Prato review n. 23

n.23 - autunno 2014 Trimestrale di cultura, economia e moda spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, lettera b - legge 662/96 - filiale di Firenze - contiene IP - euro 4,00 free copy

review prato

review

prato n. 23 autunno 2014

Untitled a/w 2014

Christian De Sica

La sua Prato e il nuovo musical al Politeama

I 50 anni del Metastasio Gli anniversari dei teatri pratesi

Capolavori

Dal ‘400 al ‘ 700: la nuova mostra di Palazzo Pretorio

Stasera? A cena fuori Itinerario nei ristoranti del centro storico

23

prato

review

10 Arte 14 spettacolo 18 Lo sguardo da dentro 23 editoriale 28 COver story Ciclone De Sica di Teresa Favi

28 ANNIVeRSarIO 50 anni di grande teatro di Massimo Luconi

38 Anniversario Una cittĂ e il suo teatro di Umberto Cecchi

38 Teatro La nuova stagione teatrale pratese di Teresa Favi

42 INTERVisTA Jonathan Webb di Teresa Favi

44 moda Untitled - A/W 2014-2015 di Francesca Lombardi - photo Lorenzo Cotrozzi

23

prato

review

51 Segni Particolari Rachel Morellet di Sabrina Bozzoni

53 Segni Particolari Jiman Samavat di Sabrina Bozzoni

54 Cinema Tendenze in rete di Alessandra Lucarelli

58 cinema Giulia Valentini. Esordio in grande stile di Alessandra Lucarelli

60 Arte Palazzo Pretorio. Capolavori che si incontrano 64 Teatro Francesco Nuti. Andata, caduta e ritorno di Alessandra Lucarelli

68 ristoranti Mangiamo fuori stasera? di Sabrina Bozzoni

74 fashion Maglificio Denny. Stile, ricerca e qualitĂ made in Italy 76 Shot on site 78 Prato tips 79 English version

prato

review

Direttore responsabile

Matteo Parigi Bini

moda

Teresa Favi, Francesca Lombardi

Abbiamo qualche sorpresa per voi ....

redazione

Sabrina Bozzoni, Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Mila Montagni, Elisa Signorini contributors, Piero Ceccatelli, Umberto Cecchi, Maria Lardara, Massimo Luconi, Riccardo Rami, Guido Parigi Bini Fotografi

Gianni Attalmi, Ilaria Costanzo, Simone Donati/Terraproject/Contrasto, Lorenzo Cotrozzi, Francesco Escalar (cover), Dario Garofalo, Massimo Listri, Alessandro Moggi, Pasquale Paradiso grafica

Alessandro Becheri, Chiara Bini, Alessandro Patrizi Traduzioni

Tessa Conticelli, Costanza Nutini Direttore Commerciale

Alex Vittorio Lana Pubblicità

Gianni Consorti, Alessandra Nardelli società editrice

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini

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Orario di Apertura MARTEDÌ 8.00 - 19.30 MERCOLEDÌ 8.00 - 19.30 GIOVEDÌ 8.00 - 19.30 VENERDì

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DICEMBRE APERTO tutti i giorni NATALE e S. STEFANO SOLO LA MATTINA

via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP Carta

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10 agenda Arte

Centro Pecci

Museo del Tessuto

Die Mauer

Magazzino 1B

Centro Pecci

tà educative per le scuole di ogni

l’occasione un lavoro inedito e la

inserisce all’interno di un percorso

In attesa dell’apertura dei nuovi

ordine e grado collaborando all’in-

presentazione del libro Human-

espositivo che viene inteso come

spazi espositivi, il Centro Pecci

terno dell’ iniziativa Prato Musei

dog, edito da Mondadori e relativo

circolare, privo di un inizio e di una

collabora a due importanti inizia-

insieme al Museo del Tessuto, i

al progetto dell’artista Silvia Amo-

fine. Per questo sono stati uniti, in

tive. Videominuto, concorso inter-

Musei Diocesani ed il Museo di

dio, presentato in galleria la scor-

un unico evento, gli spazi esposi-

nazionale che da 22 anni opera

Palazzo Pretorio (www.centro-

sa estate (www.diemauer.it)

tivi LATO e MOO, nonché lo spa-

nel mondo del video breve, una

pecci.it)

zio fisico che li separa: la città di LATO - MOO

forma di comunicazione che nel

Prato (www.lato.co.it)

tempo ha reso possibile per molti

Die Mauer

ni Haut ni Bas: sei artisti interna-

autori (anche non professionisti)

In scena fino al 20 ottobre Oltre,

zionali - Chiara Bettazzi, Marie

Magazzino 1B

di esprimere idee, storie, emozio-

mostra personale di Giada Maz-

Cousin, Lek Gjeloshi, Rachel Mo-

Fino al 20 ottobre Fractured Spa-

ni con le caratteristiche di imme-

zini. Il suo percorso si articola

rellet, Ibrahim Nasrallah e Bärbel

ce, la prima mostra italiana di

diatezza, dinamicità, creatività,

sull’essenzialità del metallo, così

Reinhardt- che operano tra Parigi

Pippo Lionni, artista newyorkese

attraverso l’agevole formula del

freddo ed esanime ma consape-

e la Toscana propongono una ri-

ma francese d’adozione che ha

solo minuto a disposizione. Ogni

vole del suo essere evolutivo ed

flessione su concetti come Antro-

realizzato i suoi ultimi lavori in

anno i video migliori che si iscri-

inafferrabile: un intervento, quello

pomorfismo e Informe. A partire

Toscana. Grandi oli su carta, ca-

vono ai concorsi vengono proiet-

dell’artista, instancabile nel modi-

dalle teorie del Surrealismo dis-

ratterizzati da segni iconici, che ri-

tati durante “La Notte del Minuto”,

ficare e nell’interrompere quella

sidente di Georges Bataille, fino

percorrono la superficie frammen-

organizzata da Controradio e dal

fisicità concreta dell’acciaio, sco-

ad arrivare alle più recenti posi-

tando e ricostituendo lo spazio. La

Centro per l’Arte Contemporanea

prendone ed esaltandone quelle

zioni storico-artistiche di Georges

tessitura pittorica si struttura così

Luigi Pecci di Prato, in collabora-

qualità peculiari della sua intensi-

Didi-Huberman, è nato un lavoro

in modo dinamico e variabile, in

zione con Regione Toscana e Co-

tà espressiva.

di ricerca che ha permesso di al-

cui la materia muta tramite pas-

mune di Prato, durante la quale si

Dal 25 ottobre la personale di

lestire opere scultoree, fotografi-

saggi da uno stadio di particolare

assiste anche alle proiezioni del

Franco Belsole, fotografo romano

che e installative che fanno perno

densità alla quasi trasparenza. I

One World One Minute, le sele-

che vanta numerose esposizioni

sull’oscillazione di tali concetti e

segni e le linee che si interseca-

zioni provenienti dai Festival del

italiane ed internazionali. A dicem-

sulla loro continua ridefinizione.

no e si sovrappongono svelano la

Minuto di tutto il mondo. Inoltre il

bre due importanti appuntamenti:

Una sala della mostra, vero e pro-

familiarità dell’artista con il mondo

Centro per l’Arte Contemporanea

la personale dell’artista pratese

prio “laboratorio riflessivo”, ospita

della grafica, dell’animazione, del

Luigi Pecci offre grandi opportuni-

Paolo Meoni che presenterà per

i materiali dell’analisi teorica e si

linguaggio, del digitale e della mu-

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12 agenda Arte

Warehouse

Palazzo Pretorio

sica, campi esplorati dall’artista e

colo approfondimento che unisce

conoscibile e inimitabile: la forza

sede riconosciuta per esposizioni

sperimentati nei progetti prece-

tessili contemporanei a immagini

stessa della pittura. Fino al 30 no-

dall’alto profilo scientifico. Riunite

denti (www.magazzino1b.it)

multimediali rende omaggio pro-

vembre, www.openart.it

e ordinate nella quattro sezioni della mostra, 86 opere tra tavole

prio a quest’arte senza tempo in Museo del Tessuto

grado di proporsi in nuove forme

Palazzo Pretorio

e tele sono messe a confronto a

Inaugura il 17 ottobre Arte Vera

e linguaggi (www.museodeltessu-

Una rara sequenza di capolavori

partire dai soggetti in esse conte-

e Gentile. Ricami e merletti dalla

to.it)

di Filippo Lippi, Bellini, Caravag-

nute, consentendo di recuperare

gio, Tiepolo, Tintoretto, Jacopo

affinità e rimandi, e di avvicinare,

collezione Antonia Suardi, la raccolta personale della contessa

Open Art

Bassano, offre un’occasione uni-

nella lettura iconografica, dipinti

Antonia Suardi, nobildonna che

In scena The Spectrum of light,

ca per vedere riunite le più impor-

di differente scuola e di diversa

fu una delle principali sostenitrici

personale dell’artista americano

tanti opere d’arte provenienti dalla

epoca ed origine. Fino al 6 gen-

delle Industrie Femminili Italiane

Paul Jenkins. La mostra che la

collezione della Banca Popolare

naio 2015, www.palazzopretorio.

e trascorse una vita d’impegno

Galleria Open Art e il Museo di pit-

di Vicenza, alcune delle quali mai

prato.it

nella ricerca e nella divulgazione

ture murale in San Domenico gli

esposte finora al grande pubblico,

Warehouse

delle raffinate arti del ricamo e del

dedicano, a poco più di due anni

proponendo un ampio panorama

Senza titolo, ma con segnali il ti-

merletto. Nei suggestivi ambienti

dalla morte, svela anche aspetti

dell’arte toscana e veneta tra il

tolo della personale di Gianluca

della sala storica un’affascinante

inconsueti della sua giovinezza.

‘400 e il ‘700. La mostra Capola-

Cammillo. Protagonisti i segnali

selezione di manufatti, preziosi

Coltissimo e studioso, sciamano

vori che si incontrano si inquadra

stradali che il giovane artista pi-

ricami, trine e tessuti dal rinasci-

e scienziato insieme, Jenkins ap-

nella politica di valorizzazione

stoiese sposta, disambienta dalla

mento alle campionature del No-

pare anno dopo anno come uno

culturale che Banca Popolare

strada o da ammassi di rottami e

vecento, ricercati e conservati con

dei maggiori protagonisti dell’arte

di Vicenza da sempre attua nei

porta in un ambiente pulito come

l’obiettivo di favorire, attraverso

del Novecento. In mostra settanta

territori in cui opera e si colloca

questo spazio, in questa “wunder-

l’insegnamento di queste antiche

opere su tela e carta che rappre-

nell’ambito del progetto del Co-

kammer” dove possono parlare in

professioni, una nuova prospet-

sentano il frutto di un lavoro pro-

mune di Prato di fare del Museo di

altra maniera, diversa da quelle

tiva di emancipazione sociale e

fondo e preciso che attraverso lo

Palazzo Pretorio, a un anno dalla

imposizioni o avvertimenti che tra-

mantenere vive le tecniche tra-

scorrere degli anni rende onore

grande mostra inaugurale “Da Do-

smettevano nel loro passato. Un

dizionali di fronte alla meccaniz-

ad un maestro che, tra Europa

natello a Lippi. Officina pratese”,

esperimento, dove la tecnica più

zazione del settore all’inizio del

e Stati Uniti, unisce questi due

un luogo vitale e dinamico all’in-

importante è la ricerca (www.wa-

secolo scorso. In mostra, un pic-

mondi regalando una misura ri-

terno del territorio toscano e una

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14

agenda spettacolo

Vincenzo Salemme

OTTOBRE Tempo di nuove programmazioni per i teatri della città, ecco gli spettacoli da non perdere: fino al 4 ottobre Contemporanea Festival 2014, un festival d’avanguardia dedicato alle arti della scena. Un appuntamento che genera ogni anno un intenso movimento di persone, artisti, idee, spazi e comunità con laboratori, incontri, conversazioni, azioni e spettacoli per tutta la città. Fino al 4 ottobre nello spazio contemporaneo dell’Ex Chiesa di San Giovanni, una prima assoluta per Contemporanea Festival: Crash! di Katia Giuliani. Un progetto dove i partecipanti sono invitati a compiere un’azione catartica e liberatoria, un rito gestuale

Christian De Sica

pensato per uno spazio privato, intimo, personale e personalizzabile a seconda delle proprie esigenze. Sempre fino al 4, con una replica anche il 10 dello stesso mese, da non perdere lo spettacolo Bamboo: una breve azione teatrale seguita da un atelier di giardinaggio urbano all’aperto allestito nel nuovo giardino del Teatro Fabbrichino.

Concludiamo questa edizione all’interno del suggestivo SpazioK della Compagnia Kinkaleri, per il party di chiusura della rassegna: It’s My Party, dalle ore 23.

NOVEMBRE Ci dirigiamo al Met, Teatro Metastasio Stabile della Toscana, per l’apertura della stagione af-

Contemporanea Festival

fidata ad uno spettacolo diretto da Luca Ronconi.

E’ Danza Macabra, tratto dal testo di Strindberg.

Un’ opera illustre, interpretata da sempre dalla critica come un exemplum della vita coniugale vissuta quale inferno domestico, in cui si confrontano e si scontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dall’altro lato, il carattere vampiresco del marito, il Capitano, dal 5 al 9 novembre. Fresco di festeggiamenti per i suoi venti anni, il Politeama Pratese apre la sua stagione teatrale con Vincenzo Salemme e la Prima Nazionale dell’esilarante Sogni e bisogni, sabato 15 novembre 2014 alle ore 21.00 (replica domenica 16 alle

Danza Macabra

16.00). Lo spettacolo di Salemme, ispirato al romanzo di Moravia “Io e Lui”, ruota intorno alla figura di due personaggi: Rocco Pellecchia e il suo pene che diventa uomo e rivendica un ruolo da protagonista. Prima però sullo stesso palco arrivano le armoniose note della Camerata Strumentale “Città di Prato”, che apre il suo ricco e variegato cartellone con un omaggio a Beethoven e Strauss. Diretta dal maestro Jonathan Webb con le note del pianoforte di Shai Wosner, giovedì 6 novembre.

Torniamo sul palco del Metastasio per assistere a Quai Ouest. Approdo di Ponente, una nuova, affascinate produzione della compagnia del Teatro Stabi-

Oltre di

Giada mazzini

8 settembre -18 ottobre 2014 Via Firenzuola n. 33/35/37 Prato - tel. 348 2493640 www.diemauer.it - facebook: Die Mauer arte contemporanea dal martedĂŹ al sabato 10,00 13,00 - 16,00 19,30 domenica su appuntamento 348249340

16

agenda spettacolo

La Cantatrice Calva

le Metastasio, diretta da Paolo Magelli, dall’11 al 30 novembre. Un grande, graffiante, tragico affresco che annuncia la fine della nostra cultura e della nostra civiltà e che fa violenza ai valori morali e politici sui quali è basata la nostra società, mettendo in discussione in modo tragicomico la sopravvivenza della nostra cultura e quella dei nostri popoli. Al Politeama Pratese torniamo per la grande musica della Camerata Strumentale, questa volta impegnata con il direttore e violinista Guido Rimonda, giovedì 27 novembre.

nostri teatri. Iniziamo dal Metastasio: dopo il grande consenso di pubblico e di critica riscosso nei principali teatri d’Italia nelle ultime 3 stagioni, La cantatrice calva, ultima regia di Massimo Castri, torna in città il 6 e il 7 dicembre. il 7 e l’8 dicembre al Politeama Pratese arriva un’icona del nostro cinema: Christian De Sica in Cinecittà.

Sul palco un alternarsi di irresistibili racconti di vita vissuta, monologhi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul doppiaggio improvvisato, ma DICEMBRE anche canzoni evergreen Un mese ricco di gran- enfatizzate dalle abili doti di spettacoli quello che del Christian entertainer. ci aspetta, al caldo dei Con lui sul palco una

Camerata Strumentale Città di Prato

compagnia completa, un corpo di ballo e un’orchestra di molti elementi.

Un ufficio pubblico, i suoi impiegati, il regno della burocrazia. La stagione concertistica della Camerata Strumentale Città di Prato continua alla grande con il concerto diretto dal Filippo Maria Bressan, giovedì 11 dicembre al Politeama.

Un momento di follia, o forse di lucidità, la ribellione nei confronti del simbolo dei simboli: il denaro. E’ questa la trama di Furia Avicola, di Rafael Spregelburd al Metastasio dal 12 al 14 dicembre. Stessa location, quella del Met, per uno spettacolo che ci fa subito assaporare l’atmosfera natalizia. E’ Natale in casa Ivanov,

Scritto nel 1938 da Vvedenskij, riportato dalla compagnia SNT Drama Ljubljana. Il 13 e il 14 dicembre una prima nazionale toscana con Gianni Ferreri e Daniela Morozzi in Chiamalo ancora amore, al Politeama Pratese. Una esilarante commedia che, ribaltando i ruoli, costringe un figlio ad inventare un piano diabolico per impedire il pericoloso incontro e salvare ad ogni costo il matrimonio dei suoi adorati genitori. Nel ruolo del figlio, il giovane e talentuoso Emanuele Propizio conosciuto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche come “Manuale d’amore3” e l’ultimo film di Claudio Amendola “La mossa del pinguino”.

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La bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana ...ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l’eternità.

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18 Lo sguardo da dentro

Vibrazioni corali

Intervista con il direttore del Coro del Maggio Musicale Fiorentino di Teresa Favi - ph. Simone Donati/Terraproject/Contrasto “Quando sei sulla scena… lo scoppio dell’applauso del pubblico alla fine è un motore a propulsione”

In alto: Lorenzo Fratini durante alcune esecuzioni con il Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Una carriera speciale, intensa e precoce.

C’è un po’ di Prato in tutto questo?

Le prime esperienze musicali, la formazione, e i sei anni alla direzione del coro della Guido Monaco, un’esperienza molto bella, all’origine di tutto.

La sua prima memoria musicale?

La banda di Iolo dove ho iniziato a suonare il clarinetto.

A un uomo che come lei che va e viene da Prato, come appare la città quando ritorna?

Negli ultimi, privata così del lavoro, la sua ragione di vita, mi sembrava stesse perdendo dignità e identità. Adesso ho l’impressione che stia rialzando la testa grazie a molti che hanno tenuto duro, questo sicuramente avrà ricadute positive anche sulla sua vita culturale e musicale.

Le sue petites madeleines pratesi?

Le gite fuoriporta verso Carmignano, Artimino e le cene da Delfina. I biscotti di Mattonella, le colazioni della domenica da Luca Mannori o al Nuovo Mondo.

Dal suo arrivo al Maggio Musicale Fiorentino la produzione del Coro ha avuto un’accelerazione incredibile. E’ nel suo stile?

Il teatro è un bene pubblico, e il coro è, per un teatro d’opera, una spesa necessaria ma anche molto onerosa, per questo credo – con un pensiero in fondo molto pratese - che non debba mai stare fermo.

Com’è il grande Zubin Mehta dal suo privilegiato punto di vista?

E’ un uomo di levatura altissima, molto autorevole e complesso, ma anche di una simpatia davvero fuori dal comune.

A partire da questa stagione il Maggio Musicale si trasferisce nel nuovo teatro alle porte delle Cascine, le piace?

L’Opera di Firenze ha una bellissima acustica ma proprio per questo stiamo lavorando molto, al Comunale eravamo tutti abituati a ricercare suoni più potenti. Adesso dobbiamo fare un passo indietro.

Quali sono le date che vi vedranno prossimamente protagonisti?

La monumentale Messa in Si minore di Bach diretta da Stefano Montanari il 9 novembre all’Opera di Firenze, ma anche i concerti nella chiesa di Santo Stefano al Ponte come il Requiem di Mozart il 5 e 7 ottobre, e il concerto del 15 novembre dedicato a un programma barocco con musiche di Francesco Feroci, Niccolò Jommelli, Monteverdi e Scarlatti, il Requiem di Verdi il 28 e 30 novembre, il Concerto di Natale del 23 dicembre.

E a Prato?

Il 7 maggio al Politeama eseguiremo la Sinfonia n. 9 di Beethoven con la Camerata Strumentale.

Guardandosi indietro sente di dover dire grazie a qualcuno?

Sicuramente alla mia famiglia per avermi lasciato la liberà di provare con tutte le incertezze proprie di queste carriera, però anche alla mia determinazione.

La punta più alta di una vita nel ventre dei grandi teatri?

Quando sei sulla scena… lo scoppio dell’appaluso del pubblico alla fine: un motore a propulsione.

Un vizio del popolo del teatro?

Parlare troppo.

Anche nei teatri stranieri?

Ovunque, ma in Italia in particolare.

Ha studiato con grandi maestri, lavorato con straordinari direttori d’orchestra, collaborato con mostri sacri della musica contemporanea. Chi o che cosa l’ha sorpresa più di tutti?

La semplicità disarmante di Arvo Pärt uno dei più celebri compositori viventi.

Se dovesse descrivere Prato attraverso una musica quale sceglierebbe?

Una sonata per organo del nostro Domenico Zipoli, sono bellissime.

Maestro, che cos’è per lei la musica?

L’anno scorso, la sera in cui Claudio Abbado ha fatto con noi il Te Deum di Verdi, stava già molto male. Quando sono andato a trovarlo in camerino prima della prova

generale, era debolissimo, ormai consumato, ma mi ha detto “non si preoccupi, adesso con la musica mi trasformerò perché è la mia energia”, si è alzato è andato di là e ha diretto con un’energia spaventosa. Ecco, questa è la musica.

Lorenzo Fratini, nato a Prato nel 1973, è diplomato in composizione, composizione polifonica vocale, musica corale e direzione di coro, strumentazione per banda e clarinetto presso i Conservatori di Bologna, Ferrara, Firenze e Milano dove ha compiuto anche gli studi di canto e direzione d’orchestra.

Dopo aver diretto i cori del Teatro Carlo Felice di Genova, del Verdi di Trieste, del Comunale di Bologna e collaborato con l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, dal 2013 è direttore del Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

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21

AGENDA Libri

Portieri.

Eroi di sventura Fausto Bagattini Abbandonato alla sua proverbiale solitudine nello sport di squadra per eccellenza, dotato di poteri straordinari come l’uso delle mani , il portiere sa di ricoprire un ruolo naturalmente esposto al vento del destino. Dal 1885 ai nostri giorni, tra leggende, campioni e semplici comparse, ecco una carrellata di interpreti del ruolo di portiere che hanno dovuto fare i conti con la sfortuna più nera.

Tra epica e ironia un libro pieno d’amore per il calcio e i suoi protagonisti più letterari. Scritto da Fausto Bagattini, pratese, classe 1978, ex assessore alla cultura, con la prefazione di Sandro Veronesi.16,50 euro

Una vita su un taxi Domenico D’Amico Siete sicuri di sapere cosa può succedere dentro un taxi? Fino a dove può arrivare la mente umana?

Questo libro narra le storie più comiche, imbarazzanti e pericolose... quasi inimmaginabili! Tutte storie di vita vissuta.

Dentro un taxi. A scriverle è un testimone diretto, Domenico D’Amico, 55 anni di cui gli ultimi 25 trascorsi alla guida di un taxi a Prato.

Quarantacinque storie vere che segnano il suo debutto letterario. Una passione innata, scoperta per caso da un’esperta del settore che a bordo del taxi ha letto gli slogan pubblicitari che D’Amico aveva scritto per promuovere la propria attività e quella della cooperativa a cui appartiene. 11 euro

Un indimenticabile agosto Guido Bellatti Céccoli Romanzo d’esordio di Guido Bellatti Céccoli giurista e storico, avvocato e giornalista, che seppur fiorentino di nascita, svolge l’attività di diplomatico per la Repubblica di San Marino. storia dell’estate americana di un adolescente pratese, che, oltre a scoprire la “sua” America comincia a capire meglio se stesso, confrontandosi con una realtà quotidiana diversa dalla rassicurante città di Prato, dov’era cresciuto protetto dall’alveo familiare. l’autore ha scelto per protagonista un giovane pratese, perché lui stesso ha abitato a Prato fino all’età di sette anni, e poi vi ha frequentato l’Istituto Buzzi. 14 euro

Il babbo avrebbe voluto dire ti amo.

Ma lo zio ne faceva anche a meno Lorenzo Mercatanti Una trasferta per una partita di calcio a 5 con le peggiori condizioni meteo. La voce narrante, un portiere un po’ avanti con gli anni, combattuto tra lavoro in tempi di crisi, famiglia, e un passato che riaffiora solo per ricordargli perdite e sconfitte, e l’ostinazione che nemmeno lui sa spiegarsi nello scendere in campo per l’ennesima partita. Romanzo d’esordio di Lorenzo Mercatanti, quarantenne agente di commercio di Prato e autore di racconti. 16 euro

Si ringrazia per la gentile collaborazione La Feltrinelli Librerie Prato – via Garibaldi 92/94 A, Prato

23 Editoriale

Aria di novità

Il centro torna a farsi motore di cultura e di una ritrovata socialità Quest’anno l’autunno a Prato ha il sapore delle riscoperte, di alcune intriganti novità e della voglia di fare ritorno nel guscio protettivo di un centro storico che ha recuperato tutto il suo appeal dopo il restyling di Piazza delle Carceri, e l’apertura estiva del Giardino Banci Bonamici. In massa i locali, alcuni dei quali hanno aperto i battenti da poco tempo, hanno tirato fuori i tavolini, e i pratesi - per diverso tempo dispersi come polvere di stelle fuori dal centro, spesso anche fuori città - stanno riprendendo l’abitudine a godersi il proprio tempo libero, l’ora dell’aperitivo, della cena o del dopo cena dentro le mura. ‘Un ritorno a casa’ questo, che il nuovo numero di Pratoreview ha voluto assecondare e rendere ancora più vivo con storie, singolari incontri, reportage e selezioni che in varia misura riportano il discorso sulla città, nella città. La prima significativa novità è la nostra copertina che cambia stile, e per la prima volta è dedicata ad un personaggio, Christian De Sica che a dicembre sarà a Prato con un succulento musical dedicato a Cinecittà, l’attore conosce la nostra città molto bene perché ha una casa a San Giuliano Terme ed è molto amico di alcuni pratesi doc. I 50 anni dalla riapertura del Teatro Metastasio, i 40 del Fabbricone, e i 20 anni dalla riapertura del Teatro

Politeama Pratese non potevano essere più appropriati per continuare a parlare di Teatro, nel periodo in cui si aprono le stagioni teatrali, alle quali fa da contraltare la stagione sinfonica della Camerata Strumentale Città di Prato che proprio adesso riparte a vele spiegate sotto la direzione di una nuova, singolare e prestigiosa bacchetta, l’inglese Jonathan Webb che noi abbiamo appunto incontrato. L’idea che qui si cominci a respirare aria nuova è venuta anche ad un altro grande direttore, quello del prestigioso Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Lorenzo Fratini, che forse molti non sanno essere nato, cresciuto e tutt’ora residente a Prato. Usciamo dai teatri ed entriamo in Palazzo Pretorio dove da ottobre a gennaio sono in mostra capolavori di Bellini, Tiepolo e Caravaggio. E ancora storie di creatività con il fenomeno dei corti e delle miniserie made in Prato. Ma siccome è risaputo che la cultura sfama lo spirito ma non la pancia, abbiamo realizzato per voi e per noi una selezione ad hoc dei migliori ristoranti del centro puntando sulla diversità di genere e dna. Questa aria di novità ha contagiato anche la nostra redazione: per il nostro servizio dedicato alla moda, dopo molti anni e un format consolidato e di successo, abbiamo sperimentato un genere diverso.

E’ tornata la voglia di fare vita sociale nel guscio protettivo del centro storico tra le sue coltri di Arte, Spettacolo, e cultura del cibo

24 cover story teatro

Ciclone De Sica

Christian De Sica, la sua Prato e il nuovo musical pronto a sbarcare al Politeama di Teresa Favi

Nella pagina accanto l’attore, regista e cantante romano in un ritratto di Francesco Escalar.

Christian De Sica, classe 1951, è figlio di Vittorio De Sica e Maria Mercader. È sposato con Silvia Verdone, sorella di Carlo, dalla quale ha avuto due figli: Brando e Maria Rosa

Oltre 100 film, popolari spettacoli di varietà in televisione e pochi, ma spettacolari, musical di grande successo. Christian De Sica lascia scorrere il tempo alle sue spalle, facendo trionfare i suoi 62 anni con un musical su Cinecittà, per la regia di Giampiero Solari e le coreografie di Franco Miseria, e una tournée imponente partita l’anno scorso, che il 7 e l’8 dicembre approda al Teatro Politeama di Prato. Quella Prato che De Sica svela di conoscere molto bene grazie alla sua casa di San Giuliano Terme, a due suoi cari amici e due anziane signore...

Cosa racconta Cinecittà?

Un mondo magico che conosco, che ho conosciuto bene e che non voglio far scomparire. Nessuno nel mondo conosce i teatri di posa di Londra o Parigi, della Spagna o della Germania, tutti hanno stampato nella memoria due nomi Hollywood e Cinecittà, ci ha reso famosi nel mondo come Armani, la Ferrari e la pizza. La racconto dalle comparse ai grandi set, ho scritto aneddoti, ricordi.

Racconto di Sordi, di mio padre, della Loren, di Antony Queen, delle grandi coppie come Ava Gardner e Frank Sinatra, Richard Burton e Liz Taylor, come me e Boldi. Ne ha viste veramente di tutti i colori quello stabilimento…

Si ricorda la sua prima volta a Cinecittà?

In macchina con papà, avevo sette anni, girava Il generale Della Rovere diretto da Roberto Rossellini. Rimasi colpito dalla neve finta e dalla macchina del fumo. Sandra Milo era bellissima: la guardavo ipnotizzato.

Cosa le sta regalando questo musical?

Mi sta regalando tanto amore da parte della compagnia e del pubblico. Si nota, il pubblico lo avverte che c’è un bel feeling tra di noi, dagli orchestrali ai ballerini, agli attori che sono in scena, mi porto in giro 40 persone e con grande successo. La cosa più bella è questa, che il pubblico si diverte. Alla fine di uno spettacolo una signora è andata da mia moglie e le ha detto ‘ma dura soltanto un’ora?’ e mia moglie ha risposto ‘no guardi dura due

27 cover story teatro

ore e dieci’. Questo è il più bel complimento per uno che fa il mio mestiere.

Prato, il teatro Politeama sono una sua vecchia conoscenza per lei?

C’ero già stato con Parlami di me e con Tributo a Gershwin. E devo dire che comunque Prato la conosco molto bene. Un po’ perché ho una casa lì vicino a San Giuliano Terme e Prato è a pochi chilometri, e poi perché sono venuto una volta a fare un bel giro per la città con il mio amico Edoardo Nesi quando si parlava di fare un film sul suo romanzo L’età dell’oro, sono stato pure a casa sua. Anche Giovanni Veronesi che è un mio amico è di lì, insomma ho un po’ di amici pratesi che conosco bene.

Ci sono novità per il film sul romanzo di Nesi?

Per il momento no, il produttore ha fatto un passo indietro, ma è sempre lì, un sogno nel cassetto.

Ha dato l’addio ai cinepanettoni nel 2013 per dedicarsi al teatro, ma adesso arriva un nuovo film di Luca Miniero dove lei recita con Rocco Papaleo?

La più bella scuola del mondo, sì, esce il 13 novembre. E a proposito, lo sa che nel film ci sono ci sono anche due signore di Prato?

Avevano esordito con una parte in Sogni di

gloria del collettivo Snellinberg, le ha conosciute?

Non ho avuto l’occasione di lavorare con loro sul set, ma un giorno me le hanno presentate, devo dire che sono molto simpatiche.

Un musical è impegnativo sotto ogni punto di vista, qual è la sua ricetta per tenersi in forma?

C’è poco da fare, in scena non ti può mancare il fiato: per cui dieta e palestra.

La sua carriera continua senza sosta tra cinema, teatro e televisione..

Forse per la mia età ne sto facendo anche un po’ troppe, però è una carriera che mi riempie di soddisfazione perché, facendo le corna, fino a ora è andato tutto al meglio. Anche quest’anno nonostante tutto quello che si era detto - cinepanettone sì e cinepanettone no - ho vinto il biglietto d’oro per i maggiori incassi. Tale e quale show è partito alla grandissima, la seconda puntata abbiamo fatto il 25% di share, che è una cosa enorme, quindi sono soddisfatto.

la gente mi ferma per strada e mi dice “grazie”.

Ma grazie di che? dico io, “Perché ci fa ridere”

Christian De Sica con alcuni attori e ballerini in “Cinecittà” in scena Ed è questa De Sica la sua soddisfazione più dal 7 all’8 dicembre al Teatro Politeama. grande?

No, è quando mi ferma per strada la gente e mi Una grande produzione con le coreografie di Franco dice “grazie”. Ma grazie di che? dico io, “Perché Miseria e un’orchestra ci fa ridere”. dal vivo di 20 elementi

28 Teatro Anniversario

5 o anni di grande teatro Teatro Metastasio Stabile della Toscana, un teatro in movimento fra innovazione e tradizione di Massimo Luconi*

Nella pagina accanto dall’alto in senso orario: Eduardo De Filippo, foto con dedica a Montalvo Casini; l’interno del teatro durante i lavori di restauro; Mariangela Melato in Orestea

I lavori per la costruzione del Teatro Metastasio – progettato da Luigi De CambrayDigny, direttore delle Regie Fabbriche del Granducato di Toscana – cominciano il 5 agosto 1828 e si concludono nell’aprile 1830.

Dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale, il Teatro viene chiuso per lavori di ristrutturazione nel 1956, per riaprire nel 1964. La sua rinascita si deve in particolar modo a Roberto Giovannini, allora sindaco di Prato,che credeva fortemente nello sviluppo culturale della città attraverso del teatro.

La direzione del teatro dal 1965 al 1986 fu affidata a Montalvo Casini, che con grande mestiere,in pochi anni porta il Metastasio a dialogare con il miglior teatro nazionale e internazionalee costruisce una immagine solida e vitale di teatro aperto a progetti con i più importanti registi contemporanei in una dimensione di bottega di teatro riconosciuta e apprezzata anche oltre i confini nazionali.

A metà degli anni ’70 la nascita del Fabbricone, grazie al lavoro di Ronconi prima con l’Orestea e poi con il Laboratorio di progettazione teatrale, aggiunge prestigio e possibilità espressive al Metastasio e rafforza l’immagi-

ne di Prato come città fortemente incentrata sulla produzione culturale.

Il Laboratorio è stata una delle esperienze più forti del teatro europeo degli anni 70, con il lavoro di un regista e di un gruppo di attori che ha svolto un programma di studio e elaborato un metodo mantenendo come interlocutore non casuale una città e un territorio.

Oltre alla presenza di Ronconi, il teatro azione diretto da Strehler, Il living teathre, La classe morta di Kantor , il Mahabharata di Peter Brook, i primi lavori di Carmelo Bene e Lindsay Kemp, sono solo alcuni dei progetti che vedono il debutto in esclusiva a Prato o la partecipazione produttiva del Metastasio. L’intelligenza e il fiuto di Montalvo Casini permettono - in maniera complementare alle grandi produzioni -la nascita dell’esperienza del teatro studio, dove insieme a Paolo Emilio Poesio e Umberto Cecchi iniziano i primi passi attori e registi come Roberto Benigni, Marcello Bartoli, Paolo Magelli, Saverio Marconi, Pamela Villoresi.

Nel 1987 nasce il Consorzio Teatro Metastasio, diretto all’inizio da Gabriele Lavia e poi dal 1989 al 1993 da Fulvio Fo. Sono gli anni

30 Teatro Anniversario

“ci volle il nostro coraggio per trovare lo spazio del Fabbricone, dove c’erano ancora balle di stoffa e far sì di averlo in affitto per portare l’Orestea” Montalvo Casini

In questa pagina un giovanissimo Roberto Benigni. Nella pagina accanto, in senso orario: Carmelo Bene; Valeria Moriconi ; il concerto di Duke Ellington e la sua Orchestra , Giancarlo Giannini e Annamaria Guarnieri ; Anna Magnani e Osvaldo Ruggeri In Medea

dove si afferma il ruolo di teatro regionale del Metastasio fortemente radicato nel territorio ma aperto a progetti di più ampio respiro nazionale e europeo. Nel corso degli anni ’80 il teatro Metastasio e in particolare il Fabbricone continuano ad essere la casa della grande regia italiana e europea con lavori di Peter Brook, Andrzej Wajda, Tadeusz Kantor, OtomarKrejca, Anatoli Vasil’ev, Thierry Salmon e il kolossal Ignorabimus di Ronconi.

Nel 1994 il Metastasio diventa Fondazione Teatro Metastasio e la direzione del teatro è affidata a Massimo Castri. Grazie al suo grande impegno e determinazione, nel 1998 il Dipartimento dello Spettacolo riconobbe la Fondazione Teatro Metastasio come Teatro Stabile Pubblico della Toscana. Tra le tante tappe della carriera di Massimo Castri la collaborazione con il teatro Metastasio è stata sicuramente una delle più lunghe e produttive: tra il ’94 e il ’99 realizza Oreste, la monumentale Trilogia della villeggiatura di Goldoni, e poi Ifigenia di Euripide, Orgia di Pasolini, Fede speranza carità di Von Horvart. Nel 2000 firma la regia de

Gli innamoratidi Goldoni e poi lascia il Metastasio per andare a dirigere lo Stabile di Torino.

La sua ultima regia risale al 2011: La cantatrice calva di Ionesco, una produzione del Metastasio , interpretata dalla Compagnia Stabile del Metastasio. Un grande successo, ora al suo quarto anno di repliche.

Finita l’era di Castri, dopo un breve interregno di Renato Borsoni, la direzione passa a Massimo Paganelli (settembre 2000 - aprile 2002), Massimo Luconi (aprile 2002 – aprile 2005), Josè Sanchis Sinisterra (maggio 2005 – febbraio 2007), Federico Tiezzi (marzo 2007 – marzo 2010) e Paolo Magelli da maggio 2010.

Anche dopo la direzione di Castri, seppur con le diverse linee culturali delle direzioni, il Metastasio ha sempre sottolineato una linea di lavoro originale nel contesto del teatro italiano, alla ricerca di una nuova dimensione di teatro pubblico: un percorso atipico per un teatro stabile e per il panorama teatrale italiano che mantiene aperto il Metastasio alle sollecitazioni del teatro contemporaneo senza preconcetti stilistici o comportamentali. In questa pro-

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Teatro Anniversario

spettiva, trovano spazio a Prato, generi che difficilmente fanno parte delle produzioni dei teatri stabili, e allo stesso modo viene mantenuta la continuità con la oramai affermata rassegna jazz e si sviluppa l’impegno verso le giovani e giovanissime generazioni con la stagione del teatro ragazzi e con l’apertura del Fabbrichino con la collaborazione della compagnia residente del TPO. Inoltre si consolida il festival Contemporanea che con il sostegno della regione Toscana, si afferma come una delle vetrine più interessanti per il nuovo teatro. Nel 2010 con la direzione di Paolo Magelli, la Presidenza di Umberto Cecchi e la condirezione di Massimo Luconi, il Metastasio cerca di sviluppare un percorso produttivo maggiormente svincolato dalle logiche a volte penalizzanti del mercato teatrale. Magelli fortemente caratterizzato da abitudini del teatro europeo, inizia la costituzione di una compagnia stabile formata da attori qualificati, capaci di lavorare insieme alla realizzazione di un programma artisticamente organico e efficace. Una novità di questi ultimi anni è anche l’apertura di una linea di formazione negli spazi restaurati del teatro Magnolfi: una vera e propria scuola che

prevede non solo recitazione, ma anche scenografia e illuminotecnica, sartoria e costumi.

Infine, va sottolineata la specifica sensibilità che come teatro pubblico il Metastasio mostra nei confronti delle aspettative e dei bisogni di una società complessa, destinando le proprie energie alla formazione e allo scambio con le scuole, singoli appassionati e compagnie giovanili che operano sul proprio territorio accrescendone il grado di consapevolezza e il livello qualitativo attraverso iniziative formative specifiche o contatti e scambi regolari, coagulando esperienze spesso informali e magmatiche di forte energia creativa. *Massimo Luconi regista e autore di teatro e televisione, è stato direttore del Teatro Metastasio dal 2002 al 2005, è condirettore dal 2010. Fra i suoi ultimi lavori, Il dolore di M. Duras con Mariangela Melato, Sarabanda di I. Bergman con Giuliana Loiodice, Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi, Antigone una storia africana con Ibrahima Diouf, Aminata Badji. Per Rai cinema nel 2013 ha realizzato il documentario L’occupazione cinese, made in Prato.

“Alle due Capitali tradizionali – la Roma sovrabbondante di grandi teatri all’italiana e la Milano del Piccolo – se n’è aggiunta impensabilmente, a metà strada, una terza, cioè Prato” Franco quadri

In questa pagina lo spettacolo La Torre.

Pagina accanto in senso orario: Ignorabimus, una scena da Mahabharata; Hamlice; Il Giardino dei Cieliegi; Mariangela Melato in La Centaura.

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FOCUS CULTURA

LA CITTà E IL SUO TEATRO

Un anniversario che diventa lo spunto per una riflessione su Prato di *Umberto Cecchi

I cinquant’anni del nuovo Metastasio, dopo altri centocinquanta di storia pregressa, sono anche la storia della città. Certo, una parte di storia, ma per questo non meno importante.

Questi ultimi cinquanta, poi, significano una presenza solida del nostro ‘Met’ nella realtà culturale del Novecento italiano. Un Novecento particolarmente ricco nel mondo del pensiero, in particolare in quello della narrativa, poesia e teatro: D’Annunzio, ‘l’Orbo Veggente’ che una parte d’Italia ha tenuto per anni in frigorifero perché ‘politicamente scorretto’, si è formato al Cicognini, ha scritto poesie sulla città e riempito i palcoscenici italiani e non italiani coi suoi drammi. Malaparte è certamente stato uno dei raccontatori più efficaci della prima metà del secolo scorso. Certo è stato un protagonista assoluto sia nel difficile mondo letterario europeo fra le due guerre: il pratese che discusse con Stalin sulla ‘Tecnica del Colpo di Stato’ che aveva interessato profondamente anche Trotzky. E non sono mancati i poeti, alcuni dei quali, come Roberto Sanesi, molti pratesi non hanno mai sentito rammentare.

Insomma, il Novecento pratese non era stato certo un secolo da buttare, e il Metastasio – assieme a una industria d’assalto, assai simile alla cinese d’oggi - ha contribuito forse da solo a potenziarne le memorie, a porta-

re in città una cultura nuova che altrimenti non sarebbe mai arrivata fino a certi livelli. E che purtroppo, va detto con amarezza, una parte della città ha completamente ignorato.

Come ad esempio alcuni fenomeni come ‘Il Teatro studio’ nato nel ‘Met’ e che fornò in pochi anni attori, registi e scenografi che oggi sono una parte importante sulle scene nazionali, partendo da Roberto Benigni e Pamela Villoresi, per arrivare a Saverio Marconi, Francesco Nuti e Marcello Bartoli.

Non è poco davvero, per una città impegnata totalmente nello sforzo imprenditoriale tanto da disinteressarsi del resto. Assorbita totalmente dal mondo del tessile, un mondo ricco di idee e produttività dal quale alla fine uscì un ‘creatore’ come Enrico Coveri. Un artistaimprenditore.

Bene, oggi il ‘Met’ ha cinquant’anni di contemporaneità: ha portato sul suo palcoscenico i più grandi fenomeni del suo tempo, a volta scandalizzando i pratesi, come accadde per Carmelo Bene, che fu capito poco e male. A volte eccitandoli, come con il ‘Living Teathre’, che arrivò dalla ‘Baracchina’ di New York, fin qui, a impostare la sua rivoluzione non solo nel mondo del teatro ma anche in quello politico. Sarebbero diventati un mito globale fra i più duraturi, ma qui da Il Metastasio e sotto una foto noi fecero scandalo per la nudità e per aver del neo-nato Museo Pecci

36 Focus Cultura

Nella pagina accanto Gabriele D’Annunzio Curzio Malaparte e un giovane Francesco Nuti

bruciato fogli da mille. Il resto cadde nel dimenticatoio dopo qualche blanda discussione al bar. E Ronconi, con quel suo teatro ‘diverso’ con una Marisa Fabbri impegnata in una estenuante recitazione de ‘Le Baccanti’ di Euripide, con ritmi che molti giudicarono inaccettabili. Ronconi cambiò il modo di far recitazione, ‘inventò’ il primo teatro-fabbrica italiano, sfruttando un capannone all’interno della struttura tessile ‘Fabbricone’. Ed è’ ancora lì, il capannone teatro, problema non risolto nella geografia cultural-urbanistica della città: Un imprenditore illuminato lo aveva messo a disposizione disponendo che a suo tempo sarebbe dovuto passare proprietà del Comune, ma i suoi eredi non si sono ancora decisi a fare una cosa che gli imprenditori pratese, a differenza dei fiorentini o milanesi, non hanno mai fatto: donare qualcosa alla città. Alla comunità. In questo anniversario del ‘Met’ questa riflessione va fatta. L’individualità profonda della città, che fatte rare eccezioni – una di queste, ma anch’essa a fatica, è la ‘Camerata’ – non ha mai guardato alla comunità, offrendo una pur piccola parte dei ricavi, a istituzioni pubbliche capaci di arricchirla. Lo ha fatto Enrico Pecci con il centro d’arte omonimo, che in un primo momento ha attratto un bel po’ di soci che ‘volevano esserci perché esserci era “in”,’ per poi dileguarsi. In anni di presidenza del teatro, visti calare notevolmente i contributi pubblici, avevo tentato di ‘solleticare’ qualche privato.

Qualche amico. Ma è stato tempo buttato.

Ero un accattone. Eppure avevamo fondato una compagnia stabile, aumentato gli spettatori, fatto lezioni nelle scuole, fondato una sorta di accademia di recitazione, fatto spettacoli nel mondo, portando nel mondo il nome di Prato.

La città è cambiata. Finita l’industria tessile, che nell’età felice ha dato lavoro a migliaia di emigrati dal sud e dal nord e ha fatto guadagnare cifre notevoli, facendo di Prato una delle città più ricche d’Italia, oggi è alla ricerca di una soluzione che ancora non ha trovato. Ma che potrebbe saltar fuori all’im-

provviso, riaccendendo il senso della sfida che era stato peculiare per gli imprenditori del Novecento: sfida e coraggio d’impresa che a qui si sono concentrate e hanno prodotto – almeno per certi aspetti - una città mito che meritava davvero un posto di primo piano nella storia dell’economia, e in quella del cinema e del teatro, come aveva tentato di fare Francesco Nuti, a differenza di Benigni, che appena spiccato il primo volo se n’è andato dimenticando che la sua ‘cultura storica’, se una cultura storica in lui c’è, la deve a questa città.

Il discorso della sfida – che era merce pratese – ci riporta al Metastasio, in un momento in cui si rischia di perderlo a causa di un nuovo decreto ministeriale più da operetta che da teatro serio. Un decreto che rischia di disfare il teatro italiano e di disperdere strutture come la nostra. Firenze non vuol restare indietro, nella nuova Hit Parade scenica, la Pergola per avere i numeri per vincere la battaglia ha bisogno del teatro pratese, come Firenze, per l’aeroporto ha bisogno di territorio pratese e ha bisogno di Prato per tante altre cose. A partire dalla moda. Il fatto è che propone una alleanza, che come al solito finirà per fagocitare l’alleato. A pro di Firenze.

Sono finiti i tempi in cui Alberto Arbasino scriveva ‘Prato è la periferia culturale di Firenze’. La città metropolitana in progetto, farà di Prato solo una periferia, che ancora, purtroppo non è riuscita a farsi città, restando un enorme paese dal quale tutti i vicini esigono qualcosa. Anche il teatro. * Giornalista e scrittore, specialista di politica estera è stato inviato speciale in Asia e Africa per il quotidiano La Nazione, del quale è stato ed è una delle firme più note, fino a divenirne direttore dal 1998 al 2002. Autore di più di 20 libri, si è spesso occupato d’arte contemporanea, curando le monografie di molti artisti italiani. E’ stato membro del Parlamento, consigliete comunale a Palazzo Vecchio, presidente del Metastasio, Teatro stabile della Toscana fino a settembre di quest’anno.

38 Territorio Teatro

Coup de théâtre

Appunti di scena per orientarvi tra i calendari della nuova stagione al Matestasio, Fabbricone e Politeama di Teresa Favi

Quest’anno alle 50 candeline per gli anni dalla riapertura del Metastasio e ai 40 anni dall’apertura del Fabbricone, si aggiunge anche il 20esimo dalla riapertura del Teatro Politeama (anno di nascita: 1925, segni particolari: un bellissimo lucernario mobile progettato da Luigi Nervi) dove i concerti della stagione sinfonica della Camerata Strumentale si alternano a una frizzante stagione tra musical, prosa e spettacoli di timbro vivace.

110 candeline che accendono una stagione teatrale con una marcia in più: i cartelloni hanno ricevuto una spinta ulteriore, gli spettacoli e i protagonisti sono d’eccezione, e assecondando il dna di ciascun teatro. Scopriamoli insieme attraverso la nostra selezione.

Nella pagina a destra, dall’alto in senso orario: Furia Avicola, Eros Pagni e Tullio Solenghi nel Tartufo, Simona Marchini in Croce e delizia... signora mia, Christian De Sica in Cinecittà, Luigi Lo Cascio in Otello

Teatro Metastasio e Fabbricone Le programmazioni incrociate dei due teatri portano questa stagione una selezione di grandi nomi, e spaziano anche tra alcune eccellenze del teatro europeo.

L’inaugurazione del 5 novembre è firmata da Luca Ronconi che al Metastasio dirige Adriana Asti nella Danza macabra di Strindberg. Ma la parata dei grandi nomi prosegue anche tra le presenze internazionali: da Il ritorno a casa di Pinter, diretto da Peter Stein, in scena al Metastasio dal 12 al 15 marzo, al teatro musicale di Christoph Marthaler – dal 24 al 26 aprile al Fabbricone - con un ensemble che dà voce in King Size ai processi enarmonici (tecnica di composizione musicale che permette di scrivere uno stesso suono alla stessa altezza in due modi diversi e quindi con due funzioni differenti) e dal 12 al 14 dicembre arriva al Fabbricone l’argentino Rafael Spregelburd, drammaturgo rivelazione degli ultimi anni, che scrive e dirige

Furia avicola insieme a Manuela Cherubini.

Eccellenze anche tra gli italiani. Le sorelle Macaluso di Emma Dante dal 7 all’8 febbraio al Fabbricone, Otello di Shakespeare ripensato da Luigi Lo Cascio al Metastasio dal 26 febbraio al 1° marzo. Pamela Villoresi ‘ritorna a casa’ con Il mondo non mi deve nulla di Massimo Carlotto dal 24 al 25 febbraio al Fabbricone; Eros Pagni e Tullio Solenghi nel Tartufo di Molière dal 3 all’8 marzo al Metastasio; Carlo Cecchi in scena con La dodicesima notte di Shakespeare dal 26 al 29 marzo al Metastasio.

Tra le produzioni del Metastasio, imperdibile Quai Ouest di Koltès dal 12 al 30 novembre al Fabbricone per la regia del direttore artistico Paolo Magelli con la Compagnia Stabile del Metastasio, Paolo Graziosi e Alvia Real mentre. Massimo Luconi prosegue la sua ricerca con un gruppo di straordinari attori senegalesi in Dalle ceneri di Tahar Ben Jelloun dal 14 gennaio al 1° febbraio al Fabbricone. Ancora la Compagnia riprende la La cantatrice calva di Eugène Ionesco, regia Massimo Castri: dal 3 al 6 dicembre al Mestasio, e lavora anche con Marco Plini in La serra di Harold Pinter: dall’11 al 22 febbraio sempre al Metastasio.

Teatro Politeama La stagione del Politeama (inizio degli spettacoli alle 21, la domenica alle 16) viene inaugurata da Vincenzo Salemme, con la prima nazionale di Sogni e bisogni ispirato al romanzo di Moravia Io e Lui, il 15 novembre (con replica il 16). Ma anche in questo caso, la faccenda non si sgonfia, perché il 7 e 8 dicembre arriva il brillante Christian De Sica a mantenere alto il livello di effervescenza del cartellone con Cinecittà: la storia fantastica del tempio del ci-

ph. S. Forasassi

41

TERRITORIO teatro

nema italiano torna a rivivere sul palcoscenico grazie a un testimone davvero speciale. Il 13 e 14 dicembre, va in scena Chiamalo ancora amore con Daniela Morozzi e Gianni Ferreri.

La storia di una coppia apparentemente perfetta sposata da ben 25 anni. I due hanno un figlio laureato che “non si schioda” da casa, con una fidanzata “stravagante” e 2 I-Pad. E sarà proprio lui, alla vigilia dell’anniversario di matrimonio dei genitori, a scoprire che il padre e la madre, l’uno all’insaputa dell’altra, intrattengono una relazione sentimentale via chat. Un’esilarante commedia che, ribaltando i ruoli, costringe un figlio a inventare un piano diabolico per salvare a ogni costo il matrimonio dei suoi.

Il nuovo anno si apre con la commedia, E’ ricca, la sposo, l’ammazzo, di scena il 10 e l’11 gennaio con Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio: ispirata al celebre film con Walter Matthau, è la divertente storia d’amore tra un ex milionario spiantato e una ricca, ma goffa ereditiera appassionata di insetti.

Il 7 e l’8 febbraio, Mina vagante lo spettacolo-tributo a Mina e alla TV anni ’60, con la bravissima coppia di fratelli pratesi Silvia e Sandro Querci (lei sul palcoscenico, lui

questa volta alla regia) porta in in scena l’epoca della televisione in bianco e nero, quella di Milleluci, Canzonissima e di Luttazzi. Gli elementi del periodo sono punti fissi dello show: un crooner alla Luttazzi, Piero Di Blasio, canta le sue canzoni, la scenografia e i costumi sono sui toni del “bianco e nero”, ad eseguire i brani c’è un’orchestra dal vivo e le stesse coreografie sono tutte in “stile”.

Tra i fuoriprogramma segnaliamo il 30 novembre Cavalleria Rusticana di Mascagni, (allestimento di Pratolirica – Amici della Musica, con Politeama e la scuola di musica Giuseppe Verdi di Prato), unica rappresentazione alle 16, e Il 18 gennaio, unica data pomeridiana, Croce e delizia… Signora mia: la bravissima Simona Marchini, accompagnata al pianoforte racconta tre storie verdiane appassionanti, Traviata, Rigoletto, Trovatore: la cosiddetta trilogia popolare.

Il 14 marzo, Maria Cassi chiude l’anno del Politeama con Attente al lupo, sul tema delle differenze tra uomini e donne. Si parte dalla Bibbia, e si arriva fino ai giorni nostri, con mariti che perdono le chiavi e non trovano i calzini. Una serata che mischia sacro e profano e promette risate e tenerezza.

In alto, dall’alto in senso orario: Carlo Cecchi in La dodicesima Notte, Teatro Politeama, King Size, Adriana Asti in Danza Macabra, Teatro Metastasio

42 Intervista Musica

My name is Jonathan

Incontro con il nuovo direttore della Camerata Strumentale di Teresa Favi - ph. Ilaria Costanzo

Nato nel Kent, in Gran Bretagna, Jonathan Webb ha iniziato la sua attività come violinista, pianista e clavicembalista. Tra i vari incarichi è stato direttore musicale per Opera Ireland e direttore stabile alla New Israeli Opera

L’espressione da ragazzino, il fisico agile e quell’understatement tipicamente inglese che nel suo caso si converte in un modo d’essere davvero fuori schema, fatto di fine sostanza umana e di un amore viscerale per la musica.

E’ Jonathan Webb, la singolare quanto prestigiosa bacchetta internazionale, a cui la città ha appena affidato il nuovo corso della propria orchestra stabile, la Camerata Strumentale. E’ un ‘amico del cuore’ della Camerata da oltre dieci anni, quando il direttore artistico Alberto Batisti decise dal giorno alla sera di andare a conoscerlo di persona a Berlino dove dirigeva una Carmen. Si intesero subito.

E la stessa sintonia saltò fuori di botto con i giovani maestri dell’orchestra. L’abbiamo incontrato per presentarvelo, ma sappiate che lui sarà ancora più felice di conoscervi uno per uno alla fine dei suoi concerti. Non è tipo da tirarsi indietro di fronte a niente. Pensate, quando non è in giro a dirigere le orchestre di mezzo mondo, suona con suoi i due bambini, lui al piano, loro al violino e al violoncello, e insieme portano la musica nelle scuole e negli ospedali del Kent, la regione dove vive.

Maestro con quale spirito ha accettato questo nuovo incarico?

Nello spirito di continuare un viaggio musicale che abbiamo iniziato insieme 12 anni fa, non sapendo ancora la destinazione.

Che rapporto ha con i musicisti della Camerata Strumentale?

Di grande entusiasmo e rispetto per il modo di lavorare. Le prove sono un discorso attivo e sincero, i concerti l’espressione di un grande senso di libertà.

Come valuta la qualità sonora ed espressiva della nostra orchestra?

La Camerata è nata dopo la maggioranza di noi! Il suono è fresco e spumeggiante.

Su quali aspetti punterà il suo lavoro per svilupparne e esaltarne ulteriormente il potenziale musicale?

Mi piacerebbe continuare a cercare “l’identità” della Camerata in termini di suono, e di sottolineare tutto con la cultura dell’ascolto.

Quali sono le sue aspettative per il futuro della Camerata e delle sue prossime stagioni sinfoniche?

Confermare che questa orchestra è il cuore culturale e sociale della Città e di coinvolgere ancora di più i giovani.

Qual è il fil rouge della nuova stagione sinfonica? È il filo conduttore della mia vita in musica: abbracciare la comunità con il profondo balsamo della musica; speranze e suoni che offrono una visione di umanità e fraternità.

Cosa l’ha colpita di Prato come città nel suo insieme?

Il fatto che una città industriale può avere un senso forte della poesia.

A Webb spetta naturalmente il concerto d’apertura - il 6 novembre 2014 al Politeama (tutti i concerti iniziano alle 21) - punta di diamante l’Eroica di Beethoven, poi - il 19 marzo - la sontuosa Water Music di Haendel e la straordinaria Sinfonia Jupiter di Mozart, e il gran finale del 7 maggio con il Coro del Maggio Musicale Fiorentino alle prese con una dirompente Nona di Beethoven. Monumenti alla musica questi e alla libertà che solo la musica riesce a significare, ma ci sono anche gli altri cinque concerti del programma che quest’anno offrono una selezione davvero rara e ricercata. E una sorpresa, nascosta nella Messa in do minore di Mozart con il St. Jacobos Chamber Choir di Stoccolma, il 17 aprile. Nessuno sa ancora di cosa si tratti.

Siamo tutti curiosi di scoprirla…

44 moda

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ph: Pamela Gori

Tre opere d’arte da non perdere | Il duomo, gli affreschi di Palazzo Datini, Barbara Kruger alla Biblioteca Lazzerini.

Cena | Al ristorante cinese Ravioli Liu, in via Filzi 39/d

Shopping | Ilaria Creazione Cappelli Cibo per l’anima | Il Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci; Contemporanea Festival; Palazzo Pretorio; Kinkaleri; Galleria Die Mauer, Galleria Lato - Moo e ovviamente Corte Via Genova

OpificioJm | Piazza San Marco 39 | 59100 Prato | Italy | Tel. +39 0574 870500 | www.opificiojm.it

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segni particolari tips

Per sentirti ispirato | Un bel tramonto su Ponte Mercatale Una serata con gli amici | Per le vie del centro tra ristoranti e locali

Questa è la Prato variopinta di Jiman Samavat. Proprietario della storico negozio Galleria Minù e Dj per passione Colazione| Rigorosamente al bar Nuovo Mondo in via Garibaldi Cena | I sedani di Baghino, il sugo di pecora di Soldano e la pizza di Burger Time

libri | The Rubaiyat di Omar Khayyam Una camminata | A Filettole, magari fermandosi a fare un buon pranzo dal Logli e godersi il panorama. i Luoghi Fuori dal centro da non perdere| Le Cascine di Tavola e il parco di Galceti

Shopping | Ho in mente i negozi storici del centro pratese: Il Moscardi con i suoi maglioni scozzesi, il Biti con le sue camicie meravigliose, il Padovani dove comprare del buon vino.

Cibo per l’anima | Le rassegne all’interno del Giardino Buonamici e gli eventi all’Anfiteatro del Museo Pecci

54 cinema web

Tendenze in rete

I nuovi cortometraggi e serie web girati a Prato di Alessandra Lucarelli

In alto, una scena di Getalive. Nella pagina a fianco, dall’alto Boulevard Des Italiens e un ritratto del regista Marco Limberti

In principio è stata l’era di Youtube, poi sono arrivati Vimeo, Vine e Snapchat. Risultato, un boom di web series, cortometraggi e piccole produzioni online in grado di registrare in breve tempo popolarità e grandi numeri, grazie al potere della condivisione sui social media e ai nuovi canali di crowdfunding sempre più efficienti. E se pensate che produzione low budget implichi scarsa qualità vi sbagliate. Qualche esempio? Getalive, prima serie web pratese dedicata al mondo dei giochi di ruolo dal vivo che ruota intorno alle storie di sei personaggi, le cui avventure si intrecciano tra vita reale e live, ovvero le sessioni di gioco. Un tema non troppo conosciuto dal mainstream ma trattato in una chiave così ironica - a tratti grottesca - che in meno di un mese dal lancio ha fatto registrare alla serie una grande visibilità mediatica. Pubblico nerd, e non solo: la serie diverte e racconta il mondo dei giochi di ruolo dal punto di vista di chi ne fa parte e di chi invece vi si affaccia per la prima volta, e si appassiona.

Presentata la prima puntata in occasione di

Prato Comics, la serie colpisce per l’ottima regia, a cura di Emanuele Tassi, e la fotografia, di David Becheri, autori della sceneggiatura insieme a Marta Corti, Matteo Giovannelli e Carlo Cupaiolo. Ideata, scritta e prodotta da Clavisommi e Gruppolucenera, due associazioni che portano avanti la cultura dei giochi di ruolo - o session, come vengono chiamati i live all’estero dove rappresentano una realtà ancora più affermata -, supportate dalla professionalità di Babele Filmica, il cast è composto da attori professionisti ed ermergenti che si dividono tra Prato e Roma: Duccio Mantellassi, Francesco Gori, Elena Talenti, Azzurra Rocchi, Marcello Sbigoli e Alessandro Patrizi. Musiche originali a cura del compositore svedese Jens Ekbom.

Girato invece tra Prato e Parigi, Boulevard des Italiens è il nuovo cortometraggio del regista Matteo Querci che vede nel cast Barbara Enrichi, premio David di Donatello, e Francesco Ciampi, attore pratese noto al grande pubblico per le sue interpretazioni nei film di Leonardo Pieraccioni e Car-

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lo Vanzina, oltre che nel film interamente made in Prato Cenci in Cina, sulla storia del nostro distretto tessile alle prese con la crisi economica.

Il corto Boulevard des Italiens racconta il disagio di un uomo d’affari perennemente in viaggio tra una metropoli e l’altra ed un’idea di business assolutamente innovativa, raccontati in modo divertente tra le atmosfere soffuse delle mura domestiche.

Le scene sono accompagnate da musiche originali, composte ed eseguite da Andrea Benassai. Prodotto da Dupont cinematographique, il corto è iscritto a diversi festival italiani e internazionali come Torino, Clermont Ferrand, Palm Springs, New York, San Francisco, Mumbay, Cannes, Londra, Berlino, Buenos Aires. Reduce dal successo della serie televisiva Love Bugs, dopo il successo del suo primo lungometraggio Cenci in Cina - che ha segnato la sua opera prima sul grande schermo - il regista pratese Marco Limberti firma due nuove serie web e tv. Funk-azzisti racconta le avventure di tre ragazzi che si destreggiano tra l’Università, la precarietà del lavoro e la situazione socio-culturale contemporanea:

Ciccio, Giacomino e il Gallo, bamboccioni viziati, incostanti e svogliati ai quali si aggiungerà Ludwig, un rampollo nobile di origine svizzera, dai modi ricercati ma che in realtà è costretto a vendere su Internet la collezione d’arte dei parenti, un tempo ricchi ma oggi decaduti. Scritta insieme a Alessio Coluccia e Riccardo Iacono, la serie è prodotta da Ecoframes e Icaroff.Nel cast Giacomo Carolei, Luca Seta, Diego Casale e Max Galligani.

Lui, lei, l’altro, a cura dello stesso Limberti e di Luca Seta, ruota invece alla storia di un insolito triangolo: Chris e Joy sono due professionisti di successo, lui avvocato e lei propietaria di un atelier di moda. La loro vita scorre tranquilla tra lavoro, cene con gli amici, viaggi, sport e divertimento finché arriva Max, il cugino di Chris, un disoccupato nullafacente che rischierà di rovinare l’equilibrio della coppia. Nel cast attori già noti grazie alle serie televisive come Luca Seta (Don Matteo, Un posto al sole), Cristina D’Alberto (Leoni, Carabinieri 5, Distretto di polizia) e Michelangelo Tommaso (Un posto al sole, R.I.S. 2) e Samanta Piccinetti (Distretto di polizia, Un posto al sole).

cinema web

web series, cortometraggi e piccole produzioni online girati a prato

Nella pagina a fianco, dall’alto Matteo Querci, regista di Boulevard des Italiens, e una scena di Getalive (al centro il regista Emanuele Tassi)

58 CINEMA INTERVISTA

esordio in grande stile

Giulia Valentini. Origini pratesi alla Mostra del Cinema di Venezia di Alessandra Lucarelli

Nella pagina a fianco, due ritratti di Giulia Valentini e l’atttrice sul set dei film Un giorno speciale e Arance e Martello

Tutto inizia con un link su FB. L’obiettivo era un lavoretto per il fine settimana, compatibile con gli impegni scolastici, il risultato è la Mostra del Cinema di Venezia e un cambio di prospettiva che, poi, si è rivelato inevitabile. Quella di Giulia Valentini, attrice ventiduenne romana, sembra una di quelle storie che si leggono nei libri, o si guardano al cinema. Giovane studente all’ultimo anno del liceo, accetta un provino per fare la comparsa in un film e ne diventa la protagonista. Il film è Un giorno speciale di Francesca Comencini, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2012, che registra un grande successo di critica e pubblico. Al film seguono le interpretazioni nel documentario The Mona Lisa Myth realizzato per History Channel (voce narrante Morgan Freeman), nella web serie Rai Primo Canale di Giuliano Giacomelli e nel film Arance e Martello di Diego Bianchi, in arte Zoro, nelle sale questo autunno.

Quest’ultimo ha riportato la giovanissima attrice alla Mostra di Venezia all’interno della Settimana della Critica.

Un esordio in grande stile: il tuo primo film, Un giorno speciale, ti ha visto protagonista ed era in concorso al Festival di Venezia. Come hai vissuto questo tourbillon di emozioni?

Sul set ero tranquilla. Francesca (Comencini, regista del film) sapeva che non avevo esperienza e mi ha seguito molto. Tutti mi stavano vicino e mi aiutavano, anche per la Mostra di Venezia mi avevano preparato spiegandomi quello che sarebbe successo. Poi una volta arrivata lì tutto era diverso…sul red carpet mi mancava il respiro!

Hai conquistato una delle più brave registe italiane di oggi, Francesca Comencini. Come ci sei riuscita secondo te?

La prima volta che mi ha visto mi disse che fisicamente ero molto vicina a quello che cercava. E poi anch’io, come la protagonista del film, ho ricevuto della proposte sessuali mentre cercavo lavoro. La mia storia è completamente diversa da quella del-

la protagonista del film, ma credo che Francesca sia rimasta colpita anche da questo. Nel film c’è una grande parte di improvvisazione, Francesca ci ha lasciato una grande libertà. Siamo in buoni rapporti e ogni tanto ci sentiamo.

Quanto e in cosa è cambiata la tua vita dopo il Festival di Venezia?

Studiavo al liceo artistico e volevo fare design. Poi ho cambiato idea e ho scelto filosofia. Dopo Venezia è cambiato tutto di nuovo! Adesso sono iscritta alla Gian Maria Volonté a Roma, scuola di recitazione aperta da pochi anni e una delle fondatrici è proprio Francesca Comencini. Spero vada tutto bene.

Origini romane, vieni spesso a Prato…

Mia madre è di Prato, anche se adesso abitiamo a Roma. I miei fratelli, zii, cugini abitano tutti qui.

Vengo a trovarli volentieri quando posso. E’ una città abbastanza tranquilla, sicuramente in confronto a Roma che è la mia città e l’adoro, ma è molto stressante.

Tre film che hanno cambiato la tua vita, e perché.

Uno su tutti: La vita è bella di Roberto Benigni. Lo guardo da quando sono piccola e non mi stanco mai. E poi Amores Perros di Alejandro Iñárritu e Forrest Gump.

La tua ispirazione di sempre.

E’ difficile rispondere. Non ero nel mondo del cinema, mi ci sono ritrovata un po’ per caso e sto studiando adesso. Cerco di recuperare ma a volte mi parlano ancora di autori che non conosco...

Però ai provini ho sempre portato Anna Magnani.

Quando l’ho vista in Bellissima sono rimasta senza parole. Credo sia lei la mia ispirazione, almeno in questo momento.

Prossimi progetti?

Un paio di film in cantiere ma sono scaramantica, preferisco non parlarne finché non firmo il contratto. Nel mondo del cinema è sempre tutto così in movimento…questo l’ho già imparato!

61 Arte Mostra

Sublime Viaggio

Capolavori che si incontrano: secoli di storia dell’arte a Palazzo Pretorio

86 opere, 4 stanze del pianterreno di Palazzo Pretorio, di cui 2 presentate per la prima volta al pubblico in questa occasione: sono questi i numeri della mostra Capolavori che s’incontrano che i pratesi potranno visitare fino al 6 gennaio prossimo. Ma i numeri non bastano a raccontare una rara sequenza di capolavori di Filippo Lippi, Bellini, Caravaggio, Tiepolo, Tintoretto, Jacopo Bassano…, un ampio panorama dell’arte toscana e veneta tra il ‘400 e il ‘700, proveniente dalla collezione della Banca Popolare di Vicenza. Ancora un numero, prima di addentrarci nella mostra con il suo curatore, Fernando Rigon : 3, cioè la Coronazione di Spine di Caravaggio, la Crocifissione di Bellini e la Madonna con il Bambino di Lippi, opere di grande valore e struggente bellezza, provenienti dal patrimonio della Cassa di Risparmio, ora assorbita dalla Banca Popolare di Vicenza. Opere che sono appartenute alla città, e che ora tornano qui, anche se solo per lo spazio di una mostra. Ma veniamo a Palazzo Pretorio: riunite e ordinate nella quattro sezioni della mostra, le opere, tra tavole e tele, sono messe a confronto a partire dai soggetti in esse contenute. “ Trattandosi di materiale eterogeneo, di epoche e scuole diverse, abbiamo privilegiato

una selezione iconografica” spiega il curatore “ basandoci sul soggetto riprodotto nell’opera”. “ Le dimensioni non enormi delle tavole e delle tele” continua Rigon “permettono di sfruttare al meglio gli spazi al pianterreno del Palazzo, cioè le due stanze con volte a crociera già usate per altre mostre, e le due nuove stanze attigue al bookshop. Anzi l’interruzione obbligatoria richiesta dal passaggio nello spazio di vendita, mi ha permesso di inserire in mostra un numero importante di opere, più cospicuo degli standard classici di circa 60 opere: l’attenzione dello spettatore si sospende grazie al passaggio nel bookshop per poi riprendere nelle stanze successive”.

La prima sezione della mostra, intitolata Imago Magistra, ruota intorno ai soggetti pittorici a tematica religiosa e ai temi ispirati dai testi evangelici e dall’Antico Testamento. Qui è possibile ammirare capolavori assoluti della storia dell’arte come la Crocifissione di Giovanni Bellini o la Coronazione di Spine del Caravaggio, come la Madonna col Bambino e San Giovannino di Jacopo Bassano o la Madonna col Bambino di Filippo Lippi. Il rapporto tra la Madre e il Figlio, insieme alla metafora del Fiore e del Frutto, reggono il passaggio, in un continuo gioco di rimandi e riferimenti, alla

Una rara sequenza di capolavori, dal ‘400 al ‘700

Nella pagina accanto Mario Balassi, Noli me tangere.In questa pagina Coronazione di Spine Caravaggio.

62 arte mostre

Da sx: Madonna Con Bambino, Filippo Lippi; Ritratto di vecchio con turbante , Gian Domenico Tiepolo . Nella pagina accanto: Jacopo Tintoretto, Ritratto del Doge Niccolò da Ponte

raffigurazione delle virtù, in particolare Carità e della Concordia, rappresentate in mostra da due opere fondamentali di Carlo Dolci e Pietro Dandini. La seconda sezione, intitolata Immagine Ideale, espone opere i cui soggetti affondano le radici nell’eredità culturale del mondo greco e romano.. In questa sezione si possono ammirare dipinti di estrema raffinatezza formale come l ‘Apollo di Cesare Dandini o L’Entrata di Alessandro Magno in Babilonia di Gaspare Diziani, insieme ad opere caricaturali e grottesche come l’Allegoria di Bacco di Piero della Vecchia, che ritrae con impareggiabile abilità una sorta di rito orgiastico. La terza sezione, Il volto dell’Idea: il ritratto, offre invece un approccio globale al tema del ritratto. Particolare rilievo viene dato alla lettura del vestito, all’habitus, importante non solo perché delinea il modo in cui la persona ritratta sceglie di farsi rappresentare, ma anche perché si presenta a noi come storia psicologica e sociale di epoche passate.

Passando in rassegna la ritrattistica toscana e veneta soprattutto del Rinascimento, con due approfondimenti riservati ai ritratti ufficiali della Serenissima e a quelli edificanti dei

Santi, questa sezione consente di ammirare alcuni dei maestri più riconosciuti del genere, da Santi di Tito con il suo Ritratto di Ferdinando de’ Medici, al Ritratto del Doge Nicolò da Ponte del Tintoretto. A concludere la mostra, la quarta e ultima sezione, dal titolo La Bella Natura, una antologia di opere che affronta il tema della rappresentazione della natura, sotto forma di paesaggio e di natura morta, attraverso i dipinti di Zuccarelli, Zais, Chimenti, Scacciati, e che consente una riflessione sul “falso e il vero” della natura trasposta in pittura. Una mostra quindi che copre secoli storia - dal Rinascimento alla Rivoluzione francese - attraverso un approccio che favorisce una riflessione sulle costanti della storia dell’arte ma anche un’occasione unica per ammirare capolavori di Bellini, Filippo Lippi, Tiepolo e Caravaggio. Il catalogo della mostra, curato da Fernando Rigon, oltre a essere un importante strumento per comprendere le sezioni che la compongono, è una sorta di viaggio letterario nella storia dell’arte: ogni sezione è introdotta nel volume da citazioni e estratti dei più grandi autori del passato

64 teatro intervista

Andata, caduta e ritorno

Lo spettacolo dedicato a Francesco Nuti in scena al Teatro Metastasio di Alessandra Lucarelli ph Margherita Nuti

Nella pagina a fianco, alcune immagini dello spettacolo dedicato all’attore e regista pratese che andrà in scena al Teatro Metastasio il prossimo dicembre

Un vero e proprio viaggio dentro il mondo di Francesco Nuti: l’attore e regista, record d’incassi con film cult come Madonna che silenzio c’è stasera, Caruso Pascoski di padre polacco, Willy Signori e vengo da lontano e l’uomo dalla vita spericolata. Tra successo, grandi difficoltà e rinascita. Tratto dall’autobiografia Sono un bravo ragazzo curata dal fratello, il musicista e compositore Giovanni Nuti, diretto dal giovane regista romano Valerio Groppa, Francesco Nuti.

Andata, caduta e ritorno, è uno spettacolo musicale teatrale che riporta la luce su uno dei più grandi artisti della nostra città. E lo fa in modo sincero, schietto, nessun falso moralismo, come affermano i due attori principali: Nicola Pecci, attore pratese che interpreta sul palcoscenico il ruolo di Francesco, e Alessio Sardelli, che ne interpreta la voce narrante. Anteprima a Castiglioncello la scorsa estate, debutto invernale al Teatro Metastasio il prossimo 29 e 30 dicembre.

Segnate le date, le aspettative sono alte.

Cosa vi aspettate dalla città di Francesco Nuti?

Nicola Pecci: Siamo molto emozionati ovviamente. E felici, perché è proprio al Metastasio che Francesco ha mosso i primi passi con la ri-

vista del Buzzi. Ci aspettiamo calore e in parte la città ci ha già risposto: basta guardare le reazioni dei fan sui social media quando abbiamo annunciato le date dello spettacolo!

Alessio Sardelli: Ci aspettiamo un grande omaggio: Francesco è una parte della città, e la sua presenza è molto sentita dai pratesi. E’ un uomo che ha sofferto molto e questa componente emozionale viene percepita durante lo spettacolo.

Come sarà il vostro Francesco Nuti?

N.P: Sincero. Viene raccontato sia nei primi periodi, mentre cercava di trovare un suo spazio nella televisione e nella comicità italiana, sia nel periodo buio, che è quello che ha vissuto negli ultimi anni (l’attore è stato vittima di un grave incidente domestico, ndr) e dal quale sembra che stia fortunatamente uscendo, con tutte le conseguenze di chi, come dice suo fratello Giovanni - co-sceneggiatore dello spettacolo insieme al regista Valerio Groppa - ‘ha fatto una guerra’.

La verità, pregi e difetti.

Qual è il ritratto del regista e attore pratese che emerge dallo spettacolo?

N.P: La sua vena malinconica, quella più intimista. Che poi fa parte del suo modo di far ridere,

66 teatro intervista

perché la sua è una comicità fatta di attese, silenzi. Ecco questo lato assume una risonanza molto importante nello spettacolo, che comunque fa ridere e divertire il pubblico.

A.S: Tutta la sua vita, con la sua leggerezza e la sua pesantezza. Le leggerezza delle sue azioni sul set, di come affrontava i testi, che non era mai evanescente: Francesco riusciva sempre a dare la sensazione di un personaggio dal passato forte, con un’orma pesante. Che poi era quella che gli dava il carattere per girare quei piccoli capolavori che sono i suoi film.

Come vi siete preparati per portarlo in scena?

N.P: Sono un suo grande fan ma tentare di imitarlo sarebbe stato un errore. Ho cercato di avere un atteggiamento simile, di entrare nei vari stati d’animo, a seconda dei periodi della sua vita.

A.S: Sarò il narratore, un portatore della prima parola di Francesco. Sto riguardando tanti suoi film e anche molti backstage, che sono più veri e attraverso i quali riesco a stabilire un contatto con il suo personaggio.

A proposito di film, quel è il titolo a cui siete più legati e perché?

In alto, due foto d’archivio dell’attore e regista N.P: Tutta colpa del paradiso. Perché il persoFrancesco Nuti naggio di Romeo mi assomiglia, nella sua posi-

tiva convivenza con la solitudine e nella caparbietà che dimostra nel voler raggiungere i suoi obiettivi.

A.S: OcchioPinocchio. Nonostante la critica non sia stata troppo favorevole, secondo me è la sua prova di attore e regista più importante.

Rispecchia il talento, proprio di questo grande artista.

C’è un aneddoto particolare sulla sua vita che scopriremo con lo spettacolo?

N.P: Il ménage à trois con Clarissa Burt e Massimo Troisi! Francesco all’epoca era fidanzato con l’attrice americana e una sera tornarono a casa tutti e tre in macchina. Un mese dopo la Burt andò a vivere da Troisi. Francesco ha spesso ironizzato su questo episodio, dicendo che lei, americana, era riuscita a capire il dialetto napoletano di Troisi meglio di lui! Un episodio che sembra divertente, in realtà molto amaro.

A.S: Preferisco non svelare altro…ci vediamo allo spettacolo!

Francesco è riuscito in qualche modo a collaborare alla creazione di questo spettacolo?

A.S: Francesco contribuisce con la sua presenza. Lui c’è, insieme a suo fratello Giovanni, che è il suo portavoce e ci tiene a riportare la sua figura nel posto che gli spetta all’interno del cinema italiano.

69 ITINERARI Ristoranti

Mangiamo fuori stasera?

La risposta è sì e i ristoranti ve li diciamo noi di Sabrina Bozzoni foto Dario Garofalo

Voce del verbo cenare, azione universalmente conosciuta, dove le membra si rilassano, i cuori si riscaldano e la fame, dopo una lunga giornata, si fa sentire. Prato e il suo centro storico ci offrono mille possibilità culinarie, tutte da provare. E allora partiamo e scegliamo la nostra preferita, a seconda dell’occasione. B come Baghino, a Prato la tradizione va a braccetto con questo storico ristorante in via dell’Accademia. L’interno ha il fascino che solo un antico convento quattrocentesco dal quale proviene può possedere, la cucina è quella tipica locale, che sembra parlare a suon di sedani alla pratese e altre specialità. Per chi ama viziarsi comodamente a casa, da un anno Baghino ha inaugurato la nuova ala TakeAway. Come un salotto che si affaccia su una delle più belle piazze della città, piazza delle Carceri, il nuovo ristorante Decanter ha un posto privilegiato nella dinner-list pratese. L’atmosfera elegante si fonde con la freschezza di un locale nuovo e giovane, che d’estate si allarga sulla bellissima piazza. Un ristorante

giapponese con cuoco e gestione pratese dentro le mura di Prato? Detto, fatto. Eccoci da Moi Sushi Lab, in via Verdi, a pochi passi dal Metastasio, dove la cucina giapponese elaborata dalle sapienti mani del titolare Francesco, esalta tutto il gusto del Sol Levante in un ambiente ricercato e design. Anche Take-Away. Un luogo cult per gustare la vera pizza napoletana. Si chiama Burger Time, in via Banchelli. Un locale piccolo e spartano, dove la signora pizza: alta, morbida, fatta a mano con le migliori materie prime, sale sul podio delle migliori in città. Tutto ha inizio nel lontano 1918, quando in via della Stufa c’era l’Osteria Gambero Rosso, che poi cambia il nome, ma non la sostanza, per divenire l’Antica Trattoria di Soldano. Sono passati parecchi anni ma la filosofia di questa istituzione pratese è salva. In via della Sirena, a pochi passi da Duomo, Soldano invita il commensale a godersi tutto il gusto di piatti veraci e squisiti. Da provare i sedani alla pratese, l’acqua cotta, i tagliolini sui fagioli, ma anche il fritto di pesce e il baccalà.

PRATO e il suo centro storico offrono mille possibilita’ culinarie. tutte da provare!

In questa pagina: Il Decanter Nella pagina accanto in senso orario: piazza del Comune, Tonio, A Casa Gori

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ITINERARI Ristoranti

In questa pagina: l’interno dell’osteria Cibbè.

Nella pagina accanto in senso orario: Yop, Baghino, piazza delle Carceri, Moi Sushi Lab, Soldano e Decanter

Trattoria Lapo. La scritta al neon verde domina i loggiati di piazza Mercatale e ogni pratese, almeno una volta nella vita, si è lasciato convincere dagli odori della cucina o dal passaparola che, da più di ottanta anni, fa la fortuna del locale. E le portate sono sempre quelle, garanzia di gusto e tradizione: sedani ripieni, coniglio con capperi e olive, tortelli, trippa e pecora in umido. Restiamo nella grande piazza Mercatale per entrare in uno dei ristoranti pionieri della cucina di pesce a Prato: Tonio. Nato nel 1950 dall’audacia di nonno Antonio Meoni come tipica trattoria toscana si è trasformato negli anni in elegante ristorante dalla famosa cucina. Il Gran Plateau di molluschi e crostacei con ostriche, capesante, scampi e gamberi rossi è sicuramente il suo piatto forte.

Una piccola bomboniera segretamente raccolta dentro il centro pratese, tutto

questo è la piccola piazza Sant’Agostino, e qui, all’interno del suo cuore, si trova il ristorante A Casa Gori, dove ospitalità familiare ed eleganza creano un mix che non puoi scordare. Merito di Maurizio Gori, il proprietario e la sua “ciurma”, creatori di esperienze dove la cucina toscana e il vino, quello buono, sono al primo posto. Stessa piazza per il tormentone pop della ristorazione pratese. Siamo al Maddelena, entriamo, e la sensazione è quella di essere in un’altra epoca, tra echi 80ies e arredi che sembrano sbracati dalla luna (fautori le star del design Guido Venturini e Stefano Giovannoni, ndr). Dai deliziosi primi a base di pesce al famoso HotDog con patatine e pollo fritto, cenare al “Madda” è sempre come la prima volta. Ah, dimenticavo, per i più romantici un piccolissimo privè rosso fuoco con poltrone a forma di cuore è qui che vi

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ITINERARI Ristoranti

aspetta. Laboratorio di idee e bistrot bio-veg, ma anche spazio per seminari, eventi, conferenze, naturopatia e shop.

Benvenuti nel naturalissimo mondo di Yop, in via Mazzini, dove la cucina è solo il traguardo di un percorso che parte dalla mente. Yop è anche produttore di seitan artigianale e tutti gli ingredienti utilizzati sono rigorosamente a KM 0.

Aperto a cena dal mercoledì al sabato.

Cibbè. Nome di un antico gioco ma anche di un’osteria, al numero 49 di piazza Mercatale, che a Prato difficilmente non si conosce. Il motivo? Personale cordiale, spirito genuino e quel tipico gusto di una cucina che solo dalle nostre adorate nonne abbiamo ancora il piacere di apprezzare. Da non perdere: baccalà, pappa al pomodoro, tordi finti e pan cotto. Fu la casa dell’artista scultore pratese Leonetto Tintori, oggi al suo posto, in via dell’Accademia, un luogo tranquillo e sofisticato dove rilassarsi e ascoltare le dolci musiche per il palato della cucina di Antica Fiaschetteria. Non c’è cena pratese che si rispetti senza

King’s Pub. Cuore pulsante di piazza Mercatale, in questo ristorante pizzeria sarà difficile non trovare il vostro piatto preferito. Arredi eclettici, spirito cosmopolita. Da provare la pizza in tutte le sue forme e poi la carbonara, le specialità greche e le carni alla griglia. Fuori dal centro ma non troppo ecco altre due chicche: Opera 22, ristorante dove l’amore per la cucina si sente e si respira dai piatti creati dalla chef e l’amore per l’altro si esprime attraverso il servizio a cura di ragazzi e ragazze ospiti dell’Opera di Santa Rita. Tempo permettendo visitate anche l’esterno di questo intimo luogo, non ve ne pentirete. Pochi tavoli, cucina a vista, pareti grigie, accessori vintage che si sposano con il design più ricercato. Siamo in via Santa Trinita alla Trattoria Sotto I’Campanile. Una nuovo indirizzo da non lasciarsi scappare per gli amanti della buona cucina toscana con un pizzico di ricercatezza in più.

Da non perdere le cene a tema, come quelle spagnole con paella.

Che aspettate? Buona serata!

TRATTORIE TIPICHE, RISTORANTI DI PESCE, LUOGHI CULT PER LA PIZZA e LA CUCINA VEG, SUSHI BAR

In questa pagina: Maddalena Nella pagina accanto in senso orario: Il Decanter, Cibbè, Trattoria Lapo e King’s Pub

74 FASHION

WOMENSWEAR

Maglificio Denny Stile, ricerca e qualità rigorosamente made in Italy

Era il 1952 quando aprì le porte una delle aziende pratesi più importanti nel settore della maglieria. La fondatrice, Flora Fedi, dette vita ad un’attività di produzione per donna, uomo e accessori in cashmere che in breve tempo conquistò il mercato italiano e internazionale. Oggi il Maglificio Denny - portato avanti dal figlio Roberto Ciampolini - si trova in via Santa Gonda: collezioni di maglieria esclusivamente made in Italy che si contraddistinguono per l’alta qualità dei filati, che spaziano dal cashmere alla lana merinos per la stagione invernale al lino, cotone e seta per quelle estive. Tutti i capi sono prodotti internamente all’azienda, all’insegna di una grande artigianalità e cura dei dettagli. All’interno del maglificio infatti un reparto dedicato espressamente alla fase di campionatura segue le proprie collezioni dalla fase progettuale fino alla realizzazione del prodotto finito: i modelli di ricerca sono disegnati dall’ufficio In alto e nella pagina a fianco stile che si occupa con un’attenzione speciaalcune immagini del negozio in via Santa Gonda le di vestibilità e dettagli. Proposte studiate

per soddisfare le esigenze di ogni donna dalla mattina alla sera, inclusi eventi speciali e cerimonie. Per l’autunno inverno 2014-2015, i modelli cult dell’azienda e nuove interpretazioni in cashmere e lana si fondono all’alpaca, mohair e seta nei colori naturali, tipici del brand, mentre per la prossima primavera/ estate filati come seta, lino, viscose e cotone saranno interpretati in nuove declinazioni di colore che seguono le ultime tendenze del settore moda. Le collezioni firmate Maglificio Denny, create con l’intento di soddisfare una fascia alta del mercato in quanto studiate e concepite su solide basi attente alla qualità ed estetica moderna, nascono dalla passione e dall’amore per la maglieria e affondano le proprie radici in un gruppo di lavoro che unisce professionalità, competenza tecnica e creatività artigianale. Potete trovare i capi e accessori di maglieria, oltre che nel punto vendita di Prato, in selezionati multibrand in tutta Italia e all’estero. Per maggiori informazioni: www.denny.it

Summer Party La Tenuta di Capezzana ha fatto da cornice al party del n.22 della nostra rivista. Tanti gli amici che ci hanno raggiunto in questa location fuori porta, tra cui bellissime ragazze vestite da Lhooq.

Seduzione Femminile Alla galleria Die Mauer la personale della giovane artista toscana Giada Mazzini.

La mostra , curata da Meri Marini, raccoglie una serie di opere in metallo, materiale amato dall’artista e declinato in un linguaggio femminile e seducente

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APERITIvo Bar Ercole Viale Montegrappa 304 ph. 0574.597076 Barrique Via G. Mazzoni 19 ph. 0574.30151 www.lebarriquewinebar.it Bar San Francesco Via Santa Trinita, 32 ph. 0574.448516 Caffe’ Buonamici Piazza del Comune Caffe’ delle Logge Piazza del Comune 16 ph. 0574.600078 Caffe’ 21 Viale Piave 5 ph. 0574.42064 costa Noir via Santa Trinita Da Lucio Piazza del Comune Il Giardino del The’ Piazza Mercatale 46 ph. 0574.442816 La Dolce Vita Via Traversa Pistoiese, 37 ph. 0574.814748 La Gioconda Via Raffaello Lambruschini 25 ph. 0574.603091 La Tazza d’Oro Viale della Repubblica 290 ph. 0574.593771 Le Bigonge Bar Piazza Buonamici www.bigongebar.com Leo’s Bar Via del Palco 119 ph. 0574.28033 Opificio JM Piazza San Marco 39 ph. 0574.870500 www.opificiojm.it Schiaccinomania Via Santa Caterina 12 ph. 0574.605154 ZERO Via Garibaldi 65 ph. 0574.35041

Ristoranti

A casa gori Piazza sant’Agostino Antichi Sapori Via F. da Filicaia 40/A ph. 0574.461189, www.ristorante-antichisapori.it agora Piazza duomo 44 ph. 0574.1825949 Baghino Via dell’Accademia 9 ph. 0574.27920 Boccondivino Via Mascagni 59 ph. 0574.22957

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prato

tips

Cafiero Vicolo de’ Neroni ph. 0574.606309 Il Decanter Piazza Delle Carceri 1/2, 59100 Prato, Italia ph. +39 0574475476 al castello Piazza S.Maria Delle Carceri, 1 ph.0574.483136 Enoteca Antica Fiaschetteria Piazza Filippo Lippi 4 ph. 0574.41225 Enoteca Razmataz Piazza Mercatale 110 ph. 0574.448619 Enoteca Barni Via Ferrucci 22 ph. 0574.607845 Flambe Viale Piave 26 ph. 0574.606928. www.flambeprato.it Il Capriolo Via Roma 306 ph. 0574.1825326 Il Mercante Via Traversa il Crocifisso 47 ph. 0574.627174 Il Pirana Via Valentini 110 ph. 0574.25746, www.ristorantepirana.it L’Altra Calafuria Piazza Filippo Lippi 9 ph. 0574.26697 La Grotta di Bacco Piazza S. Domenico 16 ph. 0574.440094 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze 83 ph. 0574.592515 La Veranda Via dell’Arco 10 angolo Piazza S.Marco, ph. 0574.38235, www.ristorantelaveranda.it Le Barrique Via G. Mazzoni 19 ph. 0574.30151, www.lebarriquewinebar.it Le Fontanelle valentino Via Traversa del Crocifisso 7 ph. 0574.622316 www.lefontanellehotel.it Lo Scoglio Via Giuseppe Verdi 42 ph. 0574.22760 Mangia Via Ferrucci 175 ph. 0574.572917 Mokha Piazza San Marco 5 ph. 0574.400412, www.mokha.it

prato

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prato

Opera 22 Via Pomeria 64 ph. 0574.606812 www.opera22.it Pepe Nero Via Zarini 289 ph. 0574.550353 Salomè Hotel Datini, Via Marconi, 30 ph. 0574.562348 Sasso Via Firenze 40 ph. 0574.562288 SOLDANO Via della Sirena ph. 0574.830913 Via Pomeria 35 ph. 0574.34665 Tonio Piazza Mercatale 161 ph. 0574.21266

Trattorie La Fontana Via di Canneto 1 ph. 0574.27282 Lapo Piazza Mercatale 141 ph. 0574.23745 Logli Mario Via Carteano 1 Filettole ph. 0574.23010 Osteria Cibbè Piazza Mercatale 49 ph. 0574.607509 osteria le cento buche Via degli Abatoni 7 ph. 0574.694312

Pizzerie la baracchina Viale Galilei 8 ph. 0574.468350 Cavallino Rosso da Giovanni Via Pistoiese 26 ph. 0574.23143 Don Chisciotte P.zza Mercatale 38/39 ph. 0574.39023 Via Pistoiese 502 ph. 0574.816909 Viale Galilei 21 ph. 0574.442903 Fancy King Via Valentini, 21 ph. 0574.581343 Il Ragno Via Valentini 133 ph. 0574.596700 King’s Pub Via Garibaldi 148 ph. 0574.28641 La Buchina degli Angeli Piazza Mercatale 134

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ph. 0574.442922 PIZZA E BOLLICINE ph. 0574.1825821 Pizzeria Maggie Via Bologna 519 ph. 0574.460493 Pizzeria Il Sipario Via Firenze 40 ph. 0574.562282 Sciuscià Via Galcianese 79 ph. 0574.28058 Vienna Via del Purgatorio 61 ph. 0574.630763

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Piazza Vittorio Emanuele II, 28, ph. 055.8711559 Olga Via Montalbano 6 ph. 055.8712028 Su pe’i’ canto Piazza Matteotti 25/26, ph. 055.8712490

Cerreto

Lago di cerreto Via Cantagallo ph. 338.8226888

Cucina etnica Montemurlo Fujiama Via Valentini 5 ph. 0574.623857 Hong Kong Via Fabio Filzi 47 ph. 0574.611180 Hua Qiao Via Ferrucci 305 ph. 0574.570842 Nagoya Via Avignone 34 ph. 0574.400183 Raja Piazza del Collegio 8 ph. 0574.32032

OUTSIDE Cantagallo

A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito 16 ph. 328.3032343 Il Ghirighio Loc. Migliana 29 ph. 0574.981103 La Bua della Tonia Via S. Quirichello 2 ph. 0574.956171 La Castagna Via di Migliana 40 ph. 0574.981791 Trattoria il fabbro Via Bologna - Loc. Il Fabbro ph. 0574.956380 Carmignano Biagio Pignatta Viale Giovanni XXIII 1 Artimino ph. 055.8718086 www.artimino.it Cantine del Redi Via 5 Martiri 29 - Artimino ph. 055.8751408 Da Delfina Via della Chiesa 1 – Artimino ph. 055.8718074, www.dadelfina.it La Cantina di Toia Via Toia 12 ph. 055.8717135 Il Barco Reale

Casa la querce Via La Querce 47 ph. 0574.684070 La Taverna della Rocca Piazza Castello 2, ph. 0574.680459 Osteria Beccaceci Via Venezia 6, ph. 0574.680266 www.beccaceci.com

Montepiano CA DEL SETTA Via della Badia 16 ph. 0574.959829

Poggio a Caiano

Il Vecchio Casale Via Carmignanese 127 ph. 055.877427, www.ristoranteilvecchiocasale.it La Furba Via Statale 99 ph. 055.8705316 www.lafurba.it La Frugola Via Aldo Moro 33 ph. 055.8778143

Vaiano

La Locanda degli Artisti Via Bertini 76 Schignano ph. 0574.983436 Pizzeria G. Rossi Via Braga 191 ph. 0574.946503 La Nuova Tignamica Via Val di Bisenzio 112 ph. 0574.984424

Vernio

Circolo Arci Via Del Bisenzio 292 ph. 0574.957466 Renzo Via Stazione 7 ph. 0574.938151

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Choral Vibrations.

minor by Bach directed by

What gratifications is this

director of the Choir

of November at the Opera

A lot of affection from the acting

Lorenzo Fratini,

of the Maggio Musicale Fiorentino.

A unique, intense and

precocious career. Has Prato played a role in this?

company and the audience.

Theatre of Florence; the

Everybody can sense this, the

concerts in the Church of

Mozart’s Requiem on the 5

Feroci, Niccolò Jommelli,

of all this.

Your ‘petite madeleines’ in Prato?

The outdoor trips in

Carmignano, Artimino and

the dinners at the restaurant

Delfina. Mattonella’s buiscuits

and the breakfasts on Sunday mornings in the cafes Luca

Mannori and Nuovo Mondo.

Since you have entered the

Maggio Musicale Fiorentino, the choir has remarkably

increased its concert activity. Is this the way you work?

Theatre is a public good, and

for an opera theatre the choir is of primary importance, but it is also particularly burdensome, that is why I think –and this

music -music by Francesco Monteverdi and Scarlatti;

Verdi’s Requiem on the 28

choral performances?

The solemn Mass in B

th

and the 30th of November and

the Christmas Concert on the 23 of December. rd

And what about Prato?

We will perform with the Camerata Strumentale,

Beethoven’s Symphony No. 9 on the 7th of May at the Politeama Theatre.

Master Fratini, what is music for you?

Last year, on the evening

Claudio Abbado performed

with us Verdi’s Te Deum, he

was already very sick. When

I reached him in the dressing

room before the rehearsal, he looked weak and worn out,

but he said to me: “you do not

have to worry: music will soon

on stage and directed with

incredible enthusiasm. Well, this is music.

The New Season

of Centro Pecci

Christian De Sica

and the new musical

performance that will soon be presented at the Politeama

18

Christian De Sica doesn’t

care about time: this 62-year –old actor gets ready for a

24 musical on Cinecittà (Italian

would be typical of Prato- that it transform me because it is my energy”. He stood up, went always has to work hard.

So what are the dates of you

the orchestral musicians, the

and the 7 of October and the th

years spent directing the Guido experience- have laid the basis

of understanding between us,

th

concert dedicated to Baroque

Monaco Choir –a very beautiful

audience feels this atmosphere

Santo Stefano al Ponte like

My first musical training, the

education received and the six

musical bringing to you?

Stefano Montanari on the 9th

for Cinema City, T.n) –stage

direction by Giampiero Solari and choreography by Franco

Miseria- and for an impressive

traveling show that started last year and that will arrive at the

Politeama Theatre in Prato on the 7th and 8th of December.

What is Cinecittà about?

A magical world I am familiar

with, a world I have got to know very well and that I want to

celebrate. Nobody in the world

knows of the studios of London or Paris, of Spain or Germany,

but everybody perfectly knows the names of Hollywood and Cinecittà. I tell about Sordi,

about my father, about Sophia Loren, Antony Queen or the

dancers and actors, I tour with forty people and it is always

great. This is the most beautiful thing, that the audience has fun. At the end of a show, a women got to my wife and

asked ‘why does it last just one hour?’, and my wife answered ‘It actually lasts two hours

and ten minutes’. This is the

best compliment that one who makes this job can receive.

Your greatest satisfaction?

When people stop me on the

road and say “thank you” to me.

“What for?”, I ask, “Because you make us smile”

The Metastasio

Permanent Theatre of Tuscany 1964-2014 Fifty Years of

Great Theatre

Performances great couples and duos like Ava A theatre that moves Gardner and Frank Sinatra, between innovation Richard Burton and Liz Taylor, me and Boldi. Those studios have seen everything that is possible to see..

Do you remember your first time in Cinecittà?

and tradition For fifty years, from the early Sixties -under the

careful and forward-looking

direction of Montalvo Casini-

I was in the car and my dad was driving, I was seven

years old. He was shooting Il Generale della Rovere,

directed by Roberto Rossellini.

I was impressed by the fake

snow and the smoke machine.

Sandra Milo was really

beautiful, I couldn’t get my eyes off her.

32

English version

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until the present day, the Metastasio Theatre has been combining research and innovation with great tradition, both producing and hosting performances that have made the history of contemporary theatre.

After it was given the recognition of Permanent Theatre of Tuscany in 1998, it has continued to be a very active laboratory in search of new expressive forms of art, being open to new forms of dramas and contemporary dance, to narrative and research theatre.

The construction works for the Metastasio Theatre –designed by Luigi De CambrayDigny, director of the Regie Fabbriche of the Grand Duchy of Tuscanystarted on the 5th of August

by the work carried on by Ronconi in collaboration with the Orestea and then with the Laboratory of Theatre Design, provided more prestige and expressive possibilities to the Metastasio.

38

The Best on Scene The best new season’s performances at the Metastasio, 1828 and ended in April Fabbricone and 1830.

Politeama theatres.

After the damage caused The Metastasio Theatre’s by the Second World War, new season will open on the theatre was closed for the 5th of November with renovation works in 1956 Strindberg’s Danza Macabra, and opened again to the directed by Luca Ronconi. public in 1964. Above all the Then other famous names support of the then mayor of and international artists will Prato Roberto Giovannini, follow: Pinter’s Homecoming who strongly believed –stage direction by Peter theatre would contribute to Stein- on scene at the the cultural development of Metastasio Theatre from the Prato, brought this theatre to 12th to the 15th of March; the a new life. musical theatre performance From 1965 to 1986, the

by Christoph Marthaler and Metastasio Theatre was his ensemble–from the 24th directed by Montalvo Casini, to the 26th of April- at the who skillfully managed in a Fabbricone-creating in King couple of years to confront Size the perfect enharmonic with the best national and moment (a device in international theatres. At the composition that allows mid of the Seventies, the new sounds of the same pitch Fabbricone theatre, resulted to be interpreted as other

sounds, giving them different functions) and from the 12th to the 14th of December, at the Fabbricone, the overnight sensation of the last years, Argentine playwright Rafael Spregelburd who writes and directs with Manuela Cherubini Furia Avicola (chicken fury). Among the performances produced by the Metastasio, the unmissable Quai Quest by Koltès -from the 12th to the 30th of November at the Fabbricone- curated by artistic and stage director Paolo Magelli, with the Compagnia Stabile del Metastasio, Paolo Graziosi and Alvia Real and the research performance Rising of the Ashes by Tahar Ben Jelloun with an extraordinary group of Senegalese actors –from the 14th of January to the 1st of February at the Fabbricone, stage direction

by Massimo Luconi. At the Politeama, on the 7th and 8th of December, Christian De Sica’s Cinecittà. On the 7th and8th of February, Mina Vagante, the performance dedicated to Mina and to the Italian television variety shows of the Sixties, with the very skillful duo Silvia and Sandro Querci.

My name is Jonathan Getting to know Jonathan Webb, the new director of the Camerata Strumentale.

His name is Jonathan Webb, and he is the characteristic and prestigious conductor

chosen by Florence to lead its permanent orchestra, the Camerata Strumentale.

He has been a ‘friend’ of the Camerata Strumentale for over ten years, since artistic director Alberto Batisti abruptly decided to go to Berlin to personally meet him there, where he was directing a Carmen production. They immediately understood each other. And he also developed the same empathy to the young masters of the orchestra. We have met him to let you know him better.

What did you hope when you accepted this new task?

I hoped to continue this musical adventure that we started together twelve years ago, of which we still don’t know its final destination.

What do you think of the tone and expressive quality of our orchestra’s music?

The Camerata is younger than the majority of us! Its music is fresh and lively.

What are the aspects you are going to focus on in order to further develop the orchestra’s musical potential?

I wish I could still work on the “identity” of the Camerata in

42

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English version English version English version English version

terms of its tone, enhancing it throughout the culture of listening.

What are your expectations related to the future of the Camerata and its next seasons?

I hope that this orchestra will still be the cultural and social heart of Florence and that young people will get ever more involved.

Webb will direct the opening concert –on the 6th of November 214 at the Politeama (all concerts will start at 9 p.m.)- with Beethoven’s Heroic Symphony as the leading performance, then –on the 19th of March- the magnificent

Water Music by Haendel and the extraordinary Jupiter Symphony by Mozart, and the last and special evening on the 7th of May with the Choir of the Maggio Musicale Fiorentino, performing an explosive Nine Symphony by Beethoven.

54 Web Trends The new short films and web series shot in Prato In the beginning there was You Tube, the it was the

turn of Vimeo, Vine and Snapchat. This all has brought to a boom in web series, short films and small online productions that have soon become popular and achieved great numbers, thanks to the power of social networks and the new and ever more efficient channels of crowdfunding.

And if you think that a lowbudget production cannot be associated to good quality, then you are wrong. Some examples? Getalive, the first web series made in Prato and dedicated to live action role-playing games, focused on the lives of six characters in a mix of reality and live role-playing game sessions. A subject matter that has not been well known by the mainstream media but that has been explored with such humor and –sometime even bizarre- irony that, after less than a month from its release, it has obtained a great media visibility. Nerd audience and non-nerd, as well. After the presentation of the first episode at PratoComics, people have been impressed by the good direction by Emanuele Tassi and photography by David Becheri. Conceived, written and produced by Clavisommi, Gruppolucenera and Babele Filmica; among the actors: Duccio Mantellassi, Francesco Gori, Elena Talenti, Azzurra Rocchi, Marcello Sbigoli and Alessandro Patrizi. Shot between Prato and Paris, Boulevard des Italiens, is

and in the movie Arance e Martello by Diego Bianchi, also known as Zoro, which will be released this autumn. Thanks to her contribution to his movie, young actress Giulia Valentini attended the Critic’s week of the Venice Film Festival.

A triumphant debut: in your first movie, Un giorno speciale, you’ ve played the main character, and it was selected for the main competition of the Venice Film Festival. How did you deal with the emotions that you felt?

Ciampi.

I didn’t feel agitated on the Giulia Valentini. From set. Francesca (Comencini, Prato to the Venice Film who directed the movie) knew Festival that I didn’t have experience Everything started with a link in acting and helped me a on Facebook. Her goal was lot. Everybody supported me, to find a job for the weekend helped me and also explained that she could do while in high me everything about the school and the result was the Venice Film Festival and the Venice Film Festival and a way it worked. But when I change of prospective that was found myself there..on the red unavoidable, in fact. The story carpet I was so excited that I of this 22-year-old actress from could hardly breathe!

Rome, Giulia Valentini, seems like a novel or a movie come to Art from the Past life: a student of the last year From the Renaissance of high school participates in a to the French casting call for a walk-on part in Revolution: centuries a movie and is chosen to play of art at the Museo di the main character. The movie Palazzo Pretorio

by Francesca Comencini was Until the 6th of January 2015, Un giorno speciale (A Special in the prestigious halls of the Day, T.n.): presented at the Museo di Palazzo Pretorio Venice Film Festival in 2012, it in Prato, a rare series of earned appreciation from critics masterpieces by Filippo Lippi, and audience alike. Then she Bellini, Caravaggio, Tiepolo, played in the documentary The Tintoretto and Jacopo Bassano Mona Lisa Myth produced for will offer the unique chance History Channel (narrated by of admiring the most famous Morgan Freeman), in Giuliano works of art from the collection Giacomelli’s web series for of the Banca Popolare di RAI channel Primo Canale Vicenza -some of which have the new short film by movie director Matteo Querci, starring Barbara Enrichi –winner of the David di Donatello- and Francesco

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English version

English version English version English version English version fourth section entitled La Bella Natura, a series of works focused on the theme of the representation of nature.

60 never been exhibited to the public before, presenting a wide scenario of Tuscan and Venetian art between the 15th and the 18th centuries.

The exhibition, curated by Professor Fernando Rigon and divided into four sections, presents 86 works between boards and canvas that can be compared considering the subjects they represent in search of the references and similarities that will allow the public to put on the same level –in the iconographical interpretation of the workspaintings of different schools, periods and artists. The first section of the exhibition, entitled Imago Magistra, presents paintings featuring religious subject matters.

Starting with the most popular one in the history of painting, the Virgin Mary and baby Jesus, which is followed in this section by the symbols of virtues and then by the themes inspired by Gospels and the Old Testament. On display in the second section, entitled Immagine Ideale, masterpieces inspired by the old Greek and Roman culture. In the third section, Il volto dell’Idea: il ritratto, offers a global approach to the theme of portrait. Finally, the exhibition ends with the

last Summer and on scene for the first time next Winter,on the 29th and 30th of December at the Metastasio Theatre.

Note down the dates, this Andata, caduta e performance is expected to be ritorno a highlight of the season!

The performance What do you expect from the dedicated to native city of Francesco?

Francesco Nuti, Nicola Pecci: We are very on scene at the excited, of course. And happy, Metastasio Theatre because the Metastasio is the A real journey through the place where Francesco made world of Francesco Nuti, Italian his debut with the Rivista actor and director of recorddel Buzzi. We expect to be breaking movies like Madonna warmly welcomed and partly che silenzio c’è stasera, it has already happened, Chiara e lo scuro, Caruso indeed: you just have to look Paskowski and L’uomo dalla at the fans’ reactions on social vita spericolata. Exploring networks when we announced his success, difficulties and the performance’s dates. inner rebirth. Taken from the Alessio Sardelli: We expect a autobiography Sono un bravo lot of participation: Francesco ragazzo (I am a good boy) is part of the city of Prato, written by Francesco Nuti’s people here think of him as brother Giovanni, who is one of them. He is a man who musician and composer, and has suffered a lot, and you can directed by Valerio Groppa, feel this emotion during the a young film director from performance.

Rome, the musical and theatre performance Francesco Nuti.

Going out to dinner Andata Caduta e ritorno tonight? The answer casts light on one of Prato’s is yes and we tell you greatest artists. In a sincere, where to go direct way without false “B” like Baghino: in Prato, prudery, as confirmed by tradition stands for this wellthe two main actors: Nicola known restaurant in Via dell’ Pecci from Prato –playing Accademia. A new restaurant Francesco- and Alessio has recently opened in Piazza Sardelli, narrating voice. First delle Carceri, Decanter. A performed in Castiglioncello Japanese restaurant with chef and manager from Prato, located downtown Prato?

No sooner said than done: Moi Sushi Lab, in Via Verdi.

The must-go restaurant for Neapolitan-style pizza lovers is Burger Time, in Via Banchelli.

Antica Trattoria di Soldano serves traditional, genuine and delicious dishes. Trattoria

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Lapo: every born-and-bred Pratese has at least once in a lifetime dined at this typical Tuscan trattoria drawn by the delicious aromas coming from the kitchen or by wordof-mouth recommendations.

Piazza Mercatale is also home to one of Prato’s oldest fish restaurants: Tonio.

A Casa Gori is located in Piazza Sant’Agostino: the friendly and yet elegant atmosphere is something you won’t easily forget.

Maddalena offers delicious pasta dishes with fish as well

68 as its signature hot dog with French fries and fried chicken.

Welcome to the 100% natural world of Yop, in Via Mazzini, an organic-vegan bistro and workshop. Cibbè, located at 49 Piazza Mercatale, has a friendly staff and offers genuine and traditional Tuscan cuisine. Antica Fiaschetteria, in Via dell’Accademia, is a real treat for gourmands.

No restaurant is more quintessentially Pratese than King’s Pub. It’s impossible not to find something you like at this popular restaurantpizzeria. Trattoria Sotto I’Campanile, in Via Santa Trinita, is the not-to-be-missed place for creative cuisine.

n.23 - autunno 2014 Trimestrale di cultura, economia e moda spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, lettera b - legge 662/96 - filiale di Firenze - contiene IP - euro 4,00 free copy

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review

prato n. 23 autunno 2014

Untitled a/w 2014

Christian De Sica

La sua Prato e il nuovo musical al Politeama

I 50 anni del Metastasio Gli anniversari dei teatri pratesi

Capolavori

Dal ‘400 al ‘ 700: la nuova mostra di Palazzo Pretorio

Stasera? A cena fuori Itinerario nei ristoranti del centro storico