81 whats up giugno 2012

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Anno X, n° 81 GIUGNO 2012 - 0,20 euro

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mensile Per i giovani scritto dai giovani

Arisa

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I TERREMOTI D’ITALIA DOVE TROVARE LA fIDUCIA di Riccardo Severi

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i ha un bel da dire “abbiate fiducia”, come ripete il presidente Napoletano. A cui si accompagna un rassicurante “ce la faremo” di Monti. Encomiabili. Giusto che le più alte cariche dello Stato spronino alla speranza. Anche Berlusconi era ottimista. Ma intanto, nella realtà italiana, non c’è un terremoto, ce ne sono mille di terremoti. Sembra non salvarsi niente e nessuno: territorio, politica, economia, neppure la Chiesa. Il più doloroso è certamente il terremoto in Emilia, per le popolazioni colpite, i morti, gli accampati nelle tendopoli. I capannoni industriali crollati come castelli di carta, un brutto esempio di imprenditori spregiudicati laddove vive da sempre il mito del meglio della piccola e media intraprendenza economica. Ma c’è anche il terremoto del calcio. Non è di certo un bel biglietto da visita per gli Europei. Eppure non è una novità, ci siamo abituati. Lo scandalo scommesse e partite truccate nel calcio si ripete 6 anni dopo quello che travolse Moggi e la serie A, per non andare al 1980. Bella botta al messaggio “lo sport è educazione”. C’è, poi, il terremoto in Vaticano, con il mistero del cosiddetto Corvo e la macchina del fango di documenti segreti passati alla stampa; si dirà che, anche in questo caso, non c’è nulla di nuovo, storie di intrighi ecclesiastici millenari della curia romana, ma nell’opinione pubblica la botta si fa sentire: “nemmeno la Chiesa si salva”. Poi c’è quello elettorale, risultati e sondaggi che danno vincente il comico Grillo.

Pino

Roberto ESSERE SINDACI, A 26 ANNI / ECCO COME, PER ALVISE MANIERO

IN NOME DELLA DEMOCRAZIA /

GLI USA APRONO AL NAZISMO

ESTATE,STUDIO E VACANZE /

LE SUMMER SCHOOL, ALL’ ITALIANA

segue a pag. 002

Non si fa

Che Legge Fa

i CONCOrSi uNivErSiTari TruCCaTi Web & Psiche

LEggErE iL SOrriSO. La riCErCa dEL miT

Facciamolo strano, il lavoro

CaNNabiS E diNTOrNi. QuaNdO C’è rEaTO Art & The City

La fiNE dEL mONdO, a COLOri

mESTiErE bagNiNO Moda

COSTumi 2012, aLL’iNSEgNa dEL buONguSTO


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EdiTOriaLE

I TERREMOTI D’ITALIA DOVE TROVARE LA fIDUCIA (segue dalla prima)

di Riccardo Severi

Le percentuali di consensi al Beppe inarrestabile salgono anche perché, diciamolo, l’assenteismo degli elettori raggiunge quasi il 50%. Sfiduciatissimi e incazzatissimi. E che dire del sistema giudiziario? L’Italia della malagiustizia è in fondo alla classifica mondiale, da anni, senza che cambi qualcosa. Infine, sprofondiamo ogni giorno di più per le scosse del terremoto che la crisi economica continua a provocare: tra disoccupati, cassaintegrati, precari, suicidi, imprese fallite, registriamo tante vittime che si aggiungono a quelle del terremoto emiliano. “Abbiate fiducia”. In chi e cosa? “Non vi lasceremo soli”. Vallo a dire alla gente d’Abruzzo che sta ancora aspettando le case, le strade, i giardini, la ricostruzione “in quattro e quattrotto” promessa da Berlusconi quando prometteva. Ce la faremo; peccato che chi dovrebbe governarci, i partiti e i parlamentari, sono slotmachine mangia soldi, sprofondano e non trovano di meglio che giurare (spergiuri) che taglieranno i costi della politica che non tagliano mai, che si emenderanno dei loro peccati a cui sono aggrappati come patelle allo scoglio, che rinunciano ai loro privilegi aggiungendo privilegi, eccetera eccetera. In queste settimane è tornato alla ribalta, rilanciato da un servizio di Rai3, il caso dei damanhuriani, una strana setta, che sposterebbero le residenze per avere più voti sui loro candidati alle elezioni comunali. Specie in Piemonte. Vero o falso che sia, fenomeno rivelante o insignificante, sta di fatto che se lo mettiamo insieme ai grillini, alla frantumazione della politica in mille coriandoli di liste e listarelle personali e insignificanti, a quella metà di italiani astensionisti, la conclusione (amara) che se ne può trarre è semplice: non convincono gli italiani né l’abbiate fiducia di Napoletano né il ce la faremo di Monti. Prima regola della pubblicità: il messaggio deve mantenere la promessa, altrimenti è un boomerang. La ripresa della speranza di un popolo nel suo futuro viene dall’esempio dei governanti, dalla loro capacità di affrontare e risolvere almeno qualcuno dei disastri provocati dai mille terremoti da cui siamo investiti. Cominciando, dico io, dal basta ruberie, dal tassare chi ha più degli altri (la patrimoniale), senza gravare ulteriormente sulle famiglie che stanno mantenendo i propri figli disoccupati, e cominciando soprattutto dal lavoro ai giovani, non solo premiando il merito - come proposto dal Governo -, offrendo agevolazioni ad un alunno su migliaia per ciascuno Istituto. Il restante 99,9% dei giovani? Più che un incentivo al merito sembra l’introduzione del “vippismo” nella scuola. Ci mancava pure questo.

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ttualita’

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IL NEOELETTO SINDACO, 26ENNE “imu e tagli alle spese di amministrazione”, le prime azioni del nuovo sindaco di Mira (40mila abitanti), Alvise Maniero. “ma il movimento 5 stelle mi dica se il mio compenso, 2.500 euro, è lordo o netto”. di Christian Mezeckis

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i chiama Alvise Maniero, il 26enne non ancora laureato in Scienze Politiche, ma già eletto, da poco, sindaco di Mira, comune in provincia di Venezia che conta quasi 40mila abitanti. Alvise è nato politicamente nel Movimento 5 Stelle, prende atto dei punti del programma seppure abbia qualche perplessità su alcuni di essi (“Non ho chiaro che senso economico e finanziario ha un’uscita dall’Euro”), ha parlato con Grillo solo due volte (“Quando è venuto a Mira mi ha chiesto dove parcheggiare i camper”) , è già alle prese con il bilancio comunale, è preoccupato della tassa IMU (“Veniamo incontro a chi ha figli e una sola casa”), sta facendo ordine sui conti pubblici (“Niente più direttore generale e portavoce”), si abbassa il proprio stipendio - come da programma del Movimento 5 stelle, che indica il tetto di 2.500 euro mese per i propri eletti -, ma si chiede, con un pizzico di preoccupata ingenuità, se questi 2.500 euro siano da considerasi lordi o netti. Fa una bella differenza. “Non l’ho mica capito - racconta il Sindaco ai nostri microfoni -, mi sto appunto informando in questi giorni. Io ovviamente mi voglio attenere a questa linea”. Nel frattempo, via ai tagli. A partire dal direttore generale e dal suo portavoce? Guardi, siamo appena arrivati ed il bilancio è un mostro di 300 pagine, faremo presto un’analisi onesta. Ad ogni modo è andato in pensione il direttore generale che numericamente, al di là dello spessore umano, costituiva 120mila euro in più a bilancio. Poi, sì, abbiamo dovuto rinunciare, nonostante l’assoluta professionalità, alla figura del portavoce del Sindaco che, per quanto utile, non poteva essere mantenuto a fronte di altre necessità, come il supporto a disabili e anziani. Sono altre decine di migliaia di euro che abbiamo liberato a bilancio ogni anno. Soprattutto ora, che c’è la tassa IMU. Ha rilasciato delle interviste in cui si è mostrato preoccupato. Sa già come intende affrontarla? La tassa IMU è veramente pesante per tutti i miresi, ma immagino anche per gli italiani. La strategia che abbiamo adottato nel pochissimo tempo a disposizione è stata quella di tutelare perlomeno i deboli, quindi le prime case, chi ha famiglie con bambini, chi ha perso il lavoro. In particolare per queste categorie siamo riusciti a far sì che la pressione fiscale sia la stessa applicata dall’Ici nel 2007, che è comunque una mazzata terribile. Però più di così, bilancio alla mano, non potevamo fare. A parte la sua incertezza sul compenso (2.500 euro) che dovrebbe esserle attribuito, lordo o netto, sulla base delle indicazioni del Suo Movimento, c’è qualcosa che non le è chiaro o non condivide del programma di Grillo? Lei parla del Movimento del Programma 5 Stelle? Sì, quello. La linea generale del programma mi piace molto, è estremamente moderna e pragmatica. Da quel punto di vista è inattaccabile. Nei particolari adesso non glielo saprei dire perché siamo molto presi dall’attività locale. Una cosa, però, ad esempio c’è. Io non ho gli strumenti per comprendere che senso economico e finanziario ha un’uscita dall’Euro di cui a volte si parla. Però questa è una mia opinione prettamente personale. Ecco, non so come giudicare alcune dichiarazioni come queste, come tutti immagino. E lei, con Grillo ne ha parlato? In realtà io con Grillo ho parlato due volte, nelle due occasioni in cui è venuto a Mira, prima delle elezioni e del ballottaggio. E tutto ciò di cui abbiamo parlato erano cose tecniche. Tipo? Tipo dove parcheggiare i camper.

ON SI FA

I CONCORSI UNIVERSITARI TRUCCATI di Giada Porchera

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uanto sono trasparenti i concorsi universitari? La domanda non è certo nuova e ritorna attuale ogni qualvolta la cronaca porta in auge casi di clientelismo, raccomandazione e vero e proprio malaffare nei templi, non proprio immacolati, della ricerca scientifica italiana. Il che non accade di rado. Basta dare un’occhiata ai casi esplosi qua e là negli ultimi mesi, che gettano un’ombra sulla meritocrazia a cui dovrebbero ispirarsi i criteri di selezione nel mondo accademico, dalle borse di dottorato in su. Il più recente scandalo capita a Forlì, facoltà di ingegneria aerospaziale. Un’indebita fuga di notizie sugli esiti di un concorso per ricercatori fa scoppiare il putiferio: c’è l’esposto al rettore di uno dei candidati per la negligenza delle procedure, ci sono due cervelli in fuga, “concorrenti” non selezionati pure loro, delusi da come sono andate le cose. C’è anche il professore che ha voluto il concorso: “Rispetto l’esito della prova, ma il problema è che chi ha vinto non risponde alle esigenze del mio gruppo di ricerca”. Apriti cielo. Poi ci sono gli intrecci familiari di Pavia, dove il concorso per un posto da ricercatore alla facoltà di medicina è vinto da una candidata che porta il cognome di uno dei membri del consiglio di amministrazione dell’università, professore a medicina. A presiedere la commissione la madre di lei (e moglie di lui). Questa volta il concorso è stato bloccato dall’ateneo. E menomale. Che dire di quello che è successo a Sassari? Altro concorso per diventare ricercatore, altra violazione dell’imparzialità. Stavolta protagonista è la facoltà di Scienze, ma la sostanza non cambia. Una delle candidate escluse ha fatto ricorso contro la decisione della commissione d’esame di assegnare il posto di ricercatore ad una candidata dieci contributi scientifici, di cui uno scritto a quattro mani con un commissario. Il fatto è successo nel 2010. Ora il Tar ha cassato il concorso, per questo e alcuni vizi di forma. Non tutto, ma quasi, da rifare. Quando poi dalle male pratiche e dalle amicizie sospette si passa al reato, è coinvolta anche la giustizia penale. Uno dei casi più clamorosi degli ultimi anni è la maxi-inchiesta partita da Bari che ipotizza l’esistenza di una vera e propria “cupola” di professori universitari, ventidue per la precisione: associazione per delinquere è l’accusa rivolta loro dai pm, finalizzata alla corruzione, al falso e all’abuso d’ufficio. I ventidue docenti, di undici facoltà italiane, avrebbero condizionato i risultati dei concorsi pubblici per professori di prima e seconda fascia di diritto costituzionale, ecclesiastico e diritto pubblico applicato dal 2006 in poi. Scambi e favori in cambio di cattedre: ecco gli elementi della rete criminale che le indagini, avviate già nel 2008 e durate oltre due anni, avrebbero portato alla luce. Queste sono solo alcune delle vicende di opacità e scarsa meritocrazia legate all’università italiana (ma più in generale ai concorsi della pubblica amministrazione) frequenti accuse . La riforma Gelmini aveva previsto una norma cosiddetta “antiparentopoli”, che vietava di partecipare ai concorsi per professore di ruolo e associato a chi ha “un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso” con professori dell'ateneo, con il rettore, il direttore generale o un componente del cda. Ma la stessa legge è stata anche tacciata di aver annacquato la sua lotta ai baroni con altre disposizioni più favorevoli ai docenti troppo attaccati ai loro privilegi e meno alle esigenze degli studenti: per esempio l’articolo 6, che prevedeva una semplice autocertificazione dell’interessato per la verifica dell’effettivo svolgimento dell’attività didattica. In generale, sembra che le regole più deteriori del sistema accademico lascino spazio agli outsider, a chi non ha santi in Paradiso, ovvero gruppi di potere accademico alle spalle. Per fortuna non sempre, e non dappertutto le cose vanno così.


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l PERSONAGGIO

ROBERTO BOLLE

“Scarsa meritocrazia? Nella danza non puoi bluffare” di Emanuela Brugiotti

New York così popolare? Perché questa sfida all’Arena di Verona? Ci intrufoliamo dietro le quinte e lo chiediamo direttamente a Roberto…

ma che desideri un giorno possa farne parte? e questo uomo è appeso nel Devo dire che finora vostro salotto, è meglio che absono riuscito a realizbiate una ricevuta per il manifezare sempre quello sto”: questa la didascalia dell’immagine Benvenuto su What’s Up, Roberto! Dopo 19 anni la danza torna che avevo in mente. del manifesto di Roall’Arena di Verona e lo fa in Fra poco sarai berto Bolle che è stata grande con il Galà Roberto anche al Metropolipubblicata sulla prima Foto di Luciano Romano Bolle and Friends… però le tan di NY per poi Onegin - Teatro alla Scala - Foto pagina del quotidiano Foto di Luciano Romano di Brescia-Amisano porte dell’arena di Verona tornare in Italia per il tedesco Abendblatt, in occasione delle rappresentazioni sono rimaste chiuse alla danza per un bel po’ di tempo. Quale Galà e per il tuo tour Trittico Novecento… C’è un palco a cui sei partidi Orpheus ad Amburgo (27 e 28 ottobre 2011). Eh sì, chiave hai usato per riuscire a spalancarle di nuovo? colarmente legato? perché i manifesti che tappezzavano la città erano andati Ho bussato! Scherzi a parte, questo appuntamento ha davvero I teatri cui sono più legato sono naturalmente la Scala di Milano, dove sono a ruba, nel vero senso della parola! Non c’è palcoscenico un valore simbolico molto importante. Riempire l’Arena di Verona cresciuto, il Metropolitan di New York, dove risiedo come Principal Dancer su cui Roberto Bolle non abbia danzato incantando il con uno spettacolo di solo balletto vuole essere la dimostrazione dell’American Ballet e il Covent Garden. Ma ad ogni grande teatro sono lepubblico, eppure lui non smette di mettersi in gioco, e dell’enorme capacità attrattiva della danza. Abbiamo portato il Ro- gato da un ricordo: da Londra e Parigi, fino a Mosca e San Pietroburgo. questa volta lo fa a Verona, dove il prossimo 23 luglio, berto Bolle and Friends nelle piazze, aperto nuove strade, colle- In Italia, lo sai, c’è un talent show anche per la danza, compresa la clasdopo ben 19 anni, porterà la grande danza classica alzionato tutti esauriti da concerti rock, ma l’Arena di Verona è sica, Amici… l’Arena con il Galà Roberto Bolle and Friends-Galà event veramente una data che mi rimarrà nel cuore. Sono favorevole a tutto ciò che aiuta la passione per la danza e questi talent in Arena. Nel frattempo ballerà al Metropolitan, a ManRoberto Bolle “and Friends”, evoca il format di Pavarotti. hanno fatto molto sicuramente. Non sono favorevole se si crea l’illusione hattan, e in giro per l’Italia con il suo nuovo spettacolo Un’eredità pesante. In che modo si può dire che ne hai ri- che possano esistere delle scorciatoie. La danza è frutto di passione, ma Trittico Novecento. Cosa rende l’Étoile della Scala di Mipreso il testimone? anche d’impegno, sacrificio, costanza e tanto lavoro. Senza sconti. lano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di Le jeune homme et la Puntando tutto sulla qualità, su un livello artistico eccellente e su Nel campo della musica e dello spettacolo, inteso televisivo e cinemamort di Roland Petit formule e accostamenti inediti che mostrino quanto di più vitale tografico, i giovani che hanno ambizioni devono spesso confrontarsi Darcey Bussell Teatro alla ed eccelso esiste oggi nel panorama della danza mondiale. con la scarsa meritocrazia e sediScala - 2007 - Foto di Luciano Romano Un “Friend” che ancora non ha partecipato al tuo Galà, centi professionisti. Nella danza classica, si corrono gli stessi rischi? Beh, in ogni campo è così. Innanzitutto è importante scegliere con attenzione la scuola giusta. Con l’aumento esponenziale delle richieste di iscrizioni alle scuola di danza, Attenzione: per certa Cassazione non è reato, per certa altra sì. è aumentato anche il numero di istituzioni poco serie, che possono fare E a proposito di droghe… più danni che altro. Sul discorso della meritocrazia, invece, il mondo della di Mario Relandini danza è forzatamente più equo: le etti che uno, accanto al rosso ge- che “non può più farsi rientrare nella ipotesi di uso esclusivamente pertue qualità sono sotto gli occhi di tutti, ranio pelargonio “de noantri” e alla sonale il cosiddetto spinello di gruppo giacché l’acquisto per il gruppo non puoi bluffare. Sul palco il tuo sucvariopinta orchidea del Sudame- implica di per sé che la droga non sia destinata ad uso esclusivamente cesso te lo devi guadagnare ogni rica, voglia tenere sul balcone anche una personale”. Restando però il fatto che, sempre recentemente, la sesta sera. verde piantina palmata di cannabis indiana. La può tenere? Adesso sì, Sezione penale della stessa Cassazione si è invece pronunciata in senso Ti è mai venuta voglia di lanciarti Foto di Luciano Romano adesso no. O – meglio – secondo certi giudici sì, secondo certi altri no. Più diametralmente opposto considerando “non punibile il consumo di gruppo nell’hip pop o nella break dance, di una Sezione della Cassazione, fino a ieri, aveva sempre sentenziato se- di sostanze stupefacenti nell’ipotesi del mandato all’acquisto collettivo dato per uscire ogni tanto dai ranghi? veramente “vade retro cannabis” e aveva condannato anche il possessore ad uno degli assuntori e nella certezza originaria dell’identità degli altri”. Per fare hip hop o break dance in maniera seria ci vogliono anni di studio e di una piantina “scamuffa”. Ultimamente, invece, un’altra Sezione della Su- Nessuna incertezza e contraddizione, invece, sul giudizio da emettersi nel di pratica. Non mi piacerebbe improvvisare, tanto per provare, non sarebbe prema Corte ha assolto un giovane di Scalea, al quale era stato trovato un caso di un lavoratore licenziato perché trovato, dalle forze dell’ordine, in posprofessionale. vasetto di cannabis sul balcone, con questa innovativa motivazione: “Una sesso di droga. “Quel fatto – aveva sostenuto il datore di lavoro – è venuto Quando non balli o ti alleni, cosa ti piace fare… e con chi? sola piantina di canapa indiana non è idonea a porre in pericolo il bene della a compromettere il rapporto fiduciario che deve esserci tra le parti e, dunque, Adoro il mare, le immersioni, la pace della natura e del silenzio. E mi dedico salute o della sicurezza pubblica” e, quindi, “il comportamento dell’imputato via al licenziamento”. “No – avevano invece sentenziato i giudici di primo e più che posso alla famiglia e agli amici, spesso trascurati a causa di allenadeve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile”. di secondo grado – quel fatto non è tale da poter configurare addirittura una menti e viaggi. Conduco una vita molto tranquilla. Incertezze e contraddizioni della Cassazione, comunque, non finiscono qui. giusta causa di licenziamento”. La Cassazione, investita della questione, Un saluto ai lettori di What’s Up. Eccole riaffiorare, infatti, per lo “spinello di gruppo”. La quarta Sezione ha infine dato ragione al datore di lavoro e ha confermato la liceità del licenSeguite le vostre passioni rimanendo integri, le scorciatoie spesso portano penale ha recentemente convalidato la condanna di tre ventenni spiegando ziamento. Questo, però, oggi. E domani? Domani chissà… a vicoli ciechi.

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UNA PIANTINA DI CANNABIS SUL BALCONE DI CASA E LO SPINELLO DI GRUPPO?

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Il festival internazionale dedicato alle locations

Dal 30 Giugno al 7 Luglio 2012 | Castello Aragonese

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portivamente parlando

LA SUMMER SCHOOL, ALL’ITALIANA

SPORT DA SPIAGGIA, IL BEACH VOLLEy

In tempo di crisi, Atenei e Istituti si organizzano per una full immersion (anche in lingua inglese) in territorio italiano

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di Alessandro Mercanti

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di Giada Porchera

state, tempo di vacanze. Ma non per tutti: c’è anche chi sceglie la bella stagione per studiare. E le università si attrezzano per accogliere i volenterosi. Le summer school sono programmi promossi da atenei italiani e stranieri, ma anche da istituti e accademie, che aprono le loro porte nei mesi estivi e organizzano corsi di approfondimento ad hoc. Insomma incarnano un po’ la versione in infradito e occhiali da sole delle winter school. Di scuole estive se ne incontrano di tutti i tipi, per tutti i gusti. Corsi intensivi e internazionali, con un approccio didattico interdisciplinare e un format non convenzionale: ecco, in sintesi, quello che promettono. Tour, laboratori, workshop, seminari che offrono l’opportunità di acquisire crediti formativi (ECTS) riconosciuti dalle università. Data l’aspirazione “cosmopolita” di questi programmi, molti di essi, anche e soprattutto in Italia, si tengono in inglese: una bella occasione per chi non ha la possibilità di andare ad approfondire lingua e materia d’interesse direttamente in loco. Le più interessanti con l’inglese come lingua di studio, a nostro avviso, sono organizzate dagli Atenei. Il Politecnico di Milano è la meta degli amanti del design, con due corsi sulla modellazione 3D (Drawing the genius loci) e la light art (Como light art, città in cui l’università trasloca per l’occasione). Per i matematici, invece, in particolare per i laureati che puntano al dottorato o alla specializzazione post-lauream, segnaliamo la Scuola Matematica Interuniversitaria, che da trent’anni eroga corsi avanzati di matematica pura e applicata, con programmi di fisica, informatica, economia e finanza, ingegneria. Mentre prestigiose collaborazioni internazionali vanta l’Università di Trento, dove per due mesi si possono studiare le neuroscienze con i docenti di Harvard. L’Alma mater di Bologna, poi, è forse uno degli Atenei con la proposta didattica più variegata, che copre un po’ tutte le sue aree disciplinari: si va dall’arte alla medicina al non profit alla cultura italiana per gli studenti stranieri, che, qui come all’Università di Urbino, apprendono la lingua italiana, scritta e parlata, sia attraverso lezioni, sia col contatto diretto con il territorio. Degna di nota (ma dal costo davvero proibitivo) anche la programmazione estiva della Sapienza: il corso in Global Communication and Newsmaking, per esempio, quest’anno si tiene a New York e prevede visite al Wall Street

Up sottotitolo “Il mensile per i giovani PUBLISHING What’s scritto dai giovani” (www.uozzap.com). Anno X n.

81 giugno 2012. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 440 del 14/10/2003 Direttore Responsabile Riccardo Severi. In redazione Luisa Foti, Emanuela Brugiotti. Stampa Seregni Roma s. r. l. , viale Enrico Ortolani, 00125 Roma. Distribuzione Servizi Editoriali Regionali s.r.l. Via Stadera, 76 Napoli. In copertina: Arisa (Foto di Paolo De Francesco), Roberto Bolle (Foto Andrea Varani), Pino Insegno (Foto di Marco Provvisionato per gentile concessione Ufficio Stampa Ra). Immagini di questo numero Archivio What’s Up e autori vari riportati in didascalia. Editore HelpSos Soc. Coop. a r. l. Piazza San Giovanni in Laterano 18/b, 00184 Roma tel. e fax +39 06 9003132, +39 345 2366761, contatto Skype: redazione.uozzap. Il materiale pervenutoci non viene restituito. L’editore si riserva di ottemperare a involontarie omissioni. La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 Agosto 1990, n. 250. Chiuso in redazione l’8 giugno 2012, finito di stampare nel mese di giugno 2012. Per informazioni redazione@uozzap.com. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è il direttore responsabile. Per esercitare i diritti previsti dal dlgs n. 196/03 ci si può rivolgere alla redazione in Largo Enea Bortolotti 38, 00146 Roma. Comunicazione all’abbonato ai sensi del dlgs 196/2003. I suoi dati (nome cognome indirizzo) presenti nel nostro archivio informatico verranno da noi utilizzati esclusivamente per il rapporto editore-abbonato. Potrà chiederne l’aggiornamento o la cancellazione. Il responsabile del trattamento è: Riccardo Severi.

COLLABORATORI Emanuela Brugiotti, Massimo Canorro, Marica Ciraci, Ilaria Crestini, Valerio D’Angelo, Elena Del Duca, Luisa Foti, Roberta Isceri, M.L. Kevin, Fabio Melandri, Alessandro Mercanti, Christian Mezeckis, Gabriella Poggioli, Giada Porchera, Mario Relandini, Mauro Scansa, Romeo Scansa, Andrea Severi, Andrea Giovanni Sorge, Silvia Tempesta, Raffaele Tostini, Carlotta Urbani, Maria Flavia Vecchio.

Journal, alla Borsa e al Comune: dieci giorni di studio di giornalismo e new media a 2.200 euro, vitto e alloggio esclusi, a meno di ottenere la borsa di studio.

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“LEGGERE” IL SORRISO, LA RICERCA DEL MIT di Luisa Foti

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orridi e ti dirò cosa provi. No, non è il titolo di un nuovo film, è semplicemente la sintesi di una singolare ricerca, messa a punto da un gruppo di ricercatori del famoso Istituto di Tecnologia del Massachusetts, che ha studiato alcuni volontari attraverso un elaborato software in grado di riconoscere le emozioni associate al sorriso. I risultati, a detta dei ricercatori, sono sorprendenti. Innanzitutto sembrerebbe che solo il 50% delle volte l’essere umano riesce a codificare e comprendere gli stati emotivi di chi gli sta accanto. Così detto, una banalità: cosa potrà mai rivelare un sorriso se non gioia? Vero solo in parte. Perché se lo studio conferma che solo di rado si sorride per manifestare emozioni negative, il sorriso è anche associato a sentimenti negativi, come ad esempio la frustrazione. Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno raccolto una serie di immagini, sorrisi di gioia e di frustrazione, per poi filmare alcuni volontari a cui è stato chiesto di simulare espressioni correlate a entrambe quelle emozioni. Ad essi è stato chiesto di compilare un questionario, prolisso e noioso, tale da generare frustrazione e poi di vedere il video con il genuino sorriso di un bambino, con la richiesta di simularlo. Ecco il risultato: quando è stato chiesto ai volontari di simulare il sentimento della frustrazione, il 90% di loro non ha sorriso. Ma dopo la visione del video sulla gioia, e quindi dopo che era stato chiesto loro di sorridere simulando quel sentimento gioia, la maggior parte dei volontari rideva, pur provando, in effetti, frustrazione. Et voilà. Non solo: i ricercatori di Boston hanno avuto modo di spiegare nella pubblicazione che il sorriso manifestazione di gioia è un sorriso lungo e che si forma gradualmente, mentre quello di frustrazione è immediato, più repentino. Insomma, diciamoci la verità, la ricerca del Mit di Boston non cambierà le nostre vite, ma potrà contribuire al settore dell’intelligenza artificiale e del marketing diretto. “Il fatto che un cliente sorrida - spiega uno dei ricercatori - non vuol dire che è soddisfatto. E conoscere le differenze, da parte di un venditore, potrebbe essere importante per assumere l'atteggiamento più consono possibile”.

e molti di voi già pensano alla sdraio e alle creme abbronzanti per le lunghe giornate di relax in spiaggia sotto il sole, altri non vedono l’ora di passare una salutare oretta di movimento in un campo da Beach Volley, sport tipico dell’estate. Per praticarlo non sarà necessario avere nessun indumento di cui non sarete già dotati, un costume ed una t-shirt e sarete subito pronti. Il Beach Volley - che ricordiamo essere uno sport olimpico, sarà possibile seguirlo alle prossime Olimpiadi di Londra, nella centralissima Horse Guards Parade - si gioca solitamente due contro due, su un campo più stretto di quello della pallavolo, naturalmente sulla sabbia e con una rete a dividere le due squadre; cambiano un poco le regole tecniche rispetto al volley, anche alcuni tocchi ed i punteggi sono leggermente differenti. La gara si gioca infatti al meglio dei tre set, i primi due si vincono arrivando al 21 mentre l’eventuale spareggio si gioca al 15, se la partitella è fra amici questo non risulta essere però fondamentale. Per coloro che si vorranno cimentare solo amatorialmente consigliamo di fare squadre ben più assortite, gli altri, più bravini, potranno invece iscriversi a tornei competitivi e ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. Molte saranno infatti le manifestazioni lungo tutti i litorali d’Italia e, come ogni anno, quest’estate si terrà il campionato assoluto di Beach Volley, ovvero il campionato italiano. Per quanto riguarda invece le competizioni internazionali, il World Tour, torneo che vede coinvolte le nazionali, sia maschili che femminili farà sosta a Roma dal 12 al 17 luglio. Ovviamente tutti possono giocare a Beach Volley, i pallavolisti della domenica però farebbero bene a scegliere con attenzione gli avversari. In spiaggia non si sa mai, potrebbe capitare sempre l’ex campione o giovani talentuosi in vacanza. Niente di grave, per carità, a parte la figuraccia che si rimedierebbe.

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ACCIAMOLO STRANO... IL LAVORO IL BAGNINO di Alessandro Mercanti

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n estate si presenta spesso l’opportunità per unire l’utile al dilettevole. Molti ragazzi cercano infatti in questo periodo un lavoretto per poter tirar su qualche euro da mettere da parte per pagarsi gli studi o un viaggio in giro per il mondo. Una buona occasione è quella offerta dal mestiere di bagnino, figura obbligatoria per qualsiasi struttura con concessione sulle spiagge e per molte piscine pubbliche. Essendo un lavoro stagionale, vengono effettuati di solito contratti a termine. Quello del bagnino non è però un mestiere facile. Le ore settimanali sono tante, tantissime, senza considerare gli straordinari ed il riordino dei lettini e della spiaggia a fine giornata. In generale non dovrebbe passare il proprio tempo a crogiolarsi sotto il sole – come spesso in realtà capita - ma vigilare con occhio attento il litorale, evitando che i bagnanti possano mettersi in situazioni pericolose. Per diventare bagnino è necessario conseguire l’apposito brevetto rilasciato dalla Società Nazionale di Salvamento (potete visitare direttamente il sito www.salvamento.it) o dalla Federazione Italiana di nuoto. Per frequentare il corso, potrete fare riferimento direttamente all’ufficio locale più vicino al proprio domicilio, ma viene data anche la possibilità di seguirlo comodamente da casa, cioè attraverso corsi on-line. Al termine del periodo formativo, al fine di conseguire il brevetto, sarà necessario superare un esame che si divide in due parti: una prova pratica (nuoto, voga, nodi marini etc) ed una prova teorica (conoscenze meteorologiche, soccorso in acqua e primo soccorso). Tra i requisiti necessari per partecipare: capacità natatoria, idonee condizioni psicofisiche ed avere un’età compresa tre i 16 ed i 55 anni. Salta subito all’occhio che non è ritenuta fondamentale la conoscenza della lingua inglese o di un’altra lingua straniera che, è bene dirlo, se non indispensabile alle innate e leggendarie capacità di “rimorchio” da spiaggia, potrebbe invece essere utile sotto il profilo operativo. Ultimo avvertimento, non in tutti i casi i bagnini saranno dotati di costumino rosso e salvagente, né sarà assicurata la presenza di una collega formosa e bionda come in Baywatch.


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IN NOME DELLA DEMOCRAZIA, GLI USA APRONO AL NAZISMO di Valerio D'Angelo

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onostante la larga diffusione di partiti e movimenti neonazisti in Europa, possiamo tutto sommato ritenerci “fortunati”, se solo ci confrontiamo con il Nuovo Continente, dove storie come quelle viste in American History X e The Believer purtroppo non sono solo il frutto dell’estro creativo di Hollywood, ma rispecchiano una realtà che sembra abbia superato la fantasia. È come se si fosse rotta quella fragile recinzione che aveva mantenuto il nazismo fuori dal campo dell’accettabile: lo scorso Aprile, infatti, John Bowles è stato il primo membro del National Socialist Order of America (NSOA) a entrare come lobbysta nel Congresso degli Stati Uniti. Bowles si era già presentato nel 2008 come candidato presidenziale e nel suo sito Bowles for president si poteva leggere un chiaro appello alla pulizia etnica dei non WASP (White Anglo-Saxon Protestant), proJohn Bowls venienti da tutti quei paesi distanti “dai valori europei dei padri fondatori”, promettendo che, se fosse stato eletto, avrebbe garantito il rimpatrio di tutti gli stranieri nelle loro terre di origine, oltre alla cancellazione degli aiuti economico-militari ad Isralele e la copertuta sanitaria totale. Ma solo per i cittadini bianchi.

L’amEriCaN NaZY ParTY La “svolta” di Bowles è nel suo passaggio dalla NSOA al American Nazi Party (ANP), una scelta dettata dalla necessità, spiega, di affiliarsi ad un gruppo più riconoscibile così da rendere palese l’identità del partito, al punto che “gli elettori vedranno la svastica sulla scheda elettorale”. La ANP nasce nel 1959 per mano di George Lincoln Rockwell, un ex comandante della Marina e, nonostante numerose scissioni e cambi di nome, ha sempre mantenuto chiara la sua filosofia di fondo: discriminazione razziale e supremazia bianca propagandate oggi con metodi nuovi: niente più marce eclatanti, tanto care a Rockwell, né tantomeno pretese di colpi di Stato ma, come spiega l’attuale segretario dell’ANP Rocky Suhayda, “piccole cellule e attivismo individuale” che punta ad un inserimento soft nelle istituzioni democratiche.

IL PARADOSSO AMERICANO Sembrerebbe quindi che la democrazia americana, da sempre decantata patria delle libertà politiche, possa essere minata nelle fondamenta proprio da un’idea illimitata di libertà ed in particolare da quell’insieme di garanzie statuite dal Primo emendamento della Costituzione, che recita così: “Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera di professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per riparazione di torti”. Un Paese fondato da pellegrini e gente che fuggiva dalle persecuzioni, soprattutto religiose, che laceravano l’Europa del XVII secolo, non poteva non fare della libertà di credo, qualsiasi credo, il cemento di un nuovo Stato, la medicina che avrebbe scongiurato il ripetersi di quella “caccia alle streghe” che aveva

costretto molti di loro a cercare una vita oltreoceano. Ma da baluardo storico di libertà e scudo contro ogni forma di discriminazione, il Primo emendamento è oggi utilizzato, paradossalmente, per escludere ed emarginare, per limitare cioè, in nome della propria libertà d’espressione, le libertà altrui. Nel territorio degli Stati Uniti è infatti possibile impiantare una bandiera con la svastica nel proprio giardino o negare l’Olocausto, ed è proprio l’appello al Primo emendamento la ragione per cui la maggior parte dei siti Internet europei di carattere filonazista trovano ospitalità su server statunitensi. Tuttavia, la legge statunitense si è mostrata in più occasioni severa per quei Hate crimes, come può essere anche il graffito di una svastica su una sinagoga, e spesso molti neo-nazisti vengono arrestati durante le manifestazioni perché colpevoli del reato d’odio. Forse aveva ragione il filosofo Karl Popper nel dire che, nel nome della tolleranza, dovremmo rivendicare il diritto a non tollerare gli intolleranti.

NEO NAZISTI D’EUROPA La vecchia Europa ha avuto uno scossone alla notizia dell’ingresso dei neo-nazisti greci di Alba Dorata nel parlamento (21 seggi) tanto più che questa vittoria si affianca ad un altro successo elettorale quasi contemporaneo, quello di Marine Le Pen in Francia, dove il suo partito, il Front National, ha ottenuto il 17% dei voti. In Germania poi, malgrado le ripetute richieste del Ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich, la Corte Costituzionale ha rifiutato lo scioglimento del Partito Nazionalista Tedesco (che conta 9 rappresentanti nel parlamento nazionale e 12 deputati in Sassonia) non dando peso al fatto che il Paese detiene il record in Europa di omicidi con sfondo razziale. L’Europa dell’est, dal canto suo, è un campo minato di partiti affini al nazionalsocialismo, tra i quali spicca il Partito Jobbik in Ungheria, i cui attivisti sfilano in uniforme nera per le stade della capitale rivendicando la propria filosofia ultranazionalista; o il ceco Partito Operaio che prevede tra le priorità della propria agenda politica la soluzione del “problema gitano”. La vecchia Europa ha altresì creato una serie di misure contro il pericolo nazista: ne sono un esempio la Legge Mancino in Italia, che condanna non solo le azioni e i gesti legati all’ideologia nazifascista, ma anche gli slogan che incitino alla violenza e all’odio razziale, o ancora i divieti del saluto romano e delle effigi naziste, vigente in Svezia, ma anche il reato di apologia, per il quale un giovane spagnolo, reo di aver diffuso su internet materiale inneggiante a Hitler e Goebbels, è stato condannato a due anni di reclusione.

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orld news di Silvia Tempesta

IL fAST-fOOD SALUTISTA, CINESE Il fast-food di qualità? È targato “made in China”. Arriva dall’agenzia LaPresse la notizia di un ristorante della provincia orientale di Hebei che ha spopolato dopo che il giovane gestore ha deciso di servire piatti veloci cambiando ogni giorno l’olio di frittura e facendo uso solo di olio di soia di primissima qualità. È previsto anche un recipiente dove riporre l’olio esausto dei clienti. La scelta salutista, in controtendenza rispetto ai prodotti dell’economia cinese famosi in tutto il mondo per i prezzi e la qualità contenuti, è piaciuta al palato degli avventori, disposti a fare lunghe attese fuori dal locale e a “sganciare” qualche yen in più pur di assicurarsi – finalmente! - un pasto sano e veloce.

LA fRASCHETTA, ALL’OLANDESE Per i ristoratori, il rimedio contro la crisi c’è. Lo hanno inventato i gestori di un locale del centro di Amsterdam, il “Basis Bar”, dove i clienti trovano tutto il necessario - tavoli, posate, microonde - per consumare il pasto portato da casa o comprato al supermercato o al take-away. Secondo i proprietari Jan Schaberg e Michiel Zwart, l’opzione bring your own food permette alla gente di risparmiare sull’acquisto dei cibi senza rinunciare alla comodità di uno spazio attrezzato dove consumarli. Magari accompagnandoli con le bevande del locale. L'idea, innovativa e originale, è piaciuta molto agli abitanti di Amsterdam che ogni giorno affollano il Basis Bar.

MANDRIA ASSALTA BIRRA PARTy Tutte pazze per la birra. Protagonista una mandria di mucche che, attirate dalla bevanda, hanno assaltato un gruppetto di persone che a Boxford, nello Stato americano del Massachusetts, sorseggiava lattine fresche nel cortile di casa. Le vacche hanno iniziato a rincorrere i convitati mentre il proprietario del bestiame avvisava la polizia. Accorsa sul posto, la polizia si è trovata di fronte un originale Oktoberfest, con gli uomini che gridavano impauriti e i bovini che bevevano sui tavolini o andavano in cerca dei fusti di birra vuoti, nella speranza di farsi ancora un goccetto. Alla fine, le mucche sono state ricondotte nella stalla da cui erano scappate. Se non altro per riprendersi dall’ubriacatura.

SPOSI, CON TORNADO A Kansas City, i tornado sono così frequenti da indurre una coppia di sposi a proseguire la cerimonia nonostante alle loro spalle – a circa sedici chilometri di distanza – fossero in arrivo due trombe d’aria. Secondo il National Weather Service, gli uragani soffiavano a duecentoventi chilometri all'ora distruggendo una fattoria e arrecando danni ad alcune turbine eoliche. Mentre Caleb e Candra Pence continuavano a posare con apparente calma per il servizio fotografico. L’uomo ha spiegato che il matrimonio lo aveva assorbito al punto da far passare in secondo piano la tempesta. Il video delle nozze, girato da uno zio dello sposo, è stato visto più di ventimila volte su YouTube.

RITROVA LA BICI DOPO 42 ANNI Una donna americana, Lisa Brown, ha ritrovato la bici smarrita quarantadue anni prima. Mentre passeggiava lungo un ruscello del paesino di Wellfleet, in Massachusetts, la moglie della Brown ha raccontato al quotidiano Cape Code Times di aver notato una bicicletta arrugginita e impigliata fra i cespugli ad alcune centinaia di metri dal ponte. L’antica proprietaria, accorsa sul posto, ha subito riconosciuto nel trabiccolo la “due ruote” persa nel 1970 a causa di una caduta dal ponticello sopra il fiume Herring. “Andai a cercarla nel fiume, puzzavo come una tartaruga”, ha riferito la donna, è stato come ritrovare un amico perduto.

TORTURATORE CERCASI Ha causato smarrimento fra i lettori del quotidiano ingleseThe Guardian l’annuncio “torturatore cercasi”, poi scopertosi un falso, apparso sulle colonne della ricerca del personale. L’inserzione recitava così: “Il Governo di uno stato mediorientale cerca un torturatore senior per lavorare in un penitenziario bene attrezzato. Il candidato ideale sarà preparato a infliggere dolore e sofferenze estremi e a guidare e motivare un piccolo team di collaboratori entusiasti”.Apagarne la pubblicazione, riferisce il Design Observer, un movimento contro la tortura dei carcerati che ha utilizzato come caricatura politica il gergo commerciale dei grandi “cacciatori di testa”.


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INEMA E SPETTACOLO

“BENVENUTO A BORDO”

“MEN IN BLACK 3 – 3D”

“LA fUGA DI MARTHA”

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(REGIA DI ÈRIC LAVAINE)

artha è una ragazza sola, l’unica persona che le resta al mondo è una sorella lontana che si interessa a lei ben poco. In balia di sé stessa, si trova a far parte di una comunità-setta in cui il padrepadrone Patrick addestra i ragazzi ad un’apparente vita naturale, spoglia del superfluo, con scioccanti riti iniziatici ed esperienze ai limiti dell’orrore. Quando Martha dopo due anni trova il coraggio di fuggire da quell’inferno, l’unica persona a cui può rivolgersi è Lucy, la sorella. L’accoglierà nella sua lussuosa casa al mare nel Connecticut, ma il silenzio che le allontana è insormontabile. Martha non racconta a sua sorella dov’è stata nei due anni in cui non si è saputo più nulla di lei, tantomeno Lucy tenta di indagare in un passato che attanaglia Martha tanto da farle assumere comportamenti anomali. Il risultato è la totale assenza di speranze in un futuro che possa vederla finalmente a casa, al sicuro. Solo comunità per Martha, da quella agricola del ripugnante Patrick a quella psichiatrica in cui la sorella decide di rinchiuderla. (Maria Flavia Vecchio)

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(REGIA DI BANNY SONNENFELD)

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di Maria Flavia Vecchio

na nuova avventura aspetta gli inseparabili agenti speciali J (Will Smith) e K (Tommy Lee Jones). Questa volta, però, la questione si fa molto personale. Il pericoloso criminale Boris l’Animale è evaso dal carcere lunare in cui l’agente K l’aveva spedito nel lontano 1969. Questa faccenda rende K molto scontroso per motivi che J non conosce e che il collega non vuole rivelargli. Decide quindi di fare da sé: scavando nel passato di K scopre che nel 1969 mozzò una delle braccia dai poteri malefici di Boris, ora di ritorno sulla Terra, con un viaggio nel tempo, per vendicarsi ed uccidere K prima che possa mutilarlo e spedirlo in cella sulla Luna. J decide di mettere in salvo la vita dell’amico, da cui dipende quella dell’intera umanità, andando anch’egli indietro nel tempo. Ma nel viaggio che lo riporta al 1969 J scoprirà il vero motivo della scontrosità del partner, che gli riguarda molto da vicino… La comicità dei Men in Black non si smentisce in questo terzo episodio che non delude, anzi sorprende grazie alla nota emotiva inaspettata ma gradevole.

prossimamente… forse… in Italia

(REGIA DI SEAN DURKIN)

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’ UARDA UN PO’ CHI c’e... IN TV?

PINO INSEGNO

“SANS LAISSER DE TRACES”

“Reazione a catena”

er avere successo nella vita occorrono talento, lavoro e fortuna. Ma senza quest'ultima a far coesione ai due precedenti, nulla avrebbe senso. Ed Etienne è un ragazzo fortunato. Manager in carriera, prossimo Presidente di una multinazionale di successo, una bellissima moglie, una casa elegante nel centro di Parigi. Ma questa vita perfetta inizia a mostrare prima un piccolo neo (un figlio desiderato che non arriva) e poi sempre più crepe quando nella vita di Etienne entra Patrick, un amico d'infanzia... Come un insetto preso nella rete del ragno, più si agita, più cerca di trovare soluzioni, più mette pezze da una parte, più la rete si stringe stretta intorno a lui, più si aprono voragini incontrollate, più la situazione degenera dall'altra. Ed è proprio quando la fortuna sembra averlo definitivamente abbandonato, ed Etienne si prepara a subire le conseguenze delle sue azioni e bugie, ecco che questa bussa nuovamente alla sua porta per un finale amaramente consolatorio, apparentemente banale, felicemente beffardo. Sans laisser de traces è un thriller avvincente, che ha un procedere lento ma inesorabile, come la tela di ragno: prima cattura, attanaglia, serra l'attenzione e l'interesse dello spettatore, lasciandolo in sospeso come s'attende il responso di una monetina lanciata in aria... testa o croce? (Fabio Melandri)

er molti è diventato un appuntamento immancabile, proprio come “La settimana enigmistica” sotto l’ombrellone. “Reazione a catena”, lo show televisivo, in onda da metà giugno su Rai 1, ha tutte le caratteristiche per tenere allenata la mente, anche durante i sonnacchiosi mesi estivi. Abbiamo seguito la simpatica trasmissione preserale nientepopodimeno che insieme al suo effervescente e bravo conduttore, Pino Insegno, il quale ha inneFoto di Marco Provvisionato per gentile scato una “reazione a catena”… di allegria. La puntata sta per iniziare, ma prima: “Pino facconcessione Ufficio ciamoci un crodino”! Stampa Rai Ciao Pino! Sono le 18.50, siamo davanti alla tv in un caldo pomeriggio d’estate: cosa beviamo? Un crodino con mezzo arancio spremuto e tanto ghiaccio, accompagnato con qualche patatina fritta. Vai con l’aperitivo! Per dirla a mo’ di un’“intesa vincente”: cosa – pensi – quando - ti – riguardi – in – tv? (Scoppia a ridere e poi risponde a tono, ndr) Non – mi – piaccio – quasi – mai! Preferisco specchiarmi negli sguardi della gente che mi segue, è più bello. Se i loro occhi mi guardano e sorridono, allora va bene. Qual è la “papera” dei concorrenti che ti ha fatto più ridere? Aaah! Ce ne sono state tante. Una volta i concorrenti dovevano far indovinare la parola “stipite” (della porta, ndr) e hanno formulato una frase tipo: “Cosa – ti – impedisce - di passare - sotto – la – porta”? Il terzo ha risposto: “Le corna”. Ho riso un’ora! Oppure un’altra volta, invece di Napoleone Bo-

(REGIA DI GREGOIRE VIGNERON)

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ome vi vendichereste dell’uomo, nonché il vostro capo, a cui avete fatto da amante per cinque anni se decidesse di licenziarvi e di troncare la vostra relazione? Alcune con il veleno, altre con le mani: invece Isabelle (Valérie Lemercier), responsabile del personale di una compagnia di crociere il cui amministratore delegato è il suo ex amante, decide di assumere a bordo della nave ammiraglia della compagnia Rémy (Franck Dubosc): un pasticcione, un disoccupato che non ne ha mai combinata una giusta sulla terra ferma ma che spera di realizzare qualcosa di buono per lo meno in mare. Sarà proprio quest’uomo il filo conduttore di tante storie che s’incrociano nel corso di un’indimenticabile settimana di crociera. Un’esilarante commedia costellata di trovate geniali che vede Luisa Ranieri in scarsa forma vestire i panni del Comandante della nave Cavallieri. (Maria Flavia Vecchio)

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di Elena Del Duca

naparte, hanno detto: “Napoleone Buona-la-prima”! “Reazione a catena” ha un forte richiamo all’enigmistica: tu come sei messo con le “parole crociate”? Faccio quelle con le risposte facilitate, preferisco i cosiddetti “autodefiniti”, con le soluzioni all’interno. Sono un po’ pigro. Pubblicità. Prendiamo il telecomando e facciamo zapping. Su Canale 5 c’è Flavio Insinna: che voto gli diamo? Gli do 10 perché è una persona estremamente sensibile, attenta, un bravissimo professionista a prescindere dai numeri: un programma può andare bene come “Affari tuoi” o meno. Non è buonismo da parte mia. La vita è un’alternanza di successi e insuccessi. Ecco le news... scandalo calcio, la Lazio... continuerai ad andare allo stadio? Rimarrò della Lazio tutta la vita e continuerò ad andare allo stadio. Sono sicuro che le persone migliori sono la maggior parte. Non parlo di Mauri (Stefano, ndr) o di quelli indagati, perché sono garantista. Solo una volta dimostrata la loro colpevolezza, farò i miei passi da cittadino offeso con una “class action”, per salvaguardare chi “ha pagato pegno” per acquistare un abbonamento. Mi auguro che vengano restituiti uno sull’altro i soldi che la gente ha speso se non ha avuto lo spettacolo che merita. Finisce il programma: cosa ci guardiamo in prima serata? I titoli del TG1. Poi se ci sono troppe notizie che non ci piacciono io guarderei un bel film d’amore, magari in dvd, una partita o le Olimpiadi (iniziano ad agosto a Londra, ndr). Insomma, cerchiamo di andare su qualcosa che ci alleggerisca un po’ la vita in questo momento difficile. Per finire, un messaggio ai lettori di What’s Up! Andate oltre le apparenze. Cercate di scoprire se le persone che vi stanno a fianco sorridono davvero. Sorridete il più possibile e regalate un sorriso a chi potete… Be’, tu ce ne hai regalato più di uno. E pure senza spogliarmi… pensa un po’!


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INTERVISTA

ARISA

“Tra noi donne, c’è voglia di farsi valere” di Andrea Giovanni Sorge

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rima la riconferma come giudice di X Factor per la prossima edizione, poi la partenza del tour che la vede tuttora in giro per l’Italia per presentare il suo nuovo disco “Amami”, dal sound più maturo e raffinato. È un’Arisa vulcanica quella che si racconta ai microfoni di What’Up. Cento e una passioni tra musica, cinema, tv, pittura e voglia di viaggiare, ma un unico comune denominatore: la spontaneità.

Ciao Arisa e benvenuta su What’sUp! Già dal secondo disco ti sei imposta come co- autrice. Stavolta firmi interamente due brani. Perché secondo te alle cantanti della tua generazione il ruolo dell’interprete pura sta stretto? Beh, siamo tutti una generazione di complessati e in qualche modo vogliamo primeggiare, credo; non ci va che qualcuno ci metta le parole in bocca, vogliamo dimostrare che sappiamo fare anche altro. La donna ha compiuto un percorso di crescita in quest’ultimo cinquantennio. Di quale percorso parli? Prima le donne probabilmente si facevano scrivere le canzoni dagli uomini perché sembrava potessero dire la loro in tutti i campi. Adesso noi donne ci sentiamo autorizzate ed autorevoli, nel momento in cui manifestiamo il nostro pensiero. C’è da dire anche che questa discografia particolare ci mette sempre tutti un po’ a tacere. C’è voglia di farsi valere. Per molte giovani aspiranti cantanti rappresenti un modello vocale. Ti riconosci come “maestra di canto” di una nuova generazione canora femminile? Una maestra no, posso dire che la passione è la maestra di tutti. Quanta più passione hai, tanto più riesci a mettere in risalto quello che sei. Non mi reputo una maestra di nulla. Autocitati: una frase tratta da una tua canzone vecchia o nuova che sintetizzi al meglio l’Arisa-pensiero. Sicuramente Missiva d’amore sintetizza il mio pensiero di donna. La frase che però mi rappresenta meglio è sicuramente una strofa della canzone La mia strana verità: “Se mi dici io ti do la luna, metto tutto giù in cantina per far spazio solo a lei se vuoi darmi la felicità, io capisco eternità, quindi non mentirmi mai”. Ci sono insomma delle frasi nelle mie canzoni, anche quelle non scritte da me che mi descrivono perfettamente. Dopo alcuni anni dal tuo esordio, e diverse sperimentazioni in più ambiti, ti senti ancora a rischio meteora? Siamo tutti delle meteore perché il gradimento del pubblico cambia. Più si va avanti e più viene voglia di fare cose diverse, ma non c’è la sicurezza che il pubblico recepirà quello che facciamo. Sai, le cose che ti piacevano a vent’anni a venticinque non ti piacciono più. Finora ti sei affidata sempre ad una cerchia di autori abbastanza ristretta: azzarda un nome nuovo Foto di Paolo De Francesco

what’sound di Massimo Canorro

Diviso tra carriera e affetti, Jay-Z sembra non avere più un solo minuto libero. Tempo che non manca a Pete Doherty, che lo ha impiegato per dipingere un quadro con alcune gocce di sangue dell’ex compagna di eccessi Amy Winehouse. Vatti a fidare degli amici. Come gli Ac/Dc, che invece in questo sentimento credono. Al pari della simpatica e abbondante Beth Ditto, pronta alla maternità. Autore, rapper e produttore di fama mondiale, marito di Beyoncé dalla quale ha avuto una splendida bimba, Jay-Z ha proprio tutto per essere felice. Una gioia, sentimentale e professionale, che lo stimola a tuffarsi a capofitto in mille impegni. Come quello di mettere sotto contratto la promettente Rita Ora, cantante di etnia kosovaro-albanese classe 1990. Con ottimi risultati, considerando che il suo singolo “Rip” ha raggiunto il primo posto della classifica del Regno Unito. “Quando

per un quarto disco… Guarda, più che affidarmi a nuovi autori mi piacerebbe collaborare con produttori di volta in volta diversi per poter sperimentare generi musicali, spaziare… Per esempio mi piacerebbe fare un disco con gli Young the Giant, un gruppo emergente che ha delle sonorità pazzesche. Mi piacerebbe scrivere un disco che possa avere delle influenze indipendenti, un po’ più improntate sulla sessione ritmica. Ma è quello che mi piacerebbe fare in un futuro abbastanza lontano perché adesso ho altre cose da dire, in questo modo qui. Sul grande schermo come attrice sei arrivata in punta di piedi, con due ruoli da non protagonista (“Tutta colpa della musica” e “La peggior settimana della mia vita”): il tuo film da protagonista come lo sogni? Stai studiando recitazione? No, non sto studiando recitazione. Il mio prossimo film vorrei che fosse una cosa molto intensa, di sentimento, ma non per forza amoroso, anche che portasse sullo schermo storie che parlino di limiti. Vorrei recitare in film che possano mettere in evidenza, come ha fatto Bisio (Si può fare, ndr), le difficoltà ma anche i bisogni naturali delle persone meno fortunate. Oppure mi piacerebbe fare una commedia alla Bridget Jones… Passo da un eccesso all’altro! Cantante, attrice, scrittrice di romanzi, giudice di X-Factor: la prossima frontiera artistica fino ad ora indicibile che ti piacerebbe esplorare? Mi piacerebbe fare una mostra con i miei quadri, ma soprattutto mi piacerebbe avere il tempo di creare una produzione che sia all’altezza, di una mostra tutta mia. E poi mi piacerebbe andarmene a vivere per un po’ a Manhattan! Dopo tre dischi in italiano, ti senti pronta per il mercato estero? Preferiresti incidere un album in inglese, in francese o in spagnolo? Sicuramente mi piacerebbe inciderlo in inglese, a volte le mie melodie cozzano un po’ con l’italiano. Ma nemmeno il francese e lo spagnolo mi dispiacciono… Se lo sapessi canterei anche in cinese (canticchia, ndr). Però non mi sento ancora pronta per andare all’estero. Un saluto ai lettori di What’Up. Li saluto con tutto il cuore e li bacio!

Rita entra in una stanza si avverte un’elettricità. Credo che la sua energia sia contagiosa”, afferma Jay-Z, divenuto (insieme alla dolce e determinata Beyoncé) vicino di casa di una delle coppie più cool del momento: Chris Martin e Gwyneth Paltrow. I due, che vivono da tempo in un esclusivo quartiere nella zona ovest di Londra, hanno consigliato agli amici di trasferirsi – seppur temporaneamente – nella capitale inglese. Detto, fatto. Purtroppo la nuova magione non potrà essere arredata con il “capolavoro” di Pete Doherty dal titolo “Ladylike”, un quadro dipinto con alcune gocce di sangue di Amy Winehouse. La discutibile opera, infatti, è stata già battuta all’asta per 43 mila euro, una cifra non elevatissima considerata la quotazione iniziale, che era oltre il doppio. Soldi buttati, in ogni caso. Piuttosto conveniva investirli nel nuovo album degli Ac/Dc, solida band australiana pronta a tornare in pista con un disco di inediti. Anche se a questo proposito, il vocalist Brian Johnson precisa: “Non diciamo mai ‘Andremo in studio a gennaio del prossimo anno’, perché in questo modo ti metti automaticamente sotto pressione. E noi

EmErgENTi a 360° ALESSANDRO D’AMICO STILISTA

di Roberta Isceri

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on ho deciso, mi sono ritrovato casualmente da piccolo a creare mini-abiti per le bambole delle mie sorelle, smontando i centrini di mia madre, e da li è iniziata la mia carriera”. A parlare è Alessandro D’Amico, giovane talento brindisino della moda, che nel giro di pochi anni è riuscito ad emergere in uno degli ambiti più sognati dai ragazzi di tutto il mondo. Ventisei anni, diplomato allo IED di Roma, ora vive e lavora nella sua città natale, dove ha da poco aperto un atelier. Naturale chiedergli come abbia fatto, alla sua età, ad aver raggiunto dei traguardi così importanti. “La chiave è crederci ed essere fortunati ad avere persone accanto motivate e professionali. La Mulier - la collezione che ha presentato al Lecce Fashion Week End - è stato il "diamante D’Amico". Il progetto è stato subito accolto da Lecce e ha riscosso un ottimo successo. Sono soddisfatto!” Tant’è che grazie alla sua collezione è riuscito ad attirare gli sguardi di buyer internazionali. I ricordi legati alla moda sono già tanti, ma il più bello risale indubbiamente al taglio del nastro che ha dato il via all’apertura della sua azienda, la D’Amico&Co, l’8 maggio del 2010. Se gli si chiede cosa significhi per lui aprire un atelier nel sud Italia, quando la maggior parte degli stilisti emigra, Alessandro non ha dubbi: “È difficile, come in tutto il resto del mondo, ma se si ha costanza, se si crede veramente nei sogni e se si ha un grande coraggio, le soddisfazioni arrivano. La fatica è tanta perché bisogna educare la gente ad allargare le proprie vedute, a sognare e a uscire dal tunnel grigio della monotonia, dando spazio a noi giovani, che siamo l’unica soluzione per riprendere questo Paese”. Progetti per il futuro? “Intanto tra un mese ci sarà l’apertura del mio nuovo showroom dedicato alla sposa e tra una settimana presenteremo la collezione sposa 2013, ‘Le Dauphinè’, ispirata a Maria Antonietta di Francia”. Niente popò di meno! “I progetti sono tanti, ma non voglio svelarli per scaramanzia!”. Domanda di rito: cosa consiglia Alessandro a un giovane che vorrebbe intraprendere la sua stessa carriera in Italia? “Provarci con tutte le forze e non arrendersi alle prime difficoltà, continuare ad impegnarsi e fare più di quello che si può fare!”. Banale? No, fondamentale.

non abbiamo mai lavorato così, siamo sempre stati rilassati. Come gli uccelli migratori”. Migrare. Ecco un buon consiglio per Britney Spears, che invece a farsi da parte non ci pensa proprio. Piuttosto raddoppia. Così, dopo essere stata scelta come giudice della nuova edizione di “X Factor Usa”, Britney sarà anche la protagonista di un episodio della serie tv “Glee”. Senza contare che entro fine anno l’ex lolita del pop dovrebbe convolare a nozze con Jason Trawick, suo ex agente. Testimone di nozze? La scelta ideale sarebbe la carnosa Beth Ditto, straordinaria voce dei Gossip, pronta a sposare la sua compagna Kristin Ogata e a metter su famiglia. “Voglio provare l’esperienza della gravidanza e del parto, sono convinta che io e la mia fidanzata saremmo genitori splendidi”, ammette la cantante, che ha dedicato il suo singolo “Move in the right direction” al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, favorevole ai matrimoni tra omosessuali. Chissà se la notizia incuriosisce Marracash, che dopo il successo raggiunto con l’album “King del rap” sta preparando il tour autunnale che lo porterà in giro per l’Italia. Un mese di live, con prima tappa a Brescia e chiusura all’Alcatraz di Milano.


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Under Colors of Benetton Foto G.Rustichelli

COSTUMI

IL BUON GUSTO PROTAGONISTA DELL’ESTAT E 2 012 di Ilaria Crestini

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he siate tra coloro che temono la prova costume o la affrontano dotate di un grande fisico, o di una forte autostima, la scelta del costume è forse la più impegnativa della stagione. Più di ogni altro capo va scelto perché sia l’alleato al vostro fisico. Vediamo qualche esempio.

Triumph

Desiderose di slanciare la vostra figura? Bandite le coulotte e puntate su slip sgambati. Il trucco del resto è semplice: non dovrete far altro che adottare pezzi la cui forma andrà a compensare la vostra statura.

LE TENDENZE DELL’ESTATE

Vediamo ciò che le passerelle hanno proposto per Tezenis l'estate 2012. A trionfare indiscussa è la fascia. Sprovvista delle fastidiose bretelline da spostare per non rovinare l'abbronzatura, è la scelta più pratica e di tendenza per questa stagione. Proposta a tinta unita e con coppe imbottite, veste bene ogni tipo di décolleté e, enfatizzando le spalle, risulta molto elegante e femminile. Per gli slip, se volete essere davvero al passo con la moda, iniziate Se Madre Natura vi ha donato un fisico mediterraneo, tutt'altro che fili- a prendere confidenza con questo nuovo termine: tie tanga, che forme, tenetevi lontane da pezzi micro e scegliete slip a vita alta altro non è che il modello di dimensioni ridotte che si allaccia sui e fantasie con stampe a piccole Repla fianchi. Offrendo la possibilità di essere regolato y dimensioni che, con il loro effetto da chi lo indossa, è ideale per tutte coloro che ottico, vi aiuteranno a non enfatiztemono l'antiestetico segno dell'elastico. zare le vostre misure. Vietati anche gli Per gli interi resistono i modelli cut out, ovvero quelli slip che si annodano sui fianchi e quelli con i tagli e le aperture sui con i laccetti sottili, focalizzerebbero l'attenfianchi già visti nelle precezione proprio laddove sarebbe meglio evidenti stagioni. Certamente tare. non da sfoggiare nelle prime Per tutte coloro che non sono dotate di un esposizioni al sole, restano la décolleté da maggiorata via libera ai top a scelta migliore per tutte coloro triangolo e di piccole dimensioni che, inche amano vivere la spiaggia sieme ai modelli preformati con effetto push soprattutto all'ora dell’aperitivo. up, vi aiuteranno a far rendere al meglio i Probabilmente ispirati alle vostri centimetri. Altro aiuto ve lo daranno linee shaping che, come perline ed applicazioni scintillanti i cui giochi visto, hanno caratterizzato di luce creeranno effetti ottici di volume che Parah Mare l'intimo di questo inverno, potrete sfruttare a vostro favore.

PER LE PIÙ ROBUSTE E CON UN SENO PICCOLO

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anche in spiaggia fanno la loro comparsa i mutandoni retrò che si alzano fino al punto vita. Davvero difficile poterseli permettere, rimarranno probabilmente appannaggio delle fortunate cui Madre Natura ha donato un fisico praticamente perfetto.

Fiorucci

LE fANTASIE

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vincono le stampe foulard. Sofisticate ed eleganti sono la novità su cui dovrete puntare se volete essere chic anche in spiaggia. Immancabili come sempre i fiori che si dividono però la scena con pois e stelle che portano in spiaggia tocchi anni '50 ed '80. La color palette spazia invece dalle tinte pastello, con grande enfasi sulle tonalità nude - molto chic quelle virano al cipria, al beige ed al fango -, a quelle fluo. Buone notizie per le amanti della tinta unita che, qualora lo volessero, potranno optare per i modelli arricchiti da pietre, merletti, rouches e ricami crochet che, di gran moda, sapranno arricchire i modelli più semplici con i loro decori preziosi.

Yamamay

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Calzedonia

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LA fINE DEL MONDO A COLORI mondo presente e lo spavano nelle fiabe della tradizione lancarsi di un'era nuova, nordica, da cui derivano gli animali abbiamo scampata bella: feconda di infinite possibisimbolici che intaglia nel legno, dall'anno Mille al 1999 lità. come lupi, leopardi, corvi e aquile. siamo sopravvissuti con Fuori di metafora, il terMonica Canilao (www.monicapoche ammaccature a ben cin- mine “folding”, ripiegare, si canilao.com) inventa visioni ineque infallibili previsioni di cata- riferisce letteralmente dite con oggetti di recupero e Swoon, Monica Canilao e Dennis strofica fine del mondo. Tirate anche all’azione artistica: immagini segnate dalle intempe- McNett, Monica, 2012, stampa pure un respiro di sollievo. Non Swoon, McNett e Canilao 1 rie. Le sue strutture di tessuto, le con pittura e collage incollati su legno, Courtesy Galleria Patricia troppo lungo, però, perché il piegano carta e stoffe per installazioni e le sculture riportano Armocida plasmare un mondo fantastico sospeso nell’eterno ciclo di creazione e conto alla rovescia per l'enneSwoon, Alixa e Naima, 2008-2012, in vita forme spezzate e celebrano distruzione, carico di connotazioni simboliche, personali ed emozionali. stampa a mano su carta riciclata sima data di scadenza planetaria lo spirito di aiuto reciproco e d’intraprendenza delle comunità emarincollata su legno, Courtesy è già ripartito di gran carriera: Swoon lo popola di sopravvissuti. La street artist, classe 1978, propone Galleria Patricia Armocida ginate. I colori vengono utilizzati su pergamena o su legno, usa muffa mancano solo sei mesi al 21 di- una visione impegnata della realtà ritraendo amici o familiari, colti in un e fumo per simulare segni cembre 2012, prossimo ultimo giorno di vita sulla Terra, almeno se- momento significativo della loro storia personale, per trasformarli in alledi decadimento, i materiali condo i Maya, qualche filosofia new age e un paio di programmi tv goria. Incide figure su linoleum, le stampa su Mylar, su carta riciclata o portano le macchie dell’età sui misteri ai confini della fantascienza. Ma deponiamo per un istante su carta da lucido, che una volta dipinta diventa pezzo unico. È maestra e dell’utilizzo. “La mia arte l'ascia della ragionevolezza e sguinzagliamo la fantasia: se questa nell’utilizzare carta tagliata e nel giocare con i pieni e i vuoti delle forme, attinge tanto da tradizioni in un’esplorazione convolta i Maya ci avessero preso? Che cosa ci autoctone quanto da cettuale degli ambienti aspetta alla fine del mondo che conosciamo? sottoculture contempoa cui sono destinati. Una nuova realtà vibrante di magia, tanto coranee”, spiega sul suo Per Dennis McNett lorata quanto inquietante: è la suggestiva risposito. “Si tratta di una (www.wolfbat.com) il sta di tre giovani artisti statunitensi, Swoon, modalità di comunicamondo nuovo ci rimetDennis McNett e Monica Canilao, in mostra zione con gli altri che trascende distanza, tempo e luogo. Il valore terà in contatto con gli fino al 20 luglio presso la Galleria Patricia Ardelle mie opere non risiede nella loro capacità di essere vendute. spiriti ancestrali, oggi mocida di Milano con la collettiva The Folding Per me, fare arte significa fare vivere il sacro”. allontanati dal proof a Known World: sessanta opere di medie Profezie e visioni magiche a parte, lo scenario resta di estrema gresso. Le radici della e grandi dimensioni, tra cui pezzi creati a sei attualità, mentre il pianeta si ripiega sciogliendosi sotto i nostri sua ricerca affondano mani e tre installazioni site specific (www.galpiedi per effetto di un riscaldamento globale troppo a lungo ignonell’estetica skateboleriapatriciaarmocida.com). rato. E se prima di immaginare un mondo nuovo provassimo a ard e punk rock dei Il titolo nasce dalla riflessione su diversi miti di immaginare il rinnovamento del presente? primi anni ’80: i suoi ricreazione, preservazione e distruzione del Swoon e Monica Canilao, Waikie, ferimenti sono contem1 - 2 - 3, Swoon, Monica Canilao e Dennis McNett, installazione mondo, con le loro epopee e i loro personaggi. 2012, stampa digitale con pittura per la mostra The Folding of a Known World, 2012, Courtesy Correnti di pensiero dalle sfumature molteplici, e collage incollati su legno, poranei e grafici, ma Galleria Patricia Armocida ma concordi nel prefigurare il collasso del Courtesy Galleria Patricia allo stesso tempo sca2

di Gabriella Poggioli

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Armocida

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