77 whats up febbraio 2012

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Anno X, n° 77 FEBBRAIO 2012 - 0,20 euro

www.uozzap.com

il mensile Per i giovani scritto dai giovani

E ANNOIARSI... ditoriale

E SENZA MUTUO

di Riccardo Severi a me il mutuo chi lo dà? Provate ad andare in banca a chiedere un mutuo: la sola garanzia che chiedono per ottenerlo è avere un posto fisso, a tempo indeterminato. Il solo a non saperlo è il nostro capo del governo, Mario Monti. L’infelice battuta di Monti sul “ma che noia il posto fisso”, che fa seguito alla battuta del sottosegretario Michel Martone sui giovani sfigati che si laureano a 28 anni, rivela una distanza dalla realtà sociale, uno snobismo spocchioso di chi è nato con la camicia, una visione darwiniana della selezione ineguale dei giovani, che francamente preoccupano e offendono. Altro che noia! Con la disoccupazione giovanile oltre il 30 per cento - il nuovo record al negativo è di pochi giorni fa - c’è una Italia che soffre, che non vede prospettive di lavoro. Lo dico non per retorica giovanilistica, per piagnucoleria da sfigati che meritano di essere sfigati perché è colpa loro se non studiano e fanno carriere fulminanti come i professorini alla Martone che poi, chissà come, vengono chiamati a far parte del governo nazionale… Perché chiamare lui o non uno dei milioni di giovani meritevoli di cui persino un giornalista non ne intaccherebbe la credibilità, al contrario di quello che invece è avvenuto per Martone? Magari se venisse chiamato a fare il sottosegretario si sistemerebbe e saprebbe qualcosa di più rispetto alle pene dei giovani studenti e dei giovani in cerca di un lavoro. Peccato che non avrebbe l’estrazione (così si dice) sociale giusta, alto borghese meglio se del nord, meglio ancora se con una università d’elite alle spalle, che si sa fa anche lobby e agevola specializzazione e master in esclusive cattedrali americane del sapere a fior di quattrini; e poi il posto fisso in una multinazionale e in una istituzione sopranazionale è un gioco da ragazzi non sfigati, e magari una docenza tanto per dare un tocco di “non sfigati” in più.

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Dario Fo

Marco

IL NOBEL DARIO FO /

“gioVaNi, sE NoN ridETE dEllE cosE TragichE siETE FrEgaTi”

LE MEGA VILLE DELLA MAFIA AGLI UNDER 35 / COME AVERLE

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segue a pag. 002

Attualità

QuEi 30 gioVaNi gENi (NoN iTaliaNi) chE sTaNNo caMbiaNdo il MoNdo De Cupolone

ElEzioNi usa: il papa è rEpubblicaNo?

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L’ARRUOLAMENTO NELL’ESERCITO DEI PAGLIACCI

Non si fa

“curarE” l’oMosEssualiTà, a spEsE dEllo sTaTo Che legge fa

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Mondo Web

E ora chE ha chiuso MEgaupload? Art&The City

social NET arT. QuaNdo FacEbook diVENTa arTE


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ttualita’

LE MEGA VILLE DELLA MAFIA

AGLI UNDER 35

(per scopi turistici) di Luisa Foti

presenta ai ministri dell'interno e della giustizia (www.anbsc.it) vediamo che sono 11.705 i beni confiscati in Italia beni immobili sequestrati e confiscati dall’introduzione della legge Rognoni alla criminalità organizzata che hanno La Torre del 1982. Di questi 10.225 caratteristiche tali da consentirne un sono beni immobili e 1.480 sono uso agevole per scopi turistici possono eso aziende. Dei 10.225 beni immobili m sere dati in concessione a cooperative di gioi mettia tra e c s o n confiscati 3.185 sono ancora da dea vani di età non superiore a 35 anni”. Questo no cos cati so ntro le mafie s fi n stinare, mentre dei 6.600 già destinati non o c si legge da un comunicato Ansa relativo alla “I beni ”, Libera co ia c c sono ancora utilizzati per le finalità istituzionali e sociali tutti fa disposizione introdotta dal Governo Monti nel la previste dalla legge. decreto semplificazioni che dovrà passare al vaglio del dibattito parlamentare. Una iniziativa degna di inte- Una infinità. Quanti, di questi, sono stati affidati a giovani? resse, proprio perché sembra concreta e rivolta ai giovani. Cer- È un dato che possono fornire solamente i Comuni perché si chiamo di capirla meglio con Ferdinando Secchi, referente occupano dell'ultima fase dell'assegnazione. Nella nostra per Roma di Li- esperienza, nel circuito delle cooperative Libera Terra (www.liberaterra.it), la gran parte delle 150 persone, e senza bera, l’associazione contare gli stagionali, che lavorano stabilmente su quei beni che da anni sottratti ai mafiosi sono giovani e questa per loro è stata una spende le sue grande opportunità. energie contro Ci sono limiti o rischi nel destinare ai giovani questi beni legati mafia? le Mafie. È certamente importante che questi ragazzi siano accompaChe ne pensi? gnati nel percorso imprenditoriale e che venga rispettato il fine La proposta di restituzione sociale della legge, oltre ad assicurarsi che quei sembra posi- beni non tornino tramite prestanome ai mafiosi cui erano stati Catania, Motta S.Anastasia, Albergo Sigonella Inn tiva, sia perché sottratti. è sempre bene ricordarsi che i beni confiscati alle mafie pos- Nel concreto, qual è l’iter di richiesta di questi beni? Sasono essere una risorsa anche economica per la società, sia rebbe facile per un giovane accedervi? per l'attenzione ai giovani che anche in Libera è molto forte. Molto dipende dai Comuni sul cui territorio i beni confiscati riAnche prima di quest'ultimo decreto era comunque già possi- cadono. Sono i Comuni a decidere l'assegnazione ed ai Cobile secondo la legge 109/96 assegnare i beni confiscati alle muni bisogna rivolgersi per avere informazioni specifiche. Questi sono tenuti per legge a pubblicare un elenco dei beni comunità giovanili che avessero un fine sociale. confiscati e a indicare i soggetti cui sono assegnati. Sulla Quanti sono i beni sequestrati alle mafie, al momento? Nella relazione semestrale che il direttore dell’Agenzia nazio- strada dell'efficienza nella fase di assegnazione c'è ancora nale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati molto da fare e dal punto di vista della nostra associazione è anche un problema di cultura media della popolazione su questo tema. Se ci fosse più sensibilità e attenzione le cose andrebbero più spedite…

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he legge fa

STORIE DI AMANTI IN CASSAZIONE Se lei vuole entrare in casa con l’amico, il marito non può opporsi. Se invece fugge con l’amico e vuole essere mantenuta ugualmente, lui deve mantenerla. E così via…

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di Mario Relandini

e un giorno una moglie dovesse uscire di casa avvertendo il marito che tornerà in compagnia per il tè, il marito farebbe bene a predisporre le tazzine “buone”, il tè, lo zucchero, il limone e i pasticcini. E, se la moglie dovesse poi arrivare con il proprio amante, farebbe bene ad accoglierlo come un vecchio caro amico di famiglia. Perché? Perché, altrimenti, la Cassazione si inquieterebbe molto e finirebbe per condannarlo, evidentemente, per la sua inospitalità. È accaduto ad un romano che, quando la moglie si è presentata in casa con il proprio amante, invece di offrire cordialmente ai due il tè, ha cercato di offrire loro il “benservito” e di metterli fuori dalla porta. Ma la moglie, offesa da tale sgarberia, ha creduto suo diritto fargliela pagare davanti ai giudici. Cosa che le è riuscita perché, alla fine, la Suprema Corte ha emesso sentenza di condanna per “violenza privata” nei confronti del marito che, così, è stato costretto a dover subire, con sua grande sorpresa, il poco simpatico ruolo di “cornuto e mazziato”. Ma ancor più “cornuto e mazziato” quel marito che prima si è visto fuggire di casa la moglie con l’amante e poi, quando la moglie ha chiesto in giudizio di continuare ad essere da lui mantenuta, si è visto obbligato, dai supremi giudici, a sborsare un cospicuo assegno, evidentemente, per la felicità dei due. La figura dell’amante, dunque, sembra essere stata ormai sdoganata, in un certo qual modo, dalla Corte di Cassazione. Ne sa qualcosa – anche se per altro verso – un quarantenne di Messina che, alzate le mani sulla donna con la quale intratteneva una relazione clandestina, si è visto condannare, in ultima istanza, non perché avesse picchiato una persona qualsiasi, ma perché il “picchiare l’amante integra il reato di maltrattamenti in famiglia”. Lo stesso, cioè, che picchiare la moglie, un figlio o un genitore.

EDITORIALE La villa del boss Egidio Coppola, detta “Casa Don Diana”, è un bene confiscato alla camorra a Casal di Principe. Up sottotitolo “Il mensile per i giovani scritto PUBLISHING What’s dai giovani” (www.uozzap.com). Anno X n. 77 Feb-

braio 2012. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 440 del 14/10/2003 Direttore Responsabile Riccardo Severi. In redazione Luisa Foti, Elena Del Duca, Emanuela Brugiotti. Stampa Rotopress s. r. l. , viale Enrico Ortolani, 00125 Roma. Distribuzione Servizi Editoriali Regionali s.r.l. Via Stadera, 76 Napoli. In copertina: Dario Fo e Franca Rame, Marco Mengoni (foto di Alessio Pizzicanella) e Claudia Gerini. Immagini di questo numero Archivio What’s Up e autori vari riportati in didascalia. Editore HelpSos Soc. Coop. a r. l. Piazza San Giovanni in Laterano 18/b, 00184 Roma tel. e fax +39 06 9003132, +39 345 2366761, contatto Skype: redazione.uozzap. Il materiale pervenutoci non viene restituito. L’editore si riserva di ottemperare a involontarie omissioni. La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 Agosto 1990, n. 250. Chiuso in redazione il 3 Febbraio 2012, finito di stampare nel mese di Febbraio 2012. Per informazioni redazione@uozzap.com. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile. Per esercitare i diritti previsti dal dlgs n. 196/03 ci si può rivolgere alla redazione in Largo Enea Bortolotti 38, 00146 Roma. Comunicazione all’abbonato ai sensi del dlgs 196/2003. I suoi dati (nome cognome indirizzo) presenti nel nostro archivio informatico verranno da noi utilizzati esclusivamente per il rapporto editore-abbonato. Potrà chiederne l’aggiornamento o la cancellazione. Il responsabile del trattamento è: Riccardo Severi.

Assandri, Emanuela Brugiotti, COLLABORATORI Fabrizio Massimo Canorro, Marica Ciraci, Ilaria Crestini, Valerio D’Angelo, Elena Del Duca, Luisa Foti, Roberta Isceri, M.L. Kevin, Ilaria Marchetti, Fabio Melandri, Alessandro Mercanti, Christian Mezeckis, Maria Teresa Pagnotta, Gabriella Poggioli, Giada Porchera, Mario Relandini, Mauro Scansa, Romeo Scansa, Andrea Severi, Silvia Tempesta, Raffaele Tostini, Carlotta Urbani, Maria Flavia Vecchio.

ANNOIARSI... E SENZA MUTUO (segue dalla prima)

di Riccardo Severi

Signori del governo, aprite gli occhi. I giovani italiani sono tra i più sfigati d’Europa! Qualcuno obietta, ma erano solo battute, infelici ma pur sempre battute. Dietro quelle battute sul posto fisso e sui giovani sfigati,ci intravedo invece cose negative: o la banalità o una concezione elitaria. Sia l’una che l’altra non vanno bene per uomini al governo del Paese chiamati a ridare slancio economico e coraggio ai giovani, i primi che sanno che, tra precarietà e flessibilità, la sicurezza del mitico posto fisso per tutta la vita è ormai un’illusione. Ma l’alternativa? Comunque il lavoro. Che però non c’è. Lavoro vero, con contratti veri a tempo indeterminato, e una mobilità vera che offra passaggi veri da un posto di lavoro ad un altro per decisione aziendale o individuale ma che sia un posto di lavoro dignitoso e garantito nei diritti e non lo sfruttamento di una condizione di precari che non ha mai termine. Di vero, ahinoi, c’è il contrario. Niente lavoro. Niente flessibilità. Solo chiacchiere. Cambierà qualcosa? Nelle prossime settimane

il ministro Fornero presenterà il tanto atteso decreto sul mercato del lavoro. Speriamo bene, soprattutto che non pianga, perché in quel caso, visto il precedente, sarebbe un brutto segnale, dolori non per lei ma per noi giovani e più in generale per i lavoratori. Ritornando al mutuo, diamo un modesto suggerimento al governo. Chiami le banche e spieghi loro che il mutuo lo devono dare anche ai giovani senza posto fisso e senza mammà e papà a fare da garanti. Che bella e vera riforma, sarebbe! E, già che ci siamo, provi a convincere i direttori di banca ad aiutare le imprese che i giovani possono d’ora in poi avviare con un solo euro di capitale (vedi articolo a p.3 “Under 35: via al capitale da 1 euro”). Al momento si mostrano ottusamente ostili a concedere persino fidi con le garanzie, i soliti bancari! Malgrado la decisione presa dal governo a favore dell’imprenditoria giovanile sia una concreta misura a favore dei giovani. O no? Signori professori al governo, che ne dite di un bel giretto tra la gente, non vi farebbe male.


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l PERSONAGGIO

IL PREMIO NOBEL DARIO FO:

“SE NON AVETE SENSO DELL’UMORISMO, SIETE FREGATI” di Riccardo Severi

DOWN & UP

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remio Nobel per la Letteratura nel 1997, il Maestro Dario Fo è soprattutto uomo di teatro: drammaturgo, scrittore e regista, attore comico e gigante della satira. Sposato da quasi 58 anni con Franca Rame, condivide con lei il palcoscenico da 50 (da quando fondarono assieme la Compagnia Dario Fo – Franca Rame). Ha iniziato questo 2012 riproponendo all’Auditorium Conciliazione (20 gennaio) l’intramontabile “Mistero Buffo”, con nuovi testi. Il monologo del comico che “al dogma fa pernacchi” continua ad ottenere un incredibile successo di pubblico in Italia e nel mondo, dal ’67. Un’occasione unica per avvicinarlo. Maestro, c’è qualcosa dell’Italia di oggi su cui i giovani dovrebbero ridere? Beh, tante cose… (ride) suscitano ironia e grottesco. D’altronde il ridere, soprattutto sulle cose serie e tragiche, fa parte della satira. Un popolo che non ha satira e senso dell’umorismo è morto, è fregato. Perché lo pensa? La satira permette di capire le cose anche alla gente più lenta nel decifrare le situazioni della politica, della vita, della morale e via dicendo. Quindi è importantissimo educare i ragazzi a questa disciplina, cioè la disciplina di sapere, di andare in fondo nella chiave della satira. È stato insignito del Nobel per la Letteratura. Un Nobel dato ad un comico, colto e studioso come Lei. Cosa ne pensa di alcuni comici di oggi che hanno ambizioni politiche? Avere ambizioni politiche non è un reato. Io stesso ho cercato di fare della politica militante, volevo capire meglio le cose e per farlo bisogna che ci si stia dentro con i piedi, la mano, la testa. Poi? Poi sono rimasto deluso, ho capito che non è il mio mestiere, soprattutto non è la mia indole, e quindi ho lasciato. Però vado avanti a far satira. Per dio se la faccio! Secondo Lei, Grillo ce l’ha la testa per fare politica? Per come la vedo io Grillo non sta facendo politica, sta facendo denuncia, che è un’altra cosa. Fare politica significa stare dentro le situazioni e seguirle fino in fondo. Lui le denuncia e poi cerca di fare in modo che altri selezionino e realizzino il risentimento e la rabbia. Perché oggi gli attori comici sono prevalentemente del Centro Sud? Ma non è vero, c’è tutta l’Italia che è carica di persone che sanno fare l’umorismo. Poi ci sono quelli che fanno lo sfottò, che è ben diverso dal fare dell’umo-

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“CURARE” L’OMOSESSUALITÀ, A SPESE DELLO STATO di Roberta Isceri Ebbene sì, anche nell’evoluta Olanda c’è chi pensa che l’omosessualità sia una malattia e che, come tale, possa essere curata; magari pure a spese dello Stato. È a metà gennaio che il quotidiano olandese Trouw lancia la notizia: ad Amsterdam esiste un’associazione di stampo cristiano-evangelico, chiamata Different, che si occuperebbe di curare i disagi relazionali, tra cui appunto l’omosessualità. In Olanda è subito scandalo. L’associazione è infatti riconosciuta all’interno del sistema nazionale sanitario e gode di contributi pubblici. I partiti politici, sia quelli che fanno parte della coalizione conservatrice che quelli dell’opposizione, hanno chiesto in coro al ministro della Sanità, Edith Schippers, di rimuovere immediatamente la terapia da quelle coperte dall’assicurazione sanitaria. Staremo a vedere se l’unanime indignazione si trasformerà in un atto concreto.

QUEI 30 GIOVANI GENI (MA NON ITALIANI) CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO

di Giada Porchera

rismo. Far ridere non significa fare un qualcosa che serva alla gente, non è il solo sghignazzo fine a se stesso che realizza i problemi. Ridere perché una vecchietta cade, o perché c’è uno che batte il sedere oppure perché uno viene derubato e nel cercare di raggiungere il ladro cade per terra e si sfascia mezzo… questo non è umorismo, è lo sfottò più triviale che possa esistere. E noi abbiamo degli esempi di gente che anche avendo il potere in mano portava avanti questo tipo di umorismo. E difatti s’è visto a cosa porta questo, a sfondare se stesso e non a sfondare la coscienza degli italiani. Un messaggio di augurio ai giovani per questo 2012? Leggere, non accontentarsi della opinione corrente facile, ma indagare, conoscere, e soprattutto essere coscienti di quello che avviene e per fare questo bisogna essere informati. L’informazione è un fatto culturale. Si raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all’aria convenzioni e regole.

COMUNICATO DI REDAZIONE What’s Up esce in edicola questo numero in versione ridotta. Il motivo i tagli retroattivi del contributo per l’editoria per la gestione 2010 e per quella del 2011 di cui peraltro - al momento di questa pubblicazione – non se ne conosce l’entità. Tagli insopportabili, proprio perché retroattivi, che sentenziano una condanna a morte decine e decine di giornali, e per migliaia di giornalisti e poligrafici che rischiano licenziamento e cassa integrazione (un costo cumulativamente ben maggiore che il ripristino di 80 milioni circa di euro che servirebbero a finanziare l’editoria). Già a Dicembre scorso, per protestare contro questa misura durissima e che mette a repentaglio il pluralismo dell’informazione, non sono usciti in edicola numerosissimi quotidiani, compresi Corriere della Sera, Repubblica, persino Il Fatto Quotidiano, da sempre avverso ai contributi ai giornali. Nel frattempo, nel mese di gennaio, hanno chiuso i seguenti quotidiani: Liberazione, L’informazione-il Domani, Sardegna 24, La provincia di Cremona. Il Manifesto ha già dichiarato stato di crisi. Soru cerca acquirenti per L’Unità. Lo storico mensile Il Mucchio, a rischio chiusura, sta facendo un appello accorato ai lettori per incrementare gli abbonamenti. Il Riformista e Il Foglio, per penna dei propri direttori, manifestano negli editoriali profonde preoccupazioni e anticipano piani di tagli (che ricordiamo iniziano dal licenziamento di giornalisti e grafici). In chiusura anche il free press City - il sesto quotidiano più letto in Italia - per mancanza di pubblicità. Dimostrazione emblematica che non è

Nella classifica dell’autorevole rivista statunitense Forbessui “30 under 30” che stanno cambiando il mondo non c’è nemmeno un italiano. Oltre all’onnipresente Mark Zuckerberg, oltre ai gettonatissimi Lady Gaga e Justin Bieber, c’è chi si è inventato un alettone aerodinamico per abbattere i consumi degli scuolabus (e ha solo 16 anni); ma c’è anche anche Pete Cashmore, il ventiseienne fondatore di Mashable, l’unico sito di news in grado di competere con l’Huffington Post in quanto a visualizzazioni, e c’è Kevin Systrom, quello di Instgram, la stranota app per Iphone. Dodici sono i settori di attività scelti da Forbesarte e design, energia, spettacolo, finanza, alimentazione, legge e politica, media, musica, immobiliare, scienza, social media, tecnologia – e dodici i panel di esperti al lavoro per valutare le candidature dei geniali “disrupters” pervenute on-line, la stragrande maggioranza a stelle e strisce, se si escludono una manciata di britannici, francesi, russi e poco altro. Questione di metodo di indagine, ma il dato non pervenuto del Belpaese qualcosa vorrà pur dire.

UNDER 35: VIA AL CAPITALE DA 1 EURO

Un punto a nostro favore sull’imprenditoria giovanile potrebbe venirci in soccorso. Il decreto Monti sulle liberalizzazioni vara le Srl, società semplificate a responsabilità limitata, riservate ai businessman con meno di 35 anni. Il capitale sociale? Solo 1 euro, simbolico. Stando alla bozza del governo, la Srl semplificata è un istituto transitorio per definizione: quando tutti i soci avranno spento le fatidiche 35 candeline, i loro privilegi verranno meno. Ma nel frattempo potranno valersi di un iter burocratico parecchio snellito per far partire l’attività, senza onerose puntate dal notaio: basterà l’invio telematico al Registro delle imprese della Camera di Commercio dei dati societari, esente dal pagamento dei diritti di bollo e di segreteria. E anche la fase di start up, la più critica per gli aspiranti imprenditori, godrà di alcune agevolazioni. Un modo per non scoraggiare, parafrasando il premier, i giovani Bill Gates italiani con una “tempistica pesante e costosa”. A questo punto, però, sorge spontaneo chiedersi: saranno disposte le banche a sostenere economicamente chi non ha un capitale depositato? Staremo a vedere.

vero che un giornale, se funziona, vive da solo. Il mercato pubblicitario che non sia radio-televisivo è morto, non ci sono più soldi e di conseguenza non c’è più nemmeno quel briciolo di meritocrazia per una rivista come la nostra che vende ed è meritevole di raccogliere quelle briciole di pubblicità distribuita fuori dalle logiche clientelari. What’s Up nell’ultimo anno ha aumentato tiratura, distribuzione e vendite. Numeri superiori a quelli di tre anni fa, quando, seppur con l’inizio della crisi, il mercato pubblicitario c’era ed era vivo; e ricordiamo che What’s Up, allora, e per tutti gli anni precedenti, non aveva diritto al contributo pubblico. Altri tempi. Aggiungiamo che il medesimo decreto legge di novembre scorso su citato ha disposto un nuovo regolamento con criteri di accesso al contributo molto più restrittivi, in vigore dal primo gennaio 2012, ma che ad oggi, 31 gennaio 2012, ancora non c’è! Chi doveva dare queste E altre risposte era il sottosegretario Carlo Malinconico che si è dimesso perché è emerso che la cricca degli appalti del G8 gli pagava vacanze all’Argentario per migliaia di euro. Ciliegina sulla torta, la futura riforma dell’accesso all’ordine dei giornalisti pubblicisti, che sembrerebbe costringere i ragazzi che vogliano intraprendere questa disgraziata professione a sganciare migliaia di euro alle poche scuole private autorizzate. Questo accade quando nel solo 2012 il Governo italiano ha messo in budget miliardi di euro per costruire sottomarini e caccia da guerra e ci si aspetta di sapere se ci sarà la famosa asta delle frequenze televisive (fino ad oggi gratuita per interesse dei pochi gruppi – sempre i soliti – sul mercato e opportunamente ribattezzata beauty contest) che negli altri Paesi ha fruttato miliardi di euro. Il Governo, anche in questo caso, ci chiede di aspettare. Noi non demordiamo, chissà come, ma continueremo a uscire.


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FL’APPRENDISTATO

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ormazione&lavoro

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PER ACCEDERE AL LAVORO

GIOCARE A GOLF

di Giada Porchera

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portivamente parlando

di Alessandro Mercanti

entre il governo e le parti sociali sono alla ricerca di un difficile accordo sulla riforma del lavoro, qualcosa, per i giovani, è già cambiato alla fine dello scorso anno. Chissà se il ministro Fornero e sindacati, come sembrano intenzionati a fare, riusciranno davvero a rendere il contratto di apprendistato il principale canale di accesso dei giovani al mondo dell’occupazione. Verrà presto il momento in cui potremo dire addio ai contratti atipici? Nel frattempo, accontentiamoci di sapere che, da quest’autunno, proprio l’apprendistato è diventato, udite udite, un “contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani". Ebbene sì, “a tempo indeterminato”: perché è entrato in vigore il Testo Unico, che non solo impedisce alle parti di “recedere dal contratto durante il periodo di formazione in assenza di una giusta causa o di un giustificato motivo” ma, se ciò non avviene neanche allo scadere del contratto, si passa direttamente a un rapporto di lavoro definitivo. Una bella novità in un mercato asfittico come il nostro!

MA COS’È, DI FATTO, L’APPRENDISTATO?

Per dirla all’inglese, consiste in un periodo di “training on the job”: tre anni – in genere – di formazione e lavoro, con tanto di piano formativo individuale e tutor aziendale. Il Testo Unico entrato in vigore il 25 ottobre mantiene le tre tipologie di contratto già previste: l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, destinato ai giovani tra 15 e 25 anni, il contratto di mestiere e l’apprendistato di alta formazione e ricerca, per i giovani tra 18 e 29 anni. Le attività formative sono definite dalle Regioni, ma gli apprendisti “più grandicelli” possono anche svolgerle all’interno dell’azienda (contratto di mestiere) oppure, se hanno intrapreso studi universitari e superiori, master, dottorati di ricerca e praticantati presso gli studi professionali, vale l’intesa raggiunta dai singoli datori di lavoro con le istituzioni universitarie (alta formazione e ricerca). Tanti i benefici contributivi per i datori di lavoro che optano per il contratto di apprendistato. E pesanti, dunque, sono le sanzioni per evitare che ne abusino.

DA SAPERE

Ecco un paio di cose da sapere per far valere i propri diritti di apprendista: il rapporto di lavoro prevede il divieto della retribuzione a cottimo (ricompensa sul risultato del lavoro svolto e non sulle ore effettivamente impiegate a realizzarlo) e l’obbligo del contratto scritto, da redigere entro 30 giorni dalla stipula. In mancanza del contratto, il rapporto si considera irregolare e il lavoratore può richiederne la trasformazione in un contratto a tempo indeterminato.

L’altra sera mi immaginavo in sella ad una di quelle macchine elettriche a due posti, lenta, senza marce e con il tetto parasole, pensavo a quanto sarebbe piacevole poterle guidare attraversando un prato immenso; un tè freddo in mano, il silenzio intorno a noi ed il cinguettio degli uccelli l’unico suono ad accompagnarci, sarebbe veramente rilassante. Poi ho pensato che, con la fortuna che ho, potrei imbattermi per sbaglio nel bel mezzo di una partita di golf, interromperla, ed essere inseguito da tifosi e giocatori (vestiti di tutto punto!) con in mano mazze da golf (la minicar da prato non è nota per la velocità). Il golf è uno sport che viene spesso considerato per soli ricchi. Al contrario, oggi è alla portata di tutti, molti sono infatti i centri sportivi che danno la possibilità di praticarlo anche in Italia. Ultimamente è stato pure reintrodotto, dopo le due manifestazioni di inizio ’900, nei giochi Olimpici e ne farà parte dall’edizione del 2016. Le competizioni sono diverse e solamente alcune vengono considerate importanti, aldilà della ricchezza dei premi. Si dividono in gare a squadre ed individuali. Le prime sono ad esempio la Ryder Cup e la President Cup che si svolgono ogni due anni; le seconde sono le cosiddette Majors, ovvero i Masters, lo U.S. Open, il British Open e il PGA Championship. Il golf è uno sport di origini americo-britanniche, non è un caso che le più grandi competizioni si svolgono o negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, ma negli ultimi anni, complice un sempre maggior numero di proseliti, quando il tempo non è favorevole per allestire tornei o partite in Europa, è l’Europa a spostarsi al caldo. Dopo lo European Tour conclusosi nel dicembre scorso con il Race to Dubai (il miglior italiano piazzato, sesto posto, Francesco Molinari), le prossime tappe di Febbraio sono in Quatar, dal 2 al 5, a Dubai dal 9 al 12, e Nuova Delhi dal 16 al 19, per poi proseguire con i consueti appuntamenti della stagione. Alcuni narrano che il golf sia addirittura uno sport pericoloso, leggende raccontano di incidenti avvenuti con le golf car o di fulmini caduti in situazioni di brutto tempo. Fatalità, ma se un giorno vorrete sfidarvi in un campo da golf, fatelo con aplomb e soprattutto non bevete troppo brandy prima di guidare tra una buca e l’altra!

L’ESERCITO DEI 500MILA APRENDISTI

Oggi, in Italia, i giovani apprendisti sono oltre mezzo milione, soprattutto nell’artigianato. In attesa che le Regioni si adeguino alle nuove norme, molte sono le iniziative in corso e le opportunità nelle varie amministrazioni: in Lombardia, per esempio, c’è la Dote Apprendistato, che offre ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni la possibilità di essere assunti come apprendisti e, al tempo stesso, di conseguire il titolo di studio. E in Piemonte è partita la sperimentazione dei contratti di apprendistato che consentono agli studenti universitari dei corsi triennali e magistrali di laurearsi.

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ondo web

E ORA CHE HA CHIUSO MEGAUPLOAD? TUTTI ALLA RICERCA DI UN PEER-TO-PEER LIBERO di Raffaele Tostini Il 19 gennaio scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha posto i sigilli ai server del sito di hosting video Megaupload, che insieme con le sue “appendici” MegaVideo e Megaporn raccoglieva circa il 4% del traffico mondiale di Internet. Megaupload era solo l’ultimo di una serie di siti Web dedicati all’hosting dei Video, di cui Napster e WinMX sono stati i precusori. Il fatto che fosse a pagamento per gli utenti registrati, liberava da quel senso di illegale che si prova normalmente ogni volta che si scarica del materiale coperto da Copyright, o così era almeno per i 150 milioni di utenti registrati. Un numero di clienti molto alto, che, a quanto pare, più di curarsi del fatto di poter essere al vaglio dell’autorità americana (anche se sembra che i Server di Megaupload abbiano cancellato i dati sensibili presenti negli Hard Disk), si preoccupa di trovare valide alternative. E ce ne sono! Emule non teme l’età, e nonostante gli anni sembra essere una buona alternativa, anche se il numero di server su cui poggia è diminuito vistosamente. Il punto a sfavore di questo sito resta il fatto di non garantire la sicurezza di ciò che si scarica. E il rischio virus è sempre dietro l’angolo. Per chi ha un briciolo di pazienza c’è BitTorrent, client che permette di inserire in Input il percorso internet del file, denominato Torrent, iniziando successivamente un rapido download. I Torrent si trovano con Google. Infine, per i più “smanettoni”, c’è mIRC, il sito di chat storico nel mondo di Internet, che offre canali su server più o meno leciti, nei quali gli utenti registrati possono scambiarsi link ai siti dai quali effettuare il download. Per quest’ultimo, però, occorre avere una buona dimestichezza con il mondo di Internet. Insomma, orfani di Megaupload, le alternative esistono. Rimane il fatto che il download di file da Internet dovrebbe essere lecito solo per il materiale non coperto da Copyright. Per ora la Giustizia sta perseguendo i Server, e gli operatori stanno permettendo il peer-to-peer per non perdere grosse fette di mercato… cosa accadrà quando si inizieranno a perseguire i clienti?

Francesco Molinari

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ocial FASHION E DISABILITÀ di Carlotta Urbani e Ilaria Marchetti

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reeshore è una linea di abbigliamento creata per permettere alle persone con disabilità di vestire comodi e bene. “La Mec Service è un’azienda che produce abbigliamento casual da venticinque anni - ci racconta l’amministratore della ditta, Michela Colombo Gallazzi -, abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza per realizzare capi belli e comodi tanto quanto quelli che creiamo per i giovani; per esempio jeans lavati e invecchiati stone wash, ma con

accorgimenti particolari che facilitano la quotidiana azione d’indossarli”. Ci sono delle felpe completamente apribili con bottoni a pressione nascosta per persone inabili, ossia che devono essere vestite da altri. Camicie pensate per le donne con tumore al seno e linfedema, che ha la caratteristica di far aumentare di volume del braccio, quindi con una manica più grande dell’altra. Pantaloni per persone in carrozzina con i calzari per scaldare le parti inferiori delle gambe. Tutti accorgimenti nati e studiati durante il periodo di degenza di una delle tre sorelle titolari della ditta, che per una banale caduta, che le ha causato la frattura dell’omero, si è trovata con un fissatore esterno sul braccio per tre mesi e successivi due anni di fisioterapia. Le difficoltà però sono molte, i negozi sono scettici e non si riesce ad inserire questo prodotto nel mercato. “Ma noi crediamo fortemente in questo progetto – continua la Colombo

Gallazzi –. Lo scorso 3 dicembre a Milano, in occasione della Giornata per i diritti delle persone disabili, abbiamo realizzato una sfilata con i nostri capi indossati da ragazzi disabili, è stato un momento bellissimo e in questo senso parliamo di libertà di essere uguali agli altri, di vestirsi con abbigliamento creato appositamente con gusto, alla moda e agevolato”. http://www.freeshore.it Jeans 5 tasche donna aperto su entrambi i lati da zip in nylon che scendono fino al ginocchio.


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nternational

CLOWN ARMY

Beffa, farsa e carnevalata come strumenti di contestazione politica

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L’ADDESTRAMENTO

di Valerio D'Angelo

Il “corso d’addestramento” per reclute durava solo tre giorni, ai partecipanti si richiedeva unicamente vestiti comodi (e possibilmente buffi) e cibo da portare da casa, che poi sarebbe stato cucinato e mangiato in comune. All’atmosfera così rilassata e informale, si accompagnava naturalmente il “training motivazionale”, che consisteva nell’illustrare la storia del gruppo, la sua filosofia, le azioni intraprese nel passato ecc., ma soli tre giorni d’addestramento non fanno di te un clown formato e pronto all’azione perché “clown non si nasce, si diventa”, e implica un continuo e costante sforzo di cambiare la percezione di sé e degli altri, ovvero la capacità di reinventarsi continuamente, di improvvisare, di desacralizzare qualsiasi certezza, tutte caratteristiche che fanno del clown qualcosa di più di un semplice intrattenitore, ma un pagliaccio ribelle. Ed è proprio questo lo scopo dei ragazzi del C.I.R.C.A: andare oltre il puro divertimento e usare la beffa, la farsa, la carnevalata, come strumenti di contestazione politica.

CHI SONO

Il gruppo, nato a Londra in occasione del Forum Sociale Europeo del 2004 dal Laboratory of Insurrectionary Imagination, opera soprattutto durante i grandi meeting internazionali, inscenando azioni ludiche di disturbo, ed è in queste occasioni che si vedono i clown spolverare gli elmetti dei poliziotti, soffiare lingue di Menelik durante le solenni parate militari, ridere fragorosamente in faccia ai poliziotti in assetto antisommossa, nella convinzione che la miglior forma di contestazione consiste nel ridicolizzare il Potere, mostrandone l’assurdità e l’inutilità. Nel loro sito (www.clownarmy.org) si definiscono Circa perché approssimativi e ambivalenti, presenti in tutti i luoghi e in nessun luogo, hanno facce sfuggenti e mutevoli, e il pesante fondotinta che copre i loro volti dà paradossalmente un nuovo volto alla ribellione. Non sempre attivi a livello unitario, ultimamente li abbiamo visti però in azione accanto al collettivo occupytrieste, quando a inizio novembre inscenarono una protesta ironica e dissacrante durante la sfilata militare dei bersaglieri per commemorare la vittoria sugli austriaci nel 1918. In quell’occasione studenti e clown ribelli hanno così, in modo beffardo, voluto sottolineare come miliardi di fondi pubblici vengono impiegati in spese militari piuttosto che essere destinati alla pubblica istruzione. C’è da stare attenti perché, alla fine, è sempre il giullare che uccide il re.

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e cupolone

IL PAPA È REPUBBLICANO?

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orld news di Silvia Tempesta

IL GIOCO RIVOLUZIONARIO DI UN ESERCITO DI PAGLIACCI.

entre si ride si pensa che c’è sempre tempo per la serietà”, confidava Franz Kafka nei suoi Diari. Sembra che questo motto l’abbiano preso molto sul serio i ragazzi del C.I.R.C.A. (Clandestine Insurgent Rebel Clown Army), un esercito di pagliacci ribelli che agisce a livello internazionale con azioni non violente dirette a sbeffeggiare le autorità e il sistema nei modi più creativi e imprevedibili. Ho personalmente avuto la fortuna di assistere a una loro esibizione, meglio ancora, al reclutamento dei volontari, che gli “ufficiali” del Clown Army compiono spesso in prossimità dei maggiori vertici internazionali. Mi trovavo infatti a Siviglia nell’aprile dello scorso anno quando casualmente mi imbattei nel loro volantino di propaganda, che chiamava all’appello chiunque, testualmente, fosse abbastanza “pazzo, ribelle, disertore e scontento” da volersi unire al gruppo.

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di Fabrizio Assandri

on ha paura di apparire politically uncorrect Benedetto XVI, che nel bel mezzo delle primarie per le presidenziali a stelle e strisce si sbilancia pesantemente, proprio mentre il mormone Romney è inseguito dai cattolici Gingrich e Santorum. Con un discorso ai vescovi americani ricevuti in Vaticano, il Papa se la prende con i politici che non rispettano la “legge naturale”. La musica è nota: no ad aborto, riconoscimenti a coppie di fatto e coppie omosessuali, ricerca sulle cellule staminali embrionali. Una bocciatura netta al governo Obama che non riguarda solo i singoli temi: per il Papa infatti la società americana tout court sarebbe addirittura malata di “una lettura riduzionistica e totalitaristica della persona umana e della natura”. Non solo: negli Usa esisterebbe “una minaccia alla libertà di religione dei cattolici”, che tradotto è una richiesta di maggiori garanzie sull’obiezione di coscienza su aborto e contraccettivi. La recente riforma sanitaria voluta da Obama, infatti, potrebbe portare alla fine di alcune esenzioni dalle polizze di assicurazione sanitaria per le università cattoliche, che escludevano finora dai rimborsi le pratiche “contrarie alla morale cattolica”. Almeno di quella ufficiale, visto che anche negli Usa è forte lo scollamento tra insegnamento dei vescovi e morale dei fedeli. Lo stesso Benedetto XVI lo riconosce indirettamente, sostenendo che “una testimonianza più coerente da parte dei cattolici d’America delle loro convinzioni più profonde darebbe un importante contributo al rinnovamento della società nel suo insieme”. C’è un antefatto di una certa importanza: lo stesso Ratzinger, quando era ancora a capo della Congregazione per la dottrina della fede, chiese espressamente ai vescovi americani di vietare la comunione a John Kerry, candidato democratico, cattolico ma, ahilui, pro-choice. I vescovi Usa, allora, non gli diedero troppa retta e decisero con un documento condiviso che ogni vescovo avrebbe deciso come comportarsi, nella propria diocesi, con i politici che sostenevano l’aborto. Questa volta nessuno può dire quanto le indicazioni del Papa saranno determinanti nella corsa per la Casa Bianca, in una carta, quella cattolica, che potrebbe essere l’ago della bilancia.

SCUOLA: CONTRO COPIATURE STOP A INTERNET. PRESIDE MULTATO Multa per il preside di una scuola superiore, reo di aver bloccato la rete Internet per impedire ai ragazzi di copiare in occasione degli esami di fine anno. È accaduto in Austria, dove le leggi limitano alla polizia, ai militari e agli incaricati della sicurezza la facoltà di disporre il blocco delle comunicazioni. Secondo l’agenzia LaPresse, il direttore dell’istituto aveva montato nell’estate scorsa un dispositivo elettronico in grado di interferire con la rete per impedire agli alunni di fare ricerche con gli smartphone. Il fatto è emerso quando la compagnia telefonica ha denunciato la mancanza del segnale alle autorità competenti.

SESSO IN CAMBIO DI POLLO La cucina di McDonald’s, si sa, è un punto di riferimento per gli americani. Ma sono poche le donne pronte a prostituirsi per un cheeseburger e tantomeno per un pacchetto di patatine fritte. Donne come Khadijah Baseer, arrestata dalla polizia di Los Angeles per aver adescato gli avventori di un ristorante della catena internazionale e per aver proposto loro favori erotici in cambio di una porzione di pepite di pollo. Secondo il californiano Burbank Leader, la “proposta indecente” è giunta alle orecchie degli agenti della buon costume, che hanno fermato la ghiottona per sospetta prostituzione.

SUICIDIO DENTRO IL WHISKY Questa volta, nell’alcool ha annegato qualcosa di più importante dei dispiaceri. Dipendente della famosa distilleria scozzese Glenfiddich, un uomo si è suicidato gettandosi in una gigantesca vasca di whisky della capienza di 50mila litri. Poche ore prima aveva festeggiato il compleanno della moglie. “Sono veramente scioccata. È una maniera terribile di morire, non ho idea del perché avrebbe voluto togliersi la vita così” ha detto ha dichiarato una vicina di casa all’americana CBS News. La distilleria, attiva da 125 anni, è stata chiusa alle visite dopo il fatto.

GRECIA: AI PEDOFILI PENSIONE DI INVALIDITÀ Essere pedofili è un handicap che pesa sulle tasche dei contribuenti. Lo ha deciso il Governo greco che, nonostante la crisi economica, estenderà alla categoria considerata svantaggiata il sussidio statale per invalidità al 35 per cento, già riservato a piromani, cleptomani e agli esibizionisti. Polemica l’Associazione Nazionale Greca dei Portatori d’Handicap – quelli tradizionali – che ha definito “incomprensibile” una decisione che assegna ai “molestatori di bambini” una pensione maggiore di quella erogata ad alcune categorie di trapiantati. Lo riferisce l’agenzia Associated Press.

RUBA L’AUTO AL PRIMO APPUNTAMENTO Un primo appuntamento surreale, quello vissuto da una trentacinquenne della Florida alla quale il potenziale fidanzato ha rubato, invece del cuore…l’automobile! Il romantico copione si è spezzato quando, durante la visione di un film, la donna ha ceduto le chiavi della macchina al suo accompagnatore che sosteneva di aver lasciato qualcosa nella vettura. Dopo aver atteso a lungo, ha chiamato al telefono l’uomo il quale ha risposto beffardamente di averle rubato la macchina. Quattro giorni dopo, lui l’ha ricontattata per informarla di aver abbandonato l'auto, poi trovata dalla polizia che in seguito lo ha arrestato con accusa di furto.

EGITTO: NO A BANANE PER LE DONNE AL MERCATO Bandire dai mercati egiziani banane e cetrioli, ma anche zucchine e carote che, per la loro forma fallica, potrebbero risvegliare gli appetiti sessuali femminili. È questa la proposta lanciata da un’autorità religiosa islamica, sempre attenta alla virtù muliebre, secondo la quale le donne che fanno la spesa non devono maneggiare frutta e verdura che “somigliano al pene maschile”. Nel caso le donne insistano per mangiarle o cucinarle, meglio assicurarsi la mediazione di una terza persona, “preferibilmente un parente maschio”, per tagliare gli alimenti a pezzettini prima di portarli in tavola.


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INEMA E CULTURA

BENVENUTI AL NORD

IL SENTIERO

(REGIA DI LUCA MINIERO)

(REGIA DI JASMILA ZBANIC)

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(REGIA DI MÅRLIND & STEIN)

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di Maria Flavia Vecchio

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ella Sarajevo di oggi una giovane coppia si confronta con le difficoltà uesta volta sono gli impiegati della posta di Milano a dare il benvedi tutti i giorni. Luna e Amar vivono nuto a Mattia (Alessandro Siani), postino di Castellabate improvviinsieme e desiderano avere un figlio, samente catapultato in una realtà veloce, fredda e laboriosa. Maria nonostante i numerosi tentativi falliti. (Valentina Lodovini) lo ha Segnati da un passato che ha lasciato perché incapace di strappato loro i rispettivi genitori a separarsi dalla mamma e di causa della sanguinosa guerra, i due cercano di guardare avanti. assumersi la benché miLavorano entrambi per una nima responsabilità. Ci pencompagnia aerea, ma Amar viene serà Alberto (Claudio Bisio) sorpreso a bere in servizio e perde ad accoglierlo in casa sua e il lavoro. I problemi di Amar con l’alcol sono seri e Luna fa il possibile nell’ufficio postale di cui è diper aiutarlo a superarli. Quando tutto sembra andare per il peggio, rettore, a Milano. Qui Alil vecchio amico Baharija propone ad Amar un lavoro nel suo berto ha compiti di grande villaggio fuori città. Lì Baharija e la sua comunità professano la responsabilità che però A. Finocchiaro, A. Siani,G.Rizzo, V. Lodovini, N. Paone, dottrina wahhabita, legata al fondamentalismo islamico. Amar ne spesso lo tengono lontano C. Bisio, N. Schiano, P. Rossi - Photomovie/Marina Alessi viene conquistato. É Luna a dover fare i conti con la nuova vita del da casa. Di fronte alla rinuncia ai week-end in montagna, la moglie Silvia compagno. Nonostante il ritmo non certo incalzante, “Il Sentiero” guarda con efficacia a comunità così profondamente diverse al loro interno, in (Angela Finocchiaro) non ne può più e va via di casa. Soli, Alberto e Mattia cui l’incontro tra vecchio e nuovo non è sempre facile da comprendere. ne combineranno delle belle e finiranno con imparare qualcosa l’uno dal(M. F. Vecchio) l’altro. Non ci si annoia con il sequel di Benvenuti al Sud, film che rimane comunque nel cuore dello spettatore per la sua originaria vitalità. Spiritose le interpretazioni degli amici napoletani di Mattia a cui si aggiunge nonna Erminia, (ulteriore efficace interpretazione della Finocchiaro).

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UNDERWORLD – IL RISVEGLIO

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prossimamente… forse… in Italia (REGIA DI FRÉDÉRIC JARDIN)

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POST VENT

SUPERMAGIC2012

E L’INCANTO DELLA MAGIA di Emanuela Brugiotti Si è svolta dal 19 al 29 gennaio presso il Teatro Olimpico di Roma la 9° edizione di Supermagic, il Festival della magia, “il mondo dove la magia esiste,” come recitava lo spot. Anche l’appuntamento di quest’anno non ha deluso le aspettative del pubblico anzi se possibile, nonostante il livello altissimo delle precedenti edizioni, è riuscito a superarle. Eh sì, perché ogni edizione è un unico ed irripetibile viaggio, calato in un contesto narrativo ogni volta diverso. Il tema dell’Edizione 2012 è stato l’ “Incanto”, aggettivo che rimanda benissimo all’universo fantastico che da sempre è associato alla magia, ma anche alla sensazione che gli spettatori di ogni età hanno potuto provare fin da quando si sono spente le luci sul palco ed ha avuto inizio la manifestazione. Tra numeri di carte, oggetti che scompaiono e ricompaiono come

in 3D il quarto episodio della saga “Underworld”. Dopo la sanguinosa battaglia tra Vampiri e Lycan dell’episodio precedente, il genere umano è venuto a conoscenza dell’esistenza delle due specie e vuole fare di tutto per eliminarle. Selene, storica protagonista della saga, è stata catturata dagli umani che la esaminano in un laboratorio biotech. Dopo un sonno lungo 15 anni, si risveglia e scopre due agghiaccianti novità. Michael, l’uomoLycan che ama, è morto e lei stessa, mentre giaceva in stato criogenico, ha dato alla luce una bimba, Eve. Il popolo dei vampiri, di cui Selene fa parte, è stato però quasi totalmente sterminato dal genere umano, mentre i superstiti, nascosti nel sottosuolo, respingono lei ed Eve perché figlia di un incontro tra un Vampiro e un Lycan. Per trovare un rifugio, Selene sfoggerà in questo episodio ancor più determinazione e violenza. Parente di “Twilight” (forse anche antenato – il primo episodio nel 2003), Underworld presenta una buona la carica adrenalinica che unita al 3D non deluderà i seguaci della saga. (M. F. Vecchio)

’ UARDA UN PO’ CHI c’e... AL CINEMA?

CLAUDIA GERINI “COM’È BELLO FAR L’AMORE”

NUIT BLACHE

utto in una notte; tutto all'interno di un unico luogo, una labirintica discoteca. Qui un poliziotto corrotto, un colpo andato male, soldi sporchi e polvere di cocaina, un bambino rapito, trafficanti sudamericani e boss della mala francesi. Un regista che è stato assistente di Godard e Satet, Frederic Jardin; uno sceneggiatore (Nicolas Saada) ex-critico cinematografico dei Cahiers du Cinema; un direttore della fotografia (Tom Stern) stretto collaboratore di Clint Eastwood (Gran Torino, Million Dollar Baby, Mystic River) che colora di tutte le sfumature del nero la pellicola. Il risultato è un polar intenso, adrenalitico, che mozza il fiato e travolge lo spettatore come un giro sulle montagne russe. Personaggi stereotipati ma verosimili; un contesto sociale che li connota e colora; un intreccio narrativo che va subito al sodo senza troppi preamboli, non disdegnando colpi di scena e ribaltamenti improvvisi che catturano lo spettatore per tutti i 99 minuti della sua durata. Un omaggio al cinema poliziesco (francese ed americano) di una volta (Anni ’70) riproposto attraverso un'estetica moderna, esaltando le componenti puramente cinematografiche dell'azione a discapito di dialoghi e spiegazioni verbali. Un'estasi per occhi, cuore, cervello. Visto all'ultimo Festival del Cinema di Roma, difficile toglierselo dalla mente. (Fabio Melandri)

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di M.L. Kevin

appuntamento con Claudia Gerini è per le 20.00. Puntuali entrambi, ci salutiamo di fronte ad un cinema di Roma, scambiamo due chiacchiere, facciamo il biglietto al botteghino, entriamo in sala e prendiamo posizione in dodicesima fila, uno accanto all’altra. Le luci si spengono, silenzio: inizia “Com’è bello far l’amore”, il film di Fausto Brizzi in cui Claudia interpreta Giulia, moglie di Andrea, alias Fabio De luigi. Una tranquilla coppia di quarantenni, fino a quando non arriva un amico di lei, che di professione fa il porno divo e che diventa il “sessuologo” di entrambi per ridare verve al loro rapporto di coppia… Claudia, che trama… Lo consiglieresti, ad una coppia, un pornodivo come terapeuta? Certo! Se ci fosse bisogno di rispolverare i

nulla fosse, farfalle che escono da schermi digitali, corpi sospesi nel vuoto, colombe bianche che sbucano dal nulla, risate esilaranti per il coinvolgimento di ignari spettatori, che si sono ritrovati ad essere coprotagonisti dello show, si sono susseguiti alcuni fra i più famosi maghi ed illusionisti del mondo, che hanno ipnotizzato tra luci e colori il variegato pubblico di sala. Tutti, noi compresi, abbiamo avuto difficoltà a credere ai nostri occhi! Una volta usciti dal teatro al termine della serata, mentre raggiungiamo la macchina posteggiata sul Lungotevere, ci sovviene una domanda, quale sarà mai il confine tra fantasia e realtà, tra visione ed illusione? Difficile a dirsi dopo questo incredibile spettacolo, ma tutto sommato non ci interessa neanche trovarlo, rimanere così a bocca aperta è un “incanto” che non necessita spiegazione. In fondo siamo nel mondo della magia, dove tutto può accadere… Giriamo la chiave e via, arrivederci Supermagic, al prossimo anno!

sensi, una “terapista” potrebbe aiutare… Cosa sgranocchi? (shhhhhhhh!) Pistacchi e pop corn! “Com’è bello far l’amore”… da Trieste in giù… Dici che la Carrà se l’è presa a male per il titolo del film? Ma no, si divertirà. Eccoti sul grande schermo! Come ti vedi? Bionda, spiritosa Qualcosa che avresti cambiato nel tuo aspetto? No, non avrei cambiato nulla. … e nelle battute della sceneggiatura? Neppure! Ecco anche il simpatico Fabio De Luigi! Certo, Claudia, un marito come Fabio… cosa non sopporteresti di lui, nella vita reale? Probabilmente nulla, Fabio è un uomo fantastico. Federico (Zampaglione, il compagno, ndr) è avvisato. Anticipa… La situazione più comica nel film che il pornodivo terapeuta vi ha consigliato per risvegliare il vostro eros? Vedere insieme un porno… cercando di seguirne la trama! E… farai tesoro di qualche consiglio, anche fuori dal set? :D Perché no! Oh oh. Pausa! Vado al bar… che ti porto? Un succo di pompelmo rosa, con molto ghiaccio. Rieccoci qui… certo, pensandoci, potreste dare nuovo sbocco professionale agli attori di film porno: chissà che ne pensa Rocco Siffredi! Secondo me ci farà i complimenti! Si accendono le luci, complimenti, un film spiritoso. E ora che il tuo l’abbiamo visto, cosa ci andremo a vedere? :o)) Shame (di Steve McQueen, ndr). Per finire, un bel saluto ai lettori di What’s Up! Ciao ragazzi, fate l’amore!


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INTERVISTA

MARCO MENGONI…

WHAT’S UP?

di Elena del Duca

lent non può avere ideali. È anche giusto così, chi se ne frega. Tanto io non faccio del male a nessuno: “Sono solo canzonette paappappappan aggettivo per descripaaa…!” (canticchia il ritornello della canzone di Edoardo Bennato, ndr). verlo? Camaleontico. A Altro che “Solo 2.0”, hai 280mila fan su Facebook. I social network Marco Mengoni non sono più importanti per rimanere in contatto con il proprio pubblico serve cambiare costume di o per promuovere l’immagine artistica? scena per trasmettere al pubGuarda, noi abbiamo riaperto il fans club perché c’erano stati dei problemi blico le emozioni più estreme. in quello precedente. Credo che ci sarò molto di più, l’ho sempre snobbato. Tormento, speranza, amore Non amo Facebook in generale e non ho un profilo personale. Ne avrò si materializzano e si fonmaggiore cura ma non credo che cambierà la mia vita sul social network. dono in una voce unica nel Marco, “twitti”? panorama italiano. La terza edizione di X Factor, (Pausa, ndr) “Twi” che? Ho saputo di Twitter da Fiorello perché abbiamo vinta nel 2009, sembra già un ricordo lontano, distante migliaia di chilometri, fatto una specie di “twittata” noi due. Mi ha contattato lui con il telefonino quelli che il giovane cantante ha percorso con la sua band, tra un concerto ma non so neanche dirti che cos’è. So che è un altro social network, ci e l’altro in tutt’Italia. All’album “Solo 2.0”, che qualche mese fa ha conquistato sono entrato però non so usarlo… imparerò! il disco d’oro, seguirà il “Solo Tour” (esordio il 19 Aprile al Teatro degli ArÈ una promessa ai tuoi fans! cimboldi di Milano) che vedrà protagonista Marco in una versione inedita, Sono giovane e devo imparare, altrimenti sembro “mi’ nonna”! (ride, ndr) nei teatri. In arrivo suggestioni sonore e… visive. Si alzi il sipario! Giusto! Il brano Dall’inferno, attualmente in rotazione nelle radio, è ispirato alla vicenda di Jack Lo squartatore. È un modo per esorcizCiao Marco, benvenuto su What’s Up! Dopo le anteprime di dicemzare la paura? Paura di cosa? bre, il “Solo Tour” si veste con una cornice più intimista. Quali saMah, non devo esorcizzare la paura. Magari mi capitasse di incontrare un ranno i punti di forza dello spettacolo? Jack Lo Squartatore, magari prima che mi uccida… mi piacerebbe chieTende rosso porpora e viola… molto teatrali! dergli tante cose. E poi? Tipo? Il teatro è più piccolo ed è stato creato per un’acustica diversa, è molto Vorrei fargli proprio un’intervista. Si potrebbe fare un film (ride, ndr) su meglio suonare lì e far sentire armonicamente come si “muovono” le canquanto possa essersi sentita sola una persona del genere. Sai, mi incuzoni. Nei palazzetti non è possibile, non si sente assolutamente niente. riosisce quell’atmosfera notturna londinese. Mi sarebbe piaciuto sapere L’atmosfera è completamente diversa e credo di preferire quella teatrale come la pensava. perché l’impatto emotivo con il pubblico Va be’… a proposito di cattivi. Presterai la tua voce al ciè molto più intimo e diretto. nema, nel film di animazione della Universal Pictures In scaletta sono previste anche delle "Lorax - Il guardiano della foresta" dando voce al rapace “cover” mai interpretate prima. Ce ne Once-ler… sveli qualcuna? Appena sento Lorax mi viene fuori la voce del personaggio! (Ride di gusto, ndr) Da un po’ di mesi sto Once-Ier non è cattivo, è buono ma spinto ad agire da persone ascoltando molte canzoni e mi piacenon giuste. È quello che molte volte facciamo noi ragazzi di rebbe rivisitare qualcosa che sia attinente oggi, seguire la massa, invece bisogna sempre fare quello al percorso che stiamo allestendo all’inche si sente personalmente. Questo cartone animato è molto terno del tour. carino, ho visto la prima in inglese e alla fine mi sono messo Va be’, non ci hai detto nulla. Rivelaci a piangere. almeno lo stile: anni ’60, ’70, ’80, ’90… Ok! Ti crediamo. Concludiamo con una dedica ai lettori Di sicuro, ci sarà una cover anni ottanta, di What’s Up! non ero nato neanche io! (Imposta la voce, ndr) Se volete una polIn una tua intervista a What’s Up nel trona nei teatri, non avete nulla da fare a 2010, avevi dichiarato che sui talent casa e volete divertirvi, ma anche un po’ show c’era “un pregiudizio abbapiangere e ridere tra amici, potete vestanza sterile, stupido”. Lo pensi annire a partire dal 19 aprile presso il cora o è cambiata l’atmosfera? Teatro degli Arcimboldi di Milano. Per gli altri no, per me sì. Molte persone Chiamare il numero 02... (scherza, si sono ammorbidite, però regna ancora ndr) o leggere le istruzioni prima delsovrano il pregiudizio che chi viene dai ta- Servizio fotografico di Alessio Pizzicannella l’uso. Criiii!

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what’sound di Massimo Canorro

Siamo appena entrati nel nuovo anno e già si fanno progetti per il 2013. È il caso dei Metallica, che stanno ideando il loro primo film in 3D. Chi risulta legato alle tradizioni è Paul McCartney, che vorrebbe reinventarsi come guida turistica nell’amata Liverpool. Un amore giunto al capolinea quello fra Avril Lavigne e lo sconosciuto, almeno in Italia, fidanzato. Più che noti, invece, i nostri Subsonica.

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attrazione nei confronti del cinema, per una band come i Metallica, è da sempre molto forte. Così, dopo essere stati protagonisti di un documentario sulle loro vite in bilico (più volte la band di Los Angeles è stata sul punto di sciogliersi), James Hetfield e compagni annunciano la produzione di un film in 3D, che non vedrà la luce prima del 2013. Dunque dopo il poco fortunato “Lulu” dello scorso anno, disco in collaborazione con Lou Reed, i Metallica si rimettono in pista. Chi invece proprio non pensa a mettersi dietro una mac-

china da presa è sir Paul McCartney, alla ricerca di nuova occupazione (la crisi si fa sentire anche nel regno di sua maestà) una volta attaccati gli strumenti al chiodo. L’ex Beatles vorrebbe mettere su un business di visite guidate nella amata Liverpool. “Mi piacerebbe veramente molto. E poi in città ho un mio percorso speciale che potrebbe essere di forte attrazione”, ha dichiarato McCartney. Una passeggiata tra i luoghi che hanno fatto da sfondo alle sue avventure, insieme a quelle di John Lennon, Ringo Starr e George Harrison, potrebbe essere un toccasana per Avril Lavigne, che dopo il divorzio dal vocalist dei Sum 41, Deryck Whibley, non riesce a trovare l’anima gemella. L’ultima rottura sentimentale è con Brody Jenner, star dei reality americani. Una fonte vicina alla coppia ha rivelato: “Era un rapporto che non poteva funzionare. Avril voleva formare una famiglia, lui era di tutt’altra idea”. Possiamo intuirla. Gli uomini, che mascalzoni. Ma a volte sanno essere davvero generosi. Come Eddie Van Halen, fondatore dell’omonima band, che ha donato 75 chitarre elettriche a sette istituiti scolastici statunitensi. Chitarrista di livello assoluto, Eddie ha curato in

EMERGENTI DA AREA SANREMO, AL PALCO DELL’ARISTON

I BIDIEL

di Romeo Scansa Esibirsi sul palco di Sanremo emoziona da 61 edizioni musicisti con esperienza a volte decennale, figurarsi un gruppo di ventenni usciti freschi freschi da un concorso musicale. Brando Madonia (voce e chitarra), Davide Toscano (basso) e Luca Caruso (batteria), compongono la band Bidiel (“dall’unione dei nostri nomi”, ci spiega Brando) una delle due band selezionate da Carta Sì Area Sanremo, di cui What’s Up è media partner assieme a Rai1 e Radio Italia. Sono loro ad accedere a “Sanremo Social” (così si chiama la sezione giovani di questa edizione) assieme all’altra band vincitrice del Contest (Io ho sempre voglia) e ai sei giovani di selezionati da un Commissione ad hoc dopo una fase preliminare, un po’ criticata, a dire il vero, in cui veniva chiesto al pubblico dei social network di votare i giovani musicisti candidati dando loro un voto su Facebook. Se non c’è polemica, d’altronde, non c’è Sanremo. Perché rompere la tradizione in questa 62° edizione? Lo chiediamo proprio a Brando che assieme ai suoi compagni ne sarà protagonista: “Beh, normale che succedano queste cose, ogni anno ci sono polemiche… Ci teniamo fuori”. Bravo, saggio, anche se talvolta chi le alimenta ne trova giovamento. Voi comunque siete tra i due gruppi scelti da Area Sanremo… Per noi è stato un percorso molto più lungo, sin da settembre corsi e provini! Dopo mesi siamo arrivati alla Commisione Rai che ci ha selezionato. Come vi è venuto in mente di partecipare ad Area Sanremo? Mio fratello ha scritto un testo in italiano e il nostro manager ci ha spinto a provare questa nuova carta di Area Sanremo. Eccoci qui, dopo un susseguirsi di selezioni e quindi tra i dieci finalisti prima di essere selezionati… già lì eravamo increduli! La lezione che più vi ha colpito di Area Sanremo? Tante veramente, forse più delle altre la lezione su come cantare a cappella e armonizzare le nostre voci. L’emozione più grande? Adesso la più grande è l’Ariston, ma anche il pensiero che stiamo lavorando in studio per la produzione dell’album. È quello che ho voluto sempre fare nella vita… la cosa più bella è produrre la propria musica. Porterete con voi un portafortuna? Sì, le calze dei Beatles che ci ha portato un nostra amica da Londra.

prima persona la consegna degli strumenti, assicurandosi che andassero specialmente a ragazzi provenienti da famiglie in difficoltà economiche. Quando lo stile rimane tale anche giù dal palcoscenico. Stile del quale non difettano neanche i Subsonica, sempre attenti alle esigenze dei fan, che proseguono fino alla metà di marzo con il loro “Discoteca labirinto dj set tour”, una serie di eventi completamente dance, per poi rituffarsi nella dimensione live dei palazzetti, nel mese di aprile. Infaticabili. Al pari di Rihanna, popstar, modella e adesso anche attrice. Per la cantante delle Barbados, infatti, è arrivato il momento di debuttare al cinema. Diretta da Peter Berg nel film “Battleship”, Rihanna vestirà i panni di Raikes, una determinata ufficiale navale che ha una certa pratica con le armi.


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rt and the city

SOCIAL NET ART. QUANDO FACEBOOK DIVENTA ARTE

m INTIMI CONTRASTI oda

Salutato il vecchio anno ed inaugurato il nuovo, siete in cerca di qualche capo da cui ricominciare? Non abbiate dubbi: scegliete l’intimo.

di Gabriella Poggioli I numeri parlano da sé: 72 mila per il LACMA di Los Angeles, 300 mila per la Tate Modern e per la Saatchi Gallery di Londra, oltre 910 mila per il MoMA di New York. Nuovi record di visite, ma non di visite reali: ecco, al momento in cui scriviamo, la contabilità degli I like collezionati dai templi del contemporaneo su Facebook. Cifre alla mano, è facile dedurre che la comunicazione dell'arte abbia ormai trovato nei social network un canale privilegiato, se non addirittura quello prioritario. Dalla promozione delle istituzioni espositive internazionali alle piccole gallerie, fino alle pagine personali degli artisti, il discorso non cambia. Ma, accanto a chi si limita a utilizzare Facebook come spazio virtuale in cui condividere con il mondo progetti e portfolio, c'è anche chi se ne serve per interrogarsi sulla sua stessa natura. Per fare arte, insomma. Addio net art, benvenuta social net art. Con una sorpresa: l'avanguardia di questa nuova sperimentazione espressiva, ancora in timida fase embrionale, parla italiano. È il caso dell'artista torinese Alessandro Bulgini, che nella serie Haeretikos ha utilizzato Facebook per frammentare la propria immagine e documentare lo scorrere del tempo mediante un gioco di presenze/assenze sul suo profilo online. Il titolo deriva dal verbo greco hairèo, cioè prendere, afferrare. Ne è nata una mostra, che nel novembre 2008 ha trasformato la galleria Condotto C di Roma nella navata di un'inedita cattedrale contemporanea, scandita da dodici screenshot da pc come fossero vetrate policrome istoAlessandro Bulgini, Haireti- riate. Opere “eretiche”, in una duplice ackos, noi, 2011 cezione: mentre sacralizzano il profano, afferrano le possibilità espressive offerte dal social network, aprendo nuovi orizzonti di sperimentazione. Più estrema è la provocazione dell'artist duo formato da Alessandro Ludovico, critico dei media e direttore della rivista “Neural” (www.neural.it), e Paolo Cirio, autentico funambolo da sempre in bilico tra net, software, street e video art (www.paolocirio.com). L'obiettivo è più che mai attuale: accendere il dibattito da un lato sui rischi della diffusione di dati e immagini personali online, a disposizione di chiunque dal momento della pubblicazione, dall'altro sulle limitazioni alla privacy e alla libertà individuale imposte dal social network ideato da Mark Zuckerberg. Nasce così Face to Facebook (www.face-to-facebook.net), terzo capitolo di The Hacking Monopolism Trilogy, un progetto dedicato alle net corporation che ha già fatto luce sul “lato oscuro” di Google (Google Will Eat Itself, 2005) e di Amazon (Amazon Noir, 2006). Il procedimento è tanto complicato quanto rischioso: rubare 1 milione di profili da Facebook, filtrarli con un innovativo software di riconoscimento facciale inventato ad hoc, capace di classificare le foto dei profili in base alle espressioni dei volti, e infine postarli su un finto sito di incontri, raggiungibile all'indirizzo www.lovely-faces.com (ora disattivato). “La nostra missione era dare a tutte queste identità virtuali un nuovo luogo condiviso in cui potessero mostrarsi liberamente, infrangendo i divieti e le regole sociali vigenti all'interno di Facebook”, spiegano gli artisti sul sito del progetto. “Così abbiamo pianificato un nuovo sito che rendesse loro giustizia garantendo la possibilità di trovarsi faccia a faccia con chiunque fosse attratto da quei volti e dai dati a Paolo Cirio e Alessandro Ludovico, to Facebook, installazione mixed essi correlati”. Il consenso rac- Face media presso Response: Ability, colto dal lavoro di Cirio e Ludo- Transmediale 2011, Berlino vico lo scorso febbraio a Berlino in occasione di Transmediale 2011, festival di culto per le arti elettroniche, è stato immediato. Quasi quanto la reazione del social network. Difficile vedere in Face to Facebook qualcosa di più di un'innocua provocazione, ma se l'opera gioca ai confini dell'hacking con gli interessi di una corporation, l'epilogo è piuttosto ovvio: passa attraverso le scartoffie degli uffici legali e approda alla chiusura di Lovely-faces.com. Fine della storia. Anzi no, perché si sa, il lupo è solito tenersi il proprio vizio ben stretto: se è vero che la paternità dell'idea da cui è nato Facebook non sarebbe di Mr. Zuckerberg, il software di riconoscimento facciale recentemente lanciato dal social network per identificare i volti che compaiono nelle foto caricate dagli utenti, suggerendo poi i relativi nomi da “taggare”, ricorda fin troppo Paolo Cirio e Alessandro quello sviluppato da Cirio e Ludovico. Ludovico, homepage del E poi si dice il caso. finto sito per appuntamenti LovelyFaces.com

i Intimissim

Fiorucci

I

di Ilaria Crestini

fanno felici tutte le ragazze per cui seduzione fa rima con trasgressione. L'intimo del resto è pur sempre il "non vestito" ideale per molte occasioni.

n tempi in cui la crisi mette tutti in mutande, non si può assolutamente rischiare di H&M fare brutta figura: bisogna prepararsi e, privati del lusso di poter sbagliare ma mai dell'ironia, è bene Diamond Sen Triumph iniziare a prendere nota delle prime tendenze moda che arrivano proprio dall'intimo. Se avete fatto il pieno calorico durante le feste e siete tra coloro che vogliono nascondere quel chiletto di troppo, in soccorso c'è quella che è stata senza dubbio una delle tendenze principali delle ultime collezioni di intimo: la linea shaping, ovvero quella ad effetto modellante. Adottando un trend che arriva da oltre oceano, un po’ tutti i brand lo hanno sposato proponendo corsetti, bustier, bodypress e slip alti che contengono pancia e fianchi. "Modelle grazie all'effetto modellante" potrebbe essere il loro slogan ed è probabilmente la possibilità di potersi concedere questa opportunità che ha fatto la fortuna della tendenza. Punto a favore dei capi shaping è l'ispirazione retrò che li caratterizza. Gli slip a vita molto alta ed i bustini che contraddistinguono i capi di questa linea si ispirano agli anni '50 che, non a caso, nella storia, hanno rappresentato la rinascita dell'intimo.

TRASPARENZE, CON ELEGANZA

I SINGOLI PEZZI

La coulotte resta di grande tendenza e continua a dimostrare che il vedo non vedo delle forme è spesso ancora più sensuale del comunque intramontabile concorrente: il perizoma. Nei reggiseni a vincere è il modello a balconcino. Forse perché il più vicino al gusto retrò, o semplicemente perché il modello migliore per esaltare anche le forme meno generose se non si vuole ricorrere al push-up. È perfetto a patto di non vestire scollature troppo profonde. Quello che però non bisogna assolutamente dimenticare sono reggicalze e bustier. Magari non adatte alle giovanissime che possono sceglierlo semmai solo per gioco, devono divenire invece punto di forza nel guardaroba intimo delle ragazze più mature. Da abbinare a calze autoreggenti sono il massimo per regalare ad ognuna un forte potere Sloggi seduttivo. Che vogliate essere modellate, retrò, fiorate, sensualmente o audacemente seducenti, iniziate lo shopping del nuovo anno dall'intimo, sarà il modo migliore per iniziare a prendere confidenza con le Lov able tendenze della prossima stagione.

La tendenza ad ispirarsi al passato non si esaurisce. Lo dimostra l'abbondanza di pizzi, toulle, seta e raso. Vincono le trasparenze ma con eleganza, specie con colori tenui come il La Perla rosa cipria, panna e avorio. Sempre femminili e delicati vanno scelti per i completini alternandoli però con i più vivaci colori sorbetto, altra irresistibile tentazione che si presenta non solo nei capi a tinta unita ma anche in quelli proposte nelle immancabili fantasie fiorate o con il pizzo a contrasto. Se tutto questo vi sembra troppo romantico, vi consolerà di certo sapere che ganci, zip, intrecci e lacci non mancano di arricchire moltissimi reggiseni e slip. Rigorosamente proposti nel nero, questi capi sono il massimo per giocare al ruolo della seduttrice e

Under Colors of Benetton. Foto S. Manzo, V. Bergamini, R.Tecchio.

Yamamay

“A BORDO DEL CUORE D’ORO”: A BOLOGNA ART FIRST di Maria Teresa Pagnotta Stimola curiosità, ironia ed anche un sorriso Art First, un percorso artistico che si snoda all’interno di Bologna attraverso dieci installazioni che saranno visibili fino al 26 febbraio prossimo. Quest'anno Art First, curata da Julia Draganovic, prende spunto dalla letteratura contemporanea, in particolare dal romanzo di fantascienza umoristica di Douglas Adams, intitolato “Guida galattica per gli autostoppisti” e, non a caso, porta il titolo “A bordo del cuore d'oro”, il nome del-

l'astronave dove Arthur Dent, il protagonista della storia, viaggia nella galassia. Nel libro il tema è la fine del mondo, invece in Art First è un viaggio che vuole allontanarci dalla crisi economica mondiale della nostra società, provando a sdrammatizzare la situazione generale e riflettendo su stimolanti nuove idee.


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