Giroinfoto magazine 24

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N. 24 - 2017 | OTTOBRE , Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it

N.24

www.giroinfoto.com

- 2017 Ottobre

FOTOGRAFIA EDITORIALE

Una morte lenta SAN MARINO

LA PIU' ANTICA REPUBBLICA Di Pierluigi Peis

TROMSO

ALLA RICERCA DELL'AURORA Di Sergio Agrò

SPACCANAPOLI IL VENTRE DI NAPOLI

Di G.Nitti e F.Verolino Photo cover by Giancarlo Nitti


WEL

COME 24 www.giroinfoto.com OTTOBRE 2017


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la redazione | Giroinfoto Magazine

fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto magazine©. Una finestra sul mondo da un punto di vista privilegiato, quello fotografico, con cui ammirare e lasciarsi coinvolgere dalle bellezze offerte dal nostro pianeta. Una lettura attuale e innovativa, che accoglie, oltre i migliori professionisti della fotografia da reportage, anche le immagini e le esperienze di chiunque sia appassionato di viaggi e fotografia. Con i luoghi più interessanti e curiosi, gli itinerari più originali, le recensioni più vere e i viaggi più autentici, Giroinfoto magazine ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio e la condivisione di migliaia di luoghi e situazioni sparsi per il nostro pianeta. Uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale o amatoriale, in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Uno largo spazio di sfogo, per chi ama fotografare e viaggiare, dove è possibile pubblicare le proprie esperienze di viaggio raccontate da fotografie e testi, indipendentemente dal valore professionale dell'autore. Una raccolta di molteplici idee e progetti di viaggio, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Troverete anche articoli tecnici, dove prendere spunto per ottenere scatti sempre perfetti e con idee sempre nuove per rendere le fotografie più interessanti. Giroinfoto.com© , con la sua rivista e la sua rete web è la più grande community di foto-viaggiatori che accoglie chiunque voglia condividere le proprie esperienze di viaggio o semplicemente farsi coinvolgere dai racconti pubblicati. Director of Giroinfoto.com Giancarlo Nitti

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ANNO III n. 24 DIRETTORE RESPONSABILE HEAD PROJECT MANAGER Giancarlo Nitti CAPO REDAZIONE Paolo Buccheri SEGRETERIA DI REDAZIONE E REVISIONE Silvia Belotti CAPI SERVIZIO Anna Bronner Francesco Verolino REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti Redazione Paolo Buccheri Redazione Francesco Verolino Redazione Giroinfoto Sergio Agrò Inserzionista Giroinfoto Max Calligaris e Laura Delgrossi Inserzionisti Giroinfoto Nadia Roncallo Inserzionista Giroinfoto Pierluigi Peis Inserzionista Giroinfoto LAYOUT E GRAFICHE Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - hello@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto.com e link collegati. CONTATTI email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com

Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.

Giroinfoto ti risponde Uno spazio dedicato alle vostre curiosità e domande. Vuoi chiederci qualcosa? Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

Giroinfoto ti pubblica Diamo spazio a chi ama la fotografia e il viaggio, pubblicando articoli e foto dei nostri lettori. Inviaci il tuo materiale richiedendo di pubblicarlo. Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

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data di uscita 20 Ottobre 2017

fotografare

e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza Giroinfoto Magazine nr. 24


INSIDE

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Giroinfoto Magazine

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10 106 Indice 10

GALLUP Indian Nation Giroinfoto Scout Location

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BERLINO Un passato da non dimenticare A cura di Nadia Roncallo

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SAN VITO LO CAPO Cous Cous Festival A cura di Paolo Buccheri

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FOTOGRAFIA EDITORIALE Una morte lenta Giroinfoto school

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PORTOGALLO Diario di viaggio A cura di Max Caligaris e Laura Delgrossi

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SAN MARINO La più antica repubblica del mondo

A cura di Pierluigi Peis

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SPACCANAPOLI Il ventre di Napoli

A cura di Giancarlo Nitti e Francesco Verolino.

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TROMSO Alla ricerca dell'Aurora Boreale.

A cura di Sergio Agrò.

50 118

CONTEST FOTO 360° L'anziano e il suo mondo.

I vincitori e le loro foto.

150

FOTOEMOZIONI Questo mese con: Marco Mincarelli Stefano Bertocci Matteo Bertetto Sara Raciti


PUBBLICA

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VI PRESENTIAMO

I NOSTRI

NUMERI

E' con orgoglio che pubblichiamo le statistiche e i volumi qui presenti relativi alle analisi aggiornate al mese di: Ottobre 2017

197

105

56

78

Articoli totali sul magazine

Articoli pubblicati dagli utenti

Nuovi inserzionisti

Foto singole pubblicate

Copertura degli articoli sui continenti

89

ARTICOLI

4%

28

7

ARTICOLI

77% 16% 0,5%

ARTICOLI

1,5% 1%

giroinfoto.com

Dove viene letto Giroinfoto magazine

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ARTICOLI

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ARTICOLI

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New Mexico, attraversata dalla route 66, questo piccolo centro rappresenta la capitale dei nativi americani. Numerosi negozi, gallerie d'arte e centri culturali , offrono una miscela unica della cultura nativa americana con una ricca esposizione di arti e mestieri ispanico-indiani e sud-occidentali. Nessun viaggio a sud-ovest è completo senza sperimentare questa zona e le sue caratteristiche esperienze del New Mexico.

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S C O U T L O C AT I O N

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CONTENUTI Route 66 Centri culturali nativi Musei Artigianato indiano


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4 5 6 FOTOGRAFIA

NOTE

SCOUTING

Fotografia documentale, sreet.

Piccola cittĂ da percorrere a piedi specialmente nell'area Downtown.

Questa scout location e le fotografie sono state realizzate nel mese di Settembre 2016 da Giancarlo Nitti.

1 2 GEOGRAFIA

PERIODO

U.S.A. New Mexico Gallup

Permanente.

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Gallup Indian Nation La cultura nativa americana e gli anni 50.

Fondata nel 1881 come capolinea dell'Atlantic and Pacific Railroad, prende il nome dal finanziatore del progetto ferroviario, David Gallup. Gallup è nota come il "paese dal cuore indiano" e considerata anche la capitale dei nativi perché si trova nel mezzo della riserva Navajo e i suoi abitanti sono per la stragrande maggioranza Indiani. Ma la città non è solo famosa per questo. È anche la città più popolosa tra Flagstaff e Albuquerque, lungo la storica U.S. Route 66 ed a causa della vicina area dei canyon e dei deserti è stato un luogo molto popolare tra gli anni 40 e gli anni 50 per i film western di Hollywood.

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Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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UNA PASSEGGIATA COSA VEDERE ROUTE 66 Route 66 e Coal Avenue, nella downtown, sono i siti principali delle attività commerciali di Gallup. Una passeggiata lungo la Route 66 darà un senso alla storica e armoniosa miscela di culture per le quali Gallup è ben conosciuta. L'Hubbell Trading Post, a 50 miglia a nord-ovest di Gallup, è uno dei "post" commerciali più antichi. NAVAJO CODE TALKERS MUSEUM Un centro culturale presso la camera di commercio che espone documenti sui famosi codici del "Navajo Code Talkers", il linguaggio radio criptato per non farsi capire dai nemici, adottato nella seconda guerra mondiale. MUSEI E GALLERIE Sempre sulla route 66 e poco all'interno del paese, si raggiungono numerose gallerie d'arte indiana, dove è possibile visitarle gratuitamente. Son numerosi anche i piccoli musei privati dove si possono trovare cimeli e conservazioni di storia nativa e americana degli anni 40 e 50.

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A cura di NADIA RONCALLO

BERLINO Un passato

da non dimenticare Pur non avendo molti giorni a disposizione, vogliamo visitare una cittĂ che ha vissuto, in tempi relativamente recenti uno stravolgimento epocale:

destinazione Berlino.

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Nadia Roncallo photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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BERLINO

Un passato da non dimenticare

L’attuale Berlino nasce dall’unione di 7 piccole cittadine; già ai primi del 900 era tra le tre città più grandi al mondo. La seconda guerra mondiale ha devastato questo territorio non solo per i gravi bombardamenti che l’hanno martoriato ma anche per i noti successivi avvenimenti che l’hanno letteralmente tagliata in due. Ricostruita, per merito in gran parte delle donne berlinesi (le donne delle macerie) è rimasta praticamente divisa fra la parte EST, controllata dall’URSS, e quella OVEST, controllata dagli USA. Nel 1961, a sancire ufficialmente questa divisione, la Russia innalzò il “MURO” per antonomasia, che divise definitivamente, non solo il territorio, ma anche intere famiglie e molti furono i morti fra coloro che cercarono di superarlo. Conosciamo la storia e molti films ce lo hanno raccontato ma, superato il Checkpoint Charlie, vedere con i nostri occhi i resti di questa struttura ci dà un senso di ansia claustrofobica, al pensiero di quando era intatto ed invalicabile.

Una parte di quello che resta è stato dipinto, da artisti provenienti da tutto il mondo, con opere colorate ma anche con violente immagini che rimandano al suo significato originale.

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BERLINO,

non vuole dimenticare ed è facile incontrare per la città, soprattutto intorno ai cantieri di lavoro, illustrazioni degli avvenimenti passati. Ma la città, nonostante le difficoltà iniziali, ha saputo riunirsi dopo la caduta del muro nel 1989 ed è ora una viva e bella metropoli, proiettata verso il futuro con un mix di storia ed innovazione. Ne è esempio lo stesso Parlamento, monumento storico risalente al 1894, che è stato modificato con l’aggiunta di una struttura modernissima in vetro che accoglie scale interne a spirale, dalle quali è possibile vedere i parlamentari al lavoro. Non ci è purtroppo possibile visitarlo perché è necessaria una preventiva prenotazione, di cui non eravamo a conoscenza, ma l’insieme, visto anche solo dal giardino antistante è maestoso e spettacolare. La città (e dintorni) si avvale di 620 Km di piste ciclabili (sì avete letto bene 620 Km; le due ruote sono di utilizzo molto comune ed i ciclisti sono molto rispettati) perciò perché non approfittarne? Noleggiamo una bike e cominciamo a gironzolare. Giroinfoto Magazine nr. 24


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Arriviamo alla vivace

Non so se questa fosse l’intenzione dell’artista ma ho l’impressione che queste steli rappresentino figure umane amorfe, rigide, impotenti, pietrificate nell’impossibilità di sfuggire al loro alle cui spalle si nota la moderna torre della teledestino. visione; non ci lasciamo scappare l’opportunità Se anche potessero muoversi, si troverebbero, di salire e goderci una straordinaria vista della comunque, in un dedalo di dolore e di disperacittà nel suo insieme. zione, dai quali non c’è che un’unica tragica via di uscita. Vediamo il fiume, i monumenti e,tra l’altro, proNon c’è alcun richiamo alla forma umana, solo prio sotto di noi, i resti di un’antica abazia a cielo una grande distesa di pietre, forse anche per aperto. questo l’effetto è devastante. Scendendo la visitiamo e scopriamo che, quel che resta della struttura iniziale, è stato trasforCi allontaniamo sotto una pioggia che sembra mato in una esposizione permanente di moderespressione del nostro stato d’animo. ne opere d’arte. Un’altra conferma del connubio fra passato e presente. Ci allontaniamo di poco e troviamo la parte della città dedicata al ricordo della Shoah (olocausto). L’opera, di un architetto statunitense, è stata terminata nel 2005. Si tratta di un insieme di 2711 stele in pietra, di varie altezze. Una specie di labirinto dentro al quale si può camminare.

Alexander Platz,

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Nadia Roncallo photography

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Nadia Roncallo photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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BERLINO

Un passato da non dimenticare

Inforcando di nuovo il nostro velocipede raggiungiamo la famosa Porta di Brandeburgo, il monumento, ricostruito,ricorda altre strutture (Parigi) ed è altrettanto maestoso e molto bello da vedere sia di giorno che di sera, quando, con le luci, si crea un’atmosfera magica. Il tempo stringe.

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Prossima tappa il Duomo, imponente ed elegante, adagiato sulle rive del fiume Sprea, è la più grande delle chiese presenti a Berlino, anche di altre religioni . Sempre con l’ausilio del nostro mezzo di trasporto ecologico ci dirigiamo dall’altra parte della città verso Tiergarten e, passando, sotto la Colonna della Vittoria, raggiungiamo il famoso “Zoo di Berlino”. In questo vasto parco di antica origine vivono 20000 animali di 500 specie diverse, in ambienti che riproducono il loro habitat naturale. Ci fa piacere camminare un po’ dopo aver pedalato tanto, ma ci dà un po’ tristezza vedere questi animali che, seppur ben trattati, sono, comunque, prigionieri. Radunando le nostre ultime energie riprendiamo

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la via del ritorno: è ora di fare i bagagli. Certamente, avendo poco tempo a disposizione, possiamo dire di aver visto solo una parte della città, ma quello che abbiamo visto e vissuto in questi giorni ci è piaciuto molto; siamo inoltre rimasti colpiti dalla gentilezza dei berlinesi, capaci di lasciare le loro occupazioni o di scendere dalla macchina per venire ad aiutarci, vedendoci in difficoltà, senza che nemmeno lo chiedessimo. Ce li immaginavamo più burberi e introversi invece ci hanno piacevolmente sorpreso. Grazie Berlino delle bellezze e delle emozioni che ci hai regalato purtroppo l’orologio gira impietosamente e segna già l’ora del rientro.

Nadia Roncallo


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COUS COUS FEST

SAN VITO LO CAPO

I LO BUCCHER O PA I D A R U AC

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UNA SFIDA NEL MEDITERRANEO SAN VITO LO CAPO Tra profumi, colori e sapori provenienti da tutti i paesi del mediterraneo, si è svolto a San Vito Lo Capo, in Sicilia, in provincia di Trapani, il Cous Cous Fest; un evento gastronomico internazionale che attira visitatori da tutto il mondo. La manifestazione vuole essere un festival dell'integrazione culturale, e nasce dalla voglia di mettere attorno ad un semplice piatto della cucina mediterranea, la passione per il cibo, lo scambio culturale, la pace tra i popoli e tanta buona musica.

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Una sfida non da poco, su cui si concentra per 10 giorni l'interesse di tutto il mondo, culinario e non solo.


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Cous Cous Ogni anno, grandi Chef giungono in questo splendido angolo della Sicilia per vivere un’esperienza unica e, col pretesto della cucina, confrontarsi tra i fornelli, preparando piatti di cous cous originali e gustosi; circondati da un pubblico sempre più attento e numeroso. Sono stati dieci giorni ricchi di eventi, dalla mattina al pomeriggio, incontri culturali, coking show e talkshow; e, giunta la sera, tanta musica e divertimento in Piazza Santuario o in spiaggia, con artisti di grande fama internazionale. Il cous cous è ormai legato indissolubilmente alla tradizione di San Vito Lo Capo; non è più una semplice ricetta ma è diventato un meraviglioso legante tra culture e religioni diverse, tra voglia di fare festa e desiderio di un mondo migliore. In questo clima chef venuti da tutto il mondo si mettono in gioco in un’atmosfera di grande allegria e solidarietà.

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La gara gastronomica internazionale, è il cuore della rassegna, è la sua anima più allegra e colorata. Nelle cucine di San Vito Lo Capo si incrociano lingue, culture e religioni diverse all’insegna della multiculturalità e dell’integrazione attraverso il cibo. Una gara che diventa un pretesto per stare insieme e mettere a confronto, in cucina, le diverse tradizioni locali. Tutto il centro trapanese durante la manifestazione diventa un grande laboratorio gastronomico permanente. Le ricette più originali e i gli antichi sapori si fondono dando spazio alla fantasia senza dimenticare mai la tradizione locale. Durante tutta la manifestazione, nel villaggio gastronomico, sono stati presenti numerosi stand di cuochi dove è stato possibile gustare diverse ricette di cous cous; Non dimenticando di certo i dolci più golosi della tradizione siciliana: come i cannoli, le cascatelle o i biscotti alle mandorle; il tutto abbinato a ottimi vini locali.

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COUS COUS FEST Alla manifestazione vi era spazio anche per chi aveva voglia di imparare a cucinare il cous cous e scoprire la tecnica dell'incocciatura, difatti era possibile partecipare alle lezioni tenute nei numerosi laboratori gastronomici. E come se non bastasse ogni sera era possibile assistere ad uno spettacolo gratuito; difatti sul palco realizzato in Piazza Santuario, nel cuore di San Vito Lo Capo si sono alternati artisti come Nino Frassica, Mario Venuti o Niccolò Fabi che hanno allietato le serate; dando alla stessa piazza un aspetto unico, piena di colori e di emozioni fino a notte fonda. Durante tutta la settimana è stato possibile partecipare ai coking, show presentati da Andy Luotto ed Eliana Chiavetta, dove è stato possibile degustare le ricette preparate direttamente da Chef di chiara fama, in una atmosfera simpatica e rilassante, ascoltando i loro aneddoti e i loro piccoli segreti. E’ stata un'occasione imperdibile per chi ama la buona cucina e la cultura culinaria. Un vero piacere per chi, sorseggiando un buon bicchiere di vino siciliano, si è ritrovato a condividere l'amore per la buona cucina mediterranea. A conclusione della nostra visita a San Vito Lo Capo l’augurio non poteva essere che quello di ritornare in questi splendidi luoghi dove il mare, la cucina e la bellezza delle coste costituiscono un valore aggiunto al nostro ruolo di viaggiatori consapevoli.

Paolo Buccheri Giroinfoto Magazine nr. 24


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Paolo Buccheri photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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FOTOGRAFIA

EDITORIALE UNA MORTE LENTA

Il valore della fotograямБa Giroinfoto Magazine nr. 24


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La fotograďŹ a editoriale cioè, tutte le immagini di qualitĂ che abbiamo sempre notato all'interno dei giornali e che oggi si evolve on-line attraverso il web e i social network. E' quella che ha permesso di diventare famosi i personaggi della fotografia di cui ancora oggi sentiamo parlare, grazie alle loro pubblicazioni su famose testate. Photoreporter, foto-giornalisti, photo artist, glamour e compagnia bella sono l'esercito professionista che ha da sempre occupato le prime linee e prime pagine dell'editoria. Ma oggi, questo tipo di fotografia è morta? NO, ma di sicuro non si sente bene.

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LO STATO DI SALUTE

DELL' EDITORIA Oggi il 40% dei piccoli e medi editori è in serio pericolo e il 45% resiste a fatica, ma c'è anche un 15 % che cresce. Il malessere che sembra essere ricaduto sull'editoria è appunto la perdita di valore degli spazi dedicati alla fotografia e ai contenuti. Ormai da tempo, i guadagni dei professionisti che "riempiono" le riviste, si sono ridotti ai minimi storici , fino a diventare un mercato sconveniente per chi produce contenuti. Fino a qualche anno fa, nelle redazioni stesse, venivano assunti e ingaggiati con lunghi contratti, fotografi che periodicamente sviluppavano dei percorsi culturali e creativi interessanti , entrando in circolo nel pubblico dei lettori che seguivano le tematiche affrontate ed aspettavano ansiosamente il numero successivo con una sorta di dipendenza. Oggi non è più così. La lista dei “colpevoli” sembra infinita: l’aumento del costo della carta e la stampa, della distribuzione, ma anche il calo di copie vendute nelle edicole, la crisi della pubblicità che riduce gli investimenti, oppure Internet che “ruba” le notizie impoverendone il valore. Probabilmente tutti questi fattori hanno contribuito alla perdita di un mercato e di un valore globale, ma la causa principale è ben diversa. Una politica dirigenziale delle aziende nel settore editoriale che guarda solo alcuni obiettivi, quelli economici e ne ha purtroppo tralasciati altri, quelli più importanti:

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Ci ritroviamo, oggi, con magazine del settore fotografico che trattano materiale visibilmente di scarsa qualità. Questa sensazione, che ovviamente abbiamo in tanti e ormai da tanto tempo, si è materializzata ed è diventata una scusa plausibile per non comprare più le riviste. Prendiamo per esempio una testata epocale come il National Geographic. Per chi è appassionato di fotografia e di informazione, sarebbe stata imperdibile fino a qualche tempo fa, nonostante costasse anche parecchio. Se l'avessimo vista in una classica edicola, l'avremmo comprata ad occhi chiusi, solo per la copertina meritava. Se oggi ci capita di sfogliarne una noteremo un'enorme differenza (per chi se la ricorda), da come è stampata su carta decisamente meno pregiata fino ad arrivare alle fotografie al suo interno, ancora più decisamente e tristemente prive di messaggi e con evidenti improvvisazioni di tecnica fotografica con errori madornali. Stiamo parlando di una rivista che ha sostenuto per decenni il campo della fotografia e della ricerca, nella quale sono passati i fotografi più famosi da noi conosciuti, continuando a lavorare e collaborare con la "crème" dei professionisti. Ma questi professionisti dove sono andati? VIA, ovviamente. Proprio perchè, sempre per politiche aziendali scorrette dal punto di vista economico, non conveniva più lavorare per le redazioni che pagano poco o addirittura niente. Ecco perchè oggi, finire con una propria fotografia su di un giornale è praticamente certo... E' GRATIS! Giroinfoto Magazine nr. 24


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DI CHI E'

LA COLPA Ovviamente possiamo puntare il dito verso la classe dirigenziale, proprio per i motivi di cui abbiamo discusso. Ma la vera colpa

è la nostra. Tanti professionisti e amatori inviano tonnellate di materiale fotografico alle riviste, con la speranza, che poi è quasi una certezza di essere pubblicati. Quante volte vediamo sui social fotografi mediocri che si gongolano con post di questo genere: "Ragazzi, con estrema soddisfazione ho l'onore di annunciarvi che questo mese su Digital Camera hanno pubblicato una mia fotografia, sono emozionatissimo!" ... e sono emozionatissimi anche nella produzione editoriale per aver speso nulla per riempire il loro giornale da 6,90 euro. Ma vengo ripagato con la visibilità. LA VISIBILITA'? Su un giornale che comprano solo coloro che fanno la tua stessa cosa e forse anche meglio? Ecco perchè le produzioni editoriali hanno smesso di pagare i veri professionisti ed abbandonarsi a quello che capita, l'importante che sia...

GRATIS

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LA PERCEZIONE

DELLA QUALITA' Tutta questa dinamica di tracollo dell'editoria attraverso i contenuti di bassa qualità è aiutata ovviamente dalla nuova generazione dell'editoria online e della pubblicazione on-line sui social network. Ormai siamo abituati ad essere bombardati da milioni di immagini ed informazioni che non riusciamo più a distinguere il buono dal cattivo, il bello dal brutto, la qualità dalla mediocrità. Giornalmente sui social incrociamo contenuti di tutti i generi e ci sentiamo appagati se non esausti da essi, ma alla fine non abbiamo cercato e trovato quello che veramente ci interessa. La velocità ed il proponimento spinto ci toglie purtroppo quel piacere di ricerca e curiosità che vi era nei tempi off-line, per poi gustarsi e valutare piacevolmente il contenuto. Non sò chi si ricorda la piacevole sensazione di andare in edicola e restare minuti se non ore davanti alla vetrina, quella più ampia, sul retro. Decidere cosa comprare seguendo l'istinto sul valore della copertina ed una volta a casa, godersi il profumo della carta appena stampata che scivolava piacevolmente tra le dita. Rimanere stupiti dei contenuti impressi su quelle pagine. Queste azioni, ormai perse erano i valori su cui una produzione editoriale si proponeva al pubblico, curando la copertina, selezionando la carta su cui stampare e valorizzando i propri editor con i loro contenuti. Oggi tutto questo non c'è più perchè non percepiamo più la qualità.

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Il pubblico preferisce ormai il facile e il gratis ,per convenienza, estraneandosi dalla qualitĂ .

Il prezzo da pagare è quello di diventare incapaci e improduttivi.

Giancarlo Nitti

Direttore responsabile Giroinfoto magazine

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PORTOGALLO Diario di viaggio

A cura di Max Calligaris e Laura Delgrossi

UN TRAMPOLINO SULL'OCEANO All'estremità occidentale del continente europeo, il Portogallo può esser considerato un grande molo da cui salpare o spiccare il volo verso nuovi mondi, come in effetti lo è stato in passato. La sensazione quando ci si affaccia ai bordi delle sue più alte scogliere è propria questa: una voglia irrefrenabile di mollare gli ormeggi o decollare spiegando le ali verso l'orizzonte occidentale inseguendo il sole tramontante. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo da Porto, prima meta del nostro viaggio itinerante. Le dedichiamo due giorni pieni ed alla fine ci sembreranno sufficienti, facendo un giorno la parte alta della città ed il secondo la parte lungo il fiume Douro. Girovagando lungo i saliscendi dei vecchi quartieri centrali, andiamo alla scoperta delle sue bellezze, dalle classiche chiese con i famosi azulejos, alla storica libreria Lello, dalla vecchia stazione alla Torre dei Clerigos dove si può ammirare un vasto panorama sulla città, sul suo rinnovamento e sui suoi contrasti.

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Inevitabile comunque finire la giornata facendo notte lungo il Douro...

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Non dormiamo sotto il ponte ma poche ore dopo siamo ancora lĂ , questa volta in alto dove passa la linea ferroviaria. Da quassĂš si gode un bel panorama sulla parte antica, con le vecchie case dei pescatori, e la parte nuova dedicata alle cantine vinicole dove migliaia di turisti corrono ad assaggiare il famoso vino omonimo. Rito a cui sottostiamo volentieri anche noi... Finita la visita ripercorriamo il ponte Luiz I per tornare nell'antica Porto e prendiamo il tram turistico che ci porta fino al mare, all'estuario del Douro...

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Dopo aver fatto la passeggiata fino al faro, al ritorno visitiamo l'interessante museo del carro elettrico. Nel tardo pomeriggio torniamo in centro ed al ponte assistiamo ai tradizionali tuffi che giovani locali fanno anche per divertire i numerosi turisti che l'affollano. Risalendo verso la parte alta della città, troviamo i più piccini che si fanno le ossa in piscine improvvisate, per un giorno futuro quando anch'essi arriveranno a lanciarsi intrepidamente nel fiume. Lasciamo Porto e dirigiamo a nord per visitare le cittadine di Braga e Guimaraes. Bellissima la monumentale scalinata barocca che sale al Santuario del Bom Jesus alle porte di Braga. Interessante anche il centro di Braga, con un giusto mix tra antico e moderno ed una grande piazza cuore pulsante della città, di giorno e di sera.

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Guimaraes è un pò più piccola di Braga ma non meno deliziosa. Centro storico molto raccolto ai piedi della vecchia fortezza. Vi passiamo l'intera mattinata per poi trasferirci nella valle del Douro per vedere i famosi vigneti terrazzati da cui nascono le uve del Porto ed anche di molti vini classici pregiati. La degustazione di vini ed oli in una delle numerose Quinte (fattorie) è un must nei dintorni di Pinhao. I locali dicono che in questa valle ci sono solo due stagioni: 9 mesi di inverno e 3 mesi di inferno . I 38° gradi e purtroppo gli incendi che vediamo nei dintorni ci danno l'idea di quanto veritiero sia questo modo dire. Incredibile l'abilità dei piloti dei Canadair impegnati nello spegnimento, che letteralmente si tuffano nella stretta valle per raccogliere l'acqua per domare gli incendi...


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L'indomani,

prima di lasciare la valle del Douro, visita alla caratteristica stazione di Pinhao, un luogo fuori dal tempo ed ornata da bellissimi azulejos. In tarda mattina siamo a Coimbra, sede di una delle università più antiche d'Europa, fondata intorno al 1300. Il centro storico e la prestigiosa università sono abbarbicati su una collina che si affaccia sul fiume Mondego. In serata raggiungiamo Nazaré, che sarà la nostra base per tre giorni per visitare i monasteri ma goderci anche la sua spiaggia selvaggia a nord del vecchio quartiere del Sítio. I complessi di Alcobaca e Batalha, entrambi in stile gotico, sono luoghi estremamente affascianti e la grandezza delle chiese, l'imponenza dei loro colonnati fa percepire l'importanza e l'egemonia che essa ha avuto anche in Portogallo.

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Una giornata la dedichiamo a Tomar, nota per esser la città dei Templari, ed il maestoso Convento di Cristo, complesso che racchiude in sè diversi stili architettonici, dal Romanico al Gotico, dal Rinascementale al Barocco. Purtroppo il sito è un po’ lasciato andare a se stesso e meriterebbe molta più cura. Un piccolo ma curiosissimo museo invece è quello del Fósforos, la raccolta privata di Aquiles da Mota Lima: un'innumerevole quantità di scatole di fiammiferi provenienti da ogni angolo del pianeta!


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Al ritorno da tutte queste gite però è irresistibile il richiamo del mare e della spiaggia di Nazaré, dove ci piace aspettare il tramonto ed osservare le poche persone che come noi ne apprezzano la tranquillità ed il solo rumore del mare... Lasciata Nazaré, ci spostiamo ulteriormente a sud, avvicinandoci a Lisbona. La nostra meta è Cabo da Roca, il punto più occidentale dell'Europa continentale. Dove c'è il monumento che celebra orgogliosamente la posizione geografica del promontorio, è affollato di gente proveniente da ogni dove. Allergici alla massa, ci incamminiamo lungo la scogliera verso nord, giungendo inconsapevolmente in un luogo di una bellezza unica: Praia da Ursa.

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Saltiamo Lisbona a pié pari, rimandando la visita ad eventuale weekend ad essa dedicato e dirigiamo verso l'interno dell'Alentejo, ad Evora. Prima di arrivare in città, facciamo una breve deviazione per vedere una nostra vecchia passione: i Menhir !!! Nei dintorni di Evora ce ne sono molti ed importanti, ma il plus è che sono immersi in magnifici sughereti ed uliveti. Molto interessante anche questa quieta cittadina, ma quello che troviamo particolarmente bello è la salita sulla terrazza panoramica della cattedrale. Aiutati dal meteo favorevole, esser lassù ci dona una sensazione strana, difficile da spiegare, ma sopra una chiesa, con cielo azzurro e nuvolette bianche, quasi un balcone sul paradiso.

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L'indomani mattina lasciamo Evora in direzione del

Arrivati in Algarve, a Tavira, restiamo sconcertati dal

corrisponde al nome di Monsaraz.

dalla quiete dei bellissimi paesaggi del distretto di

confine spagnolo per vedere quel piccolo gioiello che Entriamo in una zona bellissima dell'Alentejo, dove si alternano dorati campi di grano a distese di uliveti Mi ricorda un pò alcune zone della Puglia e della

tremendo caos vacanziero che incontriamo. Venendo Evora e del Parco Naturale della Valle del Guadiana, tutto questo trambusto ci fa un brutto effetto...

Basilicata.

Decidiamo di fermarci solo una notte nei dintorni per

All'orizzonte, su una collina, si staglia il profilo del

del mare si fa comunque sentire ed attendiamo il calar

vecchio borgo di Monsaraz, orgogliosamente resistente alle temibili nubi che sembrano volerlo inghiottire... Saliamo al paese scoprendo piccole abitazioni completamente bianche. Luogo silenzioso ed

affascinante da cui si domina tutto il circondario tra cui il lago artificiale piĂš grande d'Europa.

Nel pomeriggio proseguiamo il nostro viaggio verso

sud, immersi continuamente in questo mondo dorato del "granaio portoghese"...

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poi scappare l'indomani verso occidente. Il richiamo della sera nella spiaggia battuta dai venti atlantici.


PORTOGALLO

Il mattino dopo ci spostiamo lungo l'Algarve per raggiungerne la punta estrema: Sagres.

Troviamo ancora troppa gente per i nostri gusti e quindi risaliamo la Costa Vicentina decidendo di fermarci a

Carrapateira per trascorrere i nostri ultimi quattro giorni vagando per il Parco Naturale delle Costa Vicentina. In questi giorni finali del nostro viaggio, vogliamo rallentare un pò i ritmi e riposarci un pò anche fisicamente.

di surfisti e di pochi temerari bagnanti come noi. Prima di cena, imperdibili i coloratissimi tramonti da

godersi in silenzio sul ciglio di qualche falesia, dove si

brinda per ringraziare di aver vissuto un altro bellissimo viaggio alla scoperta del Portogallo

Max Calligaris e Laura Delgrossi

Le mattinate le passiamo visitando ridenti cittadine come Vila Nova de Milfontes, dove scopriamo una

spiaggia riempita completamente di omini di pietra, Aljezur e tornando in Algarve, la "Fiesa" di PĂŠra, Festival Internazionale di Sculture di Sabbia...

I pomeriggi con lunghe passeggiate lungo le selvagge scogliere sull'oceano, per poi spiaggiare in qualche

caletta per un tuffo nelle acque sempre fredde, mosse

e spumeggianti, in compagnia delle solite allegre bande

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SAN MARINO

La più antica Repubblica del Mondo

A cura di Pierluigi Peis La Repubblica di San Marino è un piccolo enclave nella penisola Italica, tra l’Emilia Romagna e le Marche che si estende per 61,196 km², al centro della quale sorge il Monte Titano, che con le sue tre “penne” rappresenta il simbolo del paese, sulla cima del monte si trova la città di San Marino, la capitale dello stato.

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La leggenda vuole che San Marino fu fondata nel 301 da un tagliapietre cristiano proveniente dalla Dalmazia, di nome Marino, giunto a Rimini per il restauro della città danneggiata dalle invasioni barbariche, che per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano si rifugiò sul monte Titano. Il centro storico della città e il monte Titano sono stati inseriti nel 2008 tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO in quanto testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo. Giroinfoto Magazine nr. 24


85 Il cuore della vita politica sammarinese e della sua storia è il “Palazzo Pubblico” che si erge sul cosiddetto “Pianello”, ovvero Piazza della Libertà. Fu inaugurato il 30 Settembre 1894, oratore della cerimonia fu Giosuè Carducci. Il Palazzo è costruito con pietre estratte da cave del Monte Titano in uno stile che si rifà al neogotico fiorentino, opera dell'architetto Francesco Azzurri. Sulla torretta del Palazzo compaiono un orologio e sopra di questo le immagini di San Quirino, di San Leo e Sant'Agata. L'interno è ricco di lapidi commemorative e di effigi di personaggi famosi. Nell'aula consigliare, il trono dei “Capitani Reggenti” (ovvero dei due capi di stato che hanno uguale potere e restano in carica per sei mesi) è sovrastato da un affresco a tempera che raffigura San Marino con un libro in mano che riporta il motto “RELINQUO VOS LIBEROS AB UTROQUE HOMINE” Vi lascio liberi dall'uno e dall'altro uomo (Imperatore e Papa).

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Al centro della piazza della Libertà si trova anche la statua della Libertà, in marmo di Carrara, opera dello scultore Stefano Galletti che fu donata dalla contessa Otilia Heyroth Wagener nel 1876 diventata contessa di Acquaviva (uno dei “Castelli” della Repubblica di San Marino), simbolo di libertà. La Libertà è rappresentata come una guerriera che avanza fieramente con una mano tesa in avanti e con una bandierina. La testa è cinta da una corona con tre torri che rappresenta la città fortificata di San Marino. Le tre Torri di San Marino servivano alla Repubblica di San Marino per difendersi dagli attacchi dei Malatesta di Rimini, e sono documentate per la prima volta nel 1253.

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LE TORRI La prima torre, chiamata Rocca o Guaita, domina sullo strapiombo del monte Titano da cui è possibile spaziare con lo sguardo nel panorama senza confini ed è contornata dalla più antica delle tre cinte di mura che attorniano Città di San Marino e che ancora oggi sono visibili. Considerata una delle più antiche torri d'Italia è costituita da una torre centrale e da due ordini di mura. La seconda torre, chiamata Cesta o Fratta sorge sul punto più alto del monte a 756 metri di altezza. La torre con forma pentagonale costruita alla fine del XI secolo, era la sede del corpo di guardia e accolse anche alcune celle delle prigioni. Oggi ospita il museo delle armi antiche. Il Montale, o “terza torre”, è la più piccola delle tre. Ebbe molta importanza durante le lotte contro i Malatesta. All'interno c'è una prigione, detta fondo della torre, profonda otto metri a cui è possibile accedere soltanto dall'alto ma non è possibile entrarvi.

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La chiesa principale della Città di San Marino è la basilica di San Marino ed è dedicata al patrono della città e dello Stato e venne inaugurata nel 1838. Sorge in piazzale Domus Plebis dove esisteva una pieve di epoca romanica. A inizio Ottocento la Pieve era in condizioni di grave degrado, così nel 1807 venne abbattuta e Il 24 luglio 1825 il Consiglio Grande e Generale decise di costruire una nuova chiesa nel luogo dove c'era l'antica pieve. La facciata riporta un'iscrizione in latino: DIVO MARINO PATRONO ET LIBERTATISAUCTORI SEN P.Q. Ovvero: Il governo e il popolo di San Marino autori della loro libertà.

Pierluigi Peis

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SPACCANAPOLI FOTOGRAFIE DI GIANCARLO NITTI TESTI DI FRANCESCO VEROLINO

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IL VENTRE DI NAPOLI Tutte le città hanno una loro diversità, una differenza che le contraddistingue. Per Napoli è indubbiamente la zona dei decumani, per me unica nel suo genere e indubbiamente caratterizzante. E’ una parte della città fatta con strati di storie e di storia, di cultura e di vita vissuta. Contrapposizione tra sacro e profano tra profumi, sapori e colori. Per me, quest’anno quasi 50 anni, vissuti in massima parte in via Spaccanapoli dal primo giorno di vita fino a quando ormai trentenne mi sono trasferito in altra città. Negli ultimi mesi sono tornato diverse volte, con la macchina fotografica, per lavoro e per tempo libero, ho trovato una trasformazione fortissima che l’ha resa ancora più vivibile e, dal punto di vista fotografico interessante. Bellissima in ogni aspetto, certamente migliorata, un salotto in grado di ospitare visitatori di tutte le parti del mondo. Non parlo di tutta Napoli, certamente bella e da visitare, ma di quell’area che dalla Pignasecca porta

a piazza del Gesù e piazza San Domenico e poi la statua del Nilo, chiamata il “corpo” di Napoli, percorrendo ancora circa 500 mt fa arrivare fino alla casa di San Gennaro, salendo poi per San Gregorio Armeno, la via dei pastori, si arriva alla via dei Tribunali, per ritornare poi indietro verso Piazza Dante e nuovamente Pignasecca. Credo circa 2.500 metri con spunti fotografici tra i più variegati per qualsiasi tipo di street. Si trovano mercatini rionali di un quartiere ad elevata densità di popolazione, monumenti, personaggi storici di quei luoghi, migliaia di persone (preparatevi ad un bagno di folla) e ancora chiese e situazioni incredibili anche per uno Street & Food fotografico come in nessun’altra città. Possibili i ritratti a personaggi caratteristici. Si viene calati nella storia antica, quella dei greci e dei romani, nel “culto dei morti” lascio a voi scoprire di cosa si tratta, fino poi alle tradizioni di Natale per chi decide di visitare questa parte di Napoli nei mesi di novembre e dicembre. Inutile orientare sulle cose da vedere: tutto!

PHOTOGRAPHY

Il periodo di dicembre è consigliatissimo con offerte a bassissimo costo e ottime sistemazioni sia in B&B sia per il cibo a pranzo e cena. Per i fotografi appassionati e professionisti una vera e propria festa. Macchina fotografica, memory e batterie pronte. Magari un grandangolo 16-35mm e spazio alla creatività. I temi saranno quelli street profonda in chiave moderna, guardando alla storia, magari è l’occasione buona per chiedere di essere accompagnati da un Photo coach che conosca tutte le cose più caratteristiche e vi faccia accedere ad ambiti altrimenti chiusi al pubblico. Napoli è una città vivace e diverse volte ho visto anche i fotografi più esperti essere lenti rispetto alle scene che si presentavano all’improvviso.

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Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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SPACCANAPOLI Quindi, Polso fermo, iso un po' alti per scattare in ombra e pronti a produrre immagini di vita quotidiana. A Napoli, raramente piove, forse il mese a rischio è dicembre ed è consigliabile una protezione per la pioggia, soprattutto per le macchine non tropicalizzate. Del resto se piove la scena cambia e diventa tutto incredibilmente bello. Consiglio vivamente di scegliere un B&B al centro storico nel perimetro indicato e di iniziare a fotografare dalla mattina molto presto, all’alba. Il risveglio della città è un’occasione unica per pose B&W e postproduzioni vintage. Gradevoli anche i micromosso con pose lunghe che ritraggono le poche persone presenti nelle strade del centro storico nelle prime ore del mattino. Tantissimi i vicoli e i bassi. Magari può essere possibile chiedere a qualche signora di entrare e fotografare ambiti domestici di una Napoli ancora dal sapore degli anni ‘50. Per i meno timidi, ricordate, le vedute più belle sono quelle dall’alto, se avete la possibilità di salire sui tetti troverete scene indimenticabili, occorre però chiedere l’autorizzazione. Non dimenticate le pizzerie, gli acquafrescai (venditori di bibite) vere e proprie esplosioni di colore, oltre che punto di ristoro. Sempre sotto il profilo fotografico consiglio i portici di via Tribunali. Qui diventano le scene più scure e occorre cambiare le impostazioni della macchina. Personalmente passerei ore anche solo a parlare con i negozianti o i portieri dei palazzi storici. Lì si capisce che Napoli è una città accogliente e non finta, legata alle tradizioni.

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Un inevitabile riferimento a trasporti e sicurezza. Napoli ha due linee della metropolitana ed è perfettamente collegata alla stazione centrale. Per il Tour che vi ho suggerito non occorrono certamente mezzi pubblici, ma se volete spostarvi è molto facile ed economico. La sicurezza e le storie raccontate sulla microcriminalità sono tutte appartenenti al passato. Napoli è una città ospitale, sicura, ovviamente il bagno di folla è un elemento da considerare ma le vie del centro sono monitorate in qualsiasi ora del giorno e della notte. Ultimo consiglio, prenotate tutto, B&B e cene e soprattutto, e poi divertitevi.

Francesco Verolino e Giancarlo Nitti

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Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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Tromsø

Alla ricerca dell'Aurora Boreale. A cura di Sergio Agrò

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Grazie ad una moto sportiva che ho fatto il viaggio a Tromso. Ero in un bar e raccontavo ad un collega gli scatti fatti alla via lattea nelle notti d'estate, dicevo che ero alla ricerca di qualcosa di magico; osservo il colore verde della moto e dentro di me parte una scintilla: voglio fotografare l'aurora boreale. Inizio cosĂ? ad cercare informazioni e la meta del viaggio ricade subito su Tromso: "la capitale dell'artico". E' una cittĂ a nord della Norvegia, famosa per gli avvistamenti delle Northern Lights, la mia Aurora Boreale. I mesi migliori per osservare l'aurora sono ottobre, febbraio e marzo, ma non posso aspettare fino a febbraio. Una sera al computer e facilmente trovo voli di linea via Germania, hotel confortevoli e noleggio auto quest'ultimo indispensabile per visitare i dintorni di Tromso durante il giorno.

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Tromsø

Alla ricerca dell'Aurora Boreale.

Arrivati a Tromso mi accoglie una città ordinata, pulita e senza traffico ma soprattutto mi colpisce il sole che rimane a met‡ cielo per tutto il giorno, qui ci si rende conto di essere davvero nel nord del mondo. Il giorno dopo inizio a scoprire i paesaggi della Norvegia, i colori dell'autunno rendono davvero magico questo paese, e per chi ama la fotografia certi angoli sono impossibili da non fotografare. Girando con l'auto si scoprono paesaggi incantevoli fatti di riflessi di montagne sui laghetti, distese incontami-

nate di natura e animali liberi al pascolo. La gente del posto è cordiale e gentile, stabilisci fin da subito un buon rapporto e anche la loro lingua incomprensibile sembra meno dura. Mi sono anche innamorato delle loro casette: piccole, rosse e con quelle graziose finestra bianche; devo proprio dire che fotografare questi angoli di paradiso Ë stato davvero emozionante. Luci e colori rendono unici i panorami norvegesi anche di giorno.

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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 24


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Arriva così la sera della prima escursione, mi affido ad una delle tante agenzie in città che organizzano le spedizioni notture alla ricerca dell'Aurora, durante il viaggio sul pulmino salgono le ansie e le aspettative, sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, praticamente mi ero informato un po' su tutto, avevo letto che l'Aurora Boreale è un fenomeno fisico che si verifica quando le particelle cariche elettriche

dal sole cadono sulla Terra, e che l'Aurora diventa visibile solo quando queste particelle si scontrano con i gas nell'atmosfera. Il campo magnetico della Terra le dirige verso i poli nord e sud, avevo anche letto che il colore dipendeva dalla altitudine di questa collisione tra particelle e atmosfera: dai 90 ai 120 km la luce è Blu-Viola, da 120 a 150 km è Verde e oltre i 150 km è Rossa. Ma questo non bastava. Volevo vederla in pratica, volevo viverla e volevo scattare la foto con la mia macchina. Completo quindi il setup per la foto, cavalletto, telecomando, lente luminosa, diaframmi aperti, tempi lunghi e iso medi. Mi siedo ed inizia cosÏ l'attesa.

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Tromso Non nascondo che è stata la seconda volta che ho pianto mentre scattavo una foto, forse perchè ho scaricato tutta la tensione. Ancora oggi l'emozione gonfia i miei occhi di lacrime proprio come quella sera, quando l'ho vista silenziosa apparire nel cielo tra mille stelle. E' Lei! la mia Aurora Boreale, si muoveva come in una danza leggera fatta di forme, luci e di un colore verde, che ti arriva dritto al Cuore. Tutte le sere l'ho cercata, andavo fuori città negli angoli più bui dove c'erano i panorami sui fiordi, preparavo la mia macchina, guardavo il cielo ed aspettavo, e tutte le sere è venuta a trovarmi, elegante come sempre e di una bellezza unica. Il giorno della partenza è molto strano, da un lato sei soddisfatto di portare a casa ricordi bellissimi e scatti fotografici che non avresti sognato di poter fare, dall'altro però è triste e malinconico: sai di lasciare qualcosa che ti ha davvero emozionato, sai che ti mancherà e sai che la cercherai invano nei cieli di casa e ogni volta avrai la speranza di vedere anche una piccola luce verde brillare nel cielo.

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Alla ricerca dell'Aurora Boreale.

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PHOTOCONTEST

L'ANZIANO E IL SUO MONDO Il primo contest fotografico in collaborazione con i gruppi facebook.

REGOLAMENTO Tutti gli iscritti (collaboratori esclusi) possono partecipare. Una sola foto per iscritto Sono ammesse foto a colori e b&w Tutte le immagini devono essere corredate da titolo e luogo di scatto in modo chiaro. Le foto sono state valutate in base ai criteri della rivista in relazione al tema e dalla qualità dello scatto per composizione, gestione della luce, creatività ed eventuale post-produzione.

I punteggi sono stati assegnati in quarantesimi sui valori di CRE - creatività e originalità CMP - composizione ed inquadratura ESP - esposizione e gestione della luce SVI - sviluppo e post-produzione I like non hanno influito sul giudizio dei lavori. GIUDICI Giancarlo Nitti Anna Bronner

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CLASSIFICA

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2 1° Classificato Tot. 31 Pasquale Serafino CRE 8 CMP 8 ESP 7 SVI 8

2° Classificato Tot. 30 Rosy Plano CRE 7 CMP 7 ESP 8 SVI 8

3° Classificato Tot. 27 Romano Silipigni CRE 7 CMP 8 ESP 6 SVI 6

4° Classificato Tot. 26 Silvana Aloisio CRE 7 CMP 8 ESP 6 SVI 5

5 5° Classificato Tot. 25 Luca Pietrobono CRE 6 CMP 6 ESP 6 SVI 7

Nelle pagine seguenti le foto a tutta pagina.

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PHOTOCONTEST L'ANZIANO E IL SUO MONDO Titolo: Gli invisibili Luogo: Lecce 1° Classificato Tot. 31 Pasquale Serafino CRE 8 CMP 8 ESP 7 SVI 8

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PHOTOCONTEST L'ANZIANO E IL SUO MONDO Titolo: Un Allegra Brigata Luogo: Palermo 2° Classificato Tot. 30 Rosy Plano CRE 7 CMP 7 ESP 8 SVI 8

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PHOTOCONTEST L'ANZIANO E IL SUO MONDO Titolo: Anziani Luogo: Omesso

3° Classificato Tot. 27 Romano Silipigni CRE 7 CMP 8 ESP 6 SVI 6

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PHOTOCONTEST L'ANZIANO E IL SUO MONDO Titolo: Una Briscola in due Luogo: Mercato Ballarò (PA) 4° Classificato Tot. 26 Silvana Aloisio CRE 7 CMP 8 ESP 6 SVI 5

PHOTOCONTEST L'ANZIANO E IL SUO MONDO Titolo: Raccontami del cielo Luogo: Barcellona 5° Classificato Tot. 25 Luca Pietrobono CRE 6 CMP 6 ESP 6 SVI 7 Giroinfoto Magazine nr. 24


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Top of the rock

Autore: Marco Mincarelli Luogo: Rockefeller center - New York

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La tipica cappa di umiditĂ e smog che avvolge Manhattan diventa particolarmente suggestiva quando di notte le luci dei grattacieli la illuminano conferendo alla scena un mood dark che ricorda Gotham City. Per esaltare questo mood ho ritenuto ideale la conversione in bianco e nero.

Abitante del villaggio Autore: Stefano Bertocci Luogo: Tenganan Bali,Indonesia 25 gennaio 2017

villaggio con tradizioni antiche e situato nella costa est di Bali nella campagna in breve per raggiungere questo posto incantevole abbiamo fatto una strada tutta dissestata e alcuni punti in salita.

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Tribute in light

Autore: Matteo Bertetto Luogo: New York

Durante la settimana dell'11 settembre a Manhattan, la Tribute in Light (un monumento di luce) rende omaggio alle vittime degli attacchi terroristici del 2001. Il monumento è composto da 88 luci allo xeno da 7.000 watt visibili a circa 100km di distanza.

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Street art Autore: Sara Raciti Luogo: Roma

Passeggiando per Roma sono stata attratta dalla semplice bellezza di questa opera di street art realizzata in prospettiva e ne ho colto subito la sua originalitĂ e bellezza.

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Il ritorno

Autore: Mario N. Luogo: Napoli Foto dei famosi "vicoletti" nel centro storico di Napoli in via Tribunali. La foto racconta un semplice momento di vita quotidiana, una donna che rientra a casa dopo aver fatto compere.

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Seguendo un piccolo sentiero che costeggia il fiume si raggiunge questa piccola meraviglia incorniciata da muschio e foglie rosse. Panoramica di due scatti orizzontali . Giroinfoto Magazine nr. 24

Follow the leaves Autore: Giada Colombi Luogo: Pevereggia - Svizzera


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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO in uscita il 20 Novembre 2017

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