Luglio 2017 buono

Page 1

1


L’Isola del Cinema: Lo_Speciale premia Pif

staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione. Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006

DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Zenardi IN REDAZIONE Giampaolo Tarantino Gianluca Migliozzi CONTATTI Website: www.lospecialegiornale.it E-mail: redazione@lospecialegiornale.it v.zenardi@lospecialegiornale.it Stampa: Digitale

Cinema

Addio a Paolo Villaggio, con Fantozzi ha raccontato l’Italia Presentato a Roma il documentario Motori ruggenti diretto da Marco Spagnoli Addio a George A. Romero, maestro del cinema horror

Economia

Con la crisi il Sud si è bloccato per 20 anni Italia, fabbrica dei “Neet” Una legge per gestire l’emergenza abitativa e la valorizzazione immobiliare con gli NPL

Mondo

Paolo Nespoli. L’Extraterrestre italiano Tensione alle stelle in Venezuela per l’elezione dell’Assemblea costituente, le opposizioni scioperano contro Maduro “The Great Nadar”: il libro che fa rivivere il mito del fotografo francese

Salute

Dipendenza affettiva: tipologie e cure Vaccini obbligatori per Legge: arriva il via libera della Camera

EDITORE Sede Legale e sede operativa: Via Ennio Quirino Visconti 103 00193 Roma CF/PI: 07169891004 Tel: 0694358559 Fax: 0694358569

Cronaca

Confermato ergastolo per Bossetti in Appello Gentiloni rimanda lo “ius soli” prima della battaglia in Aula

Musica

Addio a Chester Bennington, voce dei Linkin Park

www.lospecialegiornale.it

Intervista

Calcio e non solo. La patologia del tifo contro. Intervista esclusiva a Lorenzo Minoli

2

03

03-07 08-11 12-15

16-17 18-19 20 21


cinema L’Isola del Cinema: Lo_Speciale premia Pif

Venerdì 14 luglio 2017, Lo_Speciale, in qualità di Media Partner dell’Isola del Cinema ha consegnato insieme alle altre testate giornalistiche, il Premio Sala Stampa Isola del Cinema a Pif. Sul palco di una stracolma Arena Groupama, immediatamente prima della presentazione del suo In guerra per amore (2016) , Vittorio Zenardi, Direttore Responsabile de Lo_Speciale, fiancheggiato dai giornalisti della Sala Stampa de L’Isola del Cinema, ha consegnato a Pif il Premio L’Altra Cronaca: un’iniziativa, appunto, dei giornalisti della Sala Stampa de L’Isola che hanno voluto così riconoscere a questo coraggioso personaggio il valore di un lavoro che va oltre il fare Cinema: “In un momento storico – così le Motivazioni - in cui la fake news ha un peso tanto negativo sulla comunicazione, la Sala Stampa de L’Isola del Cinema ha voluto offrire il proprio riconoscimento al lavoro di un regista che, partendo dall’approccio preciso e profondo del giornalista d’inchiesta, costruisce un lavoro di fiction senza rinunciare al significato di sensibilizzazione pubblica che il suo lavoro può avere.” Erano presenti, oltre a Vittorio Zenardi per Lo_Speciale: Marco Spagnoli per Globalist, Renato Marengo, Luigi Aversa e Andrea Splendore per Cinecorriere, Stefano Amadio per Cinemaitaliano, Vittoria Scarpa per Cineuropa, , Alessandro Scorsone per Italia a Tavola, Rosa Antonella Cannata e Camilla Di Spirito di Opere Prime. Ricordiamo le altre testate che hanno voluto questo Premio: Cinematografo, ClassicRock, Film Tv, Metro, Mymovies, Radio Globo, Taxidrivers, Wanted in Rome.

3


cinema Addio a Paolo Villaggio, con Fantozzi ha raccontato l’Italia

È morto a Roma Paolo Villaggio. L’attore si è spento questa mattina alle 6 all’età di 84 anni. Ad annunciarlo la figlia Elisabetta su Facebook dove, su una foto del padre giovanissimo, scrive: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”. Entrato nella cultura popolare con il personaggio di Fantozzi, aveva recitato con Fellini, Olmi, Monicelli e Lina Wertmuller ottenendo premi prestigiosi tra cui il Leone d’oro alla carriera nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Non solo attore ma anche geniale autore, sociologo e attento osservatore della realtà italiana che pennella magistralmente, stando spesso dalla parte dei perdenti. Amico di Fabrizio De Andrè, con cui durante un cineforum a Genova vedrà La corazzata Potemkin ha sempre ribadito: “Il film resta “una cag... pazzesca”, il frutto del tabù intoccabile della sinistra, tipico degli anni ‘70, della supremazia del cinema sovietico”. In un’intervista ha raccontato un episodio sconosciuto al grande pubblico: “C’eravamo io, De André, e tanti altri. Ricordo che la scena della fucilazione sulla scalinata di Odessa venne proiettata dopo appena dieci minuti dall’inizio del film. E il responsabile del cineforum si alzo’ e dichiarò “Questo è il piu’ bel film di tutti i tempi!”. Noi del pubblico eravamo senza parole - prosegue Villaggio -, assolutamente attoniti. A quel punto, l’addetto alla proiezione si alzò e confessò di aver proiettato il film al contrario. Prima il secondo tempo, poi il primo. Il responsabile, imbarazzatissimo, non si lascio’ prendere dal panico: “Bene, allora lo riguardiamo dall’inizio”. Fu un momento terribile” . Inventore di una vera e propria lingua del grottesco con un uso impossibile dei congiuntivi (“venghi”,“vada”,“dichi”) e la creazione di etichette nobiliari come il “gran duc figl di putt”, Paolo Villaggio plasma una maschera che ha segnato almeno quattro generazioni di spettatori. Forse a volte questa maschera è stata ingombrante per lui, attore colto e raffinato che incantava a teatro, ma lo ha avvicinato alla gente facendolo sentire come uno di famiglia. Mi piace ricordarlo con un celebre dialogo presente in Fantozzi (1975): Fantozzi: Allora, prenderò l’autobus al volo! Pina: No, Ugo! L’autobus al volo no! Mariangela: No, papà! Fantozzi: Sì, saltando dal terrazzino, guadagnerò almeno due minuti! Pina: No, Ugo! Non l’hai mai fatto... non hai il fisico adatto... Fantozzi: Non l’ho mai fatto... ma l’ho sempre sognato! Vittorio Zenardi

4


cinema Presentato a Roma il documentario Motori ruggenti diretto da Marco Spagnoli Si è tenuta oggi 19 luglio 2017 l’anteprima stampa del documentario Motori ruggenti, scritto e diretto da Marco Spagnoli per celebrare l’italica passione per le auto, narrata attraverso le testimonianze dirette di una serie di protagonisti di spicco del mondo dei motori. La produzione firmata The Walt Disney Company Italia rientra nelle tappe d’avvicinamento all’uscita di Cars 3, l’attesissimo nuovo lungometraggio Disney Pixar, in uscita nelle sale italiane il 14 settembre prossimo. Il documentario racconta 95 anni di motori attraverso immagini di repertorio in un crescendo di storie e testimonianze, a partire dalla fondazione in Italia nel 1922 della prima autostrada al mondo. L’opera rappresenta un viaggio attraverso la passione per le auto e l’importanza che queste hanno avuto, non soltanto per la cultura pop, ma per la modernizzazione e l’industrializzazione del nostro Paese. Uno splendido documentario che ci porta anche nel futuro dove l’auto diventa drone ed acquisisce una terza dimensione. Motori ruggenti é narrato da Massimiliano Manfredi e si avvale di vari contributi che si susseguono nel documentario, come quelli di Giancarlo Fisichella e Prisca Taruffi presenti anche in conferenza stampa, Fabio Concato, Alessandro D’Alatri, Matilda De Angelis, Giovanna Di Rauso, Sabrina Ferilli, Edoardo Leo, Maria Leitner, Gianfranco Mazzoni, Federico Paolini, Emanuele Pirro, Michele Rossi, Matteo Rovere, Fabio Troiano, Daniele Vicari, insieme agli interventi di storici e esperti del settore, che accompagnano lo spettatore attraverso le varie epoche. Preziosi anche i contributi di John Lasseter (regista e Chief Creative Officer Walt Disney and Pixar Animation Studios) e del regista di Cars 3 Brian Fee che compaiono nel documentario condividendo il loro amore per le auto italiane e la loro passione per la guida, spiegando come la cultura italiana abbia contribuito alla realizzazione dei film Cars. Marco Spagnoli riesce a mettere in luce il lungo e meticoloso lavoro svolto con passione e competenza da ingegneri, meccanici e campioni, accomunati nella volontà di dar vita ad un sogno. Prodotto dalla Top Ten Group e Walt Disney Studios Motion Pictures arriverà nelle sale il 25 e 26 luglio 2017, assolutamente da non perdere! Vittorio Zenardi

5


cinema Addio a George A. Romero, maestro del cinema horror

Si è spento oggi all’età di 77 anni George A. Romero, a dare la notizia é stata la sua famiglia al Los Angeles Times. Maestro indiscusso dell’horror è diventato famoso in tutto il mondo per il suo film cult La notte dei morti viventi. Nato a New York nel 1941, da padre cubano di remote origini spagnole e da madre statunitense di origini lituane, Romero studia alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania. Verso la fine degli anni ‘60, fonda con alcuni amici la Image Ten Productions, con la quale girò con un budget limitato (poco più di 100.000 dollari) e in bianco e nero proprio La notte dei morti viventi, al quale fecero seguito There’s Always Vanilla, La città verrà distrutta all’alba, La stagione della strega, Wampyr. Nel 1978 dopo il distacco dalla Image Ten Productions, Romero firma Zombi il secondo film della sua saga dedicata agli zombi, con la coproduzione di Dario Argento. Il film, incassò in tutto il mondo 40 milioni entrando di diritto nella storia del cinema. Dopo il successo commerciale di Creepshow (1982), scritto da Stephen King, Romero completò la sua “Trilogia dei morti viventi” nel 1985 con Il giorno degli zombi. In seguito dirigerà Monkey Shines – Esperimento nel terrore e il film a episodi con Dario Argento Due occhi diabolici. Nel 1993 è la volta de La metà oscura, e nel 2000 Bruiser – La vendetta non ha volto. Il quarto capitolo della sua serie sugli zombi, La terra dei morti viventi, arriverà nel 2006 a cui seguiranno Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi (2007), girato in digitale, e Survival of the Dead – L’isola dei sopravvissuti (2009) che è stato presentato in anteprima mondiale alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Decine di registi si sono formati con le sue opere, e generazioni di spettatori sono state segnate dalla sua estetica che rimarrà per sempre. Vittorio Zenardi

6


cinema Il regista Roberto de Paolis vince il premio Groupama Assicurazioni Opera Prima e Seconda con Cuori Puri

Vince il regista romano recentemente intervistato da L0_Speciale. Premiato anche Simone Godano per “Moglie e Marito” con il Premio del Pubblico. Grandi emozioni di fronte ad un’Arena gremita di pubblico ed ad un parterre di numerosissimi ospiti, accolti dal Direttore Artostico Giorgio Ginori e da Francesca Piggianelli, collaboratrice e responsabile nuovo cinema italiano. L’Isola del Cinema ha celebrato il Premio Opera Prima e seconda con le diverse categorie ed il Premio Groupama Assicurazioni miglior film, un riconoscimento alla nuova cinematografia italiana, linfa vitale di una creatività in grande fermento. Nel corso della serata evento condotta da Viviana Altieri, il Direttore artistico Giorgio Ginori ha premiato Roberto de Paolis che Lo_Speciale ha recentemente intervistato; regista del film Cuori Puri, opera prima uscita nelle sale italiane lo scorso maggio 2017. La motivazione: “per aver messo in scena un film che entra nella realtà e sa raccontarla in modo avvincente e mai banale o retorico”. Premio del pubblico, invece, per Simone Godano con la commedia “Moglie e Marito”. Il film ha registrato le maggiori presenze all’Isola tra quelli in concorso opera Prima e Seconda coinvolgendo il pubblico e facendolo divertire. Sono stati inoltre assegnati i seguenti premi: • Premio Speciale come attore e regista L’Isola del Cinema e Giuria: CLAUDIO AMENDOLA per il film il permesso: 48 ore fuori • Premio L’Isola del Cinema migliore attrice: Sara Serraiocco per il film La Ragazza Del Mondo • Premio L’Isola del Cinema regista rivelazione 2017: Fabio Mollo per il film Padre d’Italia • Premio al Cast 2017: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Lorenzo Lavia, Valeria Solarino per il film Smetto Quando Voglio – Masterclass • Premio L’Isola del Cinema Attrice Rivelazione 2017: Miriam Leone per il film In Guerra D’amore • Premio L’Isola del Cinema Attore Rivelazione 2017: Edoardo Pesce per il film Cuori Puri I premi sono stati assegnati da una giuria composta da professionisti della cinematografia e della cultura - Gloria Satta, Fulvia Caprara, Laura Delli Colli, Claudia Catalli, Arianna Finos, Giulia Bianconi, Stefano Amadio.

7


economia Con la crisi il Sud si è bloccato per 20 anni E’ finito il sorpasso del Pil del Mezzogiorno sulle regioni del Nord Italia. Ritorna il trend economico negativo che ha affossato le regioni meridionali. Ci vorranno altri dieci anni per ritornare a livelli pre-crisi. Il 2016 è stato un anno positivo per il Sud: il suo Pil è cresciuto dell’1 per cento, un dato più alto anche della crescita al Centro-Nord (+0,8%). Ma nel 2017 le cose dovrebbero invertirsi: il Pil dovrebbe aumentare dell’1,1 per cento al Sud e dell’1,4 per cento nel Centro-Nord, facendo quindi tornare indietro il Mezzogiorno rispetto alle altre zone d’Italia. Sono questi i numeri diffusi da Svimez nelle anticipazioni del rapporto 2017. Per il 2018, poi, è previsto un aumento del prodotto dello 0,9 per cento nel Mezzogiorno e dell’1,2 per cento al Centro Nord. Secondo il rapporto, riparte nel 2016 l’occupazione, ma non cura l’emergenza sociale. E con gli attuali ritmi di crescita, si stima, il Sud recupererà i livelli pre-crisi nel 2028, 10 anni dopo il Centro-Nord.

Italia, fabbrica dei “Neet” Tra tutti i 28 paesi europei l’Italia ha il record di Neet, l’acronimo con cui si indicano i giovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano e non si trovano nel sistema scolastico (not in education, employment or training). Si trova in questa situazione il 19,9 per cento dei giovani, praticamente uno su cinque. Ci sono più Neet in Italia che in Grecia, Spagna e Bulgaria, quasi il doppio della media europea, dove i Neet sono l’11,5 per cento del totale dei giovani. Questo è il dato più importante che emerge sull’Italia dal rapporto “Occupazione e sviluppi sociali in Europa” (ESDE) della Commissione europea. Quella dei Neet è ormai una malattia cronica del nostro Paese che spiega l’universo dei marginalizzati del lavoro. Una classificazione utile permette di

“Oltre un terzo dei meridionali è a rischio povertà”, ha detto il vicedirettore di Svimez, Giuseppe Provenzano. Nel rapporto dell’associazione si legge che nel 2016 “circa 10 meridionali su 100 sono in condizione di povertà assoluta, contro poco più di 6 nel Centro-Nord”. Nelle regioni meridionali il rischio di povertà “è triplo rispetto al resto del Paese: Sicilia (39,9%), Campania (39,1%), Calabria (33,5%)”.

capire se il basso tasso di occupazione tra i giovani sia dovuto effettivamente al fatto che molti di essi non trovino lavoro, oppure più semplicemente al fatto che molti sono ancora impegnati in un percorso scolastico. I dati mostrano l’andamento nel corso degli ultimi 10 anni dei giovani occupati, disoccupati e inattivi in rapporto alla popolazione totale dei 15-24enni. Si nota molto chiaramente che i Neet sono aumentati costantemente dall’inizio della crisi

La crescita del Pil del Sud nel 2016, secondo Svimez, è stata la conseguenza di alcune condizioni peculiari: “Il recupero del settore manifatturiero, cresciuto cumulativamente di oltre il 7 per cento nel biennio 2015-2016 e del 2,2 per cento nel 2016, la ripresa del settore edile (+0,5% nel 2016), il positivo andamento dei servizi (+0,8% nel 2016)”. Il principale driver della crescita meridionale nel 2017, si spiega, “dovrebbe nuovamente essere la domanda interna: i consumi totali crescerebbero dell’1,2 per cento (quelli delle famiglie dell’1,4%) e gli investimenti al Sud del 2 per cento”. Se il Mezzogiorno proseguirà con gli attuali ritmi di crescita, avverte Svimez,“recupererà i livelli pre-crisi nel 2028, 10 anni dopo il Centro-Nord”. Si configurerebbe, spiega, un ventennio di “crescita zero”, che farebbe seguito “alla stagnazione dei primi anni duemila, con conseguenze nefaste sul piano economico, sociale e demografico”. “Un biennio in cui lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno è risultato superiore di quello del resto del Paese – aggiunge Svimez – non è sicuramente sufficiente a disancorare il Sud da una spirale in cui si rincorrono bassi salari, bassa produttività (il prodotto per addetto è calato cumulativamente nel periodo 2008-2016 del 6% nel Mezzogiorno, del 4,6% nel resto del Paese), bassa competitività, ridotta accumulazione e in definitiva minor benessere”. Il nodo vero, secondo l’associazione, “è ancora una volta lo sviluppo economico nazionale”, per il quale il Mezzogiorno “deve essere un’opportunità, calibrando l’intensità e la natura degli interventi per il Sud”.

e che tale aumento è dovuto principalmente ai disoccupati. Gli inattivi non impegnati a scuola sono anch’essi in aumento ma il trend non sembra aver risentito in modo significativo della crisi del 2008. E’ una dato molto preoccupante e che allo stesso tempo tratteggia cosa non funziona nel sistema-paese Italia. La cosa più grave è che non si tratta di un problema generazionale. Ha scritto Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta: «È un problema di Mezzogiorno, innanzitutto, non dell’Italia intera. È infatti la disoccupazione giovanile nelle regioni meridionali il dato che fa schizzare l’Italia in testa alle classifiche». Non solo «È un problema di specializzazione economica e valorizzazione delle competenze, anche. L’Italia è infatti anche uno dei Paesi col più alto tasso di disoccupazione tra le persone con una laurea o più». Ma anche l’ascensore sociale è fermo: «È inoltre un problema di rendite di posizione e di diritti acquisiti. Indipendentemente che i giovani ne facciano parte o meno, l’Italia è un Paese di circoli chiusi, ordini professionali, piccole e grandi caste. Un Paese in cui un lavoratore pubblico abbandona la scrivania solo quando va in pensione. In cui i tagli alla pubblica amministrazione si fanno bloccando il turnover. In cui l’accesso alle professioni liberali (avvocati, notai, commercialisti, giornalisti) è subordinato all’iscrizione a un ordine professionale e in molti casi contingentato». Infine, la colpa, è anche del debito pubblico. «Quel gigantesco barattolo che oggi pesa il 133% del prodotto interno lordo e che continuiamo a calciare in avanti sarà un problema sempre più grande, per le generazioni che verranno, se non ci mettiamo di buzzo buono per provare, un po’ alla volta, a ridurlo».

8


economia Una legge per gestire l’emergenza abitativa e la valorizzazione immobiliare con gli NPL Contrastare l’emergenza abitativa e, allo stesso tempo, valorizzare il patrimonio immobiliare italiano. Sono questi i due obiettivi, legati tra loro, che si pone proposta di legge presentata oggi alla Camera dei Deputati concernente “disposizioni per la prevenzione dell’emergenza abitativa conseguente ai procedimenti di esecuzione forzata e per la valorizzazione del patrimonio immobiliare”.

Primo firmatario è Fabrizio Di Stefano (deputato di Forza Italia) che alla stampa ha spiegato: «Tutto il tema dei crediti deteriorati che affossa il sistema bancario del nostro paese deriva, infatti, dalla valutazione che ne è stata fatta in occasione del fallimento pilotato delle quattro banche (Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti) che risale a novembre 2015. E da allora non si è ancora trovata una soluzione». Il perché lo ha spiegato Ubaldo Palmidoro, redattore tecnico della norma, membro della Consulta degli Esperti della Commissione Finanze della Camera. «Il tema dei non “performing loans” (NPL) è esploso infatti a seguito dell’improvviso decreto del Governo pro tempore del 22 novembre 2015 con cui sono state «salvate» le quattro banche già menzionate, quando i valori di riferimento utilizzati per la svalutazione dei crediti deteriorati di queste ultime sono stati inopportunamente estesi a tutto il resto del sistema bancario, ed è scoppiata la psicosi per cui bisogna liberarsene subito e a qualsiasi prezzo». E’ lo schema seguito dai governi di centrosinistra a non convincere Di Stefano. «Lo Stato continua a “salvare” le banche con i soldi pubblici, senza alcun riscontro concreto per la collettività». Per mettere in sicurezza la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca «il Tesoro ha girato un bonifico da 4,8 miliardi: il resto serve per gli esuberi di personale e per la bad bank nella quale raccogliere sofferenze e crediti deteriorati». In Italia parlare di “non performing loans” significa occuparsi del patrimonio immobiliare. La fotografia della situazione la scatta Palmidoro: « La stragrande maggioranza degli immobili che sono in asta oggi, infatti, è composta da immobili residenziali di piccolo taglio. In base alle elaborazioni di Astasy, il 78% delle esecuzioni immobiliari è stata costituita da immobili il cui valore di base non superava 125 mila euro, mentre un altro 13% di aste aveva riguardato immobili di valore compreso tra 125 e 250 mila euro, il che significa che il 91% delle aste ha avuto per oggetto case destinate a nuclei familiari. In molti casi si tratta di prime case e quindi di famiglie che hanno tutto l’interesse a restare nell’immobile e con le quali potrebbe essere trovato un accordo sul pagamento di un affitto più basso di quella che era la rata del loro mutuo, magari con un’ipotesi di riscatto nel lungo periodo. I numeri in gioco sono estremamente elevati. Nel 2016 sono state 267.323 le aste giudiziarie su immobili a garanzia di crediti andati in default (esecuzioni immobiliari) condotte nei vari tribunali di tutta Italia, in aumento del 18,33% dalle 225.891 aste del 2015. Sul fronte delle province, in 10 da sole su un totale di 110 controllano quasi il 30% del totale delle aste su base nazionale, con in testa Milano (4,47%), Roma (4,29%) e Bergamo (4,08%)». I benefici contenuti nella proposta di legge vengono messi in evidenza da Stefano Scopigli, tra i tecnici che hanno contribuito alla redazione della norma. «Un immobile che va in asta perde valore in maniera irreversibile. Con una proposta come quella che viene presentata oggi si salvaguardano anche quelle imprese che hanno necessità di un supporto momentaneo mentre vivono una situazione di difficoltà economica». Gli effetti virtuosi della proposta vengono sottolineati anche dagli altri firmatari. Pietro Laffranco dice: « Questa proposta di legge va nella direzione giusta: salvare gli italiani in difficoltà economica. Si tutela l’interesse dei cittadini in difficoltà». Sulla stessa linea anche Alberto Giorgetti: «La nostra proposta va a ristabilire una serenità nei rapporti con gli istituti di credito. Situazione che deriva da soluzioni inadeguate del governo. Oggi si presenta uno strumento virtuoso che consentirebbe alle banche di avere una tenuta migliore nel tempo. Non si può lavorare per contrastare la bassa crescita economica e non permettere agli istituti di credito di avere attorno ad alcuni presidi che sono basilari la possibilità di poter erogare finanziamenti e, quindi, di spingere la ripresa».

9


$$

economia $

$ $$

$ $ $$ $$ $ Come ha fatto Jeff Bezos a diventare l’uomo $ $ più ricco (per poche ore)

$

$$

$ $

$ È Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, l’uomo più ricco del mondo. A sancire il sorpasso sul fondatore di Microsoft, Bill Gates, che sedeva sul trono dal maggio 2013, è il Bloomberg Billionaires Index. Lo storico sorpasso, anche se temporaneo, arriva con la volata dei titoli Amazon, saliti del 40% dall’inizio dell’anno approfittando del rally di Wall Street innescato dalla vittoria di Donald Trump. E arriva nonostante gli attacchi proprio del presidente americano: sulla falsariga delle critiche mosse durante la campagna elettorale, Trump anche dalla Casa Bianca non ha mai risparmiato parole dure nei confronti Bezos e Amazon sul fronte della tasse, ma soprattutto per il Washington Post, il quotidiano che fa capo a Bezos e autore di molti scoop sull’Amministrazione Usa che al presidente non sono andati giù.

$

$

$

$

$$

$$

$

$$

$ $

$

$ $ $

$

$

$

$

$ 10

$

$

$

Una sfida ambiziosa, ma secondo gli analisti a portata di mano per Amazon, che finora ha più volte stupito spingendosi ben al di là delle attese. L’ascesa di Amazon a colosso mondiale è coincisa con quella di Bezos, che ha in portafoglio il 16,9% della società. Bezos ha iniziato il 2017 come quarto uomo più ricco al mondo, poi ha superato prima il patron di Zara Amancio Ortega e poi Warren Buffett. Ora il sorpasso di Gates, che resta comunque in testa alla classifica dei paperoni 2017 di Forbes pubblicata in marzo. Un ribaltone che non sarebbe stato possibile se il fondatore di Microsoft non avesse donato alla filantropia la maggior parte della sua ricchezza: Gates è infatti con Buffett il creatore di Giving Pledge, l’iniziativa per incoraggiare i miliardari a donare almeno la metà della loro fortuna a cause di beneficenza. Finora Gates ha donato 31,1 miliardi di dollari, una cifra che fa scomparire i 100 milioni donati da Bezos a cause filantropiche. Ma anche su questo fronte il patron di Amazon sembra voler recuperare il terreno, avviando con un tweet una raccolta di idee per iniziative di beneficenza.

$

La scalata di Bezos alla vetta dei paperoni del mondo è iniziata da lontano: da un garage di Seattle nel 1994, dove ha fondato la libreria online Amazon con in tasca una laurea in ingegneria a Princeton e dopo una breve parentesi a Wall Street. Da allora Amazon ha conquistato il mondo, innescando una vera e propria rivoluzione dello shopping e mandando in pensione i tradizionali grandi magazzini. La prossima sfida è ora la conquista del mercato alimentare: un settore che vale 600 miliardi di dollari ed è caratterizzato da consumatori che ancora preferiscono scegliere di persona la frutta e la verdura.

$

$ $


economia Rivoluzione Telecom. Cosa cambierà per sicurezza, banda larga, nuove tv

Al di là della faraonica buonuscita conquistata da Flavio Cattaneo per un anno in Telecom-Tim l’addio del manager all’ex monopolista delle telecomunicazioni è una mossa dietro cui si celano scenari futuri decisivi per il prossimo futuro economico dell’Italia e del nostro sistema-Paese. Ma perché Cattaneo è andato via? “Prima Vincent Bolloré lo ha spinto a fare concorrenza sulla rete a Enel Open Fiber nelle aree bianche, quelle cioè dove non c’è remunerazione. Quindi, “dimettendolo” con 25 milioni di buonuscita, ha presentato a Palazzo Chigi l’anello sacrificale (l’ex ad di Telecom), scaricando su di lui le responsabilità del muro contro muro. Ma adesso per il finanziere bretone è venuto il momento di trattare con il governo. E sui più fronti”, annota Natalia Faloppa su Lettera43. I quattro dossier sono: bandi più flessibili e via libera per le “aree bianche”, la ricerca di manager affidabili per i soci di maggioranza francesi, l’alleanza con Mediaset e la creazione del primo gruppo paneuropeo, dismettere la rete e puntare sulla vendita dei servizi Tlc e contenuti. Quindi c’ è voglia di normalizzazione. Per Bollorè è fondamentale avere alla guida di Tim-Telecom un uomo meno divisivo. Di sicuro il finanziere bretone non ha alcuna intenzione di proseguire una guerra con il governo italiano su un tema decisivo come quello della banda larga. L’uscita di Flavio Cattaneo, che è rimasto alla guida di Tim per poco più di un anno, potrebbe permettere comunque una normalizzazione nei rapporti tra le parti: è possibile che in questo modo venga aperta una nuova fase. Gli ultimi due punti dell’elenco fatto sopra sono, però, i più intriganti e possono essere spiegati da Mario Sechi, uno degli osservatori più acuti dell’attualità italiana, che ha composto osservazioni molto interessanti nella sua List. Proviamo ad allargare lo sguardo e ad andare oltre la cascata di soldi che coprirà Cattaneo. E’ in corso una battaglia nel settore delle telecomunicazioni e dei media. E’ un pezzo di presente e di futuro, di business e potere, di fatturato e politica. “Sul campo di battaglia c’è il riassetto delle telecomunicazioni, della rete, della connettività, l’infrastruttura del Paese, investimenti miliardari in cablaggi e tecnologia, lo scontro sui cavi tra Tim e il progetto Enel, il destino della neonato Open Fiber destinata diventare il player più forte del Paese nel settore della trasmissione dei dati. Sono cose reali, stanno sul tavolo del risiko politico-economico, ma sono piani di medio e lungo periodo, con ampi margini di incertezza dettati dalle condizioni economiche, dall’evoluzione tecnologica, dal quadro istituzionale non solo italiano. In realtà in queste ore si gioca una partita urgentissima, sta per emergere pienamente, ne abbiamo avvistato solo la punta dell’iceberg: la televisione. La scatola dell’immaginario. La fabbrica del consenso. I voti. E per chi fa business, gli abbonati e la pubblicità. La domanda che bisogna porsi in questo scenario, è la seguente: chi sono i soggetti che rischiano di restare con il cerino in mano? In teoria tutti: Vivendi ha investito pacchi di milioni di euro in Tim e in Mediaset, Berlusconi vede il suo dominio della tv commerciale in pericolo, Murdoch sente che sta succedendo qualcosa che potrebbe mettere la presenza in Italia del suo gruppo in condizioni difficili.”

11


mondo Ballando Ballando Dance Festival 2017

Nel week end appena trascorso si sono tenute al PalaCavicchi di Roma le semifinali e le finali del “Ballando Ballando Dance Festival”, il più importante Concorso Nazionale che unisce tutti i generi di Danze. Organizzato dalla F.I.D. (Federazione Italiana Danza) che conta attualmente tra i suoi associati circa 6.000 soci allievi, 160 Associazioni/Scuole e 420 tecnici maestri di danza, regolarmente diplomati, la kermesse ha visto coinvolti ballerini da tutte le regioni italiane, con performance di assoluto livello. Uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito vedere giovanissimi allievi prepararsi alla propria esibizione con impegno e disciplina, nonostante il caldo torrido dell’ambiente. In ogni angolo della struttura si potevano osservare ballerini di ogni età intenti a provare senza sosta i passi imparati con il duro lavoro e altrettanta passione. La competizione era in settori: Danza Classica; Danza Contemporanea; Modern Jazz; Hip Hop; Danze di Folklore; Free Dance; suddivisi in: “Individuale” e “Gruppi” e per fasce di età “Baby” “Junior” e “Major”. Sorprendente vedere la professionalità e il coraggio con cui tutti hanno affrontato il palco davanti a più di mille persone, segno di un’accurata preparazione impartita dai vari maestri. Fra le esibizioni si è distinta la Scuola Dam Danza di Foiano della Chiana (AR), diretta da Giulia Salvini e Cinzia Salvini che si è laureata Vice Campione Nazionale Danza Contemporanea 2017 fascia Baby, con il balletto “Il vestito di Arlecchino”. Nella foto in copertina da sinistra: Lisa Boggian, Alice Laschi, Sofia Bianco, Viola Bardelli, Elena La Campora, Cloé Tommassini, Alessia Brandini, Carlotta Burroni, Emma Francini, Soraya Franci, Vittoria Boricchi, Virginia Gennari, Maria Vittoria Spinelli, Asia Carino, Cassandra Palazzolo, Emma Brandini, Giulia Marmorini. Una giornata dove l’amore per la Danza si poteva scorgere in ogni sguardo, un vero e proprio spot per la cultura italiana, che fa ben sperare per il futuro. A questo proposito sarebbe auspicabile che lo Stato istituisse delle borse di studio per permettere a tutti i ragazzi di apprendere questa straordinaria disciplina senza gravare troppo sulle famiglie. La cultura è un diritto di tutti e deve essere per tutti, solo così avremo cittadini consapevoli, vere risorse per la società. Vittorio Zenardi

12


mondo

Paolo Nespoli. L’Extraterrestre italiano Paolo Nespoli è pronto a tornare nello spazio. Oggi partirà dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, per la sua terza missione ISS EXPEDICTION 52/53 denominata VITA (Vitality, Innovation, Technology e Ability) per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per un semestre di attività extraorbitale. La ISS è la più complessa opera ingegneristica realizzata dall’uomo, orbita a 400 chilometri dalla terra, è grande come un campo di calcio, viaggia a 28.000 chilometri orari. E’ un’avventura spaziale figlia di un ambizioso progetto di cooperazione internazionale al quale hanno partecipato le principali agenzie al mondo, tra cui l’ASI attraverso accordi con la NASA e l’ESA. Obiettivo della Stazione Spaziale Internazionale è quello di acquisire capacità operative per nuove missioni su Marte e di consentire agli equipaggi di usufruire di un laboratorio orbitante, destinato a diversi esperimenti scientifici, compresi quelli mirati alla cura di malattie degenerative, i cui processi, in un ambiente di microgravità, sono accelerati.

Provate ad immaginare di vivere in un ambiente isolato ed estremo per sei lunghi mesi, di galleggiare in assenza di gravità e di muovervi all’interno di un’area grande come un campo di calcio, di bere, mangiare e deglutire avendo la sensazione di stare a testa in giù o a dormire in un sacco a pelo ancorato al muro nella stessa posizione in cui si lavora, senza un sopra o un sotto e vedendo ogni ora e mezza un’alba ed un tramonto.

É lo stesso nome della missione di Nespoli, “VITA” a mettere in evidenza la dimensione umana (Vitality e Ability) e scientifica (Innovation e Technology) tipica dell’esplorazione spaziale. Il logo racchiude tre elementi. Il filamento del DNA che rappresenta la vita e la scienza, un libro simbolo della cultura e la terra che evoca l’umanità. Nello spazio, infatti, si va per imparare e per scoprire nuovi confini. Non esistono barriere culturali, politiche o religiose. Come Jacques Cousteau simbolo di avventura e passione ha dedicato la sua vita all’esplorazione dei mari, allo sviluppo di nuove tecnologie ed alla diffusione dei primi documentari dell’ambiente sottomarino. Paolo Nespoli con il supporto delle Agenzie Spaziali, a sessant’anni compiuti, continuerà a sfidare i propri limiti per raggiungere e scoprire nuove mete, per ampliare le conoscenze del genere umano e per rendere lo spazio sempre più conosciuto ed accessibile all’uomo.

Gli astronauti durante i primi giorni di missione possono soffrire di disorientamento, perdita di equilibrio e nausea. Questi sintomi sono causati dal sistema vestibolare che disorientato dalla microgravità, invia segnali contraddittori al nostro cervello. Altri controlli hanno evidenziato difficoltà respiratorie, alterazioni del viso e problemi cardiaci. Le ossa diventano più fragili mentre i muscoli perdono massa perché non debbono più contrastare la forza di gravità. Per questo motivo durante le missioni sono previsti allenamenti quotidiani ed una serie di esercizi all’interno di un programma ben definito.

I valori di questi uomini che evocano quelli degli antichi esploratori sono codificati nella “Charta” del Corpo Astronauti Europeo.

Infatti la giornata lavorativa di ogni astronauta, pianificata ed organizzata con largo anticipo dal direttore della missione, è dedicata per il 40% del tempo al funzionamento della Stazione Spaziale Internazionale, per il 50% ad aspetti scientifici e per il residuo 10% ad attività educative ed altro.

SPACE infatti è l’acronimo di Sapientia che riflette il loro impegno a favore del genere umano, Populus rappresenta il desiderio di contribuire ad un mondo migliore, Audacia perché accettano i rischi dei viaggi spaziali, Cultura è l’ambizione di raggiungere nuovi confini nell’esplorazione spaziale ed infine Esploratio che costituisce una grande opportunità per le generazioni presenti e future.

Anche durante la prossima missione ISS sono previsti numerosi esperimenti di matrice italiana, di cui uno finalizzato a contrastare la perdita di massa ossea riscontrata negli astronauti, nelle donne in menopausa e nelle persone anziane.

Nespoli tornerà nello spazio per la terza volta per conseguire nuovi record ed effettuare una missione di lunga durata, durante la quale il suo corpo sarà sottoposto nuovamente a notevoli stress psico-fisici causati dall’assenza di gravità e dalle radiazioni solari. Superata infatti la fase eccitante ed adrenalinica della partenza e del viaggio che rappresentano il sogno di ciascuno di noi, l’astronauta italiano dovrà riadattarsi rapidamente alle condizioni di vita della ISS, dove il quotidiano può diventare assolutamente straordinario.

Al di degli aspetti prettamente operativi e scientifici, Nespoli dopo essere stato il primo astronauta europeo a twittare dalla ISS con il supporto di affascinanti e suggestive immagini scattate dallo spazio, ci consentirà anche questa volta di seguirlo durante la sua terza missione attraverso una nuova app Spac3 presentata in anteprima al Museo della Scienza Leonardo da Vinci. Il periodo di isolamento pre-lancio è terminato. Il countdown finito. Non ci rimane che augurare a Paolo Nespoli…Godspeed…!

Paolo RAMPELLO

13


mondo Tensione alle stelle in Venezuela per l’elezione dell’Assemblea costituente, le opposizioni scioperano contro Maduro

Il Venezuela sta vivendo ore decisive per il futuro per il Paese e le opposizioni sono pronte a contrastare in ogni modo la dittatura del presidente Nicolas Maduro. Il 30 luglio è stata indetta dal Governo l’elezione di un’Assemblea costituente che prevede di apportare delle modifiche alla Costituzione venezuelana. Le opposizioni invitano a gran voce il popolo a boicottare il voto previsto per domenica prossima. Da mercoledì a venerdì si terranno scioperi e manifestazioni contro il governo di Maduro. La tensione è alle stelle in Venezuela e le prossime ore saranno determinanti per stabilire il futuro del Paese. Nelle giornate di mercoledì 26 e di giovedì 27 luglio è previsto uno sciopero generale della durata di 48 ore indetto dall’opposizione al Governo di Maduro. Per venerdì 28 luglio, due giorni prima del voto per l’Assemblea costituente, è stata annunciata invece una marcia a Caracas. L’obiettivo è quello di convincere gli elettori a boicottare il voto di domenica e dunque l’intenzione di Maduro di mettere mano alla Costituzione del Venezuela dando più poteri alla presidenza. Il Presidente, con il benestare del Partito Socialista Unito del Venezuela di cui fa parte, vuole che la nuova Assemblea costituente abbia la facoltà di modificare la Costituzione del Paese così da poter effettuare anche lo scioglimento di alcune Sulla terrazza dei Cesari, affacciata su Piazza di Pietra e sulla Galleria Alberto Sordi di Roma, l’associazione Eidos ha istituzioni. Questo comporterebbe di fatto una situazione dittatoriale alla quale si oppongono non solo i venezuelani, ma tra gli altri anche gli Stati Uniti, l’Unione organizzato summerQuesti cocktailPaesi per festeggiare il primo anno didel attività. Europea e laun Colombia. hanno chiesto al governo Venezuela di cancellare il voto indetto per il prossimo 30 luglio, ma l’appello è stato respinto dal presidente Maduro. Eidos è l’associazione che in poco più di dodici mesi si è segnalata per la vivacità e la capacità di organizzare e promuovere eventi che hanno la negli partecipazione di figure del le mondo della politica, La situazionedibattiti è andataed peggiorando semprevisto di più ultimi quattro mesi,importanti periodo in cui proteste contro Nicolas Maduro si sono intensificate. Ad oggi le vittime degli scontri conegli agenti di polizia in tutto il Venezuela sono circa 100, i feriti 1500 mentre a finire in manette sono state più di 500 persone. Nei giorni scorsi hanno del giornalismo dell’economia. avuto luogo ulteriori proteste finite nel sangue. Giovedì 20 luglio 2017, nel corso dello sciopero generale organizzato dalle opposizioni, sono avvenuti duri scontri tra serata la polizia con un bilancio di circa 300 feritiienuovi almeno tre morti, anche se ufficialmente negià sono stati accertati solo due dalle autorità senza che La del e21i manifestanti giugno è stata anche l’occasione per illustrare progetti dell’associazione Eidos che ha venissero specificate le cause dei decessi. La protesta è stata portata avanti principalmente presso la capitale Caracas, ma ha coinvolto anche altre città. Sono discormesso in cantiere una nuova serie di iniziative che verranno presentate in autunno. danti le opinioni sulla partecipazione della popolazione allo sciopero generale di qualche giorno fa. L’opposizione afferma una massiccia adesione vicina addirittura all’85%, mentre Maduro ha sostenuto che lo sciopero non sia stato altro che un fallimento. Il Presidente ha promesso l’arresto dei leader dello sciopero definendoli All’evento hanno preso parte, tra gli altri, i fondatori dell’associazione Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza; “fascio terroristi”. La protesta del 20 luglio è arrivata a seguito del referendum simbolico organizzato per contrastare le elezioni dell’Assemblea costituente, con il voto Ubaldo Palmidoro e Gianluca Migliozzi di Centaurus Capital Managment; Walter D’Amario, direttore editoriale de contrario del 98% dei partecipanti. Lo scopo era quello di consentire ai cittadini venezuelani di poter partecipare ad elezioni democratiche. Lo Speciale e Vittorio Zenardi, direttore responsabile de Lo Speciale. E’ da tempo che i venezuelani lamentano l’assenza di democrazia provocata dal Governo, e Maduro è sotto accusa per non aver risolto i problemi economici che affliggono il Venezuela. I cittadini lamentano la difficoltà di reperire generi di prima necessità. Questo ha portato a mobilitazioni anche attraverso i social network, con la condivisione di video e foto che mostrano le cruente immagini delle proteste in atto e che spiegano le motivazioni dell’opposizione. La polizia, dalla parte del governo di Maduro, reagisce duramente alle proteste reprimendole nel sangue. Qualche giorno fa è stato colpito al volto da una pallottola di gomma il violinista Wuilly Arteaga, simbolo delle proteste contro il governo già vittima della Guardia Nazionale Bolivariana poco tempo prima, quando il suo strumento musicale era stato distrutto. Il musicista è noto per aver mostrato il suo dissenso suonando il violino nel corso di scioperi e proteste. Nonostante le ferite ricevute Arteaga non si arrende e dall’ospedale ha già fatto sapere che continuerà a suonare in nome della democrazia, abbracciando il pensiero di tutti quei cittadini che non si arrendono ai metodi dittatoriali del Governo Maduro. Assunta De Rosa

14


mondo “The Great Nadar”: il libro che fa rivivere il mito del fotografo francese

“Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare”. (Nadar) “The Great Nadar” è il nuovo libro scritto da Adam Begley, sul fotografo francese Gaspard-Félix Tournachon conosciuto appunto con lo pseudonimo di Nadar. Vero e proprio pioniere della fotografia, fin dal 1854 iniziò a dedicarsi alla sua prima opera fotografica significativa, il Panthéon Nadar, un’imponente galleria di foto dove immortalò le maggiori personalità del tempo, come Charles Baudelaire, Gioacchino Rossini ed Édouard Manet. Conosciuto anche per il suo forte sperimentalismo, nel 1858, solcò con una mongolfiera i cieli di Parigi per testare le potenzialità della fotografia aerea. Grazie alla sua attrezzatura pioneristica, oggi possiamo ancora ammirare la attrice teatrale Sarah Bernhardt, la divina, o la moglie del fotografo da anziana, che ricevette gli elogi di Roland Barthes. Nel suo studio ospitò nel 1874, la prima mostra degli Impressionisti. La sua vita bohémien, condivisa con altri artisti squattrinati in quartieri malfamati, è stata raccontata nel romanzo ‘Scènes de la vie de Bohème’, che poi ispirò la trama a “La Bohème” di Puccini. The Great Nadar risulta essere un’opera essenziale per scoprire o riscoprire l’inventore della fotografia d’autore e poter ammirare le sue splendide fotografie.

Vittorio Zenardi

15


salute

Dipendenza affettiva: tipologie e cure

La DIPENDENZA AFFETTIVA è una modalità patologica di vivere la relazione, in cui la persona dipendente (frequentemente una donna) vive la relazione negando i propri bisogni ed il proprio spazio vitale pur di non perdere il partner, che considera come principale se non unica fonte di gratificazione, rassicurazione e cura. Purtroppo, l’esperienza mostra come i partner scelti non siano in grado di offrire una relazione gratificante e matura, poiché spesso si tratta di persone con caratteristiche di indisponibilità alla relazione e con le quali si instaura una relazione insoddisfacente, infelice e dolorosa. Quando non addirittura pericolosa. L’Associazione americana “Love Addicts Anonymous” (Dipendenti Affettivi Anonimi), indica diverse tipologie di dipendenti affettivi, suddivisi in base alle caratteristiche emotive e comportamentali prevalenti. Il Dipendente Affettivo Ossessivo: Gli OLA (Obsessed Love Addicts) non riescono a lasciar andare il partner, neanche se questi si mostra innegabilmente non disponibile a livello emotivo o sessuale, se non vuole impegnarsi nel costruire la relazione e portarla avanti nel tempo, se è incapace di comunicare, non amorevole, distante, abusante, controllante, egocentrico ed egoista, o anche quando questi è affetto da una dipendenza: droghe, alcool, sesso, un’altra relazione, gioco d’azzardo, shopping compulsivo ecc. Queste persone diventano ossessionate dal controllare l’altro, dal pensiero di perderlo o di esserne tradite e non riescono a “mollare la presa” su un partner che non è e molto probabilmente non sarà mai capace di dare loro una relazione stabile, sana e gratificante. Il Dipendente Affettivo Codipendente: I CLA (Codependent Love Addicts) rappresentano la categoria di dipendenti affettivi maggiormente conosciuta e frequente, mostrando un profilo psicologico e comportamentale piuttosto comune e diffuso. Tendenzialmente, questi individui soffrono di scarsa autostima ed hanno un modo di pensare, sentire e comportarsi piuttosto prevedibile, caratterizzato dal tentativo di compensare la bassa autostima e la condizione di profonda insicurezza interiore con la relazione. Pur di non mettere in discussione la relazione dunque – puntello fondamentale per il loro senso di stabilità e identità - queste persone mostrano comportamenti eccessivamente indulgenti, permissivi e tolleranti nei confronti del partner e dei suoi comportamenti disfunzionali o spiacevoli (dipendenze, aggressività, abusi, tradimenti). Attraverso l’essere permissivi, il rendersi indispensabili aiutando l’altro anche economicamente, il prendersi cura del partner, l’esercitare modalità di controllo passivo – aggressivo e l’accettazione di abbandono ed abusi, essi cercano di trattenere il partner accanto a sé il più possibile nonostante le sofferenze inflitte e l’insoddisfazione profonda. In generale, i CLA faranno di tutto per “prendersi cura” dei loro partner nella speranza di non essere lasciati o di essere un giorno ricambiati. Il Dipendente dalla Relazione: Gli RA (Relationship Addicts), a differenza degli altri dipendenti affettivi, nonostante non siano più innamorati dei loro partners sono incapaci di lasciarli andare e di rinunciare a loro perché sono terrorizzati dalla solitudine e dal timore di non potersela cavare da soli. Solitamente sono così infelici che la loro relazione mette letteralmente a repentaglio la loro salute psicofisica ed il loro benessere emotivo. Anche nel caso in cui i partner li picchino, abusino di loro e siano consapevoli di trovarsi in situazioni pericolose, questa tipologia di dipendenti affettivi non vuole veramente rinunciare al rapporto. Hanno il terrore di rimanere soli. Hanno paura del cambiamento. Non vogliono ferire o abbandonare i loro partner. Tutto ciò può essere descritto come: “Ti odio ma non lasciarmi”. I Dipendenti Affettivi Narcisisti: Gli NLA (Narcissistic Love Addicts) ricorrono a comportamenti di seduzione, dominazione, svalutazione e manipolazione per controllare e trattenere l’altro nella relazione. A differenza dei codipendenti, che sono disposti a tollerare condizioni relazionali di grande sofferenza e disagio, i dipendenti narcisisti non accondiscendono a nulla che possa interferire con la loro felicità e con l’egoistico raggiungimento dei

16

loro obiettivi. Sono completamente autoreferenziali, incapaci di empatia ed assorbiti da se stessi, e la loro bassa autostima è mascherata dalla grandiosità che ostentano. Questi dipendenti appaiono distaccati ed indifferenti all’altro e alla relazione e frequentemente mettono in atto comportamenti irrispettosi, svalutanti e provocatori verso il partner. Non sembrano affatto essere dipendenti. Raramente ci si può accorgere che gli NLA siano dipendenti finché il partner non cerca di lasciarli. Allora non saranno più distaccati ed indifferenti ma entreranno in uno stato di panico, rabbia ed agitazione ed useranno qualsiasi mezzo a loro disposizione per ricondurre a sé il partner riluttante e ricomporre la relazione: possono diventare nuovamente seduttivi e romantici, fare promesse (che non manterranno), far sentire il partner importante e profondamente amato per un po’… per poi ricominciare il gioco della svalutazione, del potere e del controllo una volta rassicurati che il partner sia di nuovo lì disponibile, dove lo vogliono. In molti casi possono ricorrere all’uso di violenza psicologica e fisica, spaventando e minacciando il partner al punto di renderlo incapace di andarsene per paura delle ritorsioni. Molti psicologi hanno rifiutato l’idea che i narcisisti possano essere dipendenti affettivi: può darsi ciò sia avvenuto perché raramente i narcisisti ricercano un trattamento terapeutico. Tuttavia, se mai capiti di poter vedere come molti narcisisti reagiscono all’abbandono, temuto o reale, ci si accorgerà che certamente essi presentano le caratteristiche del dipendente affettivo. I Dipendenti Affettivi Ambivalenti: Gli ALA (Ambivalent Love Addicts) soffrono di un disturbo di personalità evitante. Non hanno particolari problemi a lasciar andare il partner ma sono fondamentalmente incapaci di portare avanti la relazione, poiché oscillano tra i due stremi di desiderare profondamente una relazione ed essere contemporaneamente terrorizzati dall’intimità. Questa combinazione di tendenze è deleteria. Gli ALA sono a loro volta divisibili in categorie: Torch-bearers (lett. portatori di una fiamma –o innamorati ardenti): ossessionati da persone non disponibili, o non al corrente del loro amore. Tipicamente questi dipendenti soffrono in silenzio per il loro amore non ricambiato, e si nutrono di fantasie ed illusioni. Sabotatori: distruggono le relazioni quando queste cominciano a diventare serie o in qualsiasi momento venga percepita la paura dell’intimità. Ciò può accadere in qualunque momento, prima del primo appuntamento, dopo il primo appuntamento, dopo il rapporto sessuale, dopo che si sia manifestato il timore dell’impegno. Seduttori Rifiutanti: (Seductive Withholders) sono dei dipendenti affettivi ambivalenti che ricercano una persona solamente quando desiderano un rapporto sessuale o compagnia; non appena percepiscono che la relazione possa divenire più intima, si sentono impauriti o in pericolo cominciano a rifiutare compagnia, sesso, affetto, qualsiasi cosa li renda ansiosi. Se a questo punto lasciano la relazione sono soltanto Sabotatori, se invece continuano a ripetere il modello disponibile/non disponibile possono essere classificati come Seduttori Rifiutanti. Dipendenti Romantici: questa tipologia di dipendenti dipende da più partners; diversamente dai dipendenti dal sesso - i quali cercano di evitare del tutto il legame e non ne sono affatto interessati - i Dipendenti romantici si legano ad ognuno dei loro partners – anche se on grado diverso - con legami e relazioni brevi e simultanei. Il loro scopo, insieme alla ricerca dell’intensità romantica e passionale, è quello di evitare l’impegno ed il legame su un piano più profondo con un solo partner. La dipendenza affettiva è una condizione psicologica, una modalità relazionale che può portare molta sofferenza, ma può essere trattata con successo ricorrendo al supporto di professionisti preparati, che insegnino ad avere maggiore cura e rispetto di sé, a rinforzare il proprio senso di identità o un’autostima debole, a scegliere partner più giusti e adeguati ai propri bisogni e ad imparare e mettere in pratica comportamenti più efficaci e funzionali, per costruire un rapporto più sano e gratificante con se stessi e con il partner. Dott.ssa Annalisa Barbier


salute Vaccini obbligatori per Legge: arriva il via libera della Camera La Camera ha votato in favore del Decreto vaccini con 296 voti a favore, 92 contrari e 15 astenuti. La Lega e il M5S hanno espresso parere contrario e le polemiche non accennano ad arrestarsi. Sono dunque stati approvati dieci vaccini obbligatori per accedere ad asilo nido e scuola materna per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. L’obbligatorietà è prevista anche per scuole elementari, medie e superiori fino ai 16 anni di età, anche se le modalità saranno differenti. Nonostante le riserve di numerose famiglie, di Lega e M5S, la Camera ha votato a favore del testo di conversione in Legge del Decreto Vaccini. I vaccini tornano ad essere obbligatori in Italia dopo 18 anni. Le vaccinazioni obbligatorie e quindi gratuite sono dieci, come si legge in via ufficiale sul sito del Ministero della Salute: anti-poliomielitica anti-difterica anti-tetanica anti-epatite B anti-pertosse anti-Haemophilus influenzae tipo b anti-morbillo anti-rosolia anti-parotite anti-varicella I primi sei sono obbligatori “in via permanente”, mentre gli ultimi quattro saranno soggetti a revisione ogni tre anni sulla base delle coperture vaccinali e dei dati epidemiologici. Aver effettuato questi vaccini costituisce condizione necessaria per l’accesso ad asilo nido e scuola materna. L’obbligatorietà dipende però dall’età del bambino e da ciò che prevede la tabella di marcia del calendario vaccinale. Ad esempio i minori che accedono all’asilo nido dal terzo al dodicesimo mese di vita non dovranno già aver effettuato i vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e varicella. Questi vanno infatti somministrati tra i 13 e i 15 mesi di età. Non è inoltre obbligatorio il vaccino contro la varicella per i piccoli nati prima del 2017. Per i vaccini obbligatori è possibile la somministrazione in formulazioni multicomponenti. L’esavalente comprende anti-poliomielitica anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b. Per morbillo, parotite e rosolia è previsto il vaccino trivalente con la variante del tetravalente con l’aggiunta dell’anti-varicella. Sono previsti vaccini monocomponenti da somministrare a chi risulta essere già immunizzato per aver avuto una delle malattie infettive. In questo modo non si dovrà ricevere l’antigene della malattia in questione ma verranno somministrati solamente gli altri vaccini. Ci sono eccezioni all’obbligatorietà dei vaccini per i bambini che presentino determinate condizioni cliniche, che potranno posticipare le vaccinazioni obbligatorie. Le famiglie hanno la facoltà di prenotare in modo totalmente gratuito i vaccini obbligatori in farmacia. Oltre alle vaccinazioni obbligatorie, nel testo sono previsti dei vaccini raccomandati ma per i quali non ci saranno sanzioni: anti-meningococco C anti-meningococco B anti-pneumococco anti-rotavirus Dovranno essere consigliati dalle Asl e non sarà previsto alcun costo da sostenere da parte delle famiglie, in accordo con le raccomandazioni del Piano di prevenzione vaccinale. Cosa succederà con l’iscrizione scolastica dei minori di età compresa tra 0 e 16 anni? I Dirigenti scolastici dovranno richiedere alle famiglie la presentazione della documentazione attestante le vaccinazioni obbligatorie. Nel caso in cui i minori non fossero vaccinati, il fatto dovrà essere segnalato alla Asl. Quest’ultima avrà il compito di contattare le famiglie e richiedere un colloquio nel quale verranno indicate le tempistiche delle vaccinazioni. A questo punto i genitori o chi per loro dovranno provvedere e in caso contrario la Asl sarà tenuta a contestare l’inadempimento in via formale. Sono previste delle sanzioni per coloro che rifiutano i vaccini con un importo da pagare che varia da 100 a 500 euro . Nasce inoltre l’Anagrafe nazionale vaccini, in cui verranno registrati tutti coloro che sono vaccinati ma anche chi deve essere sottoposto a vaccinazione. Si terrà nota inoltre di eventuali effetti indesiderati registrati a causa delle vaccinazioni. Assunta De Rosa

17


cronaca Confermato ergastolo per Bossetti in Appello

La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha confermato la condanna all’ergastolo di Masimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, ricalcando in pieno la sentenza di primo grado. Bossetti era stato arrestato il 14 giugno del 2014 nel cantiere in cui lavorava a Dalmine. Secondo l’accusa, gli elementi contro di lui erano granitici e la sentenza di primo grado era stata “ineccepibile”. Dalla prova del Dna - aveva detto il sostituto pg Marco Martani che ha sostenuto l’accusa nel processo di secondo grado - era arrivata “l’assoluta certezza della sua responsabilità”. Una camera di consiglio infinita, durata 15 ore, segno di una decisione combattuta, visto che i giudici della corte d’assise d’appello di Brescia si erano ritirati per decidere alle 9.30 del mattino. Alla fine però, a mezzanotte e mezza, esce un verdetto - letto dal presidente Enrico Fischetti - che ricalcata in pieno la sentenza di primo grado. La moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, non è riuscita a trattenere le lacrime dopo la conferma della condanna all’ergastolo per il marito. La donna era in aula con gli avvocati e la madre dell’imputato. Prima che Bossetti fosse riportato in carcere ha salutato la suocera, Ester Arzuffi, e la sorella Laura. L’imputato aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee lanciandosi una disperata autodifesa: “Questo è il più grave errore giudiziario di questo secolo - aveva detto leggendo da un foglio estratto da una cartellina rossa - Yara poteva essere mia figlia o la figlia di tutti voi. Neppure un animale meriterebbe una fine così, tanto dolore, tanto accanimento, tanto sadismo. Non oso immaginare il dolore dei familiari”. V. Z.

18


cronaca Gentiloni rimanda lo “ius soli” prima della battaglia in Aula Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha annunciato domenica l’opinione del governo di non procedere con l’approvazione in Parlamento della legge cosiddetta sullo “ius soli”, che – così come era stata proposta – avrebbe permesso l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di bambini nati in Italia dei quali almeno uno dei due genitori si trovi legalmente in Italia da più di 5 anni (oltre a rispettare altri criteri). Si tratta comunque di una legge giusta - sottolinea Gentiloni - L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane». “Sullo ius soli il Pd seguirà l’indicazione proposta dalle valutazioni del presidente Gentiloni - afferma il vice segretario del Pd e ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina - Come sempre detto siamo al suo fianco. La legge per la nuova cittadinanza rimane per noi un obiettivo importante”. Per il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, «il presidente del Consiglio ha gestito la vicenda dello ius soli con realismo, buonsenso e rispetto per chi sostiene il suo governo. Apprezziamo molto. Al tempo stesso, ribadiamo che su questo provvedimento abbiamo già detto «Sì alla Camera e lo stesso faremo al Senato dove una discussione più serena permetterà di migliorare il testo, senza che il dibattito si mescoli alla faticosa gestione dell’emergenza di questi giorni». Forza Italia apprezza «la decisione di Gentiloni di rinviare la discussione sul cosiddetto ius soli. È una scelta capace di rasserenare il clima politico e i lavori in Aula al Senato, già congestionato dalle tante scadenze - dichiara il presidente dei senatori di Fi, Paolo Romani - ma ci auguriamo soprattutto che consentirà alle forze politiche un vero confronto sulle reali priorità ed emergenze del Paese». Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, su Facebook parla di «prima vittoria, della Lega (che più di tutti si è opposta in Parlamento) ma soprattutto vostra, che in Rete vi siete mobilitati a migliaia! Se ci riproveranno, ci ritroveranno pronti. Grazie e avanti così: stop invasione». «E così affonda la propaganda e riemerge la realtà di questo Pd e di questo governo», commenta il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, dopo l’annuncio di Gentiloni. «Per lo ius soli - prosegue - non ci sono le condizioni: ce lo dice nientemeno che il presidente del Consiglio. Ancora una volta a vincere sono le ragioni di una cultura ipocrita e regressiva. Noi continueremo a batterci perché venga approvata al più presto una legge di civiltà».

19


musica Addio a Chester Bennington, voce dei Linkin Park

Il musicista, 41 anni, è stato trovato morto suicida nella sua casa di Los Angeles. Soffriva da tempo di depressione. Amico di Chris Cornell, il cantante dei Soundgarden che si era tolto la vita il 18 maggio ed oggi avrebbe compiuto 53 anni, al funerale gli aveva cantato Hallelujah di Leonard Cohen e gli aveva dedicato una lettera aperta. Cantante del gruppo nu metal Linkin Park, Chester Bennington è stato trovato morto nella casa di Palos Verdes Estates, a sud di Los Angeles. Il musicista lottava da anni con dipendenza da alcol e droghe, aveva 41 anni. I Linkin Park avevano ottenuto successo mondiale con il disco Hybrid Theory, seguito da Meteora. In seguito avevano collaborato con Jay Z, il rapper imprenditore marito di Beyoncé, nell’album Collision course. L’ultimo album dei Linkin Park, One More Light, che segnava una svolta artistica più morbida nella discografia della band, è uscito a maggio: l’ultimo concerto italiano dei Linkin Park è stato invece il 17 giugno all’Autodromo di Monza all’interno della rassegna I Days Festival, 80.000 persone da tutta Italia lo hanno reso uno dei concerti di maggior successo dell’estate. Con la sua voce potente e malinconica, Chester ha saputo coinvolgere ed emozionare milioni di persone di generazioni differenti, entrando di diritto nella storia della musica. V. Z.

20


intervista Calcio e non solo. La patologia del tifo contro. Intervista esclusiva a Lorenzo Minoli

Gli insulti e le offese rivolte a Leonardo Bonucci, uno dei più forti giocatori italiani, appena passato dalla Juventus al Milan sono soltanto l’ultimo esempio di un grave malcostume. Più in generale, il tifo contro è il sintomo di una malattia sociale italiana molto più grave che travalica le curve dello stadio e i social network e che pervade la società italiana. Lorenzo Minoli ha immortalato questa deriva italiana nel documentario Odiosa Juve che ha voluto raccontare a Lo Speciale. L’odio per la Juventus è lo specchio di un paese che è abituato a guardare con sospetto ogni forma di successo, da quello sportivo a quello economico. Chi riesce ad affermarsi, ci è riuscito solo grazie a furberie e imbrogli. E’ questo il pensiero dominante. Un clima di costante sospetto e invidia che non ha diritto di cittadinanza a differenza degli Stati Uniti dove Minoli ha vissuto per vent’anni e dove ha sfondato come produttore cinematografico aggiudicandosi anche un Emmy award (il più importante premio televisivo, praticamente l’Oscar della tv). Con la Five Mile River Films ha prodotto per network americani e di tutto il mondo la serie televisiva dal successo planetario, La Bibbia.

21


22


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.