N.4
www.giroinfoto.com
2016 FEBBRAIO
UD
UN LAVORO DA MALINOIS
ALLENARE
N.4 - 2016 | FEBBRAIO, Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it
LA CREATIVITA'
LA SCOUT LOCATION
Connemara Torba in paesaggio HARDLOCATION CAMBOGIA COCA-COLA, The origin.
Gli Elefanti di Mondulkiri
A cura di Enzo Mistretta e Elena Sentieri
DEAUVILLE Le spiagge dei VIP
WEL
COME
04 www.giroinfoto.com
la redazione | Giroinfoto Magazine
Giroinfoto Magazine 01
fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto©. La rivista che ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio. Attraverso gli articoli di GIROinFOTO©, si tracciano i confini della fotografia professionale, separandola da quella improvvisata, che negli ultimi tempi sta creando confusione sulla percezione della reale qualità della stessa. Fotografare, è un lavoro il cui valore risiede nelle studio del soggetto, nel corretto utilizzo della tecnica, nella determinazione e nella continua esperienza e capacità di critica. Vuole essere uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Una raccolta di molteplici idee, progetti di viaggio e workshop fotografici, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Si dice che il "bravo fotografo" diventa parte integrante del mondo a cui appartiene il soggetto che sta riprendendo sapendo perfettamente come e dove muoversi: se fotografi una montagna, la sai scalare, se fotografi il mare, sai nuotarci e se fotografi le nuvole sai anche volare. Ecco perché la professione del fotografo non è cosa facile e noi di Giroinfoto vogliamo condividere con voi questa magnifica passione attraverso le nostre attività. Founder of Gienneci Studios Director of Giroinfoto
Giancarlo Nitti
Giappone
Dal 12 al 19 Aprile 2016 Giroinfoto.com Viaggiare e Fotografare Due passioni, un'unica esperienza. Info e Prenotazioni su:
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Photo - Travel Workshop di 9 giorni in Giappone
L'estremo oriente tra innovazione e tradizione.
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Giroinfoto Magazine 03
ANNO II n. 04
Giroinfoto ti risponde
REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti
Uno spazio dedicato alle vostre curiosità e domande. Vuoi chiederci qualcosa? Scrivi a: redazione@giroinfoto.com
DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Nitti
info@gienneci.it
Enzo Mistretta e Elena Sentieri Inserzionisti "C'è spazio per te"
Massimo Mazzasogni
max.mazzasogni@giroinfoto.com
Giroinfoto ti pubblica
Katj Coser e Claudio Moratelli Inserzionisti "C'è spazio per te"
Paolo Buccheri
Inserzionista "C'è spazio per te"
Luca Festari
Inserzionista "C'è spazio per te"
Lorenzo Bruscaggin
Inserzionista "C'è spazio per te" LAYOUT E PHOTOCOMPOSIT Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - redazione@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto. com e link collegati. PRODUZIONE Gienneci Studios Editoriale by Gienneci Studios REDAZIONE email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.
Diamo spazio a chi ama la fotografia e il viaggio, pubblicando articoli e foto dei nostri lettori. Inviaci il tuo materiale richiedendo di pubblicarlo. Scrivi a: redazione@giroinfoto.com
Giroinfoto ti accoglie Visita la pagina Facebook di Giroinfoto, clicca mi piace e partecipa ai gruppi di discussione sulle singole location. Vogliamo sentire anche la tua opinione e sarà un piacere accoglierti nella nostra community.
data di uscita 10 Febbraio 2016
fotografare
e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza
06
GIROINFOTO RISPONDE Redazionale
08
16
ATLANTA COCA-COLA MUSEUM a cura di Giancarlo Nitti
CAMBOGIA GLI ELEFANTI DI MONDULKIRI a cura di Elena Sentieri e Enzo Mistretta
In questo numero di Giroinfoto Magazine A cura di Giancarlo Nitti NORMANDIE LA SPIAGGIA DI DEAUVILLE
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A cura di Paolo Buccheri YEMEN PEOPLE A cura di Katj Coser e Claudio Moratelli I viaggi di Stella Luna MONTE ALTISSIMO
70
78
Cover Story
30
UN LAVORO DA MALINOIS UTILITA' E DIFESA Giroinfoto photo sport-dog
LA SCOUT LOCATION
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ALLENARE LA CREATIVITA'
IRLANDA CONNEMARA A cura di Giancarlo Nitti
A cura di Luca Festari VAL SERIANA MAGIA DELL'INVERNO A cura di Lorenzo Bruscaggin L'ECO DELLA MONTAGNA
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98
108 Giroinfoto.com CHI SIAMO
110 Giroinfoto.com COME FUNZIONA
06 Giroinfoto Magazine
Chiedi anche tu a Giroinfoto.com
Se hai qualche domanda sui luoghi che desideri visitare e fotografare o se vuoi argomentare qualsiasi problematica o curiosità in tema di fotografia e viaggi: Invia il quesito a redazione@giroinfoto.com Ti risponderemo pubblicando il tuo argomento.
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RISPONDE
fotografare e viaggiare Vittorio C.
da Alessandria Salve. Ho seguito molto attentamente l'articolo del numero 03 che parlava della fotografia di paesaggio, al quale io sono molto interessato e mi piacerebbe tanto imparare. Mi sono sempre chiesto di come si faccia a realizzare quegli effetti un pò sfumati dell'acqua. Ho seguito diversi tutorial ma il risultato non è mai quello che desidero in quanto le fotografie mi escono sempre sovraesposte. E' possibile sapere se vi sono regole ben precise per realizzare scatti del genere? Vittorio
ACQUA IN MOVIMENTO Giroinfoto risponde
Ciao Vittorio, e grazie per averci posto il tuo quesito. In realtà l'effetto di cui parli non è per niente complicato, ma bisogna seguire determinate regole legate unicamente all'esposizione dello scatto. Il segreto sta nel dare priorità ai tempi lunghi di esposizione per poter catturare il movimento (il mosso) dell'acqua. Quindi se ti ritrovi ad affrontare uno scatto di una cascata, per esempio, devi assicurarti di: Montare ben salda la macchina fotografica su un cavalletto. Questo ti servirà ad utilizzare i tempi lunghi senza creare del mosso ai soggetti della composizione che non si muovono. Ricorda che nella composizione, oltre
l'acqua, non vi devono essere altri elementi in movimento. Una volta composta l'inquadratura fai una corretta esposizione seguendo le indicazioni dell'esposimetro dando priorità però ai tempi di scatto di circa 1" (comunque valuta sempre la velocità del movimento dell'acqua). Probabilmente le sovraesposizioni dei tuoi scatti provengono dall'utilizzo di tempi lunghi in presenza di molta luce. Una delle soluzioni migliori è utilizzare dei filtri a densità neutra per abbassare il grado di luminosità nell'inquadratura ed avere molte più possibilità di allungare i tempi di scatto senza sovraesporre. Ultima cosa molto importante, è assicurarsi che le superfici in movimento che faranno da soggetto nello scatto siano perfettamente a fuoco. Fai diverse prove e controlla l'istogramma sul menu info dopo lo scatto. Good Shooting
Giroinfoto Magazine 07
Agata
da Formia (LT) Voglio come prima cosa complimentarmi con la redazione di Giroinfoto, che seguendo i vostri articoli e ammirando le vostre fotografie mi è venuta una gran voglia di viaggiare con la mia modesta macchina fotografica alla scoperta di nuove destinazioni e con la voglia di perfezionare i miei scatti. Detto ciò, vi volevo chiedere un consiglio su alcune fotografie fatte circa 5 anni fa durante un viaggio negli States, dove con una canon 350D ho raccolto circa 2800 fotografie in soli 12 giorni. Non avendo mai scattato in RAW (nemmeno sapevo cosa fosse), ho i file originali in jpeg masterizzati su diversi DVD e ultimamente riguardandoli ne volevo recuperare alcune perfezionandone la qualità. Come posso gestire una quantità simile di foto e cercare di correggere o modificarne alcune mantenendo la qualità dell'immagine? Ho provato a selezionarne alcune e modificarle su photoshop ma visti i risultati non penso che sia il modo giusto. Grazie. Agata
WORKFLOW FOTOGRAFICO
copia conservando il file origine. Organizza quindi i tuoi file in un workflow ordinato per poi procedere all'ottimizzazione delle immagini attraverso le procedute indicate. Buon Lavoro
Giroinfoto risponde
Ciao Agata, grazie per averci scritto. Il famoso workflow, cioè la gestione del flusso di lavoro, in fotografia è un lavoro molto importante, soprattutto per chi tratta grandi quantità di fotografie come per esempio i photoreporter. In presenza di una o più collezioni di file fotografici, il modo migliore per gestirle è sicuramente utilizzare i software dedicati come lightroom o captureone (ma ce ne sono molti altri). Essi ti permettono di gestire in un catalogo digitale diversi file, categorizzandoli e organizzandoli attraverso raccolte facilmente rintraciabili per parole chiave (tag). Questi software, inoltre, permettono di editare i file RAW e anche semplicemente i jpeg con le stesse funzioni di un lettore Camera Raw. Ovviamente i risultati di un'editing del file jpeg non darà gli stessi risultati di un Raw, ma per i piccoli aggiustamenti è la soluzione migliore. Direttamente dal programma photoshp, invece, vi è lo stesso la disponibilità di importare il file jpeg sul lettore di Camera Raw, attraverso il menu FILTRO/ Filtro Camera Raw, ma tieni presente che stai lavorando sull'originale e quindi preoccupati come prima cosa di farne una
LIGHTROOM www.adobe.com
CAPTURE ONE www.phaseone.com
Canon 6D 85 mm f/11 - T 1" filter ND 4
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A cura di Giancarlo Nitti
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ATLANTA
Se vi trovate ad Atlanta, in Georgia, non si può fare a meno di visitare il World of Coca-Cola, il tempio in pieno stile americano consacrato alla bibita più famosa mondo. La bevanda nata nella capitale della Georgia chiamata la “formula della felicità”. All'interno, dopo aver superato ispezioni e controlli di poco inferiori a quelli dell’aeroporto, si assiste all'infinito spot pubblicitario che dura ormai da oltre un secolo.
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Il
museo aperto nel 1990 e trasferito nel 2007 nel Centennial Park di Atlanta, è un'enorme tributo alla bibita inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 e divenuta la più importante icona della cultura pop a stelle e strisce. Si tratta del simbolo più lampante dell’american way of life che raccoglie nella sua essenza alcuni valori fondamentali dell’orgoglio di essere americani.
Giroinfoto Magazine
La visita comincia con la ricostruzione della Jacob’s Pharmacy, dove dal 1886 la Coca-Cola era distribuita alla spina come medicinale. Il suo inventore, il dottor John Pemberton, aveva messo a punto la formula dopo vari tentativi, come tonico e corroborante, l'energy drink dei giorni nostri. La miscela è uno dei segreti meglio conservati al mondo, ma in verità si conoscono: caramello, estratto da semi di cola e da foglie di coca, zucchero, caffeina, anidride carbonica, acqua. Ad essere ancora un segreto è invece l’esatta composizione degli ingredienti raggruppati sotto la voce “aromi naturali”. La vera formula magica di Coca-cola è sicuramente il marketing prodigioso che ha permesso all'azienda di imporsi sul mercato sbaragliando la concorrenza. Nel museo, infatti troviamo l’esposizione infinita di memorabilia: vassoi, calendari, orologi e altri gadget da cucina che, da subito, furono immessi sul mercato per indurre gli americani a considerare la Coca-Cola un pane quotidiano. All'interno del museo troviamo ancora percorsi interattivi dedicati agli spot pubblicitari, dimostrazioni di imbottigliamento e produzione e una taste room per scolarsi qualsiasi tipo di prodotto Coca-Cola.
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Inside All'interno partiamo con la ricostruzione della storia dell'inventore John Pemberton, e con esposizioni delle attivitĂ di marketing storiche.
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Giancarlo Nitti Photo - Atlanta
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Provincia del Mondulkiri
CAMBOGIA GLI ELEFANTI DEL MONDULKIRI A cura di Enzo Mistretta e Elena Sentieri
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La Cambogia, un tempo chiamata “Repubblica Popolare di Kampuchea” è un piccolo stato abitato oggi da quattordici milioni di abitanti: un Paese segnato da una storia tragica e dolorosa, che ha portato nel giro di pochi anni, dal 1975 al 1979, allo sterminio di circa un quarto della sua popolazione per mano dei Khmer Rossi, capeggiati dalla figura emblematica di Pol Pot. In questo contesto si inscrive la remota regione di Mondulkiri, a nord-est del Paese, una delle due parti più selvagge ed incontaminate della Cambogia, caratterizzata dalla presenza della giungla e di popolazioni aborigene che vivono al suo interno seguendo ancora le credenze animiste.
A cura di Enzo Mistretta e Elena Sentieri
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CAMBOGIA
GLI ELEFANTI DEL
MONDULKIRI
Tra queste in particolare spicca l’etnia Bunong, che parla la lingua MonKhmer e i cui componenti vivono la loro vita all’insegna degli elefanti che abitano la giungla, instaurando con loro un rapporto di fratellanza piuttosto che di sottomissione e violenza come ormai avviene in tutte le altre regioni del Paese.
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Enzo Mistretta e Elena Sentieri
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Gli esemplari di elefanti asiatici in Cambogia, diversi da quelli africani per la stazza, il colore e l’assenza di zanne, sono sempre meno e vengono sfruttati per il turismo e il trasporto di legname. Per questo si sono affermate alcune associazioni come il Mondulkiri Project gestito da Mr. Tree con la sua famiglia,
che si occupa di acquistare esemplari di elefanti vessati dai loro proprietari per poi reinserirli nel loro habitat naturale, vicino al paese di Sen Monorom, dove possono tornare a vivere in libertĂ insieme ai loro fratelli Bunong. Enzo Mistretta & Elena Sentieri
CAMBOGIA GLI ELEFANTI DEL
MONDULKIRI
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fotografia sportiva
UD UTILITA' & DIFESA
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ALESSIO E CAILLOU
IN ADDESTRAMENTO Appassionato di cinofilia, mi trovo spesso a seguire addestramenti specifici per varie discipline sportive che coinvolgono cani e padroni. Questa è la volta di un'allenamento nella disciplina dell'U.D., Utilità e difesa, dove Alessio e il suo fedele compagno Caillou, un Belgian Malinois maschio di due anni, compiono i loro esercizi.
IL BELGIAN MALINOIS,
o comunemente chiamato Pastore Belga di tipo Malionois, è una razza estremamente portata per questo tipo di lavoro, è un cane molto duttile e versatile con grande efficacia nei compiti come la guardia, la difesa e l'ordine pubblico per le operazioni di Polizia. L'utilità e difesa, come il Mondioring o per i più strutturati addestramenti K9 per le forze di polizia o militari, sono formazioni cinofile molto faticose e delicate, che possono essere praticate semplicemente per sport o per vere e proprie situazioni di emergenza. A cura di Giancarlo Nitti
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Partiamo dall'obbedience Molto spesso ci capita di osservare filmati o fotografie di cani "aggressivi", che attaccano l'uomo nel contesto di un'addestramento specifico come il Mondioring o K9.
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In realtà il cane sta giocando e sta eseguendo determinati esercizi spinto dalla fiducia e il legame con il suo padrone, che con le cosiddette "leve" (stimoli di giochi o cibo), è riuscito in un percorso formativo precedente a convincere il cane ad assumere un determinato tipo di comportamento in relazione a un comando vocale o anche semplicemente gestuale. Questa fase si chiama Obbedience, ed è il primo step del cane e padrone che si prestano a praticare qualsiasi disciplina di questa tipologia e quindi la piÚ importante, dove il cane perfeziona le sue risposte comportamentali. In questo esempio di esercizio dimostra come Caillou, esegue una serie di comandi impartiti da Alessio, relazionandosi alla pallina, che in questo caso chiameremo leva.
2
1 Caillou Esegue l'ordine di restare fermo in attesa di un prossimo comando.
2 Alessio ordina a Caillou di avanzare verso di lui
velocemente.
3 Caillou, sa che si deve posizionare frontalmente ad Alessio in attesa di ricevere la leva.
4 Alessio cede la leva a Caillou in premio al
comportamento assunto e lo richiama a se per farsi restituire la pallina.
4
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Infinite sono le attività che si possono proporre ad una razza come il Malinois. Essendo molto nevrile e agile e senza dubbio estremamente intelligente, è un cane in grado di effettuare molteplici esercizi, anche dei percorsi ad ostacoli come l'agility.
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36 Giroinfoto Magazine Caillou aspetta il comando di "ATTACCO"
UTILITA' & DIFESA
UD
Ecco un semplice esempio dell' utilità e difesa dove il cane è invitato a mordere il manicotto di protezione del "figurante". Caillou esegue l'ordine di "attacco" dirigendosi a gran velocità verso il figurante che gli offre il braccio protetto dal manicotto. Caillou eseguirà anche il comando del rilascio e del ritorno al fianco del padrone. E tutto assolutamente per gioco.
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Caillou compie la presa offerta da Gabriele Marzenta del Centro di Campovalano
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Caillou con la sua leva conquistata
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Giroinfoto Magazine 41
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CONNEMARA
TORBA IN PAESAGGIO
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LA SCOUT LOCATION Una regione dell'Irlanda piena di fascino dove le torbiere fanno da protagoniste in paesaggi inconsueti.
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Giancarlo Nitti Photo - Winter Ireland
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CONNEMARA
Irlanda
Questo angolo d’Irlanda racchiude tutta l’essenza irlandese, una fusione di mare e terra con una variabilità infinita di paesaggi. E' presente una catena montuosa con le cime arrotondate e il territorio è tempestato da laghetti plumbei che diventando luminosi specchi creano panorami pittorici. Se vi trovate nel Connemara godervi fino in fondo il mutevole ed indefinibile colore del cielo, l’aroma della torba, l’umido contatto con la terra che diventa spiaggia lungo la costa frastagliata. Il suo nome gaelico è “Conamara”, derivante da “Conmhaicne Mara” un clan dei Conmhaicne dislocato sulla costa marittima, una delle aree più belle dell'Irlanda.
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A fare da cornice la catena dei Twelve Bens che si erge come una maestosa corona su questa terra. Luce e nuvole mutano ogni minuto regalando vedute spettacolari in cui il cielo si riflette nei tantissimi specchi d’acqua che punteggiano la terra scura di torba. Consigliati i laghi Lough Inagh e Lough Derryclare.
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Sulla costa settentrionale del Connemara, i paesaggi montani e selvaggi si uniscono con il panorama oceanico. Appena fuori Clifden inizia la Sky Road, un tragitto ad anello che percorre un aspro paesaggio costiero e solitario. Il luogo è parecchio ventoso e invaso dalle pecore al pascolo.
CONNEMARA
Nel cuore del Connemara troverete panorami e vedute spettacolari con soggetti tipici del folclore e della vita quotidiana del luogo che sembra essersi fermato in un tempo antico. Il modo ideale per visitare il Connemara è sicuramente essere autonomi e spostarsi in auto uscendo dai percorsi più battuti e ammirare gli angoli più spettacolari della regione. Attenzione ai cartelli, questa è una zona in cui si parla il Gaelico e spesso non vi sono indicazioni in altre lingue.
CONNEMARA
TORBA IN PAESAGGIO
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Giancarlo Nitti Photo - Winter Ireland
Westport Quay
Non evitate di inoltrarvi in piccoli paesi portuali, dove vi potranno regalare vedute e soggetti molto interessanti. Per esempio questo piccolo paesino a nord del Connemara.
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Giancarlo Nitti Photo - Winter Ireland
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ALLENARE
' a T I V I T A E R C LA a cura di Giancarlo Nitti
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Sembra stupido ma non lo è!
Spesso molti fotografi professionisti pressati dalle richieste restrittive dei lavori commissionati, non riescono a ritagliare del tempo per dedicarsi al proprio estro, cadendo così nella banalità commerciale della richiesta stessa. Ma un amante della fotografia, deve fare una delle cose che per cui adora quest'arte, e cioè INQUADRARE SOGGETTI Vi sembra così ovvio? Allora, chiedetevi quante volte avete scattato foto, non solo perchè vi trovavate in una particolare situazione tipo un viaggio o su un set magari per un lavoro o per gioco. Quante volte vi siete ricavati un paio di ore per uscire di casa, di proposito per scattare fotografie a qualunque cosa cercando di creare delle composizioni accettabili? Assumere un determinato atteggiamento mentale in relazione alla condizione è molto importante. E per questo bisogna allenarsi.
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Fatevi gli scatti vostri Nella fotografia è necessario coltivare la capacità di saper cogliere immagini interessanti ovunque ci si trovi. In qualunque condizione vi troviate e qualsiasi attrezzatura abbiate a disposizione dovete essere capaci di catturare l'immagine perfetta che trasmetta al pubblico le emozioni e il messaggio che volete imprimere.
L'esercizio 1 2
Segliete un luogo a vostro piacere, che sia a casa vostra o poco fuori non è importante, deve essere un posto abbastanza anonimo, che all'apparenza non vi dia stimoli creativi. Individuate un soggetto come tematica della vostra serie di scatti, come un singolo oggetto, una persona, un panorama... qualsiasi cosa.
3
Ora datevi delle regole. Potreste utilizzare quella di non uscire da un determinato perimetro o quella di utilizzare una determinata ottica, insomma, delle restrizioni che vi permettano di focalizzarvi su un' unica condizione da sfruttare.
Dedicate la prima fase dell'esercizio a osservare, provare a comporre, studiare la luce, fate dei test per cercare le inquadrature più interessanti. ma ora ti appassiona e ti offre spunti sempre più interessanti.
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5
In un primo tempo potreste annoiarvi, ma vi accorgerete che ad un certo punto di questo esercizio succederà qualcosa di straordinario, un'idea che soddisferà le vostre aspettative. Progressivamente l'idea porterà ad altre idee e si incominceranno a vedere cose che prima non si vedevano. Quella condizione che prima sembrava anonima ora ti appassiona e ti offre spunti sempre più interessanti e soprattutto divertenti. Quindi continuate a scattare fino a quando non esaurirete le idee.
una nevicata,
un balcone
&
un manichino Come occupare circa due ore di tempo mentre sei a casa e fuori nevica?
A volte la follia nella creatività ci aiuta.
Preso dalla voglia di fotografare, mi è caduto l'occhio su un manichino da pittura che avevo sul mobile in sala. Perche no! Io non posso muovermi di casa, ma Jimmy il manichino può andare là fuori a divertirsi. Questa l'idea folle e il tema che ha ispirato le mie due ore sul balcone di casa tra risate, divertimento e tecnica.
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Jimmy il manichino
sulla neve
Due ore passate sul balcone innevato di casa, dedicando le attenzioni fotografiche su un manichino trovato in sala. Questo è il classico esempio di sviluppo di un'esercizio di allenamento della creatività .
Il luogo,
un balcone appena fuori casa dove non avrei mai pensato di scattare fotografie interessanti.
Il soggetto,
un'anonimo manichino da pittura da anni appoggiato su un mobile.
La condizione,
non uscire dall'ambito casalingo per cercare altri scatti.
L'idea,
fare rivivere il manichino negli scatti come se si fosse divertito sulla neve.
Una stupida idea, che sviluppata, potrebbe assumere anche le vesti di un progetto piĂš elaborato e interessante, ma che per ora mi ha aiutato ad
ALLENARE
a' T I V I T A E R LA C
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U
n vero appassionato di fotografia deve migliorarsi continuamente, specie nella capacità di realizzare immagini fortemente comunicative, sia dal punto di vista compositivo che estetico. Per farlo, è assolutamente fondamentale avere un preciso atteggiamento mentale, sia nello scattare che nel valutare le proprie fotografie.
Ci sono luoghi o situazioni che incontriamo quotidianamente, ma che non ci hanno mai ispirato perchè secondo noi anonimi e privi di soggetti interessanti. Quante volte abbiamo pensato “quando passo da quelle parti in quel luogo magnifico farò delle foto spettacolari". Troppe volte diamo la responsabilità della riuscita dei nostri scatti alla bellezza del soggetto, alle condizioni climatiche o altro che non dopende da noi.
L'atteggiamento
mentale
Un esercizio importantissimo che aiuta obbligandoci ad attivare la creatività, collocarci in una condizione più attiva e non più quella passiva di aspettare di incontrare il soggetto. Un atteggiamento mentale che bisognerebbe mantenere ogni qual volta ci si confronta con un servizio fotografico o lavoro su un soggetto.
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DEAUVILLE La plage
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Deauville è una raffinata ed elegante località famosa per il suo Festival of American Film nel periodo da Luglio a Settembre. Fin dal XIX° secolo divenne una rinomata località balneare e dimora di personaggi illustri come attori famosi, grandi imprenditori e politici di tutto il mondo. La sua spiaggia è una delle più belle della Francia con i suoi caratteristici ombrelloni multicolori e la possibilità di fare passeggiate a cavallo sul bagnasciuga .
Giancarlo Nitti Photo - Deauville
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Deauville deve la sua fama mondiale al lusso e alla raffinatezza dei suoi particolari e diversi stabilimenti balneari, oltre che all'eleganza delle manifestazioni che durante tutto l'anno animano la città . Il piÚ famoso è il festival del cinema americano.
+ INFO
www.festival-deauville.com
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DEAUVILLE La plage
Giroinfoto Magazine 63 67
Per godersi il fascino della spiaggia di Deauville sono consigliate le prime ore del mattino. Le passeggiate a cavallo e l'ingresso agli animali in genere sono permessi soltanto fino alle 10:30.
Giancarlo Nitti Photo - Deauville
Il Casinò di Deauville
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Giroinfoto Magazine 69 63
Giancarlo Nitti Photo - Deauville
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I Viaggi di Stellaluna
Monte Altissimo A cura di
Katj Coser Claudio Moratelli
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Mi presento, mi chiamo Katj, amo la montagna, mi piace esplorare ed immergermi totalmente nella natura, con il corpo, ma anche con il cuore e con l'anima. Ho un cane che si chiama Stellaluna ed è una grande amica, la migliore amica di avventure!
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Stellaluna
Ore 6
Giroinfoto Magazine 63 73
,
sveglia naturale della domenica che si chiama Stellaluna. Non so come faccia a sapere che è domenica, so solo che lei alle 6 sempre puntuale mi chiama, con un suo modo di ululare, quasi un pianto. Aspetta tutta la settimana il suo giorno preferito, il suo momento di felicità, e anche oggi è arrivato! Oggi decidiamo di andare sul monte Altissimo, il tempo però non è dei migliori, le nuvole nere ed il freddo, certo non ci invitano ad uscire di casa. Ma noi con tanta determinazione decidiamo di andare. Partendo da Trento in circa un' oretta si arriva al paese San Giacomo, dove qui inizierà il nostro percorso. Per arrivarci si prende la strada per Rovereto continuando per il paese di Mori, lì si segue le indicazioni per l'Altopiano di Brentonico svoltando a sinistra.
M
onte
Altissimo
Si continua fino al paese di San Giacomo, dove subito dopo il tornante sulla destra troviamo il parcheggio. La notte scorsa aveva nevicato e quindi il sentiero è innevato, la neve era fresca e bianca. Mettiamo quindi le nostre ciaspole (o racchette da neve) e cominciamo a salire. Il sentiero parte subito ripido ed è faticoso, ma dobbiamo arrivare almeno al primo rifugio per poter riposare. Dopo circa un ora e mezza arriviamo al rifugio Graziani m. 1620, un po' stanchi, ma decidiamo di non fermarci, non sapevamo come il tempo evolvesse, poteva anche piovere, quindi prendiamo il sentiero e con tanta voglia di arrivare alla cima incominciamo di nuovo a salire.
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I Viaggi di Stellaluna
Monte Altissimo Più si saliva e più aumentava la neve sul sentiero, ma ora il panorama si apriva davanti ai nostri occhi, il cielo diventava sempre più azzurro, la fatica veniva premiata dal bellissimo paesaggio attorno a noi. Stellaluna si divertiva moltissimo sulla nella neve, sembrava non facesse fatica, tanta era la sua voglia di correre. Le nuvole che ci hanno accompagnato per metà percorso, ora scendono a valle, sembrano galleggiare nell'aria, ci fermiamo ad ammirare questo insolito effetto, sprigionato forse dalla umidità. Il sentiero ora sale a zig zag, così la fatica sembra molto meno, ma il rifugio sembra ancora così lontano, e soprattutto la fame si fa sentire! Finalmente in lontananza vediamo del fumo salire, questo significava che il rifugio era vicino. Un ultimo sforzo ed arriviamo finalmente al rifugio Monte Altissimo che fra l'altro oggi era aperto. Lì vicino c'è una piccola e bellissima chiesetta. Saliamo verso la cima dove si ha un spettacolo meraviglioso a 360 gradi. Se esiste davvero il Paradiso, vorrei che assomigliasse a questo paesaggio! Sembravamo al di sopra delle nuvole, una sensazione bellissima! Da qui si potrebbe vedere il lago di Garda ma oggi le nuvole non ci lasciano vederlo. Ero così assolta in una profonda estasi di beatitudine, intrappolata nella magia del momento, che non mi accorsi che la temperatura si stava notevolmente abbassando con l'arrivo di un fortissimo vento. Per fortuna il mio fidanzato riuscì a slegarmi da quel incantesimo, perché di lì a poco sarei congelata di freddo! Sentivo un forte dolore alle mani e anche ai piedi, ma soprattutto le mani non riuscivo più a muoverle.
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Per fortuna nel nostro kit di sopravvivenza abbiamo anche i scaldotti (bustine che aperte incominciano a creare calore)per le mani. Nel frattempo cominciammo subito a scendere dal sentiero, certo a malincuore, sarei rimasta lì ancora ad ammirare lo spettacolo! Ma entrambi sappiamo a memoria una frase molto importante per chi sale ed ama la montagna: "Salire è facoltativo, scendere è obbligatorio". Mentre scendiamo il cielo si fa sempre più scuro, e dopo alcuni tornanti entriamo in una fitta nebbia, si poteva sentire le micro goccioline d'acqua sulla pelle del viso e sui capelli, una atmosfera bella ma può essere pericoloso quando si ha poca visione. Per fortuna sismo riusciti ad arrivare al primo rifugio senza problemi e soprattutto non avevo più dolori alle mani! Per l'ultimo pezzo di sentiero abbiamo dovuto scendere molto lentamente perché il bosco era molto fitto, così era diventato buio in fretta, per fortuna abbiamo i frontalini da mettere sulla testa, uno anche per Stellaluna. Arriviamo alla macchina infreddoliti, stanchi ed affamati, ma super felici per questa avventura!
Katj Coser C Stellaluna laudio Moratelli
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YemenPeo A cura di Paolo Buccheri
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YemenPeople A cura di Paolo Buccheri
Quando nel lontano 2009 un gruppo di amici e colleghi architetti della Valle d’Aosta mi proposero un viaggio nello Yemen il mio entusiasmo fu totale. Certamente allora la situazione politica non era ancora incerta come l’odierna, e quindi esplorare quelle architetture e quei paesaggi inconsueti ed affascinanti, oltre a conoscere un’umanità assolutamente per me sconosciuta; era certo un invito irrinunciabile.
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Sapevo, per generica conoscenza dei luoghi, cosa mi aspettavo di visitare; ma l’impatto con la scenografica Sana’a, che mescola immagini urbane di architetture yemenite con una forte figurazione iconografica, a scene di esistenza umana inconsuete nel nostro comune modo di vivere; mi provocò quella meditazione estetica che credo debba essere alla base di ogni viaggiatore consapevole.
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YemenPeople
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E poi c’erano le donne che, col volto coperto dal burka, ma con uno sguardo volitivo e profondo, pareva mi dicessero “liberami da questo vincolo e aiutami a vivere la mia …….. femminilità”.
Paolo Buccheri Photo - Yemen
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YemenPeople Peccato, non sono riuscito a riprendere uno solo di questi sguardi in maniera soddisfacente, non me lo permettevano; erano molto veloci a volgerlo altrove; e credo proprio che non lo facessero per pudore o compostezza, ma per timore di pesanti punizioni da parte di una società arcaica e legata ancora ad antiche usanze e costumi. Alcuni bambini, con la loro innocenza accompagnata da stupore, ci guardavano come se fossimo venuti da un altro pianeta; e restavano in posa lasciandosi fotografare,
mentre altri ci regalavano un istante di felicità con un candido sorriso. Il paesaggio era quello classico agricolo, con campi pianeggianti ma anche con i classici terrazzamenti per lo sfruttamento di tutto il territorio; ma quello che colpiva maggiormente nei villaggi agricoli di montagna era il fatto che, arroccati alle cime più alte sovrastavano anche le nuvole; in una sorta di volo ideale per sfuggire all’immobilismo di una società con antichi segni di civiltà ancora tutta da scrivere.
Paolo Buccheri
YemenPeople
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YemenPeople
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Paolo Buccheri Photo - Yemen
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L'ECO
DELLA MONTAGNA L'ECOL'ECO
Lorenzo Bruscaggin Photo - VALLE DEI LAGHI (TN)
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A cura di Lorenzo Bruscaggin Fin da piccolo ho sempre amato in modo sconfinato la montagna, quella vera, quella che regala emozioni a chi sa capirla, ammirarla, ascoltarla, ma soprattutto rispettarla. Camminare al suo cospetto mi trasmette continuamente forti emozioni e mi fa sentire in pace con me stesso, al contempo mi fa provare un grande senso di felicitĂ e solitudine.
Rosengarten dalla val d'Elga
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Sass Pordoi - Val di Fassa Lago di Nembia
Rifugio Roda di Vael
Lago di Carezza
Piana di Ciampac
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L'eco
della montagna Probabilmente è proprio questo senso di solitudine che spinge i veri amanti della montagna ad inerpicarsi su sentieri impervi con qualsiasi condizione meteo al limite del praticabile. Forse il vero fine del cammino verso la cima non è il raggiungimento del punto più alto della montagna, ma è il viaggio stesso. Un viaggio in cui si ha il tempo di pensare, di interrogarsi, di criticarsi e di ricaricarsi. Una volta in cima è probabilmente il momento più triste di questo viaggio in quanto consapevoli che dalla cima si può solo scendere, scendere verso il mondo da cui siamo venuti, un mondo ormai in cui il frastuono della routine quotidiana non ci lascia il tempo di ragionare, e di pensare in modo serena ed obiettiva a quello che realmente ci circonda. Il mondo moderno è veloce, caotico e rumoroso ed in questa moltitudine di sensazioni non è possibile esimersi dal vortice che ci risucchia verso il centro, allontanandoci dai nostri più celati pensieri.
Monte Bondone
Col Rodella da Sassolungo
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Sentiero per Fuciade
Proprio la contrapposizione del bosco. Questo elemento mi ha sempre attratto in modo particolare, forse proprio per il suo senso di ignoto che infonde osservandolo dall’esterno. La cosa strana è, che se poi si oltrepassa quella linea immaginaria che ne demarca il confine tutto cambia. Quello che sembrava un susseguirsi di alberi senza senso prende forma e si scopre un mondo fantastico in cui i raggi solari filtrando fra i tronchi ed i rami creano spettacolari disegni in continua evoluzione, in cui migliaia di animali di ogni dimensione vivono cercando rifugio dall’uomo, in cui le piante stesse fanno a gara per accaparrarsi la luce solare indispensabile per la loro sopravvivenza, ed in cui anche chi è alto solo pochi centimetri ha escogitato il modo per vivere al riparo dei maestosi larici, lecci e faggi che popolano le nostre montagne. Mille sfumature di colori ne popolano i tronchi, i funghi, i fiori, le radici, la torba. L’erba stessa assume tonalità di ogni genere come a voler pretendere un posto di primaria importanza, pur dal basso della propria posizione. La sensazione che ho sempre avuto è stata quella di entrare in un mondo ovattato, senza tempo e senza padroni. Se ai più il bosco ha sempre incusso timore, a me ha sempre donato una sensazione di pace e di protezione e mi sono ogni volta trovato a mio agio al suo interno. Proprio per questi motivi sono convinto che il bosco sia l’anima ed il cuore di ogni montagna che ho visitato ma anche di quelle che non ho ancora avuto il piacere di scoprire.
Sì perché il bosco, se ci pensate bene, è come una grande muraglia che vuole proteggere la parte più intima delle montagne dagli avventori occasionali, da chi vive questi posti in maniera superficiale, senza amore e senza cuore, lasciando passare chi si guadagna il suo rispetto con il sudore ed il sacrificio. Alla fine di esso chi avrà avuto la costanza di camminare, scrutare, rispettare, ascoltare ed amare questi stupendi posti si sentirà ricompensato semplicemente facendone parte. Anche per questo penso che la montagna sia in fondo come un eco, che ci richiama a sè con tanta più forza in base a quanta noi ne mettiamo nel pensare a lei, a sognare la via verso la cima, a calpestare quelle radici, guadare quei ruscelli, passo dopo passo, e una volta arrivati in cima, saremo un pò più tristi per la consapevolezza di dover tornare indietro, ma già con la mente rivolta al prossimo sentiero, al prossimo cammino, alla prossima cima.
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dal Sass Pordoi
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Pale di San Martino
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MAGIA dell'inverno
a cura di Luca Festari
ALTA VAL SERIANA
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LA MAGIA DELL’INVERNO IN ALTA VAL SERIANA L’Alta Val Seriana è la valle del fiume Serio, in provincia di Bergamo, situata nel territorio delle Alpi Orobie della Lombardia.
La valle si snoda lungo il percorso del fiume per circa 50 chilometri, risalendo dal capoluogo in direzione nord-est per raggiungere l’alta valle che solitamente nella stagione invernale si tinge di un candido bianco regalando agli abitanti ed ai turisti paesaggi da favola. Per godere di questi panorami invernali chiunque può muoversi come meglio crede: usando gli impianti di risalita, a piedi, praticando scialpinismo, facendo una passeggiata con le ciaspole… insomma le scelte e le possibilità sono molteplici.
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In questi luoghi è possibile godere di giornate di relax, di silenzio immersi nella natura incontaminata praticando sport o semplicemente concedendosi una tranquilla passeggiata in compagnia. Per chi invece preferisce trascorrere giornate con qualche comodità a portata di mano oppure pranzare con la possibilità di assaggiare piatti della tradizione locale, non mancano certo tanti accoglienti rifugi e baite dove trascorrere momenti spensierati con la famiglia o con gli amici. Dal punto di vista fotografico, ho realizzato questi scatti durante più uscite e nell’arco di varie stagioni invernali: in questo modo si possono apprezzare maggiormente le bellezze naturali che sono in continua evoluzione in base anche alle precipitazioni atmosferiche che purtroppo quest’anno (e fino ad ora) sono state particolarmente scarse.
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Luca Festari Photo - Val Seriana
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Durante le escursioni invernali cerco sempre di trovare posto nel mio zaino per l’attrezzatura fotografica: serve spazio per la macchina fotografica e come minimo un paio di obiettivi fotografici tra cui un grandangolo bello spinto e un obiettivo “tuttofare” per cercare di coprire più focali senza perdere troppa qualità nella realizzazione dell’immagine.
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Luca Festari Photo - Val Seriana
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ALTA VAL SERIANA
Chiaramente non posso dimenticare una batteria di scorta, qualche filtro e un’ulteriore scheda di memoria. Tutti questi “chilogrammi di attrezzi fotografici” vanno aggiunti all’attrezzatura per la sicurezza in ambiente innevato che non deve mai mancare, abbigliamento di ricambio, acqua, frutta secca, l’immancabile cioccolato fondente e come dimenticare un thermos di tè caldo che d’inverno è particolarmente apprezzato.
Alcune uscite le organizzo in solitaria così ho più tempo a disposizione per provare a realizzare qualche scatto interessante, ma la maggior parte delle escursioni le organizzo con qualche amico che ha voglia di seguirmi nelle mie avventure e che ha abbastanza pazienza nell’aspettarmi tra uno scatto e la l’altro. Gli ingredienti per questo inverno quindi sono una buona compagnia, una macchina fotografica e l’Alta Val Seriana imbiancata pronta ad offrire il meglio di sé.
Luca Festari
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