1
Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
10
staff La testata fruisce dei contributi statali di cui alla legge 7 agosto 1990, numero 250 e successive modificazione. Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006
DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Zenardi IN REDAZIONE
Cinema
Bleed - Più forte del destino - Recensione Nastri d’Argento documentari: ecco tutti i vincitori Lucca Film Festival e Europa Cinema: svelate le opere in concorso
Arte
Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
Dorotea De Vito Ugo Rossolillo CONTATTI Website: www.whatsupmagazine.it E-mail: dora.devito@whatsupmagazine.it ugo.rossolillo@whatsupmagazine.it redazione@whatsupmagazine.it vittorio.zenardi@whatsupmagazine.it Stampa: Digitale EDITORE Helpsos soc. Coop. P.zza di San Giovanni in Laterano 18/B 00184 Roma PEC: Helpsos@legalmail.it +39 0664764665
Festival
A Cagliari la 21/a edizione del Festival internazionale di immagini d’autore
Libri
Il pozzo dell’Amore nella città Sotterranea
Musica
FIM - Fiera internazionale dellamusica: ecco i primi ospiti
www.whatsupmagazine.it
2
03-11 12 13 14 15
cinema Bleed - Più forte del destino - Recensione
Sinossi Vinny Pazienza (Miles Teller) è un pugile italoamericano famoso per le sue straordinarie vittorie sul ring. Nel pieno della sua carriera rimane vittima di un terribile incidente automobilistico a causa del quale rischia di perdere, in maniera irreversibile, l’uso delle gambe. Saranno la determinazione e il coraggio del suo allenatore, Kevin Rooney (Aaron Eckhart), ad aiutarlo a rimettersi in piedi e a riprendere a combattere. Martin Scorsese torna sul ring di Toro Scatenato, nelle vesti di produttore, per un’altra grande storia vera in cui la “voglia di rinascita” è protagonista assoluta. Recensione In Bleed - Più forte del destino la forza sottotraccia dello sguardo del regista sta nel essersi insinuato nelle pieghe della storia, riuscendo a mostrare l’invisibile. Le emozioni si possono così cogliere nello sguardo di una madre o nel non detto di un padre; il tutto con un ritmo che va di pari passo con il registro emozionale del film, tanto cadenzato e adrenalinico nella prima parte quanto lento e sinuoso nella seconda, quando in una sorta di rispettosa distanza resta come in osservazione dello sviluppo del trauma. L’insistito uso diegetico del sonoro è uno dei tanti accorgimenti che Ben Younger usa per realizzare un’opera potente e delicata allo stesso tempo. Il cast di attori di cui fanno parte anche, Katey Sagal, Ciaràn Hinds e Ted Levine dà prova di grande coesione e di rara intensità scenica che trova il suo apice nella coppia Eckhart/Teller, con quest'ultimo veramente straordinario nel calarsi nella parte del protagonista. Younger riesce a non snaturare la storia dal suo contesto originario, come confermano i titoli di coda con i filmati di repertorio, congegnando un'opera monumento di una delle più grandi rivincite nella storia dello sport. Nelle sale italiane dall’8 marzo 2017. Vittorio Zenardi
3
cinema Nastri d’Argento documentari: ecco tutti i vincitori I Nastri d’argento sono da sempre l’iniziativa più importante nel calendario delle manifestazioni organizzate dal SNGCI Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. In due sessioni anticipate rispetto all’assegnazione e alla consegna dei Nastri per i lungometraggi i Giornalisti Cinematografici promuovono anche i Corti d’Argento, Nastri per i migliori cortometraggi dell’anno, e i premi per i documentari (i Nastri ‘doc’) che sono stati annunciati ieri 3 Marzo 2017. I migliori doc dell’anno secondo il SNGCI sono risultati Porno e libertà di Carmine Amoroso, Napoli ’44 di Francesco Patierno e Acqua e zucchero: Carlo di Palma, i colori della vita di Fariborz Kamkari. Ecco health-e-child.org di seguito tutti i vincitori:
di Franco MARIOTTI
NASTRI al miglior film
-CRAZY FOR FOOTBALL di Volfango De Biasi
–PORNO E LIBERTA’ di Carmine Amoroso – cinema del reale
-DUSTUR di Marco Santarelli
-PORNO E LIBERTA’ di Carmine Amoroso docufilm DOCUFILM -PIPPO DELBONO per la regia di VANGELO -AL DI QUA di Corrado Franco cinema e spettacolo -I CORMORANI di Fabio Bobbio –DINO RISI FOREVER (canadian pharmacy online CENTO ANNI MA NON LI DIMOSTRA) di Fabrizio CORALLO
-NAPLES ’44 di Francesco Patierno -OMBRE DELLA SERA di Valentina Esposito
MENZIONI SPECIALI per l’attenzione al sociale
-VARICHINA La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis di Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo CINEMA e SPETTACOLO
-ERO MALERBA di Toni Trupia
-A PUGNI canadian pharmacy online CHIUSI di Pierpaolo De Sanctis
–LOVE IS ALL. PIERGIORGIO WELBY, AUTORITRATTO di Francesco Andreotti e Livia Giunti
-ACQUA E ZUCCHERO: CARLO DI PALMA, I COLORI DELLA VITA di Fariborz Kamkari
–NON VOLTARTI INDIETRO di Francesco Del Grosso
-BOZZETTO NON TROPPO di Marco Bonfanti
cinema del reale
-CINQUE MONDI di Giancarlo Soldi
–ASSALTO AL CIELO di Francesco Munzi
-THE YOUNG POPE: A TALE OF FILMMAKING di Fabio Mollo
–NAPLES ’44 di Francesco Patierno – docufilm -ACQUA E ZUCCHERO: CARLO DI PALMA – cinema e spettacolo I COLORI DELLA VITA di Fariborz Kamkari NASTRI SPECIALI alla carriera -Gianni MINÀ – Giorgio PRESSBURGER –FEMMINISMO! di Paola Columba e per i due film Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti e Nessuno ci puo’ giudicare STEVE DELLA CASA Speciale 70 anni Sngci SCIUSCIA’70 di Mimmo Verdesca
V. Z. cinema e spettacolo -LA MASCHERA E IL SORRISO L’avventura artistica di Mario Carotenuto di Claretta Carotenuto -RUBANDO BELLEZZA di Fulvio Wetzl, Laura Bagnoli e Danny Biancardi
PROTAGONISTA DELL’ANNO LE ‘CINQUINE‘ FINALISTE 2017 LOU CASTEL (A pugni chiusi di Pierpaolo De Sanctis) PREMI SPECIALI
CINEMA DEL REALE -CIAO AMORE, VADO A COMBATTERE di Simone Manetti
cinema del reale -LE SCANDALOSE di Gianfranco Giagni –FRANCA. CHAOS AND CREATION di Francesco CARROZZINI
-LIBERAMI di Federica Di Giacomo
–ALCIDE DE GASPERI. IL MIRACOLO INCOMPIUTO
-MAGIC ISLAND di Marco Amenta
4
cinema Lucca Film Festival e Europa Cinema: svelate le opere in concorso L’edizione 2017 del Lucca Film Festival e Europa Cinema che si terrà dal 2 al 9 aprile, tra Lucca e Viareggio, vedrà in concorso quattordici lungometraggi selezionati dai principali festival internazionali come Berlino, Locarno, San Sebastian e Toronto che competeranno per il premio come “Miglior film”. La giuria sarà presieduta da Criti Puiu, a cui sarà dedicata la prima retrospettiva in Italia; “Miglior film europeo” dalla giuria degli studenti universitari e una “menzione d’onore”, che sarà decretata dalla giuria popolare. Tra i registi in concorso troviamo l’ecelttico Bruce LaBruce, simbolo del New Queer Cinema, e il rumeno Calin Peter Netzer, Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2013 e in corsa anche all’ultima edizione. Ecco di seguito le opere selezionate: Ceux qui font les révolutions à moitié n’ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis, Simon Lavoie (Canada, 2016); Tamara Y la Catarina di Lucía Carreras (Spagna, Francia, Uruguay, 2016); El Invierno di Emiliano Torres (Argentina, 2016); Afterlov di Stergios Paschos (Grecia, 2016, 94’); Ikari di Sang-il Lee (Giappone, 2016, 142); Dao Khanong di Anocha Suwichakornpong (Thailandia, Paesi Bassi, Francia, Qatar, 2017); Rifle di Davi Pretto (Brasile/Spagna, 2017, 88’); Rekvijem za gospodju j (Requiem for Mrs. J) di Bojan Vuletic (Serbia/Bulgaria/Macedonia, 2017, 93’); The levelling di Hope Dickson Leach (U.K., 2016); Butterfly kisses di Rafael Kapelinski (U.K, 2017); The Misandrists di Bruce LaBruce (Germania/Canada, 2017); Dayveon di Amman Abbasi (USA, 2017); Ein Weg (Paths) di Chris Miera (Germania/Germany, 2017); Ana, Mon Amour di Cãlin Peter Netzer (Romania, 2017). Sinossi dei film Ceux qui font les révolutions à moitié n’ont fait que se creuser un tombeau di Mathieu Denis, Simon Lavoie (Canada, 2016) I quattro ventenni dal Québec, Klas Batalo, Giutizia, Tumulto and Ordine Nuovo rifiutano il mondo in cui vivono. Tre anni dopo l’implosione del movimento di protesta “Maple Spring”, ricorrono a una forma di vandalismo che gradualmente li avvicina al terrorismo. Tuttavia, la loro rivoluzione d’avanguardia è lontana dalle aspirazioni sociali prevalenti e minaccia di esplodere loro in faccia. Il film si è già fatto notare al Toronto Film Festival (Best Canadian Feature prize) e a Berlino nella sezione Generations 14plus (menzione speciale). Tamara Y la Catarina di Lucía Carreras (Spagna, Francia, Uruguay, 2016) La quarantenne Tamara è mentalmente disabile ed è stata recentemente abbandonata dal suo fratello e unico amico, Paco. Nonostante la sua solitudine e nonostante il fatto che la sua vita sia stata rivoluzionata, Tamara continua a seguire la propria routine quotidiana. Un giorno, l’attrazione e il fascino che Tamara prova per coccinelle la porta ad allontanarsi dal suo quartiere e sul suo cammino presso un chiosco trova una neonata che è stata apparentemente abbandonata. Senza considerare le possibili conseguenze, Tamara decide di portarla a casa propria e di proteggerla. La signora Meche, una settantenne che vive da sola nello stesso quartiere, scopre la neonata a casa di Tamara e non ha altra scelta se non quella di farsi coinvolgere. Il film narra la storia di queste due donne che stanno svanendo nella loro solitudine e invisibilità e illustra come le due, ciascuna nell’altra, riescono a trovare uno spazio in cui, invece di essere emarginate, si sentono finalmente necessarie. El Invierno di Emiliano Torres (Argentina, 2016, 93’) Evans, un caposquadra di età avanzata che da lungo tempo lavora in una tenuta ovina in Patagonia, accoglie un nuovo gruppo di lavoratori che presteranno la propria opera nella stagione della tosatura delle pecore. Jara, un giovane proveniente dall’Argentina nord-orientale, si distingue tra gli operai. I proprietari della tenuta lo individuano come un possibile nuovo caposquadra. Quando il lavoro della stagione volge al termine, le peggiori paure Evans diventano realtà. Dopo aver dedicato tutta una vita a quel lavoro e a quella tenuta, Evans viene licenziato e Jara prende il suo posto. Il cambiamento non sarà facile per nessuno dei due e ciascuno dovrà trovare la propria strada per sopravvivere a un inverno che è ormai alle porte.
5
cinema Afterlov Di Stergios Paschos (Grecia, 2016, 94’) E’ estate in Atene e Nikos, un musicista 30enne in bancarotta, sta badando a una lussuosa villa in periferia di un suo amico. Tra cocktail a bordo piscina e giochi con il cane di cui si deve prendere cura, Nikos formula un piano. Non avendo ancora superato la sua recente separazione da Sofia, Nico pensa che questa possa essere un’occasione più unica che rara per ottenere finalmente alcune risposte. La invita quindi a passare il fine settimana in villa. Sofia accetta volentieri, non sapendo, naturalmente, che i piani Nikos non sono così innocenti come sembrano. Nikos rinchiude entrambi in casa e si rifiuta di lasciare andare via Sofia fino a quando questa non avrà spiegato razionalmente i motivi della rottura. La presunta vacanza spensierata si trasforma in un insieme di litigi, risate, giochi e introspezione. Nikos otterrà mai le risposte che sta cercando? E Sofia sarà mai sarà in grado di spiegare il motivo per cui si sono lasciati? Afterlov è una storia divertente, commovente e graffiante sul dopo-amore tra due persone che si rifiutano di crescere. Ikari di Sang-il Lee (Giappone, 2016, 142) La parola “rabbia” è stata scritta con il sangue delle vittime su una parete della stanza in cui sono stati trovati due corpi brutalmente assassinati. Passa un anno, ma l’assassino non si trova. Il caso mina la capacità delle persone di fidarsi le una delle altre, in particolare quella di tre coppie di persone che vivono in un villaggio di pescatori, a Tokyo, e a Okinawa. Tutte hanno recentemente stretto amicizia con qualcuno che ha un passato misterioso. La rabbia segue alla fiducia perduta; un’emozione che tende a diventare violenta e svela in modo imprevisto il mistero dietro l’omicidio. Dao Khanong di Anocha Suwichakornpong (Thailandia, Paesi Bassi, Francia, Qatar, 2017) Una regista e la sua musa, una ex studentessa militante degli anni Settanta, una cameriera che continua a cambiare lavoro, un attore e un’attrice conducono esistenze collegate da nessi quasi invisibili. La narrazione cambia pelle varie volte, rivelando strato dopo strato le complessità che informano le vite dei personaggi. Rifle di Davi Pretto (Brasile/Spagna, 2017, 88’) Dione è un giovane uomo misterioso che vive con una famiglia in una località rurale e remota. La tranquillità viene disturbata quando un ricco proprietario terriero cerca di acquistare la piccola proprietà dove vivono Dione e la famiglia. Rekvijem za gospodji j (Requiem for Mrs. J) di Bojan Vuletic (Serbia/Bulgaria/ Macedonia, 2017, 93’) La signora J., una ex impiegata amministrativa, vuole completare tutte le sue attività: lava un lavandino pieno di piatti, va al negozio a fare la spesa, e dissotterra una vecchia pistola di famiglia. E’ la pistola del suo defunto marito. La signora J. è decisa a uccidersi con quella pistola nel giorno dell’anniversario della morte del marito, tra una settimana. Lei è pronta a mettere in ordine tutti i dettagli privati e amministrativi in modo che possa suicidarsi a modo suo. Per completare il tutto ha bisogno di una sola cosa: un certificato che attesti il lavoro svolto nel corso degli ultimi 20 anni. In un paese che sta attraversando una transizione sociale, ottenere il certificato si rivela essere veramente complesso. Perché vivere in fase di transizione è complicato. E morire lo è ancora di più. The levelling di Hope Dickson Leach (U.K., 2016, 83’)
6
Somerset, Inghilterra. La giovane veterinaria Clover Catto ritorna alla fattoria in cui è cresciuta dopo aver appreso che suo fratello Harry è morto in quello che sembra essere stato un suicidio. Trova la casa di famiglia in uno stato di abbandono a seguito alle alluvioni del 2014 che hanno devastato la zona e Clover è costretta a confrontarsi con il padre Aubrey sulla fattoria, il bestiame e, soprattutto, circa i dettagli che circondano la morte del fratello Harry. Con l’avvicinarsi della data del funerale e a causa di ciò che scopre, Clover intraprende un viaggio emotivo volto alla resa dei conti con la sua famiglia, con la sua infanzia e con sé stessa. Butterfly kisses di Rafael Kapelinski (U.K, 2017, 89’) Seguiamo Jake e i suoi due migliori amici in un mondo distorto dal sesso e dalla pornografia. Ciascuno ha i propri demoni, ma il segreto di Jake non può essere svelato a nessuno. The Misandrists di Bruce La Bruce (Germania/Canada, 2017, 91’) Una cellula segreta di terroriste femministe sta progettando di liberare le donne, rovesciare il patriarcato, e di inaugurare un nuovo ordine mondiale femminile. Dayveon di Amman Abbasi (USA, 2017, 75’) Sulla scia della morte di suo fratello maggiore, il 13 anni, Dayveon trascorre le soffocanti giornate estive in roaming rurale in Arkansas. Quando cade nelle mani di una banda locale, diventa attratto dal cameratismo e dalle violenze del loro mondo. Ein Weg (Paths) di Chris Miera (Germania/Germany, 2017, 107’) Quanto è lunga l’eternità? Qualche anno o il rompersi delle onde sulla rugged costa Baltica? Andreas e Martin condividono tutti gli alti e bassi della vita mentre loro figlio cresce. Un approccio prudente alle tracce di una lunga relazione. Ana, Mon Amour di Cãlin Peter Netzer (Romania, 2017, 125’) Toma incontra Ana mentre studiano entrambi letteratura all’università. Ana ha un leggero disordine neurotico e soffre di attacchi di panico. Toma la segue in ogni angolo oscuro in cui finisce, combatte i suoi genitori quando la respingono, accetta di diventare padre e la sposa, diventa il suo babysitter, il suo autista, il suo mondo. Toma sembra essere in controllo della loro relazione, ma di fatto gravita attorno a una donna che non riesce a comprendere, spingendo al limite la sua resistenza, provando a salvarla. Quando Ana supera le sue paure e si adatta al mondo esterno, Toma rimane solo, provando a mettere insieme i pezzi del puzzle, sforzandosi di capire il vortice che ha attraversato. Vittorio Zenardi
cinema Florence Korea Film Fest: il ruolo della donna e i cambiamenti della società coreana
Il 15/mo Florence Korea Film Fest, evento dedicato al meglio della cinematografia sud coreana contemporanea, che si terrà dal 23 al 31 marzo 2017 al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50r), parlerà della condizione delle donne tra desideri ed emancipazione e del controverso rapporto con la Corea del Nord. L’ospite d’onore sarà il regista Park Chan-wook, che presenterà in anteprima italiana il nuovo film “The Handmaiden”. Autore di pellicole di culto come “Old Boy” e “Lady Vendetta” , Park Chan-wook sarà omaggiato con un premio alla carriera, le chiavi della città e una retrospettiva di tredici titoli dedicata al suo poliedrico percorso artistico. I titoli tra corti e lungometraggi premiati nei festival di tutto il mondo saranno quarantatré con anteprime, incontri con gli autori, mostre ed eventi collaterali. Quattro le sezioni tematiche: Orizzonti Coreani, dedicata ai grandi nomi del cinema di Corea, con film campioni d’incassi in patria e vincitori di riconoscimenti internazionali; Independent Korea, che ospita lavori di giovani e talentuosi registi esterni alla grande distribuzione; la Notte Horror, selezione delle pellicole di genere più originali dell’ultimo anno e Corto, Corti, spazio dedicato al cortometraggio. Tra le novità il focus K Woman, 5 titoli per esplorare il ruolo della figura femminile sul grande schermo, con opere che spazieranno dal documentario al thriller. La rassegna, ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association, inaugura la sesta edizione della Primavera Orientale, iniziativa che celebra il cinema d’Oriente organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana. Dopo ogni proiezione il pubblico in sala sarà chiamato ad esprimere il proprio parere sul film appena visto all’interno delle sezioni Independent Korea e Orizzonti Coreani, per conferire al più votato l’“Asiana Airlines Audience Award”. La giuria del festival inoltre valuterà le opere delle medesime sezioni per assegnare il “Festival Critics Award”. Le pellicole vincitrici saranno annunciate in occasione della cerimonia di chiusura della manifestazione, giovedì 30 marzo 2017 alle 20.30 al cinema La Compagnia. Vittorio Zenardi
7
cinema Life: Non oltrepassare il limite - Recensione Sinossi: Life: Non oltrepassare il limite racconta la storia dell’equipaggio di una stazione spaziale internazionale in procinto di fare una delle scoperte più importanti della storia: provare che ci sia vita su Marte. Quando l’equipaggio inizia a svolgere le prime ricerche sul campione, capirà di trovarsi di fronte ad una forma vivente più intelligente del previsto. Recensione Life è stato presentato ieri sera 21 marzo 2017, in anteprima all’Agenzia Spaziale Italiana di Roma, con un collegamento speciale da Houston con Paolo Nespoli. L’astronauta a maggio partirà verso la Iss per la sua terza missione nello spazio (chiamata Vita, acronimo di vitalità, innovazione, tecnologia, abilità), stavolta all’età di 60 anni. “Ormai sono diventato un extraterrestre anche io - dice Nespoli - Quando si va nello spazio, il cambiamento è importante. Già togliere la gravità dalla nostra vita quotidiana, è qualcosa che non ci viene normale”. L’opera di Daniel Espinosa, regista svedese di origine cilena, è l’ultima in ordine cronologico che cerca di rispondere alla domanda: “Esistono forme di vita su altri Pianeti? La risposta prenderà il nome di Calvin, (nome datogli da una ragazzina sulla Terra vincitrice di un concorso imbastito a tal proposito, dopo che la sua scoperta è stata annunciata al mondo), organismo complesso che non ha nessuna intenzione di fare amicizia con i suoi compagni di viaggio. Life risente di molte influenze, prime fra tutte quella di Alien di Ridley Scott e ancora di più Gravity di Cuarón, come si può notare già dal notevole pianosequenza iniziale. Il lavoro migliore è stato fatto nell’ideazione e creazione della creatura aliena, stupefacente quando da organismo unicellulare muta fino a qualcosa di decisamente lovecraftiano e vediamo in soggettiva il suo avanzare. Espinosa riesce bene a dare il senso di claustrofobia mista a terrore che pervade gli astronauti, anche grazie a interessanti movimenti di macchina che non lasciano punti di riferimento e una colonna sonora (composta da Jon Ekstrand) che ritma sapientemente i momenti topici. Ryan Reynolds, come il resto del cast (Rebecca Ferguson, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare ), seppur con interpretazioni non certo memorabili, risulta convincente. Il finale, per nulla scontato ci induce a riflettere sulle possibili conseguenze di un contatto alieno e lascia aperti inquietanti scenari. Life: Non oltrepassare il limite arriverà nelle sale italiane dal 23 marzo 2017, distribuito da Warner Bros Italia. Vittorio Zenardi
8
cinema David di Donatello: ecco tutti i vincitori La 61esima edizione dei David di Donatello, lo storico premio dell’Accademia del Cinema Italiano ha espresso i suoi verdetti: MIGLIOR FILM La pazza gioia prodotto da Marco BELARDI per Lotus Production (una società di Leone Film Group) con Rai Cinema per la regia di Paolo VIRZÌ MIGLIORE REGISTA Paolo VIRZÌ per il film La pazza gioia MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE Marco DANIELI per il film La ragazza del mondo MIGLIORE SCENEGGIATURA Nicola GUAGLIANONE, Barbara PETRONIO, Edoardo DE ANGELIS per il film IndivisibiliMIGLIORE SCENEGGIATURA ADATTATA Gianfranco CABIDDU, Ugo CHITI, Salvatore DE MOLA per il film La stoffa dei sogni MIGLIORE PRODUTTORE Attilio DE RAZZA, Pierpaolo VERGA per il film Indivisibili MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Valeria BRUNI TEDESCHI per il film La pazza gioia MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA Stefano ACCORSI per il film Veloce come il vento MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Antonia TRUPPO per il film Indivisibili MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA Valerio MASTANDREA per il film Fiore MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Michele D’ATTANASIO per il film Veloce come il vento MIGLIORE MUSICISTA Enzo AVITABILE per il film Indivisibili MIGLIORE CANZONE ORIGINALE “ABBI PIETÀ DI NOI” musica, testi di Enzo AVITABILE interpretata da Enzo AVITABILE, Angela e Marianna FONTANA per il film Indivisibili
Tonino ZERA per il film La pazza gioia MIGLIORE COSTUMISTA Massimo CANTINI PARRINI per il film Indivisibili MIGLIOR TRUCCATORE Luca MAZZOCCOLI per il film Veloce come il vento MIGLIOR ACCONCIATORE Daniela TARTARI per il film La pazza gioia MIGLIORE MONTATORE Gianni VEZZOSI per il film Veloce come il vento MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA Presa diretta: Angelo BONANNI – Microfonista: Diego DE SANTIS – Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per il film Veloce come il vento MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network per il film Veloce come il vento MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA Io, Daniel Blake, di Ken LOACH (Cinema) MIGLIOR FILM STRANIERO Animali notturni, di Tom FORD (Universal Pictures) DAVID GIOVANI In guerra per amore, di Pierfrancesco DILIBERTO MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO Crazy for football, di Volfango DE BIASI MIGLIOR CORTOMETRAGGIO A casa mia, di Mario PIREDDA DAVID SPECIALE ALLA CARRIERA Roberto Benigni V. Z.
MIGLIORE SCENOGRAFO
9
cinema Le cose che verranno - L’avenir - Recensione Sinossi Nathalie (Isabelle Huppert) insegna filosofia in un liceo di Parigi. Per lei la filosofia non è solo un lavoro, ma un vero e proprio stile di vita. Un tempo fervente sostenitrice di idee rivoluzionarie, ha convertito l’idealismo giovanile “nell’ambizione più modesta di insegnare ai giovani a pensare con le proprie teste” e non esita a proporre ai suoi studenti testi filosofici che stimolino il confronto e la discussione. Sposata, due figli, e una madre fragile che ha bisogno di continue attenzioni, Nathalie divide le sue giornate tra la famiglia e la sua dedizione al pensiero filosofico, in un contesto di apparente e rassicurante serenità. Ma un giorno, improvvisamente, il suo mondo viene completamente stravolto: suo marito le confessa di volerla lasciare per un’altra donna e Nathalie si ritrova, suo malgrado, a confrontarsi con un’inaspettata libertà. Con il pragmatismo che la contraddistingue, la complicità intellettuale di un ex studente e la compagnia di un gatto nero di nome Pandora, Nathalie deve ora reinventarsi una nuova vita. Recensione Mia Hansen-Løve firma per immagini una poesia che eleva la cultura come parte inscindibile dell’animo umano, la pone come unica panacea alle traversate della vita. La libertà tanto anelata, che passa necessariamente dal dolore, arriva inaspettata e ha un sapore completamente nuovo che inebria Nathalie. Per esprimere questo sentimento la Hansen-Løve realizza sinuosi movimenti di macchina che paiono come abbracciare la protagonista in una danza dove la colonna sonora s’incastra magistralmente. Quest’opera dimostra come il cinema, (certo cinema) sia vivo e reattivo, e riesca a guardare ai rapporti umani con grazia e sincerità. Un cinema che s’insinua nelle pieghe del quotidiano, con uno sguardo “puro”, che racconta ma non svela, procede (come la vita) per sbalzi, vuoti, incongruenze, dolori. Si possono raccontare lo stupore? La meraviglia? I moti dell'animo? Mia Hansen-Løve pare riuscirci, con indiscutibile eleganza formale filma l’interiorità in divenire dei suoi protagonisti e li accompagna con amore. Il soggetto, che prende spunto dalla sua biografia, è sviluppato in modo da non essere mai banale, il tempo pare essere quello necessario al completamento dell’azione e la fotografia naturalistica incanta quando riprende la splendida Bretagna, contraltare poetico di Nathalie. ttc_11-minLa sequenza della lezione che la professoressa fa all’aperto ai suoi studenti, una sorta di Colazione sull’erba, guarda ancora una volta all’arte, in questo caso pittorica, e pare rimandare al gusto impressionista con cui la regista ha scelto di girare. I libri, una specie di biblioteca dell’anima per Nathalie evidenziano l’eterna possibilità di ricominciare traendo forza dalle nostre passioni, avendo fiducia ne Le cose che verranno. Nelle sale italiane dal 20 aprile 2017 distribuito da Satine Film Distribuzione. Vittorio Zenardi
10
AL VIA LA 20° EDIZIONE DI N.I.C.E. RUSSIA 2017
Il Festival N.I.C.E. (New Italian Cinema Events) quest’anno compie 20 anni. Dal 4 al 9 Aprile a Mosca e dal 7 al 12 Aprile a San Pietroburgo torna la tanto attesa festa del cinema italiano in Russa. La prima tappa del Festival parte da Mosca e la location scelta per lo svolgimento dell’evento è il Multiplex Cinema Oktyabr, della catena KAROFILM, il più grande e suggestivo cinema di Mosca che lo scorso anno ha compiuto 50 anni. A presentare a Mosca la manifestazione accanto al direttore N.I.C.E. Viviana del Bianco, la direttrice dell’IIC di Mosca Olga Strada, Naum Kleiman presidente del Museo Kino e i registi Domenico Calopresti e Francesco Fei, mentre nei giorni seguenti interverranno gli altri registi Gianmarco D’Agostino, Federico Micali, Claudio Rossi Massimi e la produttrice Lucia Macale. L’attrice e regista Valeria Bruni Tedeschi, assente per motivi personali, darà il suo saluto attraverso un video di ringraziamento. Dal 7 Aprile al 12 Aprile 2017 in contemporanea la rassegna avrà luogo a San Pietroburgo al Museo Rodina, il più antico e suggestivo cinema, alla presenza degli stessi partecipanti all’edizione moscovita. I documentari verranno proiettati nell’esclusivo scenario della sala Bianca degli storici “Studi documentari Lendok”. A presentare il festival N.I.C.E. sarà il Console Generale di San Pietroburgo, Leonardo Bencini e il direttore esecutivo del N.I.C.E. Alberto Di Mauro. A Mosca il festival sarà organizzato con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e dell’Ambasciata d’Italia, la Tretiakov Gallery e il MAMM. A San Pietroburgo sarà organizzato con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo e il Consolato Generale d’Italia. La kermesse ormai “maggiorenne” si è consolidata negli anni tramite la fidelizzazione del pubblico e il coinvolgimento delle istituzioni locali. Gli spettatori potranno trovare commedie, drammi e documentari per appagare ogni tipo di preferenza. Nel programma figureranno 17 pellicole: una full immersion tra proiezioni, dibattiti e incontri che daranno il benvenuto al cinema italiano. Programma Sezione “Eventi: Francesco Calogero con Seconda Primavera; Luca Lucini con Nemiche per la pelle. La selezione in concorso comprende le migliori opere prime e seconde di promettenti registi: Gabriele Mainetti, che ha fatto incetta di premi ai David di Donatello e Premio Città di Firenze N.I.C.E. 2016 con la sua opera d’esordio Lo chiamavano Jeeg Robot; Giorgia Cecere con In un posto bellissimo; Federico Micali con L’Universale; Stefano Alpini con Il giocatore invisibile; Claudio Rossi Massimi con La Sindrome di Antonio; Matteo Rovere Veloce come il vento. Retrospettiva di Valeria Bruni Tedeschi e Mimmo Calopresti nei film di: Paolo Virzì con La pazza Gioia ; Mimmo Calopresti con La felicità non costa niente e con La parola amore esiste e, nella veste di regista, con E’più facile per un Cammello… Documentari Valerio Ciriaci If Only I Were That Warrior (vincitore del 56esimo Festival dei Popoli 2015) Gianmarco D’Agostino Camminando sull’acqua (evento 57esimo Festival dei Popoli 2016) Francesco Fei Segantini- Ritorno alla natura Valentina Carnelutti Recuiem Francesco Carrozzini Franca: Caos e Invenzione (presentato alla Biennale di Venezia 2016) V. Z.
11
arte Tra Arte e Moda: la poesia di un incontro al museo Ferragamo
Se esiste un uomo che ha creduto il confine tra arte e moda frutto di un pregiudizio mentale più che reale, questo è Salvatore Ferragamo. Se ne può avere conferma visitando la Mostra “Tra Arte e Moda” promossa dalla Fondazione Ferragamo e dal Museo Salvatore Ferragamo di Firenze che ha come obiettivo l’analisi delle forme di dialogo tra il mondo dell’arte e quello della moda. Guidati nel percorso dalle competenti informazioni di Marta De Michelis, che ci ha accompagnato nella visita, ci siamo immersi nel mondo di uno dei più grandi visionari contemporanei. A soli undici anni apre a Bonito, piccolo paese vicino Napoli il suo negozio di calzature, a sedici sbarca in America dove ad Hollywood crea delle scarpe di scena così comode che le attrici iniziano a portarle anche nella vita quotidiana. Realizza i primi texani di John Wayne e la sua ascesa nel mondo del cinema non si arresterà più. Con materiali inediti come il nylon, ricerca la scarpa invisibile, quando torna a Firenze nel periodo dell’autarchia fa di necessità virtù, realizzando calzature con i materiali che offriva la Toscana come la paglia e la ràfia. S’ispira all’arte con creazioni come Gala del 1938, un decolleté in camoscio con punta a corno di rinoceronte che prende spunto dall’Histoire naturelle di Max Ernst. Una seconda sezione della Mostra evidenzia le contaminazioni, sovrapposizioni e collaborazioni partendo dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion. Una sala è dedicata al sodalizio con Andy Warhol, sono visibili infatti delle stringate di Ferragamo con delle macchie di colore che l’artista, usava appunto per realizzare i suoi capolavori. La particolarità del piano espositivo risiede nella collaborazione con altre istituzioni culturali, che hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’idea, con l’obiettivo di invitare a una riflessione comune: oltre al Museo Salvatore Ferragamo, promotore e organizzatore del progetto insieme alla Fondazione Ferragamo, a Firenze la Biblioteca Nazionale Centrale, le Gallerie degli Uffizi (la Galleria d’arte moderna, la Galleria del Costume di Palazzo Pitti), il Museo Marino Marini e, a Prato, il Museo del Tessuto. Un progetto di altissimo livello, creato e curato con amore, come dimostrano le quotidiane attenzioni della signora Wanda Ferragamo. FINO AL 7 APRILE, FIRENZE, PIAZZA SANTA TRINITA, 5 Vittorio Zenardi
12
festival A Cagliari la 21/a edizione del Festival internazionale di immagini d’autore Il V-art, festival internazionale di immagini d’autore nasce a Cagliari nel 1996 da un’idea del regista e fotografo Giovanni Coda, per istituire un archivio permanente dedicato all’arte elettronica e alle nuove tecnologie, frutto dell’ondata sperimentale - avente nel cortometraggio - un opificio di grande produzione. Saranno presentati in anteprima mondiale il videoclip e singolo di Cosimo Morleo e Maddalena Bianchi legato al film di Giovanni Coda Bullied to death e in prima nazionale il film di Christine Parker. Inoltre una serie di retrospettive e approfondimenti su Maestri indiscussi come Greenway, Polanski, Jarman e Lynch. La rassegna arrivata alla sua 21/a edizione è organizzata dall’associazione Labor si svolgerà dal 16 al 30 marzo 2017 negli spazi comunale del Search con alcuni appuntamenti previsti nella Cineteca sarda e la chiusura il 30 marzo nel Teatro degli Intrepidi monelli di viale Sant’Avendrace. “Il cinema va supportato, sinergie e convergenze sono fondamentali per tutta l’arte sarda”, ha dichiarato Coda, a cui sarà dedicata una sezione monografica per i suoi 25 anni di carriera. Dall’archivi V-art saranno riproposte due Nonstopvideo sulla programmazione degli ultimi vent’anni dal l’istituzione del concorso legato al festival. Annunciato il gemellaggio con il Melbourne Documentary Film Festival a conferma della vocazione sempre più internazionale della manifestazione. Tra gli eventi anche due laboratori scolastici nella ex Vetreria di Pirri e una giornata studio Loveability dedicata al tema “disabilità e sessualità”. Vittorio Zenardi
13
libri Il pozzo dell’Amore nella città Sotterranea Il volto urbanistico e monumentale di Montepulciano è patrimonio universale che ha conservato la perfezione e il fascino di città di origine rinascimentale. II fotografo/scrittore Paolo Barcucci, già affermato editore, attraverso le pagine del libro “Il Pozzo dell’Amore nella città Sotterranea” porta in emersione e ci rappresenta l’immagine inedita della Città di Montepulciano, a partire dalla sua parte sotterranea, fornendo la mappa di luoghi e situazioni inesplorati. Nel “Pozzo dell’amore” vengono narrati l’amore tormentato e gli incontri di Niccolò e Francesca, discendenti di due famiglie locali rivali, i Capuleti e Montecchi - nell’epoca in cui dominavano i Del Pecora, in lotta con altre famiglie e divisi tra loro nel sostegno a Siena o a Firenze, quando Siena, Firenze e Perugia si contendevano la supremazia sul territorio. Alla presentazione del libro è lo stesso autore a rendere noto che il suo romanzo d’esordio è stato ispirato dall’incessante amore verso la sua Terra di origine, amplificato dal recente distacco a Milano. E’ un’opera “fatta in casa”(la moglie Meri ha collaborato e editato il lavoro, mentre il fratello ne è lo stampatoreeditore) , nata “quasi per caso” su sollecitazione di Marco Ercolani amico del cuore - appassionato quanto l’autore di Montepulciano, - attento curatore di un pregevole restauro dei sotteranei sottostanti i palazzi patrizi in prossimità della Colonna del Marzocco, che sono stati riportati amorevolmente allo splendore dello stato originale. Marco nella prefazione del romanzo scrive: “La Città Sotterranea di Montepulciano è una continua fonte di sorprese……….” “Ho chiesto a Paolo Barcucci di ricostruire ,un po’ con gli scarsi documenti storici, un po’ con la fantasia, una storia “possibile” degli abitanti dei bellissimi palazzi che vi sono stati edificati sopra.” Nella conferenza di presentazione Silvia Calamandrei ascrive quest’opera al genere della novella storica. Duccio Pasqui ne convalida la valenza storico – ambientale, considerando coerenti alcune forzature dovute ad artifici letterali ed esigenze narrative. L’autore “nobilita” efficacemente figure apparentemente “minori”quali Armenia,Belone, il Canuto, Caroti, la Lina,recuperati “sulle ali della memoria” e dalla tradizione orale del territorio per rendere tangibile lo spirito del luogo. Crea la geografia emozionale dei paesaggi facendo ricorso all’espediente narrativo collegato alla figura di George Melville che, inviato dall’Associazione inglese Commonwealth War Graves Commission per cercare il luogo di sepoltura del tenente sudafricano James De Villers Browse Gray caduto in combattimento il 30 giugno del 1944 nei pressi di Montepulciano e sepolto nel cimitero di Foiano della Chiana, scopre la grande bellezza della città in epoca più recente. Barcucci in sede di presentazione del libro fa un appello agli amministratori comunali per rendere fruibile la visione della lapide ora oscurata dalla barriera stradale come da citazione: ” Dopo pochi chilometri arrivammo in un luogo chiamato San Benedetto, pieno di alberi di susine, proprio sul ciglio della strada c’era una croce e una lapide con una semplice iscrizione: IN LOVING MEMORY OF LIEUT. JAMES DE VILLERS BROWSE GRAY PRETORIA REGIMENT KILLED IN ACTION JUNE 30 - 1944
Il Pozzo dell’Amore nella città Sotterranea Paolo Barcucci Querce Edizioni, edizione inglese con la traduzione di Janet Miners
Vittorio Zenardi
14
musica FIM - FIERA INTERNAZIONALE DELLA MUSICA: ECCO I PRIMI OSPITI
La Quinta Edizione di FIM - Fiera Internazionale Della Musica evento italiano dedicato ai servizi al musicista, si terrà il 26, 27 e 28 maggio 2017, alla Fiera di Erba (a soli 40 km da Milano). Tre giorni dove poter ascoltare live David Cross, David Jackson, David Knopfler, Arthur Browne e il nostro Omar Pedrini. In attesa di altri grandi nomi della musica italiana e straniera, FIM 2017 annuncia un omaggio importante, che farà da filo conduttore dell’intera rassegna: quello a Elvis Presley, per celebrare il quarantennale della scomparsa del Re del Rock. FIM - Fiera Internazionale della Musica 2017 è anche un’occasione importante di formazione, incontro e divertimento. Tra le diverse aree troviamo: Showroom (esibizioni, esposizioni, incontri, ) Prog Day (area dedicata al progressive-rock), Casa FIM (stage tv in diretta streaming con Jocelyn), FIM Social (presentazione musicisti), Radio FIM (web radio in diretta), FM OffStage (interviste musicisti), FIM On Air (web radio e web tv). Inoltre per essere sempre aggiornati si può scaricare l’APP di FIM su Smartphone o iPhone. Vittorio Zenardi
15
www.whatsupmagazine.it
16