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Numero 88, APRILE 2013 - 0,40 €
UNDICI ANNI DI
MAGAZINE GIOVANE
www.uozzap.com pag. 2
la città della scienza riapre pag. 3
a sei mesi dalla legge Fornero, si tirano le somme
pag. 4
saViano torna in libreria pag. 5
pag. 6 pag. 5
the boss is coming
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ditoriale
renzo rU bin
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arriVano i google glass pag. 7
anche in Francia le nozze gaY
Cara ItalIa, manChI solo tu!
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l minimo che dobbiamo dare all’Italia in termini di modernità e per uscire dal Medio Evo è dare un riconoscimento alle coppie etero e omosessuali, fare una legge contro la violenza omofoba, sulla quale il silenzio della Chiesa è abbastanza inquietante”. Ecco cosa diceva Nichi Vendola in una sua recente intervista riguardo i matrimoni e il riconoscimento alle adozioni da parte delle coppie gay. Tutto questo è diventato legge in Francia seguendo le tracce di altri paesi come la Spagna, il Belgio, l’Olanda, tra poco anche l’Inghilterra, in attesa dell’approvazione definitiva dalla Camera dei Lord. Basta dare un’occhiata alla cartina dell’Europa per rendersi conto che in materia di diritti civili l’Italia rimane la grande assente, del resto era stato cosi anche per le leggi sul divorzio e sull’aborto, arrivate da noi decenni più tardi rispetto ad altri paesi occidentali. Persino i paesi più conservatori e sovversivi come la Croazia o la Slovenia, hanno regolamentato le unioni tra omo-
sessuali come “unioni di fatto”, non sarà matrimonio, ma almeno se in Croazia dopo tanto tempo in cui due persone hanno convissuto, malauguratamente uno dei due muore, l’altro ha gli stessi diritti di una persona sposata, matrimonio o no. In poche parole una legge simile ai famigerati e mai apporvati Dico o Pacs contro cui nel 2007 la Chiesa mobilitò un Family Day a cui parteciparono numerose cariche politiche pluridivorziate. Il tempo ci ha poi detto che il divorzio era l’offesa minore che potessero fare alla famiglia, quando si dice “coerenza”… Ciò che veramente non si riesce a capire, è cosa ci sia ancora da chiedere a riguardo nel 2013, un’epoca in cui intere popolazioni partecipano ai gay pride, l’amore omosessuale si celebra nelle più svariate forme culturali, da musica a libri, un’epoca in cui per fortuna vedere due uomini o due donne mano nella mano non fa più scalpore. Piùttosto fanno sorridere (o ridere) i pochi che ne restano scandalizzati, incapaci probabilmente di andare avanti e guardare al futuro. Certo ognuno è libero di pensare ciò che vuole, il concetto di fondo però è che quello che é un pensiero personale,
non dovrebbe influenzare le scelte altrui. Facile rifugiarsi dietro la scusa che la Chiesa in Italia riveste un ruolo molto influente per cui non si riesce a fare alcuna legge che allarghi il concetto di famiglia, la verità è che questo è uno dei casi in cui il popolo ha maggiore consapevolezza della sua classe dirigente, che resta dietro l’angolo e ha paura di esporsi sull’argomento. Se l’articolo 3 della Costituzione, forse il più bello, afferma che “Tutti i cittadini italiani hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razzo, lingua e religione. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, parole scritte da uomini brillanti e certamente lungimiranti, perché ci si ostina ad impedire questo diritto? Dorotea De Vito
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MAGAZINE GIOVANE
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er la cronaca
napoLI, La cIttà deLLa scIenza rIapre
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ittà della Scienza riapre i battenti, l’annuncio è stato detto nel corso della conferenza stampa tenutasi in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo il 5 aprile scorso, una riapertura che seppure in forma ridotta, segna il primo passo per la rinascita dopo l’incendio che lo scorso 4 marzo aveva devastato buona parte del complesso, la più importante, quella che da sul mare e costituiva il vero cuore di Città della Scienza. Tutta l’Europa si è mostrata solidale a Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza, e alla città di Napoli che ha accolto la notizia dell’incendio prima con grande dolore e poi, come è tipico dei napoletani, con la forza di reagire e di muoversi per ripartire e ricostruire: a Bruxelles lo scorso 9 aprile il Parlamento Europeo ha organizzato un evento per sensibilizzare le istituzioni communitarie sui danni provocati dalle fiamme. Dall’incontro, a cui hanno partecipato i vicepresidenti del Parlamento Roberta Angelilli e Gianni Pittella, il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, l'ambasciatore italiano presso l'Ue, Ferdinando Nelli Feroci, e numerosi altri eurodeputati, ne é uscita fuori una promessa: quella che gli eurodeputati si riuniranno ad una tavola rotonda ogni 3 mesi, per verificare l’avanzamento dei lavori di ricostruzione. L’intento comune è quello di fare bene e nel minor tempo possibile, per dare nuovamente luce ad un progetto che, ironia della sorte, fu presentato nel 1999 proprio a Bruxelles, dall’allora eurode-
storIa deL vIbratore, IL suo Museo coMpIe un anno!
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ompie questo mese un anno di vita il “Good Vibration’s Antique Vibrator Museum”, il primo museo al mondo dedicato interamente al vibratore, a San Francisco. Inaugurato ad aprile 2012, il museo è nato con lo scopo di illustrare attraverso questo strumento l’evoluzione della sessualità all’interno della società. Come ha infatto spiegato la curatrice del museo, la sessuologa Carol Queen, “la mostra contestualizza il ruolo del vibratore nella società ed evidenzia come l’atteggiamento verso il sesso ed il piacere femminile si sia evoluto”. Un’idea divertente e contemporaneamente intelligente, un modo innovativo di affrontare il tema del sesso che ha riscosso grande successo, con numerosissimi visitatori durante l’anno. Curiosa è in effetti la storia del vibratore, in molti lo vedono oggi come strumento di piacere, qualcuno lo associa al divertimento o lo trova anche un modo divertente per fare dei regali scherzosi agli amici, in pochissimi sanno che in realtà il vibratore è nato per un’esigenza medica. In passato (tra il ‘700 e l’800) veniva infatti usato per curare nelle donne quella che veniva chiamata “isteria”: il medico scozzese Robert Whytt indicò le manifestazioni isteriche come parossismi, tremore, panico e senso di soffocamento riconducendo tutto ad una forma di isteria. La cura consisteva nel massaggio perlvico che avveniva manualmente e che portava le donne al “parossismo isterico”. Se qualcuno in questo momento sorride al pensiero di questa strana cura e pensa che i medici provassero piacere si sta sbagliando, all’epoca era assurdo anche solo pensare a pratiche sessuali fuori dal matrimonio per cui la cura veniva vista come atto medico e non sessuale. Nelle riviste mediche di allora anzi, i medici hanno scritto numerosi trattati definendo la pratica noiosa e stancante, ed è proprio per questo che nel 1889 vide la luce il primo vibratore, nato per velocizzare il lavoro dei medici. La vendita al pubblico la si deve alla Hamilton Beach che nel 1902 riuscì a portarlo in commercio per la prima volta, consentendo a tutte le donne di poterlo acquistare personalmente. Da allora la storia del vibrattore è tutta in discesa avendo acquistato sempre maggiore popolarità fino ai nostri giorni (indimenticabili le numerose scene che Samantha Jones di Sex and City ci ha regalato a riguardo). Per i più curiosi, consigliamo vi vedere il film Hysteria che racconta in maniera brillante la nascita di questo curioso oggetto!
putato Giorgio Napolitano. In passato, ma anche oggi, si è ipotizzato che qualcuno volesse Città della Scienza in un luogo diverso da Bagnoli, ma anche da Bruxelles il monito è stato chiaro, quello di non muoversi da lì, per dare un segnale alla criminalità e far capire che dove questa distrugge, lo Stato è pronto a ricostruire. Speriamo non siano solo belle parole e intenzioni quelle di Bruxelles, speriamo che presto questo schiaffo morale alla criminalità venga dato e giunga forte e chiaro. Nel frattempo l’invito è quello di andare a visitare le aree del complesso che dalla scorsa domenica, 14 aprile, sono state riaperte al pubblico con una serie di iniziative: dalle domeniche dei bambini ricche di attività dedicate ai più piccoli, la mostra di scienza naturali organizzata in collaborazione col Museo Tridentino, al giardino didattico e la riapertura del Planetario.
L’InghILterra spaccata In due per L’addIo a Margaret thatcher
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i è spenta lo scorso 8 aprile Margaret Thatcher, prima e unica donna ad aver ricoperto l’incarico di Pirmo Ministro in Gran Bretagna. Conosciuta da tutti come The iron lady, la lady di ferro, è rimasta alla guida della Gran Bretagna per oltre dieci anni, con tre diversi mandati: il primo, dal 1979 al 1983, il secondo dal 1983 al 1987 e l’ultimo dal 1987 al 1990, quando decise di dimettersi dall’incarico dopo una manovra fiscale che le aveva fatto perdere il favore di molti, e lasciò quindi il numero 10 di Downing Street. L’Inghilterra di fronte la sua maorte si è spaccata in due, proprio come ai tempi in cui la lady di ferro era ancora alla guida del paese: da una parte i suoi sostenitori che l’hanno sempre amata, dall’altra parte chi invece è giunto addirittura a festeggiare la sua morte. Numerosi sono stati infatti i cortei che hanno sfilato nelle strade di Londra per “festeggiare” la morte dell’ex Primo Ministro, cortei a cui hanno partecipato operai, femministe e persone appartenenti alle classi sociali più disagiate. Online si trovano numerose parodie della Thachter che hanno come colonna sonora la celebre canzone del Mago di Oz “Din Don, la strega è morta”. La Tatcher fu criticata soprattutto per le sue politiche economiche liberiste: se da un lato è vero che l’inghilterra dopo il suo arrivo inizò a risollevarsi dalla crisi economica, dall’altro queste stesse politiche che prevedavano l’aumento dell’iva e del tasso di interesse per ridurre l’inflazione, colpirono gravemente l’industria manufatturiera, raddoppiando la dispoccupazione nel giro di un anno. Il soprannome affibiatole si riferisce soprattutto alla fermezza che ebbe nel gestire gli anni della crisi, come ricordano alcuni episodi storici che l’hanno resa famosa. Il primo, il 30 aprile 1980, quando un gruppo di sei terroristi arabi assaltò l'ambasciata iraniana a Londra, chiedendo il rilascio di 91 arabi detenuti in Iran e minacciando di uccidere 26 ostaggi oltre a far saltare l'edificio. La Thatcher gestì in prima persona la situazione, ordinò ai suoi di attaccare, lo scontro portò alla morte di cinque dei sei terroristi e alla cattura dell’ultimo. La sua popolarità crebbe a dismisura e trovò conferma l’anno successivo quando, di fronte allo sciopero della fame di un gruppo di appartenenti all'Ira, in sciopero della fame per vedersi riconosciuto lo status di prigionieri politici, lei non cedette, neanche di fronte alla morte di dieci prigionieri, tra cui il celebre Bobby Sands. Seguirono poi la guerra delle Isole Falkland, lo sciopero die minatori e la tragedia dell’Heysel, fino all’entrata in regime della pool tax, uguale per tutti i cittadini, in contrasto con il regime liberista e criticata dalle classi basse. Fu l’inizio del declino. Amata o odiata, di certo la lady di ferro ha dato prova che anche le donne possono rivestire ruoli di leadership. Non propriamente una femminista (dopo di lei nessun’altra donna ha rivestito il prestigioso incarico, e non ha spianato la strada all’interno del suo partito per l’ascesa di una serie di donne brillanti in politica), tuttavia ha dimostrato di poter avere la stessa fermezza, determinazione e durezza di un uomo.
dIecI pIccoLI saggI…e poI non ne rIMase nessuno
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a notizia del mese in campo politico è la nomina di Dieci Saggi da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mossa messa in campo per tentare di sbrogliare la matassa venutasi a creare con il risultato delle recenti elezioni politiche. Come nel romanzo di Agatha Christie, l’invito dei Saggi può rappresentare lo spunto per un avvincente giallo politico-istituzionale in cui i protagonisti ricevono un invito (in questo caso la nomina) per partecipare ad una sorta di “allegra riunione”, finalizzata stavolta a facilitare il farraginoso dialogo sulle riforme. Anche qui, come nel romanzo della Christie, ogni partecipante è - più o meno manifestamente - accusato di nefandezze. I nostri dieci Piccoli Saggi, infatti, hanno compiuto le loro, in pieno stile “Prima Repubblica” e come d’abitudine con tal destrezza da non essere perseguibili dalla giustizia. Ma perché affidarci ai Saggi? Siamo per caso stati in balìa di un branco di stolti fino ad ora? Il paese non ha bisogno di saggezza: di quella ce n’è anche troppa. Il paese ha bisogno di slancio, ha bisogno di energia, di orizzonti vasti, di idee nuove e nuova linfa istituzionale. Il paese ha bisogno di giovani. Si: persone anagraficamente G I O V A N I. Certamente competenti e necessariamente sensibili, nuovi e volitivi, con la loro follia e la loro esuberante emotività. Ma ancora una volta assistiamo al deprimente spettacolo della stessa polverosa classe politica di sempre, che gigioneggia tra pseudo-risse dal gusto grottesco e meschine strategie da faccendieri istituzionali. Insomma: le solite classi dirigenti dei soliti partiti politici. Roba da mercatino dell’usato, con la differenza che, almeno lì, il riciclo serve a qualcosa. E i giovani stanno alla finestra. A guardare con una punta di tenerezza, e un malcelato imbarazzo, queste vecchie figure che “qualche briccone satirico sostiene che abbiano barbe grigie, che le loro facce siano grinzose, che i loro occhi spurghino ambra densa e gomma di susino e che abbiano una gran deficienza di senno assieme a natiche molto deboli…tutte cose, signore e signori, che, quantunque anch'io le creda possentemente e potentemente, non mi pare onesto metterle giù in questo modo” (Shakespeare, Amleto). La Christie però procede prudentemente alla progressiva eliminazione dei piccoli “saggi” secondo le modalità espresse in una simpatica filastrocca popolare. E noi, persa la speranza in una giustizia meno comica, restiamo con l’illusione di un pittoresco esito in rima: “Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò: ad un pino s'impiccò, e nessuno ne restò”. Gianluca Migliozzi
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F ANNUNCI DI LAVORO Costa CroCiere: al via 320 assunzioni
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nteressanti opportunità lavorative arrivano da Costa Crociere S.p.A., l’agenzia è alla ricerca di numerose 320 figure professionali, sia di bordo che di terra.
Requisiti fondamentali per tutti i profili sono una forte passione per il mondo del turismo, propensione al cliente, ottima conoscenza della lingua inglese, motivazione, ottime capacità relazionali. Ecco le figure ricercate: - 150 animatori per adulti, bambini e ragazzi; - 20 c-wonder operator, ovvero promoter per i divertimenti ad alto contenuto tecnologico presenti sulle navi (cinema 4d, simulatore di Formula 1, ecc.); - 80 guest service operator, ossia receptionist; - 70 tour escort per l’organizzazione delle escursioni e per quanto concerne il personale di crociera; - 2 analisti per controllo di gestione; - 2 hr specialist; - 10 onboard hr officer; - 15 sales & service phone agent per l’headquarter di Genova. Inoltre, la compagnia ricerca 31 figure professionali per la propria sede di Genova, con ottima conoscenza della lingua inglese e/o spagnola. Si tratta di: 2 pricing & revenue management junior analyst, laureati in ingegneria, economia, statistica o matematica; 2 analisti per controllo di gestione, con laurea in economia; 2 hr specialist e 10 onboard hr officer, con master in risorse umane; 15 sales & service phone agent, con motivazione e passione per la professione e ottima conoscenza della lingua inglese e di una seconda fra spagnolo, tedesco e francese. Sempre per la sede di Genova sono aperte posizioni di stage nelle seguenti aree: - Finanza e Amministrazione Ha il compito di gestire le attività di amministrazione, budgeting, bilancio e controllo di gestione per l’intero Gruppo Costa Crociere. - Risorse Umane (S_HR_CW) Ha l’obiettivo di assicurare lo sviluppo delle Risorse Umane aziendali operanti sia negli uffici di Terra che a bordo delle navi della flotta, gestendone la selezione, l’inserimento, la formazione ed i piani di sviluppo. Se desideri candidarti per quest’area inviare curriculum a shoreside.recruiting@costa.it Il processo di selezione inizia con un'attenta analisi organizzativa e si articola in tre fasi principali: - colloquio individuale con i manager della direzione Risorse Umane; - prove di selezione; - colloquio con i manager delle funzioni interessate. Ci si candida inviando il curriculum vitae via e-mail agli indirizzi di posta elettronica shipboard.recruiting@costa.it (per il personale di bordo) e shoreside.recruiting@costa.it (per il personale di terra), o visitando la pagina Lavora con noi del gruppo e compilando l’apposito form.
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ppoprtunità
vola a HollywooD Col ConCorso
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iete aspiranti registi e avete un’età compresa tra i 18 e i 35 anni? Allora il concorso “Young Film Factory” è quello che fa per voi. Si tratta di un workshop gratuito promosso ed organizzato nell’ambito della terza edizione del festival cinematografico “Social World Film Festival” dall’omonima associazione, con la partecipazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la collaborazione dell’Istituto di Cultura Italiano di Los Angeles e il Comune di Vico Equense. I partecipanti, attraverso una propria troupe (composta almeno da regista, attore/attrice e direttore della fotografia/operatore di macchina), dovranno realizzare un cortometraggio sul tema ambiente dal 5 al 9 giugno 2013 a Vico Equense. Il cortometraggio finito, realizzato dai singoli partecipanti con propria attrezzatura durante il workshop dovrà, pena l’esclusione dalla competizione: a) essere riversato in formato DVD-VIDEO su supporto DVD in duplice copia e consegnato alla Direzione del festival entro e non oltre le ore 14.30 del sabato 8 giugno 2013; b) avere una durata massima di 8 minuti, titoli di testa e coda inclusi; c) avere come tematica principale l’ambiente, la natura o la biodiversità; d) contenere il 60% in durata di immagini realizzate sul territorio del Comune di Vico Equense durante la permanenza al workshop (il restante 40% della durata delle immagini potrà essere stata registrata dal partecipante in altro luogo e prima dell’arrivo al workshop).
JOB
NEWS
a sei Mesi Dalla leGGe Fornero, si tirano le soMMe
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sei mesi dall’entrata in vigore della discussa legge Fornero sul mercato del lavoro, l’Osservatorio permanente sulla riforma del mercato del lavoro, promosso in collaborazione con Gi Group e OD&M Consulting, ha tirato le prime somme su quanto stia accadendo. L’indagine è stata condotta su un campione statistico di 543 persone tra HR Manager, imprese di piccole dimensioni, imprese di servizi e quelle no profit, ed ha evidenziato alcuni aspetti positivi ma soprattutto numerosi esiti negativi. Procediamo con ordine, e partiamo prima dai dati positivi: stando all’indagine infatti, la riforma ha certamente il merito di aver ridotto, per il 54% del campione intervistato, gli abusi legati all’utilizzo improprio di forme contrattuali flessibili, come i contratti di collaborazione, i contratti a progetto e Partite Iva. È aumentato invece il ricorso a contratti di apprendistato e ai contratti di somministrazione a tempo determinato. Altri tipi di contratti sono stati invece eliminati dal modus operandi delle aziende o nel 76% dei casi, tramutati in qualcosa di diverso: stiamo parlando dei contratti di inserimento, associazione in partecipazione, lavoro intermittente e collaborazione a progetto. Di questi (e qui iniziano le note dolenti), solo il 24% dei casi è diventato contratto a tempo indeterminato, mentre vanno per la maggiore i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione. La riforma inoltre stando al 59% dei casi, non introduce competitività nel sistema, per il 52% non favorisce i licenziamenti ma al contempo non favorisce l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili e, soprattutto, per due terzi delle imprese, non diminuisce il costo del lavoro e non aumenta l’occupazione.
Il vincitore del concorso potrà vedere proiettato il suo cortometraggio durante l’evento “Social in the World @ Los Angeles – 2° edizione” che si terrà presso la Sala Rosselini dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. Parteciperà, inoltre, ad incontri, attività ed eventi a Los Angeles presso le più importanti istituzioni cinematografiche del mondo. Il viaggio Roma-Los Angeles e ritorno e l’alloggio in hotel per sei giorni nel mese di dicembre 2013, sarà a carico dell’Organizzazione. Per maggiori informazioni basta visiatre il sito internet www.socialfestival.com.
Anche dal punto di vista degli ammortizzatori sociali arrivano brutte notizie: se la riforma si era promessa di incrementare l’assunzione di giovani e delle donne in particolare, così non è stato, almeno fin’ora. Risulta infatti che il 50% dei rispondenti abbia affermato che la riforma non solo non crea maggiore inclusione delle donne nelle aziende, ma non favorisce neppure l’assunzioni di giovani né tantomeno crea agevolazioni alle aziende per l’assunzione degli over 50, paralizzando le scelte di assunzione delle imprese. Tutto ciò, senza considerare la scarsa attenzione rivolta alle politiche attive dove il legislatore si è limitato a dare alle aziende dei semplici suggerimenti, insufficienti, per concordare un progetto di supporto alla ricollocazione del lavoratore che ha perso il posto. In ultima analisi, va detto che per quasi tutte le imprese di piccole e medie dimensioni intervistate, la riforma non ha portato alcun effetto positivo sul mondo del lavoro ed invece di semplificare i contratti ed il loro utilizzo, ha introdotto elementi di complessità nella gestione della flessibilità in entrata ed elementi non sufficienti di flessibilità in uscita.
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...PUNTAMENTI
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ibri e cinema
“bianca come iL Latte, rossa come iL sangue”: daL Libro aL FiLm
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hat’s up questo mese propone il romanzo d’esordio di Alessandro D’Avenia, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, edito da Mondadori nel 2010 e tornato in vetta alle classifiche grazie alla trasposizione cinematografica uscita questo mese. Un amore adolescenziale raccontato con estrema grazia e sensibilità che ha saputo far innamorare lettori adolescenti ma ha colpito anche gli adulti. Leo, protagonista del racconto, è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le uscite in motorino e non si separa mai dal suo iPod. Come ogni adolescente, gran parte della sua giornata si svolge a scuola, ore di strazio in balia degli odiati professori che considera "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Leo non conosce le sfumature nella vita, conosce solo due colori: il bianco, quello di un foglio vuoto, del silenzio, delle responsabilità e della noia, ed il rosso, il colore delle passioni, dell'amore folle e dei capelli di Beatrice, la ragazza che gli ha fatto perdere la testa. Leo la ama di nascosto, incapace di dichiararle il suo amore, fin quando un giorno Beatrice smette di andare a scuola a causa di una leucemia che le sta strappando la vita. Armato di forza e coraggio, il giovane adolescente rimarrà accanto a Beatrice durante tutta la malattia, aprendole il proprio cuore. Ad aiutarlo interverrà il supplente di filosofia, in grado di fargli cambiare opinione sulla categoria dei professori, facendolo appassionare realmente alla vita e spingendolo ad inseguire sempre i propri sogni. Bianca come il latte, rossa come il sangue, non è il solito libro d’amore per adolescenti, dimenticatevi di Moccia, è un altro pianeta. È un romanzo che affronta temi diversi, l’amore si, ma anche la sofferenza che irrompe nella vita di un giovane ragazzo in un’età difficile come quella dell’adolescenza, e l’incapacità degli adulti che come tornati bambini, non sanno come affrontare questo dolore. Affidando la narrazione ai monologhi di Leo, ora brillanti, ora ironici, ora intimi, D’Avenia col suo romanzo prova a dare qualche risposta alle tante domande che gravitano intorno al senso della vita, della morte e dell’amore, senza avere la presunzione di fornire elementi esaustivi. Da non perdere anche la trasposizione cinematografica, affidata alla regia di Giacomo Campiotti.
saviano torna in Libreria con un viaggio neL mondo deL narcotraFFico
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ero Zero Zero, come la qualità di farina più pura, quella che si usa per fare i dolci più buoni, quella bianco puro, il cui odore ti porta con la mente a mattinate soleggiate e a ricordi d’infanzia, magari quando in cucina preparavi i dolci con la mamma. Zero Zero Zero è la farina più pura, per Roberto Saviano questa farina si cela in realtà sotto un nome diverso, “cocaina”, e non porta la mente a ricordi d’infanzia, non ha l’odore del pane appena sfornato, ma piuttosto ha l’odore di morte e sangue. Quello che colpisce in primo luogo del nuovo attesissimo romanzo di Saviano, è quanto l’impatto del narcotraffico possa
“iL grande gastby” di FitzgeraLd torna aL cinema per La quarta voLta
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ast stellare per la quarta trasposizione cinematografica del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby, in uscita il 16 maggio per la regia di Baz Luhrmann che torna sul grande schermo dopo capolavori come il musical Mouline Rouge e il kolossal Australia. Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Jason Clarke e Isla Fisher, rivivono la tragica notte d’amore e passione raccontata da Fitzgerald nalla New York degli anni ‘20, quando la vita vera si svolgeva nei bar segreti in cui si suonava il jazz e s’incontrava gente di ogni tipo, tutto luccicava prima della grave crisi del ‘29. Come il libro, il film è ambientato durante l’estate del ‘22, Nick e Gatsby sono vicini di casa. Il primo è un uomo semplice, lavora in borsa è ha un modesto stipendio, non conosce il lusso né lo desidera da uomo sano di prinipi quale è. Gatsby al contrario è un uomo misterioso, ha una vita fatta di sfarzi e di feste organizzate nella sua elegante dimora, dove c’è sempre qualcuno che balla al ritmo del jazz. Presto le vite dei due uomini si incrociano, nel momento in cui Nik viene invitato ad una delle famigerate feste del vicino, di cui da quel momento in poi diventa il più stretto confidente. È cosi che Nik si ritrova catapultato in un mondo lontano dal suo, quello dei super-ricchi, fatto di feste folli, tradimenti, inganni e amori impossibili, uno in particolare: quello tragico tra sua cugina Daisy e Gatsby. Per chi non avesse mai letto il romanzo, un consiglio, anzi due: il primo, quello di leggere questo capolavoro letterario, capace oggi più che mai di far riflettere sulla condizione dell’uomo e in grado di raccontare un amore cosi struggente con una malinconia tale che solo chi ha provato quelle sensazioni può descrivere così bene (non per niente per molti il romanzo è autobiografico). Il secondo consiglio, per coloro che vedranno il film, è di dare particolare attenzione alla figura di Nik (Tobey Maguire) a cui è affidato l’intero racconto. Si spera che l’eterno Spiederman sappia rendere giustizia al personaggio, Leonardo Di Caprio non ha certamente bisogno di presentazioni, mentre il compito forse più duro spetta a Carey Mulligan che, sconfitta la concorrenza per il ruolo di Daisy (tra cui Anne Hathaway), dovrà essere in grado di reggere il confronto con l’indimenticabile Mia Farrow interprete di Daisy nella trasposizione del ‘74 di Francis Ford Coppola.
essere cosi devastante, quanto qualcosa che ha origini in una terra cosi lontana da noi, quella del Messico, sia in realtà così vicina. Ne è la prova lo strabiliante primo capitolo di questo libro, dall’impatto molto forte, che potrebbe essere in sostanza il sunto di tutto il libro: se mentalmente fai un elenco di tutte le persone che conosci, o con le quali sei semplicemente in contatto, e pensi che nessuno di loro faccia uso di cocaina, allora le alternative sono due, o stai mentendo, o chi ne fa uso sei tu. Quello che emerge da Zero Zero Zero è un mondo parallelo che può irrompere nella vita quotidiana di tutti quando e come vuole. Magari mentre sei con gli amici in discoteca, a goderti una serata, e nel bel mezzo della pista tra milioni di piedi danzanti vengono rovesciate teste di cadaveri, atto volto ad affermare la presenza di un cartello che rivendica il proprio territorio. Come Gomorra, Saviano ha come obiettivo la conoscenza, rendere le persone consapevoli di ciò che accade proprio sotto i nostri occhi, con lo stesso principio di sempre per cui con la conoscenza e informazione, tutto si può combattere e col tempo sconfiggere. Come lui stesso ha affermato durante la puntata di Che tempo che fa, in cui stavolta è andato non come co-conduttore ma in veste di ospite, “Se anche una sola persona dopo aver letto il
“Le streghe di saLem”, un horror d’autore!
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uest'anno, miei cari cinefili, vi attende una primavera... da brivido! Il 24 aprile, per tutti gli amanti dell'Occulto, annunciamo il tanto atteso ritorno di Rob Zombie e, stavolta, in grande stile. Dopo l'accoppiata La Casa dei 1000 Corpi/La Casa del Diavolo e i piuttosto deludenti omaggi a Halloween, Zombie si sposta sul sovrannaturale, guidandoci nella celebre cittadina di Salem, teatro di stragi di giovani donne accusate di stregoneria nel 1692. Le Streghe di Salem comincia quando Heidi, dj della stazione radiofonica hard rock della città, riceve un vinile, in cui vi è incisa una strana ed inquietante nenia, e da quel momento per lei non ci sarà più pace. Le signore del Male sono infatti tornate dal passato per cercare colei che metterà al mondo il figlio di Satana. Regista, produttore e cantante metal, Zombie ha sempre palesato la sua passione per l'occultismo e in questa pellicola si muove sicuro in un territorio già esplorato, a ritmo di hard rock. Un andamento lento, stridente, disturbato e claustrofobico ed una fattura squisitamente vintage, richiamano classici dell'horror anni '70 come Rosemary's Baby, La Casa dalle Finestre che Ridono e i primi horror di Dario Argento, nonché capolavori come Shining e La casa. Immancabile la musa ispiratrice del regista, la moglie Sheri Moon, già notevole interprete dei precedenti film del marito. Nel fiorente prolificarsi del panorama horror, spesso e volentieri la quantità ha purtroppo superato la qualità e, mentre la potente scuola europea sforna found footage e torture porn al limite del sostenibile, gli studios americani propinano decine di reboot, remake, prequel e sequel di vario genere che hanno ormai stancato. In libreria è inoltre disponibile anche il libro dell’opera, per chi volesse un classico confronto letteratura/cinema. Un regista come Zombie, capace di osare e creare prodotti originali e visionari, è quindi più che apprezzabile. Da non perdere! Denise Penna
libro penserà che sono cose lontane da noi, che il Messico è a migliaia di km di distanza e quel che succede lì non ci riguarda, allora avrò fallito”. Ciò che in secondo luogo colpisce del libro, a voler abbandonare tutte le riflessioni che scaturiscono in maniera del tutto naturale dal contenuto, è la forma. Più stilistica e romanzata rispetto a Gomorra che aveva invece più il tono di un’inchiesta giornalistica che di un romanzo. Questa volta Saviano ha messo su carta la capacità acquisita nel corso delle puntate televisive, di raccontare i fatti facendoli vivere in prima persona a chi ascolta o, in questo caso a chi legge. Ogni lettore troverà qualcosa di diverso nel libro, riconoscerà storie già sentite anche solo per caso, si avvicinerà alle vicende di personaggi come Kiki, infiltrato della DEA che prima diventa uomo di fiducia di un boss del narcotraffico, e poi viene tradito dai suoi stessi colleghi e ucciso in maniera atroce. Un libro molto atteso, che non delude affatto le aspettative. Dodi
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...PUNTAMENTI addio a Jannacci e califano
a SpaSSo tRa i fuMetti, toRna in Scena il ComiCon
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ulla banchina della stazione Università una donna si aggira confusa tra strani personaggi; nei corridoi della stazione Toledo, Biancaneve fugge da Freddy Krueger, Jason Voohres e Leatherface, finché non si rivela essere una cosplayer che corre per prendere la metropolitana, ormai passata, insieme ai suoi amici. Omaggio efficace e suggestivo alla la nostra neonata stazione Toledo, definita “la più bella del mondo” dal Daily Telegraph, nei due spot promozionali del Comicon di quest'anno. Dal 25 al 28 aprile, la Mostra d'Oltremare di Napoli riapre i battenti al salone internazionale del fumetto, giunto alla quindicesima edizione. Dopo la relazione tra fumetto e musica nel 2011 e tra fumetto e letteratura l'anno scorso, il tema di quest'anno è, non a caso, la relazione tra fumetto ed architettura. Anche per questa edizione saranno numerosi gli espositi, le personalità del mondo del fumetto che interverranno alla kermesse, tra i quali spiccano Tanino Liberatore, ormai habituè della manifestazione, e Roberto Rec-
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chioni della Bonelli, mentre per il panorama internazionale presenzieranno Miguel Angel Martìn, Kiminori Wakasugi e Shane Davies. A chi di fumetti non è propriamente un esperto, si consiglia comunque di fare un salto alla mostra, per essere catapultati in un mondo del tutto diverso, fatto di samurai, dragoni, ed eroi dei fumetti, e dove inoltre potrà godersi gli stand più disparati di gadget e oggettistica in stile cartoon, gli ampi spazi dedicati ai giochi di ruolo e da tavolo e le divertenti performance dei cosplayer, con i loro originalissimi costumi hand-made. Info preziosa per chi, invece, è cresciuto a pane e fumetti: non perdetevi assolutamente la presenza del leggendario maestro Milo Manara. Denise Penna
the boSS iS coMinG!
l 2013 è l'anno del rock per l'Italia. Da nord a sud, band leggendarie come Deep Purple, Depeche Mode, Black Sabbath, Iron Maiden e chi più ne ha più ne metta, terranno i fan incollati sotto al palco, con il naso per aria e gli occhioni luccicanti. Qui a Napoli si parte il 23 maggio con Bruce Springsteen e la EStreet Band che calcheranno il palco di piazza del Plebiscito per soddisfare la nostra sete di sano rock. Lo scorso anno, le date esclusive per il nord Italia avevano deluso i fan del Meridione: quasi non sembrava vero, nonostante i recenti rumors, che il Boss del New Jersey giungesse qui, dai suoi seguaci partenopei. Eppure è proprio dal capoluogo campano che partirà la seconda parte del “Wrecking Ball Tour”, per poi giungere a Padova, Roma e ancora Milano. Circa 10000 i biglietti già venduti per la data di Napoli, ticket acquistati da ogni parte d’Italia e persino all'estero. Per poter assistere alla performance del rocker, che manca dalla città dal 1997, quando registrò sold –out al Teatro Augusteo, è previsto anche un grande flusso di turisti, elemento che gioverà sicuramente all’economia della città. I biglietti sono acquistabili oltre che nelle rivendite autorizzate anche sul sito internet del circuito ticketone, al prezzo di 65€, mentre chi non riuscisse a conquistare il tagliando per Napoli, può avere pazienza fino all’11 luglio per la data romana, e sarà subito rock. Un assaggio? Ecco la scaletta della performance, comprendente le nuove hit dall'ultimo album “Wrecking Ball” e brani ormai diventati classici leggendari:
Renzo Rubino: «Mi hanno detto che dovevo faRe pop»
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a vinto il premio della critica nella categoria giovani al Festival di Sanremo, per molti è lui il vero vincitore e la sua canzone “Il postino (amami uomo)” alcuni l’hanno definita addirittura la più bella dell’intero Festival: stiamo parlando ovviamento di Renzo Rubino, 25 anni originario di Martina Franca. Da poco é uscito il suo disco, “Poppins”, 12 canzoni dai testi maturi ed originali che il cantante ha presentato lo scorso 3 aprile in uno showcase alla Feltrinelli di Napoli, durante il quale ha allietato il pubblico suonando alcuni brani del disco, e da vero showman (mancato?) ha saputo intrattenere gli ospiti con racconti ironici e brillanti. Ma perché chiamare un cd “Poppins”? Rubino l’ha spiegato più volte, e l’ha ribadito anche a Napoli, affermando: «Poppins come la famosa Mary Poppins, e in particolare
- Badlands; - No Surrender; - We Take Care Of Our Own; - Wrecking Ball; - Death To My Own Town; - My City of Ruins; - Spirit In The Night; - Downbound Train; - Jack of All Trades; - Youngstown; - Murder Incorporated; - Johnny 99; - Working On The Highway; - Shackled and Drawn; - Waitin’ on a Sunny Day; - Apollo Medley; - The River; - Because The Night; - Waitin’ on a Sunny Day; - Apollo Medley; - The River; - Because The Night; - The Rising: - We Are Alive; - Thunder Road; - Rosalita; - Born in the USA; - Born to Run; - Bobby Jean; - Hungry Heart; - Seven Nights to Rock (Moon Mullican cover); - Dancing in the Dark; - Tenth Avenue Freeze-Out
Denise Penna
come la sua magica valigia che poteva contenere di tutto, proprio come il mio cd è un contenitore di idee, di sogni, di speranze e di possibilità, racchiuse in canzoni tutte diverse tra loro». La canzone che gli è valsa il premio della critica a Sanremo ha fatto discutere sin da subito per saver cantato l’amore omosessuale ma lui, dice di non averci neppure pensato ad una simile reazione, piuttosto l’ha scelta perché sentiva la necessità di raccontare quella storia. Una frase, anzi un termine, colpisce particolarmente del testo, ed è “apparecchiami”: «Era ed è un omaggio al maestro Jannacci e alla sua “Silvano” - ha affermato Rubino, che poi ironizza - ora è diventato un hashtag per Twitter, ed io ho scoperto cos’è un hashtag solo poche settimane fa!». Sempre sul filo dell’ironia, delizia il pubblico con “pop”, prossimo singolo in uscita a maggio, e racconta come è nata la canzone, che sostanzialmente ironizza sui motivetti pop portati al successo da molti cantanti italiani, passando da Scanu a Giorgia. «Prima di Sanremo ho fatto sentire la mia musica a tanti discografici, e una volta uno di loro definì le mie canzoni belle, bellissime, con un ottimo intreccio melodico, ma con un po’ troppo…un po’ meno…e poi finalmente uscì la parolina magica: poco pop. E io mi sono chiesto tutto il giorno cosa fosse pop, da lì è nata la canzone».
Italia ha perso due poeti della musica italiana, Enzo Jannacci e Franco Califano, due personalità del tutto diverse, due modi di vivere la vita del tutto diversi che in comune avevano senz’altro l’autenticità defilata dell’artista, la cui vera personalità spicca fuori quando scende dal palco e, lontano dai riflettori, mostra chi è realmente. I funerali svoltisi nelle rispettive città, Milano e Roma il 2 aprile, hanno visto fiumi di gente accorsa a dare un ultimo saluto ad un proprio concittadino, a un maestro, a un amico. Tanti i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno dato l’ultimo addio ai due cantanti, Vasco sulla sua pagina facebook ha scritto “Scompaiono due artisti bravi e diversi. Uno simpatico e caro amico, l’altro un maestro….devo molto artisticamente a Enzo Jannacci, dentro il cuore lui e Franco non moriranno mai”. Franco Califano, ricordato da tutti come “Il Califfo”, ha vissuto una vita spericolata, ma del resto già la nascita era avvenuta in una situazione particolare: in volo, su un aereo che sorvolava Tripoli, allora territorio italiano. Eppure chi l’ha conosciuto veramente, del Califfo ricorda soprattutto il suo gran cuore e la bontà d’animo, la voglia di mettere la popria arte a servizio di altri cantanti che hanno dato voce ai suoi testi. Come la splendida Minuetto, interpretata da Mia Martini, o La musica è finita, scritta per Ornella Vanoni. Il primo a ricordare Califano è stato Fiorello, il suo più grande imitatore, che di lui dice “È sicuramente uno che si è goduto la vita”. Jannacci, di giorno medico cardiologo di sera cantante, attore, cabarettista, l’hanno ricordato i tanti accorsi alla Basilica di Sant’Abrogio, Adriano Celentano con poche parole lo descrive: “Era una forza della natura”. Anche don Roberto Davanzo che ha celebrato le esequie lo ha ricordato nel modo in cui lui avrebbe voluto, attraverso le sue canzoni: “Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale…cantavi anni fa caro Enzo -ha esordito citando la famosa Vengo anch’io-, per vedere se la gente poi piange davvero”. La curiosità di Jannacci in questo caso è stata colmata: la gente c’era, e piangeva.
Dopo Sanremo la sua vita è sicuramente cambiata, sempre in giro tra presentazioni del disco e trasmissioni radiofoniche, ma Rubino ricorda ancora quando per poter suonare, anche ad una festa di paese, si inventava mille scuse, come la famosa volta che insieme alla sua band ha colto l’occasione di aprire il concerto di Al Bano: «Avevamo letto che la sera il maestro avrebbe fatto un concerto, così abbiamo contattato il promotore e abbiamo finto di essere stati contattati per aprire il concerto. Dopo molta insistenza perché lui non ne voleva proprio sapere, alla fine ce l’abbiamo fatta. Aspetto ancora che Al Bano mi conceda la cena promessami quella famosa sera». A sentirlo suonare e parlare col pubblico con una scioltezza innata, sembrerebbe un cantante navigato, magari di quelli provenienti dai talent show e abituati quindi ad essere constantemente sotto l’occhio della telecamera e a relazionarsi col pubblico, ma Rubino ci regala un ultimo annedoto che tradisce invece la giovane età e l’emozione: «La sera della finale di Sanremo, dopo la vittoria ero cosi emozionato che ho appoggiato il premio su una sedia, ho finito col sedermici sopra e l’ho rotto! ». L’appuntamento per conoscere di più è nei negozi di musica o su Itunes, dove potrete acquistare “Poppins”.
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...Proposito
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al web
invasioni digitali, la cultura è social
ia libera alla cultura, dal 20 al 28 aprile si invadono i maggiori musei, siti archeologici e beni artistici d’Italia, è un’invasione digitale! Di che si tratta? Presto detto: Fabrizio Todisco, in collaborazione con la rete di travelblogger italiani di Iofacciorete, Officina turistica, Instagramers Italia e l’Associazione nazionale piccoli musei, ha lanciato l’idea di “invadere” i musei con ogni mezzo digitale possibile: smartphone, video o fotocamere per condividere sui social network i propri siti preferiti. L’obiettivo finale è quello di creare una rete per far conoscere dei beni artistici a volte sottovalutati e spesso dimenticati, l’iniziativa si rivolge a blogger, instagramer, appasionati di fotografia e qualsiasi persona attiva sui social media. Le invasioni verranno organizzate attraverso una formula ben precisa, quella del blogtour e saranno pubblicizzate sui tutti i social network: in questo modo chiunque potrà decidere di partecipare ad una di queste o creare spontaneamente degli eventi per promuovere un particolare sito artistico. È inoltre attivo anche un canale ufficiale su youtube, su cui ogni partecipante potrà caricare un breve video ed esprimere
il proprio pensiero sul museo che ha visitato. L’iniziativa è espressione di un manifesto che l’ideatore ha voluto pubblicare sul sito ufficiale dell’evento, in cui si spiega che l’Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura, con oltre 6000 musei e siti culturali che però non esprimono appieno le proprie potenzialità. Molto spesso ci si sofferma solo sui siti maggiormente conosciuti, quelli pubblicizzati dalle guide, e si sottovalutano siti “minori” che possono però offrire tantissimo. Altre volte invece, siti stupendi e anche famosi (vedi il caso di Pompei), sono trascurati e poco organizzati, lasciando inespresse molte loro peculiarità. Per poter risollevare la situazione e avvicinare le persone al mondo dei beni culturali, l’idea è stata appunto quella di puntare su ciò che oggi più di tutto utilizziamo nel corso della nostra giornata: i social network. Utilizzare la rivoluzione digitale per uno svecchiare l’idea che si ha dei beni culturali, ed aumentarne l’appeal. Per maggiori informazioni e conoscere le iniziative previste nella vostra zona, basta consultare il sito www.invasionidigitali.it e, ovviamente, trovate l’evento su ogni social network possibile, da facebook ad instagram.
GooGle Glass:
tutto pronto per i test degli sviluppatori
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ra il lontano 1300 quando a Firenze e Pisa si vedevano per la prima volta indosso alle persone gli occhiali da vista, allora chiamati “dischi per gli occhi”, inventati da uno sconosciuto soffiatore di vetro. Oggi all’immagine degli occhiali, qualcuno può associare subito quella di uno studente un po’ troppo zelante e sempre chino sui libri, qualcun altro può immaginarsi su spiagge bianche intento a godersi il sole riparandosi coi propri sun glass, qualcun altro può invece pensare agli occhiali come un accessorio moda. Nessuno, fino a qualche tempo fa (e forse nemmeno oggi), pensava agli occhiali come un modo per potenziare la realtà. Ma nessuno non si chiama Google, se così fosse oggi Google non sarebbe…Google appunto! Ed è proprio dai geniacci del colosso di Mountain View che nasce l’idea di questi occhiali nati per potenziare la realtà, il primo accessorio computing che può essere indossato. Se il progetto è ancora in via di sviluppo ed è lontanuccio il momento in cui verranno resi disponibili al pubblico, c’è chi già scommette sul loro successo. Gli imprenditori anzitutto, che puntano sul progetto per fare dell’idea un business. Il prossimo mese Google lancerà al prezzo di 1500euro la versione “Explorer edition”, che permetterà agli sviluppatori di testare il prodotto e creare le prime applicazioni. Il video con cui l’anno scorso la grande G aveva presentato il progetto era estremamente chiaro: i Google Glass hanno l’obiettivo di integrare la propria vita con il mondo tecnologico
tripadvisor:
arriva Tiny PosT, la recensione si fa immagine interessanti novità per il colosso delle recensioni online, ma non è tutto oro quello che luccica…
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ook before to book, ovvero "guardati in giro prima di prenotare", è il motto su cui il più celebre portale di recensioni al mondo ha costruito il proprio successo. Stiamo parlando di Tripadvisor, fondato da Stephen Kaufer, che ha stravolto il mercato dell'hospitality grazie alla geniale idea che poggia le sue basi sullo scambio di pareri tra gli utenti, che recensiscono hotel, ristoranti, bed and breakfast, e altro. Questo nuovo modo di scegliere un qualsiasi servizio della filiera turistica è molto amato dalle migliaia di internauti in tutto il mondo, ma allo stesso tempo oggetto di diverse critiche da parte di numerosi albergatori: non sempre infatti le recensioni sono “genuine”, ma vi possono essere critiche false dettate da scopi puramente personali. Da quando il problema si è presentato, l'azienda di Palo Alto ha cercato di adottare gli opportuni correttivi, mettendo a disposizione degli albergatori adeguati strumenti per evitare l'insorgenza del problema, come la possibilità di poter rispondere alle recensioni o di segnalare eventuali comportamenti scorretti da parte dei clienti, che sempre più spesso richiedono sconti al momento della partenza minacciando una recensione negativa sul portale. Nei casi peggiori, però, non è il cliente la vera minaccia alla reputazione, ma la concorrenza sleale di alcuni albergatori che hanno un'arma in più per screditare una o più strutture con le quali si contendono il mercato. Nell'ambito dei confini dell'Unione Europa questa "pratica commerciale sleale" presuppone un reato, ed è quindi perseguibile dalla legge; anche negli Stati Uniti d'America, dove è riconosciuta come astrosurfing, non sono mancati interventi diretti e condanne ad alcune aziende da parte della Federal Trade Commission, ente che si occupa di tutelare i consumatori americani.
24 ore su 24. Nel video si vede un ragazzo che appena sveglio indossa gli occhiali e vede tante applicazioni simili a quelle di android per gli smartphone. Fa colazione e grazie agli occhiali legge sms ed email, esce di casa e una volta per strada gli occhiali lo avvertono dello sciopero della metropolitana indicandogli una strada alternativa. Entra in un negozio di libri e non ha bisogno di chiedere al commesso dove può trovare ciò che cerca: lo fanno gli occhiali per lui, presentandogli una mappa dello store. Per capirne di più ci vorrà ancora un po’, ma viene già ora da chiedersi se, tanta tecnologia, più che semplificare la vita e far guadagnare tempo, non ci renda prima o poi tutti uguali, inchinati davanti al dio internet ed automatizzati come i personaggi di un film di fantascienza che sembrano più che umani dei robot.
Nel corso degli anni ai problemi inevitabilmente sorti, il portale ha risposto investendo nell'innovazione e nello sviluppo, incrementando i servizi offerti agli utenti ed agli albergatori. Tra le ultime novità, la prossima creazione di un meta motore di ricerca, probabilmente integrato con Facebook, che permetterà di personalizzare la ricerca della struttura ricettiva evidenziando i giudizi dei contatti che hanno già soggiornato in una determinata struttura. Inoltre, la recente acquisizione dell'app "Tiny Post", un portale simile al più famoso Instagram che dà la possibilità di aggiungere anche il testo, costituisce un bel balzo in avanti in vista delle future recensioni in immagini. TripAdvisor, con il suo "esercito" di 60 milioni di fedeli appassionati ogni mese, continua a registrare sotto il profilo economico numeri da capogiro. Un'ascesa inarrestabile, c'è da scommetterci. Antonio Navarra
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...Profondimenti
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he legge fa
ANChE iN FRANCiA LE NOzzE GAy
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i lo voglio, o meglio: Oui, je le veux, due uomini (o due donne) pronunciano la fatidica frase in una sala del municipio. Da quest’estate scene come questa saranno frequenti anche in Francia, il Senato ha infatti approvato la legge a favore del matrimonio e dell’adozione per le coppie omosessuali, dopo che la Camera aveva dato precedentemente il proprio voto a favore. Hollande ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale, dopo l’Uruguay che l’ha preceduta di pochissime ore, la Francia diventa il dodicesimo paese ad approvare l’unione tra gay e a dar loro il diritto all’adozione. Fu l’Olanda nel 2001 il paese pioniere in questo campo, primo ad approvare una legge che prevede per le coppie omosessuali gli stessi diritti e doveri che spettano agli etero. A seguire Belgio, Svezia (dove addirittura l’adozione è stata consentita anni prima del matrimonio), Danimarca, Canada, Spagna, Sudafrica, Norvegia, Portogallo, Islanda, Argentina. La stessa legge è stata approvata anche in alcuni paesi del Messico e del Brasile. In Gran Bretagna invece il decreto è in via di approvazione, in attesa del si definitivo della Camera dei Lords.
MODiFiChE AL TESTO
Il testo è stato adottato dai senatori con pochissime modifiche, nessuna delle quali ha riguardato gli articoli principali della legge. “In particolare - si legge su Le Monde - l’articolo 1 del testo che è quello più importante, è stato definito conforme, ciò significa che salvo imprevisti l’articolo entrerà a far parte della legge frnacese”. Tuttavia anche se minime, le modifiche apportate agli altri articoli faranno tornare il testo all'Assemblea Nazionale per il via libera definitivo, ma come ha affermato il ministro della Famiglia Dominique Bertinotti, se non ci saranno intoppi le prime nozze fra omosessuali potranno essere celebrate già
ranza al Senato piuttosto striminzita, si è temuto il peggio. La vittoria è stata però possibile grazie ad alcuni senatori della destra e del centro, i “Si” hanno prevalso per soli 6 voti, tra cui quello di Chantal Jouanno, ex ministra di Sarkozy.
LA REAziONE
dall'estate. Il provvedimento è considerato il più importante in materia di riforme sociali dal 1981, quando venne abolita la pena di morte. L’istituzione del matrimonio all’interno del codice civile non verrà più descritta come “Unione tra un uomo e una donna” ma come “Unione tra due persone”, una modifica che è stata già presa in atto dal celebre dizionario francese Larousse che per l’edizione 2014 alla voce matrimonio darà il seguente significato: “Atto solenne con il quale due persone di sesso diverso, o dello stesso sesso, stabiliscono un'unione”.
i VOTi
Il testo è stato votato da tutti i gruppi della Sinistra in Senato che però ha avuto qualche dubbio sull’esito finale: la gauche ha infatti perso per strada qualche voto, ed essendo la loro una maggio-
A FAVORE DELLA LEGGE
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hi invece è a favore del matrimonio tra gli omosessuali non ha perso tempo per esprimere la propria opinione e per ammonire l’Italia troppo retrograda rispetto all’argomento. Proprio nel giorno in cui è arrivata la notizia della Francia, il Presidente della Consulta Franco Gallo ha esortato il Parlamento ad affrontare il nodo delle unione tra gay, esprimendo apertamente la necessità urgente di una regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni: «Due persone dello stesso sesso hanno il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. Ma la capacità di legiferare spetta al Parlamento». «La Corte – ha poi aggiunto – ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri della loro stabile unione». Un discorso che la neopresidente della Camera Laura Boldrini ha definito: «Bellissimo, pieno di spunti per tutti». Il vicepresidente e deputato del PD Ivan Scalfarotto sottolinea l’intenzione del partito di allineare l’Italia agli altri paesi occidentali, dichiarando che: «La tutela dei diritti di migliaia di coppie omosessuali e delle loro famiglie non sono fughe in avanti. A questo proposito, ho presentato la Proposta di Legge sul matrimonio egualitario». Anche dal mondo dello spettacolo numerose personalità si sono più volte dichiarate a favore; Gad Lerner ha recentemente scritto in un articolo apparso su Vanity Fair in riferimento alla vicina Francia: «È mai possibile che i progressisti in Italia abbiano fifa di parlare di diritti civili? Perchè la società italiana non dovrebbe essere matura per introdurre nel 2013 il matrimonio e il diritto d’adozione per i gay?». A favore anche Leonardo Pieraccioni, Giuliano Sangiorgi, Enrico Brignano, Luciana Littizzetto ed altri che hanno espresso il proprio parere favorevole.
Durissima la reazione degli oppositori che sono scesi subito in strada per difendere la “famiglia tradizionale”. Particolare la protesta degli “Hommen”, gruppo di manifestanti che si ispira al movimento delle Femen protestando a torso nudo contro le nozze gay. Frijide Barjot, leader dell’opposizione e portavoce del movimento “Manif pour tous” (manifestazione per tutti) si è detta preoccupata per un’ala radicale che sta nascendo all’interno del movimento contro la legge e teme la violenza, ma fa sapere che in ogni caso daranno battaglia. Secondo lei Hollande e chi ha votato a favore, hanno commesso “una rapina politica” e “hanno ghigliottinato il popolo”. Per questo ha annunciato una grande manifestaszione a Parigi prevista per il prossimo 26 maggio e ha concluso con un drammatico appello finale: “Siamo in una dittatura. Hollande vuole il sangue e l’avrà!”.
iL SONDAGGiO Se da un lato si annunciano manifestazioni di protesta, tantissimi sono stati i cortei che hanno invece manifestato per festeggiare la decisione del Senato. Un sondaggio del resto parla chiaro: oltre il 50% dei francesi si dichiara completamente favorevole alla legge. Il ministro della giustizia Christiane Taubira, dopo il voto del Senato ha pronunciato parole solenni: «C’è in ognuno di noi un’emozione profonda che riempie lo stesso emiciclo. Sentiamo il clima che si sviluppa in questo momento. Voi avete rinforzato il patto repubblicano. Riconosciamo semplicemente la piena cittadinanza delle coppie omosessuali».
CONTRO LA LEGGE
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ull’approvazione della legge per le nozze gay si sono espressi politici e ovviamente anche la chiesa, dall’Italia sono subito arrivate le prime dichiarazioni. Il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, si era pronunciato sulla questione già nei mesi scorsi quando in Francia la legge non era ancora stata approvata dal Senato: “Bisogna difendere l’istituzione della famiglia, con questo provvedimento siamo vicino al baratro”, così aveva affermato a febbraio nel corso della conferenza “Famiglia, risorsa per la Chiesa, risorsa per la società”. Per il Cardinale l’Europa ha dimenticato le proprie radici cristiane, le radici della propria cultura e della civiltà. “Con l’intento di eliminare la religione dalla propria cultura e dalle proprie scelte, si pensa che si possano conquistare nuove libertà. Si sono varate leggi sbagliate e prese decisioni errate sulla vita e la famiglia, innegiando a civiltà indivudlista e non solidale”. Il cardinale aveva poi lanciato un appello all’Italia: “Non deve prendere ispirazione da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme”. Il Vescovo di Milano Angelo Scola ha invece espresso il proprio parere con toni più pacati, sottolinenado quanto sia importante che lo “Stato ascolti prima tutti i pareri dei cittadini, e poi prenda decisioni storiche”. “Nella società in cui viviamo, ha dichiarato a Radio Vaticano, ci sono persone con pareri diversissimi fra loro in merito a questioni come il matrimonio gay. In Francia a causa di ciò ci sono stati moltissimi scontri anche violenti, lo Stato prima di legiferare dovrebbe aprire un confronto equo e pacifico tra tutte le fazioni”. Anche la classe politica italiana ha del resto le sue remore verso i matrimoni tra omosessuali, l’attuale premier Mario Monti ha infatti più volte dichiarato il suo parere contrario: “Sono favorevole al rafforzamento dei diritti per gli omosessuali e penso che il Parlamento possa trovare forme convincenti per legiferare su altre forme di convivenza, ma il matrimonio e soprattutto l’adozione per i gay, sono qualcosa di completamente diverso che necessita più di una riflessione”.