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Quindicinale - anno XLVI n. 6

31. marca 2011 - Euro 1,00

POSTA ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD- IN CASO SI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI PADOVA DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - 35100 PADOVA - ITALY

DIATONIÅNA RAMONIKA JE VSE BUJ PARLJUBLJENA V NEDIÆKIH IN TERSKIH DOLINAH

A Resia bandiere sì proposte no Resia giovedì 17 marzo, nel centro culturale «Ta rozajanska kultürska hïœa» l'amministrazione comunale, in occasione del 150° anniversario della proclamazione del Regno d'Italia, ha organizzato un incontro pubblico sul tema «Resia domani vista dai ragazzi». La serata di presentazione, cui ha partecipato un centinaio di cittadini – alcuni erano con la bandiera verde-bianca-rossa in mano – è stata occasione per una commemorazione costruttiva e propositiva di ciò che successe a Torino un secolo e mezzo fa. Per la verità, non sono mancate, da parte di alcune persone, le nostalgiche ostentazioni nazionaliste a cui in valle si è abituati da qualche anno. Durante la manifestazione, oltre all'esibizione del coro «Monte Canin» e del gruppo folkloristico «Val resina» – entrambi gruppi sono riconosciuti di interesse comunale di concerto con il ministero per i Beni e le attività culturali – è stato presentato il progetto «My ferrature space». Questa iniziativa internazionale, che coinvolge anche studenti italiani, sloveni e austriaci, pone l'attenzione sulla qualità della vita nelle regioni di confine. In particolare sono state studiate, utilizzando metodi scientifici, le necessità che in futuro gli studenti avranno per vivere e lavorare nelle aree marginali della regione europea Alpe-Adria. Per il Friuli-Venezia Giulia sono stati coinvolti alcuni allievi del liceo scientifico Statale «L. Magrini» di Gemona del Friuli che hanno preso in esame il territorio della Val Resia. La metodologia, seguita per lo studio, ha previsto la realizzazione di brevi video che analizzano gli spazi di vita attuali; in un secondo momento sono stati fissati i parametri per la qualità della vita che hanno consentito di analizzare gli elaborati proposti. Durante l'incontro a Prato, il liceo «Magrini» ha presentato il video realizzato in Val Resia, intervistando ragazzi, amministratori, esercenti ed operatori agricoli, che hanno descritto i vari aspetti legati al vivere quotidiano in valle. Sono emersi, tra l’altro, la criticità dei trasporti, il limitato turismo, le problematiche sociali e il drammatico calo demografico. Al termine della presentazione, i ragazzi hanno invitato il folto pubblico ad esprimersi su questo lavoro chiedendo di aiutarli ad individuare le strategie di sviluppo per migliorare la qualità della vita in valle. Purtroppo, non hanno ottenuto alcuna risposta. Neanche da chi si riempie la bocca quotidianamente di salvaguardia della Val Resia e delle sue specificità. Certo, è molto più facile sventolare il tricolore che individuare concrete proposte per il futuro. O, forse, la rinascita di Resia a quei signori non interessa affatto.

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● R.D.

Veselo je, kàr zagode ramonika na batone ➔ Muzika povezuje Bene@ane. Œe na posebno vi¡o, kàr zagode diatoni@na ramonika. Puno ljudi na njo gode in se jo puno mladih u@i gosti. Tudi tuole je dokaz, de Nediœke in Terske doline parpadajo slovenski kulturi. Saj vsi pravijo, de je ramonika na batone ratala pravi slovenski inœtrument. Davide Clodig je zbrau v bukva 21 narbuj poznanih doma@ih vi¡ ● LA RICHIESTA PER LA SCUOLA BILINGUE minata in partenza da assurdi campanilismi

Lusevera e Taipana, ci vuole responsabilità lodevole l’impegno delle amministrazioni comunali di Lusevera e Taipana, in accordo con le famiglie degli alunni, per arrivare all’istituzione di asili e scuole elementari bilingui italiano-sloveno sul proprio territorio. Non si tratta solamente di salvare i plessi scolastici comunali destinati alla chiusura dal prossimo anno scolastico, ma soprattutto di dare alle giovani generazioni l’opportunità di un’istruzione davvero europea e attualmente radicata. Dal 1984 opera con notevole successo l’istituto bilingue di San Pietro al Natisone, diventato statale nel 2001. Il sesto comma dell’articolo 12 della legge di tutela degli sloveni prevede l’istituzione di altre scuole bilingui nei comuni della provincia di Udine nei quali la comunità slovena è presente e tutelata. Ma è inutile illudersi: l’iter non sarà

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affatto agevole. Sicuramente, presto si materializzerà chi cercherà di mettere i bastoni tra le ruote – ricordate cosa successe per l'estensione dell’istruzione bilingue alle medie a San Pietro? – e la stessa legge di tutela non contempla «nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato». In tempi di crisi e drastici tagli al bilancio, per le amministrazioni comunali di Lusevera e Taipana e le famiglie degli alunni, è una ragione in più per muoversi nella direzione della scuola bilingue con passi sicuri e con grande senso di responsabilità. Di certo, sarebbe più facilmente realizzabile una scuola con 75 alunni in luogo di due con 40 e 35 bambini per ognuna. Stride, pertanto, la netta chiusura del primo cittadino di Lusevera, Guido Marchiol, all’idea di dar vita a un istitu-

to comprensivo bilingue unico per entrambi i comuni richiedenti. Già anni fa era stata lanciata l’idea di accorpare le scuole di Vedronza e Taipana in un solo plesso bilingue. Era stata proposta la località di Monteaperta, ma l’ubicazione dovrebbe essere l’ultima delle preoccupazioni, se si vuole davvero la realizzazione del progetto. Secondo Marchiol i genitori di Lusevera non approverebbero la scuola insieme a Taipana. Sarà anche vero, ma non è certo il momento dei campanilismi. Altrimenti i bambini andranno a Tarcento e Nimis. Con grande gioia dichi si oppone alla salvaguardia della lingua e cultura slovena.

● M.K. servizio a pagina 10

beri na 5. strani

V TELI ÆTEVILKI REFORMA Za adno samuo Unijo obåin od Tipane do Prapotnega • stran 5 ÆPIETAR/GORENJI TARBIJ Predstavili bukva »4. letni åasi na Matajurju« in »Luno an buskalce« • stran 9 KANALSKA DOLINA Koroæka in Primorska skupaj zapeli v Ukvah • stran 11 POSOÅJE Tudi v Kobaridu akcija »Kupuj slovensko« • stran 12 Redakcijo smo zakljuåili 29. marca ob 14. uri


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VERSKO ¡IVLJENJE

31. marca 2011

IL MESSAGGIO DEL PAPA PER IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA

L’11 APRILE RICORRE IL 150° DELLA NASCITA del sacerdote, politico e diplomatico originario di Scrutto

Il contributo dei cattolici nella vita politica e sociale dello Stato italiano

Mons. Luigi Faidutti illustre figlio della Slavia

identità nazionale italiana è radicaL’ ta nella tradizione cattolica: è quanto sottolinea Benedetto XVI in un

➔ L’anniversario verrà ricordato con una serie di manifestazioni che inizieranno il 7 aprile a Gorizia

messaggio al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 150.mo anniversario dell'Unità d'Italia, che è stato celebrato il 17 marzo. Nel messaggio, il Papa rammenta che, anche durante il Risorgimento, i cattolici offrirono un significativo contributo alla costruzione dell’identità italiana. E indica negli attuali rapporti tra Chiesa e Stato italiano un esempio di sana laicità. Nel suo messaggio il Papa rivolge il pensiero al Risorgimento. Quest’ultimo, riconosce, «è passato come un moto contrario alla Chiesa» e al Cattolicesimo. Il Pontefice non nega «il ruolo di tradizioni di pensiero» anche marcate da venature laiciste. E tuttavia, osserva, «non si può sottacere l’apporto di pensiero – e talora di azione – dei cattolici alla formazione dello Stato unitario». Benedetto XVI ricorda tra gli altri le figure di Gioberti, Rosmini, Manzoni e San Giovanni Bosco. Il messaggio affronta così il delicato tema della «Questione romana» e dei suoi «effetti dilaceranti nella coscienza individuale e collettiva dei cattolici italiani», divisi tra gli opposti sentimenti di fedeltà alla nazione nascente e all’appartenenza ecclesiale. Il documento annota che, se pure vi fu conflitto tra Stato e Chiesa, in seguito al processo di unificazione, nessun conflitto si verificò nel corpo sociale, giacché la società italiana era caratterizzata da una «profonda amicizia tra comunità civile e comunità ecclesiale». E ciò perché l’identità nazionale italiana «è fortemente radicata nelle tradizioni cattoliche». Del resto, rammenta che in seguito al «non expedit» e dunque all’astensione dalla vita politica, i cattolici si rivolsero verso una grande assunzione di responsabilità nel sociale a beneficio di una società coesa e solidale. Il Papa prosegue ricordando che la vertenza apertasi tra Stato e Chiesa con la proclamazione di Roma, capitale d’Italia, è un caso tutto italiano. E che la Santa Sede, «pur reclamando la più piena libertà e la sovranità che le spetta», ha «sempre rifiutato la possibilità di una soluzione della ‘Questione romana’, attraverso imposizioni dall’esterno». Nota, dunque, come con la firma dei Patti Lateranensi, si apre per il papato una nuova e più feconda stagione di ministero universale. E non manca di rammentare l’apporto fondamentale dei cattolici all’elaborazione della nuova Costituzione repubblicana del 1947. Da lì, soggiunge, prende avvio «un impegno molto significativo dei cattolici» nella vita politica, economica e sociale che offre «un contributo assai rilevante alla crescita del Paese». Benedetto XVI cita così con parole commosse le “testimonianze di sangue” di Aldo Moro e Vittorio Bachelet, quale simbolo dell’ «assoluta fedeltà allo Stato e di dedizione al bene comune» da parte dei cattolici.

22. oktober naj bi postal spominski dan papeœa Janeza Pavla II. o navedbah œkofa iz Pelplina na Poljskem, Jana Szlage, bodo v Vatikanu za spominski dan na pape¡a Janeza Pavla II. (1978-2005) dolo@ili 22. oktober. Po slovesni razglasitvi 1. maja letos bo torej godovni dan novega bla¡enega v katoliœki Cerkvi datum, ko je kot Karol Wojtyla nastopil slu¡bo pape¡a Janeza Pavla II., naj bi œkof Szlaga sporo@il poljskim medijem. Omenjeni datum naj bi v bogoslu¡ni koledar sodil bolje kot dan Wojtylove smrti, 2. april, @eprav je pri ve@ini bla¡enih kot spominski dan dolo@en ravno dan smrti. Poljska œkofovska konferenca datuma, ki ga navaja œkof Szlaga, œe ni uradno potrdila. Obi@ajno spominski dan posameznega bla¡enega oznanijo ob slovesni razglasitvi. Pape¡ Benedikt XVI. bo svojega predhodnika za bla¡enega razglasil 1. maja letos v Vatikanu. Medtem pa poljske kinodvorane polni novi dokumentarni film o 'njihovem' pape¡u. Premiera dokumentarca z naslovom 'Janez Pavel II. – iskal sem vas' je bila 11. marca v Krakovu.

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Cerkev na Koroækem spodbuja veåjeziånost v druœinah vanajst spodbud za jezikovno raznolikost v dru¡ini« je naslov nemœko-slovenske broœure, ki so jo minuli teden predstavili v Pastoralnem srediœ@u za Slovence v Celovcu. Kot so sporo@ili s celovœke œkofije, knji¡ica nasvetov na petintridesetih straneh obravnava teme od odraœ@anja v ve@jezi@nem dru¡inskem okolju, vpliva medijev na razvoj jezika, pa vse do nare@ij v ve@jezi@nih dru¡inah in nasvetov za premagovanje sporov. Broœura je sad pogovornih ve@erov in predavanj pobude »Dvo- in ve@jezi@nost v dru¡ini«. Med sodelujo@imi avtorji so Anton RosenzopfJank, vodja slovenskega oddelka Œkofijskega duœnopastirskega urada, Pavel Zablatnik, vodja Slovenskega delovnega odbora pri Katoliœki akciji, Vladimir Wakounig z univerze Alpe-Adria v Celovcu in Martina PikoRustja s Slovenskega narodopisnega inœtituta Urban Jarnik. Broœura »Dvanajst spodbud za jezikovno raznolikost v dru¡ini« je izœla pri celovœki Mohorjevi dru¡bi.

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l prossimo 11 aprile ricorrerà il 150° anniversario della nascita di una delle più eminenti personalità della Slavia friulana: mons Luigi Faidutti, sacerdote, politico, operatore sociale, diplomatico della Santa sede, che fino alla prima guerra mondiale operò nel Friuli austriaco e poi in Lituania. Il suo impegno politico e sociale lasciò profonde tracce nel Goriziano tanto che alcune istituzioni, come le casse rurali e i consorzi agricoli, benché si siano trasformate nel tempo, rappresentano ancor oggi una voce importante nell’economia del territorio. Luigi Faidutti nacque l’11 aprile 1861 a Scrutto di San Leonardo. Compì i primi studi nel paese natale e a Cividale; a 12 anni entrò nel seminario di Udine dove rimase fino al 1880, quando su invito di mons. Eugenio Carlo Valussi, futuro vescovo di Trento, si trasferì nel seminario di Gorizia e prese la cittadinanza austriaca. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1884 continuò gli studi a Vienna laureandosi in scienze teologiche nel 1888. Ritornato a Gorizia fu direttore spirituale e docente di Sacra scrittura e folosofia nel locale seminario. Abbandonò l’insegnamento nel 1905 quando fu destinato al altri. Nel 1907 fu

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eletto deputato nel parlamento di Vienna, carica che mantenne fino alla fine della prima guerra mondiale. Nel 1913 fu eletto capitano provinciale. In seguito al crollo dell’Impero austriaco, visse per qualche anno a Roma e nel 1924 fu nominato uditore presso la nunziatura apostolica di Kaunas in Lituania. Morì a Königsberg nella Prussia orientale il 18 dicembre 1931. Il 150° anniversario della nascita di mons. Luigi Faidutti verrà celebrato nel Goriziano con una serie di convegni e ed altre manifestazioni. Su iniziativa dell’Istituto di storia sociale e religiosa (Issr) di Gorizia e della Società filologica friulana «G. I. Ascoli». Il progetto, sostenuto economicamente dalla Federazione regionale delle banche di credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia, gode del patrocinio delle Arcidiocesi di Udine e Gorizia, delle Università di Trieste e Udine, delle Province di Gorizia e Udine e dei Comuni di Aiello del Friuli, Capriva, Cervignano, Cormons, Farra d’Isonzo, Gorizia, Ruda, Staranzano, Turriaco,

VELIK SENAT Evropskega sodiæåa za ålovekove pravice

Navzoånost kriœev v italijanskih æolah je dopustna petnajstimi glasovi proti dvem je odstraniti. Na takœno odlo@itev se je S veliki senat Evropskega sodiœ@a za januarja 2010 prito¡ila italijanska vlada @lovekove pravice pred kratkim in primer se je tako preselil pred veliki dokon@no razsodil v zadevi o (ne)dopustni navzo@nosti kri¡ev v javnem œolskem prostoru. Kot je znano, je za@etku novembra 2009 Evropsko sodiœ@e za @lovekove pravice (Es@p) razsodilo v to¡bi italijanske dr¡avljanke finskega rodu, ki je zahtevala odstranitev verskih simbolov, tudi kri¡ev, iz javnih œol v Italiji, @eœ da krœijo na@ela, po katerih ¡eli vzgajati svoja otroka. Sodiœ@e je njeni to¡bi proti Italiji ugodilo in razsodilo, da kri¡ v œolo kot javni prostor ne sodi, ker moti verska @ustva pripadnikov drugih religij, zato ga je potrebno

senat Es@p. V tem delu postopka pa Italija ni ostala osamljena v zagovarjanju navzo@nosti kri¡a v javnem prostoru. V vlogi »tretjih strank« (amicus curae) se ji je pridru¡ilo œe ve@ @lanic Sveta Evrope, v njeni prito¡bi pa so se na druga@ne na@ine izrekle tudi nekatere druge dr¡ave in strokovne in politi@ne ustanove. V ta krog lahko umestimo tudi Slovensko œkofovsko konferenco, ki je 18. junija lani, objavila izjavo, v kateri se je skupaj z drugimi œkofovskimi konferencami po Evropi zavzela za ohranitev kri¡a in drugih krœ@anskih verskih simbolov na javnih mestih.

40-LETNICA Sveta evropskih ækofovskih konferenc

Msgr. Stres: »Krajevne Cerkve sodelujejo pri razvijanju skupne duhovne dediæåine« »Evropa je celina, na kateri je krœ@anstvo do¡ivelo svoj najviœji razcvet, oblikovalo njeno identiteto in je kljub dejstvu, da je do¡ivelo dva razkola, oblikovalo njene temeljne vrednote.« Tako se za@enja izjava ljubljanskega nadœkofa in metropolita ter predsednika Slovenske œkofovske konference msgr. dr. Antona Stresa ob 40-letnici ustanovitve Sveta evropskih œkofovskih konferenc (Cecee). »Iz Evrope — nadaljuje dr. Stres — so misijonarji odhajali na vse celine sveta, zato je povezanost krajevnih Cerkva v Evropi œe posebnega pomena. Svet evropskih œkofovskih konferenc je nastal v @asu, ko je bila Evropa œe razdeljena z ¡elezno zaveso, in je pomembno prispeval k premagovanju tudi te delitve. Odkar Evropa ”diha z obema kriloma plju@“, krajevne Cerkve, povezane v Svet evropskih œkofovskih konferenc, sodelujejo pri ohranjanju in razvijanju skupne duhovne dediœ@ine, medsebojnem razumevanju in ekumenskem sodelovanju ter zdru¡ujejo prizadevanja za @im bolj harmoni@no krœ@ansko pri@evanje.«

Villesse, San Leonardo, nonché del consiglio di quartiere di Lucinico. L’anno “faiduttiano” si aprirà ufficialmente il 7 aprile 2011 con il convegno di studi «Luigi Faidutti (18611931) e il movimento cattolico nel Friuli austriaco», che sarà ospitato dalla Provincia di Gorizia, nella sala del consiglio, con inizio alle ore 16.00. Il convegno, che farà il punto sugli studi incentrati sulla figura di Faidutti e sulle prospettive di ricerca, anche alla luce del recente riordino dell’archivio personale del sacerdote, si articolerà in quattro interventi: ad Ivan Portelli, curatore dell’inventario del menzionato archivio, è stata affidato il compito di tratteggiare la figura di Faidutti come sacerdote nel Goriziano. Ferruccio Tassin relazionerà invece su «Storia, politica e vita in Luigi Faidutti», mentre Paolo Iancis parlerà del «Faidutti cooperatore». Valerio Perna, studioso dei rapporti tra Santa Sede e Repubbliche baltiche, riferirà su «Monsignor Faidutti diplomatico in Lituania. Luci e ombre». Il seminario sarà moderato da Feliciano Medeot, direttore della Società filologica friulana, mentre le conclusioni saranno affidate a Liliana Ferrari, presidente dell’Issr di Gorizia. Per l’occasione sarà anche visitabile la mostra «Luigi Faidutti (1861-1931) e il movimento cattolico nel Friuli austriaco». Le immagini a corredo del testo sono state messe a disposizione dal pronipote del sacerdote, Gian Francesco Cromaz. L’anno «faiduttiano», che prevede anche l’organizzazione di un convegno di studi a Roma e l’edizione di alcune pubblicazioni, si concluderà in dicembre a Scrutto di San Leonardo, paese che diede i natali al sacerdote.

4. POSTNA NEDIEJA

Jezus ozdrave sliepega ● Evangelij po Janezu Tisti cajt, ko je œu mimo, je Jezus zagledu @lovieka, ki je biu sliep od rojstva. Plunju je na tla in s slino naredu lu¡o. Pomazu mu je z lu¡o o@i in mu reku: »Puojdi in se umij v vodnjaku Síloa« (kar v prevodu pomeni Poslani). Odœu je in se umù. Kàr se je varnù, je vidu. Sosiedje in tisti, ki so ga priet vidli, de je biu petjar, so govorili: »Al nie tele tist, ki je sedeu in prosu buogime?« Adni so govorili: »On je,« medtem ko so drugi govorili: »Ne, podoban mu je.« Sam pa je govoriu: »Jest sam.« #lovieka, ki je bil priet sliep, so pejali k farizejam. Tisti dan, ko je Jezus naredu lu¡o in mu odparu o@i, je bila sabota. In farizeji so ga spet spraœevali, kakuo je spregledu. Jau jim je: »Lu¡e mi je dau na o@i, natuo sam se umiu in vidim.« Nekateri izmed farizeju so tadà govorili: »Tel @lovek nie od Boga, kier ne spoœtuje sabote.« Drugi pa so govorili: »Kakuo bi grieœnik mogu dielat tajœna znamunja?« In bil je razdor med njimi. Sliepemu so ponovno rekli: »Kaj praviœ o njem, kier ti je odparu o@i?« On pa je reku: »Prerok je.« Odgovorili so in mu rekli: »Vas si rojen v griehih, pa nas boœ u@iu?« In vargli so ga von. Jezus je sliœu, de so ga vargli von. Sre@u ga je in mu je reku: »Vierjeœ v Sina @lovekovega?« In on je odgovoriu ter reku: »Kaduo je tist, Gospod, de bi viervu vanj?« Jezus mu je reku: »Vidu si ga; ta, ki govori s tabo, tele je.« Tadà je jau: »Vierjem, Gospod,« in se je pred njim poklonil do tleh. (9, 1-41)


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ZGODOVINA

- KULTURA

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LA COSCIENZA «NAZIONALE» DEGLI AMMINISTRATORI DELLA SLAVIA SOTTO IL DOMINIO AUSTRIACO

I «deputati» di S. Pietro chiedono un distretto «slavo» ➔ La richiesta prevedeva l’aggregazione dei paesi «slavi» del soppresso distretto di Faedis a quello di San Pietro, «cui sono più aderenti, affini di costumi, interessi e lingua con indubbio migliore andamento amministrativo» ● Giorgio Banchig e due petizioni degli amministratori delle Valli del Natisone, oggetto di questa ricerca, sgomberano il campo da due frequenti equivoci: il primo propagandato dal nazionalismo, e non solo locale, che confonde l’adesione plebiscitaria al Regno d’Italia da parte degli sloveni della Benecia come una chiara volontà di rinunciare alla propria identità e alla propria lingua; il secondo, collegato al primo, arriva dal mondo culturale e politico sloveno, al di qua e al di là del confine, che non si spiega le motivazioni per cui gli sloveni del Friuli abbiano con convinzione appoggiato il movimento risorgimentale e l’annessione all’Italia, dalla quale sono stati poi ricambiati con un massiccia politica assimilatrice. I due documenti in questione fugano ogni dubbio in proposito. Gli amministratori dell’allora distretto di San Pietro degli Slavi avevano conservato ben chiara la memoria dell’autonomia amministrativa e giudiziaria nonché dei privilegi goduti sotto la Repubblica di Venezia, abrogati dal nuovo ordinamento statale napoleonico il quale fu mantenuto, nonostante la restaurazione dell’Ancien régime sancita dalle potenze europee al Congresso di Vienna (1814-1815), dalle autorità austriache del Lombardo-Veneto. Per questo motivo, ma anche per la forzata vendita ai privati dei beni comuni amministrati dalle vicinie, la popolazione e i suoi amministratori assunsero un atteggiamento di ostilità nei confronti del dominio «straniero» ed iniziarono a guardare all’Italia, che si stava formando e si presentava in una veste libertaria e con idee federaliste sostenute dai padri della Patria da Carlo Cattaneo e dai sacerdoti Antonio Rosmini e Vincenzio Gioberti (ma anche dallo stesso Camillo Cavour), come ad una novella Venezia che avrebbe restituito loro l’antica autonomia e il diritto di amministrare la cosa pubblica e la giustizia nella propria lingua.

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Sono queste, infatti, le richieste contenute nelle due missive, la prima indirizzata a Radetzky nel 1850, ad un non meglio precisato ministero di Vienna, il 1° marzo 1861, vale a dire due buone settimane prima della proclamazione del Regno d’Italia festeggiata anche nella Slavia con l’accensione dei falò. L’atteggiamento a favore dell’Italia, pertanto, non può essere equivocato né strumentalizzato tanto meno interpretato come rinuncia alla propria cultura: gli amministratori della Slavia erano coscienti della propria identità slovena, erano intenzionati a conservarla anche usando la propria lingua sia nel tribunale di primo grado, di cui rivendicavano il ripristino, che nella gestione amministrativa. Allarmati dalle voci sull’abolizione del distretto di San Pietro degli Slavi e la sua aggregazione a quello di Cividale, gli amministratori del capoluogo delle Valli del Natisone si rivolgono direttamente a Vienna e chiedono che a tanta umiliazione non si arrivi. A sostegno della loro richiesta scrivono che «la popolazione del Distretto, di 15 mila anime circa, è in continuo sensibile incremento. La loro lingua è sempre ed unicamente la slavo-cragnolina. Il Censo ha l’imponente numero di 9842 Ditte con un infinito numero mappale stante la giornaliera divisione e suddivisione della proprietà e le piccole possidenze aumentatesi grandemente per l’allivellamento e divisione dei fondi comunali in seguito alla benefica Sovrana Patente del 1839».

La missiva degli amministratori della Slavia a Radetzky I «deputati» sampietrini ricordano, inoltre, che gli otto comuni sono «provvisti di rispettivo patrimonio e rendite, quindi di amministrazione e tutela politica»; ricordano, ancora, che le chiese sono 50 (!) con relative fabbricerie e che il distretto è «transitato nel proprio capoluogo e nell’intiero suo diametro da strada regia che dal Friuli e così dall’Italia» porta «nell’Illiria e nella Stiria». Il distretto, precisano gli amministratori, «è posto appunto sul confine Illirico, con cui ha continue e rilevanti contrattazioni e affari, come pure questioni e contestazioni e spessi fatti di contese e risse. Gli abitanti trafficano a migliaia in varie parti dell’Impero». Dopo aver svolto queste argomentazioni a difesa del loro distretto gli scriventi arrivano al nocciolo della questione. «È notorio — scrivono — che il Distretto di Cividale sia soppracaricato di affari proprj e viemaggiormente per l’annessione a Lui del distretto di Faedis. L’aggregazione di quello di S. Pietro ancora porterebbe tale aumento e pressione che necessiterebbe di farne nuovamente la separazione, e di accrescere di quasi il

Gli amministratori di S. Pietro scrivono a Vienna che «la popolazione del Distretto, di 15 mila anime circa, è in continuo sensibile incremento. La loro lingua è sempre ed unicamente la slavo-cragnolina»

doppio il numero degli’Impiegati. Inoltre di dover adottare il cattivissimo sistema degl’Interpreti, stante che a Cividale non si parla lo slavo. Quindi gli stessi Impiegati d’ora, più gl’Interpreti, la stessa spesa, nessuna economia, peggiore servizio pubblico e lamenti». E i «deputati» di San Pietro con una logica stringente e orizzonti imprevedibili per quei tempi si spingono ben oltre la richiesta di mantenere il proprio distretto. «Ma se è di fatto che il Distretto di Cividale è così aggravato, in luogo di sconsigliatamente pregiudizievolmente proporre di unirgli anche quello di S. Pietro, perché invece, con equa ed opportuna giustizia distributiva non proporre di staccare da lui i paesi slavi montuosi che ne fanno parte e aggregarli a S. Pietro, cui sono più aderenti, affini di costumi, interessi e lingua con indubbio migliore andamento amministrativo, e formare così un Distretto slavo di circa 20-24 milla anime, contenendone attualmente Cividale 45-50 milla ca». Con lungimiranza e anticipando di 150 anni un’esigenza sorta nel quadro del dibattito sulla riforma degli enti montani, gli amministratori di San Pietro proponevano la costituzione di un distretto amministrativo che comprendesse esclusivamente il territorio abitato da sloveni (la lingua slavo-cragnolina, citata nel documento, designava senza ombra di dubbio la lingua slovena, parlata nella Carniola (Kranjska, Slovenia centrale) con la quale la Slavia confinava. O tempora! O mores! — 4. fine —

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SLOVO OD J. ÆAVLIJA

Iskalec zamolåane slovenske zgodovine petek 11. suœca, je v 68-tem letu starosti, preminil neutrudni raziskovalec izvora Venetov, ki jih je imenoval davne prednike Slovencev, dr. poslovnih ved Jo¡ko Œavli. Od tega velikana slovenstva so se poslovili na tolminskem pokopaliœ@u 16. suœca. V spominu ga bodo ohranili zlasti venetologi in kar deset znanstvenih knjig ter njegovi œtevilni zapisi, preko katerih je tudi najzaslu¡nejœi za ponovno prebuditev raziskav o izvoru Slovencev, o prezrtih slovenskih svetnikih, knezih itd. Postavil je tudi spletni projekt Veneti.info. Dr. Jo¡ko Œavli, rojen v 1943 l v Zatolminu, je po maturi na trgovski srednji œoli œtudiral gospodarstvo na Ekonomski fakulteti univerze v Ljubljani, kjer je diplomiral leta 1967. Na Gospodarski univerzi na Dunaju je kasneje nadaljeval podiplomski œtudij in bil leta 1975 promoviran za doktorja gospodarskih in dru¡benih ved. V @asu svojega œtudija na Dunaju je objavljal œtevilne @lanke in spise v zamejskih listih, zlasti v Novem listu (Trst) in v Naœem tedniku (Celovec). Prav tako tudi v uglednem dunajskem tedniku Die Furche. Na skrivaj so za@ele k nam prihajati knji¡ice œtudij njegovih raziskav slovenske zgodovine o simbolih in spomenikih zgodnje slovenske dr¡ave Karantanije. Objavljene so bile ¡e v za@etku osemdesetih let, po ve@ini v Glasu Korotana, katerega je izdajal p. Ivan Toma¡i@, rektor slovenskega akademskega doma Korotan na Dunaju. Sredi devetdesetih let Œavli ¡e objavlja tovrstne œtudijske @lanke v tr¡aœkem dnevniku Il Piccolo in v celovœki Kleine Zeitung. Imel je torej pomembno vlogo pisca, ki je bil dosledno zavezan svoji kulturi in jo posredoval drugim, mimo kulturnih oz. jezikovnih pregraj. Ve@ji del svojega ¡ivljenja je ¡ivel in poslovne predmete u@il v slovenskih œolah v Gorici in obenem v srediœ@u slovenske duhovne, kulturne in politi@ne misli, je poleg Mateja Bora in Ivana Toma¡i@a, v naœem narodu, œe v @asu diktature, razpihal pod pepelom tle@o iskrico, iz uradno zabrisanega slovenskega zgodovinskega spomina. ● M. M.

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CENNI STORICI RIGUARDANTI LE ANTICHISSIME CHIESE DEL VICARIATO SLAVO DI TORLANO estratti dal quaderno dei Regesti di don Pietro Bertolla crò la chiesa di Chialminis (rifatta) (Apn).

La chiesa di Monteaperta diventa «sacramentale» roseguiamo con l’annotazione di alcuni brevi cenni storici riguardanti le antichissime chiese esistenti nel territorio del vicariato slavo di Torlano, estratti dal quaderno: Regesti concernenti il vicariato di Torlano, vol. 53, Fondo Bertolla, manoscritti, della Biblioteca del seminario di Udine.

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-1667. Corrado Cristoforo di Tricesimo lascia Ducati 30 alla chiesa di S. Mattia di Taipana (Archivio fabbriceria di Taipana - Aft).

fuoco passi 200 a L. 10 il passo. Ai 9 settembre 1565 seguì una nuova perizia, che stimò il lavoro in Ducati 185 (Archivio Fabbriceria di Monteaperta Afm).

-1668. Fatto l’atrio a S.Daniele di Montaperta (Aft). -1707, 27 aprile. Ser Sigismondo di Cergneu con suo testamento lascia alla chiesa di S. Maria Maddalena di Cergneu 5 campi in Guardia, dietro la chiesa si S. Gervasio (Not. Pontone Luca, Anu).

-1585, 6 settembre. Montaperta fa confinare i beni della sua chiesa di S. Michele, posti in Torlano (Afm).

--1538. Quelli di Nimis, pregati da quelli di Pecolle (Cergneu), donano alla chiesa di S.Maria Elisabetta due campi di terreno nel pascolo comunale (Not. Nimis Bartolomeo, Anu).

-1584, 22 agosto. Quelli di Qualso confinano i beni della fraterna di S.Maria di Cergneu posti in Qualso (Not. S. Felice Orazio, Anu).

-1563, 6 luglio. Si stima in Ducati 181 l’Ancona fatta dal pittor Giacomo Secante nella chiesa di S. Vito di Montaperta. Ai 4 settembre, quelli di Montaperta gli promettono di consegnare legna da

-1585. Mons. Vico nella visita pastorale ordina: che sia interdetto l’altare di S. Giorgio sopra Torlano, che si racconci la Pala di Chialminis, e si faccia una Pala nuova a S. Daniele (e S.Vito) di Montaperta (Curia arc.).

Il campanile della demolita chiesa di S. Mattia a Taipana -1597. Esistevano i cimiteri di Subit e Chialminis (Not. Nimis G. B., Anu). -1627, 8 agosto. Mons. Caimo consa-

-1708, 23 settembre. Montaperta supplica il Senato Veneto di erigere la loro chiesa in Battesimale e Sacramentale, senza pregiudizio della Matrice. Il Senato rinvia la supplica al Luogotenente in Udine in data 23 novembre. Segue processo, dove si conferma che ad onta della distanza e della difficoltà delle vie, nessuna chiesa in montagna è sacramentale.

Bambini morti senza battesimo, ed adulti senza sacramenti. Il Cornappo si attraversava 4 volte. Al prete che amministrerà in Montaperta daranno Ducati 38, il formaggio del latte di un giorno, anniversarii, un pesinale di segnala (Apn e Arch fabbriceria di Monteaperta- Afma). Esaminata il 23 novembre, fu ordinato al Luogotenente di sentire i testimonj. -1710, 6 settembre. La chiesa di Montaperta fu fatta sacramentale. In questo giorno il Comune di Montaperta si accorda con Don Tomasetti, il quale ivi celebrerà come il solito ed amministrerà i Sacramenti. Gli si darà casa di abitazione, Ducati 40 e i soliti emolumenti. Potrà sostituire un cooperatore (Afma). -1710, 4 decembre. Mons. Patriarca permette di amministrare il battesimo in Montaperta. Salvi i diritti parrochiali, ed i Registri passino a Nimis (Apn).

a cura di Tarcisio Venuti — 7. continua —


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ZGODOVINA-KULTURA

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UNA RELAZIONE PREPARATA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO «CAMPANILI E CAMPANE DEL CIVIDALESE E DELLE VALLI DEL NATISONE»

Din don dan, dalla «jutarinca» all’«ura noåi» ➔ Le campane scandivano la giornata della nostra gente, annunciavano le feste, si facevano sentire prima e durante le celebrazioni, suonavano a lutto ● Bepo Qualizza ull'argomento campane, è doverosa una premessa. È noto che tutti gli arredi, i paramenti e gli oggetti usati in ambito religioso vengono benedetti o consacrati. Così anche le campane, prima di essere issate nella cella campanaria o comunque nella loro sede, secondo un'espressione popolare diffusa nel passato, vengono «battezzate» con tanto di padrini e madrine e l'attribuzione di un nome di un santo o di una santa. Con il termine «battezzare» si traduceva popolarmente l'aspersione con l'acqua lustrale impartita normalmente dal vescovo. Nei nostri paesi, i padrini e le madrine erano coloro che maggiormente avevano contribuito in termini finanziari alla realizzazione delle campane e, in segno di riconoscenza, la loro morte veniva annunciata con un numero di suonate superiori a quelle ordinarie. Le campane scandivano la giornata della nostra gente, annunciavano le feste, si facevano sentire prima della celebrazione delle sante messe e delle altre funzioni religiose; con il loro mesto suono annunciavano la morte di un parrocchiano. In questa breve rassegna descrivo i momenti in cui si facevano sentire le campane della parrocchia di Cravero in comune di San Leonardo. Nei giorni feriali, di buon mattino, la so-

S

la campana grande suonava la «jutarinca». Questa, più che un invito alla preghiera, era considerata una specie di sveglia e di inizio delle faccende domestiche e dei lavori in stalla. Seguiva l'Ave Maria: si suonava prima la campana grande, di seguito la piccola. In base all'orario giornaliero della messa, un'ora prima della celebrazione, c'era lo “pozuonanje”, che iniziava con la campana piccola, seguiva quella grande; un quarto d'ora prima della messa si suonava con tutte le campane. Nel corso della celebrazione, per ricordare anche a quanti non erano in chiesa e per solennizzare il momento culminante della messa, la consacrazione e l'elevazione sia dell'ostia che del calice venivano accompagnati dai rintocchi della campana grande preceduti e seguiti da una specie di «avviso» con rintocchi della campana piccola. A mezzogiorno si suonava la campana grande per invitare i fedeli alla recita dell'Angelus (Je angel Gospuodu oznanu

«Klempat», cioè il suono stonato, era usato contro la grandine e altre calamità naturali

Cierkvica svete Lucije v Kravarju Mariji), mentre nelle giornate di venerdì, precedute dalla grande, venivano utilizzate tutte le campane (naturalmente dal Gloria del giovedì santo a quello del sabato santo le campane rimanevano mute). Quando il pomeriggio dei giorni festivi c'era la celebrazione dei vesperi, «¡egan» o «vi@erince», la benedizione con l'ostensorio era accompagnata da alcuni rintocchi della campana grande. All'imbrunire veniva suonata l'Ave Maria con le solite modalità, mentre nei giorni prefestivi si facevano sentire tutte le campane. Per concludere la giornata, in genere dopo cena, veniva suonata, con la sola campana grande, l'«ura no@i» che più o meno coincideva con la recita del santo rosario, pratica assai diffusa in tutte le famiglie. L'annuncio del decesso di una persona veniva dato nella stessa giornata con l'Ave

Maria: si suonava la campana grande se si trattava di un uomo, la piccola se era una donna. Si continuava a suonare poi con tutte le campane ma «a rovescio / narobe», cioè iniziava a suonare la campana grande e tutti capivano che si trattava di un decesso. Fino al funerale venivano effettuate due «suonate» al giorno; le campane poi accompagnavano l'ingresso del feretro in chiesa e l'uscita, mentre fino al momento della sepoltura suonava l'Ave Maria. Un'usanza, che forse aveva poco di religioso, era quella di «klempat»: in caso di grandinate o comunque dell'avvento di qualche elemento avverso della natura, si ricorreva al suono delle campane in modo del tutto inusuale tirando le corde che venivano impugnate in una sola mano affinché il suono risultasse sincrono ma armonicamente «stonato». È difficile dire se questo metodo per scongiurare eventuali

danni alle colture fosse efficace o meno, prendiamo atto solo della tradizione o dell'usanza che era in auge. Se le campane hanno la loro importanza, non meno lo è quella del campanello usato nel corso delle celebrazioni liturgiche ed in altre occasioni. Prima del Concilio Vaticano II, quando le messe venivano celebrate in latino, si suonava il campanello nel momento in cui il messale veniva spostato, dopo la lettura dell'Epistola, dalla destra alla sinistra del celebrante per la lettura del Vangelo. Il campanello si usava al Sanctus, all'elevazione, all'Agnus Dei, prima dell'inizio della comunione e nel momento della riposizione nel tabernacolo della pisside con le ostie consacrate. Il campanello aveva un ruolo importante quando si portava il Viatico ai moribondi, «nest Gaspuoda Boga tin bunin». Questo avveniva in genere dopo la messa del mattino quando il celebrante, con una busta a tracolla dove in una piccola teca venivano custodite le ostie consacrate, si recava nella casa dell'infermo. Il sacerdote veniva accompagnato da un chierichetto che reggeva una lanterna accesa in una mano e nell'altra il campanello, che veniva fatto suonare lungo tutto il percorso. Sentendo questo suono, la gente, che era già al lavoro nei campi o vi si avviava, si inginocchiava in qualsiasi posto si trovasse, lasciando momentaneamente il lavoro e facendosi il segno della croce. Ai tempi in cui la tecnologia era assente, le campane facevano arrivare i messaggi alle orecchie ed alle menti delle persone anche negli angoli più remoti delle nostre valli.


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V ŒPIETRU PREDSTAVILI bukva, v katere je Davide Clodig zbrau 21 beneœkih vi¡. Takuo jih bojo lahko spozanale tudi mlade generacije godcu

Kàr zagode ramonika na batone, Bene@ani zapiejejo in zapleœejo. #ujejo se zaries doma ➔ Diatoni@na ramonika je vse buj parljubljena v Nediœkih in Terskih dolinah

Mladina ima rada tele inœtrument so se rodile bukva »Ramonika. 21 beneœkih skladb za diatoni@no harK»˘eakuo moniko«, smo vpraœali Davida Clodiga, ki jih je urediu. lieta organiziramo na Glasbeni matici v Œpietru te@aje za diatoni@no har-

● Ezio Gosgnach àr zagode ramonika in odmieva slovenska piesam, se naœi ljudje @ujejo doma. Naj so v svojih vaseh al' po svietu. Muzika je tista rie@, ki narbuj dar¡i kupe Bene@ane. Œe na posebno vi¡o, kàr zagode ramonika na batone, tauo ki se po doma@e pravi diatoni@ni ramoniki. In tudi tuole je dokaz, de Nediœke in Terske doline parpadajo slovenski kulturi. Saj vsi pravijo, de je diatoni@na ramonika ratala slovenski nacionalni inœtrument. Ramonika na batone je vse buj parljubljena v naœih dolinah. Puno ljudi na njo gode in se jo puno madih u@i gosti. »Tele inœtrument je zlo popularen in zadnje cajte tudi tle v Bene@iji je nimar vi@ povpraœevanja in je predvisem mladina zainteresirana,« je poviedu Zoran Lupinc, adan od narbuj dobrih in poznanih godcu, na predstavitvi bukvi Ramonika. 21 beneœkih skladb za diatoni@no harmoniko. V bukva, ki jih je izdala Glasbena matica s finan@nim prispevkam Gorske skupnosti Ter Nedi¡a Brda, je Davide Clodig, s pomo@jo Anne Bernich za notografijo, zbrau vi¡e, ki so jih zlo¡li doma@i godci Giovanni Buttera, Eliseo Jussa, Mirko Birti@, Agostino Cendon, Luigi Carlig, Anton Birti@ in on sam. Pred œtevilno publiko je, 16. mar@a v slovenskim kulturnim centru v Œpietru, Lupinc poviedu, de se je diatoni@na harmonika rodila kakih 150 liet odtuod in je hitro zamenila te duge inœtrumente. »Priet so ljudsko muziko igrali violin, kontrabas al' klarinet. Kakor se œele vidi par Rezijanah. Zamenila jih je zatuo, ki je biu zadost adan sam godac, ki je vse nardiu. In za tistega, ki je organizavu senjam al' drugo veselico, je koœtalo manj. Ku donaœnji dan: kàr pokli@eœ gost adnega s sintetizatorjam, je ku, de imaœ cieu ansambel.« Potlé se je bluo bati, de bi ramoniko na batone zamenila klavirska al'

K

Manuel Æavron in Christopher Chiabai igrata v Æpietru

kromati@na, s katero je bluo igranje buj lahko, dokier se nie 60 liet odtuod pokazu Lojze Slak, ki je za@eu nucati diatoni@no harmoniko na buj profesionalno vi¡o, saj je biu u@en v muziki, medtem kàr so tisti pred njim godli na uhuo. »Od takrat – je jau Lupinc – se je tela stvar hitro razvijala in smo parœli do moje generacije, v katero spada tudi Bene@an Ezio Qualizza. V za@etku 80. lietah se je diatoni@na ramonika za@ela œeriti in po¡ela ries velike uspehe. Tele trend gre œele naprej. Zatuo varjemo ljudsko izro@ilo in razvijamo inœtrument. Dobrodoœla so tudi sre@anja godcu. Angelico Piva iz Barnasa je biu parvi, ki je par nas za@eu organizirati sre@anja na vesaki ravni. Trieba je poviedati, de smo mi Slovenci v Italiji parvi u@ili godce v Sloveniji. V smislu, de je bluo tam puno godcev, a œuola se je rodila v naœih krajah. Lieta 1999 sam napisu parvi u@benik in tuole je bluo preobrat: ¡e lieta 2000 smo za@eli na Glasbeni œoli u@iti diatoni@no harmoniko. Tudi v Œpietru. Lieta 2003 smo parœli v Ljubljano. Torej je u@ni

projekt v Sloveniji tist, ki smo ga mi pripravili.« Diatoni@na ramonika je parpeljaja v glasbeno œuolo u@ence, ki druga@ bi se na nikoli odlo@ili za igranje. Zato so bukva Ramonika velika pardobiteu. »V njih so napisane doma@e vi¡e in tuole je dobro. #e ne bomo sami redili naœe tradicije in naœe kulture – je poviedu Lupinc, – drugi na bojo skarbieli za tuole. Skuoze tele bukva bomo prenesli na te malde, ki vi@krat na poznajo vi¡e in besied slovenskih piesmi, glasbeno kulturo. Otrokam in mladim bomo ponudili niek, kar je doma@ega. Druga@ bojo godli vsega, a na bojo znali naœega.« Na predstavitvi v Œpietru sta zagodla Manuel Œavron, u@itelj diatoni@ne ramonike na lokalni glasbeni œuoli, in Christopher Chiabai. Kakor je bluo poviedano v Œpietru, se ramonika na batone razvija. Sada se je da u@iti gosti tudi na kompiterju. Ra@unalniœki program za u@enje diatoni@ne ramonike se kli@e Vsln, kar pomieni: vsak se lahko nau@i.

Zoran Lupinc: @e na bomo sami redili naœe tradicije in kulture, drugi na bojo skarbieli za tuole

moniko – je odguoriu –. Lani mi je parœla miseu, de bi lahko napravli bukva, ki bi jih lahko nucali naœi otroci, ki se u@é igrati na diatoni@no harmoniko. V telih bukvah so piesmi, ki so karateristi@ne za naœe kraje. Nardili smo majhano raziskavo, de bi videli, kere so narbuj beneœke al' nediœke. Ponavadi mi igramo skladbe vsieh sort in puno krat na vemo, kaj igramo, zatuo ki do sada obedan nie œe prepisu piesmi.« Vse kupe ste zbrau danandvajst piesmi. »Ja, smo œli po avtorjih, @eglih ne vemo to@no, de tiste narbuj stare sploh niemajo avtorja. Te narbuj stare je godu vi@ ku stuo liet od tega Giovanni Buttera, ki je biu tudi u@itelj Lisa Jusse. Njemu gotovo parpadajo nieke skladbe, druge pa je uœafu tud' po svietu. Ampa je @udno, de so potlè kajœne skladbe ostale samuo tlé par nas.« Na seznamu poleg Giovannija Buttere in Lisa Jusse, ki ste jih ¡e omenu, so tudi Mirko Birti@, Agostino Cendon, Anton Brti@, Luigi Carlig in na koncu tud' Davide Clodig. »Tieli smo dati idejo, de zgodba diatoni@ne hamonike tlé par nas gre naprej. Med avtorji so Luigi Carlig-Vigjon, ki je poznan predvsiem za svoj valcer, Agostino Cendon-Guœtin, ki je poznan za polko, in Anton Birti@, ki je narbuj poznani beneœki godac. Morebiti ne vsi poznajo Mirka Birti@a, bratra Antona, ki je napisu liep val@ek. Mene se je zdelo prù dati v bukva tudi zadnje skladatelje, de bi dokazali, de je tele inœtrument zlo priljubljen med tistimi, ki igrajo na ramoniko ne profesionalno in med tistim, ku sam jest, ki ljubijo in œtudirajo muziko.« Tudi te mladi igrajo na harmoniko, saj je na Sejmu beneœke piesmi udobila skladba na diatoni@no harmoniko adnega mladega godca. »Na Glasbeni matici smo zaries ponosni, zatuo ki je Cristopher Chiabai za@eu svojo pot prù par nas. Troœtam se, da bomo lahko v naœi œuoli œli naprej s telo aktivnostjo. Naœi te@aji imajo iz lieta v lieto nimar vi@ uspeha. Tuole pomeni, de mladina in ljudje imajo radi tel inœtrument.« Dvajst al' trideset liet od tega je bluo te¡kuo uœafati godce. Danaœnji dan pa na veselicah je puno diatoni@nih harmonik. »Muoram poviedati, de v Nediœkih dolinah smo nimar uœafali godce, @eprù jih je bluo manj ku donas. Danaœnji dan pa se je tela navada arzœierila tudi na druge kraje, kot na primer na Tersko dolino, kjer priet je nie bluo.« Navezanost na harmoniko in posebe na diatoni@no harmoniko pomeni tudi navezanost na slovensko kulturo in slovensko glasbo. »Ja seviede, saj smo izdali tela bukva s kontributi, ki jih je De¡ela dala Gorski skupnosti za slovenske dialekte v videnski provinci. Bukva so napisane dvojezi@no in so v njih piesmi parmierne za harmoniko in za pieti v slovenskim dialektu. Tuole ka¡e, de sta inœtrument in glasba na sploœno navezana na naœ teritorij, ki je o@itno slovenski in na mora bit druga@en.« Diatoni@na harmonika se je arzœerila v kratkim cajtu. »Naœi ljudje nieso bli bogati in ankrat tisti, ki so bli godci, so imieli dielo. Hodili so od vasi do vasi, kot da bi imieli turneje in so se varnili damu celuo po adnim miescu.«

● E. G. in I. B.

NELLA PALESTRA DI LIESSA PROTAGONISTI 5 GRUPPI ROCK delle Valli del Natisone in un concerto organizzato dal circolo culturale «Re@an»

«Hrupno sre@anje», sul palco la musica moderna ➔ Sotto l’influsso di una luna gigante i giovani si sono scatenati, mettendo in mostra tutto il loro potenziale i è svolto nella palestra di Liessa saS bato 20 marzo l'atteso incontro dei gruppi rock delle valli del Natisone, organizzato ogni anno dal circolo culturale/kulturno druœtvo Re@an sotto il titolo Hrupno sre@anje. Nel cielo splendeva una luna piena, «gigante» per la sua vicinanza alla terra – ogni 19 anni, infatti, la luna arriva al punto di massimo avvicinamento alla terra nel percorso della sua ellittica – in concomitanza coll'equinozio di primavera. Sotto questi influssi i nostri giovani si sono scatenati, mostrando tutto il loro potenziale musicale ed umano.

Il generoso pubblico in sala ha potuto notare le influenze stilistiche e musicali e apprezzarne le evoluzioni. Alcuni gruppi valligiani sono conosciuti per la loro partecipazione al Senjam beneœke piesmi (Shape, Sons of a gun, assenti gli Evil Kevil), mentre è stata la prima uscita pubblica per i Bela baza (con sede a Topolò). Hanno aperto il concerto alla grande i Shape con ritmi base tipici degli Uriah Heep, seguiti dall'originale gruppo Kolbak (ex Uomini mezzi nudi), con il colbacco in testa e arie Skiantos. Poi è stata la volta dell'esordio dei Be-

Tudi skupina »Shape« je nastopila na Liesah

la baza (dal nome di un vino bianco) che hanno deliziato il pubblico con due pez-

zi famosi, tra i quali una Knock knock on the heaven's door di Dylan.

Il passo successivo è stato compiuto dai vivaci fratello e sorella Simoncig, i Sons of a guns, con molti pezzi intrisi di ritmi ferocemente punk & Black sabbath. In conclusione si sono presentati gli eclettici Funk u love i, gruppo composto da valligiani, da un cividalese e un prepottano, che hanno suonato un funkjazz-rock di alta qualità. Dulcis in fundo, Jani Sko@ir di Livek (insieme ai Funk u love i) ha fatto sognare nei panni del cantante dei Pink Floyd, il grande David Gilmour. Il tutto si è svolto con la graziosa e piacevole presentazione bilingue dell'evento da parte di Stefania Rucli. Nasvidenje drugo leto, zmieram buj mo@ni!

● M .T.


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LA RIFORMA DEGLI ENTI MONTANI approvata dalla Giunta Tondo si è arenata per il contrasto tra Pdl e Lega Nord KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Na sauonski kamun je parœu komisar

Un’Unione per la Slavia Friulana che vada da Lusevera a Prepotto ➔ Marinig: il federalismo deve poggiare sull’identità culturale e linguistica nonché sulla situazione socio-economica ● Ezio Gosgnach argomento è rinviato a «una prossima riunione». Lo scarno comunicato della seduta del 15 marzo della Quinta commissione consiliare regionale, quella che si occupa delle autonomie locali, a proposito dell'esame del disegno di legge sull'istituzione delle Unioni dei comuni montani in luogo delle commissariate Comunità montane, la dice lunga sulla situazione di stallo in cui versa la riforma varata dalla Giunta. Lo scontro è tra Pdl e Lega. Il partito del presidente Renzo Tondo è a favore del ritorno agli enti montani (su nuove basi e con nuove competenze) ante riordino del 2002; per i comuni della minoranza slovena le unioni sarebbero tre: Valli del Natisone, Valli del Torre e Canal del Ferro-Val Canale. Il Carroccio, invece, vuole che le competenze per il territorio montano siano in capo alle province. Il dissenso si era manifestato già in seno all'esecutivo regionale, con gli assessori leghisti Claudio Violino e Federica Seganti astenuti sul disegno del titolare delle Autonomie locali, Andrea Garlatti. Il confronto a muso duro tra Pdl e Lega si è quindi trasferito in Consiglio regionale, dove anche le opposizioni di centrosinistra hanno manifestato forti perplessità sul disegno di legge. Il rinvio sine die dell'esame in commissione non lascia presagire una soluzione. Sicuramente se ne riparlerà dopo le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. Il capogruppo del Pdl, Daniele Galasso, ha detto di voler portare a casa la riforma prima della pausa estiva, ma ben difficilmente sarà così.

L' ●●

Sauonski kamun je v rokah komisarja. Regjon je na telo mesto imenovala adnega dirigenta na Videnski provinci. Kli@e se Daniele Damele in bo kamun komandieru vi@ ku 'no lieto, do pomladi hlietu, kàr bojo nove volitve. V sauonskim kamunu so ostali brez œindaka, gjunte an konseja, zatuo ki je dalo dimiœjone osam kamunskih mo¡e: trije od ve@ine in pet od opozicije. Do krize je parœlo, zatuo ki se je œindik Marisa Loszach huduo zamierila vi@eœindaku Paolu Carioli, aœeœorju Stefanu Gosgnachu in mo¡am Paolu Dusu in Luci Vacci. Poviedali so, de bivœa ¡upanja jih nie posluœala in je tiela vse sama komandierati.

Esaminato lo stato dei piani per Savogna

Cepletischis/Åepleæiæåe

Razdeljeni med tri razli@ne zveze

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Nel primo incontro tra il commissario straordinario della Comunità montana, Tiziano Tirelli, e il neo commissario del Comune di Savogna, Daniele Damele, sono stati affrontati i temi di interesse comune legati soprattutto ai problemi ambientali connessi con i progetti e le iniziative già messe in atto. In particolare, Tirelli e Damele hanno esaminato la questione della nuova centralina idroelettrica (stanziamento di centomila euro) da realizzare in frazione Cepletischis. L'opera è stata data in delegazione al Comune che provvederà alla realizzazione della stessa quale esempio di utilizzo di energie rinnovabili e che avrà particolare indirizzo didattico-museale (vista la modesta disponibilità di acqua) da inserirsi nel contesto del percorso museale della Comunità montana. L'impianto geotermico, che andrà a riscaldare l'edificio comunale attraverso la predisposizione di un impianto con pompe di calore e sonde geotermiche, dovrebbe essere realizzato, invece, dalla Comunità montana con un impegno finanziario di 400 mila euro. I due commissari hanno parlato anche del piano di sviluppo del Matajur che tende ad individuare una serie di iniziative che possano tendere allo sviluppo dell'area, assieme ai comuni di Pulfero e Kobarid, con i quali sono già stati presi i contatti e che hanno condiviso le finalità. Alle idee che potranno emergere dalla predisposizione del Piano, per la quale sono stati impegnati 40 mila euro, verrà dato approfondimento attraverso un'indagine di fattibilità e valutazione dei costi, alla fine di portare alla formulazione di progetti europei non appena usciranno i nuovi bandi.

Nel frattempo negli ambienti politici della Slavia l'argomento tiene banco. Particolarmente attivo è l'ex presidente della Comunità montana Giuseppe Firmino Marinig, ora consigliere di opposizione nel Comune di San Pietro. L'idea è forte e chiara: «In attuazione del federalismo che non è solo fiscale, ma con evidenti riferimenti all'identità culturale e linguistica, alla situazione socio-economica ed orografica, si propone l'istituzione di una Unione montana dove è fortemente presente la comunità linguistica slovena (da Lusevera a Prepotto) denominata Slavia Friulana». Assieme ad altri amministratori locali, Marinig ha redatto un documento che corregge il testo della Giunta regionale, proponendo di «modificare la denominazione Unione montana del Natisone in Valli del Natisone o, meglio ancora, nello storico nome di Slavia Friulana» e di «rivedere i criteri di montanità per poter indirizzare tutti gli investimenti previsti alle aree più marginali e spopolate del territorio montano. Solo a queste condizioni – si afferma – si possono accettare le presenze dei grossi comuni di fondovalle nel nuovo ente montano». Si chiede, poi, l'eliminazione del voto ponderale per l'approvazione dello statuto e l'acquisizione del parere dei consigli comunali. Quanto agli organi del nuovo ente montano, si preferirebbe un'assemblea eletta direttamente dai cittadini e la presenza in essa delle minoranze in percentuale del 30 per cento. In ogni caso, non è accettabile «un'assemblea dell'Unione montana completamente svuotata da funzioni e competenze che, invece, vengono attribuite al direttore nella gestione dell'ente».

Il voto ponderale spauracchio nelle Valli del Natisone e del Torre er molti amministratori comunali delle Valli del Natisone e delle Valli del P Torre è il voto ponderale il pomo della discordia nel disegno di legge per l'istituzione delle Unioni dei comuni montani. Il testo di legge della Giunta regionale assegna un peso del 70 per cento alla popolazione e del 30 per cento al territorio di ogni singolo comune. I sindaci Tiziano Manzini (San Pietro al Natisone) ed Elio Berra (Taipana), nonché i consiglieri Giuseppe Firmino Marinig, Fabrizio Dorbolò, Simone Bordon (tutti e tre di San Pietro al Natisone), Fabio Bonini (Grimacco), Michele Coren (Drenchia) e Francesco Tomada (San Leonardo) vogliono che «le deliberazioni di approvazione e modifica dello statuto, nonché tutte le deliberazioni relative all'assemblea dell'Unione montana vengano espresse con il criterio nominale, ossia una testa un voto, in luogo del previsto voto ponderale». Con il sistema contenuto nel disegno di legge, nell'Unione del Natisone Cividale conterebbe il 44,29 per cento, Torreano l'11,29 per cento (insieme avrebbero la maggioranza assoluta!), San Pietro al Natisone il 10,1 per cento, Pulfero l'8,69 per cento, San Leonardo il 6,83 per cento, Prepotto il 6,21 per cento, Savogna il 4,6 per cento, Stregna il 3, 50 per cento, Grimacco il 3,09 per cento e Drenchia 1, 92 per cento. In subordine, gli amministratori locali propongono di attribuire «per ogni sindaco un numero di voti pari alla media ponderata tra le percentuali di popolazione montana e territorio montano considerati, secondo la classificazione vigente relativa all'intera o parziale montanità dei comuni del Friuli-Venezia Giulia». «Qualora passasse la proposta di far contare Cividale non per l'intero suo territorio e popolazione (quasi 12.000 abitanti) bensì per il territorio e popolazione effettivamente montani (circa 2.000 abitanti) – evidenzia Simone Bordon – la situazione cambierebbe notevolmente». Infatti in testa balzerebbe Torreano (18,16 per cento), seguito da San Pietro (16,75), Cividale (16,04), Pulfero (12,25), San Leonardo (10,48), Prepotto (8,87), Savogna (5, 74), Stregna (4,88), Grimacco (4,41) e Drenchia (2,46).

● E. G.

IZVRŒNI ODBOR KROVNE ORGANIZACIJE je zasedal v #edadu in zavzel odlo@no staliœ@e

Sso: reforma gorskih skupnosti zahteva spoœtovanje zaœ@ite za Slovence zvrœni odbor Sveta slovenskih organizacij je 23. marca zasedal v #edadu in na podlagi predsedniœkega poro@ila Draga Œtoke izrazil zaskrbljenost zaradi ni¡anja prispevkov, ki jih je Urad za Slovence v zamejstvu in po svetu dolo@il na podlagi razpisa za leto 2011. V tem smislu je Izvrœni odbor podprl predlog predsednika Sso, da je potrebno nujno sre@anje obeh krovnih organizacij s predstavniki Urada, da se o omenjeni razdelitvi dobi potrebne informacije in obrazlo¡itve. Predsednik Sso je nadalje poro@al o prisotnosti (skupaj s predsednikom Skgz) na seji pristojne de¡elne komisije na temo reforme gorskih skupnosti. Staliœ@e obeh predsednikov je bilo, da je v reformo potrebno vklju@iti spoœtovanje in izvajanje vseh dolo@il zaœ@itne zakonodaje, ki zadeva slovensko narodno skupnost. V razpravi je priœlo do ugotovitve, kako smo ravno Slovenci bili vedno najbolj oœkodovani, ko je œlo za spreminjanje zakonodaje o gorskih skupnostih. Tako je bila pred leti ukinjena Kraœka gorska skupnost, ki je niso pripeljaje k ¡ivljenju niti obljube prejœnje levosredinske de¡elne uprave in tako je tudi danes, ko bo najve@jo œkodo utrpela ravno Gorska skupnost za Nediœke in Terske doline ter Brda, ki je predstavljala pomemben upravni dejavnik za slovensko narodno skupnost ¡ive@o na podro@ju Bene@ije in Brd. Izvrœni odbor je tudi izrazil zaskrbljenost zaradi politi@nih ozadij, ki negativno vplivajo na potek te reforme. Svet slovenskih organizacij je izrazil

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motri in u@inki reforme Gorskih skupnosti so œe »S vedno precej nejasni in zmedeni, zlasti pa zaskrblja dejstvo, da bodo dvojezi@ne ob@ine v videmski pokrajini razdeljene med tri razli@ne zveze in v vseh treh bodo zaradi demografskih razmerij v podrejenem polo¡aju« je poudaril de¡elni svetnik SSk Igor Gabrovec, ki je zaradi tega tudi postavil vpraœanje spoœtovanja dolo@il zaœ@itnega zakona 38/2001. Ta v 21. @lenu navaja zahtevo, da ureditev, raba teritorija, gospodarsko, dru¡beno in urbanisti@no na@rtovanje ter njihovo izvajanje morajo »te¡iti k zaœ@iti zgodovinsko-kulturnih zna@ilnosti«. »Zakonski osnutek de¡elne uprave zaskrblja tudi zaradi te¡nje po osredoto@enju pristojnosti in oblasti v redkih ve@jih ob@inah, majhne stvarnosti pa bi tako nepovratno izgubile vsako avtonomijo in mo¡nost upravljanja teritorija« ugotavlja de¡elni svetnik Gabrovec.

Drago Ætoka zadovoljstvo nad posredovanjem de¡elnega vladnega komisarja glede uvajanja streœic na zdravstvene izkaznice. Obema krovnima organizacijama je bilo sporo@eno, da je v teku poizkusno izdajanje na podlagi sistema Ina-Saia. Tako naj bi v kratkem ob@ine in druge javne uprave, na podlagi omenjenega sistema, za@ele z izdajo zdravstvenih izkaznic, na katerih bodo natisnjene tudi streœice. Predsednik Ssoja za Videmsko pokrajino Giorgio Banchig je poro@al o posvetu, ki ga ob 10-letnici odobritve zaœ@itnega zakona prirejajo Sso, Skgz in slovensko kulturno druœtvo Planika in ki bo potekal v soboto, 2. aprila v Beneœki pala@i v Naborjetu. Banchig je poro@al tudi o nedavnem dobro obiskanem ob@nem zboru Kme@ke zveze, ki je potekal 18. marca v Tipani ter pod@rtal hvalevredno delovanje beneœkih kmetovalcev.

Rudi Bartaloth je poro@al o nedavni uspeœni reviji Koroœka in Primorska pojeta, ki je potekala v Kulturnem domu v Ukvah, o priredbi Ukovskega posveta o 10letnici zaœ@itnega zakona ter o udele¡bi slovenskih druœtev videmske pokrajine konec januarja na ljubljanskem sejmu o turizmu in prostem @asu. Seznanil je odbornike s te¡avami, ki se v Kanalski dolini pojavljajo s pou@evanjem slovenskega jezika v œolah in to zaradi pomanjkanja sredstev in pou@evalnega kadra. Svet slovenskih organizacij je v razpravi tudi obravnaval odlo@itev Narodne œtudijske knji¡nice o izdaji in predstavitvi knji¡ne publikacije o zlomu Tr¡aœke kreditne banke. Tematika se dotika zelo bole@ega razvoja dogodkov, ki so privedli do finan@nega zloma osrednjega ban@nega zavoda slovenske narodne skupnosti. Take in druge posledice je ob@utiti œe danes. Prav zaradi tega SSO izra¡a svoje za@udenje kako, da mora ravno NŒK izdajati tako publikacijo, saj to ne spada v normalno delovanje neke knji¡nice, ki je v tem primeru tudi skupna @lanica in ki jo ¡e itak tarejo hudi finan@ni problemi. Svet slovenskih organizacij je zadovoljen s potekom osnovanja delovnega omizja pri italijanski vladi, ki bo pristojno za izvajanje zaœ@itne zakonodaje za Slovence. Kljub nekaterim manjœim zamudam se stvari pozitivno razvijajo. Pri tem je treba izre@i pohvalno besedo za slovenskega ambasadorja Iztoka Miroœi@a, ki zadevi stalno in aktivno sledi.


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LA DENUNCIA DALL’ASSEMBLEA ANNUALE della Kme@ka zveza/Alleanza contadina che si e tenuta a Taipana

Il commissariamento delle comunità tarpa le ali a ogni sforzo di ripresa ➔ Giuseppe Specogna: «Siamo a un bivio fondamentale per la spravvivenza di queste vallate e di questi comuni» ● J. B. e aziende agricole «sono fondamentali per le nostre vallate e non possono essere ridotte a mera presenza rural-folcloristica o a riserva indiana». Giuseppe Specogna (nella foto in basso), melicoltore in quel di Pulfero e presidente della Kme@ka zveza-Alleanza contadina della provincia di Udine, ha fatto del suo intervento all'assemblea annuale dell'associazione, che si è tenuta a Taipana il 18 marzo scorso, una denuncia della disattenzione della politica e delle istituzioni nei confronti di un settore che «dà da mangiare alla gente». La Kme@ka zveza della provincia di Udine in pochi anni è cresciuta numericamente (sono oltre un centinaio gli iscritti) e dalle Valli del Natisone si è estesa ai comuni di Taipana e Lusevera con prospettive di raggiungere anche Resia e la Val Canale, vale a dire tutto il territorio sul quale è insediata la comunità slovena. Il presidente Specogna ha rivendicato alla propria associazione una funzione rivitalizzante del territorio in quanto difende e valorizza le ricchezze della comunità. «Siamo ad un bivio fondamentale per la sopravvivenza di queste vallate e di questi comuni, sempre più abbandonati a logiche economiche e sociali che non trovano fondamento nei valori della nostra cultura – ha denunciato Specogna –. Non si può cancellare un territorio che ha una sua dignità e un grande valore umano, a prescindere dalla sua estensione e dal numero degli abitanti. In questi territori – ha ricordato il presidente della Kme@ka zveza – c'è una storia fatta di sacrifici, di emigrazione, di identità». Questo valore aggiunto, sommato ai gravi problemi che sta attraversando l'agricoltura di montagna, richiede una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della politica. Ed ecco l'affondo di Specogna: «Non si può risolvere il problema delle comunità montane con un commissario che manda avanti solo le

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problematiche ordinarie». È toccato al segretario della Kme@ka zveza Stefano Predan a snocciolare l'elenco delle attività e delle iniziative svolte dall'associazione durante il 2010, a cominciare dal grosso risultato di dare la possibilità agli agricoltori di attingere ai contributi previsti dall'articolo 21 della legge 38/011 di tutela della minoranza slovena, che prevede «interventi volti allo sviluppo dei territori dei comuni della provincia di Udine nei quali è storicamente insediata la minoranza slovena». Grazie a questi fondi agli operatori agricoli delle Valli del Natisone e del Torre sono stati destinati oltre 200 mila euro. Tra le attività svolte nel corso del 2010 Predan ha ricordato la visita in regione e ad un'azienda agricola in quel di Pulfero, il 10 ottobre scorso, del ministro dell'Agricoltura sloveno, Dejan ˘idan, il quale in un incontro con l'assessore regionale alle Risorse rurali, Claudio Violino, ha parlato anche di un progetto di sviluppo dell'agricoltura nella Slavia friulana. Nel quadro di un auspicato più stretto rapporto con gli imprenditori agricoli sloveni si inserisce la possibilità per gli allevatori della Slavia di macellare il proprio bestiame a Tolmino e commercializzarne la carne nelle proprie aziende. Predan ha poi ricordato il partecipato convegno a San Leonardo sulla malattia del castagno che ha causato una diminuzione del raccolto dell'80 per cento. Si tratta di un pro-

KRATKE - BREVI - KRATKE

(

Kratke Brevi brevi kratke

Contributi per i piccoli negozi di montagna

Obåni zbor Kmeåke zveze v Tipani blema, ha assicurato il segretario della Kme@ka zveza, «che si risolverà in breve» Ricco anche il programma di attività per l'anno in corso che prevede, tra l'altro, visite guidate ad aziende agricole in Slovenia, alla fiera del legno di Longarone, l'organizzazione del Burnjak di Lusevera (mentre verrà abbandonato definitivamente quello di Tribil Superiore), l'esposizione dei prodotti agricoli nel quadro della manifestazione Calla in poesia, la riproposizione a San Giovanni d'Antro della «cena sul prato» che lo scorso anno ha avuto un ottimo successo. Negli interventi, che sono seguiti, è stato puntato l'indice contro la politica regionale che dimostra scarsa attenzione ai problemi della montagna. In particolare il consigliere della Slovenska skupnost,

La Kme@ka zveza ha raggiunto un centinaio di soci e si è estesa a Taipana e Lusevera

Igor Gabrovec, ha stigmatizzato la lentezza della regione nell'approvare la legge sul riordino delle comunità montane, lentezza che sta causando «la non-amministrazione della montagna». Il sindaco di Taipana, Elio Berra, ha ancora una volta denunciato che la montagna è abbandonata a se stessa: «A livello statale e regionale tutto cambia velocemente, altrettanto però non succede perché la gente viva in montagna con l'agricoltura». La presidente provinciale della Skgz, Luigia Negro, ha ricordato la collaborazione della Kme@ka zveza alla recente fiera del turismo di Lubiana ed ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra il settore agricolo e quello turistico. Giorgio Banchig, presidente provinciale dello Sso, ha riconosciuto la vitalità della Kme@ka zveza e dei suoi soci che hanno pieno titolo ad intervenire sul futuro assetto istituzionale del territorio montano dal quale vanno escluse le aree che montane non sono. Sono seguiti gli interventi Lojze Debel i s , già presidente regionale della Kme@ka zveza, e del segretario della stessa, Edi Bukavec. Entrambi hanno valutato come molto positiva l'estensione della loro associazione anche alla provincia di Udine. In questo modo si è creata una forte aggregazione tra gli imprenditori agricoli che fanno parte della grande famiglia della comunità slovena in Italia.

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La Comunità montana del Torre, Natisone e Collio ha recentemente approvato il bando, con finanziamento del Fondo per la montagna, riguardante il sostegno alle attività commerciali esistenti nel territorio montano, nei centri abitati classificati in zona A, B e C dalla normativa regionale. Il provvedimento del commissario straordinario determina quali sono i requisiti necessari per poter accedere al contributo ed i requisiti per essere ammessi ai contributi, che come per gli analoghi bandi precedenti, sono principalmente quelli di avere ricavi non superiori a determinati importi variabili in funzione della tipologia commerciale, e di impegnarsi a continuare l'attività per un anno dal momento in cui si percepisce il beneficio finanziario. Lo scopo dell'aiuto è quello di venire incontro alle piccole attività poste in zona montana, che hanno degli introiti minimi e che diversamente potrebbero chiudere le stesse con un danno alla popolazione di quelle località dal punto di vista dei servizi minimi erogabili. L'ammontare delle risorse previste dal bando è pari a 290 mila euro. Le domande devono pervenire alla Comunità montana entro il 25 aprile 2011. Tutto il materiale può essere consultato e scaricato dal sito dell'ente all'indirizzo internet www.cm-torrenatisonecollio.it , nella sezione Avvisi, Bandi > Bandi . Per informazioni contattare il Servizio attività produttive, ufficio di Tarcento, tel. 0432 798211, fax 0432791461.

GORSKA SKUPNOST arzpartila 236.540 evru

914 dru¡in bo parjelo kontribut za ogrevanje

Cooperazione transfrontaliera da 136 milioni

arœla je pomlad in je parnesla buj gorke dneve. Vseglih bojo v hiœah v buj vesakih vaseh muorli œe naprej kuriti, de bi se ogrieli. Zatuo je za 914 dru¡in liepa novica, de jim je Gorska skupnost Ter, Nedi¡a in Barda dala kontribut, zatuo ki so œpindale puno za darva, gaz al' kurilno olje. Kontribut je 310 evru za 446 dru¡in, ki so lieta 2008 zaslu¡ile do 10 tav¡int evru, 210 evru pa za 468 dru¡in, ki so zaslu¡ile od 10 do 20 tav¡int evru. Dekret je na koncu febrarja podpisu izredni komisar na Gorski skupnosti, Tiziano Tirelli. Vse kupe je arzpartiu 236.540 evru. Imena vsieh parjemniku se lahko prebere na spletni strani www.cm-torrenatisonecollio.it Od proœenj, ki so jih sparjemali na gorski skupnosti do 30. novemberja lani, so jih zavargli samuo devet. Œest zatuo ki prosilci so zaslu¡ili vi@ ku 20 tav¡int evru, dvie zatuo ki hiœe nieso ble v gorskim teritoriju, adna zatuo ki je bla napravljena prepozno. Jeseni bo trieba na Gorski skupnosti napraviti nove proœnje. Pravico do pod-

● ● Si è conclusa positivamente la 19ª procedura scritta del Comitato di sorveglianza che consentirà di accelerare l'avanzamento fisico, finanziario e procedurale del Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 20072013, nonché di rispettare il target di spesa necessario per non incorrere nel disimpegno automatico dei fondi. A darne notizia è l'assessore regionale alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna. Il successo dell'unica procedura scritta del Programma, conclusa con ampio anticipo sulla scadenza del termine, ha confermato l'impegno dei partners nel processo di attuazione di un Programma che ha una dotazione finanziaria di oltre 136 milioni di euro: si tratta di un budget complessivo superiore a quello del periodo di programmazione 2000-2006, che viene assicurato per l'85% dalla quota comunitaria a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fers) e per il restante 15% da fondi nazionali italiani e sloveni. L'accordo raggiunto porterà al finanziamento (per circa 10 milioni di euro) di ulteriori tre progetti strategici inizialmente non ammessi a finanziamento per mancanza di fondi.

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puore za ogrevanje imajo tisti, ki ¡ivé na cielin teritorju kamunu Bardo, Dreka, Tipana in Sriednje. Drugod imajo pravico pa samuo v nekaterih vaseh. Garmak: Arbida, Dolenje in Gorenje Bardo, Kanalac, Hostne, Gorenj in Dolenj Garmak, Lombaj, Platac, Podlak, Rukin, Skale in Topoluove. Podbuniesac: Marsin, Ruonac, Kal, Ofijan, Arbe@, Gorenja Vas, #arni Varh, Varh in Zapatok. Svet Lienart: Utana, #arnica, Hlasta, Kravar, Gruobja, Jajnik, Jesi@je, Pikon, Podkravar, Prehod, Seuce, Uœivca in Zabardo. Sauodnja: Barca, Gorenje Barca, #epleœiœ@e, Duœ, Gabruca, Jelina, Lo¡ac, Maœera, Matajur, Pe@nije, Polava, Starmica in Tar@mun. Œpietar: Atovca, Kuosta, Me@ana, Podar, Puoje in Gorenj Barnas. Tavorjana: Ma¡eruola, Tamora in Derjan. Prapotno: Budo¡i, Stara Gora, Kodermaci, Kova@evica, Obuor@a in Teje. Ahten: Por@inj, Subit in Malina. Fuojda: #eniebola, Podrata, Vile, Podvile, Pedroza in Podcirku. Neme: #ernjeja, Dobje, Romandol in Tamar. #enta: Kujija, Smarde@a, Sedila, Uzijunt in Œtela.

De¡elni portal brez slovenœ@ine adnji dve novici v slovenskem in nemœkem jeziku na spletnem portalu »Z De¡ele sta bili objavljeni zadnji teden januarja, od takrat pa je popoln jezikovni mrk. Izjema so le novice v furlanœ@ini, ki pa tvegajo konkretno ukinitev.« Podatek je objavil de¡elni svetnik SSk Igor Gabrovec na tiskovni konferenci de¡elne poslanske skupine Ds, ki je bila posve@ena pomanjkljivostim de¡elne politike v odnosu do kulture. Mrk slovenskih in nemœkih novic je bil posledica neobnovitve terminskih pogodb trem za@asno zaposlenim novinarjem oz. novinarkam. »Takrat smo sliœali zagotovilo, da bodo pogodbe @imprej obnovili in to do novega razpisa za zaposlitev novinarjev za nedolo@en @as« pojasnjuje de¡elni Gabrovec. V svojem izvajanju na tiskovni konferenci je de¡elni svetnik SSk izpostavil tudi, da je ¡e drugo leto zapored izni@en de¡elni sklad za slovensko kulturo, ki ga je bila leta 2007 z zakonom ustanovila Illyjeva uprava.


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LIEP VI#ER V ŒPIETRU z u@enci 5. razreda dvojezi@ne œuole in z zvezo »Slovenci po svetu« L’OPINIONE di riccardo ruttar

Oggi la prima vittima delle guerre è la Verità arà una coincidenza, ma anche l'attacco all'Iraq di Saddam Hussein, otto anni fa, è iniziato con la primavera. Al volo delle rondini si sono uniti altri voli, non solo simbolicamente all'opposto. Parlo di aerei carichi dei più sofisticati strumenti di distruzione e di morte in possesso delle nazioni più «sviluppate». Allora le vie delle città, balconi e piazze si sono colorati di bandiere arcobaleno con la scritta: pace. Sebbene l'attacco fosse giustificato da fini umanitari e finalizzato all'esportazione, verso Oriente, della democrazia occidentale, in realtà, fu reso chiaro più avanti, le ragioni addotte erano alquanto fasulle e pretestuose. D'altronde le guerre che si vogliono fare trovano sempre una ragione, anche ragioni come la «mela» di Paride, all'origine mitologica della guerra di Troia. Tre «dee», per merito della collega, dea della discordia organizzatrice dell'evento, si trovarono in lotta per il titolo di miss Olimpo e a giudicare fu scelto il «bellone» di allora, Paride. Egli, tra l'invincibilità e la forza, la ricchezza ed il potere, scelse Venere, dea dell'amore e dei piaceri più raffinati e mal incolse agli umani perché la forza, il potere e la ricchezza, comunque, volevano farsi valere. Parafrasando il racconto mitologico con quanto si viene a sapere oggi circa le guerre in atto, ci si accorge che il senso delle cose non cambia di molto. C'è da chiedersi, infatti, quali siano le vere ragioni, gli antefatti, le diatribe tra gli «dei» di oggi, che degenerano nell'uso della forza e delle armi. Non sono io a dirlo: la prima vittima delle guerre, specie di quelle odierne, è la Verità, e che le principali armi, nell'era dell'informazione globale, siano la «disinformazione», la mistificazione, la propaganda e la falsificazione. Tanto per dire, in merito alla guerra libica in corso, si legge da fonti credibili che il premier francese da tempo stava preparando, coi suoi servizi segreti, la rivolta del popolo libico contro il dittatore. Negli incontri ufficiali europei strette di mano e pacche sulle spalle con il nostro premier, che, dal canto suo, erigeva tende beduine nei parchi di villa Pamphili a Roma e baciava le mani all'illustre ospite Gheddafi, ora nel mirino elettronico dei missili della Nato. Difesa dei deboli, dovere di proteggere da stragi di massa, diritto dei popoli alla democrazia ed alla giustizia sociale? Certamente. Ma è forse una novità il comportamento prevedibile di un tiranno dopo 40 anni di dominio egemonico, verso chi attenta al suo strapotere? Fino a ieri andava tutto bene? Non è difficile capire che più di qualcuno ci sguazzava tra interessi più o meno leciti, tra commesse miliardarie e trattati tutt'altro che puliti sulla pelle dei profughi africani. Chi è più ladro? Chi ruba o chi tiene il sacco? Le poste in gioco sono così complesse e di tale portata che agli umani, come noi, disinformati e ricattati da un'informazione sotto regìa, diventa impossibile ogni giudizio obiettivo e men che meno, il diritto all'indignazione ed alla protesta. Ed in questa baraonda ognuno di noi, nel suo piccolo, nel suo paese, nella sua valle si stringe nelle spalle recitando la formula della fatalità e della rassegnazione di sempre: che Dio ce la mandi buona. Nella speranza che i missili a lunga gittata di Geddafi non siano altro che un bluff.

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Multietni@nost donaœnje dru¡be predstavlja bogastvo ➔ Predstavili bukva in Dvd, ki so sad vi@miese@ne raziskave ● Larissa Borghese d emigracije do integracijeDall'emigrazione all'integrazione. Tel je naslou dvojezi@nih bukvi, ki so jih u@enci 5. razreda dvojezi@ne œuole u Œpietru predstavil' na posvetu Po svetu par nogah u petak 25. mar@a, pred œtevilno publiko u konsilijarni sali œpietarskega kamuna. U publikaciji so u@enci 5. razreda, pod vodstvan u@itelju Antonelle Cromaz an Mateja Pintarja, napravli raziskavo go mez probleme emigracjona skuoze zgodovino Dneva emigranta, vsakoletnega praznika Slovenju uidanske provin@e. Publikacijo so napravli na podlagi projekta zveze Slovenci po svetu u sodelovanju s œpietarskin kamunan an s finan@no podpuoro de¡ele Furlanije Julijske krajine. Vi@er so uvedli otroci, ki so z vali¡o tu rokah predstavil' te¡ak odhod naœih migrantu dele@ po svietu s troœtan na buojœe ¡ivljenje. Sparjela sta jih muzika an besedilo, ki ga je prebrala u@iteljica Antonella Bucovaz. Med vi@eran so pokazal' dva videa. U dvd-ju, ki je kupe z bukvi, so u@enci 5. razreda predstavil' vsebino publikacije, ki je sad vi@miese@ne raziskave od leta 1964 do donaœnjih dni, ki so jo otroc napravli u arhivih Doma, Novega Matajura an u druzih slovenskih publikacijah, fotografije emigrantu od lieta 1945 do 1970, interviœte Marku Petri@u, parvemu predsedniku Druœtva beneœkih izseljencu, Giacintu Iussi, ki jim je pomau registrat intervjuje an je doma iz Petjaga, Giorgiu Banchigu an Joli Namor, glavnim urednikom Doma an Novega Matajura.

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V VIDNU PREDSTAVILI knjigo o »skritih knji¡evnostih«, ki jo je napisala Anna Bogaro

Boris Pahor: »Ne obstajajo manjœinski jeziki, vsi bi morali biti enakopravni« ➔ Lujdje mislijo na zaœ@ito ¡ival in rastlin, ampak pustijo, da umirajo njihovi jeziki e obstajajo manjœinski jeziki. Vsi jeziki na tem svetu bi morali biti enakopravni.« To je povdaril pred œtevilno publiko Boris Pahor na predstavitvi knjige Anne Bogaro, ki je potekala 1. marca v knjigarni Feltrinelli v Vidnu. Knjiga, ki nosi naslov Letterature nascoste (Skrite knji¡evnosti) je bila napisana z namenom opisovati vse takoimenovane manjœinske knji¡evnosti narodnih skupnosti prisotnih v Italiji. Anna Bogaro analizira predvsem pripovedniœtvo in nudi bralcem skupno oceno o ve@jezi@ni knji¡evnosti v naœi dr¡avi. Literarni kritik Maria Carminati, ki je predstavila knjigo, je dejala, da obi@ajno ljudje gledajo na manjœinske knji¡evnosti, kot da bi bile malovredni del »uradne dr¡avne knji¡evnosti«. »Napa@no je misliti tako – je poudarila Carminati –, ker sta obe knji¡evnosti plati istega kulturnega

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Z leve: Anna Bogaro, Boris Pahor in Maria Carminati ¡ivljenja.« Knji¡evnost je postala @imbolj slovenœ@ina ne umrla. pomembna predvsem v tistih prostorih, Knjiga Skrite knji¡evnosti se je rodila kjer je jezik pomemben dejavnik za naiz doktorske naloge Anne Bogaro, ki je rodno zavest. Po Tulliu De Mauru, ki je analizirala predvsem furlanski primer. napisal uvod k raziskavi, »literarna kreaPrvi@, je bila napisana knjiga, ki govori o tivnost o¡ivlja in okrepi jezik.« ve@jezi@nosti v Italiji, ki sama ne ve, da Boris Pahor je v svojem posegu rekel, obstaja ve@jezi@nost na svojem teritoriju. da knjiga dobro opisuje stvarnost manDa bi jeziki pre¡iveli predvsem pisno izjœinskih knji¡evnosti v naœi dr¡avi in ima ro@ilo ima zelo pomembno vlogo. izredno bogato lieraturo o Slovencih. NaBogaro poudarja, da je napa@no misliti, tan@no predstavlja tudi pisatelje iz Beda so nekateri jeziki bolj pomembni kot ne@ije, kar je zelo pomembno. drugi, ker pomembno je to, kar se piœe. »Vsaka œola – je poudaril Pahor – bi Kakor je rekel Pier Paolo Pasolini: »Vsak morala nuditi dijakom taki prispevek, ker pisatelj uporablja jezik, ki je primeren za ljudje preve@ pogosto mislijo na zaœ@ito svoje misli in @ustva. Iz tega jezika se rodi ¡ival in rastlin, ampak pustijo da umirajo na@in pisanja, ki ni italijanski, furlanski ali jeziki, ki jih je @lovek stvoril«. V primeru nemœki, ampak samo pesniœki«. slovenske knji¡evnosti, v Italiji so si ● Ilaria Banchig predvsem duhovniki prizadevali, da bi

Annamaria in Lorena na posvetu v Æpietru U drugem videu so otroci podali suoj pogled na emigracjon an poviedali, kuo jo je do¡iviela njih ¡lahta. U@no je bluo posluœati Annamario an Loreno, ki so se rodile na Harvaœken an parœle u Italijo na za@etku devetdesetih liet s suojimi starœi, ki so se preselil' zauoj diela. Predstavile so nekatere podatke o statistiki go mez emigracjon (u Italiji donas ¡ivi 7.235.059 emigrantu, kar pride re@ 12,4 par stuo prebivalstva) an poviedale, de je important premagat strah do foreœtega an se mu parbli¡at, de bi z njim guorili. Direktorca dvojezi@ne œuole, ˘iva Gruden, je pod@artala, de so s publikacijo an s posvetan otroci napravli izpit an celuo diplomsko nalogo, saj je tuole dielo utardilo njih kompetence o komunikaciji an razumevanje zgodovine, ki je sad truda puno generacij. U suojin pozdravu je œpietarski œindik Tiziano Manzini poviedu, de se troœta, de naœe vasi ne bi nikoli vi@ zapoznale emigracjona. Pod@artu je, de telo hvalevriedno dielo u@encu nam pomaga, de bi buojœ zastopil' œtevilne emigrante, ki donas parhajajo h nam s trebuhan za kruhan. O donaœnji multietni@ni dru¡bi u Uidnu, kjer ¡ivì vi@ ku œtierdeset skupin migrantu, je guoriu gost vi@era, fotograf Leo Bernardis. Pokazu an predstavu je fotografije, ki jih je u treh lietih napravu u

Uidnu. Tela raziskava je fotografu razkrila nou sviet odpartih ljudì, ki radi pravijo o suojih korninah an navadah, an je u njin œe buj utardila prepri@anje, de multietni@nost donaœnje dru¡be predstavja bogastvo, saj nam daje parlo¡nost, de bi zapoznal', kuo se ¡ivi po svietu. U imenu zveze Slovenci po svetu je guoriu direktor Renzo Mattelig. Pod@artu je, de je Bene@ija z emigracjonan zgubila skor 80 par stuo suojega prebivalstva. Saj je bluo u Bene@iji, po parvem popisovanju, lieta 1871, po zdru¡itvi Italije, vi@ ku 14 tau¡int ljudì, donas pa jih je ostalo pod sedan tau¡int. #e ne bi bluo emigracijona, bi bluo donas u uidanski provin@i vi@ ku 30 tau¡int Slovenju. Vi@ ku 50 tau¡int jih pa ¡ivi po svietu. Puno od telih je ostalo zvestih suojim slovienskim korninan; s suojo kulturo so obogatiel' kraje, kjer ¡ivé, an napravli velike re@i. Mattelig se je zahvalu œuolarjan dvojezi@ne œuole za liep posviet an jim za¡eleu, de bojo na suoji ¡ivljenski poti œe naprì varval' naœ slovienski izik an doma@o kulturo. U@enci 5. razreda, pod vodstvan u@itelja Mateja, so zaparli vi@er s piesmijo Slovenskega naroda sin. Prisotni so sbli, med druzimi, predstavnik emigrantske organizacije Alef, Renzo Moricchi, an ravnateljica de¡elnega urada za sode¡elane u tujini, Bruna Zuccolin.

V Œpietru se ¡e parpravljajo za senjan Sv. Petru v Dravogradu Œpietru se ¡e napravjajo na sre@anje slovenskih vasi, ki imajo ime po Svetim Petru. Lani so ga oni gostili, lietos bojo œli pa v Œempeter na Kronski gori par miestacu Dravograd, na Œtajarskem, prù na konfinu Slovenije z Avstrijo. Sre@anje bo v saboto 4. junja a v œpietarski biblioteki ¡e vpisavajo ljudi, ki ¡elé napraviti liep izlet, spoznati nove kraje in do¡ivieti prù liep senjam. Vsako lieto se v adnim izmed osmih Œempetru odvija sre@anje. Udele¡uje se ga sedam Œempetrov iz Slovenije in naœ Œpietar iz Italije. Gre za sre@anje kraju, ki imajo ime Œempeter al’ imajo Sv. Petra za farnega patrona. Zatuo so redni udele¡enci sre@anja Œpietar iz Bene@ije, Sv. Peter Piran, Œempeter par Novi Gorici, Œempeter v Savinjski dolini, Sv. Peter iz Bistrice ob Sotli, Sv. Peter iz Oto@ca par Novem mestu, Sv. Peter Pivka in Œempeter na Kronski gori v ob@ini Dravograd. Teala sre@anja so veseli sejmi. Na njih se odvijajo œportne igre in kulturni programi, na katerih se predstavljajo vsi Œempetri. Lietos je kraj sre@anja cierku Svetega Petra na Kronski gori, ki je bla zazidana lieta 1750, kar se vidi iz lietnice, ki je vklesena nad vhodnim portalam. Cierku je bla sigurno tudi vi@krat predielana in postrojena. Je zna@ilne arde@e farbe in ima dva turma. Zanimiva je, kier je vidna ¡e od dele@a. Od nje pa se odpiera razgled po dolini. Cierku je baro@nega stila. Vaja za adno buj liepih in tudi buj pomembnih baro@nih arhitektur v Sloveniji, @eprù se ji tuole odzuna na vidi.

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IZ NAŒIH DOLIN

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V GORENJIM TARBIJU so predstavili bukva »Luna an buskalce«, ki jih je napisu Adriano Gariup in izdala zadruga »Most«

Bukva, ki bi jih muorli prebrati vsi Bene@ani, œe posebno te mladi ➔ Augusto Crisetig: ble so te¡ke lieta v katerih pa je bluo upanje. Toninac Qualizza: emigracija je nardila konac slavne zgodovine naœih te starih ● J. B. ele bukva bi muorli prebrat vsi naœi ljudje.« Tele besiede je prepri@ano poviedu vice œindik Srienskega kamuna Augusto Crisetig na predstavitvi romana Adriana Gariupa Luna an buskalce, ki je bla pred velikim œtevilam ljudi v petak 25. mar@a,v prestorih centra Okno na slovanski sviet v Gorenjem Tarbiju. »Bi jih muorli prebat œe posebe te mladi, de bi poznal' tiste te¡ke lieta, v katerih pa je bluo upanje in se je dielalo za buojœe cajte – je dodau Crisetig –. Tud jest sam pre¡iveu tiste cajte, ki pa so parnesli velike spremembe v naœi dru¡bi.«

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V bukvah, ki jih je izdala kooperativa Most iz #edada, v imenu katere je pozdravu predsednik Bepo Qualizza, Adriano Gariup ponuja sliko o ¡ivljenju, izkuœnjah, sanjah mladolietnega Bene@ana, ki se odperja in odkriva sviet okuole sebe. Gre za parva œestdeseta lieta, ki na nieko vi¡o predstavljajo prelomnico med starim kme@kim svietam in novimi cajti, ki so jih v Bene@ijo parnaœal' œtevilni emigranti. Toninac Qualizza, muzicist doma iz Sriednjega, je zlo lepuo predstavu literarno dielo Adriana Gariupa in poluo¡u v zgodovinski moment, ki ga opisuje. Emigracija, je jau Qualizza, je napravla pravo katastrofo, je predstavla konac slavne zgodovine naœih ponosnih in po-

Ætevilna publika na predstavitvi v Gorenjem Tarbiju

Z desne roke: Augusto Crisetig, Toninac Qualizza, Giorgio Banchig, Bepo Qualizza in Adriano Gariup gumnih slovenskih priedniku, katerih kulturno premo¡enje je donas v veliki nevarnosti, de se zgubi za nimar. Tela situacija je bla prerokovana od stare doma@e piesmi z naslovam Bo¡ime, ki se takole glasi: »Ta zadnja vi@er, / o juba, je lieta! / Bo¡ime dikleta, / jest muoren iti.« Druge podobne piesmi pravijo: »Bo¡ime, moje diete, / pustin te an gren po sviete… / nazaj ne pridem vi@« in tudi lepuo poznana »Oj bo¡ime tele dolince… / kuo vas te¡ko zapustim.« Bukva Luna an buskalce, je jau Toninac Qualizza, so zlo privla@ne in pripovedovanje prevzema bralca s svojimi ¡ivimi in pisanimi podobami, z verizmam in modernostjo ritma, ki ga bogatijo razmiœljanja s pogostimi ironijami, tipi@nimi slovanskih ljudstev. Besedilo po¡ivljajo stari pregovori, ljudska modrovanja, spomini protagonistovega o@eta. Prù o@a, ki se ka¡e v vsi njega riesnosti in ostruosti, zna veliko poviedat in u@it, kar mu pride iz njega izkuœnji ku dielovac v italijanskih kolonijah v Afriki ter ku vojak in ujetnik Ingle¡u. Iz bukvi, je œe pod@artu Toninac Qualizza, se da poznat zgodovinske dogod-

ke, ki jim je biu pri@a protagonist, in œe obnaœanja ljudi, stare navade, sad dolge zgodovine telih Sloviencu, ki ¡ive v Bene@iji @ez 1400 liet. Zgodba, ki jo Adriano Gariup opisuje, se odvija v kme@kem, bukoli@nem ambientu, v nedotaknjeni naravi in traja le 12 ur, ki jih mladi protagonist skor vse pre¡ivi v sana¡eti med te¡kim dielam za suœit senuo in ga spravit v skedinj. V telih 12 urah se v mladolietnem Bene@anu razvijajo in prelietajo sanje z odpartimi o@mi in misli, ki jih bogati modro znanje œe posebe svojega o@eta in parjatelju. De bi posluœalci na predstavitvi pokusili Gariupovo besedilo so poskarbieli mali Marco Miloradov, Michele Qualizza in Cecilia Gariup ob spremljavi ramonike Roberta Bergnacha. Na koncu je moderator liepega vi@era Giorgio Banchig vabu Adriana Gariupa, naj povie nekatere misli. Najparvo se je Gariup zahvalu kooperativi Most in vsiem tistim, ki so dali no roko par publikaciji, in za¡eleu, de bi œe posebe mladi jih prebrali in takuo poznali ‘an kos naœe zgodovine.

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Drenchia comune più povero in regione

● ● Il comune di Drenchia si è confermato il più povero del Friuli Venezia Giulia con un reddito medio di 15.031 euro. Gli 83 contribuenti che lo abitano per il 2009 hanno dichiarato un reddito complessivo di 1.287.000 euro. Il comune più ricco della regione è, invece, quello di Sgonico sul Carso Triestino con 1.320 abitanti che hanno dichiarato un reddito complessivo di 44,3 milioni di euro, con una media di 28.746 euro per contribuente. È singolare che sia in testa che in coda alla classifica, pubblicata il 28 marzo dal quotidiano economico «Sole 24 Ore», ci siano comuni di lingua e cultura slovena. Ma dove l’identità etnico-linguistica è da sempre accettata e valorizzata la ricchezza è praticamente doppia rispetto alla Slavia. Infatti, in fondo alla classifica ci sono tutti i comuni sloveni della provincia di Udine. Savogna con 17.032 euro (terza in provincia nella negativa classifica), Stregna con 17.319, Grimacco con 17.412 euro, Lusevera con 17.529, Pulfero con 18.386, Taipana con 18.389, San Leonardo con 19.365, San Pietro con 20.083. In provincia primeggia per reddito il comune di Pagnacco con 27.056 euro. Il reddito nei capoluoghi di provincia vede in testa Udine con 26.755 euro, seguita da Pordenone con 25.521 euro, Trieste con 24.606 e Gorizia con 23.270 euro.

V ŒPIETRU RAZSTAVA fotografij, ki jih je nardiu Marco Gorenszach. Predstavili tudi bukva »Œtirje letni @asi na Matajurju«

Fotografije o Matajurju, ki se gledajo s sarcam

Cividale, a rischio il pronto soccorso

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Z desne: Œeljko Cimpriå, Ezio Gosgnach in Marco Gorenszach otografije se gledajo z o@mi a se do¡ivljajo z vsiemi petimi @ustvi. Œe posebno, kàr jih fotograf posnema s sarcam. Takuo v bukvah in v razstavi Œtirje letni @asi na Matajurju, ki jih je napravu Marco Gorenszach, tist, ki jih vzame v roke vidi lepoto brega, ki je simbol Bene@ije, @uje glasuove in muziko ljudi in ¡vin, ki na njim ¡ive, diha vonjave ro¡, dreves in rastlin, pokusi okuse sadja, s parstam tika zemljo, kamje, hiœe in vasi. Tuole je jasno parœlo na dan ob predstavitvi, ki je bla v petak 18. mar@a v slovenskim kulturnim centru v Œpietru. Organizala sta jo kooperativa Most in Planinska dru¡ina Bene@ije. Parjatelji avtorja in tisti, ki imajo radi Matajur, so napunili dvorano. Do¡ivieli so pru liep vi@er. Na za@etku je zapieu pevski zbor Matajur iz Klenja, ki ga vodi Davide Clodig. Natuo je œpietarski œindik, Tiziano Manzini, v svojim pozdravu jau, de je Matajur te prava zastava, te prava bandiera vsieh naravnih lepot, ki jih imamo v Nediœkih dolinah. Vabu je vse, naj nanj hodijo par nogah, de bi do¡ivieli vse lepe re@i, ki so ¡e pred varham. Med publiko je bla tudi

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Ætevilni udeleœenci predstavitve fotoalbuma

garmiœka ¡upanja, Eliana Fabello. Predsednik Planinske dru¡ine, Giampalo Della Dora, je pohvalu fotografije tudi zatuo, ki na ka¡ejo le narave, ki se v œtierih lietnih cajtah spreminja, ampa tudi bogato doma@o slovensko kulturo. S svoje strani je predsednik kooperative Most, B e p o Q u a l i z z a , zahvalu Planisko dru¡ino, de je zazidala in dar¡i odparto ko@o pod varham, saj Dom na Matajure vabi puno ljudi, de se na vstavijo, kjer je konac cieste. O bukvah je poviedu, de ti-

sti, ki jih vzamejo v roke, jih takuo zvestuo gledajo, de jih skor ponucajo. Pozdravu je tudi predsednik podsekcije Cai za Nediœke doline, Massimiliano Miani. Pohvalu je Gorenszacha, zatuo ki je v svoj fotografski aparat ujeu, kar navadni planinac v svoji hoji te¡kuo vidi. Bukva in razstavo je predstavu direktor Kobariœkega muzeja ˘eljko #impri@. Tudi on je amaterski fotograf. »Lieta 1974, kàr se je Marco Gorenszach rodiu, jest san ¡e fotografiru na Matajurju – je jau –. Za-

Tiziano Manzini

Giampaolo Della Dora

tuo vam svetujem, de njega fotografije gledate s sarcam«. »Tele so velike bukva in fotografije so kvalitetne – je œe poviedu Cimpri@ –. Nie samo puno narave, faune, flore, al' pa estetike son@nih zahodu, ampa se obra@a na ¡ivljenje, ki je œe v telih vaseh, guori o ljudeh, ki œe ¡ivijo tle, se spominja zapuœ@enjih doma@ij. Avtor je nardiu tudi ¡alostno, nostalgi@no a pomembno dokumentacijo, etnoloœko in arhitekturno raziskavo. Zbudiu je zanimanje par slovenskih ljudeh in tudi v Furlaniji.« Na koncu je spreguoriu tudi Gorenszach. Poviedu je, de je namien bukvi in razstave fotografij valorizirati Matajur in na brieg povabiti puno ljudi. »Naœi kraji so prelepi in doma@a kultura je bogata. Jest sam zaljubljen v Matajur. Vriedno ga je spoznati. In iz turizma lahko pride potriebna muo@, de vasi o¡ivejejo in puojdejo naprej«, je jau. Potle je imeu puno diela, de bi podpisavu bukva in arzlagu fotografije. Razstava bo odparta v prestorah slovenskega kulturnega centra v Œpietru do konca obrila.

Nuovo allarme per l’ospedale di Cividale. Dopo i pesanti tagli subiti negli anni scorsi, il nosocomio si vedrebbe privato del servizio di pronto soccorso durante le ore notturne e per l’intera giornata la domenica e i giorni festivi. I timori di questo ulteriore ridimensionamento, che andrebbe a colpire in primo luogo le Valli del Natisone, l’area più lontana da Udine, non sono stati fugati dalla recente visita dell’assessore regionale alla Sanità, Vladimir Kosic (nella foto). L’esponente della giunta Tondo ha detto, infatti, che la Regione sta facendo una valutazione su tutti i pronto soccorso friulani per cercare di raggiungere degli standard comuni. Messo alle strette dai consiglieri comunali del Pd, il sindaco di Cividale, Stefano Balloch, non ha potuto dare rassicurazioni. «Quando arriverà il momento, l’assessore Kosic ci ha garantito che il percorso di scelta sarà condiviso», ha detto. Nell’ambito della visita a Cividale il 23 marzo, Kosic ha incontrato i 17 sindaci dell’ambito socio-assistenziale del cividalese e ha confermato il potenziamento dei servizi di radiolagia e day surgery, delle sale operatorie e l’apertura di un hospice per le cure palliative. Attualmente sono in corso solo i lavori di costruzione di un padiglione destinato a diventare nuova sede del distretto sanitario.


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TERSKE DOLINE

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I DUE COMUNI DI LINGUA SLOVENA affrontano la chiusura dei propri plessi scolastici. Ma da Vedronza arriva il no all’unificazione KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Vedronza, firme per la posta aperta

Lusevera vuole la scuola bilingue ma non insieme a Taipana ➔ Il sindaco Guido Marchiol: «I genitori non approverebbero». Così i bambini rischiano di finire a Tarcento e Nimis ● Larissa Borghese stituire una scuola bilingue per salvare i due plessi scolastici di Taipana e di Vedronza dal Piano provinciale di dimensionamento scolastico, la cui attuazione è prevista per l'anno scolastico 2012-13. È quanto intendono fare le due amministrazioni comunali per sfuggire all'attuazione del piano, che prevede la soppressione delle scuole che non raggiungono un tetto di almeno 20 bambini nelle materne e di 30 nelle elementari, con una possibile riduzione del 15% per le scuole di montagna. Attualmente le scuole di Taipana (con 13 bambini alle materne e 22 alle elementari) e di Vedronza (con 14 bambini alle materne e 26 alle elementari) non rientrano nei parametri dettati dalla Regione e sono a rischio di chiusura alla stregua di altre realtà scolastiche della Slavia friulana, come Savogna e Resia. Sull'istituzione di una scuola bilingue unica sono però divergenti le posizioni dei due comuni. Al parere favorevole di Taipana fa, infatti, da contraltare il «no» secco espresso dal primo cittadino di Lusevera, Guido Marchiol. Peccato, perché in questo modo ci si lascia sfuggire un'occasione unica, che, forte di un corposo numero di alunni (allo stato attuale 27 bambini alle materne e 38 alle ele-

I ●●

Dopo l'ennesima chiusura dell'unico ufficio postale di Vedronza, il sindaco di Lusevera, Guido Marchiol, indirà una raccolta di firme da inviare alle istituzioni competenti con la richiesta che lo sportello rimanga sempre aperto nell'orario previsto al pubblico. Si tratta dell'unico ufficio postale nell'alta Val Torre, che serve le otto frazioni del comune e Uccea, in comune di Resia. Dopo varie chiusure il sabato, l'ufficio postale è rimasto bloccato recentemente anche un lunedì, con conseguente disagio per i cittadini, compresi i genitori degli aunni della scuola locale, che vi si recano ad acquistare i buoni per la mensa scolastica. In passato, il primo cittadino di Lusevera aveva già rivolto due appelli pubblici, chiedendo fosse garantita l'apertura dell'ufficio postale anche nei giorni di assenza dell'unica addetta allo sportello. In questo modo si eviterebbe una chiusura “a singhiozzo”, attraverso la quale sembra si voglia abituare gli utenti a servirsi degli sportelli più grandi, come quello di Tarcento, con l'inevitabile disagio che ciò comporta soprattutto per le persone anziane e per chi non è munito di un mezzo di trasporto. Esasperati da questa situazione, gli abitanti del luogo si sono rivolti al sindaco, il quale non può fare altro che appellarsi alle istituzioni competenti perché si faccia veramente qualcosa di concreto per la montagna.

mentari), darebbe vita ad una realtà scolastica dinamica e competitiva, rendendo più coeso il territorio dei due comuni, che sono soggetti all'applicazione della legge di tutela della minoranza slovena. Ma vediamo quali sono stati gli ultimi sviluppi nei due comuni della Slavia. Il modello e l'offerta formativa della scuola bilingue di San Pietro al Natisone, che rappresenta l'unico esempio in Regione, sono stati illustrati dall'insegnante Miriam Simiz nel corso di un recente incontro pubblico, che ha avuto luogo a Taipana e al quale hanno preso parte gli insegnanti, i genitori degli alunni, che frequentano la scuola locale, il sindaco Elio Berra ed una nutrita rappresentanza dell'amministrazione comunale. Federico Pastore, insegnante nella scuola elementare di Taipana e rappresentante del distretto scolastico di Tarcento, ha evidenziato il consenso unanime raccolto dal modello bilingue, considerato un arricchimento. Ora la parola passa, dunque, alle istituzioni. In primo luogo al consiglio comunale, che approfondirà la questione nel corso della sua prossima seduta. Interpellato sulla questione, il sindaco di Lusevera, Guido Marchiol, ha detto che nei prossimi giorni invierà ai genitori degli alunni, che frequentano la locale

Obåina Bardo noåe ustanoviti dvojeziåne æole skupaj s Tipano scuola materna ed elementare, un questionario attraverso il quale sondare la loro disponibilità, o meno, all'istituzione di una scuola bilingue. La risposta dovrebbe essere positiva, considerate le posizioni emerse nell'incontro del 21 marzo tra l'amministrazione comunale e i genitori. Il primo cittadino, però, fin d'ora esclude l'istituzione di un plesso bilingue unico per Vedronza e Taipana, magari nella località di Monteaperta, come era stato ventilato una quindicina di anni fa. Marchiol sostiene che i genitori

degli alunni non approverebbero questa proposta per le difficoltà di spostamento che comporterebbe e, di conseguenza, opterebbero per la scuola di Tarcento. «Al contrario una scuola bilingue a Vedronza, grazie alla validità della sua offerta formativa, potrebbe convincere qualche genitore di Tarcento a iscrivere suo figlio qui», conclude Marchiol. Resta forte il rischio, però, che questa posizione precluda la scuola bilingue sia nel comune di Lusevera che in quello di Taipana. Coi i bambini costretti ad andare a Tarcento o Nimis.

IL PAESE presentato e promosso in tutte le sue dimensioni

A Villanova delle Grotte il piazzale intitolato all’ultimo Templare

Platischis vive anche sul sito internet

Maggiore sicurezza sulla Nimis-Taipana

Pripadniki viteækemu redu Templarjev pred zavaræko cerkvijo

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C'è anche la manutenzione delle barriere stradali sulla strada provinciale tra Nimis e Taipana tra i lavori che saranno finanziati con le risorse per 7 milioni di euro assegnate lo scorso 11 marzo dalla Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia alle quattro Province di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine, su proposta dell'assessore Riccardo Riccardi, per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla viabilità e sugli edifici scolastici. Si tratta di contributi straordinari pluriennali che sulla base delle richieste pervenute alla Regione saranno così ripartite: 3,08 milioni di euro alla Provincia di Udine, 1,855 a quella di Pordenone, 1,435 a Trieste e 630 mila euro a Gorizia. In campo stradale, oltre all'intervento sulla Nimis-Taipana, ci sarà anche la sistemazione dell'incrocio tra le strade provinciali «del Natisone» e «di Prepotto» nel territorio di Premariacco.

a sabato 19 marzo il comune di Lusevera vanta il singolare pimato, a livello europeo, di aver intitolato un luogo pubblico – il piazzale-parcheggio di Villanova delle Grotte – all'ultimo gran maestro dell'Ordine dei cavalieri Templati, Jacques de Molay, «Magister Militia Templi, Molay 1243 - Parigi 1314», come recita la tabella scoperta al termine della cerimonia alla quale hanno partecipato il gran priore d'Italia dell'Ordine sovrano e militare del Tempio di Gerusalemme, il triestino Walter Grandis, numerosi cavalieri e dame della regione e di altre parti d'Italia, il sindaco di Lusevera, Guido Marchiol, il presidente del consiglio provinciale, Marco Quai, e il senatore Ferruccio Saro. Il gran priore ha rievocato la figura del Molay, «martire del libero pensiero», mandato al rogo nel 1314, assieme al cavaliere Geoffrey de Charney, dal re di Francia, Filippo il Bello, con il consenso di papa Clemente V. Il gran priore ha annunciato che il 19 marzo è stato proclamato «giornata della remissione», cioè del perdono nei confronti dei responsabili del «martirio» dell'ultimo gran maestro dei Templari. La cerimonia di intitolazione è stata preceduta dalla santa messa, concelebrata nella chiesa di san Floriano dal parroco di Villanova, don Renzo Calligaro, e dal vicario foraneo di Nimis, mons. Rizieri De Tina. Al termine si è svolta la suggestiva cerimonia di investitura di due nuovi componenti della famiglia templare: la dama Alessia Bertoli di Majano e Ruben Specogna, originario di Ponteacco e ricercatore presso l'Università di Udine. Questi con la sua adesione all'Ordine fa rivivere, a secoli di distanza, la presenza nelle valli del Natisone dei Templari che nella Grotta d'Antro lasciarono tracce della loro permanenza.

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● G. B.

tate per entrare in un luogo dalle risorse nascoste: Platischis». Con queste parole il sito www.platischis.it introduce alla scoperta di questa piccola e graziosa frazione del comune di Taipana, nella valle del Cornappo, situata su un altopiano a 663 m. di altezza sul livello del mare, in prossimità del confine con la Slovenia. Il sito fa risalire il toponimo Platischis/Plestiœ@e, che è stato documentato per la prima volta nel 1322 in occasione del trasferimento della giurisdizione dai conti d’Attems ai signori di Cuccagna, a tre ipotesi. Sulla base del suffisso etimologico sloveno -œ@e (luogo), si ipotizza che il toponimo derivi da: blatiœ@e (luogo fangoso e umidiccio) o da prapotiœ@e (luogo di felci) e, in ultima istanza, al verbo plesté (intrecciare), dal locale dialetto sloveno. Nel sito si possono trovare informazioni su come raggiungere Platischis e sui posti di ristoro locali e nei paesi limitrofi di Campo di Bonis/Bona, Cornappo/Karnahta, Monteaperta/Viœkorœa, Debellis/Debeleœ, Montemaggiore/Brezje, Ponte Sambo, Prossenicco/Prosnid e

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Taipana/Tipana. Vi sono ampie finestre sulla storia (con la storia in breve da scaricare), sulla gastronomia locale (con ricette tipiche e il glossario da scaricare) e sulle bellezze naturali ed architettoniche, immortalate in un ricco album fotografico. Al centro del paese, formato da due borgate, ci sono la chiesa di San Govanni Battista, all'interno della quale si può ammirare la Via crucis con scritte in lingua slovena, e un'antica vasca in pietra korito, risalente al 1875, opera di un artigiano locale. Tra le abitazioni spiccano due case dall'architettura tipica, che sono state ristrutturate dopo il terremoto, dalla Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici e artistici. Il sito, in continuo aggiornamento e aperto a nuovi contributi, idee o materiali, offre una serie di link di collegamento ad altri siti, quali Lintver, Natisone, Sentieri Natura, Alta Val Torre, Prossenicco, Parco naturale delle Prealpi Giulie, le Valli tra Natisone e Torre.

● L. B.


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REZIJA/KANALSKA DOLINA

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LEPO USPELA REVIJA »KOROŒKA IN PRIMORSKA POJETA« ki se je odvijala 20. marca v bivœi mlekarni v Ukvah

Pesem ima va¡no vlogo pri ohranjanju slovenskega jezika v Kanalski dolini ➔ Zbori in skupine iz Slovenije, Avstrijske Koroœke, Bene@ije in Goriœkega navduœili œtevilno publiko ● Luciano Lister Ukvah se je 20. marca popoldne odvijala mednarodna pevska revija Koroœka in Primorska pojeta. Pri organizacij prireditve so s Slovenskim kulturnim srediœ@em Planika sodelovali Krœ@anska kulturna zveza (Celovec), Zveza slovenske katoliœke prosvete (Gorica), Zveza slovenskih kulturnih druœtev (Trst), Zveza cerkvenih pevskih zborov (Trst), Zveza pevskih zborov Primorske ter Javni sklad Republike Slovenije za kulturne dejavnosti. Revije so se kot vsako leto udele¡ile œtevilne skupine iz Italije, Avstrije in Slovenije. V svojem govoru je @astni predsednik Krœ@anske kulturne zveze Janko Zerzer razlo¡il, da je Kanalska dolina idealno obmo@je za pevsko prireditev, saj povezuje Koroœko in Primorsko. Dolina le¡i z kulturnega vidika »na koroœki zemlji«, @eprav je dandanes sestavni del Italije. Zerzer je omenil pevsko tradicijo, ki jo œe vedno ima vas Ukve in je pri tem pod@rtal vlogo, ki jo lahko igra petje pri ohranjanju jezika v manjœinskem okolju. Da je petje pomembno, je prepri@an tudi naborjeœki ¡upan Alessandro Oman, ki œe vedno iœ@e reœitev glede vpraœanja pouka v slovenskem jeziku v œolah Kanalske doline. Predsednik Zveze pevskih zborov Primorske Anton Baloh je pa predo@il mo¡nosti sodelovanja, ki jih nudi proces evropske integracije, vklju@no s Hrvaœko, kar bi lahko ponudilo lepe prilo¡nosti za sploœni razvoj obmejnih krajev. Seveda so bili na srediœ@u pozornosti pevski zbori, ki jih je predstavila doma@inka Anna Wedam. Prva na vrsti je bila moœka vokalna skupina Koœanski oktet iz

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Koœane (Slovenija). Druga je nastopila ¡enska vokalna skupina iz Slovenjega Plajberka/Windisch Bleiberg (Avstrijska Koroœka), ki se udele¡uje prireditev na Koroœkem, v Sloveniji in Italiji pod vodstvom Veronike Laußegger. Iz Velikovca/Völkermarkt je priœla tudi vokalna skupina Lipa, ki na Koroœkem skrbi tudi za glasbeno vzgojo mlajœih generacij v okviru dejavnosti otroœke skupine Lipov cvet. Nato je bil na vrsti meœani pevski zbor Naœe vasi iz Tipane, ki ga vodi Davide Clodig. Iz ˘elezne Kaple/Eisenkappel (Avstrijska Koroœka) je pod vodstvom Tatjane Pirker priœla tudi tamburaœka skupina Tamika. #eprav je ta za ob@instvo v Ukvah veljala za zanimivost – posluœalci so bili navduœeni – so na Koroœkem tovrstne skupine nekaj navadnega. Tamika sodeluje z mnogimi glasbenimi skupinami in ima tudi zasebno dejavnost s klasi@nimi in z modernimi skladbami. Zadnja je na reviji nastopila dekliœka vokalna skupina Bode@a Ne¡a z Vrha Svetega Mihaela (Gorica), ki jo vodi Mateja #ernic in ki se redno udele¡uje prireditev v Italiji in Sloveniji. V repertoarjih, ki so jih prisotni lahko posluœali na reviji, so seveda prevladale ljudske pesmi, @eprav so mlajœe skupine izbrale tudi modernejœe. Koncert se je odvijal pod pokroviteljstvom Ob@ine Naborjet-Ov@ja vas in Gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno in Kanalsko dolino. Med prisotnimi so bili tudi trbiœka odbornica za kulturo Nadia Campana, Reginald Vospernik, predsednik Sveta slovenskih organizacij za videmsko pokrajino Giorgio Banchig in predsednik Zveze slovenske katoliœke prosvete (Gorica) Damian Paulin.

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Valbruna, premio ai dolci di Irma

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Tamburaæka skupina »Tamika« in Œelezne Kaple

2. aprila v Naborjetu posvet ob desetletnici zaœ@ite vet slovenskih organizacij, Slovenska kulturno gospodarska zveza in Slovensko kulturno srediœ@e Planika, pod pokroviteljstvom gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno in Kanalsko dolino ter ob@ine Naborjet-Ov@ja vas organizirajo v petek 2. aprila v Beneœki pala@i v Naborjetu posvet z naslovom Zakon 38/2001: stanje in perspektiv v videnski pokrajini. Ob 9.30 bodo pozdravili Gianni Verona, komisar Gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno in Kanalsko dolino, Alessandro Oman, ¡upan Ob@ine Naborjet-Ov@ja vas, Giorgio Banchig, pokrajinski predsednik Sso, in Luigia Negro, pokrajinska predsednica Skgz. V prvem delu na temo Stanje in perspektive œolanja v maternem jeziku bodo razpravljali Toma¡ Sim@i@, v.d. vodje Urada za slovenske œole, ˘iva Gruden, ravnateljica Dr¡avne dvojezi@ne œole v Œpetru, Antonio Pasquariello, ravnatelj zavoda I. Bachmann na Trbi¡u, in Roberto Molinaro, de¡elni odbornik za œolstvo, univerzo, raziskovanje, dru¡ino in kooperacijo. Po odmoru, ob 11.15 se bo odvijal drugi del na temo #len 21: ekonomski razvoj in @ezmejno sodelovanje v evropski perspektivi. Govorili bodo Alessandro Oman, funkcionar Gorske skupnosti, Stefano Predan, tajnik Kme@ke zveze videnske pokrajine, Elio De Anna, de¡elni odbornik za kulturo, œport, mednarodne in komunitarne odnose, in Boris Jesih, dr¡avni sekretar ministrstva Republike Slovenije za Slovence v zamejstvu in po svetu. Moderator bo Rudi Bartaloth. Zaigrali bodo u@enci glasbene œole T. Holmar iz Ukev. Ob tej prilo¡nosti slovenske organizacije nudijo prevoz. Odhod ob 8. iz Œpetra (pred ¡upanstvom).

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Passione per i dolci e voglia di mantenere le tradizioni: questi tra i motivi che hanno portato, nel 2003, Monica Gelbmann (nella foto) e sua madre Irma Maria Keil a inaugurare il laboratorio artigianale «I dolci di Irma» a Valbruna. L'attività nel corso degli anni si è sviluppata con successo. E proprio per questo la Confartigianato Udine ha conferito a Monica ed Irma un diploma di benemerenza, nel corso di una cerimonia nel teatro Modena di Palmanova, in occasione della festa di San Giuseppe. La signora Keil, cui nell'ambito dell'attività compete soprattutto la produzione dei dolci – mentre la figlia Monica si occupa anche della parte amministrativa in qualità di titolare – spiega come il successo dell'attività sia legato alla qualità dei prodotti offerti: «I clienti apprezzano le cose semplici che prepariamo ed il fatto che nel vendere i prodotti spieghiamo le tradizioni locali cui sono legati. Così tornano volentieri da noi». La produzione dolciaria del laboratorio spazia sulla tradizione locale e più in generale su quella austriaca. Oltre ai dolci, il laboratorio produce marmellate fresche di stagione ed offre oggettistica decorativa proveniente da Austria e Germania. L'attività del laboratorio non si limita alla sola vendita al dettaglio nella sede: già da tempo si occupa di rifornire molti locali pubblici valcanalesi. (l.l.)

INTERVISTA CON ANNA MICELLI che si batte contro lo sfruttamento delle risorse idriche da parte di soggetti esterni

Due nuove centraline idroelettriche che impoveriranno ulteriormente Resia ➔ Una sul Rio Nero e una a Coritis «Bisogna coinvolgere la popolazione» cittadini italiani in giugno saranno chiamati al referendum sulla privatizzazione dell'acqua. Un quesito riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, mentre l'altro riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato. Anche a Resia questo è un tema molto sentito. Abbiamo posto alcune domande ad Anna Micelli del movimento «Aghe di mont». Dopo l'esperienza del comitato spontaneo «No centralina idroelettrica Resia 2 Ponte Rop» che è riuscito, sensibilizzando la popolazione, a far ritirare il progetto da parte del Consorzio industriale di Tolmezzo, cosa fi prefigge il vostro comitato? «Siamo partiti dall'esperienza che ha racchiuso la volontà dei resiani di sentirsi partecipi delle decisioni che incidono sulla nostra terra e quindi sulle sue risorse. Ciò ci ha portato a riflettere sulle bollette della società Carniacque s.p.a. con sede a Tolmezzo, che dal 2007 gestisce il servizio idrico integrato. I conti arrivati a maggiogiugno 2010 hanno evidenziato che le tariffe da un anno all'altro sono raddoppiate e in alcuni casi anche triplicate. Quindi le stesse persone, che ci hanno visti così impegnati sul fronte della centralina, si sono

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rivolti a noi per capire se sulla gestione dell'acqua e del valore dato all'acqua si poteva fare qualcosa». Come avete agito? «Aprendo un confronto qui in valle, prima fra le famiglie poi con l'amministrazione comunale, per capire cosa stava succedendo. Abbiamo interpellato anche i comitati, come Aghe di mont, che si sono formati sul medesimo problema. Tutti hanno concordato che questo tipo di gestione dell’acqua in zone di montagna è troppo oneroso e non favorisce la permanenza delle famiglie sul territorio. È stato chiaro a tutti che la maggioranza delle aministrazioni locali si è semplicemente adeguata senza alcuna rimostranza. Il nostro movimento ha dato voce alle famiglie attraverso una lettera che è stata spedita al presidente della Regione, Renzo Tondo, nella quale i cittadini della montagna chiedono la restituzione della gestione del servizio idrico ai comuni. Ma Tondo non ha ancora risposto alle 3500 lettere giunte da tutta la montagna friulana». Qual è il ruolo degli Ato? «Gli Ambiti territoriali ottimali sono enti che racchiudevano le rappresentanze dei comuni e quindi definivano le tariffe e anche le modalità di gestione del servizio

Anna Micelli (1ª da dx) idrico. A livello statale questi enti sono stati soppressi nel giugno del 2010 perché classificati come enti inutili. Veniva dato tempo fino a marzo di quest'anno alla Regione per poter restituire le competenze ad altri soggetti. Ma, visti gli interessi in gioco, la vita degli Ato è stata prolungata fino al 31 dicembre del 2011, per cui questi enti oggi esistono ancora». A Resia ci sono altri progetti che prevedono l'utilizzo delle acque a scopo energetico. A che punto sono le procedure per la loro realizzazione? «Abbiamo il sentore che i progetti di una centralina idroelettrica sul Rio Nero e di un'altra a Coritis siano in corso. Mi auguro che prima di arrivare alla valutazione di impatto ambientale e alla concessione

idroelettrica si informi la popolazione e si chieda il suo parere. Dev'essere chiaro lo scopo dell'iniziativa e se effettivamente essa produrrà ricchezza per la valle e i suoi abitanti. Temiamo che la ricchezza prodotta in loco venga portata fuori valle, sacrificando parte del nostro ambiente senza degli adeguati benefici. Devono permetterci di poter scegliere; non si può svendere un bene che non ha prezzo, perché di valore inestimabile». Qual è il suo giudizio sulla gestione delle risorse idriche a Resia? «Carniacque è una società per azioni e la maggioranza azionaria è detenuta dai comuni. Mi domando, quindi, perché la popolazione non è stata informata prima della costituzione di questa società e del suo meccanismo di funzionamento. Perché si è arrivati, soprattutto nei comuni dove vigeva il sistema a forfait, a delle tariffe che sono molto onerose per le famiglie? Perchè nel 2010, da un anno all'altro (dal 2009 al 2010), sono arrivate delle bollette così salate? Perchè è stato chiesto alle famiglie in acconto anche il primo semestre del 2010? Questo modo di gestire l'acqua non aiuta la permanenza della popolazione in montagna. Se gli amministratori che compongono Carniacque non riflettono anche su questa questione, cosa andranno a gestire in futuro?».

● Sandro Quaglia

Poznejmo Rezijo ves za ves: Njïva ●●

Njïwa, 465 metrinuw na visokö nad murjon na ti hüdi rokë od dulïne Rezije. Prid ka potres na mëla 65 hïœ anu kire so bile fïs stare ziz arki anu milëzimi. Po potreso so bile ostale w ajër ne dësat hïœ, wse poœködwane. Anu injän hïœe ni so spet narëd anu jë ostalu malu od itëh lit. Väs, Njïwa jë bila w¡ë prid ka lëtu 1000. Njïwa mëla swöj kumün dardu lëta 1805 ko Napolijun na mësto œtiri kumüne (Bila, Osoanë, Solbica anu Njïwa) an jë wkazal, da bodi dan sami: tadej se nardil te Rozajanski kumün. Dardu itadej Ravanca bila tapod tin njïvaœkin kumünon. Ta-na Njïvi jüdi so ¡ïvili tej powsod tu-w Reziji: ni so mëli tarinje anu paœkulë@e, ni so mëli njïve tu ka ni so sjali krampir, böb, sirak, ta-lëtë ni so hüdili w planïno ziz ¡ivïno. Vasïce Liœæäce, Gözd anu hïœë te to gorë Za Branon so se nardile fïs itaku: nejprid so bile köj planïne anu dopo, po lëtu 1600, ite planïne so dovantale väsi. Ta-lëtë jüdi so hudïli nejveæ won na Karnïco, won w Njïvico – ka to be bilu ta mala Njïwa. Ta-nad durmi od te stare carkve ta-na Njïvi, ki na jë bila od lëta 1781 anu ka na bila wajana dopo po potresu, jë bila na meridjana tu ka to jë bilu napïsanu: «Fugit Velox e Hora Felix». Tu-w Reziji jë bilu malu meridjan, jë bila köj isa ta ta-na Njïvi, na drüga ta-na Ravanci, tu-w ti stari Kulüsavi hïœi, ka na œla zgubjana anu te ta-na Rüœæë, ka ni so nu malu inja@ë narëd. Dardu tu-w ti sagont weri ta-na Njïvi so bile dvi butëgi anu œtiri uœtirïje, tu ka so parhajali kupüwat œpezo ti Liœæarski anu tï ta-na Huzdë. Jë bila pa na hïœa, ka ni so klïcali, da Juœtïcja tu ka ni so g'ali, da ni so diwali jüdi nu w æeho.


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POSO@JE

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31. marca 2011

POD GESLOM »KUPUJEM SLOVENSKO« je Zbornica kmetijskih in ¡ivilskih podietij pripravila pet javnih razprav KRATKE NOVICE KRATKE

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Kratke novice kratke novice

Odprli novo Huljevo pot do Dre¡nice

Doma@i kmetijski pridelki imajo ve@ vitaminov in boljœi okus ➔ Akcija v kobariœki mlekarni Planika, da bi podprli doma@e pridelovalce in tudi ¡iviljsko industrijo, zlasti na pode¡elju ● Miran Miheliå udi v Mlekarni Kobarid so tretjega marca pripravili promocijsko akcijo »Kupujem slovensko«, ki sicer po Sloveniji, v okviru Zbornice kmetijskih in ¡ivilskih podjetij, poteka ¡e @etrto leto. Letoœnji poudarek je na javnih razpravah o kakovosti slovenskih ¡ivil, o varnosti, tradiciji, okusu in o pomenu ohranjanja delovnih mest v kmetijstvu in ¡ivilski industriji. Gre za najbolj pomembne teme slovenske ¡ivilske pridelave, obenem pa za promocijo izdelkov, ki nosijo oznako »S«, oziroma izdelkov, ki so doma@i oz. slovenski. Javne razprave bodo obsegale pet tem in od teh je prva potekala v Mlekarni Planika Kobarid. Kot nalaœ@ za to so prostori, lani odprtega Muzeja sirarstva v Planiki. Ta obiskovalcu ¡e sam po sebi pove nekaj o tradiciji, in zgodovini ter o sedanji predelavi »slovenskega« mleka v Kobaridu. Za strokovno razpravo o okusu, je gostiteljica, direktorica Mlekarne Plani-

T ● ● Ob dvajsetletnici smrti so se @lani Planinskega druœtva Kobarid in œtevilni prijatelji spomnili na Alojza Fona s tem da so v soboto 26. marca otvorili novo »Huljevo pot« iz Zaro@iœ@a @ez Ozben do Dre¡nice. Tako so simboli@no povezali Kobarid in Dre¡nico, se pravi kraja, v katerih je Huljo pre¡ivel svoje ¡ivljenje. Po pohodu so se zbrali in se prijatelja spomnili s pesmimi, ki jih je tako rad prepeval. »Naj Huljo znova za¡ivi v naœih srcih in naj ponovno privriska dol s planine!« so rekli. Huljo je tragi@no zapustil ta svet 25. marca 1991. Bil je najboljœi kobariœki alpinist, pomagal je pri nadelavi poti, gradil ko@e in bivake doma@ega planinskega druœtva. Œe najraje pa so vsi posluœali njegove planinske in lovske zgodbe, ki jih ni nikoli zmanjkalo. In kako gromko je odmeval njegov smeh! Bil je vedno v srediœ@u pozornosti povsod tam, kjer se je pojavil. Le vsakih sto let se morda rodi tak korenjak, kot je bil Huljo.

Poslanci Sds na obisku v Poso@ju ● ● Poslanci in dr¡avni svetniki Slovenske demokratske stranke (Sds), ki je najve@ja opozicijska stranka v Sloveniji, so bili 14. marca na delovnem obisku v Goriœki statisti@ni regiji. Iz informacij ¡upanov in pomembnih gospodarskih kazalcev je razvidno, da Poso@je, œe posebej zgornje Poso@je, zaostaja za kazalci v Sloveniji, so bile ugotovitve obiska regije. Kobariœka ¡upanja Darja Hauptman je obrazlo¡ila problematiko varstva starejœih ob@anov in infrastrukture. ˘upan Bovca Danijel Krivec in tolminska pod¡upanja Maœa Klavora sta pod@rtala slabo prometno infrastrukturo in telekomunikacijsko povezavo v Zgornjem Poso@ju in sploœno gospodarsko zaostajanje tega obmo@ja za slovenskim povpre@jem.

100 let slovenskih vojaœkih gornikov

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Druœtvo Soœka fronta Nova Gorica je 20. marca, ob spomeniku braniteljem slovenske zemlje na Cerju pripravilo proslavo ob stoti obletnici ustanovitve prve vojaœke gorske enote na Slovenskem. »Pred sto leti smo Slovenci dobili prvo vojaœko gorsko enoto. #eprav v tedanji dr¡avi Avstro-Ogrski se je dogodek zgodil na naœih primorskih tleh in naœim ljudem in zato je prav, da se ga primerno spomnimo, poudarjajo v druœtvu Soœka fronta Nova Gorica«, so povedali na slovesnosti na Cerju.

ka Kobarid Anka Miklavi@ Lipuœ@ek, povabila Janeza Hribarja, profesorja in prodekana Biotehniœke fakultete iz Ljubljane, Damjana Finka direktorja zavoda Okus, Valterja Kramarja iz Hiœe Franko iz Starega sela, Marjo Feldin iz dru¡be ¡ito. Izpostavili so svoje izkuœnje in oceno dejavnosti in povezav med kmetijskimi pridelovalci, predelovalno industrijo in kon@nim kupcem. Dr. Janez Hribar meni, da je mogo@e promovirati celo Slovenijo v okviru »enotnega slovenskega okusa. Tako za lastno prehrano kot za turizem je nujno ohranjati in promovirati izdelke, ki so zna@ilni za slovenske pokrajine. Posebno hrano iz lastnega okolja, katere cene ne obremenjujejo dragi dolgi prevozi in, @e pride hitro do kupca, ne izgublja na kakovosti, ji ni treba dodajati (toliko) konzervansov… V mlekarni so predstavili œe tovrstno prednost prodaje njihovih ¡ivil, ki jih ljudje radi kupujejo, @eprav so v viœjem

kakovostnem razredu in kakœen cent dra¡ja, pri nakupu v Planiki pa celo cenejœa. Posebno imajo radi okus in sestavo njihovega mleka, ki je med redkimi v trgovinah pasterizirano, ni pa homogenizirano ter njih sire z doma@o tradicijo pridelave. Degustacija je uspela s pokuœino »slovenskega okusa« dveh vrst frike, do-

ma@ega »œalama«, zabeljene polente in vse skupaj pa zalito z briœkim vinom. Seveda pa so »slovenski« okusi doma@e pripravljenih tradicionalnih jedi tudi v œirœem, @ezmejnem prostoru. O tem pa bi bilo dobro v Kobaridu organizirati vsaj œe eno okroglo mizo, s povabilom beneœkim pridelovalcem in ponudnikom iz beneœkih gostiœ@.

PSIHOTERAPEVT DR. BOGDAN ˘OR˘ je napisal knjigo o razvajenosti in nasilju

Knjiga o raku sodobne dru¡be njiga Razvajenost, psihoterapevta dr. Bogdana ˘or¡a, ki jo je izdala Mohorjeva dru¡ba Celje, je do¡ivela ¡e svojo @etrto izdajo. Skupaj je napisal ¡e devet knjig, pet za Mohorjevo dru¡bo Celje, œtiri pa za koprsko versko revijo Ognjiœ@e. Za njegova predavanja so dvorane premajhne . V dopolnjenem ponatisu knjige Vzgoja ni znanost, ampak umetnost,

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dr. ˘or¡ piœe, da je razvajenost rak sodobne vzgoje. Otrok ne potrebuje idealnih, temve@ le dovolj dobre starœe. Govori o œtevilnih konkretnih vzgojnih primerih iz njegove prakse, o vzpostavitvi okolja za uspeœno pa tudi nepravem okolju, kjer terapija ne more uspeti. Dr. ˘or¡ iz Tabora nad Dornberkom je ustvaril dru¡inski model terapevtske pomo@i za otroke in mladostnike. S so-

SMU#ARJI PRINAŒAJO milijone, stroœke pa krije le ¡i@nica

Postna leta bovœkega zimskega turizma e@je slovenske ¡i@nice so ¡e do sredine zime bele¡ile manj gostov in znatno slabœe razmerje med stroœki in zaslu¡kom. Zaradi tega se je bati, da bodo tiste z dolgimi dostavnimi ¡i@nicami zaœle v dolgove in katera od njih tudi v ste@aj. Konkuren@ne ¡i@nice dru¡be Promotur v bli¡nji Italiji, ki so med letoœnjimi zimskimi po@itnicami gostile rekordno œtevilo slovenskih smu@arjev, zaradi konkuren@nih cen, glede na to, kako odli@no in zanesljivo smuko nudijo njih smu@iœ@a. To kvaliteto s stalnimi posodobitvami pa lahko dosegajo, ker jim jih financira De¡ela Furlanija Julijska krajina.. Po podatkih Atc Kanin ima njih smu@iœ@e kar 5,7 kilometra dolgo samo dostavno ¡i@nico, s katero imajo letno pribli¡no 600 tiso@ evrov stroœkov. To pomeni kar polovico vseh stroœkov te dru¡be. Menijo, da je to nepravi@na stroœkovna obremenitev za to ¡i@nico. Po sedanjih podatkih naj bi bilo indirektnih prihodkov, povezanih z smu@arji, ki prihajajo na Kanin, v celotnem gospodarstvu v ob@ini Bovec, okoli 5 milijonov evrov. Zato je Danijel Krivec, bovœki ¡upan in poslanec v Dr¡avnem zboru, konec februarja, vlo¡il pobudo za subvencio-

progo sta ve@ let vodila mladinski dom v @epovanu, kamor so prihajali otroci v stiski. Napisal je devet knjig, pet za Mohorjevo dru¡bo Celje, œtiri pa za koprsko Ognjiœ@e. Po potresu je imel v Poso@ju œtevilne terapevske delavnice. O zdravljenju pri drogi pa pravi: »Prepozno ni nikoli. Dokler je @lovek ¡iv, ima mo¡nost kaj spremeniti, popraviti. Vendar pa si moramo biti v ne@em na jasnem: vzgojna mo@ starœev

je izjemno velika v prvih letih otrokovega ¡ivljenja. Potem po@asi, a nezadr¡no upada.

● M. M.

Œtudentje pripravili nov tolminski geografski zbornik ruœtvo mladih geografov je pred kratkim izdalo Zbornik Ob@ina Tolmin D - soto@je mladih mo¡ganov in aktualnih izzivov. Gre za izsledke iz zbranih podatkov raziskovalnega tabora v Vol@ah v lanskem poletju. Skrbno jih

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niranje vseh slovenskih dostavnih ¡i@nic. Ministra za promet Patricka Vla@i@a je pozval k uvedbi subvencioniranja prevozov na ¡i@niœkih napravah, ki delujejo kot dostavne ¡i@nice ve@ino leta in so registrirani kot javna prevozna sredstva. Vendar poznavalci menijo, da bi ta vlada dala, kaj ve@ kot obljubo, ni verjeti. Zato tudi ni pri@akovati, da bodo lastniki Atc-ja sploh opravili, sicer obljubljeno, dokapitalizacijo dru¡be, saj, v primeru ste@aja, izgubijo œe to. Prav tako ni pri@akovati, da bodo banke, za naslednjo sezono, zopet odobrile kredit, @e dolgovi ¡i@nico nezadr¡no pomikajo na rob ste@aja.

● M. M.

pripravijo vsako leto, saj jih smatrajo kot najpomembnejœi projekt druœtva in potekajo na raznih koncih Slovenije: na Koroœkem, Goriœkem, Pohorju, Krasu, Beli krajini... Lansko sezono je bil zopet na vrsti ta del in z veseljem so sprejeli ponudbo podru¡ni@ne osnovne œole v Vol@ah. Lotili so se celovitega vpogleda na danosti in dogajanja v ob@ini Tolmin. Skupaj pa kar petindvajset naslovov, iz podro@ja reliefnih, geoloœkih, podnebnih, hidro-geografskih in bio-geografskih zna@ilnosti. Podrobno so opisali etnografske zna@ilnosti, zgodovino, naravne nesre@e in njih vplive, tudi na gospodarstvo, od tega zlasti turizem, prebivalstvo, naravne vire, promet z bohinjsko ¡eleznico, zavarovana obmo@ja, in se dotaknili œe vrsto drugih stvari. Posebej so izpostavili nekatere atraktivne naravne danosti v ob@ini, kot so Tolminska korita, tolminske planine in nekatera naselja, Œentviœko planoto, ki je obmo@je najbolj perspektivnih, toda, ¡al, turisti@no-razvojno izpuœ@enega podro@ja. Kar bogata bibliografija oz. izziv za vse tiste, ki se nameravajo v posamezna podro@ja poglobiti v bodo@nosti. Sem spada 18 preglednic in 25 grafikonov, œestdeset slik in fotografij, kar 54 kart... Pomembno je, da je poleg novosti, na enem mestu zbranih œe veliko ¡e znanih in tudi objavljenih podatkov. Novosti pa so ugotovitve raziskovalnih delavnic. Zbornik na dvesto straneh je v trdi vezavi. Glede na to, da publikacije ni naprodaj, je na voljo v knji¡nicah oziroma pri donatorjih. Natisnjena je bila s pomo@jo Œtudentske organizacije Univerze in œtudentskega sveta Filozofske fakultete, Ob@ine Tolmin, Mestne ob@ine Ljubljana, Krajevne skupnosti Tolmin in Lokalne turisti@ne organizacije Soto@je. ˘e skozi leta je strokovni sodelavec teh taborov na Tolminskem Radovan Lipuœ@ek, profesor s tolminske gimnazije in strokovni sodelavec tabora. Opozoril je naj pomenljiv naslov zbornika Soto@je mladih mo¡ganov in aktualnih izzivov. Tudi s pomo@jo tega zbornika je mogo@e najti razvojne usmeritve, ki bi lahko pode¡elju Tolminske odkrile prilo¡nosti za prihodnost tudi tistim mladim, katerim se zdijo te¡ko uresni@ljive ali jih ne prepoznajo.

● M. M.


ŒPORT

31. marca 2011

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LA PRIMA FORMAZIONE delle Valli ritrova il successo dopo il cambio dell’allenatore. Ma la strada della salvezza resta difficile

La Valnatisone torna in corsa con mister Fidel Covassi ➔ Nei campionati amatoriali promozione ipotecata da Sos Putiferio Savogna e Real Pulfero ● Bepo Qualizza er le squadre in bilico, cioè con una classifica poco tranquilla, il finale di campionato può presentarsi problematico. Infatti il torneo di Promozione per la Valnatisone in questo periodo presenta più bassi che alti. Dopo la sconfitta interna con il Ponziana e quella esterna con il Villesse ultimo in classifica (entrambe per 1-0), la società è corsa ai ripari, accettando le dimissioni del tecnico Lauro Vosca e chiamando alla guida della formazione maggiore il responsabile degli Juniores, Fidel Covassi. L’esordio in panchina di quest’ultimo ha portato una ventata di ottimismo che ha permesso di sconfiggere sul campo di San Pietro per 2-1il Pro Gorizia. Il successo è sì tonificante, ma resta alto l’allarme in una classifica ancora fluttuante, soprattutto per quel che riguarda la zona retrocessione. Continua il momento nero degli Juniores che sono a secco di punti da ben sei turni. Eloquenti sono i risultati in loro sfavore: 3-2 a Faedis con l'Ol3, 2-1 a Fagagna e 1-2 in casa con il Tolmezzo. Comunque è da sottolineare che non sempre i risultati hanno rispecchiato il volume di gioco espresso dalla formazione valligiana e, come succede nel

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La formazione Giovanissimi della Valnatisone: in questo periodo è in crisi di risultati calcio, ci hanno messo lo zampino la sfortuna, le squalifiche e le direzioni di gara non sempre all'altezza. Con due turni in anticipo, gli Allievi ancora imbattuti, si sono aggiudicati il primo posto nella classifica del proprio girone. Avendo sconfitto a Remanzacco l'Aurora 3-0. In precedenza a Buttrio avevano superato i padroni di casa 5-2 e a San Pietro 2-2 il Forum Julii. La formazione Giovanissimi è ancora alla deriva. Negli ultimi incontri è riuscita a raccogliere solo un pareggio a reti inviolate nell'incontro interno con il San Gottardo, mentre è incorsa in una pesante sconfitta interna 6-0 a opera dell'Esperia e in un altro capitombolo 21 sul campo dei Fortissimi. Nel campionato amatoriale del «Friuli Collinare», mancano da disputare ancora tre gare. In Prima categoria Sos Putiferio di Savogna a dettare è l'S legge. Grazie agli ultimi risultati conse-

guiti, sta ipotecando la promozione. Dopo il 3-0 esterno ottenuto sul campo del Turkey Pub, i valligiani hanno liquidato per 4-1, sul proprio terreno, la Polisportiva Orgnano; mattatore della gara Luca Mottes, autore di tre reti. L'altra compagine valligiana di questa categoria, il Drenchia/Grimacco pizzeria «Le Valli», è in crisi dopo aver inanellato tre sconfitte consecutive, a cominciare da quelle interne con le Latterie Tricesimo 2-0 e con Farla 1-0, per finire con l’1-0 subito a Campeglio dalla capolista. Per il momento la classifica non presenta pericoli in chiave salvezza, ma saranno determinanti i prossimi tre incontri, a iniziare dal derby con i cugini di Savogna, che si disputerà sabato 2 aprile a Merso di Sopra. In Seconda categoria la Savognese fa la voce grossa. Non è da tutti superare in trasferta (2-1 il risultato) la capolista del girone, la Dinamo Korda, fino a quel

IL GS NATISONE ha organizzato la tappa di Cividale

USPEHI DOMA IN V EVROPI

Valerija Mrak in Jaka Hvala naj tolminska œportnika

Gara di Coppa Friuli con tante novità a perfetta organizzazione del 2010 ha posto le basi per riportare anche quest'anno una tappa di Coppa Friuli, principale trofeo podistico amatoriale regionale, a Cividale del Friuli. Seppur i cambiamenti rispeto all'edizione passata sono stati notevoli, ne è risultata una bellissima giornata di sport sotto la regia del Gruppo sportivo Natisone. Il tracciato, completamente cambiato per lasciar spazio al tradizionale «Baule del diavolo» nel centro della città, si è rivelato più scorrevole rispetto all'anno passato, almeno nei primi chilometri, ed è stato ampiamente gradito da tutti i podisti per gli scorci che ha comunque offerto sul Natisone e sul Tempietto longobardoo. Impeccabili anche tutti gli altri aspetti dell'organizzazione, con un efficientissimo servizio di cronometraggio da parte della «Timing data service» e una perfetta puntualità nella segnalazione del percorso, nella chiusura al traffico e nell'esecuzione delle premiazioni. A queste ultime, ravvivate dal giovane speaker Daniele Panunto, hanno presenziato l'assessore comunale allo sport, Lorena Marcolini, il presidente del comitato provinciale Fidal, Adriano Di Giusto, e la neo presidente del Gs Natisone, Michela Ara, che ha voluto accanto a sé alcuni ragazzi del settore giovanile della sua società per premiare

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tolminskem œolskem centru so 10. marca podelili priznanja in pohvale ter odmeven naslov naj œportni ekipi ter naj œportnici in œportniku. Tokratno slovesnost so najprej obogatili s predavanjem zdravnika in znanega œportnega komentatorja Andreja Stareta. Poudarek je bil na njemu dobro poznani problematiki zlorabe drog v œportu. Tokrat je priznanja ob@inske œportne zveze podelil novi predsednik Stojan Urœi@, ki prihaja iz kobariœkih œportnih krogov. Povedal je, da podpira potrebe po novi œportni infrastrukturi na stadionu na Brajdi. Najve@ja ¡elja je ureditev lastnega igriœ@a za hokej na rolarjih. To bi omogo@ilo treninge œe ve@jemu œtevilu mladih navduœencev in œe boljœe rezultate. Pri podelitvi priznanj je prisostvoval tudi Miran Stanovnik, ekstremni œportnik, motociklist, ki je znan po udele¡evanju na vzdr¡ljivostnem reliju Dakar. Letoœnji najodmevnejœi œportniki Ob@ine Tolmin: Silvo Winkler iz Œahov-

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momento imbattuta. Ma anche il 2-2 interno con il Bar al Gambero di Amaro è ben accetto e vale a mantenere il terzo posto in classifica. Se nel corso del campionato i vari Cendou, Gosgnach, Tine Medved e soci avessero osato qualcosa di più, oggi non si griderebbe allo scandalo se la squadra valligiana fosse al vertice del girone D. Il Real Pulfero nel girone amatoriale Figc non conosce ostacoli e la promozione sembra a portata di mano. E il 6-2 inflitto al Grado, il 4-0 in trasferta al Savogna d'Isonzo e ancora il 2-0 ai danni del Chioporis Viscone danno concretezza alle aspirazioni della squadra. Ottimista il «mister» Severino Cedarmas, alla luce di un calendario favorevole e del rallentamento delle immediate inseguitrici, anche se non nasconde l’eventualità di qualche incidente di percorso, come quello patito sul campo di Podpolizza ad opera del Mossa.

skega druœtva Tolmin za izjemno, ve@ kot 45-letno delo na podro@ju œaha, je prejel priznanje za zaslu¡nega œportnega delavca. Plaketi za kvalitetno dolgoletno delo v koœarki sta prejela Aleœ Lo Duca iz Kk Tolmin ter Rajko Malinovi@ za dolgoletno delo z mladimi karateisti v Poso@ju. Nagrado za najboljœo œportno ekipo je prejel kajakaœki dvosed K2 (v mirnih vodah) Rok Kukin in Lovro Leban, ki tekmuje za KK Soœke elektrarne. Gorska teka@ica Valerija Mrak je postala naj œportnica ob@ine Tolmin, saj je v letu 2010, med drugim, osvojila tudi 1. mesto na teku trojk v Ljubljani, 1. mesto na 9. gorskem maratonu œtirih ob@in in bila dr¡avna prvakinja v gorskem maratonu; sodelovala pa je in se dobro uvrstila tudi na EP in na SP v gorskih tekih. Œportnik leta 2010 v Ob@ini Tolmin pa je tudi letos postal mladi smu@arski skakalec Jaka Hvala iz Ssk Ponikve.

● M. M.

gli atleti. Il sodalizio in casacca giallo-blu si è distinto anche sul campo, classificandosi al secondo posto nella classifica femminile, al quinto nella maschile e portando diversi singoli sui podi di categoria. Secondi classificati sono giunti Federica Qualizza (categoria Mf40), Marina Musigh (Mf50) e Brunello Pagavino (Mm60), mentre Gabriella Rodante si è piazzata terza tra le Mf45. A livello assoluto ha dominato la gara maschile Carlo Spinelli dell'Atletica Buja che, dopo aver guadagnato un buon margine già nelle prime battute, ha chiuso con 40 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Gilberto Tiussi. Più avvincente la gara femminile, risoltasi quasi allo sprint con la vittoria di Vania Monticolo del Cus Udine sulla bujese Alessandra Lena. Un ringraziamento sentito anche alla Protezione civile, al Gruppo podisti longobardo, alla compagnia dei Carabinieri, ai ciclisti apripista Matteo Molinari e Antoine Trusgnach, a Giovanni Curato, che ha effettuato le riprese con la telecamera, e a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione, a cui faranno seguito altre due prove di Coppa Friuli nelle prossime due settimane.

● Lorenzo Paussa

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Volley S. Leonardo: donne 3-0, maschi 0-3

Martina Lauretig ● ● Non conoscono ostacoli le pallavoliste Under16 della Polisportiva San Leonardo, impegnate nella seconda fase del campionato di competenza. Il 3-0 a loro favore ormai è una prassi. E gli ultimi successi sono stati ottenuti entrambi fuori casa, rispettivamente contro il Volley Corno e l’Aurora Volley Udine. Di conseguenza, le valligiane guidano con merito, a punteggio pieno, il girone D. L’unico neo, a voler cercare qualcosa di negativo, è aver perso un set nel corso dell'incontro vittorioso per 3-1 sul parquet di Pasian di Prato. Tutt’altra musica, purtroppo, per il sestetto maschile di Prima divisione. Impegnati nei play-out, i pallavolisti valligiani hanno subito un doppio 3-0 prima dalla Pulitecnica Friulana e dopo dal Lignano Volley. Ora si spera che, almeno in questa fase del campionato, sparisca lo «zero» dalla casella della classifica. (b.q.)

Calcio a 5, in finale il Paradiso dei golosi ●●

Nel calcio a cinque il Paradiso dei Golosi di San Pietro al Natisone approda alla finale provinciale Uisp dopo aver superato nel doppio confronto il Santamaria rispettivamente per 3-0 e 2-0. L'altro quintetto valligiano, i Merenderos, dopo la vittoria sul Morena per 10-7 , deve attendere l'esito dell'incontro rinviato con i Diavoli Volanti e quello degli altri del girone C per sapere se sarà l’altra finalista. (b.q.)

Petra Majdi@ si ¡eli otrok in dru¡ine

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Najboljœa slovenska smu@arska teka@ica Petra Majdi@ je 20. marca, ob koncu tekmovanja za svetovni pokal v Falunu, zaklju@ila svojo tekmovalno kariero. Eden od pomembnih razlogov za to odlo@itev je, da si ¡eli otrok, dru¡ine. Kljub temu se temu œportu ne bo odpovedala, saj bi ga preve@ pogreœala. Zanjo je to tista œportna disciplina, ki je @loveœkemu organizmu najbolj blizu in koristna, ne glede na to ali gre za rekreacijo ali tekmovanja. Prav zato bo nekaj @asa najbolj pogreœala prav to disciplino v svetu vrhunskega œporta. Majdi@eva je v svoji œportni karieri dosegla 24 zmag v svetovnem pokalu, bronasto odli@je na olimpijskih igrah, lani v Vancouvru in srebrno (Saporo 2007) ter bronasto odli@je na svetovnem prvenstvu Oslo 2011. (m.m.)


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DOMA@A KULTURA

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PISMO O DOMA#IM PUSTOVANJU AN VARVANJU STARIH NAVAD

MIESAC OBRIU U NAŒIH DRU˘INAH

AL’ SMO BENE#ANI ARLEKINI AL’ PUSTJE?

➔ Patroni pomo@niki: Sv. Izidor U pandiejak 4. obrila je praznik sv. Izidorja. Rodiu se je u imenitni œpanski dru¡in u kraju Cartagena, oku lieta 560. Zaries prezguoda je zgubu o@eta in mater, takuo starejœi brat Leander ga je muoru zrast, podu@it an nau@it. U mladosti je biu œtudent, kateremu se nie dalo »zgubjat cajta« na bukvah, dokjer an dan, takuo ki prave legenda, grede ki se je sprehaju po puojah, u momentu velikega premiœljovanja je zagledu œteram, kjer varca, u tardi kaman, je udielala leho. U tistin momentu Izidor je zastopu, de tud @lovieœka dobrovolja an tardnuost bi mogla premagat te narbuj tarde an te¡ke skale ¡ivljenja. Od tekrat napri je œtudju takuo zvestuo an tarkaj, de buj napri u lietah so se ga zmisinli an guoril o njega ku te narbuj œtudijanega @lovieka tistega cajta. Znanost, par kateri je nimar biu zlo poni¡an an dobrotljiu, mu je storla zaslu¡it’ titul »doctor egregius«. Biu je klerik u Sevilli, kjer brat Leander je biu nadœkof an kjer je pru od bratra parieu maœniœko posve@enje. Tud’ u Œpaniji, u tistin cajtu, nie bluo lahko bit duhounik, eretiku je bluo puno an tudi Kraj je biu pod slavin svetovanjan. Izidor je zavihnu rokave an za@eu tako te¡ko slu¡bo, z gore@in pridgan. Pridge pa so ble takuo resne an prepri@ljive, de usaki krat ga je hodilo posluœat vic judi. Kàr u liete 600 je njega brat umaru, Izidor je biu imenovan za njegovega naslednika an takuo ratu nadœkof œpanskega miesta Sevilla. Petantrideset liet je Izidor dielu na telin mestu, brez obednega truda. Napisu je zaries puno bukvi, ki guore o agronomiji, zdravstvu, teologiji, ki naj bi ble encikopedija usega znanja u tistin cajtu. Deu je po koncu œuole an biblioteke, de bi dau mo¡nost duhovnikan se buojœ nau@it; sklicu je puno sinodu an koncilju, med katerimi tud’ tist, ki se je dar¡u u Toledu lieta 633, an ki je poznan u zgodovini Cierkve. Umaru je 4. obrila lieta 636 u Sevilli. U liete 1063 kraj Ferdinand I. je stuoru prenest njegove relikuje u cierku njemu posve@eni u mieste Leon, u gorenji Œpanij. U liete 1598, pape¡ Klemen VIII. ga je razglasiu za svetnika an u liete 1722 pape¡ Benedikt XIII. ga je pa pouzdignu ku cerkvenega u@itelja.

➔ Kajœna ura bo Parvi dnevi telega miesca bojo obla@ni. Nova luna nedieje 3. parnese son@ne an mija@ne dneve. Usakoantarkaj se parka¡e kajœan puomladni oblak. Parvi kuart lune pandiejka 11. parnese umaran vietar an morebit kajœan temporal s tu@o, ki store zni¡at temperaturo.

➔ Radoviednost #e imata pecjo katid, sigurno imata nimar tu gajuf al pa tu borœet u¡igalnik, tisto makineto na bencino, ki van par¡ge cigareto. Kàr pa jo kupeta, bie¡ta u butigo, ne jo kupit po bankarelah an œe manj po pot od morebitnih zunanjih prodajalcah. Statistika, ki so tele dni dal’ na znanje an ki se lahko uœafa na vi@ giornalh, prave, de usake lieto u Europi je parbli¡no 40 martvih an 1.900 ranjenih od telih makinet, ki nieso »a norma« an ki brez obednega kontrola prehodejo meje od ne europskih dar¡av, do Europe. Ven@ part telih ranjenih so otroci, ki pridejo do take makinete puœ@ene okuole od starœu. U teli statistiki so pokazal’, de 75% telih makinet nie »a norma« an je naretih s slavin materjalan. Komisija Europeske Unije je ¡e od 11. mar@a lieta 2007 prepoviedala njih prodajo an dala 1 lieto cajta za spraznit magazine. Takuo od 11. mar@a 2008 take makinete muorejo use bit »a norma« . Tel le@ Europske komisije prave tud’, de take makinete na morejo imiet obliko kake igre, ki more bit uœec otroku. U Ameriki, Kanadi, Australiji an Novi Zelandiji, take prepuovedi se spoœtujejo ¡e vi@ ku 10 liet an so parpomale zni¡at take nasrecje za vi@ ku 50%. Kàr je umiez bencina, muoremo bit zlo pazljivi, an ne samuo za take makinete!

atuo je lahko ruonœki al' marsinski Pust o@ja od Arlecchina…« Takuo sam prebrau na parvi strani Doma 28. februarja 2011 an parbli¡no takuo œe, po talijansko na peti strani iste œtevilke an Slovita œtevilka 2. lieto XII. De naœ Pust je buj star ku Arlekin an de tele zadnji nas samuo posnema, smo se tu naœi prejœnji srienski pustni klapi ¡e poguarjali kada. Ampa' bi teu vsednò vam svietovati, de bi se varvali nomalo, kar se go' mez tuo piœe, zak' je naobarno, de se bomo preca Bene@ani med sabo (po talijansko) kregali, @ega je an kamu spada te pravi Arlekin. Ku za tiste »prefardamane krote« o njih dujih bab, ki za vidensko raziskovalko so ratale ¡abe (»fertili ranocchie«). Brez zamiere do nje, seviede, sa' smo sami krivi za vse. Pa varnimo se na Arlekina. Tle u Srednjem, kjer sam se lieta nazaj dobro premaltru, de bi spoznu stare krajevne navade (na primer Trinkov koledar 2002, st. 150-163) imamo tudi vi@ farb pisanega Pusta an œe kuo velikega. »Gildo Mari@ku ga j' nes' – prave mama, ki se j' rodila 1925 lieta – je imeu vi@ ku 'an kvintal. Gu Hume so ga vse maœkere dar¡ale, ga j' teu vietar nest. Dol po naœih œtengah je parleteu, glih pred hiœo an je biu vas Pust go' @ez korca, nie mu tu obedno hiœo, takuo j' biu velik.« Anta œe moja ranca teta, mamina sestra, ki se je rodila gu Gnjiduc lieta 1920, nas je an dan u@ila, de bargeœke ali krilo od Pusta ali od Pustice niesta imiel' vi@ farb plujajo@ih trakou, ku jopa, ampa so ble zaœite z vic kosuov' blaga kupe, dan par drugim, prù ku Arlekin. Lohne œe lieuœ! Anta œe Pust an Pustica, ki gresta lepuo u par, kàr pustinata, imata tu pest rajœ palco al' pal@ico oflokano an tuleta an piœ@eta s trobento al' piœ@ielo. Zuonac al' zuon@icje imata parpete za pas, tiste je œigurno, an takuo odperjata pustno hojo. Vasnjanam oznanjata, de te liepe an te garde maœkere, an œe druge, zad gredo.

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➔ Pasti@ z zejan #e nas je na 6, nucamo 4 ete freœke paœte za pasti@, 3 ete ¡e skuhanih spar¡u, 1 eto siera, ki more bit naj mahan, ku buj star an zriban, beœamelo (ki jo napravemo z 1 litro an pu mlieka, 1 eto uœeni@ne moke, 3 ¡lice oja extravergine, malo soli), pu eta zgratanega siera grana, 2 debele @ebule, 3 ete œelna, 3 ete merna, 2 stroha @esnaka, majaron, oje extravergine, su, malo zejove ¡upe. Parvo rie@ napravemo beœamelo: tu parmierno posodo denemo oje, kàr je mija@no umieœamo useni@no moko an po@aso ulijemo mlieko, grede ki lepuo mieœamo an ahtamo, de se na narde kake balce. Storimo zauriet an kuhmo 7-8 minut. Natuo napravemo zejovi ragu. Tankuo stacamo @ebulo, strohe @esnaka, merin, œelin an jih denimo cvret u dobarœno padielo, kjer smo ¡e ulil’ oje extravergine. Umeœaimo œe majaron an pustimo, naj se kuha parbli¡no za 3 minute na vesocin ognju, grede ki lè napri mieœamo. Natuo dolimo zejovo ¡upo, premeœajmo, zni¡amo oginj, pokrijemo an pustimo, naj se kuha na nizkin ognju parbli¡no za 20 minut. Tentega uzamemo kuhane spar¡e an jih zrie¡emo u majhane koœ@icje. U parmierni posod, kjer smo ¡e diel’ uret osoljeno uodo, skuhamo paœto za pasti@, pa ne do konca, muore ostat malo tarda. Ocedimo jo an polo¡imo na œkanavaco, de se ote@e. Sada uzamimo posodo za foran, jo obelimo, parvo polo¡emo paœto, pokrijemo s sieran, zejovin ragu, beœamelo an na koncu pa s spar¡i. Potlè spet paœto, ser, zejovi ragu, beœamelo, spar¡e, dokjer ne pridemo do konca. Po varh polijemo œe malo beœamele an potrosemo z zgratanin sieran grana. Denimo u foran ¡e gorak 180° parbli¡no za 30 minut, natuo zni¡amo temperaturo na 160° an pustimo, naj se pe@e œe 10 minut.

Loretta Primosig

Pustna skupina s Skapjaåam Ramonikaœ an bera@ sta od klape jedro. Klieœ@e par nas ima samuo klieœ@ar al', buj prù poviedano, Skapja@, samuo adan tu klapi, ki je parstavju judem mojstersko dielo mo¡a, ki je po slovienskih kumetijah hodu ¡vino skapjat… Ponovim, varmo se, de »o@ja od Arlekina« na rata samuo ruonœki al marsinski Pust. Pust je biu doma po cieli Bene@iji an tud' po vsi Sloveniji znotra an zuna dr¡avnih meja. #e kiek podobnega je bluo an drugod, naj nam Lah', Hrvati, Mad¡arji al' Niemci povedo. Mi bi

Skapjaå

muorli Slovenj ostati, sloviensko guoriti an pisati, zatuo ki se mi zdi, de smo previ@ opustili an predali (œenkali) juœkim furbacam naœo kulturo. Od nje oni znajo vse dobruote u¡ivati an mislim, de se samuo zatuo tle tode takuo dobro imajo. An ne samuo od donas! Toœkani, Sardenjuoli al' Kalabrot ¡e sami sada zbierajo tle zadnje slovienske bebce za »njih« pustni sprehod po naœih vaseh (le loro Valli), doma@i bedaki muorajo takuo z njim an klauarno, po talijansko guoriti. Al' bi mogli mi Slovenj dol po Laœkem slu¡iti kruh po sloviensko? Po beneœkih guorskih vaseh je vsak dan buj saruotno, nie skor ¡ive duœe, nie ¡vine, nie ni@. Tu tiste zadnje an lepuo uœtimane hiœe, kjer ti œele odperajo vrata, kar pozvoniœ, se ti nenavajeno notar Lahi posmiejejo, al' pa kajœan drug, ¡e “polaœ@en”. Zatuo se m' na da dost pustinati, an @e œele kajœnim zaupam an grem, se od obupa hitro muoram upijanit, de bi na gledu oku vse, kar je ostalo, vse, kar je za zluodjam an za vekomaj œlo!

● Skapjaå Adrian Baråanju

LETTERA che spiega l’azione che ha provocato il commissariamento del Comune

I consiglieri della Lista civica di Savogna: ci siamo dimessi per evitare perdite di tempo sottoscritti consiglieri di minoranza, appartenenti alla Lista civica del Comune di Savogna, in data 7 marzo 2011 hanno presentato formali dimissioni dalla carica di consigliere comunale, congiuntamente a tre consiglieri di maggioranza, determinando così l'immediata sospensione e scioglimento del consiglio comunale di Savogna, con conseguente nomina di un commissario per l'amministrazione provvisoria dell'ente fino a nuove elezioni. La presente lettera intende rendere pubbliche le motivazioni che hanno portato a questa nostra decisione, difficile, ma a parer nostro doverosa, e alla quale si è arrivati in modo congiunto tra tutti i consiglieri di minoranza consci delle conseguenze che un simile atto determina. A nostro avviso, la profonda crisi con conseguente spaccatura, all'interno della maggioranza, culminate con la revoca della carica di vicesindaco a Paolo Cariola, le dimissioni dell'assessore Stefano Gosgnach e la mozione di sfiducia al sindaco firmata da quattro consiglieri di maggioranza, hanno portato l'attuale amministrazione retta dalla lista «Innovare con slancio» a un punto di stallo dal quale l'unica via di uscita è il ricorso a nuove elezioni.

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RICETA

31. marca 2011

La via della ricomposizione dello strappo in maggioranza è subito parsa impraticabile a causa dei contrasti all'interno della stessa. La ricerca di nuove maggioranze all'interno del consiglio comunale con passaggio di consiglieri da un gruppo all'altro, a nostra modesta opinione sarebbe andata contro la volontà espressa chiaramente dalla stragrande maggioranza della popolazione del Comune, la quale aveva ampiamente premiato l'impegno con cui la lista «Innovare con slancio» si era presentata alle scorse elezioni. Alla luce di quanto esposto, con decisione unanime abbiamo optato per quello che per noi è il male minore, cioè il ricorso a nuove elezioni, dopo un periodo di commissariamento del Comune, in cui il commissario dovrà comunque intraprendere tutti gli atti e le decisioni affinché venga garantito il normale svolgimento delle funzioni degli uffici e vengano portati avanti e conclusi eventuali progetti in essere. Non siamo entrati nel merito rispetto a chi sia da attribuire la responsabilità di quanto successo e non vogliamo farlo, essendo spettatori esterni e non conoscendo tutti i risvolti della vicenda, ma la nostra Lista civica ritiene che questi episodi non rappresentino altro

che il culmine di un metodo di gestione del Comune che ha dimostrato visibilmente i suoi limiti e le sue contraddizioni. Inoltre, l'operato di questa amministrazione si è dimostrato carente di una guida propositiva capace di unire le forze delle associazioni esistenti e di sfruttare le risorse del territorio e della popolazione stessa. Consci della gravità dell'attuale situazione ribadiamo che sia stato opportuno dare le nostre dimissioni insieme ai tre consiglieri di maggioranza onde evitare inutili perdite di tempo, auspicando di riavere al più preso un nuovo consiglio comunale capace di lavorare nell'interesse della crescita del nostro territorio e chiaramente dei nostri cittadini. Con l'occasione vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi e ci hanno sostenuto, comprendendo le nostre idee e prospettive pratiche, assieme alla concretezza delle nostre azioni.

● Paolo Cernotta

Germano Cendou Lorenzo Cernoia Boœica Årnec Marino Gosgnach


31. marca 2011

Kaplan Martin #edermac 5.

LETA 1933 - PAR SVETEM MIHIELU

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risbe: MORENO TOMASETIG besedilo: GIORGIO BANCHIG in MORENO TOMASETIG

POVZETEK - Telo ilustrirano pripovedovanje je povzeto iz romana »Kaplan Martin Åedermac«, v katerem je slovenski pisatelj France Bevk (1890-1970) opisu teœko stanje slovenskih duhovniku v Beneåiji po prepovedi slovenskega jezika v cierkvi s strani faæizma. Gre seviede za izmiæljene zgodbe, ki pa zlo realistiåno opisujejo teœko klimo, v kateri so ljudje œivieli. Po “obisku” dvieh karabinierju, ki so mu sporoåili prepoved slovenskega jezika, je kaplan Åedermac vas zaskarbljen za posledice, ki jih bo imiela prepoved za svoje ljudi, odloåu skriti katekizme in druge slovenske bukva v cierkvico svetega Mihiela nad vasjo. Ponoå, se s setro Katino poberè pruot cierkvi, brez de bi jih nobedan vidu.

STAZÀ, KI JE PEJALA K CIERKVI SVETEGA MIHIELA, ANKUL MU SE NIE ZDIELA TAKUO DOLGA IN STARMÀ. ÅEDERMAC SE JE USTAVU IN SE OGLEDU PO NEBU IN GORAH: VELIKANSKA ‘KOPÀ’ MATAJURJA, GREBENI KOLOVRATA IN DOL DELEÅ STARA GORÀ.

DARŒ SVETILKO, DE JO PARŒGEM. SADA PA LE HITRO NOTAR, DE NA BOMA SVETILA TLE ZUNA

NA STIENI JE BLA VELIKA BANDIERA, NA TLEH SO LEŒALE NIEKE RAPOTIJE. NA POKROVU VELIKE SKRINJE PODOBA SV. PETRA… ÆÆÆT!

CIERKU SVETEGA MIHIELA JE SKOR NEVIDNA STALA V MRAKU. NA MALEM TURMU NAD FASADO STA BLA OBIEÆENA DVA ZVONUOVA.

VSTOPILA STA V CIERKU. SVETILKA JE DIELALA VELIKE SIENCE NA STIENI IN NA TLEH.

…BREZ DESNE ROKE. ÅEDERMAC JE VZDIGNU POKRÙ. SPRAZNU JE SKRINJO NALUOŒU BUKVA NA DNO IN NANJE RAZBITE PODOBE, SVIEÅNIKE IN OSTALO. NA POKRÙ JE SPET POSTAVU SV. PETRA.

NUOÅ JE BLA GORKÀ. ZAUOJ BRIEMANA NA HARBATU IN HOJE JE BIU KAPLAN MARTIN MOKAR OD POTU. IZ GAJOFE JE POTEGNU VELIK ARJAV KLJUÅ, S KATERIM JE ODPARU VRATA.

ÅEDERMAC JE VARGU RUKSAK NA TLA, NATUO JE POMIGNU KATINI IN ÆU ZA UTAR, NA KATERIM JE BLA PODOBA SVETEGA MIHIELA.

VSTÙ JE IN SE OÅEDU ROKE OD PRAHU. POKLEKNU JE PRED UTAR. KATINA JE POKLEKNILA BLIZU NJEGA IN SVETILKO POSTAVLA NA ÆTENGA. ÅE SAM SKRIU BUKVA V CIERKVI, JE NIESAM OSKRUNU… SA’ JE VSE BOŒJE. KAM NAJ BI JIH SKRIU? TLE JIH NE PRIDIJO GLEDAT. ÅE IZVIE DON JEREMIJA, ZAUOJ TEGA ME NA BO OMLATU… POVIEDU PA NU NE BOM.

5. - GRE NAPREJ RIASSUNTO IN ITALIANO - Questo racconto è liberamente tratto dal romanzo «Kaplan Martin Åedermac» dello scrittore sloveno France Bevk (1890 - 1970). Narra fatti succeduti realmente nell’anno del Signore 1933, quando il regime fascista decise di vietare l’uso della lingua slovena nelle chiese della Slavia friulana, in particolare nelle valli del Natisone. La storia è ispirata alle vicende di don Cuffolo, parroco di Lasiz (Pulfero) e di altri sacerdoti della zona. In questa puntata: don Martino con un grosso zaino pieno di libri e catechismi sloveni “proibiti” si avvia con sua sorella Katina verso la chiesetta di S. Michele, che sta solitaria su un monte vicino. Da quel punto il cappellano ammira il panorama sul quale spiccano il Matajur, il Kolovrat e, più lontano, Castelmonte. Entrato in chiesa nasconde in un vecchio baule i libri e si raccoglie in preghiera davanti all’immagine di S. Michele.


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ZADNJA STRAN

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31. marca 2011

DOMA#A MODRUOST

KAJ KJE KAM KADÀ KUO NEDIÆKE DOLINE • ŒPIETAR - v saboto 2. obrila, ob 20.45 u teatru-auditorium bo koncert, na kerem godeta banda Rossini iz kraja Castions di Strada an banda iz kraja Fagagna. Ustop se na pla@a • ŒPIETAR - do konca obrila na ogled u prestorih inœtituta za sloviensko kulturo razstava o œtirih letnih @asih na Matajurju skuoze fotografije, ki jih je napravu Marco Gorenszach. Razstava je odparta od pandiejka do @etartka od 8. do 17. ure an ob petkih od 8. do 12. ure • GREMO U BIBIONE, NA MUORJE - od 27. maja do 10. junja Tuole organiza œpietarski kamun za ljudi, ki imajo vi@ ku 65 liet an ki ¡ivijo u kamunah Nediœkih dolin. Za se upisat je cajt do 8. obrila, pokli@ita na tel. 0432/727272, int. 2. • PLANINSKA DRU¡INA BENE@IJE vabe - v nediejo 10. obrila na Svet Kocjan. Se gre iz Sar¡ente. Tel pohod je lahan an parmieran za dru¡ine. #e ste interesani, pokli@eta Igorja, ob vi@ernih urah, na tel. 0432/727631 - od 21. do 26. obrila Velika no@ na Korziko - Pasqua in Corsica. V programu pohod na goro Cinto (2.706 m) an druge varhove. Info: Alvaro, cell. 3200699486

dom

KULTURNO VERSKI LIST

PETNAJSTDNEVNIK PERIODICO QUINDICINALE ODGOVORNI UREDNIK DIRETTORE RESPONSABILE MARINO QUALIZZA ZALO¡BA - EDITRICE MOST SOCIETÀ COOPERATIVA A R. L. UREDNIŒTVO - REDAZIONE UPRAVA - AMMINISTRAZIONE 33043 #EDAD - CIVIDALE DEL FRIULI BORGO SAN DOMENICO, 78 TEL. - FAX 0432 701455 e mail: redazione@dom.it www.dom.it Iscrizione Roc n. 5949 del 10.12.2001 FOTOCOMPOSIZIONE IN PROPRIO STAMPA: CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE SOC. COOP. VIA AUSTRIA, 19/B, TEL. 049/8700713 35129 PADOVA www.centrostampavenezie.it ABBONAMENTI ANNUO: EURO 16 SOSTENITORE: EURO 30 SLOVENIA. EURO 20 EUROPA: EURO 25 ALTRI PAESI: EURO 35 I VERSAMENTI VANNO FATTI SUL CONTO CORRENTE POSTALE n. 12169330 O SUL CONTO CORRENTE BANCARIO

IBAN: IT85P0863163740000100815095 BIC/SWIFT: RUAMIT21CIV INTESTATI A: MOST SOC. COOP. A R. L. CIVIDALE DEL FRIULI

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI UDINE N. 8 - 8. 4. 2003

• PLANINSKO DRUŒTVO CAI - v nediejo 3. obrila kupe s Cai iz #edada gre na Svet Martin (987 m), Julijske Prealpe v Nediœkih Dolinah. Se gre ob 8. uri iz Sauodnje skuoze Barca - cierku svete Lucije po stazi 761 na goro Sv. Martina. Bota hodili par nogah za parbli¡no tri ure an pu an ob dvieh na sv. Martine bo dru¡abno sre@anje. Za se upisat pokli@ita, do @etartka 31. mar@a, Massimiliana na cell. 34929835555; - v nediejo 10. obrila na goro Giaideit (1082 m), Karnijske Alpe

TERSKE DOLINE

• PRANIC HEALING (Corso base) - ob nediejah 10. an 17. obrila, od 9.30 do 18.30. Na vejo œe, kje ga bojo organizal’. Za informacije pokli@ita Danilo, cell. 3393116666 • MATAJUR - v nediejo 1. maja bo 15. TRIAJUR Gre za triathlon azpartjen na tri kose: te parvi za kolesarje (start ob 10. uri) od Sauodnje, skuoze Tar@mun, Duœ, Jelino, Starmico, do vasi Matajur; te drugi kos par nogah od vasi Matajur do cierkvice na varhu Matajurja; te tre@ji, par nogah, od varha Matajura do Maœere, kjer bo paœta za vse, premiacjon an loterija. Vpisnina na Triajur pride 10 euro za usakega. Se morate upisat na dan gare v baru Crisnaro u Sauodnji. Zatuo ki je tela gara zlo te¡ka, organizatorji parporo@ajo, naj se jo udele¡jo le atleti dobro alenani. Za zviedet kjek vi@ an za pogledat fotografije od priejœnjih Triajurju: www.triajur.com • GREMO U SAN STINO DI LIVENZA - v nediejo 1. maja Associazione pescatori sportivi Alborella vas vabe u San Stino di Livenza na kosilo z ribami. S #emurja se boste pejal’ s koriero ob 9.45, ob 10.10 iz novega stacjona za koriere u #edadu, ob 10.30 iz Remanzaga pred targovino Buonacquisto, za parbli¡no sedmo zvi@er se boste uarnil’ nazaj. Za koriero an kosilo se pla@a 50 euro. Za se upisat, imate cajt do 24. obrila, pokli@eta Alda Martinig (3381634266) ali pa obarnita se na Bar da Toni na #emurje • GREMO U ROMANIJO - od 4. do 10. luja gresta gledat kraje, kjer je ¡iveu legendarni grof Drakula. Izlet, ki ga organiza œportno druœtvo Gs Azzida, pride 800 euro na osebo. Info: Antonello, cell. 3397799442

ÅEDAD - v petak 1. obrila, ob 11.00

Mar@ suh, mokar obriu veseu kimet, ki je usadiu

u veliki dvorani klasi@nega liceja »Paolo Diacono« (trg. Foro Giulio Cesare, 11) bojo predstavil’ bukva »La chiesa di San Giorgio in Vado a Rualis: le pitture murali (secoli XIII-XV)«, ki ga je napisala Cristina Vescul. Bojo guoril’ @edajski œindik Stefano Balloch an profesor Andrea De Marchi, ki u@i srednjeveœko umetnostno zgodovino na Univerzi u Firencah

PRIMORSKA POJE 2011 ZAVARH - v nediejo 10. obrila, ob 15.30 u cerkvi Sv. Florjana piejejo: meœani pevski zbor Du Cerkno (Cerkno); moœka vokalna skupina Œumljak (Ajdovœ@ina); ¡enska vokalna skupina Breginj (Kobarid); moœki pevski zbor Lopar (Koper); oktet Soto@je (Ajdovœ@ina) an meœani pevski zbor Sontius (Nova Gorica)

KANALSKA DOLINA - v saboto 2. obrila, od 9.30 naprì v Beneœki pala@i u Naborjetu, u Kanalski dolini, bo posvet, ki so ga organizal', de bi praznoval' 10 let od kar je italijanski parlament odobril zaœ@itni zakon/legge di tutela za slovensko manjœino u Italiji. Program: 1. del »Stanje an perspektive œuolanja u maternem iziku«. Guoril’ bojo: Toma¡ Sim@i@, ki vodi de¡elni uficij za slovenske œuole, direktorica dvojezi@ne œuole u Œpietru, ˘iva Gruden, diretor od Istituto comprensivo u Tarbi¡u, Antonio Pasquariello, de¡elni asesor za œolstvo an univerzo, Roberto Molinaro. 2. del »Ekonomski razvoj an @ezmejno sodelovanju u evropski perspektivi«. Guoril’ bojo: Alessandro Oman, ki je œindik Ov@je vasi-Nabojeta an funcjonar Gorske skupnosti za Guminsko, ˘elezno an Kanalsko dolino, Stefano Predan, ki je segretar Kme@ke zveze u uidanski provin@i, ob 12.30 bota guorila de¡elni asesor za Kulturo, œport, mednarodne an komunitarne odnose, Elio De Anna, an dr¡avni segretar slovenskega Ministrstva za Slovenje u zamejstvu an po sviete, Boris Jesih. De bi vas pejal’ u Naborjet organizajo an koriero, ki bo œla iz Œpietra, pred kamunan, ob 8. uri. #e ste interesani pokli@ita na 0432/727490

Moz

GORICA

SLOVENIJA

PRIMORSKA POJE 2011 JAMLJE - v saboto 2. obrila, ob 20.30 u Kulturnem domu piejejo: kvartet Vemm (Postojna), ¡enski pevski zbor Tuœ@ak Ba@ (Ilirska Bistrica), ¡enska vokalna skupina Elum (Postojna), vokalna skupina Grlica (Ajdovœ@ina), dekliœka vokalna skupina Ubeljsko (Postojna), moœki pevski zbor Matajur (Klenje, Œpietar), vokalna skupina Goldinar iz Postojne

• KOBARID - v @etartak 31. mar@a, ob 19.00 v prestorih Fundacije Poti miru bojo odparli razstavo fotografij Mirka Bijukli@a »Pokrajina«, predstavil’ prilo¡nostno znamko »Dolina So@e - Poti miru«. Sledila bo intrpretacija novele Cirila Kosma@a »Kruh«, ki jo bo igrala dramska igralka Duœanka Risti@. Razstava bo na ogled do 10. obrila, od pandiejka do petka, od 8. do 16. ure

• GRADIŒ#E OB SO#I - do 19. obrila na ogled v galeriji La Fortezza razstava «Il Respiro dell’esistenza» kvadru, ki jih je napravla artista Claudia Raza. Odparto ob @etartkih, petkih an sabotah 10-12.30/17.30-19.30 ob nediejah od 10. ure do 12.30

• TOLMIN - v @etartak 31. mar@a, ob 19.00 v kinogledaliœ@u Tolmin odpartje razstave fotografij, fotografske skupine Planinskega druœtva Tolmin. Na ogled do 20. obrila, ob pandiejkih 19-21, od pandiejka do petka od 9 do 12. ure, ob nediejah 17-20

• TR˘I# - v pandiejak 11. obrila, ob 20.00 v oratorju S. Michele (ul. Mazzini, 10) bo vi@er »Viaggio nel ‘900 delle donne«. Sodelovala bo krajevna bengalska skupnost

PRIMORSKA POJE 2011 TRENTA - v nediejo 17. obrila, ob 17.00 v prestorih Info centra piejejo: Fantje spod Karlovice (Ilirska Bistrica), Barœki oktet (Bardo), mopz Izola (Izola), oktet Alja¡ (Koper), mepz Brnistra (Koper), mopz Razpotje (Ajdovi@ina)

TRST • OP#INE - do 13. obrila na ogled u galeriji Milka Bambi@a (Proseœka ul., 131) razstava »Odtisi narave« od artiste Tatjane Capuder Vidmar. Odparta od pandiejka do petka od 10. do 14. ure

SUL PROSSIMO NUMERO PUBBLICHEREMO I PROGRAMMI FINO A FINE APRILE . A NDIAMO IN STAMPA MARTEDÌ 12 APRILE . / V PRIHODNJI ŒTEVILKI BOMO PUBLIKAL ’ PROGRAME DO KONCA OBRILA . BOMO ŒLI V TISK V TORAK 12. OBRILA. POŒJAJTE NAM JIH NA: redazione@ddom.it TEL . 0432/701455

Larissa Borghese

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Vsak dan ob 20.30 Tv dnevnik po slovensko Vsak dan, od pandiejka do sabote, Poro@ila: ob 7.00, 8.00, 10.00, 13.00, 14.00, 17.00 an ob 19.00. Ob nediejah: poro@ila so ob 8.00 in 9.45 (zamejski tisk), 13.00, 14.00, 17.00 in 19.00; ob 9. uri sveta Maœa. Vsako saboto ob 12. 00 iz Rezije «Ta rozajanski glas», ob 12.30 (vsako zadnjo saboto v mescu) iz Kanalske doline «Tam kjer te@e bistra Bela», ob 14.10 Nediœki zvon iz ¡ivljenja Beneœkih judi.

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