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RIVIVE IL PASSATO
IL LUNGIMIRANTE ESEMPIO DI RISTRUTTURAZIONE CONSERVATIVA FIRMATO BESTE
DI MATTEO GRAZZINI
“Quando decisi nel 2001 di lasciare il Macrolotto per spostare l’azienda a Colle so per certo che qualcuno andava in giro a dire che ero impazzito. Pensavano che allontanarsi da Prato fosse una scelta incomprensibile, sia per le infrastrutture che per la distanza col resto del distretto. Ma per me era tornare nei miei luoghi e in un territorio dove il tessile è artigianalità e competenza. Comprammo una vecchia tintoria in riva al Bisenzio, eravamo 30. Ci trasferimmo nel 2004, oggi abbiamo 185 dipendenti e direi che siamo estremamente contenti della scelta”. Parole e musica di Giovanni Santi, titolare e fondatore di Beste, una delle aziende di punta del distretto pratese che dallo scorso settembre ha compiuto, in parte, il percorso inverso lungo la strada 325, tornando a Prato per creare un hub all’avanguardia che diventa di fatto il secondo quartier generale dell’azienda. La sede ormai storica di Colle di Cantagallo, un piccolo gioiello in vetro, pannelli fotovol-
taici e legno con vista sulla Vallata, rimane il fiore all’occhiello per i fratelli Giovanni e Matteo Santi, orgogliosi di portare in quell’ambiente i clienti di tutto il mondo. A Prato c’è la vetrina, la modernità che incontra la storia, la nuova lungimiranza dei due imprenditori. Perché Beste, produttriL’EX LANIFICIO ce di tessuti per brand di primissima fascia, signiAFFORTUNATI fica anche Monobi, ov vero il marchio menswe -
IL SECONDO gettato e realizzato proprio in Val di Bisenzio.
QUARTIERE GENERALE E Monobi trova il suo ambiente a Coiano, in quella che una volta era DELL’AZIENDA la periferia industriale di Prato, quasi un borgo a sé stante nella parte nord della città. E tra il Fabbricone e tanti stabilimenti storici c’era anche il Lanificio Affortunati di via Bologna, attivo tra gli anni ‘50 e gli ’80 e poi avvolto dalla grande espansione edilizia della zona, diventata quasi esclusivamente residenziale, anche se resistono ancora alcuni lanifici simbolo di Prato .
AAANON SOLO TESSILE E MODA. SPAZIO ANCHE A CULTURA, GASTRONOMIA E MONDANITÀ
BESTE È UNA DELLE AZIENDE DI PUNTA DEL DISTRETTO PRATESE
BESTE SIGNIFICA ANCHE MONOBI, OVVERO IL MARCHIO MENSWEAR DISTRIBUITO E VENDUTO IN TUTTO IL MONDO
Dopo la chiusura dell’Affortunati lo stabile è rimasto a lungo inutilizzato, monumento un po’ triste dell’evoluzione, non sempre positiva, del distretto laniero. Uno spazio dalle forme eleganti che è stato alla fine acquistato nel 2020 dai fratelli Santi, che avevano già in testa il progetto per il quale, stavolta, non saranno tacciati di pazzia. Con l’acquisizione è iniziata la ristruttura-
zione conservativa della storica architet-
tura industriale: esterni ed interni mantenuti identici, il bianco a fare da luminoso sfondo ad un ambiente snello ed elegante, dalle forme morbide e arredato con gusto e attenzione. Il Lanificio Affortunati rinasce quindi come Beste HUB, il nuovo spazio operativo della Divisione Abbigliamento Beste che include anche il laboratorio sartoriale con il dipartimento di modellistica, lo showroom Monobi con vendita diretta, l’ufficio prodotto, il reparto marketing e comunicazione. Seguendo il trend ormai avviato da tempo, soprattutto in occasione del recupero di vecchi spazi industriali, il volto nuovo della fabbrica non è riservato solo a pezze, campioni, scampoli o abiti. La corte interna, aperta al pubblico, può infatti ospitare eventi di vario genere, dalla cultura allo spettacolo, dal tessile stesso alla gastronomia, considerata la presenza della Monosteria, l’osteria Monobi con il food & drink bar aperto proprio sulla corte interna. Il taglio del nastro dell’HUB è stato di quelli importanti: un ministro, quello del Lavoro Andrea Orlando, e un imprenditore che, in quanto a lungimiranza e rispetto dell’ambiente, è certamente di ispirazione per Giovanni e Matteo Santi, ovvero Brunello Cucinelli, hanno tenuto a battesimo il nuovo spazio, quasi a voler sottolineare l’importanza di un investimento del genere in un momento in cui quasi tutto il mondo è rimasto fermo con il fiato sospeso e tanti timori per la pandemia. Ultimo, ma non meno importante, particolare è la Fabbrica dell’Aria, una parete verticale di piante che potenzieranno il flusso di ossigeno all’interno dell’HUB. Perché per chi è abituato ad andare al lavoro guardando le sponde del fiume e gli alberi della Val di Bisenzio e nel 1997 è stato il primo a Prato ad ottenere la certificazione ISO 9001il verde non può mancare.