anno 13 | numero 114| ottobre 2015
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Netflix al debutto in Italia : tutti i pacchetti disponibili
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news
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“Tree of Life” l’album colonna sonora dell’Expo Expo 2015, tutte le info sulla cerimonia di chiusura Il set di Gomorra ad Expo 2015
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Festa del Cinema di Roma: “The walk 3d” KREUZWEG - le stazioni della fede:recensione
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“Le cose che non ho”, Marco Mengoni torna a dicembre col nuovo disco
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cinema
Patrizia Borrelli in mostra al Museo Venanzo Crocetti di Roma
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news Netflix al debutto in Italia: tutti i pacchetti disponibili Il 22 ottobre è stato il Netflix day, il popolare servizio di streaming americano è sbarcato nella nostra penisola, offrendo agli utenti italiani un canale alternativo (e in molti casi esclusivo) per guardare film, serie Tv, documentari e one-man show.
“Tree of life”, l’album colonna sonora dell’Expo Domani l’Esposizione Universale record d’incassi per biglietti venduti chiuderà i suoi tornelli: cala il sipario su Expo Milano 2015, alle ore 17 di domani 31 ottobre i tornelli saranno chiusi al pubblico, previsti migliaia di visitatori ad affollare il sito espositivo nell’ultima giornata della kermesse, per visitare i padiglioni ma soprattutto per assistere al grande ed ultimo spettacolo dell’albero della vita. Per molti lo spettacolo più bello dell’Expo, le musiche emozionanti che accompagnano lo spettacolare gioco di luci dell’albero della vita sono ora racchiuse in un cd, che continuerà a fare da colonna sonora ai tanti che hanno apprezzato queste sinfonie e vorranno riascoltarle anche a Expo chiuso. Il disco è stato presentato lo scorso mese alla Feltrinelli di Firenze dove l’autore e compositore dei brani Roberto Cacciapaglia ha dichiarato: «La musica può essere un veicolo di comunicazione che passa attraverso il caos quotidiano», presentando il suo “Tree of Life” (uscito il 26 maggio proprio in occasione dell’inaugurazione di EXPO ).
Il clamore nato attorno a questo servizio è stato veramente tanto: per la prima volta un servizio di streaming in cui poter vedere senza interruzioni di buffering i migliori film e serie tv, ma soprattutto dei prodotti creati appositamente dalla casa di produzione Netflix e che hanno già riscosso grande successo in America. Per gli utenti italiani sono stati pensati tre tipologie di abbonamento, differenti per tariffa e per numero di utenti che potranno connettersi contemporaneamente anche guardando contenuti diversi. Ci sarà una differenza anche per la qualità dello streaming, alcuni pacchetti prevedono la tecnologia HD mentre altri no. Si parte con un’offerta “base” da 7,99 euro (contenuti in qualità standard e possibilità di collegarsi con un solo dispositivo a scelta fra console, smart tv, tablet, pc, tv box e smartphone), si prosegue con una proposta “standard” da 9,99 euro (in Full HD e su due dispositivi a scelta) per arrivare a un piano “premium” da 11,99 euro (contenuti in 4K accessibili da quattro dispositivi diversi). Il primo mese è gratuito dal momento dell’iscrizione al servizio, dopodichè si potrà comodamente decidere se continuare o interrompere l’abbonamento senza alcun costo di disdetta.
L’ultimo capolavoro discografico del grande Cacciapaglia contiene il brano di 12.40 minuti dedicato allo spettacolo che ogni sera illumina L’Albero della Vita, la struttura alta 37 metri al centro di Lake Arena simbolo di questa edizione dell’esposizione universale. Sono sei in tutto le tracce che compongono la colonna sonora dello spettacolo italiano all’Expo al fianco delle quali, proprio in linea con l’idea stessa con cui è nata la “Tree of life suite”, vengono riproposti altri dieci precedenti lavori, per un totale di sedici pezzi di approccio a una precisa concezione di musica.
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news Expo 2015, tutte le fino sulla cerimonia di chiusura Sabato 31 ottobre Expo Milano 2015 chiuderà i battenti dopo sei mesi di grande successo. La cerimonia di chiusura sarà trasmessa in diretta tv a partire dalle ore 18,00 e, come annunciato in precedenza, avverrà alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al grande evento saranno presenti cariche istituzionali anche delle Nazioni Unite, con il Commissario generale Eduardo Rojas Briales e di altri importanti organizzazioni e istituzioni nazionali e internazionali. In queste ultime settimane l’esposizione universale ha attiranto un numero sempre più crescente di visitatori provenienti da tutto il mondo, al punto che le lunghe code e il flusso di visitatori è diventato cosi alto da far sembrare la visita un’ impresa ardua da compiere per i tanti visitatori. Il programma ufficiale dell’ ultimo giorno di Expo 2015 è ancora top-secret ma la chiusura dei tornelli è stata confermata per le ore 17.00. Chiusura ritenuta necessaria dall’organizzazione per un controllo più idoneo e sicuro dei tanti visitatori che affolleranno il Decumano e il Cardo nella giornata di chiusura dell’Esposizione Universale del 31 ottobre. Il commissario di Expo Giuseppe Sala ha già chiesto al prefetto di Milano accurati rinforzi delle forze dell’ordine per i controlli dell’ultimo giorno di Expo, in previsione della marea di visitatori che vorranno assistere per l’ultima volta allo spegnimento delle luci delle strutture del sito espositivo e all’uyltimo spettacolo del famoso albero della vita. Ieri 25 ottobre all’Open Air Theatre si sono chiusi gli eventi musicali con l’ultimo spettacolo andato in scena, il concerto di Francesco De Gregori. Dopo le bellissime performance degli acrobati e danzatori della Repubblica Ceca di mercoledì 28 ottobre, giovedì 29 alle 21 ci sarà lo spettacolo conclusivo di David Merlini illusionista ungherese. Restano ancora tante le domande e le indiscrezioni che circolano sul possibile destino dei Padiglioni di Expo 2015 all’ombra del grande Albero della Vita, dal quale assisteremo alle ultime sorprese che sicuramente non mancheranno al programma della cerimonia conclusiva del 31 ottobre di Expo 2015 Milano.
Il set di Gomorra ad Expo 2015 Appuntamento per i fan di Gomorra domani 7 ottobre a partire dalle ore 19:00 all’interno del sito espositivo di Expo 2015: la produzione della serie ha deciso di catapultare il pubblico nel vivo della serie grazie ad un set allestito presso il padiglione The Waterstone di Intesa San Paolo. In maniera del tutto virtuale, a coloro che accorreranno presso il padiglione, potrebbe capitare di essere direttamente coinvolti in una sparatoria o ritrovarvi affidatari di una “piazza di spaccio” per volontà del Clan dei Savastano. La tecnologia utilizzata, attraverso dei dispositivi elettronici, è quella dei gear, già molto utilizzati nel mondo dei videogames, grazie ai quali benchè sarà tutto virtuale si avrà un effetto decisamente realistico e il pubblico certamente non rimarrà deluso da questa esperienza. Complice un mega schermo che vi avvolgerà a 360 gradi e la proiezione di scene girate appositamente per questo tipo di esperienza in 3D, vi ritroverete a toccare con “mano virtuale” i luoghi di Gomorra 2 La Serie. Non si sa ancora quali saranno i personaggi, o meglio gli ologrammi degli stessi, con i quali il pubblico potrà interagire ma una cosa è certa: il divertimento è assicurato, un’esperienza unica e che per di più non è mai stata provata per nessuna serie tv, senza contare l’emozione di potersi poi rivedere sullo schermo nel momento in cui gli episodi andranno effettivamente in onda sul canale Sky. L’evento ovviamente ha dei posti limitati, soprattutto per evitare di incrementare il disagio che già in questi giorni si registra all’interno del sito espositivo, dovuto alle lunghe code per visitare i padiglioni e alla grande affluenza che si registra ogni giorno. Per questo, a chi volesse partecipare all’evento, il consiglio è di recarsi un po’ di tempo prima dell’orario ufficiale dell’appuntamento, cosi da essere certi di accaparrarsi i primi posti. E poi perchè no, se non l’ avete ancora fatto è l’occasione giusta per approfittare i visitare qualcuno dei meravigliosi padiglioni nati appositamente per l’Expo.
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cinema Festa del Cinema di Roma: The Walk 3D di Robert Zemekis (Selezione Ufficiale) SINOSSI: Philippe Petit, un funambolo francese, sorprese la città di New York camminando su una fune d’acciaio tesa tra le due torri non ancora inaugurate e parzialmente occupate del World Trade Center. Coloro che in quel momento si trovavano nei pressi si fermarono, guardarono in alto e videro l’impossibile: un uomo che sembrava danzare alto nel cielo. RECENSIONE: The Walk è uno spettacolo cinematografico epico, Robert Zemeckis mette lo spettatore in cima alla fune, gli fa provare il senso di vertigine, la tensione, la paura. Lo riporta agli albori del cinema, lì il treno dei fratelli Lumiere lo faceva e scansare e sobbalzare, qui, complice l’esperienza visiva in 3D e IMAX®, è l’ipnotica illusione di aderenza alla realtà a fare lo stesso effetto (vedere la scena in cui la barra di equilibrio pare colpirci). Il punto di vista di Petit (Joseph Gordon-Levitt), si alterna così a quello dell’istanza narrante, in un riuscitissimo cortocircuito di emozioni. A questo spettacolo per gli occhi, Zemeckis fa coincidere una sceneggiatura che risulta particolarmente fluida grazie all’espediente di farci partecipi dei pensieri che accompagnano Petit mentre cammina sulla fune tra le due torri. Il suo gesto artistico é un segno di ribellione, libertà e fiducia nelle infinite possibilità dell’uomo. Infatti in conferenza stampa dichiara: “Il complimento più grande che mi fanno é quando la gente dice che il mio gesto li ha ispirati..gli ha fatto trovare la forza per inseguire il proprio sogno.....Quando sono in aria non penso ad una causa specifica, non voglio dare un messaggio preciso, ma solo far capire che nulla é impossibile. Io non sono un funambolo ma un pittore, un regista di teatro, coniugo l’arte in tutte le sue forme. Il filo è il mio trono...” In alto, sospeso nel cielo, leggiadro ed elegante, Petit sembra proprio nel suo regno e Zemeckis non poteva mostrarcelo in modo migliore. Nelle sale italiane da giovedì 22 ottobre 2015.
Vittorio Zenardi
KREUZWEG - LE STAZIONI DELLA FEDE: LA RECENSIONE SINOSSI: Attraverso quattordici lunghe inquadrature da un’angolatura fissa, è rappresentato il percorso di Maria (Lea van Acken), una giovane adolescente di quattordici anni che appartiene, insieme alla sua famiglia, a una comunità cattolica fondamentalista di stampo radicale. Maria frequenta il mondo moderno come ogni ragazza della sua età, tuttavia il suo cuore è devoto a Gesù e lei è determinata a mantenersi pura per lui, seguendo l’esempio di tutti quei bambini di cui parla Padre Weber (Florian Stetter) a catechismo, che, fin da piccoli, sentono la “chiamata” del Signore e diventano santi. Maria aderisce quindi completamente ai dettami del sacerdote e della madre (Franziska Weisz), che severamente ne sorveglia le pulsioni innocenti della pubertà, e si sforza di seguire il rigore che la fede le impone anche quando questo significa allontanarsi dalla realtà che la circonda. Solo Christian (Moritz Knapp), un compagno di scuola, sembra turbare i suoi propositi. Quando la invita a cantare soul e gospel nel coro di una parrocchia vicina, Maria è incuriosita e interessata ma, alla fine, è costretta a rinunciarvi: queste musiche, le è stato insegnato, sono tentatrici e demoniache e, come tutte le melodie moderne, possono scatenare gli istinti umani più irrefrenabili e primordiali. In questo contesto di chiusura verso le gioie della vita mondana e di presunzione che il peccato risieda in ogni angolo della vita terrena, Maria si convince dunque che solo attraverso l’estremo sacrificio si possa finalmente raggiungere Dio. E intraprende così il suo personale cammino verso il Golgota, lasciando dietro di sé una famiglia dilaniata che trova conforto solo nella fede, e la domanda se tutto questo fosse davvero inevitabile. RECENSIONE: Con Kreuzweg - Le stazioni della fede, Dietrich Brüggemann indaga sulla follia di tutti i fondamentalismi. Il regista tedesco conosce molto bene l’ambiente che racconta perché, negli anni novanta, la sua famiglia é stata a lungo associata ai circoli della Fraternità di San Pio X che ha fornito l’ispirazione per la Fraternità sacerdotale di San Paolo nel film. “Kreuzweg” in tedesco significa “Via Crucis”, quella che la protagonista intraprenderà come unica ed estrema soluzione per unire la fede religiosa nella quale è stata cresciuta e il suo desiderio di condurre una vita differente. Formalmente impeccabile, rigoroso e stilisticamente perfetto Kreuzweg riesce a coinvolgere e far riflettere lo spettatore. Questo grazie anche alla straordinaria e potente interpretazione della protagonista, la giovane debuttante Lea van Acken. Brüggemann torna dopo Neun Szenen, suo film d’esordio, a lavorare con le inquadrature fisse, confermando la sua predilezione per uno sguardo senza compromessi. La macchina da presa immobile, mostra nel suo complesso uno spazio ben delimitato. Gli attori sono così diretti come in una coreografia teatrale, liberi di interagire simultaneamente, nulla é quindi sottratto al vedibile. Tutto quello che é leggibile é anche visibile. Questa scelta ha la capacità di far crescere lentamente la tensione anche con una lunga, singola scena. Orso d’argento per la Miglior Sceneggiatura, (scritta dal regista insieme alla sorella Anna) al Festival di Berlino 2014 e Premio della Giuria Ecumenica, arriva nelle sale italiane il 29 ottobre distribuito da Satine Film.
Vittorio Zenardi
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cinema Life: la recensione SINOSSI: Il film è tratto dalla storia vera dell’amicizia nata tra il fotografo della Magnum Dennis Stock (Pattinson) e l’attore James Dean (DeHaan), quando nel 1955 la rivista Life commissionò a Stock un servizio fotografico sull’attore. Stock aveva 26 anni quando nel suo mondo chiuso e tradizionalista arrivò l’attore emergente James Dean, uno spirito libero che avrebbe trasformato la cultura popolare, segnando il passaggio dalla cravatta ai jeans, dai divi della celluloide agli idoli delle ragazzine. Il servizio per la rivista Life portò i due giovani a intraprendere insieme un viaggio fotografico attraverso gli Stati Uniti – da Los Angeles a New York fino in Indiana – che avrebbe cambiato per sempre la vita di Stock e prodotto alcune delle immagini iconiche dell’epoca. RECENSIONE: Anton Corbijn fotografo e cineasta olandese postosi all’attenzione con Control (2007) sul leader dei Joy Division Ian Curtis, realizza un’opera densa di atmosfere malinconiche ed intense. Presentato come evento speciale all’ultima Berlinale, Life ripercorre con estrema fedeltà la folgorante ascesa di uno dei più talentuosi attori della storia del cinema. Divenuto emblema della ribellione giovanile grazie a La valle dell’Eden, Gioventù bruciata e Il gigante, tutti girati nel 1955, James “Jimmy” Dean ci viene mostrato in tutta la sua sensibile fragilità. Corbijn punta tutto sulla rappresentazione di quel corpo “caro agli Dei” che si fa simbolo di quella discrasia fra il divo e l’uomo. Riprende il nascere dell’uno e lo scollamento dell’altro. Per far questo la macchina da presa ci restituisce la materialità di quel volto entrato a far parte del mito, indugia sulla profondità dello sguardo, sulla cadenza di passi trascinati. L’immagine cinetica rimanda di riflesso all’immagine fotografica in un gioco di specchi dove la finzione mima il reale. La splendida interpretazione di DeHaan, che conferisce credibilità all’intero film, denota uno studio approfondito del personaggio, che ne esce perfettamente delineato. Un’ottima prova anche per Pattinson, a suo agio nel ruolo dell’ambizioso fotografo e nel duettare con il collega protagonista. La luce, che passa dai toni crepuscolari degli interni dei locali, al bianco asettico dell’Indiana é perfettamente calibrata, merito dell’ottima fotografia firmata da Charlotte Bruus Christensen, già apprezzata ne Il sospetto (2012) di Thomas Vinterberg, brava a trovare il giusto equilibrio cromatico. Il 30 settembre 1955, intorno alle 6 del pomeriggio, una Ford Tudor nera taglia la strada a una Porsche Spyder 550. Alla guida di quest’ultima è seduto James Dean che non sopravvive all’incidente. A soli 24 anni ci lascia così, una delle figure più carismatiche e affascinanti del cinema mondiale. Life, ne è un degno tributo, un’opera importante per ricordarlo e farlo conoscere alle nuove generazioni. Dall’8 ottobre, ovvero a una settimana dal sessantesimo anniversario, nelle sale italiane.
Vittorio Zenardi
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musica “Le cose che non ho”, Marco Mengoni torna a dicembre col nuovo disco Tutti i fan di Marco Mengoni devono segnarsi questa data sul calendario: 4 dicembre. E’ questo il giorno in cui uscirà il nuovo disco del cantante, un nuovo progetto che si chiamerà “Le cose che non ho” e arriverà in tutti i negozi di musica e negli store on line su etichetta Sony. Il disco è stato anticipato dal singolo Ti Ho voluto bene veramente divenuto in breve tempo un grande successo in radi. Oltre alla data di uscita ufficiale de Le Cose Che Non Ho è stata rilasciata anche la copertina. Marco Mengoni appare in solitaria nello scatto scelto per rappresentare l’album Parole In Circolo 2 Due/di 2 due in una posa particolarmente riflessiva. Marco Mengoni, copertina Le Cose Che Non Ho Come promesso dal cantante tempo addietro, 2due/di2due arriverà entro la fine dell’anno in corso e rappresenterà il regalo di Natale perfetto per molti fan dell’Esercito. Possiamo considerare questo di Mengoni un periodo veramente d’oro: dopo il trionfo agli MTV EMA nella categoria Best Italian Act e poi nella categoria Best Worldwide Act Europe, Mengoni è stato riconosciuto come il miglior cantante d’Europa e nel 2016 tornerà in concerto dal vivo in tutta Italia con il suo tour MengoniLive2016, i cui biglietti sono già in prevendita sul circuito TIcketOne. La tournée 2016 di Marco Mengoni si compone di 12 appuntamenti in una selezione di prestigiosi palazzetti della penisola tra i quali il Mediolanum Forum di Assago (Milano) e il Palalottomatica di Roma, rispettivamente il 6 magio e il 12 maggio.
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Patrizia Borrelli in mostra al Museo Venanzo Crocetti di Roma di Margerita Villa Tracce nel vuoto, nel pieno, nel colore. E’ questo il titolo scelto dall’artista romana Patrizia Borrelli per presentare al pubblico un insieme di opere realizzate tra il 2008 e il 2015 ancora in esposizione presso il Museo Venanzo Crocetti di Roma fino al prossimo 14 ottobre. La mostra, che comprende dipinti e sculture, è stata inaugurata lo scorso 30 settembre alla presenza del critico d’arte Carla Mazzoni e del curatore Fabrizio Giuseppe Farachi. Le tematiche delle sue creazioni artistiche esprimono e rivelano emozioni che provengono dai livelli più profondi dell’anima. La forza del colore presente negli acquarelli colpisce in modo diretto l’impressione visiva e la mente di chi osserva. Tutta la sua produzione mette in risalto l’interiorità ed è caratterizzata da uno stile dinamico e deciso che sottolinea i conflitti dell’animo umano, i contrasti e gli ostacoli che gli uomini, talvolta, possono incontrare nel percorso della vita ma che mostra, tuttavia, una chiave di volta, un elemento risolutivo che permette di scorgere la luce. Il significato racchiuso nelle sue creazioni non è sempre immediatamente percepibile perché spesso si lascia solamente intravedere; Patrizia Borrelli rappresenta temi e concetti utilizzando il linguaggio dell’anima, una modalità di espressione che vuole superare ciò che è immediatamente evidente agli occhi di coloro che osservano, per rimandare ad altri sensi, ad una lettura più ampia e aperta a molteplici significati. Come sostiene il critico Carla Mazzoni, nel corso della sua esperienza l’autrice ha intrapreso un “viaggio di consapevolezza” che le ha dato la possibilità di scoprire il nuovo e l’imprevisto, esattamente come accade al viandante nel suo percorso in giro per il mondo. Per informazioni: Fondazione Museo Venanzo Crocetti – via Cassia, 492 Roma – tel. 06 33711468 - www.fondazionecrocetti.it
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