SURFCASTING
CANNE DA SURF
PRESENTAZIONE LEGGERE IL NUMERO INTERO SUL SITO www.globalfishing.it
TRAINA
DENTICI DI PRIMAVERA
TRAINA
SISTEMI IN EQUILIBRIO
QUESTA E’ UNA PRESENTAZIONE DEL NUOVO NUMERO PER LEGGERE LA RIVISTA VISITARE IL SITO www.globalfishing.it LA RIVISTA E’ GRATUITA
5 Editoriale 6 Global@mail 12 I segreti del monel 18 Snodi perfetti 22 Dentici nel freddo 26 La canna da surf 30 GPS e non solo 36 Inchiku di primavera 38 Sistema in equilibrio Consigli di pesca 42 di U. Simonelli
La posta dei lettori
di M. Prezioso
di D. Limone
di M. prezioso di D. Limone
di U. Simonelli
di D. Craveli
di D. Craveli
di U. Simonelli
Editoriale
C
ome (spero) molti sapranno a Roma, a febbraio, si è svolta la VII edizione del WorldFishing, Salone della Pesca Sportiva che, ogni anno, catalizza l’attenzione e le aspettative di tutti gli appassionati di pesca del centro e del sud Italia. Anche quest’anno, malgrado l’aria che tira, lo show è andato in scena e gli obbiettivi sono stati raggiunti ed anche con soddisfazione. In fin dei conti malgrado i soliti detrattori, vista dagli occhi di chi come noi , ne ha vissuto da dentro lo svolgimento, possiamo dire che il successo c’è stato. La pesca come abbiamo detto più volte tira, perché alla passione non si comanda e nessuno può rinunciare a sognare, girando tra gli stand dei produttori, leader di mercato, la canna o il mulinello di ultima generazione, che prima o poi si comprerà. Infatti per precisare, a chi non lo sapesse, a Roma , c’erano proprio le aziende che contano, quelle importanti, come Tubertini, Colmic, Trabucco ed altri, oltre ai loro dealer, dove era possibile concretizzare l’acquisto delle ultime novità. I numeri parlano, gli espositori sono stati di più dello scorso anno e i visitatori più distribuiti nell’arco delle giornate, ma tanti e decisamente motivati e più qualificati; meno curiosi insomma ma più appassionati di razza. Molto meno bene il settore nautico che ha deluso le aspettative di molti, che , a fronte dei ricordi dei fasti del Big Blu di qualche anno fa e della pubblicità , immaginavano un padiglione nautico fitto di barche; la realtà è stata ben diversa e la nautica si è presentata in modo piuttosto striminzito: un autogol imperdonabile. Ma comunque c’è da fare una considerazione importante da cui trarre altrettanto serie conclusioni; tanto l’affluenza di pescatori , la presenza di aziende importanti, quanto la delusione degli appassionati di nautica fanno capire che agli italiani non è passata la voglia di andare a pesca e di andare per mare, malgrado economia , governo e tasse ce la mettano tutta. E a proposito di tasse , dobbiamo obbligatoriamente spendere due parole, riguardo un evento che si è svolto presso la fiera. Un convegno politico, promosso dalla Fipsas, riguardante la Licenza di pesca in mare, al quale, oltre che al presidente della Fipsas, Claudio Matteoli, avrebbero dovuto partecipare proprio i politici responsabili della proposta di legge; Nicodemo Nazareno Oliverio in primis accompagnato da un nutrito stuolo di personaggi di rilievo. Un convegno, politico e pubblico che aveva generato non poche aspettative, un confronto tutto da giocare, a casa dei pescatori per giunta, con un incontro che ci avrebbe permesso di guardare in faccia gli ideatori e promotori di siffatta proposta. Una legge che promuove una licenza a titolo oneroso a carico dei pescatori ricreativi, i cui proventi sarebbero dovuti andare a sostegno dell’economia della pesca professionale. Roba da matti e che solo in Italia, e con questa classe politica poteva essere ideata. Ma, guarda caso, dei nomi importanti, non se n’è vista neanche l’ombra e a far le veci degli impegnatissimi politici è stata delegata l’On. Laura Vennitteli, parlamentare del PD, alla quale ci è sembrato sia rimasto il cerino acceso in mano, nel dover presenziare a quello che doveva essere un accesissimo dibattito. Che al contrario è stato tutt’altro che acceso, anzi deludente, soprattutto quando l’On Vennittelli ha mostrato forte stupore rispetto alla rappresentazione dell’importanza e delle dimensioni del comparto ricreativo e delle difficoltà che una licenza genererebbe. Stupore poco credibile perché non è credibile ( ne tollerabile) che chi si occupa di un settore su cui leggifera, non lo conosca perfettamente. Poco credibile perché invece il governo i conti se li è fatti sapendo bene quanto può spremere dalle tasche dei pescatori. Tra le ulteriori defezioni importanti, dobbiamo annoverare i pescatori, che avrebbero dovuto accorre a difendere i loro diritti, almeno con la presenza, se non con le sporte piene di pomodori da tirare.. Ma sono mancati ahimè bersagli e tiratori, segno che questa licenza non ce la toglierà nessuno. Umberto Simonelli
GLOBAL@MAIL Bolentino di profondità - Questione di ami Avendone la possibilità grazie a poste abbastanza vicine, pratico spesso il bolentino di fondale e con discrete soddisfazioni. Pesco molti occhioni anche di taglia interessante, ma il mio cruccio è quello di perderne anche molti, soprattutto quando fermo il recupero elettrico e lo concludo a mano. I pesci infatti si slamano ; un peccato perché oltretutto sicuramente moriranno inutilmente perché non credo che tirati da 450 metri possano sopravvivere. Insomma li perdo perché il foro si allarga e loro si slamano appena la trazione diminuisce e la canna oscilla. Cosa poso fare ? Mario - Reggio Calabria
A sentirti raccontare che le tue poste sono a portata di mano un po’ di sana invidia è scattata , non lo nego. Amo molto questa pesca abissale e soprattutto gli occhioni che ritengo siano pesci dalle carni straordinarie. E perderli proprio quando sono a portata di guadino non va bene. Il primo consiglio che posso darti è di cambiare ami utilizzando circle 1/02/0 a filo più spesso; perché è vero che quelli a filo sottile perforano più facilmente ma è anche vero che tagliano di più, allargando il foro. Mi raccomando di montarli con un’asola per favorirne la funzionalità. Poi modulerei la velocità in risalita riducendola progressivamente per evitare che lo stop improvviso generi l’effetto rimbalzo e ridurrei quanto possibile il recupero a mano avvalendomi dello stop automatico del mulinello. Anche l’uso di un porta canne basculante può velocizzare e semplificare l’azione di recupero.
GLOBAL@MAIL SURFCASTING - Lanciando contro il vento Gentilissimi amici di Globalfishing, Sono Massimo Del Prete, vivo in Puglia ed amo il surf, quello estremo. Spesso mi ritrovo a pescare con un sostenuto vento frontale e non riesco ad ottenere distanza nel lancio, usando come esca il bibi o la sardina. Ho provato a migliorare le performance di lancio, ma anche con un buon side, non ottengo i risultati sperati. Che consigli avete da darmi ? Vi ringrazio in anticipo. Massimo
Caro Massimo, l’attrito di un esca durante il volo, specie con vento frontale, induce uno sfarfallio penalizzante,sia in termini di distanza,che di presentazione dell’esca stessa. Infatti questa, una volta in acqua, potrebbe risultare compromessa nella sua integrità. Esiste un piccolo fermo, che si chiama bait clip, adatto a tale scopo. Sebbene la soluzione possa sembrare eccessivamente invasiva per il calamento, in realtà è un vero e proprio uovo di colombo. In commercio ne esistono di tanti tipi; quello in foto è stato sviluppato da me per una azienda di settore . Prova e vedrai che riuscirai ad aumentare notevolmente le distanza e le catture, presentando l’esca nelle migliori condizioni sulla lunga distanza e senza dover ridurre il diametro in bobina, o sulla tecnica di lancio che, a quanto ho percepito, è già buona e sufficientemente adatta. Dario Limone
TRAINA
La funzionalità del monel è affidata anche alla sua qualità; l’Imperial è sicuramente il migliore in assoluto e massimizza tutte le proprietà di questa lenza affondante
Il contatto tra il monel ed il metallo della bobina del mulinello, metallica a sua volta, genera delle correnti galvaniche in grado di corrodere i due materiali. Quindi è bene prevedere l’applicazione di nastro plastificato sulla superficie interna della bobina
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