Milano - the city of style n.4

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COVER STORY BIANCA BALTI FASHION S/S 2020 IT’S JUST A SKIRT | EMANUELE FARNETI CULTURE THE CATHEDRAL, BODY AND SOUL | MILANO ANNI 60 ITINERARIES FASHION QUADRILATERAL | UNMISSABLE EXHIBITS FOOD ANDREA BERTON | TYPICAL RESTAURANTS | PANETTONE CAKES | TEA TIME

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E XC L US IV E LY AT G I O R G I O A R M A N I , M I L A N O V IA M O N T E N A P O L E O N E 2








FOLL OW US ON


contents

n.04 winter 2020

COVER STORY 76 Bianca Balti My dream come true Il mio sogno diventato realtà

Baisi Ottavio Eternal beauty Bellezza eterna 34

Adelaide Corbetta Comunication and charity Comunicazione e solidarietà 36

AGENDA 42 Art 44 Classic 46 Pop

Marco Bonaldo and Alessandro Maria Ferreri The Hidden Side of the Chef Il lato nascosto degli chef 38

PEOPLE 22 Caterina Zanzi Milan of my heart La mia Milano del cuore Marlene Taschen From Germany with love Dalla Germania con amore 24

FASHION 49 It object Emanuele Farneti Sustainable and accessible fashion La moda sostenibile e accessibile 80

Alberto and Tancredi Alemagna Family tradition Tradizione di famiglia

86

Beatrice Mason Daring to be bold Il coraggio di osare

90

30 Jacopo and Leonardo Signani and Guillaume Desforges

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Peru in the heart of Milan Il Perù nel cuore di Milano

Watch Mania I watch you Orologi cult

32 Luciano Lucatello

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Curiel Milanese style Stile milanese Shooting It’s just a skirt

Constantly Evolving In costante evoluzione

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Jewelers Precious Milan Preziosa Milano

134 90


time is love

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contents

n.04 winter 2020

MUST 102 Bags 103 Shoes 104 For Him 105 Jewels

La Grande Bellezza The voice of haute craftsmanship La voce dell’alto artigianato 148

MOVIE, THEATRE & MUSIC 152 X-Factor More than just music Non solo musica ART, DESIGN & CULTURE Milano Anni 60 A unique decade Un decennio irripetibile 66

ITINERARIES 120 Fashion Quadrilateral The Crossroads of Style Incroci di stile FOOD & WINE 156 Andrea Berton Never stand still Non fermarsi mai Restaurants The new tradition Nuova tradizione 162

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Richard Ginori Beauty will save the world La bellezza ci salverà

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134

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Monsignor Gianatonio Borgonovo The cathedral, body and soul Le pietre vive del Duomo

Afternoon ritual Sweet tea time La dolce ora del tè Panettone Cakes Christmas bread Pan de Toni SHOT ON SITE GUIDE 190 Restaurants 184

Art Exhibitions All the facets of art I volti dell’arte 142

172 178

156


#ITALIAEXPERIENCES

MILANO VIEW FROM THE MOST GLAMOROUS MAGAZINE OF THE CITY

quarterly

publisher

Gruppo Editoriale Alex Vittorio Lana & Matteo Parigi Bini

CAP R I FI R EN Z E M I LANO R OMA VEN EZ IA editor in chief

Matteo Parigi Bini fashion director

Marta Innocenti Ciulli managing editors

Teresa Favi, Francesca Lombardi, Virginia Mammoli editors

Sabrina Bozzoni, Matteo Grazzini, Mila Montagni contributors

Daniele Bettella, Donatella Brun, Alberto Cavalli, Cesare Cunaccia, Federica Damiani Massimo de Angelis, Maurizio Galimberti, Mariangela Rossi, Lola Toscani cover photo

Davide Gallizio photographers

Giulio Boem, Brescia e Amisano, Andrea Dughetti, Luke Dyson, Federica Fiori, Maurizio Galimberti, Dario Garofalo, Giovanni Gastel, Claudia Greco, Massimo Listri, Nicola Marfisi Niccolò Rastrelli, Luca Rotondo, Valentina Stefanelli art editors

Martina Alessi, Melania Branca translations

Centotraduzioni, Tessa Conticelli, NTL Traduzioni, The Florentine advertising and marketing director

Alex Vittorio Lana advertising

MKT Worldwide, Gianni Consorti, Alessandra Nardelli, Monica Offidani, Paola Paciotti editorial office

via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 - redazione@gruppoeditoriale.com branch

N. Bayshore Dr. #1101 - FL 33137 - Miami 2000 - Usa società editrice

Gruppo Editoriale

Alex Vittorio Lana & Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 www.gruppoeditoriale.com Gruppo Editoriale

Registrazione Tribunale di Prato - n° 9/2006 del 15.12.2006 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP stampa

Baroni & Gori - Prato (Symbol Freelife Gloss Premium White) Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

copyright © Gruppo Editoriale srl


ALPINE EAGLE Con il suo design essenziale e raffinato, Alpine Eagle reinterpreta in chiave contemporanea uno dei nostri modelli storici. La cassa di 41 mm ospita il calibro automatico Chopard 01.01-C con Certificato di Cronometria COSC. Realizzato in Lucent Steel A223, un acciaio esclusivo e ultraresistente risultato di quattro anni di ricerca e sviluppo, questo straordinario segnatempo, progettato e fabbricato dai nostri artigiani, è la quintessenza della maestria e della creatività della nostra Manifattura.

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contributors A journalist and creative consultant who lives in Milan. She has worked with the LVMH Group on the City Guides Louis Vuitton, Lissoni Associati and Museo Bagatti Valsecchi. In New York, she covered the photographic acquisitions at the Whitney Museum and an art collection, promoting artists including Damien Hirst.

A degree in International Political Science from Università Cattolica del Sacro Cuore. He was Press Office Manager for Dolce & Gabbana from 2001 to 2007, when he started to work with Milan’s Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, eventually becoming its director general.

Cesare Maria Cunaccia. Journalist, critic, teacher and curator, he mostly deals with art, antiques, social issues and fashion. He collaborates with prestigious Italian and foreign magazines.

Regional Director of The Leading Hotels of the World, she has always worked in the world of hotels, hospitality and luxury. Journalist, marketing and communications expert. She loves cinema, good food and Tuscany.

Donatella Brun

Alberto Cavalli

Cesare Cunaccia

Federica Damiani

Giornalista e consulente creativa, residente a Milano. Ha lavorato con il gruppo LVMH per le City Guides Louis Vuitton, con lo studio Lissoni Associati e il Museo Bagatti Valsecchi. A New York, ha seguito le acquisizioni fotografiche del Whitney Museum e di una collezione d’arte, promuovendo artisti tra cui Damien Hirst.

Si laurea in Scienze Politiche Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Lavora come Press Office Manager per Dolce & Gabbana dal 2001 al 2007, quando inizia a collaborare con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano, di cui è poi diventato Direttore Generale.

Cesare Maria Cunaccia, giornalista, critico, docente e curatore si occupa prevalentemente di arte, antiquariato e costume e moda. Collabora regolarmente con prestigiosi magazines italiani e stranieri.

Regional Director di The Leading Hotels of the World, da sempre si occupa di hotel, accoglienza e lusso. Giornalista, esperta di marketing e comunicazione. Ama il cinema, il buon cibo e la Toscana.

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contributors Genoa-born of Tuscan origins but living in A writing connoisMilan, is a well-known seur, he lives between A 40-year career in lifestyle and travel Milan and Como. For the fashion business journalist. She writes as jounalist and years, he has confor publications as art-director, half of tributed to Italian How to Spend It, iO dailies and magazines which as editor-inDonna and AMICA. chief of international focused on events, Specialized in hotel magazines. Both a job industry, she has fashion and design. and a passion fueled by written several books His hobbies include arthouse cinema and her insight, infallible and essays on the photographic taste and little pleasures in clubbing with an hunger for cinema and life, as wellbeing and eye on international all things new. trends. perfume culture.

Her childhood was spent travelling, quickly learning that she enjoyed being an interpreter for creatives and brands. She trained in communication in Paris and New York. Now she lives and works in Milan, where she co-founded Smiling Sisters, a modern all-women communications agency.

Massimo de Angelis

Marta Innocenti Ciulli Mariangela Rossi

Lola Toscani

Amante della scrittura, vive tra Milano e Como, collabora da anni con quotidiani nazionali e riviste specializzate nei settori eventi, fashion o design. Le sue passioni sono il cinema d’autore e la vita da clubbing, con un occhio di riguardo verso le tendenze internazionali.

40 anni di moda come giornalista e art director, di cui la metĂ dedicati alla direzione di testate internazionali. Un lavoro-passione che ha corrisposto profondamente al suo intuito, a un gusto fotografico infallibile, alla sua fame di cinema e di nuovo.

Nata a Genova, con origini toscane ma di base a Milano, è una nota giornalista di lifestyle e viaggi. Collabora a testate come How to Spend It, iO Donna e AMICA. Specializzata nel settore alberghiero, ha scritto vari libri e saggi su piccoli piaceri, come il benessere e la cultura olfattiva.

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Cresce viaggiando, scopre presto che le piace fare da interprete tra creativi e brand. Impara del il mestiere della comunicazione prima a Parigi e poi New York - adesso vive e lavora a Milano dove ha co-fondato Smiling Sisters, una moderna agenzia di comunicazione al femminile.




F A L I E R O S A R T I . C O M


MILANO PEOPLE

MILAN OF MY HEART

CATERINA ZANZI, HER CONOSCO UN POSTO IS A REAL INSTAGRAM FIXTURE CATERINA ZANZI, IL SUO CONOSCO UN POSTO È UNA VERA ISTITUZIONE INSTAGRAM text Sabrina Bozzoni

You are apparently an expert on places to go to in Milan. Have you always had this predisposition? How did you cultivate it? My family enjoyed eating out rather often when I was I child. My parents had me try ethnic dishes nearly before they fed me my first pasta dish. It was mandatory that we taste everything. Where would you take us if we were to come to Milan? We could start the day at a pastry shop that recently opened near my house. It’s called Ziva. Lunch would be at Zibo, a pasta restaurant in the Sant’Ambrogio quarter. For dinner we could have a steak tartare at Faccio Cose Vedo Gente, my very favorite place in all of Milan. In between meals we could enjoy the Botanical Gardens at Brera, the Cloister of the Frogs at Santa Maria delle Grazie and the House of the Atellani, also in Corso Magenta. Milan: 3 new eateries you would recommend. Il Mannarino, where you can eat Pugliese “bombette” and their meat; Shiki, a new Japanese restaurant in the Garibaldi neighborhood; and Vineria Eretica, a new wine-shop/restaurant near Porta Venezia – a truly relaxing place. A book, a song, a dish and a place that represents you. For the book, I’d say The Adversary, by Emmanuel Carrère. A song: I’ll choose Se ti tagliassero a pezzetti by Fabrizio De André. A dish: would minestrone be too much? As for a place in the world, my choice is San Francisco: when I step off the plane, I feel immediately at home.

Tu, che di “posti” a Milano te ne intendi, è un’attitudine che hai sempre avuto? Come l’hai coltivata? Da quando ero piccola, con la mia famiglia, sono stata abituata a girare tanto: mangiavamo spesso fuori, i miei genitori mi hanno fatto provare cucine etniche quasi prima della pasta e l’imperativo era assaggiare tutto. Siamo con te a Milano, portaci solo dove vuoi tu. La mattina direi di iniziarla in una pasticceria che ha aperto non da molto vicino casa: si chiama Ziva. A pranzo andiamo a mangiare la pasta da Zibo, un locale in Sant’Ambrogio specializzato in pasta. A cena, invece, tartare da Faccio Cose Vedo Gente, il mio posto del cuore in tutta Milano. Tra un pasto e l’altro ci godiamo l’Orto Botanico di Brera, il Chiostro delle Rane dentro a Santa Maria delle Grazie e la Casa degli Atellani, sempre in corso Magenta. Milano: 3 nuovi luoghi di cucina che ci consiglieresti. Il Mannarino, che con le sue bombette pugliesi e la sua carne, Shiki, un nuovo giapponese in zona Garibaldi e Vineria Eretica, una nuova enoteca a Porta Venezia dove si sta molto bene. Tu in: un libro, una canzone, un piatto, un posto. Libro direi L’Avversario di Emmanuel Carrère, come canzone scelgo Se ti tagliassero a pezzetti di Fabrizio De André. Piatto, se dico minestrone è troppo? Come posto nel mondo scelgo San Francisco: appena atterro lì, mi sento a casa.

MY FAMILY ENJOYED EATING OUT RATHER OFTEN WHEN I WAS I CHILD 22

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MILANO PEOPLE

FROM GERMANY WITH LOVE

ph. Marco Glaviano

MARLENE TASCHEN, CEO OF ART BOOK PUBLISHER TASCHEN MARLENE TASCHEN, AD DELLA CASA EDITRICE D’ARTE TASCHEN text Lola Toscani

Introduction: who you are and what you do. I joined Taschen full-time in 2011, and I’ve been running the company with my father Benedikt for the past 2 years. As CEO, I’m in charge of our global strategy and business development, in addition to overseeing a number of publishing projects and new product lines. Working as a family, which collaborations have you found the most exciting or remarkable? As the saying goes: ‘variety is the spice of life’. Current projects I’m really excited about are the print edition of Ai Weiwei’s book, our Japanese woodblock prints and Julia Watson’s book on indigenous architecture methods, The Power of Lo—TEK. What impact does the city of Milan have on your work? I have a passion for Italian design, and I’ve been able to cultivate this during my time in Milan. The Italian aesthetic and expert craftsmanship have been central to our vision for the company, from the conception of our newest retail spaces to the production of our prized limited-edition and XXL books. What are your favourite places in the city? I take pleasure in the everyday Milanese habits that have made my time in the city enjoyable; a stroll in Parco Sempione, a cappuccino at Pasticceria Marchesi or lunch at La Brisa. I love visiting the galleries of friends such as Rossana Orlandi or Gio Marconi and rounding off an intense week with a spritz at Bar Basso.

Introduzione: chi sei e cosa fai. Mi sono dedicata a tempo pieno alla Taschen nel 2011 e ho gestito l’azienda insieme a mio padre Benedikt negli ultimi 2 anni. In qualità di Ad, mi occupo della nostra strategia globale e dello sviluppo organizzativo, oltre a supervisionare una serie di progetti editoriali e nuove linee di prodotti. Lavorare in famiglia, quali sono le collaborazioni che più ti hanno entusiasmata/segnata? Come ci piace dire: ‘la diversità è il sale della vita’. I progetti attuali di cui sono davvero entusiasta sono l’edizione cartacea di Ai Weiwei, le nostre stampe giapponesi su legno e il libro di Julia Watson sulle pratiche di architettura indigena: The Power of Lo—TEK. Che tipo di influenza ha la città di Milano sul tuo lavoro? Ho una passione per il design italiano e a Milano ho avuto modo di coltivarla. L’estetica italiana e la maestria artigianale sono state al centro della visione della nostra azienda, dalla concezione dei nostri spazi commerciali più recenti alla produzione dei nostri preziosi libri in edizione limitata e XXL. Il tuoi luoghi preferiti in città? Mi piace vivere le usanze milanesi quotidiane che hanno reso piacevole il mio tempo in questa città: una passeggiata nel Parco Sempione, un cappuccino alla Pasticceria Marchesi o un pranzo al ristorante La Brisa. Adoro visitare gallerie di amici come Rossana Orlandi o Gio Marconi e concludere una settimana intensa con uno spritz al Bar Basso.

I HAVE A PASSION FOR ITALIAN DESIGN, AND I’VE BEEN ABLE TO CULTIVATE THIS DURING MY TIME IN MILAN 24

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via della Spiga 3 tatras-official.com


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FAMILY TRADITION

ALBERTO AND TANCREDI ALEMAGNA: FOUNDERS OF T’A SENTIMENTO ITALIANO ALBERTO E TANCREDI ALEMAGNA: FONDATORI DI T’A SENTIMENTO ITALIANO text Lola Toscani

What is T’a? How did it start? T’a Milano is the culmination of the business dream of me and my brother Alberto, a brand that offers a contemporary interpretation of a family trade that began more than a century ago. It’s true that we started T’a in 2008 because of our love of chocolate, but its roots actually lie in a family tradition of sweet-making that goes back to the early twentieth century. What are your ambitions? To focus on excellence and uniqueness, and to be a mouthpiece for Italian good taste in the wider world. And to give smiles smiles and joy through our products and services! You’re born and bred in Milan. What’s it like to see your city constantly evolving and changing? For us - we even have Milan in our name - seeing the constant development of the city stimulates us to keep up with the times, never stand still, seize every moment and make the most of all the opportunities it offers us. We have close ties to Milan, it’s the city where we began our careers, and it’s brought us a lot of satisfaction in that regard. What are your secret places for discovering Milan’s flavours? Our Bistro, of course! (Via Clerici 1). On our menu you can find traditional Milanese dishes, updated with a contemporary twist, and of course there are all our hand-made chocolates, panettone made according to our original family recipe and our Chocolate Duomo Cake, inspired by the symbol of our city!

Cosa è T’a? Come nasce? T’a Milano è la realizzazione del sogno imprenditoriale mio e di mio fratello Alberto, un marchio che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata oltre un secolo fa. È vero infatti che T’a nasce nel 2008 dal nostro amore per il cioccolato, ma affonda le radici in una tradizione famigliare nella produzione di dolciumi che iniziò nei primi del Novecento. Che ambizione ha? Puntare all’eccellenza, all’unicità, al farci portavoce del buon gusto italiano nel mondo. E riuscire, con i nostri prodotti e i nostri servizi, a regalare sorrisi e attimi di gioia! Nati e cresciuti a Milano. Com’è vedere la propria città evolversi e trasformarsi ininterrottamente? Per noi che abbiamo Milano anche nel nome vedere il continuo evolversi della città è uno stimolo per stare sempre al passo con i tempi, non fermarsi mai, cogliere gli attimi e cercare di sfruttare tutte le novità che la stessa ci offre. Siamo molto legati a Milano che ci ha fatto nascere professionalmente e ci ha regalato tantissime soddisfazioni in questo ambito. Quali sono i locali nascosti per scoprire i gusti Milanesi? Il nostro Bistrot ovviamente! (via Clerici 1) Sfogliando il nostro menu si possono ritrovare i piatti della tradizione milanese, rivisitati con un pizzico di contemporaneità, e non possono mancare certo tutti i nostri cioccolatini artigianali, il panettone realizzato secondo l’antica ricetta di famiglia e poi… la Chocolate Duomo Cake, un dolce ispirato proprio al simbolo della nostra città!

TO FOCUS ON EXCELLENCE AND TO BE A MOUTHPIECE FOR ITALIAN GOOD TASTE IN THE WIDER WORLD 26

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DARING TO BE BOLD

BEATRICE MASON, THE YOUNG FASHION DESIGNER BEHIND BEATRICE .B BEATRICE MASON, VOLTO GIOVANE DEL FASHION DESIGN DIETRO A BEATRICE .B text Fabrizia Prota

What kind of woman does Beatrice .b represent? Today’s independent woman. Age and place of origin don’t matter: attitude is all that counts. Yours is a family brand. What did you learn about the business from your father Paolo and your mother Morena (Bragagnolo)? My father taught me the importance of diplomacy and relationships. If we succeed, we succeed as a team. My mother taught me never to give up, and how to be creative. What have you brought to the collections, as a young designer? A bit of boldness, at least I hope! When you’ve been working in a job for a long time, you tend to stick to what has worked for you in the past. Whereas I am the ‘irresponsible’ one. You’ve just opened a store in Corso Venezia in Milan. What kind of place is it? It’s a place where customers feel at home, without being constantly assailed by people or screens. Green walls, pastel colours and contemporary design are its three key features. You’ve created a capsule collection for the new store. What does it say about the city of Milan? We see Milan as representing contemporary Italy, and it is our key source of inspiration. We created a new kind of pleat inspired by the cathedral spires. What is the garment you couldn’t live without? A pleated skirt: comfortable, suitable for any occasion, and interesting in terms of the technique used in the fabric. What is one place in Milan you couldn’t live without? The bookstore at 10 Corso Como. I’ve been living in Milan for three years, and I must’ve been in there at least a hundred times. What are the must-haves for Spring/Summer 2020? Subtle natural hues combined with bold colours. A figure-hugging silk print dress and a matching trench coat and trouser suit.

Che donna rappresenta Beatrice .b? La donna indipendente contemporanea. Non conta l’età né il luogo d’origine. Solo l’attitude. Il suo è un brand di famiglia. Cosa le hanno insegnato sul lavoro papà Paolo e mamma Morena (Bragagnolo)? Mio padre l’importanza della diplomazia e delle relazioni. È il team che vince. Mia madre la tenacia, la resilienza e cosa vuol dire essere creativo. Cosa lei, da giovane designer, ha portato nelle collezioni? Credo (almeno spero) un po’ di coraggio. Quando si è da molto in un contesto di lavoro si tende a mantenere ciò che in passato ha funzionato. Io invece sono la parte ‘irresponsabile’. Da poco ha aperto uno store in corso Venezia a Milano. Che luogo è? Uno spazio in cui le clienti si sentano a casa, senza bombardamenti assillanti da persone o schermi. Pareti verdi, colori pastello e design contemporaneo sono i suoi tre cardini. Per il nuovo store ha creato una capsule collection. Quanto di Milano c’è? Milano, per noi simbolo della contemporaneità italiana, è stata l’ispirazione principale. Dalla forma delle guglie del Duomo abbiamo elaborato un nuovo tipo di plissé. Un capo d’abbigliamento a cui non rinuncerebbe? La gonna in plissé. È comoda, adatta ad ogni occasione e interessante per la tecnica del tessuto. Un luogo di Milano di cui non può fare a meno? Il bookstore di 10 Corso Como. Ho vissuto a Milano per tre anni, durante i quali ci sarò entrata almeno cento volte. I must have della primavera/estate 2020? Nuance tenui e naturali a cui accostare colori forti. Poi l’abito aderente in seta stampata e il completo trench-pantalone abbinati.

FOR TODAY’S INDEPENDENT WOMAN. AGE AND PLACE OF ORIGIN DON’T MATTER: ATTITUDE IS ALL THAT COUNTS 28

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Corso Venezia, 6 Milano beatriceb.com


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PERU IN THE HEART OF MILAN

JACOPO AND LEONARDO SIGNANI AND GUILLAUME DESFORGES OF RISTORANTE PACIFICO JACOPO E LEONARDO SIGNANI E GUILLAUME DESFORGES, DEL RISTORANTE PACIFICO text Fabrizia Prota

How did a Peruvian restaurant come to be in Milan? It’s the result of our shared passion for ceviche, a bit of luck (the fact that we know chef Jaime Pesaque) and our recklessness. Then you opened in Rome and Porto Cervo. What is the secret of your success? Pacifico Milano combined a new kind of cuisine with an attractive international atmosphere to become a symbol of the new Milan. The three restaurants all share the same ‘magic’. What flavours do you serve at Pacifico? Jaime Pesaque – one of Peru’s top chefs – serves nikkei cuisine: traditional Peruvian food filtered through the influence of Japanese immigration. From classic ceviche and tiradito to parrilla. Your restaurants stand out for their refined design. How much does ambience count in a meal? We believe the ‘drama’ of a place to be of crucial importance. Every night we stage a show, in which the diners are the audience, while the food and the staff tell a story, and the restaurant design is the scenery. And, in fact, Pacifico is one of Italy’s most photographed restaurants. What do the people of Milan like about your food? Ceviche, the essence of Pacifico. And the lightness of the meals we serve. For example, we don’t use any oil in cooking. Which force is stronger in the Milanese kitchen, experimentation or tradition? Milan is a city of different identities, Italy’s most international city. Classic Italian cuisine (which is growing in popularity once again) is now served alongside ethnic food. It’s getting more and more like New York!

Come è arrivato un ristorante di ispirazione peruviana a Milano? Dalla nostra comune passione per il ceviche, un po’ di fortuna (la conoscenza dello chef Jaime Pesaque) e una buona dose di incoscienza. Poi l’apertura a Roma e Porto Cervo. Qual è il segreto del vostro successo? Pacifico Milano ha unito la novità gastronomica a un’atmosfera internazionale e accattivante, diventando un’icona della nuova Milano. I tre locali sono accomunati dalla stessa ‘magia’. Qual è il mix di sapori di Pacifico? Grazie a Jaime Pesaque - tra i migliori chef peruviani - propone una cucina nikkei: la tradizione peruviana filtrata dalle influenze giapponesi in Perù, portate dalle migrazioni. Dai classici ceviche e tiradito fino alla ‘parrilla’. Un design ricercato distingue i vostri locali. Quanto conta dove si mangia? Crediamo che il ‘colpo di teatro’ sia di cruciale importanza. Ogni sera va in scena uno spettacolo dove l’ospite è lo spettatore, il cibo e lo staff raccontano una storia e il design è la scenografia. Non a caso Pacifico è uno dei locali più fotografati d’Italia. Cosa apprezzano di più i milanesi della vostra cucina? Il ceviche, il piatto Pacifico per eccellenza. Poi la leggerezza delle preparazioni. Ad esempio, non usiamo olio cotto. A Milano in cucina è più forte la voglia di sperimentare o la tradizione? Milano è una città piena di identità diverse, essendo la più internazionale d’Italia. Oggi convivono la grande tradizione culinaria italiana (che sta tornando sempre di più) e le aperture alla sperimentazione etnica. Sembra sempre più New York.

EVERY NIGHT WE STAGE A SHOW, IN WHICH THE DINERS ARE THE AUDIENCE 30

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MILANO · VIA DELLA SPIGA, 1

CRIVELLIGIOIELLI.COM


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CONSTANTLY EVOLVING

LUCIANO LUCATELLO, OWNER OF REFLEX: THE FURNITURE OF MODERNITY AND STYLE LUCIANO LUCATELLO, TITOLARE REFLEX. L’ARREDO TRA CONTEMPORANEITÀ E SARTORIALITÀ text Virginia Mammoli

Your company has its roots in the glassmaking traditions of Murano. How has it changed in recent years? Reflex was born from the idea of innovation as a means of creating something unique, through collaborating with our prestigious artisans on Murano. This ethos of manufacturing a product, while always focusing on the art of it, evolved into the field of cabinet-making, with our acquisition of Angelo Srl. What are your company’s strengths? We try to innovate in design and working techniques and constantly revolutionise the forms that we work with. You work with glass, including the rare artistic glass from Murano, but also with other precious materials. Which ones? We have always privileged the use of high-quality materials, and not only glass, marble, wrought iron and wood. The newest arrival is MARMOREFLEX, the product of advanced, eco-sustainable digital printing on glass. Your iconic products? The tables Policleto 71 and Fili d’erba 72, with patented mechanisms; the Boulles and Ice chandeliers, with 100%-recyclable glass; the chair Soft and the sofa Segno. All ecofriendly products. Big-name collaborations? Reflex collaborates with names like Pininfarina, Sacha Lakic, Maurice Barilone, Andrée Putman, Arnaldo Gamba, Massimo Scolari, Leila Guerra and Marco Piva. But the engine room of the company is our superb in-house designers. Tell us about your showroom in Brera Being in the heart of the Milanese design district allows you to explore different environments which integrate tradition, innovation and sustainability. The various stylistic languages come together to create a unique, exclusive, material scenography.

La vostra azienda affonda le radici nella tradizione del vetro di Murano. Come si è evoluta in questi anni? Reflex è nata con l’idea dell’innovazione affinché si potesse creare un oggetto unico, collaborando con i nostri prestigiosi maestri di Murano. Questa filosofia di prodotto tecnico con un occhio all’arte si è evoluto con l’acquisizione di Angelo Srl nel campo dell’ebanisteria. Quali sono i vostri punti di forza? La rivoluzione del design, la ricerca di nuove tecniche di lavorazione e l’inseguimento delle forme in continua evoluzione. Vetro, compreso il raro vetro artistico di Murano, ma anche altri preziosi materiali. Quali? Abbiamo sempre privilegiato l’impiego di materiali di alta qualità, oltre al vetro, marmo, ferro battuto e legno. L’ultima new entry è il MARMOREFLEX, ottenuto grazie a un’avanzata tecnologia di stampa digitale eco-sostenibile su vetro. I vostri prodotti iconici? I tavoli Policleto 72 e Fili d’erba 72, con meccanismi brevettati; i lampadari Boulles e Ice, realizzati con vetro riciclabile al 100%; la sedia Soft e il divano Segno. Tutti prodotti eco-friendly. Collaborazioni prestigiose? Reflex collabora con nomi tra cui Pininfarina, Sacha Lakic, Maurice Barilone, Andrée Putman, Arnaldo Gamba, Massimo Scolari, Leila Guerra e Marco Piva. Ma fondamentali per l’azienda sono anche i nostri preziosi designer interni. Ci parli del vostro showroom di Brera. Essere nel cuore del distretto del design milanese offre la possibilità di presentare diversi ambienti che integrano tradizione, innovazione e sostenibilità. I vari linguaggi stilistici si miscelano, creando così scenografie materiche uniche ed esclusive.

WE TRY TO INNOVATE IN DESIGN AND WORKING TECHNIQUES AND CONSTANTLY REVOLUTIONISE THE FORMS 32

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ETERNAL BEAUTY

BAISI OTTAVIO, PRESIDENT OF APUANA LAVORATI, EXCELLENCE IN THE MARBLE INDUSTRY BAISI OTTAVIO, PRESIDENTE APUANA LAVORATI, ECCELLENZA DEL MONDO DEL MARMO text Virginia Mammoli

Could you tell us something about the foundation of the Cooperativa Apuana and Apuana Lavorati? Cooperativa Apuana was set up in 1958 to promote and innovate the quarrying tradition of the Vagli area. Its production, which consists of marble blocks mainly destined for the export market, amounts to an annual volume of around 40,000 tons. In 2015, the company decided to make another important step forward by building an avant-garde plant for transforming and producing semi-finished products. This was the start of Apuana Lavorati. Apuana Lavorati is the only company engaged in working the prized Calacatta Vagli marble, but you also extract other types from your marble beds… Yes. From the four faces of our quarries we also extract the no less valuable Arabescato Vagli, along with other important qualities such as Grigio Perla, Calacatta Viola and Venato Vagli. What makes them so special? Their original and unmistakable variants of grain, colour and veins, together with the purest limestone and crystalline structure, are the qualities which make our marbles so valuable. Well-known architects who have chosen to use your marble? Renzo Piano, Pier Luigi Nervi, Peter Marino with many others. Many projects, churches and important museums throughout the world have been executed using your marble. Three particularly noteworthy examples? The hall dedicated to Paul VI in the Vatican, the UN Council Chamber in New York and the Emirates Tower of Dubai. Are there any examples of its use in Milan? Certainly. Calacatta Vagli can be admired in all of its splendour inside the Galleria Vittorio Emanuele II, in the Gucci store, at Porta Nuova, in the Unicredit Tower building and in the Bvlgari boutique of Via Monte Napoleone.

Ci racconti come nascono Cooperativa Apuana e Apuana Lavorati. Cooperativa Apuana nasce nel 1958 per dare impulso e innovazione all’antica tradizione dell’escavazione da sempre diffusa nell’area di Vagli. La produzione è di marmo in blocchi, destinati per la maggior parte al mercato estero e raggiunge le 40.000 tonnellate annue. Nel 2015 l’azienda ha deciso di compiere un altro passo importante, costruendo un impianto all’avanguardia per la prima trasformazione e la produzione di semilavorati. È così che è nata Apuana Lavorati. Apuana Lavorati è l’unica realtà che si occupa della lavorazione del pregiato Calacatta Vagli, ma dal vostro bacino marmifero estraete anche altre tipologie di marmo… Si, dai nostri quattro fronti di cava si estrae anche il non meno prestigioso Arabescato Vagli, oltre ad altri importanti qualità come il Grigio Perla, il Calacatta Viola e il Venato Vagli. Cosa li rende speciali? I vari tipi di grana, i colori, le venature originali ed inconfondibili, i calcari purissimi e la struttura cristallina conferiscono ai nostri marmi un notevole pregio. Qualche architetto noto che ha scelto il vostro marmo? Renzo Piano, Pier Luigi Nervi, Peter Marino e molti altri. Con il vostro marmo sono state realizzate molte opere, chiese e importanti musei nel mondo. Tre esempi su tutti? L’Aula Paolo VI in Vaticano, la sala del Consiglio dell’ONU a New York e l’Emirates Tower a Dubai. Troviamo qualcosa anche a Milano? Certamente, il Calacatta Vagli si può ammirare in tutto il suo splendore in Galleria Vittorio Emanuele II, presso Gucci, a Porta Nuova, nella Torre Unicredit e nella boutique Bvlgari in via Monte Napoleone.

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MILANO


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MILANO PEOPLE

COMUNICATION AND CHARITY

ph. Oliviero Toscani

ADELAIDE CORBETTA. FOUNDER OF PRESS AGENCY ADICORBETTA AND PRESIDENT OF THE CIRCLE ITALIA ADELAIDE CORBETTA. FONDATRICE DELL’AGENZIA STAMPA ADICORBETTA, PRESIDENTE THE CIRCLE ITALIA text Lola Toscani

You were born in Franciacorta, you’re in love with the mountains and have a house in Pantelleria, but another in Milan. Why? It’s where I chose to live when I finished university; it suits me, I’m comfortable here, it’s my home. What qualities do you admire about Milan? Milan gives you the opportunity to grow, act and understand without hindrance, apart from effort and perseverance. I began my career in communications without any precedent in my family, just with a desire to be involved with the arts, culture, architecture, Made in Italy products, beautiful things. Milan allowed me to do all this without restrictions. There’s generosity, robustness and solidarity; everything’s simpler when people are generous, and there’s more of it here. I’m honoured to be part of the Italian branch of The Circle, a women’s network founded by Annie Lennox to support women living with hardship. We’re very proud because TC has spread to many Italian cities in recent years, and it started here in Milan. Your new favourite place? My studio recently relocated from Corso Magenta (the Via Meravigli end, as the Milanese Imbruttito would point out) to Via Gola in Naviglio Pavese. There’s a huge wisteria tree in the courtyard, and social housing all around. It’s a true city, a crossroads of people and cultures; not simple, but real. Two things about Milan that make you proud? Three: living in the city of singer-songwriter Enzo Jannacci, a mayor I respect, and panettone (having to keep it brief means I don’t have to answer ‘which one is best?’, an Olympic sport among the Milanese, natives or otherwise).

Nata in Franciacorta, innamorata delle montagne, casa a Pantelleria, ma anche una a Milano. Perché? È la città dove ho scelto di abitare dopo l’Università, sto bene, sto comoda, è la mia casa. Le qualità che riconosci a Milano? Milano dà la possibilità di crescere, fare, capire, senza preclusioni se non impegno e costanza. Ho iniziato il mestiere della comunicazione senza precedenti (in famiglia) solo con il desiderio di occuparmi di arte, cultura, architettura, made in Italy, cose belle. Milano me l’ha permesso senza restrizioni. La generosità, la solidità della solidarietà, tutto è più semplice quando le persone sono generose e qui questa attenzione è maggiore. Ho l’onore di fare parte di The Circle Italia Onlus, un network di donne fondato da Annie Lennox, che aiuta donne che vivono in difficoltà. Siamo molto orgogliose perché in questi anni TC è cresciuto in tante città italiane ed è nato proprio a Milano. Un nuovo posto del cuore? Il mio studio si è trasferito da poco da corso Magenta (lato via Meravigli, per darvi un dettaglio da ‘Milanese Imbruttito’) a via Gola, Naviglio Pavese. All’interno un cortile con un grande glicine, all’esterno le case popolari occupate. Una città vera, un incrocio di persone e mondi, non semplice ma reale. Due cose di Milano di cui sei orgogliosa? Tre: vivere nella città di Enzo Jannacci, un sindaco che stimo e il panettone (il non potermi dilungare mi solleva della questione ‘qual è il migliore?’, disciplina olimpica dei milanesi, nativi o meno).

MILAN GIVES YOU THE OPPORTUNITY TO GROW, ACT AND UNDERSTAND WITHOUT HINDRANCE 36

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MILANO PEOPLE

THE HIDDEN SIDE OF THE CHEF MARCO BONALDO AND ALESSANDRO MARIA FERRERI, AUTHORS OF 15 CHEF FUORI POSTO MARCO BONALDO E ALESSANDRO MARIA FERRERI, AUTORI DI 15 CHEF FUORI POSTO text Fabrizia Prota

Where did the idea for the book come from? We were in New York City, at the restaurant of our chef-friend Daniel Humm, and we asked him what he thought was the best breakfast you could prepare for a girlfriend after a night of passion. And the idea took shape from there: getting together a group of friends, all master chefs, and putting them into difficult, maybe intimate situations, a long way from the Michelinstarred kitchens. And in a photoshoot for a glossy magazine. What surprised you most? That the lives of almost all these chefs have been conditioned, since a very young age, by their grandmothers. It was thanks to them that they developed a love for cooking. How long did the research take? A year, with trips to the four corners of the globe and places generally beyond human reach: bamboo forests in Thailand, Fort Alamo in the Texan desert, or the beaches of Corsica. Which meeting was the most special? The most exciting one was with Alain Ducasse. Not only did he give us a lot of encouragement, he offered to write the preface. Also Elio Sironi, chef at Ceresio 7 in Milan, tells his story... He was put in the Ceresio gym, which is used by celebrities and models. We introduced some carbohydrates there by making him whip up a midnight spaghetti dinner. The book originated from the project When Fashion Meets Food. What was that? We united our passions (for Marco, high-end food production; fashion and luxury for Alessandro, Ed.) by managing luxury brands who wanted to invest in food and wellbeing. What is your ‘out of place’ recipe? Ligurian chicken with olives and trofie with pesto. Ducasse loves it too. It’s authentic, not pretentious: the main ingredient is love.

Com’è nata l’idea del libro? A NYC al ristorante del nostro amico chef Daniel Humm gli abbiamo chiesto cosa preparasse alla fidanzata per colazione dopo una notte di passione. E l’idea ha preso forma: raccogliere un gruppo di amici super chef e metterli in difficoltà con momenti intimi, lontani dalle cucine stellate. E uno shooting fotografico da magazine patinato. Cosa vi ha sorpresi di più? Che la vita di quasi tutti questi chef è stata condizionata, sin da piccolissimi, dalle nonne. Grazie a loro hanno cominciato ad innamorarsi della cucina. Quanto è durato il lavoro di preparazione? Un anno, con viaggi nei quattro angoli del mondo e location impervie: foreste di bamboo in Thailandia, deserto del Texas a Fort Alamo o spiagge della Corsica. Qual è stato l’incontro più particolare? Quello più emozionante con Alain Ducasse. Non solo ci ha incoraggiato, ma si è offerto di scriverci la prefazione. Anche Elio Sironi, chef del Ceresio 7 a Milano, si racconta. In che situazione? Nella palestra del Ceresio, frequentata da star e modelle, dove abbiamo fatto entrare dei carboidrati facendogli organizzare una spaghettata di mezzanotte. Il libro ha origine dal progetto When fashion meets food. Cos’è? Abbiamo fuso le nostre passioni (produzione food di alto livello per Marco, fashion e lusso per Alessandro, ndr) gestendo marchi del lusso che vogliono investire nel food e nel wellbeing. Qual è la vostra ricetta ‘fuori posto’? Il pollo alla ligure con le olive e le trofie al pesto. Li adora anche Ducasse. Sono sinceri, non pretenziosi: l’ingrediente principale è l’amore.

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AGENDA ART

WINTER’S WEALTH ART LOVERS, PREPARE YOURSELVES... APPASSIONATI D’ARTE PREPARATEVI...

DECEMBER The exhibition that Palazzo Reale houses to celebrate the 100th anniversary of Emilio Vedova’s birth opens on December 6 in the Sala delle Cariatidi and runs until February 9, 2020. Veneranda Biblioteca Ambrosiana pays a tribute to Leonardo in the year of the 500th anniversary of his death with the exhibition Leonardo da Vinci and his legacy: the artists and techniques. Fondazione Prada hosts the fascinating exhibition, The Spitzmaus Mummy in a Coffin and other

Palazzo Reale Treasures, until January 13. JANUARY Last days to see De Chirico, whose works are on show at Palazzo Reale (until January 19), while Leonardo and his Madonna Litta- exceptionally on view in Italy at the Poldi Pezzoli Museum- can be seen until February 10. Training Humans, held in the innovative space of the Osservatorio Fondazione Prada, will be running until February 24. FEBRUARY Georges de La Tour. L’Europa

della Luce opens at Palazzo Reale on February 7 and runs until June 7. Oriental Impressions. Art and Art Collecting in Europe and Japan, is held at Mudec Museo delle Culture –until February 2, as well as the multimedia experience at Museo della Permanente: Raffaello 2020. February 9 is the last day to see the exhibition at Palazzo Reale Guggenheim. The Thannhauser Collection. From Van Gogh to Picasso and the Milano Anni 60 exhibition, exploring the history of a unique decade, held at

GAM

DICEMBRE Inaugura il 6 la mostra che Palazzo Reale dedica al centenario di Emilio Vedova, la Sala delle Cariatidi sarà la perfetta cornice fino al 9 febbraio 2020. Un ideale saluto a Leonardo nell’anno del suo centenario lo dà la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, che fino al 12 gennaio 2020 offrirà alla città Leonardo da Vinci e il suo lascito: gli artisti e le tecniche, mentre la Fondazione Prada affascina e intriga con Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori, fino al 13 gennaio.

Fondazione Prada

Palazzo Morando. Showing at GAM (Galleria Arte Moderna di Milano), Canova. The Ideal Faces, until February 18. MARCH The De Pisis exhibition at the Twentieth-Century Museum runs until March 1st, but Elliot Erwitt. Family, the photographic exhibition held at MUDEC - Museo delle Culture, will be on view until March 15, the last day also for Canova | Thorvaldsen. The Birth of Modern Sculpture held at Gallerie d’Italia - Piazza Scala.

Museo della Permanente

GENNAIO Ultimi giorni per De Chirico, le cui opere saranno in mostra a Palazzo Reale (fino al 19), mentre Leonardo e la Madonna Litta - eccezionalmente in Italia grazie al Museo Poldi Pezzoli - sarà visitabile fino al 10 febbraio. Training Humans, nello spazio innovativo dell’Osservatorio Fondazione Prada, terrà aperti i battenti fino al 24 febbraio. FEBBRAIO Inaugura il 7 a Palazzo Reale Georges de La Tour. L’Europa della Luce, aperto

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fino al 7 giugno; intanto Impressioni d’Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone, rappresenta una delle sfide vinte dal Mudec - Museo delle Culture - fino al 2, quando chiuderà anche l’esperienza multimediale al Museo della Permanente: Raffaello 2020. Il 9 è da segnare in agenda come ultimo giorno a Palazzo Reale per ammirare un gioiello del collezionismo: Guggenheim. La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso e a Palazzo Morando le spericolate fantasie in bianco e nero di

Milano Anni 60. Alla GAM (Galleria Arte Moderna di Milano), Canova. I volti ideali, da visitare fino al 18. MARZO De Pisis, al Museo del Novecento, chiude il I, ma per chi è pronto per la fotografia al MUDEC - Museo delle Culture brilla l’ironia di Elliot Erwitt. Family fino al 15 marzo - quando chiuderà anche il dialogo ideale e neoclassico Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna alle Gallerie d’Italia - Piazza Scala.


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AGENDA CLASSIC

THE CLASSICAL SPIRIT

OPERA, BALLET, AND OTHER MUSICAL DATES FOR YOUR DIARY LE DATE IMPERDIBILI TRA OPERA LIRICA, BALLETTO E MUSICAL DECEMBER A theatre unlike any other, La Scala. From 4 December to 8 January it will stage a new production of Puccini’s Tosca, a true feast of music, thanks to the superb voices of Anna Netrebko and Luca Salsi, and of theatre, with Davide Livermore’s return to direction and with Giò Forma’s set design. But above all it is the title that kicks off the new season, in the most anticipated event in world opera, on 7 December, with Riccardo Chailly in the podium. Plácido Domingo will mark fifty years since his Mi-

Teatro alla Scala lan debut by returning to La Scala on 15 December, for a concert-event programme which will see the Spanish tenor accompanied by the La Scala Chorus and Orchestra, conducted by Evelino Pidò. The ballet Sylvia, scored by Léo Delibes, will also take to the Scala stage from 17 December to 14 January. Until 31 January, the Fabbrica del Vapore will put on the musical Charlie and the Chocolate Factory, while Hollywood comes to the Teatro Nazionale CheBanca with Singin’ in the Rain, on until 11 Janu-

ary. Kinky Boots (music and lyrics by Cyndi Lauper) will conquer Milan at the Teatro Nuovo until 12 January, after its runaway success at the West End, where it debuted in 2005. Also on a Christmas theme, Slava’s Snow Show will whiten the stage of Teatro Strehler between 27 December and 12 January. JANUARY 360-degree dance is what Roberto Bolle will bring to the stage of the Teatro degli Arcimboldi between 4 and 7 January. From 15 January to 16 February, Gounod’s opera Roméo et Juliette will be per-

Roberto Bolle

DICEMBRE Un teatro tra tutti, La Scala. Qui, dal 4 dicembre all’8 gennaio, un nuovo allestimento di Tosca di Puccini è innanzitutto una festa della musica, grazie alle voci superbe di Anna Netrebko e di Luca Salsi, e del teatro, con il ritorno di Davide Livermore alla regia, le scene sono di Giò Forma. Ma soprattutto è il titolo che inaugura la stagione, nella Serata di Gala più attesa della lirica mondiale, il 7 dicembre: sul podio dell’Orchestra e del Coro della Scala, Riccardo Chailly. Il 15 dicembre, per il 50° dal debutto al Teatro alla Scala

Plácido Domingo

formed at La Scala. At Teatro Manzoni, from 30 January to 16 February, Luisa Ranieri will play the protagonist in The Deep Blue Sea, a story of lukewarm passion set among the English bourgeoisie of the 1950s; the director is her husband, Luca Zingaretti. FEBRUARY A new production of Verdi’s Il Trovatore will fill La Scala from 6 to 29 February, in coproduction with the Saltzburger Festspiele. It with be conducted by Nicola Luisotti, and directed and designed by Alvis Hermanis.

The Deep Blue Sea

di Plácido Domingo, è in programma un concerto-evento nel quale il grande tenore spagnolo sarà accompagnato dal Coro e Orchestra della Scala diretti da Evelino Pidò. Dal 17 dicembre al 14 gennaio, ancora alla Scala, va in scena il balletto Sylvia su musiche di Léo Delibes. Appassionati di musical preparatevi a un fine 2019 e un inizio 2020 a teatro. Fino al 31 gennaio, la Fabbrica del Vapore ospita il musical Charlie e la fabbrica di cioccolato, mentre le atmosfere hollywoodiane arrivano al Teatro Nazionale CheBanca fino

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all’11 gennaio con Singin’ the rain, e fino al 12 gennaio Kinky Boots (musica e testi di Cyndi Lauper) conquisterà Milano al Teatro Nuovo, dopo il grande successo nel West End londinese dove ha debuttato nel 2005. Ancora in tema natalizio, dal 27 dicembre al 12 gennaio, Slava’s Snow Show torna a innevare le feste sul palcoscenico del Teatro Strehler. GENNAIO Danza a 360 gradi, è quella di Roberto Bolle, in scena al Teatro degli Arcimboldi dal 4 al 7 gennaio. Dal 15 gennaio al 16 febbraio, l’opera alla Scala è Roméo et Juliette di Gounod,

diretto da Lorenzo Viotti. Dal 30 gennaio al 16 febbraio Luca Zingaretti torna alla regia e dirige per la prima volta la moglie Luisa Ranieri, protagonista di una storia passionale ambientata nella borghesia inglese degli anni ’50: è The Deep Blue Sea, al Teatro Manzoni. FEBBRAIO Dal 6 al 29 febbraio, al Teatro alla Scala va in scena la nuova produzione in coproduzione con il Saltzburger Festspiele del Trovatore di Verdi, diretta da Nicola Luisotti, regia e scene di Alvis Hermanis.


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AGENDA POP

LISTEN TO THIS

THE BEST MUSIC IN TOWN, MISS NOTHING THANKS TO OUR ROUND-UP IL MEGLIO DELLA MUSICA È IN CITTÀ, QUI UN VADEMECUM PER NON PERDERSI NIENTE DECEMBER Called Tamino, this singer-songwriter of Egyptian-Lebanese origin has attracted the attention of critics and public alike with his album “Amir.”, will perform live on 9 December at the Santeria Toscana 31. When rock music is Milanese, Manuel Agnelli, frontman of the iconic rock group Afterhours will be on stage at the Teatro degli Arcimboldi on 10 December. The first 29 European performances of his “Vita ce n’è world tour” are already sold out and this month Eros Ramazzotti re-

Liam Gallagher turns to Milan with a great adventure of international production and an innovative stage set to celebrate 35 years of career, not to be missed on 20 December at the Mediolanum Forum. The musical atmospheres of Ludovico Einaudi spring from a play of multiple sensorial effects that are hard to describe in words so why not discover them for yourselves at the Teatro del Verme until 21 December. JANUARY Accompanied by a marvellous orchestra, Gino Paoli,

one of our country’s most iconic voices opens the season at the Teatro Dal Verme on 10 January. FEBRUARY “Easter is cancelled” is the title of the new studio album from The Darkness, on stage at the Alcatraz on 6 February. “La Teatrale: Reset Celebration” sees Negrita at the Teatro Dal Verme on 10 February. After climbing to the top of the British album charts with their sixth studio album, “We Are Not Your Kind”, the Slipknot land at the Mediolanum Forum,

Manuel Agnelli

DICEMBRE Il suo nome è Tamino, cantautore di origini egiziane e libanesi che con il suo Amir ha guadagnato l’attenzione di critica e pubblico, lo vedremo il 9 dicembre live alla Santeria Toscana 31. Quando il rock è di Milano, c’è un solo nome che balza fuori come il suono della sua chitarra: a grande richiesta, on stage con una scaletta libera e “confidenziale”, Manuel Agnelli, frontman del gruppo rock iconico Afterhours, il 10 dicembre al Teatro degli Arcimboldi. Questo mese Eros Ramazzotti torna a Milano con

Tamino

on 11 February. Save the date for 16 February on the same stage for an authentic British rock idol: Liam Gallagher returns to Italy with a new disc, “Why Me? Why Not.”. The extraordinary masterpieces of one of the greatest music composers, rearranged and presented in a theatre concert of great emotive impact. Directed by Maestro Giacomo Loprieno, with the Ensemble Symphony Orchestra, The Legend of Morricone, on 21 February at the Teatro Dal Verme.

The Darkness

una grandiosa avventura dalla produzione internazionale e un allestimento innovativo, per festeggiare i suoi 35 anni di carriera, da non perdere il 20 dicembre al Mediolanum Forum. Le atmosfere musicali di Ludovico Einaudi nascono da un gioco sensoriale molteplice, difficilmente descrivibile a parole, proprio per questo vi segnaliamo di toccarle con mano, fino al 21 dicembre al Teatro del Verme. GENNAIO Accompagnato da un orchestra meravigliosa, apre il

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nostro anno una delle voci simbolo del nostro paese, al Teatro Dal Verme il 10 gennaio, Gino Paoli. FEBBRAIO “Easter is cancelled” è il titolo del nuovo lavoro in studio The Darkness, glam-rock band britannica, amatissima in Italia, on stage all’Alcatraz il 6 febbraio. “La Teatrale: Reset Celebration” vedrà i Negrita alternare momenti acustici ed elettrici, il 10 febbraio al Teatro Dal Verme. Dopo aver conquistato la prima posizione nella classifica album inglese con il loro sesto album in studio, “We Are Not Your

Kind”, gli Slipknot approdano al Mediolanum Forum, l’11 febbraio. Appuntamento il 16 febbraio, sullo stesso palco, per un vero e proprio idolo del rock made in England: è Liam Gallagher che torna in Italia con un nuovo disco, “Why Me? Why Not.”. Gli straordinari capolavori di uno dei piu’ grandi compositori musicali riarrangiati e proposti in un concerto teatrale. Diretta dal Maestro Giacomo Loprieno, con l’Ensemble Symphony Orchestra, The Legend of Morricone, il 21 febbraio al Teatro Dal Verme.



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SPIRIT OF ECSTASY

The priceless FabergĂŠ egg, originally made for Tsar Alexander III of Russia, has been reinterpreted in this unique piece, which opens to reveal inside it the symbol of the immortal Rolls-Royce. Il ritorno delle inestimabili Uova Imperiali FabergĂŠ, volute originariamente dallo zar Alessandro III di Russia, e oggi reinterpretate in questo pezzo unico, che custodisce al suo interno il simbolo delle intramontabili Rolls-Royce.

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SINUOUS AND STATUESQUE

An elegant chaise longue in statuary, with an iron framework and legs done in teak, where marble from the Apuan caves is the centre of attention in all its geometrical and material purity. A masterpiece by Sagevan Marmi. Un’elegante chaise longue in statuario con struttura in ferro e basamento in teak, dove il marmo delle cave Apuane è al centro dell’attenzione, in tutta la sua purezza geometrica e matericità. Un capolavoro firmato Sagevan Marmi.

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DORMIRE È IL PIACERE PIÙ IMPORTANTE.


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Majestic, like the temple of opera that inspired it. This is Franciacorta Docg Teatro alla Scala, quintessence of the Bellavista style. A Grande Cuvée with Chardonnay and Pinot Noir, it impresses with its intensity and complexity. Maestoso come il tempio della lirica cui è dedicato. È il Franciacorta Docg Teatro alla Scala, quintessenza dello stile Bellavista. Una grande cuvée, chardonnay e pinot nero, che impressiona per intensità e complessità.

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ART ITINERARIES

A UNIQUE DECADE

AN INSIGHT INTO MILANO IN THE SIXTIES SHOWING AT PALAZZO MORANDO UN’IMMERSIONE NELLA MILANO DEGLI ANNI ‘60 IN MOSTRA A PALAZZO MORANDO

You have to know where you came from to know where you’re going and what the future will be like. Even more so when it comes to an ever-changing city like Milano. In order to understand this city and, thus, inevitably fall in love with it, one has to take a step back into the sixties, a time of unarrestable ferment and unprecedented creativity, people wanting no more than to leave the atrocities of war behind them. Such a decade is masterfully described in the exhibition Milano Anni 60 showing at Palazzo Morando until February 9 - from which we publish some of the most significant photos, taken from major photographic archives. An insight into Milano’s urban planning revolution sparked by great architectural, artistic and music movements, by people’s new postwar lifestyle and, of course, by the economic boom.

Occorre capire da dove si proviene, per comprendere il presente e immaginare quello che sarà. Ancor più quando si tratta di una città che non ha mai posa, come quella di Milano. Per comprenderla - e così, inevitabilmente, amarla - bisogna fare un passo indietro, negli anni ‘60. Un’epoca di inarrestabile fermento e con una forza progettuale senza precedenti. Spinta com’era dalla voglia di lasciarsi per sempre alle spalle gli orrori della guerra. La racconta magistralmente la mostra Milano Anni 60 - fino al 9 febbraio a Palazzo Morando - di cui pubblichiamo alcuni degli scatti più significativi, tratti da importanti archivi fotografici. Uno spaccato della rivoluzione urbanistica dettata dalla grande architettura, della vita quotidiana di allora, del movimento artistico e musicale, che qui già si concentrava, e del travolgente boom economico.

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A new mighty shadow spreads over the city, the ‘Pirellone’ building completed in 1960 (© Archivio Carlo Orsi)


Above: The train from the South Below: Lucio Fontana in his studio (Š Archivio Carlo Orsi)


Above: The historic Bar Jamaica (© Archivio Garghetti) Below: The Gran Bar on Via Brera (© Archivio Carlo Orsi)


Ghisa (the nickname by which local policemen are known in Milan) waiting for the subway (Š Archivio Carlo Orsi)




A gas station along Viale Regina Giovanna (Š Archivio Ernesto Fantozzi)


A vertical car park on Via Torino (Š Marka)


Above: The Beatles on the Duomo’s roof (© Archivi Farabola) Below: The lights of the economic boom in Piazza Duomo (© Archivio Carlo Orsi)


COVER STORY

MY DREAM COME TRUE

BIANCA BALTI TELLS IT ALL. THE BEGINNINGS, MILAN, HER FIRST FASHION SHOW BIANCA BALTI SI RACCONTA. GLI ESORDI, MILANO, LA PRIMA SFILATA text Teresa Favi

She is one of the most beloved top models in the world. Bianca Balti embodies the new ideal of a woman, with a femininity not ostentatious, but sexy, playful and luminous. She is always ready with a joke, which never falls flat. Mother of Matilde and little Mia, she now lives in Los Angeles, but was born in the Lombard city of Lodi in 1984, and lived a long time in Milan. She was discovered by Brave Models and was launched in 2004 by Dolce&Gabbana, with whom she has maintained a special relationship. Even today she is one of the iconic woman of the Milanese maison, and one of the protagonists of their recent catwalks, never mind one of the faces of the last campaign that accompanied the launch of the new Make Up line. What do you remember about your first fashion show? It was September. Dolce&Gabbana chose the theme, which for that catwalk was “Africa”. All the top models were there, from Naomi Campbell to Karen Elson. It was a dream come true. It was also the first time in my life that I had worn heels! When did you realise that you had chosen the right path? When I signed the exclusive contract for that show and for the campaign of that collection. My agent, Bruno Pauletta, had only suggested that I start modelling a few months before. I told him that if it didn’t work out immediately, I would leave it: I didn’t want to waste time at thousands of auditions, I would rather have kept studying. But when Dolce&Gabbana gave me this opportunity, my career took flight and it was confirmed that going down this road would be worth the effort. The meeting that changed your life? There are two “cathartic” moments of my career. The first was the day I met Bruno Pauletta, from Brave Models. I introduced myself, pale, having cut and oxygenated my hair myself at home, face pierced and looking like a punk. Yet Bruno saw some potential in me and convinced me to give it a “chance”. The second was a few months later, with Dolce&Gabbana: Domenico Dolce and Stefano Gabbana immediately became the engineers of my career’s greatest moments. You were and you are the face of legendary campaigns, mythical catwalks and photoshoots for the biggest magazines. What continues to fascinate you about the world of

E’ una delle top model più amate al mondo. Bianca Balti incarna il nuovo ideale di donna, una femminilità non ostentata eppure sexy, giocosa e luminosa. Sempre pronta alla battuta, che non guasta mai. Mamma di Matilde e della piccola Mia, ora vive a Los Angeles, ma è nata nella provincia lombarda, a Lodi, nel 1984 e per molto tempo ha vissuto a Milano. Fu scoperta dalla Brave Models e lanciata nel 2004 da Dolce&Gabbana con cui ha mantenuto un rapporto privilegiato. Ancora oggi è una delle donne iconiche della casa di moda milanese, tra le protagoniste di sfilate recenti nonché dell’ultima campagna che ha accompagnato il lancio della nuova linea Make Up. Cosa ricorda della sua prima sfilata? Era settembre. Il tema scelto da Dolce&Gabbana per quella sfilata era “Africa”. C’erano tutte le top model, da Naomi Campbell a Karen Elson. Un sogno diventato realtà. E’ stata anche la prima volta in vita mia in cui ho indossato scarpe col tacco! Quando ha capito di aver scelto la strada giusta? Quando ho firmato il contratto di esclusiva per quella sfilata e per la campagna di quella collezione. Bruno Pauletta, il mio agente, mi aveva proposto di fare la modella pochi mesi prima. Gli avevo risposto che se non avesse funzionato alla svelta, avrei lasciato perdere; non mi andava di perdere tempo a fare mille casting, preferivo continuare a studiare. Ma quando Dolce&Gabbana mi ha dato questa opportunità la mia carriera ha preso il volo ed ho avuto la conferma che sarebbe valsa la pena andare avanti per questa strada. L’incontro che le ha cambiato la vita? Sono due i momenti “catartici” della mia carriera. Il primo è stato il giorno in cui ho incontrato Bruno Pauletta di Brave Models; mi sono presentata pallida, coi capelli ossigenati e tagliati da me in casa, piercing in faccia e look da punk eppure Bruno ha visto subito in me del potenziale e mi ha convinto a dargli una “chance”. Il secondo, dopo pochi mesi, con Dolce&Gabbana; Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono diventati da subito i fautori delle occasioni più illustri della mia carriera. È ed è stata il volto di campagne leggendarie, sfilate memora-

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Bianca Balti poses in a Dolce&Gabbana white lace item. Earrings Dolce&Gabbana Fine Jewellery ph. Davide Gallizio @ Brave Models 77

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Bianca Balti after the Dolce&Gabbana Alta Moda show held in the Valley of the Temples in Agrigento, Sicily Right page: some shots from the new Dolce&Gabbana Beauty Make Up line campaign 78

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fashion and image? bili e shooting di grandi riviste. Cosa continua ad affascinarla Having seen myself for years on publicity posters, newspaper del mondo della moda e dell’immagine? covers and TV, there are few things that manage to amaze and Dopo essermi vista per tanti anni su cartelloni pubblicitaexcite me. This summer I did a show for Dolce&Gabbana in ri, copertine di giornali e tv, sono poche le cose che riescothe Valley of the Temples in Sicily. I had the chance to walk no a stupirmi ed emozionarmi. Quest’estate ho sfilato per through the Temple of Concordia, at sunset, in a turquoise Dolce&Gabbana nella Valle dei Templi in Sicilia. Ho avuto l’opdream dress. I had to fight back the tears, because in that mo- portunità di camminare attraverso il Tempio della Concordia ment I really saw how lucky I am to have been given such rare, al tramonto con un abito da sogno, color turchese; ho dovuto special opportunities. And every time I see my face alongside trattenere le lacrime, perché in quel momento ho davvero perthat of David Gandy, advertising the Light Blue fragrance by cepito quanto sia fortunata ad avere opportunità così uniche Dolce&Gabbana, I get shivers of excitement. Light Blue was e speciali. E ogni volta che vedo la mia faccia di fianco a quelmy number one perfume, and being part of its image is maybe la di David Gandy nella pubblicità del profumo Light Blue di the greatest honour of my career. Dolce&Gabbana, mi vengono i brividi; Light Blue è stato il mio What is your personal relationship with fashion? primo profumo e far parte di un’immagine così è forse l’onoI’m not a “slave” to fashion. I appreciate quality and tailoring, re più grande della mia carriera. clothes that last you a lifetime. On a normal day I wear jeans, Qual è il suo personale rapporto con la moda? a simple and practical look. In the evening I like to play, tran- Non sono “schiava” delle mode; apprezzo qualità e sartorialisforming myself with heels and make up. tà, capi che durino tutta la vita. Di giorno indosso jeans, look You have a beautiful Instagram profile: do you personally semplici e pratici. La sera mi piace giocare a trasformarmi con take care of it? How do you get along with trucco e tacchi. social media? Lei ha un bel profilo Instagram, lo cura perThanks for the compliment! To tell the truth, I’M NOT A “SLAVE” sonalmente? Che rapporto ha con i social? I don’t think I’m very good at the social meGrazie per il complimento! A dire il vero creTO FASHION dia game; I only post when I happen to have I LOVE QUALITY do di non essere affatto brava in questo gioco a nice photo in my hands, but I never spend dei social media; posto soltanto quando mi AND TAILORING capita una bella foto tra le mani, ma non tramy days hunting for good photos to post. My phone is full of pictures of the people I love, scorro mai le giornate a farmi foto da postare. but not many of myself, and I don’t really want to ask friends Il mio telefono è pieno di foto delle persone che amo, ma rarato take photos of me so that I can publish them. All in all, mente di foto mie, e non mi va di chiedere agli amici di farmi if I didn’t have to have Instagram for my work, it probably foto per pubblicarle. Insomma, se non dovessi avere Instagram wouldn’t be a concern. per lavoro, probabilmente non lo avrei affatto. What has Milan meant to you in your career? Che cosa ha rappresentato Milano nella sua carriera? It was the first city where I lived by myself, as an “adult”. For E’ stata la prima città dove ho abitato da sola, da “grande”. Per this reason, it has a special place in my heart: it represents my cui mantiene un posto speciale nel mio cuore, rappresenta la independence! mia indipendenza! What can you absolutely not miss out of a visit to Milan? Chi visita Milano cosa non dovrebbe assolutamente perdersi? Navigli, Brera, but above all...the restaurants! Maybe that’s I Navigli, Brera, ma soprattutto... i ristoranti! Forse la cosa che what I miss most about the city. You eat well in Milan, very mi manca di più della città! A Milano si mangia bene, beniswell! simo! Two free hours to spend in the historic centre. Where would Due ore libere da spendere nel centro storico. Dove andrebbe you go and what would you do? e cosa farebbe? I would take my little girl on the bike to Castello Sforzesco Porterei la mia bambina al Castello Sforzesco, in bicicletta, per to play, go on the little train, listen to the percussionists and, giocare, andare sul trenino, ascoltare le percussioni e - magari hopefully, have a nice hot chocolate! - bere una bella cioccolata calda! 79

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Emanuele Farneti joined publisher Condé Nast in 1999, starting out working on GQ before going on to Men’s Health. He becoming editor-in-chief of First, Panorama Icon and Flair magazines. In 2014 he went back to Condé Nast, with Ad and GQ. From 2017 he is editor-in-chief of Vogue Italia


FASHION INTERVIEW

SUSTAINABLE AND ACCESSIBLE FASHION FACE TO FACE WITH EMANUELE FARNETI, EDITOR-IN-CHIEF OF VOGUE ITALIA A TU PER TU CON EMANUELE FARNETI, DIRETTORE DI VOGUE ITALIA text Massimo de Angelis

Emanuele Farneti, current editor-in-chief of the charis- Una carriera lunga e tanta gavetta alle spalle per Emamatic Vogue Italia magazine, has a long career and plenty nuele Farneti, oggi alla direzione del carismatico maof hard work behind him. After beginning his career in gazine Vogue Italia. Dopo aver iniziato in televisione, television, he joined publisher Condé Nast in 1999, start- nel 1999 approda alle edizioni Condé Nast dapprima ing out working on GQ before going on to Men’s Health lavorando per GQ, mentre nel 2004 arriva al timone di (Mondadori) in 2004 and then becoming editor-in-chief of Men’s Health (Mondadori) per poi dirigere, nell’ordine, First, Panorama Icon and Flair magazines, in order. In 2014 le riviste First, Panorama Icon e Flair. Nel 2014 il ritorno he went back to Condé Nast to take over direction of Ad, a Condé Nast al vertice di Ad, in seguito GQ e adesso alla followed by GQ, and now he finds himself at the helm of guida del più importante giornale di moda tricolore. Italy’s most important fashion magazine. Nel gennaio 2017 è stato nominato direttore di Vogue In January 2017 you were appointed editor-in-chief of Italia, un’eredità non facile considerando lo spessore Vogue Italia. This is not an easy post to take over, consid- internazionale di Franca Sozzani che dal 1988 aveva ering the international prominence of Franca Sozzani, in mano le redini della rivista. Quale il bilancio dei who had been in charge of the magazine since 1988. primi due anni e mezzo di lavoro? Devo ammettere che nei momenWhat have your first two and a half years in the job been like? ti iniziali c’erano non pochi dubbi I must admit that at first, I had a lot of sul futuro, in molti pensavano che “THE MAGAZINE doubts about the future. Many people CONTINUES TO FOCUS senza Franca Sozzani fosse difficile andare avanti. Ma ora il bilancio è thought it would be hard for the magaON PHOTOGRAPHY, zine to go on without Franca Sozzani. decisamente positivo, lo confermaBut the balance has definitely been no i risultati e l’affetto da cui siamo HISTORICALLY ITS positive, as confirmed by the results, circondati. Franca rappresentava STRONG POINT” and by people’s appreciation. Franca un enorme valore aggiunto ma il represented a vast amount of added brand Vogue Italia possiede una value, but the Vogue Italia brand has a lot of power of its own. grandissima forza propria. What sort of shape is the magazine in now? Come vede il giornale oggi? The magazine is alive and well, with good sales perfor- La rivista è viva, in salute, con buone performance nelle mance and positive feedback from readers. Digital pub- vendite e positivi riscontri di gradimento tra i lettori. lishing allows us to reach a vast, international public. We Il digitale ci permette di parlare a un pubblico vasto e are the media with the biggest fan base online. We have internazionale. Siamo il media con la maggior fan base more than 3 million and 200 thousand Instagram follow- online. Su Instagram, con oltre 3 milioni e 200 mila folers, double the number of all our competitors put togeth- lower, valiamo da soli il doppio della concorrenza messa er. The magazine continues to focus on photography, his- assieme. Il magazine continua a puntare sulla fotografia, torically its strong point, while at the same time investing suo storico punto di forza, ma allo stesso tempo abbiain quality writing, with new contributors and prestigious mo investito tanto nella qualità di scrittura, con nuovi names, not only in fashion. collaboratori e prestigiose firme, non solo di moda. They say you were chosen for your role as ‘magazine Dicono sia stato scelto per il suo ruolo di ‘magazine maker’, having achieved excellent results in all the publi- maker’, avendo lei ottenuto eccellenti risultati in ogni 81

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FASHION INTERVIEW

“WE ARE GOING THROUGH A TIME OF RETHINKING THE FASHION INDUSTRY, AS WE ALL REALISE THAT WE NEED TO TRY AND CONSUME LESS” cations you’ve worked for. A sort of King Midas of print. Do you like, and agree with, the nickname? I’m thankful to Condé Nast Chairman Jonathan Newhouse for acknowledging all my work in the industry with these words. I love the way the magazine is made: overseeing the layout, working on the tone of voice of the headlines... Even asking people to rewrite an article two or three times, if necessary … From your privileged viewpoint, what do you see in the future of fashion, and what will the impact of ecology be? I believe we are going through a time of rethinking the fashion industry, as we all realise that we need to try and consume less. There are two key factors: sustainability and accessibility. One on hand, we need to broaden our horizons and make fashion affordable for as many people as possible, establishing contact with the new generations. And on the other, we need to realise that we are putting our planet to the test with pollution, and it is becoming essential to promote sustainability in production processes. What are today’s international fashion capitals? And how are they different? Milan and Paris share the honours, while London and New York are now more marginal. I would like to be able to say that our city is winning the contest, but the strengths of the French fashion industry at the moment are clear. Paris fashion week lasts longer, so it is less compressed, and people have time not only to go to the main fashion shows but to pay attention to the initiatives of minor and emerging brands. Having said this, Milan is very much alive, and not resigned; new talents are making their way onto the scene, and our products are by no means less valuable than the French ones – in fact, the contrary is true. Two big names, Gucci and Ferragamo, have decided to come back to men’s fashion week in Milan. What do you think of this? What strikes me is how fast things change. Joint fashion shows for men and women seemed to be an irreversible trend for a number of years, dictated by the demands of production, practicality and cost. Now we’re back to separate shows, with Gucci leading the way once again in January. That’s great for Milan, which also needs men’s fashion. And if we work in partnership with Pitti in Florence, we could become world leaders in this field.

testata. Una sorta di Re Mida della carta stampata. Le piace, e condivide, tale definizione? Jonathan Newhouse, chairman della nostra casa editrice Condé Nast, mi ha gratificato riconoscendo con queste parole il lungo lavoro svolto nel settore. Mi appassiona la fattura del giornale: seguirne l’impaginazione, lavorare al tono di voce della titolazione. E se occorre, domandare di riscrivere un articolo due, tre volte… Dal suo punto di osservazione privilegiato, cosa intravede nella moda del futuro e quanto influirà la tendenza green? Ritengo si stia vivendo un periodo di ripensamento nell’universo fashion, in cui tutti dobbiamo cercare di consumare meglio. Due i fattori fondamentali: la sostenibilità e l’accessibilità. Da una parte è necessario allargare gli orizzonti, cercando di rendere la moda fruibile al maggior numero di persone, venendo in contatto con le nuove generazioni. Dall’altra dobbiamo renderci conto che stiamo mettendo a dura prova il pianeta a causa dell’inquinamento, e così diviene fondamentale promuovere la sostenibilità dei processi produttivi. Quali sono oggi, secondo lei, le capitali internazionali della moda? E dove si differenziano? Milano e Parigi si dividono la scena, mentre Londra e New York sono oggi più marginali. Mi piacerebbe dire che la nostra città sta vincendo la sfida, ma la forza del sistema francese in questo momento appare evidente. La settimana parigina ha una durata maggiore e quindi risulta meno compressa, permette non solo di assistere alle sfilate principali ma anche di seguire le iniziative di brand minori ed emergenti. Detto questo, Milano è vivace e non rassegnata, nuovi talenti si stanno facendo strada, e il prodotto non ha certo valore inferiore a quello francese, anzi è vero il contrario. Due nomi importanti quali Gucci e Ferragamo hanno deciso di tornare a sfilare durante la fashion week maschile a Milano. Che impressione le fa? Colpisce la velocità dei cicli. Da qualche anno la sfilata congiunta uomo - donna sembrava un trend irreversibile, dettato da esigenze di produzione, praticità e costo. Adesso si torna allo show separato, con Gucci di nuovo a fare da apripista il prossimo gennaio. Bene per Milano, che ha bisogno pure della Moda Uomo. E collabo-

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Above: Emanuele Farneti with Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Kaia Gerber and Cindy Crawford Below: with his editorial team


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Emanuele Farneti in the publishing house of Vogue Italia

Expo 2015 marked a turning point, putting Milan in rando con il Pitti di Firenze, in questo ambito si può the limelight all over the world. While the city already davvero puntare a una leadership mondiale. had a reputation for shopping, fashion and design, it Expo 2015 ha rappresentato per Milano la svolta verso is now known and appreciated for its culture, art, din- la ribalta mediatica mondiale. Se prima la città era ing, hospitality and entertainment. What do you think conosciuta per lo shopping, la moda e il design, ora viene apprezzata anche per la cultura, l’arte, la ristoabout this? Expo undeniably played a key role in determining Milan’s razione, l’hotellerie e il divertimento. Quali le sue riinternational image, acting as a catalyst for new energy of flessioni? various kinds. But, of course, it’s the result of several dif- L’Expo, senza dubbio, ha rivestito un ruolo decisivo per ferent factors. Let me mentioned only a couple of these. l’immagine globale di Milano, facendo da catalizzatore di nuove e svariate energie. Ma ovThe past three city governments, viamente è una somma di fattori. Ne though from different parts of the cito un paio. Le ultime tre amminipolitical spectrum, have all contribHE HAVE ACHIEVED strazioni comunali, pur se di colore uted to the change in direction. And EXCELLENT diverso, hanno tutte contribuito al the opening of Fondazione Prada RESULTS IN ALL THE cambio di marcia della città. E l’aoffered an excellent opportunity for visitors from all over the world who PUBLICATIONS YOU’VE pertura della Fondazione Prada ha fornito un’ottima scusa per venire had never been to Milan to come to WORKED FOR in visita a un pubblico internaziothe city. And we are finally seeing nale che mai avevamo visto da quea lot of young people around town ste parti. Poi, finalmente, in giro si vede gente giovane e nowadays, speaking different languages! Can you tell us about your favourite places in the city si sentono parlare lingue differenti! Può indicare i suoi luoghi del cuore milanesi? of Milan? There are a lot of them, of course, all tied up with my per- Sono ovviamente molti e legati a ricordi personali. sonal memories. The university, in Via Festa del Perdono, Scelgo l’Università Statale di via Festa del Perdono, especially when it’s quiet and deserted at night. And Via specie quando di notte diventa quieta e deserta. E via San Marco, toward Leonardo’s locks. At night, the area San Marco verso le chiuse di Leonardo. Per la sera, il between Corso Lodi, Via Piacenza, Via Cadore and Monte quadrante tra corso Lodi, via Piacenza, via Cadore e Nero: lively, authentic, Milanese yet international in its Monte Nero: vivace e autentico, milanese eppure a suo modo internazionale. own way. 85

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Raffaella - known to all as Lella and her daughter, Gigliola Castellini Curiel (ph. Giovanni Gastel) 86

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FASHION INTERVIEW

MILANESE STYLE CURIEL, AN EXCLUSIVELY FEMALE STORY OF CREATIVITY CURIEL, UNA STORIA DI CREATIVITÀ TUTTA AL FEMMINILE text Cesare Maria Cunaccia

Raffaella - known to all as Lella - Curiel, endowed with irresistible charm and the eyes of a medium, is a lady of fashion and a leading figure of Milanese and international culture. While still very young, she inherited her fashion house from mother Gigliola, a refined couturière closely associated with the ambit of La Scala. She is still at the helm, together with daughter, Gigliola Castellini Curiel, named after her grandmother. That of the Milanese Maison – recently acquired by a Chinese financial group - is an exclusively female story of creativity spanning three consecutive generations. Eternally girlish with a quick wit, Lella is an acclaimed cook and salonnière who nurtures a special passion for Gustav Klimt and the Viennese Secession, possibly due to the Middle-European imprinting of her family, originally from Trieste. Milan is a sort of cocoon for Lella and Gigliola. “I love my city with its slightly grouchy, understated and discreet character – says Lella Curiel in her unmistakable dark velvety voice -. I like Milan’s efficiency, the energy it puts into work, its sense of order, seasoned with a dash of terse and sharp humour. Milan is certainly experiencing a renaissance on all fronts, ever since the Expo. It has become more global, more cosmopolitan and, dare I say, sexier. The only negative element of this general growth pattern is the depersonalization of the city’s cultural scene, formerly very close-knit, choral and collaborative. Everyone used to know everyone else, artists, painters, musicians, men of letters, philosophers. And they used to meet frequently – continues Lella -. There were some great female protagonists such as Camilla Cederna or Rosellina Archinto, who were profoundly Milanese. La Scala has always been the harbour of our affections and sense of belonging. For over eight decades, starting from my mother’s times, in the post-war years of reconstruction and during the economic boom, we dressed countless women for the opening nights of La Scala. We continue to do so, interpreting special requests and epochal changes. The Teatro alla Scala was different then. Its regulars included Grace Kelly, the Begum Aga Khan and Jacques Fath. Artists such as Maria Callas and her rival Tebaldi triumphed on stage while stars such as Montserrat Caballé, Teresa Berganza and Mirella Freni emerged. I am sure that Anna

Raffaella - ma tutti la conoscono come Lella - Curiel, charme assoluto ed occhi medianici, è una signora della moda e una figura di spicco del mondo culturale milanese e internazionale. La sua maison la eredita molto giovane dalla madre Gigliola, sofisticata couturière molto legata all’ambiente scaligero. Tuttora la conduce accanto alla figlia, Gigliola Castellini Curiel, che porta lo stesso nome della nonna. Una storia di creatività tutta al femminile lungo tre generazioni successive, quella della maison milanese, di recente divenuta proprietà di un gruppo finanziario cinese. Lella, eterna ragazza dalla battuta pronta e brillante, cuoca e salonnière celebrata, un amore particolare è quello che nutre per Gustav Klimt e la Secessione viennese, forse per l’imprinting triestino e mitteleuropeo della sua famiglia. Milano è un po’ il cocoon di Lella e Gigliola. “Adoro la mia città e il suo carattere lievemente spigoloso, sobrio e riservato - afferma Lella Curiel con la sua inconfondibile voce di velluto scuro -. Mi piacciono l’efficienza, l’energia lavorativa e il senso dell’ordine meneghini, conditi da un certo humour sbrigativo e tagliente. E’ innegabile che Milano stia vivendo una bella rinascita su tutti i fronti, dall’Expo in poi. E’ diventata più global, più cosmopolita e, mi viene da dire, sexy. Il solo dato negativo di questa generale dinamica di sviluppo, è la spersonalizzazione dell’universo culturale cittadino, un tempo molto più coeso, corale e collaborativo. Ci si conosceva tutti, artisti, pittori, musicisti, uomini di lettere e di pensiero. E ci si incontrava spesso - continua Lella -. C’erano grandi dame branchées, come Camilla Cederna o Rosellina Archinto, dalla connotazione profondamente milanese. La Scala, da sempre è il nostro terreno di affezione e appartenenza. Per oltre otto decenni, da mia madre in poi, negli anni della ricostruzione seguiti alla seconda guerra mondiale e nel periodo del boom economico, alle prime scaligere abbiamo vestito infinite signore. Continuiamo a farlo, interpretando esigenze speciali e mutamenti epocali. Era diverso, allora, il Teatro alla Scala. Tra gli habitué, Grace Kelly, la Begum Aga Khan e Jacques Fath. In palcoscenico trionfavano divine quali Maria Callas e la rivale Tebaldi, si imponevano stelle come Montserrat Caballé, Teresa Berganza e Mirella Freni. Sono certa che Anna Netrebko, star

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FASHION INTERVIEW

“We dressed countless women for the opening nights of La Scala“ Netrebko, star of the Salzburg festival, will be a sublime Tosca, del festival di Salisburgo, sarà una Tosca sublime, il 7 dicemon 7 December next. The premiere of La Scala, until relatively bre prossimo. La prima della Scala, fino a tempi relativamente recent times, used to belong to season ticket holders – who recenti, spettava agli abbonati alla stagione - si ruotavano in took turns to attend the first or second performance -, red and alternanza il turno A e il turno B -, erano rigorosamente vietati purple were strictly forbidden and, even though a touch of ec- sia il rosso che il viola, e, malgrado non mancassero mai tocchi centricity was never lacking, there was no excess of glitter, vol- d’eccentricità, nessuno esagerava in paillettes, volumi o strasciumes or long trains. Some marvellous jewellery pieces were to chi. Si sfoggiavano gioielli stupendi, magari montati per l’ocbe seen, often created for the occasion. At times we even made casione. Certe volte abbiamo realizzato anche quindici o venti fifteen or twenty dresses for clients and friends.” abiti da sera per clienti e amiche.” Gigliola Castellini Curiel is a young and beautiful woman Gigliola Castellini Curiel, una giovane donna completa e molin every way. A tough fighter behind the dazzling smile, she to bella. Forte e combattiva, dietro il sorriso luminoso, oltre has the grace and manners of the past. Her pronounced and la grazia e un’educazione d’altri tempi. Sempre di più sta dipersonal idea of fashion is becoming increasingly evident, ex- mostrando una demarcata concezione personale del fashion, pressed in a language that belongs to her only. Her Curiellino componendo una semantica che appartiene solo a lei. La sua line centred on the Maison’s iconic little black dress has be- linea Curiellino, imperniata sulla petite robe noir iconica delcome an international success. “I was born in Milan – Gigliola la Maison, è diventata un successo internazionale. “A Milano ci recounts -, I have both loved and hated it. I once turned my sono nata - racconta Gigliola -, l’ho amata e l’ho odiata. Ne sono back on it but would never leave it now. Not because it has scappata e ora non mi muoverei più. Non perché adesso sia improved, but because I think you have to have a proper love meglio del passato, ma perché credo che con la propria città story with your city. Or, at least, this is true debba nascere un’autentica storia d’amore. for me. Milan was my cradle, a discovery, the O almeno, per me così è accaduto. Milano è “I LOVE MY friend who took my hand and taught me to stata la mia culla, una scoperta, l’amica che CITY WITH ITS seek my freedom, showing me how to grow mi ha preso per mano e mi ha insegnato a UNDERSTATED and become an adult. There have also been conquistare la mia libertà, indirizzando il mio quarrels and separations from my birthplace. diventare grande e poi adulta. Non sono manAND DISCREET I have abandoned it for other towns, bigger cati, in questa relazione con la mia città naCHARACTER” tale, litigi e momenti d’allontanamento. A un or smaller, provincial or more international, noisy or meditative places. But the love that ties me to Milan certo punto l’ho abbandonata per realtà differenti, più grandi has never blossomed elsewhere. So here I am in a city that e più piccole, provinciali oppure più internazionali, chiassose has undergone a total transformation; it is active and dynamic, o votate alla meditazione e al silenzio. Ma la passione che mi contemporary and vibrant as well as being a bit of a half-breed. lega a Milano, altrove non è mai scoccata. Ed eccomi qui, in una Transformed to such an extent that, contrary to the cliché, it is città trasformata totalmente, attiva e dinamica, contemporanea now considered to be lively and fun. Milan buzzes with culture e vibrante, un po’ meticcia. Talmente cambiata che, contro ogni and cultures of all types, the former ugly duckling amidst the cliché, la definiscono pure allegra e divertente. Ferve di cultura marvellous cities we lucky Italians possess, without even notic- e di culture ogni tipo, Milano, un tempo brutto anatroccolo tra ing them at times. We are spoilt for beauty - observes Gigliola le meravigliose città che noi, fortunati italiani, talvolta non ci acCastellini Curiel, who is married to a surgeon and mother of corgiamo nemmeno più di possedere. Siamo troppo viziati dalla two teenage girls, a sports enthusiast with many interests and a bellezza - osserva Gigliola Castellini Curiel, un marito chirurgo curious mind-. Milan has become a top destination for foreign e due ragazze adolescenti, sportiva e piena di curiosità e interesvisitors – adds the fashion designer-, I think they also like it si -. È divenuta meta prediletta nel mondo. In fondo- aggiunge because in its markets and districts, in the hearts of the Mila- ancora la fashion designer-, penso che piaccia anche perché nei nese, who are reserved and serious but just as magnanimous mercati, nei quartieri, nel cuore dei milanesi, schivo e serio ma and hospitable, the new Milan has kept its authenticity intact, altrettanto grande e accogliente, la nuova Milano mantiene inits innermost essence.” tegra la sua verità. la sua essenza più profonda.” 88

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Pronounced and personal idea of fashion by Gigliola Castellini Curiel is becoming increasingly evident, expressed in a language that belongs to her only 89

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It’s just a skirt SPRING/SUMMER 2020

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ERMANNO SCERVINO BLACK-AND-WHITE PATTERNED BELOW-THE-KNEE, NAPA JACKET WITH POCKETS WITH STITCHING DETAILS SHOES CONVERSE X LUISAVIAROMA


DOLCE&GABBANA TULLE FLARED SKIRT WITH SMALL PULLOVER AND DAMASK PERFECTO JACKET SHOES ROGER VIVIER X LUISAVIAROMA


MIU MIU PATCHWORK SUEDE MINISKIRT WITH SILK BLOUSE AND HOUND’S TOOTH JACKET WITH BOLD SHOULDERS SHOES AND SOCKS MIU MIU


VERSACE SILK WRAPOVER SKIRT WITH ASYMMETRIC HEMLINE AND BLOUSE WITH SHOULDER PADS


CHRISTIAN DIOR BAR JACKET WITH TRIMMED SLEEVES AND FULL STRAW SKIRT KITTEN HEELS CHRISTIAN DIOR RINGS CHRISTIAN DIOR


MARNI LEATHER SKIRT WITH PATCH POCKETS AND FLORAL TOP SHOES ROGER VIVIER X LUISAVIAROMA


BAGS MUST

2. 3.

1.

MUST BAG

5.

1. Saint Laurent - via Monte Napoleone, 8 2. Salvatore Ferragamo - via Monte Napoleone, 3 3. Jil Sander - via Pietro Verri, 6 4. Coach - via Monte Napoleone, 19 5. Emilio Pucci - via Monte Napoleone, 27 6. Miu Miu - via Sant’Andrea, 21 7. Hermès - via Monte Napoleone, 12 8. Gucci - via Monte Napoleone, 5-7 4.

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SHOES MUST

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HEELS FROM PARADISE 1. Hermès - via Monte Napoleone, 12 2. Prada - via Monte Napoleone, 8 3. Marni - via Monte Napoleone, 12 4. Miu Miu - via Sant’Andrea, 21 5. Dolce&Gabbana - via della Spiga, 2 6. Chanel - via Sant’Andrea, 10 7. Gucci - via Monte Napoleone, 5/7 8. Louis Vuitton - via Monte Napoleone, 2

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FOR HIM MUST

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#STREETSTYLE 4.

1. Berluti - via Sant’Andrea, 16 2. Dolce&Gabbana - Corso Venezia, 15 3. Prada - via Monte Napoleone, 6 4. Marni - via Monte Napoleone, 12 5. Gucci - via Monte Napoleone, 5/7 6. JW Anderson - at Banner - via Sant’Andrea, 8a 7. Ermenegildo Zegna - via Monte Napoleone, 27e 8. Converse Chuck Taylor 70 - via Milano, 5

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JEWELS HAVE

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RAPSODY IN GOLD 1. Bulgari - via Monte Napoleone, 2 2. Chopard - via della Spiga, 14 3. Giorgio Armani Alta Gioielleria via Monte Napoleone, 2 4. Chanel - via Sant’Andrea, 10 5. Pomellato - via Monte Napoleone, 17 6. Tiffany - via della Spiga, 19/A 7. Chantecler - via Santo Spirito, 5 8. Dolce&Gabbana - via della Spiga, 2

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WATCH MANIA

I WATCH YOU

COVETED TIMEPIECES. FOR YOU ONLY, CULT WATCHES WITH A DISTINCT STYLE SEGNATEMPO DEL DESIDERIO. SOLO PER VOI, OROLOGI CULT DALLO STILE INCONFONDIBILE

A. Lange & Söhne Odysseus is the German brand’s first sporty watch. Stainless steel case 40.5 mm in diameter and 11.1 mm thick, a dark blue dial and white-gold hands. The manufacture caliber Lange L155.1 Datomatic is taylor-made for the Odysseus. Primo orologio sportivo del marchio sassone, cassa in acciaio di 40,5 mm di diametro, spessore 11,1 mm; quadrante in ottone blu scuro e lancette in oro bianco. Calibro di Manifattura Lange L155.1 Datomatic ideato e progettato su misura. 106

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WATCH MANIA

Vacheron Constantin. Patrimony ultra-thin perpetual calendar marks the time at the rhythm of the legendary self-winding ultra-thin 1120 QP. Rose-gold case that beautifully matches the blue, soleil-satin-finish of the case. Calendario perpetuo ultra-piatto scandisce il tempo al ritmo del leggendario calibro ultra-piatto 1120 QP a carica automatica. Cassa in oro rosa che si accosta perfettamente alla tonalitĂ blu con finitura satinata soleil del quadrante. 107

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WATCH COVER STORY MANIA

Rolex Oyster Perpetual Datejust 31 Refined and emblematic, for women, in Everose rolesor - a combination of gold, Oystersteel steel and Everose 18 ct gold. Fitted with caliber 2236, the quintessence of Rolex technology. Raffinato ed emblematico, dedicato al mondo femminile. In Everose rolesor, combinazione di acciaio Oystersteel e oro Everose 18 ct, dotato del calibro 2236, quintessenza della tecnologia Rolex. 108

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WATCH COVER STORY MANIA

Rolex Oyster Perpetual Datejust 41 Classic elegance for men. Caliber 3235, Oyster case water-resistance 100 meters guaranteed, in Everose rolesor, just like the bracelet. Superlative chronometer. Classica raffinatezza, dedicata all’universo uomo. Calibro 3235, cassa Oyster garantita impermeabile fino a 100 metri, in Everose rolesor, cosÏ come il bracciale. Cronometro superlativo. 109

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WATCH MANIA

Chopard Alpine Eagle The new sporty-chic watch collection inspired by the Alps. In Chopard Lucent Steel A223, a feat of technical execution and design, galvanic blue dial and certified movement and chronometer. The crown is engraved with a compass rose. La nuova collezione di orologi sportivi chic è ispirata alle Alpi. In Chopard Lucent Steel A223, una prodezza di esecuzione tecnica e stile, quadrante in blu galvanico e movimento e cronometro certificato, sulla corona è incisa una rosa dei venti. 110

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WATCH MANIA

Chanel Horlogerie An exclusive combination of highly-resistant black ceramic and steel. Caliber 12.1: manufacture mechanical movement, chronometer certified COSC, 38 mm diameter, water-resistance 200 meters. Un’esclusiva combinazione di ceramica nera altamente resistente e acciaio, calibro 12.1: movimento meccanico di Manifattura, cronometro certificato COSC diametro 38 mm, impermeabilità fino a 200 metri. 111

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SPECIAL JEWELERS

PRECIOUS MILAN TEMPLES OF SPARKLING AND OPULENT BEAUTY IN THE HEART OF THE CITY SONO TEMPLI DI BELLEZZA BRILLANTE E OPULENTA, NEL CUORE DELLA CITTÀ text Sabrina Bozzoni

The Mecca of anyone seeking a fabulous necklace, these are treasure troves in which the taste for beauty reigns supreme and where ostentation is superfluous. The chosen homes of many brands which marry the concept of preciousness and declare it in a boutique spirit where everything has been carefully studied to make us feel magnificently suspended, as if in a star-coloured fairytale. Our grand tour starts with Giorgio Armani who is launching his first collection of Alta Gioielleria Giorgio Armani. The expression of an unmistakable style in which purity heightens sensuality, the jewellery pieces by Giorgio Armani explore certain distinctive elements of the Maison, to offer an interpretation of authentic and personal luxury. Expressed in three main themes Borgonuovo, Sì and Firmamento - the collection reinvents the characteristic traits of the Giorgio Armani world. Available in Giorgio Armani boutiques of top cities worldwide and perfect for all occasions, these precious creations are fruit of fine artistry and craftsmanship. Welcome to the joyous and unmistakable atmosphere of Chantecler, an emblem of the undiluted spirit of Capri. In the splendid boutique-workshop in Via Santo Spirito, the immediate sensation is that of being plunged into the island atmosphere. The offering ranges from unique jewels for important occasions to those designed to make each moment of everyday life quite extraordinary. A must-have of the brand is the little bell which, for over 70 years, has been the iconic jewel of history, good luck and peace, with the power to enchant royalty, celebs and members of the international jet set. isa Orologeria, this Milanese and Italian benchmark of luxury watches has extended its jewellery offering with the new Salone dei Gioielli, on the second floor of the Flagship Store in via Verri. Among the exclusive novelties, one in particular, the Pisa Diamanti collection has now become a proper luxury jewellery brand. It is in

Sono i luoghi d’elezione per chi va alla ricerca di monili da favola, tesori dove risiede un gusto del bello tout-court e dove l’ostentazione non serve. Case d’elezione per molti brand che sposano il concetto di preziosità e lo divulgano nell’essenza di boutique dove tutto è studiato per farci sentire magnificamente sospesi, come in una favola colorata di stelle. Il nostro grand tour inizia con Giorgio Armani che lancia la sua prima collezione di Alta Gioielleria Giorgio Armani. Espressione di uno stile inconfondibile, nel quale la purezza accentua la sensualità, i gioielli Giorgio Armani esplorano alcuni elementi distintivi della Maison, offrendo un’interpretazione del lusso autentica e personale. Declinata in tre temi principali, la collezione reinventa i segni caratteristici del mondo Giorgio Armani. Con Borgonuovo, Sì e Firmamento, la collezione reinventa i segni caratteristici del mondo Giorgio Armani. Disponibili nelle boutique Giorgio Armani delle principali città del mondo, perfette in ogni occasione, queste creazioni preziose sono frutto di un sapiente e accurato lavoro artigianale. Benvenuti nell’atmosfera gioiosa ed inconfondibile di Chantecler, emblema del puro spirito di Capri. Nella splendente boutique-atelier di via Santo Spirito, di colpo la sensazione è quella di ritrovarsi immersi nell’atmosfera dell’isola. Le proposte spaziano dai pezzi unici per le grandi occasioni a quelli che hanno come missione quella di rendere ogni momento del quotidiano, straordinario. Un must del marchio è quella campanella che da oltre 70 anni è il gioiello simbolo di storia, fortuna e pace, capace di incantare teste coronate, dive e personaggi del jet set internazionale. Pisa Orologeria, punto di riferimento dell’alta orologeria a Milano e in Italia, amplia la propria offerta di gioiellieri con il nuovo Salone dei Gioielli, al secondo piano del Flagship Store di via Verri. Tra le esclusive novità, una in particolare, la collezione Pisa Diamanti, che diventa oggi

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Our guide to the best Jewelry Stores in Milan... 1.6. Chantecler Capri boutique 2. The new Alta Gioielleria Giorgio Armani 3. Pisa Orologeria 4.5. Pomellato new boutique details

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SPECIAL JEWELERS

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Unique jewel creations... 1. 6. Pisa Orologeria 2. Chantecler Capri 3. 4. Bracelet, earrings and rings by Pomellato 5. Alta Gioielleria Giorgio Armani

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AA ITINERARY

The new Salone dei Gioielli of Pisa Orologeria, on the second floor of the flagship store

this spirit that a collection of settings has been created un vero e proprio brand di alta gioielleria. Con questo to valorise what really adds preciousness to jewellery: spirito è stata ideata una collezione dalle montature vogems. The boutique carries six more luxury jewellery lutamente essenziali per valorizzare ciò che rende un brands in order to present a wide and exclusive offer- gioiello davvero prezioso: la gemma. In boutique altri sei ing able to satisfy the various nuances of female taste: marchi di alta gioielleria, al fine di proporre un’ampia ed Boucheron, Chaumet, Chopard, de Grisogono, Messika and esclusiva offerta in grado di soddisfare le varie sfumature Tamara Comolli. del gusto femminile: Boucheron, Chaumet, Chopard, de GriWe are now in Via Montenapoleone, the fourth most sogono, Messika e Tamara Comolli. luxurious and important street in the world where Po- Siamo in via Montenapoleone, quarta strada più lussuomellato has opened its fourth Milanese boutique, in sa e importante al mondo, è qui che Pomellato inaugura the strategic heart of the so-called la sua quarta boutique in città, nel TREASURE TROVES fashion quadrilateral, in an intimate cuore strategico del quadrilatero and cosseting atmosphere which enIN WHICH THE TASTE della moda, in un’atmosfera intima capsulates the fine balance between avvolgente che racchiude l’equiliFOR BEAUTY REIGNS ebrio distintivo tra lusso contempocontemporary luxury, timeless craftsmanship and an “unconventional” SUPREME AND WHERE raneo, artigianalità senza tempo e spirit. The new store concept, creatspirito ‘unconventional’. Il nuovo OSTENTATION IS ed by Dimorestudio, traces a sensostore concept, affidato alla creatività SUPERFLUOUS rial course rich in tactile and visual di Dimorestudio, traccia un percoremotions to offer clients a unique experience with a so sensoriale ricco di emozioni tattili e visive, offrendo al difference in which the ongoing dialogue between the cliente un’esperienza unica e differente, dove il dialogo interior and the jewellery collection hosts a new display costante tra lo spazio e i gioielli accoglie una nuova filosophilosophy and an informal presentation in which the fia espositiva e una gestualità di presentazione senza dogcontact with the jewels takes place directly and sponta- mi, dove il contatto con i gioielli avviene in modo diretto neously, as if in the client’s own lounge. All collections e spontaneo, un po’ come a casa propria in salotto. of the Milanese brand are on sale, such as the new Brera, In vendita tutte le collezioni del marchio milanese, come the iconic Nudo Deep Blue and the precious naturalness la nuova Brera, l’iconica Nudo Deep Blue e la naturalità preziosa di Sabbia. of Sabbia. 115

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The Corona Monogram collection is inspired by the custom of noble families to appoint the firm to produce their monogrammed chinaware. In the next page: Totem collection, inspired by the wildest muse of all, nature


STYLE STORY

BEAUTY WILL SAVE THE WORLD RICHARD GINORI. KNOWHOW, CRAFTSMEN, BEAUTY. AND CUSTOMIZED PROJECTS RICHARD GINORI. IL SAPERE, GLI ARTIGIANI, LA BELLEZZA. E I PROGETTI SU MISURA text Marta Innocenti Ciulli

According to Arthur Schnitzler, to leave its mark in history a work of art has to possess three important qualities: harmony, intensity, continuity. If we consider that, from 1735 onwards, the porcelain products of a Tuscan factory set up at Doccia, just outside Florence, competed with the greatest manufacturers

the artistic production of pure china. Ever associated with the great names of architecture, design and fashion, Richard Ginori has excelled worldwide as an authentic icon of the Made in Italy cachet. However, the excellence of the Florentine brand goes beyond this. Indeed, the artistic skills and manufacturing flex-

Per Arthur Schnitzler i criteri di un’opera che avrebbe potuto lasciare il segno nel tempo erano tre: armonia, intensità, continuità. E se si pensa che dal 1735 le porcellane di una fabbrica toscana, impiantata a Doccia alle porte di Firenze, hanno letteralmente rivaleggiato con le più grandi manifatture sassoni e viennesi, c’è da

pura. Richard Ginori da sempre associata ai nomi di grandi personalità dell’architettura, del design e della moda, si è imposta a livello mondiale come vera e propria icona del made in Italy. Ma l’eccellenza della maison fiorentina va oltre. Le capacità artistiche e la flessibilità produttiva di Richard Ginori per-

of Saxony and Vienna, it must be said that knowhow, creativity, love of beauty and a propensity for innovation have had the upper hand, without ever falling short of their storied reputation. Having won acclaim on international markets, thanks to the then young architect Gio Ponti, who came on board in 1923 to translate the legacy of the artistic craft into new contemporary and design languages, Manifattura Richard Ginori now represents the maximum expression of Italian excellence in

ibility of Richard Ginori enable the realization of tailor-made projects, the creation of unique personalized objects studied to satisfy specific customer desires, such as the items of the Corona Monogram and Totem collections. The Corona Monogram collection is inspired by the custom of noble families to appoint the firm to produce their monogrammed chinaware. Hence the use of decorative initials, taken from the original drawings of the alphabet extracted from ancient collections of let-

dire che i saperi, la creatività, la passione per la bellezza e la capacità di innovarsi senza mai venire meno alla propria storia, hanno avuto la meglio. Diventata prestigiosa sui mercati internazionali, grazie anche all’ingresso nel 1923 dell’allora giovane architetto Gio Ponti che tradurrà l’eredità dell’arte artigiana in nuovi linguaggi contemporanei e di design, la Manifattura Richard Ginori rappresenta oggi la massima espressione dell’eccellenza italiana nell’alta manifattura artistica della porcellana

mettono, infatti, la realizzazione di progetti su misura, ossia la creazione di oggetti unici personalizzabili studiati per i desideri dei clienti come le proposte delle collezioni Corona Monogram e Totem. La collezione Corona Monogram si ispira alla consuetudine delle famiglie di nobili casate di affidare alla manifattura la realizzazione di porcellane con il loro monogramma. Ecco quindi il decoro delle cifre, tratto da disegni originali dell’alfabeto attinti da antiche raccolte di caratteri chia-

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From 1735 onwards, the porcelain products of a Tuscan factory set up at Doccia, just outside Florence, competed with the greatest manufacturers of Saxony and Vienna 118

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COVER STORY

The Richard Ginoris’ factory

ters called “ordinals”, in which the consonants are executed in a floral style unlike the vowels, which are less elaborate, for application on plates and mugs in the iconic forms of Antico Doccia. The monograms are executed using the decal technique that was adopted by the Manifattura as early as the mid 1800s. In the application phase, it is the expertise of craftsmen and artists which prevails. Instead, the Totem collection is inspired by the wildest muse of all, nature. It evokes the 18th century decorative tradition in which reproductions of symbolic animals adorned the cups of stately homes. In the Florentine work-

shop’s contemporary interpretation, the pure china of its artefacts acquires uniqueness thanks to bright colours and original associations borrowed from nature. The squirrel as a symbol of foresight, the elephant’s wisdom, the faithful penguin, the monkey representing curiosity, the camel for trust and the rat – the latest addition – as an intermediary between heaven and earth, are teamed up with geometric lines, often in contrasting colours, to adorn trays, boxes, pocket emptiers or lid knobs. All articles may be personalized with a dedication, a phrase, a recollection to make each piece special and unique.

mati ‘ordinali’, dove le consonanti presentano uno stile floreale diverso dalle vocali che usano uno stile a bacchetta, il tutto su piatti e mug dell’iconica forma Antico Doccia. Le cifre, i monogrammi, sono realizzati con la tecnica della decalcomania che entra a far parte della tradizione della Manifattura già dalla seconda metà dell’Ottocento. In fase di applicazione è però l’assoluta maestria degli artigiani e dei maestri pittori che trionfa. La collezione Totem è invece ispirata dalla musa più selvaggia di tutte, la natura. In essa si rievoca la tradizione decorativa settecentesca quando le riproduzioni di animali simbolici guarniva le tazze delle dimore signorili.

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Nella rilettura contemporanea dell’atelier fiorentino, la porcellana pura degli oggetti è resa unica dai colori vivaci e dagli accostamenti inediti rubati al mondo naturale. Lo scoiattolo, come simbolo di lungimiranza, l’elefante per la saggezza, il pinguino per la fedeltà, la scimmia come simbolo di curiosità, il cammello per la fiducia e il topo ultimo simbolo nato, mediatore tra cielo e terra, sono accostati a linee geometriche spesso in contrasto di colore, raffigurati su vassoi, scatole, svuota-tasche o pomoli dei coperchi. Tutto può essere personalizzato con una dedica, una frase, un ricordo per rendere unico e singolare ogni pezzo.


Disco Solare by Arnaldo Pomodoro, in piazza Meda 120

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CITY DISTRICT

THE CROSSROADS OF STYLE THE FASHION QUADRILATERAL. A MUST FOR SHOPAHOLICS, AND FOR ANYONE QUADRILATERO DELLA MODA. L’IMPERDIBILE PER GLI AMANTI DELLO SHOPPING, MA NON SOLO text Donatella Brun photo Giulio Boem

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CITY DISTRICT

THE MECCA FOR BRAND SHOPAHOLICS LA MECCA PER GLI APPASSIONATI DELLO SHOPPING GRIFFATO The best place in Milan for a nice stroll is the so-called ‘Quadrilatero della moda’, or the Fashion Quadrilateral. Considering via Monte Napoleone and via della Spiga as its main arteries, some ten or so parallel and perpendicular streets fall within the scope of the Quadrilateral, where there is no risk of losing your way but a great risk of losing control of your wallet. The simple truth is that you are surrounded by so many beautiful things: the oldest patisseries, the most immaculate internal gardens, the most elegant palazzos with the most sumptuous doors, and the greatest concentration of fashion outlets, accessory shops and jewellers. The interiors and window displays of various Maisons of international luxury, from Armani to Dolce&Gabbana, from Versace to Louis Vuitton and Dior, are of such beauty that, irrespective of the prices inside, they demand a long, longing look. Among the historical palazzos, the Four Seasons Hotel Milano in via Gesù is a 5-star hotel built on the foundations of a sixteenth-century convent, evidenced today by its surviving frescoes and cloister, in the garden overlooked by the hotel restaurant. In front of the hotel stands the museum-house Bagatti Valsecchi, a beautiful little nineteenth-century palazzo which is home to a Renaissance Revival collection. The brothers Fausto and Giuseppe Bagatti Valsecchi devoted a large percentage of

Il posto migliore di Milano per farsi una bella passeggiata è il Quadrilatero della moda. Considerando via Monte Napoleone e via della Spiga come le arterie principali, il Quadrilatero si concentra tra una decina di vie parallele e perpendicolari, dove la sola possibilità di perdersi è quella di perdere la testa. La semplice verità è che si è circondati da tante cose belle: le pasticcerie più antiche, i giardini interni più curati, i palazzi più eleganti, i sontuosi portoni e la più grande concentrazione di negozi di moda, accessori e gioielli. Gli interni e le vetrine delle varie Maisons del lusso internazionale sono di tale bellezza, da Armani a Dolce&Gabbana, da Versace a Louis Vuitton e Dior, che, indipendentemente dalla possibilità di comprare, meritano di essere guardate. Tra i palazzi storici, il Four Seasons Hotel Milano in via Gesù è un albergo 5 stelle, nato sulle fondamenta di un convento cinquecentesco, di cui rimangono tuttora gli affreschi originali e la struttura del chiostro, nel giardino dove si affaccia il ristorante. Di fronte all’hotel, si trova la casa museo Bagatti Valsecchi, una splendida palazzina ottocentesca che ospita una collezione neorinascimentale. I fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi spesero gran parte della loro esistenza ad arricchire la residenza, trasformandola

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Considering via Monte Napoleone and via della Spiga as its main arteries, some ten or so parallel and perpendicular streets fall within the scope of the Quadrilateral


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1.3.4. MonteNapoleone VIP Lounge and its director Barbara Zilli 2.5. Urban Chalet, the special design by Vincenzo Dascanio, until 31 January at Four Season Hotel Milano (courtesy Four Seasons Hotel Milano) 6. The Stuart Weitzman outlet, and its designs signed by Zaha Hadid

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7.10. The Bamboo Bar, restaurant in the Armani Hotel Milano and its executive chef Francesco Mascheroni 8.12. The Martini Bar of Dolce&Gabbana 9. The historic cutlery shop Lorenzi 11. Nilufar, shrine to design traditional and contemporary

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CITY DISTRICT

FASHION AND DESIGN IN MILAN GO HAND IN HYPER-SOPHISTICATED HAND A MILANO MODA E DESIGN VANNO A BRACCETTO IN MANIERA IPER RAFFINATA their lives to the enrichment of the house, transforming it into an Aladdin’s Cave of artworks. ‘I have been head Curator since 2002,’ Lucia Pini tells us. ‘This was originally a house and you can sense them even today in the life of the museum. Yes, we may be in the Quadrilatero della moda, the centre of luxury, but nobody is barred from our door. The impression that we want to give is a welcoming one, with a modus operandi based on the Renaissance ideals of progress and modernity. Apart from the permanent collection, the museum is committed to an unstuffy programme of entertainments and cultural initiatives, giving concerts, guided tours, children’s workshops, treasure hunts, night visits and theatrical performances. Under the same roof, in the courtyard, you can stop for more gastronomic experience, in the patio of the ristobar Il Salumaio.’ Not far away in via Sant’Andrea stands the magnificent Palazzo Morando, which in 2010 was repurposed as a fashion museum. On via Manzoni, meanwhile, we find another museum in Poldi Pezzoli, an old aristocratic residence which now conserves a breathtaking assortment of masterpieces from Mantegna, Piero della Francesca, Botticelli, Bellini, and Pollaiolo (notably his Dama), a Wunderkammer of precious artefacts, a cabinet of sundials, a collection of European porcelain and a room of jewellery and silverware. Before or after visiting

in uno scrigno di capolavori. “Sono Conservatore Capo dal 2002 - racconta Lucia Pini.- Questa era una casa e la presenza della famiglia, ancora oggi coinvolta nella vita del museo, si ritrova. Siamo nel Quadrilatero della moda e di un certo lusso, ma da noi nessuno è inadeguato. Il segnale che diamo è quello dell’accoglienza, con una proposta che riprende il metodo rinascimentale del progresso e della modernità. A parte la collezione permanente, il museo si dedica ad iniziative di intrattenimento culturale non ingessate, dai concerti, alle visite guidate, i laboratori per bambini, la caccia al tesoro, le visite al buio, le performance teatrali. Sotto lo stesso tetto, nel cortile, si può sostare per una pausa gastronomica, nel patio del caffè-ristorante Il Salumaio”. A poca distanza si trova lo splendido Palazzo Morando in via Sant’Andrea, ristrutturato nel 2010, per diventare il museo del costume e della moda. Il museo Poldi Pezzoli in via Manzoni è un’antica dimora aristocratica, ospitante una sontuosa collezione di capolavori come la Dama del Pollaiolo, opere di Mantegna, Piero della Francesca, Botticelli, Bellini, la Sala dei Vetri di Murano, la Wunderkammer di oggetti preziosi, la vetrina di orologi solari, la raccolta di porcellane europee e la Sala degli Ori e dei gioielli. Prima o dopo la visita al museo, approfittate della vicinanza del Baglioni Hotel

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Above: the new store Aspesi, project by Dordoni Architetti Below: showroom of William Sawaya & Paolo Moroni

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1. 3. 4. Museo Bagatti Valsecchi and Lucia Pini, Curator since 2002 2. Museo Poldi Pezzoli 5. 6. Palazzo Morando

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FASHION QUADRILATERAL, BUT ALSO A SANCTUARY OF ART AND CULTURE QUADRILATERO DELLA MODA, MA ANCHE CUSTODE DI ARTE E CULTURA this museum, you could do worse than trying the nearby Baglioni Hotel Carlton for an aperitivo, or sampling the British ambience of the Il Baretto restaurant. Close by is the showroom of William Sawaya & Paolo Moroni, producers, editors and creators in the world of design, where the avant-garde has been nurtured and exhibited since 1984. The elite of architecture have lent their touch to this showroom: first Zaha Hadid from the late 1990s onward, then Dominique Perrault, Daniel Libeskind, Jean Nouvel, Snøhetta - all have been involved in William Sawaya’s projects. The city cultivates its uniquely Milanese reputation of being able to seamlessly marry fashion with design. The Nilufar gallery in via della Spiga was created 30 years ago by Nina Yashar, an entrepreneur of Iranian origin. A true shrine to design historical and contemporary, it contains one-ofa-kind pieces by Carlo Mollino, Gaetano Pesce and Martino Gamper. The Stuart Weitzman outlet, located in the heart of the Quadrilateral in via Sant’Andrea, boasts the interior design of Zaha Hadid. It presents itself as an ultramodern space, where exaggerated curves interplay and displays made of glass fibres coated in rose gold give some extra elevation to cuissardes boots and high heels. The new shop Aspesi, which resides in via San Pietro with the Dordoni Architetti seal of approval, makes generous use of two floors

Carlton per un aperitivo o per scoprire l’atmosfera britannica del ristorante Il Baretto. A poca distanza, anche lo showroom di William Sawaya & Paolo Moroni, produttori, editori e creatori di design, espone dal 1984 il design d’avanguardia, collaborando con il gotha degli architetti: in primis Zaha Hadid fin dagli anni ’90 e poi Dominique Perrault, Daniel Libeskind, Jean Nouvel, Snøhetta affiancati ai progetti di William Sawaya. La città coltiva il suo tratto distintivo, semplicemente milanese, di far andare a braccetto la moda col design in maniera raffinata. La galleria Nilufar in via della Spiga, è stata creata 30 anni fa dall’imprenditrice di origine iraniana Nina Yashar. È un autentico tempio del design storico e contemporaneo, con pezzi unici di Carlo Mollino, Gaetano Pesce e Martino Gamper. Il negozio Stuart Weitzman, nel cuore del Quadrilatero in via Sant’Andrea, vanta l’interior design di Zaha Hadid. Si presenta come uno spazio ultramoderno, dove sedute curve iperboliche e display ricavati da fibra di vetro bagnata in oro rosa, esaltano stivali, cuissarde e scarpe dai tacchi a spillo. Il nuovo negozio Aspesi, firmato da Dordoni Architetti in via San Pietro all’Orto, è uno spazio generoso, distribuito su due livelli, che espone le nuove collezioni attraverso l’uso di sperimentazioni di materiali e di co-

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THE OLDEST PATISSERIES, ELEGANT PALAZZOS, IMMACULATE INTERNAL GARDENS ANTICHE PASTICCERIE, ELEGANTI PALAZZI E MERAVIGLIOSI GIARDINI INTERNI and displays new collections while experimenting with material and colour. The historical cutlery retailers Lorenzi, opened in 1929 in via Monte Napoleone, has been revived in a new location, under the portico of piazza Media and in front of Disco Solare of Arnaldo Pomodoro. Serena Lorenzi, a fourth-generation scion of the Lorenzi, runs the business with her family. ‘We have chosen this new position,’ she says, ‘to distance ourselves from the big labels that are entrenched in via Monte Napoleone. We produce accessories for men, cooking utensils, umbrellas and walking sticks, all made in our Milan laboratory by our craftsmen. Think of the Cova pasticceria, a symbol of tradition which I pass whenever I go out for coffee. The Marchesi pasticceria, which opened in the quarter a few years ago, has added a touch of novelty.’ Recent openings also include the MonteNapoleone VIP Lounge. ‘It’s a gem of an apartment,’ said Barbara Zilli, the Lounge’s director, ‘an attic with a terrace to take your breath away. It was created by Guglielmo Miani, president of the MonteNapoleone District association, which bands together more than 150 brands to allow clients to take a break from the shopping and take advantage of a variety of services, from tax refunds to airport assistance.’ The same street contains one of the five boutiques of Dolce&Gabbana, which treats Milan as the capital of its kingdom.

lore. La storica coltelleria Lorenzi, aperta nel 1929 in via Monte Napoleone, rivive oggi nel nuovo negozio, sotto i portici di piazza Meda, di fronte al Disco Solare di Arnaldo Pomodoro. Serena Lorenzi, alla quarta generazione, gestisce l’azienda con la famiglia. “Abbiamo scelto questa posizione, spostandoci dai grandi marchi che si sono insediati in via Monte Napoleone. Produciamo accessori da uomo, strumenti di cucina, ombrelli o bastoni da passeggio, tutto realizzato nel laboratorio a Milano con i nostri artigiani. Quando esco a bere il caffè, vado alla pasticceria Cova, il simbolo della tradizione. La pasticceria Marchesi, che ha aperto nel quartiere da pochi anni, ha aggiunto una ventata di novità.” Tra le aperture recenti c’è la MonteNapoleone VIP Lounge. “È un appartamento gioiello, un attico con una magnifica terrazza. È stato creato da Guglielmo Miani, presidente dell’associazione MonteNapoleone District che raggruppa oltre 150 brand, per mettere a disposizione dei clienti una pausa relax dallo shopping e avvalersi di vari servizi dalla Tax refund all’assistenza negli aeroporti” spiega Barbara Zilli, direttrice della Lounge. Stessa strada per una delle 5 boutique Dolce&Gabbana, che a Milano ha insediato il suo regno, entrando anche nell’Olimpo della mixology e della cucina con il Martini Bar e Bistrot, e che per il

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As well along the Fashion Street, iconic windows are even ‘hiding’ inside elegant courtyards and under colonnades. At the end, on the right: aaaa the historic Pasticceria Cova


The old Archbishop’s Seminary in Corso Venezia, location of the Portait Milano hotel, a new jewel in the Lungarno Collection (courtesy Lungarno Collection)


CITY DISTRICT

THE QUARTER ALONE MAKES IT WORTH VISITING THE CAPITAL OF LOMBARDY IL QUARTIERE VALE DA SOLO IL VIAGGIO NELLA CAPITALE LOMBARDA With the Martini Bar and Bistrot, it is also home to the Olympians of cuisine and mixology, and for the festive period a special little Christmas market has been set up in the D&G outlet at Corso Venezia 7. The Armani Hotel Milano, Giorgio Armani’s umpteenth gift to the city, occupies a palazzo built in 1937 with its 95 rooms, its restaurant, its Duomo-viewing Bamboo Bar on the seventh floor, a spa and swimming pool on the eighth, and windows over the futuristic Porta Nuova. Francesco Macheroni, executive chef of the restaurant, proposes some superb dishes: his creamy risotto, with saffron pistils and grilled bone marrow, is a true homage to Milan, while fish takes centre stage in his new, light suggestion ‘Crudo’. Just outside of the Quadrilateral - in via Borgonuovo 11, to be precise - the headquarters of Giorgio Armani are found inside the historic Palazzo Orsini. And as for the area’s breaking news, the Ferragamo family’s Lungarno Collection has marked late 2020/early 2021 for the arrival of the new hotel Portrait Milano, which is to stand at Corso Venezia 11, in the former Archbishop’s Seminary. This special site is the oldest seminary in Europe, and retains the baroque doorway designed by Richini in 1562. According to Michele de Lucchi, the architect tasked with the job of converting the building, this is where ‘the art of the past will combine with the style of modern living’.

periodo delle feste ha allestito nello store in Corso Venezia 7, uno speciale mercatino di Natale. L’Armani Hotel Milano in via Manzoni occupa un palazzo del 1937. È l’ennesimo atto d’amore di Giorgio Armani verso la città, con 95 stanze, ristorante e il Bamboo Bar con vista sul Duomo al settimo piano, Spa con piscina all’ottavo e vetrate sull’avvenieristica Porta Nuova. Francesco Mascheroni, executive chef del ristorante, propone pietanze eccellenti: il Risotto mantecato, con pistilli di zafferano e midollo alla brace è un omaggio a Milano, in alternativa, la nuova proposta culinaria leggera di “Crudo”, che vede il pesce protagonista. Appena fuori dal Quadrilatero, per la precisione in via Borgonuovo 11, all’interno dello storico Palazzo Orsini, si trova anche la sede centrale di Giorgio Armani. Tra le novità che interessano il quartiere, Lungarno Collection della famiglia Ferragamo ha annunciato, per la fine del 2020 o inizi del 2021, l’arrivo del nuovo hotel Portrait Milano in un luogo speciale, l’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11. Si tratta del Seminario più antico in Europa, con il grandioso portale barocco disegnato da Richini nel 1562, dove “l’arte del passato si combinerà con stili di vita contemporanea” afferma l’architetto Michele de Lucchi, incaricato del progetto di riconversione.

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THE CATHEDRAL, BODY AND SOUL

MATERIAL AND SPIRIT, SOUL AND SCULPTURE, ART AND TRADITION: WE DISCOVER THE CATHEDRAL WITH MONSIGNOR GIANANTONIO BORGONOVO TRA SPIRITO E MATERIA, ARCHITETTURA E ANIMA, ARTE E TRADIZIONE: CON MONSIGNOR GIANANTONIO BORGONOVO SCOPRIAMO LA CATTEDRALE text Francesca Lombardi photo Niccolò Rastrelli

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“Passing the cathedral’s 52 columns, which represent the 52 weeks of the year, we go against the grain, against the movement of death. We walk towards life” 136

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ART INTERVIEW

Monsignor Gianatonio Borgonovo, archpriest of the cathedral A special guide has told us what Milan’s cathedral represents Un mentore speciale ci ha raccontato cosa rappresenta il Duofor the city, with his knowledgeable mix of doctrine, culture, mo per Milano mischiando sapientemente dottrina, cultura, trafolklore and irony. dizioni popolari e un pizzico d’ironia. Monsignor Borgonovo, I am in the cathedral with you. What Monsignor Borgonovo in Duomo con Lei. Qual è la prima cosa is the first thing we should see when we enter this place? che vediamo per entrare in sintonia con questo luogo speciale? We enter the cathedral from the west wall and head east towards In Duomo si entra dalla parete occidentale e si va verso l’abside, the apse. When we come inside, we make a commitment to che guarda a Oriente. Quando si entra in Duomo si decide di walking, spiritually, back in time, as we reach the rising star, camminare spiritualmente indietro attraverso il tempo, raggiunChrist risen, represented by the raza: a burning sun at the gendo l’astro nascente, Cristo risorto, rappresentato dalla Raza: centre of the rose window above the apse, a religious symbol un sole raggiante al centro del rosone absidale, simbolo religioso for the congregation which also hides a political message, per i fedeli, che celava anche un significato politico in quanto stemma della casata dei Visconti. Attraversando la navata cenbeing the coat-of-arms of the Visconti family. Passing the cathedral’s 52 columns, which represent the trale lungo le 52 colonne del Duomo, tante quante le settimane 52 weeks of the year, we go against the grain, against the dell’anno, si procede idealmente in senso opposto alla morte. Si va verso la vita. movement of death. We walk towards life. Le curiosità all’interno della Chiesa? The curiosities inside the church? I’ll talk about two of them. Near the main entrance there is Ne racconto due. Vicino all’ingresso principale c’è una meridiana a sundial on the floor. A ray of light comes through a hole sul pavimento. Un raggio di sole penetra dal foro gnomico sul sofin the wall opposite and lands on the clock, telling the time fitto della Cattedrale e colpisce la lunga linea di ottone, segnando il mezzogiorno in tutte le stagioni dell’anno. all year round. Even though it’s very old - it Sebbene molto antica - fu costruita nel 1768 was made in 1768 - this sundial is incredibly MILAN’S – grazie alle recenti regolazioni, la meridiana si precise, even more so now after recent CATHEDRAL IS può dire ancora precisa. Una seconda curiosità modifications. Another quirk is the red light above the apse, in the place where a precious ALSO FAMOUS FOR è la luce rossa al centro del catino absidale: è relic is preserved, a nail from Christ’s cross. il punto dove viene custodita una preziosa reITS BEAUTIFUL Every year, the Saturday before 14 September, GLASS WINDOWS liquia, un chiodo della Croce di Cristo. Ogni the Archbishop of Milan rises to the apse via anno, nel sabato che precede il 14 settembre, a sort of wooden lift, made in the shape of a cloud, in order to si svolge il Rito della Nivola durante il quale l’arcivescovo di Milatake the nail and show it to the congregation. This has become no sale fino all’abside grazie appunto alla Nivola: il caratteristico known as the Cerimonia della Nivola. The wooden mechanism “ascensore” in legno a forma di nuvola, dipinto con angeli dal was built in 1577, later reconstructed in 1701; Landriani Landriani nel 1612, per recuperare il Santo Chiodo ed esporlo in painted it with angels in 1612. In October 1576, during the Cattedrale alla venerazione dei fedeli per tre giorni fino al lunedì plague, St Charles Borromeo became the first person to carry successivo dopo i Vespri. Nell’ottobre del 1576, durante la peste, the Holy Nail in a procession, and had a wooden cross made fu San Carlo a portare per la prima volta in processione il Santo for it, which now rests in the parish church of Trezzo sull’Adda. Chiodo per cui fece costruire una croce in legno, che oggi si trova The cathedral terraces: an experience within an experience. nella chiesa parrocchiale di Trezzo sull’Adda. Le terrazze del Duomo: un’esperienza nell’esperienza. Ci racCan you tell us what you feel when you go up there? I almost never go up there. Let’s say that I don’t want the conta cosa prova quando sale? cathedral to be loved for its terraces. We don’t even have a Vi salgo per occasioni particolari. Diciamo che non vorrei che il Duomo fosse amato solo per le sue panoramiche e suggestive swimming pool up there... (smiles) The windows: what meaning do they have for you and for Terrazze, se pur gioiello di architettura e ornato…Non abbiamo the faithful, to whom they speak even outside the building? neanche una piscina lassù … (sorride) The windows in the past were the Biblia Pauperum (Bible of Le vetrate: che significato hanno per Lei e per i fedeli, con i the poor), made for all the Italians who before the beginning quali creano un dialogo anche all’esterno? 137

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Milan’s Duomo Museum of the 1900s couldn’t read and write. The experience of the Le vetrate nel passato erano la Biblia Pauperum, ossia la Bibbia windows was therefore an experience of the catechism, which dei poveri, dato che molti fedeli non sapevano leggere né scrivecame with literacy. With the advent of electricity and the spread re fino all’inizio del ‘900. Le vetrate erano quindi un’esperienza of education, the windows became the Biblia Agnosticorum: di catechesi che accompagnava le letture, poi con l’avvento della skillfully illuminated from inside, they announce a message luce elettrica e la diffusione dell’istruzione, le vetrate diventaof Faith to the aimless who wander past the cathedral every no paradossalmente una Biblia Agnosticorum: sapientemente reday. They normally pass by without a second thought, but they troilluminate dall’interno, si fanno annuncio di Fede per i più allow themselves to pause before the kaleidoscope of figures distratti che quotidianamente passano incuranti a fianco del and colours...or so we hope! Duomo, ma potranno soffermarsi di fronte ad uno spettacolare The Madonnina: only a symbol for the Milanese or something caleidoscopio di colori e figure… Si spera! more? La Madonnina, solo un simbolo per i On the night of 27 December 1774, the milanesi o qualcosa di più? group who wanted the statue at the La notte del 27 dicembre 1774 la statua ABOVE THE APSE highest point of the spire simply put it dorata della Madonnina comparve sul A PRECIOUS RELIC there, while the Milanese were asleep. punto più alto della guglia maggiore, IS PRESERVED: You can imagine the weather in Milan, mentre i milanesi dormivano. Si imma27 December, at that height... A NAIL FROM CHRIST’S gina il clima? Il 27 dicembre, a Milano, The Madonnina down there, the first a quell’altezza…! La Madonnina lassù, CROSS of all the faithful, reminds us believers la prima di tutti i credenti, ricorda a noi that we proceed towards the East fedeli che procediamo lentamente verso slowly, slowly towards God, Who is the final destination of our Oriente, verso Dio, la meta finale del nostro cammino. journey. Ma la Madonnina ha un grande valore sentimentale e popolare But the Madonnina has great sentimental and popular value per i milanesi, difatti con una consuetudine che si fa risalire agli among the Milanese. A law passed in the 1930s decreed that anni ’30 del Novecento, quando a Milano si inizia la costruzione no building in the city could be higher than the statue of dei primi grattacieli, nessun edificio della città supera idealmenthe Virgin on the cathedral. Even today, the skyscrapers that te la statua della Vergine sul Duomo. Ancora oggi, se pur i gratoutstrip her 108 metres have a copy of the Madonnina on top, tacieli che svettano nei cieli meneghini, superino i 108 metri, si in keeping with a tradition. A reminder that we have jumped è mantenuta la tradizione di collocare una piccola Madonnina higher than Her, but at the point closest to the heavens we find sulla cima di tali edifici, a ricordare che siamo saliti più in alto, Her, the Mother of God. An old oxymoron...and as they say, an ma nel punto più vicino al cielo c’è Lei, la Madre di Dio. Un os138

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S. Bartolomeo by Marco d’Agrate, one of the beautiful statues of the cathedral


Above: some of the 96 gargoyles of the Duomo Below: on the roof, the terraces and the city 140

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A wiew on the Galleria Vittorio Emanuele II and Piazza del Duomo infinite ending. simoro non da poco… è come dire una finitezza infinita. Things not to miss in the Museum Le cose da non perdere del Museo? Difficult to say: the Museum is the history of the cathedral Difficile da dire: il Museo è la storia del Duomo e si articola lungo and that history is told over a route through 26 display un percorso di 26 sale espositive. Un itinerario cronologico che rooms. A chronological path that lets us follow each phase of consente di seguire tutte le fasi di costruzione della Cattedrale, the cathedral’s construction, from its foundation in 1386 to dalla fondazione nel 1386 al XX secolo. Aprono il percorso le the twentieth century. The Sale del Tesoro open the itinerary, Sale del Tesoro, dove si possono ammirare opere di avorio, orefiwhere you can look at works in ivory, gold and paint (fifth to ceria e pittura (secoli V-XIX). Altre sale rilevanti per la storia della nineteenth centuries). Other rooms pertaining to the history Basilica sono Sala delle origini, che ripercorre la storia dei primi of the church include the Sala delle Origini, which looks at the anni del cantiere; le Sale dell’età sforzesca, dove si trovano alcufirst years of the building site; the Sale ne delle più celebri statue del Museo e dell’Età, built by the Sforza, is where you del Duomo, fra cui quella di Santa Lucia find some of the Museum’s most famous e di San Vittore; e la Sala delle Vetrate “I LOVE PUTTING statues, not least those of Santa Lucia che ci mostra un saggio delle cinquanMYSELF BY THE tacinque magnifiche vetrate istoriate del and San Vittore. The Sala delle Vetrate, ALTAR AND HEARING Duomo. Facciamo anche piccole mostre meanwhile, shows us a range of fifty-five magnificent stained glass windows from THE CHOIR SING AND temporanee: adesso ospitiamo una mothe cathedral. We also do little temporary LOOKING AROUND ME” stra dedicata a Leonardo, alle sue diexhibitions: at the moment we have one scussioni teoriche intorno al Duomo e al devoted to Leonardo, to his theoretical suo rapporto con la città. works on the cathedral and its relationship with the city. Il luogo intimo e emozionante del Suo Duomo The part of the cathedral most important to you Mettermi in mezzo all’altare e sentire la Cappella Musicale forI put myself by the altar and I listen to the choir trebles singing, mata dai Pueri Cantores cantare e guardarmi intorno. Il Duomo and I look around me. The cathedral has this magic: the unity ha questo fascino: un insieme di materiali ed elementi diversi of the different elements and materials that come together che danno alla musica un corpo unico. Lo Spirito è dato dalla give the music a special body. The Spirit comes from Music Musica e il Duomo ci mette la carne. and the cathedral adds the body. This is my special place. È questo il mio luogo speciale! Do you remember the first time that you set foot inside here? Ricorda la prima volta che è entrato qui? I was a boy, I must have been six or seven...I remember a Ero un bambino, avrò avuto sei/sette anni… Ricordo una grande powerful excitement, the dark, the windows. emozione, il buio, le vetrate. 141

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Elliott Erwitt. Family (MUDEC) aaa


ART EXHIBITIONS

ALL THE FACETS OF ART

PHOTOGRAPHY, SCULPTURE, PAINTING. BEAUTIFUL EXHIBITIONS THAT ARE FOOD FOR THOUGHT FOTOGRAFIA, SCULTURA, PITTURA. MOSTRE PER STUPIRE E PENSARE text Mila Montagni

Visitors who come to Milan can count on an exciting and I giorni dell’arte, in città, si diversificano grazie a mostre varied range of art exhibitions, such as The Spitzmaus come quella immaginifica de Il sarcofago di Spitmaus e altri Mummy in a Coffin and other Treasures, held at Fondazione tesori, alla Fondazione Prada (fino al 13 gennaio 2020), Prada (until January 13, 2020), or Oriental Impressions. o a quella al MUDEC dedicata alle Impressioni d’Oriente. Art and Art Collecting in Europe and Japan, showing at Arte e collezionismo tra Europa e Giappone, aperta fino al 2 MUDEC until February 2, or the two monographic ex- febbraio, ma anche due monografiche, una a Palazzo Rehibitions, one at Palazzo Reale, De Chirico, on show until ale, per De Chirico fino al 19 gennaio, la seconda invece è January 19, the other at the Twentieth-Century Museum, la riscoperta della pittura di Filippo de Pisis - al Museo del Filippo de Pisis , until March 1st. Novecento, fino al I marzo. ELLIOTT ERWITT. FAMILY ELLIOTT ERWITT. FAMILY The curatorial vision behind this exhibition is a reflec- Il pretesto per l’allestimento di questa mostra è una rition upon family life, its evolution and how the percep- flessione sulla famiglia, sulla sua evoluzione e su come tion of it has changed over the past century. Drawing sia cambiata la sua percezione nell’ultimo secolo. Muoinspiration from photos from family vendo da quell’oggetto sui generis albums, the great American photogche per anni è stato uno specchio rapher Elliott Erwitt chose, along identitario, ovvero l’album delle foMILANO AND ITS with the exhibition’s curator Biba tografie di famiglia, il grande fotoGiachetti, the photos that make grafo statunitense Elliott Erwitt ha AMAZING PROGRAM up the Elliott Erwitt. Family exhibiscelto con la curatrice della mostra, OF MUST-SEE tion. And the family becomes the Biba Giachetti, gli scatti che costiEXHIBITIONS medium through which the artist tuiscono il progetto di Elliott Erwitt. describes the world’s history- such Family. E la famiglia diventa l’enas the pictures of Jackie Kennedy nesima possibilità di raccontare il at JFK’s funeral or on the bed with her first-born El- mondo - attraverso le foto di Jackie Kennedy al funerale len. The family is a metaphor for a fast-changing world di JFK ma anche con quelle della neonata sul letto che and what Erwitt believes is food for thought. Showing at poi è la sua primogenita Ellen. Erwitt descrive la famiMUDEC Photo, until March 15, 2020 glia metafora di un mondo cangiante e insegna a pensaMILANO ANNI 60 re. MUDEC Photo, fino al 15 marzo 2020 The 1960s decade, with its economic boom and explosion MILANO ANNI 60 of creativity in all sorts of directions, marked the begin- La genesi di Milano tra le capitali mondiali della creatining of Milan’s development into one of the world capitals vità ha un decennio di nascita preciso, segnato dal boom of fashion and design. This unique period of time is fully economico e da una forza progettuale esplosiva, e proprio explored in the exhibition curated by Stefano Galli: Mi- questo periodo irripetibile è sotteso alla mostra curata da lano Anni 60. Photos, posters, magazines, furniture, design Stefano Galli: Milano Anni 60. Fotografie, manifesti, riviste, objects have been selected to recreate the atmosphere arredi, oggetti di design sono stati scelti per immergere of that decade, which ended tragically with the Piazza i visitatori nell’atmosfera di quegli anni, chiusi dalla tra143

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Georges de La Tour: L’Europa della luce (Palazzo Reale)


COVER STORY

Emilio Vedova (Palazzo Reale)

Fontana Bombing in 1969. Those were also lively musicmaking years- from Duke Ellington to Thelonius Monk, Chet Baker and Gerry Mulligan, not to mention the debut of Beatles and Rolling Stones- while Lucio Fontana and Piero Manzoni made their appearance on the art scene, as well as the great names who have made the history of design and architecture in our country: Zanuso, Bruno Munari, Vico Magistretti, Achille Castiglioni and Bob Noorda. The exhibition describes Milan in the sixties in all its aspects. At Palazzo Morando, until February 9, 2020 CANOVA. THE IDEAL FACES Twelve years of research and hard work led to the great exhibition Canova. The Ideal Faces, emblematic of the artist’s ambition to represent the feminine beauty ideal, which implies a certain conformity with the canons of classical sculpture and the study of nature. The exhibition, curated by Omar Cucciniello and Paola Zatti, showcases the three marble sculptures ( created between 1818 and 1819) of the Vestal, which also contribute to a better understanding of the artist’s influence on modern art. Showing at Galleria d’Arte Moderna until March 15, 2020. Over the same period, Gallerie d’Italia hosts Canova/Thorvaldsen. The Birth of Modern Sculpture, an exhibition which shows that juxtaposition in art is always an experience of beauty. A celebration as well as a study of the oeuvre of a master of contemporary art who was able to shake up the Italian art scene. Born one hundred years ago and an active member of the Italian Resistenza, Emilio Vedova joined the

gedia di piazza Fontana nel ’69. Anni vitali per la grande musica - da Duke Ellington a Thelonius Monk fino a Chet Baker e Gerry Mulligan, ma anche per l’arrivo dei Beatles e dei Rolling Stones, mentre l’arte si ridefiniva con Lucio Fontana e Piero Manzoni, e il design si generava con Zanuso, Bruno Munari, Vico Magistretti, Achille Castiglioni e Bob Noorda. Il percorso espositivo mostra la nuova città in ogni suo aspetto e lo fissa nella memoria. Palazzo Morando, fino al 9 febbraio 2020 CANOVA. I VOLTI IDEALI Una ricerca e un impegno durati dodici anni sono l’ambito nel quale si muove la preziosa rassegna dedicata a Canova. I volti ideali, nella quale si riconosce l’ambizione alla riproduzione di una bellezza femminile perfetta, in bilico estetico tra l’idealizzazione della scultura classica e lo studio della natura. Al centro della mostra curata da Omar Cucciniello e Paola Zatti i tre marmi (realizzati tra il 1818 e il 1819) della Vestale modello che viene qui studiato e si rivela chiave di volta per comprendere l’influenza dell’artista sull’arte moderna. Negli stessi giorni, alle Gallerie d’Italia si tiene Canova/Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, ovvero come ogni confronto sia occasione di bellezza. Galleria d’Arte Moderna . fino al 15 marzo 2020 Un omaggio, e uno studio allo stesso tempo, dell’opera di un gigante dell’arte contemporanea, l’artista che riuscì nell’impresa di scuotere l’arte italiana. Nato cento anni fa e attivo nella Resistenza, negli anni ’40 Vedova aderisce alla corrente del Fronte Nuovo delle Arti e sceglie poi con

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COVER STORY

Milano Anni 60 (Palazzo Morando - © Archivio Garghetti)

Fronte Nuovo delle Arti artistic movement before his shift decisione l’astrattismo e la pittura gestuale, apprezzando to abstractionism and gestural painting, inspired by Jack- le sperimentazioni dell’action painting di Jackson Pollock. son Pollock’s action painting. The monographic exhibition La monografica Emilio Vedova, promossa anche dalla FonEmilio Vedova, promoted by Fondazione Emilio e Annabian- dazione Emilio e Annabianca Vedova, presenta nella Sala ca Vedova, showcases works by the artist spanning from the delle Cariatidi opere che coprono l’arco di tempo che va forties to the nineties, which have been already exhibited at dagli anni ’40 agli ’90, già esposte in contesti quali Bienthe Venice Biennale and at Documenta in Kassel. The ex- nale di Venezia e Documenta a Kassel. A curare la monohibition is curated by Germano Celant. At Palazzo Reale, grafica Germano Celant. Palazzo Reale, dal 6 dicembre al Sala delle Cariatidi from December 6 to February 9, 2020 9 febbraio 2020 GEORGES DE LA TOUR: L’EUROPA DELLA LUCE GEORGES DE LA TOUR: L’EUROPA DELLA LUCE Only thirty works of art (none of which Soltanto trenta (e nessuna nel Belfound in Italy) have been attributed to paese) sono le opere che si possono THE HISTORY this seventeenth-century painter from attribuire a questo seicentesco pitLorraine. Actually, his works were forOF MILANO, ITALIAN tore d’origine lorenese, le cui opere gotten for several centuries and redisscomparvero per diversi secoli nelle MASTERWORKS covered, in all their nocturnal light spire della storia, per riaffiorare in AND MUCH MORE effects and elegant stillness, in 1915. tutta la loro intensità d’ombra e rafGeorges de la Tour: L’Europa della luce, finatezza silente nel 1915. Georges de curated by Francesca Cappelletti, exla Tour: L’Europa della luce, a cura di plores this miracle of art history and is the first exhibi- Francesca Cappelletti, racconta proprio questo miracolo tion devoted to this artist ever held in Italy. The exhibi- della storia dell’arte ed è la prima in Italia, e soprattutto tion includes dramatic and theatrical masterworks -such offre l’occasione di ammirare capolavori drammatici e teas The Repentant Magdalene (National Gallery of Art of atrali come la Maddalena penitente (National Gallery of Washington D.C), The Musicians’ Brawl (J. Paul Getty Art di Washington D.C), La lotta dei musici (J. Paul Getty Museum), The Hurdy-Gurdy Player with a Dog (Musée du Museum), il Suonatore di Ghironda col cane (Musée du Mont-de-Piété of Bergues)- by this great artist who was Mont-de-Piété di Bergues), per questo pittore che qualcuknown as the “Caravaggio of the North”. At Palazzo Reale, no considera un Caravaggio del Nord. Palazzo Reale, dal 7 febbraio al 7 giugno 2020 from February 7 to June 7, 2020 146

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Canova. The Ideal Faces aa (Galleria d’Arte Moderna)


CRAFT EVENT

THE VOICE OF HAUTE CRAFTSMANSHIP LA GRANDE BELLEZZA - THE DREAM FACTORY: CONTEMPORARY PATRONS IN MILAN, FOR THE LOVE OF ITALY LA GRANDE BELLEZZA - THE DREAM FACTORY: MECENATI CONTEMPORANEI A MILANO, PER AMORE DELL’ITALIA text Alessandra de Nitto

I officially “saw the light” in Milan with the launch of the Ha visto ufficialmente la luce a Milano il nuovo progetto di new contemporary patronage project in support of Ital- mecenatismo contemporaneo in favore dell’alto artigianaian haute craftsmanship by Starhotels. to italiano promosso da Starhotels. In the setting of the Rosa Grand Milano - Starhotels Nella cornice del Rosa Grand Milano - Starhotels ColCollezione hotel in piazza Fontana, the press, dignitar- lezione di piazza Fontana sono stati chiamati a raccolta ies and personalities from Milan’s art and culture scene stampa, autorità, mondo della cultura e dell’arte milanese gathered for the unveiling of this important and original per presentare questa importante e inedita iniziativa, che initiative, which supports Italy’s finest artisanship: the si propone di sostenere il nostro miglior saper fare: giaciextraordinary wealth of expertise, experience and beauty, mento straordinario di competenze, saperi e bellezze, paplus the artistic and cultural heritage that makes Italy trimonio culturale, artistico e produttivo che rende l’Italia unique worldwide. assolutamente unica al mondo. This is why one of Italy’s leading hotel groups has Per questo è sceso in campo il primo Gruppo alberghiero launched such a campaign, given its stature as a success- nazionale: una realtà imprenditoriale di successo, simbolo ful business and symbol of excepdi quell’eccellenza nel gusto e nell’otional taste and hospitality that the che tutto il mondo desidera LA GRANDE BELLEZZA spitalità entire world covets. e invidia. PROJECT WAS La Grande Bellezza. The Dream FacLa Grande Bellezza. The Dream Factory derives from a partnership bePRESENTED AT ROSA tory nasce dal sodalizio virtuoso fra tween Starhotels, OMA-OsservatoStarhotels, OMA-Osservatorio dei GRAND MILANO rio dei Mestieri d’Arte di Firenze, Mestieri d’Arte di Firenze, Fonda- STARHOTELS Fondazione Cologni dei Mestieri zione Cologni dei Mestieri d’Arte e d’Arte and Gruppo Editoriale. ElisGruppo Editoriale. Elisabetta Fabri, COLLEZIONE abetta Fabri, President of Starhotels, Presidente di Starhotels, che ha forwho called for and supports the project personally, calls temente voluto e promosso in prima persona il progetto, it a dream come true. “Our extraordinary craftsmanship lo definisce il suo sogno nel cassetto. “Il nostro artigianato has always inspired and fascinated me. I had the privi- d’eccellenza mi affascina e mi ispira da sempre. Ho avulege to grow up in Florence, the cradle of beauty, art and to il privilegio di crescere a Firenze, la culla della bellezza, artisanship. Traveling all the time around Italy, I’ve had dell’arte, del grande saper fare. Viaggiando tanto e contithe opportunity to admire all the incredible beauty that nuamente in tutta Italia ho potuto ammirare i mille volti this astonishing country offers, which I love and repre- della grande bellezza di questo incredibile Paese che amo e sent.” di cui mi sento ambasciatrice.” The project includes several initiatives in support of L’iniziativa prevede una serie di azioni inedite e virtuose a the sector through active and tangible patronage: the supporto del settore, nell’ottica di un mecenatismo molto involvement of leading artistic experts at meetings and fattivo e concreto: il coinvolgimento dei maestri d’arte di events promoted by Starhotels in its hotels; the creation eccellenza in incontri ed eventi promossi da Starhotels nei of haute craftsmanship product lines under the guid- propri spazi; la realizzazione di linee di prodotti di alto arance of famous designers, in partnership with leading tigianato realizzati sotto la guida di noti designer, in collaItalian artisans; the introduction of a biennial award for borazione con i migliori artigiani italiani; l’istituzione di un 148

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The special installation in the Rosa Grand library by Sara Ricciardi (ph. Luca Rotondo)


Arbor Vitae, a five-metre wrought-iron tree crafted by Fucina di Efesto, in the lobby of Rosa Grand (ph. Luca Rotondo)

artisans who produce works for the contests centred on hospitality (the awards ceremony will be held during Venice’s prestigious Homo Faber 2020 showcase); several campaigns to support and sponsor specific initiatives associated with the haute craftsmanship segment and its personalities. The project’s leading figures spoke fervently at the Rosa Grand: Elisabetta Fabri; Ettore Mocchetti, architect and editor of AD, an established champion of haute craftsmanship; Franco Cologni, a visionary with his well-known foundation for masters of art for 25 years; Luciano Barsotti, President of historic Florentine institution, Associazione OMA; Matteo Parigi Bini, publisher of Gruppo Editoriale; and Sara Ricciardi, the talented young designer chosen by Starhotels as the project’s art director. An eclectic and experienced creative and connoisseur of Italian craftsmanship, she designs products for companies as well as original pieces for galleries, performances, interiors and installations. The Triennale Milano was one of the highlights of Sara’s success, with the exhibition Women in Design, in 2017. At the Rosa Grand, Sara delighted the public with a special installation, a rhapsody of elegance, refinement and sensuality in the library, which has been transformed for the occasion until the end of January 2020. The designer has turned the room into art, presenting some of her most significant creations made with artisans as an example of a productive and dazzling dialogue between the ethos of the project and haute craftsmanship. On their arrival in the hotel lobby, guests can also gaze at another important installation, a symbolic masterpiece of Milanese artisanship:

Premio biennale dedicato agli artigiani per la produzione di opere sulla base di contest legati all’hospitality (la cerimonia di premiazione avrà luogo nella prestigiosa cornice della grande mostra Homo Faber 2020 a Venezia); azioni diverse di sostegno e sponsorizzazione di specifiche iniziative ed eventi legati al mondo dell’alto artigianato. Ne hanno parlato appassionatamente al Rosa Grand i principali protagonisti; con Elisabetta Fabri anche Ettore Mocchetti, architetto e direttore di AD, storico paladino dell’alto artigianato; Franco Cologni, da 25 anni sul campo da protagonista e antesignano con la sua nota Fondazione dedicata ai mestieri d’arte; Luciano Barsotti, Presidente dell’Associazione OMA, storica istituzione fiorentina; Matteo Parigi Bini, editore del Gruppo Editoriale, attivo nella comunicazione. E infine Sara Ricciardi, la giovane talentuosa designer, tra le più note della nuova generazione, voluta da Starhotels come art director del progetto. Creativa poliedrica e molto preparata, conoscitrice del mondo artigiano, talento esuberante, progetta prodotti per aziende, pezzi unici per gallerie, performance, interni e installazioni. La Triennale di Milano ne ha consacrato il successo con la mostra Women in design, nel 2017. Nell’incontro milanese Sara ha incantato il pubblico con una speciale installazione, una scenografia di grande eleganza, delicatezza e sensualità, realizzata nella library del Rosa Grand, completamente trasformata per l’occasione fino a fine gennaio 2020. Qui la designer ha saputo arredare ad arte lo spazio, presentando alcune delle sue più significative creazioni realizzate con gli artigiani, esempio di un fertile e affascinante dialogo tra cultura del progetto e alto saper fare. Ma gli ospiti di Starhotels hanno potuto

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The project includes several initiatives in support of the haute craftsmanship. 1. Elisabetta Fabri, President of Starhotels 2. Tessitura Bevilacqua (courtesy Bevilacqua) 3. Fornasetti (courtesy Atelier Fornasetti) 4. Sara Ricciardi, art director of the project (courtesy Sara Ricciardi)

the magnificent Arbor Vitae, a five-metre wrought-iron ìammirare al loro arrivo nella hall dell’hotel anche un’altree crafted by the famous Fucina di Efesto, the impres- tra importante opera, simbolico capolavoro del saper fare sive result of years of research and experimentation with milanese: il magnifico Arbor Vitae, cinque metri di albero realizzato dalla nota Fucina di Efesto interamente in ferro metal sculptures. By providing Italian artisans with important commis- battuto, emozionante frutto di anni di ricerca e sperimentasions and extraordinary showcases in its most beauti- zione scultorea sui metalli. ful locations, Starhotels has become a patron of the Offrendo agli artigiani italiani importanti commissioni arts, the enlightened role that has protected and pre- e una vetrina di eccellenza nelle sue più belle location, served Italy’s art and high craftsmanship through the Starhotels raccoglie dunque il prezioso testimone di quel centuries. Awareness and enthusiasm echo in Elisabetta mecenatismo illuminato che ha protetto e fatto fiorire nella Fabri’s words: “We always hear people talk about excel- storia l’arte e l’alto artigianato italiani. Con una consapevolezza e una passione che risuonano nelle lence, craftsmanship and Made in Italy. parole di Elisabetta Fabri: “Si parla molto Yes, it’s important to talk about these A BIENNIAL di eccellenza, di artigianato, di made in aspects, but it’s more important to do AWARD AND Italy: è importante comunicare, ma è più something, and to do it well. As an enTHE CREATION OF importare fare, e fare bene. Come imprentrepreneur, I feel a deep responsibility to do something for the common good. ARTISAN RANGES ditrice sento fortemente la responsabilità An entrepreneur’s life should always asFOR STARHOTELS di agire anche per il bene comune. La vita di un imprenditore dovrebbe costantepire to excellence. That means working with passion and commitment, a sense of responsibility, mente ambire dell’eccellenza. Significa metterci passione dedication to work and active participation in the coun- e impegno, senso di responsabilità, dedizione al lavoro e try’s economic, social and civic life. It means investing partecipazione attiva alla vita economica, sociale e civile in a country, supporting the development of creative tal- del Paese. Significa investire in questo Paese, sostenere lo ent and cultivating a spirit of solidarity. We must show sviluppo dei talenti, coltivare lo spirito di solidarietà. Noi that we have good interests at heart, the capacity to look dobbiamo dimostrare di avere cuore, capacità di guardare beyond ourselves and to be committed to working con- oltre noi stessi e di impegnarci concretamente per le genecretely for the future generations. That’s the meaning razioni future. Ecco per me il senso de La Grande Bellezza. of La Grande Bellezza. A commitment to Italy and its Un impegno per l’Italia e le sue migliaia di mani intelligenmyriad intelligent hands. We have a duty to support this ti. Abbiamo il dovere di sostenere questo patrimonio unico al mondo.” unique heritage.” 151

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Andrea Berton, patron of Michelin-starred Berton in Milan, Berton al Lago at Hotel Il Sereno on Lake Como, two pizzerias/bar Dry still in Milan, Il Palazzo restaurant in a Club Med in CefalÚ. This year he’ll be refurbishing the SuperG in Cormayeur 156

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FOOD INTERVIEW

NEVER STAND STILL ANDREA BERTON, THE MICHELIN-STARRED CHEF TALKS ABOUT HIS LIFE AND CITY ANDREA BERTON, LO CHEF STELLATO RACCONTA LA SUA STORIA E LA SUA MILANO text Federica Damiani photo Niccolò Rastrelli

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Berton restaurant in Milan 158

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FOOD INTERVIEW

Let’s start at the end. “… and then my wife Sandra came along to keep me on an even keel; she’s the sane one in the family. She makes me think things through, she has a more detached and comprehensive view of projects and in difficult times she lends me great strength”. The speaker is Andrea Berton, almost two metres of chef, who as a child taken to restaurants on Sundays by his parents, would position himself by the kitchen door to watch and dream. So from restaurant kitchens in Friuli, how did you end up in Milan with Gualtiero Marchesi? Once I’d finished at cooking school at the age of 19, I decided to go to Marchesi’s, with the classic temerity of youths, which is also their only strength. I arrived in Milan after a fourteen-hour train journey from Udine. I turned up at the restaurant without an appointment and asked for ten minutes. The head chef asked me for my CV, and I told him I didn’t have one because I’d never worked before, but I had a social security card and a uniform. He explained that it didn’t work like that, he needed experts…. and then suddenly Gualtiero Marchesi came into the room. He looked at me and asked the chef “who’s this?”, and I stuck to my guns and told him I wanted to work for him, it was my dream, I was a good worker… So he said “give him a try, why not? If he’s no good we’ll send him home”, and off he went. That was definitely the crucial moment in my career. If he hadn’t come in at that very moment I don’t know what would have happened. What was it like to work for him? I remember I started on the Thursday and on the Saturday there was a big event with 200 people. Marchesi put me in the kitchen with a pair of tweezers taking the bones out of salmon fillets for three days. Every so often he’d come and watch me then go away without saying anything. I stayed with him for eight years. The thing that stuck with me the most was that he always said it was easier for a chef to ruin ingredients than to enhance them. What was that period like? It was a time of growth. Until then all the important restaurants were in big hotels. I’m thinking of the Excelsior, the Danieli in Venice, the top Swiss hotels. Marchesi was the first Italian chef to be awarded 3 Michelin stars. He showed the way, and we should all thank him for that. I was in his team along with Davide Oldani, Carlo Cracco and Enrico Crippa. In those years you could live well with little money, but I used to do extra shifts on Sundays because I was curious to learn about the front of house, the banquets, about managing a restaurant. And with the

Cominciamo dalla fine. “.. e poi è arrivata mia moglie Sandra che mi tiene in equilibrio. Lei è la parte sana della famiglia. Mi fa ragionare, ha una visione più distaccata e completa dei progetti e durante i momenti difficili lei mi dà una grande forza”. A parlare è Andrea Berton, quasi due metri di chef che sin da bambino, quando i suoi genitori la domenica lo portavano al ristorante, lui si metteva vicino alla porta della cucina per sbirciare e sognare. E dalle cucine dei ristoranti del Friuli come sei arrivato a Milano da Marchesi? Dopo aver fatto la scuola alberghiera, a 19 anni, decido di presentarmi da Marchesi, con quell’incoscienza tipica dei giovani che è anche l’unica forza. Arrivo a Milano da Udine dopo quattordici ore di treno. Mi presento al ristorante senza un appuntamento e chiedo dieci minuti. Lo chef di cucina mi chiede il curriculum. Gli dico che non ce l’ho perchè non ho mai lavorato prima però ho il libretto sanitario e una divisa. Mi spiega che non funziona così, che lui ha bisogno di gente esperta… quando all’improvviso entra nella stanza Gualtiero Marchesi. Mi guarda e chiede allo chef ‘e questo chi è?’ io non mi perdo d’animo e dico che vorrei lavorare per lui, che è il mio sogno, che sono un gran lavoratore… allora lui dice ‘provalo no? al massimo lo mandi a casa’ e se ne BROTH IS ONE va. Quello è stato decisamenOF THE MOSTte il momento cruciale della LOVED DISHES mia carriera. Se lui non fosse entrato in quel preciso istanON YOUR OWN te non so cosa sarebbe stato MENU di me. Com’è stato lavorare per lui? Mi ricordo che ho iniziato di giovedi e il sabato c’era un grande evento con 200 persone. Marchesi mi ha messo in cucina con le pinzette a spinare salmone per tre giorni. Ogni tanto veniva da me, osservava e se ne andava in silenzio. Sono rimasto con lui per otto anni. La cosa che più mi è rimasta impressa e che ripeteva sempre è che è più facile che uno chef rovini gli ingredienti invece di valorizzarli. Che anni erano? Erano anni di crescita. Fino ad allora i ristoranti importanti erano nei grandi Hotel. Io penso all’Excelsior, al Danieli di Venezia, ai grandi hotel svizzeri. Marchesi fu il primo chef Italiano a prendere 3 stelle Michelin. Lui ha aperto una strada e tutti dobbiamo essergliene grati. Insieme a Davide Oldani, a Carlo Cracco e a Enrico Crippa formavamo la sua brigata. Erano anni in cui si viveva bene anche con pochi soldi ma io andavo a fare gli extra la domenica perchè ero curioso di imparare la sala, i banchetti, la gestione del ri-

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“I’M ALWAYS THINKING ABOUT IT. I’D LIKE TO OPEN A PLACE IN NEW YORK OR LONDON. I DON’T KNOW HOW TO STAND STILL” “MI PIACEREBBE APRIRE ANCHE A NEW YORK O A LONDRA. NON SO STARE FERMO” extra money I’d go from time to time to the Fini restuarant in Modena to eat cappelletti in broth. I was crazy about them. A lasting passion, since broth is one of the most-loved dishes on your own menu. There’s no doubt that broth, like risotto, is an essential part of my professional story. These days I like to make it differently, creating new flavour combinations. You’ve equalled Marchesi in terms of records; you were awarded your first and second stars in the space of two years. At Trussardi alla Scala. It was a wonderful time. Great energy. But I like to remember 1993 too, when we got our third star at Enoteca Pinchiorri in Florence, with Carlo Cracco as executive chef. We made history. It was like winning the Olympics… Then I moved to Monte Carlo, to Alain Ducasse’s Louis XV. I learned a lot from him, especially the managerial side. As well as being a great chef, Ducasse is an entrepreneur. Hence your desire to run a business? How many restaurants do you have now? I’ve got the Michelin-starred Berton in Milan, Berton al Lago at Hotel Il Sereno on Lake Como, two pizzerias/bar Dry here in Milan, Il Palazzo restaurant in a Club Med in Cefalù, and this year I’ll be refurbishing the SuperG in Cormayeur. Do you ever think about the future? I’m always thinking about it. I’d like to open a place in New York or London. Maybe I’ll be able to fulfil that dream. I’m not in a hurry. Certainly I don’t know how to stand still, so I’ll think of something else. Your restaurant Berton is in Gae Aulenti, in the heart of the new Milan. What’s this moment like for our city? I came to Milano in 1989 and I remember it as not particularly friendly, but I owe everything to Milan. I’ve worked in Piazza della Scala, an incredible privilege. Then when I decided to open my own restaurant I looked for a new, untouched place. I used to cycle through this area and I’d see rubbish and neglect. In just a few years it’s become an amazing place. Today Milan is a city in excellent shape. Everything changed after the Expo. Tourists started coming. To understand Milan you just need to go abroad. It’s a benchmark for food, and so much more…

storante. E poi con i soldi che guadagnavo in più a volte andavo al ristorante Fini di Modena a mangiare i cappelletti in brodo. Erano la mia passione. Una passione che è rimasta visto che il brodo è tra i tuoi piatti in carta più amati. Sicuramente il brodo, così come il risotto, è un piatto fondamentale della mia storia professionale. Oggi mi piace proporli in maniera diversa, creando nuovi abbinamenti di sapori. Tu hai eguagliato Marchesi in un record. Hai preso la prima e la seconda stella nell’arco di due anni. Al Trussardi alla Scala. Sono stati anni bellissimi. Una grande energia. Ma ci tengo a ricordare anche il 1993, anno in cui con Carlo Cracco come executive chef abbiamo preso la terza stella all’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Abbiamo fatto la storia. É stato come vincere i mondiali… poi mi sono spostato a Montecarlo, al Louis XV di Alain Ducasse. Da lui ho imparato tanto. Soprattutto la parte manageriale. Oltre ad essere un grande chef Ducasse è un imprenditore. Da qui il tuo desiderio imprenditoriale? Quanti ristoranti hai adesso? Ho i ristoranti stellati Berton a Milano, Berton al Lago all’Hotel Il Sereno sul lago di Como poi due locali pizzeria, bar Dry qui a Milano, il ristorante Il Palazzo a Cefalù all’interno di un Club Med e da quest’anno seguirò la ristorazione del SuperG di Cormayeur. E pensi mail al futuro? Ci penso sempre. Mi piacerebbe aprire anche a New York o a Londra. Magari riesco a concretizzare questo desiderio. Non ho fretta. Di certo non so stare fermo, mi inventerò qualche altra cosa. Il tuo ristorante Berton è in Gae Aulenti, nel cuore della nuova Milano. Che momento è questo per la nostra città? Sono arrivato a Milano nel 1989 e me la ricordo come una città non accogliente ma a Milano devo tutto. Ho lavorato in piazza della Scala, un privilegio incredibile. Quando poi ho deciso di aprire un mio ristorante ho cercato un posto vergine. Passavo di qui in bicicletta e vedevo immondizia e degrado. In pochi anni questo luogo è diventato meraviglioso. Oggi è una città in grande forma. Dopo l’Expo tutto è cambiato. Sono arrivati i turisti. Basta andare all’estero per capire cos’è Milano. Un punto di riferimento per il food. E non solo...

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“In 1993 , when we got our third star at Enoteca Pinchiorri in Florence, with Carlo Cracco as executive chef. It was like winning the Olympics” 161

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Trattoria Milanese dal 1933 162

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FOOD ITINERARIES

THE NEW TRADITION

HERE ARE 10 ADDRESSES WELL WORTH NOTING, WHERE REGIONAL SPECIALITIES MEAN MUCH MORE THAN NOSTALGIA FOR THE PAST ECCO 10 INDIRIZZI DA NON PERDERE, DOVE LE SPECIALITÀ REGIONALI NON SONO SOLO NOSTALGIA DEL PASSATO text Daniele Bettella photo Niccolò Rastrelli

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FOOD ITINERARIES

MILAN HAS GREAT RESPECT FOR ITS CULINARY TRADITIONS BUT IS NOT AFRAID TO INNOVATE AND APPRECIATES A PERSONAL INTERPRETATION OF LOCAL CUISINE What do we mean exactly when we refer to the valorisation of a local culinary ? Keeping it alive of course, as well as handing it down through the generations. But also being free to interpret it. Because there can be no future without memory but, if we go no farther than our recollections, traditions are destined to die out. We have selected 10 venues for you, and have arranged them in geographical order from north to south of the city, to provide a unique recount of the regional cuisine of Lombardy and its evolution. RATANÀ Haute cuisine in an art nouveau building standing in the shadow of the Vertical Forest skyscraper, Ratanà serves traditional dishes of Lombardy interpreted with the creativity of chef Cesare Battisti. Not to be missed: the risottos, and not only the one with saffron, the sumptuous ‘Costoletta alla milanese’ or Milanese Cutlet (to be ordered previously) and the various fish specialities (only freshwater species). There is no lack of choice for vegetarians either. It is interesting to note that the restaurant owes its name to one Don Giuseppe Gervasini, also known as el pret de Ratanà (always open for lunch and dinner. Via Gaetano de Castilla, 28). ANTICA TRATTORIA DELLA PESA On the crest of the wave since 1880, the Antica Trattoria della Pesa is a stronghold of authentic and romantically vintage Milaneseness. The menu provides an anthology of the most typical cuisine of Lombardy - risotto, veal cutlet, osso buco and cassoeula (a hearty casserole containing the humblest parts of the pig and cabbage) - and a few delicacies which vary according to the season. As well as the Trattoria, there is a Bistro and another venue, Piccolo della Pesa, perfect for enjoying a drink after work (always open for lunch and dinner; closed on Sunday. Via Pasubio, 10). LA BRICIOLA ‘Il Gianni della Briciola’, with the definite article in front of his name, as the Milanese way of speaking demands, has been animating this restaurant for 40 years, with its offering of dishes of the Milanese and Mediterranean traditions reinterpreted with imagination by the kitchen brigade. The wine list carries more than 3.000 labels. Its recently inaugurated twin, Briciola Mare, is specialized in fish and seafood (open for lunch and dinner from Tuesday to Saturday; only for dinner on Monday; closed on Sunday. Via Marsala, 1).

Cosa significa valorizzare la tradizione gastronomica di un territorio? Custodirla, certo, e tramandarla. Ma anche essere liberi di interpretarla. Perché senza memoria non c’è futuro, ma se ci si limita ai ricordi, anche le tradizioni si estinguono. Abbiamo selezionato per voi 10 indirizzi, ordinandoli dal Nord al Sud della città, che raccontano in modo unico la cucina regionale lombarda e la sua evoluzione. RATANÀ Palazzina liberty d’alta cucina all’ombra del Bosco Verticale, Ratanà offre piatti della tradizione lombarda interpretati con creatività dallo chef Cesare Battisti. Da provare: i risotti, non solo quello allo zafferano, la sontuosa ‘Costoletta alla milanese’ (su prenotazione) e le specialità a base di pesce rigorosamente d’acqua dolce. Non mancano proposte per vegetariani. Una curiosità: il nome si ispira alla figura di Don Giuseppe Gervasini, detto el pret de Ratanà (sempre aperti a pranzo e cena. Via Gaetano de Castilla, 28). ANTICA TRATTORIA DELLA PESA Sulla cresta dell’onda dal 1880, Antica Trattoria della Pesa è un baluardo di autentica milanesità romanticamente vintage. Il menù offre un’antologia della più tipica cucina lombarda - risotto, cotoletta, ossobuco e cassoeula- e qualche sfizio che segue la stagionalità delle materie prime. Oltre alla Trattoria, ci sono il Bistrot e il Piccolo della Pesa, perfetto per un aperitivo dopo lavoro (sempre aperti a pranzo e cena; chiuso la domenica. Via Pasubio, 10). LA BRICIOLA ‘Il Gianni della Briciola’, con l’articolo davanti al nome come si usa a Milano, anima da più di 40 anni questo elegante ristorante che propone piatti della tradizione milanese e mediterranea reinterpretati con fantasia dalla brigata di cucina. Carta dei vini con oltre tremila etichette. Di recente apertura La Briciola Mare, gemello che si concentra sulle specialità ittiche (aperto a pranzo e cena da martedì a sabato; lunedì solo a cena; chiuso la domenica. Via Marsala, 1).

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Above: RatanĂ Below: Osteria Al Coniglio Bianco

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Antica Trattoria della Pesa 166

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La Briciola

AL MATAREL The history of Milan has passed through this trattoria, hidden away between corso Garibaldi and the Sempione park. It is here that, ever since 1962, the dishes of traditional Milanese cuisine have been consecrated, made from prime quality ingredients, slow cooking methods and filling portions. Try the great classics - busecca (tripe), osso buco, cassoeula and rustin negàa (veal loin chop dusted in flour before being cooked in butter and white wine) – but do leave some space for the delicious desserts prepared by Signora Elide (always open for lunch and dinner; closed on Tuesday and Wednesday at lunchtime. Via Laura Solera Mantegazza, 2). LA LIBERA La Libera is tinged with the atmosphere of the bohemian Brera quarter, but the flavours are those of traditional Italian cuisine based on excellent ingredients. There is no question that the life and soul of this venue is Italo, the impeccably elegant dandy-host wearing a jacket, bow tie and two-tone shoes. To celebrate the history of this venue, which first opened in 1979 under the name of La Libera Birraria con Cucina, at certain times of the year, you will find the historical beer-based risotto, the Liberato, on the menu (open every evening. Via Palermo, 21). TRATTORIA MILANESE DAL 1933 Opened in 1933 in the wilderness of narrow streets characterizing the Cinque Vie, the historical heart of Milan, this trattoria has managed to preserve the warm, reassuring atmosphere of traditional eateries. The menu offers all the

AL MATAREL La storia di Milano passa attraverso questa trattoria, nascosta fra corso Garibaldi e il parco Sempione. Qui, dal 1962, i piatti della tradizione milanese trovano la loro consacrazione fatta di materie prime di qualità, lunghe cotture e porzioni abbondanti. Provate i grandi classici - busecca, ossobuco, cassoeula e rustin negàa - ma lasciate un po’ di spazio per gli squisiti dolci della signora Elide (sempre aperto a pranzo e cena; chiuso martedì e mercoledì a pranzo. Via Laura Solera Mantegazza, 2). LA LIBERA Alla Libera si respira l’atmosfera della Brera bohémien, ma i sapori sono quelli della cucina tradizionale italiana preparata con materie prime d’eccellenza. L’anima del luogo è senza dubbio Italo, oste-dandy sempre elegantissimo in giacca, papillon e scarpe bicolori. Per celebrare la storia del locale, avviato nel 1979 come La Libera Birraria con Cucina, in alcuni periodi dell’anno nel menù si può trovare lo storico risotto alla birra, il Liberato (sempre aperto a cena. Via Palermo, 21). TRATTORIA MILANESE DAL 1933 Avviata nel 1933 nella selva di viuzze che caratterizzano le Cinque Vie, cuore storico di Milano, questa trattoria conserva l’atmosfera calda e rassicurante dei locali di un tempo. Menù con tutti i classici della tra-

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Osteria Conchetta

classics of the Milanese tradition: risotto al salto (pan-tossed dizione meneghina: risotto al salto, mondeghili, ossorisotto), mondeghili (meatballs), osso buco, cabbage rolls, cas- buco, involtini di verza, cassoeula, cotoletta, il mitico soeula, veal cutlet, as well as a mythical zabaglione and much zabaione e molto altro (sempre aperti a pranzo e cena; more besides (always open for lunch and dinner; closed on chiuso la domenica. Via Santa Marta, 11). TRATTORIA DEL NUOVO MACELLO Sunday. Via Santa Marta, 11). Trattoria di quartiere avviata nel 1928 e gestita ininterTRATTORIA DEL NUOVO MACELLO A trattoria that dates back to 1928 and is generally frequent- rottamente dal 1959 dalla famiglia Traversone, giunta ed by the inhabitants of the area, it has been run unin- alla terza generazione. Al Nuovo Macello la cucina del terruptedly since 1959 by the Traversone family, currently territorio viene reinterpretata dalla visione personale represented by the third generation. At the Nuovo Macello dello chef: ecco quindi l’antipasto da 11 proposte Assaggiando Milano, il mitico Risotlocal cuisine is reinterpreted according to the chef’s personal vision: so we 10 VENUES FOR YOU, to con gli stimmi di zafferano che viene mantecato con Lodigiano have an antipasto of 11 different dishes ARRANGED THEM IN 24 mesi, e la Cotoletta, servita called Assaggiando Milano (Tasting Milan), the mythical Risotto with saffron GEOGRAPHICAL ORDER alta (3 centimetri) e a cottura rosata (aperto dal lunedì al venerdì stamens enriched with 24-month LodiFROM NORTH TO a pranzo e cena; sabato aperto giano cheese and the Cotoletta (veal SOUTH OF THE CITY solo a cena; chiuso la domenica. cutlet) thickly cut (3 centimetres) and Via Cesare Lombroso, 20). served medium rare (open from Monday to Friday for lunch and dinner; in the evening only on OSTERIA AL CONIGLIO BIANCO Affacciato sulle sponde del Naviglio Grande, uno dei Saturday; closed on Sunday. Via Cesare Lombroso, 20). luoghi più pittoreschi di Milano, il Coniglio Bianco OSTERIA AL CONIGLIO BIANCO Looking out onto the canal banks of Naviglio Grande, one ha nel DNA la cucina tradizionale milanese, ma speof the most picturesque spots in Milan, the Coniglio Bi- rimenta e ricerca nuovi accostamenti gastronomici anco has traditional Milanese fare in its DNA, but also ex- utilizzando le migliori materie prime italiane. Ottima periments and researches original gourmet pairings using carta dei vini e servizio molto cortese (sempre aperprime Italian ingredients. The wine list is excellent and to a cena; sabato, domenica e festivi aperto anche a the service particularly courteous (always open in the eve- pranzo. Alzaia Naviglio Grande, 12). 168

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Above: Al Matarel Below: La Libera


COVER STORY

Trattoria del Nuovo Macello

nings; on Saturdays, Sundays and holidays it is also open OSTERIA CONCHETTA for lunch. Alzaia Naviglio Grande, 12). Una recente ristrutturazione ha arricchito e ampliato OSTERIA CONCHETTA questo elegante ristorante adiacente al Naviglio PaveA recent refurbishment has enhanced and enlarged this el- se di due nuove sale e di una scenografica cantina a egant restaurant bordering the Naviglio Pavese canal, with vista. two new dining rooms and a spectacular cellar visible to La cucina della Conchetta propone piatti della tradidiners. The food offering of the Conchetta consists of tra- zione lombarda con qualche incursione gourmet delditional Lombard dishes with a few gourmet forays by the lo chef. Tra i piatti più gettonati, segnaliamo il risotto chef. Among the most popular dishes of the venue, worthy of Riserva 24, mantecato direttamente nella forma di note is the risotto Riserva 24, whose final addition of butter Grana Padano, e le 2 versioni di costoletta alla milaneand cheese is executed inside a wheel of se: ‘Orecchia d’elefante’ e ‘Antica Grana Padano, and the two versions of di vitello’ (sempre aperto a pranA UNIQUE RECOUNT the Milanese cutlet: ‘Orecchia d’elefante’ zo e cena. Via Conchetta, 8). and ‘Antica di vitello’ (always open for AL GARGHET OF THE REGIONAL lunch and dinner. Via Conchetta, 8). menù rigorosamente scritto in CUISINE OF LOMBARDY Il AL GARGHET milanese è più che una dichiaraAND ITS EVOLUTION zione d’intenti. The menu written in Milanese dialect is more than a declaration of intent. La cucina del Garghet è quella The cuisine of the Garghet is that of della tradizione lombarda, infatti, the Lombard tradition, in fact, but there is no shortage of ma non mancano interessanti divagazioni. interesting digressions. A building steeped in history locat- L’ambiente, un edificio ricco di storia nella periferia ed in the southern outskirts of the city houses the venue Sud di Milano, ha un’atmosfera davvero magica. whose atmosphere is truly enchanting. Regular customers Gli habituée consigliano la Sala Piano e il Parco, carecommend the Sala Piano and the Parco, characterized by ratterizzato da ampie e luminose vetrate immerse tra light-flooded floor to ceiling windows set between the trees alberi e numerose tipologie di fiori, (aperto a cena da and numerous types of flowers, (open for dinner from Tues- martedì a domenica; domenica aperto anche a pranzo. day to Sunday; also open for lunch on Sundays. In Decem- A dicembre aperto anche lunedì a cena. Via Selvaneber, also open on Monday for dinner. Via Selvanesco, 36). sco, 36). 170

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Al Garghet (courtesy Al Garghet)


Not only aperitivo time: in Milan afternoon tea is more popular than ever


TEA ITINERARIES

SWEET TEA TIME

THE QUINTESSENTIAL AFTERNOON RITUAL, AT THE MOST EXCLUSIVE HOTELS IL RITO POMERIDIANO PER ECCELLENZA, NELLE SALE DEGLI HOTEL PIÙ ESCLUSIVI text Mariangela Rossi

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Until January 31, Four Seasons Hotel Milano’s Sala Camino is transformed into an elegant Urban Chalet


TEA ITINERARIES

Château Monfort

Two photos of Principe di Savoia

It’s a fact: tea is the most widely known and popular bever- È assodato: il tè è la bevanda più conosciuta e popolare al age in the world. It first appeared in South China in the mondo. Nata nel III secolo nella Cina meridionale e ricavata III century, as an infusion of Camellia Sinensis leaves, often dall’infuso di foglie di Camellia Sinensis, a volte miscelato mixed with spices and herbs. It caught on in the course of con spezie ed erbe, nei secoli si è poi diffusa e ogni Paese ha the centuries and today every country has its own version, oggi il suo modo di degustarla, spesso con cerimonie e riti often involving traditional ceremonies and rituals. In the tradizionali. Nella cultura britannica l’appuntamento delle British culture, 5 o’clock tea is a must: mentioned for the 17 è un vero e proprio must: citato per la prima volta intorno first time around 1650, it became an aristocratic status sym- al 1650, diventò uno status aristocratico e una consuetudine bol and a habit thanks to the seventh Duchess of Bedford, grazie alla settima duchessa di Bedford, Anna Maria Russell: Anna Maria Russell: in the XIX century, when the English nel XIX secolo, quando gli inglesi smisero di importare tè stopped importing tea after discovering that it grew wild in dopo la scoperta della sua crescita spontanea in India, loro the Indian colony, the Duchess launched a sort of mid-af- colonia, the Duchess, per smorzare i languori, lanciò una ternoon meal when she felt peckish. Afternoon tea, as well sorta di pasto a metà pomeriggio. L’Afternoon Tea, oltre alle as the rules for preparing it – heat a teapot with boiling wa- regole di preparazione - si riscalda la teiera con acqua bolter, add a teaspoon of tea for each person plus one for the lente, si aggiunge un cucchiaino di tè per persona più uno pot, pour hot water over the tea leaves and leave to brew extra per la teiera, si versa l’acqua calda sulle foglie e si tiene for three to five minutes - was accompanied by the rules of in infusione da tre a cinque minuti - fu accompagnato da etichette and habit. Keep the tea fresh in boxes, use infus- altre di etichetta e di abitudini. Conservare le foglie fresche ers, prefer china cups and add various finger foods start- in scatole, utilizzare infusori, preferire servizi in porcellana ing from savoury, followed by neutral and e farlo accompagnare da stuzzichini prima then sweet flavours. Salmon and cucumsalati, poi neutri e infine dolci. Sandwich al FINE TEA ber sandwiches, scones, crumpets, various salmone, panini al cetriolo, scones, crumtypes of cakes, as tradition demands. At the pets, una sorta di focaccine, e poi pasticcini LEAVES AND Dorchester in London, an icon of English e torte, come da tradizione. Al Dorchester ULTRA-CHIC luxury hospitality, tea time is a must, so it is di Londra, icona dell’ospitalità luxury inATMOSPHERES glese, il tea time è un appuntamento fisso no wonder that its Italian “twin” the Principe di Savoia serves it in Milan. Despite e non ci si stupisce se a proporlo a Milano the fact that the Milanese social life mainly revolves around è il ‘gemello’ italiano, il Principe di Savoia. Seppur nel caaperitifs, lately the afternoon ritual of tea time is making a poluogo meneghino la social life ruoti soprattutto intorno comeback as a welcome break from a frenetic lifestyle and all’aperitivo, di recente il rito pomeridiano del tè, come toca moment of decadent pleasure, played out in the halls of co di pausa dalla frenesia e di decadente e piacevole leziosigreat hotels. In the Salotto, the bar of the Principe, After- tà, sta tornando in voga e si è spostato nelle sale dei grandi noonTea is Italian-style and celebrates the multiple forms alberghi. Nel Salotto, il bar del Principe, l’Afternoon Tea è of chocolate: you sip one of the teas from the menu accom- all’italiana e celebra il cioccolato in tutte le sue forme: si panied by a glass of Marsala Florio and the delicious choc- sorseggia uno dei tè à-la-carte, accompagnato da un calice olaty treats served on cake stands. Scones, a selection of di Marsala Florio e da golosità servite su alzatine e sempre sandwiches, pastries, brownies, macaroons, choux pastries, choco-tematiche. Scones, tramezzini misti, sfoglie, brownie, craquelin, truffles and glazed strawberries. Sheer heaven, macarons, bignè, craquelin, tartufi e fragole glassate. Un which may also be enjoyed at the Tavolo di Cristallo, in a piccolo paradiso del gusto, che si può apprezzare anche al private room. Delicious in every way: for the holiday sea- Tavolo di Cristallo, in privé. Buono, in tutti i sensi: per le son, the hotel with its huge Christmas tree personalized by festività l’hotel, con un mega albero di Natale personalizzato Acqua di Parma has embraced the Small Gesture initiative da Acqua di Parma, partecipa all’iniziativa Small Gesture, by hosting the well-known perfumery brand, and donating ospitando il noto brand di profumeria, parte del cui ricavato part of the profits to the Dynamo Camp non-profit orga- delle vendite è destinato all’Onlus Dynamo Camp. Anche 175

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1. Sheraton Diana Majestic 2. Galleria Vik 3. Excelsior Hotel Gallia

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nization. Also at Palazzo Parigi in the Brera district, in the hall of the eponymous Caffè and in the Winter Garden, they serve a traditional and elegant style of Afternoon Tea, with a selection signed by Ladurée interpreted in several versions, one of which is ‘à la française’, accompanied by sandwiches, pastries and macarons. The tea of your choice – Jardin Bleu Royal, with sweet hints of wild strawberry and cornflower petals, Josephine, energizing with jasmine and citrus fruits or Darjeeling Namring, a voyage to India aromatized by Himalayan black teas – comes with a glass of champagne. In winter, in the Sala Camino of the Four Seasons Hotel, whose London establishment serves the legendary Crown Jewels Afternoon Tea, the atmosphere is that of a refined Urban Chalet in the mountains. St. Moritz, Lech or Courchevel, in Via del Gesù, Milan. Complete with all the alpine trims and little après-ski treats. The tea and cakes are obviously true to theme. Chocolate and pear cake, apple strudel, Linzer torte, chocolate fondue and panettone with hot zabaglione. As to panettone, it is the protagonist of tea time in the Gallia Lounge & Bar and in the cosy Library, on the ground floor of the Excelsior Hotel Gallia: here, guests can choose from a selection of Dammann Frères and enjoy their famous panettone, the quintessential Milanese Christmas cake, made by pastry chef Stefano Trovisi with artfully balanced ingredients, a blend of local flours and his own mother dough. Whether traditional, with candied peel, or with gianduia and candied chestnuts, like theirs, it is one of the delicacies that transform tea time into a Milanese tradition. Tea time offers a welcome break and a moment of conviviality but a beautiful context is equally

Palazzo Parigi a Brera, nella sala dell’omonimo Caffè e tra le vetrate del Giardino d’Inverno, ripropone lo stile classico ed elegante dell’Afternoon Tea, in una selezione firmata Ladurée e declinato in più versioni. Compresa una ‘à la française’, in cui accanto ai sandwich, alla pasticceria, ai macarons e al tè a scelta – Jardin Bleu Royal, dal sentore dolce di fragole di bosco e petali di fiordaliso, Josephine, energizzante e a base di gelsomino e agrumi, o Darjeeling Namring, un viaggio in India aromatizzato da neri Himalayani? - spicca un flute di champagne. In inverno, nella Sala Camino del Four Seasons Hotel, che nella proprietà londinese offre il leggendario The Crown Jewels Afternoon Tea ispirato ai gioielli reali, l’atmosfera è, invece, quella di un sofisticato Urban Chalet di montagna. St. Moritz, Lech o Courchevel? Via del Gesù, Milano. Ma con tutte le suggestioni alpine e i piccoli piaceri che si ritrovano per l’après-ski. Anche il tè e i dolcetti sono, ovviamente a tema. Torta cioccolato e pere, strudel di mele, torta di Linz, fonduta di cioccolato e panettone con zabaione caldo. A proposito di panettone, è proprio lui il protagonista del tea time nella Gallia Lounge & Bar e nell’intima Library, al pian terreno dell’Excelsior Hotel Gallia: qui gli ospiti scelgono una selezione di tè Dammann Frères e assaggiano il loro famoso panettone, dolce natalizio milanese per eccellenza, realizzato dal pastry chef Stefano Trovisi con ingredienti bilanciati con maestria, un blend di farine locali e il lievito madre da lui ‘cresciuto’. Che sia classico, con canditi, o con gianduia e marron glacé, come il loro, è una delle prelibatezze che trasformano il rito del tè in una tradizione meneghina. Anche gli occhi, però, vogliono la loro parte, perché il tè è un mo-

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Palazzo Parigi important. Take the Lounge Bar Mezzanotte of Château mento di riposo e condivisione, ma in cui tutti i sensi sono Monfort, the only Relais &Châteaux in town where you can all’erta. Al Lounge Bar Mezzanotte di Château Monfort, enjoy the blends signed by the Florentine brand, La Via del unico Relais & Châteaux in città, si sorseggiano le specialità Tè, part of a wide selection, immersed in the ‘Xmas gold firmata dal brand fiorentino La Via del Tè, ma non solo, imchic’ atmosphere of their Christmas decorations, under the mersi in un contesto ‘Xmas gold chic’, come è il tema dorato great dome showing the Church façade of Sacro Cuore ai dell’allestimento natalizio, sotto la grande cupola che mostra Cappuccini, signed by architect Paolo Mezzanotte, like the la facciata della Chiesa del Sacro Cuore ai Cappuccini, firentire residence. Instead, at the HCLub of the Sheraton mata come la dimora dall’architetto Paolo Mezzanotte. Diana Majestic with its contemporary design furnishings All’HCLub dello Sheraton Diana Majestic, invece, si deand a view of the fine garden animated by evocative plays of gusta un tè Clipper, brand inglese di commercio equo e solidale, con arredi di design contemlight for the Christmas festivities, they poraneo e vista sul verde del bel giarserve teas by Clipper, a British fair dino interno, per le festività animato trade brand. A garden view also acA VERITABLE da suggestivi giochi di luce. companies the afternoon break at the RITUAL, Scorci sul verde anche per la pausa Bvlgari Hotel, which serves a range A MOMENT pomeridiana al Bvlgari Hotel, che of fine leaf teas with various treats in nella sua lounge, dalle 15.30 alle 18.30, the lounge, from 15.30 to 18.30. What OF PURE propone una gamma di pregiati tè in about a Pai Mu Tan, Chinese white tea RELAXATION foglia, accompagnate da gourmandiwith hints of hazelnut and chestnut, a ses. Un Pai Mu Tan, tè bianco cinese Tamayurabio or a Mily Oolong, with a milky aftertaste? The award for the tea with the best view che evocano sentori di nocciola e castagna, un Tamayura goes to the newly opened Vikissimo, on the first floor of bio o un Mily Oolong, con retrogusto di latte? L’Oscar per il the 5 star Galleria Vik, former Seven Stars and now a bou- tè più panoramico va poi al nuovo Vikissimo, al primo piano tique hotel owned by Swedish tycoon Alexander Vik, an del 5 stelle Galleria Vik, ex Seven Stars oggi boutique hotel art collector: its open plan interior has several small rooms di proprietà del tycoon svedese Alexander Vik, collezionista and a three-sided view over the central Octagon of Galle- d’arte: un open space con più salette e un triplo affaccio ria Vittorio Emanuele II. An easy affordable approach, ac- sull’Ottagono centrale della Galleria Vittorio Emanuele II. companied by the hotel’s artworks, dubbed the “Gallery in Un approccio easy e accessibile, accostato alle opere d’arte the Gallery”. The Duchess of Bedford would certainly have dell’hotel, definito non a caso “Galleria nella Galleria”. La Duchessa di Bedford avrebbe di certo apprezzato. approved. 177

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Above: Traditional Panettone Cake by Pasticceria Cova Below: Panettone by Iginio Massari


FOOD TRADITION

PAN DE TONI

A BRIEF HISTORY OF PANETTONE, AND HOW TO CHOOSE AND SERVE IT BREVE STORIA DEL PANETTONE, CONSIGLI PER SCEGLIERLO E PER SERVIRLO text Teresa Favi

According to Pietro Verri, it was as early as 800 AD that Mi- Secondo Pietro Verri già nell’800 d.C. nelle case di Milalanese households were celebrating Christmas Day with a no si festeggiava il giorno di Natale con un pane grande pane grande (large bread), broken by the head of the family. spezzato dal capofamiglia. Di sicuro il primo documenThe first document that attests to a ‘Christmas bread’ dates to che attesta un “pane di Natale” risale al 1599, quando back to 1599, when a bread cooked with butter, grapes and nel collegio Borromeo di Pavia fu servito agli studenti un spices was served to students at the Borromeo college in pane natalizio cotto, con burro, uvetta e spezie. C’è però Pavia. There is, however, a legend maintaining that the first un leggenda che racconta che il primo “artista” del pa“artist” of panettone was a certain Toni, a boy who wor- nettone fu un certo Toni (da cui il nome di pan de Toni, ked in the kitchen of Ludovico the Moor, and who gave his e andando avanti nei secoli panatton o pane’tun), garzone name to the pan de Toni, which over the centuries became nelle cucine di Lodovico il Moro. Capitò che durante un panatton or pane’tun. It happened that one Christmas the Natale il capo-cuoco non fosse granché in vena, tanto da head cook wasn’t in top form, so much so that he burned bruciare una torta di sette piani. Per rimediare, il buon a seven-layered cake. To fix the mess, Toni made a dough Toni prese un impasto di farina, tuorli d’uovo, zucchero, of flour, egg yolks, sugar, butter, raisins and currants, oran- burro, uva sultanina e di Corinto, scorze di arancia, di ge peel, citron peel and vanilla. What cedro e vaniglia. Dal forno uscì un emerged from the oven was a mastercapolavoro per la gioia degli ospiti e piece, to the delight of the guests and per la serenità del capo-cuoco. A LEGEND the relief of the head cook. Leggenda a parte, il Panettone sta a MAINTAINING THAT Milano come la Madunina alle guglie Legends aside, the Panettone is as THE FIRST “ARTIST” established in Milan as the Madunina del Duomo. Ma come riconoscere on the spire of the cathedral. But how OF PANETTONE CAKE quello di qualità? Il colore deve esdo you spot a really good one? The WAS A CERTAIN TONI sere giallo dorato. La consistenza, soffice: una volta tagliato torna alla colour should be a golden yellow, the sua forma originaria significa che consistency soft and fluffy: once cut it reassumes its original form, meaning that it rose correctly ha seguito una corretta lievitazione. Un buon panettone in the oven. A good panettone should come out of the ba- deve uscire dal pirottino e formare una cupola completaking pan and form a completely round cupola. It should mente arrotondata. L’aleveolatura deve essere allungata contain air bubbles throughout, evenly spread, as befits a e omogenea tipica dei lievitati senza conservanti. leavening without preservatives. Dunque, per farla breve: lievitazione perfetta, materie So, in brief: perfect leavening, and high-quality ingredients, prime di altissima qualità e ovviamente freschezza. Ecco obviously fresh. These are the fundamentals. i fondamentali. Tradition in Milan suggests that one go straight to the A Milano la tradizione suggerisce di andare dritti nelle historic pâtisseries in the centre. These would be Cova pasticcerie storiche del centro. Su tutte Cova (che anno(which even counts Giuseppe Verdi among the admirers vera tra gli estimatori del suo panettone persino Giusepof its panettone), Sant Ambroeus, Marchesi and Gattullo. pe Verdi), Sant Ambroeus, Marchesi e Gattullo. Nella This list of obligatory addresses for panettone also inclu- lista degli indirizzi d’obbligo per il panettone c’è anche des Peck, a cuisine and pâtisserie among Milan’s oldest and Peck, la gastronomia e pasticceria tra le più antiche e blamost acclaimed. sonate di Milano. 179

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Above: Traditional Panettone with perpetual Vecchio Samperi wine by Fiasconaro for Dolce&Gabbana Below: Traditional Panettone Cake by Sant Ambroeus


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Above: Armani/Dolci by Guido Gobino Below: Classic Panettone Cake by Peck 181

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Panettone del Principe (with raisins, orange and citron peels, chocolate drops) by Hotel Principe di Savoia

There is also an embarrassment of excellent choice when Fioccano le proposte eccellenti delle patisserie hôtelière it comes to the patisserie hôtelière, which today produce pa- che oggi produce panettoni all’altezza delle migliori panettoni to equal that of the best pâtisseries: the Michelin- sticcerie: quella stellata del Mandarin Oriental Milan, starred outfit in the Mandarin Oriental Milan, for exam- seguita a ruota dall’Excelsior Hotel Gallia e dal Principe ple, followed by those in the Excelsior Hotel Gallia and di Savoia. the Principe di Savoia. Insomma, panettone uguale status symbol. Ed eccolo All in all, panettone is like a status symbol. And here it is, vestito dai grandi brand milanesi della moda. Packaging stamped by the biggest Milanese fashion brands. Urbane, raffinati e accattivanti, sono infatti quelli dei panettoni beguiling packaging wraps the panettoni signed by Arma- firmati Armani e Dolce&Gabbana, prodotti rispettivani and Dolce&Gabbana, produced respectively by the pri- mente dalle premiate pasticcerie Guido Gobino di Torino ze-winning pâtisseries Guido Gobino e Fiasconaro a Palermo. from Turin and Fiasconaro in Palermo. PERFECT LEAVENING, Unica eccezione tra tanta milaneAn honourable exception to this Misità, il maestro dei maestri, il breHIGH-QUALITY lanese phenomenon is the master of sciano Iginio Massari, imperatore master craftsmen, the Brescian Iginio dei lievitati. Da un anno per il suo INGREDIENTS, Massari, king of leavening. His tradipanettone tradizionale - risultato FRESHNESS. tional panettone - the product of four di quattro lievitazioni e due impaTHESE ARE THE leavenings and two doughs (and 62 sti (per totali 62 ore), ingentilito da hours), smoothed with an amaretto una glassa all’amaretto, mandorle FUNDAMENTALS icing, rough almonds and coarse sugar grezze e granella di zucchero - non - need never move again after this year, for now, by the occorre più spostarsi, perché in Duomo c’è la sua pasticDuomo, he has his pâtisserie, ceria, figlia di Pasticceria Veneta a Brescia. Questi i suoi daughter of the Pasticceria Veneta in Brescia. His advice: consigli di servizio: “Il Panettone va servito a temperatu“Panettone must be served at room temperature, taken out ra ambiente, privato del pirottino per evitare di tagliare of its pan so that you don’t tear the slices with the baking le fette con la carta rovinandolo irrimediabilmente. Per paper, which would ruin it completely. Use a breadknife to tagliarlo usare un coltello da pane. Il tagliato va operato cut it, and cut it slow and deep, holding the knife parallel con un movimento lento e profondo, tenendo il coltelto the service plate so that the air bubbles in the sponge lo parallelo al piatto di servizio in modo che gli alveoli don’t get crushed. 100 grams per person is the right por- dell’impasto non si schiaccino. La giusta porzione è 100 tion.” grammi a testa.” 182

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Above: Classic Panettone by Nicola Di Lena at Mandarin Oriental Milan Below: Traditional Panettone Cake by Exclesior Hotel Gallia 183

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SHOT ON SITE

Irene Mancioli, Gianemilio Mazzolini

Tathiana Pignataro, Giuseppe Barbieri, Christel Silvestrini

Barbara Nalin, Arianna Piccione

Cecilia Gaburro, Simona di Matola

Sarah Delporte, Hughes Yo, Michele D’Onofrio and Giorgio Cantagalli

Valentina Burlando, Ignazio Galante

Alessandra Malagoli, Pamela Del Grippo

Giuseppe La Torre, Caterina Bristot, Giulia Facchin and Enrico Plateo

Mauro Cagnazzo and Giuditta Camano Isabella Marchetti, Norma Garcia

Gabriele Giorgini, Eleonora Falcioni Barbara Zilli, Nicola Marchese

Cristina Zogheib, Riccardo Lucatello

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SHOT ON SITE

Massimiliano de Angelis, Sergio Sella

Tommaso Domenico Filippo and Sacchi Savini Niccolò e Martina Sofia Ricci, Pieri Guglielmo Rojas Chaigneau Miani Stephanie Greger, Meritxell Pujadas and Marina Savini

Daniela Prestinoni, Piero Mezzanzanica

Davide Jais,Alessandra Albrighi

Samy Youssef, Barbara Zilli, Giuseppe Barbieri

MILANO THE CITY OF STYLE PARTY In the exclusive spaces of the MonteNapoleone Vip Lounge, the special cocktail party for the presentation of the latest Milano the city of style issue, including a tasting of fine Calvisius Caviar. Partner Compagnia dei Caraibi

Carlo and Alessandro Ruggero, Guglielmo Miani, Pasquale di Nunzio

Stefano Parigi, Waleska Germano

Alex V. Lana, Loris Cecchini, Matteo Parigi Bini Vincenzo Falcone, Krishantha Wettasinghe

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SHOT ON SITE

Martina Baroni, Camilla Capotorto, Camilla Pozzoli and Stella Intini

Ludovica Ragazzo, Chiara Sbardellati Federica Messaggeri, Francesca CinĂ

SOLID FLUID Beatrice.b back on the runway during the Milano Fashion Week Women’s, with its new spring/summer collection. On this page, photos of the fashion show and guests at Circolo Filologico Milanese Alfredo Pinucci, Francesca Venturini

Elisa Cavalli, Elisa Ghedin, Alessia Fabris

Morena Bragagnolo Marina Krsikapa, Ranin Helwani

Simone Sardi, Ksenia Grineva Roberto Del Tio, Linda della Bianca

Gaia Viola Giraldi, Bruno Piccari

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SHOT ON SITE

Erica Pistilli

Tommasoand Domenico Beatrice Sacchi Savini Paolo e Martina Sofia Mason, Pieri Rojas Morena Chaigneau Bragagnolo Sara Rossetto

Dj Francesca Piovano

Erica Vitulano, Martina Pinto

Anna Cavabin, Teresa Coraggio

NEW OPENING BEATRICE .B The opening of the new Beatrice .b boutique at 6 Corso Venezia, in the heart of downtown Milano. 200 square meters of style, fashion, design and lifestyle. Seventies-like details and a spectacular vertical green wall, which connects the store’s two floors

Alberica Ferraris

Nicola Winsgeare Alice de Togni, Alice Perrella

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Ruvlan Magnolo, Francesco Martelli


SHOT ON SITE

Federico Vercesi, Alessandro Dudech Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx and Maria Le Dous

Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Michele, Margherita, Giovanni and Anna Scaglioni

Azzurra Ratti, Roberta Tana, Andrea Camurri, Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Giovanna Buggioni

Giada Tepesa Chen xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

SCAGLIONE: MODERN CHARM An event celebrating the modern charm of the Scaglione collections, at the boutique on Corso di Porta Romana. Craftsmanship, high quality and contemporary style are the key words of this brand’s wardrobe essentials Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Raffaello Tonon, Ivan Rota, Valeria Poggi, Gianfranco Manazza

Tepesa sdfgdfgxxxxxxxxxxx Giovanni Scaglione, Tamu Mcpherson

Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Tepesa Sophie xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Chi Tepesa Riccardo xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx and Allison Forlenza

Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Massimo and Anna Maria Bertini Morini Alberto Soiatti, Erica Trincanato Tepesa xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Nneya Richards, Michele Scaglione, Tepesa Helenaxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Prestes, Alessandro Esposito

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SHOT ON SITE

Tommaso Domenico Cenci, Sacchi Savini Raffaello e Martina SofiaTonon Pieri Rojas Chaigneau Rossella Locatelli, Antonella Pirro, Giusy La Mantia Davide Elena Ronca, Antonella Sassano

Paola Calzetti, Valerio Tagliacarne, Sabrina Orsini

Davide Cenci, Emanuela Berretta

Federica Bombarda, Antonio Biafiore, Anastasia Bucci

THE EXCELLENCE OF ITALIAN STYLE The special event devoted to Made-in-Italy fashion, organized by Davide Cenci, at the boutique in Milan on Via Manzoni, with the collaboration of Herno. Tasting of Ômina Romana wines. Milano the city of style media partner

Roberto Cestagalli, Ada Shaqiri, Mauro Gallo

Marcello Vitale, Laura Ceserani

Antonio Biafiore, Sara Arrigoni Giovanna Buggioni, Francesca Bertoncini

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Giorgio Serafini, Manico Bersani Sergio Tavazzani


THE GO-TO RESTAURANTS

ALAJMO Corso Como, 10 The menu focuses on the steamed pizza patented by Massimiliano Alajmo, which has been made healthier, lighter and tastier thanks to a sprinkling of love, a puff of steam and a drop of Venetian spirit. You can choose to eat at the counter, sit at a table (with service only at dinner), but also to order take away. Menù incentrato sulla pizza al vapore brevettata da Massimiliano Alajmo che è stata resa più salutare, leggera e gustosa grazie a una spolverata d’amore, uno sbuffo di vapore e una goccia di spirito veneziano. Si potrà scegliere di consumare al banco, accomodarsi al tavolo (con servizio solo a cena), ma anche ordinare per l’asporto. ALICE EATALY MILANO SMERALDO Piazza Venticinque Aprile, 10 ph. + 39 02 4949 7340 aliceristorante.it Alice is an elegant, warm and welcoming restaurant which above all has a cuisine that leaves its mark. The wine list includes more than 400 labels, including a fine selection of champagne and Franciacorta spumante. Finally, the famous homemade desserts to be enjoyed with one of the unmissable dessert wines or spirits from the cellar. 1 Michelin star. Alice è un ristorante elegante, caldo e accogliente, ma soprattutto una cucina che lascia il segno. In carta più di 400 etichette, tra cui una bellissima selezione di Champagne e Franciacorta. Infine, i celebri dolci della casa da gustare con uno degli imperdibili passiti o distillati della cantina. 1 stella Michelin. ANTICA TRATTORIA DELLA PESA Via Pasubio, 10 ph. +39 02 6555741 anticatrattoriadellapesa.com On the crest of the wave since 1880, it is a stronghold of authentic and romantically vintage Milaneseness. As well as the Trattoria, there is a Bistro and Piccolo della Pesa, perfect for enjoying a drink. Sulla cresta dell’onda dal 1880, è un baluardo di autentica milanesità romanticamente vintage. Oltre alla Trattoria, ci sono il Bistrot e il Piccolo della Pesa, perfetto per un aperitivo. A’ RICCIONE BISTROT Via Giulio Cesare Procaccini, 28 ph. +39 02 3451323 ariccionebistrot.it A fantastic journey in search of the best oysters in the world: from Sardinia to New Aquitaine, from Normandy to Brittany by way of the South of France and Ireland. Un fantastico viaggio alla ricerca delle migliori ostriche del mondo: dalla Sardegna alla Nuova Aquitania, dalla Normandia alla Bretagna, passando per il Sud della Francia e l’Irlanda. ARMANI NOBU Via Pisoni, 1 ph. + 39 0272318645 armanirestaurant.com Japanese cuisine with South American and Peruvian contaminations. The restau-

rant combines the elegance of Armani style with essential Japanese design. Its specialties include black cod with miso and shrimp tempura. Smoking area on the ground floor. Cucina giapponese con contaminazioni sudamericane e peruviane. Il ristorante mischia l’eleganza dello stile Armani con il design nipponico essenziale. Tra le specialità, il merluzzo nero al miso e i gamberi in tempura. Sala fumatori 1 piano. ARMANI RISTORANTE Via Alessandro Manzoni, 31 ph. + 39 02 88838888 armanihotelmilano.com Located on the seventh floor of the Armani Hotel Milano, thanks to its floor-toceiling windows it offers a fascinating panoramic view. The menu offers dishes created with superb high-quality products, raw materials selected with care and attention to method and origin. Situato al settimo piano dell’Armani Hotel Milano, grazie a luminose vetrate regala una suggestiva vista panoramica. Il menù propone piatti creati con prodotti ricercati, materie prime artigianali selezionate con cura e con attenzione al metodo a alla provenienza. BA ASIAN MOOD Via Carlo Ravizza, 10 ph. +39 024693206 ba-restaurant.com One of the best Chinese restaurants in town. It offers contemporary Cantonese cuisine, with excursions into other Chinese regions, and fusion dishes made with Italian ingredients. There is a wide variety of dim sum dishes, small samples of dishes typical of southern China such as braised pork dumplings, but also experimental dishes such as green tea noodles with salmon and grey mullet roe. Uno dei migliori ristoranti cinesi in città. Propone piatti della cucina catonese contemporanea, con escursioni in altre regioni cinesi e piatti fusion con ingrediente italiani. Ampia varietà di dim sum, piccoli assaggi della Cina meridionale come ravioli brasati al maiale, ma anche piatti sperimentali come gli spaghetti al tè verde con salmone e bottarga. BERTON Viale della Liberazione, 13 ph. + 39 0267075801 ristoranteberton.com What Chef Andrea Berton offers is not only good food, but a true gastronomic experience that combines creativity with attention to the taste and elegance of the dishes. 1 Michelin star. Quello che offre lo chef Andrea Berton non è solo buona cucina, ma una vera esperienza gastronomica che abbina la creatività all’attenzione per il gusto e l’eleganza delle portate. 1 stella Michelin BIANCA Via Panizza, 10 ph. +39 02 45409037 ristorantebianca.com Italian cuisine and a total white interior decor that contrasts with and sets off the plants and contemporary art on the walls.

Cucina orgogliosamente italiana per questo ristorante dall’interior design total-white che si esalta nel contrasto con la vegetazione e l’arte contemporanea alle pareti. BICE Via Borgospesso, 12 ph. +39 02 76002572 bicemilano.it Bice was the nickname of Beatrice Mungai, who, in the first half of the twentieth century, opened this restaurant, wich today is a historical name of the Milanese gastronomic tradition. Bice era il soprannome di Beatrice Mungai, a cui si deve l’apertura del ristorante, diventato nome storico della tradizione gastronomica milanese. BJORK Via Panfilo Castaldi, 20 ph. + 39 0249457424 bjork.t Bjork offers Swedish dishes and Nordic tradition. Among its cult dishes, marinated salmon, gravlax sauce, boiled potatoes and baked mackerel with new potatoes, mustard and green apple. Propone piatti svedesi e della tradizione nordica. Tra i cult, il salmone marinato, salsa gravlax, patate lesse mignon e lo sgombro al forno con patate novelle, senape e mela verde. BON WEI Via Castelvetro, 16/18 ph. +39 02341308 bon-wei.it A refined sensory experience, and a commitment to quality without compromise: this is the new elegance of Oriental cuisine. Welcome to China at its most authentic and aristocratic, for a journey into culture, taste and style sure to satisfy both your soul and palate. Una raffinata esperienza sensoriale, una scelta di qualità senza compromessi: questa è la nuova eleganza dell’Oriente in cucina. Benvenuti nella Cina più aristocratica e vera, per compiere un viaggio nella cultura, nel gusto e nello stile, che appagherà anima e palato. BULLONA Via Piero della Francesca, 64 ph. + 39 02 33607600 bullona.com A glittering and trendy place seating 150 diners. It is entirely dedicated to fish, both raw and cooked. In its raw dishes, great prime ingredients, including Galician sea urchins. Among its eclectic cooked dishes, the homemade spaghetti, perfectly al dente, are praiseworthy. Un locale scintillante e alla moda, con 150 coperti. È tutto dedicato al pesce, sia crudo sia cotto. Nel crudo grandi materie prime, inclusi i ricci galiziani di riferimento. Nel cotto piatti eclettici, encomiabili gli spaghetti fatti in casa perfettamente al dente. CANTEEN Via Archimede, 10 ph. + 39 02 546 3732 lucaguelficompany.com The kitchen led by chef David Blanco,

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originally from Mexico City, creates classic and famous Mexican dishes. Try the chicken or beef fajitas and the octopus ceviche with avocado, tomato, red onion, jalapeno peppers, coriander and lime. La cucina guidata dallo chef David Blanco, originario di Città del Messico, propone i più classici e noti piatti messicani. Da provare le fajitas di pollo o manzo e la ceviche a base di polpo, con avocado, pomodoro, cipolla rossa, jalapenos, coriandolo e lime. CARLO E CAMILLA IN SEGHERIA Via Meda, 24 ph. +39 028373963 carloecamillainsegheria.it Restaurant and cocktail bar created by Carlo Cracco. This is the industrial chic location par excellence. In a former sawmill, Richard Ginori porcelain, huge chandeliers and two long tables invite guests to dine side by side. Ristorante e cocktail bar firmato Carlo Cracco. È l’indirizzo industrial chic per eccellenza. In un’ex segheria, porcellane Richard Ginori, enormi chandelier e due lunghi tavoli che invitano i commensali ad accomodarsi l’uno di fianco all’altro. CERESIO 7 Via Ceresio, 7 ph. + 39 0231039221 ceresio7.it A restaurant with breathtaking views of Milan. Frequented from morning, for enjoying its two swimming pools and lunch served at tables arranged out on the terrace, until evening. At dinnertime, the great classics of Italian cuisine reinterpreted in a contemporary key by Chef Elio Sironi, such as spaghetti with cheese and black pepper, lime and fish roe. Un locale con vista mozzafiato su Milano. Frequentato dalla mattina con le piscine e il lunch sui tavolini in terrazza, fino alla sera. A cena, i grandi classici della cucina italiana reinterpretati in chiave contemporanea dallo chef Elio Sironi, come gli spaghetti cacio e pepe, lime e bottarga. CITTAMANI Piazza Mirabello, 5 ph. +39 02 38240935 cittamani.com Modern, cozy and intimate. Cittamani expresses the warm and colorful spirit of India in perfect harmony with Italian style. Dishes from a menu divided into “Samples,” “Main dishes” and “Side dishes,” such as rice balls in panko crust, tandoori scallops and caramelized tamarind pork ribs. All accompanied by good cocktails and by wines from a well-stocked list. Moderno, accogliente e intimo. Cittamani esprime lo spirito caldo e colorato dell’India in perfetta armonia con lo stile italiano. Piatti da una carta suddivisa fra “Assaggi”, “piatti” e “contorni”, come gli arancini “chawal” in crosta di panko, le capesante “tandoori” e le crostine di maiale caramellate al tamarindo. Il tutto accompagnato da buoni cocktail e dai vini di una carta ben assortita.


THE GO-TO RESTAURANTS

CONTRASTE Via Giuseppe Meda, 2 ph. +39 02 49536597 contrastemilano.it Almost hidden along the road down to the Navigli, Contraste has one of the best and divergent cuisines in Milan. Experimental, well-studied dishes, presented in three formulas: an á la carte menu, a tasting of 6 proposals and a “mirror” tasting menu, with 10 samples chosen by the chef reflecting the tastes of the guest. Among the wines, prestigious labels and happy intuitions. 1 Michelin star. Quasi nascosto sulla via che scende verso i Navigli, Contraste racchiude una delle cucine più buone e divergenti di Milano. Piatti sperimentali e ben studiati, presentati in tre formule: un menu á la carte, una degustazione di 6 proposte e la degustazione “riflesso”, con 10 assaggi scelti dallo chef in base ai gusti dell’ospite. Tra i vini, etichette blasonate e felici intuizioni. 1 stella Michelin CRACCO Galleria Vittorio Emanuele II ph. +39 02 876774 ristorantecracco.it Five floors of luxury and elegance. A breathtaking view of the “salotto buono” of Milan. And a menu, it could not be otherwise, worthy of a starred chef. The aesthetics of a refined location, elegant architecture and innovative cuisine. Chef Carlo Cracco has managed to bring together a Restaurant experience, meetings at the Café, tastings at the Wine Cellar and private events, all in one location. 1 Michelin star. Cinque piani di lusso ed eleganza. Una vista mozzafiato sul salotto buono di Milano. E un menù, non poteva essere altrimenti, degno di uno stellato. L’estetica di una location raffinata, un’architettura elegante e una cucina innovativa. Lo chef Carlo Cracco è riuscito a far convergere un’esperienza al Ristorante, un incontro al Cafè, degustazioni in Cantina ed eventi privati, in un solo ambiente. 1 stella Michelin D’O Piazza della Chiesa, 14 ph. + 39 02 9362209 cucinapop.do Healthy, delicate, light and conceived only with seasonal products, Davide Oldani’s cuisine at the D’O is characterized by the respectful interpretation of Italian cuisine, both Mediterranean and Northern Italian, but stripped of unnecessary fats and superfluous ambitions. 1 Michelin star. Sana, delicata, leggera e concepita solo con prodotti di stagione, la cucina di Davide Oldani al D’O è caratterizzata dall’interpretazione rispettosa della cucina italiana, mediterranea e del nord d’Italia, ma spogliata da eventuali grassi e velleità superflue. 1 stella Michelin

DA GIACOMO Via P. Sottocorno, 6 corner via Cellini, 30 ph. +39 02 76023313 giacomoristorante.com The ambience is reminiscent of an early twentieth-century Milanese trattoria, while the restaurant is famous for its outstanding fish cuisine, from tuna to scampi, spider crab to bream. To sink your teeth into some meat, the answer is next door: Giacomo Bistrot. Also by the same family, try Giacomo Arengario, located in the Museo del Novecento. L’atmosfera è quella delle trattorie milanesi dei primi del Novecento, la cucina però è rinomata per i suoi ottimi piatti di pesce, dal tonno agli scampi, granseole, branzini. Per chi preferisce invece un menu a base di carne, la risposta è subito accanto: Giacomo Bistrot. Della stessa famiglia, infine, Giacomo Arengario, all’interno del Museo del Novecento. DA I GEMELLI Via S. Marco, 26 ph. + 39 02 62067178 - daigemelli.com In Brera, Milan’s refined and vibrant neighbourhood, the restaurant Da I Gemelli is known for its dark dining room lit with colourful lights. It’s all about the fish, with delicious crudites, tartares, finely chopped prawns and the famous scampi alla “gemelli”. In Brera, quartiere raffinato e cuore pulsante di Milano, il ristorante Da I Gemelli si distingue per la sua sala dai toni scuri illuminata da luci colorate. Grande protagonista il pesce, con ottimi piatti di crudi e tartare, battute di gambero rosso e i famosi scampi alla “gemelli”. DANIEL CUCINA ITALIANA CONTEMPORANEA Via Castelfidardo, 7 Ph. +39 0263793837 danielcanzian.it Chef Daniel Canzian, the restaurant’s creative mind and owner, proposes a menu that brings out the best of Italian gastronomic tradition. Only authentic Mediterranean dishes, which follow the seasons and change according to the availability of ingredients. Lo chef Daniel Canzian, mente creativa e patron del ristorante, propone un menù con cui esaltare il meglio della tradizione gastronomica italiana. Solo piatti sinceri e mediterranei, che seguono le stagioni e cambiano in base alla reperibilità degli ingredienti. DIM SUM Via Bixio, 29 ph. +39 02 29522821 dimsummilano.it Here dumplings are the absolute protagonists. Chef Wu Jing prepares at least 15 types with fillings ranging from Chianina beef to scallops, grouper, seaweed and shrimp. A tribute to the elegance of Chinese cuisine, which here can be accompanied either by a refined glass of Perrier Jouët Grand Brut champagne or a traditional cup of tea. Protagonisti assoluti i ravioli. Lo chef Wu Jing ne prepara circa 15 tipi con ripieni

che spaziano dalla carne chianina alle capesante, passando per cernia, alghe e gamberi. Un inno all’eleganza della gastronomia cinese che qui si può accompagnare sia con una raffinata coppa di champagne Perrier Jouët Grand Brut che con una tradizionale tazza di tè. EL CARNICERO Via Spartaco, 31 ph. +39 02 54019816 elcarnicero.com The setting is reminiscent of a typical Argentinean fazenda, but the meat is also North American, Irish, German and Japanese. On the grill, cooked to perfection, all the best cuts, including the tasty entraña (skirt steak). In one of the three dining rooms, arranged around a patio, is a corner dedicated to the spectacular carving of Pata Negra ham. And no one ever forgets their slightly smoked Chianina beef tenderloin. L’ambiente ricorda una tipica fazenda argentina, ma la carne è anche nordamericana, irlandese, tedesca e giapponese. Sulla griglia, cotti a puntino, tutti i tagli, compresa la saporitissima entraña. In una delle tre sale, disposte intorno a un patio, un corner dedicato allo scenografico taglio a coltello del Pata Negra. Nessuno dimentica il loro filetto di chianina leggermente affumicato. EL PORTEÑO Viale Elvezia, 4 ph. +39 02 34537275 elporteno.it Argentine specialties just two steps from the Arena Civica of Parco Sempione. In addition to the famous Argentine-style grilled meats, there are other typical dishes, such as empanadas, chicken escabeche and, for desserts, the “dulce de leche.” Specialità argentine a due passi dall’Arena Civica di Parco Sempione. Oltre alle famose grigliate di carne in stile argentino, non mancano altri piatti tipici, come le empanadas, il pollo en escabeche e, per i dolci, il dulce de leche. ENRICO BARTOLINI – MUDEC Via Tortona, 56 ph. +39 02 84293701 enricobartolini.net Chef Enrico Bartolini and his contemporary classic cuisine are the protagonists of this starred restaurant on the third floor of Milan’s Museum of Cultures. Along with the great classics, such as risotto with red turnips and gorgonzola and button-shaped pasta filled with oil and lime, there are also tasting menus, and daily specials encompassing the local Italian culinary traditions. 2 Michelin stars. Lo chef Enrico Bartolini e la sua cucina “contemporary classic” sono i protagonisti del ristorante stellato al terzo piano del Museo delle Culture di Milano. Insieme ai grandi classici, come il risotto alle rape rosse e gorgonzola e i bottoni farciti di olio e lime, anche menu degustazioni, e proposte del giorno che percorrono le tradizioni gastronomiche locali italiane. 2 stelle Michelin

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FELIX LO BASSO Piazza Duomo, 21 ph. +39 02 49528914 felixlobassorestaurant.it The Felix Lo Basso Restaurant is located on the top floor of Galleria Vittorio Emanuele II, overlooking the symbol par excellence of the city of Milan, the Duomo, which from the terrace can be seen rising in all its surprising majesty. In his restaurant, Felice Lo Basso offers a high-quality cuisine, sophisticated in the elaboration of dishes but with strong ties to tradition and to Italian raw materials. Intuition, imagination, innovation and creativity are the pillars of the food and wine proposal. 1 Michelin star All’ultimo piano della Galleria Vittorio Emanuele II, affacciato sul simbolo per eccellenza della città di Milano, il Duomo, che dalla terrazza si mostra svettando con la sua sorprendente maestosità, è situato il Felix Lo Basso Restaurant. Nel suo ristorante, Felice Lo Basso offre una cucina di alto livello, sofisticata nell’elaborazione dei piatti ma con forti ancoraggi alla tradizione e alle materie prime italiane. Intuizione, fantasia, innovazione e creatività sono i pilastri della proposta enogastronomica. 1 stella Michelin FILIPPO LA MANTIA Piazza Risorgimento corner Via Poerio 2/A ph. +39 02 70005309 filippolamantia.com Authentic Sicilian flavors are reflected in the signature cuisine of Filippo La Matia, a host and chef who knows how to welcome you at various times of the day with his classic specialties, even proposing a buffet for your lunch break. Do not miss the swordfish rolls with asparagus and mayonnaise and the couscous alla Norma. Generous and varied Sunday brunch. Sapori autentici di Sicilia si riflettono nella cucina d’autore di Filippo La Matia, oste e cuoco che sa accogliere nei vari momenti del giorno con le sue classiche specialità anche a buffet per una pausa pranzo. Da non perdere, gli involtini di pesce spada con asparagi e maionese e couscous alla Norma. Domenica brunch generoso e vario. FINGER’S GARDEN Via Giovanni Keplero, 2 ph. + 39 02 606544 fingersrestaurants.com An international restaurant where Japanese cooking goes hand in hand with South American (usually Brazilian) fare. Chef-patron Roberto Okabe shifts seamlessly between crudites, such as the superb sashimi mixes, and original fusion creations, with a few Brazilian touches. Locale etnico, dove la cucina giapponese sposa quella sudamericana o meglio brasiliana. Lo chef-patron Roberto Okabe si muove con disinvoltura fra proposte di pesce crudo, come l’ottimo mix di sashimi, e originali creazioni fusion, nelle quali aggiunge anche qualche tocco brasiliano.


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GARAGE ITALIA Via Espinasse, 3 ph. +39 02 22220307 garageitalimilano.it An iconic restaurant and symbol of the city’s post-war rebirth, located in the Piazzale Accursio. This futuristic mechanic’s shop/restaurant was once a gas station. A successful project accomplished by the threesome Lapo Elkann, Carlo Cracco and the architect Michele De Lucchi. Si trova in piazzale Accursio, un indirizzo simbolo della città e del rinascimento post bellico. Era un distributore di benzina, oggi è un’officina avveniristica che unisce motori e cucina. L’impresa di Lapo Elkann, Carlo Cracco e l’architetto Michele De Lucchi si rivela ben pensata e riuscita. GLAUCO Via Achille Maiocchi, 29 ph. +39 02 20241973 ristoranteglaucomilano.com Here, in addition to the menu featuring crudités and home-made pasta, there are two tasting menus, Scilla and Cariddi Oltre alla carta in cui spiccano crudité e paste fatte in casa, due percorsi di degustazione, Scilla e Cariddi. GONG Corso Concordia, 8 ph. + 39 0276023873 gongmilano.it An expansive open space with a modern oriental penchant. Keisuke Koga and Guglielmo Paolucci’s cuisine rediscovers the common roots of China and Japan. Un grande openspace dall’attitudine orientale ma moderna. La cucina degli chef Keisuke Koga e Guglielmo Paolucci riscopre le radici comuni di Cina e Giappone. ICHIKAWA Via Lazzaro Papi, 18 ph. +39 02 47750431- ichikawa.it The legendary sushi master Haruo Ichikawa just opened his first restaurant in Milan. The cozy dining room can accommodate up to 16 people. Il mitico sushi master Haruo Ichikawa ha inaugurato la sua prima insegna milanese. L’intima sala, che fra tavoli e bancone può ospitare un massimo di 16 persone. IL BARETTO AL BAGLIONI Via Senato, 7 ph. + 39 02 781255 ilbarettoalbaglioni.it Located in the Carlton Hotel Baglioni, entering the classic British-style restaurant, you will be immediately welcomed by a warm, refined and very exclusive club. Typical Mediterranean cuisine, contemporary, but attentive to the tradition. All’interno del Carlton Hotel Baglioni, entrando nel ristorante, caratterizzato dal classico stile Britannico, sarete subito accolti da un club accogliente, raffinato e molto esclusivo. Cucina tipicamente mediterranea, contemporanea, ma attenta ai valori della tradizione. IL LUOGO DI AIMO E NADIA Via privata Montecuccoli, 6 ph. +39 02 416886 aimoenadia.com Opened more than 50 years ago, Il Luogo

di Aimo e Nadia is known for its cooking style and for its spaces by Paolo Ferrari’s architectural project, as well as for operations that combine gastronomy, art and theatre. Stefania, the daughter of Aimo and Nadia, now runs Il Luogo, flanked by the great Chefs Fabio Pisani and Alessandro Negrini. Don’t forget the Bistro in Via. M. Bandello 14. 2 Michelin stars. Aperto oltre 50 anni fa, Il Luogo di Aimo e Nadia è conosciuto sia per lo stile della cucina che per i suoi spazi firmati da Paolo Ferrari, e da operazioni che abbinano gastronomia, arte e teatro. Stefania, figlia di Aimo e Nadia, è oggi alla guida del Luogo, affiancata dai grandi Chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini. Da non perdere il Bistro in via M. Bandello 14. 2 stelle Michelin. IL RISTORANTE - NIKO ROMITO Via Privata Fratelli Gabba, 7B ph. + 39 02 805805 1 bulgarihotels.com As well as being an exclusive hotel, the Bvlgari Hotel Milano is one of the placesto-be in the city for aperitifs and exceptional taste experiences, which here bear the signature of the three-starred Niko Romito chef. Cocktail bar and restaurant open onto the hotel’s magnificent 4,000-square-meter garden. Oltre a esclusivo hotel, il Bvlgari Hotel Milano è uno dei place-to-be della città anche per aperitivi e esperienze di gusto d’eccezione, che qui portano la firma di Niko Romito, chef tristellato. Magnifico il giardino di 4.000 metri quadri dove è immerso l’albergo e si affacciano il bar e il ristorante. IL SALUMAIO DI MONTENAPOLEONE Via S. Spirito, 10 ph. + 39 02 76001123 ilsalumaiodimontenapoleone.it A historic location in the center of Milan, inside the Palazzo Bagatti Valsecchi. Famous gastronomy, but also bistro café with tables in the charming inner courtyard, and a renowned restaurant. Indirizzo meneghino doc, all’interno del palazzo storico Bagatti Valsecchi. Celebre gastronomia, ma anche caffé bistrot, con tavoli nell’incantevole corte interna, e di un rinomato ristorante. INNOCENTI EVASIONI Via Privata della Bindellina ph. + 39 02 3300 1882 innocentievasioni.com In the northern part of Milan’s industrial area, on a lovely private street, Chef Tommaso Arrigoni has given birth to a suspended world, where elegance, harmony and taste coexist in a delicate balance. 1 Michelin star. Nella parte Nord della Milano industriale, in una graziosa via privata, lo Chef Tommaso Arrigoni ha dato luce ad un mondo sospeso, dove eleganza, armonia e gusto convivono in un delicato equilibrio. 1 stella Michelin IYO Via Piero della Francesca, 74 ph. +39 02 45476898 - iyo.it Masaki Okada is behind the sushi counter,

in kitchen there is Michele Biassoni. The dishes range from the traditional Japanese to westernized creative dishes such as “Kakisu” and include oysters from Normandy, oyster gelatin and kombu, daikon granita with rice vinegar and juzu, seaweed and nettle leaves. 1 Michelin star. Dietro il banco sushi Masaki Okada, in cucina Michele Biassoni. Le proposte, dai classici del Sol Levante si estendono poi a interpretazioni creative e occidentalizzate, come il “Kakisu”: ostrica della Normandia, gelee d’ostrica e kombu, granita di daikon all’aceto di riso e juzu, alghe e foglia d’ostrica.1 stella Michelin IT Via Fiori Chiari, 32 ph. +39 02 99979993 itrestaurants.com A ritzy atmosphere and DJ sets, mixology and fine dining. IT, overseen by Michelinstarred chef Gennaro Esposito, is this and much more. Atmosfera glamour e dj set, mixology e cucina gourmet: IT, supervisionato dallo chef bistellato Gennaro Esposito, è questo e tanto altro. JOYA Via Castaldi, 18 ph. +39 02 2049244 - joia.it It is the only vegetarian restaurant in Italy that has received a Michelin star. At the heart of this success is Chef Pietro Leemann and his natural cuisine. Some of his iconic dishes are “panzanella” with crunchy vegetables and cannellini bean hearts with wasabi on a bed of saffron; and raspberries, strawberries and tomato with balsamic vinegar and green pepper corns. The influence of his Orient travels are tangible. 1 Michelin star. È l’unico ristorante vegetariano in Italia premiato con una stella dalla Guida Michelin. Dietro questo successo, lo chef Pietro Leemann e la sua filosofia dell’alta cucina naturale. Tra i piatti cult la “panzanella con verdure croccanti e cuore di cannellini al wasabi, su letto di zafferano” e “lampone, fragole e pomodoro con aceto balsamico e pepe verde”. Tangibile l’influsso dei suoi viaggi in Oriente. 1 stella Michelin. L’ALCHIMIA VIALE BERMUDA Viale Premuda, 34 ph. +39 02 82870704 ristorantelalchimia.com Where there once was a wine shop there is now a restaurant you can got to from noon to after dinner. High ceilings, soft lights and colors create an casual upscale ambiance. The iconic dish here is the Milano - Roma risotto, homage of a Roman cook to the union of saffron risotto and oxtail stew. Nei locali che ospitavano una storica enoteca c’è adesso un ristorante e lounge bar da vivere da mezzogiorno al dopocena. Soffitti altissimi, luci soffuse e colori tenui creano un ambiente upscale casual. Piatto simbolo della cucina è il risotto Milano – Roma, omaggio di un cuoco romano al risotto allo zafferano che incontra la coda alla vaccinara.

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LA GRIGLIA DI VARRONE Via Alessio di Tocqueville, 7 ph. + 39 02 3679 8388 grigliavarrone.com La Griglia di Varrone is the result of painstaking research into every kind of bovine breed to achieve the selection you will find on the menu: only prime cuts of US and Australian Black Angus, Wagyu and Piedmontese breed. Don’t forget the Fiorentina Steak. La Griglia di Varrone è il frutto di una ricerca maniacale su ogni tipo di razze bovine, per arrivare alla selezione che troverete nel menù: Black Angus U.S.A e Australia proposte ei vari tagli e solo selezione Prime, Wagyu e fassona Piemontese. Da non perdere la bistecca alla Fiorentina. LA VERANDA Via Gesù, 8 Ph. +39 02770881 fourseasons.com A point of reference in the city’s gourmet panorama is the restaurant of the Four Seasons Hotel Milano. At the helm is Chef Fabrizio Borraccino, awarded his first Michelin star during his experience as Executive Chef of the restaurant Poggio Rosso at the Relais & Chateaux Borgo San Felice. Punto di riferimento nel panorama gourmet della città, è il ristorante del Four Seasons Hotel Milano. Alla sua guida, lo chef Fabrizio Borraccino, insignito della prima stella Michelin durante la sua esperienza come Executive Chef del ristorante Poggio Rosso del Relaix & Chateaux Borgo San Felice. LANGOSTERIA Via Savona, 10 ph. +39 02 58111649 langosteria.com Selected in-season prime ingredients. A flurry of colors and combinations to make each dish unique. Uncomplicated yet delectable dishes that make a statement. Each ingredient is a perfect match with the the very freshest fish. Materie prime selezionate, di stagione ma non solo. Un turbinio di colori e accostamenti, a rendere unico ogni piatto. Piacevolezza, diletto e carattere, sempre all’insegna della massima semplicità. Così il singolo ingrediente si combina al pescato più fresco. LANGOSTERIA CAFÈ MILANO Galleria del Corso, 4 ph. + 39 02 76018167 langosteria.com Langosteria’s recent cult fish-restaurant. Original specialties such as pappa al pomodoro with clams and fried calamari and red shrimp with wasabi mayo are served in elegant contemporary interiors with a retro twist. Il più recente indirizzo cult per il pesce firmato Langosteria. Uno spazio elegante e contemporaneo, ma dall’accento retrò, dove vengono servite originali specialità come pappa al pomodoro e vongole e frittura di calamari e gamberi rossi con maionese al wasabi.


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A RISACCA BLU Viale Tunisia corner Via Tadino, 13 ph. +39 02 20480964 larisaccablu.com A classic seafood menu: raw, fried, grilled or Catalan-style seafood dishes and starters, all made with great expertise. Menù di mare classico: crudi, primi, fritti, grigliate e catalane, tutto eseguito con grande maestria. LOCANDA PERBELLINI BISTROT Via Moscova, 25 ph. +39 02 36631450 locandaperbellini.it A bright star in the galaxy of multi-starred Chef Giancarlo Perbellini. Relying on his thirty-year-long career, he sets out to spread his culinary philosophy which combines tradition and innovation while never neglecting quality and freshness. Una prestigiosa succursale della galassia dello chef pluristellato Giancarlo Perbellini che con questa nuova apertura e grazie alla sua trentennale esperienza nel settore, si propone di divulgare la filosofia della sua cucina che coniuga tradizione ed innovazione senza dimenticare la qualità e la freschezza. LUME Via Giacomo Watt, 37 ph. +39 02 80888624 lumemilano.com Opened in 2016 it has rapidly become one of the city’s most popular restaurants. The merit goes to the tasteful location, the former Richard-Ginori factory, and the dishes of the starred chef Luigi Taglienti. You can enjoy them by ordering from the à la carte or sampling menu. The former is more traditional with a Milanese influence, the latter more experimental. Trademark: the lemon. The iconic dish is the “Bianco e nero di seppia”. 1 Michelin star. Aperto nel 2016 è diventato in breve uno dei ristoranti più apprezzati della città. Merito dell’elegante location, l’ex fabbrica Richard-Ginori, e dei piatti dello chef stellato Luigi Taglienti. Per assaporarli, oltre al menu à la carte, due menu degustazione: uno più classico, di influenza milanese, l’altro più sperimentale. Marchio a fuoco: il limone. Iconico il suo “Bianco e nero di seppia”. 1 stella Michelin. MERCATO DEL PESCE Via Giovanni Battista Sammartini, 70 ph. +39 02 6693384 mercatodelpescemilano.it Inside Magazzini Raccordati, a late-Art Nouveau building located behind the Central Railway Station, large windows separate the fish counter from the restaurant. All’interno del Magazzini Raccordati, edificio tardo liberty costruito alle spalle della Stazione Centrale, grandi vetrate separano il banco destinato alla vendita dalla sala ristorante. PACIFICO Via della Moscova 29 ph. +39 02 87244737 wearepacifico.it The first outpost of Peruvian cuisine in Italy. Chef Jaime Pesaque has however taken it to the next level by specializing in Peruvian-Asiatic fusion cuisine, in other words

“Nikkei”. Most dishes are fish-based but the menu also features meat. Note: Jaime’s “ceviche” is world-renowned. Il primo avamposto della cultura gastronomica peruviana in Italia. Lo chef Jaime Pesaque però è andato oltre, specializzandosi nella cucina fusion peruviana e asiatica, in una parola “Nikkei”. I piatti sono principalmente di pesce, ma non mancano proposte di carne. Un consiglio: il “ceviche” di Pesaque è conosciuto in tutto il mondo. PALAZZO PARIGI RESTAURANT Corso di Porta Nuova, 1 ph. + 39 02 62562167 palazzoparigi.com The qualitative and creative standards of Palazzo Parigi set it apart from all other restaurants. Guests may choose between the Ristorante Gastronomico and enjoying an informal meal in the sophisticated interiors of Caffé Parigi. L’esperienza eno-gastronomica di Palazzo Parigi si distingue e si discosta da ogni altra per i suoi elevati canoni qualitativi e creativi. Gli ospiti possono scegliere tra il sorprendente Ristorante Gastronomico o un pasto informale nell’elegante atmosfera del Caffé Parigi. PANEVO RESTAURANT Piazza della Repubblica, 20 ph. + 39 02 63364001 panevorestaurant.com It combines tradition, simplicity, innovation and Italian design with dishes made from fresh, carefully-selected, in-season ingredients. You can choose between the standard menu and an ever-changing one, where quality is key and the dishes are the result of the ongoing endeavor of Executive Chef Augusto Tombolato to produce a variety of delectable Italian specialties. PanEVO unisce la tradizione, la semplicità, l’innovazione, e il design Made in Italy con una cucina a base di ingredienti di prima qualità, accuratamente selezionati, prodotti freschi e di stagione. L’attenzione culinaria si sposta da un menù standard a un’offerta in continua evoluzione, dove la costante è la qualità del cibo e lo sforzo incessante dell’Executive Chef Augusto Tombolato nel fornire varie e uniche specialtà semplici, fresche e italiane. PESCATORE LOBSTER BAR VIA ATTO VANNUCCI, 5 PH. +39 02 58320452 trattoriadelpescatore.it Younger brother of the storied Trattoria del Pescatore, it offers a more informal menu with a selection of seafood starters and raw dishes, also in half portions, to savour with cocktails and champagne. Fratello giovane e ribelle della storica Trattoria del Pescatore, il Lobster Bar offre un menù più informale con una selezione di primi e crudi di pesce, anche in mezza porzione, da gustare accompagnati a cocktails e champagne. PETIT PIERRE Via Edmondo de Amicis, 32 ph. + 39 02 72 00 05 81 hotelpierremilano.it This hotel of unrivaled distinction is located in the heart of one of the most upsca-

le quarters, amid the majestic Duomo, the Teatro alla Scala, antique shops and sophisticated restaurants. Luxurious and intimate, the Petit Pierre Milano will welcome you with its refined ambiance, so dear to the demanding traveler. Nel cuore di uno dei quartieri più esclusivi, tra la maestosità architettonica del Duomo e la tradizione culturale del Teatro alla Scala, le botteghe degli antiquari ed i sofisticati ristoranti, sorge un albergo di impareggiabile distinzione. Lussuoso ed intimo, il ristorante Petit Pierre Milano regala quell’atmosfera di raffinata eleganza cara al viaggiatore più attento. PISACCO Via Solferino, 48 ph. +39 02 91765472 - pisacco.it Located in the heart of Brera is one of the most loved restaurants in the city. It serves modern basic Italian dishes, such as the Milanese risotto with veal ragout. A musttry is their hamburger. Nel cuore di Brera, una delle più amate mete della ristorazione urbana. Cucina italiana moderna ed essenziale con piatti come gli “risotto alla milanese con ragù di vitello”. Rinomato l’hamburger della casa. RATANÀ Via Gaetano de Castillia, 28 ph. +39 02 87128855 ratana.it Traditional Milanese and Lombard dishes are revisited here with whimsy and creativity by chef Cesare Battisti. Right in line with the local cuisine, the menu is mainly meat, except for freshwater fish. The dishes are composed of 3, at most 4 top quality and strictly seasonal ingredients. The “Risotto alla Milanese with ossobuco” is excellent. There is a lovely outdoor space with tables. Piatti della tradizione milanese e lombarda rivisitata con estro e creatività dallo chef Cesare Battisti. Come vuole la cucina locale il menu è soprattutto di carne, fatta eccezione per i pesci di acqua dolce. Piatti composti da 3, massimo 4 ingredienti di prima qualità e stagionali. Ottimo il “risotto alla milanese con ossobuco”. Delizioso lo spazio esterno. RIBOT Via Cremosano, 41 ph. +39 02 33001646 ribotmilano.it Since 1975 a Must of the Gastronomic reality in Milan & in Italy. Ever Since… Only meat, starters, and pasta. Just next to San Siro, in an wonderfull Villa with an magnificent garden. Dal 1975 un classico della ristorazione e della città di Milano. Specializzato in carni alla griglia e nella Gastronomia Toscana. A due passi da San Siro in una splendida tenuta di fine ‘800, con magnifico giardino. RISTORANTE ACANTO Piazza della Repubblica, 17 ph. + 39 02 62302026 dorchestercollection.com Restaurant of the Hotel Principe di Savoia, with the young and talented chef Alessandro Buffolino in the kitchen. Protagonist of

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the à la carte menu is his very personal re-interpretation of the classics of Italian cuisine with surprising presentations, where local and seasonal ingredients meet innovative techniques, for a perfect combination of tradition and modernity. Ristorante dell’Hotel Principe di Savoia. In cucina giovane e talentuoso chef Alessandro Buffolino. Protagonista del menù a la carte è la sua personalissima reinterpretazione dei classici della cucina italiana con presentazioni sorprendenti, dove ingredienti locali e di stagione incontrano tecniche innovative, per un connubio perfetto tra tradizione e modernità. RISTORANTE DON CARLOS Via Alessandro Manzoni, 29 ph. + 39 02 72314640 ristorantedoncarlos.it An intimate, refined setting in the heart of the city, a few steps from Teatro alla Scala, the Duomo and the fashion district, the Don Carlos is like a secluded corner in a sophisticated environment. Paintings and sketches from the Teatro alla Scala museum provide a backdrop where the atmosphere seems to be suspended somewhere between luxury and retro and steeped in a timeless elegance. The restaurant is dedicated to maestro Giuseppe Verdi who stayed for long periods in the Suite of the Grand Hotel et de Milan in which the restaurant is located. Open every day for dinner, also following the Teatro alla Scala shows. In una cornice intima e raffinata nel cuore della città a pochi passi dal Teatro alla Scala, dal Duomo e dal quadrilatero della moda, il Don Carlos si presenta come un angolo appartato immerso in un ambiente sofisticato. Quadri e bozzetti provenienti dal museo del Teatro alla Scala, incorniciano questo luogo dove l’atmosfera sembra essere sospesa tra lusso e retrò e avvolta da una eleganza senza tempo. Il ristorante è dedicato al maestro Giuseppe Verdi che soggiornò a lungo nella Suite del Grand Hotel et de Milan di cui il ristorante fa parte. Aperto tutti i giorni a cena, anche dopo gli spettacoli del Teatro alla Scala. RISTORANTE MAGNA PARS DA IN NOI Via Forcella, 6 ph. + 39 02 8378111 magnapars-suitesmilano.it This is the restaurant of the elegant Magna Pars Suites. The cuisine features sophisticated dishes, designed for a public that is not only Milanese, but international. You absolutely must try the Milanesestyle veal cutlet with potatoes and cherry tomatoes, as well as the rabbit in four variations. È il ristorante dell’elegante Magna Pars Suites. La cucina propone piatti sofisticati, pensati per un pubblico non solo milanese ma internazionale. Assolutamente da provare: costoletta alla milanese con patate e pomodorini e il coniglio in quattro variazioni.


THE GO-TO RESTAURANTS

RISTORANTE MORELLI Via Aristotile Fioravanti, 4 ph. +39 02 80010918 morellimilano.it Sophisticated atmosphere and refined furnishings. One unique experience is the table in the kitchen, available by reservation, where surprise menus are offered (on request, also in the presence of the chef). Next to this in the same location is the less formal Bulk, mixology bar and bistrot with garden. Atmosfera sofisticata e arredi ricercati. Esperienza unica quella del tavolo in cucina, disponibile su prenotazione, dove vengono proposti menu a sorpresa (su richiesta, anche in presenza dello chef). Lo affianca nella stessa location il più informale Bulk, mixology bar e bistrot con giardino. SADLER Via Cardinale Ascanio Sforza, 77 ph. +39 02 58104451 sadler.it Claudio Sadler, internationally renowned chef, sets himself a very specific goal every time he creates a dish: it has to be delicious, beautiful to look at, modern and light. As he himself likes to call it, his is a “modern cuisine in evolution”, specializing in fish. 1 Michelin star. Claudio Sadler, chef di fama internazionale, ogni volta che crea un piatto si pone un obiettivo ben preciso: che sia buono, bello, moderno e leggero. Come ama definirla lui stesso, la sua è una “cucina moderna in evoluzione”, specializzata in pesce. 1 stella Michelin SAIGON Via Archimede, 5 ph. + 39 02 70101966 lucaguelficompany.com Inlaid oak flooring, tropical plants and wicker stools, this restaurant vaunts a perfect colonial style, where diners enjoy Vietnamese cooking with a personal twist. Pavimenti in rovere intarsiato, piante tropicali e sgabelli di canna viennesi, questo ristorante vanta un perfetto stile coloniale, dove potrete gustare un cibo vietnamita con un twist personale. SAKEYA Via Cesare da Sesto, 1 ph. +39 02 94387836 sakeya.it Sake Bistrò offers a cuisine based on foods paired with Sake, allowing chef Masaki Inoguchi to work both within the territory of Japanese cuisine. Sake Bistrò offre una cucina basata sull’abbinamento del cibo col Sake, permettendo allo chef Masaki Inoguchi di spaziare sulla cucina giapponese. SETA Via Andegari, 9 ph. +39 02 87318897 mandarinoriental.com Opened in 2015, it immediately shot to the top of haute cuisine thanks to chef Antonio Guida. The menu embraces land and sea, North and South (starting in Puglia, the chef’s home), with exotic forays into a series of dishes where the quality of the ingredients and immediacy of taste

take center stage. The room’s large windows overlook the hotel courtyard, creating an evocative continuum between the interior and exterior. 2 Michelin star. Aperto nel 2015, è subito balzato ai primi posti dell’alta cucina grazie allo chef Antonio Guida. Il menu abbraccia terra e mare, Nord e Sud (a partire dalla Puglia, patria dello chef), con incursioni esotiche, in un susseguirsi di proposte in cui la qualità delle materie e l’immediatezza del gusto sono al centro della scena. Le ampie vetrate del locale si affacciano sulla corte dell’hotel creando un suggestivo continuum tra interno esterno. 2 Stelle Michelin SPAZIO MILANO c/o 4° piano Mercato del Duomo - Galleria Vittorio Emanuele II ph. +39 02 878400 ilmercatodelduomo.it On the top floor of the Mercato del Duomo, a sort of temple of taste, Spazio Milano is the hothouse where the promising talents of the Niko Romito school (three Michelin stars) experiment with creative sophisticated dishes. All’ultimo piano de Il Mercato del Duomo, una sorta di tempio del gusto, Spazio Milano è il vivaio dove le promesse della scuola di Niko Romito (tre stelle Michelin) sperimentano piatti creativi e raffinati. TANO PASSAMI L’OLIO Via Eugenio Villoresi, 18 ph. +39 02 8394139 tanopassamilolio.it Forget the fashionable noisy atmosphere of the Navigli; here diners eat in quiet rooms where the classic elegance makes space for a decidedly more original cuisine, outstanding for its unusual combinations and refined presentations, as well as, of course, the excellent olive oils that arrive to garnish the dishes during the course of dinner. A room for smokers. 1 Michelin star. Dimenticate l’atmosfera modaiola e chiassosa dei Navigli; qui si mangia in sale ovattate dove l’eleganza classica degli ambienti fa spazio ad una cucina decisamente più originale, che si distingue per inusitati accostamenti e raffinate presentazioni, oltre che, naturalmente, per gli ottimi oli che arrivano a guarnire i piatti nel corso della cena. Sala fumatori. 1 stella Michelin TARTUFOTTO Via Cusani, 8 ph. + 39 02 8909 4396 tartufotto.it In the heart of Milan, the Savini family restaurant, where you can rediscover the enveloping flavor of the precious tuber with Italian culinary excellencies. Nel cuore di Milano, il ristorante della famiglia Savini, dove scoprire il sapore del prezioso tubero in abbinamento alle eccellenze alimentari italiane. TERRAZZA GALLIA BAR & RESTAURANT Piazza Duca d’Aosta, 9 ph. + 39 02 67853514 terrazzagallia.com On the seventh floor of the Hotel Excelsior Gallia there is one of the most beautiful terraces in Milan. From the à la carte menu to the tasting menu, a wide choice of dishes

is offered, with proposals based on excellent ingredients which are primarily Italian and often from Campania. Al settimo piano dell’Hotel Excelsior Gallia c’è una delle più belle terrazze di Milano. Spaziando fra il menu à la carte o quello degustazione la scelta è ampia, con proposte a base di ingredienti di eccellenza, soprattutto italiani e spesso campani. THE FISHER Viale Biancamaria, 8 ph. + 39 02 5455141 thefisher.it Quality ingredients and a trendy ambience are the two priorities of The Fisher. As the name suggests, fish is the focus. The menu takes its inspiration from Italian traditions but is influenced in part by Japanese, Peruvian and Spanish cuisines. Ingredienti di qualità e atmosfera alla moda sono le due prerogative del The Fisher. Naturalmente, come suggerisce il nome del ristorante, la specialità è il pesce. Il menù è ispirato alla tradizione italiana, ma influenzato, a tratti, dalla cucina nipponica, peruviana e spagnola. TOKUYOSHI Via San Calocero, 3 ph. +39 02 84254626 ristorantetokuyoshi.com Italian tradition and Japanese technique. These underlie the innovative cuisine of chef Yoji Tokuyoshi who, following the important landmarks in his career, has become the director of a starred restaurant where he creates contemporary and original dishes. 1 Michelin star. Tradizione italiana e tecniche giapponesi. È la base dell’innovativa cucina dello chef Yoji Tokuyoshi che dopo esperienze importanti è diventato regista di un ristorante stellato dove dà origine a piatti contemporanei e originali. 1 stella Michelin. TORRE Largo Isarco, 2 ph. + 39 02 5666 2611 fondazioneprada.org On the sixth and seventh floors of Fondazione Prada. The gastronomic offering at Torre features an authentic Italian menu inspired by the best regional traditions, while the desserts range among bakery classics. A prestigious wine list starring Italian and international labels. Posto al sesto e settimo piano della Fondazione Prada. La proposta gastronomica del ristorante Torre prevede un menù autenticamente italiano ispirato alle migliori tradizioni regionali, mentre i dessert spaziano tra i grandi classici della pasticceria. Una prestigiosa selezione di vini, composta da etichette italiane ed internazionali, completa l’offerta. TRATTORIA MILANESE Via Santa Marta, 11 ph. + 39 02 8645 1991 One of the best Milanese trattorias. The menu displays the best of the city’s cooking, such as risotto al salto (fried saffron risotto), mondeghili (meatballs), risotto with ossobuco, cabbage rolls, cassoeula stew, bone-in cutlets and zabaglione. Una delle trattorie milanesi per eccellen-

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MILANO

za. Propone un menù dove fanno bella mostra i piatti della tradizione meneghina, come risotto al salto, mondeghili, risotto con ossobuco, involtini di verza, cassoeula, cotoletta con osso e zabaione. TRUSSARDI ALLA SCALA Piazza della Scala, 5 ph. +39 02 80688201 trussardiallascala.com A brand-extension of the famous Milanese fashion house Trussardi, it is considered one of the most charming restaurants in the city for its elegant décor but also for the evocative view of Teatro alla Scala. In the kitchen is starred chef Roberto Conti, one of the most dynamic on the Milanese scene. He has the backing of excellent ingredients in special editions for the greyhound brand, from Extra Virgin olive oil to caviar. 1 Michelin star. Brand-extension della nota casa di moda milanese Trussardi, è uno dei ristoranti con più fascino della città per l’eleganza degli ambienti ma anche per il suggestivo panorama sul Teatro alla Scala. In cucina c’è lo chef stellato Roberto Conti, uno dei più vivaci della scena milanese. Lo spalleggiano ingredienti eccellenti in edizioni speciali per il marchio del levriero dall’olio Extra Vergine al caviale. 1 stella Michelin. VUN Via Silvio Pellico, 3 ph. +39 02 88211234 ristorante-vun.it A refined gastronomic experience prepared by the star chef Andrea Aprea, a true Neapolitan native. Echoes of the Neapolitan tradition blend with suggestions from all of Italy in his dishes. To give you a taste of it, there is the “sweet and salty Caprese”, or the “Carnaroli rice with Riserva Sa Massimo, scampi, lemon, rosemary and capers”. Private room for 10 people. 2 Michelin stars. Una ricercata esperienza gastronomica firmata dallo chef stellato Andrea Aprea, napoletano doc. Nei suoi piatti gli echi della tradizione partenopea si fondono con suggestioni che percorrono l’intero Stivale. Per averne un assaggio, la “caprese… dolce salato”, o il “riso Carnaroli riserva Sa Massimo, scampi, limone, rosmarino e capperi”. Private room per 10 persone. 2 stelle Michelin WICKY’S Corso Italia, 6 ph. +39 02 89093781 wicuisine.it This is the kingdom of chef-owner Wicky Priyan and one of the best oriental restaurants in Italy. Cutting method, pairing, sauces and cooking method are all impeccable. Sushi is a certainty, but the cooked dishes are excellent too. È il regno dello chef-patron Wicky Priyan e uno dei migliori ristoranti orientali d’Italia. Taglio, accostamenti, salse e cotture, tutto impeccabile. Il sushi è una sicurezza, ma anche le portate cotte sono eccellenti.




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