Paesaggi Veneti 01

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Bimestrale di informazione turistica - marzo 2017 - GRATUITO

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Il Castello Porto Colleoni Thiene

Porto Colleoni Castle, Thiene

Soave, una terra e un vino Soave, a land and a wine

Ad Asolo, lo spettacolo del Grappa è per sempre The splendid monte Grappa will always watch over Asolo


ZANE’ (VI) Via Manzoni 6 Tel. 0445362815 www.cattelan.it

Letto AURORA 2


EDITORIALE

Chiesa di San Biagio a Grumolo Pedemonte

ph Gilli

Prende il via con questa rivista un percorso alla scoperta di un territorio meraviglioso del Veneto, che merita di essere conosciuto, la Pedemontana. Daremo spazio e immagini alle numerose eccellenze, con il desiderio di farle conoscere ad un vasto pubblico di curiosi e appassionati. “Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina” così scriveva S. Agostino; e come dargli torto, il libro del mondo con le stagioni, il paesaggio, i colori che cambiano nei mesi. Un borgo antico, una villa veneta, uno scorcio di contrada, ma anche un piatto dal sapore antico o un vino di qualità ci possono regalare la felicità. La felicità è uno stato emotivo breve e devi goderlo come se fosse una stella cadente, in quell’attimo luminoso in cui attraversa tutto. Assapora questo splendido territorio e trasformalo in “esperienze di viaggio”.

Gisella Zanocco

A road leading to the discovery of an enchanting area of Veneto called Pedemontana (foothills), which deserves to be known, begins with this journal. We will give space to and present images of its numerous points of excellence, with the desire to make them known to a vast public that includes the curious and the enthusiasts. “The world is a book, whoever does not travel becomes familiar with only one page.” This is what St. Agostino wrote, and he was right, especially as regards the book of the world which displays its seasons, landscapes, and colours, all of which change as the months go by. An ancient hamlet, a Venetian villa, a glimpse of a road, but also a local dish with a flavour from the past, or a quality wine can make us happy. Happiness is a fleeting emotional state which must be enjoyed, like the moment a shooting star crosses the sky and illuminates it. Enjoy this wonderful territory and transform it into a “travelling experience”.


SOMMARIO IL CASTELLO PORTO COLLEONI THIENE

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VILLA GODI MALIVERNI

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Porto Colleoni Castle, Thiene Villa Godi Malinverni Marzo 2017 Anno 1 numero 1 In attesa di autorizzazione da parte del Tribunale di Vicenza

Editore Paesaggi Veneti di Gisella Zanocco 36030 Zugliano (VI) paesaggiveneti@gmail.com Direttore responsabile Francesco Brasco In Redazione Francesca Di Thiene, Florian, Federica Lago, Maria Leonardi, Francesca Baggio, Maria Pia Farronato, Chiara Maria Mattiello, Stefania Sartore, Maria Luisa Duso

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L’AREA DOC LESSINI DURELLO, UN MONDO DA SCOPRIRE 20 The Lessini Durello DOC area, a world to discover

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VALDAGNO

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MAROSTICA

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FAUSTO MACULAN

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IL BACALÀ ALLA VICENTINA

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Valdagno

Marostica

Fausto Maculan

Bacalà alla vicentina

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AD ASOLO, LO SPETTACOLO DEL GRAPPA È PER SEMPRE 40 The splendid monte Grappa will always watch over Asolo

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IL PONTE DI BASSANO

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SCHIO

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POL PAOLO POLLONIATO

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SOAVE

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NATURA E TRADIZIONI A LUSIANA

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Pubblicità paesaggiveneti@gmail.com

PIERGIORGIO PICCOLI

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Progetto grafico Studio Pasquariello 36016 Thiene (VI) Tel. +39 0445 368270 www.pasquariellopubblicita.it

FARA VICENTINO

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A cycle ride to Isola Vicentina, among villas and history

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Stampa Rumor Industrie Grafiche Via dell’Economia 127 36100 Vicenza (VI) Tel. +39 0444 353535 www.rumor.it

UN VIAGGIO TRA SAPORI E TRADIZIONI A POSINA

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VILLE VENETE LOCATION PER IL WEDDING

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Traduzioni SK Idea Via Trieste 43B 36016 Thiene (VI) Tel. +39 0445 222977 www.skidea.eu

Bassano bridge Schio

Pol Paolo Polloniato Soave

Nature and traditions in Lusiana Piergiorgio Piccoli Fara Vicentino

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UNA PEDALATA A ISOLA VICENTINA, TRA VILLE E STORIA 80

A journey among flavours and traditions in Posina

Veneto villas, a wonderful location for your wedding

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Dealer Name CITTÀ - Via Lorem ipsum, 00 - Tel. 00000000000 - www.concessionaria.it

Ceccato Automobili www.gruppoceccato-fcagroup.it

THIENE (VI) - Via Gombe, 3 - Tel. 0445375700 BASSANO DEL GRAPPA (VI) - Via Capitelvecchio, 11 - Tel. 0424211100 PADOVA (PD) - Via Venezia, 15 - Tel. 0497800996 ALFA ROMEO

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Thiene

di Francesca Di Thiene

Il Castello Porto Colleoni Thiene Una villa castello nel cuore di Thiene

Castello, palazzo o villa? Difficile definire il castello di Thiene che proprio per le sue molteplici caratteristiche è un unicum nella storia dell’architettura veneta in terraferma. Noto ai cittadini come “castello” per le sue torri merlate e le severe mura di cinta che ne delimitano la proprietà, nulla in realtà ha di guerresco e difensivo. Un’imponente mole squadrata racchiusa da due alte torri leggermente aggettanti ma ingentilita dalle ampie arcate del piano terra, dalla raffinatezza delle alte monofore trilobate, dalla pentafora gotica del piano nobile e dall’eleganza dei camini che costellano la sommità del tetto e che richiamano inconfondibilmente i quadri del Carpaccio. Ancora oggi si possono cogliere alcuni tratti della sorprendente decorazione pittorica che rivestiva nella totalità le pareti esterne; di recente un sapiente lavoro di restauro ha riportato alla luce sulla parete est due imponenti coppie di guerrieri e due cavalli monocromi omaggio alla vocazione

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PAESAGGI VENETI

Castello di Thiene

Porto Colleoni Castle, Thiene A castle villa in the heart of Thiene

Castle, palace or villa? It’s difficult to define Thiene castle which, owing to its multiple characteristics, is a unicum in the history of inland Veneto architecture. Known to all the citizens of Thiene as the “castle” because of its crenelated towers and the severe Le scuderie del Castello di Thiene


militare della famiglia Porto e che oggi spiccano quasi a voler proteggere l’edificio ed accogliere il visitatore. Un palazzo veneziano, quindi, ai piedi delle Prealpi venete voluto da Francesco Porto, appartenente ad una delle più ricche famiglie del vicentino, che nella metà del XV secolo lo fece costruire come base operativa per amministrare i suoi vasti possedimenti detenuti in quest’area del Veneto. Una casa di campagna ma anche un fondaco cioè un luogo per l’immagazzinamento dei prodotti agricoli; inevitabile, anche dal punto di vista architettonico, il paragone con il Fondaco dei Turchi sul Canal Grande a Venezia. Nessun documento sul nome dell’architetto ma gli studiosi lo attribuiscono a Domenico da Venezia “ingegnere” del Comune di Vicenza; egli dovette rispondere alle esigenze del committente creando un complesso che fosse luogo di affari e di lavoro ma anche di delizie e di otium, così come Palladio cent’anni dopo in quella maniera straordinaria e formidabile, nota in tutto il mondo, interpreterà le necessità delle più importanti famiglie venete. Ma Palladio non inventò il concetto di villa: rinnovò le forme che queste dimore agricole avevano già acquisito nel corso dei secoli precedenti. Il Castello si pone quindi come precoce modello per i successivi sviluppi delle ville venete, in quanto residenza signorile e luogo di vita colta e raffinata in campagna dove erano

surrounding walls that mark off the property, in truth it has no warlike or defensive traits. It is an imposing squared mass, closed in by two high, slightly projecting towers. It is gently softened by the wide arcades on the ground floor, the refinement of the high trefoil arches, the gothic mullioned window with five lights on the “piano nobile” (first floor) and the elegance of the chimneys on the roof, which unmistakeably recall the paintings of Carpaccio. Some pieces of the surprising picture decorations that cover the outside walls can still be seen today; in fact, skilled restorers recently brought to light two imposing pairs of warriors and two monotone horses on the eastern wall. A homage to the military vocation of the Porto family, today they seem to want to protect the building and welcome visitors. This Venetian building at the feet of the Veneto Prealps was desired by Francesco Porto, a member of one of the richest families around Vicenza at that time. Francesco had the building constructed in the mid-15th century as an operation base for administering the family’s vast holdings in this area

Interno del Castello di Thiene

Affreschi del Castello di Thiene

of Veneto. It is a country house, but also a storehouse for farming products; it is inevitable to compare it to the Turkish Storehouse on Canal Grande in Venice, also from the architectural point of view. No documents about the architect exist today, but scholars attribute it to Domenico da Venezia, the “engineer” of the Municipality of Vicenza, who had to meet the client’s demands, creating a complex that would be a place for business and work, but even of delights and otium. That’s pretty much how Palladio interpreted the needs of the most important families in Veneto one hundred years later - in that extraordinary and formidable manner, known worldwide. Palladio, however, did not invent the concept of villa: he renewed the forms that these farming abodes had already acquired during the previous centuries. The Castle therefore became an early model for the subsequent development of Veneto villas, which were a distinguished residence and place for living a cultured, refined life in the countryside where to grow the family interests. Property of the Porto family for four centuries, in 1816 it was passed to the Colleoni-Porto family, and in 1918 it was inherited by its current owners. The family from Thiene, who lives in it and protects it with passion, is developing it by holding guided tours and quality events. In this manner, it can become even more usable by scholars, visitors or even just ph Gilli

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legati gli interessi della famiglia. Per quattro secoli proprietà dei Porto, nel 1816 passa alla famiglia Colleoni-Porto e nel 1918, per successione ereditaria, alla famiglia di Thiene attuale proprietaria che lo abita e lo custodisce con passione e si impegna nella sua valorizzazione per renderlo sempre più fruibile allo studioso, al visitatore, o al semplice curioso con visite guidate e manifestazioni di qualità. Più di cinquecento anni di vita trascorsi in trasformazioni, adeguamenti, ampliamenti e manutenzione senza mai sconvolgere il suo aspetto originario. Così anche gli interni che conservano ancora mobilio d’epoca e un’estesa collezione di ritratti: uomini d’arme, dame

e cavalieri vissuti tra il XV e il XX secolo. I cinquecenteschi affreschi opera di G.B. Zelotti e G.A. Fasolo, allievi di Paolo Veronese, con episodi della storia romana. Al piano superiore la galleria impreziosita da una quadreria di soggetto equestre realizzata nel XVII secolo: cavalieri che si esibiscono con il loro cavallo in complesse posizioni di dressage e giovani palafrenieri che conducono fieri destrieri sullo sfondo di scene di battaglia o di battute di caccia. L’amore per i cavalli si ritrova nelle settecentesche scuderie un vero capolavoro su disegno dell’Arch. F. Muttoni: le mangiatoie intagliate e le colonne che contrassegnano le poste dei cavalli in marmo rosso sormontate da putti in pietra tenera di Vicenza. Anche il parco si è conservato nella sua originarietà: le maestose magnolie dalla forma conica, la grotta rinascimentale, la splendida cedraia, la ghiacciaia. Intorno al Castello nei secoli è cresciuta la città di cui ne è il simbolo indiscusso; la sua storia è la storia della città…almeno a partire dal XV secolo.

Esterno del Castello di Thiene

curious people. In more than five hundred years, the castle undergone transformations, adaptations, enlargements and maintenance without ever upsetting the original aspect of this building. The same thing is true for the interiors, which still have the original furniture and a very large collection of paintings: men in arms, ladies and cavaliers who lived between the 15th and the 20th century. The frescoes from the 16th century, the work of G.B. Zelotti and G.A. Fasolo, students of Paolo Veronese, depict episodes of Roman history. The upper floor holds the gallery, made more precious by a collection of equestrian paintings from the 17th century: horsemen exhibiting with their horses in complex dressage positions and young grooms who lead fiery horses in the background of battles or hunting scenes. Such love for horses can be found in the 18th century stables, a true work of art following the design of the architect F. Muttoni: the

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PAESAGGI VENETI

carved mangers and the columns that mark the places for horses were made of red marble and are embellished by angels made from soft Vicenza stone. Even the park is preserved in its original form: the majestic, conic-shaped magnolias, the Renaissance grotto, the splendid cedar grove, the ice-house. The Castle watched as the city grew around it over the centuries, and has become the city’s undiscussed symbol; its story is the story of the city…at least starting from the 15th century.



Thiene

DOVE MANGIARE WHERE TO EAT

Villa Bassi Enoteca Cucina e Bottega Ristorante Opera Terza

Via Monte Grappa 70 36010 Zanè (VI) - Tel. 0445.315510 www.operaterza.it facebook: Opera Terza

Via Chiesa, 4 36030 Grumolo Pedemonte (VI) Tel. 0445.344506 Chiuso tutto il lunedì info@villabassienoteca.it www.villabassienoteca.it

Propone piatti della tradizione, ma non Agnese e Francesco gestiscono un ristorante mancano rivisitazioni e creatività; prodotti innovativo, curato e raffinato. Il Ristorante del territorio con un buon numero di Presìdi nasce in un posto tranquillo, esso si presta Slow Food acquistabili nella fornita Bottega. a serate romantiche, ma anche per piccole feste. Il menù si valorizza per i prodotti del territorio a km 0.

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PAESAGGI VENETI

Ristorante Casa Lidia

Via San Gaetano, 50 - 36042 Breganze Tel. 0445.850418 - oscar@casalidia.it Su prenotazione

Ristorante Alla Pergola da Piero

Via Togarelli, 38 - Sarcedo (VI) Tel. e fax 0445.884013 Chiuso lunedì-martedì - su prenotazione info@ allapergolaristorante.it www.allapergolaristorante.it



Crescere

Musica

in

THIENE, MARZO/MAGGIO 2017 UN PROGETTO DEL LICEO “F.CORRADINI” PER LA PROMOZIONE DELLA MUSICA CLASSICA TRA I GIOVANI

SABATO 11 MARZO Sala riunioni della Biblioteca Civica di Thiene, ore 18.00 – LEZIONE DOMENICA 12 MARZO Teatro Opere Parrocchiali di Thiene, ore 18.00 – CONCERTO

IL GIARDINO FATATO musiche di SCHUBERT e RAVEL SABATO 18 MARZO Biblioteca Civica di Thiene, ore 20.30 – CONCERTO DA CAMERA

MALINCONIA E TEMPESTA musiche di BRAHMS e BEETHOVEN DOMENICA 19 MARZO Sala riunioni della Biblioteca Civica di Thiene, ore 18.00 – SEMINARIO

TECNOLOGIE AUDIO E PERCEZIONE DELLA MUSICA DOMENICA 9 APRILE Biblioteca Civica di Thiene, ore 16.30 – LEZIONE, ore 18.00 – OPERA

STRAVINSKY, HISTOIRE DU SOLDAT SABATO 20 MAGGIO Villa Giusti a Zugliano, ore 18.00 – LEZIONE DOMENICA 21 MAGGIO Villa Giusti a Zugliano, ore 18.00 – OPERA BAROCCA

PURCELL, DIDO AND AENEAS esecuzione in forma di concerto VENERDÌ 7 e 28 APRILE; 5,12 e 19 MAGGIO Biblioteca Civica di Thiene, ore 18.30 – CONCERTI

MOMENTS MUSICAUX SABATO 29 APRILE Chiesa di S.Maria Ausiliatrice di Thiene, ore 18.00 – MESSA MUSICATA

HAYDN, MISSA BREVIS INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI: LICEO STATALE “F.CORRADINI”, via Milano 1 – Thiene (VI) tel. 0445 364301, dal lunedì al venerdì (dalle ore 10.00 alle ore 12.00); e-mail: VIPC02000P@istruzione.it; sito internet: www.crescereinmusica.it Gli appuntamenti del progetto CRESCERE IN MUSICA sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (salvo diversa indicazione)


CITTÀ DI THIENE Assessorato alla Cultura

Lions Club Thiene Host

XXXVII Stagione Teatrale Thienese 2016/17 Martedì 15, Mercoledì 16, Giovedì 17 Novembre 2016

IL BERRETTO A SONAGLI

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Febbraio 2017

Martedì 17, Mercoledì 18, Giovedì 19 Gennaio 2017

LOCANDIERA B&B

MACBETH

di Luigi Pirandello con: SEBASTIANO LO MONACO regia: Sebastiano Lo Monaco produzione: Sicilia Teatro in collaborazione con Festival la Versiliana e Pietrasanta Teatro Luigi Pirandello - Agrigento

di Edoardo Erba Liberamente ispirato a “La Locandiera” di Carlo Goldoni con: LAURA MORANTE regia: Roberto Andò produzione: Nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

di William Shakespeare Traduzione di Agostino Lombardo con: FRANCO BRANCIAROLI, VALENTINA VIOLO regia: Franco Branciaroli produzione: TCTB Centro Teatrale Bresciano Teatro de Gli Incamminati

Martedì 22, Mercoledì 23, Giovedì 24 Novembre 2016

Martedì 24, Mercoledì 25, Giovedì 26 Gennaio 2017

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Marzo 2017

LACCI

MADAME BOVARY

SPIRITO ALLEGRO

di Domenico Starnone con: SILVIO ORLANDO regia: Armando Pugliese produzione: Cardellino s.r.l.

di Gustave Flaubert Riscrittura di Letizia Russo con: LUCIA LAVIA regia: Andrea Baracco produzione: Khora.teatro

di Noel Coward con: LEO GULLOTTA regia: Fabio Grossi produzione: Diana Or.i.s.

Martedì 6, Mercoledì 7, Giovedì 8 Dicembre 2016

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Febbraio 2017

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Marzo 2017

MINETTI

ARLECCHINO IL SERVITORE DI DUE PADRONI

(A BIRITTA CU’ I CINCIANEDDI)

(BLITHE SPIRIT)

PROVANDO… DOBBIAMO PARLARE

di Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Sergio Rubini con: FABRIZIO BENTIVOGLIO, MICHELA CESCON, ISABELLA RAGONESE, SERGIO RUBINI e con FEDERICO FAZIOLI regia: Sergio Rubini produzione: Nuovo Teatro in coproduzione con Palomar Television & Film Production fondata da Carlo Degli Esposti

Martedì 13, Mercoledì 14, Giovedì 15 Dicembre 2016

FIORE DI CACTUS (FLEUR DE CACTUS) di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy con: MAXIMILIAN NISI, BENEDICTA BOCCOLI regia: Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese produzione: Theama Teatro CAMPAGNA ABBONAMENTI DA GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 2016 ALLE ORE 10,00 PRESSO IL TEATRO COMUNALE SARANNO APERTE LE SOTTOSCRIZIONI DEI NUOVI ABBONAMENTI. In contemporanea con le operazioni di sottoscrizione degli abbonamenti alla XXXVII Stagione di Prosa sarà possibile acquistare anche i biglietti per il PARSONS DANCE Italian Tour 2017. Le operazioni di nuova sottoscrizione si svolgeranno dal 6 al 14 ottobre 2016 presso il Botteghino del Teatro Comunale - Viale Bassani, 18 (Tel. 0445 804943), con le seguenti modalità: - dal Lunedì al Venerdì al mattino dalle 9,30 alle 12,30 e nei pomeriggi di Lunedì e Mercoledì dalle 16,30 alle 18,00. Dal 17 ottobre e fino alla data del primo spettacolo le operazioni di sottoscrizione abbonamenti si svolgeranno presso il Comune di Thiene, Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici - Piazza A. Ferrarin, 1 (Tel. 0445 804745) con il seguente orario: - dalle 9,30 alle 12,30 nei giorni di Lunedì, Mercoledì e Venerdì, dalle 9,30 alle 13,30 nei giorni di Martedì e Giovedì e nel pomeriggio del Mercoledì dalle 16,30 alle 18,00.

da Carlo Goldoni Adattamento drammaturgico di Giorgio Sangati con: TEATRO STABILE DEL VENETO regia: Giorgio Sangati produzione: Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale

di Thomas Bernhard Versione italiana di Umberto Gandini con: EROS PAGNI regia: Marco Sciaccaluga produzione: Teatro Stabile di Genova

Domenica 12 Marzo 2017 Ore 18,30

INIZIO SPETTACOLI ORE 20.45

FUORI ABBONAMENTTO

Informazioni Tel. 0445 804745 • teatro@comune.thiene.vi.it www.comune.thiene.vi.it www.arteven.it

PARSONS DANCE Italian Tour 2017 Artistic Director: David Parsons Resident Light Designer: Howell Binkley Coreografie originali dal grande repertorio della storica Compagnia americana

Servizio a pagamento per maggiori dettagli consultare il sito: www.vivatiket.it

PRENOTAZIONE - PREVENDITA BIGLIETTI Per lo spettacolo “IL BERRETTO A SONAGLI” a partire da Giovedì 3 Novembre 2016. Per tutti gli altri spettacoli, compreso il “PARSONS DANCE ITALIAN TOUR 2017”: - prevendita a partire da Lunedì 21 Novembre 2016. - prenotazione a partire dal Lunedì della settimana precedente il singolo spettacolo. I pagamenti possono essere effettuati in contanti o tramite il Punto POS.

VENDITA BIGLIETTI Presso il botteghino del Teatro (tel. 0445 804943), a partire dalle ore 19,45 del giorno dello spettacolo.

Grafica by Comune di Thiene Luciano Torresendi

Con il sostegno di:

ABBONAMENTI Platea Poltronissime Platea Poltrone I Platea Poltrone II 1ª Galleria Centrale 1ª Galleria Laterale 2ª Galleria 2ª Galleria Ridotto (Fino a 30 anni)

BIGLIETTI € 270,00 € 220,00 € 200,00 € 220,00 € 180,00 € 95,00 € 65,00

Platea Poltronissime Platea Poltrone I Platea Poltrone II 1ª Galleria Centrale 1ª Galleria Laterale 2ª Galleria 2ª Galleria Ridotto (Fino a 30 anni) Cambio Turno Abbonamento

BIGLIETTI PARSONS DANCE Italian Tour 2017 Platea e 1ª Galleria 2ª Galleria

€ 18,00 € 13,00

€ € € € € € €

30,00 26,00 23,00 26,00 20,00 12,00 10,00

2,00


Lugo di Vicenza

di Florian

Villa Godi Maliverni La prima villa del Palladio nel meraviglioso Colle di Lonedo Villa Godi Malinverni appartiene al ricco patrimonio artistico costituito dalle Ville Venete. Andrea Palladio costruì questa villa veneta nel 1542. È lo stesso Palladio ad indicarla come la sua prima opera nei Quattro libri di Architettura, editi a Venezia nel 1570. Dopo averla acquistata nel 1962, il Prof. Remo Malinverni dedicò gli ultimi anni della sua vita per riportarla all’antico splendore. Assieme alle altre ville palladiane del Veneto, è inserita dal 1996 nell’elenco dell’Unesco dei patrimoni dell’umanità. Della Villa fanno parte oltre al corpo principale, le barchesse le limonaie con la colombara e le antiche cantine con l’annesso museo dei fossili della raccolta del conte Valmarana. La villa è aperta al pubblico per visite individuali, di gruppo e per le scuole. È sede di congressi, eventi culturali e di intrattenimento; nella barchessa della villa è allestito il Ristorante Torchio Antico. Durante la Prima Guerra mondiale la villa divenne la residenza del principe di Galles, poi re Edoardo VIII, con le truppe britanniche alleate degli italiani e dei francesi. Alla fine della Guerra fu visitata dal padre Re Giorgio e dalla madre. Nel 1954 Luchino Visconti scelse Villa Godi Malinverni per il film “Senso”, immortalando nella pellicola la “vita in villa” con meravigliose riprese verso la villa e la vallata dell’Astico.

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PAESAGGI VENETI

Villa Godi Malinverni

The first Palladian villa in the wonderful Colle di Lonedo Villa Godi Malinverni is a part of the rich historical heritage of the Veneto Villas. Andrea Palladio built this Venetian villa in 1542, and it was Palladio himself who indicated it as his first work in the ‘Quattro libri di Architettura’(Four books of Architecture), published in Venice in 1570. After purchasing the villa in 1962, Prof. Remo Malinverni dedicated the last years of his life to returning it to its original splendour. Together with the other Palladian villas in the Veneto region, it has been on the UNESCO World Heritage Site list since 1996. In addition to its main building, the villa also has ‘barchessÈ (buildings for workers separated from the main house), lemon-houses with a ‘colombara’(dovecote), and ancient cellars with an annexed Fossils Museum that holds Count Valmarana’s collection. The villa is open to the public for indivi-


La facciata anteriore della villa palladiana è volta a ponente. Una gradinata immette nell’atrio affrescato, che dà su due piccole terrazze con una meravigliosa vista del paesaggio collinare veneto e delle Prealpi... È possibile osservare la vigorosa struttura dei pilastri che dividono sostenendo i tre fornici dove sopra a quello centrale vi è lo stemma dei Godi rappresentato da un leo-

dual, group and school visits. It is a place for congresses, cultural and entertainment events, and you can enjoy a meal at the Ristorante Torchio Antico located in the ‘barchessa’. During World War I the Prince of Wales, who became King Edward VIII, lived in the villa with the British troops who were allied with the Italians and the French. At the end of the War, Edward’s father King George and his mother paid a visit. In 1954 Luchino Visconti immortalised life in a villa by choosing Godi Malinverni for his film “Senso”, which shows wonderful images of the villa and the Astico valley. The front façade of this Palladian villa faces west. A stairway leads to the frescoed entrance hall, which in turn leads to two small terraces with a beautiful view of the Veneto hills and the Prealps. You can see the vigorous structure of the dividing pillars that support the three fornices. The Godi coat of arms, represented by a lion rampant, is above the central fornix. To the left of the Villa there is a small portico with a second floor above it. The right wing holds the guest quarters and the Congress Hall. The Villa layout is extremely simple: a loggia and the central room divide the spaces of the piano nobile into two perfectly symmetrical parts with four rooms on each side. The splendid paintings that Villa Godi Malinverni holds precede the cycles of frescoes in many 16th century Veneto

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ne rampante. A sinistra della Villa un piccolo portico sormontato da un secondo piano. L’ala destra ospita la Foresteria e la Sala Congressi. La pianta della Villa è estremamente semplice: una loggia e la sala centrale dividono gli spazi del piano nobile in due parti perfettamente simmetriche con quattro stanze ad ogni lato. La splendida decorazione pittorica di Villa Godi Malinverni precede i cicli di affreschi di molte ville del cinquecento veneto; a realizzarli furono tre artisti scelti tra i migliori dell’epoca: Gualtiero Padovano, Gianbattista Zelotti, Battista del Moro. Le sale affrescate, tutte aperte al pubblico, sono nove, oltre alla loggia di ingresso affrescata dal Padovano. Il Parco della Villa Palladiana Il parco della villa veneta Godi Malinverni, con le sue piante secolari ed i suoi 1300 metri di viali, risale al secolo scorso e fu sistemato nel 1852 per opera del Conte Andrea Piovene su disegno dell’architetto Antonio Caregaro Negrin. È di tipo romantico e comprende una notevole varietà di piante ad alto fusto. Al centro vi è un laghetto coi cigni.

Nella zona più folta un angolo è dedicato alle persone care vissute nella villa; i loro nomi sono incisi su piccole stele a cilindro o a piramide con didascalie di Fogazzaro e di Zanella. Nel retro della Villa ci sono i giardinetti all’italiana, con vasche e fontane, una cinquantina di statue del Marinali e dell’Albanese, e colonnine. Tali giardinetti risalgono al secolo XVII ed all’inizio del 700. Altri piccoli giardini si trovano nel retro della villa palladiana, all’uscita dalla cucina del 500 ed all’ingresso del Museo dei Fossili, come pure davanti alla foresteria. villas; they were created by three artists, selected from among the best of the period: Gualtiero Padovano, Gianbattista Zelotti, and Battista del Moro. There are nine frescoed rooms, all of which are open to the public, in addition to the entrance loggia that was frescoed by Padovano. The Palladian Villa Gardens The park of Villa Godi Malinverni, with its centuries-old plants and its 1300 metres of paths, dates back to the last century and was put in order in 1852 by Count Andrea Piovene following the plan of the architect Antonio Caregaro Negrin. It is of the romantic type, and includes a notable variety of tall plants. In the centre, there is a lake with swans. In the thickest plant area, a corner is dedicated to the loved ones who lived in the villa; their names are engraved on small cylinder- or pyramid-shaped stones with quotes by Fogazzaro and Zanella. There are Italian gardens at the back of the Villa, with ponds and fountains, as well as around fifty statues by Marinali and Albanese, and small columns. These gardens date back to the 17th, early 18th century. Other small gardens can be found at the rear of the Palladian Villa, at the exit from the kitchen (16th century) and the entrance to the Fossils Museum, as well as in front of the guest quarters.

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PAESAGGI VENETI


Dal 1978 sforniamo pane lavorato a mano lievitato con pasta madre e cotto nel forno a legna. Croccante e dai profumi invitanti della tradizione. Oltre al pane anche dolci tradizionali di Carnevale e Pasqua e una vasta scelta di prodotti da forno tipici, tutti artigianali.

PANIFICIO RIZZATO

Via IV Novembre 36030 Zugliano (VI) Tel. 0445.360550


SPACCIO DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE

Società Agricola F.lli Gasparini

Via Costa, 16 - Fara Vicentino (VI)

Tel. 0445 897397



La Strada del Vino Durello

di Federica Lago

L’area DOC Lessini Durello, un mondo da scoprire Tra le province di Vicenza e Verona, si estende una zona collinare e montana particolarmente interessante e suggestiva dal punto di vista paesaggistico e vitivinicolo: l’area dei Lessini, attraversata dalla Doc Lessini Durello, vitigno autoctono fresco e spumeggiante, dalla caratteristica acidità. Questa fascia collinare è una delle più fertili e pregiate zone vinicole d’Italia, poco conosciuta ma apprezzata dagli estimatori, caratterizzata da terreni di origine vulcanica. Nella parte Veronese il territorio attraversa l’alta Val d’Illasi, la Valle del Tramigna e i comuni più a nord della Val d’Alpone, mentre nel Vicentino sono le vallate del Chiampo, del Leogra e dell’Agno a delimitarne i confini. Ma quali sono le peculiarità di questo territorio? Affascinanti vallate incontaminate, il Parco naturale della Lessinia, i preziosi fossili di Bolca, le storie dei Cimbri, le antiche vie del vino, numerosi manieri medievali, ville patrizie, fino alla storia di Luigi Da Porto, che per primo raccontò la storia d’amore tra Giulietta e Romeo. Il vino è il prodotto di un antico vigneto, la Durella, se ne trova menzione a partire da manoscritti e statuti comunali già a partire dal 1200. All’epoca era chiamata Durasena, dal latino, Durus Acinus, con riferimento allo spessore della sua buccia. Nel 1700 era già diffusa e conosciuta nel vicentino e sul versante orientale del territorio veronese. La parola Durella ben descrive le caratteristiche di questo vitigno: la buccia spessa, l’acidità importante, un’indomabile asprezza. Queste caratteristiche congenite sono ancora più accentuate dal territorio dove la Durella cresce rigogliosa. Il lato orientale dei monti Lessini, così sono chiamate le prealpi veronesi, è infatti costituito da un terreno vulcanico, scuro, con abbondanza di basalto, che coi suoi sali minerali conferisce ancor più sapidità al vino. Le tipologie di vino che possiamo trovare sono il “Monte Lessini Durello Spumante”, prodotto da un minimo di 85%di uva Durella con aggiunte possibili di Garganega, Pinot bianco, Chardonnay e Pinot nero, caratterizzato dal classico colore giallo paglierino con riflessi verdi, delicato e leggermente fruttato, dal sapore piacevole, acidulo, vinoso

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The Lessini Durello DOC area, a world to discover Between the provinces of Vicenza and Verona there is a hilly and mountainous area that is particularly interesting and suggestive from a landscape and a wine growing and making point of view: the Lessini area, where Durello, an autochthonous fresh, lively grape variety with a characteristic acidity, is grown. This range of hills is one of the most fertile and prestigious wine-growing areas in Italy, thanks to its soil of volcanic origin, and even though not very well known, it is greatly appreciated by admirers. In the Verona area, the land crosses the high Illasi Valley, the Tramigna Valley and the municipalities to the north of the Alpone Valley, while the Chiampo, Leogra and Agno valleys limit the Durello boundaries of Vicenza. What are the special characteristics of this land? Fascinating, uncontaminated valleys, the Lessinia Natural Park, the precious Bolca fossils, stories about the Cimbrians, the ancient wine roads, numerous Medieval castles, noble villas, all the way


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ph Consorzio Soave

up to Luigi Da Porto, who was the first to tell about Romeo and Juliet’s love story. The wine is the product of an ancient vineyard, Durella, already mentioned in manuscripts and municipal statues from the 1200s. At that period it was called Durasena, from the Latin Durus Acinus, which refers to the thickness of the grape skin. In the 1700s the wine was already known and had spread through the Vicenza area, as well as over the eastern side of the Verona territory. The word Durello describes the characteristics of this grape variety well: a thick skin, important acidity, unbeatable tartness. These natural characteristics are strengthened even more by the land where Durella flourishes. The eastern side of ph Consorzio Soave

ph Consorzio Soave

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e armonico. È presente nelle dure versioni, Lessini Durello DOC Metodo Charmat se si cerca maggior morbidezza e un quadro aromatico più fresco e luminoso, oppure Lessini Durello DOC Metodo Classico se si richiede al vino una struttura importante e impronte aromatiche più complesse. Per accompagnare il dessert vi è poi il Monti Lessini Durello Passito, prodotto con uva Durella lasciata appassire per almeno quattro mesi. Una visita alle cantine che producono Durello, può essere l’occasione per conoscere l’Est Veronese e il Vicentino meno noto, un’area ricca di storia, tradizioni e prodotti gastronomici come le ciliege, la soppressa, il formaggio Monte Veronese, i Bogoni (lumache), il delicato olio d’oliva. Punto ideale di partenza è Montebello Vicentino, procedendo in senso orario verso Monteforte e la parte Veronese della zona di produzione, o andando verso

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alcune delle zone più belle della provincia di Vicenza, in direzione Montorso. Montecchio Maggiore è invece punto ideale di partenza per chi intende scegliere un percorso più breve che si inoltra nel cuore del territorio del Durello toccando i centri a più alta vocazione viticola e quindi proponendo accanto i temi architettonici e paesaggistici, anche approfondimenti sulle aziende e sui vigneti per terminare nel sito dei fossili più famosi al mondo.

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Le colline del Durello Un calice di Durello L’uva Durella Il Durello dall’alto del castello

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the Lessini mountains, the name given to the Alpine foothills of Verona, has dark, volcanic soil with an abundance of basalt which, with its mineral salts, makes the wine produced even more tart. There we can find “Monte Lessini Durello Spumante”, produced from a minimum 85% of Durella grapes with the possible addition of Garganega, Pinot bianco, Chardonnay and Pinot nero grapes. The characteristics of this wine include a classic straw yellow colour with green highlights, a delicate and slightly fruity nose, and a pleasantly tart, winey, yet harmonious flavour. It is available in two versions: Lessini Durello DOC Metodo Charmat, which is perfect for those seeking greater softness with fresher, lighter, more aromatic characteristics, and Lessini Durello DOC Metodo Classico, a wine with an important structure and more complex aromatic characteristics. For desserts, there is nothing better than Monti Lessini Durello Passito, made with Durella grapes that have been left to dry for at least four months. A visit to the wineries that make Durello can be the perfect occasion for getting to know the eastern part of Verona and the less-known area of Vicenza, which is full of history, traditions and delicious food products such as cherries, soppressa, Monte Veronese cheese, Bogoni (snails), and delicate olive oil. The ideal starting point is Montebello Vicentino, proceeding clockwise towards Monteforte and the Verona part of the production area, or heading towards some of the most beautiful are-

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ph Consorzio Soave

as of Vicenza province, towards Montorso. Montecchio Maggiore is, instead, the ideal starting point for those who want to follow a shorter road that leads into the heart of Durello territory, touching the centres with a higher wine-growing vocation and then proposing, in addition to architectural and landscape themes, more information about the companies and their vineyards, ending up in the site of the most famous fossils in the world.

INFO www.montilessini.com consorzio@montilessini.com


Tempio del Canova a Possagno (TV) - ph Archivio Regione Veneto

Per informazioni sulla rivista e pubblicitĂ ...

paesaggiveneti@gmail.com


Valdagno di Maria Leonardi

Valdagno Il centro della vallata Valdagno è una cittadina dell’Alto Vicentino, incastonata in una valle e abbracciata dai suoi pendii dove sorgono silenti e tranquille contrade e folte radure boschive. Una valle, quella dell’Agno, così chiamata perché è qui che si adagia il torrente Agno che partendo da Recoaro, oltrepassa Valdagno si snoda verso Cornedo Vicentino, Trissino, Brogliano per unirsi infine al torrente Restena a formare il Guà, ospitando nelle sue sponde specie vegetali dove nidificano animali come il corriere piccolo, il piro piro piccolo, e l’usignolo di fiume, che rallegrano i luoghi con i loro canti.

Valdagno è una città ricca di storia e arte: dalle contrade antiche arricchite dai lavatoi, dove si dissetavano animali al ritorno dal pascolo ai capitelli votivi che ricordano la grande religiosità di questa città. Lungo l’Agno inoltre troviamo i vecchi mulini e le più recenti centrali idroelettriche costruite da supporto alle attività manifatturiere. È infatti in questa città che sorsero sin dal lontano Ottocento attività manifatturiere soprattutto legate alla lavorazione tessile, tra cui la famosissima Marzotto. Grazie a questa famiglia un nome noto nel campo architettonico, Francesco Bonfanti

ph Maria Leonardi

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Valdagno

At the center of the valley Valdagno is a town in the North of Vicenza, nestled in a valley and embraced by slopes where roads and thick forests rise silently and peacefully. The Agno valley obtained its name from the river that crosses it, the Agno. From Recoaro, the river flows from Valdagno to Cornedo Vicentino, Trissino, and Brogliano, where it finally merges with the Restena Torrent and forms the Guà. Its banks host vegetal species where birds such as the little ringed plover, the common sandpiper and the nightingale nest, enlivening the surrounding areas with their songs. Valdagno is a town full of history and art, characterized by the ancient roads enriched with ‘lavatoi’ (ancient washtubs in the road where people used to wash their clothes and house linen) where animals quench their thirst when returning from grazing, and the roadside shrines that recall this city’s great dedication to religion. Along the Arno you can also find old mills and the more recent hydroelectric power stations, which was made to support the manufacturing industries.Many textile manufacturers like the Marzottos started their business here in the distant 19th century. It was thanks to this family that, in the 1930s, the famous architects Giò Ponti and Francesco Bonfanti employed the rationalist architecture to design an important part of Valdagno on the commission of the great entrepreneur Gaetano Marzotto. This place, called The City of Harmony, rises to the east of the river, with buildings made in a blend of classic and modern techniques and materials. It is the fulcrum of important sports and cultural activities (such as the music school that trains many expert students every year) and the Parco della Favorita, a silent, hospitable place at the foot of the valley where the foundations


Il centro storico di Valdagno - ph Gilli

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Valdagno diede pieno sfogo all’architettura razionalista progettando su commissione del grande imprenditore del tessile Gaetano Marzotto una parte importante della città di Valdagno, intorno agli anni ’30 del secolo scorso. A est del fiume sorge infatti la Città dell’Armonia che ospita edifici, realizzati fondendo tecniche e materiali classici e moderni, che sono il fulcro di attività sportive e culturali importanti, come la scuola di musica che ogni anno forma tantissimi esperti allievi e il Parco della Favorita, luogo silenzioso e ospitale ai piedi della valle dove il basamento della Villa Favorita, mai terminata, sorge quieto in attesa di un completamento, attivando l’immaginazione di molti architetti odierni. Non di meno è però la parte di città che sorge a ovest, dove come scrive lo storico Renato Cevese, “nella fascia tra fiume e colle, in un pendio che ha riposo assai irregolare nello sviluppo da nord a sud, sorge la Valdagno antica”. Questa parte della città è costellata di edifici di alto pregio storico-architettonico. Percorrendo la via principale, il Corso Italia, vediamo affacciarsi Villa Valle Orsini Marzotto, oggi sede della biblioteca, Villa Zanuso, Palazzo Festari, Palazzo Nanti ed infine il Duomo di San Clemente. Quest’ultima dista pochi passi dal suo campanile che arricchisce una delle piazze più vissute del paese. Questa piazza assieme alle altre, che si susseguono in modo ritmato adagiandosi alla valle, ospita due volte a settimana un mercato ricco, variegato e molto frequentato e occasionalmente feste tradizionali, tra cui la tipica Festa dell’Autunno. È in questo momento che è possibile gustare in compagnia prodotti tipici della vallata, tra cui la famosa fritola con la Maresina, erba dal sapore aromatizzato, amaro, ma gentile e i cornioli, arbusti selvatici dai piccoli frutti commestibili di sapore asprigno dai quali si ricava la tipica grappa. Non solo di storia si può parlare a Valdagno, ma anche di innovazione e cultura. Infatti in questa città si organizzano mostre d’arte contemporanea, come InContemporanea, e letture di libri di recentissima pubblicazione, che coinvolgono cittadini da tutta la vallata. Infine anche i percorsi cicloturistici che da qui partono verso le piccole Dolomiti più a nord, luoghi di incantevole splendore, fanno di questa città un luogo indiscutibilmente da visitare nella vita (magari con una bici elettrica)!

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of Villa Favorita still remains, quietly waiting to be finished and teasing the imagination of many architects Moreover, the western part of the city is as good as the eastern: the historian Renato Cevese indicates that “the ancient Valdagno rises in the strip between a river and a hill, on a slope that is quite irregular in its development from north to south.” This part of the city is dotted with buildings having a high historical-architectural prestige. Going along the main street, Corso Italia, you will see Villa Valle Orsini Marzotto, now the library. Moving your gaze, you will also notice Villa Zanuso, Palazzo Festari, Palazzo Nanti and then the Dome of San Clemente. The Dome is just a few steps from its bell tower, which enriches one of the most lively squares in the land. This square, together with the others in the valley, holds a rich, varied and very well attended market twice a week. It also occasionally hosts traditional festivals, among which the typical Festa dell’Autunno (Autumn Festival). It is there that you can taste the characteristic valley products in company: the famous fritola con la Maresina (a herb with a bitter but delicate flavour) and cornioli (cornels), wild shrubs with small, edible, bitter-flavoured fruit that are used to make grappa. Valdagno is not just about history, though: it is a city of innovation and culture. Indeed, various contemporary art exhibitions like InContemporanea and readings of recently published books are hosted, involving people from the whole valley. Finally, even the cycle tourism routes that leave here and head towards the wonderful small Dolomites further north, make this city an unmissable place to visit at least once (maybe with an electric bike)!


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Marostica

Marostica Il fascino del medioevo di Florian

Vieni in piazza a Marostica verso l’imbrunire e ammira a trecentosessantagradi il fascino di questo luogo meraviglioso della pedemontana veneta. Passeggia per alcuni minuti nella piazza degli scacchi, tra le grandi pietre colorate del “nobil zogo� e goditi la vista del castello inferiore, massiccio e imponente edificio in mattoni e pietre con il coronamento merlato. Osserva dal ponte levatoio che immette al castello, la bellezza del paesaggio collinare e accompagna con lo sguardo il perimetro delle mura, costruite nel trecento dalla fami-

ph Gilli

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glia degli Scaligeri di Verona, fino al castello superiore nel monte Pausolino. È questa una esperienza unica di viaggio, in un luogo divenuto famoso in tutto il mondo per la Partita a scacchi a personaggi viventi, che qui si svolge il secondo fine settimana di settembre negli anni pari. Uno spettacolo unico nel panorama nazionale che vede coinvolta nell’organizzazione, curata dalla Pro Marostica, decine e decine di figuranti, armigeri, nobili e cavalieri e apparati scenici di primordine. Ma torniamo a questa piazza e spostiamoci lungo i portici nei due lati maggiori, gustando la lentezza del nostro passo e soffermandoci nelle tante botteghe, bar e negozi che ancora la animano. La cittadina è molto frequentata da turisti ed escursionisti, specie la prima domenica del mese che coincide con il mercatino dell’antiquariato e nelle feste patronali e della terra, tra e quali segnaliamo quella di San Simeone a novembre, legata al mercato agricolo. La cittadina è a misura di passeggiata lungo l’asse principale che dalla porta breganzina ad ovest raggiunge la porta bassanese ad est, e anche qui e nelle vie contermini si possono ammirare antichi palazzi, alcuni con le facciate decorate ancora nel Quattrocento, la chiesa principale di Santa Maria Assunta e altre chiesette.

ph Gilli

Marostica

The fascination of the Middle Ages Come to Marostica square by the dusk and admire the fascination of this wonderful place in the Veneto foothills from every angle. Walk for a few minutes in Piazza degli Scacchi (Chess Board Square), among the large coloured stones of the “nobil zogo” (noble game) and enjoy a visit to the lower castle, a massive, imposing building made of bricks and stone with a crenelated coping. Observe the beauty of the hilly landscape from the cantilever bridge that leads into the castle, and let your eyes follow the city walls (built in the 14th century by the Scaligeri family from Verona) until they reach the upper castle in Mount Pausolino.

ph Pierluca Grotto

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Nelle belle giornate primaverili ed autunnali, ma anche nelle ore più calde del periodo invernale un sentiero ben segnalato in salita permette di raggiungere il castello superiore tra olivi e ciliegi. Marostica è una cittadina bellissima nella pedemontana, sotto l’Altopiano di Asiago, situata in un contesto ambientale di valore con le vicinissime colline di San Benedetto, meta preferita per escursioni di alcune ore. Marostica è famosa anche per la ciliegia di Marostica IGP un prodotto di qualità riconosciuto a livello europeo, alla quale sono dedicate alcune feste, nei mesi di maggio e giugno, in centro e nei paesi vicini di Mason Molvena e Pianezze. Un luogo da visitare e da amare.

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It is a unique travelling experience in a place that has become famous worldwide for its Chess match with living people that is played during the second weekend of September in even years. It is a unique event in Italy, organized by Pro Marostica, which involves hundreds of figures, bearers of arms, lords and knights, and top class scenic equipment. Let us go back to the square and walk through the porticoes that line both longer sides, enjoying the slowness of our steps and stopping in the many businesses, bars and shops that still animate it. The town is visited frequently by tourists and excursionists, especially on the first Sunday of the month which coincides with the antiques market, but there are other patron saints’ and local festivals, among which San Simeone in November, which is tied to the farm market. It is easy to walk along the main road, which leads from the western Breganze door to the eastern Bassano door, and even here and in the neighbouring roads you can admire ancient villas, some with their original façades that were decorated in the 15th century, the main church of Santa Maria Assunta and other small churches. On lovely spring and winter days, but also in the warmer hours of winter, you can take the well-marked trail that leads through olive and cherry trees to the upper castle. Marostica is a beautiful town in the foothills, below the Asiago Plateau. It is located in a valued environment with the nearby San Benedetto hills, a favourite destination for excursions lasting several hours. Marostica is also famous for its PGI (Protected Geographical Indication) cherries, a quality product recognised throughout Europe, to which some festivals are dedicated in May and June in the centre and the nearby towns of Mason, Molvena and Pianezze. It is a place to visit and to love.


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Il Personaggio

Fausto Maculan

Fausto Maculan

Alla ricerca del Santo Graal

What is your first memory of a winery? It’s a traumatic memory. With my flame-red pedal car I ended up against a demijohn of wine that held fifty-four litres. The basket didn’t hold and the glass broke. A huge amount of wine immediately spilled out, covering the whole floor. I was five and I couldn’t stand the emotion: I left the car where it was and ran away, crying, looking for my mother. I didn’t go back to the winery for a long time, but then time calmed the fear and I returned to moving around the winery, first on a bike, then on a scooter, a motorcycle and even in a car.

di Federica Lago

Qual è il suo primo ricordo in cantina? È un ricordo traumatico. Con la mia automobilina a pedali rossa fiammante sono finito addosso a una damigiana di vino da cinquantaquattro litri. La cesta della damigiana non ha retto e si è rotto il vetro. Immediatamente un’enorme quantità di vino è fuoriuscita, inondando tutto il pavimento. Avevo cinque anni e non ho retto l’emozione: ho lasciato l’automobilina sul posto e sono scappato piangendo in cerca della mamma. Per molto tempo non sono più entrato nello stanzone della cantina, ma poi il tempo ha lenito la paura ed ho ripreso a girare per la cantina, prima con la bicicletta, poi con il motorino, la moto ed addirittura con l’auto. Quali sono gli aspetti peculiari di un’azienda leader del settore come la vostra nel proporre vini di qualità prodotti all’interno della piccola Doc Breganze? La qualità è sempre stata al centro delle mie decisioni. È difficile attribuire un valore qualitativo assoluto al vino e facilmente si finisce col fare giudizi personali e soggettivi. Ho sempre cercato di fare una qualità oggettiva, che fosse riconosciuta dagli altri: mai sazio o satollo dell’obiettivo raggiunto, ma sempre voglioso di migliorare e crescere.

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Alla ricerca del Santo Graal

What are the peculiar aspects of a leading sector company as yours when proposing quality wines made in the small Breganze DOC? Quality has always been at the core of


Sono riuscito a lavorare con questi principi per oltre quaranta anni, tenendo in considerazione fin da subito anche il concetto del rapporto qualità/prezzo. Anche il rispetto del consumatore-cliente è sempre stato nei miei pensieri, sia sotto il profilo igienico sanitario (il vino va bevuto come esce dalla cantina, non viene né lavato, né cucinato), sia sotto il profilo economico (siamo in tanti a fare vino e il mio deve essere più attrattivo). Ci sono numerose aziende presenti nella Pedemontana Veneta che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali di eccellenza e qualità; se guardiamo al mondo del vino passiamo dall’Amarone, al Soave per arrivare al fenomeno Prosecco: che peso ha nella commercializzazione dei vostri vini il territorio d’origine? Ben pochi sono i prodotti come il vino, così legati non solo al territorio geografico, ma addirittura alla singola vigna, al produttore ed all’annata. Una bottiglia diventa importante perché proviene da una particolare zona, che deve essere anche bella da vedere, gradevole nelle costruzioni, dotata di storia, tradizioni e con la presenza di infrastrutture turistiche ricettive. Quando il consumatore acquista, apre ed assaggia una bottiglia di vino risponde ad un desiderio, ad un sogno ed il produttore deve fare tutto ciò che può per esaudire questo desiderio, per avverare il sogno. Nulla va lasciato al caso: dalla scelta della bottiglia vuota, al tappo, alla capsula, all’etichetta, l’imballaggio, per non parlare della comunicazione aziendale, dell’accoglienza dei visitatori e della cura dell’enoturismo. Ci racconti l’iniziativa sociale che avete sposato da alcuni anni, la Banca degli Occhi. La Banca degli occhi è una Onlus che si occupa della raccolta e del-

my decisions. It’s difficult to attribute an absolute quality value to wine and it’s easy to end up making personal and subjective judgements. I have always tried to make quality objective, something that could be recognised by others: never satisfied enough with the objective I reached, instead always desiring to improve myself and grow. I managed to work with these principles for more than forty years, also considering the concept of the quality/price ratio from the very start. The respect of the consumer-client has always been in my thoughts as well, both under a hygiene health profile (wine should be drunk as it was when it came out of the winery, it should not be washed or cooked), and under an economic profile (there are plenty of others who make wine and mine must be more attractive). There are numerous companies in the Veneto foothills that have obtained international recognition for their excellence and quality; if we look at the wine world we move from Amarone to Soave, ending with the Prosecco phenomenon. What weight does the original terrain have when marketing your wines? There are very few products like wine, which are tied not only to the geographical terrain but also to the individual vine, the producer and the vintage. A bottle becomes important because it comes from a particular area, that must be nice to look at, have pleasant constructions, have a history, traditions and with the presence of tourist reception infrastructures. When consumers buy, open and taste a bottle of wine, it must answer a wish, a dream, and the producer must

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la distribuzione di materiale oculare per coloro che hanno problemi di vista. Economicamente vive di sovvenzioni e di donazioni; la cantina Maculan è il principale sponsor privato. Ogni anno mettiamo a disposizione di una speciale commissione di assaggio i nostri rossi migliori e, dopo la selezione, doniamo 300 bottiglie numerate del vino scelto. Si chiama “Santalucia, il vino che fa bene alla vista”. Queste bottiglie vengono vendute a prezzi, anche simbolicamente elevati, per raccogliere fondi per la ricerca nel campo delle malattie oculari. In sette anni di attività si sono raccolti oltre duecentomila euro. Secondo lei, cosa rende un vino unico e senza tempo? Un vino unico e senza tempo è il Santo

do everything in their power to make that wish come true, make the dream become a fact. Nothing is left to chance: from the choice of the empty bottle to the cork, the capsule, the label, the packaging, without forgetting to mention company communication, the welcome given to visitors and the care given to wine tourism.

Graal di qualsiasi produttore di vino. Affinché la cosa avvenga servono molte cose: un grande lavoro di ricerca, anni ed anni di pubbliche relazioni, un considerevole investimento economico e una serie di congiunzioni astrali favorevoli. Nel mondo i casi sono rarissimi, tanto che si possono contare sulle dita di mani e piedi. Ognuno ha una sua validità ed una serie di fattori che lo sorreggono, ma in equilibrio non sempre stabile. E mi vien da aggiungere: ma il Santo Graal è stato trovato? Io lo sto ancora cercando.

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Tell us about the social initiative you have been part of for several years, the Eye Bank. The Eye Bank is a socially useful no-profit organisation that collects and distributes supplies for the eyes to those who have sight problems. Economically, it lives on subventions and donations; Maculan winery is the main private sponsor. Every year we make available a special board that tastes our best red wines and, after the selection, we donate 300 numbered bottles of the selected wine. It is called “Santalucia, il vino che fa bene alla vista” (Santalucia, the wine that is good for your eyes). These bottles are sold at special prices, even symbolically high, to collect funds for research in the eye disease field. During seven years of activity, more than two hundred thousand Euros have been collected. In your opinion, what makes a wine unique and timeless? A unique, timeless wine is the Holy Grail for any wine producer. Many things are needed to find it: lots of research, years and years of public relations, considerable economic investment and a favourable alignment of the stars. Such cases are so rare that you can count them on your fingers and toes. Each one has its own validity and a series of factors that support it, but it is not always stable when balanced. But I have to ask: was the Holy Grail ever found? I’m still looking for it.



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Enogastronomia

ph Pro Sandrigo

di Francesca Baggio

Il bacalà alla vicentina La storia del bacalà alla vicentina parte dalla lontana Rost nelle isole Lofoten dove nel 1431 naufragò Pietro Querini, mercante veneziano. Accolto dagli abitanti del luogo ne scoprì usi e costumi come lo strano metodo di conservazione del merluzzo: appenderlo fuori dalle case, esponendolo al freddo e al vento del Nord e lasciarlo essiccare per mesi. Era lo stockfiss, così duro da poter essere accatastato come legna e da dover essere “battuto” al momento prima di venire mangiato. Al suo ritorno a Venezia, Querini scrisse alcuni libri sulla pesca, sulle abitudini dei merluzzi, e sulle usanze di vita dei pescatori delle Lofoten. I suoi racconti sono tra le testimonianze scritte più antiche della storia della Norvegia del Nord. Nel nostro paese bacalà-stoccafisso hanno ottenuto un immediato successo. Ma è solo a Vicenza e provincia che è divenuto una bandiera, una gloria locale. È bene chiarire subito un equivoco frequente: a Vicenza e in tutto il Veneto chiamiamo “bacalà” (con una C) quello che in realtà è lo stoccafisso. Esso deriva dal merluzzo bianco della qualità più pregiata (il famoso Ragno) pescato, fatto essiccare all’aria fredda e legato per la coda ad apposite impalcature. Quello che invece, fuori dal Veneto, viene chiamato “baccalà” (con due C) deriva dal merluzzo bianco di dimensioni maggiori con un procedimento diverso. Esso viene aperto a libro, salato e fatto essiccare sulle rocce

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Bacalà alla vicentina The story of bacalà alla vicentina (salted codfish cooked Vicenza style) begins in 1431 when a Venetian merchant called Pietro Querini was shipwrecked off the coast of Rost, one of the Lofoten islands. Saved by the local inhabitants, Pietro discovered their local customs, in particular the strange method they had of preserving cod: they would hang it outside their homes, exposing it to the cold and the Northern wind leaving it to dry for months. The stockfish became hard enough to be piled up in the same manner as wood and had to be “beaten” before eating. When he returned to Venice, Querini wrote some books about fishing, the habits of


al sole durante la stagione calda. È quindi impossibile confondere i due pesci: l’uno è salato l’altro no. In molti comuni del vicentino si tengono eventi dedicati al bacalà. Storici e più noti: Thiene, che quest’anno celebra la sua 52° sagra confermandosi così la più antica sagra della provincia dedicata a questo gustoso piatto e Sandrigo che con la “Venerabile Confraternita del Baccalà” dal 1987 ha saputo salvaguardare e diffondere uno dei piatti più caratteristici della tradizione italiana. È a Sandrigo che si svolge la più frequentata sagra del baccale, che attira ogni anno decine di migliaia di gastronomi. Gli ingredienti della ricetta sono: stoccafisso, cipolle, olio di oliva extravergine, sarde sotto sale, latte farina, formaggio grana, prezzemolo, sale e pepe. La preparazione prevede l’assemblamento degli ingredienti che dovrà “pipare”, cioè cuocere a fuoco molto dolce per 4-5 ore. Nell’abbinamento con il vino si consigliano: Vespaiolo Breganze, Durello Lessini e Tai Rosso, gli autoctoni locali che da sempre si contendono lo scettro di miglior abbinamento territoriale. Per gustare, beh… c’è solo l’imbarazzo della scelta; la lista dei ristoranti che partecipano ogni anno, nel periodo tra autunno e inverno, alla rassegna gastronomica del piatto è una buona base di partenza.

cod and the customs of the Lofoten fishermen. His stories represent also the most ancient proof of the history of Northern Norway. In our country, stockfish became immediately successful, especially in Vicenza and in its province, where it became a local glory and symbol. A frequent misunderstanding needs to be cleared up. In Vicenza and the whole Veneto region “bacalà” is spelled just with one C, and is actually stockfish. It derives from white cod of the highest quality (known as Ragno in Italy) that is fished, dried in the cold air and tied by its tail to purposely-made scaffolding. What is known as “baccalà” (with two Cs), outside the Veneto region, instead, comes from larger white cod preserved using a different process. In this case the fish is opened like a book, salted and then allowed to dry on the rocks that are heated by the sun during the warm season. Therefore, it is impossible to mix up the two fish: one is salted, the other is not. Many municipalities in the province of Vicenza dedicate events to bacalà. The oldest and most famous are in Thiene, where the 52nd festival will be held this year, thus affirming that it is the oldest provincial festival dedicated to this delicious dish, and in Sandrigo, home to the “Venerabile Confraternita del Baccalà” (Venerable Baccalà Brotherhood), which has been protecting and spreading one of the most characteristic dishes of Italian tradition since 1987. The “Sandrigo festival “represents the most attended event which draws a large crowd, numbering tens of thousands of people. The ingredients of the recipe are stockfish, onions, extra virgin olive oil, salted sardines, milk, flour, Grana Padano cheese, parsley, salt and pepper. When all the ingredients have been added, they are left to simmer (“pipare” in the local dialect) for 4 – 5 hours. The best wines to serve with this special dish are Vespaiolo Breganze, Durello Lessini and Tai Rosso, typical prestigious wines produced in this region. When it comes to tasting, you are spoilt for choice: the list of restaurants that every year, between autumn and winter, take part in the food festivals dedicated to this dish are an excellent starting point.

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Asolo

di Maria Pia Farronato

Ad Asolo, lo spettacolo del Grappa è per sempre Questo il desiderio ultimo di Eleonora Duse Eleonora Duse, famosa attrice drammatica, fu una delle più grandi che il teatro italiano abbia mai avuto, donna bellissima, cantata da poeti, ammirata da Verdi e da Ibsen, e tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, nel periodo del suo massimo fulgore fisico e artistico, divenne l’amante di Gabriele D’Annunzio, che conobbe nel ontano 1894 quando aveva 36 anni. Di Eleonora si conosce soprattutto l’immagine mondana e ciò che di lei scrisse l’amante D’Annunzio. Le loro avventure erotiche, per una decina d’anni, suscitarono scandali epocali, non solo in Italia, ma Eleonora era ben altro: Pochi sono entrati nel suo cuore, nella sua anima per capire chi era veramente e cosa desiderava dalla vita. La sua passione camminava in perfetto equilibrio con la sua grandissima sensibilità e sorprendente generosità, lei amava le piccole cose, le amava con profondità e trasporto, lei era capace di accendere ogni singola parte del corpo per vivere tutto ciò che la vita le offriva. Ebbe un’esistenza estremamente drammatica e difficile. Lavorò con dedizione e un senso del dovere come pochi. Cercò sempre la verità e alla fine raggiunse

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PAESAGGI VENETI

The splendid monte Grappa will always watch over Asolo This is Eleonora DusÈs last wish

Eleonora Duse was one of the greatest drama actresses that Italian theatre has ever known. She was a beautiful woman, written about by poets and admired by Verdi and Ibsen. Between the end of the 19th century and the beginning of the 20th, when she was physically and artistically at her best, she became Gabriele D’Annunzio’s lover, whom she met in 1894 at the age of 36.


quella fede religiosa che diede tanta pace al suo spirito e questa pace interiore iniziò il suo cammino quando la vita gli presentò Asolo, “la Perla del Trevigiano”, la “Città dai cento orizzonti”, con le sue favolose viuzze, i giardini profumati e lo scenario di montagna mozzafiato, un paradiso in terra, un vero gioiello per i romantici, fonte d’ispirazione e di rilassamento. Come non citare quindi il poeta inglese Robert Browning che rese Asolo una città celebre al mondo, grazie alla sua raccolta di poesie intitolata “Asolando”, che dedicò a Pietro Bembo che con il suo “vago et piacevole castello posto ne gli stremi gioghi delle nostre alpi sopra ‘l Trevigiano”, fu il primo, a suo dire, che coniò il verbo “asolare”, con il significato di “svagarsi”, sollazzarsi all’aria aperta”. Ma per Eleonora Asolo era qualcosa di più di un luogo ameno, divenne “LA CASA”, la casa delle forti emozioni e suggestioni, difficile era staccarsi, al punto tale che per non soffrire era meglio partire accettando tournée d’oltre oceano, spesso diceva “…e io cercherò di restare ad Asolo il meno possibile per non piangere al momento della partenza…”. Amò così profondamente questa pittoresca città collinare che la visse prima da ospite presso la casa “Le Mure”, posta all’imbocco della città che ospitò anche numerosi artisti, scrittori, attori e capi di stato, poi vi soggiornò all’Albergo del Sole per in fine dimorarvi nella casa di Via Canova. È certamente un legame indissolubile quello che lega la città di Asolo ad Eleonora Duse, tanto che Eleonora stessa volle renderlo ancora più eterno e significativo. Per farlo scelse il colle più alto della città, nel quartiere di Sant’Anna e lo trasformò nella sua ultima dimora terrena. Un punto preciso per avere la certezza di poter “vivere per sempre” di fronte allo spettacolo mozzafiato del Monte Grappa. Il cimitero di Sant’Anna, non era il cimitero ufficiale di Asolo, ma quello riservato alla povera gente ed Eleonora chiese e volle esservi sepolta qui, era suo desiderio ultimo stare con i poveri. Lo mise per scritto, lei voleva essere inumata nella terra, con il volto verso il Monte Grappa, sottolineando che la sua ultima volontà era per amore dell’Italia e dei sodati che, durante la Prima Guerra Mondiale, aveva assistito e ora voleva continuare ad assistere con loro e

People only know Eleonora’s public image and what her lover D’Annunzio wrote about her. Their erotic affair caused epochal scandals for about a decade, not only in Italy. Eleonora, however, was more than that. Few entered her heart and soul and understood her true self and what she wanted from life. Her passion walked in perfect balance with her great sensitivity and surprising generosity. She loved small things deeply. Even though she had an extremely dramatic and difficult life, she could switch on every single part of her body to live everything that life offered her. She was a dedicated worker, with a sense of duty that few had. She always searched for the truth and in the end her religious faith gave her soul great peace, which began when life presented her with Asolo, “the Treviso pearl”, the “City with a hundred horizons”, with its fabulous lanes, scented gardens and breathtaking mountain scenery. It was Heaven on earth to her, a true jewel for the romantic, a source of inspiration and relaxation. It would be impossible not to quote the English poet Robert Browning who made

ph Marco Gnata

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per sempre ammirando lo spettacolo di pace che da qui vi si ammira. Un grande amore che la città di Asolo, contraccambiò trasformando il Castello di Caterina Cornaro nel Teatro Eleonora Duse perché “ad Asolo, lo spettacolo del Grappa è per sempre”.

Eleonora Duse

Asolo famous in the world, thanks to his collection of poems entitled “Asolando”, which he dedicated to Pietro Bembo. With his “vague and pleasant castle positioned in the extreme mountain ridges of our Alps above ‘I Trevigiano”, Bembo, according to Browning, invented the verb “asolare”, meaning “to enjoy oneself”, “amuse oneself in the open air”. For Eleonora, however, Asolo was something more than a pleasant spot. It became “THE HOME”, the home of strong emotions and suggestions that was difficult to abandon, to such a point that she found it easier to accept overseas engagements rather than leave Asolo and suffer. As she often said, “…I will try to stay at Asolo as little as possible so that I don’t cry when it’s time to leave…”. So much did she love this picturesque city in the hills, which she saw for the first time as a guest from the “Le Mure” house (located at the city entrance that also hosted numerous artists, writers, actors and heads of state) that she then stayed at the Albergo del Sole and finally began living in the house in Via Canova. It is an indissoluble bond that ties the city of Asolo to Eleonora Duse, a bond that Eleonora wanted to make even more eternal and significant. To do this she chose the highest hill in the city, in the Sant’Anna area, and transformed it into her last home on Earth. A precise point, so she could always be certain of “living forever” while facing the breathtaking view of Mount Grappa. Eleonora requested to be buried at Sant’Anna, not the city’s official cemetery but where the poor were

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PAESAGGI VENETI

ph Gilli

interred, satisfying her wish to remain with the poor. She wrote that she wanted to be buried in the ground facing Monte Grappa, highlighting that her last wish showed her love for Italy and the soldiers she had helped during the First World War. She wanted to be with them forever to admire that peaceful sight that can be seen from her burial place. The city of Asolo returned this great love by transforming the Castle of Caterina Cornaro into the Eleonora Duse Theatre because “monte Grappa will always watch over Asolo”.



MUSEO CIVICO DI ASOLO

PAESAGGI VENETI CIVIC MUSEUM OF ASOLO

TIMETABLE CIVIC MUSEUM OF ASOLO

MUSEO CIVICO eDIfestivi ASOLO Sabato, Domenica via Regina 741°- 31011 Asolo (TV) (eccetto 25Cornaro, dicembre, gennaio, Pasqua)

via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) tel. +39 0423 952313 - +39 347 5735246 fax +39 0423 950130 museo@comune.asolo.tv.it e-mail: info@museoasolo.it web site: www.museoasolo.it www.asolo.it cultural services: tel. +39 0423 524637

via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) tel. 0423 952313 - 347 5735246 fax 0423 950130 e-mail: museo@comune.asolo.tv.it info@museoasolo.it sito web: www.museoasolo.it www.asolo.it ufficio cultura: tel. 0423 524637

ORARI

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Saturday, and via ReginaSunday Cornaro, 74national - 31011 holidays Asolo (TV) (except 25th December, 1st January, Easter)


La Sezione Archeologica comprende materiali databili dall’età preistorica fino all’epoca rinascimentale rinvenuti sia nel centro di Asolo sia nel territorio circostante. Le Sale 2 e 3 sono riservate alla Preistoria e alla Protostoria: tra i reperti più interessanti i corredi delle necropoli paleovenete della località asolana del Biordo e di Borsa del Grappa. La Sala 4 presenta i vari reperti di età romana che Pacifico Scomazzetto rinvenne nell’800 nel corso degli scavi presso le antiche terme, collocate nell’attuale Piazza Brugnoli , e presso il teatro e l’area forense ubicati nel giardino di Villa Freya. La Sala 5 è dedicata all’acquedotto romano di Asolo, all’antica via Aurelia, che collegava Padova ad Asolo, e alla centuriazione asolana. Le Sale 6 e 7 ospitano i manufatti delle necropoli romane cittadine e di alcune tombe scoperte a Riese, Altivole e Fonte. Nella Sala 8 sono esposti i materiali rinvenuti negli scavi condotti nella Rocca. Tra questi il mosaico pavimentale della chiesetta (VI-VIII secolo) i corredi delle sepolture altomedio-

evali (VIII-XI secolo), ceramiche e altri reperti mobili del periodo della frequentazione della Rocca medioevale (XII-XVI secolo). La Pinacoteca ospita dipinti e tavole giunti al Museo prevalentemente grazie al lascito di Mons. Giacomo Bertoldi (1910). Il percorso espositivo (Sale 9, 10, 11, 13) presenta le opere secondo una successione sostanzialmente cronologica, a partire dalla fine del XV secolo. Tra i dipinti più importanti il San Girolamo di Luca Giordano, il Sant’Antonio da Padova di Bernardo Strozzi e soprattutto i due Capricci di Bernardo Bellotto. Una sala apposita (Sala 12) è stata riservata ai dipinti e agli oggetti canoviani e maneriani: tra questi si distinguono una tempera dello stesso Canova raffigurante la Musa Euterpe, una serie di incisioni uscite dalla bottega canoviana di Roma e una rara veduta proprio della bottega romana eseguita da Roberto Roberti. La Sala 13 infine comprende una selezione di autori della fine dell’Ottocento e degli inizi del Novecento: Eugene Benson, Nino Springolo, Umberto Moggioli e Guglielmo Talamini.

The Archaeology Section presents materials from the prehistoric period lo the Renaissance. found both in Asolo centre and in the surrounding area. Rooms 2 and 3 are dedica/ed lo prehistory and protohistory: among the most interesting items on display are the grave goods from the Paleovenetian cemeteries of Asolo Biordo and of Borsa del Grappa. Room 4 houses Pacifico Scomazzetto’s ninete enth century excavations’ artefacts of the ancient baths, now underneath the present day Piazza Brugnoli, and of the Roman theatre and the forensic area, inside the Villa Freya garden. Room 5 covers the roman aqueduct of Asolo, the Via Aurelia, the roman road from Padua lo Asolo, and the loca/ town-planning (Centuriaz ione). Rooms 6 and 7 contain material from the city’s cemeteries and grave goods from cemeteries in the surrounding areas-uch as Riese, in Altivole and in Fonte. Room 8 displays materiai carried out from the excavations in the Rocca. These include remains of a mosaic pavement’s church (VI-VIII century) grave goods from

the VIII-Xl century tombs, and pottery and other finds related lo the occupation of the Rocca (XII-XVI centuries).

Nella sezione Tesoro della Cattedrale (Sala 17) sono esposti alcuni paramenti sacri patrimonio della Cattedrale asolana, risalente probabilmente a epoca altomedioevale ma inglobata ben presto (X secolo ) nella Diocesi di Treviso. La Cattedrale, che mantenne comunque il titolo di sede vescovile , fu sempre oggetto di particolari attenzioni e privilegi, a partire da Caterina Cornaro fino a vari papi, tra cui Pio X, Giuseppe Sarto, particolarmente legato a questa chiesa. La Sezione dedicata a Caterina Cornaro (Sala 15) ospita dipinti, documenti, disegni e oggetti arrivati al Museo per lo più grazie alle donazioni ottocentesche. La collezione conserva tra l’altro la Donazione della Regina a favore del fratello Giorgio. La Sala 16 è riservata alla Sezione Eleonora Duse, anche se alcuni spazi sono lasciati alla memoria di Gabriele D’Annunzio, dell’800 asolano, del poeta inglese Robert Browning. Il materiale relativo a Eleonora Duse, dato in deposito al Museo dalla figlia Enrichetta, è di vario tipo: ritratti e fotografie

dell’attrice , documenti, appunti e lettere autografe , premi e oggetti personali, ricordi di famiglia, libri, mobili di casa, oggetti di uso in scena o in camerino, abiti e calzature, bozzetti e fotografie per gli studi di ambiente. Conclude l’esposizione del Museo la Sezione Freya Stark (Sala 14) che raccoglie vari oggetti e fotografie della famosa viaggiatrice e scrittrice inglese che qui ad Asolo ebbe la sua dimora prediletta.

MUSEO CIVICO DI ASOLO

CIVIC MUSEU

via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) via Regina Corna tel. 0423 952313 - 347 5735246 tel. +39 0423 952 fax 0423 950130 fax +39 0423 950 e-mail: museo@comune.asolo.tv.it mus e-mail: info@museoasolo.it info@ MUSEO CIVICO DI ASOLO CIVIC MUSEUM OF ASOLO sito web: www.museoasolo.it web site: www via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) via Regina Cornaro, 74 31011 Asolo (TV) www.asolo.it www tel. 0423 952313 - 347 5735246 347 5735246 tel. +39cultura: 0423 952313 - +39 ufficio tel. 0423 524637 cultural services fax 0423 950130 fax +39 0423 950130 e-mail: museo@comune.asolo.tv.it museo@comune.asolo.tv.it e-mail: ORARI TIMETABLE info@museoasolo.it info@museoasolo.it Sabato, Domenica e festivi Saturday, Sunda sito web: www.museoasolo.it web site:25 dicembre, www.museoasolo.it (eccetto 1° gennaio, Pasqua) (except 25th Dec www.asolo.it 9.30-12.30 /www.asolo.it 15.00-18.00 9.30-12.30 am / ufficio cultura: tel. 0423 524637 aperture infrasettimanali gruppi cultural services: tel. +39per 0423 524637 opened midwee e scolaresche previa prenotazione school children b ORARI segreteria didattica: tel. 347 5735246 TIMETABLE segreteria didatt Sabato, Domenica e festivi e-mail: info@museoasolo.it Saturday, Sunday and national holidays e-mail: info@mus (eccetto 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua) (except 25th December, 1st January, Easter) 9.30-12.30 / 15.00-18.00 BIGLIETTI 9.30-12.30 am / 3.00-6.00 pm TICKETS aperture infrasettimanali per gruppi Intero: Euro 5,00 opened midweek for groups and Full: Eu e scolaresche previa prenotazione Ridotto: Euro school children by4,00 prior appointment MUSEO CIVICO DI ASOLO CIVIC MUSEU Reduced: Eu segreteria didattica: tel. 347 5735246 Famiglia: Euro 12,00 segreteria didattica: tel. +39 347 5735246 via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) via Regina Corna Family: Eu e-mail: info@museoasolo.it e-mail: tel. 0423info@museoasolo.it 952313 - 347 5735246 tel. +39 0423 952 SERVIZI fax 0423 950130 fax +39 0423 950 SERVICES BIGLIETTI Bookshop, guardaroba, accoglienza TICKETS e-mail: museo@comune.asolo.tv.it mus e-mail: Intero: Euro 5,00 Bookshop, cloak MUSEO CIVICO DI ASOLO CIVIC MUSEUM OF ASOLO pubblico Full: Euro 5,00 info@museoasolo.it info@ Ridotto: Euro 4,00 via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) via Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) MUSEO CIVICO DI ASOLO CIVIC MUSEUM OF ASOLO Reduced: Euro 4,00 sito web: www.museoasolo.it web site: www Famiglia: Euro- 347 12,00 ACTIVITIES tel. 0423OF 952313 5735246 ATTIVITÀ tel. +39 0423 952313 - +39 347 5735246 CIVICO DI ASOLO CIVIC ASOLO via MUSEO Regina Cornaro, 74 - 31011 Asolo (TV) via Regina Cornaro, 74 -MUSEUM 31011 Asolo (TV) Family: Euro 12,00 www.asolo.it and fax 0423 950130 Visite guidate, percorsi e laboratori didattici Guided tourswww fax +39 0423 950130 tel.via 0423Regina 952313 -Cornaro, 347 5735246 74 - 31011 Asolo (TV)0423 952313 5735246 tel. +39 - +39 347 via Regina Cornaro, 74 31011 Asolo (TV) ufficio cultura: tel. 0423 524637 SERVIZI museo@comune.asolo.tv.it cultural services by prior appointm e-mail: in italiano e inglese previa prenotazione. e-mail: faxtel. 04230423 950130 952313 - 347 5735246 fax +39 0423 950130 SERVICESmuseo@comune.asolo.tv.it 347 5735246 tel. +39 0423Bookshop, 952313 -guardaroba, +39 accoglienza info@museoasolo.it Per informazioni: segreteria did. 347 5735246 For information: info@museoasolo.it e-mail: museo@comune.asolo.tv.it museo@comune.asolo.tv.it e-mail: ORARI Bookshop, cloakroom, reception fax 0423info@museoasolo.it 950130 fax +39 0423 950130 pubblico TIMETABLE sito web: www.museoasolo.it e-mail: info@museoasolo.it web site: www.museoasolo.it info@museoasolo.it Sabato, Domenica e festivi museo@comune.asolo.tv.it Saturday, Sunda www.asolo.it museo@comune.asolo.tv.it e-mail: sitoe-mail: web: www.museoasolo.it web site: www.museoasolo.it www.asolo.it (eccetto 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua) ACTIVITIES ATTIVITÀ www.asolo.it ufficio cultura: tel. 0423 524637 (except 25th Dec info@museoasolo.it www.asolo.it info@museoasolo.it cultural services: tel. +39 0423 524637 9.30-12.30 15.00-18.00 Guided tours/ and workshop in italian and english9.30-12.30 am / Visite guidate, percorsi e laboratori didattici ufficio cultura: tel. 0423 524637 cultural services: tel. +39 0423 524637 sito web: www.museoasolo.it web site: www.museoasolo.it aperture infrasettimanali per gruppi by prior appointment. in italiano e inglese previa prenotazione. ORARI opened midwee TIMETABLE www.asolo.it e scolaresche previa prenotazione www.asolo.it ORARI For information: segreteria did. +39 347 5735246 Per informazioni: segreteria Sabato, Domenica e festivi did. 347 5735246 Saturday, TIMETABLE school children b and holidays ufficio cultura: tel. 0423 524637 Saturday, Sunday segreteria Sunday didattica: tel.national 347 5735246 Sabato, Domenica e festivi e-mail: e-mail: info@museoasolo.it cultural services: tel.25+39 0423 524637 (eccetto dicembre, 1° info@museoasolo.it gennaio, Pasqua) and national holidays (exceptinfo@museoasolo.it 25th December, 1st January, Easter) segreteria didatt e-mail: 1° gennaio, Pasqua) tombs, the VIII-Xl century potThe Archaeology Section(eccetto pres-25 dicembre, 9.30-12.30 / 15.00-18.00 (exceptand 25th December, 1st January, Easter) e-mail: info@mus 9.30-12.30 am / 3.00-6.00 pm 9.30-12.30 / 15.00-18.00 ORARI tery and other finds related 9.30-12.30 lo am the / 3.00-6.00 pm aperture infrasettimanali per gruppi ents materials from the prehistoric TIMETABLE opened midweek for groups and aperture infrasettimanali per gruppi BIGLIETTI opened midweek for groups and e scolaresche previa prenotazione Sabato, Domenica e festivi TICKETS previa prenotazione school children by5,00 prior appointment Saturday, Sunday anddidattica: nationaltel. holidays Intero: Euro occupation of the Rocca (XII-XVI period lo the Renaissance.e scolaresche found school children by prior appointment segreteria 347 5735246 Full: Eu (eccetto 25 dicembre, 1° gennaio, Pasqua) segreteria didattica: tel. 347 5735246 segreteria didattica: tel. +39 347 5735246 Ridotto: Euro 4,00 (except 25th December, 1st January, Easter) segreteria didattica: tel. +39 347 5735246 e-mail: info@museoasolo.it centuries). both in Asolo centre and in the surReduced: Eu e-mail: info@museoasolo.it 9.30-12.30 / 15.00-18.00 e-mail: info@museoasolo.it Famiglia: Euro 12,00 e-mail: info@museoasolo.it 9.30-12.30 am / 3.00-6.00 pm Family: Eu rounding area. Rooms 2 and 3aperture are infrasettimanali per gruppi

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BIGLIETTI opened midweek for groups and

e scolaresche previa prenotazione TICKETS Intero: 5,00 dedica/ed lo prehistory andIntero: protoEuro 5,00 school by priorEuro appointment Full: Euro 5,00 children segreteria didattica: tel. 347 5735246 Ridotto: Euro 4,00 Ridotto: Euro 4,00 segreteria didattica: +39 12,00 347 5735246 history: among the most interestReduced: Euro 4,00 Famiglia: Euro 12,00 Famiglia: tel. Euro e-mail: info@museoasolo.it Family: Euro 12,00info@museoasolo.it e-mail: ing items on display are the grave SERVIZI SERVIZI BIGLIETTI goods from the Paleovenetian SERVICES Bookshop, guardaroba, accoglienza Bookshop, guardaroba, accoglienza TICKETS Bookshop, cloakroom, reception Intero: Euro 5,00 cemeteries of Asolo Biordo pubblico and of pubblico Full: Euro 5,00 Ridotto: Euro 4,00 Borsa del Grappa. Room 4 houses ACTIVITIES Reduced: ATTIVITÀ Euro 4,00 ATTIVITÀ Famiglia: Euro 12,00 workshop in italian and english Visite guidate, percorsi e laboratori didattici Guided tours and Family: Euroguidate, 12,00 percorsi e laboratori didattici Pacifico Scomazzetto’s ninete enth Visite

TICKETS SERVIZI

Bookshop, guardaroba, Full: Euro 5,00 accoglienza pubblico Reduced: Euro 4,00 Family: Euro 12,00

ATTIVITÀ Visite guidate, percorsi e laboratori didattici SERVICES

SERVICES

Bookshop, cloak

ACTIVITIES

Guided tours and by prior appointm in italiano e cloakroom, inglese previa prenotazione. Bookshop, reception Per informazioni: segreteria did. 347 5735246 For information: ACTIVITIES e-mail: info@museoasolo.it Guided tours and workshop in italian and english

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L’area della Pedemontana Veneta

Asiago Monte Cimone

Altopiano di Asiago

Monte Cengio

Arsiero

Posina

Val d’As tico Monte Summano

Monte Novegno

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Caltrano

Valli del Pasubio ic lomcole iti

Lusiana 7

Schio

Thiene

Cima Carega

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Marostica Fara Vicentino

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Val Leog ra

Recoaro

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Lugo di Vicenza

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Sengio Alto P o D

Val Bren ta

Laghi

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Valstagna

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Breganze

Marano Vicentino Malo

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Sandrigo

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Isola Vicentina

Vall e del l’Agno

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Va lC hia mp o

Vicenza Chiampo

Arzignano i las d’Il Val

direzione Verona

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Gambellara

Soave

Monteforte d’Alpone

Montecchio Maggiore

Montebello VIcentino

Lonigo

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PAESAGGI VENETI

A-4


1 Soave

Monte Grappa

Possagno

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Valdagno

Maser direzione Treviso

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Asolo

3 Isola Vicentina

Bassano del Grappa

4 Schio

Posina

Thiene

Fara Vicentino

Lugo di Vicenza

Lusiana

Marostica

Arte e architettura, eventi, itinerari, prodotti tipici Art and architecture, events, itineraries, typical products

Bassano

Asolo

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Bassano di Maria Pia Farronato

Il ponte di Bassano Il celebre Ponte Vecchio, ai più noto come il Ponte degli Alpini, si trova in provincia di Vicenza e precisamente nella cittadina di Bassano del Grappa, è considerato uno dei monumenti storici più affascinanti e romantici d’Italia. La cittadina di Bassano del Grappa fu nel corso della storia un crocevia strategico e in particolare lo fu durante la prima guerra mondiale, divenendo un’importante centro

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Bassano bridge The famous Ponte Vecchio, known to most as Ponte degli Alpini, is in the province of Vicenza, more precisely in Bassano del Grappa. It is considered one of the most fascinating historical and romantic monuments in Italy. The town of Bassano del Grappa was a strategic historical crossroads, especially during the First World War. It became an important logistics centre through which troops, arms and supplies coming from the roads of Thiene-Marostica and Cittadella travelled. To reach the combat zone, they often crossed the

ph Pierluca Grotto

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logistico, attraverso il quale transitavano truppe, armi e rifornimenti provenienti dalle strade di Thiene-Marostica e di Cittadella, che per raggiungere le zone di combattimento innumerevoli volte attraversarono il caratteristico ponte di legno al canto della famosa canzone: “Sul Ponte di Bassano ci darem la mano ed un bacin d’amor...”, i cui versi e note musicali sono riportati in un dipinto posto appena all’ingresso del Ponte. Distrutto molte volte dalla furia del fiume Brenta, che ne bagna con impeto le stilate, o dall’uomo nel corso dei diversi conflitti della storia, il Ponte degli Alpini è sempre stato ricostruito e ristrutturato, perchè non è considerato solo un monumento, ma è il simbolo della città di Bassano del Grappa e degli Alpini d’Italia, con i quali stringe un legame indissolubile. Nominato per la prima volta nel 1209 lo si trova spesso citato in numerosi scritti del passato: « Fin dal tempo più antico doveva essere in legno; fu restaurato radicalmente nel 1450 e nel 1499; fu bruciato da monsieur De la Palisse nel 1511, al tempo della guerra della lega di Cambrai; fu rifatto nel 1522 in legno e bisognò ricostruirlo tre anni dopo tentando di usare la pietra, ma poi si tornò al suo materiale originale:in legno. Una piena nel 1567 se lo portò via, fu riedificato tre anni dopo su progetto dell’illustre Andrea Palladio, che risolse in maniera geniale ed altamente scenografica il passaggio, mantenendo però l’antico aspetto e resistette bene fino al 1726, quando fu necessario ristrutturarlo. Ma una nuova piena lo distrusse nuovamente. Ricostruito, sempre sul vecchio schema, nel 1750-51, fu bruciato nel 1821 e nel corso del conflitto 1915-18 le incursioni aeree nemiche lo ricercarono come elettivo, lo colpirono e lo danneggiarono gravemente ma fu nella Seconda Guerra, che colpito dagli aerei, insanguinato da esecuzioni sommarie, fu alla fine fatto saltare. Rinacque un’altra volta, sempre sul vecchio modello, e con quel suo bel colore di lacca rossa per mano dell’Associazione Nazionale Alpini e da allora prese l’attributo di “Ponte degli Alpini” consolidando a tutti gli effetti la tradizione e l’affetto caro ai soldati.

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Museo Civico, salone Canoviano - ph IAT Bassano

characteristic wooden bridge while singing “Sul Ponte di Bassano ci darem la mano ed un bacin d’amor...” (On Bassano Bridge we’ll hold hands and give each other a loving kiss…). These verses and their musical notes are shown in a painting that hangs at the Bridge entrance. Destroyed many times by the fury of the river Brenta, which strikes the columns with force, or by man during various wars, the Ponte degli Alpini was always rebuilt and restored. The reason is that it is not just a monument, it represents the symbol of the city of Bassano del Grappa and of the Italian Alpini corps, with which it has an unbreakable bond. Mentioned for the first time in 1209, the bridge is often mentioned in numerous written pieces from the past: “From the most ancient times it had to be made of wood; it was restored radically in 1450 and in 1499; it was burnt by monsieur De la Palisse in 1511, at the time of the war of the League of Cambrai. It was rebuilt using wood in 1522 and needed to be rebuilt three years later, so Museo della Ceramica - ph IAT Bassano

stone was tried, only to go back to its original material: wood. A flood took it away in 1567, it was re-built three years later following the plan of the illustrious Andrea Palladio, who fixed the passage in a clever and spectacular manner maintaining at the same time the ancient aspect. The bridge lasted until 1726, when it had to be renovated. Unfortunately, another flood, destroyed it again, so it was rebuilt in 1750-51, always following the old plan. It was burnt in 1821 and during the 1915-18 war, the enemy air attacks purposely hit it, damaging it seriously. During the Second World War, it was hit by air raids, which severely damaged it, and was drenched with the blood of hasty executions carried out on it. It was re-built once again, always following the old plan, and was given a lovely red varnish, manually applied by the Associazione Nazionale Alpini (National Alpini Association). As a result, it became known as the “Ponte degli Alpini”, thus reinforcing the tradition and the affection of the soldiers.


Città di Bassano del Grappa Assessorato alla Promozione del Territorio e della Cultura

LA

CONO SCENZA DEL CORPO Mattia Casalegno

a cura di Ennio Bianco

CHIESETTA DELL’ ANGELO Bassano del Grappa 7 maggio/25 giugno 2017 inaugurazione sabato 6 maggio ore 18.00 INGRESSO LIBERO orari da venerdì a domenica dalle 16.00 alle 20.00

informazioni tel. 0424 519901 / 519904 - museo@comune.bassano.vi.it CHIESETTA DELL’ANGELO Via Roma, 80 - Bassano del Grappa (Vicenza)

#mattiacasalegno


Villa Angarano, la villa delle donne

PROSSIMI APPUNTAMENTI NEXT EVENTS Sabato 13 e domenica 14 maggio 2017 Saturday 13 and Sunday 14 May 2017

“Fatto a Mano in Villa Angarano”

Sabato 23 e domenica 24 settembre 2017 Saturday 23 and Sunday 24 September 2017

“Festa dell’Uva di San Eusebio” e “Fatto a Mano in Villa Angarano” VISITE VISITS Si organizzano visite con degustazioni su appuntamento per un numero minimo di 6 persone. We organize wine tasting tours on appointment for groups of minimum 6 people.

CONTATTI - CONTACTS: Villa Angarano Via Contrà Corte S.Eusebio, 15 36061 Bassano del Grappa (VI) Tel. 0424 503086 info@villaangarano.com www.villaangarano.com

A due passi dal centro di Bassano del Grappa, lungo l’argine destro della Brenta, si erge Villa Angarano, sotto la cornice del Monte Grappa e dell’Altopiano di Asiago. Commissionata da Giacomo Angarano nel 1548 all’amico Andrea Palladio, e per questo Patrimonio dell’Umanità dal 1996, Villa Angarano è anche una cantina moderna certificata biologica che produce vini di alta qualità. Con otto ettari di vigneto e due di uliveto, l’azienda si distingue per la valorizzazione della Vespaiola, l’uva autoctona della DOC Breganze, grazie anche alla cura diretta dal campo alla bottiglia. Quindi tutt’oggi vive la doppia funzione innovativa che Palladio applicò a Villa Angarano. Da una parte la residenza del padrone, ora gioiello architettonico con le ampie Barchesse, la facciata barocca di Domenico Margutti e le statue del Marinali. Dall’altra, l’attività agricola, con sede nella Corte Agricola e svolta sempre nel rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo. Le cinque sorelle Bianchi Michiel vivono e fanno vivere Villa Angarano con la tena-

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cia e la collaborazione femminile che contraddistinguono la filosofia dell’azienda. Nel 2014 la fine del restauro delle Antiche Scuderie ha inaugurato l’apertura della Villa al pubblico. Oltre ad accogliere amanti del vino e appassionati di architettura per visite e degustazioni dei pregiati vini, si ospitano anche eventi aziendali e privati. Con il ripristino della storica Festa dell’Uva di Sant’Eusebio, appuntamento fisso di settembre, è nato anche “Fatto a Mano in Villa Angarano”, una serie di eventi che riunisce artigiani e creativi dal tutta Italia scelti per i loro prodotti di alto design e per l’alta qualità della materia prima.


Villa Angarano, the Villa of the Ladies A couple of kilometers north of Bassano del Grappa, along the right bank of river Brenta, Villa Angarano stands out at the foot of Monte Grappa and Asiago Plateau. In 1548 Giacomo Angarano commissioned the villa to his friend Andrea Palladio, and thanks to the latter’s design, in 1996 Villa Angarano was included in the World of Heritage Sites’list. In addition to that, the Villa is also a modern winery organically certified, which includes 8 hectares of vineyard and 2 of olive grove and produces high quality wines and olive oil. The wine production stands out not only for the direct care from the vineyard to the bottle, but also for for the enhancement of the Vespaiola, the local grape of Breganze DOC. Nowadays the Villa still reflects the innovative double function that Palladio thought for it. From one side, the house of the Lord, now the well-known architectoural gem with the wide Barchessa, Margutti’s

façade and Marinali’s statues. On the other, the farming activity in the Courtyard carried out respecting the environment and human health. The five sisters Bianchi Michiel live and make Villa Angarano live with the feminine cooperation and tenacity that characterize the wine business. The conclusion of the restoration of our Ancient Stables in 2014 coincided with the Villa’s opening to the public. Not only wine lovers and Palladio fans are welcome, but also business and private meetings are organized. In 2015, with the revival of the Harvest Fair, now celebrated every September, the concept of “Fatto a Mano in Villa Angarano” was born, a series of markets that welcomes the best Italian creatives and artisans selected for their high-level design and quality products.


Ivan Team

Divertirsi nel fiume

Il fiume e la montagna non hanno segreti per le guide e gli atleti dell’Ivan Team di Valstagna. Attivo da oltre 25 anni, il Centro Nazionale di Sport Fluviali fondato da Ivan Pontarollo è il più prestigioso in Italia ed è l’unico in Veneto riconosciuto da Coni, Federazione Italiana Rafting, Federazione Italiana Nuoto, Federazione Italiana Canoa Kayak e Associazione Italiana Hydrospeed. Esperienza, passione ed entusiasmo accomunano il fondatore e i membri del suo staff: maestri, guide e atleti abilitati in grado di assicurare emozioni indimenticabili e i più alti standard di sicurezza. Le proposte dell’Ivan team, includono percorsi di rafting per i più avventurosi, per le famiglie con bambini e anche per chi non sa nuotare, discese in hydrospeed, river trekking, tuffi in piscine naturali, bagni, giochi e battaglie d’acqua, corsi di canoa e kayak e - anche nella stagione fredda - arrampicate, nordik walking, escursioni alle grotte di Oliero, trekking sui sentieri della vallata e visite ai caratteristici terrazzamenti

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Ivan Team Enjoying the river The river and the mountain don’t have secrets for the guides and the athletes of the Ivan Team of Valstagna. Active from over 25 years, the National Center of River Sport founded by Ivan Pontarollo is the most prestigious in Italy and is the only one in Veneto recognized By Coni, Italian Federation Rafting, Italian Federation Swimming, Italian Federation Canoe Kayak and Italian Association Hydrospeed. Experience, passion and enthusiasm unite the founder and the members of its staff: teachers, guides and athletes trained able to assure unforgettable emotions and the tallest safety standards. The proposals of the Ivan Team, include rafting runs for the most adventurous, for the families with children and also for those who can not swim, come down in hydrospeed, river trekking, dives in natural swimming pools, baths, games and water battles, canoe and kayak lessons and - even in the cold seasonclimbings, nordic walking, excursion to the Oliero’s Caves, trekking on the valley’s paths and visits to characteristic terraces.



Schio

ph Pierluca Grotto

di Florian

Schio Una città famosa per l’archeologia industriale, ora sede anche di un distretto aerospaziale Ci sono così tante e preziose testimonianze dell’archeologia industriale a Schio, bellissima città dell’Alto Vicentino, ai piedi delle Piccole dolomiti e del Pasubio da fare sgranare gli occhi ai tanti studiosi di storia e di economia, ma anche agli appassionati di architettura e di cultura materiale. Si, perchè Schio fu nell’Ottocento il più importante centro industriale del Veneto, anzi ai vertici nazionali, tanto da essere chiamata la Manchester d’Italia, primato mantenuto almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. E ancora molto è rimasto ed è conservato di quella stagione irripetibile, avviata dal veneziano Nicolò Tron nel Settecento ed esplosa con le opere dell’’industriale, politico e mecenate Alessandro Rossi (1819-1898) a partire dalla metà dell’Ottocento. Arrivati a Schio, con il centro storico nella quale fa bella mostra il massiccio Duomo di San Pietro e Paolo con la sua maestosa scalinata marmorea, si ammira la statua al tessitore familiarmente “l’omo”, voluta da Alessandro Rossi per i suoi operai. Da lontano è ancora ben visibile nello sky line della città la “Fabbrica Alta” un edificio industriale che si sviluppa in altezza, costruita nel 1862 su progetto dell’architetto belga Auguste Vivroux, un’opera veramente avveniristica per quel tempo in Italia. La produzione dei tessuti e in particolare dei panni alti fece conoscere Schio ovunque, così come le iniziative filantropiche della famiglia Rossi

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Schio

A city famous for industrial archaeology, now the home of an aerospace district There is so much evidence of industrial archaeology in Schio, a beautiful town in the Upper Vicenza area at the feet of the Piccole Dolomiti and of Mount Pasubio, to make many history and economy students, but even those who love architecture and material culture, open their eyes wide. This is because Schio in the 19th century was the most important industrial centre, not only in the Veneto region but also at a national level, so much so that it was called Italy’s Manchester, a record held until the First World War. Many things are still preserved from that irreplicable period, which was started by the Venetian entrepreneur Nicolò Tron in the 18th century and which exploded with the works of the industrialist, politician and patron Alessandro Rossi (1819-1898) starting from the mid-19th century. Arriving at Schio, with the impressive San


che a Schio fece costruire i quartieri operai, le case per i dirigenti, l’Asilo, le scuole, il famoso giardino Jacquard, la Scuola di musica e molte altre opere. La valenza industriale di Schio è testimoniata nei secoli da tante vicende: è qui che viaggiò nel 1893, da Schio a Piovene, la prima auto circolante in Italia, una Peugeot acquistata dal figlio di Alessandro Rossi ed è qui che fu costruito il primo dirigibile ad opera del conte Almerigo Da Schio (1905). Schio è al

ph archivio Pedemontana Vicentina

Pietro e Paolo church and its majestic marble stairway that dominates the old town, you can admire the statue dedicated to the weaver, familiarly called “l’omo” (the man) that Alessandro Rossi wanted for his workers. The “Fabbrica Alta” (high factory), a tall industrial building built in 1862 following the plan of the Belgian architect Auguste Vivroux, is clearly visible in the skyline of the city, even from a distance. The building represented a truly futuristic work for Italy in that period. The production of fabrics, and in particular wide cloth, made Schio famous everywhere, just like the philanthropic initiatives of the Rossi family, which had the workers’ quarters, managers’ homes, Nursery, schools, the famous Jacquard park, the music school and many other works built in Schio.

The industrial value of Schio over the centuries is proof of many events. The first car to circulate in Italy travelled from Schio to Piovene in 1893. It was a Peugeot, purchased by Alessandro Rossi’s son. It was also in Schio that the first airship was built, the work of Count Almerigo Da Schio (1905). Schio is at the centre of Val Leogra, along the road that leads to Rovereto through the Fugazze pass. With the tunnelling, it is now very close to the centre of Valdagno. Around the city, you can take a lovely walk among the woods of the Tretto Plateau, and in the hills of Magrè and its surroundings. Many traditional farming products come from these areas, and they can be purchased at the farmers’ market and during “la montagna in città” (the mountain in the city) an event held in October, now at its twentieth edition. On that occasion the grotto under the castle hill is opened: this is a military bunker that is now used to age a particular variety of Asiago cheese. Even Alessandro Rossi diversified his industrial activities, turning to farming on the model small farm of Santorso. Let us return, however, to Schio’s industrial dimension, with its extremely large industrial/artisan area that is the home of hundreds of companies, mainly but not only in the

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engineering and mechatronics sectors. It is worth highlighting also the recent construction of the aerospace industrial district. A lovely display, called “BEYOND THE DREAM”, visited by more than ten thousand people, was built and held at Lanificio Conte. This building, an ancient factory in the old town, has intelligently become, together with Palazzo Tron, Palazzo Toaldi Capra and Palazzo Fogazzaro, one of the pulsating hearts of the town, open to innovation and the future.

Antica cappelletta di Santa Maria in Valle ph Pierluca Grotto

centro della Val Leogra lungo la strada che per il passo delle Fugazze conduce a Rovereto; con il traforo è ora vicinissima al centro di Valdagno. Attorno alla città è bello camminare tra i boschi dell’Altopiano del Tretto e nei colli di Magrè e dintorni, da dove provengono molti prodotti agricoli tradizionali che si possono acquistare nel mercato contadino e durante la ormai ventennale manifestazione “la montagna in città” nel mesi di ottobre. In quell’occasione viene aperta la grotta sotto la collina del castello, un bunker militare ora adibito a locali di affinamento di una particolare varietà del formaggio Asiago. Anche Alessandro Rossi diversificò le sue attività industriali occupandosi con il podere modello di Santorso anche all’attività imprenditoriale agricola. Ma torniamo alla dimensione industriale di Schio, testimoniata dalla amplissima zona industriale artigianale con decine e decine di aziende soprattutto del settore metalmeccanico e della mecatronica, m anche di tanti altri settori. Val la pena sottolineare anche la recente costituzione del distretto industriale aerospaziale. Una bella mostra, OLTRE IL SOGNO, visitata da più di diecimila persone, è stata realizzata e allestita nei locali del Lanificio Conte, un antico opificio situato nel centro storico della città che in modo intelligente è diventato, assiema a palazzo Tron, palazzo Toaldi Cara e palazzo Fogazzaro, uno dei cuori pulsanti della città, più che mai aperta verso l’innovazione e il futuro.

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Quince Ivana Monti Carlo Simoni Giuliana Musso Maria Paiato Glauco Mauri Alessio Boni Marcello Prayer Francesca Reggiani

Biglietteria: Teatro Civico via Pietro Maraschin, 19 36015 Schio (VI) · info@teatrocivicoschio.it · www.teatrocivicoschio.it · tel 0445 525577 · www.vivaticket.it Con il contributo di

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FOTO: LUIGI DE FRENZA ©

Federico Buffa Luciano Virgilio Mattia Sbragia Simone Cristicchi Arianna Scommegna Natalino Balasso Roberto Sturno Arca Azzurra Teatro Monica Guerritore



Cultura e Musei

Pol Paolo Polloniato La ceramica incontra l’arte Nato nel 1979 a Nove (VI). È considerato uno dei pionieri del riuso e della manipolazione in chiave contemporanea di tecniche antiche legate alla ceramica. Discendente da una storica famiglia di Maestri Artigiani che da due secoli rappresenta un’eccellenza della produzione della ceramica di Nove, città di antica tradizione dal 1700. Una discendenza di pittori, modellatori, stampatori, da cui può a buon diritto esibire le ragioni di una sorta di disincantata familiarità, un’ammiccante levità che gli consente di usare e abusare delle forme, di svuotarle dell’antica necessità riempiendole di sorprese, metafore, calembour, spostamenti semantici e smottamenti visivi. Di padre in padre, Polloniato risale, ben oltre attraverso Francesco Guardi, fino a Tiepolo, a Rembrandt e Canaletto; recupera scuole e tradizioni, forme e soggetti, si concede licenze che soltanto a uno come lui sono concesse. Balza e rimbalza tra le forme e il loro significato, tra la loro durata e la loro utilità, tra le manifatture storiche di Nove: non c’è nessuna dissacrazione, mai, ma soltanto una sorta di aristocratica confidenza, l’affetto che deriva dalla pratica quotidiana, dall’abitudine. Tra il 2001 e il 2007, frequenta il corso di Decorazione sez. B con il professore Gaetano Mainenti, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia La sua ricerca artistica ha spazia attraverso l’uso di diversi materiali, scelti ed affrontati a seconda del progetto previsto e le sue finalità. Dal 2008 la ceramica contemporanea rappresenta la sua ricerca fondamentale. Dopo aver vissuto per alcuni anni tra Parigi e Bruxelles, attualmente é operativo a Nove. email | polpolloniato@gmail.com site | www.polpolloniato.com fb | polpaolopolloniato instagram | paolopolloniato

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Pol Paolo Polloniato

Ceramics meets art Born in Nove (Vicenza) in 1979. Considered to be one of the pioneers of the re-use and contemporary use of ancient techniques related to ceramics. He descends from a historical family of Master Craftsmen who have represented for two centuries the excellence in producing ceramics in Nove, a city of ancient tradition since the 1700s. A lineage of painters, modellers, printers, thanks to which he can rightly exhibit a kind of disenchanted familiarity, an inviting lightness that allows him to use and abuse shapes, to empty them of their ancient necessity and fill them with surprises, metaphors, puns, semantic movements and visual landslides. Far beyond Francesco Guardi, Polloniato goes back to Tiepolo, Rembrandt and Canaletto: he recovers teachings and traditions, shapes and subjects, he grants himself licenses that only someone like him can obtain. He bounces between the shapes and their meaning, between their duration and their usefulness, between the historical manufactured products of Nove: there is never any desecration, only a sort of aristocratic confidence, the affection that derives from daily practise, from habit. Between 2001 and 2007, he attends the Decoration course, section B, with professor Gaetano Mainenti, at the Academy of Fine Arts in Venice. His artistic research has led him to use different materials, that are selected and treated according to the project and its purpose. Contemporary ceramics has been his main research since 2008. After living for a few years between Paris and Brussels, he currently works in Nove.


“La tradizione di un luogo é la linfa della mia ricerca artistica. Il mio obiettivo é riprendere tecniche antiche per esprimere concetti del nostro tempo. Un rinnovamento concettuale e formale, sempre rispettoso e legato alla tradizione.”

“The tradition of a place is the lymph of my artistic research. My objective is to express today’s concepts while returning to ancient techniques. A conceptual and formal renewal, that always respects, and is always tied to, tradition.”


ph Consorzio Vini Soave

Soave

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di Chiara Maria Mattiello

Soave Una terra e un vino “... Quando il fiero ghibellino Sorseggiò del nostro vino, Disse allora in tono grave: Questo è un nettare Soave, E soave ancor la vigna e la terra dove alligna, E il paese fortunato, Fu Soave allor chiamato.” Così Matìo Zocaro, poeta del vernacolo veronese, ci racconta la leggenda del nome del piccolo borgo medievale arroccato sulle pendici del Monte Tenda, in provincia di Verona; si dice infatti che il sommo poeta Dante, durante l’esilio veronese, bevve il vino e ne fu così colpito da dargli un nome, che nella nostra lingua indica qualcosa che infonde dolcezza e serenità. E questa è la sensazione che si prova quando si viaggia tra le colline del Soave, nominate nel 2015 primo paesaggio storico rurale italiano. Un viaggio tra i colori e i sapori di un territorio, percorribile a piedi, in bici, a cavallo o in macchina, per farci rapire dalle foglie verde brillante della garganega, vitigno principe della zona che durante i mesi della vendemmia, regala dolci note dorate a chiunque passeggi tra i vigneti. Iniziamo il nostro viaggio da Porta Verona, l’ingresso alla cittadina murata, che saluta tutti coloro che arrivano in paese. Camminando tra le vie del borgo si possono scorgere suggestivi angoli, dedicati agli amanti della fotografia; suggeriamo inoltre una visita a Borgo Rocca Sveva, centro di eccellenza di Cantina di Soave dove vi faranno scopri-

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PAESAGGI VENETI

Soave

A land and a wine “... When the proud Ghibelline Sipped our wine, He said in a serious tone: This is a pleasant (soave) nectar, And as the vine and the terrain where it is grown were also pleasant, The lucky town was thenceforth called Soave..” This is how Matìo Zocaro, a poet in Veronese vernacular, tells the legend of the name of the small Medieval village situated on the slopes of Mount Tenda, in the province of Verona. It is said, in fact, that the great poet Dante, while exiled in Verona, drank Soave wine and was so struck by it as to give it a name, which in Italian indicates something that spreads sweetness and serenity. This is the sensation you feel when travelling through Soave hills, named in 2015 as the top historical landscape in rural Italy. The journey among the colours and flavours of a terrain that can be followed on foot, by bike, on horseback or by car, enthrals with its shiny green lea-


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01 Le mura di Soave viste dalle vigne dal Monte Tenda

02 Suggestive passeggiate a cavallo nella Val d’Alpone

03 La vendemmia fatta a mano ph Consorzio Vini Soave

re una cantina interamente scavata nella roccia. E perchè, finita la visita, non bere un calice di Vino all’enoteca il Drago, un posto unico collocato all’interno di un palazzo di stile gotico, magari abbinandolo a un piatto di Prosciutto crudo di Soave. Usciti dal borgo, ci si può dirigere a Monteforte d’Alpone, l’altro comune della zona classica, dove possiamo visitare la cantina Gini, nota per la longevità e eleganza dei suoi vini, e fare un giro a cavallo nella Val d’Alpone, specialmente durante la fioritura dei ciliegi, grazie a Lorenzo Costa e le sue ippostrade e magari allungare a Roncà dove si trova Giovanni Roncolato e la sua Casara, luogo di produzione e vendita del formaggio monte Veronese. Proseguendo per Brognoligo, iniziamo a inerpicarci sulle colline della zona classica, vulcani ormai spenti la cui forza pero’possiamo ancora sentire nel carattere distintivo del vino, al quale infatti dona freschezza e durevolezza nel tempo. Si giunge quindi dopo un percorso mozzafiato a Castelcerino, piccola frazione di Soave dove sorge la cantina Coffele. Qui possiamo sederci sul verde prato con un calice, per ammirare il sole che bacia la vallata del Tramigna e sentire la leggera fresca brezza che scende dai Lessini e che è il segreto dell’appassimento del vino dolce simbolo della zona, il Recioto. Scendendo da Castelcerino si arriva a Cazzano di Tramigna, dove si può assaggiare l’olio d’oliva del frantoio Ballarini e si risale di nuovo la dorsale verso il paese d’Illasi. Prima di

03

ph Consorzio Vini Soave

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Soave ridiscendere, vi consigliamo di pranzare con i prodotti tipici della zona presso lo Sporting Hotel San Felice, che ha anche comode stanze nelle quali alloggiare. Visitate dall’esterno le maestose ville Pompei, (Sagramoso e Carlotti) ci dirigiamo verso Colognola ai Colli e qui, all’agriturismo al Bosco, possiamo mangiare un piatto di tagliatelle condite col pisello verdone nano, tipico dell’area e di cui i bisicoltori vanno molto fieri. Una giornata intensa tra le colline del Soave non può che concludersi con un sonno ristoratore nelle molte strutture di accoglienza della zona, come l’Hotel Bareta a Caldiero, farsi coccolare nel lusso di Villa Aldegheri a Colognola ai Colli o dormire ai piedi del Castello di Soave presso la Locanda ai Capitelli, per poi ripartire il giorno dopo verso nuove mete della Pedemontana Veneta.

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ves of Garganega, the main vine of the area which, during the harvesting months, gives sweet, golden notes to anyone who walks among the vineyards. Our journey begins at Porta Verona, the entrance to the walled city that welcomes everyone arriving to town. Walking along the streets you can find picturesque corners dedicated to photo enthusiasts; we also suggest a visit to Borgo Rocca Sveva, the winery par excellence in Soave, completely dug into the rock. When your visit has finished, have a glass of Wine and some Prosciutto crudo from Soave at the Il Drago wine bar, a unique place inside a Gothic-style building. Leaving the village, you can head towards Monteforte d’Alpone, the other municipality in the classic area, where you can visit the Gini winery, famous for the longevity and elegance of its wines. Thanks to Lorenzo Costa and his horse trails, you can also ride on horseback through the Alpone Valley, especially recommended when the cherry trees are blooming. You can also continue to Roncà where Giovanni Roncolato makes and sells Mount Veronese cheese in his dairy. As you reach Brognoligo, you begin climbing the hills of the classic area. Even though the volcanoes no longer spout fire, you can still feel their power in the distinctive character of the wine, to which they add freshness and longevity. After a breathtaking route you arrive in Castelcerino, a small hamlet in the Soave municipality, where the Coffele winery is located. Here you can sit on the green grass with a glass of wine in your hand, and admire the sun that kisses the Tramigna valley and feel the fresh, light breeze coming down from the Lessini mountains. This breeze is the secret of the area because it gives a typical sweetness to Recioto, a wine that is the local symbol. Descending from Castelcerino you reach Cazzano di Tramigna, Colline coltivate a vigneti - ph Consorzio Vini Soave where you can taste the olive oil made by the Ballarini oil mill, and then head towards Illasi. Before descending again, we recommend having lunch with local products at the Sporting Hotel San Felice, which also has comfortable rooms for tourists. After visiting the majestic Pompei villas from the outside (Sagramoso and Carlotti), head towards Colognola ai Colli and stop at the Bosco farmhouse restaurant: have some tagliatelle with peas, a typical product of the area and pride of local pea growers (known as “bisicoltori” in the local dialect). An intense day in the Soave hills can only end with a refreshing sleep in the many welcoming structures of the area, such as Hotel Bareta at Caldiero. Alternatively, spoil yourself in the luxury of Villa Aldegheri in Colognola ai Colli, or have a good night’s rest at the feet of Soave Castle in Locanda ai Capitelli. The following day you will be ready to head towards new destinations in the Veneto Foothills.


DOVE DORMIRE WHERE TO STAY

Hotel Bareta

Via Strà 89 - 37042 Caldiero (VR) Telefono: 045 56150722

Locanda ai Capitelli Via Monti 2 37038 Soave (VR) Telefono: 045 7680758

Moderno albergo a tre stelle di 45 camere, è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno ed è un ottimo punto di partenza per esplorare il territorio.

Bellissima struttura ai piedi del castello di Soave, offre soggiorni rilassanti nelle camere recentemente restaurate e un’ottima cucina nel ristorante interno.

Bed and Breakfast Corte degli Olivi

Via Costeggiola 36 37030 Costeggiola (VR) Telefono 320 7512705 Piccola struttura in val Tramigna con 6 stanze in posizione strategica per raggiungere tutti i paesi del comprensorio.

DOVE MANGIARE WHERE TO EAT

Villa Aldegheri

Via San Biagio 11 37030 Colognola ai Colli (VR) Telefono: 335 5396263

Country House Horse ASD Via Silvio Perazzolo, 85 37032 Monteforte d’Alpone (VR) Telefono: 324 661 5710

Edificio del 1500 restaurato di recente, Villa Aldegheri è un rifugio dove ci si puo’far coccolare dal lusso. Ha una SPA interna e piscina esterna con vista mozzafiato.

Accogliente bed and breakfast, è legato al maneggio gestito da Lorenzo Costa e propone passeggiate a cavallo sulle Ippostrade di Soave e del Durello.

Enoteca il Drago

Piazza Antenna 1 - 37038 Soave (VR) Telefono: 045 7680670 Massima qualità della materia prima e una vasta scelta di etichette rigorosamente di Soave in un atmosfera medievale unica.

Sporting Hotel San Felice

Loc. San Felice - 37031 Illasi (VR) Telefono: 045 652 0586 Struttura posta sul colle sotto il Castello d’Illasi, offre camere con vista sulla Val d’Illasi, Centro Benessere, ristorante agriturismo, piscina interna e esterna e una nuova sala meeting e conferenze.

Osteria di Via Roma

Via Roma, 21 - 37038 Soave (VR) Telefono: 045 497 0206 Locale nel centro di Soave, una ricchissima carta vini e piatti di vocazione moderna ma che rispettano la stagionalità.

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Soave

PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS

Agriturismo Al Bosco

Antica Locanda el Grio

Cucina locale, tradizionale ma con un occhio alla creatività, nei mesi primaverili è il posto giusto per assaggiare il famoso Verdone nano di Colognola.

Una cucina innovativa nel cuore del Soave classico, un cuoco giovane e creativo con grande occhio alla tradizione.

Località Bosco 2 37030 Colognola ai Colli (VR) Telefono: 045 7651635

Il Convivio

Via Vittorio Veneto 18, 37032 Monteforte d’Alpone Telefono: 045 4541262 Posticino raccolto con una bella veranda per pranzi e eventi. Menu per intolleranze alimentari.

Piazza Salvo D’Acquisto, 3 37038 Costeggiola Soave (VR) Telefono: 045 767 5255

Borgo Rocca Sveva Via Borgo Covergnino 7 37038 Soave (VR) Telefono: 045 6139845

Struttura di accoglienza di Cantina di Soave offre una suggestiva visita alla cantina, all’orto botanico sul monte tenda e degustazioni di vino Soave per singoli o gruppi. Gradita prenotazione.

Ristorante Tregnago

Via Campitelli, 1 37030 Montecchia di Crosara (VR) Telefono: 393 350 6400 Ristorante posto all’imboccatura della val d’Alpone offre menù alla carta utilizzando diversi prodotti locali. Ha anche un piccolo albergo e un parco dove mangiare all’aperto nei mesi caldi.

Prosciuttificio Soave Via Cà del Bosco, 36B 37038 Soave (VR) Telefono: 045 768 1559

Prosciuttificio alle porte della cittadine murata, stagiona insaccati e produce il famoso Prosciutto Crudo di Soave, dal sapore dolce e invitante.

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Gini viticoltori

Via Matteotti 42 37032 Monteforte D’Alpone (VR) Telefono: 045 7611908 Storica famiglia di viticoltori (dal 1600) i loro vini sono conosciuti in tutto il mondo. Possibilità di visita guidata e degustazione su prenotazione.

Azienda Agricola Coffele Via Roma 5 37038 Soave (VR) Telefono: 045 7680007

Azienda famigliare, ha due punti di degustazione, uno in un bellissimo palazzo del centro di Soave, l’altro una tenuta a Castelcerino. Gradita prenotazione

La Casara di Giovanni Roncolato

Frantoio Ballarini

Storico caseificio veronese, si puo’assistere su prenotazione alla produzione del formaggio Monte Veronese.

Produzione di olio Valpolicella DOP nella bellissima Val Tramigna, con possibilità di visita durante il periodo di frangitura.

Via Nuova 1/3 - 37030 Ronca’(VR) Telefono: 045 7460052

Azienda Agricola Agostino Vicentini

Via Cesare Battisti 62, 37030 Colognola ai Colli (VR) Telefono: 045 7650539 Azienda agricola nel cuore della Val d’Illasi, propone degustazioni di vini accompagnati a salumi e formaggi. Disponibili anche la domenica previa prenotazione.

Via Molini 26 37030 Cazzano di Tramigna Telefono: 045 7820543

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Lusiana

ph Comune Lusiana

di Stefania Sartore

Natura e tradizioni a Lusiana Il territorio di Lusiana, Comune più a sud dell’Altopiano di Asiago, è una continua sorpresa. Tra testimonianze storiche e una straordinaria varietà di vegetazione, ci immergiamo in un ambiente meraviglioso dove ci sorprende subito la quantità di proposte offerte a turisti e visitatori. Dal centro storico, dov’è possibile visitare il Museo Palazzon dedicato alle “Tradizioni della gente di Lusiana”, scrigno di usanze e costumi locali tra cui spicca l’arte della lavorazione della paglia, fino alle pareti rocciose della località Covolo dove si trova l’originale Parco del Sojo che non lascerà di certo indifferenti gli amanti di natura e arte, qui perfettamente coniugate grazie alle installazioni d’arte contemporanea, opera di artisti italiani e stranieri, inserite in uno spettacolare contesto naturale caratterizzato da un variegato bosco di faggi, querce, betulle, carpini, roverelle e grandi panorami sulla pedemontana vicentina. Salendo di quota, percorrendo l’ecosentiero del monte Corgnon, scopriamo il Villaggio Preistorico del Monte Corgnon (910 m s.l.m.) dove sono conservati segni della presenza dell’uomo fin dal paleolitico medio. Una volta a destinazione, ci troviamo di fronte ad un villaggio dell’età del bronzo, ricreato grazie alle tecniche offerte dall’archeologia sperimentale, e dov’è possibile prendere parte a numerose attività di sperimentazione quali la lavorazione dell’argilla, l’uso di strumenti in pietra, l’impiego di archi e frecce, l’accensione del fuoco e la

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PAESAGGI VENETI

Nature and traditions in Lusiana The area of Lusiana, the most southern municipality of the Asiago Plateau, never ceases to surprise the tourists, who can enjoy a wonderful lush environment among historical remains, along with a remarkable variety of activities. In the old town, you can visit Museo Palazzon (Palazzon Museum) dedicated to the “Traditions of the people from Lusiana”, a casket of uses and local customs among which the art of working straw. Alternatively, discover the original Parco del Sojo at the rocky walls of Covolo; visitors will certainly be surprised by the contemporary works of art (made by Italian and foreign artists) that have become one with the spectacular natural backdrop of beech trees, oaks, birches, hornbeams, durmast oaks, and wide views of the Vicenza foothills. Rising in altitude, travelling along the Mount Corgnon eco-trail, you will find the Prehistoric Village of Monte Corgnon (910 m a.s.l.) where signs of the presen-


tessitura. Lasciamo l’epoca preistorica e le emozionanti esperienze che ci riportano ad un’era senza tempo, per raggiungere il Monte Corno (1350 m s.l.m.). Qui la vista spazia fino alla laguna veneziana, in un ambiente mozzafiato che ci lascia a bocca aperta ad osservare la pedemontana vicentina e la pianura sottostante. Sul versante meridionale del Monte scopriamo un’area unica, il Giardino Botanico Alpino del Monte Corno, che ospita i principali ambienti vegetativi dell’Altopiano dei Sette Comuni. Ci colpisce subito la natura, variegata e rigogliosa, che conta oltre 350 splendide specie erbacee, arbustive ed arboree, appartenenti alla flora subalpina e montana. Un’area che, assieme a tutta la zona alta del territorio contenuto entro il confine comunale, scopriamo essere riconosciuta come un Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) a livello Europeo. Ridiscendendo per tornare verso il centro del paese, incontriamo nella parte meridionale del territorio di Lusiana, la Valle dei Mulini, vallata percorsa dal torrente Chiavone bianco (detto anche “cion”) dalle cui acque l’uomo ha da tempo ricavato l’energia idraulica necessaria per azionare numerosi macchinari, quali i mulini per macinare il grano, i “pestarini” per brillare l’orzo, i magli per battere il ferro e la segheria per fare tavole e travi. La passeggiata lungo la Valle dei Mulini ci lascia senza fiato, a bocca aperta nel vedere antichi fabbricati che conservano ancora questi sapienti meccanismi, piccoli capolavori dell’ingegno umano ancora perfettamente funzionanti e che è possibile vedere in azione tutt’oggi. Una terra meravigliosa e unica che non finisce di sorprenderci e che ci lascia con la voglia di tornare a scoprire tutte le sue numerose altre proposte.

ce of Middle Paleolithic man have been preserved. When you reach your destination, you find a village from the Bronze Age, recreated through techniques of experimental archaeology, where you can take part in numerous activities such as working with the clay, using stone tools, bows and arrows, lighting a fire and weaving. After this, leave behind the prehistoric age and the emotional experiences that lead towards a timeless era, and head to Monte Corno (1350 m a.s.l.). Here the view reaches the Venice lagoon, in a breathtaking area that leaves you agape as you observe the Vicenza foothills and the underlying plateau. On the northern face of the Mountain there is a unique spectacle, the Monte Corno Alpine Botanic Garden, which hosts the main plant environments of the Altopiano dei Sette Comuni (Seven Municipality Plateau). The variations of nature strike ph Comune Lusiana

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ph Comune Lusiana

you immediately, with more than 350 species of flourishing plants, trees and bushes, all belonging to the sub-alpine and mountain flora. It is an area which, together with the whole upper area of the territory within the municipal boundary, is recognised as a Site of Community Importance (S.C.I.) at a European level. Heading down again towards the centre of the town, you will find the Valle dei Mulini (Mill Valley) in the northern part of Lusiana. It is crossed by the river Chiavone bianco (also called “Cion” in the local dialect), and its waters have been used by man 02 to obtain the hydraulic energy needed to operate numerous machines, such as the mills for grinding wheat, “pestarini” (husking machines) for barley, mallets to strike iron and the sawmill for making planks and beams. You will be amazed by the walk along the Valle dei Mulini, where you can see the ancient buildings that still preserve these amazing mechanisms, small works of art made by human genius that continue to operate perfectly, and which can be seen operating even today. It is a wonderful, unique land that never ceases to amaze, which makes you want to come back and discover all it has to offer.

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01 Terrazza panoramica a Lusiana 02 Uno scorcio del Giardino Botanico del Monte Corno

ph Comune Lusiana

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Teatro e spettacolo

Piergiorgio Piccoli Fare teatro alla Veneta di Maria Luisa Duso

Piergiorgio Piccoli

Doing Veneto-style theatre Terra di vignaioli, imprenditore e… teatranti, la Pedemontana ha molto da raccontare anche dal punto di vista artistico. Un mondo vivace e ricco di fermento, grazie alle numerose rassegne, sia invernali che estive, che hanno trovato negli anni un pubblico di fedelissimi. Ma grazie anche a chi il teatro lo fa, per professione, e contribuisce a farlo amare. È il caso di Piergiorgio Piccoli, che si divide fra palcoscenico e regia, passando per la formazione: una scuola da cui sono usciti alcuni attori di oggi. Amo il teatro fin da ragazzino – racconta -, avevo una passione sfrenata per quei pupazzi snodati che rappresentavano i personaggi del far west. Mi divertivo un sacco a inventare delle storie e costruivo dei set, in ogni angolo della casa, con mio fratello come unico spettatore. Alla fine la mia passione è diventata contagiosa, visto che oggi lavora con me. A 18 anni ho partecipato al primo corso, a 20 facevo parte di una compagnia amatoriale e a 23 ho fondato una mia compagnia. Cosa significa fare teatro nella Pedemontana? Significa avere grandi soddisfazioni dal pubblico, che apprezza sia le iniziative teatrali

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PAESAGGI VENETI

A land of vineyards, entrepreneurs and… actors, the Veneto foothills have many tales to tell even from an artistic point of view. A lively world that is full of turmoil, thanks to the numerous shows that are presented both in winter and summer and that have found a faithful public over the years. Thanks also to those professionals who work in the theatre, because they contribute to making it loved. This is the case of Piergiorgio Piccoli, who divides himself between stage and direction, passing through training: a school from which some of today’s actors have come. “I have loved theatre since I was a boy,” he says. “I loved those jointed puppets that represented the characters of the Far West. I enjoyed myself a lot inventing stories and I used to build sets in every corner of the house, with my brother being the only person in the audience. In the end my enthusiasm became contagious, given that today he works with me. When I was 18 I attended my first course, at 20 I was part of an amateur company and at 23 I established my own company.


più ricercate che il teatro popolare. Non avendo mai parlato il dialetto in casa da piccolo, all’inizio ero molto scettico, mentre adesso il teatro popolare dialettale mi diverte tantissimo. Dalla passione alla professione, tutto facile? Magari! Il pubblico è preparato e, di conseguenza, esigente, ma soprattutto si aspetta i grandi nomi. Così è sempre più difficile fare proposte un po’più ricercate, senza nomi di richiamo. Vorrei dire impossibile, anche per il teatro amatoriale. Un tempo era lo spazio che permetteva di scoprire nuovi autori o riscoprire i classici. Era un modo per cercare di stimolare il pubblico con qualche riflessione su qualche tema. Adesso il circuito del teatro contemporaneo è molto ben definito: gli spazi sono piccoli, quasi luoghi di culto, dove hanno accesso poche compagnie. E com’è insegnare il teatro? Bellissimo. Noi proponiamo corsi da una decina d’anni, in particolare a Thiene, e poi Marostica, esperienze a Bassano e Montecchio Maggiore. Abbiamo trovato un terreno buono. Sono usciti dalla nostra scuola allievi che hanno fatto del teatro la loro professione, penso a Loris Rampazzo, che opera nel territorio di Breganze; a Eleonora Fontana, che ha continuato il suo percorso con il teatro Stabile di Padova e adesso si dedica al cinema e a Sara Tamburello, che oggi ha una sua compagnia.

What does doing theatre in the Veneto foothills mean? It means being greatly satisfied by the public, which appreciates both the most sought-after theatrical initiatives and the popular theatre. Never having spoken dialect in my home as a child, I was very sceptical at the start, but now I enjoy the popular theatre in dialect very much.

La soddisfa fare teatro in provincia o le mancano i grandi circuiti? Ho fatto diverse esperienze fuori. Anche quest’anno saremo in Svizzera, in Puglia e pure al Piccolo di Milano con una nostra produzione, ma onestamente non è un mondo che mi affascina: è complesso, con dinamiche antiche. Devi far parte di un ingranaggio, di certi apparati. Se invece sei un lavoratore alla veneta che si rimbocca le maniche e si dà da fare, cominci a rivalutare il tuo territorio.

What is teaching theatre like? Wonderful. We have been proposing courses for about ten years, in particular in Thiene, Marostica, Bassano and Montecchio Maggiore. We found fertile ground. Students who have made the theatre their work came from our school: I’m thinking about Loris Rampazzo, who works in Breganze; Eleonora Fontana who continued along her road with the Stabile Theatre in Padua, and who is now dedicating herself to films. Without forgetting Sara Tamburello, who has her own company today.

Was it difficult to turn your passion into a job? You bet! The audience is prepared and, as a result, demanding; but above all they expect big names. It’s becoming more difficult to propose things that are slightly more sought-after without famous names. I’d even say impossible, especially in amateur theatre. Once upon a time there was space to discover new authors or rediscover the classics. It was a way to try and stimulate the audience with some reflections on some matter or another. Now, the contemporary theatre circuit is very well defined: the spaces are small, almost places of worship, to which very few companies have access.

Does doing theatre in the province satisfy you or do you miss the big circuits? I have had different experiences outside the province. Even this year we will be performing in Switzerland, Puglia and also at the Piccolo in Milan with a production of ours, but honestly it isn’t a world that fascinates me: it’s complex, with ancient dynamics. You have to be part of a mechanism, of a certain apparatus. If you are a Veneto-style worker instead, who pulls up his sleeves and gets going, you start re-evaluating your territory again.

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Fara Vicentino

di Florian

Fara Vicentino Mangiare di gusto nel paese della Pedemontana vicentina C’è un paese, nelle dolci colline della Pedemontana vicentina adagiato tra il torrente Astico e il Chiavone, dove si è sempre mangiato bene. È un paese accogliente che vanta un primato non di poco conto: un numero veramente ragguardevole di ristoranti, trattorie, osterie ma anche di agriturismi e pizzerie, più di venti locali, quasi come una piccola cittadina. Si mangia bene a Fara Vicentino, sia nel capoluogo che nella frazione San Giorgio di Perlena, in tutti i mesi dell’anno, seguendo il ritmo delle stagioni, con prodotti a chilometri zero, cucinati e serviti in modo sano e genuino. È una ristorazione di qualità che riesce a coprire tutto il target dei consumatori, dai banchetti con centinaia di invitati nelle spaziose sale dei ristoranti, ai convivi tra amici e famiglie nelle trattorie, molte delle quali condotte dalla stessa famiglia da

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PAESAGGI VENETI

generazioni, alle serate infrasettimanali per una cena in compagnia e allegria. Qui più che altrove, vive e viene rinnovato il gusto del pranzo domenicale delle famiglie, in particolare negli agriturismi che offrono anche il piacere dell’informale e dove i bambini possono scorazzare tranquilli tra aie e cortili, e ritrovare gli amati cuccioli e animali della fattoria. Si raggiunge la trattoria molte volte dopo una bella scampagnata in allegria tra i colli, verso Breganze e in direzione Salcedo, seguendo facili percorsi tra le antiche contrade, i segni e le testimonianze della religiosità di questi luoghi come le chiesette e i capitelli votivi. E allora perchè


Fara Vicentino

Enjoying food in this town in the Vicenza foothills There is a town in the gentle foothills of Vicenza that nestles between the rivers Astico and Chiavone where people have always eaten well. It is a welcoming town that boasts an important record: more than twenty restaurants, trattorias, pubs, but also farmhouse restaurants and pizzerias, almost like a small village. You eat well in Fara Vicentino, both in the chief town and in the hamlet of San Giorgio di Perlena, every month of the year, following the rhythm of the seasons, with zero kilometre products that are prepared in a healthy, genuine manner. It is quality food service that manages to cover all consumer targets, from banquets with hundreds of invited guests in the spacious halls of the restaurants, to a pleasant meal with family and friends in the trattorias, many of which have been run by the same family for generations, to mid-weekly evenings to enjoy a happy, convivial dinner. The Sunday family meal is always a joy here, more than anywhere else, in particular in the farmhouse restaurants that offer pleasant informality. Children can run between farmyards and courtyards, where they can find those young animals they love so much, in addition to farm animals. You will often find trattorias after a happy jaunt, towards Breganze and Salcedo, following easy trails among the ancient districts where the signs and proof of the religious devotion that exists in these places is always present, for example the small churches and wayside shrines. Discover the ancient Roman bridge, made of stone and bricks, with its single span that crosses the Chiavone river. It is located near the place where many fossils were found in the late 19th century, among which the famous palm of Lonedo. Immerse yourself in the beauty and history of the two ancient churches that flank San Fortunato, with the frescoes and sculptures of the current vestry, a Romanesque bell tower and the 19th century cupola. Contemporaneously, go back through the history of this town that arose in the Lombardic era. It is a place of delights, where pigs are still reared at home. In winter, after the first frost, not only salamis but also the famous sopressas are made as they used to and are then left to mature in ancient cellars. The fireplace is always lit during lunch or dinner in almost all the eating places, and

non scoprire l’antico ponte romanico sul torrente Chiavone ad un’unica arcata in pietra e mattoni, posto nelle vicinanze del luogo dove si rinvennero a fine Ottocento molti reperti fossili tra i quali la famosa palma di Lonedo? E perchè non immergersi nella bellezza e nella storia delle due antiche chiesette affiancate di San Fortunato, con gli affreschi e le sculture dell’attuale sacrestia, il campanile romanico e la cupola ottocentesca e con esse ripercorrere la vicende di

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questo paese sorto in epoca longobarda? È questo un luogo di delizie, dove ancora viene allevato il maiale in casa e in inverno, dopo la prime brine, si insaccano i salami ma soprattutto le famose sopresse, fatte come una volta e stagionate in antiche cantine come un tempo. Il caminetto è sempre acceso, in quasi tutti i locali, durante il pranzo o la cena e il piatto principe della tradizione è sicuramente la carne alla griglia con i contorni di stagione; un altro piatto molto ricercato è quello del pollo, o pollastro in tecia, abbinato alle patate. Il piatto del pollastro in tecia viene servito anche in piazza, a numerosi commensali, durante la sagra del patrono san Bortolo a fine luglio a cura della locale Pro Loco. Nel periodo tardo autunnale, in ottobre e novembre, poi la fa da padrone il girarrosto con la carne, la salvia, il lardo e gli uccelli, abbinati alla squisita “poenta onta”: un piatto che secondo tradizione deve essere preceduto da una caldissima minestra di tagliatelle e fegatini e accompagnato da buoni e corposi vini rossi di Breganze; un vero e proprio rito che ha fatto co-

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PAESAGGI VENETI

noscere il paese di Fara Vicentino in tutta la Regione Veneto. Ma come prima si accennava a Fara il consumatore può trovare una ristorazione di qualità secondo i propri gusti, anche nel cibo etnico, vegetariano, vegano e in pizze e bruschette con i prodotti locali; ma anche un pasto veloce e di lavoro, secondo tutti i gusti e le tasche. Val la pena di provare e di degustare, con il consiglio di dedicare almeno un giorno a questi luoghi, meglio fermarsi per un fine settimana, gli alberghi e i posti dove pernottare non mancano, ammirando i paesaggi e gli sguardi unici verso la pianura o l’Altopiano di Asiago. Un luogo da vivere slow, con lentezza e con la piacevolezza di assaporare fino in fondo i gusti e i profumi di questa terra benedetta.

the main traditional dish is undoubtedly grilled meat with seasonal side dishes. Another very popular dish is ‘pollastro in tecia’(pot chicken) and potatoes. This dish is also served in the square to numerous guests during the feast day of San Bortolo, the town’s patron saint, which is held at the end of July and run by the local Pro Loco. In late autumn, October and November, the spit takes over the square, with meat, sage, lard and birds, combined with the exquisite “poenta onta” (fried cornmeal mush): a dish which, according to tradition, must be preceded by hot noodle soup with chicken livers and accompanied by good, full-bodied wines from Breganze. It is a true ritual that has made Fara Vicentino famous throughout the whole Veneto Region. As already mentioned, however, consumers can find in Fara quality food for any taste, even ethnic, vegetarian and vegan food, in addition to pizzas and bruschettas topped with local products. You can find fast meals, perfect when working, to suit all tastes and pockets. You should really taste everything and we recommend you dedicate at least one day or, even better, a full weekend to these places. There are plenty of hotels and places where you can stay overnight, so you can admire the landscapes and the unique glimpses of the plain or the Asiago Plateau. It is a place that must be experienced slowly, to enjoy all the way the flavours and aromas of this blessed land.


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Isola Vicentina

ph Gilli

di Stefania Sartore

Una pedalata a Isola Vicentina, tra ville e storia Nel nostro viaggio attraverso la pedemontana veneta non possiamo fare a meno di fermarci a Isola Vicentina. A circa 25 minuti da Vicenza ha un territorio caratterizzato da un interessante ambiente collinare, ricco di saliscendi naturali che lo rendono meta ideale per gli amanti della bicicletta. Numerosi ciclisti passano ogni giorno per quest’area, adagiata nella fascia pedemontana vicentina e apprezzata per la sua vicinanza ad altri numerosi affascinanti territori, ognuno con la propria storia e cultura e in grado di offrire a turisti, e ciclisti, proposte sempre nuove e appaganti. Isola e Castelnovo sono conosciute per alcune bellissime ville venete, per l’enogastronomia di qualità, senza scordare le importanti testimonianze religiose disseminate in tutto il territorio. È così che, a Isola Vicentina, scopriamo esserci molto di più dei percorsi ciclabili, noti ad un vasto pubblico. Su di uno sperone roccioso e ben visibile dal centro del paese si può ammirare il Convento di Santa Maria del Cengio. Preziosa dimostrazione della devozione religiosa radicata nel territorio fin dall’antichità, scopriamo che il Convento risulta documentato fin dal XII secolo; passando in mano a diverse proprietà, nei secoli fu oggetto di ristrut-

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PAESAGGI VENETI

A cycle ride to Isola Vicentina, among villas and history In the journey through the Veneto foothills, you need to visit Isola Vicentina. About 25 minutes far from Vicenza, the area is characterised by an interesting hilly environment, full of natural ups and downs that make it the perfect place for cycling enthusiasts. Every day, numerous cyclists pass through this area that is nestled in the Vicenza foothills and that is appreciated for its closeness to many other fascinating are-


turazioni, fino all’800, quando divenne sede dei Servi di Maria che tutt’oggi sono presenti nell’eremo attiguo alla chiesetta. Da questo incantevole luogo di pace, dove visse alcuni anni Padre David Maria Turoldo, ci spostiamo nel centro abitato per visitare la bella Villa Cerchiari, oggi sede della Biblioteca Civica, una villa veneta che si presenta ai nostri occhi con i modi tipici del rococò vicentino e conserva i suoi 3 piani originali, del ‘700, con il grande salone centrale e le sale laterali, finemente decorati da stucchi. Un affascinante ambiente che ci porta immediatamente in un clima nobiliare di secoli passati e che viene oggi utilizzato per ospitare numerosi eventi e interessanti incontri culturali. È invece sede del Municipio Villa Panizza Croci, situata anch’essa nel centro abitato,che presenta un corpo padronale risalente al XVII – XVIII secolo e alcune

as. Each area has its own history and culture, which offers tourists and cyclists new and satisfying proposals. Isola and Castelnuovo are known for their Veneto villas, their quality food and drink and the important religious elements that are scattered all over the area. This is why Isola Vicentina can present many more things than just its well-known cycle routes. On a rocky spur, easily visible from the centre of the town, you can admire the Convent of Santa Maria del Cengio. A precious demonstration of the religious devotion that has been rooted in the area since ancient times, the Convent was mentioned in documents dating from the 12th century; it was restructured over the centuries after passing through various owners, but in the 19th century it became the home of the Servite Order, who are still present in the monastery next to the small church. From this enchanting place of peace, where Father David Maria Turoldo lived for several years, move towards the residential area to visit the beautiful Villa Cerchiari, today home of the Public Library. This Veneto villa presents itself in the typical fashion of Vicenza rococo. It still has its original 3 floors from the 18th century, with a large central hall and rooms to the sides, finely decorated by stuccoes. It is a fascinating environment that immediately takes us to a noble climate from past centuries and today is used to host numerous events and interesting cultural meetings. Villa Panizza Croci is, instead, the location of the Town Hall. Also in the residential area, its main body dates back to the 17th – 18th century and there are some structures from the subsequent epoch adjacent to it. The journey to Isola Vicentina ends with

ph Gilli

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01 Villa Cerchiari, la biblioteca 02 La chiesetta di San Lorenzo tra gli alberi in localitĂ Castelnovo

a beautiful view of the Vicenza plain from the hills of Ignago and Torreselle. Before heading anywhere else, though, you should stop for a delicious dinner of Spit-roasted Guinea Fowl, a speciality of Castelnovo, which dedicates an extremely famous local fair to this De.co (Municipal designation of origin) dish. It is something you just cannot miss!

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ph Gilli

adiacenze di epoca successiva. Terminiamo il nostro viaggio a Isola Vicentina ammirando il paesaggio della pianura vicentina dai colli di Ignago e di Torreselle e, prima di dirigerci verso altri luoghi, ci concediamo una golosa cena a base di Spiedo di Faraona, specialitĂ del posto e in particolare di Castelnovo che dedica al piatto De.co una conosciutissima sagra, assolutamente da provare! ph Gilli

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PAESAGGI VENETI

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Da sessant’anni in direzione futuro

www.calearo.com


Posina

di Stefania Sartore

Un viaggio tra sapori e tradizioni a Posina Il viaggio di oggi ci porta a Posina, nella pedemontana vicentina; un grazioso paese, centro principale dell’omonima vallata solcata dal torrente Posina, il cui nome deriva probabilmente dal tedesco “busen”, anfratti. Confinate con i comuni di Schio, Valli del Pasubio, Velo d’Astico, Arsiero, Laghi (il più piccolo del Veneto) e i trentini Terragnolo e Trambileno, è punto di riferimento e partenza per chi desidera fare un’esperienza nella storia e percorrere le 52 Gallerie del Monte Pasubio, testimonianza della Prima Guerra Mondiale in queste terre. La Strada delle 52 Gallerie (o Strada della Prima Armata), tutte numerate e lunga 6,5 km, percorribile a piedi nel periodo estivo, è una mulattiera militare costruita sul versante meridionale del massiccio del Monte Pasubio, tra gole profonde e pareti rocciose che costituirono un riparo dall’artiglieria Austro-Ungarica; è considerata un capolavoro d’ingegneria militare, opera dell’incessante lavoro della 33^ Compagnia minatori del 5° Reggimento dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano. Dopo l’interessante esperienza lungo la strategica Strada delle 52 Gallerie, via privilegiata per il passaggio di comunicazioni e rifornimenti dalle retrovie italiane alla prima linea posta sulla zona sommitale del Pasubio, ci dedichiamo un momento goloso pres-

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PAESAGGI VENETI

so uno dei numerosi ristoranti di Posina. Piatto per eccellenza del territorio sono gli gnocchi, realizzati con patate coltivate nella vallata e serviti conditi da deliziosi sughi di stagione che vanno dai funghi al radicchio. Per avere un assaggio di questa prelibatezza vi consigliamo di partecipare, tra ottobre e novembre, alla “Festa della Patata”: la prima festa gastronomica italiana che valorizza le patate naturali di montagna e vallata, coltivate senza l’uso di erbicidi, fertilizzanti chimici, antiparassitari e prodotti a mano. Ogni domenica, a Posina, Arsiero e Tonezza del Cimone, la possibilità di degustare gli gnocchi della vallata all’interno di ristoranti apprezzati


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A journey among flavours and traditions in Posina Today’s journey takes us to Posina in the Vicenza foothills. This picturesque village is the main centre of the valley which bears the same name and is crossed by the River Posina, whose name probably comes from the German word “busen” meaning ravine. Bordering with the municipalities of Schio, Valli del Pasubio, Velo d’Astico, Arsiero, Laghi (the smallest municipality in Veneto) and the Trento municipalities of Terragnolo and Trambileno, it is a reference and starting point for those who want to plunge into history and walk through the 52 tunnels of Mount Pasubio, silent testimony of the First World War in these lands. The tunnels along the Strada delle 52 Gallerie (Road with 52 Tunnels), which is also called the Strada della Prima Armata (Road of the First Army), are all numbered. The road is 6.5 km long and can be walked through during the summer. The path to follow is a military mule track on the northern side of Monte Pasubio, among deep gorges and rocky walls that acted as protection against the Austrian-Hungarian artillery; it is considered as a masterpiece of military engineering, the result of the incessant work

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ph Pierluca Grotto

per la loro qualità e accoglienza. Ma la cucina posenate scopriamo vantare altri prodotti tra le proprie tipicità: le acque minerali delle Fonti di Posina, le trote e i fagioli di Posina nelle due varietà “Scalda” e “Fasòla”; questi ultimi coltivati in quantità molto limitata ma conosciuti fin dal 1930 in tutto il territorio nazionale e considerati “fra i più quotati in commercio”. Il “Fagiolo Scalda” presenta un sapore particolarmente dolce con una consistenza farinosa; ideale per preparare ottimi minestroni e adatto anche all’insalata. La “Fasòla” invece, varietà del più conosciuto fagiolo di Spagna o del Papa, ricorda lontanamente il sapore della castagna e

ph Gilli

01 Passeggiata lungo il lago di Posina 02 La chiesa di Fusine

of the 33rd Company of miners of the 5th Regiment of the Italian Army Engineering Corps. After the interesting experience along the strategic Road with 52 Tunnels, a privileged road for passing communication and supplies from behind the Italian lines to the front line at the summit of the Pasubio, you can stop for a bite at one of the numerous restaurants in Posina. The most famous dish from this area is gnocchi, made from potatoes grown in the valley and served with delicious seasonal sauces that range from mushrooms to radicchio. The best period to enjoy this delicacy is during October and November, at the “Festa della Patata” (Potato Festival): the first Italian food and wine festival that emphasi-

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si presta alla preparazione di gustose insalate; per via del suo colore scarlatto con screziature nere è anche chiamato “fasòla del diavolo”. Tutti questi prodotti, dalle patate ai fagioli posenati, si possono gustare nei ristoranti di Posina oppure acquistare in occasione dell’annuale mostra mercato che si tiene l’ultima domenica di ottobre nel centro del paese. Durante la “Mostra mercato dei prodotti tipici della Valposina”, oltre all’esposizione e vendita dei prodotti locali protagonisti della festa, la giornata

è completata da animazioni, spettacoli, “spaelada de castegne” e, soprattutto, da un fornitissimo stand gastronomico pronto a servire i tipici gnocchi realizzati con le rinomate patate della Valle del Posina. Prima di lasciare questo incantato luogo ci concediamo ancora qualche momento di relax passeggiando tra le contrade del paese, ben 102 in tutto, che ci regalano indelebili e suggestive immagini a ricordo del nostro viaggio.

ph archivio Pedemontana Vicentina

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PAESAGGI VENETI

ses natural mountain and valley potatoes, grown without using herbicides, chemical fertilisers, pesticides and picked by hand. Every Sunday in Posina, Arsiero and Tonezza del Cimone, you can taste the valley gnocchi in the restaurants, which are recommended for their high quality and warm reception. Posina cuisine is also famous for other typical products: mineral water from the Posina spring, trout and “Scalda” and “Fasòla” beans from Posina; even though very small quantities of the latter are grown, they have been eaten throughout Italy since 1930 and considered to be “among the most quoted in business”. The “Scalda Bean” has a particularly sweet flavour with a floury consistency; it is perfect for preparing excellent soups and salads. The “Fasòla” bean, a variety of the more well-known butter or speckled lima bean, recalls instead the flavour of chestnuts and it is ideal for preparing tasty salads; because of its red colour with black speckles it is also called “fasòla del diavolo” (Devil’s bean). All these products, from the potatoes to the beans, can be enjoyed in the Posina restaurants or purchased during the yearly trade show that is held on the last Sunday of October in the town centre. During the “Local Valposina product trade show”, local products are displayed and sold during a day that also includes animation, presentations, “spaelada de castegne” (roast chestnuts) and, above all, a very well supplied food stand ready to serve the typical gnocchi made from the famous potatoes grown in the Posina Valley. Before leaving this enchanting place, relax for a few moments by strolling through some of the 102 ‘contrade’, or town districts. They will leave you with striking memories of your time spent in Posina.


Puoi trovare i prodotti a marchio Posina nei migliori negozi della provincia e presso lo Spaccio Sandonà.

MAROSTICA Via Ragazzoni n. 38 Da Lunedì a Venerdì 8.30 - 12.30 • 15.30 - 19.30 Sabato 8.30 - 19.30 ORARIO CONTINUATO 87


Ville venete

di Maria Leonardi

Ville venete meravigliose location per il wedding Un lascito inestimabile, un patrimonio da invidiare, un fiore all’occhiello, il luogo adatto per ospitare i nostri sogni, questo e non solo sono le 4.000 Ville Venete che costellano il territorio del Veneto e del Friuli. Queste ville, proprio come stelle, irradiano il loro splendore nel nostro territorio e potrebbero illuminare anche il giorno più speciale in cui si corona l’amore! Sono infatti locations flessibili e adatte per ospitare matrimoni, eventi, feste e meeting, nelle varie stagioni dell’anno, quando le differenti peculiarità rendono magica l’atmosfera che le circonda: il profumo dei giardini fioriti in primavera, l’ombra degli alberi secolari dove ripararsi dalla calura estiva, i colori eccezionali ricchi di sfumature in autunno e la brina che si posa candida nelle siepi e nell’acqua ghiacciata delle fontane in inverno. Le Ville Venete Possono ospitare giovani innamorati alla ricerca della location fantastica dove festeggiare il proprio matrimonio, amici e parenti durante feste e cerimonie, turisti incuriositi dalla storia, dall’arte, dalla natura e dalle tradizioni enogastronomi-

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PAESAGGI VENETI

Veneto villas, a wonderful location for your wedding An inestimable bequest, an enviable heritage, a flagship, the perfect place for hosting dreams. These are the 4,000 Veneto Villas scattered around the Veneto and Friuli regions. Just like stars they radiate their splendour in our terrain and they can also illuminate your very special day! They are adaptable locations, in the sense that they are perfect for weddings, events, and celebrations, but they can just as easily be used for meetings and conventions. The different characteristics of each season turn the atmosphere around the villas into magic: the aroma of the flower gardens in spring, the shadow of the hundred-year-old trees for shade in the sum-


che del territorio e infine anche professionisti in cerca di un posto tranquillo per staccare e recuperare energie dopo un meeting aziendale. Le Ville Venete furono costruite durante il periodo della Repubblica della Serenissima per alleggerire le vacanze estive dei nobili, che in questi luoghi vivevano momenti di svago, spensieratezza e quiete. Per un giorno anche noi potremmo prendere insegnamento dai nostri antenati e come loro immergerci nelle radure che circondano le ville, nei broli e nei giardini cinquecenteschi progettati all’italiana con statue e siepi che ricordano forme naturali e animali, facendoci navigare con la fantasia. Potremmo ph Castello di Thiene

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01 Thiene, Castello 02 Montecchio Maggiore, villa Cordellina

mer, the exceptionally rich colours and tones during autumn and the frost that rests candidly on the hedges and the frozen water in the fountains during winter. The Veneto Villas can host young lovers looking for a fairy tale location for their wedding, as well as friends and relatives during celebrations and ceremonies, tourists who are curious about history, art, nature and food and wine traditions of the terrain, and even professionals looking for a quiet place to switch off and recover their energy after a company meeting. The Veneto Villas were built during the period of the Serenissima Republic to lighten the summer holidays of the nobles, who lived moments of leisure, light heartedness and peace in them. Even we, for one day, can learn from our forefathers, and like them we can immerse ourselves in the clearings that surround the villas, in the orchards and the 16th century Italian gardens with statues and hedges that recall natural and animal shapes, leading us to navigate with our imagination. We can run happily in the orchards, taste the succulent fruit picked from the trees which, together with the flowers of many dif-

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correre felici nei broli, assaggiare i frutti succulenti colti dai frutteti che assieme ai fiori, di variegati colori e profumi, abbelliscono i giardini dove organizzare rinfreschi all’aperto. Potremmo riposare serenamente distendendoci sui prati illuminati dal sole o rilassarci godendo dell’ombreggiatura di salici piangenti e pini maestosi che spiccano con la loro punte verso il cielo. Un cielo terso, il cui colore azzurro facilmente si sposa con il bianco candore delle pareti di marmo di colonne in ordine gigante, balaustre, architravi e scalinate maestose. Un patrimonio di elementi architettonici progettati da nomi illustri la cui bravura artistica ha segnata le pagine della storia, tra cui il famoso architetto Andrea Palladio. Questa composizione armonica di elementi ph Gilli architettonici si esibisce negli ingressi, lungo i corridoi e nelle sale padronali delle ville assieme ad affreschi e stucchi del Vincenzo Scamozzi, di Giuseppe Jappelli, di Giambattista Tiepolo e a fontane con gruppi statuari mitologici del Bonazza. E così per gli amanti dell’architettura e dell’arte questi luoghi diventano interessanti. Luoghi ricchi di cultura anche perché ospitano musei, chiesette e oratori dove celebrare ceri-

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monie e richiamano ad un passato rustico e di tradizioni legate al mondo antico del lavoro: troviamo colombare, cucine, tinelli, fenili, cantine, stalle, granari, e altre stanze per uso di Villa. Le Ville Venete, piccole perle artistiche legate assieme da percorsi, itinerari ed escursioni immerse nel verde, dove è possibile farsi trasportare dai profumi, colori e aromi di un tempo, che formano una colonna di rara bellezza, che poggia soave nel territorio della Pedemontana Veneta. E così anche gli amanti dello sport, della natura e del relax potranno ritenersi soddisfatti. E se infine ci si aggiunge la possibilità di rimanere a soggiornare nel luogo dopo un giorno di festa lungo e intenso, sentendosi conti e nobili, godendosi la calma, il silenzio della campagna nel quale sono immerse, e così che si può concludere una giornata indimenticabile cullati sicuramente da un bellissimo sogno. Perché è in questi luoghi magnifici della Pedemontana Veneta che i nostri sogni possono diventare realtà!

ferent colours and smells, emphasise the surrounding beauty, perfect for serving openair refreshments. We can rest peacefully on the lawns, illuminated by the sun, or relax, enjoying the shadow of weeping willows and majestic pines with their projecting tips that reach towards a clear sky, whose blue easily mixes with the candid white marble of the giant columns, balustrades, architraves, and majestic staircases. A heritage of architectural elements designed by illustrious names, the artistic bravura of which has marked the pages of history, among which the famous architect Andrea Palladio. This harmonious composition of architectural elements is present at the entrances, along the corridors and in the master rooms of the villas, together with frescoes and stuccos by Vincenzo Scamozzi, Giuseppe Jappelli, Giambattista Tiepolo and fountains with groups of mythological statues by Bonazza. These places are obviously interesting for architecture and art enthusiasts. They are full of culture also because they hold museums, churches and oratories where ceremonies can be celebrated, and they recall a rustic, traditional past tied to the ancient world of work: we find dovecots, kitchens, servants’ quarters, hay lofts, wineries, barns, grain stores, and other rooms for use as a villa. The Veneto Villas are small artistic pearls tied together by routes, itineraries and excursions. Immersed in green, you can be transported by the smells, colours and aromas of the past that form a column of rare beauty standing pleasantly in the Veneto Foothills area. In this manner, even sports, nature and relaxation enthusiasts can be satisfied. And if we add the possibility of staying there after a day of long and intense celebration, feeling like counts and noble people, enjoying the calm, the silence of the countryside the villas are immersed in, it is certainly the perfect way to end an unforgettable day cradled by a beautiful dream. Because it is here, in the magnificent Veneto Foothills, that our dreams can become reality!

LE VILLE Castello di Thiene/Palazzo Porto Colleoni Thiene

Villa Bongiovanni

Corso Giuseppe Garibaldi, 2 36016 Thiene VI www.castellodithiene.com info@castellodithiene.com Tel. 329 854 1962

Via Perarolo Locara, San Bonifacio, VR www.villabongiovanni.com info@villabongiovanni.com prenotazioni@villabongiovanni.com Tel. 045 618.30.53

Villa Piovene Da Schio

Villa Godi Malinverni

Via Andrea Palladio, 44 36030 Lugo di Vicenza VI www.villagodi.com info@villagodi.com Tel. 0445 860561 - 339 3429942

Hotel ristorante Villa Palma

Via Villa, 117 36070 Castelgomberto VI www.villadaschio.com info@villadaschio.com Tel. 0445 941084

Villa Trissino Da Porto Marzotto

Villa Razzolin Loredan

Villa Cordellina Lombardi

Via Lovara, 36, 36075 Montecchio Maggiore VI www.provincia.vicenza.it/villa-cordellina-lombardi villa.cordellina@provincia.vicenza.it Tel. 0444 696085

Piazza Giangiorgio Trissino, 2 Trissino VI www.villatrissinomarzotto.it info@villatrissinomarzotto.it Tel. 0445 962029

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PAESAGGI VENETI

Via Schiavonesca Marosticana, 15 31011 Asolo TV www.villarazzolini.it info@villarazzolini.it Tel. 0423 951088

Via Chemin Palma 30 36065 Mussolente (VI) www.villapalma.eu Tel. 0424 577407

Villa Capra Bassani

Via Villa Capra, 39 36030 Sarcedo (VI) www.villacaprabassani.it Tel. 0445 884959


MANIFESTAZIONE CICLISTICA NON COMPETITIVA

03 06 2017

Monte Grappa Bike Day è una manifestazione non competitiva, libera e gratuita dedicata a tutti gli appassionati della bicicletta. Offre la possibilità di raggiungere la leggendaria Cima Grappa (1775 m) e percorre strade per quest’occasione chiuse al traffico. La cima sarà raggiunta dopo 25 km di salita impegnativa ma alla portata di tutti.

www.primopianoweb.com

MONTE GRAPPA MAI STATO COSIÌVICINO

Cima Grappa (1775 m)

BASSANO DEL GRAPPA (VI) VENETO - ITALIA

SCOPRI L’EVENTO

www.montegrappabikeday.it

EDIZIONE 2016... QUALCOSA DI UNICO È AVVENUTO, FAI PARTE ANCHE TU DI QUESTA SPLENDIDA AVVENTURA NEL 2017!



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