TERRITORI n° 32

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PROFESSIONE 46

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roppo spesso non teniamo in considerazione un pacchetto legislativo tra i più avanzati in Europa. Sono trascorsi ventotto anni dall’emanazione della Legge 104/ 92, che, sotto il profilo dell’accessibilità e del superamento delle barriere architettoniche, ha senza dubbio costituito, a suo tempo, un punto di riferimento ed un notevole arricchimento di quanto già disposto dai precedenti provvedimenti legislativi, con particolare riferimento alla L. 118/1971 e alla L. 13/1989, considerata certamente come “pietra miliare” rispetto ai diritti delle persone con disabilità. Al DM 236/89 è dato il compito di intervenire e chiarire alcuni aspetti fondamentali indispensabili alle soluzioni di progetto: - definire le barriere architettoni-

quella di essere fruibile comodamente, ed in modo sicuro, da parte del maggior numero possibile di persone. Ovvero da parte di un’utenza ampliata che comprenda anche anziani, bambini piccoli, incidentati, persone con disabilità, ecc. Questo aspetto rappresenta l’essenza dell’Universal Design, inteso come progettazione attenta e responsabile per qualsiasi tipo di prodotto/progetto. Tale atteggiamento culturale, peraltro ancora poco diffuso, se venisse generalizzato avrebbe evidentemente numerose ricadute positive sul sistema delle soluzioni tecniche, che devono essere considerate in modo trasversale e per ogni operazione progettuale, a qualsiasi scala, sia nell’ambito di nuove opere che nella modifica o recupero di spazi già costruiti. È necessario mettere in atto azioni

Focus accessibilità Un futuro per tutti che e i livelli di accessibilità, visitabilità e adattabilità; - introdurre la possibilità di ricorrere a “soluzioni tecniche alternative” rispetto alla progettazione sulla base del principio prestazionale. Tutto questo ha rappresentato un livello di innovazione invidiabile, che ha collocato la legislazione italiana del tempo tra le più innovative a livello internazionale. Le prescrizioni normative per l’accessibilità ed il superamento delle barriere architettoniche possono rivelarsi come una buona opportunità e un valore aggiunto per la realizzazione delle opere e per la loro agevole utilizzazione. In realtà qualsiasi operazione edificatoria deve anche avere tra le sue primarie finalità ed imprescindibili caratteristiche prestazionali,

e comportamenti per evitare che si continui a costruire e ristrutturare immobili o impianti realizzando, ancora oggi, ostacoli architettonici e/o facendoli permanere, limitando la corretta ed agevole possibilità d’uso ad un’ampia fascia di popolazione, peraltro in continua crescita. Promuoverne i diritti ed il benessere è una finalità che, alla luce dell’attuale pandemia, assume un significato ancora più profondo in quanto legato alle grandi difficoltà che le persone fragili stanno affrontando. Proprio dall’Onu è arrivato un messaggio in questa direzione, ricordando come le persone con disabilità rappresentino “uno dei gruppi più esclusi nella nostra società, tra i più colpiti in questa crisi in termini di vittime”. Occorre, pertanto, elevare il livello


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