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Walter Casali

PROFESSIONE

Troppo spesso non teniamo in considerazione un pacchetto legislativo tra i più avanzati in Europa. Sono trascorsi ventotto anni dall’emanazione della Legge 104/ 92, che, sotto il profilo dell’accessibilità e del superamento delle barriere architettoniche, ha senza dubbio costituito, a suo tempo, un punto di riferimento ed un notevole arricchimento di quanto già disposto dai precedenti provvedimenti legislativi, con particolare riferimento alla L. 118/1971 e alla L. 13/1989, considerata certamente come “pietra miliare” rispetto ai diritti delle persone con disabilità. Al DM 236/89 è dato il compito di intervenire e chiarire alcuni aspetti fondamentali indispensabili alle soluzioni di progetto: - definire le barriere architettoniquella di essere fruibile comodamente, ed in modo sicuro, da parte del maggior numero possibile di persone. Ovvero da parte di un’utenza ampliata che comprenda anche anziani, bambini piccoli, incidentati, persone con disabilità, ecc. Questo aspetto rappresenta l’essenza dell’Universal Design, inteso come progettazione attenta e responsabile per qualsiasi tipo di prodotto/progetto. Tale atteggiamento culturale, peraltro ancora poco diffuso, se venisse generalizzato avrebbe evidentemente numerose ricadute positive sul sistema delle soluzioni tecniche, che devono essere considerate in modo trasversale e per ogni operazione progettuale, a qualsiasi scala, sia nell’ambito di nuove opere che nella modifica o recupero di spazi già costruiti.

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“Il passaggio a cui l’architettura deve giungere, per motivi estetici e non solo etici è quello di studiare uno spazio che possa parlare ed essere pienamente vissuto a vari livelli, dalle più svariate condizioni dell’uomo”

Gruppo di lavoro, convegno “Progettazione Universale - la teoria e la pratica: obblighi professionali, norme, criteri progettuali e casi studio”, 28 marzo 2019, Sala Convegni, Palazzo della Provincia, Frosinone. Autore Arch. Enzo Nuzzolo.

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