Pratoreview n. 26

n.26 - estate 2015 Trimestrale di cultura, economia e moda spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, lettera b - legge 662/96 - filiale di Firenze - contiene IP - euro 4,00

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prato n.

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estate

2015

Splash! s/s 2015 Levante

La cantante che vi farà innamorare

Valentina Banci Trionfante “Medea”

Edoardo Nesi

“L’estate infinita”, il suo nuovo libro

Versilia

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10 Arte 12 spettacolo 17 LIbri 18 Lo sguardo da dentro 21 editoriale 22 COver story Levante. Femminile, singolare di Sabrina Bozzoni foto Riccardo La Valle

26 cinema Alessandro Benvenuti Storie di vita quotidiana di Alessandra Lucarelli foto Bossanostra

30 itinerario La nostra vacanza in Versilia 36 lifestyle Un tuffo in piscina di Teresa Favi

42 FESTIVAL Cantami dell’universo di Virginia Mammoli

46 teatro Valentina Banci. Fuoco sacro di Teresa Favi

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50 MOda Spalsh! di Teresa Favi foto Lorenzo Cotrozzi

57 Segni particolari Silvano Agostinelli di Sabrina Bozzoni

59 Segni particolari Paolo Baroncelli di Sabrina Bozzoni

60 ARTE La Biennale di Venezia raccontata da Fabio Cavallucci di Francesca Lombardi

66 Intervista Luca Crocicchi Circondato dalle nuvole di Francesca Lombardi

70 ARTE Scrigni inesplorati 72 Focus La misericordia di Prato di Virginia Mammoli

74 ristorante Soldano di Matteo Grazzini foto Dario Garofalo

76 Shot on site 80 Prato tips 81 English version

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Direttore responsabile

Matteo Parigi Bini

moda

Teresa Favi, Francesca Lombardi redazione

Sabrina Bozzoni, Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Virginia Mammoli, Mila Montagni, Elisa Signorini contributors

Piero Ceccatelli, Guido Parigi Bini, Edoardo Nesi

OrariO di apertura LUGLIO martedì, mercoledì e venerdì 8:00 - 19:30 giovedì 8:00 - 13:00 / 17:00 - 20:00 apertura serale 21:00 - 24:00 sabato 8:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30 domenica e lunedì chiuso Tutti gli appuntamenti dei GIOVEDÌ di LUGLIO sulla nostra pagina facebook

Fotografi

Gianni Attalmi,Ilaria Costanzo, Lorenzo Cotrozzi, Dario Garofalo, Martina Giachi, Riccardo La Valle (Cover) New Press Photo grafica

Martina Alessi, Alessandro Becheri, Chiara Bini Traduzioni

NTL Traduzioni, Costanza Nutini Direttore Commerciale

Alex Vittorio Lana Pubblicità

Gianni Consorti, Alessandra Nardelli società editrice

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009

AGOSTO CHIUSURA ESTIVA dalle ore 13:00 di sabato 8 agosto a lunedì 1° settembre compresi

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Baroni & Gori - Prato Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

ph. Martina Giachi

10 agenda arte

Centro Lato Pecci

Centro Pecci Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato organizza il primo Forum dell’Arte Contemporanea Italiana per fare il punto sul ‘sistema arte in Italia’ e intraprendere significativi cambiamenti nel sistema dell’arte stesso. Il 25-26-27 settembre, www.centropecci.it Interno 8 Fuori dal trecciato. Le relazioni prendono forma è il progetto delle tre artiste Emanuela Baldi, Manuela Mancioppi e Tatiana Villani che hanno ideato un percorso di relazione creativa interpersonale.

Seguendo l’invito di Artforms, associazione pratese che si propone di sviluppare progetti culturali e artistici basati sullo scambio e l’interrelazione, la mostra diventa un intervento a più livelli che apre lo spazio Interno 8 alla città: le artiste lavorano alla creazione di una grande installazione di stracci e scarti della produzione tessile locale, invitando ad una parteci-

Palazzo Pretorio

pazione libera per contribuire alla creazione dell’opera.

Lato Che cosa è e può essere, ora, una mostra? Quasi più la consideriamo per ciò che dovrebbe essere, un punto interrogativo – o un rischio. La personale di Riccardo Lanciotto Magris il rischio se lo assume in pieno. Il titolo è Zwischenraum (interstizio, con richiamo al traum/sogno del tedesco): stratificazione di immagini, corpi, oggetti per ricreare una situazione totale, in cui arte e vita vengono a coincidere. Dal 2 luglio al 12 settembre. www.lato.co.it Moo Lo spazio ospita A TTUBO, collettiva degli artisti Chiara Bettazzi, Nebojsa Bogdanovic, Ivano Cappelli, Noumeda Carbone, Carlo Colli, Andrea De Ranieri, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Patrizia Gozzini, Marco Andrea Magni, Andrea Marini, Manuela Menici, Moallaseconda, Rachel Morellet, Edoardo Nardin, Rudy Pulcinelli,

Dryphoto Palazzo Pretorio

Stefano Tondo, Patrizio Travagli, Massimiliano Turco, Enrico Vezzi.

Fino al 18 settembre.

Museo del Tessuto Cinquanta fotografie e cinquanta cortometraggi, realizzati dalla fotografa Ilaria Costanzo e dal Collettivo John Snellinberg, per una mostra che riflette la realtà multietnica della città di Prato.

Ogni foto rappresenta un italiano ed uno straniero che collaborano in diversi settori della vita comunitaria, per un grande affresco di luoghi e volti della Prato contemporanea. Facewall, fino al 27 settembre. www.museodeltessuto.it Officina Giovani Doppio appuntamento con la terza tappa di TU35 – Geografie dell’arte emergente in Toscana, progetto organizzato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci con Officina Giovani di Prato per sondare, captare e indagare le energie creative che ci circondano, dando spazio a

Moo

sperimentazione, trasversalità e commistione di discipline artistiche e linguaggi creativi, dall’arte visiva alla musica, dal cinema al video, dal multimedia al design.

Questa volta le province sotto osservazione sono Pisa con la mostra dal titolo Anabasi e Siena con la mostra Guardarsi intorno.

Dal 26 giugno al 12 luglio.

Palazzo Pretorio Un excursus storico di 7 grandi luoghi della sanità toscana, gli ospedali fiorentini di Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio e degli Innocenti, il Santa Maria della Scala di Siena, il Misericordia e Dolce di Prato, il Santa Chiara di Pisa e il Ceppo di Pistoia. E’ la mostra Il corpo e l’anima. I luoghi e le opere della cura ospedaliera in Toscana dal XIV al XIX secolo, curata da Esther Diana e Francesca Vannozzi e visitabile fino al 14 settembre negli spazi a piano terra del Museo. www.palazzopretorio.prato.it

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agenda spettacolo

Caparezza Lato

LUGLIO Il Castello dell’Imperatore si anima con Il cinema sotto le stelle, fino a settembre anche quest’estate i film più belli della stagione cinematografica appena conclusa.

Con un occhio di riguardo ai film italiani che hanno tenuto alta la bandiera del cinema d’autore all’ultimo Festival di Cannes. Teatro, conferenze, musica, cinema, laboratori per bambini e aperitivi ai Giardini di Sant’Orsola, che si preparano a vivere un’estate da tutto esaurito (fino al 5 agosto). Mercoledì 1 luglio Rachele Bastreghi, anima femminile dei Baustelle, sul palco allestito nella Corte delle sculture Lazzerini per Voci di donna. A Palazzo Pretorio, Degustazioni ad arte, un’occasione per parlare d’arte sorseggiando un bicchiere di buon

Levante

vino (1 e 8 luglio). Nasce Prato Filmmakers Festival, evento dedicato al cinema di finzione, sperimentale e documentario volto a valorizzare la cinematografia della città di Prato, 7 e 8 luglio al Cinema Eden.

Parte il Festival delle Colline – Siamo tutti bellissimi!: 8 luglio, Don Backy con la Filarmonica Giuseppe Verdi, nella bellissima cornice delle Villa Medicea di Poggio a Caiano. La sera successiva il festival si sposta all’Anfiteatro Pecci, con Marc Ribot’s Ceramic Dog, l’eclettico e ricercato chitarrista che non finisce mai di stupire con la sua musica free jazz, punk e post elettronica. Venerdì 10 luglio, il musicista pratese Andrea Franchi ritorna nella sua città, nello spazio riportato a nuova vita del Giardino del Fabbrichino. L’11 luglio,

Niccolò Palazzo Fabi Pretorio

Massimo Altomare & Ettore Bonafè ricordano i frenetici anni ‘70 con una serata dedicata a Freak Antoni nella Corte delle sculture Lazzerini. Dopo un anno straordinario condiviso con Daniele Silvestri e Max Gazzè, Niccolò Fabi torna sui palchi estivi con il GnuQuartet e fa tappa a Prato il 16 luglio all’Anfiteatro Pecci. Nella stessa data, per il Festival delle Colline, ritmi in levare e atmosfere circensi con Adriano Bono & The Reggae Circus, uno spettacolo che, tra mangiafuoco e acrobati, fa irruzione nella meravigliosa Villa Giamari di Montemurlo.

Ultima ospite di Voci di donna, Nada, il 17 luglio nella Corte delle sculture Lazzerini. Dal 17 al 19 luglio, Suoni in Rocca, una tre giorni musicale nella suggestiva location della

Interpol

Rocca di Carmignano: Discoverland di Pier Cortese & Roberto Angelini, Alabama Grayson Capps col chitarrista J.Sintoni e Cristina Donà. Livornesi, psichedelici e amati da Virzì che li ha voluti per la colonna sonora de La prima cosa bella, i Bad Love Experience, il 20 luglio nel Giardino Fabbrichino. Mercoledì 22 luglio, Alessandro Galati, uno degli ambasciatori del jazz italiano, con il suo album/progetto ‘G plays G’ nella Chiesa di Bonistallo (Poggio a Caiano). Giovedì 23 luglio, Matteo Bonechi in concerto nel Giardino Fabbrichino. Un duo che arriva dritto da Charlottesville (Virginia), Morwenna Lasko & Jay Pun, la sera del 24 luglio nel Parco del Bargo (Poggio a Caiano).

Nella serata del 28 luglio, spazio al violoncello ribelle

www.gruppofantacci.it www.archiviomichelucci.it prato, via frascati 67

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agenda spettacolo

Rachele Bastreghi

di Rebecca Roudman, accompagnato dalla swinging band Dirty Cello, in Piazza della Badia a Vaiano.

Chiude il Festival delle Colline il rocker/surfer Frankie Chavez, il 29 luglio alla Rocca di Carmignano.

Luglio, però, ha un ultimo asso nella manica: il 31 luglio i Marlene Kuntz portano il loro alternative rock all’Anfiteatro Pecci.

Rebecca Roudman

Adriano Bono & The Reggae Circus

piazza Mercatale suona rock tutto il mese di agosto.

Anche quest’anno, infatti, Prato Estate porta i giovani talenti toscani nello spazio polivale del Tondo di piazza Mercatale. Mitici Gorgi, con la loro atmosfere punk, strutture electrowave, avantgarde e nonsense, il 6 agosto. Miozio, musica rock con sfumature psichedeliche e tribali, il 13 agosto. Fantastic Bra, tre pratesi e il loro rock strumentale energico e trascinante, il 20 agosto, infine Asino, il duo di Massa Carrara il 27 agosto.

Lunedì 24 agosto, nella Corte sculture Lazzerini, Jazzasonic: Dario Cecchini con la sua musica a cavallo fra jazz, funk, ritmi composti e sonorità moderne.

AGOSTO Danny Bronzini Trio: il 3 agosto nella Corte delle sculture Lazzerini, il progetto di Daniele Bronzini, classe 1995, acclamato da pubblico e critica come ‘il nuovo talento della musica made in Italy’, affiancato da due musicisti tra i più quotati della musica afroamericana in Italia, Carlo Romagnoli e Davide Malito. SETTEMBRE Ma non è finita qui, perchè A settembre,

il

evento che chiude il calendario di Prato Estate: gli Interpol.

La band newyorkese dall’irresistibile appeal new wave, durante il suo tour mondiale passa anche da Prato, l’1 settembre in piazza Duomo.

Con questo però non temete! Una manifestazione si conclude e se ne riapre immediatamente un’altra: Settembre – Prato è spettacolo (nuovo nome del Settembre Pratese) anima quest’ultimo stralcio d’estate con i suoi appuntamenti culturali e musicali.

Tra i concerti, tutti in piazza Duomo, da non perdere: il cantautore romano Alessandro Mannarino, 2 settembre; l’istrionico Caparezza, 3 settembre e i Negrita, 4 settembre.

Il 10 settembre, sempre grande in piazza Duomo, il gruppo

vincitore di Amici, The Kolors.

Senza dimenticare l’imperdibile appuntamento della Palla Grossa, in piazza Mercatale il 4 e il 5 settembre per la semifinale e sabato 12 per la grande finale.

Altro appuntamento da non dimenticare, l’Urban Ecofestival, al Parco della Liberazione e Pace, Ex Ippodromo: il 17 settembre a dare il via alla decima edizione di questa manifestazione, la cantautrice italiana Levante; Marco ‘Morgan’ Castoldi & Megahertz nel Bio Electric Tour il 18 settembre, con in apertura di Francesco Guasti, pratese prodotto da Piero Pelù; gli Africa Unite sabato 19 e in chiusura, il 20 settembre, Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare (ingresso gratuito).

Piazza San Domenico, 26 Prato - info & prenotazioni 0574-24842 - www.legaragebistrot.it info@legaragebistrot.it

Le Garage bistrot

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AGENDA Libri

Si ringrazia per la gentile collaborazione La Feltrinelli Librerie Prato – via Garibaldi 92/94 a, Prato NON DIRLO. IL VANGELO DI MARCO SANDRO VERONESI “Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. 13 euro

L’ESTATE INFINITA EDOARDO NESI Italia. Estate del 1972. Ivo il Barrocciai convince il padre a finanziargli l’acquisto di un terreno per costruire una fabbrica di tessuti da “far invidia ai milanesi”. Cesare Vezzosi, piccolo impresario edile, costruisce appartamenti popolari.

Pasquale Citarella pittura case, capannoni e palazzi. Siamo all’alba di un nuovo mondo e l’albero della vita sta intrecciando i destini: Barrocciai incarica il Vezzosi di costruire la fabbrica. Il Vezzosi, a sua volta, incarica Citarella. Mentre la fabbrica si va edificando, le vite private dei protagonisti iniziano a scricchiolare, travolte dall’impeto di una crescita continua e rapidissima. Una saga familiare che segue cinque personaggi indimenticabili, l’affresco di una nazione giovane e ambiziosa, sulla quale splendeva la buona stella della fortuna e nella quale si soffriva solo – ma tanto – per amore. 19 euro

MALEFICA LUNA D’AGOSTO CRISTINA GUARDUCCI Sullo scenario di una Maremma infuocata e quasi onirica, la storia di un nobile casato in decadenza si disvela a poco a poco nei suoi segreti più oscuri con una serie di episodi bizzarri tra il fantastico e il grottesco. Una strampalata e aristocratica famiglia fiorentina è perturbata dall’esistenza di un mostro, oltre che da faide intestine relative all’eredità. Passioni e rancori, incidenti e malintesi, fino a un’epica risoluzione finale all’interno di un caotico ospedale. 16 euro

SUI PEDALI TRA I FILARI. DA PRATO AL CHIANTI E RITORNO EMILIANO GUCCI Una bicicletta, anzi due. Per i semplici spostamenti quotidiani e per evadere dalla piana pratese-fiorentina, dove i confini si confondono e le identità si annacquano. Per fuggire, anche da se stessi: svoltando verso la campagna, sui colli del Montalbano o del Chianti classico, da Carmignano a Vinci e poi a Greve, Radda, Gaiole, tra le strade del vino e la gente che lo fa, respirando sogni e fermentazioni alcoliche; ripiombando tra le vie di Prato, tra l’hockey e la Palla Grossa, fino a una libreria del centro, sotto lo sguardo sornione di Curzio Malaparte. 12 euro

18 Lo sguardo da dentro

Da L’estate infinita Un piccolo estratto del libro, scelto con l’autore

In alto da sinistra si riconoscono Edoardo Nesi e la copertina del nuovo libro, accanto a due foto di produzione tessile pratese

Per questo numero il nostro sguardo da dentro è quello dei personaggi del nuovo bellissimo libro di Edoardo Nesi - Ma lavorano anche la domenica, Pasquale? Sento il rumore...

- Da quando hanno avviato, si fermano solo la domenica pomeriggio, Maria. Ivo è pieno di lavoro! Madonna santa, quanto ce n’ha!

Ma non solo lui! Il lavoro c’è per tutti. Ce n’è da buttare via...

Maria chiuse gli occhi per cercare di distinguere ogni singolo suono della soffocata, shönberghiana cacofonia che sortiva fuori dalle porte socchiuse dei capannoni. Non era facile: sarebbe stato arduo anche per un tecnico tessile isolare i singoli strumenti all’opera nel gran concerto del lavoro perché il metronomico, maciullante battere dei telai si mischiava ai ronzii e agli scatti e agli schiocchi e al trascinarsi a catenaccio delle filande, e il sibilo frullante delle ritorciture si fondeva con la vibrazione delle orditure e tutti questi suoni andavano a unirsi al compatto, continuo ringhio delle macchine della rifinizione lì vicina, appena contrappuntato dal martellio lontano delle officine meccaniche insediatesi nella zona

industriale, poco oltre il capannone muto di Brunero. Maria si chiese da dove venisse quel fervore, quell’attivismo quella voglia di alzarsi presto anche la domenica mattina per andare a lavorare che pervadeva ogni metro quadrato di quella loro città e di gran parte dell’Italia e spingeva tanti a credersi capaci d’intraprendere. Anche i suoi fratelli, venuti da Panni solo quattro anni prima per murare, s’erano messi in proprio: avevano aperto una ritorcitura, loro che fino a poco tempo prima non sapevano nemmeno cosa volesse dire ritorcere un filato, e ora eccoli lì che si facevano le foto davanti al capannoncino affittato, accanto alla lucidissima placca d’ottone su cui avevano fatto incidere RITORCITURA MONTECASTRO & C. Di chi era il merito di quel miracolo?

Perché le pareva un miracolo che chiunque potesse provare a intraprendere: quando mai era successo prima, in Italia, che si potesse sprezzare il destino e decidere di tirarsi fuori dalla miseria con il proprio lavoro, liberamente, senza dover chiedere

permessi o favori a nessuno? Non è un miracolo, la libertà? Chissà se c’era davvero una spiegazione logica all’improvviso, contemporaneo fiorire di così tante persone e delle loro ambizioni, dei sogni materiali più liberi e sfrenati di tutti e d’ognuno, soprattutto della povera gente come loro! Com’era possibile che, praticamente di punto in bianco, ci si potesse sentire autorizzati a sperare nel futuro? A Maria pareva impossibile fosse solo questione di essere capaci di sacrificio, di riuscire a impegnarsi ogni giorno sino allo sfinimento. Come poteva bastare?

Anche se per lavorare si dimenticavano di dormire - come Pasquale che da anni non riusciva mai a godersi più di quattro-cinque ore di sonno filato, o come i suoi fratelli Michele e Nicola, che avevano sempre le occhiaie e la barba lunga - erano davvero tutti così bravi? Tutti così improvvisamente capaci di fare gli imprenditori, invece di

lavorare a campanella? No, doveva per forza esserci qualche altra ragione, ma per quanto si sforzasse non riusciva a trovarla, e allora, divertita dal fatto di assistere - e anzi di vivere dentro - a un grande spettacolo inspiegabile, a volte si diceva che a splendere su di loro non era che la fortuna. Sì, il merito doveva essere di uno spirito benigno che si era posato su quella città e su quella gente per regalarle un po’ di lavoro, e col lavoro erano venuti la buona sorte, il riscatto, l’orgoglio, la fiducia nel futuro e quel briciolo di felicità che le pareva di veder brillare negli occhi di tutte e di tutti, alla Zona Verde. Ma quella mattina, davanti alla gran facciata del capannone del Barrocciai, quel pensiero la turbò. Perché se il merito era davvero della fortuna, allora nulla garantiva che quello spirito invisibile un giorno non se ne andasse misteriosamente così com’era venuto, e volasse via a illuminare altre città,

altre nazioni, altre genti, portando con sé quell’oceano di lavoro e di speranza, Come avrebbero fatto, da soli? Per un attimo Maria provò a immaginarsi quello stesso panorama avvolto dal silenzio: le porte dei capannoni arrugginite e chiuse a lucchetto, i parcheggi delle aziendine invasi dalle cartacce invece che dalle automobili appena lavate dei titolari e degli operai, le strade vuote e impestate di buche colme d’acqua putrida, e inorridì. Si avvicinò al marito e l’abbracciò forte, e dopo un po’ quella visione scomparve. No, non è possibile, si disse. Non può essere che il mondo cambi così tanto e così male, che il lavoro degli uomini come Pasquale non venga ricompensato. che l’impegno e il sacrificio della povera gente non siano premiati! Sarebbe come dire che il mondo e tutta la sua bellezza le ha create il caso, invece del Signore Iddio! Sarebbe la fine di ogni cosa!

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21 Editoriale

L’estate perfetta

La Versilia, le piscine, i festival: ecco tutti i nostri consigli per la stagione più leggera dell’anno “Il cielo è perfetto, così miracolosamente terso da sembrare dipinto…”

Inizia cosi il nuovo libro di Edoardo Nesi, L’estate Infinita, di cui potete leggere un estratto in queste pagine. E’ il 1972, agosto, il mare, la Versilia, i sogni ancora lì intatti e pronti a diventare realtà.

Bastava poco…

Adesso poco non basta più, spesso non basta neanche tanto. Ma è ancora estate, il cielo in certe giornate è ancora di un azzurro perfetto, e la Versilia in certi angoli è rimasta tanto uguale a quelle estati degli anni ’70 da far venire il groppo allo stomaco. Noi vi abbiamo raccontato l’estate del 2015: la Versilia oggi, con i suoi luoghi e i suoi riti – per il giorno e per la notte- l’arte di Pietrasanta, i migliori ristoranti, le colazioni più fragranti e le spiagge da non perdere… tutto senza nostalgia. Abbiamo scoperto per voi degli indirizzi speciali per chi rimane in città: sono le piscine in collina, alcune più note e aperte al pubblico pagante altre più esclusive e riservate.

Luoghi quasi segreti dove regnano privacy, silenzio, relax, e dove lo charme è in-

fuso nell’atmosfera rustica di orti biologici, frutteti, giardini e dove si possono anche gustare straordinari prodotti a chilometro zero. Abbiamo raggiunto la nostra Valentina Banci, a Siracusa: la sua Medea di Seneca, diretta da Paolo Magelli, che ha debuttato in prima assoluta al Teatro Greco di Siracusa è un successo assoluto per critica e pubblico, tanto che lo spettacolo - coprodotto dal Metastasio insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico - andrà in scena anche al Colosseo il 13, 14 e 15 luglio. Prima di poterla vedere al Fabbricone la prossima primavera, ci ha raccontato come vive questi giorni entusiasmanti. Di Prato ci ha parlato anche Alessandro Benvenuti, adesso in Tv con la serie per Sky I delitti del BarLume, che alla nostra città è legato fin dagli esordi con Francesco Nuti e Athina Cenci.

Prato d’estate è tanta musica: le pagine dedicate ai Festival vi guideranno alla scoperta degli appuntamenti da non perdere. Tra i tanti, Levante, cantante raffinata e bellissima, a Prato il 13 settembre e nostra copertina. Buona lettura.

è ancora estate, il cielo in certe giornate è ancora di un azzurro perfetto, e la Versilia in certi angoli è rimasta tanto uguale a quelle estati degli anni ’70 da far venire il groppo allo stomaco

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di Sabrina Bozzoni foto Riccardo la Valle Uno sguardo e capisci già che questa ragazza ha molto da raccontare. Occhi marroni, profondi come il mare da cui proviene, spirito rock che si lascia intravedere dietro l’allure che sembra quello di una grande attrice. E poi c’è la musica. Conosciuta dal grande pubblico con il singolo “Alfonso” nel 2013 all’interno del suo primo album “Manuale Distruzione” (vi ricordante quel ritornello?), Claudia, per gli amici Levante, è tornata sulla scena con 12 brani intimi e potenti, contenuti nel suo nuovo “Abbi cura di Te”. L’abbiamo incontrata, prima di questa calda estate ricca di live, in occasione del suo attesissimo concerto in città. La vedremo infatti il 17 settembre sul palco dell’Urban Ecofestival al Parco della Liberazione e Pace, (Ex Ippodromo di Prato). Una quattro giorni (17-20 settembre), dove gli eventi musicali si alterneranno a contenti culturali e workshop, tutti ad ingresso gratuito. Ma veniamo alla nostra chiaccherata.

Claudia, mezza infanzia in Sicilia, poi a Torino. Una tosta gavetta per diventare una delle cantautrici più interessanti del panorama italiano. Come ti senti al pensiero?

Wow! Che belle parole. Fortunatamente

non ho la consapevolezza, né il pensiero di esserlo, altrimenti sarei rovinata. Vivo con l’eterna e tormentante idea di non essere mai abbastanza, nel tentativo di fare e dare sempre di più. L’insicurezza mi salverà.

“Abbi cura di te” è lo struggente titolo del tuo ultimo album. Amori, emozioni e poi dolorosi finali e rinascite. Un album maturo. Raccontaci la sua gestazione “Abbi cura di te” arriva quando meno te l’aspetti. E’ una di quelle frasi banali, che ci si dice quando ci si saluta. Lo dice una mamma, una nonna, un’amica affezionatissima… E poi arriva il momento in cui vuoi dirlo tu a te stessa. Dopo “Manuale Distruzione”, il mio primo album, ho desiderato di amarmi un po’ di più. E adesso eccomi con 12 nuovi brani in cui racconto le storie che mi sono piovute addosso in questo ultimo anno. C’è tanto amore, ma soprattutto quello rivolto alla persona riflessa allo specchio. Quello per me, quello che spesso non so darmi e allora un po’ mi obbligo. E’ nato in pochissimi mesi, tra la primavera e l’estate del 2014.

Avevo tante cose da dire, tanti amici da aiutare, tanta vita da vivere.

Ti stiamo vedendo suonare in molti palchi italiani e non solo. Che cosa dobbia-

non perdetevela giovedi 17 settembre sul palco dell’urban ecofestival all’ex ippodromo di prato

Levante, nome d’arte di Claudia Lagona, classe 1987, origini catanesi, un cuore tra Milano e Torino

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Cuore e anima. A tu per tu con Levante, la nuova cantantessa che vi farà innamorare

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Femminile, Singolare

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Music intervista

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Il suo singolo d’esordio è Alfonso, brano che diventa uno dei “tormentoni” dell’estate 2013. A maggio è uscito il suo secondo album “Abbi cura di te”

mo aspettarci il 17 settembre all’Urban Ecofestival?

Un concerto rock. Un live in cui è necessario lasciarsi andare, partecipare, saltare, cantare. Ci sono tanti momenti, ognuno prezioso a proprio modo. So essere intimista e furiosa, so cantare sottovoce e poi toccare note alte per gridare una gioia o un dolore.Aspettatevi una persona semplice e complessa al tempo stesso. Il caos.

Come si chiamano le tue principali ispirazioni? Quelle che generano le tue musiche e le tue parole?

Si chiamano semplicemente vita. Le emozioni più forti sono quelle che mi portano davanti al foglio bianco, indipendentemente dalla loro natura. Purché mi brucino dentro.

5 cose che ami della vita?Il passato, le persone, i salti nel buio, sbucciarsi le ginocchia per rialzarsi ridendo, ritrovarsi.

Icona Social e stile da vendere. I segreti per un “selfie” perfetto!La luce è fondamentale.

E’ la base della fotografia! Tutto il resto è gusto personale.

A Levante non fare mai…?Tante cose! Di certo non amo i convenevoli e l’ipocrisia.

Preferisco le spalle ad un sorriso forzato.

Se chiudi gli occhi cosa vedi?

Vedo un palco gigantesco e tantissime persone sotto.

Levante in un: libro, album, piatto, vestito, città.Due di due (De Carlo), Grace (Jeff Buckley), Cozze alla tarantina, un Valentino, New York Il tuo orgoglio più grande?Il fan che mi segue per un concerto macinando tanti, tanti chilometri.

Tu e la Toscana, una manciata di luoghi che ami di questa terra?Io amo tutto della vostra terra. Tutto! Firenze, banalmente, la zona di Grosseto, Il parco naturale della Maremma (ho dei bellissimi ricordi), Siena. Ma insomma ci sarebbe da elencare una miriade di posti.

Progetti per il futuro?

“Non sottovalutare le conseguenze dell’amore” Musica è…

Cura per l’anima. Ciò che si avvicina di più al cielo.

Ciao Levante, ti aspettiamo a Prato!

Evviva!

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Storie di vita quotidiana A tu per tu con Alessandro Benvenuti di Alessandra Lucarelli foto Bossanostra

E’ uno dei ‘nostri’ maestri, padre di quella satira, comicità e cultura toscana che è riuscito ad interpretare in ogni espressione artistica. Dall’esordio negli anni Settanta come cabarettista con I Giancattivi fino al cinema, con titoli diventati cult come Ad ovest di Paperino, Benvenuti a casa Gori, Zitti e mosca - per citare alcuni dei film più famosi da lui diretti – insieme a molte interpretazioni televisive e cinematografiche. Oggi Alessandro Benvenuti è la new entry della seconda stagione di I delitti del BarLume, serie Sky diretta da Roan Johnson, di origini toscane, così come l’autore dei romanzi da cui è tratta la serie, Marco Malvaldi, e tutta la serie è stata girata all’Isola d’Elba.

I delitti del BarLume si può definire un prodotto di artigianalità toscana al 100%.

Come si coniuga questo senso di tradizione con l’internazionalità propria delle serie tv?

C’è un’attenzione particolare, sia da parte della rete che degli autori, al prodotto e a fare in modo che sia molto ben organizzato. Un voler fare cinema, piuttosto che una fiction, che si sente in ogni momento: meno casualità, maggiore ottimizzazione dei tempi, maggiore cura per tutto quello che è il prima delle riprese. E questo è merito soprattutto del regista.

Per Alessandro Benvenuti tutto è inizia-

to a Firenze, con i Giancattivi Il teatro Humour Side, oggi teatro di Rifredi, è stata la casa dei Giancattivi per molto tempo. Siamo nati come operatori cultuali aprendo il primo cabaret alternativo a Viareggio, l’Hot Frog, che è stato il punto di riferimento della satira a livello nazionale.

Dopo questo primo successo l’Arci regionale toscano ci propose la gestione della sala da ballo alla Casa del popolo di Rifredi: lì nacque quel grande momento di satira che attraversò l’Italia negli anni Settanta.

E la città di Prato quando è arrivata?

Prato si è accorta di noi più tardi, quando siamo diventati famosi. Abbiamo iniziato a fare televisione e nella nostra formazione è arrivato Francesco Nuti, con cui abbiamo fatto diversi spettacoli al Teatro Metastasio.

Ma sinceramente le attenzioni più affettuose che ricordo sono durante le riprese del purtroppo sfortunato - film Caino e Caino: è in quel momento che ho scoperto una città meravigliosa!

Ho incontrato persone straordinarie, generose, altruiste, un’attenzione commovente.

Tutt’oggi ho amici qui e venire a trovarli è sempre un’esperienza molto piacevole.

Spero di essere rimasto nel cuore di tanti pratesi, e mi fa sempre piacere parlare della vostra bella città.

Dopo è arrivato l’esordio al cinema, con

Nella pagina a fianco: Alessandro Benvenuti attore,drammaturgo, regista, sceneggiatore e scrittore

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In alto: un primo piano del regista e attore toscano, new entry della seconda stagione de “I delitti del BarLume” serie Sky diretta da Roan Johnson

il film Ad ovest di Paperino che ha segnato l’inizio della sua lunga carriera cinematografica. Dove nascono le sue storie? Quel è il genio della comicità toscana, secondo uno dei suoi grandi interpreti?

Nascono dalla vita, quella di tutti i giorni. Ad ovest di Paperino è la storia del grande problema della nostra generazione, l’incapacità di ascoltarsi, oggi un male più vivo che mai.

Benvenuti a casa Gori e Ritorno a casa Gori sono una rappresentazione, chiaramente spettacolarizzata, di quella che è stata la vita nella mia famiglia, Zitti e mosca il travaglio del partito comunista che diventava PDS, I miei più cari amici l’annuncio che il Grande Fratello sarebbe piombato su di noi, Belle al bar il confronto con il diverso… Si parla sempre di cose della vita, cercando di fare delle favole e non di raccontare il telegiornale: ecco per me fare cinema è questo.

Noi toscani abbiamo una visione disincantata e la capacità, attraverso la coloritura della nostra lingua, di essere convincenti come affabulatori: basta pensare che il più grande scrittore esistente è Dante… siamo

messi bene come tradizione, no? Non dobbiamo fare altro che attingere al nostro Dna. Sempre rinvigorendo e nutrendo la fonte.

Un incontro che le ha cambiato la vita?

Artistico, Athina Cenci, la donna che mi ha battezzato a teatro. Personale, mia moglie Chiara. E’ l’amore della mia vita, colei che dà un senso a tutto quello che faccio.

La sua soddisfazione più grande, professionale e personale?

Professionalmente, il film Benvenuti a casa Gori perché è arrivato dopo una crisi profonda. Sono ripartito da un inferno personale, con una forza che mi riconosco, e che ho apprezzato tanto. Aver pensato, ideato e scritto con Ugo Chiti quello spettacolo è stato il mio battesimo ‘da solo’.

E non è un caso che siano ormai 28 anni che lo porto in tournée. Personalmente è quella di avere una famiglia ‘simpaticamente imperfetta’. Lo so che siamo poca roba, rispetto al mondo, ma una robina davvero simpatica e questo accontentarsi delle nostre imperfezioni, essere felici dei nostri piccoli difetti, mi riempie di gioia. E’ stato un viaggio meraviglioso.

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Prato Via dei Palli 4, - tel. 0574 1945000 - Viale Marconi 50 (zona fiera) - tel.05741940272 Pistoia Via Fermi (zona sant’agostino), - tel. 0573 1915900

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30 ITINERARI VERSILIA

LA NOSTRA VACANZA IN VERSILIA

Piccolo itinerario lifestyle alla scoperta della costa più glamour della Toscana di Alessandra Lucarelli

TUTTO QUELLO CHE OCCORRE SAPERE PER UN’ESTATE INDIMENTICABILE IN VERSILIA

le tipiche cabine da spiaggia della Versilia, in basso il molo di Forte dei Marmi (ph. Dario Garofalo)

Il nostro itinerario parte da Viareggio, con una ricca colazione alla Pasticceria Patalani (via Zanardelli 183), un punto di riferimento per gustare specialità artigianali sia dolci che salate nella zona del Mercato, oppure da Nilo’s (via Fratti 662), con il suo grazioso dehor proprio davanti alla pineta. Concedetevi una passeggiata sul lungomare, percorrendo con lo sguardo il ricco repertorio di stili architettonici e decorativi che si dispiega fra caffè, bagni, hotel e villini. Richiami neo-classici al Liberty primo-novecentesco, contaminazioni Déco, il Razionalismo degli anni Venti e Trenta: dal Cinema Savoia ai Magazzi-

elegante ed esclusiva sala al quinto pia-

Alpi Apuane o nella splendida terrazza a bordo piscina sul roof garden. Il ristorante Romano (via Giuseppe Mazzini 122), una stella Michelin, il regno di Romano Franceschini e della moglie Franca Checchi che aprirono questo ristorante, giovanissimi, negli anni Sessanta o ancora il ristorante Da Pino (via Matteotti 18), gestione familiare dal 1979, offre ai suoi ospiti una vasta scelta di prelibatezze, frutto della passione per la cucina tradizionale sarda: dall’aragosta alla catalana, crudo di crostacei, astice, da accompagnare con la fregola o il pane carasau e un buon bicammirando nel mezzo lo chalet Martini, il chiere di vino a scelta tra le 400 etichette Gran Caffè Regina Margherita, lo stabili- della cantina. mento Balena, le facciate dei Villini Tolomei e Chizzolini. il Lido di Camaiore, luogo ideale per una Qui si trova l’unico ristorante due stelle vacanza a misura di famiglia.

Michelin della Versilia, il Piccolo Princi- Dopo una giornata in spiaggia, il lungope del Grand Hotel Principe di Piemonte mare diventa il centro nevralgico per (piazza Giacomo Puccini 1): cucina squi- grandi e piccoli, punteggiato da negozi, sitamente ricercata, valorizzata da una caffè, gelaterie e mini parchi giochi. notevole carta dei vini, da gustare nella E’ proprio il pontile di Lido a formare una

32 ITINERARI VERSILIA

PASTICCERIE E RISTORANTI DA GRAN GOURMET

sorta di parentesi ideale con l’altro nuovo pontile, quello di Tonfano: all’interno, dopo Lido, altre 4 piccole località si rincorrono senza soluzione di continuità e con uno stile allegro e informale, più ‘casalingo’ della vicina Forte dei Marmi. Incontriamo per prime Le Focette, in passato ritrovo notturno dell’intera Versilia con la Bussola di Bernardini e gli altri locali: qui hanno suonato i più grandi artisti degli anni Sessanta e Settanta, qui è nata Mina.

Segue Tonfano, coi suoi mercatini e le famosa soprattutto per quella Versiliana tanto cara a D’Annunzio e oggi main stage in estate di una serie di appuntamenti tra cultura e spettacolo. Viale Morin, silenziosa e lussuosa parallela del lungomare, da Fiumetto ci porta direttamente a Forte dei Marmi, la più elitaria tra le località della costa. Il chiasso frizzante della villeg-

In questa pagina : una vista Fiumetto, qui è un rumore lontano: stadi Pietrasanta bilimenti balneari con il fascino discreto di club esclusivi, maison internazionali, immagini della spiaggia della Versilia shop deluxe al posto delle antiche bot(ph. Dario Garofalo)

meta esclusiva e chic, una Saint Tropez nostrana che ha un po’ dimenticato quello charme dégagé che l’aveva resa buen ritiro di casa Agnelli e della bellissima Virginia. Qui concedetevi una colazione al Caffè Morin, situato nella zona esclusiva di Roma Imperiale (via Caio Duilio 5): ordinate cappuccino e brioche e fermatevi a leggere il giornale seduti nell’accogliente veranda. Nessuna fretta, questo è il luogo ideale per rilassarsi (almeno la mattina, la sera è tutta un’altra storia…). Alternativa il Caffè Principe, nella centralissima piazza del Fortino.

Da non perdere il mercato del mercoledì (e in forma ridotta la domenica) dove trovare cose piuttosto care ma bellissime e ricercate; e un Negroni alla Capannina, al tramonto, per respirare ancora quel sapore d’antan che la rende unica.

Forte dei Marmi è il regno di ristoranti esclusivi e stellati. Tra questi non potete perdere l’esperienza alla tavola di Cristoforo Trapani, Chef alla guida del ristorante La Magnolia dell’hotel Byron, una stella Michelin (viale Morin 46).

In Via Carducci, Lorenzo, sempre una

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ITINERARI VERSILIA

stella Michelin, è da oltre 30 anni il luogo di Sant’Agostino e trova il suo centro prodi riferimento per appassionati gourmet, prio in piazza Duomo. Qui, tra i tanti validissimi ristoranti segnaliamo l’Enoteca Cucina a vista, menù di carne e di pe- Marcucci (via Garibaldi 40), Pinocchio, sce, eleganti sale dal design vagamente in Vicolo San Biagio, Filippo, via Stagio ispirato allo stile coloniale, fresco dehors Stagi e Marzocco in via del Marzocco 64. estivo, musica jazz e una cantina di vini Ma che estate sarebbe senza le famose sotterranea che racchiude un caveau in serate sotto le stelle della Versilia? pietra a vista sono gli ingredienti del ri- Da La Capannina di Franceschi, a Forstorante stella Michelin Bistrot (via della te dei Marmi, con le serate capitanate Repubblica 14). Per il sushi e il sashimi, il dall’intramontabile Jerry Calà e la musica punto di riferimento è The Fratellini’s (via live del Piano bar di Stefano Busà (tra i Franceschi 2a). Arriviamo a Pietrasanta, grandi ospiti di quest’estate anche i Subsonica) al Costes, locale giovane e alla la piccola Atene della Versilia.

Twiga, il noto club di Marina L’ideale è arrivarci verso l’ora del tramonto, magari in bici lungo il viale alberato che di Pietrasanta. Atmosfera ‘clubbing’ al Seporta dal mare a questo luogo scolpito ven Apples, dove si respira l’aria internanel marmo. Se attraversate piazza Duo- zionale della Versilia più giovane e stylish. mo non potrete non soffermarvi qualche Ancora l’Ostras Beach (da non perdere minuto di fronte alle quattro opere mo- l’aperitivo cool della domenica, il nuonumentali di Igor Mitoraj che celebrano vo progetto estivo in collaborazione con l’artista nell’anno della sua scomparsa e raccontano il suo legame con questo luo- Rush), il Sunset sul lungomare del Cingo. Mitoraj Mito e Musica, a Pietrasanta quale, e il Beach Club, location estiva unica nel suo genere, con eventi e spettache si snoda nelle piazze e nel complesso

I LOCALI DELLA COSTA, MUSICA E DIVERTIMENTO TUTTA LA NOTTE

In questa pagina: Maitò di Forte dei Marmi La Magnolia - Hotel Byron di Forte dei Marmi, in basso Piccolo Principe - Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio

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Casa di Rodo

Un tuffo in piscina

Le più belle piscine fuori-porta di Prato. Gli indirizzi segreti di Teresa Favi foto Dario Garofalo

Nella pagina accanto, in alto: la piscina di acqua salata di Casa Le Bandite. In basso la piscina con il piano teak dell’agriturismo Sottotono

Prato. Estate. Sole. Temperature over 25°. I “vestimenti leggeri” a volte non bastano ad affrontare le calde giornate estive pratesi.

Molti scelgono le vie del mare, i fan della campagna si precipitano all’ombra dei boschi e dei casali in pietra immersi nel verde delle colline che abbracciano la città. Ma esistono indirizzi inaspettati, che in pochi conoscono, che possono accontentare gli amanti dell’acqua, della natura e del relax senza il rischio di incappare in lunghe code sull’autostrada alla volta della costa. In molti casi basta solo un telefono per prenotare e un costume.

Sono le piscine in collina, alcune più note e aperte al pubblico pagante come quelle del complesso turistico di Pietramarina, conosciuta come ‘la piscina del Pinone’, altre più esclusive e riservate. Indirizzi quasi segreti dove regnano privacy, silenzio, relax, e dove lo charme è infuso nell’atmosfera rustica di orti biologici, frutteti, giardini e dove si possono anche gustare straordinari prodotti a chilometro zero o ricette ricercate della tradizione locale, persi – in molti casi - nel fascino

dell’Appennino Tosco Emiliano promosso, quest’anno, Patrimonio dell’Unesco.

VAL DI BISENZIO CASA LE BANDITE Questo è un indirizzo di case vacanza che dietro la scorza della semplicità cela alcune perle rare votate al buon vivere. L’uso gratuito della piscina, ad acqua salata (11X5 x 1.20-1.40) e questo è già un elemento di per sé unico nella zona, è vincolato al pranzo o alla cena (15-35 euro a persona), chi ama la solitudine totale può sdraiarsi in riva al ruscello che lambisce il bosco di proprietà. Ma la particolarità di questo luogo è data proprio dalla ristorazione. Roberto Nannini e sua moglie Maria, i titolari, hanno acquistato alcuni anni fa un antico ricettario: 400 ricette della Contea di Vernio risalenti al tempo in cui Lorenzo il Magnifico andava a trovare i Conti Bardi suoi parenti. Oggi servono in tavola quei piatti riscoperti, esaltati da cotture a bassa temperatura, in assenza di ossigeno, con tecniche e mezzi all’avanguardia.

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Casa di Rodo

Un esempio? Il pollo al vin santo cotto per 14 ore a 60°. Insomma la filosofia di Roberto è di offrire servizi e prodotti “onesti” (dal cibo al vino) con un rapporto qualità-prezzo superiori alla media. Solo su prenotazione, via Bolzano 189 - Le Confina, Vernio (Prato), ph. +39 0574 940184, mob. +39 333 1050970.

Il POZZO DI CELLE Per godere della sua piscina è necessario il pernottamento (30 euro a persona), perché il Pozzo di Celle è un b&b a tutti gli effetti, ma la piscina è talmente bella che ne vale la pena. Circondata da un prato di erba che sembra un tappeto verde e immersa in un parco silenzioso, ben curato è dotata di lettini, ombrelloni e di teli da bagno. La cucina a base di materie prime locali permette facoltativamente agli ospiti di mangiare a pranzo e a cena. Solo su prenotazione, via Celle 29/a, Vernio (Prato), ph. +39 0574 957092, mob. +39 339 6637738.

AGRITURISMO SELVAPIANA E’ incastonata su di un belvedere impareggiabile che domina le cime e i prati verdi dell’Appennino Tosco Emiliano la piscina (8 x 4 x 1,45) di questa fattoria e agriturismo

aperto di recente, con tanta passione, da Simone Rossini. Ci si può venire a dormire una notte per godere della pace, del fresco e dell’aria buona di montagna (solo 3 camere a 25 euro a persona colazione inclusa) per restare il giorno dopo a coccolarsi sul bordo vasca gustando i frullati e i centrifugati a base della frutta e verdura che Simone coltiva a pochi metri, oppure scegliere di pranzare, fare merenda o restare a cena (25 euro a persona, vino della casa e acqua inclusi).

In entrambi i casi l’uso della piscina - con ombrelloni e sdraio - è gratuito, ed è il solo modo per godersela. Ci sono gli animali da cortile, un apiario, l’orto e il frutteto. Solo su prenotazione, via Selvapiana 5, Cantagallo (Prato), ph. +39 0574 956045.

MONTALBANO COMPLESSO TURISTICO PIETRAMARINA (PISCINA DEL PINONE) All’interno del Parco Naturale del Montalbano, in una zona panoramica collinare sul versante sud, all’interno del complesso turistico Le Case Vacanza Pietramarina, sorgono due piscine, una per i bambini e una più

indirizzi esclusivi e di nicchia che in pochi conoscono

Nella pagina accanto, dall’alto in senso orario: due particolari dell’agriturismo Casa di Rodo, il belvedere della piscina del Pinone, la piscina e il bosco circostante della piscina dell’Agriturismo Selvapiana

40 lifestyle piscine

grande per gli adulti, dotate di acquascivolo, affacciate su una bella oliveta in posizione panoramica, immerse nel verde e aperte in estate dalle 10 alle 18.30 (da lunedì al sabato: adulti 12 euro, ragazzi 8 euro, bambini ingresso gratuito, la domenica: adulti 15 euro, ragazzi 10 euro, bambini ingresso gratuito). Non si accettano prenotazioni, via Provinciale di Pietramarina 7, 9, 11, 13, Località San Giusto-Pinone, Carmignano (Prato), ph. + 39 331 8519403.

SOTTOTONO La piscina (20 x 6 x 1.60 nel punto più alto) di questo splendido agriturismo immerso nelle colline di Carmignano, in una straordinaria posizione panoramica a 400 metri di altezza, è circondata da un pianovasca a doghe in teak ed è dotata di eleganti lettini in legno, tavolini e ombrelloni. L’accesso è consentito anche agli ospiti esterni (20 euro a persona nel week end, 10 euro da lunedì a venerdì). Servizio bar, light-lunch dalle 13 alle 14.30, il ristorante è aperto a cena dal martedì alla domenica. Solo su prenotaIn alto, uno scivolo nella zione, via Poggio dei Colli 1-2-3, Santa Cripiscina piccola del Pinone stina a Mezzana, Carmignano (Prato), ph.

gli amanti dell’acqua, della natura e del relax senza il rischio di incappare in lunghe code sull’autostrada

+39 055 8712158.

CASA DI RODO Siamo appena fuori dalla provincia di Prato: ai piedi del colle di Tizzana, a Quarrata. Ma vale la pena segnalare questo appetibile indirizzo di charme. La piscina della struttura agrituristica Casa di Rodo è aperta tutti i giorni. Una grande vasca - con trampolino basso e una rotonda degradante dove i bambini posso sguazzare senza pericoli nell’acqua bassa e le signore stendersi al sole pied dans l’eau - è incastonata in un immenso parco di 10 ettari dove scorrazzano pavoni, galli, galline e oche in libertà e dove, per la gioia dei più piccoli, trotterellano anche i cavallini falabella. In questa location dove l’esclusività e la privacy si intersecano con una simpatica aria di campagna, l’accesso è consentito anche agli ospiti esterni.

C’è il servizio bar, e il ristorante, aperto a pranzo e a cena tutti i giorni escluso il martedì, serve una cucina toscana rivisitata a base di prodotti locali o provenienti dall’orto biologico dell’agriturismo. Solo su prenotazione, via Vecchia Fiorentina II Tronco, Quarrata (Pistoia), ph. 0573 743198.

Ristorante Enoteca Piazza delle carceri 1/2 prato Tel 3356695459 - 0574 475476 Sito web www.decanteristorante.it

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42 itinerari musica

Cantami dell’universo La provincia di Prato a ritmo di musica.

I concerti da non perdere dell’estate 2015 di Virginia Mammoli

In questa pagina: Rachele Bastreghi Nella pagina a fianco in senso orario: Levante, Niccolò Fabi, Negrita, Interpol, Andrea Franchi, Caparezza

Prendete carta e penna, perché questa estate Prato è ricca di appuntamenti imperdibili.

Con Prato Estate 2015 arriva una vera e propria pioggia di eventi che rinfrescherà le vostre giornate fino a settembre. Cinema, teatro, musica, tante location e tante iniziative. Per rendervi la vita più semplice, ecco per voi i festival e i concerti dei prossimi mesi, perché si sa, l’estate mette voglia di ballare! Partiamo dalla rassegna musicale Voci di donna, nella Corte delle sculture Lazzerini: l’1 luglio, Rachele Bastreghi, anima femminile dei Baustelle e ammaliante icona della musica poprock italiana, presenta ‘Marie’, il suo primo EP da solista; il 17 luglio, protagonista è Nada, con ‘Occupo poco spazio’. Nella stessa location, l’11 luglio, Massimo Altomare & Ettore Bonafè dedicano una serata alla musica dissacrante di Freak Antoni. Il 3 agosto, Danny Bronzini Trio, il nuovo progetto del giovanissimo e apprezzatissimo Daniele Bronzini. Per chi ama la musica jazz con personalità, lunedì 24 agosto, Jazzasonic, del poliedrico Dario Cecchini. All’Anfiteatro Pecci, due delle serate di punta di questa stagione: Niccolò Fabi

in concerto con il GnuQuartet (16 luglio) e i Marlene Kuntz, il 31 luglio in esclusiva regionale con ‘Catartica tour’. Attesissimo il finale di questa edizione, che vede sul palco di piazza Duomo, il primo settembre, gli Interpol.

Dopo il concerto di Milano andato sold out, la band newyorkese ha scelto Prato per il suo tour mondiale. Ma c’è di più, perché non può mancare come ogni anno il Festival delle Colline, che scova fra le migliori proposte del panorama internazionale le prelibatezze che il main-stream tiene nascoste. Apre la 36° edizione il senatore del cantautorato italiano Don Backy con la Filarmonica Giuseppe Verdi, l’8 luglio nella bellissima cornice della Villa Medicea di Poggio a Caiano. A seguire melodia, free jazz, punk e post elettronica con Marc Ribot, chitarrista eclettico e figura cardine della scena newyorkese dagli anni ‘70 ad oggi, giovedì 9 luglio all’Anfiteatro Pecci. L’ultimo grande lavoro di Alessandro Galati, ‘G plays G’, in cui il pianista rielabora alcune delle pagine più intense di Gershwin, il 22 luglio alla Chiesa di Bonistallo (Poggio a Caiano). Dalla sempre prolifica Charlottesville

foto Fabio Marchiaro

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itinerari musica

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(Virginia) al meraviglioso Parco del Bargo di Poggio a Caiano, arrivano Morwenna Lasko & Jay Pun, violino e chitarra acustica, un duo capace di coniugare il virtuosismo del jazz con le radici folk, blues e bluegrass, suggestioni celtiche e atmosfere africane, venerdì 24 luglio. E ancora, martedì 28 luglio in piazza della Badia a Vaiano è il momento del violoncello ribelle di Rebecca Roudman, strepitosa musicista californiana, che sale sul palco con la sua swinging band, Dirty Cello. L’appuntamento finale è il 29 luglio alla Rocca di Carmignano con la chitarra di Frankie Chavez, surfer portoghese e artista giramondo, tra le rivelazioni del rock europeo degli ultimi anni. Lo stesso suggestivo spazio vede, dal 17 al 19 luglio, la tre giorni musicale Suoni in Rocca: apre ‘Discoverland’ di Pier Cortese & Roberto Angelini, prosegue con Alabama Grayson Capps insieme a J.Sintoni e termina con la bellissima voce di Cristina Donà. Ma questa estate, grazie all’iniziativa Ex Fabbrica 2015, Prato ha conquistato un nuovo spazio davvero interessante, quello del Giardino del Fabbrichino, dove fino al 5 agosto si tiene una fitta programmazione di concerti, teatro e incontri letterari. Tra le varie serate, due artisti pratesi

tornano in città: Andrea Franchi, venerdì 10 luglio e Matteo Bonechi giovedì 23. Il 20 luglio invece i suoni psichedelici dei Bad Love Experience. L’estate non finisce qui, chi è partito per le vacanze ha modo di rifarsi grazie a un settembre carico di eventi incredibili. Parte Settembre – Prato è spettacolo, che vede grandi nomi della musica italiana sul palco di piazza Duomo: le musiche del moderno stornellatore romano Alessandro Mannarino il 2 settembre, Caparezza il 3 settembre e i Negrita il 4 settembre. Il 10 settembre, sempre in piazza Duomo, il gruppo vincitore dell’ultima edizione di Amici di Maria de Filippi, The Kolors. Mentre dal 17 al 20 settembre è la volta dell’Urban Ecofestival, al Parco della Liberazione e Pace, Ex Ippodromo (ingresso gratuito).

La prima volta in terra toscana per la manifestazione nata e cresciuta in Veneto e che negli anni ha ospitato i migliori artisti italiani sotto il segno del divertimento e della sostenibilità: per questa decima e prestigiosa edizione, in ordine: Levante, Marco ‘Morgan’ Castoldi & Megahertz nel Bio Electric Tour, gli Africa Unite e Luca Bassanese con la Piccola Orchestra Popolare.

prato, un’estate all’insegna della musica. grandi concerti e festival fino a tutto settembre

In questa pagina in senso orario: Mannarino, The Kolors, Morgan, Morwenna Lasko & Jay Pun Nella pagina a fianco: in alto Interpol, in basso Bad Love Experience

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46 teatro interview

Fuoco sacro

Valentina Banci e la sua trionfale “Medea” al teatro greco di Siracusa di Teresa Favi Una vera e propria ovazione per l’attrice pratese valentina banci, con bis al COlosseo dal 14 al 15 luglio

A sinistra, Valentina Banci in due momenti dello Medea di Seneca, lo spettacolo diretto da Paolo Magelli andato in scena al Teatro greco di Siracusa dal 15 maggio al 28 giugno (ph. Tommaso Le Pera)

Una vera e propria ovazione per Valentina Banci nei panni della Medea di Seneca, diretta da Paolo Magelli, che ha debuttato in prima assoluta al Teatro Greco di Siracusa per il 51esimo ciclo di spettacoli classici. 15 serate indimenticabili tra maggio e giugno che hanno valso all’attrice e al regista di Prato (direttore generale del Teatro Metastasio dal 2010 e fondatore della sua compagnia stabile) un tripudio di riconoscimenti. Tanto che lo spettacolo - coprodotto dal Metastasio insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico - andrà in scena anche al Colosseo il 13, 14 e 15 luglio, a quindici anni dalle messe in scena per il Giubileo del 2000. Valentina Banci, una presenza scenica forte e incisiva, amata e seguita dal pubblico pratese fin dagli esordi, è diplomata alla Bottega teatrale di Vittorio Gassman. Ha collaborato in produzioni di Giorgio Albertazzi, Alberto Di Stasio, Jon Andrea Tombre e Simon Boberg e ha fondato con un gruppo di artisti toscani l’associazione culturale Kulturificio. Ha lavorato in tv con Rai e Mediaset. Per Sky ha partecipato alla seconda serie televisiva dei Delitti del BarLume girata sull’Isola d’Elba, a fianco di Filippo Timi e Alessandro Benvenuti, diretta dall’angloitaliano di stanza a Pisa Roan Johnson. E’ nella compagnia stabile del Metastasio dall’anno della sua fondazione, il 2011, e da allora protagonista dei numerosi allestimenti autoprodotti dal teatro che costellano ogni stagione. Saranno nove, quelli della prossima stagione invernale, tra cui sette debutti - Medea compresa (al Fabbricone dal 5 al 10 aprile) - e due riprese.

Il grande successo riscosso dalla Medea, un esito annunciato o una sorpresa?

Ero sicura del grande lavoro di Paolo Magelli, ma sapevo anche che questa era una Medea di rottura con i cliché del Teatro di Siracusa. Poi c’è stata la magia dell’incontro con il pubblico che ha risposto ogni sera con un affetto, calore ed emozioni che non avevo immaginato prima del

debutto.

Come si è preparata e dove ha cercato l’ispirazione per interpretare il ruolo importantissimo di Medea?

Quella di Seneca, raramente rappresentata in Italia, è una Medea modernissima che ha ispirato anche riflessioni e saggi anche di tutta la scuola freudiana del primo Novecento. Questo per dire che questa Medea parte da dei presupposti interiori e analitici assai più articolati rispetto a quella di Euripide, più politica e sociale. Questa sua modernità mi ha consentito di partire da me stessa scavando nella mia interiorità. Un processo che di default attivo, comunque, ogni volta quando comincio a lavorare su un personaggio, perché ritengo che un attore debba mettere a disposizione tutta la sua capacità, il suo talento ma anche le sue proprie risorse interiori.

Prima Siracusa poi sarà la volta del Colosseo, per un’attrice di teatro cosa significa calcare due scene imbevute di storia dello spettacolo come queste?

Recitare nell’antico teatro greco di Siracusa è stata un’emozione che difficilmente potrò riassaporare in un altro palcoscenico, è tutto meraviglioso, la campitura immensa di questo teatro, quel bianco che ti abbaglia, quella forza trascendentale che non capisci da dove arriva se da cielo o dalle pietre e anche il numero di spettatori, 5.000-7.000 persone ogni sera, e per di più alla luce del giorno perché gli spettacoli iniziano come nell’antichità all’inizio del tramonto, cioè tra le 18 e le 19.

Il Colosseo immagino sarà indimenticabile, ancora non riesco a immaginare il momento cruciale in cui entrerò in scena.

Il Metastasio, già teatro Stabile, è stato riconosciuto quest’anno dal ministero dei beni culturali “teatro di rilevante interesse culturale”, guadagnandosi 300mila euro di finanziamento in più rispetto allo scorso anno. Come

48 teatro interview

Valentina Banci, diplomata alla Bottega di Gassaman, dal 2011 è una attrice della Compagnia stabile del Metastasio (ph. Roberto Ferrantini)

è stata accolta dall’interno la notizia?

Con grande gioia e con un sospiro di sollievo.

Negli ultimi anni il Teatro aveva subito tagliati consistenti e malgrado questo era riuscito a fare il quadruplo rispetto al passato, attività collaterali comprese, ma è stato anche molto faticoso, quindi avere dei fondi in più dà al Metastasio la prospettiva di migliorare e incrementare i suoi progetti.

Alla luce della sua esperienza che cosa significa per un teatro e per una città avere una compagnia stabile?

Cerco di spiegarlo a partire dalla nuova riforma che prevedere per tutti i teatri nazionali l’istituzione di ensamble fissi. Questo perché ci si è accorti che con un gruppo di attori stabili si possono raggiungere livelli più elevati, stabilire relazioni progettuali con il territorio più serie e continuative, una fra tutte la formazione. Inoltre la stabilità di una compagnia consente una gestione economicamente più virtuosa con la ripresa di più titoli durante la stagione avendo a disposizione un repertorio, questo per citare gli aspetti più evidenti e senza addentrarmi negli aspetti di ordine artistico.

Cos’è per lei il teatro?

E’ il lavoro del palcoscenico. E’ artigianato. Credo a quello che avviene là sulle scene, e quando

sono nelle mani di un maestro che riesce a mettermi in situazioni che mi consentono di andare veramente infondo alle cose, scendo giù dentro la mia anima e ci trovo tutto quello che mi è necessario. Lasciamo Valentina Banci alla sua Medea, mentre la compagnia stabile del Metastasio si appresta a portare al Festival di Spoleto Porcile di Pier Paolo Pasolini, per la regia di Valerio Binasco, titolo che ritroveremo nel cartellone della nuova stagione dal 5 al 15 novembre, poi volerà a Lisbona dove parteciperà ad un importante festival di teatro internazionale con Hotel Belvedere di Ödön von Horváth, traduzione e regia di Paolo Magelli (in programma al Metastasio dal 4 al 6 dicembre). La stagione 2015-2016 si annuncia intanto di grande respiro con 26 titoli che onorano il teatro classico e d’avanguardia e Peter Stein che ha già ricevuto oltre 500 richieste per il laboratorio per attori in vista del Riccardo II che debutterà nel 2016. Tra gli artisti che firmano le nuove produzioni: Luigi Lo Cascio e Sandro Veronesi; in scena: Pippo Delbono, Adriana Asti e Stefania Rocca. L’inaugurazione della stagione, il 30 ottobre, è affidata alla punta di diamante della scena contemporanea italiana, Romeo Castellucci, con una prima nazionale.

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Il tuo rifugio cittadino?

La mia casa e la mia amata Calvana La tua Prato del cuore?

Quella degli anni ’70 che ho visto nascere e vivere in un modo meraviglioso

La tua carriera ha inizio da?

Dal lontano ’67, avevo 14 anni, ho iniziato come garzone di bottega e poi eccomi qua, coiffeur e Cavaliere del Lavoro. Del mio settore in Italia siamo solo in due!

Silvano Agostinelli, Hair Stylist e Coiffeur. Cavaliere del Lavoro e orgogliosamente pratese.

Tutto il resto è storia, stile e bellezza Che cosa ami del tuo lavoro?

Amo ogni cosa, dall’aspetto creativo a quello più tecnico. Il mio lavoro mi ha dato tutto, devo ringraziare Prato e i pratesi per questo La bellezza secondo te è?

Onestà

Tre aggettivi per definirti?

Determinato, amante delle sfide, rispettoso Il ricordo più bello legato alla tua carriera?

Avevo 14 anni quando il mio datore di lavoro mi diede le chiavi del suo negozio, fu una gratificazione indimenticabile

Un film, un piatto, una canzone Il cacciatore di Michael Cimino, tortelli di patate della Vallata, Imagine di John Lennon Un sogno?

Rivedere la nostra città com’era Un’ossessione Il rispetto per il lavoro artigianale Dove possiamo trovarti?

In via Angelo Badiani, 5 a Prato di Sabrina Bozzoni

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segni particolari tips

Il tuo rifugio cittadino?

La mia casa La tua Prato del cuore?

Passeggiare la domenica mattina per le vie del centro dandosi il buongiorno

Una serata con Paolo in centro città. Dove ci porti?

Aperitivo da Pino, cena dal Mau per un panino al lampredotto o al Burger Time per una pizza. E poi un drink da Apotheke

Paolo Baroncelli. Un debole per la moda. Hair stylist, make up artist e un microcosmo pratese che porta il nome di Cherry Blossom Un piccolo tour del centro fatto apposta per te Un abito da Jak&Nu , una lezione di cucina vegetariana da Patrizia Gozzini, le stoffe di Marmino e il laboratorio di bijoux di Elisabetta Breschi

Un film, un piatto, una canzone A single man di Tom Ford, pasta al pomodoro, L’angelo azzurro di Umberto Balsamo La bellezza secondo te è?

Saper giocare con il mondo Un’ossessione L’ordine Un sogno?

Una vacanza con mia mamma

Che cosa ami del tuo lavoro?

L’unicità Tre aggettivi per definirti?

Perfezionista, instancabile , paranoico Il tuo ricordo più bello legato alla tua carriera?

Il primo editoriale firmato da me di Sabrina Bozzoni

61 ITINERARI arte

Una visita speciale

La Biennale di Venezia raccontata da Fabio Cavallucci, direttore del Centro per L’Arte Contemporanea Luigi Pecci All the World’s Futures è il titolo della 56.

Esposizione Internazionale d’Arte curata da Okwui Enwezor. Una esposizione sicuramente complessa, che nasce con l’intento di dipingere scenari futuri, ma in realtà fotografa la difficoltà e allo stesso tempo la fragilità del nostro presente.

In attesa di avere il nostro osservatorio privilegiato sul contemporaneo - l’apertura del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato è prevista per il 2016 - abbiamo visitato la Biennale per Pratoreview con una guida d’eccezione, Fabio Cavallucci, direttore del Centro e figura di rilievo del panorama internazionale dell’arte. Con lui abbiamo creato un percorso nel percorso, e abbiamo cercato di vedere la Biennale anche da un altro punto di vista, parallelo a quello di Enwezor, che allo stesso tempo privilegia il valore estetico delle singole opere.

“Il tema scelto da Enwezor non è un tema facile da trattare: il rischio di parlare del futuro con un linguaggio che invece comunica l’incertezza e il dubbio che contraddistinguono il presente era molto forte – premette Fabio Cavalucci - In effetti questa Biennale si presenta come una sorta di discesa agli

inferi fin dall’ingresso: le bandiere nere di Oscar Murillo segnano un’atmosfera che pervade l’intero percorso, in un crescendo di angoscia che lascia spazio, solo a tratti, a scenari di cupo ottimismo. Di solito non mi convince, ma la collocazione della sua opera all’entrata la trovo molto efficace. La prima stanza nel padiglione centrale ai Giardini è sicuramente una delle più riuscite: dedicata a Fabio Mauri, uno dei pochi italiani in mostra, presenta un’opera storica dell’artista scomparso. Anche qui una riflessione sulla situazione dell’arte contemporanea questa volta italiana e del suo scarso peso sul piano internazionale è obbligatoria: sono solo 4 gli italiani presenti, due dei quali scomparsi, Pino Pascali e Mauri, e due naturalizzati tedeschi, Monica Bonvicini e Rosa Barba. Enwezor nella conferenza stampa ha lasciato trapelare anche le motivazioni di una scelta così radicale: secondo lui non ci sono artisti italiani viventi in grado di raccontare il presente. Non mi soffermo su un tema fin troppo spinoso in questo momento storico. Preferisco piuttosto soffermarmi su Mauri: con questa installazione, che è già stata esposta a una Biennale in passato, rappresenta tutto il suo dramma

questa Biennale si presenta come una sorta di discesa agli inferi fin dall’ingresso: le bandiere nere di Oscar Murillo segnano un’atmosfera che pervade l’intero percorso

In questa pagina: Oscar Murillo Nella pagina a fianco: in alto opere di Jeremy Deller, in basso Katharina Grosse

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ITINERARI Arte

In questa pagina: Fabio Cavallucci direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (foto Ivan D’Alì) Nella pagina a fianco in senso orario: Pino Pascali, Fabio Mauri, Terry Adkins,Monica Bonvicini, Oscar Murillo

personale e allo stesso tempo quello degli ebrei che devono lasciare la loro patria. La valigia è simbolo di questa diaspora ma anche muro di diffidenza, ostacolo alla serenità per un intero popolo. Alla luce degli eventi di questi ultimi anni, quest’opera si presenta quanto mai attuale e molto più diffusa rispetto all’ambito circoscritto per il quale l’aveva pensata Mauri. Mi viene in mente a questo proposito Michail Bachtin che, parlando del romanzo russo, sostiene che con la fine della servitù della gleba, le anime morte descritte da Gogol - che erano nient’altro che i servi della gleba citati negli atti burocraticisi trasformano da fenomeno circoscritto a fenomeno universale. Come tutto il genere umano diventa popolato da anime morte, lo stesso avviene per l’opera di Mauri che da dramma particolare assume un valore universale. Nella seconda stanza Christian Boltanski, che torna due volte nel percorso espositivo: all’inizio con un video della fine degli anni ’60 di forte impatto emotivo - un

uomo tossisce e vomita sangue in maniera ininterrotta - e più avanti, all’Arsenale, con un secondo lavoro, un’altra videoinstallazione dove un flebile tintinnio è allo stesso tempo un suono piacevole e dolce e suono di morte. La land art di Robert Smithson, un grande albero sradicato e senza vita, che parla ancora di distruzione è il preludio all’installazione ambientale di Thomas Hirschhorn, un artista che personalmente amo molto. A Venezia, come aveva già fatto durante Manifesta a San Pietroburgo, l’artista simula il crollo di una parte dell’edificio, che è anche simbolo del crollo del nostro quotidiano, di un mondo fatto di cose che conosciamo bene. È un artista che lavora in sovrabbondanza, che racconta un tempo che sta finendo. Trovo che lo spazio chiamato Arena sia un elemento fondamentale di questa edizione della Biennale: progettata dall’architetto artista David Adjaye è una quinta teatrale che per tutta la durata dell’esposizione è palcoscenico di letture

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ITINERARI Arte

tratte da Il Capitale di Karl Marx. Una scelta che ho interpretato come volontà di ritornare alle origini della contemporaneità, una contemporaneità che ritrova nel capitalismo una radice importante. Non è un’invenzione di Enwezor: aveva già proposto qualcosa di molto simile Catherine David a Documenta nel 1997, come del resto lo stesso Francesco Bonami alla Biennale di Venezia curata da lui. Il padiglione centrale si chiude con una nota di leggerezza, ancora una denuncia ma con contorni meno pesanti, firmata Jeremy Deller”.

Concluso il percorso ai Giardini, continuiamo con il nostre mentore all’Arsenale: “Personalmente preferisco questa parte dell’esposizione che si apre con una magnifica installazione dell’artista algerino Adel Abdessemed: coltelli e spade che emergono dal terreno quasi fossero fiori nocivi e pericolosi. Questi fiori si presentano ai nostri occhi appena illuminati dalle scritte luminose di Bruce Nauman, che parlano dell’eterno dissidio tra vita e morte. Sarebbe lungo soffermarmi sulle singole note di questa sinfonia che racconta l’incertezza e

la paura del presente in scena all’Arsenale: c’è la morte narrata attraverso le immagini firmate da Steve McQueen in un duplice video; ci sono le armi minacciose di Monica Bonvicini; l’umanità lacerata e ferita di Georg Baselitz; la guerra raccontata da Harun Farocki. Ma anche all’Arsenale, l’ultima nota è un suono di speranza: acquistando i mattoni dell’installazione di Rirkrit Tiravanija si sostiene un’associazione a tutela dei lavoratori oppressi. Una concreta partecipazione è forse uno dei futuri possibili.”

La Biennale è anche quella delle 89 partecipazioni nazionali, una parte che Fabio Cavallucci ammette di amare molto: il padiglione degli Stati Uniti, con le installazioni multimediali di Joan Jonas; il piccolo negozio di conceria della provincia greca che racconta il dramma di questo paese; e infine la geniale opera di C.T. Jasper e Joanna Malinowska per il padiglione della Polonia che vede la mise en scène di un opera lirica a Haiti e getta una luce potente, anche se tardiva, su vicende storiche sconosciute ai più.

La Biennale è anche quella delle 89 partecipazioni nazionali, una parte che Fabio Cavallucci ammette di amare molto

In questa pagina: Kutlug Ataman Nella pagina a fianco in senso orario: Arena Padiglione Centrale, Bruce Nauman, Chris Ofili, Lili Reynaud Dewar, Adel Abdessemed

66 intervista ARTE

Circondato dalle nuvole

Intervista con Luca Crocicchi, pittore amato da Sgarbi e presente alla sua grande mostra di Expo di Francesca Lombardi

Nella pagina accanto dall’alto in senso orario Ritratto di donna, La poltrona velata, La seduta.

Quest’ultima è l’opera presente a Expo

La mostra curata da Vittorio Sgarbi per l’Expo di Milano presso il Padiglione Eataly, Il Tesoro d’Italia, racconta anche la nostra terra. Ci sono infatti ben due pittori pratesi: Andrea Martinelli, di cui abbiamo spesso parlato in queste pagine, e un più defilato Luca Crocicchi. Cosi nella geografia artistica italiana Prato ha un posto d’onore grazie a due autori diversi ma simili per un tratto importante: essere pittori prima di tutto, in un’ accezione antica e totale del termine. Per questa occasione abbiamo incontrato Luca Crocicchi presente a Expo con un dipinto, La seduta, realizzato nel 2010. L’opera scelta da Sgarbi raffigura un giardino in tutto il suo splendore di verdi e una seduta in pietra in un inquietante attesa all’ombra delle fronde. Nato a Cantagallo Luca Crocicchi è amatissimo da Vittorio Sgarbi che scrive di lui: “Mai come in queste sue ultime opere la pittura di Luca Crocicchi esibisce la coscienza di una profonda partecipazione alla storia dell’arte europea, una coscienza che rimanda alla Metafisica, al Surrealismo figurativo, alla Neue Saschlichkeit nordica, al Realismo Magico italo tedesco, a tutti quei contributi di generico ambito primitivista che hanno inteso

rielaborare in chiave moderna l’eredità della grande tradizione italiana. Luca Crocicchi europeo, dunque, in quanto italianissimo (se non toscanissimo) continuatore di Giotto e di Carrà, del Sasseta e di Gnoli, di Usellini e di Colacicchi, propugnatore di una rappresentazione che dell’apparenza fa mezzo di estraniamento dalla realtà ordinaria piuttosto che di immedesimazione in essa.”

Come è avvenuto il suo incontro con la pittura ?

Tardivamente e casualmente. La passione per la pittura si è sviluppata con il lavoro, ogni giorno più viva. Leggendo e studiando libri di storia dell’arte antica, osservando il lavoro dei pittori contemporanei e lasciandomi influenzare dalla natura.

Ha scelto una vita molto isolata, lontano da i grandi scenari del mercato dell’arte.

Perché? Si è mai pentito di questa scelta ?

Non sono isolato, vivo nella campagna dell’Appennino, ma non è un esclusione dai luoghi dell’arte, anzi… con gli strumenti attuali siamo nel mondo, con il vantaggio che qui sono circondato dalle nuvole.

La sua amicizia con Vittorio Sgarbi , come

68 intervista ARTE

In queste immagini: Il mio giardino, la seconda opera voluta da Sgarbi per la mostra a Villa Bagatti Valsecchi e un ritratto di Luca Crocicchi

è nata e come si è evoluta ?

Con Vittorio Sgarbi ci siamo conosciuti nel 1984 presentati da Giovanni Testori per la mia prima mostra alla Rotonda della Besana. La nostra amicizia si è evoluta con memorabili incontri e scontri. Sgarbi è venuto da me innumerevoli volte ed ad ore possibili ed impossibili, come è normale per lui.

In tanti anni è cresciuto l’affetto e la stima reciproca.

Cosa significa essere a Expo ?

Esseri presenti all’Expo è un momento di visione molto diverso da un Museo, all’interno di una grande vetrina contemporanea. Mi sembra una circostanza molto favorevole per far conoscere la pittura italiana ai numerosi visitatori provenienti da tutto il mondo, che poi è l’idea del curatore.

Prato era un luogo di gallerie importanti e grandi collezionisti quando l’economia girava. Adesso come vede cambiato lo scenario dal suo punto di vista?

Si ricordo alcune gallerie che si impegnavano in un attività molto vivace, anche se personalmente non ho mai considerato Prato come luogo di gallerie d’arte importanti…

Il Museo Pecci aprirà nel 2016: come lo vorrebbe?

Ho conosciuto nel 1986 in occasione della mia mostra a Palazzo Novelucci il primo direttore del Museo Pecci, Amnon Barzel, che fu assai generoso di apprezzamenti per la mia pittura, da allora non ho avuto più notizie dal Museo Pecci.

Come lo vorrei? Vorrei che potesse essere anche capace di osservare il luogo dove è, seguire ciò che succede non troppo distante da Prato… non così ansioso di essere ad ogni costo “internazionale”. Spesso ho avuto la sensazione che solo i giovani molto estrosi oppure gli artisti provenienti da nazioni al centro di conflitti internazionali fossero gli unici ad essere esposti nel museo. Spero sia valorizzata anche la pittura e perché no … anche la mia.

La sua poetica, si è evoluta in questi anni . in quale direzione L’ultimo quadro dovrebbe essere il più bello e forse il più poetico. In questo momento provo a dipingere paesaggi, giardini di grandi dimensioni, ma il mio desiderio è tornare alla figura.

La mia poetica è nei colori, nei particolari. Attuale, antica, mai decifrabile.

70 arte Mostra

Scrigni inesplorati

A Palazzo Pretorio la storia dei luoghi di cura della Toscana

Due delle cinquanta opere esposte: sopra Il Buon Samaritano, Nicola Malinconico.

Nella pagina accanto Bartolomeo Bimbi, olio su tavola

A Palazzo Pretorio sono protagoniste le storie di sette ospedali toscani: il Misericordia e Dolce di Prato, gli ospedali fiorentini di Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio e degli Innocenti, il Santa Maria della Scala di Siena, il Santa Chiara di Pisa e il Ceppo di Pistoia.

In mostra opere d’arte, antichi oggetti e strumenti di utilizzo in ambito sanitario, preziosi documenti d’archivio, perfino la ricostruzione della spezieria antica dell’ospedale - anzi dello “Spedale” come veniva detto anticamente, Misericordia e Dolce di Prato- insieme per un percorso dal titolo Il corpo e l’anima I luoghi e le opere della cura ospedaliera in Toscana dal XIV al XIX secolo, fino al 14 settembre negli spazi a piano terra del Museo pratese.

Suddivisa in sette sezioni, Il corpo e l’animavuole riannodare i fili storici di sette istituzioni ospedaliere toscane e delle loro funzioni, che spaziavano dall’accoglienza del povero e del pellegrino fino all’assistenza del malato e dell’infanzia abbandonata. Gli ospedali dunque visti non solo come luoghi di cura, ma come preziosi scrigni che racchiudono patrimoni artistici di pregio accumulatisi nel corso dei secoli, selezionati non in base a un ordine cronologico ma tenendo conto del loro significato. Tra i capolavori da non per-

dere - una cinquantina le opere esposte - , la Madonna con Figlio tra i Santi Barnaba e Silvestro di Lodovico Buti, opera cinquecentesca di grande fascino, e il Buon Samaritano di Nicola Malinconico provenienti dalla collezione permanente del Pretorio, una trecentesca Madonna in trono con Bambino attribuita a Giotto di Maestro Stefano, detto Giottino (ospedale Santa Maria Nuova), un Crocifisso ligneo di Francesco da Sangallo risalente al ‘500 (ospedale Santa Maria Nuova).

La mostra “Il corpo e l’anima”, allestita in prima battuta al complesso museale “Santa Maria della Scala” di Siena, si sposta a Prato arricchendosi di alcune novità: nella sezione pratese, in particolare, torna visibile la raffinatissima antica Spezieria officinale con il suo prezioso corredo di ceramiche composto da una novantina di vasi di maiolica, eseguiti tra il 1760 e il 1810 dalla Manifattura Ginori di Doccia di Sesto Fiorentino. Il percorso espositivo non si esaurisce al piano terra, ma idealmente prosegue nel resto del Museo grazie a un collegamento con le opere della collezione permanente (una sessantina) la cui provenienza dall’ospedale Misericordia e Dolce viene segnalata in modo particolare.

73 Focus solidarietà

Al servizio del prossimo La Misericordia di Prato dal 1588 ad oggi di Virginia Mammoli

La lunga e nobile storia dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato ha inizio nel lontano 1588, quando Bartolomeo di Tommaso Buonfiglioli, organizzò un pellegrinaggio di penitenza a Loreto, cui aderirono altri ventinove pratesi. Il 4 maggio i Trenta partirono da Prato, ricevuti dal Vescovo e dal Governatore della Santa Casa, ricevettero in dono, per la loro speciale devozione, “una pia immagine di un Crocifisso levata in lor presenza di sopra la santa cappella”. Fu per questo dono prezioso e indivisibile che i pellegrini decisero di fondare una Compagnia che, diversamente da quelle già esistenti, fosse di aiuto a tutti e non solo agli ascritti. La brigata, come venivano chiamati i fratelli della Compagnia del Pellegrino, si occupava, tra le varie attività benefiche, del trasporto degli infermi e della sepoltura dei defunti, svolgendo una grande opera durante la guerra dei Trent’anni, la peste del Seicento e l’epidemia di colera del 1854-55.

Lo sviluppo del 1900 ha portato inevitabilmente grandi cambiamenti nella vita della Misericordia. Gli strumenti, le tecnologia e i costumi si sono evoluti, una cosa però non è cambiata, ovvero l’impegno dei tanti volontari e professionisti che oggi come allora si adoperano quotidianamente per aiutare i più bisognosi e

offrire il miglior sostegno possibile. Numerosi sono i servizi attualmente coperti dalla Misericordia di Prato (Via Galcianese, 17/2), primo fra tutti, il servizio 24 ore su 24 di ambulanza con medico a bordo, ma anche molti altri come: i servizi sociali (ricovero, dimissione, trasporto in genere di ammalati presso ospedali o altre strutture), i servizi funebri e il Centro Odontoiatrico. Di grande importanza l’Istituto Diagnostico Santo Stefano (via Pistoiese 449/n-p-t, Prato e viale F.lli Rosselli 13, Vaiano) e gli Ambulatori della Misericordia di Firenze e Prato, con molteplici specializzazioni, in via delle Pleiadi 47, presso il Centro Commerciale Parco Prato, dove si trova anche lo sportello per l’Assistenza Domiciliare. Senza dimenticare tutta la serie di nuovi campi d’intervento che si sono aperti con la costituzione, avvenuta nel 1982, della Sezione Femminile, come l’assistenza scolastica, il consultorio familiare e la ludoteca, volti a rispondere alle esigenze e alle necessità di una società in continuo cambiamento. È così che la Misericordia di Prato, con spirito immutato, offre un aiuto fondamentale e insostituibile per tutta la comunità, portando avanti con dedizione una tradizione che ha oltre 4 secoli di storia.

la grande e importante realtà della misericordia di prato

In questa pagina: la sede attuale.

Nella pagina a fianco: alcune immagini della Misericordia di Prato ai giorni nostri e alcune immagini prese dall’Archivio Storico

74 itinerario ristorante

La cucina in vernacolo Soldano, quasi un secolo di tradizione a due passi dal Duomo di Matteo Grazzini foto Dario Garofalo Dal 1918 a oggi, una storia romantica per un locale amato anche dai turisti

Alcune immagini delle due sale e della cucina del ristorante di via della Sirena e, in alto a destra, la specialità della casa, i sedani alla pratese

Quella della Trattoria Soldano è una storia romantica: un fondo in via della stufa dove nel 1918 nacque l’Osteria del Gambero Rosso, diventata Soldano e trasferita, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e fino alla chiusura nel 1974 in via della Sirena, a due passi dal Duomo; il nome storico che si trasferisce in via Pomeria e, nel 2010, la decisione del patron Aldo di riacquistare il vecchio fondo per tornare alle origini. Ovvio quindi che i profumi che si respirano e i sapori che si gustano siano quelli della Toscana di una volta, in un ambiente dove Prato ha un ruolo da protagonista a 360 gradi, tanto in cucina quanto in sala, dove Marco fa da trait d’union tra i due locali targati Soldano. Quindi anche la lettura del menù riporta indietro negli anni, quando durante le fiere enogastronomiche del secolo scorso la fila di gente che voleva assaggiare i sedani ripieni arrivava fino alla libreria del Duomo, trasformando questo piatto in una sorta di leggenda per i pratesi. La pratesità e la toscanità sono facilmente riscontrabili negli antipasti, con la mortadella di Prato del presidio Slow Food, nell’acquacotta, nei tortelli di patate e nei pici serviti accompagnati a sughi più classici come quello al ragù o

più ricercati come quelli al capriolo o al cervo, nella francesina, nei contorni di verdura, preparati con prodotti a km 0 dopo l’accordo con una azienda agricola di Galciana, e in cantina, dove accanto al Sangiovese della casa ci sono i vini del Carmignano e del Barco Reale, con escursioni fino a Bolgheri. La carne della Fiorentina e degli altri secondi arriva invece dal Piemonte, anche nell’ottica di servire un prodotto di prima qualità ad un prezzo onesto rimanendo su una produzione assolutamente italiana. E sul banco dei dolci spiccano le pesche, rigorosamente del Mannori, gli zuccherini di Montepiano e i biscotti di Mattonella. E siccome la tradizione viene rispettata in tutto e per tutto non manca il pesce, soprattutto il venerdì: c’è il ‘vecchio’ fritto di fiume pratese, rivisitato con pesci di mare, accanto al baccalà, preparato alla livornese e alla griglia, al fritto misto con le verdure o alla fetta con l’aringa. In questo trionfo della tradizione non mancano alcune ‘divagazioni gastronomiche’ nei vari piatti del giorno ma sempre nel nome della concretezza e del gusto che hanno fatto di Soldano un ‘brand’ della cucina pratese esportato con successo in tutta Italia e non solo, visto l’appeal che la trattoria ha con i turisti.

New opening Una folla di amici, gente giusta, animazione da 10 e lode, e super dj per la vernice di apertura della nuova sede pratese di Birindelli la concessionaria ufficiale BMW e Mini a Empoli, Prato, Arezzo e Monsummano Terme

Cocktail party Ospiti dello showroom del Gruppo Fantacci Design, abbiamo salutato l’arrivo della primavera nel cuore di Prato con i vini dell’azienda agricola Pratesi e il calore di tutti gli amici di questa rivista che racconta il lato più brillante della città. Protagonisti la nuova ed esclusiva collezione di mobili firmata Archivio Michelucci Artigiano e il numero primaverile di Pratoreview

An extraordinary preview Cocktail party “svedese� alla concessionaria 4M Automobili per la presentazione in anteprima della nuova Volvo XC90.

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Ristoranti

A casa gori Piazza sant’Agostino Antichi Sapori Via F. da Filicaia 40/A ph. 0574.461189, www.ristorante-antichisapori.it agora Piazza duomo 44 ph. 0574.1825949 Baghino Via dell’Accademia 9 ph. 0574.27920 Boccondivino Via Mascagni 59 ph. 0574.22957

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Cafiero Vicolo de’ Neroni ph. 0574.606309 Il Decanter Piazza Delle Carceri 1/2, 59100 Prato, Italia ph. +39 0574475476 al castello Piazza S.Maria Delle Carceri, 1 ph.0574.483136 Enoteca Antica Fiaschetteria Piazza Filippo Lippi 4 ph. 0574.41225 Enoteca Razmataz Piazza Mercatale 110 ph. 0574.448619 Enoteca Barni Via Ferrucci 22 ph. 0574.607845 Flambe Viale Piave 26 ph. 0574.606928. www.flambeprato.it I’Salottino Via Settesoldi 36 Il Capriolo Via Roma 306 ph. 0574.1825326 Il Mercante Via Traversa il Crocifisso 47 ph. 0574.627174 Il Pirana Via Valentini 110 ph. 0574.25746, www.ristorantepirana.it L’Altra Calafuria Piazza Filippo Lippi 9 ph. 0574.26697 La Grotta di Bacco Piazza S. Domenico 16 ph. 0574.440094 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze 83 ph. 0574.592515 La Veranda Via dell’Arco 10 angolo Piazza S.Marco, ph. 0574.38235, www.ristorantelaveranda.it Le Barrique Via G. Mazzoni 19 ph. 0574.30151, www.lebarriquewinebar.it Le Fontanelle valentino Via Traversa del Crocifisso 7 ph. 0574.622316 www.lefontanellehotel.it LE Garage Bistrot Piazza San Domenico, 26 ph. 0574.24842 Lo Scoglio Via Giuseppe Verdi 42 ph. 0574.22760 Mangia Via Ferrucci 175

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ph. 0574.572917 Mokha Piazza San Marco 5 ph. 0574.400412, www.mokha.it Opera 22 Via Pomeria 64 ph. 0574.606812 www.opera22.it Pepe Nero Via Zarini 289 ph. 0574.550353 Salomè Hotel Datini, Via Marconi, 30 ph. 0574.562348 Sasso Via Firenze 40 ph. 0574.562288 SOLDANO Via della Sirena ph. 0574.830913 Via Pomeria 35 ph. 0574.34665 Tonio Piazza Mercatale 161 ph. 0574.21266

Trattorie La Fontana Via di Canneto 1 ph. 0574.27282 Lapo Piazza Mercatale 141 ph. 0574.23745 Logli Mario Via Carteano 1 Filettole ph. 0574.23010 Osteria Cibbè Piazza Mercatale 49 ph. 0574.607509 osteria le cento buche Via degli Abatoni 7 ph. 0574.694312

Pizzerie la baracchina Viale Galilei 8 ph. 0574.468350 Cavallino Rosso da Giovanni Via Pistoiese 26 ph. 0574.23143 Don Chisciotte P.zza Mercatale 38/39 ph. 0574.39023 Via Pistoiese 502 ph. 0574.816909 Viale Galilei 21 ph. 0574.442903 Fancy King Via Valentini, 21 ph. 0574.581343 Il Ragno Via Valentini 133 ph. 0574.596700 King’s Pub

tips

prato

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Via Garibaldi 148 ph. 0574.28641 La Buchina degli Angeli Piazza Mercatale 134 ph. 0574.442922 PIZZA E BOLLICINE ph. 0574.1825821 Pizzeria Maggie Via Bologna 519 ph. 0574.460493 Pizzeria Il Sipario Via Firenze 40 ph. 0574.562282 Sciuscià Via Galcianese 79 ph. 0574.28058 Vienna Via del Purgatorio 61 ph. 0574.630763

Cucina etnica Fujiama Via Valentini 5 ph. 0574.623857 Hong Kong Via Fabio Filzi 47 ph. 0574.611180 Hua Qiao Via Ferrucci 305 ph. 0574.570842 Nagoya Via Avignone 34 ph. 0574.400183 Raja Piazza del Collegio 8 ph. 0574.32032

OUTSIDE Cantagallo

A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito 16 ph. 328.3032343 Il Ghirighio Loc. Migliana 29 ph. 0574.981103 La Bua della Tonia Via S. Quirichello 2 ph. 0574.956171 La Castagna Via di Migliana 40 ph. 0574.981791 Trattoria il fabbro Via Bologna - Loc. Il Fabbro ph. 0574.956380 Carmignano Biagio Pignatta Viale Giovanni XXIII 1Artimino ph. 055.8718086 www.artimino.it Cantine del Redi Via 5 Martiri 29 - Artimino ph. 055.8751408 Da Delfina Via della Chiesa 1 – Artimino ph. 055.8718074, www.dadelfina.it

prato

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La Cantina di Toia Via Toia 12 ph. 055.8717135 Il Barco Reale Piazza Vittorio Emanuele II, 28, ph. 055.8711559 Olga Via Montalbano 6 ph. 055.8712028 Su pe’i’ canto Piazza Matteotti 25/26, ph. 055.8712490

Cerreto

Lago di cerreto Via Cantagallo ph. 338.8226888

Montemurlo

Casa la querce Via La Querce 47 ph. 0574.684070 La Taverna della Rocca Piazza Castello 2, ph. 0574.680459 Osteria Beccaceci Via Venezia 6, ph. 0574.680266 www.beccaceci.com

Montepiano CA DEL SETTA Via della Badia 16 ph. 0574.959829

Poggio a Caiano

Il Vecchio Casale Via Carmignanese 127 ph. 055.877427, www.ristoranteilvecchiocasale.it La Furba Via Statale 99 ph. 055.8705316 www.lafurba.it La Frugola Via Aldo Moro 33 ph. 055.8778143

Vaiano

La Locanda degli Artisti Via Bertini 76 Schignano ph. 0574.983436 Pizzeria G. Rossi Via Braga 191 ph. 0574.946503 La Nuova Tignamica Via Val di Bisenzio 112 ph. 0574.984424

Vernio

Circolo Arci Via Del Bisenzio 292 ph. 0574.957466 Renzo Via Stazione 7 ph. 0574.938151

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22 Female, Unique.

Heart and soul. A face-toface with Levante, the female singer who will conquer your heart. You look at her and immediately understand that this girl has a lot to say.

Brown eyes, as deep as the sea of the region she comes from, a rock soul that can be glimpsed behind the allure of a great actress.

And then her music. Known by the public for her single “Alfonso”, released in 2013 with her first LP “Manuale Distruzione”, Claudia, also known as Levante, has made her comeback with 12 intimate and strong songs that make up her latest LP “Abbi cura di te” (Take Care Of You, T.n.). We have met her before her –very awaitedconcert in Prato: we will see her performance on the 17th of September, at the Urban Ecofestival held at the Parco della Liberazione e Pace (former Ippodromo of Prato).

Claudia, half of your childhood years in Sicily before moving to Turin.

You have worked a lot to become one of the most interesting Italian singersongwriters. How do you feel about this?

Wow! What a beautiful words.

Fortunately, I am not aware of this, nor do I think I am such a great artist, otherwise it would be the end of all. I have always been tormented with an everlasting feel that I am not enough, always trying to do and give ever more. My uncertainty will save me.

We see you are performing in many Italian cities and outside Italy.

What should we expect from you on the 17th of September

where to taste hand-made sweet and savory specialties, or at Nilo’s (662, Via Fratti), with its lovely dehor right in front of the pinewood.

Have a walk along the seafront promenade and glance over the various architectural and decorative styles that characterize the many cafes, sea resorts, hotels and small houses.

Neo-classical elements that recall the Liberty Style of the first part of the 20th at the Urban Ecofestival? century, influences of Art A rock concert.

Deco, of the Rationalism A live performance where to of the 1920s-1930s: from have fun, participate, jump, the Cinema Savoia to the sing. There are different Magazzini Duilio 48 and the moments -each one has its Principe di Piemonte. Before own beauty. them, you can admire the so called “Chalet Martini”, What are your sources of inspiration? The ones behind the Gran Caffè Regina Margherita, the sea resort your music and words?

Balena and the small houses There is only one, life.

Villino Tolomei and Villino Nothing more than that.

Chizzolini. Here the only twoOur Holiday in Versilia Michelin starred restaurant A little lifestyle tour in the Versilia, the Piccolo Principe -of the Grand Hotel to discover the most Principe di Piemonte (1, glamorous coastal Piazza Giacomo Puccini): an region of Tuscany exquisite, researched cuisine Our tour starts in Viareggio, made more special by a rich with a rich breakfast at wine chart, to be tasted in the Pasticceria Patalani (183, elegant and exclusive room via Zanardelli), a reference on the fifth floor, enjoying place in the Market area the breathtaking view on the sea and the Apuan Alps or at the poolside in the wonderful terrace on the rooftop.

The one-Michelin starred restaurant Romano (122, Via Giuseppe Mazzini), ruled by Romano Franceschini and his wife Franca Checchi – who were very young when they opened this restaurant

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during the Sixties- or the restaurant Da Pino (18, Via Matteotti), family run since 1979, which offers to its guests a wide choice of exquisite dishes resulting from a great passion for Sardinian cooking tradition: Lobster Catalan Style, Raw Shellfish Dish, Lobster, accompanied by Sardinian Fregola or Pane Carasau (flat bread, T.n.) and a good glass of one of the 400 wines of the cellar.

Prato and the most beautiful swimming pools out-of-town Prato. Summer. Sun. Temperatures over 25 degrees C. Sometimes lightweight clothing doesn’t

36 help to face the hot Summer days in Prato. Many people choose to go to the sea, those who love the countryside rush to look for the shadows of the trees and stone farmhouses immersed in the green that surrounds the city. But there are unexpected places, unknown by the majority of people, that can meet the needs of those who love water, nature and relax, without the risk of long queues on the highway

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to the coast. In many cases you just need a phone to book and a swim suit. We are talking of the swimming pools on the hills: some are public, like the one of Pietramarina, better known as ’Piscina del Pinone’, some more exclusive. Nearly secret places where to find privacy, silence and relax, so charming because of the rustic atmosphere of the surrounding organic gardens, fruit groves and gardens, where it is also possible to taste extraordinary local products or researched dishes of the local tradition, surrounded –in many casesby the charm of the TuscanEmilian Apennines, this year recognized by UNESCO as a World Heritage site.

Sing Me Of The Universe The province of Prato filled with music. The not-to-miss concerts of this 2015 Summer Take pen and paper, because this Summer a lot of unmissable events will take place in Prato. Prato Estate 2015: Women’s Voices, inside the Lazzerini Library’s

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Corte delle Sculture: on July the 1st, Rachele Bastreghi, on the 17th, Nada. In the Pecci Amphitheatre, two of the season’s greatest events: Niccolò Fabi with the GnuQuartet (July the 16th) and the Marlene Kuntz (July the 31st). For the very awaited and final event of the season in Piazza Duomo, the Interpol (September the 1st).

Festival delle Colline:Don Backy and the Giuseppe Verdi Philarmonic Orchestra, on July the 8th at the Medici Villa in Poggio a Caiano; Marc Ribot, on July the 9th at the Pecci Amphitheatre; Alessandro Galati on the 22nd of July at the Church of Bonistallo; the Morwenna Lasko & Jay Pun on the 24th of July at the Parco del Bargo in Poggio a Caiano; on Tuesday the 28th of July in Piazza della Badia in Vaiano, Rebecca Roudman and her swinging band Dirty Cello; and, on the 29th of July at villa “La Rocca” in Carmignano, Frankie Chavez. In the same suggestive location, on July 17-19, Suoni in Rocca. In the Garden of the Fabbrichino Theatre, many interesting events: Andrea Franchi on Friday the 10th of July, Bad Love Experience on the 20th and Matteo Bonechi on Thursday the 23rd. Settembre – Prato è spettacolo: an event with great Italian music artists playing in piazza Duomo: Alessandro Mannarino on September the 2nd,Caparezza on the 3rd and the Negrita on

the 4th of September.On September 17-20, Parco della Liberazione e Pace, former Ippodromo, will host theUrban Ecofestival with: Levante, Morgan & Megahertz, the Africa Unite and Luca Bassanese with the Small Popular Orchestra.

Valentina Banci. The Flavor of Success Standing ovation for Valentina Banci playing Seneca’s Medea under the direction of Paolo Magelli and making her debut, in absolute première, at the Greek Theatre in Siracusa, in occasion of the 51st season of classic performances. 15 unforgettable performances between May and June, thanks to which the actress and the director from Prato (general director of the Metastasio Theatre since 2010 and founder of the Compagnia Stabile) have received plenty of recognitions. So many that this performance–produced

by Metastasio with the National Institute of Ancient Drama- will take place also at the Colosseum, 15 years after the celebration of the

Jubilee of 2000. An actress with a strong stage presence, loved and followed since the beginning of her career, Valentina Banci has attended the Bottega Teatrale of Vittorio Gassman. She has worked for Giorgio Albertazzi, Alberto Di Stasio, Jon Andrea Tombre and Simon Boberg and has founded, with a group of Tuscan artists, the cultural association Kulturificio. She has worked in television for Rai and Mediaset and has acted with Filippo Timi in the second season of Sky’s TV series Delitti del BarLume, shot on the Island of Elba and directed by Roan Johnson, the British-Italian director who lives in Pisa. She belongs to the Compagnia Stabile of Metastasio

46 since its foundation in 2011: since then, she has been participating in the numerous performances organized by the theatre itself every season. The next Winter season will feature nine performances, of which seven new plays –including Medea (5-10 April at Fabbricone)- and two revivals.

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2015

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