giovanni marinelli blackplaces2
GRETA EDIZIONI
PROJECTIONS OF A POSSIBLE WORLD “[…] Venice! That single word seems to send an exaltation exploding in the soul, it excites everything poetic within us, it provokes all our faculties of admiration. And when we arrive in this unique city, we inevitably study it with forewarned and ravished eyes, we look upon it with our dreams. […]” (from ‘Venise’, 1885, Guy de Maupassant)
Andrea Tinterri The difficulty of taking on a city like Venice lies in the nauseating excess of images which it has, over the years, collected, blended together and fed back to a hungry public. From professional photography to laminated postcards, from the millions of rolls of film filled by twentieth-century tourists to the simultaneity of social sharing. Venice is also this, an endless vision of superimposed images, the sensation of a continuous déjà-vu which relentlessly leads to a collective memory. The Blackplaces2 project by Giovanni Marinelli is the result of a long process of overproduction. It is the possible answer to a saturated collective image, where it is not necessary to recognise the city, but rather to sense it in a way that is more cerebral than real. Marinelli constructs a labyrinth of levels which are almost monochrome. His photographs have no horizon. Architecture, canals, churches and buildings blend into the background: a veil covers the entire photograph. In some cases, an intruding colour seems to give a slight depth to the image, but it is just a fleeting illusion. It comes up against a barrier which blocks its access. Marinelli’s photography needs lengthy observation, the eye needs to adjust to the lack of light, the observer needs to understand the space through which to enter; a small opening, an unperceivable
chromatic rip. Venice does not need to be looked at again, or maybe it does, but from an extra-terrestrial point of view, from a pedestal on the moon, from a photographer in exile in a little remote village in the Milky Way. This is the sense of this project. The impossibility of approaching Venice without being struck by the History of images which draw it into a vortex from which it is impossible to emerge unharmed. And so this is a kind of censorship, an occlusion, as though Marinelli wanted to demonstrate the inaccessibility of the object of desire, in a gesture that we could define, to all intents and purposes, as metaphotographic. Because this is the crux of the matter, the Blackplaces2 project is the possible result of a story which has lasted for almost two centuries, beginning with Carlo Naya and the Alinari brothers. It is a story which is muddled with that of mass tourism, a horde of people who feel the need to testify the reaching of a destination. Marinelli does not avoid this dangerous game, this grotesque carousel. But, at the same time, he keeps his distance from it as though he were really photographing from a remote place, light years away. He places a filter between himself and the object photographed. One can make out only shadows, projections of a world which is possible, but which is to be reconstructed, piece by piece, after a long and healthy regenerative amnesia.
opposite / a fianco: Blackplaces2 #1, 2016 bottom / sotto: Blackplaces2 #12, 2016 Blackplaces2 #13, 2016 Blackplaces2 #14, 2016
PROIEZIONI DI UN MONDO POSSIBILE “[...] Venezia! Questa parola da sola sembra far scoppiare nell’anima un’esaltazione, eccita tutto ciò che vi è di poetico in noi, scatena tutte le nostre facoltà di ammirazione. E quando arriviamo in questa città inusitata, la contempliamo immancabilmente con occhi prevenuti e rapiti, la guardiamo coi nostri sogni. [...]” (da ‘Venise’, 1985, Guy de Maupassant)
opposite / a fianco: Blackplaces2 #5, 2016 bottom / sotto: Blackplaces2 #15, 2016 Blackplaces2 #16, 2016 Blackplaces2 #19c, 2016
Andrea Tinterri La difficoltà di confrontarsi con una città come Venezia sta nella bulimia d’immagini che negli anni ha raccolto, triturato e ridato in pasto ad un pubblico affamato. Dalla fotografia autoriale alle cartoline stampate su carta e poi plastificate, dai milioni di rullini di turisti novecenteschi passati per la camera oscura alla simultaneità della condivisione social. Venezia è anche questo, un immaginario sterminato di immagini sovrapposte, la sensazione di un continuo déjà-vu che riporta inesorabilmente ad una memoria collettiva. Il progetto Blackplaces2 di Giovanni Marinelli è il risultato di un lungo processo di sovrapproduzione. È una possibile risposta ad un immaginario saturo, dove non è necessario riconoscere la città, ma percepirla in un gioco più cerebrale che reale. Marinelli costruisce un labirinto di piani che sfiorano il monocromo. Le sue fotografie non includono nessun orizzonte. Le architetture, i canali, le chiese i palazzi si confondono con lo sfondo: un velo ricopre l’intero rettangolo fotografico. In alcuni casi un colore intruso sembra restituire una timida profondità all’immagine, ma è solo illusione temporanea. Si sbatte contro una parete che impedisce l’accesso. La fotografia di Marinelli ha bisogno di un tempo d’osservazione lungo, l’occhio si deve abituare alla poca luce, l’osservatore deve intuire lo
spazio attraverso cui inserirsi; una piccola fessura, un’impercettibile lacerazione cromatica. Venezia non ha bisogno di essere nuovamente guardata, o forse si, ma da un punto d’osservazione extraterrestre, da un piedistallo posizionato sulla luna, da un fotografo in esilio in un piccolo paesino sperduto nella via lattea. È questo il senso di questo progetto. L’impossibilità di avvicinarsi a Venezia senza rimanere folgorati dalla Storia di immagini che la risucchiano in un vortice, da dove è impossibile uscirne illesi. Quindi una sorta di censura, di occlusione, come se Marinelli rendesse evidente l’inaccessibilità all’oggetto del desiderio, in un gesto che potremmo definire, a tutti gli effetti, metafotografico. Perché è questo il nocciolo della questione, il progetto Blackplaces2 è un possibile risultato di una storia lunga quasi due secoli, iniziata con Carlo Naya e i fratelli Alinari. È una storia che si confonde con quella di un turismo di massa che ha la necessità di testimoniare l’avvenuto raggiungimento della meta. Marinelli non si sottrae a questo gioco pericoloso, a questa giostra grottesca. Ma, contemporaneamente, ne prende le distanze come se realmente stesse fotografando da un luogo remoto, lontano anni luce. Frappone un filtro tra se e l’oggetto ripreso. Si intuiscono solo ombre, proiezioni di un mondo possibile, ma che andrebbe ricostruito, pezzo per pezzo, dopo una lunga e salutare amnesia rigeneratrice.
GIOVANNI MARINELLI blackplaCES2 opposite / a fianco: Blackplaces2 #11, 2016
PUBLICATION / CATALOGO Catalogue published for the project ‘Blackplaces2’ / Catalogo pubblicato per il progetto ‘Blackplaces2’ Publishing House / Casa Editrice www.gretaedizioni.com Art direction & design www.bildung-inc.com Text / Testi Andrea Tinterri English translations / Traduzioni Daniel Clarke Image and artworks / Immagini ed opere ©Giovanni Marinelli Press services / Ufficio stampa BILDUNG Inc. / BDG press relationship.bdg@bildung-inc.com Giovanni Marinelli ‘Blackplaces2’ ISBN 978-88-99367-21-3 Print in August, 2016 / Stampato in agosto, 2016 Graffietti Stampati, Italy All rights reserved, no part of the publication may be reproduced and/ or stored in a retrieval system or transmitted in any form or by any means without the prior permission in writing of copyright holders and of the publisher. / Diritti riservati. Vietata la riproduzione anche nei casi di sola trasmissione dati, anche parziale, senza autorizzazione scritta dell’editore. 250 copies numbered and signed by the artist / Copie n. 250 numerate e firmate dall’artista N.
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For enquiries / Informazioni Greta Edizioni | T +39 0721.403988 Via Passeri 97, 61122 Pesaro (IT) Publishing direction | Stefania Dottori s.dottori.ge@gmail.com ~ The artworks of Giovanni Marinelli on the project ‘Blackplaces2’ are print on Canson Platine Fibre 310 gr. Limited edition on 4. Variable sizes. / Le fotografie del progetto ‘Blackplaces2’ di Giovanni Marinelli sono stampate su Canson Platine Fibre 310 gr. Edizione limitata di 4. Formati vari. Commercial enquiries and availability / Informazioni commerciali e disponibilità BAG GALLERY Pesaro _ Parma For enquiries-appointment / Informazioni: T +39 366.1977633 | +39 338.1404626 ISBN 978-88-99367-21-3 ISBN 978-88-99367-21-3
9 788899 367213
EU 15.00
Cover and back / Copertine: Blackplaces2 #9, 2016 (detail/particolare)
design: bildung inc. www.bildung-inc.com