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Quindicinale - anno XLVI n.17
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30. septembra 2011 - Euro 1,00
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POSTA ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD- IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI PADOVA DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - 35100 PADOVA - ITALY
ZAPARLI BOJO GORSKE SKUPNOSTI IN USTANOVILI ZVEZE GORATIH OBÅIN
Naj bo znanje popunama @lovieka vriedno
Reforma bo œkodovala Z gorskemu teritoriju
Nova urediteu lokalnih administracij ne parnaœa tistega novega vietra, ki ga gorski teritorij potrebuje, de bi se opomogu in lahko rastu. Naspruotno. Bati se je, de bota zapartje Gorskih supnosti in ustanoviteu Zvez goratih kamunu œkodovala Bene@iji beri na 5. strani
V TELI ÆTEVILKI POGOVOR Martina Repinc: viå prestora videnski provinci na Radiu Trst A, a ne na televiziji • stran 6 JESEN Viå pobud za promocijo domaåih kmetijskih pridelku • stran 7 LIEÆKA FARA Kuatrinca na Sv. Martinu in sv. Matija v Hostnem • stran 7 REZIJA Œenske pred sodnikom zaradi nestrpnosti do Slovencev • stran 11 Redakcijo smo zakljuåili 27. septembra ob 14. uri
FORTE INSODDISFAZIONE per la trasformazione delle Comunità in Unioni dei comuni
Per la montagna partorito un topolino
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uesta volta non è stata la montagna a partorire un topolino. Ma, dopo tanto rumore, è stata la maggioranza di centrodestra che governa la Regione a partorire un topolino per la montagna. Hanno proprio ragione i consiglieri regionali Franco Iacop, Enzo Marsilio e Sandro Della Mea – tutti del Pd – a evidenziare che la nascita delle Unioni dei comuni montani, come delineato nel testo uscito dalla Quinta commissione, non attua «alcuna semplificazione, considerato che dalle attuali quattro comunità montane si passa a nove enti intermedi, producendo aumento dei costi, delle strutture burocratiche e dei centri decisionali». E il fatto che questo appesantimento della macchina amministrativa in tempi in cui la crisi economica richiede sacrifici a tutti è un’ulteriore aggravante alla clamorosa retromarcia innestata sul tema dal presidente Renzo Tondo. Fu lui, infatti, nel suo primo mandato, ad accorpare le Comunità di allora in Compren-
Una rievocazione dell’Arengo sori montani. Ora incomprensibilmente torna all’antico. Se davvero si fosse voluto snellire gli enti locali e attuare nei fatti una politica più efficace per la montagna, sarebbe bastato togliere dalle Comunità montane i Comuni che di montano hanno poco e niente per territorio nonché per condi-
zione sociale ed economica. In realtà il disegno di legge n. 150 che va all’esame dell’aula, al terzo comma dell’articolo 2, a certe condizioni dà la possibilità ai Comuni di non aderire all’Unione o di passare a una adiacente. Ad esempio, Cividale potrebbe restare fuori dall’Unione del Natisone, mentre potrebbero aderirvi Faedis, Attimis, Taipana, Nimis e Lusevera. Nascerebbe così una «Magnifica comunità della Slavia», omogenea territorialmente ed etnicamente, che potrebbe dare risposte davvero efficaci alle valli del Natisone e del Torre, fugando anche i fondati timori di emarginazione espressi sulla riforma dagli eletti di lingua slovena. Per arrivare a questo, i nostri amministratori dovrebbero mettere da parte divisioni e interessi di parte, ponendo al primo posto il bene dei loro cittadini attraverso scelte rigorose e lungimiranti. Temiamo, a ragion veduta, che non ne siano capaci. M. K.
a@eli smo novo pastoralno lieto, ki je posve@eno vzgoji otruok in sploœno vsieh nas, zak' smo vsi potriebni nadaljevati v u@enju, znanju in rasti v pravi mieri @lovieka. Vzgoja je dielo, ki ga je zbrala celotna Cierku v Italiji in bo trajala deset liet. Vsako lieto bo imelo posebno izbiero, takuo de se dopune program tiste vzgoje povezane s kulturo, ki je odparta do bo¡je vesakuosti. Ries je, de @e se na œ e z na nj e s r e @ a z b o ¡ jo modruostjo, tekrat postane popunoma @lovieka vriedno. Lietos so na varsti otroci, zak' se z njimi za@ne ¡ivljenje, ki pa je povezano s starœi, ki so par¡gali lu@, iz katere se je ¡ivljenje parkazalo. Vi@stuolietna izkuœnja nam prave, de je vzgoja – tuo je u@iti otroke pametno ¡iveti – narbuj liepa in narbuj te¡ka rie@ na svietu. U@iti ¡iveti je izredna mojstrovina, ki tajœne je ni na svietu. Zatuo muoramo biti vsi lepuo parpravjenj, de bomo znali modro do konca spejati telo dielo. Ko pa govorimo o u@enju ali vzgoji, se na moremo pozabiti, kaj je bilo u@enje par nas pred œtiridesetimi ali petdesetimi lieti. Dvie sta bile œuole, v katerih smo se u@ili in smo za@enjali zastopiti, kaj je ¡ivljenje in kar je z njim povezano. Tele dvie œuole sta bile dru¡ina in Cierku. Takuo sta bile tarduo med sabo povezane, de kar smo sliœali v dru¡ini je vœafalo potarditev v Cierkvi. Mislim, de je bilo povsod takuo, a par nas je imelo posebno vriednost, zak' je bila œuola v cerkvi tarduo in veselo povezana z naœim ¡ivljenjam, z naœim jezikam, z naœimi navadami. Takuo, de smo se z viero navadli tudi ohraniti naœo kulturo, naœo identiteto, ki jo donas draguo cenijo po vsiem svietu. Tudi donas mislimo na tako vi¡o u@enja in vzgoje. ˘elimo, de se na utarga nit, ki povezuje razli@ne cajte naœe zgodovine. Ries, de so donas re@ì buj te¡avne zavoljo targa, ki parnaœa vsak dan tarkaj blaga, de na vemo, ki vebrati in kakuo se braniti. Zatuo je zelo va¡no, de bomo znali ohraniti dru¡ino in cerkev, ki tarpita, vsaka posebe, velike te¡ave, ki so te¡ave cielega sveta. #e pa se bomo znali lepo slu¡iti s tolo bo¡jo gnado, bomo znali tudi reœiti te¡ke probleme, ki jih donas ¡ivimo. Muoremo dodati pa œe eno œuolo, tuo je naœa dvojezi@na œuola, ki je bila ustanovljena prù za naœe kraje in za naœe ljudì. Uspeh, ki ga je dobila, @etudi na manjkajo naspruotovanja, pomeni, de je tista œuola parmierna za donaœnje cajte. Takuo bomo mogli reci, de naœa generacija nie te zadnja, ki govori naœ jezik, kjer za nami hodejo novi roduovi. Tuole nas veselì in œe buj nas bo veselilo, @e bota dru¡inska in cerkvena œuola œe naprì ¡ive in mo@ne. Marino Qualizza
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VERSKO ¡IVLJENJE
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IL 17 SETTEMBRE ricorreva l’anniversario della sua scomparsa
A Monteaperta è caduto l’oblio sulla figura e l’opera di don Arturo Blasutto? 17 settembre 1994, all’età di 81 Idonlanni, tornava alla Casa del Padre Arturo Blasutto, un sacerdote che
visse la propria missione pastorale nel segno della dignità per la gente della Slavia friulana. Purtroppo, a 17 anni di distanza, la sua gente, quella pur «religiosissima» della comunità di Viœkorœa / Monteaperta, pare averne persa memoria, incurante di poterne (sarebbe meglio dire «doverne») ricordare la figura e l’opera con una messa. Tanto che, in questo clima dell’oblio, anche i parenti non riescono a scardinare persistenti zavorre mentali. Eppure le sbarre del «confine maledetto» sono state rimosse da ben 4 anni. Allora, pare davvero opportuno proporre un breve ricordo di un sacerdote, che al pari di altri confratelli della Benecia, fu oggetto di angherie unicamente perché ebbe il buon senso di insegnare catechismo e di predicare nella parlata slovena dei suoi fedeli. Fu una persecuzione politica, e non soltanto. Una discriminazione che tuttavia non fu adottata nei confronti dei sacerdoti della Val d’Aosta che liberamente operavano nella lingua francese. Don Arturo Blasutto, seguendo una consolidata prassi pastorale, esercitò nella parlata locale sia a Oseacco di Resia sia a Liessa e per questo finì in cima alla lista dei sacerdoti contro i quali si accanì una violenta campagna anticlericale e antislovena. Neppure la Curia diocesana, nonostante qualche timida difesa, si schierò pienamente dalla sua parte, rimuovendolo, infine, dal suo incarico nel 1955. Ritiratosi a Viœkorœa, suo paese natale, don Arturo si adoperò perché fosse ripresa l’antica tradizione del Bacio delle croci al santuario della Santissima Trinità, restituendo all’incontro religioso la storica partecipazione delle croci slovene, componente poi preservata dal decano di Kobarid, mons. Franc Rupnik. Purtroppo, da qualche anno, nessuno ne ha preso in carico l’eredità spirituale e il Bacio delle croci si è rinchiuso nei confini di casa. Le esequie per don Blasutto furono presiedute dall’arcivescovo di Udine, monsignor Alfredo Battisti che, all’omelia, ne tracciò il profilo umano e sacerdotale. «La sua figura – disse il prelato – fu segnata dalla sofferenza e dalla fedeltà. Seguendo la linea di quello che è stato il suo maestro di seminario, monsignor Trinko, si impegnò a difendere e a promuovere la cultura e la lingua delle sue valli. Come e più di altri sacerdoti nativi della Benecia dovette subire pesanti accuse. Soltanto molti anni dopo uscirà il messaggio per la pace di Giovanni Paolo II “Se vuoi la pace rispetta le minoranze”. Solo Dio conosce quanto don Arturo soffrì nel suo cuore e il dramma vissuto nel segreto della sua coscienza». Buoh loni, don Arturo! Gianpietro Carniato
MORALE E POLITICA
Bagnasco: «C’è da purificare l’aria»
n intervento a tutto campo quelU lo che il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha
fatto lunedì, 26 settembre, davanti al Consiglio permanente della Cei sulla questione morale che agita la vita politica italiana. «Mortifica soprattutto dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui», ha denunciato il cardinale e, senza mai nominare il presidente del Consiglio o altri politici, ha parlato di «comportamenti licenziosi» e dell’«immagine del Paese pericolosamente fiaccata all’esterno». «Si rincorrono – ha constatato –, con mesta sollecitudine, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica». Ma il presidente della Cei non si è scagliato solo contro gli scandali sessuali, ma anche contro i «comitati di affari» che «si autoimpongono attraverso un reticolo clientelare» e «intasano» la vita pubblica con «remunerazioni tutt’altro che popolari», il costo dell’«intermediazione affaristica» e dei «suggerimenti interessati di nomine e promozioni».
30. septembra 2011
PRESENTATO DALL’ARCIVESCOVO il sussidio pastorale sull’educazione dei bambini e dei ragazzi
Educare è la missione storica di ogni generazione «I bambini non vanno lasciati andare a se stessi nella vita a cui li abbiamo generati» R. D.
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opo l’omelia a Castelmonte, durante il pellegrinaggio diocesano dell’8 settembre, e l’incontro con i catechisti e gli animatori della Chiesa udinese di sabato scorso, il tema dell’educazione dei bambini e dei ragazzi è stato affrontato dall’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato con i sacerdoti delle foranie di San Pietro al Natisone, Tarcento, Nimis, Rosazzo e Cividale. Lo ha fatto mercoledì 28 settembre presentando il sussidio per l’anno pastorale 2011-2012 dal titolo «Educare alla vita buona del Vangelo nella Chiesa di Udine», un testo di lavoro per riflettere ed interrogarsi come la Chiesa per giungere a una concezione condivisa dell’educazione e della situazione attuale. «L’educazione oggi deve superare molti ostacoli – ha detto mons. Mazzocato ai catechisti – ma nessuno si deve rassegnare. Vanno trovate nuove strade per non abbandonare i più piccoli. I nostri figli sono da amare e non da abbandonare nella vita». Secondo l'Arcivescovo, «per quest’anno sono due le parole che rappresentano l'impegno verso l'educazione: “coinvolgimento” e “ascolto”. Per
questo – ha continuato – abbiamo deciso di invitare il maggior numero possibile di cristiani impegnati in compiti educativi. Dobbiamo metterci insieme attivamente». In questo primo anno pastorale, ha sottolineato l’Arcivescovo, ci si impegnerà al coinvolgimento e all’ascolto del numero più alto possibile di educatori. In particolare di preti e diaconi, religiose/i e persone di vita consacrata, associazioni e movimenti laicali, catechisti dei fanciulli, dei ragazzi ed animatori dei giovani, insegnanti di religione cattolica, insegnanti delle scuole cattoliche dell’infanzia, primaria e secondaria, consigli pastorali foraniali e parrocchiali, genitori. Il primo obiettivo da raggiungere, ha spiegato mons. Mazzocato, è «condi-
TRIDNEVNI OBISK BENEDIKTA XVI. V ROJSTNI NEMÅIJI. Govor v zveznem parlamentu
»Evropska kultura se je porodila iz sreåanja med Jeruzalemom, Atenami in Rimom« enedikt XVI. se je v nedeljo 25. B septembra pred odhodom iz Nem@ije na letaliœ@u Lahr zahvalil vsem, ki so pripravili in spremljali njegov apostolski in dr¡avniœki obisk. Omenil je postaje svojega potovanja – Berlin, Erfurt in Freiburg – ter se z veseljem spomnil minulih treh dni (od 22. do 25. septembra), predvsem skupnih liturgi@nih slovesnosti, posluœanja Bo¡je besede in molitve ob njej, posebej v delih dr¡ave, kjer so si desetletja prizadevali odstraniti vero iz ¡ivljenja ljudi. Poseben odmev sta imela pape¡evo sre@anje s politiki in njegov nagovor v zveznem parlamentu. V svojem posegu je sveti o@e nakazal, kaj naj bi bilo za politika pomembno, saj ga ne bi smela vodili ¡elja po uspehu ali po materialnem zaslu¡ku temve@ zavzemanje za pravi@nost in ustvarjanje pogojev za mir. Nadalje je sveti o@e pojasnil, kako lahko ostane politik zvest svojemu poslanstu ter zna razlo@evati med dobrim in zlim, med pravimi zakoni in samo navideznimi zakoni. »V ve@ini primerov lahko zadeve pravno uravnavamo z ve@ino v parlamentu. Vendar pa za nekatera temeljna pravna vpraœanja predvsem na podro@ju @lovekovega dostojanstva kriterij ve@ine ne zado-
Sveti oåe z nemæko kanclerko Angelo Merkel stuje.« Pape¡ je razlo¡il, da lahko pri tem pomaga bogata kulturna dediœ@ina Evrope. »Saj so se na osnovi prepri@anja o obstoju Boga Stvarnika oblikovale ideje o @lovekovih pravicah, o enakosti vseh ljudi pred zakonom, priznanje nedotakljivosti @lovekovega dostojanstva vsake osebe ter @ut odgovornosti za lastno delovanje.« Sveti o@e je œe dodal: »Evropska kultura se je porodila iz sre@anja med Jeruzalemom,
Atenami in Rimom, med sre@anjem vere v Izraelovega Boga, filozofskim razmiœljanjem Grkov ter pravniœko miselnostjo Rimljanov. To trojno sre@anje oblikuje evropsko istovetnost. V zavesti odgovornosti @loveka pred Bogom ter priznanju nedotakljivosti @lovekovega dostojanstva, so se izoblikovala merila prava, katera smo v tem zgodovinskem trenutku poklicani, da jih branimo.
videre, di fronte ad un diffuso senso di rassegnazione, la convinzione che il fronte dell’educazione non va mai abbandonato, costi quel che costi, perché i bambini non vanno lasciati andare a se stessi nella vita a cui li abbiamo generati. Educare è la missione storica che ogni generazione riceve nei confronti della persona in crescita. Sul significato di educazione non c’è però uniformità di vedute, ma sussiste una certa confusione. Tale confusione ha inevitabili ricadute sui metodi educativi che si seguono in famiglia, nel catechismo, nella pastorale giovanile, a scuola, nelle associazioni sportive … Per questo miriamo ad avere, anche, un modo condiviso di pensare il senso, le condizioni e gli obiettivi di una buona educazione».
27. NAVADNA NEDIEJA
Gaspodar vinograda Evangelij po Mateju Tisti cajt je Jezus reku velikim duhovnikam in stareœinam ljudstva: »Posluœajte drugo pargliho! Biu je hiœni gaspodar, ki je zasadiu vinograd, ga obdau z ograjo, izkopu v njim turkelj in zazidu stolp; in ga je dau v na fit vini@arjam in œu. Kàr se je parbli¡u cajt bandime je poœju svoje slu¡abnike k vini@arjam, de bi dobili njega pardielak. Vini@arji pa so njega slu¡abnike zagrabli in adnega potukli, drugega ubili in spet drugega kamanjali. Natuo je poœju druge slu¡abnike, vi@ kakor priet in so storli z njimi prù takuo. Nazadnje je poœju k njim svojega sina in je jau: “Mojega sina bojo spoœtovali”. Kàr pa so vini@arji zagledali sina, so sami par sebe rekli: “Ta je uerbar. Dajmo, ubijmo ga in se polastimo njega uerberœ@ine!”. Zagrabli so ga, vargli iz vinograda in ubili. Kàr bo parœu gaspodar vinograda, kaj bo stuoru s temi vini@arji?«. Rekli so mu: »Hudobne¡e bo pokon@u, vinograd pa dau na fit drugim, ki mu bojo ob svojem cajtu dajali pardielak«. 21, 33-43
30. septembra 2011
ZGODOVINA
- KULTURA
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IN MARGINE ALLE CELEBRAZIONI PER IL 150° ANNIVERSARIO della proclamazione del Regno d’Italia
Carlo Podrecca: «Trattar bene gli Slavi che abbiamo in casa» Trinko: «La gente era diventata una sorta di vittima, sulla cui testa gli avversari scaricavano quanto non potevano fare altrove, nel significato del proverbio che dice: se non puoi frustare il cavallo, colpisci la sella innocente!» Giorgio Banchig
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vviandoci verso la conclusione di questi scritti sul Risorgimento nella Slavia e sui suoi primi decenni nel giovane Regno d’Italia, non possiamo non evocare la figura di Carlo Podrecca (Cividale 1839-Roma 1916), avvocato cividalese con radici slovene, garibaldino, convinto sostenitore dell’unità d’Italia, che rappresenta l’altra faccia del Risorgimento italiano, quella del riscatto dei popoli oppressi, della fratellanza tra genti di diversa cultura, della necessità di conoscere le lingue dei popoli vicini. Ma prima di dare la parola all’avvocato cividalese, riportiamo una riflessione nella quale mons. Ivan Trinko, che quei decenni li ha vissuti come studente e giovane prete, sintetizza lo stato d’animo della gente messa al centro dell’attenzione della politica e della stampa per il semplice fatto di parlare una lingua diversa dall’italiano. «La povera gente, sulla quale gli spiriti maligni tentavano di ammassare nubi tonanti e lampeggianti – scrive Trinko –, la gente povera e semplice non si è neanche resa conto che da un giorno all’altro divenne così importante e pericolosa per lo stato; non si sognava neanche di quanto veniva accusata in modo sconsiderato; non aveva la minima percezione che al mondo esistesse qualcosa che si chiamasse panslavismo, idea nazionale, mira politica e quanto ancora scrivevano a vanvera i giornali italiani! La gente era diventata una sorta di vittima, sulla cui testa gli avversari volevano scaricare quanto non potevano fare altrove, nel significato del proverbio che dice: se non puoi frustare il cavallo, colpisci la sella innocente!» (Beneœka Slovenia. Hajdimo v Rezijo!, Celje 1980, p. 8). Nei confronti di questo pugno (in proporzione al resto del Regno d’Italia) di sloveni abbarbicati da oltre un millennio alle proprie montagne, dunque, venne sferrata dalla stampa nazionale una campagna di aggressione senza precedenti per il semplice fatto di essere per lingua e cultura sloveni e non italiani. Questa differenza rappresentava una colpa gravissima, una mac-
chia deturpante, uno scandalo per il nuovo Regno che, alla pari degli altri stati europei, mirava a racchiudere nei propri confini una nazione con una sola lingua, una sola cultura, una sola religione… Di questa campagna ne sa qualcosa l’avvocato Carlo Podrecca che solo all’annuncio della stampa del suo primo libro «Slavia Italiana» (Cividale 1884, ristampa anastatica San Pietro al Natisone – Trieste 1978) fu fatto bersaglio di aspri attacchi da parte della stampa italiana. Ne scrive lui stesso citando il «Fanfulla» del 26 luglio 1884: «Nel suo articolo di fondo intitolato: Un microbo (!), parlando in anticipazione di questa operetta da lui intitolata la giovine Slavia (!), non esita ad asserire: “Sono quattro o cinque migliaia di contadini disseminati nell’alto Friuli, che parlano lo slavo come io parlerei l’ottentotto, cioè, un gergo barbaro di una lingua barbara”» (Slavia Italiana, cit., pp. 125-126). Ma Podrecca non si dà per vinto, anzi, «quando opere e giornali, per altri titoli autorevoli, concordano nello stesso sprezzo ed ignoranza sui nostri Slavi (ritenuti sinonimi di schiavi) e sul loro idioma, io mi convinco sempre più che la mia illustrazione sarà utile a qualche cosa» (p. 126). E quando, dopo la pubblicazione, la sua
Carlo Podrecca (1839-1916) «Slavia Italiana» fu fatta oggetto di aspre critiche (ma anche di sentiti elogi) in Italia e all’estero, Podrecca reagì con un opuscolo dal titolo «Slavia Italiana. Polemica» (Cividale 1885) rintuzzando con stringenti argomentazioni le critiche. Questo non bastò e due anni più tardi diede alle stampe «Slavia Italiana. Istituti amministrativi e giudiziari» (Cividale 1887) fondando su nuove ricerche storiche le sue tesi sugli sloveni del Friuli e sulla necessità di valorizzare la loro lingua e il loro ruolo-ponte tra il mondo latino e quello slavo. Davvero profetiche le intuizioni di Podrecca, ma non isolate. Esponenti della cultura italiana e del Risorgimento sentirono la necessità
di andare alla scoperta del mondo slavo allora in grande fermento politico e culturale come constata lo stesso Podrecca: «In tutta la la grande Slavia, da Arkangel a NoviBazar, da Astrakan a Lubiana, ferve un lavorio indefesso, efficace, forse decisivo, di studi e di propagande per l’espansione dell’elemento slavo, in ogni parte, e non esclusa per certo l’Italia […] Gridiamo dunque alto: che è tempo di svegliarsi una volta, e di opporre studi a studi, e ricerche a ricerche, e illustrazioni a illustrazioni, e finalmente sforzi di espansione – pacifici fino al possibile s’intende – a sforzi di espansione. A questa conclusione dovevamo arrivare, studiando Slavi che vivono entro i confini politici d’Italia. Ché se domani vedremo da altri migliori approfondita la questione dallo stesso punto di vista italiano, ci terremo, per la qualsiasi nostra iniziativa, soddisfatti come d’un alto dovere, propriamente patriottico, osato e compiuto» (p. 124). Podrecca, dunque, invita il mondo culturale e politico italiano ad interessarsi e studiare quegli «slavi» che sono entrati a far parte del Regno d’Italia nell’intento di allargare la propria influenza in tutto il mondo slavo dal momento che «non v’ha nessuna soluzione di continuità geografica od etnologica fra la Slavia italiana e le altre propaggini slave» (p. 124). La finalità di quest’azione è l’amicizia con la grande Slavia. «Ora il modo migliore per il vagheggiato scopo si è quello di trattar bene, e secondo lo domanda la loro razza, gli Slavi che abbiamo in casa. Il gran principe russo Vladimiro Monomaco nel suo testamento politico ammoniva così i figli: “Dalla ma-
Il bilinguismo perfetto secondo Podrecca
ella sua «Slavia Italiana» Carlo Podrecca insiste particoN larmente sull’istruzione in lingua slovena ed auspica l’uso della lingua locale nelle scuole primarie, adottando il metodo di procedere dal noto (la lingua locale) all’ignoto (la lingua italiana). «Ma noi desideriamo ancora di più – scrive – e cioè che adoperandosi nelle scuole lo slavo per isegnare l’italiano, si purghi il primo dagli introdotti neologismi ed in una parola lo si riduca a perfetta forma grammaticale. Così i nostri Slavi potranno con tutta facilità parlare e scrivere bene due lingue e si sa, che un uomo vale tanti uomini quante lingue conosce, e che per la regione questo costituirà un doppio capitale da non isprezzarsi, come si è fatto sinora. Soltanto io mi chieggo se gli attuali maestri e maestre sieno al caso d’insegnare le due lingue in modo che la nativa, per ragione naturale, non preponderi sull’altra, che invece entrambe camminino parallele e, se vuolsi, che si mantenga fra esse la sottilissima distinzione di
lingua ufficiale e di lingua privata» (p. 134-135). Una specie bilinguismo perfetto! Ma Podrecca, constatata l’impreparazione degli insegnanti a tale compito, affronta il problema della loro formazione, auspicando che «l’Istituto magistrale di S. Pietro risponda allo scopo di sua fondazione e dia buone maestre, soltanto o principalissimamente per la Slavia italiana» . Come coronamento «dell’istruzione della Schiavonia – propone Podrecca –, si fondi a Cividale, centro della materia prima, almeno una cattedra di lingua e discipline slave» (p.136). E più avanti insiste ancora sulla creazione a Cividale di un istituto «specialista per l’insegnamento della lingua e letteratura slava» e, in attesa di questo, «un’apposita cattedra nel Collegio Convitto cividalese (da dichiararsi nazionale e da completarsi per gli studi tecnici) e doversi in ogni modo preporre agli altri insegnamenti (da me pure suggeriti) di discipline alemanne e di storia friulana quello, dello slavo» (p. 136-137).
niera colla quale gli stranieri od ospiti vengono trattati in un paese, dipende il bene o il male che ne diranno dopo coi loro compatriotti”. […] A predisporre quindi la desiderata amicizia, sarà opportuno pel nostro giovine Regno di coltivare nel suo seno, e dove ha pronta la materia prima, un semenzaio di lingua e di studi slavi da cui si possano, se non altro, togliere pei cresciuti bisogni i rappresentanti degli interessi nazionali presso tanti popoli a base slava» (p. 136-137). Carlo Podrecca era chiamato dai suoi concittadini cividalesi «l’avocat dai sclâs» perché il suo studio era il punto di riferimento per gli sloveni del Natisone che dovevano risolvere qualche lite o avevano guai con la giustizia. Ma è diventato ancor più «l’avocat dai sclâs» per le sue ricerche storiche, le sue pubblicazioni, le sue proposte per valorizzare la presenza della comunità slovena del Friuli a favore dell’Italia, la sua strenua difesa di questa popolazione. In questo suo impegno Carlo Podrecca rappresenta l’altra faccia del Risorgimento italiano, quella del riscatto dei popoli oppressi, della fratellanza tra genti di diversa cultura e lingua, della necessità di conoscere le lingue dei popoli vicini. Nella sua «Slavia Italiana» fa concrete proposte per il il progresso economico e sociale degli sloveni del Natisone nel campo della giustizia («Alla Pretura di Cividale, cui confluisce lo Slavo, egli non trova un interprete fisso e se lo vuole, bisogna che lo paghi del suo»), dell’amministrazione locale («date le odierne leggi amministrative ed i conseguenti sempre maggiori incarichi e spese, si abbia il coraggio di ridurre il numero dei Comuni (!), ma si studi contemporaneamente, anche all’infuori della legge comunale, di fare qualcosa per l’ente frazione, tuttora così vitale»), della viabilità che necessita del completamento in particolare con le frazioni montane e di una «tramvia che dal Ponte S. Quirino allacci il Distretto slavo colla ventura ferrata di Cividale», che sarà inaugurata nel 1886. Podrecca propone, inoltre, di affidare la custodia dei confini ad un battaglione fatto «di figli slavi e friulani del circondario di Cividale» e per non dimenticare la storia gloriosa, la chiesa di San Quirino dovrebbe diventare il Panteon della regione, nel quale collocare «sur una parete interna di questa Chiesa i busti dello Stellini e del Querin e sull’altra un quadro raffigurante il Sindico Clemente Galanda, che presta giuramento di fedeltà nelle mani del doge Cornelio, il quale lo ricambia con la famosa pergamena» (pp. 138-141).
LA GUERRA DI SPARTIZIONE DELLA PATRIA DEL FRIULI fra la Repubblica di Venezia e l’Austria all’inizio del XVI secolo
Filippo di Clastra salì su un colle gridando: «Usì ukup!»
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a guerra di spartizione del Friuli fra Venezia e l’Austria iniziò con la scomparsa dell’ultimo conte di Gorizia, Leonardo, che devolvé la Contea alla Casa d’Austria. La Repubblica Veneta ne rivendicava il diritto in forza dell’eredità patriarcale. L’Impero fondava la sua potestà sull’atto di devoluzione fatto a suo favore dal conte Leonardo. In questa ingarbugliata situazione la città di Cividale veniva sorvegliata da uomini provenienti dai villaggi della sua giurisdizione. Codesti facevano le poste alle porte della città, alle torri, ai borghi, agli accessi secondari. A Cividale si incontrarono difficoltà per
alloggiare i mercenari indisciplinati e rapaci. Il giorno 11 gennaio 1508 Francesco Bojani ruvidamente ricusò di accettare in casa sua i pedoni del capitano Guido Gujon. Si mandarono rinforzi ai passi di Tolmino e Plez; si fondò un fortino a Zuccola, senza tener conto delle proteste dei proprietari. Il 16 marzo si propalò che gli Austriaci si concentravano a Villacco e a Tarvisio, e Girolamo Filittini, l’informatore, denunciò Mattia di Drenchia con Filippo di Clastra e Gregorio di Biela di aver sobillato gli Slavi perché non andassero con Meleagro a lavorare. Anzi, Filippo, minacciato di forca, estratto l’ense (la spada) salì su un colle gridando: «Usì, usì ukup» (tutti, tutti
insieme) contro Pietro Salono e Alvisio de Cottis, deputati, e il Meleagro. A sedare il tumulto fu spedito da Cividale Girolamo Formentini con pieni poteri. Il Meleagro relazionò che gli Schiavi erano fuggiti e che erano rimasti soltanto
30 alla mostra (rassegna). Ma la verità era un’altra! La Repubblica li tassava per di più sulle retribuzioni e così essi non si credevano più obbligati a custodire i passi. E a difendere la professionalità e la fedeltà dei montanari delle Con-
valli si schierò il più prestigioso comandante di truppe al servizio della Serenissima, Bartolomeo Alviano, che ebbe ad affermare: «Gli Schiavi essere pei passi migliori dei cittadini, che se questi recalcitrassero si arderebbe la città». La dichiarazione dell’Alviano sollevò un putiferio, tanto da costringerlo a rimangiarsi quanto solennemente asserito: «I cittadini mandati ai passi non saranno sforzati perché custoditi meglio che non dagli Schiavi soliti ad abbandonarli». La preoccupazione per la sicurezza di Cividale sortì un decreto draconiano: «Si proclama lecita l’entrata in città soltanto per le quattro porte principali, pena la forca!». Gli avvenimenti incalzavano e si profilava un lungo assedio da parte degli Imperiali. - 1. continua Tarcisio Venuti
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POGLOBIMO IN PREMISLIMO
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L’OPINIONE di Riccardo Ruttar
«Disciplina e onore» nelle funzioni pubbliche
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utti i cittadini «hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore». Sta scritto nell'articolo 54 della nostra Costituzione. Parole sante, che danno senso morale a tutte le altre dei restanti 133 articoli in vigore. Lo sappiamo, il dettame costituzionale ha trovato precaria attuazione dal 1° gennaio 1948 ad oggi ed in esso tra i più negletti sono proprio i primi 12, quelli fondamentali. Il quadro che ci si para dinnanzi, oggi, alla scopertura delle fogne di immondezza e di corruzione messe in luce dalla magistratura, per ognuno di noi, a qualunque schieramento politico o ideologico ci vogliamo ascrivere, non può non apparire sconvolgente. «Disciplina e onore» per chi assume funzioni pubbliche! Le squallide vicende del premier, come l'immagine del dito medio del ministro per le Riforme istituzionali sono solo profili della punta dell'iceberg della degenerazione complessiva. Ma non è tanto questo che deve preoccupare. Il drammatico sta alla base, dove un intero popolo non ha il coraggio di reagire, sospinto in un'abulia collettiva, vale a dire ad uno svuotamento di buona volontà seguita da rassegnazione e depressione. Più sudditi che cittadini stiamo rivivendo l'assuefazione dei nostri antenati, sottoposti per secoli a governi stranieri; rassegnati, contenti del motto «o Francia o Spagna, purché se magna». Ma oggi, proprio per questa mancanza di reazione morale, vediamo intaccato il «purché se magna» perché il mangiare si sta rivelando problematico per i più mentre abbonda, per maneggi e corruzione, sulle tavole già straricche di coloro che decidono sul nostro destino di sudditi. Una questione morale globale investe tutta la nostra società, mentre su stampa e Web si leggono notizie di un «manifesto del neopansessualismo arcoriano» e del relativo codazzo di ricatti, procedure giudiziarie, discredito e messa in ridicolo di tutti noi davanti al mondo intero, sconcertato e incredulo. «Il male non è fatto da pochi farabutti ma dai molti giusti che tacciono», grida la filosofa Roberta Monticelli ed il perché di questo se lo chiedono tutti quelli che osservano delusi questo nostro Paese allo sbando. Come continuare a tacere e non reagire di fronte alla politica divenuta un cancro che divora l'organismo della nazione senza che intervengano terapie e comportamenti atti a bloccarlo? Che fare? Ci chiediamo. Non rimane altro che «superare l'indifferenza radicale agli scempi che stanno avvenendo, unica alternativa al suicidio morale», dice ancora Monticelli, professoressa di Filosofia della persona (università S. Raffaele di Milano) autrice del libro «La questione morale». E, purtroppo, ben pochi, nel nostro mondo politico, anche quelli che giustamente si scandalizzano del letto donato da Putin, hanno da rallegrarsi, perché, forse, anche nelle loro camere private ci sono «armadi» che, aperti, potrebbero far venire alla luce più o meno macabri scheletri di ogni natura. E noi? Scuotiamo la testa, esprimiamo indignazione; forse. Accorgendoci finalmente che quei fatti cominciano a riguardarci da vicino – rischio del crollo economico dell'Italia – non protestiamo attivamente neppure per l'attentato ai nostri sudati risparmi. Un popolo di rassegnati – lo possiamo constatare anche nel nostro piccolo mondo valligiano sloveno che accetta e subisce passivamente l'esproprio del proprio futuro come non fossimo una comunità dotata di diritti costituzionali –. Non c'è redenzione senza ravvedimento ed è inutile sperare che qualche taumaturgo ci tiri fuori dal pantano se non ci diamo da fare da soli, ognuno per quello che lo riguarda.
30. septembra 2011
NEVLAGANJE NA MLADE je napa@na ekonomija, meni generalni sekretar OZN
Mladi kristjani so pravo upanje za danaœnji svet
So neke vrste obresti, ki bodo oplemenitile vrednost ¡ivljena na Zemlji Tadej Sadar www.radio.ognjisce.si
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ilo bi @udovito, @e bi mladost znala vse, kar zmore, in starost zmogla vse, kar zna; pravi burmanska modrost. Ampak, kje so mladi in ali jih sliœimo? Mladost je v Slovarju slovenskega knji¡nega jezika opredeljena kot doba v @loveœkem ¡ivljenju od otroœtva do zrelih let. Ker vemo, da je zrelost zelo relativna, so nekateri ve@no mladi ali vsaj ¡elijo biti. No@ejo se postarati, ker star biti pa res ni moderno. Pa baje niti lepo ne, saj @e bi bilo, bi nas z rekam in plakatov pozdravljale tudi zgubane babice in dedki. Generalna skupœ@ina OZN je leta 1999 razglasila 12. avgust za mednarodni dan mladih z namenom, da mladi opozorijo na svoj polo¡aj, vlogo in te¡ave, ki jih imajo. Generalni sekretar Ban Ki Moon je letos pozval mednarodno skupnost, da œiri mo¡nosti za mlade in se ustrezno odzove na njihove upravi@ene zahteve za dostojno delo. »Nevlaganje v mlade je napa@na ekonomija,« meni Moon. »Vlaganje v mlade ljudi se bo v prihodnosti obrestovalo za vse.« Œe pred OZN-om pa je Cerkev za@utila, da je treba nekaj posebnega pripraviti za mlade. Leta 1984 je pape¡ Janez Pavel Drugi povabil mlade, naj v svetem letu pridejo v Rim. Priœlo jih je ve@ kot 300 tiso@ z
vsega sveta. Naslednje leto, ki ga je OZN razglasila za mednarodno leto mladih, so v Rimu organizirali œe eno sre@anje, prvi uradni svetovni dan mladih pa so v ve@nem mestu obhajali pred 25-imi leti. To je najve@ji in najœtevil@nejœi dogodek katoliœke Cerkve za mlade. Mlade je pritegoval bla¡eni Janez Pavel Drugi: leta 1995 jih je v Filipinsko Manilo priœlo œtiri milijone, kar je najve@ dozdaj, leta 1997 v Pariz skoraj milijon, leta 2000 v Rim skoraj dva milijona, dve leti kasneje v Toronto 800.000. Mlade priteguje tudi sedanji Petrov naslednik na Zemlji: v Koeln jih je pred œestimi leti priœlo milijon 200 tiso@, pred tremi v Avstralijo 400 tiso@ z vsega sveta, letos pa v Madridu ve@ kot 2 milijona mladih. Ta velik verski in kulturni dogodek prinaœa upanje in optimizem. Pape¡ je udele¡ence povabil na pot odkritij in praznovanj. Sre@anje je potekalo v kriznem @asu: nedavno smo do¡iveli padec borznih indeksov, v svetu vlada zaskrbljenost glede dol¡niœke krize v obmo@ju evra, glede gospodarskih razmer v svetu, krize v severni Afriki in na Bli¡njem Vzhodu. Bodo zmogli mladi preglasiti te krizne dogodke? Sami ne. Mladi, ki pri@ujejo za Kristusa, so pravo upanje za danaœnji svet. So neke vrsti obresti, ki jih morda ne bomo do¡iveli, bodo pa oplemenitile vrednost ¡ivljenja na Zemlji. Tudi za naœe otroke.
UN’AMICIZIA sbocciata in tenera età che neppure il rigido confine del secondo dopoguerra era riuscito a scalfire
Amalia ed Evelina, regine dei «krafji» di Prosnid
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eppure il rigido confine era riuscito a scalfire un'amicizia sbocciata in tenera età, perché il Natisone era vissuto come la cerniera che teneva unite le rive dei rispettivi paesi, Logje e Prosnid, due realtà che per posizione orografica si guardano negli occhi. Così Amalia Baloh ed Evelina Melissa avevano dato vita a un legame mai venuto meno nemmeno nei momenti difficili seguiti alla fine della seconda guerra mondialei. Amalia, dopo una lunga malattia, a fine luglio ha posto fine al suo percorso terreno. Era nata nel 1926, a Logje, un piccolo paese dove aveva saputo superare momenti difficili di miseria e di stenti, il tutto con la tenacia che ha sempre contraddistinto le donne di montagna. Sposata con Jo¡ef, ha avuto un figlio, Silvo. È sempre vissuta a Logje, con i suoi animali, attaccata alla sua terra. L'amicizia sbocciata in tenera età con
Evelina, di Prosnid, l'ha portata a collaborare con la Pro loco Amici di Prossenicco, costituendo tacitamente il trio AmaliaEvelina-Gina, ovvero le reginette dei «krafji», i dolci entrati nella tradizione della sagra d'agosto e nel rito della Madonna del Rosario. Impossibile descrivere un manicaretto composto da ben 21 ingredienti, che i fortunati degustatori non riuscirono mai a individuare completamente e che ora sono relegati alla storia. I «krafji», ovviamente di produzione casereccia, richiedevano un lungo lavoro di preparazione che cominciava di buon mattino e il primo beneficiario, nelle vesti di assaggiatore ufficiale, era il presidente della Pro loco, Ilario Simiz. «Andavo a trovare le reginette dei “krafji” – racconta – e dal loro volto traspariva tanta gioia e un gran bel sorriso, soprattutto un invito ad assaggiarne uno
Evelina Melissa in Amalia Baloh pripravljata «krafe» per sapere se fosse perfetto o se mancasse qualcosa». Simiz ricorda che «nell'ultimo incontro, nella sua accogliente casa di Logje, Amalia si era dispiaciuta di non poter essere presente a Prosnid per problemi di salute. Ora che non è più tra noi, ci lascia un vuoto incolmabile, ma anche la soddisfazione di averci travasato, senza ombra di dubbio,
le tradizioni e quei valori di sincera amicizia, di rispetto, di collaborazione e di affetto che stanno scomparendo dalla moderna società consumistica, nella quale troppo spesso ci sentiamo soli fra tanta gente. Per questo rivolgo un sentito grazie ad Amalia, reginetta dei “krafji”, amica di di Prosnid. Gianpietro Carniato
Slovenia al voto
opo la sfiducia al governo di D Borut Pahor, la Slovenia si avvia al voto. Al momento di andare in stampa non è ancora chiaro se qualcuno tenterà di formare un governo, ma le elezioni anticipate (di un anno rispetto alla scadenza naturale della legislatura) appaiono la via maestra per uscire da una lunga crisi. La coalizione di centrosinistra, alla guida del Paese dall’autunno 2008, aveva incominciato a sgretolarsi già la scorsa primavera, con il passaggio all’opposizione del Partito dei pensionati, contrario alla riforma pensionistica varata dal Parlamento. La bocciatura a giugno nel referendum popolare proprio di quella riforma e di altri due provvedimenti aveva provocato l’uscita dalla maggioranza anche del partito «Zares». Nonostante tutto, il premier era intenzionato a concludere la legislatura con un governo di minoranza sostenuto dal suo Partito socialdemocratico e dalla Democrazia liberale. Ma anche l’ultimo alleato di Pahor si è ben presto trovato nell’occhio del ciclone per gli scandali che vedono al centro la sua presidente, Katarina Kresal, costretta a dimettersi da ministro dell’Interno. Logico, quindi, l’epilogo del 20 settembre, quando l’esecutivo in Parlamento ha ottenuto solo 36 voti a favore e 51 contro. Ora si attende lo scioglimento dell’Assemblea di Stato (la camera alta) da parte del presidente Danilo Türk e l’indizione delle elezioni. Grande favorito è il Partito democratico che, secondo tutti i sondaggi, è ampiamente in testa nelle preferenze degli elettori. Tornerebbe, dunque, al potere Janez Janœa (premier dal 2004 al 2008). Tuttavia, nessuno sembra intenzionato ad andare al voto con coalizioni precostituite. L’esito probabile sarà un governo di centrodestra, anche se non manca chi – come l’eurodeputato democristiano Lojze Peterle – non chiude le porte ad una «grande coalizione» tra i democratici di Janœa e i socialdemocratici di Pahor. Ma a sinistra non si danno per vinti. Il loro asso nella manica potrebbe essere il sindaco di Lubiana, Zoran Jankoviæ.
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ALL’APPROVAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE le legge sulle Unioni dei comuni e i Comuni di vallata
La riforma degli enti montani non va La bocciatura dei sindaci è unanime I primi cittadini di ogni schiermento considerano inaccettabili le modifiche apportate in commissione al testo che avevano concordato Ezio Gosgnach
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occiatura unanime e trasversale del disegno di legge che istituisce le Unioni dei Comuni montani. Anche i sindaci delle Valli del Natisone, all'unisono con i colleghi del Pordenonese e dell'alto Friuli, definiscono inaccettabili le modifiche apportate dalla Quinta commissione del Consiglio regionale al testo da loro concordato nel dicembre 2010 con il presidente, Renzo Tondo, e l'assessore Andrea Garlatti. Quanto ai paventati «Comuni di vallata» – la modifica pretesa dai leghisti per dire di sì alla riforma – i primi cittadini li considerano una follia istituzionale. La protesta dei primi cittadini sale forte anche se emerge un rassegnato realismo. «Faranno ciò che hanno deciso e noi dovremo subire», dice sconsolato il sindaco di San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini. Il provvedimento che riordina le autonomie locali in territorio montano è all'esame dell'aula del Consiglio regionale il 28 e 29 settembre, proprio mentre questo giornale va in stampa e distribuzione. Le ore della vi-
Giuseppe Sibau gilia sono state frenetiche, piene di incontri, vertici, telefonate. Contro il testo andato in aula si sono espressi anche l'Associazione dei comuni italiani (Anci) e l'Unione dei comuni ed enti montani (Uncem). «Noi che abbiamo partecipato al gruppo di lavoro che ha redatto lo schema adottato a stragrande maggioranza nell'assemblea dei sindaci – fa sapere il primo cittadino di San Leonardo, Giuseppe Sibau – abbiamo incontrato l'assessore alle Autonomie locali chiedendogli di ripristinare la nostra proposta. Non ci va bene l'articolato licenziato dalla commissione. E si badi: questa è la posizione di tutti, senza distinzione di schieramento. E Garlatti si è detto d'accordo con noi». «Nel testo andato il aula ci sono passaggi anticostituzionali laddove si affida un potere assoluto al presidente: lui e il direttore che si nomina decidono le sorti dell'intero territorio, esautorando di fatto i sindaci, autentica espressione della sovranità popolare», rincara la dose Piergiorgio Domenis, primo cittadino di Pulfero. «Eppoi – prosegue – manca un vincolo territoriale, dato che ci sono comuni che possono entrare o uscire dalle Unioni. Ma l'assurdità più eclatante sono i Comuni di
Piergiorgio Domenis vallata, vale a dire la soppressione di piccoli comuni. Roma ha riconosciuto che sarebbe un errore, ma ora ci ritroviamo la proposta qui in Regione». «I Comuni di vallata sono un controsenso. Va bene unire i servizi, ma i comuni devono restare. Il municipio e il sindaco sono un punto di riferimento per la popolazione. Il cittadino di Drenchia, Grimacco e Stregna si sentirebbe abbandonato e smarrito a dover far capo a San Leonardo o addirittura a San Pietro», afferma Sibau. «Non è tagliando i piccoli comuni che si risparmia. Se diminuiamo i consiglieri regionali di dieci unità, con le loro indennità teniamo in piedi tutti i comuni di montagna del Friuli-Venezia Giulia», taglia corto. Un no alla fusione delle municipalità arriva anche da Manzini che appena qualche mese fa in un'intervista al nostro giornale propugnava un comune unico per le Valli del Natisone. «Una soluzione del genere potrebbe andare bene – spiega – solo con amministratori a tempo pieno. Ad esempio, a San Pietro abbiamo la fortuna di avere rappresentate in giunta e in consiglio tutte le frazioni. Così le istanze arrivano puntualmente e si può intervenire. Con uno o due comuni per tutte le
Tiziano Manzini Valli non succederebbe. Chi penserebbe a Montefosca o Drenchia? Già abbiamo i nostri problemi ad andare avanti così. Il personale a disposizione dei comuni è sempre minore e noi amministratori dobbiamo supplire». Il sindaco di San Pietro ci tiene a sottolineare anche la difficoltà a trovare amministratori motivati e capaci. «Ormai è questione di volontariato. E di questo passo, con tutti i problemi e le preoccupazioni che ci piovono addosso, non so fino a quando ci sarà gente che vorrà impegnarsi». Tornando alla riforma all'esame del Consiglio regionale, Domenis ritiene necessaria la ridefinizione del concetto di montanità. «Ma come si può definire montagna il Collio? È ridicolo». Quanto alla possibilità dei comuni di aderire o meno alle nuove Unioni montane, oppure di passare dall’una all’altra, il sindaco di Pulfero non esclude l'idea di un ente che vada da Lusevera a Prepotto, magari fino a San Floriano, escludendo i comuni di pianura. «L'importante è fare attenzione – sottolinea – a non istituire enti che nascono già deboli, con peso scarso o nullo nei confronti del livello regionale. Inevitabilmente, continuerebbero a indebolirsi».
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
#rni scenariji za Slovence v Italiji Na sede¡u pevskih zborov v Devinu je bil 20. septembra na pobudo de¡elnega svetnika Slovenske skupnosti Igorja Gabrovca tretji zbor slovenskih izvoljenih upraviteljev v krajevnih upravah de¡ele Furlanije Julijske krajine. Udele¡ba je bila odli@na, dvorana je bila polna do zadnjega koti@ka, @etudi je bilo zaznati tudi nekatere vidne odsotnosti. Zastopane pa so bile dejansko vse stranke, v katerih so prisotni tudi Slovenci, od skrajne levice, do nekaterih desnosredinskih. Iz videnske pokrajine so se zbora udele¡ili dreœki pod¡upan Michele Coren in ob@inska svetnika Fabio Bonini iz Grmeka in Stefano Predan iz Svetega Lenarta. Poleg Gabrovca sta uvodoma spregovorila œe de¡elni svetnik zdru¡ene levice Igor Kocijan@i@ in podpredsednik Tr¡aœke pokrajine iz vrst Demokratske stranke Igor Dolenc. Na dnevnem redu sre@anja je bil de¡elni zakonski osnutek, ki ustanavlja Zveze goratih ob@in, o katerem je œe posebej spregovoril de¡elni svetnik Igor Kocijan@i@, pa tudi vpraœanje ohranitve politi@no-upravne avtonomije manjœih ob@in v lu@i napovedanih reform, bodo@nost Pokrajin in racionalizacija stroœkov politike, ki ga je pobli¡e orisal podpredsednik tr¡aœke pokrajine Igor Dolenc. Poleg vseh dvomov, ki so skupni italijanskim krajevnim upraviteljem, se za Slovence postavlja tudi vpraœanje ohranjanja zadovoljivega nivoja zastopanosti na vseh nivojih javne uprave, da o nevarnosti kr@enja œtevila dvojezi@nih ob@in niti ne govorimo.
A TAIPANA un partecipato incontro con il consigliere regionale Franco Iacop e i sindaci Elio Berra e Mauro Steccati
«Restiamo abbandonati e senza progetti di sviluppo» Si assiste a uno svuotamento dei comunie a un accentremanto delle funzioni
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ontrarietà al disegno di legge regionale sull'istituzione di nove Unioni dei comuni montani perché produrrebbe un aumento dei costi, delle strutture burocratiche e dei centri decisionali. È quanto è emerso venerdì 23 settembre a Taipana nell'incontro sulla riforma degli enti montani con il consigliere regionale del Pd Franco Iacop e i sindaci di Taipana, Elio Berra, e di Magnano in Riviera, Mauro Steccati. Dopo aver illustrato i contenuti e l'iter della riforma, Iacop ha ribadito la contrarietà del Pd al disegno di legge (in merito al quale il consiglio regionale discuterà e delibererà mercoledì 28 e giovedì 29 settembre, quando il nostro giornale sarà già stampato) perché non risolve «i punti da noi ritenuti fondamentali. In primo luogo il superamento dei commissariamenti al fine di restituire il governo dei territori montani ai legittimi rappresentanti e cioè ai sindaci e ai consiglieri comunali. In secondo luogo, con questo disegno di legge si assiste ad uno svuotamento sostanziale dei comuni e ad un accentramento delle funzioni nelle mani delle Unioni dei comuni che hanno organi di vertice molto ristretti, concentrati nelle figure
del presidente, del vicepresidente e del direttore. In terzo luogo, nove Unioni al posto di quattro Comunità montane non semplificano il quadro, ma rischiano di aumentare di molto i costi a carico dei comuni che, da una parte vengono svuotati dal trasferimento delle funzioni alle Unioni e, dall'altra, devono contribuire ai costi». Da parte sua, Berra ha specificato che «quando si parla di montagna è necessario sostenerla, ma questo non accade né viene garantito un differenziale di finanziamento a realtà più disagiate, come la nostra. L'Agemont da noi è assente, per quanto riguarda Torre-leader il 90% delle risorse va in pianura, che è privilegiata anche nei fondi destinati all'agricoltura». «Se in tutti questi anni siamo sopravvissuti in questa situazione di progressivo svuotamento delle risorse per la montagna a favore della pianura è un miracolo!», ha tuonato. Il primo cittadino di Taipana ha evidenziato poi che, «tra una manovra e l'altra, sono trascorsi nove anni e ne serviranno almeno altri quattro perché una nuova struttura vada a regime. Nel frattempo la montagna resta abbandonata a se stessa senza progetti di sviluppo».
Igor Gabrovec
Pd: prevaricata l’autonomia Franco Iacop, Elio Berra e Mauro Steccati a Taipana Sul nuovo disegno di riforma ha detto che «per fare fronte alla situazione di stallo in cui ci troviamo serve un ente sovracomunale che sia calato nella realtà del territorio e che lasci voce in capitolo ai singoli comuni. Per quanto riguarda il trasferimento dei compiti, sarebbe stato opportuno delegare alle Unioni la manutenzione della viabilità principale, dal momento che con le scarse risorse a disposizione dobbiamo gestire 50 chilometri di strada. Ma questo aspetto non è stato considerato. Né possiamo aspettarci di essere presi in considerazione se diventeremo appendice di comuni ricchi di pianura che, negli anni, non hanno fatto nulla per valorizzare e promuovere lo sviluppo delle loro frazioni montane». Steccati ha messo in evidenza le criticità evidenziate dal nuovo disegno di
legge. In primo luogo, ha detto, che «un'operazione di contenimento dei costi non si esegue chiudendo i piccoli comuni, dal momento che ben altri sarebbero i tagli da fare». Poi ha evidenziato le sue perplessità sulla razionalizzazione dei servizi, sulla diminuzione dei costi che «di fatto con nove unioni dovrebbero aumentare e in teoria dovrebbe essere nominato un segretario comunale in più» e sulla politica erariale si è chiesto se con il nuovo ente le tasse saranno omogenee. All'incontro che ha riscosso un'ampia partecipazione da parte della cittadinanza hanno preso parte, tra il pubblico, anche i sindaci di Attimis e di Tarcento, che hanno appoggiato la posizione espressa dagli intervenuti. Larissa Borghese
I sindaci del centro sinistra delle aree montane si sono incontrati con il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton, e i consiglieri Della Mea, Iacop, Marsilio e Tesini, assieme al responsabile regionale enti locali del Pd Vittorino Boem, per esaminare il disegno di legge approvato dalla V Commissione consiliare riguardante la riforma delle Comunità montane. Le valutazioni e i giudizi emersi sul provvedimento sono stati molto critici perché vedono prevaricare l'autonomia dei sindaci nella scelta degli amministratori straordinari delle Unioni dei Comuni in quanto questi, di fatto, con la riforma saranno nominati direttamente dal presidente della Regione, mettendo in luce la precisa volontà di voler continuare la gestione commissariale delle ex Comunità montane. Inoltre, grande preoccupazione è stata manifestata per i costi della riforma stessa, che saranno superiori a quelli precedenti e a carico dei sindaci dei Comuni, continuando la già pesante lunga lista degli oneri che graveranno sugli enti locali.
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NOVA ODGOVORNA UREDNICA slovenskih programu v Furlaniji J. K. dobro pozna Bene@ijo, Rezijo in Kanalsko dolino KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
S Kme@ko zvezo na »Austroformo« Otuberja bo v Grazu v Avstriji Austro forma, ki je adan od narbuj poznanih sejmu v Evropi za makinarje, ki jih nucajo, de bi dielali v hosti. V torak 11. otuberja bo @edajska sekcija Kme@ke zveze pejala gor tudi Bene@ane, ki so za tuole intereœani. Na petkilometerski stazi v hosti bojo izletniki lahko videli, kakuo dielajo narbuj moderni makinarji za sie@i host in za pardelovanje energije iz lesa. Koriera puojde na pot ob 5.30 iz Œpietra. Varne se damu ob 22. uri. De bi se vpisali, oglasite se par Kme@ki zvezi v #edadu (ulica Manzoni 31). Odparta je od pandiejka do sabote od 8.30 do 12.30. Telefon je 0432703119, naslou elektronske puoœte pa kz.cedad@libero.it
Miedih v Podbuniescu ima nove urnike Miedih v Podbniescu ima nove urnike. Dr Vito Cavallaro sparjema ljudi v ambulatorju od pandiejaka do petka od 17.00 do 18.30; v pandiejak, sriedo in petak tudi predpudnem od 8.30 do 10. V saboto sparjema samuo po dogovoru. Il dott. Vito Cavallaro dallo scorso 19 set tembre effettua visite ambulatoriali a Pulfe ro dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18.30; lunedì, mercoledì e venerdì anche dalle 8.30 alle 10. Sabato solo su appuntamento.
Slori v Naborjetu o Kanalski dolini V @etrtek 6. oktobra, ob 16. uri, bo v »Beneœki pala@i« v Naborjetu osrednji dogodek ob letoœnji »Evropski no@i raziskovalcev«, ki ga bo Slovenski raziskovalni inœtitut priredil v sodelovanju s Slovenskim kulturnim srediœ@em Planika ob pokroviteljstvu Ob@ine Trbi¡, Ob@ine Naborjet-Ov@ja vas in Gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno in Kanalsko dolino. V programu bo javna predstavitev z okroglo mizo »Stanje in perspektive raziskovanja Kanalske doline ter œirœega tromejnega obmo@ja Italije, Slovenije in Avstrije«. Namen pobude je promocija bogate in razvejane raziskovalne dejavnosti, ki se v zadnjih letih razvija okrog svojevrstnega kulturnega in jezikovno pluralnega okolja Kanalske doline, s posebnim poudarkom na raziskovanje procesov in dinamik, ki zaznamujejo tu ¡ive@o slovensko govore@o skupnost. Hkrati bo tudi prilo¡nost za razpravo o sedanjosti in prihodnosti raziskovanja Kanalske doline med predstavniki raziskovalnega in akademskega sveta, javnih uprav, civilne dru¡be, œolstva in gospodarstva, ter predstavniki drugih jezikovnih skupnosti, ki ¡ivijo v tem prostoru. Program sestavljata dva dela. V prvem bodo uvodni pozdravi, nagrajevanje nate@aja Slori za diplomska in podiplomska dela in predstavitev znanstveno-raziskovalnih publikacij, ki sta jih v zadnjih letih izdala Slori in Sks Planika, ter njihovih avtorjev, in sicer v specifi@nem sklopu z naslovom »Raziskovalci Kanalske doline se predstavljajo«. Avtorjem teh publikacij bo namre@ dana mo¡nost prikazati svoje raziskovalne dose¡ke, hkrati pa podati pri@evanja o svojih raziskovalnih izkuœnjah v tem prostoru. V drugim delu bo okrogla miza z naslovom »Potrebe in izzivi raziskovanja Kanalske doline in œirœega tromejnega obmo@ja Italije, Slovenije in Avstrije«. Namen je izpostaviti bodisi prednosti bodisi pomanjkljivosti raziskovalne dejavnosti v Kanalski dolini.
Za vidensko provinco vi@ prestora na radiu Rai, a je za Tv malo troœta Martina Repinc: »Imamo na vojo le dobro uro na tiedan. Upajmo, de nam bojo dali vi@ prestora« Larissa Borghese
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isti, ki parpravljajo radijske in televizijske programe Rai po slovensko, imajo par sarcu Bene@ane, Rezijane in Kanalske Slovence. Zatuo se troœtajo, de bojo imieli mo¡nost posvetiti vi@ prestora videnski provinci. Tuole nam je poviedale Martina Repinc, ki so jo par miescu od tega imenovali za novo odgovorno urednico slovenskih programu regionalnega sede¡a Rai. Martina Repinc je v Bene@iji poznana, zaki je parpravla dokumentarni film »San sanju, de pride an dan«, ki pravi od minatorju, ki so po drugi svetovni vojski zapustili svoje domuove in œli s trebuham za kruham v mine v Belgijo. Kakuo ste spoznali naœe kraje in naœe ljudi? »Spoznavanje cielega teritorija videnske province, pa tudi goriœke in tar¡aœke, je vezano na mojo œtudijsko pot. Na univerzi v Ljubljani sam œtudirala slovenski jezik, literaturo in œe etnologijo. Puno diela je bluo na teritoriju. Zauoj tega, ki tekrat nie bluo veliko œtudentu iz Italije, so me vi@krat poœjali
v Zamejstvo. Potlé, kàr sam za@ela sodelovati in potlé redno dielat za Rai, nomalo cajta sam snemala radijsko oddajo »Ta rozajanski glas« v Reziji. Lieta 1995 so za@ele slovenske oddaje tudi na televiziji in od tekrat posve@amo kjek prestora tudi Slovencam v videnski provinci.« Kaj ste napravili? »˘e vi@ liet, znotra projekta @ezmejne televizije, sodelujemo z regionalnim centram Tv Koper Capodistria, takuo za slovenske kakor za italijanske oddaje. V “Lynx-magazinu”, ki je na televiziji ankrat na miesac, gledamo dati tudi kjek o Bene@iji, Reziji in Kanalski dolini. Program se vidi na Tv Kopru, na 3. mrie¡i Rai za Furlanijo Julijsko krajino in seviede na 3. mrie¡i bis.« In kaj napravljate? »V nediejo 16. otuberja se spet za@ne na regionalni slovenski televiziji program “Mikser”. V parvi oddaji bomo guorili tudi od œuol v videnski provinci: od dvojezi@ne v Œpietru, od tiste, ki jo mislejo odpriet u Terski dolini in od trijezi@ne v Kanalski dolini. Narbuj zanimive, narbuj intereœant re@i telega programa ka¡ejo ¡e vi@ liet, ankrat na mie-
Martina Repinc sac, na Rtv Slovenija«. Go mez naœ teritorij ste napravili tudi dokumentarne filme. »Kàr sam parpravljala “San sanju, de pride an dan”, sam zapoznala puno beneœkih ljudì, ki ¡ivijo v Belgiji, saj smo tan snemali skor celo oddajo. Pet liet od tega, sam sodelovala tudi par dokumentarju o oblietnici potresa, ki se kli@e “6. maja, na @etrtek” an ki gleda na tist cajt skuoze o@i tistih, ki so bli ten@as otroci. Lani sam pa napravla dokumentarni film o konfinu, ki se kli@e “Kaj za prijavit? Ni@!”, ki pravi, kakuo smo bli ljudje vajeni dielati kontraband od Kopra do Tarbi¡a na obieh straneh meje «. ˘e œtierdeset liet se na frekvencah Radia Trst A vsako saboto glasijo »Nediœki zvon«, »Ta rozajanski glas« in,
ankrat na miesac, »Tan, kjer te@e Bistra bela«. Po polietnin premoru bojo tele oddaje spet za@ele v saboto 1. otuberja. Al' bo tudi kjek novega? »V oddaji “V novi dan”, ki jo bota lahko posluœali vsako jutro, bomo dali glas tudi ljudem, novicam an tradicijam v Bene@iji, Reziji in Kanalski dolini. Vsekakor s pomo@jo ljudì, ki ¡ivijo na teritoriju, bomo gledali posvetiti nimar vi@ prestora videnski provinci. Saj je Trst A radio vsieh Slovencu v Italiji in mislim, de je va¡no, de je important vsakodnevno povezovanje s teritorijam. Zatuo vabim vse Bene@ane, naj nam sami povedo, kjer bi ¡elieli, de smo parsotni.« Naœi ljudje pa bi radi gledali oddaje v doma@im slovenskim jeziku tudi na televiziji. Al' se lahko troœtajo? »De bi odguorila na telo vpraœanje, muoram narpriet poviedati, de @e za programe po slovensko imamo usak dan 11 ur po radiju, po televiziji formalno imamo samuo kjek vi@ ku uro na tiedan. Seviede so radijske oddaje iz Bene@ije, Rezije an Kanalske doline zelo lepe in pomembne. Zelo profesionalno jih urejajo kolegi, pa mislem, de za sada, bi bluo jih te¡ko prenesti na televizijo. Troœtam se, de bojo slovenskim programam na televiziji dali vi@ prestora takuo, de bomo kjek vi@ poviedali tudi o Bene@iji.«
IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE è stato organizzato l’addestramento distrettuale per la ricerca di persone disperse
Protezione civile di S. Pietro nella nuova sede
S
abato 3 e domenica 4 settembre la squadra della Protezione civile di San Pietro al Natisone ha organizzato, assieme al gruppo cinofilo Acdc di San Giovanni al Natisone, un addestramento che ha coinvolto tutti i comuni del distretto del Cividalese. In questa occasione, ultimati i lavori di ampliamento, realizzati con il contribuito finanziario della Protezione civile della Regione, è stata inaugurata a San Pietro la sede comunale della Protezione civile. L'addestramento consisteva nella ricerca e nel ritrovamento di persone disperse: si è svolto nella giornata di sabato, dalle 19 alle 2 di notte nelle cave di Clastra di San Leonardo, dove hanno lavorato 10 unità cinofile e 20 persone della Protezione civile. La Croce rossa era presente con un'ambulanza e una squadra di soccorso. Domenica, dalle 7 alle 11 circa, si è svolto l'addestramento diurno, al quale hanno partecipato anche i volontari dei
gruppi comunali del distretto cividalese. Le operazioni di ricerca sono state effettuate in 16 zone da circa 100 volontari della Protezione civile e della Croce rossa, con 10 unità cinofile. È seguita l'inaugurazione della sede, alla quale hanno partecipato il vicesindaco di San Pietro, Mariano Zufferli, il direttore centrale della Protezione civile regionale, Guglielmo Berlasso, il vicepresidente della Provincia di Udine, Daniele Macorig, il consigliere regionale Roberto Novelli, i rappresentati della Forestale e delle forze dell'ordine. Il vicesindaco ha omaggiato le autorità ed i gruppi comunali intervenuti con attestati di ricordo della cerimonia. Ai discorsi delle autorità è seguito l'intervento del neoeletto coordinatore del gruppo comunale di San Pietro al Natisone, Romeo Moschioni. La giornata è terminata con un momento conviviale fra volontari, autorità e cittadinanza.
T
MEZZANA NON PIÙ DIMENTICATA
anti si chiedono come possa un paesino di appena una ventina di abitanti «permettersi» di poter essere visto o considerato. Ebbene, oggi, dopo quasi quarant'anni, Mezzana, una piccola frazione di San Pietro al Natisone, si sente un paese come tutti gli altri. Possiamo dirvi che è facile parlare quando hai tutti i servizi che un paese dovrebbe avere, quello di linea degli autobus, la rete statale e la pulizia della strada sotto casa quando nel periodo invernale nevica. Ma un abitante di un modesto paesino sa cosa vuol dire fare sacrifici per poter raggiungere ogni giorno la scuola o il posto di lavoro. Grazie al sostegno della Protezione Civile, di Riccardo Riccardi e del presidente della provincia Fontanini, che si sono personalmente messi a confronto con la popolazione, e ne hanno sin dall'inizio compreso le necessità e le difficoltà, è stata possibile la messa in opera del nuovo impianto idrico e la completa ricostruzione del manto stradale che ormai era diventato inagibile a causa dei tanti buchi e avvallamenti che si erano creati. Per questo motivo noi, abitanti di Mezzana, esprimiamo il nostro grande riconoscimento a tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione di questo progetto. La nostra grande stima va al consigliere comunale Michela Iussa e al vicesindaco Mariano Zufferli per l'impegno profuso in questi mesi e per la costanza nel seguire lo svolgimento dell'opera, che scaturiscono da un profondo attaccamento verso queste terre e dalla volontà di valorizzarle perché non siano mai “dimenticate dal mondo”. Con la conclusione dei lavori si è veramente aperto uno spiraglio di speranza che forse un giorno farà di questo paesino una meta ricercata da chi, come noi che ci viviamo, ama i paesaggi e la tranquillità che offrono le nostre Valli del Natisone. Gianna Birtig, Giorgio e Sabrina Giavitto
IZ NAŒIH DOLIN
30. septembra 2011
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JABUKE SO ZELO KVALITETNE, takuo hruœke in @ieœpe. Sierak je dobro pla@an. A kostanj œele tarpi zavoljo Œiœkarice
Dobro pardielo za doma@e kmete Popis pa ka¡e dramati@no stanje V desetih lietah so v gorah zaparli vi@ ku pou kmetij. Troœt je v te mlade, ki za@enjajo na novo dielati Ezio Gosgnach
Z
a@etak jeseni je tist liep cajt, v katerim kmetje pobierajo pardielo, za katero so se potili puno miescu. De bi izviedeli, kakuo ka¡e lietos v Bene@iji, smo se oglasili par Kme@ki zvezi v #edadu. »Zgleda, de bo dobra sezona – nam je odguoriu sekretar, ki je Stefano Predan –. Pobrali bomo vse, kar smo vsadili. Jabuke imajo zlo dobro kvaliteto, @etudi nekatere padajo, zaki je bla zadnje tiedne suœ in jim je zmanjkala voda. Kar se ti@e sadja, se lahko pohvalimo œe z hruœkami in @ieœpami. Tudi za sierak ka¡e dobro, saj je cena vesaka, okuole 23 evru na kvintal. Œkoda pa so te¡ave s kostanjam, saj je ¡e lani drevesa v Nediœkih dolinah zajela Œiœkarica, tuo je golazen (Dryocosmus kuriphilus ji pravijo po latinsko, Cinipide galligeno del casta gno po italijansko), ki napada drevesa. Kostanje bo trieba zdraviti in na bo lahko. Seviede Kme@ka zveza skrbi, de bi slovenski kmetje v videnski provinci pokazali in dobro prodali svoje pardielo. Sodelovala bo par organizaciji targa kostanja, ki bo 9. otuberaja v Bardu, v Terski dolini, in parpravlja se na tradicionalni senjam kmetijstva, ki bo 11. in 12. novemberja na Proseku, na Krasu nad Tarstam, kjer praznujejo svetega Martina. #lani Kme@ke zveze bojo œli tudi na praznik kmetijstva 2. otuberja v Bili (Resiutta) v ˘eliezni dolini, v Tavagnacco in v puno drugih kraju po Furlaniji. »Kamuni in druge ustanove jih kli@ejo zatuo, ki vedò, de imajo kvalitene pardielke in kaj pokazati. Tuole je velika promocija za naœe doline, « pravi Predan. Narvi@ svojega blaga kmetje iz Bene@ije
prodajo direktno doma. Taka prodaja jim se narbuj spla@a, saj takuo na pridejo vmies veliki in mali butigarji, ki slu¡ijo na njih ramanah. »S telo prodajo – poudarja sekretar Kme@ke zveze – naœi kmetje imajo direktan stik s kupci in jim lakho povejo in doka¡ejo, dost je vriedno vse tiste, kar pardielajo. Naj je ser, naj so jabuke, naj so @ieœpe, naj je kostanj…« Na za@etku lietoœnjega lieta je biu popis kmetijstva v cieli Italiji. Kaj je pokazu za naœe kraje? »#akamo œele na dokon@ne rezultate – odgovarja Predan – a parvi podatki, ki smo jih parjeli, ka¡ejo, de re@i na gredo dobro. Œtevilo kmetij v gorskim teritoriju se je mo@nuo zmanjœalo, v zadnjih desetih lietah jih je zaparlo vi@ ku pou. Mo@nuo se je zmanjœu tudi obdielani sviet. Z druge strani pa je lepuo videti, de so nekateri mladi, ki za@enjajo na novo dielati ku kmetje. Prù tisti, ki so se za@eli ukvarjati z direktno prodajo doma, in tisti, ki so odparli kme@ke turizme, so uspeœni in ¡ive s tistim dielam. Mi od Kme@ke zveze in ciela Bene@ija imamo troœt na tele mlade mo@i.« Tuole je zlo pomembno, saj kmetijstvo dar¡i ¡iu teritorij. Brez kmetu bi bla Bene@ija ne samuo garda za videti, pa tudi nevarna za ljudi, ki ¡ive v gorah. »Zatuo je kmetam trieba pomagati. Kadar je videu parve rezultate @ensimenta, je regionalni aœeœor Claudio Violino jau, de je situacija po gorah tragi@na in de se muore misliti na socialno politiko in ne samuo na produktivno politiko do kmetu in kmetij. Dar¡ava, regija in kamuni muorejo pomati te mladim, ki ¡elijo dielati doma in dar¡ijo @edan teritorij,« pravi Predan.
Agricoltori sul piede di guerra: troppi soldi per la latteria a Comunità montana del Torre, Natisone e Collio ha firmato il disciplinare di inL carico per la progettazione di massima della nuova latteria sociale posta nella zona industriale di Azzida.
«Ha avuto così inizio il nuovo iter per far sì che le aziende produttrici di prodotti lattiero caseari sul territorio si possano avvalere di una struttura di trasformazione dei prodotti, in grado di completare la filiera agroalimentare e permettere la permanenza delle stesse, con la produzione agricola di qualità, in area montana», afferma il commissario straordinario della Comunità, Tiziano Tirelli, in una nota per la stampa. Di tutt'altro avviso è la Kme@ka zveza, che rappresenta gli agricoltori locali. «È un progetto che si trascina da molti anni ed è tempo che arrivi alla conclusione e che la latteria venga fatta. Ma non si faccia passare questa realizzazione come soluzione dei problemi dell'agricoltura nella Slavia. Siamo fortemente critici nei confronti di questa impostazione propagandistica. Nelle Valli del Natisone, infatti, le aziende che producono e vendono latte ormai si contano sulle dita di una sola mano», afferma Stefano Predan, segretario per la provincia di Udine. «Inoltre – aggiunge – non è ancora chiaro se la latteria di Cividale parteciperà al progetto. Da quel che ci risulta, dal commissiario della Comunità montana non hanno avuto la garanzia che saranno loro a gestire la struttura di San Pietro». Secondo la nota di Tirelli, per il completamento della latteria la Comunità montana mette a disposizione risorse pari a 2,2 milioni di euro, mentre le rimanenti somme per raggiungere la ipotizzata quota di 3 milioni, saranno oggetto di offerta da parte di ditte o cooperative che operano nel settore a carattere privato. Di fronte a queste cifre Predan afferma che «un numero considerevole di nostri soci si è arrabbiato nell'apprendere che tanti soldi vengano spesi per la latteria. Quei tre milioni di euro potrebbero essere spesi per risolvere problemi ben più importanti e sostenere nuove iniziative in campo agricolo».
KARITAS ŒPIETARSKE FORANIJE bo vsako nediejo v otuberju zbierala denarno pomuo@ na prazniku kostanja
Sladke jedila za te potriebne ljudi doma in po svietu
K
aritas œpietarske foranije vabe viernike vsieh far, naj pomagajo par iniciativah, ki jih v telin cajtu parpravlja na teritoriju. Te parva bo od 9. do 30. otuberja v industrijski coni u A¡li, kjer bo œtier nedieje praznik kostanja, ki ga organizava komitat iz Klenja. Kakor se gaja ¡e puno liet, znotra tistega burnjaka bo Karitas prodajala sladke jedila. Parpravle jih bojo vsako nediejo druge fare. Tel je kolendar: v nediejo 9. otuberja Sriednje, Podutana, Gorenj Tarbij in Kravar; v nediejo 16. otuberja fare iz podbunieœkega kamuna; v nediejo 23. otuberja fare iz œpietarskega kamuna, v nediejo 30. otuberja fare Liesa, Kozca, Sauodnja in Tar@mun. Kar bojo zaslu¡il' iz predaje sladkih jedil, bo œlo vbogime. Adan part v Brazil, v pomuo@ otrokan, ki ¡ivjo v Minas Novas znotra misijona, za kero skarbi munija Anna Ortelli. Te drug part sudu bo Karitas œpietarske foranije nucala, de bi pomala potriebnim ljudem na svojim teritoriju. Seviede, na teli iniciativi vsak lahko sodeluje na dvie vi¡i, tuo je, de spe@e sladke jedila alpa, de jih gre pokusit. Na adno in drugo vi¡o bo konkretno pomau Karitas, de bi lo¡la kupe denar, ki ji kor za svoje dobrodielne namiene. De bo iniciativa lepuo uspela tudi lietos, se troœta odgovorna za Karitas, Alda Vuerich, ki se ¡e vnaprej prù lepuo zahvali vsiem tistim, ki bojo sodeloval' in tudi organizatorjan burnjaka, za pomuo@, ki ji jo dajejo.
Karitas œpietarske foranije se puno trudi tudi, de bi pomala afrijskim migrantam, ki jih je viska v Libiji parsilila zapustit svoje
dielo in potisnila v naœe kraje. Skupino telih nasre@nih ljudì je sparjeu hotel »Par œkofu« v Podbuniescu, œest novih pa œe
@akajo v Podutani, kjer bojo ¡ivieli v apartmaju, ki ga je Karitasu ponudlo druœtvo »Vicini di casa«. Teli potriebni ljudi bi zlo radi dielal', ma na morajo ni@, dokjer jim na dajo status, de so preganjani v suoji dar¡avi. Ni@ niemajo. Karitas jim daje oblieke, ki jih farani œenkajo. De bi jim sko@nili na pomuo@, pokli@ita Aldo Vuerich, na telefon 360526849. Afriki je namienjena œe druga iniciativa, ki jo podperja italijanska Karitas s pobiranjem denarja, de bi pomala judem, ki ¡ivijo v Somaliji.
A Montefosca il gruppo Ana ha sistemato il cimitero ell'ambito delle varie iniziative di volontariato svolte dagli appartenenti al N Gruppo alpini di Montefosca e volte principalmente a beneficio della locale comunità, quest'anno ad agosto è stato allestito un cantiere per l'esecuzione dei lavori
di sostituzione della cordonata in cemento che era posta ai lati del vialetto del cimitero, ormai degradata dal tempo e dagli eventi atmosferici, con idonei materiali più adatti a resistere nel tempo. I materiali necessari si sono potuti reperire in collaborazione e con l'aiuto dell'amministrazione comunale di Pulfero, che si è dimostrata particolarmente sensibile al fine di ridonare decoro al locale cimitero. La posa dei cordoli in pietra piasentina è stata effettuata da parte di un gruppo di volontari che si sono dedicati per diversi giorni e sotto il cocente sole d'agosto a tale incombenza. Questi volontari hanno dimostrato ancora una volta con il classico «spirito alpino» l'importanza del fare sul dire, spendendosi con dedizione e costanza a ciò che è il bene comune. La comunità manifesta quindi un sentito grazie ai volontari che, con abnegazione e altruismo, hanno realizzato questi lavori che mantengono fruibile e decoroso il cimitero e ciò anche nel ricordo e per la memoria dei defunti del paese.
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke Brevi brevi kratke
Vabilo na kosilo v Nediœkih dolinah Parvega otuberja se je za@ela iniciativa »Vabilo na kosilo jeseni v Nediœkih dolinah«. Vsak petak, saboto an nediejo do 8. di@emberja danajst restavracij, oœtarij in gostiln nudi doma@e jedila. Pobuda, ki jo parpravlja druœtvo »Invito«, daje vsiem gostam parlo¡nost, de spoznajo buojœ Nediœke doline. Gostilne, ki lietos vabijo na kosilo, so: »Alla trota« par Œpehonjah, »All'antica« na Krasu (Podbuniesac), »Ai buoni amici« v Tar@etu, »Gastaldia d'Antro« v Landarju, »Scacco Matto« v Œ@iglah, »Alle querce« na Klan@i@u, »Al giro di boa« par Muostu, »Alla Cascata« in »Alla posta« par Hlo@ju, »Tinello di Sant'Urbano« v Prapotnem in »Ai colli di Spessa« na Speœi. Cene kosila al' vi@erje so od 23 do 26 euru. Vsierode je buojœ rezervirati. Organizatorji so tudi lietos napravili lepe bukvaca. Œkoda le, de so po slovensko napisali samuo »Vabilo na kosilo« na parvi strani, in œe tuole z zlo majhanimi @arkami.
De¡ela je uradno priznala Sso in Skgz Predsednik Sveta slovenskih organizacij dr. Drago Œtoka je v zvezi z dokon@nim uradnim priznanjem Sveta slovenskih organizacij (SSO) in Slovenske-kulturno gospodarske zveze (SKGZ) kot krovni in referen@ni organizaciji Slovencev v Italiji izdal tiskovno poro@ilo, v katerem jemlje z velikim zadovoljstvom na znanje to objektivno zaslu¡eno priznanje obema krovnima organizacijama s strani de¡elnega odbora FJK, saj je to priznanje zdaj dokon@no uzakonjeno v de¡elni zakonodaji in ima velike pravne, politi@ne, narodnostne in finan@ne razse¡nosti, kar bo obema krovnima organizacijama sedaj lahko dalo nove energije v njih skupno povezovalnem pa tudi posami@no aktivnem ¡ivljenju. Svet slovenskih organizacij, tako poudarja predsednik SSO Drago Œtoka, se je mo@no in to na vseh nivojih tudi dr¡avnega obsega zavzemal za to uradno priznanje in se @uti zato dol¡nega, da se zahvali de¡elnemu odboru FJK z Renzom Tondom na @elu ter odborniku De Anni, ki se je za ugodno reœitev tega problema zavzel z vso svojo iskrenostjo in poœtenostjo. Obenem se predsednik SSO Œtoka zahvaljuje tudi Robertu Molinaru, ki si je v svojstvu odbornika za kulturo prizadeval za @imprejœnje sprejemljivo reœitev prostorov dvojezi@ne œpeterske œole, kar dokazuje tudi tanko@utnost celotne de¡elne vlade pri reœevanju problemov, ki niso vedno tako enostavni kot se morda zdi na prvi pogled.
Accastamento fabbricati rurali Scade venerdì 30 settembre il termine per presentare all'Agenzia del territorio (Catasto) la domanda con la quale il proprietario di fabbricati rurali può ottenere la classificazione catastale coerente con la condizione di ruralità. La domanda prevede la classificazione dei fabbricati nelle categorie A6 se abitativo, D10 se strumentale. Si invitano i soggetti interessati a verificare se gli immobili aziendali siano iscritti al catasto fabbricati, se godano dei requisiti di ruralità e se siano già classificati nelle categorie A6 e D10. In caso contrario, si invita gli interessati a contattare l'ufficio della Kme@ka zveza a Cividale.
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IZ NAŒIH DOLIN
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PREDSEDNICA MAJA LAPORNIK se je v Œpietru sre@ala s predstavniki slovenskih organizacij v videnski provinci
Slovensko stalno gledaliœ@e iz Tarsta bo imielo svojo sezono tudi v Bene@iji
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Bojan Brezigar in visita a Drenchia
V programu so œtieri predstave za odrastle v #edadu, na Liesah in v Kobaridu ter – zuna abonmaja – za otroke v Œpietru R. D.
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lovensko stalno gledaliœ@e iz Trasta bo imielo svojo sezono tudi v Bene@iji. Tuole je poviedala predsednica upravnega odbora Maja Lapornik v petak 23. œetemberja na Inœtitutu za slovensko kulturo v Œpietru, kjer je sre@ala predstavnike Slovencu iz videnske province, de bi se dogovorili o programu predstau za Bene@ijo v lietoœnji sezoni. »Nou administratiuni konsej Slovenskega stalnega gledaliœ@a ima med svojimi prioritetami, de bi v Bene@iji zagotoviu ve@jo parsotnost gledaliœ@a,« je pod@artala predsednica. »Naœe je edino stalno gledaliœ@e slovenske narodne skupnosti v Italiji in zauoj tega mora biti parsotno v tar¡aœki, goriœki in vidanski provinci, kjer ¡ivi slovenska manjœina. Parhajamo k vam, zaki ¡elimo postat tudi vaœe gledaliœ@e z namienan, de bi obogatili vaœo tradicijo, za katero ¡e puno liet skarbi Beneœko gledaliœ@e«, je dolo¡la Lapornikova. Gledaliœka sezona Ssg-ja v Bene@iji naj
Niente censura per la «promiscuità»
I
l consiglio comunale di San Pietro al Natisone, nella riunione del 26 settembre, ha respinto con i voti della maggioranza la mozione di censura presentata dalle opposizioni nei confronti dell’affermazione «promiscuità» adoprata dal consigliere Nicola Sturam a nome di tutto il gruppo di maggioranza in una precedente seduta, quando si era trattato del trasferimento temporaneo degli alunni della scuola media bilingue nei locali della monolingua «Dante Alighieri». La maggioranza di centrodestra si è giustificata dicendo di non aver voluto dare alcun senso discriminatorio a quel termine. Ma il capogruppo dell’opposizione, Simone Bordon, ha replicato chiedendo perché né il sindaco né alcun esponente del suo gruppo abbiano fornito alcuna precisazione al sorgere delle polemiche. In ogni caso, il voto della maggioranza ha bocciato anche la parte della mozione che impegnava «il sindaco a promuovere tutte le iniziative volte a favorire l’integrazione e superare l’antistorica e stupida contrapposizione linguistica che ha segnato lo splendido territorio delle Valli del Natisone». Quanto alla richiesta, avanzata sempre dall’opposizione, di completare entro dicembre i lavori di adeguamento dei locali che ospitano le medie monolingua per accogliere gli allevi della bilingue, il sindaco, Tiziano Manzini, ha detto che ciò non è possibile. In tal modo, però, non sarà rispettato l’impegno assunto dallo stesso primo cittadino di fronte al commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia, all’assessore regionale all’Istruzione e alla direttrice scolastica regionale in una riunione tenutasi a Trieste.
bi se za@ela miesca ¡enarja. Œe priet bo miesca novemberja Slovensko stalno gledaliœ@e predstavilo v @edajskem teatru »Ristori« dielo »Nekropola«, povzeto po poznanih bukvah, ki jih je napisu Boris Pahor o lietih, kàr so ga nacifaœisti zaparli v koncentracijske kampe v Fran@iji in Niem@iji. Gledaliœka predstava »Nekropola« bojo v re¡iji Borisa Kobala pokazali znotra projekta »Boris Pahor, Lojze Œpacal - paesaggi nel 1900/ pokrajine 20. stuoletja«, ki bo od 5. do 27. novemberja, v bivœi cierkvi »S. Maria dei Battuti, v #edadu.« Pahorjeva bo parva od œtierih predstau, za odrasle, ki bojo vklju@ene v abonament an ki jih bojo predstavil’ v Kobaridu, #edadu, Œpietru an na Liesah. Telo gledaliœko sezono parpravljajo kupe Slovensko stalno gledaliœ@e, Inœtitut za slovensko kulturo v Œpietru, kulturno druœtvo Re@an an fundacija Poti miru iz Kobarida. Gledaliœko ponudbo za Bene@ijo je na sre@anju v Œpietru predstavu @lan artisti@nega vodstva Ssg-ja, Sergij Ver@. Za odrasle bojo v telovadnici na Liesah pokazali komedijo »Œoferji za use @ase« od znanega dramatika Mira Gavran, ki ga je
Sreåanje z vodstvom Ssg na Inætitutu za slovensko kulturo re¡iser Boris Kobal prevedu v primorsko nare@je; pravi od korupcije. V Kobaridu bojo predstavil’ dokumentarno dramo »Kobarid 1938, kronika atentata«, ki jo je napisu Duœan Jelin@i@, pravi od atentata, ki so ga mislili napraviti na Mussolinija, kàr je obisku posoœko miestace. A ga nieso izpeljali; œe donas se na vie zaki. Dramo, ki ima naslou »Lei dunque capirà«, je napisu poznani tar¡aœki pisatelj Claudio Magris. Prevedli so jo v slovenski jezik z naslovan »Saj razumete«. Pokazali jo bojo v teatru »Ristori«. Zuna abonamenta bo pa gledaliœka predstava za otroke »Deseti ra@ek« Milana
Jesiha. Gre pruoti poznani Andersenovi pravci. Tela guori o ra@ku, ki je gard in se o¡ene z gardo ra@ko; vseglih je v suojin svietu sre@an. Igro bojo predstavil’ v Œpietru. Sre@anja v Œpietru so se udele¡li: predsednica in tajnica Inœtituta za slovensko kulturo, Bruna Dorbolò in Marina Cernetig, predsednica Slovenske kulturno gospodarske zveze za vidansko pokrajino, Luigia Negro, @lanica vodstva Sveta slovenskih organizacij-Sso, Larissa Borghese, tajnica kulturnega druœtva Ivan Trinko, Lucia Trusgnach, in direktorca œpietarske dvojezi@ne œuole, ˘iva Gruden.
CELEBRATE le feste della «Kuatarinca» sul San Martino e di San Mattia a Costne
Comunità di Liessa custode di tradizioni
Praznovanje Kuatarince na Svetim Martinu
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ella parrocchia di Liessa, la terza domenica del mese di settembre ricorre la festa della Kuatarinca sul monte San Martino. Anche quest'anno, domenica 18 settembre, in molti, sfidando i grossi nuvoloni che coprivano il Matajur e la pioggia che a tratti cadeva, hanno raggiunto la cima del San Martino dalla quale è possibile ammirare un fantastico panorama sulla catena del Kolovrat. Prima dell'inizio della Santa Messa la pioggia ha lasciato il posto al sole che durante la celebrazione ha illuminato la penombra della chiesa. La celebrazione è stata allietata dai canti del coro dei giovani della parrocchia che proprio quest'anno ha festeggiato venti anni dalla sua istituzione. Al termine della messa, come da sua consuetudine, il parroco, don Federico Saracino ha voluto ringraziare tutti quelli che si impegnano per la festa: Luigino Hloduknu di Plataz per l'impegno nel custodire la statua del Santo e gli alpini che hanno provveduto a preparare la pasta per tutti. È giusto ricordare che la statua di San Martino è stata acquistata grazie ad una sottoscrizione e al generoso contributo della popolazione del comune di Grimacco, dopo che la procedente era stata trafugata da vandali che avevano profanato questo luogo sacro distruggendo anche l'altare.
Al termine della celebrazione i fedeli si sono intrattenuti sotto il portico della chiesa e sul prato antistante per un momento conviviale. Il tempo è rimasto bello fino al tardo pomeriggio e così chi desiderava ha potuto visitare la mostra delle antiche tradizioni allestita nella piazzetta di Plataz e curata dal circolo «Stellini» di Clodig. Di generazione in generazione si trasmette il detto che se per la festa sul San Martino piove, la domenica dopo San Matteo a Costne porta il sole, e viceversa. Così è stato anche quest'anno, di certo il vecchio detto non poteva essere smentito. Domenica 25 settembre al «senjam» di
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Costne in molti hanno voluto esserci, raggiungendo facilmente la chiesetta di San Mattia, non lontana dal paese. «Viviamo insieme uniti la 26° domenica del tempo ordinario- navadna nedieja», ha esordito don Saracino all'inizio della celebrazione eucaristica, che è stata preceduta dal canto «Pred Bogam pokleknimo». Durante la Santa Messa oltre alla figura di San Matteo, la cui ricorrenza cadeva il 21 settembre, sono stati ricordati tutti i defunti delle frazioni di Podlach e Costne. Anche in questa occasione è seguito il pranzo per tutti, grazie alla buona volontà del comitato «Sv. Matija» che ha allestito il chiosco. L'ultimo appuntamento di settembre per la parrocchia di Liessa è la festa di San Michele Arcangelo a Topolò. Giovedì 29 settembre alle ore 18.30 verrà celebrata la Santa Messa nella chiesa a lui dedicata, mentre sabato 1° ottobre dopo la messa festiva seguirà un momento conviviale per tutta la comunità. Il desiderio di custodire e curare le feste tradizionali di un tempo, come queste, è un dono che la comunità di Liessa porta con sé da sempre e si impegna affinché possano rimanere vive nel cuore di tutti.
Michele Coren, Bojan Brezigar, Mario Zufferli in F. Romanut Il presidente del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena, Bojan Brezigar, recentemente ha effettuato una visita al Comune di Drenchia. Nel corso dell'incontro il sindaco, Mario Zufferli, e i membri della giunta hanno illustrato la situazione generale del territorio, evidenziando le difficoltà sociali ed economiche del territorio nonché le problematiche quotidiane dei numerosi anziani. Sono state portate a conoscenza anche alcune idee e proposte di sviluppo. Da parte sua, Brezigar ha illustrato le funzioni del Comitato e le opportunità offerte dall'applicazione della legge di tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli-Venezia Giulia, evidenziando lo stato di attuazione della normativa nei comuni di applicazione. Infine, sono stati approfonditi anche gli aspetti dell'art.21 che prevede un apposito finanziamento per lo sviluppo economico dei comuni della provincia di Udine nei quali è storicamente insediata la minoranza slovena, tra i quali Drenchia. E proprio con quei fondi il Comune effettuerà un importante intervento di ripristino della viabilità che conduce a Clabuzzaro.
Pohod za mier na Œtupci
G. Z. Domenis, Hauptman in Shaurli
Senjam svetega Matije v Hostnem je parklicu puno ljudi
V nediejo 25. œetemberja je biu te œesti pohod za mier, ki ga organizava podbunieœki kamun. Zbieraliœ@e je bluo ob 8. uri na Œtupci, odkoder so pohodniki œli v Podbelo. Od kampa Nedi¡a so se varnili po @udoviti stazi na Œtupco, kamor so parœli okuole 13. ure. Tan je bla paœtaœjuta in potlé kulturni program za te male an te velike. Prisotni so bli tudi podbunieœki œindik Piergiorgio Domenis, kobariœka ¡upanja Darja Hauptman in œindik iz Fuojde Cristiano Shaurli. Tisti od »Medviedje vasi« so v saboto in nedejo parpravli igre za otroke, so pravli o medviedah in o naravnih bogatijah Nediœkih dolin.
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TERSKE DOLINE
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30. septembra 2011
IL 9, IL 16 E IL 23 OTTOBRE, nella frazione di Taipana, si terrà l’ottava fiera mercato dei prodotti agricoli locali KRATKE - BREVI - KRATKE
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Madonna del Rosario a Prossenicco
Tre domeniche a Platischis a tavola con le prelibatezze dell’orso Nell’azienda «Valli dell’orso» si potrà assistere anche alla lavorazione del maiale. Eccezionale annata delle mele Gianpietro Carniato
T Verrà festeggiata domenica 2 ottobre a Prossenicco, in comune di Taipana, la tradizionale festa religiosa della Madonna del Rosario/Ro¡arska Mati Bo¡ja. Alla messa, prevista per le ore 11 e accompagnata dal coro «Alpe Adria» di Treppo Grande, seguirà l'inaugurazione del Crocifisso in legno, opera dell'intagliatore di casa, Mario Budulig. Seguiranno la processione lungo le vie del paese con, in testa, la statua della Vergine portata a spalle e, sotto il tendone, il pranzo a base di piatti tipici locali.
re domeniche a stretto contatto con l'orso, quello del logo che pubblicizza l'ottava fiera-mercato dei prodotti agricoli che si terrà a Platischis, nel comune di Taipana, il 9, il 16 e il 23 ottobre, nella sede dell'azienda Valli dell'orso, recentemente ricavata dalla ristrutturazione della ex caserma militare. Il richiamo non è soltanto gastronomico, pur prevalente, ma anche dimostrativo sulla lavorazione del maiale e la preparazione dei salumi tipici di Platischis, ricavati da animali allevati allo stato brado, in una piana di grande fascino, incorniciata dalle cime montuose italo-slovene. Essenziale il calendario dei tre appuntamenti, con apertura alle ore 10 e chiusura
La sede dell’azienda agricola «Valli dell’orso» a Platischis sorta di prova generale in vista dell'apertura, la prossima primavera, di un centro di degustazione di salumi, attività che, dopo un opportuno rodaggio, sarà trasformata in un vero e proprio agriturismo, con ampi
A TAIPANA si lavora molto per garantire servizi essenziali per favorire la permanenza della popolazione sul territorio
Più salute con farmacia e infermiere di comunità Dr. Buonocore: distribuirò anche pillole del buonumore tipico di Salerno
Le scolaresche vanno in grotta
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Dopo il grande successo della stagione estiva, alle Grotte di Villanova già si guarda al prossimo futuro. È ripresa, quindi, l'apertura del percorso turistico ipogeo solo nei giorni festivi, ma allo stesso tempo sono aperte le prenotazioni per le visite didattiche alla Grotta Nuova che possono essere effettuate nei giorni feriali. Ogni anno sono numerosissime le scuole di ogni ordine e grado, provenienti dal Friuli-V.G. ma anche dalle regioni limitrofe, che scelgono questa grotta come meta per le gite scolastiche per la grande valenza didattica che rappresenta. Le grotte sono forse la parte meno conosciuta tra le opere delle natura, ma rivestono un ruolo d'importanza fondamentale per la vita della Terra. In questo mondo pieno di fascino si può leggere una pagina del grande libro di storia del nostro pianeta, grazie ai segni lasciati nel tempo da fenomeni geologici, glaciali, carsici, tettonici e sismici. Si può migliorare la conoscenza dei fenomeni carsici ipogei ed epigei, della fauna ipogea, del clima sotterraneo, capire l'importanza della tutela degli acquiferi carsici e delle risorgive, che ci forniscono acqua potabile. Le spiegazioni delle guide sono diversificate in base all'età degli alunni e, grazie alle numerose collaborazioni intraprese dal Gruppo esploratori e lavoratori grotte di Villanova, è possibile coniugare l'escursione in grotta con visite ad altre importanti realtà naturalistiche del nostro territorio, come il Museo naturalistico archeologico di Tarcento, il Parco naturale delle Prealpi Giulie, la Casa delle farfalle di Bordano e il Parco avventura di Sella Nevea. Per informazioni telefonare al 3921306550 oppure scrivere a info@grottedivillanova.it
alle 18. In vendita salsiccia fresca, cotechino, salame fresco e stagionato, soppressa, pancetta, mele appena raccolte, miele millefiori di montagna. Alle 11, nelle giornate del 9 e del 23, inizierà la lavorazione del maiale. A pranzo un menu con salumi, formaggi caprini, gnocchi al ragu di salsiccia, zuppa di fagioli, salsiccia fresca alla griglia, cotechino con polenta, strudel di mele. Soltanto domenica 16 e su prenotazione al 3356405072, si potrà degustare il maialino cotto allo spiedo. A proposito di mele, l'azienda «Valli dell'orso» quest'anno sarà impegnata in una raccolta eccezionale per quantità e qualità tanto che i succhi marchiati con l'orsetto costituiranno una prelibatezza. L'ottava mostra-mercato di Platischis costituirà, per gli organizzatori, anche una
spazi anche all'esterno, dove non mancherà un campo giochi per bambini. Ed è il caso di chiarire fin d'ora che i salumi saranno rigorosamente locali, provenienti da allevamento allo stato brado di una sessantina di maiali l'anno, che gli avventori potranno ammirare al pascolo nella conca sottostante il luogo di ristoro. Testimonial di questa operazione sarà l'orso e le creste del Gran Monte, le due componenti di un logo che è diventato lo specchio di un ambiente naturale di rara bellezza, tuttora incontaminato e restituito alle produzioni agricole che un tempo costituivano, assieme alle attività boschive, l'unico sbocco operativo delle tante famiglie del luogo. Un orsetto, dunque, come distintivo dell'azienda agricola «Valli dell'orso», ma anche come monito che questa montagna non può rinchiudersi nel rimpianto di tempi passati, tantomeno è destinata a continuare a sognare perché la tenacia, la pazienza, l'impegno sono in grado di tramutare i sogni in realtà.
na farmacia come segnale importante di crescita di una piccola comunità di montagna, un segnale lanciato dal Comune di Taipana che, nell'anno in corso, ha già registrato la nascita di cinque attività commerciali. Ma una farmacia non può essere considerata unicamente in ambito economico. Ben più importante è la sua specifica funzione sociale, oltre che sanitaria. Sabato 24 settembre, nel capoluogo, è stata inaugurata la nuova farmacia, un servizio del quale la gente del Gran Monte non aveva mai usufruito nella sua storia. «Proprio in un momento di generale difficoltà economica – ha detto il sindaco, Elio Berra – noi cerchiamo di costruire qualcosa di fondamentale per la nostra comunità. È chiaramente un atto di coraggio
L’assessore Grassato e la dr. Buonocore nella nuova farmacia che ci ha impegnati anche finanziariamente. Ora molto dipenderà dalla sensibilità della popolazione, chiamata a utilizzare questo servizio per non vanificare lo sforzo intrapreso». Di «occasione storica» ha parlato, nel suo intervento, il consigliere regionale Giorgio Baiutti, da sempre attento alle necessità dei piccoli centri montani. «Una farmacia a Taipana – ha detto – sta a dimostrare la necessità di offrire risposte concrete alle esigenze primarie ed essenziali della popolazione di montagna, ma è anche una risposta reale per sconfiggere
MONTEMAGGIORE ha festeggiato il suo patrono
San Michele a Brezje
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a comunità di Brezje/Montemaggiore, domenica 25 settembre, ha celebrato la festa del patrono, l'arcangelo san Michele. Lo ha fatto soprattutto nella parte religiosa della giornata, con la celebrazione di una Santa Messa solenne e la processione che si è snodata lungo la via principale del paese, una manciata di case aggrappate alle pendici del Gran Monte. Sei le croci ai lati dell'altare: a quella di Brezje, portata da Maurizio Tomasino, si accompagnavano quelle di Pletiœ@a/Platischis (Roberto Bassi), di Prosnid/Prossenicco (Jozef Filippig), di Tipana/Taipana (Anina Vazzaz), di Viœkorœa/Monteaperta (Renato Pascolo) e di Zavarh/Villanova (Remo Negro). La Santa Messa è stata accompagnata dai canti del coro di Platischis che, attraverso melodie di stampo del tutto casereccio, ha saputo far rivivere momenti di un
la piaga dello spopolamento». Titolare dell'esercizio la dottoressa Patrizia Buonocore che, vinto il concorso per l'aggiudicazione del servizio, ha lasciato la sua Salerno per Taipana, dove, con marito e figlia, ha preso casa e residenza. «È la mia prima volta da titolare – ha detto la farmacista – dopo una gavetta di 15 anni alle dipendenze. Sono a Taipana per lavoro, ovviamente, ma tra gli scaffali dei medicinali dispongo anche di pillole di buonumore e della solarità della mia terra di origine. Intanto, registro la calorosa accoglienza dell'amministrazione comunale
Colori e sapori dell’autunno l’8 e il 9 ottobre a Lusevera
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La celebrazione a Brezje passato non ancora dimenticato, quando l'aspetto religioso riusciva ancora a sopravanzare e a dare senso al momento ludico della festa patronale.
e della popolazione. Se questa farmacia può considerarsi un atto di coraggio, tutti assieme riusciremo a dare una risposta positiva e a farla vivere». Tra i tanti ringraziamenti, il sindaco ha voluto rendere merito al preciso impegno dell'assessore Claudio Grassato, che ha saputo portare a compimento un lungo iter che prese le mosse ben 5 anni fa grazie all'allora assessore Giuseppe Mauro. Era presente anche la responsabile del distretto sanitario di Tarcento, dottoressa Bruna Mattiussi, che a Taipana sta dedicando grandi attenzioni per incontrare le esigenze sanitarie e sociali soprattutto per le persone anziane. Un impegno che recentemente si è tradotto nell'immissione di una persona assolutamente apprezzata dalla popolazione e che va sotto l'etichetta di «infermiere di comunità». A lei ha rivolto complimenti e ringraziamenti anche il consigliere Baiutti. «L'attenzione nei confronti di Taipana – ha detto – dimostra come si possa fare molto a favore dei piccoli centri montani. Per fare questo spesso non servono tante leggi, piuttosto l'intelligenza e l'impegno di chi è chiamato a gestire i servizi». G. C.
ardo/Lusevera indossa i più bei colori dell'autunno per la «Burianka», la tradizionale festa delle castagne, che anche quest'anno ai visitatori da ogni dove e farà gustare i migliori sapori della Terska Dolina/Alta Val Torre. Sabato 8 ottobre, dalle 18, si terrà un «Balkan Rasta Party», all'insegna di burek @evap@i@i e musica. Suonerà la «Revel Bricks reggae band». Domenica 9 ottobre festa grande tutto il giorno. Alle 9 passeggiata in Alta Val Torre (iscrizioni tel. 043353534, info: www.parcoprealpigiulie.it) e alle 10 apertura della mostra mercato «Alpe Adria» dei prodotti della montagna. Alle 11.30 il momento religioso con la Santa Messa accompagnata dal coro «Naœe vasi» di Taipana e alle 12.30 l'inaugurazione della mostra d'arte di Stanka Golob e Lenka Hrast. Il pomeriggio sarà tutto all'insegna della musica. Alle 13 suoneranno le fisarmoniche diatoniche della Bene@ija e dalle 14 alle19 si esibirà il gruppo folk «Brjar». Concerto d'eccezione, poi, alle 15 in chiesa, del «Zagreb Saxophone Quertet & Friends». In tutto l'arco della giornata sarà possibile visitare gratuitamente il Museo etnografico.
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REZIJA/KANALSKA DOLINA
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I FATTI RISALGONO AL 31 LUGLIO 2010 durante una manifestazione dell’associazione «Identità e tutela Val Resia»
Ingiurie per il documento bilingue Tre resiane a giudizio a Pontebba Rifiutato il tentativo di conciliazione, il Giudice di pace ha aggiornato l’udienza al 13 febbraio 2012 Sandro Quaglia
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oncluse le indagini preliminari, lunedì 19 settembre a Pontebba, nella sala consiliare del municipio, davanti al Giudice di pace sono state convocate 3 donne di Resia citate a giudizio per ingiuria e minaccia nei confronti di due persone. I reati contestati alle imputate sarebbero stati commessi il 31 luglio 2010, giorno in cui a Resia venne rilasciata la prima carta d'identità bilingue italiano-sloveno. In quella settimana l'associazione «Identità e tutela Val Resia», per ben 5 giorni, organizzò sit-in di protesta davanti alla sede comunale di Resia. Gli esponenti di questa associazione non accettano, infatti, che Resia sia stata inserita nei territori dove è storicamente presente la minoranza slovena e, con la loro azione, di fatto tendono a vietare, anche a chi legittimamente si sente di appartenere a tale minoranza, la possibilità di esercitare i propri diritti garantiti dalla Costituzione italiana. Ogni giorno, in molte regioni d'Italia vengono richiesti documenti bilingui, ma mai si è arrivati a tanto. A seguito dei gravi fatti accaduti in Resia in quei giorni, ci fu anche un'interroga-
zione parlamentare dell'on. Ivano Strizzolo. Al caso si interessò anche l'europarlamentare Debora Serracchiani, che visitò Resia nei primi giorni di settembre dello scorso anno, per un incontro con le persone coinvolte in tali questioni. L'europarlamentare giudicò molto gravi i fatti accaduti esprimendo la sua totale solidarietà alle persone offese. Oltre alla Serracchiani, si mobilitarono anche i consiglieri regionali Sandro Della Mea ed Igor Gabrovec. All'udienza del 19 settembre ha partecipato una trentina di persone appartenenti all'associazione «Identità e tutela Val Resia» che hanno manifestato con striscioni sui quali era scritto: «Resiani si nasce, non si diventa»; «Donne resiane denunciate perché difendono Resia italiana», … non sono mancati spiacevoli applausi ironici al passaggio dei due querelanti. Come ormai da programma, non è mancato l'inno italiano cantato dai presenti. Va rilevato, ancora una volta, che molti dei «resiani» urlanti abitano fuori valle da anni e non sono per nulla coinvolti nella risoluzione dei reali problemi della valle o, ancor peggio, si tratta di persone che da anni usufruiscono delle possibilità che
Nagrajeni diplomski nalogi o œolstvu v Reziji in na Trbi¡u
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Tablji se je 15. septembra v prostorih Gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno in Kanalsko dolino odvijalo nagrajevanje razpisa za diplomska dela, ki obravnavajo tematiko slovenske jezikovne skupnosti v ob@inah NaborjetOv@ja vas, Rezija in Trbi¡. Nagrado v viœini 1500 evrov je prejela Leandra Collalto za podiplomsko delo z naslovom »Metodologija za zaœ@ito jezikovne in kulturne dediœ@ine v Dolini Reziji v osnovni œoli«; nagrado v viœini 1000 evrov je prejel Luciano Lister za dodiplomsko delo prve stopnje z naslovom »Prispevek za pou@evanje ve@jezi@nosti v Kanalski dolini: dru¡beno-jezikovna raziskava na srednji œoli na Trbi¡u«. Leandra Collalto ¡ivi v Reziji, Luciano Lister pa v Ov@ji vasi. Pred nagrajevanjem je vodja slu¡be za sploœne zadeve in ¡upan Ob@ine NaborjetOv@ja vas, Alessandro Oman orisal razpis, ki so ga financirali na podlagi de¡elnega zakona œt. 26/2007. V svojem govoru je tudi pod@rtal pomen, ki ima po njem pou@evanje slovenskega jezika ali nare@ja v œolskem sistemu. Podobno mnenje je izrazil tudi ¡upan Ob@ine Rezija, Sergio Chinese, ki je obenem dodal, da lahko pou@evanje jezika v œoli prispeva tudi k njegovemu razvoju v prihodnosti. S svoje strani je izredni komisar Gorske skupnosti, Gianni Verona, izrazil ¡eljo, da bi ustanova, ki ji nad@eljuje, œe naprej skrbela za ovrednotenje krajevnega kulturnega bogastva. Kot sta Alessandro Oman v italijanœ@ini in vodja okenca za slovensko manjœino Tanja Tomaselli v slovenœ@ini brala ob predstavitvi pobude pred podelitvijo nagrad, se obe diplomski nalogi ukvarajta s œolstvom. Leandra Collalto opisuje v svojem delu prakso, ki jo je opravila v osnovni œoli v Reziji in trdi, da je »œola idealni prostor za zaœ@ito identitete (v tem primeru rezijanske); za tako imenovano “smiselno pou@evanje” otrok je potrebno ustvariti povezavo med tem, kar u@itelji u@ijo abstraktno in tem, kar otroci do¡ivljajo dan za dnem znotraj dru¡ine in œirœe skupnosti. Na primer, profesor zgodovine bi v svoj program moral vklju@iti tudi pojme, ki so povezani z lokalno zgodovino Rezije, profesor naravoslovnih ved pa bi lahko vklju@il v program izraze rastlinskih in ¡ivalskih vrst doline, itd.« Luciano Lister se je posvetil bolj statisti@no usmerjenemu raziskovalnemu delu, saj je sestavil in podelil vpraœalnik 152 u@encem, ki obiskujejo srednjo œolo na Trbi¡u, tako da bi otipal jezikovno razmerje znotraj dru¡in Kanalske doline. V svojih zaklju@kih Lister trdi, da so »intervjuvani dokazali pozitiven pristop do manjœinskih jezikov in ve@jezi@nosti nasploh. Obstoje@i zakoni v okviru manjœin so edini pogoj za to, da postaneta jezik in kultura manjœin tudi ekonomsko bogastvo obmo@ja.« Med prisotnimi na nagrajevanju so bili tudi odbornica za kulturo Ob@ine Rezija, Cristina Buttolo, predsednica Skgz za vidensko pokrajino, Luigia Negro ter predsednik Slovenskega kulturnega srediœ@a »Planika« in odbornik Sso, Rudi Bartaloth.
Cosa dice la legge 'articolo 23 della legge 38/01 dispone che la convenzione interL nazionale sull'eliminazione di tutte
le varie leggi di tutela per la minoranza linguistica slovena mettono a disposizione. Il Giudice di pace ha subito messo in chiaro che l'udienza riguardava solamente la querela per ingiurie e offese e non le questioni di appartenenza linguistica dei resiani. Questioni, a suo dire, politiche che competono ad altri. Lo stesso Giudice ha evidenziato la totale inutilità dello sventolio del tricolore da parte dei manifestanti in una sede istituzionale. Per quando riguarda la questione giudiziaria, dopo un tentativo di conciliazione rifiutato dalle tre imputate, il Giudice di pace ha rinviato il procedimento al prossimo 13 febbraio.
le forme di discriminazione razziale (legge 645/75) e il decreto in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa (legge 205/93) «si applicano anche ai fini di prevenzione e di repressione dei fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche». Questo secondo provvedimento recita: «1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell'attuazione della disposizione dell'articolo 4 della convenzione, è punito: a) con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». R. D.
KRATKE - BREVI - KRATKE
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Brüsarji pösvitë Tu-w Reziji, bojë ta na Solbici, tö dëlu, ka jë bilu bojë znanu, to jë bilu brüsar. Neœnji din möramo vïdët löpu wsë isö tuw muzeo. Œkarje, ru¡ïæe anu wsake sjort lam so bile nabrüsane od tih sulbaœkih brüsarjuw. To je nö dëlu, ka rozajanavi so dëlali w¡ë tu-w tih starih tïmpah anu ka jë œæalë. Oæa wü@il sïna kaku dëlat. Imprëœtavi, brüs, krösme, bi@iklete so œle skorë po cëli Ewropi. To so bili imprëstavi od brüsarjuw. Ni so hudïli z dne vase ta-w to drügo brüsit no¡ïæe, œkarje anu dëlat drüge dilaca. Kada ni so navantawali pa kej, da to jin pomagej dëlat bujœë. Œæë näœnji din ta-na Solbici brüsarji z furguni se œpartïwajo za tet dëlat isö dëlu. Ta-na Solbici od lëta 1999 jë og'an muzeo od brüsarjuw: krösme, bi@iklete anu drügi imprëœtavi ¡ivïjo izdë no nöwo zïwjöœt.
A Resiutta la festa dell’agricoltura A Resiutta si scoprono i tesori del bosco. Ritorna domenica 2 ottobre la «Festa dell'Agricoltura» dedicata alla vita, ai giochi e ai sapori del bosco. È organizzata dal Comune, dalla Comunità montana e dal Parco Prealpi Giulie. Edizione dopo edizione, la kermesse sta richiamando curiosi e appassionati da tutto il Friuli, dall'Austria e dalla Slovenia. Le vie del paese si animeranno con gli stand dedicati alla gastronomia e all'artigianato e grazie alla musica del gruppo «Furlans a manete».
LA «KANTINA NELLE ALPI GIULIE» ha ospitato l’americano che fu in Val Canale nel 1945
Il ritorno del soldato McCall a Fusine
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lla «Kantina nelle Alpi Giulie» di Fusine il 19 settembre si è tenuto un incontro con cui è stato accolto al suo arrivo dagli Stati Uniti Robert McCall, soldato che giunse in zona nell'agosto del 1945. Tra i presenti all'incontro Igor Jelen, professore associato di geografia economico-politica all'Università di Trieste, e gli esperti di storia locale Janez Kavar, Daniel Spizzo e Raimondo Domenig. Robert McCall giunse in Valcanale come soldato semplice e si guadagnò sul campo i galloni di graduato di truppa, per poi diventare sergente. Rimasto nell'esercito anche dopo la guerra, iniziò a fare carriera nei reparti amministrativi, diventando poi «chief warrant officer», grado rapportabile alla qualifica di ufficiale. Una volta in congedo, ha deciso di tornare a Fusine, per rivivere le proprie esperienze passate. Il paese della Val Canale gioca, infatti, un ruolo importante nella vita di McCall, tanto che viene nominato nelle sue memorie; non tanto per i periodi trascorsi al freddo della postazione di guardia delle Alpi Giulie o per la situazione politica di tensione del periodo (all'ombra della cortina di ferro), quanto come esperienza di vita. Per la stessa gente del posto è interessante sentire le sue storie. All'indomani della Seconda guerra mondiale l'Europa era una distesa di macerie, ma gli americani arrivati sul finire, non vissero direttamente il conflitto. Viaggiavano piuttosto a Venezia o in Svizzera, si inventavano passatempi come andare a pesca, fare giri in jeep o far fare un giro sul carro armato ai bambini. Per McCall stesso la guerra vera e propria è arrivata solo più tardi, con la Corea ed il Vietnam.
R. Domenig, I. Jelen, R. McCall, J. Kavar in G. Jelen pensione dell'esercito sloveno, ha spiegaA causa di contrattempi durante il to che McCall faceva parte dell'88ª diviviaggio, McCall si è presentato all'inconsione Blue Devils, la terza a raggiungere tro con quasi due ore di ritardo. Nel fratla zona, dove si è fermata fino al 1947. Nel tempo, però, dopo una breve introduzioproprio intervento, Kavar ha accennato ad ne, Igor Jelen ha lasciato spazio alle parouna gara di sci che si è svolta sul Mangart le di Raimondo Domenig e di Janez Kail 3 giugno 1945 e che è stata particolarvar. mente interessante. Da un lato perché fu la Domenig è ormai affermato nel campo prima all'estero, dopo il 1939, in cui siano delle ricerche storiche inerenti la Valcacomparsi anche gli statunitensi, dall'altro nale ed è intervenuto tracciando un profiperché fu la prima competizione sciistica lo della situazione locale nel periodo dutenutasi dopo la Seconda guerra mondiarante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Durante la propria esposizione, Kavar le. Partendo dalla colonizzazione della ha potuto mostrare ai presenti una nutrita Valcanale agevolata da Roma, Domenig serie di fotografie dell'epoca. si è soffermato sul forte cambiamento soA conclusione dell'intervento, i parteciciale intercorso a causa delle Opzioni, panti hanno evidenziato come alla fine con la decisione di molti valcanalesi di della guerra sia prevalsa la volontà di partire per il Reich a seguito degli accordi mantenere inalterato il confine, sebbene le fra Hitler e Mussolini. Fu una catastrofe. dispute etniche non venissero così risolte Allo sfaldamento del sistema agricolo lonel migliore dei modi. cale (legato al fatto che chi era partito Dopo alcune osservazioni da parte deaveva portato via con sé i saperi legati algli intervenuti, McCall è arrivato accoml'ottimale sfruttamento del suolo), si sono pagnato da alcuni familiari e ha ringraziaaffiancati la perdita degli usi linguistici e to quanti erano ad accoglierlo. Fino a queculturali ed il sorgere di barriere invisibisto incontro, Kavar è rimasto in contatto li tra gli abitanti della valle, legati a rancocon McCall solo indirettamente. È stato ri e pregiudizi lasciati dalla guerra. Per durante la serata a Fusine che lo ha inconuna rivalutazione del passato – ha notato trato per la prima volta di persona. Domenig – ci sono voluti circa cinquant'anni. Luciano Lister Janez Kavar, generale di brigata in
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POSO@JE
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CELI AVTOBUS PISATELJEV, PESNIKOV IN PUBLICISTOV se je udele¡il okrogle mize 8. septembra v Tolminu KRATKE - BREVI - KRATKE
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Kratke brevi brevi kratke
Jerneju Barbi@u priznanje v Zda
Slovenski Pen klub podprl peticijo zoper spremembo zakona o So@i Kot umetniki in narodnjaki so @lani ponudili svojo pomo@ ljudem Poso@ja Miran Miheliå
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Jernej Barbi@, doma z Mosta na So@i, 34- letni znanstvenik, matematik in ra@unalni@ar, sicer redni profesor na univerzi v Los Angelesu, ki ¡e deset let biva in dela v Ameriki, je 6. septembra prejel presti¡no inovatorsko priznanje v letoœnji svetovni konkurenci kandidatov. S tem priznanjem je ameriœka revija MIT Technology Review Jerneja Barbi@a uvrstila med 35 najuspeœnejœih inovatorjev, mlajœih od 35 let. Po izjavah v reviji, je takœno priznanje v ZDA zelo cenjeno. Barbi@u so ga podelili za njegove dose¡ke v ra@unalniœki grafiki. Gre za uporabno vrednost v filmski industriji. Barbi@ je odœel v Ameriko pri 24. letih, takoj po diplomi iz matematike na ljubljanski univerzi. V desetih letih bivanja v ZDA pa se tam uveljavil kot mednarodni znanstvenik, doktoriral na znameniti ameriœki univerzi Massachusetts Institute of Technology (MIT) v Bostonu. Za rednega profesorja na univerzi v Los Angelesu je bil izbran med 400 kandidati. V obrazlo¡itvi œe piœe, da uporabljajo in¡enirji in animatorji ra@unalniœke simulacije za spreminjanje oblike objektov. Doslej so bile tovrstne simulacije zelo zapletene in prav Jernej Barbi@ je uspel razviti ra@unalniœki program, s katerim lahko obliko predmetov spremenijo do 10.000 krat hitreje. (m.m)
Alpe do energetske samozadostnosti V Bovcu je od 15. do 17. septembra potekala letna konferenca Cipre, mednarodne nevladne organizacije za varstvo Alp. Konference se je udele¡ilo sto dvajset ljudi iz œtirinajstih dr¡av. Glavna tema pogovorov je bila energetska samozadostnost Alp. Zadali so si cilje, da morajo Alpe, do leta 2050, postati neodvisne od uvoza energije. S œtevilnimi primeri in œtudijami so dokazovali, da je omenjeni cilj smiseln in da ga je mo¡no dose@i s poglobitvijo delovanja na tem podro@ju. Razpravljavci so dali v ospredje var@no in u@inkovito izkoriœ@anje razpolo¡ljive energije in pokrivanje potreb z regionalnimi alternativnimi viri. Te cilje, si je zastavilo ¡e kar nekaj obmo@ij v Alpah in do leta 2050, naj bi te postale energijsko samozadostne. Zato se mednarodna komisija za varstvo Alp CIPRA ¡e vrsto let zavzema za korenite spremembe na podro@ju proizvajanja energije in njene potroœnje in prav na tej konferenci je naredila naslednji pomembni korak naprej na podro@ju obravnavanja energijske trajnosti. V energetski bilanci nudijo Alpe precej obnovljivih virov energije, kot so voda, les in son@no obsevanje in te ¡e marsikje u@inkovito uporabljajo. Œe vedno pa se jih izkoriœ@a neu@inkovito, kar se izra¡a v visokih izpustih toplogrednih plinov. Vizija energijske samozadostnosti mora biti celovita. To ne pomeni zgolj prehoda na obnovljive vire energije, temve@ tudi u@inkovito, var@no in inovativno upravljanje z energijo, prostorom ter mobilnostjo. (m.m)
lovenski Pen klub je 8. septembra v Tolminu pripravil okroglo mizo v zvezi z napovedano spremembo zakona o zaœ@iti reke So@e. Cel avtobus @lanov se je pripeljal iz Ljubljane in z dolo@enimi argumenti podprl tiste doma@ine, ki so se podpisali pod peticijo zoper postopek in sprejemanje takega zakona, ki bi zaœ@ito reke So@e postavil pod vpraœaj. Odlo@no so odklonili izgradnjo novih akumulacijskih jezov na sami reki So@i, prisluhnili pa so predlogom strokovnjakov, kako priti do kompromisa med potrebami razvoja in zaœ@ito naravnega okolja. Kot je v nadaljnjem komuniciranju z javnostjo razumeti, sedaj vodstvo iniciative pogajanja pelje po poti kompromisa. Kot umetniki in narodnjaki so ponudili svojo pomo@ ljudem Poso@ja, ki so odlo@no proti brezkompromisnemu poseganju v ta naravni in kulturni dragulj. Poudarili so, da je reka So@a Slovence od nekdaj navdihovala k literarnemu ustvarjanju. Njena lepota, neukrotljivost in zato tudi nedotakljivost, je bila sinonim za mir in so¡itje med ljudmi, ukoreninjenost in obramba slovenske kulture ter naœega @loveka z naravo. Zato je njen zgodovinski in kulturni pomen tako velik in uravnote¡en s celotno naravno danostjo, da ga ne sme podreti kakœen gospodarski interes po ve@jem dobi@ku energetikov. Prav ta zavest in odgovornost sta bili odlo@ilni, da se je v organizacijo javne razprave o
energetskem zakonu vklju@il tudi slovenski PEN center – zdru¡enje pisateljev, pesnikov in publicistov – tukaj v Poso@ju in ne morda kje v Ljubljani. K okrogli mizi so povabili kar nekaj uglednih imen: Darija Kraj@i@a, direktorja Zavoda RS za varstvo narave; Boœtjana Anka; naravovarstvenika Antona Komata, Marjana Strojana, predsednika slovenskega Pen centra in Janeza Bizjaka, na@elnika Komisije za varstvo gorske narave pri Planinski zvezi Slovenije in nekdanjega direktorja Triglavskega narodnega parka. Gostiteljica je bila tolminska pod¡upanja Maœa Klavora, odli@no je povezoval filozof in esejist Edvard Kova@. Andrej Aplenc, strokovnjak za energetiko, ki je na tem podro@ju delal v ZDA 40 let, potem pa œe v Sloveniji, je pod@rtal, da bi bila ¡e samo iz finan@nega vidika, vsakrœna investicija na So@i neumestna in negospodarna. Primerjalno pa so ve@ji u@inki od novogradnje povezani z rabo var@ne ¡arnice v slovenskih gospodinjstvih, tako ima 600.000 var@nih ¡arnic isti u@inek kot ena hidroelektrarna na spodnji Savi. ˘al pa je iz reakcije skozi javnost spoznal, da te¡ijo energetiki k ve@ji prodaji in ne k ve@jemu var@evanju oz. zadovoljevanju realnih energetskih potreb slovenskega gospodarstva. Direktor Soœkih elektrarn, Vladimir Gabrijel@i@, je ve@krat posegel v razpravo s trditvijo, da takœen zakon o So@i, kakrœnega imamo, ni ve@ potreben, saj reko in naravo œ@itijo ¡e drugi zakoni. Pre-
pre@uje pa jim ¡e raziskave za strokovni dialog o mo¡nostih in utemeljenosti gradnje elektrarne U@ja. Po drugi strani pa bi bilo koristno pri vseh hudournikih, ki so ¡e povzro@ali katastrofalne poplave, del teh voda stran iz struge hudournika speljati v dovolj veliko umetno akumulacijsko jezero HE, da v dolini ne bi ve@ povzro@ale katastrofalne œkode, kot se to dogaja sedaj. Darij Kraj@i@ je opisal, kako so dvakrat dali negativno mnenje za umestitev elektrarne U@ja in kako so »dolo@eni interesi« brez sramu obœli njihovo mnenje, s predlogom o odpravi zakona o So@i. Anton Komat je razmiœljal, da neomejena gospodarska in s tem energetska rast ni evolucijska in da ni smiselno v nedogled pove@evati rabo, v tem primeru elektrike. #eprav œe niso podali izjave za javnost, je iz njihovih izra¡enih mnenj razvidno,
V TOLMINSKEM MUZEJU je na ogled razstava o potresih v Poso@ju skozi stoletja
˘ivimo na potresno aktivnih tleh
Ve@ dijakov na gimnaziji a tolminsko gimnazijo se je leN tos v prvi letnik vpisalo 53 dijakov, ki so jih »krstili« po ¡e tradi-
»Anno Domini 1511« predstavlja tudi zgodovinsko ozadje @asa
V
Tolminskem muzeju so ob 500letnici najmo@nejœega potresa na Slovenskem in 35-letnici furlanskega potresa odprli razstavo »Anno Domini 1511«. Pripravila sta jo Rudnik ¡ivega srebra Idrija in Mestni muzej Idrija. Pri projektu so sodelovali tudi strokovnjaki z Urada za sizmologijo in geologijo, Tolminski muzej, Arhiv RS, oddelek za geoznanosti Univerze v Trstu in Prirodoslovni muzej Slovenije. Predstavljeno je zgodovinsko ozadje @asa ter posledice potresa. Lepo razvidno je podan prikaz podobe Tolmina in Idrije v 16. stoletju. Kot je razvidno je potres povzro@il t.i. Idrijski prelom. Kako so razstavo dopolnili je povedala Direktorica Tolminskega muzeja, Damjana Fortunat #ernilogar. Po njenih besedah je to pomembna pridobitev za njihov muzej. Zanimanje ljudi je pritegnila maketa gradu na Kozlovem robu, kjer je razvidna podoba Tolmina in okolice v 16. stoletju. O@ividci potresa pred petstotimi leti so poro@ali, da je bil Bovec popolnoma poruœen in uni@en, pomembna gorska cesta
da so proti nameram spremembe zakona. Reko So@o vrednotijo kot slovenski dragulj v narodni zavesti, ker je nenadomestljiva zgodovinska, kulturna in naravna dobrina, katere vrednosti ni mogo@e meriti v kilovatih. Zato te narodne dediœ@ine tudi ni mogo@e okrniti, zaradi vse ve@jih, vendar vpraœljivih energetskih potreb gospodarstva in œe manj, zaradi ve@jega dobi@ka katere od energetskih dru¡b. Po drugi strani pa se postavlja vpraœanje, @e to ni le kost, ki jo je ministrstvo, ki je do vratu v gospodarskih in politi@nih zagatah, vrglo v glodanje javnosti in civilnim iniciativam v predvolilnem @asu, da njih pogled preusmeri stran od tistih pere@ih problemov, ki jih ne zna ali no@e reœevati v skupno korist. Koliko je oblast vzela proteste resno, bo pokazalo ¡e to ali bo privolila v podaljœek razprave tudi po koncu septembra 2011.
@ez Predel pa je bila zaradi velikih podorov z gorskih pobo@ij zaprta. V Tolminu sta bila poruœena gornji grad na Kozlovem robu in dvor ob njegovem vzno¡ju. Da ne pozabimo, da ¡ivimo na potresno aktivnih tleh in ne moremo kar tako po@ez graditi velikih jezov na So@i in morda tudi njenih pritokih, smo se prebivalci gornjega Poso@ja ponovno soo@ili v drugi polovici 20. stoletja, ko so se naœa tla ponovno mo@neje stresla. Po stoletjih sta prva dva mo@nejœa potresna sunka, 6. maja in 15. septembra 1976, pred 35. leti, prav tako mo@no prizadela Furlanijo, Bene@ijo in severozahodno Primorsko. Samo dvaindvajset let kasneje je sledil velikono@ni potres in 12. julija 2004 œe zadnji mo@nejœi potres. Slednja sta prizadela predvsem Zgornje Poso@je. Morda sta potresa natresla tudi teren na Mangartu, da je priœlo do za 7 ¡ivljenj usodnega
zemeljskega plazu. Vsa ta dejstva narekujejo smotrnost postavitve razstave Anno Domini 1511 tudi v Tolminu. Razstavo sta predstavili Martina Peljhan in mag. Ina Ceciæ, kulturni program je popestrila pevka Bogdana Herman. Kot je œe napovedala Fortunat #ernilogarjeva, so ob razstavi pripravili bogat spremljevalni program. Vanj so vklju@ili tri predavanja, javno vodenje in dali poudarek tudi reœevalni vaji v Tolminu, ki je potekala 25. septembra. Sledita dve predavanji. 20. oktobra ob 19.00 bosta mag. Ina Ceciæ in dr. Matev¡ Koœir govorila na temo »Potres 26. marca 1511 v lu@i novih raziskav«, 27. oktobra ob 19.00 pa mag. Drago Trpin na temo »Tolminsko gospostvo v za@etku 16. stoletja.« M. M.
cionalnem obredu. Ta gimnazija pa postaja privla@nejœa predvsem zaradi sproœ@enega uvajanja sodobnih u@nih prijemov in mo¡nostmi vzporednega dodatnega izobra¡evanja s poudarkom na poklicnih usmeritvah. Novo œolsko leto prinaœa torej tolminski gimnaziji bolj sproœ@en za@etek in pogled v bodo@nost. Kot ka¡e, se jim ni treba ve@ bati za dr¡avna sredstva zardi prenizkega vpisa v prve letnike. Ta naraœ@a zaradi odli@nih rezultatov tukajœnjih maturantov na fakultetah in prijetnega vzduœja med profesorji in dijaki na œoli. V preteklih dveh letih so uspeli dose@i s specializiranimi pedagoœkimi pristopi, vztrajnimi posodobitvami na@inov dela, povezovanjem med predmeti in timskim pou@evanjem in v sorazmerno kratkem @asu se jim ta trud obrestuje. Zanimivo je, da prve letnike vse bolj privla@i ponovno uveden pouk francoœ@ine, mo¡nost pouka œpanœ@ine, italijanœ@ine..., pri@akujejo pa tudi prihod asistenta angleœ@ine. Vse to po@nejo v okviru projekta Obogateno u@enje tujih jezikov. Na gimaziji si prizadevajo tudi za tesnejœo povezavo z doma@imi osnovnimi œolami. (m. m.)
ŒPORT
30. septembra 2011
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LA FORMAZIONE GIOVANISSIMI non è stata iscritta, così pure la formazione femminile nel calcio a cinque
L’Audace di San Leonardo (Kratke Brevi brevi kratke sparita dai campionati di calcio KRATKE - BREVI - KRATKE
Intanto la Valnatisone arranca in Prima categoria. Scendono in campo anche le squadre amatoriali Bepo Qualizza
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i sa che i risultati di inizio campionato devono essere presi con le pinze, ma lo stesso sono indicativi. E se i responsi del campo non corrispondono alle aspettative, è ovvio che sono necessari degli interventi laddove emergono certe lacune. Proprio per questo la dirigenza della Valnatisone si sta adoperando al tesseramento di un valido attaccante. Ed essendo il bomber individuato di cittadinanza slovena, la burocrazia richiede i suoi tempi. Ma il campionato non aspetta e la prima squadra valligiana, incompleta nel suo organico, ha subito la seconda sconfitta casalinga ad opera della Reanese. Lo 0-2 ripete il risultato nella gara di Coppa
La formazione esordienti della Valnatisone Italia. Il 2-2 precedente colto dalla Valnatisone sul campo della Juventina a Gorizia, oltre al punto in classifica, poteva essere di stimolo a ben proseguire, ma a San Pietro il capitombolo con la Reanese ha evidenziato un'altra realtà. Sulla sponda delle squadre giovanili, gli Juniores Regionali, dopo un avvio non convincente, hanno sconfitto sul campo di casa, per 5-1, il Tolmezzo, ma a Reana, quando a pochi minuti dalla fine non hanno messo a segno un calcio di rigore, hanno gettato al vento un successo che li avrebbe proiettati ai vertici della classifica.
Decisamente in caduta libera sono gli A l l i e v i, che continuano a collezionare sconfitte tennistiche, 6-0 esterno ad opera della Virtus Corno dopo lo 0-4 interno con il Tolmezzo. Prosegue, frattanto, la preparazione delle formazione minori: Giovanissimi Provinciali, Esordienti e Pulcini della Valnatisone. Mancano all'appello i Giovanissimi dell'Audace, che non figurano tra le compagini iscritte, nonostante sia stata pubblicizzata la presenza della compagine di S. Leonardo al campionato di questa categoria. Va registrato, infine, un risultato inco-
raggiante della formazione Esordienti della Valnatisone: in un incontro amichevole ha sconfitto il Moimacco 7-1. Tra gli Amatori Figc, il Real Pulfero fa la voce grossa in Coppa Regione. Prima ha sconfitto 3-0 il Cerneglos, successivamente ha battuto 4-2 l'Orlanda a Pasian di Prato, ipotecando il passaggio alla fase successiva. Le compagini del campionato amatoriale del Friuli collinare inizieranno a giocare sabato 24 e domenica 25 settembre. La Sos Putiferio di Savogna sarà impegnata nel girone di Eccellenza, D r e nchia/Grimacco-pizzeria «le Valli» in 1ª Categoria e la Savognese in 2ª categoria. Sono stati diramati anche i calendari del calcio a cinque. Vi prenderanno parte ancora il «Paradiso dei golosi» ed i «Merenderos», ma con l'incognita dell'ubicazione dei campi di gioco, annoso problema. Non risulta iscritto, invece, il quintetto femminile dell'Audace. Ciò è dovuto al fatto che la partecipazione al campionato della scorsa stagione ha presentato diverse lacune dal lato organizzativo ed altre inadempienze societarie di carattere burocratico, senza nulla togliere all'impegno e alla buona volontà di ben figurare da parte delle giocatrici. Resta il fatto che in tal modo il glorioso nome dell’Audace di San Leonardo sparisce dal panorama calcistico del Friuli-Venezia Giulia.
Kolesarski klub Bene@ija a fine corsa
Per i ciclisti dell'Asd Velo club Cividale Valnatisone/Kolesarski klub Bene@ija si sono concluse domenica 25 settembre le gare della stagione 2011. I Giovanissimi hanno corso a Carlino; gli Esordienti ad Asolo, dopo aver terminato la stagione Regionale domenica 18 settembre a Ceresetto. Nell'ultimo periodo si è aggiunto nelle gare un nuovo Esordiente, Alberto Lombai, che, dopo un po' di mesi di preparazione, ha debuttato nel mese di settembre. E sempre nell'ultimo periodo ha ripreso l'attività di direttore sportivo l'ex ciclista Adriano Miani, ora con gli Esordienti, accanto a Valnero Siega. Nel frattempo si sono espressi anche i «grandi», indossando le antiche maglie ciclistiche e abbigliamento d'epoca, nonché pedalando con biciclette d'altri tempi: Loris Michelutti, Michele Pizzolongo, Giovanni Mattana e Annarita Trossolo hanno partecipato, domenica 11 settembre, a «La leggendaria», manifestazione ciclistica facente parte del «Giro d'Italia d'epoca», organizzata dall'Associazione Ciclistica Buiese: 77 chilometri, metà su asfalto e metà su “Strade Bianche”; con partenza da Osoppo, poi strade del Friuli e arrivo ad Osoppo. Domenica 2 ottobre il Velo clud sarà presente alla Festa dello sport a Cividale in Largo Boiani con un proprio stand. Il 9 ottobre avrà luogo la festa sociale conclusiva a Premariacco.
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DOMA@A KULTURA
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Jeœiœke zgodbice
MIESAC SETEMBER U NAŒIH DRU˘INAH
Gor par Miœ@jovih je Bepo Podbrieœ@aku jedu suoj salam
Patroni pomo@niki: Janez XXIII. U torak, 11. otuberja, je praznik bla¡enega pape¡a Janeza XXIII. Rodiu se je 25. novemberja lieta 1881, u vasici Sotto il Monte, blizu Bergama, z imenan Angelo Roncalli. Biu je sin buozih kimetu. Bluo mu je zlo uœe@ œtudijat an se u@it, biu je zlo inteligent, takuo de je imeu samuo 19 liet, kàr je finiu use œuole, pa nie mu bit posve@en za duhounika. Le@ je pravu, de priet ku 24 liet obedan na more bit duhounik, takuo je biu poœjan u Rim na teoloœki inœtitut S. Apollinare za poglobit œtudije. Na dan Ro¡ince, 15. voœta lieta 1905, je imeu parvo maœo u farni cierkvi rojstne vasice. Za 15 liet je ostu u Bergamu ku sekretar œkofa, grede ki je u@iu na seminarje. U parvi svetouni uiski je opravu slu¡bo ku sudaœki kaplan. Po uiski je biu poœjan priet u Bulgarijo, natuo pa u Turkijo ku apostolski obiskovalec. U liete 1944 je biu nuncij u Pari¡u; u liete 1953 je biu Patriarh u Benetkah. Imeu je 77 liet, kàr je biu poklican u Rim za izvolit novega pape¡a. Biu je ¡e napisu testament, zak’ je ¡eleu bit podkopan u baziliko Sv. Mark, kjer je ¡e biu stuoru napravt grob. Tuole zak’ ven@ part njega pariatelju so bli ¡e umarli, takuo tud’ on je na tuo misnu an se parpravju. Nikdar nie misnu, de bo izvoljen za pape¡a, kar pa je sparjeu z velikin vesejan. Bluo je 28. otuberja lieta 1958, kàr, ku naslednik pape¡a Pija XII., se je usednu na tako imenitno kandrejo an preuzeu ime Janez XXIII. Malo cajta po njega izvolitvi, pred 2.500 med kardinalu, patriarku an œkofu (parvi krat je bla prisotna tud’ ortodoska an protestantska Cierku), je oznanu II. Vatikanski Koncilj, ki naj bi obnoviu katolœko Cierku. Pape¡ Janez XIII. je biu zlo pobo¡an na molitu Ro¡arja, tala je bla te narbuj velika molitu, ki jo je usak’ dan molu, grede ki se je ustavu s premiœljovanjan na usaki skriunosti. Za tuo je molu an praœu usakemu kristjanu, naj zvi@er, takuo ki je bla navada, zmole Ro¡ar. Biu je @lovek meru an dialoga an, usakemu @lovieku, ki ga je sre@u, je stuoru @ut pariateljstvo Boga. Umaru je 3. junja lieta 1963. Biu je pape¡ manj ku 5 liet an tu takuo malo cajta se je stuoru spoznat an jubit od usega svieta. Usi poznamo tisti stavek, ki ga je poviedu po odpartju Koncilja, kàr, na okne, je pozdravu veliko publiko an na koncu zarobu: »Kàr prideta damu, pobuo¡ajta vaœe te male an recita jin, de tuo jin poœija pape¡«. Na 11. maja 1963, biu je ¡e garduo bolan, tekratni president Italijanske Republike Antonio Segni mu je izro@u nagrado Balzan, za use kar je nardiu za mier med judmi an na sviete. Po 34 liet njega smarti, tud potlè ki munija Katerina Capitani, ki mu je bla celo ¡ivljenje zviesta an usak dan ga molila an prosila, je ozdravela od garde boliezni, 3. œetemberja lieta 2000, je biu proglaœen za bla¡enega ob pape¡a Wojtyla. Munia Katerina je pravla, de 25. maja lieta 1966 se ji je parkazu te »dobri pape¡«, takuo ki so ga usi klical, an poviedu, de ozdrave, pa za se na pozabit molit lè napri usako vi@er Ro¡ar. Pape¡ Janez XXIII. po@iva u baziliki sv. Petra u Rime, u gla¡uovin sarkofage. Praznuje se ga na 11. otuberja na oblietinci odpartja II. Vatikanskega Koncilja, ki ga je tel velik pape¡ za@eu.
Kajœna ura bo Parvi dnevi telega miesca bojo priet jasni, potlè obla@ni. Parvi kuart lune torka 4. otuberja parnese da¡ an tud snieg po vesocih gorah, temperatura se zni¡e. Stara luna sriede 12. parnese spet son@no uro. Zjutra an zvi@er po dolinah bo maglà an temperatura se spet poviœa.
Za naœe zdravje
30. septembra 2011
Jur Zad tih
B
epo Podbieœ@aku iz Jesi@ja se je ura@u damu z obieœenin bakalan na rakli. Pieu je, zak' je biu veseu: je imiela ra¡on ¡ena, kar je pravla, de bo lepuo predau jabuke. Nje œu zastonj do #edada. Doma so ga @akale pa diela, ki bi jih rad pustiu druzin. Parvo je korlo znest damu kopo sena. Nardiu jo je biu s pomo@jo ¡ene Mjute, ki pa je bla nanj jezna an nie preguorila, dokjer je kopa za@ela naobarno majat pruot dolin. De bo senuo na œigurnin pod strieho, kor iti puonj an ga znest damu. Za drugo saboto je mislu zbrati osan mo¡e za parnest tisto kopo, ki je bila gu #eleh œele parpeta za jesen, de bi se na zvarnila. Œacal so, de bi mogla pezat œest kvintalu. Bepo je œu gor po vasi an je ¡e pred dnen zbrau te buj mo@ne. Usak se je parpravu s sojo varco an s koretan. Usi kupe so se zbrali tu hiœo ten@as, ki jin je Mjuta napravla zavajon, vino an i@menovac, ki pa ga nie nobedan œe pokusu. Usak od njih je imeu sojo navado za brieme nosit; adan ga je vezu tu zategji an te drug pa u kri¡. Tuole se je zastopilo ¡e, kàr se je videlo varco, ki so jo nosili za sabo. Duor je imeu varco s kjuko, je nosu u zategji; duor jo je imeu brez ni@, je vezu pa u kri¡. Le lieuœ se je zastopilo, kàr je usak poluo¡u na tla okuole kope sojo varco. Duor je nastaknu tu tla kjuko, vargu na raunin varco an azœarokeu premena œtierdeset @entimetru dan od dru¡ega, je vezu u ¡ategji. Duor je varco arztegnu na kri¡, je seviede vezu u kri¡. Usak je nabasu, kar se je upu nest, an so se dan dru¡emu pomal' zvezat. Usak je lepuo ograbu suoj zategij, vedu-
bu glaviœ@e, luo¡u koret na glavo an ga podviu pod harbat, se usednu na tla an se stuoru pomat zadriet brieme na glavo. Duor je zvezu na kri¡, je muoru luo¡t tudi potklado an jo lepuo zavezat, de bi se mu brieme na bo œukalo dol s harbata. Te zadnj je pa tu ¡brin@o nabasu ostalo senuo an lepuo pograbu marve, ki so ostajale, an nesu damu. Tist cajt, ki so @akal' fruoœtih, so se poguarjal' an œacuval', duo od njh je parnesu guorœ brieme. Usednili so se okuole mize, kàr je Mjuta pulento zvarnila na dasko an jo s œpajan zriezala krj¡an na kose. Grede je podarila usakemu suoj racjon bakalà. At so se lepuo najedli an, kàr so bli sit, nobedan nie silu damu. Œe da¡ je za@eu kropit… Bepunovo vino se je zni¡uvalo tu sodi@u. Mo¡ je pomislu: »Ka bojo samuo moje pili?« Pa nie ni@ jau. Zornada je bila
pretargana, nie bluo sijenih diel. Bepo je uzeu sojo ramoniko, so se storli zavezat dan druzega, de bi na nobedan uteku od kompanije, an so za@eli hodit gor po vasi od kleti do kleti. Tu usaki so jo zapieli an je usak ponudu œe 'an kos siera al' pa no bierjo salama. Gor par Miœ@jovih nieso imiel' kì dat, pa usedno se je zajaviu 'an liep salam an so na dani od orince z ron@ejo riezal' bierje ku kola. Bepo se je nomalo poœtenju an nie uagu uzet dost. Pa Œandrin ga je parsilu an grede ga parœtakù an upraœu: »Ka ti na gre? Ka ima maso @esnaka?« »A ne pru dobar je!« »A ben, Bepo. Na buoj se an jej ga, ku @e bi biu tuoj!« Kàr je mo¡ parœu damu, je zaœteu salame. Manjku je adan. Sam s sabo je zagodu: »Ja Bepo, lietos jih imaœ pru dobre!« (7. – gre naprej)
BANDA IZ VASI NOGAREDO DI PRATO JE GODLA NA VARHU LIETA 1901
Malon je dobra hrana za naœe zdravje, sa ima u sebe vitamino A, C, fosfor, potasij, kalcij. #e kajœan ima œibak ¡elodec an te¡ave z jedilan, malon je parporo@ena hrana; zni¡e kolesterolo, da muo@ organizmu za dielat pruot vi@ sort infiamacjonu an boliezni. Sienje ima u sebè omega 3, ki je mo@an antiosidant an ne pusti, de zarjaviejemo pred cajtan. U kuhnji, od malona se nuca use, od ro¡, do sriede, do sienja, pa tud nekateri maloni so zlo lepi za okrasit hiœo. Stari Rimljani so nucal’spraznjeno an posuœeno glavo malona, za prenaœat vino, mlieko, su, sienje an use, kar je bluo potriebno. Z malonan se more napravt celo kosilo, od antipasta do slad@ine. Kupe z kompierjan an pomidorjan, malon je med tin parvimi zejami, ki so parœli u Europo, po arzkritju Amerike an Novega Sveta.
Po 110. lietah godba »Linda« spet na Matajurju
RICETA
Polpete z malonan #e nas je na 4, nucamo parbli¡no 300 g raj¡u, 400 g malonove sriede, 100 g uœeni@ne moke, 3 ici, su, malo predarsina, 100 g siera gorgonzola, zgratan kruh. Parvo rie@ denemo kuhat raj¡ u ¡e osoljeni an urieli uodi. Kàr je œe nomalo tard, precedimo ga an denimo ga pod marzlo uodo, de se pohladi. Tentega smo ¡e diel’ u foran malonovo sriedo zrie¡eno u majhane koœ@icje, dokjer ne rata mahna. Natuo jo snememo iz forna, pohladmo, zamliejemo, denemo u posodo kupe z marzlin raj¡an, pu useni@ne moke, 2 ici, malo soli an tankuo stacanin predarsinan. Lepuo umieœamo an denemo u frigo za pu ure. Natuo napravemo majhane obalaste polpete; tu sred usake utaknemo koœ@ic gorgonzolovega siera, jih zavalmo priet tu ostali uœeni@ni moki, potlè tu zbutanin ici an œe tu zgratanin kruhan. Natuo jih denemo œe za pu ure u frigo. Takuo parpravjene polpete, moremo ocvriet ku po navadi tu oje, al pa diet na poma¡eno bando u foran, gorak 180°, za 20 minut. Loretta Primosig
N
a lietoœnjim sejumu 4. œetemberja je na varhu Matajurja godla banda »Linda« iz vasi Nogaredo di Prato (kamun Martignacco). Povabila jo je pro loko »Matajur«, zatuo ki je bla le tista godba na varhu brega 110 liet odtuod, kàr so po¡egnili veliko kalono v @ast Kristusu Odreœeniku. Parnesla je za sabo tudi fotografijo tistega dogodka. Sada je obieœena ma stieni oœtarije, ki so jo pred kratkim spet odparli v vasi Matajur.
30. septembra 2011
Kaplan Martin #edermac 16.
LETA 1933 - TISTA UBUOGA ZEMLJA
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risbe: MORENO TOMASETIG
besedilo: GIORGIO BANCHIG in MORENO TOMASETIG
POVZETEK - Telo ilustrirano pripovedovanje je povzeto iz romana »Kaplan Martin Åedermac«, v katerem je slovenski pisatelj France Bevk (1890-1970) opisu teœko stanje slovenskih duhovniku v Beneåiji po prepovedi slovenskega jezika v cierkvi s strani faæizma. Po obisku karabinierju je pre Martin s sestro Katino skriu slovenske bukva v cierku svetega Mihiela in potlè æu obiskavat mamo v Karnico. Kàr se je varnù je zaåeu premiæljevat o teœkem stanju, v katerem so se znaæli njega ljudje in on s prepovedjo slovenskega jezika. Paræla je nedieja, kaplan Martin je æu maæavat. Po branju Vangelija se je oparu na stojalo in pogledu po viernikih in zaåeu pridgo: »Cari cristiani…« in æu naprej le po italijansko. Œene so zaåele jokat. Moœje so se jezno darœali. Po kosilu se je Åedermac sreåu z moœmi, ki so mu zatrucali, de mu na bojo dajali berarnje, åe bo pridgu po italijansko. Stara Breækonka pa ga je prosila odpuæåanje. Åedermac je svojim ljudem zagotoviu, de Buog jih na bo zapustu in za branit njih pravice, se bo on obarnu do nadækofa in celuo do papeœa.
PO PUOÆTI SO BLI OBVESTILI KAPLANA ÅEDERMACA, DE JE BLUO MATERI SLAVIÆ. HITRO JE ÆU V KARNICO, DE BI VIDU, KAKUO STOJI. RIES JE BLA MAMA ÆIBKA, A OÅITNO JE BLUO, DE NJE ÆIBKUOST NIE PARHAJALA LE IZ BOLIEZNI, AMPA V BUJ VELIKI MIERI IZ ŒALOSTI IN SKARBI, ZA KAR SE JE GAJALO V ZVEZI S PREPOVEDJO SLOVENSKEGA JEZIKA. ZAGLEDALA JE SINA, KI SE JE DIELU VEDREGA, TARDNEGA IN ODLOÅNEGA, PA SE JE ÅULA BUJ MOÅNA
NIE MU ÆLUO SE UÆAFAT V DRUŒBI, A SE MATERNIM BESIEDAM NIE MOGU UPIERAT. VDAU SE JE IN SE NAPOTIU PRUOT RUPI
LE BIEŒI V RUPO, KAM SO TE POVABILI DRUGI KAPLANI ZA VAÆKI SENJAM. GARDUO BI BLUO ÅE BI NE ÆU…
NALE JE IMEU SVOJE LIETA, JE HODU NAGLO. ZAGLEDU JE VRSNIK, KI JE LEŒU POD NJIM S FARUŒAM, STARINSKO CIERKVIJO IN TURAM. VSA TISTA ZEMLJA DO VARHA MIJE IN DOLPRUOT DO NEDIŒE, JE BLA GRANKA KU PIESAM O PELINU. UBUOÆTVO, KI SE JE KAZALO V VSI SVOJI LEPOTI, JE SPOMLADI IN POLIETE ZA SILO POKRIVALO ZELENJE. POLIETJE JE ÆLUO PRUOTI KONCU; BLUO JE ŒE POHLADILO, LISTJE JE ARJAVIELO. ZELENI PLAÆÅ SE BO OD DNE DO DNE BUJ ARDEÅEU IN ODKRIVU UBUOÆTVO… ÅEDERMACU SE JE TISTA ZEMLJA USMILILA, NJEGA, NJIH ZEMLJA! POGLED MU JE ÆU PO REBRAH MIJE, PRESKOÅU NEDIŒO IN SE USTAVU MA MATAJURJU IN KOLOVRATU…
POGLEDU JE V DOLINO IN SE SPUSTU PO STAZI, KI JE VODILA V RUPO. ÅEDERMAC SE NIE ZAVIEDU, KAKUO HUDUO ZALOSTAN BO Z DONAÆNJIM OBISKAM. ŒGALO MU JE OÅITANJE IN SRAMOVANJE. SIGURNO, KU OGINJ SE JE BLUO RAZNESLUO BLIZU IN DELEÅ, KAJ SE JE TISTO NEDIEJO GODILO V VRSNIKU. AL JE BLUO DRUGOD MAR BUOJÆ? SLAVIÆ JE BLUO! KÀR JE VSTOPU V IZBO IN SO GA KOLEGI POZDRAVILI, SE JE VAS ZMEDU POZDRAVLJEN, CEDERMAC! MISLILI SMO, DE TE NE BO. KÌ BOÆ VINA AL KAFETA? DAJ RAJÆ VINA, SA’ JE IZ BARD
16. - GRE NAPREJ RIASSUNTO IN ITALIANO - Questo racconto è liberamente tratto dal romanzo «Kaplan Martin Åedermac» dello scrittore sloveno France Bevk (1890-1970). Narra fatti successi realmente nel-
l’anno del Signore 1933, quando il regime fascista decise di vietare l’uso della lingua slovena nelle chiese della Slavia friulana. In questa puntata: saputo per posta che la madre si era aggravata, don Åedermac si reca a trovarla. L’anziana si era effettivamente indebolita, ma si era sentita meglio conversando con il figlio che convince a recarsi a Rupa, dove i suoi confratelli erano riuniti per la sagra paesana. Percorrendo il sentiero, Åedermac ammira il vasto panorama che gli si presenta: il suo paese Vrsnik, il monte Mia, il Matajur e il Kolovrat. La sua terra che svela tutta la sua povertà quando in autunno cadono le foglie… Åedermac si reca malvolentieri all’incontro con i confratelli. Tutti avevano saputo cos’era successo quella domenica a Vrsno, ma altrove, pensò, che non era andata meglio. Si sentì confuso quando entrò nell’izba salutato dai suoi confratelli…
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ZADNJA STRAN
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KAJ KJE KAM KADÀ KUO NEDIÆKE DOLINE • VABILO NA KOSILO V JESENI - od 1. otuberja do 8. di@emberja kulinari@na iniciativa, par keri vas vabejo na pokuœanje tipi@nih doma@ih jedì napravjenih z doma@imi pardielki, tele gostilne: Alla cascata par Hlo@ju (Garmak), Alla trota par Œpehuonjah (Podbuniesac), Osteria all’Antica na Krasu (Podbuniesac), trattoria Ai buoni amici v Tar@etu (Podbuniesac), trattoria Le querce (Œpietar), Alla posta (par Hlo@ju), Gastaldia d’Antro (Landar), trattoria Al giro di Boa par Muostu, Tinello di San Urbano (Prapotno), trattoria Ai Colli na Œpesi, Scacco Matto u Œ@iglah. Za¡eljena je prenotacjon www.invitoapranzo.it • ŒPIETAR -u @etartak 29. setemberja, ob 16.00 na Inœtitutu za sloviensko kulturo korœ namiznega tenisa (tennis da tavolo). Info: tel. 0432727490 • A˘LA - ob nediejah, od 9. do 30. otuberja u industrijski coni bo BURNJAK, ki ga parpravja komitat iz Klenja. Znotra burnjaka farna Karitas bo predajala slad@ine. Part tega kar bojo zaslu¡il’ puojde ubogime u
dom
KULTURNO VERSKI LIST
PETNAJSTDNEVNIK PERIODICO QUINDICINALE
pomuo@ otrokan, ki ¡ivjo u Minas Novas znotra misjona za kero skarbi munja Anna Ortelli • SAUODNJA u palestri osnoune œuole: KORŒI ANLGLEŒKEGA IZIKA - od 4. otuberja do 20. di@emberja, usak torak od 16.30 do 17.30, za otroke od 5. do 7. lieta; - od 5. otuberja do 21. di@emberja, usako sriedo od 16.30 do 17.30, za otroke od 8. do 10. lieta. U@ila bo meœtra, ki ima angleœki za materni izik. Za informacije pokli@ita: Anne-Marie (3397430590) ali Sandro (3313698558); - KORŒ YOGA ZA ODRASLE - od 4. otuberja, (za 32 lekcij), usak torak od 18.30 do 20.00. U@ila bo Loredana Cassan (cell.3318449628) Korœe organiza Pro loko Matajur, pokrovitelj je Sauonjski kamun • MAŒERA - u nediejo 9. otuberja, od 14. ure bo BURNJAK, s kuhanin kostanjan an rebulo za use an œe puno veseja. Organiza Pro loko Matajur • PLANINSKA DRU¡INA organiza: - od 5. otuberja do 16. di@emberja u palestri u Œpietru korœ telovadbe, ki bo usako sriedo an petak od 19. do 20. ure. Info: Info: Daniela, tel. 0432/714303, Flavia, 0432/727631 (pokli@ita ob vi@ernih urah) • PLANINSKO DRUŒTVO CAI vabe: - u nediejo 9. otuberja na pohod (za esperte eskursioniste) na goro Raut (Karnijske prealpe). Ob 6.30 se gre iz placa pred œuolmi u Œpietru. Kduor ni @lan od Cai se more upisat do @etartka 6. otuberja.
Info: Carlo, cell. 3455901913
TERSKE DOLINE • PROSNID - u nediejo 2. otuberja bo vierski praznik Ro¡arske Matere Bo¡je. Ob 11. uri sveta maœa, pieu bo zbor Alpe Adria iz kraja Treppo Grande, potlé inaugurajo leseni kri¡, ki ga je nardiu Mario Budulig, potlé tradicionalna precesija s podobo Matere Bo¡je an kosilo s tipi@nimi doma@imi jedmi • BARDO - u saboto 8., u nediejo 9. otuberja PRAZNIK KOSTANJA Program: u saboto od 18. ure naprì Balkan Rasta Party, burek, @evap@i@i an raggae music. Igra Revel Bricks reggae band; u nediejo ob 9. uri bo sprehod po Terski dolini (za se upisat, pokli@ita tel. 043353534), ob 10.00 odpartje sejma tipi@nih gorskih pardielku, ob 11.30 sveta maœa, par keri bo pieu zbor Naœe vasi iz Tipane, ob 12.30
Vsak dan ob 20.30 Tv dnevnik po slovensko
MOST SOCIETÀ COOPERATIVA A R. L.
Vsak dan, od pandiejka do sabote, Poro@ila: ob 7.00, 8.00, 10.00, 13.00, 14.00, 17.00 an ob 19.00. Ob nediejah: poro@ila so ob 8.00 in 9.45 (zamejski tisk), 13.00, 14.00, 17.00 in 19.00; ob 9. uri sveta Maœa. Vsak @etrtak, ob 9. 30 »Prva izmena«, vsako saboto ob 12. 00 iz Rezije »Ta rozajanski glas«, ob 14. 10 Nediœki zvon iz ¡ivljenja Beneœkih judi.
Iscrizione Roc n. 5949 del 10.12.2001
ABBONAMENTI ANNUO: EURO 16 SOSTENITORE: EURO 30 SLOVENIA. EURO 20 EUROPA: EURO 25 ALTRI PAESI: EURO 35 I VERSAMENTI VANNO FATTI SUL CONTO CORRENTE POSTALE n. 12169330
O SUL CONTO CORRENTE BANCARIO
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REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI UDINE N. 8 - 8. 4. 2003
#e je parvi dan maglen bo garda jesen
- u @etartak 29. setemberja na sede¡u kulturnega druœtva Ivan Trinko bo KORŒ SLOVENSKEGA IZIKA za za@etnike (livello base). Korœ (40 ur lekcij) bo ob pandiejkih an @etartkih od 19. do 21. ure. Info: 0432 731386
ZALO¡BA - EDITRICE
FOTOCOMPOSIZIONE IN PROPRIO STAMPA: CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE SOC. COOP. VIA AUSTRIA, 19/B, TEL. 049/8700713 35129 PADOVA www.centrostampavenezie.it
DOMA#A MODRUOST
ÅEDAD
ODGOVORNI UREDNIK DIRETTORE RESPONSABILE MARINO QUALIZZA
UREDNIŒTVO - REDAZIONE UPRAVA - AMMINISTRAZIONE 33043 #EDAD - CIVIDALE DEL FRIULI BORGO SAN DOMENICO, 78 TEL. - FAX 0432 701455 e mail: redazione@dom.it www.dom.it
30.septembra 2011
VSAKO
NEDIEJO OB
TUDI NA INTERNETU:
14.30
www.radiospazio103.it
bojo odparli razstavo artistu Stanke Golob an Lenke Hrast, ob 13.00 muzika z beneœkimi ramonikarji diatoni@ne ramonike, od 14. do 19. ure muzika z ansamblom Brjar, ob 15.00 koncert u cierkvi, igra ansambel Zagreb Saxophone Quartet & Friends. U nediejo si boste muorli brezpla@no ogledat etnografski muzej
REZIJA • REZIJA - u nediejo 16. otuberja, ob 17.00 u kulturski hiœi bo koncert. Nastopajo: u@enci Glasbene matice, otroœki zbor Mali lujerji, meœani pevski zbor Lojze Bratu¡ iz Gorice an skupina Bk evolution
SLOVENIJA • TOLMIN - u saboto 1. otuberja na placu bojo praznoval’ »Dan prostovoljstva«. Program: ob 9.30 bo o prostovoljstvu guoriu Primo¡ Jamœek. Slovenska filantropija /
Kinogledaliœ@e Tolmin; ob 15.00 bo komi@ni nastop, igrajo Mladen Pahovi@ an Janez Trontelj, ob 22.00 u centru Mink bo koncert s skupino Trottel Stereodream Experience • KOBARID - u @etartak 6. otuberja, ob 19.00 u prestorih Fundacije Poti miru bo sre@anje z alpinistom an slovienskim pisateljem iz Tarsta, Duœanom Jelin@i@om; odparli bojo fotografsko razstavo Planinskega druœtva Tolmin, ki bo na ogled do konca miesca, vsak dan od 8. do 16. ure • TOLMIN - do 6. novemberja na ogled u Tolminskem muzeju razstava »Anno Domini 1511«, ob 500-lietnici narbuj mo@nega potresa na Slovienskem an 35- letnici potresa u Furlaniji. Odparta je od torka do petka 9-16 ob sabotah, nediejah an praznikih 13-17 SUL PROSSIMO NUMERO PUBBLICHEREMO I PROGRAMMI FINO A FINE OTTOBRE. ANDIAMO IN STAMPA MARTEDÌ 11 OTTOBRE. U PRIHODNJI ŒTEVILKI BOMO PUBLIKAL’ PROGRAME DO KONCA OTUBERJA. GREMO U TISK U TORAK 11. OTUBERJA. POŒJAJTE JIH NA: redazione@dom.it TEL. 0432/701455
Larissa Borghese
Festival pohodniœtva v Dolini So@e Odkritje lepote narave in spomenikov preteklosti pod vodstvom izkuœenih vodnikov POHOD PO GREGOR@I@EVI U@NI POTI (4 ure pohoda)-v soboto, 1. 10. 2011 Zbirno mesto: ob 10.00 pred osnovno œolo v vasi Smast. Info: 0038641938828 (Pavel #etrti@); POHOD PO VODNO-ENERGIJSKI POTI (4 ure pohoda) - v soboto, 1. 10. 2011 Zbirno mesto: ob 10.00 pred Hotelom Lucija, Most na So@i Dodatno: kosilo v hotelu Lucija (10 euro). Info: 0038653813290; HOJA PO BUŒKIH STEZAH (3-4 ure pohoda) - v soboto, 1. 10. 2011 Zbirno mesto: med 9. in 10. uro, pred osnovno œolo Bovec Info: 0038641785465 (Edo Gaberœek); POHOD PO SOŒKI POTI (3-4 ure pohoda) - v nedeljo, 2. 10. 2011 Zbirno mesto: ob 9.00 ko@a pri izviru So@e. Info: 0038653889330 POHOD KOLOVRAT (3 ure pohoda) - v nediejo 2. 10. 2011 Zbirno mesto: ob 9.00, Kobarid - Informacijski center Fundacije Poti miru v Poso@ju. Info: 0038653890167; POTEPANJE NAD BAŒKO GRAPO (6-7 ur pohoda) - v nediejo, 2. 10. 2011 Zbirno mesto: ob 8.00, Avtobusna postaja Tolmin in ob 8.30 ˘elezniœka postaja Grahovo ob Ba@i. Info: 0038641774637 (Darij Kenda) • Tist, ki se @e udele¡it na pohode, se mora prenotat po telefonu. Oblecita se parmierno an parnesita za sabo za jest an pit.
KAJ KJE KAM KADÀ KAKUO KAJ KJE KAM KADÀ KAKUO KAJ KJE KAM KAKUO