Paesaggi Veneti 07

Page 1

Bimestrale di informazione turistica - sett. 2018 - Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/VI

07 2018

La montagna di Recoaro Terme: l’Alpe di Campogrosso The mountain of Recoaro Terme Alpe di Campogrosso 1457 m

La polenta: il piatto dei veneti

Polenta: the dish of the Veneto people

La ferrata Anelli delle Anguane di Valdastico

The “Anelli delle Anguane” via ferrata in Valdastico: a formidable attraction for mountaineers


ZANE’ VI Via Manzoni 6 Tel. 0445362815

Il meglio del design direttamente a casa tua Scopri le nostre offerte on line su www.cattelan.it


ph Elisa Testolin

EDITORIALE

Tra colline e piccole valli c’è un bosco dove con l’arrivo dell’autunno è bellissimo passeggiare godendosi la tranquillità e il clima fresco. Il ritmo dei suoni che sfiorano le foglie e il vento ballerino accompagnano i passi. Tra i rami intrecciati di una grande quercia una foglia particolare e bella si distingue per la sua vanità, fiera per il suo bell’aspetto osserva le sue sorelle ondeggianti e allegre catturare gli ultimi sprazzi di sole.

Between hills and small valleys there is a wood which, when autumn arrives, is perfect for taking a lovely walk to enjoy the peacefulness and the fresh climate. It is where the rhythm of the sounds gently brushes the leaves, and the dancing wind accompanies your steps. Among the intertwining branches of a large oak there is a very pretty, vain leaf; proud of its beautiful aspect, it observes its fluttering, happy sisters as they capture the last bursts of sunlight.

L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. Marcel Proust

The real voyage of discovery consists not in seeking new landscapes, but in having new eyes.

Giunti al settimo numero stiamo avendo con grande soddisfazione un ottimo riscontro. Un particolare ringraziamento a tutti i nostri lettori e a tutte le persone che hanno creduto in questo progetto e ci hanno appoggiato con la loro fiducia.

Having reached the seventh issue, we are extremely satisfied with the excellent results obtained so far. Our special thanks go to all our readers and all those who believed in this project and supported us with their trust.

Marcel Proust


SOMMARIO

Settembre 2018 - Anno 2 - n. 7 Registrazione Tribunale di Vicenza n. 16 del 22.08.2017 RS Pratica n. 3161 del 22.08.2017 VG Editore Paesaggi Veneti di Gisella Zanocco 36030 Zugliano (VI) paesaggiveneti@gmail.com Direttore responsabile Francesco Brasco In Redazione Francesca Baggio, Chiara Stefani, Cristina Bozzetto, Chiara Maria Mattiello, Guglielmi Rosella, Maria Grazia Dal Pra’, Marta Prebianca, Elettra Morlin, Raffaella Andreatta, Rosaria Ielacqua, Marianna Mazzetto, Caenaro Daniela, Ilenia Fenu, Laura Filippi, Federica Lago, Florian, Valentino Borgo, Carlo Studlick, Zanocco Gisella, Emanuele Boschetti Traduzioni SK Idea Tel. +39 0445 372591 www.skidea.it Pubblicità paesaggiveneti@gmail.com Progetto grafico Studio Pasquariello Thiene (VI) - T. +39 0445 368270 www.pasquariellopubblicita.it Stampa GraphicNord Group S.r.l. Tel. 0444.659384 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/VI

LA MONTAGNA DI RECOARO TERME The mountain of Recoaro Terme VILLA CERCHIARI LA CULTURA È DI CASA Villa Cerchiari: where culture is at home COLORI D’AUTUNNO A MONTAGNANA The colours of autumn in Montagnana GUSTUS 2018 GUSTUS 2018 POSINA: CAMMINATA DELLE TRADIZIONI Posina: the traditions route DALL'OSSARIO DEL CIMONE ALLA GALLERIA DI CIMA NEUTRA From the Cimone Ossuary to the Cima Neutra tunnel ASIAGO: VA IN SCENA LA MAGIA DELL’AUTUNNO Asiago: the magic of Autumn takes the stage VALDASTICO: LA FERRATA ANELLI DELLE ANGUANE The “Anelli delle Anguane” via ferrata in Valdastico LA POLENTA, IL PIATTO DEI VENETI Polenta: the dish of the Veneto people SOAVE VERSUS Soave Versus 39A STAGIONE DI PROSA A THIENE The 39th Season of prose in Thiene VALDAGNO: IL CIRCUITO DEI LANIFICI Valdagno: Il circuito dei lanifici ARTE SACRA A SCHIO E DINTORNI Sacred art in Schio and surroundings CALTRANO: DUE PALE DEL PITTORE MAGANZA Two canvases by the painter Maganza in Caltrano BASSANO DEL GRAPPA: L’AUTUNNO SI COLORA DI EVENTI Bassano Del Grappa: Autumn is coloured with events VIGNETO DUE SANTI The Due Santi Vineyard LA TOMBA BRION DI CARLO SCARPA Brion Cemetery by Carlo Scarpa CIMA DA CONEGLIANO Cima da Conegliano LE RISORGIVE DEL BACCHIGLIONE The Bacchiglione springs L’ARTE DELLA LAVORAZIONE DELLA PAGLIA The art of working with straw an ancient story In copertina montagnole di Recoaro. Ph. Pierluca Grotto

6 6 8 8 12 13 14 14 20 20 22 22 24 24 28 28 32 33 36 36 40 40 54 56 58 58 66 66 74 74 76 76 82 83 84 85 86 86 88 88


Insieme nutriamo il mondo

Soluzioni high tech per gli agricoltori professionisti. Nutrire il mondo è il nostro principale obiettivo e per questo lavoriamo fianco a fianco degli agricoltori alla ricerca di soluzioni innovative nel rispetto dell’ambiente, per l’agricoltura di oggi e di domani. Lo stabilimento produttivo di Breganze (VI) è il centro d’eccellenza di AGCO Corporation per la produzione di mietitrebbie per Europa, Medio Oriente e USA. www.harvestingbreganze.com

© AGCO Corporation

AGCOcorp.com


ph Pierluca Grotto

Recoaro Terme

di Marta Prebianca

La montagna di Recoaro Terme L’ ALPE DI CAMPOGROSSO MT. 1457 Ai confini con i comuni di Vallarsa (TN) e Valli del Pasubio (VI), è il punto ideale per iniziare ad esplorare le Piccole Dolomiti. Si arriva a Campogrosso con l’auto solo da Recoaro Terme (a circa 14 km) e, dopo averla lasciata nei molti e comodi parcheggi, le possibilità sono innumerevoli in qualsiasi stagione dell’anno: trekking, mountain bike, alpinismo, arrampicata, parapendio, corsa in montagna, ciaspole, sci alpinismo… Si va dai percorsi più semplici a quelli più impegnativi, rimanendo comunque al massimo poco sopra i 2000 metri: Cima Carega, la vetta più alta, arriva a mt 2259. Le Piccole Dolomiti presentano caratteristiche e spettacolarità proprie di cime più alte, offrendo scenari mozzafiato anche percorrendo sentieri con pendenze poco significative e adatti davvero a tutti. Ai piedi delle creste - Gruppo del Carega e Sengio Alto - in mezzo ai 6

PAESAGGI VENETI

The mountain of Recoaro Terme

Alpe di Campogrosso 1457 m The ideal point for starting to explore the Piccole Dolomiti (Little Dolomites) is on the boundaries of the municipalities of Vallarsa (TN) and Valli del Pasubio (VI). You can only reach Campogrosso by car from Recoaro Terme (approx. 14 km away), but after leaving your vehicle in the many parking areas, the possibilities are infinite in any season of the year: hiking, mountain bike, mountaineering, climbing, paragliding, mountain runs, snowshoeing, ski mountaineering… You can go from the easiest to the most demanding routes, remaining at most just slightly above 2000 metres: Cima Carega, the highest peak, reaches 2259 metres. The characteristics and spectacles of the Piccole Dolomiti are similar to those of higher peaks: they offer breathtaking views even while going along trails which are not very steep, and which are truly suitable for everyone. At the bottom of the crests – Gruppo del


ph Marta Prebianca

ph Marta Prebianca

verdi pascoli, Il rifugio “Antonio Giuriolo”, aperto tutto l’anno, e alcune malghe offrono la possibilità di pranzare con prodotti tipici. Non manca un’area giochi attrezzata e molto spazio per potersi semplicemente riposare, leggendo magari un libro in assoluta tranquillità. Di fronte al rifugio è stata realizzata una sala polifunzionale, utilizzata per mostre e attività didattiche e dedicata all’alpinista recoarese Gino Soldà (1907-1989), che aprì molte vie su queste montagne e che, considerato allora uno dei più importanti ed esperti alpinisti italiani, fu chiamato a partecipare, nonostante l’età avanzata per l’epoca, alla spedizione italiana del 1954 che conquistò la vetta del K2. Notevole l’importanza del sito da un punto di vista storico: ben visibili sono i cippi in pietra del XVIII sec. che segnavano il confine con l’impero austro-ungarico e numerosi e ben conservati sono i manufatti realizzati durante la Prima Guerra Mondiale. Non dimentichiamo che molti dei sentieri che oggi percorriamo sono proprio opera dei soldati che presidiavano queste creste e l’Alpe di Campogrosso, cruciale sbocco verso la pianura vicentina. Nelle giornate limpide si vede bene la pianura e anche oltre, laggiù in fondo, il luccichio del mare, che non sembra neppure tanto lontano…

Carega and Sengio Alto – in the middle of green pastures, you will find the “Antonio Giuriolo” refuge, which is open all year long, and some mountain shelters that offer typical products for lunch. There is an equipped play area and lots of space for just resting, or for reading a book in total peace. A multi-purpose hall was built opposite the refuge; it is used for exhibitions and teaching activities, and is dedicated to Gino Soldà (1907-1989), a mountain climber from Recoaro, who opened many roads in these mountains. Considered as one of the most important and expert Italian mountaineers, he was called to take part in the Italian expedition of 1954 that climbed K2 in spite of his age at the time. The site is very important from a historical point of view: the boundary stones from the 18th century that marked the border with the Austrian-Hungarian empire can clearly be seen, and the items made by hand during the First World War are numerous and well preserved. Remember that many of the trails followed today were made by the soldiers who defended these crests and Alpe di Campogrosso, a crucial outlet towards the Vicenza plain. On clear days you can see the plain well, and even beyond, down there, the sparkle of the sea, which really does not seem to be so far away... 7


ph archivio Comune di Isola Vicentina

Isola Vicentina

di Rosaria Ielacqua

Villa Cerchiari La cultura è di casa Villa Cerchiari, di proprietà del Comune di Isola Vicentina, è una bella villa veneta ubicata al termine di via Calisignano, all’interno del tessuto urbano al centro del paese di Isola Vicentina. La splendida facciata, presenta una doppia scalinata molto scenografica e l’avancorpo mediano è ritmato da quattro lesene che incorniciano il timpano frontale coronato da tre statue, altre due sono collocate ai lati della copertura. La villa, rivolta a sud, si sviluppa su tre piani. Degno di nota è il piano nobile la cui pianta rientra nel consueto schema delle ville venete con sala centrale altissima e sale minori ai lati. Il grande salone centrale è caratterizzato da belle decorazioni a stucco. La dimora fu fatta costruire nel 1722 dal nobile Carlo Cerchiari la cui famiglia, con l’ultimo discendente Alvise, si estinse alla fine dell’ottocento. I beni passarono alla famiglia del conte Francesco Gualdo che la rivendette alla famiglia Branzo Loschi; quest’ultima assunse nei secoli notevole importanza per la storia del paese. L’edificio subì ulteriori passaggi di proprietà e fu infine acquisito dal Comune. Tredici sono gli ambienti, agevoli e confortevoli, messi a disposizione degli utenti. Il materiale documentario suddiviso in settori, di cui tre dedicati ai minori, è distribuito su tre piani, di cui l'ultimo ospita le sale studio. Dopo un accurato restauro, dal 2008, è diventata sede della Biblioteca Comunale intitolata al teologo Romano Guardini che, ad Isola Vicentina, veniva a trascor8

PAESAGGI VENETI

Villa Cerchiari

Where culture is at home Villa Cerchiari is a beautiful, cityowned Veneto villa at the end of via Calisignano, inside the urban fabric of the town centre of Isola Vicentina. Its splendid façade presents a very scenographic double stairway, and its median avant-corps is interrupted by four lesenes that frame the front gable, which is crowned by three statues. There are another two statues on the sides of the roof. The villa, which faces south, extends over three floors. The piano nobile, whose layout falls within the familiar pattern of Veneto villas with a very tall central room and smaller rooms on the sides, is worth noting. The large central hall has beautiful stucco decorations.


ph Gilli

hosted since 2008 the Town Library dedicated to Romano Guardini, a theologian who used to come to Isola Vicentina to spend his holidays in the family villa (Villa Velo-Scrofa, now Guardini). Villa Cerchiari is also the headquarters of "Centro Studi Romano Guardini". During the year Villa Cerchiari holds multiple activities for all ages. It proposes noteworthy cultural events, for example “Profumo di carta” (The Aroma of Paper), Concerts held in the Villa, and Picture/Photo Exhibitions.

Per informazioni biblioteca@comune.isola-vicentina.vi.it

ph archivio Comune di Isola Vicentina

ph archivio Comune di Isola Vicentina

The nobleman Carlo Cerchiari had the building constructed in 1722; Carlo’s family line ended at the end of the 19th century with the last descendant Alvise. The assets were passed to the family of Count Francesco Gualdo, who sold them to the Branzo Loschi, a family that became an important part of the history of the area over the centuries. The building was then passed to others and was finally purchased by the Municipality. Thirteen pleasant and comfortable rooms are made available to users. Its documentary material, which is divided into sectors, three of which for children, covers two floors. After being carefully restored, it has

rere i suoi periodi di vacanza nella villa di proprietà della famiglia (Villa Velo-Scrofa ora Guardini). Villa Cerchiari è centro culturale e sede del "Centro Studi Romano Guardini". Durante l’anno Villa Cerchiari si anima di molteplici attività rivolte a tutte le fasce di età proponendo eventi culturali degni di nota quali “Profumo di carta”, Concerti in Villa, Mostre pittoriche/fotografiche e Convegni.

9



WE ARE ALL MADE OF WILD. JEEP ® COMPASS QUALUNQUE SIA LA TUA DESTINAZIONE

Dealer Name

www.dealername-fcagroup.it

CITTÀ (PR) - Via Loremipsum Loremipsum, 00 - Tel. 000000000 CITTÀ (PR) - Via Loremipsum Loremipsum, 00 - Tel. 000000000

NUOVA JEEP® WRANGLER. TUA A 300 € AL MESE CON: • NUOVI MOTORI DIESEL E BENZINA FINA A 270 CV • NUOVO CAMBIO AUTOMATICO AD 8 RAPPORTI • NUOVO SISTEMA DI TRAZIONE 4x4 ON DEMAND OGGI CON

PUOI APRIRE CONTO DEPOSITO ONLINE: SCOPRI I TASSI VANTAGGIOSI CHE TI OFFRE SU fcabank.it/conto-deposito

TAN 4,99 % - TAEG 6,30 %

A SETTEMBRE SEMPRE APERTI.

Es. di finanziamento Jeep® Excellence su WRANGLER 2.2 DS SPORT, Prezzo Promo € 42.600 (IPT e contributo PFU esclusi): Anticipo € 16.470,00, 37 mesi, 36 rate mensili di € 300,00 Valore Garantito Futuro pari alla Rata Finale Residua € 19.651,80 (da pagare solo se il Cliente intende tenere la vettura). Importo Tot.del Credito € 26.733,49 (inclusi servizio marchiatura € 200, Polizza Pneumatici Plus 87,49, spese pratica € 300 + bolli € 16), Interessi € 3.592,07. Importo Tot. dovuto € 30.463,80 spese incasso SEPA € 3,50 a rata, spese invio rendiconto cartaceo € 3,00 per anno. TAN fisso 4,99% (salvo . Iniziativa valida fino arrotondamento rata) - TAEG 6,30%. Chilometraggio totale 70.000km, costo supero 0,10€/km. Salvo approvazione al 30.09.18 con il contributo dei concessionari Jeep®. Documentazione precontrattuale e assicurativa in Concessionaria e sul sito Fca Bank (sezione Trasparenza). Messaggio pubblicitario a scopo promozionale. Le immagini inserite sono a scopo illustrativo. Gamma Wrangler: Consumo di carburante ciclo misto (l/100 km): 7.9 – 7.4; emissioni CO2 (g/km): 209 – 195. Valori omologati in base al metodo di misurazione/correlazione riferito al ciclo NEDC di cui al Regolamento (UE) 2017/1152-1153, aggiornati alla data del 31 Agosto 2018; valori più aggiornati saranno disponibili presso la concessionaria ufficiale Jeep® selezionata. I valori sono indicati a fini comparativi e potrebbero non riflettere i valori effettivi.

Jeep® è un marchio registrato di FCA US LLC.

Ceccato Automobili www.gruppoceccato-fcagroup.it

THIENE (VI) - Via Gombe, 3 - Tel. 0445375700 BASSANO DEL GRAPPA (VI) - Via Capitelvecchio, 11 - Tel. 0424211100 TRENTO (TN) - via di Spini, 14/16 - Tel. 0461 955511


ph F. Castagna

Montagnana

Colori d’autunno a Montagnana Domenica 21 ottobre, a Montagnana, i colori della stagione autunnale sposeranno le calde tonalità delle mura medievali e tingeranno le vie del borgo. La città ospiterà infatti “Festa della Zucca e dei fiori d’Autunno”, un evento volto a celebrare l’arrivo della nuova stagione e la ricchezza dei frutti che la terra ci dona, prima del sopraggiungere dei rigori dell’inverno. A far da regina sulla piazza montagnanese sarà la zucca, eccellenza locale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee assai diffusa in tutto il territorio grazie alle condizioni particolarmente adatte del terreno. La zucca, rappresentata da un’ampia varietà di specie e tipologie, è un alimento a basso contenuto calorico, ma ricco di principi nutritivi, spesso utilizzata anche a fine cosmetico o per la realizzazione di contenitori, recipienti o oggetti di natura ornamentale. Durante la manifestazione sarà possibile degustare pietanze preparate a base di questo semplice ma prezioso ortaggio, del quale la tradizione racconta che nulla va sprecato, unendo così il piacere del palato a quello di una lenta passeggiata tra le vie del centro storico. Nel corso di questa domenica, il 21 ottobre, appunto, Montagnana sarà inoltre animata sin dal mattino dal tradizionale Mercatino dell’Antiquariato e del Collezionismo che si tiene in città ogni terza domenica del mese, forte richiamo di un numeroso 12

PAESAGGI VENETI

pubblico di visitatori, e presso il quale si potrà curiosare alla ricerca di rarità, oggetti antichi o prodotti realizzati da abili e sapienti mani di artigiani. Sarà la giusta occasione per scoprire uno dei Borghi più belli d’Italia, cinto da mura perfettamente conservate, imponenti custodi di pregevoli edifici, opere e testimonianze artistiche che si sono succedute nel corso dei secoli, che ancora oggi ci raccontano una storia gloriosa. Da non perdere anche la veduta panoramica sul borgo storico dai 40 metri di altezza del Mastio di Ezzelino, e la visita guidata alla città (su prenotazione) che partirà alle 15.30 dall’Ufficio Turistico.


UFFICIO TURISTICO I.A.T. MONTAGNANA Piazza Trieste, 15 - Montagnana (PD) Tel. +39 0429 81320 ufficioturistico@comune.montagnana.pd.it www.comune.montagnana.pd.it

ph F. Castagna

On Sunday, October 21st, the colours of the autumn season will meet the warm tones of the medieval walls of Montagnana, casting their hues on the streets of this city. Montagnana will host the "Pumpkin and Autumn Flower Festival” (Festa della Zucca e dei fiori d’Autunno), an event aimed at celebrating the arrival of the new season and the richness of the fruits offered by the earth, before the arrival of the harsher winter. The pumpkin will be the focus of all the flavours that can be tasted in Montagnana’s square, a local excellence belonging to the Cucurbitaceae family, which is widely cultivated throughout the territory thanks to the particularly suitable conditions of the land. Pumpkins are a low-calorie food available in numerous varieties, but rich in nutritional principles, often also used for cosmetic purposes or for the realization of ornamental containers or objects. During the event, it will be possible to please the palate by tasting dishes based on this simple but precious vegetable, of which tradition recounts nothing should be wasted, while strolling through the streets of the old town. During this day, Montagnana will also host the traditional Antiques and Collectibles Market, traditionally held every third Sunday of the month in this city, which always attracts a lot of visitors in search of rare, antique objects or simply products handcrafted by skilled and expert artisans. This Festival is the perfect opportunity to discover one of the most beautiful villages in Italy protected by perfectly preserved walls, the imposing caretakers of valuable buildings, artistic works and evidence that trace the heritage of the city over the centuries, and still today boast its glorious history. Events not to be missed: the panoramic view of the old town from the 40 metre high “Mastio di Ezzelino” fortress, and the guided tour of the city which will leave from the Tourist Office at 3.30 pm (prior booking required).

ph Archivio Comune Montagnana

The colours of autumn in Montagnana

13


GUSTUS 2018:

TORNA LA TRE GIORNI CON I VINI COLLI BERICI VICENZA DOC Nona edizione per l'evento che animerà Villa Rigon di Ponte di Barbarano (Vicenza). Dal 13 al 15 ottobre 2018 degustazioni guidate e incontri con i produttori per conoscere i vini Colli Berici Vicenza DOC. Tre giorni per raccontare i vini DOC dei Colli Berici e di Vicenza, luoghi noti per essere testimoni dell’architettura di Andrea Palladio. È questo lo spirito con cui nasce Gustus – Vini e Sapori dei colli Berici, evento organizzato dal Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza e dalla Strada dei Vini Colli Berici, che quest'anno per la nona edizione ha scelto Villa Rigon di Ponte di Barbarano (Vicenza). L’appuntamento è in programma dal 13 al 15 ottobre 2018. Degustazioni guidate, assaggi gastronomici, incontri con i produttori per una tre giorni che vuole essere un focus sui vini più rappresentativi del Consorzio: dall’autoctono Tai Rosso alle varietà internazionali Carmenère, Cabernet e Merlot che nei Colli Berici hanno trovato una loro precisa identità. In particolare saranno due le degustazioni (su prenotazione) in cui si potrà ap14

PAESAGGI VENETI

GUSTUS 2018:

THE THREE DAYS WITH THE COLLI BERICI VICENZA DOC WINES RETURN This is the ninth edition of the event that will animate Villa Rigon in Ponte di Barbarano (Vicenza). From 13 to 15 October 2018 there will be guided tastings and meetings with producers to get to know the Colli Berici Vicenza DOC wines. Three days for talking about the DOC wines from Colli Berici and Vicenza, places that are known for their


buildings designed by Andrea Palladio. This is the spirit behind Gustus – Vini e Sapori dei colli Berici (Gustus – Wines and Flavours from the Berici hills), an event organised by the Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza (Berici Hills and Vicenza Wine Consortium) and by the Strada dei Vini Colli Berici (Berici Hills Wine Road), which this year chose Villa Rigon in Ponte di Barbarano (Vicenza) to hold its ninth edition. The event is from 13 to 15 October 2018. Guided tastings, samples of food, meetings with producers over three days that focus on the wines that represent the Consortium most: from the native Tai Rosso to the international varieties (Carmenère, Cabernet and Merlot) that found their precise identity in the Berici Hills. There will be two tastings in particular (prior booking requested) at which the vine-growing and winemaking of this area can be delved into. At 6 pm on Saturday 13 PROGRAMMA COMPLETO October the event begins with the vertical tasting “Tai Rosso alla COMPLETE PROGRAMME prova del tempo” (Tai Rosso: the time test). On Monday 15 October www.gustus.stradavinicolliberici.it at 5 pm, instead, the vines of the Berici Hills will be compared with the great international red wine grapes. Just like every year, there will also be space for getting to know the local food specialities, which can be tasted during the event thanks to the companies of the Associazione Strada dei Vini Colli Berici (Berici Hills Wine Road Association). The event will be open to the public on Saturday 13 October (from 5 pm to 10 pm), Sunday 14 October (from 4 pm to 8 pm) and Monday 15 October (from 4 pm to 8 pm). Full price tickets cost € 20, reduced price tickets € 15. Reduced price tickets are for all those who purchase a pre-sale ticket from Faberest and for Ais, Onav, Fis, Slow Food, Fisar, Ristoranti Che Passione members.

LE AZIENDE INFORMANO

profondire il panorama vitivinicolo di questo territorio. Sabato 13 ottobre alle 18 si comincia con la verticale “Tai Rosso alla prova del tempo”. Lunedì 15 ottobre alle 17 invece i vitigni dei Colli Berici si confronteranno con i grandi rossi internazionali. Come ogni anno ci sarà spazio anche per conoscere le specialità gastronomiche del territorio che sarà possibile assaggiare durante la manifestazione grazie alle aziende dell’Associazione Strada dei Vini Colli Berici. L’evento sarà aperto al pubblico sabato 13 ottobre (dalle 17 alle 22), domenica 14 ottobre (dalle 16 alle 20) e lunedì 15 ottobre (dalle 16 alle 20). Il costo del biglietto è di € 20 per l’intero e di € 15 per il ridotto. L’ingresso ridotto è riservato a tutti coloro che acquisteranno il biglietto in prevendita su Faberest e per i Soci Ais, Onav, Fis, Slow Food, Fisar, Ristoranti Che Passione.

15




NOVITÀ

2018

NON PERDERE UN NUMERO! Ora puoi ricevere la rivista “PAESAGGI VENETI” direttamente e comodamente a casa tua!

ABBONATI ALLA RIVISTA PAESAGGI VENETI

4 NUMERI + 1 SPECIALE * €

16,00

* versamento su conto corrente postale n° 1042219327 tramite bollettino o bonifico

RICHIEDI LA CARD* PAESAGGI VENETI * sul sito.

UNA CARD, TANTISSIMI VANTAGGI

• sconti sugli ingressi di musei, ville venete, castelli e molti luoghi di attrazione turistica

• sconti sull’acquisto di prodotti tipici nelle cantine, distillerie, pastifici, panifici, caseifici, malghe dell’area Pedemontana Veneta

Per saperne di più...

www.paesaggiveneti.com Per informazioni sulla rivista, sulle inserzioni pubblicitarie e su tutte le nostre iniziative PAESAGGIVENETI@GMAIL.COM PAESAGGIVENETI@GMAIL.COM TEL. 340.8598110

TEL. 340.8598110

SEGUICI SUI SOCIAL

PAESAGGI VENETI RIVISTA



Posina

di Laura Filippi

Posina

Camminata delle tradizioni Quest’anno l’appuntamento con la Camminata delle Tradizioni è per domenica 7 ottobre. Il percorso, immerso nell’incanto dei boschi autunnali della Valposina e della lunghezza di circa 10 km, attraversa vecchie contrade dove il tempo sembra essersi fermato e dove si rivivranno varie attività del passato. Figuranti vestiti come ‘na volta interpreteranno brevi scene di vita quotidiana di un tempo oramai passato e quasi dimenticato, frammenti di vita in contra’ dove il legame con l’ambiente circostante era determinante, quasi simbiotico. I ristori saranno a base di specialità locali a marchio Valposina come miele, confetture, insaccati, patate… A fine percorso sarà possibile pranzare allo stand Gastronomico della Fondazione Vivi la Val Posina dove si potranno gustare i famosi gnocchi fatti a mano con le patate coltivate in vallata.

PARTENZA Partenza a gruppi con guida dagli impianti sportivi di Posina dalle ore 8.30 alle ore 11.00

QUOTA ISCRIZIONE

€ 7,50 adulti (compresa tazza omaggio) € 4,00 ridotto 6-10 anni GRATIS fino a 6 anni

PRENOTA ON LINE: www.vivilavalposina.it 20

PAESAGGI VENETI

POSINA The Route of Traditions This year the appointment with the “Camminata delle Tradizioni” (the Route of Traditions) is on Sunday 7 October. This 10-kilometer route, which is immersed in the enchanting autumnal woods of the Posina valley, crosses villages where time seems to have stopped and where various activities from the past are brought to life again. People dressed in costumes from the past interpret short scenes of daily life from a time that has gone by and that has almost been forgotten, fragments of rural life when the bond with the surrounding environment was crucial, almost symbolic.

The rest areas offer local specialities, such as honey, jam, cured meats, potatoes… At the end of the route you can have lunch at the food stand of the “Vivi la Val Posina” Foundation and enjoy the famous dish of gnocchi made by hand using the potatoes that are grown in the valley.



Tonezza di Maria Grazia Dal Pra'

Dall'Ossario del Cimone alla galleria di Cima Neutra Un breve itinerario nella memoria dei luoghi della Prima Guerra Mondiale

L'Alto Vicentino è stato in passato pesantemente investito dalle vicende belliche. Alcuni luoghi – simbolo sono molto noti, come la Strada delle 52 gallerie del Pasubio. Tuttavia ce ne sono altri, meno conosciuti, che meritano la stessa attenzione, non solo per la memoria storica che continuano a consegnarci, ma per una puntuale riflessione sulle generazioni che ci hanno preceduto e la sorte a loro toccata. Uno di questi è prossimo al Monte Cimone di Tonezza, dove l'omonimo Ossario ricorda le giovani vite che lì trovarono la fine, sepolte dalla mina austriaca che se le portò via assieme a un pezzo di montagna. Non lontano si trova Quota Neutra, un monte alla cui base è stato ripristinato di recente un cimitero militare, che si trovava a pochi metri dalla prima linea tra il Cimone e il Caviojo. Le circa 200 salme che originariamente ospitava erano state spostate già negli anni '20 del secolo scorso al cimitero monumentale di Arsiero. I caduti appartenevano alle Brigate Novara e Sele, e alpini del 6° reggimento. Dagli anni 70 del '900, il cimitero era stato abbandonato. Solo a giugno 2018, l'area è stata restituita, con il ripristino dei muretti a secco, il ritrovamento delle lapidi sepolte, il riposizionamento delle croci. Grazie al paziente lavoro degli alpini di Arsiero e altri volontari, in 8 mesi e non meno di 700 ore di lavoro, questo luogo sacro della memoria è tornato a essere visibile. 22

PAESAGGI VENETI

From the Cimone Ossuary to the Cima Neutra tunnel

A short itinerary to remember the places where the First World War was fought In the past, the Alto Vicentino area (the upper part of the Vicenza province) was heavily assailed by wartime events. Some symbolic places, like the Pasubio 52 Tunnel Road, are well known. There are other less well known places, however, that deserve the same attention, not only because of their historical memory, but also for the manner in which they bring the generations that came before us and the fate that touched them to our minds. One of these


ph Corrado Cunico ph Maria Grazia Dal Pra’

L'itinerario proposto ha come prima meta proprio il cimitero di Quota Neutra, che si raggiunge partendo dall'Ossario del Cimone dove si può arrivare in auto. Da lì a piedi, in circa 30 minuti si scende seguendo le indicazioni del sentiero n° 542 CAI per Cima Neutra. Al bivio, proseguire verso il Monte Caviojo, oltrepassando una galleria e il Baito Smaniotto, fino a incontrare l'indicazione “cimitero italiano”. Bacheche esplicative descrivono gli avamposti e le postazioni che si incontrano lungo il percorso. Lasciato il cimitero, si ritorna sul sentiero con le indicazioni verso Cima Neutra. Ci si arriva attraversando una interessante galleria elicoidale che richiede l'uso di una pila e una certa attenzione nella salita dei ripidi scalini, scavati nella roccia, peraltro serviti da un pratico corrimano. All'uscita dalla galleria, dotata di numerose feritoie, si giunge alla base del cima del Monte Cimone. Da qui si risale fino al cratere della mina e all'Ossario, ritornando al punto di partenza.

is near Mount Cimone in Tonezza, where the Ossuary remembers the young lives that ended there, buried by the Austrian mine that took them away together with a piece of the mountain. The Quota Neutra mountain, with the restored military cemetery at its foot, just a few metres away from the front line between Cimone and Caviojo, is close by. The around 200 bodies it originally held had already been moved to the monumental cemetery of Arsiero in the 1920s. The fallen belonged to the Novara and Sele Brigades, and to the Alpini from the 6th regiment. The cemetery was abandoned in the 1970s. Only in June 2018 was the area restored, the dry stone walls repaired, the buried headstones found again, the crosses repositioned. Thanks to the Arsiero Alpini and other volunteers, who worked patiently for 8 months and no less than 700 hours, this sacred place has become visible again. Leaving from the Cimone Ossuary, that you can reach by car, the first destination of the proposed itinerary is the Quota Neutra cemetery. From there, a 30-minute walk following the indications of trail 542 CAI for Cima Neutra takes you down the mountain. At the fork, continue towards Mount Caviojo, passing a tunnel and Baito Smaniotto, until you come across the indication “Italian cemetery”. Explanatory boards describe the outposts and posts that you meet along the trail. After the cemetery, return to the trail following the indications for Cima Neutra. You get there by crossing an interesting helicoid tunnel: a torch is essential, and care must be taken when going up the steep stairs that have been dug into the rock, but there is a practical handrail. When you exit the tunnel, which has numerous embrasures, you reach the base of the summit of Mount Cimone. From here the trail continues up towards the mine crater and the Ossuary, returning to the starting point.

23


ph Roberto Costa Ebech

Asiago

di Chiara Stefani

ASIAGO

Asiago

In autunno Madre Natura offre uno spettacolo di incomparabile bellezza, con la conca di Asiago e l’intero Altopiano che si vestono di colori, luci e profumi particolari, regalando vedute emozionanti da scoprire fra prati e boschi. Non a caso l'Altopiano di Asiago è una delle migliori mete riconosciute in Italia per ammirare il fenomeno naturale del foliage, il territorio ideale per programmare un “Foliage tour” e immergersi nei colori del paesaggio rurale delle contrade tra filari e alberi solitari, nelle distese di boschi misti e nel “mare” dorato di larici sui monti più alti a settentrione, andando a piedi, in bicicletta o a cavallo; ma anche nei parchi pubblici, viali e giardini di Asiago. Lo spettacolo che va in scena d'autunno non è per tutti: chi va in montagna senza guardare con gli occhi e con il cuore, non potrà mai apprezzare le emozioni e gli incontri che solo in questa stagione si possono fare. Da settembre a fine ottobre, ogni giorno è buono per munirsi di macchina fotografica, tavolozza e colori, penna e taccuino... e fare un viaggio affascinante di immersione e ispirazione nel mondo delle foglie colorate! Non mancano gli eventi tradizionali e le opportunità per fare nuove esperien-

In autumn, Mother Nature offers sights of incomparable beauty; the Asiago basin and the whole Plateau take on special colours, lights and aromas, giving emotive views that can be discovered between woods and meadows. The Asiago Plateau is not one of the best destinations by chance: it is recognised in Italy as being one of the best places for admiring the natural phenomenon of foliage and the ideal place for programming a “Foliage Tour”. There you can dive into the colours of the rural landscape of the contradas (districts) and see: lone trees, rows of trees, expanses of mixed woods and the golden "lake" of larches in the higher mountains to the north; all to be discovered on foot, by bike or on horseback. However do

Va in scena la magia dell’autunno

24

PAESAGGI VENETI

The magic of Autumn takes the stage


not forget about Asiago’s public parks, boulevards and gardens. The spectacle that takes the stage in autumn is not seen by everyone: those who go to the mountains and do not and do not look with their eyes and heart cannot appreciate the emotions the emotions and encounters that only this season offers. From September to the end of October, every day is perfect for picking up a camera, palette and colours, pen and notebook… and embarking on a fascinating journey through a world of coloured leaves that can only envelop

Il week end del 29 - 30 settembre, con “Herbest, la festa delle erbe d'autunno” Slowfood Altopiano ricorda che nell’autunno cimbro la natura dà il meglio delle erbe selvatiche prima dei freddi invernali e propone una mostra mercato dei prodotti del territorio, piatti a tema, escursioni e corsi di cucina. Aspettando “Asiago foliage”, domenica 7 e 14 ottobre, passeggiate dei sapori e dei colori per far tesoro di ogni dono della Natura. Al massimo dello splendore dei colori, sabato e domenica 20 - 21 ottobre, vi aspetta “Asiago foliage”, dedicato a chi ama la natura e la vita all'aria aperta, a fotografi, pittori, scrittori, buongustai, gruppi di appassionati e famiglie con bambini. Tante le iniziative come le escursioni e le facili passeggiate guidate anche a due passi dal centro; il benessere con il “forest bathing” derivato dalla disciplina giapponese del “shinrin-yoku” - immersione totale nei boschi facendo yoga e abbraccian-

ph Matteo Caldieraro

ph Chiara Stefani

ph Roberto Basso

ze. Il 21 settembre, con l’antica Fiera di San Matteo patrono di Asiago e il rito della transumanza - il passaggio per le vie del centro delle mandrie che dagli alpeggi estivi in malga scendono verso la pianura o alle stalle - inizia la magica stagione autunnale.

and inspire you! There are plenty of traditional events and opportunities for new experiences. On 21 September the magical autumn season begins with the ancient “Fair of Saint Matthew,” the patron saint of Asiago, and the transhumance, which is when the cows that grazed in the mountain pastures during the summer come down to the plain or their barns for the winter period. 25


On the weekend of 29-30 September, Slowfood Altpiano reminds us that nature gives the best of its wild herbs during the Cimbrian autumn before the winter cold with “Herbest, la festa delle erbe d’autunno” (Herbest, the autumn herb festival), and proposes a market with local products, theme dishes, excursions and cooking courses. “Asiago foliage” will be presented on Sunday 7 and 14 October, when walks will be taken through flavours and colours with the aim of making each gift of Nature a treasure. On Saturday 21 and Sunday 22 October, when the autumn colours reach their maximum splendour, “Asiago foliage” will be held, dedicated to those who love nature and open-air life, to photographers, painters, writers, gourmands, groups of enthusiasts and families with children. There are plenty of initiatives, for example excursions and easy guided walks close to the centre; wellbeing with “forest bathing” – derived from the Japanese discipline of “shinrin-yoku” –, which is a total immersion in the woods to do yoga and embrace the trees; creative, sensorial and scientific laboratories; artistic performances and art courses for adults; musical events, performances, moments of country life and crafts markets. For gourmands there are plenty of seasonal local dishes. The photos that took part in the “Asiago foliage 2018” photo competition will be displayed in the streets of the centre; the talented photographers present the beauty of the Plateau with their own original interpretation of the most ancient spectacle in the world: Nature.

ph David Wassagruba

do gli alberi; laboratori creativi, sensoriali e scientifici; performance artistiche e corsi di pittura per adulti; eventi musicali, spettacoli, momenti di vita contadina e mercatini artigianali. Per i buongustai non mancano i piatti tipici stagionali. Per le vie del centro anche le esposizioni personali dei fotografi partecipanti al concorso fotografico “Asiago foliage 2018” che con il loro talento restituiscono la bellezza dell’Altopiano con un punto di vista personale e originale sullo spettacolo più antico del mondo, la Natura.

26

PAESAGGI VENETI


Asiago Turismo

www.asiago.to

S.I.T. 0424-462221 27


Valdastico di Florian

La ferrata Anelli delle Anguane di Valdastico Un punto di attrazione formidabile per gli alpinisti The “Anelli delle Anguane” via ferrata in Valdastico

A formidable attraction for mountaineers The new ANELLI DELLE ANGUANE via ferrata, in the municipality of Valdastico located in the Vicenza foothills, has been operative since the start of September 2018. Because of its varying levels of difficulty, it is an extraordinary attraction for the many expert mountaineers who go to the mountains and the Veneto Prealps. The via ferrata is located on the rocky spur known as “Sojo di mezzogiorno”, which overlooks the gracious town of San Pietro Valdastico. It can be reached from many different trails in the valley, and is enriched by a Tibetan bridge high up in the mountains that is 22 metres long. The

ph Franco Mucchietto

È operativa da inizio settembre 2018 la nuova Ferrata ANELLI DELLE ANGUANE, nel comune di Valdastico, nella Pedemontana Veneta. Si tratta di un punto di attrazione straordinario per i tanti alpinisti esperti che frequentano le montagne e le Prealpi Venete, per i diversi livelli di difficoltà alpinistica. La Ferrata Anelli delle Anguane è situata nello sperone roccioso noto come Sojo di mezzogiorno che sovrasta il grazioso abitato di San Pietro Valdastico. Si accede da molti sentieri della valle ed è arricchita da un ponte tibetano in quota della lunghezza di 22 metri. La ferrata è stata voluta dall’alpinista milanese Franco Mucchietto, originario della valle, ed è stata creata con l’apporto di alpinisti di fama internazionale come Simon Keller. Molti appassionati volontari hanno in realtà contribuito alla sua realizzazione, desiderosi di fare parte di un progetto importante di valorizzazione anche economica del territorio. Il sindaco di Valdastico Claudio Guglielmi e l’associazione Vertical

28

PAESAGGI VENETI


ph Pierluca Grotto ph Donovan Ciscato

ph Franco Mucchietto

Astico, hanno appoggiato fattivamente la creazione della ferrata e la sua promozione. È infatti una ferrata facilmente raggiungibile dai più importanti centri della Regione Veneto e vista l’altitudine, può essere frequentata in tutti i periodi dell’anno. La ferrata prende il nome dalle anguane, esseri mitologici legati alle storie e alle narrazioni della gente contadina. Le ninfe anguane popolavano un tempo i luoghi ma soprattutto i pensieri, degli abitanti della Pedemontana Veneta.

Franco Mucchietto e il sindaco Claudio Guglielimi

via ferrata was requested by Franco Mucchietto, a mountaineer from Milan who was born in the valley, and it was created with the collaboration of internationally famous mountaineers, for example Simon Keller. Truthfully, many enthusiastic volunteers helped make it, people who wanted to be part of an important project that would develop the area, even economically. The mayor of Valdastico, Claudio Guglielmi, together with the Vertical Astico association, actively supported the creation and promotion of the via ferrata. It can be easily reached from the most important centres of the Veneto Region and, given the altitude, it can be used all year long. The via ferrata takes its name from the 'anguane', mythological creatures of the Alps that appear in local stories and tales. Long ago, these nymphs populated not only the places, but above all the thoughts, of those who lived in the Vicenza foothills. 29


A San Pietro in Valdastico, immerso nella natura tra sentieri e prati, sui resti di antichi masi oggi restaurati, sorge l’Agriturismo “Al Cucco”. Un ambiente semplice e accogliente dove l’eco della storia ed il buon cibo si fondono in una atmosfera unica ideale per pranzi e cene in compagnia. Una buona occasione per rilassarsi ed assaporare la natura incontaminata tra l’allegria delle caprette al pascolo, conigli e galline, ed il buon formaggio di capra prodotto con sapienza e tradizione nel caseificio da Marianna e Fabio.

“La bontà è anche salute: scegli i prodotti del tuo territorio. Vieni a trovarci!”

Azienda Agricola Lucca Marianna Località Cucco 2, 36040 Valdastico (VI) - agriturismoalcucco@alice.it Tel. Marianna: 338.1150183 - Fabio: 338.1150182 dal Venerdì al Sabato dalle 19 - Domenica dalle 12 alle 16 e dalle 19

www.agriturismoalcucco.it


veste la tua casa PROGETTA E REALIZZA IL BENESSERE NEI TUOI SPAZI SOSSAN S.R.L via Prà Bordoni 7 36010 Zanè (VI) - Italy tel. +39 0445 315409 fax. +39 0445 315853 info@sossan.com www.sossan.com


Enogastronomia

di Francesca Baggio

La polenta Il piatto dei veneti Ancora una volta ci troviamo a parlare di un cibo, la polenta così ben legata ai piatti della tradizione che ci sembra essere da sempre un tipico piatto veneto. Ma anche la polenta, come abbiamo visto per il baccalà e la patata è un alimento importato “recentemente” a seguito delle grandi scoperte e viaggi del XV-XVI secolo e diffusosi in Europa a partire dal 32

PAESAGGI VENETI

1600. Il mais originario dell’America, fu chiamato “grano turco” proprio perché all’epoca i Turchi erano il “grande straniero” della Repubblica Veneta. Cristiana e fondata sul commercio navale con il Medio Oriente per secoli in guerra e competizione (oltre che contemporaneamente in affari) con il “grande nemico islamico”, l’Impero Turco. Sembra inoltre che in Veneto si sia diffuso arrivando dall’Oriente forse dai Balcani, ecco spiegato il nome. Si diffuse subito perché, come la patata, trovò un clima ideale ed aveva una resa di molto superiore ai tradizionali cereali allora conosciuti e coltivati in Europa (frumento, orzo, farro, segale ecc.) Fu quindi un grande aiuto per sfamare i contadini e


In this magazine we often talk about food. Today we are focusing on polenta, a local dish that combines so well with other traditional dishes that it seems to have always been a typical Veneto one. But just like baccalà (stockfish) and potatoes, even polenta was imported “recently” following the great discoveries and journeys of the 15th and 16th century and it spread in Europe from 1600. Corn coming from America was called “grano turco” (Turkish wheat) in Italy, precisely because in that period the Turks were the “great foreigners” of the Veneto Republic. Venice, involved in maritime trade with the Middle East, was for centuries at war and in competition (as well as being contemporarily in business) with the “great Islamic enemy”, the Turkish Empire. It also seems that “grano turco” spread in the Veneto region from the East, maybe from the Balkans, which explains its name. It became immediately popular because, just like potatoes, the climate was ideal and it yielded more than the traditional cereals that were grown in Europe in that period (wheat, barley, spelt, rye, etc.). It was therefore very useful because it fed farmers and those who were less well-off, becoming their staple food. Because of its popularity in that period corn alone was eaten, but it did not provide all the vitamins that a body needs, which led to the widespread problem of pellagra. In our Pedemontana Veneta (Veneto ph Gilli

ph Consorzio Mais Marano

Polenta: the dish of the Veneto people

i meno abbienti divenendo così la base del mangiare quotidiano. Il suo successo fu tale che portò al diffuso problema della pellagra visto che da solo non apporta tutte le vitamine necessarie. Esistono diversi tipi di polenta a seconda del mais che utilizziamo ognuno con colore aspetto e sapore diversi. Nella nostra Pedemontana Veneta in genere usiamo quella classica gialla di farina di mais macinata fine, detta fioretto oppure bramata, macinata grossa a 33


Enogastronomia

ph Consorzio Mais Marano

pietra. Il nostro fiore all’occhiello è però la farina di Mais Marano, che è una varietà di mais selezionata all’inizio del secolo scorso nella zona di Marano Vicentino dall’agronomo Antonio Fioretti incrociando un granturco nostrano, precoce e con mediocre capacità produttiva con la qualità del Pignoletto d’oro della vicina Rettorgole di Caldogno, tardivo e giallo intenso. Ne nacque un prodotto con una produttività molto limitata ma con un intenso e caratteristico sapore. Più che un accompagnamento la polenta è un elemento indispensabile di molti nostri piatti. Riuscite a pensare a osèi, bacalà ala vicentina, scopeton, renga e coradea senza poenta? Impossibile! Inimmaginabile! La Cooperativa Mais Marano conta oggi circa una trentina di soci che coltivano piccoli appezzamenti in zona pedemontana, mantenendo un'attività che ormai sta scomparendo, continuando a coltivare il Mais Marano, varietà largamente coltivata fino all’introduzione, nel dopoguerra, dei moderni ibridi di mais provenienti dagli USA. La coltivazione del Marano è oggi concentrata quasi esclusivamente nella zona della Val Leogra.

Come si fa la polenta Per fare una buona polenta bisogna mettere l’acqua in una pentola, una volta si usava il calièro (paiolo di rame), si aggiunge il sale grosso, si porta ad ebollizione. Poi la se sfarina: mentre con una mano si agita una frusta con l’altra si versa lentamente la farina cercando di non formare i gnòchi ovvero i grumi che rimarrebbero senza sciogliersi anche dopo la cottura. Si lascia cuocere almeno per 45 minuti mescolando ogni tanto con la mescola, uno strumento 34

PAESAGGI VENETI

Foothills) we generally use the yellow flour ‘fioretto’ made from finely ground corn or the yellow flour ‘bramata’ made from corn which is coarsely ground by a stone mill. Our pride and joy is, however, Mais Marano flour, which is a variety of corn selected at the start of last century in the area of Marano Vicentino by the agronomist Antonio Fioretti, who crossed a local corn plant, precocious and with a mediocre yield, with the Pignoletto d’oro species from the nearby Rettorgole, Caldogno, a late-maturing species that is intense yellow in colour. A product was created with very limited productivity but with an intense and characteristic flavour. More than a side dish, polenta is an essential element in many of our dishes. Veneto people cannot even imagine eating their typical dishes, such as osèi (small spit-roasted birds), bacalà ala vicentina (stockfish cooked Vicenza-style), scopeton (pilchards), renga (Atlantic herring) and coradea (offals) without polenta. This would be impossible and unthinkable! Today, the Cooperativa Mais Marano (Marano Corn Cooperative) has around thirty associates who farm small parcels of land in the Pedemontana area. Even though the activity is slowly disappearing, they continue growing Mais Marano, a variety that was widely farmed until the introduction of modern corn hybrids from the USA after the war. Today, Mais Marano farming is concentrated almost exclusively in the Leogra river valley. How to make polenta To make good polenta, put water in a pan (a “calièro”, or copper pan, was used in the past), add salt, then bring the water to a boil. Add the flour slowly, whisking the water as you add, so as not to create lumps that would remain even after cooking. Leave the mix to cook for at least 45 minutes, mixing every now and then with a ‘mescola’, a wooden tool similar to a spoon. When the polenta is


ph Consorzio Mais Marano

di legno simile a un mestolo. Verso la fine della cottura si au- almost ready, increase the heat so that the mix detaches menta il fuoco in modo che l’impasto si stacchi dalla pentola from the pan and then, with one quick movement, poi con un colpo secco si rovescia sul panaro, pour the mix onto a ‘panaro’, a type of una specie di tagliere rotondo dotato di un round cutting board with a small handle. www.maismarano.it piccolo manico. Si consuma ancora calda poco Polenta can be eaten when it is poured, dopo essere stata versata oppure brustolà, cioè or it can be toasted: leave it to cool, cut abbrustolita: raffreddata, tagliata a fette e ricucinata su una it into slices and warm them on a griddle above the graticola sopra le bronse (e braci del focolare) o su una piastra embers, or on a grill on the hob. And the mythical sul fornello. E come non ricordare la mitica poenta onta, raf- ‘poenta onta’, where the polenta is cooled, sliced, then freddata, a fette, ricotta sulla leccarda col pocio del rosto che placed in a dripping pan with the juice from the roast continua a colarle sopra. continually dripping onto it, cannot be left out.

Allevamento, produzione e vendita a privati, ristoranti, negozi

Ca’ Bertacchi

Azienda Agricola, i salumi della tradizione Via Costa, 16 - 36030 Fara Vicentino (VI) Tel. 0445.897747 - www.cabertacchi.it

35


Soave

di Chiara Maria Mattiello

Soave Versus Un successo annunciato per i 50 anni della DOC Con l’incoronazione di Carlo Pagano dal Molise come miglior sommelier del Soave, si chiude la kermesse Soave Versus. Sono state oltre 3.000 le persone che hanno affollato la Gran Guardia in questi 3 giorni dedicati al vino Soave; tanti anche i ristoratori che ieri sera hanno potuto assaggiare anche annate più vecchie di Soave scoprendo così il potenziale evolutivo della denominazione. Numeri che confermano il successo della manifestazione al suo diciottesimo anno e che ha visto partecipare ben 54 aziende che rappresentano quasi il 90% della denominazione. L’evento, curato dal Consorzio del Soave 36

PAESAGGI VENETI

Soave Versus

a sure success for the 50th anniversary of DOC The Soave Versus festival ended with the coronation of Carlo Pagano from Molise as the best Soave sommelier. More than 3,000 people went to the Gran Guardia palace during those 3 days dedicated to Soave wine; there were also many restaurateurs who, last night, were able to taste even older vintages of Soave, discovering the potential of the appellation.


2

ph Ennevi

ph Ennevi

These are numbers that confirm the success of the event, which has reached its 18th year, and which hosted 54 companies that represent almost 90% of the appellation. The event, organised by the Consorzio del Soave (Soave Consortium) in collaboration with the Strada del Vino (Wine Road), was supported by AGSM, Banco Popolare di Verona, and the Verona Chamber of Commerce and was under the patronage of the Municipality of Verona and the Veneto Region. Here are some of the most important aspects of this edition: the relationship between Verona restaurants and Soave, the trophy for the best Soave Sommelier, the 50 years of the appellation, the current and future

1

1. 2.

Da sinistra a destra: Carlo Pagano, Matteo Antonelli, Marco Casadei, Gilles CoďŹƒ Degboe. Un momento della manifestazione, l'interesse del pubblico è palpabile.

37


Soave challenges to protect the landscape and the winegrowers, the cooking shows with food bloggers and great chefs. “Lots of young people came to this edition of Soave Versus to taste our wine out of curiosity,” said Patrizia Niero, vice president of the Consortium, “and the producers who presented their product were also young, a sign of renewal that leads to hope for the future of this small but determined appellation. Now we are preparing for the grape harvesting, and we will be taking the fruit of a year’s work into the canteen. The weather hasn’t been very clement, but according to the producers the damage, even though serious, was limited.”

ph Ennevi

in collaborazione con la Strada del Vino, è stato supportato da AGSM, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona e ha ottenuto il patrocinio di Comune di Verona e Regione Veneto. Tra gli aspetti più significativi di questa edizione: Il rapporto tra la ristorazione veronese e il Soave, il trofeo del miglior Sommelier del Soave, i 50 anni della denominazione, le sfide attuali e future di tutela del paesaggio e dei viticoltori, i cooking show con food blogger e grandi chef.«E’ stato un Soave Versus che ha visto tanti giovani venire ad assaggiare il nostro vino con curiosità – spiega Patrizia Niero, vicepresidente del Consorzio – e giovani sono anche i produttori che presentavano il proprio prodotto, segno di un rinnovamento che porta a ben sperare per il futuro di questa piccola ma tenace denominazione. Adesso ci prepariamo alla vendemmia che ci vedrà portare in cantina il frutto del lavoro di un anno. Il tempo non è stato molto clemente ma parlando con i produttori i danni sono stati limitati seppur importanti.» Soave Versus è servito quindi come vuole il suo nome, a fare il punto sulle sfide della denominazione, il confronto tra le anime di questo territorio che è stato raccontato sia dalle panovisioni che hanno immerso il visitatore tra le colline del Soave, sia dai territori declinati in unità geografiche e terroir.La manifestazione si è conclusa con la nomina del miglior sommelier del Soave, che per un anno diventerà il brand ambassa-

38

PAESAGGI VENETI


ph Consorzio Soave

dor della denominazione. Carlo Pagano, titolare dell’Osteria Molisana a Isernia, ha vinto sbaragliando la concorrenza di altri 10 agguerriti sommelier arrivati da tutta Italia, dalla Puglia all’Emilia Romagna. Premio della giuria dei produttori al miglior comunicatore del Soave invece a Marco Casadei, sommelier di Forlì. Il pubblico ha poi potuto assaggiare due capolavori del gusto come il Tortello di zucca con carpaccio di Monte Veronese e fagioli di Lamon di Nadia Pasquali del ristorante “La Borsa” di Valeggio e il piatto a base di Recioto di Soave e il “biso de Colognola” di Matteo Zanardi de “Ai Beati” di Garda.Una festa continuata fino alle 23 quando i sommelier di Telearena Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero hanno dato il via al momento “Gaudio Magnum” coinvolgendo tutti i produttori e dando appuntamento all’edizione 2019.

Soave Versus is therefore served as its name demands, in a way that takes stock of the challenges of the appellation, the comparison between the souls of this land that was told by both the panovisions that immersed visitors in the Soave hills, and by the areas separated into geographic units and terroirs. The event ended with the award of the best Soave sommelier, who will become the brand ambassador of the appellation for one year. Carlo Pagano, owner of Osteria Molisana in Isernia, defeated another 10 tough sommeliers coming from all over Italy, from Apulia to Emilia Romagna. The award given by the jury of producers for the best Soave communicator went instead to Marco Casadei, a sommelier from Forlì. The public was able to taste two extraordinary dishes: the first one is pumpkin tortelli with carpaccio from Monte Veronese and beans from Lamon by Nadia Pasquali from the “La Borsa” restaurant in Valeggio, and the second one is a dish prepared with Recioto di Soave and the Colognola peas prepared by Matteo Zanardi from “Ai Beati” restaurant in Garda. The celebration continued until 11 pm, when Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna and Marco Scandogliero, the sommeliers from the TV channel Telearena, started the “Gaudio Magnum” moment, involving all the producers and fixing the appointment for next year’s edition.

39


ph Masiar Pasquali

Thiene Teatro

1

di Rosella Gugliemi

39A stagione di prosa a Thiene Un appuntamento di grandi emozioni e di altissima qualità Al via la 39^ Stagione di Prosa di Thiene, che proporrà al pubblico del Teatro Comunale da novembre 2018 ad aprile 2019 dieci spettacoli replicati ciascuno in tre serate, a cui se ne aggiungono altri tre fuori abbonamento. Un appuntamento di grandi emozioni e di altissima qualità. Una straordinaria alchimia, quella realizzata dall’Amministrazione Comunale insieme agli artisti, al generoso mondo imprenditoriale e agli spettatori, una splendida sinergia al servizio della Cultura, capace di rendere il Teatro di Thiene un'eccellenza nel panorama italiano della diffusione della cultura. Il Sindaco, Giovanni Casarotto, e l'Assessore alla Cultura, Maria Gabriella Strinati, sono lieti di parlarcene. “Presentare la Stagione Teatrale di Thiene è un compito che diventa sempre più difficile, non perché non ci siano argomenti di cui parlare, - spiega l'Assessore alla Cultura, Maria Gabriella Strinati - ma perché le parole si rincorrono, si ammucchiano, si scontrano le une con le altre rischiando di ripetersi. Gli spettacoli, 40

PAESAGGI VENETI

The 39th Season of prose in Thiene

A top-quality event full of emotion The 39th Season of Prose will soon start in Thiene, and from November 2018 to April 2019 it will propose ten performances to the Municipal Theatre audience. Each performance will be repeated on three evenings, and there will be an additional three performances that are not included in the subscription. It will be a top-quality event full of emotion. The alchemy created by the Town Administration together with the artists, the generous business world and the spectators is extraordinary, a splendid synergy at the service of Culture that makes Thiene Theatre become a point of excellence in the


1. La Bisbetica Domata 2. Luisa Ranieri 3. Non mi hai più detto ti amo 4. Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia

ph Massimiliano Fusco

ph Gianmarco Chieregato

3

4

Italian panorama of culture diffusion. The mayor, Giovanni Casarotto, and the Council member for Culture, Maria Gabriella Strinati, are happy to speak about it. Presenting Thiene’s Theatre Season is becoming increasingly more difficult, not because there’s nothing to talk about, but because the words relentlessly pursue each other, they pile up, they collide with each other and risk being repetitive. The performances outline stories of human relations, relationships, joy and pain, they play a continuous game to make the audience smile and think, that game of mirrors which the great theatre authors often evoke in their texts when they describe the life of men and reflect it on the stage. That’s how it was in the 5th century

ph Claudio Porcarelli

2

41


Thiene Teatro

42

PAESAGGI VENETI

5. Giuseppe Fiorello 6. Maria Gabriella Strinati, Asses-

sore alla Cultura del Comune di Thiene, con Alessio Boni 7. Alessio Boni

5

ph ©Pino Le Pera

in fondo, delineano storie di rapporti umani, di relazioni, di gioie e dolori, fanno sorridere e pensare, in un gioco continuo, quel gioco di specchi che i grandi autori teatrali evocano spesso nei loro testi quando descrivono la vita dell’uomo e la riflettono sul palcoscenico. Era così nel V secolo a.C. quando la grande tragedia ateniese trovava il suo apogeo mentre Atene combatteva una guerra sanguinosa che l’avrebbe vista sconfitta; era così alla fine del Cinquecento quando il teatro elisabettiano rivoluzionava temi e modi nelle rappresentazioni; era così agli inizi del Novecento quando la crisi delle certezze metteva in scena le paure e le fragilità degli uomini prospettando situazioni che avrebbero portato a destrutturare il teatro stesso: eppure ogni periodo storico appena menzionato ha prodotto grandi scrittori e grandi opere che restano vive ancora oggi a testimoniare un valore unico e potente, a dirci che le emozioni e i sentimenti rappresentati appartengono agli spettatori ora come allora”. “Siamo a Trentanove! - commenta il Sindaco, Giovanni Casarotto - Qualcuno è rimasto fedele per tutte queste edizioni, qualcuno ha lasciato, qualcuno è arrivato. Il Teatro comunale di Thiene vuole mantenere la sua grande tradizione, ma vuole anche volgere lo sguardo alla contemporaneità, rinnovarsi nell’offerta, fare proposte diverse. Nei prossimi mesi non solo scopriremo le grandi produzioni nazionali, ma anche saremo coinvolti da un tocco di internazionalità e da atmosfere nuove e originali, sperando di soddisfare tutte le aspettative del pubblico”.


BC when the great Athenian tragedy reached its pinnacle while Athens was fighting a bloody war that it lost; that’s how it was at the end of the 6th century, when Elizabethan theatre revolutionised performance themes and methods; that’s how it was at the start of the 20th century when the certainty crisis put men’s fears and fragilities on the stage, presenting situations that would have led to the restructuring of theatre. Yet, each of these historical periods produced great writers and great works that are still alive today to prove a unique and powerful value, to tell us that the emotions and feelings presented belong to today’s audiences as much as to those of yesterday. We’ve reached the 39th edition! says the Mayor Giovanni Casorotto.

Some people have remained during all these editions, some have left, some new people have arrived. Thiene Municipal Theatre wants to keep its great tradition, but also wants to look at contemporaneity, renew its offer, make different proposals. Over the next few months we will not only discover the great national productions, but also present a touch of internationality with new and original atmospheres in the hope of satisfying all the audience's expectations.

6

SERVIZIO PROMOZIONE EVENTI CULTURALI E TURISTICI Piazza A. Ferrarin 1 tel. 0445-804.745 - 746 - 943

ph Andrea Ciccalè

7

43




L’area della Pedemontana Veneta Monte Pasubio

7

Monte Cimone

ic lomcole iti

Val Bren ta

Laghi

8

10

Arsiero

Valli del Pasubio

Cima Carega

Val Leog ra

Val d’As tico Monte Summano

2

9 Lusiana

Caltrano

Piovene Rocchette

Carrè

Lugo di Vicenza Fara

Recoaro Terme 5

Nove Breganze

Thiene

Marano Vicentino

Montecchio Precalcino 11 Sandrigo

Malo

Valdagno Vall e del l’Agno

Va lC hia mp o

Isola Vicentina

Dueville A-31

Castelgomberto Vicenza

Trissino Chiampo Montecchio Maggiore

Arzignano i las d’Il Val

direzione Verona

Roncà

Soave

Gambellara Monteforte d’Alpone

Sarego

San Bonifacio Arcole

3 Montagnana

46

PAESAGGI VENETI

A-4

Montebello Vicentino

Lonigo

Bassan del Gra

Marostica

Zugliano

Schio

1

Illasi

Monte Grappa

Valstagna

Altopiano di Asiago

Monte Cengio

Monte Novegno

P o D

Cismon

Asiago

Tonezza del Cimone

Posina

Sengio Alto

4

Valdastico

6

Villaga

Cartigliano


e a

Possagno

Conegliano Cornuda Maser

Romano d’Ezzelino

no appa

Recoaro Terme

1

direzione Treviso

Asolo

2 Schio

Altivole

3 Montagnana

Asiago

Valdagno

Tonezza

Valdastico

Posina

Bassano del Grappa

Arte e architettura, eventi, itinerari, prodotti tipici Art and architecture, events, itineraries, typical products

Caltrano

Dueville

4

5

6

7

8

9

10

11

47


Il personaggio

Valentino Borgo

Impressioni da un ritorno in Patria

Valentino Borgo

Impressions from a return to the Homeland

My homeland, what are you? The answer, for a traveller like me, is: I want to find it out. To understand Italy, you have to live in it, and accept it, too... Patria mia cosa sei? Full of bureaucracy, up to the point of La risposta, per un viaggiatore come il sottoscritto è la seguente: desidero inve- being grotesque. Rich with delights stigarlo. L'Italia, per comprenderla, bisogna viverla, e pure accettarla... for every palate. Inevitably multiCarica di burocrazie al limite del grottesco. Ricca di delizie per ogni palato. ethnic. Dense with traditions. Special. 48

PAESAGGI VENETI


Inevitabilmente multietnica. Densa di tradizioni. Peculiare. È il paese del chiedi e ti sarà dato. Provateci e vedrete i risultati nell'immediato. Noi italiani possediamo una caratteristica innata: l'empatia. Questo è un dono: possiamo connettere a livello emotivo con il prossimo. E a volte lo sappiamo pur fare in modo ridicolo. Lamentarsi è diventato, pensate, sinonimo di italianità. C'è chi si lamenta per abitudine, c'è chi lo fa in nome del mal comune mezzo gaudio ma, noto con piacere che ci si lamenta meno di qualche anno fa! Stiamo migliorando dal punto di vista umano. Traspare, in quei magici momenti quotidiani di rapporto con il prossimo che, con attitudine positiva, con il sorriso e con maniera si può tutto. E allora riscopro perché è bello vivere in Italia ed in Veneto. Faccio il musicista, costava ammetterlo perché fronte a me trovavo barriere, cito “Ma qual'è il tuo vero lavoro?”. Ciò porta a pensare che qui non vi sia spazio per l'arte...ma Noi siamo il Paese dell'Arte, soprattutto agli occhi dello straniero. Quando mi esibisco in strada, internazionalmente chiamato “busking”, percepisco molta meno indifferenza! Vedo meraviglia, comprensione negli occhi dell'ascoltatore. Si è quasi certamente (e finalmente) giunti a capire che la chiusura non porta da nessuna parte, è l'accettazione la chiave. L'Arte è disponibile in casa nostra. Pertanto cerchiamola ed apriamo Lei le porte. Va condivisa e valorizzata! Il senso del bello ci appartiene tal quale l' empatia già citata. Una volta assimilato questo dato di fatto si fiorisce così come questa rigogliosa verde estate Veneta. La mia impressione da un ritorno in Patria è che grazie alla resilienza la crisi sia ormai andata! Rimboccandoci le maniche si ricostruisce, si riparte e con determinazione si va avanti, oggi come in passato. La nostra terra è qui per noi. Ringraziamola per l'ospitalità.

It is the country of ask and it will be given. Try it, and you will see the results immediately. We Italians have an inborn characteristic: empathy. It is a gift: we can connect emotionally with others. And at times we even do it in ridiculous ways. Believe me when I say that complaining has become a synonym for Italianism. There are those who complain out of habit, those who complain because “mal comune mezzo gaudio” (a trouble shared is a trouble halved), but I am happy to see that there are less complaints today than a few years ago! We are improving from the human point of view. In those daily magical moments of relation with others, it is clear that you can do anything if you have a positive attitude, a smile and good manners. So, I have rediscovered why it is great to live in Italy and in the Veneto region. I am a musician. It took a lot to admit it because of the barriers I found, and one question in particular being asked interminably: “But what do you really do?”. This leads me to think that there is no room for art

here...but We are the Land of Art, above all in the eyes of foreigners. When I perform in the street, internationally called “busking”, I feel a lot less indifference! I see wonder, understanding, in the eyes of the listeners. We have almost certainly (and finally) come to understand that closing doors does not take us anywhere, acceptance is the key. Art is available in our own homes. We have to look for it and open our doors. It should be shared and appreciated! The sense of beauty belongs to us, just as much as the empathy I mentioned previously. When we assimilate this fact, we can blossom, just like the beautiful, luxuriantly green Veneto summer. My impression from a return to my Homeland is that, thanks to resilience, the crisis has almost ended! By pulling up our sleeves we can rebuild, start again and move forward with determination, just like we did in the past. Our land is here for us. We should thank it for its hospitality. 49


At Thiene Castle with the whole family

LE AZIENDE INFORMANO

In famiglia, tutti al Castello di Thiene

50

Il Castello di Thiene sorride alle famiglie con una serie di iniziative dedicate sia ai genitori che ai piu piccoli. Si parte Domenica 14 ottobre con la giornata Famu Famiglie al Museo. In collaborazione con l’Associazione Culturale Trama il Castello offrirà ai suoi piccoli visitatori una visita decisamente fuori dal comune, divertente e ricca di giochi. In palio, a fine giornata, ci sarà il titolo di Esploratore/Esploratrice e di Esperto Cavaliere. Il 10 e 11 di Novembre invece a Thiene è già "Tempo di Natale": la manifestazione che anticipa le festività in città. Artigiani d'eccellenza provenienti da tutta Italia presentano, tra le mura del Castello, un'esclusiva anteprima delle tendenze X-mas 2018. Si potranno quindi già scegliere i regali di Natale ma sopratutto, tra iniziative speciali, laboratori e spettacoli, godere di una magica atmosfera in un Castello tutto da scoprire. Il 24 e 25 novembre protagonista sarà "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" spettacolo di Jar Creative Group che coinvolgerà genitori e piccini in uno show dove ogni bambino si troverà ad essere parte della storia. PAESAGGI VENETI

Thiene Castle smiles at families with a series of initiatives dedicated to both parents and children. The first event, the "Famu Famiglie al Museo", will be held on Sunday 14 October. In collaboration with Associazione Culturale Trama (Trama Cultural Association), the Castle will offer its small guests a visit that is out of the ordinary, lots of fun and games. The prizes, at the end of the day, will be the titles of Explorer and Expert Knight. On 10 and 11 November, instead, Thiene will already be celebrating “Tempo di Natale” (Christmas Time), the event that anticipates the festivities in the city. Craftsmen par excellence from all over Italy will present an exclusive preview of the Christmas 2018 trends inside the walls of the Castle. Participants will have the opportunity to choose some Christmas gifts but, above all, enjoy the magical atmosphere of the Castle thanks to all the special initiatives, laboratories and performances planned. On 24 and 25 November, the main event will be "Willy Wonka and the chocolate factory" performed by the Jar Creative Group. Parents and children will participate in a show where every child will become part of the story.

appuntamenti 14 OTTOBRE Famu, Giornata delle Famiglie al Museo 10 E 11 NOVEMBRE Tempo di Natale 24 E 25 NOVEMBRE Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

PER INFO E BIGLIETTI www.castellodithiene.com segui le pagine social



LA PERSONA AL CENTRO La nuova farmacia dei servizi NOVITÀ TELEMEDICINA • Elettrocardiogramma • Holter Cardiaco 24h • Holter Pressorio 24h

con referto di MEDICI SPECIALISTI OSPEDALIERI

I NOSTRI REPARTI MERCEOLOGICI • Omeopatia • Fitoterapia

I NOSTRI SERVIZI • Autoanalisi del sangue • Elicobacter test • Densitometria ossea • Analisi capello/pelle

• Intolleranze alimentari • Foratura orecchio • Misurazione pressione • Preparazione fiori di Bach

• Noleggio: tiralatte; stampelle; bilance neonati; carrozzelle; bombole ossigeno; apparecchio; magnetoterapia.

THIENE (VI) Via Trieste, 195 - Tel. 0445 381360 da lunedì a sabato 8:30-13:00/15:30-19:30

SARCEDO (VI) Via Gen. Dalla Chiesa, 2 - Tel. 0445 884040 Orario Estivo: 8:45-12:30/16:00-19:30 Orario Invernale: 8:45-12:30/15:30-19:00

NOVITÀ UniClub è l’esclusivo Programma Fedeltà che ti permette di ricevere regali accumulando punti attraverso gli acquisti effettuati con la UniClub Card

• Dermocosmesi • Celiachia • Laboratorio Galenico • Sanitaria • Veterinaria • Prima infanzia • Sportivi

info@farmaciazaninialredentore.it

www.farmaciazaninialredentore.it



ph Carlo Studlick

Valdagno

1 di Carlo Studlick

VALDAGNO Il circuito dei lanifici Si è svolto nella cornice della città di Valdagno la 6° edizione del classico “Circuito dei Lanifici” percorsi turistici culturali, celebrata quest’anno per la prima volta nella vallata dell’Agno con il contributo della Pro Valdagno. La manifestazione in due distinte fasi, quella mattutina con un percorso ciclabile non competitivo visitando ed osservando archeologie industriali e quella pomeridiana, con una passeggiata culturale nella città dell’armonia. Il parco della Favorita è stato lo start verso la pista ciclabile che unisce Valdagno con la località Maglio di Sopra. Il ponte del tessitore (cosiddetto “ponte delle ciàcole”) è stato la cerniera per cui la città dell’Armonia era collegata alla realtà industriale, raffigurata dallo stabilimento Marzotto. La fabbrica si è sviluppata in altezza e vantava, di certo almeno trenta anni fa, la sala tessitura più alta al mondo. La sosta alla “busa” del Maglio di Sopra ha permesso di presentare il setificio Garbin e il canale di derivazione acqua del 1876. Interessante la visita ad alcune 54

PAESAGGI VENETI

VALDAGNO

Il circuito dei lanifici The 6th edition of the classic “Circuito dei Lanifici” (Wool Mill Circuit), cultural tourist routes, celebrated this year for the first time in the Agno valley with the contribution of Pro Valdagno, was held in the city of Valdagno. The event had two separate phases: in the morning the participants visited and observed industrial archaeology by bike, while in the afternoon they went on a cultural walk in the Città dell’Armonia (the City of Harmony), the model village built by Gaetano Marzotto for his workers. The route started in Parco della Favorita, from the cycle path that connects Valdagno to Maglio di Sopra. The ponte del tessitore (weaver’s bridge), which is locally known as “ponte delle ciàcole”, was the connection that linked the City of


ph Carlo Studlick

2

centrali idroelettriche lungo il percorso. Ultima tappa, tornando verso Valdagno attraverso la frazione di Novale , è stato il ponte pedonale “Briscola” con la vicina fabbrica ex Marzotto di Maglio di Sopra. La visita pomeridiana della città sociale è stata presentata dalla professoressa Valeria Sandri, illustrata, davanti al plastico bronzeo della città dell’Armonia, nella piazzetta antistante l’ingresso del Dopolavoro Aziendale Marzotto (il DAM) con la genesi dell’ampliamento cittadino in sini-

ph Carlo Studlick

3

1. 2. 3.

stra idrografica fino alle pendici della Valle dell’Agno. Il percorso turistico culturale ha riscosso l’apprezzamento dei partecipanti, alcuni di questi giunti da Spinea, Castelfranco V.to, Altavilla, Dueville oltre che da Thiene e Schio. Si ringraziano per l’organizzazione i soci dell’Historic Club Schio, Italian Classic Tours, la Pro Loco Valdagno, Pedemontana Veneta e Colli, Marzotto Group spa, e per il contributo Impianti Agno, Eusebio Energia, Filippi & Nardon architettura & ingegneria, Cicli Zanin Schio, Assicurazioni & Finanza E. Lucato & D. Terren, New Creations Schio.

Il gruppo di ciclisti davanti al Lanificio Marzotto Un tratto del percorso Il leone di San Marco all'ingresso del parco La Favorita

Harmony with industrial reality, represented by the Marzotto establishment. Over the years, the factory became higher and boasted the highest weaving room in the world at that time. A stop was made at Maglio di Sopra to present the Garbin silk factory and the water diversion channel that dates back to 1876. Visits to the hydroelectric power stations along the route were very interesting. The last stretch, returning towards Valdagno through the village of Novale, was the “Briscola” pedestrian bridge with the ex Marzotto factory of Maglio di Sopra nearby. The afternoon visit to the city was run by professor Valeria Sandri who, before the plastic bronze of the City of Harmony in the square in front of the entry to the Dopolavoro Aziendale Marzotto (Marzotto Company Workers’ Club - DAM), presented the genesis of the population growth to the hydrographic left until the slopes of the Agno Valley. The cultural tourist route was appreciated by the participants, some of whom had come from Spinea, Castelfranco Veneto, Altavilla, Dueville, as well as from Thiene and Schio. A thank you goes to the members of the Historic Club Schio, Italian Classic Tours, Pro Loco Valdagno, Pedemontana Veneta e Colli, Marzotto Group spa for the organisation, and to Impianti Agno, Eusebio Energia, Filippi & Nardon architettura & ingegneria, Cicli Zanin Schio, Assicurazioni & Finanza E. Lucato & D. Terren, New Creations Schio for their contribution. 55


Marco Ferrero - Alessandro Padoan

Imago Ecclesiæ

Marco Ferrero - Alessandro Padoan

Medioevo di pietre e colori

Imago Ecclesiæ

Arte e storia di un territorio medievale Vicenza tra viii e xiv secolo Medioevo

di pietre e colori

Arte e storia di un territorio medievale Vicenza tra viii e xiv secolo

Due volumi, pp. 416 + 360, oltre 600 immagini a colori, indici topografici e tematici, ampia bibliografia per ogni edificio. Info e acquisti:

www.facebook/medioevovicentino marco.ferrero@me.com 338 5063119

Volume I

casa editrice

Volume II

casa editrice

Due volumi dedicati all’architettura sacra medievale del Vicentino. Un territorio per troppo tempo ritenuto marginale, privo di esempi artistici di qualità. L’indagine - storica, artistica, bibliografica - ha svelato un panorama artistico ricchissimo di spunti, di edifici straordinari, di testimonianze pittoriche che poco hanno da invidiare ai territori contigui - il Veronese e il Padovano - a lungo ritenuti di maggiore importanza. Spaziando dai confini con il Trentino a quelli con Padova e Verona il lavoro presenta circa 140 edifici che testimoniano del ricchissimo passato medievale giunto sino a noi.


Fior d'Agno Carlotto Il profumo della tradizione Il Fior d’Agno è uno dei liquori storici della Carlotto & C. Già premiato nel 1921, alla fine degli anni ’30, è stato menzionato in un libro del Touring Club Italiano come prodotto tipico di Valdagno. Nel Fior d’Agno

CARLOTTO LIQUORI CARLOTTO LE BONTÀ Valdagno (VI) Tel. 0445.480814 www.carlotto.it

Fior d'Agno Carlotto

Fior d’Agno is one of the historical liqueurs made by Carlotto & C. Already awarded a prize in 1921, at the end of the 1930s it was mentioned in a Touring Club Italiano book as a typical product from Valdagno. Fior d’Agno has a prevalent note of citrus fruits and exotic flowers. It is a sweet wine for desserts, excellent at the end of a meal, both served neat and “on the rocks”. It can be proposed in fruit salads or on ice-cream, and is often used when making “dry” cakes. There are, in fact, numerous cake recipes that include it among their ingredients: from the custard to the classic “Torta di Pane al Fior d’Agno” (Fior d’Agno Bread Cake). This cake is considered as one of the symbols of Vicenza and it was mentioned in the book “La Cucina Vicentina” (Vicenza cooking) by Giovanni Capnist, and by Pier Luigi Lovo in the book “Trapeare, Fare e Brigare” (Pottering around, Doing things, Hurrying up).

Torta di pane al Fior d’A Ingredienti per 6 persone g. 200 di pane raffermo lt. 0,75 di latte intero fresco 3 uova intere g. 200 di zucchero 2 bicchierini di Fior d’Agno Carlotto 3 cucchiai di uvetta al Creola Rhum Carlotto g. 20 di burro a fiocchi

gno Carlotto

bagno nel latte Preparazione: mettere a tagliato a pezzi; o bollente il pane rafferm e al setaccio ed sar pas e, dar lasciare raffred zucchero, le lo e): aggiungere (nell’ordin infine, l’ued, to lot Car gno d’A uova, il Fior cciolata. sgo to, lot vetta al Creola Rhum Car in uno to tut il e sar ver e e Mescolare ben l’imsul ro bur di chi stampo; spargere i fioc medio per co fuo a no for in e cer pasto e cuo veramente squisicirca 1 ora. Questo dolce, freddo. vito ser glio me to, si gusta

LE AZIENDE INFORMANO

prevale una nota acuta di agrumi e fiori esotici. È quindi un liquore dolce da dessert, ottimo a fine pasto, sia liscio che “on the rocks”. Può essere proposto nelle macedonie di frutta o sul gelato e trova grande impiego nella preparazione di dolci “a pasta secca”. Sono infatti numerose le ricette di pasticceria che lo vedono protagonista: dalla Crema Pasticcera, alla classicissima “Torta di Pane al Fior d’Agno”. Questo dolce è considerato uno dei simboli della Vicentinità, menzionato nel libro “La Cucina Vicentina” di Giovanni Capnist e da Pier Luigi Lovo nel libro “Trapeare, Fare e Brigare”.

Bread Cake with Fior d’A

gno Carlotto

Ing

) redients (serves 6 people

soak the bread in the Preparation: chop and l, then run it through a coo boiling hot milk. Let sugar, eggs, Fior d’Agno sieve. Add, in this order: Creola Rhum Carlotto d ine Carlotto and the dra r the batter in a mould, raisins. Mix well and pou butter on top. Bake of es scattering small flak about 175° C, for about in a medium heat oven, e is better enjoyed if cak us an hour. This delicio served cold.


Schio

di Maria Grazia Dal Pra'

Arte sacra a Schio e dintorni San Francesco e Santa Giustina

Ci sono piccoli tesori custoditi in scrigni, non lontani da casa, ma poco noti. Vale per molte testimonianze storiche e artistiche, comprese quelle di arte sacra. A Schio ci sono due chiese che di recente, grazie all'opera di volontari, sono state aperte per fedeli e visitatori. Si tratta della chiesa di S. Francesco, nel centro città e della chiesetta di S. Giustina, nella frazione di Giavenale. Di proprietà del Comune di Schio, sono entrambe sul tracciato della Romea Strata, antica via di pellegrinaggio. S. Francesco, sorge accanto al polmone verde della Valletta. Fondata nel 1424 ha subito diverse trasformazioni, per arrivare all'aspetto attuale tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Tra le opere in essa custodite, la Pala di Francesco Verla (1512) recentemente restaurata e prestata, nell'estate del 2017, al museo Diocesano Tridentino, per una mostra sull'autore. L'altare maggiore dedicato a San Francesco è opera di Giacomo Borella. Notevole il grande crocifisso li58

PAESAGGI VENETI

Sacred art in Schio and surroundings

S.Francesco and S.Giustina There are small treasures hidden in caskets, not far from home, but which people don’t know much about. This is true for many historical and artistic works, including those of sacred art. Thanks to volunteers’ commitment, two churches with treasures of this kind, the church of S. Francesco (St. Francis) in the city centre and the small church of S. Giustina (St. Justina) in the hamlet of Giavenale, were recently opened to worshippers and visitors. Belonging to the Municipality of Schio, both churches are on the “Romea Strata”, the ancient pilgrimage route. The S. Francesco church rises next to the green area known as “La Valletta”. Built in 1424, the church was transformed many times, and its current aspect is the


ph Silvia Pasquariello

gneo del '400, di ignota provenienza. Il pavimento, rifatto nel 1860, ospita numerosi sigilli sepolcrali, appartenenti a importanti famiglie scledensi. Più modesta per dimensioni e contenuti, la chiesetta campestre di S. Giustina martire, testimonia, alle porte di Schio, una delle più antiche presenze dell'evangelizzazione cristiana in quest'area. Non ha più la forma originaria forse longobarda, ma quella che nel 1581 vollero darle i fratelli Gian Giacomo e Gian Battista Dal Ferro, ricostruendo di fatto quella “crollata per troppa vetustà”. La sua struttura è sobria, il tetto è a capriate con piccola abside semicircolare rivolta verso Nord. Sul muro frontale, il campanile a vela in mattoni ospita una campanella, della fonderia Colbacchini di Bassano del Grappa. L'interno è un'unica aula rettangolare con un pavimento in cotto originale. Fu a lungo un edificio privato, trasmesso di famiglia in famiglia. Dal 2003 è stata ceduta al Comune di Schio che l'ha restaurata nel 2014.

one it received between the end of the 19th and the start of the 20th centuries. Among the works it holds there is an altarpiece by Francesco Verla (1512), which was recently restored and loaned in the summer of 2017 to the Tridentine Diocesan Museum for an exhibition of the artist’s work. The high altar dedicated to St. Francis is a work of art by Giacomo Borella. The large wooden crucifix, of unknown origin, dates back to the 15th century. The floor, redone in 1860, contains a large number of sepulchral seals belonging to important families from Schio. More modest in size and content, the country church of St. Justine the martyr, just outside Schio, is proof of the early Christian Evangelisation in this area. Its form, maybe Lombardic, is not the original one; in fact, it presents the form it was given by the brothers Gian Giacomo and Gian Battista Dal Ferro in 1581, who rebuilt what had “fallen down because too old”. The church has a sober structure, and its trussed roof has a small semi-circular apse that looks north. On the front wall, the brick bell-gable houses a bell made by the Colbacchini foundry from Bassano del Grappa. Inside, the original terracotta flooring of the single rectangular room still remains. It was a private building for a long time, passed from family to family, but was ceded to the Municipality of Schio in 2003, which renovated it in 2014.

ph Martina Busato

Chiesetta di Santa Giustina

CHIESA DI S. FRANCESCO Venerdì - Sabato 14.30 - 18.00 Fridays - Saturdays 14.30 - 18.00 grazie a - thanks to the Associazione Daisy CHIESA DI SANTA GIUSTINA Sabato 15.00 - 17.30 Saturdays 15.00 - 17.30 grazie a - thanks to the Amici di Santa Giustina www.chiesasantagiustina.it INGRESSO GRATUITO ENTRY IS FREE Chiesa di San Francesco

59


design oliverlab.com | ph. piero martinello

Ottavia Piccolo Silvio Orlando Simone Cristicchi Ale e Franz Marina Massironi | Roberto Citran Paolo Fresu Sardegna Teatro | Alessandro Serra Gioele Dix | Laura Marinoni Omaggio a Ennio Morricone Compagnia Elsinor | Michele Sinisi Saverio La Ruina | Scena Verticale Balletto di Roma Margriet Buchberger | Orchestra La Dominante Andrea Kaemmerle | Raskornika Orchestra Teatro Civico, via Pietro Maraschin, 19 | 36015 Schio (VI) | tel 0445 525 577 info@teatrocivicoschio.it | www.teatrocivicoschio.it | www.vivaticket.it

con il contributo di

con il contributo di

sponsor

soci

main sponsor

media partner

Cultura in Azienda

partner

sponsor tecnico



Carrè

La Madonna con il bambino della Fratta di Carrè Una scultura policroma La chiesa “Madonna della Neve”, collocata nella località Fratta di Carrè, da cui prende il nome, è situata in un pianoro nelle colline delle Bregonze. È un edificio realizzato per il culto della Madonna della Neve, devozione che nacque in seguito ad un episodio del 4 agosto 352 d.C.: Giovanni, un ricco patrizio, ebbe l'apparizione in sogno della Vergine che gli chiese di costruire una chiesa laddove avesse trovato della neve fresca il mattino seguente. Il giorno dopo l'uomo corse da papa Liberio, che aveva avuto la stessa visione e assieme constatarono che il prodigio era avvenuto! La neve era caduta sul Rione Monti, su cui poi venne costruita l'attuale basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Il culto della Madonna della Neve si diffuse in tutta Italia tra XV e XVIII secolo e portò alla costruzione del santuario di Carrè nel 1491, come attesta la lapide posta sulla parete sud in corrispondenza dell'abside. L'edificio venne tuttavia demolito e ricostruito nel 1921 come ex voto della Grande Guerra. All'interno di tale chiesa è custodita, presso l'altare maggiore, una scultura in pietra policroma raffigurante la solenne figura della Madonna con il Bambino: la Vergine viene rappresentata stante e in posizione ieratica, il Bambino è seduto sulla destra e tiene in mano un piccolo libriccino. Il soggetto è avvolto da un ampio manto marca62

PAESAGGI VENETI

The Madonna and Child in Fratta, Carrè

A polychrome sculpture The church is dedicated to the “Madonna della Neve” and takes its name from the village of Fratta, Carrè, which is located on a small plateau in the Bregonze hills. It was built to worship the “Madonna della Neve” (St. Mary of the Snows). This devotion rose following an episode that occurred on 4th August 352 AD: the Virgin Mary appeared in a dream to Giovanni, a rich aristocrat, and told him to build a church where he would find fresh snow

ph Ilenia Fenu

di Ilenia Fenu


ph Ilenia Fenu

to da pieghe profonde e spezzate, in richiamo allo stile che si vedeva nella pittura degli stessi anni, ossia quella di Bartolomeo Montagna. La policromia applicata sulla statua non è quella originale ma, essendo un'opera pensata per essere a colori e non semplicemente bianca, conserva ancora benissimo il suo potenziale espressivo. Sappiamo che la statua venne realizzata nel 1490 da Girolamo Vicentino grazie al cartiglio posto sul basamento su cui capitola la firma “Opus Hieronimi Vice”. L'opera è accolta da un meraviglioso altare ligneo. La chiesetta è raggiungibile percorrendo via Monte Ortigara per tre chilometri, in una piacevole passeggiata in mezzo al verde.

the next morning. The following day, the man ran to Pope Liberius, who had had the same vision, and together they verified that the miracle had happened! Snow had fallen in the Rione of Monti in Rome, where the Basilica of Santa Maria Maggiore was then built. The cult of the “Madonna della Neve” spread through Italy between the 15th and the 18th centuries and led to the construction of the Carrè sanctuary in 1491, as confirmed by the commemorative plaque on the southern wall in the apse. The building was, however, demolished and rebuilt in 1921 as an ex-voto for the First World War. There is a polychrome stone sculpture near the high altar that represents the Madonna with Child: the Virgin Mary is separate, in hieratic position, while the Child is sitting on her right arm and holding a small book in his hands. The Madonna and Child are wrapped in a large cloak with deep, interrupted folds, recalling the style of Bartolomeo Montagna, who lived in the same period. The polychrome applied to the statue is not original. However, since it was conceived as a work with colours, it still preserves its expressive potential extremely well. We know that the statue was made in 1490 by Girolamo Vicentino thanks to the scroll on the base with the phrase “Opus Hieronimi Vice”. The work is surrounded by a marvellous wooden altar. You can reach this small church by following via Monte Ortigara for three kilometres, the road runs pleasantly through the nature. ORARI DELLA CHIESA Sempre aperta, ogni domenica e giorni festivi S. Messa ore 16:00 Via Monte Ortigara, Carrè INFORMAZIONI tel. 0445 891075 parrocchia.carre@alice.it 63


40 ANNI DI ESPERIENZA

STAMPAGGIO MATERIE PLASTICHE Settore termoindurente

PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE STAMPI UNI EN ISO 9001:2015 CERTIFICATO NR.472

Settore termoplastico

Via Astico 15/B - 36010 Carrè (VI) Tel. 0445.315309 - info@tecnicaplast.com

www.tecnicaplast.com


Puoi trovare i prodotti a marchio Posina nei migliori negozi della provincia e presso lo Spaccio Sandonà.

MAROSTICA Via Ragazzoni n. 38 Da Lunedì a Venerdì 8.30 - 12.30 • 15.30 - 19.30 Sabato 8.30 - 19.30 ORARIO CONTINUATO


Caltrano Two canvases by the painter Maganza

ph Mario Bozzetto

In the parish church of Caltrano In the Astico valley, at the foot of the Asiago Plateau, a stop in Caltrano, a town in the Pedemontana Veneta (Veneto Foothills), is recommended. In the parish church dedicated to “Maria Assunta” (an ancient parish church rebuilt in neo-gothic style during the second half of the 19th century) you can admire two canvases attributed to the “bottega” of Maganza, a workshop that was started by Giovanni Battista Maganza (known as Magagnò) in the city of Vicenza during the second half of the 16th century. The two canvases, the Coronation of the Virgin Mary and the Ascension of Christ with angels, appear on the internal façade of the church and date back to between 1617 and 1630. Both canvases present a top central figure that is surrounded by other figures positioned on both sides, favouring and highlighting the main character of the works: the Virgin of the Assumption and the Redeemer. di Cristina Bozzetto

Due pale del pittore Maganza Nella chiesa parrocchiale di Caltrano Nella vallata dell’Astico, ai piedi dell’Altopiano di Asiago si consiglia una sosta a Caltrano, comune della Pedemontana Veneta. Nella chiesa parrocchiale dedicata a Maria Assunta (antica pieve riedificata in stile neogotico nella seconda metà dell’800) si possono ammirare due pale attribuite alla bottega dei Maganza, bottega avviata da Giovanni Battista il Vecchio (detto Magagnò) nella città di Vicenza nella seconda metà del Cinquecento. Le due pale, l’incoronazione della Vergine e l’Ascensione di Cristo con angeli, sono esposte sulla facciata interna della parrocchiale e possono essere datate tra il 1617 ed il 1630. Entrambe le tele presentano una figura centrale rialzata e circondata da altri personaggi disposti sui due lati andando così a favorire ed evidenziare il personaggio principale dell'opera: la Vergine Assunta ed il Redentore. 66

PAESAGGI VENETI

1. Coronation of the Virgin (oil on canvas, 295 x 156 cm, with an arch at the top) The Virgin occupies the upper median area of the canvas. Mary is looking upwards in prayer. Her clothes (white tunic and blue cloak) have soft drapes; her hands stand out for the perfection of their details. The Virgin is surrounded by 24 angels (twelve on the left and twelve on the right). Another two angels (painted fully and kneeling on the clouds) offer Mary the pontifical and the Hapsburg crowns. The angel on the right is presenting her with the “corno dogale” (“ducal horn”, i.e. the Venetian doge hat), the one on the left with a laurel wreath. Mary is depicted as the queen of the sky and the earth. She is given the signs of spiritual and temporal power. Simultaneously, Mary is recognised


1. Incoronazione della Vergine (olio su tela cm 295 x 156 centinato) La Vergine occupa la zona mediana superiore della pala. Maria ha lo sguardo rivolto verso l’alto, in atteggiamento di preghiera. Le vesti (tunica bianca e manto azzurro) sono caratterizzate da un morbido panneggio; le mani si distinguono per la perfezione nei dettagli. La Vergine è circondata da 24 angeli (dodici a sinistra e dodici a destra). Altri due angeli (dipinti per intero ed inginocchiati sulle nubi), offrono a Maria la corona pontificia e quella asburgica. L'angelo di destra le porge il "corno" dogale, quello di sinistra il serto di alloro. Maria viene dipinta come regina del cielo e della terra. A lei vengono conferiti i segni del potere spirituale e temporale. Nel contempo Maria viene riconosciuta come signora delle arti (rappresentate dall'alloro). 2. Ascensione di Cristo (olio su tela cm 264,5 x 144 centinato) La pala raffigura il Cristo glorioso (al centro in alto) tra angeli che offrono frutta e spighe, prodotti locali della terra. Si riconoscono i santi martiri Fabiano (a sinistra) e Sebastiano (a destra). La parte inferiore dell’opera , par1

2

as lady of the arts (represented by the laurel).

2. The Ascension of Christ (oil on canvas, 264.5 x 144 cm, with an arch at the top) The canvas shows the glorious Christ (in the top centre) among angels who are offering fruit and wheat, the local products from the land. The martyr saints Fabian (on the left) and Sebastian (on the right) can also be seen. The lower part of the work, particularly full of details, represents a scene from rustic life in the mountains that overlook the River Astico. The figure of the dog, whose painted hairs can be distinguished, is of particular interest; the precision in the faces of the young boys, the sheep, the goat, a cow and a donkey also stand out. Country life is offered to the Saviour, who descends from the clouds that form a stairway.

2

ticolarmente attenta ai dettagli, rappresenta una scena di vita agreste tra i monti che sovrastano l'Astico. Di particolare interesse è la figura del cane sul cui manto si possono distinguere i peli dipinti; si distinguono per la precisione dei particolari i volti dei fanciulli, le pecore, la capra, una mucca ed un asino. La vita di campagna viene offerta al Salvatore, il quale scende tra le nubi che gli fanno da scala. 67


Arte e cultura di Gisella Zanocco

ALESSANDRO FOGO Il vincitore del Premio Arte Laguna L’indagine della capacità evocativa della pittura è il fulcro centrale della ricerca del giovane artista Alessandro Fogo, nato a Thiene, vincitore dell’ultima edizione del PREMIO ARTE LAGUNA di Venezia. Quali sono i temi ispiratori della sua attività artistica? Mi nutro di immagini, rappresentazioni e di qualsiasi manufatto che riesca a sopravvivere allo scorrere del tempo sedimentandosi nella realtà come reliquia di un passato mai passato. Il mio è un interesse di natura archeologica, che mi porta a scoprire e collezionare queste tracce, basandomi su di un solo e semplice criterio: essere traccia e/o diretta conseguenza dell’immortale tentativo dell’uomo di comunicare con una realtà superiore, un mondo onirico di fede miti, credenze e religioni, come manifestazione naturale e indispensabile della propria natura. In questo processo onnivoro la pittura si inserisce come catalizzatore per la creazione di immagini e oggetti che si reggono su una strana alchimia diventando universali, abbandonando le coordinate del tempo e dello spazio. Tensioni ossimoriche reggono la loro esistenza, vivo o morto, reale o finto, sacro o profano. Tutto è finto e vero allo stesso tempo. Il mio lavoro è una ricerca verso l’archetipo universale, un percorso di ingestione e sedimentazioni di simboli e immagini pronti a sparire e lasciare solo e soltanto la loro impronta. Ha in serbo altri filoni di ricerca artistica per il futuro? Credo che la ricerca non abbia un inizio ed una fine ben precisi, ma bensì un continuum che si evolve. Non riesco a ragionare per "serie" di lavori. Quindi quello che posso dire è che continuo ad analizzare, studiare e lavorare su ciò che mi interessa cercando degli sviluppi naturali.

2

1. 2. 3. 4.

68

1

Alessandro Fogo davanti ad una delle sue opere Notturno (sogno liquido e sensuale), olio su tela, 149x134 cm, 2018 The magic room of Ouroboros, olio su lino, 200x180 cm, 2017 Bear Ritual, 160 x 200 cm, olio su lino, 2017

PAESAGGI VENETI


3

ALESSANDRO FOGO

The winner of the last edition of Venice’s Arte Laguna Prize The investigation into the evocative skills of painting lies at the core of the research of the young artist Alessandro Fogo, born in Thiene, winner of the last edition of Venice’s ARTE LAGUNA PRIZE. What themes inspire your artistic activity? I feed on images, representations and any manufactured item that manages to survive the passing of time, depositing itself in reality as the relic of a past that has never passed. My archaeology-based interest leads me to the discovery and collection of these traces, basing myself on a single, simple criterion: being the trace and/or direct consequence of man’s immortal attempt to communicate with a superior reality, an oneiric world of faith, myth, belief and religion, as a natural display that is essential for one’s own nature. In this omnivorous process, painting is a catalyst for the creation of images and objects that hold onto a strange alchemy, becoming universal, abandoning the coordinates of time and space. Oxymoronic tensions support the existence of these images and objects, dead or alive, real or fake, sacred or profane. Everything is false and true at the same time. My work is a search for the universal archetype, a road of ingestion and sedimentation of symbols and images ready to disappear and leave only their print. Do you have other artistic research lines in store for the future? I believe that research does not have a precise start and end, but is a developing continuum. I cannot reason in “series” of works. So what I can say is that I will continue analysing, studying and working on what interests me as I search for natural developments.

4

69




Cultura

Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” Il riconoscimento in memoria del salvatore delle ville venete Giuseppe Mazzotti (Treviso, 18 marzo 1907 – 28 marzo 1981) fu un poliedrico intellettuale trevigiano, anticipatore di grandi temi che oggi sono di spiccata attualità, headunter ante litteram capace di fiutare il talento e l’ingegno, salvatore delle ville venete: da trentasei anni a lui è dedicato il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, prestigioso concorso “per libri di montagna, alpinismo, esplorazione - viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta”, volto a valorizzare le maggiori aree di interesse e di studio di Mazzotti. Il Premio, che alterna sei sezioni proponendone tre ad ogni edizione, giovedì

“Giuseppe Mazzotti” Gambrinus Prize

The award in memory of the “saviour” of Veneto villas Giuseppe Mazzotti (Treviso, 18 March 1907 – 28 March 1981) was a versatile intellectual from Treviso who anticipated great themes that are very current today. He was an ante litteram headhunter, able to sniff out talent and brilliance, a “saviour” of Veneto villas. The “Giuseppe Mazzotti” Gambrinus Prize has been a prestigious competition “for books on mountains, mountaineering, exploration – travel, ecology and landscape, traditional arts and crafts and a Window on the Triveneto Region and Veneto civilisation” 72

PAESAGGI VENETI

11 ottobre annuncerà le opere vincitrici per le sezioni “Alpinismo: imprese, vicende storiche, biografie e guide”, “Ecologia e paesaggio” e “Artigianato di tradizione”. La premiazione avverrà al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Treviso) sabato 17 novembre alle 16.30.

for thirty-six years. This competition is aimed at promoting the areas and studies that most interested Mazzotti during his life. There are six categories in all, with three being presented at each edition. The winning works for the “Mountaineering: challenges, historical events, biographies and guides”, “Ecology and landscape” and “Traditional arts and crafts” categories will be announced on Thursday 11 October. The award ceremony will be held in Parco Gambrinus, San Polo di Piave (Treviso) on Saturday 17 November at 16.30. www.premiomazzotti.it



Bassano del Grappa

di Raffaella Andreatta, IAT Bassano

BASSANO DEL GRAPPA

L’autunno si colora di eventi Aria frizzante, giornate che si accorciano, la fine dell’estate sembra ormai vicina portando con sé i dolci ricordi degli eventi che hanno riempito le nostre calde serate. Ma non c’è da temere: l’autunno si prospetta infatti un mese ricco di eventi! A cominciare dagli “aperitivi e musica” riproposti in occasione della mostra Abscondita presso al Museo Civico (prorogata fino al 5 novembre). Torna ad essere luogo di esposizione dedicato all’Arte Contemporanea la Torre delle Grazie con l’esposizione di Fabio Roncato dal 14 settembre all’11 novembre, l’artista si è cimentato con l’acqua del fiume Brenta per plasmare sculture attraverso la tecnica “a cera persa” il risultato sarà un’istantanea generata dalla corrente del fiume imprigionata e resa indistruttibile dalla successiva trasformazione in alluminio. Anche quest’anno sarà proposto l’atteso evento “Mestieri in strada” che si terrà l’8 e il 9 settembre presso le piazze del centro storico, con l’obiettivo di far conoscere 74

PAESAGGI VENETI

BASSANO DEL GRAPPA

Autumn is coloured with events

Crisp air, days that shorten, the end of summer seems to be taking with it the sweet memories of the events that filled our hot summer evenings. But no fear: autumn is, in fact, full of events! Starting from the “aperitivi e musica” (aperitifs and music) proposed during the Abscondita exhibition at the Public Museum


Ph Cesare Gerolimetto

(extended until 5 November). Torre delle Grazie has once again become a display area for Contemporary Art, with the exhibition of Fabio Roncato, which will run from 14th September to 11th November. The artist put himself to the test, using the water from the Brenta River to shape sculptures using the “lostwax casting” technique. The result will be a snapshot generated by the trapped river current that is made indestructible by subsequent transformation in aluminium. Once more, the eagerly awaited event “Mestieri in strada” (Street crafts) will be proposed, on 8th and 9th September in the old town squares, with the aim of showing the public the craftwork world. The “Festa dell’Uva” (Grape festival) will be held on 9th September, the “Città dello Sport” (City of Sport) on the 16th in Prato Santa Caterina, while the appointment with “Capra e Cavoli” (Goat and Cabbage), which involves biological and eco-friendly products, will return on 30th September. “Nicoletta Costa, Storie di foglie e di cielo” (Nicoletta Costa, Stories of leaves and the sky), an exhibition dedicated to children, will be inaugurated on 12th October in Palazzo Bonaguro. There will be panel paintings and illustrations divided into six theme sections, and Giulio Coniglio cartoons will be shown. Autumn is also the time for the traditional “Fiera Franca”, which is held on the first Thursday of the month, and immediately after, on Saturday 6th and Sunday 7th October, the old town will be filled with stalls. There is also room for opera: “Cenerentola” (Cinderella)

by Gioachino Rossini will be presented on 7th October at Sala J. Da Ponte. “Sapori e Profumi” (Tastes and Smells), an event dedicated to food and wine, will make its return from 9th to 11th November. Finally, on 17th November, the city will find its Christmas spirit with the usual Markets organised by Confcommercio Bassano.

Palazzo Bonaguro Bassano del Grappa

Nicoletta Costa Storie di foglie e di cielo 12.10.2018 — 6.1.2019 Palazzo Bonaguro. Via Angarano 77, Bassano del Grappa (VI). T +39 0424 519901 – info@museibassano.it – didatticamuseo@comune.bassano.vi.it – www.museibassano.it

www.childrenandfamily.it

IAT UFFICIO TURISTICO

Ph Marco Gnata

Bassano del Grappa | P.zza Garibaldi, 34 Tel. +39 0424.519 917 iat.bassano@comune.bassano.vi.it Mercoledì - lunedì | Wednesday - Monday 10.00-19.00 Martedì - Tuesday 15.00-19.00

www.museibassano.it il mondo dell’artigianato al pubblico. La “Festa dell’uva” sarà il 9 settembre, la “Città dello Sport” il 16 in Prato Santa Caterina, mentre il 30 tornerà il consueto appuntamento con “Capra e Cavoli” manifestazione sul biologico e sull'ecosostenibilità. Il 12 ottobre invece sarà inaugurata a palazzo Bonaguro una mostra dedicata ai più piccoli “Nicoletta Costa, Storie di foglie e di cielo” in cui saranno esposte tavole, illustrazioni, suddivisi in sei sezioni tematiche e la proiezione del cartone animato di Giulio Coniglio. Autunno è anche tempo della tradizionale Fiera Franca, che si terrà il primo giovedì del mese a seguire sabato 6 e domenica 7

il centro storco si riempirà interamente di bancarelle espositive. Spazio anche alla lirica d’autunno il 7 ottobre andrà in scena “Cenerentola” di Gioachino Rossini alla Sala J. Da Ponte. Dal 9 all’11 novembre torna l’appuntamento “Sapori e profumi” manifestazione dedicata all’enogastronomia in fine il 17 novembre entreremo in clima natalizio con i consueti Mercatini organizzati dalla Confcommercio di Bassano. 75


Bassano

di Federica Lago

VIGNETO DUE SANTI Quando sensibilità e rispetto della natura danno il meglio di sè Nel 1965 cinque fratelli bassanesi fondano l’azienda agricola Vigneto Due Santi, acquistando una delle aree di Bassano del Grappa maggiormente vocate alla viticoltura; l’impegno è tanto e il periodo storico propizio. Dopo l’acquisizione della prima campagna, l’azienda ha continuato a espandersi facendo proprie un poco alla volta le zone di maggior vocazione e oggi si estende su una superficie di circa 30 ettari, occupati dai vigneti , oliveti e boschi, com’è giusto che sia in un territorio prettamente collinare. Mi presento a metà settembre, un periodo frenetico in cantina ed in vigna, me ne rendo conto, il tempo da dedicarmi è poco, ma Stefano Zonta mi accoglie e mi immerge con i suoi racconti in questa realtà aziendale che nel tempo è diventata una delle migliori interpreti del cabernet e del merlot di tutto il nord-est d’Italia. Stefano rappresenta la seconda generazione, arriva in azienda nel 1988 e ne gestisce il rinnovamento nel passaggio dalla vecchia alla nuova generazione; condivide questo progetto con il cugino Adriano, stessa vi76

PAESAGGI VENETI

THE DUE SANTI VINEYARD

When sensitivity and respecting nature give the best results In 1965, five brothers from Bassano established the agricultural business “Vigneto Due Santi”, purchasing one of the areas of Bassano del Grappa that was most suited to viticulture; the commitment was great and the historical period favourable. After purchasing its first piece of land, the company continued expanding, slowly but surely becoming owner of the most suitable areas for growing vines, and today it extends over a surface area of about 30 hectares, filled with vines, olive trees and woods, as a mainly hilly area should be. I turn up halfway through September, a frenetic period for a winery and for the vines. I realise that they cannot give me much of their time, but Stefano Zonta welcomes me and


sione, stesso approccio alla terra, stessa volontà di interpretare ciò che la natura dà loro, con il solo scopo di produrre vini di alta qualità. Inevitabile quindi chiedergli della vendemmia in corso, stanno vendemmiando i rossi mentre i bianchi sono già in cantina. “Annata promettente” mi dice, ma il risultato finale si vedrà più avanti. Il vino è il risultato di un percorso di collaborazione tra la vigna e l’uomo, dato dall’esperienza e dalla sensibilità dell’uomo che si deve mettere in ascolto della natura, un “ascolto attivo”,

di costruzione con la natura stessa, in armonia con l’ambiente. Il vino è “una sinfonia, non c’è un artista che canta da solo”. Parliamo di terroir, di vitigni autoctoni, di rispetto per il territorio, del loro punto di forza che è rappresentato dal “Due Santi”, un vino rosso molto ricco e profondo ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot che è diventato l’emblema dell’azienda. Che dire di Stefano? Un sensibile vignaiolo che nutre un profondo rispetto per il luogo dove si trova, per il suo lavoro, per la storia che porta avanti da 30 vendemmie. Lo lascio al suo settembre frenetico, sicura di tornare con calma per degustare con gli amici questi grandi vini rossi che li contraddistinguono.

presents me this company reality which has become, over time, one of the best interpreters of Cabernet and Merlot in the whole north-eastern area of Italy. Stefano is the second generation of winemakers: he started working for the company in 1988 and handled renewal of the passage from the old to the new generation. He shared this project with his cousin Adriano, who had the same vision, the same approach to the soil, the same desire to interpret what nature has given them, with the only aim of producing top quality wines. Inevitably, I ask him about the current harvest: they are picking the red grapes, the white ones are already in the winery. “A promising vintage,” he says to me, but the final result can only be seen further ahead. The wine is the result of the collaboration between the vines and man, given by the experience and sensitivity of people who have to listen “actively” to nature, who have to build with nature, in harmony with the environment. Wine is “a symphony, there is no artist who sings alone”. We talk about terroir, autochthonous grapes, respect for the land, their strong point, “Due Santi”, a very rich, deep wine made from Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc and Merlot grapes that has become the company emblem. What can be said about Stefano? He is a sensitive vine grower who deeply respects the place where he is, his work, the BASSANO DEL GRAPPA story he has been continuing viale Asiago 174 for 30 harvests. I leave him to his frenetic September. I will certainly return at a calmer moment with friends to enjoy those unique great red wines.

È possibile organizzare visite guidate e degustazioni su appuntamento www.vignetoduesanti.it 77


CENTRO NAZIONALE

RAFTING - CANOA

Vi a Fo n t a n a z z i , 1 - 3 6 0 2 0 S o l a g n a ( V I )


IL MONDO SOMMERSO DELL’ACQUA

APERTO DA MARZO A NOVEMBRE


Val Brenta di Daniela Caenaro

Un viaggio lungo un secolo Il profugato da Cismon a Giarre Profugo è chi cerca scampo,fugge lontano,è fuggiasco ed errante ed è costretto per guerra o calamità ad abbandonare la patria e il paese.Pochi conoscono la vicenda del profugato durante la prima guerra mondiale .Dopo Caporetto intere comunità sono state costrette a lasciare le loro case e come nel caso dei paesi della Valbrenta sono state ospitate nel profondo sud ;San Nazario in Puglia a Trinitapoli e Cismon in Sicilia a Giarre.I profughi erano principalmente donne,vecchi e bambini e per ben due anni hanno affrontato le difficoltà ed i disagi di una sistemazione provvisoria in un’Italia in guerra in cui le risorse erano poche.La gente del

sud con la generosità che la contraddistingue ha saputo rendere meno amara la lontananza dai luoghi familiari. La notte del 5 novembre 1917 il parroco di Cismon ha chiamato a raccolta i parrocchiani ed ha annunciato loro che avevano meno di 48 ore di tempo per raccogliere le proprie cose e mettersi in viaggio per una destinazione che inizialmente doveva essere Ferrara. Avrebbero portato con loro la statua della madonna del Pedancino che era per i cismonesi oggetto di culto e simbolo della loro identità.Hanno attraversato in treno l’Italia intera e sono approdati con le loro poche cose in terra siciliana. Sono ritornati in paese dopo quasi due anni, hanno trovato solo rovine ed un territorio devastato da 4 anni di guerra. In meno di due anni il paese viene ricostruito e la vita riprende lentamente il suo corso. Le comunità di Giarre e di Cismon gemellate nel 1969 si ritrovano e rinnovano la loro antica amicizia in questo viaggio lungo un secolo. 80

PAESAGGI VENETI

A century-long journey

The refugees who fled from Cismon to Giarre Refugees are people who are trying to escape, who are looking for safety far away, fugitives and wanderers and people who are forced to leave their homeland and country because of war or calamity. Not many know about the story of the refugees during the First World War. After Caporetto, whole communities were forced to leave their homes and, like the case of the villages of Valbrenta, they were hosted in the deep south: San Nazario went to Trinitapoli in Apulia, and Cismon to Giarre in Sicily. The refugees were mainly women, old people and children, and for two years they faced the difficulties and discomfort of temporary accommodation in an Italy that was at war and which, as a result, had very few resources. The people of the south, with the generosity they are famous for, were able to make the distance from familiar places less bitter. On the night of 5th November 1917, the parish priest of Cismon rallied his parishioners around him and told them that they had less than 48 hours to gather their things and begin the journey to a destination that was initially meant to be Ferrara. They would take the statue of the Madonna of Pedancino with them, because an object of cult and a symbol of their identity. They crossed Italy by train and arrived with their few belongings in Sicily. They returned home almost two years later, where they found only ruins and a land that had been devastated by 4 years of war. In less than two years the town was rebuilt, and life slowly returned to normal. The municipalities of Giarre and Cismon, which were twinned in 1969, meet to remember this journey and renew their ancient friendship.


BONUS PUBBLICITÀ

Un'opportunità con Paesaggi Veneti Chi investe in pubblicità pagherà meno tasse l’anno prossimo: ATTENTI ALLA SCADENZA DEL 22 OTTOBRE Oggi è necessario comunicare e bene. E non basta il messaggio che funziona e l’immagine accattivante: la promozione va realizzata su prodotti editoriali autorevoli e di qualità, come il nostro “Paesaggi Veneti”.Da quest’anno sulla dichiarazione del 2019 gli inserzionisti possono addirittura usufruire del bonus pubblicità, una detrazione di imposta su base incrementale (da un anno all’altro) del 75% (fino al 90% per microimprese, PMI e start up) della spesa effettuata (tolte le spese di intermediazione). Del bonus possono be-

neficiare tutte le aziende, lavoratori autonomi, professionisti e enti non commerciali. L’importante è inviare all’amministrazione una domanda entro il 22 ottobre 2018 in cui si indicano le testate utilizzate e le spese effettuate e in programma fino al 31 dicembre. Il beneficio lo si potrà godere in sede di dichiarazione dei redditi del 2019 come detrazione da utilizzare nei modelli fiscali F24.

PER CHI:

TUTTE LE AZIENDE

COSA:

INVESTIMENTI PUBBLICITARI SU PRODOTTI EDITORIALI

PER MAGGIORI INFO SU VANTAGGIO:

G.U. del 24/07/2018 (DPCM n. 90 del 16/05/2018)

RIVOLGERSI AD UN PROPRIO CONSULENTE

LE AZIENDE INFORMANO

DETRAZIONE D’IMPOSTA FINO AL 90%

! e n e b ia g n a m i s i da No Solo da noi!

Visita il nostro sito web:

www.prixquality.com

ed iscriviti alla nostra newsletter

81


Altivole

ph Maria Leonardi

Orario di apertura del cimitero Cemetery opening hours orario estivo/summer: 01/04 - 30/09 - h 08.00-20.00 orario invernale/winter: 01/10 -31/03 - h 08.00-17.30 di Elettra Morlin

La Tomba Brion di Carlo Scarpa Tempio dell’Architettura contemporanea La celebrazione dell’amore eterno attraverso due circonferenze che si intersecano indissolubilmente e diventano infinito, ingabbiate in una sorta di bunker antiatomico di cemento armato, decorato a mosaico di Murano, e specchiate nell’acqua su cui galleggia, alla maniera orientale, come una pagoda, il padiglione per la meditazione, guardandosi per sempre negli occhi, per sempre l’uno di fronte all’altra. Tutto attorno, il giardino dell’Eden con erba verde, vasche e canalette d’acqua e ninfee rosa e alghe. Più in là le tombe degli abitanti del paese e, ancora, i campi coltivati, le colline e la Pedemontana veneta. Così Onorina Brion Tomasin trasformò in monumento, attraverso le mani e l’ingegno di Carlo Scarpa, il suo dolore per il prematuramente defunto marito Giuseppe Brion. Proprietario 82

PAESAGGI VENETI

e fondatore dell’azienda di apparecchi radiofonici e televisivi Brionvega, tra gli anni ’60 e ’70 il marito di Onorina, avvalendosi della collaborazione dei migliori designer del suo tempo, produsse oggetti che passarono alla storia (così come la sua celebre tomba). Tutto questo accade nel cimitero di San Vito di Altivole, piccola frazione della campagna trevigiana, che fa il solletico ai colli


Brion Cemetery by Carlo Scarpa

asolani, luogo natale di Brion e a cui l’imprenditore fu per sempre legato. Il monumento funebre è opera della maturità dell’architetto veneziano che muore, anch’egli prematuramente (cadendo da una scala in Giappone nel 1978) prima dell’ultimazione dei lavori. Il progetto sarà completato su disegno di Scarpa ma da architetti differenti. Tomba Brion è considerata la sintesi della ricerca architettonica di una vita, che strizza l’occhio all’antica Grecia, all’artigianato veneziano, all’arte giapponese e Zen, alla Secessione viennese e a Wright. In questo stesso monumento Carlo ha voluto essere sepolto: silenziosamente, in un angolo, ascolta i passi dei visitatori che calpestano il cemento e le mattonelle, facendo ogni giorno la spola tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in quello spazio senza tempo, come pellegrini pagani in visita al tempio della dea Architettura. È bene recarsi alla Tomba Brion già muniti di informazioni su di essa poiché, trattandosi di un vero e proprio cimitero, non sono presenti servizi per i turisti come la possibilità di consultare brochure o di partecipare a visite guidate (a meno che non ci siano occasioni particolari o ci si organizzi con una guida di fiducia).

ph Maria Leonardi

ph Maria Leonardi

A temple of contemporary architecture The celebration of eternal love through two circumferences that intertwine inextricably and become infinite, caged in a sort of anti-atomic bunker of reinforced concrete, decorated with Murano mosaic and mirrored in the water it floats in, in the Oriental manner, like the pagoda, a pavilion for meditation, always looking at each other, one facing the other forever. All around, the garden of Eden with green grass, tanks and water channels and pink nymphs and alga. Further on, the tombs of the town citizens and, even further on, cultivated fields, hills and the Pedemontana Veneta area. This is how Onorina Brion Tomasin commissioned the hands and genius of Carlo Scarpa to transform the pain caused by the premature death of her husband, Giuseppe Brion, into the monument that is his tomb. Owner and founder of Brionvega, the radio and television equipment company, Giuseppe collaborated with the best designers in the 1960s and 1970s to produce objects that became part of history (just like his famous tomb). This all took place in the village he was born in and to which he was always bound: San Vito di Altivole, which is located in the

Treviso countryside close to the hills of Asolo. The monument is the result of the maturity of the Venetian architect who died, also prematurely, before the work was finished (he fell from a flight of stairs in Japan in 1978). The project was completed following Scarpa’s design but by different architects. Brion Cemetery is considered as the round-up of a lifetime of architectural research that includes ancient Greece, Venetian craftsmanship, Japanese art and Zen, the Viennese secession and Wright. Carlo wanted to be buried there: silently, in a corner, he listens to the steps of visitors who walk on the cement and bricks, commuting between the world of the living and the world of the dead every day, in that timeless space, like pagan pilgrims visiting the temple of the goddess Architecture. Be well informed about the cemetery before visiting it though, as it is a real one so there are no tourist services; for example there are no brochures or guided tours (unless there is a special occasion or you make arrangements with a local guide). 83


Arte e cultura di Elettra Morlin

Cima da Conegliano

Originario della città del vino, Cima da Conegliano le rimane fedele per tutta la vita, nonostante sia presto costretto a lasciarla, per ritornarci solo nei periodi di riposo estivo e, tra 1517e 1518, per il riposo eterno. Dopo un periodo di formazione, il pittore decide, infatti, di aprire bottega a Venezia, più ricca di risorse e di opportunità, dove si dedica alla realizzazione di scene sacre, il genere allora più redditizio. La committenza veneziana (ma anche veneta in generale ed emiliana) apprezza le sue pale di Madonne e di santi che risultano inconfondibili per i paesaggi, che egli realizza con gli occhi del cuore e la nostalgia dell’uomo dell’entroterra trapiantato in laguna. La memoria della sua terra non lo tradisce mai e l’accuratezza della resa è assoluta: molti elementi delle sue composizioni sono riconoscibili e tutt’ora esistenti (uno su tutti, il castello di San Salvatore a Susegana che si scorge nella Sant’Elena conservata alla National Gallery di Washington e nella Madonna dell’Arancio alle Gallerie dell’Accademia di Venezia) e la conformazione del territorio rispecchia fedelmente le qualità geografiche e ambientali dell’Alta Marca Trevigiana (le colline definite “a corda” puntellate di pievi, torri, borghi e castelli; le Prealpi dolomitiche in dissolvenza all’orizzonte; la pianura dove l’uomo si dedica, con infaticabilità veneta, alle proprie attività). Nelle opere di Cima il paesaggio accoglie e interrompe impertinente le sacre conversazioni, ponendosi come interlocutore e diventando esso stesso personaggio della 84

PAESAGGI VENETI

ph Giovanni Porcellato

Il pittore del paesaggio del Prosecco Superiore


The artist who painted the landscapes of Prosecco Superiore Coming from the wine city of Conegliano, Cima da Conegliano remained faithful to it for his whole life. Unfortunately, he soon had to leave it, only returning during the summer to rest. Between 1517 and 1518, it became his eternal resting place. After a training period, the painter decided to open shop in Venice, which had more resources and opportunities. There, he dedicated himself to creating sacred scenes, the category that was most profitable at that time. Venetian clients (but also those from the Veneto and Emilia regions) appreciate his altarpieces with Madonnas and saints, unmistakable because of their landscapes. They are works that come from the heart and the nostalgia of a man who was born in the hinterland and had moved to the lagoon. The memory of his territory never betrayed him, and the accuracy of the works produced by the artist is absolute: many elements in them are recognisable and still exist today (one above all, the castle of San Salvatore in Susegana that can be glimpsed in the "Saint Helena" panel at the National Gallery of Washington and in the Madonna dell’Arancio at the Gallerie dell'Accademia in Venice). The layout of the land faithfully mirrors the geographic and environmental features of the Alta Marca Trevigiana: the hills, defined as “a corda” (rope-like), that appear to be shored up by parish churches, towers, villages and castles, the Dolomite foothills that seem to melt into the horizon, and the plateau where the men, with the typical stamina of the Veneto people, dedicate themselves to their work. In Cima’s works, the landscape welcomes and impertinently interrupts sacred conversations, becoming a spokesperson, and at the same time main character, of the scene. His landscapes are the all-knowing narrator of a story that tells observers about where the action took place, in a period of great novelties for Venice. The city in fact had turned its shoulders to the sea and focused on the hinterland, considered as a potential new source of revenue for the Republic of Venice. Viticulture had not yet developed in the hills of Conegliano during that period, but the human presence was strong, and in the scenery immortalised by Cima you can take part in the construction of the foundations of what, after years of hard work and encounter-conflict with nature, became the area of Prosecco Superiore DOCG of Conegliano and Valdobbiadene, today a candidate for the UNESCO World Heritage List. Most of Cima da Conegliano’s works are no longer in their original location, but you can still admire a Madonna with Child between saints and angels, created in 1492 as an altar-piece, in the Conegliano Dome.

scena. Il paesaggio è, in Cima, il narratore onnisciente della storia che racconta all’osservatore il contesto in cui si colloca l’azione, un periodo di grandi novità per Venezia che volta le spalle al mare per volgere lo sguardo all’entroterra, individuato come potenziale nuova fonte di reddito per la Repubblica. In questa fase la viticoltura non si è ancora sviluppata nelle colline di Conegliano ma la presenza umana è forte, ed è proprio nelle scene immortalate da Cima che si assiste alla costruzione delle fondamenta di quello che, dopo anni di duro lavoro e incontro-scontro con la natura, diventerà il paesaggio del Prosecco Superiore DOCG di Conegliano e Valdobbiadene, oggi candidato a entrare nella lista dei beni UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità. La maggior parte delle opere di Cima da Conegliano non si trovano più nel luogo di collocazione originaria, tuttavia nel Duomo di Conegliano si può ancora ammirare una Madonna col Bambino tra santi e angeli realizzata nel 1492 come pala d’altare.

ph Giovanni Porcellato

Cima da Conegliano

DUOMO DI CONEGLIANO Via XX Settembre, 44 - Conegliano (TV) 85


ph Gilli

Dueville

di Emanuele Boschetti

Le risorgive del Bacchiglione Una preziosa area naturalistica tra Dueville, Villaverla e Caldogno Risalendo il corso del Bacchiglione, poco a Nord della città di Vicenza, si trova il grande “Parco delle Sorgenti”, parte della più ampia area protetta nota come “Bosco di Dueville”. È una vasta area naturalistica ancora intatta e sconosciuta ai più, dove si sono conservati tratti di bosco planiziale (antico bosco di pianura) e prati, fra i quali sgorga naturalmente l’acqua cristallina delle sorgenti del Bacchiglione. Nelle numerose “boje” (polle) si vede gorgogliare e ribollire l’acqua che risale in superficie per congiungersi in una fitta rete di rivoli e formare, tra polle e laghetti, quello che diventerà il primo corso del fiume, noto fin dal medioevo come “Bacalone”, forse a causa del rumore delle sue acque correnti. Area protetta, sito di importanza europea, è stata oggetto di recenti interventi di tutela e valorizzazione naturalistica, con un’attenzione tutta particolare ad una forma di turismo “lento” e alla didattica ambientale. Il progetto LIFE+ Sor.Ba. “Parco delle Sorgenti del Bacchiglione”, sviluppato dalla Provincia di Vicenza e alimentato 86

PAESAGGI VENETI

The Bacchiglione springs

A precious nature area between Dueville, Villaverla and Caldogno Going back along the path of the Bacchiglione River, a little north of the city of Vicenza, you will find “Parco delle Sorgenti”, part of the larger protected area known as “Bosco di Dueville”. It is a vast natural area, still intact and not well known, where parts of lowland forest and meadows are still preserved, and the crystalline water of the Bacchiglione springs gushes


ph Gilli

da contributi europei, ha saputo riqualificare l’area delle sorgenti di uno dei più importanti fiumi di risorgiva a livello europeo, mediante un’accurata operazione di ripristino degli habitat originari e la riconversione naturalistica dell’area utilizzata fino a pochi anni fa come piscicoltura. Lodevole la complessa ricostruzione del sistema idraulico antecedente sulla base delle vecchie mappe catastali e la produzione di specie vegetali per la ricomposizione degli habitat, oltre alla realizzazione di percorsi e strutture, a basso impatto ambientale, per consentire la fruibilità dell’area anche a scopo didattico. Al centro di una articolata rete di piste ciclabili, da Vicenza, da Dueville, da Caldogno o Villaverla, è raggiungibile tra argini, campi, corti e ville, sempre accompagnati dalla vista dell’arco delle vicine Prealpi e delle Piccole Dolomiti. Prezioso polmone verde, conserva quasi intatta tutta la ricchezza delle specie vegetali tipiche dei boschi di pianura, dei prati e delle “zone umide”, con una non comune varietà di fauna locale, specialmente di pesci, rettili e uccelli. La purezza delle acque ha saputo conservare specie ittiche uniche, come la “salgarella”, la “spinosa” o il “marsone”, in un contesto naturale e ricco di varietà. Il parco si sviluppa su una superficie di più di 20 ettari e all’interno vi nidificano molte specie protette, come il Martin Pescatore, la Nitticora, la Garzetta, l’Upupa o il Falco di palude, che possono essere osservate anche da alcune postazioni fisse per l’attività di birdwatching. Visitabile nelle domeniche da marzo a novembre, il percorso didattico, fra sentieri e ponticelli, si snoda attraverso i vari ambienti, dalle polle ai laghi, dai prati e alle macchie boscate. All’interno del centro di accoglienza del parco è in allestimento un museo delle zone umide, degli ambienti e delle specie naturali, per un accurato approfondimento delle conoscenze. Infine, nel “Bosco di Dueville”, lungo rii e antichi sentieri, alcune corti rurali e un antico mulino, sono la naturale cornice di un ambiente unico e tutto da scoprire, immerso nella natura e quasi sospeso nel tempo. Oasi naturale, prezioso presidio per appassionati e studiosi, museo vivente della natura e degli habitat, è l’occasione per una passeggiata fuori porta o una salutare scampagnata.

naturally from the ground. You can see the water gurgle and bubble in the numerous pools. The water rises to encounter a tight net of trickles and, among pools and small lakes, forms the first stretch of the river, known since the Middle Ages as “Bacalone”, maybe because of the noise its flowing water made (in Italian the word ‘baccano’ means noise). An important European protected area, it underwent recent protection and naturalistic development interventions, with special attention to a type of “slow” tourism and environmental education. The LIFE+Sor.Ba project “Parco delle Sorgenti del Bacchiglione”, developed by the Province of Vicenza and funded by European contributions, was able to redevelop the area where one of the most important European resurgence rivers originates. This was done by accurately recovering the original habitats and re-converting the area, which until a few years ago was used for fish. An impressive job was done: the previous water system was reconstructed based on the old cadastre maps, and vegetable species were introduced to recreate the habitat. In addition, routes and structures of low environmental impact were created so that the area could also be used for educational purposes. Located in the centre of an articulated network of cycle paths from Vicenza, Dueville, Caldogno or Villaverla, you pass by river banks, fields, courtyards and villas to reach it, always accompanied by a view of the arc of the nearby Prealps and Piccole Dolomiti. It is a precious green space where almost all the richness of the vegetable species that are typical of the plain forests, hills and “wetlands” is kept intact with an exceptional variety of local fauna, especially fish, reptiles and birds. The purity of the water has made it possible to preserve unique fish species, such as minnows, sticklebacks or European bullheads, in a natural context that is full of variety. The park covers a surface area of more than 20 hectares and many protected species nest in it, for example the kingfisher, the black-crowned night heron, the little egret, the Eurasian hoopoe or the western marsh harrier. You can observe them from the fixed stations that were erected specifically for birdwatching. The trails and bridges of the education route, which can be visited on Sundays from March to November, unwind through the various environments, from the pools to the lakes, among the meadows and the maquis. Inside the park welcoming area, a museum is being set up to provide accurate in-depth information on the wetlands, the environments and native plants, fish and animals. Finally, the natural surroundings of a unique environment that includes streams and ancient trails, some rural courtyards and an ancient mill, can be found in the green area known as “Bosco di Dueville”. Immersed in nature and almost suspended in time, it is an environment to be discovered. A natural oasis, a precious resource for enthusiasts and scholars, a living museum for nature and habitats, it is the perfect occasion for a nearby walk or a healthy outing. 87


ph Gilli

Marostica

di Marianna Mazzetto

L’arte della lavorazione della paglia Una storia antica Le zone dell’Alto Vicentino, soprattutto quelle ai piedi dell’Altopiano di Asiago, sono state la culla di un’arte oramai scomparsa ma comunque viva nel ricordo di chi l’ha vissuta: la lavorazione della paglia. Non sono in molti a sapere quale sia la vera origine di questa antica tradizione ma, basta scambiare poche parole con le persone giuste per scoprire il mito che ha dato alla luce questo antico mestiere. Fu Francesco Sartori con il suo poemetto datato 1857 a creare il mito stesso il cui protagonista è Nicoletto Dal Sasso, un boscaiolo di Lusiana, il quale era innamorato della dolce Beppina la cui mano era destinata però, per volere dell’austero padre, a stringere quella di Cencio. Nicoletto decise di fuggire con Beppina nel cuore della notte ma vi fu uno scontro a fuoco con il padre della ragazza. Una serie di disavventure portarono al rapimento del giovane per mano dei turchi i quali lo abbandonarono su un’isola apparentemente deserta: qui abitava l’eremita Maurizio che dapprima insegnò a Nicoletto ad intrecciare gli steli di paglia palustre per poi aiutarlo a confezionare un cappello. Il poemetto si conclude: Nicoletto fa ritorno a casa indossando quello stesso cappello, sposa l’amata Beppina e grazie agli insegnamenti di Maurizio dà avvio alla lavorazione della paglia; 88

PAESAGGI VENETI

The art of working with straw

An ancient story The areas in the upper part of the Vicenza province, above all those at the foot of the Asiago Plateau, were the cradle of an art that has just about disappeared but which still remains in the memories of those who lived it: working with straw. Not many people know the true origin of this ancient tradition, but just talking to the right people leads to the discovery of the myth that gave light to this ancient skill. It was Francesco Sartori with his poem dated 1857 who created the


ph Gilli

questa ebbe nel territorio marosticense un notevole sviluppo soprattutto nell’industria, enormi quantità di cappelli furono venduti negli Stati Uniti e nella lontanissima Australia, il lavoro a domicilio svolto da donne e bambini fu essenziale per la crescita di tale settore: gli steli della paglia venivano intrecciati da questi sino a formare la treccia. È in queste colline, in queste vie che si può ancora veder lavorare ECOMUSEO la terra dal contadino che DELLA PAGLIA NELLA indossa con fierezza il TRADIZIONE CONTADINA simbolo di un’epoca pasvia Sisemol n. 1 sata. Oggi tali manufatti Crosara Di Marostica (VI) possono essere ammirati ORARI DI APERTURA nell’autentico Museo delda Giugno a Ottobre la paglia di Crosara che si domenica: 16.00 - 19.00 adopera per conservare e tenere viva questa usanCONTATTI za grazie a foto e oggetti Tel. 0424 702213 ecomuseopaglia@libero.it unici.

ph Gilli

myth. The main character is Nicoletto Dal Sasso, a woodcutter from Lusiana who was in love with sweet Beppina, whose strict father wanted her to marry Cencio. Nicoletto decided to escape with Beppina in the middle of the night, but unfortunately there was a gunfight with the girl’s father. A series of mishaps led to the young man being abducted by the Turks, who abandoned him on an apparently deserted island. The island, though, was inhabited by the hermit Maurizio, who taught Nicoletto firstly to weave the stems of marsh straw, and then to make a hat. The poem ends with Nicoletto returning home wearing that same hat, marrying his beloved Beppina and, thanks to the teachings of Maurizio, starting to work with straw. The process developed notably in the Marostica area, above all in industry. Women and children became essential for the growth of this sector, weaving the straw stems at home to create a braid that was then used to make hats, huge quantities of which were sold in the United States and Australia. Here in these hills, on these roads, you can still see farmers proudly wearing the symbol of a past era as they work. Today, these items can be admired in the authentic Straw Museum in Crosara, which preserves and keeps the customs alive thanks to photos and unique objects. 89


Make the real deal before leaving:

Il vero affare si fa prima di partire:

LE AZIENDE INFORMANO

impara con SK idea la terminologia specifica!

90

All’estero per lavoro? Allora è fondamentale prepararsi non solo con cataloghi o cassetta degli attrezzi… ma anche con la lingua straniera. In diverse realtà aziendali sono molti i dipendenti che si recano all’estero per svariati motivi: trasfertisti mandati regolarmente nelle aziende estere per montare o manutenere i macchinari, oppure figure dell’ufficio commerciale incaricate di andare a presentare l’azienda a potenziali clienti esteri o a coltivare le relazioni con quelli che lo sono già. Durante la loro permanenza all’estero entrambe le figure rappresentano l’azienda e il loro operato contribuisce in modo significativo all’immagine che questa lascia ai propri clienti attuali o futuri. Per questo motivo è importante che chi parte abbia a disposizione tutti gli strumenti necessari per la buona riuscita della propria "missione: conoscere la terminologia specifica del settore aziendale e riuscire ad esprimersi nella lingua del cliente con disinvoltura sono due di questi presupposti. Frequentare un corso di lingua è quindi la giusta soluzione per partire in tutta tranquillità. Lo studio SK idea propone corsi di lingue straniere direttamente in azienda o presso la propria sede di Thiene. Come? Docenti madrelingua qualificati preparano le lezioni sulla base delle esigenze dei corsisti per garantire un’eccellente formazione generale e/o commerciale. THIENE Villa Fabris - via Trieste, 43 info@skidea.it - 0445 372591 PAESAGGI VENETI

learn specific terms with SK idea! Going abroad for work? Well, preparing yourself with catalogues or tool boxes is not enough, because the language you will need to use is also fundamental. There are many employees in various companies who go abroad for different reasons: engineers who are regularly sent to foreign companies in order to assemble or carry out maintenance on machinery, or sales office employees who have to present their company to potential foreign clients or develop relations with current clients. While they remain abroad, these employees represent the company, and their work is an important contribution to the image they leave with current or future clients. This is why it is so important for those who travel to have all the instruments necessary to successfully complete their "mission". One of these instruments is a good knowledge of the foreign language they will be using:

knowing the specific terminology of the company sector and managing to express themselves in the client’s language with ease are two decisive requisites. Therefore, attending a language course is the right solution for travelling serenely. SK idea proposes foreign language in-company courses or held at its headquarters in Thiene. How? Qualified native speakers prepare their lessons on the basis of the learners’ needs, guaranteeing top-quality general and/or specific business training.


Localizza la tua posizione e non pensarci più!

UNA CASA INTELLIGENTE? BeMOVE Nasce la nuova app BeMOVE per la gestione da remoto di tutti gli ingressi automatici e non solo. Un sistema che attraverso la gestione di scenari, dell’utilizzo dei dispositivi per fasce orarie o ancora dell’attivazione dei comandi attraverso la funzione GPS dello smartphone, permette di far accadere tutto ciò che vogliamo, quando vogliamo e soprattutto quando siamo assenti. bemove.beninca.com

Scarica l’App e scopri le altre funzionalità di BeMOVE:

AUTOMATISMI BENINCÀ SpA via del Capitello, 45 - 36066 Sandrigo (VI) ITALY T +39 0444 751030 | F +39 0444 759728

sales@beninca.it | www.beninca.com

bemove.beninca.com



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.