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Unioni civili, parla Adinolfi (PdF): “Il caso Roccella è un bluff”
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Interviste
03 03-08
Cacciari: “L’Europa vuole Gentiloni, Berlusconi gli piace, Salvini sotto tutela” Busto Arsizio, Centinaio (Lega) ai giovani padani: “Non siamo il carnevale di Rio”
Politica
09-11
Salvini avvisa anche i suoi alleati: via la Legge Fornero. E altri quattro punti Lega, sentenza Bossi VS manove anti Salvini Sui Vaccini è scontro: critica “scientifica”di Renzi col video di Buroni
Cinema
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Venticinque anni senza Audrey Hepburn, attrice raffinata dal “cuore d’oro”
interviste
Unioni civili, parla Adinolfi (PdF): “Il caso Roccella è un bluff” Eugenia Roccella di “Idea- Noi per l’Italia” ha annunciato che se il centrodestra andrà al Governo abolirà la legge sulle unioni civili; Mario Adinolfi leader del Popolo della Famiglia la bolla come una boutade e spiega perché la promessa della senatrice ex Ncd non potrà trovare seguito. La Roccella ha parlato dal palco del convegno organizzato dal Family day a Roma, alla presenza di Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Stefano Parisi. Nessuno si è dissociato, nemmeno Parisi che pure da candidato sindaco di Milano disse che non avrebbe avuto alcun imbarazzo a registrare un’unione gay. Adinolfi, la Roccella annuncia l’abolizione della legge Cirinnà e i leader del centrodestra presenti alla manifestazione, con il loro silenzio sembrerebbero essere d’accordo. Ma è davvero così? “Mi spiace per la senatrice Rocella ma forse non si è accorta che Matteo Salvini, oltre a non essersi detto contrario alle unioni civili, ha appena candidato come ministro della Giustizia in un ipotetico futuro governo del centrodestra, l’avvocato Giulia Buongiorno paladina della legge Cirinnà e della legge sull’omofobia. Il centrodestra è composto da Forza Italia che ha all’interno parlamentari come Renata Polverini che vanno direttamente al gay pride. Anche Salvini intervistato da Pierluigi Diaco ha ceduto sul tema, dicendo che per lui le unioni civili non sono un problema. Mi pare evidente che se si vuole davvero far saltare la legge Cirinnà non resta che votare il Popolo della Famiglia. Anche perché, mentre l’abolizione della legge è scritta nero su bianco nel nostro programma elettorale, non è invece presente in quello del centrodestra”. La Cirinnà ha detto che abolire la legge sarebbe anticostituzionale. Come risponde? “Rispondo che è la Cirinnà ad essere incostituzionale nel momento stesso in cui prevede un trattamento diverso in materia di reversibilità della pensione fra coppie omosessuali e coppie etero unite soltanto civilmente. Paradossalmente una legge concepita per combattere le discriminazioni finisce per discriminare. Una discriminazione che a nostro giudizio è in violazione palese della Costituzione che proibisce trattamenti diversi sulla base dei diversi orientamenti sessuali. Basterebbe questo per affermare l’incostituzionalità della Cirinnà che la Corte Costituzionale non ha ancora esaminato. Quando lo farà forse qualche giudice privo di paraocchi evidenzierà questa e altre anomalie”. La Roccella sta puntando chiaramente al voto cattolico, ma è espressione di un partito piccolo che potrebbe anche rischiare di non raggiungere la soglia di sbarramento. Non c’è il rischio che i voti dei cattolici pur dati in buona fede, finiscano nel calderone di un centrodestra sostanzialmente laicista? “Infatti sarebbe un errore gravissimo per i cattolici votare i partiti del centrodestra. Non devono cadere nella trappola di chi soltanto oggi in campagna elettorale riscopre la difesa dei temi etici. I governi di centrosinistra che hanno partorito le peggiori leggi, lo hanno sempre fatto con i voti decisivi del centrodestra. Chi vuole mettere fine a tutto questo deve votare il Popolo della Famiglia. Questa legge elettorale consente di mettere una sola croce su un solo simbolo. Chi sceglierà il simbolo dei partiti satellite del centrodestra deve sapere che insieme alla Roccella rischierà di mandare in Parlamento anche Maurizio Lupi ed Enrico Costa che hanno votato in favore della Cirinnà tradendo la piazza del Family Day. Bisogna far saltare definitivamente lo schema della contrapposizione centrosinistra-centrodestra perché entrambi sono uniti dalla stessa visione laicista della società che rischia di partorire altre leggi come questa”.
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interviste Cacciari: “L’Europa vuole Gentiloni, Berlusconi gli piace, Salvini sotto tutela” Silvio Berlusconi per l’Europa è il nuovo Mario Monti? Lo Speciale lo ha chiesto
“Certo, è molto diverso. Ha capito tutti i colossali errori che ha commesso e oggi
al filosofo Massimo Cacciari. Non è sfuggito a nessuno come, negli ultimi
sta facendo lo statista. Lui del resto è un grande trasformista. Ad ogni modo i
tempi, siano arrivati espliciti apprezzamenti nei confronti del leader di Forza
poteri forti europei non puntano su di lui, ma come detto su una permanenza
Italia da parte degli stessi che, quando stava al Governo, non mancavano di
di Gentiloni”.
denigrarne l’operato; apprezzamenti da Angela Merkel (quella che con l’ex presidente francese Sarkozy rideva a squarciagola soltanto a sentirlo nominare),
Un Gentiloni magari sostenuto dalle larghe intese, con dentro anche Forza Italia?
apprezzamenti dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, lodi dai media stranieri che in passato lo hanno ridicolizzato mettendo più volte
“A loro interessa che al governo non vadano i 5Stelle, poi gli altri vanno tutti
in discussione la sua credibilità di premier e leader politico. Che sta succedendo?
bene”.
In Europa si respira già aria di “larghe intese” sul modello della grande coalizione tedesca? E Berlusconi è considerato una sorta di “grande baluardo” degli interessi
Anche la Lega di Salvini?
europei in Europa ora che il Pd di Renzi è ridotto ai minimi storici e i 5Stelle sono ritenuti del tutto inaffidabili?
“La Lega non preoccupa perché è sotto la tutela di Berlusconi che comunque la si pensi resta il leader del centrodestra”.
Professor Cacciari, Berlusconi per l’Europa è dunque il nuovo Mario Monti? Però il leader del Carroccio non sembra proprio in piena sintonia con Berlusconi. “No, per carità, l’Europa punta alla riconferma dell’attuale governo. Vuole
Se il centrodestra vincerà le elezioni non vede molto difficile una coabitazione
Gentiloni. Poi che c’entra Mario Monti? Lui era un tecnico, un economista
fra i due?
chiamato in un momento disperato a risollevare le sorti del Paese, Napolitano forse ha sbagliato a puntare su di lui visto che si è dimostrato del tutto incapace
“Se vincerà il centrodestra e avrà una maggioranza per formare il governo tutto
di ricoprire un ruolo politico, ma in quel momento non è che avesse grandi
dipenderà dai rapporti di forza. Se Berlusconi prenderà più voti di Salvini non ci
alternative”
saranno problemi. Alla Lega non conviene suicidarsi dopo pochi mesi e tornare al voto. Se poi nessuno avrà i numeri per formare una maggioranza allora ne
Ma come spiega tutte queste riabilitazioni da parte di tanti ex anti-berlusconiani?
vedremo delle belle”.
“E’ il leader di una forza che comunque partecipa al Partito Popolare europeo e
Però mi scusi, oggi dove sono i pericolosi populisti? Anche Di Maio ha escluso
viene considerato interlocutore importante. L’Europa in questo momento teme
l’uscita dall’Euro, quindi?
soltanto Grillo e il M5S”. “E’ chiaro che in campagna elettorale tutti hanno compreso che non conviene E le risate del duo Merkel-Sarkozy? Gli attacchi violenti della stampa estera? I
sparare sull’Europa e hanno messo il silenziatore a questo tasto.
tentativi ormai acclarati dell’Europa di far cadere Berlusconi per sostituirlo con
europeismo può portare qualche voto ma certamente non porta al governo.
L’anti-
Monti? Tutto questo è dimenticato?
Mantengono gli stessi slogan senza declinarli nel linguaggio anti-europeista. La vera novità è che il Pd ha iniziato ad essere un partito serio”.
“Ma è chiaro. In politica tutto cambia e non c’è da meravigliarsi se è cambiato anche il giudizio su Berlusconi. All’epoca era percepito come un pericolo, un
Però perde punti ne sondaggi, addirittura secondo le ultime rilevazioni sarebbe
leader poco credibile alla luce degli scandali che lo coinvolgevano. Oggi gli
al minimo storico. Come lo spiega?
conviene dimenticare e cambiare il giudizio”. “Lo spiego con il fatto che anche Berlusconi oggi fa il serio e gli contende gran Mi sta dicendo che il Berlusconi di oggi è diverso da quello del 2010 che tanto
parte del voto moderato. Con questa legge elettorale un partito come il Pd
scandalizzava l’Europa?
che non ha radicamento sul territorio e non ha le persone giuste da mettere in campo, soprattutto al nord rischia la pelle”
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interviste Busto Arsizio, Centinaio (Lega) ai giovani padani: “Non siamo il carnevale di Rio” Esponenti del “Movimento Giovani Padani” hanno appiccato un falò con un fantoccio raffigurante Laura Boldrini a Busto Arsizio e la Lega, con il segretario Matteo Salvini in testa, si è subito dissociata. Lo fa anche il capogruppo del Carroccio al Senato Gian Marco Centinaio raggiunto da Lo Speciale. Il fantoccio raffigurante la presidente della Camera, accompagnato da una fotografia corredata da slogan contro le politiche migratorie, è stato dato alle fiamme durante la festa tradizionale in onore della ‘ioeubia’, ricorrenza popolare del Nord Italia, nella quale si brucia un fantoccio in segno di buon auspicio, e che nei secoli ha assunto le sembianze di una strega. Senatore, Salvini ha preso le distanze dal gesto. Non pensa che simili episodi, per giunta compiuti in campagna elettorale, possano danneggiarvi? “Si tratta di una ragazzata e tale deve rimanere. Concordo con Salvini e anche io prendo le distanze. Non credo tuttavia che questo gesto possa danneggiarci. Meglio non ripeterlo comunque”. L’opposizione ha chiesto le dimissioni del sindaco di Busto Arsizio accusato di aver preso parte al falò. A lei risulta? No, non mi risulta. Ma non ero lì e non posso saperlo con certezza. Ad ogni modo mi sembra che l’Italia abbia problemi molto più seri rispetto a dei fantocci bruciati”. Ma se il sindaco avesse davvero contribuito, come denunciano i consiglieri del Pd, ad accendere il pupazzo, dovrebbe dimettersi o no? “Secondo me no, ma se fossi il sindaco prenderei comunque le distanze. Siamo una forza politica che vuole andare al governo, non siamo il carnevale di Rio. Tutti dobbiamo renderci conto che se non si fanno proposte concrete e si rimane nell’ambito della gogliardia, si resta quelli dello zero virgola. Ci vuole maggiore sobrietà. Tutti quelli che dicono di ispirarsi a Salvini seguano la sua politica, non si perdano in certe carnevalate”. Definirsi “giovani padani” non sa di vecchio di fronte alla svolta sovranista e nazionale di Salvini? “Tutti noi veniamo dal Movimento dei Giovani padani, molti di noi lo hanno fondato. Fa parte della storia della Lega. Noi guardiamo avanti ma non rinneghiamo le nostre radici. Ai giovani padani dico di mantenere un atteggiamento ‘politicamente corretto’ e di fare le persone serie, come abbiamo sempre fatto noi in passato”. Ieri c’è stato il deragliamento del treno dei pendolari a Milano con tre morti e numerosi feriti. Che fare per evitare altre disgrazie come questa?” “Investire sulla manutenzione, facendo sì che il sistema ferroviario diventi un sistema efficiente ed efficace. In Italia i soldi ci sono, ma vengono spesi male. Invece di fare progetti strampalati come il ponte sullo Stretto si faccia manutenzione ordinaria sulle ferrovie e sulle strade. Ieri ha purtroppo fatto notizia l’incidente del treno e vorrei cogliere l’occasione per esprimere il mio personale cordoglio ai familiari delle vittime, ma sulle strade italiane ogni giorno continuano a perdere la vita tante persone, spesso a causa di una pessima manutenzione”.
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interviste Regionali, parla Pirozzi: “Avanti da solo, con me la famiglia in pole”
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice tira dritto con la sua candidatura a governatore del Lazio. Il centrodestra ha scelto Stefano Parisi, ma lui smentendo anche i rumors che lo vedevano alleato di Roberta Lombardi, candidata del Movimento 5 Stelle ha annunciato che non si ferma. E fra i temi che sembrano essere in cima alla sua agenda programmatica c’è la difesa della famiglia. Mercoledì 31 gennaio alle 18 ci sarà la presentazione del suo libro “La scossa dello scarpone. Anatomia di una passione sociale” all’Occidental Aran Park di Roma-Eur, libro che racconta il suo impegno fra le macerie del sisma di Amatrice per ricostruire la comunità dal punto di vista strutturale e morale. Pirozzi, come va la campagna elettorale? “Va, non ci siamo mai fermati. Il nostro è un treno in corsa che correrà dritto fino alle elezioni. Andiamo a fare gol”. Il centrodestra ha scelto Stefano Parisi? Si è dato una risposta sul perché, con lei in campo da mesi, hanno scelto un “perfetto sconosciuto”? “Non sono deluso, né arrabbiato. Ognuno fa le sue scelte. Perché si fanno certe scelte, vallo a capire. La politica è strana. Stefano Parisi è una bravissima persona, dopodiché è chiaro a tutti che ha politicamente svenduto il suo movimento in cambio di qualche seggio. La differenza fra me e lui è che io non ho svenduto niente e che il mio laboratorio lo sto portando avanti fino alla fine. Lui ha detto di aver accettato la candidatura a governatore per tentare di creare anche nel Lazio un laboratorio di Energie per l’Italia, ma tutti siamo bravi a tentare avventure avendo già seggi garantiti altrove. Io sono coerente, non avrei mai tradito le tante persone che hanno creduto in me aderendo agli oltre 500 comitati a mio sostegno, operativi a Roma e nel Lazio. Gli elettori del Lazio hanno una grande possibilità, quella di creare una rivoluzione dal basso. Con me sarà possibile. Non lo sarà certamente votando chi è stato scelto dai vertici e non dalla base”. Fra i punti principali del programma c’è la difesa della famiglia. Perché questa chiara scelta identitaria? “Questo fa parte delle esperienze che uno fa sulla propria pelle. La famiglia tanto in Italia che nel Lazio è in grosse difficoltà, con un tasso di natalità bassissimo. Per la donna prima lavorare era una scelta, oggi è diventata una necessità e questo inevitabilmente avrà ripercussioni anche a livello familiare” Cosa proponete in sostanza? “Ci siamo confrontati con gli amici del Popolo della Famiglia con cui abbiamo scoperto di avere tante cose in comune. Abbiamo convenuto sulla necessità di ripartire dalla famiglia come nucleo fondante della nostra società. Molte donne oggi sono purtroppo costrette a stare lontano dai figli per esigenze di lavoro. Stiamo studiando come dare un sostegno economico alle donne che vorranno stare più vicine ai propri figli magari riducendo anche il proprio turno lavorativo. Non dimentichiamo poi che oggi accedere agli asili nido è sempre più difficile, con graduatorie lunghissime quindi aiutare le mamme a stare più tempo in casa senza perdere la retribuzione lavorativa, tornerebbe molto utile”. Come saprà oggi il concetto di famiglia è esteso anche a convivenze civili e unioni gay. Qual è la famiglia cui guarda lei? “Guardi, iniziamo con il dire che io non giudico nessuno e soprattutto non sono per discriminare nessuno. Il mio modello di Regione sarà inclusivo, non esclusivo, quindi ho il massimo rispetto per le coppie gay senza nessuna preclusione. Per me due gay hanno tutto il diritto di vivere insieme, poi ovviamente se il discorso si estende anche alle adozioni allora lì non mi trovo d’accordo. Ognuno di noi che è padre, sa perfettamente che per i figli è essenziale il legame con entrambi i genitori, con il padre come con la madre”.
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interviste Test su scimmie e cavie umane, Daniela Martani: “Si sapeva che finiva così”
L’ultimo scandalo che chiama in causa l’etica. I gas di scarico delle auto diesel dei colossi tedeschi non sono stati provati solo su scimmie, ma anche su cavie umane. Lo Speciale ha intercettato l’animalista e testimonial vegan Daniela Martani (ex concorrente del Grande Fratello), che non sembra stupita dalla degenerazione in atto nei laboratori che sottopongono gli animali ai test-tortura. E’ più colpita dal fatto che “nessuno abbia sollevato una ribellione mondiale contro il caso delle due scimmie clonate in Cina”. “Gas di scarico testati sulle scimmie”. Partiamo intanto da questo dato, come lo condanna da animalista convinta? “Sono stupita di più dal fatto che nessuno abbia sollevato una ribellione mondiale contro il caso delle due scimmie clonate in Cina. Io sono rimasta scioccata e sconvolta da questa notizia. Quelle due scimmie, che nella foto sembravano due bambini, saranno utilizzate come cavie da laboratorio. Saranno destinate a torture indicibili. Noi non siamo eterni, moriamo e non c’è antidoto contro la morte. C’è una selezione naturale, siamo tanti su questo pianeta, se non morisse nessuno ci sarebbe uno sovraffollamento pauroso, esiste un ordine naturale delle cose, ma è evidente che con queste manipolazioni stiamo andando oltre”. Martani, a cosa servono gli animali in relazione ai gas di scarico? “A scoprire che il gas di scarico provoca il tumore? A scoprire che è comunque nocivo per la salute? E’ già ovvio”. Che le scimmie e altri animali fossero utilizzati nei laboratori di cosmesi si sapeva. Ma che in effetti aiutassero fossero testati per i gas di scarico… “Ma guardate che fanno i test sui cani di razza Beagle per le sigarette! Gli mettono le maschere per calcolare la nocività delle bionde. Follie totali. Ci sono tantissime associazioni che fanno sperimentazioni senza l’utilizzo di animali. Non è meglio utilizzare quelle? Anche perché i topi sono resistenti a certe sostanze più di noi, quindi non è vero che sono sovrapponibili a noi”. Il punto è che i gas di scarico delle auto diesel dei colossi tedeschi non sono stati provati solo sulle scimmie, ma anche su cavie umane. E’ la conseguenza prevedibile secondo lei? “Certo, si sapeva che finiva così: tutto quello che facciamo agli animali, lo facciamo a noi stessi. Era chiaro che si sarebbe arrivati a questo punto. Chi riesce a fare del male a esseri totalmente inermi, può farlo a chiunque. Siamo in grado a far del male a chi non ci fa neanche del male diretto, è questa la nostra natura senza la ragione e l’etica. Ma penso che la natura prima o poi si ribellerà. Occorre darsi un livello di eticità, altrimenti è possibile qualsiasi cosa”. La stupisce il fatto che siano stati i tedeschi ad aver raggiunto per primi tali livelli? “Ma non soltanto i tedeschi! Non dimentichiamo le stragi che ha compiuto l’umanità. Per esempio pensiamo a quello che è successo agli Indios in America, in Congo… Noi dobbiamo lottare sempre contro la discriminazione di chiunque, animali compresi”. A chi sottolinea come però sia meglio che muoia oggi una scimmia per migliorare il gas di scarico piuttosto che gli umani, cosa risponde? “Io l’ho scritto chiaro sui social, se devo vivere legando la sopravvivenza allo sfruttamento di milioni e milioni di animali, che sono uguali a noi perché le scimmie sono uguali a noi, beh io rispondo: se è arrivato il mio momento è arrivato il mio momento, non sono eterna, punto. Occorrerebbe puntare molto sulla prevenzione, altro che sugli esperimenti. L’OMS ha dato delle linee guida, se io fumo tantissimo o mangio tantissima carne è chiaro che vado incontro alle malattie. Poi c’è l’imponderabile, per carità. Però uno stile di vita sano che rispetta gli esseri viventi tutti, ci aiuta a vivere bene. Perché ancora studi e test sugli animali, perché continuare su questa strada quando ci sono alternative?”. Quindi, in sostanza, sta parlando di una selezione ‘innaturale’ per gli animali, che deve smettere. “Non è solo innaturale quello che stanno facendo. E’ orribile. Noi per loro siamo il diavolo in terra. Ma non soltanto per loro. Anche tra noi”.
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interviste Unioni civili, Aurelio Mancuso: “Roccella pericolosa, ma c’è Berlusconi”
Aurelio Mancuso, già presidente di Arcigay e oggi a capo di Equality Italia commenta con Lo Speciale le dichiarazioni della senatrice Eugenia Roccella esponente di Idea-Noi per l’Italia: “Se il centrodestra andrà al governo abolirà la legge Cirinnà”. Dichiarazioni che hanno indignato il mondo Lgbt che tanto si è battuto per l’approvazione della legge che ha regolamentato le unioni civili fra persone dello stesso sesso e che oggi teme regressioni rispetto ai progressi ottenuti. Mancuso, la speventano le dichiarazioni di Eugenia Roccella? “La Roccella rappresenta la parte più reazionaria del centrodestra e non è certo una novità che si sia battuta insieme a Giovanardi ed altri fino all’ultimo contro la legge Cirinnà. Fortunatamente nel centrodestra non c’è soltanto lei, ma in Forza Italia c’è un’ala liberal che non credo potrà condividere una simile idea. Penso a persone come la Carfagna o la Prestigiacomo, ma anche ad altri parlamentari vicini a Berlusconi”. Anche Salvini potrebbe essere un vostro prezioso alleato visto che ha candidato Giulia Buongiorno che è da sempre favorevole alle battaglie del mondo Lgbt? ” Questo no, anche perché Salvini era presente all’incontro con la Roccella ed è parso condividere quanto da lei detto. La mia preoccupazione è un’altra. Di fronte ad un centrodestra profondamente diviso sul tema delle unioni civili, ciò che temo è una mediazione, non nel segno dell’abolizione, quanto di una modifica della Cirinnà. Anche perché è stata l’Europa a chiederci ripetutamente una legge che regolamentasse le unioni gay e non credo percorribile la strada di un ritorno al passato, cioè a quando non esistevano diritti. Ciò non impedirebbe però un ridimensionamento della legge in modo restrittivo. Spero che ciò non avvenga”. La stessa Cirinnà ha ricordato quando, dopo l’approvazione della sua legge, fu annunciata l’indizione di un referendum abrogativo che non si è fatto per l’oggettiva difficoltà dei proponenti di raccogliere le firme. Come pensare oggi di abolire la legge di fronte a questo precedente? “Sono cose differenti. Se c’è una maggioranza trasversale che volesse rimettere mano alla Cirinnà potrebbe farlo senza problemi purtroppo. Credo che, sia politicamente che culturalmente, sia molto difficile rimettere in discussione la legge sulle unioni civili anche qualora il centrodestra dovesse avere la maggioranza assoluta. Certo, mi fa riflettere il fatto che appena iniziata la campagna elettorale si vada proprio all’attacco della legge. La Roccella era poi una di quelle che andava dicendo, nei giorni in cui la Cirinnà era in discussione, che con l’approvazione sarebbe stata distrutta la famiglia tradizionale. Nel 2016 dopo l’entrata in vigore delle unioni civili, i matrimoni eterosessuali sono invece aumentati”. Sempre la Cirinnà sostiene che abolire la sua legge sarebbe anticostituzionale. Condivide? “Non credo sia anticostituzionale, ma al tempo stesso un’eventuale abrogazione andrebbe contro quanto richiesto dall’Europa. Si riaprirebbe un contenzioso che ci condannerebbe a nuove sanzioni come quelle che ci hanno inflitto prima della Cirinnà. Vorrei ricordare che laddove il centrodestra è andato al governo non solo non ha toccato le leggi sulle unioni civili, ma addirittura come in Inghilterra ha introdotto i matrimoni gay”. Si sente di lanciare un appello ai leader del centrodestra? “L’appello lo lancio a Berlusconi visto che gli altri sono tutti co-protagonisti. Voglio sapere da lui cosa pensa delle dichiarazioni della Roccella. L’abolizione della legge è o no nel programma del centrodestra? Dica qualcosa, considerando che anche la Pascale ha preso la tessera dell’Arcigay e si è espressa in favore dei diritti Lgbt. Non credo proprio che il leader forzista abbia interesse a soddisfare certe pericolose pulsioni”
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politica Salvini avvisa anche i suoi alleati: via la Legge Fornero. E altri quattro punti
Matteo Salvini ha passato bene le vacanze ed è più carico che mai, la settimana prossima ci sarà l’incontro con Meloni e Berlusconi, suoi alleati di coalizione, perchè ora sono tutti in vacanza, quindi sarà tutto rimandato a dopo l’Epifania. La prima cosa che dirà a Berlusconi, stando a un’intervista rilasciata ad Affari Italiani, sarà “che ci sono tutti i presupposti per vincere e poi bisogna anche impegnarsi per dar vita ad un governo stabile che duri dieci anni. Per cui bisogna vincere ma anche ragionare in termini di tranquillità e di stabilità”. Ma è davvero così? E’ chiaro che i suoi interlocutori sono Berlusconi e la Meloni. Non ne ha altri, anche perché loro non subiscono la crisi che c’è a sinistra dove le cose cambiano ogni 5 minuti. Per quanto riguarda le candidatura della Lega, hanno appena fatto il consiglio federale e stanno raccogliendo dai territori nomi, curriculum, sindaci, amministratori locali, professionisti, volontari. La fila per diventare parlamentare leghisti è lunga, ci sono esponenti del mondo cattolico, imprenditori in crisi e chi più ne ha più ne metta. Unico punto interrogativo, la candidatura di Umberto Bossi. Dice Salvini: “Chi condivide il progetto della Lega che riguarda tutta l’Italia ed è basato sull’autonomia e il federalismo ovviamente è il benvenuto, a prescindere dai nomi e dai cognomi. Oggi Maroni e Zaia ci hanno aggiornato sugli avanzamenti delle trattative sull’autonomia. E’ un percorso virtuoso e per chi è convinto di questo percorso parte la strada. Però non ho ancora parlato con i singoli”. Alla fine il prossimo, possibile presidente del Consiglio, ha già chiaro programma e cinque provvedimenti da affrontare subito se premier. Via la Legge Fornero e si può fare. Poi la Flat Tax, rivoluzione fiscale della tassa unica al 15%, che è il secondo punto. Quindi lavoro-pensioni e tasse. Terzo punto immigrazione, controllo delle frontiere ed espulsione dei clandestini. Quarto punto la legittima difesa che è pronta per essere approvata. E poi il quinto: giovani e scuola. Riforma della Buona Scuola? Per il Matteo “verde” basta recuperare 60mila maestre che con una sentenza vengono messe in mezzo ad una strada. La famiglia non può certo essere trascurata: va rivisto il diritto di famiglia, il versamento dell’assegno dell’ex coniuge, affido condiviso, adozioni.
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politica Lega, sentenza Bossi Vs manovre anti Salvini
Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord e per anni leader incontrastato del Carroccio “criticava il malcostume ma prendeva i soldi”. E’ quanto scrive il giudice del Tribunale di Milano nelle motivazioni della condanna a 2 anni e 3 mesi per il Senatur aggiungendo: “È stato consapevole concorrente, se non addirittura istigatore, delle condotte di appropriazione del denaro”. Lo scorso 10 luglio, il giudice dell’ottava sezione penale Maria Luisa Balzarotti ha condannato il Senatur, ma anche il figlio, Renzo Bossi, a un anno e mezzo (l’altro figlio Riccardo era già stato condannato in abbreviato), tutti accusati di aver usato fondi del partito a fini personali, assieme all’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, a cui sono stati inflitti 2 anni e 6 mesi. Nelle motivazioni della sentenza il giudice spiega che “non si può ignorare il disvalore delle condotte contestate ai tre imputati poste in essere con riferimento alle elargizioni provenienti dalle casse dello Stato”. Fin qui l’aspetto giudiziario che però non potrà non avere ripercussioni anche in ambito politico soprattutto all’interno di una Lega dove la “vecchia guardia” appare sempre più scontenta del leader in ascesa Matteo Salvini. Bossi è stato l’unico personaggio di peso ad aver apertamente criticato Salvini in più occasioni e aver messo in discussione tutte le sue recenti svolte politiche: dall’abbraccio con la leader dell’estrema destra Marine Le Pen, alla svolta nazionalista e sovranista del Carroccio, per finire con la decisione di togliere la parola “nord” dal simbolo della Lega e di accentuare la tensione con Forza Italia.. Non a caso Bossi è da molti considerato il “berlusconiano” della Lega e l’uomo da cui potrebbe partire una scissione pilotata da Arcore se Salvini si ostinerà a voler rompere l’alleanza di centrodestra per inseguire i suoi sogni da premier. Gli altri, i vari Zaia e Maroni pur mostrandosi anch’essi perplessi nei confronti di certe “svolte salviniane” si sono tenuti fino ad oggi il più possibile lontani dalle polemiche pur avendo rimarcato con i recenti referendum autonomisti di Lombardia e Veneto, che “l’indipendentismo” deve restare un ingrediente essenziale. Salvini vuole rivendicare a tutti i costi la leadership del centrodestra forte di sondaggi che vedrebbero la Lega superiore a Fi ma che sono contestati da Berlusconi il quale si dice convinto di arrivare alle elezioni in posizioni di forza, ribaltando le previsioni e le speranze del leader della Lega. E questa speranza sembra coltivarla in primo luogo anche Bossi. Il quale però oggi rischia di ritrovarsi ulteriormente indebolito all’interno del Carroccio nel suo ruolo di “voce critica” del segretario e di capo-fronda degli antisalviniani (o dei filo-berlusconiani a seconda di come la si voglia leggere), proprio dalle motivazioni di una sentenza che sembrerebbe un regalo non da poco alla maggioranza del partito. Dove sono tanti a sperare che Bossi faccia finalmente il grande passo, esca dalla Lega e vada ad accasarsi in Forza Italia. Dove Silvio lo accoglierebbe a braccia aperte.
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politica Sui vaccini è scontro: critica “scientifica” di Renzi col video di Burioni
È emergenza privacy e i presidi rischiano di diventare sceriffi, no all’obbligatorietà. Sui vaccini è scontro e la scelta di tutelare l’interesse alla salute del minore obbligando a vaccinare non piace alle opposizioni. “Un pensierino finale: vorrei che la campagna elettorale non fosse sui vaccini. Perché la salute dei nostri figli viene prima dell’elezione di un deputato. Ma se la Lega e il Movimento Cinque Stelle continuano a dire che loro cambieranno la legge sulla obbligatorietà dei vaccini, il PD ripete con forza che noi siamo dalla parte della scienza e della medicina. Quando parliamo della salute dei figli ne parliamo con i dottori, non con Di Maio o Salvini”. Sembra proprio una risposta quella lanciata su Facebook dal segretario del Pd Matteo Renzi a chi ostacola l’idea che i dati dei bambini non vaccinati possano essere diffusi dalle Asl alle scuole o ad altri soggetti. Più duro ancora e secco l’intervento contro Di Maio e i populismi del dem Stefano Esposito: “Si vergognino e chiedano perdono agli italiani per le posizioni antivacciniste e le assurdità sostenute. Solo una persona in cattiva fede o irresponsabile può sostenere, come ha fatto Di Maio, che ci si vaccina dopo che è scoppiata una epidemia. È una cosa assurda (...) Qui l’unico irresponsabile a limite del criminale è chi come i 5 stelle hanno fatto campagna contro i vaccini o personaggi come di Maio che sostengono che gli strumenti di prevenzione si prendono dopo che la malattia è scoppiata. Addirittura andiamo contro i principi della stessa logica”. Renzi sceglie la strada della protesta “sobria e scientifica” invece, postando un video del ricercatore Roberto Burioni che contesta anche alcune affermazioni giornalistiche di Marco Travaglio, da sempre ritenuto vicino a M5s. “Questo post - argomenta Renzi - dimostra come un medico preparato possa fare informazione corretta sostituendosi a un giornalista di parte. Il medico prende la frase di un giornalista che pensa di essere autorevole perché va sempre in TV. Ne indica la fonte. Smonta scientificamente la tesi del giornalista senza cedere mai al rischio dell’insulto o della polemica. Cita un caso concreto e specifico, di una persona di 44 anni. E rimanda a un dato ufficiale Istat per la verifica. Il medico che fa informazione si chiama Roberto Burioni. Il giornalista che fa disinformazione si chiama Marco Travaglio”. Per altri però si rischia una caccia all’untore verso i bambini non vaccinati che sarebbe inaccettabile. E c’è anche la questione della privacy sanitaria a carico di minori che potrebbe essere disattesa. Sono diversi quelli invece che si concentrano più sull’effetto caos, con decisioni diverse tra i diversi Comuni e circolari regionali che aumenterebbero i dubbi e renderebbero incerti gli adempimenti a carico delle famiglie. Si stanno creando discriminazioni e trattamenti diversificati dei bambini. è la domanda che risuona nei social? Quanto alla candidatura di Roberto Burioni tra le fila del Pd, Renzi dice che “deciderà lui nei prossimi giorni”. Ma c’è da scommetterci che Matteo lo voglia nella sua squadra.
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cinema Venticinque anni senza Audrey Hepburn, attrice raffinata dal “cuore d’oro”
Oggi di lei resta soprattutto quella capacità di saper interpretare i ruoli più disparati e diversi restando sempre coerente ad uno stile sensuale ma incredibilmente elegante e pulito. Il fotografo Richard Avedon disse di lei: “Sono e sarò sempre sconvolto dalla presenza di Audrey Hepburn di fronte al mio obiettivo. Non mi è possibile migliorarla. E’ lei e basta, ed è sempre lì. Posso solo registrarla, non mi è possibile interpretarla. Non è possibile renderla superiore a ciò che lei è già. E’ come se fosse riuscita a realizzare in sè stessa il suo più perfetto ritratto.” Ma sulla grande attrice si raccontano anche numerosi aneddoti. Alcuni riguardano proprio le riprese di Vacanze Romane.
Venticinque anni fa moriva Audrey Hepburn, attrice amata in tutto il mondo, simbolo di raffinatezza ed eleganza. Amata anche in Italia, soprattutto a Roma, dove girò il celebre ed indimenticabile film “Vacanze romane”. E’ scomparsa infatti il 20 gennaio 1993 a Tolochenaz, in Svizzera. I suoi film continuano ad essere amati e seguiti da tutte le generazioni che hanno imparato ad apprezzare ed ammirare un’interprete dal portamento unico e con una classe decisamente fuori dal comune. Il simbolo di un cinema di altri tempi, dove a prevalere non era il gusto della provocazione ma appunto la ricerca della qualità attraverso il talento in primo luogo e la raffinatezza in secondo. Audrey Hepburn incarnava entrambi queste doti. Ma aveva anche un grande cuore come dimostra il grande impegno in favore di tante cause umanitarie come la difesa dei diritti dei bambini nel mondo, che hanno contraddistinto soprattutto l’ultima fase della sua vita. Nel corso della sua carriera lavorò con Billy Wilder, George Cukor e Blake Edwards, oltre che con attori del calibro di Gregory Peck, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Cary Grant, Rex Harrison, William Holden, Peter O’Toole e Sean Connery. Indimenticabile la sua interpretazione della Principessa Anna in Vacanze romane (1953), che le valse l’Oscar come migliore attrice. Altri suoi celebri ruoli sono quelli in film quali Sabrina (1954), Guerra e pace (1956), La storia di una monaca (1959), Colazione da Tiffany (1961), Sciarada (1963), My Fair Lady (1964), Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966), Gli occhi della notte e Due per la strada (1967). Nel 1988 fu nominata ambasciatrice ufficiale dell’UNICEF e, da quel momento fino alla sua morte, si dedicò assiduamente al lavoro umanitario, in riconoscimento del quale ricevette nel 1992 la Medaglia presidenziale della libertà (Presidential Medal of Freedom) e nel 1993 il Premio umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award).
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Per esempio, dopo aver provato su copione, mentre veniva ripresa, le fu detto che la scena era finita e che poteva rilassarsi. In realtà la cinepresa era ancora in funzione. La Hepburn, ignara, si alzò dal letto e sorridente ed emozionata chiese come era andata. Poco dopo si accorse che tutta la troupe la guardava silenziosamente e che le luci erano ancora accese. Dopo aver visto la reazione fresca e spontanea della giovane attrice, Wyler si convinse di aver trovato la sua Principessa Anna. In una delle scene più famose del film inoltre, Joe, Anna e Irving visitano la Bocca della Verità. Il momento in cui Gregory Peck infila la mano nella bocca, facendo finta di averla persa, nascondendola nella giacca non era preventivata. Fu una trovata dell’attore che non aveva, però, avvisato la Hepburn. La reazione dell’attrice che possiamo vedere nel film, mentre grida e cerca di aiutare Peck è reale. Sembra poi che nel 2001 le poste tedesche avevano in programma di emettere un francobollo dedicato all’attrice, il cui rilascio all’ultimo momento non venne tuttavia autorizzato dal figlio, perché quest’ultima vi compariva con una sigaretta in mano. Nonostante questo, alcuni francobolli entrarono in circolazione, dando origine a uno dei più noti casi filatelici dell’era dell’euro. Ma la vita dell’attrice fu anche caratterizzata da momenti molto difficili. Avrebbe avuto bem quattro aborti spontanei di cui uno in seguito ad una caduta da cavallo durante le riprese di un film. Come anomale domestico pare avesse invece un cerbiatto che le fu regalato dal primo marito.
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