101 whats up maggio 2014

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anno 12 | numero 101 | maggio 2014 0,10 euro

LA NONA GIORNATA CONTRO L’OMOFOBIA pag 3

LUCA VULLO pag 7

CONCHITA WURST pag 5


La nona giornata contro l’omofobia Sabato scorso, 17 maggio, il mondo si è riunito sotto un’unica bandiera colorata per festeggiare la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.

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staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione.

cinema

“QUANDO SI MUORE SI MUORE” intervista ad Achille Coppola e Clemy Barone

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Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006

DIRETTORE RESPONSABILE Dorotea De Vito

turismo

SERGIO STAINO in Mostra a Siena

IN REDAZIONE

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Ugo Rossolillo Tommaso D’Angelo Michele Acquaviva CONTATTI Website: www.whatsupmagazine.it E-mail: dora.devito@whatsupmagazine.it redazione@whatsupmagazine.it Stampa: Digitale

musica Conchita Wurst, la draqueen che ha stregato l’Eurovision GIORGIA: “Senza Paura Tour 2014”

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EDITORE Helpsos soc. Coop. P.zza di San Giovanni in Laterano 18/B 00184 Roma PEC: Helpsos@legalmail.it +39 0664764665

up...puntamenti Conversazione con LUCA VULLO

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lavoro www.whatsupmagazine.it

Baglioni hotel cerca personale Carpisa Barilla

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news LA NONA GIORNATA CONTRO L’OMOFOBIA Sabato scorso, 17 maggio, il mondo si è riunito sotto un’unica bandiera colorata per festeggiare la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia. In Italia più che in altri paesi d’Europa, il tema dell’omofobia è all’ordine del giorno, purtroppo sempre per motivi di cronaca: solo nel 2013 oltre il 21% delle segnalazioni per discriminazione riguardava l’orientamento sessuale. Senza parlare degli episodi di bullismo nelle scuole oltre ai maltrattamenti denunciati da centinaia di ragazzi adolescenti che troppo spesso sono ricorsi al suicidio per sfuggire al disagio provocatogli da chi li circonda. In occasione di questa giornata le più grandi città d’Italia hanno organizzato numerose manifestazioni e attività:

editoriale Dorotea De Vito Sabato prossimo sarà la giornata mondiale contro l’omofobia: ideata dallo scrittore francese Louise Georges Tin, a 15 anni dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, ogni 17 maggio l’UE continua a festeggiarla. Colpisce che nel 2014 sia ancora necessario istituire queste giornate “Contro”, che ancora ci sia bisogno di combattere per dei normalissimi diritti civili e per la libertà di pensiero, di opinione, e di manifestare pubblicamente le proprie preferenze senza correre il rischio di essere derisi, nel migliore dei casi. Giornate “contro” l’omofobia, giornate “contro il femminicidio”, giornate “contro l’inquinamento” e via discorrendo: sembra che non si possa fare a meno di istituire questo genere di festeggiamenti, la parola “contro” pare essere il mezzo più potente che abbiamo per manifestare il dissenso verso una società che nei pensieri e nel comportamento ricorda più gli uomini di Neanderthal che la generazione del nuovo secolo. Forse, se smettessimo di chiamarle giornate del “contro” e istituissimo piuttosto delle giornate “a favore, pro”, l’effetto sarebbe diverso. Giornate a favore della tolleranza, giornate a favore dell’amore, giornate a favore delle pari opportunità. Potrebbero essere banalissime, ma a volte è nella banalità delle cose più semplici che si nasconde la chiave del successo. Lo ha capito bene persino il Vaticano che nell’istituire il “Family Day” non ha pensato di dichiarare apertamente di essere contro un certo tipo di famiglia, ma ha dichiarato semplicemente di essere “a favore” della famiglia, quella giusta secondo loro, si intende.

a Milano si è puntato sul flashmob che si è svolto in Piazza Argentina sulle linee della metropolitana con lo slogan “l’omotransfobia è al capolinea”, in Sicilia è stata fatta una campagna pubblicitaria per invitare tutti a scattare dei selfie da pubblicare poi sul socialnetwork con l’hashtag #stopomofobia. Cinque giorni di teatro con spettacoli a tema a Bergamo, la Piazza dei Celestini di Bologna si è invece riempita di giovani e famiglie che hanno preso parte agli innumerevoli giochi organizzati per l’occasione. A Napoli in migliaia hanno partecipato al corteo organizzato dall’Arcigay e la giornata è proseuita con convegni e dibattiti per poi concludersi con la proiezione del film “Felice chi è diverso” di Gianni Amelio che ha visto la partecipazione in sala del regista e del sindaco Luigi De Magistris. E’ stata una giornata molto sentita un po’ ovunque che ha riscosso grande successo e ha visto la partecipazione di tantissime persone. Forse c’è speranza, la speranza che il nostro paese risponda al grido dell’Europa che chiede da tempo un adeguamento alle leggi presenti nel resto dell’UE che garantiscono pari diritti e soprattutto pari dignità alle coppie omosessuali.

E allora perché non farlo anche noi? Certo che quando si legge di un’insegnate, addirittura una preside, che rifiuta la proposta di alcuni studenti di diffondere un documento a sostegno dell’omosessualità in occasione del 17 maggio, specificando che “l’omosessualità è contro natura e fa schifo”, allora ci si rende conto che la parola “pro” è una parola positiva che forse non è abbastanza potente in una società che di positivo sembra non avere nulla, o molto poco. Per cui propongo di istituire un’altra serie di giornate conto: contro gli insegnanti che non sanno fare il loro mestiere, contro chi dovrebbe insegnarti prima a vivere e poi a leggere, contro chi pensa che avere figli fuori dal matrimonio sia un peccato e considera tali figli come di serie B, contro chi ancora, ina una realtà post Will e Grace, dinanzi a due ragazze chi si tengono per mano grida allo scandalo.

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cinema “QUANDO SI MUORE SI MUORE” intervista ad Achille Coppola e Clemy Barone Vittorio Zenardi

Achille Coppola e Clemy Barone sono gli appassionati sceneggiatori di “Quando si muore si muore”, divertente commedia diretta dal giovane regista pugliese Carlo Fenizi.

supporta opere indipendenti e di giovani registi.

Dico appassionati non solo perché amano il loro mestiere e lo svolgono con competenza, ma perché per vedere realizzato il loro soggetto hanno fatto una scelta coraggiosa ed impegnativa, decidendo di produrlo e distribuirlo.

Noi non ci siamo arresi ad un sistema autoreferenziale, purtroppo in Italia devi avere delle conoscenze, se hai delle conoscenze allora hai il finanziamento, hai l’attenzione.

Come vedremo però non è stata una scelta completamente “libera” ma piuttosto dettata da eventi sfavorevoli che purtroppo non sono nuovi nel panorama cinematografico italiano. Ma sentiamo le loro parole a riguardo. Salve, benvenuti su What’s Up Magazine, potete raccontarci la genesi del film?

A.C. : C’è un problema serio di strategia produttiva e distributiva.

All’estero ti riconoscono molto di più per merito e per quello che sai fare e proporre.

Peccato che il giorno prima delle riprese siamo stati avvertiti che i fondi non sarebbero arrivati e che anche il produttore e distributore si era dileguato accampando scuse assurde… Benvenuti in Italia…

A.C. : Io e Clemy abbiamo steso la sceneggiatura basata sulle vicende surreali di Fabio, Davide e Cory, che decidono di trascorrere le loro vacanze sulla barca di Davide con il pretesto di accompagnare Luigia in Grecia per il suo matrimonio italo-greco finché non sono costretti a caricare a bordo Giò, ammarato col suo ultraleggero che li coinvolgerà in rocambolesche imprese per riottenere l’affidamento della figlia, tra equivoci di ogni genere, personaggi improbabili e sostanze stupefacenti, mentre la morte è in agguato e con essa inquietanti ritorni dall’aldilà… Abbiamo scelto di ambientarlo nella suggestiva costa tirrenica calabrese nei paesi di Paola e Cetraro. Il film avrebbe dovuto avere un produttore che si era impegnato anche per la distribuzione, e dei finanziamenti ed aiuti logistici che ci erano stati assicurati dal politico di turno.

A.C. : La situazione era disperata, ma noi consapevoli della qualità del progetto e della nostra inesauribile passione, abbiamo deciso, pur fra mille difficoltà, di produrre e distribuire il film. A questo punto come vi siete mossi? C.B. : Abbiamo cercato degli sponsor, che però si sono dimostrati anch’essi poco affidabili. Potevamo contare solo sulle nostre forze e sul nostro budget personale, questa era la nostra unica certezza. Abbiamo così fondato la Parsifal Produzioni e per la distribuzione abbiamo fatto un vero porta a porta per proporre il film agli esercenti.

Oltre al problema delle conoscenze va detto che oggi i produttori non rischiano e non investono più sui film se non con la sicurezza di un passaggio televisivo (non a caso il mercato è dominato dal dal duopolio Medusa/ Rai). La conseguenza è quella di avere film commerciali e con tematiche già ampiamente affrontate. Per quanto riguarda la distribuzione, dati recenti dicono che il 40% dei film italiani e il 20% dei film stranieri sono praticamente invisibili. Voi avete fatto un piccolo “miracolo” a produrre e distribuire il vostro film in questo panorama agghiacciante…. Quando uscirà in sala? C.B. : Il 31 maggio nello splendido Castello Lancellotti ad Avellino ci sarà la prima nazionale alla presenza del cast fra cui Francesco Paolantoni, Giacomo Rizzo, Maurizio Mattioli, Matteo Pianezzi, Nadia Kibout, Cosetta Turco e Cloris Brosca e dal 5 giugno sarà nei cinema.

Un grosso in bocca al lupo!! Complimenti per la caparbietà, la vostra vicenda evidenzia ancora una volta l’assurdità del “sistema cinema” italiano che finanzia i soliti noti e non

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turismo SERGIO STAINO in Mostra a Siena Vittorio Zenardi

Fino al 3 novembre nelle splendide sale del Santa Maria della Scala in Siena, sarà presente la prima rassegna “antologica” di Sergio Staino. Nell’esposizione, dal titolo “Satira e Sogni”, si potranno ammirare gli acquarelli e le più recenti opere digitali che hanno reso Sergio Staino uno tra i maggiori protagonisti della satira italiana. Esposte in mostra oltre trecento opere, dalle prime strisce di Bobo per Linus dei primi anni Settanta, fino alle più recenti creazioni in digitale. Verso l’anno 2000 Sergio ha dovuto, infatti, abbandonare per motivi di eccessivo degrado della vista il disegno tradizionale fatto a punta di matita o di penna a china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale. A tal proposito le sue parole:

“Ho spostato il mio segno nel virtuale, utilizzando una penna elettronica e scannerizzando di tutto, e nel virtuale l’ho fatto incontrare con i segni e i colori di artisti di ogni luogo e ogni epoca, oppure ho sposato il digitale con i miei acquerelli informi, confusi, creati più col cuore che con l’occhio, e ne è venuta fuori questa materia che adesso metto in mostra”. Nella mostra si entrerà attraverso un arco trionfale, sormontato da un Bobo-Rodin pensatore per imbattersi in una sorta di Pantheon dei nostri giorni: grandi sagome dei personaggi che hanno animato gli ultimi trenta tormentati anni della nostra vita politica e istituzionale. Nelle prime sale troveranno spazio le memorabili storie degli anni di Linus (Capitan Kid, Moskava, Senza famiglia) e de l’Unità ( I funerali di Belinguer, Livorno 1921, A proposito di Arbasino). Sono gli anni dei disegni a penna, dell’uso della china e dei pennarelli. Nel 1989 Sergio Staino si cimenta con la regia e gira il film “Cavalli si nasce”.

Oltre a rivedere quella pellicola ormai quasi dimenticata i visitatori potranno rivedere lo storyboard originale: cinque grandi quaderni nei quali l’artista anticipa con deliziosi acquarelli tutte le scene del film. Sono gli anni dei disegni a china e dei lavori con acquarello. Bellissime anche le tavole che illustrano canzoni entrate nel cuore di tutti come “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè. La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena e da Opera Civita Group, sarà parte integrante dei sette percorsi museali del Santa Maria della Scala. Contemporaneamente alla mostra sarà infatti possibile percorrere i suggestivi ambienti monumentali dell’antico ospedale così da valorizzare i sette percorsi museali esistenti: I luoghi dell’accoglienza e della cura; Jacopo della Quercia (La Fonte Gaia); Museo Archeologico Nazionale; Le bandiere delle Contrade (dal museo Stibbert); Siena, Racconto della città (Dalle origini al medioevo); Il tesoro (Le reliquie e gli ori) e il Museo d’Arte per bambini.

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musica Conchita Wurst, la draqueen che ha stregato l’Eurovision Si è presentata sul palco con uno scintillante abito dorato, capelli lunghi e lucenti, un sorriso smagliante e ciglia folte e lunghe, il tutto completato da una folta barba. All’Eurovision contest ha trionfato la dragqueen Conchita, il concorrente più outsider che quest’anno ha cantato sul palco della manifestazione di Copenaghen. Di nazionalità Austriaca, Conchita ha conquistato tutti per la sua splendida voce, dolce e cristallina, ma anche e forse soprattutto per il suo coraggio. Dietro la barba si nasconde il 25enne Tom Neuwirth, un ragazzo coraggioso che ha scelto di essere Conchita, la ritiene la versione migliore di se stesso e senza troppi preamboli, afferma orgoglioso che “tutti possono essere la propria miglior versione, anche se questa non combacia con quello che la società si aspetta, ma vedersi al proprio meglio è un diritto di tutti”.

La sua canzone, “Rise like a phoenix”, l’ha portata al trionfo con 170 milioni, una vittoria inaspettata considerando lo scalpore che la sua par tecipazione aveva fatto già nei giorni prec edenti alla manifestazione. Eppure, contro ogni pronostico e contro ogni pregiudizio, è riuscita a vincere e ha dedicato la vittoria a “tutti quelli che combattono per la loro libertà”. In rete è già un fenomeno ma non mancano le polemiche, come quelle che sono venute dalla Russia. Dopo lo scalpore delle leggi omofobe e l’attenzione attirata su di se

durante i giochi olimpici, la nazione guidata da Vladimir Putin non ha mancato di dire la sua, definendo la vittoria di Putin come “il segnale della decadenza d’Europa”. Un giudizio crudo e duro che ha riscontrato avversione da parte di tutto il popolo della rete, proveniente da ogni nazione, che si è invece schierato a favore della dragqueen la cui vittoria rappresenta più che mai un simbolo e una rivalsa.

GIORGIA arriva al Palapartenope di Napoli con il “Senza Paura Tour 2014” Sergio Cimmino

Giorgia arriva al Palapartenope di Napoli il prossimo 20 Maggio con il suo nuovo tour 2014 “Senza Paura”. Uscito nel novembre 2013 l’album è balzato subito in testa alle classifiche italiane grazie al singolo “Quando una stella muore”. Giorgia a partire dagli anni 90’ ha rappresentato una autentica rivoluzione femminile nel panorama musicale italiano. Talento cristallino, potente, autrevole, nel corso della sua carriera ha saputo plasmare perfettamente i cambiamenti artistici che hanno influenzato la sua vita anche fuori dai riflettori. Una personalità forte, sempre capace di trasformarsi nei momenti giusti, Giorgia rappresenta la vocalist perfetta della musica leggera italiana. Un timbro vocale che si mescola magicamente con tantissimi generi musicali, Giorgia nel corso della sua lunga carriera artistica ha calcato tantissimi

palcoscenici trovandosi sempre a suo agio con le collaborazioni musicali che ha realizzato nel tempo. Possiamo definirla una voce vicina al jazz, sebbene non lo sia prettamente, ma sicuramente anche pop e soul sotto alcuni aspetti. Ricordiamo la collaborazioni con artisti del calibro di Pino Daniele, Alex Baroni, Jovanotti, Ivano Fossati e tanti altri. Voce sicuramente multiforme, eclettica, con un estensione ed un ampiezza unica nel suo genere che gli ha permesso di sposare alla perfezione la sua tonalità con lo stile di ogni artista che ha incontrato nel suo percorso. L’ultimo album rappresenta sicuramente un cambiamento, un allungo , della sua vita artistica e personale. Come il titolo dell’album, “Senza Paura” suona come una svolta verso il suo passato, un esortazione

a se stessa ma anche un nuovo punto di partenza propositivo maturato nel corso degli anni. In mezzo un figlio, la tragica scomparsa prematura del suo compagno Alex Baroni diversi anni fa, esperienze utili servite a forgiare un carattere già molto forte. Il 2014 possiamo quindi definirlo una anno di inizio della “nuova” Giorgia, la tappa di Napoli rappresenta sicuramente un momento importante per incontrare i suoi fans di lunga data nella città partenopea ma anche per ritrovare una città dalle mille anime capace di fondere molte voci proprio come l’anima dell’artista romana.

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up...profondimenti CONVERSAZIONE CON LUCA VULLO Vittorio Zenardi C’è un giovane regista e produttore siciliano che ha deciso di mostrare al mondo un patrimonio della cultura italiana poco valorizzato e studiato: la nostra gestualità. Con la docu-fiction “La voce del corpo”, Luca Vullo prendendo spunto da una leggenda tratta dagli scritti di Giuseppe Pitrè, ci conduce, tra fantasia e realtà, verso un’approfondita conoscenza di una delle caratteristiche più originali dei siciliani. Ad accompagnare lo spettatore, oltre agli attoriguide Evelyn Famà, Rosario Petìx e Vincenzo Volo, anche alcuni personaggi di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo siciliani, tra cui Pippo Baudo, Emma Dante, Lucia Sardo, Salvo La Rosa, Mimmo Cuticchio. L’opera ha presto attirato l’interesse internazionale tanto che ne hanno parlato la Bbc, il Guardian e il New York Times. What’s Up Magazine ha intervistato Luca Vullo per saperne di più su questo progetto e farsi raccontare gli eventuali sviluppi. Ciao Luca, benvenuto su What’s Up Magazine, potresti dirci come è nata l’idea de La voce del corpo? Ho preso spunto dai corsi multimediali per imparare le lingue straniere. Ho pensato che creare un dizionario audiovisivo didattico della voce del corpo siciliana fosse una cosa molto interessante e stimolante. In sintesi volevo spostare la prospettiva di sguardo sulla Sicilia, valorizzando nel frattempo il patrimonio culturale, artistico e teatrale di questo popolo. Conoscendo l’universo contraddittorio e spesso surreale del siciliano, non potevo che utilizzare uno stile altrettanto surreale, a tratti grottesco, e volutamente comico per raccontare il tema di questa docu-fiction. Ho partecipato ad un bando pubblico regionale con la Film Commission Sicilia, da lì è partito questo progetto sulla gestualità del popolo siciliano. Perché focalizzarsi proprio sulla gestualità? Ritengo che la gestualità sia una parte molto interessante della nostra cultura, della nostra

capacità di comunicare con il corpo in modo significante, in modo efficace. Questo film è nato dalla volontà di valorizzare un aspetto della Sicilia e dei siciliani che io riconosco molto forte, straordinario. Anche io gesticolo molto quando parlo. Hai fatto vedere la tua opera a Londra, e da quel momento si è verificato un “effetto domino” che ti ha aperto scenari nuovi, ce ne parli? Sì, la prima proiezione è stata all’Istituto di Cultura Italiana di Londra che mi ha ospitato per questo progetto, da lì sono nate tantissime cose a catena, molto belle. Il mio film è stato visto da un regista importante come Richard Eyre (autore de «L’ombra del sospetto» con Liam Neeson e Antonio Banderas) che mi ha invitato al National Theatre. Qui stava lavorando alla rappresentazione di «Liolà», di Pirandello con un team di attori irlandesi, che già sono più gesticolanti degli inglesi. Riteneva la mia opera interessante per capire meglio come si muovono i siciliani. Quando l’ha mostrata alla sua compagnia, gli attori praticamente sono impazziti e hanno chiesto al regista di chiamarmi per fare una sessione pratica sulla gestualità. Ma non finisce qui, vero? Dopo questa esperienza hai iniziato a fare dei corsi agli studenti inglesi che studiano la lingua italiana. Dove tieni questi corsi e come sono strutturati? Attualmente sono stati fatti alla Bristol University che è stata la prima a chiamarmi, al King’s College e alla UCL (University College London). Adesso farò altri incontri alla Cambridge ed a Oxford. Li ho tenuti anche in altri paesi per esempio in Albania, in Spagna e Danimarca. Sta diventando un percorso, andrò in America, in Australia e in altri paesi, sempre con in un contesto educativo, didattico. I corsi sono strutturati in una proiezione a cui segue un dibattito e si conclude con un workshop con me. Il tuo è un taglio sempre antropologico e sociale, ma sei interessato solo alla gestualità siciliana oppure ti stai allargando alla gestualità italiana in generale? Io mi sono concentrato sulla Sicilia per

ovvie ragioni, però in Italia si gesticola molto, probabilmente da Roma in giù in modo particolare. L’Italia è un Paese che esprime moltissimo le sue emozioni con il corpo e questa è una caratteristica secondo me molto interessante. Visto l’interesse suscitato sto spostando la mia attenzione sulla gestualità italiana, sempre in chiave scientifica e didattica ma anche divertente, per spiegare i vari tipi di gestualità del nostro paese che ha veramente una grammatica e un lessico molto complesso. Ci viene invidiata all’estero questa capacità gestuale? Assolutamente sì, gli inglesi gesticolano soltanto per accompagnare il discorso ma in modo assolutamente non significante. I loro gesti non hanno un vero senso espressivo se non in alcuni casi, mentre per noi qualunque gesto può sopperire completamente alla lingua parlata. Un esempio? Quando l’italiano entra al bar con un’altra persona e fa il gesto al barista “ci penso io, pago io”, la persona che non capisce il codice, andando alla cassa a pagare si sente rispondere:“Tutto fatto”. Non c’é stata nessuna comunicazione verbale ma c’è stata quella gestuale e il barista riconosce il codice in ogni bar. Chi è che gesticola nel mondo come noi? Sicuramente gli spagnoli, i sudamericani e anche gli africani, molti gesti che noi usiamo invece hanno origini arabe. Quelli che gesticolano di meno? A parte i paesi nordici ci sono i giapponesi, la loro gestualità è ridotta all’osso, infatti, l’invasione della nostra fisicità è presa come una violenza vera e propria. Però sono affascinati e pronti a scoprire questo mondo.

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formazione e lavoro COSTA CROCIERE A Lavoro con Google e Made in Italy

L’Unione delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e il contributo finanziario di Google Italy, ha pubblicato, nell’ambito del progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, un bando di selezione finalizzato all’attribuzione di 104 borse di studio, del valore di 6.000 Euro, per laureandi e neolaureati fino a 28 anni. I beneficiari delle sovvenzioni economiche, dopo un percorso formativo realizzato da Google e Unioncamere, anche in collaborazione con l’Agenzia Ice, saranno inseriti per un periodo di 6 mesi presso 52 Camere di Commercio aderenti all’iniziativa, situate in aree in cui sono stati individuati prodotti di eccellenza del Made in Italy. Possono partecipare al bando Google – Unioncamere i candidati in possesso dei seguenti requisiti: - età non superiore a 28 anni; - aver conseguito una laurea o titolo equipollente, con votazione non inferiore a 95/110, o essere studenti universitari e aver sostenuto tutti gli esami previsti dal piano di studio con una votazione non inferiore a 27/30; - essere residenti nella Provincia / Regione o avere la sede di studi nella Regione per la quale ci si candida; - competenze in ambito comunicazione, marketing e/o internazionalizzazione; - competenze informatiche di base, esperienza nell’uso del web e dei social media e comprovate competenze in ambito del digitale marketing, utilizzo di piattaforme di e-commerce, e creazione di siti web; - conoscenza avanzata della lingua inglese e di ulteriori lingue straniere; - padronanza della lingua tedesca (esclusivamente per i candidati della provincia di Bolzano); - non aver usufruito delle borse di studio “Distretti sul web”. I borsisti svolgeranno attività di promozione, affiancamento e supporto organizzativo alle PMI nella scoperta delle possibilità offerte dall’economia digitale, da realizzare presso la sede della locale Camera di Commercio, attraverso un piano di lavoro che comprenderà: - l’organizzazione di un evento di presentazione del progetto rivolto alle PMI del territorio; - l’analisi delle possibilità offerte al contesto produttivo locale dalla digitalizzazione; - la definizione di un numero minimo di aziende cui diffondere competenze di base sull’uso del web; - la definizione di un numero minimo di aziende offline con cui sviluppare una prima presenza in rete; - la definizione di un numero minimo di aziende che già utilizzano strumenti Internet di base con cui elaborare una strategia digitale mirata all’export. I 104 contributi economici messi a bando, dell’importo di 6.000 Euro per ciascun borsista, avranno una durata di 25 settimane e non sono cumulabili con altre sovvenzioni concesse sotto forma di borsa di studio da enti pubblici. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate, entro le ore 14.00 del 28 maggio 2014, compilando l’apposito modulo online accessibile seguendo il link “Presenta la candidatura” disponibile al link http://www.unimercatorum. it/eccellenze-in-digitale, ed inviandolo all’indirizzo di posta elettronica certificata eccellenze.indigitale@legalmail.it, secondo le modalità indicate. Tutte le informazioni sono disponibili scaricando il bando di concorso.

Costa Crociere sta cercando personale da inserire a bordo delle navi. La ricerca è rivolta a candidati esperti e a giovani anche senza esperienza, da inserire nei settori Intrattenimento, Contact Center, Risk Advisory and Assurance Services, Fleet Operations, Risorse Umane e Hotel, sia presso la sede genovese del Gruppo che a bordo delle navi. Si ricercano: DANCING MAESTRO I candidati ideali sono diplomati, con esperienza nel settore danza e, preferibilmente, relativa certificazione e / o titolo di studio, dotati di familiarità con la lingua inglese e conoscenza intermedia di un’altra lingua straniera, ad esempio spagnolo, francese, tedesco, portoghese, russo, giapponese o mandarino. HEAD OF TRAINING & KNOWLEDGE MANAGEMENT CONTACT CENTER L’offerta è rivolta a candidati con almeno 5 anni di esperienza nel ruolo, ottima conoscenza della progettazione ed erogazione di attività formative, e padronanza della lingua inglese. CARE TEAM SPECIALIST Si selezionano laureati, con conoscenza della lingua tedesca, almeno al livello C1 del QCER – Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue, e disponibilità a viaggiare con breve preavviso e a lavorare anche su chiamata durante la notte e nei fine settimana. STAGE RISORSE UMANE I tirocinanti desiderati sono laureati e hanno buona conoscenza della lingua inglese, e familiarità con i principali strumenti informatici. GERMAN / FRENCH CHILDREN ANIMATOR Tra i requisiti diploma e formazione o qualifiche specifiche per lavorare con i bambini, esperienza nel settore, familiarità con l’inglese e conoscenza madrelingua del tedesco o del francese. MEDIA MANAGER Si ricercano diplomati specializzati in arti grafiche, editing video e comunicazione, con esperienza in ambito editing e grafica, e buona conoscenza della lingua inglese. DISC JOCKEY Richiesti diploma, esperienza in club o discoteche a terra o su altre navi, competenze informatiche e inglese fluente. Ci si candida dalla pagina Lavora con noi sul sito web di Costa Crociere

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