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Soft Revolution: intervista a Filomena Tucci
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Mostre ed eventi ORGIA di Pier Paolo Pasolini al Teatro India di Roma “Orgia” di Pasolini: convince ed emoziona la versione di Licia Lanera
Cinema
Trieste Film Festival: Vitalij Manskij e Cristi Puiu ospiti d’onore della 28° edizione Arrival - La recensione Golden Globe 2017, ecco tutti i vincitori
Musica
Ecuba | Ifigenia: MARCO BETTA, NAIUPOCHE e DI GIANDOMENICO insieme per Almendra Music Concerto a Milano per gli Skunk Anansie
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06-11 12-13
Lavoro e formazione Nuove assunzioni per i giovani. Ecco gli incentivi 2017
Eventi
Soft Revolution:intervista a Filomena Tucci
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mostre ed eventi ORGIA di Pier Paolo Pasolini al Teatro India di Roma
Il gruppo pugliese Fibre Parallele nato nel 2006, il cui nucleo è costituito da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo porterà in scena al Teatro India di Roma, dal 12 al 15 gennaio 2017 ORGIA di Pier Paolo Pasolini nell’originale versione della Lanera il cui primo studio vide la luce proprio all’India, lo scorso anno, nell’ambito della rassegna Garofano Verde di Rodolfo di Giammarco. Lo spettacolo si inserisce nel percorso Roma per Pasolini, l’omaggio dedicato al “poeta corsaro” nel quarantennale della sua scomparsa. La protagonista di Orgia è chiusa in un mondo a sé, claustrofobico e lontano dal resto delle cose. La scena è delimitata da una poltrona nera e due microfoni, tre differenti pannelli, raffiguranti pitture del seicento, scendono a chiudere tre simboliche stanze della memoria. “Ci sono due mondi – spiega Licia Lanera – uno fatto di paesaggi sconfinati, consolazioni, inconsapevolezza e armonia, antenati: ‘Il mondo era così da almeno dodicimila anni’. E un altro, quello della camera dei due sposi, fatto di violenza e paura, di piacere e rimorsi. L’uomo e la donna riescono veramente a comunicare tra loro solo attraverso il linguaggio del corpo, il più violento. Ne ho fatto un unico ragionamento chirurgico e straziante su come è costretto ad affrontare la propria esistenza chi non riesce in nessun modo ad essere dalla parte del potere.” Fuori dai recinti delle sottomissioni, c’è una figura in sottana e cappuccio che, sola, si disfa il corpo con sadomasochismi che sono “rito della violenza, voluto e desiderato, con cui cercare di sfuggire ai meccanismi della storia”. Così, va in scena un combattimento tra le diverse anime di chi non trova il proprio posto dentro la società, “ragiona e scalcia, piange, ferisce, si nasconde, si offre e alla fine muore. Muore due volte, muore un’infinità di volte. Si ammazza. Poiché solo nella morte si concretizza la volontà di essere liberi. La mia Orgia – continua Licia Lanera – è la tragedia di chi non sa stare al mondo. Negando la sua definizione (non più tre, ma due: uno che è sia Uomo che Donna, più una ragazza), io sono un’unica voce e un unico corpo che racconta l’impossibilità di un essere umano a sottostare a certe leggi sociali, a subire l’inganno della lingua, a imprigionare il corpo in azioni ripetitive, sempre le stesse nel corso della storia. Ho scelto il microfono per risuonare meglio, un cappuccio per trincerarmi, una sottana per ritrovare la mia femminilità, delle Cult ai piedi per cedere alla tentazione della griffe, la musica di Gurdjief per lo strazio e il rap di Eminem per la rivolta”. Come avviene spesso con Pasolini il testo pur essendo stato scritto nel 1966 conserva una forte attualità riuscendo a trasmettere lo strazio profondo dell’uomo che non riesce riconoscersi parte di qualcosa. Licia Lanera e Nina Martorana portano in scena così un’atmosfera di violenza e paura, di piacere e rimorsi, in cui la camera della coppia diviene lo stesso teatro: con le macchine sceniche, le convenzioni, le luci. E questo luogo tira in ballo lo spettatore, lo interroga e lo rende testimone di un fatto di morte. Vittorio Zenardi
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mostre ed eventi
“Orgia” di Pasolini: convince ed emoziona la versione di Licia Lanera
Orgia è la a prima delle sei tragedie che Pasolini scrive a partire dal ’65 e mette in scena con Laura Betti e Luigi Mezzanotte per la prima volta al Teatro Stabile di Torino nel novembre del ’68, l’anno del suo “Manifesto per un nuovo teatro”, in cerca di un “Teatro di parola”. Questa ottima versione che Licia Lanera del gruppo pugliese Fibre Parallele porta in scena fino a questa sera al Teatro India di Roma, parte dalle sottrazioni sceniche ( assenza della camera da letto, presenza di solo due aste col microfono e una poltrona) per mettere al centro il linguaggio del corpo. Un prologo e sei episodi, scanditi dall’apparizione di tre dipinti seicenteschi (Paesaggio con la Ninfa Egeria di Claude Lorrain, Maddalena in estasi di Caravaggio, Ila e le Ninfe di Francesco Furini), e dalle incursione della musica del rap Eminem. La coppia, è interpretata dalla solo Lanera, regista e interprete, sia dell’Uomo sia della Donna, con lei Nina Martorana autrice di un’intensa interpretazione nel ruolo della Prostituta. Il testo pasoliniano mette in scena con la solita sconcertante attualità il disaggio di chi non trova il proprio posto nella società a causa della diversità, in un gioco perverso vittima /carnefice dove si consuma anche un altra tragedia: quella linguistica. Allo spettatore, che perde qui la funzione voyeuristica che lo vuole passivo osservatore degli accadimenti, è richiesta una partecipazione emotiva, che Lanera trasforma in energia per plasmare il suo corpo e dar vita all’azione. Vittorio Zenardi
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mostre ed eventi
BOWIE BLACKSTARDUST: A ROMA UNA MOSTRA PER I 70 ANNI DI DAVID BOWIE
Torna oggi 7 gennaio 2017 e domani, presso la galleria romana SpazioCima (via Ombrone 9, Roma), Bowie Blackstardust, una mostra per i 70 anni di David Bowie organizzata da Roberta Cima e da Pietro Galluzzi, dedicata interamente al Duca Bianco, uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo. Un omaggio nel giorno in cui avrebbe dovuto festeggiare il suo settantesimo compleanno. La mostra prevede una selezione delle opere di pittori, illustratori e fumettisti emergenti e già affermati. Tra le opere ad essere esposte ci saranno quelle di Giovanna Lacedra, Alessandro Palmigiani, Natino Chirico, Roberto Di Costanzo, Giusy Lauriola, Piero Petracci, Valerio Prugnola, nonché quelle dei fumettisti Tuono Pettinato, Lorenzo Ceccotti, Luca Ralli, Otto Gabos, Grazia La Padula, Ugo D’Orazio Adriana Farina. In mostra anche alcune foto inedite di Tania Bucci, fotografa di musica, teatro e cinema, scattate durante i tour del 1996, 1997 e 2003 ed alcune opere spontanee dei fan che hanno partecipando ad un bando apposito. Sempre allo SpazioCima, spazio polifunzionale in uno splendido palazzo del quartiere Coppedé, prosegue l’evento organizzato da Ad Spem, Associazione Donatori Sangue Problemi Ematologici, e Faro, Associazione Promozione Sociale, esposizione della collettiva”AllmadaboutXmas” con circa trenta opere per nove artisti coinvolti: Roberto Di Costanzo, MarjanFahimi, Carlo Grechi, Giusy Lauriola, Laura Marinelli, Ottavio Marino, Piero Petracci, Laura Stor e Valerio Prugnoli. Tra le poliedriche e versatili opere in mostra, tra fotografia e pittura si scorgono tecniche sperimentali, classicismi e incisioni segno di una ricerca costante, alla conquista del sogno. Vittorio Zenardi
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cinema Arrival- La recensione Trieste Film Festival: Vitalij Manskij e Cristi Puiu ospiti d’onore della 28° edizione Vitalij Manskij documentarista russo costretto oggi a lavorare lontano da Mosca per l’ostilità del suo governo, e il padre del “nuovo cinema rumeno” Cristi Puiu, saranno gli ospiti d’onore del 28. Trieste Film Festival che si svolgerà dal 20 al 29 gennaio 2017. I due autori saranno protagonisti di due attese masterclass che permetteranno al pubblico di conoscere più da vicino il loro universo creativo che sta segnando il cinema contemporaneo. Il Trieste Film Festival, diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che continua a essere da quasi trent’anni un
Sinossi 12 misteriosi oggetti volanti non identificati raggiungono la Terra, dislocandosi in altrettanti luoghi. Nel Montana, l’esercito degli Stati Uniti stabilisce un campo base per analizzare l’astronave aliena stanziatasi sul territorio americano. Per capire la natura dell’arrivo, i militari coinvolgono la linguista Louise Banks (Amy Adams) e lo scienziato Ian Donnelly (Jeremy Renner), allo scopo di decifrare le intenzioni dei visitatori. Arrival, si basa su Storia della tua vita, racconto inserito nella raccolta omonima di Ted Chiang, sceneggiato per il grande schermo da Eric Heisserer. Recensione
osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Manskij racconterà il percorso che lo ha portato da Gagarin’s Pioneers. Our Motherland (2004), Virginity (2008) e Patria o muerte (2011), fino all’ultimo Close Relations (2016), il più “autobiografico” dei suoi lavori. Per Vitalij Manskij si tratta di un ritorno a Trieste, a un anno dalla vittoria del Premio Alpe Adria Cinema per il miglior documentario con Under the Sun. Per l’occasione, il festival ha deciso di dedicare al regista un omaggio, proponendo 8 titoli che attraversano la sua vasta filmografia Cristi Puiu per la prima volta al festival, sebbene il suo primo grande successo – The Death of Mr. Lazarescu – abbia vinto la 17. edizione nel 2006, presenterà l’anteprima italiana del suo nuovo film, Sieranevada, in concorso allo scorso Festival di Cannes e in uscita nei prossimi mesi in Italia distribuito da Parthénos. Per rimanere aggiornati sulla 28. edizione del Trieste Film Festival ecco gli account Facebook e Twitter. Vittorio Zenardi
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Denis Villeneuve, talentoso regista canadese, dopo i convincenti thriller Prisoners (2013) e Sicario (2015) ha con Arrival il suo primo approccio con la fantascienza, che sviluppa in tre punti cardine: linguaggio, tempo e memoria. Partendo dall’assunto che il linguaggio sia alla base della civiltà e quindi il più consono a stabilire un contatto comunicativo, Villeneuve pone al centro dell’azione la linguista Louise Banks (Amy Adams) e gli eptopodi alieni, alla ricerca di un punto d’incontro conoscitivo, che vedremo si stabilirà principalmente con la grafia. In Arrival il tempo rappresentato non è lineare, bensì circolare, come anche la scrittura degli alieni, per questo la narrazione inizia dalla fine e viene citata la tesi dell’Ipotesi di Sapir-Whorf secondo la quale la lingua che si parla influenza direttamente il modo di pensare. Gli scarti e gli slittamenti di memoria che scandiscono il film vengono visualizzati tramite flashback e flashforward e appaiono tasselli di un mosaico che capiremo solo alla fine. Queste intuizioni sono perfettamente incastonate in una ottima sceneggiatura che solo nel finale rivela qualche esitazione o compiacimento di troppo. Lo sguardo di Villeneuve risulta invece essere sempre più “puro” e aperto all’infinito, come dimostra la sequenza del primo incontro di Louise e Ian con gli alieni, dove in una fotografia glaciale, la spessa nebbia che si dirada per mostrarci per la prima volta la manifestazione aliena ha qualcosa di archetipo e raffinato, che rende il tutto “sospeso”. A conferire questa rarefazione di sguardo e di sensi è anche la colonna sonora composta dal musicista islandese Jóhann Jóhannsson che già aveva lavorato in Sicario (curiosità: al minuto “23 di Sicario si sente un suono del tutto simile al linguaggio degli eptopodi alieni, e Jóhannsson ha dichiarato di averlo realizzato pensando “al battito cardiaco di una bestia selvaggia pronta a sferrare un attacco dalle viscere della terra”). Villeneuve usa gli alieni come metafora dei tanti “altri” delle nostre esistenze, e ci mostra come la cooperazione e il dialogo fra gli esseri umani di diverse etnie e religioni, possa fare la differenza per un’esistenza pacifica. In sala da domani giovedì 12 gennaio. Vittorio Zenardi
cinema Golden Globe 2017, ecco tutti i vincitori
Si è tenuta l’8 gennaio la premiazione dei Golden Globe 2017 , cerimonia di assegnazione dei premi della stampa estera a Hollywood condotta da Jimmy Fallon Si è tenuta la scorsa notte (8 gennaio) a Los Angeles la cerimonia di assegnazione dei Golden Globe, i premi per il cinema e la tv. La serata è stata condotta dal comico Jimmy Fellon. La La Land, che ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia, nelle sale italiane dal 26 gennaio si è aggiudicato ben sette e statuette. Il film è un musical che rende omaggio ai classici degli anni d’oro di Hollywood. Il musical del regista di Whiplash Damien Chazelle, ha portato a casa sette Golden Globe, tra cui i riconoscimenti per Miglior commedia, Miglior regista, Miglior attrice protagonista (Emma Stone) e Miglior attore protagonista (Ryan Gosling). Nella sezione tv hanno invece avuto la meglio The Crown, Atlanta e la miniserie The Night Manager. Nessun riconoscimento, invece per i favoriti Game of Thrones, Westworld e Stranger Things. A Zootropolis il premio per il miglio film animato. Di seguito tutti i vincitori dei premi per il grande e piccolo schermo che tradizionalmente precedono
gli Oscar di circa un mese.
regola Barry Jenkins, Moonlight
Cinema Miglior film drammatico La battaglia di Hacksaw Ridge
Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea
Hailee Steinfeld, The Edge of Seventeen Emma Stone, La La Land
Hell or High Water
Taylor Sheridan, Hell or High Water
Meryl Streep, Florence
Miglior attrice in un film drammatico Amy Adams, Arrival
Miglior attore in una commedia o musical Colin Farrell, The Lobster
Jessica Chastain, Miss Sloane
Ryan Gosling, La La Land
Miglior commedia o musical 20th Century Women
Isabelle Huppert, Elle
Hugh Grant, Florence
Deadpool
Ruth Negga, Loving
Jonah Hill, Trafficanti
Florence
Natalie Portman, Jackie
Ryan Reynolds, Deadpool
La La Land
Miglior attore in un film drammatico Casey Affleck, Manchester by the Sea
Miglior attrice non protagonista Viola Davis, Barriere
Joel Edgerton, Loving
Nicole Kidman, Lion
Andrew Garfield, La battaglia di Hacksaw Ridge
Octavia Spencer, Il Diritto di Contare
Viggo Mortensen, Fantastic
Michelle Williams, Manchester by the Sea
Lion Manchester by the Sea
Miglior regista Damien Chazelle, La La Land Tom Ford, Animali Notturni Mel Gibson, La battaglia di Hacksaw Ridge
Migliore colonna originale Moonlight
sonora
La La Land
Moonlight
Sing Street
Aaron Taylor-Johnson, Animali Notturni
Arrival Lion Il diritto di contare
Captain
Naomie Harris, Moonlight
Barry Jenkins, Moonlight Denzel Washington, Barriere Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea Miglior sceneggiatura Damien Chazelle, La La Land
Miglior attrice in una commedia o musical Annette Bening, 20th Century Women
Tom Ford, Animali Notturni
Lily Collins, L’eccezione alla
Miglior attore non protagonista Mahershala Ali, Moonlight Jeff Bridges, Hell or High Water Simon Helberg, Florence Dev Patel, Lion
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cinema Miglior canzone originale Can’t Stop the Feeling, Trolls
drammatica
The People v.
Rami Malek, Mr Robot
O.J. Simpson: American Crime Story
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Miglior attrice in una miniserie o film per la tv Felicity Huffman, American Crime
City of Stars, La La Land Faith, Sing Matthew Rhys, The Americans Gold, Gold Liev Schreiber, Ray Donovan How Far I’ll Go, Oceania
Riley Keough, Experience
The
Girlfriend
Billy Bob Thornton, Goliath Miglior film animato Kubo e la spada magica
Miglior serie commedia o musical Atlanta
Oceania
Sarah Paulson, The People v. O.J.: American Crime Story Charlotte Rampling, London Spy
Black-ish La mia vita da zucchina
Kerry Washington, Confirmation Mozart in the Jungle
Sing Transparent Zootropolis
Miglior attore in una miniserie o film per la tv Riz Ahmed, The Night Of
Veep Miglior film straniero Divines
Bryan Cranston, All the Way
Elle
Miglior attrice in una serie commedia o musical Rachel Bloom, Crazy Ex-Girlfriend
Neruda
Julia Louis-Dreyfus, Veep
Courtney B. Vance, The People v. O.J.: American Crime Story
The Salesman
Sarah Jessica Parker, Divorce
John Turturro, The Night Of
Toni Erdmann
Issa Rae, Insecure
Televisione
Gina Rodriguez, Jane the Virgin
Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film per la tv Olivia Colman, The Night Manager
Miglior serie drammatica The Crown
Tracee Ellis Ross, Black-ish
Lena Headey, Game of Thrones
Miglior attore in una serie commedia o musical Anthony Anderson, Black-ish
Chrissy Metz, This is us
Gael Garcia Bernal, Mozart in the Jungle
Thandie Newton, Westworld
This is us Westworld
Donald Glover, Atlanta
Miglior attrice in una serie tv drammatica Caitriona Balfe, Outlander
Nick Nolte, Graves
Miglior attore non protagonista in una miniserie o film per la tv Sterling K. Brown, The People v. O.J.: American Crime Story
Jeffrey Tambor, Transparent
Hugh Laurie, The Night Manager
Claire Foy, The Crown
Miglior miniserie o film per la tv American Crime
John Lithgow, The Crown
Game of Thrones
Tom Hiddleston, The Night Manager
Mandy Moore, This is us
Stranger Things
Keri Russell, The Americans
Christian Slater, Mr. Robot The Dresser
Winona Ryder, Stranger Things The Night Manager
John Travolta, The People v. O.J.: American Crime Story
The Night Of
di Vittorio Zenardi
Evan Rachel Wood, Westworld Miglior
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attore
in
una
serie
cinema Sleepless – Il giustiziere - Recensione
SINOSSI Vincent Downs (Jamie Foxx), tenente sotto copertura della polizia di Las Vegas, si ritrova accidentalmente coinvolto nella sparizione di una partita di droga che attira contro di lui l’ira di due boss criminali. Uno di questi, Stan Rubino (Dermot Mulroney), fa rapire il figlio quattordicenne di Vincent (Octavius J. Johnson), promettendo di liberarlo solo dopo la restituzione della cocaina. Vincent inizierà così una corsa contro il tempo per salvarlo. RECENSIONE Sleepless – Il giustiziere diretto da Baran Bo Odar è il remake del film francese Nuit Blanche ed è sceneggiato dal candidato all’oscar per Straight Outta Compton, Andrea Berloff. Lo spunto narrativo già ampiamente utilizzato non trova qui caratteri di originalità, le situazioni estreme, attraverso le quali si snoda la caccia ai rapitori si lasciano guardare ma non riescono mai a emozionare veramente lo spettatore. L’ottima interpretazione di Jamie Foxx che ha creduto nel progetto partecipandovi attivamente, non basta a salvare un’operazione che pur avvalendosi di un ottimo gruppo di lavoro ( vedi il leggendario coordinatore degli stunt di Hollywood Jeff Imada, i cui crediti includono Fight Club, Hanna, Iron Man 2 e la nuova serie televisiva Preacher), naufraga miseramente. Il film uscirà nelle sale italiane il 2 febbraio 2017 con Notorius Pictures. Vittorio Zenardi
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cinema Billy Lynn - Un giorno da eroe Recensione
Sinossi I soldati della squadra Bravo, di cui fa parte il 19enne Billy Lynn (Joe Alwyn) hanno compiuto una coraggiosa azione di guerra in Iraq, immortalata per caso dalle telecamere di un tg. Trasformati di colpo in eroi nazionali, vengono richiamati in patria per due settimane di Victory Tour (interviste in tv, visita alla Casa Bianca, comizi pubblici aperti dal sermone di un predicatore), che culminano nell’apparizione come ospiti d’onore durante il halftime show alla tradizionale, popolarissima partita di football del Giorno del Ringraziamento. Recensione Billy Lynn - Un giorno da eroe, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Ben Fountain girato in 4K a 120 fotogrammi al secondo (cinque volte la normale frequenza) e diretta in 3D da Ang Lee. Anche se la versione originale in 120fps si è vista solo in cinque sale negli States, rimangono tracce della innovativa strategia visiva pure nella versione da noi distribuita nei canonici 24fps, convertita comunque sotto la supervisione del cineasta taiwanese. La sensazione di uno sguardo onnisciente, infatti, permane, come gli sguardi dei personaggi che finiscono spesso in macchina e non al lato dell’obiettivo. Calcando il procedimento mentale del protagonista, sconvolto dall’orrore della guerra, la macchina da presa ci mostra quello che è realmente accaduto in Iraq mixandolo alle fantasmagoriche immagini delle plastificate celebrazioni americane. Il montaggio serrato imprime all pellicola il giusto ritmo interno e i dialoghi, cinici e mai banali denotano l’ottimo lavoro di riscrittura del testo di Fountain. Ang Lee continua l’esplorazione di nuovi percorsi del medium cinematografico alla ricerca di una visione che possa essere “totale” pur nella sua contingente frammentarietà. Punta il dito contro la spettacolarizzazione della società che confonde realtà e finzione in un pericoloso gioco di specchi dove a perdersi spesso è l’Uomo. Distribuito da Warner Bros. Pictures Italia, Billy Lynn - Un giorno da eroe sarà nelle sale cinematografiche dal 2 Febbraio 2017. Vittorio Zenardi
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cinema Dopo l’amore - Recensione Sinossi Dopo 15 anni di matrimonio, Marie e Boris decidono di divorziare. Dal momento che Boris non può permettersi un’altra casa, devono continuare a vivere insieme. Una situazione molto complicata perché nessuno dei due è disposto a cedere. Recensione Con Dopo l’amore, discutibile traduzione dall’originale L’économie du couple, il regista belga Joachim Lafosse continua dopo Proprietà privata (2006) e Les Chevaliers blancs (2015) la sua indagine sui rapporti umani focalizzandosi questa volta su quelli di coppia. Marie (Bérénice Bejo, la giovane comparsa Peppy Miller di The Artist) e Boris (Cédric Kahn) sono arrivati al capolinea della loro storia d’amore, e costretti a vivere insieme, tramutano lo spazio domestico in un “ring” dove sputarsi addosso sentenze senza appello scaturite da anni di insoddisfazioni. Questo combattimento “corpo a corpo” dei due protagonisti viene mostrato da Lafosse con splendide inquadrature che riescono a descrivere perfettamente l’altalena d’emozioni dei due protagonisti restituendoci la loro intimità perduta. “Assurdo è credere di poter amare una sola persona per tutta la vita..” queste le parole di Marie, quando confessa a sua madre di non amare più il marito. Ed è proprio la risposta della madre “oggi le cose rotte non si aggiustano più, si buttano subito..”. che farà nascere uno degli interrogativi del film: il segreto per stare insieme implica il sacrificio ed il venirsi incontro, sempre? Lafosse, in un primo momento ci illude che possa essere così, facendo rinascere la passione tra i due anche grazie all’amore che hanno per le due figlie gemelle ( emozionante la scena dove i quattro ballano a tempo della canzone “Bella” di Maître Gims). Ma nel finale, con la lettura della sentenza di divorzio, riesce magistralmente a far apparire un sentimento forte e “leggero” come l’amore in tutta la sua cruda materialità e “pesantezza”, come a dire: ci sono mille modi per dirsi addio, il peggiore è restare. Presentato al TFF e ancora prima a Cannes Dopo l’amore uscirà in Italia il 19 gennaio distribuito da Bim. Vittorio Zenardi
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musica Ecuba | Ifigenia: MARCO BETTA, NAIUPOCHE e DI GIANDOMENICO insieme per Almendra Music Grazie ad Almendra Music, casa di produzione ed etichetta discografica palermitana nasce il progetto Ecuba | Ifigenia che vede coinvolti tre musicisti apparentemente distanti tra loro. Marco Betta compositore che ha fatto transitare i linguaggi del tardo XX secolo nell’attualità con musiche per il teatro, il cinema e la televisione ma anche musica sinfonica opere liriche e multimediali. Naiupoche, ovvero Luca Rinaudo, pittore di suoni dalla tavolozza in perenne cambiamento e Giovanni Di Giandomenico orientato alla esplorazione del potenziale materico del suono, a partire dal prediletto pianoforte, integrato dall’uso di strumenti elettronici sia analogici che digitali. Ecuba | Ifigenia è la prima tappa di una lunga navigazione che di volta in volta toccherà la terraferma per condividere col proprio pubblico singoli ed EP, e giungere così insieme alla fine del viaggio, con una pubblicazione “fisica” che raccoglierà tutto il materiale. Un EP sviluppato in quattro brani - due al pianoforte, due rework elettronici – e un “continuous mix” degli stessi che ne sottolinea ulteriormente la spiccata narratività, dove è centrale l’elemento visivo, evocativo e immaginifico. “Ecuba, Ifigenia sono ombre e cristalli di melodie e armonie nate solo ascoltando il suono dei nomi, figure da ritrarre ma personaggi irraggiungibili che rimangono sospesi nel fondo della memoria. Immagini di personaggi di Euripide che per la loro organizzazione in suoni possiedono la leggera vertigine che hanno i ritratti nel non somigliare completamente ai soggetti che raffigurano, sorte di figure non viste ma che vivono dentro di noi e che emergono a tratti nei pensieri come immagini di anime o ombre che attendono di essere confermate ad ogni nuova lettura, ad ogni nuovo incontro, ad ogni nuovo sogno” - sottolinea Betta - . Ecuba | Ifigenia è scaricabile in download e streaming su BandCamp, piattaforma che permette e agevola la relazione diretta tra musicisti e pubblico senza mediazioni. Il download sarà con la formula “name your price”, quindi anche gratis, secondo le disponibilità di ciascuno: una soluzione voluta dagli autori come ulteriore segnale di condivisione diretta col proprio pubblico, per una ‘musica a km. zero’. A seguire, l’EP sarà anche disponibile su tutte le usuali piattaforme digitali di download e streaming distribuito da The Orchard.
Ecuba | Ifigenia: 1. Ecuba | Ifigenia [continuous mix] 2. Ecuba 3. Ifigenia [Giovanni Di Giandomenico rework] 4. Ifigenia 5. Ecuba [Naiupoche rework] Marco Betta: piano Naiupoche: electronics, programming Giovanni Di Giandomenico: electronics, programming Vittorio Zenardi
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musica Concerto a Milano per gli Skunk Anansie Per gli amanti della musica appuntamento da non perdere questo mese di gennaio 2017 con l’unica data italiana degli Skunk Anansie: la band, guidata dalla carismatica Skin. Il gruppo presenterà i brani del suo ultimo lavoro di studio, Anarchytecture. in concerto il 28 gennaio 2017, al Mediolanum Forum di Milano. A dicembre è stato estratto il nuovo singolo, Victim, il cui videoclip è stato diretto dal batterista della band, Mark Richardson. Di seguito la probabile scaletta:
Tear the Place Up I Believed in You That Sinking Feeling Because of You God Loves Only You Twisted (Everyday Hurts) My Ugly Boy Weak Hedonism (Just Because You Feel Good) Love Someone Else Beauty Is Your Curse The Skank Heads (Get Off Me) Charlie Big Potato
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lavoro e formazione Nuove assunzioni per i giovani. Ecco gli incentivi 2017 In arrivo nuove assunzioni agevolate. Vediamo insieme le nuove opportunità lavorative a “tasso zero” di cui sono esclusi dalle possibilità di agevolazione i contratti di lavoro domestico. Legge di Stabilità 2017 e alternanza Scuola – Lavoro: La nuova manovra fiscale riserva ai datori di lavoro esoneri contributivi, per un massimo temporale di 36 mesi, nel caso in cui assumano con contratto a tempo indeterminato giovani dell’alternanza scuola – lavoro. Questi ultimi devono aver svolto almeno il 30% delle ore di lavoro o periodi di apprendistato per la qualifica o il diploma professionale presso l’impresa del datore di lavoro, che sarà esonerato dal pagamento di contributi previdenziali, esclusi quelli per il computo pensionistico e i premi riservati all’INAIL. Modalità di assunzione che danno diritto al taglio fiscale Per avere diritto al taglio fiscale il giovane deve essere assunto entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, avvenuto tra il 2017 e il 2018. Inoltre, le domande per beneficiare dello sgravio devono essere inviate all’INPS, che le accetterà fino a che non saranno esaurite le risorse economiche stanziate dalla Legge di Bilancio 2017 per ciascun anno. Il Governo ha fissato il termine ultimo per giudicare l’incidenza dell’iniziativa sull’occupazione giovanile nel 31 dicembre 2018. Dall’esito di questa valutazione, dipenderà l’opportunità della sua prosecuzione. Assunzioni agevolate anche al Sud Italia Su raccomandazione dell’Agenzia nazionale per il lavoro, poi, la direzione generale per le Politiche Attive del Lavoro (SPAO) ha emesso un decreto con cui sono stanziati 530 milioni di euro per favorire l’assunzione a tempo indeterminato, anche in somministrazione o in apprendistato, di giovani residente in alcune regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Requisiti per poter beneficiare delle agevolazioni I giovani devono avere un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. Per coloro che hanno già compiuto il 25° anno di età, è necessario che gli stessi risultino senza impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Il beneficio fiscale è pressoché totale: c’è una decontribuzione da parte del datore di lavoro fino al tetto di 8mila e 60 euro annui, per ogni lavoratore assunto. Oltre a dover richiedere lo sgravio all’INPS, esso non è cumulabile con altri benefici previsti in caso di assunzioni agevolate. Unione europea e Garanzia Giovani Nel Programma Operativo Nazionale “Sistemi di Politiche Attive del Lavoro”, ci sono altri 200 milioni, attinti dai fondi europei, sono stanziati per il progetto dell’Unione Europea, Garanzia Giovani. Si tratta di un rinnovo, in quanto il medesimo progetto è già operativo in via sperimentale da un paio di anni, e sta iniziando a sortire discreti risultati. Caratteristiche del progetto europeo Possono iscriversi a Garanzia Giovani, presso le agenzie per il lavoro sul territorio i giovani che non studino e non lavorino, e abbiano tra i 15 e i 29 anni d’età. Per il 2017, sono previste assunzioni a tempo indeterminato, anche in apprendistato, o a tempo determinato per almeno 6 mesi (in questo caso, lo sgravio contributivo sarà pari al 50% di quello previsto per i contratti a tempo indeterminato, ovvero ammonterà al massimo a 4mila 30 euro annui).
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Soft Revolution: intervista a Filomena Tucci
Si definisce “una facilitatrice, una persona che facilita dei processi di cambiamento”. Laureata In Economia con Lode all’Unical con un Master in Statistica Ind. Phd Governance pubblica con lode, Filomena Tucci é l’autrice del libro edito da Giulio Perrone editore “Soft revolution”. Una digital revolution “soft” che secondo la Tucci deve essere composta da voglia di iniziativa, creatività, coraggio, etica, e coinvolgimento, sopratutto delle donne, per costituire una chance alla portata di tutti. What’s Up l’ha incontrata per un’intervista esclusiva. Salve Filomena ci racconti come è nata l’idea del libro? “E’ nata dopo una esperienza pluriennale dietro le quinte delle istituzioni nazionali e locali che mi ha fatto comprendere la necessità di nuovi strumenti per i decisori e l’urgenza di una riorganizzazione della politica e della cultura sui grandi temi che interessano il pianeta intero e che non hanno trovato ancora soluzione.” Come è la situazione digitale in Italia e del Sud in particolare? “In movimento e questo è segno di salute, ma non tutti hanno compreso la pervasività delle nuove tecnologie e la trasformazione in atto nel mercato del lavoro. La scuola anche grazie al PNSD necessità di un riposizionamento intorno a queste sfide. La rivoluzione inoltre è molto più complessa di una sostituzione e evoluzione delle tecnologie perché su di essa di innestano varie rivoluzioni. Ad esempio le innovazioni date dal sempre crescente ingresso delle donne nella politica e nelle tecnologie e dalle trasformazioni in atto nello scenario internazionale e negli equilibri europei. Grandi sfide incombono e dovremo affrontarle al meglio a mio parere introducendo nel bagaglio formativo dei giovani nuovi e sani valori. I valori che propongo ai cittadini del futuro e che illustro nel libro sono: coraggio, etica, visioni di bellezza e umanità, giovinezza intesa come ricostruzione del rapporto tra generazioni, resilienza, cultura, trasparenza e coinvolgimento, creatività.” Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Nei prossimi mesi presenterò il libro in varie città, a breve parteciperò ad una missione internazionale sulla innovazione sociale.” Vittorio Zenardi
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