Giroinfoto magazine 30

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N.30

www.giroinfoto.com

- 2018 Aprile

IL REPORTAGE

N. 30 - 2018 | APRILE , Gienneci Studios Editoriale. www.gienneci.it

Catturare le emozioni

AUGUSTA

RITI DELLA SETTIAMANA SANTA Di Adriana Zappulla

DANIMARCA

MANDØ Di Katia Albertoni

TOSCANA

A TASTE OF PASSION

Di Sergio Agrò

Photo cover by Giancarlo Nitti


WEL

COME 30 www.giroinfoto.com APRILE 2018


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la redazione | Giroinfoto Magazine

fotografare e viaggiare due passioni un’ unica esperienza Benvenuti nel mondo di Giroinfoto magazine©. Una finestra sul mondo da un punto di vista privilegiato, quello fotografico, con cui ammirare e lasciarsi coinvolgere dalle bellezze offerte dal nostro pianeta. Una lettura attuale e innovativa, che accoglie, oltre i migliori professionisti della fotografia da reportage, anche le immagini e le esperienze di chiunque sia appassionato di viaggi e fotografia. Con i luoghi più interessanti e curiosi, gli itinerari più originali, le recensioni più vere e i viaggi più autentici, Giroinfoto magazine ha come obiettivo, essere un punto di riferimento per la promozione della cultura fotografica in viaggio e la condivisione di migliaia di luoghi e situazioni sparsi per il nostro pianeta. Uno strumento per diffondere e divulgare linguaggi, contrasti e visioni in chiave professionale o amatoriale, in una rassegna che guarda il mondo con occhi artistici e creativi, attraversando una varietà di soggetti, luoghi e situazioni, andando oltre a quella “fotografia” a cui ormai tutti ci siamo fossilizzati. Uno largo spazio di sfogo, per chi ama fotografare e viaggiare, dove è possibile pubblicare le proprie esperienze di viaggio raccontate da fotografie e testi, indipendentemente dal valore professionale dell'autore. Una raccolta di molteplici idee e progetti di viaggio, frutto delle esperienze e lavori eseguiti da esperti nel settore del reportage fotografico, che hanno saputo confrontarsi con le condizioni climatiche e socio-politiche, con le difficoltà imposte dalla natura, per catturare l'immagine e la spontaneità selvaggia della stessa. Troverete anche articoli tecnici, dove prendere spunto per ottenere scatti sempre perfetti e con idee sempre nuove per rendere le fotografie più interessanti. Giroinfoto.com© , con la sua rivista e la sua rete web è la più grande community di foto-viaggiatori che accoglie chiunque voglia condividere le proprie esperienze di viaggio o semplicemente farsi coinvolgere dai racconti pubblicati. Director of Giroinfoto.com Giancarlo Nitti

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ANNO IV n. 30 DIRETTORE RESPONSABILE HEAD PROJECT MANAGER Giancarlo Nitti CAPO REDAZIONE Paolo Buccheri SEGRETERIA DI REDAZIONE E REVISIONE Silvia Belotti CAPI SERVIZIO REDATTORI E FOTOGRAFI Giancarlo Nitti Redazione Katia Albertoni Reporter Giroinfoto Adriana Zappulla Reporter Giroinfoto Sergio Agrò Reporter Giroinfoto

LAYOUT E GRAFICHE Gienneci Studios PER LA PUBBLICITÀ: Gienneci Studios, Via G.Borgomaneri, 135 Milano - 20086 Motta Visconti. info@gienneci.it - hello@giroinfoto.com DISTRIBUZIONE: Gratuita, su pubblicazione web on-line di Giroinfoto.com e link collegati. CONTATTI email: redazione@giroinfoto.com Informazioni su Giroinfoto.com: hello@giroinfoto.com

Giroinfoto ti risponde Uno spazio dedicato alle vostre curiosità e domande. Vuoi chiederci qualcosa? Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

Giroinfoto ti pubblica Diamo spazio a chi ama la fotografia e il viaggio, pubblicando articoli e foto dei nostri lettori. Inviaci il tuo materiale richiedendo di pubblicarlo. Scrivi a: redazione@giroinfoto.com

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data di uscita 20 Aprile 2018

fotografare

Questa pubblicazione è ideata e realizzata da Gienneci Studios Editoriale. Tutte le fotografie, informazioni, concetti, testi e le grafiche sono di proprietà intellettuale della Gienneci Studios © o di chi ne è fornitore diretto(info su www.gienneci.it) e sono tutelati dalla legge in tema di copyright. Di tutti i contenuti è fatto divieto riprodurli o modificarli anche solo in parte se non da espressa e comprovata autorizzazione del titolare dei diritti.

e v ia gg iare due passioni un’ unica esperienza Giroinfoto Magazine nr. 30


INSIDE

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Indice 10

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MUSÉE MÉMORIAL DE LA BATAILLE DE L'ATLANTIQUE Bretagna Giroinfoto Scout Location

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TOSCANA A taste of passion A cura di Sergio Agrò

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AUGUSTA Il rito della Settimana Santa A cura di Adriana Zappulla

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IL REPORTAGE Catturare le emozioni Giroinfoto school

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RING OF KERRY Anche d'inverno

A cura di Giancarlo Nitti

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DANIMARCA Mandø A cura di Katia Albertoni

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LAS VEGAS I cloni A cura di Giancarlo Nitti

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FOTO EMOZIONI Le foto scelte da Giroinfoto Questo mese con: Erika Brooker Giuliana Mastromanno Jamiro Leman Alessandro Braconi Marcello De Pasquale Alessandro Dentella


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VI PRESENTIAMO

I NOSTRI

NUMERI

E' con orgoglio che pubblichiamo le statistiche e i volumi qui presenti relativi alle analisi aggiornate al mese di: Aprile 2018

233

117

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Articoli totali sul magazine

Articoli pubblicati dagli utenti

Nuovi Reporters

Foto singole pubblicate

Copertura degli articoli sui continenti

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ARTICOLI

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ARTICOLI

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Dove viene letto Giroinfoto magazine

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ARTICOLI

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89.421 8.285 Letture totali dalla prima uscita

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MUSÉE MÉMORIAL DE LA BATAILLE DE L'ATLANTIQUE

BRETAGNA, Situato nel comune di Camaret, il Museo Memoriale della Battaglia dell'Atlantico è contenuto interamente in un bunker. Installato nei bunker della batteria di Kerbonn sulla punta di Penhir, il museo offre, oltre ad una chiara visione della sua funzione, una spettacolare panoramica sul mare Atlantico.

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Giancarlo Nitti Photography

S C O U T L O C AT I O N

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1 2 3 GEOGRAFIA

PERIODO

CONTENUTI

Europa Francia Bretagna 15, Quai Kleber B.P. 16 29570 Camaret-sur-Mer

Permanente.

Centro culturale Museo Panoramiche

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FOTOGRAFIA

NOTE

SCOUTING

Fotografia documentale, Panoramica.

Entrata a pagamento 3,00 â‚Ź

Questa scout location e le fotografie sono state realizzate nel mese di Luglio 2014 da Giancarlo Nitti.

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MusÊe mÊmorial de la bataille de l'Atlantique Il sito a fronte mare domina da un vertiginoso picco. Questo museo è l'unico a ricordare un'Europa continentale nella battaglia dell'Atlantico, che se fosse stata vinta dalla marina tedesca, l'Inghilterra non avrebbe potuto servirsi della base per la liberazione dell'Europa occidentale.

Quest'area museale offre una visione completa, con immagini, mappe e modelli, di quella che fu la Battaglia dell'Atlantico. Con l'opera di appassionati è stato realizzato un lavoro di ricostruzione storica che celebra il ricordo delle forze navali francesi libere e gli equipaggi delle navi mercantili che nell'ultima guerra persero 45.000 marinai di tutte le nazioni scomparsi con le loro 5.125 navi. Per marcare il suo carattere marittimo, il monumento principale rappresenta un'elica e un timone inseriti in un cerchio. Ponendosi di fronte al mare, accanto a un fortino tedesco ancora armato di cannone e diversi bunker di difesa, il sito offre un'interessante scenario dove comprendere la situazione del tempo e nello stesso tempo godersi un quasi surreale panorama sulla costa.

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Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Dentro il Museo Subito all'entrata , il memoriale espone una serie di ancore provenienti da diverse unità navali, tra cui la portaerei Clemenceau della Marina mercantile francese. Il museo è collocato all'interno di un bunker del Vallo atlantico e comprende una piccola collezione di modelli, uniformi, foto e altre cose legate, in qualche modo, alle vicende della Battaglia dell'Atlantico. Fuori dal locale del museo si trova un cannone da 76 mm dell'U 766. La battaglia dell'Atlantico, così nominata nel 1941 dal primo ministro del Regno Unito Winston Churchill, fu la campagna militare navale e aerea che durò più a lungo e con maggiore continuità di tutta la seconda guerra mondiale. Cominciata contemporaneamente all'avvio delle operazioni belliche, durò fino alla capitolazione della Germania, raggiungendo il suo apice, come tonnellaggio di naviglio affondato, nel periodo tra il 1940 e il 1943.

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La battaglia

Dell'Atlantico All'inizio della guerra la Kriegsmarine impiegò unità di superficie e sottomarine al fine di limitare il flusso di approvvigionamenti, provenienti dagli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e successivamente all'Unione Sovietica attraverso i convogli che attraversavano l'Atlantico, scortati da navi britanniche, canadesi e dopo il 7 dicembre 1941 anche statunitensi; dopo l'entrata in guerra dell'Italia e fino all'8 settembre 1943 alle unità sottomarine tedesche si unirono anche alcuni sommergibili della Regia Marina. La battaglia conobbe sensibili variazioni di intensità, ma, a partire dal 1943, la situazione volse a netto favore degli Alleati, che furono in grado di conquistare il predominio nella guerra di superficie grazie alla loro schiacciante superiorità di mezzi e anche di contrastare efficacemente, grazie anche all'impiego di strumenti, come il radar e il sonar e di tattiche nuove, come i pattugliatori navali, le portaerei di scorta e gli aerei a lungo raggio, i raggruppamenti di sommergibili della Kriegsmarine, che, dopo un inizio a loro favorevole e notevoli successi parziali, cominciarono progressivamente a subire grosse perdite fino alla definitiva sconfitta.

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MusĂŠe mĂŠmorial de la bataille de l'Atlantique

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TOSCANA A TASTE OF PASSION A cura di Sergio Agrò

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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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TOSCANA, Per chi come me ha la passione della fotografia è impossibile non andare almeno una volta all'anno a fare scatti in Toscana. Come tutte le regioni italiane anche la Toscana offre dei paesaggi incantevoli e ti sorprende come ogni volta, questi vengano colorati dalle stagioni.

Non so se è stata più la voglia di rivedere questi paesaggi o la voglia di fare nuovi scatti dopo un lungo inverno, sta di fatto che in neanche due giorni ci siamo ritrovati in Toscana a fotografare. L'unico nostro limite era il tempo, avevamo una notte, ma alla fine sono due albe ed un tramonto. Pianifichiamo cosÏ il nostro viaggio fotografico: prima alba in Val díOrcia, giro in Maremma, tramonto ad Orbetello, seconda alba alle terme di Saturnia e a completare il nostro tour fotografico, visita allíAbbazia di San Galgano.

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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Partiamo di notte da Milano, armati di zaini, cavalletti e con tanta passione per la fotografia. Arriviamo così a destinazione, per quelle due o tre persone che non conoscono la Val díOrcia è una valle situata nella provincia di Siena che prende il nome dal fiume Orcia. Sin dalle prime volte è stato Amore a prima vista, non si smette mai di fotografare i paesaggi che la rendono unica. Non per nulla questa Valle è Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Per le prime foto scegliamo un classico punto di ripresa a San Quirico d'Orcia: il belvedere. Il sole inizia ad alzarsi e la Valle ci saluta con un'alba limpidissima, l'aria è fresca ed i colori tenui della primavera accompagnano i nostri primi scatti. Siamo appagati e soddisfatti di questo inizio e senza fermarci continuiamo il nostro tour in Val d'Orcia: la piccola chiesa di Vitaleta, i bagni Vignoni e gli imperdibili cipressi.

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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Il nostro viaggio continua verso Orbetello e durante il tragitto troviamo sempre angoli da fotografare, piccoli particolari, accostamenti cromatici e foto minimali. La Toscana è sempre fonte di ispirazione fotografica.

Arriviamo ad Orbetello, e piĂš precisamente nella riserva naturale laguna di Orbetello, area protetta dal WWF per la sua biodiversitĂ e per la sua importanza riproduttiva. Abbiamo scelto Orbetello per fotografare il tramonto sull'acqua e in dettaglio la zona dell'Antico mulino spagnolo. Per questo scatto scegliamo di effettuare una lunga esposizione con l'aiuto di un filtro ND, il risultato appaga la nostre aspettative e contenti ma soprattutto un po affamati ci prestiamo a lasciare la laguna, cena tipica con prodotti toscani e meritato riposo in agriturismo.

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Sergio Agrò photography


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Secondo ed ultimo giorno, sveglia prima dell'alba e arriviamo così alle Terme di Saturnia. Le acque sulfuree di queste terme sgorgano ad una temperatura costante tutto l'anno di 37,5 C° e sono note per le loro proprietà terapeutiche. Situate nel comune di Manciano, le terme sono naturali, gratuite e libere a tutti, l'accesso è molto semplice e riusciamo con facilità a trovare il punto di scatto migliore per la nostra seconda alba. L'immagine dei fumi che si sollevano piano piano tra i primi raggi del sole resterà per sempre nella mia memoria. I colori tenui e caldi della primavera rendono i nostri scatti unici.

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Difficile lasciare il tepore delle terme ma è stato doveroso per raggiungere l'ultima nostra tappa: l'Abbazia di San Galgano. Costruita nel secolo XI è stata poi sconsacrata nel 1789, la sua principale caratteristica è quella di non avere il tetto, crollato a seguito di un fulmine sul campanile. La chiesa ha una pianta a croce di circa settanta metri e per poterla fotografare in un unico scatto utilizzo una lente fisheye da 8mm. Ricordo ancora gli sguardi delle persone che mi osservavano mentre scattavo completamente sdraiato a terra. Il nostro breve tour fotografico in Toscana volge al termine, la sera incombe ed il viaggio del ritorno è sempre molto lungo. Lasciare la Toscana non è facile perchè è un po' come lasciare qualcosa a cui ci si affeziona subito e non si vuole perdere. I colori, i sapori ed i profumi sono parte di noi. Riprendiamo così la nostra strada del ritorno, pensando al nostro prossimo viaggio fotografico in Toscana, pensando al nostro prossimo assaggio di passione.

Sergio Agrò

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Sergio Agrò photography Giroinfoto Magazine nr. 30



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i riti della Settimana Santa A cura di Adriana Zappulla

sta

I riti della Settimana Santa ad Augusta affondano le loro radici nel periodo della dominazione spagnola in Sicilia intorno al 1600. In quel periodo, uomini di diverse condizioni sociali, quali praticavano diverse arti e mestieri, trasformarono le antiche corporazioni medievali in societĂ di mutuo soccorso, quelle che oggi noi chiamiamo "Confraternite" Fino agli anni 50, ad Augusta erano presenti circa venti confraternite; ora esse sono di numero decisamente inferiore contandone solo sette che partecipano attivamente ai rituali della Settimana Santa.

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Le confraternite

Come già detto le confraternite attualmente attive alla partecipazione della Settimana Santa sono rimaste sette:

la Confraternita di S. Andrea

dell’antico ceto dei pescatori detti in gergo augustano “Sardari”;

la Confraternita dell'Itria

dalla Madonna di Odigitria, dell’antico ceto dei “Giardinieri e contadini”;

la Confraternita di S. Giuseppe dei “Mastri d’ascia”;

l’Annunziata dei naviganti conosciuti come “Fuluari”;

il SS. Sacramento

semplicemente indicata “La Cena” dei “Massari”;

l’Addolorata

semplicemente detta;

l’Immacolata

una volta appartenente all’antico ceto nobiliare.

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Adriana Zappulla photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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DURANTE LA SETTIMANA SANTA precisamente nel giorno della Domenica delle Palme, ha inizio la serie di processioni delle diverse confraternite che rievocano il Gesù Eucaristia, solennemente esposto nella Chiesa Madre per il tradizionale "Quarantore". Ad aprire il ciclo di adorazione è la Confraternita dell’Itria, che recando in processione i propri drappi con la piccola statua della Madonna Odigitria (colei che indica la strada), sorretta da una trave portata da due monaci. La processione ha come destinazione la chiesa principale del paese dove, una volta raggiunta, resterà per l'adorazione. Successivamente, all'esterno del SS. Sacramento, dopo un breve tour del paese, la confraternita rientra nella propria chiesa di appartenenza. Il Venerdì Santo è la giornata che maggiormente coinvolge emotivamente gli animi degli augustani con la doppia processione del Cristo morto del mattino e della sera. Alle prime luci dell'alba, i fedeli si incontrano alla chiesa di San Giuseppe per assistere

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all’uscita del Cristo morto portato dai confrati che indossano un abito penitenziale di origini spagnolesche. Il Cristo morto, adagiato in un letto di fiori, camelie porpora per la precisione, viene portato in processione nelle le vie cittadine, visitando tutte le chiese in cui la sera prima (il Giovedì Santo) è stato allestito il “Sepolcro”. Il significato di tale processione è apparentemente antiliturgica, in quanto non segue temporalmente la vicenda della morte di Gesù. Essa è una processione eucaristica, poiché i confrati di S. Giuseppe, vanno a rendere l’ultimo omaggio a Gesù Eucarestia in forma comunitaria, come da secolare tradizione. In passato infatti, i confrati non ritenendo opportuno processionare con la piccola statua di S. Giuseppe, vista la particolarità del momento religioso, decisero di portare in processione un Cristo morto.


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Adriana Zappulla photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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La sera sul piazzale di Levante, alla fine dell’antica Via del Calvario (attuale Via Roma), una folla enorme assiste alla tradizionale

“A scisa ‘a cruci”.

Dopo una breve omelia pronunciata da un sacerdote, il simulacro del Cristo crocifisso eretto nel suddetto piazzale, viene schiodato dai confrati dell’Immacolata e deposto in una vara, anch’essa, come quella della processione mattutina, adornata di camelie. Subito dopo, all’angolo tra Via Xiacche e Via Xifonia avviene “l’Incontru”. Il simulacro dell’Addolorata, tra un mesto brusio della folla trepidante in attesa di tale commovente momento, uscendo da Via Xiacche va incontro al Cristo morto proseguendo insieme fino alla “Spartenza”, che avviene puntualmente nel quadrivio tra Via Roma e Via Xifonia. Giunti al punto descritto in precedenza, dopo una breve omelia, i due simulacri fanno ritorno alle chiese di appartenenza. Giroinfoto Magazine nr. 30


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Alle varie processioni che caratterizzano la Settimana Santa del paese paese, vi prendono molti bambini vestiti da santi particolarmente venerati in Augusta, come San Giuseppe, San Domenico, Santa Rita, San Francesco, Santa Bernadette o anche bambine vestite di Veronica, Immacolata, Madonna di Lourdes, del Carmine o più semplicemente di Addolorata. Il Sabato Santo è giorno di lutto e di silenzio per la chiesa universale che fa memoria delle spoglie di Nostro Signore deposte nel sepolcro in attesa della sua gloriosa risurrezione.

La notte del Sabato Santo tutti i fedeli si recano in chiesa per la grande veglia pasquale nella quale, attraverso la liturgia della luce e il canto dell’Exultet, si celebra la vittoria di Cristo sul male, sul peccato e sulla morte. Dolci tipici della tradizione pasquale sono le uova di cioccolato con relativa sorpresa, cassatelle di ricotta, miele e cannella e i “picureddi” di zucchero o pasta reale simboleggianti l’Agnello di Dio immolato per la salvezza del mondo.

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Adriana Zappulla photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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IL REPORTAGE

CATTURARE LE EMOZIONI Come un regista o sceneggiatore scrive e produce un film di successo o uno scrittore crea una storia interessante coinvolgendo il pubblico in maniera strepitosa. Il concetto è semplicissimo. Il comune denominatore che porta al successo di tutte queste figure professionali è una forte dose di creatività unita ad un'ottima conoscenza delle tecniche. Anche il fotografo ha la sua storia da raccontare, esattamente come il regista o lo scrittore e la sua storia non prevede testo narrativo, tutto quello che egli racconta lo fa attraverso le immagini, concentrando in esse uno spaccato reale o astratto che altri al suo posto non avrebbero mai potuto realizzare. Questa "storia fotografica" realizzata nello spazio e nel tempo, catturando i dettagli di un evento o di una situazione, in termini tecnici, è chiamato:

reportage fotografico Vedremo in questo articolo cosa significa approciarsi ad un servizio di reportage e quali sono le sue dinamiche e i suoi sviluppi.

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Il reportage fotografico non è basato su fantasie astratte o semplici acquisizioni di fotografie, ma esprime con certezza un succedersi di azioni legate fra di loro da un unico filo conduttore che prevede un'inizio ed una fine. E' assolutamente necessario che il fotografo debba immergersi in un'analisi approfondita della situazione che sta vivendo e collocare la ripresa fotografica in una dimensione logica e narrativa facilmente comprensibile a chiunque. Siamo purtroppo abituati a guardare numerosi scatti pubblicati da chiunque, alcuni anche ben "confezionati" con Post-produzioni acrobatiche, ma approfondendone il concetto ci rendiamo conto che sono fotografie indipendenti e slegate dal tempo e dallo spazio, senza alcuna informazione e soprattutto nessuna storia.

Questo accade perchè, non conoscendo i fondamenti della fotografia, ci lasciamo prendere dalla facilità di utilizzare una macchina fotografica o semplicemente di applicare dozzinali artifizi in post-produzione, senza curarsi del messaggio che vogliamo trasmettere a chi le guarda. Un reportage fotografico, invece è un racconto fatto d’immagini con un senso compiuto e in grado di suscitare interessamento; questo lo si realizza solo ed unicamente concentrandosi sulla situazione che stiamo vivendo e prelevarne una prova con la macchina fotografica... con un certo stile.

I CONCETTI DI REPORTAGE Per sviluppare un vero reportage bisognerà considerare i seguenti aspetti: VERITÀ Raccontando la verità non si avrà bisogno di altro fuorché la propria fotocamera. Le immagini reali, che fanno parte di una realtà non distorta appoggiano il fotografo ad essere credibile nel proprio racconto e le circostanze che ha vissuto. Creare immagini distorte, artefatte o con post.P. spinte e fotomontaggi non fa parte dell'attività di reportage perchè distolgono il pubblico dalla percezione di verità. SINTESI Per raccontare fotograficamente si deve sintetizzare, ossia avere la capacità di riassumere cogliendo il momento giusto ed espressivo necessario per la comunicazione. Fare migliaia di scatti inutili sperando di "prendere" qualcosa non serve a nulla... provate a concentrarvi ed a prendere coscienza di quello che state fotografando.

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I CONCETTI DI REPORTAGE STUDIO Ottenuta la verità e la sintesi, ci si dovrà preoccupare della struttura del servizio; in questo caso dovremo pianificare con attenzione quello che si vuole mostrare e trasmettere. Che sia unevento, un’indagine giornalistica o un viaggio, ciò non toglie che il reportage debba avere un’adeguato studio preliminare e una pianificazione dettagliata di tutto quello che si farà e che potrebbe accadere. Alla base concettuale del reportage fotografico c’è la pianificazione e senza di essa si corre il rischio di non ottenere l’impatto emotivo che forse ci si aspettava.

LA QUANTITÀ CONTA MENO DELLA QUALITÀ Tutti lo sanno ma nessuno lo fà

Una delle problematiche principali nella realizzazione di un reportage è il numero delle fotografie. Spesso si ricade nell'errore di "sparare" raffiche di scatti senza preoccuparsi dei contenuti di ogni singlolo scatto. E' vero, oggi fare 3.000 scatti non costa nulla, ma distoglie dalla concentrazione sul soggetto del reportage abbandonandosi alla casualità. Quindi, occhio sempre attaccato al mirino, cervello acceso e indice pronto sul pulsante.

importanti, con lo stesso valore dell'ultima poiché è quella che deve catturare l’attenzione dell’osservatore attraendolo ed invogliandolo a guardare anche la seconda, la terza e così via. Tutte le foto devono essere dotate di una certa autonomia e devono essere in grado di esprimersi sia da sole, sia nel contesto di tutto il reportage. Da qui nasce la necessità di strutturare una sequenza ben studiata e che abbia un senso narrativo.

Nel vero reportage, il numero di scatti per ogni "racconto",varia approssimativamente tra le 20 e le 40 immagini, a seconda delle circostanze.

Ricordiamo anche che non sempre ci si può affidare alle regole di composizione, poiché un evento di solito è irripetibile, quella stessa azione non avverrà mai più e quindi catturarla male è sempre meglio di non catturarla e qui l'esperienza farà la differenza.

Consideriamo anche che la fotografia che apre il sipario è sicuramente una delle più Giroinfoto Magazine nr. 30


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ORGANIZZARE UN REPORTAGE Ordinare le idee significa mirare ad un lavoro di qualità. Ecco alcuni indispensabili consigli, per dare un senso ad un reportage:

VALUTAZIONE DELL’ARGOMENTO

Consideriamo l'impatto della tematica sull’osservatore, la sua attualità, il suo valore di curiosità e la sua utilità sociale; Optiamo per idee che si possano rappresentare con facilità e che siano il più possibile stretti nei termini di contenuto. Ad esempio parlare dell’Islanda per rappresentare il suo patrimonio naturalistico sarebbe scimmiesco… ci vorrebbero un centinaio di reportage diversi;

INFORMAZIONE

Prendiamo in considerazione argomenti dei quali si conoscono tutte le informazioni necessarie per svolgere il nostro lavoro di reportage per poi restringere il campo su un particolare e svilupparlo.

COORDINAMENTO

Durante il lavoro bisognerà dare un senso alla lettura delle immagini evitando di mischiare stili diversi di ripresa, in questo modo daremo una continuità di formato al reportage ed una lettura più agevolata per l'osservatore. Nella scelta degli scatti offriamo all’osservatore un filo conduttore partendo da un’immagine per raggiungere quella successiva seguendo una logica.

PROGRESSIONE DELLE INFORMAZIONI

Un reportage, solitamente segue un'ordine cronologico. Esaminiamo quindi ogni scatto nel contesto del reportageprivileggiando le immagini che aggiungono sulla linea del tempo un’informazione aggiuntiva rispetto agli scatti precedenti.

RIPETIZIONI

Una cosa da evitare è l'inserimento di due scatti con scene simili o addirittura uguali nel concetto. Una delle due fotografie sarà assolutamente inutile perchè l’essenzialità del reportage è uno dei fattori chiave di successo. Seppure appare facile, il reportage fotografico, rimane una delle attività più difficili nella fotografia professionale, poiché tecnica, creatività e momento fotografico devono collocarsi tutti e tre su un’unica linea perfetta.

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ANCHE D'INVERNO A CURA DI GIANCARLO NITTI

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L'aspra contea del Kerry, Un pittoresco tour nel cuore della contea di Kerry per vivere l'aspetto più indomito dell'Irlanda ancora di più nel periodo invernale. Con le spiagge selvagge di sabbia bianca, emozionanti coste pezzate di verde, il Ring of Kerry è una delle mete più famose e con la sua magia invernale affascinerà con spettacolari panorami.

Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Il cuore del kerry Partendo dalla via di accesso allo di Cahersiveen, una delle città più occidentali d'Europa con la sua Old Barracks che gli dona un fascino insolito. Questo Heritage Centre venne costruito come stazione di polizia per il Royal Irish Constabulary intorno al 1870, ma le voci locali sostengono che il turrito edificio in stile castello fu di fatto eretto per errore. Secondo alcuni racconti, le autorità britanniche avevano talmente tanta fretta di costruire la stazione che confusero i progetti con quelli di un edificio in India. Inoltrandosi per il "Ring" si è liberi di uscire dai soliti percorsi convenzionali per gustare il capolavoro della natura di queste terre ancora inviolate.

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Giancarlo Nitti photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Un'area mistica e incontaminata d'Irlanda che attira numerosi visitatori da secoli tra i paesaggi e i siti culturali dell'area, visitando villaggi incantevoli e ammirando splendidi panorami costieri.

arrivare a Leacanabuile, con numerosi siti con fortezze risalenti all'età del bronzo. Proseguendo ancora sulla strada principale, si arriva a Portmagee e poi Ballinskelling per apprezzare il panorama su Beginish Island.

Facilmente percorribile in auto, i percorsi della costa sono i punti di riferimento per avvicinarsi alle meraviglie offerte da questa location.

Attenzione a quest'area, fuori dai percorsi convenzionali raramente troverete indicazioni in lingua inglese. Qui si parla il gaelico.

Azzardare un percorso alternativo è sempre una mossa vincente per gustare la scoperta e per portare a casa fotografie e ricordi indelebili.

Lo spassionato consiglio che diamo in questa zona è di avventurarsi su promontori per ammirare la costa e assaporare la natura.

Raggiunto il paese di Cahersiveen le variabili di percorso sono infinite, si può addirittura, da qui, prendere accordi con i barcaioli per raggiungere le Isole Skelling. Se invece si decide di seguire la costa seguendo i cartelli per Stone House, si può

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Non evitate locali tipici per gustare la tradizione anche con il palato. Consigliato è il O'Neills The Point Seafood Bar nei pressi di Cahersiveen, di fronte al porticciolo che porta a Valentia Island.


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Mandø

DANIMARCA A cura di Katia Albertoni

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Mandø UN PICCOLO PARADISO SULLA TERRA

Giugno 2015 Mi presento: da qualche anno sono appassionata di fotografia e approfitto di ogni occasione per scattare foto per i miei album dei ricordi. Con mio marito adoriamo viaggiare in camper e scoprire amenità. Questa volta la nostra curiosità ci ha portato alla scoperta della Danimarca. Con il nostro camper abbiamo percorso i 1300 Km che ci separano dalla frontiera Danese attraversando Liechtestein e Germania. A ca. 60 Km dalla frontiera tedesca si trova l’isola di Mandø. A dire il vero la visita a Mandø non era pianificata, ma lo sappiamo, le nostre vacanze sono così: all’insegna della curiosità e degli imprevisti. La nostra guida riporta indicazioni in merito a questo luogo insolito e decidiamo di andare a vedere di persona di cosa si tratta. L’unica via per raggiungere questo lembo di terra di poco meno di 8 Kmq è una strada in sterrato di Giroinfoto Magazine nr. 30

ghiaia, lunga 4 Km che sporge unicamente 60cm dal fondale marino. Prima di intraprendere la “traversata” bisogna quindi essere ben sicuri che la strada non sia sommersa dall’alta marea e questo capita unicamente due volte al giorno. Dunque; arriviamo all’imboccatura della via d’accesso alle ore 13.00. In una bacheca situata nei pressi di Okoholm, leggiamo una locandina che rende attento il turista sul fenomeno dell’acqua alta, senza menzionare però gli orari d’accesso. Nemmeno la guida turistica riporta alcun dettaglio in merito alle maree. Non sapendo cosa fare ci avviciniamo all’imbocco della strada, forse lì troviamo maggiori informazioni. Così non è… nemmeno un cartellino piccolo.


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Mandø

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Fortunatamente la nostra indole di viaggiatori pieni di risorse ci impone di trovare una soluzione al quesito delle maree. Sull’isola c’è un piccolo campeggio dove intendiamo passare la notte, proviamo a chiamare la ricezione. Lasciamo suonare e poco dopo una voce di donna anziana dall’altro capo risponde e ci fa capire in un tedesco stentato che bisogna attendere le 14.15, orario in cui il livello del mare si abbasserà fino a far riemergere la via. Attendiamo, scrutando l’orizzonte e cercando di indovinare il limite della linea d’acqua in lontananza senza successo.

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Katia Albertoni photography Giroinfoto Magazine nr. 30


80 Meglio non rischiare, attendiamo il momento indicato prima di risalire a bordo e partire. La strada è poco più larga del nostro camper; iniziamo il nostro viaggio sperando di non incontrare automobili in transito in senso contrario. A destra e a sinistra l’acqua lambisce ancora la carreggiata e in alcuni punti la sommerge ancora. Le gomme del nostro automezzo “mordono” i ciottoli e dove l’acqua è più alta le sentiamo girare a vuoto, speriamo di non restare bloccati. Questi 4 Km ci sembrano lunghi il doppio e alla vista dell’isola tiriamo un sospiro di sollievo. Viaggiamo a passo d’uomo e ne approfitto per scattare, il paesaggio è davvero unico. L’ultimo tratto di strada attraversa campi verdissimi. Gran parte della natura di quest’isola è costituita da palude marina, fango e prati umidi, dove pascolano liberamente migliaia di pecore curiose. I colori della natura sono abbaglianti.

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La vita sull’isola è molto semplice e l’attività principale è la coltivazione insieme alla pesca e in piccola parte al turismo. Si organizzano passeggiate al tramonto su carri trainati dai cavalli per raccogliere molluschi sul bagnasciuga o uscite in barca per vedere le foche. All’entrata del paese, in una casa costruita nei primi anni del 1800 con il tetto in paglia, a lato dell’unica strada che circoscrive l’isola, visitiamo il museo con libero accesso che racconta la storia pluricentenaria di questo curioso angolo di paradiso. Un negozietto che vende generi di prima necessità funge anche da ricezione per il campeggio.


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Katia Albertoni photography Giroinfoto Magazine nr. 30


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Leggiamo nella nostra guida che la popolazione conta 41 abitanti per la maggior parte pensionati. Con una pedalata di perlustrazione misuriamo tutta la circonferenza dell’isola. Passiamo tra i campi e vicino a una fattoria. Scorgiamo alcune casette e una chiesetta costruita nel 1727 attorniata da tombe racchiuse in piccoli giardinetti. Non incontriamo anima viva se non le pecore che ci vengono in contro con simpatia. Questo posto trasmette una grande pace e serenità. Non ci sono rumori. Ci accompagnano unicamente il canto del vento sferzante e lo stridere dei gabbiani, mentre le nuvole si addensano minacciando una notte di pioggia. All’indomani bisogna partire entro le 11.00, il sole è tornato a risplendere e ci regala ancora un volta una vista unica e indimenticabile. Imbocchiamo la via del ritorno e ci rendiamo subito Giroinfoto Magazine nr. 30

conto che la marea oggi è molto più bassa di ieri e il praticabile più ampio, ciò ci permette di incrociare un curioso trattore che traina un autobus e trasporta i turisti avanti e indietro dall’isola. Torniamo sulla terra ferma con bei ricordi che segnano l’inizio di una vacanza magnifica.. KATIA ALBERTONI


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A CURA DI GIANCARLO NITTI

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I CLONI DI

Una città dispersa nel deserto del Nevada che si distingue copiando le location più famose nel mondo. Las Vegas, con le sue piramidi, la Statua della Libertà, la Tour Eiffel, Piazza San marco ed il lago di Como, tutto riprodotto all'interno dei lussuosi casinò. Sono l'esempio più emblematico di cosa si è capaci di realizzare per attirare i turisti in una città che a parte le case da gioco non offre nient'altro. Una città costruita sul nulla in cui si può trovare qualunque cosa, ricca di attrazione e simbo-

lo del gioco di azzardo e del divertimento allo stato puro. Edificata sul deserto del Mojave è nota anche per la sua via principale, denominata Strip o Las Vegas Boulevard. Questa strada è lunga tre miglia ed ha i migliori hotel della città, alcuni dei quali sono i più grandi a livello mondiale per il numero di stanze di cui dispongono. Nel 1946, è stato costruito il primo hotel di questa via, quando Bugsy Siegel ha realizzato il suo primo casinò, il Flamingo Hotel. Di notte, la visione di The Strip è strepitosa, a causa del gioco di luci proveniente da tutti i casinò, che vi si trovano.

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A Las Vegas è anche la patria dei matrimoni dando a tutti la possibilità di sposarsi, organizzando cerimonie originali e a volte anche strambi. E che dire dello shopping a Las Vegas, ogni angolo della città offre qualsiasi cosa, anzi bisognerebbe dire che l'intera città è un grandissimo centro commerciale. E' molto divertente curiosare in giro a Las Vegas per notare quali riproduzioni colossali sono riusciti a costruire. La più impressionante, rimane "Venice" costruita all'interno del Casinò omonimo con tanto di canali, Torre di San Marco e gondolieri che è meglio non ascoltare mentre cantano.

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NOTTI FOLLI A LAS VEGAS Tutti i nuovi trend della vita notturna sbarcano a Las Vegas, la capitale mondiale del divertimento. Mentre tutte le altre città nel mondo si spengono, a Las Vegas inizia il divertimento. Il Mandalay Bay Resort, per esempio, lancia la moda della giacca a vento, sciarpa e guanti di lana in una serata all'insegna di una temperatura polare dove l’architettura degli interni, le incredibili sculture che l’abbelliscono e tutta la vetreria e cristalleria sono realizzati interamente in ghiaccio per offrire ai visitatori l’esperienza davvero più “cool” di tutta Las Vegas. Un'altra delle tante novità è del gruppo internazionale Sushisamba che ha annunciato l’apertura del nuovo Sushi-samba Strip all’interno

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dell’hotel The Palazzo. Cosa succede in questo locale? Un mix dei sapori più squisiti della cucina giapponese, brasiliana e peruviana con la musica e il design più alla moda. Un'esplosione di culture e trend mischiati per un'attrazione nuova e soprattutto, costosissima. Queste solo le novità, ma da ormai diversi decenni la Las Vegas si evolve anno per anno investendo miliardi di dollari nella realizzazione di nuove attrazioni e nuovi casinò e girare per le sue strade non ci annoia mai.


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Passeggiata spirituale Autore: Giuliana Mastromanno Luogo: Zara - Croazia

Guarda la luce e l'ombra ti cadrĂ alle spalle. (Rita Levi Montalcini)

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Visione Surreale Autore: Erika Brooker Luogo: Monte Nerone

Uno sguardo , una aria impenetrabile , onirica , sospesa tra cielo e terra Giroinfoto Magazine nr. 30


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Castello Neuschwanstein Autore: Jamiro Leman Luogo: Schwangau / Baviera

Un castello a Schwangau / Baviera costruito nel 1892. La costruzione iniziò il 1868. Questo castello era per il re Ludwig II. Non era un castello per dimostrare la sua ricchezza. Lui aveva un desiderio dove poter passare i suo giorni e godersi il paesaggio. Pultroppo morÏ misteriosamente prima che il castello venisse completato. Il castello Neuschwanstein viene considerato l'ottava meraviglia al mondo.

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Dolomiti hidden view

Autore: Alessandro Braconi Luogo: Parco delle Tre Cime di Lavaredo

L'intento era di scattare la via lattea ma madre natura ha detto no con una pioggia battente per gran parte della notte, regalandoci poi un'alba pazzesca, sulla via del ritorno ecco la nebbia che sale e non mi fa vedere nemmeno la strada del ritorno, arrivato con fatica al rifugio Lavaredo ecco che nella nebbia si apre uno spiraglio che mi permette di scattare questa foto del Cimon di croda liscia

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La nave abbandonata Autore: Marcello De Pasquale Luogo: Piallassa Piomboni

Ero già a conoscenza del “cimitero delle navi abbandonate”. Così una domenica mattina decidemmo di andare a scattare delle foto all’alba con degli amici. Partiti e arrivati con una mezz’ora di anticipo dal sorgere del sole, siamo rimasti sorpresi di tale relitto appoggiato quasi sulla spiaggia, ci posizionammo di fronte l’enorme nave, e attendemmo pazientemente l’arrivo del sole sperando di vedere un cileo particolarmente colorato. E’ stato emozionante immortalare questa gigante imbarcazione mercantile. Ho utilizzato una Nikon D610 con un obiettivo 24-120 a 30mm 83secondi iso100 La lunga esposizione del filtro Nd mi creato un effetto di quiete e pace, ma anche del silenzio per la nave abbandonata

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Cattedrale di san Zeno Autore: Alessandro Dentella Luogo: Verona

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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO in uscita il 20 Maggio 2018

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