N. 21 - 2017 | LUGLIO, Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it
N.21
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- 2017 Luglio
giroinfoto www.giroinfoto.com
PARTIAMO PER
7-14 OTTOBRE MAROCCO
SOCIAL E FOTO
Come non rendersi ridicoli CNN
Atlanta Scout location
PANEM ET CIRCENSIS CIVIDATE CAMUNO Reportage
EMMENTAL WITH DOGS
Di Giancarlo Nitti Photo cover by Giancarlo Nitti
WEL
COME 21 www.giroinfoto.com
la redazione | Giroinfoto Magazine
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fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto magazine©. Una finestra sul mondo da un punto di vista privilegiato, quello fotografico, con cui ammirare e lasciarsi coinvolgere dalle bellezze offerte dal nostro pianeta. Una lettura attuale e innovativa, che accoglie, oltre i migliori professionisti della fotografia da reportage, anche le immagini e le esperienze di chiunque sia appassionato di viaggi e fotografia. Con i luoghi più interessanti e curiosi, gli itinerari più originali, le recensioni più vere e i viaggi più autentici, Giroinfoto magazine ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio e la condivisione di migliaia di luoghi e situazioni sparsi per il nostro pianeta. Uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale o amatoriale, in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Uno largo spazio di sfogo, per chi ama fotografare e viaggiare, dove è possibile pubblicare le proprie esperienze di viaggio raccontate da fotografie e testi, indipendentemente dal valore professionale dell'autore. Una raccolta di molteplici idee e progetti di viaggio, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Troverete anche articoli tecnici, dove prendere spunto per ottenere scatti sempre perfetti e con idee sempre nuove per rendere le fotografie più interessanti. Giroinfoto.com© , con la sua rivista e la sua rete web è la più grande community di foto-viaggiatori che accoglie chiunque voglia condividere le proprie esperienze di viaggio o semplicemente farsi coinvolgere dai racconti pubblicati. Director of Giroinfoto.com Giancarlo Nitti
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ANNO III n. 21 DIRETTORE RESPONSABILE HEAD PROJECT MANAGER Giancarlo Nitti CAPO REDAZIONE Paolo Buccheri SEGRETERIA DI REDAZIONE E REVISIONE Silvia Belotti CAPI SERVIZIO Roberto Giancaterina REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti Redazione Paolo Buccheri Redazione Sergio Agrò Inserzionista Giroinfoto Elisa Belotti Inserzionista Giroinfoto
LAYOUT E GRAFICHE Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - hello@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto.com e link collegati. CONTATTI email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.
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data di uscita 20 Luglio 2017
fotografare
e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza
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INSIDE
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Photo cover
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Indice 10
CNN Atlanta Giroinfoto Scout Location
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KOTOR Fiordo del Montenegro A cura di Elisa Belotti
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EMMENTAL Gita fuori cuccia A Cura di Giancarlo Nitti
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SOCIAL E FOTO Come non rendersi ridicoli Giroinfoto school
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PANEM ET CIRCENSIS Cividate Camuno Reportage di Giancarlo Nitti
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VALENSOLE I colori della lavanda
A cura di Sergio Agrò
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BRIGHTON Le spiagge del sud.
A cura di Paolo Buccheri
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FOTOEMOZIONI Questo mese con: Enrico Boggia Alex Bagnato Tino De Luca Max Calligaris Matteo Bertetto
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VI PRESENTIAMO
I NOSTRI
NUMERI
E' con orgoglio che pubblichiamo le statistiche e i volumi qui presenti relativi alle analisi aggiornate al mese di: Giugno 2017
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Articoli totali sul magazine
Articoli pubblicati dagli utenti
Nuovi inserzionisti
Foto singole pubblicate
Copertura degli articoli sui continenti
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ARTICOLI
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Dove viene letto Giroinfoto magazine
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Georgia Atlanta
CNN Center è la sede centrale di una delle piÚ famose emittenti televisive di informazione degli Stati Uniti. Le principali newsrooms e studi televisivi per i diversi canali di notizie di CNN si trovano in questo maestoso edificio aperto al pubblico.
Giancarlo Nitti Photography
S C O U T L O C AT I O N
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NOTE
SCOUTING
Fotografia documentale.
L'edificio è interamente visitabile tranne che negli studi televisivi veri e propri dove svolgono le attivitĂ
Questa scout location e le fotografie sono state realizzate nel mese di Luglio 2010 da Giancarlo Nitti.
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GEOGRAFIA U.S.A. Georgia Atlanta Centennial Olympic Park
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CONTENUTI
L'edificio è sempre aperto.
Centro direzionale di emittente televisiva.
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CNN Studio tour EXPERIENCE
Come già detto lo studio è interamente accessibile e visitabile sul piano terra dell'edificio dove possiamo trovare negozi, simulazioni, musei e molto altro. Ma la CNN ci tiene ad esprimersi al meglio informando i turisti sul loro lavoro e danno l'opportunità di una visita guidata esclusiva, dietro le quinte della più famosa rete di informazione americanaUn giro a piedi di circa 50 minuti, con una guida, attraverso le sale del CNN Center assistendo alla realizzazione di una trasmissione in diretta. La visita è prenotabile sul sito ufficiale tours.cnn.com.
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Giancarlo Nitti photography
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The history CNN CENTER
Il CNN Center fu inaugurato nel 1976 come Omni Complex, un'arena di proprietà della NBA e NHL. Il Complesso diventò interamente di proprietà della CNN nel 1987, quando l'emittente incominciò a ingrandirsi e diventare un colosso nel mondo mediatico. Inizialmente il piano principale era allestito come pista di pattinaggio coperta, così come un piccolo numero di ristoranti e una galleria d'arte dedicata alla Gold Mine (miniere d'oro). Fu così che il CNN Center diventò, oltre a sede giornalistica e una piazza d'affari, un punto turistico aperto al pubblico con intrattenimenti di vari generi, diventando anche parco divertimenti ispirato alle creazioni dei produttori televisivi di bambini famosi o cineteatro multischermo. La curiosità di questo importantissimo edificio è che dagli anni '90 ospitò una serie di sgradevoli eventi al suo interno come omicidi, sparatorie crolli strutturali fino al 2008 al completo danneggiamento dell'intero stabile e alla perdita di diversi archivi a causa di un tornado devastante che attraversò Atlanta nel marzo di quell'anno. Il 13 giugno 2014, addirittura una macchina si è schiantata all'interno del centro CNN causando danni e qualche ferito.
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A cura di ELISA BELOTTI
KOTOR Fiordo del Montenegro
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PICCOLE SERPRESE IN CROCIERA Diciamo la verità, a chi verrebbe in mente di fare una tappa in Montenegro, se non in crociera? KOTOR, o Cattaro è un’insenatura grande e frastagliata, ricca di cale nel cuore del Montenegro. Sulle coste della città di Kotor si intravede un fiordo di 28 chilometri, chiamato le bocche di Cattaro, che per loro particolarità è considerato uno spettacolo unico nel Nord Europa. Una meraviglia poco conosciuta, ma che vale la pena di visitare.
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La nave entra nel fiordo, l'acqua del mare è blu scuro, circondata da montagne verdi e case in pietra molto caratteristiche. Si attracca al porto e la vista è spettacolare, le mura si arrampicano sui monti dominati da una chiesetta e una fortezza raggiungibili percorrendo circa 1400 scalini fino alla terrazza panoramica. Per entrare nel centro storico si varca la "Porta del Mare" che risale all'anno 1555.
KOTOR FIORDO DEL MONTENEGRO
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KOTOR FIORDO DEL MONTENEGRO
La città vecchia è davvero sorprendente, interamente costruita in pietra, balconi in ferro decorati da bellissimi fiori. Ci si perde nelle vie dal carattere barocco. Gli strati della storia dimostrano che la costruzione di palazzi e abitazioni però, non era l'unica abilità forte, ma anche la cultura marittima, l'arte e l'oreficeria. Una cosa di certo non manca a Cattaro, patrimonio dell'UNESCO: Le chiese.
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Assolutamente da visitare è la chiesa di San Nicola che domina la piazza del paese. Interessante per gli affreschi e le tante icone che la adornano. La passeggiata continua tra i vicoli e le piazze, dove si osservano le abitudini montenegrine. Una cosa si che capisce in particolare è che adorano i gatti, infatti è rimasto come simbolo della città e a cui è stato dedicato persino un piccolo museo.
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KOTOR FIORDO DEL MONTENEGRO
Kotor è stata costruita come un labirinto per scopi strategico-militari ed è facile perdersi. Prendi il vicolo sbagliato e ti allontani senza accorgerti della tua destinazione, ma nel nostro specifico caso è stato un interessante "smarrimento" perchè solo così ci ha permesso di scoprire il meglio di questo affascinante paese. La piccola cittadina offre molto anche a chi può fermarsi più di un giorno, organizzata con molti alberghi e attività turistiche. Una grande sorpresa nel bel mezzo di una crociera che lascia nel cuore una forte emozione.
Elisa Belotti
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KOTOR FIORDO DEL MONTENEGRO
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KOTOR FIORDO DEL MONTENEGRO
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SVIZZERA Ciao a tutti, siamo I.J. Swat e Moab Redcanyon, ma amiamo farci chiamare
Tino e Momo.
Io sono Momo, quello rosso e sono colui che ha spinto i nostri umani del branco a fare una gitarella nel regno delle mucche, del latte e del formaggio. La mia natura predatoria mi spinge a vedere questi fantastici bovini come un grandissimo e gustosissimo banchetto, ma ho il sospetto che a stò giro io e mio fratello ci dovremo accontentare del formaggio del quale ho sentito parlare molto, l'Emmental, quello con i buchi...
che spreco di spazio! La nostra gita inizia dall'ora della colazione con un lunghissimo viaggio in macchina, fino alla città di Berna, io non sò leggere l'ora, conto solo i pasti, ma l'umano dice che ci sono volute circa 7 ore. Infatti arriviamo a destinazione a quasi ora di pappa serale.
A cura dell'umano Giancarlo Nitti
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BERNA La mattina successiva all'arrivo, ci alziamo come al solito, all'ora di colazione e dopo essere andati in bagno, decidiamo di fare un giro per la città, o meglio decidono gli umani, perchè io e mio fratello avevamo già notato un posticino carino vicino a dove abbiamo dormito, dove c'era un immenso prato verde, con un pò di mucche al pascolo, l'ideale per sgranchirsi le zampe e fare un assaggio dei bovini locali... ma solo un'assaggio, solo per capire se il formaggio poteva venire buono. Invece partiamo alla volta della grande città di Berna, in una passeggiata lungo le vie di sovente scandite da fontane dove si può bere, visto il caldo. Ci fermiamo davanti ad una torre con un grosso orologio strano, lo chiamano Zytglogge che costituiva la prima porta occidentale della città nel 1200 e
si annovera oggi tra le più significative attrazioni di Berna, ma per me l'attrazione principale rimangono sempre i bovini e al limite il formaggio. Ma veniamo ai discorsi da umani. Come dice il nome si tratta di una torre campanaria. All’approssimarsi dello scoccare di ogni ora, una folla numerosa si accalca davanti alla Torre dell’orologio per assistere a questo spettacolo d’effetto unico che puntualmente si ripete nel centro storico di Berna. L’animazione delle figure meccaniche con la lancetta dorata che scandisce l’ora, il gallo e Crono, Dio del tempo, è l’attrazione più suggestiva. Il gallo è finto e non si può mangiare.
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Zytglogge
Giancarlo Nitti Photography
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Ormai la giornata di oggi sarà dedicata alla visita della città, quindi proseguiamo la passeggiata tra le strade ordinatissime del centro storico, ma soprattutto pulitissime, quindi devo trattenere la pupù anche se la tentazione di lasciare un ricordino qui è forte. Ci spostiamo verso un grande complesso, molto importante per la città, il Palazzo Federale, che è l’edificio che ospita il Parlamento svizzero. Qui ha
Nel 1848 Berna divenne la capitale della Svizzera e si rese necessaria la costruzione di un edificio per il parlamento. Fu così che nel 1852 iniziarono i lavori per l'edificazione del Palazzo Federale con l’odierna ala ovest.
la sede il governo federale e quattro volte l’anno si riuniscono ambedue le Camere federali, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati e chissà cosa mangiano. Sul retro della facciata di questo palazzo enorme, si accede ad una passeggiata che incrocia il fiume "Aar" e da dove si può godere di una bella vista panoramica.
Nel 1884 fu aggiunta l’ala est del palazzo che ne costituisce l’immagine speculare dell'intera architettura e nel 1902, con la costruzione dell’imponente cupola centrale caratterizzata dai costoloni dorati della volta , fu completato l'intero edificio.
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Percorrendo il tratto del retro del palazzo federale, come già detto, si gode di un'ottima vista sulla città, fino ad incrociare la suggestiva panoramica del corso dell'"Aar", il fiume che attraversa Berna. Una cosa curiosa è che in questo fiume molti locali si tuffano per farsi una bella nuotata e godersi l'imponente scenario della città, ci troviamo di fronte quindi a una situazione di non inquinamento delle acque... pittosto insolito per l'Italia.
Io e mio fratello ci avremmo fatto anche un pensierino a farci un bagnetto, ma l'accesso è consentito solamente ai diversamente-cani. Ma parliamo di cose serie...
E' quasi ora di pranzo!
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Fiume Aar
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I piatti principali della cucina bernese non sono molti, e alcuni possono risultare anche molto simili e scopiazzati da altre culture. Una cosa è certa, qui va forte il formaggio, del resto siamo nell'Emmental, ma mi chiedo: qui le mucche fanno solo latte o si possono assaggiare anche loro? Strani umani. Ci fermiamo in un ristorantino in centro, poco distante dal fiume e leggiamo il menu.
Appenzeller Tilsiter Rösti Spätzle Knöpfle Capuns
Va beh và, chiedo al mio umano di passarmi le mie crocchette al salmone e per oggi siamo a posto così. Finito di mangiare, noto che il mio umano si avvicina ad un'altro umano locale, probabilmente il gestore del ristorante, il quale rimane dietro un bancone con un macchinario su cui c'è scritto "cassa", l'incontro è breve e ritorna subito da noi, un po' sconsolato e continuando a pronunciare altri nomi di persona e questo durerà per circa tutto il resto della giornata. Io sinceramente non conosco tutte queste persone che nomina, sò che lui li chiama "Santi". L'avevo detto io che non conveniva mangiare gli Spätzle.
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Proseguiamo con la visita alla città e sento discutere i miei umani sulla destinazione della casa di un certo
Albert Einstein Mi sono informato, Albert Einstein,è un famoso fisico e filosofo umano che trascorse gran parte della sua vita a Berna. Arrivò nella capitale svizzera nel 1902 e qui fu assunto come impiegato presso l’Ufficio federale dei brevetti. Abitò quindi in questo magnifico palazzo con la moglie Mileva in un appartamento al secondo piano del numero 49 della Kramgasse. L’appartamento è aperto ai visitatori che possono ammirare lo stile dei primi del 900 e documentarsi sulla vita del fisico a Berna. In questo edificio, nel 1905 ebbe luogo il famoso
periodo del fisico dove trovò ispirazione e produsse sei pubblicazioni scientifiche, fu un anno di svolta nella vita di Einstein e nella storia della fisica e da lui chiamato Annus Mirabilis. Ma la cosa che mi ha convinto di più che fosse uno strabiliante scienziato è che ha pensato a costruire una immensa fontana davanti casa sua per i cani assetati come me e mio fratello.
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La giornata, o meglio il pomeriggio, prosegue con passeggiate senza meta, in giro per curiosare qua e lĂ e bere nelle moltlepici fontane trovate lungo il percorso.
Finalmente si avvicina l'ora della pappa serale. Presto, torniamo a casa.
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La mattina successiva Ci alziamo come al solito all'ora di colazione e usciamo a trovare le nostre mucche al pascolo, sì, quelle solo da latte.
Visto che qui le mucche non si possono assaggiare decidiamo di inoltrarci nel cuore della regione
dell'Emmental e partiamo alla volta del leggendario formaggio con i buchi.
Ci dirigiamo quindi verso
Langnau In questa splendida località si incontrano prati dal verde intenso, boschi tranquilli e silenziosi, straordinari scorci panoramici sulle cime della Alpi Bernesi e sulla catena dello Giura. Gli umani locali qui dicono:
"Höger u Chräche" che tradotto nella linqua dei nostri umani vuol dire "colline e vallate".
Si, ma le mucche le stiamo solo guardando, non mi direte che anche qui sono solo da latte!
Sconsolati io e mio fratello ci guardiamo e speriamo nel formaggio.
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Dopo esserci gustati, ahimè, solo con gli occhi gli splendidi panorami della località di Langnau, ci dirigiamo verso un'altra location emblema dell'Emmental:
Affoltern Ora però è quasi ora di pranzo, qualcosa sicuramente verrà fuori. Questa località è famosa per il caseificio dimostrativo, là dove, in un tour guidato illustrano il procedimento caseario dell'Emmental, il famoso formaggio con i buchi che non ho ancora assaggiato. Il caseificio si trova a questo indirizzo: Emmentaler Schaukäserei AG Schaukäsereistrasse 6 3416 Affoltern im Emmental
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Come al solito il caseificio è accessibile solamente dai diversamente-cani, ma questa volta, i nostri umani decidono di fare un giro all'interno promettendo di portarci un assaggio di formaggio, speriamo non si limitino ai buchi. Eccoli tornare, con in mano buste varie. Sento da qui il profumo... cibo finalmente! Visto che all'interno del caseificio non si può entrare, ci allontaniamo e ci spostiamo in un prato dove tutto il nostro branco si riunirà a mangiare. Le solite crocchette al salmone per tutti, ma alla fine la grandiosa sorpresa, un abbondante assaggio di pane e formaggio.
Ora si inizia a ragionare.
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Soddisfatti Riprendiamo la marcia verso casa, quella della cuccia, in Italia.
Abbandoniamo questa splendida regione che ci ha regalato panorami magnifici e qualche soddisfazione culinaria, io e mio fratello avremmo preferito mangiare un po' di più ma siamo contenti lo stesso perchè è stata una fantastica avventura di branco.
Tino & Momo
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Questa volta
l'ho scampata
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7 - 14 OTTOBRE Nelle regioni del mondo, dove ci conduce la nostra ricerca, gli spazi sono infiniti. Ci fa nuovamente compagnia un pio pellegrino o studioso itinerante di nome Ibn Battuta. E' l'anno 1325 quando inizia il nostro viaggio, una grande, straordinaria ed unica avventura, al di sopra della mediocrità , tra le cose degli uomini, le migliori e le peggiori. Il nostro è in questo senso un invito alla libertà , un invito da cogliere al volo, se non altro per l'illustre compagnia di un uomo che molti onorano quale il massimo viaggiatore dell'epoca pre-moderna: egli ci racconta dunque una storia che noi vogliamo ascoltare: quella del proprio paese. In collaborazione con:
PRENOTA LA TUA SCOUT LOCATION visita il sito www.giroinfoto.com
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foto e social Come non rendersi ridicoli I social media sono ormai diventati una parte integrante della nostra vita. Condividiamo con amici veri e "amici estranei", i nostri pensieri e inostri personali momenti di vita, per pubblicizzare se stessi, la propria attivitĂ , le proprie patologie psico-sociali, (non vi offendete, le abbiamo tutti e si differenziano soltanto tra quelle gravi ,meno gravi e lievi). Un potentissimo strumento comunicativo che serve a divulgare qualsiasi cosa, fare pubblicitĂ e rendersi visibili, ma ancora piĂš potente nelle mani di ci vuole
controllare e criticare.
Tutto ciò accade ogni giorno sia sui social che nella vita reale, privata, professionale e dei nostri interessi, come appunto, in questo articolo, prenderemo in analisi l'interesse o la professione della fotografia relazionata ai social network Su queste piattaforme, ci esponiamo costantemente ad un pubblico interessato e disinteressato e soltanto questo significa che è fondamentale avere un approccio costruttivo e professionale con il mondo , al fine di evitare autogol o, come si dice, di farci anti-marketing e fare brutte figure. Fotografi amatori o professionisti,
come ci si deve comportare sui social?
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FOTOGRAFI SUI SOCIAL Iniziamo ad individuare, nel mondo della fotografia inserita nei contesti dei social network, alcune categorie fortemente presenti e le sue caratteristiche. Negli ultimi anni, soprattutto gli ultimi due, da uno *studio statistico, sono presenti 5 gruppi caratterizzanti, ovviamente con le loro infinite sfumature: GRUPPO
1
GRUPPO
2
GRUPPO
3
45,9%
IL FOTOGRAFO DISINTERESSATO Si registra un fortissimo traffico di persone che, quasi maniacalmente, scatta fotografie di se e dei posti in cui è ma che fondamentalmente è disinteressato nell'evidenziare una qualsivoglia abilità tecnico fotografica.
37,4%
IL FOTOGRAFO IMPROVVISATO Purtroppo un dato sconsolante. Con la diffusione del digitale, approcciarsi alla fotografia è sempre più facile, ma solo economicamente e questo è bastato a incrementare un numero considerevole di improvvisati che si pongono su un pubblico non competente in materia sfoggiando spesso immagini tecnicamente scorrette. Questo dato diventa ancora più spaventoso quando tali figure si espongono come professionisti.
10,3%
IL FOTOGRAFO MONOTEMATICO Considerati fotografi con limite tecnico. Ne possiamo trovare di appassionati o professionisti. Sono coloro che dedicano, in modo curato unicamente un certo tipo di fotografia. Se vogliamo creare un'altro dato statistico, possiamo mettere in evidenza che oltre il 72% di questo segmento statistico si dedica allo scatto panoramico con lunga esposizione e utilizzo di filtri.
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FOTOGRAFI SUI SOCIAL GRUPPO
4
4,6%
GRUPPO
1,8%
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IL FOTOGRAFO AMATORIALE Dal dato statistico si rilevano, purtroppo, pochi soggetti appassionati di fotografia, unicamente con lo spirito di crescere tecnicamente e disinteressato a far "breccia" nelle opinioni del pubblico. Una categoria che dovrebbe essere più elevata numericamente ma che se ne stà perdendo traccia.
IL FOTOGRAFO PROFESSIONISTA Non è vero che non ci sono più professionisti. E' solo il dato statistico delle figure professionali "reali" presenti con un'attività di promozione sui social network. Spesso un professionista non è interessato a pubblicare il proprio lavoro sui social in quanto non necessita di consensi o di promuovere la propria attività su un pubblico sterile.
* I dati statistici sono stati rilevati nel biennio 20162017 campionando 250 soggetti diversi sulla base dei feedback maggiori su tre diversi gruppi fotografici facebook, 1000 collegamenti instagram, 500 follower twitter e 400 link tra 500px e flickr. Le categorie e le relative percentuali sono state estratte da due valutazioni professionistiche e l'incrocio dei riscontri su attività palesemente commerciali o pseudocommerciali.
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Sulla base dei tragici dati rilevati dal nostro studio statistico degli ultimi due anni di traffico fotografico sui social, ci sentiamo di dare alcuni consigli di comportamento, incondizionatamente rispetto al modo con cui trattiamo la fotografia. E sì, perchè noi tutti, nessuno escluso, apparteniamo almeno ad una di quelle cinque categorie e i risultati non sono di certo incoraggianti. Urge cambiare qualcosa, quantomeno nella coscienza di chi rispetta la fotografia come arte, ma soprattutto chi ancora crede nel rispetto delle professioni e delle persone stesse.
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CONSIGLI PER COMPORTARSI CORRETTAMENTE SUI SOCIAL e non rendersi ridicoli in materia di fotografia
PRIMO CONSIGLIO
AUTOCELEBRAZIONE Autocelebrarsi con encomi o referenze non fa bene nè al professionista realmente certo della perfezione del lavoro pubblicato, tantomeno al fotografo nella convinzione personale di aver svolto un buon lavoro. Non commentiamo nemmeno coloro che pubblicano lavori sotto la mediocrità, saranno oggetto di sberleffi e critiche da parte di chi di fotografia ne capisce. Quindi non mettetevi nella condizione di fare brutte figure, postate e pubblicate i vostri lavori limitandovi alla descrizione dell'operato, saranno gli altri a giudicarvi e se non volete essere giudicati non pubblicate nulla.
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SECONDO CONSIGLIO
RICERCA DELLA VISIBILITA' La domanda che dovete farvi è "perchè pubblico le mie fotografie?". Se la risposta che vi darete è "per il piacere di condividere" avete risposto correttamente, ma di visibilità utile ad una crescita professionale non ne avrete, in specialmodo nei gruppi fotografici dove migliaia di altre persone fanno la vostra stessa cosa, più o meno bene rispetto a voi e tutti vorranno prevalere ed evidenziarsi su un pubblico praticamente sterile. Non si riesce a vendere il ghiaccio agli eshimesi. Se siete convinti che il vostro lavoro è degno di nota createvi un portfolio e pubblicatelo sulle piattaforme specialistiche o createvi un profilo dedicato, approposito...
TERZO CONSIGLIO
LA PAGINA "PHOTOGRAPHER" Crearsi una sorta di profilo dedicato all'attività fotografica è potenzialmente un ottimo showroom a disposizione di chi è interessato ai vostri lavori. Quindi se siete professionisti diciamo che sarà quasi obbligatorio o meglio, comodo per inserirvi un eventuale portfolio. Ma se non lo siete e avete solo del materiale mediocre e a valutarlo non siete voi, ma professionisti affermati, evitate di creare profili che fanno chiaramente riferimento ad un'attività. Fino a quando non sarete certi di pubblicare materiale professionale continuate a fare album sui profili personali o al limite intitolare le pagine con frasi più umili e sicuramente più simpatiche.
QUARTO CONSIGLIO
RIVISTE CHE PUBBLICANO L'editoria stampata è ormai da tempo in crisi, comprese le riviste fotografiche di cui il nome riecheggia ancora ma solo per eredità dei tempi in cui i professionisti veri lavoravano per loro. Oggi, più che mai, le redazioni di questi giornali sono alla disperata ricerca di materiale gratuito da inserire all'interno dei propri numeri e si fanno andare bene qualsiasi cosa, purchè sia gratis. Al contrario di come si possa pensare, glorificarsi sui social per una propria fotografia pubblicata su una rivista "famosa" è segno negativo, in quanto è messaggio di risparmio e ripiego sulla mediocre qualità piuttosto che pagare un professionista. Non cadete in questo tranello. Capirete a tal proposito che Giroinfoto nasce per la condivisione e che non lucra sui materiali pubblicati semplicemente perchè è gratuita .
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QUINTO CONSIGLIO
ALLORA FACCIO UN WORKSHOP Un fenomeno che negli ultimi anni sta prendendo piede.Troppo! Ormai esistono pagine e profili di centinaia se non migliaia di improvvisati della fotografia che organizzano workshop itineranti e non. Geni del commercio che tutti insieme, in una grande giungla di "fotografi", propongono le attività più disparate a ribasso, spesso nemmeno coperti da una gestione fiscale propria e una garanzia professionale e purtroppo ci riferiamo anche a quelli più conosciuti. Se volete fare qualcosa di intelligente create dei gruppi con ritrovi periodici, sarà sicuramente più interessante e potrà trasformarsi un domani in un qualcosa di più completo.
SESTO CONSIGLIO
PROFESSORAGGINI Evitiamo di criticare lavori di altre persone, non tutti saranno bravi come voi. Ma chi è veramente bravo ed educato non si sognerà mai di apostrofare un lavoro di un altro, soprattutto con considerazioni poco costruttive e spesso anche valutazioni errate. Esiste anche nei social il savoir faire. Se proprio non resistete a far notare un qualcosa ad un'altra persona fatelo con messaggio privato e siate costruttivi.
SETTIMO CONSIGLIO
COLLABORAZIONI Stiamo combattendo una guerra tra poveri. Ci rivolgiamo soprattutto ai professionisti che tentano di prevalere uno sull'altro, il peggiore sul migliore, il migliore sul peggiore il pari sul pari creando una confusione apocalittica che si riversa sul pubblico. Avete mai pensato di unire le forze e lavorare insieme? Tutti i fotografi non sono mai completi e spesso una collaborazione con un altro collega porta vantaggi ad entrambe le parti. Cercate sui social il vostro partner lavorativo ideale, sarà geniale!
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Comune di Cividate Camuno
A cura di Giancarlo Nitti
CIVITAS CAMUNNORUM Cividate Camuno (Brescia), una localitĂ antica e densa di storia, sorta sulle orme dell'Imperatore Augusto e della conquista romana della Valle Camonica che risale al 16 a.C. In questa cornice storica di fusioni tra civiltĂ tribali e romane, la Proloco di Cividate Camuno, nella prima settimana di Luglio, organizza ormai da qualche anno, un evento rievocativo dal titolo "Panem et circenses" proponendo, come appunto la traduzione dal latino, banchetti ed intrattenimento.
2 giorni di gastronomia tipica, combattimenti tra gladiatori, arcieri, spettacoli rievocativi e visite archeologiche guidate . Immagini su concessione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bergamo e Brescia.
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Bergamo e Brescia
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EDIZIONE 2017
CIVITAS CAMUNNORUM Oggi chiamato Cividate Camuno, numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano la colonizzazione dell'Impero Romano su questo territorio. In particolare i resti di un anfiteatro riportato alla luce di recente nel 1984. L’integrazione nella civiltà romana della provincia camuna avvenne attorno al 49 d.C conformandosi sugli aspetti economico-sociali e religiosi da una civiltà oscura (probabilmente celtica) ad un popolo con una vera e propria cittadinanza romana. I Camunni nonostante ciò, matennero le caratteristiche di appartenenza ad una propria tribù indipendente chiamata Quirina che ancor oggi conserva i segni distintivi di quel periodo. Cividate Camuno, venne eletta come capitale della provincia camuna grazie alla sua posizione strategica rispetto alle vie di comunicazione utilizzate per il commercio acquisendo così importanza economica. Il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica a Cividate Camuno raccoglie tutto il materiale di epoca romana rinvenuto durante ricerche e scavi condotti in Valle e mette a disposizione anche il parco archeologico con i resti dell’anfiteatro e il poco lontano Santuario di Spinera.
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Il programma dell'evento si estende sui due giorni dell'8 e 9 luglio (sabato e domenica), con una lunga serie di contenuti, tra cui i piĂš interessanti dal punto di vista culturale e naturalmente fotografico sono gli spettacoli e le rievocazioni in gran parte svoltesi all'interno del sito archeologico dell'anfiteatro e a tal proposito si vuole ringraziare la D.ssa Serena Solano, responsabile dei beni culturali, quale ci ha permesso di svolgere agiatamente il nostro lavoro di reportage.
dei giochi a squadre rievocando i famosi "LUDI APOLLINARES". Questi giochi devono il loro nome al dio a cui sono dedicati, ovvero al Dio Apollo e si svolgevano prevalentemente nel periodo estivo.
La manifestazione parte nel pomeriggio di sabato con una sfilata in costumi romani e le aperture degli accampamenti romani e camunni per eventuali visite didattiche.
Le due punte di diamante della prima giornata della manifestazione si identificano con la rappresentazione dimostrativa dei combattimenti tra gladiatori ed uno spettacolo itinerante sui riti tribali camuni dal titolo "Mutazioni" a cura del Silence Teatro di Lovere (BG).
Dopo una breve presentazione a cura dell'organizzazione presso l'anfiteatro romano, il pomeriggio prosegue con l'interpretazione
La giornata continua con una serie di attivitĂ per adulti e bambini, interrotte da spot rappresentativi come l'assalto al campo romano, tra le vie del paese e la possibilitĂ di prenotare visite guidate nei siti archeologici.
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GRANDI LUDI GLADIATORII I combattimenti ludici tra i gladiatori nell'anfiteatro romano. Il gladiatore atterrato dall'avversario tende il braccio in avanti per segnalare all'albitro di gara che intende continuare a combattere.
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La giornata di domenica si concentra sulla prosecuzione dei giochi a squadre, le visite agli accampamenti romani e Camunni e tutta una serie di attivitĂ dedicate alla gastronomia, alla cultura e alle rappresentazioni storiche come lo spettacolo intitolato "il giudizio degli dei" che racconta la pacificazione della Valle Camonica da parte dei romani. SeguirĂ la premiazione delle squadre partecipanti ai LUDI APPOLINARES verso tardo pomeriggio. Nella serata, in conclusione di questa manifestazione assisteremo allo spettacolo delle "Frecce infuocate" a cura dell'Associazione Arcieri del Castello di Breno (BS) Un suggestivo spettacolo sul fiume Oglio, dove gli arcieri in costumi d'epoca, eseguiranno una serie di "centri" senza sbagliare un colpo, puntando dei manichini con frecce infuocate.
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VALENSOLE I COLORI DEI CAMPI DI LAVANDA
A cura di Sergio Agrò
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asta davvero poco e questo piccolo paese di 3000 abitanti in Provenza, tra giugno e luglio, con i suoi colori e i profumi della lavanda fa "esplodere" le sue campagne. E' cosÏ che Valensole diventa per un mese la capitale europea della fotografia paesaggistica. L'occasione è davvero imperdibile, velocemente programmo cosÏ con un'amica una breve vacanza fotografica e si parte. I campi di lavanda, conosciuti come il Plateau di Valensole, sono facilmente raggiungibili dall'Italia. Subito dopo il confine inizia appunto la Provenza e arrivati a Valensole, ed in particolare lungo la "Route de Manosque", i campi di lavanda si perdono a vista d'occhio, sia a destra che a sinistra, con il loro caratteristico colore lilla/azzurro ed il loro profumo. Unici.
Il "Plateau" è perfetto da fotografare sia all'alba che al tramonto dove i colori caldi del cielo si contrastano con i colori freddi della lavanda, e perchè no anche nelle ore centrali del giorno.
VALENSOLE I COLORI DEI CAMPI DI LAVANDA
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ome detto in precedenza il paese di Valensole Ë piccolo, poco pi˘ di un piccolo borgo e quindi non puÚ avere certo le strutture per ospitare le migliaia di turisti che vogliono ammirare e fotografare i campi di lavanda. Oggi, facilmente con i siti di prenotazione, si riesce a trovare una struttura ideale alle proprie esigenze e quindi il mio consiglio è quello di essere autonomi con i mezzi e soprattutto di avere un navigatore aggiornato. Arrivati al "Plateau" si viene subito catturati dalla magia dei campi, la voglia di scattare è immediata, si cercano contrasti, geometrie, prospettive e minimalismi; insomma i campi di Valensole sono una fonte d'ispirazione per tutti i fotografi. Da non dimenticare il cavalletto.
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Sergio Agrò Photography
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Lungo questi campiè facile trovare le piccole aziende agricole che vendono direttamente i loro prodotti naturali a base di lavanda; si riesce davvero a trovare ogni cosa: dai classici oli essenziali, alle saponette, i profumi, all'olio di cucina alla lavanda, alla birra di lavanda ed infine al buonissimo miele. Spesso ai margini dei campi si trovano le arnie ed il ronzio delle api caratterizza la visita nei campi. Vi tranquillizzo subito, con tutte le ore che ho passato nei campi non sono mai stato punto.
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Sergio Agrò Photography
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alensole non poteva non festeggiare questi colori e profumi, infatti il cuore di questa festa è proprio la "Fete de la Lavande" che quest'anno si celebra domenica 16 luglio e dove tutto il paese si ferma per festeggiare la lavanda. Le bancarelle riempiono le strade vendendo i prodotti tipici e la gente del posto si veste con abiti tradizionali. Il colore della lavanda è ovunque e davvero al centro di tutto! Persino nel gelato, ovviamente al gusto di lavanda. Come in tutti i viaggi fotografici arriva anche il momento di rientrare alla base. In questo viaggio non portiamo solo i bellissimi ricordi dei campi ma anche i colori e l'inconfondibile† profumo, ma soprattutto, la nostra impossibilità di descrive ai nostri amici la vastità dei campi di lavanda di Valensole.
Sergio Agrò
Ogni attimo libero è utile per riposarsi dal superlavoro o per dare un occhio all’amico più fidato , lo smartphone. In questa città la solitudine mai urlata viene mitigata dalla tecnologia e dalle mode che tendono in modo potente ad uniformare lo stile di vita. Il tutto è amplificato quando ci si sposta per la metropolitana più trafficata al mondo .. la metropolitana di TOKYO.
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A cura di PAOLO BUCCHERI
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righton, detta anche "La Londra sul Mare".
Comuni vicende professionali mi hanno permesso di visitare, nel passato mese di Giugno, la città di Brighton, nell’Inghilterra del Sud, direttamente bagnata dal Mar della Manica. Questa gradevole città rivierasca ha in se un carattere cosmopolita unitamente ad un’elegante scena urbana data dai suoi innumerevoli palazzi e parchi urbani di chiaro gusto anglosassone. In origine questa cittadina era poco più di un modesto villaggio di pescatori che, grazie ai consigli medici del Dottor Richard Russell, vide aumentare in maniera esponenziale i visitatori che; volendo perseguire espedienti per benefici alla salute, perseguirono pareri medici che consigliavano bagni di mare in zona.
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La caratteristica urbana principale di Brighton è costituita dal suo lunghissimo lungomare che in pratica l’attraversa da est a ovest come principale arteria urbana.
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A cura di I PAOLO BUCCHER
In questo si attestano, come nel quartiere di Regency, corti di edifici ottocenteschi, di colore pastello, che si aprono su vaste piazze a giardino e che danno direttamente sul lungomare e sul mare, conferendo alle varie parti di città un aspetto caratterizzante. Anche l’edilizia residenziale minore ha una sua caratteristica predominante con la presenza di lunghe strade corridoio sulle quali si attestano gli edifici residenziali con le caratteristiche predominanti dell’architettura anglosassone
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L’edificio più importante di quest’area urbana, resta il Palace Pier, oggi occupato da un’ampia sala giochi e da numerosi bar; oltre che da un’imponente ruota panoramica che offre una magnifica vista panoramica su tutta la cittadina; oltre a numerose attrazioni per più piccoli.
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A cura di PAOLO BUCCHERI
Proseguendo dal litorale verso la parte interna della cittadina si incontra il Royal Pavilion che costituisce una sorte di rielaborazione, in stile orientale, di una villa - fattoria che Giorgio IV volle trasformare in un sontuoso palazzo di corte. L’opera di trasformazione si deve al fantasioso architetto di corte John Nash, che dal 1815 al 1823 rimaneggiò la dimora del principe in chiaro stile orientaleggiante, arricchendola con cupole a cipolla, pinnacoli all’indiana ed una ricca collezione di dorature .
Ai piani superiori della costruzione è possibile ammirare le dimore reali di Giorgio IV e della Regina Vittoria; mentre la parte in origine destinata alle stalle è stata trasformata in una sala per concerti.
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Percorrendo il lieve declivio sito ad ovest della centrale Old Steine ci si immette nell’area delle cosÏ dette Lanes, in un dedalo di antiche viuzze pedonali, che oggi sono animate in massima parte da boutique, negozi di antiquariato, pub oltre a vari locali di intrattenimento.
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E’ importante notare lo ricca presenza di gallerie di arte visiva contemporanea che giocano sul contrasto tra tessuto urbano storico e modernità delle varie istallazioni museali. Cos’altro dire sul centro di Brighton. Oggi questa città si caratterizza come una frequentatissima località di villeggiatura; meta di numerosi studenti stranieri desiderosi di venire in contatto con un centro vivace e dal carattere internazionale; oltre che, con la cultura inglese, di cui la cittadina è una degna ambasciatrice.
Paolo Buccheri
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A cura di PAOLO BUCCHERI
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A cura di I PAOLO BUCCHER
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Tremola road under the Milky Way Autore: Enrico Boggia Luogo: Passo del San Gottardo
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The Fragrant Harbour Autore: Alex Bagnato Luogo: Hong Kong
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Simmetrie di un'onda Autore: Tino De Luca Luogo: Reggio Emilia Ferrovia Mediopadana
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Eilean Donan Castle Autore: Max Calligaris Luogo: Scozia
L'atmosfera cupa, angosciante e quasi surreale rendeva l'aspetto del castello ancora più austero. Ho aumentato leggermente la chiarezza in postproduzione per esaltare quell'atmosfera già di per sè suggestiva.
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Castello di Santa Severa Autore: Matteo Bertetto Luogo: Santa Marinella RM
L'immagine è frutto di un photomerge accurato di 14 scatti e poi uniti e sviluppati in post produzione. Per Farla ho dovuto aspettare il momento giusto nell'anno quando l'arco era abbastanza basso nel cielo e il castello non fosse ne troppo illuminato e ne troppo popolato dai turisti..
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Cosi, una notte di maggio vero l'una passata di notte sono entrato in acqua e andando a circa 20 metri dalla riva con il fondale non troppo profondo ho cercato il punto ideale di scatto dove il castello si trovasse perfettamente sotto l'arco.
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un obbiettivo è un privilegio che solo
Giroinfoto ti può dare veramente
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