Luca Donadel, ItaliaOggi 26 agosto 2017

Page 1

PRIMO PIANO

Sabato 26 Agosto 2017

7

Luca Donadel ha scoperchiato le derive delle navi ong che hanno fatto aumentare i morti

Uno solo fa come una redazione

Sono l’opposto di Giovanna Botteri, cerco le notizie di interrogazione su «leave» e dicono i dati. D. Me lo spieghi meglio. «Brexit» di un motore di ricerca R. Se le ong funzionano come uca Donadel, classe come Google. D. Che può dire della traghetti, fino sottocosta, finisce 1993, studente di Scienze della comunicazione quantità e non della qualità che gli scafisti sono portati a usare imbarcazioni sempre più all’università di Torino. delle interrogazioni. R. Precisamente, il resto è leggere ed economiche, al fine di Da marzo, a dettare l’agenda della politica su un tema de- gossip giornalistico. Ecco, mi massimizzare i profitti. Fanno licatissimo come gli sbarchi, pareva che, su un tema come arrivare i gommoni leggeri dalè questo laureando torinese, Brexit, si facesse davvero solo la Cina a Malta e lì prendono che posta video, accuratissimi chiacchiericcio e non informa- il via della Libia, ne ha parlato e documentati, avendo come zione. Infatti il titolo che gli anche Toni Capuozzo in Tersfondo la propria cameretta. detti, tradiva un certo disap- ra su Canale5. Se potessero, L’ultimo scoop è di pochi gior- punto da parte mia: Le cinque le persone le imbarcherebbero ni fa, pubblicato da ItaliaOggi: cazzate che ti sei bevuto dopo sulle barchette di carta. Detto questo… una nave militare irlandese il Brexit. Luca Donadel D. Detto questo? D. E di lì ha preso il via. raccoglie profughi nel Canale R. Detto questo non di Sicilia o anche più verso sono neanche d’accordo non verrà a comprarti in edicole coste libiche e li trasporcon gli slogan di una cer- la. Ma c’è un’altra cosa. ta fino ai porti italiani. «I Se le navi ong funzionano da trata destra, anche di MatD. Dica. giornali irlandesi parlano ghetti, fi no sottocosta, aumentano teo Renzi recentemente, R. Internet ha impigrito un dell’operazione Pontus, gli annegati (come ho dimostrato dell’aiutarli a casa loro. po’ i giornalisti: la verifica delle presentata come ‘‘accordo con dati innoppugnabili) perché Sussidiare senza un pro- fonti, spesso, è affidata a quatbilaterale Irlanda-Italia’’, getto è controproducente, tro ricerche su Google. gli scafisti sono portati a usare ma se lei va sul sito della può distruggere intere D. Lei invece? Farnesina non ne trova imbarcazioni sempre più leggere economie intere. Lo hanno R. Io controllo e ricontrollo le traccia», risponde al teleed economiche al fine di massidocumentato saggi come miei fonti e, se ci fa caso, pubfono, «e, da quello che ho mizzare i loro profitti La carità che uccide. Come blico i link sugli articoli del mio potuto appurare, non c’engli aiuti dell’Occidente sito, in modo che la gente possa trano nemmeno Frontex stanno devastando il Ter- andare a farsi i riscontri. o Sophia, le ultime operaR. Sì, poi mi sono occupato zo Mondo, di Dambisa Moyo, D. Nessuno le ha mai fatto zione europee». Prima ancora, economista zambiana. una proposta di lavoro? un suo video sull’attività sot- di Islam… D. E dunque? D. Ah e i suoi genitori? R. Ho scritto una cosa per Patocosta libica delle ong, aveva R. Dunque bisogna procede- norama e ho fatto alcuni video R. Mi hanno manifestato un scatenato il grande dibattito e un’inchiesta: mostrava con po’ di preoccupazione, ma mi re con cautela, con progetti che che Nicola Porro ha presentagrande perizia il tracciamento han lasciato fare. Quindi mi possano attivare le economie to a Matrix. D. Nessun giornalone le delle imbarcazioni delle ong sono occupato della elezioni di locali, creando sviluppo, magari usando la leva del microcre- ha proposto un contratto? che facevano la spola. Donald Trump. R. No. Qualcuno mi Domanda. Donadel chiaD. Ah beh lì il mainvoleva a fare l’opinioniriamo una cosa, chi la paga? stream si è effettivamenInternet ha impigrito un po’ i sta nei talk show ma ho Glielo avranno detto in te materializzato… giornalisti: la verifica delle fonti, declinato, non è il mio molti, no? R. Al culmine. Con i sermestiere e non mi piace Risposta. In una certa fase, vizi di Giovanna Botteri spesso, è affidata a quattro ricerquando, spesso, finisce in quasi un assillo. Anzi, quando inviata Rai negli States, che che su Google. Io invece controllo caciara. nel video sulle ong mostrai il si interrogava sulla possibie ricontrollo le mie fonti. E poi D. E allora, Donadel, libro di Mario Giordano, Pro- le mobilitazione antitrumpubblico i link sugli articoli del che vuol fare da granfugopoli, pensarono che fosse piana: «Che cosa possiamo mio sito in modo che la gente de? un’operazione di marketing fare noi…?»». possa andare a farsi i riscontri R. Io spero di poter D. Finché siamo arrieditoriale. vivere di questo, come vati alle ong nel Canale D. E invece? accade all’Estero, dove ci R. Invece io vivo con i miei ge- di Sicilia. sono influencer indipendenti, R. Beh, più che Canale di dito. nitori, faccio i miei video in casa, D. Che effetto le ha fatto che non campano di pubblicità, con mezzi miei, avendo studiato Sicilia, come ho dimostrato, si informatica prima di spostarmi era molto, molto più sud. In- questo notorietà, l’aver in ma di quello che può arrivare a Scienze della comunicazione. teressandomi alla vicenda ho qualche modo contribuito dai follower attraverso meccanitrovato il sito marinetraffic.com a far avviare una inchiesta, smi di raccolta fondi online, su D. Figlio di papà? R. No, veramente in miei che monitora, anche cronologi- come quella del procuratore singoli progetti come il crowfanno l’insegnante, mia madre, camente, tutti i movimenti na- catanese Carmelo Zuccaro. funding. R. Sì il mio nome è uscito anD. La strada è lunga. Ma e il geometra, mio padre. Una vali, basandosi sui segnali del transponder di bordo. Ho potuto che durante la sua audizione quanti follower ha? famiglia normalissima. R. La mia pagina Facebook D. Allora lei è un militante così tracciare le rotte delle im- parlamentare. Mi ha fatto piabarcazioni delle varie ong. grillino, lo ammetta. cere, ma quello che mi interessa ha 130 mila «mi piace», ma sono D. E poi lei ha continua- è un’informazione corretta su le condivisioni e le visualizzaR. Mai fatto politica. Mai. zione che contano davvero. D. E dunque, esaurite to. fatti così importanti. D. Che vuole dire? R. E poi sono arrivati, comtutte le domande inquisiD. E dell’informazione, dei R. Che non sono utenti «comtorie che molti vorrebbero menti a valanga, interazioni giornali, che idea s’è fatto? farle, veniamo a noi. Come positive o negative, spesso arR. Mi sono fatto l’idea di prati», ma gente che segue e è cominciata questa sua at- gomentate. A volte anche gli un settore in crisi che, almeno spessissimo interagisce. Mi sono insulti. tività? nell’online, predilige gli articoli arrivate anche mille richieste e D. Questo è un punto su acchiappa-click, come quelli sui messaggi diretti al giorno. R. Avevo cominciato a fare D. Infatti io, che l’avevo video sulle cose che studiavo cui torno. Però mi dica cosa piedi della Chiara Ferragni o e mi occupavo, comunicazione la pensa lei, come cittadino, della smorfia della moglie di contattata via Telegram digitale soprattutto. Poi, nei su un tema così delicato Trump in quel certo incontro. e Facebook, la inseguo da giorni di Brexit, mi è venuta come l’immigrazione e gli Servono a monetizzare. A sprez- settimane e settimane. R. Mi spiace, ma in certi giorvoglia di fare un video diverso sbarchi. zo della reputazione, però che ni non ce la faccio proprio: faccio R. Io diffido degli slogan. su quelli che mi parevano i vizi va in fumo. D. In che senso? del mainstream informativo. D. Beh, però i giornali non da solo cose che hanno l’audience di una redazione intera. Anzi, R. Nel senso che non credo sono solo quelli sul web. D. Ossia? R. Tutti questi servizi o arti- all’idea dei «no borders» dell’abR. Ha ragione, l’obiezione che ora mi da una mano a scrivere coli a senso unico: per cui aveva battere i confini, dell’accogliere mi fanno molti suoi colleghi è gli approfondimenti, lo metta, votato «leave», ossia via dall’Eu- tutti, insostenibile economica- questa: «Ma quella è la reda- Francesca Totolo, che ho coropa, erano solo una massa di mente. Credo anche che le ong zione online», come se fossero nosciuto proprio rispondendo a zotici, ignoranti e vecchi, maga- abbiano finito, purtroppo, per mondi separati. Certo, chi ti ha dei commenti. ri basandosi sul numero e tipo far crescere i morti i mare. Lo letto per i piedi della Ferragni D. Senta, mi diceva all’iniDI

GOFFREDO PISTELLI

L

zio di aver ricevuto anche insulti. R. Poca roba, ma arrivano. Inevitabile quando diversi in qualche modo un personaggio pubblico. Capisco Laura Boldrini, ma la realtà è questa. D. Si pensava a una legge per arginare bufale e haters, gli odiatori. Serve, secondo lei? R. C’è il disegno di legge che porta il nome della parlamentare Adele Gambaro (Ala). Io sono molto contrario. D. Spieghiamo perché. R. Perché penso che il rimedio sia peggiore del male. Secondo me, la Rete è una sorta di mercato libero e la sua mano invisibile finisce per premiare chi fa informazione corretta e penalizzare i bufalari. D. Lei dice? A giudicare delle condivisioni, le fake news che girano hanno molti più condivisioni del lavoro dei debunker, come David Puente o Paolo Attivissimo. R. Attenzione, Pistelli. I numeri di certe bufale sono accresciuti anche dai tanti che le condividono ma per farci sopra dell’ironia, tanto sono improbabili. E comunque… D. E comunque? R. E comunque una legge come quella di cui si parla porterebbe inevitabilmente a una sorta di «ministero della Verità», che mi fa più paura delle bugie confezionate ad arte. E mi preoccupa anche la Carta di Roma. D. Quella contro gli «hate speech», i discorsi di odio. R. A proporla sono realtà in rapporto con la Open Society di George Soros. D. Sì, ma con Soros, non le sembra che si alimenti un certo complottismo quando si ricorre sempre al milionario di origini ungheresi? R. Può essere, ma lui è sempre in prima linea quando si discute, come sta facendo anche Facebook, di meccanismi automatici per bloccare la libera espressione in Rete. E quando uno speculatore si interessa ad algoritmi per intervenire su Internet, mi fa una certa impressione. Non so a lei. D. Lei però si sente libero, oggi, su Facebook e su YouTube? Non le è capito che qualcuno, in disaccordo con quello che lei pubblica, l’abbia segnalata, come si dice, per farle bloccare l’account? R. Non ancora. Peraltro Facebook rimuove solo le minacce o le violazioni del regolamento. Comunque, so che queste regole possono cambiare, in qualsiasi momento e per questo ho costruito personalmente il mio sito: lucadonadel.it. Qualsiasi cosa succeda, io lì sono a casa mia. continua a pag. 8


8

Sabato 26 Agosto 2017

PRIMO PIANO

Uno stimato docente musulmano della Cattolica detta la linea (ambigua) ai nuovi italiani

Cari migranti, non integratevi Wael Farouq: l’Occidente è corrotto. Voi siete il futuro DI

LUIGI CHIARELLO

W

ael Farouq è un docente della Cattolica di Milano. Insegna lingua e cultura araba. È egiziano, musulmano, e con un curriculum vitae importante, che lo ha visto attivo in altre istituzioni formative cattoliche. È stato anche docente di lingua e letteratura araba all’Università Americana del Cairo. Farouq è ben visto dalla comunità cattolica milanese. Il suo profilo Facebook lo ritrae vis à vis con Papa Francesco. Tra le foto esibite online una solida stretta di mani col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pochi giorni fa, nel corso del meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, Farouq ha organizzato eventi sul concetto di identità. Poiché il tema è scottante mi sono chiesto cosa volesse comunicare. Scorro il suo profilo e trovo un post, dedicato agli immigrati di cittadinanza italiana e, presumibilmente, anche ai tanti migranti che in Italia risiedono, ma sono ancora stranieri. Lo riporto qui questo post, tra virgolette: «Agli splendidi italiani e alle splendide italiane di origine straniera, io dico: NON INTEGRATEVI, interagite. Cambiate voi stessi e le vostre società, perché sia la persona che la società sono uno spazio aperto alla generazione di nuovo significato per la vita. Dico loro: non sentitevi estranei, voi siete l’energia vitale di società colpite da senescenza. Siete il raggio di speranza di società sfibrate dalla corruzione dello spirito, prima ancora che dalla corruzione economica e politica. Non siete senza un’identità, SIETE L’IDENTITÀ DEL NUOVO MONDO. L’identità, infatti, non è qualcosa che si eredita dal passato, ma il presente intento ad agire per costruire il futuro. L’identità è dove il passato e il futuro si incontrano». Farouq, nello scrivere, è dotato di ottima eloquenza. I suoi toni sono morbidi, concilianti. Ma, di fatto, cosa ha detto? Ha detto NON INTEGRATEVI, quasi che l’integrazione sia una minaccia, una diluizione della propria identità culturale in questa società «colpita da senescenza». Ha teorizzato la sostituzione di questa società «sfibrata dalla corruzione dello spirito», con un’altra società e nuovi valori. Valori frutto di una non integrazione. Dice il docente ai migranti: «Siete l’identità del nuovo mondo». Che mondo? Un mondo da costruire interagendo col decadente occidente, ma senza integrarsi in esso. Confesso che dopo aver letto il post sono rimasto di stucco. Le nostre società aperte si basano sull’integrazione, unica via (sperimentata nei

secoli) che consente ai migranti di diverse culture (e religioni) di convivere in modo pacifico e rispettoso con le regole di altre società. E che, nelle società democratiche occidentali, passa per la condivisione e il rispetto di valori conquistati dopo lutti e sofferenze. Valori liberali come libertà e laicità, che, purtroppo, non appartengono alle comunità da cui provengono i migranti musulmani. Per questo non mi sarei mai aspettato che un do-

Papa Francesco e Wael Farouq

cente di una qualunque università italiana potesse teorizzare la non integrazione; specie uno così «esibito» presso le nostre più alte istituzioni. Le sue teorie mi hanno ricordato il tessuto sociale che ha descritto lo scrittore francese Michel Houellebecq nel visionario romanzo-denuncia Soumission, in cui descrive la vittoria di un partito islamico alle elezioni francesi. Un risultato, frutto della progressiva perdita di valori e riferimenti culturali della gauche, che in nome del politicamente corretto ha favorito l’ascesa al potere di un’ideologia liberticida, avanzata sul-

SEGUE DA PAG. 7 D. Lei politicamente come si definireb- torinese col pallino dell’informazione che fa? be? R. Le cose che fan tutti R. Non saprei. So che i miei coetanei, credo. non mi piacciono le etiD. Non è un nerd chette: se dici una cosa C’è un ddl di Adele Gambaro dell’informazione dipro-immigrati sei subito contro le bufale. Sono contragitale allora? un buonista, se osi metrio perché il rimedio sarebbe R. Ma si figuri. Esco tere in dubbio certe ricopeggio del male. Esso portecon la mia ragazza, con struzioni, sei un fascista. rebbe inevitabilmente a una gli amici, vado in paleInsopportabile questa tenstra… denza a mettere il cappelsorta di «ministero delle VeriD. Letture? lo alle persone. Di questo tà» che mi fa più paura delle R. Saggi, di qualsiasi passo… bugie confezionate ad arte genere, più che romanzi. D. Di questo passo? Trovo che la realtà superi R. Diremo «buoni» e sempre di più la fantasia. «cattivi», e non sarà un gran bel mondo. D. Nella vita privata, questo studente twitter @pistelligoffr le gambe di un leader islamico dal volto buono, i cui obiettivi di islamizzazione dell’Europa non vengono mai enunciati in modo netto, ma sono il convitato di pietra e restano sullo sfondo. Ecco, Farouq mi ha fatto saltare sulla sedia. Ha richiamato alla mia memoria un postulato della tradizione islamica: la taqiyyia, cioè la dissimulazione. In sostanza, la possibilità di nascondere o, addirittura, rinnegare la propria fede, al fine di non destare sospetti. In base a questa tattica religiosa, i dissimulatori sono mujaheddin guastatori: ad essi viene concessa la possibilità di infiltrarsi nel Dar-al-Harb (la «casa della guerra», i territori non islamici), per fingersi moderati, insediarsi nelle città e nei luoghi vitali dei nemici, con l’obiettivo di aprire la strada all’Islam. Esagero? Lo spero. Cerco sul web e trovo un’intervista

di Farouq al TGcom24, datata 12 gennaio 2015, rilasciata all’indomani degli attentati di Parigi. In quell’occasione disse: «Ho letto che c’è chi dice che la fonte di questa violenza sta in alcuni versetti del Corano. Questo non è vero. In Indonesia o in Malesia, dove ci sono 300 milioni di musulmani non succedono queste cose». Ci sarebbe da obiettare, perché in quelle terre si sono verificati diversi episodi di terrore. Ma ciò che inquieta è altro. Farouq dichiara: Il problema non è l’Islam, ma l’islamismo. Un’ideologia politica. Un grande problema. Alla fonte del quale non c’è il Corano, ma il tipo di modernità imposto con la forza dal colonialismo sui paesi arabi. E la stessa modernità è stata poi usata dalle dittature nei paesi arabi. Questo tipo di modernità usa la violenza che possiamo trovare in alcuni testi sacri dell’Islam». Fermi un attimo:

Farouq dice che il problema non è l’Islam, ma l’islamismo. Però questo non sarebbe un frutto macilento della religione islamica, ma dei modelli occidentali e della modernità imposti dal colonialismo. Poi, solo alla fine, si contraddice e ammette che la violenza è in alcuni testi sacri dell’Islam. In sostanza, mette sotto accusa il diavolo occidentale (la cui società è descritta in putrefazione) e la sua modernità. Chiede agli stranieri di non integrarsi, ma di diventare identità del nuovo Occidente. In altre parole, chiede di convertirlo? E, al di là dei toni morbidi, cosa c’è di diverso nella sua richiesta da ciò che quotidianamente professano gli imam più conservatori? Ammetto di essere preoccupato e vorrei che intervenisse su ItaliaOggi per spiegare il suo pensiero. E per smentire il mio. ©Riproduzione riservata

FORZA NUOVA ANNUNCIA DI VOLER VIGILARE SULLA MESSA E LA DIOCESI INVIA IL VICARIO GENERALE

Il vescovo interviene sul caso don Biancalani Dopo la polemica di Salvini sul parroco di Pistoia in piscina con i migranti DI

U

GAETANO COSTA

na foto di migranti in piscina. E un post di Matteo Salvini che, su Facebook, ha scatenato la diatriba: «Questo Massimo Biancalani, prete anti-leghista, antifascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero. Buon bagnetto». Sulla questione, dopo il leader della Lega, è intervenuta Forza Nuova, che ha annunciato di voler vigilare sulla messa domenicale del parroco. In seguito alla presa di posizione dell’estrema destra, il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, ha inviato il vicario generale a Vicofaro, la parrocchia di don Biancalani, per concelebrare la funzione. Precisando che non si tratta di una resa. «Vogliamo vigilare sull’effettiva dottrina di don Biancalani: domenica assisteremo alla messa». La comunicazione di Forza Nuova è arrivata giovedì. Per il governatore della Toscana, Enrico Rossi, in quota Mdp, quella dei militanti

di Fn è «un’intimidazione mai accaduta prima». «È grave che si metta in discussione il mio essere prete, mi si definisca addirittura un politico», aveva replicato don Biancalni, vittima d’insulti sulla sua pagina di Facebook, «dimenticando che accogliere lo straniero è uno dei precetti della Bibbia». «Credo che qui si stiano davvero oltrepassando i limiti», ha scritto il vescovo di Pistoia sul profilo social della diocesi. «Spero solo che si voglia scherzare, anche se lo scherzo mi pare di cattivo gusto. Da quel che leggo si vorrebbe profanare l’eucaristia con l’assurda motivazione di andare a controllare l’operato di un prete addirittura mentre celebra un sacramento e facendo diventare la celebrazione eucaristica teatro di contese e di lotta. Richiamo tutti con forza alla ragione, considerando la gravità di ciò che si vorrebbe fare. A messa si va esclusivamente per partecipare con fede al divino sacrificio, ricevere la grazia di Cristo e imparare a vivere nell’amore fraterno. Ogni altra finalità ha qualcosa di sacrilego».

Il sindaco della città toscana, Alessandro Tomasi, eletto lo scorso giugno con Fratelli d’Italia, ha appoggiato il vescovo: «Sono pienamente d’accordo con la posizione presa dal vescovo Tardelli», ha detto il primo cittadino a Repubblica Firenze. «Ne sostengo convintamente i contenuti». Dopo aver scongiurato possibili provocazioni da parte di Forza Nuova, monsignor Tardelli ha annunciato l’invio del vicario generale, don Patrizio Fabbri. Alla messa di domani, però, non ci sarà alcuna sostituzione con don Biancalani: il rito sarà celebrato da entrambi. «Si precisa che il vicario generale, don Patrizio Fabbri, è stato inviato a concelebrare con don Massimo Biancalani, non a sostituirlo». «Non si tratta di una resa», ha sottolineato il titolare della parrocchia. «La scelta del vescovo di invitare il vicario generale per celebrare la funzione al mio fianco è stato piuttosto un gesto di vicinanza nei miei confronti. Penso che domenica la cittadinanza si mobiliterà contro le minacce arrivate e che la chiesa di Vicofaro sarà piena di fedeli».


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.