N.3 - 2016
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GENNAIO
LE REGOLE DEL PAESAGGIO PERFETTO
NAVAJO NATION
N.3 - 2016 | GENNAIO, Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it
Monument Valley
GIAPPONE LETTERA DA TOKYO LA SCOUT LOCATION
BRETAGNA La via delle sardine CINELOCATION
GRACELAND, la dimora di Elvis Preslay.
MARAFA
Un canyon africano La cucina del diavolo.
ATMOSFERE
Cacciatori di luce a Km 0. A cura di Stefano Bonalumi
C'è Spazio per te
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COME
03 www.giroinfoto.com
la redazione | Giroinfoto Magazine
Giroinfoto Magazine
fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto©. La rivista che ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio. Attraverso gli articoli di GIROinFOTO©, si tracciano i confini della fotografia professionale, separandola da quella improvvisata, che negli ultimi tempi sta creando confusione sulla percezione della reale qualità della stessa. Fotografare, è un lavoro il cui valore risiede nelle studio del soggetto, nel corretto utilizzo della tecnica, nella determinazione e nella continua esperienza e capacità di critica. Vuole essere uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Una raccolta di molteplici idee, progetti di viaggio e workshop fotografici, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Si dice che il "bravo fotografo" diventa parte integrante del mondo a cui appartiene il soggetto che sta riprendendo sapendo perfettamente come e dove muoversi: se fotografi una montagna, la sai scalare, se fotografi il mare, sai nuotarci e se fotografi le nuvole sai anche volare. Ecco perché la professione del fotografo non è cosa facile e noi di Giroinfoto vogliamo condividere con voi questa magnifica passione attraverso le nostre attività. Founder of Gienneci Studios Director of Giroinfoto
Giancarlo Nitti
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Giappone
Dal 12 al 19 Aprile 2016 Giroinfoto.com Viaggiare e Fotografare Due passioni, un'unica esperienza. Info e Prenotazioni su:
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Photo - Travel Workshop di 9 giorni in Giappone
L'estremo oriente tra innovazione e tradizione.
Una fantastica avventura fotografica ti aspetta. Visita il sito per scoprire i dettagli.
Giroinfoto Magazine
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ANNO II n. 03
Giroinfoto ti risponde
REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti
Da questo numero troverete lo spazio dedicato alle vostre curiosità e domande. Vuoi chiederci qualcosa? Scrivi a: redazione@giroinfoto.com
DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Nitti
info@gienneci.it
Fabio Urtatelli
Inserzionista di TOAssociati
Massimo Mazzasogni
max.mazzasogni@giroinfoto.com
Giroinfoto ti pubblica
Stefano Bonalumi
Inserzionista "C'è spazio per te"
Elena Sentieri
Inserzionista "C'è spazio per te"
Silvia Belotti, Marta Perrone Valentino Cosimi Inserzionisti "Fotoemozioni"
LAYOUT E PHOTOCOMPOSIT Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - redazione@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto.com e link collegati. PRODUZIONE Gienneci Studios Editoriale by Gienneci Studios REDAZIONE email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.
In questo numero abbiamo dato spazio a chi ama la fotografia e il viaggio, pubblicando articoli e foto dei nostri lettori. Inviaci il tuo materiale richiedendo di pubblicarlo. Scrivi a: redazione@giroinfoto.com
Giroinfoto ti accoglie Visita la pagina Facebook di Giroinfoto, clicca mi piace e partecipa ai gruppi di discussione sulle singole location. Vogliamo sentire anche la tua opinione e sarà un piacere accoglierti nella nostra comunity.
data di uscita 10 gennaio 2016
fotografare
e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza
Cover Story
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GIROINFOTO RISPONDE Redazionale
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NAVAJO NATION THE MONUMENT VALLEY a cura di Giancarlo Nitti
GIAPPONE LETTERA DA TOKYO a cura di Fabio Urtatelli
In questo numero di Giroinfoto Magazine Giroinfoto U.S.A. GRACELAND LA DIMORA DI ELVIS
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Giroinfoto Ireland BLARNEY CASTLE LA PIETRA DELL'ELOQUENZA Giroinfoto Africa KENYA MARAFA
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ATMOSFERE Cacciatori di luce A cura di Stefano Bonalumi
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LE REGOLE DEL PAESAGGIO PERFETTO
BRETAGNA LA VIA DELLE SARDINE Giroinfoto Food
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Giroinfoto.com - CHI SIAMO Giroinfoto.com - COME FUNZIONA A cura di Elena Sentieri BIRMANIA NELL’AURA DEL MISTICISMO
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A cura di Max Mazzasogni SHEEPDOG A GUARDIA DEL GREGGE
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Giroinfoto magazine
C'è spazio per te
Redazionale C'è spazio per te LE VOSTRE FOTOEMOZIONI
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Giroinfoto Magazine
Chiedi anche tu a Giroinfoto.com
Se hai qualche domanda sui luoghi che desideri visitare e fotografare o se vuoi argomentare qualsiasi problematica o curiosità in tema di fotografia e viaggi: Invia il quesito a redazione@giroinfoto.com Ti risponderemo pubblicando il tuo argomento.
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RISPONDE
fotografare e viaggiare Angela P.
RECICLO ATTREZZATURA
Ciao. Quest'anno, per Natale, ho deciso di farmi per regalo una macchina fotografica, la 7D della Canon, con un obbiettivo 18/55, quello abbinato al kit in vendita. Da anni mio padre ha abbandonato un’attrezzatura Canon, con un sacco di obbiettivi e due corpi macchina, AE-1 e EOS A30. Guardando le vecchie ottiche del tipo FD e EF che utilizzava mio padre ai tempi mi è venuto in mente di riutilizzare questi obiettivi sulla mia nuova Canon digitale. E’ possibile?..
Ciao Angela, e grazie per averci scritto. I due corpi macchina che hai trovato nell'attrezzatura di tuo padre, montano obbiettivi diversi, più precisamente, la AE-1, che è la più datata, monta le ottiche contrassegnate dalla sigla FD, mentre la più recente EOS 30, monta quelle di tipo EF. Quest'ultime sono tranquillamente adattabili ai nuovi corpi macchina digitali EOS, ma fai attenzione alle distorsioni, soprattutto se stiamo parlando di grandangoli. La Canon 7D è un'ottima macchina con un buon sensore, ma è del tipo APS-C, cioè più piccolo e con meno densità di un sensore Full-Frame esattamente 1,6 volte più grande. Tutto ciò può causarti vantaggi e svantaggi, come utilizzare un teleobbiettivo 1,6 volte più potente (aumenta la focale) oppure lo
da Brescia
Angela P.
Giroinfoto risponde
svantaggio di una più evidente aberrazione cromatica con un ingrandimento dei difetti. Per le ottiche FD vale esattamente lo stesso discorso, solo che per montarle su corpi macchina EOS avrai bisogno di un'anello adattatore. Considera però che per mettere a fuoco (soltanto in manuale) occorre che l’anello adattatore sia provvisto della lente di correzione. Questo comporta di sicuro una riduzione della qualità generale nella resa dell’ottica, oltre che un fattore di moltiplicazione della focale.
Giroinfoto Magazine
Luca
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da Cuneo Ciao mi chiamo Luca e la mia passione è viaggiare accompagnato dalla mia fedele macchina fotografica, una Canon 5D Mark II. Premetto che non sono un fotografo evoluto, ma da qualche anno mi dedico allo studio della fotografia come autodidatta, seguendo le indicazioni di riviste e tutorial e viaggiando molto, ho l'opportunità di mettere in pratica ciò che imparo. L'anno scorso io e la mia compagna, per la prima volta, abbiamo partecipato ad un workshop fotografico itinerante organizzato da un fotografo di cui per correttezza non farò il nome e con il risultato di un'esperienza negativa, in quanto, oltre a non aver imparato nulla di nuovo, anzi, costretto ad effettuare scatti secondo me sbagliati, è stato un viaggio mal organizzato e ci siamo trovati anche ben due hotel che non avevano registrato le prenotazioni, perdendo un sacco di tempo per trovare una sistemazione per la notte. Siamo invece rimasti soddisfatti dal fattore di fare nuove amicizie che condividono le stesse passioni e vorremmo ripetere l'esperienza ma in modo sicuro e garantendoci di imparare realmente a fotografare. Al di là dello sfogo, vorrei chiedervi
quali caratteristiche deve avere un vero workshop fotografico e come valutare i fotografi docenti per questo tipo di viaggi. Vi ringrazio.
fumo a clientela sprovveduta ingolosendoli con prezzi ridicoli e dietro una falsa figura professionale hanno inquinato il mercato confondendo i valori della qualità, professionalità e competenza.
Luca
Purtroppo, è quello, che di riflesso, è successo anche ai Photo Workshop, che popolano la rete ormai da quasi 5 anni con migliaia di "fotografi" organizzatori. A fronte di questa infelice introduzione, non vogliamo scoraggiarti e ti diremo come scegliere il tuo photo-travel workshop senza sorprese.
PHOTO-WORKSHOP BUONI & CATTIVI Giroinfoto risponde
Ciao Luca, grazie per averci scritto, anche se il tuo quesito sembrerebbe fatto ad arte per pubblicizzare le nostre attività di workshop, quali, spero tu ne sia a conoscenza. Proprio per questa equivoca tematica, ci limiteremo quindi a risponderti obbiettivamente. Il photo-travel workshop, nasce nei paesi anglosassoni con grandi nomi della fotografia da reportage e naturalistica, quali facendo scuola per professionisti, accompagnavano sul campo i propri allievi assistendoli nella pratica. Ed è tutt'ora mantenuto questo format in svariati paesi del mondo. ITALIA. Nel paese dei furbi, invece, dall'inizio dell'era digitale spuntano orde di fotografi "professionisti", con il semplice passaggio: acquisto di attrezzatura e per i più "onesti" l'apertura di Partita IVA. Questi non pochi improvvisati vendendo
4 DOMANDE PER UN WORKSHOP PERFETTO E' UN FOTOGRAFO PROFESSIONISTA? Il fotografo docente deve quantomeno essere in possesso di una partita IVA, assicurati che non utilizzi quella di un'eventuale Agenzia di Viaggi o Tour Operator di copertura. CHE TIPO DI PROFESSIONISTA? Visiona il suo portfolio e il suo status professionale. Non ti fermare alle recensioni autocelebrative, spesso sono i peggiori. Se ti è possibile contatta direttamente il professionista per chiedere informazioni e fargli qualche domanda tecnica, metti alla prova la sua preparazione. CHI GESTISCE I SERVIZI? Richiedi il programma completo del Tour con in dettaglio il gestore dei servizi, in questo caso verifica che sia un Tour Operator referenziato e non un'agenzia di viaggi o peggio un'organizzazione fai da te. Ogni Tour Operator ha un codice di licenza Regionale. Richiedilo. Nel dettaglio controlla che siano dichiarate tutte le strutture, controllane la qualità.
DIFFIDATE DA CHI FA POST-PRODUZIONE SPINTA
COSA NON E' INCLUSO Non accettare servizi opzionali o esclusioni a carico del viaggiatore. Un workshop fotografico deve avere come obbiettivo la tranquillità di concentrarsi sul lavoro da svolgere senza caricarsi dei pensieri sul dove e come passare la notte o prenotare il volo e altre incombenze che spetterebbero all'organizzazione del viaggio. Ricorda che a volte può essere conveniente fare da se, ma il rischio che qualcosa vada storto è alto.Il Tour Operator è l'unico organo che ti può dare la garanzia dei servizi e l'assicurazione sul viaggio specifico.
MOLTI FOTOGRAFI UTILIZZANO SEMPRE POST-PRODUZIONI SPINTE PER AUMENTARE L'EMOZIONALITA' DELLO SCATTO MA SPESSO LA FOTO E'
Tutto questo è il minimo che ti deve un'organizzatore di Photo-Travel Workshop.
COMPLETAMENTE ERRATA, PRIVA DI ARMONIA COMPOSITIVA E CREATIVITA'.
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Cover Story
NAVAJO TRIBAL PARK
The Monument Valley a cura di Giancarlo Nitti
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Uno dei monumenti piÚ rappresentativi del "Wild West" americano. La Monument Valley è un deserto sabbioso che è stato protagonista di innumerevoli film. Torri di arenaria con forme monumentali svettano per centinaia di metri. Le calde tinte naturali dominano tutta la regione che si estende sul confine tra Arizona e Utah. Uno scenario maestoso che travolge i sensi con i suoi giochi di luci e ombre.
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UTAH
ARIZONA
Giancarlo Nitti Photo - Arizona
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The Monument Valley NAVAJO TRIBAL PARK ARRIVIAMOCI
Sia che siate in Arizona che in Utah, l'unica strada per raggiungere la Monument Valley è sicuramente la cosiddetta Scenic byway I-163, il famoso rettilineo di strada panoramica che scompare nelle conformazioni rocciose dell'area rocciosa. Questa regione è chiamata Navajo Nation, infatti, la valle è popolata e gestita da indiani Navajo. L'ingresso all'area delle visite è ben segnalata e si trova nello Stato dello Utah, ma di fatto il parco è in territorio dell'Arizona.
VISITIAMOLA
L'ingresso è a pagamento e non è inglobato nella National Parks Pass. E' possibile quindi entrare con la propria autovettura, con al massimo 4 persone a bordo o parcheggiare il proprio mezzo e acquistare un ticket per una visita guidata. Il percorso turistico è di circa 17 miglia, dove, con una mappa alla mano fornita all'ingresso, ci si inoltra in un circuito che tocca tutte le conformazioni più famose, tenete presente che in totale il percorso completo durerà circa 3-4 ore. I tour guidati, invece, danno la possibilità di accedere in alcune aree difficili da percorrere con una normale autovettura, e di godersi visuali differenti da quelle del circuito normale, comprese le esperienze di visitare un Hogan originale indiano o assistere alla scenica galoppata di mandrie di cavalli allo stato selvaggio, od assistere al tramonto da un'angolazione interessante. Altre esperienze potrebbero essere la visita su un percorso a cavallo ,la notturna o l'alba tour. Per godersi al meglio i panorami con le diverse luci, consigliamo la permanenza di almeno un giorno e una notte, dormendo all'interno della valle al View Hotel o al Campground e prenotando i tour di interesse anticipatamente. Qui di seguito alcuni link utili: www.gouldings.com Campeggio all'interno della Monument Valley, con attività all'interno del parco. www.monumentvalleyview.com L'Hotel all'ingresso del parco che mette a disposizione anche una lista di Tour guidati.
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MEXICAN HAT Circa 22 miglia a nord della Monument Valley, nello Stato dello Utah, esiste una località chiamata Mexican Hat, che prende appunto il nome dalla conformazione rocciosa a forma di "cappello messicano". Non perdetevi questa curiosa scultura naturale, soprattutto se provenite da nord sulla I-163 in direzione del Navajo Tribal Park. L'area è accessibile gratuitamente e vi è anche un Hotel dove potrebbe essere comodo pernottare in previsione della visita alla Monument Valley.
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The Monument Valley NAVAJO TRIBAL PARK
Giancarlo Nitti Photo - Three Sisters, Monument Valley
Mesa
Le formazioni rocciose sono chiamate Mesa e Butt
Butt
Mesa: quando sono pi첫 larghe che alte
Butt: quando sono pi첫 alte che larghe
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Giancarlo Nitti Photo - Mitten Butte, Monument Valley
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Giancarlo Nitti Photo - The Hub Butte, Monument Valley
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The Monument Valley NAVAJO TRIBAL PARK
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The Monument Valley NAVAJO TRIBAL PARK
Merrick Butte
Eagle Rock
North Window point
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The Hub Butte
The Sentinel Mesa
Totem Pole
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LETTERA da
A cura di Fabio Urtatelli
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LETTERA da
Tempo fa, un caro amico, mi scrisse una lettera dal lontano Giappone, rendendomi partecipe delle sue emozioni di viaggio in una terra in cui io stesso avevo assaporato la cultura e l'atmosfera per diverse volte. Ho deciso di scrivere questo articolo, fondendo il suo racconto con le mie fotografie rivivendo le sue esperienze attraverso i miei ricordi fissati dalla mia macchina fotografica. Fabio Urtatelli
C
aro Fabio, ti mando qualche appunto che ho scritto per non far cadere nell'oblio le riflessioni che mi capita di fare durante i miei viaggi che finalmente realizzo come piace a me .... senza orologio e senza calendario mettendoci, forse, piĂš del tempo necessario.
Ti sto scrivendo da Tokyo dopo aver passato la prima settimana in questa bellissima cittĂ . Come sai Sono abbastanza disincantato, mi muovo per scoprire usi e costumi dei nostri simili, la fauna e la flora che ci circonda, per provare quelle emozioni e sensazioni che stimolano tutti e sei i sensi e trascinano la fantasia verso lidi
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inesplorati. In Giappone non mancano le occasioni anche se ci rende conto quasi subito che questo è un paese che pur essendo aperto a tutti è rimasto UN PAESE PER GIAPPONESI.
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un pensiero radicato sin dal XII secolo ai tempi dei primi shogunati di Kamakura quando i mitici generali, Shogun, combattevano contro i "barbari" che tentavano alla loro sicurezza, egemonia e privacy sul territorio. Gli stranieri sono considerati un po'barbari ‌ e molto probabilmente incluso Pensato, organizzato, sviluppato, promosso e orientato noi italiani, anche se siamo molto ammirati per la nostra quasi esclusivamente ad uso e consumo dei giapponesi, cultura, intelligenza ed inventiva.
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Ho detto "quasi esclusivamente", con licenza lessicale, per rendere implicito che c'è qualche piccola eccezione come … per esempio la efficientissima segnaletica bilingue offerta nelle stazioni del mega sistema della metropolitana della capitale, una città sotterranea dove sono state trasferite tutte le attività che avvenivano in superficie prima del boom dei grattaceli che hanno raso al suolo la vecchia Tokyo… questa segnaletica fa pensare e sperare che l'inglese sia una seconda lingua molto diffusa nel paese .... così proprio come non è! La disponibilità, la gentilezza e la massima attenzione è un dono che viene offerto immediatamente da tutti i giapponesi ma proprio tutti, appena ci si avvicina a grandi o piccini e si pronuncia la parolina magica, SUMIMASEN .. ( mi scusi.. ) ... "do you speak english?“ alzano la mano, avvicinano indice e pollice e penetrando dritto negli occhi con un gran sorriso luminoso e contagioso rispondono " ciotto ciotto " ... "poco poco" anche se conoscono solo la parola OK ! Infatti in Giappone non conoscono la parola NO ! Se si chiede un'informazione, ascoltano con attenzione, balbettano qualcosa, sorridono e, anche se non capiscono, rimangono li fino a quando non li si congeda ringraziando e scambiando vari inchini. Se si riesce a comunicare, sono precisissimi nell'informazione che danno, ripetono quello che si è detto e si assicurano che abbiamo capito e se il luogo che stiamo cercando si trova nelle vicinanze ci accompagnano.
SUMIMASEN mi scusi...
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Nei centri dei grandi quartieri delle città c'è una miriade di ristoranti, alcuni piccolissimi, porzioni di corridoio che ospitano le caratteristiche IZAKAYA, bettole con cucinotto dietro al bancone e con 6/8 trespoli a sedere dove si può fare un pasto appoggiati su una mensola, bastano 500 yen, circa 4 euro... i menu sono comprensibili perché espongono la foto dei piatti offerti, ma si potrebbe morire di fame e di sete se si dovesse comunicare a voce... Anche la maggior parte dei ristoranti di livello superiore non ha personale bilingue però si possono trovare camerieri
sudamericani con i quali si fa amicizia immediatamente… Però, .... nel grattacielo della stazione centrale di Tokyo e di Osaka, al 13mo e 14mo piano rispettivamente, c'è l'ottimo ristorante della catena Daimaru con Ristorante a Tempo dove al prezzo fisso di circa 20/25 Euro si può mangiare e bere tutto quello che si vuole per ben 90 MINUTI scegliendo tutto quello che si vuole ad un magnifico buffet self-service lungo dai 30 ai 40 metri... lì non servono interpreti! Negli alberghi del centro di Tokyo e delle città maggiori, il personale si limita alle formalità di arrivo e partenza, inutile sperare di avere un'informazione... tanto meno un suggerimento.
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In periferia e fuori città si è proprio soli al mondo e ci si perde facilmente perché le planimetrie delle località sono solo in giapponese così come i cartelli e i nomi delle strade quando ci sono .. . Questo può essere disperante oppure molto stimolante... chissà. Finora mi è andata bene e mi sono divertito anche quando mi sono perso! Credo che ci vorrà molto tempo prima che qui venga percepito e recepito il programma governativo che "il Giappone deve comunicare col resto mondo".
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Questo progetto sembra essere poco gradito localmente anche se in alcune scuole è obbligatorio studiare almeno tre lingue. Ho iniziato ad interessarmi al Giappone qualche mese fa e sono qui da tre settimane, lungi da me voler dare giudizi, valutazioni o fare generalizzazioni .... I contatti con giapponesi che avevo avuto a Roma e quello che avevo letto su di loro mi avevano fatto intuire che i loro valori sociali, individuali ed affettivi fossero un po' diversi dai nostri ...
LETTERA da
Qui mi sono reso conto che il divario è abissale; si ha la sensazione che qui ci sia un'organizzazione precisa che rasenta il maniacale, un popolo inquadrato educato e rispettoso del prossimo e dell'ambiente ... osservante e obbediente alle norme e alle regole senza dubbi e senza riserve ... un rispetto profondo della persona, della sua privacy, della sua incolumità, delle sue gerarchie, dei suoi diritti qui riconosciuti e un esagerato senso del dovere che noi non potremmo mai condividere.
Un popolo che si definisce ateo però si sposa nel tempio Scintoista perché in vita vuole la protezione e l'aiuto degli "8 milioni
di divinità" (nessuno sa quante siano esattamente, ma dicono questo numero per dire che sono tante) e celebra il funerale nel tempio Buddista sperando nella pace del nirvana o di un ritorno migliore .. tutti si definiscono atei però moltissimi, hanno in casa il loro altarino buddista e scintoista per comunicare con i propri cari defunti o ingraziarsi lo spirito competente del desiderio e necessità quotidiana... Non fanno questo per fede religiosa perché sappiamo tutti che nessuna delle due scuole di pensiero è assimilabile al concetto fideistico delle religioni mediterranee, ....praticano questo percorso spirituale per soddisfare una loro necessita interiore senza intermediari. La loro etica non è fondata, come da noi, sul premio o castigo che avremo poi nella "vita eterna"… si comportano con correttezza, onestà e rispetto del prossimo e della cosa pubblica perché pensano che sia giusto vivere così!
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Fabio Urtatelli Photo - Tokyo
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LETTERA da
Mi azzardo a dire che, considerata la coerenza nei comportamenti osservati finora, questo paese non dovrebbe riservare sorprese. Riserva di sicuro moltissime curiosità e alternative alle nostre certezze mentre, al contrario, il nostro paese ci riserva continue sorprese (pochissime nel bene sociale e, purtroppo, in questo periodo storico, molte nel peggio...) come se avessimo perso quella capacità organizzativa, amministrativa e legislativa che vantiamo oltre 26 secoli di storia. Il confronto continuo col comportamento dei giapponesi mi fa "rosicare" tutti i giorni e mi scatena un senso di frustrazione, di risentimento e di rabbia verso l'inettitudine e la disonestà intellettuale della classe politica che ci ha amministrato in questi ultimi decenni che dimostrato di non avere coscienza del nostro patrimonio culturale, civile e sociale. Bene… mi sono un po' sfogato e voglio dire che questo è un pianeta che va esplorato con calma e va raccontato per pillole. Certo... devo riuscire a trovare qualche toilette pubblica un pochino sporca o con qualche odore sgradevole o senza sapone o senza carta igienica, senza appoggia ombrelli o senza carta o asciugamani ad aria calda… oppure una delle cento e cento stazioni della metro con qualche scritta sui muri o con qualche vetro sporco... una lattina o una cicca per terra, una busta di plastica svolazzante da qualche parte, ....una delle tante aiuole infiorate delle città con qualche erbaccia o qualche fiore appassito, qualche parco dove c'è un albero con un ramo secco, qualche foglia per terra,.... qualche ragazzino che schiamazza e rompe… in pubblico ... qualcuno maleducato che guarda da un'altra parte o se ne va mentre gli si sta parlando (come siamo abituati ad accettare supinamente nei nostri ospedali e negli uffici pubblici). Chissà se troverò qualche poveraccio grande o piccinino che chiede elemosina ... o che mi insegue per vendermi qualcosa ...insomma ho ancora una settimana per fare l'elenco delle cose che non funzionano e dei difetti visibili e percepibili da chi è di passaggio da queste parti come me.
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Fabio Urtatelli Photo - Tokyo
E’ ovvio che non posso lasciare questo paese pensando che qui si stia molto meglio che da noi... intanto nei confronti quotidiani con "casa nostra" trovo rifugio pensando che in Italia c'è ancora tanta gente per bene che lavora tirando avanti il paese malgrado le difficoltà e sopporta in silenzio tutta la nostra decadenza ... io, nel ricordo di un nostro stupendo pensatore e maestro di vita, trovo consolatoria una citazione "ADDA PASSA' 'A NUTTATA..." .. e così mi rassereno un po' e forse a fine mese mi vien voglia di tornare a casa..... Questa è solo una pillolina… ci sarebbe molto da dire sulla "visione" dei Sakura che ho rincorso al centro del paese del Sol Levante e alle scoperte del Sud e delle tradizioni di quest'altro “pianeta” dove tornerò di sicuro. Un caro saluto, un abbraccio e a presto.
Ugo
Giroinfoto Magazine
LETTERA da
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Atmosfere
Luce a chilometri zero a cura di Stefano Bonalumi
RACCON RA R ACCON T TACI AC
FOTOG F O TOG R RAFA AFA A FA FA
Descrivi D es i ill tuo materiale m e i e con co un aarticolo rt col o con on un u semplice s mpl c titolo. itol
Produci P o c e proponici propo on del del tuo uo o materiale m at l fotografico fotog fi o relativo re o a una una tematica ema i a a tua tu scelta. sce .
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Non una meta precisa, ma una continua ricerca. Molto più spesso ci capita di osservare immagini e fotografie di paesaggio, di luoghi lontani, spesso dall’altra parte del mondo. Rimaniamo a bocca aperta davanti a queste meraviglie, per la netta diversità dalla realtà in cui siamo abituati a vivere, per la bellezza dei momenti colti, per le maestosità naturali, architettoniche e sociali immortalate negli scatti. Ma cosa fa veramente la differenza in queste fotografie? Ce lo siamo mai chiesti? Una risposta secondo me c’è: LA LUCE
Stefano Bonalumi
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Ed allora mi sono domandato: se con la luce, con gli eventi naturali, fosse possibile trasformare un luogo a “km zero”, un posto che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, in qualcosa di totalmente differente, quasi trasformato, come se stessimo fotografando un luogo lontanissimo dalla solita routine visiva.
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Stefano Bonalumi photo - Le torbiere di Iseo
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Giroinfoto Magazine Mont'Isola ripresa dalle creste di Polaveno (BS)
Ebbene si, è possibile! Anche il luogo a noi più conosciuto, attraverso le variazioni di luce, le situazioni che si susseguono e le differenti condizioni del momento, può assumere mille sfaccettature differenti.
delle attrezzature “pro” , le fotografie saranno sicuramente delle opere d’arte incredibili. Si scattano quasi da sole e già che ci siamo ti preparano pure il caffè. No. Non è cosi. Cio che crea una buona fotografia, sono i sacrifici, lo studio, la conoscenza, la condivisione.
Siamo cacciatori di atmosfere. Non si parla di una meta precisa, ma più di una volontà nel ricercare qualcosa di Mont'Isola ripresa dalle creste di Polaveno (BS) diverso, una continua ricerca per valorizzare tutto ciò che merita di essere vissuto. Così tutto si trasforma, prende forme diverse, la luce modella le montagne e i colori vestono di novità. Molti credono che avendo tra le mani una reflex e
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Corno del Blumone Gruppo dell' Adamello (BS)
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Giroinfoto Magazine
Adrara - Colline alto Sebino (BG)
Giroinfoto Magazine Mont'Isola - Lago di Iseo (BS)
Cio che crea una buona fotografia sono i sacrifici, lo studio, la conoscenza, la condivisione.
Monte Guglielmo (BG)
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Fiume Adda
Ecco che, rincorrere e ricercare un atmosfera costa sacrificio, levatacce all’alba, notturne al freddo, giornate torride, scarpinate di ore, appostamenti sotto la pioggia e tutte le difficoltà e gli imprevisti del caso.
Giroinfoto Magazine
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Tutto questo porta a risultati , porta a trovare il bello e il nuovo anche nel posto più impensabile, senza dover andare dall’altro capo del pianeta, ma continuando ad aprire la mente anche a , come dicevo prima , “km zero”.
Stefano Bonalumi
Conoscere il mondo attraverso
un obbiettivo è un privilegio che solo
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LA SCOUT LOCATION
BRETAGNA LA VIA DELLE SARDINE
UN PERCORSO COLMO DI SORPRESE Francia, nella regione del Finistere, partiamo da Douarnenez e seguendo la costa finiremo a Lorient. Un'itinerario che ci farà scoprire e comprendere nel profondo l’anima marinara di queste terre. Ma non solo. Sarà un cammino che svelerà bellezze naturali affacciate sull'oceano e luoghi che racconteranno la storia dei marinai bretoni che vivono tutt'ora le tradizioni nei loro porticcioli dominati da immensi fari.
GIROINFOTO FOOD Fin dalla fine del XIX secolo, l'industria conserviera cambia la vita di cittadine come Douarnenez, Concarneau e molti altri porticcioli nella zona. Una grande manodopera femminile viene impiegata per inscatolare le sardine: 34 aziende conserviere si faranno concorrenza dai Penn-Sardin, ( così venivano chiamati gli abitanti di quei luoghi). Oggi, sul litorale atlantico, la pesca della sardina costituisce un’attività stagionale che dura da giugno a settembre e sono molte di più le aziende che si occupano della conservazione di questo prelibato e caratteristico pesce azzurro. Nei paesi che visiteremo, troveremo diverse possibilità di assaggiare e acquistare prodotti tipici a base di sardine.
Douarnenez Pointe du Van Pointe du Raz
Penmarc Saint Guènolé
ch
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Concarneau Kercànic
Lorient
Doelan
LA VIA DELLE SARDINE GIROINFOTO FOOD
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POINTE DU VAN Partendo, come abbiamo detto, da Douarnenez, ci dirigiamo verso l'estremo della penisola del Cap Sizun. Qui, nell'arco di 10 km si trovano diversi punti panoramici di grande effetto. Le Pointe du Van Le Baie des TrĂŠpassĂŠs Le Pointe du Raz
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Giancarlo Nitti Photo - Bretagna
La Baie des Trépassés è una grande spiaggia sabbiosa da cui si può fotografare un bellissimo faro situato all'estremo di Pointe du Raz e i faraglioni di Pointe du Van. Tutti questi punti sono facilmente raggiungibili in auto e poco distanti tra essi, liberamente accessibili tranne Pointe du Raz per il parcheggio che è a pagamento.
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Chapelle Saint-They Arroccata a Pointe du Van, questa cappella del XVII intitolata a Saint-They un santo degli inizi del secolo IV, che fu discepolo di San Guénolé Abbey. La chiesa è protetta da un recinto in pietra e vi sono diverse installazioni monumentali dedicate a San They e San Gregorio. Si pensa che la cappella serviva per dare l'all'arme a eventuali invasori dal mare.
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Giancarlo Nitti Photo - Bretagna
Le Baie des Trépassés
Una grande spiaggia sabbiosa da cui si può ammirare il Phare de la Vieille, situato all'estremo di Pointe du Raz e il Gabbiano Corallino nel periodo estivo
Phare de la Vieille
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Gabbiano Corallino
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+ INFO
www.tourismebretagne.com
Penmarch
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Continuando il nostro percorso verso sud, ci avviciniamo a Penmarch visitando la sua costa frastagliata e la zona portuale di Saint Guénolé dove si trova l'Océane Alimentaire, un mercato al coperto in cui si può trovare qualunque cosa riferita alla sardina. Poco più avanti si trova un'altra area portuale. Guilvinec, in questa graziosa cittadina dominano due fari il Penmarch e il Phare d'Eckmuhl, che ospita anche un piccolo museo dedicato alla vita marinaresca del posto, Il museo Papa Poydenot.
Giancarlo Nitti Photo - Bretagna
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Phare d'Eckmuhl
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Phare de Penmarch
Museo Papa Poydenot
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Guilvinec Qualche Km piĂš avanti, troviamo Guilvinec, un'importante cittadina portuale industrializzata per la pesca. E' interessante fare una passeggiata in questa zona per rendersi conto di quanto sia importante l'attivitĂ marittima per la gente del posto.
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Concarneau
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Una varatteristica cittadina con una fortissima impronta marinara legata ancora oggi alle tradizioni. La vera essenza di Concarneau è la Ville Close, una piccola fortezza costruita a difesa della città : circondata da bastioni e collegata alla terraferma da un ponte di pietra, conserva un fascino antico con la sua residenza del capitano militare, la torre dell’orologio, i cannoni spiegati, i negozi da cartolina, le creperie, i giardini e i bastioni.
Ville Close - Concarneau
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Giancarlo Nitti Photo - Bretagna
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Consigliamo di visitare questa splendida cittadina nelle serate estive, godendo di un'atmosfera magica. Se amate le specialitĂ di pesce vi consigliamo di visitare la Conserverie Courtin per acquistare i prodotti unici di questi luoghi, senza rinunciare ovviamente a gustarsi un piatto tipico in un ristorante all'interno. Per una visuale da mozzafiato al tramonto imboccate il sentiero che dal Marinarium porta alla spiaggia di Sables-Blancs.
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Kèrcanic Giroinfoto Magazine
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Un caratteristico paesello con i tipici tetti in paglia.
Giancarlo Nitti Photo - Bretagna
Doelan
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Ecco un porto pronto a mettersi in posa per i vostri scatti. Un piccolo gioiello marittimo in uno scrigno di vallate verdi e frutteti. Sembra davvero di essere in una favola con i pescherecci che cavalcano le onde, le chaumière in pietra e le graziose case bianche costruite su vari livelli a riva, i fari striati e tutto maniacamente in ordine. La zona è divisa in due rive e vale la pena visitarle entrambe.
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Giroinfoto School, sarĂ la novitĂ di quest'anno.
Una rubrica dedicata alla scoperta di trucchi e tecniche che vi permetteranno di realizzare i vostri migliori scatti fotografici. In questo numero di Giroinfoto magazine sveleremo il percorso per la realizzazione di uno scatto paesaggistico perfetto.
Il fotografo paesaggista ricerca l'inquadratura ideale con pazienza, passione e molta determinazione prima di applicarvi le tecniche di ripresa. Giancarlo Nitti Photo - Svizzera
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In queste pagine scopriremo cosa serve per realizzare paesaggistiche suggestive partendo dalla pianificazione, passando dalla composizione e l'esposizione, fino ad arrivare all'editing dello scatto. Vedremo quali attrezzature utilizzare e i migliori metodi di composizione suggeriti in relazione al tipo di soggetto. Tutto quello che servirà per il prossimo tuo vero scatto di un paesaggio d'autore.
ATTREZZATURA
ASSICURIAMOCI CHE TUTO SIA IN ORDINE E CI SIANO GLI STRUMENTI NECESSARI PER IL LAVORO.
PIANIFICAZIONE E' IMPORTANTE SAPERE DOVE SI VA E COSA SI DEVE FARE.
COMPOSIZIONE
CONCENTRARSI SULLE REGOLE BASE DONANDO CREATIVITA' ALL'INQUADRATURA.
ESPOSIZIONE
CURIAMO L'ESPOSIZIONE SENZA TRALASCIARE NULLA
EDITING
PERFEZIONIAMO LO SCATTO
Che fotografiate le campagne di fronte a casa vostra o la Monument Valley, queste sono alcune semplici regole per non tornare con i soliti scatti banali che poco trasmettono della magnifica sensazione che avete vissuto quando contemplavate tanta bellezza. Molti fotografano paesaggi meravigliosi, incuranti delle conoscenze basilari da applicare, per poi affidarsi al miracolo della post-produzione pensando di stupire il pubblico con colori saturi e nitidezze vignettanti. Tutto ciò non è fotografia. Fotografia è saper interpretare la realtà scegliendone una porzione per poi congelarla in uno scatto, uno scatto che dovrà narrare le vostre sensazioni e farle rivivere a chi lo guarda... Anche senza post-produzione.
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ATTREZZATURA ASSICURIAMOCI CHE TUTO SIA IN ORDINE E CI SIANO GLI STRUMENTI NECESSARI PER IL LAVORO.
Un buon cavalletto è importante. Usa una testa rotante per aggiungere peso e stabilità alla tua postazione. Tutto ciò ti aiuterà ad ottenere scatti nitidi anche con lunghe esposizioni.
Le situazioni atmosferiche nella paesaggistica sono variabili. Proteggere la fotocamera è una cosa saggia.
Usa filtri polarizzatori, UV e a densità neutra. Nelle situazioni di luci difficili ti aiuteranno a gestire i coloi e l'esposizione. Per garantire una nitidezza perfetta agli scatti bisogna ridurre i rischi di vibrazioni. Un semplice controllo remoto fa si che la fotocamera non subisca movimenti.
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INIZIA CON
IL KIT GIUSTO Investire in un'attrezzatura adeguata è sicuramente il primo passo verso la realizzazione di scatti di paesaggio di qualità. Stiamo parlando di alcuni strumenti necessari per essere pronti alla maggior parte delle situazioni, e nella paesaggistica se ne incontranto davvero tante e svariate. A parte l'essenziale, vale a dire una fotocamera e un obiettivo grandangolare sotto i 35 mm ci sono alcuni accessori per cui vale la pena munirsi, come un ottimo treppiedi e per ottimo intendiamo stabile e pesante e un set di filtri a densità neutra. In un paesaggio, la nitidezza nativa è fondamentale, avere un treppiedi significa che si possono usare valori di diaframma molto chiusi, mantenendo un'ottima profondità di campo.
ALCUNI
STRU MENTI
UTILI
PER PERFEZIONARE
I TUOI SCATTI
Consigliamo inoltre di procurarsi un controllo remoto per la vostra fotocamera, sarà di aiuto in situazioni di luce carente in cui dovrete rallentare la velocità dell'otturatore. Anche soltanto il clic sul pulsante di scatto, spesso, in queste condizioni, determina il mosso. Altra cosa importante è la protezione per la fotocamera e l'ottica, ma anche un sacchetto in nylon può andare bene. Nulla in post-produzione può davvero produrre immagini nitide quanto il file originale ben realizzato. Utilizza materiali di buona qualità, sono fondamentali per lavorare all'aperto con diversi tipi di terreno e in condizioni atmosferiche spesso molto variabili.
Giancarlo Nitti Photo - Passo Gavia
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PIANIFICAZIONE E' IMPORTANTE SAPERE DOVE SI VA E COSA SI DEVE FARE.
Controlliamo il percorso e i tempi per raggiungere il luogo prestabilito. Calcoliamo sempre che per fotografare una certa condizione di luce necessitiamo di almeno un'ora di anticipo pi첫 imprevisti.
Informiamoci su eventuali chiusure di strade, manifestazioni o impedimenti temporanei sui luoghi del percorso.
Utilizziamo le applicazioni messe a disposizione dal web, cerchiamo un'anteprima della postazione grazie a street view di google maps. Conoscere le previsioni meteo e le condizioni naturali del luogo ci aiuta a stabilire che tipo di scatti andremo a effettuare. Giancarlo Nitti Photo - Svizzera
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L'IMPORTANZA DELLA RICERCA E DELLA PROGRAMMAZIONE PRIMA DI PARTIRE.
Pensare di raggiungere una location e poter iniziare a scattare immediatamente...
NO!
Prima di schiacciare quel pulsante, abbiamo bisogno di pianificare il nostro lavoro. Questo non garantisce lo scatto del secolo, ma aumentano le possibilità che ci si riesca! Uno degli aspetti principali della fotografia paesaggistica è la programmazione del servizio, specialmente se stiamo parlando di una location che non conosciamo. Se pensiamo di fotografare un tramonto, quantomeno dobbiamo conoscere l'orario esatto e calcolare i tempi di postazione, verificare l'itinerario e sapere da che angolazione riprendere per raccogliere il massimo dalla luce. Analizziamo quindi come arrivarci e in che punto possiamo posizionarci, informiamoci sui luoghi se eventualmente vi sono ostacoli imprevisti, controlliamo le previsioni meteo e altre condizioni naturali come le maree e i venti ed infine sfruttiamo il web per approfondire, magari guardando su google maps il percorso o l'anteprima di una vista panoramica con lo street view.
NON SIATE
BANALI Verificate su internet con la ricerca delle immagini o nei diversi siti per fotografi il luogo che avete scelto per i vostri scatti. Cercate di differenziarvi dagli scatti giĂ effettuati, scegliete angolazioni diverse e postazioni diverse.
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COMPOSIZIONE CONCENTRARSI SULLE REGOLE E DONANDO CREATIVITA' ALL'INQUADRATURA.
REGOLA DEI TERZI Usiamo questa regola base per bilanciare l'inquadratura. L'orizzonte lo posizioniamo su una delle linee orizzontali, mentre il soggetto in uno degli incroci. LINEE DI FUGA Seguiamo le linee naturali del soggetto trasformandole in linee guida per ottenere profondità nell'immagine.
PROFONDITA' DI CAMPO E IPERFOCALE Utilizziamo diaframmi chiusi per aumentare la profondità di campo e far sì che l'immagine risulti nitida e a fuoco. E' buona cosa calcolare, almeno approssimatamente, la distanza iperfocale circa a 1/3 della linea bassa della griglia dei terzi.
LUCI E COLORI Gestiamo la luce e leggiamone la temperatura. Associamo i colori in modo interessante. Correggi già in fase di scatto il bilanciamento del bianco e della temperatura colore.
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Ora
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concentriamoci
sull'inquadratura
ANGOLAZIONE
Fai un giro sul posto e fai diverse prove da diverse angolazioni. Una volta scelta la postazione ottimale, fissa la fotocamera sul cavalletto e assicurati che sia stabile. Accertati che la fotocamera sia dritta, "in bolla".
L'inquadratura, ovvero la composizione dell'immagine è alla base della fotografia. In particolare modo nella paesaggistica, dobbiamo caratterizzare la scena ripresa con uno stile che ci distingua. Le regole di composizione di base vengono osservate anche dai fotografi professionisti, anche i più stravaganti, infatti l''uso delle linee diagonali o linee guida, il rispetto della regola dei terzi e la gestione della profondità di campo, sono elementi fondamentali che ritroviamo in ogni scatto di qualità. Per aiutarci utilizziamo la funzione Live View e le griglie presenti sul display della fotocamera. La cosa fondamentale è prendersi il tempo necessario per la giusta inquadratura per non perdere poi tempo in fase di post-produzione.
PROFONDITA'
INQUADRA
Regola il fuoco selezionando la modalità singola e quindi posiziona il punto di fuoco sul soggetto principale. Calcola la distanza Iperfocale per garantirti gran parte dell'immagine a fuoco
Ricerca la composizione aiutandoti con il live view della fotocamera. Ricordati delle linee di fuga e della regola dei terzi.
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ESPOSIZIONE
WB
CURIAMO L'ESPOSIZIONE SENZA TRALASCIARE NULLA
Attenzione ai colori Ricorda sempre di controllare il bilanciamento del bianco. Se sei un creativo puoi utilizzarlo manualmente sfruttando la temperatura colore.
Fotografie nitide Riduci il rischio di sfocature di alcuni elementi nella composizione. Usa i diaframmi chiusi.
Il mosso che non dispiace Tempi di scatto lunghi permettono di aumentare la profondità di campo e di creare effetti con gli elementi in movimento come l'acqua e le nuvole.
ISO
100 Mantieni basso il rumore Usa ISO bassi per ridurre al minimo il rumore e aumentare la qualità delle tue foto.
Controlla l'istogramma Effettuato lo scatto, controlla l'istogramma per valutare eventuali sovraesposizioni o sottoesposizioni.
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FAI UNA CORRETTA
ESPOSIZIONE
Una volta decisa la composizione del vostro scatto, non rimane che assicurarsi di una perfetta esposizione. L'esposizione può essere molto variabile a seconda del paesaggio e bisogna tenere sempre in considerazione la luminosità del cielo, esso determina spesso la maggior parte degli errori di esposizione. Ecco perchè consigliamo di munirsi di filtri polarizzatori e ND in grado di "smorzare" le luci forti in caso abbiate la necessità di utilizzare tempi lunghi di esposizione.
BILANCIAMENTO DEL BIANCO
Una volta accesa, la nostra macchina effettuerà il WB automatico (AWB), ma per essere certi di non trovarsi la foto con alterazioni di colore effettuiamo il classico bilanciamento con un cartoncino bianco.
ELIMINIAMO IL RUMORE
Il rumore è causato dai valori ISO elevati e causa devastanti effetti sul risultato dello scatto. Cerchiamo quindi di impostare gli ISO ai livelli minimi, anche con luce scarsa. Compenseremo con i tempi lunghi.
DIAFRAMMA CHIUSO
OCCHIO ALL'ESPOSIMETRO Durante tutte queste operazioni, è importante tenere d'occhio sempre l'esposimetro. E' l'unico strumento che ci permette di verificare la corretta esposizione prima dello scatto.
Se vogliamo un paesaggio interamente nitido, dovremo chiudere il più possibile il diaframma aumentando la profondità di campo. Un giusto compromesso è mantenere l'apertura tra f/8 e f/16.
ESPOSIZIONI LUNGHE
I tempi di esposizione lunghi sono importanti, anche quando si è di fronte a luci forti, ma soprattutto ci aiutano a recuperare luce quando non c'è. Possiamo altresì sfruttare i tempi lunghi per ottenere effetti creativi come il movimento delle acque o delle nuvole. Ovviamente tutto ciò, solo ed esclusivamente su un cavalletto.
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EDITING PERFEZIONIAMO LO SCATTO
Migliora i toni di colore e il contrasto per evidenziare la qualitĂ della luce delle tue foto.
Non esagerare, una post-produzione spinta denaturalizza lo scatto.
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EDITING
SCATTO ORIGINALE
La post -produzione dovrebbe servire solo per migliorare alcuni dettagli all'interno della nostra foto. Apriamo quindi il nostro file RAW con un programma come photoshop o similare, analizziamo lo scatto e cerchiamo di individuare quali caratteristiche possiamo migliorare. Regoliamo quindi, se necessario, i toni e i contrasti e correggiamo le eventuali macchie presenti nell'immagine. Se vogliamo perdere qualche altro minuto, giochiamo con le luci e le ombre per dare morbidezza o nitidezza ai contrasti della fotografia. Fai delle prove con i diversi strumenti di editing del programma, non esistono regole ferree, ma non esagerare mai. Oggi il lettore RAW e programmi come Photoshop, sono la camera oscura del vecchio buon metodo analogico a pellicola. Queste operazioni permettono di essere creativi e risparmiare tempo per le operazioni di rito su di un file.
4 PASSI PER MIGLIORARE IL PAESAGGIO CON PHOTOSHOP
1
Utilizza il correttore per eliminare eventuali macchie. Regola l'esposizione della fotografia e gestisci luci e le ombre.
2
3
Aumenta il contrasto selezionando Migliora i toni con lo strumento lo strumento curve. tonalitĂ e saturazione. In questo modo gestirai le luci forti e le I colori possono essere gestiti anche sotto esposizioni dei colori scuri. separatamente.
4
Trasferisci il file dal lettore RAW a Photoshop, potrai utilizzare le maschere di livello per gestire solo alcune parti del fotogramma.
SCATTA SEMPRE
IN RAW Sembra inutile dirlo, ma molti ricadono sempre in questo errore. Il RAW conserva tutte le informazioni sullo scatto e ci permette di lavorare sulla foto senza perderne.
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LA DIMORA DI ELVIS PRESLEY
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Giancarlo Nitti Photo - Graceland, Il Foyer
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La casa di
Elvis Aron Presley La promessa di Elvis Presley ai suoi genitori quando era un giovane ragazzo, era che avrebbe fatto un sacco di soldi e avrebbe fatto costruire la più bella casa in città. Ecco, che con il suo successo, Elvis mentenne la promessa fatta. Nel corso dei suoi ultimi vent'anni, Elvis visse qui , a Graceland creando innumerevoli ambienti, nelle molteplici stanze, dedicate ai ricordi di amici e parenti che sono stati parte della sua vita. Per molti , Graceland incarna il sogno americano, un povero ragazzo di provincia che ha raggiunto la celebrità cambiando il mondo.
Graceland
è la maestosa residenza di Elvis Presley e si trova:
al numero 3734 di Boulevard Elvis Presley a Memphis, nel Tennessee. Il cantante ed attore ci visse a lungo e dove ora è sepolto nel cimitero privato.
Giancarlo Nitti Photo - Graceland, la stanza del biliardo
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La visita alla casa di Elvis inizia con una sosta all'interno del foyer dove è possibile ammirare il salotto , la sala da pranzo e altre camere da letto inclusa quella di sua madre . Nel foyer era spesso dove Elvis riceveva i suoi ospiti speciali. Gli elementi di arredo che si notano in queste stanze abbracciano tutte le epoche Elvis a Graceland , ma lo stile è principalmente quello della fine del 1960 . Continuando nell' area al piano terra visitiamo la sala TV, sala biliardo e altri ambienti di accoglienza.
The Jungle Room
Questa camera era una volta l'accesso esterno al piano seminterrato . Nel 1960 , durante uno dei progetti di miglioramento della casa, questo ambiente è stato aggiunto sul lato posteriore dello stabile principale. Nel 1974 , Elvis ristrutturando nuovamente la stanza con arredi del periodo, aggiunse su una parete una vera e propria cascata con il ricircolo dell'acqua. Questa camera è diventò uno degi ambienti preferiti della famiglia di Elvis. La stanza appare diverse volte nelle pellicole girate da Elvis.
La visita prosegue con un fantastico percorso Passando al piano di sopra , è possibile esplorare nella tenuta esterna alla residenza dove si il famoso Jungle Room con le sue sensazioni troveranno diversi ambienti che raccontano la ispirate allo stile polinesiano. storia della Star.
Jungle Room
l'ufficio di Elvis
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Le automobili di Elvis
Elvis amava moltissimo le auto e il Museo dell'Automobile di Elvis Presley mostra alcuni dei suoi gioielli preferiti.
Si possono ammirare piÚ di 15 veicoli di proprietà di Elvis inclusa la famosissima Pink Cadillac , l'HarleyDavidson customizzata e una 1975 Dino Ferrari. Si potranno anche vedere alcuni dei giocattoli elettrici preferiti di Elvis , tra cui un go-kart, una dune buggy e una macchina a pedale. In questo ambiente è vietato fare riprese video.
Elvis ' Custom Jets
Elvis acquistò nel 1975 un aereo Convair 880 chiamandolo Lisa Marie come sua figlia . Costò più di $ 800,000 comprensivo del particolare allestimento dell'interno. A bordo di questo jet personalizzato vi è un
E tanto altro
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soggiorno , una sala conferenze , un salotto e una camera da letto privata. Acquistò più in là anche un Jet più piccolo, un Lockheed Jet Star, personalizzato anche lui da Elvis. La star lo utilizzava principalmente per spostarsi con il proprio staff nei concerti americani.
Oltre a visitare Graceland Mansion , nell'area vi sono diversi ambienti distaccati dedicati alle mostre temporanee e agli speciali sulla vita di Elvis. Oltre il Museo dell'Automobile Elvis Presley e gli aerei, troviamo ambienti come l'Archives Experience dove sono conservati i trofei musicali e cinematografici con gli oggetti personalizzati come scarpe e vestiti e lo shot Elvis dove troviamo i più importanti scatti fotografici e filmati inediti sulla vita della star.
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Sun Studio
E' lo storico studio di registrazione situato al 706 della Union Avenue di Memphis. Questo studio divenne un simbolo per numerosi artisti del rock and roll, country e rockabilly come Johnny Cash, Elvis Presley e Jerry Lee Lewis i quali incisero molti loro lavori divenuti pietre miliari della musica. All'interno è disponibile una visita guidata a pagamento per gli studi di registrazione con gli oggetti originali utilizzati dai grandi della musica.
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+INFO www.sunstudio.com
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LA CUCINA DEL DIAVOLO
KENYA
MARAFA
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LA CUCINA DEL DIAVOLO
KENYA
MARAFA Circa ad un'ora di strada da Malindi, percorrendo verso nord un suggestivo tragitto tra grandi radure e villaggi, si arriva al Canyon di Marafa. Un affascinante paesaggio naturale, frutto dell'erosione degli agenti atmosferici che hanno nel tempo creato questa depressione geologica. Il Canyon, denominato anche La Cucina del Diavolo, prende il suo nome da un'antica leggenda che narra di una famiglia molto ricca che abitava in quella zona, tanto da utilizzare il latte, non per cibarsi ma per farci il bagno e lavare i propri vestiti. Dio, per punirli, li fece sprofondare in questa gola. Se nelle possibilitĂ , consigliamo di ammirare il suggestivo tramonto, momento in cui le rocce, dal colore, sembra che prendano fuoco.
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Giancarlo Nitti Photo - Marafa
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LA CUCINA DEL DIAVOLO
KENYA
MARAFA
Potrà essere un'escursione di circa mezza giornata in cui è consigliato abbracciare le ore del tramonto. Sia nel tragitto, che durante il trekking all'interno del Canyon, portatevi una generosa dose di acqua o integratori di sali minerali; le temperature sono davvero calde, arrivano a picchi di anche 45 gradi, soprattutto alla base della gola. La strada da percorrere è quella che porta a Lamu, a nord di Malindi, un'unica strada che vi obbligherà ad attraversare diversi villaggi sparsi nelle radure Kenyote. Sono abbastanza rari i turisti che viaggiano su queste strade, e alla vista di stranieri, i bambini locali vi correranno dietro per ricevere qualcosa. Importante è non alimentare il solito soppruso delle vendite di materiale e alimenti da parte degli adulti, che una volta venduti gli oggetti da "regalare" ai bambini, li ritirano nuovamente da loro per poi rivenderli ancora. Quindi portatevi da casa i doni.
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LA CUCINA DEL DIAVOLO
KENYA
MARAFA
Giancarlo Nitti Photo - Marafa
Blarney
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CASTLE e la pietra dell'eloquenza
Giancarlo Nitti Photo - Ireland
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BLARNEY CASTLE
BLARNEY STONE
IRELAND
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BLARNEY CASTLE
BLARNEY STONE
Il Castello Il castello di Blarney è situato nell'omonimo centro abitato, nella contea di Cork, nell'Irlanda meridionale. Il castello già sorgeva nell'area da prima del XIII secolo ma l'originaria costruzione fu distrutta nel 1446. Il re del Munster, Dermot McCarthy, fece ricostruire l'imponente fortezza sulle rovine di quella precedente. Anche se oggi il castello è parzialmente una rovina abbandonata, alcune stanze sono accessibili e aperte al pubblico così come le armerie e i suoi spettacolari giardini ed è uno dei punti più turistici della contea e tra i siti irlandesi per la sua affascinante architettura delle torri e i panorami suggestivi che offre dalla cima ma soprattutto per un oggetto particolare che contiene al suo interno.
LA PIETRA DELL'ELOQUENZA Nella parte superiore del castello troviamo la famosa Blarney Stone, che secondo la leggenda se baciata in un certo modo donerebbe il dono dell'eloquenza. Molte sono le speculazioni e leggende sulla provenienza della pietra, anche se quella che più piace alla popolazione è quella che la ricondurrebbe all'antica Lia Fail, ovvero la pietra dove si sedevano i re supremi d'Irlanda al momento dell'incoronazione.
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Per oltre 200 anni la Pietra di Blarney è stata baciata da molti politici, scrittori famosi, e star del cinema, tutti in cerca del dono dell’eloquenza. Si racconta che la pietra fosse il cuscino di Giacobbe, portato in Irlanda dal profeta Geremia. In seguito si disse che era l’antica Lia Fail o ‘La pietra funesta”, usata come trono su cui sedevano i Re d'Irlanda. Ma queste sono solo alcune delle versioni leggendarie della pietra. L'unica cosa certa è che ci sono migliaia di persone ogni anno ’si fanno mantenere per le caviglie e calarsi a testa in giù fra le mura per baciarla. Una volta scoccato il bacio, sarete ricompensati con il dono dell’eloquenza.
Rock Close Non evitate di visitare i giardini
adiacenti al castello, in un percorso dove le sorprese sono tante e soprattutto curiose. Qui si troverà un divano fatto di pietra, un passaggio naturale scavato nella roccia e il grande Dolmen tremante. In un paesaggio senza tempo, questo è un posto davvero magico.
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SHEEPDOG a guardia del gregge
A CURA DI
MAX MAZZASOGNI
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Il componente umano del Team viene chiamato
"Pastore"
Cani da pecore
Questo termine si riferisce all'attività sportiva, svolta con il proprio cane, da pastore o comunque con un' istinto a lavorare come tale. Le razze impiegate, possono essere molte, appartenenti tutte alle categorie cosiddette da "guardia del gregge", come il pastore maremmanoabruzzese, o le razze da "conduzione del gregge", di cui fa parte il border collie.
SHEEPDOG a guardia del gregge
Nello sheepdog, il cane ed il conduttore lavorano in team allo scopo di radunare e condurre i greggi di pecore. Il cane più utilizzato in questo sport è il border collie, che si contraddistingue per il suo modo di controllare e riunire le pecore con lo sguardo, una caratteristica istintiva ed ereditaria che consiste nell'applicare una particolare pressione sulle pecore soltanto attraverso la propria volontà di indurle in una determinata direzione.
Massimo Mazzasogni Photo - Sheepdog Piombino
Lo SHEEPDOG si sta affermando anche in Italia come sport cinofilo, ma è ancora molto sconosciuto e di nicchia.
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Queste foto sono state scattate in occasione dei Campionati Continentali di Sheepdog che si sono tenuti a Piombino il 25, 26 e 27 settembre 2015 al quagliodromo Montini in località Torre del Sale, in un contesto paludoso naturalistico Alla gara hanno partecipato quattordici diversi paesi europei, con piÚ di 100 binomi e utilizzando circa 35.000 capi di bestiame provenienti dalla Regione Sardegna. Dal 2015, quindi, anche l’Italia entra a far parte dei paesi ospitanti grazie al lavoro dell' Italian Sheepdog Association.
SHEEPDOG a guardia del gregge
Massimo Mazzasogni Photo - Sheepdog Piombino
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Nell'aura DEL MISTICISMO A cura di Elena Sentieri
Il nostro viaggio in Birmania inizia a due settimane dalle prime elezioni democratiche del Paese dopo 25 anni.
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BIRMANIA
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Elena Sentieri Photo - Birmania
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BIRMANIA Forgiato da lunghi decenni di lotta contro una dittatura militare dura e oppressiva, il popolo birmano, seppur fiaccato, rimane sempre fiero e continua a combattere a testa alta per i propri diritti fondamentali, grazie anche alla guida dell’eroina della democrazia Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991. Quello che affascina di questo popolo è la sua fierezza: la volontà di combattere per la propria dignità, le tradizioni e soprattutto la libertà, che ormai da tempo gli è stata tolta, sotto la dittatura militare che ha vessato la Birmania dal 1962 ad oggi.
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Elena Sentieri Photo - Birmania
Questo è ciò che si legge sui visi delle numerose etnie che compongono questo Paese, ciò che si deduce dai loro sorrisi, rari ma sinceri, quasi fossero un presagio per un futuro migliore. Ciò che probabilmente aiuta i birmani ad affrontare la loro difficile condizione ed il proprio destino a testa alta è il buddhismo. La tradizione birmana, ancora più di quella del resto dell’Asia, è intrisa di misticismo: religione e vita quotidiana si intrecciano in modo inscindibile, generando scenari di splendida armonia. In ogni angolo, infatti, si può assistere a partite di calcio tra giovani monaci novizi ed i loro amici in veste laica o avere la fortuna di osservare monaci appassionati di boxe che assistono ad un incontro in televisione. Questo è reso possibile anche dall’obbligo religioso che ogni birmano è invitato ad osservare: quello di svolgere due mesi di monacato in due periodi fondamentali della propria vita.
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Elena Sentieri Photo - Birmania
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Ciò che quindi emerge vivendo per un periodo nella terra delle mille pagode è che non si nota una netta distinzione tra vita religiosa e laica come nelle culture occidentali, bensì un'unica grande identità: quella del popolo birmano.
Elena Sentieri e Enzo Mistretta
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Giroinfoto Magazine
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ONI I Z O M E FOTO
LE VOSTRE
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Navidad en Valencia Plaza Ajuntamiento - Valencia (Spagna)
Marta Perrone
Giroinfoto Magazine
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Rubrica dedicata agli inserzionisti di Giroinfoto. Invia una tua foto, descrivila, firmala e la pubblicheremo. scrivi a : redazione@giroinfoto.com
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Rifugio Prudenzini Saviore dell'Adamello (BS)
Silvia Belotti
+ Parco del Palazzo della Pilotta Parma
Valentino Cosimi
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Tutti i viaggi di Giroinfoto ©, sono frutto di meticolose operazioni di scout location (vedi articolo pag.6 di Giroinfoto Magazine n.1), il viaggio che sceglierete, sarà preparato e pensato su basi solide, lasciando spazio a voi e alla vostra creatività. Ognuno potrà avere il proprio spazio ed il proprio tempo per pensare e svolgere i propri scatti.
Viaggi fotografici, veri e propri pacchetti turistici pensati per ogni appassionato di fotografia e viaggio, dal neofita al professionista, dal turista "relax" al turista estremo. Le due parole chiave sono fotografia e viaggio, in ogni loro sfaccettatura. Giroinfoto © utilizza i migliori servizi turistici, forniti da Tour Operator internazionali e agenzie dislocate in tutto il mondo, ognuno dei quali specializzato per location. Possiamo assicurare, che le nostre attività sono garantite in tema di sicurezza, qualità e affidabilità. Che dire della professionalità ed esperienza dei nostri Tour Leader, fotografi professionisti di mestiere e grandi conoscitori di infinite location. Vi condurranno in ogni tappa dell'itinerario del viaggio fotografico, nelle migliori condizioni per poter effettuare i vostri scatti d'autore, assistendovi e consigliandovi nelle modalità di lavoro.
Ma Giroinfoto © non è solo questo. La nostra realtà, ha come obbiettivo formare una vera e propria comunity di appassionati, che delle loro esperienze attraverso noi, condividano il piacere di fare nuove amicizie, confrontandosi piacevolmente e divertendosi. La filosofia di Giroinfoto è rispettare il lavoro altrui, non c'è spazio per i "io sono più bravo". Stiamo insieme per divertirci e imparare, noi dello staff per primi.
Di imparare non si finisce mai.
What'S PHOTO TRAVEL
WORKSHOP
Per noi il viaggio fotografico è una cosa seria, diamo valore al coinvolgimento dei nostri utenti che trovano un ambiente interattivo e colmo di contenuti.
Il web, ormai impazza di "fotografi" e improvvisati del settore, che propongono di accompagnare appassionati di fotografia in giro per il mondo, per il piacere di viaggiare loro stessi, farsi esperienze unicamente proprie e guadagnarci denaro. Troppo facile! Potremmo star qui a discutere all'infinito sull'effettiva competenza, onestà oppure affidabilità di chi si propone in questo mercato, ma non siamo qui per criticare, ma bensì per evidenziare il fatto che Giroinfoto, si differenzia da tutto ciò, erogando servizi tangibili nei loro contenuti e soprattutto con un programma formativo ben preciso. I nostri viaggi fotografici, nascono, come già detto, da scout location, quindi da un lavoro di professionisti specializzati nel settore, viene così creato il workshop sulle basi del lavoro già svolto dando affidabilità ed efficacia al programma di formazione ad esso associato. Una volta costruito l'itinerario con le relative tappe, viene fatta una valutazione sui servizi turistici da abbinarvi, con la migliore offerta e l'inevitabile garanzia di qualità e serietà di questo fondamentale servizio.
I nostri viaggiatori, protagonisti.
Partecipare ai nostri workshop non vuol dire semplicemente acquistare un pacchetto turistico. Per noi è importante che chi si affida ai nostri prodotti rimanga affascinato da questo mondo e possa esprimere da protagonista i suoi risultati attraverso i canali che mettiamo a disposizione, tra cui il più importante di tutti è il nostro magazine.
Il nostro Magazine
Il piacere di pubblicare Ospitiamo nel nostro magazine chiunque voglia condividere con noi la passione per il viaggio e la fotografia. Diamo spazio a chi volesse pubblicare le proprie foto o le proprie esperienze di viaggio, con articoli personalizzati o semplicemente nella sezione dedicata allo spazio fotografico dei lettori. Rispondiamo alle domande che ci inviate pubblicando le risposte con consigli preziosi per i vostri viaggi o per le vostre fotografie. In giroinfoto c'è spazio per te.
Preparati a interagire con la nostra rivista e i nostri eventi futuri come mostre, contest e incontri.
Come funziona
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Scegli
Sul sito www.giroinfoto.com troverai moltissimi viaggi fotografici tra cui scegliere. Scegli il tuo viaggio sulla base delle tue preferenze. Controlla le partenze e i posti disponibili. Leggi il programma e se vuoi contattaci per porci tutte le domande che vuoi. Aggiornati sul nostro sito e sulla pagina facebook per tenere sotto controllo le partenze e i le nuove location.
Iscriviti
Ogni workshop attivo ha a disposizione un gruppo di discussione su facebook. Ci puoi arrivare direttamente dal sito o attraverso il tuo profilo, oppure visitando la pagina di Giroinfoto. Iscriviti al gruppo, interagisci con lo staff e con i tuoi compagni di viaggio. Puoi iscriverti a piĂš di un gruppo. Sui gruppi verrĂ effettuato il briefing di preparazione al viaggio, per un workshop senza sorprese (quelle brutte ovviamente).
Giroinfoto Magazine
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Prenota
Tutti i workshop devono essere confermati 60 giorni dalla partenza e definita la prenotazione 30 giorni prima. Questo per garantire la quota di partecipazione e la prenotazione dei voli nel caso ce ne fossero. Per prenotare è semplicissimo, devi inviare una mail a booking@giroinfoto.com con la volontà di partecipare. Ti verranno inviate le procedure di prenotazione e adesione ai servizi turistici direttamente dal tour operator interessato.
Partecipa
Non ti resta che attendere il giorno della partenza, raggiungendo il punto di incontro per il briefing iniziale. Spesso sarà fin dall'aereoporto, ma alcune volte, viste le partenze dei partecipanti dislocate nei diversi aereoporti, avverrà la prima sera del tour, direttamente nella struttura della destinazione prevista dal viaggio. Partecipa quindi al tour fotografico seguendo le indicazioni dei tour leader.
Condividi
Al rientro, dopo il briefing finale del workshop, continua a seguire il gruppo di discussione del viaggio che hai appena effettuato. Pubblica le tue foto, partecipa alla redazione del magazine esponendo le tue esperienze e i tuoi lavori. Partecipa agli eventi e alle mostre o contest dedicati alla tematica del viaggio.
Divertiti con noi!
Conoscere il mondo attraverso
un obbiettivo è un privilegio che solo
Giroinfoto ti può dare veramente
APPASSIONATI A NOI
PHOTO TRAVEL WORKSHOP
www.giroinfoto.com