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Anche quest’anno Whats’up media partner della festa del Cinema Bulgaro

staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione. Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006

DIRETTORE RESPONSABILE

News

Taxi a due piazze con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia al Teatro Marconi

Ulisse Film Fest 2016 Al via le riprese del Film “Babysitter”

Convegni

Italian Revolution, presentazion domani in Parlamento

Vittorio Zenardi IN REDAZIONE Dorotea De Vito Ugo Rossolillo CONTATTI Website: www.whatsupmagazine.it E-mail: dora.devito@whatsupmagazine.it ugo.rossolillo@whatsupmagazine.it redazione@whatsupmagazine.it vittorio.zenardi@whatsupmagazine.it Stampa: Digitale EDITORE Helpsos soc. Coop. P.zza di San Giovanni in Laterano 18/B 00184 Roma PEC: Helpsos@legalmail.it +39 0664764665

Cinema

what’s up media partner del cinema Bulgaro Una nobile causa : un cast di grandi attori per parlare del gioco d’azzardo Presentazione del Film “Una Nobile causa”

Attualità Intervista a Raffaella Micheli

Musica

fEsce Non è perfetto, il video dal singolo di Rispetto 6.1, il nuovo album di Lisa

Fumetti

Strippando - Un Mondo di fumetti da collezione

www.whatsupmagazine.it

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Mostre ed eventi A Teatro la storia di Marco Pantani Andrea Bianconi -You and Myself - Performance 2006/2016

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news Taxi a due piazze con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia al Teatro Marconi

Un classico della commedia brillante in cui scambi di persona, suspense, ritmi mozzafiato, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso garantiscono due ore di puro divertimento. È Taxi a due piazze, spettacolo nato dall’ironica penna del commediografo inglese Ray Cooney, che Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia porteranno in scena dal 3 al 15 maggio 2016 al Teatro Marconi. La pièce ha debuttato a Londra 31 anni fa ed è rimasta in scena senza interruzioni fino al 1992. In Italia divenne subito popolare con Johnny Dorelli nella versione di Garinei e Giovannini, in seguito con suo figlio, Gianluca Guidi, prima diretto da Gigi Proietti e poi regista lui stesso. In questa nuova messa in scena, sulla versione italiana di Jaja Fiastri, Guidi, che cura anche le musiche, è ancora regista e guida un cast affiatato formato da Renato Cortesi, Silvia Delfino, Francesca Nerozzi, Riccardo Bocci e Piero di Blasio. La produzione di Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro si avvale delle scene di Nicola Cattaneo, le luci di Stefano Lattavo e i costumi di Lisa Gastoni. La trama Il protagonista di Taxi a due piazze è il tassista Mario Rossi (interpretato da Gianluca Guidi), uomo dall’aspetto ordinario, vita semplice, bella casa, moglie innamorata, abitudini consolidate. Una vita talmente serena che Mario l’ha moltiplicata per due! Bigamo soddisfatto, infatti, vive con la moglie Carla (Silvia Delfino) a piazza Risorgimento e con la moglie Barbara (Francesca Nerozzi) a piazza Irnerio. Grazie ai turni del suo lavoro e ad una pianificazione perfetta di orari e spostamenti, tutto scorre felicemente, con le due donne totalmente inconsapevoli l’una dell’altra. Quando però, a causa di un banale colpo alla testa, il tassista viene ricoverato in ospedale e fornisce due indirizzi di residenza diversi, iniziano i guai. Tra giornalisti curiosi, vicini di casa invadenti e ispettori di polizia chiamati ad indagare, la situazione si complica e da qui in poi sarà tutto un susseguirsi di equivoci, coincidenze, bugie a catena, scambi di identità, brillanti trovate e scombinati errori nel tentativo forsennato e sempre più difficile di nascondere la verità. Un crescendo inarrestabile di situazioni assurde e di ritmo incalzante che porteranno a un finale brillantemente spiazzante. Al fianco di Mario Rossi, Walter Fattore (interpretato da Giampiero Ingrassia), sfaccendato vicino di casa che, saputa la verità sulla bigamia dell’amico, si ritroverà suo malgrado complice e protagonista delle situazioni più comiche e imbarazzanti. V. Z.

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news Ulisse Film Fest 2016, Catania promuove il cinema indipendente

Dal 24 al 26 Giugno 2016 verrà presentato, alla sua prima edizione, l’Ulisse Film Fest nella città di Catania, Festival Cinematografico comprendente eterogenee categorie a tematica libera così da stimolare la più totale libertà di partecipazione ai concorrenti ed ai graditi spettatori. - VideoclipArte: Sezione dedicata ai Videoclip. - CineScuola: Sezione dedicata ai lavori multimediali presentati dalle scuole. - UnderCorti: Sezione dedicata ai cortometraggi delle giovani maestranze del cinema (dai 12 ai 17 anni). - OverCorti: Sezione dedicata ai cortometraggi (dai 18 anni in su). - MediometrArte: Sezione dedicata ai Mediometraggi. #UFF è patrocinato dal Comune di Catania e organizzato dall’Associazione Culturale M.P.3 presieduta da Emma Maugeri. Gli obiettivi dell’#UFF sono la promozione e la diffusione della cinematografia emergente, soprattutto quella indipendente, donando spazi e strutture di proiezione pubblica, nonché la promozione del territorio. Regolamenti e News disponibili alla pagina Facebook Alpha Vision Creative Studios e al sito http:// www.ulissefilmfest.eu/ V. Z.

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news Al via le riprese del film Babysitter, la nuova commedia di Colorado Film

Sono iniziate oggi a Roma le riprese del film “I Babysitter”. La commedia è prodotta da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film, che ne sarà anche distributore. La sceneggiatura e la regia sono di Giovanni Bognetti che ha già collaborato alla scrittura di film di successo come “Ma che bella sorpresa”, “Fuga di cervelli” e “Belli di papà” e, con questo film, esordisce anche alla regia. Il cast è composto da Paolo Ruffini, Antonio Catania, Francesco Mandelli, Simona Tabasco, Francesca Cavallin, Andrea Pisani, Luca Peracino e Francesco Facchinetti e con la partecipazione straordinaria di Diego Abatantuono. “Le riprese del film si svolgeranno per cinque settimane a Roma e una settimana a Milano – spiegano Maurizio Totti e Alessandro Usai, Presidente e Amministratore Delegato di Colorado Film – questa nuova commedia è il remake di una pellicola francese e sui nostri set lavoreranno circa 60 persone oltre ad attori e generici”.

Il bagno di Venere, un viaggio immaginifico con Paolo Coviello tra storia, arte e cultura Il produttore avellinese, che ha già preso parte alla realizzazione di pellicole come Ultima fermata e Il sole dei cattivi, sarà di nuovo al lavoro con il regista Paolo Consorti per dare forma a una storia suggestiva alla scoperta della Reggia di Caserta che prende vita per raccontare i suoi mille segreti. C’è un po’ di Irpinia nel progetto del film Il Bagno di Venere le cui riprese avranno inizio, negli splendidi giardini della Reggia di Caserta, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. Il produttore avellinese Paolo Coviello, dunque, sceglie di legare il proprio nome a una produzione davvero sui generis, con l’obiettivo di fondere cinematografia e arte attraverso una storia che nasce da una “suggestione improvvisa” generata dal luogo stesso in cui si svolge la trama: la magnifica Reggia di Caserta, sito Unesco dal 1997. L’idea del film che, oltre ad attori del calibro di Ernesto Mahieux, Nino Frassica, Luca Lionello, Franco Nero, Nicola di Pinto, Caterina Boccardi, vedrà protagonista proprio il capolavoro architettonico di Luigi Vanvitelli, è nata, infatti, durante una visita di Coviello e del regista Consorti al Palazzo Reale di Caserta: «A quella visita alla Reggia si deve infatti l’ispirazione da cui Consorti ha tratto i soggetti per una serie di tele dedicate in primis al Bagno di Venere, uno degli angoli più suggestivi del giardino inglese della Reggia con la splendida statua in marmo di Carrara di Tommaso Solari, e agli splendidi giardini con le monumentali fontane della cosiddetta via d’acqua». Dieci dipinti che rappresentano il punto di partenza di un immaginifico viaggio che condurrà la protagonista del film a incontrare personaggi della storia e del mito, che prendono vita magicamente nel corso di un vernissage. Un lavoro che unisce cinema e performance, partito un anno e mezzo fa e realizzato oggi anche grazie al nuovo Direttore della Reggia Mauro Felicori, favorevole a stipulare una apposita convenzione. Seguire l’evoluzione della storia narrata nel film sarà un modo unico per ammirare, in chiave insolita, l’immenso patrimonio della Reggia che, tra Sale e giardini si offrirà allo sguardo degli spettatori sotto una luce nuova, non mero sfondo ma protagonista in una resa scenica che mira proprio a evidenziarne il fascino. Un contesto surreale in cui fra arte e musica, cinema e pittura si fondono tutte le passioni di Paolo Coviello. Dopo anni dedicati alla musica, Coviello che è anche appassionato d’arte, approda al cinema con la prima produzione nel 2013 quando, con Opera Totale e Paolo Consorti, realizza Il sole dei cattivi, film lungometraggio che vede la partecipazione di Nino Frassica, Alessandro Haber, Luca Lionello, Nichi Vendola, Elio, Cinzia Carrea. L’anno successivo è tra i produttori di Ultima Fermata, con la partecipazione di Claudia Cardinale, Luca Lionello, Sergio Assisi, Nicola Di Pinto, Salvatore Misticone. Il film vince il Siena film festival e si candida al David di Donatello con la Cardinale come migliore attrice non protagonista. Da questo momento in poi si intensifica sempre di più la collaborazione con Consorti e dall’intesa tra produttore e regista nasce il progetto Il Bagno di Venere. Intanto, ancora per Opera Totale, quest’anno Coviello ha già prodotto il corto “Valentino con Ghiaccio” che vede protagonista il modello Stefano Sala.

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news Al Lian Club il concerto-evento dei Tedranura con special guest la violoncellista Giovanna Famulari di Vittorio Zenardi

Giovedì 26 maggio alle 22.00 il Lian Club (Lungotevere dei Mellini 7), spettacolare locale ormeggiato sotto il ponte Cavour che vanta un fitto calendario di eventi di musica dal vivo, ospiterà, in anteprima nazionale, il concerto-evento dei Tedranura, band etno-folk-pop e latin jazz fondata dal cantautore siciliano Seby Mangiameli nel 2002 insieme al pianista jazz Piergiorgio Monaco e a Filippo Di Pietro, bassista e contrabbassista. Ospite d’onore e special guest della serata una delle migliori violoncelliste d’Italia, Giovanna Famulari, musicista eclettica tra i più grandi talenti del panorama musicale italiano che vanta esibizioni con artisti di fama internazionale, James Tayor, Fiorella Mannoia, Ron, Tosca, Cinzia Tedeschi e tanti altri. L’artista ha iniziato una collaborazione con i Tedranura dando vita al Progetto musicale “Il viaggio”. “Il vero come soggetto, il bello come mezzo, l’utile come fine” parafrasando la frase del Manzoni, per Seby Mangiameli, autore dei testi e delle musiche dei Tedranura definito dalla stampa “cronista della musica”, l’arte, quindi la musica, deve essere anche cronaca e narrare il vero. Filosofia che troviamo nei brani più significativi che faranno parte del repertorio della serata, da “Terra Santa”, dedicato alla prima Intifada, testo pubblicato nei social network dallo scrittore Andrea Camilleri, a “Uomini a mari”, scritta per i migranti morti in mare nel dicembre del 1996, passando da “Un Angelo all’inferno”, canzone per Gino Strada, cd singolo, pubblicato nell’ottobre del 2015 che contiene la canzone scritta per il medico fondatore di Emergency (una percentuale delle vendite è devoluta all’associazione). “Una sera seduto davanti alla tv vedevo scorrere delle immagini di un medico, sudato, stanco ma sempre pronto a regalare un sorriso, era Gino Strada – spiega Mangiameli - decisi allora di dedicare le mie parole e la mia musica a chi dedica la sua vita a prendersi cura dei più deboli e degli ultimi”. Oltre a Seby Mangiameli e a Giovanna Famulari la band sarà composta da Peppe Mandolfo alle chitarre, Gianpaolo Castro al basso elettrico, Alessandro Borgia e Marco Monaco (collaborazione negli ultimi anni con Alessandro Mannarino) alla batteria. Ingresso libero.

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news Palio Straordinario per festeggiare i cinquant’anni

A Torrita di Siena (SI) si festeggerà con un’edizione straordinaria i cinquant’anni di Palio dei somari (Qui il nostro articolo dell’edizione di Marzo 2016). Da domani 28 Maggio 2016 lo splendido centro storico della cittadina toscana si animerà con spettacoli itineranti ed esibizioni. Inoltre fino a domenica la possibilità di cenare nelle caratteristiche Taverne dove poter degustare le specialità enogastronomiche locali. Evento clou Domenica 4 Giugno quando le 8 Contrade si sfideranno nella corsa per l’ambito Palio. Ecco di seguito il programma dettagliato:

Palio Straordinario 2016 Sabato 28 Maggio 15:00 Mercato della Nencia – Centro Storico 17:30 aperture Taverne – Centro Storico 18:30 Estrazione – Piazza Matteotti 21:30 Spettacoli itineranti – Centro Storico 23:00 Concerto in piazza – Piazza Matteotti

Domenica 29 Maggio 10:00-12:00 /15:00-17:00 Somarando – Giardini Pubblici 10:30 Mercato della Nencia – Centro Storico 17:30 Esibizione allievi Scuola Sbandieratori e Tamburini di Torrita – Piazza Matteotti 17:30 Apertura Taverne – Centro Storico 21:30 Spettacoli itineranti – Centro Storico Martedì 31 Maggio 21:30 Serata ricordo “50 Sfumature di Palio” – Teatro Comunale Giovedì 2 Giugno 21:30 Presentazione del Palio – Piazza Matteotti 22:00 Gara a coppie Sbandieratori e Tamburini – Piazza Matteotti 23:00 Riconsegna Premio Sfoggiato – Piazza Matteotti Venerdì 3 Giugno 20:00 Cene Propiziatorie – nelle Contrade Sabato 4 Giugno 15:00 Presentazione in piazza delle Contrade – Piazza Matteotti 15:30 S. Messa – SS. Flora e Lucilla 16:30 Esibizione Sbandieratori e Tamburini – Piazza Matteotti 17:45 Sfilata Corteo – Centro storico 21:30 Ingresso delle Contrade e del Palio – Gioco del Pallone 22:00 Si corre il Palio In caso di maltempo, il programma previsto per sabato 4 sarà ripetuto domenica 5 Giugno 2016 dalle ore 9:00 . Vittorio Zenardi

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convegni Italian Digital Revolution: presentazione domani in Parlamento

Si terrà domani Mercoledì 4 maggio 2016 dalle 15:00 alle 17:00 presso la Camera dei Deputati - Sala della Regina - in Piazza Montecitorio a Roma, il Convegno: “L’Italia è pronta alla rivoluzione digitale?” dove verrà presentata l’Associazione Italian Digital Revolution (AIDR). L’Associazione organizzatrice dell’evento, vuole proporre soluzioni per il futuro per quanto concerne il programma di digitalizzazione del paese, dall’istruzione alla salute, alla politica, al lavoro. A introdurre i lavori e moderare il convegno sarà Marco Sabene, giornalista RAI. Le relazioni di apertura saranno affidate a Mauro Nicastri, presidente dell’Associazione Italian Digital Revolution e dirigente AgID (“Il ruolo dell’Associazione Italian Digital Revolution nella società civile”), Valentina Nucera, medico e socio fondatore dell’Associazione Italian Digital Revolution (“Digital sanità: opportunità e sfide della nuova rivoluzione”), Sergio Codella, avvocato e socio fondatore dell’Associazione Italian Digital Revolution (“La rete come processo di trasformazione: società, lavoro, regole), ed Arturo Siniscalchi, vice presidente dell’Associazione Italian Digital Revolution e dirigente FormezPA (“Information technology: competenze professionali in movimento nella PA e nelle aziende”). A seguire la tavola rotonda a cui parteciperanno Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia e componente Intergruppo Innovazione, Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico e componente Intergruppo Innovazione, Mattia Fantinati, deputato del Movimento 5 Stelle e componente X Commissione attività produttive. Concludono la Sen. Simona Vicari, Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti, e la Sen. Federica Chiavaroli, Sottosegretario di Stato alla Giustizia. V. Z.

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cinema WHAT’S UP MEDIA PARTNER DELLA FESTA DEL CINEMA BULGARO Vittorio Zenardi Torna la Festa del Cinema Bulgaro che approda nuovamente alla Casa del Cinema di Roma dal 19-22 maggio 2016 per festeggiare la nona edizione. Anche quest’anno What’s up sarà media una firma storica della regia bulgara, Ivan Andonov, autore di alcuni dei maggior ever green della storia del cinema bulgaro di cui la scorsa edizione era stato proposto Ieri. Sabato 21 maggio verrà presentato il volume (Ivan Andonov) scritto su di lui dalla moglie Luba Marichkova che raccoglie fotografie e alcuni dei suoi disegni e testi; in programma anche la proiezione del film Il turno delle Signore (Ladies’ choice). Non poteva mancare uno spazio dedicato alla televisione e alle serie televisive: fra i titoli la nuova stagione della serie tv bulgara di maggior successo degli ultimi anni Sotto copertura, presentato, fra l’altro, su Premium Action di Mediaset con il titolo inglese Undercover, e che, alla sua quinta stagione, ha visto fra i protagonisti anche l’italiano Mattia Sbragia, segno di una storica collaborazione di coproduzione fra Italia e Bulgaria. Scendendo più nel dettaglio nel programma: il Festival si apre giovedì 19 maggio con la proiezione del film di Hristov Perdenti. La giornata di venerdì 20 maggio sarà dedicato al ricco repertorio dei documentari made in Bulgaria: in programma La marcia delle lettere di Ralitza Dimitrova, un interessante documentario dedicato alla figura di San Metodio; a seguire la presentazione del libro su Ivan Andonov e la proiezione de Il turno delle Signore (1980). Sabato 21 maggio la giornata si apre con D ​ a obichash Carmen (Amando Carmen): non poteva mancare un appuntamento dedicato alla grande opera che quest’anno vede protagonista Carmen di Bizet nell’interpretazione di Alexandrina Pendachanska per la regia di Nayo Titzin, a seguire la proiezione di Oshte neshto za lyubovta (Un’altra cosa sull’amore) di Magdalena Ralcheva e Dokato Aya speshe (Mentre Aya dormiva) di Tsvetodar Markov. Il festival si chiude domenica 22 maggio presso la Sala Deluxe con due appuntamenti dedicati alle produzioni televisive: in apertura verrà proiettato Baratto, un film prodotto dalla Televisione Nazionale Bulgara, opera del regista di Atanas Kiryakov; a seguire il secondo ed il terzo episodio della quinta stagione di Sotto copertura. Ricordiamo che l’evento è organizzato grazie al sostegno del Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria in Italia e quella presso la Santa Sede e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo di Roma Capitale. Ma anche con la preziosa collaborazione della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) e in collaborazione con il Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro, e l’Associazione Culturale Italo-Bulgara “La Fenice”. Media partner dell’evento sono: la Televisione Nazionale Bulgara, presente fin dalla prima edizione e con i magazine Cinecorriere, What’s up e con il quotidiano online Affaritaliani.it.

UNA NOBILE CAUSA Un cast di grandi attori per parlare di gioco d’azzardo

Giorgio Careccia, Rossella Infanti, Antonio Catania, Roberto Citran, Francesca Reggiani, Guglielmo Pinelli, Giulia Greco, Simona Marchini, Massimo Bonetti, Nadia Rinaldi, Massimo Foschi, Carla Stella, Eleonora Fuser, Vasco Mirandola, Nina Senicar. Un cast brillante diretto da Emilio Briguglio per raccontare con la freschezza della commedia e la levità di un racconto corale lo spinoso tema della malattia per il gioco. La fotografia è firmata da Lorenzo Pezzano, le musiche da Fabrizio Castania e Tommy Fanton, il montaggio da Luca Bozzato e il suono di presa diretta da Francesco Liotard. Una Nobile Causa uscirà al cinema a partire dal 24 maggio prossimo. Il film si potrà vedere sia nelle sale tradizionali sia in quelle del circuito Movieday che, con il suo innovativo cinema on demand, offre alle società di distribuzione qualcosa di nuovo: è lo spettatore che prenotando il biglietto rende possibile la proiezione. Prodotto da Rebecca e Tarcisio Basso su un soggetto di Riccardo Fabrizi, Francesco Costa ed Emilio Briguglio, Una nobile causa racconta la vicenda parallela di Gloria, una giocatrice incallita reduce da una folgorante vittoria di un milione di euro alle slot machine, e della sua famiglia, terrorizzata che sperperi il bottino miracolosamente vinto; e del Marchesino Alvise Fantin, a sua volta malato di gioco, piccolo truffatore, condannato a risarcire con il proprio lavoro due delle sue vittime, due pescivendoli, padre e figlia. Dopo essersi perdutamente innamorato della giovane Tania, Alvise pare redimersi, ma non tutto è come sembra. A raccordo di entrambi la saggia figura del Dottor Aloisi, psicologo specializzato nella cura del gioco di azzardo a cui Gloria e la sua famiglia si affidano per un percorso di terapia. In un escalation di colpi di scena, un fattore mette in comune tutti i protagonisti della vicenda e diventa fondamentale strumento di comicità: l’intelligenza perversa ed acuta, la furbizia di chi, in nome di un’ossessione quale quella del gioco, si condanna alla piccola e alla grande truffa per poter alimentare la propria malattia. V. Z.

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cinema Presentazione del film “Una nobile causa” al Cinema Farnese di Roma

Presentato oggi 9 maggio 2016 alla stampa Una nobile causa, la commedia drammatica diretta da Emilio Briguglio e dedicata al delicato tema della ludopatia. Presente in sala, oltre al regista Emilio Briguglio e alla produttrice Rebecca Basso, buona parte del cast: Rossella Infanti, Antonio Catania, Roberto Citran, Giulia Greco, Massimo Bonetti, Guglielmo Pinelli. Il quale, coralmente, ha raccontato la propria esperienza sul set, ma ha offerto anche il proprio contributo sul tema del gioco d’azzardo, dramma sempre più presente nella società odierna. Era anche presente Paolo Nepi, responsabile del circuito Movieday. Il film approderà nelle sale a partire dal 24 maggio prossimo grazie ad una distribuzione che toccherà sia le sale tradizionali sia quelle del circuito Movieday che, con il suo innovativo cinema on demand, offre alle società di distribuzione qualcosa di nuovo: è lo spettatore che prenotando il biglietto rende possibile la proiezione. Per il calendario dettagliato delle date: www.unanobilecausa.it. Prodotto da Rebecca e Tarcisio Basso su un soggetto di Riccardo Fabrizi, Francesco Costa ed Emilio Briguglio, Una nobile causa racconta la vicenda parallela di Gloria, una giocatrice incallita reduce da una folgorante vittoria di un milione di euro alle slot machine, e della sua famiglia, terrorizzata che sperperi il bottino miracolosamente vinto; e del Marchesino Alvise Fantin, a sua volta malato di gioco, piccolo truffatore, condannato a risarcire con il proprio lavoro due delle sue vittime, due pescivendoli, padre e figlia. Dopo essersi perdutamente innamorato della giovane Tania, Alvise pare redimersi, ma non tutto è come sembra. A raccordo di entrambi la saggia figura del Dottor Aloisi, psicologo specializzato nella cura del gioco di azzardo a cui Gloria e la sua famiglia si affidano per un percorso di terapia. In un escalation di colpi di scena, un fattore mette in comune tutti i protagonisti della vicenda e diventa fondamentale strumento di comicità: l’intelligenza perversa ed acuta, la furbizia di chi, in nome di un’ossessione quale quella del gioco, si condanna alla piccola e alla grande truffa per poter alimentare la propria malattia. V. Z.

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cinema Money Monster - L’altra faccia del denaro. La recensione Sinossi Lee Gates (George Clooney) è un venditore televisivo da strapazzo, il cui programma, Money monster - L’altra faccia del denaro, e la sua stessa vita vengono presi in ostaggio da un terribile uomo armato. Il sequestratore lo accusa di averlo portato alla bancarotta con i suoi consigli d’investimento e mentre il mondo segue in diretta la vicenda, Gates deve fare di tutto per restare in vita. Mentre la sua producer (Julia Roberts) cercherà in tutti i modi di salvarlo, verrà alla luce una scomoda verità. Recensione Money monster che sarà presentato oggi 12 maggio 2016 in anteprima Fuori Concorso al Festival di Cannes è la quarta prova da regista, dell’eclettica Jodie Foster. Dopo Il mio piccolo genio, A casa per le vacanze e Mr. Beaver, la Foster porta sul grande schermo la storia di Lee Gates, un venditore televisivo da strapazzo che viene sequestrato in diretta televisiva mentre la sua producer farà di tutto per riuscire a salvarlo. Dopo La Grande Scommessa - The Big Short, arriva nelle sale un altro film che mette nel mirino il mondo finanziario e la leggerezza con cui si gioca con i soldi dei risparmiatori. Sul set una coppia d’eccezione con gli attori Premio Oscar George Clooney e Julia Roberts che tornano a lavorare insieme dopo Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco e Ocean’s Twelve. Le loro interpretazioni decisamente convincenti imprimono alla pellicola la giusta intensità e mettono in luce ancora una volta il loro talento. Jodie Foster che è l’artefice di questa valorizzazione dimostra di saper entrare

in empatia con i suoi attori riuscendo a fargli fare perfettamente ciò che vuole. La scelta di girare “in tempo reale” oltre che accelerare il ritmo interno al film gli permette di usare la macchina da presa come un occhio onnisciente che consente allo spettatore di essere sempre al corrente di ciò che accade nel claustrofobico spazio del set televisivo. Questa fluidità con cui gli avvenimenti scorrono con l’avanzare del racconto dimostra tutta la qualità registica di Jodie Foster che oltre a puntare il dito sul l’attuale sistema economico sempre più “dopato” e scellerato mette in guardia anche sull’importanza di una corretta informazione da parte dei media che troppo spesso si piegano al potere, qualsiasi esso sia. Da oggi nelle sale italiane. Vittorio Zenardi

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cinema Festa del cinema Bulgaro: weekend all’insegna del cinema e delle serie tv Ultimi due giorni alla Casa del Cinema di Roma per la nona edizione della Festa del cinema Bulgaro. Un weekend pienissimo per raccontare al pubblico italiano un cinema dalla straordinaria vitalità e ricchezza. Fra gli appuntamenti di maggior interesse la serie televisiva Undercover, che ha registrato un grandissimo successo all’estero. Ma veniamo agli appuntamenti cinematografici: sabato 21 maggio 2016, oltre alla proiezione dei film, verrà presentato il volume (Ivan Andonov) scritto su di lui dalla moglie Luba Marichkova che raccoglie fotografie e alcuni dei suoi disegni e testi. La festa del cinema bulgaro si chiuderà con uno spazio dedicato alla televisione: fra i titoli la nuova stagione della serie tv bulgara di maggior successo degli ultimi anni Sotto copertura, presentato, fra l’altro, su Premium Action di Mediaset con il titolo inglese Undercover, e che, alla sua quinta stagione, ha visto fra i protagonisti anche l’italiano Mattia Sbragia, segno di una storica collaborazione di coproduzione fra Italia e Bulgaria. Un prodotto di altissia qualità che non ha nulla da invidiare alle serie tv americane. Scendendo più nel dettaglio nel programma: Sabato 21 maggio la giornata si apre con ​Da obichash Carmen (Amando Carmen): non poteva mancare un appuntamento dedicato alla grande opera che quest’anno vede protagonista Carmen di Bizet nell’interpretazione di Alexandrina Pendachanska per la regia di Nayo Titzin, a seguire la proiezione di Oshte neshto za lyubovta (Un’altra cosa sull’amore) di Magdalena Ralcheva e Dokato Aya speshe (Mentre Aya dormiva) di Tsvetodar Markov. Il festival si chiude domenica 22 maggio presso la Sala Deluxe con due appuntamenti dedicati alle produzioni televisive: in apertura verrà proiettato Baratto, un film prodotto dalla Televisione Nazionale Bulgara, opera del regista di Atanas Kiryakov; a seguire il secondo ed il terzo episodio della quinta stagione di Sotto copertura. Ricordiamo che l’evento è organizzato grazie al sostegno del Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria in Italia e quella presso la Santa Sede e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo di Roma Capitale. Ma anche con la preziosa collaborazione della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) e in collaborazione con il Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro, e l’Associazione Culturale Italo-Bulgara “La Fenice”. Media partner dell’evento sono: la Televisione Nazionale Bulgara, presente fin dalla prima edizione e con i magazine Cinecorriere, Whats’Up e con il quotidiano online Affaritaliani.it.

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cinema Il bagno di Venere, un viaggio immaginifico con Paolo Coviello tra storia,arte e cultura

Il produttore avellinese, che ha già preso parte alla realizzazione di pellicole come Ultima fermata e Il sole dei cattivi, sarà di nuovo al lavoro con il regista Paolo Consorti per dare forma a una storia suggestiva alla scoperta della Reggia di Caserta che prende vita per raccontare i suoi mille segreti. C’è un po’ di Irpinia nel progetto del film Il Bagno di Venere le cui riprese avranno inizio, negli splendidi giardini della Reggia di Caserta, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. Il produttore avellinese Paolo Coviello, dunque, sceglie di legare il proprio nome a una produzione davvero sui generis, con l’obiettivo di fondere cinematografia e arte attraverso una storia che nasce da una “suggestione improvvisa” generata dal luogo stesso in cui si svolge la trama: la magnifica Reggia di Caserta, sito Unesco dal 1997. L’idea del film che, oltre ad attori del calibro di Ernesto Mahieux, Nino Frassica, Luca Lionello, Franco Nero, Nicola di Pinto, Caterina Boccardi, vedrà protagonista proprio il capolavoro architettonico di Luigi Vanvitelli, è nata, infatti, durante una visita di Coviello e del regista Consorti al Palazzo Reale di Caserta: «A quella visita alla Reggia si deve infatti l’ispirazione da cui Consorti ha tratto i soggetti per una serie di tele dedicate in primis al Bagno di Venere, uno degli angoli più suggestivi del giardino inglese della Reggia con la splendida statua in marmo di Carrara di Tommaso Solari, e agli splendidi giardini con le monumentali fontane della cosiddetta via d’acqua». Dieci dipinti che rappresentano il punto di partenza di un immaginifico viaggio che condurrà la protagonista del film a incontrare personaggi della storia e del mito, che prendono vita magicamente nel corso di un vernissage. Un lavoro che unisce cinema e performance, partito un anno e mezzo fa e realizzato oggi anche grazie al nuovo Direttore della Reggia Mauro Felicori, favorevole a stipulare una apposita convenzione. Seguire l’evoluzione della storia narrata nel film sarà un modo unico per ammirare, in chiave insolita, l’immenso patrimonio della Reggia che, tra Sale e giardini si offrirà allo sguardo degli spettatori sotto una luce nuova, non mero sfondo ma protagonista in una resa scenica che mira proprio a evidenziarne il fascino. Un contesto surreale in cui fra arte e musica, cinema e pittura si fondono tutte le passioni di Paolo Coviello. Dopo anni dedicati alla musica, Coviello che è anche appassionato d’arte, approda al cinema con la prima produzione nel 2013 quando, con Opera Totale e Paolo Consorti, realizza Il sole dei cattivi, film lungometraggio che vede la partecipazione di Nino Frassica, Alessandro Haber, Luca Lionello, Nichi Vendola, Elio, Cinzia Carrea. L’anno successivo è tra i produttori di Ultima Fermata, con la partecipazione di Claudia Cardinale, Luca Lionello, Sergio Assisi, Nicola Di Pinto, Salvatore Misticone. Il film vince il Siena film festival e si candida al David di Donatello con la Cardinale come migliore attrice non protagonista. Da questo momento in poi si intensifica sempre di più la collaborazione con Consorti e dall’intesa tra produttore e regista nasce il progetto Il Bagno di Venere. Intanto, ancora per Opera Totale, quest’anno Coviello ha già prodotto il corto “Valentino con Ghiaccio” che vede protagonista il modello Stefano Sala.

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cinema The Nice Guys: il video esclusivo della conferenza stampa con Russell Crowe, Ryan Gosling e Shane Black

Cast quasi al completo per The Nice Guys in conferenza stampa romana al The Space Moderno dopo il bagno di folla e l’accoglienza positiva riservata alla pellicola in quel di Cannes come evento Fuori Concorso. Il film diretto da Shane Black, con Russell Crowe e Ryan Gosling buffa coppia di detective nella Los Angeles del 1977, è uscito venerdì 20 maggio 2016 nelle sale Usa mentre arriverà da noi il 1 giugno distribuito da Lucky Red. Alla conferenza stampa italiana è presente anche il mitico produttore Joel Silver, il quale lanciò la carriera di Shane Black nel lontano 1987 producendogli la seminale sceneggiatura per il buddy movie poliziesco Arma Letale diretto da Richard Donner. The Nice Guys vede la strana coppia Holland March (Ryan Gosling) e Jackson Healy (Russell Crowe) indagare nella California fine anni ’70, e dentro l’ambiente del cinema porno, circa la misteriosa scomparsa di una ragazza di nome Amelia.

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attualità Intervista a Raffaella Micheli di Raffaele Zenardi Incontro la scrittrice Raffaella Micheli casualmente. È presente all’evento “Il Borgo dei libri” in corso di svolgimento a Torrita di Siena (SI). Il suo libro “Quadretti del Trasimeno” edito da Core Book Multimedia & Editoria sta avendo molto successo di critica e di pubblico al Salone del libro a Torino che chiuderà domani. Colgo l’occasione per intervistarla e conoscerla meglio in qualità di affermata scrittrice. Lei, amabilmente, si sottopone alle mie domande senza graffiarmi come temevo - considerato che è anche esperta di scratching, letteralmente graffiare ,ma nel suo caso da intendersi come una tecnica di scrittura informatica. Chi è Raffaella Micheli? E’ più scrittrice o lettrice? Sicuramente sono una grande lettrice, prima di scrivere è mia abitudine leggere e documentarmi. Spesso mi ritrovo a perdermi. Si sente più paesologa o antropologa? Il termine “paesologa” è estremamente divertente, si potrebbe dire che fa parte di quel linguaggio creativo che spesso rende vivo e brillante il linguaggio e la comunicazione. Ci parli del suo ultimo libro. Per questo racconto, giallo, ho attinto a piene mani alla vita dei piccoli paesi, le manie della gente e le caratteristiche delle persone che amano la loro terra, italiane e non. Cosa rappresenta per lei il lago? E’ un simbolo, un sogno, una passione. E’ un limite o un orizzonte? Ho vissuto il lago come un ambiente molto familiare, avendone frequentato le varie località fin da bambina: probabilmente ha sempre rappresentato un ambiente magico, affascinante le cui sponde nascondono e svelano storie, vicende e personaggi. Come scrive il mio amico Marco Cerbella – con il quale collaboro alla pagina Facebook “Trasimeno Panorami e foto”, che mi ha affidato la gestione della pagina Facebook del programma Rai “Italia da stimare”: “ il lago è lo specchio del cielo”. I suoi autori di riferimento: quali sono?Amo tantissimi autori alcuni tra gli altri Kundera, Pennac, Vargas, Carlo Fruttero, Grossman. Tuttavia non mi sono ispirata a nessuno in particolare perché il giallo è nato per caso quasi su “commissione” essendo stato scritto appositamente per parlare del Trasimeno. Quindi una sorta di “confezionamento”di una storia di persone, profili, eventi che ruotano intorno a vicende reali – vedi descrizioni dei paesi (fedeli) o locali, quali “Rosso di Sera” ed eventi aperura dell’Emissario lo scorso febbraio 2015. Le piace il cinema? Mi piace il cinema, film come “Quel che resta del giorno”,” The Others”, “L’albero degli zoccoli” La mia Africa”. Quali sono i suoi miti, le sue ambizioni? Non so se ho un mito. Mi piacciono certe donne tipo Meryl Streep, sella quale condivido le sue ultime dichiarazioni. L’ambizione di chi scrive forse è essere capace di creare interesse e soprattutto di far circolare e condividere le idee.

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musica Esce Non è perfetto, il video dal singolo di Rispetto 6.1, il nuovo album di Lisa

Approda su Youtube, sulle radio, su ITunes e su tutti gli Store online Non è perfetto, il singolo tratto Rispetto 6.1 l’album con cui Lisa torna alla discografia e si racconta in una nuova veste da vera e propria cantautrice, oltre che interprete. Non è perfetto racconta l’amore attraverso i suoi difetti, le sue imperfezioni, appunto, per ribadirne l’importanza, malgrado tutto: nell’amore non siamo perfetti, ma è proprio questo a renderci complici. Un brano autobiografico ricco di grande carica emotiva. Il video mette in relazione la realtà, raccontata dalle parole e dalla musica della canzone, con il mondo interiore di Lisa. Quando sogniamo perdiamo il collegamento tra significato e significante, la nostra mente viaggia libera e produce immagini che arrivano diretti al nostro cuore, pure e senza filtri. Nel video, Lisa attraversa un giardino segreto e, toccando degli oggetti, innesca il meccanismo del sogno che la porta in una dimensione in cui immagini e musica si fondono producendo magia. Il videoclip, prodotto da Blank (blankiscool.com), vede la regia di Silvia D’Orazi. Lo Styling e gli abiti sono di Saraeluka Lavoriincorso, i gioielli di Forlenza e il make up di Ilaria Montagna. Le foto sono di Stefano Delia: il video gioca sulla semplicità dell’immagine di Lisa, di una donna che racconta la meravigliosa, complice imperfezione dell’amore. Il resto è lasciato all’immaginazione di una post-produzione digitale a firma della stessa regista.L’uscita completa dell’album è prevista per fine maggio. Lisa inizia la sua carriera a soli 16 anni con le selezioni di Castrocaro. Nel ’97 è sul podio di Sanremo per la sezione giovani, l’anno successivo sul podio per la sezione dei big e nel 2003 è di nuovo a Sanremo con Oceano. Nel 2002 è stata fra le protagoniste della Giornata Mondiale della Gioventù davanti a Papa Giovanni II a Toronto. Con il singolo Adesso ha venduto 600mila copie. Nella sua carriera una top ten tenuta solidamente in Europa con Sempre, un premio Mia Martini e tanti altri riconoscimenti ma soprattutto tanti successi internazionali come Nei sogni miei, prodotto da Lisa Stansfield, o Sempre, che guadagna il 1° posto in classifica in Francia e, nella versione spagnola, Siempre, conquista l’America Latina. Il suo singolo più recente è del 2010, “Grido”. V. Z.

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fumetti

Strippando - Un mondo di fumetti da collezione Si tiene a Roma – domenica 15 maggio 2016 – dalle ore 10:00 alle 19:00, presso i locali dell’Associazione Culturale ‘La Farandola’ (via Pietro Romualdo Pirotta, 95), il secondo appuntamento di “Strippando - Un mondo di fumetti da collezionare”, evento che darà l’occasione agli appassionati di fumetto di incontrarsi, trovare pezzi rari, completare le proprie collezioni, conoscere collezionisti, autori ed editori, visionare film, partecipare a dibattiti sul collezionismo e sul mondo del fumetto, ritrovare quindi la gioia di una passione che spesso non ha un luogo dedicato in cui esprimersi. ‘Strippando’, organizzato dall’Associazione Culturale ‘La Farandola’, si avvale del coordinamento artistico del giornalista e scrittore Luca Raffaelli, dell’appassionata collaborazione del collezionista Bruno Monetti e del giornalista Renato Pallavicini e si svolgerà tutti i mesi, una domenica al mese. gerardo casiello locandina finestra Il secondo appuntamento di domenica 15 maggio, vedrà l’inaugurazione della Mostra con i disegni originali di Bambi Kramer, Riccardo Mannelli, Stefano Argentero, Pierdomenico Sirianni, Amedeo Nicodemo, Laura Scarpa e Zerocalcare realizzati per le canzoni dell’album di Gerardo Casiello, “Alcuni piccoli film” e i video ad esso correlati diretti da Giuseppe Giannattasio. Il programma della giornata inizierà con la proiezione no-stop, fino alle 15:00, dei classici della Warner Bros. presentati da Renato Pallavicini dal titolo “Mi è semblato di vedere un caltone”, con i migliori cartoni animati di Gatto Silvestro, Titti, Speedy Gonzales, Bugs Bunny, Wile Coyote e Beep Beep in versione italiana. Alle ore 15:00 appuntamento con Gerardo Casiello, Riccardo Mannelli, Amedeo Nicodemo, Laura Scarpa, Pierdomenico Sirianni, Stefano Argentero e Giuseppe Giannattasio. Alle ore 17:00 l’incontro “Sessant’anni di Andrea Pazienza” con Mariella Pazienza e Luca Raffaelli. “Una passione – sottolinea Raffaelli - è sterile, inutile e smorta, se non la si condivide. Figuriamoci se poi si parla di fumetto: quest’arte così giovane e dalla storia così turbolenta e appassionante, è un mondo dalle diramazioni infinite. “Strippando” permette finalmente al mondo del collezionismo di ritrovarsi a Roma dopo tanto tempo. Anche in questo caso, collezionare vuol dire cercare, sfogliare, documentarsi e quindi smuovere la passione per soddisfarla e poi volare in alto, tra le nuvole… dei fumetti, ovviamente!”. V. Z.

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mostre ed eventi A Teatro la storia di Marco Pantani

C’è una intercettazione che potrebbe riscrivere la storia del 5 giugno 1999, quando Marco Pantani fu estromesso da un Giro d’Italia stravinto per un valore di ematocrito (51,9) oltre la soglia consentita (50). Una vera e propria “confessione” involontaria da parte di un affiliato alla camorra: la criminalità organizzata avrebbe pianificato e portato a termine l’esclusione del Pirata dalla corsa rosa. Il motivo? Economico, in primis: c’era sul tavolo un vortice di scommesse clandestine miliardarie con il romagnolo vincente. (…) Non è una novità la pista della camorra “regista” nello stop di Pantani. Spunta già nel 1999: a raccontarla non è uno qualunque, ma Renato Vallanzasca che nella sua biografia, uscita pochi mesi dopo il 5 giugno, racconta: “Un membro di un clan camorristico, mio vicino di cella, mi consigliò fin dalle prime tappe di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani. Alle mie obiezioni sulla forza dimostrata in salita dal Pirata, rispondeva: “Non so come, ma il pelatino non arriva a Milano. Fidati.” (Francesco Ceniti, La Gazzetta dello Sport, 25 Settembre 2015) Per onorare la memoria di Marco Pantani, restituirgli la dignità di uomo e di sportivo, e farlo “arrivare a Milano” almeno moralmente, il prossimo 5 Giugno , nel suggestivo Circolo ARCI Cicco Simonetta di Milano, verrà presentato “D5, Pantani” lo spettacolo dedicato al campione romagnolo scomparso nel 2004. L’opera, con gli attori Sebastiano Gavasso e Alessandro Lui, entrambi già impegnati nel pluripremiato spettacolo Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna, nasce da un gruppo di artisti, autori, giornalisti e illustratori uniti dalla volontà di restituire a Marco Pantani la sua dignità di essere umano e di sportivo; volontà che ha portato il gruppo anche alla promozione su Change. org di una petizione contro l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Marco, in occasione dell’udienza del 24 Febbraio di fronte al GIP di Rimini (www.change.org/pantani ). Il progetto muove dalla volontà di raccontare una vicenda dai contorni assurdi, trattata troppo spesso con menefreghismo, disattenzione e cattiveria. Una favola macabra, un sogno che si trasforma nel più nero degli incubi. Un’ombra invadente rimasta sulla fine – e sulla figura- di Marco Pantani, la stessa che anima i due attori in scena che passano dalla cronaca, dai fatti processuali e umani, all’assurdità delle invenzioni di chi ha deciso come questa storia dovesse andare a finire. Gli attori danno voce a personaggi veri, profondi e realmente coinvolti ma, anche, a vere e proprie maschere ridicole e ben riconoscibili, surreali ma familiari. Il pubblico si troverà inevitabilmente circondato da linguaggi omologati, standard, finti, plastificati, che tentano di schiacciare senza pietà la personalità di quella porzione di reale ancora genuina, quella parte di mondo che non merita di “far parte del giro”. Uno spettacolo, dunque, che vuole informare, coinvolgere e appassionare, realizzato con la consulenza tecnica di Francesco Ceniti, giornalista de La Gazzetta dello Sport e co-autore con Tonina Pantani del libro In nome di Marco, e con la collaborazione dell’illustratore Enrico Cicchetti e del gruppo punk rock francese Les Wampas. Dopo una breve anteprima ad Udine presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, in occasione del Premio Giovani Realtà del Teatro 2015, e in attesa di essere ospitato la prossima stagione teatrale, il 5 giugno 2016 lo spettacolo di Chiara Spoletini approderà a Milano al CIRCOLO ARCI CICCO SIMONETTA in forma di mise en éspace , coadiuvata dagli interventi di Francesco Ceniti e dalle illustrazioni di Enrico Cicchetti. Un evento gratuito dedicato a Marco e a tutti coloro che vogliono pedalare con lui e per lui, per restituirgli la dignità che gli è stata rubata due volte: il 5 Giugno del 1999 e il 14 Febbraio del 2004.

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mostre ed eventi ANDREA BIANCONI YOU AND MYSELF PERFORMANCE 2006/2016

Con “You and Myself” Andrea Bianconi (Vicenza, 1974) torna a Casa Testori, occupando gran parte delle stanze, con il suo bagaglio di performance lungo dieci anni in cui l’artista impiega il corpo come linguaggio espressivo e matrice di segno. Un segno che non cerca l’esibizione spettacolare, la rivelazione provocatoria, ma che acquisisce il proprio essere (la propria identità), cessando di essere segno di qualche cosa. È come se non avesse niente da dire, ma solo una serie di eventi da suggerire, da far intuire. Nelle sue performance siamo invitati a cercare anche ciò che non c’è (che non si vede, che non si sente), a intuire l’alternativa possibile, l’altra faccia del mondo. A stanare il soggetto che si nasconde nell’altro (o nell’altrove). Il myself che si con-fonde con you. La sua è la poetica dello spostamento e della transizione continua. La mostra ripercorre l’intero iter performativo di Bianconi: accanto ad azioni poste sotto il segno del ludico (della sorpresa, dello stupore), ad azioni minimali, sommesse, incantatorie, Bianconi sviluppa altre performance che implicano autentiche “recite collettive”. L’artista non si pone stretti limiti disciplinari, regole, gerarchie, se non quelli di aprirsi all’altro, al pubblico, per destare stupore, incredulità, interrogativi. Spesso, la performance di Bianconi ha a che fare con una sorta di “divertimento artistico”: è una gag, una serie di gesti apparentemente gratuiti, di risibili azioni ludiche. Alla pari degli attori dei film muti (o dei bambini) a lui piace nascondersi e apparire in scena all’improvviso. Soprattutto le maschere fanno la loro apparizione come strumenti di difesa, di fuga, di falsità. In Trap for the Minds (del 2012), l’artista se le mette e se le toglie ossessivamente, fino ad arrivare all’ultima che non è altro che la riproduzione della sua stessa faccia. E molte sono le immagini delle “trappole” di cui Bianconi dissemina i luoghi delle sue performance: scatole, specchi, gabbie, maschere che spesso vengono indossate dai protagonisti, senza che si capisca mai fino in fondo se, questo, avvenga per rinchiudersi, isolarsi o per vivere l’esperienza della dispersione, dello sconfinamento, delle associazioni imprevedibili. Andrea Bianconi vive e lavora tra Vicenza e Brooklyn. Alla 5 Biennale di Mosca ha realizzato una public performance tra la Piazza Rossa, il Cremlino e il Manege. Tra le sue recenti esposizioni MSK Ghent, Houston, Valencia, Madrid, New York, United Arab Emirates, Basilea, Palazzo Reale, Milano, Shanghai. Nel 2011 Charta ha pubblicato la sua prima monografia, nel 2012 Cura.Books il suo primo libro d’artista “ROMANCE” e nel 2013 il secondo dal titolo “FABLE”. Entrambi fanno parte della collezione del MoMA New York. INFORMAZIONI UTILI: Titolo mostra: Andrea Bianconi You and Myself - Performance 2006/2016 Curatore: Luigi Meneghelli Dove: Casa Testori (largo A. Testori 13) Novate Milanese (MI) Date: dal 22 maggio al 24 luglio 2016 Orari: mar/ven: 10-18; Sab/Dom e Festivi: 14-20; Lunedì chiuso Ingresso libero

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mostre ed eventi Alberto Biasi: gli ambienti Palazzo Pretorio – Cittadella (PD) Dal 28 maggio al 6 novembre 2016 Dal 28 maggio al 6 novembre, Palazzo Pretorio ospiterà la mostra “Alberto Biasi: gli ambienti”, curata da Guido Bartorelli che è anche curatore del relativo catalogo ragionato. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, testimonia la rinnovata attenzione che storici dell’arte, pubblico e mercato stanno rivolgendo all’opera del grande artista padovano Alberto Biasi e, in generale, al plesso di ricerche variamente indicate come arte optical, cinetica, gestaltica o programmata, che ebbero estrema rilevanza nel corso degli anni Sessanta del Novecento. L’esposizione allestita a Palazzo Pretorio si concentra sugli ambienti, realizzazioni a immersione totale che l’artista ha prodotto fin dai primi tempi: prima, durante e dopo l’avventura con il Gruppo N, per giungere felicemente fino all’oggi. Mai prima d’ora la sequenza di tutti gli ambienti di Biasi era stata presentata nella sua interezza in un’unica sede: una trattazione monografica di questo tipo è perciò attesa con estremo interesse, in quanto gli ambienti manifestano aspetti e valori tutt’ora al centro della ricerca artistica più avanzata. Tramite gli ambienti, Biasi ha saputo rapportarsi al pubblico non più trattandolo da semplice “spettatore”, ma coinvolgendolo in esperienze irripetibili, capaci di andare a stimolare processi profondi, a partire da quelli relativi alla struttura della percezione e del comportamento. Proporre gli ambienti di Biasi vuole dire dunque mettere il pubblico al centro di realizzazioni a immersione totale: campi percettivi “anomali”, tanto più affascinanti in quanto cinetici, luminosi, aperti all’incanto e al divertimento che deriva dalla libera interazione. Tra i fondatori del padovano Gruppo N, Biasi, classe 1937, è uno dei più coerenti artisti ottico cinetici europei. Nel corso della sua attività artistica, la sua partecipazione collettiva e il percorso individuale si compenetrano l’un l’altro, con una peculiarità che fa del suo singolo cammino qualcosa di essenziale anche per il gruppo con cui ha condiviso il progetto negli anni 1960-64 di frenetica attività: la continuità. Riconosciuto come il più autorevole rappresentante italiano dell’arte ottico-cinetica, Biasi è l’artista che riesce a far vedere ciò che non è visibile, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Lui stesso racconta: “quando ho iniziato ad esporre le prime opere, la reazione del pubblico era di rifiuto. Era abituato a vedere le figure, le immagini a sfondo, la prospettiva e immaginavano che solamente quella fosse arte. Quindi rifiutavano le mie opere, percependo quasi un senso di fastidio. La complessità delle invenzioni tecnologiche moderne ha cambiato questo, cambiando il modo di vedere. La tecnologia ha reso l’approccio del pubblico completamente differente, molto più immediato. Se oggi metto un bambino davanti a uno di questi quadri, la prima cosa che farà sarà rimanere fermo e ondeggiare la testa da sinistra a destra. Una volta non era così, nessuno si sarebbe mosso. Il pubblico, abituato alla pittura, guardava e se ne andava, rimaneva quasi infastidito soprattutto perché l’occhio era abituato a vedere la profondità dell’opera. Nei miei quadri, se l’approccio è statico, la profondità crea una forma di vertigine. Se invece lo si guarda con un approccio dinamico, quindi muovendosi, ne si coglie tutta l’essenza. Quando c’è innovazione c’è arte, e l’innovazione tecnologica dei nostri giorni permette di vedere e di apprezzare questo nuovo tipo di arte, tant’è che i giovani sono convinti che queste opere appartengano, a un tempo recente, mentre in realtà hanno oltre 50 anni”.

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La mostra s’inserisce nella programmazione di Palazzo Pretorio come fondamentale capitolo di studio e approfondimento non solo dei contenuti artistici più sperimentali, nel loro radicamento storico, ma anche del rinnovamento che riguarda le pratiche espositive e, per questo, quella portata avanti a Cittadella si rivela essere un’operazione di estrema importanza, come ben espresso dalle parole di Bartorelli: “… l’arte attuale dimostra che gli ambienti restano tra le modalità artistiche più attraenti e sperimentali, sempre efficacissimi nel porre questioni tornate cruciali: la ridefinizione dello statuto dell’arte e del ruolo dell’artista, la reinvenzione dei mezzi tecnici e delle pratiche espositive, la verifica della compatibilità con il mercato, l’individuazione di un valore basato sull’incisività pubblica e sociale e non più sulla quotazione in denaro. La presente proposta al pubblico di tutti e soli gli ambienti di Biasi nasce per colmare una lacuna, almeno per la durata temporanea della mostra: il territorio padovano non si è ancora preoccupato di dedicare, magari nel modo permanente che si converrebbe, una sede illustre all’esposizione dei lavori e, in particolare, degli ambienti prodotti dagli artisti del Gruppo N, il cui rilievo internazionale in questo campo non è secondo a nessuno, avendo conseguito risultati memorabili, tra i più affascinanti in assoluto. Lo testimoniano le sale di Palazzo Pretorio, dove ci si può finalmente ‘tuffare nell’arcobaleno’ dell’opera ambientale dell’artista padovano”. In occasione della mostra viene pubblicato il catalogo ragionato degli ambienti di Alberto Biasi, edito da MAAB Gallery (Milano), che documenta con rigore filologico e ampiezza di illustrazioni ogni singolo lavoro a partire dalla concezione, per poi ripercorrere la complessa vicenda delle realizzazioni. Inoltre è previsto un ricco programma collaterale con incontri e appuntamenti con critici d’arte e studiosi. Il comitato scientifico della mostra e del catalogo è costituito dal gruppo di lavoro formatosi presso il Dipartimento dei Beni culturali dell’Università degli Studi di Padova e composto da: Elisa Baldini, Guido Bartorelli, Federica Stevanin, Giuseppe Virelli, mentre la realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, MAAB Gallery e il Dipartimento dei Beni culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica – Università degli Studi di Padova, con il supporto del Comune di Cittadella, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, di Metalservice S.p.a. e di Mediolanum Private Banking, Padova.


BIOGRAFIA ALBERTO BIASI Nasce a Padova il 2 giugno 1937 da una famiglia che ha già donato all’arte una pittrice, Lavinia Fontana, nome assai noto della pittura seicentesca e un poeta, Tirsi Leucasio, iniziatore con Metastasio dell’Arcadia. Rimasto presto orfano di madre negli anni della guerra, viene accolto dalla nonna paterna a Carrara San Giorgio, paesino della campagna padovana dove cresce in un’atmosfera di famiglia allargata, fino a quando torna a Padova per frequentare il Liceo Classico. Si sposta poi a Venezia per seguire l’istituto d’Architettura e il Corso Superiore di Disegno Industriale, dove vince una borsa di studio istituita da Paolo Venini. Sono anni di conoscenza e passioni artistiche, si avvicina e approfondisce momenti fondamentali dell’arte del Novecento come il movimento Neoplastico, il Futurismo e il Dadaismo. Nel 1958 intraprende l’insegnamento di disegno e storia dell’arte nella scuola pubblica e nel ’69 ottiene la cattedra di arti della grafica pubblicitaria che manterrà fino al 1988. Intanto prende corpo l’attività di artista: nel ’59 vince il primo premio alla IV Biennale Giovanile d’Arte di Cittadella, primo riconoscimento pubblico di un artista che stava, seppur giovanissimo, filtrando fermenti, ideali politici, inquietudini artistiche. Nasce il Gruppo N, padovano, con cui lavorerà, anima e motore trainante, fino al ’64. I suoi contatti si estendono ben presto a livello nazionale e internazionale: espone nel ‘60 con Manzoni e Castellani e gli artisti europei della “Nuova concezione artistica”. Lo spirito innovativo di quegli anni lo vede protagonista: nel ’61 aderisce al movimento “Nuove tendenze”, nel ’62, come Gruppo N, con Bruno Munari, Enzo Mari e il Gruppo T partecipa alla fondazione del movimento dell’Arte Programmata. In questi primi anni articola la propria arte secondo nuovi canoni di ricerca: l’interazione dello spettatore con l’opera diventa un fondamento ineludibile, il movimento, nella sua accezione passiva di moto virtuale, effetto apparente di movimento, conduce l’artista ad affrontare le problematiche del cinetismo e le conseguenti ricerche sulla percezione visiva e la reazione individuale allo stimolo luminoso. Segnano l’attività di questo periodo le “Trame”, primo studio sull’interferenza del movimento dello sguardo e della luce naturale su una superficie statica e stratificata, e i “Rilievi ottico-dinamici”, sovrapposizioni di strutture lamellari giocate sull’effetto di cromatismi contrastanti e attivati dal movimento dello spettatore che diventa con ciò “attore”, corresponsabile dell’evento visivo. Cominciano ad apparire allora le “Forme dinamiche” ottenute attraverso la torsione di materiali approntati in lamine sottili e disposti secondo geometrie rigorosamente calcolate applicate su fondi cromatici diversi; le “Fotoriflessioni” in movimento reale e gli “Ambienti” a percezione instabile, atmosfere cangianti di luci e liquidi in movimento. Nel frattempo il Gruppo N si è dissolto e l’attività artistica di Biasi prosegue in “a solo” sviluppando quei temi che resteranno una ‘felice ossessione’ fino ad oggi. Il suo impegno civile, tuttavia, resterà presente negli anni, con partecipazione e condivisione alla vita cittadina, fino a confluire nell’incarico di Presidente dell’Ente provinciale del Turismo di Padova tra la fine degli anni Settanta e i primi degli Ottanta quando darà sviluppo a progetti culturali e artistici riguardanti Padova, la sua storia culturale e il

suo territorio paesaggistico. Intanto, approfondendo la ricerca sull’impatto luminoso di luce naturale, elabora nuove soluzioni con i “Politipi”, dalla sicura fascinazione ipnotica realizzata mediante torsioni, sovrapposizioni di piani, intrecci di lamine e listelli, interagendo così, nel perseguimento del movimento armonico, con la profondità. Il gioco tra spettatore-attore e opera diventa sempre più articolato e libero, la forma si arricchisce di immagini facilmente riconoscibili delle quali l’occhio è confidentemente certo; in esse, circoscritti da esse, si aprono però nuovi ‘tranelli’ ottici manipolati dalla luce che varia con lo spostamento del punto di visuale: si conferma e attesta l’assoluta variabile della percezione nello spettatore, che interrogato e provocato nella grande antologica al Museo degli Eremitani di Padova nel 1988 risponde con una entusiastica affluenza (42000 visitatori). Negli anni Novanta i Politipi si arricchiscono della pittura, sotto forma di inserimenti di colore, tracce, ombre, allusioni che sostengono in contrappunto la struttura articolata delle superfici stratificate; nascono così gli “Assemblaggi” spesso sviluppati in dittici e trittici che sviluppano, negli anni più recenti, fino all’oggi, una severità coloristica sempre più rigorosa e coerente, tendente alla monocromia. È da questo spazio che l’indagine di Biasi muove nella nuova attenzione verso la scultura. Acciaio corten, alluminio, metacrilato sono i media della sfida di Biasi allo spazio tridimensionale, affrontato nelle misure ampie di opere anche da esterno: totem, lastre a sviluppo verticale, così come spirali interrotte, eliche di fitti tuboli metallici diventano trasposizioni, reinvenzioni, esiti della ‘felice ossessione’, della costante ricerca di Biasi nel campo della percezione visiva. Dopo la partecipazione nelle dodici esposizioni del Gruppo N, Biasi ha esposto più di cento esposizioni personali e partecipato a innumerevoli collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma, la XI Biennale di San Paulo e le più note Biennali internazionali della grafica, ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti, in particolare quello ottenuto con il multiplo “Io sono” al World Print Competition ’73 del California College of Arts and Crafts in collaborazione con il San Francisco Museum of Art. Grandi successi hanno riscosso nel 2006 l’esposizione di trenta sue opere storiche nelle sale dell’Hermitage di San Pietroburgo e nel 2009 la sua antologica Kaleidoscope: dalle trame agli assemblaggi al Museo del Palazzo Reale di Genova. Sue opere si trovano al Museum of Modern Art di New York, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, all’Hermitage di San Pietroburgo, nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Breslavia, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Lubiana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Ulm, Venezia, Waldenbuch, Zagabria, al Ministero degli Affari Esteri di Roma e in numerose collezioni italiane e straniere.

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