Giroinfoto magazine 05

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N.5 -

www.giroinfoto.com

2016 MARZO

LA SCOUT LOCATION

Nashville

Great American Country

1698

The Long Term Traveler

EVITIAMO

FOTOGRAFANDO

N.5 - 2016 | MARZO, Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it

Intervista a Emanuele Del Bufalo

SRI LANKA CEYLON TEA, La via del The.

SAVANA

VENEZIA

AMBOSELI PARK I suoi particolari Alle falde del Kilimangiaro


WEL

COME

05 www.giroinfoto.com


la redazione | Giroinfoto Magazine

Giroinfoto Magazine 01

fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto©. La rivista che ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio. Attraverso gli articoli di GIROinFOTO©, si tracciano i confini della fotografia professionale, separandola da quella improvvisata, che negli ultimi tempi sta creando confusione sulla percezione della reale qualità della stessa. Fotografare, è un lavoro il cui valore risiede nelle studio del soggetto, nel corretto utilizzo della tecnica, nella determinazione e nella continua esperienza e capacità di critica. Vuole essere uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Una raccolta di molteplici idee, progetti di viaggio e workshop fotografici, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Si dice che il "bravo fotografo" diventa parte integrante del mondo a cui appartiene il soggetto che sta riprendendo sapendo perfettamente come e dove muoversi: se fotografi una montagna, la sai scalare, se fotografi il mare, sai nuotarci e se fotografi le nuvole sai anche volare. Ecco perché la professione del fotografo non è cosa facile e noi di Giroinfoto vogliamo condividere con voi questa magnifica passione attraverso le nostre attività. Founder of Gienneci Studios Director of Giroinfoto

Giancarlo Nitti


Giappone

Dal 12 al 19 Aprile 2016 Giroinfoto.com Viaggiare e Fotografare Due passioni, un'unica esperienza. Info e Prenotazioni su:

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Photo - Travel Workshop di 9 giorni in Giappone

L'estremo oriente tra innovazione e tradizione.

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ANNO II n. 05

Giroinfoto ti risponde

REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti

Uno spazio dedicato alle vostre curiosità e domande. Vuoi chiederci qualcosa? Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Nitti

info@gienneci.it

Emanuele Del Bufalo Collaboratore Giroinfoto

Massimo Mazzasogni

max.mazzasogni@giroinfoto.com

Giroinfoto ti pubblica

Comune di La Magdeleine

Inserzionisti "C'è spazio per te"

Diamo spazio a chi ama la fotografia e il viaggio, pubblicando articoli e foto dei nostri lettori. Inviaci il tuo materiale richiedendo di pubblicarlo. Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

Giroinfoto ti accoglie LAYOUT E PHOTOCOMPOSIT Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - redazione@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto. com e link collegati. PRODUZIONE Gienneci Studios Editoriale by Gienneci Studios REDAZIONE email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.

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data di uscita 15 Marzo 2016

fotografare

e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza


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INSIDE

Giroinfoto Magazine

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Cover Story

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80 50 Indice 06

GIROINFOTO RISPONDE Redazionale

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NASHVILLE Great American Country Scout Location

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SRI LANKA Ceylon Tea a cura di Giancarlo Nitti

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THE LONG TERM TRAVELER Intervista a Emanuele del Bufalo

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EVITIAMO FOTOGRAFANDO Giroinfoto School

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OKLAHOMA - TAHLEQUAH Cherokee Heritage Center A cura di Giancarlo Nitti

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AMBOSELI

98

GIROINFOTO Chi siamo redazionale

ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO

A cura di Giancarlo Nitti

70

VAL D'AOSTA LA MAGDELEINE A cura di Max Mazzasogni

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VENEZIA IN PARTICOLARE A cura di Giancarlo Nitti

100

GIROINFOTO Come funziona redazionale


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Chiedi anche tu a Giroinfoto.com

Se hai qualche domanda sui luoghi che desideri visitare e fotografare o se vuoi argomentare qualsiasi problematica o curiosità in tema di fotografia e viaggi: Invia il quesito a redazione@giroinfoto.com Ti risponderemo pubblicando il tuo argomento.

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RISPONDE

fotografare e viaggiare Enzo T.

da Corsico (MI) Ciao, mi chiamo Enzo e sono un'appassionato di fotografia. Sò che l'argomento non è molto in linea con le tematiche trattate dalla vostra rivista, ma volevo fare luce su un fatto che mi è accaduto da poco in relazione ai file RAW. Io e mia moglie, ci siamo sposati l'anno scorso e siamo incappati in un fotografo "professionista" che ci era stato consigliato da amici. A distanza di 8 mesi, il fotografo, dopo averci fatto vedere la provinatura e scelte le foto, ci consegna il foto-libro. Alla visione del lavoro finito, con amara sorpresa, notiamo che le fotografie

presentavano quasi tutte difetti di tecnica, mosse, sfocate, sgranate... insomma, avrei sicuramente fatto meglio io che non mi permetterei mai di prendermi la responsabilità di fare un servizio matrimoniale! Oltre alla controversia con il "professionista", abbiamo chiesto di consegnarci i file RAW, per poterli prendere in mano io e cercare di recuperare il recuperabile, ma il fotografo si è rifiutato senza dare nemmeno spiegazioni. Volevo quindi chiedervi se possiamo pretendere tali file e come ci dobbiamo comportare con chi ci ha venduto un prodotto scadente. Grazie Enzo e Sara

RAW ? QUELLO SCONOSCIUTO Giroinfoto risponde

Ciao Enzo, ci dispiace molto per la tua spiacevole esperienza, ma purtroppo fatti analoghi ne capitano a migliaia, grazie al mancato controllo della professionalità dei fotografi. In realtà, il fotografo non è obbligato a fornire i RAW, in quanto si tratta di "file grezzi", file che il professionista sviluppa a seconda della sua creatività e capacità e ne consegna il prodotto finito. Inoltre dovresti verificare quanto scritto su un'eventuale contratto, dove di solito si sottoscrive la consegna del lavoro con i file jpeg già sviluppati in alta risoluzione. A fronte di quanto accaduto, non ci stupirebbe che il fotografo abbia scattato solamente in jpeg (ne abbiamo centinaia di esempi) e che alla vostra richiesta si sia sentito messo alle strette.


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FOTOGRAFO E SPOSI UN MATRIMONIO CHE NON FUNZIONA Il nostro consiglio è di provare a concordare con il fotografo la consegna dei file mettendolo di fronte all'evidenza del lavoro malfatto, magari facendovi accompagnare da un'altro professionista VERO, in grado di disarmare qualsiasi giustificazione del fornitore del servizio. Come già detto, questi spiacevoli e frequenti avvenimenti, soprattutto nel mondo della fotografia cerimoniale, sono sorti con l'apparente semplicità di utilizzo delle fotocamere digitali, non che prima non accadesse, ma oggi siamo veramente ai massimi rischi di affidarci ad un professionista incapace o peggio ad un improvvisato che arrotonda scattando fotografie ai matrimoni, battesimi, lauree, ecc.. Abbiamo accolto questo quesito, anche se non perfettamente aderente alle tematiche trattate da noi, perchè, la stessa cosa si verifica nel mondo della fotografia naturalistica, della scout locations e del reportages. Il fenomeno è identico, ma di minore entità, in quanto fare fotografia in questi settori non è da tutti i fotografi... figuriamoci per quelli che di fotografia non ne mastica se non vendere qualche scatto a chi ne mastica ancora di meno. Per esperienza, possiamo consigliare a tutti di verificare sempre i lavori precedenti dei fotografi e di diffidare di figure ambigue nei contesti di amicizie, attività paesane e anche di quelle di grandi agenzie.

Spesso, i così detti "fotografi da matrimonio", sono figure professionali che si sono fossilizzate su di un business che un tempo era molto redditizio e che oggi è diventato dozzinale e sempre più inquinato da incapaci. Ci sono molti fotografi che ne hanno fatto una passione e si sono identificati in uno stile apprezzabile, ma purtroppo sono difficili da trovare perchè mishiati in un formicaio di improvvisati, professionisti e non. Per cercare di scremare nel torbido mercato della fotografia bisogna sicuramente evitare di affidarsi a figure del tipo:

NEGOZI DI OTTICA

Fin dagli anni 80, con l'evoluzione delle macchine fotografiche reflex automatiche e successivamente, negli anni 90 con quelle digitali, molti negozianti che trattavano materiale ottico, dal vendere occhiali e liquidi per lenti a contatto si sono improvvisati fotografi abbracciando il mercato cerimoniale vendendo servizi di bassa qualità ma lo stesso apprezzati da un pubblico incapace di valutarne la reale competenza.

IMPROVVISATI DELLA DOMENICA

Con l'apparente semplicità nell'utilizzo delle macchine fotografiche e l'opportunità di stampare foto-libri on line, molti soggetti hanno colto l'occasione per arrotondare qualche soldo vendendosi come fotografi, pubblicizzandosi con il passaparola e con i potenti social network.

AGENZIE

Spesso sono strutture che ospitano in organico, oltre ad alcuni professionisti più o meno bravi, molta manovalanza proveniente dai bacini già elencati, in specialmodo freelance da pagare poco o addirittura appassionati pagati in nero. Capiamo quanto possiamo essere stati schietti e crudi, ma questa è la comprovata realtà basata sulle non poche esperienze dirette e statistiche molto alte della situazione descritta.


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Fin dagli albori , Nashville, la capitale del Tennessee è cresciuta a suon di musica quale ha fatto da filo conduttore con l'anima della città e della sua gente. Nashville offre una moltitudine di attrazioni e musei dedicati alla musica americana dove si può assaporare le atmosfere dei grandi tempi della musica country, rock e pop.


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A cura di Giancarlo Nitti


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Quale miglior posto, a Nashville, per rivivere le scene della musica americana. L' Hard Rock Cafè di Nashville Music City, dal 1994, diventa il tempio della musica, all'interno vengono conservati alcuni cimeli originali appartenenti a star come Elvis Presley, Bobbie Gentry e Ace Frehley. Troverete il locale al 100 Broadway, Nashville, TN.


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Ryman Auditorium


Nashville Battezzata originariamente alla fine del 700 Fort Nashborough, in onore dell’eroe della guerra d’indipendenza Francis Nash, la cittadina era un prospero porto fluviale ed un importante snodo ferroviario, Nel 1897, a seguito del boom edilizio, la cittadina si adeguò allo stile vittoriano diventando così NASHVILLE, trasformandosi in un florido e importante nodo commerciale. Troviamo testimonianza di questo periodo nella downtown dove ancora oggi si possono ammirare gli incantevoli edifici in stile vittoriano. Nel 1925, Nashville divenne nota per la trasmissione radiofonica in diretta Barn Dance, “Ballo nel Fienile” che più tardi fu soprannominata Grand Ole Opry, oggi riconosciuta come la più popolare d'America e che permise alla città di fregiarsi del titolo di “capitale mondiale della musica country”.

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Nashville DOWNTOWN


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Giancarlo Nitti Photo - Nashville


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Oltre alla downtown, la storica zona degli affari, famosa per la sua vita notturna fin dagli anni ’40, consigliamo di visitare il corso del Cumberland River con il suo Riverfront Park che porta a vedere Fort Nashborough, una ricostruzione degli anni ’30 dell’originale avamposto della città. Da non evitare la monumentale Country Music Hall of Fame & Museum, che conserva la storia della musica country. All'interno vi è una vasta raccolta di cimeli come la chitarra di Johnny Cash, la Cadillac dorata di Elvis e l’annuario fotografico di Conway Twitty. Tutti i più grandi nomi della musica si sono esibiti al Ryman Auditorium, lo trovate al 116 5th Ave N.


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Ceylon

TEA

SRI LANKA

Lo Sri Lanka è uno dei più importanti produttori mondiali di tè. Nella zona centrale del paese si trovano le principali piantagioni, disposte a terrazzamenti lungo le pareti delle colline. Una delle più grosse è Labukelle Tea Factory dove è possibile ammirare la lavorazione del tè, dalla raccolta al confezionamento, fare delle degustazioni e visitare la fattoria.


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CEYLON TEA

SRI LANKA

Labookellie Tea Factory, anche detta Mackwoods dal suo fondatore William Makwood, è la seconda più antica azienda in Sri Lanka.


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Dopo la sua istituzione da parte del British Ship Captain William Mackwood nel 1841, la fattoria ha guidato un passaggio verso la sopravvivenza, la redditivitĂ e la crescita di tutto il paese. Un vero e proprio impero economico di stampo britannico nelle mani di un paese lavorativamente instancabile come lo Sri Lanka che dopo oltre un secolo di ininterrotta attivitĂ sotto la guida della Famiglia Mackwoods continua a produrre uno dei migliori prodotti.

Labookellie COLOMBO


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CEYLON TEA

SRI LANKA


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La visita alla fattoria del tè è un'n eccitante esperienza per capire ed apprezzare un prodotto che abbiamo sempre apprezzato. Ammirare e fotografare il processo di raccolta in piantagione è estremamente interessante per focalizzare l'impegno e l'orgoglio dei Cingalesi che da secoli producono uno dei migliori tè al

mondo. L'mbiente è davvero piacevole e il personale del posto è cortese ed accogliente. Lo stabilimento dispone di un'area con una magnifica vista sulle piantagioni dove vi verrà offerta una degustazione accompagnata da alcuni dolci locali.


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INTERVISTIAMO

EMANUELE DEL BUFALO

THE LONG TERM

TRAVELER Originario di Ancona e ha 30 anni, Emanuele Del Bufalo, nel 2008 inizia il suo progetto avventurandosi in giro per il mondo raccontandolo con la fotografia. Giroinfoto ha abbracciato questa sua fantastica esperienza e lo ha voluto incontrare per farci coinvolgere dalle sue emozioni.

1698 DAYS

PPROJECT


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Giroinfoto

Raccontaci qualcosa di te, prima di intraprendere la tua avventura per il mondo. Emanuele Il mio nome e' Emanuele Del Bufalo, sono di Ancona e ho 30 anni. Fino al 2008 ho vissuto una normale vita in Italia. Ho studiato Ingegneria Meccanica in Ancona, ma la voglia di avventura mi ha fatto partire prima di conseguire la laurea. Grazie all'amore per i viaggi mi sono legato molto alla fotografia, prima come amatore, ma col passare del tempo e dei chilometri è diventata una parte fondamentale della mia vita, e un lavoro.

GIROINFOTOINTERVIEW

Il mondo fotografato da Emanuele Del Bufalo


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NOTTE MONGOLA - The Long Term Traveler


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Giroinfoto

Cosa ti ha spinto a fare il primo viaggio? Emanuele Nel 2008, a 22 anni sono partito per l'Australia con un visto Vacanza-Lavoro (Working Holiday Visa) dove ho vissuto, lavorato e viaggiato per un anno. All'epoca bramavo l'avventura, ero annoiato dalla monotona vita da universitario, in soli sei mesi realizzai che non ero felice, non amavo quello che stavo facendo, e che la situazione economica italiana avrebbe compromesso il mio futuro anche una volta conseguita la laurea. Con un paio di lavoretti ho racimolato il minimo indispensabile e sono partito senza guardarmi indietro.


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Giroinfoto

Come ti sei preparato per affrontare l'avventura e quale è stato il tuo stile di viaggio? Emanuele Trascurando i lati monetari, fondamentali per cominciare a viaggiare, di sicuro un requisito necessario è una spiccata apertura mentale, o la volontà di ampliare la propria. Armato di ottimismo mi sono accorto che se le motivazioni sono valide e la determinazione è salda quel famoso "salto nel buoi" non è proprio un salto e tantomeno buio. Per quanto possano spaventare, le conseguenze di una partenza per un viaggio a lungo termine, (problemi di soldi, di lingua, l'assenza di contatti e amici) sono proprio le cose che ti regaleranno più soddisfazioni. Sono sempre stato appassionato del mondo, della moltitudine di esseri viventi, di culture, di paesaggi. Da piccolino preferivo i documentari ai cartoni animati, ed essere riuscito ad incanalare questo amore in qualcosa che svolgo direttamente sul campo è molto appagante. Quando viaggio non amo essere distratto dal superfluo, la semplicità è una cosa che apprezzo tantissimo. Zaino leggero, pochi vestiti, attrezzatura fotografica al minimo e via. Ho cercato sempre, quando possibile di evitatre gli aerei, l'ho sempre trovato un mezzo di trasporto molto sterile, gli aerei sono praticamente identici in tutto il mondo. Viaggiando in aereo ci si sposta sopra il mondo, invece via terra lo si attraversa. Bus, treni, auto, moto, barche, traghetti, questi sono i mezzi che prediligo. Tenendo i piedi per terra ti accorgi come con il passare dei chilometri, i paesaggi, l'architettura e le città cambiano e come i visi delle persone e i loro vestiti mutino, questa è la cosa che mi fa sentire più inmovimento in assoluto. Non si passa da nero a bianco in 15 ore di aereo, ma si vedono tutti i colori.

IL POPOLO DEI KAREN

BIRMANIA


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Giroinfoto

dal tuo primo viaggio come é nata l'idea del giro del mondo? Emanuele Anche se sembra una frase fatta, viaggiare crea veramente dipendenza, nel senso che quando testi sulla tua pelle che è molto più facile ed appagante di quello che pensavi, allora si apre una porta, una porta grande quanto tutto il mondo. Cominci a sognare nuovi luoghi, nuove avventure, nuovi modi per metterti alla prova. Il 7 Aprile 2011 a 3 anni dal mio primo viaggio e a soli 6 mesi dal rientro dopo il mio viaggio via terra in Asia, sono partito nuovamente dando il via al mio nuovo viaggio "The Long Term Traveler" il giro del mondo dall'Italia all'Italia in un periodo di tempo molto lungo. In un mondo dove i viaggi sono limitati ad un paio di settimane all'anno, il tempo, o meglio la mancanza di tempo condiziona enormemente il modo in cui ogni persona si avventura alla scoperta del mondo. Io per quando ho potuto ho voluto svincolarmi dal tempo. La mia avventura si è conclusa lo scorso Dicembre. Ho compiuto il giro del mondo in 1698 giorni, poco più di quattro anni e mezzo. Sono stato almeno 4 settimane in ogni paese, e questa è una delle cose che credo caratterizzi molto il mio progetto. Oggi giorno si tende a vedere il più possibile nel minor tempo possibile. Tempo sufficiente per visitare ma non (a mio parere) per vivere i luoghi di destinazione ed immergersi nelle culture e instaurare amicizie con le persone che vivono questi meravigliosi posti. Trovo estremamente bello ed appagante avere la fortuna di decidere quanto fermarmi in un posto e decidere la prossima destinazione senza la pressione della fine delle ferie o della vacanza. Ho praticamente costruito il mio viaggio una settimana alla volta.


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IL PASSO DI GAMPA-LA The Long Term Traveler


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Il mondo fotografato da Emanuele Del Bufalo

GIROINFOTOINTERVIEW Giroinfoto

quanti luoghi hai visitato in questi anni? Emanuele In totale ho superato i 40 paesi visitati, in 4 continenti, ma in molti paesi sono stato 4 o 5 volte e in altri ho vissuto anche per anni. Sono stato diverse volte in Asia continente che amo e che amerò sempre. Solo con "The Long Term Traveler" ho attraversato 27 paesi, viaggiando verso ovest: dal Canada alla Nuova Zelanda, dai paradisi tropicali delle isole del sud pacifico, fino all'estremo nord della Mongolia, attraversando le giungle e le straordinarie culture di tutto il sud est asiatico. Dalla Cina del nord al Tibet fino ad Istanbul e i Balcani per arrivare a casa.


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THE LONG TERM TRAVELER


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LA MODELLA CINESE The Long Term Traveler


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FORMAGGI D'ORIENTE The Long Term Traveler

THE LONG TERM TRAVELER

OMBRELLI DI CARTA The Long Term Traveler


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FINESTRA SULLA CUCINA The Long Term Traveler


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Giroinfoto

THE LONG TERM TRAVELER

Il mondo fotografato da Emanuele Del Bufalo

Come hai vissuto nei vari luoghi e quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato? Emanuele Durante i miei viaggi mi sono fermato a lavorare in paesi come il Canada,l'Australia e la Nuova Zelanda. Nazioni economicamente molto forti e dove, con la giusta tenacia e determinazione è relativamente facile mettere le basi monetarie per viaggiare il mondo ad oltranza. In questi luoghi mi sono sentito a casa. La chiamerei "vita normale", lavoro, casa, amici, ma sempre con la voglia di scoprire. In Australia ho vissuto per 6 mesi in un piccolissimo Camper, in Nuova Zelanda quasi ogni weekend lo dedicavo ad esplorare questo magnifico paese. Viaggiando invece zaino in spalla, lo stile di vita cambia drasticamente. Si ha la sensazione di essere sempre in movimento, ed è una sensazione che amo profondamente. Vita in ostello, lunghe ore di bus, treno, nave, sempre in compagnia di altri viaggiatori o di persone del posto che rendono le tue giornate straordinarie. Le giornate diventano molto stimolanti, piene di novità sfide, persone nuove, vittorie, problemi e sconfitte. Sono molto affascinato dall'evoluzione che una persona compie durante un lungo viaggio, la lista delle priorità è in costante mutamento. Asseconda del luogo la lingua potrebbe diventare un grosso ostacolo. In alcune zone remote del sud Pacifico, del Borneo e della Mongolia sono pochissime le persone che parlano inglese, quindi comunicare diventa molto difficile, e in caso di fretta o emergenza potrebbero emergere disagi e difficoltà. Viaggiando per molti mesi in solitaria, spesso la solitudine si fa sentire, ma nel corso dei miei viaggi è una cosa che ho imparato a gestire, e che adesso apprezzo tantissimo. Trovo affascinante l'essere da solo nella natura selvaggia o in una metropoli sconosciuta circondato da estranei.


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Giroinfoto Quale è il viaggio che più ti ha segnato/emozionato e perché? Emanuele Sono molto affascinato dall'evoluzione che una persona compie durante un viaggio di mesi o di anni, la lista delle priorità è in costante mutamento. La maggior parte di noi vive le proprie vite in case piene di cose che non usano, spendono soldi e tempo per cose che non amano veramente. Viaggiando apprendi come la vita si semplifica se si possiede solo 15 kg di bagaglio. Dentro quello zaino tutto è indispensabile e nulla e superfluo, ogni tuo avere ha uno scopo, una funzione specifica, tu porterai il tuo zaino in giro per il mondo con te, e non puoi permetterti di riempirlo troppo. Cominci a renderti conto di come le esperienze abbiano un valore infinitamente maggiore ai beni che puoi comprare, e non aggiungono peso al tuo zaino. Mi sono accorto come tutto diventa marginale, le comodità, i vestiti, la buona cucina, tutto passa in secondo piano, tutto quello che cerchi sono nuove esperienze, nuove storie da ascoltare, nuove persone da conoscere,nuove montagne da scalare. E questa è la sensazione più della del mondo.


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Giroinfoto Quale il ricordo a cui sei più legato in questa esperienza? Emanuele Potrei scrivere un paio di libri con i ricordi o le esperienze a cui sono più legato. A Tonga ho nuotato con un gruppo di Megattere, una cosa incredibile,quasi surreale. Nuotare nelle acque calde e limpide del sud Pacifico con questi animali enormi è stato fantastico. In Indonesia ho scalato un paio di Vulcani. In Tibet sono rimasto senza parole alla vista della Via Lattea dal campo base dell'Everest. Durante la mia attraversata della Mongolia ho vissuto per quasi un mese con famiglie nomadi. Potrei andare avanti per ore….. Ma di una cosa sono sicuro. Il mondo ti può stupire ed emozionare con un paesaggio, un tramonto, una barriera corallina, un ghiacciaio, ma quando si riesce ad avere un VERO contatto umano con le persone che vivono nei luoghi, sono questi i momenti che non scorderai mai. E posso dire che la fotografia è stato un magnifico catalizzatore, mi è capitato moltissime volte che con la scusa di una foto ho conosciuto personalmente il mio soggetto, a volte in maniera superficiale, facendogli vedere la foto e scambiando due parole, altre volte sono partite chiacchierate di ore, inviti a cena e altri incontri nei giorni successivi.


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Giroinfoto

Come sei cambiato dopo questo incredibile viaggio,quale aspetto ti ha più stupito di te stesso? Emanuele I miei viaggi mi hanno insegnato ad essere felice, sono felice di quello che ho fatto, di cosa

sto facendo e di cosa farò nel futuro. L'ottimismo è uno strumento potentissimo, se anche nei periodi più difficili e bui si riesce a mantenere la positività si può ottenere qualsiasi cosa. Una persona positiva non si lascia distrarre dai problemi o dalle angosce, perché sa che sono solo momentanei e che presto arriverà' il riscatto. Si rimane concentrati sui propri obbiettivi e questo fa si che si siano più possibilità di successo. Se sei felice il mondo è più bello, le persone diventano più belle, sembra che i rapporti e le esperienze ti arricchiscano in un modo più profondo e completo. Avendo viaggiato per così tanto e avendo conosciuto moltissime persone straordinarie e moltissime culture, ho finalmente capito l'importanza di sorridere. Sorridere agli sconosciuti che si incontrano per strada, alla ragazza che ti da il resto, alla cameriera, all'autista del bus, al venditore al mercato. Credo sia bellissimo come con un semplice sorriso si elimini l'indifferenza verso il prossimo, con un semplice sorriso si riconosce un altro essere umano come noi stessi, che anche se non conosciamo e magari non conosceremo mai si merita il nostro "in bocca al lupo" per la giornata, il nostro "buongiorno, ti vedo". I viaggi mi hanno insegnato a gestire i problemi e gli ostacoli che la vita ti pone davanti. Quando si è soli, in un paese lontano non si ci può permettere di farsi prendere dal panico, bisogna concentrarsi per trovare la miglior soluzione nel minor tempo possibile. E nel corso del tempo ci si ritrova ad usare questi meccanismi di problem-solving anche nella vita di tutti i giorni, anche quando non sei sperduto nella campagna indiana o nelle foreste neozelandesi.


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Qual'è il tuo rapporto con l'italia dal rientro? Emanuele Ancora molto strano, decisamente strano, tutto sembra così nuovo, sono quasi 5 anni che non vivo in Italia e negli ultimi 8 ho vissuto o viaggiato all'estero per più di 6 anni. Sono contento di essermi riunito con la mia famiglia i miei amici, e per adesso ho deciso di fermarmi per un po. Sono molto soddisfatto perché questa mia avventura sta riscuotendo interesse, sono molto impegnato nel fare incontri dove racconto e do consigli a futuri viaggiatori a lungo termine e a fotografi appassionati di viaggi. Sto lavorando per organizzare mostre sul mio modo di fotografare il mondo. E magari con un po' di fortuna un giorno riuscirò' a pubblicare un libro che raccoglie sia le mie foto che i miei pensieri raccolte in 1698 giorni di viaggio. Giroinfoto Grazie Emanuele, siamo felicissimi di averti ospitato sulla nostra rivista ed entusiasti perchè ci accompagnerai con i tuoi racconti fotografici nei prossimi numeri di Giroinfoto.

Le foto-emozioni di Emanuele Del Bufalo non finiscono qui.

THE LONG TERM TRAVELER


tour operator

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Turismo culturale

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Sede Operativa | via Flaminia, 104 Castelnuovo di Porto (RM) Tel. +39 06 90160016

Ufficio Commerciale & Sviluppo | via Roma s.n. Calderara di Reno Bologna (BO) Tel. +39 051 6415106


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Un'esclusiva per i lettori di questo magazine. Giroinfoto.com, in collaborazione con Toassociati s.r.l. offrono l'opportunità di acquistare un viaggio dal catalogo dei prodotti turisici pubblicato sul sito www.toassociati.com ed ottenere un buono sconto sul totale pari al 5%. Il buono è estendibile anche a coppie o gruppi.

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* i vouchers non sono cumulabili e sono esclusi i viaggi già in promozione


EVITIAMO

FOTOGRAFANDO


Giroinfoto Magazine 51

Molte volte ci si sente chiedere, sia da professionisti che da amatori della fotografia, come organizzare il proprio lavoro per avere successo, come impostare un proprio portfolio o organizzare una mostra, o come stabilire un valore a un’immagine da vendere, come utilizzare al meglio la propria attrezzatura o quale comprare, come comporre un'immagine che faccia effetto sul pubblico. Troppe domande, di cui la risposta è solo l'esperienza. Infatti in questo articolo argomenteremo il

COSA, INVECE, EVITARE DI FARE

Innanzi tutto tralasciando i tecnicismi e analizzando piĂš approfonditamente i comportamenti corretti che deve assumere chi fa fotografia seriamente.


A

Fotografia Fast

Sia nella professione che nella passione, in fotografia, non si può pensare di imparare in qualche scatto. La fotografia richiede i suoi tempi, sia per quello che riguarda la tecnica, che deve essere ben studiata e assimilata e sia per quanto riguarda gli aspetti caratteriali e di stile. Non discutiamo sul fatto che ci possano essere soggetti particolarmente dotati in un ambito o nell’altro, ma senza l'esperienza e l'applicazione è imposibile ottenere risultati immediati. Il processo con cui un fotografo impara a utilizzare una macchina fotografica ed esprimere il proprio stile non richiede di certo pochi mesi, a volte anche anni. Una delle cose che ci è capitato di notare negli ultimi tempi, è la facilità con cui sono sorti professionisti e amatori con macchine milionarie, autodefinendosi, subito dopo aver tirato fuori la fotocamera dall'imballaggio, FOTOGRAFI. Una delle cose fondamentali in fotografia, è il continuo applicarsi sperimentando senza sosta e nel caso dei professionisti, continuare ad evolversi per offrire ai propri clienti una reale ed aggiornata qualità professionale. Se continuerete a studiare un vostro stile utilizzando le tecniche giuste, sarà la vostra ricetta per diventare BRAVI FOTOGRAFI, e lo noterete dai risultati progressivi di ogni vostro singolo servizio, che muterà e si perfezionerà. Se pensate che la macchina che avete acquistato o vi è stata regalata vi aiuterà a diventare fotografi, cambiate passione.

COSA NON FARE All'inizio, non aspettarsi immediatamente buoni risultati. Se non siete più che sicuri della vostra professionalità, non effettuate servizi, nè gratis, tantomeno a pagamento. Non pubblicate fotografie di carattere artistico o professionale se non siete più che convinti che l'immagine ha un suo reale valore. La nonna o l'amico vi dirà che sono bellissime, ma farete una magra figura con chi di fotografia ne mastica. Se non per eccezionali motivi di pubblicazione, evitate di firmare con i watermark e filigrane le immagini, i veri artisti non firmano le proprie foto perchè sono uniche e rispecchiano il proprio modo di fotografare, quindi la loro firma è la fotografia stessa.


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B

Coraggio da fotografi Temere il fallimento di un servizio fotografico è spesso contemplato nei soggetti che non sono sicuri delle proprie capacità. L’errore è talmente temuto che la stessa paura di poterne commettere uno compromette il lavoro svolto.

Ebbene, possiamo dire che in fotografia dobbiamo commettere tutti gli errori possibili, a patto che non si stia lavorando, ed è proprio questa la differenza tra un vero professionista e un' amatore. L'errore è un' passaggio obbligato, un'occasione per imparare in fase di studio e sperimentazione che ci insegnerà cosa dovremo evitare in futuro. Sbagliare fa parte del lungo percorso di crescita, quindi il tentare di sfuggirgli porta a inevitabili limitazioni delle proprie capacità espressive. Coraggio quindi, cercate di affrontare qualsiasi tipo di situazione, anche se non siete sicuri di ottenere risultati soddisfacenti, questo vi permetterà di evolvervi e capire fin dove potete spingervi.

COSA NON FARE

Non fermatevi nello sperimentare solo perchè non avete "l'attrezzatura adatta". Se non avete la piena padronanza della tecnica e la sicurezza della realizzazione, non impegnatevi in servizi lavorativi. Non abbiate paura di confrontarvi con veri professionisti per acquisirne critiche costruttive.


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Sbruffoni

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Non è piacevole trovarsi davanti chi si vanta delle proprie capacità, soprattutto se, nel caso della fotografia, ci si sta confrontando con persone che non ne capiscono nulla. Lasciate che il vostro lavoro parli per voi e dimostratevi sempre disponibili a imparare e conividere dagli e con altri. Spesso sentiamo dire " io, sono richiestissimo, i miei servizi sono i migliori della zona" , e magari scopri che è il solito fotografaccio da paese che schiaccia pulsanti da una vita e che è l'unica opportunità in zona come fotografo da matrimonio, questo è l'esempio tipico di un'atteggiamento rivolto a clienti che possono solo che convincersi non avendo alcun'altra possibilità di scelta. Fortunatamente questo succede solo in contesti "intimi" come paesi, quartieri o cerchie di amicizie, ma nella fotografia professionale, fortunatamente, atteggiamenti simili possono solo che condurre ad allontanare eventuali clienti o pubblico. Meglio evitare di pavoneggiarsi sia verso comuni passanti o altri professionisti fotografi. Posizionarsi su un piedistallo e pretendere di imporre la proria idea in genere non porta a nulla, soprattutto se la qualità del proprio lavoro è tecnicamente discutibile.

COSA NON FARE

Non parlate di tecnicismi o falsi tecnicismi con persone che non possono capire quello che dite solo per darvi un tono di professionalità. Non pronunciate mai la parola "io..." Non provate a rifilare lavori discutibili qualitativamente, solo perchè pensate di avere un nome. Non lasciatevi trasportare dal "successo" dopo aver avuto solo qualche consenso.


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Furto di idee In fotografia, soprattutto agli inizi, è consigliabile farsi ispirare da idee appartenenti ad altri, ma farsi ispirare non significa riprodurre una brutta copia della creatività altrui per poi vendersela come propria. In fase di studio è utilie e costruttivo catturare degli spunti , ma solo se si aggiunge qualcosa di proprio. E' molto più difficile riprodurre un'idea realizzata da alri che idearne una nuova e personale.

Riproporre un lavoro già visto e pubblicato con la speranza che non venga notato, ci allontanerà dal nostro obbiettivo di crearci uno stile personale. Ricordate che in ogni nostro lavoro vi è un'impronta che è strettamente personale ed esprime un concetto che solo a nostro modo vogliamo comunicare ad altri. Il Copyright protegge la proprietà intellettuale di chi ha fatto nascere un'idea ed è inviolabile, sia legalmente che moralmente. Purtroppo, oggi molte persone e ancor peggio molte aziende, utilizzano fotografie, lavori e progetti catturati in rete e riutilizzati per i propri scopi personali e commerciali sprezzando il fattore che appartengono ad altri e che magari determinati lavori sono frutto di duro impegno.

COSA NON FARE

Non immergetevi in elaborazioni o interpretazioni di lavori altrui per riproporle sfacciatamente come proprie. Non tralasciate la possibilità di un'eventuale rivalsa da parte del proprietario dell'immagine o idea. Non abbandonate eventuali contestazioni di utilizzo delle proprie foto o idee, chi le utilizza conta sul fatto che "tanto è solo una fotografia, figurati se ci fa problemi".

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Ci sono regole

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Anche in fotografia ci sono delle regole ben precise. Stiamo parlando di tecnica fotografica ovviamente, e qualunque lavoro, per definirsi ben fatto, deve seguirle rigorosamente. Esempi classici sono la regola dei terzi, le simmetrie, il respiro, la profondità di campo, la ponderazione, ecc. Ci si confronta spesso con simil professionisti che tutto ciò lo reputa semplicemente superfluo, e si vede! Queste regole sono riportate da ormai centinaia di anni dalla pittura alla fotografia all'architettura. Evitiamo quindi di infrangerle, soprattutto se non le si conosce o le si padroneggia pienamente. Molte volte capita, al far di noti artisti, che alcune di esse vengano tralasciate, ma attenzione dietro vi sono concetti ben studiati ed equilibrati come l'intenzione di trasformare un'errore in un'opera d'arte. Quindi solo dopo una vera padronanza delle regole ci si può permettere di andare contro di esse in una precisa scelta stilistica.

COSA NON FARE

Non iniziate a proporre lavori se quantomeno non avete seguito e ben assimilato un corso di fotografia. Non azzardate licenze di trasgressione delle regole prima di esservi consultati con critici di settore. Non pronunciate mai la frase " Si, ma questo è il mio stile..." per giustificare un'errore nella composizione o nell'esposizione.


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Critiche preziose

per un fotografo la critica è preziosa. Solitamente è istintivo ignorarle e continuare con la nostra idea, ma questo in fotografia è un comportamento assolutamente da evitare. Fate tesoro di puntualizzazioni di chi analizza i vostri lavori e prendetevi del tempo per ascoltarli, noterete che spesso è molto utile perché vi illumineranno su aspetti che non avreste mai notato. Il confronto è indispensabile per la nostra evoluzione professionale e artistica e la critica è uno strumento przioso per chi vuole crescere. Certo, non tutti i suggerimenti e le interpretazioni che si ricevono sono giuste, ma in ciascuno di essi si può riuscire a trovare un piccolo aiuto per migliorarsi ulteriormente.

COSA NON FARE

Non siate presuntuosi, anche se convinti di ciò che avete realizzato. Ascoltate, analizzate e filtrate se necessario. Non nascondete il vostro operato a chi può realmente darvi consigli, solo per paura di ricevere critiche. Non tralasciate l'opportunità di ripetere un lavoro considerando le critiche, ne potrebbe venir fuori un capolavoro.


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Aggiornamenti

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Non stancatevi di imparare! Il frequente e peggiore errore che ogni fotografo possa fare è smettere di studiare ed imparare. Evitare di scoprire nuove tecniche e fermarsi nell'aggiornamento, al giorno d'oggi, significa morire professionalmente. In fotografia ci sono milioni di informazioni e conoscerle tutte non basterebbe una vita intera. Corsi, tutorial, mostre fotografiche e convention, sono occasioni per farcire il nostro bagalio culturale e tecnico in tema di fotografia. Lo studio non deve essere abbandonato, se pensate di essere già "arrivati", cambiate attività .

COSA NON FARE

Non smettete mai di aggiornarvi sulle nuove tecniche di ripresa. Non fossilizzatevi sul vostro stile, le tendenze cambiano e quindi anche la richiesta. Non stancatevi mai di analizzare i vostri lavori valutando la risposta del pubblico.


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ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO


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a riserva si estende per 392 kmq, a partire dal versante nord del monte Kilimangiaro, sul confine con la Tanzania. Questo parco comprende una varietà incredibile di ecosistemi: dalle paludi di acqua dolce alla savana arida, dagli stagni ricchi di canneto alle pianure di erbe e di arbusti, dalle foreste alle distese laviche, infatti è stato per questo inserito negli elenchi dell’UNESCO come riserva della Biosfera Terrestre. Amboseli significa “territorio della polvere” perché il lago di Amboseli è quasi sempre in secca.

Il Parco Nazionale di Amboseli dal 1948, riserva naturalistica Keniota, è stato costituito con lo scopo di offrire un riparo agli animali e porre un freno alla caccia che rischiava di portare all’estinzione molte specie animali.


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Alle falde del Kilimangiaro


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Sono molte le specie animali che vivono al suo interno, ci sono rinoceronti, ghepardi, gazzelle, impala, elefanti, zebre, leoni, ippopotami, struzzi e oltre 400 specie diverse di uccelli. E’ un vero e proprio parco giochi per i fotografi appassionati di Photo-safari, con uno scenico sfondo che è il monte Kilimangiaro. E' consigliato iniziare il tour fotografico in mattinata presta perché allo spuntare del sole è possibile vedere bene illuminate le due cime vulcaniche del Kilimangiaro, che assumono una incredibile tonalità rosa.

Il periodo migliore per effettuare un safari fotografico in questo parco incantevole va da maggio a ottobre ed è consigliabile trascorrervi almeno un paio di giorni.


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Giancarlo Nitti Photo - Amboseli


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Testi a cura del Comune di La Magdeleine Foto Max Mazzasogni

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Valle D'Aosta


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Sport invernali e buona cucina


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Igor Tracz greyster-mix german pointer TEAM


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La Magdeleine. Nel mese di febbraio 2016, in occasione di un'allenamento di Igor Tracz, un famoso atleta polacco di sleddog con i suoi greyster-mix german pointer, ho visitato questo grazioso paese dove l'accoglienza è stata da subito la caratteristica che mi ha colpito. Dopo aver effettuato qualche scatto al campione e il suo team, mi sono lasciato coinvolgere dall'amministrazione comunale facendomi raccontare un po' di più di questo luogo chiedendogli di descrivere il paese e le sue caratteristiche. Qui di seguito riporto un breve articolo che mi è stato fornito direttamente dall'amministrazione comunale di La Magdeleine. Max Mazzasogni

La Magdeleine si trova nella Valle del Cervino, in Valle d’Aosta ed è facilmente raggiungibile in una mezz’ora di auto dall’uscita dell’autostrada a Châtillon. Il paese è costituito da cinque piccoli villaggi tra i 1.600 e i 1.700 metri di altitudine, disposti a ventaglio, ai piedi del monte Tantané.


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La Magdeleine La Magdeleine L’ambiente è genuino, tranquillo e sereno, rispettoso delle tradizioni, anche se da tempo è aperto al turismo.

Si possono visitare gli antichi mulini e partecipare ad attività di panificazione nei forni del paese. Durante l’inverno, lontani dai rumori e dal traffico, si possono percorrere con le racchette da neve quelle stesse verdi passeggiate dell’estate, che diventano perciò escursioni perfette per sciatori alpinisti. O si può partecipare alle ciaspolate organizzate, anche al chiaro di luna. Gli appassionati di sport invernali possono praticare sci di discesa, di fondo e alpinistico; sono disponibili maestri di sci ed è possibile noleggiare l’attrezzatura necessaria ad ogni tipo di pratica. I bambini trovano a La Magdeleine un vero paradiso con parco giochi sulla neve, sempre soleggiato, con gonfiabili, ciambelle e bob. La pista di pattinaggio, immersa in una quiete montana magica, è aperta anche nelle ore notturne.


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PANE NERO La Magdeleine


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La Magdeleine La Magdeleine

E, dopo tanto divertimento, fatica, sole e neve… perché non gustare un ottimo piatto della cucina tradizionale valdostana? Tutti i ristoranti del paese sapranno stupire e accontentare le esigenze di ogni buongustaio. La Magdeleine, è un paesino della Valle del Cervino a 1654 metri s.l.m., collocato in una conca e circondato da boschi. Ritroviamo in questo luogo incantevole una catena di 8 mulini ad acqua alimentati dallo stesso corso, che nasce da una sorgente chiamata “Valery”. La costruzione dei primi mulini risalirebbe ai secoli XIV-XV, quando l’antica popolazione viveva in completa autonomia su questi pendii. In origine probabilmente i mulini dovevano essere 13. I tipi di grano macinati erano orzo, avena, segale e frumento fondamentali per la sopravvivenza delle famiglie. L’uso dei mulini era gestito dai consorzi, ogni mulino apparteneva ha un’associazione composta da 5 o 6 famiglie, ciascuna delle quali aveva diritto all’utilizzo dai 3 ai 5 giorni al mese. Spesso il diritto dipendeva dalla quantità di grano prodotto o dalla collaborazione per la manutenzione dello stesso. I mulini, tutti di piccole dimensioni, erano composti da ruota idraulica orizzontale, in presa diretta rispetto alle macine. Questo sistema richiedeva poca tecnologia ed una quantità d’acqua non elevata. La macina rotante era quella superiore posizionata orizzontalmente come quella sottostante fissa; lo spazio tra le due macine modificava la consistenza della farina e si regolava grazie ad un’apposita vite .


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L’architettura è tipica delle costruzioni di montagna, muri in pietra tetto in losa (pietra locale), pavimentazione e soffitto in assi di legno. La tramoggia, la caditoia, tutta la struttura di copertura delle mole (castello), le pale a cassonetto (ruota idraulica), la trave di sostegno e di regolazione comunemente chiamato “temperatoia” e la cassapanca per la raccolta del macinato erano tutti in legno di larice. La manutenzione del mulino era faticosa, le uniche vie di comunicazione fino agli anni ’60 erano le mulattiere, le pesanti macine in pietra venivano reperite in cave di paesi vicini e trasportate a fatica utilizzando i muli, alcuni manutentori del paese si occupavano della battitura della mola con appositi martelli artigianali. Oggi i mulini tutti recentemente ristrutturati sono visitabili, sono aperti ai turisti e alle scolaresche, si mantiene ancora viva la tradizione della cottura del pane nero agli antichi forni ed è ancora visibile la ruralità dei muretti con pietre posate a secco che erano gli antichi campi.

L'amministrazione Comunale di La Magdeleine


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Veneziaparticolare I particolari di una cittĂ particolare


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Cosa molto divertente è trovarsi in una location famosa e stra-fotografata come Venezia e riuscire a tirare fuori degli scatti unici prendendo in considerazione solo e unicamente i particolari. In questo tipo di attività è importante comprendere le caratteristiche proprie del luogo senza fotografarlo nella sua generalità.


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Molto caratteristici sono i portoni a pelo d'acqua, segnati dal tempo e colmi di storie che raccontano gli usi di una cittĂ antica e unica.


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Tahlequah OKLAHOMA

Il Cherokee Heritage Center a Tahlequah, nella zona nord dello stato dell' Oklahoma, è una ricostruzione di un villaggio nativo aperto al pubblico. Fa parte di un progetto di reintegrazione dei nativi Cherokee che oggi hanno la piena gestione della struttura nel quale mostrano spaccati di vita originari della tribù, arti, mestieri e reperti del popolo antico. All'interno si possono svolgere attività con loro e conoscere lo stile di vita che è rimasto inalterato dai tempi dell'oppressione americana.


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Cherokee H.C.

Il villaggio comprende 8 strutture rsidenziali e una grandissima area comune dove si svolgono le maggiori attivitĂ quotidiane. Ci sono inoltre due aree ricreative che caratterizzano un campo di gioco di stickball uno dei giochi preferiti dei Cherokee.


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Cherokee H.C.

La comunitĂ di Cherokee, ormai indipendenti all'interno della loro area, oltre a gestire l'intero flusso turistico dell'Heritag Center,, continuano a svolgere le loro attivitĂ agricole, di caccia e di pastorizia, nello stile tramandato dai propri antenati.


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Tutti i viaggi di Giroinfoto ©, sono frutto di meticolose operazioni di scout location (vedi articolo pag.6 di Giroinfoto Magazine n.1), il viaggio che sceglierete, sarà preparato e pensato su basi solide, lasciando spazio a voi e alla vostra creatività. Ognuno potrà avere il proprio spazio ed il proprio tempo per pensare e svolgere i propri scatti.

Viaggi fotografici, veri e propri pacchetti turistici pensati per ogni appassionato di fotografia e viaggio, dal neofita al professionista, dal turista "relax" al turista estremo. Le due parole chiave sono fotografia e viaggio, in ogni loro sfaccettatura. Giroinfoto © utilizza i migliori servizi turistici, forniti da Tour Operator internazionali e agenzie dislocate in tutto il mondo, ognuno dei quali specializzato per location. Possiamo assicurare, che le nostre attività sono garantite in tema di sicurezza, qualità e affidabilità. Che dire della professionalità ed esperienza dei nostri Tour Leader, fotografi professionisti di mestiere e grandi conoscitori di infinite location. Vi condurranno in ogni tappa dell'itinerario del viaggio fotografico, nelle migliori condizioni per poter effettuare i vostri scatti d'autore, assistendovi e consigliandovi nelle modalità di lavoro.

Ma Giroinfoto © non è solo questo. La nostra realtà, ha come obbiettivo formare una vera e propria comunity di appassionati, che delle loro esperienze attraverso noi, condividano il piacere di fare nuove amicizie, confrontandosi piacevolmente e divertendosi. La filosofia di Giroinfoto è rispettare il lavoro altrui, non c'è spazio per i "io sono più bravo". Stiamo insieme per divertirci e imparare, noi dello staff per primi.

Di imparare non si finisce mai.

What'S PHOTO TRAVEL

WORKSHOP


Per noi il viaggio fotografico è una cosa seria, diamo valore al coinvolgimento dei nostri utenti che trovano un ambiente interattivo e colmo di contenuti.

Il web, ormai impazza di "fotografi" e improvvisati del settore, che propongono di accompagnare appassionati di fotografia in giro per il mondo, per il piacere di viaggiare loro stessi, farsi esperienze unicamente proprie e guadagnarci denaro. Troppo facile! Potremmo star qui a discutere all'infinito sull'effettiva competenza, onestà oppure affidabilità di chi si propone in questo mercato, ma non siamo qui per criticare, ma bensì per evidenziare il fatto che Giroinfoto, si differenzia da tutto ciò, erogando servizi tangibili nei loro contenuti e soprattutto con un programma formativo ben preciso. I nostri viaggi fotografici, nascono, come già detto, da scout location, quindi da un lavoro di professionisti specializzati nel settore, viene così creato il workshop sulle basi del lavoro già svolto dando affidabilità ed efficacia al programma di formazione ad esso associato. Una volta costruito l'itinerario con le relative tappe, viene fatta una valutazione sui servizi turistici da abbinarvi, con la migliore offerta e l'inevitabile garanzia di qualità e serietà di questo fondamentale servizio.

I nostri viaggiatori, protagonisti.

Partecipare ai nostri workshop non vuol dire semplicemente acquistare un pacchetto turistico. Per noi è importante che chi si affida ai nostri prodotti rimanga affascinato da questo mondo e possa esprimere da protagonista i suoi risultati attraverso i canali che mettiamo a disposizione, tra cui il più importante di tutti è il nostro magazine.

Il nostro Magazine

Il piacere di pubblicare Ospitiamo nel nostro magazine chiunque voglia condividere con noi la passione per il viaggio e la fotografia. Diamo spazio a chi volesse pubblicare le proprie foto o le proprie esperienze di viaggio, con articoli personalizzati o semplicemente nella sezione dedicata allo spazio fotografico dei lettori. Rispondiamo alle domande che ci inviate pubblicando le risposte con consigli preziosi per i vostri viaggi o per le vostre fotografie. In giroinfoto c'è spazio per te.

Preparati a interagire con la nostra rivista e i nostri eventi futuri come mostre, contest e incontri.


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Ogni workshop attivo ha a disposizione un gruppo di discussione su facebook. Ci puoi arrivare direttamente dal sito o attraverso il tuo profilo, oppure visitando la pagina di Giroinfoto. Iscriviti al gruppo, interagisci con lo staff e con i tuoi compagni di viaggio. Puoi iscriverti a piĂš di un gruppo. Sui gruppi verrĂ effettuato il briefing di preparazione al viaggio, per un workshop senza sorprese (quelle brutte ovviamente).


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Prenota

Tutti i workshop devono essere confermati 60 giorni dalla partenza e definita la prenotazione 30 giorni prima. Questo per garantire la quota di partecipazione e la prenotazione dei voli nel caso ce ne fossero. Per prenotare è semplicissimo, devi inviare una mail a booking@giroinfoto.com con la volontà di partecipare. Ti verranno inviate le procedure di prenotazione e adesione ai servizi turistici direttamente dal tour operator interessato.

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Non ti resta che attendere il giorno della partenza, raggiungendo il punto di incontro per il briefing iniziale. Spesso sarà fin dall'aereoporto, ma alcune volte, viste le partenze dei partecipanti dislocate nei diversi aereoporti, avverrà la prima sera del tour, direttamente nella struttura della destinazione prevista dal viaggio. Partecipa quindi al tour fotografico seguendo le indicazioni dei tour leader.

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Al rientro, dopo il briefing finale del workshop, continua a seguire il gruppo di discussione del viaggio che hai appena effettuato. Pubblica le tue foto, partecipa alla redazione del magazine esponendo le tue esperienze e i tuoi lavori. Partecipa agli eventi e alle mostre o contest dedicati alla tematica del viaggio.

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