemi del territorio».
Quali sono le sue proposte per lo sviluppo economico? MOSCHITZ: «Partiamo dalla consapevolezza delle vere ricchezze della zona, su cui investire e costruire per il futuro: paesaggio, natura, multiculturalità e plurilinguismo sono le nostre vere grandi risorse. Col debito accumulato dal comune negli ultimi anni (circa 19 milioni di euro) dovremo restare coi piedi per terra e realizzare tanti piccoli progetti concreti, coerenti con la nostra idea di sviluppo sostenibile. Le prime iniziative riguarderanno il rilancio di escursionismo, alpinismo e sci di fondo». CARLANTONI: «Anzitutto la riconversione di Tarvisio in chiave turistica. Per questo il nostro programma prevede la costruzione di un centro acqua-wellness, anche a servizio degli alberghi; la valorizzazione della rete internazionale di ciclabili, anche con eventi sportivi; la creazione di un’area camper a Fusine ed un forte marketing del territorio, anche partecipando a fiere estere con i contributi sulla legge per i “Centri in via”. Non scordiamo poi manifestazioni di richiamo turistico come Alpenfest». MAZZOLINI: «Attualmente ricopro la carica di presidente di Promotur, quindi ho la possibilità di incidere nello sviluppo turistico della valle. Ecco perché porteremo a termine il demanio sciabile di Tarvisio, realizzando il collegamento alto tra Lussari e Florianca e creando un parco neve per i bambini. Inoltre, punteremo molto sui servizi che ancora mancano a Tarvisio, come un’area wellness, e potenzieremo il settore dello sci di fondo, assumendo la gestione
Stefano Mazzolini
Gabriele Moschitz
delle piste di Fusine e della Val Saisera».
Quali sinergie con i comuni contermini (anche con quelli di Austria e Slovenia)? MAZZOLINI: «Crediamo molto nelle sinergie con i comuni vicini, sia con quelli della Valcanale che con quelli di Austria e Slovenia. Con quest’ultimo paese in particolare, vista la mia origine slovena (da parte di madre) abbiamo già intavolato buoni rapporti per lo sci, con Planica per la candidatura ai Mondiali di sci nordico del 2014, e con Bovec per il collegamento transfrontaliero con Sella Nevea. Vogliamo trasmettere lo spirito dei tre confini attraverso l’immagine del Monte Lussari». MOSCHITZ: «Per noi, l’attenzione alla collaborazione ed alla programmazione concertata con i comuni contermini è centrale. Bisogna recuperare tempo perso ed occasioni sprecate. Tanti i progetti da avviare: anzitutto valorizzare la pista ciclabile, che deve diventare fiore all’occhiello dell’offerta turistica dei “tre confini”; poi coordinare tutte le iniziative di animazione e promozione dell’offerta commerciale e turistica con progetti studiati e realizzati assieme ai nostri naturali partner». CARLANTONI: «In 5 anni ho teso a rafforzare i rapporti sia con i comuni di Malborghetto e Pontebba (con cui dal 2007, per alcune funzioni congiunte, sussiste un’associazione intercomunale), sia con quelli confinari austriaci e sloveni, con cui già organizziamo eventi. Con Kranjska Gora e Bad Kleinkirchheim c’è poi una candidatura congiunta per i mondiali di sci alpino 2019, mentre per i mondiali di sci nordico di Planica 2017 daremo supporto logistico. È questa per noi una mentalità “Senza confini”».
Te¡ave z vlaki s Trbi¡a do Vidna Na ¡elezniœki progi Viden-Trbi¡ se œe vedno pojavljajo te¡ave. Œe posebej med 17. in 20. aprilom so odpravili jutranjo vo¡njo med Trbi¡om (ob 6.36) in Vidnom (R6019). To brez nadomestnega avtobusnega prevoza. Potnikom iz Gumina do Vidna je uspelo priti do furlanske prestolnice z rednim avtobusom, vendar so na njem bili tako stisnjeni, da se je gospa slabo po@utila tik pred prihodom v Viden. 19. aprila so potniki na vlaku R5988 (ob 18.15) Viden-Carnia, ob prihodu v Gumin, ostali na vagonu, ker se ni dalo odpreti vrat in tega osebje ni primerno sporo@ilo. Potnike so tako brez potrebe odpeljali do naslednje postaje v Karnijo. Na vlaku R5988 so se spet pojavile te¡ave tudi 20. aprila. Vlak se je pokvaril v kraju Vat in so ga morali povle@i do postaje, kjer so laho potniki izstopili. Nadomestni prevoz je priœel samo ob 19.45; pred tem je peljal mimo redni vlak do Trbi¡a, ki pa se ni ustavil, da bi pobral potnike.
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Come intende promuovere la ricchezza linguistica e culturale del territorio? CARLANTONI: «Da tempo lavoriamo per la realizzazione di una scuola internazionale, che sarebbe un’ottima vetrina per la vocazione plurilingue della zona. Abbiamo poi potenziato l’ufficio per le minoranze linguistiche, grazie al quale possiamo garantire la partecipazione austriaca e slovena a molti eventi e lo svolgimento del concorso letterario “Tarvisio, Tarvis, Trbi¡”. Sono poi numerose le attività già svolte, legate alla divulgazione delle tradizioni locali, che continueremo a proporre e potenziare». MAZZOLINI: «Innanzitutto attuando le leggi di tutela delle lingue minoritarie presenti sul nostro territorio. Va sostenuto e rafforzato l’insegnamento nelle scuole, perché conoscere lo sloveno ed il tedesco, per un ragazzo, può rivelarsi determinante per riuscire a trovare un lavoro e per continuare a vivere sul nostro territorio. Fondamentale, in questo senso, sarà l’apporto dato dalle tante associazioni culturali che operano in questo settore, svolgendo un lavoro molto prezioso». MOSCHITZ: «Vogliamo creare una scuola di lingue ”Senza confini”. A riguardo abbiamo predisposto un progetto concreto, perché crediamo ci siano le condizioni per aprire, a Tarvisio, un centro di studi delle lingue delle tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia) e dell’inglese, sul modello delle scuole inglesi. Vogliamo così creare nuovo turismo, quello di studenti di ogni età interessati alle lingue. La struttura sarà utile anche per organizzare corsi per i residenti, qualificanti anche per gli operatori turistici e commerciali».
Maschere lignee a Malborghetto Sarà aperta fino al 15 maggio, nel Palazzo Veneziano di Malborghetto, la mostra dal titolo «Le maschere lignee nei riti invernali della regione dei tre confini». È incentrata sull'esposizione di alcune maschere tradizionali protagoniste di determinate usanze nell'arco alpino a cavallo tra Italia, Austria e Slovenia. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 tranne il lunedì. È possibile ammirare maschere tipiche della Valcanale o di altre zone della regione (come quelle dei «krampus» e dei carnevali di Pulfero/Podbuniesac e di Sauris/Zahre), sia altre molto celebri in Slovenia o provenienti dalla vicina Carinzia.
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ŒTUDENTJE UNIVERZ iz Vidna, Trsta in Padove so spoznali krajevno kulturno stvarnost
Slovenisti navduœeni nad Rezijo in Kanalsko dolino
L
etos so se slovenisti iz univerz v Vidnu, Trstu in Padovi odlo@ili za izlet v bolj obrobna obmo@ja, kjer ¡ivi slovensko govore@a skupnost v Furlaniji-Julijski krajini, tako so 13. aprila obiskali Rezijo in Kanalsko dolino. Najprej so se ustavili pod Kaninovo senco. Ogledali so si del rezijanske doline, ki je znana po naravnem parku Julijskih Predalp in seveda po posebni arhaj@ni razli@i@i slovenskega jezika - rezijanœ@ina -, ki je œe vedno v uporabi med prebivalstvom (@eprav manj med mlajœimi). V Rozajanski kulturski hiœi na Ra-
vanci so krajevni kulturni delavci – med njim tudi profesor z Univerze v Vidnu, Roberto Dapit, in predsednica Slovenske kulturno gospodarske zveze za vidensko pokrajino, Luigia Negro – predstavili zgodovino, literarno ustvarjalnost in danaœnje stanje v dolini. Œtudentje so se lahko udele¡ili delavnice zna@ilnega krajevnega plesa. Po kosilu v rezijanski restavraciji so se udele¡enci napotili v Kanalsko dolino in sicer do Naborjeta, kjer so si ogledali stalno razstavo etnografskega muzeja v Beneœki pala@i.
Za predstavitev œtirijezi@ne stvarnosti Kanalske doline so poskrbeli predsednik kulturnega druœtva Planika v Ukvah, Rudi Bartaloth, ki je orisal zgodovinsko pot in danaœnje stanje krajevne slovenske skupnosti, Luciano Lister, ki je predstavil izsledke svoje diplomske naloge druge stopnje o jezikovnih rabah v dru¡inah doline, in ¡upan ob@ine Naborjet-Ov@ja vas, Alessandro Oman, ki je predstavil bodisi zna@ilnosti ob@ine, bodisi svoje publikacije, namenjene ovrednotenju krajevnega slovenskega nare@ja. Nekaj @asa je bilo tudi za vpraœanja œtu-
dentov, ki so pokazali zanimanje za krajevno stvarnost. Po ve@eriji v Ov@ji vasi so se slovenisti vrnili domov. Organizatorji so se ¡e
odlo@ili, da bodo v bodo@e spet obiskali Rezijo in Kanalsko dolino, saj so tokrat odkrili, da je ponudba na kulturnem podro@ju bogata in raznolika.
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REZIJA
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PRODOTTI DI QUALITÀ, stili di vita semplici e accoglienza amichevole dei visitatori sono gli elementi sui quali puntare KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Ti vilïki tarinjavi anu paœkulë@avi
In Val Resia piccoli segnali di ripresa per l’agricoltura e la zootecnia �
Alcuni giovani hanno voluto investire su attività che migliorano il territorio
� Sandro Quaglia � � Ko jüdi so mëli zbret mëstu za si naredit planïno, ni so mëli rüdi vïdit dvi ra@ë. Ta pärwa to bilu, da mël bet tarenj, mëla bet wöda anu mëlu bet rat mësta za pest ¡ivïno. Ta drüga ri@ to bila, da to mëlu bet nö mëstu sigür od plazuw anu od pöwadenj. Tu-w planïni jüdi so stali od vïla¡ja dardu jësani anu, po nawadi, jë bilu viæ famej. Planïne so rizstrantane nu malu powsod. Jë bila nawada, da wsak jë si mïslil za-se: wsak si mël swo planïno, sve tarinje, sve njïve. Wsaka fameja no planïnico, dan tarinciæ, zajtö ka nï bilu mësta rat za veæ judi. Wsak si där¡al swöj mali kuseæ anu po gostin jïmana od planïn dajajo jïmë pa mëstän tu, ka ni se nala¡ajo. Pa æi tu-w Reziji wsaka fameja jë skarbëla za swo planïno anu wsaka planïna jë bila köj za ito famejo, kake fameje ni so diwali wkop mliku za morët wsïrit. Œtaderije so pö@ale bet köj dopo po ti sagont wëri. Dardu itadej jüdi so mërili mliku ziz kopon anu mëra se pïsala ta-za duri. Wsaki kop na aœta, wsake dësat aœt dan krï¡.
N
elle nostre vallate il bosco è tornato a crescere anche in fondovalle, sulle superfici dove non si praticano più sfalci regolari. Il lento ed inesorabile imboschimento è la causa principale di molteplici fattori negativi che compromettono lo sviluppo economico legato al territorio anche in chiave turistica. Sulla maggior parte delle aree abbandonate, attraverso vari stadi di sviluppo, cresce, come detto, il bosco e scompaiono così gli ambienti di vita di alcune piante, mantenuti anche grazie all'attività agropastorale, causando una diminuzione della biodiversità. Gli esempi di impoverimento del territorio sono molti e vanno dall'assenza di piante da frutto, alla riduzione delle superfici coltivabili (anche in un contesto di rotazione necessaria soprattutto per l'aglio di Resia/Rozajanski strok
presidio Slow Food), alla riduzione delle erbe officinali spontanee ed al calo delle varietà di miele. Un'adeguata politica di gestione territoriale, attraverso un progetto di pianificazione, e l'applicazione degli strumenti legislativi all'uopo predisposti dalla Regione in materia di riorganizzazione fondiaria e di promozione dell'attività agricola aiuterebbero la ricomparsa di questi elementi che stanno alla base di una proposta turistica ecocompatibile. Anche se lodevole, è inutile l'impegno delle istituzioni presenti sul territorio per la promozione dei prodotti quando le poche iniziative agricole intraprese debbono quotidianamente affrontare problematiche ben diverse come l'ina-
cessibilità ai fondi con mezzi meccanici, la polverizzazione fondiaria, gli assurdi indici di edificabilità per le stalle ed altro ancora. Bisogna inoltre ricordare che nelle nostre vallate il settore agricolo sta vivendo una fase estremamente difficile sia dal punto di vista strutturale che da quello delle politiche agrarie. In Val Resia, fortunatamente, osserviamo un leggero cambio di direzione con la predisposizione di nuovi progetti nell'ambito agricolo, zootecnico e di gestione delle risorse boschive anche a fini energetici. Tale inversione di tendenza la dobbiamo ad alcuni giovani che hanno avuto la volontà e la capacità di investire il
proprio futuro intraprendendo un'attività zootecnica integrandola con quella agricola e selvicolturale e a specifici progetti messi in campo dal Comune, come la centralina a biomasse. Prodotti di qualità, stili di vita semplici ed un'accoglienza amichevole dei visitatori sono i tre punti di forza emersi nelle molteplici occasioni di incontro che la nostra comunità con tenacia promuove da anni. Il risultato di tutte queste occasioni di confronto è che la zootecnia, la selvicoltura e l'agricoltura di qualità, come sfruttamento del territorio, possono giocare un ruolo importante nel mantenimento del paesaggio per una migliore qualità della vita per i residenti e a fini turistici.
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POSO@JE
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DOMA#E TURISTI#NO DRUŒTVO namerava urediti Soœko pot od izliva potoka Kozjak proti severu po levem bregu
So@ina struga med Kobaridom in Trnovim ne zaostaja za Plitvicami �
Pri projektu sodelujeta Fundacija Poti miru in Kobariœki muzej
� Zdravko Likar
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uristi@no druœtvo Kobarid namerava s pomo@jo Kobariœkega muzeja in Fundacije Poti miru v Poso@ju urediti Soœko pot od izliva potoka Kozjak v So@o do Trnovega. Pot bo potekala po levem bregu So@e. Nekaj kilometrov struge So@e od Kobarida do Trnovega je najbolj divji in najmanj poznan del So@e. Reko So@o v tem delu poznajo le kajakaœi, So@a tam skriva prelepe tolmune in brzice. Daniel Rojœek je leta 1991 napisal knjigo Naravne znamenitosti Poso@ja, ki je izœla pri Dr¡avni zalo¡bi Slovenije. V knjigi je opisal tudi So@o. O odseku od Kobarida do Trnovega je opisal ve@ naravnih znamenitosti. Pojdimo po vrsti. Kilometer od Trnovega je eden najlepœih tolmunov na svetu. Ime mu je Otona. Nastal je v krednem fliœu na meji med Trnovsko in Kobariœko sotesko So@e. Fliœ kredne starosti je zgrajen iz trdnega
Brv åez Soåo in odpornega apnen@astega peœ@enjaka ter iz mehkega laporja. V Otonah je So@a naletela na fliœ, lapor je odnesla in pustila le plast peœ@enjaka. Voda v Otonah ima izjemno, le zanjo zna@ilno modrozeleno barvo. V stenah nad tolmunom lahko opazujemo nagubane plasti fliœa; te napravijo tolmun Otona œe posebej slikovit. Od Otona do Napoleonovega mostu pod Kobaridom je Kobariœka soteska. Izjedena je v re@no-ledeniœkih nanosih, deloma tudi v podornem gradivu. Ve@ kot sto metrov visoke stene soteske so zgrajene iz gruœ@a, proda, balvanov ter podornega skalovja. Leva stran se na ve@ krajih meli, kar
Tolmin, »Punt se bli¡a« mesecu aprilu se v Tolminskem muzeju v Tolminu pod skupnim naslovom »Punt se bli¡a!« vrsti ve@ predavanj, na katerih razli@ni predavatelji podrobneV je predstavljajo navade, politi@ne razmere in ¡ivljenje v @asu tolminskega uporniœt-
va. Naslednje leto namre@ mineva tristo let od tolminskega punta, zadnjega ve@jega kme@kega upora na Slovenskem. Temu pomembnemu zgodovinskemu dogodku, ki se je s Tolminskega razœiril na celotno Goriœko in imel velik vpliv na razli@ne segmente tedanjega ¡ivljenja, bomo namre@ ¡e v tem, posebej pa v naslednjem letu, na Tolminskem namenili posebno pozornost. Pripravljajo se raznovrstne prireditve, od zgodovinskega simpozija in osrednje zgodovinske razstave, ki bo na ogled v Tolminskem muzeju, do izdaje jubilejnega evrskega kovanca in prilo¡no-
(foto Œeljko Åimpriå)
ustvarja œe dodaten vtis nenehnega spreminjanja. V strugi je veliko ogromnih ledeniœkih balvanov in podornih blokov ter globokih tolmunov za njimi. So@a je nekako na sredi Kobariœke soteske zadela ob plast apnenca in vanjo izdolbla okoli 50 metrov in do deset metrov globoka korita. V izto@nem ustju je nastal ogromen tolmun. Svojo podobo zelo spreminja, saj nanjo vplivata koli@ina ter na@in odlaganja proda na dnu. Potok Kozjak prite@e z leve strani v So@o v spodnjem delu Kobariœke soteske. Po svojih zna@ilnostih se uvrœ@a med najzanimivejœe potoke v Poso@ju. Najimenitnejœi pojav je prav gotovo slap Ve-
liki Kozjak. Zna@ilno okolje Velikega Kozjaka ustvarja posebno razpolo¡enje. Slap je izdolbel odprto podzemeljsko dvorano, katere dno zaliva prostran tolmun zna@ilne zelene barve. Stene so zasigane kot v kraœkih jamah. Od tema@nosti te dvoranice se odbije 15 metrov visok bel bu@e@ in prœe@ steber vode. Slap Mali Kozjak je 8 metrov visok in pada v kratka korita, ki jih pre@ka most na poti iz Kobarida v Magozd. Zgornji tok So@e se kon@a s pribli¡no dvesto metrov dolgimi, do 15 metrov in na najo¡jem delu le dobra dva metra œirokimi Koriti. Zanje so zna@ilne kotanje, v strugi blizu Napoleonovega mosta pa navpi@ni skladi apnenca z imenom Cepljena skala. Pri Cepljeni skali skladi pre@kajo reko pod kotom, kamnina pa je tu raz@lenjena z navpi@nimi po@mi in veliko zajedo, nekakœnim zalivom. Znameniti zgodovinar Simon Rutar je v Zgodovini Tolminske leta 1882 (str. 286) zapisal: »Najboljstisnjena je So@ina struga pod Kobaridœkim mostom, kjer voda globoko doli med dvema skalama kakor strelica iz ozkega tula œviga…« Z nadelavo poti po levem bregu So@e od Kobarida do Trnovega bo obiskovalcem omogo@en ogled ene najve@jih naravnih znamenitosti v Sloveniji. Hrvaœka ima Plitvice. So@ina struga med Kobaridom in Trnovim ne zaostaja za lepotami Plitvic. Zato je prav, da jo poka¡emo!
stne znamke s tematiko tolminskega punta. Prvo izmed treh predavanj, ki ga je za Tolminski muzej pripravila Marta Koœuta, raziskovalka obla@ilne kulture s Tr¡aœkega, je bilo namenjeno predstavitvi obla@ilnega videza kme@kega prebivalstva na prelomu iz 17. v 18. stoletje. Vsebinsko bogato pripoved in predstavitev slikovnega gradiva so lepo dopolnile @lanice œtudijskega kro¡ka, ki deluje pri Posoœkem razvojnem centru v Tolminu. Na predavanje so namre@ priœle oble@ene v lastnoro@no izdelana obla@ila, kakrœna naj bi se nosila v krajih ob So@i pred tremi stoletji. Na naslednjem predavanju avtorja Andreja Œemrova iz Numizmati@nega kabineta, ki deluje v okviru Narodnega muzeja v Ljubljani, je bilo govora o pla@ilnih sredstvih in denarniœtvu v @asu punta. Tretje sre@anje, s katerim se zaklju@uje niz spomladanskih dogodkov, posve@enih Tolminskemu puntu, pa je namenjeno spoznavanju oro¡ja in bojne opreme v @asu Tolminskega punta. (Karla Kofol, Tolminski muzej)
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke brevi brevi kratke
Predstavili knjigo o Francu Stresu
V @etrtek 12. aprila je v Domu Andreja Manfrede potekala predstavitev knjige »Kobariœki fotograf in podjetnik Franc Stres«, avtorja Petra in Marijana Stresa. Knjiga je izœla lani, ob stoti obletnici njegovega fotografskega delovanja v Kobaridu. V njej je predstavljeno ¡ivljenje Franca Stresa in njegove dru¡ine ter nekateri izseki iz na@ina ¡ivljenja Slovencev na Kobariœkem v 20. stoletju. Franc Stres je bil fotograf in podjetnik in s svojim delom je postal kronist dogajanja na Kobariœkem. Imel je neposreden vpogled v pomembnejœe dogodke na tem prostoru, kar nam povedo tudi objavljene slike in razglednice Kobarida in okoliœkih krajev. Te nam pribli¡ajo zgodovino Soœke doline, na katero so bili Stresovi ponosni in so @utili odgovornost za slovenstvo v teh krajih. Zbrana mno¡ica doma@inov je predstavitvi knjige z veseljem prisluhnila, saj pripoveduje o ljudeh in dogajanjih, ki so zaznamovali naœ kraj. Darja Hauptman, ¡upanja Ob@ine Kobarid se je avtorjema knjige zahvalila za tako bogat prispevek naœi ob@ini in njuno prizadevanje, da zgodovino delita z nami vsemi. Predstavitev knjige je z ne¡nimi zvoki kitare popestril kitarist Bor Zuljan.
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� Nataæa Hvala Ivanåiå
Pozabljeni Kras Ofenzive v jeseni 1916
POGOVOR Z NOVIM ˘UPANOM Siniœo Germovœkom. V ospredju kaninske ¡i@nice, prometne infrastrukture in gospodarstvo
»Sodelovanje med Bovcem in zamejstvom zelo napreduje«
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vetniki bovœke ob@ine so potrdili rezultate nadomestnih ¡upanskih volitev in s tem tudi Siniœo Germovœka kot novega ¡upana Ob@ine Bovec. V ospredju se ka¡e razvoj kvalitete kaninskih ¡i@nic do kapacitete, ki bo prilo¡nost za razvoj zimskega turizma tudi v kobariœki in tolminski ob@ini, prometne infrastrukture in drobnega gospodarstva. Kaj je tisto v skupno dobro v bovœki ob@ini, zaradi @esar ste zopet kandidirali in ste volivce prepri@ali, da ste ta trenutek, kot ¡upan najbolj primerni za uresni@itev njih pri@akovanj. »Za ponovno kandidaturo je ve@ razlogov. Med klju@nimi je prepri@anje, da se razvojno gledano, vrtimo v krogu oziroma stojimo na mestu. Iz takœnega stanja se lahko izvle@emo samo s skupnimi mo@mi, tako da zdru¡imo vso znanje, izkuœnje in energijo, ki jo premoremo. Poleg tega je zelo pomemben razlog za kandidaturo tudi prepri@anje, da mora biti ob@ina bli¡je ob@ankam in ob@anom in delati za njihove potrebe in koristi.«
Ljudje na Bovœkem so imeli v@asih tesne kulturne in gospodarske stike s œirœo Bene@ijo, Rezijo in Kanalsko dolino. Kako, po padcu meje, odpraviti œe morebitne ostanke meja v glavah na lokalni ravni? »Stiki se zboljœujejo in sodelovanje zelo napreduje. Mogo@e ne tako hitro kot bi si ¡eleli, vendar je potrebno vedeti, da gre za proces, ki potrebuje svoj @as. V prihodnosti so mo¡nosti zelo velike, poleg kulturnega podro@ja mora biti ve@ sodelovanja na gospodarskem podro@ju, izmenjavi dobrih praks in skupnem @rpanju evropskih sredstev.« Po dolini So@e in Nadi¡e je neko@ potekala ena najboljœih gorskih cest v avstro-ogrskem cesarstvu. Tem krajem je bila gospodarska os, ki je œe veliko obetala… Imate idejo, kako z njeno posodobitvijo, tistim, ki œe vztrajajo, znova pribli¡ati prilo¡nosti razvoja in omogo@iti hitrejœo dnevno vo¡njo na delo v mesta? »Cestne povezave in druga osnovna infrastruktura so predpogoj za ohranitev ¡ivljenja in razvoj v teh krajih. Vse preve@krat se zgodi, da smo zaradi razli@nih
razlogov odrezani od sveta, zato je zagotavljanje nemotene prevoznosti in dostopnosti Bovœke, prednostna naloga tudi v @asu, ko ni na voljo veliko denarja za tovrstne investicije, ker je vsaka zboljœava na tem podro@ju ve@ kot dobrodoœla.« Kaninsko smu@iœ@e bi bilo lahko prilo¡nost povezave in kakovostnega turisti@nega gospodarstva. Kako prese@i sedanje stanje medsebojnega poslovnega mrtvila, kljub fizi@ni povezanosti ¡i@nic? »Poslovno mrtvilo med partnerji fizi@no povezanega smu@iœ@a je posledica dejstva, da sta partnerja na zelo razli@nih
razvojnih stopnjah, predvsem tehnoloœko in glede virov financiranja. Ob@ina Bovec kot solastnik ¡i@niœkih naprav in zastopnik javnega interesa mora imeti v reœevanju smu@iœ@a Kanin aktivno vlogo. O@itno pa je, da upravljavec smu@iœ@a in ob@ina, sama ne moreta reœiti tega zahtevnega problema. Brez pomo@i dr¡ave in sve¡ega kapitala preprosto ne bo œlo. Nujno je potrebno opredeliti ukrepe, ki bodo dolgoro@no reœili obstoj smu@iœ@a, naloga ob@ine pa je, da skupaj z vsemi dejavniki zagotavlja pogoje za varno obratovanje in delovanje smu@iœ@a. To je vse prej kot pa enostavna naloga, œe posebej po sezoni v kateri je bilo malo sne¡nih padavin in je izpad prihodka iz teko@ega poslovanja velik in dodatno breme. V pogovorih z upravljavcem smu@iœ@a je bilo poudarjeno, da morajo vsi ukrepi izhajati iz dejanskega stanja, da morajo biti opredeljeni upravi@eni stroœki in na takœni podlagi zagotovljen nadzor nad porabo davkopla@evalskega denarja.« � Miran Miheliå
V Kobariœkem muzeju je bila predstavljena nova knjiga Mitje Jurna Pozabljeni Kras - Ofenzive v jeseni 1916. Knjiga, ki je v resnici vodnik po prizoriœ@ih bojev na krasu med prvo svetovno vojno, prinaœa bralcu veliko novih spoznanj podkrepljenih z arhivskimi viri. Avtor je sicer vodnik z enako tematiko izdal ¡e leta 2010 v italijanskem jeziku (v dveh delih); vedar se je pokazalo zanimanje za takœno delo tudi med slovenskimi bralci. Delo je izœlo pri Zalo¡bi Mladika konec prejœnjega leta in je po¡elo veliko zanimanja tudi s strani kobariœkih poznavalcev soœke fronte. (u.m.) ��
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ŒPORT
30. aprila 2012
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TERMINATI I CAMPIONATI AMATORIALI con i gialloblù promossi in prima categoria dalla quale retrocedono gli arancione
Savognese e Drenchia/Grimacco si scambiano il posto nel Collinare
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Intanto la Valnatisone si è messa in salvo e il Real Pulfero ha consolidato il secondo posto
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La Savognese festeggia la promozione nella Prima categoria del campionato del Friuli collinare ad altri risultati positivi, si è preso la soddisfazione di battere fuori casa Ziracco e Corno Calcio, squadre queste ai primi posti della graduatoria. E questo non si può dimenticare anche se la formazione di Savogna ha chiuso le ultime due partite sullo 0-0, rispettivamente contro Cargancco e Sedilis. È da ritenere che gli impegni sono stati onorati nello spirito che contraddistingue lo sport amatoriale. Dopo la tragedia consumatasi sul campo di Pescara in occasione di una gara del campionato italiano di serie B, dove ha trovato la morte il calciatore del Livorno Piermario Morosini, in segno di lutto sono state rinviate le gare
di tutte le categorie in programma domenica 15 aprile. Anche la Valnatisone ha dovuto adeguarsi alle date di recupero, per cui mercoledì 18 si è recata a Martignacco dove ha affrontato la formazione locale imponendosi per 2-0, allungando poi ulteriormente in classifica sconfiggendo a San Pietro il Flaibano per 4-1 nell'ultimo turno di campionato. Sono alle battute finali gli impegni degli Juniores Regionali, dove la Valnatisone non è andata oltre l'1-1 con il Buttrio per essere poi sconfitta 3-0 nel derby con la Forum Julii. Non è andata bene anche per gli Allievi, battuti nel finale 2-1 dalla Sanvi-
tese, quando la nostra formazione era convinta di portare a casa un risultato positivo. Dilagano i Giovanissimi che sul campo di casa hanno inflitto un secco 5-0 al Buttrio. E pensare che gli ospiti, all'inizio del campionato, erano lo spauracchio del girone B per trovarsi ora, inspiegabilmente all'ultimo posto. Si trova assestato al secondo posto il Real Pulfero nel girone Amatoriale A/1 Figc dopo l'1-1 con il Warrios e la vittoria esterna per 5-2 ottenuta sul campo del Carosello. La piazza d'onore in classifica vuol dire anche trovarsi agevolati nel calendario dei play-off per il titolo regionale.
GORSKI TEK
MARTEDÌ 1 ° MAGGIO
«Triajur» bo 1. maja
Si gioca a Taipana
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torak 1. maja bo 16. Triajur, se pravi triathlon Matajurja, ki vsake lieto parkli@e veliko œtevilo œportniku iz naœe de¡ele an bli¡nje Slovenije. Organizava ga Polisportiva Matajur s pomo@jo Pro loco Matajur, alpinu, prostovoljnih gasilcu in jagru Sauonjskega kamuna. Tekma je arzpartjena kot vedno na tri kosè: parvi z mountain-bike, iz Sauodnje (200 m. nadmorske viœne) skoz vasi Œtiefni@, Tar@mun, Jelina, Duœ an Starmica do vasi Matajur (1.000 m. nadmorske viœine); te drug kos je za preletat parnogah, iz vasi Matajur do cierkvice Kristusovega odreœenika, na varhu Matajura (1.647 m. nadmorske viœine); te tre@i kos z varha Matajura do vasi Maœera (800 m. nadmorske viœine). Ponavadi se tega triathlona udele¡ijo skupine s tremi tekmovalci, adan za vsak kos. Lahko pa se celega tekmovanja udele¡i samuo adan atlet. Zatuo, ki je tekmovanje œe kar te¡kuo, organizatorji parporo@ajo, naj se ga udele¡ijo samuo atleti, ki so dobro parpravljeni. Na koncu tekme bo par Maœere paœta za vse tekmovalce, loterija an premjacjon, za katero organizartorji so poklical' kot testimonial Gabriello Paruzzi, ki je na olimpijskih igrah udobila zlato medajo v tekaœkim smu@anju. Bila je ¡e na Triajurju an je ratala dobra parjateljca organizatorju. Za se upisat koœta 15 evru za soliste, 45 evru za skupine s tremi tekmovalci in 30 evru z dvemi. Vpisovanja bojo sparjemali pred startom (do 9.30 ure) v baru par
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Basketvalli in lotta per il primo posto Nella terzultima sfida di Coppa Friuli il Basketvalli ha fatto visita alla Cdu Udine. Le due squadre, insieme al Torviscosa e dopo le prime sette partite, si trovavano al primo posto del girone. La sfida ha visto una partita equilibrata nei primi due quarti con i biancoverdi praticamente sempre in vantaggio. All'intervallo i Bv conducevano per 27-23. Nel terzo quarto però, sia a causa di alcuni «fischi» arbitrali assolutamente scriteriati contro i valligiani, sia per un calo fisico c'è stato un allungo della Cdu Udine che si è poi protratto nell'ultimo quarto. La vittoria è andata quindi agli udinesi per 60-45. Nell'ottavo turno i valligiani erano ospiti del Fingerroll Tavagnacco, già sconfitto di 8 punti nel turno di andata in quel di San Leonardo. Le due squadre nel primo quarto hanno fatto fatica a trovare la via del canestro mentre nel secondo i biancoverdi, giocando un buon basket, hanno prodotto un allungo chiudendo il primo tempo 31 a 22. Anche nel secondo tempo, i valligiani hanno saputo controllare la gara ottenendo così la vittoria per 64-52 che consente ancora qualche flebile speranza per la vittoria finale. Tra i biancoverdi ha fatto il proprio esordio anche un giovane cividalese, Alberto Contento, contribuendo alla buona prestazione della squadra. Ecco il tabellino dell'ultima partita: Medves 10, Iussig 9, Miani 18, Pelizzo 12, Contento 4, Not 2, Busolini 2, Iveta 7.
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� Bepo Qualizza calato il sipario sul campionato della Lega calcio Friuli collinare con la promozione in Prima categoria della Savognese e la retrocessione in Seconda del Drenchia/Grimacco pizzeria «Le Valli». Nel girone di Eccellenza l'altra squadra di Savogna, l’Sos Putiferio, ha concluso a metà classifica. Venendo agli ultimi risultati, la Savognese ha conquistato la promozione con una giornata di anticipo, pareggiando sul terreno di casa 1-1 con il Montenars e aggiudicandosi l'intera posta nell'ultimo turno di campionato, vincendo a Carpacco 1-0. Spiace per Drenchia/Grimacco, che nell'ultimo periodo sembrava potesse rimettersi in carreggiata. Fatali sono state le sconfitte delle ultime giornate, la prima sul campo di casa ad opera del Majano per 2-1, cui è seguita quella per 3-1 subito in casa della Dinamo Korda. Dall' Sos Putiferio forse era eccessivo pretendere si battesse per i primi posti, ma nel corso del campionato, oltre
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Pohod pod da¡am po dreœkim kamunu
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Kran@ine/Crisnaro v Sauodnji. Kduor se ni predupisu na spletni strani triathlona do 24. obrila, bo lahko lietu samuo, @e kajœna skupina na zadnjo se ne bo udele¡ila tekmovanja. Organizatorji si ne prevzemajo nobene odgovornosti za katerokoli œkodo pred in med tekmovanjem ter ob koncu œportne manifestacije. Dodatne informacije so na razpolago na spletni strani www.triajur.com, pa lahko pokli@ite Marina Gosgnach na œtevilko 3385877265, al' napiœita na eletronski naslov gabribo84@yahoo.it. � G. Z.
i consolida la convinzione che promuovere momenti di incontro tra i giovani sloveni e italiani sia la strada più breve per rivitalizzare l'area montana del Nord-est, perché dalla conoscenza, dalla reciproca stima, dalla fratellanza si potranno in seguito affrontare più facilmente azioni comuni di collaborazione e di sviluppo dei territori a ridosso di un confine ormai consegnato alla storia. Con questo spirito la Polisportiva di Taipana, il 1° maggio, ha programmato il tradizionale incontro 'Taipana gioca', giunto alla 22ma edizione, una sorta di miniolimpiade transfrontaliera, riservata a bambine e bambini dai 3 ai 13 anni, ideata nel desiderio di abbattere i confini giocando. Oggi, invece, si gioca per rinsaldare antichi legami di amicizia, avviati a un comune futuro. Ai miniatleti taipanesi si uniranno, come tradizione, quelli sloveni di Bergogna e quelli di Lusevera e di Nimis. Il via ufficiale del meeting, alle 10, ai campi sportivi per la messa, quindi le prime gare, il pranzo con pastasciutta e grigliata, le rimanenti gare e le premiazioni, senza più l'assillo di velocizzare il tutto come quando il confine di Ponte Vittorio costringeva i bambini sloveni a scappare in tutta fretta. Gli organizzatori tengono a sottolineare che il ritrovo, a Taipana, è fissato per le 8.45 al fine di predisporre per tempo le iscrizioni alle gare che contemplano corsa 50 metri piani, a ostacoli, campestre e per-
Navada je, de planinsko druœtvo CAI Nediœke doline, manjku ankrat 'na lieto organiza 'an pohod po Bene@iji. Lietos je bla na vrsti Dreka. Vebrali so datum 15. obrila, a na ¡alost je tist dan da¡evalo, zatuo so @lani premaknil' pohod na drugo nediejo. Program je biu zaries liep an takuo, @etudi je da¡evalo, u nediejo 22. obrila se je parkazalo par Pa@uhu 11 planincu, ki so se odlo@il' usedno iti na pot. Ob 7.30 so se spustil' pruoti Krasu an so parœli na Razpotje, kjer jim je Giorgio Baœtjanu ponudu 'an dobar gla¡ doma@ega merikana. Kura¡no so œli napri pruoti Lazan an @ez Gorenjo Dreko na bivak Zanuso. Tle ¡e trudni an la@ni so se odpo@il' an pojedli, kar je usak ‘meu u ruksaku. Od tistega kraja napri je bluo zaries te¡kuo, ne zaradi poti, ki je usa podse, a zaradi kozomora, ki je za@eu padat. Usi mokri so parœli do ko@e na Solarjah, kjer so se nomalo pogriel' an popil' 'an dobar kafe. Uarnil' so se skuoze Klabu@ar, kjer so se ustavli u gostilni »Colovrat« an uœafal' tudi druge planince iz Laœkega, ki so se ustavli zaradi slave ure. Œli so pruoti Praponci an nazaj po stazi dol h Pa@uhu. Œest ur lepe hoje so nardil', œkoda samuo, de so bli usi mokri ku cibeta. Trudni an veseli so se ustavili par bajti od Giovanija, ki jim je ponudu za pit an za jest.
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corso misto. Al di là dei riscontri cronometrici, si tratterà, come consuetudine, di un meeting spettacolare per la singolarità dei partecipanti che, a volte, invece che puntare al traguardo cercheranno l'applauso del genitore. Non mancherà anche il solito fuoriprogramma con un selvaggio tiro alla fune, dove le regole dello sport risulteranno cancellate dalla voglia di stare assieme, in allegria, in una giornata che premierà ancora una volta i meravigliosi componenti della Polisportiva, presieduta da Donato Pascolo. � G. C.
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DOMA@A KULTURA
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Imiel’ so ga za norca, a je naœ Ton@i@ uœafu lepo @e@o v Niem@iji
➔ Patroni pomo@niki: Angel Karmeli@an
Kajœna ura bo Parvi dnevi telega miesca bojo priet son@ni, potlè pa obla@ni an buj marzli. Stara luna nedieje 6. parnese priet lepe an gorke dneve, potlè pa da¡ an temporale. Parvi kuart lune sabote 12. parnese lè napri obla@no uro.
Za naœe zdravje Tele je miesac, kjer po navadi se parka¡ejo antipati@ne alergije, kier nas sarbe o@i, ki ote@ejo an za@nemo kihat. Pa alergije ne pridejo samuo zauoj drieuja, ki cveti, pa@ pa tud’ od kake hrane, od kakega jedila, od kake kreme, ¡ajfe an puno druzih re@i. Pa ka’ je pruzapru alergija? Naœ ¡uot je takuo stvarjen, de se brane usake re@i, ki nan more œkodovat an ki on je na pozna. Takuo, @e nan pride kajœan virus, ki ga organizem na zapozna, bo gledu hitro ga uni@at. Alergija pride uon, kàr organizem fali an gleda uni@at, kar nie pruzapru œkodljivo. Je pa za se upraœat, ka’ je tuo, de usake lieto pridejo uon vi@ sort alergij. Miedci na tolo upraœanje odguore, de posebno par tih mladih, nimar buj pogostu, se nucajo previc mede¡in, tud’ @e nie pru taka potrieba. An kàr ¡uot na zapozna tele nove sostance, puno krat, misne, de so œkodljive an za@ne dielat’ za jih uni@at.
Radoviednost Tleuondan, na poznanin usakdanjin @asopise, pa tud po radie san brala an @ula, de, od kàr imamo energijo, ki se jo more obnovit, boleta od lu@ je buj draga ku priet an ne samuo zauoj poznane krize. Tuole, u parvin branju, se zdi nemogo@no, pa, @e se berè napri, se zastope, kuo je tuole ratalo. Na koncu lanskega lieta smo imiel’ novih 6.600 megawatt eoli@ne an 12.500 fotovoltai@ne energije. Tele energije dielajo an dajejo muo@ posebno @ez dan u cajtu najve@ega nuca. U telih urah, ki se œtiejejo od pandiejka do petka od 8. zjutra do 7. zvi@er, tele nove energije imajo nimar prednost, pre@edenco, nad starih energijah, ki pridejo od gazu, od @arnega oja. Rata takuo, de “stare” elektrarne se par¡gejo zlo manj ku priet an, kàr zvi@er sonce gre za brieg, nove energije zmankajo. Od kar puno od nas je podpisalo kontrat za lu@ “bioraria”, kjer lu@, ki jo ponucamo po 7. zvi@er an pred 8. zjutra, ob sabotah, nediejah an praznikah, je manj draga ku tista, ki jo ponucamo u drugih urah, kàr pride 7. zvi@er, upraœanje energije je guorœa od tiste dneune. Za pokrit take potriebe se muorejo obarnit na “stare” elektrarne, ki atu @akajo “in stand by”. Pa jih stuort dielat samuo po noc, jin store ponucat vic energije an azienda, ki nardi nje ratinge, za veplacjat tolo speœo, dar¡i pa vesoke cene. Od tuolega pride uon, de u lanskin liete draguost energije, ki je bla ponucana @ez dan (od 7. zjutra do 4. popudan), se je poviœala za 7%, ta druga pa za 30%! Kàr so pomisinli ponudit kontrat energije “bioraria”, je bluo za dat mo¡nost nucat energijo zvi@er an ponoc, zauoj ki @ez dan je bla ¡e previc nucana od dielounih podjetjh. Potlè, ki je parœlo na dan nucanje eoli@ne an fotovoltai@ne energije, kjek je œlo narobe an sada œtudijajo, pa kuo tuole postroit. Upamo de pohite.
Jur Zad tih
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naœih mladih lietih je bluo ¡ivljenje zlo druga@no od donaœnjega. Dielo, dielo an le dielo… Bluo je malo an ni@ drugega ku oœtarije, za se preluhtat. Tu usaki oœtariji, kjer smo se ustavjal', so ble po navadi tud' @e@e, ki – na kor œe re@' –, so nas dra¡ile an so nas imiele za norca. Usega so obe@uvale. Zdielo nan se je, de bi œle sada z nan, pa so se u resnici samuo ritale z nan an so se nan odzad œe smejale. Tuo se lahko zastope, zak' niesmo bli zadost zbujeni, de bi imiel kiek posebnega z njin'. An @e se je kajœna kazala buj parjudna, ku de bi se moglo kiek opravit z njo, je bluo za nas fante te¡kuo, zak' smo se bal' an se ku kaœtroni med nan poguarjal', kuo bi se muorli obnaœat u takih sar@nih okuolestavah. Takuo, de smo nimar pejal' napri naœo usakdanjo fantouœko uojsko na @ast liepin ¡enan an tu pamet prosil', de za nas pridejo buj lepi cajti. Seviede smo bli zadost pametni an odgovorni, kier smo se predstavjal', ki bi moglo ratat potlé. Tekrat se zajubit al’ pa snubit no @e@o je bluo lahko, pa je bluo buj te¡kuo jo zapustit, an œele buj te¡kuo jo o¡enit. Duo je mú se o¡enit u tistih cajtih? An kàn bi se pejalo ¡eno, kàr se je doma œe sami te¡kuo pre¡ivielo? Dru¡ine so ble œele pune otruok; jih redit nie bluo lahko an so bli tu usaki hiœ' œele stari duguovi, za pla@uvat. Po butigah smo hodil' z libretan, kjer je bluo napisano blaguo uzeto na upanje. Zaguarjal' smo se, de bo ¡e kdaj parœu, priet al' potlé, pla@avat tata. Pa kada bi parœu tata pla@uvat duge, kàr nie imeu sudu œe za tabak? Kàr je bluo la¡è uœafat dielo, usak se je gledu pomat takuo, ki je mu. Pa so te parvi zaslu¡ki œli za zmanjœat duge, ki jih je usaka dru¡ina nabrala s kupovanjan na upanje. Pri@a moren, de jih nie bluo lahko odtukat le po nomarco: usaka pla@a je œla u roke matere, de bi zbrala kupe sude an jih dala budgariu. Grede je korlo tud' pre¡iviet an malo se je moglo parœparat, posebno kàr je te stariœ sin imeu za sabo celo plino mlajœih bratru. Zaries, nie bluo luœtno. #e@e nas nieso œe o@etale an, za glih re@,
➔ #ikoladna torta Miere tele torte so za 10. Nucamo pu litra mlieka, 300 g cukerja, 120 g biœkotu amaretu, 70 g kakao u prahu, 3 ici, pu bi@erina rhuma. Za karamelo nucamo 300 g cukerja an 2 tace uode. Parvo rie@ tu ponu usujemo cuker an denemo na oginj, grede ki mieœamo. Tu drugo posodo smo ¡e diel’ gret uodo. Kàr cuker je armenjaukast, ulijemo urielo uodo, premieœamo an pustmo na ognju œe kajœan minut. Natuo ulijemo tolo parpravo tu posodo za foran, ki jo nucamo za plum kake. Tu ‘no œkudielo denemo jajca, cuker an lepuo zbutamo. Natuo dolo¡emo kakao, zdrobjene amarete, rhum, gorkuo mlieko, premieœamo an usujemo tu posodo, kjer smo priet ulil’ karamelo. Uzamemo bando za foran, ki muore imiet vesok rob, ulijemo na pu roba gorko uodo, not polo¡emo posodo plum keika an denemo u foran ¡e gorak 150° za 50 minut. Natuo snememo iz forna an pustmo, naj se lepuo pohladi, priet ku ga obarnemo na tont. Loretta Primosig
nieso mogle dost zaupat u nas, kàr ku puobje niesmo vajal' pet @ente¡mu, za kar smo imiel'. Niesmo ku dielal'. Za se narest 'no po¡icjon (takuo ki se je pravlo), je korlo obiuno truda an cajta. Ve@ina tistih @e@, ki nieso œle slu¡it po sviete, je rajœ poro@ila pa karabinierje, financote al' sudate. Use, kar je imielo uniformo al' divi¡o, je za nje bluo dobro. Zadost jin je bluo obe@at, de bi jih pejal’ pro@ od naœih kraju, uoz tistega prekletega klina od italijanskega konfina, katerega nobedan nie maj œteu an maj porajtu, dokier ga nie politika potiskala u naœe zapuœ@ene doline. Tekrat so nas lahko podkupil' z 'no taco vina. Zatuo ven@ part od nas, ki smo bli dobri za dielo, je muorlo iti s trebuham za kruham po sviete. Zapustil' smo naœe vasi an doma@e kraje, de bi uœafal’ dielo u drugih de¡elah. Pogostu smo se uœafuval' kupe tu kaki baraki tan po ˘vicer al' pa u Niem@iji. Bli smo ku ¡vina an smo muorli @ut kapulne (dost krat so bli le tle od naœih kraju), ki so podkupjeni od gospodarju uekal', klel' an lajal' tu nas ku niemœki pisì. #udno an izredno je bluo ¡ivljenje po sviete. Nieso manjkale tud' @udne zgodbice, ki se na morejo pozabit. Usak je muoru potarpiet, kàr ga je imeu za norca celuo
te najbli¡nji parjateu. Muoj brat je pravu, de so mu jo nardil' pru kuœtno. Tarkaj so dielal' njega parjatelji, de so ga prepri@al’, de bi œu za njin u Niem@ijo, kjer bi slu¡u lepe sude ku zidar. Takuo je ratalo. Seviede so se uœafuval’ ciela klapa Slovienju, de bi se usi kupe potroœtal', nomalo posmejal' an zapiel' kako beneœko piesam na kitaro, ki jo je on amatersko godu. Ti druz' so ¡e poznal' prestor, kjer so dielal', prestore blizu diela, bli¡nje vasice, butige, kjer se je moglo kupit no pivo al' pa za jesti, zatuo ki so muorali sami kuhat. An dan so prosil’ mojga bratra Ton@ica, naj gre on kupavat œpe¡o, de naj kupe kruh, würœtelje, pivo an œe druge re@i. Na koncu œe adno rie@ z niemœkin imenan, ki pa ga nie zastopu. »Kaj tiste?« jih je upraœu Toni. »Ni@ posebnega, bo ¡e viedela tista liepa bionda, ki je glih par banku, kjer mortadelo predajajo!« so mu odguoril'. Seviede so ga imieli za norca in so ga tiel’ luo¡t v œpot pred tisto @e@o. Naœ puob se je pobrau brez druzega upraœat an je nadu¡no popraœu, kar so mu bli ukuazal'. Na tuole, se je tista liepa @e@a mo@nuo zasmejala. Pru luœtno so se smejal' usi okuole njega an gledal’ tu telega @lovieka, ki vas oœtarkan od maute, upraœa 'no rie@ takuo intimno ta pred usien. #e@a mu je poviedala, de se kli@e Katrin an de œe, @e bi use kupe zbrala, bi na rivala maj do kila tistega, kar je upraœu. Lepuo je bluo, de mu je znala parhjubno odguorit brez ga luo¡t tu œpot. Kàr se je Toni uarnu iz butige, ‘duor ga je imeu za norca, je muoru naglo ute@, zak' ga je vidu zlo razka@enega an jeznega. Seviede, so se usi smejal' kàr je poviedu, kaj mu je odguorila Katrin’. Usedno je puob za@eu hodit usak dan ukupavat v tisto butigo. An usak dan se je ustavu kajœan minut vi@. Kako nedjejo potlé so ga pozno parjatelji sre@al' po pot, ki je pod pasko dar¡u sojo Katrino an jo je zvestuo objemu. Takuo je pokazu parjateljan, de kajœan krat obiuno upraœat se lahko uœafa, kar se upraœa an tudi kiek vi@. (20. – gre naprej)
KATARINA STRES se je rodila v Don@evi dru¡ini v vasi pod Matajurjem
Kosovelova mati je bila iz Su¡ida
P
RICETA
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Jeœiœke zgodbice
MIESAC MAJ U NAŒIH DRU˘INAH
U saboto 5. maja je praznik Angela iz Jeruzalema, biu je Karmeli@an. Rodiu se je u Jeruzalemu u liete 1185 u judouski spreobarnjeni dru¡in’. Kàr starœi so umarli, kupe s bratran Zanetan, se je odlo@u iti u Karmeli@anski konvent na Karmelski gori u Palestini. Imeu je 25 liet, kàr je biu posve@en za duhounika. Kako lieto potlè je biu poœjan u Rim h pape¡u Onoriju III. za uœafat od njega dovoljenje za nove Karmeli@anske regole. Tele regole so ble buj pozno sparjete od pape¡a. Natuo Angel je biu poœjan na Sicilijo, de bi tan opravu njega misijonsko dielo. Takuo ki je piœeno u bukvah svetniku, tan, u kraju Licata je pokregu niekega mo¡a zauoj njega prù ni@ poœtenega ¡ivljenja. Telemu mo¡u, ki je biu eretik, tuole skreganjie, nie mu po¡griet, takuo brez rec ni@ an dan, kàr Angel je pridgu u bli¡nji cierkvi, ga je vickrat prebodu s sablo. Kajœan dan potlè, na 5. maja lieta 1225, je Angel umaru. Podkopan je biu lè u tisti cierkvi, kjer h njega grobu je takuo za@elo parhajat puno ruomarju. U liete 1662 njega relikuje so ble prenesene u novo zgrajeno cierku Karmeli@anske Marije u Licati. Karmeli@ani ga @aste ku svetega ¡e od lieta 1456, podparti od tekratnega pape¡a Pia II.
30. aprila 2012
isalo se je leto 1881, ko je Katarina dopolnila 21 let. Mladeni@i iz Su¡ida pri Kobaridu in okoliœkih vasi so se vse pogosteje ozirali za mlado in ¡enitev godno Don@evo Katarino iz Su¡ida. Mladenka je bila prikupna in delovna, pa œe iz premo¡ne dru¡ine je bila. Zavra@ala je vse ponudbe. Na ¡enitev œe ni mislila, pa tudi srce se ji ni ogrelo za nobenega izmed njih. Vedno pa se najdejo hudomuœne¡i, ki ne prenesejo poraza. Eden izmed takih patronov je bil nekaj let starejœi neo¡enjen sovaœ@an. Samovoljno, brez vednosti izbranke in njene mame, je kobariœkemu dekanu naznanil ¡enitev s Katarino Stres, Don@evo iz Su¡ida. Pri nedeljski maœi je Katrina onemela. ˘upnik je z okli@i oznanil, da se mo¡i. ˘enice so naœle dobro novico za kvante pri vaœkem koritu, mo¡je pa so po maœi razpravljali o doti, ki jo bo Don@ namenil mladima. Nesojena nevesta je odlo@no zavrnila pohotnega hudomuœne¡a in se osramo@ena umaknila iz doma@ih krajev.
Odœla je v k Sveti Luciji (Most na So@i), kjer se je delala kot slu¡kinja. Od tu se je kmalu preselila v Trst, kjer je slu¡ila pri ugledni dru¡ini grœkih ladjarjev. S svojo pridnostjo in veliko nadarjenostjo je kmalu napredovala in postala gospejina spremljevalka »dama di compagnia« Dru¡ina ladjarja, je imela v Se¡ani po@itniœki dvorec z botani@nim vrtom, kamor je z gospo zahajala tudi Katarina. Nadu@itelj Anton Kosovel iz Trsta, ki je bil znanec ugledne tr¡aœke dru¡ine je spoznal Katarino in jo zaprosil za roko. Poro@ila sta se leta 1894. Dru¡ina, ki ji je dolgo let nudila varno pre¡ivetje, je novo poro@enima ob poroki podarila dragoceno darilo, ki ga danes hranijo na Kosovelovi doma@iji v Tomaju. ˘ivela sta v Trstu, kjer je 18. marca 1904 povila svojega petega otroka. Rodil se je pesnik Sre@ko Kosovel. V zapiske krstne knjige kobariœke ¡upnije je pisec podatkov dru¡inske kronike, ob spominu na odhod
dekleta iz rodne vasi zapisal: »Su¡iœkemu œaljivcu gre zasluga, da se je Slovencem rodil pesnik Sre@ko Kosovel.« Anton, Sre@kov o@e, novim povojnim italijanskim oblastem, zaradi prevelikega narodnjaœtva ni bil po godu, zato so ga upokojili, dru¡ina pa se je preselila v Tomaj. Sre@ko je œtudiral v Ljubljani in vse svoje kratko ¡ivljenje aktivno deloval v slovenskem kulturnem prostoru. Pesnikovi bratje in njih potomci, so nepretrgoma gojili tesne vezi z materinimi sorodniki v Su¡idu in Kobaridu. Don@evo doma@ijo so z leti prevzeli novi gospodarji. V Su¡idu pa œe vedno ¡ivi in tke sorodstvene vezi Sre@kov prane@ak Jo¡e Stres - Pulic. Nejevoljno z ¡alostjo v srcu, pa Pepi Pulicu spoznava kruto resnico, da vedno bolj pozabljamo na tvorce slovenske kulture, hkrati pa poveli@ujemo vse, kar prihaja nekje od zunaj, dale@ od nas. Paå
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30. aprila 2012
Kaplan Martin #edermac 29.
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LETA 1933 - OVADUH JE KLINJON
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risbe: MORENO TOMASETIG
besedilo: GIORGIO BANCHIG in MORENO TOMASETIG
POVZETEK - Telo ilustrirano pripovedovanje je povzeto iz romana »Kaplan Martin Åedermac«, v katerem je slovenski pisatelj France Bevk (1890-1970) opisu teœko stanje slovenskih duhovniku v Beneåiji po prepovedi slovenskega jezika v cierkvi s strani faæizma. Po obisku karabinierju je pre Martin s sestro Katino skriu slovenske bukva v cierku svetega Mihiela in potlè æu obiskavat mamo v Karnico. Kàr se je varnù, je zaåeu premiæljevat o teœkem stanju, v katerem so se znaæli njega ljudje in on s prepovedjo slovenskega jezika. Paræla je nedieja, kaplan Martin je æu maæavat. Po branju Vangelija je zaåeu pridgo po italijansko. Moœje so se razjezili, a Åedermac je zagotoviu, de tuo je bluo parviå in zadnjiå. Na sreåanju z drugimi kaplani v Rupi kaplan Skubin je celuo tardiu, de je trieba ubuogat darœavo. Åedermac pa je sklenu, de se na bo podluoœu oblastem, rajæ se bo dau zapriet v jeåo. Karabinierji so ga darœal’ pod kontrolo. En dan so ga paræli obiskavat. Tenent mu je ukazu, naj podpiæe dokument, ki mu ga je predstavu. Zatuo ki je Åedermac odloåno odklonu, ga je parsilu iti za njim v Åedad k prefektu. Pogovor je biu zelo napet. Kaplan je branu pravico svojih ljudi posluæati Boœjo besiedo v maternem jeziku. Prefekt mu je parporoåiu, naj ahta, na kar govori tudi z drugimi duhovniki. Na poti v Vrsnik je sreåu kovaåa Rakarja in od njega zaviedu, de so v vasi karabinierji sekvestrali katekizme. Pogovarjala sta se tudi o merebitnih æpijonih, ki so bli v vasi. Rakar je tardiu, de ovaduh je biu nieki Birtiå, a kaplan nie biu istega mnenja…
KATINA JE STALA NA PRAGU IN GA VESELO SPARJELA. ÅEDERMAC JE NIE ÆE POGLEDU. BIU JE MRAÅAN, OBRAZ MU SE JE STRAÆNUO DUJÆU
OB MISLI, DE JE SPET DOMA, GA JE OBÆU NEBEÆKI OBÅUTAK DOBROBITA; ZA TRENUTAK GA JE BLUO SRAM JEZE, KI MU SE JE NABIERALA V PARSIH. KATINA JE BLA GLOBOKO RANJENA V SVOJEM VESELJU. NI GA MOGLA ZASTOPITI
TLE SO BLI KARABINIERJI ŒE VIEM. PARNES’ VIÅERJO
NIÅ NIESO UÆAFAL’
KA’ BOJO UÆAFAL’, ÅE PA NIÅ NIE. ÅUDIM SE LE, DE JIM TI NIESI POVIEDALA, KJE NAJ IÆÅEJO SADA MI PARNES’ GLAŒ VINA
KATINA JE S TEŒAVO RAZMIÆLJALA, DE BI SE SPUOMNILA NA VIEÆ? TI NIÅ NA VIEÆ! AL’ TI POMAGAM, DE SE SPUOMNIÆ? PA TISTI VIÅER, KÀR SAM TI JAU: NIKOLI VIÅ, RAJÆ V JEÅO… AL’ TUD O TEM NIESI NOBEDNEMU NIÅ JALA? NA VIEM. MOREBIT SAM. SE NA SPUOMNIM
BAÆADARCA, BABA, KAMU SI POVIEDLA? AL ÅEÆ, DE TI GA IMENUJEM? ŒEFU SI IZKLEPETALA, KLINJONU SI POVIEDALA. JA AL’ NE?
KAPLAN SE JE PREMAGAVU, A GA JE ZMIERAM BUJ MOÅNUO RAZBURJALO. VIÅERJA MU NIE ÆLA DOL. POTISNU JE SKLIEDO OD SEBE, VZEU ÆKATLO TABAKA, A JE NIE ODPARU, ÅAKU JE NA VINO
JA
ŒENSKA JE, ZATUO JE POVIEDALA. KRIV SAM JEST, KIER SAM JI ZAUPU. NAZADNJO SAM SAMUO TEU IZVIEDIT, KADUO JE ÆPIJON, DE SE BOM VIEDU, KAKUO SE RAVNAT
ZAKÌ SI TUO NARDILA? POGLED’ ME V OBRAZ
SA’ NA VIEM ZAKÌ. KAR TAKUO… NE DE BI TIELA… KIER SMA GOVORILA
SE NA SPUOMNIÆ? AL NAJ TI TUDI SADA POMAGAM?
KAPLAN JE MED HOJO PO IZBI PRESLIÆU, KADÀ JE SESTRA NA TIHO ÆLA SKUOZE VRATA. KATINA SE MU JE ZASMILILA, PRETARD JE BIU Z NJO, OBÆLUO GA JE SRAMOVANJE
NE GOVORIM O DANAÆNJEM DNEVU. AL NIESI KAMU DRUGEMU POVIEDALA? NE LE, KAM SMA SKRILA KATEKIZME, AMPAK O TEM, KAR SE DOMA GOVORI…
MOJ BUOG, ÆE BESIEDE NIESAM ÅARHNILA. LAHKO MI VIERJEÆ. SA’ ÆE DOBRO ZASTOPILA JIH NIESAM
AL SI MU POVIEDALA TUD, KAM SMA SKRILA SLOVENSKE BUKVA?
NE! SA’ SAM PARSEGLA
KLINJON! PA ZAKÌ JE VANJ TAKUO ZAUPALA? ŒEF, DVIE LIETA STAREJÆI OD KATINE, JE BIU GLEDE ÅEÅ NA SLABEN GLASU, SE JE MOREBIT Z DVOJNIM NAMIENAM PARHRULU V FARUŒ. ÅEÅI JE ZMIEÆU GLAVO, DE JE LAHKO NABIERU INFORMACIJE IZ NJE. ÅEDERMAC JE VIEDU, DE JE SESTRA NASREÅNA V TISTI SAMOTI. LAHKO JI JE ZMEÆAT GLAVO, ZALJUBLJENA ŒENSKA PA NA VIE, KÌ DIELA. OBISKAVU JO JE ZA NJEGA HARBATAM, ŒE VSA VAS VIE IN SE KAPLANU SMEJE
ÆU JE GOR PO ÆTENGAH IN STOPNU V KATININO KAMBRO. KATINA JE STALA OB PASTIEJI IN JE BLA PARPRAVLJENA ITI. S FACUOLAM SE JE BRISALA OÅI. VALIŒO JE IMIELA V ROKI
KATINA, KAM GREÆ?
DAMU GREM, KIER SI TAJÆAN Z MANO. ZMIERAM SI TAKUO TARD Z MANO.
OBÆLA GA JE MISEU NA MATER IN GA SPRAVLA V STRAH. STOPNU JE PRED HIÆO. V MRAKU JE ZAGLEDU POSTAVO, KI JE POÅASO ODHAJALA LE BIEŒI! MI VSAJ NE BOÆ DIELALA SRAMOTE. LE ZAGRENI MATERI ZADNJE URE. LE BIEŒI…
KATINA SE JE MOLÅE VARNILA…
28 - GRE NAPREJ RIASSUNTO IN ITALIANO - Questo racconto è tratto dal romanzo «Kaplan Martin Åedermac» dello scrittore sloveno France Bevk (1890-1970). Narra fatti successi nel1933, quando il regime fascista vietò l’uso della lingua slovena nelle chiese della Slavia friulana. In questa puntata: ritornato in canonica il cappellano Åedermac ha un burrascoso colloquio con la sorella Katina. Questa gli assicura che durante la perquisizione dei carabinieri non ha rivelato nulla di compromettente. Ma, allora, chiede il cappellano, a chi ha spifferato quanto si dice tra le quattro mura della canonica? Forse a Giuseppe Klinjon? Katina tra le lacrime ammette di averlo fatto ma senza volerlo… Klinjon, noto donnaiolo, frequentava di nascosto la sorella del cappellano per un duplice motivo: far invaghire la ragazza e carpirle qualche infomazione. Katina conduceva una vita infelice e con la sola compagnia del burbero fratello. Era facile, quindi, approfittare della sua ingenuità. Afflitta e abbattuta per la reazione rabbiosa del fratello sale in camera di nascosto, prepara la valigia decisa di tornare a casa. Ma ritorna sui suoi passi, accusata dal fratello di andare ad amareggiare le ultime ore della mamma.
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ZADNJA STRAN
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KAJ KJE KAM KADÀ KUO NEDIÆKE DOLINE • PRO LOKO PETJAG: - v nediejo 29. obrila bo odparla turisti@no sezono 2012 in Naravnoslovno u@no pot PetjagNedi¡a - v torak 1. maja vabi na feœto druœtva AFDS (Associazione Friulana Donatori di Sangue) • MATAJUR - v torak, 1. maja bo 16. Triajur. Gre za triathlon arzpartjen na tri kose: te parvi za kolesarje (start ob 10.00) od Sauodnje do vasi Matajur; te drugi par nogah od vasi Matajur do cierkvice na varhu Matajura; te tre@ji, par nogah, od varha Matajurja do Maœere, kjer bo veselica. Info: www.triajur.com • MARSIN - v torak, 1. maja v kraju Jazera, tradicionalna nogometna tekma v spomin na Pia Cont an Silvana Guion. Igrali bojo amaterske skupine iz Nediœkih dolin. • SRIEDNJE - v torak, 1. maja Pro loco Sriednje organiza pohod po starih stazicah. Se gre ob 9.30 iz Preserja do Dolenjega Tarbija, Varha an nazaj v Preserje. Za se upisat se mora pla@at 8 euro. #e bo gardo vreme pohod bo 6. maja. Info: Loredana 339 3607862, Claudio 347 8435001 • LIEŒKA FARA - v nediejo 29. obrila na Liesah senjan Matere Bo¡je dobrega sveta. Ob 11. uri bo sv. maœa s precesijo an rogacijoni - v torak 1. maja ob 9.30 ruomanje Ko¡iœke vasi k Svetemu Egidiju - v saboto 5. maja v Tapoluovim praznik Sv. Jo¡efa dieluca. Ob 18.30 bo maœa v cierkvi, potle precesija an rogacijoni, na koncu skupno praznovanje, - v nediejo 6. maja senjam Sv. Matije v Hostnim. Ob 11.30 precesija po puoju, natuo bo sv. maœa an skupno praznovanje, - v nediejo 13. maja senjam v Kosci: ob 11. bota sveta maœa an precesija s Presvetim Zakramentam.
30. aprila 2012
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DOMA#A MODRUOST
Vi@ krat ki ima lieto dni, obrila se ura spremeni
Dom je na Facebooku. Postani naœ prijatelj Dom è su Facebook. Diventa fan della pagina - v nediejo 27. maja na Majnca bo na Liesah ob 11. sveta maœa an precesija s Presvetim Zakramentam. - vsak torak in vsak @etartak maja ob 20. uri bojo molili ro¡ar v kapeli lieœke cierkve. - Maœa in ro¡ar po vaseh ob 20. uri: v petak 4. maja v Dolenjim Garmaku, v petak 11. v Platcu, v petak 18. v Bardu, v sriedo 23. par Peternielu, v petak 25. v Zverincu in v pandiejak 28. v Seuci. • PODBUNIESAC - KAU U POEZIJI Lietos se bo dar¡ala 9. edicjon konkorœa Kau u poeziji na temo »Lepuo bi bluo @e...«. Udele¡anci morejo napisat poezijo u italijanskin, slovienskin al angleœkin iziku. Imata cajt do 7. maja za poœjat vaœo poezijo. Vi@ informacij na site: www.comune.pulfero.ud.it • #EDAD - SLOVENSKO STALNO GLEDALIŒ@E vabi: - v @etartak 10. maja ob 20.30 v Gledaliœ@u Ristori v #edadu na ogled igre Claudia Magrisa «Saj razumete (Lei dunque capirà)». Dramatizacija in re¡ija Igor Pison. info: Slovenski kulturni center Œpeter 0432 727490 • PLANINSKA DRU¡INA vabi: - v nediejo, 29 obrila na pohod iz Sevca na Svet Martin, v Topoluove an nazaj v Sevce. Info: Franco - v torak 1. maja na tradicionalni pohod na Krn vesok 2.244 metru. Ob 6.30 zbiraliœ@e v Sar¡enti, od tu se gre do vasi Krn. Do vrha tri ure hoje. Info: Giampaolo 348 2299255 -vv nediejo, 20. maja na Izlet na Koroœko • PLANINSKO DRUŒTVO CAI vabi: - v nediejo 6. maja na pohod »Anello del monte Bernadia«, z
drugimi sekcijami Caia v de¡eli Furlaniji Juliski Krajini. info: Massimiliano 349 2983555, Dino 335 5953416 - v nediejo 20. maja na pohod POT PO ROBU - Ajdovœ@ina (SLO) info: Donato an Gianna 339 4950470 • KME@KA ZVEZA vabi:: - v saboto 26. maja na izlet v Metliko (SLO), de bi se ogledali lokalne slovenske kmetije. Lahko se upiœite na Kme@ki Zvezi v #edadu od pandiejka do sabote od 8.30 do 12.30. info: 0432 701319 • VABILO NA KOSILO - pomladanski uonj ob Nadi¡i - do 3. junija, na teli iniciativi sodeluje enajst gostiln, ki vas vabejo na pokuœanje tipi@nih doma@ih jedil. Tel. œt. uœafata na site www.invitoapranzo.it. • A˘LA - vsak @etartak v A¡lanskin faru¡e ob 19.30 trattamenti od Pranic Healing, ob 20.30 »Meditazione sui cuori gemelli« Info: Danila, cell. 339 3116666 • DRUŒTVO SV. ŒTANDRI IZ KRAVARJA vabi: - od 4. do 9. voœta na izlet v Pariz Se gre iz Œkrutovega ob 5.30 an se pride v Mulhouse na meji med Œvico an Francijo. Drug dan se gre proti Parizu, kjer se ostane do 8. voœta. Natuo se puojde v Strasburg za ogled miesta. V @etartak 9. voœta se pride damu. Info: Valentina 0432 723286 (v ve@ernih urah).
TERSKE DOLINE • FOJDA - v nediejo, 29. obrila ob 10.30 v gradu Zucco bo predstavitev razsta-
ve »Il sentiero dei nidi di ragno. Un uomo un partigiano«. fotografije: Danilo de Marco, recitu bo Massimo Somaglino. Razstava bo na ogled do 26. voœta usako saboto an nediejo od 10 do 19. ure. • ZAVARH - v nediejo, 29. obrila ob 15.30 v cerkvi Sv. Florijana bo koncert »Primorska poje«. Na odru bojo pieli: vokalna skupina Pobegi, meœani peuski zbor Igo GrudenNabre¡ina, vokalna skupina Danica Sovodnje ob So@i, moœki peuski zbor Kazimir Nanut-Kanal, dekliœki peuski zbor Kraœki Slav@ekNabre¡ina, moœki peuski zbor Izola an dekliœki peuski zbor MavricaPostojna.
KANALSKA DOLINA • NABORJET - v saboto, 28. obrila ob 20.30 bo v Beneœki pala@i koncert »Temperamento«: Meta Fajdiga na klavir. - do nedieje, 13. maja bo v Beneœki pala@i odparta razstava z naslovom »Host bogou an ljudi. Slike, besiede an umetnost«, ki je namenjena drevesam.
- do torka, 15 maja bo v Beneœki pala@i odparta razstava »Lesene maœke v zimskih obredah v de¡eli treh konfinu«, ki je namenjena krampljam an pustovam u Furlaniji, Koroœki an Sloveniji. Obie razstavi se bo lahko ogledalo usak dan od 10.30 do 12.30 an od 15.00 do 18.00. Zaprto ob pandiejkah. - v @etartak 17. maja ob 18.00 v Beneœki pala@i bo kon@ni koncert projekta “Un violino per bambino”. Bojo prisotni u@enci œuole “Collodi” u Ukvah. Organizatorji: Soroptimist Club Alto Friuli
POSOÅJE • KOBARID - v saboto 28. obrila se bojo ob 9. uri na placu zbrali stari automobili. Prireditev “Isonzo Carso Classic” puojde napri tudi u nediejo 29., kàr se bojo stari automobili vozili iz Kobarida u Dre¡nico. U PRIHODNJI ŒTEVILKI BOMO OBJAVIL’ PRIREDITVE DO KONCA MAJA . REDAKCIJO ZAPREMO U TORAK 15. MAJA. POŒJAJTE JIH NA NASLOV ELKTRONSKE dom.it PUOŒTE redazione@d SUL PROSSIMO NUMERO PUBBLICHEREMO GLI APPUNTAMERNTI FINO A FINE MAGGIO . ANDIAMO IN STAMPA MARTEDÌ 15 MAGGIO. INVIATELI ALLA MAIL redazione@d dom.it TEL.-FAX. 0432 701455
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