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Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
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staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione. Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006
DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Zenardi IN REDAZIONE
Cinema
Bleed - Più forte del destino - Recensione Nastri d’Argento documentari: ecco tutti i vincitori Lucca Film Festival e Europa Cinema: svelate le opere in concorso
Musica
FIM - Fiera internazionale dellamusica: ecco i primi ospiti
Walter D’Amario Giampaolo Tarantino Gianluca Migliozzi CONTATTI Website: www.lospecialegiornale.it E-mail: redazione@lospecialegiornale.it v.zenardi@lospecialegiornale.it Stampa: Digitale EDITORE Sede Legale e sede operativa: Via Ennio Quirino Visconti 103 00193 Roma CF/PI: 07169891004
Attualità
Truffe in nome del Fisco, finte email per conto dell’Agenzia delle Entrate Stefano Sardo eletto nuovo presidente dell’associazione 1000autori
Arte
Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
Festival
A Cagliari la 21/a edizione del Festival internazionale di immagini d’autore
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Libri
Il pozzo dell’Amore nella città Sotterranea
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cinema Bleed - Più forte del destino - Recensione
Sinossi Vinny Pazienza (Miles Teller) è un pugile italoamericano famoso per le sue straordinarie vittorie sul ring. Nel pieno della sua carriera rimane vittima di un terribile incidente automobilistico a causa del quale rischia di perdere, in maniera irreversibile, l’uso delle gambe. Saranno la determinazione e il coraggio del suo allenatore, Kevin Rooney (Aaron Eckhart), ad aiutarlo a rimettersi in piedi e a riprendere a combattere. Martin Scorsese torna sul ring di Toro Scatenato, nelle vesti di produttore, per un’altra grande storia vera in cui la “voglia di rinascita” è protagonista assoluta. Recensione In Bleed - Più forte del destino la forza sottotraccia dello sguardo del regista sta nel essersi insinuato nelle pieghe della storia, riuscendo a mostrare l’invisibile. Le emozioni si possono così cogliere nello sguardo di una madre o nel non detto di un padre; il tutto con un ritmo che va di pari passo con il registro emozionale del film, tanto cadenzato e adrenalinico nella prima parte quanto lento e sinuoso nella seconda, quando in una sorta di rispettosa distanza resta come in osservazione dello sviluppo del trauma. L’insistito uso diegetico del sonoro è uno dei tanti accorgimenti che Ben Younger usa per realizzare un’opera potente e delicata allo stesso tempo. Il cast di attori di cui fanno parte anche, Katey Sagal, Ciaràn Hinds e Ted Levine dà prova di grande coesione e di rara intensità scenica che trova il suo apice nella coppia Eckhart/Teller, con quest'ultimo veramente straordinario nel calarsi nella parte del protagonista. Younger riesce a non snaturare la storia dal suo contesto originario, come confermano i titoli di coda con i filmati di repertorio, congegnando un'opera monumento di una delle più grandi rivincite nella storia dello sport. Nelle sale italiane dall’8 marzo 2017. Vittorio Zenardi
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cinema Nastri d’Argento documentari: ecco tutti i vincitori I Nastri d’argento sono da sempre l’iniziativa più importante nel calendario delle manifestazioni organizzate dal SNGCI Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. In due sessioni anticipate rispetto all’assegnazione e alla consegna dei Nastri per i lungometraggi i Giornalisti Cinematografici promuovono anche i Corti d’Argento, Nastri per i migliori cortometraggi dell’anno, e i premi per i documentari (i Nastri ‘doc’) che sono stati annunciati ieri 3 Marzo 2017. I migliori doc dell’anno secondo il SNGCI sono risultati Porno e libertà di Carmine Amoroso, Napoli ’44 di Francesco Patierno e Acqua e zucchero: Carlo di Palma, i colori della vita di Fariborz Kamkari. Ecco health-e-child.org di seguito tutti i vincitori:
di Franco MARIOTTI
NASTRI al miglior film
-CRAZY FOR FOOTBALL di Volfango De Biasi
–PORNO E LIBERTA’ di Carmine Amoroso – cinema del reale
-DUSTUR di Marco Santarelli
-PORNO E LIBERTA’ di Carmine Amoroso docufilm DOCUFILM -PIPPO DELBONO per la regia di VANGELO -AL DI QUA di Corrado Franco cinema e spettacolo -I CORMORANI di Fabio Bobbio –DINO RISI FOREVER (canadian pharmacy online CENTO ANNI MA NON LI DIMOSTRA) di Fabrizio CORALLO
-NAPLES ’44 di Francesco Patierno -OMBRE DELLA SERA di Valentina Esposito
MENZIONI SPECIALI per l’attenzione al sociale
-VARICHINA La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis di Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo CINEMA e SPETTACOLO
-ERO MALERBA di Toni Trupia
-A PUGNI canadian pharmacy online CHIUSI di Pierpaolo De Sanctis
–LOVE IS ALL. PIERGIORGIO WELBY, AUTORITRATTO di Francesco Andreotti e Livia Giunti
-ACQUA E ZUCCHERO: CARLO DI PALMA, I COLORI DELLA VITA di Fariborz Kamkari
–NON VOLTARTI INDIETRO di Francesco Del Grosso
-BOZZETTO NON TROPPO di Marco Bonfanti
cinema del reale
-CINQUE MONDI di Giancarlo Soldi
–ASSALTO AL CIELO di Francesco Munzi
-THE YOUNG POPE: A TALE OF FILMMAKING di Fabio Mollo
–NAPLES ’44 di Francesco Patierno – docufilm -ACQUA E ZUCCHERO: CARLO DI PALMA – cinema e spettacolo I COLORI DELLA VITA di Fariborz Kamkari NASTRI SPECIALI alla carriera -Gianni MINÀ – Giorgio PRESSBURGER –FEMMINISMO! di Paola Columba e per i due film Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti e Nessuno ci puo’ giudicare STEVE DELLA CASA Speciale 70 anni Sngci SCIUSCIA’70 di Mimmo Verdesca
V. Z. cinema e spettacolo -LA MASCHERA E IL SORRISO L’avventura artistica di Mario Carotenuto di Claretta Carotenuto -RUBANDO BELLEZZA di Fulvio Wetzl, Laura Bagnoli e Danny Biancardi
PROTAGONISTA DELL’ANNO LE ‘CINQUINE‘ FINALISTE 2017 LOU CASTEL (A pugni chiusi di Pierpaolo De Sanctis) PREMI SPECIALI
CINEMA DEL REALE -CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE di Simone Manetti
cinema del reale -LE SCANDALOSE di Gianfranco Giagni –FRANCA. CHAOS AND CREATION di Francesco CARROZZINI
-LIBERAMI di Federica Di Giacomo
–ALCIDE DE GASPERI. IL MIRACOLO INCOMPIUTO
-MAGIC ISLAND di Marco Amenta
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Lucca Film Festival e Europa Cinema: svelate le opere in concorso
cinema
L’edizione 2017 del Lucca Film Festival e Europa Cinema che si terrà dal 2 al 9 aprile, tra Lucca e Viareggio, vedrà in concorso quattordici lungometraggi selezionati dai principali festival internazionali come Berlino, Locarno, San Sebastian e Toronto che competeranno per il premio come “Miglior film”. La giuria sarà presieduta da Criti Puiu, a cui sarà dedicata la prima retrospettiva in Italia; “Miglior film europeo” dalla giuria degli studenti universitari e una “menzione d’onore”, che sarà decretata dalla giuria popolare. Tra i registi in concorso troviamo l’ecelttico Bruce LaBruce, simbolo del New Queer Cinema, e il rumeno Calin Peter Netzer, Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2013 e in corsa anche all’ultima edizione. Ecco di seguito le opere selezionate: Ceux qui font les révolutions à moitié n’ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis, Simon Lavoie (Canada, 2016); Tamara Y la Catarina di Lucía Carreras (Spagna, Francia, Uruguay, 2016); El Invierno di Emiliano Torres (Argentina, 2016); Afterlov di Stergios Paschos (Grecia, 2016, 94’); Ikari di Sang-il Lee (Giappone, 2016, 142); Dao Khanong di Anocha Suwichakornpong (Thailandia, Paesi Bassi, Francia, Qatar, 2017); Rifle di Davi Pretto (Brasile/Spagna, 2017, 88’); Rekvijem za gospodju j (Requiem for Mrs. J) di Bojan Vuletic (Serbia/Bulgaria/Macedonia, 2017, 93’); The levelling di Hope Dickson Leach (U.K., 2016); Butterfly kisses di Rafael Kapelinski (U.K, 2017); The Misandrists di Bruce LaBruce (Germania/Canada, 2017); Dayveon di Amman Abbasi (USA, 2017); Ein Weg (Paths) di Chris Miera (Germania/Germany, 2017); Ana, Mon Amour di Cãlin Peter Netzer (Romania, 2017). Sinossi dei film Ceux qui font les révolutions à moitié n’ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis, Simon Lavoie (Canada, 2016) I quattro ventenni dal Québec, Klas Batalo, Giutizia, Tumulto and Ordine Nuovo rifiutano il mondo in cui vivono. Tre anni dopo l’implosione del movimento di protesta “Maple Spring”, ricorrono a una forma di vandalismo che gradualmente li avvicina al terrorismo. Tuttavia, la loro rivoluzione d’avanguardia è lontana dalle aspirazioni sociali prevalenti e minaccia di esplodere loro in faccia. Il film si è già fatto notare al Toronto Film Festival (Best Canadian Feature prize) e a Berlino nella sezione Generations 14plus (menzione speciale). Tamara Y la Catarina di Lucía Carreras (Spagna, Francia, Uruguay, 2016) La quarantenne Tamara è mentalmente disabile ed è stata recentemente abbandonata dal suo fratello e unico amico, Paco. Nonostante la sua solitudine e nonostante il fatto che la sua vita sia stata rivoluzionata, Tamara continua a seguire la propria routine quotidiana. Un giorno, l’attrazione e il fascino che Tamara prova per coccinelle la porta ad allontanarsi dal suo quartiere e sul suo cammino presso un chiosco trova una neonata che è stata apparentemente abbandonata. Senza considerare le possibili conseguenze, Tamara decide di portarla a casa propria e di proteggerla. La signora Meche, una settantenne che vive da sola nello stesso quartiere, scopre la neonata a casa di Tamara e non ha altra scelta se non quella di farsi coinvolgere. Il film narra la storia di queste due donne che stanno svanendo nella loro solitudine e invisibilità e illustra come le due, ciascuna nell’altra, riescono a trovare uno spazio in cui, invece di essere emarginate, si sentono finalmente necessarie. El Invierno di Emiliano Torres (Argentina, 2016, 93’) Evans, un caposquadra di età avanzata che da lungo tempo lavora in una tenuta ovina in Patagonia, accoglie un nuovo gruppo di lavoratori che presteranno la propria opera nella stagione della tosatura delle pecore. Jara, un giovane proveniente dall’Argentina nord-orientale, si distingue tra gli operai. I proprietari della tenuta lo individuano come un possibile nuovo caposquadra. Quando il lavoro della stagione volge al termine, le peggiori paure Evans diventano realtà. Dopo aver dedicato tutta una vita a quel lavoro e a quella tenuta, Evans viene licenziato e Jara prende il suo posto. Il cambiamento non sarà facile per nessuno dei due e ciascuno dovrà trovare la propria strada per sopravvivere a un inverno che è ormai alle porte.
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cinema Afterlov Di Stergios Paschos (Grecia, 2016, 94’) E’ estate in Atene e Nikos, un musicista 30enne in bancarotta, sta badando a una lussuosa villa in periferia di un suo amico. Tra cocktail a bordo piscina e giochi con il cane di cui si deve prendere cura, Nikos formula un piano. Non avendo ancora superato la sua recente separazione da Sofia, Nico pensa che questa possa essere un’occasione più unica che rara per ottenere finalmente alcune risposte. La invita quindi a passare il fine settimana in villa. Sofia accetta volentieri, non sapendo, naturalmente, che i piani Nikos non sono così innocenti come sembrano. Nikos rinchiude entrambi in casa e si rifiuta di lasciare andare via Sofia fino a quando questa non avrà spiegato razionalmente i motivi della rottura. La presunta vacanza spensierata si trasforma in un insieme di litigi, risate, giochi e introspezione. Nikos otterrà mai le risposte che sta cercando? E Sofia sarà mai sarà in grado di spiegare il motivo per cui si sono lasciati? Afterlov è una storia divertente, commovente e graffiante sul dopo-amore tra due persone che si rifiutano di crescere. Ikari di Sang-il Lee (Giappone, 2016, 142) La parola “rabbia” è stata scritta con il sangue delle vittime su una parete della stanza in cui sono stati trovati due corpi brutalmente assassinati. Passa un anno, ma l’assassino non si trova. Il caso mina la capacità delle persone di fidarsi le una delle altre, in particolare quella di tre coppie di persone che vivono in un villaggio di pescatori, a Tokyo, e a Okinawa. Tutte hanno recentemente stretto amicizia con qualcuno che ha un passato misterioso. La rabbia segue alla fiducia perduta; un’emozione che tende a diventare violenta e svela in modo imprevisto il mistero dietro l’omicidio. Dao Khanong di Anocha Suwichakornpong (Thailandia, Paesi Bassi, Francia, Qatar, 2017) Una regista e la sua musa, una ex studentessa militante degli anni Settanta, una cameriera che continua a cambiare lavoro, un attore e un’attrice conducono esistenze collegate da nessi quasi invisibili. La narrazione cambia pelle varie volte, rivelando strato dopo strato le complessità che informano le vite dei personaggi. Rifle di Davi Pretto (Brasile/Spagna, 2017, 88’) Dione è un giovane uomo misterioso che vive con una famiglia in una località rurale e remota. La tranquillità viene disturbata quando un ricco proprietario terriero cerca di acquistare la piccola proprietà dove vivono Dione e la famiglia. Rekvijem za gospodji j (Requiem for Mrs. J) di Bojan Vuletic (Serbia/Bulgaria/ Macedonia, 2017, 93’) La signora J., una ex impiegata amministrativa, vuole completare tutte le sue attività: lava un lavandino pieno di piatti, va al negozio a fare la spesa, e dissotterra una vecchia pistola di famiglia. E’ la pistola del suo defunto marito. La signora J. è decisa a uccidersi con quella pistola nel giorno dell’anniversario della morte del marito, tra una settimana. Lei è pronta a mettere in ordine tutti i dettagli privati e amministrativi in modo che possa suicidarsi a modo suo. Per completare il tutto ha bisogno di una sola cosa: un certificato che attesti il lavoro svolto nel corso degli ultimi 20 anni. In un paese che sta attraversando una transizione sociale, ottenere il certificato si rivela essere veramente complesso. Perché vivere in fase di transizione è complicato. E morire lo è ancora di più. The levelling di Hope Dickson Leach (U.K., 2016, 83’)
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Somerset, Inghilterra. La giovane veterinaria Clover Catto ritorna alla fattoria in cui è cresciuta dopo aver appreso che suo fratello Harry è morto in quello che sembra essere stato un suicidio. Trova la casa di famiglia in uno stato di abbandono a seguito alle alluvioni del 2014 che hanno devastato la zona e Clover è costretta a confrontarsi con il padre Aubrey sulla fattoria, il bestiame e, soprattutto, circa i dettagli che circondano la morte del fratello Harry. Con l’avvicinarsi della data del funerale e a causa di ciò che scopre, Clover intraprende un viaggio emotivo volto alla resa dei conti con la sua famiglia, con la sua infanzia e con sé stessa. Butterfly kisses di Rafael Kapelinski (U.K, 2017, 89’) Seguiamo Jake e i suoi due migliori amici in un mondo distorto dal sesso e dalla pornografia. Ciascuno ha i propri demoni, ma il segreto di Jake non può essere svelato a nessuno. The Misandrists di Bruce La Bruce (Germania/Canada, 2017, 91’) Una cellula segreta di terroriste femministe sta progettando di liberare le donne, rovesciare il patriarcato, e di inaugurare un nuovo ordine mondiale femminile. Dayveon di Amman Abbasi (USA, 2017, 75’) Sulla scia della morte di suo fratello maggiore, il 13 anni, Dayveon trascorre le soffocanti giornate estive in roaming rurale in Arkansas. Quando cade nelle mani di una banda locale, diventa attratto dal cameratismo e dalle violenze del loro mondo. Ein Weg (Paths) di Chris Miera (Germania/Germany, 2017, 107’) Quanto è lunga l’eternità? Qualche anno o il rompersi delle onde sulla rugged costa Baltica? Andreas e Martin condividono tutti gli alti e bassi della vita mentre loro figlio cresce. Un approccio prudente alle tracce di una lunga relazione. Ana, Mon Amour di Cãlin Peter Netzer (Romania, 2017, 125’) Toma incontra Ana mentre studiano entrambi letteratura all’università. Ana ha un leggero disordine neurotico e soffre di attacchi di panico. Toma la segue in ogni angolo oscuro in cui finisce, combatte i suoi genitori quando la respingono, accetta di diventare padre e la sposa, diventa il suo babysitter, il suo autista, il suo mondo. Toma sembra essere in controllo della loro relazione, ma di fatto gravita attorno a una donna che non riesce a comprendere, spingendo al limite la sua resistenza, provando a salvarla. Quando Ana supera le sue paure e si adatta al mondo esterno, Toma rimane solo, provando a mettere insieme i pezzi del puzzle, sforzandosi di capire il vortice che ha attraversato. Vittorio Zenardi
cinema Florence Korea Film Fest: il ruolo della donna e i cambiamenti della società coreana
Il 15/mo Florence Korea Film Fest, evento dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea, che si terrà dal 23 al 31 marzo 2017 al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50r), parlerà della condizione delle donne tra desideri ed emancipazione e del controverso rapporto con la Corea del Nord. L’ospite d’onore sarà il regista Park Chan-wook, che presenterà in anteprima italiana il nuovo film “The Handmaiden”. Autore di pellicole di culto come “Old Boy” e “Lady Vendetta” , Park Chan-wook sarà omaggiato con un premio alla carriera, le chiavi della città e una retrospettiva di tredici titoli dedicata al suo poliedrico percorso artistico. I titoli tra corti e lungometraggi premiati nei festival di tutto il mondo saranno quarantatré con anteprime, incontri con gli autori, mostre ed eventi collaterali. Quattro le sezioni tematiche: Orizzonti Coreani, dedicata ai grandi nomi del cinema di Corea, con film campioni d’incassi in patria e vincitori di riconoscimenti internazionali; Independent Korea, che ospita lavori di giovani e talentuosi registi esterni alla grande distribuzione; la Notte Horror, selezione delle pellicole di genere più originali dell’ultimo anno e Corto, Corti, spazio dedicato al cortometraggio. Tra le novità il focus K Woman, 5 titoli per esplorare il ruolo della figura femminile sul grande schermo, con opere che spazieranno dal documentario al thriller. La rassegna, ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association, inaugura la sesta edizione della Primavera Orientale, iniziativa che celebra il cinema d’Oriente organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana. Dopo ogni proiezione il pubblico in sala sarà chiamato ad esprimere il proprio parere sul film appena visto all’interno delle sezioni Independent Korea e Orizzonti Coreani, per conferire al più votato l’“Asiana Airlines Audience Award”. La giuria del festival inoltre valuterà le opere delle medesime sezioni per assegnare il “Festival Critics Award”. Le pellicole vincitrici saranno annunciate in occasione della cerimonia di chiusura della manifestazione, giovedì 30 marzo 2017 alle 20.30 al cinema La Compagnia. Vittorio Zenardi
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cinema Life: Non oltrepassare il limite - Recensione Sinossi: Life: Non oltrepassare il limite racconta la storia dell’equipaggio di una stazione spaziale internazionale in procinto di fare una delle scoperte più importanti della storia: provare che ci sia vita su Marte. Quando l’equipaggio inizia a svolgere le prime ricerche sul campione, capirà di trovarsi di fronte ad una forma vivente più intelligente del previsto. Recensione Life è stato presentato ieri sera 21 marzo 2017, in anteprima all’Agenzia Spaziale Italiana di Roma, con un collegamento speciale da Houston con Paolo Nespoli. L’astronauta a maggio partirà verso la Iss per la sua terza missione nello spazio (chiamata Vita, acronimo di vitalità, innovazione, tecnologia, abilità), stavolta all’età di 60 anni. “Ormai sono diventato un extraterrestre anche io - dice Nespoli - Quando si va nello spazio, il cambiamento è importante. Già togliere la gravità dalla nostra vita quotidiana, è qualcosa che non ci viene normale”. L’opera di Daniel Espinosa, regista svedese di origine cilena, è l’ultima in ordine cronologico che cerca di rispondere alla domanda: “Esistono forme di vita su altri Pianeti? La risposta prenderà il nome di Calvin, (nome datogli da una ragazzina sulla Terra vincitrice di un concorso imbastito a tal proposito, dopo che la sua scoperta è stata annunciata al mondo), organismo complesso che non ha nessuna intenzione di fare amicizia con i suoi compagni di viaggio. Life risente di molte influenze, prime fra tutte quella di Alien di Ridley Scott e ancora di più Gravity di Cuarón, come si può notare già dal notevole pianosequenza iniziale. Il lavoro migliore è stato fatto nell’ideazione e creazione della creatura aliena, stupefacente quando da organismo unicellulare muta fino a qualcosa di decisamente lovecraftiano e vediamo in soggettiva il suo avanzare. Espinosa riesce bene a dare il senso di claustrofobia mista a terrore che pervade gli astronauti, anche grazie a interessanti movimenti di macchina che non lasciano punti di riferimento e una colonna sonora (composta da Jon Ekstrand) che ritma sapientemente i momenti topici. Ryan Reynolds, come il resto del cast (Rebecca Ferguson, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare ), seppur con interpretazioni non certo memorabili, risulta convincente. Il finale, per nulla scontato ci induce a riflettere sulle possibili conseguenze di un contatto alieno e lascia aperti inquietanti scenari. Life: Non oltrepassare il limite arriverà nelle sale italiane dal 23 marzo 2017, distribuito da Warner Bros Italia. Vittorio Zenardi
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cinema David di Donatello: ecco tutti i vincitori La 61esima edizione dei David di Donatello, lo storico premio dell’Accademia del Cinema Italiano ha espresso i suoi verdetti: MIGLIOR FILM La pazza gioia prodotto da Marco BELARDI per Lotus Production (una società di Leone Film Group) con Rai Cinema per la regia di Paolo VIRZÌ MIGLIORE REGISTA Paolo VIRZÌ per il film La pazza gioia MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE Marco DANIELI per il film La ragazza del mondo MIGLIORE SCENEGGIATURA Nicola GUAGLIANONE, Barbara PETRONIO, Edoardo DE ANGELIS per il film IndivisibiliMIGLIORE SCENEGGIATURA ADATTATA Gianfranco CABIDDU, Ugo CHITI, Salvatore DE MOLA per il film La stoffa dei sogni MIGLIORE PRODUTTORE Attilio DE RAZZA, Pierpaolo VERGA per il film Indivisibili MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Valeria BRUNI TEDESCHI per il film La pazza gioia MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA Stefano ACCORSI per il film Veloce come il vento MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Antonia TRUPPO per il film Indivisibili MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA Valerio MASTANDREA per il film Fiore MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Michele D’ATTANASIO per il film Veloce come il vento MIGLIORE MUSICISTA Enzo AVITABILE per il film Indivisibili MIGLIORE CANZONE ORIGINALE “ABBI PIETÀ DI NOI” musica, testi di Enzo AVITABILE interpretata da Enzo AVITABILE, Angela e Marianna FONTANA per il film Indivisibili
Tonino ZERA per il film La pazza gioia MIGLIORE COSTUMISTA Massimo CANTINI PARRINI per il film Indivisibili MIGLIOR TRUCCATORE Luca MAZZOCCOLI per il film Veloce come il vento MIGLIOR ACCONCIATORE Daniela TARTARI per il film La pazza gioia MIGLIORE MONTATORE Gianni VEZZOSI per il film Veloce come il vento MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA Presa diretta: Angelo BONANNI – Microfonista: Diego DE SANTIS – Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per il film Veloce come il vento MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network per il film Veloce come il vento MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA Io, Daniel Blake, di Ken LOACH (Cinema) MIGLIOR FILM STRANIERO Animali notturni, di Tom FORD (Universal Pictures) DAVID GIOVANI In guerra per amore, di Pierfrancesco DILIBERTO MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO Crazy for football, di Volfango DE BIASI MIGLIOR CORTOMETRAGGIO A casa mia, di Mario PIREDDA DAVID SPECIALE ALLA CARRIERA Roberto Benigni V. Z.
MIGLIORE SCENOGRAFO
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cinema Le cose che verranno - L’avenir - Recensione Sinossi Nathalie (Isabelle Huppert) insegna filosofia in un liceo di Parigi. Per lei la filosofia non è solo un lavoro, ma un vero e proprio stile di vita. Un tempo fervente sostenitrice di idee rivoluzionarie, ha convertito l’idealismo giovanile “nell’ambizione più modesta di insegnare ai giovani a pensare con le proprie teste” e non esita a proporre ai suoi studenti testi filosofici che stimolino il confronto e la discussione. Sposata, due figli, e una madre fragile che ha bisogno di continue attenzioni, Nathalie divide le sue giornate tra la famiglia e la sua dedizione al pensiero filosofico, in un contesto di apparente e rassicurante serenità. Ma un giorno, improvvisamente, il suo mondo viene completamente stravolto: suo marito le confessa di volerla lasciare per un’altra donna e Nathalie si ritrova, suo malgrado, a confrontarsi con un’inaspettata libertà. Con il pragmatismo che la contraddistingue, la complicità intellettuale di un ex studente e la compagnia di un gatto nero di nome Pandora, Nathalie deve ora reinventarsi una nuova vita. Recensione Mia Hansen-Løve firma per immagini una poesia che eleva la cultura come parte inscindibile dell’animo umano, la pone come unica panacea alle traversate della vita. La libertà tanto anelata, che passa necessariamente dal dolore, arriva inaspettata e ha un sapore completamente nuovo che inebria Nathalie. Per esprimere questo sentimento la Hansen-Løve realizza sinuosi movimenti di macchina che paiono come abbracciare la protagonista in una danza dove la colonna sonora s’incastra magistralmente. Quest’opera dimostra come il cinema, (certo cinema) sia vivo e reattivo, e riesca a guardare ai rapporti umani con grazia e sincerità. Un cinema che s’insinua nelle pieghe del quotidiano, con uno sguardo “puro”, che racconta ma non svela, procede (come la vita) per sbalzi, vuoti, incongruenze, dolori. Si possono raccontare lo stupore? La meraviglia? I moti dell'animo? Mia Hansen-Løve pare riuscirci, con indiscutibile eleganza formale filma l’interiorità in divenire dei suoi protagonisti e li accompagna con amore. Il soggetto, che prende spunto dalla sua biografia, è sviluppato in modo da non essere mai banale, il tempo pare essere quello necessario al completamento dell’azione e la fotografia naturalistica incanta quando riprende la splendida Bretagna, contraltare poetico di Nathalie. ttc_11-minLa sequenza della lezione che la professoressa fa all’aperto ai suoi studenti, una sorta di Colazione sull’erba, guarda ancora una volta all’arte, in questo caso pittorica, e pare rimandare al gusto impressionista con cui la regista ha scelto di girare. I libri, una specie di biblioteca dell’anima per Nathalie evidenziano l’eterna possibilità di ricominciare traendo forza dalle nostre passioni, avendo fiducia ne Le cose che verranno. Nelle sale italiane dal 20 aprile 2017 distribuito da Satine Film Distribuzione. Vittorio Zenardi
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cinema AL VIA LA 20° EDIZIONE DI N.I.C.E. RUSSIA 2017
Il Festival N.I.C.E. (New Italian Cinema Events) quest’anno compie 20 anni. Dal 4 al 9 Aprile a Mosca e dal 7 al 12 Aprile a San Pietroburgo torna la tanto attesa festa del cinema italiano in Russa. La prima tappa del Festival parte da Mosca e la location scelta per lo svolgimento dell’evento è il Multiplex Cinema Oktyabr, della catena KAROFILM, il più grande e suggestivo cinema di Mosca che lo scorso anno ha compiuto 50 anni. A presentare a Mosca la manifestazione accanto al direttore N.I.C.E. Viviana del Bianco, la direttrice dell’IIC di Mosca Olga Strada, Naum Kleiman presidente del Museo Kino e i registi Domenico Calopresti e Francesco Fei, mentre nei giorni seguenti interverranno gli altri registi Gianmarco D’Agostino, Federico Micali, Claudio Rossi Massimi e la produttrice Lucia Macale. L’attrice e regista Valeria Bruni Tedeschi, assente per motivi personali, darà il suo saluto attraverso un video di ringraziamento. Dal 7 Aprile al 12 Aprile 2017 in contemporanea la rassegna avrà luogo a San Pietroburgo al Museo Rodina, il più antico e suggestivo cinema, alla presenza degli stessi partecipanti all’edizione moscovita. I documentari verranno proiettati nell’esclusivo scenario della sala Bianca degli storici “Studi documentari Lendok”. A presentare il festival N.I.C.E. sarà il Console Generale di San Pietroburgo, Leonardo Bencini e il direttore esecutivo del N.I.C.E. Alberto Di Mauro. A Mosca il festival sarà organizzato con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e dell’Ambasciata d’Italia, la Tretiakov Gallery e il MAMM. A San Pietroburgo sarà organizzato con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo e il Consolato Generale d’Italia. La kermesse ormai “maggiorenne” si è consolidata negli anni tramite la fidelizzazione del pubblico e il coinvolgimento delle istituzioni locali. Gli spettatori potranno trovare commedie, drammi e documentari per appagare ogni tipo di preferenza. Nel programma figureranno 17 pellicole: una full immersion tra proiezioni, dibattiti e incontri che daranno il benvenuto al cinema italiano. Programma Sezione “Eventi: Francesco Calogero con Seconda Primavera; Luca Lucini con Nemiche per la pelle. La selezione in concorso comprende le migliori opere prime e seconde di promettenti registi: Gabriele Mainetti, che ha fatto incetta di premi ai David di Donatello e Premio Città di Firenze N.I.C.E. 2016 con la sua opera d’esordio Lo chiamavano Jeeg Robot; Giorgia Cecere con In un posto bellissimo; Federico Micali con L’Universale; Stefano Alpini con Il giocatore invisibile; Claudio Rossi Massimi con La Sindrome di Antonio; Matteo Rovere Veloce come il vento. Retrospettiva di Valeria Bruni Tedeschi e Mimmo Calopresti nei film di: Paolo Virzì con La pazza Gioia ; Mimmo Calopresti con La felicità non costa niente e con La parola amore esiste e, nella veste di regista, con E’più facile per un Cammello… Documentari Valerio Ciriaci If Only I Were That Warrior (vincitore del 56esimo Festival dei Popoli 2015) Gianmarco D’Agostino Camminando sull’acqua (evento 57esimo Festival dei Popoli 2016) Francesco Fei Segantini- Ritorno alla natura Valentina Carnelutti Recuiem Francesco Carrozzini Franca: Caos e Invenzione (presentato alla Biennale di Venezia 2016) V. Z.
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musica IL BAMBINO INVISIBILE Domenica 26 marzo 2017 (Teatro Vittoria di Torino – ore 16) con Il bambino invisibile termina Raccontami una nota, la rassegna di teatro musicale per famiglie dell’Unione Musicale ideata per far conoscere ai più piccoli l’universo dei suoni. Commissionato dall’Unione Musicale ed eseguito in prima assoluta, Il bambino invisibile è uno spettacolo musicale liberamente tratto da Tonino l’invisibile – uno dei più celebri racconti di Gianni Rodari – e racconta le avventure di Carlino, un bambino di dieci anni che scopre a sue spese che essere invisibile non è poi questa gran cosa. In un mondo fatto di scuola, maestro, compagni e amici, tra burle, dispetti e misteri, Carlino capirà che essere invisibile vuole dire essere solo. Imparerà ad assumersi le proprie responsabilità di figlio e di alunno e a comprendere i valori dell’amicizia, della solidarietà e della condivisione. Enrico Dusio – noto al pubblico dei più piccoli per aver partecipato alla Melevisione nel ruolo dello Gnomo Eco e del Principe Giglio – ha curato l’adattamento del testo e sarà lo scatenato attore che darà voce al bambino invisibile. I personaggi “visibili” saranno invece realizzati dalle poetiche marionette di Alessandra Odarda. Accompagnano e scandiscono l’azione teatrale le musiche scritte appositamente da Carmelo Lacertosa, eseguite da vivo al pianoforte dal duo pianistico composto da Sara Musso e Maria Grazia Perello. Anche nel caso del Bambino invisibile – come avviene per tutti gli spettacoli della rassegna Raccontami una nota – la musica non è un semplice accompagnamento o sottofondo, ma la vera e propria protagonista delle vicende e dà vita a personaggi e situazioni. In vista dello spettacolo Il bambino invisibile, Unione Musicale e TwLetteratura hanno ideato #Invisibile, un gioco di social reading per coinvolgere le scuole (primarie e dell’infanzia) e le famiglie. Ci divertiremo insieme a leggere il testo dello spettacolo e a commentarlo attraverso linguaggi diversi: la parola scritta, la musica, il disegno. Su Betwyll, la app per il social reading di TwLetteratura, sarà disponibile il testo teatrale adattato da Enrico Dusio, che leggeremo online seguendo un calendario condiviso, insieme a bambini, genitori, insegnanti e lettori della community. Ogni giorno, dal 20 al 24 marzo, leggeremo on line e commenteremo un brano del testo con osservazioni e suggestioni personali sotto forma di brevi messaggi di 140 caratteri utilizzando l’hasthag #Invisibile. PER PARTECIPARE Scarica la app Betwyll sul tuo dispositivo mobile attraverso App Store o Google Play, fai pratica con il tutorial “Inizio a usare Betwyll” e poi comincia a giocare con gli altri utenti. Genitori e insegnanti potranno inoltre pubblicare su Twitter i disegni che i più piccoli realizzeranno ispirandosi al testo, così come stanno facendo in questo periodo scuole coinvolte in altri progetti.
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musica
FIRENZE 27 MARZO 2017 LA MUSICA SI FERMA Stiamo dalla parte dei lavoratori. Venerdì, 24 Marzo 2017 Scritto da La Redazione dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font Stampa Email FIRENZE 27 MARZO 2017 LA MUSICA SI FERMA - Stiamo dalla parte dei lavoratori. FIRENZE 27 MARZO 2017 LA MUSICA SI FERMA I lavoratori delle 14 fondazioni lirico sinfoniche italiane manifesteranno il 27 marzo a Firenze per evitare che, a breve, la grande tradizione lirica italiana muoia, a causa della superficialità e disattenzione di chi dovrebbe avere il compito di tutelarla. La selezione contabile è stato l’unico obiettivo delle iniziative politiche degli ultimi anni, dal decreto Asciutti fino alla legge 160/2016, un trend che sembra confermato nel disegno di legge sullo spettacolo dal vivo attualmente al vaglio del Parlamento. Tutti gli emendamenti presentati atti a modificare l’art. 24 della L. 160/2016 non sono infatti stati accolti, e la conseguenza sarà che molte delle FLS che hanno aderito alla Legge Bray non arriveranno al 2018. Si ridurrà drasticamente l’offerta culturale sul territorio, mettendo fra l’altro in predicato il futuro di tanti ragazze e ragazze che oggi studiano per diventare dei professionisti del settore. La politica ragionieristica di questi anni, gestita a colpi di decreto, ha operato esclusivamente su licenziamenti, esternalizzazioni e precarizzazione dei rapporti di lavoro, determinando non solo la chiusura di interi settori produttivi, corpi di ballo, laboratori di scenografia ecc. ma anche un’arbitraria rivisitazione di quanto richiesto dalle partiture dei compositori. Questo è quanto si legge nel comunicato diffuso delle 14 fondazioni lirico sinfoniche italiane.
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musica Joshua Bell Joshua Bell è unanimamente riconosciuto come uno dei più grandi violinisti del mondo, sarà per la prima volta in una stagione dell’Unione Musicale mercoledì 29 marzo 2017 nella sala del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino alle ore 21 (serie Dispari di abbonamento). Dieci anni fa la storia di Joshua Bell ha fatto il giro del mondo: con il suo preziosissimo Stradivari del 1713 si è piazzato in incognito nella metropolitana di Washington e ha iniziato a suonare la Ciaccona di Bach nella quasi totale indifferenza dei frettolosi passanti, racimolando la misera somma di 32 dollari; solo tre giorni prima, un suo recital a Boston aveva fatto il tutto esaurito con biglietti da 100 e 200 dollari l’uno! L’esperimento, ripreso da una telecamera e condotto da un giornalista del “Washington Post”, ha dato luogo a un’accesissima discussione e ha ispirato la pubblicazione del libro The Man with the Violin. Americano, nato a Bloomington, nell’Indiana, Joshua Bell sale alla ribalta della scena internazionale nel 1981, quando a soli quattordici anni debutta con Riccardo Muti e la Philadelphia Orchestra. Da allora la sua passione, la sua instancabile curiosità e i suoi variegati interessi in ambito musicale non si sono più fermati, spaziando dall’attività di solista a quella di musicista da camera e di direttore d’orchestra, con l’incisione di oltre 40 album discografici vincitori di premi come Grammy, Mercury, Gramophone e Echo Klassik e la registrazione di diversi documentari per la BBC. Personaggio pubblico, convinto del valore della musica come strumento diplomatico ed educativo e fortemente impegnato in numerose cause di beneficienza, molte in favore dello sviluppo dell’educazione musicale tra i bambini più disagiati, Joshua Bell ha suonato dinnanzi a tre diversi Presidenti degli Stati Uniti e al Presidente cinese e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo impegno umanitario e per la sua straordinaria carriera. Per il pubblico dell’Unione Musicale presenta un programma vario e brillante, insieme con il suo pianista Sam Haywood con il quale costituisce un duo di collaudata esperienza. Nella prima parte, più classica, si potranno ascoltare la giovanile Sonata op. 12 n. 1 di Beethoven e due capolavori di Brahms: lo Scherzo per la Sonata F.A.E., scritta nel 1853 in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann e dedicata al famoso violinista Joseph Joachim, e la lirica e appassionata Terza sonata in re minore op. 108. Nella seconda parte Joshua Bell si lancerà nel virtuosismo più sfrenato con l’esecuzione del malinconico Air, brano a lui dedicato dal compositore americano Aaron Jay Kernis e, a seguire, la Terza Sonata per violino solo di Ysaÿe, il celebreVocalise di Rachmaninov e la funambolica Fantasia su temi dalla Carmen di Bizet di Pablo de Sarasate.
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musica
ROBERTA GIALLO sarà in concerto a Roma presso LE MURA (via di Porta Labicana 24 – ore 22.30 – ingresso 7 euro), insieme al cantautore Gabriele Dorme Poco, e domenica 26 marzo, sempre a Roma, sarà ospite a SPAGHETTI UNPLUGGED, il salotto romano della canzone, presso IL MARMO (Piazzale del Verano 71 – ore 21.00 – ingresso gratuito). Durante entrambe le serate l’artistapresenterà alcuni brani del suo nuovo album “L’OSCURITÀ DI GUILLAUME”, disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming. “L’OSCURITÀ DI GUILLAUME” è un concept album che racconta di un amore travagliato. Attraverso la sua voce, la cantautrice marchigiana, bolognese d’adozione, intraprende un viaggio interiore che ripercorre un capitolo preciso della sua vita. Tutte le canzoni sono state scritte e composte da Roberta Giallo, ad eccezione dei brani “Amore Amor” e “Gu‘”, la cui musica è stata scritta insieme a Mauro Malavasi. Il disco è stato arrangiato e suonato da Mauro Malavasi e Roberta Giallo. Questa la tracklist dell’album: “In amore muoio di frontale”, “Con la fantasia”, “Acqua di fiume”, “Notte di luna senza stelle”, “Amore Amor”, “Giornata no”, “Mon ange (l’amor vicino)”, “Non amarmi due secondi”, “Io amo le cicale”, “Nuvola”, “Oz”, “Gù”. «Sono molto legata a Roma. Ci capito spesso, mi ci porta la musica e l’affetto – racconta Roberta Giallo – Anni fa ho passato un’estate a Trastevere per girare dei video da inserire nello spettacolo al quale stava collaborando Lucio Dalla, lo spettacolo costruito su questo album. Ritornarci mi mette gioia e mi entusiasma, “chiude quasi un cerchio”. Inoltre desidero da tempo propormi alla scena cantautorale romana, dove so che c’è del fermento. Alle Mura sarò in concerto proprio insieme ad un amico cantautore, Gabriele Dorme Poco. Che dire, Roma mi ha sempre regalato “tante magie”, e spero di potervene regalare una anche io con le mie canzoni e la storia che c’è dietro… Vi aspetto!» Il video del secondo singolo “IN AMORE MUOIO DI FRONTALE” è visibile su YouTube al link: https://youtu.be/wnPGjVwzPJg Roberta Giallo (Senigallia, 1982), nome d’arte di Roberta Giallombardo, è cantautrice, autrice, performer teatrale, pittrice e scrittrice. Durante la sua carriera ha collaborato con numerosi artisti, tra cui Lucio Dalla, per la realizzazione del video della canzone “La leggenda del prode Radames” e come corista nel brano “Anche se il tempo passa” per il suo ultimo disco “Questo è amore”; Samuele Bersani, come corista nel disco “Nuvola numero nove“, nel singolo “La fortuna che abbiamo” e duettano insieme durante l’interpretazione del brano inedito “Voce al Bene” di cui Roberta è autrice;Valentino Corvino; gli Archè String Quartet; gli Gnu Quartet; l’orchestra Musicomio; l’orchestra del teatro Massimo di Palermo; i produttori Mauro Malavasi, Marcello Corvino, Francesco Migliacci; il giornalista e saggista Federico Rampini. Nel 2006 apre i concerti di Sting, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Alex Britti. Nel 2010 scrive testo e musica del brano “Mettici più Verve” interpretato da Simona Molinari. Nel 2014 partecipa al teatro Zelig di Milano alla manifestazione “Ci vuole orecchio” presentata da Gioele Dix, rappresentando la canzone d’autore di Bologna. Tra il 2014 e il 2015 è ospite ai programmi di Luca Barbarossa, Serena Dandini, Carolina Di Domenico e Pierluigi Ferrantini in onda su radio Rai 2, e ai noti programmi televisivi di Red Ronnie. Nel corso della sua carriera vince i premi “Un Certain Regard” per la migliore esibizione live di Musicultura 2013, per due volte consecutive la borsa di studio per autori al CET di Mogol, il Festival del Mediterraneo, il Soleada Festival, il Cornetto Free Music Festival promosso dall‘Algida, etc. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo EP “Di Luce propria” e nei due anni successivi ha pubblicato i singoli “Animale” e “Start“. Dal 2014 al 2016 è stata in tour con diversi spettacoli di teatro, tra cui: “All you need is love – l’Economia spiegata con i Beatles” di e con Federico Rampini in cui canta e interpreta le canzoni dei Beatles suonando piano e ukulele, accompagnata dal Maestro Valentino Corvino, al festival “Le idee di Repubblica”, al Teatro Massimo di Palermo, etc. “La favola della canzone Italiana” di Ernesto Assante e di Gino Castaldo, in cui reinterpreta i grandi classici della musica italiana al Théâtre des variétés di Montecarlo. “Trip of a dreaming soul”, di cui Roberta è autrice, regista e interprete al Youth Square Y-Theatre di Hong Kong. “Roberto Roversi – Una voce r/esistenziale” in cui interpreta la versione integrale, mai eseguita prima di allora, de “La canzone di Orlando” scritta dal poeta Roberto Roversi e Lucio Dalla. Sempre nel 2016 idea e presenta la rassegna sui cantautori intitolata “Martedì in Giallo” svolta al prestigioso Bravo Caffè di Bologna. Quest’anno ha pubblicato il suo album “L’oscurità di Guillaume”, arrangiato e suonato insieme a Mauro Malavasi.
Roberta Giallo a Roma con il suo nuovo album “L’OSCURITÀ DI GUILLAUME”
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musica FIM - FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA: ECCO I PRIMI OSPITI
La Quinta Edizione di FIM - Fiera Internazionale Della Musica evento italiano dedicato ai servizi al musicista, si terrà il 26, 27 e 28 maggio 2017, alla Fiera di Erba (a soli 40 km da Milano). Tre giorni dove poter ascoltare live David Cross, David Jackson, David Knopfler, Arthur Browne e il nostro Omar Pedrini. In attesa di altri grandi nomi della musica italiana e straniera, FIM 2017 annuncia un omaggio importante, che farà da filo conduttore dell’intera rassegna: quello a Elvis Presley, per celebrare il quarantennale della scomparsa del Re del Rock. FIM - Fiera Internazionale della Musica 2017 è anche un’occasione importante di formazione, incontro e divertimento. Tra le diverse aree troviamo: Showroom (esibizioni, esposizioni, incontri, ) Prog Day (area dedicata al progressive-rock), Casa FIM (stage tv in diretta streaming con Jocelyn), FIM Social (presentazione musicisti), Radio FIM (web radio in diretta), FM OffStage (interviste musicisti), FIM On Air (web radio e web tv). Inoltre per essere sempre aggiornati si può scaricare l’APP di FIM su Smartphone o iPhone. Vittorio Zenardi
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attualità Truffe in nome del Fisco, finte email per conto dell’Agenzia delle Entrate
Nuovi tentativi di truffa ai danni dei contribuenti. Stanno pervenendo in questi giorni segnalazioni da parte di alcuni cittadini che hanno ricevuto email di phishing nella propria casella di posta elettronica apparentemente inviate da alcuni uffici dell’Agenzia delle Entrate e contenenti riferimenti a numeri telefonici reali. Nelle lettere viene segnalato un debito con il dipartimento finanziario per il quarto trimestre 2016 e viene annunciato che, in caso di mancata estinzione dell’indebitamento, si provvederà al prelievo su conto corrente, allegando dei file. L’Agenzia delle Entrate, nel precisare che non si tratta di comunicazioni ufficiali e di essere totalmente estranea alle stesse, invita a non tenere conto delle richieste, a non aprire gli allegati ed a cestinare l’email ricevuta. Non è la prima volta che questo tentativo di truffa viene segnalato visto che già nel mese di giugno 2016 era circolata una email molto simile
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attualità STEFANO SARDO ELETTO NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE 1000AUTORI
Lo sceneggiatore è stato nominato all’unanimità dal Consiglio direttivo neoeletto e verrà affiancato da Michele Pellegrini e Laura Ippoliti in qualità di Vice Presidenti. Con Sardo, classe ’72, e Pellegrini, classe ’75, il consiglio direttivo sceglie di affidare ad una nuova generazione di autori il timone dell’associazione. Una scelta precisa. Un segnale dettato dalla convinzione che oltre a garantire continuità al lavoro fin qui svolto, sapranno anche innovare, con passione, coraggio e nuove idee la missione dei 100autori. La sceneggiatrice Laura Ippoliti, già presente nel direttivo uscente, che ha rappresentato 100autori nel coordinamento editoriale del Mia (Mercato Internazionale dell’audiovisivo) completa la squadra. Nel suo discorso di insediamento, Sardo ha ringraziato per la fiducia riposta e ribadito il senso di responsabilità con il quale ha accolto l’incarico. “Ho accettato la designazione a Presidente – ha spiegato Sardo durante la prima riunione del Consiglio del 5 aprile - perché oltre a discutere di diritti, opportunità, sfide, bisogna anche darsi da fare in prima persona, ogni tanto, partecipare, con idee e proposte e mettendo la propria disponibilità, perché esse si concretizzino. Sono convinto che oggi - nel momento in cui tutti cercano contenuti audiovisivi per le diverse piattaforme - la creatività autoriale costituisca la risorsa primaria per dare slancio all’industria culturale del nostro paese. 100autori ha contribuito in questi anni a rafforzare in noi autori la certezza che siamo parte attiva del mondo dell’audiovisivo, ha determinato un cambiamento nella percezione del nostro comparto da parte dell’opinione pubblica e dei nostri interlocutori istituzionali, ma dobbiamo essere ancor più consapevoli dei nostri diritti e garantirci la possibilità di crescere e di innovarci.” Il consiglio direttivo ha voluto esprimere un ringraziamento ai membri uscenti, in particolare a Francesco Bruni che ha svolto il ruolo di Presidente negli ultimi 4 anni con straordinaria competenza professionale, garbo e integrità, e lascia un’impronta significativa della sua esperienza politica. A lui va la gratitudine di tutta l’associazione. Eletto anche il nuovo Coordinatore Nazionale, lo sceneggiatore Antonio Leotti al quale viene affidata la guida operativa dell’Associazione, mantenendo la carica di Tesoriere. Andrea Purgatori resta ufficialmente nella squadra dei 100autori in qualità di Portavoce. Fondatore dei 100autori, Purgatori è attualmente membro del Consiglio di Gestione SIAE. Rientra anche il documentarista Agostino Ferrente, cooptato dal consiglio, come previsto dallo Statuto. Tutti i membri del board hanno, infine, manifestato l’intenzione di misurarsi con con le battaglie che li attendono perché solo tutelando i diritti di chi l’audiovisivo lo crea e gli interessi di chi lo fruisce, il pubblico, si contribuisce tutti alla crescita culturale, civile ed economica del nostro paese. Stefano Sardo. Nato a Bra nel 1972. La sua prima sceneggiatura, firmata insieme ad Alessandro Fabbri e Ludovica Rampoldi riceve la menzione speciale al Premio Solinas - Storie per il Cinema nel 2007 ed esce in sala col titolo La doppia ora per la regia di Giuseppe Capotondi; il film è stato premiato alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi e ottiene la nomination come miglior esordio agli EFA 2010. Ha firmato per il cinema il copione di Tatanka (2011) per la regia di Giuseppe Gagliardi e Workers - Pronti a tutto di Lorenzo Vignolo (2012), Il ragazzo invisibile, di Gabriele Salvatores (EFA 2014), Monolith di Ivan Silvestrini (2017) nonché di The Double Hour, remake statunitense de La doppia ora, in preproduzione. È fondatore e direttore artistico del festival di cortometraggi Corto in Bra e del festival Slow Food on Film. Nel 2013 ha scritto e diretto il documentario Slow Food Story presentato alla Berlinale. Per la tv, sempre con Fabbri e Rampoldi, ha creato la nuova serie Sky, 1992 e 1993 firmando soggetto di serie e le sceneggiature di tutte le puntate. Ha lavorato alla prima e seconda stagione di In Treatment, La nuova squadra I, II e III, Il tredicesimo apostolo. Nel 2015 vince con 1992 il Premio Francesco Scardamaglia al Roma Fiction Fest.
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attualità Osservatorio del mercato immobiliare delle Entrate: nel 2016 gli acquisti immobiliari crescono del 18,4% Terzo anno consecutivo in positivo per il mercato italiano del mattone che fa registrare una crescita a doppia cifra, superando il milione di immobili compravenduti: un risultato che non veniva raggiunto dal 2011. Con un incremento del 16,4% degli scambi nell’ultimo trimestre dell’anno, il 2016 chiude infatti con un +18,4%. Nell’anno appena trascorso, l’incremento più alto ha interessato il settore produttivo (+22,1%), seguito dalle pertinenze (+19,2%), dal residenziale (+18,9%), dal commerciale (+16,6%) e dal terziario (+12,5%). Tra le grandi città il mercato delle abitazioni è stato particolarmente vivace a Torino, che incrementa le compravendite del 26,4% rispetto al 2015, a Bologna (+23,7%), Genova (+22,9%) e Milano (+21,9%). È il quadro che emerge dalla Nota dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate pubblicata oggi, che fornisce un’analisi dell’andamento del mattone nel IV trimestre del 2016 e fornisce una sintesi dell’intero anno appena trascorso Abitazioni, mutui e pertinenze Nonostante un leggero rallentamento dei tassi di crescita nella seconda parte dell’anno, specialmente nelle regioni centrali e meridionali, il 2016 segna un importante risultato nelle compravendite delle abitazioni, con un +18,9% e 528.865 unità immobiliari scambiate. La crescita è sostanzialmente omogenea, sia nei comuni capoluogo (+18,7%) che in quelli non capoluogo (+19,1%). Rispetto al 2015 aumenta anche l’acquisto della nuda proprietà (+11,5%), più accentuata nei comuni non capoluogo (+12,5%) rispetto ai capoluoghi (+ 9,5%), mentre un forte rialzo si registra negli acquisti tramite mutuo ipotecario, che aumentano del 27,3%. Coerentemente con la diminuzione dei tassi di interesse e la stabilità del capitale erogato medio per unità, scende del 4% rispetto al 2015 la rata mensile iniziale, portandosi a livello medio nazionale che si aggira sui 570 euro. Sono in linea con il settore residenziale anche le compravendite delle pertinenze (+19,2%), riconducibili in larga parte ad immobili al servizio delle abitazioni, come cantine, box e posti auto, che hanno raggiunto 411.003 transazioni. Torino guida la classifica nel residenziale Tra le otto principali metropoli italiane, il 2016 premia la performance del mercato delle abitazioni di Torino, che con 12.342 compravendite cresce del 26,4% rispetto all’anno precedente. Superano oltre 20 punti percentuali di rialzo anche Bologna (+23,7%), Genova (+22,9%), Milano (+21,9%), mentre mostrano una crescita più contenuta Napoli (+17,1%), Firenze (+16,0%) e Roma (+10,6%). Palermo si rivela il mercato residenziale meno dinamico, con 4.795 scambi, pari al +9,2%. L’andamento di negozi, uffici e capannoni industriali Il 2016 fa segnare a livello nazionale variazioni positive per tutti i comparti e per tutti i trimestri di rilevazione. Tra i settori del mercato non residenziale, le compravendite di uffici e istituti di credito segnano una crescita del 12,5% e 9.946 transazioni, anche se l’andamento annuo ha mostrato oscillazioni più evidenti rispetto agli altri comparti. Il settore commerciale ha registrato un’inversione di tendenza, con tassi costantemente positivi e stabilmente a doppia cifra sull’intero territorio nazionale. In particolare sono state scambiate 30.586 unità, con un incremento del 16,6% rispetto al 2015. Il settore produttivo (capannoni e industrie) ha prodotto, infine, la crescita più significativa, in termini perce
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attualità
Scuola, il Senato respinge la proposta della Fedeli
Il parere della La settima commissione del Senato relativo allo schema di decreto sul tema della valutazione, chiede un deciso passo indietro alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. No ai voti in numeri e alla bocciatura alla scuola del primo ciclo, no all’esito delle prove Invalsi nel curriculum dello studente della scuola superiore e un secco no anche alla scuola alternanza lavoro come requisito necessario per l’ammissione alla maturità. Le dieci pagine trasmesse in queste ore in viale Trastevere dalla commissione che a Palazzo Madama si occupa di Istruzione non nascondono perplessità su vari fronti della proposta uscita dal consiglio dei ministri in più punti. Il primo è quello della questione della bocciatura alla scuola primaria. Nella bozza esaminata, dopo che l’ex ministro Stefania Giannini aveva manifestato l’intenzione di togliere la non ammissione alle elementari, la bocciatura era tornata con la seguente dicitura: “I docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all’unanimità,possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione”. Le tre righe però, non hanno soddisfatto i membri della commissione che nel parere chiedono di inserire altri due commi che ribaltano la filosofia della Fedeli. Nel primo si cita che “gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione”. Nel secondo si vincola ancor più la scuola a non fermare nessuno ma a darsi da fare nei confronti di chi manifesta ritardi: “Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali degli alunni indichino livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione, l’istituzione scolastica nell’ambito dell’autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento”.
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arte Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
Se esiste un uomo che ha creduto il confine tra arte e moda frutto di un pregiudizio mentale più che reale, questo è Salvatore Ferragamo. Se ne può avere conferma visitando la Mostra “Tra Arte e Moda” promossa dalla Fondazione Ferragamo e dal Museo Salvatore Ferragamo di Firenze che ha come obiettivo l’analisi delle forme di dialogo tra il mondo dell’arte e quello della moda. Guidati nel percorso dalle competenti informazioni di Marta De Michelis, che ci ha accompagnato nella visita, ci siamo immersi nel mondo di uno dei più grandi visionari contemporanei. A soli undici anni apre a Bonito, piccolo paese vicino Napoli il suo negozio di calzature, a sedici sbarca in America dove ad Hollywood crea delle scarpe di scena così comode che le attrici iniziano a portarle anche nella vita quotidiana. Realizza i primi texani di John Wayne e la sua ascesa nel mondo del cinema non si arresterà più. Con materiali inediti come il nylon, ricerca la scarpa invisibile, quando torna a Firenze nel periodo dell’autarchia fa di necessità virtù, realizzando calzature con i materiali che offriva la Toscana come la paglia e la ràfia. S’ispira all’arte con creazioni come Gala del 1938, un decolleté in camoscio con punta a corno di rinoceronte che prende spunto dall’Histoire naturelle di Max Ernst. Una seconda sezione della Mostra evidenzia le contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni partendo dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion. Una sala è dedicata al sodalizio con Andy Warhol, sono visibili infatti delle stringate di Ferragamo con delle macchie di colore che l’artista, usava appunto per realizzare i suoi capolavori. La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione con altre istituzioni culturali, che hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’idea, con l’obiettivo di invitare a una riflessione comune: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (la Galleria d’arte moderna, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto. Un progetto di altissimo livello, creato e curato con amore, come dimostrano le quotidiane attenzioni della signora Wanda Ferragamo. FINO AL 7 APRILE, FIRENZE, PIAZZA SANTA TRINITA, 5 Vittorio Zenardi
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festival A Cagliari la 21/a edizione del Festival internazionale di immagini d’autore Il V-art, festival internazionale di immagini d’autore nasce a Cagliari nel 1996 da un’idea del regista e fotografo Giovanni Coda, per istituire un archivio permanente dedicato all’arte elettronica e alle nuove tecnologie, frutto dell’ondata sperimentale - avente nel cortometraggio - un opificio di grande produzione. Saranno presentati in anteprima mondiale il videoclip e singolo di Cosimo Morleo e Maddalena Bianchi legato al film di Giovanni Coda Bullied to death e in prima nazionale il film di Christine Parker. Inoltre una serie di retrospettive e approfondimenti su Maestri indiscussi come Greenway, Polanski, Jarman e Lynch. La rassegna arrivata alla sua 21/a edizione è organizzata dall’associazione Labor si svolgerà dal 16 al 30 marzo 2017 negli spazi comunale del Search con alcuni appuntamenti previsti nella Cineteca sarda e la chiusura il 30 marzo nel Teatro degli Intrepidi monelli di viale Sant’Avendrace. “Il cinema va supportato, sinergie e convergenze sono fondamentali per tutta l’arte sarda”, ha dichiarato Coda, a cui sarà dedicata una sezione monografica per i suoi 25 anni di carriera. Dall’archivi V-art saranno riproposte due Nonstopvideo sulla programmazione degli ultimi vent’anni dal l’istituzione del concorso legato al festival. Annunciato il gemellaggio con il Melbourne Documentary Film Festival a conferma della vocazione sempre più internazionale della manifestazione. Tra gli eventi anche due laboratori scolastici nella ex Vetreria di Pirri e una giornata studio Loveability dedicata al tema “disabilità e sessualità”. Vittorio Zenardi
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libri Il pozzo dell’Amore nella città Sotterranea Il volto urbanistico e monumentale di Montepulciano è patrimonio universale che ha conservato la perfezione e il fascino di città di origine rinascimentale. II fotografo/scrittore Paolo Barcucci, già affermato editore, attraverso le pagine del libro “Il Pozzo dell’Amore nella città Sotterranea” porta in emersione e ci rappresenta l’immagine inedita della Città di Montepulciano, a partire dalla sua parte sotterranea, fornendo la mappa di luoghi e situazioni inesplorati. Nel “Pozzo dell’amore” vengono narrati l’amore tormentato e gli incontri di Niccolò e Francesca, discendenti di due famiglie locali rivali, i Capuleti e Montecchi - nell’epoca in cui dominavano i Del Pecora, in lotta con altre famiglie e divisi tra loro nel sostegno a Siena o a Firenze, quando Siena, Firenze e Perugia si contendevano la supremazia sul territorio. Alla presentazione del libro è lo stesso autore a rendere noto che il suo romanzo d’esordio è stato ispirato dall’incessante amore verso la sua Terra di origine, amplificato dal recente distacco a Milano. E’ un’opera “fatta in casa”(la moglie Meri ha collaborato e editato il lavoro, mentre il fratello ne è lo stampatoreeditore) , nata “quasi per caso” su sollecitazione di Marco Ercolani amico del cuore - appassionato quanto l’autore di Montepulciano, - attento curatore di un pregevole restauro dei sotteranei sottostanti i palazzi patrizi in prossimità della Colonna del Marzocco, che sono stati riportati amorevolmente allo splendore dello stato originale. Marco nella prefazione del romanzo scrive: “La Città Sotterranea di Montepulciano è una continua fonte di sorprese……….” “Ho chiesto a Paolo Barcucci di ricostruire ,un po’ con gli scarsi documenti storici, un po’ con la fantasia, una storia “possibile” degli abitanti dei bellissimi palazzi che vi sono stati edificati sopra.” Nella conferenza di presentazione Silvia Calamandrei ascrive quest’opera al genere della novella storica. Duccio Pasqui ne convalida la valenza storico – ambientale, considerando coerenti alcune forzature dovute ad artifici letterali ed esigenze narrative. L’autore “nobilita” efficacemente figure apparentemente “minori”quali Armenia,Belone, il Canuto, Caroti, la Lina,recuperati “sulle ali della memoria” e dalla tradizione orale del territorio per rendere tangibile lo spirito del luogo. Crea la geografia emozionale dei paesaggi facendo ricorso all’espediente narrativo collegato alla figura di George Melville che, inviato dall’Associazione inglese Commonwealth War Graves Commission per cercare il luogo di sepoltura del tenente sudafricano James De Villers Browse Gray caduto in combattimento il 30 giugno del 1944 nei pressi di Montepulciano e sepolto nel cimitero di Foiano della Chiana, scopre la grande bellezza della città in epoca più recente. Barcucci in sede di presentazione del libro fa un appello agli amministratori comunali per rendere fruibile la visione della lapide ora oscurata dalla barriera stradale come da citazione: ” Dopo pochi chilometri arrivammo in un luogo chiamato San Benedetto, pieno di alberi di susine, proprio sul ciglio della strada c’era una croce e una lapide con una semplice iscrizione: IN LOVING MEMORY OF LIEUT. JAMES DE VILLERS BROWSE GRAY PRETORIA REGIMENT KILLED IN ACTION JUNE 30 - 1944
Il Pozzo dell’Amore nella città Sotterranea Paolo Barcucci Querce Edizioni, edizione inglese con la traduzione di Janet Miners
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