106 whats up novembre 2014

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anno 12 | numero 106 | novembre 2014 0,10 euro

INTERVISTA A

RITA ROSELLA CIANI “La mia vita in 3D” pag 6

STAMPANTE 3D: I NON VEDENTI POSSONO RIVIVERE I LORO RICORDI pag 3

TACCHI MISTI IN SCENA AL TEATRO BELLI pag 5

LA SCUOLA PIÙ BELLA DEL MONDO pag 6

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INTERVISTA A RITA ROSELLA CIANI “La mia vita in 3D”

staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione. Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006

DIRETTORE RESPONSABILE Dorotea De Vito

news Donne italiane nello spazio Tagli all’editoria: a rischio posti di lavoro STAMPANTE 3D

cinema La scuola più bella del mondo The perfect husband

IN REDAZIONE Ugo Rossolillo Tommaso D’Angelo Michele Acquaviva CONTATTI Website: www.whatsupmagazine.it E-mail: dora.devito@whatsupmagazine.it redazione@whatsupmagazine.it Stampa: Digitale EDITORE Helpsos soc. Coop. P.zza di San Giovanni in Laterano 18/B 00184 Roma PEC: Helpsos@legalmail.it +39 0664764665

eventi

A Bologna la terza edizione di SetUp Art Fair La compagnia Tacchi Misti in scena al Teatro

BIF&ST – Bari International Film Festival 2015 Presentato oggi il programma

musica lavoro

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Marco Mengoni torna da vero “Guerriero” “Hitalia” è il nuovo disco di Gianna Nannini MTV Music Awards: tutti i vincitori

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AS Film Festival Reggio Film Festival: parliamo di falso Festa del cinema Bulgaro 2014

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news DONNE ITALIANE NELLO SPAZIO Samantha Cristoforetti è la prima donna astronauta italiana. Ieri sera mentre metà del nostro paese guardava il derby in tv, l’altra metà puntava probabilmente lo sguardo in cielo per essere testimoni di un sogno che si realizza e di un altro passo verso quella tanta sospirata parità tra i sessi che spesso è ancora al centro dell’attenzione nei dibattiti del nostro paese. Il sogno è quello di Samantha, milanese di nascita, prima donna italiana a mettere piede nello spazio. Lei, che da bambina sognava di poter toccare il cielo con un dito e agganciare una stella, alla fine ce l’ha fatta. Il lancio è andato benissimo, è avvenuto in maniera perfetta. Samantha è stata la prima a entrare dalla Soyuz all’Iss (Stazione spaziale internazionale) alle 4 del mattino dopo un viaggio che era iniziato la sera precedente alle 22.01 ed ha iniziato la sua missione che avrà una durata di sei mesi.

Emozionatissima quando dopo l’arrivo ha sentito per la prima volta la voce di sua madre dalle cuffie, queste le prime parole che ha detto: «È andato tutto benissimo, abbiamo visto immagini spettacolari, la prima alba e le stelle». Poi ha raccontato: «Quando siamo arrivati alla Stazione spaziale mi è stato fatto notare un momento perfetto: ci sono dieci secondi in cui i pannelli solari assumano il colore arancione: è stato un momento stupendo, proprio come mi avevano detto. Poi abbiamo visto la prima alba, le stelle, tutto bellissimo». «Lo spazio è come lo sognavi?», ha chiesto la mamma. «Molto meglio!», è stata la risposta. Felice dell’accoglienza affettuosa che ha trovato a bordo, Samantha ha raccontato alla mamma: «Qui ci hanno accolti con una cena, o forse un pranzo, o la colazione, non so più neppure che ora è!». Non mancano le preoccupazioni per i genitori: “Quanto freddo avete preso mentre guardavate il lancio?”, chiede alla madre, ma come ci si aspetta da ogni genitore orgoglioso, la risposta non poteva essere che “Non faceva tanto freddo, il lancio e l’emozione ci ha riscaldati”. Samantha è partita nell’ambito della missione “Futura”, la seconda per durata organizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana. A bordo dell’astronave con lei sono saliti il russo Anton Shkaplerov e l’americano Terry W. Virts che si aggiungono all’equipaggio già composto dal comandante Barry E. Wilmore della Nasa e da i russi Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova.

Tagli all’editoria: a rischio oltre 16000 posti di lavoro Palazzo Chigi ha fatto sparire il fondo per l’editoria: da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, la Presidenza del Consiglio ha infatti azzerato il fondo destinato ai contributi mettendo in serio rischio la sopravvivenza di numerosissime testate giornalistiche e di conseguenza migliaia di posti di lavoro. Dopo l’Unità costretto a ritirarsi dalle edicole e poi anche dal web, l’ultimo annuncio di chiusura viene da “La Padania”, ma sarrà ultimo ancora per poco. Grazie ai tagli, il futuro de La Padania è lo stesso che spetterà ad altre 320 testate costrette a chiudere i battenti a fine anno. Fino allo scorso luglio il fondo poteva contare su 55,9 milioni di euro destinati al pagamento dei contributi relativi al 2013 e per questo già inseriti in bilancio da decine di aziende editoriali. In tre mesi il fondo è sparito e cosa peggiore non è stata data alcuna spiegazione a riguardo, omettendo il motivo del taglio e altresì lo scopo a cui è stato attualmente destinato. Editoria no profit, giornali cattolici, giornali fatti di idee oltre che di persone, quotidiani italiani pubblicati all’estero, per tutti questi l’allarme rosso è dietro l’angolo.

Non si tratta di un semplice taglio ai fondi, si tratta di un taglio alla democrazia, alla libertà di stampa, alla possibilità di poter esprimere un’opinione, al pluralismo per l’editoria. L’informazione è da sempre considerato un bene pubblico, e pertanto deve essere fruibile e accessibile da tutti. Ciò che potrebbe accadere qualora finisse incastrata in un sistema da regime di monopolio è degno del più dispotico degli scenari: verrebbero diffuse solo alcune informazioni, quelle volute dal regime appunto, a beneficio dei poteri forti e a discapito dei più deboli. L’italia è tutt’oggi l’unico paese europeo in cui il pluralismo è abbandonato a se stesso e anzi, di pluralismo a volte neppure si parla. E’ più semplice, e per alcuni più comodo, confonderlo con temi del tutto differenti, come le spese di governo, e far passare notizie del tutto sbagliate, nonostante la stessa Europa individui nel pluralismo uno dei punti cardine dell’Unione. Certo, nessuno nega quanto la spesa pubblica debba essere ridimensionata per risollevare l’economia dell’interno paese, tuttavia non è certamente questo il modo

di farlo, puntando il dito contro un unico settore e evitando del tutto un serio di battito in Parlamento ed un confronto con gli organi interessati. Mettere il bavaglio alla stampa, non significa semplicemente impedire di pubblicare le intercettazioni, ma significa in questo modo zittire completamente un settore, minare ad un intero mercato facendo sopravvivere solo i pochi poteri forti e manipolando di conseguenza l’intero sistema informativo.

Una STAMPANTE 3D con cui i non vedenti possono rivivere i loro ricordi Dai rullini alle stampe digitali, le fotografie sono sempre state simbolo dei nostri ricordi: la memoria, vedendo quelle immagini, che siano stampate su carta o appaiano in uno screen saver, è sollecitata a rivivere il momento in cui le foto sono state scattate rievocando anche le emozioni provate in quel preciso momento. E’ qualcosa che spesso sottovalutiamo, sembra parte dell’ordinaria amministrazione, eppure per i non vedenti si tratta di un sogno: per loro, che non hanno la possibilità di rivedere le foto rivivendo i momenti, i ricordi sono spesso evanescenti. E’ per questo che è nata Buccaneer 3D, una stampante digitale in 3D in grando di far rivivere i ricordi ai non vedenti. La prova è stata fatta con 5 persone cieche protagoniste di un esperimento sociale grazie al quale hanno potuto rivivere alcuni ricordi toccando le immagini con mano.

Progettata dalla compagnia Pirate 3D questa stampante ha potuto ricreare materialmente un ricordo di queste persono offrendo loro la possibilità di toccarlo con mano, come viene mostrato dal video che spopola sul web. Le immagini ritraggono una mamma che si chiedeva come fossero i suoi bambini vestiti da carnevale, una ragazza i cui ricordi afferma fossero “come una folata di vento, che in un attimo vai via per sempre”, un ragazzo che vorrebbe rivivere l’abbraccio con suo padre, scomparso quando aveva solo 6 anni, e Mario, un musicista italiano che si è sempre chiesto come fosse la copertina del suo disco. Grazie alla Buccaneer, hanno potuto toccare con mano le immagini che ritraessero questi ricordi, riviverli o, nel caso di Mario, vedere qualcosa che da tempo si desiderava. Spesso gli utilizzi delle stampanti 3D sono balzati agli onori della cronaca per i molteplici scopi per i quali possono essere utilizzate, dalla chirurgia medica alla possibilità di stampare cibo, adesso a questi scopi se ne è aggiunto sicuramente un altro.

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cinema LA SCUOLA PIÙ BELLA DEL MONDO Presentata qualche giorno fa in conferenza stampa a Napoli, il nuovo film di Luca Miniero “La scuola più bella del mondo” si basa su una trama semplice che ancora una volta pone al centro le differenze tra Nord e Sud che il regista (Benvenuti al Sud) ha più volte sottolineato nei suoi film. Rocco Papaleo è Gerardo, un insegnante svogliato di una scuola di Acerra, ridotta in condizioni pietosissime: computer vecchissimi, aula professori all’interno dei bagni per ragazzi, strutture fatiscenti. Per un banalissimo errore, la scuola di Acerra viene invitata ad uno scambio culturale presso la perfettissima scuola di Val d’Orcia in Toscana diretta dall’impeccabile preside Filippo Brogi (Christian De Sica), e da questo momento iniziano una serie di vicende che vedranno protagonisti i due attori con due classi di ragazzini che si affacciano all’adolescenza, da una parte i toscani ligi al dovere, dall’altra i ragazzi di Acerra scalmanati e senza alcuna voglia di studiare. La prima parte del film scivola via che è un piacere: si ride di qualche battuta, si apprezzano i ragazzi che recitano e che per essere alla loro prima esperienza, sono davvero bravi. Il personaggio di Papaleo viene subito inquadrato benissimo, il professore che allo spiegare la geografia preferisce ascoltare nelle cuffie i 99 Posse, cosi da non sentire il baccano dei suoi studenti. Lui, che voleva fare il disegnatore di fumetti, arte che viene abilmente introdotta all’interno della pellicola miscelando scene girate a scene disegnate in stile cartone animato d’autore. Poi, superata la soglia dei 45 minuti, purtroppo il film inizia inesorabilmente a perdere colpi: vengono introdotte alcune scene noiose e prive di senso, come le gare fra i due protagonisti che non hanno alcuna ragione d’essere, manca di verve ed anche l finale sembra deciso a caso, senza fornire lo spettatore di alcuna spiegazione. Alcune chicche: deliziosi i cammei del grande Lello Arena che interpreta il preside della scuola di Acerra e che da vero guerriero insiste nel voler salvare la sua scuola scrivendo ripetute lettere di aiuto al Presidente Napolitano, bella l’idea di miscelare le scene disegnate come un fumetto a quelle girate. Ottime le musiche, dai 99 Posse alla colonna sonora firmata dal gruppo napoletano Nico i suoi desideri feat Clementino, Made in Napoly. Nel complesso un film che piacerà sicuramente alle famiglie con bambini ma che non sfiora neppure la freschezza di Benvenuti al Sud e non arriva ad eguagliare la comicità di Un boss nel salotto.

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THE PERFECT HUSBAND Vittorio Zenardi

CONFERENZA STAMPA “La scuola più bella del mondo”. Christian De Sica: “quest’anno non sarò al cinema con il cinepanettone”. Presentato a Napoli l’ultimo lavoro di Luca Miniero,“La scuola più bella del mondo”, nella sala del cinema Plaza al Vomero erano presenti i protagonisti Rocco Papaleo e Christian De Sica, il regista Luca Miniero (Benvenuti al Sud, Un boss nel salotto) e il gruppo napoletano Nico e i suoi desideri, autori della colonna sonora Made in Napoly. “Un film sulla scuola non si vedeva da troppo tempo, ce n’era bisogno”, ha affermato De Sica, sottolineando il fatto che scopo del film non è proprio quello di porre al centro dell’attenzione le differenze tra Nord e Sud Italia, quanto far capire la condizione della scuola italiana d’oggi. Un film serio che parla quindi dell’importanza dell’istruzione e del ruolo delle scuole per i giovani? Non proprio, è pur sempre una commedia, ma un messaggio c’è e De Sica ci tiene a sottolinearlo: “Il mio amico Rocco interpreta Gerardo, un insegnante che preferisce nascondersi dietro un paio di cuffie con la musica ad alto volume piuttosto che insegnare. Per migliorare la qualità della scuola, bisogna che gli insegnanti abbiano voglia di farlo e vedano la possibilità di migliorare, con l’aiuto forse cosi anche Gerardo si toglierebbe le cuffiette e inizierebbe ad insegnare”. Arriva poi il momento di parlare del suo passato coi cinepanettoni: “Quest’anno non sarà a Natale nei cinema, niente cinepanettone ma ringrazio Luca Miniero, mi ha dato la possibilità di fare un film come non ne avevo mai fatti prima. Di solito interpreto sempre il misogino sessista, volgare, maleducato. Invece col personaggio di Filippo datomi di Luca, ho avuto la possibilità di interpretare un uomo corretto con dei principi, ed è stata una sfida in più. Perchè far ridere con un personaggio cosi è molto più difficile che far ridere interpretando “il demonio.” Infine la parola al regista, che ci tiene a sottolineare come l’idea era di concentrarsi sulla scuola e afferma “Ho chiuso con il ciclo del Sud, sto lavorando a un film che parlerà di qualcos’altro”.

The Perfect Husband é il primo lungometraggio del regista Lucas Pavetto e si ispira all’omonimo cortometraggio che ha riscosso riconoscimenti in numerosissimi Festival, vincendo il premio come Miglior Horror al Mexico International Film Festival e Miglior Medio Metraggio al Buffalo Scream Horror Festival. Un horror indipendente dal sapore tutto italiano, ma con un cast eccezionalmente internazionale che vede protagonisti Gabriella Wright (The Tudors, Eden Log), Bret Roberts (Pearl Harbor, S. Darko, Nightstalker), Carl Wharton (Necrosis: Colony 10, Zombie Massacre) e l’italiana Tania Bambaci (Midway - Tra la vita e la morte, Guardali cadere). The Perfect Husband narra la storia di Viola (Gabriella Wright) e Nicola (Bret Roberts) giovane coppia che sta attraversando un periodo difficile. Per superare questa crisi decidono di passare un fine settimana in un vecchio chalet sperduto tra i boschi, ma tutto prenderà una china diabolica quando nella testa di uno dei coniugi si insinuerà un folle sospetto. Quello che doveva essere un tranquillo weekend muterà improvvisamente in un incubo mortale. Pavetto dimostra di conoscere bene gli stilemi del genere horror che declina in quest’opera in tutte le sue sfumature: suspence, location, sequenze splatter. La prima parte, che ci introduce nella vicenda della coppia, ha nell’uso diegetico della colonna sonora l’aspetto più interessante. L’inquietudine in noi nasce sopratutto da quello che sentiamo e possiamo immaginare, qualcosa che è fuoricampo e nello stesso tempo condiziona e e fa partire l’azione. L’ottima interpretazione di Gabriella Wright rende credibile questo meccanismo grazie anche a movimenti di macchina ben calibrati. La seconda parte, più veloce e violenta è un susseguirsi di scene splatter ed efferatezze che all’apparenza sembrano ricalcare uno schema già ampiamente consolidato che si concluderà in un finale già visto. Ma è proprio a questo punto che Pavetto, con una sceneggiatura congegnata ad arte, mischia le carte in tavola ribaltando certezze e punti di vista. Tutto si azzera nuovamente, nulla é come appare…. Convincente opera prima, ben recitata e con un ottima fotografia. In sala dal 4 Dicembre 2014.


mostre, teatro ed eventi A Bologna la terza edizione di SetUp Art Fair

A due mesi dall’apertura delle porte dell’Autostazione di Bologna, sede confermata anche per il 2015, la terza edizione di SetUp, giovane fiera indipendente dedicata all’arte contemporanea organizzata da Simona Gavioli e Alice Zannoni, ha già registrato un segnale significativamente positivo da parte degli espositori. La scelta di riservare un’attenzione particolare alle realtà emergenti ha portato ad una riposta entusiasta delle piccole gallerie che si aggiungono quest’anno ad un numero di espositori prestigiosi e affermati. Sono questi i segnali che accreditano presso i collezionisti l’appuntamento indipendente bolognese, diventato una vetrina di riferimento per le nuove tendenze e i nuovi talenti sul mercato. In tutto 30 gallerie comporranno un quadro variegato e vivace, che si rivolgerà anche ad un collezionismo più ampio, tendenza già emersa nella passata edizione, che volge ad affrancare il collezionismo d’artedall’essere precluso ai più. Su queste premesse rimane il formato vincente e ormai imprescindibile della formazione curatore+artista under 35 e

la presenza di una densa scaletta di p ro g r a m mazione c o l l a t e rale, quasi un off dentro la fiera stessa, che daranno vita, nei 2.000 metri quadri di spazio ulteriormente ampliato, ad un contenitore e catalizzatore culturale dai ritmi e dalle diversità che ricordano la vivacità dei festival. Si parte con tre prestigiosi premi: l’atteso Premio SetUp, rivolto ad un progetto curatoriale e ad un artista under 35, e due novità: il Premio Emilbanca-SetUp e il Premio Residenza Sponge Arte Contemporanea. Nell’Area Talk SetUp propone un ciclo di conferenze organizzate da scatolabianca e a cura di Martina Cavallarin. La terra in tutte le sue possibili letture, tema di SetUp 2015, sarà interpreta dalla rassegna performativa In Corpo 5 a cura di Sponge Arte Contemporanea che porterà in Autostazione le performance di Simona Bramati, Tiziana Cera Rosco, Giorgio Donini, Gianluca Panareo, Francesca Romana Pinzari. Inoltre, coerenti con il tema dell’Expo 2015 e con la precisa intenzione di aprire l’anno omaggiando l’evento che vede l’Italia sotto i riflettori internazionali, la giovane fiera prevede un focus giornaliero sul cibo, Art mise en

place, coordinato da Dispensa. Filosofi, storici, grandi chef, ed esperti di alimentazione esploreranno il tema del cibo come declinazione della terra, la terra come nutrimento, come piano di scambio sensoriale. Tra i successi del passato ritorna la sezione degli Special Projects tra cui vale la pena di nominare l’happening di Operazione Arcevia, che porterà il pubblico ad essere protagonista nella costruzione di un’installazione, Marco Bolognesi, con una selezione di opere provenienti dall’universo della città-mondo Sendai City, in mostra esclusiva presso lo spazio ABC di Bologna, il live de L’Ora Blu, progetto innovativo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, e la mostra collettiva dei finalisti del Premio No Boundaries, indetto da La Skarrozzata. Come di consueto a SetUp non mancheranno gli spazi dedicati allo svago di grandi e piccoli con il Ricreatorio, vera e propria sala giochi dell’arte che prevede il coinvolgimento del pubblico ma anche dei curatori, dei critici, dei galleristi e degli artisti, l’Area Kinder, con laboratori a cura di Beatrice Calia e ReMida Bologna Terre d’Acqua, una folta area dedicata all’editoria che sarà affiancata quest’anno dal bookshop, e momenti ad alto tasso sensoriale nell’area SetUp Critical Wine con le degustazioni di VAN (Vignaioli Artigiani Naturali), produttori di vino a regola d’arte, e nell’articolata area food and beverage.

La compagnia Tacchi Misti in scena al Teatro Belli per un’esilarante commedia sulle gioie e i odlori della maternità Dal 25 novembre al 14 dicembre il Teatro Belli di Roma ospita la compagnia “Tacchi misti” che porta in scena uno spettacolo reduce dal grande successo in America e in Canada e che per la òrima volta arriva in Italia: Moms, il primo varietà sulla maternità. Le attrici Carla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Laura Mazzi e Silvia Siravo sotto la guida del regista Ferdinando Ceriani porteranno in scena uno spettacolo frizzante e veritiero raccontando quello che le mamme mai e poi mai si sarebbero sognate di dire, svelando anche le verità più scomode in chiave ironica. Lo spettacolo è tratto dalla commedia Mom’s the word di Jill Daum, Linda Carson, Alison Kelly, Barbara Pollard, Robin Nichol e Deborah Williams, sei mamme-attrici che hanno vissuto le agonie e le estasi della maternità. La compagnia tacchi misti ha rivisitato la commedia e porterà sul palcoscenico quattro fantastiche attrici

che tra canzoni, balletti e sketch esilaranti, danno voce, corpo e anima a un intreccio di racconti irriverenti sulla maternità: pannolini, notti insonni, pappette, biberon, mariti alla disperata ricerca di un momento di intimità, frustrazioni, pubertà, urla, pianti e tanto, tanto amore per i loro figli. Nei giorni di spettacolo è anche possibile visitare Kids, la mostra di Carolina Calabresi e Benedetto Spada dedicata ai bambini e pensata appositamente per l’occasione.

Claudio Pepi in Mostra: da Trilussa a Collodi passando per Shakespeare Il mai dimenticato Trilussa protagonista del vernissage di sabato 8 novembre all’Art Gallery Coronari 111, dalle 19 nel centro di Roma, dove verranno esposte le opere di Claudio Pepi. Da Trilussa a Collodi passando per Shakespeare è il titolo di questa nuova proposta di IlmolodiQuilp, conosciuto blog dell’illustratore senese Claudio Pepi che stavolta ha concentrato la sua attenzione su tre grandi della letteratura: Collodi, perché il suo Pinocchio ha fatto sognare milioni di bambini nel mondo e perché quella zona del pistoiese è sua patria elettiva; Shakespeare è una scelta d’obbligo per la commedia Sogno d’una notte di mezza estate animata da folletti, fate e incantesimi, e Trilussa non poteva mancare in onore alla città eterna che ospita la mostra e fa da quinta alle tavole colorate, sognanti, dal tocco ingenuo e sensibile di un disegnatore che prova a stupire grandi e piccini. Di solito le tavole sono accompagnate dalle rime che Pepi ama comporre e che solitamente accompagnano i suoi lavori, ma stavolta ogni immagine è nata dal dialogo tessuto nel tempo con gli autori immortali con i quali tutti si sono prima o poi imbattuti. Accanto ai Pinocchio, agli animali parlanti e saggi che danno voce alla varia umanità di Trilussa e alle fate di Shakespeare c’è anche una favola per piccolissimi scritta a quattro mani dall’autore con Samanta Nannini che racconta la storia di inquiete Pulci rosse che balzano da un luogo all’altro senza posa.

Da MTV a Roma: la serie cult Teen Wolf ospite di una convention all’Ergife Hotel Appassionati delle serie tv trasmesse dal network MTV? Allora sicuramente conoscerete “Teen Wolf”, una delle serie di maggior successo trasmesse da MTV che cavalca l’onda della moda per il sovrannaturale e parla di un gruppo di ragazzi liceali che sono tutti fuorchè normali. Di giorno studenti, di notte…licantropi! E poi ancora banshee, hunters, kanima e chi più ne ha più ne metta, gli appassionati del genere sapranno senz’altro di cosa stiamo parlando. Una notizia però li farà gioire ancora di più: fan di teen Wolf, tutti pronti all’appello. La serie tv di MTV sarà infatti ospite di un evento organizzato dalla Fantasy Events all’Hotel Ergife di Roma dal 19 al 21 dicembre. Dopo il successo della Love & Blood dedicata al mondo dei vampiri con gli attori di The Vampire Diaries e The Originals e dopo la Night Itacon incentrata sul mondo delle streghe, ora è la volta della Nemeton Itacon che vedrà come protagonisti gli attori interpreti di Teen Wolf, la fortunata serie tv trasmessa da MTV che sta raccogliendo sem-

pre più consenso e fan. Durante i tre giorni della convention verranno organizzati incontri con gli attori, sarà data la possibilità di ricevere autografi e fare foto, è prevista l’organizzazione di panel a tema durante i quali i fan potranno fare direttamente loro delle domande agli attori presenti in sala, e verranno svelati alcuni misteri che hanno tenuto incollati i telespettatori allo schermo. Gli ospiti presenti saranno Ian Bohen, interprete di Peter Hale, Holland Roden, che interpreta la Banshee Lydia, Tyler Hoechlin interprete di Derek Hale, David J.R. Bourne, interprete di Chris Argent e non finisce qui perché potrebbe esserci qualche ospite a sorpresa annunciato nei prossimi giorni. Inoltre nella giornata di sabato 20 verrà presentato il libro Lupus Occulta e saranno presenti le due giovani autrici Morgan Cavendish e Lyanna Wolfe. Un’occasione ghiotta per tutti i fan della serie che possono trovare ogni tipo di informazioni sul sito della Fantasy Events.

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l’intervista INTERVISTA A RITA ROSELLA CIANI “La mia vita in 3D” Vittorio Zenardi Il suo primo contatto con l’arte è stato “a bottega” da un maestro vetraio, dove ha imparato i segreti per realizzare meravigliose vetrate sacre che ora si trovano ad impreziosire le chiese di tutto il mondo. Oggi Rita Rosella Ciani realizza prevalentemente originalissime opere tridimensionali che crea con il complice aiuto del marito Marco, esperto falegname artigiano. Ci incontriamo nella sua residenza toscana dove fanno bella mostra di sé le sue opere e i bozzetti gelosamente custoditi. Salve Rita, ci parli del tuo avvicinamento al mondo dell’arte? Ho frequentato l’Istituto d’Arte perché mi piaceva, per passione, poi ho iniziato a dipingere vetrate sacre istoriate. Devo dire che ho avuto fortuna perché è stato un periodo molto formativo, ho conosciuto una faccia della pittura, quella della bottega, che per me è stata un vero tesoro. Lavorando con un pittore anziano mi sono ritrovata a macinare colori e e fare le velature. Prima di cinque anni non mi ha fatto mettere una mano su un vetro… Come si realizza tecnicamente una vetrata istoriata? Si usa la tecnica della cottura a gran fuoco che consiste nel portare ad una temperatura di 480°/500° degli ossidi, arrivando praticamente ad una prefusione del vetro che incorpora l’ossido e non lo lascia andare via. Per avere l’effetto desiderato si toglie il colore invece di aggiungerlo, si dà una massa di colore scuro e con un gioco molto veloce di non più di dieci minuti per non farlo essiccare si asporta con pennelli o graffiti. E’ una sfida, perché quando fai una cosa di questo tipo lo fai senza respirare, lotti contro il tempo. E’ la tecnica originale della pittura della vetrata istoriata medioevale, una tecnica bellissima, fuori dal tempo. Pensa che devi dipingere al contrario per avere una visione corretta dell’opera e lo studio deve essere al buio, con solo una luce che illumina da sotto il tavolo da lavoro. Quindi sei partita da un figurativo vigoroso per arrivare alle tue opere tridimensionali? Sì, era da tempo che avevo questa idea del tridimensionale, pensavo spesso a cosa si sarebbe potuto realizzare con questo sistema. Dopo dieci anni a bottega le vetrate non mi soddisfacevano più, soprattuto perché erano sempre legate a delle commissioni, oltre certi canoni non potevo andare e non avevo modo di esprimermi più di tanto, potevo solo aggiustare la composizione, dargli un’impronta più o meno moderna, però finiva lì. Avevo un’urgenza espressiva e infatti quello che non potevo fare in laboratorio lo facevo a casa. Nella prima opera tridimensionale che ho realizzato non sapevo esattamente dove sarei andata a parare. Come é stata la genesi di questa prima opera tridimensionale? Ne ho parlato con Marco, che all’inizio non mi ha preso molto sul serio, era perplesso, non aveva ancora fatto sua l’idea. Mi ha proposto di realizzare la prima opera in cartone invece che su legno. Devo dire che all’inizio mi sono quasi offesa…

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Marco, raccontami meglio… All’inizio non capivo bene quello che si voleva realizzare, visto che all’epoca vendevo mobili, recuperai l’imballo di cartone di una lavastoviglie che si prestava bene all’idea di Rita perché aveva un angolo già fatto. Quindi tagliai il cartone e seguii le sue indicazioni. Rita si mette a ridere e precisa… Quando ha segato l’imballo e mi ha dato il cartone ero arrabbiata perché non mi sentivo presa in considerazione, ma ho iniziato a dipingere ed è nato così “Canterbury”, pensa, dietro porta sempre il marchio dell’elettrodomestico! Credo comunque che questo legame artistico con tuo marito sia stato molto importante. Il suo supporto e la sua collaborazione sono essenziali per me. Immagino soprattutto l’importanza di avere una persona vicino che capisca immediatamente le tue più profonde intenzioni creative e riesca a materializzarle concretamente. Se avessi dovuto rivolgerti ad un’altra persona magari non avrebbe capito appieno le tue idee… Proprio così, pensa che durante le nostre cene o se facciamo una passeggiata, discutiamo spesso su come vorrei un’opera, ci confrontiamo. Marco mi dice tecnicamente come si può fare e io come la vorrei realizzare. Quali sono appunto le difficoltà tecniche per la realizzazione su legno? La prima difficoltà che abbiamo dovuto affrontare è stata quella di trovare un materiale molto leggero perché il supporto è di tela e con il tempo il peso del legno avrebbe potuto rompere la tela stessa, un’altra difficoltà é stata quella di rendere gli “scalini” vuoti. Gli “scalini” sono composti da due pezzetti di legno che formano un triangolo ma essendo vuoti devono essere chiusi alla sommità. Nella parte bassa dove è dritto non è un problema ma dove fa l’angolo in alto la cosa è più problematica. Inoltre bisogna fare in modo che il punto di unione dello scalino non formi aria. Infine per alleggerire il peso alla tela, dietro al quadro va creata una struttura che blocchi lo scalino. Quali sono state le reazione degli addetti ai lavori? Io avevo come la sensazione di essermi buttata nel vuoto ed ero anche un po’ preoccupata delle reazioni. Decisi di far vedere “Canterbury” al critico d’arte Gilberto Madioni qui di Siena che conosceva alcuni miei lavori. Devo dire che è gli è piaciuto molto e da lì mi sono trovata ad esporre allo Spoleto Festival Art dove è successa una cosa particolare... Cioè? Cosa? Avevo lo stand vicino all’artista Manuel Campus che per me è un mostro sacro. Una sera mi si è avvicinato e mi ha detto:” complimenti signora lei è in gamba, continui che avrà grosse soddisfazioni….”

Io gli risposi scherzando: “guardi io non so né cucinare né cucire..” Mi ha poi invitata a esporre nella sua galleria e in cambio ha voluto una mia opera per la sua collezione privata. Questa è stata per me oltre che una grossa gioia anche uno stimolo per andare avanti in questa direzione. Certe volte guardando le mie opere tridimensionali mi sorprendo a pensare di averle fatte, anche se a pensarci bene mi rappresentano più delle altre, mi vengono in maniera molto più naturale di come mi venisse il bozzetto delle vetrate sacre. Il pubblico come ha accolto le tue opere? Il pubblico ha risposto molto bene, ho avuto molti attestati di stima in questo senso. Le persone entrano in galleria e spesso succede che dopo aver finito di osservare un’opera tornino indietro perché magari con la coda dell’occhio si rendono conto di aver visto qualcosa in bianco e nero. Le mie opere cambiano a seconda del punto di osservazione, quindi se centralmente appaiono colorate mettendosi di lato sono in bianco e nero. Questo effetto particolare che mi permette la tecnica tridimensionale è piaciuto molto. Da cosa attingi per i soggetti delle tue opere tridimensionali? Ritengo che opere di questo genere si accordino bene con le architetture Gotiche, soprattutto per i giochi di prospettiva che si creano all’interno. Hai mai pensato di realizzare altri soggetti come per esempio delle città moderne? Mi viene in mente New York con la verticalità dei suoi grattacieli… Sì ci ho pensato, è una cosa che ho preso in esame e credo che in futuro possa realizzare un’opera con delle città moderne, anche io ritengo che i grattacieli siano un ottimo modello. Mi piacerebbe anche fare dei soggetti con architetture orientali. Nel 2006 hai dipinto il Palio di Siena, deve essere stato molto emozionante visto che sei senese.. Ricordo ancora la telefonata in cui mi dicevano che avevo vinto il concorso per realizzare il Palio, mi sembrava di volare. Per non parlare del giorno della presentazione, io lo dico sempre, se mi avessero preso il polso non avrebbero sentito i battiti ma avrebbero segnato l’ora del mio decesso.. Non ce l’ho fatta neanche a parlare. Per una senese é un’emozione non indifferente ma anche una bella sfida perché ci metti la faccia. Ho subito pensato che dovesse essere concepito come una vetrata. Ti serviva quell’appiglio mentale ? Esatto, Il mio Palio è dipinto davanti e dietro, se lo guardi in trasparenza non ha fodera.


Up...puntamenti BIF&ST – Bari International Film Festival 2015 Presentato oggi il programma Sono andata al setificio fiorentino e ho comprato una serie di sete colorate che ho fatto assemblare da un’abile “ bandieraia” della città. Praticamente la cucitura della bandiera è diventata la legatura a piombo della mia vetrata, a quel punto l’ho dipinta davanti e dietro grazie anche ad un telaio particolare costruito appositamente da mio marito che mi permetteva di lavorare con una luce da sotto e di rigirare agilmente il tessuto. Considera che un Palio è di grosse dimensioni, sono due metri e ottanta per ottanta centimetri. Prende il lucido di carta trasparente che custodisce come una reliquia sacra e inizia a spiegarmi… Ho dipinto praticamente su sete di colori diversi, ogni colore è una campitura piatta, ho utilizzato per esempio una seta ocra, una seta mattone e per quella bianca ho usato una seta per abiti da sposa che sembra di raso. A seconda di come facevo spostare il taglio alla sarta si aveva una certa luminosità, in modo da far sembrare gli inserti di due o tre generi diversi, mentre è un unico colore e un’unica stoffa. Comunque già in questo Palio si nota una certa tridimensionalità? Si è vero, é la mia mente che è tridimensionale, vado sempre a parare lì..(scoppiando a ridere).. Cerchi sempre una vicinanza alla realtà...il tridimensionale in fondo è avvicinarsi il più possibile alla realtà o all’illusione di realtà. Sì cerco sempre una certa concretezza e con la realizzazione del Palio è stata una bella sfida. Hai una città in particolare che ispira le tue opere? Così a pelle mi viene da dirti Praga che amo molto, ma anche Londra è una città che mi affascina. Cosa fai nel tempo libero? Ho la fortuna di aver fatto della mia passione un lavoro, quindi dipingo anche nel tempo libero, mi rende felice. Hai appena allestito una personale a Piacenza dal titolo “Art and Scenary” che ha avuto molto successo, vinto il premio del pubblico a Gubbio su oltre centottanta artisti di cui metà Giapponesi e infine ti sei aggiudicata il Premio Medaglia d’oro città di Spa (Belgio) tenutosi per la quarta Biennale Internazionale d’Arte Pittorica. Dove vuole arrivare Rita Rossella Ciani? Quando vado in giro per le mie personali e sento approvazioni su quello che faccio, non mi sembra che parlino di me, tuttora provo una sensazione strana, mi viene da pensare: “sarò io? Sogno o son desta? Voglio continuare a dipingere con passione magari sperimentando materiali e forme nuove e poi sentire il giudizio di Marco e delle mie figlie che sono i miei primi critici… Progetti per il futuro? Sarò a breve a Berlino per una mostra collettiva, non vedo l’ora! Nella galleria fotografica sottostante alcune splendide opere di Rita Rossella Ciani!

Vittorio Zenardi Sarà una vera e propria full immersion nel grande cinema di Fritz Lang quella cui si sta da molti mesi lavorando per la sesta edizione del Bif&st - il Bari International Film Festival presieduto da Ettore Scola e ideato e diretto daFelice Laudadio - che si svolgerà dal 21 al 28 marzo 2015, promosso dalla Regione Puglia e prodotto dall’Apulia Film Commission. Il programma generale del Bif&st 2015 è stato oggi presentato alla stampa da Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, Cultura,Turismo della Regione Puglia, Antonio Decaro, sindaco di Bari, Antonella Gaeta e Daniele Basilio, rispettivamente presidente e direttore della Apulia Film Commission, e Felice Laudadio. All’autore di Metropolis, di M-Il mostro di Düsseldorf, della trilogia del Dottor Mabuse, di Furia, di Anche i boia muoiono, fuggito dalla Germania all’avvento del nazismo nel 1933, sarà infatti dedicata, a quasi 40 anni dalla sua scomparsa (2 agosto 1976), una vastissima retrospettiva curata da Laudadio e dallo storico del cinema Carlo di Carlo - con la collaborazione della Cineteca Nazionale e della Cineteca di Bologna - che include pressoché tutti i film tedeschi e americani diretti dal regista austro-ungarico e altri otto film ispirati a/da Metropolis realizzati da autori quali Jean-Luc Godard, George Lucas, Ridley Scott, James Cameron, Luc Besson. In totale circa 50 titoli che saranno integrati dalla celebre edizione di Metropolis rimontata a colori e musicata dal compositore italianoGiorgio Moroder (tre volte Premio Oscar) e da materiali documentari provenienti dalle Teche RAI dirette da Maria Pia Ammirati e materiali iconografici provenienti dalla Mediateca Regionale Pugliese. Il festival avrà un lungo prologo con Aspettando il Bif&st che dal 7 al 20 marzo presenterà in contemporanea nei tre Cineporti di Puglia (Bari, Lecce, Foggia) i 41 film italiani premiati, dal 1948 ad oggi, col Prix Fipresci, il prestigioso riconoscimento attribuito ai migliori film dei maggiori festival internazionali dai critici della Fipresci, la Federazione mondiale della stampa cinematografica che nel 2015 festeggerà a Bari i 90 anni di attività, presenti una cinquantina di autorevoli giornalisti e critici provenienti da tutto il mondo. Naturalmente il Bif&st si occuperà, come sempre, del cinema del presente. Il Teatro Petruzzelli ospiterà dal 21 marzo, nelle proiezioni serali fuori concorso per leAnteprime internazionali, otto film di grande impatto spettacolare e di recentissima produzione, mentre nella sezione competitiva Panorama internazionale, sempre al Petruzzelli ma nel pomeriggio, si vedranno 12 film prodotti nel mondo nell’ultimo anno, totalmente inediti in Italia. Una giuria composta da 30 spettatori e presieduta dal produttore e distributore Valerio De Paolis, fondatore della BIM, attribuirà il Premio Bif&st 2015 al miglior film fra quelli in concorso selezionati insieme al v. direttore Enrico Magrelli. Nella serata del 28 marzo verrà conferito il Premio Fellini per l’eccellenza cinematografica ad una grande personalità del cinema che nella mattinata dello stesso giorno terrà al Petruzzelli l’ultima delle otto Lezioni di cinema condotte nei sette giorni precedenti da altri sette famosi registi, tutti stranieri, che saranno annunciati più avanti. Oltre ai film internazionali e alle retrospettive, la terza colonna portante del Bif&st è da sempre rappresentata dal cinema italiano. Nella sezioneItaliaFilmFest/Lungometraggi (che non comprende opere prime o seconde) saranno in concorso i migliori film italiani prescelti fra quelli distribuiti nelle sale o passati nei festival nazionali e internazionali da marzo 2014 a marzo 2015. Una giuria espressa dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e composta dai critici Franco Montini (presidente SNCCI), Vito Attolini, Paola Casella, Francesco Gallo, Andrea Martini, Cristiana Paternò e Federico Pontiggia attribuirà i seguenti riconoscimenti: Premio Mario Monicelli per il miglior regista; Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore; Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto; Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura; Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista; Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche; Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia; Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo; Premio Roberto Perpignani per il miglior montaggio; Premio Piero Tosi per i migliori costumi. Il Bif&st – che temporalmente è il primo dei grandi appuntamenti con i premi al cinema italiano – ha ogni anno anticipato i riconoscimenti successivi. Nel solo 2014 i film presentati in concorso al festival di Bari hanno ottenuto 20 David di Donatello (su 20), 20 Nastri d’argento, 16 Ciak d’oro. Sono stati fino ad oggi selezionati e confermati: Anime nere di Francesco Munzi; Biagio di Pasquale Scimeca; Le meraviglie di Alice Rohrwacher, Il giovane favoloso di Mario Martone. La giuria della sezione ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde, composta da 30 spettatori selezionati e presieduta dal critico e docente di cinema Jean Gili, direttore del festival del cinema italiano di Annecy, attribuirà il Premio Opera Prima e Seconda al miglior film italiano di debutto - o secondo film - prescelto fra quelli distribuiti nelle sale o passati nei festival nazionali e internazionali da marzo 2014 a marzo 2015. Sono stati fino ad oggi selezionati e confermati: Senza nessuna pietà di Michele Alhaique; Perez di Edoardo De Angelis; Last summer di Leonardo Guerra Seràgnoli; La foresta di ghiaccio di Claudio Noce. Nella sezione ItaliaFilmFest/Documentari verrà presentato fuori concorso un numero molto ristretto di documentari italiani prescelti fra i migliori dell’anno dalla direzione artistica, con la collaborazione di Maurizio Di Rienzo. Sono stati ad oggi selezionati: Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry; La zuppa del demonio di Davide Ferrario; Franco, un uomo in piedi e la signora vestita di nebbia di Mimmo Mongelli; Quando c’era Berlinguer di Walter Veltroni; The Special Need di Carlo Zoratti. Grande successo ha riscosso negli anni scorsi anche la sezione Focus su…, interviste in pubblico ad attrici e attori italiani, condotte quotidianamente da Franco Montini, che nel 2015 si svolgeranno al Teatro Margherita ove verranno inoltre ospitate le conferenze stampa giornaliere con la partecipazione degli autori e dei protagonisti dei film in programma. Il Bif&st 2015 ospiterà quattro Laboratori formativi e informativi dedicati a Scenografia (nelle sue diverse attuazioni: cinema, teatro, tv) e Costumi organizzato con la stretta collaborazione dell’Associazione italiana scenografi, costumisti, arredatori (ASC) e affidati a Lorenzo Baraldi, Giovanni Licheri, Alida Cappellini e alla costumista Gianna Gissi.

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musica Marco Mengoni torna da vero “Guerriero”

“Hitalia” è il nuovo disco di Gianna Nannini

Dopo quasi due anni dall’ultimo album, “Pronto a correre”, Marco Mengoni è finalmente tornato con un nuovo progetto, attesissimo dai fan che agognavano il nuovo disco Mengoni ha lanciato il nuovo singolo, Guerriero. Aveva promesso un disco nuovo e diverso dal solito, concetto più volte ribadito anche tramite Twitter, e ha iniziato stupendo già dalla presentazione, del tutto insolita, avvenuta durante una leizione in un’Università statale di Milano. Come ha spiegato il cantante, “Guerriero è un’intensa ballad che racconta quella coscienza che è la nostra emotività, ma anche la forza che destiniamo agli altri e alle situazioni del nostro cammino” Il singolo, uscito il 21 novembre, è subito balzato ai vertici della classifica di I-Tunes mentre il video in poco meno di una settimana ha già sfiorato i 2milioni di visualizzazioni: diretto da Cosimo Alemà assieme allo stesso Mengoni, il video racconta di un bambino innamorato di fumetti che, grazie al materializzarsi di uno dei propri eroi di carta (un supereroe in stile manga) riesce, pian piano, a far fronte alle varie difficoltà quotidiane. “Il video è educativo, non è partito da un fumetto ma da un videogioco, un guerriero che si materializza per far sì che un bambino scelga certe strade anzichè altre, che in questo percorso trovi forza. Durante le registrazioni ha sempre piovuto, ero preoccupato ma oggi invece dico che la pioggia ci ha fatto bene”, ha affermato il cantante di Ronciglione spiegando l’idea che aveva e continuando a spiegare che “l’idea nasce dall’esigenza di voler trasmettere un messaggio importante, volevo fosse un video così ricco di significato da impiegare quasi un anno per la sua realizzazione, aveva bisogno di un po’ di immagini e spiegazioni, veniamo dall’essenziale e da cose semplici ed essenziali“. Il singolo anticipa quello che sarà solo il primo volume di un progetto molto più ambizioso e su cui lo stesso cantante ha rivelato ben pochi dettagli lasciando i fan più curiosi che mai.

Uscirà il prossimo 1° dicembre 2014, il nuovo album di Gianna Nannini, Hitalia, una raccolta di canzoni italiane popolari, di quelle che hanno lasciato il segno e che ancora si cantano a distanza di anni dal loro esordio. La Nannini ha più volte sottolineato che l’idea del disco è nata dalla volontà di valorizzare la cultura musicale del nostro Paese che forse ultimamente si è un po’ dimenticata. Per questo è nato Hitalia, titolo derivante ovviamente dall’unine di Hit e Italia, 17 canzoni della più alta tradizione popolare italiana. “Ho scelto di fare canzoni di cui avevo il ricordo, ha rivelato l’artista, Non avevo mai fatto, a parte un paio di casi, canzoni di altri, mentre di questi ne avevo una memoria orale, un percorso che va da Gigli a Vasco, volevo ripercorrere la canzone del novecento. Sono tappe che partono da ‘Mamma’ e arrivano a ‘C’è chi dice no’. Prestare la mia voce a un’ispirazione altrui è catartico. Così mi è venuta voglia di inciderle, perché mi piacciono e perché mi attirano razionalmente per la loro qualità, ma soprattutto perché mi attraggono emotivamente” Dall’intramontabile nel blu dipinto di blu a un duetto con Vasco Rossi che l’ha aiutata nell’esecuzione di C’è chi dice no, un disco tutto da scoprire, per riscoprire le canzoni più belli che hanno toccato la vetta delle classifiche italiane.

MTV Music Awards: tutti i vincitori A tutto rock, è questa la parola d’ordine della ventesima edizione degli MTV Music Awards tenutesi a Glasgow, in una serata in cui l’ esibizione live in puro stile hard rock di Slash, Myles Kennedy e dei Biffy Clyro, che hanno interpretato “Crazy train” di Ozzy Osbourne, premiato come icona globale, e degli U2, che hanno cantato “Every Breaking Wave”, estratto dall’ultimo album della band irlandese “Songs of Innocence” hanno certamente lasciato il segno.

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Quasi tutti i pronostici sui premi sono stati rispettati: non è di certo stata una sorpresa il fatto che gli One Direction, la boyband più amata al mondo, si sono aggiudicati la statuina per tutte e tre le categoria in cui erano stati nominati: (migliore pop band, migliore esibizione live e Biggest Fan). A seguire con un bottino di due statuine gli emergenti australiani 5 Seconds of Summer, altra boyband sempre più in voga dai teenager che si è aggiudicata i premi best new e best push. Sempre più amata dal pubblico, l’americana Ariana Grande può ritenersi ampiamente soddisfatta per aver battuto dei mostri sacri come Beyoncé e Kate Perry ottenendo l’ambito riconoscimento best song con la canzone “Problem”. Al decimo riconoscimento i Linkin Park per il premio come miglior rock band, mentre nella categoria hip hop ha vinto la conduttrice Nicki Minaj, leggermente in calo Justin Bieber che si accontenta del premio come miglior interprete maschile. Nella categoria World Wild Act ha vinto la cinese Bibi Zhou battendo l’unica italiana in gara, Alessandra Amoroso. La cantante pugliese vorrà forse aspettare l’anno prossimo per stupire tutti e vincere in casa: Nincki Minaj ha infatti annunciato che gli MTv Music Awards 2015 si terranno il prossimo 25 ottobre al Forum di Assago di Milano, in occasione dell’Expò.


formazione e lavoro Il Sole 24 ore offre borso di studio per appassionati di tecnologia Nòva24, l’inserto settimanale del Sole 24 Ore, in partnership con 3 aziende – Intesa Sanpaolo, STMicroelectronics e Gruppo Unipol – destina 19 borse di studio, del valore di 3.000 euro ciascuna, a 19 studenti laureandi oppure neo laureati interessati al mondo dell’innovazione e della tecnologia, che potranno sfruttare i contatti e le conoscenze messe a loro disposizione dal territorio, dalle aziende coinvolte e ovviamente della redazione di Nòva24. L’obiettivo di questa iniziativa è promuovere idee, progetti e visioni di ragazzi che vorranno fare della curiosità per l’innovazione la loro prospettiva di crescita personale. I vincitori delle borse di Studio Nòva24, Sole 24 Ore verranno supportati nel loro percorso di studio: potranno esplorare il territorio e lavorare ai loro progetti e idee sfruttando le conoscenze di guide di primo piano che li aiuteranno nella ricerca. In ogni città prescelta, infatti, potranno fare affidamento su strutture universitarie, incubatori distart up aziendali, organizzazioni e centri di ricerca leader in Italia nel campo dell’innovazione e delle tecnologie. Inoltre, ai partecipanti sarà data la possibilità di scrivere o pubblicare video su Nòva24. I mentor territoriali daranno indicazioni ai borsisti sulle storie da cercare e la redazione

di Nòva24 indicherà come pubblicarle. Le storie di innovazione territoriale diventeranno quindi notizie di Nòva24, curate dai partecipanti e dalla redazione. Otto le città italiane che ospiteranno e sosterranno l’iniziativa. I partecipanti al progetto potranno beneficiare di una borsa semestrale di 3.000 euro offerta da Nòva24 con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, Gruppo Unipol e STMicroelectronics, realtà aziendali particolarmente attente all’importanza di sostenere progetti italiani di innovazione. Le città coinvolte sono Milano, Torino, Napoli, Genova, Perugia, Bologna, Pisa e VeneziaLe selezioni avverranno nel corso del mese di dicembre, così che i candidati prescelti possano iniziare il loro percorso a partire dal nuovo anno. Il progetto si svilupperà nell’arco di sei mesi e avrà inizio il 10 gennaio 2015 con termine il 9 luglio 2015. Tutti gli innovatori interessati al progetto borse di Studio Nova24 devono inviare le proprie candidature corredate di Curriculum vitae, video di presentazione e descrizione dell’idea o progetto entro il 9 Dicembre 2014, compilando il form online sul sito Nòva24 nella sezione dedicata ai Borsisti.

Voglia di andare all’estero? Voglia di andare all’estero? Ecco tutte le borse di studio per i laureati Per tutti coloro che laurea alla mano hanno deciso di intraprendere un percorso di studio e lavoro all’estero al fine di migliorare il proprio curriculum vitae arricchendolo con un’esperienza unica e soprattutto utile, sono al momento attive numerosi concorsi per accedere a borse di studio che garantiscono studio e lavoro in alcuni dai paesi più quotati al momento. Al fine di favorire lo sviluppo della collaborazione e degli scambi accademici tra altri Paesi e Hong Kong, il Research Grants Council di Hong Kong, organo consultivo del Governo di Hong Kong, che collabora nel campo accademico con il Comitato di ricerca scientifica delle maggiori università locali, promuove infatti, per l’anno accademico 2015 2016, l’Hong Kong PhD Fellowship Scheme – HKPFS. Il programma HKPFS offrea laureati provenienti da università internazionali, tra cui quelle italiane, l’opportunità di frequentare corsi di dottorato presso le istituzioni universitarie di Hong Kong, in Cina. I percorsi formativi, che avranno una durata di 3 anni, riguarderanno sia l’area scientifica, ovvero medicina, ingegneria e tecnologia, che quella umanistica, come scienze sociali e studi legati al business, e ciascun partecipante usufruirà di un contributo economico mensile a copertura delle spese previste. Possono partecipare al Hong Kong PhD Fellowship Scheme 2015 2016 i laureati in possesso dei seguenti requisiti: - eccellente percorso accademico; - capacità di ricerca e potenziale; - capacità comunicative, relazionali e di leadership. Gli assegnatari delle borse di dottorato ad Hong Kong saranno inseriti presso i seguenti Atenei cinesi che aderiscono all’iniziativa: - City University di Hong Kong; - Hong Kong Baptist University; - Università Lingnan; - L’Università cinese di Hong Kong; - Il Hong Kong Institute of Education; - The Hong Kong Polytechnic University; - L’Università della Scienza e della Tecnologia di Hong Kong; - L’Università di Hong Kong. I borsisti riceveranno uno stipendio annuo pari a 240.000 dollari hongkonghesi, ovvero circa 24.895 Euro. E’ prevista, inoltre, l’erogazione di una indennità per le spese di viaggio dell’imposto di 10.000 dollari hongkonghesi, pari a 1.037 Euro. Infine, per coloro che necessiteranno di più di 3 anni per terminare il percorso di specializzazione, potranno essere concessi ulteriori finanziamenti dalle istituzioni scelte per il dottorato. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate presso l’Università cinese di interesse, secondo le modalità indicate dai rispettivi bandi, previa registrazione al programma di borse di studio in Cina, attraverso l’apposito form online, entro il 1° dicembre 2014. Riparte il bando Vulcanus per l’assegnazione di borse di studio per tirocini in Giappone. Il programma prevede l’attivazione di stage retribuiti della durata di un anno, da settembre 2015 ad agosto 2016, che si svolgeranno interamente nello Stato nipponico e comprenderanno le seguenti attività: – un seminario sul Giappone;

– un corso intensivo di lingua giapponese di quattro mesi; – uno stage di otto mesi presso un’industria giapponese. Possono partecipare al programma di formazione e lavoro in Giappone i candidati in possesso dei seguenti requisiti: - cittadinanza dell’Unione Europea; - essere studenti presso università ubicate entro i confini dell’Unione Europea iscritti a facoltà tecniche o scientifiche, quali Ingegneria, Informatica, Chimica, Biotecnologia, Fisica, Matematica e simili; - essere iscritti almeno al 4° anno, al momento dell’invio della candidatura; - conoscenza della lingua inglese; - disponibilità a trascorrere un periodo di un anno all’estero. Le borse di studio Vulcanus previste dal bando per studenti universitari avranno un importo pari a 1.900.000 yen, circa 12.871 Euro, e serviranno per coprire le spese di viaggio di andata e ritorno, l’assicurazione e le spese primarie di soggiorno in Giappone. Gli stagisti potranno, inoltre, usufruire di un alloggio messo a disposizione dall’azienda ospitante, per l’intera durata del percorso formativo. Le domande di partecipazione devono essere inviate a mezzo corriere o posta (normale o prioritaria), entro il 20 gennaio 2015, all’indirizzo EU – Japan Centre for Industrial Cooperation, Rue Marie de Bourgogne, 52, (V) – 1000 Brussels, BELGIUM. Nuove opportunità di stage in Germania con GoEuro. Il portale dedicato all’organizzazione di viaggi ha aperto un bando per una borsa di studio da 2mila Euro, per finanziare un’esperienza di formazione e lavoro a Berlino. GoEuro è una piattaforma web che offre un servizio di comparazione istantanea in ambito viaggi, in particolare per confrontare il più velocemente possibile le diverse modalità di trasporto, ovvero aereo, treno, auto, autobus. L’azienda intende sostenere le idee innovative di giovani studenti universitari ed ha aperto un contest internazionale finalizzato all’assegnazione di una borsa di studio a Berlino, per svolgere un tirocinio retribuito in Germania. Possono partecipare al bando GoEuro per borse di studio in Germania gli studenti universitari iscritti presso le Università aderenti all’iniziativa, purchè maggiorenni. Ciascun concorrente potrà proporre la propria visione di un’Europa maggiormente interconnessa, ispirandosi al tema “A Closer Europe”, presentando un progetto innovativo sotto forma di saggio, blog post, video, canale youtube, o altro formato. I lavori proposti potranno essere incentrati su trasporti, cultura, educazione o altri argomenti che possano esprimere l’idea di un’Europa meglio collegata. La borsa di studio a Berlino avrà un importo pari a 2.000 Euro e servirà a finanziare uno stage nella capitale tedesca, della durata massima di 3 mesi. Le migliori idee selezionate saranno, inoltre, pubblicate nel blog ufficiale di GoEuro in Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia. Gli interessati al concorso per un tirocinio a Berlino dovranno inviare tramite mail, entro il 15 dicembre 2014, all’indirizzo di posta elettronica scholarship@goeuro.com, il proprio progetto, che dovrà includere: - un saggio di 1.500-2.000 parole o un video della durata di 1-10 minuti, o altri formati, purchè inviabili per mail; - una copia in formato .pdf del certificato di immatricolazione universitaria per l’anno accademico 2014 2015. Consigliamo di scaricare i bandi relativi a entrambi i concorsi per conoscere tutti i dettagli.

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