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MOBILITÀ SOSTENIBILE Roma

MOBILITÀ SOSTENIBILE

A cura di Gianmarco Marchesini

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Monoruota elettrico In questo ultimo periodo l’intera umanità si incomincia a porre delle serie e definitive domande sul nostro futuro e su come rimodellare determinati stili di vita.

Dalle piccole abitudini quotidiane alle modalità lavorative passando per la mobilità. Macro mobilità (automobili) ma anche e soprattutto micromobilità.

ROMA

Gianmarco Marchesini Photography

Se oggi non abbiamo ancora soluzioni efficienti o per lo meno non alla portata di tutte le tasche che consentono all’utente di usufruire di mezzi per affrontare lunghe percorrenze, possiamo sicuramente intervenire sulle “piccole” realtà.

Il problema del traffico e dell’inquinamento che ne se consegue nelle piccole e nella grandi città non può più essere ignorato.

Le metropoli esplodono con gravi ripercussioni su ambiente, salute e tempi di percorrenza. La mobilità urbana deve necessariamente cambiare volto. Già oggi diverse persone, il cui numero cresce esponenzialmente, sceglie di muoversi con bici (muscolari o a pedalata assistita), monopattini, segway e il più performante monoruota.

Tutti mezzi a propulsione elettrica e destinati alla mobilità personale. Mezzi a scarsissimo impatto ambientale che oggi possono e devono ritenersi la risposta più adatta alle domande che si pongono cittadini ed istituzioni.

Difatti il recente decreto Toninelli ha dato il via alla sperimentazione della mobilità alternativa e i comuni italiani, per incentivarne la diffusione, si stanno adoperando sia in termini economici che infrastrutturali.

Non a caso negli ultimi anni la rete ciclopedonale di diverse città (prime fra tutte Roma e Milano) stanno aumentando il loro kilometraggio, ponendo le basi per un cambio radicale.

MUOVITI ELETTRICO

Oltre ad essere l’autore del presente articolo, rappresento, in qualità di Vicepresidente, l’associazione no-profit “Muoviti elettrico” che ha come scopo quello di sensibilizzare cittadini ed istituzioni sulla mobilità sostenibile.

Il tutto partecipando, dove possibile, ai tavoli tecnici del comune in cui risiede l’associazione stessa piuttosto che, in maniera attiva, a tutte le iniziative istituzionali tra le quali l’ormai noto ViaLibera, che si tiene nella splendida cornice della città eterna. L’associazione promuove qualsiasi mezzo elettrico con particolare attenzione al monoruota (monowheel) che rappresenta la miglior soluzione di mobilità urbana sostenibile. Nonostante alcuni dubbi e paure da parte di specifici soggetti che affondano le loro radici in una avversità aprioristica alle novità, il monoruota sta riscuotendo sempre più successo affiancando il suo cugino ben più famoso: il monopattino.

Il monoruota,

a differenza di altri mezzi di micromobilità e senza nulla togliere ai vantaggi che li contraddistinguono, ha delle prerogative aggiuntive che lo rendono unico nel suo genere.

Di facile apprendimento, adatto a qualsiasi manto stradale (anche disconnesso), di dimensioni ridotte che ne facilità il trasporto sui mezzi pubblici, costo accessibile e ad elevata autonomia.

I recenti modelli possono raggiungere un’autonomia di 120 km. In ultimo ma non meno importante la possibilità di non usufruire di nessun tipo di stallo o ancor peggio dei pali dei segnali stradali utilizzati come sostegno, strizzando quindi un occhio al decoro urbano.

Ne consegue che l’utilizzo di questo mezzo può essere un punto di svolta per la mobilità sostenibile. Cosa, che di fatto, già accade in diversi paesi europei, Francia e Spagna in primis.

Ma da cosa è composto e come funziona un monoruota?

Il monoruota è fondamentalmente composto da un motore elettrico inglobato all’interno del cerchione della ruota (la cui ampiezza varia tra i 14” e i 22”), da uno o due pacchi batterie per lo più agli ioni di litio (ricaricabili per mezzo di una semplice presa elettrica), da una scheda di controllo, da uno chassis plastico resistente agli urti che racchiude tutti gli elementi e da due pedane poste in corrispondenza dell’asse della ruota.

Gianmarco Marchesini Photography

Laura Rossini Photography

MOBILITÀ SOSTENIBILE

La scheda di controllo governa un giroscopio che garantisce stabilità al mezzo, ponendo le pedane parallele al suolo sull’asse longitudinale e consentendo al rider di controllarne il movimento sull’asse trasversale, cosi come avviene per una comunissima bicicletta.

Difatti, una volta acceso e posizionandosi sulle pedane, i relativi sensori consentono di guidare il mezzo tramite il proprio baricentro. Spostando il baricentro in avanti si accelera, spostandolo indietro si rallenta o frena. Nello stesso modo spostando il baricentro a destra o sinistra viene eseguita la curva in quella direzione, la cui ampiezza dipende da quanto ci si “sporge”.

Inoltre il monoruota è dotato di una maniglia che, laddove necessario (es. all’interno di un ufficio o di un luogo pubblico), consente di trasportarlo come se fosse un normalissimo trolley. L’abbigliamento consigliato sia per i neofiti che per i rider esperti è sempre lo stesso: casco, parapolsi e ginocchiere. Sia chiaro, il monoruota, come qualsiasi altro veicolo (elettrico e non), non è intrinsecamente sicuro.

La sicurezza verso se stessi ed il prossimo è determinata dal buon senso e dalla responsabilità del rider. Questo mezzo oltre a contribuire alla nobile causa della mobilità sostenibile offre anche spunti ludici e, così come accade per gli appassionati di motociclette o auto d’epoca, un forte senso di aggregazione. Infatti su tutto il territorio italiano vengono periodicamente organizzati eventi e raduni nazionali, tra i quali spiccano quelli di Roma e di Recco.

Per chi volesse approfondire il tema può visitare i vari siti dedicati, tra i quali quello dell’associazione Muoviti Elettrico, piuttosto che venirci a trovare a Roma, in modo da poter coniugare una visita alla splendida città e, perché no, fare qualche prova gratuita su strada.

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