N.12 AUTUMN 2009
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Gruppo Editoriale
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spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, lettera b - legge 662/96 - filiale di Firenze - contiene IP - euro
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COVER STORY
ROBERT F. KENNEDY III
FASHION A/W ‘10 DARK SOUL
INTERVIEW
LEONARDO PIERACCIONI JANE BIRKIN FILIPPO TIMI
ART & DESIGN
Top guide
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N. 1 2 - AUTUMN COVER STORY
86 ROBERT F. KENNEDY III RFK by Francesca Lombardi 38 40 42 44 46
SAVE AS
EXHIBITIONS THEATRES MOVIES BOOKS ECO
PEOPLE
24 FRANCESCO CIAMPI Nei cenci dell’attore - Playing an actor by Alessandra Lucarelli 26 LUDOVICA FRATINI Lady wine by Teresa Favi 28 ENRICO MARTELLOZZO Third generation by Elena Moretti 30 NICCOLÒ BIONDI Genitori in blue jeans - Parents in blue jeans 32 ELISABETTA ROGAI Senza compromessi - No compromises 34 PAOLO SEMINARA Vista su Firenze - View on Florence
MOVIE, THEATRE & MUSIC
90 LEONARDO PIERACCIONI Gli uomini preferiscono le bionde Men prefer blondes by Giovanni Bogani 94 JANE BIRKIN Per sempre musa Our forever muse 98 FILIPPO TIMI Alchimia feroce Wild alchemy
CONTENTS FASHION
51 IT’S OBJECT 103 WATCHES Plastic revolution by Sandro Fratini 106 STEFANO RICCI Chiamatelo lusso Call it luxury by Eva Desiderio 110 LEATHER Anima dark Dark soul by Marta Innocenti Ciulli 120 FASHION A singular red by Marta Innocenti Ciulli 128 JEWELS Luce per i miei occhi - Light for my eyes 138 THE FUTURE Ink and water don’t mix by Felice Limosani
SPORT
197 BERNARDO CORRADI Un bomber di razza toscana An all-Tuscan top goal scorer by Matteo Grazzini
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N. 9 N. 12 - AUTUMN WINTER CULTURE
80 ISTITUTO DEGLI INNOCENTI Con 1000 fiorini pratesi With 1,000 florins from Prato by Giuseppe Mascambruno 154 DESCENDANTS Una tigre nel sangue - The blood of a tiger by Domenico Savini
ITINERARIES
74 SANTO SPIRITO Bellissime contraddizioni Beautiful contradictions by Nicky Swallow 193 ROBERTO BRENNER In viaggio con Google - Traveling with Google 201 ABETONE Ski emotions
ART & DESIGN
142 EXHIBITION Collezionisti e tesori Art collectors and treasures by Cesare Cunaccia 148 FABRIZIO MORETTI Chevalier des Arts 150 PALAZZO TORNABUONI Profumo di storia - Scent of history by Antonio Fulvi 156 MIMMO PALADINO Alea e progetto - Chance and design by Leonardo Bartoletti 160 FUTURISMO Il salto mortale - A giant leap by Loredana Ficicchia 162 GALLERIE Superfici sensibili - Sensitive surfaces by Francesca Lombardi 166 HOME DESING Il genio e la regola - The genius and the rule by Teresa Favi
CONTENTS SPECIAL LONDON
177 LIFE God save London by Alessandra Lucarelli 182 LUCA DEL BONO Professione gentleman Profession gentleman by Mariangela Rossi 184 OLIVIA FERRAGAMO La moda nel Dna - Fashion in Dna 186 MANFREDI DELLA GHERARDESCA Noblesse oblige by Ilaria Ciuti 188 GUIDO POLITO Five star life 190 LUCIANO GIUBBILEI Un italiano al Chelsea Flower An italian at the Chelsea Flower Show
FOOD & WINE
206 WINE La grande festa della campagna Excuse for a party in the countryside by Paolo Pellegrini 211 HAUTE CUISINE Il miglior allievo My best pupil by Guido Parigi 214 CONCIERGE TIPS Povero ma buono Economic but so good by Claudio Meli
SHOT ON SITE
63, 64, 65, 66, 69, 70, 73 219, 220, 223, 224, 227, 228, 231, 232, 235
GUIDE
237 NEW OPENING 238 RESTAURANTS & HOTELS
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TRIMESTRALE DI MODA, EVENTI E LIFESTYLE PUBLISHER
FM publishing srl Gianluca Fontani, Luca Gori, Ori Kafri, Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini M
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EDITOR IN CHIEF
Matteo Parigi Bini FASHION DIRECTOR
Marta Innocenti Ciulli CO-EDITOR Guido Parigi Bini MANAGING EDITOR
Sciogliendo la riserva di cui all’udienza 27.5.2009 nel procedimento ex artt. 669-bis e seguenti c.p.c. 131 e 133 D.Lgs. 10 febbraio 2005, n. 30 (CPI) iscritto al n.r.g. 6779/2009; P.T.M 1. inibisce a Gruppo Editoriale s.r.l., corrente in Prato, Via Piero Della Francesca 2, ed ad ogni soggetto i cui servizi siano utilizzati per violare il diritto di proprietà industriale della ricorrente Gruppo Editoriale Nove s.r.l. (in particolare a F.M. Publishing s.r.l., corrente in Firenze, Lungarno Colombo 28, quale registrant dei nomi a dominio www.firenzemagazine. it e www.firenzemagazine.com) qualsiasi violazione dei diritti della ricorrente inerenti il marchio registrato “Firenze Magazine” (di cui alla domanda FI – 2004 – C – 1062 del 26.7.2004 e alla registrazione n. 1111086 dell’ 8.5.2008) nonché il proseguimento o la ripetizione della violazione in atto, ed in particolare la eventuale fabbricazione e/o il commercio e/o dell’uso delle cose costituenti violazione del diritto, con ordine connesso nei confronti di chi ne sia proprietario o ne abbia comunque la disponibilità; 2. inibisce altresì in particolare a Gruppo Editoriale s.r.l. l’utilizzo delle parole “Firenze Magazine” sia nelle autocitazioni della rivista “Firenze made in Tuscany”, sia nel titolo della rivista stessa nella prima pagina di copertina e in qualunque segno distintivo della stessa sia nei nomi a dominio (e conseguenti indirizzi di posta elettronica) riferiti alla rivista. 3. dispone ai sensi dell’art. 133 D.Lgs. 30/2005 il trasferimento provvisorio dei nomi a dominio www.firenzemagazine.it e www.firenzemagazine.com in favore della ricorrente Gruppo Editoriale Nove s.r.l.; 4. ordina che il dispositivo della presente ordinanza venga pubblicato, a cura e spese della resistente Gruppo Editoriale s.r.l., a caratteri doppi rispetto a quelli normali, sull’intera prima colonna della pagina della rivista Firenze made in Tuscany dove sono riportate le indicazioni di legge sulla stessa e per due numeri consecutivi, autorizzando in difetto la ricorrente a procedervi in via coattiva, con diritto a rivalsa per le spese eventualmente sopportate; 5. fissa a carico di Gruppo Editoriale s.r.l. e in favore di Gruppo Editoriale Nove s.r.l., per ogni violazione o inosservanza o per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della presente ordinanza successivamente constatati, la somma di Euro 100,00 ( cento); 6. dichiara tenuta e condanna Gruppo Editoriale s.r.l. al pagamento in favore di Gruppo Editoriale Nove s.r.l. delle spese di lite del presente procedimento, che vengono liquidate in Euro 706,00 per diritti, Euro 1.600,00 per onorari ed Euro 300,00 per spese, oltre 12,58 CAP ed IVA come per legge. Il Giudice Designato
Teresa Favi, Francesca Lombardi EDITOR
Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli CONTRIBUTORS
Leonardo Bartoletti, Giovanni Bogani, Ilaria Ciuti, Cesare Maria Cunaccia, Eva Desiderio, Loredana Ficicchia, Sandro Fratini, Antonio Fulvi, Felice Limosani, Giuseppe Mascambruno, Claudio Meli, Gianni Mercatali, Elena Moretti,Fabrizio Moretti, Paolo Pellegrini, Mariangela Rossi, Domenico Savini, Nicky Swallow, Elisabetta Vagaggini PHOTOGRAPHERS
Matteo Brogi, Carla Coulson, Pier Paolo Ferrari (cover), Federica Fiori, Guido Harari, Davide Lanzilao, La Sterpaia, Massimo Listri, Alessandro Moggi, Luca Moggi, Laurent monla, Officine Fotografiche, New Press Photo, Andrea Pistolesi ART EDITORS
Chiara Bini, Fabiana Matteini, Alessandro Patrizi TRANSLATIONS
Arianna Balducci, Tessa Conticelli, Carly Kelly, Gioia Mencarelli, Susan Richards, Aniko Szabo, Sarah Jane Web ADVERTISING AND MARKETING DIRECTOR
Alex Vittorio Lana ADVERTISING
Maurizio Brocca, Elisabetta Capecchi, Alessandra Nardelli, Elif Sallorenzo EDITORIAL OFFICE
via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 fax +39.0574.730204 - redazione@gruppoeditoriale.com BRANCH
N. Bayshore Dr. #1101 - FL 33137 - Miami 2000 - Usa ph +1.305.213-9397 fax +1.305.573-3020 SOCIETÀ EDITRICE
Gruppo Editoriale
Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 www.gruppoeditoriale.com - info@gruppoeditoriale.com Gruppo Editoriale
Registrazione Tribunale di Prato - n° 9/2006 del 15.12.2006 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP STAMPA
Baroni & Gori - Prato Stampato su Symbol Freelife Gloss Premium White g. 100 e 250 Printed on Symbol Freelife Gloss Premium White g. 100 and 250 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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Giovanni Bogani, giornalista, scrive dai festival di Berlino, Cannes, Venezia e Roma per il quotidiano La Nazione e per i siti web www.affaritaliani.it e www.cinecitta.it. Ha collaborato con le riviste italo/americane Us Italia e ItalyAmerica. Giovanni Bogani, a journalist, he writes about the cinema festivals of Berlin, Cannes, Venice and Rome for the newspaper La Nazione and for websites www.affaritaliani.it and www.cinecitta. it. He has collaborated with the Italian-American magazines “US Italia” and “ItalyAmerica”americane Us Italia e ItalyAmerica.
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Ilaria Ciuti, scrive su Repubblica dal 1988 (redazione di Firenze). Si occupa dai temi dell’ambiente a quelli del traffico, economia, cultura, fenomeni sociali e moda. Viaggia in bicicletta, ha una figlia di ventidue anni, ha sempre vissuto a Firenze. Ilaria Ciuti has been writing for Repubblica (Florentine staff). She deals with matters ranging from environment to traffic, economy, culture, social phenomena and fashion. She travels by bike, has a twenty-two year old daughter and has always been living in Florence. Cesare Maria Cunaccia, giornalista, critico, docente e curatore si occupa prevalentemente di arte, antiquariato e costume. Collabora regolarmente con prestigiosi magazines italiani e stranieri quali Vogue Italia, AD, Style e quotidiani come Libero e Milano Finanza. Cesare Maria Cunaccia. Journalist, critic, teacher and curator, he mostly deals with art, antiques and social issues. He collaborates with prestigious Italian and foreign magazines such as Vogue Italia, AD Italia, and newspapers like Libero and Milano Finanza.
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Eva Desiderio, romana ma ormai fiorentinissima, caporedattore di Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - da venti anni inviato di costume e moda nel mondo. Conosce molto bene Firenze e i suoi protagonisti. Eva Desiderio. Born in Rome, but now totally Florentine, is managing editor of Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - she has been a fashion correspondent for the last twenty years. She knows Florence and its protagonists very well.
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Sandro Fratini. Avvocato. Dal 1977 nell’azienda di confezioni del padre Giulio e dello zio Fiorenzo, la Super Rifle spa. Dal 2000 è presidente ed unico socio della Super Rifle. Da anni ha diversificato gli investimenti nell’immobiliare e alberghiero. Sandro Fratini. Laywer. He has also been working in his family’s manufacturing company, Super Rifle Spa, since 1997. He has been president and sole partner of Super Rifle since 2000. In the past years he has diversified his investments in the real estate and hotel industry.
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Marta Innocenti Ciulli, 36 anni di moda, di cui 20 passati come direttore di testate con un unico soggetto: moda e tendenze. Un lavoro-passione che le ha corrisposto profondamente. Ama i suoi figli, la casa e il lavoro, la fotografia, il cinema. Marta Innocenti Ciulli, 36 four years in the fashion business, of which twenty spent as editor in chief of magazines specialized in fashion and trends. A job and a passion just right for her. She loves her children, home, job, photography and movies. Felice Limosani. Creative Director e Digital Storyteller. Artista con installazioni per Mies Van Der Rohe Pavilion di Barcellona-Unesco- Sketch Londra. Le sue opere sono selezionate da libraries Tate, Palaise de Tokio, Pompidou. Art Director del Focus del Festival del Cinema di Roma. Felice Limosani. Creative Director and Digital Storyteller. An artist with installations for Mies Van Der Rohe Pavilio in Barcelona, the Unesco and Sketch London. His works have been selected by Tate libraries, Palaise de Tokyo, Pompidou. Art director of Focus at the Rome Film Festival.
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Giuseppe Mascambruno nasce a Firenze, a Livorno comincia la collaborazione con La Nazione. Nel 2000 è vicedirettore del Giorno a Milano. Lo scorso anno è tornato alla Nazione da direttore, il 41° nella storia del giornale che proprio quest’anno festeggia i suoi 150 anni di vita. Giuseppe Mascambruno was born in Florence, his career started in Livorno with La Nazione newspaper. Last year he went back to La Nazione, this time as editor. The 41st in the history of this newspaper that this very year celebrates its 50th anniversary. Massimo Listri, fotografo, vive a Firenze, collabora con continuità alle riviste AD e Fmr e con frequenza a molti periodici stranieri, tra cui Connaissance des Arts e L’Eœil. Ha pubblicato oltre 30 libri di arte e alta architettura. Massimo Listri, photographer, lives in Florence and collaborates with the magazines AD and FMR and frequently with many international magazines such as Connaissance des Arts and L’Eoeil. He has written over thirty art and architecture books. Gianni Mercatali, esperto di comunicazione, osservatore dei comportamenti sociali, giornalista pubblicista, coltiva un amore tenace per la Versilia dove ogni estate trasferisce la propria attività nella sua tenda – ufficio. Gianni Mercatali, communication expert, social behaviours observer, freelance journalist, loves passionately the Versilian coast where every summer he works... under his tent on the beach. Mariangela Rossi, scrittrice di origini toscane ha scritto Il libro dei profumi e 60 consigli di trattamenti benessere. Ama i viaggi, la fotografia, la cucina, i mercatini di antiquariato e il cinema. Scrive di lifestyle e turismo per varie testate, tra cui Elle, Capital, il Venerdì di Repubblica. Mariangela Rossi, Tuscan writer who has written Il libro dei profumi and 60 consigli di trattamenti benessere. Loves travelling, photography, specialist cooking, antiques markets and cinema. Writes about lifestyles and tourism for various magazines, including Elle, Capital, il Venerdì di Repubblica. Paolo Pellegrini lavora a La Nazione, dove si occupa di cultura, spettacoli ed enogastronomia. E’ nato e vive nel Chianti, e certamente deve al fascino di questa meravigliosa terra, l’amore per il bello, il buono e tutto quello che racconta la storia dell’uomo legato al proprio territorio. Paolo Pellegrini works for La Nazione where he writes about culture, shows, food and wine. He was born and lives in the Chianti area and he certainly owes to this wonderful land the passion for beauty, goodness. Domenico Savini, storico delle famiglie fiorentine, esperto di araldica e genealogia, collabora con importanti istituti e con riviste specializzate sulla materia. Tiene periodicamente conferenze sull’argomento. Vive e lavora a Firenze. Domenico Savini, historian and expert in heraldry and genealogy, collaborates with important institutes and specialized magazines. Domenico periodically holds conferences on the subject. He lives and works in Florence.
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Nicky Swallow si è trasferita a Firenze nel 1981, ha scritto su Firenze e la Toscana per più di 10 anni. Collabora a numerose riviste che si occupano di turismo in Toscana, fra le quali Traveller di Condé Nast. E’specialista di cibo, ristoranti, alberghi. Nicky Swallow moved to Florence in 1981. She has been writing about Florence and Tuscany for more than 10 years. She writes for many magazines specialized in tourism in Tuscany such as Traveller by Condé Nast. She is a food, restaurant and hotel connoisseur.
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text Alessandra Lucarelli
Nei cenci dell’attore
Francesco Ciampi. Un comico in carriera A comedian on career Cinema. Quando e come è nata la tua passione? E’ nata mentre frequentavo l’Istituto Tecnico Buzzi, e il club goliardico Le Pagliette. Ricordo quando fui scelto da Rodolfo Betti che, rivolto agli altri, disse: ‘lo vedete lui? Ecco, voglio tutti con un viso di bischero così!’. Ero giovanissimo. Poi sono seguite diverse esperienze, in teatro e in televisione, ma il vero salto nel cinema è arrivato con I Laureati di Pieraccioni. Cenci in Cina ha riscosso successo al cinema e in dvd. Te l’aspettavi? Ho creduto in questo progetto. E mi ha fatto molto piacere quando alcune persone dell’ambiente, inizialmente ostili, si sono ricredute e hanno definito il film ‘profetico’, dicendomi che era arrivato al momento giusto. La tua soddisfazione più grande? 25 Agosto 2007. Il primo ciak, del mio primo vero film da protagonista. Un incontro che ti ha cambiato la vita? Quello con mia moglie Francesca, nell’estate dell’87. Comicità è per te... Far entrare le persone in un teatro, o nella sala di un cinema, e per un paio d’ore riuscire a non farle pensare ai propri problemi, coinvolgendole in una bella storia. L’immedesimazione, per me, è fondamentale. I tuoi luoghi toscani? Sono nato a Prato, Firenze è la mia seconda città, mia moglie ha origini senesi e al mare andiamo a Viareggio. Un toscano doc. Nel futuro vedi...? Una commedia, girata tra Prato, Firenze e le campagne limitrofe. Questa volta sarà una storia di respiro nazionale. Il tuo motto? Mai arrendersi. E vivere ogni giorno con entusiasmo.
Francesco Ciampi. Attore pratese. Reduce dal grande successo del suo primo vero ruolo da protagonista nel film Cenci in Cina, insieme ad Alessandro Paci e Man Lo Zhang. Francesco Ciampi. Actor from Prato. He has just been through a great success of his first real leading role in the movie Cenci in Cina, played with Alessandro Paci and Man Lo Zhang.
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Cinema. How and when your passion began? I start loving it during the school, technical high school Buzzi, and its student’s club Le Pagliette. I remember when I was chosen by Rodolfo Betti, he said to the other gays: “hi, did you see him? Well, I want everybody with a “bischero” (dumb) face like him!”. I was very young. After I had few theatrical and television experiences, but I made my debut into the cinema with I Laureati by Pieraccioni. Cenci in Cina had success in cinema and in dvd. Did you expect it? I believed on that project. I was happy when some people, working in the sphere, at the beginning were hostile to me, but after a while they changed their mind and they called the movie “prophetic” and said that it came on the right moment. Your biggest satisfaction? August the 25th, 2007. My first action of my first movie as lead. A meeting that changed your life? With Francesca, my wife, during the summer 1987. Comedy is for you ... To be able to gather people in the theatre or in the cinema for a couple of hours, involving the audience in a nice story without thinking to their problems. For me the self identification is an essential requirement. Your Tuscan places? I was born in Prato, Firenze is my second town, my wife is from Siena and we go the sea in Viareggio. I’m a real tuscan. What do you see in your future...? A comedy, shot between Prato, Firenze and the neighbouring countries. This time will be a national story. Your motto is? Never give up and live every day with enthusiasm.
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Lady wine
Ludovica Fratini. Entusiasmo e sensibilità Enthusiasm and sensitivity Un vino per dipingere la Toscana Rosso, corposo, di struttura, elegante. Donne del vino, il quid che fa la differenza... Non credo che sul piano professionale oggi si possano fare grosse distinzioni tra uomini e donne. Forse le donne hanno una sensibilità maggiore rispetto ai colleghi dell’altro sesso e questo può essere un aiuto quando si ha a che fare con un prodotto legato ai sensi e al bien vivre come il vino. La qualità che apprezzi di più negli altri? La passione nel fare le cose. E proprio nel mondo del vino mi sono accorta che ogni addetto impegnato in questo settore, lavora con una passione che non ho mai riscontrato altrove. L’incontro che ti ha cambiato la vita Con mio marito che mi ha reso una donna completa e felice, e quello con il mondo del vino che mi ha acceso l’entusiasmo. Luoghi in Toscana ad alto tasso di vibrazioni positive Il sole che si tuffa nel mare la sera tingendo Bolgheri di rosso, visto dalle finestre del mio ufficio alla Tenuta Argentiera. Il progetto a cui tieni di più Il nuovo Merlot in purezza che uscirà a fine 2009 dedicato al mio nipotino. Si chiamerà come lui, Giorgio Bartholomäus. Il futuro? Far crescere bene la mia azienda. La frase che faresti tua? Senza entusiasmo non si è mai compiuto niente di grande (Ralph Waldo Emerson)
Ludovica Fratini, nata a Firenze nel ‘78, vive tra Milano, dove ha incontrato l’amore, e Bolgheri, dove segue il marketing per l’Italia di una delle aziende di famiglia, la vitivinicola Tenuta Argentiera. Born in Florence in 1978, divides her time between Milan, where she fell in love, and Bolgheri, where she heads marketing for Italy in one of her family’s businesses, the Tenuta Argentiera wine company. 26
Firenze
A wine that depicts Tuscany Red, full-bodied with good structure, elegant. Women in wine, that something extra that makes all the difference... I do not think that professionally speaking today there are big differences between men and women. For me there are just qualified people and the others, the capable and the incapable, not a question of gender. In general perhaps women are more sensitive than their male colleagues and this can be of help when you are dealing with a product linked to the senses and bien vivre like wine. The quality that you appreciate most in others? A passion in doing things. In the world of wine I have realised that everyone involved in this sector, from the simplest farmer to the top manager, works with a passion that I have never come across elsewhere. A meeting that changed your life. My husband, who made me a complete happy woman and the world of wine which triggered my enthusiasm. Places in Tuscany with a high level of positive vibes The sun plunging into the sea in the evening and turning Bolgheri red, seen from the windows of my office at Tenuta Argentiera. The project you hold most dear The new monovarietal Merlot that we’ll be releasing at the end of 2009, dedicated to my nephew and named after him, Giorgio Bartolomäus. The future? Good growth of my company. A quotation you would make your own? Without enthusiasm Nothing great was ever achieved without enthusiasm (Ralph Waldo Emerson)
FLO PEOPLE text Elena Moretti
Third generation
Veneto-Toscana, il viaggio di Enrico Martellozzo Veneto-Tuscany, Enrico Martellozzo’s journey Una dinastia legata al vino: tutto iniziò ... Con mio nonno Giovanni, il fondatore, passando per mio padre Paolo con il quale nel 1993 abbiamo rilevato, nel cuore del Prosecco Doc, la Bellussi di Valdobbiadene, fino alla nuova esperienza di Belpoggio a Montalcino. Mio figlio Giovanni, se vorrà, rappresenterà la quarta generazione. Come nasce l’avventura di Belpoggio? Essendo “uomo di bollicine”, dalla curiosità di produrre un vino rosso tutto mio. Anche se mai mi sarei immaginato di arrivare a Montalcino. C’è un incontro che le ha cambiato la vita? Sicuramente quello con Renata, mia moglie. Come vive la campagna toscana? Per noi veneti ogni volta che arriviamo a Montalcino è come se il tempo si fermasse. Una sensazione stupenda. Dalle colline di Valdobbiadene a quelle della Val D’Orcia. Due colture ma anche culture che si incontrano e si arricchiscono a vicenda. Le sue passioni? Famiglia, lavoro. Lavoro, famiglia. Sono però capace di prendere anche l’aereo per andare ad ascoltare un’opera. Non a caso la mia azienda è sponsor del Festival Pucciniano e del Premio per giovani cantanti Toti dal Monte. Nuovi progetti? Una nuova azienda, una nuova sfida. Un posto speciale di Firenze... La terrazza sopra la loggia dell’Orcagna. Un luogo magico, una sosta straordinaria dopo aver visitato la Galleria degli Uffizi. Il suo motto? Un pranzo senza vino è come una giornata senza sole.
Uomo di cultura vinicola ma non solo, Enrico Martellozzo rappresenta la terza generazione di una famiglia che da oltre cento anni opera nel settore del vino. Ha acquistato una tenuta a Montalcino che ha chiamato Belpoggio. A man of more than just wine culture, Enrico Martellozzo represents the third generation of a family that for over one hundred years has worked in the wine sector. He purchased an estate in the Montalcino area that he named Belpoggio. 28
Firenze
A dynasty linked to wine, and it all started... With my grandfather Giovanni, the founder, via my father Paolo with whom in 1993 we bought Bellussi in Valdobbiadene in the heart of Prosecco DOC country, through to this new experience of Belpoggio in Montalcino. My son Giovanni will be the fourth generation in this business, if that is what he wants. How did the Belpoggio adventure start? Being a “man of bubbles”, I was curious to produce a red wine that was all mine. Even if I never thought I would end up in Montalcino. An encounter that changed your life? Definitely Renata, my wife. What’s life like in the Tuscan countryside? For us from Veneto every time we come to Montalcino it is as if time had stopped. A wonderful sensation. From the hills of Valdobbiadene to those of the Val D’Orcia. Two cultivations but also cultures that meet up, each enriching the other. Your passions? Family, work. Work, family. I do however hop on planes to go and listen to opera. It is no coincidence that my company sponsors the Festival Pucciniano and the Toti dal Monte award for young singers. New projects? A new company, a new challenge. A special place in Florence... The terrace over the Orcagna loggia. It is magical and an extraordinary place to stop after a visit to the Uffizi Gallery. Your motto? A lunch without wine is like a day without sunshine.
FLO PEOPLE text Elena Moretti
Genitori in blue jeans
Niccolò Biondi. Manager ispirato dalla famiglia Manager inspired by his family Come vivi il fatto di essere così giovane alla direzione di un marchio tanto noto? Come un passaggio naturale: sono sempre stato abituato a respirare l’aria dell’azienda, vivendo tra i meccanismi frenetici del mondo della moda. Senza mai considerarlo un lavoro vero e proprio ma piuttosto uno stile di vita appassionante. Non mi sono mai posto il problema dell’età, anche perché è un ambiente fatto di persone giovani, di età o di mente. La soddisfazione più grande? Senza dubbio vedere un Roy Roger’s diventare un oggetto ricercato e apprezzato da chi lo possiede. C’è un evento che ti ha cambiato la vita? Più che un singolo evento, il privilegio e la fortuna di avere due genitori fantastici, da cui ho imparato tantissimo. Le tue passioni? Mi diverte il cinema italiano anni ’80 e sono sempre stato affascinato dalle auto potenti ed eleganti. Mentre rinuncio volentieri agli alettoni! In futuro vorresti... Riuscire a fare quello che hanno fatto mio nonno e mio padre! Non potresti mai rinunciare a ... A una cena in compagnia della mia fidanzata, di un buon vino e degli amici più cari. Luoghi di Firenze ad alto tasso di vibrazioni positive? Viale dei Colli. Con il suo panorama riesce sempre a emozionarmi. Ogni volta che ci capito mi ricorda di quanto sia straordinaria questa città. Cosa cerchi quando viaggi e cosa porti sempre con te? Cerco l’innovazione e l’avanguardia, spunti di ricerca e nuove idee per l’abbigliamento, a volte, anche relax e tranquillità. In viaggio porto sempre con me il mio Blackberry e un paio di jeans Roy Roger’s. Of course.
Niccolò Biondi, classe 1981, giovane imprenditore, direttore commerciale della Manifatture 7 Bell s.p.a., proprietaria del marchio storico Roy Roger’s, fondato dal nonno nel lontano 1949 e capostipite del primo jeans italiano. Niccolo Biondi, class ’81, young entrepreneur, marketing director of Manifatture 7 Bell s.p.a., owner of the well-known brand Roy Roger’s, founded by his grandfather in the reminiscent 1949 and leader of the first Italian jeans. 30
Firenze
How is it to be so young and directing a brand so famous? It is like a natural passage: I have always been used to breathing the air of the company, living among the frenetic mechanisms of the world of fashion. Never considering it a true job but more of a passionate life style. I never thought about my age, because it is an environment in constant evolution, made up of young people, in age or mentality. Your greatest satisfaction? With no doubt seeing Roy Roger’s becoming a sought-after item and appreciated by those wearing it. Is there an event that changed your life? It is not just one single event, it is the privilege and the luck to have two great parents, from whom I learned so much. Your passions? I enjoy the Italian cinema from the 80’s and fast and elegant cars always fascinate me. While I can easily go without the spoilers. Your future plans Be able to do what my grandparents and my father did before me! Things you can’t do without... A dinner with my fiancé, good wine and my best friends. Places in Florence with a positive vibe The Colli Boulevard. With its panoramic view it always moves me. Every time I happen to be there it reminds me of how great this city is. What are you looking for and what do you carry with you while travelling? I look for innovation and avant guardism, research hints and new ideas for clothing, sometimes, even relax and tranquillity. I always carry with me my Blackberry and a pair of Roy Roger’s jeans. Of course.
FLO PEOPLE
text Francesca Lombardi
Senza compromessi
La filosofia artistica di Elisabetta Rogai The artistic philosophy of Elisabetta Rogai
La pittrice Elisabetta Rogai è nata a Firenze, dove lavora da diversi anni. Il suo nome è legato a mostre importanti a Pietrasanta e Firenze e alle esposizioni che nel corso degli anni si sono succedute a Venezia, Cannes, Milano, Kyoto o Capri. The painter Elisabetta Rogai was born in Florence, where worked for several years. Her name is linked to important exhibitions in Pietrasanta and Florence and to others she has had in Venice, Cannes, Milan, Kyoto and Capri.
Cos’è per lei l’arte? E’ la capacità, da parte dell’artista, di trasmettere emozioni, sensazioni e stati d’animo. Come ha cominciato? Ho iniziato a dipingere molto presto, avevo solo 9 anni, e non ho più smesso. Chi sono i soggetti dei suoi quadri? Sono soprattutto donne, modelle dal vero, alle quali attraverso la gestualità e il cromatismo dono un carattere e un’interiorità. Ho dipinto anche uomini per soggetti sacri. Chi sono stati i suoi maestri? Ci sono due personalità che hanno influito sulla mia formazione professionale: da un lato Michelangelo, per le forme e la plasticità, dall’altro Lucian Freud (nipote di Sigmund) per ciò che attiene all’introspezione e all’analisi delle sensazioni. Qual è il suo personale rapporto con l’arte antica, che trova in Firenze una sua culla d’eccellenza? Ammirando Michelangelo, posso dire di avere un rapporto meraviglioso con l’arte del passato. Adoro i grandi del Rinascimento. Dove vorrebbe un quadro in un posto storico della città o della Toscana? Questo desiderio è già diventato realtà: un mio ritratto di Oriana Fallaci, completato a un mese dalla sua scomparsa e di proprietà del Consiglio regionale toscano, si trova a Palazzo Cerretani. La filosofia di Elisabetta Rogai? “Senza compromessi”, che è anche il titolo della mia ultima personale. Ma visto che per avere successo bisogna soffrire, aggiungerei il detto latino Per aspera ad astra. What is art for you? It is the ability of the artist to convey emotions, sensations and states of mind. How did you start? I started painting very early on, when I was just 9, and I have never stopped since then. Who do you paint? Mainly women, live models, creating their personality and inner qualities with gestures and colours. I have also painted men for holy works. Who were your masters? Two characters influenced my professional studies: on the one hand Michelangelo, with his shapes and plasticity, on the other Lucian Freud (Sigmund’s grandson) as far as introspection and analysis of sensations is concerned. What is your personal relationship with ancient art, for which Florence is a cradle of excellence? As an admirer of Michelangelo, I can say that I have a marvellous relationship with art from the past. I adore the big names of the Renaissance One of your paintings in a historical location in the city or in Tuscany. Where would you like to see it? This wish has already come true: a portrait I did of Oriana Fallaci, completed one month after her death and belonging to the Tuscan Regional Council, is on show in Palazzo Cerretani. Elisabetta Rogai’s philosophy? “No compromises”, which is also the title of my latest solo exhibition. But seeing that you need to suffer to be successful, I would add the Latin motto Per aspera ad astra.
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Firenze
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FLO PEOPLE text Elena Moretti
Vista su Firenze
Paolo Seminara. 40 anni di stile e colore 40 years of style and colors Qual è stata la sua realizzazione più ambiziosa? Senza dubbio Silvia e Filippo, i miei figli. C’è un incontro che le ha cambiato la vita? L’incontro con una valigia di occhiali. Tristi. Erano gli anni ’70, giravo l’Italia come rappresentante di occhiali. C’erano grandi fermenti nella moda, ma l’eyewear restava un settore in cui la ricerca non esisteva. Grazie a quella valigia, è nato lo stimolo a creare occhiali secondo il mio gusto: belli e colorati. A cosa si ispira per le sue creazioni? La mia formazione da fotografo mi porta ad essere un curioso rilevatore del mondo esterno. Osservo la gente, i modi di vestire e i colori. Osservo i dettagli delle piccole cose, osservo la natura. Ovunque porto dentro la mia Sicilia con le sue atmosfere e i suoi cromatismi unici. Cosa si aspetta dal futuro? Mi piacerebbe che l’Italia potesse primeggiare in tutto il mondo per la fantasia, le idee e lo stile. Non è un caso che la mia azienda si chiami Italian Style. E vorrei poter trasmettere ai giovani quello che ho imparato in 40 anni di lavoro. Cosa trova sorprendente del vivere a Firenze? E’ una città in cui respiri la bellezza: non puoi che trarne una forte suggestione. E, nel suo piccolo, è una vetrina a cielo aperto, che può sorprendere per la diversità delle persone che da tutto il mondo la frequentano. A Firenze si sente a casa... Con la natura intorno. Le mie origini mi riportano alla terra. Abito in collina, ho un grande giardino pieno di ulivi. Soltanto così mi sento a casa. Il suo motto? Chi-semina-raccoglie!
Paolo Seminara, siciliano, si trasferisce a Firenze giovanissimo ed esordisce come fotografo. A Viareggio ha il primo contatto con il mondo degli occhiali. Da 40 anni crea, produce e vende occhiali in puro stile italiano. Sicilian, moves to Florence very young and debuts as photographer. At Viareggio, in an eyewear shop, she has here first contact with the world of glasses. For forty years now, she produces and sells glasses in full Italian style. 34
Firenze
Which one was your most ambitious creation? With no doubt Silvia and Filippo, my kids. Is there an event that changed your life? The contact with a suitcase full of glasses. Sad. It was the 70’s, I travelled as agent for eyewear whole Italy. There were great uprises in the fashion world, but eyewear was always a sector where research never existed. From that suitcase came this urge to create glasses according to my taste : beautiful and colourful. What gives you inspiration for your creations? My formation as a photographer takes me to be a curious discoverer of the outside world. I observe people , dressing styles and colors. I observe little detailed things, I observe the nature. I carry around me my Sicily, including its atmosphere and its rainbow of colors. What does future have for you? I would like to see Italy awarded first in the world for its fantasy, its ideas and style. It is not by chance that my company’s name is Italian Style. I would love to transmit to the youth what I learned in 40 years of work. What do you find surprising living in Florence? Is a city where one breathes beauty: i’s impossible not to feel this strong influence. In its small reality, it’s an open-air showcase, it’s surprising to find it frequented by a diversity of people from all around the world. You feel at home in Florence.... With its surrounding countryside. My origins take me back to the land. I live in the hills, I have a big garden full of olive groves. This is how I feel at home . Your motto? You reap what you sow.
SAVE AS EXHIBITIONS Matteo Grazzini
Staccioli, Man Ray e Chagall
Stili diversi per artisti senza tempo
Con una mostra che coinvolgerà tutta la città Volterra rende omaggio ad un suo figlio illustre, Mauro Staccioli, uno dei maggiori scultori contemporanei. Fino all’8 novembre Mauro Staccioli - Volterra. Luoghi d’esperienza nelle piazze e negli spazi museali troveranno posto venti installazioni-sculture ambientate nel paesaggio volterrano. e formeranno un anello intorno alla città. Una iniziativa che si avvale di un comitato scientifico composto
Firenze e Palazzo Strozzi dedicano alla storia particolare del trompe-l’œil la mostra Inganni ad arte. Meraviglie del trompe-l’œil dall’antichità al contemporaneo, dal 16 ottobre al 24 gennaio 120 opere di pittura, scultura e arti applicate provenienti da diversi musei e collezioni faranno scoprire l’arte di far sembrare vero ciò che non lo è. Tra i capolavori esposti anche opere di grandi maestri come Tiziano, Velázquez, Mantegna, Tiepolo, Tintoretto, Turrell, Pistoletto. La mostra è ideata e curata da Annamaria Giusti, direttrice della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Cinquanta ritratti di donna in mostra fino al 6 dicembre al Lu.C.C.A, Lucca Center of
da Gillo Dorfles, Enrico Crispolti, Massimo Bignardi, Marco Bazzini, Maria Laura Gelmini, Alessandro togoli e Sergio Borghesi. I colori caldi dei quadri di Chagall riscalderanno l’autunno di Pisa: dal 9 ottobre al 17 gennaio le sale di Palazzo Blu, sul Lungarno, ospiteranno infatti la mostra Chagall e il Mediterraneo. La mostra, curata da Meret Meyer e da Claudia Beltramo Ceppi, presenterà 150 opere: non solo dipinti ma anche sculture, ceramiche e tavole provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche francesi, come il museo nazionale Marc Chagall di Nizza o il Centre Pompidou di Parigi. Cinque le sezioni in cui si articola l’esposizione, tutte legate ai temi che guidarono la vita artista dell’artista, esule russo: Costa Azzurra, Grecia, La Bibbia, la Scultura e le ceramiche e i Collages i nomi. 38
Firenze
Timeless artists with different styles
Volterra celebrates one of its illustrious artists, Mauro Staccioli, named among the greatest contemporary sculptors, by putting on an exhibition that will involve the whole town. Till November 8th, Mauro Staccioli-Volterra. Luoghi d’esperienza. Twenty installations-sculptures will be placed in Volterra’s squares and museums, forming a ring around the town. The project was overseen by a scientific committee
pottery, collage. In Florence, at Palazzo Strozzi, an exhibition on the trompel’œil technique, Inganni d arte. Meraviglie del trompe-l’œil dall’antichità al contemporaneo, held from October 16th to January 24th. The exhibit features 120 works of painting, sculpture and applied arts from several museums and private collections revealing all about the art technique also known as illusion painting. Among the masterpieces on view, works by Tiziano, Velazquez, Mantegna, Tiepolo, Tintoretto, Turrell, Pistoletto. The exhibit is curated by Annamaria Giusti, director of Palazzo Pitti’s Modern Art Gallery. Fifty female portraits by Man Ray on display at Lu.C.C.A, Lucca
Futuristi
xxxxxx Mauro Staccioli
Staccioli, Man Ray and Chagall
Marc Chagall
Man Ray
Inganni ad arte
Contemporary Art, per Man Ray. The Fifty Faces of Juliet 1941-1955. Sono esposti i cinquanta ritratti che l’artista scattò alla moglie, Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955: fotografie, stampe originali in diverse tecniche e stili, alcune colorate a mano, di diverso formato che Man Ray ha dedicato alla musa della sua vita.
Per celebrare i cento anni del manifesto futurista la Versilia dedica al movimento artistico e culturale una mostra che prende spunto dalle presenza costante di artisti di quella corrente sulle spiagge di Viareggio. Dal 10 ottobre al 20 dicembre, la GaMC, Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea Lorenzo Viani mette in mostra alcune opere inedite e testimonianze di artisti del XIX e del XX secolo, come La Bagnante di Depero, moderno simbolo del Futurismo balneare.
composed of Gillo Dorfles, Enrico Crispolti, Massimo Bignardi, Marco Bazzini, Maria Laura Gelmini, Alessandro Togoli and Sergio Borghesi. The warm colors of Chagall’s paintings will bring warmth to Pisa during the fall season: from October 9th to January 17th, Palazzo Blu, on the Lungarno, will house the exhibition Chagall e il Mediterraneo. The exhibit, curated by Meret Meyer and Claudia Beltramo Ceppi, shows 150 works of art: not only paintings, but also sculptures, pottery and paintings on wood from the greatest French museums, such as the Marc Chagall National Museum in Nice and the Centre Pompidou in Paris. The exhibit is divided in five sections inspired by the themes that guided the Russian artist’s artistic life: the Côte d’Azur, Greece, the Bible, sculptures and
Center of Contemporary Art. The exhibit, The Fifty faces of Juliet 1941-1955, features a collection of fifty photographic portraits of the artist’s wife, Juliet Browner, shot in the years between 1941 and 1955. Photos, original prints made by using different techniques and styles, some of which are handcolored, in different sizes, that Man Ray dedicated to his lifetime muse. To celebrate the Futurist Movement’s centenary, the Versilia area devotes an exhibition to Futurist artists who often stayed in Viareggio. From October 10th to December 20th , GaMC, the Lorenzo Viani Gallery of Modern and Contemporary Art, exhibits some works never shown before to the public and works by 19th and 20th-century artists, such as La Bagnante by Depero, symbol of the Futurist Movement at the seaside.
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SAVE AS THEATRE Alessandra Lucarelli
Pièce&Co.
Itinerario tra gli have-to-see di questo inverno
Appassionati o no, difficile resistere agli spettacoli teatrali della prossima stagione. Ecco un rapido excursus degli imperdibili. Al Teatro Verdi, da giovedì 12 a domenica 15 novembre Alessandro Preziosi sarà il protagonista di Amleto, mentre Bianca Guaccero sarà diretta da Massimo Ranieri in Poveri ma Belli dal 18 al 22. Lunedì 7 dicembre in scena lo show scritto e interpretato da Teo Teocoli e dal 13 al 17
tratta dal romanzo di Mario Soldati. Dal 1 al 6 dicembre in scena Pippi Calzelunghe, con la supervisione di Gigi Proietti, mentre dal 15 al 20 la versione fresca e leggera del regista Gabriele Lavia dell’opera shakespeariana Molto Rumore per Nulla. Il Teatro Puccini vede protagonista una splendida Angela Finocchiaro in Mai più Soli di Stefano Benni venerdì 13 e sabato 14 novembre, mentre Giulio Casale allestirà un affresco poetico e insieme la testimonianza di un’esperienza umana e letteraria unica come quella di Fernanda Pivano con La Canzone di Nanda (in scena
Pièce&Co.
Itinerary among the have-to-sees of this winter season
Passionate or not , it is not easy to resist a theatrical show from the next season. Here is a quick overview of the have-to-sees. At the Verdi Theatre, from Thursday, November the 12th to Sunday the 15th Alessandro Prezioni will be the protagonist of Hamlet, while Bianca Guaccero will be directed by Masimo Ranieri in Poveri ma Belli from the 18th to the 22nd. Monday, December the 7th will be playing the show written and interpreted by Teo Teocoli and from the 13th to the
Giulio Scarpati xxxxxx
Franco Branciaroli Adriana Lecouvreur xxxxxx
gennaio torna Cats, prodotto dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi. Al Maggio Musicale Fiorentino dal 3 al 16 ottobre torna per il secondo anno consecutivo Recondita Armonia, rassegna autunnale nata con l’intento di avvicinare al teatro un pubblico nuovo e giovane. Tre opere famose del repertorio ottocentesco - Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata di Giuseppe Verdi proposte in un fitto calendario di rappresentazioni. Da non perdere inoltre, sabato 7 novembre, Encounter with Stradivari, l’esclusivo concerto di Stradivari della Nippon Music Foundation, una delle collezioni di strumenti ad arco più importanti del mondo. Al Teatro della Pergola, dal 24 al 29 novembre Giulio Bosetti firma la regia di L’Attore, pièce 40
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the production of the Attore, a piece based on the novel of Mario Soldati. From the 1st to the 6th of December playing Pippi Longstocking, under the supervision of Gigi Proietti, while from the 15th to the 20th the new and light version of the director Gabriele Lavia of the Shakespearian opera Much ado about nothing. Puccini Theatre exhibits as protagonist the beautiful Angela Finocchiaro in Mai piu Soli of Stefano Benni Friday the 13th and Saturday the 14th of November, while Giulio Casale will set up a poetical fresco and together with the testimony of a human and unique literary experience such as that of Fernanda Pivano with La
Giulio Casale
il 15 e 16 gennaio). Il 6 e 7 novembre inaugura la stagione invernale del Teatro Dante di Campi Bisenzio Giulio Scarpati con Troppo Buono, Enzo Vetrano e Stefano Randisi firmano la regia e l’interpretazione di un classico di Pirandello come I Giganti della Montagna. Alessandro Benvenuti presenta in esclusiva, per l’area fiorentina, il suo nuovo spettacolo Auntie and Me venerdì 11 e sabato 12 dicembre. Al Teatro Manzoni di Pistoia infine, da venerdì 6 a domenica 8 novembre la prima regionale di Appuntamento a Londra, di Mario Vargas Llosa con Pamela Villoresi e David Sebasti. Dall’11 al 13 dicembre in scena Filumena Marturano di Eduardo de Filippo, con Lina Sastri e Luca De Filippo.
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Luca De Filippo
17th of January Cats will be back, produced by the Rancia Company under the direction of Saverio Marconi. At the Maggio Musicale Fiorentino from the 3rd to the 16th of October for the second consecutive year Recondita Armonia, autumnal meeting born with the intention to gather a new and young public for the theatre. Three famous operas of the 800’s repertoire – Rigoletto, Il Trovatore and La Traviata of Giuseppe Verdi – proposals in a tight calendar of representations. Beyond this not to loose , Saturday the 7th of November, Encounter with Stradivari, exclusive concert by Stradivari of the Nippon Music Foundation, one of the most important instrumental cord collections in the world. At the Pergola theatre, from the 24th to the 29th of November Giulio Bosetti signs
Canzone di Nanda (playing the 15th and the 16th of January). On the 6th and the 7th of November Giulio Scarpati with Troppo Buono inaugurates the winter season of Teatro Dante of Campi Bisenzio. Enzo Vetrano and Stefano Randisi sign the production and the interpretation of a classic of Pirandello such as I gigantic della Montagna. Alessandro Benvenuti presents in exclusive, for the Florentine area, his new show Auntie and Me Friday the 11th and Saturday the 12th of December. At Manzoni Theatre of Pistoia finally, from Friday the 6th to Sunday the 8 of November the first regional of Appuntamento a Londra, of Mario Vargas Llosa with Pamela Villoresi and David Sebasti. From the 11th to the 13th of December playing Filumena Marturano of Eduardo de Filippo, with Lina Sastri and Luca De Filippo.
SAVE AS MOVIE Elisabetta Vagaggini (Toscana Film Commission)
50 giorni
di Cinema Internazionale a Firenze: la più grande rassegna di festival in Italia
Una sala cinematografica nel centro di Firenze, gioiello di art déco. Nove festival cinematografici. Attori e registi da ogni parte del mondo. Sono gli ingredienti della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, che si terrà dal 29 ottobre al 13 dicembre al cinema Odeon. Si comincia con France Odeon (29/31 ottobre), diretto Francesco Martinotti, rassegna sul
dell’Arte (23/26 novembre), diretto da Silvia Lucchesi, ci porterà nel mondo dell’arte contemporanea, alla presenza di artisti di fama internazionale. Florence Queer Festival (27 novembre/3 dicembre), diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci, raccolta di film sulla battaglia culturale contro le discriminazioni, racconta l’universo gay, lesbico e transgender. Un tuffo nei colori della cultura indiana arriverà con il River to River. Florence Indian Film Festival (4/10 dicembre), diretto da Selvaggia Velo, che propone ogni anno i film più
50 days
of International Cinema a Firenze: the biggest gathering of film festivals in Italy
A cinema in the centre of Florence, a jewel of art deco. Nine film festivals. Actors and directors from all over the world. These are the ingredients that make up the 50 Days of International Cinema in Florence, scheduled from 29 October to 13 December at the Odeon cinema. It opens with France Odeon
of women all over the world. Lo schermo dell’Arte (23/26 November), directed by Silvia Lucchesi, will take us into the world of contemporary art, accompanied by internationally famous actors. Florence Queer Festival (27 November/3 December), directed by Bruno Casini and Roberta Vannucci, is a collection of films about the cultural battle against discrimination and it talks about the gay, lesbian and transgender universe. A rainbow of Indian colours will be provided by River to River. Florence Indian Film Festival (4/10 December), directed by Selvaggia Velo,
The US vs Johnn Lennon Quick Gun Murugan Le chant des mariées
cinema francese di oggi, che porterà a Firenze i più recenti film e i loro protagonisti. Il 31 dicembre, il Festival dei Popoli. Festival Internazionale del Film Documentario, (1/7 novembre), diretto da Luciano Barisone, spengerà le candeline del suo cinquantesimo compleanno. Dopo una giornata dedicata al cinema di Kubrick (11 novembre) e Finestra sul Nord, rassegna che propone il meglio del cinema finlandese degli ultimi 5 anni (13/15 novembre), protagonista sarà l’universo femminile con il Festival Internazionale di Cinema & Donne (17/22 novembre), diretto da Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, uno sguardo sulla realtà e i problemi delle donne, di tutto il mondo. Lo schermo 42
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recenti della cinematografia indiana indipendente e gli ultimi lavori sull’India di registi internazionali. Gran galà per il Premio N.I.C.E. Città di Firenze (11 dicembre), collegato al N.I.C.E., New Italian Cinema Events, diretto da Viviana Del Bianco, che promuove il nuovo cinema italiano nel mondo, nelle edizioni di New York, San Francisco, San Pietroburgo, Mosca e Amsterdam. Dopo un viaggio nell’universo musicale di Immagini & suoni del mondo. Festival del Film Etnomusicale (12/13 dicembre), diretto da Leonardo D’Amico, la 50 Giorni terminerà con l’anteprima del film di Leonardo.Pieraccioni, Io & Marilyn, al cinema Odeon.
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Jane Fonda Conversations with Jean-Michel Basquiat
(29/31 October), directed by Francesco Martinotti, a look at French cinema today, bringing to Florence the most recent films and their protagonists. On 31 December, there is the Festival dei Popoli. International Festival of Documentary Films, (1/7 November), directed by Luciano Barisone, will blow out the candles on its fiftieth cake. After a day dedicated to Kubrick’s films (11 November) and Finestra sul Nord, with the best of Finnish cinema from the last five years (13/15 November), the spotlight will shift to the female universe with the International Festival of Cinema & Women (17/22 November), directed by Paola Paoli and Maresa D’Arcangelo, taking a look at the realities and problems
every year presenting the most recent films from independent Indian cinema and the latest works on India by international directors. Grand gala for the N.I.C.E. Award City of Florence (11 December), linked to the N.I.C.E., New Italian Cinema Events, directed by Viviana Del Bianco, which promotes new Italian cinema worldwide, at the New York, San Francisco, Saint Petersburg, Moscow and Amsterdam editions. After a journey into the musical universe of Images & sounds from around the world. Festival of Ethnic music Films (12/13 December), directed by Leonardo D’Amico, the 50 Days will draw to a close with the premiere Leonardo. Pieraccioni’s latest film, Io & Marilyn, at the Odeon cinema.
RICCARDO BACARELLI A RT E A N T I C A
Vi a d e i F o s s i , 3 3 / R - 5 0 1 2 3 F I R E N Z E - Te l + 3 9 0 5 5 2 1 5 4 5 7 - F a x + 3 9 0 5 5 2 8 2 0 1 3 - b a c a r e l l i @ b a c a r e l l i . c o m - w w w. b a c a r e l l i . c o m
Quattro pannelli, Cina, dinastia Qing, manifattura di Canton (Seconda metĂ del XVIII sec)
In carta riportata su tela ed applicata su pannello h. cm. 260 x 210
SAVE AS BOOKS Alessandra Lucarelli
What’s on in library?
I successi tutti toscani. Tra firme d’autore e paesaggi inconfondibili Esaurito in pochi giorni l’ultimo libro di Marco Vichi, Morte a Firenze, edito dalla Casa Editrice Guanda. Il quarto romanzo della serie dedicata al commissario Bordelli è ambientato a Firenze durante l’alluvione del 1966 e ruota intorno al caso più difficile della sua carriera, quello di un bambino scomparso. La Regola delle Ombre è il nuovo romanzo di Giulio Leoni, appassionato di storia della magia
filosofo, le sue tesi e l’origine delle tre grandi fedi monoteiste: quella cristiana, quella ebraica e quella islamica. Un segreto che potrebbe mettere in discussione il mondo che conosciamo da duemila anni. Cambiamo scenari. Capalbio, anni Settanta. Libera, giovane e benestante ragazza milanese, trascorre le sue estati toscane osservando le vite delle persone che frequentano l’Ultima Spiaggia, lo stabilimento balneare più chic e fotografato d’Italia. Tanti i personaggi, più o meno noti, che animano il caso mediatico costruito intorno a quella che è stata ribattezzata la Piccola Atene della Maremma. E’ il nuovo romanzo della giornalista
What’s on in library?
All-Tuscan successes. Unmistakable authors and landscapes
The latest book by Marco Vichi, Death in Florence, published by Guanda, sold out in just a few days. The fourth book in the series about Chief of Police Bordelli is set in Florence during the 1966 floods and unfolds around his career’s most difficult case, a missing child. Regola delle Ombre is the new novel by Giulio Leoni, a lover of the history of magic
famous philosopher, his theses and the origin of the three great monotheist creeds: Christianity, Hebraism and Islamism. A secret that could disrupt the world as we have known it for the last two thousand years. Change of scene. Capalbio in the sixties. A young, single, well-to-do girl from Milan spends her Tuscan summers observing the lives of the people at the Ultima Spiaggia, the most chic, most photographed bathing establishment in Italy. Plenty of famous and not-so-famous characters in this media case built around what has been nicknamed the Little Athens in Maremma. This is the new novel by journalist and photographer
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e dell’illusionismo che ha dedicato i suoi primi quattro romanzi alla figura di Dante Alighieri. Questa volta il protagonista è un coraggioso e scaltro Pico della Mirandola che, sulle tracce della bellissima donna ritratta dal Botticelli nell’opera Nascita di Venere, svela il volto più oscuro della Roma rinascimentale tra maghi, cabalisti e seguaci di antiche sette. Ancora Pico della Mirandola, per 999 L’ultimo Custode, thriller storico nato dalla penna originale di Carlo A. Martigli. Il protagonista Guido de Mola riceve un misterioso plico da parte del nonno defunto: all’interno un manoscritto moderno e uno antico, di fattura rinascimentale. Addentrandosi nella lettura dei due testi, de Mola scopre che la sua famiglia è da sempre depositaria di uno straordinario segreto che riguarda il famoso 44
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e fotografa Giovanna Nuvoletti – che molti ricorderanno per il suo titolo d’esordio, Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più – che torna a sorprenderci con una nuova appassionante storia in L’Era del Cinghiale Rosso. Seconda avventura narrativa anche per Simona Baldanzi, toscana doc che firma Bancone Verde Menta. Monica, la protagonista, lavora insieme a un’amica fotografa a uno speciale per San Valentino, sulle città e l’amore. Il progetto, inizialmente banale, si rivela un viaggio tra gli uomini amati, le storie - proprie e altrui - che si snodano tra Marsiglia, Genova, Torino e Barcellona. Un nuovo amore sarà vissuto e raccontato, in un romanzo pieno di grazia e umanità. (Si ringraziano per la preziosa collaborazione Monica Zanfini e Libreria Edison).
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and illusionism whose first four books featured Dante Alighieri. This time the leading character is a brave and shrewd Pico della Mirandola who, on the trail of the beautiful woman portrayed by Botticelli in his work The Birth of Venus, reveals the darker side of the Renaissance in Rome, with magicians, soothsayers and members of ancient sects. Pico della Mirandola stars again in 999. L’ultimo Custode, an innovative historical thriller by Carlo A. Martigli. Protagonist Guido de Mola receives a mysterious pack of papers from his dead grandfather: it contains two manuscripts, one modern, the other from Renaissance times. Reading the two texts, de Mola discovers that his family has always guarded an extraordinary secret about the
Giovanna Nuvoletti, whom many will remember for her debut book, Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più – back to surprise her readers with a new exciting story in L’Era del Cinghiale Rosso. Second time round also for Simona Baldanzi, a pureblood Tuscan, with Bancone Verde Menta. Monica, the main character, works with a photographer girlfriend on a special shoot for Valentine’s Day, on cities and love. This initially banal project ends up being a journey through men they have loved, the stories, their own and of others, set in Marseilles, Genoa, Turin and Barcelona. A new love story is experienced and told, in a romance full of grace and humanity. (Our thanks to Monica Zanfini and the Edison Bookshop for their collaboration).
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SAVE AS ECO Matteo Grazzini
Lungimiranza
Ecco come ristoranti, aziende tessili e vip difendono l’ambiente
“Madre, com’è grande il mondo”, disse il fanciullo che aveva fatto il giro dell’orto. Questo proverbio italiano, usato tanti anni fa, quando il semplice uscire di casa faceva scoprire orizzonti nuovi, potrebbe tornare di attualità ora che gli orti sembrano essere diventati l’hobby (se non il lavoro) del futuro. La svolta eco di politica, industria, ristorazione e cultura fa di orti e terreni coltivati un nuovo status symbol, una condizione da persone lungimiranti. E’ anche tornata alla ribalta l’idea degli orti sociali
novità in senso assoluto ma lo sono alcune applicazioni che consentono di imprigionare l’energia del sole. Sting, che in Toscana ha una villa in aperta campagna, ha voluto seguire il suo spirito ecologista anche al momento di coprire il tetto. Non più le tradizionali tegole in terracotta, sostituite da quelle fotovoltiche prodotte con un innovativo progetto di una azienda di Anagni. Una scelta che potrebbe avere emulatori nel prossimo futuro, se è vero che Milano si sta preparando all’Expo 2015 allestendo spazi-serra con tanto vetro, pochissimo cemento, un orto botanico planetario e la riqualificazione di 70 cascine. Anche il tessile non sta a guardare: dopo il timido ritorno della canapa adesso sono il lino e il cardato a
xxxxxx Photovoltaic roof tiles xxxxxx
da far coltivare non agli anziani ma a disoccupati e a persone da reintrodurre alla vita sociale. L’orto come rifugio dello spirito quindi, ma anche come fornita dispensa di case e ristoranti. Sono sempre di più infatti i locali che propongono un menù che segue la stagionalità dei prodotti della terra: cucina spesso del territorio e, appena fuori dalla porta, un orto con tutto quello che offre la natura. La leggenda dei frati, il ristorante ricavato in un’abbazia a Monteriggioni, si rifornisce nell’orto coltivato da un contadino a pochi metri dall’ingresso ma anche nelle città non propriamente di campagna chi può ricava un piccolo spazio da dedicare alla coltivazione di insalata, erbe aromatiche, spezie e pomodori. Eco e bio come valore aggiunto a tavola, con gioia di papille gustative e fegato, ma anche come fonte di energia. Il fotovoltaico ormai non è più una 46
Firenze
lanciarsi sul mercato strizzando l’occhio all’ambiente. Se il lino è naturale per ovvi motivi il cardato a impatto zero, ideato dal distretto tessile di Prato, porterà alla produzione di tessuto con lana riciclata e lavorata con abbattimento totale dell’impatto sull’ambiente. Ovviamente ecologia e riciclaggio sono già temi di pubblicazioni e libri, come Confessioni di un eco-peccatore, che Fred Pearce ha scritto visitando i luoghi del mondo dove nascono i prodotti che acquistiamo. E chi vuol leggere cosa ha scoperto può farlo anche in bicicletta: basta partecipare alle pedalate letterarie, organizzate dal direttore del Palagio di Parte Guelfa Andrea Stoppioni. Una volta al mese, con partenza proprio dal Palagio, si raggiungeranno in bici luoghi storici di Firenze per la lettura a voce alta di libri. E per chi ha orecchie buone ma gambe dolorante un apposito risciò fungerà da comodo aiuto.
Far-sightedness Here is how restaurants, textile companies and vip protect the environment
The change in eco politics, industry, restaurant business and culture make of the gardens and cultivated lands a new status symbol, a condition for the farseers . Even the idea of social gardens came up again to be cultivated not by the elder but by the unemployed and people to be reintroduced into social life. The garden therefore as a refuge for the spirit, but also as a well
Sting, who in Tuscany owns a villa in the open countryside, wished to follow his ecologist spirit even to cover his roof. No more traditional tiles in terracotta, but substituted by photovoltaic ones produced with an innovative project by a firm of Anagni. A choice which may have emulators in the close future, if it is true that Milan is getting prepared for the Expo 2015 by setting up greenhouse – spaces with much glass, little cement, a planetary botanical garden and the requalification of 70 farmhouses. Even the textile industry is not hesitating: after the timid return of hemp now linen and carded wool are launched on the market aiding the environment . If linen is natural for obvious reasons carded
Cardato CO2 xxxxxx Vegetable garden
supplied pantry in households and restaurants. Even more places offer a menu that follow the seasonal production of the land: mostly local cuisines and, just outside the door, a vegetable garden with all that the nature has to offer. The legend of the friars, a restaurant placed in an abbey of Monteriggioni, is supplied by a vegetable garden cultivated by a farmer a couple of meters from the entrance but in the city too, not exactly in the countryside, those who have the chance to cut a little space out , dedicate it to cultivating lettuce, aromatic herbs, spices and tomatoes. Eco and bio are extra values added to the table, as for the relishing of the taste buds and liver, but also as a font of energy. Photovoltaic is absolutely nothing new anymore but some of the applications that allow sun energy to be captured are so.
wool of zero impact, idealized by the textile district of Prato , will give textile production its recycled wool and manufacture with completely eliminating any impact on the environment. Obviously ecology and recycling are already topics for publishing and books, such as Confessioni di un eco-peccatore (Confessions of an eco sinner), which Fred Pearce wrote visiting places around the world where products that we purchase are born. And who wishes to read what he discovered can do it also by bike: you only have to group up with the literary bikers, organized by the director of Palagio di Parte Guelfa Andrea Stoppioni. Once a month, with a departure from the Palagio itself, one will touch historical spots of Florence to read books out loud . And those who have good hearing but aching legs a designated rickshaw will act as a comfortable aid.
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LA DATINA dal 1980
Prato: via N. Machiavelli n.56 Tel. 0574 606310 - fax 0574445070
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IT OBJECT text Teresa Favi
Wool is good
Per le giornate invernali vissute tutte d’un ďŹ ato tipo lavoropalestraperitivocinema ecco una borsa-oggetto transizionale. Da stringere tutte le volte che ci manca il tepore e lo charme di casa nostra. Firmata Ermanno Scervino. For winter days that are busy, busy, busy, on the lines of work-gym-aperitif-cinema, here is a transitional article-bag. To hold close every time we miss the warmth and charm of home. By Ermanno Scervino. Firenze
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IT OBJECT
text Francesca Lombardi
Appropriazione debita
Li abbiamo rubati alle bambine, è questa la verità. Ma adesso che i rumori arrivano dolcemente attutiti e un benefico calore pervade la testa, sembra tutto ancora più chic. Noi comprese. Paraorecchi Louis Vuitton.
Ok, we confess, we stole them from little girls. But with noises nicely muffled and a delightful warmth around your head, everything looks even more chic. Including us. Louis Vuitton earmuffs. Firenze
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IT OBJECT
text Francesca Lombardi photo Officine Fotografiche
MZ
Se oggi progresso è sinonimo di natura, Mazinga Z non può che ispirarci tenerezza. Era l’illusione tecnologica degli anni ’70, la volontà di superare i limiti umani con abiti mutanti. Progetto fallito, dovete spiegarlo ai quarantenni di oggi che con Mazinga sono cresciuti. If progress today is another word for nature, Mazinga Z just has to make us go soft. It was technical illusion in the seventies, a desire to go beyond human boundaries with changing clothes. Failed mission, you have to explain to today’s forty-year-olds who grew up with Mazinga. Firenze
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IT OBJECT text Teresa Favi
24mesi
Non un anno ma due, nel calendario dell’Associazione Tumori Toscana. Maxi formato, graďŹ ca cool e i ritratti di Gianni Ugolini a tanti personaggi noti che hanno aderito al progetto. Media partner Firenze Made in Tuscany. Not one year but two on the Tuscany Tumour Association calendar. Maxi format, cool graphics and portraits by Gianni Ugolini of the many famous names that have helped this project. Media partners Firenze Made in Tuscany. Firenze
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IT OBJECT
text Teresa Favi photo Officine Fotografiche
Cavolo, che buono!
E’ severamente vietato farne a meno nella minestra di pane, la zuppa toscana a base di verdure e fette di pane raffermo. E’ il cavolo nero. Un giulebbe in pieno inverno, quando le brinate lo rendono più tenero e delicato. The must-ingredient for minestra di pane, the Tuscan soup made from vegetables and slices of stale bread. Dark green cabbage, a jewel in the middle of winter, when frosts make it more tender and delicate. Firenze
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SHOTONSITE
Martina Stella and Riccardo Bacarelli Bernabò Bocca and Leonardo Ferragamo
Guido Argentini
Made for Pitti. Dall’inaugurazione della mostra di Playboy alla FOR Gallery, alla Stazione Leopolda per un cocktail firmato Ballantyne. Ammirando le nuove collezioni di Rebecca Gioielli, e quelle only for men di D’Avenza da Milord. Made in Pitti. From the inauguration of the Playboy show at FOR Gallery, to the Leopolda Station for a cocktail signed Ballantyne. Admiring the new collections of Rebecca Jewellery and that of D’Avenza from Milord only for men.
Paola Testi and Cesare Maria Cunaccia
Philippe Starck and Matteo Montezemolo
Marcello Marchetti and Gianni Spataro
Luciana Fabiani, Gabriele Puccetti, Angela Delle Vergini
Elena and Ilaria Calamandrei
Giulia Dirindelli and Vincenzo Di Nardo
Francesca Patrizi, Beatrice Piccioli and Chiara Sperti
Caterina Borgioli, Laura Tessitori, Luna Crisci Firenze
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SHOTONSITE
Francesca Mondaini, Stefano Bosia,Giuseppe Lingria, Nicola Mondaini
David Panbianco, Monica Sarti, Michael Hadida Olivia and Sabrina Paoli
Luciano Aiazzi, Francesca Parigi Bini
Vittorio Carelli and Ermanno Braun
Liaison di una notte. Firenze made in Tuscany e Christian Dior firmano insieme la serata più bella dell’estate. Fashion show e cocktail party nella cornice dell’anfiteatro Romano di Fiesole. Delicatezze di Bachini e Bellini accompagnate dalle splendide note dei vini Diadema. Special thanks to Audi Firenze. Paolo Becattini and Pierfrancesco Listri
Maria Francesca Vidaich, Francesca Giannini 64
Firenze
Jayde Nicole and Fabrizio Moretti
Madeline Hecht, Francesco Giusti, Anne Kathrin Haase and Luciana Vassilak
Paola Stolfi and Elisabetta Brachi
SHOTONSITE
Annalisa Barilla and Francesco Arcidiacono Andrea and Francesca Cresci
Carolina Prizzi and Gabriella Cappelletti
Alberto Giannotti
Alessandro Forzieri and Ciro Rossi
Liason in one night. Firenze made in Tuscany and Christian Dior sign together the most beautiful summer night. Fashion show and cocktail party in the settings of the Roman amphitheatre of Fiesole. Delicacies by Bachini and Bellini accompanied with splendid notes of Diadema wines. Special thanks to Audi Firenze. Eleonora Guidoni and Luca Burgalassi
Polimnia Attolico and Lucrezia Carrega
Letizia Cini and Cristina Loioli
Giorgio Brogi, Erica Costa and Daniele Pellegrinetti
Jacqueline and Pier
Alessandro and Silvia Grassi Firenze
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SHOTONSITE
Sonia La Torre, Andrea Raffaelli Statti Andrea Parri and Fedra Bertuccini
Andrea and Claudia Leone
Carlo and Silvia Bertolini
Cristina and Riccardo Maestrelli
Sandra Corsini, Marco Cacchione, Rebecca Testi
Marina and Luca Battaglia
Fancesco De Marzo and Elin Hong Suh 66
Firenze
Firenze made in Tuscany festeggia il nuovo numero con un partner d’eccezione, Rebecca Gioielli. Special thanks Ferrari Maserati by Leone. Una lunga notte quella di Villa Roma Imperiale a Forte dei Marmi. Firenze made in Tuscany celebrates its new edition with a special partner, Rebecca Jewellery. Special thanks to Ferrari Maserati by Leone. One long night is at Villa Roma Imperiale at Forte dei Marmi.
Paola and Alessandro Testi
Mauro Cafagna and Francesca Del Letto
Beatrice Grassi, Paolo Corchia, Elena Maestrelli
SHOTONSITE
Corentin Chevallier, Patrick Tognozzi and Silvia Buziol
Cleo Silvestri and Claudia Borghesi Paola and Gianni Ricci
Marco Pipi and Viviana Rossi
Elif Sallorenzo, Kun Zhang and Gabriele Guarino
Roberto Di Giacomo, Valentina Borracchini and Vincent Marceau Re-generation for Replay. Il marchio cult del jeanswear inaugura un nuovo store nel centro di Firenze. E lo fa in totale rispetto con l’ambiente, design e arredi sono eco-friendly. Può non piacerci? Re-generation for Replay. The cult brand for jeanswear inaugurates its new store in the centre of Florence. And it does so completely respecting the environment, design and furniture all eco-friendly. Who can say no? Leonardo Vezzali and Tommaso Alati
Fabio Renzetti and Tania Concialdi
Gaetano Sallorenzo and Giusi Viola
Giampaolo and Silvia Buziol and Paola Dametto
Marta Gramaccioni and Francesco Landi Firenze
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SHOTONSITE
Enrico Martellozzo and Simona Ventura Carlo Rossella
Piersilvio Berlusconi and Silvia Toffanin
Lucrezia Lante della Rovere, Marina Ripa di Meana
Raoul Bova and Chiara Giordano
Davide Luisa, Veronica Sgaravatti, Matteo Marzotto and Elio Fiorucci Prosecco Bellussi per l’apertura della 66ª Mostra del Cinema di Venezia. Brunello di Montalcino Belpoggio per il galà di chiusura al Des Bains. Ermanno Scervino testimonial toscano di Mittelmoda The Fashion Award. Prosecco Bellussi for the opening of the 66th Venice Film Exhibition. Brunello of Montalcino Belpoggio for the closing gala at des Bains. The maison Ermanno Scervino as Tuscan testimonial for Mittelmoda The Fashion Award. Ennio Morricone
Beppe Modenese 70
Firenze
Maria Grazia Cucinotta
Maurizio Tripani and Mario Boselli
Marco Muller
Se vuoi essere qualcuno compri un'auto sportiva, se sei qualcuno guidi una Lamborghini.
SHOTONSITE
Eva Desiderio and Matteo Parigi Bini
Sandro and Antonella Fratini Anna Maria Vrajnes, Anna and Luigi Federici
Cristina Acidini and Massimo Listri
Elisabetta Zani and Daniela Baroncini
Gianni and Francesca Overi
Le Bellezze di Firenze. Massimo Listri dedica una mostra agli spazi d’arte più suggestivi della sua città. Vernissage nella splendida Sala Bianca di Palazzo Pitti. The Beauties of Florence. Massimo Listri dedicates an exhibition to the most evocative artistic spaces in the city. Vernissage in the White Room of the Pitti Palace. Riccardo Bacarelli and Ori Kafri
Ma Li Shan and Mokoto Minemura
Carolina Costanzo and Chiara Perra
Paola Maresca, Alessandro Cecchi, Mauro Linari and Paolo Mazzoni
Peter Glidewell and Umberto Allemandi Firenze
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FLO DISTRICT text Nicky Swallow photo La Sterpaia
Bellissime contraddizioni Arte, mercatini, vita notturna e botteghe storiche a Santo Spirito
Art, street markets, nightlife and historic workshops in the Santo Spirito quarter Il quartiere “boho-chic” di Santo Spirito occupa una notevole porzione del cosiddetto Oltrarno ed è, indubbiamente, una delle zone più affascinanti della città dove ancora si può cogliere e respirare l’aria della “vecchia Firenze”. Il cuore di Santo Spirito è la sua piazza, dallo stesso nome, che ospita la chiesa con la facciata davvero unica, un piccolo mercatino e una vivace vita notturna, i dehors dei ristoranti e bar che rappresentano un ottimo punto d’osservazione. In una delle poche piazze del centro storico non invasa dai turisti (sebbene i discussi bus turistici rossi ci girino pericolosamente intorno), il quotidiano teatro della vita di quartiere è interpretato da una serie di personaggi caratteristici: l’ortolano chiacchierone, l’artista alticcio, la vecchia signora americana con i suoi due cagnolini petulanti e la nobildonna che fruga tra i banchetti dell’usato in cerca di occasioni. Oliviero Toscani, con la sua bottega La Sterpaia, a capo del Progetto Santo Spirito che presenterà oltre 1000 fotografie del quartiere (qui in anteprima per Firenze Magazine) in una mostra nel chiostro della chiesa di Santo Spirito in ottobre, dice: “Santo Spirito non è la piazza più bella del mondo... ma qui c’è qualcosa che colpisce sempre... L’intero quartiere ha qualcosa di incredibilmente interessante... Un mondo di contraddizioni”. Sul lato nord della piazza, dietro l’iconica e famosa facciata mai completata, sorge il magnifico Canto del Cigno di Filippo Brunelleschi: la Basilica di Santo Spirito, commissionata nel 1428 ma terminata solo dopo la morte del suo architetto. L’interno, dominato dall’elaborato altare maggiore col ciborio in pietra serena e imponente baldacchino, è il classico esempio di stile rinascimentale dalle proporzioni perfette nella sua fuga di volte e colonne bianche e grigie. Da ammirare, nelle cappelle laterali dedicate alle più importanti famiglie locali, uno dei più bei dipinti di tutta la chiesa: la Madonna con Bambino e i Santi di Filippino Lippi, nel transetto di destra. Tutte le strade che circondano la piazza hanno una storia da raccontare. Borgo Tegolaio deve il suo nome ai forni usati per fare le tegole che un tempo si trovavano lì, per fare un esempio. Via delle Caldaie richiama alla mente le tintorie della lana esistenti un tempo lungo la strada ma è più spesso identificata con Palazzo Settimanni, il quartiere generale dell’impero Gucci. In cima alla strada si può ammirare il piccolo Teatro Goldoni, un gioiello del primo ottocento, magnificamente restaurato e oggi luogo di raffinati concerti e balletti. In direzione est, troviamo via Maggio: il sogno di ogni collezionista di oggetti antichi. Era, un tempo, una delle strade principali e più trafficate di Firenze (Maggio, infatti, 74
Firenze
Occupying a great central chunk of the Oltrarno, the boho-chic neighbourhood of Santo Spirito is Florence’s most captivating quartiere and one of the last corners of the city where you can still breathe an air of ‘vecchia Firenze’. At its heart lies Piazza Santo Spirito, setting for the city’s most recognisable church façade, a small daily market and a buzzy nightlife scene; the terraces of its restaurants and bars make great spots for people watching. In one of the very few piazze of the centro storico not to be overrun with tourists (although the hated red tour buses come rather too close for comfort), the modest dramas of neighbourhood life are played out daily by a cast of colourful characters; the gossipy greengrocer, the tipsy painter, the elegant, elderly American with her two yapping dogs and the nobildonna rummaging through the clothes stalls in search of a bargain. Oliviero Toscani with La Sterpaia, who heads the ‘Progetto Santo Spirito’ which will present over photographic 1000 images of the neighbourhood (preview for Firenze Magazine) at an exhibition to be held in the cloister of Santo Spirito in October, has this to say: ‘Santo Spirito is not the most beautiful piazza in the world…but it is endlessly fascinating. The whole neighbourhood is extraordinarily interesting…A world of contradictions’. At the northern end of the square, behind its iconic blank (and famously unfinished) façade, stands Filippo Brunelleschi’s magnificent Swan Song, the Basilica di Santo Spirito, commissioned in 1428 but only completed after the architect’s death. The interior, dominated by the elaborate high alter with its pietra serena ciborium and lofty baldacchino, is a textbook exercise in Renaissance design showing a perfect sense of proportion in the grey and white colonnades and vaulted aisles. As you walk round the side chapels dedicated to important local families, look out for one of the loveliest paintings in the church, Filippino Lippi’s Madonna and Child with Saints in the right transept. The streets surrounding the piazza each has its own story; Borgo Tegolaio owes its name to the kilns for making tegole (roof tiles) that once stood here, for example. Via delle Caldaie recalls the wool-dying workshops that lined the street, but is most often identified these as the home of Palazzo Settimanni, headquarters of the Gucci fashion empire. At the very top of the street is tiny, beautifully-restored Teatro Goldoni, an early 19th-century gem that is used for intimate concerts and dance performances. To the east, Via Maggio is an antique-collector’s dream. Once one of the most important thoroughfares in Florence (‘Maggio’ refers to it having been the wide Via Maggiore rather than anything to do with the
Anche le luci dei locali illuminano la facciata della chiesa di Santo Spirito The lights of the restaurants and bars illuminate the church faรงade Firenze
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FLO DISTRICT
On the left, people of Santo Spririto quarter photographed by La Sterpaia. Above,the fountain with mask, by Buontalenti
In via Maggio, ambita dai mercanti del XVI secolo, c’è ancora qualche bottega artigianale aperta In Via Maggio, the most desirable street in the 16th century, there still are several artisans’ workshops deriva da via Maggiore e non si riferisce al mese di maggio), e fa bella mostra di alcuni dei più bei palazzi rinascimentali della città, molti dei quali ora ospitano, al piano terra, eleganti negozi d’antiquari. Partendo da Piazza San Felice, dove al numero 8 una targa ricorda i suoi residenti di un tempo, i poeti Robert e Elizabeth BarrettBrowning, si arriva al fiume costeggiando palazzi famosi come quello di Bianca Cappello (numero 26) con la sua magnifica facciata a sgraffio del Poccetti e lo stemma della famiglia Cappello (un cappello da viaggio) sopra il portone. Il palazzo fu commissionato al Buontalenti da Francesco I de’Medici per la bellissima giovane veneziana che fu prima amante e poi moglie dello stesso. Altri palazzi hanno eleganti corti interne protette da elaborati cancelli di ferro, soffitti a cassettone che si intravedono dalle finestre illuminate, facciate decorate, eccentrici battenti alle porte e stemmi nobiliari: tenete gli occhi ben aperti lungo il cammino. C’è una realtà completamente diversa nel dedalo intricato di viuzze fra via Maggio e via Guicciardini, un tempo affollate di botteghe artigiane sorte nel XVI secolo quando la corte granducale si trasferì a Palazzo Pitti. Tutti i ricchi mercanti e nobili dell’epoca volevano stabilire la loro residenza nell’ambitissima via Maggio, dando così continuo lavoro agli artigiani, impegnati nella realizzazione di mobili, oggetti d’arte, tessuti, arazzi, marmi e intarsi per le nobili e vaste dimore. Molte di queste storiche botteghe sono state chiuse nel tempo, ma c’è una nuova generazione pronta a riprendere questi meravigliosi antichi mestieri tramandati di padre in figlio e le piccole e strette stradine medievali, che si irradiano dall’incantevole piazza della Passera, sono piene di botteghe artigianali dove tutto è
month of May), it boasts some of the most impressive Renaissance palazzi in the city, many of which now house glittering antique shops on their ground floors. From Piazza San Felice where, above the doorway of n. 8 a plaque commemorates one-time residents, the English poets Robert and Elisabeth Barratt-Browning, the street leads towards the river past grand buildings, most notably Palazzo di Bianca Cappello (n. 26) with its magnificent sgraffiti façade by Poccetti and coat of arms of the Cappello family (a travelling hat) over the door. The house was commissioned from Buontalenti by Francesco I de’ Medici for the beautiful young Venetian girl that was first his lover, then his wife. Other palazzi have graceful courtyards closed off by intricate iron gates, coffered ceilings visible through lighted windows, decorated façades, quirky door knockers and noble family crests; keep your eyes peeled as you walk along. A totally different reality exists in the network of characteristic old lanes between Via Maggio and Via Guicciardini, once packed with the botteghe of Florence’s traditional artisans whose place here was established when the Grand Ducal court moved to Palazzo Pitti in the 16th century. Wealthy merchants and nobles clamoured to build property in Via Maggio, by then the most desirable piece of real estate in the city, and the artisans found themselves inundated with work, building furniture, weaving cloth, gilding picture frames and inlaying precious marbles to fill these vast houses with must-have objéts. Recent years have seen the closure of many workshops, but a new generation of craftsmen is learning centuries-old skills from fathers and grandfathers and the narrow, medieval streets radiating from charming little Piazza della Passera Firenze
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The Santo Spirito quarter features a network of old lanes lined with impressive buildings
Molti palazzi hanno eleganti corti interne protette da elaborati cancelli di ferro Many palazzi have graceful courtyards closed off by intricate iron gates fatto a mano. Una passeggiata lungo via Toscanella, via dei Velluti, via dei Vellutini e sdrucciolo dei Pitti, mostra al turista artigiani del legno, restauratori, pittori, fabbri, tappezzieri, fabbricanti di violini e orafi e tutto nel rispetto della tradizione artigianale fiorentina. Sul lato nord di via Maggio troviamo piazza de’Frescobaldi e, in direzione ovest, via Santo Spirito, altra strada fiancheggiata da edifici imponenti. Si oltrepassa il tabernacolo di terracotta del XVII secolo, sull’angolo di via del Presto di San Martino, il lato a sgraffio del palazzo sull’angolo destro di via Coverelli, il negozio di Aprosio e Co. che vende raffinata bigiotteria fatta interamente di perline di vetro e si incontra una gargolla a forma di diavolo accucciato che protegge l’ingresso di Palazzo Frescobaldi (numero 11). Attraverso un tunnel di archi, si può intravedere un incantevole giardino circolare (aperto al pubblico) con una piccola grotta barocca ed una vista inaspettata del campanile di Santo Spirito. Più avanti, oltre il numero 27 dove le lettere “Ric” dipinte sul muro ricordano che l’edificio fu usato come rifugio durante la seconda guerra mondiale, si trova il laboratorio e negozio di Angela Caputi, la cui vetrina è piena di grossa bigiotteria colorata. Svoltando a sinistra lungo via de’Serragli, si incontra Palazzo Ferroni (numero 8) con il suo cortile bianco e grigio e giardino interno appena visibile sulla destra lungo borgo Stella. Più su si trova l’oasi verde del Giardino Torrigiani, il giardino privato più grande del centro storico, e Porta Romana, la porta sud della vecchia città. Tutte le strade di questo quartiere sembrano portare a piazza Santo Spirito, all’inizio del nostro giro dove il prossimo atto dello spettacolo sta per cominciare.
are still dotted with workshops where everything is handmade. A stroll along Via Toscanelli, Via dei Velluti, Via dei Vellutini and Sdrucciolo dei Pitti will reveal wood turners, furniture painters and restorers, bead and jewellery designers, iron mongers, violin makers and upholsterers, all using traditional methods to ply their craft. At the northern end of Via Maggio stands Piazza de’Frescobaldi and, leading west, Via Santo Spirito, another street lined with impressive buildings. Past the 17th century terracotta tabernacle that sits high on the corner of Via del Presto di San Martino, the sgraffiti flank of the palazzo on the right hand corner of Via Coverelli and Aprosio e Co. which sells exquisite jewellery made entirely from minute glass beads, a devilish little crouching gargoyle guards the entranceway to Palazzo Frescobaldi (n. 11). Through the tunnelled arch there is a tantalising view into the circular garden (open to visitors) with its small Baroque grotto and unusual view of Santo Spirito’s campanile. A little further along, beyond no. 27 where the letters ‘Ric’ painted on the wall are a reminder that this building was used as a refuge during the World War II, is Angela Caputi’s studio and shop, its window display filled with her trademark chunky, colourful jewellery. A left turn along Via de’Serragli leads past yet more imposing palazzi; Palazzo Ferroni (n. 8), boasts a fine grey and white courtyard and a walled garden, just visible along Borgo Stella to the right. Up ahead is the green oasis of Giardino Torrigiani, the largest private garden within the centro storico, and Porta Romana, the southern gate into the old city. All roads in this quartiere seem to lead to Piazza Santo Spirito, so finish up in the place you started where the next act of that drama will be about to unfold. Firenze
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ART ITINERARIES text Giuseppe Mascambruno photo Massimo Listri
Con 1000 fiorini pratesi Istituto degli Innocenti. Lezioni di civiltà nella culla del Rinascimento sperimentale Lessons in civilisation in the cradle of the early Renaissance
Il significato della sofferenza, di uno strappo affettivo che consuma l’anima e il corpo di una madre, ti arriva come un brivido senza tempo al primo sguardo subito catturato dai banconi dell’archivio storico. Qui, nel luogo della memoria dell’Istituto degli Innocenti, l’antico, nobile cuoio che riveste i grandi leggii è lacerato in tanti esili brandelli. Fragili filigrane di consultazione di una vicenda umana che da oltre cinque secoli chiede protezione al più antico istituto al mondo di accoglienza dell’infanzia. Tutt’intorno, appoggiati alle pareti delle bellissime sale, i registri scandiscono le storie, gli strazi, i drammi, i riscatti, le emozioni e le gioie ritrovate di centinaia di migliaia di bambini, oltre mezzo milione secondo alcuni calcoli approssimati comunque per difetto, che dal 1445 a oggi hanno vissuto l’abbraccio, caldo e generoso, dell’Istituto di piazza della Santissima Annunziata. Sorride la presidente Alessandra Maggi, immagine convincente di manager pubblica dal polso privato e rassicurante di donna solare, lo sguardo materno come di chi onora un contratto anche con la storia. Sorride alla mia curiosità di vedere il registro del 14 luglio 1859, giorno di nascita de La Nazione. Già, perché anche il mio giornale, anzi il giornale di Firenze, quel giorno vide la luce, frutto spontaneo di un impeto sentimentale oltre che ideale. Ma ebbe le pubblicazioni interrotte, sia pure per soli cinque giorni, prima di prendere, il successivo 19 luglio, il suo stabile cammino quotidiano nella vita di una comunità che Bettino Ricasoli non sopportava più orfana di una patria, unita e riconoscibile. Il faldone di quel giorno segnala quattro bambini consegnati alla «ruota» e affidati alle premure dell’Istituto. Un numero non consueto, traccia simbolica anch’essa di una giornata di particolare impegno per l’antica civiltà di Firenze. Prima di questa visita in compagnia del fotografo Massimo Listri, esploratore sensibilissimo dell’emozione visiva, lo confesso, non sapevo niente di questa istituzione che entra nella storia della città con l’intraprendenza, illuminata e irripetibile, del secolo delle meraviglie. I documenti dicono che nel 1419, grazie a un lascito testamentario di mille fiorini del mercante pratese Francesco Datini, l’Arte della Seta dette incarico a Filippo Brunelleschi, già impegnato nella Cupola della Cattedrale, di costruire un grande ospedale per i bambini abbandonati da intitolare a Santa Maria degli Innocenti. E Brunelleschi colse in quell’affidamento non solo la responsabilità di un grande atto di civiltà, ma anche la straordinaria occasione di aprire il primo labora80
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The meaning of suffering, of that emotional wrench which consumes a mother’s body and soul, spreads through you like a timeless shiver when the imposing desks of the archives immediately capture your gaze. Here, deep in the memory of the Istituto degli Innocenti, the fine, old leather that covers its large reading desks is torn into thin shreds. Fragile threads of a human experience which for over five centuries has sought protection at the oldest orphanage in the world. All around, lining the walls of the splendid halls, the registers articulate the stories, the torment, the drama, the redemption, the emotions and the rediscovered joy of hundreds and thousands of children, over half a million according to some modest calculations, who from 1445 to today have experienced the warm, generous embrace of the Institute in Piazza della Santissima Annunziata. Alessandra Maggi, its president, smiles. A convincing public image of a manager, a reassuring, determined private one of a cheerful woman, with the maternal gaze of someone who honours a contract even with history. She smiles at my curiosity to see the records for 14 July 1859, the birth date of La Nazione. Yes. Because my newspaper, actually Florence’s newspaper, also came into being that very day, the spontaneous fruit of a sentimental, not to mention idealistic passion. Its publication was then interrupted, albeit for just five days, before starting, the following July 19th, its steady daily journey through the life of a community which, for Bettino Ricasoli, deserved a homeland, unified and identifiable. The files for that day record four children left at the “wheel” (a revolving door designed to protect the parents’ anonymity), entrusted to the generous care of the Institute. Not a usual number, and therefore symbolic too of what was a particularly important day for the ancient civilisation of Florence. I must confess that before this visit in the company of photographer Massimo Listri, a highly perceptive explorer of the visual realm, I knew nothing of this institution that entered the city’s history with all the enlightened and unrepeatable enterprise of that incredible century. Documents say that in1419, thanks to a bequest of one thousand florins from the Prato-born merchant Francesco Datini, the Silk Guild commissioned Filippo Brunelleschi, who was already working on the dome of the Cathedral at the time, with the design of a large hospital for abandoned children, in honour of Santa Maria degli Innocenti. And with that commission, Brunelleschi was given not just the
In alto: la biblioteca e l’archivio storico; in basso: uno scorcio della pinacoteca - Top: the library and archives; bottom: a view of the picture gallery Firenze
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In alto: la loggia panoramica; in basso: la severitĂ di un corridoio - Top: the panoramic loggia of the internal facade; bottom: the solemn austerity of a corridor 82
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Intonaco bianco e pietra serena, gli assunti del purismo brunelleschiano -White plaster and pietra serena, the principal elements of Brunelleschian purism
A Firenze anche la pratica di un servizio doveva essere sempre associata al culto del bello In Florence, even the practice of a service was always combined with the cult of beauty torio rinascimentale di sperimentazione dei principi della nuova architettura occidentale. E la regola di Firenze che voleva la pratica sostanziale di un servizio, di una funzione, sempre associata alla coltivazione formale del bello, trovò il concorso entusiasta delle tavole pittoriche di artisti come Domenico Ghirlandaio e Piero di Cosimo e delle sculture di Luca e Andrea della Robbia. Di quest’ultimo sono le formelle in terracotta con gli inconfondibili Putti che scandiscono il loggiato d’ingresso in piazza Santissima Annunziata e che, testimoni efficaci di un marketing ancora oggi invidiabile, continuano ad accompagnare l’immagine e tutta la comunicazione dell’Istituto. Emozioni dell’arte rinascimentale che si moltiplicano in una collezione preziosa ormai prossima all’approdo museale definitivo. Il 13 dicembre prossimo, infatti, conosceremo gli esiti del concorso internazionale di progettazione e allestimento del Mudi, il nuovo Museo degli Innocenti destinato a triplicare gli attuali spazi per un percorso esteso su 1500 metri quadri, con nuovi ambienti panoramici come il Loggiato dello Stenditoio, nuovi servizi di reception, caffetteria con una delle viste panoramiche più belle di Firenze e bookshop, finalmente in grado di raccontare in forma organica la storia adulta dell’infanzia che è passata da questo luogo. E che continua a passarvi nell’evoluzione contemporanea di una funzione civile che oggi inquadra l’Istituto come azienda pubblica di servizi alla persona. E fa impressione muoversi nei suoi ambienti di una solennità che rispetta
responsibility of a great act of civility, but also the extraordinary chance to experiment with a new form of Western architecture. The Florentine custom of always seeking to combine the fundamental practice of a service or a function with the cultivation of artistic beauty, found enthusiastic expression in the paintings by artists such as Domenico Ghirlandaio and Piero di Cosimo and sculptors Luca and Andrea della Robbia.The latter was responsible for the terracotta roundels bearing the unmistakable putti that articulate the front loggia in Piazza Santissima Annunziata. Powerful marketing tools still enviable today, they continue to accompany the Institute’s image and all of its communications. The emotional power of Renaissance art is multiplied in a highly precious collection now set to find a permanent home in the form of a museum. In fact, next December 13th, the results of the international competition for the design and layout of Mudi, the new Museo degli Innocenti, will be revealed. The current display area will be tripled to cover 1,500 square metres, with new scenic locations such as the Loggiato dello Stenditoio, a new reception area, a cafeteria with one of the most beautiful, panoramic views of Florence and a bookshop, finally giving organic substance to adult accounts of a childhood spent within these walls. A childhood that continues to exist here in the modern evolution of a social function, which today sees the Institute as a public services company. Its solemn, imposing interior, echoing the visitor’s deference as they enter, is mitigated by the joyful din from the courtyard made Firenze
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La collezione ottocentesca dei ritratti dei benefattori - The eighteenth century collection of portraits of patrons
Un prezioso patrimonio artistico ormai prossimo all’approdo museale definitivo A valuable artistic heritage set to become a permanent museum comunque il pudore di accesso del visitatore, mentre dai cortili giunge il chiasso gioioso degli ospiti della Casa dei Bambini. Piccoli da zero a sei anni che trovano temporanea accoglienza in attesa di tornare agli affetti di una famiglia, la propria o adottiva, dopo aver sperimentato, all’alba della vita, le ferite dell’abbandono, della violenza, della povertà e dell’emarginazione. Che l’eccellenza di ammirevoli assistenti sociali, educatori e volontari s’impegna ogni giorno a rimarginare. Nella cura condivisa con centinaia di altri bambini, ben più fortunati, che all’Istituto entrano ogni giorno per frequentare tre asili nido, una scuola materna e i laboratori didattici e creativi che rientrano nell’ordinaria offerta comunale dei servizi per la prima infanzia. Era inevitabile, prima che auspicabile, che quasi seicento anni di esperienza attribuissero all’Istituto anche la responsabilità di un centro di studi e ricerca a cui si rivolgono gli enti locali, la Regione, il Governo nazionale, l’Unione Europea e organizzazioni internazionali come l’Unicef per ogni atto che abbia a che fare con la tutela e la promozione dei diritti dei minori. Si avverte il timore di una blasfemia civile a trasmettere la sensazione che tutto questo carico di storia e di moderna competenza, alla fine del giro, non crei alcuna soggezione al visitatore. Eppure così è. Rispetto sì, tanto rispetto e ammirazione. Ma a togliere il peso del monumento, ci sono loro. I bambini, i loro giochi, le loro corse nei cortili. Il suono eterno e nuovo di una gioia antica e ritrovata.
by guests of the “Casa dei Bambini”. Children from zero to six who find temporary refuge as they await their return to the affectionate arms of a family, their own or adoptive, having suffered the wounds inflicted by abandonment, violence, poverty and alienation so early on in life. Wounds which admirable, top-class social workers, teachers and volunteers strive to heal, day in and day out. Care that is shared with hundreds of other, far more fortunate children who come to the institute on a daily basis to attend one of the three nursery facilities, the kindergarten and the educational and creative workshops that form part of the ordinary range of services which the municipality offers young children. It was inevitable, more so than desirable, that almost six hundred years of experience would earn the Institute the status of a centre of study and research which local authorities, the regional and national government, the European Union and international organisations such as Unicef look to for all things concerning the protection and promotion of children’s rights. One feels a shiver of sacrilege in suggesting that all this historical importance and modern authority does not, at the end of the day, evoke the slightest awe in the visitor. And yet it is true. Respect, yes, a lot of respect and admiration. But the sheer weight of this monument is alleviated by them. The children, their games, their frolics in the courtyard. The eternal and the new sounds of ancient and newfound joy. Firenze
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COVER STORY text Francesca Lombardi photo Pierpaolo Ferrari
RFK Il nipote del senatore Robert racconta la sua Italia. In stile Kennedy
The grandson of Senator Robert tells about his Italy. In the Kennedy style La sua famiglia ha scritto pagine fondamentali della storia moderna. Ha commosso, unito, e entusiasmato intere folle. Ben oltre i confini di stato. I loro volti, le loro storie fanno parte della memoria collettiva. Perché i Kennedy sono per tutti il simbolo dell’America progressista e idealista, dell’America che sogna e poi dice: “ perché no?” Come amava ripetere Robert Kennedy citando Gorge Bernard Shaw . Robert Kennedy era il nonno. Lui, Robert F. Kennedy III, non l’ha mai conosciuto, ma trovarsi davanti questo ventiquattrenne che stringe mani secondo un rituale di famiglia consolidato fa una certa impressione. L’abbiamo incontrato durante uno dei suoi frequenti viaggi in Italia, dove girerà entro un anno il film Ameriqua, da lui scritto e interpretato. Pur avendo studiato per un anno a Bologna, con Firenze e la Toscana ha un feeling particolare. Non a caso il 27 settembre ha partecipato alla maratona “Corri La Vita”, manifestazione benefica che si svolge nel centro storico della città e raccoglie fondi destinati a strutture sanitarie pubbliche. L’Italia ha un rapporto speciale con la sua famiglia. Cosa le piace del nostro paese? La mia famiglia è sempre stata molta vicina all’Italia. Mio padre mi ha raccontato spesso di quando mio nonno venne in Italia dopo la morte di suo fratello (JFK, ndr) e vide la gente che si riversava in strada, assetata di quel tipo di leadership progressista di cui l’America del tempo aveva dato prova. Pensavo che quei momenti fossero passati per sempre, soprattutto dopo otto anni di George Bush. Poi, dopo l’elezione di Obama, che mia nonna e Ted hanno sostenuto fin dall’inizio, abbiamo visto l’Italia, l’Europa e il mondo intero riversarsi in strada di nuovo per festeggiare l’America. Questo è quello che mi piace di più del vostro paese, ed è anche ciò che secondo me unisce l’Italia e l’America: la preoccupazione che i giovani hanno per il futuro, ma anche la speranza e la grinta che hanno per fare i cambiamenti necessari e convincere gli scettici a crederci. A che punto è il progetto del suo nuovo film girato in Italia? Ho cominciato a scrivere il film due anni fa quando ero ancora alla Brown University e studiavo a Bologna. Ora stiamo facendo i provini e cominceremo a girare nella primavera del 2010. Il cast sarà italiano e americano? Io interpreto il ruolo principale (Charlie) e Glenn Close e Alec Baldwin quello dei miei genitori. All’inizio del film il protagonista vive pigramente a New York, facendo di tutto per non trovarsi un lavoro. Quando i suoi gli dicono che non intendono più mantenerlo, Charlie decide su due piedi di non usare il suo denaro per costruirsi una carriera e una vita a casa, ma piuttosto di spenderlo facendo un gran bel viaggio in Italia. E’ da poco scomparso il senatore Ted. Un ricordo di lui.. Era il compleanno di mio zio, a Hyannisport, ed ero seduto in cucina a parlare con mio padre di assistenza sanitaria. Stavamo discutendo di come fosse politicamente difficile far approvare la legge. Ted, al quale era già stato diagnosticato il suo male, ci sentì parlare da un’altra stanza, si precipitò in cucina e fece il discorso più appassionato che abbia mai sentito sull’argomento. Anche se Obama ha vinto le elezioni su questa questione, egli disse, non è più una questione politica bensì un problema umanitario. I non assicurati o i sottoassicurati in America pagano un prezzo devastante ogni 86
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His family is one of the greatest in modern history. His family has moved and aroused the enthusiasm of the crowds throughout the world. Their faces, their stories belong to the collective memory of each country. The Kennedys are the symbol of progressive and idealist America, of the America that dreams and says “Why not?”, as Roberto Kennedy loved to say, quoting George Bernard Shaw. Robert Kennedy was his grandfather. He, Robert F. Kennedy III, has never met him, but looking at this twentyfour-year-old man shaking hands like other members of his family before him is quite impressive. We met him during one of his frequent trips to Italy where he will be soon shooting the film Ameriqua which he wrote and will be playing in. Though he studied for a year in Bologna, he shares a special bond with Florence and Tuscany. It is no chance that, on September 27th, he took part in the marathon “Corri La Vita”, a charity event held downtown Florence and aimed at raising money for public hospitals Italy has always been very close to your family. What do you like best about Italy? My family has always been very close to Italy. My father has told me about when my grandfather came over to Italy after the death of his brother (JFK, ndr) and saw the massive outpouring of people on the street, yearning for the kind of progressive leadership that the America of that time provided. I thought that those moments had passed, especially after eight years of George Bush, though I could still smile when I wandered the streets of even the smallest Italian towns and saw a “Via Kennedy” or “Piazza Kennedy”. Then after the Obama election, who my grandmother and Ted supported from the very beginning, we saw Italy, Europe and the entire world take to the streets again cheering for America. In the end that moment was very much a result of the work of young people in America, and so what I like most is also what I think unites Italy and America—the concerns the youth have for our future but also the hope and drive they have to make and get the skeptics to believe in the necessary changes. How far are you with your latest film which is entirely shot in Italy? I started writing the film two years ago when I was still at Brown University, studying abroad in Bologna. Now we are casting and we will start taping spring 2010. Are the actors Italian or American? I play the main character (Charlie) and Glenn Close and Alec Baldwin play my parents. I start the film living a lazy life in New York City, trying to avoid getting a job, when they tell me that they won’t support me anymore. Charlie then plans not to use his money wisely to construct a career and a life at home, but rather spend it all taking a really fun trip to Italy. Senator Ted has recently passed away. A memory of him.. It was at the birthday of my uncle, in Hyannisport, and I was sitting in the kitchen talking with my father about healthcare. We were discussing how difficult it was getting the legislation passed. Ted, who had already been diagnosed, overheard us talking from another room and stormed and gave the most impassioned discourse I have ever heard on the issue. Even though Obama was elected on the issue, he said, it wasn’t a political issue anymore, it was a humanitarian issue. The uninsured and underinsured in America pay a devastating price every day for our broken system. After
Robert F. Kennedy III, 24 anni. Durante l’università ha vissuto per un anno a Bologna Robert F.Kennedy III, 24 years old. He studied in Bologna for a year when he was in university Firenze
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COVER STORY
He works with his father for Waterkeeper Alliance, an environment protection organization
“Quando giro per Firenze penso che ci sono cose che vale la pena preservare” “When I walk around Florence, I feel that some things are truly worth saving” giorno a causa del nostro sistema malato. Adesso sono ancoro più convinto che l’istituzione dell’assistenza sanitaria per tutti sarebbe il modo migliore per creare un’America migliore e onorare la sua memoria . Suo zio visitò personalmente Firenze nei giorni del dopo alluvione. Ma anche suo nonno Bob e Jacqueline si impegnarono in prima persona nella raccolta dei fondi. Qual è il suo personale rapporto con questa città e con il ricordo di quei momenti? Firenze è un patrimonio globale, e come qualunque altro grande patrimonio dell’umanità ne abbiamo bisogno per creare un terreno comune di condivisione, oltre i confini territoriali. Quando giro per Firenze e vedo un luogo immutato da mille anni, non posso non pensare che ci sono cose che vale veramente la pena preservare. Come fece la mia famiglia insieme a tanti studenti da tutto il mondo quando si immersero fino alla vita nell’acqua gelata per salvare la Biblioteca . Ambiente e informazione, due temi importanti sui quali è impegnato in prima persona. Che tipo di progetti sta portando avanti in questi settori? Ambiente e informazione sono due temi strettamente collegati. E’ triste ma spesso accade che interessi economici radicati influenzino il processo politico per aggirare le leggi. Un esempio eclatante in America è dato dall’industria mineraria del carbone: sei enormi compagnie usano macchine a sei piani per far saltare i nostri storici Monti Appalachi ed estrarre il carbone sottostante. Ciò è permesso perché la gente trascorre più tempo ad ascoltare gossip sui personaggi famosi che piuttosto che i problemi reali ai notiziari. Fortunatamente vi sono gruppi di cittadini che lavorano per far conoscere la verità. Uno di questi è un’organizzazione per la quale mio padre ed io lavoriamo, chiamata Waterkeeper Alliance. Abbiamo oltre 200 gruppi in America che sorvegliano e poi fanno causa alle compagnie che violano le leggi sull’ambiente. Waterkeeper si sta velocemente diffondendo in Sud America, India e Cina. Uno dei miei sogni è di portare Waterkeeper in Italia. In futuro entrerà in politica? Scherzando dico sempre che spero che Obama aggiusti tutto in questi otto anni così da non dovermi neanche porre il problema. Ma sono ancora giovane e al momento non so. Una dinastia numerosa, di uomini e donne eccellenti. Con chi ha instaurato un rapporto più intimo e chi avrebbe voluto conoscere meglio? Con mio padre condivido la passione per l’impegno ambientale e cerco di seguire le sue orme in molti modi. Nutro un grande rispetto anche per mia zia Kerry. Le cose che ha fatto per i diritti umani con Speak Truth to Power e la Fondazione RFK sono di grande ispirazione per me. Credo che siano stati entrambi molto influenzati da mio nonno. Quando ero più giovane ho giocato e trascorso molto tempo con mio cugino John John. 88
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hearing him speak about it, I can’t help but be convinced now that passing universal healthcare would be the best way to honor his legacy and create a better America. Your uncle came to Florence in the days after the flood. Your grandfather Bob and Jacqueline threw themselves into the fund-raising campaign heart and soul. What relation do you have with Florence and do you have any personal memories of those moments? Firenze is a global treasure and, like any of the earth’s great monuments, we need them to create common ground so that we can better understand each other and discover our common humanity. When I walk around Florence, looking at a place that has barely been changed for a thousand years, I can’t help but feel- like my family and so many students who went waist-deep in freezing water to save the library- that some things are truly worth saving. Environment and information, two issues of critical importance you are very interested in. What projects are you working on in these fields? Information and the environment are very connected issues. It’s sad but often embedded corporate interests can influence the political process to be able to skirt laws. A major example of this in America is mountain-top coal mining, where enormous companies use 6-storey machines to blow up our historic Appalachian mountains to get at the coal underneath. This is allowed to continue because the uninformed public spends more time hearing celebrity gossip than substantive issues on the news. Luckily there are groups of citizens working to spread the real truth. One of these is an organization my father and I work for, called the Waterkeeper Alliance. We have over 200 groups in America who patrol and then take legal action against companies who violate our environmental laws. Waterkeeper is quickly expanding internationally as well, to South America, India, and China. One of my dreams is to bring Waterkeeper to Italy. Will you enter politics in the future? I always joke and say I hope Obama will be able to fix everything in these eight years so it won’t even be a question on my mind. That said, I’m still young, and right now I don’t know. A large family of brilliant men and women. With whom do you have the closest relationship and which of them would you like to have known better? I have a close relationship with my father. I share his passion for environmental work. I also have a great respect for my aunt Kerry. The things she has done for human rights with Speak Truth to Power and the RFK Foundation are truly inspirational. I think they are both heavily influenced by my grandfather. When I was younger, I played and I spent a lot of time with my cousin John John.
Le riprese di Ameriqua, scritto e interpretato da lui, inizieranno in Italia nel 2010 The shooting of Ameriqua, written and played by him, will start in Italy in 2010 Firenze
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MOVIE INTERVIEW text Giovanni Bogani photo Guido Harari - Contrasto
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Leonardo Pieraccioni
Gli uomini preferiscono le bionde
Una Firenze da cartolina sullo sfondo del prossimo film di Leonardo Pieraccioni A postcard Florence is the setting for Leonardo Pieraccioni’s next film Leonardo Pieraccioni e Marilyn Monroe. Una strana e improbabile unione. Ma reale almeno sul set di Io e Marilyn, il film che l’attore e regista toscano sta girando a Firenze, e che uscirà nelle sale il 16 dicembre. Abbiamo incontrato Leonardo Pieraccioni nella sua Firenze. La città in cui è nato, in cui ha mosso i primi passi nel cabaret, che gli ha dato il suo primo pubblico e i primi spettacoli con il tutto esaurito. La città in cui Pieraccioni ha girato i primi film, I laureati e Il ciclone, campione d’incassi del decennio, e probabilmente uno dei più grandi successi italiani. La sua Firenze, a cui Pieraccioni ha anche dedicato una canzone. Oggi, quando gli altri pensano allo spirito fiorentino, all’humour caustico che nasce e si sviluppa in riva all’Arno, pensano a lui. E lì abita. Non l’ha mai tradita per Roma. Prima la casa in via della Mattonaia, poi quella a Bagno a Ripoli, poi il ritorno in centro, proprio davanti al Duomo e adesso, una casa in Oltrarno. Perché gli piace sentirsela addosso, questa città. Così è tornato a sceglierla di nuovo come sfondo del suo film. Il set è in gran parte fiorentino, girato tra Ponte Vecchio e piazza del Duomo, tra piazza della Signoria e le colline toscane. Ed è sui lungarni che appare Marilyn Monroe. O meglio, la sosia di Marilyn, Suzie Kennedy, inglese trentenne scovata da Pieraccioni su Internet, alla voce “sosia di Marilyn Monroe”. “La vera Marilyn non è mai stata a Firenze - ci dice Pieraccioni -. Allora, ho deciso di portarcela io. E mi sono permesso un lusso. Quando lei vede Firenze dall’alto, le faccio dire: ma questa è la città più bella del mondo! perché lo penso io. Ma voglio pensare che l’avrebbe pensato anche lei”. Quando arriviamo sul set, c’è però un’altra bionda. Non è Marilyn, è Massimo Ceccherini. Con una lunga chioma scintillante, e un gran bel paio di baffoni. Nel film è innamorato di Luca Laurenti e insieme, hanno messo su una pasticceria che si chiama “la boutique del cannolo gioioso”. 90
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Leonardo Pieraccioni and Marilyn Monroe. A strange and improbable duo. But real at least on the set of Io e Marilyn, the film this Tuscan actor and director is making in Florence, due for release on 16 December. We met Leonardo Pieraccioni in his Florence. His birthplace, where he took his first steps in cabaret, which gave him his first audience and his first sell-out shows. The city where Pieraccioni made his first films, I laureati and The cyclone, the box-office champion earner of the decade and probably one of the biggest Italian successes. His Florence, to which Pieraccioni has also dedicated a song. Today, when others think about Florentine spirit, the caustic humour born and developed on the banks of the Arno, they think about him. And this is where he lives. He has never betrayed it for Rome. First the house in Via della Mattonaia, then the one in Bagno a Ripoli, then his return to the centre, right opposite the Duomo and now, a house on the other side of the river. Because he likes to feel he is wearing this city. So he has once again chosen it as a setting for his new film. Set mainly in Florence, on the Ponte Vecchio and Piazza del Duomo, Piazza della Signoria and the Tuscan hills. With Marilyn Monroe appearing on the banks of the Arno. Her look-alike, Suzie Kennedy, that is, the thirty-year-old English woman discovered by Pieraccioni on Internet under ‘Marilyn Monroe look-alikes’. “The real Marilyn never came to Florence”, Pieraccioni tells us. “So I decided to bring her. And I allowed myself a luxury. When she looks down over Florence she says: but this is the most beautiful city in the world! because that’s what I think. But I like to think she would have thought so too”. When we arrive on set, another blonde awaits us. Not Marilyn, but Massimo Ceccherini. With a long shiny locks and a wonderful moustache. In the film he is in love with Luca Laurenti and together they have opened a pastry shop called “the boutique of the joyful éclair”.
Nato a Firenze il 17 febbraio 1965, adesso vive in una casa in Oltrarno Born in Florence on 17 February 1965, he now lives in a house on the other side of the river Firenze
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Il film d’esordio I laureati fu campione d’incassi nel 1995. Dal 1998 è anche autore di racconti His debut film I laureati was the box-office champion earner in 1995. Since 1998 he has also written short stories
MOVIE INTERVIEW
Sul set di Io e Marilyn: Pieraccioni, la troupe e Suzie Kennedy, Marylin - On the set of Io e Marilyn: Pieraccioni, the troupe and Suzie Kennedy, Marilyn
Il prossimo film è la storia di una seduta spiritica, nella quale si evoca Marilyn Monroe che arriva davvero The next film is the story of a seance during which Marilyn Monroe is called up and she really arrives Leonardo, torni a girare un film quasi tutto a Firenze quindici anni dopo “Il ciclone”. Perché? Perché è davvero la città più bella del mondo! Io, per esempio, che lavoro da quindici anni a Roma, con produttori, attori, troupe romane, non sono mai riuscito a diventare romano. Ogni weekend torno a Firenze, può cadere il mondo. Questa volta, girerò a Firenze ricreando quelle che nel cinema si chiamano ‘cartoline’, e che di solito si evitano come la peste. Ma io voglio proprio una Firenze da cartolina, nel pieno della sua bellezza Unisci così due miti della bellezza di sempre: Marilyn Monroe e Firenze… E poiché il film è la storia di una seduta spiritica, nella quale si evoca Marilyn Monroe e Marilyn arriva davvero, il piacere più grande è quello di portarla a Firenze. Quali sono gli altri temi del film? Le famiglie allargate. Non ci sono più solo padre e madre, ma sorelle, sorellastre, patrigno, matrigna, figlie del padre… Mia moglie, nel film, Barbara Tabita, si innamora di un circense, un domatore macho interpretato da Biagio Izzo. La figlia cerca di fare da collante tra il padre e la madre, cerca di rimetterli insieme. E la stessa cosa cerca di fare anche Marilyn. Ma non è un fantasma? Sì, un fantasma evocato in una seduta spiritica, che poi vive con me e mi dà consigli sull’amore. Come hai trovato la sosia? E’ stata la cosa più facile del mondo. Ho digitato su internet sosia di Marilyn, ed è uscita fuori lei. Suzie Kennedy, la più famosa sosia di Marilyn. E quando l’ho incontrata, bionda platino, con questo vestito bianco e questo fascino, anche se sosia, mi sono accorto che era perfetta, che ‘mangia’ tutto il film. E poi è un’attrice vera, misuratissima, che da anni si confronta con il suo modello, e lo incarna quasi anche nella vita. Ci sarà una grande scena in costume. Sì, proprio in piazza del Duomo. Uno dei temi del film è che non si muore mai, almeno nella mente di chi ti ha voluto bene e che le persone continuano a vivere nella testa di chi gli ha vissuto vicino. Marilyn mi dimostra che lei è un fantasma, e che i fantasmi comunque esistono. E mi fa vedere tutte le persone che sono passate da piazza del Duomo dal Quattrocento a oggi. E’ la scena più complessa che abbia mai pensato di fare. Speriamo venga bene.
Leonardo, this film is set almost totally in Florence, fifteen years after “The Cyclone”. Why? Because it really is the most beautiful city in the world! I have worked for fifteen years in Rome, with producers, actors, Roman troupes and yet I have never become Roman. Absolutely nothing stops me from spending all my weekends in Florence. This time, I will be filming in Florence, recreating what are called postcards in cinema jargon, usually avoided like the plague. But I wanted a postcard Florence, in the fullness of its beauty. You bring together two all-time legends of beauty: Marilyn Monroe and Florence... And because the film is the story of a seance during which Marilyn Monroe is called up and she really arrives, my biggest pleasure is bringing her to Florence. What are the film’s other themes? Wider families. Not just mothers and fathers, but sisters, stepsisters, stepfather, stepmother, the father’s daughters...My wife in the film, Barbara Tabita, falls in love with a circus entertainer, a macho lion tamer played by Biagio Izzo. The daughter tries to act as the link between her father and mother, tries to bring them back together again. And Marilyn tries to do the same thing. But isn’t she a ghost? Yes, a ghost called up during a seance, who then lives with me and gives me advice on love. How did you find her look-alike? It was the easiest thing in the world. I typed in ‘Marilyn lookalike’ and there she was. Suzie Kennedy, the most famous Marilyn look-alike. And when I met her, platinum blonde, with this white dress and all that appeal, even if she is a look-alike, I realised she was perfect, that she ‘fills’ the whole film. Plus she is a real actress, very restrained, who has compared herself for years with her role model and practically lives it in real life. There will be a great scene in period costume. Yes, right there in Piazza del Duomo. One of the themes of this film is that you never die, at least in the minds of those who loved you and that people continue to live on in the head of those who were close to them. Marilyn shows me that she is a ghost and that ghosts do exist. Then she shows me all the people that have passed through Piazza del Duomo since the fifteenth century. It is the most complex scene I have ever filmed. Let’s hope it works. Firenze
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Jane Birkin era alla 66ÂŞ Mostra del Cinema di Venezia con Questione di punti di vista Jane Birkin at the 66th Venice Film Festival for the ďŹ lm 36 vues du Pic Saint-Loup 94
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ICON INTERVIEW
text Francesca Lombardi photo Laurent Monla - Contrasto
Per sempre musa Autrice, cantante, attrice, regista, sceneggiatrice, pasionaria. In una parola, Jane Writer, singer, actress, film director, scriptwriter, passionate. In a word, Jane
Alla conferenza organizzata prima dell’unica data italiana della tournèe mondiale lo scorso luglio al Giardino di Boboli per la quinta edizione di Opera Festival, Jane Birkin è bellissima. Nonostante non lo voglia: jeans, sneacker e un pull sottile, come lei. Androgina e sensuale nello stesso istante. Armoniosa, leggera pur nel fiume di parole, in francese, con cui investe una platea adorante. Della forma, più che del contenuto che la maggior parte degli spettatori sicuramente non capisce. In questa occasione Jane ha presentato anche il suo ultimo libro Oh scusa dormivi tradotto da Alessandra Aricò e edito in Italia da Barbès Editore. Prima del concerto, intenso alla sua maniera, la incontriamo. Bosnia Ruanda Birmania: Jane Birkin, da icona di bellezza e stile a messaggero della sofferenza del mondo. E’ stato difficile farsi ascoltare, liberarsi dai cliché che la vogliono ancora oggi musa bellissima e audace? No, è stato facile, amo stare tra la gente. E la gente capisce se ciò che fai è sincero. Una vita di amori intensi e un libro sulla difficoltà dell’amore e sull’incomunicabilità. Cosa ha significato amare ieri e cosa significa amare oggi per Jane? Credo sia una cosa rara amare dopo anni, con la stessa intensità. Per l’uno o per l’altro, l’amore si trasforma in qualcosa di diverso. Ho conosciuto coppie che si sono amate a lungo. Può funzionare, ma ci vuole buon senso, che non è sempre a portata di mano! Il libro nasce come testo teatrale, bellissimo e intenso. E’ diventato anche un film. Che tematiche tocca? Oh scusa dormivi è in realtà un monologo tra due persone che non si ascoltano o che non ricevono le risposte che desiderano. Proprio come la vita. Lei ha parlato dell’importanza di dire ti amo, anche se l’altro non lo recepisce. Ha detto più volte ti amo o le è stato detto? Mi è accaduto di dirlo e l’altro era molto imbarazzato perché era omosessuale e non l’avevo capito neanche per un secondo. Mi è stato anche detto, da persone a cui volevo bene, ma non amavo. E’ difficile rispondere “possiamo essere amici”. Ma l’ho fatto e ora siamo amici. Musica per l’anima, musica come messaggio di pace universale. Quali corde tocca l’arte quando diventa denuncia? La domanda è troppo complicata per me! Alcune canzoni hanno cambiato il modo di pensare nel mondo. Come un film di Ken Loach..
At the press conference held before the only Italian performance of her world tour in July at the Boboli Gardens on the occasion of the fifth Opera Festival, Jane Birkin was beautiful. Although she didn’t wish to: jeans, sneakers and a light sweater. Androgynous and sensuous at the same time. Graceful, in spite of the torrent of words poured out onto the adoring audience which was fascinated by the form rather than by the content of her speech. Jane also presented her latest book Oh pardon tu dormais, translated in Italian by Alessandra Aricò and published in Italy by Barbés Editore. We met her before the concert, intense in her own way. Bosnia, Rwanda, Burma: Jane Birkin, from beauty and style icon to messenger of suffering humanity throughout the world. Was it difficult to make yourself heard, to free yourself of the clichés according to which you are still a bold and beautiful muse? No, it was easy, I like to be with people, they can feel if it’s sincere. A life of deep, loving relationships and a book on the difficulty of love and incommunicability. What has love meant in the past and what does it mean to Jane today? I think it’s a rare thing to love after a few years with the same intensity. For one or the other, it changes into “something different”. I’ve known long-loving couples. It can work, but maybe one needs wisdom, which is not always at hand! The book was born as a play, beautiful and intense. A film was also made out of it. What does the book focus on? Oh pardon tu dormais is really two monologues of people that are not listening to each other, or not getting the answers they desired, it’s like life! You have stressed the importance of saying “I love you”, even if the other person doesn’t. Have you often said “I love you” or has it been said to you more often? Yes, I have said it and the other person has been most embarrassed as he was homosexual and I hadn’t understood that for one second! People have said it to me, and I’ve been friends and fond, but not “in love”. It’s difficult to say “can we be friends”... but I did , and we are ! Music for the soul, music as message of universal peace: what chords does art strike when it becomes social protest? This question is too sophisticated for me! Some songs Firenze
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UNA RAFFINATA STORIA DI ELEGANZA E TRADIZIONE
HOTEL BYRON V.le A. Morin, 46 + 55042 Forte dei Marmi (LU) - Toscana - Italia - Tel. +39 0584 787052 - Fax + 39 0584 787152 - info@hotelbyron.net
ICON INTERVIEW
Jane Birkin con Serge Gainsbourg da cui ha avuto una figlia, Charlotte - Jane Birkin with Serge Gainsbourg with whom she had her daughter, Charlotte
“Le mie figlie mi fanno ridere più di chiunque altro. Questo è il nostro segreto” “My daughters make me laugh more than anyone. That’s our secret” Enfants d’Hivers: un album scritto e pensato in un momento particolare della sua carriera, in cui si registra un netto ritorno al passato della canzone francese. Com’è nato? Aspettavo che qualcuno, chiunque, si mostrasse interessato a Boxes per produrlo. Ero triste e scoraggiata. Sono andata a Brest da sola, avevo appena rotto con una persona. Ho scritto alcune canzoni tristi. Poi ho pensato “forse è stata colpa mia” e ho scritto canzoni su questo pensiero. Période bleu è una di quelle. Un produttore ha investito su Boxes. Io ho messo gran parte dei testi delle canzoni nel film e viceversa. Ho diretto il film, ho tagliato il film, ho inciso un altro disco scritto da altri per me, Fictions. Sono andata in tournée. E in tournée mi sentivo spesso sola. Così scrivevo sui sacchetti per il mal d’aria in aereo, sui bloc-notes negli alberghi, sui menu nei ristoranti. Ancora testi. Poi Charlotte ha avuto un incidente e ho continuato a scrivere. Ero così spaventata. Ho scritto Pourquoi per lei quando siamo tornati dall’ospedale ed era tutto a posto. Poi l’altra mia figlia si è ammalata ed ero nuovamente spaventata. La grace de toi è per lei. In quel periodo ho pensato a lungo all’infanzia, avevo nostalgia della mia infanzia e di quella delle mie figlie, quando tutto sembrava sicuro. Enfants d’hiver è nato così. Le sue figlie. Dalle sue parole emerge che avete un rapporto molto stretto. Padri diverse, vite che si svolgono lontane. Qual è il vostro collante? Le sorelle hanno un rapporto molto stretto e ciò mi rende felicissima. Potrei morire domani sapendo che ci saranno sempre l’una per l’altra. Sono stata molto fortunata, hanno tutte un gran senso dell’umorismo. Ridiamo tanto, mi fanno ridere più di chiunque altro. Forse è quello il segreto. Firenze è stata l’unica data italiana. Come l’ha scelta? A Firenze vivono i miei cari amici, Tommaso (Barbieri della Barbés Editore ndr) Simona e Rocco. L’ho fatto per loro.
have changed the world’s way of thinking, like a Ken Loach film... Enfant d’Hivers: an album conceived and written in a special moment of your career, marked by a revival of old/classic French songs. How was it born? I was waiting for someone, anyone, to be interested in Boxes, to produce it, and I was sad and disheartened. I went down to Brest alone, I’d just broken up with someone, and I was angry and miserable, so I wrote unhappy miserable songs! Then I thought “hey, maybe it was my fault”, and I wrote songs about that, Période bleu was one of those. Then a producer produced Boxes and I put a lot of the lyrics in the film and viceversa, I directed the film, cut the film, made another record written by others for me, Fictions. I went on tour, and on tour I was often lonely so I wrote on airplane vomit bags and hotel writing pads and menus, more lyrics. Then Charlotte had an accident and I wrote, I was so frightened... I wrote Pourquoi for her when we came back from the hospital and all was well. Then my other daughter got ill, and I was scared again. La grace de toi is for her, and then I thought a lot about childhood and I was nostalgic about my childhood and my children’s’ childhood, when all seemed safe, and I wrote Enfants d’hiver. Your daughters: judging by your comments, you have a very close relationship with them. Different fathers, living in different places. What holds you all together? The sisters are all very close, and it makes me so happy! I can disappear tomorrow and I know they will always be strong for each other. I’ve been lucky, they all have a sense of humour! We laugh a lot, they make me laugh more than anyone... maybe that’s the secret. Florence was your only Italian performance. Why Florence? In Florence live my dear friends Tommaso (Barbieri from Barbés Editore, ndr), Simona and Rocco. I did it for them. Firenze
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MOVIE INTERVIEW text Giovanni Bogani
Filippo Timi in La doppia ora
Alchimia feroce Filippo Timi. Storia di un seduttore inconsapevole. E altri racconti... The story of an unknowing seducer. And other tales
Nessun altro attore ha quell’energia. Quella carica che ti cattura mentre parla, mentre guarda, mentre si schiarisce la voce. Uno sguardo diretto, che non molla. Un sorriso solare, quando gli fai una domanda. Una dolcezza che sorprende in quel corpo robusto, quasi minaccioso. Sa citare Majakovskij e Carmelo Bene, Totò e Walter Chiari, Mina e Rettore nello stesso guazzabuglio di amori letterari, cinematografici, musicali. All’ultima Mostra del cinema di Venezia, la Coppa Volpi è andata alla sua partner nel film La doppia ora, Kseniya Rappoport. Ma quel successo è un po’ anche suo: l’intensità con cui vivono sullo schermo la loro storia d’amore è un’alchimia feroce che anche lui ha contribuito a creare. La sua ascesa è stata prepotente. Padre feroce in Come dio comanda, carismatico Mussolini in Vincere. Non c’è, tra le sue, una interpretazione banale. Non c’è un suo silenzio che non sia eloquente. Non c’è una sua frase che non vibri a lungo. In più ha scritto anche tre libri. Filippo Timi, 35 anni. Umbro di Perugia, anzi di Ponte San Giovanni. periferia di una città di provincia. Ma che fosse provincia, era l’ultimo dei suoi problemi. “Non è facile crescere felice quando sei mezzo cieco, balbetti e sei obeso”, dice. Filippo, la sua immagine sullo schermo è sempre molto forte. Un duro, a volte un violento. E invece io sono buono. Ed è una tragedia, perché i buoni non hanno sex appeal! Sono buono come…, come una zia. Non sono eccitante! Non sono uno di quei tipi da ‘dai, facciamolo qui sull’aereo’. La balbuzie deve essere stata una croce, quando era ragazzo. Ho scoperto che può essere anche un vantaggio. L’altro giorno una ragazza mi ha chiesto: “ti prego, balbetteresti il mio nome? Come, scusa? Sì: balbetteresti il mio nome? E io: va bene, S-s-s-s-ara… e lei mi ha baciato!”. Non balbetto soltanto in due casi: quando recito e quando faccio l’amore. Quando faccio l’amore parlo come una radio, mi devono zittire. Non balbetto neppure quando scrivo i miei libri. Che è un po’, anche quello, un modo di fare l’amore. Con i lettori. L’avventura del teatro come è cominciata? Per caso. Io, ipovedente, che non riesco a vedere la zona centrale del mio campo visivo per una malfunzione dei miei recettori visivi, io ragazzo proletario, mamma infermiera e papà operaio, che non sa niente di teatro, accompagno un amico a fare un’audizione a teatro a Firenze. E invece di prendere lui, mi dicono ‘venga un attimo qui anche lei’, e io ero un tipo strano… 98
Firenze
No other actor has all this energy. This drive that is so appealing when he speaks, when he looks, when he clears his throat. A direct look, that never falters. A sunny smile, when you ask him a question. A gentleness that surprises in that sturdy, almost menacing, body. He quotes Majakovskij and Carmelo Bene, Totò and Walter Chiari, Mina and Rettore in the same jumble of literary, film and musical loves. And above all, nobody has had a life like his. At the last Venice film festival, the Volpi cup went to his partner in The Double Hour, Kseniya Rappoport. But that success is also his in part: the intensity with which they live their love story on the screen is a fierce alchemy that he too helped to create. His rise to fame was rapid. He was the furious father, full of rage and solitude in As God Commands. He was a charismatic, feverish young Mussolini in Vincere. Not one banal role among them. No silence that does not speak volumes. Not one single phrase that does not vibrate at length, in the sound-box of emotions. He has also written three books. Filippo Timi, 35 years old. Umbrian from Perugia, Ponte San Giovanni to be exact, the suburbs of a provincial city. But the fact that it was provincial was the last of his problems. “Growing up is not easy when you are half-blind, obese and you stammer”, he says. Filippo, you have always had a very strong screen image. A hard guy, at times violent. Yet I’m good. And it’s a shame because the good ones have no sex appeal! I’m good like ..., like an aunt. I’m not exciting! Not one of those “ok, let’s do it right here on the plane” kind of guys. Stammering must have been a real pain, when you were a kid. But what’s more important, I found out that it can also be an advantage. The other day this girl says to me: “Please, would you stammer my name?” “What, sorry?” I say. Yes, would you stammer my name? Me: go on then, S-s-s-s-ara... and then she kisses me!” I don’t stammer in two situations: when I’m acting and when I’m making love. When I make love I talk like a radio, they have to shut me up. Neither do I stammer when I write my books. That too is a kind of love-making. With your readers. How did your adventure in theatre start? By chance. There was me, visually challenged, who couldn’t even see the central part of my visual field due to a malfunction in my visual receptors. Me the provincial boy with working class parents, who knew nothing about the theatre. I went with a friend who was doing an audition for a theatre in Florence. And instead of picking him, they say to me ‘come here a minute,
ph Davide Lanzilao
Filippo Timi, attore, è anche autore di tre libri Filippo Timi, actor, is also the author of three books Firenze
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MOVIE INTERVIEW
Alcuni frame de La doppia ora con Filippo Timi e Kseniya Rappoport - Stills from The double hour with Filippo Timi and Kseniya Rappoport
“E’ partito tutto da Firenze: così ho iniziato anni di teatro” “It all began in Florence: that was how I started years of theatre” In che senso era strano? Ero andato a fare un esame di filosofia all’università con il rimmel blu elettrico agli occhi. All’esame mi hanno bocciato, ma a teatro mi hanno preso. Forse per merito di quel rimmel. Così ho iniziato anni di teatro, anni esaltanti. E tutto è partito da Firenze. A Firenze ho conosciuto anche Giorgio Barberio Corsetti, uno dei geni del teatro, con cui ho lavorato per tredici anni. Sempre in Toscana, ho lavorato con il teatro Crt di Pontedera insieme a Dario Marconcini. Che cosa è oggi Perugia per te? E’ un suono: quello della A7, l’autostrada che passa vicino a casa, che mi culla quando sto per addormentarmi. E’ la stanza che avevo quando ero ragazzino. E’ la casa di mia madre. E’ mia madre che tossisce in camera sua, perché fuma tantissimo, e tossisce sempre. Interpretare Mussolini, in Vincere, non deve essere stato uno scherzo. Dopo aver interpretato Mussolini, ho dovuto passare due settimane chiuso in casa. La tentazione di rifare Mussolini era forte. Mia madre mi telefonava: ‘perché non vieni a cena da noi?’ e io: ‘NO!!’, e mettevo la mascella come lui, quando urlava ‘vinceremo!’... Capisci? Una persona mite come me stava diventando un mostro. Poi la richiamavo e le dicevo: scusa, mamma, non ti preoccupare, non ce l’avevo con te. Quali sono i suoi miti, i suoi modelli? Il mio sogno è interpretare a teatro Vladimir Majakovskij. Prima di conoscerlo, credevo che i poeti fossero gobbi e tristi. Lui era un poeta alto due metri con l’ormone impazzito: il mio modello perfetto di poeta! Nel cinema, i miei miti sono Alberto Sordi e Monica Vitti, Totò e Walter Chiari. Nella musica sono cresciuto mescolando il Capriccio di Paganini e gli Aerosmith, Rag Doll. Poi Sinead O’ Connor, Nothing Compares to You. Ma il mio sex simbol, il mio sogno erotico è stato Mina. Mia mamma era casa e fornelli. Mina aveva quella voce, la sigaretta, il rossetto. Così ho trasferito il mio complesso di Edipo da mia madre a Mina. Libri? Il buio oltre la siepe. Devo ancora ringraziare la professoressa che me lo fece leggere. Quali sono oggi i suoi luoghi del cuore? Sono nato a Perugia, ho incontrato il teatro a Firenze, ho vissuto a Roma, mi sono trasferito a Milano. Ma se devo descrivere un amore, in tema di luoghi, direi l’Argentina. Da un po’ di anni vado lì, ogni inverno. E ritrovo l’Italia di trent’anni fa. Che poi, forse, è anche il futuro verso il quale andiamo incontro. Lì c’è crisi economica enorme, la gente è smarrita e impaurita. Ma c’è più umanità che da noi. Qual è oggi il tuo rapporto con la fama? Quando sono andato ospite da Maurizio Costanzo, il giorno dopo mi ha chiamato una mia zia. Con la voce rotta dalle lacrime. ‘Zia, che è successo? Stai bene?’.’Sì... ma tu... com’eri bello... Io l’avevo sempre detto che tu...’. Insomma, per lei ero diventato famoso solo da quando ero andato da Maurizio Costanzo. 100 Firenze
you too’ and I was a bit strange ... In what sense strange? I once went to a philosophy exam at university with electric blue eyeliner on. They failed me at that particular exam but picked me at the theatre. Perhaps because of the eyeliner. That was the start of years in the theatre, exhilarating years. And it all began in Florence. In Florence I also met Giorgio Barberio Corsetti, one of the geniuses in theatre and I worked with him for thirteen years, from 1996 practically to today. Again in Tuscany, I have worked with the CRT Theatre in Pontedera together with Dario Marconcini. What is Perugia for you today? It is a noise: that of the A7 motorway, which runs past my house, relaxing me as I fall asleep. It is the room that I had when I was a boy. It is my mother’s house. It is my mother coughing in her room because she smokes loads and coughs all the time. Playing Mussolini in Vincere, can’t have been simple. And above all, one of those that gets under your skin. After playing Mussolini I had to spend two weeks locked up in the house. I was so tempted to be Mussolini. My mother would phone me: “why don’t you come for dinner?” and me: “NO!!” and I would jut out my chin like him, when he used to shout “we will win!”... Do you see? Gentle little me was becoming a monster. Then I would ring her back and apologise: sorry, mum, don’t worry, I wasn’t cross with you. Who are your heroes, your models? My dream is to play Vladimir Majakovskij in the theatre. Before I met him, I thought all poets were hunchback and sad. He was two metres tall with crazy hormones: my perfect kind of poet! My cinema heroes are Alberto Sordi and Monica Vitti, Totò and Walter Chiari. Music-wise I grew up mixing Capriccio by Paganini and Aerosmith’s Rag Doll. Then Sinead O’ Connor, Nothing Compares to You. But my sex symbol, my erotic dream, was Mina. My mum was all home and cooking. Mina had that voice, the cigarette, the lipstick. So I transferred my Oedipus complex from my mother to Mina. Books? To Kill a Mockingbird. I still have to thank the teacher who made me read it. What today are the places in your heart? I was born in Perugia, I met the theatre in Florence, I lived in Rome, I moved to Milan. But if I have to describe a love, in terms of places, I would say Argentina. I have been going there every winter for a few years now. And there I have found the Italy of thirty years ago. Which perhaps is also the future we are headed for. The economic crisis there is enormous, the people are lost and scared. But there is more humanity than here. What relationship do you have today with fame ? The day after I was a guest on the Maurizio Costanzo Show, an aunt of mine calls me, hardly able to speak through the tears. “Auntie, what’s up? Are you ok?” “Yes, but you.. you looked so handsome.. I had always said that you...” In other words I was only famous for her when I been a guest on Maurizio Costanzo.
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COLLECTOR WATCHES text Sandro Fratini
From left: Swatch Keith Haring 1985; Vip Time Charme; Toy Watch Spicy Pinkie; Swatch Square 2000
Plastic revolution
Come t’invento l’orologio di lusso a basso costo The luxury watch made over at a low price Svizzera, 1952. La Tissot lancia l’idea di un cuscinetto a sfera autolubrificante in materiale sintetico, in grado di sostituire i rubini. Nel ’56 brevetta il movimento senz’olio fino ad arrivare, 20 anni dopo, ad Astrolon (1971), il primo orologio meccanico in plastica della storia. Era dotato infatti di un movimento meccanico in plastica a cui, due anni dopo, la casa svizzera decise di abbinare una cassa monoblocco interamente realizzata in materiale plastico. Questo modello si chiamava Sytal e fu messo in vendita al prezzo di 80 Franchi. Tissot non è sola a puntare sui materiali sintetici. Anche anche la Buler, nei primi ‘70 si lancia nella sperimentazione di un orologio da polso in materiale plastico. Nel 1978, i giapponesi mettono sul mercato un orologio spesso solo 2.5 mm, lanciando la sfida agli svizzeri. Nasce Delirium Tremens – cassa in oro e cinturino in pelle nera - l’orologio più sottile del mondo fino ad oggi (1,98 mm). Il segreto di questo segnatempo di lusso risiede nell’estrema semplicità. Cassa costituita da un solo pezzo, movimento montato dall’alto e il vetro che ricopre il quadrante, posato alla fine. Grandi invenzioni, ma l’economia dello Swiss-made sta irrimediabilmente crollando. Per la concorrenza orientale che ha cavalcato l’invenzione, svizzera, degli orologi al quarzo (1967), e per la crisi economica successiva allo choc petrolifero che ha ridimensionato notevolmente la richiesta di beni di lusso. Ma il colpo di scena arriva agli inizi degli anni ‘80. Quando Nicolas G. Hayek riesce a guidare la fusione delle due più importanti holding elvetiche di produzione orologiaia, con lo scopo
Switzerland, 1952. Tissot launches the idea of a self-lubricating synthetic ball bearing capable of replacing the ruby. In 1956 it patents a movement without oil and 20 years later, in Astrolon (1971), it comes up with the first plastic mechanical watch in history. This has a plastic mechanical movement to which, two years later, this Swiss watch manufacturer decides to add a single-unit case entirely in plastic. Called Sytal, it retails at 80 francs. Tissot is not the only one concentrating on synthetics though. In the early seventies, Buler too launches experimentation of a plastic wristwatch. In 1978, the Japanese put a watch on the market that is just 2.5 mm thick, throwing down the gauntlet for the Swiss. This is the birth of Delirium Tremens, gold case and black leather strap, the slimmest watch in the world even today (1.98 mm). The secret of this timepiece lies in its very simplicity. Its singleblock case features a front-mounted movement with the glass covering the dial put in place last. Great inventions, but the economy of Swiss-made products is in free fall due to eastern competition that is riding on the wake of the Swiss invention of quartz watches (1967) and because of the economic slump following the oil crisis with its consequent drop in the demand for luxury goods. However a dramatic about turn is about to come at the start of the eighties. When Nicolas G. Hayek manages to head the merger of the two most important Swiss watch manufacturing holdings, inFirenze 103
COLLECTOR WATCHES
From left: Swatch Access 1997; Toy Watch Mavi Oversize; Vip Time Charme; Swatch Scuba 1991
Super contenuti su materiali a costo 0, macro investimenti in comunicazione emozionale Super contents on zero-cost materials, macro investments in emotional communication di produrre un nuovo tipo di orologio, dai costi popolari e dal design accattivante, nessuno gli crede. Unisce l’idea dell’orologio in plastica al tipo di fabbricazione del Delirium Tremens, porta il numero di componenti da 151 a 51, robotizza le linee di assemblaggio, ma soprattutto elabora l’ingrediente chiave della sua strategia: saper collocare ogni prodotto nel suo ambiente. Il 1° marzo 1983 il pubblico scopre Swatch (contrazione di Swiss Watch, orologio svizzero), prezzo popolare, dai 39,90 ai 49,90 Franchi. La Svizzera è salva. Hayek realizza non un marchio, ma un fenomeno globale, scatenando nell’etere un prodotto emozionale ad alta tecnologia e a basso costo, capace di calamitare collaborazioni “impossibili” come quelle con Keith Haring che nel 1986 realizza quattro modelli speciali o Vivienne Westwood nel 1993, per finire al Guggenheim di New York, aprire in tutto il mondo fino a sbarcare nel tempio della gioielleria e dell’orologeria mondiale, Place Vendôme. Swatch spalanca le porte a una nuova stagione, quella del marketing creativo formato mappamondo: super contenuti su materiali a costo 0, distribuzione planetaria, macro investimenti in comunicazione e pubblicità emozionale. La interpretano con successo marchi come Ike Watches, Toy Watch e Vip Time. E non è un caso che tutti e tre abbiano l’indirizzo italiano. 104 Firenze
tending to produce a new kind of watch, low-cost and with attractive design, nobody believes him. He combines the idea of the plastic watch with Delirium Tremens-style fabrication, reduces the number of parts from 151 to 51, robotises the assembly lines but above all elaborates the key ingredient for his strategy: every product is collocated in its rightful context. On 1st March 1983, the Swatch (contraction of Swiss Watch) is introduced to the public, costing from 39.90 to 49.90 francs. Switzerland is saved. Hayek creates not just a brand but a global phenomenon, launching into the ether an exciting hi-tech product with a low cost, capable of attracting “impossible” partnerships like those with Keith Haring, who in 1986 designs four special models or Vivienne Westwood in 1993, ending up at the Guggenheim in New York. He opens all over the world, culminating in that international temple of jewellery and watches, Place Vendôme. Swatch flings open the doors to a new season: global creative marketing, super contents in zero-cost materials, planet-wide distribution, macro investments in communication and emotional advertising. His idea is successfully taken up by brands like Ike Watches, Toy Watch and Vip Time. Not by chance all Italian-born.
FASHION DESIGNER text Eva Desiderio
Chiamatelo lusso Una passione familiare per l’esclusività e il bello. I Ricci A family passion for exclusiveness and beauty. The Riccis.
Il massimo del lusso è addormentarsi sotto una tenda sulle rive del lago Rukwa, in Tanzania. Ed essere svegliati dal ruggito del leone e dal respiro rumoroso degli ippopotami. O dal riso cupo di una iena che ti fa balzare il cuore.”Amo il buio dell’Africa - racconta Stefano Ricci - e quel silenzio della natura che è pieno di suoni”. Lo stilista socchiude gli occhi e sembra ancora voler fermare nella memoria il bagliore dei tramonti e la luce delle stelle dell’ultima vacanza. Naturalmente in famiglia, con la moglie Claudia che divide con lui ogni emozione e ogni soddisfazione, e i due figli Niccolò e Filippo che dopo gli studi e le lauree hanno scelto di dedicarsi anche loro alla griffe e all’azienda fondata dal padre trent’anni fa. Un pioniere del bello, talvolta anche un eretico del lusso fino all’impossibile, Stefano Ricci ha sempre sfidato le leggi della moda, quelle troppo ordinarie e quelle troppo eclatanti, quelle dell’enfasi malandrina e della presunzione mediatica, preferendo la cultura dell’eleganza che è fatta di esclusività, artigianalità, amore e passione. Uomo di mondo sempre nel mondo, eppure nel cuore fiorentino come pochi altri, artista, mercante, mecenate, principe dello stile declinato al maschile con le stoffe, i pellami, i brillanti, le sete più belle e più rare. Amico di uomini potenti che però per lui, siano sultani o presidenti di repubbliche lontane, sono davvero solo compagni di caccia o ospiti affezionati. Mai una foto gossippara che lo ritragga sulla stampa in queste frequentazioni privilegiate: la sua regola di vita è la riservatezza cortese, come il sorriso sornione ma anche un po’ severo che regala a chi gli piace davvero. La stanza affacciata sul verde dove lavora è come lo studiolo di un alchimista rinascimentale, dove trofei di caccia e disegni di cravatte risplendono alla pari. Niccolò e Filippo entrano ed escono e gli portano storie, racconti, idee, proposte sempre nuove. “Sono felice che abbiano poi deciso di affiancare me e Claudia nel lavoro, non era scontato, visto anche le difficoltà del momento che viviamo. Ma noi per fortuna andiamo bene, siamo molto ricercati da chi conosce le regole dell’eleganza e dai buyer che sanno guardare lontano e che amano attualizzare sempre di più i classici must del guardaroba per uomo. I clienti della Stefano Ricci hanno tutto, il meglio del meglio del meglio. Il mio orgoglio è quello di cercare di non deluderli mai - racconta il designer - perchè io non sono uno stilista”. L’amore per la sua città lo ha sempre dimostrato, in prima fila dal primo giorno col consorzio Classico Italia, vero parlamento di eccellenze, portando con orgoglio a Pitti Uomo compratorinababbi talvolta arrivati a Firenze solo per lui. Un attaccamento profondo, d’istinto, che ha portato all’apertura della splendida boutique a Palazzo Tornabuoni, inaugurata nel giugno scorso con giorni e giorni di abbracci e strette di mano, calici alzati e sorrisi soddisfatti. E ancora una volta un’impresa voluta da tutti i 106 Firenze
The height of luxury is falling asleep in a tent on the banks of Lake Rukwa in Tanzania. Waking to the roar of a lion and the noisy breathing of the hippopotamuses. Or the chilling laugh of a hyena that makes your heart jump. “I love the darkness in Africa”, says Stefano Ricci, “and that silence of nature that is full of noises”. The designer half closes his eyes and seems to try and hold onto a memory of glowing sunsets and twinkling stars from his last holiday. Naturally with his family, his wife Claudia who shares every emotion and every satisfaction with him and his two sons Niccolò and Filippo, who having completed their studies and got their degrees, have chosen to work for the label and the company founded by their father thirty years ago. A pioneer of all that is beautiful, at times even a heretic of luxury to an impossible extent, Stefano Ricci has always challenged the laws of fashion, be they too ordinary or too striking, those with mischievous emphasis and media aspirations, preferring the culture of elegance that comprises exclusiveness, craftsmanship, love and passion. A man of the world around the world, yet present in the heart of Florence like few others. An artist, merchant, patron and prince of a style given a masculine interpretation with its fabrics, leathers, brilliants and the most beautiful rarest silks. The friend of powerful men who, be they sultans or presidents of distant republics, sees them as just hunting companions or fond guests. Never a photo in the gossip press showing him with these privileged friendships: his rule for life is polite discretion, like the timid yet also rather sever smile he bestows on those he really likes. The room overlooking the garden where he works is like the small study of a Renaissance alchemist, where hunting trophies and tie designs share pride of place. Niccolò and Filippo come in and out, bringing him stories, tales, ideas and proposals that are always new. “I am happy that they finally decided to work with Claudia and me. It was not taken as read that they would, also given current difficulties. But we are doing ok, luckily, we are much requested by those who know the rules of elegance and by farsighted buyers who want to give an increasingly more modern look to the classic musts of male wardrobes. Stefano Ricci clients have everything, the best of the best of the best. I take ride in trying never to let them down”, says the designer, “because I am not a stylist”. He has always shown his love for his city, in the forefront right from the very first day with the Classico Italia consortium, the real parliament of excellences, proudly bringing to Pitti Uomo rich buyers that at times come to Florence just for him. A deep-rooted attachment, instinctive, that led to the opening of the splendid boutique in Palazzo Tornabuoni, inaugurated last June with days and days of hugs and handshakes, raised glasses and satisfied smiles. And yet again this business that was something all the Ricci family wanted, each one playing his own part, under the
Stefano Ricci con i figli Niccolò e Filippo nella boutique fiorentina Stefano Ricci with his sons Niccolò and Filippo in their Florentine boutique Firenze 107
Ancora due immagini del negozio nel cuore della cittĂ con mosaici in travertino, arredi in radica e coccodrillo. Sopra, Stefano Ricci Two more views of this shop in the heart of the city with its travertine mosaics and walnut and crocodile. Above, Stefano Ricci 108 Firenze
FASHION DESIGNER
Come già a Pechino, New York, Los Angeles o Mosca, hanno lavorato per la maison solo artigiani di Firenze Beijing, New York, Los Angeles or Moscow only Florentine craftsmen worked for this maison Ricci, ognuno per la sua parte, sotto le volte seicentesche di questo edificio-status symbol che Corrado e Marcello Fratini hanno realizzato con un restauro di perfezione infinita. Stefano infaticabile ha scelto da solo, uno per uno, i blocchi di travertino per il mosaico che invade la boutique, come fa sempre coi fili di seta che s’intrecciano nei disegni esclusivi delle sue cravatte. Così per il coccodrillo delle poltrone, la radica dei mobili, in un esercizio certosino di bellezza artigiana. E ancora una volta, come già a Pechino, New York, Los Angeles o Mosca, hanno lavorato per la maison solo artigiani di Firenze, fedelissimi ormai dell’imprenditore come tutti i componenti del suo staff creativo e commerciale. Stefano crea e controlla tutto, Claudia cura tessuti e produzione e ora si dedica con entusiamo alla raffinata Home Collection che piace già tanto agli hotel più esclusivi e agli interior designer più acclamati. Niccolò, 32 anni è ad e vive tra un aero e l’altro sempre a caccia di clienti e nuove location. Filippo, 26 anni è responsabile ricerca e sviluppo e coaiuva la mamma nel progetto Stefano Ricci Casa che vanta porcellane in oro e argento di Mangani e posate di Brandimarte cesellate all’uso antico. «La parola lusso non ci è mai piaciuta - confida Niccolò Ricci - preferiamo parlare di eccellenza. Una filosofia che il babbo ci ha trasmesso. Non ci piace scendere a compromessi né tantomeno varare saldi di fine stagione. Preferiamo distruggere ogni due anni i prodotti invenduti, piuttosto che mandarli negli outlet. Del resto nostro padre ha sempre distrutto i quadri con le stampe delle sete. Per questo le nostre cravatte sono uniche». Come gli abiti cuciti con 24 ore di lavoro ognuno da esperti artigiani, quel pool di artisti dell’ago e del filo che Stefano Ricci non ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti in cui per la moda tutto sembrava più facile. A volte anche troppo. E invece no, la Stefano Ricci ha sempre puntando tutte le carte sul made in Florence e sulla maestria manuale, dai gioielli alle scarpe, dalla cinture ai cappotti di vicuna. Quell’eleganza che profuma di esclusività che piace a gentiluomini che possiedono guardaroba da 500 mq e ai sultani che ordinano 900 camicie in 900 colori. A Mandela come a Moubarack, e a un ristretto giro di elegantoni della City. «Abbiamo deciso di pensare anche alla casa dei nostri clienti - racconta Filippo Ricci - perché in molti ce lo hanno chiesto, ultima la famiglia Alfardan del Qatar che sta progettando grandi alberghi e vorrebbe le nostre suite». Strepitose come il tempio fiorentino della maison che ha sconfitto la crisi aumentando le vendite in Cina addirittura del 50%. Sotto le volte seicentesche tutto è prezioso, perfino i bagni realizzati da Manetti Battiloro. Negli armadi riposano, in attesa del loro principe azzurro, le giacche della grande sartorialità come gli abiti che costano dai 4.000 ai 40.000 euro. Nella scatola di cuoio nero cucita a mano brilla l’ultimo profumo, Platinum, in un flacone di maschio cristallo. Sul tavolo un portacenere dipinto a mano, con la tigre siberiana che risplende anche sui foulard di seta, sontuosi come un quadro. In mezzo a tanto lusso e sommo sfarzo c’è, vincitore assoluto, l’affetto vero di questa famiglia della moda che sa gustare insieme le cose più semplici e quelle più ricche. Con la stessa spensierata libertà. Pari solo a quella che Stefano Ricci respira in Africa. “In quel paradiso mi rilasso ma soprattutto riesco a lavorare in un modo straordinario - confessa - anche quest’anno su 21 giorni ne ho passati 16 al tavolo del disegno, perché solo immerso in quello splendore incantato la mia mente riesce ad andare oltre, a creare, a sognare. E vedere le cose giuste”.
seventeenth-century vaulted ceilings of this status-symbol building that Corrado and Marcello Fratini created thanks to infinitely perfect restoration work. Stefano, untiring, personally chose each block of travertine for the mosaic that fills his boutique, as he always does with the threads of silk that interweave in his exclusive tie designs. The same goes for the crocodile skin on the armchairs and the walnut wood used for the furniture - a painstaking exercise of craftsmanship beauty. And once again, like in Beijing, New York, Los Angeles or Moscow only Florentine craftsmen worked for this maison, those most loyal to this businessman, like all the members of his creative and sales staff. Stefano creates and supervises everything, Claudia is responsible for fabrics and production and is now enthusiastically busy with the refined Home Collection, already very popular with the most exclusive hotels and the most acclaimed interior designers. Niccolò, 32 years old, hops on and off planes, seeking out clients and new locations. Filippo, 26, is the R&D manager and helps his mother in the Stefano Ricci Casa project that boasts porcelain in gold and silver by Mangani and old-fashioned chased Brandimarte cutlery. “We have never liked the word luxury”, Niccolò Ricci tells us, “we prefer to talk of excellence. A philosophy that my dad has transmitted to all of us. We don’t like compromises or end-of-season sales. We prefer to destroy unsold items every two years, rather than send them to outlets. Our father has always destroyed the pictures with the prints of our silks. This is why our ties are unique”. Like the suits that take 24 hours of expert tailoring, that pool of artists with needle and thread that Stefano Ricci has never abandoned, not even when everything seemed easier in fashion. At times even too easy. No, Stefano Ricci has always wagered everything on articles made in Florence and his team of manual workers, from jewels to shoes, from belts to coats in vicuna. That elegance with its air of exclusivity that is so popular with gentlemen who own 500 m2 wardrobes and sultans who order 900 shirts in 900 colours. Mandela and Moubarack, and tight circle of elegant names in the City. “We decided to also consider our clients’ houses”, says Filippo Ricci, “because many have requested it, the latest being the Alfardan family in Qatar, who are designing large hotels and would like our suites”. Amazing like the maison’s Florentine temple that has beaten the crisis by increasing sales to China, up by an incredible 50%. Under this seventeenth-century vaulted ceiling, everything is precious, even the bathrooms by Manetti Battiloro. In the wardrobes hang topof-the-range tailored jackets, waiting for their handsome prince to come, along with suits that cost from €4,000 to €40,000. In the black hand-stitched leather box lies the latest fragrance, Platinum, sparkling in a masculine glass bottle. On the table a handpainted ashtray, with the Siberian tiger that also features on silk foulards as sumptuous as a painting. In amongst all this luxury, pomp and splendour, the winning quality of this family shines through, their genuine fondness for each other. A family of fashion that knows how to enjoy both the simplest and the richest things. With the same laidback freedom. Equal only to the liberty that Stefano Ricci breathes in Africa. “I find I can relax in that paradise, but above all it inspires me to work in an extraordinary way”, he confesses, “again this year I spent 16 of the 21 days at the drawing board, because only immersed in that enchanted wonderland does my mind go beyond - creating and dreaming. Seeing the right things”. Firenze 109
Super soft, leggermene stretch, passe-partout. La pelle. Super soft, slightly stretch, a passe-partout. Leather
Marta Innocenti Ciulli photo Federica Fiori Make up and hair Rossana Luzzi Thanks to Antica Torre di via Tornabuoni n. 1
ANIMA DARK
HERMĂˆS Tuta in tessuto pesante chiusa da una lunga zip Heavy fabric jumpsuit with long zip Corsetto/corset: YSL at Luisaviaroma Cintura e capello/belt and hat: HermĂŠs
VERSACE Piccola giacca in pelle sciancrata in vita Little waist-tight leather jacket Gonna/skirt: Jil Sander at Luisaviaroma T-shirt: Jucca at Space Cappello/hat: Golden Goose at Space Scarpe/shoes: Versace
VERSACE on the right BOTTEGA VENETA Tubino in pelle morbidissima increspato in vita Ultrasoft leather sheath dress crinkled at the waist Camicia/shirt: Marni at Space Cappello/hat: Frame at Luisaviaroma Scarpe/shoes: Bottega Veneta
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JEAN PAUL GAULTIER Soprabito in pelle con chiusura a ďŹ bbie Ultrasoft leather sheath dress crinkled at the waist Stivali/boots: Roberto Cavalli at Luisaviaroma
PRADA
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DRIES VAN NOTEN Ricorda gli anni Settanta il tailleur in pelle/Seventies-style leather tailleur Cappello/hat: Golden Goose at Space. T-shirt: Jucca at Space Scarpe/shoes: Bottega Veneta on the left GUCCI Chiodo in pelle lucida/Leather jacket with buckle closure Gonna/skirt: Dries Van Noten at Space. Sciarpa/scarf: Epice at Space. Scarpe/shoes: Gucci
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MIU MIU Tubino nero con origami sul seno Black sheath dress with origami decoration at front T-shirt: Jucca at Space Scialle/shawl: Agnona at Luisaviaroma Scarpe/shoes: Gucci
SALVATORE FERRAGAMO Cappottino in cavallino rasato sopra il tubino camaieu Pony hair coat over a camaieu sheath dress Cappello/hat: Frame at Luisaviaroma Scarpe/shoes: Versace
MAX MARA Sottile come un ďŹ lo la gonna in maglia con pull girocollo in mohair Sottabito in contrasto Pencil-thin knitted skirt with crewneck sweater in mohair. Contrasting slip Scarpe/shoes: Max Mara Cintura/belt: Prada
A SINGULAR RED
Gonne longuette, tailleur Bar, abiti minimali. Rossi come la rivoluzione Longuette skirts, Bar suits, minimal clothes. Revolution red
Marta Innocenti Ciulli photo Carla Coulson Make up and hair Paolo Baroncelli Thanks to Four Seasons Hotel Firenze Firenze 121
ANTONIO MARRAS Abito dritto in tessuto leggero con cinturaďŹ occo sotto il seno e applicazioni gioiello Sheath dress in lightweight material with under-the-bust bow-belt and jewel details Scarpe/shoes: Antonio Marras
CHRISTIAN DIOR Tailleur. Giacca linea bar e gonna cocoon Suit. Bar-style jacket and cocoon skirt Scarpe/shoes: Gianni Barbato at Luisaviaroma
PRADA Abito in tessuto pesante con scollo a V e tagli sulla gonna Heavy cloth dress with Vneck and slits in the skirt Cintura/belt: Prada Scarpe/shoes: Prada 124 Firenze
GIAMBATTISTA VALLI Ampia la casacca di linea anni Sessanta. Pantaloni aderentissimi Generous sixties-shape cassock top. Leg-hugging trousers
JOHN GALLIANO Ampi i pantaloni in tessuto scivoloso abbinati alla blusa con profondo scollo a barca Wide-legged trousers in slippery material partner a blouse with deep boat neck
STELLA MCCARTNEY Sotto il cappottino dritto con collo a smoking la mini dello stesso tessuto Little straight coat with tuxedo collar over a mini in the same material Camicia/shirt: ChloĂŠ at Luisaviaroma Scarpe/shoes: Max Mara
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1-4 Dior Joaillerie - via Tornabuoni, 57/r - Firenze 2. TAG Heuer - www.tagheuer.com 3. Tiffany - via Tornabuoni, 25/r - Firenze 5. Chopard - via Tornabuoni, 6/r - Firenze 6-10. Pomellato - via Tornabuoni, 91/r - Firenze 7. Chanel Joaillerie - piazza della Signoria, 10 - Firenze 8. Cartier - via Tornabuoni, 40 - Firenze 9-11. Bulgari - via Tornabuoni, 61/r - Firenze
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FASHION JEWELS
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Luce per i miei occhi
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Il diamante. Carbonio condensato in una struttura cubica. La pietra pi첫 dura esistente in natura. E anche la pi첫 agognata. The diamond. Carbon condensed into a cubic structure. The hardest stone that exists in nature. And also the most desirable.
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WHAT’S COOL SHOES Marta Innocenti Ciulli
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Cuissard
Sono l’alternativa ai pantaloni. Belli di giorno ma anche di sera. Rubati al guardaroba di Robin Hood o da Gatta con gli stivali ma in versione iper femminile con tacchi così alti da sfidare la gravità. The alternative to trousers. Good-looking by day and also by night. Straight out of Robin Hood or Puss in Boots, but in a superfeminine version with the highest, gravity-defying heels. 1. Scholl by Diego Dolcini - at Guya - via Calimala, 29/r - Firenze 2. Miu Miu - via Roma, 8/r - Firenze 3. Hermés - piazza Antinori, 6/r - Firenze 4. Marni - at Space - via de’ Tornabuoni, 17/r - Firenze 5. Roberto Cavalli - via de’ Tornabuoni, 83/r - Firenze 6. Louis Vuitton - piazza degli Strozzi, 1 - Firenze 7. Ermanno Scervino - piazza Antinori, 10/r - Firenze 8. Prada - via de’ Tornabuoni, 53/r - Firenze 9. Guess - via de’ Vecchietti, 17/r - Firenze 10. Bally - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 11. Gucci - via de’ Tornabuoni, 73/r - Firenze 12. Casadei - via de’ Tornabuoni, 33/r - Firenze Firenze 131
w w w.kathy.it Ph. +39 055 3434728
WHAT’S COOL DETAILS
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Hot thrills
Dettagli in pelliccia. Esuberanti. E’ la conquista più fashion per contrastare il freddo dell’inverno. Anzi per ribadire che nella moda niente è impossibile. Details in fur. Exuberant. The trendiest choice to beat the winter cold. More to the point, to emphasise that in fashion nothing is impossible. 1. Prada - via de’ Tornabuoni, 53/r - Firenze 2. Roberto Cavalli - via de’ Tornabuoni, 83/r - Firenze 3. Tod’s - via de’ Tornabuoni, 103/r Firenze 4. Ash - at Calvani - via degli Speziali, 7/r - Firenze 5. Miu Miu - via Roma, 8/r - Firenze 6. Fendi - via degli Strozzi, 1 - Firenze 7. Christian Dior - via de’ Tornabuoni, 57/r - Firenze 8. Furla - via della Vigna Nuova, 47/r - Firenze 9-10-12. Marni - via de’ Tornabuoni, 17/r - Firenze 11. Emilio Pucci - via de’ Tornabuoni, 20/r - Firenze Firenze 133
Photo Gianluca Guetta - Model by ALEX Model men agency e VICTORIA model agency. www.alexmodel.it - www.victoramodel.it
WHAT’S COOL BEAUTY
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Lezione per fashioniste
Aspirazione comune a tutte le donne: avere un incarnato omogeneo con un tocco di salute, così dicevano le nostre nonne, sulle guance. Da non sottovalutare i pigmenti madreperlati e i principi attivi idratanti delle polveri. What all women want: even skin tone with cheeks sporting that that healthy glow our grandmothers were so fond of! Mother-of-pearl shades and the moisturising active principles of powders are not to be underestimated. 1. Givenchy - www.givenchy.com 2. Yves Saint Laurent - www.ysl.com 3. Chanel - www.chanel.com 4. Christian Dior - www.christiandior.com 5. Guerlain - www.guerlain.com 6. Estée Lauder - www.esteelauder.it 7. Shiseido - www.shiseido-italy.com 8. Mac - www.maccosmetics.com 9. Shu Uemura - www.shuuemura-usa.com Firenze 135
WHAT’S COOL MAN
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Tutto in un giorno
Per lo spazzolino e il cambio di camicia. La 24 ore, valigia-flash dei vip anni Ottanta, è di nuovo fra noi. Più leggera che mai, con chiusure a scatto, magari a soffietto per contenere anche un abito da serata a sorpresa. A toothbrush and a change of shirt. The briefcase, the VIP flash-suitcase from eighties, is back. Lighter than ever, with push-click fastening, gusseted to make room for a surprise evening outfit. 1. Trussardi - via de’ Tornabuoni, 34/r - Firenze 2. Pineider - piazza della Signoria, 13 - Firenze 3. Hermés - piazza Antinori, 6/r - Firenze 4. Louis Vuitton - via degli Strozzi, 1 - Firenze 5. Tod’s - via Tornabuoni, 103/r - Firenze 6. Stefano Ricci - via de’ Pescioni, 1 - Firenze 7. Gucci - via de’ Tornabuoni, 73/r - Firenze 8. Furla - via della Vigna Nuova, 47/r - Firenze 9. Ballantyne - via de’ Tornabuoni - Firenze 10. Il Bisonte - via del Parione, 31-33/r - Firenze 11. Salvatore Ferragamo - via de’ Tornabuoni, 16/r - Firenze 12. Bally - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze Firenze 137
Creatività e azienda. Facile a dirsi. E a farsi? Creativity and business. Easier said than done Non vi è dubbio che la creatività sia la capacità estetica e razionale di associare più elementi nel maggior numero di combinazioni possibili. Facile a dirsi. E a farsi? Nel mio nomadismo professionale accedo sia a realtà istituzionali che all’interno dei top brand e non mi sembra che manchi tra i compiti del management o della proprietà quella specie di missione a sostegno delle proposte creative, innovative, di valorizzazione delle intelligenze e di motivazione del sentimento di adeguatezza dei propri collaboratori. Detto questo appare ovvio che manager e capi di aziende oltre ai loro incarichi, sono una sorta di educatori alla creatività. Ma allora la questione è: chi educa i capi e top manager a non sconfinare? Come possono essere facilitatori di punti di vista creativi e innovativi e comprendere che la creatività oltre ad essere un’attitudine innata nella natura umana è allo stesso tempo un talento che non tutti posseggono? Come portarli a pensare in termini di frammenti, pensieri connessi e mixati senza dannose sovrapposizioni di ruolo? Ricordo nei primi anni 80 , appena le discoteche cominciarono a essere un fenomeno sociale ed economico, erano gli stessi titolari a ricoprire il ruolo del DJ. Quando capirono 138 Firenze
che non si può essere prima alla cassa e poi in consolle, il timone della musica passò in mano ai figli. Solo più tardi compresero che il DJ non è l’esecutore dei gusti della proprietà o colui che tecnicamente mette i dischi, bensì un artista che con la sua creatività combinatoria, il suo gusto e ricerca musicale, il suo knowhow tecnologico, fa la differenza e crea valore. In questa ottica il compito del management è quello di instaurare un clima armonioso, di incoraggiare lo spirito d’iniziativa e di collaborazione, contribuendo in questo modo a realizzare un ambiente stimolante. Mentre resta nelle mani dei creativi e visionari il compito di attivare percorsi alternativi, di creare storie senza trama e di immaginare estetiche e linguaggi. Pur essendoci delle eccezioni, spesso vi sono delle sovrapposizioni con delle sbavature garantite. Questo vuol dire che i titolari d’impresa quasi sempre con una formazione e una visione indirizzate all’economia, devono saper presidiare i processi creativi tenendosene accuratamente alla larga. La mia curiosità è sulle radici del problema. Perché “il capo” quasi sempre incline (per fortuna) al talento della razionalità anela all’essere creativo (per sfortuna)? Una
There is no doubt that creativity is the aesthetic and rational skill of forming new associations between ideas and concepts in the highest possible number of combinations. Easier said than done. Because of my job, I’m in touch with both institutional bodies and top-brand managements and I’ve noticed that one of their tasks it to support creative and innovative ideas, give an opportunity to the best minds and motivate the staff’s sense of suitability. Company managers and leaders should train people to be creative. But the point is: who teaches top managers to keep within certain limits? How can they encourage a creative and innovative attitude and realize that creativity is an inborn ability but also a gift not everyone is blessed with? How can they be taught to mix and combine different ideas but ensure that there is no overlapping of roles? I remember when, in the early ‘80s, disco clubs became a social and economic phenomenon and the owners acted as DJs. When they re-
alized they couldn’t do both jobs at the same time, their children took over as DJs. It took some time before they thoroughly understood that a DJ is not someone who simply complies with the owner’s tastes and wishes and plays music, but an artist who, through his combinatorial creativity, musical taste and research, technological know-how, makes the difference and creates something valuable. Therefore, the management’s task is to create a harmonious atmosphere and encourage the spirit of enterprise and collaboration, providing, thus, a stimulating environment. While creative people are entrusted with the task of finding alternative solutions, creating stories and developing new languages. With a few exceptions, there usually is an overlapping of roles which is self-defeating. The company’s owners and managers, who are more likely to have an economic background and vision, should supervise creative processes but keep clear of them. I’m intrigued by the root of the problem. Why does the
THE FUTURE text Felice Limosani
prima chiave di lettura potrebbe essere che la casta manageriale comprende che esistono approcci nuovi ma confondono il ruolo del cassiere con quello del dj. In altri casi una incontrollabile insicurezza li assale e con essa la paura di perdere la scena lasciando spazio ai talenti della loro stessa scuderia. Oppure in questo momento di difficoltà globale, la reazione e quella di diventare catalizzatori passando per la creatività e finendo all’organizzazione. Il corto circuito è nel sottovalutare che le idee al momento sono un lusso per pochi! Naturalmente queste e altre mille ipotesi non riguardano i veri leader che sanno perfettamente che un sogno visionario con appeso il cartellino del codice a barre e prezzo non esiste! Nel frattempo i consumatori desiderano, cercano e pagano ciò che è raro e speciale e che viene percepito come personale, originale e unico. Un acwquisto utile che rispetta il tempo che scorre e che lo restituisce. Capace di dare accesso al sapere e alla saggezza. Mentre la recessione si acuisce, i valori diventano sempre più la meta. Più di un prodotto, di un servizio o persino di un marchio. Diventa qualcosa non solo di insostituibile ma soprattutto di irresistibile. I creativi spontanea-
mente attraverso il loro modo di essere e di lavorare creano un legame con i la clientela, attraverso interessi condivisi. Quindi senza mischiare le carte, occorre passare dal valore commerciale (del managment) al valore significativo (della creatività). E’ un po’ come costruire una relazione che duri nel tempo invece di una notte e arrivederci e grazie. La prova di quanto dico è che i colossi che una volta spadroneggiavano, ritenuti inattaccabili fino a poco tempo fa, stanno implodendo. Il management spinge i creativi a capire cosa vuole la gente, mentre i creativi leggono i sentimenti che la gente prova. Poco o tanto che costi, non è il prezzo ad essere determinante. Il prezzo è scritto sui cartellini dei prodotti, ma il valore reale è quanto la persona sente di ricavare da quella esperienza. In azienda occorre saper tenere sotto controllo la finanza, ma anche quanto sentimento riesce a generare. La nuova modernità ci impone di abbandonare il percorso lineare come una freccia a favore della dimensione di un labirinto. Un lavoro collettivo a cui sono invitati a partecipare tutti, evitando accuratamente di mischiarsi come l’inchiostro con l’acqua.
“boss” , who is usually (and luckily) very rational, long to be creative too (unluckily)? One interpretation could be that the management understands the difference but inevitably gets the two roles mixed up. In other cases, managers are overcome with an uncontrollable insecurity and with the fear of being put aside by making room for other talented members of their team. Or maybe, they react to the global crisis by trying to be catalysts of creativity themselves. They don’t realize that, at present, ideas are a luxury that only the privileged few can afford! Of course, these assumptions do not apply to true leaders who are perfectly aware that there is no such thing as a dream coming with price tag and code bar! In the meantime, end-consumers long for, search for and pay for the rare and special which is perceived as personal, original and unique. Something useful, something that stands the test of time. Something that leads to knowledge and wisdom. As the recession worsens, values are more de-
sirable than products, services or brands. They become priceless and, above all, irresistible. Creative people, through their way of being and working, establish a relationship with customers based on common interests. We should, therefore, pass from the commercial value (management’s) to the significant value (creativity’s). It’s like going from a one-night stand to a long-term relationship. The proof is that the economic giants, which ruled over the world and were considered invincible, are now imploding. The management incites creatives to understand what people want, while creatives focus on what people feel. Whether big or small, it’s not the price that counts. The price is shown on the tag, but the product’s true value is given by what people learn from that experience. Modernity calls for tortuosity and forces us to abandon our arrow-straight road. A collective job we are all called to do, trying not to get mixed up like ink with water. Firenze 139
ART &
DESIGN
Classico? Contemporaneo? Solo categorie mentali: i nuovi collezionisti mischiano avanguardie e primitivi Classic? Contemporary? Just mind-set categories: new collectors mix avant-garde and primitive
Le sale di Palazzo Corsini ospitano la XXVI Biennale dell’Antiquariato di Firenze The rooms of Palazzo Corsini house the 26th Florence Antiques Biennale 142 Firenze
ANTIQUES EXHIBITION text Cesare Cunaccia
Collezionisti e tesori
I 50 anni della Biennale dell’Antiquariato a Firenze 50 years of the Antiques Biennale in Florence
Riccardo Bacarelli and two of his works shown at the Biennale
Festeggia mezzo secolo di vita la Biennale dell’Antiquariato di Firenze, giunta alla sua XXVI edizione. Una data storica dunque per la più importante e selettiva tra le manifestazioni antiquarie nazionali. Quello tracciato dalla Biennale di Firenze è un percorso nel segno dell’arte denso di successi e prestigio, che proprio nel 1959 vedeva la luce nelle sale rinascimentali di Palazzo Strozzi, grazie alla geniale lungimiranza di due leggendari dealer fiorentini: Mario e Giuseppe Bellini. Dal 1997, sotto l’egida di Giovanni Pratesi, presidente AAI, Associazione Antiquari Italiani e tuttora alla guida della kermesse, la sede della manifestazione è a Palazzo Corsini al Parione, dimora privata della nobile famiglia omonima. L’allungata elegante mole dell’edificio affacciato sull’Arno, racchiude la maggiore delle rac-
colte private d’arte in Firenze, fondato da don Lorenzo Corsini, nipote di papa Clemente XII nel 1765, ricco di opere secentesche più un corpus di dipinti di scuola toscana che dal XV secolo arrivano alla metà dell’Ottocento. Ben novanta le gallerie che partecipano alla rassegna 2009, che si tiene dal 26 settembre al 4 ottobre prossimi, 72 italiane, tra le quali vanno segnalati diversi debutti e 18 straniere. Il Comitato scientifico è presieduto dal Soprintendente al Polo Museale fiorentino Cristina Acidini Luchinat. La commissione vaglierà l’autenticità delle opere esposte, la loro conservazione e corretta attribuzione. Come affronteranno questa nuova edizione, quale sarà il loro asso nella manica e perché questo evento conserva ancora un grande prestigio internazionale? Ab-
The Florence Antiques Biennial celebrates half a century since its foundation with its 25th edition. This is therefore a historic date for the most important and selective of Italy’s antique shows. The Florence Biennial is a story of art, success and prestige, with beginnings in renaissance rooms of Palazzo Strozzi way back in 1959, thanks to the genial farsightedness of two legendary Florentine dealers: Mario and Giuseppe Bellini. Since 1997, under the aegis of Giovanni Pratesi, president of the AAI (the Italian antique dealers’ association) and still today at the helm, the show is held in Palazzo Corsini al Parione, the private residence of the noble family of the same name. This long elegant building overlooking the Arno and home to most of the private art collections in Florence, was founded in 1765 by
Don Lorenzo Corsini, nephew of Pope Clement XII and it contains a wealth of seventeenth-century works plus a corpus of paintings of the Tuscan school dating from the fifteenth to the mid-eighteenth century. No less than ninety galleries will be taking part in the 2009 edition from 26 September to 4 October, 72 Italian, including various first-timers and 18 from abroad. The Scientific Committee is chaired by Cristina Acidini Luchinat, the Superintendent of the Florence Museums, and will have the task of guaranteeing authenticity of the works on display, their preservation and correct attribution. We asked some of the most famous merchants involved how they are preparing for this new edition, whether they have any surprises up their sleeves and why this event still has such great Firenze 143
biamo rivolto queste domande ad alcuni grandi mercanti legati all’evento. “La Biennale Internazionale dell’Antiquariato - afferma Riccardo Bacarelli - ce l’ho nel DNA. Lo dico a ragion veduta, perché ero bambino e mi ricordo perfettamente quando ogni due anni, tra settembre e ottobre, non si parlava d’altro. Mio padre tornava a casa e raccontava di affari insperati, di clienti mitici e feste fantastiche. Da ragazzo invece rammento ancora lo stupore che provavo affacciandomi alla finestra centrale del primo piano di Palazzo Strozzi, dove avevamo lo stand, pochi minuti prima dell’apertura della mostra. Nel cortile si accalcavano centinaia di persone desiderose di scoprire per
Novecento.” Nicoletta Lebole e Barbara Melani Lebole, madre e figlia che lavorano insieme, nelle sedi di via Margaritone a Arezzo, dove di recente hanno aperto uno spazio dalla vocazione poliforme e a Roma, in via del Babuino, cuore dell’antique’s district capitolino.�Nicoletta è stata una delle antesignane in Italia nella rivalutazione dell’epoca artistica a cavallo dell’Otto e Novecento. Le Lebole sono specializzate in pittura mitteleuropea a soggetto femminile preferibilmente in relazione con la moda, la società e l’ambiente.��“Espongo alla mostra dalla metà degli anni Ottanta - afferma Nicoletta. -�Ancora oggi, a mio parere, la Biennale di Firenze si conferma come la
international prestige. “The International Antiques Biennial is part of my DNA”, says Riccardo Bacarelli. “This is with hindsight because I was a child and can still perfectly remember that every two years it was all we talked about at home in September and October. My father used to come home and tell us about unexpected deals, legendary clients and amazing parties. While, as a boy, I can still remember my incredulity when I looked out of the middle window on the first floor of Palazzo Strozzi, where we had our stand, just a few minutes before the exhibition opened. The courtyard below was packed with hundreds of people, all wanting to be the first to discover the treasures that
maestros from the Middle Ages to the Twentieth Century. Nicoletta Lebole and Barbara Melani Lebole, a mother and daughter team, work together in the offices in Via Margaritone in Arezzo, where they have recently opened a multi-function area and in Rome in Via del Babuino, the heart of the capital’s antiques district. Nicoletta was one of the forerunners in Italy of reappraisal of the artistic period straddling the nineteenth and twentieth centuries. The Lebole ladies specialise in Central European paintings depicting females, preferably related to fashion, the society and the environment. “I have been showing at this event since the mid-eighties”, says Nicoletta. “In my opinion, the
Nicoletta Lebole and Barbara Melani Lebole specialize in the painting of female subjects
primi i tesori che gli antiquari avevano conservato per l’evento e gli alabardieri, in costume rinascimentale, a contenere la folla. Sono cresciuto e, nonostante mutamenti di mercato, di tendenza e le crisi epocali, la Biennale riesce a suscitarmi sempre emozione e aspettative. Un appuntamento unico, storia fiorentina oltre che riferimento per collezionisti e appassionati. Dal 1923, anno in cui mio nonno fondò la ditta, di cose ne sono successe, le mode cambiate, ma i collezionisti ci hanno sempre onorato e premiato. Sono nate amicizie e collaborazioni , e oggi che sono io a continuare il solco, la grande passione è la stessa.” Riccardo Bacarelli, titolare oggi della Galleria Bacarelli di via de’Fossi a Firenze, si e’ specializzato in dipinti antichi di alta qualità, rare sculture, come bronzi, terrecotte e marmi, di maestri italiani dal medioevo al 144 Firenze
mostra più importante d’Italia . Resta l’evento, al quale i clienti non possono rinunciare, oltre a polarizzare un nuovo pubblico anche straniero.�A Palazzo Corsini inoltre - aggiunge Barbara Lebole - mi relaziono con nuovi appassionati, provenienti da un mercato internazionale, oltre ai miei clienti storici.�E’ un momento commercialmente difficile per tutti ma aspettando che il mercato si riprenda, dobbiamo puntare sulla qualità, sulla serietà e su una linea di ricerca di oggetti dotati di un’anima differente, più suggestiva.�Credo poi che la specializzazione che ognuno di noi si è creato in questi anni, sia un dato molto importante, fondamentale.” Marco Voena ha aperto la sua prima galleria a Torino, nel 1994 si è trasferito a Milano. Oggi, insieme a Edmondo di Robilant, è titolare anche di una galleria a
the dealers had reserved for this event and halberdiers in their renaissance costume, holding back the crowd. I grew up and despite changes on the market, trends and epoch-making crises, the Biennial still manages to arouse excitement and expectations in me. A unique appointment and part of Florence’s history as well as a benchmark for collectors and lovers of art. Since 1923, when my grandfather founded the company, plenty has occurred, fashions have changed, but collectors have always been loyal and rewarded us. Friendships and partnerships have been sealed and today, with me at the helm, the great passion is the same as ever.” Riccardo Bacarelli, owner of the Bacarelli Gallery in Via de’ Fossi in Florence, specialises in top-quality antique paintings, rare sculptures in bronze, terracotta and marble, in Italian
Florence Biennial is still today the most important exhibition in Italy. It is still a must-visit for clients, as well as attracting a new audience that includes foreigners”. “In addition to which”, adds Barbara, “at Palazzo Corsini, I get to network with new art lovers from an international market, as well as my historic clients. It is a difficult moment for everyone commercially speaking, but while we wait for the market to pick up, we must focus on quality, seriousness and on research into articles with a different soul and more appeal. I also believe that the specialisation that each of us has cultivated over recent years is a very important, fundamental aspect.” Marco Voena opened his first gallery in Turin and in 1994 he moved to Milan. Today, he also owns, in partnership with Edmondo di Robilant, a gallery in
ANTIQUES EXHIBITION
Londra, dove ha organizzato mostre monografiche su importanti artisti del Sei-Settecento, accompagnando le esposizioni con una costante attività editoriale. E’ il primo in Italia ad accostare dipinti antichi e contemporanei, inaugurando nel 1999 la tendenza del crossing, con la mostra Oro. Maestri gotici Lucio Fontana.�Con sconfinamenti di assoluta eccellenza nell’arte contemporanea, ha organizzato la personale di Julian Schnabel al Museo di Capodimonte di Napoli e la mostra su David Lachapelle a Londra. �Tra i suoi clienti musei italiani e stranieri, come la Galleria Sabauda di Torino e il Museo del Louvre di Parigi. “La Biennale di Firenze è un’istituzione. Sin dalla prima edizione
lazzo Corsini” “L’azienda è stata fondata nel 1887 e da allora, quattro generazioni si sono succedute, è sempre rimasta nella sede originale di Via Maggio, già nell’ Ottocento strada di antiquari. Anche la galleria di esposizione è collocata nella stessa strada, a Palazzo Michelozzi. Partecipo alla Biennale dell’Antiquariato fin dalla sua prima edizione - dice Guido Bartolozzi - e rappresento l’unica azienda che da allora non è mai mancata all’appuntamento. La Biennale di Firenze è una parte importante della mia vita di antiquario. Alla sua prima edizione avevo solo sedici anni, ma già seguivo mio padre che allestiva il suo primo stand a Palazzo Strozzi, inconsapevole allora che un giorno ne
London, where he has organised monograph exhibitions for important seventeenth and eighteenth-century artists, accompanied by constant publishing. He was the first in Italy to bring together antique and contemporary paintings, starting the crossing trend in 1999 with the exhibition Oro. Maestri gotici Lucio Fontana (Gold. Gothic maestros Lucio Fontana). Experimenting with total excellent contamination in contemporary art he organised the solo for Julian Schnabel at the Capodimonte Museum in Naples and the exhibition for David Lachapelle in London. His clients include Italian and foreign museums, such as the Sabauda Gallery in Turin and the Louvre
ber, the Hotel Excelsior will also be showing an exhibition of the Florentine Seventeenth Century in tribute to the picture gallery in Palazzo Corsini”. “The company was founded in 1887 and has seen four generations follow one after another, still however in its original location in Via Maggio, the city’s antiques street in the 1700s. Even the exhibition gallery is in the same road, in Palazzo Michelozzi. I have been taking part in the Antiques Biennial since its first edition”, says Guido Bartolozzi, “and I represent the only company that has never missed even one edition. The Florence Biennial is an important part of my life as an antique dealer. The first time I was
in Paris. “The Florence Biennial is an institution. Right from the first one it has accompanied the development of collecting by the Italian bourgeoisie, from the economic boom through to the new economy. One of the positive aspects of the Biennial is its privileged relationship with the Ministry for Cultural Heritage that, meeting requests from exhibitors to encourage foreign collectors, prior to the start of the event it publicises which works may be taken out of Italy. This year we will be presenting a rich selection of scenic views from the Grand Tour period, from Vanvittelli to Marieschi, a selection of paintings from seventeenth-century Baroque and a jewel from the 1800s, a work by Boldini, never on display in Italy since the war. From 25 Septem-
only sixteen and I accompanied my father who set up his first stand in Palazzo Strozzi, as yet unaware that he would one day become the General Secretary, a role he covered for many years. I remember the inauguration and the wonderful success of Beppe and Mario Bellini, the first in the world to have thought up an event of this kind. I believe that the Biennial is the only Italian event of international importance: a high-level appointment eagerly awaited by collectors and experts. It is up to us, the antique dealers, to present top-quality works of art, with guaranteed attributions in order to satisfy an increasingly better informed and more demanding public. Presenting articles on your stand is like doing your final school exam all over again. Putting yourself on show to the public and colleagues is important and very
From left: Guido Bartolozzi, a painting by Orazio Riminaldi, Marco Voena and one of his paintings by Boldini
ha accompagnato lo sviluppo del collezionismo della borghesia italiana, dal boom economico fino alla new economy. Uno degli aspetti positivi della Biennale è rappresentato da un rapporto privilegiato con il Ministero dei Beni Culturali che, ascoltando la richiesta degli espositori di incentivare i collezionisti esteri, rende noto prima dell’inizio dell’esposizione quali opere potranno essere esportate fuori dal territorio italiano. Quest’anno presenteremo una ricca selezione di vedute del periodo del Grand Tour, da Vanvitelli a Marieschi, una selezione di dipinti del Seicento barocco e una chicca dell’Ottocento, un dipinto di Boldini, mai esposto in Italia dopo la guerra. Inoltre presso l’Hotel Excelsior dal 25 settembre verrà presentata una mostra sul Seicento Fiorentino in omaggio alla quadreria di Pa-
sarebbe diventato il Segretario Generale, carica che ricoprì per molti anni. Ricordo l’inaugurazione ed il fantastico successo ottenuto da Beppe e Mario Bellini, che per primi al mondo avevano pensato un evento di questo genere. Ritengo che la Biennale, sia l’unica manifestazione italiana di importanza internazionale: un appuntamento di alto livello, atteso da collezionisti e studiosi. Sta a noi antiquari presentare le opere d’arte al massimo della qualità, ricercandone le attribuzioni certe per soddisfare un pubblico sempre più preparato ed esigente. Presentare gli oggetti nello stand, che rappresenta la mia azienda, è come affrontare di nuovo l’esame di maturità: il confronto con il pubblico e con i colleghi è importante e di grande stimolo. Esporrò una boiserie del XVIII secolo - conclude Bartolozzi - compo
Firenze 145
Palazzo Corsini è fra i piÚ sfarzosi palazzi privati di Firenze Si trova sull’omonimo lungarno al n. 10 Palazzo Corsini is one of the most sumptuous private palaces in Florence. It is on Lungarno Corsini n.10
ANTIQUES EXHIBITION
sta da una serie di tempere raffiguranti Scene di marine. E’ in questo contesto che quest’anno ambienterò opere di vario gusto ed epoca, che dovranno rappresentare lo stile che da tempo contraddistingue la mia galleria.” “La Biennale di Firenze e’ un appuntamento stimolante - racconta Tiziana Serretta Fiorentino, titolare di Diana Vreeland ltd. Londra,una tra le maggiori specialiste internazionali di gioiello antico e del moderno storico. Faccio questo lavoro dal 1990 e sono sentimentalmente legata a questa mostra, che ho vissuto da collezionista d’arte, prima ancora che da antiquaria. Negli anni sono cambiate le mode e la mentalita’ dei collezionisti e sto assistendo a naturali avvicendamenti gene-
un linguaggio di vissuto e nello stesso tempo di rottura oltre gli schemi. Nelle mie vetrine convivono pezzi di Saverio Cavalli, di Spalla, Guttuso, Cannilla, artisti squisitamente italiani, ma anche di Andrew Grima, l’ inglese che ha impersonato la Swinging London late ‘60. Non mi dedico soltanto al gioiello-scultura, ma anche ai gioielli all’unisono con la moda, come Sterle’, designer e maitre bijoutier parigino collaboratore di Jacques Fath figure creative italiane quali Serafini e Fulco di Verdura. Quando partecipo a una mostra o preparo una manifestazione, non mi aspetto mai niente di preciso. Mi propongo unicamente di comunicare agli altri le mie scoperte e trasmettere il mio entusiasmo.
stimulating. I will be showing an eighteenth-century boiserie”, concludes Bartolozzi, “comprising a series of tempera paintings depicting seascapes. This will provide this year’s backdrop for works from various eras and tastes, which will represent the style that for a while now has characterised my gallery.” “La Biennale di Firenze is a stimulating appointment – says Tiziana Serretta Fiorentino, owner of Diana Vreeland Ltd. London, one of the great international specialists of antique jewels and historic modern. – “This has been my job since 1990 and I am sentimentally tied to this exhibition that I have lived as an art collector, before living it now as an antique dealer. During the years the men-
and at the same time must break through standards. In my gallery windows pieces by Saverio Cavalli cohabit with pieces by Spalla, Gattuso, Cannilla, exquisite Italian artists, but also with pieces by Andrew Grima, the English guy who personified the Swinging London of the late 60’s. I am not only dedicated to sculpture-jewellery, but also to fashionable jewellery such as Sterlè, designer and the Parisian maitre bijoutier collaborator of Jacques Fath, the creative figure of Italian Serafini and Fulco di Verdura. When I participate in an exhibition or prepare a show, I never expect anything in particular. I just propose to show my discoveries and transmit my enthusiasm. I don’t think that the difficult eco-
Tiziana Serretta Fiorentino and her age-old jewellery
razionali, ma il credo della mia galleria e degli altri miei colleghi, ha un denominatore comune: la passione per l’arte, l’alta specializzazione e il fornire ai consumatori d’ arte oggetti che siano rari se non unici. Le miepassioni di collector si possono ritrovare per intero nella mia galleria. Continuo a comprare e a spingere cio’ che mi piace, condividendo le mie scelte di collezionista con una clientela che mi capisce e mi segue molto. Amo particolarmente i gioielliscultura, che negli anni Sessanta e Settanta hanno trovato la massima espressione. Quest’anno presenterò una collezione inedita di Armando Tanzini, artista poliedrico negli anni ‘70 si e’ dedicato al gioiello. Della collezione mi ha attratto l’essenza africana, sublimata in un linguaggio cosmico universale. Tutti gli oggetti della mia galleria devono trasudare
Non penso che la crisi abbia inibito l’acquisto dell’oggetto d’arte. Soltanto lo si effettua in modo piu’ mirato, forse piu’ selettivo. Il mio lavoro e la mia soddisfazione stanno nell’aprire strade nuove al collezionismo, trovando nuovi approdi. Entusiasmare ed entusiasmarmi, questa è la password. Credo molto nelle collaborazioni tra settori complementari, come moda e arte. Sono sempre disponibile a creare contaminazioni fra l’arte, sinonimo di immortalita e atemporalità e il fashion, che al contrario ha tempi brucianti, che coincide con l’effimero e in continua meramorfosi. E’ un contrasto che mi affascina. Nel momento in cui sentirò di non avere più questo esprit - conclude Serretta Fiorentino - né avvertirò ancora il bisogno di sperimentare, capirò che la parabola del mio lavoro è giunta a termine.”
talities and fashions of collectors have changed and I’m observing the natural generational changes, but the beliefs of mine and my colleagues galleries, have a common denominator: love for art, high specialization and providing pieces to art consumers that are either rare or even unique. My passion as a collector is all totally visible in my gallery. I continue to buy and “push” what I like, sharing my choices as a collector with a clientele that understand me and follow me. I particularly love sculpture-jewel, in the Sixties and in the Seventies they found their maximum expression. This year Armando Tezini will present his unedited collection, poliedric artist who in the 70’s dedicated to jewellery. I was attracted by the African essence of the collection, sublimed in a universal cosmic language. All the objects in my gallery have to give a “lived” look
nomic crisis has affected the buying of objects of art. It’s just done in a more specific and probably selective way. My job and my satisfaction are inherently present in finding and opening new “roads” of collectionism and discovering new shores. To excite and to be enthusiastic myself is the password. I greatly believe in collaboration between complementary fields, such as art and fashion. I am always available to create symmetry between art, synonymous of immortality and absence of time unlike fashion that has fast and burning rhythms that correspond to ephemeral and is in continuous metamorphosis. I am fascinated by this contrast. When I do not feel this spirit any more” – concluded Serretta Fiorentino – “and I do not feel the need of experimenting any more then that will mean that I will have to stop”. Firenze 147
ART INTERVIEW text Cesare Cunaccia photo Pierpaolo Ferrari
Chevalier des Arts
Fabrizio Moretti. Dieci anni di successi del giovane mercante fiorentino Ten years of successes for this young Florentine dealer A soli 33 anni è tra gli art dealer più famosi del mondo. Fabrizio Moretti, toscano di madre britannica, verve, humor ed energia incontenibili, intelligenza brillante e sperimentale, è un figlio d’arte che ha saputo portare a un livello di eccellenza la strada aperta dal padre. “ Mio padre - afferma- oltre a insegnarmi l’abc del mestiere, mi ha comunicato precetti esistenziali, un’inesausta volontà di fare, di costruire, di sfida.”Nel 2009 Moretti celebra i dieci anni di attività. Un traguardo che si protende verso ulteriori sviluppi e itinerari professionali. “Dieci anni di impegno - racconta Fabrizio Moretti- ma anche di tante gratificazioni. La scelta di guardare aldilà delle Alpi e affacciarsi sul mercato internazionale ha sicuramente premiato il mio lavoro, soprattutto per la partecipazione a Maastricht. Una cosa è certa - aggiunge Fabrizio - sono solo all’inizio. Eppure mi sembrano lontanissime l’infanzia e la prima giovinezza, in cui la pratica dell’equitazione ha forgiato la mia forza di carattere, dandomi tanti risultati agonistici. Mi sono classificato settimo ai campionati italiani under 21 nel 1996. Ma proprio in quell’anno cominciai ad appassionarmi ai dipinti d’alta epoca, un milieu di collezionismo particolarmente ricercato che reca con sé un imprinting e una parabola storica leggendari. Il resto, praticamente, è venuto da sé. Tappa dopo tappa, tassello dopo tassello, conquista dopo conquista, tra errori e successi“. Ne ha dimostrata tanta di tenacia, Fabrizio, e abilità a destreggiarsi nella tumultuosa corrente dell’art market internazionale. Nel 1999 apre la Moretti Srl con sede a Firenze, in piazza degli Ottaviani, nel cuore dell’antique’s district locale. Da subito organizza una serie di mostre di portata scientifica ed artistica, con la pubblicazione di cataloghi. Moretti partecipa alle più grandi rassegne internazionali, dalla Biennale des Antiquaires di 148 Firenze
Parigi, alla International Fine Art Fair di New York e alla Palm Beach Fair negli USA, da Palazzo Corsini a Firenze fino alla consacrazione del TEFAF Maastricht, dove entra nel 2003 e dall’autunno 2007 è divenuto il membro più giovane, oltre che l’unico italiano, del comitato esecutivo. “ Nel gennaio 2005 - continua - ho aperto una nuova galleria, La Moretti Fine Art Ltd, imperniata su dipinti antichi dal XIV al XVIII secolo a Londra, in New Bond Street e quindi, nel 2007, una succursale a NYC a due passi dal MOMA, in collaborazione con Adam Williams. “Tra i suoi clienti, i maggiori musei, tra cui gli Uffizi a Firenze e molte istituzioni americane. Fra le highlight che gli sono passate per le mani, vanno almeno ricordate le due tavole del Beato Angelico provenienti dal Polittico di San Marco, che rivende allo Stato italiano per il Museo di San Marco. Ma non si contano i capolavori che costellano il suo percorso, siglati da nomi illustri, da Taddeo Gaddi e Paolo Veneziano a Cima da Conegliano e allo Squarcione, da Savoldo ai settecenteschi Bellotto e Canaletto, fino al moderno storico di Lucio Fontana. Insignito nel 2004 dal Ministro della Cultura e delle Comunicazioni francese Renaud Donnedieu Vabres della dignità di Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres, con una modifica speciale di legge, essendo ancora troppo giovane, Con altri tre soci, nell’ottobre 2008, a Firenze ha dato vita alla galleria FOR, che si dedica alla ricerca e promozione di giovani fotografi, ma la sua vera priorità del momento è la costituzione di una fondazione totalmente finanziata in prima persona nel comune di Prato per l’ippoterapia infantile. “Il futuro - conclude Moretti, di recente nominato consigliere per la cultura del sindaco di Prato – lo immagino ancora diverso. Vorrei fare meno mostre e dedicare maggior tempo allo studio e alla ricerca. Focalizzarmi ancor più sulla qualità”.
At just 33 years of age he is one of the world’s most famous art dealers. Fabrizio Moretti, Tuscan-born with a British mother, has verve, humour, relentless energy and brilliant experimental intelligence. Following in his father’s footsteps he has managed to bring a level of excellence to the trail beaten by his father. “In addition to teaching me the basics of this job”, he says, “my father also communicated existential precepts, an untiring desire for doing, building and challenging.” In 2009, Moretti celebrates ten years in business. A milestone that looks forward to further professional development and direction. “Ten years of commitment,” Fabrizio Moretti tells us, “but lots of gratification as well. Entering the international market has definitely done my business good, especially after my participation in Maastricht. One thing is certain”, he adds, “this is only the beginning. But my childhood and youth seem so long ago, when horse-riding forged my strength of character through results at competition level. I came seventh in the 1996 under-21 Italian championships. But that very same year I discovered a passion for haute époque paintings, a particularly refined collectors’ milieu with legendary imprinting and historical direction. The rest was just a natural consequence. Stage after stage, piece after piece, conquest after conquest, complete with errors and successes”. Fabrizio has shown plenty of tenacity and an ability to make his own way through the hectic international art market. In 1999 he opened Moretti Srl, based in Florence in Piazza degli Ottaviani, the heart of the local antique district. He immediately organised a series of scientifically and artistically important exhibitions, with the publication of catalogues. He has taken part in the biggest international fairs, from the Biennale des Antiquaires in Paris to the International Fine Art Fair in New
York and the Palm Beach Fair in the USA, from Palazzo Corsini in Florence to consecration by the TEFAF Maastricht, which he joined in 2003, becoming not only the sole Italian but also the youngest person on the executive board in autumn 2007. “In January 2005”, he continues, “I opened Moretti Fine Art Ltd in New Bond Street, London, a new gallery of fifteenth- to eighteenth-century paintings, and in 2007 a branch in NYC just minutes from the MOMA, in collaboration with Adam Williams. Many major museums are his clients, for example the Uffizi in Florence and a good number of American institutions. Important pieces worthy of mention that have passed through his hands include two panels by Beato Angelico from the San Marco Polyptych, which he sold to the Italian State for the San Marco Museum. It is impossible however to count the works of art by illustrious names that he has dealt with so far: Taddeo Gaddi and Paolo Veneziano to Cima da Conegliano and Squarcione, Savoldo to the seventeenth-century Bellotto and Canaletto, right through to modern art with Lucio Fontana. In 2004 he became a Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres, an honour received from the French Minister for Culture and Communications, Renaud Donnedieu Vabres, after the relative law was specifically amended because he wasn’t actually old enough. In October 2008, he founded the FOR gallery in Florence with three other partners, dedicated to seeking out and promoting young photographers, but his real priority at the moment is the setting up of a foundation totally funded by himself in the municipality of Prato for horse-therapy for children. “I see my future”, concludes Moretti, appointed councillor for culture to the mayor of Prato, “as very different. I would like to do fewer exhibitions and dedicate more time to study and research. Focusing even more on quality”.
Marta Cecchetto, 31 anni, è nata a Foligno e lavora come modella da quando ha 14 anni. Fabrizio Moretti nella sua E’ apparsa su tante copertine, galleria a Londra. Oltre allo spazio in compreso Vogue New Bond Street, aperto nel 2005, Marta Cecchetto, 31, was born dal 2007 ha una galleria anche a NY in Foligno and has been working Fabrizio Moretti in his gallery in his as a model since she was 14. gallery in London. In addition to New She has appeared on numerous Bond Street, opened in 2005, since covers, including Vogue. 2007 he has also had a gallery in NY. Firenze 149
ll palazzo fu fatto costruire da Giovanni Tornabuoni a metĂ del XV secolo, su disegno di Michelozzo This palazzo was commissioned by Giovanni Tornabuoni in the mid-ďŹ fteenth century, to plans by Michelozzo
FLO HOUSE
text Cesare Cunaccia photo Massimo Listri
Profumo di storia Palazzo Tornabuoni, le nuove frontiere dell’abitare The new frontier of living
Palazzo Tornabuoni, innovativo concetto residenziale privato, è stato aperto soltanto pochi mesi fa, nel cuore della Firenze più nobile e antica. Ospitato tra le mura di Palazzo Tornabuoni-Corsi, imprinting rinascimentale e un vissuto che si snoda attraverso pagine salienti della vicenda storica, culturale e artistica cittadina lungo vari secoli. Il progetto, assolutamente inedito, identifica nuovi parametri nel luxury-living contemporaneo. Palazzo Tornabuoni, fabbrica commissionata alla metà del XV secolo a Michelozzo dai Tornabuoni, casato locale allora al massimo del fulgore e imparentato con la stirpe medicea grazie a Lucrezia, moglie di Piero de’Medici e madre di Lorenzo il Magnifico, occupa un intero isolato del centro urbano, circoscritto dalle arterie più note, come via Tornabuoni, fashion district fiorentino e via Strozzi, che lambisce la mole dell’omonima dimora patrizia. I Medici furono proprietari del palazzo nel 1574, quando esso fu acquisito da quell’Ottaviano che avrebbe regnato come papa Leone XI per soli 26 giorni, consegnandosi alle pagine di storia sotto la definizione di “papa lampo”. Nel 1590 è la volta di un ulteriore passaggio. Il marchese Jacopo Corsi, patron di artisti e specialmente versato nella musica, vi fece rappresentare nel 1598, nel salone delle Muse a piano nobile, quella che è considerata la prima opera vera e propria , la Daphne, libretto di Jacopo Peri e dello stesso Corsi, partitura di Ottavio Rinuccini. I Corsi Salviati tennero il possesso dell’edificio fino al 1894 mentre nel 1901 arriva la Banca Commerciale Italiana, che ne fece la propria sede centrale a Firenze. Nel 2001, la proprietà passa a Fingen Group. Superati i solenni portali d’ingresso, si accede all’arioso cortile disegnato da Michelozzo. Dentro il possente perimetro murario si rivela una sorta di vero e proprio villaggio che ricalca l’originaria struttura dell’edificio, un tempo frammentata da alcune case-torri medievali e cortili e che
Palazzo Tornabuoni, an innovative concept of private residence, opened just a few months ago in the heart of the most noble, ancient part of Florence. Located between the walls of Palazzo Tornabuoni-Corsi, it boasts renaissance imprinting and a background that has filled salient pages of the city’s historical, cultural and artistic history for various centuries. This absolutely unprecedented project sets new parameters in contemporary luxury living. Michelozzo built Palazzo Tornabuoni in the mid fifteenth century, commissioned by the Tornabuonis, a local family at that time at the height of their splendour and related to the Medici lineage thanks to Lucrezia, wife of Piero de’Medici and mother of Lorenzo the Magnificent. It occupies a whole block right in the city centre, surrounded by the best-known streets, like Via Tornabuoni, the Florentine fashion district and Via Strozzi, the latter running down the side of the huge patrician residence of the same name. In 1574 the Medicis sold the building to the very Ottaviano who was to reign as Pope Leo XI for just 26 days, entering the annals of history as the “lightning pope”. In 1590 it once again changed hands. The Marquis Jacopo Corsi, patron of the arts and especially of music, in 1598 held what is considered to be the first real opera performance in the Salone delle Muse on the piano nobile. The chosen work was Daphne, with libretto by Jacopo Pero and Corsi himself and score by Ottavio Rinuccini. The Corsi Salviati family owned the building until 1894 and in 1901 it was bought by the Banca Commerciale Italiana, which turned it into the bank’s Florentine headquarters. In 2001 it changed owners yet again and became the property of the Fingen Group. Once through the formal entrance, you find yourself in the airy courtyard designed by Michelozzo. The thick perimeter walls enclose a sort of miniature village that copies the original structure of the building, a once fragFirenze 151
Splendide cucine in acciaio custom made di Boffi, disegnate da Piero Lissoni - Splendid Boffi bespoke stainless steel kitchens, designed by Piero Lissoni
Un microcosmo di 38 residenze private, ognuna diversa dall’altra, giardini terrazzati, corti minori A microcosm of 38 private residences, each one different, terraced gardens and smaller courtyards venne riunificata dal segno progettuale di Michelozzo. Un microcosmo intessuto di residenze private, ben 38, ognuna diversa dall’altra, giardini terrazzati, corti minori. Un complesso inimmaginabile dall’esterno. La maestosa e avvolgente club lobby , ambiente dallo charme maschile e squisitamente anglophile, dal piano nobile si sviluppa su differenti livelli e ricorda i vasti ambienti di ritrovo delle canoniche istituzioni britanniche o i living-biblioteca dei college più blasonati. Intorno ad essa hanno preso forma diverse aree di relax indoor e all’aperto, tra cui la terrazza esterna coperta che richiama lo stile degli open market delle piazze cittadine, la spa-fitness, la cigar-room. A pianterreno si succede invece una costellazione di fashion shop esclusivi, nomi A List della moda e della gioielleria quali Bulgari, Bottega Veneta, Max Mara, Cartier, Stefano Ricci. Due restaurant, Obikà, mozzarella-bar ormai affermatosi sulla scena internazionale e l’Osteria Tornabuoni, che rivisita e ridefinisce in maniera raffinata la classica trattoria toscana, con enoteca, wine bar e gourmet shop. Palazzo Tornabuoni nasce da una joint venture tra R.D.M.-Fingen Group, Firenze e J.Byrne Murphy di Kitebrook Partners, Washington DC. Ai soci del club, soltanto 160 nel mondo, è possibile, oltre ad essere proprietari di un edificio e di una location unica nella Città del Giglio e alla facoltà di usufruire di una serie di servizi esclusivi gestiti da Four Seasons Hotels & Resort, godere di una personalizzata cifra di Service attaché che permetterà loro di vivere Firenze e la Toscana da autentici insider. Gli interventi strutturali e di restauro, condotti per oltre 5 anni, dal 2004 al 2009, sotto l’egida attenta e rigorosa della locale Sovrintendenza ai Beni artistici e architettonici, sono dello studio di architettura di Andrea Noferi e Marzia Locorotondo, e coordinati dall’ingegnere Jacopo Devena. La soluzione dell’interior che sigla le 38 residenze, ciascuna caratterizzata 152 Firenze
mentary collection of medieval tower-houses and courtyards that were unified by Michelozzo’s plans. The result is an interwoven microcosm of private residences, 38 no less, each one different with terraced gardens and smaller courtyards. Impossible to even imagine from the outside. The impressive welcoming club lobby with its masculine and exquisitely anglophile atmosphere, develops on different levels from the piano nobile and brings to mind huge meeting rooms in canonical British institutions or library-common rooms in the most famous colleges. Around it are various areas for relaxing both indoors and out, including a covered outside terrace that is akin to the style of the open markets in the city’s piazzas, a spa-fitness room and a cigar room. Meanwhile, on the ground floor retail therapy reigns supreme with a whole galaxy of exclusive shops featuring A-List names in fashion and jewellery, such as Bulgari, Bottega Veneta, Max Mara, Cartier and Stefano Ricci. There are two restaurants, Obikà, a mozzarella-bar that has made a name for itself on the international scene and Osteria Tornabuoni, a makeover in a refined style of the classic Tuscan trattoria, with wine bar and gourmet shop. Palazzo Tornabuoni is the result of a joint venture between the R.D.M.-Fingen Group, Florence and J. Byrne Murphy of Kitebrook Partners, Washington DC. Not only do the club’s members, just 160 worldwide, own a building in a unique location in the Città del Giglio and access to a series of exclusive services managed by Four Seasons Hotels & Resorts, they can also enjoy a personalised number of Attaché services that transcend the tourist scene, allowing them to live in Florence and Tuscany as real insiders. The structural and restoration work took over 5 years, from 2004 to 2009, and was closely supervised by the Florentine Superintendence for artistic and architectonic heritage. Carried out by the architecture studio belonging to Andrea
FLO DISTRICT
L’illuminazione soffusa e morbida è controllata da una domotica d’ultima generazione - Suffused soft lighting is controlled by new-generation domoticsa
I club member hanno accesso alla piscina, palestra, e spa del Four Seasons Hotel Firenze Club members have access to the pool, gym and spa at the Four Seasons Hotel Firenze da un mood speciale e nel massimo rispetto della preesistenza decorativa, è stata affidata all’architetto fiorentino Michele Bonan, già dell’hotel Lungarno e Gallery del JK Place di Capri e di Firenze, del ristorante Casa Tua“ a Miami. “Design significa creare un ambiente ideale - afferma Bonan- in cui la persona percepisca fortemente il senso di appartenenza a quel luogo, non solo il fatto che lo stia visitando.” Chic d’antan, fragranze contemporanee, citazioni british accanto a testimonianze di tradizione patrizia, si miscelano nella linea di décor abbracciata da Bonan. Un ponte idealmente gettato tra passato e presente, levità di stucchi neoclassici e scenografiche statue barocche, apparati pittorici manieristici e sei-settecenteschi a confronto con fotografie e opere d’arte di oggi. L’illuminazione soffusa e morbida è controllata da una domotica d’ultima generazione. Sofisticato il mixage di arredi, epoche e linguaggi stilistici, inserti vintage e molti pezzi realizzati su disegno di Bonan da Chelini, tessuti dai pattern geometrici ’50 e ’60 che dialogano con le splendide cucine in acciaio custom made di Boffi, design di Piero Lissoni, fiabeschi lampadari rocaille e Empire che si riflettono entro enfilade di specchi, pavimenti a mosaico antico, in pietra serena o a listoni di teak. Le sale da bagno, dallo charme insieme attuale e rétro, sono rivestite in marmo Calacatta Gold venato, proveniente dalle cave carraresi. La membership del Club consente l’utilizzo della residenza da parte di un massimo di 8 soci per appartamento, senza limitazioni di tempo o di specifico luogo. Un sistema di prenotazione a rotazione prioritaria, ampiamente testato negli ultimi tre lustri, permette agli associati di avere vasta disponibilità di utilizzo dei flats, soggetta esclusivamente alle condizioni di prenotazione del Club. I club member hanno inoltre possibilità di accesso alla piscina, alla palestra, e alla spa del Four Seasons Hotel di Firenze.
Noferi and Marzia Locorotondo, it was coordinated by engineer Jacopo Devena. The interior design chosen for the 38 residential units, each one characterised by a special mood and totally respecting the existing decorations, was entrusted to the Florentine architect Michele Bonan, in the past responsible for the Hotel Lungarno and Gallery of the JK Place in Capri and Florence and the Casa Tua restaurant in Miami. “Design means creating the ideal room”, states Bonan, “where the person strongly feels he or she belongs and is not just passing through.” Vintage chic, contemporary fragrances, British ideas alongside examples of patrician tradition are all brought together in Bonan’s décor. A bridge spanning past and present, the lightness of neoclassic stuccos and dramatic baroque statues, mannerist and fifth and sixth-century paintings feature alongside contemporary photographs and works of art. Soft suffused lighting is controlled by new-generation domotics. The mix of furnishings, epochs and style languages is sophisticated, with vintage inserts and many pieces made to Bonan’s plans by Chelini, fabrics with fifties and sixties geometric patterns that dialogue with splendid bespoke Boffi kitchens by Piero Lissoni, fairytale rocaille and Empire lamps that are reflected in enfilades of mirrors, ancient mosaic floors, in pietra serena or teak parquet. The bathrooms have charm that is both current and retro, in Calacatta Gold veined marble from the quarries in Carrara. Membership of the club means that each residence can be used by a maximum of 8 members, with no limits placed on time or specific location. A priority rotation system, fully tried and tested over the last 15 years, allows members to use the residence according to the Club’s booking conditions. Club members also have access to the pool, gym and spa in the Four Seasons Hotel in Florence Firenze. Firenze 153
DIRECT DESCENDANTS text Domenico Savini
Francesca Riario Sforza
Una tigre nel sangue
Francesca Riario Sforza. Discende da Caterina, madre di Giovanni dalle Bande Nere A descendent of Caterina, mother of Giovanni dalle Bande Nere Firenze, 28 maggio 1509. Nel suo palazzo di via del Corso muore, all’età di 46 anni Caterina Sforza, moglie di Giovanni de’ Medici e madre del più famoso Giovanni, detto “dalle Bande Nere”. E’ incredibile pensare che il mestiere delle armi al celebre condottiero fiorentino, non fu insegnato dal padre e non gli pervenne neppure come eredità cromosomica dalla stirpe Medicea, ma dalla formidabile madre “femmina quasi virago”, come la definivano gli storici dell’epoca, uscita dalla fiera e guerresca stirpe romagnola degli Attendoli da Cotignola, detti Sforza, per le loro qualità bellicose. Donna di poche doti femminili? Dagli ultimi e recentissimi studi sembrerebbe proprio di no. Nacque con ogni probabilità nel 1463, dagli amori di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano e dalla bellissima Lucrezia Landriani, prima del matrimonio del duca con Bona di Savoia. Fu allevata nella raffinata corte milanese prima dalla nonna, Bianca Maria Visconti poi, dopo la morte di questa, dalla stessa Bona, che l’ebbe cara come se fosse sua figlia. Galeazzo Maria invece, che l’aveva legittimata, pensava di disporne per i suoi fini politici. Nelle corti rinascimentali le donne avevano posizione uguale a quella degli uomini, perciò la figlia del duca fu allevata insieme ai fratelli. Dimostrò fin da piccola ingegno vivace e intelligenza precoce. Nel 1473, a dieci anni, fu promessa in moglie al nipote del papa Sisto IV, Girolamo Riario signore e conte di Imola. Le nozze furono celebrate quattro anni dopo. Bella, colta e molto energica, Caterina dominò presto il marito e lo spinse a impadronirsi anche di Forlì. Cercò addirittura alla morte dello zio papa di influenzare i cardinali in Conclave. Alla morte violenta del marito nel 1488, quando Forlì si dette al nuovo Pontefice, la bellicosa donna si rinchiuse nella rocca della città, e agli assedianti che minacciavano di uccidere i suoi figli, rispose dagli spalti del fortilizio con la frase che l’ha resa celebre: “Ho lo stampo per farne degli altri!”. Con l’aiuto del fratello, nuovo duca di Milano, fu reintegrata nei suoi domini. Sposò in seconde nozze Iacopo Feo, che seguì la sorte del primo marito, le fu ucciso sotto gli occhi. Il 27 agosto 1495, la soldatessa sposò in terze nozze Giovanni de’ Medici, cugino del Magnifico. Da questa unione nacque Giovanni dalle Bande Nere, da cui discese la linea Granducale di Toscana. Firenze, 2009, mezzo millennio è passato da quando questa soldatessa dal viso d’angelo si è spenta, lasciando erede la casa Medici. Sepolta nel con154 Firenze
Florence, 28 May 1509. Caterina Sforza, wife of Giovanni de’ Medici and mother of the more famous Giovanni “dalle Bande Nere”, died at the age of 46 in her palace in via del Corso. It is incredible to think that the martial skills of the celebrated Florentine condottiero were not taught by his father, nor were they inherited from the Medici family line, but from his formidable mother, “almost a virago”, as she was defined by historians of the time, the product of the proud, militant Romagna stock of the Attendoli da Cotignola, known as the Sforzas for their bellicose character. A woman lacking in feminine qualities? Seemingly not, according to recent studies. She was most likely born in 1463, fruit of the love affair between Galeazzo Maria Sforza, Duke of Milan and the beautiful Lucrezia Landriani, prior to Duke’s marriage to Bona of Savoy. She was raised in the refined court of Milan by Bianca Maria Visconti, her paternal grandmother and later, following the death of the latter, by Bona, who cherished her like a daughter of her own. Galeazzo Maria, however, who had had her legitimised, thought to use her for his own political ends. Women in Renaissance courts were on equal footing with men, and so the Duke’s daughter was raised alongside her brothers, showing sharp intelligence and a quick mind from an early age. In 1473, at the age of ten, she was betrothed to Girolamo Riario, lord and count of Imola not to mention a nephew of Pope Sixtus IV. They were married four years later. Pretty, educated and highly spirited, Caterina soon dominated her husband, urging him to also seize Forlì. When his uncle, the Pope, died, she even tried to influence the cardinals in Conclave. Upon the violent assassination of her husband in 1488, when Forlì was captured by the new pope, the bellicose Caterina locked herself inside the city fortress. Legend has it that when captors threatened to kill her children, she shouted, “I have the equipment to bear more!” from the fortress walls - a phrase that would make her famous. With the help of her brother, the new Duke of Milan, she regained possession of her dominions. She remarried, this time to Iacopo Feo, who met the same end as her first husband, and was killed right before her eyes. On 27 August 1495, the woman-warrior married for the third time, to Giovanni de’ Medici, cousin of Il Magnifico, and bore a son Giovanni dalle Bande Nere, first in the line of the Grand Dukes of Tuscany. Florence, 2009, half a millennium has gone by since this woman-soldier with the face of an angel passed away, leaving an heir to the house of Medici. Buried in the convent of le Murate, her grave, as fate would have it, was looted and destroyed. All that
Un ritratto di Caterina Sforza di Lorenzo di Credi (particolare) - A portrait believed to be of Caterina Sforza by Lorenzo di Credi (detail)
Caterina Sforza era chiamata la tigre per i suoi modi, ma non ha mai perso la sua femminilità Caterina Sforza was known as the tigress for her ways, and yet she never gave up her femininity vento delle Murate, per un capriccio del destino la sua tomba fu saccheggiata e distrutta, di lei resta invece una illustre discendenza. Francesca Riario Sforza discende due volte da Caterina, attraverso i Riario e attraverso i Feo. Lavora a Roma come sceneggiatrice di film, ma appena può torna a Firenze, nel palazzo di sua madre, a due passi dall’ ex convento delle Murate dove trascorse gli ultimi anni la sua celebre antenata. Francesca, si parla di donne della storia, cosa pensa di Caterina? E’ una delle donne che ha spezzato i legami della quotidianità del suo tempo. Si può dire una femminista della sua epoca, moderna come poche lo sono adesso. Era chiamata la tigre per i suoi modi, ma non ha mai perso la sua femminilità. Ha anzi scritto trattati sulla bellezza femminile. Era una icona di bellezza, lo testimoniano i molti ritratti. Sappiamo anche che era amica di Leonardo. Qual è il tuo personale rapporto con la città? Mia madre ha un palazzo nel centro storico a due passi da Santa Croce. Sono nata a Firenze, ho passato i primi anni tra questa città e Napoli. Mi sento cittadina di Firenze, anche se per il momento sono a Roma dove lavoro come sceneggiatrice, ma in futuro penso che la mia attività mi riporterà qui. Hai interessi che ti legano a Firenze? Sì, sia familiari che culturali. Mio padre appena può ci raggiunge qui. E’ lui che mi ha trasmesso l’amore per Caterina. Quindi questo personaggio è amato nella vostra famiglia? Mio nonno, mio padre ed io lo abbiamo molto studiato insieme a suo figlio Giovanni dalle Bande Nere, il quale assomigliava più alla madre che al padre. Lui era un guerriero. Mio nonno ha anche compilato un albero genealogico in cui si dimostra che io discendo da Caterina solo per linea di donne. E a lei questo sarebbe certamente piaciuto.
remains of her is an illustrious line of descendents. Francesca Riario Sforza is twice a descendent of Caterina’s, through the Riario as well as the Feo family line. Working in Rome as a film scriptwriter, she returns to Florence whenever she can, to her mother’s palazzo, just a stone’s throw from the former convent of le Murate where her famous ancestor was laid to rest. Francesca, what is your opinion of Caterina as a historical figure? She was a woman who broke away from the everyday reality of her time. You could say she was a feminist of her age, modern like few women can claim to be even now. She was known as the tiger for her ways, yet she never lost her femininity. She even wrote treatises on female beauty. She was a beauty icon, as many portraits bear witness. We also know that she was a friend of Leonardo da Vinci. What is your relationship with the city? My mother has a palazzo in the old city centre just a stone’s throw from Santa Croce. I was born in Florence, and spent my childhood here and in Naples. Florence feels like home, even if I am currently based in Rome, where I am working as a scriptwriter. However, I think I will take my work back here sometime in the future.. Do you have interests that tie you to Florence? Yes, both family-related as well as cultural. My father visits us here whenever he can. He is passed down his love for Caterina to me. So she is a well-loved character in your family? My grandfather, my father and I have studied both her and her son Giovanni dalle Bande Nere, who was more like his mother than his father. He was a warrior. My grandfather has also made a family tree, which shows how I descended from Caterina by a female line alone. And this is something she would have liked for sure. Firenze 155
ART STUDIO
text Leonardo Bartoletti
Alea e progetto
Mimmo Paladino. La Transavanguardia ritorna a Firenze Trans-avant-garde returns to Florence Entro breve entrerà a fare parte di quella eletta schiera di artisti impegnati a rendere bello il ‘luogo dei fanciulli’. Per Mimmo Paladino sarà un debutto all’interno dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, dove una sua opera – Zenith, scultura equestre in bronzo ed alluminio del 1999 – resterà esposta fino al prossimo mese di gennaio. L’iniziativa è promossa dallo stesso Istituto, insieme a Lions Club Firenze Firenzuola e Banca di Credito Cooperativo del Chianti Fiorentino, realtà da sempre vicina con proposte concrete a chi s’impegna per i più piccoli. Dopo la grande esposizione al Forte Belvedere, dunque, Paladino torna a Firenze in un contesto assolutamente originale e di grande effetto. Qualcosa che mancava anche a chi, come Paladino, è nome tra i più prestigiosi nell’ambito del panorama artistico internazionale. Un percorso, quello del Maestro, iniziato nel 1969, anno della prima personale a Caserta, e proseguito – a cavallo tra il 1978 ed il 1979 - a New York, con esposizioni alla Marian Goodman Gallery ed alla Annina Nosei Gallery. Oggi anche il Metropolitan Museum of Art della Grande Mela ospita opere di Mimmo Paladino, riconosciuto come esponente di spicco del movimento della Transavanguardia. Il suo nome e le sue opere hanno fatto il giro del mondo. Dalla Biennale di Venezia – nel 1980 il debutto e nel 1988 una sala personale – alla Lenbachhaus di Monaco di Baviera, dalla mostra di Praga per l’inaugurazione del Castello Reale (1991) all’esposizione del 1994 nella Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino, che ha fatto di Paladino il primo artista contemporaneo italiano a tenere una mostra in Cina. E poi, ancora, Londra, Basilea ed il Centro Pecci di Prato, con un ‘salto’ nel cinema (ideatore e realizzatore del film Quijote). Senza dimenticare – nel giugno 2008 - la realizzazione del monumento dedicato alla memoria del migranti deceduti in mare, sull’isola di Lampedusa. Maestro, la scultura esposta all’Istituto degli Innocenti è ‘Zenith’. Di cosa si tratta e qual è il suo significato? L’opera è una raffigurazione equestre in bronzo e alluminio che si integra bene con lo spazio architettonico dell’Istituto degli Innocenti, poiché ha molto da condividere con la geometria dell’edificio. La figura del cavallo rimanda alla mitologia e ha un valore di complessità universale. 156 Firenze
He will be known as one of that group of artists committed to beautifying place reserved for children. Mimmo Paladino’s debut is at the Istituto degli Innocenti, the old orphanage in Florence, where one of his works (Zenith, an equine sculpture in bronze and aluminium from 1999) will be on show until January. The initiative is promoted by the Institute itself, together with the Florence Firenzuola Lions Club and the Banca di Credito Cooperativo del Chianti Fiorentino. After showing at the Forte Belvedere, Paladino returns to Florence in a big-impact setting. Something that was missing even for those who, like him, are some of the most prestigious names on the international art scene. A career that started in 1969, the year of his first solo in Caserta, followed by New York in 1978 and 1979 with his work at the Marian Goodman Gallery and the Annina Nosei Gallery. Today even the Metropolitan Museum of Art in the Big Apple houses pieces by Mimmo Paladino, recognised as an outstanding exponent of Italian Neo-Expressionism. His works have been right round the world, from the Biennial in Venice, with debut in 1980 and a dedicated room in 1988, to the Lenbachhaus in Munich, from the exhibition in Prague for inauguration of the Royal Castle (1991) to that in 1994 in the National Gallery of Fine Arts in Beijing, the first contemporary Italian artist to show in China. Then London, Basle and the Pecci Centre in Prato, plus an experience with cinema (he wrote and produced the film Quijote). Without forgetting, in June 2008, creation of a monument on the island of Lampedusa dedicated to the memory of the migrants who drowned at sea. Maestro, your sculpture Zenith, on show at the Istituto degli Innocenti. What is it and what is its meaning? This work depicts a horse in bronze and aluminium and fits in well with the architectonic interior of the Istituto degli Innocenti as it shares many features of the building’s geometrics. The figure of the horse recalls mythology and it has a universally complex value.
In alto: Un ritratto di Mimmo Paladino di Chiara Donn, in basso: Senza titolo 2006. Paladino ha donato la scultura Zenith all’Istituto degli Innocenti Top: A portrait of Mimmo Paladino by Chiara Donn, bottom: No title 2006. Paladino donated his sculpture Zenith to the Istituto degli Innocenti Firenze 157
ART STUDIO
Da sinistra: Senza titolo 2001, Cavallo con sfera, bronzo, 105 (h) x 19,5 x 84,5 cm, 2008 - From left: No title 2001, Horse with sphere, bronze 105 (h) x 19,5 x 84,5 cm Da dove trae ispirazione per le sue opere? Non c’è niente di materiale o immateriale da cui traggo ispirazione. Esiste un procedere quotidiano del lavoro che mi porta a una continua ricerca in cui confluisce la casualità del segno scultoreo con la componente più strettamente progettuale. Nelle mie sculture si incrociano esperienze diverse che continuamente si mescolano e si sovrappongono. Qual è, tra quelle che ha già realizzato, la scultura che le ha richiesto maggior impegno fisico e mentale? Non ne esiste una in particolare. Dietro ad ogni lavoro c’è un grande sforzo di forza fisica e spirito mentale che si fonde e diventa un tutt’uno. Qual è la scultura a cui è più affezionato? Anche qui non esiste una scultura in particolare alla quale sono più affezionato rispetto ad altre. Cerco sempre di coniugare al meglio i miei lavori con i luoghi nei quali verranno esposti. Per me questo è un gran successo. Ha già qualche progetto lavorativo per il futuro? Esclusi gli impegni ‘di calendario’, non ho particolari progetti. Anche perchè il mio lavoro consiste in una ricerca continua che mi porta ad un’attività regolare ed a lungo termine. Usando un termine da ‘economista’, si può dire che l’arte sarà, nel lungo periodo, un bene ‘stabile’, oppure è destinata a cambiare natura, svalutarsi e perdere di consistenza? A partire dalla preistoria e fino ai giorni nostri non c’è mai stata una fase di ‘stallo’dell’arte. Il segreto della sua durata, chiamiamola così, risiede proprio nell’impossibilità di ingabbiarla in una categoria logica o storica. Ciò che cambia nel corso del tempo è invece la funzione che la società assegna all’arte. Il pericolo è che oggi, attraverso un uso spregiudicato ed al di fuori della sua storia, si possa perdere la capacità di riconoscerla in modo corretto.
Where do you get inspiration for your works? I am not inspired by anything material or immaterial. I have a daily approach to work that means constant research where the randomness of the sculptured interpretation blends with a more purely design element. Different experiences come together in my sculptures and continually mix and overlap. Which of your sculptures called for the most physical and mental effort from you? None of them in particular. Behind each piece there is great effort made up of physical strength and mental spirit, which merge to become a whole. And which one are you most attached to? Once again, I am not attached to any one sculpture in particular. I always try to make my work fit in as much as possible with its final setting. This for me is a great success. Do you already have projects lined up for the future? Apart from calendar appointments, I don’t have any special projects in the pipeline. Also because my work consists of continual research that leads me to long-term regular activity. Borrowing a term from economy, can we say that art will be a stable asset, or is it destined to change nature, lose value and consistency? As far back as pre-history and right through to modern times, art has never seen a stagnant period. The secret of its duration, let’s call it, lies precisely in the impossibility to pigeonhole it into a logical or historical category. What does change however over time is the role that society assigns to art. The danger today is that, through unscrupulous use in the wrong historical context, we may lose the ability to recognise it correctly. Firenze 159
ART ANNIVERSARY text Loredana Ficicchia
Viareggio - Accadeva 91 anni fa al Kursaal. L’afa agostana sembrava addirittura commissionata, perfetta per avvolgere la Metafisica di Giorgio De Chirico che con Carlo Carrà si cimentava in un primo azzardato confronto con il Futurismo di Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Primo Conti e Achille Lega. L’evento del 1918 è ancora lì che vibra, nella terra natia di Burlamacco, nella capitale dei bagni e della scena, dove avevano casa i più grandi impresari dello spettacolo e si tirava tardi nei saloni dei grandi hotel a ritmo di charleston. Vibrazioni che emanano dalla più prestigiosa mostra d’arte sulla pittura d’avanguardia italiana che Viareggio ricordi riproposte ora con una nuova rassegna nella giovane galleria GaMC. I manifesti sul futurismo si rincorreranno anno dopo anno ma sarà quello legato all’aeropittura, nel 1929, che vedrà la città della Versilia proporsi sul grande teatro dell’avanguardia italiana ed europea, quale habitat naturale della corrente. Tutto merito di Filippo Tommaso Marinetti. A Viareggio si vedeva spesso, e si faceva ospitare da Primo Conti e dai giovani futuristi che alla sua fonte di inventore dell’avanguardia organizzata abbeveravano il loro estro. In particolar modo dal giovane Thayaht, che lo accoglieva nella sua casa di Marina di Pietrasanta facendogli largo fra le montagne di disegni di moda , tele abbozzate e grandi sculture. Fu lui ad inventare la tuta intesa non più come abito da lavoro ma come abbigliamento futurista e anche quel leonardesco carro a vela a bordo del quale col suo mentore, ormai vecchio, Marinetti appunto, scorrazzava sulle spiagge del litorale. Erano anni di mondanità culturale, tutti gli alberghi esibivano foto di ospiti eccellenti adagiati sulla lunghissima e feconda villeggiatura apuana. In quell’atmosfera culturale nasce quasi spontaneamente il Premio letterario intitolato alla città, con Marinetti a lungo presidente ed è qui che il maestro della provocazione, intesa come sistema d’arte, anticipatore di idee e formule poi riprese da altri movimenti (Dada, surrealismo, futurismo russo, neoavanguardie ecc.), uomo di teatro, editore in proprio e mecenate di poeti e scrittori, inaugura una personale di Viani a Villa Paolina. Con Marinetti nel back stage di ogni dove diventa più facile l’aggregazione di un gruppo di giovani futuristi che, raccolti attorno al poeta e giornalista Krimer (Cristoforo Mercati) e al pittore e disegnatore Uberto Bonetti, inventore della maschera icona del Burlamacco, diede slancio alla corrente dell’aeropittura di Antonio Marasco e Gerardo Dottori, codificata anche quella da un manifesto. A fornire il contesto c’è un campo di aviazione allestito nella periferia cittadina e anche un idroscalo a Torre del Lago. Le ragioni di questa nuova avanguardia legata a stretto giro con la città di Viareggio, vanno ricercate nel desiderio di questa frangia di futuristi, di rappresentare le sensazioni del volo, attraverso la pittura, certo, ma anche con la poesia. Una corrente, quella dell’“aviofuturismo” che quale spaccato di storia della Versilia bene si fa rappresentare dalla mostra autunnale che Viareggio inaugura il 10 ottobre, a chiusura delle celebrazioni dedicate al centenario del primo manifesto futurista. Concomitante al centenario del celebre Burlamacco, inventato dal viareggino Uberto Bonetti. La rassegna, a cura di Riccardo Mazzoni e Alessandra Belluomini Pucci, ripropone dunque il ruolo della Versilia nella pittura d’avanguardia italiana, dando slancio a Viareggio come capitale del Futurismo balneare. Dal 10 ottobre al 20 dicembre, la GaMC, Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea Lorenzo Viani mette in mostra diversi inediti insieme ad alcune testimonianze di artisti del XIX e del XX secolo, da Manet ad Alberto Burri. Fra le 40 opere figura La Bagnante di Depero, moderno simbolo del Futurismo balneare, oggi proposto sulla coperta del catalogo, e il bozzetto del Manifesto della Mostra di Pittura d’avanguardia italiana del 1918. Tra quelle di Primo Conti, si fanno notare due capolavori del periodo futurista: Profughe alla stazione e Bambola sintesi di notte moderna.
IL SALTO MORTALE 1918-2009. La Versilia cara a Marinetti celebra Il Futurismo Marinetti’s beloved Versilia celebrates Futurism
Viareggio – The Kursaal. 91 years ago. An August humidity seemingly conjured up on purpose to cloak Giorgio Di Chirico’s Metaphysics in this first bold encounter, accompanied by Carlo Carrà, with the Futurism of Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Primo Conti and Achille Lega. The vibes of this 1918 event can still be felt here, in the birthplace of the Burlamacco carnival mask, in the capital of bathing establishments and theatres where the greatest impresarios all had their houses and where people danced the Charleston until the early hours in the big hotels. Vibes that radiate from the most prestigious Italian avant-garde art exhibition in the history of Viareggio, now reworked in a new collection in the recently opened gallery GaMC One futurist manifesto followed another, but the one on Aeropittura in 1929 brought the Versilia city to the attention of the Italian and European avant-garde scene, as this movement’s natural habitat. All thanks to Filippo Tommaso Marinetti. He was often seen in Viareggio; he used to stay with Primo Conti and the young futurists who would draw inspiration from he who had invented organised avantgarde. In particular the young Thayaht, who used to welcome him to his home in Marina di Pietrasanta, making room for him among mountains of fashion drawings, rough canvases and huge sculptures. Thayaht was the inventor of the boiler suit as a futuristic item of clothing and no longer just workwear, and also of that Leonardo-style cart with sail, onboard which he used to charge up and down the local beaches with his mentor, a by then old Marinetti. These were the years of cultural high society, all the hotels displaying photos of famous guests enjoying themselves on very long and very fruitful holidays in the Apuano hills. This cultural atmosphere led to the almost spontaneous birth of a literary award named after the city, with Marinetti its long-time president. It was here that a solo exhibition of Viani was inaugurated at Villa Paolini by this master of provocation seen as a system of art, forerunner of ideas and formulas then taken up by other movements (Dada, surrealism, Russian futurism, neo-avantgarde, etc.). He was a man of the theatre, a private publisher and patron of poets and writers. Marinetti having a finger in every pie paved the way for aggregation of a group of young futurists who, around the poet and journalist Krimer (Cristoforo Mercati) and the painter and drawer Uberto Bonetti, inventor of the iconic Burlamacco mask, brought impetus to the Aeropittura movement of Antonio Marasco and Gerardo Dottori, this too coded by a poster. The context was provided by an aviation field in the city’s suburbs and also a seadrome at Torre del Lago. The reasons behind this new avant-garde, closely linked to the city of Viareggio, were to be found in the desire of this fringe group of futurists to represent the sensations of flight, through painting, obviously, but also with poetry. The air-futurism movement, as a piece of the history of Versilia, is well-documented in this autumn exhibition that Viareggio will inaugurate on 10 October to close celebrations dedicated to the centenary of the first futurist poster and coinciding with the centenary of the famous Burlamacco. The exhibition, curated by Riccardo Mazzoni and Alessandra Belluomini Pucci therefore presents the role of Versilia in Italian avant-garde painting, shedding new light on Viareggio as the capital of Futurism by the sea. From 10 October to 20 December, the GaMC (Lorenzo Viani Municipal Gallery of modern and contemporary art) will be showing several previously unseen works together with some by artists from the nineteenth and twentieth centuries, from Manet to Alberto Burri. The 40 pieces include La Bagnante by Depero, the modern symbol of Futurism by the sea, today featured on the front cover of the catalogue and the sketch for the Manifesto of the Exhibition of Italian avant-garde painting in 1918. Two futurist masterpieces by Primo Conti stand out: Profughe alla stazione e Bambola sintesi di notte moderna. 160 Firenze
La Bagnante di Fortunato Depero simbolo del Futurismo balneare La Bagnante by Depero, the modern symbol of Futurism by the sea Firenze 161
PHOTO GALLERY text Francesca Lombardi
Superfici sensibili Gli spazi dedicati alla fotografia in Toscana: musei, gallerie, archivi privati
Photography on show throughout Tuscany: museums, galleries, private archives Secondo una lettura puramente filosofica il mito della caverna di Platone rappresenta l’idea della liberazione dell'uomo dalle catene della sua esperienza limitata ed il raggiungimento della pura conoscenza. Ma proviamo ad immaginare per un attimo che l'accesso alla grotta possa essere reso compatibile con l'apertura di un obiettivo ideale e completato con una superficie fotosensibile: il risultato assomiglierebbe molto a un antesignano esempio di gigantesca macchina fotografica, testimone di una realtà si falsata ma non per questo meno attraente. L’ardito parallelismo è da attribuire al poeta francese Paul Valéry nel suo celebre discorso del 1939 dedicato alla “meravigliosa invenzione” e getta una luce interessante sull’eterna fascinazione che questo mezzo esercita sullo spettatore. Poco importa chi siano gli uomini della caverna, dove finisce il vero e dove comincia l’illusione: la fotografia è documento e poesia nello stesso istante. Illusorio gesto di cristallizzare il tempo in uno scatto. La Toscana traccia per gli amanti della fotografia un percorso variegato, che si snoda tra gallerie private, archivi e istituzioni museali. Ne esce un affresco in continuo divenire, dove si accostano generi e tecniche diverse. Dove i grandi nomi del passato si intrecciano a giovani outsider. La Fondazione Fratelli Alinari, in Largo Fratelli Alinari a Firenze, è la più antica azienda al mondo operante nel campo della fotografia, dell’immagine e della comunicazione. Un percorso di evoluzione e crescita, testimoniato oggi dall’immenso patrimonio di 4.000.000 di fotografie raccolto negli attuali Archivi Alinari. Oggi tutti le riproduzioni Alinari sono acquistatibili on line. Il Museo è una prestigiosa sede di mostre. Inaugurata lo scorso settembre e aperta fino al 15 novembre, Il futurismo nella fotografia, è l’unica mostra del Centenario che affronta il tema specifico dei rapporti intercorsi tra l’ambiente artistico della fotografia e il futurismo inteso come approccio globale dell’arte.Dal 18 novembre al 10 gennaio il Museo Alinari ospiterà inoltre Quell’instabile oggetto del desiderio l’immaginario del seno femminile nella fotografia d’autore un originale percorso iconografico che, attraverso le immagini dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, da Cartier-Bresson a Newton, esalta la bellezza del seno e del corpo femminile. Ancora Firenze, ancora fotografia: la Galleria For nasce dall’amicizia e dalla comune passione per il bello dei tre soci fondatori, Fabrizio Moretti, Ori Kafri e Riccardo Bacarelli. Situata all’interno dello storico edificio dell’Arte della Seta, vicino a Santa Maria Novella, la galleria si propone come modello sperimentale di ricerca nel campo della fotografia d’autore. Nasce dalla collaborazione con For Gallery la mostra Le bellezze di Firenze. Spazi e Musei d’Arte nelle fotografie di Massimo Listri, presso la prestigiosa Sala Bianca di Palazzo Pitti, 162 Firenze
Plato’s allegory of the cave, according to a purely philosophical reading, represents the idea of man’s liberation from the chains of his limited experience to achieve pure knowledge. But let’s try for one moment to imagine the entrance of that cave as an ideal lens, complete with a photosensitive surface. The result would greatly resemble a giant precursor of the camera - chronicler of a distorted reality, granted, but an appealing one nevertheless. This daring analogy was made by the French poet Paul Valéry in his celebrated public address of 1939 dedicated to the “marvellous invention”, and sheds interesting light on the timeless fascination the camera holds for the viewer. Whether it is the men inside the cave, where truth ends and illusion begins, is of little importance: photography is a record and poetry in the same instant. The illusory act of capturing time in a snapshot. Tuscany traces a varied itinerary for photography enthusiasts, winding through private galleries, archives and museums. The result is a constantly evolving fresco, where different genres and techniques meet, where great names from the past mingle with young up-and-comings. The Fondazione Fratelli Alinari, in Florence’s Largo Fratelli Alinari, is the world’s oldest firm operating in the field of photography, image and communications. A long journey marked by constant growth and development, as its immense fund of 4,000,000 photographs in the current Alinari Archives can attest to today. All Alinari reproductions can now be purchased on-line. The adjoining museum is a prestigious exhibition venue. Opened last September and running until 15 November, Il futurismo nella fotografia, is the only exhibition of the Centenary that deals with the specific theme of the relationship between artistic photography and futurism, seen as a global approach to art. From 18 November until 10 January, the Alinari museum will be acting as host to That Unstable Object of Desire: images of the female breast in auteur photography, an original visual journey which, through images by the great masters of contemporary photography, from CartierBresson to Newton, celebrates the beauty of the female breasts and body. Still photography, still in Florence: “Galleria For” is the fruit of the mutual friendship and passion for beauty shared by its three co-founders, Fabrizio Moretti, Ori Kafri and Riccardo Bacarelli. Situated inside the historical building of the Silk Guild, near Santa Maria Novella, the gallery stands out as an experimental research model in the field of fine art photography. Indeed, For Gallery has been involved in Massimo Listri’s The beauty of Florence exhibition, showing at the prestigious Sala Bianca in Palazzo Pitti until 18 October. The “Centro di Cultura Contemporanea Strozzina” (CCCS) can be found in the recently restored area beneath the courtyard
Sopra la For Gallery, situata all’interno dello storico edificio dell’Arte della Seta. Sotto Il Museo Nazionale Fratelli Alinari Above: the “For Gallery”, situated inside the historical Silk Guild building. Below: The National Fratelli Alinari museum Firenze 163
PHOTO GALLERY
From left: the “Galleria Continua” in San Gimignano and an image taken from the Fratelli Alinari Archive
Illusorio gesto di fermare il tempo in uno scatto The illusory act of capturing time in a snapshot fino al 18 ottobre. Il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) ha sede negli ambienti, restaurati di recente, sotto cortile di Palazzo Strozzi. Lo spazio comprende undici sale di dimensioni diverse, per una superficie totale di 850 metri quadrati e intende essere una sorta di piattaforma aperta alla produzione di arte e cultura contemporanee. Quindi fotografia ma non solo. Dal 25 settembre al 17 gennaio La Strozzina ospiterà la mostra Realtà manipolate: 23 artisti internazionali, testimoni di nuovi modi di raffigurare la realtà. Un percorso che raccoglie fotografie e video per raccontare quanta verità ci sia in quello che viene visto e rappresentato. Perfetta traduzione all’allegoria di Platone. La Galleria Poggiali e Forconi, via della Spada 35, dopo una prima fase della sua storia dedicata alla pittura contemporanea, con la mostra di David LaChapelle ha inaugurato un periodo di importante fermento fotografico. La retrospettiva dedicata a Patty Smith, un toccante diario per immagini dell’artista stessa, ha preceduto la prima mostra personale a Firenze di Youssef Nabil(dal 17 ottobre). La mostra dell’artista egiziano raccoglie oltre 35 lavori, alcuni di grandi dimensioni, dai primi anni novanta ad oggi. Per l’occasione sarà esposta in anteprima mondiale l’opera Self Portrait with Botticelli - Florence, 2009, autoritratto dell’artista di fronte alla Primavera di Botticelli, realizzato nelle sale della Galleria degli Uffizi e prodotto per questa mostra. Uscendo da Firenze si rintracciano tre importanti punti di riferimento per questo linguaggio artistico. Sicuramente Il Museo per l’arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato che da settembre a febbraio ha un calendario quanto mai fitto di eventi dedicati alla fotografia. Prorogata fino all’11 ottobre, la mostra Biblioteche di Massimo Listri, sarà affiancata dalla prima personale in un museo italiano dell’artista russo/israeliana Lena Liv dal titolo Hekhalòt (25 settembre - 10 gennaio), dalla collettiva di artisti brasiliani After Utopia (fino al 14 febbraio) e dalla mostra Era così. Immagini dalla Germania Est 1959-1989 di Thomas Billhardt (31 ottobre - 13 dicembre ). Impossibile non menzionare in questo percorso La Galleria Continua di San Giminiano: pur occupandosi saltuariamente di fotografia in un panorama artistico più vasto, è un punto di riferimento fondamentale per l’arte contemporanea in Toscana. Infine il LuccaDigitalPhotoFest’09 (14novembre – 8 dicembre) festival interamente dedicato alla fotografia e alla video art, che si svolge in prestigiose location della città toscana L’edizione 2009 presenta 70 eventi, tra mostre, alcune anteprime assolute, workshop, incontri al Photocafè e lettura dei portfolio (www.lpdf.it) 164 Firenze
of Palazzo Strozzi. The exhibition space comprises eleven rooms of different size, making for a total area of 850 square metres and aims to be a sort of open platform for the production of contemporary art and culture. So photographs, yes, but much, much more besides. From 25 September to 17 January, La Strozzina will be the venue for the exhibition Manipulating Reality, which features 23 international artists exploring new ways of depicting reality. The show that brings together photographs and videos to examine just how much truth lies in what is seen and represented - the perfect translation of Plato’s allegory. While contemporary painting marked the start of the year for the “Galleria Poggiali e Forconi”, at 35, via della Spada, with the David LaChapelle exhibition, the gallery has recently embarked on a lively series of photographic shows. The retrospective devoted to Patty Smith, a touching visual diary by the artist herself, is followed by Youssef Nabil’s first one-man exhibition in Florence (from 17 October). The show by the Egyptian artist collects over 35 exhibits, including some large works, from the early Nineties to today. The exhibition will also unveil, in a world exclusive, his Self Portrait with Botticelli - Florence, 2009, taken in front of Botticelli’s Primavera inside the Uffizi Gallery and produced especially for this exhibition. Outside Florence, this time, are three important points of reference for this artistic form of expression. Top of the list is Prato’s “Luigi Pecci” Museum of Contemporary Art, which offers a jam-packed calendar of photography-related events running from September through to February. Extended until 11 October, Massimo Listri’s exhibition Biblioteche, is added to the Russian/ Israeli artist Lena Liv’s first one-woman show in an Italian museum, entitled Hekhalòt (25 September - 10 January), to the collective exhibition of Brazilian artists After Utopia (until 14 February), not to mention Era così. Immagini dalla Germania Est 1959-1989 by Thomas Billhardt (31 October - 13 December). Definitely worth a mention is “La Galleria Continua” in San Gimignano. While photography is just one part of its much broader artistic panorama, the gallery stands as a cornerstone for contemporary art in Tuscany. And finally there’s LuccaDigitalPhotoFest’09 (14 November – 8 December), the festival entirely devoted to photography and video art, taking place at prestigious venues throughout the Tuscan city of Lucca. This year’s festival presents 70 events: exhibitions, with some exclusive previews, workshops, Photocafè meetings and portfolio readings (www.lpdf.it)
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1. Lucca Digital Photo Festival 2. Manipulating Realities. How images define the world - Centro Cultura Contemporanea Strozzina 3. Il Futurismo nella fotografia – Museo Nazionale Fratelli Alinari 4. Youssef Nabil – Galleria Poggiali e Forconi 5-6. L’instabile oggetto del desiderio - Museo Nazionale Fratelli Alinari 7. Era così. Immagini dalla Germania Est 1959-1989 - Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci - Prato
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Il lampadario Atlantis di Terzani è realizzato tessendo a mano una catena metallica di 4000 metri (design B. Baylar) The Atlantis chandelier by Terzani is made by handweaving a 4000 meter metal chain (design B. Baylar)
HOME DESIGN Teresa Favi
Il genio e la regola Tra arte, emozioni e artigianato. L’eccellenza del design in Toscana
Between art, emotions and craftsmanship. The excellence of design in Tuscany All’interno della grande categoria del design, vi sono almeno tre importanti distinzioni. Il prodotto industriale, fortemente condizionato dalla gestione dei cicli produttivi. Il prodotto artigianale, nel quale la mano dell’uomo ha ancora una decisiva importanza e significato. Ma salendo di grado troviamo che esistono anche l’alto artigianato e l’arte, scenari di cui è davvero difficile stabilire limiti e demarcazioni. Dove l’esperienza, la passione, la sensibilità, la ricerca, e la manualità si fondono e collaborano insieme per materializzare un progetto. La Toscana si è sempre schierata con punte d’eccellenza proprio là dove l’artigianato sfuma nell’arte. E solo chi è nato qui può capire come questa vocazione alla bellezza, alla cura del dettaglio e alla manualità possa derivare da una questione di cultura. Quasi di dna. Passione, anima, savoir faire e collaborazioni con la C maiuscola hanno fatto fare il giro del mondo ad aziende nate in famiglia ma che hanno saputo conquistarsi l’internazionalità grazie un sapere innato di ingegneria e meccanica, a una comprensione straordinaria della luce, dei materiali e dello spazio, a una gestione imprenditoriale di ferro, muovendosi liberamente tra tendenze e mercati, sicure del valore dei proprio oggetti. Vogliamo
raccontare questa storia, attraverso l’esperienza di alcune tra le più rappresentative. La fama di mobiliere di Aviero Ceccotti, che fonda l’azienda nel ’56, a Cascina in provincia di Pisa, supera in poco tempo in confini dell’Italia fino ad arrivare in Scozia, alle orecchie di Charles Forte. Parte la prima illustre commissione e l’inizio della sua fortuna, meritata, che negli anni ’80 porta l’azienda a entrare nel gotha del mondo alberghiero. Tra i suoi clienti compaiono oltre alla catena Forte, lo Sheraton Hotel e la catena dei Carlton Baglioni. Poi nel giugno 2000 viene inaugurato in Australia un autentico gioiello dell’ospitalità al quale Ceccotti fornisce tutti gli arredi e le attrezzature. E’ Palazzo Versace, 300 camere, 70 ville, costruite sull’acqua della Gold Coast, dove l’unico approdo consentito è quello dal mare. Nello stesso anno Ceccotti apre una divisione di illuminazione e crea Luminara sotto la direzione artistica di Roberto Lazzeroni, acquista qualche anno dopo Estro e proprio quest’anno si è presentato al salone del mobile con il progetto E.H., dove il concept di Luminara si sposa con le attitudini di Estro, tra gli artefici: Elena Carrabs, Roberto Lazzeroni e Luca Sgroi. Abitazioni private di lusso, hotel
Within the big world of design, there are at least three important distinctions. Industrial production, mainly lead by the flow of the production cycles. The artisanal production, where the hand made quality still has a decisive and significant importance. But rising above one level we can find high artisanship and art, scenes where it is really difficult to mark limits and demarcations. Where experience, passion, sensibility , research, and craftsmanship meld and collaborate together to materialize a project. Tuscany has always stood out for its exceptional qualities where artisanship melts together with art. And only those born here can understand how this vocation of beauty, care in detail and of craftsmanship may come from a question of culture. Almost in the Dna. Passion, soul, savoir faire and collaborations with the capital C allowed family run businesses to go around the world but whom knew how to go international thanks to the innate knowledge of engineering and mechanics, to their exceptional comprehension of light effect, of the materials and space, to a steel strong entrepreneurial management, freely moving among tendencies and markets, confident of their own items’
values. We wish to tell this story through some of the most significant experiences. The fame of the furniture designer Aviero Ceccotti, who found his company in ’56 , in Cascina in the Province of Pisa, goes beyond the limits of Italy arriving all the way to Scotland, to the tip of Charles Forte. The first illustrious commission is ordered and the beginning of his fortune, well merited, which in the 80’s takes the company to enter the elite circles of the hotel world. Among his clients appear besides the Forte chain, Sheraton Hotel and the Carlton Baglioni chain. Then in June 2000 in Australia an original jewel of hospitality is inaugurated where Ceccotti supplies all the furniture and supplies. It is the Versace Palace, 300 rooms, 70 villas, built on top of the Gold Coast waters, with a single approach through the sea. In the same year Ceccotti opens a division for lighting and creates Luminara under the artistic direction of Roberto Lazzeroni, purchases some years later Estro and it’s this year where he presents at the furniture fair his E .H. project, where the concept of Luminara unites with the aptitudes of Estro, among the creators: Elena Carrabs, Roberto Lazzeroni and luca Sgroi. Luxurious private habitats, prestigious Firenze 167
HOME DESIGN
Quando l’alto artigianato sfuma nell’arte When craftwork becomes art prestigiosi, yacth da capogiro portano la firma autorevole di Chelini, il cui stile si contraddistingue per la reinterpretazione del passato in chiave moderna, partendo da un’accurata analisi storica. E’ all’interno della galleria d’antiquariato di famiglia, in via Maggio a Firenze, che Gastone Chelini, ha approfondito la conoscenza del mobile classico e dei vari stili. Ma la sua passione per l’arte contemporanea, gli ha ispirato anche un rinnovamento dell’immagine. Nascono così collezioni che emanano un fascino particolare, basate sulla qualità, sull’estetica e sulla raffinatezza dei particolari, come quella realizzata con la collaborazione dell’architetto Michele Bonan. I pezzi di Chelini hanno vestito gli interni di alcuni cult dell’architettura di lusso come la Grovenor House di Miami, L’Andana di Castiglion della Pescaia, La Bastide di Saint Torepez, oltre ai fiorentini J.K. Place e Palazzo Tornabuoni. L’abilità artigianale di un’aziendalaboratorio ma anche industria con dimensione di interventi, tempi di consegne e di assistenza di respiro internazionale. A pochi chilometri da Firenze, Marioni, azienda specializzata in décor e arredamento. Qui sono di casa architetti e designer in ascesa, da Simone Speciale, a Nicola Volpini a Carla Cadario. I contract realizzati parlano da soli: gli interni del St. Regis di Roma, degli Starwood Hotel a Venezia, Porto Cervo e Londra, dell’Hilton a Vienna, portano la sua firma. Da alcuni anni, Marioni ha stretto anche collaborazioni importanti nel settore nautico. I cantieri Benetti, Ferretti, Crn Yacht, Pershing e Fipa Italia figurano nel carnet dei clienti doc. Un caso a parte lo rappresenta Mirabili, data di nascita 1986, perché, forse più di tutti, dimostra di non voler conoscere i confini 168 Firenze
tra il linguaggio dell’arte e quello del design. Tutte le sue creazioni sono firmate, numerate e prodotte in edizione numerata di non più di 99 pezzi. Un percorso nell’arte contemporanea immersi fino al collo con lo scopo di renderla fruibile nella sfera domestica. Da questo principio è nata una collezione storica sorprendente firmata da una trentina di grandi dell’arte e del design, nomi che fanno venire la pelle d’oca come Amendola, Barni, Ceroli, Ernst, Fallani, Listri, Lodola, Mendini, Sottsass. Non poteva mancare in questa rassegna, il riferimento a una delle più importanti aziende nel settore dell’illuminazione. Terzani, nasce negli anni ’50 come laboratorio creativo di progettazione e produzione di oggetti d’illuminazione nell’impronta della tradizione artigianale fiorentina. Dagli esordi pionieristici Terzani, moltiplica le ricerche e le esperienze, sperimenta l’uso di materiali e di tecnologie produttive nuove, che unite all’esperienza artigiana danno forma a prodotti di grande fascnino. A partire dall’85 il progetto si anima con la complicità intensa e appassionata di JeanFrançois Crochet. Un incontro tra cultura artigiana e la poetica di un designer che proveniva dalle esperienze creative parigine di quegli anni. A questo incontro decisivo, ne succedono altri importanti, come quelli con Bruno Rainaldi, Dodo Arslan, Giulio Bacchetti e Prospero Rasulo che contribuiscono a far diventare Terzani un fenomeno di tendenza tout court. I suoi prodotti, che a Firenze si possono trovare in vendita da Illum, oggi trasmettono emozioni infinite in location non comuni come la boutique Tiffany di Londra, il Mandarin Oriental di Las Vegas e lo Stadio dei Lakers a Los Angeles.
hotels, head-spinning yachts carry the impotent name of Chelini, where style is distinguished with its reinterpretation of the past in a modern key, starting from an accurate historical analysis. And within the antiquarian family gallery, in via Maggio in Florence, is where Gastone Chelini, has studied in depth the knowledge of classic and other various styles of furniture. But his passion for contemporary art, has inspired him to renovate their image. That is why the collections created emanate a particular appeal, based on quality, aesthetics, and sophistication to the detail, as for that created with the collaboration of architect Michele Bonan. Chelini’s pieces have dressed interiors of some luxurious architectural cults such as the Grovenor House in Miami , L’Andana of Castiglion della Pescaia, La Bastide in Saint Tropez, besides the Florentine J.K. Place and Tornabuoni Palace. Artisanal ability of a laboratoryfirm but also industrial considering its dimensions of orders, delivery times and its assistance of international style. A couple of kilometres from Florence, Marioni, firm specialized in décor and furniture. Here booming architects and designers are at home, from Simone Speciale, to Nicola Volpini to Carla CArio . The contracts realized talk for themselves: the interiors of St. Regis of Rome, of the Starwood Hotel in Venice, Porto Cervo and London, of Hilton in Vienna, carry their signatures. For a couple of years now , Marioni has established important collaborations in the naval field also. The shipyards Benetti, Feretti, Crn Yacht, Pershing and Fipa Italia result in the carnet of their special clients. A singular case is that of Mirabili, born in 1986, demonstrates,
probably more than others, that it knows no limits between artistic expression and that of design. All of its creations are signed, numbered and produced in limited editions with no more than 99 pieces. A path completely imbued in contemporary art with the goal to make them more usable in home settings. From this principal was born a surprising historical collection signed by about thirty big ones in art and design, names that give you goose bumps such as Amendola, Barni, Ceroli, Ernst, FAllani, Listri, Lodola, Mendini, Sottsass. Among this summary can not be missing, a referral to one of the most important firms in the lighting field. Terzani, born in the 50’s as creative laboratory for projecting and producing objects for illumination in the key of the traditional Florentine craftsmanship. From the successes Terzani, multiplies its researches and its experiences, tries with the use of materials and new productive technologies, which united with the artisanal experience give form to products of great appeal. Starting from ’85 the project is animated by the passionate complexity of Jean-Francois Crochet. A crossing between artisanal and poetical culture of a designer who came from a creative Parisian experience of those years. From this decisive encounter, other important ones occur, such as that of Bruno Rainaldi, Dodo Arsland, and Giulio Bacchetti whom contribute in making Terzani a phenomenon of tendency tout court. Its products, which in Florence can be found for sale at Illum, transmit infinite emotions in locations not common such as the boutique Tiffany of London, Mandarin Oriental of Los Vegas and the Lakers’ Stadium in Los Angeles.
Chelini
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Mirabili
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Chelini by Michele Bonan
Marioni
WHAT’S COOL DESIGN Alessandra Lucarelli
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Shine a light
Un po’ figlie dei fiori, un po’ metal anni ‘80. Ma sempre abbaglianti. Le luci sperimentano un nuovo design, materiali di ricerca e forme di ultima innovazione. Un consiglio? Fidatevi dell’istinto, e scegliete la più estrosa. A bit flower power, a bit 80’s metal. But always bright. Lights experiment new design, new materials and innovative shapes. A suggestion? Rely on your instinct and choose the most eccentric. 1. Luminara - www.luminara.it 2. Martinelli Luce - at Illum - via Baracca, 3 - Firenze 3-6. Flos - at Illum - via Baracca, 3 - Firenze 4. Moooi - www.moooi.com 5. Kartell - at Illum - via Baracca, 3 - Firenze 7-9. Terzani - www.terzani.com 8. Driade - www.driade.com Firenze 171
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WHAT’S COOL DESIGN Alessandra Lucarelli
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Take a candy-seat
Colorate e morbidissime come Fruit-Joy, o elaborazioni ad alto tasso di design. Difficile non innamorarsene. Per un inverno comodo, ma ultra-chic. Coloured and soft like Fuit-Joys, or cleverly design creations. Difficult not to fall in love with them. For a comfortable but very chic winter. 1-12. Driade - www.driade.com 2. Cappellini - www.cappellini.it 3-7. Alivar - www.alivar.com 4. Arketipo - www.arketipo.com 5. BRF Colors - www.brfcolors.com 6-10. Giovannetti Collezioni - www.giovannetticollezioni.it 8. Kartell - www.kartell.it 9. Ceccotti - www.ceccotticollezioni.it 11. Moooi - www.moooi.com Firenze 173
WHAT’S COOL DESIGN Teresa Favi
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Volere volare
Sempre più virtuosistici, sfiorano l’arte passando per il décor più accattivante. Sono i tappeti di ultima generazione. Non mancano i classici d’Oriente e le versioni design che giocano con le icone pop. They have become more and more virtuoso, passing from decorative objects to art pieces. The new-generation carpets. In the classic Oriental version or in a contemporary design style inspired by pop icons 1- Missoni Home - € 3.650 - at E.F. - via Porta Rossa, 77/79 - Firenze 2. Odegard - Price upon request - at La Datina, via Maggio, 24 - Firenze 3. Tele ad arte - € 300 - at Tele ad arte, v.le della Repubblica 96, Prato 4. Formitalia - Price upon request - www.formitalia.it 5. Parentesi Quadra - € 2.700 ca. - www.parentesiquadra.com 6. Campeggi - € 194 -at Selfhabitat, viale De Amicis, 175 - Firenze 7. Boralevi - at Galleria del Palazzo, lungarno Guicciardini, 19 - Firenze 8. Odegard - Price upon request - at La Datina, via Maggio, 24 - Firenze 9. Parentesi Quadra - € 2.300 - www.parentesiquadra.com Firenze 175
The passion of the Ferrari world
FIRENZE, Via degli Strozzi, 4R/6R Tel. 055/2399125 Ferrari.com
LONDON
Giovane e dinamica ma anche classica e ricca di tradizione. Ecco Londra, città dai mille volti e “casa” di molti toscani di successo. Fresh and dynamic but also classic and fond of tradition. Here is London, the multifaceted city and “home” to many successful ltalians
LONDON LIFE text Alessandra Lucarelli photo Andrea Pistolesi
God Save London
Moda, arte e cucina: gli It-place toscani all’ombra del Big Ben Fashion, art and cooking: the Tuscan It-places in London Forse non tutti sanno che la City – sì proprio lei, il fulcro bancario del mondo, il centro di affari europeo per antonomasia – deve un po’ della sua gloria a Firenze. La storia narra infatti che i primi grandi banchieri siano stati toscani e che, in particolare dal primo dopoguerra, il sostegno in termini numerici ed economici della nostra regione sia stato significativo per lo sviluppo di quella che oggi rappresenta una delle realtà più vive, stimolanti, in progress tra le metropoli europee. Londra. Un’influenza reale, quella toscana, che affonda le sue radici su basi storiche e culturali ben salde, e che talvolta sembra apparire però troppo inflazionata. Toscana uguale storia. E tradizione, ça va sans dire, grande qualità. Nel tourbillon di ristoranti, locali, negozi e brand che nascono ogni giorno nella capitale inglese, questo sembra rappresentare più un’operazione di marketing che un valore aggiunto reale. Un consiglio? Diffidare dalle imitazioni. Perché l’originale esiste, e non ha eguali. Che si tratti di moda, arte o cucina, Londra vanta dei veri e propri IT-places toscani al cento per cento. Alcuni di importanza storica, altri piccoli tesori da scoprire. Le maison Emilio Pucci e Roberto Cavalli scelgono Sloane Street, Salvatore Ferragamo e Gucci Old Bond Street, mentre Stefano Ricci propone le sue creazioni, only for men, all’interno del department store più famoso del mondo, Harrods. Scelta condivisa anche dall’azienda vinicola Frescobaldi che, a partire
dal prossimo dicembre, aprirà una serie di wine-bar all’interno del grande magazzino. E’ al numero 27 di Margaret Street invece, nel cuore della West End, che The Bridge ha aperto recentemente il suo nuovo showroom, scegliendo un vecchio deposito riconvertito all’interno di un elegante palazzo d’epoca. Risultato, 200 mq di accessori e articoli in pelle tutti toscani. Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella ha fatto innamorare anche la più difficile aristocrazia british: le sue inconfondibili profumazioni sono vendute in una grande boutique in Walton Street. Tra i grandi personaggi fiorentini che hanno radici consolidate nella scena artistica londinese, Fabrizio Moretti con la Moretti Fine Art Gallery di New Bond Street rappresenta un punto di riferimento per i collezionisti di capolavori d’arte del periodo compreso tra il 14° e il 18° secolo. Richard Rogers, della Rogers Stirk Harbour + Partners – il nome che si cela dietro al Centre Pompidou, con Renzo Piano, o al complesso della Lloyd’s Bank, o ancora al Millennium Dome per intendersi – è nato a Firenze, e proprio a Firenze, per l’esattezza a Scandicci, ha dedicato il suo nuovo ambizioso progetto urbanistico. La cucina toscana rappresenta un must per il mondo della ristorazione. A partire dal più storico, San Lorenzo, il preferito da attori e celebrities dal 1969, con il suo Fuoriporta a Wimbledon, L’Osteria e La Bottega del San Lorenzo in Beauchamp
Perhaps not everyone knows that the City- yes, we’re talking about the world’s banking heart, Europe’s business center par excellence- owes some of its fame to Florence. The story goes that the first important bankers were from Tuscany and, from the postwar period on, the economic support of our region has been essential to the growth and development of one of the most lively, stimulating and progressive European cities, London. Tuscany’s influence on British society is deeply rooted but also used to excess. Tuscany means history, tradition, high quality. With the flurry of new restaurants, bars, stores opening in London, it seems more of a marketing operation than a real added value. Some advice? Beware of imitations. Because the original exists and is unrivalled. Whether fashion, art or cuisine, London boasts several 100% Tuscan must-visit places. Some are well known, others are small gems to be discovered. The fashion houses Emilio Pucci and Roberto Cavalli are located in Sloane Street, Salvatore Ferragamo and Gucci in Old Bond Street, while Stefano Ricci displays his creations, only for men, in the world’s most famous department store, Harrods. Harrods is Frescobaldi’s choice too. The world-renowned winery, starting from December next,
From left: Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella, the Cucina Caldesi and Roberto Cavalli boutique
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is going to open several wine bars within the department store. 27 Margaret Street, in the heart of the West End area, is the location chosen by The Bridge for its new showroom, a 200-square-meter reconverted warehouse within an elegant old building filled with leather items and accessories strictly made in Tuscany. Officina Profumo Farmacautica Santa Maria Novella has conquered even the “fussiest” British aristocrats. Its unmistakable perfumes are sold in the Walton Street’s boutique. Among the many famous Florentines who have emerged on the London art scene, Fabrizio Moretti with his Moretti Fine Art Gallery in New Bond Street is a point of reference for art collectors of the period from the 14th to 18th century. Richard Rogers, from Rogers Stirk Harbour + Partners- the name behind the Centre Pompidou, the Lloyds’s Bank building and the Millennium Dome- was born in Florence and to Florence, to Scandicci to be precise, he dedicated his latest ambitious city project. Tuscan cuisine is considered one of the best in the restaurant business world. Starting from San Lorenzo, the actors’ and celebrities’ favorite since 1969, with its Fuoriporta in Wimbledon, L’Osteria and La Bottega del San Lorenzo in Beauchamp Place. In the heart of the West End area,
Londra vanta una serie di negozi e attivitĂ toscani al cento per cento: boutique, ristoranti, gallerie d’arte e studi artistici London boasts many 100% Tuscan stores, boutiques, restaurants, art galleries and professional ďŹ rms
LONDON LIFE
Il Tower Bridge, uno dei simboli di Londra, fu completato nel 1874 - The Tower Bridge, one of London’s symbols, was completed in 1874 Place. Nel cuore della West End, nel quartiere dei teatri, dal ’97 la Locanda Toscana Galileo, è il posto ideale anche per eventi privati come party, incontri di lavoro e perfino matrimoni. Al 7 di Langton Street La Famiglia è la destinazione preferita in Chelsea da oltre trent’anni, insieme a Riccardo’s Italian Restaurant in Fulham Road. Un caso a parte quello dello chef Giancarlo Caldesi, nato a Montepulciano e trasferito a Londra da oltre trent’anni, dove è proprietario di due ristoranti, il Caffè Caldesi in Marylebone Lane e il Caldesi in Campagna a Bray, poco fuori città. Oltre a La Cucina Caldesi, una scuola di cucina gestita con successo insieme alla moglie che vanta oltre 25 tipi di corsi diversi dove, inutile dirlo, regna suprema la cucina toscana. Giancarlo e Katie Caldesi hanno scritto a quattro mani due volumi, dedicati alle ricette toscane rivisitate dai due chef, The Italian Mama’s Kitchen e Return to Tuscany: quest’ultimo in particolare è stato scritto durante la realizzazione di un documentario, poi trasmesso sulla BBC, basato sul progetto di una 180 Firenze
scuola di cucina aperta dai due chef a Torrita di Siena per un mese, dove i turisti stranieri hanno potuto non solo imparare tutti i segreti della nostra cucina ma anche visitare in prima persona i luoghi culto, come vigneti, enoteche e ristoranti top. In ottobre uscirà il terzo volume, Italian Cookery Course, realizzato da Katie Caldesi e dedicato ad una cucina di più ampio respiro nazionale. Nel St Martins Lane Hotel, capolavoro di architettura moderna a cinque stelle nel cuore di Covent Garden firmato Philippe Starck e Ian Schrager, esiste un Tuscan Steak. Non siamo certi dell’originalità, il ristorante è ancora da testare. Mentre il guru della cucina britannica Gordon Ramsay, chef proprietario del ristorante omonimo 3 stelle Michelin in Chelsea e conosciuto in tutto il mondo per il reality Hell’s Kitchen, in onda da noi su Sky, aprirà un suo ristorante all’interno del country resort Castel Monastero, nelle dolci colline a pochi chilometri da Siena. E su questo, siamo pronti a scommetterci.
in the neighbourhood filled with theatres, Locanda Toscana Galileo has been the ideal place for private events such as parties, business meetings and wedding parties since 1997. La Famiglia, 7 Langton Street, has been the best known Italian restaurant in Chelsea for thirty years, along with Riccardo’s Italian Restaurant in Fulham Road. Giancarlo Caldesi, who was born in Montepulciano and moved to London thirty years ago, owns two restaurants, Caffé Caldesi in Marylebone Lane and Caldesi in Campagna in Bray, outside of London, in addition to Cucina Caldesi, a cooking school run alongside his wife which offers 25 different courses but, no need to say, Tuscan cooking rules over the rest. Giancarlo and Katie Caldesi have written together two books devoted to all their Tuscan recipes: The Italian Mama’s Kitchen and Return to Tuscany. The latter was written during the shooting of a documentary, shown on BBC channel, about a cooking school opened by the two chefs in Torrita
di Siena for a month, where tourists were able to learn all the secrets behind Tuscan cooking and visit wineries, wine bars and top-level restaurants. The third book, Italian Cookery Course, is going to be released in October. It was written by Katie Caldesi and deals with Italian cooking in general. The St. Martins Lane Hotel, a five-star masterpiece of modern architecture designed by Philippe Starck and Ian Schrager in the heart of Covent Garden, houses a Tuscan steak restaurant. We cannot guarantee its genuineness, we haven’t been there yet. Instead, we have no doubt about Gordon Ramsay, the guru of British cooking, owner and chef of the three-Michelin-star restaurant in Chelsea and host of the reality show Hell’s Kitchen, who is going to open a new restaurant within the countryside resort Castel Monastero, in the sweet hills near Siena. (Thanks to Italian Trade Commission ICE London and Leonardo Simonelli Santi President of the Italian Chamber of Commerce & Industry for the UK)
LONDON LIFE text Mariangela Rossi
Professione gentleman
Luca Del Bono. Un manager dal sangue blu e dal cuore generoso A manager with blue blood and a generous heart E’ un mix calibrato di stile italiano e di senso del business anglosassone il segreto alla base del suo successo. “Sono stato fortunato, trovo che la cultura italiana sia apprezzata più di ogni altra nel mondo e, con la passione e il buon gusto, mi ha permesso di costruire basi solide, ma cerco sempre di essere innovativo…come i grandi artisti fiorentini? Non so, forse, ma non con tanto ingegno”. Sorride Luca Del Bono, appena arrivato in Vespa all’appuntamento a Kensington, dove vive. Aristo-origini siciliane, con madre inglese e padre italiano, a Londra da più di dieci anni, volto aperto e mediterraneo, il giovane imprenditore è uno dei personaggi più in vista del momento nella capitale britannica. Anche dedito a molte iniziative di charity, di cui lui però non ama svelare troppo. “C’era un periodo in cui il mio tempo veniva suddiviso tra eventi di beneficenza e business in eguale misura, ma preferisco aiutare con donazioni di rilievo”. Oggi più che mai. “In questo periodo di flessione economica trovo che ci sia una sensibilità umana superiore, la gente offre più rispetto e disponibilità, i valori tornano ad essere in primo piano. La vita è bella, come diceva Benigni, non trova?”. Ottimista lo era molto anche nel 1999, quando dopo gli studi di business alla Oxford Brookes University, un esordio nell’hôtellerie con il gruppo Ritz e poi nella gestione del Carasco Hotel, proprietà di famiglia a Lipari, decide di partire per un’avventura. Nasce così Quintessentially, un servizio di concierge passe-partout che apre le porte ai club e ristoranti più esclusivi del pianeta e alle richieste più insolite. “Ero a Londra, in attesa delle autorizzazioni per un nuovo concept di hotel-club, e venivo subissato da domande di amici e conoscenti”. Da qui l’idea, con l’amico Tom Parker Bowles e suo cugino Ben Elliot, altri rampolli bien élevé, di lanciare un progetto di lusso online, del cui gruppo è 182 Firenze
ancora azionista, per offrire accesso a desideri fuori dal comune. Extraordinary. “Una serie di missioni ‘colorite’ a dir poco” ironizza. Come quando Madonna, per sperimentarne la validità, gli chiese al volo un brand particolare di tè. Pare che Del Bono partì alla ricerca (in Vespa, of course) e lo trovò da un’anziana cinese a Kilburn, a nordovest di Londra. “Abbiamo fatto molto per Madonna” sussurra, senza scendere nei dettagli. Numerose le richieste dei membri di Quintessentially legate alla Toscana, a Firenze in particolare, spesso per viaggi romantici o in luoghi d’arte a volte inaccessibili. “Ogni visita nella vostra città è un grande arricchimento, amplia orizzonti creativi e stimola nuovi traguardi da sfidare” sottolinea Del Bono, che torna spesso in Italia, soprattutto in Sicilia dove sta identificando progetti immobiliari e infrastrutture da sviluppare. Oggi la sua società, Del Bono & Partners, focalizzata nel settore hospitality tradizionale, si occupa del residenziale e commerciale tra l’Italia e Londra, e viceversa. Ma non solo, perché per un cliente russo ha di recente rilevato il palazzo che ospita Caviar House, in St.James a Londra, e vari edifici ‘trofei’ a New York. “Stiamo valutando anche una serie di investimenti in Toscana, tra cui hotel, ville storiche e una casa vinicola” continua il vulcanico Del Bono, anche ambasciatore nel Regno Unito per Slow Food. La giornata londinese prosegue. “Un consiglio? Da evitare i soliti luoghi turistici e stereotipati come Piccadilly Circus e Carnaby Street. Piuttosto visitare Marylebone, Shoreditch e altre zone più contemporanee” prosegue. “La Londra più tradizionale è quella di Mayfair, ma anche la City offre oggi una combinazione di attrattive interessanti. Sto andando lì, le posso offrire un passaggio?”, conclude mentre accende il suo scooter. Un vero gentleman italiano.
A balanced mix of Italian style and Anglo Saxon business sense is the secret of his success. “I’ve been lucky, Italian culture is the most popular in the world and, combined with passion and good taste, has allowed me to build solid bases, but I always aim for innovation... like the great Florentine artists? I don’t know, perhaps, but with less flair”. Luca Del Bono smiles, getting off his Scooter at our appointment in Kensington, where he lives. Of aristocratic Sicilian origins with an English mother and Italian father and in London for over ten years, he has frank Mediterranean features. This young businessman is currently one of the “in” names in the British capital. He is also involved in many charity initiatives, but is not fond of blowing his own trumpet. “I used to divide my time equally between charity events and business, but now I prefer to make large donations. During this economic slump I find a superior human sensitivity has re-emerged, more respect and more willingness to help, values are back in the fore. Life is beautiful, as Benigni said, don’t you think?”. The same great optimism led to his decision in 1999, when he set out on a real adventure after business studies at Oxford Brookes University, a debut in the hotel business with the Ritz group followed by management of the Carasco Hotel, owned by his family in Lipari. This was the birth of Quintessentially, a go-anywhere concierge service that opens all the doors to the planet’s most exclusive clubs and restaurants and satisfies the most unusual requests. “I was in London, awaiting authorisation for a new hotel-club concept and inundated by requests from friends and acquaintances”. This led to the idea, with his friend Tom Parker Bowles and cousin Ben Elliot, heirs to other “good” families, to launch an online luxury project, for which group he is still a shareholder, granting out-of-the-
ordinary wishes. Extra-ordinary. “A series of ‘colourful’ missions, to say the least”, he comments ironically. Like when Madonna decided to put it to the test and asked him for a particular brand of tea, a.s.a.p. Del Bono is said to have set out on his Scooter, (of course) and found some in a shop run by an old Chinese lady in Kilburn, northwest London. “We have done a lot for Madonna”, he adds quietly, without going into detail. Many of Quintessentially members’ requests are linked to Tuscany, to Florence in particular, often for romantic trips or to often inaccessible places of art. “Every visit to your city is very enriching, broadening creative horizons and stimulating new goals to be challenged”, stresses Del Bono, who often comes back to Italy, especially to Sicily, where he is seeking out real estate projects and infrastructures to develop. Today, his company, Del Bono & Partners, focuses on the traditional hospitality sector, dealing in the residential and commercial side of the business in Italy and London and vice versa. This is not all though, because for one Russian client he recently bought the building that is home to Caviar House, in St. James in London and various trophy buildings in new York. “We are also evaluating a series of investments in Tuscany, including hotels, historical villas and a wineproducing company”, continues Del Bono, this dynamic character who is also the Slow Food ambassador in the United Kingdom. “Some advice? Try to avoid the stereotype tourist places like Piccadilly Circus and Carnaby Street. Instead visit Marylebone, Shoreditch and other more contemporary areas”, he continues. “The most traditional London is Mayfair, but today even the City offers interesting attractions. I am on my way there now, want a lift?”, he finishes as he turns on his scooter. A true Italian gentleman.
Luca Del Bono è nato a Lipari nel 1973. Suo padre Marco è stato il pioniere della ricettività turistica alle Eolie Luca Del Bono was born in Lipari in 1973. His father Marco was the pioneer of tourist hospitality on the Aeolian islands Firenze 183
Olivia Ferragamo, fashion account manager per l’Italia di Vogue Uk con un passato da modella, è nata a New York ed è cresciuta a Firenze Olivia Ferragamo, Vogue Uk fashion account manager for Italy and a modelling past, was born in New York and grew up in Florence 184 Firenze
LONDON LIFE
text Alessandra Lucarelli
La moda nel Dna
Olivia Ferragamo, anima cosmopolita in mezzo ai talenti della moda Cosmopolitan soul following fashion talents Bionda e bellissima. Exmodella, spirito cosmopolita, Olivia Ferragamo nasce a New York ma studia e lavora tra Firenze, Parigi e Roma. Da un paio d’anni ha scelto Londra, e in particolare la bibbia delle riviste di moda, Vogue Uk, dove ricopre il ruolo di Fashion account manager per l’Italia. Hai scelto di trasferirti a Londra. Perché? Qui la situazione lavorativa offre molto di più per i giovani, che imparano a responsabilizzarsi prima rispetto ai miei coetanei italiani. Un’altra ragione è che in realtà sono mezza inglese, e la mia mamma vive a Londra. Lavori per Vogue UK, uno dei magazine più famosi del mondo. Tre pregi e tre difetti del tuo lavoro. Sono a contatto con i più grandi talenti del mondo della moda e ho accesso agli eventi più importanti ed esclusivi dell’ambiente. Inoltre, vendere è un mezzo in cui credo molto. Purtroppo, lo stesso ambiente che mi affascina tanto è per certi versi superficiale e la competizione che si respira per riuscire a lavorarci è tangibile. E poi un altro difetto...è non potersi permettere tutte le cose meravigliose da cui sono circondata! La tua giornata tipo? Mi alzo verso le 6,30 e vado a fare una classe di Pilates. Poi torno a casa, una doccia al volo e mi dirigo presso la Vogue House sulla mia adorata cinquecento verde pistacchio. Solitamente la mattina ho una riunione per rivisitare tutti i numeri, e mille e-mail da leggere. Verso le 12,30 lunch con
la mia carissima amica Mariella da Chisou, il miglior ristorante giapponese della città, e poi un pomeriggio pieno di trattative e telefonate interminabili... Esco dall’ufficio verso le 17.30 e vado a prendere Simba, il mio adorato Dogue de Bordeaux, per una corsetta nel parco. Seguita immancabilmente da una piacevole cenetta a Notting Hill con il mio fidanzato, Marco. Qual è secondo te il quartiere londinese più interessante del momento? Notting Hill è un classico, ma sempre pieno di vita. Un altro quartiere interessante dal punto di vista creativo è Shoreditch: è qui che vivono gran parte di fotografi, modelle ed artisti. Parliamo di shopping: tre indirizzi cult della città da non perdere. Il mercato di Portobello il venerdì mattina: i suoi pezzi vintage sono imperdibili. Poi, Marylebone High Street e la più classica Bond Street. Quali sono le tue passioni oltre alla moda? Gli animali, i cani e i cavalli. E la natura. Quando torni a Firenze, a cosa non puoi assolutamente rinunciare? Ad una cena con le mie due sorelle, Vicky e Vivia. Una bella bottiglia di vino, e tante risate insieme. Londra e Firenze. Se ti chiedessi ti paragonarle ad un’immagine, sarebbero per te? Londra sarebbe l’immagine del Serpentine in Hyde Park. La mattina presto, quando la città dorme ancora. Per Firenze invece sceglierei la vista dal Palagio, casa mia, al tramonto.
Blonde and beautiful. An exmodel with a cosmopolitan spirit. Olivia Ferragamo was born in New York, and has studied and worked in Florence, Paris and Rome. A couple of years ago she chose London, the bible of fashion magazines, to be exact, Vogue Uk, in the role of Fashion account manager for Italy. Why you decided to move to London? Here the job market has much more to offer youngsters, who learn all about responsibility much earlier than my Italian peers. Another reason is that I am actually half English and my mum lives in London. You work for Vogue UK, one of the world’s most famous magazines. Three good points and three bad about your job. I am in contact with the biggest talents in the world of fashion and I get to go to the most important and exclusive events in this sector. What’s more, I sell an article that I really believe in. Unfortunately the same environment that holds so much appeal for me is, from certain aspects, superficial and you can sense the competition. And then another fault... not being able to afford all the wonderful things that surround me! You typical working day? I get up at about 6.30 and go to a Pilates class. Then it’s home, a quick shower and off to work at Vogue House in my beloved pistachio green Fiat 500. In the morning I usually hold a meeting to review all the issues and a there a thousand e-mails to read.
Around 12.30 I break for lunch with my dear friend Mariella at Chisou, the best Japanese restaurant in the city, followed by an afternoon of talks and neverending phone calls. I leave the office about 5.30 and go and fetch Simba, my adored Dogue de Bordeaux, for a run in the park. Then comes a lovely dinner for two in Notting Hill with my fiancé, Marco. In your opinion, which is the most interesting district in London right now? Notting Hill is a classic, but it’s always full of life. Another interesting area from a creative point of view is Shoreditch: this is where most of the photographers, models and artists live. Let’s talk about shopping: three not-to-be-missed cult addresses in the city. Portobello market on Friday morning, with its musthave vintage items. Then Marylebone High Street and the more classic Bond Street. What are Olivia Ferrgamo’s passions, apart from fashion? Animals, dogs and horses. And nature. When you come back to Florence, what can you not do without? Dinner with my two sisters, Vicky and Vivia. A good bottle of wine and laughs. London and Florence. If I asked you compare them to an image, what would they be for you? London would be the the Serpentine in Hyde Park. Early in the morning, when the city is still asleep. While for Florence I would choose the view from Palagio, my home, at sunset. Firenze 185
LONDON LIFE text Ilaria Ciuti
Noblesse oblige
L’arte di Londra secondo Manfredi della Gherardesca Art in London according to Manfredi della Gherardesca Fiorentino a Londra. Consulente privato d’arte nel suo ufficio, MDG Fine Arts, 10 St. James Place, attaccato a Piccadilly. Lì fanno capo gli appassionati d’arte europei e americani. A 48 anni, Manfredi della Gherardesca è ormai ben noto come consulente privato d’arte ma anche come organizzatore di manifestazioni di arte contemporanea. A Londra ha casa, moglie e due figli, ma il lavoro lo chiama spesso oltre Atlantico come in altri paesi d’Europa. Della Gherardesca, come le è saltato in mente di trasferirsi da Firenze a Londra? Ci vivo dal ’90 e ormai è casa mia. Ma la storia è più lunga. Sono andato via molto presto e non ho iniziato dall’Inghilterra, ma da New York. Ero studente di storia dell’arte al secondo anno e avevo capito che, nonostante la famiglia famosa, ma avendo io altre idee e non essendo appassionato né di vino né di fare il banchiere, nel mondo dell’arte c’era poco spazio e era bene darsi da fare. E così lo spazio lo trovò fuori da Firenze. Alla Biennale dell’Antiquariato conobbi Hellen e Nereo Fioratti che mi chiamarono a lavorare a New York per sei mesi. Mi fermai, mi laureai, presi il master all’Institute of Fine Arts della New York University e a 28 anni fui assunto dalla Citibank Private Bank come consulente di arte. Dopo otto anni la Citibank mi trasferì a Londra, dove mi sono fermato e ho deciso di mettermi in proprio. Meglio studiare all’estero? Io amo molto Firenze. Ma la prospettiva per un laureato in storia dell’arte è la disoccupazione o l’inserimento nel sistema museografico dove però contano politica e raccomandazioni. Non fa per me. Io mi sento cittadino del mondo. Saprei come riorganizzare gli Uffizi, ma la differenza è che al museo di Cincinnati mi stanno a sentire, agli Uffizi no. Eppure essere il discendente del 186 Firenze
dantesco Conte Ugolino avrà facilitato qualcosa. Certo. C’erano 48 posti e 700 domande alla New York University e io sono entrato anche perché sapevo tre lingue, adesso ne conosco quattro, e avevo il background che serve. Ma è un patrimonio mio, non una raccomandazione. Cosa fa esattamente a St James Place? Sto a braccia incrociate davanti al computer. A parte gli scherzi, la crisi si sente qua. Di fatto sto al fianco di chiunque voglia acquistare o collezionare oggetti d’arte. Offro un servizio completo, dall’acquisto, all’assicurazione, al restauro, alle cornici, a eventuali prestiti, alla catalogazione, alla disposizione. Cosa le piace della capitale britannica? Che è una metropoli ma allo stesso tempo un insieme di villaggi. Che è molto grande, molto verde, non è malata di provincialismo come Parigi. C’è di tutto. A scuola, in una classe di 25 alunni si parlano 19 lingue. Io abito a Notting Hill, tra i miei vicini ci sono milionari, anzi direi bilionari, ma anche gente che non mette insieme mille euro al mese. E’ un mix che tuttavia serba il senso di comunità. Mi ricorda un po’ San Frediano a Firenze, dove sono nato, o perlomeno San Frediano come era allora. Ovviamente questa grande insalata di culture diverse porta problemi, ma Londra resta una città dove tutti possono vivere, che dà un sacco di spunti, che permette tutto. Non mi sono ancora riciclato, ma potrei fare il cameriere in un ristorante, si può vivere come si vuole. Non ha mai nostalgia di Firenze? Ci vengo spesso. Per esempio alla Biennale dell’Antiquariato. Vengo a cercare gli artigiani. Qui, appena dico che sono fiorentino la gente sviene, Firenze è all’estero il brand più conosciuto insieme alla Coca Cola e al Papa. Dopodiché, cosa si faccia per valorizzare questo brand un po’ me lo domando.
A Florentine in London. A private art consultant in his office, MDG Fine Arts, at 10 St. James Place, next door to Piccadilly. An address that attracts European and American art lovers. At 48, Manfredi della Gherardesca is today well known as a private art consultant and also as an organiser of contemporary art exhibitions. In London he has a home, a wife and two children but his job often takes him over the Atlantic and to other countries in Europe. Della Gherardesca, what made you move from Florence to London? I have lived here since ’90 and it has become my home. But the story is longer than that. I left home very early on and headed for New York, not England. I was a second-year history of art student and I realised that, despite my famous family and because I had different ideas, being enamoured neither of wine nor a career as a banker, there was very little room in the art world and I would have to roll my sleeves up. And so you found ‘room’ outside Florence. At the Antiques Biennial I met Helen and Nereo Fioratti, who invited me to work in New York for six months. I stayed on, got my degree, plus an MA at the Institute of Fine Arts at New York University and at the age of 28 was taken on by the Citibank Private Bank as an art consultant. After eight years the Citibank moved me to London, where I set up home and decided to open my own business. Is it better to study abroad? I really love Florence. But prospects for a history of art graduate are either unemployment or insertion into the museum system where, however, politics and “who-you-know” carry great sway. That’s not for me. I feel I am a citizen of the world. I would know how to reorganise the Uffizi, but at the museum in Cincinnati they listen to me, at the Uffizi they don’t. But surely being a descendent of
the Dantesque Count Ugolino has helped at times? Of course. There were 48 places and 700 applicants for New York University and I got in because I knew three languages, now four, and had the necessary background. But it is an asset, not a recommendation. What exactly do you do in St James Place? I sit with my arms folded in front of the computer. No, seriously though, the crisis is making itself felt here. In practice I work alongside anyone wanting to purchase or collect objects of art. I offer a complete service, from purchase to insurance, restoration, frames, any loans, cataloguing and layout. What do you like about the British capital? It is a metropolis yet also a group of villages. It is very big with lots of green spaces and not infected with provincialism like Paris. It has everything. At school, in a class of 25, they speak 19 languages. I live in Notting Hill and my neighbours are millionaires, billionaires even, but also people earning less than a thousand euros a month. It is a mix that has somehow held onto its sense of community. It reminds me a bit of San Frediano in Florence, where I was born, at least San Frediano as it used to be. This great melting pot of different culture obviously has problems, but London is still a city where anyone can live, which stimulates loads of ideas and where anything is possible. Do you not get homesick for Florence? I come back often. For example to the Antiques Biennial. I come to look for the craftsmen. Here, as soon as I say am Florentine, people faint. Florence is one of the bestknown brands abroad, together with Coca Cola and the Pope. What they are actually doing to enhance this brand remains a mystery to me.
Consulente d’arte, organizzatore di manifestazioni di arte contemporanea e amante di Londra, Manfredi della Gherardesca è un discendente del Conte Ugolino Art consultant, organiser of contemporary art events and in love with London, Manfredi della Gherardesca is a descendantof Count Ugolino Firenze 187
Guido Polito, 32 anni, vicepresidente della catena di alberghi di famiglia, la Baglioni Hotel Guido Polito, 32 years old, vce president of the family holding company, the Baglioni Hotel 188 Firenze
LONDON LIFE text Teresa Favi
Five star life
Guido Polito. Dal quartiere più “Italian” di Londra From London’s most “Italian” neighbourhood A soli 32 anni Guido Polito è già alla vicepresidenza operativa della holding di famiglia, la catena Baglioni Hotel che conta nel mondo 13 Hotel Baglioni, di cui 4 Leading Hotels of the World e 5 tra i più incantevoli Relais & Chateaux di Francia. Vive a Milano, ma la Toscana ha un posto speciale nel suo cuore e nei suoi affari. Due alberghi a Punta Ala, dove il Cala dei Medici rappresenta l’Albergo con la A maiuscola perché è stato il primo acquisto del padre Roberto che, nel 1973, ha segnato il primo passo nel mondo dell’imprenditoria della famiglia, e poi due hotel a Firenze, il Bernini Palace e uno degli ultimi acquisti della scuderia, il Relais Santa Croce a due passi da piazza della Signoria, nella stessa strada di Enoteca Pinchiorri. Una bella casa nella campagna di Bolgheri. Ma Londra, non poteva mancare nel mappamondo di famiglia e nel 2004 hanno inaugurato un five stars luxury in South Kensington, una magnifica struttura vittoriana con vista su Hyde Park, interamente rivisitata in chiave moderna all’interno ma dotata di impeccabili servizi vecchio stile che, tra i mille comfort, annoverano anche un maggiordomo per ogni piano. Ai vertici di una importante catena alberghiera del mondo, come vive le sue giornate? In maniera frenetica e sempre diversa. Nel mio lavoro non c’è mai un giorno simile a un altro. L’operatività alberghiera non contempla la serialità. Ogni giorno si devono affrontare problemi diversi da quelli del giorno precedente. Conosce bene il quartiere londinese dov’è il vostro Baglioni? South Kensington è un po’ il quartiere dove vivono quasi tutti gli italiani che stanno a Londra. E’ un quartiere residenziale molto esclusivo, totalmente circondato di verde, ma anche pieno di ristoranti e locali. La sua particolarità, secondo me e il suo fascino, è quello di essere in pieno centro, affondati nello stile
di vita tipicamente londinese ma con la sensazione di trovarti in un paese di campagna, con piccole strade residenziali tranquille. A me sembra uno dei quartieri più particolari della città. Ce ne sono altri che l’affascinano alla stessa maniera? Mi piace molto Notting Hill, dove l’atmosfera è ancora più inglese. E poi ogni sabato si trasforma piacevolmente in un quartiere casinista, per merito del mercatino. Se dovesse invitare un amico a cena, dove lo porterebbe? Al Petite Maison o al Kazan, due ristoranti molto diversi tra loro. Il primo è molto design, cucina francese – mediterranea, raffinato, accogliente. Il Kazan propone una cucina asiatica, è un locale molto bello e il cibo eccellente. Il suo pub preferito? Non ho un pub, ma un bar preferito. E’ l’Eclips che si trova in South Kensighton, quando vado lì mi faccio servire sempre un Watermelon-Martini. La cosa simpatica è che una volta ci sono andato con i miei gentori e il manager di questo bar li ha riconosciuti perché aveva lavorato 18 anni fa a Punta Ala. Ha un sarto di fiducia a Londra? No, sono pro-moda-italiana. Il posto che emana il più alto tasso di vibrazioni positive? Londra è una città che mi fa stare bene in qualsiasi parte mi trovi. Forse non è spettacolare a prima vista come Parigi, ma una volta che ci prendi confidenza ti accorgi che stai vivendo in una città che vibra tutta, da cima a fondo. Gli inglesi, pregi e difetti. Sono persone con cui è facile comunicare, andare fuori in un pub e chiacchierare per una sera intera con qualcuno che conosci per la prima volta. E questo è un pregio. Ma poi è difficile riuscire a mantenere legami profondi, e questo è il difetto. C’è qualche abitudine british style di cui non può più fare a meno? La pinta di birra. Progetti per il futuro? Il mio bambino che ha due mesi. E’ lui il mio futuro.
At the tender age of 32, Guido Polito is vice-president of the family holding company, the Baglioni Hotel chain that counts 13 Baglioni Hotels throughout the world, of which 4 Leading Hotels of the World and 5 lovely Relais & Chateaux hotels in France. He lives in Milan but Tuscany holds a special place in his heart and in his business. Two hotels in Punta Ala: Cala dei Medici Hotel was the first one bought by his father Roberto in 1973, the family’s first step up the entrepreneurial ladder. Two hotels in Florence, the Bernini Palace and the latest addition to the “team”, the Relais Santa Croce Hotel within a stone’s throw of Piazza della Signoria and in the same street as Enoteca Pinchiorri. A lovely countryside house in Bolgheri. In 2004, they opened a five-star luxury hotel in South Kensington, an impressive Victorian building with view onto Hyde park, completely renovated in modern décor but offering the old-style comforts of an English home such as butler service on every floor. You are at the head of a large hotel chain. What’s your typical working day like? Hectic and always different. In my job, two days are never the same. It isn’t a repetitive job. Every day I have to face new and different problems. Are you familiar with the neighbourhood where your Baglioni hotel is located? South Kensington is the neighbourhood where nearly all Italians live in London. It’s a residential area, surrounded by parks and gardens, but full of restaurants, bars and clubs. In my opinion, its distinguishing feature, which is also its charm, lies in the downtown location. You experience the typical London lifestyle but it’s like living in the countryside, with all those quiet residential streets.
To me, it’s one of the city’s most peculiar neighbourhoods. Are there other parts of the city you find so attractive? I really like the Notting Hill area, with its very British atmosphere. And it becomes very lively on Saturdays when the street market comes alive. Where would you take a friend out for dinner? To the Petite Maison or Kazan, two very different restaurants. Petite Maison has a contemporary design style and offers French-Mediterranean cuisine and a refined yet welcoming atmosphere. Kazan serves Asian dishes, it’s a lovely restaurant and the food is excellent. What is your favorite pub? I have a favorite bar. It’s the Eclips in South Kensington, where I always have a watermelon martini. I once went there with my parents and the bar’s manager recognized them because he had worked for them 18 years ago in Punta Ala. Do you have a tailor in London? No, I’m for Italian fashion. What are the places in London that give off good vibes? I feel good in London wherever I am. Perhaps London isn’t as spectacular as Paris, but when you grow familiar with it, you realize that the whole city buzzes with good vibes. What do you think about English people. Qualities and faults. They are very communicative people. You can go to a pub and find someone to chat with the whole evening, someone you’ve never met before. This is a quality. However, it’s quite difficult to establish deep relationships, and this is the fault. Is there any typically British habit you can’t do without anymore? A pint of beer. Your plans for the future? I have a two-month old baby boy. He’s my future. Firenze 189
LONDON LIFE text Teresa Favi
Un italiano al Chelsea Flower Luciano Giubbilei. Il nuovo volto del garden design The new face of garden design Ha portato il pragmatismo e il senso della geometria del giardino italiano nella patria del gardening. E ha raggiunto a soli 38 anni quello che per molti landscaper è il sogno di una vita professionale: realizzare un progetto al Chelsea Flower che ogni anno a maggio si tiene sulle rive del Tamigi. E’ successo quest’anno. Primo italiano nella storia della prestigiosa manifestazione britannica. L’italiano in questione, toscano per l’esattezza, nato e cresciuto nel centro di Siena, è Luciano Giubbilei. Nel 1994 ha fatto le valigie, si è trasferito a Londra per frequentare la prestigiosa Inchbald School of Design, ha lavorato per qualche anno a fianco del grande Anthony Paul per poi avviare una carriera tutta sua che, dal 1997, è in costante ascesa. Il suo stile è un mix di rigore formale, eleganza e atmosfere contemplative dove la bellezza dell’insieme è la risultante di una cura maniacale di ogni minimo dettaglio. Un senese al Chelsea Flower, come ci è arrivato? Un anno fa mi ha chiamato Tom Stuart-Smith (uno tra i più importanti garden designer inglesi, ndr) e mi ha chiesto se ero interessato a partecipare all’evento. Ho incontrato i responsabili di Laurent Perrier, ai quali ho presentato il mio progetto e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Come è nata la sua passione per il garden design? Strano ma vero: cucinando per gli amici. Dopo le superiori mi sono trasferito in una colonica nella campagna senese con la mia ragazza. Organizzavamo cene tutte le sere. Io ero il cuoco. Mi piacevano i piatti a base di verdura. E stato così che mi sono appassionato agli ortaggi, dagli ortaggi all’orto e dall’orto ai giardini. 190 Firenze
Qual è il trademark dei suoi progetti? I miei giardini sono concepiti per essere uno spazio da ammirare e vivere, dove è bello fermarsi a sedere per apprezzare il gioco delle proporzioni, l’armonia dei colori. Ma anche la fusione tra arte e natura che mi ha portato a collaborare con artisti come Anish Kapoor e Nigel Hall, un aspetto che vorrei focalizzare nel mio lavoro futuro. C’è qualcosa della Toscana nel suo stile? L’ampio respiro delle vedute della campagna senese. Il suo fioraio di fiducia a Londra? La persona che rispetto di più è John Carter, ha una sensibilità e un’attenzione ai dettagli molto speciale. Lo consiglio sempre a tutti quelli che mi chiedono un indirizzo sicuro quando devono organizzare un evento. Il suo studio-laboratorio è nel quartiere di Chelsea. Dove abita e dov’è il suo studio? Abito a Kensinghton, in un appartamento ricavato in un bel palazzo vittoriano. La mia casa è distribuita su un solo piano, ed è arredata in maniera molto essenziale ma armoniosa. Non amo le cose troppo sfarzose neanche in fatto di arredamento. Il mio studio invece è vicino a Battersea Park, quasi dalla parte opposta a Kensinghton e tutti i giorni mi muovo da casa a studio rigorosamente in Vespa, da buon italiano. E’ stata la prima cosa che ho comprato con i primi guadagni. Cosa le piace degli inglesi? Due in particolare. Gli inglesi quando parlano non dicono mai cose a casaccio. Non promettono niente che non possono mantenere. La seconda, è che hanno un grande rispetto per il lavoro dei giovani, investono sui giovani, si fidano di loro. Questo è molto positivo perché vuol dire accelerare l’evoluzione di un Paese, in tutti i campi.
With his pragmatic attitude and Italian-style geometrical garden design, he made a name for himself in the home of gardening. At the age of 38, he achieved what most landscape designers can only dream of: he designed a garden for the Chelsea Flower Show held each year in May in London. It happened this year. The first Italian in the history of the prestigious British show. The Italian in question, Tuscan to be precise, born and raised downtown Siena, is Luciano Giubbilei. He moved to London in 1994 to attend the famous Inchbald School of Design, he worked for a few years with the great Anthony Paul and then started a career of his own that, since 1997, has been moving uphill. His style is a mix of formal rigour, elegance and contemplative atmospheres and the harmonious and beautiful whole results from his manic attention to every single detail. A Sienese man at the Chelsea Flower Show, how did you get there? A year ago, Tom Stuart-Smith (one of the greatest British garden designers, ndr) called me and asked me if I was interested in taking part in the show. I met Laurent Perrier’s managers, I showed them my plan and we started working together. How did you develop a passion for garden design? As strange as it may seem, by cooking for friends. After high school, I moved into a farmhouse in the countryside near Siena with my girlfriend. We invited friends over for dinner every night. I was the chef. I enjoyed preparing vegetable-based dishes. That is how I grew fond of vegetables, then from vegetables to vegetable gardens, and from
vegetable gardens to gardens. What is your signature garden design? My gardens are conceived as a space to be enjoyed, where one can sit down and admire the proportions, the harmony of colors. But also the blend of art and nature that led me to work with artists such as Anish Kapoor and Nigel Hall, an aspect I would like to focus on in the future. Is there a touch of Tuscany in your style? The breadth of the Sienese countryside’s landscapes. What places have good vibes in London? I’m very much attracted by parks where I spend most of my free time in spring and summer. Who is your florist in London? The one I like best is John Carter, he is very sensitive and attentive to details. I recommend him to anyone planning an event. His studioworkshop is in Chelsea. Where do you live and work? I live in Kensington, in a lovely Victorian building. I have a onefloor apartment furnished very simply yet harmoniously. I’m not too fond of a grand, opulent look, not even when it comes to furnishing. My studio is near Battersea Park, on the opposite side of town. Every day I go to work by Vespa, the first thing I bought when I had enough money. What do you like about English people? Two things, in particular. They never speak at random and never promise you anything if they can’t keep the promise. Secondly, they respect young people’s work, they invest on young people and trust them. This is a very constructive attitude because it contributes to a country’s development in all fields.
Luciano Giubbilei, classe 1971, è andato a Londra per studiare design dei giardini. I suoi lavori sono apparsi su Daily Telegraph, Sunday Times e AD Luciano Giubbilei, class 1971, went to London to study garden design. His works has featured in publications including Daily Telegraph, Sunday Times and AD Firenze 191
WEB INTERVIEW
text Alessandra Lucarelli
Google Office in Zurich
In viaggio con Google
Roberto Brenner svela pregi, vantaggi e segreti del turismo on-line Roberto Brenner reveals the good points, advantages and secrets of online tourism Secondo un recente sondaggio pubblicato su Travel&Leisure, una delle più autorevoli riviste americane del mondo turistico, Firenze è al primo posto tra le destinazioni europee più gettonate. Soddisfatti, e un po’ incuriositi, abbiamo deciso di indagare con uno dei massimi esperti di turismo on-line, Roberto Brenner, Industry Leader Travel di Google Italia. Scoprendo, per esempio, che Firenze è stata una delle prime città italiane ad avere Streetview, o che sul nuovo strumento Google Insights risulta essere la terza meta più cliccata a livello italiano, dopo Venezia e Roma. E non solo. Sig. Brenner, qual è la realtà turistica italiana che emerge dalla sua ricerca, presentata durante l’edizione 2008 di Summit? La ricerca è stata basata su un campione di utenti tedeschi, inglesi e americani che abbiamo analizzato per cercare di comprenderne il comportamento on-line. E’ emerso che l’Italia è uno dei paesi più cliccati su internet, ma rivela il tasso di perdita più elevato tra chi cerca informazioni e chi conclude la prenotazione. Uno dei motivi principali è la grande difficoltà per gli utenti stranieri di reperire le informazioni di base relative al territorio. Le istituzioni hanno deciso però di investire in promozione on-line. Digitando per esempio su Google la parola ‘Toscana’, il primo sito di riferimento è proprio quello della Regione (www.turismo.intoscana.it). Cosa pensa in riguardo? Crede sia possibile aumentare ancora la visibilità della nostra regione in un motore di ricerca come Google? Il sito è fatto molto bene. Ponendomi come turista e utente ottengo
According to a recent survey published in Travel&Leisure, one of the most authoritative American tourist magazines, Florence is the most popular European holiday destination. Satisfied and rather curious, we decided to investigate with one of the top experts in online tourism, Roberto Brenner, Industry Leader Travel, Google Italia. Discovering for example that Florence was one of the first Italian cities to have Streetview or that the new Google tool Insights puts it as the third most clicked-on destination in Italy, after Venice and Rome. And that’s not all. Mr. Brenner, what picture of Italian tourism emerges from your research, presented during the 2008 edition of Summit? This research was based on a sample of German, English and American users, analysed in order to understand their online behaviour. It emerged that Italy is one of the most-clicked on countries on the net, but it also has the highest difference between information-seekers and those who complete a booking. One of the main reasons is the great difficulty that foreigners have in finding basic information about Italy. Institutions have however decided to invest in online promotion. For example, if you Google “Toscana” the first site that pops up is that of the Tuscan Regional Authorities (www.turismo.intoscana.it). What do you think about this? Do you think it is possible to further increase the visibility of our region with a search engine like Google? The site is very well made. Putting myself in the shoes of a tourist and Firenze 193
WEB INTERVIEW
Roberto Brenner, Industry Leader Travel, Google Italia.
Le nuove frontiere del turismo moderno si chiamano Streetview, Insights e Transit The new frontiers of modern tourism are called Streetview, Insights and Transit un’ottima overview, riesco a trovare in modo rapido ed efficace sia le informazioni di carattere generale che quelle particolari. Esistono comunque delle marginalità di miglioramento: se clicco per esempio Toskana o Europe, il sito non appare tra i primi selezionabili. Il fattore più importante per un sito istituzionale è risultare di facile lettura e di facile reperibilità. In ogni caso, l’Italia viene associata alle città d’arte (così come la Spagna, ad esempio, alle mete balneari) e Venezia e Firenze sono nomi già ben collocati nell’immaginario delle persone. La sfida maggiore è per altre città toscane - penso a Siena, Pisa o Arezzo - che dovrebbero essere spinte di più a livello turistico. Tre consigli per un turista straniero, e tre per una struttura che sceglie di investire in promozione su Internet. Ogni utente ha un modo di reperire informazioni personalizzato. In generale, un turista dovrebbe scegliere prima cosa vuole fare (per esempio, preferisce il mare o la montagna? Ha voglia di sport o preferisce una vacanza relax?), poi dove, e infine come raggiungere la destinazione. Per un’azienda invece è fondamentale individuare il proprio target di riferimento, e poi studiare il mezzo migliore per raggiungerlo. Il motore di ricerca rappresenta uno dei mezzi più efficienti, oltre che in termini di costi, anche in quelli di flessibilità e velocità, di misurabilità - in ogni momento infatti posso verificare la redditività e il ritorno sull’investimento – e a livello di possibilità di raggiungimento del target. Una catena alberghiera, per esempio, può raggiungere tutti i clienti dove Google è presente nel mondo, semplicemente impostando campagne in lingua. Mai come adesso abbiamo assistito ad un fenomeno di macro-informazioni. Tutto è accessibile, e nell’immediato. Quanto conta, all’interno di questo fenomeno, la personalizzazione di un servizio? Credo che la questione più importante sia il farsi trovare: occorre la necessaria visibilità. Per un hotel per esempio sono molti i fattori che contano, come la vicinanza alla destinazione, il prezzo, il numero di stelle. Ma uno dei fattori determinanti è il feed-back dei clienti, basta pensare al successo di siti come tripadvisor. La personalizzazione è importante, ma prima devono essere soddisfatti i servizi di base. Sviluppo ed evoluzione tecnologica. Quali sono i nuovi servizi che proporrà Google? Oltre al lancio molto recente della versione italiana di Google Insights, che consente di confrontare le ricerche più frequenti in regioni, categorie tematiche e intervalli di tempo, da segnalare Google Transit, che dopo una sperimentazione a Firenze e provincia avviata nel 2008, da pochissimo è attivo in tutta la Toscana, grazie a partnership tra Google ed enti regionali. Il servizio permette di calcolare non solo la tempistica di un percorso ma anche i mezzi pubblici migliori da utilizzare. Altre novità sono top-secret. 194 Firenze
user I get an excellent overview, managing to quickly and effectively find both general and more detailed information. There is however room for improvement: if I Google Toskana or Europe for example, this site is not one of the first selected. The most important factor for an institutional site is that it is easy to read and easy to find. In any case, Italy is associated with cities of art (just like Spain for example, is linked with seaside resorts) and Venice and Florence are names that are already well-collocated in people’s imagination. The greatest challenge is for other Tuscan cities - Siena, Pisa and Arezzo come to mind, which should be promoted more on a tourist level. Three pieces of advice for a foreign tourist and three for a structure that decides to invest in Internet promotion. Every user has his or her own way of getting personalised information. In general, tourists should first choose what they want to do (for example, sea or mountains? Sport or a relaxing holiday?) then where and finally how to reach the destination. Whereas for a company it is fundamental to identify your reference target and then study the best means of reaching it. The search engine is the one of the most efficient means, not only in terms of cost but also from a point of view of flexibility and speed, measurability (you can check profitability and return on your investment whenever you want) and in terms of possibility of reaching the target. A hotel chain can, for example, reach all the clients that have access to Google throughout the world, simply by using campaigns in different languages. Never before have we seen such a phenomenon of macro-information. Everything is accessible, immediately. How much does personalisation of a service count as part of this phenomenon? I think that the most important thing is to have people find you: you need the necessary visibility. For a hotel, for example, many factors are important, such as closeness to the destination, price and number of stars. But one of the decisive factors is client feedback. Suffice to think of sites like TripAdvisor. Personalisation is important but all the basic services must be satisfied first. Development and technological evolution. What new services does Google have in the pipeline? In addition to the very recent launch of the Italian version of Google Insights, enabling comparison of search volume patterns across specific regions, categories, time frames and properties, there is also Google Transit, which after experimentation in Florence and province started up in 2008, has recently been activated throughout Tuscany thanks to partnership with Google and regional bodies. This service allows you to calculate not only how long any given itinerary will take, but also the best public transport to use. Other new ideas are still top secret.
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cuore delle città
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SPORT INTERVIEW text Matteo Grazzini
Bernardo Corradi
Un bomber di razza toscana
Siena, il Palio e il mare della Maremma. Bernardo Corradi non dimentica le sue radici Siena, the Palio and the sea in Maremma. Bernardo Corradi has not forgotten his roots Nemo propheta in patria sua: una frase che arriva direttamente dai Vangeli e che da secoli viene associata a chi, nonostante gli sforzi, non riesce a ottenere successo e fama a pochi passi da casa. Calcisticamente parlando la citazione può essere usata anche per Bernardo Corradi che, dopo un brillante esordio da bomber giovane e rampante tra Poggibonsi, Ponsacco e Montevarchi, è diventato attaccante di razza fuori dalla Toscana. Ma quando le scarpe con i tacchetti e i palloni vengono riposti nello spogliatoio e Corradi smette i panni del calciatore la Toscana torna protagonista, con i suoi colori, le sue tradizioni, le sue coste e le sue città. Perchè Corradi, accento inconfondibile e orgogliosamente marcato, non si è mai dimenticato della sua Siena e della sua regione neppure quando è andato a giocare in Puglia con l’Andria, in Sardegna con il Cagliari, in Veneto con il Chievo oppure ancora a Roma (sponda laziale), Parma, Reggio Calabria, Valencia e meno che mai nella fredda Manchester. Un tour d’Europa iniziato nel 1998 e proseguito fino alla tappa attuale, Udine, dove Corradi, fisico da modello con cuore da contradaiolo del Bruco, è arrivato a luglio, pochi giorni prima di diventare padre di Giacomo, avuto con l’invidiata e invidiabile compagna Elena Santarelli. A 33 anni Corradi è un uomo completo, con una carriera importante alle spalle e non è ancora il momento dei rimpianti o delle delusioni. Non c’è rammarico neppure per non essere stato profeta in patria? In Toscana ho iniziato con la C1 e la C2 ma c’è stata anche qualche possibilità di giocare nel Siena che però non si è mai concretizzata. Per qualche fraintendimento sembrava addirittura che io non volessi tornare ma in realtà non abbiamo mai trovato il momento giusto per concludere le trattative. Chissà se prima o poi succederà, anche se, vista l’età, sarà difficile. Tredici presenze e due reti in azzurro sono la testimonianza più importante di una carriera piena di gol e soddisfazioni ma guai a chiedere a un senese se un gol al Portogallo vale più di un Palio vinto. Non mescolo mai la mia professione con il Palio, che fa parte della
Nemo propheta in patria sua: a saying straight from the Gospels that for centuries has been used to describe those who, despite all their efforts, fail to achieve success and fame close to home. In football terms it could also describe Bernardo Corradi, who, after a brilliant debut as a young go-getting goal scorer for Poggibonsi, Ponsacco and Montevarchi, became a top-class striker outside Tuscany. But when the studded boots are hung up, the football put away and Corradi takes off his kit, Tuscany is once again the main player in his life, with its colours, traditions, coast and cities. Because Corradi, with his unmistakable, very pronounced accent, has never forgotten his Siena and his region even when he played in Puglia for Andria, in Sardinia for Cagliari, in Veneto for Chievo or even in Rome (for Lazio), Parma, Reggio Calabria, Valencia and especially not when he was up in cold Manchester. A tour of Europe that started in 1998 and has continued right through to the current latest stage with Udine, where Corradi, body of a model and heart true to the Bruco contrada or quarter of Siena, arrived in July, a few days before he became father to Giacomo, the son recently born to his envied and enviable girlfriend Elena Santarelli. At 33, Corradi is an all-round man, with an important career behind him and no regrets or delusions yet. Are you not even disappointed that you have not been famous locally? I started in C1 and C2 in Tuscany, and there were also a few chances to play for Siena which however never materialised. There were some misunderstandings and people thought I didn’t even want to come back, but the truth is that we have just never found the right moment for completing negotiations. Who knows, sooner or later it might even happen, but given my age, it looks difficult. Thirteen matches and two goals playing for Italy are the best trophies in a career filled with goals and satisfactions but you’re in trouble if you ask someone from Siena if a goal against Portugal is worth as much or more than a victory in the Palio. I never mix my career with the Palio, which is part of my private life, like Firenze 197
SPORT INTERVIEW
Corradi, classe 1976, ha giocato anche nel Valencia e nel Manchester City - Corradi, class 1976, played also in Valencia and Man. City
Non confondo il lavoro con il Palio, che fa parte della mia vita privata, come la famiglia e gli amici I never mix my career with the Palio, which is part of my private life, like my family and friends sfera privata come la famiglia e le amicizie più strette. Ma da buon toscano le radici con la sua terra sono inscindibili? Ho un legame forte, ovunque io sia. Considero la Toscana una delle regioni più belle d’Italia. La sua Toscana non è solo Siena ma anche Castiglione della Pescaia, il suo buen ritiro lontano dai campi da calcio per lei e dalle luci della tv per la sua compagna. Castiglione è il luogo dove sono cresciuto perché i miei andavano in vacanza lì e dove ho trovato anche alcune amicizie importanti, come Davide Boschi e Pier Paolo Rotoloni, con i quali ho intrapreso alcune attività commerciali, perché i soci migliori sono proprio gli amici. Sono iniziative basate più sulla voglia di stare insieme che sul desiderio di guadagno. Oltre che in uno stabilimento balneare e in un locale ho investito in un cantiere navale, con mio padre, mio fratello e altri soci come Angelo Peruzzi, mio compagno di squadra alla Lazio. Quello per le barche è un interesse che ha sempre avuto? No, mi sono avvicinato a questo mondo da poco ma ho trasmesso subito la passione a amici e parenti. Tra l’altro abbiamo rilevato un cantiere storico, quello che ha creato l’Impala Surprise, utilizzato da Ambrogio Fogar nei suoi viaggi intorno al mondo. Cosa le manca di più della Toscana quando è lontano? Mi mancano gli amici. Facendo questo lavoro sto spesso lontano da casa e dagli amici che mi sono creato quando avevo 14-15 anni. Per fortuna però nel mio peregrinare in Italia e in Europa sono stati loro a seguirmi, venendo a trovarmi e a sostenermi.
my family and closest friends. But as a good Tuscan are you inseparable from your roots? I feel a strong link, wherever I am. I consider Tuscany to be one of the most beautiful regions in Italy. Your Tuscany is not just Siena, but also Castiglione della Pescaia, your buen ritiro away from the football field for you and from the TV lights for your girlfriend. Castiglione is where I grew up because my parents used to go there on holiday and it is where I made some of my best friends, such as Davide Boschi and Pier Paolo Rotoloni, with whom I have set up several businesses, because friends make the best partners. These are initiatives based more on a passion and desire to spend time together than a yearning to earn money. In addition to a bathing establishment and a club, I have also invested in a boatyard, with my father, my brother and other partners like Angelo Peruzzi, a Lazio team mate. Have you always been interested in boats? No, I have only recently got involved in this direction, but I immediately transmitted my passion to friends and relatives. Among other things we have taken over a historic boatyard, the one that built Impala Surprise, used by Ambrogio Fogar for his travels around the world. What do you miss most about Tuscany when you are far away? I miss my friends. With this job I am often away from home and the friends that I made when I was 14-15 years old. Luckily though, on my pilgrimage around Italy and Europe they are the ones who have followed me, coming to see me and cheer me on. Firenze 199
TUSCAN ITINERARIES text Teresa Favi
Ski emotions
Un assaggio di Dolomiti a 100 chilometri dal mare A taste of Dolomites just 100 kilometers from the seaside
Firenze 201
TUSCAN ITINERARIES
Gli impianti di risalita collegano tutti i 60 chilometri delle piste da sci - The ski-lift facilities connect 60 kilometers of skiing pistes
Tra gli amanti illustri dell’Abetone Giacomo Puccini e Curzio Malaparte Among the illustrious guests frequenting Abetone were Giacomo Puccini and Curzio Malaparte Gli sci arrivarono all’Abetone nel lontano 1904 portati da un fiorentino reduce da un viaggio in Norvegia. Il fiorentino li regalò a un abetonese, Petruzzo, che in quattro e quattr’otto iniziò a sperimentarli, provvide a costruirne altre paia, e cominciò a insegnare la tecnica ad altri compaesani. Di turismo si comincia a parlare in quegli stessi anni, ma almeno fino agli anni Trenta, dobbiamo immaginarlo un fenomeno esclusivamente estivo. I primi villeggianti di questo comune di Pistoia, accoccolato nell’incavo dell’alta valle del Sestaione a 1400 di altitudine, avevano nomi altisonanti e provenivano da tutta l’Europa. Arrivavano a giugno e se ne andavano a ottobre con tanto di servitù al seguito, stuoli di cameriere e autisti, trascorrevano i loro lunghi soggiorni in ville da capogiro, molte delle quali, ancora esistenti, sono state trasformate in alberghi. Giacomo Puccini, acquistò Villa Imperatori nel 1903. Ma la lista dei frequentatori d’elite è lunga e curiosa. Francesca Alexander, un’illustratrice di Boston, i marchesi Ruffo, la principessa russa Zaubow, i marchesi de Viti di Roma, i principi di Paternò, i Salviati e gli Strozzi. Pare, fra l’altro, che l’usanza di fare l’albero di Natale sia stata importata all’Abetone da un inglese, Sir Mathius, che si era trasferito in pianta stabile a Villa la Roccia. Curzio Malaparte e il campionissimo Fausto Coppi approdarono in queste valli molto tempo dopo, quando lo sci aveva ormai preso il sopravvento sulla finezza dell’aria estiva. Nel frattempo infatti gli esperimenti di Petruzzo avevano fatto così tanti proseliti che nel 1920 era stato fondato lo Sci Club Abetone-Val di Lima e nel 1922 organizzata la prima gara. Naturalmente Petruzzo fu il dominatore. Ma gli anni ruggenti furono quelli dal ‘46 al ‘55, quando Zeno Colò, Celina Seghi e Vittorio Chierroni vinsero tutto quello che c’era da vincere nel discesismo nazionale e internazionale. Da allora e per
The first pair of skis was brought to the Abetone area back in 1904 by a Florentine man who had been to Norway. He gave them to a man from Abetone named Petruzzo who immediately put them to the test, built some more and taught his fellow townsmen how to use them. Tourists arrived in those years but, up to the thirties, Abetone was mostly a summer resort. The first vacationers of this small town near Pistoia, nestled in the Sestaione valley at 1,400 meters above sea level, had impressive names and came from all over Europe. They arrived in June and left in October with their domestic staff, a host of maids, valets and drivers, and spent long months in dream villas most of which have now been converted into hotels. Giacomo Puccini bought Villa Imperatori in 1903. However, the list of Abetone’s habitués is long and quite intriguing. Francesca Alexander, an illustrator from Boston, the Marchesi Ruffo, the Russian Princess Zaubow, the Marchesi dei Viti from Rome, the Princes of Paternò, the Salviati and Strozzi families. The custom of decorating a Christmas tree was introduced in Abetone by an Englishman, Sir Mathius, who lived permanently in Villa la Roccia. Curzio Malaparte and Il Campionissimo Fausto Coppi arrived in the years that followed when Abetone had become a famous ski resort. In the meantime, Petruzzo had made so many “proselytes” that, in 1920, the Abetone-Val di Lima Ski-Club was founded and in 1922 the first skiing competition took place. Petruzzo was the winner, of course. However, the “roaring” years were those from 1946 to 1955 when Zeno Colò, Celina Seghi and Vittorio Chierroni won all national and international skiing competitions. From then on and over the course of Firenze 203
Per gli appassionati c’è anche una pista di 18 chilometri per lo sci da fondo - There is also an 18-kilometer piste for cross-country skiing
Zeno Colò, Celina Seghi e Vittorio Chierroni sono stati i primi campioni del secondo dopoguerra Zeno Colò, Celina Seghi and Vittorio Chierroni were among the first champions after the Second World War tutti gli anni Ottanta l’Abetone è stata la più importante meta turistica italiana legata allo sci, dopo le Alpi. Poi è seguita una fase di stallo, dovuta a nevicate scarse e a un certo calo d’interesse generale per questo sport. Di recente, il fenomeno delle settimane bianche e dei week end sugli sci all’Abetone è tornato a fare breccia nel cuore degli sportivi, le nevicate si sono intensificate, gli impianti di innevamento artificiale sono diventati macchine da guerra, così come sono tornati a splendere i servizi, la qualità dell’ospitalità, delle piste e degli impianti di risalita. E’ tornata a brillare la buona stella per questa stazione sciistica che ha la prerogativa di essere un bagno di natura ovattata a un’ora e mezzo di macchina dalle più belle città della Toscana, un assaggio di Dolomiti a 100 chilometri dal mare. 60 chilometri di piste di tutte le difficoltà (80% piste blu, 15% piste rosse, 5% piste nere) servite da un articolato sistema di impianti di risalita (www. multipassabetone.it). Il cuore è la cabinovia che collega il paese al Monte Gomito, da cui scendono tre piste impegnative dedicate a Zeno Colò. Il carosello si sviluppa poi su varie vallate, dal Monte Gomito si scende da un lato in Val di Luce - dove si trovano tre seggiovie e un campo scuola, e al Pulicchio - dall’altro si va verso la zona sciistica servita dalla seggiovia delle Regine–Sestaione. Vi è poi una pista anulare dedicata allo sci da fondo di diciotto chilometri, e la possibilità di andare con le ciaspole, che qui si chiamano scarcioni (Azienda promozione turistica di Abetone 0573/60231). Quattro scuole di sci (Scuola sci Abetone tel. 0573 60032 la più antica, Scuola sci Colò tel. 0573 607077, Scuola di sci Monte Gomito - 0573 60392, Maestri di sci Abetone - 0573 606760), cinque campi scuola e la possibilità di noleggiare l’attrezzatura sportiva (Noleggio Sci da Luca Di Faranna, tel. 0573 606843) rendono la località adatta a chi si avvicina da principiante alla disciplina dello sci, così come la difficoltà di alcune piste rendono stimolanti le ardite discese ai più esperti. 204 Firenze
the eighties, Abetone was Italy’s second most popular ski destination following the Alps. Then, a decline of popularity followed due to the lack of snow and drop in enthusiasm for this sport. In recent years, Abetone has become very attractive again thanks to the many snowy winter seasons, the new snow-throwing machinery, the high-level services and hospitality and excellent pistes and ski pass system. The future is looking bright for this ski resort immersed in nature, a one hour and a half drive from Tuscany’s most beautiful cities, a taste of Dolomites just 100 kilometers from the seaside. 60 kilometers of pistes for all skiing abilities (80% blue pistes, 15% red pistes, 5% black pistes) and a well-organized network of ski lifts (www. multipassabetone.it). The heart of the Abetone ski area is the “cabinovia” that connects the town with Monte Gomito where skiers will find three advanced runs dedicated to Zeno Colò. From Monte Gomito one can also access, on one side of the mountain, the pistes running down to the Val di Luce – where there are three chair lifts and a ski school piste- and to the Pulicchio, and on the other, the area served by the Regine-Sestaione chair lift. There is also an 18-kilometer ring-shaped piste for cross-country skiing and snowshoe hikes (Tourist information 0573/60231). Four ski schools (Scuola sci Abetone ph. 0573 60032 the oldest one, Scuola sci Colò ph. 0573 607077, Scuola di sci Monte Gomito - 0573 60392, Maestri di sci Abetone - 0573 606760), five ski school pistes and the chance to rent skiing equipment (Noleggio Sci da Luca Di Faranna, ph. 0573 606843), along with the most interesting runs, make Abetone the ideal destination for both beginners and advanced skiers.
ll luogo più naturale dove riposare.
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È qui che nasce Magniex, tra le dolci colline toscane che nei secoli hanno accolto e cresciuto i più grandi ingegni italiani e artigiani di ogni tempo. ll materasso Dualcomfort è la straordinaria fusione tra il comfort e la genialità Magniex: il suo interno è diviso in due parti, con un lato sofce e un lato rigido, che posizionato in modo alterno offre un supporto più o meno sostenuto per la schiena. Ben quattro combinazioni per accontentare le esigenze della coppia! Il prezioso rivestimento in bra d’argento anallergica elimina le tensioni delle cariche elettrostatiche. Per notti d’intesa, in accordo con il tuo riposo.
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TUSCAN WINE text Paolo Pellegrini
Vendemmia nei campi del castello di Brolio nel 1918 (Archivi Alinari, Firenze)
La grande festa della campagna La vendemmia è un rito che si tramanda di generazione in generazione
Grape harvesting is a ritual handed down from one generation to the next “Dentro il pozzo, dentro il pozzo ci nasce l’acqua / non s’annacqua il vin con me, ti darò baci e un buon bicchier...”. Quando vendemmia voleva dire prima di tutto festa: una canzone, un ballo (il trescone) e nelle divertenti scene del Giocondo Zappaterra di Giulio Bucciolini, il commediografo che meglio di tutti raccontò la campagna toscana, era pennellato il bozzetto di un momento di come si viveva in allegria. Vendemmia e trebbiatura, le grandi feste della campagna. Nell’annata, quasi sempre durissima dei contadini, al lavoro da mattino a notte un giorno dietro l’altro, spesso con l’ausilio di mezzi tecnici ancora semplici, quando tecnologia equivaleva a fantascienza (anche sotto l’aspetto economico...), era il momento della compagnia, del ritrovo, del lavoro da condividere con un sorriso. Un bel bicchiere di vino, il fiasco dell’acqua che passava di mano in mano nel filare, qualche occhiata ardita e magari qualche mano che s’allungava audace sulle belle forme delle ragazze più procaci, e poi il pranzo imbandito dalle massaie tra paste fatte in casa, sughi, arrosti, schiacciate. Erano gli anni Venti, quando Bucciolini aveva fermato questi quadretti con la sua penna, ma erano tempi che sarebbero durati ancora per diversi decenni, fino a quando è cresciuta e si è imposta anche nelle campagne toscane la nuova coscienza enologica, trainata dalle intuizioni di Giacomo Tachis, di Piero e Ludovico Antinori, dei marchesi Incisa della Rocchetta, di Lapo Mazzei, di tutti coloro che hanno creduto – sull’esempio dei francesi e sulla spinta della svolta americana, insomma sulla mutata realtà del mercato internazionale – che an206 Firenze
“The water comes from the well, the well/and don’t try to put it in my wine, I’ll give you a kiss and a glass of good...”. When harvesting grapes is a good excuse for a party: songs and courtship dances in the amusing scenes from the Giocondo Zappaterra by Giulio Bucciolini, the playwright who better than anyone narrated the Tuscan country, were the perfect way to depict a moment of joy. Harvesting and threshing, occasions for great feasts in the countryside. During the long, almost always very hard year of country folk, at work from morn to night, day after day, often still using simple technical tools, when technology was the equivalent of science fiction (even from an economic point of view...), it was a moment for company, socialising and work shared with a smile. A glass of good wine, a bottle of water handed down the row of vines, a few sneaked looks and perhaps even a bold hand reaching out to touch the shapely forms of the most provocative girls and then lunch laid out by housewives with home-made pasta, sauces, roasts and fresh bread. Bucciolini’s pen tells us of life in the twenties, but this period was to last for quite a few more decades, until the new oenology know-how grew and reached the Tuscan countryside, driven by the intuition of Giacomo Tachis, Piero and Ludovico Antinori, of the Marquises Incisa della Rocchetta and Lapo Mazzei. Following the example of the French and driven by evolution in America, in other words the changing reality of the international market,
Vendemmia, imbottigliatura e trasporto del vino all’inizio del secolo scorso (Archivi Alinari, Firenze)
che in Toscana fosse il tempo di una nuova era enologica. Nuovi vini, uguale nuove vigne. E, in qualche modo, anche nuova vendemmia. Non sempre, non dovunque, non per forza: se le macchine vendemmiatrici, per fare un esempio, presenti nei vigneti toscani sono ancora meno di duecento in confronto alle 17mila che già lavorano in Francia, il motivo non è soltanto la romantica resistenza della nostalgia. C’è, ovviamente, chi è pronto a giurare e spergiurare “nei miei campi, vendemmia a mano fino alla fine”, perché questo slogan, diffuso sui siti internet percorsi da enonauti ed enoturisti imbevuti di ecologismo oltranzista, riesce ancora a fare immagine e a fare presa. Ma il più delle volte l’uso della gigantesca vendemmiatrice – a traino o semovente, non fa gran differenza – è impedito da diversi fattori, come innanzitutto le forti pendenze del terreno, ma poi anche la limitata superficie media delle aziende vinicole, che ne finisce per sconsigliare l’utilizzo sotto il profilo economico (ben diversa, da questo sotto punto di vista, la situazione in Emilia Romagna), e non ultimo anche l’ostacolo rappresentato dai più diffusi sistemi di allevamento della vite. “Ma dove si può, la vendemmiatrice meccanica è un bell’ausilio, che anche da noi sta dando risultati davvero interessanti - confida Cesare Cecchi, titolare con il fratello Andrea della Casa Vinicola Cecchi di Castellina in Chianti, una delle realtà più interessanti della ribalta vitivinicola, con terre nel Chianti, in Maremma e in Umbria. - I problemi si sono superati con i reimpianti, quando il paletto metallico ha sostituito nei filari il vecchio palo di cemento che veniva in qualche modo eroso dal meccanismo di scuotimento operato dalla macchina, e si finiva per avere nelle ceste di raccolto anche polvere di cemento”. Le vendemmiatrici, infatti, operano per scuotimento, e in pratica diraspano già sulla vite, portando via solo gli acini. Tutti, certo: la cernita andrà fatta dopo. Insomma, l’intervento manuale, per i vini di qualità, è comunque indi-
they all believed that even in Tuscany the time had come for a new oenological era. New wines means new vines. And to some extent, also new harvesting. Not always, not everywhere, not necessarily. The fact that there are still less than two hundred harvesting machines, just to give one example, in Tuscan vineyards compared with the 17,000 already at work in France, is not just due to the romantic resistance of nostalgia. There are, obviously, those ready to swear and double-swear that “in my fields we will harvest by hand to the bitter end”, because this slogan, widespread on internet sites browsed by wine fans and wine-tourists steeped in extremist ecologics, still manages to create an image and attract attention. But most often the use of huge harvesting machines, towed or self-propelled, it doesn’t really make a difference, is hindered by different factors. First of all steep land, but also the small average surface area of wine-producing companies, which ends up making their use unprofitable (Emilia Romagna is a different matter from this point of view) and lastly even the obstacle represented by the most popular vinegrowing systems. “But where it is possible, a mechanical harvester is a great help and even in Italy they produce truly noteworthy results”, explains Cesare Cecchi, owner with his brother Andrea of the Casa Vinicola Cecchi in Castellina in Chianti, one of the most interesting businesses in the forefront of vine-growing, with land in Chianti, Maremma and Umbria. “We have overcome problems by replanting, with metal poles used instead of the old cement posts along the rows of vines that the shaking mechanism of the machine used to erode somehow so that you ended up with concrete dust in your harvesting basket as well”. Harvesting machines in fact work by shaking and in practice strip the vines, removing the grapes from the bunches. All of them, obviously: sorting takes place later. In Firenze 207
TUSCAN TUSCANWINE WINE
Contadini nella campagna del Castello del Barone Giovanni Ricasoli Firidolfi, a Brolio, in provincia di Siena nel 1933 (Archivi Alinari, Firenze)
La raccolta dell’uva in Toscana è in bilico tra i metodi tradizionali e l’utilizzo dei macchinari Grape harvesting in Tuscany uses both traditional and machine methods spensabile: ecco perché molte tra le principali aziende del nostro territorio preferiscono affidarsi ancora alla vendemmia manuale. Qualcuno, invece, abbina le due tecniche: è il caso di Pierluigi Tolaini, viticoltore italo-canadese con terre sulle splendide colline di Pievasciata, a Castelnuovo Berardenga. Forte delle sue esperienze maturate in Canada nel campo della meccanica e dell’autotrazione, Tolaini ha progettato e creato per le sue vigne (i filari a cabernet e merlot hanno densità fittissima, fino a 11mila piante per ettaro) un piccolo trattore che con l’ausilio del solo operatore alla conduzione vendemmia, raccoglie nelle ceste l’uva tagliata, che poi andrà alla dirapatrice. Come si vede, la vendemmia in Toscana vive ancora sull’altalena tra il fascino antico della festa di campagna e le nuove esigenze tecnologiche ed economiche. I risultati delle più recenti annate, sul piano della qualità di prodotto, non spostano l’ago della bilancia verso questa o quella tecnica. E intanto si resta in attesa della vendemmia 2009. Sarà un vino super, promettevano le prime stime, che però han dovuto fare i conti con le condizioni climatiche di un’estate siccitosa, stemperata semmai dalla discreta alternanza tra il calore diurno e il fresco della notte. Acini ricchissimi, però piccoli, almeno nei territori delle grandi denominazioni. Poi, in vista del traguardo, sono arrivate le prime piogge. E allora incrociamo le dita. Qualche litro di vino in meno, il +5% indicato da Assoenologi sul 2008 non compensa i grossi cali delle ultime annate, ma eccellente. I problemi restano altri, e sono legati al momento di crisi economica globale: prezzi che crollano, vendite difficili, ordini che si assottigliano. Ma il vigneto Toscana saprà superare anche queste difficoltà. 208 Firenze
other words, manual intervention for quality wines is still indispensable: this is why many of the major companies here prefer manual harvesting. Some, on the other hand, combine the two techniques and this is the case with Pierluigi Tolaini, an Italo-Canadian wine-producer, with land in the splendid hills of Pievesciata, in Castelnuovo Berardenga. Backed by experience in Canada in the field of mechanics and motors, Tolaini designed and built a small tractor for his vines (rows of Cabernet and Merlot are very high density, up to 11,000 plants per hectare) so that a single operator can harvest the grapes, putting the bunches into baskets and taking them to the stalk-stripping machine. As can be seen, harvesting in Tuscany still swings between the ancient appeal of the country feast and the new technological and economic requirements. Results from most recent years regarding product quality, have seen no preference for one technique or another. Meanwhile we await the 2009 harvest. Early forecasts promised a super wine, but then had to take into account a dry rainless summer, helped to a slight degree by a big difference between the heat during the day and cooler temperatures at night. Very rich yet small grapes, at least from the big-name terroirs. Then, right at the end, the rain came. So we keep our fingers crossed. A few litres of wine less, the 5% increase on 2008 indicated by Assoenologi does not make up for huge drops over recent years, but it should be excellent. There are other ongoing problems though, linked to this period of global economic crisis: falling prices, difficult sales and smaller orders. But the Tuscan vine will overcome even these difficulties.
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HAUTE CUISINE text Guido Parigi
Il miglior allievo Paolo Lopriore. Il giovane chef giĂ apprezzato dai guru della ristorazione Young chef already with top marks from restaurant gurus
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HAUTE CUISINE
ELICOIDALI, PEPE NERO E PECORINO ROMANO CONTROFILETTO DI VITELLO, FOGLIE DI SEDANO E TONNO ELICOIDALI, BLACK PEPPER & PECORINO CHEESE ENTRECOTE OF VEAL, CELERY AND TUNA FISH Ingredienti per 4 persone: 40 elicoidali 40 gr. di pecorino romano 300 gr. di acqua 30 gr. di pepe freso sul ramo 5 gr. di agar agar 25 gr. di olio, sale e pepe Procedimento: In una casseruola capiente, unire l’acqua con la metà del peso del pepe, portare il tutto ad ebollizione, ritirare dal fuoco e lasciare in infusione per circa 30 minuti. aggiustare di sale e filtrare.Riporre l’infuso così ottenuto dal fuoco, riportarlo per la seconda volta ad ebollizione, legare con l’agar agar e dopo averlo fatto bollire un’ulteriore volta a fuoco molto vivace, raffreddarlo avendo cura di rimestarlo con la frusta di continuo.Una volta freddo, aggiungere l’olio e lavorare il composto come se fosse una maionese. sgranare i restanti 25 gr. di pepe, unirli al composto e frullare il tutto alla Massima velocita’ per 5 minuti. riporre il tutto in frigorifero per una notte. a parte in abbondante acqua salata, cuocere gli elicoidali, scolarli, condirli leggermente con il restante olio e con l’aiuto di una tasca da pasticcere farcirne 24 con la mantecatura al pepe nero. Scaldare gli elicoidali al microonde per qualche minuto e disporli su 4 piatti individuali cosparsi di pecorino romano. Ingredients for 4: 40 elicoidali 40 gr. pecorino cheese 300 gr. water 30 gr. pepper 5 gr. agar agar 25 gr. oil, salt and pepper Procedure: In a large casserole, put the water together with half of the weight of the pepper, bring everything to a boil, remove from heat and let stand for about 30 minutes. adjust for salt and filter. Put the brew you obtained back on the heat, bring it to a boil for the second time, add the agar agar and after letting it boil once again on a high heat, chill it while stirring constantly with a whisk. Once cooled, add the oil and whisk the mixture as you would do for mayonnaise. shell the remaining 25 gr. of pepper, add them to the mixture and put in the mixer on high speed for 5 minutes. let stand in the refrigerator for one night. Separately, in abundant salted water, cook the elicoidali, drain them, dress them lightly with the remaining oil and, using an icing bag, stuff 24 of them with the black pepper preparation. Heat the elicoidali in the microwave for a few minutes and arrange them on 4 individual plates covered with pecorino romano.
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Ingredienti per 4 persone: I2 pezzi di controfiletto di vitello da 280 gr. 30 gr. di tonno secco tagliato a fette sottili (katsuobushi) 12 capperi di serragghia 12 foglie di sedano 25 gr. di olio di semi olio extra vergine di oliva, sale e pepe Procedimento: Mettere il tonno secco in un sacco per sottovuoto con l’olio di semi e cuocere a bagnomaria a 60° per circa 7 ore. Aprire il sacco, conservare l’olio, disporre il tonno ben sfogliato su di una placca da forno con carta oleata e lasciare asciugare all’aria. In una cassruola capiente, mettere l’acqua, il sale e una foglie di alloro, coprire con abbondante olio e quando raggiungerà l’ebollizione immergervi i controfiletti, spegnere il fuoco e lasciare cucinare per circa 6-8-10 minuti. Dopo aver fatto riposare bene la carne, tagliare ogni controfiletto in 4 pezzi, disporli sul piatto e condire coni capperi, l’olio aromatico, il sedano e le fette di tonno. Ingredients for 4: 2 pieces of veal sirloin for 280 gr. 30 gr. dry tuna, thinly sliced (katsuobushi) 12 serragghia capers 12 celery leaves 25 gr. vegetable oil extra-virgin olive oil , salt and pepper Procedure: Vacuum-pack the dry tuna with the vegetable oil in a bag and cook in a doubleboiler at 60 °c for about 7 hours. Line a baking pan with grease-proof paper. Open the bag, keeping the oil, and arrange the tuna with the slices well apart in the pan. let the tuna air-dry. In a large casserole, put water, salt and a bay leaf, cover with abundant oil and when it comes to the boil dip in the sirloin, turn off the heat and let them cook for about 6-8-10 minutes. after letting the meat rest, cut each sirloin into 4 pieces, arrange them on a plate and add the capers, the aromatic oil, the celery and the tuna slices.
Lopriore, a soli 35 anni, ha già lavorato in alcuni dei migliori ristoranti d’Europa - Lopriore, at just 35 years of age, has already worked in some of the best restaurants in Europe
A trentacinque anni Paolo Lopriore è celebrato fra i grandi della cucina internazionale. “E’ stato il mio miglior allievo”, dice senza esitazioni Gualtiero Marchesi, guru della ristorazione italiana. “E’ appassionato, un vero perfezionista nella ricerca degli ingredienti, nell’accopiamento, nella creazione di piatti sempre nuovi e credibili, perfetti”, sostiene Michel Portos che lo ebbe al Troigros di Roanne. I suoi piatti lo confermano: sono il frutto di una cucina perfino poetica, personale, idealistica, creativa ma sempre intensamente studiata. E sono anche il risultato di un’applicazione rigorosa e il frutto intelligente di un lungo girovagare per le cucine dei più famosi chef del mondo. Dopo studi appropriati nella sua Como e una formazione professionale che è passata dalle esperienze maturate nelle migliori cucine di mezza Europa con una digressione fino all’Estremo Oriente, Paolo Lopriore è approdato otto anni fa all’hotel Certosa di Maggiano, alla periferia di Siena. In un complesso architettonico che si affonda nel Trecento e che da oltre trent’anni offre un’ospitalità di grande charme e di assoluto prestigio. Occorreva far crescere la cucina, adeguarla (almeno) allo charme delle suite e dei luoghi: appena 17 le suite mai identiche, ricavate dalle antiche celle dei frati. Impresa non facile per qualsiasi hotel: in questo caso la fusione fra un’ospitalità riservata e quasi nascosta e la temporalità della ristorazione sembravano essere impresa difficile. Paolo Lopriore – e lo testimoniano i tanti riconoscimenti che vengono tributati dai più raffinati enogastronomi – ha saputo compiere il miracolo. Dividere l’appeal dello chateau relais a quello del ristorante Il Canto. E questo grazie al suo gusto, al suo estro, alla sua mano sapiente. I suoi piatti non sono mai inutili o superficiali. Appagano davvero il piacere del mangiare bene. Meritano un viaggio.
At thirty-five years of age Paolo Lopriore is famous as one of the big names in international cuisine. “He was my best pupil”, says Gualtiero Marchesi without any hesitation, the guru of Italian cooking. “He is passionate, a real perfectionist in his search for ingredients, combinations, in the creation of dishes that are always new and credible, perfect”, claims Michel Portos, his boss at the Troisgros in Roanne. His dishes confirm all this: they are the result of cooking that is poetic even, personal, idealistic and creative but always backed by intense study. And they are also the outcome of formal application and the intelligent conclusion of lengthy travels through the kitchens of the world’s most famous chefs. After dedicated studies in his city of Como and professional training that went from experience gained in the best kitchens halfway round Europe right out to the Far East, eight years ago Paolo Lopriore came to the Hotel Certosa in Maggiano, on the outskirts of Siena. In an architectural complex straight out of the fourteenth century that for over thirty years has offered totally charming , absolutely prestige hospitality. His far from easy task was to bring the level of cuisine (at least) up to that of the location of this hotel and its 17 delightful suites, no two the same and formerly the old monks’ cells. A difficult mission: merging discreet, almost hidden, hospitality with the worldliness of the restaurant. Paolo Lopriore performed the miracle and has all the awards from the most refined wine and food experts to prove it. Ensuring that the appeal of the chateau relais is matched by that of the restaurant “Il Canto”. Thanks to his taste, flair and skilful hand. His dishes are never futile or superficial; they truly gratify a desire for good food. Worth a visit. Firenze 213
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CONCIERGE TIPS text Claudio Meli www.bravoconcierge.it photo Lucia Baldini
Nelle vie e nelle piazze di Firenze rivivono i gusti tipici di una volta - Typical flavours from the past are still to be found in Florence kiosks and piazzas
Povero ma buono Trippa e lampredotto. Due piatti della tradizione che non tramontano mai
Trippa and lampredotto, two traditional tripe dishes that never go out of fashion Incredibile ma vero. Fino ad una cinquantina di anni fa, fra i venditori ambulanti che affollavano le vie di Firenze, c’era anche il trippaio. Negozi circolanti che si muovevano grazie alla spinta di un vetusto triciclo o di una sgangherata bicicletta. Insieme al pescivendolo, al gelataio si poteva incrociare questo venditore di frattaglie il cui incasso giornaliero era in gran parte ottenuto dalla vendita delle budelline per i gatti. Ogni località ha le proprie tradizioni culinarie. A Firenze siamo famosi per i panini con la trippa o con il lampredotto. Preparati con interiora di manzo o di vitella, queste frattaglie costituiscono per i loro amatori un bouquet di sapori imperdibile. Il lampredotto è uno dei quattro stomaci dei bovini (abomaso) che viene cotto a lungo in acqua con pomodori, cipolla, prezzemolo, sedano, sale e pepe. Una volta cotto, si può gustare come un normale bollito, condito con salsa verde, o alla maniera più amata dai fiorentini, ossia tagliato a pezzetti come ripieno di un panino toscano non salato (la cui fetta superiore deve essere imbevuta nel brodo del lampredotto stesso), sempre condito con salsa verde, sale, pepe ed opzionalmente anche con un olio piccante. Molto diffusa sui banchi dei lampredottai è anche la versione in zimino (o in inzimino), ovvero un umido con verdure a foglia, generalmente bietole.
Incredible yet true. Up to fifty or so years ago, a tripe-seller was just one of many peddling their wares on the crowded streets of Florence. Itinerant shops powered by an ancient tricycle or rusty bicycle. Together with the fishmonger and the ice-cream man there was also this seller of offal whose daily bread was mainly earned by the sale of intestines for cat food. Each town or city has its own culinary traditions. In Florence we are famous for our trippa or lampredotto sandwiches. Made with cow or calf offal, for tripe fans these are a bouquet of not-to-be-missed flavours. Lampredotto is one of the cow’s four stomachs (maw), boiled at length with tomatoes, onions, parsley, celery, salt and pepper. Once cooked it can either be enjoyed as it is, flavoured with salsa verde, or as the Florentines prefer it, cut into strips and used to fill an unsalted Tuscan bread bun (the top half of which must be dipped in the lampredotto juices), again with salsa verde, salt, pepper and, if liked, with a drizzle of hot spicy oil. Lampredotto vendors also sell a version in zimino (or inzimino), which is braised with greens, generally chard. The different kinds of tripe (honeycomb, blanket, etc.) can be cooked in a variety of ways. Boiled, reheated in a sauce with heaps of parmigiano Firenze 215
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CONCIERGE TIPS
Ritratti e immagini di una professione citata anche da Vasco Pratolini Portraits and images of a trade also quoted by Vasco Pratolini
Il panino con lampredotto o trippa resta un must, particolarmente in inverno A lampredotto or trippa sandwich is still a must, especially in the winter La trippa con vari tagli (cuffia, croce, ecc) si prepara in più modi. Bollita, rifatta al sugo con abbondante parmigiano (squisita con una noce di burro, non a caso prende il nome di trippa alla fiorentina) ad insalata o in zimino. Ai tempi dei tempi anche il brodo in cui si cuoceva la trippa veniva venduto a fiaschi, se ne ricavava un eccellente minestra dove cuocervi insieme del riso. Molte di queste abitudini culinarie come anche il consumo di altri tipi di frattaglie si sono oggi perdute. Ma il panino con lampredotto o trippa resta un must, particolarmente in inverno. Vasco Pratolini nel suo capolavoro “Il quartiere” descrive così la figura del trippaio: “Il trippaio è davanti al suo carretto: fuma nella vaschetta il lampredotto appena bollito; gli si affollano attorno i garzoni del quartiere col pane croccante fra le mani, per la prima colazione: si puliscono le dita sul fondo dei calzoni per servirsi un pizzico di sale...”. Ecco alcuni degli indirizzi dove la tradizione del fast food alla fiorentina resiste e dove potersi cimentare in un assaggio di tale specialità che, per la modicità del suo prezzo, il sapore e la comodità del consumo, ne fanno un alimento assolutamente unico. I più caratteristici e tipici trippai fiorentini sono: il chiosco a Sant’Ambrogio, il chiosco al Porcellino, Nerbone all’interno del Mercato Centrale, dove gustare anche ottimi panini con il lesso bollito (parti più pregiate dell’animale), l’Antico trippaio in Piazza Cimatori, il chiosco in via Gioberti, il chiosco di Porta Romana e il trippaio di via de’ Macci.
(exquisite with a knob of butter, it is then called trippa alla fiorentina) in a salad or in zimino. In the distant past, even the stock that the tripe was cooked in was then sold in bottles to make an excellent soup with the addition of rice. Many of these culinary customs, just like the consumption of other kinds of offal, have today disappeared. But a lampredotto or trippa sandwich is still a must, especially in the winter. In his masterpiece “Il quartiere” (the neighbourhood), Vasco Pratolini provides this description of the tripe-seller: “The trippaio stand in front of his cart: the just boiled lampredotto steams in its pan; the local shop boys crowd round with crusty bread in their hands waiting for their breakfast and wiping their fingers on the hem of their trousers before helping themselves to a pinch of salt...”. Here are some of the places where the tradition of Florentinestyle fast food lives on and where you can taste this speciality that is an absolutely unique food thanks to its low price, flavour and ease of eating. The most characteristic and typical florentine tripe sellers are: the kiosk in Sant’Ambrogio, the kiosk in Porcellino, Nerbone in the Mercato Centrale, where you can also enjoy excellent sandwiches with boiled meat (the choice parts), L’Antico trippaio in Piazza Cimatori, the kiosk in via Gioberti, the kiosk at Porta Romana and the kiosk in Via de’ Macci. Firenze 217
SHOTONSITE
Daniele Arienzo, Joseph Jacoviello and Barbara Luongo
Massimo Castagnini and Fabrizio Rossi Francesca Morganti and Massimo Marchi
Paola Gori and Stella Gelli
Federico Pieri and Serena Bussetti
Calogero Incorvaia and Karin Matscher
Debutto ufďŹ ciale della nuova Porsche Panamera con la presentazione curata dai concessionari Porsche di Firenze e Arezzo a Villa Olmi Resort di Bagno a Ripoli. OfďŹ cial debut of the new Porsche Panamera at Villa Olmi Resort in Bagno a Ripoli with presentation by Porsche dealers in Florence and Arezzo. Gianni and Francesca Paglione
Silvia Betti and Serena Miraldi
Nina Karlavaris and Vlada Avramov
Gemma and Gaia Orsi Bertolini
Sandra Mecacci and Mariana Opris Firenze 219
SHOTONSITE
Ilaria Taddeucci, Helen Oji, Charles Luce and Susan Young
Annette Heiber and Evelin Bueker Duccio Mannucci and Marina Spadafora
Jordi Carol, Patricia Stack and Juan Tuset
Birgit Hunkirchen and Chiara Taddeucci
Giuseppe Mascambruno and Bruno Vespa
Cocktail all’Hotel Continentale organizzato dal Lanificio dell’Olivo. Assegnazione a Bruno Vespa del Premio Amici del Latini. Concerto al Four Seasons Hotel Firenze in collaborazione con Giuliano Mazzuoli. Cocktail at the Hotel Continentale organised by Lanificio dell’Olivo. Presentation to Bruno Vespa of the Amici del Latini Award. Concert at Four Seasons Hotel Firenze in collaboration with Giuliano Mazzuoli. Mirella and Giuliano Mazzuoli
Patrizio Cipollini and Duccio Corsini 220 Firenze
Matteo Renzi and Francesco Tagliente
Mr. and Mrs.White and Leonardo Baiocchi
Torello Latini and Pierluigi Marrucci
Riccardo and Beatrice Campedelli, Stefano Bruzzesi
SHOTONSITE
Pauric Sweeney
Leonardo Betti Chiara Dell’Aiuto and Luciana Pasquino
Carlo Bartolini
Shwetal Patel
Latif Nawab and Patrizia Ciccarelli
Bernardo Herdsmith, Alessandra Mariotti, Hubert Rapisardi Due appuntamenti di moda, cultura e mondanità nei giorni di Pitti Immagine Uomo con le creazioni di Pauric Sweeney e l’inaugurazione del nuovo bar restaurant The Fusion. Two appointments with fashion, culture and high society during Pitti Immagine Uomo; creations by Pauric Sweeney and the opening of new bar restaurant The Fusion. Sara Gherardi and Carlotta Lana
Daniela and Claudio Santi
Leonardo Ferragamo and Andrea Parigi
Sara Torrini and Laura Piccioli
Ilaria and Ferruccio Ferragamo Firenze 223
SHOTONSITE
Aimee Arrieta, Gabriele Bertaccini, Yasaman Karimian and Rich Kleck
Grazia, Laura and Piero Aldi
Luigi Pezone and Laura Ruffolo
Domenicoxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Savini, Walter Nestola, Delson Ponce jr
Betty Diop and Sara Cuboni
Emiliano Lascialfari, Silvia Porziati and Lorenzo Poggiali Gioielli e lingerie d’autore a Firenze, all’Hotel Lido, della catena LHP Hotels, per la presentazione delle nuove collezioni firmate Damiani e La Perla. Designer jewels and lingerie in Florence, at the Hotel Lido, part of the LHP Hotels chain, for presentation of the new Damiani and La Perla collections. Selvaggia Melo and Pasquale Stomeo
Matteo Perchiazzi xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx and Paola Massai
Cosima Mannara, Giuseppe Sardiello and Simone Fratini 224 Firenze
Enrico and Maria Claudia Vitali, Gianni Lusena
SHOTONSITE
Riccardo Rossi and Isabella Nocentini
Matteo Renzi and Luisa Nocentini Vittoria and Tommaso Mattei
Silvano Gori
Annamaria Catano and Linda Barattieri
Fabrizio Gaggio and Gabriele Berlincioni
Tommaso Bellora, Elisabetta Fabri and Giovanni Gentile Vernissage per l’apertura al pubblico de Il David, il ristorante dello Starhotels Michelangelo di viale Rosselli a Firenze Private viewing for opening to the public of Il David, the restaurant at Starhotels Michelangelo in Viale Rosselli in Florence Betty Colombo, Ginevra Marchi, Francesca Anichini
Alberto Bruschi and Roberto Fallani
Barbara Ronchi Della Rocca
Matteo Renzi, Giovanni Gentile and Elisabetta Fabri
Marco Talluri and Carla De Maria
Rosamaria Di Giorgi and Francis Fabri Firenze 227
SHOTONSITE
Ilaria Raffaelli and friend Claudia Butler and Anna Maria Succu
Valentina Boyer and Elisabetta Bardelli
Francesca Sbragia and Gabriele Brotini
Filippo Scarpelli and Giovanni Favero
Visita esclusiva per i soci di The Club Firenze alla Galleria degli Uffizi e cena sulla terrazza panoramica del museo con performance di danza della Florence Dance Company Exclusive visit to the Uffizi Gallery for members of The Club Firenze and dinner on the panoramic terrace of the museum with a performance of dance by the Florence Dance Company Helen Casale
Fabrizio Moretti and Jacopo Morelli 228 Firenze
Riccardo and Laura Renai, Alessandro and Lucia Vivarelli
Nicolò Caponi and friends
Giulia Masini, Lapo Ermini, Caterina Kessler
GabrioStaff
Olimpo
Hair SPA - Wellness Center gabrio staff sceglie
una vera SPA per i capelli massaggi e rituali di benessere privè di bellezza riservati Via dè Tornabuoni 5 Firenze 055/214668
Il mondo iniziò con un PECCATO di gola
La pizza a Siena si fa GLAMOUR
Il Pomodorino - Via Camporegio 13, Siena - Tel. 0577 286811 - email: ilpomodorino.info@libero.it - www.ilpomodorino.it
SHOTONSITE
Giovanna Bacci, Federica Biagioni, Monica Sarti and Michela Miliotti
Francesca Fantoni Toscani and Sara Sartini Carlo and Letizia Meli
Andrea Romei and Diva Moriani
Billy Costacurta
Marco Paoletti
Letizia Carminio, Silvia Magni and Elena Calesi Party firmato Chanel al bagno Annetta di Forte dei Marmi. Alla Capannina arriva la Ferrari California, presentata con Maserati e Poltrona Frau. Pranzo sotto la tenda in riva al mare della Versilia con “A tavola sulla spiaggia”. Chanel party at the Annetta establishment in Forte dei Marmi. Arrival at the Capannina of the Ferrari California, presented with Maserati and Poltrona Frau. Lunch under the awnings with “A tavola sulla spiaggia”. Emilio Carelli, Andrea Cecchi
Girolamo Guicciardini Strozzi, Francesco Martini Coveri
Angie Segovia and Martina Modena
Flavia Mercatali, Marco Caprai and Irina Guicciardini Strozzi
Giovanni Galli
Michel Escoffier and Umberto Buratti Firenze 231
SHOTONSITE
Alessandra Aiazzi, Anna Tofani and Elisabetta Collini
Vanessa Vignoli, Francesca Mazzoni Cristina Pieralli and Nunzia Girelli
Cristina Papini, Barbara Cavallari and Elena Banci
Caterina and Gianni Ugolini
Viola Salvestrini and Edoardo Gualfetti
Marco Galanti and Valentina Giannelli Cena per la presentazione del calendario 2010 dell’Associazione Tumori Toscana. Festa per il 1° anno dello store Penelope di Prato. Serata all’insegna delle auto d’epoca da Bettini Auto Dinner and presentation of the 2010 calendar of the Tuscany Tumor Association. Event to celebrate 1st year of Penelope shop of Prato. Evening with vintage cars at Bettini Auto Dealers Fabio Canino and Almaz
Gerardo Annunziata, Claudia Bassilichi, Alessandro Capasso 232 Firenze
Francesco Ciampi and Barbara Errichi
Massimo Galanti, Elisabeth Sherman, Teri Caroland and Marco Mantovani
Marco Masini and Giancarlo Antognoni
Lisa Pucci and DonatellaTirinnanzi
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SHOTONSITE
Domenico Giampà, Claudia Andreini, Dario Cimino
Evelin and Mario Razzanelli Anna and Roberto Casamonti
Carla and Marco Casini
MGrazia Cassetti, Flavio and Rita Castellani
Presentazione della collezione dei gioielli Bulgari allo store Mariagrazia Cassetti a Forte dei Marmi Presentation of the jewels’ collection Bulgari at Mariagrazia Cassetti’s store in Forte dei Marmi
Yasue Ono and Eloisa Tiralongo
Donatella and Paolo Bondi, MGrazia Cassetti
Rossana Casini and Debora Cassetti
Elisabetta Rogai, Settimo Caputo, MGrazia Cassetti, Francesca Caputo and Marco Rogai
Vittorio Sanguineti and Carla Tolomeo
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Via del Salvitatino, 6 50137 Firenze tel. 055/600527 fax 055/619330 www.bachiniebellini.it
NEW OPENING text Alessandra Lucarelli
Inaugurato la scorsa estate un nuovo punto di riferimento per l’hotellerie de luxe fiorentina. Sulle dolci colline di Fiesole, un antico palazzo rinascimentale del XV secolo ha aperto le sue porte, dopo un lungo e accurato restauro, trasformandosi in una villa e luogo di relax ideale. Il Salviatino dispone di
Aria Art Gallery
61 grandi camere dalla vista mozzafiato, un nuovo concetto di ristorazione, Il Grappolo, e una spa olistica Deverana. Aperto al pubblico l’esclusivo ristorante di Starhotels Michelangelo, prima riservato solo agli ospiti dell’hotel. Il David si propone come un ambiente elegante e riservato, ideale sia per eventi personali che incontri e meeting di lavoro. Ricette regionali di grande qualità e notevole carta dei vini per un piccolo tesoro che diventerà un must della ristorazione fiorentina. Specialità chianine invece la scelta di Lungarno23, nuovo locale dove è possibile gustare non solo la classica bistecca ma altri particolari piatti a base di carni, provenienti dalla Tenuta La Fratta di Sinalunga. Su Lungarno Torrigiani, al numero 23 ovviamente. Nuovo restyling per la boutique Arte del Cioccolato, punto di riferimento per gli amanti del cioccolato e delle dolcezze. Accostamen-
City in progress
ti classici e proposte ardite, cioccolatini e tavolette in ogni tipo, ma rigorosamente firmate dall’alta qualità di Roberto Catinari. Aria Art Gallery è la nuova realtà d’arte contemporanea nata questa primavera - in partnership con la European School of Economics - nel cuore di Firenze, in Borgo Santi Apostoli. Uno splendido giardino storico del XVI secolo apre le porte di una piccola e interessantissima galleria che ha inaugurato di recente la sua terza esposizione. Protagonista l’artista belga David Marchandise con Doors - PortaMi Oltre, una serie di porte scorrevoli dal forte impatto visivo che rivelano l’affascinante coesistenza di due diverse e contrapposte correnti artistiche, la minimal art e l’espressionismo astratto. In scena fino al 25 ottobre. Le visioni di un grande collezionista è la prima di una serie di mostre dedicate alla passione del collezionismo della famiglia Frascione, in scena alla Galleria Frascione Arte, il nuovo spazio nato in via Maggio 67/r. In mostra fino al 30 dicembre sedici capolavori, da molti anni non visibili, provenienti dalla collezione privata della famiglia.
Galleria Frascione Arte
New point of reference in the panorama of Florentine luxury hotels inaugurated last summer. On the gentle hills of Fiesole, an ancient XV century Renaissance building opened its doors after a long and painstaking restoration, transforming itself into a villa, and an ideal venue for relaxation. Il Salviatino features 61 large rooms with breath-
Arte del cioccolato
taking view, an innovative restaurant, Il Grappolo, and a holistic Deverana spa. Now open to the public is the exclusive restaurant of the Starhotels Michelangelo, formerly reserved to the guests of the hotel. Il David proposes itself as an elegant, discreet ambience, ideal for personal events and business meetings alike. Regional recipes of great quality and an outstanding wine list are the hallmarks of this small gem, destined to become a must of the restaurant scene of Florence. Chianina beef (originating from the La Fratta estate of Sinalunga) is, instead, the choice of Lungarno23. On the Arno, of course, at number 23 Lungarno Torrigiani. A new restyling for Arte del Cioccolato, the pet store of lovers of chocolate and sweets. Classic combinations and daring novelties, from tiny chocolates to bars of all sorts, all
rigorously distinguished by the high quality of Roberto Catinari. Aria Art Gallery is the new place for contemporary art - in partnership with the European School of Economics - established last spring in the heart of Florence, in Borgo Santi Apostoli.A splendid XVI century garden leads to the entrance of a small and very interesting gallery, which recently inaugurated its third exhibition. The protagonist is Belgian David Marchandise, with his Doors - PortaMi Oltre, a series of sliding doors of strong visual impact, revealing the fascinating coexistence of two different and antithetical art movements, Minimal Art and Abstract Expressionism. Until 25 October. Visions of a great collector is the inaugural exhibition of Galleria Frascione Arte, the new
Il David - Starhotels Michelangelo
space dedicated to the passion for collection of the Frascione family. On show until 30 December are sixteen masterpieces, unseen for many years, originating from the family’s private collection. Firenze 237
RESTAURANT FIRENZE
IX Nove - Lungarno Guicciardini 10, ph. 055.2302756 Nuovo ristorante di charme nel panorama della ristorazione fiorentina. Da non perdere l’aperitivo a base di ostriche e champagne del giovedì sera. New charming restaurant on the Florentine scene. Their oyster and champagne aperitif is not to be missed. Acqua al 2 - via della Vigna Vecchia 40r, ph 055.284170 Frequentatissimo dagli studenti americani. Piccolo ristorante con atmosfere cosmopolite ed ottime pietanze mai scontate. Much frequented by American students. Small restaurant with an international atmosphere and good food. Angels - via del Proconsolo 29, ph 055.2398762 Ambiente raffinato per una cena in palazzo storico reso moderno da sapienti arredi black & white. Sophisticated ambience in an historic palazzo with contemporary black and white interiors. Angiolino - via S. Spirito, 36r, ph. 055.2398976 Trattoria tipica fiorentina dove gustare la tradizione al 100%. Cucina a vista, musica anni ‘60 in sottofondo e ambiente rustico ed accogliente. Typical Florentine trattoria where you can enjoy pure traditional dishes. Fully visible kitchen, background music of the sixties and rustic and friendly atmosphere. Antica Porta - via Senese 23r, ph 055.220527 Pizzeria sempre affollatissima di fiorentini. Ottimi anche i primi piatti. A pizzeria always packed with locals. Excellent pasta dishes. Associazione La Raccolta via Giacomo Leopardi 2, ph 055.2479068 Ristorante vegetariano aperto solo a pranzo dal lunedì al sabato, nel retro di una bottega bio molto fornita. Ottimi dolci senza zucchero. Vegetarian restaurant, open only at lunch from Monday to Saturday, at the back of a bio-food shop. Excellent sugar-free cakes. Boccanegra - via Ghibellina 124r, ph 055.2001098 Tre spazi distinti: ristorante, enoteca, pizzeria. Da provare tutti. Ristorante perfetto anche dopo il teatro. Three places in one: restaurant, wine bar and pizzeria. They are all worth a visit. Ideal after-theatre dining. Borgo San Jacopo - borgo San Jacopo 14, ph 055.27261 Quattro tavoli in terrazzino con vista ineguagliabile sul Ponte Vecchio. Cucina per palati moderni. Four tables on a small terrace overlooking the Ponte Vecchio. Contemporary cuisine. Buca Lapi - via Trebbio 1r, ph 055.213768 Tradizionale ristorante fiorentino tra i più antichi, nelle excantine di Palazzo Antinori. Piatti tipici toscani abilmente proposti da Luciano il padrone di casa.Traditional Florentine restaurant, one of the oldest in town, built in the Palazzo Antinori’s wine cellars. Typical Tuscan dishes prepared by the patron Luciano. Caffè Gilli - via Roma 1/r angolo piazza della Repubblica, 3/r ph 055.213896 Fascino e tradizione dal 1733. Rinomato per la pasticceria, interessante carta dei vini, aperitivi e servizio di ristorazione impeccabile. Since 1733 renowned for its tradition and fascinating atmosphere. Known for its patisserie, its wine list, aperitives and impeccable service. Caffè Pitti - piazza Pitti 9, ph 055.2399863 Location idilliaca di fronte a Palazzo Pitti. Specializzato in tartufo. Accanto la botteghina dove acquistare prelibatezze legate al prezioso tubero. Across the street from Palazzo Pitti. Try their truffle dishes. Next door, there is a shop where one can buy truffle specialities. Caffè Paszowski piazza della Repubblica 6r, ph 055.210236 Caffè letterario per eccellenza è anche un ottimo ristorante. Cucina Toscana ed internazionale, aperitivi e gelateria anche all’aperto nel dehor in piazza. State of the Art Literary Caffè, also an excellent restaurant. Tuscan and international cooking, aperatives and ice-cream parlour, seating outside in the piazza. Cantina Barbagianni via Sant’Egidio 13r, ph 055.2480508 Su due piani, sala nel sottosuolo dai colori tenui e dalle sedute molto confortevoli. Cucina italo/toscana con originali rivisitazioni. Two-floor restaurant. The underground floor is light-colored and has very comfortable seating. Italian-Tuscan revised cuisine.
Cantinetta Antinori piazza degli Antinori, 3, ph 055.292234 Nella cornice di Palazzo Antinori in via Tornabuoni un classico della ristorazione di qualità. Vini eccellenti. Located in Palazzo Antinori in Via Tornabuoni, it is a classic of top-quality dining. Excellent wine list. Cenacolo del Pescatore borgo Ognissanti, 68r, ph 055. 2776280 Daniele, lo chef, è un abile giocoliere che diverte con i suoi accostamenti e le coreografie che inebriano i commensali. Pesce e non solo. Daniele, the chef, is a like a juggler who amuses his guests with a variety of dishes and settings. Not only fish. Cibreo - via Andrea del Verrocchio, 8r, ph 055.2341100 Fantasia e cura in cucina. Ormai un classico in città. Da provare, sempre della famiglia, Cibreino e Teatro del Sale nella stessa strada. Creativity and attention to details. A “classic” in town. Worth trying are also the Cibreino and Teatro del Sale run by the same family and in the same street. Ciro & Sons - via del Giglio, 28r, ph 055.289694 Pizzeria napoletana gestita da i “sons” di Ciro con grande cortesia e simpatia. Sala principale del 700 con dettagli design e foto di famiglia. Bellissime cantine frigo per i vini totalmente a vista. Neapolitan pizzeria friendly and kindly run by Ciro’s “sons”. Main room dating back to the 18th century with modern details and photos of the family. Beautiful viewable wine fridges. Cupoli - via Leonardo da Vinci, 32, ph 055.8721028 Sulle colline di Firenze una cucina tradizionale e un’atmosfera familiare. Traditional cuisine and friendly atmosphere in the hills of Florence Da Que’ Ganzi - via Ghibellina 70r, ph 055.2638940 Nuovo ristorante con cucina a base sia di carne che pesce. Ottimi i vini selezionati dalla simpaticissima Mary. New restaurant serving both meat and fish-based dishes. Excellent wine list prepared by a very nice lady named Mary. Eito - via de’ Neri 72r, ph 055.210940 Primo ristorante giapponese a Firenze. Ottima qualità. Locale moderno e minimalista. Efficiente staff interamente giapponese. Best Japanese restaurant in Florence. Modern and minimalist ambience. Very professional Japanese staff. Enoteca Pinchiorri via Ghibellina 87, ph 055.242777 Fra i primi 10 ristoranti nel mondo. Cantina con collezione di vini prestigiosissimi. Ambiente elegante, servizio perfetto. Tre stelle Michelin. One among the ten best restaurants in the world. Wine cellar containing a rare wine collection. Elegant ambience, impeccable service. It has achieved the highest culinary distinction: three Michelin stars. Fuor d’Acqua - via Pisana 37, ph 055.222299 Pesce freschissimo. Antipasti di crudo di elevatissima qualità. Very fresh fish. Top-quality raw fish entrees. Garbo - Borgo San Frediano 23/25r, ph 055.295311 Piatti di mare, tradizione toscana e ottimi vini in uno degli ultimi nati in città. Seafood dishes, traditional Tuscan, and excellent wines in one of the latest eateries of the city Garga - via del Moro, 48 ph 055.2398898 Trattoria con pareti affrescate da artisti contemporanei. Carne e pesce elaborati dall’estroso chef. Trattoria with walls frescoed by contemporary artists. Fish and meat prepared by the creative chef. Gastone - via Matteo Palmieri 26r, ph 055.2638763 Wine restaurant bar in ambiente dai colori marini azzurro e bianco. Federica, cortese padrona di casa, offre una cucina mediterranea ricca di piacevoli piatti di pesce e carne accompagnati da ottimi vini. Aperto tutto il giorno per degustazioni. Restaurant wine-bar in the tones of sea blue and white. Federica, the kind hostess, offers Mediterranean fish and meat dishes matched with excellent wine. Open all day long for wine tasting. H&B Hostaria Bibendum via dei Pescioni, 8 ph 055 2665620 Atmosfera lounge, rilassante per il ristorante e bar dell’Hotel Helvetia & Bristol. A due passi da via Tornabuoni per un aperitivo comodamente seduti nel dehors che guarda Palazzo Strozzi o per una cena romantica. Lounge and relaxing atmosphere at the Hotel Helvetia & Bristol’s restaurant and bar. Just a few steps from Via Tornabuoni for a drink comfortably seated at the bar overlooking Palazzo Strozzi or for a romantic dinner.
Harry’s Bar lungarno A. Vespucci, 22r ph 055.2396700 Restyling per uno dei locali cult della tradizione fiorentina. Il ristorante raddoppia il volume ma mantiene intatti charme e qualità. Restyling for one of the top Florentine restaurants. Double the seating but keeps its charme and quality. Ino via dei Georgofili, 3r-7r ph 055.219208 Bottega gourmet nel cuore di Firenze. Il piccolo laboratorio enogastronomico di Alessandro Frassica propone delicatezze e panini prêt-à-manger. Alessandro Frassica’s small, eno-gastronomy offers delicatessan and prêt-à-manger rolls and sandwiches. J.K. Lounge piazza Santa Maria Novella, 7 ph 055.2645181 Al J.K Place: lounge bar, salotto con caminetto, isola felice nel centro storico per light lunch, aperitivi. Pink room per eventi e feste private. At the J.K. Place Hotel: lounge bar, sitting room with fireplace, an oasis of peace in the city’s centre for a light lunch or a drink. Pink room for events and private parties. Kome - via dei Benci 41r ph 055.2008009 Primo autentico Kaiten Suhi a due passi da S. Croce. Al piano superiore interessante e divertente barbeque restaurant dove poter apprezzare la cucina Yakiniku. First authentic Kaiten Suhi a few steps from Piazza S.Croce. On the upper floor, an interesting and fun barbecue restaurant where one can enjoy Yakiniku cooking. L’Antica Scuderia via Badia a Passignano, 17, Tavarnelle Val di Pesa (FI) ph 055.8071623 Nuovissimo ristorante-wine bar-food store a due passi dalla Badia di Passignano. Fresca terrazza che si affaccia sui vigneti del Tignanello. Spanking new restaurant-wine bar-food store just a stone’s throw from Badia di Passignano. Cool terrace overlooking the vineyards of Tignanello. L’Incontro - piazza della Repubblica 7, ph 055.27351 Servizio elegante, ambiente confortevole e ricco di atmosfera. Ottimi vini accompagnano piatti di tradizione Toscana preparati con abilità dallo Chef. Elegant service, comfort and atmosphere. Excellent wines accompany Tuscan dishes prepared by the skilful chef. La Casalinga - via dei Michelozzi, 9r ph 055.218624 Vicino alla meravigliosa chiesa di Santo Spirito. Trattoria popolare con rapporto qualità prezzo ottimo. Close to the beautiful Church of Santo Spirito. A trattoria with excellent price/quality ratio. La Giostra - borgo Pinti, 10r ph 055.241341 Locale in voga tra i turisti che si mescolano con una clientela fiorentina affezionata. Ottimi piatti mediterranei con contaminazioni di cucina nordeuropea. Eccellente carta dei vini. Soldano, il padron di casa, valore aggiunto alla già speciale atmosfera. Much frequented by tourists and local clientele. Good mediterranean food with a touch of north European cuisine. Excellent wine list. Soldano, the owner, is a plus value to the very special atmosphere La Martinicca - via del Sole, 27r ph 055.218928 A due passi dal cuore dello shopping. Ristorante con menù molto variegato e ottimi vini. Ottimo rapporto qualità prezzo. Located downtown. It offers a wide variety of food and excellent wine. Good value for money. La Mucca sul tetto via Ghibellina, 134r ph 055.2344810 Nuova creatura dei proprietari dell’Osteria dei Benci. Proprio di fronte al Teatro Verdi. Locale easy chic aperto tutte le sere. Nel mezzo del quartiere della movida fiorentina. New restaurant of Osteria dei Benci’s owners, just in front of the Teatro Verdi in the centre of the Florentine movida. Easy chic, open every evening. Latini - via dei Palchetti, 6r ph 055.210916 Antica trattoria con tavoli da dividere con gli altri commensali. Mitica Bistecca alla Fiorentina. Cantina per cene private con eccezionale collezione di vini. Old trattoria with tables shared with other people. Excellent Florentine steak. Wine cellar available for private dinners and great wine collection .
La Sosta del Convivium - v.le Europa 4/6, ph 055.6802482, www.conviviumfirenze.it Ambiente tipico della tradizione toscana, ideale per un aperitivo elegante o una cena a base delle specialità firmate dal marchio storico Convivium. Quando? Giovedì, venerdì e sabato. Typical Tuscan atmosphere, the ideal place for a stylish aperitivo or a dinner based on specialties by the well-known Convivium brand. When? On Thursdays, Fridays and Saturdays. La via dell’acqua - via dell’Acqua 2, ph 055.290748 Sull’onda del successo dell’Acqua al 2, nasce questo piccolo intimo locale dove degustare ottimi piatti rigorosamente a base di pesce fresco. A small, intimate restaurant where you can taste excellent fresh fish. Following the success of Acqua al 2. Le Barrique - via del Leone 40r, ph 055.224192 In San Frediano. Alessandro, il proprietario, cura il servizio come in una casa privata. Ottimi vini. Materie prime direttamente dal mercato Centrale. Located in the San Frediano area. Alessandro, the owner, makes his guests feel at home. Excellent wines. Fresh products coming directly from the central market. Mario - via Rosina 2, ph. 055.218550 Tipica trattoria fiorentina, aperta solo a mezzogiorno, meta dei fiorentini che lavorano nei pressi del Mercato Centrale. Bistecca alla fiorentina gustata gomito a gomito con i numerosi frequentatori. Typical Florentine “trattoria”, open only at lunchtime, the favourite place of the Florentines who work near the Central Market. Enjoy the famous Florentine steak seated side by side with the many frequent customers. Muna - O’Munaciello - via Maffia 31r, ph 055.287198 Stravagante pizzeria tipica napoletana dove poter gustare i prodotti partenopei per antonomasia. Vicino a S. Spirito. Estravagant pizzeria with Neapolitan products par excellence. Near S. Spirito. Obikà - via Tornabuoni, 16 ph 055.2773526 All’interno di Palazzo Tornabuoni, il primo Mozzarella bar. Una iper-selezione dei prodotti gastronomici italiani, da gustare nel bel cortile. Inside Palazzo Tornabuoni, the first Mozzarella Bar. A special selection of Italian food, to be enjoyed in the courtyard. Oibò - borgo dei Greci, 1/1A, ph. 055.2638611, www.oibo.net Dalle 8 del mattino alle 2 di notte, un punto di riferimento per i fiorentini e non solo. Uno dei pochi che propone la colazione continentale, oltre alla classica. Poi light-lunch e aperitivo e dj-set a partire dalle 18. Valore aggiunto, la cucina a vista. From 8 am to 2 am, a point of reference for Florentines and tourists. One of the few places offering both continental and classic breakfast. Light-lunch, aperitivo and dj-set starting from 6 pm. Added value, the viewable kitchen. Oliviero - via delle Terme, 51r ph 055.287643 Ambiente raffinato e cucina tipica. Sophisticated atmosphere and local cuisine Onice - viale Michelangiolo, 78 ph 055.681631 Sonorità Lounge si diffondono nell’ambiente rilassante dove gustare prelibati piatti all’insegna di spezie e accostamenti fantasiosi. Stella Michelin. Il tutto nel contesto della villa neoclassica dov’è ubicato il prestigioso Hotel Villa La Vedetta. Lounge music spreads through a relaxing ambience where one can taste delicious and creative dishes. One Michelin star. It is the restaurant of the Hotel La Vedetta located in a neoclassical villa. Ora d’aria - via Ghibellina, 3c ph 055.2001699 Ambiente molto elegante e cucina di altissimo livello. In grande crescita. Elegant atmosphere and top-level cuisine. It is growing increasingly popular. Orvm Hotel Excelsior - piazza Ognissanti, 3 ph 055.27152785 Ristorante con proposte culinarie di stampo mediterraneo scaturite dalle mani dello Chef Giuseppe Dalla Rosa. Marmi black and white, atmosfera understated elegant. Restaurant offering Mediterranean dishes prepared by the chef Giuseppe Dalla Rosa. Black and white marble, understated elegant atmosphere. Osteria dei Benci - via dei Benci, 13r ph 055.2344923 Trattoria frequentata da molti giovani fiorentini e non. Per una cena casual tra amici a base di ottima carne cotta sui carboni. Carbonata di Chianina un must! Trattoria much frequented by Florentine youngers. For a casual dinner with friends cooking over charcoal. CarbonOpen oata di Chianina a must!
Osteria del Cinghiale Bianco borgo San Jacopo, 43r ph 055.215706 Locale caratteristico.Tavolino per innamorati sul terrazzino interno. Trattoria divertente, gestita con professionalità da più di venti anni da Massimo Masselli. Typical Florentine restaurant. A romantic table for two on the indoor terrace. A trattoria that has been professionally run by Massimo Masselli for over twenty years. Elegant atmosphere and top-level cooking. Very popular. Osteria Tornabuoni – via dei Corsi, 5/r, ph. 055.2773527 Ambiente sofisticato e rilassante, nel cuore pulsante dell’arte e della movida fiorentina. Cucina toscana e grande scelta di etichette e prodotti tipici della regione. Sofisticated and relaxing atmosphere, in the heart of Florence’s art and nightlife. Tuscan cuisine and wide choise of wines and local products. Pantarei - via Vittorio Emanuele, 21r ph. 055.474191 Pizzeria di grande successo, sempre affollatissima di fiorentini. Sale con arredamenti differenti. Pane Arabo. di ottima qualità. A popular pizzeria, always crowded with Florentines. Differently furnished rooms. Delicious “pane arabo”. Parione - via del Parione, 76r ph 055.214005 Trattoria tipica. Cucina a vista. Piacevole sala per cene private. Ottima carne. Decorazioni in stile alle pareti. Typical trattoria. Kitchen in view. Nice dining room for private dinners. Excellent meat. Wall decorations. Parione – via del Parione, 76r, ph. 055.214005 Trattoria tipica. Cucina a vista. Piacevole sala per cene private. Ottima carne. Decorazione in stile alle pareti. Typical trattoria. Kitchen in view. Nice dining room for private dinners. Excellent meat. Wall decorations. Porfirio Rubirosa - viale Strozzi 18/20r, ph. 055.490965 Locale di culto per aperitivi e dopocena proprio di fronte alla Fortezza da Basso, è luogo ideale per poter degustare ottimo sushi e sashimi e deliziosi piatti di pesce accompagnati da vini provenenti da tutto il mondo. A cult place for pre and after-dinner drinks facing the Fortezza da Basso. It is the ideal place for enjoying excellent sushi, sashimi and delicious fish dishes accompanied by wines from all over the world. Portofino - viale Mazzini, 25/27r, ph. 055.244140 Solo pesce freschissimo per i migliori piatti della tradizione italiana, leggermente rivisitati. Ambiente delicato e piacevole. Only the freshest fish for the best traditional Italian dishes with a touch of modernity. Delicate, pleasant environment. QB Quanto Basta - via dei Ginori, 10/r ph.055.211427 Innovativo spazio multiconcept, ricavato dalla cinquecentesche scuderie di Palazzo Ginori. Ristorante, wine bar, enoteca, salsamenteria e sala da the. Alta qualità e atmosfera cosmopolita. Innovative multi-concept space, created in the sixteenth century stables of the Palazzo Ginori. Restaurant, wine bar, wine cellar, delicatessan bar and tea rooms. Top quality and cosmopolitan atmosphere. Restaurant Cafè Lounge B-Gallo piazza San Giovanni 1r, ph 055.219251 Davanti al Battistero, questo caffè offre una sosta nel cuore fiorentino in ambienti di suggestiva atmosfera lounge. In front of the Baptistry, this caffè offers a moment of relaxation in the heart of Florence with its suggestive lounge atmosphere and modern furnishings. Rose’s - via del Parione, 26/r – ph. 055.287090 Ambiente curato e dinamico per uno dei sushi bar più famosi della città. Locale molto frequentato anche per il pranzo o per il tè del po meriggio. Ottimi i dolci. One of the most famous sushi-bar in Florence. Very full at lunch times and for afternoon the. Excellent cakes. Rossini - lungarno Corsini, 4 ph 055.2399224 Raffinato ristorante all’interno di un suggestivo palazzo rinascimentale. Cucina innovativa. Visitate assolutamente la cantina. Refined restaurant in a magnificent Renaissance palazzo. Innovative cuisine. The wine cellar is worth a visit. Sant’Agostino 23 - via Sant’Agostino, 23/r, ph. 055.210208 Protagonista la cucina toscana, in tutte le sue forme. Solo le migliori materie prime locali, utilizzate con un tocco gustoso d’attualità. Un must, la tartare di manzo.Tuscan cooking, Only the best local ingredients, used with a modern, tasteful interpretation. A must is the tartar of beef.
Santo Bevitore - via Santo Spirito, 64r 055.211264 Cucina tradizionale con rivisitazioni soft a cena. Informale, frequentato da molti giovani. Traditional cooking, a bit revisited for dinner. Casual place for young people. Sostanza Troia - via Del Porcellana,25/r, ph. 055.212691 Fondata nel 1869 come osteria, mescita e rivendita di generi alimentari. Il ristorante, rimasto sostanzialmente inalterato, offre ai propri clienti i piatti della più tipica cucina fiorentina. Founded in 1869 as an inn, selling food and wine. The restaurant, basically the same as it has always been, offers clients typical Florentine cooking. Targa Bistrot - lungarno Colombo 7, ph 055677377 Magico chalet sospeso sulle acque dell’Arno, con atmosfera eclettica con menù secondo le stagioni. Cantina importante con forti accenti sui distillati. A magic chalet suspended above the Arno, an eclectic atmosphere and seasonal menu. An important wine cellar with a distinctive collection of distilled wines. Taverna del Bronzino - via delle Ruote, 27r ph 055.495220 Atmosfera rilassante. Sia carne che pesce soddisferanno gli amanti della buona tavola. Servizio sempre attento ed elegante. Relaxing ambience. Both fish and meat should satisfy gourmands. The Fusion Restaurant Bar - vicolo dell’Oro, 3 ph 055.27263 All’interno del Gallery Hotel, cucina mediterranea e giapponese si fondono sinuosamente. Pranzo sostituito dal brunch il fine settimana. A due passi dal Ponte Vecchio. Inside the Gallery Hotel. Japanese and Mediterranean cuisine combined perfectly. Brunch replaces lunch on weekends. Just a few steps from the Ponte Vecchio. Trattoria Baldovino via San Giuseppe 22r, ph 055.241773 Cucina stagionale italiana ed ottima piazza sia a pranzo che a cena, dietro la splendida Piazza Santa Croce. Formaggi, salumi,focacce e dolci fatti in casa. Seasonal Italian cooking and an excellent place for lunches and suppers. Situated behind the splendid Piazza Santa Croce. Cheeses, salame, homemade ‘focacce’ and desserts. Tredici Gobbi - via Porcellana 9r, ph 055.285015 Atmosfera dove la “fiorentinità” trionfa. Vecchie pubblicità e locandine cinematografiche alle pareti. Corte interna presa d’assalto nella bella stagione. I Rigatoni nella zuppiera, un assoluto must! Florentine atmosphere. Old advertising and cinematographic posters on the wall. Internal courtyard much frequented in the good weather. Not to be missed, rigatoni nella zuppiera. Tre Panche - via Pacinotti, 32r ph 055.583724 Piccolissimo ristorante. Cucina tradizionale rivisitata. Arredamento in legno, collezione vini antichi. Tortelli con formaggio di fossa al tartufo: un must. Very small restaurant. Traditional revisited cuisine. Wooden furnishing, old wine collection. Tortelli with truffled pecorino cheese: a must-have. Wabi Sabi - viale dei Mille, 53r ph 055587779 Cucina giapponese in ambiente informal-chic. All’ingresso bancone del sushi preparato davanti a voi. Japanese cuisine and informal-chic ambience.There’s a sushi bar at the entrance.
OUTSIDE FIRENZE
Antica Osteria di Novoli - via Case Nuove Taiuti, 8 San Piero a Sieve ph 0558486833 Nel Mugello, indirizzo cult per il sabato o la domenica. Tortelli da gara preparati in piccolissimo alimentari/ trattoria grande come il salotto di una casa privata. In the Mugello area, ideal for a Saturday and Sunday lunch or dinner. Award-winning tortelli prepared in a tiny delicatessen/trattoria the size of a living room. Donnini via di Rimaggio 22 (Bagno a Ripoli), ph 055.630076 Appena fuori città, offre una cucina fiorentina davvero ben fatta. Just outside town, it offers good Florentine dishes. F.lli Giusti - località Prulli (Reggello), ph. 055.863.255 Stategica posizione non lontana da outlet The Mall. Ottimi pici al cinghiale. Carne chianina di qualità. Pizze strepitose. Terrazza con musica. A strategic location, not far from The Mall outlet. Great the pici al cinghiale. Quality carne chianina. Excellent pizza. Terrace with music.
Firenze 239
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text Claudio Meli
LOCOROSSO CARMIGNANO D.O.C.G.
Denominazione: Carmignano D.O.C.G. Varietà: Sangiovese sposato a Cabernet Sauvignon e Merlot 70% Sangiovese - 20% Cabernet - 10% Merlot
CARMIONE I.G.T.
Denominazione: Indicazione Geografica Tipica - Toscana Varietà: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot 60% Cabernet - 40% Merlot
LOCOROSSO BARCO REALE DI CARMIGNANO D.O.C. Denominazione: Barco Reale di Carmignano D.O.C. Varietà: 90% sangiovese 10% cabernet sauvignon
Azienda Agricola PRATESI Via Rizzelli, 10 - 59011 Seano - Carmignano (PO) Tel +39 055 8704108 - Fax +39 055 8730232 www.pratesivini.it - info@pratesivini.it
L’Appalto – Vecchia Osteria di Zela via Coianese, 31 Coiano - Castelnuovo d’Elsa (FI) ph 0571.673435 Completamente rinnovato nel 2005, in estate pergolato affacciato sulla via Francigena. Cucina di tradizione toscana con impronta moderna. Renovated in 2005, in summer have a seat under the pergola overlooking the Via Francigena. Typical Tuscan cuisine in a modern version. La Cantinetta località Spedaluzzo (Greve in Chianti) ph. 055.8572000 Trattoria di campagna. Servizio molto friendly. Eccellenti piatti toscani. Possibilità di cenare in veranda con caminetto. A country trattoria. Very friendly service. Excellent Tuscan dishes. There is also a veranda with fireplace. La Cantinetta di Rignana località Rignana (Greve in Chianti) ) ph. 055.852601 Genuina trattoria isolata nella meravigliosa campagna. Gran piatto della cantinetta: un must. A genuine trattoria in the countryside. The “Cantinetta” dish: a must-have La Casa di Caccia località Farneto - Roti (Vicchio di Mugello), ph. 055.8407629 Immersa in una verdeggiante riserva di caccia nel cuore del Mugello. Cacciagione e piatti tipici dai sapori autentici. Immersed in a verdant game preserve in the heart of the Mugello area. Game meat and tasty local dishes. La Martellina via di Pancole,1 (Strada in Chianti), ph. 055.858348 Ottimi piatti di carne e non solo. Dopo cena divertitevi a giocare con i rompicapo che Franco vi proporrà. Excellent meat and not only that. After dinner, have fun with the brain teasers proposed by Franco. La Reggia degli Etruschi via San Francesco, 18 (Fiesole), ph 055.59385 Vista mozzafiato sulla città. Trattoria condotta con passione da Leonardo ed il padre Mario. Piacevolissima terrazza estiva. A breathtaking view of the town. A trattoria passionately run by Leonardo and his father Mario. In the summer, a lovely terrace. La Tenda Rossa piazza del Monumento, 9/14 ph 055.826132 Gestito da generazioni dalla famiglia Salcuni, celebre e pluripremiato caposaldo della ristorazione. Run by generations of the Salcuni family, celebrated stronghold of the restaurant tradition. Malafemmina via del Girone 38 loc. Girone, ph. 055-690830 Wine bar, ristorante, pizzeria con piacevole giardino fiorito. Romantico gazebo di gelsomini solo per 2 persone. Cordialità e professionalità. Informal chic. Wine bar, restaurant, pizzeria with a lovely flower garden. Romantic jasmine gazebo fit just for two people. Politeness and professionalism. Informal-chic. Osteria di Passignano Badia a Passignano (Tavarnelle Val di Pesa) ph 055.8071278 Osteria raffinata proprietà della famiglia Antinori. Possibile visita alle cantine e scuola di cucina. Vini e cibo ad alti livelli. A sophisticated “osteria” owned by the Antinori family. It is possibile to visit the wine cellars and take cooking lessons. Topquality food and wine. Ostrica Blu - via Vittorio Veneto 6 (Campi Bisenzio) Locale tutto pesce, fra i primi a lanciare la moda del crudo. Only fish and well-known for its raw fish dishes. Perseus Fiesole - piazza Mino 9r (Fiesole), ph 05559143 Assaporare carni di elevatissima qualità e piatti appetitosi, chiaramente di impronta toscana, in sale che ricordano quelle di una casa privata di campagna. Meat of the highest quality and mouth-watering Tuscan dishes. Rooms recalling the atmosphere of a private home in the countryside. Podere Torricella Via San Vincenzo 35 (Montagnana Val di Pesa), ph. 0571.659189 Ristorante specializzato in carne. Ottimi i vini della Fattoria Il Turco. Splendida vista panoramica dalla terrazza. Restaurant specialising in meat. Excellent wines from the Fattoria Il Turco winery. Breathtaking view from the terrace. Ristoro l’Antica Scuderia - via di Passignano, 17 (Tavarnelle Val di Pesa), ph. 055.8071623 I piatti della migliore tradizione toscana in un luogo elegante e curato, nel dolce scenario delle colline del Chianti classico. Non solo ristorante ma anche wine-bar, locale per degustazioni e aperitivi. The dishes of the best Tuscan tradition in an elegant setting, in the sweet Chianti Classico scenario. Not only restaurant, but also wine-bar for tastings and drinks.
Solociccia - (Panzano in Chianti), ph 055.852020 Mangiare dal famoso macellaio Dario Cecchini. Tavolo unico, niente menu, carne naturalmente fantastica. Il vino lo si può portare da casa. Solo per cena alle 19 o alle 21. The famous Dario Cecchini’s place. One large table only. No menu. Fabulous meat, of course. Feel free to bring your own bottle of wine. Only for dinner at 7pm or 9pm. Villa Borromeo via Borromeo, 110 ph. 055.8290118 Vi soggiornò il Granduca Leopoldo II nel 1848. Villa di campagna con bel parco. Cibi toscani bagnati da buon vino. The Gran-duke Leopoldo II stayed there in 1848. Countryside villa with a lovely park. Tuscan food matched with good wine. Villa San Michele via Doccia, 4 (Fiesole) ph 055.5678200 Ristorante dello scenografico Orient Express Hotel a Fiesole. Loggia con vista su Firenze e piccolo terrazzino ambitissimo per la cena a lume di candela. The restaurant of the Orient Express Hotel in Fiesole. A loggia with view over Florence and small terrace for a romantic candlelight dinner.
AREZZO
I Tre Bicchieri piazzetta Sopra i Ponti, 3 ph. 0575.26557 Enoteca con cucina che fonde toscanità e creatività. Vicino al corso che porta alla città alta. Wine bar and restaurant combining tradition and creativity. Near the street leading to the upper town. La Lancia D’Oro - piazza Grande, 18 ph 0575.21033 Sotto le meravigliose logge del Vasari, nella celebre piazza delle manifestazioni storiche. Cucina tradizionale. Under the loggias of Vasari, in the main piazza. Traditional cooking Acquamatta piazza della Vittoria 13 (Capolona), ph. 0575.420999 Elegante, servizio al top. Notevoli le proposte di menù degustazione e della cucina locale. Elegant place. Good tasting menus and local dishes. Fiorentino via Luca Pacioli 60 (Sansepolcro), ph. 0575 742033 Locale esistente da circa duecento anni. Gestione attuale da oltre cinquant a accoglie i propri clienti con professionalità. In stagione tartufi.A two hundred years old restaurant. The current owners, who have been running it for fifty years, are highly professional. Truffles in season. Osteria del Teatro via Maffei, 2 (Cortona) ph 0575.630556 La passione per il teatro si ritrova sia nelle sale cinquecentesche con camino sia nella zona più conviviale in stile trattoria. 16th century dining rooms with fireplace and also a more trattoria-style area. Osteria di Rendola loc. Rendola (Montevarchi) ph 055.9707491 In aperta campagna accanto ad un relais, presenta importanti piatti del territorio. In the countryside near a relais hotel, offers local dishes.
GROSSETO
Buca San Lorenzo - via Manetti, 1 ph 0564.25142 Specialità di pesce e locali in ambiente ricavato nelle mura medicee. Pietanze proposte a voce. Medicean walls made into a restaurant offering fish specialities and no written menu. Canapone - piazza Dante, 3 ph 0564.24546 Ristorante elegante e raffinato nel cuore del centro storico. Enoteca Canapino a pranzo con piatti tipici a prezzo contenuto. Elegant and refined restaurant in the town center. Enoteca Canapino for lunch: local dishes at a fair price. Da Caino località Montemerano (Manciano), ph 0564.602817 Uno dei locali più celebrati, dove è tuttavia ancora viva la tradizione culinaria della Maremma. Tre forchette del Gambero Rosso. One of the most famous Italian restaurants, where one can enjoy the traditional cooking of the Maremma area. It has been awarded “Three Forks” by the Gambero Rosso guide.
LIVORNO
Capo Nord La Fenicia 69, Marciana Marina (Isola d’Elba), ph. 0565.996983 Bellissima posizione sul mare, l’ambiente è curato ed elegante e il servizio eccellente. Pesce sempre fresco e carta dei vini notevole. Fabulous location by the sea, a fine, elegant setting and excellent service. Fresh fish at all times and an impressive wine list. Da “11” - via Bassa, 8 ph 0586.880304 Trattoria familiare. Cucina genuina, cacciucco e zuppe cucinate come tradizione vuole. Atmosfera colorata dai simpatici frequentatori del quartiere. A family-run trattoria. Genuine cooking, “cacciucco” and soups made according to tradition. Friendly atmosphere. Da Galileo - via della Campana, 20 ph 0586.889009 Piatti tipici livornesi a prezzi interessanti. Typical Leghorn dishes and fair prices. Osteria del Mare - borgo dei Cappuccini, 5 ph 0586.881027 In zona portuale una semplice trattoria con buona scelta di piatti di cucina marinara a costi contenuti. A simple trattoria in the port area with good fish dishes and reasonable prices. Il Cantuccio - largo Garibaldi, 6 (Marina di Campo Isola d’Elba) ph 0565.976775 Notevole soprattutto la cucina di mare, con il pesce appena pescato. Vasta la cantina. Great fish dishes made with fish caught and cooked. Many wines. Il Garibaldi Innamorato - via Garibaldi, 5 (Piombino) ph 0565.49410 Delizioso ristorante di pesce nel centro storico. Da provare soprattutto i priatti ottenuti con il pesce “povero”. Lovely fish restaurant in the town center. Try the dishes made with the so-called “poor” fish. La Baracchina - Punta Righini Castiglioncello (Livorno) ph 0586.752003 Incantevole location sugli scogli. Pesce freschissimo servito con gusto. Dal 1946 un punto di riferimento a Castiglioncello. Enchanting location on the rocks. The freshest of fish served with style. An institution in Castiglioncello since 1946. La Pineta Via dei Cavalleggeri Nord 27 (Marina di Bibbona), ph. 0586.600016 Dal ’96, un punto di riferimento della ristorazione italiana grazie alle creazioni dello chef Luciano Zazzeri. A benchmark in Italian catering since ’96, thanks to the creations of its chef Luciano Zazzeri.
Osteria di Suvereto da I’ Ciocio - località Colombaia, 31 (Suvereto) ph. 0565.829947 Lo chef Fabrizio Caponi vi condurrà in un viaggio culinario di sapori legati al territorio. Bel terrazzo. Antipasti e primi di pesce consigliati. The chef Fabrizio Caponi will take you on journey through local tastes. Nice terrace. We recommend starters and pasta with fish. Osteria del Noce - via della Madonna, 18 (Marciana - Isola d’Elba) ph 0565.901284 A mezza costa del Monte Capanne, d’estate si mangia sotto un pergolato con una vista indimenticabile del mare. Buoni i piatti di pesce, ma intrigante anche l’offerta di piatti di terra. Halfway up the Capanne mountain. When the weather is good, one can enjoy the food under the pergola overlooking the sea. Good fish and meat dishes. Scacciapensieri - via Verdi, 22 (Cecina) ph 0586.680900 Locale moderno. Specialità di mare di grande qualità. Moglie in cucina e marito in sala per un connubio vincente. A modern restaurant. Top-quality fish prepared and served by a winning couple. Stella Marina - via Vittorio Emanuele II, 1 (Portoferraio - Isola d’Elba) ph 0565.915983 Accanto allo scalo dei traghetti, propone una cucina di mare molto curata nella qualità. Buona la lista dei vini. Near the ferry port, it makes use of quality products. Good wine list.
LUCCA
All’olivo - piazza S. Quirico, 1 ph 0583.496264 Piccolo ristorante situato in una delle caratteristiche piazzette del centro. Cucina di mare e terra. Piacevole veranda. Small restaurant in one of the picturesque small piazzas of the town. Fish and meat dishes. Nice veranda. Buca di Sant’Antonio via della Cervia, 3 ph 0583.55881 In palazzo di origini settecentesche. Prosciutti e pentole alle pareti. Piatti tradizionali e tipici. In an 18th century building. Prosciuttos and pots hanging from the walls. Traditional and local dishes Cocoà Via della Barbiera 44, Forte dei Marmi, ph. 0584.787933 La new entry più glamour dell’estate. Inaugurato a giugno il ristorante e lounge bar firmato da noti personaggi dello spettacolo e della nightlife versiliese. Opened last June by celebrities from the world of showbiz and Versilia nightlife, this restaurant and lounge bar is the summer’s most stylish new entry. Gazebo (Hotel Locanda l’Elisa) via Elisa, 25 ph 0583.494539 Raffinatezza in questo ristorante situato all’interno di un originale gazebo circondato da un rigoglioso parco. Refined restaurant placed under a gazebo and surrounded by a luxuriant park. Creative cuisine. Henri - Via Fratti, 370, tel. 0584.49877 Enoteca avant-garde, che propone una notevole carta di vini e piatti molto ricercati. Pochi tavoli, per un ambiente intimo e molto richiesto. Avant-garde wine bar which offers an extensive wine list and sought after dishes. Only a few tables for an intimate, very exclusive atmosphere. Ristorante Bagno Pinocchio Terrazza della Repubblica, 18 (Viareggio) ph 0584 50629 Una delle più belle terrazze sulla spiaggia di Viareggio. Fiore all’occhiello dello storico bagno. One of the best terrace on Viareggio beach. Flagship of the historical bathing establishment. Al Porto Via Coppino, 118 (Viareggio) ph 0584.388293 Pesce fresco di giornata in questo classico ristorante ubicato proprio accanto ai cantieri Perini. Piatti tradizionali viareggini. Daily-caught fish in this classic restaurant located near Perini shipyard. Da Giorgio via Zanardelli ,71 (Viareggio) ph 0584.44493 Ristorante familiare con piacevole atmosfera. Curata proposta di antipasti e vasta scelta di crostacei. Informal restaurant, friendly atmosphere. Many entrees and wide choice of shellfish. Enoteca Marcucci via Garibaldi, 40 (Pietrasanta) ph 0584.791962 Locale molto in auge tra i giovani. Carta dei vini molto ampia. Cucina semplice e appetitosa. Very popular restaurant among young people. Extensive wine list. Simple and tasty cooking.
Il lunedì dello studio Piazza Matteotti 39 (Pietrasanta), ph. 0584.793930 Locale particolarissimo, nascosto nel cuore di Pietrasanta. Arredi vintage e ricercati, atmosfera intima e menu basato su prodotti naturali e hand-made. Fatevi consigliare da Tommaso, il proprietario. A highly unusual eatery tucked away in the heart of Pietrasanta. Sophisticated, vintage furnishings, intimate ambience and natural, handmade fare. Be sure to get a recommendation from Tommaso, its owner. La Magnolia Viale A. Morin, 46 (Forte dei Marmi) ph. 0584.787052 Ristorante del lussuoso Hotel Byron. In estate anche a bordo piscina per gustare ottima cucina regionale ed internazionale. Andrea Mattei il giovane Chef alla guida del locale. Restaurant of the luxury Byron Hotel. In summertime, on the pull deck, to enjoy excellent international and regional cuisine. Andrea the young chef at the head of the restaurant. Lorenzo via Carducci, 61 (Forte dei Marmi) ph 0584.874030 Gli amanti del mare non possono mancarlo. Punto di riferimento signorile in Versilia. Proprio nel centro cittadino. Perfect place for fish lovers. A famous exclusive restaurant of the Versilia area. Downtown. L’Orsa Maggiore via Arenile, 29 (Forte dei Marmi) ph. 0584.82219 Ristorante all white con spiaggia attrezzata. Tavoli sulla sabbia in estate. Tramonti mozzafiato e candele che rendono magica l’ambientazione. Ottimo pesce. All-white restaurant on the beach. Breathtaking sunsets and candles that add to the magic atmosphere. Excellent fish. Maitò via Arenile 28 (Forte dei Marmi), ph 0584. 80940 Sul lungomare. Raffinato locale con ottime proposte di cucina marinara. Lista dei vini curata. On the promenade. Elegant restaurant with excellent fish dishes. Carefully selected wine list. Romano via Mazzini 120 (Viareggio), ph 0584.31382 Stella Michelin per questo ristorante che da 35 anni riscuote ottimo successo per le sue proposte culinarie. Recentemente rinnovato. One Michelin star for this restaurant that has been at the top of the list for thirty five years thanks to its excellent cuisine. Recently renovated.
MASSA CARRARA
Caveau del Teatro piazza Santa Cristina (Pontremoli) ph 0187.833328 Ripropone in chiave moderna piatti locali tradizionali, ma anche piatti di impronta mediterranea. Local cooking in a modern version, but also Meditteranean dishes. Da Riccà - lungomare di Ponente (Marina di Massa) ph 0585.41070 Piccolo ristorantino che dagli anni Sessanta con la stessa gestione propone ottime specialità di mare. Small restaurant run by the same family since the sixties. Excellent fish. La Peniche lungobrugiano (Marina di Massa) ph 0585.240117 Location molto particolare su di una palafitta. Ambiente con arredamento che riporta alla Francia. Specialità marinare ed anche ottime pizze. Built on piles, French-style interiors. Fish specialities and also very good pizzas. Ninan - via L. Bartolini, 3 (Carrara) ph 0585.74741 Classica signorilità in questo locale con proposte della tradizione rivisitate dall’abile mano del giovane chef. A classic and refined restaurant offering traditional dishes revisited by the skilful young chef.
PISA
Osteria dei Cavalieri via San Frediano, 16 ph 050.580858 Ambiente caloroso. Nei pressi dell’Università. Cucina genuina a prezzi molto interessanti. Warm atmosphere. Near the university. Genuine cooking at reasonable prices. Osteria del Porton Rosso vicolo del Porton Rosso, 1 ph 050.580566 Fratello e sorella in cucina. Solo cucina marinara. In una delle zone più caratteristiche di Pisa. Ambiente rustico. Brother and sister in the kitchen. Only fish. In one of Pisa’s most characteristic areas.
Dante e Ivana viale del Tirreno, 207c (Tirrenia) ph 050.32549 Pregevole offerta di vini per una cantina a vista in locale elegante e intimo. Cucina marinara fantasiosa. Good wines and elegant and intimate place. Creative fish cooking. Dal Duca via di Casphlo, 2 (Volterra) ph 0588.81510 Nel centro storico, wine bar e ristorante. Si può optare per uno spuntino veloce, oppure sedersi a gustare la ribollita con colombaccio e tartufo locale. In the historic center, wine bar and restaurant. For a quick snack or to enjoy “ribollita” or truffle dishes. Foresta via Litoranea, 36 (Marina di Pisa) ph 050.35082 Molti piatti di pesce di ottima fattura. Piccolo ristorante affacciato sul mare. Excellent fish dishes. Small restaurant overlooking the sea. Pepenero via IV Novembre,13 (San Miniato) ph 0571.419523 Locale trendy-chic nel centro di San Miniato. Tartufo un must da settembre a dicembre. Ampia terrazza con suggestiva vista. Local trendy-chic in the center of San Miniato. Truffle is a must from September to December. Large terrace with an extraordinary view. Peperino via IV Novembre, 1 (San Miniato) ph 0571.419523 Ristorante solo per 2. Un unico tavolo. Prenotare con anticipo per concordare ogni singolo particolare, dal menu ai fiori, alla musica preferita. Restaurant only for two. A unique table. Reserve ahead to arrange every single detail, from the menu to the flowers, to preferred music. Perbacco viale Vittorio Veneto, 30 (Montescudaio) ph 0586.650324 Cucina di buon livello che valorizza i prodotti locali. Specialità i risotti, i tortelli, la bistecca di Chianina. High quality restaurant and local dishes. The chef’s specialities are risotto, tortelli and Chianina steak.
PISTOIA
Baldovino - piazza San Lorenzo, 5 ph 0573.21591 Enoteca molto fornita. Piacevoli piatti presentati in modo raffinato. Tavolo d’ingresso immerso in piccola libreria colma di testi di enologia. Well-stocked wine bar. Good dishes and elegant presentation. The table at the entrance is buried in wine books. Manzoni - corso Gramsci, 112 ph 0573.28101 Materie prime di qualità in questo locale per appassionati di pesce. Rapporto qualità prezzo eccellente. Pietanze offerte a voce. For fish lovers. Excellent quality/price ratio. No written menu. Enoteca Da Giovanni - via Garibaldi, 25 (Montecatini Terme) - ph 0572.71695 Ottimi vini, carne e pesce da assaporare in due sale una più elegante l’altra più casual. La sera d’estate servizio nel dehors. Very good wines, fish, meat. Two dining rooms: one elegant, the other more casual. In summer one can eat outside. Gourmet - via Amendola, 6 (Montecatini Terme) ph 0572.771012 Elegante locale dall’ampia scelta di piatti sia di carne che di pesce con una predilezione per quest’ultimi. Elegant restaurant with a wide choice of both fish and meat dishes.
PRATO
Le Barrique - Piazza Duomo, 44 ph 0574.41980 Tutto legno e sedute ricavate da piccole botti. All’interno tavolo romantico per due seduti in una carrozza bianca. Accanto al Duomo. Wooden furniture and chairs made from small barrels. Inside, a romantic table for two stting in a white carriage. Near the Duomo. Il Piraña - via Valentini, 110 ph 0574.25746 Vero indirizzo di riferimento per cultori del pesce. Da anni sulla cresta dell’onda. The favorite spot of fish fans. It has been riding high for years. Logli - via di Carteano, 1 (località Filettole) ph 0574.23010 Trattoria tipica situata sui colli. Carne alla griglia. Accoglienza molto calorosa. Typical trattoria set on the hills. Grilled meat. Very friendly reception. Da Delfina - via della Chiesa, 1 (Artimino) ph 055.8718074 Antica trattoria. Oggi locale raffinato ed accogliente. In estate servizio in terrazza con splendida vista sulle circostanti colline. Old trattoria. wIn summer, meals are served on the terrace with view of the surrounding hills.
Firenze 241
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Il Fiore del Tesoro località Valpiana (Massa Marittima), ph 056692971 In campagna, in un ambiente delizioso, lo chef Heros De Agostinis propone piatti che spaziano fra mare e terra. In the countryside, in a lovely place, the chef Heros De Agostinis prepares both fish and meat dishes. Il Frantoio - piazza della Provvidenza, 11 (Capalbio) ph 0564896484 Cucina creativa pur ispirandosi alla tradizione della Maremma. Al piano superiore una sala per la vendita di prodotti etnici. Creative cuisine inspired by the traditional cooking of the Maremma area. Upstairs, ethnic products on sale. Il Gambero Rosso - lungomare Andrea Doria, 62 (Porto Ercole), ph. 0564.832650 Punto di riferimento per gli appassionati delle specialità di mare a Porto Ercole. In estate terrazza all’aperto. The favorite place of fish lovers in Porto Ercole. Terrace in the summer. Il Tufo Allegro - vicolo Costituzione, 5 (Pitigliano) ph 0564.616192 Intricato nelle splendide viuzze del paese. Locale di grande fascino con proposte toscane. Salette ricavate nel tufo. Located in one of the many alleys of the town. Very fascinating place offering Tuscan dishes. Trattoria Toscana località Badiola (Castiglione della Pescaia) ph 0564.944800 Parte del prestigioso complesso ricettivo dell’hotel L’Andana, cucina paesana proposta da Alain Ducasse rispettando i sapori della Maremma. Eccellente lista vini. The trattoria of the hotel L’Andana, local cooking revisited by Alain Ducasse. Excellent wine list.
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SIENA
Antica Osteria da Divo via Franciosa, 25 ph 0577.284381 Trattoria con piatti tipici senesi presentati in modo originale. Atmosfera di classe con sala principale di stampo medioevale e sale interne e sottosuolo originariamente tombe Etrusche. Trattoria offering typical Sienese dishes presented in a very original way. Sophisticated atmosphere with a medieval main dining room. The other rooms and basement were once Etruscan tombs. Bottega Nuova strada Chiantigiana, 29 ph 0577.284230 Tre menù degustazione: pesce, carne, misto. Nessuno tradisce. Three tasting menus: fish, meat or mixed. They are all fantastic. Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano strada di Certosa, 86 ph 0577.288180 L’estro di Paolo Lopriore profonde tecnica e mano sapiente nell’equilibrio dei sapori per stuzzicare l’appetito. Cantina importante. Creative dishes prepared by the chef Paolo Lo Priore and fine wines. Mugolone - via dei Pellegrini, 12 ph 0577.283039 Cucina tipica senese. In stagione sublimi tartufi e funghi. Typical Sienese cooking. Excellent truffles and mushrooms in season. Osteria Le Logge - via del Porrione, 33 ph 0577.48013 A pochi passi da piazza del Campo, un laboratorio di nuove e interessanti proposte della cucina tipica senese. Just a short walk from Piazza del Campo, typical Senese cooking with new and interesting ideas. Arnolfo - via XX Settembre, 50 (Colle di val D’Elsa) ph 0577.920549 In un palazzo del ‘500, due salette intime e una terrazza per l’estate. Cucina raffinata e fantasiosa. Due stelle Michelin. Located in a 16th century building, two intimate rooms and a terrace in summer. Creative and refined cuisine. Two Michelin stars. Badia a Coltibuono - sulla strada Chiantigiana (Gaiole in Chianti) ph 0577.749479 Spettacolare monastero oggi proprietà privata, chiesa visitabile soltanto durante le messe. Accanto il ristorante con corsi di cucina e vini di qualità. Once a monastery, today a private property. The church is open only during mass. Cooking lessons and good wines. Banfi località Sant’Angelo Scalo (Montalcino) ph 0577.816054 Piatti creativi e moderni, fra terra e mare, in un contesto unico, quello del Castello Banfi. E ovviamente la cantina promette tutti i profumi di cui sono capaci i settecento ettari di vigneti. Creative and modern dishes, both fish and meat, served in the most beautiful setting: the Banfi Castle. Of course, wine for all tastes. Il Colombaio località Colombaio (Casole) ph 0577949002 Vincenzo Di Grande ne ha saputo fare un ottimo ristorante, dove si possono gustare mix di pesce e prodotti locali. Cantina all’altezza. Vincenzo Di Grande transformed it into an excellent restaurant where one can enjoy fish and local products. Good wine list. Il Pozzo Monteriggioni piazza Roma, 2 (Monteriggioni) ph 0577.304127 Tradizioni culinarie locali in ambiente familiare. Proprio sulla deliziosa piazza del borgo. Local cuisine and a family atmosphere. Located in the main piazza. La Frateria di Padre Eligio convento San Francesco (Cetona) ph 0578.238261 In un luogo straordinario, la cucina offre un menù unico di otto portate che spaziano dalla norcineria casalinga a piatti di grande inventiva. Located in a beautiful place. The restaurant has only one menu consisting of eight dishes combining tradition and creativity. La Leggenda dei Frati piazza Garfonda, 7 (Abbadia Isola - Monteriggioni) ph 0577.301222 Antico complesso abbaziale. Intimo ristorante condotto con passione da una coppia di fratelli divisi tra cucina e sala. An ancient abbey. A small restaurant passionately run by two brothers, one is the chef and the other the maïtre. Private vegetable garden with all kinds of herbs. Osteria di Fonterutoli - località Fonterutoli (Castellina in Chianti) - ph 0577.741125 Nuova Osteria dove gustare ottime materie prime del territorio toscano abbinandole con i grandi vini della famiglia Mazzei. A new osteria offering the finest ingredients from Tuscany matched with the Mazzei family’s great wines.
HOTELS FIRENZE
AC Hotel via Luciano Bausi, 5 ph 055.3120111 fax 055.3120112 - www.hotelacfirenze.com Albani via Fiume, 12 ph 055.26030 fax 055.211045 - www.hotelalbani.it Albergotto via de’ Tornabuoni 13, - ph 055 2396464 – fax 055 2398108 All-Suite Palazzo Magnani Feroni - borgo San Frediano 5, ph 055 2399544 fax 055.2608908 www.palazzomagnaniferoni.com Antica Torre di Tornabuoni via de’ Tornabuoni 1, - ph 055.2658161 fax 055.218 841 www.tornabuoni1.com B&B In Piazza della Signoria via dei Magazzini 2, - ph 055.2399546 fax 055.2676616 www.inpiazzadellasignoria.com Brunelleschi piazza Santa Elisabetta 3, - ph 055.27370 fax 055.219653 www.hotelbrunelleschi.it Continentale vicolo dell’Oro 6r, - ph 055.27262 fax 055.2831 www.lungarnohotels.com Excelsior Westin piazza Ognissanti 3, - ph 055.27151 fax 055.210278 www.starwoodhotels.com Four Season Hotel Borgo Pinti, 99 – ph. 055 2626250 www.fourseasons.com Gallery Art vicolo dell’Oro 5, - ph 055.27263 fax 055.268557 www.lungarnohotels.com Grand Hotel piazza Ognissanti 1, - ph 055.288781 fax 055.217400 www.starwoodhotels.com Grand Hotel Baglioni piazza Unità Italiana 6, - ph 055.23580 fax 055.23588895 www.hotelbaglioni.it Grand Hotel Minerva piazza Santa Maria Novella 16, ph 055.27230 fax 055.268281 www.grandhotelminerva.com Helvetia & Bristol via dei Pescioni 2, - ph. 055 26651 fax 055 288353 http://www.hotel-royaldemeure.it/firenze/ Bernini Palace Baglioni piazza San Firenze 29, ph 055.288621 fax 055.268272 - www.baglionihotels.com Hotel Regency piazza Massimo D’Azeglio 3, ph 055.245247 fax 055.2346735 www.regency-hotel.com J&J via di Mezzo 20 , ph 055.26312 055.240282 www.cavalierehotels.com/firenze JK Place piazza Santa Maria Novella 7, ph 055.2645181 fax 055.2658387 - www.jkplace.com Lungarno borgo San Jacopo 14, - ph 055.27261 fax 055.268437 www.lungarnohotels.com Lungarno Suites lungarno Acciaiuoli 4, - ph 055.2726 8000 fax 055.2726 8888 www.lungarnohotels.com Montebello Splendid via Garibaldi 14 , - ph 055.27471 fax 055.2747700 www.hotel-florence-montebellosplendid.com Palazzo Niccolini al Duomo Via dei Servi 2, ph. O55.282412 www.niccolinidomepalace.com Plaza Hotel Lucchesi lungarno della Zecca Vecchia 38, ph 055.26236 fax 055.2480921 www.plazalucchesi.it Relais S.Croce via Ghibellina 87, - ph 055.2342230 fax 055.2341195 www.relaisantacroce.com Residenza del Moro via del Moro 15, - ph 055.290884 fax 055.2648494 www.residenzadelmoro.com
S. M. Novella piazza Santa Maria Novella 1, ph 055.271840 fax 055.27184199 www.hotelsantamarianovella.it Savoy piazza della Repubblica 7, - ph 055.27351 fax 055.2735888 www.roccofortehotels.com Una Hotel Vittoria via Pisana 59, - ph 055.22771 fax 055.22772 www.unahotels.it Villa La Vedetta viale Michelangelo 78, - ph 055.681631 fax 055.6582544 www.villalavedettahotelcom Villa Medici via Il Prato 42, - ph 055.277171 fax 055.2381336 www.villamedicihotelcom Villa Gamberaia via del Rossellino 72, - ph 055.697205 fax 055.697090 www.villagamberaia.com Castello del Nero Hotel & Spa strada Spicciano 7, (Tavarnelle Val di Pesa) ph 055.8064 70 fax 055.80 64 77 77 www.castello-del-nero.com Castello di Gabbiano via di Gabbiano 22, (Mercatale Val di Pesa) ph 055.821053 fax 055.82.18.082 www.castellogabbiano.it UNA Poggio dei Medici Via San Gavino, 27 – 50038 Scarperia (FI) ph 055 84350 fax 055 8430439 - www.unahotels.it UNA Palazzo Mannaioni via Marconi, 2 – 50050 Montaione (FI) ph 0571 69277 fax 0571 697974 - www.unahotels.it UNA Fattoria Santo Stefano località Santo Stefano, - 50050 Montaione (Firenze) ph 0571 632574 fax 0571 632574 - www.unahotels.it UNAWAY Firenze Nord - A1 area di servizio Firenze Nord A1 Campi Bisenzio (FI) - ph 055/447111 fax 055/4219015 www.unawayhotels.it Vignamaggio via Petriolo 5, (Greve in Chianti) ph 055.85.46.61 fax 055.8544468 www.vignamaggio.com Villa Bordoni via San Cresci 31/32, (Mezzuola - Greve in Chianti ) ph 055.8840004 fax 055.8840005 www.villabordoni.com Villa La Massa via della Massa 24, (Bagno a Ripoli) ph 055.62 611 fax 055.633102 - www.villalamassa.com Villa Mangiacane via Faltignano 4, (San Casciano) ph 055.8290123 fax 055.8290358 - www.mangiacane.it Villa Olmi Resort via degli Olmi 4/8, (Bagno a Ripoli) ph 055.637 710 fax 055.6377 1600 www.villaolmiresort.com Villa San Michele via Doccia 4, (Fiesole) - ph 055.5678200 fax 055.567 8250 www.villasanmichele.com
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Il Borro - loc. Borro 1, - (San Giustino Valdarno) ph 055.977053 fax 055.977055 - www.ilborro.it Villa Fontelunga via Cunicchio 5, (Pozzo della Chiana) ph 0575 660 410 fax 0575 661 963 www.villafontelunga.com Villa Sassolini località Moncioni (Moncioni) ph 0559702942 fax 0559702943 - www.villasassolini.it
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Cala Del Porto via del Pozzo, (Punta Ala) ph 0564 922455 fax 0564 920716 www.hotelcaladelporto.com Il Pellicano Hotel localita’ Sbarcatello, (Porto Ercole) ph 0564 858111 fax 0564 833418 - www.pellicanohotel.com L’Andana tenuta la Badiola, (Castiglione della Pescaia) ph 0564 944800 fax 0564 944577 - www.andana.it Terme di Saturnia via delle Terme 1 - Fraz. Terme, (Manciano - Saturnia) - ph 0564 601061 fax 0564 601266 www.termedisaturnia.com
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Hotel Hermitage La Biodola, (Portoferraio) - ph 0565 9740 fax 0565 969984 www.hotelhermitage.it
LUCCA
Albergo Pietrasanta via Garibaldi 35, (Pietrasanta) ph 0584 793726 fax 0584 793728 www.albergopietrasanta.com Augustus V.le A. Morin 169, (Forte Dei Marmi) ph 0584 787200 fax 0584 787102 www.augustus-hotel.it Byron viale A. Morin 46, (Forte Dei Marmi) ph 0584 787052 fax 0584 787152 www.hotelbyron.net Grand Hotel Principe di Piemonte piazza Puccini 1, (Viareggio) ph 0584 4011 fax 0584 401803 www.principedipiemonte.com Locanda D’Elisa via Nuova per Pisa 1952, (Massa Pisana) ph 0583 379737 fax 0583 379019 www.locandalelisa.it Villa Roma Imperiale via Corsica 9, (Forte dei Marmi) ph 0584 78830 fax 0584 80841 www.villaromaimperiale.com
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Grand Hotel & La Pace via della Torretta 1, - ph 0572 9240 fax 0572 78451 www.grandhotellapace.it Grotta Giusti via Grotta Giusti 1411 - (Monsummano Terme) ph 0572 9240 fax 0572 9077200 - www.grottagiustispa.com
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Relais dell’Orologio via della Faggiola 12/14, - ph 050 830361 fax 050 551869 www.hotelrelaisorologio.com Bagni di Pisa largo P. Shelley 18,(San Giuliano Terme) ph 050 88501 fax 050 8850401 - www.bagnidipisa.com
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N.12 AUTUMN 2009
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